PERIODICO D’INFORMAZIONE POLITICA,CRONACA, CULTURA E SPORT

DELL’ISOLA DI CAPRI ANNO XIV N.17 del 10 maggio 2015

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E' finito, con un lungo applauso allapolizia al momento dell’uscita degliarrestati, un vero e proprio incuboper i cittadini di Capri, da una quin-dicina di giorni preda di furti e tenta-ti furti in ville e appartamenti. Sonotre le persone arrestate dagli agentidel locale commissariato che, dopoalcune settimane di indagini, hannoindividuato e bloccato una donna di42 anni e due uomini di 17 e 43anni. Le razzie nelle abitazioni sisono perpetrate tra la fine di aprile el'inizio di maggio e hanno riguardato"colpi" realizzati o tentati in quasiuna decina di case in diverse zonedell'isola, dalle stradine adiacenti laPiazzetta, via L’Abate, via Truglioall'area del porto di Marina Grande.I ladri adocchiavano le abitazioni inquel momento disabitate, ne forzava-no la porta d'ingresso utilizzandoarnesi utili allo scasso e, una voltaall'interno dopo aver messo a soq-quadro ogni cosa, portavano via ditutto: dai tablet alle macchine foto-grafiche, dalle telecamere alle cartedi credito, ma anche soldi e gioielli.I poliziotti sono riusciti a risalireall'identità dei balordi anche graziealle preziose descrizioni fornite daalcuni testimoni e a una serie di ele-menti investigativi utili a stabilire lestesse modalità di azione. In trasfertada Napoli, i tre sbarcavano al matti-no sull'isola, prendevano di mira gliappartamenti e poi, subito dopo,mescolandosi alla folla, ritornavanoa terraferma con il bottino. Secondoquanto si è appreso, uno dei treentrava nelle case per svaligiarle egli altri due fungevano da "palo". Lasvolta si è avuta lo scorso mercoledìpomeriggio quando alcune personehanno segnalato la presenza dei treindividui sospetti in via Sopramonte:qui stavano tentando di portare a ter-mine un furto in abitazione ma nonsono riusciti a completare l’opera. Ilvice questore Maria Edvige Strina e

gli uomini della squadra anticriminee della volante li hanno individuatipoco dopo in Piazzetta. Manette aipolsi, sono stati portati in commissa-riato e al termine degli accertamentidichiarati in arresto, tutti e tre, conl’accusa di tentato furto relativamen-te all’episodio di quel giorno, non-ché gravemente indiziati per i furtidei giorni precedenti. Solo il mino-renne è indagato anche per ricetta-zione avendo tentato di utilizzare adArpino di Casoria una carta di credi-to rubata a Capri il 26 aprile. Sonostati trovati in possesso anche di unlungo cacciavite, un grimaldello,alcune paia di guanti e passamonta-

gna di cui, alla vista degli agenti,hanno tentato di disfarsi. I tre arre-stati sono D.S., 43 anni, di originemacedone ma residente a CastelVolturno; la sua compagna, N.C., di42 anni casertana; il 17enne B.M.residente nel campo rom di Scampia.Sono stati condotti rispettivamentenel carcere di Poggioreale, nel peni-tenziario femminile di Pozzuoli e nelcentro di prima accoglienza dei ColliAminei. Risultano avere tutti prece-denti. Ora le indagini continuano perricostruire le esatte responsabilità,per verificare la presenza di ulterioricomplici e, cosa più difficile, perrecuperare parte della refurtiva.

Furti seriali nelleabitazioni di Capri: 3 personearrestate dalla Polizia

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Aria di Capri

L’Amministrazione comunale diCapri dichiara guerra alle barche digrandi dimensioni e ne vieta l’attrac-co a Marina Piccola suscitando qual-che approvazione ma soprattuttomolte reazioni negative. Per la sta-gione turistica appena iniziatal'Amministrazione ha deciso, infatti,di non autorizzare sull’imbarcaderodello scoglio delle sirene lo sbarcodelle imbarcazioni da traffico pas-seggeri di tre cooperative aventi sedein costiera sorrentina e amalfitana,diversamente da quanto fatto negliultimi anni con ordinanza sindacale.La decisione è motivata dalla consi-derazione che gli sbarchi in questio-ne creano notevoli disagi sullo sco-glio delle sirene e a Marina Piccola acausa del traffico a mare ed a terra inuna zona che, almeno negli ultimianni, è già congestionata, con i con-seguenti e inevitabili problemi in ter-mini di mobilità e godibilità delluogo. L’Amministrazione è convin-ta in questo modo di rendere piùordinata e godibile quella zona. Lanotizia ha suscitato reazioni forte-mente critiche per i risvolti negativiin termini di indotto economico, siada parte delle cooperative che gesti-scono il servizio di trasporto passeg-geri a Marina Piccola e che si sonoviste da un momento all’altro negarel’attracco, sia da parte dei tanti ope-

ratori turistici e commerciali dell’i-sola che gestiscono ristoranti, bar,negozi di souvernir e di abbiglia-mento, taxi e bus, che traevanocomunque un vantaggio dall’arrivodi questi turisti. Per agevolare ununico imprenditore, si finiscono per

penalizzarne tanti altri. In termini difatturato si tratta di una perdita nonindifferente. Sarebbe stato più cor-retto e più giusto trovare una media-zione, limitare ad esempio l’arrivo ela partenza delle imbarcazioni ad undeterminato orario.

Barche di grandidimensioni: disposto lo stopagli attracchi a Marina Piccola

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Aria di Capri

Dopo alcuni mesi di chiusura perinterventi di manutenzione, riapreVilla Lysis. La dimora storica,costruita agli inizi del Novecento daJacques d'Adelswärd-Fersen, venneacquistata dal Comune di Capri nel2001, su iniziativa dell’amministra-zione allora guidata da Costantino

Federico, per oltre 8 miliardi di lireper destinarla a un uso pubblico. Nelcorso di questi anni Villa Lysis haospitato eventi culturali di notevolevalore artistico. Il sindaco di CapriGianni De Martino ha presenziato,insieme ai volontari e a tutti i com-ponenti dell’amministrazione, all’e-

vento della riapertura svoltosi loscorso primo maggio, giorno a parti-re dal quale, dopo un attento lavorodi recupero del parco ad opera del-l’associazione di volontariato locale“Capri è anche mia”, Villa Lysis èritornata ad essere fruibile.All’associazione culturale Apeironsono stati affidati i servizi di acco-glienza della villa e dei suoi spazi.

Riaperta Villa Fersen dopomesi di pulizia e manutenzionea cura dei volontari

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Aria di Capri

Continua il braccio di ferro tra socie-tà e operatori che svolgono o inten-dono avviare il servizio di noleggioveicoli con conducenti (NCC) e leamministrazioni comunali dell’isola.Stavolta è dal Comune di Capri cheè arrivato, con l’ordinanza contingi-bile e urgente numero 62 emessa loscorso 30 aprile, lo stop ai nuovibus. Possono circolare solo i 20 vei-coli già da tempo autorizzati, fermitutti gli altri. Nell’ordinanza, firmatadal Sindaco Gianni De Martino, silegge: “E’ necessario aggiornare ilRegolamento comunale tenendoconto dei criteri fissati dalla sentenzadel Consiglio di Stato sezioneQuinta n.5476/2014 che ha afferma-to che l’attività discrezionale del-l’ente territoriale deve dispiegarsiattraverso la discrezionale previsionedi prescrizioni tese a contemperarel’interesse del singolo operatore eco-nomico all’esercizio dell’attività diNCC con gli interessi pubblici sopraevidenziali nell’ambito del territoriocomunale di riferimento”. Per que-sto, nelle more della redazione delnuovo Regolamento comunale per ilservizio di noleggio di autobus conconducente, che dovrà garantire latutela della libera concorrenza e del-l’apertura del mercato e nello stessotempo assicurare la tutela dei viag-giatori trasportati, la tutela delle con-dizioni di lavoro, la tutela ambienta-le, la tutela della sicurezza stradalealla luce della particolare morfologiadel territorio dell’isola di Capri, ilComune ha deciso che “sonoammessi a circolare sul territorio diCapri esclusivamente i 15 autobus inpossesso di licenza NCC rilasciatadal Comando di Polizia Municipaledella Città di Capri e ulteriori 5autobus autorizzati dal Comune diAnacapri a circolare nel territorio ditale medesimo comune”. La notiziaè stata accolta con forte disappuntodagli operatori della società “Capri

Tour” che proprio in questi giorni siapprestano ad avviare il servizio dinoleggio dei bus a fini di trasportodei turisti, dopo aver avuto il vialibera finale da parte del Consigliodi Stato al termine di un lungo con-tenzioso con l’Amministrazione diAnacapri. Non si esclude che lavicenda possa finire, anche stavolta,nelle aule dei tribunali.

Ginnastica ritmica:il successo nazionaledelle atlete capresiGinnastica ritmica caprese, successiin campo nazionale. Grandi traguar-di per la società sportiva Sirenide di

Luana Ruggiero, istruttrice federaledi ginnastica ritmica. L'associazionedi Capri ha ottenuto un brillantesecondo posto nel campionato nazio-nale Arcobaleno promosso dallaConfsport Italia nella disciplina“Esercizio col cerchio”. La manife-stazione, nel ponte del primo mag-gio, si è svolta al palagreen diAgropoli (Salerno) e ha visto leragazze di Capri confrontandosi conaltre 19 squadre di tutta Italia. Moltosoddisfatte del risultato l’istruttriceCamilla Regalbuto che quest’annoha collaborato presso Sirenide diCapri e la professoressa MarinaCuccurullo che ha creato e supervi-sionato l’esercizio.Nelle foto: il gruppo di atlete

Il Sindaco di Capri vietala circolazione ai nuoviautobus del servizio “Ncc”

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Aria di Capri

Con la visita presso la Rijn IJsselVakschool di Wageningen (Olanda),svoltasi dal 20 al 25 aprile, si è con-cluso il partenariato europeoComenius denominato “Young FoodEducation” che ha visto coinvoltecinque scuole alberghiere europee,con l’Istituto Axel Munthe di Caprinel ruolo di capofila. Le attività pro-gettuali hanno inteso condividere esperimentare delle metodologiedidattiche per promuovere tra i gio-vani una sana alimentazione. Infatti,l’obesità e il sovrappeso sono pur-troppo un’emergenza sanitaria checoinvolge pienamente anche lafascia giovanile della popolazione.La scuola non intende sostituirsi nealle famiglie, ne alle autorità sanita-rie, ma intende offrire ilsuo contributo educati-vo. Nella mobilità olan-dese, i partecipantihanno seguito dei semi-nari sull’alimentazionesostenibile e si sonoconfrontati sulle buonepratiche educative atti-vate nei vari paesi par-tecipanti. In particolare,la scuola ospitante hapresentato le propriemodalità didattichelaboratoriali che risulta-no essere un’eccellenzaper gli ottimi risultatiottenuti tra gli studenti.La delegazione lettoneha presentato una ricer-ca sulla sana alimenta-zione e lo sport, mentrei rumeni hanno proietta-to dei video educativisulla corretta assunzio-ne dei cibi; la scuolaaustriaca ha presentatoun’indagine sulle criti-cità alimentari dei lorogiovani ed, infine, l’isti-tuto di Marina Grande

si è occupato di redigere un reperto-rio di buone pratiche per l’educazio-ne alimentari per gli adolescenti. Nelconvegno finale è stato presentatoanche il “ricettario salutare” dovesono raccolte una serie di proposteculinarie realizzate con prodottilocali, biologici e stagionali.

La Guerrae la memoriaCapri ricordaIl 24 Maggio, ricorre il centenariodell’entrata in guerra dell’Italia nelprimo conflitto Mondiale.Fu una guerra fortemente distruttiva,una Guerra “di uomini e materiali”

che lasciò sui campi di battaglia 10milioni di morti e 20 milioni di feri-ti.A distanza di cento anni, si vuolerievocare il significato degli eventi,dei sacrifici e dei sentimenti cheaccompagnarono gli eserciti in guer-ra.L’Italia fu tra le potenze vincitrici,riuscì a toccare la vittoria con unaserie di battaglie durissime sulPiave, che vennero dopo la terribiledisfatta di Caporetto.Venerdì 15 Maggio, alle ore 18.00presso il Teatro del Grand HotelQuisisana, verranno ricordati i moti-vi delle scelte di allora e la terribileparticolarità della vita in trincea enelle retrovie per delineare un gran-

de affresco della durez-za di quei terribili 40mesi di guerra.Sarà un racconto a piùvoci, un racconto d’im-magini, suoni e parole.La scansione dei tempisarà data dalla musicache esprimerà la nostal-gia e il dolore.In tale scenario narrati-vo verranno ricordati i“combattenti” di allora,i giovani soldati chepartirono da Capri enon vi fecero ritorno, equelli che feriti o inva-lidi portarono nelcorpo, nella mente e nelcuore i segni di quellaguerra.La memoria dei fattiappartiene a tutti noi edalla nostra identità, è unbuon momento perchiedere, sapere ed illu-minare con i nostrisguardi l’esistenza, isogni, le illusioni deinostri “nonni e bisnon-ni”. Luisa Federico

“Young Food Education”:concluso il progetto europeoche vede Capri capofila

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Cronaca

La protesta dei lavoratori stagionali,contro il jobs act e contro la Naspi.Giornata di mobilitazione, in occa-sione della ricorrenza del primomaggio, da parte dei dipendenti delcomparto turistico della costiera sor-rentina e dell’isola di Capri che con-testano la Naspi, il nuovo assegno didisoccupazione introdotto dal gover-no Renzi nell’ambito del jobs act,entrato in vigore proprio in questigiorni, che prevede il dimezzamentodel sussidio rispetto agli scorsi anni.Sit in di protesta e banchetti in piaz-za Angelina Lauro a Sorrento, pro-mossi dal Cub, la confederazioneunitaria di base, che ha lanciato unapetizione. Mille e più le firme rac-colte in poche ore in calce ad undocumento (ha firmato anche ilsenatore di Forza Italia CiroFalanga) che verrà inviato al mini-stro del lavoro Giuliano Poletti conrichiesta di modifica della Naspi.“Siamo qui - ha detto RosarioFiorentino del Cub di Sorrento - perchiedere che venga fatta giustiziasull’indennità di disoccupazione, cheè una vera e propria macelleriasociale per le famiglie dei lavoratoristagionali del turismo ma non solo.La Naspi prevede che venga dimez-zato il periodo di disoccupazione.Noi siamo qui a raccogliere le firmein alce ad una petizione indirizzataal ministro Poletti che preveda unamodifica della norma. Oggi è a

rischio la sopravvivenza”. Presenteuna delegazione di Capri guidata dalconsigliere comunale SalvatoreCiuccio, responsabile di Mcl,Movimento Cristiano Lavoratori,che ha dichiarato: “Protestiamo con-tro l’articolo 5 del decreto che isti-tuisce la nuova disoccupazione.Chiediamo la modifica del decretoperché crediamo che la norma pena-lizzi non solo i lavoratori stagionalima l’intero tessuto economico delleisole e dei territori turistici.Riteniamo ingiusta la legge che pre-vede un indennizzo di 3 mesi a fron-te di 6 mesi lavorati. Chiediamo l’in-tervento del Governo e dell’Inps,proponendo la sospensione per que-st’anno e l’abolizione per gli annisuccessivi”.Nella foto: un momento del sit in delprimo maggio a Sorrento

Gli insegnantidell’isola partecipanoallo sciopero contro lariforma della scuola:stop alle lezioni inmolte classiStop alle lezioni in molte classi egrande adesione anche negli istitutiscolastici di ogni ordine e grado pre-senti a Capri e ad Anacapri allo scio-pero contro la riforma della scuola

attuato lo scorso martedì 5 maggioin tutta Italia. La maggior parte degliinsegnanti dell’isola ha aderito allagiornata di mobilitazione organizzatada tutti i sindacati della scuola, aste-nendosi dalle lezioni e partecipandoalle iniziative di protesta promossein varie città italiane contro il ddl delgoverno Renzi che viene fortementecontestato dal comparto della scuola.

La notte dei musei:“Nostalgia in musica”al Centro CerioRitorna l’annuale appuntamentodella “Notte dei musei”: il CentroCaprense Ignazio Cerio aderisce aquesto evento europeo con dueimportanti artisti della Scala diMilano: Simonetta Tancredi eDuccio Beluffi. Sabato 16 maggio2015 il museo del Centro CaprenseIgnazio Cerio sarà aperto gratuita-mente dalle ore 18 alle ore 23 inoccasione dell’evento europeo “Lanotte dei musei”. L’evento prevedel’apertura serale di numerosi museiitaliani ed europei per consentire aivisitatori di vivere una notte all’inse-gna di mostre, teatro, musica edanza. Per l’edizione 2015 il museoha deciso di presentare un concertodal tema “Nostalgie in musica” perevocare un’atmosfera rarefatta esognante e per rendere ancora piùsuggestiva la visita serale al Museo.Al pianoforte Simonetta Tancredi,titolare della cattedra di Musica daCamera presso il Conservatorio diMusica “D.Cimarosa”di Avellino, ealla viola Duccio Beluffi, primaViola al Concorso Internazionale alTeatro alla Scala di Milano, ci pre-senteranno un suggestivo repertoriocon musiche di Schumann eSchubert. Dopo il concerto, che avràinizio alle ore 18,00 presso la salaconcerti del Centro Caprense, cisaranno visite guidate gratuite.

Gli stagionali raccolgonofirme contro la disoccupazionetagliata dal Governo Renzi

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Cronaca

Giuseppina e Giacomino. Ad esagerare, sareb-bero piaciuti persino a Tiberio l’imperatoreavrebbe gradito i loro piatti semplici, sapientifatti con prodotti rigorosamente di stagione,niente peperoni giganti nè pomodori rossofuocoo megazucchine insapori ad imbandire tavolateinvernali. La loro era una cucina sana senza pre-tese ,ma grandiosa poichè rispettava i ritmi dellaterra, ‘ogni cosa a suo tempo’diceva, saggia,Giuseppina,la raccolta delle primizie era unmomento di preghiera ci si segnava col segnodella croce ringraziando il Signore per aver‘visto ‘n’altr’ann’, era , il suo, un insegnamentoelementare che racchiudeva, idealmente, un testocompleto di squisite ricette, guardando di traver-so i prodotti surgelati che, per lei, non sapevanodi niente. Non aveva attinto a sofisticati corsigastronomici d’oltralpe, aveva fatto ciò chesapeva fare nel migliore dei modi, ed avevaavuto ragione. La loro trattoria vantava unaclientela di tutto rispetto in un tam tam entusia-stico gli avventori si susseguivano a pieno ritmo.Dall’illustre primario che, dall’alto del suo sape-re, adorava i ravioli di Giuseppina ed aveva gua-rito il marito da un brutto mal di schiena, al piùumile degli ospiti visti i prezzi più che onesti. Enon era il solo cibo ad attrarre ma la semplicitànell’accoglienza, poichè essenziale era la pro-prietà di linguaggio, non usi a ruffianerie esmancerie: tanto dolce, paziente accondiscenden-te lei, quanto ,sospettoso ed irascibile lui eraquesto che si diceva in paese. Incuriosita, laprima volta, mi ci recai col solito, nutrito gruppodi compagni dell’IPC : un viale fiancheggiato davariopinte fioriture, introduceva al cortile pro-spiciente la cucina, qui,tavoli vestiti con tovagliequadrettate rendevano l’ambiente ancor piùangusto, dove metterci '?,eravamo in tanti, il per-corso si snodava tra profumi di basilico, gerani,gelsomini più in là , occhieggiavano tra il verde,i colori dell’orto , il viola melenzana, il rossosan marzano,l’arancio dei fior di zucca cheGiacomino curava personalmente. Ancora , lamanualità del padrone di casa in un vaso rico-perto di conchiglie a custodire l’aroma delrosmarino, appesi, serte d’aglio, cipolle, pepe-roncini, non mancavano ferri di cavallo e curni-cielli appesi nei punti strategici contro le male-lingue e l’uocchie sicc’ ,così diceva il supersti-zioso ed ombroso Giacomino. Qui e là in un

tenero,ingenuo trionfo del kitch, statuine digesso facevano bella mostra di sè su colonninetappezzate con valve di cozze e vongole. Trauna portata e l’altra, lo sguardo cadeva su vario-pinte mattonelle recitanti motti e detti cheaccompagnavano le gustose pietanze e cheGiacomino faceva propri. L’ultima tipica tratto-ria casereccia,la loro, dove il menù era a discre-zione del ristoratore come dire ‘ o ti mangi ‘staminestra...’ (ad avercene!). in primis, mi sembròuna piccola violenza nei confronti del cliente,cambiai idea quando la stessa Giuseppina, cifece servire i famosi ravioli con relativa spiega-zione ‘la caciotta la faccio io , le uova sono delnostro pollaio’(quando ancora consentito) ,lapassata casalinga con l’aggiunta di basilico, cheprofumato e rigoglioso ornava la finestrella dellacucina, si sposava con l’aroma inconfondibiledella maggiorana che Giacomino curava inmaniera accorta vista la sensibilità della piantina.Altre sorprese erano in serbo: non me ne accorsisubito, ma in un angolo ,su una sedia impaglia-ta,sonnecchiava un volatile dal candido piumag-gio e dai bargigli rosso vivo,quando fu servita lasoave crostata di frutta della casa Giacomino,attirò la nostra attenzione, versando del vino inuna ciotola che, con nostro stupore, il pennutoprosciugò in un batter d’occhio,dopodichè sirivoltava ubriaca a pancia in su , schiaccian-do serafica, un ulteriore pisolino zampeall’aria fu cosi che conobbi ‘Tutrnella’ lafamosa, simpatica gallina dai gusti insoliti.Se l’avventore andava a ‘genio’al padrone dicasa lo vedevi dal ‘pizzo a riso’ che si intra-vedeva sotto i baffetti di foggia hitleriana,allora ci si poteva rilassare e seguire il suo‘one man show’, ci salutava con un ‘a noi!’scattando all’impiedi nonostante la gamba‘matta’ come lui la chiamava,nostalgico di unregime e di una fede politica che rinnovavanei ricordi e nei racconti. Non usciva mai dalsuo mondo Giacomino,anche perchè quellodi fuori non gli piaceva, si contano sulle ditale volte che l’ho visto affacciarsi al cancelloper salutare Sant’Antonio in processione, tal-volta pareva avercela con tutti , non eranorari episodi d’intolleranza quando stava conla luna storta , foss’anche il presidente dellaRepubblica sbottava ‘Signori e signore ilristorante è chiuso,oggi non si cucina tutti

fuori!’ si assisteva così ad una ritirata in buonordine di clienti increduli ed affamati che aveva-no avuto il torto di capitare lì nel momento sba-gliato. Grande Giacomino! burbero beneficoincapace di dire quello che non era precursoredei moderni buttafuori. Eppure nessuno gli ser-bava rancore sarebbero ritornati nonostante tuttoad onorare la cucina della paziente Giuseppinache ,spesso rammaricata ed a bassa voce si sfo-gava dicendo’ aggia cantà e purtà a ‘roce aier’stev’ stuort’ ‘a fatt’ fuiere a tutt’ quant’. Poi cisono andata sempre da fidanzata da sposata con ifigli appena nati allora Giuseppina mi conserva-va il posto nell’anticucina specie d’inverno,mangiavamo con loro accanto al braciere gliinvoltini di carne piatto forte della nostra, mentreGiacomino si sfogava con fatti di amore e diguerra raccontandoli forse, più a se stesso.Giuseppina, meno sognatrice, più pratica, si ram-maricava per la mancata prole preoccupata a chilasciare la ‘ robba’la sua vita si era svolta tra ifornelli qui lei dimenticava i problemi che siacuivano con l’avanzare dell’età: tra un ruoto dicannelloni una parmigiana di melenzane,unacaprese si svolse la vita di Giuseppina eGiacomino ‘ro Solitario. il detto che più rappre-sentò il padrone di casa fu ‘sola solitudine solabeatitudine. Maria Astarita

Il raccontodi Maria Astarita:G&G

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Eventi a Capri

Si è tenuta sabato scorso, nella sug-gestiva Chiesa della Certosa di SanGiacomo, la conferenza “I Templariin Italia, in Europa: vicende, siti,simbologia”, a cura dell’OrdineSovrano Militare del Tempio diJerusalem, 1804 - Priorato Generaled'Italia - Gran Balivato della MagnaGraecia, Eu Union Ovest, la cui sedein Campania è presso il Convento diS. Pasquale Baylon, a Portici.L’incontro è stato moderato dalComm. Ufficiale, dott.ssa AnnaCalemme mentre le relazioni sonostate tenute dall’AmbasciatoreComm. dell'Ordine, prof. PioPannone, e dal Gran Priore, dott.Gennaro L. Nappo. Erano presenti ilComm. Ufficiale Esposito B.Thomas e i Cavalieri UfficialiGiancarlo Sichenze, ArmandoMonaco e Adolfo Vitale. Il compitodell’Ordine è soprattutto quello divalorizzare il patrimonio storico eculturale, anch'esso ricco di testimo-nianze templari, facendo rivivere eripercorrere le straordinarie vicende,nei suoi aspetti precipui, dell'Ordinemonastico cavalleresco tra i piùsignificativi del Medioevo; tracciarealcune tappe fondamentali della lorospiritualità in quel particolare conte-sto storico; interagire con altre realtàstorico templari in Italia e in Europa,dove sono presenti in maniera signi-ficativa in più nazioni e, sovente nelcorso dell'anno, potersi incontrare indiverse Cerimonie. Indubbiamente,un tema di grande fascino e, al di làdel contesto storico, di grande attua-lità in un epoca purtroppo in cuiregnano l’inconsistenza e l’effimero,in cui tutto cambia troppo rapida-mente e sembra esserci sempre menospazio per quei valori che, alloracome oggi, devono essere alla basedi ogni vivere civile. E’ stato parti-colarmente interessante rivivere eripercorrere, attraverso gli interventidei relatori, le vicende legate

all’Ordine dei Templari, al loromodo di vita e soprattutto alla sim-bologia templare che è presente inmolte chiese e abbazie cistercensisenza dimenticare il notevole patri-monio artistico e culturale chel’Ordine ha lasciato in Italia e inEuropa.

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I templari in Italiae in Europa, se n’è parlatoalla Certosa di Capri

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Eventi a Capri

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A cura dell’Associazionedi varia umanità

Lievi sono i rapporti tra l’isola diCapri e Dante Alighieri, del quale solen-nemente sono iniziate al Senato le cele-brazioni per il 750° anniversario dellanascita avvenuta a Firenze. Il rapportoprincipale si è avuto nelle scuole dell’i-sola, dove gli alunni hanno letto e stu-diato la sua vita e brani delle sue opere.E specialmente nel Liceo dove si sonolette e studiare le tre cantiche della“Divina Commedia”. C’è da ricordareche a Dante Alighieri ed, in particolare,alla “Divina Commedia”, è stato dedica-to un Incontro d’agosto che ha avutogrande successo. E che, quando allaCertosa c’erano la Scuola Media ed ilGinnasio retti dai Canonici Lateranensi,a Dante Alighieri fu intitolata la Sala delPiccolo Chiostro, che si trova a sinistradella scala che porta al Chiostro Grande.Lì si svolgevano incontri di cultura, aiquali partecipavano non solo studentima anche abitanti dell’isola, e si svilup-pava quel sostegno alla scuola ed allacultura classica, che sono venuti menodopo che, nel 1960, i CanoniciLateranensi hanno lasciato la Certosa edopo che qui è stato istituito il Liceoclassico, che è rimasto come un’isola asé e del quale, a mano a mano, non si èpiù compresa la fondamentale importan-za. Quantunque sia sempre riconosciutocome il più grande poeta della letteratu-ra italiana, la popolarità di DanteAlighieri, negli ultimi decenni in Italia,si è sempre più ridotta. E con essa lapopolarità della “Divina Commedia”. Diquesto ho parlato in un capitolo de “Ilfinito nella luce dell’infinito”, pubblica-to dall’Ares nel 2013, che qui in parteriprendo. Dante Alighieri, che è statosempre considerato il più grande poetacristiano, nella “Divina Commedia”descrive l’elevarsi di un uomo dal pec-cato al suo Creatore, attraverso un cam-mino pieno d’insidie, di ostacoli e nelcorso del quale incontra uomini di ogni

genere. Il protagonista dell’opera è luistesso. È lui che raggiunge Dio. Nelnostro tempo, la “Divina Commedia” èconfinata nelle scuole, talvolta è oggettodi pubbliche letture, destinate prevalen-temente a dar notorietà o a ridarne acoloro che leggono. Non è popolarecome in passato, quando c’erano coloroche la sapevano interamente a memoria.Non è popolare perché, nella “DivinaCommedia”, Dante definisce peccatiquelli che or non si ritengono più tali;chiama vizi quelli che ora sono conside-rate virtù; colloca nell’inferno uomini edonne che ora sarebbero ammirati, loda-ti, osannati; si inserisce da sé nellaristrettissima schiera dei più grandi poetidell’umanità e si pone come giudiceindiscusso di tutti, anche se siano statiimperatori e papi, senza che nessunamaggioranza gli abbia dato le facoltà.Nel nostro tempo si crede sempre menoin una vita ultraterrena. La maggiorparte di coloro che ancor vi credonoritiene che, all’ultimo momento, lamisericordia, intervenga e salvi tutti.Quasi più nessuno crede più all’inferno,che in passato era la parte della “DivinaCommedia” che più attraeva. Per di piùun’imitazione dell’inferno dantesco èdiventata la terra, dalla quale sono ingran parte scomparsi le bellezze naturalied i silenzi, che avevano ispirato il“Purgatorio” ed il “Paradiso”. Che cosaindica Dante? Che gli uomini non sonostati creati per essere bruti, ma perseguire virtù e conoscenza. Ma ora que-sto a chi interessa? Interessa un viveredi piaceri e di soddisfazioni materiali,mentre le virtù sono per lo più svanite, eper conoscenza si intende un po’ diistruzione e le incessanti notizie diffuse“in tempo reale” dai mass-media, sullequali non si ha tempo di soffermarsi pertrarne qualcosa di essenziale. In passatola “Divina Commedia” veniva chiamataanche “Il poema sacro”. Ma ora dov’èpiù il sacro? E chi ancor vi crede? Ilmondo è stato dissacrato, e di conse-guenza sono stati dissacrati tante cose

che erano considerate tali, perché si rite-neva che appartenessero al divino. Forsesi rispettava più il sacro prima dellavenuta del Signore che non ora, dopoduemila e più anni da quella venuta. La“Divina Commedia” è fondata sull’esi-stenza di Dio. Ma noi non siamo neltempo che segue a quello durante ilquale è stata proclamata la Sua morte?Morte, si intende, nell’animo di tantiuomini, che ritengono di poter scegliereciò che vogliono, tranne a limitarsi ascegliere nel ristrettissimo campo che ilmondo materiale concede loro. La“Divina Commedia” invece invita l’uo-mo a ritrovare ed a essere se stesso. Eda ritrovare ed onorare il Suo creatore.Per questo non è più popolare, neanchenel campo religioso, dove spesso sitende sempre più verso l’immanente e sidà sempre meno importanza a quell’al-to, che dovrebbe valorizzare ed illumi-nare il terreno. Raffaele Vacca

Dante Alighierie l’isola di Capri

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Cultura

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