corriere cesenate 31-2015

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    Giovedì 10 settembre 2015

    Giovedì

    10 settembre 2015

    anno XLVIII (nuova serie)numero 31

     31

    Poste Italiane spaSped. abb. postaleDL 353/2003(conv. in L.27/02/2004 n. 46)art. 1, DCB Forlì

    Redazione:via del Seminario, 8547521 Cesena

    tel. 0547 300258

    fax 0547 328812

    “Ero straniero ”

    MIGRANTI AL CONFINE CON LA GRECIA

    (FOTO AFP/SIR)

    “In prossimità del Giubileo della Misericordia, rivolgo un appello alle parrocchie,alle comunità religiose, ai monasteri e ai santuari d’Europa ad esprimere la con-cretezza del Vangelo e accogliere una famiglia di profughi. Un gesto concreto in pre-parazione all’Anno Santo della Misericordia. Ogni parrocchia, ogni comunità religiosa, ogni monastero, ogni santuario d’Europa ospiti una famiglia, incomin-ciando dalla mia diocesi di Roma”.Con questo accorato appello il Santo Padre Francesco, domenica scorsa, si è rivoltoai cattolici d’Europa chiedendo di accogliere con sincerità e con generosità qualcheprofugo in casa propria.Faccio mio l’appello papale e con la medesima forza e intensità mi rivolgo alle par-rocchie, agli istituti religiosi maschili e femminili, ai monasteri e alle singole personee famiglie della nostra diocesi perché la richiesta del Papa non cada nel vuoto. Abbiamo tutti negli occhi e nel cuore le immagini di questa fuga dai loro paesi ditanti fratelli e sorelle che cercano un luogo sicuro per vivere in pace.

    “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40). E’ la parola del Vangelo che ci richiama al dovere della solidarietà inun’emergenza davanti alla quale non possiamo restare indifferenti.

    La Diocesi, attraverso l’opera incessante della Caritasdiocesana, si sta da tempo muovendo per reperireluoghi e spazi di sua proprietà adatti ad accoglierequesti fratelli. Ma ora lo farà con un impegno mag-giore.Mi auguro che anche le nostre parrocchie, gli istitutireligiosi maschili e femminili, singoli fedeli e famigliefacciano ogni sforzo possibile per rispondere a questoappello. A tutti chiedo di comunicare eventuali dispo-nibilità alla Caritas diocesana (tel. 0547-22423 – [email protected]) che, in collaborazione con lediverse Amministrazioni comunali e associazioni di volontariato, è punto di riferimento e di coordinamento per questa emergenza.La Vergine Maria, di cui oggi celebriamo la nascita, sostenga e benedica il nostro im-pegno di carità cristiana verso questi fratelli.

    Douglas Regattieri vescovo di Cesena-Sarsina

    Nullità matrimonioUnica sentenzae processo più breve

    Chiesa 9

     Vendita eticaè possibile.

     Vi diciamo come

    Cesena 12

    Dagli States alla Roma-gna: i coniugi cesenati Alice Alessandri e Alberto Aleo descrivono quello chepuò essere uno stile di vita

    Primo Piano 4-5

    Una Chiesae i suoi tantiponti missionari

    Islam e cristianesimo, undialogo possibile. La vocedi sacerdoti che vivono ohanno vissuto in Paesi diprima evangelizzazione

    Cesena-Sarsina 7

    Operatori pastorali Assemblea diocesanaa Sant’Agostino

     All’inizio dell’Anno pa-storale, domenica 20settembre alle 15 appun-tamento nella chiesa incentro a Cesena

    Due Motu Proprio delPapa. “Venga assicura-ta la gratuità delle proce-dure, salva la giusta retri-buzione degli operatori”

    Emergenza profughi, il messaggio del vescovo: “La richiesta del Papa non cada nel vuoto”

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    Giovedì 10 settembre 2015 3Opinioni

    Ritorno a scuolaE lo stress va a palla

    ll’inizio del nuovo anno scolastico, il dibattito sullariforma, approvata dal Parlamento prima delleferie, rischia di distrarre l’attenzione degli adulti dalproblema più diffuso nelle aule: lo stress dei

    ragazzi. Eccesso di compiti, cambi di insegnante, ansia daprestazione e i troppi impegni extrascolastici pesano sullatranquillità e soprattutto sulla capacità di concentrazionedegli studenti.Negli Stati Uniti, dove le lezioni sono già riprese, il dibattitoè molto acceso e i media stanno dedicando ampio spazioall’argomento. Anche il web in lingua inglese ormai è pienodi siti di consigli e di assistenza psicologica per adolescenti

    e genitori. Secondo la Cnn, per esempio, il 53 per cento deigenitori indica nell’eccesso dei compiti a casa, la principalecausa di stress dei figli ma le cose, ovviamente, sono piùcomplicate di così. “Ogni volta che lavoro con una famiglia,guardo sempre l'adulto. Quando c’è un problema di ansiapiù pronunciato nei bambini, di solito è perché sono igenitori ad avere un proprio problema legato all’ansia. Gliadulti ansiosi enfatizzano e acutizzano gli atteggiamentiansiosi dei figli”, ha spiegato in questi giorni ai media UsaLinda Esposito, assistente sociale e psicoterapeuta a Los Angeles, fondatrice di “Wiredforhappy”, un blog sulla salutementale e il benessere. Uno dei problemi dell’inizio delnuovo anno scolastico, spiega la Esposito, è comunqueanche l’aumento dello stress dei genitori. La sveglia all’albaper accompagnare i ragazzi, l’acquisto dei libri di testo, gliincontri con gli insegnanti modificano in peggio la routine quotidiana aumentando la pressione psicologica degliadulti e non solo quella dei ragazzi. Il consiglio dellaEsposito è di inventare e poi difendere dei mini spazi per sestessi: un caffè solitario la mattina prima della baraonda,

    dieci minuti di meditazione sul letto, e altre cose del genere.L’aspetto più inquietante, però, rimane la crescitaesponenziale dei livelli di stress. Per tutti, ma soprattuttoper i ragazzi. Secondo un’opinione molto diffusa negli Usa,gli adolescenti di oggi sono molto più stressati di quantonon fossero i loro genitori alla loro età. “Si tratta di unproblema molto serio e ci sono molte ricerche in corso su

    A

    Figli&genitori

    Grido non solo e solitario perché grido ditutte. Ancora però direbbe ben poco onulla in merito alla risposta richiesta

    perché sposterebbe solo il problema.Il grido, che si impasta di tutti gli altrigridi, regge e ha senso perché sorretto einnervato da un altro grido: il Grido pereccellenza. La radice ebraica delcristianesimo insegna che l’Altissimo ègemello della sua creatura, opera delle suemani e pervasa dal suo soffio vitale.L’esistenza, cioè il semplice esistere, puòin un atto libero che vuol dire “Amen”, cosìè, diventare vita e vita per tutti. Quandoun gemello viene aggredito e piange, il suogemello ne avverte il dolore e piange.Come ogni gemello che si rispetti,l’Altissimo è il nostro gemello. Il piantocomune è liberatorio, il peso è condiviso.La vita, perciò, di tutte noi è solcata dallavicinanza di questo Gemello che rendeubiqua, cioè universale, dovunque se neavverta il bisogno, la risposta: prossimità

    condivisa con ogni sofferente, il piccoloannegato (e tutti i piccoli di cui diventasimbolo); la marea umana che attraversa ildeserto della storia per giungere allalibertà pagandone di persona il graverischio; la nefandezza di una marchiaturache vuole rendere numero, cosa e merce lapersona e la sua dignità.Noi che portiamo dalla creazione il Nomedi Dio in noi e dal Battesimo siamo siglatidalla vita della Trinità, siamo consapevoliche il male - per la Bibbia si chiama Amaleq - divide la storia dei popoli e vuolecancellare il Nome per renderci suoischiavi. La lotta è dura, guerra sferratacontro il proprio egoismo che urge evorrebbe, in molteplici forme, come losperimentano le giovani monache chemuovono i primi passi ancora alle faldedel Monte Carmelo, imporsi. Forme che inciascuna assumono dimensione e gravità

    diversa ma che, correttamente collocate,portano ad una trasparenza all’amore delGemello che vuole riversarsi su tutti ingioia e letizia. La risposta non è filosofica,forse neppure teologicamente espressa inmodo rigoroso e stringente, ma è rispostaviva, inesauribile preghiera, grido diintercessione. Porsi in mezzo con unamano sugli oppressi e con l’altra sugliaguzzini, impetrando salvezza e vera vitaper gli uni quando lottano con le onde delmare o con il filo spinato dei confini;impetrando luce che illumini le coscienzedi chi si dimostra accecato dall’ideologia,dal guadagno disonesto o dalla propriabestialità che emerge e chiede didistruggere.Insieme il grido è certezza di dimorare nelpalmo del Signore che però, donandoci lalibertà, ha lasciato il nostro palmo nella

    sua propria decisione: stretto eavvinghiato su se stesso oppure steso eofferto. Monaci, cristiani, persone concoscienza limpida, tutti abbiamo le mani,come vogliamo porle?

    Cristiana Dobner

    “Il nostro grido di intercessione”

    questo tema. Ci si aspetta molto più dagli adolescenti di oggi”, ha detto Nancy Friedman, co-fondatrice a New York di una piattaforma di video sharing sullavita familiare chiamato “KidzVuz”. Un sondaggio, condotto dal network radiofonico NPR con la “Robert Wood Johnson Foundation” e la “Harvard Schoolof Public Health”, ha rilevato che quasi il 40% dei genitori si dice preoccupatoper il livello di stress scolastico dei figli.Uno dei fattori di stress però è legato anche (e soprattutto) a una delle abitudiniextrascolastiche più diffuse fra gli adolescenti della generazione dei natividigitali: l’assidua frequentazione dei social media. L’ansia da prestazione (il votonei compiti in classe o nelle interrogazioni, i risultati degli esami, eccetera) simoltiplica con il confronto su Facebook o simili. Daniel Goleman, psicologo eautore del bestseller del New York Times “Intelligenza emotiva”, dice che tutti isocial media e la tecnologia avanzata significano più distrazioni per i bambini emeno tempo per staccare veramente. Con le nuove console di videogiochicollegate in rete, adesso l’ansia da prestazione si moltiplica con la condivisione“social” delle gare nei videogiochi. I ragazzi passano, senza soluzione dicontinuità, dal confronto delle proprie prestazioni scolastiche o sportive sui

    social al confronto delle proprie competenze da “videogame player” nelle garegiocate sul web con compagni di gioco occasionali che vivono in Cina o inEuropa. “Una volta i bambini si sdraiavano sui prati a guardare le nuvole e adimmaginare”, ha detto Goleman, il cui libro più recente è “Focus: The HiddenDriver of Excellence!”. “Ora smanettano sui video giochi e sono in competizionecon qualche ragazzino ad Hong Kong”.

    Rino Farda 

    Il grido è nostro, di ciascuna di noi.Grido non solo e solitarioperché grido di tutte.E un porsi in mezzo,con una mano sugli oppressi e con l’altra sugli aguzzini 

    l monastero in sé è luogo separato dal comune vivere civile ma, a ben vedere per chisappia usare della propria vista intelligente, è una cassa di risonanza. Le notizie e leimmagini forano le mura e trapassano le coscienze.

    Il piccolo riverso sulla spiaggia, la fiumana di profughi siriani che si accalca ai confininella lotta per l’esistenza, il marchio sulla persona, continuano a ruotarenell’immaginario e nella coscienza di ognuna di noi.Non si tratta dell’immediata reazione femminile volta al soccorso, meglio: non solo diquesta reazione spontanea legata alla maternità insita in ogni donna, la lama affonda piùprofondamente e tocca l’essere più interno, lo ferisce e interroga. Perché avviene tuttoquesto scempio della vita di tante persone di ogni età, ceto sociale e cultura? Persone notedalle immagini trasmesse che però parlano, fin troppo eloquentemente, del numerosenza numeri degli ignoti periti, torturati, provati della loro dignità.Il “perché” scuote anche la fede riflessa, quella in gioco in ogni esistenza monastica che,al di là della capacità del singolo monaco o monaca, vuole dire la Presenza dell’Altissimo,del Padre, del Creatore nella storia dell’umanità.Dove è questo Padre? Se è onnipotente, come lo dimostra? È il grido che impedisce distordirsi con devozioni che placano; è il grido che mette a nudo il pulsare del cuore, ilcentro volitivo e amante della persona. Grido che può attanagliare e quindi distruggereoppure dilatare e far crescere.Il grido è nostro, di ciascuna di noi, dalla più anziana, perfettamente lucida a ben 93 annie 60 di professione monastica, alla più giovane che ne conta 28 e attende di poteremettere la sua professione e ricevere così il sigillo della Chiesa che la consacri a Dio.

    I

     L ’ e c  o  d e i  p r o f u g h i

     i n  m o n a s t e r o

    (FOTOARCHIVIO SIR)

    La fotografiaLunedì 7 settembre,Cesenatico: il direttoredel quotidiano “Avve-nire”, Marco Tarqui-nio, assieme alla mo-glie Patrizia, per la pri-ma volta lungo il por-tocanale. I coniugihanno ammirato e ap-prezzato le bellezzedella città balneare,hanno gustato la cuci-na locale e hanno avu-to anche il tempo peruna breve passeggiata con il sindaco Roberto

    Buda.

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    Giovedì 10 settembre 20154 Primo piano

     Anche in missionel’opera pastoralenon è facile

     A colloquio con don Derno Giorgetti, tornatoa casa a Calisese di Cesena per qualche settimanaper stare con il padre di 102 anni

    e lo lasci parlare del Venezuela, èun fiume in piena. Don DernoGiorgetti, classe 1947, originariodella parrocchia di Bulgaria

    (Cesena), è tornato nella missionediocesana in Venezuela nel 2013. E’andato per sostenere nella sua attività unaltro prete cesenate, don Giorgio Bissoni,che partì per la prima volta 50 anni fa."La nostra prima preoccupazione - dicedon Derno durante un’intervista inredazione, vista la sua presenza in Italia

    per un breve periodo di riposo e stare un po’ con il babbo di 102 anni - è cercaredi incarnare ogni giorno una pastorale vicina alla gente, in parrocchie chehanno dimensioni immense. Abbiamo un obiettivo dichiarato: dare avvio a

    piccole comunità. I venezuelani sono in gran parte battezzati, ma non esistel’iniziazione cristiana. Riceve la Prima Comunione il 40 per cento dellefemmine e il 20 per cento dei maschi. Il sacramento della Cresima, attorno ai15-16 anni, è ricevuto dal 5 per cento dei ragazzi. Difficile trovare testimoniatala parola perseveranza".

    S

     Anche la pastorale familiare non è pernulla semplice. "Si celebrano matrimonidi lunghe convivenze - aggiunge ilsacerdote -. Sono pochi i giovani che sisposano. Nella nostra parrocchia che ha20mila abitanti, si faranno un paio dimatrimoni all’anno. La famiglia come la

    intendiamo noi quasi non esiste. Abbiamotante mamme con parecchi figli di diversipadri. In quelle condizioni, la relazioneumana è la dimensione più importante".L’impegno dei preti della nostra diocesi èquello di suscitare responsabili dicomunità, formare i giovani e gli adulti."L’8 settembre si ricorda la Virgen del Valle,la festa più importante della parrocchia ditutto l’anno liturgico - prosegue donDerno -. Si tengono una quarantina dicelebrazioni. Pasqua e la Settimana Santasono poco avvertite tanto che don Giorgiocelebra i battesimi per avere un po’ digente in chiesa. In quei giorni la gente vaal mare. Solo il mercoledì Santo, festa delNazareno, si vede qualcuno".

     Alla situazione pastorale a volte integrata,si aggiunge quella sociale particolarmentedelicata. L’inflazione è oltre il 200 per

    cento, mentre i salari crescono nellamisura del 30 per cento. Lo stipendio di unmaestro si aggira sui 15 dollari Usa almese. "Dopo una settimana - ci tiene aprecisare don Derno - i soldi che uno si

    trova in tasca non valgono più nulla. Moltemerci, come ad esempio latte, farina, riso ediverse medicine, sono sparite dai negozi.Sugli scaffali si vedono solo frutta, verdurae carne a prezzi molto alti. Il governoapplica tariffe politiche, ma la gente è poicostretta a file dalla sera precedente per

    fare acquisti. Altrimenti occorre rivolgersial mercato nero, dove i prodotti si paganoquattro o cinque volte di più".

     Ad aiutare don Giorgio e don Derno da unanno sono arrivate quattro suore delleClarisse francescane che hanno una lorosede anche a Cesenatico, vicino al portocanale. "Don Giorgio ed io - conclude donGiorgetti - cerchiamo di incoraggiare inuovi sacerdoti. Ogni lunedì ci ritroviamoinsieme per preparare le letture delladomenica successiva e poi pranziamo incompagnia. Spetta anche ai laici,comunque, fare proprio il piano pastoraledella diocesi. Non è facile lavorare in unPaese in cui la Tv di Stato fa il lavaggio delcervello, contagiando anche le mentimigliori: la colpa è sempre degli altri, è ilritornello comune. In parrocchia, accantoa un islam di minoranza con cui si convive

    con normalità, operano diversiadolescenti e alcuni giovani ed è moltopresente la Confraternita del Santissimo.Tutti elementi per continuare a lavorare ea sperare".

    Missionario Fidei donum in Venezuela, raccontale difficoltàanche materialiche la gente deveaffrontare ogni giorno

    Il vescovo di Carupano, monsignor Jaime Josè Villarroel Rodriguez (foto), si è fermato per qual-

    che giorno in città, a Cesena. Domenica scorsaha celebrato la Messa nel monastero delle be-nedettine. Al termine lo abbiamo incontratobrevemente. "E’ dal 2010 che vengo a Cesenaogni anno. Prima sono stato ospitato al Monte ein Seminario. Da un po’ di tempo ci fermiamoqui, dalle benedettine.Il presule guida la diocesi suddivisa in 22 par-rocchie in cui operano i due sacerdoti diocesa-ni fidei donum don Giorgio Bissoni e don DernoGiorgetti. Ci sono 32 sacerdoti e 20 seminaristi.Sono presenti anche quattro comunità religioseche lavorano come missionari di evangelizza-zione, comprese le Suore Clarisse del Santissi-mo Sacramento che hanno una loro casa a Ce-senatico."La pastorale sociale - dice il vescovo - è coordi-nata dal vostro don Giorgio Bissoni che ha pro-

    mosso la Casa della Carità di Santa Anna, un ri-fugio per i bisognosi. Ci sta molto aiutando an-

    che la realizzazione di un Centro Pastorale per leattività rivolte a giovani e bambini. Per questacasa in costruzione abbiamo ricevuto un soste-gno finanziario da parte della Diocesi di Cesena-Sarsina che desideriamo ringraziare".

    Tutta la Diocesi è particolarmente vicina alla po-polazione più indigente. In luglio è stata fattauna missione presso una popolazione indigena,chiamata Warao, che vive in condizioni di estre-ma povertà. "Abbiamo portato loro - sottolineail vescovo - l’amore di Gesù Cristo che si fa visi-bile nella misericordia dei cristiani. Si tratta ditestimoniare una Chiesa vicina alle persone, co-me indica papa Francesco. E’ quello che ha sem-pre vissuto la Chiesa in America Latina: unaChiesa povera per i poveri. Vivere la missione aservizio della gente è la nostra vocazione".

    Incontro con monsignor Jaime Josè Villarroel Rodriguez, vescovo di Carupano (Venezuela)

    "Grazie a tutta la diocesi di Cesena-Sarsina"

    Raccolta fondi

    contro

    le malattie

    in Sierra Leone

    Tutto pronto per l’evento "Rage against Ebola", progetto a sostegno della lottacontro ebola e le altre malattie virali. Siterrà domenica 13 settembre al teatroVerdi di Cesena organizzatodall’associazione Salute e Libertà.Grazie a quanto raccolto si potrannofinanziare progetti di ricercadell’università di Makeni (Sierra

    Leone), oltre a corsi di formazionemedica e di tecnici di laboratorio.Coinvolto nell’iniziativa è monsignor

    Giorgio Biguzzi (foto), vescovo emeritodi Makeni e per anni guida pastorale diquella diocesi in Sierra Leone.Il programma prevede alle 15 musicadal vivo con Le Charleston, Next time Mrfox, Black Bishops, Dogfaces, Rainakbà,Black old people. Dalle 19,30 aperitivoe cena con musica degli allievi delConservatorio "Maderna". Dalle 22

    musica dei "Rangzen".

    L’associazione Salute e Libertà è

    guidata da Denis Ugolini che dice:"Monsignor Biguzzi e il presidedell’Università di Makeni sarannopresenti il 13 settembre pertestimoniare l’importanza del progetto.La cena, dalle 20 alle 21, costerà 50euro dei quali 30 saranno devoluti alloscopo. Fare qualcosa di concreto, anchese è solo una goccia, è uno sprone a una

    maggiore solidarietà internazionale".Per info e prenitazioni 339/7787071;3357143036.

    Don Giorgio Bissoni

    Don Derno Giorgetti

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    Giovedì 10 settembre 2015 5Primo piano

     A Kachachullo una chiesagrazie a benefattori cesenati

    n nuovo progetto portato a termine peril cesenate Bruno Fusconi, 82 anni, da23 impegnato nel costruire strutture erapporti sociali in Etiopia. A fine anno,

    il 28 dicembre, sarà inaugurata la chiesa diKachachullo, un’opera realizzata anche grazie alcontributo di tanti benefattori privati, aziende eassociazioni del territorio cesenate.Fusconi ci tiene a ringraziare tutti coloro chehanno permesso la costruzione della chiesa."Senza i tanti amici del cesenate, non avremmo potuto

    fare nulla. Di quanto ricevo, tutto va per le opere a favoredella gente etiope: il costo del viaggio per arrivare in Africa è a mio carico: non ho mai utilizzato per questimotivi un soldo dalle offerte".Fusconi non si ferma mai. Portato a termine l’impegnoper la chiesa, ne ha già assunto un altro questa volta afavore dei giovani di Halaba. Come testimoniato da undocumento ufficiale, il missionario della Consolata padreSilvio Sordella della chiesa cattolica di Halaba ha ricevutodal cesenate 10mila euro per la creazione e la gestione diuna scuola. Lo scopo è quello di insegnare anche unmestiere, cercando di dare un futuro a bambini altrimentidestinati alla disoccupazione e alla povertà. Halaba èsituata nel centro-sud dell’Etiopia, a 300 chilometri dallacapitale Addis Abeba. La città è in espansione e con essaanche la diseguaglianza sociale: da un lato chi ha lapossibilità di studiare può integrarsi socialmente e trovare

    U

    un buon lavoro, mentre gli altri sono destinati

    all’emarginazione. La scuola, una sorta di avviamentoprofessionale, mira a eliminare le differenze sociali e avalorizzare sia i maschi, sia le femmine, con dei corsi delladurata di un paio d’anni.

    Una missione che parla romagnoloIl fulcro della missione in Etiopia è Gambo dove per tantianni ha operato padre Tarcisio Rossi, missionariooriginario della parrocchia di San Carlo di Cesena e mortonel 2005, in un territorio di forte presenza musulmana."Devo dire - spiega Fusconi - che le cose sono cambiateda quando andai in Etiopia per la prima volta, nel lontano1976. Prima arrivai a Neghelli, la città, e per raggiungereGambo si dovevano percorrere 20 chilometri di piste fra lemontagne, nella foresta. Strade non ce n’erano. Ilpercorso era appena tracciato. Si attraversavano a guado iruscelli e due fiumi e ricordo che superando il primo

    fiume l’acqua arrivò al motore e l’auto si fermò nel

    mezzo".In quasi 40 anni la situazione è completamente cambiata.La missione ha trasformato la zona creando nuovefrazioni o paesi. Tutto è dovuto alle grandi opere socialicreate dai missionari. Ma non si tratta solo di strutture. Sifa anche educazione, si organizzano corsi di formazioneper i giovani e per l’emancipazione della donna."Mi reco in quella zona dell’Etiopia ogni anno - concludeFusconi - e abbiamo cercato non solo di costruire muri,ma anche far crescere socialmente la popolazione locale.Soprattutto, grazie anche al grande impegno delle suore,abbiamo organizzato attività e iniziative a favore delledonne con corsi di igiene, gestione della famiglia,istruzione. Molto successo ha riscontrato il microcreditograzie al quale tante donne hanno dato vita a piccoleattività che permettono loro di mandare avanti lafamiglia".

    Nella missione in Etiopia

    Sarà inaugurata in dicembre.Bruno Fusconi continua la suaopera, sulle orme di padreTarcisio Rossi, e ad Halabasono già programmati corsiprofessionali per giovani

    Francesco Zanotti

    urante il racconto sicommuove più volte.Don Domenico Altieri, oggi

    amministratore parrocchialea Montiano e a Montenovo,ha vissuto trent’anni dellasua esistenza in Africa. Lo hafatto in quanto missionariodel Preziosissimo Sangue,ordine religioso che a Cesenaha i sacerdoti al santuariodell’Addolorata, la cosiddettachiesa dei Servi. Don Altieri èstato dal 1971 al 2001 inTanzania, nazioneindipendente dal RegnoUnito dal 1961.Nel Paese africano donDomenico ha toccato con

    mano la convivenzapacifica tra cristiani emusulmani. Sononumerosissimi i suoiricordi di quegli annicontrassegnati dallaujamaa, una sorta disocialismo agricolo "dalvolto umano" aggiunge ilsacerdote che, come unfiume in piena, va a scavarenella memoria."Nelle nostre scuole - ci tiene a metteresubito in chiaro - venivano bambini eragazzi di tutte le religioni". Stando aquanto si legge in Rete, in Tanzaniamusulmani e cristiani sono attorno al 35per cento della popolazione. Il restoseguirebbe sette e religioni tradizionalilegate al territorio. I rapporti di buonvicinato, quindi, diventano all’ordine del

    giorno, quasi inevitabilmente. "Hosempre partecipato alle feste, aimatrimoni e ai funerali degli amicimusulmani. E loro erano sempre presentiai nostri appuntamenti più importanti". Anche il presidente Nyerere, nel suopartito, ha tenuto insieme esponenti delledue fedi. Nel suo governo c’era posto pertutti. "Dall’interno del Paese - precisa don

    Domenico - non si è mai avvertito divivere in uno stato comunista. LaTanzania non si è mai allineata né con gliUsa né con la Russia. Ma il presidenteaveva un carisma grazie al quale sapevatenere unito lo Stato. Abbiamosperimentato il dialogo in una nazioneche per certi anni poteva essere vistacome un esempio".

    Quello vissuto e visto da don Domenico èun islam tutto africano. Un modello dicollaborazione, in un terreno fertileanche per i missionari in cui oggi lenuove generazioni "non vanno più inmoschea". Ma nei suoi anni, ricorda ilmissionario, "facevamo tutto assieme, ilprete cattolico, il pastore protestante e

    l’imam. Anche la visita alle carceri: unasettimana ciascuno".Ma da dove veniva il rispetto reciproco?"Passava - è chiarissimo don Altieri - dalrispetto per la persona. Ricordo la volta incui all’imam serviva un aiuto percomperare le lamiere ondulate per iltetto. Non ci ho pensato sopra due volte:gliele ho acquistate io. Allo stesso modo si

    aiutavano gli operai, con una sorta dianticipo sullo stipendio". Tutti sisentivano solidali e partecipavano dellegioie e dei dolori di ciascuno, dai lutti allefeste di nozze."Una volta mi rubarono due coperte -aggiunge don Domenico -. Venneorganizzata la riunione di tutta lacomunità sotto il grande albero del

    villaggio. Avete rubato alpadre? domandò il capo. Le

    coperte mi vennero restituitedopo qualche giorno".Il sacerdote ricorda anche lavolta in cui il presidenteNyerere si recò a Manyaniall’inaugurazione di unprogetto realizzato daimissionari italiani assieme aicanadesi. Il presidenterimase stupito per i mulini avento grazie ai quali sipoteva dare acqua a diversivillaggi. "Anche in quellaoccasione c’erano tutti. Sifesteggiava insieme e non siguardava certamente allafede professata".Don Altieri chiude con unastoria che gli sta molto a

    cuore. "Un vecchio

    musulmano - e gli occhi sifanno lucidi ancora unavolta - un giorno michiamò per dirmi che miavrebbe regalato il terrenosu cui avrei potutocostruire la chiesa. So chetu farai una cosa buona, midisse, e mi chiese diaiutarlo per il suo funerale.Su quel terreno, a Mbweni,nel 1990-91 costruimmo un

    dispensario poliambulatorio, proprio là,in mezzo ai musulmani. Oggi c’è lachiesa, è attivo un reparto di maternitàcon due sale parto. Ci sono le suore, unasilo, un centro di accoglienza per gliorfani di genitori morti per l’Aids. A turnoarrivano medici dall’Italia. Ricordo ancheil dottor Vittorio Tison, stimato anatomo-patologo all’ospedale "Bufalini" di

    Cesena"."Noto molti pregiudizi verso l’islam -chiude don Altieri -. Non abbiamosperimentato la convivenza in Italia.Certo, dobbiamo rimanere noi stessi. Maio lo posso testimoniare: tra cristiani emusulmani vivere in pace, come quelgiorno a un’inaugurazione. Pranzo epreghiera insieme, imam e cardinale".

    D

    Cristianesimo e islam Il missionario del Preziosissimo Sangue, don Domenico Altieri,parla dei suoi 30 anni vissuti in Tanzania a stretto contatto con i musulmani di quella nazione

    Il dialogo è possibile"Io lo posso testimoniare, come quel giorno a una inaugurazione. Pranzo

    e preghiera insieme, imam e cardinale, senza alcuna divisione"

    Etiopia, gennaio 2013

    Bruno Fusconi illustra al vescovo

    Douglas i lavori alla chiesa

    di Kachachullo, la chiesa che sarà

    inaugurata nel prossimo mese

    di dicembre

    Don Domenico Altieri

    è stato missionario

    in Tanzania per 30

    anni, fino al 2001

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    Giovedì 10 settembre 20156 Vita della Diocesi

    Messe ferialia Cesena7.00   Cattedrale, Cappuccine,

    Cappella dell’ospedale7.30 Basilica del Monte7.35 Chiesa Benedettine8.00   Cattedrale, San Paolo,

     Addolorata, Villachiaviche,Santa Maria della Speranza

    8.30 Madonna delle Rose,San Domenico, San Rocco,Sant’Egidio, capp. cimitero,Santo Stefano, Case Finali,

    9.00 Suffragio, Addolorata9.30 Osservanza10.00  Cattedrale 17.00 Capp. ospedale (no sabato),

    Ponte Pietra

    18.00  Cattedrale , Madonnadelle Rose, San Domenico,San Paolo, San Rocco,Osservanza

    18.30 San Pietro, Sant’Egidio,Santa Maria dellaSperanza, Cappuccini,San Bartolo

    19.00  Tipano20.00 San Giovanni Bono,

     Torre del Moro, Gattolino20.30  Villachiaviche,

    San Pio X 

    Sabato e vigilie15.30 Macerone (Lieto Soggiorno)15.00 Formignano17.00 Cappella cimitero Cesena,

    Luzzena (1° sabato mese),Bora (2° sabato mese)

    17.30 Santuario del Suffragio18.00  Cattedrale , San Domenico,

    Santuario Addolorata,Convento Cappuccini,Osservanza, Santo Stefano,San Paolo, Diegaro,Madonna delle Rose, Torre del Moro, Borello,San Giorgio, San Vittore

    18.30 San Pietro, San Rocco,Case Finali, Sant’Egidio,Santa Maria della Sper.

    19.00 Osservanza, Villachiaviche19.30 Bulgarnò20.00 San Giovanni Bono,

    Bulgaria, Ruffio, Pioppa,Pievesestina, Tipano,Calisese,Gattolino, Ponte Pietra

    20.30 San Pio X, Martorano,San Mauro in V.

    Messe festive7.00   Cattedrale, Basilica del

    Monte7.30 Santuario dell’Addolorata,

    Cappuccine,Cappella osp. “Bufalini”,Calabrina, Ponte Pietra, Villachiaviche

    8.00 Basilica del Monte,San Pietro,San Pio X,Santa Maria della Sper.San Mauro in Valle,San Giovanni Bono,Sant’Egidio, Calisese, Torre del Moro,Madonna del Fuoco,Macerone, Capannaguzzo,

    Ronta, Borello8.30   Cattedrale , San Rocco,

    Case Finali, Martorano, Tipano, San Cristoforo,Gattolino, Roversano

    9.00 San Giuseppe (Cesenacorso Comandini),chiesa Benedettine,Santo Stefano,San Bartolo, San Paolo,San Domenico, Diegaro,Pievesestina,Ponte Pietra, Bagnile,Santa Maria Nuova,Bulgaria, San Vittore,San Carlo, Ruffio

    9.15 San Martino in Fiume9.30 cappella del cimitero,

    Santuario dell’Addolorata,Madonna delle Rose,

    Osservanza, Villachiaviche,Montereale, San Tomaso9.45 Bulgarnò10.00 Cattedrale, Basilica del

    Monte, Case Finali,San Rocco, Santa Mariadella Speranza, Torre del Moro,Cappuccini, Sant’Egidio,San Pio X, Carpineta,Sant’Andrea in B.,

    10.30 Santuario del Suffragio,Casalbono

    10.45 Ronta, Capannaguzzo11.00 Santuario Addolorata,

    Osservanza,San Domenico, San Pietro,Santo Stefano, San Paolo,San Bartolo, Villachiaviche,

    San Giorgio,San Giovanni Bono,Calabrina, Calisese,Gattolino, Madonna delFuoco, San Mauro in Valle,Martorano, San Demetrio,Pievesestina, Pioppa,Ponte Pietra, Bulgaria,Borello, San Carlo,San Vittore, Tipano,Macerone

    11.10  Torre del Moro11.15 Diegaro, Madonna

    delle Rose11.30 Cattedrale , Basilica del

    Monte, San Pio X,Santa Maria dellaSperanza

    17.00 Cappella del cimitero

    Cappella dell’ospedaleBufalini

    18.00  Cattedrale,San Domenico

    18.30 San Pietro, San Rocco,Cappuccini

    19.00 Osservanza, San Bartolo20.00  Villachiaviche

    Comuni delcomprensorioBagno di Romagna

    ore 20 (sabato);11,15 / 20San Piero in Bagno:chiesa parrocchialeore 18 (sabato);8 / 11 / 17.

    Chiesa San Francesco:10 / 15,30Ospedale “Angioloni”:ore 16 (sabato)Selvapiana: 11,15(20,30 sabato); Acquapartita: 9 Valgianna: 10

    BertinoroSanta Maria Nuova: 9, 11(19 sabato)

    Cesenatico

    Sabato: ore 16 Villamarina;17,30 Conv. Cappuccini;18 Gatteo Mare;18,30 San Giuseppe;20 Sala20,30 Villalta, Santa Maria

    Goretti20,45 Gatteo Mare21 San Giacomo

    Festivi: 7 Gatteo Mare,8 San Giacono, Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;8,30 Sala, Boschetto;9 San Giuseppe,Cappuccini, Gatteo M.;9,15 San Pietro;9,30 Valverde;9,45 Cannucceto;10 Villalta, Villamarina;10,30 Cappuccini,San Giuseppe;11 San Giacomo,Boschetto, Gatteo M.,Santa Maria Goretti, Sala;

    11,15 Bagnarola;16 cimitero urbano;17,30 Cappuccini;18 Gatteo Mare;18,30 San Giuseppe;20,45 Gatteo M.21 San Giacomo

    Civitella di RomagnaGiaggiolo: 9,30Civorio: 9

    Gambettolachiesa Sant’Egidio abate:8,30 / 10/ 11,15 / 18.Consolata: 19 (sabato);7,30 / 9,30

    Gatteoore 20 (sabato);

    9 / 11,15 / 17Sant’Angelo: 20 (sabato);8, 45; Casa di riposo: 9,30- 11. Istituto don Ghinelli:18,30 (sabato), 7,30Gatteo a Mare:  festivi: 8 / 11,15

    LongianoSabato:18 Santuario

    SS. Crocifisso; 19 Crocetta20,30 Budrio

    Festivi:ore 7,30 SantuarioSS. Crocifisso;8 Budrio; 8,30 Longiano-Parrocchia; 9,30 Budrio,Santuario SS. Crocifisso;9,45 Balignano;10 Badia, Montilgallo;

    11 Budrio, Longiano-Parrocchia, San Lorenzo inScanno; 11,15 Crocetta;18 Santuario Crocifisso

    Mercato Saraceno10.00; Ciola: 8,30Linaro: 11,15;Monastero di Valleripa: 9;Montecastello: 11Montejottone: 8.30Montepetra: 8.30Piavola: prefestiva sabatoore 18 (San Giuseppe);9,30 chiesa parrocchiale;Pieve di San Damiano11,30; San Romano: 11; Taibo: 10

    Montianoore 20,30 (sabato); 9.Montenovo:ore 18,30 (sabato), 10,30

    RoncofreddoSorrivoli: 11,15;Diolaguardia: 9;Gualdo: 18 (sabato), 11;Bacciolino: 9,30

    SarsinaConcattedrale: 7 / 9 / 11 / 18; Casa di Riposo:ore 16 (sabato); Tavolicci: 10,30 (liturgiadella Parola con Eucar.);Ranchio: 20 (sabato), 11;Sorbano: 9.30; Turrito: 17 (sabato), 10;San Martino in Appozzo: 9(liturgia della Parola conEucaristia); Quarto:10,30; Pieve di Rivoschio:15,30; Romagnano:11,15; Pagno: 16(seconda dom. del mese).

     Vergheretoore 16 (sabato), 9,15(domenica); Balze (chiesa

    parrocchiale): 8,15 / 11,15 / 18;eremo Sant’Alberico:15,30 (domenica);Montecoronaro: 9,45;Montecoronaro orat. Ville(al sabato): 16; Alfero: ore 17 (sabato);11,15; Riofreddo: 10Corneto: 11; Pereto: 10

    ✎   A MESSA DOVE

    Direttore editorialePiero AltieriDirettore responsabileFrancesco ZanottiVicedirettoreErnesto Diaco

    Membro dellaFederazioneItalianaSettimanaliCattolici

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    Giornale locale ROC(Registro degli operatoridi comunicazione)

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     Tiratura del numero 30 del 3 settembre 2015: 7.897 copieQuesto numero del giornale è stato chiuso in redazione

    alle 17,30 di martedì 8 settembre 2015

    Domenica 6 settembre XXIII Domenica Tempo Ordinario - Anno BIs 35,4-7a; Salmo 145; Gc 2,1-5;Mc 7,31-37

    Oggi Gesù ci vuole far fare unpassaggio fondamentale: non bastadire con la voce che Lui è il figlio diDio, ma è necessario che questa fedediventi vita concreta, in un cammino che ciguida all’incontro con la tenerezzadell’Unico che non ci lascia mai soli.

     Anche noi di fronte alla domanda di Gesù“E voi chi dite che io sia?” risponderemmocome Pietro: “Tu sei il Cristo”. Ma forsecome Pietro, anche noi, sogniamo unMessia secondo le nostre idee, colui cheviene a toglierci le sofferenze e le malattie,che interviene con forza contro le

    ingiustizie, che non permette la morte deigiusti, ma condanna i cattivi, secondo inostri parametri.Come Pietro, anche noi rischiamo dipensare di aver detto sì a Cristo, ma, infondo, cerchiamo di adattare ilcristianesimo alle nostre necessità,pensando di fare la volontà di Dio mentrecontinuiamo a pensare e a fare secondo lanostra volontà. Quel dannatoautoreferenzialismo c’impedisce di aprire ilcuore a Gesù, di allentare la presa su noistessi per lasciarci guidare dallo Spirito enon perdere lo sguardo su di Lui.

     Allora, seppur forte e deciso, ci piace ilrichiamo di Gesù: anche i genitori

    richiamano in maniera forte i loro figliquando vogliono il loro bene.“Va’ dietro di me satana, perché tu nonpensi secondo Dio…”, cioè rimettiti allamia sequela. Qual è la realtà dove oggi Gesùci chiede di ritornare a seguirlo? È la nostraquotidianità: l’essere sposi, la famiglia, illavoro faticoso o che manca, il servizio inparrocchia, il rapporto coi vicini di casa, lasofferenza fisica e spirituale, le separazioni,la difficoltà economica, la morte…

     Anche se non comprendiamo, seguire Gesùci dà la capacità di accogliere e vivere ogniprova della vita secondo la volontà di Dio,con gioia e amore, anche quando è diversadalle nostre attese e progetti.Così potremo fare nostre le parole di Gesù“Se qualcuno vuol venire dietro a me,rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi

    segua…”. Ancora una volta la logica di Dio èdiversissima dalla nostra. Noi cipreoccupiamo di possedere, mentre Gesùsegue la logica del donare, sino al punto didare la vita. Perché la nostra fede non siafatta solo di parole, dobbiamo vivere unavita donata: donare la vita per Gesù nonsignifica essere per forza martiri, masignifica diventare, giorno dopo giorno,meno egoisti, meno impazienti, piùgenerosi, più pronti a perdonare, cioècapaci di amore, uomini di speranza,perché sappiamo che Dio è dalla nostraparte.

    Sabrina e Andrea Delvecchio

    IL GIORNODELSIGNORE

    Vivere ogni prova della vita secondo la volontà di Dio

    lunedì 14settembreesaltazione della Santa Croce Nm 21,4b-9;Sal 77; Fil 2,6-11;Gv 3,13-17

    martedì 15B.V. Maria AddolorataEb 5,7-9; Sal 30;Gv 19,25-27

    mercoledì 16santi Cornelioe Cipriano1Tim 3,14-16;

    Sal 110; Lc 7,31-35giovedì 17san Roberto B.1Tm 4,12-16;Sal 110; Lc 7,36-50

     venerdì 18santa Sofia m.1Tm 6,2c-12;Sal 48; Lc 8,1-3

    sabato 19san Gennaro1Tm 6,13-16;Sal 99; Lc 8,4-15

    La Parola

    di ogni giorno

    ✎ NOTIZIARIO DIOCESANODue giorni biblica in SeminarioLunedì 21 e martedì 22 settembreNelle serate di lunedì 21 e martedì 22 settembre, in Seminarioalla 21, si svolgerà la Due giorni biblica per tutti gli operatoripastorali sul tema evangelico scelto dal vescovo, l’icona bi-blica della lavanda dei piedi, per approfondire sotto l’aspetto

    biblico e pastorale il tema dell’Eucaristia.Tre giorni di aggiornamento del cleroIn seminario, dal 14 al 16 settembreI sacerdoti, i diaconi e i religiosi della Chiesa di Cesena-Sarsinasono invitati a partecipare alla tre giorni di aggiornamento, inSeminario a Cesena, nelle mattine di lunedì 14, martedì 15 emercoledì 16 settembre. Il 14 settembre don Armando Matteo,docente di Teologia all’Università Urbaniana, proporrà una ri-flessione su “L’Eucaristia e il presbitero”; martedì 15 lavori digruppo e in assemblea; mercoledì 16 settembre il vescovo Dou-glas presenterà le Linee pastorali del nuovo anno “Il pane delviandante. L’Eucaristia nella vita delle nostre comunità”.

    ✎ CHIESA INFORMAAl Santuario dell’AddolorataMartedì 15 settembre festa della Vergine AddolorataMartedì 15 settembre il Santuario dell’Addolorata, a Cesena(conosciuto anche come chiesa dei Servi, in corso Garibaldi)celebra la festa della Beata Vergine Addolorata. In preparazionealla festa, dall’8 al 14 settembre, Messe alle 8 e alle 9. Alle 17,30coroncina dei sette dolori di Maria e alle 18 Messa con omeliapredicata da don Luciano Bugnola. Martedì 15 settembre,giorno della Solennità dell’Addolorata, Messe alle 8, 9 e 11. Alle18,30 coroncina dei sette dolori di Maria e alle 18 Messa.

    Gruppo “Amici di padre Guglielmo”Proseguono gli appuntamenti mensili del gruppo di preghiera“Amici di padre Guglielmo”, frate cappuccino morto a 85 anni il15 dicembre 1999. Martedì 15 settembre alle 21, al convento deiCappuccini di a Cesena, preghiera del Rosario meditato.

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 31-2015

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    Giovedì 10 settembre 2015 7Vita della Diocesi

    L’uomo al centro dell’ambiente

    Si celebra in Diocesi la 10ª Giornata per la custodia del Creato.Appuntamento alla colonia “Schuster”, a Cesenatico, sabato 12 settembre

    appuntamento-incontro ecumenico

    che la Diocesi di Cesena-Sarsinapropone per celebrare la 10ª Giornataper la custodia del Creato, quest’anno siterrà sabato 12 settembre a Cesenatico,presso la colonia “Cardinal Schuster” (suoreOrsoline, in via Cristoforo Colombo 20),dalle 18 alle 22.Di seguito il programma della giornata:- ore 18: ritrovo - accoglienza- ore 18,30: incontro sul tema“Il mare luogo di vita, cultura e fede”;interventi di Davide Gnola, MaurizioCialotti, Paolo Turroni- ore 20: visita guidata alla mostra di artecontemporanea dal titolo “Il mare”- ore 20,30: preghiera ecumenica guidata dalvescovo Douglas, da Silviu Sas, sacerdoterumeno, da Michele David, sacerdote greco

    ’Lcattolico e da Gionatan Breci, pastore

    della Chiesa Cristiano Avventista del 7°Giorno- ore 21: cena con pesce azzurro offertodai pescatori di Cesenatico e cucinatoalla griglia da volontari del luogo. Verrà consegnato un segno a ricordodell’evento: il dado della terra.Ne verranno illustrati gli efficaciprincipi chiave riguardantimodi di vivere e comportamentifinalizzati a sostenereun pianeta sano.L’obiettivo è di incoraggiare unatrasformazione del comportamentopersonale e collettivo attraverso l’uso diazioni mirate e atteggiamenti personalispecifici per custodire e abbellireil Creato.

    Sede di Forlì

    ■ Istituto

    di Scienze religiose

    “Sant’Apollinare”Riprendonoi corsi annualiIniziano giovedì 17 settembre i corsiall’Istituto superiore di Scienze religiose"Sant’Apollinare", con sede a Forlì.

    L’Istituto offre una seria e completaformazione nelle Scienze Religiose – dallafilosofia, alla teologia, alla SacraScrittura, alla storia della Chiesa, allescienze umane – così da poter “rendereragione della speranza” che è in noi e dapoter aiutare altri a scoprire e adapprofondire la fede.Il corso completo, che comprende3+2 anni (laurea triennale e laureaspecialistica pedagogico-didattica),prepara insegnanti di Religione cattolica eoperatori qualificati nei vari settori dellapastorale ecclesiale.L’Issr “Sant’Apollinare” può avvalersi deimigliori docenti delle cinque diocesi dellaRomagna da cui è stato fondato.I corsi potranno servire anche comeaggiornamento per docenti di Religione.Le lezioni si svolgono il martedì,mercoledì e giovedì dalle 18 alle 22,50in aule completamente rinnovate,provviste dei più aggiornati mezzitecnologici e affiancate da una riccabiblioteca.Le lezioni hanno inizio giovedì 17settembre.Le iscrizioni sono aperte dall’inizio disettembre fino a metà ottobre presso lasegreteria dell’Istituto, con sede pressoil Seminario di Forlì (via Lunga, 47) neigiorni martedì, mercoledì e giovedì dalle10 alle 12 e dalle 15 alle 20. Rettad’iscrizione annuale: 570 euro.Per informazioni: tel. 0543 704104;[email protected]; referente perla diocesi di Cesena-Sarsina è il professoredon Giordano Amati (cell. 339 4224650).

    puntualmente il mese disettembre a segnare il passaggiodal periodo delle vacanze, delleferie e delle svariate attività estive

    a quello della scuola, del lavoro e dellealtre occupazioni della vita associata,caratterizzate da un ritmo ordinario e

    sistematico e, almeno per i più, dallaripresa in termini di impegno,applicazione e fatica.Quando, di solito a giugno, anchenell’ambito ecclesiale si organizzano e sivivono momenti di sospensione o dichiusura delle attività, le parrocchie, leassociazioni e i movimenti non mancanodi precisare che si tratta di alcuneiniziative, mentre restano concreti esolidi gli appuntamenti fondamentalidella vita di fede personale ecomunitaria, come la preghiera, isacramenti, la carità, la testimonianza ela coerenza in ogni ambiente. Anzi,alcune opportunitàconsentite proprio dallapausa estiva, risaltano per laloro ricchezza formativa,come i campi scuola, i centri

    estivi, le esperienze di servizioe volontariato, le vacanzevissute insieme da tantigruppi.In realtà la composizione traordinario e straordinario,l’alternarsi di momenti forti eperiodi normali, il lorodosaggio e la mutua influenzasono caratteristici della vitacome tale e caratterizzano inparticolare quella primordialee formidabile scuola di fede edi vita che è l’Anno liturgico.L’anno pastorale si sviluppasulle stesse dinamiche eproprio dalle sottolineature

    offerte dagli eventi tipici e straordinari sadi poter trarre benefici capaci dialimentare il patrimonio personale ecomunitario da spendere nellaquotidianità.La nostra diocesi dedicherà il prossimoanno all’Eucaristia. I contenuti, gli

    stimoli, i programmi e le iniziative sonoesposti dal vescovo Douglas nella suaLettera intitolata "Il Pane del viandante" L’Eucaristia nella vita delle nostre 

    comunità. Già presentata al Presbiterio inoccasione della giornata sacerdotaledell’11 giugno scorso, la lettera saràillustrata e consegnata personalmentedal vescovo a tutti gli operatori pastoralidurante l’assemblea che si terrà a Cesenadomenica pomeriggio, 20 settembre,nella chiesa di Sant’Agostino.Il secondo grande richiamo rivolto allaChiesa universale proviene dal Giubileostraordinario della Misericordia, indetto

    da papa Francesco con la bolla Misericordiae vultus , che si aprirà l’8dicembre 2015, solennitàdell’Immacolata Concezione ecinquantesimo anniversario dellaconclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II. L’Anno giubilare si

    concluderà nella solennità liturgica diGesù Cristo Signore dell’universo, il 20novembre 2016.Nel frattempo altri eventi significativicostelleranno il calendario ecclesiale. A Roma, dal 4 al 25 ottobre 2015 si svolgeràla quattordicesima Assemblea generaleordinaria del Sinodo dei vescovi sul tema:Gesù Cristo rivela il mistero e la vocazione della famiglia mentre dal 9 al 13novembre 2015 si terrà a Firenze il quintoconvegno ecclesiale nazionale dal titolo:"In Gesù Cristo il nuovo umanesimo". Ancora in ambito diocesano, il vescovo siappresta a consegnare le Linee di 

    pastorale giovanile per lapresenza e la missione dei  giovani nella nostra Chiesa:"Viandanti della fede" ,documento che porta a

    compimento tutto il lavorodel sinodo dei giovani.La lettera del vescovo nonsolo richiama questi eventi e irelativi contenuti, ma riportaanche il calendario diocesanoche prevede appuntamentitradizionali e iniziativespecifiche; risalta inparticolare tra queste ultimela Settimana eucaristica, chesarà celebrata dal 22 al 29maggio 2016 quale approdoqualificato e manifestazioneculminante dell’intero annopastorale.

     Walter Amaducci

    ÈIl Pane del viandante

     Appuntamento a domenica 20 settembre

    omenica 20 settembre, alle 15 presso la chiesa diSant’Agostino a Cesena, si terrà l’Assemblea diocesanadurante la quale il vescovo Douglas Regattieri presenterà lelinee pastorali del nuovo anno 2015-2016 sul temadell’Eucaristia, dal titolo: “Il pane del viandante. L’Eucaristianella vita delle nostre comunità”.Sono particolarmente invitati i membri del Consiglio pastoralediocesano e dei Consigli pastorali parrocchiali, zonali e di unitàpastorale, i sacerdoti, i diaconi, le famiglie religiose, irappresentanti delle aggregazioni laicali, gli operatoripastorali parrocchiali.Al termine dell’Assemblea, nella celebrazione del vespro, il 

     vescovo conferirà il mandato ai catechisti, animatori liturgici eoperatori della carità.Monsignor Walter Amaducci illustrerà il calendario pastorale2015-16 e le iniziative legate al Giubileo della misericordia.

    D

    Il nuovo anno pastorale sarà interamente dedicato all’Eucaristia

    A s s e m b l e a

    CATTEDRALE DI CESENA DALL’ALTO(FOTO GIUSEPPE MARIGGIÒ)

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 31-2015

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    Giovedì 10 settembre 20158 Vita della Chiesa

    TERRA SANTA sui primi passi della Chiesa e della sua Missionedal 26 dicembre al 2 gennaio 2016 - 8 giorni, volo direo da Rimini

    Pellegrinaggio presieduto da monsignor Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini

    LA GIUDEA: Betlemme, Gerusalemme, Mar Saba, Deserto di Giuda, Gerico, Mar Morto

    LA SAMARIA: Sebaste (la sepoltura di Giovanni Basta), Nablus (il pozzo di Giacobbe),

    Hebron (le tombe dei patriarchi)

    LA GALILEA: Cesare Marima, Nazareth, i santuari del Lago di Tiberiade, Cana, Monte Tabor

    TEL AVIV, GIAFFA, CESAREA MARITTIMA

    Hotel 4 stelle, pensione completa, accompagnatore, radioguide

    Quota di partecipazione 1.200 euro

    Organizzazione Tecnica Ariminum Viaggi, Robintur Viaggi, IOT e Brevivet - Polizza assicurava R.C. Allianz n. 74372043

    AD LIMINA PETRI (CEI): Credenziali del pellegrino per chi percorrerà a piedi la via Francigena o leanche vie di pellegrinaggio.

    è una foto che inquesti giorni hacommosso il mondo:

    il bambino siriano di dueanni tra le braccia di unsoccorritore sulla spiaggia

    turca di Bodrum mortoannegato assieme allamamma e al fratellino dicinque anni, e sepolto aKobane. E c’è un’Europa cheassomiglia molto a quelsordomuto del Vangelo diMarco, guarito da Gesù:nazioni incapaci di ascoltareil grido che viene da questipopoli che fuggono daguerre, violenze, miseria,persecuzioni; Paesi chechiudono le loro frontiere perimpedire questo esodo. Statiincapaci di trovare le parolegiuste per dire e daresolidarietà a questi popolierranti.Non c’è un cenno al dibattitoin corso nel Vecchio

    Continente su comedestinare per quote lemigliaia di profughi - 40,forse 60mila - che sonoarrivati sulle spiaggedell’Italia e della Grecia; nonparla delle migliaia diuomini, donne e bambini fermati allefrontiere, trattati come merce, marchiaticon un numero tracciato con ilpennarello sul braccio. Non si soffermasulla tragedia di coloro che rischiano lavita sui camion o lungo la ferrovia cheunisce la Francia all’Inghilterra. ComeGesù con il sordomuto, Francescosembra quasi prenderci per mano eportarci lontano dal chiacchiericcio diquesti giorni e ascoltare, nel silenzio, lavoce di coloro che sfidano pericoli di ognisorta, spinti dalla speranza di un futuro

    migliore, per loro e per i loro figli. Cosìcome la Parola di Dio, che “ha bisogno disilenzio per essere accolta come parolache risana, che riconcilia e ristabilisce lacomunicazione”, ricorda Francesco.

    L’episodio narrato nel Vangelo di Marcoci parla di un Dio che non è chiuso in sestesso, afferma il Papa all’Angelus, “ma siapre e si mette in comunicazione conl’umanità”. Ci viene incontro, “superal’abisso dell’infinita differenza tra lui enoi”. È un Vangelo che parla anche di noi,ricorda ancora: “Spesso noi siamoripiegati e chiusi in noi stessi, e creiamotante isole inaccessibili e inospitali.Persino i rapporti umani più elementari avolte creano delle realtà incapaci diapertura reciproca: la coppia chiusa, la

    famiglia chiusa, il gruppo chiuso, laparrocchia chiusa, la patria chiusa… Equesto non è di Dio! Questo è nostro, è ilnostro peccato”.Ecco che, allora, torna l’immagine del

    sordomuto, cioè di un mondo incapacedi ascoltare la voce di donne e uominiche vivono difficoltà e privazioni. Tornaquella globalizzazione dell’indifferenzache nel suo primo viaggio, luglio 2013,nell’isola di Lampedusa avevaevidenziato, di fronte alla tragedia diquanti affrontano i rischi di unatraversata su imbarcazioni inadeguate etroppo affollate. Già in quell’occasione ilPapa aveva invitato a riflettere su unmare diventato un cimitero liquido, suvolti di donne, uomini e bambini segnati

    dalla paura, dalla fame e anche dalladisperazione. Allora risuonò forte l’invitoa sostituire la globalizzazionedell’indifferenza, l’incapacità di piangere,con la globalizzazione della solidarietà.

    Parole che, però, rimaseroscritte sulla carta. Oggisiamo ancora di fronte anuove tragedie, forse ancorapiù eclatanti di quellevissute due o tre anni fa.Francesco così si fa voce diquesta umanità e lancia ilsuo appello alle parrocchie,a istituti, monasteri, santuarie comunità religiose, di

    accogliere una famiglia diimmigrati, esprimendo cosìla “concretezza del Vangelo”;di essere, cioè, “prossimi”dei più piccoli eabbandonati, “dare loro unasperanza concreta”. È un

    gesto che rientra nel cammino cheFrancesco ha voluto proporre con ilGiubileo della misericordia, che si apriràl’8 dicembre.È proprio attraverso il battesimo, e quellaparola effatà, cioè apriti in aramaico, cheper il Papa si compie il miracolo e “siamostati guariti dalla sordità dell’egoismo edal mutismo della chiusura e del peccato,e siamo stati inseriti nella grandefamiglia della Chiesa; possiamo ascoltareDio che ci parla e comunicare la suaParola a quanti non l’hanno mai

    ascoltata, o a chi l’ha dimenticata esepolta sotto le spine dellepreoccupazioni e degli inganni delmondo”.

    Fabio Zavattaro

    ’C 

    IL PAPA E I RIFUGIATI.Le parole e l’invito di papa Francesco all’Angelus di domenica scorsa

    La concretezza del VangeloDinanzi a un mondo incapace di ascoltare la voce di donne e uomini che vivono

    difficoltà e privazioni, Francesco si fa voce di questa umanità e lancia il suo appelloalle parrocchie, a istituti, monasteri, santuari e comunità religiose,

    di accogliere una famiglia di immigrati

    FOTO SICILIANI-GENNARI/SIR

    Galantino

    e Bagnasco:

    “Le nostre

    chiese

    in prima fila”

    n appello che accogliamo con lagratitudine di chi riconosce nel

    successore di Pietro colui che, anchenelle situazioni più complesse, saadditare le vie per un Vangelo vissuto” eche “trova le nostre Chiese in prima filanel servizio, nell’accompagnamento enella difesa dei più deboli”. È quanto silegge in un comunicato a firma del

    cardinale Angelo Bagnasco, presidentedella Cei, e di monsignor NunzioGalantino, segretario generale della

    “ UCei, in risposta all’appello rivolto domenica6 settembre da papa Francesco ai vescovid’Europa per l’accoglienza dei profughinelle parrocchie e nelle case religiose. “Èun appello che in queste settimanecustodiremo nel respiro della preghiera edel confronto operativo, arrivando a finemese a consegnarlo al Consiglio episcopalepermanente (30 settembre-2 ottobre), al

    fine di individuare modalità e indicazioni daoffrire a ogni diocesi”. Per l’Anno dellaMisericordia, aggiungono, “il Santo Padre

    ci chiede di ‘aprire il nostro cuore a quantivivono nelle più disparate periferieesistenziali, che spesso il mondo modernocrea in maniera drammatica’ e poi chiude inun’‘indifferenza che umilia’”. “Oggirinnoviamo la nostra disponibilità a curarequeste ferite con la solidarietà el’attenzione dovuta - concludono -riscoprendo la forza liberante delle opere

    di misericordia corporale e spir ituale, viache conduce sempre più al cuore delVangelo”.

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    Giovedì 10 settembre 2015 9Vita della Chiesa

    iceverai una paternità nuova che ispirerà il tuo modo di pensare e di amare, diguardare il tuo popolo, il tuo clero, la vita”. Lo ha detto il cardinale Angelo

    Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, nell’omelia pronunciata sabato 5settembre per l’ingresso in diocesi di monsignor Domenico Pompili. “La Chiesa di Rieti vive

    con gioia l’ordinazione episcopale del suo nuovo Pastore”, ha aggiunto il cardinale, “che èstato per non pochi anni intelligente e generoso collaboratore della Cei in qualità didirettore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali e di sottosegretario”.Per il cardinale Bagnasco, “bisogna guardare il cielo per vedere la terra; bisogna fissare il

    R“

    Monsignor Pompili vescovo a Rieticon “sguardo particolare verso i deboli”

    mistero della croce per scoprire gli uomini. Diquesto modo di stare nel tempo, la gente hafiuto e intuito, ha la capacità e il gusto diaccorgersi: allora, anche i sordi cominceranno audire e i muti a parlare, perché sentiranno lapresenza invisibile di Colui che ti ha scelto peressere, con il tuo Presbiterio, segno e sorriso,parola e amore”. “Dove porter ai il tuo popolo?”,ha domandato il cardinale: “Sui pascoli della

    vita: il popolo guarderà dove tu poni il tuo piede,certo che lo porrai sulle orme del Maestro, ormevisibili e certe perché le scorgerai nel grandealveo della successione apostolica nel quale da

    oggi sei misteriosamente posto per sempre. Ma,tu sai, i pascoli sono quelli alti, dove l’aria è piùpura e i fiori più abbondanti. Sono in alto! Se latua gente ti vedrà salire ’davanti’ a loro, a volteforse con fatica, ti seguirà. Tutto ti aiuterà asegnare meglio il passo, ad essere - con i tuoisacerdoti e grazie a loro - vicino a tutti. Sì atutti, ma con uno sguardo particolare verso ideboli e i poveri. Non è questione di preferenze,

    ma di giustizia, anzi d’amore, perché l’amore sicommisura anche in rapporto agli altri, e ipiccoli ne hanno più bisogno perché invisibili aipotenti”.

    Nullità del matrimonioUnica sentenza

    e processo più breveistituzione di un “processo più breve” davanti alvescovo diocesano, in aggiunta a quellodocumentale attualmente vigente, “da applicarsi

    nei casi in cui l’accusata nullità del matrimonio è sostenutada argomenti particolarmente evidenti”. È la principalenovità del Motu Proprio “Mitis Iudex Dominus Iesus” sullariforma del processo canonico per le cause di dichiarazionedi nullità del matrimonio nel Codice di diritto canonico,diffuso martedì 8 settembre dalla sala stampa vaticanainsieme a un Motu Proprio analogo, dal titolo “Mitis etmisericors Iesus”, che fissa le regole per il Codice deiCanoni delle Chiese orientali. “La carità e la misericordiaesigono che la stessa Chiesa come madre si renda vicina aifigli che si considerano separati”, scrive il Papa in latino,spiegando come siano essenzialmente due le motivazioniprincipali per questa “spinta riformatrice”: “L’enormenumero di fedeli che, pur desiderando provvedere allapropria coscienza, troppo spesso sono distolti dallestrutture giuridiche della Chiesa a causa della distanza

    fisica o morale”, e il fatto che “la maggioranza” dei padrisinodali, nell’ottobre scorso, “ha sollecitato processi piùrapidi e accessibili”. Il Motu Proprio, presentato oggi in salastampa vaticana, andrà in vigore l’8 dicembre ma non saràretroattivo. In base alle nuove norme varate da PapaFrancesco, il “processo più breve” deve essere celebratoentro 30 giorni, a partire dal momento della convocazionedi tutti i partecipanti, cui si aggiungono altri 15 “perulteriori osservazioni”. Il vescovo ha la facoltà di emanare lasentenza, “se raggiunge la certezza morale sulla nullità del

    ’Lmatrimonio”. Altrimenti, può rimettere la causa al processo ordinario.Papa Francesco è il terzo papa, dopo Benedetto XIV e Pio X,a riformare il processo matrimoniale.

    L’accesso al “processo più breve”.Nel Motu Proprio sidescrivono in dettaglio le principali “circostanze chepossono consentire la trattazione della causa di nullità delmatrimonio” tramite questa nuova modalità: “Quellamancanza di fede che può generare la simulazione delconsenso o l’errore che determina la volontà, la brevitàdella convivenza coniugale, l’aborto procurato perimpedire la procreazione, l’ostinata permanenza in unarelazione extraconiugale al tempo delle nozze o in untempo immediatamente successivo, l’occultamento dolosodella sterilità o di una grave malattia contagiosa o di figlinati da una precedente relazione o di una carcerazione, lacausa del matrimonio del tutto estranea alla vita coniugaleo consistente nella gravidanza imprevista della donna, la

    violenza fisica inferta per estorcere il consenso, lamancanza di uso di ragione comprovata da documentimedici”. Il Motu Proprio, precisa il Papa, favorisce “non lanullità dei matrimoni, ma la celerità dei processi, nonmeno che una giusta semplicità, affinché, a motivo dellaritardata definizione del giudizio il cuore dei fedeli cheattendono il chiarimento del proprio stato non sialungamente oppresso dalle tenebre del dubbio”.

    “Lo stesso vescovo è giudice”. L’abolizione del secondo

    grado di giudizio per rendere definitiva lasentenza e la scelta di rendere evidente cheil vescovo stesso nella sua Chiesa è “giudicetra i fedeli a lui affidati”. Sono queste le altrenovità del Motu Proprio, in cui papaFrancesco stabilisce che “non sia piùrichiesta una doppia decisione conforme infavore della nullità del matrimonio,affinché le parti siano ammesse a nuovenozze canoniche, ma che sia sufficiente lacertezza morale raggiunta dal primogiudice”. La costituzione del giudice unico,che deve essere comunque “un chierico”,

    “in prima istanza” viene inoltre “rimessaalla responsabilità del vescovo”. Per volontàdel Papa, dunque, “lo stesso vescovo è

    giudice”: di qui l’auspicio che “nelle grandi come nellepiccole diocesi lo stesso vescovo offra un segno dellaconversione delle strutture ecclesiastiche, e non lascicompletamente delegata agli uffici della curia la funzionegiudiziaria in materia matrimoniale”. Disposizioni,queste, che devono valere “specialmente nel processo piùbreve, che viene stabilito per risolvere i casi di nullità piùevidente”. In tali processi il vescovo diventa “il maggioregarante dell’unità cattolica nelle feda e nella disciplina”,evitando così che “un giudizio abbreviato possa mettere arischio il principio dell’indissolubilità del matrimonio”.

    La gratuità e il ruolo delle Conferenze episcopali. “LeConferenze episcopali, che devono essere soprattuttospinte all’ansia apostolica di raggiungere i fedeli dispersi,avvertano fortemente il dovere di condividere laconversione, e rispettino assolutamente il diritto deivescovi di organizzare la potestà giudiziale nella propria

    Chiesa particolare”, dispone il Papa. “Il ripristino dellavicinanza tra il giudice e i fedeli - ammonisce - non avràsuccesso se dalle Conferenze non verranno dati ai singolivescovi lo stimolo e insieme l’aiuto a mettere in pratica lariforma del processo matrimoniale”. “Insieme con laprossimità del giudice - l’invito di Francesco - curino perquanto possibile le Conferenze episcopali, salva la giustae dignitosa retribuzione degli operatori dei tribunali, chevenga assicurata la gratuità delle procedure”.

    M. Michela Nicolais

    RIFORMA CANONICA.Papa Francesco ha varato, con due “Motu Proprio”,

    la riforma del processo canonico per le cause di dichiarazione di nozze invalide

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    Giovedì 10 settembre 2015 11Attualità

    il Periscopio di Zeta

    Una casa in dono alla Comunità fondata da don Oreste BenziDopo un anno il passaggio definitivo di proprietà 

    La promessa mantenuta

    Si fa un gran parlare di accoglienza. Il tam tam, vista l’emergenza profughi, è

    ormai quotidiano. Giustamente, mi viene da dire, anche perché il Vangelonon si può prendere a brandelli e anche l’Europa, alla fine, si è ricordatadelle sue radici cristiane. Non si può chiudere la porta in faccia a chi tende lamano e domanda di essere accolto.C’è anche chi, è bene non dimenticarlo, fa dell’accoglienza la propria regola divita. Mi riferisco, in questo caso, a don Oreste Benzi e a quanti lo hanno seguito eoggi danno vita alla sua comunità. E vengo subito al fatto che vorrei raccontare.Un esempio in cui la Parola di Dio viene applicata senza tanti giri di parole.Martedì della scorsa settimana mi sono trovato anch’io a festeggiare unanniversario di matrimonio molto particolare. In agenda l’avevo annotato dalloscorso anno, dopo aver partecipato al 63esimo di nozze. “Segna subito la data peril 2015 – mi disse Pippo Torroni, noto imprenditore di Savignano sul Rubicone –perché dovrai esserci anche tu insieme a Paolo Ramonda (il successore di donBenzi alla guida della comunità) alla nostra famiglia e ai nostri amici”.Non potevo mancare. Il primo settembre 2014, al termine della celebrazione dellaMessa, Torroni annunciò il desiderio della moglie Gigliola di donare in manieradefinitiva la casa di accoglienza di Savignano in cui opera da oltre trent’anni la“Papa Giovanni XXIII”. La notizia era nell’aria, ma fece ugualmente scalpore. Unasplendida notizia, di quelle che vorremmo sempre raccontare.

    Così realizzate la vostra vocazione. In voi due,noi vediamo come ama Dio”.In quella casa dedicata al recupero ditossicodipendenti, dal 1984 sono transitatimigliaia di giovani. Oggi ci sono una decina diospiti. “Quanti fratelli in questo luogo hanno

    ritrovato la vita – mette in evidenza don Elio -.Ecco perché il dono di Gigliola è grandioso”. Èun segno concreto dell’accoglienza. Ed è ancheun gesto col quale si esprime la riconoscenza el’appartenenza a un Altro. Una vita segnataanche dal dolore, quella di Gigliola, che haperso i primi quattro figli morti a poche oredalla nascita.Poi la confessione pubblica, bella, sincera,genuina, spontanea, che disarma e commuoveanche i più restii. “Per 40 anni – dice Gigliolache ha accanto il figlio maggiore – sono andataa Messa tutte le sere e Pippo non è mai venutocon me, neanche alla domenica. Poi un giornoincontrò don Oreste che gli disse, lapidario, cheper stare in piedi bisogna stare in ginocchio. Unafrase che lo ha folgorato. Ora, alla sera, io nonriesco più ad andare alla Messa. Mio marito civa tutti i giorni”. (895)

    La scorsa settimana ho assistito al seguito. Dopo unanno, sempre nello stesso giorno dell’anniversariodi matrimonio, la promessa viene mantenuta. Siappone la firma davanti al notaio e ora la bella casacon diversi ettari di terreno è di proprietà dellacomunità di don Benzi.“Voi siete segno di Dio”, dice nell’omelia don ElioPiccari, il sacerdote riminese che ha vissuto perlunghi anni con don Oreste nella parrocchia dellaResurrezione. Con lui, a concelebrare, c’è don NevioFaitanini. “Curatevi sempre l’un l’altro – aggiunge -.

     Villaggio globaledi Ernesto Diaco

    NUOVI RECORD

    E ANTICHI VIZI

    Gli ultimi

    giorni di que-sta torridaestate hannoconsegnato aicollezionatoridi numeri estatistiche unrecord significativo. È stato calcolato, infatti,che lungo le ventiquattr’ore di lunedì 24agosto un miliardo di persone, ossia un abi-tante su sette dell’intero pianeta, si sia colle-gato a Facebook “per connettersi con i suoiamici e familiari”.L’annuncio è giunto direttamente da Mark Zuckerberg, fondatore e amministratore de-legato del social network, condito da unabuona dose di orgoglio per il risultato. “È laprima volta che abbiamo raggiunto questotraguardo”, ha scritto sul suo profilo il gio-vane miliardario californiano. “Ed è solo

    l’inizio per collegare il mondo intero”. Unmondo che, se “più aperto e connesso, è unmondo migliore”.Come una doccia fredda sulle ottimisticheparole di Zuckerberg è piovuto il doppioomicidio della Virginia ad opera di VesterLee Flanagan, il 41enne giornalista che,dopo aver assassinato una ex collega e uncameraman, ha pubblicato il video del follegesto sui propri profili di Facebook e Twit-ter.Con i media digitali Bryce Williams – questoil suo pseudonimo online – era costante-mente connesso, sia per lavoro che persvago, tanto da essere ormai conosciutosolo col nome fittizio che compariva sui so-cial network. Oltre alla ripresa dell’omicidio, Williams aveva preparato un breve montag-gio dei suoi lavori, con la foto di un arma adaprire la carrellata di immagini. Cosa stavaper fare era ben chiaro nella sua mente e

    non voleva lasciare le pagine senza un’ul-tima testimonianza di sé. Come fosse unodei tanti selfie che quotidianamente affol-lano la rete.Fra le numerose riflessioni che suscita,l’estremo delirio di condivisione del killerdella Virginia è un’ulteriore conferma diquanto sia breve il passaggio dal “noi” del web comunitario all’“io” egocentrico e vani-toso. Se è vero che le nuove tecnologiehanno portato allo scoperto – e in buonaparte permesso di soddisfare – un vastis-simo bisogno di socialità, non si può negareche dietro a questa esigenza si nascondaanche il desiderio di apparire, mostrarsi, es-sere guardati. E tutto ciò, all’interno di unospazio indeterminato che non prevede laverifica della realtà.“Potremmo dire addirittura – chiosava Fran-cesco Delzio su Avvenire qualche giorno fa –

    che si è avverata la lucida profezia di Bau-mann e della sua società liquida, nella qualeil pensiero strutturato rischia di sciogliersiin un caleidoscopio di immagini fatue e didichiarate vanità”. Giudizio severo, non c’èdubbio, ma utile per dribblare qualche ec-cessivo stazionamento nelle vetrine digitali.

    n’iniziativa contro lo spreco di cibo. È statapresentata in occasione della giornata del

    coniglio italiano, tenutasi a Expo a Milano, presso lospazio Coldiretti. L’Associazione coniglio italiano e ilBanco alimentare, infatti, hanno stretto un accordodi collaborazione in virtù del quale la primaassicurerà al secondo rilevanti quantitativi di carnedi coniglio. Proprio in occasione dell’evento "Expo",l’Associazione coniglio italiano ha donato al Bancoalimentare oltre 4mila chilogrammi della carne di

    coniglio italiano, povera di grassi e ricca di contenutiproteici. In tutto, più di 16mila porzioni.L’Associazione coniglio italiano, nata da poco più di

    un anno, conta già sull’adesione di 130 aziende. Ladifesa del prodotto "Made in Italy" avverràinnanzitutto grazie al marchio "Coniglio italiano -sigillo di qualità", con cui l’associazione intendepresentarsi sul mercato. "Nella distribuzione diquesta importante, prima donazione, verrannoprivilegiate - concordano Andrea Giussani,presidente della Fondazione Banco Alimentare, eZeno Roma, presidente dell’Associazione coniglioitaliano - le famiglie con bambini e con persone

    anziane, che costituiscono il target primario dellacarne di coniglio, per il suo basso contenuto dicolesterolo e per la sua leggerezza".

    U Accordo Expocontro

    gli sprechi

     AUTENTICO TOUR DE FORCEGiubileo, Romasi rimbocca le maniche

    per l’accoglienzaCantieri aperti “H24” soprat-tutto per garantire la miglioremobilità per i pellegrini. Al-cune delle opere previste: un

     Villaggio per l’accoglienzadei pellegrini, lungo i viali diCastel Sant’Angelo; il ripri-stino del tratto della Via Fran-cigena che va da Formelloverso Roma, il “cammino delpellegrino” per eccellenza.Previsti anche il potenzia-mento dei pronto soccorso edelle dotazioni di 12 ospedali

    n Villaggio per l’accoglienza dei pellegrini, lungo i viali di CastelSant’Angelo, con tanto di tensostrutture, infopoint e punti di ristoro. Ilripristino del tratto della Via Francigena che va da Formello verso Roma, per

    riportare in auge quello che nel Medioevo era il “cammino del pellegrino” pereccellenza e garantire così un’altra porta d’accesso alla Capitale. Il potenziamentodei pronto soccorso e delle dotazioni sanitarie di 12 ospedali romani, con l’acclusoacquisto di nuove ambulanze. Ma soprattutto, cantieri aperti “H24” per un “tour deforce” di tre mesi che turberà i sonni tranquilli dei romani e metterà a dura prova lamobilità cittadina quotidiana. La posta in gioco, però, è la buona riuscita delGiubileo straordinario della Misericordia, ai nastri di partenza l’8 dicembre. Unobiettivo sicuramente a portata della Capitale, hanno affermato i partecipanti allaprima “cabina di regia” dopo la pausa estiva, alla quale hanno partecipato tra glialtri - con un doppio incontro, in mattinata al Palazzo Senatorio e nel pomeriggioin via della Conciliazione - il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ClaudioDe Vincenti, il prefetto Franco Gabrielli, il sindaco Ignazio Marino, l’assessore aiLavori Pubblici di Roma Maurizio Pucci, il presidente della Regione Lazio, NicolaZingaretti e il presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione,monsignor Rino Fisichella. “Massima collaborazione”, la parola d’ordine, tre lepriorità: accoglienza, mobilità e sicurezza. Dal 1° settembre, inoltre, si è insediatain Prefettura la segreteria tecnica di coordinamento “fra le istituzioni pubbliche

    coinvolte nella preparazione e attuazione dell’evento per ciò che compete leautorità civili”, ha spiegato il prefetto Franco Gabrielli, che dal 27 agosto scorsoaffianca il sindaco di Roma, Ignazio Marino, nel cammino di preparazione alGiubileo indetto da papa Francesco. Molta attenzione, ha assicurato RaffaeleCantone, presidente dell’Autorità Anticorruzione, verrà riservata alla vigilanzasugli appalti, sul modello di quanto è già avvenuto per l’Expo di Milano.

    U

    Cantieri aperti “H24”. Strade da rifare, a partiredai lungotevere e dai ponti nei pressi del Vaticano; percorsi pedonali da sistemare, conrelativo nuovo arredo urbano; manutenzionestraordinaria per linee tranviarie emetropolitane. Quarantotto interventi darealizzare subito, sui 131 totali del dossier sulGiubileo presentato a Palazzo Chigi, con i 50milioni di euro già disponibili grazie alladeroga ai limiti del patto di stabilità concessadal Ministero dell’Economia. Viabilità, decoro,verde e trasporto pubblico, i quattro obiettivi

    chiave di questa fase della Giunta, ha spiegatoil sindaco Ignazio Marino. I tempi ristrettissimia disposizione imporrannoall’Amministrazione comunale un vero “tourde force”, a partire dai primi cantieri che siapriranno in zona stazione Termini già daquesta settimana. Prati, Trastevere, Flaminio,Esquilino le zone più a rischio per uninevitabile surplus di traffico. Chi arriva aRoma su rotaia, potrà contare anche sullariqualificazione delle aree delle stazioni di SanPietro e Ostiense: cantieri inoltre per icollegamenti con San Pietro, da Via delleFornaci a piazza di Porta Cavalleggeri.Manutenzione straordinaria, invece, sull’asseviario che va da lungotevere Diaz fino alungotevere Testaccio. La manutenzionestraordinaria interesserà anche il verdepubblico, nell’area di Castel Sant’Angelo, dellabasilica di San Giovanni in Laterano, di SantaCroce in Gerusalemme e di San Paolo fuori le

    mura. Un intervento specifico è stato decisoper il parco di Colle Oppio.“Restyling” degli ospedali e nuovo numero

     verde. Cantieri aperti anche nei prontosoccorso di 12 ospedali romani: “non solo perimbiancare le pareti, ma per garantire strutturepiù accoglienti e moderne, con nuovimacchinari e più personale”, ha spiegato ilpresidente della Regione Lazio, NicolaZingaretti. Il piano della Regione Lazio per ilGiubileo prevede in tutto 88 milioni diinvestimenti. Dal 1° novembre, inoltre, icittadini di Roma e provincia avranno un solonumero per le emergenze: il 112, cheassommerà in sé il 113 della polizia, il 115 deivigili del fuoco, il 118 dell’emergenza sanitariae naturalmente il 112 dei carabinieri. Sedeoperativa sarà la nuova Centrale unica delleemergenze, in buono stato di avanzamentograzie a un progetto della Regione Lazio.

    Segno, quest’ultimo, della particolareattenzione assegnata al tema della sicurezza,come l’annunciata assunzione straordinaria, invista del Giubileo, di 2.500 fra carabinieri,polizia e guardia di finanza.

    M. Michela Nicolais

    (FOTO SIR)

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    Giovedì 10 settembre 201512   Cesena

    19 settembre 2012 - 19 settembre 2015

    A tre anni dalla morte dell’anima buona di

    CONSILIO PISTOCCHIdiacono

    autentico testimone della fede in Dio e dellacarità cristiana verso i più deboli e i bisognosi,sentiamo fortemente la sua presenza in mezzo

    a noi. I suoi gesti e le sue parole ricche diserenità e di speranza riempiono e illuminano

    la nostra vita. Il fratello Sergio con Filippo eEllida e le famiglie Buratti e Bertozzi invitano

    quanti hanno voluto bene a Consilio ad unirsi aloro nella preghiera di suffragio:

    sabato 19 settembrealle 19 nella chiesaparrocchiale di Villachiaviche Santa Messa

    celebrata dal vescovo Douglas;Domenica 20 settembre alle 11 nella chiesa

    parrocchiale di Martorano Santa Messacelebrata dal parroco don Andrea Budelacci

     ANNIVERSARIO Gruppi in preghiera◗Per l’Italia e per la vita

    Ogni primo e terzo venerdì del mese, alle 6,45 di fronte all’ingressodell’ospedale Bufalini, i volontari della Papa Giovanni XXIII pregano infavore della vita e delle mamme in difficoltà. Prossimi appuntamenti

    venerdì 18 settembre e 2 ottobre.

    Ogni secondo lunedì del mese, alle 19 nella chiesa del Suffragio in viaZefferino Re a Cesena, si tiene la Preghiera per l’Italia con la recita delrosario. Il prossimo appuntamento è quindi per il 14 settembre. Fra leintenzioni ci sarà anche quella per i cristiani perseguitati per la lorofede.

    In un mondo dove i termini vendita e marketingfanno ormai scattare nei consumatori un cam-panello d’allarme, se non di vero e proprio fasti-dio, c’è chi parla addirittura di "vendita etica". Sitratta di due cesenati, i coniugi Alice Alessandri e Alberto Aleo (nella foto), reduci da un tour di qua-si due mesi negli Stati Uniti, dove è appena usci-ta la versione inglese del loro libro "La venditaetica" (edito in Italia da Franco Angeli).La coppia tra il 2013 e il 2014 aveva già passato di-versi mesi negli Usa, nell’area di Boston in parti-colare, per raccogliere materiale utile alla pub-blicazione: "Negli Stati Uniti - spiega Alice Ales-sandri - si parla di etica degli affari da più di 40 an-ni in molti ambienti universitari. E non è certouna materia di serie B, basti pensare che profes-sori di Business ethics sono diventati presidi difacoltà ad Harvard".Ma cosa significa vendere in modo etico? E comeè possibile coniugare valori morali e affari?

    "Si tratta di mettere in campo dei nuovi rap-porti tra venditori e clienti, di ipotizzare uncapitalismo che integri cooperazione e fidu-cia. La nostra idea è stata quella di fonderel’approccio italiano alle relazioni all’approccioamericano nei confronti dei clienti".Tradizioni locali, come la cooperazione cosìdiffusa in Romagna, e pratiche globali insiemeper battere nuove strade. Evitando di venderea tutti i costi: "La vendita è parte di un pro-cesso che si dipana nel tempo - aggiunge Ales-sandri -. Occorre dare al cliente più di quelloche si guadagna e, in questo, la relazione è es-senziale come spiega il Nobel John Nash".Nel loro tour americano, Alessandri e Aleohanno toccato i campus di Harvard e Bentley (nella zona di Boston) per poi spostarsi sullacosta del Pacifico: "Siamo arrivati alla SantaClara University, fondata dai gesuiti, proprio31 luglio, giorno in cui si festeggia Sant’Igna-

    zio di Loyola. Ci siamo fermati a pranzo alcampus, facendo conoscenza di una suora ita-liana, da molto tempo in California, che neglianni ’70 abitava in Romagna e faceva spesso iltragitto Cesena-Cesenatico in bicicletta. Dopoaver visitato diverse aziende della Silicon Val-ley, abbiamo avuto un incontro con il Conso-lato italiano, con il quale organizzeremo del-le conferenze in futuro".Ultima tappa nel nuovo mondo è stata in Ca-nada a Vancouver: "Abbiamo preso parte a unconvegno internazionale sull’etica del busi-ness , riscontrando come l’italianità sia consi-derata da tutti un grande valore".Tornata in Romagna, la coppia sta organiz-zando ora l’arrivo a Cesena di docenti univer-sitari americani specializzati in vendita eticaper una serie di incontri da tenersi nel prossi-mo autunno.

    Michelangelo Bucci

    I coniugi Alice Alessandri e Alberto Aleo stanno avendo grandi riscontri negli Stati Uniti

    "Vendita etica": si può e la propongono due cesenati

    Dal rispetto per l’uomoil rispetto per l’ambienteTanta gente ha partecipato, la scorsa settimana, all’incontroorganizzato dall’associazione "Benigno Zaccagnini"sull’enciclica di papa Francesco Laudato si’ 

    La tutela del Creato edell’ambiente passa per

    l’impegno ed il rispetto di tuttigli uomini, di qualsiasi razza,fede o nazione. Tutti sonoinvitati ad assumersi leresponsabilità alle quali ilSignore li chiama. E’ uno degliappelli contenuti nella"Laudato si’", l’enciclica dipapa Francesco sulla cura

    della casa comune.Per capire meglio un testo così importante,lo scorso primo settembre l’associazioneBenigno Zaccagnini ha invitato a PalazzoGhini di Cesena monsignor ErioCastellucci (stimato teologo e neoarcivescovo di Modena-Nonantola) el’onorevole Ermete Realacci, ambientalistadi lungo corso e presidente dellaCommissione Ambiente alla Camera deideputati.Dopo aver passato in rassegna i diversimodelli di approccio alla Natura nei secoli,Castellucci ha sottolineato lo spaesamentodell’umanità: "Nel giro di quattro secolisiamo passati dall’idea di una Terra alcentro dell’Universo, all’essere solo un

    granellino di polvere in un angolino dellagalassia in un angolino dell’universo".Un angolino da non sfruttare in manierasconsiderata: "Le soluzioni ai problemiambientali non sono solo tecniche, maetiche. Bisogna passare prima di tutto anuovi comportamenti che considerino lanatura un organismo vivo, che interagiscecon l’uomo".

    Rispondendo poi a chi accusa l’enciclica diessere troppo progressista, Castellucci haribadito l’assoluta congruità della stessaalla Dottrina sociale della Chiesa: "Ci sonoencicliche bollate come di destra e altreconsiderate di sinistra. La Dottrina socialein realtà parte sempre dalla dignità dellapersona umana, come individuo e comerelazione. E’ da combattere l’idea che miraa spremere l’essere umano nel nome delprofitto. Lo sfruttamento del pianeta si legaallo sfruttamento dei poveri".Sul fronte laico, Realacci ha avuto parole distima per l’enciclica: "E’ un testostraordinario, che critica l’eccessivoantropocentrismo senza scivolare nelbiocentrismo. Lega assieme i temi

    economici e sociali. Rispetto ai temitrattati dal Papa, la politica italiana si trovamolto indietro. Così questa enciclica, inmolti ambienti, viene spesso ignorata ocitata in modo marginale. Eppure è unosprone forte all’azione, come la paraboladei talenti: pone la persona umana difronte alla necessità di industriarsi ecambiare in meglio".

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    Giovedì 10 settembre 2015 13Cesena

    Continuano nelle comunità parrocchiali eventi di festa. Questa settimana abbiamo avutosegnalazioni da Borello, Ronta, Luzzena, San Mamante e Santa Maria della Speranza

    Parrocchie: momenti di coesioneBORELLO

    Entra nel vivo la settimanadi festa per la parrocchia diSan Pietro apostolo inSolferino - Borello guidatadal parroco don EmilioSolis. Martedì 15 settembrealle 20.30 sarà celebrata laMessa con catechesiall’Arena degli orti di Borapresieduta da monsignorPier Giulio Diaco. Seguiràmercoledì 16 presso lafamiglia Zignani Renzo il

    secondo appuntamento conla Messa con catechesiquesta volta celebrata dadon Gian Piero Casadei.Giovedì 17 settembre alle 8sarà celebrata la Messa ealle 8.30 sarà esposto inchiesa il santissimosacramento per tuttal’intera giornata. Alle 20.30 èin programma laprocessione eucaristicalungo la via Fiume a cuiparteciperà il vescovo delladiocesi di Cesena-SarsinaDouglas Regattieri. Altermine ciambella e albanaper tutti. Venerdì 18settembre alle 19.30 si terràl’apertura dello standgastronomico. La serata di

    festa proseguirà con"Stasera...mi butto",spettacolo organizzato daimembri della comunità diBorello. Sabato 19 lamattinata nel pomeriggioalle 16 Messa per anziani eammalati con merendainsieme. Alle 21 si balleràcon la musica dellaGiancarlo Ronchi band.Domenica 20, giorno dellafesta, dopo le Messe delle 8e 11, il parroco alle 12impartirà la benedizionedegli automezzi. Alle 15.30si terrà uno spettacolo dianimazione per tutti ibambini e dalle 16.30 tutti aballare con l’orchestra

    spettacolo Stefania Cianiche si protrarrà fino alle 23,quando avverrà l’estrazionedella sottoscrizione a premi.Dalla serata di giovedì sarà

    attiva la pesca dibeneficenza. (Bb)

    LUZZENA 

    La piccola comunità diLuzzena si ritroverà

    domenica 13 settembre perla festa parrocchiale. Alle 11 sarà celebrata laMessa solenne , poi siproseguirà nel pomeriggiocon musica, giochi e standgastronomico.

    RONTA 

     Ancora appuntamenti per ilfine settimana alla festaparrocchiale di Ronta. Davenerdì 11 settembre nelcampo sportivo della chiesasaranno attivi lo standgastronomico a partire dalle19, la pesca di beneficenza eun’area con gonfiabili per ibambini. L’11 settembre alle20.30 ci sarà l’apertura della

    mostra fotograficadell’associazione Penelope.La serata, anticipata da unaperitivo Rockin’ alle 19,sarà incentrata sul Ronta

    Rock (www.rontarock.it) lagara di gruppi musicali, acadenza annuale,organizzato nel contesto di"Ronta in Festa". Sabato 12

    settembre alle 16.30 si terràla camminata nellacenturiazione e alle 21 cisaranno i Cheope inconcerto.Domenica 13 settembre alle10.45 la Messa saràall’aperto con benedizionedegli automezzi econducenti, alle 15.30 è inprogramma la Messa ununzione degli ammalati edegli anziani. Alle 16.30 il pomeriggioproseguirà con la festa dellafamiglia con trucca bimbi egonfiabili, alle 17.30 iesibiranno i "Crisa dance" ealle 21 si riderà con lacommedia "Finchè

    matrimonio non ci separi"della Compagnia teatraleQuinte strappate. Alle 23 sichiuderà con lo spettacolopirotecnico. (Bb)

    SANTA MARIA 

    DELLA SPERANZA 

    La parrocchia di SantaMaria della Speranza siappresta a vivere una

    settimana densa diappuntamenti. Il 14settembre alle 20.30 lacomunità si ritroverà per laMessa per tutti i defuntidella parrocchia e ci saràl’omaggio delle famiglie a"Maria della speranza".Giovedì 17 alle 20 saranno igiovani a portare il loroomaggio alla Madonna eseguirà la cena della festadei giovani con la musicadegli E45. Il 18 settembrealle 15.30 è in programma laMessa per la Terza età. Ilpomeriggio proseguirà conun momento di festa e alle20 si terrà la serata dellapaella. Al termine si canterà

    con il "Karaoke dilettantiallo sbaraglio"Sabato 19 alle 15 si terrà lafiorita dei bambini e ragazzialla Madonna cui seguirà il

    sacramento dellariconciliazione (fino alle 18). Alle 20 la serata saràdedicata ai bimbi con lospettacolo del MagoCotechino. Domenica 20s