il risveglio iniziatico · il rito di misraim di venezia, fusosi col rito di memphis di palermo nel...

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IL RISVEGLIO INIZIATICO MARZO 2019 Antico e Primitivo Rito Orientale di Misraim e Memphis IL RISVEGLIO INIZIATICO Anno XXXI – N.03 Marzo 2019 La presente pubblicazione non è in vendita ed è scaricabile in formato PDF sul sito www.misraimmemphis.org

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IL RISVEGLIO INIZIATICO MARZO 2019

Antico e Primitivo Rito Orientale di Misraim e Memphis

IL RISVEGLIO INIZIATICO AnnoXXXI–N.03 Marzo2019

La presente pubblicazione non è in vendita ed è scaricabile in formato PDF sul sito www.misraimmemphis.org

IL RISVEGLIO INIZIATICO MARZO 2019 2

SOMMARIO

RITOEGIZIANOFEMMINILEDIADOZIONEILS∴G∴H∴G∴ S∴G∴M∴ ...............................................3

ILPRINCIPIOMASCHILEEILPRINCIPIOFEMMINILE

SebastianoCaracciolo..................................................................5L'ABBANDONO

Cesare...............................................................................................10 IL DUBBIO

Franco...............................................................................................12 LETTERA APERTA DI UN MASSONE

Enzo..................................................................................................14

RedazioneDirettoreresponsabile:MarcoVannuccini

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RITO EGIZIANO FEMMINILE DI ADOZIONE

tempiattualinonsonoipiùadat-ti per sviluppare coerentementeunpercorso iniziatico di caratte-

re femminile, almeno per come, se-condo il nostro punto di vista, do-vrebbe essere inteso e vissuto nelsolco della Tradizione Primordiale.Nonostanteledifficoltàlegateatuttauna serie di eccessi oramai divenuti"fattinormali",comeunosmodatoedincontrollato erotismo unito a per-versioni e inversioni, la necessità diriportare in auge l'archetipo dell'e-terno femminino, attribuendogli unruolononsubalternoeneppureega-litario bensì paritario e riconoscen-dogli nello stesso tempo uguale di-gnità in funzioni diverse, divieneelemento fondamentale, nell'otticadellaredenzionefinaledell'uomoin-tesonellasuaoriginariaunità.Le qualificazioni e la natura dell'uo-mo maschio e dell'uomo femmina,anziché essere sminuite e attaccateallo scopo dimutarle nei propri op-posti, devono essere mantenute erafforzate sino al raggiungimento diuna sorta di perfezione: così il prin-cipiomaschiledovràesaltarsineiva-lori dell'azione e il principio femmi-nileneivaloridelladedizione, ilpri-mo recuperando la propria virilitàspirituale,ilsecondolapropriaspiri-tualità femminile. Naturalmente pernoi risulta chiaro ed evidente che ilgeneresessualefisicoaltrononècheil riflesso e la conseguenza di una"disuguaglianza" spirituale. Tutta lamanifestazionesiesprimeattraverso

la legge della diversità, se così nonfosse tutto si risolverebbe nell'unitàe non potrebbero esistere due partiuguali poiché l'una si eliderebbenell'altra. Lo stesso concetto di ar-moniapresupponel'incontrotradueparti disuguali, altrimenti non senti-remmo neppure il bisogno di ricer-carla e di conseguirla. Dunque perl'esoterismo, e per chi è riuscito aformarsi una Mentalità di carattereTradizionale, non può esistere, nelcampodellamanifestazione, la leggedell'uguaglianza,masoloquelladelladiversità.Vanaèquindilaricercacheogni "parte diversa"mette in esserein direzione di un'utopica realizza-zione identitaria e unitaria, ciò cherappresenterebbe un'inutile promi-scuità addirittura incapacedi "gene-rare" e di "riprodursi", quando sa-rebbe inveceauspicabileunaricercasemprepiùcompiutaeperfettadellaproprianaturaedelpropriomododiessere."Egosumquisum",rispondeIddioaMosènelrovetoardente!Fa-cendo le debite e necessarie distin-

I

Figura1–Temptation–LindaHerzog

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zioni anche noi, nella nostra piccolama pur sempre infinita realtà di es-seriumanipostialcentrodell'eterni-tà, dobbiamo sforzarci di cum-prendere il fine per il quale siamostati creati e realizzarci conseguen-temente seguendo la via dei propri"talenti".Il Rito diMisraim di Venezia, fusosicol Rito di Memphis di Palermo nel1945 ad opera del Grande FratelloMarco Egidio Allegri, ha dato vitaall'Antico e Primitivo Rito Orientaledi Misraim e Memphis donandoglinel contempo, per averlo esso con-servatosindagliultimiannidel'700,il Rito Femminile di Adozione An-drogino, poi divenuto R.E.F.A. (RitoEgizianoFemminile d'Adozione), ac-quisendo ed attingendo gli stilemifondamentalidirettamentedairitualidiCagliostro.Il Grande Fratello Sebastiano Carac-ciolo, spinto dall'amore e dalla con-vinzionechelariscossadell'Umanitànon poteva, e non può, nascere se

non dalla consapevolezza piena eprofondadiunacorrettaegiustaat-tivitàiniziaticadelladonnainaffian-camento a quella maschile, riaprì,riorganizzòedetteil"la"allarinasci-tadelleLoggefemminiliametàdeglianni'70,proseguendonellasuaope-raanchedopoaverricevutonel1981l'ereditàdellaGranMaestranzaedel-la Jerofania. I rituali femminili pos-seduti dal Grande Fratello MarcoEgidioAllegri,originariamenteintregradi,dopolastesurae larisistema-zioneoperatidalGrandeFratelloGa-stone Ventura, divennero in seguitoquattropervoleredelGrandeFratel-loSebastianoCaracciolo, ilqualede-cisedidividereindueilterzoperchéritenuto troppo pesante da digerirein una sola sessione iniziatica, sepa-randoilritoSimbolicodiOsiridedalrito"operativo"cabalisticodiCaglio-stro. Apprendista Egiziana, Compa-gna Egiziana, Maestra Egiziana eMaestra Perfetta Egiziana. Il quintogradoèamministrativoedèriserva-to alle GranMaestre nazionalimen-treilsestoèriservatoallaGranMae-straReginadiSaba.Di seguito pubblichiamo un brevesaggio del Grande Fratello Sebastia-no Caracciolo sul tema in oggetto,sviluppato ed ampliato dallo stessoautore nel suo libro "L'IniziazionefemminileinMassoneria"editodallaLibreria Chiari Firenze Libri S.r.l. esottotitolato "Il problema dei pro-blemi"nellasperanzaeconl'auguriodiunaprossimafiorituradiTriangolieLoggefemminilidelR.E.F.A

IlS∴G∴H∴G∴ S∴G∴M∴ Figura2–ContediCagliostro-LeGay

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IL PRINCIPIO MASCHILE E IL PRINCIPIO FEMMINILE

a Tradizione, come noi l'abbia-mo sempre considerata, è quel complesso di principi-valori

eterni al di sopra del tempo e dello spa-zio e sempre e dovunque attuali e im-mutabili. Essa è unica, immutabile e universale, anche se nelle varie parti del pianeta si è manifestata con varianti e a volte anche con deviazioni originate da peculiarità di razze, di popoli, di in-dividui. Distinguiamo, pertanto, le tradizioni dei vari popoli e la Tradizione Unica. Questa scaturisce cogliendo dalle varie tradizioni gli elementi costanti e uni-versali, immutabili nella loro essenza, costituita da temi e da significati co-stantemente presenti e riallacciantisi ad una Conoscenza unica, anteriore e su-periore all'uomo storico, con carattere di trascendenza e di essenzialità, nella quale è immanente la sacralità dell'ori-gine divina e di valori assoluti. La Tradizione trova la sua origine nello Spirito dell'Uomo e non nel suo pensie-ro. È una conoscenza dall'alto, una vi-brazione ritmica dell'individuo in ar-monia con la vibrazione ritmica del Cosmo. Esiste, infatti, tra il macroco-smo e il microcosmo una relazione in-scindibile di somiglianza e di simbiosi. Per poter comprendere l'essenza della Tradizione occorre analizzare leggen-de, miti, simboli, cogliendo i loro signi-ficati più profondi dopo aver sgombe-rato l'animo da pregiudizi etnici, folclo-ristici, letterari, storici e individuare, per poi interiorizzarli, i valori tematici che la esprimono.

Della Tradizione non è possibile fare una cronologia con una successione di date, sia pure approssimativa, legata a determinati avvenimenti, in quanto, come abbiamo detto, essa risale alle origini dell'Uomo ed essendo frutto del suo Spirito e non del suo pensiero, è legata alla sua Divinità interiore. Tutta la Tradizione ci insegna che il Caso "NON È", che la manifestazione, sia pure legata e partecipe in un unico piano generale, è diversificata in parti disuguali, le quali, appunto perché di-suguali, si armonizzano tra di loro. La diversità dipende dai diversi modi di essere. La Legge della manifestazione è la di-versità. Due parti non possono essere uguali senza che l'una si elimini nell'al-tra.

L

Figura3–UnityInDiversity–ShahramSoltani

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L'uguaglianza acquista un significato se riferita ad ogni singola parte, nel senso che una parte è uguale soltanto ed esclusivamente a se stessa. Così l'e-sistenza di un Essere è determinata dal proprio modo di essere e la diversità fisica va intesa come corrispondenza di una diversità spirituale. Non si è uomo o donna fisicamente se non perché lo si è spiritualmente. Il sesso, quindi, è la conseguenza di una diversità principale ai livelli più bassi. Abbiamo detto che la Legge della ma-nifestazione è la diversità; possiamo anche affermare che la diversità non spinge verso l'identico, in cui le varie parti divengano promiscuamente UNO, ma vuole che tali parti siano sempre più se stesse, esprimendo sempre più perfettamente il proprio modo di esse-re. Le varie parti del tutto esprimono qualificazioni e funzioni diverse che debbono essere sempre più affermate e realizzate.

Così, in riguardo ai sessi, Uomo e Donna si presentano come due tipi e chi nasce Uomo deve compiersi come Uomo e chi nasce Donna deve com-piersi come Donna, superando ogni promiscuità. Lo stesso, nel riguardo della direzione sovrannaturale, Uomo e Donna debbo-no avere ciascuno la propria via che non può essere mutata senza incorrere in un modo di essere contraddittorio ed inorganico. La diversità tra Uomo e Donna sta nei principi e nelle qualificazioni che sin dall'origine sono stati attribuiti all'uno o all'altro essere. Qui non si tratta di superiorità e di inferiorità; si tratta di pari dignità e necessità esistenziali di valori diversi. E allora vedremo che l'Uomo e la Don-na sono due principi originati da quali-ficazioni diverse che attribuiscono all'uno e all'altro Essere funzioni diver-se in tutti i piani, da quello spirituale a quello materiale, il quale ultimo si ma-nifesta come sesso. Nella Tradizione ellenica maschio è l'uno, ciò che è in se stesso; femmina è la diade, principio dell'altro da sé. Nel-la Tradizione indù maschio è lo spirito impassibile (purusha), femmina è prakriti, matrice di ogni forma condi-zionata. Nella Tradizione estremo-orientale il principio maschile (yang) si trova associato alla "virtù del cielo" mentre il principio femminile (yin) è associato alla "virtù della terra". L'Uo-mo esprime tutto ciò che è AZIONE; la Donna esprime tutto ciò che è DEDI-ZIONE. Nell'azione è insito: attività, profondità di pensiero, avventura, deci-sione, rischio, coraggio, impassibilità,

Figura4–Ardhanarishvara–VibhaSingh

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rigore, dirittura, stabilità, eccetera; at-tributi della Virilità Spirituale. Nella dedizione è insito: intuizione, sa-crificio, sentimento, misericordia, mo-vimento, avvolgimento, attrattiva, ec-cetera; attributi della Spiritualità Fem-minile. Simboli maschili sono: spada, scettro, fuoco, chiave, cielo, sale, eccetera. Simboli femminili sono: coppa, acqua, terra, serpente, luna eccetera. Narciso si specchiò nelle acque, vide la propria immagine come altro da sé, se ne innamorò, volle possederla e cadde nelle acque e ne rimase avvolto. Tale figurazione è analoga a quella nel Ge-nesi: Adamo, dopo essersi addormenta-to, si svegliò e vide la Donna quale al-tro da sé; si lasciò sedurre e in Lei cad-de. La manifestazione si compie con le due polarità nello stesso genere: il Principio maschile e il Principio femminile. Tut-ta la manifestazione per ogni genere è imperniata su una dualità di funzioni e di compiti in corrispondenza di una dualità di modi di essere, in tutti i pia-ni. Considerati in sé i due Principi nella loro diversità, e quando non sono in armonia, cioè ciascuno di loro non esplica in pieno la propria funzione, sono in opposizione, e l'uno tende a prevaricare sull'altro, a livellarsi con l'altro, ad assorbire l'altro. Ciò produce non più maschi né femmine, ma ibridi, come è evidente nell'epoca detta mo-derna. Nel mito della "caduta" si cela l'idea dell'immedesimarsi e del perdersi del Principio maschile in quello fem-minile. Tutta la Tradizione c'insegna, infatti, che proprio tale immedesima-zione è causa della "caduta" e della progressiva carenza nell'Uomo della

Virilità Spirituale che attraverso le ere si è sempre più accentuata fino ai nostri giorni in cui l'Uomo si è sempre più femminilizzato. In tale situazione la Donna tende ad as-sumere, senza peraltro riuscirvi, e non si vede come potrebbe, anche la fun-zione dell'Uomo. Osservando la Natura notiamo che in tutti gli organi duali la carenza dell'uno fa si che l'altro tenti di supplirne la fun-zione con il risultato della diminuzione della propria efficienza. Se in corrispondenza della "caduta" e della conseguente carenza di virilità spirituale diverse civiltà si sono susse-guite, in alcune delle quali hanno avuto il sopravvento società ginecocratiche, ove le donne sacerdotesse attivavano i Riti, ciò non significa che la virilità spirituale sia passata alle donne, né che essa sia stata totalmente perduta dagli uomini; significa bensì che in quelle tali epoche la supremazia delle deità femminili della Natura esprimeva punti di ulteriore "caduta" nel divenire e di ulteriore allontanamento dal piano dell'Unità. Ma se questo accadeva a li-vello di massa, certamente rimaneva nella memoria di élites, costrette ad oc-

Figura5–Androginia–Anonimo

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cultarsi, il segno all'origine che si esprimeva di tanto in tanto con tentativi di restaurazione dell'antica Età dell'O-ro, nella quale la Luce divina continua-va ad illuminare la mente e lo Spirito, né deità notturne ed infere reggevano la comunità, ma deità solari che ricorda-vano l'origine divina della manifesta-zione. Nell'Età dell'Oro l'Uomo e la Donna vivevano la loro diversità e la loro pro-pria funzione senza problemi, in armo-nia, perché il punto di riferimento per tutti era ancora il Centro divino dal quale si erano allontanati. Se è vero che l'Uomo e la Donna in-sieme sono caduti e insieme devono ritornare, è anche vero che l'Uomo e la Donna prima della "caduta" erano l'uno totalmente maschio e l'altra totalmente femmina, pertanto debbono ritornare nelle stesse condizioni. Quando l'Uomo sarà totalmente ma-

schio e la Donna totalmente femmina, essi potranno operare il congiungimen-to totale riacquistando l'identità origi-naria: il Due sarà UNO. La Tradizione c'insegna che l'unico mezzo per intra-prendere la via del ritorno (che è una presa di coscienza) è l'Iniziazione che si attua con l'azione rituale. L'Iniziazione, agendo sul piano dello Spirito, mette in vibrazione i piani sot-tili e, quindi, il piano fisico, agevolan-do la rettificazione. Il procedimento del ritorno deve essere inverso a quello della "caduta": l'Uomo e la Donna debbono affermare e realiz-zare il loro modo di essere diversi, spe-cificando sempre più le loro qualifica-zioni e le conseguenti funzioni. L'accoppiamento sessuale è soltanto l'ombra e il riflesso fallace dell'accop-piamento totale dei due Principi che ridarà loro l'identificazione originaria e segnerà la fine delle generazioni. L'Iniziazione, lungi dall'essere "cultura esoterica" è il richiamo di forze origi-narie ed eterne che hanno il potere di eliminare nel maschio ciò che è fem-mina e nella femmina tutto ciò che è maschio e che sono tesi a risvegliare nell'Uomo e nella Donna il loro origi-nario modo di Essere esprimentesi nel-la Virilità Spirituale per l'Uomo e nella Dedizione sacrificale per la Donna. Oggi al punto in cui siamo, l'Uomo è un asse spezzato, mentre la Donna è una ruota fuori centro. Bisogna rinsal-dare l'asse e mettere in centro la ruota. Così stando le cose, sia l'Uomo che la Donna hanno il reciproco dovere per-ché sia l'uno che l'altra seguano una via iniziatica autentica e sicura che proteg-ge dalle deviazioni verso le quali è por-tata l'Umanità di oggi. Figura6–Kissing–AlexGrey

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L'Iniziazione è attivata dall'azione ri-tuale che consiste nel trasmettere l'in-fluenza spirituale atta a spingere verso il ritorno. Nella Tradizione l'azione ri-tuale è stata sempre dell'Uomo, perché è l'Uomo che accende il fuoco, mentre la Donna è colei che lo conserva. L'Uomo è il portatore dei valori dell'a-zione eroica e la Donna è la portatrice dei valori della dedizione eroica, rea-lizzando l'Uomo l'azione e la Donna la conservazione. In conclusione la "caduta" è avvenuta perché l'Uomo ha voluto immedesi-marsi e perdersi nel Principio femmini-le in moto penetrante, mentre la Donna lo ha attratto e sedotto in un moto av-volgente sì da paralizzarne le virtù sca-turenti dalla sua Virilità Spirituale. Nel corso delle Ere l'Uomo si è femminiliz-zato al punto da tacitare la propria Viri-lità Spirituale, facendo ingenerare nella Donna la necessità di mascolinizzarsi. Nella mescolanza di ORO e PIOMBO non solo il primo viene alterato, ma an-che il secondo.

Ora sono entrati in piena crisi di identi-tà; occorre che ognuno di essi torni ad essere se stesso. I valori di diversifica-zione, sia pure carenti, sono sempre presenti e premono per realizzarsi. L'insoddisfazione della propria esisten-za porta alla ricerca; la ricerca porta al-la Tradizione la quale ci insegna che l'Uomo e la Donna, per essere vera-mente tali, devono riprendere coscienza dei valori che a ciascuno son propri.

SebastianoCaracciolo

a

Figura7–Firepit(dettaglio)–MarcR.Hanson

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L'ABBANDONO

uando l'iniziato, in virtù dell'as-siduo lavoro sulla sua pietra grezza, realizza un certo alli-neamento interiore, scopre

giorno dopo giorno che è nella sempli-cità, nel divenire sempre più "povero in spirito" che inizia la scoperta del pro-prio Sé più profondo, che in realtà c'era sempre stato ma che restava invisibile ai suoi occhi annebbiati dall'incantesi-mo dei sensi materiali. La meditazione quotidiana dovrebbe portare l'iniziato verso un abbandono completo. Quando riusciamo ad abban-donarci completamente a livello fisico, emotivo e mentale allora e solo allora siamo finalmente liberi. Il fatto di non sapersi abbandonare ci lega a qualcosa, l'abbandono è una chiave di volta. Se non si fa questo avremo ancora un sacco di problemi da risolvere e ciò vuol dire rimandare la lezione alla prossima vita. Il problema dell'abbandono è un fatto reale, solo quando abbiamo lasciato tutto, restituito tutto, ritroviamo il no-stro Principio: è questo un lavoro fon-damentale. Fino a quando non abbiamo restituito tutto e teniamo ancora qualcosa per noi, restiamo separati dall'Uno e non lo troveremo mai. Seneca veniva chiamato "Un uomo preso in prestito". Veniva definito così perché la sua arte gli consentiva di ab-bandonarsi a tutto. Dovremmo renderci consapevoli che riuscire ad abbandonare completamente la nostra maschera profana cancella in noi ogni conflitto.

Quindi niente più guerre, né interne né esterne, la chiave per realizzarci è un semplice abbandono. Ma troppo spesso l'uomo è invece soggiogato dal suo Ego egoistico che vuole che ci si affermi a tutti i costi nella vita sociale, che ci chiede di difenderci, di aggredire e di lottare per ottenere un effimero ricono-scimento e tutto questo forse è com-prensibile, è umano, ma non ci fa tro-vare il libro della Verità. Quando ci abbandoniamo completa-mente ci ricordiamo di qualcosa che esiste da sempre, da prima che venis-simo rivestiti da una materia mentale, emotiva e fisica, di una presenza lumi-nosa che ci ha amato, protetto ed ac-compagnato fino a qua.

Q

Figura8–JustLetItGo–AJYoder

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Beati i poveri in spirito perché è in loro il regno dei cieli: verissimo! Ma fino a quando non si diventa poveri in spirito e non si scopre che il regno dei cieli è dentro di noi tutti lo cerchiamo fuori. È più facile che un cammello entri nella cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli. Questo significa che fi-no a quando pensiamo di sapere, di avere capito tutto, siamo ancora lontani dalle verità dello spirito e non passia-mo dalla cruna dell'ago. Siamo troppo grassi, troppo ricchi, troppo presuntuo-si. Sri Aurobindo usa il termine inglese "Surrender" che tradotto significa: "Resa Incondizionata". Io credo che un buon cammino sia concesso a tutti, l'uomo non deve lamentarsi, deve solo attendere il suo momento e costruirsi

con coraggio la determinazione di po-tersi un giorno arrendere completamen-te. Forse crediamo che da quel momento non avremo più niente per noi, niente di più sbagliato, è da quel momento che possiederemo tutto. Noi ci teniamo ancora delle difese e tante sono le difese tanti sono i conflitti e tanta l'infelicità. È così anche nella coppia, se entrambi non lasciano andare non possono rea-lizzare l'Unità, anche un gruppo è per-fetto solo quando tutti sanno arrendersi.

Cesare

l

Figura 9 – Il commiato di Cristo dalla Vergine eda sanGiovanni Evangelista – FrancescoBonsi-gnori

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IL DUBBIO

i ero illuso di esseremortoveramente durante l'inizia-zione, invece, avevo sola-

mente aggiunto un'altra mascheraillusoriaalletantesullequalidovevoancora lavorare. Mi ero illuso pro-prio perché non avevo mai provatoprima,eleesperienzepassate,i libriletti,mihannoaiutatodaunlato,mareso impotente dall'altro, di sentireveramentenelmiocuorelalucenellasua essenza. L’esperienza a contattodirettorisuonacomeungongdentroilcuoree il lascitodi talevibrazionesi perpetua gradualmente facendosorgeredomandesumestesso.Èdif-ficile ricreare una condizione diapertura senonci si apre,ma forse,(parlo perme) è ancora più difficileammetterediesserepiccoli.L’ego, ilcompagno di viaggio, non lo voglioodiare,bensìrenderloamico,perco-noscerlomeglioemeditaresudimeanchegraziealui.Figliodelpassatoeamicodelpresente;semiconoscounpo’, è anche grazie a te,mia ombra.Col tempoe il lavoro,quella separa-zione desidero torni una cosa sola,ma più matura, meno illusoria, nonvoglioilmioosuo…vogliounione.Questa illusione ogni tanto viene agalla e mi chiedo: cosa è successodentrodime?Sonoononsonomor-to? Per rinascere nuova/mente emeno condizionato da ciò che ero edaciòchecredevodiessere,devola-vorare, e l'influenza spirituale tra-smessaattraversol’iniziazione,sentocheèilmezzoperaccedereafontidi

forze interiori sopite. Il lavoro èstrettamente personale, intimo, l'in-fluenza spirituale attivata attraversol’iniziazione con la quale potersiconnettere all'organismo tradiziona-leèungiocodi forzedasapergesti-re,bisognaveramenterimboccarsilemaniche e stringere i denti perchépiùpassa il tempo,più lavitaquoti-dianametteemetteràallaprova,nonsipuòpiùrimandarenéilludersi,sa-rebbe un'autodistruzione, ogni stru-mento tradizionale concessomi at-traverso la tradizioneèdautilizzareconigiustimodieconigiustitempi,ètempodiagire.Questaèunacontinuasfidacontroleombre che insieme alle vecchie abi-tudini comportamentali, rafforzatedall’ego,spingonopertornareagallaper essere di nuovo padrone dellamia esistenza. D'ora in avanti deveesseretuttodavederesottounalucenuova,lalucedellapurezzaedelde-siderio.Più iproblemie leavversitàsorgono,piùvuoldirechecisiaccor-

M

Figura10–Senzatitolo–IgorMorski

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gediessie,diconseguenza,significache il processo di attenzione si èacuminato; più i problemi sorgonopiùdentrodinoidobbiamomeditaree non tornare allo stato primitivo egrezzo nel quale eravamo, ma sfor-zarcidi formare lamateriaprima ingeometriaarmonicatral'IoeilSé.Lastessaregolaamioavvisodareperledinamiche che si presentano comepositive.Ilmaestroveroaiutaaedu-care, che è educere, trarre fuori ciòche è sopito, ma schiacciato dalleforme di materialismo, cosicchél'ambiente interiore possa esserecongruo alle informazioni che ver-ranno trasmesse o verranno preseautonomamenteepoiassimilatecor-rettamente. Il ruolo del filosofo, co-me diceva Socrate, non è quello diimporre le proprie idee o il propriosapere,ilruolodelfilosofoèquellodieducare o rieducare l'alunno o il ri-chiedente, poi successivamentedarele informazioni con trasparenza e

saggezza. Il processo iniziale di spo-

liazionedell’iniziatoèquellopiùde-licato.Esso,infatti,pianificaedelimi-taiparametrifuturidelnuovouomostabilendonelebasiequestebasi,senonsonosolideeveritiere,nonreg-geranno il peso della costruzionespirituale.Daquiinavantièl'apoca-lisse,laquotidianità,colmadirivela-zioni attraverso piccoli indizi di ciòche serve per continuare a non de-mordere,anonmoriredamorto,madavivo inpiena coscienza.Desiderocontinuareascalarelamontagnasa-cra della vera vita, giocare con lascoperta e stupirmi di non saperenullaveramente,cosìilvuotononmifarà paura perché è pienezza, e lapauradelvuotosaràlaforzamercu-rialeattivaevera. Forseèverochenonsonomorto…Masemaidovessesuccedere, desiderereimorire da vi-vo,daconsapevolefratello:ildubbio,diceva un saggio, è l'unica certezzacheho,masesispegnelamentenonesistono più dubbi ma una sola eunicacertezza…l'assoluto.Ladualità interioredeveabbracciar-si e trovareunequilibrio senzapre-dominanze né da una né dall'altraparte,ladualitàèlavitaelamorte,lalegge della bilancia, dello Yin,Yang,tuttonasce,viveemuore, tuttoèdi-segnato così bene che se vogliamotrovare dei difetti, questi si, ci sono,ma dentro di noi, sono il lavoro daottimizzareper tramutarli inqualitàpregiate!Unabbraccio.

Franco

Figura11–"Anchesevadoperunavalleoscura,non temo alcun male, perché tu sei con me." –DarryLandCire

IL RISVEGLIO INIZIATICO MARZO 2019 14

LETTERA APERTA DI UN MASSONE

«Inostrilavorinonhannoaltroscopo

chelaGloriadelTuoNomeedilbenedell'umanità»

i potrebbero scrivere centinaiadi pagine elencando le ragioniper cui bisognerebbe prendere

ledistanzedallaMassoneriaingene-rale.Paradossalmente, le più tristi di talipaginenonsarebberoneanchequelleche descrivono l'ingerenza dellaMassoneriaconpoliticaelobbyben-ché queste siano state e siano i "ca-valli di battaglia"d'interminabili pa-gine di cronaca, ornate di titoli alti-sonantiinmeritoaicosiddetti"pote-riocculti"checosìtantapresahannosullemasse.Non sarebbero neanche le infinite esterilipolemichetraChiesaeMasso-neria basate su questioni che con laspiritualitàhannobenpocoacheve-dere.Lestoricheesempreverdiaccusediassociazionismo segreto, automati-camente foriero d'illeciti, d'inciuci,quando non di satanismo o settari-smo a scopi sessuali, costituisconol'immagineche laMassoneriahada-todisénelcorsodeisecoli.Sonotuttifalsistorici,usatiperscre-ditare l'organizzazionemassonica, osonodelleveritàdicuièbenemette-re al corrente l'ignara popolazioneonde proteggerla dal subdolo mali-gno che striscia e ammalia sinuosa-mente?

Se esistesse una risposta univoca,probabilmente non sarei qui a scri-veresuquestotema.Certamente,negareilpullularestori-co d'inenarrabili aberrazionimasso-niche sarebbe offrire il fianco ai de-trattori e, ancor prima, sarebbe unagravemancanzad'onestàintellettua-leeiniziatica.Emerge così il piano sul quale biso-gnerebbe aprire il dibattito, pianoche può essere descritto come lospartiacquetralavisioneiniziaticaequellaprofana.Il punto è che l'immagine proiettatadallaMassoneriaèsolitamentequel-la profana, essendo quella iniziaticadifficilmente comunicabile alle mas-se.Ciònonperchésivoglianomantene-re segreti ancestrali e perversi masemplicemente perché quello inizia-ticoèunlivelloestremamentetecni-coedesperienziale.

SFigura 12 – The Writing Master (detail)– Tho-masEakins

IL RISVEGLIO INIZIATICO MARZO 2019 15

Parlando di esperienza diretta tostoche di luoghi comuni, preferisco ri-portare succintamente la mia, forsenonlamiglioreelapiùcompletamal'unicadellaqualepossoscrivereconunacertacognizionedicausa.Sonomassonedaalmenounventen-nio e posso assicurare di non avermai subito pressioni di alcuna natu-ra, né di averne esercitate; sono unonestolavoratorechepagaletasseeche non èminimamente interessatoapoteripoliticinéocculti,némanife-sti;nonhomaiabusatoinalcunmo-do della mia appartenenza all'Ordi-ne;nonhomaipartecipatoa riti sa-tanici, né ne sono attratto; non homai preso parte a misteriosi Sabba,orgesfrenatee,soprattutto…nonmisonomaicibatodibambini!Per quale ragione, da uomo libero,avrei allora dovuto scegliere di ade-

rireaun'associazionesenzaottener-nenulladi"concreto"?Qualcunopotrebbe sollevare la que-stione dell'essere stato sedotto dalmaleedi essere stato inconsapevol-mentetrascinatoinqualcosadicuisisconoscelavera"orribile"natura.A costoro risponderòche sonostatobattezzato quando ero ancora in fa-sce, che ho ricevuto la Comunioneall'età10annielaCresimaa12anni.NelCatechismodelladottrinacristia-na(quellodiPioX)silegge:«Qual carattere imprimono nell'ani-ma il Battesimo, la Cresima e l'Ordi-ne?IlBattesimoimprimenell'animailca-ratteredicristiano; laCresimaquellodi soldato di Gesù Cristo; l'Ordinequellodisuoministro.1»epoi:«Chesignifical'unzionechesifasullafronteinformadicroce?L'unzionechesi fasullafronteinfor-madicroce,significache,ilcresimato,da forte soldatodiGesùCristo,dovràportar alta la fronte senza arrossiredella Croce e senza aver paura deinemicidellaFede.2»Avrei dunque "liberamente" decisodi essere cristiano ancor prima disaper parlare o camminare e sareistato degno di essere un "soldato diGesùCristo"inetàappenapuberale…stupefacente, un vero bambino pro-digio!Sappiamo bene che, purtroppo, cosìnonèeche,sefossimoinunasocietà 1CatechismodiPioX,2852CatechismodiPioX,313

Figura13–Locandinadelfilm"Forcesoccultes",regiadiPaulRiche(1943)

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intellettualmente più onesta, do-vremmo denunciare il plagio di mi-lionidiminori.Ciònonrendeerratalamissionedel-la Chiesabenchéne evidenzi i limiticausatidallasuasecolarizzazione.Posso tuttaviaaffermaresenza temadi avermaggiormente abbracciato ilmessaggio cristico in virtù del miopercorsoiniziaticomassonico.Ciò non perché la Massoneria vadaconsideratacomeunsurrogatodellaChiesa Cattolica o di qualsiasi altraChiesa.Direi, piuttosto, che la neutralitàmassonicainmeritoalcredoreligio-soinduceaunprofondorispettopergli insegnamenti di tutti iMaestri, aprescindere della loro presunta ap-partenenza a una certa struttura"umana".Per altro, perquantomi risulti, nes-sunVeroMaestrohamaifondatoal-cunaChiesa:essisonostatitostodei"rivoluzionari", degli innovatori chehanno donato, senza soluzione dicontinuità,nuova"forzaevigore"allaSostanza Tradizionale, contestualiz-zandolaerendendolamaggiormentefruibilenellapropriaepocastorica.La religione indù ha riservato a taliuomini eccezionali il titolo diavata-ra, termine ilcuisignificato letteraleè "discesa" o "incarnazione". Ciascu-no di tali Maestri può essere consi-derato come un'incarnazione divina,un'unità indistinta che restituisceall'uomo la dignità di essere a "im-magineesomiglianza"dell'Altissimo.Perché questa digressione? Perchéquelladei"capannelli"religiosièunafaccenda annosa e superficiale, de-

gnadeirotocalchiscandalisticiepo-corilevanteperisinceriricercatori.La Massoneria non si sostituisce adalcuna religione e non agisce (o al-menonondovrebbe)cometale.Nella sua sostanzapiù pura, essa va"semplicemente" considerata comeuncorpusd'insegnamentipercoloroche aspirano ad essere in unum colPrincipioDivino, comunque losivo-gliachiamare.PerchésiparladiFratellanza?Èfor-se questo un trampolino per unoscambiodifavoripocolecitialfinediottenere benefici di natura "tempo-rale"?Per alcuni lo sarà certamente enes-sunopuò (névuole)negare ladege-nerescenza di molte strutture mas-soniche.Comeintutteleorganizzazioniuma-ne,alcresceredelnumerodiaffiliati,cresce anche il rischio di incapparenelleclassiche"melemarce";ciònonsignifica che siano necessariamentemarci anche gli ideali o l'animadell'organizzazione stessa. Nessunastruttura umana è rimasta, ahimè,immune da tali infezioni virali: nonloè ilCattolicesimo,non l'Ebraismo,né l'Islamismo; non lo è, men che

Figura14–LaCreazionediAdamo (dettaglio)–MichelangeloBuonarroti

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mai, lapolitica, né gli enti di benefi-cenza, non lo sonopersino certe or-ganizzazioniscoutistiche.Nonècertoedificantesentireperen-nementeadoperare il termine "mas-sone" come sinonimo di "uomo dimalaffare", benché, ribadisco, talvol-taciòcorrispondaaverità.Leprimeparolechericordomifuro-nodettesubitodopol'iniziazionefu-ronoquellediFeliceCavallotti3:«Non è vero che tutti imassoni sonodelinquenti,manonhomaiconosciu-toundelinquentechenonfosseancheunmassone.»Come dimenticare tali parole? Biso-gnerebbe farne tesoro e utilizzarlecomeunacartinaditornasoleperdi-scernere tra i sedicenti massoni e iveriiniziati.Dato il sempre crescente numero diordini massonici o para-massonici,qualcheprecisazioneèforsed'uopo.La veraMassoneria è Universale e isuoi adepti, in quanto Iniziati, sonochiamatiadandareoltrel'apparenzadellamolteplicità, inerpicandosi contutteleforzeindirezionedell'Unità.Ciònonsignificachenoncisianoap-procci, scuole di pensiero e punti divistadifferenti;percitare ilmaestroMewlanaRumi:«La Verità era uno specchio che ca-dendo dal cielo si ruppe. Ciascunoneprese un pezzo e vedendo riflessa inesso lapropria immagine, credettedipossederel'interaverità.» 3FeliceCarloEmanueleCavallotti (1842–1898) fu politico, poeta, drammaturgo,giornalistaepatriotaitaliano.

La certezza, dunque, di essere i de-tentoridellaVeritàunicaesola,nonèsoltantoarrogantemaancherisibi-le.Untempo,isegni,leparoledipassoei toccamenti venivano usati in Mas-soneriaaffinchéqualsiasifratellopo-tesse essere riconosciuto ed accoltoin qualsiasi tempio dei due emisferieglibussasse.A quale ideale più nobile la societàpotrebbe puntare? Quanto sarebbemiglioreilmondoincuiviviamosecisiriconoscessefratelli,figlidellostes-soPadre,aprescinderedalleideepo-litiche e religiose o dal colore dellapropriapelle?Lamodernità e la cecitàdegli esseriumani ha purtroppo creato dei "ca-pannelli" anche in ambito iniziatico,causando un proliferare di Orienti eGrandi Orienti che si arrogano il di-rittodiriconoscerneodisconoscerne

Figura15–Frammentid'Alba–Anonimo

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altri, vituperando e deturpando cosìlasacralitàdellospiritomassonico.Cosa significa allora essere massoniin unmondo in cui si assiste a con-flitti fratricidi,quandononallosfog-gio di una decadente pseudo-virilitàche lascia emergere un grave com-plessodiinvidiadelpene?Sulpianoiniziaticolarispostaècru-damapiuttostosemplice:colorochehanno obiettivi differenti dalla cre-scita spirituale, dal lavorare opero-samente e con gran sacrificio allo"sgrossamento della pietra grezza",colorochecercanomedagliealvalo-re o un trono sul quale sedere percolmare il proprio senso di pochez-za… costoro, per quante patenti ebrevetti abbiano, sonode facto fuoridalla catena massonica. Non perchéqualcunononvoglia riconoscerlimasemplicemente perché hanno scam-biatoilSacroperilprofano,venden-do la propria anima per i simbolici30danari.

A costoro ricorderei che non gli fumai insegnato a "edificare templi alvizioescavareprofondeeoscurepri-gionialleVirtù"…tostoilcontrario.A costoro ricorderei che è severa-mente proibito discutere di politica edireligioneall'internodeltempioe,seessi potessero comprendere che ilTempio non è costituito da muri eaddobbibensìdaSacrifici,Desiderioe Ardore, allora capirebberomagaridiaverbussatoallaportasbagliataeche ci sono circoli ben più seri ovecercareiloroagognatifeticci.L'iniziazione è una faccenda seriachevabenoltreilmeroottenimentodipotere,non trattandosidi "avere"bensìdi"Essere".Ritornando all'incipit delle presenticonsiderazioni,credochelepiùtristipaginedellastoriadellamassoneria,sarebberoquelle costituitedall'elen-co di tutti i presunti adepti che nonsolo hanno svilito la propria dignitàiniziaticamahannoanchecontribui-to, contro-iniziaticamente, ad insoz-zare i nobili fini della Massoneriastessa.Considero tali atteggiamenti come ilfrutto d'iniziazioni virtuali e incom-plete corroborate da "cerimonie",spessoaltisonanti,chegeneranounadensacortinadifumoattaacolmarel'assenzadiqualsivogliasostanza.Essereiniziatisignificaricercarequel"Risveglio Iniziatico" da cui la pre-sente rivista trae il nome. SignificasperimentarenelpiùprofondodiSéquanto insegna il Sutra del Cuore:«Gate gate pāragate pārasaṃgatebodhi svāhā», cioè «Andato, andato,

Figura16–TradimentodiGiuda–Giotto

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andatoall'altraspondaeancoraoltrel'altrasponda,benvenutoRisveglio!».Essere Fratelli significa percorrereinsieme la Via che conduce "oltre",significa prendere consapevolezza,conumiltà,deipropriumani limitielavorareinsiemenellostoicotentati-vo di migliorarsi, affinché divenutisemprepiùdegnidelSupremoArtefi-ce dei Mondi, noi possiamo cantarecon inni infiniti le Sue operemeravi-gliose e celebrare, in coroeterno, l'u-niversaleArmonia che la Suapresen-zaimprimeallanatura.Inuntempodiestremadisponibilitàd'informazionecondannarequel chenonsiconosceèsegnodidecadenzaintellettuale quando non di bigottamalafede;perdipiù,depauperare lanostra modesta società occidentalediqueipochivalori che restanononèdiaiutoanessuno.Nonostanteimolteplicierrori,nono-stantemolti dei suoi adepti si sianomacchiati di deplorevoli colpe, laMassoneria si è fatta per secoli por-tatrice di un messaggio tradizionaleimportantechevadifesoepreserva-to,nell'interessedell'interaumanità.Concludendo, onde evitare frainten-dimenti, è bene fare un'importanteprecisazione. Non ho riportato que-ste povere considerazioni perchépenso che le opinioni profane, sianoesse favorevoli o contrarie, possanotoccarel'animadeiseriiniziati.InostriMaestrisonosopravvissutiaregimi e persecuzioni e, talvolta,hanno dovuto persino sacrificare lapropria vita in nome di ciò in cuicredevano.

Il nostro intento non è dunque con-vincere qualcuno né fare proseliti-smo.Ilnostrounicodovereè tramandarequantocièstatotramandatoacolorochesonogenuinamente interessatiechenehannolecapacità,consapevoliche«…lacittànonhabisognonédelSolenédellaLuna,cherisplendanoinlei,perchélagloriadiDiola illuminael'Agnelloèilsuoluminare4.»

Enzo

æ 4Ap21;23

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