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IL RISVEGLIO INIZIATICO FEBBRAIO 2019 Antico e Primitivo Rito Orientale di Misraim e Memphis IL RISVEGLIO INIZIATICO Anno XXXI – N.02 Febbraio 2019 La presente pubblicazione non è in vendita ed è scaricabile in formato PDF sul sito www.misraimmemphis.org

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IL RISVEGLIO INIZIATICO FEBBRAIO 2019

Antico e Primitivo Rito Orientale di Misraim e Memphis

IL RISVEGLIO INIZIATICO AnnoXXXI–N.02 Febbraio2019

La presente pubblicazione non è in vendita ed è scaricabile in formato PDF sul sito www.misraimmemphis.org

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SOMMARIO

MARCOEGIDIOALLEGRIILS∴G∴H∴G∴ S∴G∴M∴ ................................................3

L'ESOTERISMOMASSONICO

Giovambattista.................................................................................8PSICOLOGIAASTROLOGIA

Fulvio................................................................................................14 PRIORITÀ E MONDANE NECESSITÀ

Franco...............................................................................................18 PORTARE IN TERRA

Enzo..................................................................................................21

RedazioneDirettoreresponsabile:MarcoVannuccini

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MARCO EGIDIO ALLEGRI

alvolta, a distanza di anni, inriferimento a "uomini" chehanno segnato fortemente e

profondamente l'epoca nella qualesonoapparsievissuti,sièportatiadessere poco indulgenti, quando noncritici severi o addirittura giudiciimplacabili del loro agire, sia sacroche profano, personale o pubblico.Soprattutto, si cade molto spessonell'erroredinonsapere,ononvole-re, contestualizzare il loro operato,calandosinella"formamentis"dello-ro tempo,coldeprecabile finedide-nigrarli "sic et simpliciter" per purospiritodifazioneedicampanile.DelGrandeFratelloMarcoEgidioAl-legri, almeno ufficialmente, non cisono note immagini se non la solitafotografia reperibile anche sul webche loritrae,barba lungaesigarettainmano,nellasuaVenezia.Perquantoinveceriguardagliscrittiricordiamo il suo "Introduzione alsegreto massonico" stampato in Ve-nezia a cura dell'Ordine Martinistanell'annodiVeraLuce5706,piùunaserie apuntatepubblicata sulla rivi-sta"O'Thanatos"1nell'anno1923daltitolo "Le chiavi di Taroh", volumiprimo e secondo. Naturalmente, gliarchivi del Nostro Venerabile Ritodispongono di atti, brevetti, succes-sioni e documenti vari, compresi gli

1 Diretta dal Fratello Adolfo Banti, Alem-broth S.I.I. e Ph. Inc. allo Zenit di Ancona,svolgeva, inqueglianniecon isuoicomu-nicati, la funzione di rivista ufficialedell'OrdineMartinista.

"acta relatum"del "Librod'oro" tra-scrittiinbellacalligrafia,unitamenteadiverseminuteevariappuntiver-gatidisuamano.Nonostante la scarsità di informa-zioni e di scritti, non ci pare affattoesageratoaffermarecheEgli,acaval-lo del periodo storico che, partendodalla prima guerra mondiale, attra-verseràilventenniofascistaeilcata-stroficosecondoconflittobellicoperconcludersi nel 1949, anno del suopassaggio alla Grande PiramideEterna, fu uno degli esoteristi piùimportanti e in grado di lasciare "ilproprio segno" nel panorama italia-noedeuropeo.

T

Figura1–MarcoEgidioAllegri

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Inizialmente massone di Piazza delGesù, 33° grado del Rito ScozzeseAnticoeAccettato,divenne insegui-toGranMaestrodell'OrdineMartini-stanel1945.Sindal1919sischieròa fianco di Alessandro Sacchi, Sine-siusS.I.I.nonavendoaccettatoleim-posizionidelBricaud,cheritenevadivincolareilMartinismodiPapusallaChiesa Gnostica con la pretesa ag-giunta che per entrare a farvi partefosse necessario il terzo gradomas-sonico.

Allegri rimase così fedele alla orto-dossia degli Statuti e dei rituali pa-pusianidel1891cherecitanol'asso-luta indipendenzadaognivincolodicarattere religioso, nel rispetto diogni forma e di ogni anelito allacomprensione e realizzazione delMistero dell'UomoDio, conservandocomunquenelmartinismo italiano ilcaratteredi"universalità".Ancora,lo

ricordiamo33°95°delRitodiMem-phis di Palermo, erede della granmaestranza del Rito di Misraim diVeneziacol90°gradodiPrimoGranConservatore e Potenza Assoluta,quindi Gran Maestro di un SovranoOrdine Militare dei Cavalieri delTempio2.

2 Denominato poi Ordine del Tempio diSion dal Banti per via delle sue originiebraiche. Sempre per volontà di MarcoEgidioAllegrilostessoBantivifuintrodot-toeiniziatonel1922epoisuccessivamen-te promosso nel 1923 Gran priore delleMarche.ParechetaleOrdine,anchesenonvisonoalriguardodocumentipercompro-varlobensìsolointuizionieriflessionicon-tenute in alcune lettere d'archivio delGrande Fratello Gastone Ventura, fossegiunto ad Allegri tramite lamediazione diGabrieleD'Annunzioilquale,duranteilsuosoggiornoaParigi,fugrandeamicodiJose-phin Péladan. A D'Annunzio stesso MarcoEgidioAllegriavrebbepoiconferito,duran-te il loro ritorno in patria dall'impresa edall'occupazione che li videroprotagonistia Fiume – con al loro fianco l'allora sedi-cenneOttavioUldericoZasio,chericevettepoi dallo stesso Allegri, per volontà testa-mentaria, la successione autografa e olo-grafa negli Ordini e nei Riti – l'Iniziazioneall'OrdineMartinista italiano e non prece-dentementeaParigi, cometaluni,anostroavviso erroneamente, suggeriscono. ErainveceopinionedelGrandeFratelloGasto-ne Ventura, riportata in una sua letterascritta al Fratello A.G. negli anni sessanta,cheaParigifosserostatiiniziatialmartini-smosiailGuénoncheilReghini.Inappen-dicevainfinericordatocheAllegrifuanchea capodiunOrdineMartinistadegliElettiCohenperilNordItaliaediunCollegioVe-neto di Scienze Ermetiche, conosciuto an-checomeCollegioVenetodiArteReale.Al-tro ancora si potrebbe aggiungere ma inquestasedeci limiteremoaidatibiograficiessenziali.

Figura2–JeanBricaud

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Nato e cresciuto nell'irredentismopiùpurodiquegliannichevolevanoriportare Trento e Trieste all'Italia,idealmente legato alla continuità diquei sentimenti risorgimentali cheavevano come unico fine l'unità na-zionaleecheriproponevanoVeneziae la sua antica e secolare storia di"Serenissima", durante la quale do-minavacolLeonediSanMarcoilMarMediterraneo e non solo, al centrodell'attenzione del mondo intero,MarcoEgidioAllegrivivevalegrandipassioni, isogniegli idealidellasuagiovanegenerazionesenzasoluzionedicontinuitàconisuoi interessispi-ritualiedesoterici!Edèproprioallalucediquestasuaintensapartecipa-zionegiovanile aiprogettidi riunifi-cazionepoliticadell'Italia chevannocompresi isuoitentatividi"rimette-re assieme i pezzi" e federare, altermine della seconda guerra mon-diale,lemassonerieeidiversiOrdiniiniziatici che durante il fascismo sierano dispersi e quasi estinti e chenobilitarono l'Italia e le sue antichetradizioni negli ultimi anni del di-ciannovesimosecoloeneiprimiannidelventesimo.EglifuallievodiReghinie,nonostan-telasuapiùcheprobabiledefezionedaPiazzadelGesù,conservòcolme-desimouno stretto e profondo lega-mefraternoedireciprocastima,tan-tochenegliArchividelNostroVene-rabileRitoèrimasta traccia,nelpri-missimodopoguerra, di una suami-nutanellaqualerichiamalanecessitàdiricontattare,assiemeadaltricoeviimportanti luminari iniziatici, il Re-ghini stesso, allo scopodi dar vita a

unnuovoCorpusd'élite,consapevoleche in un momento di grande diffi-coltàper lapatria si sarebbedovutaevitarelaparcellizzazioneelasuddi-visionedellevarieFamiglieedObbe-dienze3.Questo è il quadro storico nel qualevisse ed operò il Grande FratelloMarco Egidio Allegri. Va ricordatoche egli partecipò alla prima guerramondiale come "ardito" e che nellaseconda guerra mondiale fu nuova-mente richiamato alle armi in vested'ufficiale dal 1940 al 1942! Tra ledue parentesi belliche va altresì

3Già era iniziata la “lottapolitica” in senoallegrandiObbedienzemassonicheconl'i-nevitabilefrantumazioneepolverizzazionedi ciòcherestavadopopiùdivent'annidipersecuzione dittatoriale e che arrivò acontaredecineedecinediFamiglieScozze-si.Oggi,purtroppoecongrandedolore,os-serviamo lostesso fenomenoneiRiti “Egi-zi” e nello stesso martinismo, per taceredelle innumerevoli Chiese Gnostiche e Or-dini degli Eletti Cohen fioriti negli ultimianni un poco dappertutto e con la solitacomplicità di quel gusto, tutto italiano, diprediligere sempre, perché all'apparenzapiùverde,l'erbadelvicino!

Figura3–LapidediArturoReghini

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rammentato, come da nostro prece-dente articolo, il suo travaglio fraconfino, carcerazioni e continue fu-ghe sul territorio italiano spessoospite di amici, subiti a causa dellasuapropagandamassonica4.Inveritàegli,comemoltialtri,rimasesemprelegatoaffettivamenteedeso-tericamente al Suo Comandante, unlegame che, per l'appunto, gli costòmoltocarosindal1924,dataaparti-re dalla quale Mussolini assunse il

4Comegiàpiùvolte ricordatoAllegripar-tecipò alla marcia su Ronchi e fu ufficialed'ordinanza di Gabriele D'Annunzio a Fiu-me.SuofratelloGinoAllegri(FràGinepro),medagliad'oro,fecepartedellasquadrigliaaereachesolcòilcielodiViennanellamiti-ca impresa guidata dal “Vate”. Ottavio Ul-derico Zasio seguì Allegri come suo atten-dente e, sempre assieme a D'Annunzio,preseroparteallaMarciasuRomaparteci-pando ai fasci di combattimento (ovvia-menteramodannunziano)passandoinfineai cosiddetti “dissidenti”, ragione per laquale furono infine espulsi dal PartitoNa-zionale Fascista. Si ricorda a Venezia, inCampo Santo Stefano, un conflitto a fuocotra“dissidenti”e“fedeli”.Dopol'interroga-toriosubitonel1927dallaPoliziapolitica,AllegriespatriòinLibia,CirenaicaequindiinEgitto, ove rimase fino al 1928quando,rientratoinItalia,vennearrestatoespeditoal confino politico. Al termine di questo,ottenutalalibertà,fucomunquecostrettoarifugiarsiperottomesinelConventodiSanDomenico.Ripresepoi,graziealsuopassa-todivalorosoufficialeeall'interessamentodi amici e parenti, la sua vita normalemadovette abbandonare Venezia transitandoaNapolieaCapoMisenopertuttoil1929.FuancoraaVenezianel1930.Nel1935ri-partìper l'AfricaOrientaleealsuorientroricominciò la sua attività di propaganda ediattivitàclandestinamassonicaemartini-sta.

controllo pieno del Parlamento ediniziò a liquidare i "dissidenti", con-finando il loro "Vate" nell'esilio diGardoneRiviera5.L'impresadiFiume

5 In seguito a una legge contro le associa-zioni segrete (novembre 1925) il GranMaestro del Grande Oriente d'Italia deltempo,DomizioTorrigiani,decretòloscio-glimento dell'Ordine. È altrettanto notostoricamentechediversigerarchifascistidiprimo rango erano massoni di Piazza delGesùenonfuronotoccatidallepersecuzio-ni, tra tutti valgano, come esempi, i qua-drumviridellaprimaoraItaloBalbo,Bian-chi, De Bono (quest'ultimo sarà fucilato aVerona l'11gennaiodel1944dopo il pro-cesso nel quale fu giudicato colpevole dialtotradimento)eDeVecchi,seguitidaFa-rinacci,Bottaiealtriancora.RaoulPalermie lo stesso Torrigiani (quest'ultimo per laverità solo inizialmente, poiché in seguitovenne confinato, arrestato e carcerato acausa dell'ingiusta condanna subita nelprocesso Zaniboni-Capello) appoggiaronol'ascesaalpoterediMussolini.

Figura4–GabrieleD'Annunzio

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e la marcia di Ronchi dei Legionarisegnarono fortemente lo spirito difraterno amore tra Ottavio UldericoZasioeMarcoEgidioAllegri, legamesul quale si tentò inutilmente dispargere veleno e falsitàdapartedialcuniusurpatorisubitodopolasuc-cessione del 1949, ma che rimaseforte e alienodaogni contaminazio-neprofana.Nell'annodiVeraLuce5941,epreci-samente il 17 maggio 1945 di EraVolgare, il Grande Fratello MarcoEgidio Allegri, 33° del Rito ScozzeseAnticoeAccettato,33°95°delRitodiMemphis, Gran Maestro a vitadell'Ordine di Misraim e Supremosuo Gran Conservatore, per i poteri

che gli erano propri, decise il risve-gliodiquest'ultimoerigendo ilGranConsiglio Generale del 90° e ultimogrado Potenza Suprema dell'Ordine,stabilendonequindil'unionecolRitodiMemphis,peripotericheglieranostati conferiti, con l'apertura delTempio Mistico di grado 32° 94° echiamandoa farneparte altri undiciFratelli,primofratuttiilGrandeFra-telloConteOttavioUldericoZasio.Da questa unione venne alla lucel'AnticoePrimitivoRitoOrientalediMisraim e Memphis, Sovrano GranSantuarioAdriaticoSuperum.IlGrandeFratelloMarcoEgidioAlle-gri lasciò successione testamentariaolografa e autografa al Grande Fra-telloOttavioUldericoZasio.Seguiro-no, sempre per successione testa-mentaria olografa e autografa, ilGrande Fratello Gastone Ventura, ilGrandeFratelloSebastianoCaraccio-loe,inultimo,loscrivente6.

IlS∴G∴H∴G∴ S∴G∴M∴

6 Tale documentazione è conservata negliArchivi Probatori del Nostro VenerabileRito.

Figura5–OttavioUldericoZasio

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L'ESOTERISMO MASSONICO

"Quando lo Spirito regna inutili sono

le leggi"

proposito della "Massoneria", troppi libri e troppe leggende sono state scritte e nelle mie

brevi riflessioni non voglio tediarvi con un'ennesima rivalutazione della storia ma darvi un mio libero pensiero su quello che credo di avere imparato fino ad oggi su questo Ordine Iniziatico. Innanzi tutto mi sembra doveroso ri-cordare che per Papa Giovanni Paolo II i massoni sono portatori di ateismo e di falsi valori, invitando successivamente i cattolici, nel novembre 1983, a non iscriversi alla Massoneria. Indubbiamente Sua Santità, colto dal momento particolare che colpiva la massoneria in quegli anni, ha agito co-me meglio consigliava la Sua coscienza e, con molta probabilità accecato dagli scandali che coprivano non solo la massoneria in quel tempo, non ha visto il messaggio portato dalla Libera Mura-torìa coi suoi semplici ideali, basati sul rispetto della vita, dell'amore tra gli uomini e sempre volti contro il fanati-smo, la superstizione e il vizio. Come in tutte le organizzazioni, dove l'uomo diventa il protagonista, è inne-gabile che qualcuno possa deviare dalla retta via e perdersi nella foresta, e que-sto succede ed è successo anche nel se-no di altre associazioni o chiese consi-derate tuttora "rispettabili". A differenza di altri, pur non scusando l'errore, valutiamo l'errore e cerchiamo di rettificare questa deviazione umana

con l'azione rituale, per volgerla infine alla Gloria del S£A£D£M£. Dopo questi pensieri che, spero, voi prendiate come un semplice sfogo, vor-rei esporre un mio pensiero, per farvi capire come mai un ragazzo così gio-vane quale ero, abbia deciso di bussare alla porta del Tempio. Personalmente ritengo che l'esoterismo massonico si differenzi da tutti gli altri per via del suo simbolismo, il quale evoca l'atto della costruzione architet-tonica. Come tutti sappiamo, l'edificazione dei templi dedicati a varie divinità esiste dagli albori dell'umanità quindi si può presumere che qualche maestro mura-tore sia esistito già a quei tempi. Non mi sento di sposare la tesi che af-ferma le mitiche origini della Libera Muratorìa nel Dio, il primo muratore, e nell'Arcangelo Gabriele, il primo Gran Maestro, ma non mi sento neanche di non tenere in considerazione questo mito particolarmente significativo per la nostra istituzione. Sia il Fratello Oli-

A

Figura6–WhiteDoveFlying–LindaLovett

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vier nella sua teoria che la massoneria esisteva già prima dei diversi sistemi solari, sia il Fratello Anderson che nel-le "Costituzioni" afferma che Adamo fu il primo uomo iniziato, rivelano, se-condo me, l'esigenza umana di dare alla nostra istituzione un carattere iniziatico sovrumano. Sulla nascita della massoneria non ho da esprimere un pensiero originale, personalmente ho un interesse storico sia sulla sua nascita che sulla sua cre-scita, del tutto umano, in quanto riten-go che la massoneria nasca con l'esi-genza di rivolgersi a Dio, inoltre credo che la Libera Muratorìa sia per l'occi-dente la tradizione per eccellenza e, nonostante nella confraternita ci siano stati e ci siano fratelli delle più dispara-te dottrine sia filosofiche che religiose, segua col suo esoterismo e col suo exo-terismo, la tradizione primordiale. L'innegabile tradizione orale svolta dal-la massoneria non per questo motivo deve sentirsi sminuita, anzi credo che ne diventi l'esaltazione e che possa de-

finirsi una via completa se fatta con la giusta disposizione interiore. Al contrario delle altre vie regolari nate in medio oriente ed in oriente, quali il cristianesimo e il buddhismo, il sincre-tismo svolto dalla massoneria volge all'unione delle tradizioni sparse nel globo terrestre, fedele al suo simboli-smo prettamente muratorio conosciuto fin dall'antichità. Secondo il mio punto di vista la mas-soneria, conscia del fatto che idee dif-ferenti tendono a separare, ebbe la grande intuizione di vietare ai propri adepti di parlare sia di politica che di religione, unendo gli uomini sotto un'unica filosofia, il lavoro, che proprio per il suo carattere strettamente pratico tende ad aggregarci anziché disperder-ci. Bisogna comunque ricordare che alcuni simboli vennero introdotti nella masso-neria da quel gruppo di Iniziati che, pur non facendo parte della corporazione, trovarono in seno alla Loggia una ma-dre libera da pregiudizi e quindi dispo-sta ad accettare forme di pensiero e di religione diverse. Questi simboli sono ben lontani dallo sminuire il significato dei simboli prettamente muratori, anzi ne diventano arricchimento ed evolu-zione, ampliamento spirituale e studio filosofico. La bellezza del progetto, la forza dell'uomo e la saggezza dell'architetto hanno eretto migliaia di monumenti al-la gloria del Senza Nome e tutto ciò non è solo nostro ma di tutta l'umanità. Il lavoro, la costruzione e le misure fanno parte di qualcosa di intimo negli uomini e quindi l'arte di edificare è la spontaneità che ha permesso all'essere umano di commuoverci davanti ad una Figura7–JamesAnderson,ritratto–JohnRoffe

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tomba, a meravigliarci davanti alle opere di tutti i tempi o di stupirci per la perfezione geometrica delle cattedrali. Personalmente ritengo che l'umanità, fin dai tempi antichi, abbia sentito la necessità di costruirsi un posto ove ri-tornare, dove sentirsi protetta e dove istituire un nucleo, e questo lavoro, penso, che lo abbia svolto, consciamen-te od inconsciamente, in quella cosa che noi chiamiamo "luogo"; questa ca-sa, che sia la Terra o il mio cuore, ha le stesse necessità del primo uomo, co-struire quel Tempio che permetta di "comunicare" con Dio. Questo pensiero mi ritorna costante ogni volta che nel Tempio guardo la volta stellata e, proprio come la prima volta che l'uomo ha alzato gli occhi verso il cielo, ne intuisco la vastità e la potenza e penso che anche lui, come me, essendo egli stesso figlio del cielo, ne potesse raggiungere quelle immensi-tà, costruendo qualche cosa che potesse metterlo in relazione con l'infinito dato-re di vita: il Senza Nome. Lo stare insieme, scambiarsi opinioni e portare agli altri quel mattone essenzia-le alla costruzione non si svolge sola-mente nel Tempio, anzi per alcuni è di particolare importanza il manifestarsi sul piano profano attraverso opere di carattere umanistico. Per questo lo scopo umanitario della Massoneria negli ultimi due secoli è stato quello di costruire l'uomo secondo i principi di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza universale, portando sia nei fratelli che nel mondo profano i grandi ideali di Tolleranza, Giustizia e Solida-rietà, "pietre miliari" che hanno per-messo negli anni di costituire associa-zioni come la Croce Rossa, l'UNICEF

ed altre organizzazioni a carattere umanitario. Purtroppo queste organizzazioni non sono servite a farci conoscere al mondo per quelli che siamo, il mondo ha pre-ferito riconoscerci attraverso gli scan-dali e le lotte di potere, il mondo ha vo-luto vederci come un gruppo di persone dedite ad affari strani e nascosti, igno-rando il nostro costante e giornaliero impegno che volgiamo nell'edificare Templi alla Virtù. Tuttavia, bisogna anche dire che alcuni passi fondamentali delle costituzioni di Anderson vengono letti ma non vengo-no applicati da tutta la Massoneria mo-derna; la prima ritengo che sia quella che dice che un massone non deve mai essere ne sarà mai uno stupido ateo né un libertino irreligioso; che, a prescin-dere dalla frase precedente, ossia che un massone è obbligato per la sua con-dizione a obbedire alla legge morale, egli sarà sempre qualcuno che crede nell'esistenza di un Senza Nome. La seconda, non meno importante, è quella che volge il massone all'intromissione negli affari e nella politica (ripicche personali o private querele non debbo-no oltrepassare la soglia del Tempio; ancor più debbono evitarsi le contro-

Figura8–StarryNight–GregRakozy

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versie religiose, nazionali o concernenti lo stato, atteso che, nella nostra qualità di massoni, noi non professiamo che la religione universale e ci diciamo di tut-te le nazioni, di tutte le lingue, di tutte le razze e possessori di tutti i linguaggi e pertanto risolutamente contrari ad ogni politica, poiché essa non ha mai recato beneficio al Tempio, né mai po-trebbe apportarlo). Il terzo punto è quello che dice: "nes-sun maestro o sorvegliante dovrà essere scelto in base all'anzianità, ma per i suoi meriti". Questo precetto, decisa-mente più di carattere iniziatico che materiale, spesso viene nascosto in vir-tù dell'amore fraterno che ci fa credere tutti buoni e bravi.

Lasciando da parte questi piccoli pen-sieri, personalmente ritengo che la massoneria con le sue più varie Obbe-dienze, possa tranquillamente gestire sia la parte strettamente esoterica (di poche…) che quella più dedicata al so-ciale (di molte…), anche se il famoso e

criticato fratello R. Guenon della mas-soneria, pur scrivendo che "[…] il le-game originario col mestiere si è sem-pre mantenuto […]"1, criticava la parte umanistica della massoneria speculati-va e auspicava un ritorno alle tradizioni corporative dell'Arte Regale. Come massone credo che sia possibile, con un piccolo atto di volontà, rendere veramente effettivi i gradi di evoluzio-ne riposti negli scalini iniziatici della massoneria, come credo che sia possi-bile riprendere in mano il problema delle ammissioni… Opinioni… Comunque Ouspensky alla domanda su come possiamo riconoscere la cono-scenza esoterica da quella essoterica soleva dire: "[...] anche se la cono-scenza esoterica è nascosta dalla vita ordinaria, può essere trovata. Essa non è nascosta completamente in modo che nessuno possa trovarla, altrimenti non avrebbe significato. Ciò sarebbe con-trario ai suoi scopi. L'unico significato di conoscenza nascosta è che può esse-re trovata, la cosa importante resta come riconoscerla [...]". Nonostante nel suo seno si siano svi-luppati diversi Riti e rituali, la Masso-neria riflette l'insegnamento tradiziona-le per eccellenza: la costruzione dell'Uomo, del Tempio e del Mondo intero, aiutando attivamente il Supremo Artefice dei Mondi nell'edificazione dell'Universo stesso, credo che ne siano la prova. Il Tempio è la rappresentazione simbo-lica dell'universo, quel luogo dove si compie il lavoro alchemico, l'immenso Atanor; gli ingredienti sono i simboli racchiusi in esso e il fuoco è il nostro

1R.Guenon–Considerazioni sull'Iniziazione

Figura 9 –Fondazione di Alessandria – SpinelloAretino

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spirito che li vivifica secondo un rituale basato su ritmi, dichiarazioni, movi-menti e figure simboliche, dove ogni convenuto è attore e spettatore allo stesso tempo. L'Uomo è quella pietra grezza che deve essere scolpita e levigata al fine di di-ventare quel cubo indispensabile alla costruzione del Tempio. L'uomo in questo processo magico diviene quella parte "caotica" che rende imprevedibile questo preparato divino. Il Mondo di-venta così lo spazio verso cui il masso-ne tende le sue braccia, nell'eterno slancio verso il S£A£D£M£ al fine di compiere la Grande Opera. Questo sforzo è il lavoro, il movimento, l'azio-ne senza la quale tutto smetterebbe di esistere. Tramite un'iniziazione collettiva e vir-tuale, la massoneria pone davanti al neofita quegli strumenti che, sapiente-mente meditati, lo porteranno alla rea-lizzazione personale e reale, collegando la prima iniziazione con quella più evo-luta che si trova nel Cuore del vero Massone. Questa iniziazione che si effettua attra-verso alcuni viaggi simbolici, il primo dei quali si trova con l'elemento Terra, ed inizia fuori dal Tempio, in un tempo profano, mentre gli altri viaggi, ovvero quello dell'Acqua, del Fuoco e dell'A-ria, si svolgono all'interno del Tempio, in un tempo iniziatico, non più da soli ma guidati da un Maestro Esperto. Questi elementi, che sono la parte viva e vivificante del nostro corpo, devono essere anch'essi sapientemente meditati e noi dobbiamo sempre essere accom-pagnati nei nostri viaggi introspettivi dal nostro Maestro Esperto Interiore, perché solo così possiamo non perderci

nell'oceano dei sensi. Questo quinto "elemento" altro non è che la nostra co-scienza, rispolverata e linda: è l'inizia-zione che ci permette questo lavaggio, teniamone memoria. La Massoneria ha saputo tradurre i vari elementi della simbologia in quelli de-gli attrezzi da lavoro universalmente conosciuti e anche profanamente ado-perati; queste allegorie che rappresen-tano il lavoro umano e quello divino diventano soggetti di meditazione e di riflessione; proprio per questo essa non è tesi né antitesi ma sintesi universale. L'arte muratoria diventa così religione naturale, dove si lavora per costruire il Tempio della Piramide e per ristabilire lo stato Primordiale stesso, ovvero la mitica Età dell'Oro, e tutte le religioni, passate e presenti, non diventano altro che tappe della nostra storia. La massoneria penso sia la "Tradizio-ne" delle religioni, infatti tutto dimostra che essa contiene, in tutta la loro pu-rezza, gli antichissimi principi della vi-ta tribale che si sono poi trasferiti nella religione primitiva e successivamente

Figura 10 – Pentagramma e corpo umano –HeinrichCorneliusAgrippa

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nelle altre religioni, come ad esempio i rituali di riconoscimento, che vengono riprodotti attraverso parole, segni, toc-camenti, ecc. In essa si ritrovano non solo i temi classici dell'esoterismo, del quale si conosce la loro storia e la pre-senza in tutte le epoche, ma anche quelli della Metafisica. L'unità è un tut-to universale, che si manifesta in ma-schio e femmina, chiaro e scuro, cielo e terra, simboleggiato in primis nel pa-vimento a scacchi, tutte complementa-rità che noi conosciamo solo attraverso intuizioni, dialoghi e figure retoriche. Comunque è l'onnipresenza di Dio, l'in-telligenza universale, a dare vita al tut-to. L'universo visibile, del quale Egli è il principio che guida e che conserva, è la divinità allo stato di manifestazione e noi la possiamo conoscere proprio perché si manifesta. Su queste mie piccole riflessioni da me raccolte e scritte, tre parole emergono al primo impatto nella mia mente: co-noscenza, esoterismo e simboli. La conoscenza passata dal Maestro

all'Apprendista si trova nell'esempio, nella trasmissione orale e nello studio dei rituali e delle costituzioni; mi di-spiace vedere molti apprendisti leggere libri su libri, tutti su argomenti tra i più disparati che a noi interessano poco o quantomeno non dovrebbero ancora interessare al neofita. Un consiglio che mi sento di dare a questi apprendisti che giungono nel nostro Ordine con l'i-dea di conoscere l'Arte Reale è che è molto più istruttivo partecipare ad una tornata nel Tempio che leggere decine di libri. Ricordiamo che l'esoterismo riconosce l'ineffabilità della verità, l'impossibilità di comunicare la sapien-za e non la cultura, per mezzo delle pa-role e degli scritti, per questo il cate-chismo massonico esprime il concetto che il segreto massonico è ineffabile. La specificità stessa della mente e della parola limita e deforma, quindi il sim-bolo diventa ritorno all'archetipo uni-versale, perciò convertire gli uomini con la parola o col pensiero significa ingannare la predisposizione che l'uo-mo ha rispetto alla sua liberazione. Una cosa che penso di avere "imparato" dal-la sapienza dei Maestri Passati e Pre-senti, è che il nostro compito deve es-sere volto allo sviluppo delle capacità intime dell'uomo piuttosto che alle cre-denze e alle opinioni del profano, dove l'essenza dell'iniziazione consiste in una trasformazione a carattere spiritua-le e dove questa Grande Opera perma-ne nel grande mistero dell'essere e nel Grande Tempio della Coscienza. Come in tutte le tradizioni vi è un dio che muore e rinasce a nuova vita.

GiovambattistaFigura11–Apprendista–Anonimo

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PSICOLOGIA ASTROLOGIA

ipi psicologici, di Carl Gustav Jung, è uno dei volumi che ri-porta circa vent'anni di studio di psicologia pratica alla ricerca

della specificità caratteriologica che indirizza il rapporto dell'individuo con il mondo. Jung estende le sue indagini nel tempo rivolgendosi alla storia, alla filosofia, alla letteratura giungendo alla sistema-zione dei due atteggiamenti polari pro-pri di ogni meccanismo psichico singo-lo e collettivo, l'Introversione e l'Estro-versione e delle varie combinazioni ti-pologiche. Il volume è ricco di casi e di uomini che hanno lasciato la loro impronta nel-la storia dell'umanità; sono interessanti alcuni passaggi del libro che qui ripor-to: «lo schema fondamentale per Freud è la sessualità la quale è più forte dei rapporti che esistono tra soggetto ed oggetto; per Adler, al contrario è la potenza soggettiva che costituisce la protezione più efficace contro gli og-getti e dà al soggetto un isolamento inattaccabile che annulla ogni rappor-to. Freud vorrebbe garantire il flusso indisturbato degli istinti verso i loro oggetti; Adler, vorrebbe rompere l'osti-le incantesimo degli oggetti per impe-dire all'Io di soffocare nella propria corazza. Il primo atteggiamento sareb-be soprattutto estroverso; il secondo al contrario sarebbe un atteggiamento introverso. Poiché il tipo puro è il prodotto di uno sviluppo completamen-te unilaterale, sarà necessariamente anche sbilanciato, insomma accentuare

una delle due funzioni significa rimuo-vere l'altra». E poi ancora trattando il tipo estrover-so: «Questo sarà per definizione un in-dividuo che, naturalmente solo qualora sia un tipo puro, tende a far derivare tutta la sua vita esternamente espressa da conclusioni intellettive orientate co-stantemente verso il dato oggettivo, verso fatti oggettivi o verso idee gene-ralmente valide. Oltre che a se stesso, questo tipo attribuisce potere determi-nante anche all'ambiente nei confronti della realtà oggettiva o della formula intellettiva oggettivamente orientata; commisurerà a questa formula il bene ed il male, il bello ed il brutto. È giusto tutto ciò che risponde a questa formula, è sbagliato tutto ciò che è in contrasto con essa è casuale, acciden-tale ciò che accade senza interessar-la.». Trattando invece del tipo introverso Jung scrive: «il tipo introverso è orien-tato verso il fattore "percezione e co-noscenza" che rappresenta la disposi-zione soggettiva ad accogliere lo sti-

T

Figura12–CarlJung–JerryBacik

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molo sensoriale, per questo individuo, tra la percezione dell'oggetto e la pro-pria azione si frappone, un opinione soggettiva che impedisce alle azioni di assumere un carattere corrispondente al dato oggettivo». Ed ancora parlando di tutti e due i tipi psicologici scrive: «mentre il tipo estroverso si rapporta sempre preva-lentemente a ciò che gli arriva dall'og-getto, l'introverso si rapporta sempre prevalentemente all'effetto prodotto sul soggetto dall'impressione esterna.»

Sicuramente diventa difficile poter condensare in poche righe i concetti ed i significati di un libro di 380 pagine, ma, in ultima analisi, dei due tipi psico-logici puri, si può dire che uno viene conquistato dall'oggetto e l'altro invece conquista l'oggetto pertanto si ritorna ad una dualità passiva ed attiva che ca-ratterizza tutta la creazione. La psicologia ci porta a questa diffe-renziazione ma non ci dà lo spunto per poter interpretare le forze interiori che portano l'uomo ad essere più o meno

estroverso od introverso, il tipo puro non esiste, ognuno ha le proprie "ener-gie" che di volta in volta possono anche cambiare polarità, è sicuramente inte-ressante lo studio concettuale dei tipi psicologici di Jung, ma manca qualche cosa e quel "qualche cosa" noi lo ritro-viamo nell'Astrologia. In un quadro astrologico la prima cosa che viene segnata è la linea dell'ora di nascita, ovvero l'ascendente discenden-te, che è la linea che darà l'energia del-la costellazione a livello fisico compor-tamentale e sarà il nostro modo di agire e di proporci per la nostra vita, mentre le energie della costellazione dove sarà il sole saranno la nostra psiche e il no-stro spirito. Segnata questa linea, dovremo cercare di stabilire dove sono ubicati i pianeti in quell'ora, in quel giorno e in quell'anno, se ci sarà una maggioranza di pianeti al di sopra della linea vorrà dire che l'uomo sarà un tipo Estroverso, mentre, se la maggioranza dei pianeti sarà sotto la linea l'uomo risulterà un tipo Introverso; in questo quadro sono molto importanti i due pianeti luminari Sole e Luna e la loro ubicazione essen-do questi più potenti a livello energeti-co e specialmente il Sole perché è il "cuore" dell'uomo e, come tale, darà quella polarità principale di estrover-sione o di introversione. Ma il Sole da solo non basta, l'ubica-zione della Luna di Saturno e di Giove saranno importanti per stabilire la pro-fonda polarità, che trovata, porterà a comprendere il tipo psicologico e sic-come i pianeti emanano, nella nostra interiorità le loro diverse energie, que-ste ci diranno quale direzione sarà

Figura13–Crawlingwithturtleshell–Anonimo

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espressa sia dal tipo estroverso che dal tipo introverso.

L'Astrologia è una psicologia applicata al quadrato, con questo intendo dire che mentre la psicologia deve conosce-re il soggetto e deve studiarlo e per questo occorre tempo e capacità intui-tiva da parte dello psicologo, nel qua-dro astrologico tutto quello che è un individuo è racchiuso in quel circolo con le dodici costellazioni, e già dall'o-ra di nascita e dall'ubicazione del Sole e della Luna si avrà l'impostazione dell'individuo. Mentre la psicologia può essere trattata da uno psicologo materialista e non credente, l'Astrologia deve essere trat-tata da persone che hanno (abbastanza) compreso che la Divinità è in Tutto, e che Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza; uno psicologo non ha bi-sogno di essere un iniziato, invece un

iniziato ha bisogno di essere uno psico-logo o comunque di avere appreso le basi della psicologia analitica, della psicologia sessuale (o libido) e della psicologia di potenza, solo con queste basi l'iniziato potrà comprendere quella antica saggia e filosofica scienza chiamata Astrologia. Nella moderna psicologia, (non tanto per chi segue Jung ma specialmente per i seguaci di Freud e di Adler) la rivela-zione di concetti psichici e delle pro-fondità dell'animo umano sembrano delle scoperte eccezionali dovute a dei "geni" che comprendono tutto dell'uo-mo, ma non si rendono conto che già migliaia di anni fa, tramite lo studio dell'Astrologia, gli Iniziati conosceva-no la profondità dell'anima e che lo stesso Jung ha riportato nei suoi scritti i concetti di Eraclito, il filosofo del Lo-gos, nato circa 500 (cinquecento) anni prima di Cristo. Psiche ha il significato di "Anima" e l'anima è la nostra matrice, ogni uomo dovrà seguire la sua matrice o per me-glio dire il suo destino; in quella "ma-trice" c'è il nostro viaggio.

Fulvio

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Figura14–Astrolabio–BertholdFurtmeyr

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Figura15–Pacientia–SebaldBeham

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PRIORITÀ E MONDANE NECESSITÀ

Prioritàemondanenecessitàsonolacroce o una delle croci sulle qualiporre attenzione e concentrazione,meditazione e immersione. Ci sonosempreduelinee,unalineaverticaleeunaorizzontale, sullequali lavora-reprimadellatrascendenzanell'uni-tà. Zolfo,mercurio e sale vanno vis-suti e non solo studiati prima di es-sere fissati o cristallizzati in noi. Li-neeincrociateche,sebenmetaboliz-zate attraverso il lavoro, rendono ledistanze solo termini descrittivi dachihailcentrocomeintegroesisteredi ogni giorno. La legge naturaleumana,ilMalkuthdiMalkuth,gover-nainmodoimprescindibileinalcunimomenti e questa legge, oltre a "to-glierci" in grazia consapevole unaquantitàenormedienergiapsicofisi-ca,cifaunulteriore"regalo",ildarcispazio, rendendo possibile vederequanto possiamo essere superficialineinostriconfronti.Sevolessimove-ramenteesaminarci,dovremmoper-lomenoesaminareprimainostrilatinerieorizzontali,partendodalleco-se più piccole, scavare a fondo confaticaecostanza,guardareadestraea sinistra avanti e indietro, senzaperdere tempo né perdersi tropponelleconcettualizzazioni.Poiiniziareaosservareinostripiedi,cheincerticamminanoindipendentementedallanostravolontàdirettichissàdove,unpo'comeilnostrorespirodibaseelenostre palpebre… poi solo successi-vamente, alzare gli occhi e vederesenza di questi la luce interiore, la

luce dentro ognuno di noi. Vederesenza occhi equivale a non saperespeculare sulle cose ed equivale an-che a vedere le cose per come sonoinanalogiaconnoi,nonpercome levorremmoconformialnostroagio.Lìesistono le scintille da convergerenell'uno.Lapietragrezzainiziacosìasmussarsi. Il dolore, le preoccupa-zioni,lamorte,fannopartediquestatransitoria vita e chi vuole evitarlenon può però apprezzare ciò chequeste condizioni lasciano, dallosmarrimento prima, al ritrovare poile emozioni risananti lo spirito. Iltumultuoso viaggio è solo per chivuole vivere per esperire con entu-siasmo ed esperienza, per rendersicontonellenostrevisceraliinteriori-tà, consapevole che nulla ci devesfuggire. I mondi invisibili sono co-municanti l'unoconl'altro,cogliernenei limiti del possibile le varie sfac-cettatureèfattibilesolocoldesiderioin profonda onestà con se stessi. Lecicatrici si chiudonoene resta il se-gno, quel segno è la testimonianzache attraverso la sofferenza si può

Figura16–Ilfalsospecchio–RenéMagritte

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anche guarire e migliorare. Ognunodi noi, nella propria camera interio-re, ha unpalazzo dentro il quale c'èun regno, questo regno contiene unpiccolissimo tesoro dal valore ine-stimabile: la luce. Tra di noi siamomolte volte più vicini a persone di-stanti,macontemporaneamentelon-tano a persone vicine, poiché vivia-moe ci sentiamo in conformità conuna falsa armonia chiamata in tantimodi,mapreferibilmentedenomina-tacolnomediegoismo.Iopensochesiabellorendersicontounbelgiornodiessereegoisti,maancorpiùbelloèaccettarediesserloeiniziarealavo-rare per andare in netta contraddi-zione con quello che abbiamo sem-prefatto,cosìdapotersperimentareuna notevole differenza a livello

personaleeinteriore.L'iniziodique-sto lavoroalchemicamentechiamato"operaalnero"nonfiniscequandosipassaalla"operaalbianco",maper-severa inmodopiù impulsivo, natu-rale e indiscriminato. La chiave pernon farsi padroneggiare da questasuapresenzaè la sincerità, sinceritàconlaqualenoiciponiamodifronteanoistessi.È sempre preferibile rimandare adomaniedèsemprepreferibilepoterevitare determinate circostanze, maarriverà sempre il giorno nel qualedovremo affrontare un mostro equestomostrosinutredipaureediinvidie,dicosechiamatefalseneces-sità… frivolezze. Come dicevano al-cuni saggi: "non c'è alcunanecessitàdi avere delle necessità". Se noi sia-mo forti, determinati e umili, pos-siamo tranquillamente fare da testi-moniallapresenzadiquestomostrosenzaessernedivorati.Noi abbiamo delle priorità e le ab-biamo scelte, queste priorità sono ilvoler vivere veramente e conforme-mente alla luce della verità. Questaveritànonhabisognodi averedellenecessità, soprattutto se superflue,ma l'uomo, confondendone i mes-saggiprofondi,credechelenecessitàsiano priorità. È necessario inveceavere delle priorità, non è primarioaveredellenecessità.Sappiamotutti,in fondoalnostrocuore, che levereprioritàdellavitasonodiartepoveraedenudatada tuttequellesfaccetta-turecheneconfondonolapulsazioneoriginaria. In un'epoca come quellaattuale sembra quasi scontato potermangiare seduti a tavola al caldo

Figura17–DonumDei–GeorgeAurach

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mentre fuori si gela,ma proviamo atornare indietro di qualche anno equesta condizione verrebbe rove-sciatadalfattocheperpotermangia-rebisognavasudaresangue,noneracosì scontato neppure guarire daqualsiasimalattia.Laprioritàeravi-vere,omeglio sopravvivere.Oraab-biamomoltesperanzemapurtroppo,secondo ilmio punto di vista,moltedi queste speranze sono ancorasommersedaldesideriomaterialediottenere determinate condizionisenza qualificazioni o senza giustomotivo. Ci dimentichiamodel valorediun sorriso sincero,diunveroab-braccio,delveroamoreper lavita…

Orasi sopravvivea tutto,maquestotutto,cicondannaal limbochiamatoillusione;tantoèverochel'uomo,sulletto di morte, ammette e confessacose che prima non aveva avuto ilcoraggiodiammettere,essendocon-sapevole che più nessuno poi potrà

averdialogoconlui(almenosulpia-no fisico). Questo ci fa capire ancheche intelligenza e bravura senzaumiltà non hanno il benchéminimovalore, sia per quanto riguarda ilmondo profano che, ancor più rile-vante,all'internodelcontesto inizia-tico. Quest'uomo si nutre e vive dimondanenecessità,tralequaliciso-nol'egoismoel'abitudinarietà.Orasipuò fare tutto al contrario e si puòdimostrareche,senzaunaveraprio-rità, nulla più è necessario se non ilchiedersi nella solitudine… chi sonoio? La priorità necessaria è l'azione,chesiaunpiccolosussurrointerioreoungridodatodalrammaricodovu-toallapresadicoscienzanonconta;agire senza aspettare. Il rimando èfalsità consapevole, una inesorabileautodistruzione. Nella ritualità, peresempio,ogniazioneèassolutamen-teprimariaaffinchéfunzioni,leleggigovernanti i diversi piani sono im-prescindibili, e non necessitano dicondizionialdisottodelciòcheser-ve.

Franco

~Figura18–Embrace–IanitzaVassileva

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PORTARE IN TERRA

– CONSIDERAZIONI ERMETICHE SUL METODO MASSONICO –

he la Massoneria abbia subitoun profondo cambio di rottatra la finedelXVIIsecoloe l'i-

nizio del XVIII è cosa consolidata dicuimoltistoriografisisonooccupati.Non ci addentreremo pertanto nelladescrizione dettagliata degli eventistorici, rinviando coloro che fosserointeressatiafontiassaipiùautorevo-li.Quantociinteressapiuttostometterein evidenza nelle riflessioni che se-guono è uno dei meccanismi chiavedell'approccio metodologico masso-nico.SitengapresentecheilPrincipiocheanima la Massoneria nel suo sensopiùlato,affondaleproprieradicias-sai indietro nel tempo, trasforman-dosi ed adattandosi camaleontica-mente in base al tessuto socio-culturaleincuisièmanifestato1.Unadellesueespressionipiù"recen-ti" da cui traiamo l'incipit delle pre-senti considerazioni, è quella delCompagnonaggio, derivante, più ingenerale, dalle cosiddette "Corpora-zionidelleartiemestieri"che inclu-devano, tra altri, carpentieri, fale-gnami,fabbriemuratori.Resta di fatto che, nel 1717, vennefondatalaGranLoggiad'Inghilterra2,

1 Si veda in merito, ad esempio, OswaldWirth,"LaMassoneriaresacomprensibileaisuoiadepti",vol.III,cap."Lesocietàsegreteegliiniziati".2 A quel tempo, in realtà, Gran Loggia diLondra

sancendo così la nascita della cosid-dettaMassoneriaSpeculativa.Taleèlaformamassonicagiuntafinoainostrigiornieche,purmantenen-doilgergodeiprimigeni"costruttoridi cattedrali", è stata svuotata dellasua operatività favorendo gli aspettipiù squisitamente simbolici e intel-lettuali.AltempodelCompagnonaggio,l'ideafondante e potente fu l'adozione diungergoprossimoaquelloquotidia-no che potesse fungere tuttavia damementodellaspiritualità.Un tempo,cioè, scalpelliniecostrut-tori trasfiguravano gli arnesi delpropriolavoroinsimboliattiadaver

C

Figura19–FiloapiomboinManoaZorobabele–MelvilleHolmes

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presenti,giornopergiorno,gliaspet-tipiùtrascendentidell'esistenza.L'illuminismo e la modernità hannoinnescato un lento ma inesorabileprocesso di trasformazione socialeche ha valorizzato sempre più gliaspetti intellettuali dell'uomomedioa scapito di quelli più strettamentefattivi.

Provanesia, luceedombradellaci-viltà moderna, l'incremento espo-nenzialedellivellomediodiscolariz-zazione che fu prima quello dellescuoleprimarie,poidiquelle secon-darie,giungendo,agrandi falcateedin crescendo, all'università e, oggi-giorno,alproliferarequasitautologi-codeimasternellepiùimprobabiliedisparatespecializzazioni.Questo fenomeno evolutivo, sano dipersé,hatuttaviacreatounasortadifrattura tra la simbologia dei ritualimassoniciel'esperienzadirettadegliadepti.In altri termini, oggigiorno, è neces-sario creare artificiosamente il lega-metrauncertoattrezzo,dicuiinge-nere s'ignora la funzione, eun certo

simbolo,notoalpiùsulpianomenta-le:lafisicitàcioènonvienepiùutiliz-zata per intuire, attraverso l'analo-gia,significatichevannobenoltrelasemplicematerialità.Naturalmente, lungi da chi scrive èvoler sostenere che tutti i massonidel XXI secolo debbano necessaria-menteesseredegliespertidi lateriziodicarpenteria,essendoognisocie-tà figlia del proprio tempo e dellecondizionialcontorno.Bisogna tuttavia ammettere chel'impatto con il corpus simbolico-rituale massonico, soprattutto neipiù giovani, può originare un'im-pressionedivetustà,diobsolescenzao, comunque, d'inappropriato pigliosull'uomomoderno.D'altro canto, la Sostanza della Tra-dizioneUnaèsemprestataugualease stessa, nonostante la sua Formaespressivasiamutata,nelcorsodelleere, per confarsi maggiormente altessutosocialenelqualesièmanife-stata.Ilproblemaèche le tempisticheconlequali laTradizionecambia lapro-pria "Veste Esteriore" sembra sianopiùlentedell'evoluzionesocialedegliultimicentoannicirca.Inaltreparo-le,lasocietàèmutataestamutandoassaipiùvelocementediquantononfaccialaFormaTradizionale.Inoltre, poiché l'evoluzione di cui siparla deriva preminentemente daquellascientificaetecnologica, ledi-namichecuiessasottoponegliesseriumani sono spesso frenetiche e la-scianobenpocotempoallariflessio-ne sulla natura dell'uomo e, ancorpeggio, alla contemplazione di

Figura20–Lavoro–Steris

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quell'eccelsa Maestra di Vita chechiamiamo"Natura".L'espressione inglese"quickanddir-ty" ("veloce e grezzo") rende moltobene questo infausto concetto: sipensa più spesso a fare tante (trop-pe)cosecheallacuramessanelfarle.Di conseguenza, la formazione d'in-dividualitàprofondeè forsepiùrarachemai,cosicchéancheitentatividi"ri-forma" tradizionale vengono ingenereoperatiinmodosuperficialeeinaccurato da personalità decisa-menteinadeguate,mossepiùdalde-sideriodipotenzachedaungenuinoDesiderioSpirituale.Con le dovute eccezioni, almeno fin-chéquesta nostra società non vedràuominiedonnediopportunocalibroe carisma, sarà probabilmente me-glioattenersiaquantoabbiamoere-ditato dai nostri più saggi antenati,tostocheinseguirefalsimaestri,mil-lantatoridellapropriapochezza.Ciononostante, la comprensione dicerti meccanismi funzionali può es-seredigrandeausilioaisinceriricer-catori di oggi per la trasduzione el'attualizzazionediconcettiforseob-soletinellaformamanoncertonellasostanza.Dateleevidentiradiciermetichedel-la Massoneria e, in particolare, delnostro Ordine, sarà il caso allora dimenzionare i cosiddettiSettePrinci-piErmetici:1. IlprincipiodelMentalismo.2. IlprincipiodellaCorrispondenza.3. IlprincipiodellaVibrazione.4. IlprincipiodellaPolarità.5. IlprincipiodelRitmo.6. IlprincipiodiCausaedEffetto.

7. IlprincipiodelGenere.Benché sarebbe interessante esami-narliunoperuno,nonpotendocidi-lungare tropponel contestodelpre-sente lavoro, ci limiteremo a consi-derare solo il secondo, quello dellaCorrispondenza.

Tale principio si riallaccia alla bennotaTavoladiSmeraldoepuòessereenunciatocomesegue:«Com'è al di sopra, così è al di sotto;com'èsotto,cosìèsopra.Tra le leggi e i fenomeni dei diversipiani di vita, c'è sempre una corri-spondenza.Comprenderequestarego-la, significa risolvere molti dei tantiparadossi e dei segreti della natura.Anchesealdisopradellanostrapor-tata vi sonomolti piani d'essere: conl'applicazionediquestoprincipiodel-

Figura21–Planet,cell,atom,3sphere–GabrielKelemen

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la corrispondenza, ne possiamo sco-priremolti lati che altrimenti rimar-rebbero oscuri. Inoltre, essendo que-stauna leggeuniversale, essavale sututti ipiani:materiale,mentaleespi-rituale. La sua importanza presso gliermetisti era tale, da essere conside-rataunodeimezzimentalipiùefficaciper l'eliminazione degli ostacoli cheimpedivano al nostro sguardo di in-frangereimuridelmistero.Grazieal-lasuaapplicazione,siriuscìadintra-vedereilvoltodell'egiziaIsideesiim-parò a passare con intelligenza dalnoto all'ignoto; un po' come accadecon i principi geometrici, in base aiqualisipossonomisurare,da lontanole dimensioni, di stanze e movimentidi soli e pianeti. Con lo studio dellamonade, l'ermetista comprende l'ar-cangelo.»Attraverso il frutto, dunque, possia-mo intuire qualcosa sulla natura

dell'albero, da quella dell'alberoqualcosasullanaturadellesueradiciedaquestaderivarequalcheprezio-saintuizionesulsemedacui l'interapiantaorigina.In termini cabalistici, attraverso lacomprensione della decade diMalkuth possiamo intuire qualcosadella Monade di Kether, essendoquest'ultima assai lontana dall'uma-nasperimentabilità.In siffatto approccio risiede uno deipiùpotentistrumentidiricercames-so a disposizione dell'iniziato, spe-cialmentenell'ambitodellaMassone-riaprimeva.Anzichéelucubraresucomeecosa ipiani superiori dovrebbero o nondovrebbero"teoricamente"essere,siattingaallamanifestazionechecicir-conda cercando di comprendere at-traversoilprincipioanalogico.UsandoleparolediBaruchSpinoza:«Dio,ossia laNatura,èpuntodipar-tenza e puntodi arrivo, sia sul pianologicoedellaconoscenza,siasuquel-lo ontologico. La Natura, quindi, nonpuòessereconsiderataunacosastati-ca:alsuointernosiesplicaunaattivi-tà. Ora, se consideriamo che tutte lecose sono in Dio (nella Natura), l'a-zione della Natura non può svolgersichesusestessa,provocandoperòunosdoppiamento fra soggetto (Naturanaturans) e oggetto (Natura natura-ta). All'interno di questo processo di-namico della Natura emerge conchiarezzailproblemadelrapportofralibertàenecessità.3»

3B.Spinoza,Etica,Parteprima,Prop.XXIXFigura22–SeedofLife–JudithShaw

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In realtà, l'approccio filosofico diSpinoza è consideratopanteistico4 e,soprattutto,èstatospessooggettodidiatribe dottrinali specialmente inrelazione alla sua progressiva con-versione al cartesianesimo che gra-dualmente portò alla sua espulsionedallasinagoga.Naturalmentenonsiamoquiinteres-satiasuddettediatribebensìalsen-sodimassimadelpensierospinozia-no che certamente risentì delle sueradiciebraiche.Tornando al tema principale, il me-todo originario della massoneriaoperativa fu quello di utilizzare gliutensili e le terminologie dell'artemuratoria per avere un costantepromemoria delle principali temati-chespirituali.Perchéalloranonapplicarelostessoprincipio ermetico di Corrisponden-zaallaquotidianitàdiciascuno?Ciò non costituisce in realtà l'inven-zione di nuovi simboli, cosa pocosensata e potenzialmente contro-iniziatica.Siparlatostodisforzarsidirinvenirenellapropriavitaquotidiana le trac-ce inequivocabili di quel PrincipioUno che noi chiamiamo S£A£D£M£,esattamentecomefarebbeuncriticod'arte stabilendo delle relazioni traunacertaoperad'artee l'artistachel'hacreata.LeggiamonellaTavoladiSmeraldo:«SeparerailaTerradalFuoco,ilsotti-ledaldenso,dolcementeecongrande 4 Sui rapporti tra cabala epensiero spino-ziano,sivedaancheG.Scholem–LaCaba-la.Inparticolareilparagrafo"LaCabalaeilpanteismo",cap.3.

industria. Sale dalla Terra al Cielo enuovamentediscende inTerrae rice-ve la forzadellecosesuperiorie infe-riori.»

Taleoperadiseparazionepuòessereallora interpretata come la presa dicoscienza di quanto la materia nonsia cosa bruta, bensì di quanto essarappresenti la tela dipinta dall'Altis-simo, intrisa dell'Altissimo e spec-chiodell'Altissimo.Per questo motivo "sale dalla Terraal Cielo e nuovamente discende inTerra", poiché tramite ciò che sta inBassosipuòintuirequalcosadell'Al-toe,quandociòavvienedavvero,unmoto inversosigenera, ricevendo la"forza delle cose superiori ed inferio-ri".Quantodescrittoè inperfettaanalo-giaconilbinomioFides-Virtus.LaFides, infatti, originandounmotoascendente (dal Basso verso l'Alto),convoglia leenergieprovenientidal-lasferafisica,daquellaemotivaedaquellapsichicaindirezionediquellaspirituale.La Virtus, invece, costituisce la se-conda parte del processo, essendoquell'effluviodienergiachedallasfe-

Figura 23 –NewHeaven and Earth – John Lau-termilch

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ra spirituale discende nei veicoli in-feriori, irrorandoliegenerandoindi-cibiliintuizioniperl'anima.Probabilmente per questo motivo ilTrismegisto definì tale processo co-me"OperazionedelSole",dasempretramitesimbolicotraTerraeCielo,e,per usare le parole del Vangelo diGiovanni:«Iosonolavia,laveritàelavita.Nes-sunovienealPadresenonpermezzodime5.[...]Non credi che io sono nel Padre e ilPadreèinme?Leparolecheiovidico,non le dico dame;ma il Padre che èconmecompielesueopere6.»Pertanto, è possibile, forse necessa-rio, imitareinostriavicostruttoridicattedrali,sforzandocidiintravvede-re nelle professioni di ciascuno dinoi, gli archetipi energetici a essesottostanti:tuttiglistrumentiposso-nodivenire simboli che ci ricordino,istanteper istante,chisiamo,dado-veveniamoedovevogliamoandare.Senzaquest'operadi"messaaterra",tutto ricade nell'accademico e inquell'intellettualismo che crea un'i-diosincrasia tra quando si sta all'in-ternodelTempioequandosistanelmondo.Ilmondo,lamanifestazione,èilveroTempio, laCasa7incui ilS£A£D£M£cihapostiadimora.

5Gv14;66Gv14;107Siconfronti inmerito ilsimbolismodellaletterab (beth) il cui valorenumerico è2edilcuisignificatoèproprio"casa".

Per convincersi di quanto oggettidellanostraquotidianitàpossanoes-sere fonte di riflessione, si pensi adelle semplici ciotole in ceramica eall'uso che di esse viene fatto: essepossono essere usate per contenerecibi, come portasapone, come posa-cenere,etc.

Qual è allora l'insegnamento chepossiamotrarredauna"banale"cio-tola?Ogniciotolaè,inrealtà,uncon-tenitoreedilsuo"potere",piùchealsuo contenuto, è legato alla propriaattitudinea"contenere".Non è possibile porre alcunché inqualsivogliaoggettoprivodiunacer-ta "concavità". La concavità rappre-senta cioè l'attitudine a recepire, adesseredavverorecipiendari,adesse-revuotiasufficienzadapoteressereriempitinuovamenteconilcontenu-tochesiritienepiùgiusto.ScriveRabbiGinzburg:«Nelloscoprire laveritàcircailmon-do fisico uno scienziato deve fareesperienzadiunqualche livellodibi-tul8,poichésoloilbitulèlaportaver-

8 Il termine ebraicobitul (lwjyb) significa"nullificazione". Si riferisce al processo al-

Figura24–SimpleWhiteBowl–NelJansen

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solaverità.Ilbitulproduceunacavi-tàall'internodelsé,unaperturaeunrecipientenel quale la veritàpuò en-trare.9»Senonsisvuotailcalicedell'acquainesso contenuta, allora non si avràmododiversarvidentrodelvino:perquantopregiatoquestopossaessere,il calice non sarà nelle condizioni dipoterloospitare.Inoltre,seilcaliceèbucato,alloradi-sperderà qualsiasi liquido in essovengaversato,pregiatoomeno.Fuordimetafora, se si vuoldavverorecepire quanto proviene dall'Alto,bisogneràinprimisfareilvuotoden-tro di sé, svuotandosi da ogni attac-camento,allecosemateriali,alleideepreconcette, ad ogni pregiudizio inmeritoaciòche"dovrebbe"essere.In talmodo ci si disporrà nel giustostato d'animo per divenire conteni-toriattiaricevere.Fattociò,bisogneràprendersicuradiquei"buchi"inevitabilmentepresen-ti nel fondo del nostro calice e cherappresentanoivizi, leimperfezioni,gliumanilimiti:quantopiùsiriusci-ranno a riparare le crepe presenti,tantopiùverràtrattenutodiquelchesi riceve, evitando improduttive di-spersioni.Come non ricordare in propositol'arcinota storia Zen della tazza datè?«Nan-in, un maestro giapponesedell'eraMeiji, ricevette lavisitadiun

trimenti noto come "disidentificazione"dall'egoedallepulsioniegoiche.9RabbiGinzburg–TheHebrewLetters

professoreuniversitariocheeraanda-todaluiperinterrogarlosulloZen.Nan-in servì il tè. Colmò la tazza delsuoospite,epoicontinuòaversare.Il professore guardò traboccare il tè,poi non riuscì piùa contenersi. "È ri-colma.Noncen'entrapiù!"."Come questa tazza – disse Nan-in –tuseiricolmodelletueopinioniecon-getture. Come posso spiegarti lo Zen,seprimanonvuotilatuatazza?"».Tutto ciò è derivato dalla "banale"osservazione di un oggetto di usoquotidiano. Tuttavia, così facendo,ognivoltacheci si ritroverà innanziad una ciotola, si ricorderà certa-mentedaqualedellesueproprietàsidovrebbeimparare.Undiscorsoanalogopuòesserefattoconqualsiasi altro oggetto, qualsiasiazione o evento della propria esi-stenza, trasmutando così la manife-stazioneinun'enormepalestradiVi-taediVia.Siffattoapprocciopermet-te in altri termini di attualizzare laSostanza Tradizionale, di renderlaviva, giorno per giorno, istante peristante,nongiàprofanandolasacra-litàbensìsacralizzandolaprofanità.Questoriteniamosiaunodeiprofon-di insegnamenti ereditati da coloroche,pur lavorando inmanieraappa-rentemente esteriore, attraverso lapietra,gliscalpelli, lelivelle,lesqua-dre e i compassi, hanno prodottoopere d'arte quali le cattedrali, in-contestabili testimoni intrise dienormeBellezzaeSpiritualità.

Enzo

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