corriere cesenate 04-2014

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Giovedì 30 gennaio 2014 anno XLVII (nuova serie) numero 4 euro 1,20 4 Poste Italiane spa Sped. abb. postale DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, DCB Forlì Redazione: via del Seminario, 85 47521 Cesena tel. 0547 300258 fax 0547 328812 Editoriale Il dramma del lavoro di Francesco Zanotti Speciale 12-13 Don Baronio a quarant’anni dalla morte Longiano 16 Esperienza di lavoro in Cina per una giovane Cesena 11 Verso le elezioni Idee e proposte a confronto Verghereto 17 In memoria di don Berardo e fra Michele Una marea azzurra ha invaso la Fiera, domenica scorsa. Gli scout sono arrivati a Ce- sena in oltre quattromila, provenienti da tutta la regione. Si è trattato di giornate in- tense, quelle appena trascorse, per associazioni e movimenti cattolici in diocesi. Giovedì della scorsa settimana, in un’aula magna di Psicologia gremita da oltre 500 persone, è stato presentato il libro sulla vita di don Luigi Giussani. Sabato pomeriggio, in se- minario a Cesena, tantissimi giovani e adulti hanno partecipato all’assemblea dioce- sana elettiva dell’Azione cattolica per il rinnovo delle cariche. In serata è seguita una veglia di preghiera presieduta dal vescovo. Domenica pomeriggio, promosso dal mo- vimento dei Focolari, centinaia di persone hanno affollato l’aula magna di Psicologia per un incontro dedicato alla vita di coppia,“Le spie rosse dell’amore”. Per tutti, una Chiesa vivace, gioiosa e attraente. Ampie fotogallery su corrierecesenate.it Servizi alle pagine 7, 14, 19, 23 Comunità attraenti A migliaia nel Cesenate la scorsa settimana Primo piano 4 - 5 Giornata per la vita Testimonianze e storie Diocesi 7 La Giornata della Vita consacrata I l messaggio del vescovo Douglas. Domenica 2 febbraio alle 18 in Catte- drale a Cesena la profes- sione solenne di due suore Il vescovo Douglas in parrocchia a San Vittore Visita pastorale 8 M onsignor Regattie- ri incontrerà il par- roco don Carlo Meleti e tutta la comunità dal 2 al 9 febbraio Prolusione 9 La cultura del “noi” come antidoto alla palude fangosa I l cardinale Angelo Ba- gnasco ha parlato al Consiglio pemanente dei vescovi. Famiglia e lavoro in primo piano FIERA DI CESENA, DOMENICA 26 GENNAIO 2014, PIÙ DI QUATTROMILA SCOUT AL FORUM REGIONALE I n aereo, su un volo Bologna-Catania. Mi è successo qualche giorno fa. Ci sono molti ragazzi, gioiosi, chiassosi, belli, allegri. Quasi tutti possiedono un cellulare di ultimissima generazione. Molti indossano le cuffie. Altri ridono e scherzano con i vicini, tenendo sempre alto il volume delle voci. Ci sono anche i prof. Si confondono con gli studenti. Stanno in compagnia, come è giusto che avvenga quando ci si trova per quasi una settimana a condividere tutto, dalla mattina alla sera. Sono studenti dell’istituto professionale alberghiero di Stato che ha sede a Giarre, in provincia di Catania. Sono partiti dalla loro isola per partecipare a Rimini al Sigep, la rassegna più importante al mondo per quanto riguarda il comparto dolciario. I loro studi hanno a che fare con questa fiera. È un’occasione propizia per confrontarsi con altre realtà provenienti da ogni parte del pianeta. Con alcuni di loro ho scambiato qualche parola. Ne sono rimasto molto impressionato. Giovanotti in gamba e svegli che già pensano di andarsene dall’Italia, “tanto qua non c’è lavoro. Abbiamo visto che siamo indietro di almeno 15-20 anni. Non è possibile da noi trovare un’occupazione decente. Non c’è turismo, non ci sono prospettive. Lo Stato, sempre più invadente, strangola tutti con le tasse. Andremo all’estero, certamente”. È il lavoro la vera emergenza di questo nostro Paese, dal nord al sud. Ovunque. In Romagna, lo abbiamo già scritto, se ne stanno andando gli stranieri. Non capitava da lungo tempo. Anche i lavori manuali scarseggiano, come non si trovano nella travagliata Sicilia nella quale chi studia per diventare cuoco o cameriere già ha un pensiero rivolto all’Inghilterra o all’Australia. Non stiamo parlando di neo laureati in Lettere o di avvocati. Stiamo ragionando di diciottenni di un istituto professionale o di chi, dall’est Europa, è venuto alle nostre latitudini pensando di lavorare in campagna. Lavoro cercasi. Deve diventare una sorta di ossessione. Non possiamo togliere la speranza ai nostri figli. Non possiamo farli studiare e poi costringerli a rimanere precari a vita (quando va bene) o a essere retribuiti con stipendi da fame e orari non-stop. Tutti dobbiamo mobilitarci su questo versante. “Nulla deve rubarci la speranza”, ha ribadito il cardinale Angelo Bagnasco lunedì scorso aprendo il Consiglio permanente della Cei. Ha poi parlato di ciò che la gente avverte come “più bruciante sulla propria pelle, e cioè il dramma del lavoro”. E se qualcosa brucia, non si può rimanere indifferenti. V enerdì 31 gennaio al Palazzo del Ridotto un grande appuntamento a sostegno della vita na- scente

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Corriere Cesenate di giovedì 30 gennaio 2014

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Page 1: Corriere Cesenate 04-2014

Giovedì 30 gennaio 2014anno XLVII (nuova serie)numero 4euro 1,20

4Poste Italiane spaSped. abb. postale DL 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, DCB ForlìRedazione: via del Seminario, 8547521 Cesenatel. 0547 300258fax 0547 328812

EditorialeIl dramma del lavorodi Francesco Zanotti

Speciale 12-13Don Baronioa quarant’annidalla morte

Longiano 16Esperienza di lavoro in Cinaper una giovane

Cesena 11Verso le elezioniIdee e propostea confronto

Verghereto 17In memoriadi don Berardoe fra Michele

Una marea azzurra ha invaso la Fiera, domenica scorsa. Gli scout sono arrivati a Ce-sena in oltre quattromila, provenienti da tutta la regione. Si è trattato di giornate in-tense, quelle appena trascorse, per associazioni e movimenti cattolici in diocesi. Giovedìdella scorsa settimana, in un’aula magna di Psicologia gremita da oltre 500 persone,è stato presentato il libro sulla vita di don Luigi Giussani. Sabato pomeriggio, in se-minario a Cesena, tantissimi giovani e adulti hanno partecipato all’assemblea dioce-sana elettiva dell’Azione cattolica per il rinnovo delle cariche. In serata è seguita unaveglia di preghiera presieduta dal vescovo. Domenica pomeriggio, promosso dal mo-vimento dei Focolari, centinaia di persone hanno affollato l’aula magna di Psicologiaper un incontro dedicato alla vita di coppia, “Le spie rosse dell’amore”. Per tutti, unaChiesa vivace, gioiosa e attraente. Ampie fotogallery su corrierecesenate.it

Servizi alle pagine 7, 14, 19, 23

Comunità attraentiA migliaia nel Cesenate la scorsa settimana

Primo piano 4 - 5Giornata per la vitaTestimonianze e storie

Diocesi 7La Giornata della Vita consacrata

Il messaggio del vescovoDouglas. Domenica 2

febbraio alle 18 in Catte-drale a Cesena la profes-sione solenne di due suore

Il vescovo Douglasin parrocchiaa San Vittore

Visita pastorale 8

Monsignor Regattie-ri incontrerà il par-

roco don Carlo Meleti etutta la comunità dal 2al 9 febbraio

Prolusione 9La cultura del “noi”come antidoto alla palude fangosa

Il cardinale Angelo Ba-gnasco ha parlato al

Consiglio pemanente deivescovi. Famiglia e lavoroin primo piano

FIERA DI CESENA, DOMENICA 26 GENNAIO 2014, PIÙ DI QUATTROMILA SCOUT AL FORUM REGIONALE

In aereo, su un volo Bologna-Catania. Mi èsuccesso qualche giorno fa. Ci sono moltiragazzi, gioiosi, chiassosi, belli, allegri.

Quasi tutti possiedono un cellulare diultimissima generazione. Molti indossano lecuffie. Altri ridono e scherzano con i vicini,tenendo sempre alto il volume delle voci. Ci sono anche i prof. Si confondono con glistudenti. Stanno in compagnia, come ègiusto che avvenga quando ci si trova perquasi una settimana a condividere tutto,dalla mattina alla sera. Sono studentidell’istituto professionale alberghiero diStato che ha sede a Giarre, in provincia diCatania. Sono partiti dalla loro isola perpartecipare a Rimini al Sigep, la rassegnapiù importante al mondo per quantoriguarda il comparto dolciario. I loro studihanno a che fare con questa fiera. Èun’occasione propizia per confrontarsi conaltre realtà provenienti da ogni parte delpianeta.Con alcuni di loro ho scambiato qualcheparola. Ne sono rimasto moltoimpressionato. Giovanotti in gamba e svegliche già pensano di andarsene dall’Italia,“tanto qua non c’è lavoro. Abbiamo vistoche siamo indietro di almeno 15-20 anni.Non è possibile da noi trovareun’occupazione decente. Non c’è turismo,non ci sono prospettive. Lo Stato, semprepiù invadente, strangola tutti con le tasse.Andremo all’estero, certamente”. È il lavoro la vera emergenza di questonostro Paese, dal nord al sud. Ovunque. InRomagna, lo abbiamo già scritto, se nestanno andando gli stranieri. Non capitavada lungo tempo. Anche i lavori manualiscarseggiano, come non si trovano nellatravagliata Sicilia nella quale chi studia perdiventare cuoco o cameriere già ha unpensiero rivolto all’Inghilterra oall’Australia. Non stiamo parlando di neolaureati in Lettere o di avvocati. Stiamoragionando di diciottenni di un istitutoprofessionale o di chi, dall’est Europa, èvenuto alle nostre latitudini pensando dilavorare in campagna.Lavoro cercasi. Deve diventare una sorta diossessione. Non possiamo togliere lasperanza ai nostri figli. Non possiamo farlistudiare e poi costringerli a rimanere precaria vita (quando va bene) o a essere retribuiticon stipendi da fame e orari non-stop. Tuttidobbiamo mobilitarci su questo versante.“Nulla deve rubarci la speranza”, ha ribaditoil cardinale Angelo Bagnasco lunedì scorsoaprendo il Consiglio permanente della Cei.Ha poi parlato di ciò che la gente avvertecome “più bruciante sulla propria pelle, ecioè il dramma del lavoro”. E se qualcosabrucia, non si può rimanere indifferenti.

Venerdì 31 gennaio alPalazzo del Ridotto un

grande appuntamento asostegno della vita na-scente

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Giovedì 30 gennaio 2014 3Opinioni

“Non voglio più vederequegli occhi di scherno”

emoria è vita, Memoria è speranza, Memoria èfuturo. Non una celebrazione vuota e retoricama il rinnovamento, ogni giorno, di un pattocon le nuove generazioni affinché cresca la

consapevolezza e gli orrori del passato non abbiano aripetersi. Quanto quel patto sia importante mene sono accorto, in tutta la sua evidenza, qualcheestate fa.Agosto 2008: mi trovo a Vilnius, l’antica Gerusalemmedel Nord Europa. Con mio padre decidiamo diprendere un treno con destinazione Ponar, localitàperiferica immersa nel verde dove in pochi giorni -con l’entusiastica collaborazione di corpi e volontarilocali - i nazisti uccisero con un colpo alla nuca decinedi migliaia di ebrei lituani. Leggiamo sulla mappa che,tra quei boschi idilliaci, sorge un memoriale in ricordodella carneficina. Da figli dell’Europa ashkenazita conun po’ di sangue baltico nelle vene, sentiamoentrambi l’obbligo di esserci.Scendiamo dal treno, nessuna indicazione per ilmemoriale (che pure dovrebbe essere a pochecentinaia di metri). Tutto intorno il verde e qualcheedificio. Ci sono dei ragazzi, hanno più o meno la miaetà. Chiediamo loro informazioni, in risposta lisentiamo mormorare “zydow” (“ebreo”). Ridacchiano,fanno finta di non capire, ci prendono in giro.Sorseggiano vodka - di prima mattina - e ci fissanocon disprezzo. Mio padre sembra volerli sfidare, iosono più prudente e fortunatamente riesco a farlodesistere da questo folle proposito.In qualche modo, non senza ulteriori complicazioni,riusciremo poi a raggiungere la nostra meta. Esulandodal vissuto personale, resta però il fatto che io quegliocchi non voglio più vederli. Occhi vitrei, occhi discherno, occhi di chi non ha nessuno scopo per cuivivere se non quello di ubriacarsi fino allostordimento. Quegli stessi occhi, 70 anni fa, eranocapaci di venderti per pochi spiccioli o per un alcolicoad alta gradazione.

M

27 gennaio, Giorno della Memoria

Maserati in esposizione all’aeroporto “Marconi” di Bologna, una delle eccel-lenze made in Italy

La fotografia

Questo episodio mi è tornato in mente la scorsa settimana in occasione delViaggio della Memoria organizzato dal ministero dell’Istruzione con ilsupporto dell’Ucei. Coinvolti, oltre un centinaio di studenti delle scuoleitaliane. A far loro da guida tre testimoni dell’orrore di Auschwitz-Birkenau:Sami Modiano, le sorelle Andra e Tatiana Bucci. Con loro anche un’altradonna straordinaria, Marika, compagna di una vita dell’exsonderkommando Shlomo Venezia. Mentre i Testimoni parlano, io miguardo attorno. Senza dare troppo nell’occhio, cerco di cogliere nei volti dichi ascolta le emozioni mentre affiorano dal profondo. E così, conimbarazzo, mi ritrovo a seguire la traiettoria di una lacrima o di mani che sistringono cercando un conforto impossibile. Penso a Ponar e aquell’orrendo momento di incomunicabilità. E, per un momento, la miaangoscia è più leggera.

Adam Smulevich addetto stampa Unione delle Comunità ebraiche italiane

(iscritto alla Comunità ebraica di Firenze)

Famiglia e sussidiarietà circolareè un appello inequivocabile nell’invito formulato dal direttore delCorriere Cesenate (cfr. editoriale Corriere Cesenate n. 2 del 16 gennaioscorso) in vista delle prossime elezioni amministrative: dare unsostegno incondizionato alla famiglia. Non si tratta a mio modesto

parere di prevedere qualche incentivo in più, qualche contributo per le famiglie ola rimodulazione delle tariffe dei servizi comunali. Sarebbero sicuramente segnaliimportanti, ma non andrebbero nella direzione di contrastare l’impostazioneculturale di questa crisi economica. C’è bisogno piuttosto di rivedere il modellodi governo del nostro territorio attraverso il principio della sussidiarietà circolare.Enti pubblici, imprese di tutti i tipi, società civile organizzata devono definire traloro, in condizioni di parità, le regole per arrivare alla programmazione degli in-terventi. Progettare insieme per cogliere in modo più efficace i bisogni emergentidel nostro territorio. La nostra Provincia è ricca di organismi consultivi. Il pro-blema è quello di rendere effettiva una partecipazione senza ridurla all’acquisi-

C’ zione di un parere spesso inutile ri-spetto a scelte già definite e incontro-vertibili. È la necessità di recuperareuna democrazia di tipo deliberativo,così come fu affrontata qualche annodurante la Settimana sociale dei catto-lici.Una tale impostazione potrebbe age-volare un cambio di marcia risco-prendo, per usare le parole di papaFrancesco, che il tempo è superioreallo spazio, che i custodi del tempo de-vono progettare insieme il futuro pernon lasciare campo alle scelte dell’eco-nomia capitalistica. Riscopriremmo ladimensione antropologica, sociale epolitica della famiglia, che non è sololuogo di consumo, ma soggetto pro-duttivo per eccellenza e generatore dibeni immateriali senza i quali la so-cietà non avrebbe futuro.Scegliere il principio di sussidiarietàcircolare non è facile, perché richiedeuno sforzo importante da tutti gli at-tori in gioco: le istituzioni devono rivi-sitare e “bilanciare” i propri strumentidi programmazione sul versante del-l’ascolto, il sistema delle imprese deveaprire al valore della gratuità la propriadisponibilità e a misurare la propria re-sponsabilità nei confronti della fami-glia e il terzo settore deve recuperare lasua funzione di promozione accanto-nando il proprio ruolo di supplenzanei confronti delle carenze di Stato edEnti pubblici.Solo così possono decollare politichetariffarie eque, consulte e organi dipartecipazione attivi, nuovi progettidei servizi, un accompagnamentoserio dei giovani nel mondo del lavoro,nuove alleanze educative, un riutilizzodel patrimonio esistente a beneficiodelle nuove povertà. Ci sono tantebuone pratiche vicino a noi che pos-sono essere moltiplicate facilmente sulterritorio. Tra le altre pensiamo al pro-getto “bottega-scuola” che dovrebbeessere replicato in tutti i settori econo-mici o allo “slot mob” che vuole con-trastare il gioco d’azzardopromuovendo i valori positivi della no-stra società.Se gli argomenti dei candidati alleprossime elezioni verranno sviluppatisecondo questo principio, ci sarannodavvero le premesse per recuperarel’importanza del tempo sullo spazio,dove conta la persona e non l’indivi-duo. È la sfida che deveraccogliere anche la nostra comunitàcristiana, capace di generarenei secoli scorsi migliaia di opereche ancora ci arricchiscono,ci curano, ci educano.Siamo chiamati a seminaree a investire oggi affinché altri possanoraccogliere domani.

William Casanova

... la famiglia, “che non è solo luogo di consumo,ma soggetto produttivo per eccellenza e generatore di beniimmateriali senza i quali la società non avrebbe futuro”(FOTO ARCHIVIO SIR)

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Giovedì 30 gennaio 20144 Primo piano

Sindrome di DownContributo del Rotaryper la ricercaIl club di Cesena ha finanziato l’acquistodi uno strumento indispensabile allo studiodi una terapia. Intervista a Pierluigi Strippoli

Barbara Baronio

ono sempre felici, hanno una straordinaria capacità di voler bene egenerano attorno a loro un clima affettivo eccezionale. Non tutti hannoritardi mentali gravi. Nella stragrande maggioranza dei casi la loromaggiore difficoltà sta nell’espressione linguistica. Ecco alcune peculiarità

dei ragazzi colpiti da sindrome di Down che sono state illustrate in una convialedel Rotary Club di Cesena dal genetista marchigiano Pierluigi Strippoli. Questicon il suo team, nel laboratorio di genomica dell’università di Bologna, conduceuna delle rare ricerche esistenti al mondo per l’individuazione di una terapia allasindrome di Down, la più frequente anomalia cromosomica dell’uomo che sipresenta con una frequenza di una persona su 400 concepiti e di una su 700 nativivi. Strippoli ha di recente ricevuto una donazione dal Rotary club di Cesena. Ilclub ha inteso sostenere la ricerca contro la sindrome di Down fornendogli unostrumento (un termostato ciclico per la reazione a catena della polimerasi o PCR)

indispensabile per l’indagine denominataGenoma 21.

Professor Strippoli quali sono le caratteri-stiche dei nati con sindrome di Down?Nel 1959 il professore Jérome Lejeune hadimostrato che la causa della sindrome è latrisomia 21, ossia una mutazione geneticache comporta la presenza di uncromosoma 21 in tre copie (invece dellenormali due) nelle cellule degli individui

affetti. I sintomi comprendono: una facies caratteristica (occhio a mandorla,radice appiattita del naso, lingua grande in proporzione alla bocca, mani corte elarghe (con mignoli inclinati verso l’interno della mano e solco palmare unico inentrambe le mani) e statura media inferiore alla norma. Il ritardo mentale è inrealtà di grado molto variabile anche a seconda dell’educazione ricevuta. Nel 40per cento dei casi sono presenti malformazioni cardiache, operabili con successo.

Pur essendo stata una delle prime anomalie genetiche scoperte dalla medicinamoderna la ricerca medica sembra essersi fermata.Negli anni la ricerca su questa sindrome non è proseguita, perchè ci si è arrestatialla definizione e allo sviluppo della diagnosi prenatale. Oggi la sindrome èindividuabile tramite due esami: la villocentesi e l’amniocentesi che quando

Srilevano l’anomalia cromosomica poiconducono in molti casi all’aborto selettivo.Statistiche a livello europeo riferiscono cheil 90 per cento dei bimbi a cui vienediagnosticata la sindrome di Down vieneabortito. Su 10 studi di diagnosi prenatalece n’è uno sulla ricerca scientifica mirataalla cura. Sebbene la trisomia 21 sia laprima alterazione genetica dimostratadall’uomo, i meccanismi molecolari dellasindrome sono ancora sconosciuti e difficileè individuare gli specifici geni delcromosoma 21 responsabili dei diversisintomi.

Cosa si può fare?La sindrome di Down è un’intossicazionedei neuroni generata da un cromosoma ineccesso ed è un’anomalia cromosomicamolto diffusa e quattro volte più frequentedella fibrosi cistica, ma non c’è nessunmodo per prevederla. Non esistono fattoriambientali che possano influire e anchel’età della madre alza solo il rischio nelconcepimento di un bimbo con lasindrome, perchè esistono tanti bimbitrisomici figli di madri giovanissime. Dato

che le anomalie sono generate dai geni delcromosoma in più che producono enzimi ineccesso, l’obiettivo è individuare proprioquesti per rintracciare la terapia medica.

Cosa fate nel laboratorio di genomica?Amplificando il Dna che ricaviamo daiprelievi effettuati sui nostri pazienti, ilnostro gruppo di ricerca universitario studiasistematicamente la struttura e la funzionedel cromosoma umano 21 e dei geni in essocontenuti per contribuire allaindividuazione di terapie. Negli ultimi anniabbiamo identificato uno dei geni di questocromosoma sfuggito alle analisi precedenticondotte nell’ambito del progetto genoma,abbiamo descritto alcune caratteristichegenerali della struttura e della funzione delcromosoma 21 nel suo complesso eabbiamo messo a punto metodi originaliutili per l’analisi del genoma umano. Se noiriusciremo a scoprire gli enzimi critici delcromosoma, potremmo andare ad agire conuna terapia medica in grado di ripristinarealcune funzionalità compromesse emigliorare la disabilità intellettiva di cuisoffre la quasi totalità dei malati.

"Studiando alcuni enzimisi potrebbe riuscirea intervenirecon una terapia medica"

Un fine settimana intenso aCesena in vista della giornata perla vita. Venerdì 31 gennaio, alle21 nella sala del palazzo delRidotto, la scrittrice MichelaNapolitano porterà la propriatestimonianza in una serata dal

tema "Venti notti per un’alba".Sabato 1 febbraio alle 18, incattedrale a Cesena, il vescovoDouglas Regattieri presiederà lacelebrazione eucaristica durantela quale sarà conferito ilsacramento del battesimo e

La giornata per la vita in diocesiVenerdì un grande appuntamento

saranno benedette alcune mamme inattesa. Domenica 2 febbraio la Giornata saràcelebrata nelle parrocchie.

Numeri migliori ma sempre preoccupantiEcco alcune cifre locali: nella Ausl diCesena si sono praticati 271 aborti nel2012, con un calo rispetto al 2011 (317).Una buona notizia riguarda l’obiezione dicoscienza dei medici, diritto sancito dallaCostituzione: aumenta sempre più ilnumero di ginecologi e anestesisti che

fanno obiezione a questa pratica di morte:si va dal 52 per cento della Emilia-Romagna a un 91 per cento della Puglia eCampania. Contro tale obiezione,legalissima, si sono scatenati i fautoridella 194, con ricorsi addirittura alConsiglio d’Europa. Tra le realtà divolontariato che aiutano le donne inattesa vi sono i 338 Centri di Aiuto alla vitain Italia. Nati ben 30 anni fa, grazie a piùdi 4mila volontari qualificati, hanno vistonascere 150mila bambini e aiutato più dimezzo milione di donne.

A sinistra Lorenza Vitale, a destra A sinistra Lorenza Vitale, a destra

Pierluigi Strippoli, Al centro si nota Pierluigi Strippoli, Al centro si nota

lo strumento donato dal Rotary lo strumento donato dal Rotary

club Cesenaclub Cesena

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Giovedì 30 gennaio 2014 5Primo piano

A DUE PASSI DAL CENTRO STORICO (Cesena): in piccolo contesto di sole 4 unità,appartamento su due livelli recentemente ristrutturato composto da ampio sog-giorno/pranzo, cucina abitabile, studio, 2 bagni, camera matrimoniale con cabinaarmadio, 2 camere singole, garage e corte esterna. Ottime finiture, riscaldamentoa pavimento, aria condizionata e pannelli solari. Trattativa riservata / Rif. 1370

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Testimonianze La storia della minorenne Patrizia: a tutti i costi si è tenuta il figlio

Barbara Baronio

ogno tutte le notti il miobambino abbandonatoall’ospedale nel contenitoredei rifiuti sanitari. Ho

deciso di avere un altro figlio nellasperanza di riempire quel vuoto che èdentro di me, anche se so che questonon è e non sarà mai il bambino chemi hanno fatto buttare via. Ho bisognodi parlarne. Non l’ho ancora detto aimiei genitori, altrimenti succederàcome l’altra volta e mi costringerannoad abortire". Queste le parole con cuiPatrizia (non è il suo nome reale), unaminorenne di Cesenatico, esordiscenell’incontro con Maria Ridolfi (alcunianni fa), responsabile del Centro diaiuto alla vita che la accoglie nella sedein corso Cavour, a Cesena."Patrizia - racconta Maria Ridolfi - sipresenta al Cav accompagnata daun’amica dopo aver trovato a scuola ilsegnalibro con l’indirizzo del centro.Chiede all’amica di aspettarla nellasala d’attesa: rimaniamo sole. Lei habisogno di parlare con qualcuno chepossa ascoltarla senza giudicarla. Ecosì inizia a raccontare. Parla della suastoria familiare e del suo grande amorenon corrisposto. Mi dice di essere inattesa di un bimbo, ma di non averlodetto ancora a nessuno. Un segreto chele pesa molto e che ha bisogno dicondividere con persone amiche. Nonne ha parlato con i genitori, desideraaspettare perché non vuole che tutto

S" Un bambino salvatodall’aborto

finisca come l’altra volta, quando la suafamiglia l’ha costretta ad abortire".Patrizia non parla mai di omicidio o diuccisione, ma afferma che il bimbo è statobuttato via. La giovane donna ha un pianoben preciso: nascondere la gravidanzafino al compimento del suo 18esimocompleanno, così da maggiorenne potràessere libera di scegliere da sola. Inoltre aquel punto avrà anche superato i tre mesidi gestazione quindi lei e il suo bambinosaranno al sicuro.Passano alcune settimane da quel primo

incontro e le nausee cominciano a farsisentire accompagnate da forti mal di testae dolori all’addome. Patrizia decide dirivelare tutto ai genitori che nonprendono bene la notizia. A quel puntoMaria del Cav li incontra. "Mi ritrovodiverse volte con la madre di Patrizia. Unadonna preoccupata per l’avvenire dellafiglia e che per il timore di non poterlasostenere nella gravidanza a causadell’Alzheimer del marito, vedenell’aborto l’unica via di uscita". Ladonna riflette a lungo e decide di aiutare

la figlia. Patrizia, seguita dal Cav eanche da tanti compagni di scuola chel’aiutano con i compiti quando lei nonpuò ad andare in classe, riesce aportare a termine la gravidanza.Il 23 aprile Maria riceve un messaggio:"E’ nata Gaia, alleluja". "Vado subito inospedale - racconta la Ridolfi - e Gaiasi mostra in quella bellezza tuttaspeciale che solo la vita nascentecustodisce: è sana e pesa 3,55 kg.Patrizia invia un sms anche al padre diGaia, studente universitario, ma nonriceve risposta. Trascorrono gli anni.Patrizia nel frattempo frequental’università, cresce con non pochedifficoltà Gaia sostenuta dalla madre edalle amiche. Fino a quando nonincontra Stefano reduce da unarelazione con una donna che nonvoleva figli. Stefano s’innamora subitodi Patrizia e adora Gaia. Oggi, dopo ilmatrimonio, la loro famiglia ècresciuta perché è nato ilsecondogenito Filippo"."Le mamme che accolgono la vita,superate le difficoltà - conclude laRidolfi - ritrovano la serenità. Chisceglie l’aborto porta con sé un sensodi colpa che può durare tutta la vita.Anche la scrittrice Michela Napolitanoha fatto la dura esperienza di trovarsiin difficoltà ad accogliere la sua quartafiglia. E’ riuscita a dire il suo sì evenerdì 31 gennaio alle 21, sarà aCesena, al palazzo del Ridotto, perraccontarci la sua esperienza diaccoglienza della vita."

Messaggio: con la vita per generare il futuroIn vista del 2 febbraio i vescovi italiani ribadiscono l’importanza del valore della maternità specialmente in qeusto periodo di crisi

"Generare futuro" è il tema ed ilmessaggio dei vescovi italiani per la XXXVIgiornata per la vita del 2 febbraio.Vengono toccati tutti gli aspetti della vita:la nascita e la morte, l’età anziana con lasua ricchezza, la scuola, la famiglia, lacultura, le politiche familiari.La società italiana ha bisogno di giovani edi gioventù, di figli e di maternità,soprattutto in questo momento di crisi,non solo economica, ma di tutti i valoridella persona: "…tra i giovani sposi c’è ungrande desiderio di generare che restamortificato per la carenza di adeguatepolitiche familiari,per la pressione fiscalee una cultura diffidente verso la vita….".Solo pochi anni fa nascevano più di900mila figli all’anno, le famiglie spessocontavano più di due figli e il figlio unico

era una rarità. Oggi in Italia nascono pocopiù di 500mila bambini, cioè una media di1,3 figli per donna in età fertile: gli stessivescovi precisano che la media per donnadovrebbe essere di 2,2 figli a testa perpoter garantire il ricambio dellagenerazione.Mancano all’appello della nascita più dimezzo milione di figli, a cui si aggiungonoi 100 mila e più uccisi con l’aborto e unnumero altissimo e non quantificabile digravidanze interrotte con la "pillola delgiorno dopo". Un deserto di più di cinquemilioni di persone eliminate in Italia,dal1978, anno dell’approvazione dellalegge 194, sin dalle loro prime settimanedi vita nel ventre della madre :"…il ricorso all’aborto priva ogni anno ilnostro Paese anche dell’apporto prezioso

di tanti nuovi uomini e donne…dobbiamo ancor più deplorare il mancatocontributo di coloro ai quali è statoimpedito di nascere. Ancora oggi, nascerenon è una prospettiva sicura per chi haricevuto il dono della vita con ilconcepimento, anzi la sua aspettativa divita cala vistosamente…".Basti pensare alla miriade di indaginiprenatali che ogni gestante esegue percercare malformazioni genetiche o fisichenel concepito e, anche per un solominimo dubbio, eliminarlo con l’aborto,in un delirio di selezione eugenetica,talora per problemi curabilissimi oaddirittura inesistenti!E’ quella che papa Francesco chiama la"cultura dello scarto". Una società o unafamiglia che non sa più farsi carico del più

debole, sta morendo, nel momento in cuiconsidera "scelte di civiltà e di progresso"emanare leggi che uccidono - per pietà!?-bambini con handicap o anziani dementi,"scarti" che pesano e costano alla famigliae allo Stato.Allora "la cultura dell’incontro èindispensabile per coltivare il valore dellavita in tutte le sue fasi: dal concepimentoalla nascita, educando e rigenerando digiorno in giorno, accompagnando lacrescita verso l’età adulta e anziana fino alsuo termine naturale, e superare così lacultura dello "scarto". Si tratta diaccogliere con stupore la vita, il misteroche la abita, come realtà che sorreggetutte le altre e non può essere soggettaall’arbitrio dell’uomo".

Anna Maria Amaducci

Alba al largo di Cesenatico

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Giovedì 30 gennaio 20146 Vita della Diocesi

Messe ferialia Cesena7.00 Cattedrale, Cappuccine,

Cappella dell’ospedale 7.30 Basilica del Monte 7.35 Chiesa Benedettine 8.00 Cattedrale,

San Paolo, Villachiaviche,Santuario dell’Addolorata;

8.30 Madonna delle Rose,San Domenico, San Rocco,Santo Stefano, Case Finali,Cappella cimitero

9.00 Suffragio, Addolorata9.30 Osservanza 10.00 Cattedrale15.00 Cappella del cimitero17.00 Istituto Lugaresi18.00 Cattedrale, Madonna

delle Rose, San Domenico,San Paolo, San Rocco,Osservanza, Sant’Egidio

18.30 San Pietro, Santa Mariadella Speranza, Cappuccini,San Bartolo (al sabato alle8,30)

20.00 San Giovanni Bono (PonteAbbadesse), San Pio X,Torre del Moro

20.30 Villachiaviche, Gattolino

Messefestive7.00 Cattedrale7.30 Santuario dell’Addolorata,

Cappuccine, cappelladell’ospedale Bufalini,Calabrina, Ponte Pietra,Villachiaviche

8.00 Basilica del Monte,San Pietro, Santa Mariadella Speranza, San Pio X,San Mauro in Valle,San Giorgio, Gattolino,San Giovanni Bono,Sant’Egidio, Calisese,Torre del Moro, Madonnadel Fuoco, Macerone,Capannaguzzo, Ronta,Borello

8.30 Cattedrale, San Rocco,Case Finali, Martorano,Cappella del cimitero,Tipano, San Cristoforo,Roversano

9,00 Istituto San Giuseppe

(corso U. Comandini)Santo Stefano, San Bartolo, San Paolo,San Domenico, Diegaro,Pievesestina, PontePietra, chiesa Benedettine,Santa Maria Nuova,Bulgaria, San Vittore,San Carlo, Ruffio,Diolaguardia, Valleripa

9.15 San Martino in Fiume9.30 Santuario dell’Addolorata,

Madonna delle Rose,Osservanza, Villachiaviche,Sant’Egidio, Bagnile,Montereale, San Tomaso

9.45 Bulgarnò10.00 Cattedrale,

San Pietro, Case Finali,San Rocco, Cappella delcimitero, Santa Mariadella Speranza, Torre delMoro, San Pio X,Cappuccini, Sant’Andreain Bagnolo, Carpineta

10.30 Santuario del Suffragio,Casalbono

10.45 Ronta, Capannaguzzo11.00 Basilica del Monte,

Addolorata, San Pietro,Santo Stefano, San Paolo,San Bartolo, Sant’Egidio,San Giovanni Bono,Villachiaviche,San Domenico,Calabrina, Calisese,Gattolino, Madonna delFuoco, San Giorgio,Martorano, San Demetrio,Bulgaria, San Mauro inValle, Pievesestina,Pioppa, Ponte Pietra,Santa Maria Nuova, SanMartino in Fiume, Borello,San Carlo, San Vittore,Tipano, Macerone

11.10 Torre del Moro11.15 Diegaro, Madonna delle

Rose, Sorrivoli11.30 Cattedrale, Istituto

Lugaresi, Osservanza,Case Finali, San Pio X

15.00 Cappella del Cimitero17.00 Cappella ospedale

Bufalini18.00 Cattedrale, Osservanza,

San Rocco, San Domenico18.30 Cappuccini, San Pietro

19.00 San Bartolo, Villachiaviche

Sabatoe vigilie15.00 Cappella del cimitero15.30 Macerone (Casa Lieto

Soggiorno)15.00 Formignano17.00 Istituto Lugaresi,

Luzzena (primo sabatodel mese)

17.30 Santuario del Suffragio,Santuario dell’Addolorata,San Vittore

18.00 Cattedrale, SanDomenico, Osservanza,Case Finali, San Rocco,Santo Stefano, San Paolo,Sant’Egidio,Villachiaviche, Diegaro,Madonna delle Rose,Bulgarnò, San Mauro inValle, Torre del Moro,Borello

18.30 San Pietro, Cappuccini,Santa Mariadella Speranza

19.00 San Giorgio, Tipano20.00 San Pio X, Gattolino,

Bulgaria, San GiovanniBono, Calisese, Ruffio,Pioppa, Ponte Pietra,Pievesestina

Comuni delcomprensorioCesenatico Sabato: ore 16 Villamarina,

San Giuseppe;17,30 Conv. Cappuccini,Santa Maria Goretti18 Gatteo a Mare20,30 Sala, Villalta

Festivi: 8 Bagnarola, SanGiacomo, Santa MariaGoretti, Gatteo a Mare;8,30 Sala, Boschetto; 9Cappuccini;9,15 San Pietro;9,45 Cannucceto;10 Valverde, Villamarina,Villalta; 10,30 Cappuccini,San Giuseppe; 11 SanGiacomo, Sala; 11,15

Bagnarola, Gatteo a Mare,Santa Maria Goretti,Boschetto;17,30 Cappuccini;18 San Giacomo

LongianoSabato:18 Santuario

SS. Crocifisso; 19 Crocetta20 Budrio

Festivi: ore 7,30 SantuarioSS. Crocifisso; 8 Budrio;8.45 Longiano-Parrocchia; 9,30 Budrio,Santuario SS. Crocifisso;10 Badia, Balignano;10 Montilgallo;11 Budrio,Longiano-Parrocchia,San Lorenzo in Scanno;11,15 Crocetta;18 Santuario SantissimoCrocifisso

Gatteoore 20 (sabato); 9 / 11,15 / 17Sant’Angelo: 20 (sabato);8, 45 Casa di riposo, 9,30- 11. Istituto don Ghinelli:18,30 (sabato), 7,30

Gambettolachiesa Sant’Egidio abate:8,30 / 10 / 11,15 / 17.Consolata: 19 (sabato);7,30 / 9,30

Montianoore 20 (sabato);9 / 11. Montenovo:ore 20,30 (sabato,chiesina del castello), 11

Mercato Saraceno10.00; San Romano: 11;Taibo: 10; Pieve di San Damiano11,30; Montejottone:8.30; Montecastello: 11;Montepetra: 8.30;Linaro: 18 (sabato), 11;Piavola: prefestiva sabatoore 18 (chiesa SanGiuseppe), 9,30 (chiesaparrocchiale);Ciola: 8,30

SarsinaCasa di Riposo: ore 16(sabato).Concattedrale: 7 / 9 /11 / 17; Tavolicci: 16(sabato); Ranchio: 20(sabato), 11;Sorbano: 9.30; Turrito: 17 (sabato), 10;San Martino: 9,30;Quarto: 10,30;Pieve di Rivoschio: 15,30;Romagnano: 11,15;Pagno: 16 (secondadomenica del mese,salvo variazioni);Corneto: 11; Pereto: 10

Civitella di RomagnaGiaggiolo 16 (sabato),9,30; Civorio 9

San Piero in Bagnochiesa parrocchialeore 18 (sabato);8,30 / 11 / 18.

ChiesaSan Francesco:7 / 10 / 15,30

Bagno di Romagnaore 18,30 (sabato);8/ 11.15 / 18,30;Selvapiana: 11,15(18 sabato);Acquapartita:16 (sabato)

Alfero ore 18 (sabato); 11.15 /17.30; Riofreddo: 10

Vergheretoore 16 (sabato), 9,15(domenica); Balze (chiesaApparizione): 8,15 /11,15 / 18;Montecoronaro: 9,45;Villadi Montecoronaro (alsabato) 18;Trappola: 9,30;Capanne: 11

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Tiratura del numero 3 del 23 gennaio 2014: 7.720 copieQuesto numero del giornale è stato chiuso in tipografia alle 18 di martedì 28 gennaio 2014

Domenica 2 febbraio - Anno AFesta della Presentazione del SignoreMl 3,1-4Salmo 23Eb 2,14-18Lc 2,22-40

Che strano paradosso quelloistituito dall'evangelista Lucanei primi due capitoli del suo

Vangelo, i cosiddetti “vangelidell'infanzia”! Il racconto della nascitadi Gesù è legato alla presenza diquattro figure di anziani: all'inizioZaccaria ed Elisabetta, ed oraSimeone e Anna. Come si intreccia lastoria del neonato Gesù, emblemadella vita nascente, con la paraboladiscendente di questi personaggi,ormai giunti al capolinea della loroesistenza terrena? Quale messaggiosiamo chiamati a riconoscere dietro lerighe di questo apparente contrasto?Ebbene, tutti e quattro svolgono unruolo importante: esattamente ilcontrario di quello che la nostrasocietà, malata di efficientismo,riconosce agli anziani, oggetto,perlopiù, di compassione.Nonostante la vecchiaia, Simeone èun uomo di speranza, un uomocapace di attesa. Egli è quasi cieco,ma “vede”: vede quell'”oltre” in gradodi penetrare il pessimismo e la

rassegnazione a cui sono tristementecondannati molti nostri anziani.Simeone è il simbolo di quell'ansiaprofonda racchiusa nel cuore di ogniuomo: l'attesa di quella luce disalvezza che non conosce età. Invecedi ricordare il passato, come spessofanno i “vecchi”, invece diraggomitolarsi negli anni trascorsi adaspettare, Simeone non dimentica lapromessa di Dio e continua aconfidare nella sua Parola. Ma ciò chepiù colpisce è la sua capacità discorgere il germe della salvezza in unbambino indifeso, bisgnoso, semmai,di essere salvato. Stringe tra le maninient'altro che un bambino, ma vede,con gli occhi dello Spirito, che quelbambino è l'atteso delle genti, “ilconforto d'Israele”.Simeone e Anna sono, quindi, unesempio e, al tempo stesso, unaprovocazione al nostro modo di viverele diverse fasi della vita: uno stimolocontro quella stanchezza interiore cheinibisce il desiderio, il gusto dellanovità, il potere dei sogni; quellastanchezza che rende vecchi anche sesi è anagraficamente giovani. Ciò checi rende spiritualmente giovani alloraè la forza di non tradire i propri sogni,anche quando le circostanzesembrano deludere le nostre speranzee smentire la stessa ragione.

Alessandro Forte

IL GIORNO DEL SIGNORENon tradire i sogni rende sempre giovani

lunedì 3 febbraiosan Biagio, sant’Oscar2Sam 15,13-14.30;16,5-13a; Sal 3;Mc 5,1-20

martedì 4san Gilberto2Sam 18,9-10.14b.21a.24-25a.30-32; 19,1-3; Sal 85;Mc 5,21-43

mercoledì 5sant’Agata2Sam 24,2.9-17;Sal 31; Mc 6,1-6

giovedì 6santi Paolo Miki e c.1Re 2,1-4.10-12;cant. 1Cron 29,10-12;Mc 6,7-13

venerdì 7san TeodoroSir 47,2-13; Sal 17;Mc 6,14-29

sabato 8san GirolamoEmiliani1Re 3,4-13; Sal 118;Mc 6,30-34

La Parola di ogni giorno

✎ NOTIZIARIO DIOCESANOPapa Francesco incontra i fidanzatiVenerdì 14 febbraio nell’aula Paolo VI, in VaticanoVenerdì 14 febbraio alle 11,festa di San Valentino, papaFrancesco incontra ifidanzati nell’aula Paolo VI,in Vaticano. All’incontrocon il Papa, con tema “Lagioia del Sì per sempre”,sono invitati in modoparticolare i fidanzati chehanno già frequentato ostanno vivendo i percorsiin preparazione almatrimonio.Per informazioni e iscrizioni: Massimiliano e Valentina Turci,cell. 338 5480943, [email protected], www.noifamiglia.it,www.famiglia.va

✎ CHIESA INFORMARadio Maria in collegamento con l’istituto “Don Baronio”Giovedì 6 febbraio alle 22,45L’emittente cattolica internazionale Radio Maria si collegheràgiovedì 6 febbraio alle 22,45 con la cappella dell’istituto “DonBaronio” di Cesena, per la recaita del Rosario guidato da donTarcisio Dall’Ara. La diretta radiofonica, promossa inoccasione del 40esimo della Nascita al Cielo del Servo di Diocanonico don Carlo Baronio, rientra nella trasmissione“Serata Sacerdotale”.

Rinnovamento nello Spirito, incontro ogni giovedìProseguono tutti i giovedì, alle 21 nella sala “Alberto Mondardini”del seminario, a Case Finali di Cesena, gli incontri di preghierapromossi dal Rinnovamento nello Spirito. Con la “Preghiera diEffusione”, in particolare, si approfondisce la conoscenza dellaGrazia ricevuta nel Battesimo. Gli incontri comprendono annunci,testimonianze e preghiera.Per info: Anna, 333 2578855.

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Giovedì 30 gennaio 2014 7Vita della Diocesi

Il servizio del diaconoper una Chiesa ministerialeIntervista a don Giuseppe Bellìa, direttore della rivista “Il diaconatoin Italia”, a Cesena per una due giorni di formazione con i diaconi

ei giorni 17 e 18 gennaio scorsi, in seminario a Cesena, la comunità dei diaconipermanenti ha vissuto una due giorni di formazione. Le riflessioni sono stateguidate da don Giuseppe Bellìa, sacerdote della diocesi di Catania, direttore

della rivista “Il diaconato in Italia”.A lui abbiamo posto alcune domande.

Inizierei con la definizione del diacono. Chi è oggi? È un laico? È un consacrato? È unlaico-consacrato? È uno sposo impegnato nella comunità cristiana? Sono voluta-mente provocatorio, ma in giro mi pare ci sia parecchia confusione. Se lei ci aiuta...Si deve riconoscere che nell’immaginario collettivo della nostra Chiesa, il ministerodel diacono non ha fatto breccia. Le cause sono molteplici, ma in particolare lariscoperta del diaconato come funzione ministeriale permanente voluta dal Concilionon ha rilievo se tutta la comunità non condivide la scelta e la scommessa del serviziocristiano. Solo una “Chiesa tutta ministeriale”, come si diceva anni addietro, puòcomprendere e valorizzare la vocazione diaconale. Infatti, anche le splendide figure di

N

alcuni diaconi - e in questi cinquant’anni cene sono stati - non hanno contribuito aillustrare, presso il popolo di Dio, ilministero del terzo grado dell’ordine.Naturalmente ci sono altre concause chehanno collaborato a creare un’identitàopaca, in bilico tra un servizio rituale dachierichetto adulto e un volontariato daonlus cristiana. Sono però ragionisecondarie rispetto a quella della necessariaconversione ecclesiale a una fraternità piùevangelica.

Qual è il ruolo del diacono all’interno deiconsacrati e della comunità cristiana cui èassegnato? E nei confronti della comunitàdi appartenenza?Il compito del diacono si espleta nellatriplice funzione del ministero della Parola,dell’Eucaristia e della carità. Piùesattamente esercita la carità di dispensarela Parola ai lontani e ai marginali,rendendoli partecipi dell’Eucaristia e, senecessario, anche dei beni materiali dellachiesa. Non dovrebbe essere un ruolocaratterizzato da “personalismi” o da

“localismi”. Vuol dire che il diacono nondovrebbe operare da solo, secondo il suogusto, ma essere a servizio del ministero delvescovo e quindi essere impiegato infunzioni ecclesiali per un territorio ampiodella diocesi e non rinchiuderlo comesupporto di un parroco o degli uffici di curia.

Lei ha parlato di “diaconia della Parola” el’ha declinata in annuncio, catechesi e teo-logia. Potrebbe spiegare nel dettaglio?La “diaconia della Parola” come si evince dalNuovo Testamento, si realizza connaturalezza lungo un percorso oggettivo,attento ai tempi e ai diversi destinatari. Ilprimo grado è quello dell’annuncio, delkerygma, della buona notizia che Gesù, ilcrocifisso è figlio di Dio. La conoscenza dellasua Parola lievita in un desiderio diconoscere la persona del Cristo nella suapienezza e questo dovrebbe portare a unadiaconia catechetica. Infine, il mettereordine in colui in cui si crede per saperlocomunicare con sapienza è quella didascalianecessaria che diviene una parola densa diteologia.

a professione solenne di suor Alessandra e suorNadia, delle Suore della Sacra Famiglia, che avverràin Cattedrale a Cesena domenica 2 febbraioprossimo, nella Festa della Vita consacrata, sarà

una provvidenziale occasione per la Comunità diocesanaper prendere coscienza ancora di più del valore, dellabellezza e della ricchezza della vocazione religiosa nellavita della nostra Chiesa e della Chiesa universale.Mentre suor Alessandra e suor Nadia pronunceranno il loro’sì’ definitivo a Dio, gli altri religiosi, appartenenti ai diversiistituti maschili e femminili, i consacrati nel mondo, imembri dell’Ordo virginum presenti in Diocesi,rinnoveranno la loro consacrazione a Dio. Sarà unmomento bello e ricco per tutti: per il vescovo, i presbiteri, idiaconi, gli sposi e i laici cristiani in genere.A tutti, a partire dal battesimo, sarà rivolta in quel giorno laparola del vangelo: Ecco, egli (Gesù) è qui per la caduta e larisurrezione di molti in Israele… come segno dicontraddizione (cfr Lc 2, 34). Tutti i battezzati, uniti aCristo, devono essere nel mondo come un segno dicontraddizione. I religiosi lo devono essere in modospeciale. Due le specificazioni che recentemente papaFrancesco ha fatto a questo proposito, parlando lo scorsonovembre con i superiori generali dei diversi istitutireligiosi maschili del mondo. Compito dei religiosi è: 1)svegliare il mondo: “La Chiesa deve essere attrattiva - hadetto - Svegliate il mondo! Siate testimoni di un mododiverso di fare, di agire, di vivere!”; 2) Essere uomini che

Lilluminano il futuro. Illuminare il futuro è proprio delprofeta. La priorità della vita consacrata è “la profeziadel Regno, che non è negoziabile. L’accento devecadere nell’essere profeti e non nel giocare ad esserlo”.Staremo accanto ai religiosi perché si realizzi quanto ilMagistero della Chiesa ha auspicato nel documento aloro dedicato: la vera profezia nasce da Dio,dall’amicizia con Lui, dall’ascolto attento della suaParola nelle diverse circostanze della storia. Il profetasente ardere nel cuore la passione per la santità di Dioe, dopo averne accolto nel dialogo della preghiera laParola, la proclama con la vita, con le labbra e con igesti, facendosi portavoce di Dio contro il male e ilpeccato” (Vita consacrata, 84).I religiosi perciò hanno bisogno della preghiera di tutti,perché questa impresa cui il Signore li chiama non èfacile; è impegnativa e stare loro accanto con lapreghiera è doveroso. Lo faremo in modo particolaredomenica 2 febbraio in Cattedrale.

Douglas, vescovo

Il messaggio del vescovo Douglas in vista della Giornata della Vita consacrata (domenica 2 febbraio)

Domenica 2 febbraio alle 18 inCattedrale a Cesena la professioneperpetua di suor Alessandra Fabbrie suor Nadia Pompili, suorefrancescane della Sacra Famiglia

uor Alessandra Fabbri (a sinistra nella foto) e suorNadia Pompili (a destra nella foto) faranno la

professione solenne nelle Suore Francescane della SacraFamiglia nella concelebrazione di domenica 2 febbraio alle18, in Cattedrale a Cesena.Presiederà la Messa il vescovo di Cesena-Sarsina DouglasRegattieri. Le offerte raccolte il giorno della Professioneandranno a sostegno dei progetti educativi che le suoreportano avanti in Colombia, Mozambico e Italia.In preparazione, sabato 1 febbraio alle 21, nella casa dellesuore della Sacra Famiglia in via Mami 411, a Cesena, siterrà una veglia di preghiera.

S

Azione Cattolica | Consiglio diocesano, volti ‘vecchi e nuovi’ Al termine dello scrutinio per l’elezionedel nuovo consiglio diocesano di Azionecattolica svoltosi sabato scorso in semi-nario a Cesena, sono risultati eletti: perl’Acr (ragazzi) Isacco Battistini, Maria Fe-derica Currà, Tommaso Degli Angeli, Ste-fania Di Leo, Alessandra Fantozzi, ChiaraNatali. Per l’Acg (giovani): Giacomo Biguz-zi, Alessandro Merloni, Giulia Missiroli,Giulia Nucci, Giorgia Ravaioli, Sara Ventu-rini. Per il settore adulti: Francesco Biguz-zi, Gennaro Bucci, Claudia Coppari, Stefa-no Gazzoni, Carmelina Labruzzo, ValentinaSanterini.Fra qualche settimana il nuovo consigliodiocesano eleggerà i vice presidenti, re-sponsabili di settore, e indicherà una ter-na di nomi da sottoporre al vescovo perla scelta del nuovo presidente diocesanoper i prossimi tre anni.Nella foto in alto, da sinistra, Luisella Si-viero (Ac nazionale), William Casanova(presidente assemblea), Carmelina La-bruzzo (presidente diocesana) e ManuelMussoni (Ac Rimini, consiglio regionale).NEL SITO CORRIERECESENATE.ITSONO PUBBLICATE DUE FOTOGALLERY

Incontro | Vescovo e giornalisti

Giovedì 23 gennaio, vigilia della festa di San Francesco di Sales, patronodei giornalisti, il vescovo Douglas ha accolto in episcopio i giornalisti e glioperatori delle comunicazioni sociali del comprensorio cesenate. Il tradi-zionale appuntamento ha fornito l’occasione per commentare il messag-gio di papa Francesco “Comunicazione al servizio di un’autentica culturadell’incontro”. Famiglia, politica, ‘preoccupazioni’ e prossimi impegni pa-storali i temi su cui è proseguito il confronto con monsignor Regattieri. (fo-to Mauro Armuzzi)

“... per prenderecoscienza della bellezzadella vocazione religiosa”

FOTO ARCHIVIO SIR

Page 8: Corriere Cesenate 04-2014

Giovedì 30 gennaio 20148 Visita pastorale

Parrocchia di San VittoreIl vescovo Douglas in visitaan Vittore, frazione di Cesena si

sviluppa nella prima periferia citta-dina sul versante della valle del Sa-

vio. Da trentasette anni l’omonima par-rocchia è guidata da don CarloMeleti. “Parliamo di una comu-nità di circa 2.700 persone, te-nendo presente anche extraco-munitari e testimoni di Geovache sono una decina di famiglie”.Don Carlo, che è anche direttoredella Caritas diocesana, si soffer-ma proprio sulla condizione de-gli stranieri accolti nella sua re-altà. “Gli extracomunitari, inparticolare quelli provenientidall’Africa settentrionale, sonoquelli che fanno più fatica ad in-tegrarsi – spiega il parroco –. Ipiù frequentano la Caritas par-rocchiale nei locali sopra il bar,di fronte alla chiesa”. “Ci sono anche extracomunitaricattolici africani che frequenta-no regolarmente la messa – sveladon Carlo –. Vengono da paesiquali Congo, Nigeria, Senegal.Vengono in chiesa coi loro vestititipici, molto colorati”. La Caritasparrocchiale (alla quale si ag-giunge quella interparrocchialeche comprende l’Unità pastoralecomposta da San Vittore, SanCarlo, Tipano, San Mauro in Val-le, Diegaro, Torre del Moro) pri-ma serviva quasi solo extraco-munitari ma, come dice donCarlo, “da un po’ di tempo a que-sta parte si rivolgono al centro anche fa-miglie italiane, almeno quattro o cinque”. La Caritas di San Vittore offre servizi qualiil centro di ascolto e accoglienza, e la di-stribuzione di alimenti (ogni quindicigiorni). “Circa 60-70 famiglie vengo aprendere alimenti, per un totale di quat-trocento persone”. Il prezioso lavoro divolontariato è portato avanti da sei ope-ratrici donne e un uomo. Il tessuto economico sociale tutto som-mato tiene. Questo grazie anche ad unarealtà imprenditoriale cesenate afferma-ta, l’azienda Amadori che dà lavoro a mi-gliaia di persone. Una risorsa per il terri-torio di San Vittore che ha fatto sì che “sisentisse meno la povertà”. Più problema-tico il campo dell’edilizia, “qualche dittadi muratori ha dovuto lasciare a casa ipropri dipendenti”. Molti abitanti sonodipendenti presso le ditte della zona arti-gianale (una trentina di imprese tra SanCarlo e San Vittore), molti altri sono auto-trasportatori o impiegati.A San Vittore, di fronte alla chiesa, è pre-sente uno dei pochi cineteatri della zona,il Victor. E’ una struttura parrocchiale, ge-stito in maniera volontaria dalla coopera-tiva “Amicizia”, nel palazzo dove un tem-po aveva sede la Dc e ristrutturato nel2000. “La struttura viene usata per la pro-iezione di film, ma non solo. Viene messaa disposizione anche per recite, comme-die nel periodo di carnevale o in occasio-ni di feste varie. Si tratta di un serviziopastorale e sociale prezioso, senza guada-gno”.La parrocchia ha una lunga storia carat-terizzata da una forte e storica presenzadell’Azione Cattolica, soprattutto con

S

l’Acr che vanta “educatori giovani e benmotivati”. Educatori, catechisti e famiglierappresentano una scommessa per laparrocchia. “Cerchiamo di puntare moltosui giovani – spiega don Carlo –. Nono-stante impegni e difficoltà c’è uno zocco-lo duro di loro che rimane, anche dopo lacresima. Li incontriamo settimanalmen-te. Il numero di quelli che si disperdonodopo la cresima rimane comunque alto”.Anche le famiglie si incontrano regolar-mente la domenica pomeriggio, ogniquindici giorni, per un momento di pre-ghiera, o un incontro con testimonianza.“Una volta al mese si tiene un momentocomunitario di adorazione, preghierespontanee e canti”. Il sabato pomeriggio è dedicato alla cate-chesi per i più piccoli (circa 20 bambiniper annata) nei locali della parrocchia

Da domenica 2 a domenica 9 febbraiomonsignor Regattieri visiterà la comunità parrocchiale

guidata dal parroco don Carlo Meleti

CALENDARIOVISITA PASTORALE

PARROCCHIA

SAN VITTOREdal 2 al 9 febbraio

Domenica 2 febbraio• ore 15: inizio Visita Pastorale con Messa

Lunedì 3 febbraio• ore 21: incontro con partecipanti al

corso per fidanzati in preparazione almatrimonio

Martedì 4 febbraio• ore 15: visita a casa di anziani• ore 21: incontro con il Consiglio di

Unità pastorale

Mercoledì 5 febbraio• ore 9: incontro con i bambini delle

scuole materne ed elementari• ore 15: visita agli anziani e ammalati• ore 21: incontro con il Consiglio pasto-

rale parrocchiale e Consiglio per gli af-fari economici

Venerdì 7 febbraio• ore 9: visita agli anziani e ammalati• ore 15: incontro con i bambini del cate-

chismo delle scuole elementari• ore 19,30: incontro con i giovani; a se-

guire, cena insieme• ore 21: incontro con il gruppo “Roveto

Ardente”

Sabato 8 febbraio• ore 14,30: incontro con i ragazzi delle

scuole medie• ore 16: incontro con i catechisti e gli

educatori• ore 18,30: incontro con il Gruppo Fami-

glie

Domenica 9 febbraio• ore 9: Messa• ore 10: incontro con i bambini di 1ª e 2ª

elementare e ragazzi dell’Acr• ore 11: Messa e conclusione della Visita

pastorale

ZONA PASTORALE VALLE DEL SAVIO-DISMANO - UNITÀ PASTORALE N. 19

LA CHIESA PARROCCHIALEDI SAN VITTORE DI CESENA.

A DESTRA,DON CARLO MELETI,

PARROCO A SAN VITTOREDAL 1977

che comprendono anche aree per svago edivertimento e campi sportivi, tutte ope-re parrocchiali attigue alla chiesa. Questaè un’antica pieve risalente all’anno 1000(e ristrutturata più volte, l’ultima dellequali nel 2006), è dedicata a San Vittoremartire e soldato (ricordato la prima do-menica di ottobre), mentre la patronadella comunità è la Madonna del Rosario.Relativamente alle feste paesane, ungrande momento di aggregazione è quel-lo della Festa dello Sport, conosciuta or-mai in tutto il Cesenate. In calendario èfissata la settimana di Ferragosto. E’ la so-cietà sportiva San Vittore che fa da trainoalla festa, proprio nel campo sportivoparrocchiale accanto alla chiesa. Standgastronomici, musica e balli allietano so-litamente tutte le serate fino al 14 agosto.

Michela Mosconi

Il vescovo Douglas Regattieri sarà presto a...Visita pastorale: pubblichiamo di seguito i prossimi appuntamenti:

TIPANO: dal 9 febbraio al 16 febbraioSAN CARLO: dal 23 febbraio al 2 marzo

DIEGARO: dal 2 marzo al 9 marzoGUALDO-BACCIOLINO: dal 16 marzo al 23 marzoSANTA MARIA NUOVA: dal 23 marzo al 30 marzo

PIEVESESTINA, SAN CRISTOFORO, SANT’ANDREA IN BAGNOLO: dal 6 aprile al 13 aprile

Page 9: Corriere Cesenate 04-2014

Giovedì 30 gennaio 2014 9Visita della Chiesa

a Pace è come il vento, soffiaforte, potendo raggiungere tutti,in particolare chi ne ha piùbisogno. Due ragazzi dell’Azione

cattolica, Sara e Matteo, sono allafinestra con papa Francesco in questaterza domenica del tempo ordinario.Com’è tradizione gennaio è il mesededicato alla riflessione e all’impegnoper la pace dei ragazzi dell’associazione;e il volo delle due colombe, dalla finestradalla quale il Papa si è rivolto per lapreghiera mariana dell’Angelus,simboleggia l’impegno di pace deiragazzi e dell’Azione cattolica.Impegno oggi quanto mai urgente vistele difficili, anzi drammatiche, immaginidi violenza e di conflitto che giungonoda diverse parti del mondo: acominciare dall’Ucraina, per la qualeFrancesco auspica un dialogocostruttivo fra istituzioni e società civile,evitando il ricorso ad azioni violente“nella ricerca della pace e del benecomune”. Ma anche l’Egitto, il Medio

Oriente, la Siria: tutti Paesidove le speranze dicambiamento sono naufragatedi fronte alle violenze eall’incapacità di dare ascoltoalla voce dei popoli.

C’è poi un’immagine che il Papa nonpuò dimenticare: la macchina bruciata aCassano allo Jonio con dentro il piccoloCocò Campolongo, tre anni. “Questoaccanimento su un bambino cosìpiccolo sembra non avere precedentinella storia della criminalità”, affermaFrancesco all’Angelus. “Preghiamo conCocò, che sicuro è con Gesù in cielo, perle persone che hanno fatto questo reato,perché si pentano e si convertano alSignore”.Parole, impegni che si legano bene conle letture di questa domenica, con lamissione che Gesù è chiamato acompiere, e cioè di andare incontroall’uomo nella realtà, nei luoghi in cuivive e opera, per aiutarlo a uscire eaccettare il messaggio nuovo delVangelo. Sappiamo che Gerusalemmenon è l’inizio del suo cammino, ma laconclusione; i primi passi li muove aNazareth, e in Galilea, “terra di frontiera”ricorda Francesco, una regione doveforte era la presenza di diverse

popolazioni straniere. Terra di frontiera,dunque, “dove si incontrano personediverse per razza, cultura e religione.Luogo simbolo, la Galilea, diceFrancesco, “per l’apertura del Vangelo atutti i popoli”.È interessante notare che nel suo andarein Galilea, Gesù interpreta e continua amodo suo la missione di Giovanni che loaveva battezzato al Giordano e che ora,leggiamo, è imprigionato: non è più neldeserto, non è più solo, ma Gesù sceglie“il mare di Galilea”, potremmo dire, conle parole di Francesco, sceglie una“periferia dell’esistenza”. Sceglie unluogo abitato per dirci: la necessitàdell’incontro: “possiamo spaventarci ecedere alla tentazione di costruire recinti

L

LA DOMENICA DEL PAPAIl Pontefice ricorda il bimbo uccisotragicamente a Cassano allo Jonio:“Preghiamo con Cocò, che sicuro ècon Gesù in cielo, per le personeche hanno fatto questo reato,perché si pentanoe si convertano al Signore”

In pace...incontroall’uomo

per essere più sicuri, più protetti”. MaGesù ci insegna, afferma Francesco, che la“Buona novella, che lui porta, non èriservata a una parte dell’umanità, è dacomunicare a tutti. È un lieto annunciodestinato a quanti lo aspettano, ma anchea quanti forse non attendono più nulla enon hanno nemmeno la forza di cercare edi chiedere”.Ecco allora le sofferenze di una partedell’umanità, le attese di pace, ilmessaggio della non violenza: “nessuno èescluso dalla salvezza di Dio”, anzi, “Diopreferisce partire dalla periferia, dagliultimi, per raggiungere tutti. Ci insegna unmetodo, il suo metodo, che però esprime il

contenuto, cioè la misericordia del Padre”.Dobbiamo uscire dalle nostre comodità eavere il coraggio di accettare la chiamata aessere strumenti di pace e diriconciliazione; di raggiungere “tutte leperiferie che hanno bisogno della luce delVangelo”. Non sceglie i dotti, non si rivolgealle scuole dei dottori della legge, ricordaFrancesco; i primi discepoli di Gesù sonopersone semplici. Li va a chiamare “làdove lavorano, sulla riva del lago: sonopescatori. Li chiama, ed essi lo seguono,subito. Lasciano le reti e vanno con lui: laloro vita diventerà un’avventurastraordinaria e affascinante”. Nasce cosìuno stile nuovo fatto di disponibilità,vicinanza, sollecitudine.

Fabio Zavattaro

La cultura del “noi” come antidotoalla “palude fangosa”

● Nella prolusione del cardinale Bagnascoal Consiglio permanente dei vescovi,viene espressa grande fiducia nel popolo

● L’impegno di dare vocea chi cerca lavoroe vuole fondare una famiglia

ire “una parola di prossimità”alla gente, per far crescerequella “foresta buona esilenziosa” che è la “fede umile

e semplice”, in modo che abbia “piùvoce degli alberi che cadonorumorosi”. È la scelta del cardinaleAngelo Bagnasco, che lunedì scorsonella prolusione al Consigliopermanente dei vescovi italiani hausato quel “filo d’oro, forte e duttileinsieme, capace di adattarsi senzaspezzarsi” che è la gioia del Vangelo perspiegare come i vescovi italianivogliano “essere compagni di strada”, enon “censori arcigni”, dell’uomo dioggi, credente e non credente.

Revisione dello Statuto. A distanza diquattordici anni dalla suaformulazione, ha esordito il cardinaleBagnasco, i vescovi italiani riprendonoin mano lo Statuto della Cei, “alla lucedelle attuali circostanze storiche, nelsegno di una crescentepartecipazione”, su sollecitazione delPapa e dopo aver raccolto il frutto dellariflessione delle sedici Conferenze

D episcopali regionali. Durante ilConsiglio permanente, i vescoviprenderanno in esame il “riccomateriale pervenuto” per un lavoro“attento e proficuo”.

“Prossimità” e cultura del “noi”. Sonoqueste le due parole-chiave dellaprolusione, in cui tra le proposte c’èanche quella di “ripensare seriamentedelle forme organiche di servizio civile,che siano delle tappe di vita e deitirocini del noi”. Alla base, quella“visione antropologica veramenteumanistica per cui - anche per chi noncrede - la persona non solo vive direlazioni ma è relazione; i diritti e idoveri restano tali e i desideri restanodesideri; alle cose si riconosce la lorospecifica natura, e le differenzevengono dichiarate per quello chesono con rispetto e senza smanie diomologazioni forzate o violente”. “Nelnostro Occidente - la denuncia -sembra di assistere a uno stranoparadosso: quanto più si parla disocietà e di bene comune, di rispetto edi diritti, tanto più si rivela arrogante il

disegno oscuro di omologare tutto etutti”.

Educazione “questione chiave”, no a“discriminazione”. Nel nostro Paese,persiste una “grave discriminazioneper cui da un lato si riconosce la libertàeducativa dei genitori, e dall’altro la sinega nei fatti, costringendoli adaffrontare pesi economicisupplementari”. È il grido d’allarme delcardinale Bagnasco, che ha ricordatoche la Chiesa “ha nel suo Dna lamissione di evangelizzare e dieducare”, e che “il compito educativooggi è una missione chiave”, come dicepapa Francesco. Ogni anno, chiuderedelle scuole cattoliche rappresenta “undocumentato aggravio sul bilanciodello Stato, un irrimediabileimpoverimento della società e dellacultura, e viene meno un necessarioservizio alle famiglie”. E proprio “persostenere l’importanza decisiva dellascuola tutta, dell’educazione e dellalibertà educativa”, i vescovi italianihanno promosso “un evento pubblico”per il 10 maggio in piazza San Pietro, al

quale papa Francesco “ha dato non solo la suaapprovazione, ma ha assicurato la sua personalepresenza”.

“L’Italia non è una palude fangosa dove tutto è insidia,sospetto, raggiro e corruzione”. Il cardinale Bagnasco haesortato “tutti” a “reagire ad una visione esasperata einteressata che vorrebbe accrescere lo smarrimentogenerale e spingerci a non fidarci più di nessuno”. “Aquesto disegno, che lacera, scoraggia e divide, e quindi èdemoniaco, non dobbiamo cedere”, ha aggiunto lanciandoun forte appello “affinché la voce dei senza lavoro, che saleda ogni parte del Paese, trovi risposte più efficaci in ogniambito di responsabilità”: “Il dibattito sulla riforma delloStato è certamente necessario”, ma non deve andare “ascapito di ciò che la gente sente più bruciante sullapropria pelle, e cioè il dramma del lavoro”. Tra le urgenzeda affrontare, la “situazione insostenibile delle carceri”.

La società “ha bisogno di lavoro e di famiglia”.Con questo binomio il cardinale ha concluso laprolusione, citando il lavoro di consultazione “grande ecapillare” fatto dalla Chiesa italiana in vista del prossimoSinodo sulla famiglia e auspicando che quest’ultima sia“sostenuta da politiche più incisive ed efficaci anche inordine alla natalità, difesa da tentativi di indebolimento epromossa sul piano culturale e mediatico senzadiscriminazioni ideologiche”.

VATICANO, DOMENICA26 GENNAIO: PAPA FRANCESCO

SUBITO DOPO L’ANGELUSHA ACCOLTO DUE RAGAZZI

DELL’ACR E CON LOROHA LIBERATO DUE COLOMBE

BIANCHE. MIGLIAIA I RAGAZZIDELL’AZIONE CATTOLICAA ROMA IN OCCASIONE

DELLA “CAROVANA DELLA PACE” (FOTO L’OSSERVATORE ROMANO

(WWW.PHOTO.VA /SIR)

ROMA, 28 GENNAIO:IL CARDINALE

ANGELO BAGNASCOTIENE LA PROLUSIONE

AL CONSIGLIO EPISCOPALEPERMANENTE

(FOTO SICILIANI-GENNARI/SIR)

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Giovedì 30 gennaio 201410 Attualità

SuperAbiledi Arianna Maroni

TRENO ACCESSIBILEPER ELISATrenta minuti di viaggio,sempre gli stessi, ma conun sapore nuovo. Venerdìscorso Elisa Bortolazzi -avevamo parlato di leiqualche mese fa - hafatto il tanto agognato“viaggio prova”. In lotta da un anno con le fer-rovie a cui aveva chiesto di rendere accessibileai disabili la stazione del suo paese, Elisa ha in-fatti percorso quello che è stato definito “viag-gio zero” da San Felice sul Panaro a Bologna.Si apre così una collaborazione tra il Comunedella provincia di Modena, che s’impegna inol-tre in caso di guasti agli ascensori della sta-zione ad avvisare tempestivamente la Sala Bludi Bologna, e la Tper (azienda trasporti EmiliaRomagna). Sarà il personale in servizio suitreni Tper che transitano da San Felice sul Pa-naro ad avere il compito di aiutare Elisa - chesi sposta su una sedia a ruote - a superare il di-slivello tra il marciapiede e la pedana del treno,accompagnarla al suo posto all’interno del-l’unica carrozza attrezzata e agganciarle la cin-tura di sicurezza. Un vagone di ogni treno èinfatti accessibile per le sedie a ruote: unasemplice cintura (come quella delle macchine)con cui mettono in sicurezza Elisa e il gioco èfatto. Accanto a lei un sistema di Sos, un pul-sante rosso da schiacciare se si ha bisogno diqualcosa, ad esempio essere accompagnata inbagno che è accessibile per disabili e si trovaproprio di fronte alla postazione organizzata. ABologna invece a “liberare” Elisa dalla cintura efarla scendere dal treno pensa il servizio dellaSala Blu, dove successivamente viene accom-pagnata. Stesso iter, ma al contrario, a Bolognaper il viaggio di ritorno: per salire sul trenoElisa si affiderà ai servizi della Sala Blu, perscendere sarà nelle mani del personale dibordo. Grande soddisfazione dunque per lagiovane che si dice “contenta” della soluzionetrovata dalle ferrovie, anche se non prevedel’installazione delle rampe da lei richieste (nonritenute necessarie da Rfi) per poter usciredalla stazione anche in caso di malfunziona-mento degli ascensori, e che le permette diviaggiare da sola da casa a Bologna, dove stu-dia Giurisprudenza all’università.Dal 24 febbraio, quando riprenderanno le le-zioni, la ventenne inizierà a viaggiare in auto-nomia. Resta comunque il fatto che Elisa potràviaggiare solo sui treni locali di Tper che co-prono la tratta Bologna-Poggio Rusco, poichésono gli unici accessibili e dovrà comunqueprenotare il servizio alla Sala Blu di Bologna,comunicando sempre su quale treno viaggia.È stata prevista però la possibilità di prenotarlidi settimana in settimana, o anche ogni quin-dici giorni. “Anche dovendo prenotare il viag-gio, è già una vittoria per una battaglia che èstata sostenuta dai docenti dell’Università e inparticolare la professoressa Nicoletta Sarti, daigiornalisti che hanno raccontato la mia storia,dalla mia famiglia e dai miei compagni dicorso - dice Elisa -. Da oggi in poi la stazionedi San Felice sul Panaro sarà accessibile, conquesta metodologia che prevede la collabora-zione con la Sala Blu di Bologna, a tutti i viag-giatori disabili che partono da lì o vi arrivano.

il Periscopio di Zeta

RaiUno prosegue nel trend e propone altre buone fictionCon “Braccialetti rossi” ci si confronta con la malattia

Una salutare presa di coscienza

Continuano i buoni esempi di televisione. Da molti anni seguopochissimo quanto scorre sul piccolo schermo. Devo ammettere, però,che negli ultimi tempi la Rai ha sfornato qualche prodotto che merita

attenzione. Ho già detto della fiction di Pupi Avati sulla bontà del matrimonioe del valore della famiglia e ho anche ricordato la fortunata serie di donMatteo, seguitissima da un pubblico affezionato di tutte le età. In questapiccola schiera ci possono stare anche gli episodi sul commissario LuigiCalabresi, il magistrato Mario Sossi e l’ingegnere Fiat sotto il titolo “Gli annispezzati”Domenica scorsa è andata in onda la prima puntata di “Braccialetti rossi”. Losceneggiato è dedicato a sei ragazzi che si incontrano in ospedale.Argomento duro e difficile, affrontato con garbo e sincerità. Non capita difrequente di poterci immergere in situazioni così complicate. Eppure si trattadi vita quotidiana, di urgenze con le quali ci si confronta nelle nostre case.I mille impegni di ogni giorno da condividere con lo svenimento di un figlio,a scuola. Uno pensa subito che non sia nulla, e invece… Invece capita ciòche nessuno si immaginerebbe e in un attimo la vita cambia, si capovolge. Iritmi non sono più gli stessi, i valori si invertono, le amicizie vere emergono,quelle false saltano. Tutto acquista una luce diversa. Un tumore a una tibianon è questione che si può liquidare in un attimo. Come anche una

mamma che fa la clown per il figlio in coma da ottomesi.Davanti alla prima puntata mi sono interrogato. Horipensato agli anni passati, ai tanti incontri con lefamiglie che tengono in casa un disabile grave o

gravissimo. Ho rivisto volti, situazioni diverse. Intutti ho riconosciuto lo stesso desiderio: essereaccolti per quello che si è, proprio come facomprendere Leo, il protagonista, molto beninterpretato dallo studente longianese CarmineBuschini.Non ho potuto non pensare a Max Tresoldi,l’uomo in stato vegetativo persistente che dopodieci anni si è risvegliato. Alcuni anni fa venne danoi, al Petrella di Longiano, assieme ai suoigenitori che lo seguono con un coraggio infinito,per raccontare che tutto è possibile anche quandole speranze sembrano svanire. E poi mi sonoripassati davanti i figli che accudiscono le madri,le mogli che seguono i mariti, babbi e mamme chesi prendono cura di chi, pur giovane, non è più ingrado di badare a se stesso.Avrei un lungo elenco da compilare, ma non vorreiescludere nessuno. Per questo torno allatelevisione e a “Braccialetti rossi”. Mi pare meritidi essere seguito. Se non altro per confrontarci conuna parte di realtà che altrimenti rischia disfuggirci. Può apparire un pugno nello stomaco,certamente, ma a volte più risultare assai salutare.(824)

GLI ATTORI PROTAGONISTI DELLA FICTION DI RAIUNO“BRACCIALETTI ROSSI”. LA PRIMA PUNTATA È ANDATA INONDA DOMENICA 26 GENNAIO (FOTO SIR)

bbiamo chiesto a tutti diaiutarci, ma nessunosembra volerci dare

ascolto. Lottiamo per una giusta causa,la nostra terra, la nostra vita qui, lanostra dignità, il nostro futuro. Ma ilmondo resta inerme davanti alle azionidi Israele. Per questo abbiamo chiestoa Dio di donare forza al nostroimpegno per una pace giusta chegarantisca il futuro della nostracomunità”. Padre Ibrahim Shomali è ilparroco del villaggio cristiano di BeitJala, situato nel distretto di Betlemme.La città è conosciuta per i suoi vigneti euliveti, molti dei quali si trovano nellavalle di Cremisan, una delle ultimearee verdi della zona. Cremisan è lavalle su cui dovrebbe sorgere labarriera di sicurezza israeliana percollegare le colonie ebraiche di Gilo eHar Gilo, che circondano Beit Jala. Ilpassaggio della barriera taglierà difatto in due le terre di Cremisan, coneffetti devastanti per la deboleeconomia locale. A repentaglio, oltrealle terre anche posti di lavoro e scuole,quelle delle religiose salesiane. ACremisan, infatti, dal 1885 esistono unmonastero salesiano, oltre a una scuolaelementare e un asilo per 400 studenti.La cantina vinicola collegata almonastero, con le sue 220mila bottigliel’anno, offre lavoro a venti operai difede cristiana di Beit Jala. Il percorsodel muro lascerà la scuola in territoriopalestinese, mentre monastero evineria finiranno in terra israeliana. Perimpedire la costruzione del muro, gliabitanti di Beit Jala hanno intrapreso,sin dal 2006, un’azione legale che avràil suo epilogo il 29 gennaio quando sipronuncerà la Corte supremaisraeliana.

Una debole speranza. “Se il muro verràautorizzato perderemo circa 2000dunam (un dunam equivale a un km²).Siamo stanchi e la speranza stavenendo meno” dichiara il parroco chedal 1° ottobre del 2011 raduna la suacomunità su questi uliveti a rischioesproprio per celebrare, ogni venerdì,una messa perché, aggiunge, “la nostraterra abbia giustizia. Dalle nostre terrenon ce ne andremo mai”. Non sono soligli abitanti di Beit Jala in questa lotta.Con loro anche il Patriarcato latino diGerusalemme, i frati della Custodia, iSalesiani, gli Ordinari cattolici di TerraSanta e anche diplomatici eambasciatori di tanti Paesi, molti deiquali hanno partecipato il 24 gennaioall’ultima messa tra gli ulivi diCremisan. Ma tanta solidarietàpotrebbe non bastare, per cambiare lesorti di Cremisan. “Serve fare pressionepolitica, che si parli di questa vicenda, avari livelli”, dice il parroco. Mercoledì aconoscere il verdetto della Corte ci saràanche il vescovo ausiliare diGerusalemme, monsignor WilliamShomali. “Difficile fare previsioni sulladecisione che verrà presa - dice ilpresule - soprattutto perché laquestione riguarda, secondo quantoaffermato Israele, la sicurezzanazionale. Da parte nostra il sostegno ditanti Paesi ci fa sperare che qualcosa dibuono possa accadere”.

Una storia sradicata. “Non ciconfischeranno solo gli ulivi - raccontaGrace Abomuhor, uno dei 58 proprietariche rischia di perdere la terra - con inostri alberi sradicheranno la nostrastoria. Siamo davanti a una tragedia chenon è solo economica”. “Queste che ciappartengono - spiega Riad Abomuhor,

cugino di Grace - sono terre ereditatedai nostri avi. Sono la nostra storia enon esiste nessun compenso che cipossa ripagare. È una questione didiritto e di dignità”. “I nostri abitantidipendono da queste terre - afferma ilsindaco di Beit Jala, Nael Salman -. Unavolta che saranno confiscate percostruire il muro, la nostra città nonavrà più nessuna possibilità disvilupparsi in maniera sostenibile. Unasentenza negativa da parte della CorteSuprema sarebbe per noi un disastro.Perderemmo posti di lavoro e tanteaziende chiuderanno. Se voglionocostruire un muro lo facciano nella loroterra e non nella nostra”.

Rischio emigrazione. Il rischio che ilvillaggio di Beit Jala si spopoli a causadel muro è reale. Oggi sulle terreappartenenti al governatorato diBetlemme sorgono 27 colonieisraeliane. Dagli anni Sessanta in poi,secondo cifre fornitedall’Organizzazione per la liberazionedella Palestina, Israele ha illegalmenteconfiscato oltre 22mila dunam di terra,di cui 18mila annessi a Gerusalemme,altri 4mila presi per costruire il muro.Beit Jala ha perso circa il 70 per centodelle proprie terre per permettere lacostruzione delle colonie di Gilo e HarGilo. Una volta che il muro saràcostruito su Cremisan la metà degliuliveti appartenenti alle famiglie di BeitJala si troverà in territorio israeliano. Aquel punto, conclude il parroco, “non cisarà più futuro per noi, le famigliesaranno costrette a emigrare. Noicontinueremo a pregare e chiedereaiuto al mondo, sperando di essereascoltati”.

Daniele Rocchi

A“Fermare il Muro per sopravvivere

In questi giorni la Suprema Corte israeliana decideràsulla costruzione del muro nel territorio del villaggio cristiano di Beit Jala

Cremisan (Betlemme)PANORAMICADELLA CAMPAGNAATTORNO ABETLEMME(FOTO SIR)

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Giovedì 30 gennaio 2014 11Cesena

❚❚ Primo appuntamento l’1 febbraio

Poesia e letteratura al teatro Victor di San Vittore"Nel vuoto di senso lasciato dai miliardi diparole più o meno rabberciate in sms,mms, twitter, lanciati come zanzare ariempire l’etere e come zanzare a risultareanonime e fastidiose, si sta ritornando acapire che esistono luoghi privilegiati do-ve le parole sanno dire, sono un mondo,sono sostanza. La poesia è uno di questi, ilpiù immediato, il più sconvolgente. Il piùaffascinante da portare in mezzo alla gen-te" (Nais Aloisi, laboratorio teatrale "Sa-marcanda"). L’iniziativa culturale "SalottiLetterari" si muove sul solco di questa nuo-va attenzione che anche la città di Cesena

Ad avviare la rassegna sarà Francesca Ser-ragnoli, sabato 1 febbraio; secondo incon-tro il 15 febbraio con Tiziano Mariani e il 22febbraio con Angela Fabbri. L’accompa-gnamento musicale sarà a cura di LucianoBaldan, Emanuele Samorì, Greta, Elisa eLucia Solferino, Elvis Ferro. Alla lettura: Ila-rio Sirri, Cristina Barducci, Scilla Mastini,Francesco Bertozzi, Viola Strada ed EnricoMoretti.La rassegna è promossa dal laboratorioteatrale "Samarcanda", dalla cooperativa"Amicizia" e dal quartiere Valle Savio. In-gresso gratuito.

ha scoperto, e lo fa con una formula tea-trale che porta il pubblico a immedesi-marsi con l’autore, a fare dei versi l’eco al-le proprie emozioni, alla propria letturadella realtàSono tre appuntamenti pomeridiani, coninizio alle 16,30, al teatro Victor di San Vit-tore di Cesena, ciascuno dedicato a una vo-ce profonda del nostro territorio. Tre mo-menti di ascolto in cui parole, musica, co-lori esprimono un momento unico. Tre sa-lotti in cui entrare e sedersi sul tappeto. Ilcritico Gianfranco Lauretano è l’ospite che,con leggerezza, apre finestre sul pubblico.

IcarusI verbali sono 25milaSono 25.538 i verbali elevati dal sistema divideosorveglianza Icarus nei suoi primi 250giorni di attività a pieno regime (cioè dal 25marzo 2013, giorno di avvio dell’attivitàsanzionatoria, fino all‘8 dicembre).Eliminando i 3.163 annullati (nella maggiorparte dei casi riferiti a pass invalidi per iquali non erano stati trasmessicorrettamente i dati), ne restano oltre22mila che indicano accessi irregolari allezone a traffico limitato, con una mediagiornaliera che si attesta intorno alle 90unità.Da segnalare, inoltre, che circa i due terzi deiverbali validi sono già stati regolarmentepagati: sono 15.469 gli automobilisti chehanno saldato il conto, contro i 6.906 cheancora non lo hanno fatto. Nella fase dirodaggio, durata fino al 24 marzo 2013, ilnumero degli accessi sospetti registrò puntealtissime con una media giornaliera chesuperava le 1500 unità. Il fenomeno si èridimensionato dopo l’avvio delle multe.

ontinua il dibattitosui progetti e levisioni per Cesena, aseguito delle

sollecitazioni lanciate sullecolonne del CorriereCesenate. Stefano Angeli, di Progettoliberale, punta tuttosull’economia: "Laprossima legislatura dovrànecessariamente risollevarel’economia cesenate. Senzaun’economia che gira,infatti, non c’è lavoro e nonci sono risorse per i servizi.La crisi è venuta da lontano,ma l’Amministrazioneattuale non ha agito per suacompetenza per alleviarnel’impatto e i sintomi.Occorrerà innanzituttoridurre la burocrazia e lapressione fiscale sulleattività produttive e sullefamiglie. Per farlo sirecuperino risorse dallavendita di quote azionariedelle società partecipate edi patrimonioimmobiliare pubblico,nonché dallarazionalizzazione dellaspesa, sulla quale c’èancora margine di manovra. Da unpunto di vista liberale lo Stato, maanche gli enti locali, devono dimagrire,perdendo qualunque funzione digestione per mantenere solamentequelle di indirizzo e controllo".Di crisi parla anche il localeMovimento 5 stelle, declinando però lerisposte in chiave ambientale: "Peruscire dalla crisi e creare posti di lavoro- afferma la capogruppo consiliareNatascia Guiduzzi - bisogna investirein cultura e in tutela del territorio. Lacura del territorio è una veraemergenza per la nostra zona: si èinvestito poco su questo fronte, speciesul versante della prevenzione. Semprein tema ambientale, altri posti di

lavoro si potrebbero creare puntandosul riciclo e sul recupero dei materiali.Oggi, quando si cerca l’effettivadestinazione della raccoltadifferenziata, ci si imbatte nelle zoned’ombra lasciate da Hera nei suoireport. Il settore, nei fatti, è statooccupato dai partiti e queste grandiaziende prendono i contributi pubbliciper incenerimento. Non c’è un veromercato".Altro punto strettamente collegato, peri grillini, è quello dell’agricoltura:"Cesena, un tempo al top in regione suquesto fronte, dovrebbe avere unassessore dedicato per l’agricoltura,non una semplice delega assegnata tratante. Il settore agricolo ha bisogno di

sostegno, mentre oggi viene lasciatomorire a livello nazionale e locale.L’Amministrazione attuale, invece,caldeggia la connessione sistemauniversitario e imprenditoriale, comenel caso di CesenaLab. Mal’information technology non avevabisogno di sostegno. Pensiamopiuttosto ai coltivatori che vanno inpensione: a chi lasciano i campi?Dall’agricoltura può derivare unagrossa ricchezza per la città".Il Partito repubblicano interviene conLuca Ferrini, ex consigliere comunale:"Una crescita programmatica passaanche da un’alternanza politica. Ilpotere, quando resta troppo a lungonelle stesse mani, diventa protervo e

autoreferenziale. Dettoquesto, le prospettive perl’uscita dalla crisi profondadel nostro territoriopassano da unarivisitazione delle prioritàdell’amministrazione:dobbiamo aiutare famigliee lavoro, prima di tutto.Tale progetto passa da unabbassamento (almenodella metà) della pressionefiscale in mano al Comune.Il settore produttivogrande, medio e piccolo hadisperato bisogno diossigeno. Occorrel’apertura di tavoli a tre,imprenditori, lavoratori esindacati, percomprendere le esigenze

specifiche delle singolerealtà. In cambio di postidi lavoro e diadeguamento dei salari,bisogna offrire l’aiutoistituzionale possibile, apartire dalla revisione delPrg, arrivando a sgravi adhoc per realtà produttiveche assumano giovani edisoccupati".

I repubblicani chiedonoanche un maggiore impegno pubbliconel settore dell’istruzione, conl’abbattimento dei costi degli asilicomunali. Attenzione ancheall’aggiornamento professionale deilavoratori in attesa di occupazione, daripensare, mentre si chiede ilcoinvolgimento dei sindacati inun’operazione di tutela e di elevazionedi professionalità del compartogiovanile. Tra le altre priorità del Pri anchecultura, centro storico, periferie. Leposizioni integrali degli intervenutisono consultabili, come di consueto,sul nostro sito corrierecesenate.it nellasezione "Opinioni e lettere".

MiB

C

Verso le elezioni Intervengono nel dibattito Stefano Angeli, Natascia Guiduzzi e Luca Ferrini

La politica aiuti l’economiaContinuiamo a raccogliere e mettere a confronto idee e opinioni in vistadelle amministrative di maggio. Proseguiremo anche la prossima settimana

Foto archivio

Antonio Giangrasso

Page 12: Corriere Cesenate 04-2014

IL PASSATO IL CANONICO CARLO BARONIO

ASSOCIAZIONE “DON CARLO BARONIO” FONDAZIONE “OPERA DON BARONIO”

A 40 ANNI DALLA MORTE IL PRESENTE

Il primo Istituto “Figli del Popolo” aperto da Don Baronio nel 1926nella Borgata di Porta Santi

Intrattenimento con gli ospiti del Centro Diurno Assistenziale

Palestra per riabilitazione

Un momento di fraternità: merenda all’aperto

Il passato e il futuro... s’incontrano

- Nato a Cesena l’11 maggio 1887

- Entrato in Seminario nel 1898

- Ordinato sacerdote il 25 luglio 1911

- Tenente Cappellano dell’11º reggimento fanteriasul Podgora nel 1915

- Laureato: in Lettere nel 1919,in Filosofia nel luglio 1923,in Scienze Sociali nel settembre 1923

- Nominato Canonico il 10 gennaio 1920

- Apertura dell’Istituto “Figli del Po po lo” l’8 dicembre 1926

- Istituzione della Fondazione Istituto “Figli del Popolo” nel 1954

- Morto serenamente il 7 febbraio 1974

- Fondazione “Opera don Baronio” 1989

- Inizio della causa diocesana di Bea ti fi ca zione l’8 novembre 1997

- Conclusione della causa diocesana di Beatificazione il 23 novembre 2002

DIOCESI DI CESENA-SARSINA

ASSOCIAZIONE “DON CARLO BARONIO” FONDAZIONE “OPERA DON BARONIO”

Venerdì 7 febbraio 2014

40º anniversario della morte del Canonico

CARLO BARONIO

Primi allievi dell’Istituto “Figli del Popolo” - 1927

L’Istituto di Montiano - 1939

L’Istituto di Faenza - 1946 Don Alberto Benedettini con un gruppo di allievi - 1957

L’ingresso dell’Istituto di Longiano - 1966

Nell’“Arrigoni” lavoravano migliaia di operai (5.000 durante laguerra). Don Baronio svolse in mezzo ad essi, per lunghi anni, unprofondo lavoro di apostolato e di assistenza religiosa - 1948

L’Istituto di Savignano - 1951 Il primo numero di “Su le vie del bene” - Gennaio-Febbraio 1926

L’Istituto della Fondazione ampliato nel 1995. A sinistra la 4ª ala

Monumento in bronzo a Don Carlo Baronio, opera dello scultore Leonardo Lucchi, situato dove sorgeva il primo Istituto “Figli del Popolo”

Testata dell’attuale giornale “Su le Vie del Bene”

Residence con piccoli appartamenti per anziani costruito a ridossodella Casa di accoglienza

L’ultimo Istituto “Figli del Popolo” costruito negli anni ’70 in ViaMulini con il contributo del benefattore Cesare Martini, che verràin seguito adattato a Residenza per anziani

GLI ISTITUTI DI DON BARONIONel corso della sua vita il Canonico Don Carlo

Baronio ha fondato numerosi Istituti per i bambinipoveri e abbandonati.

La povertà e la miseria, in quei tempi, eranomolto diffuse in ogni parte d’Italia.

Nel corso della vita il Canonico ha accolto neisuoi collegi più di 5.000 ragazzi.

Si è occupato anche di persone in età avanzata ele ha soccorse aprendo per loro “le Case per gli an-ziani”.

Il primo Istituto “Figli del Popolo” sorse a Cesenanel 1926 nel sobborgo Eugenio Valzania. Le richie-ste furono molto numerose. Decine e decine di ra-gazzi, orfani e bisognosi, vennero accolti.

Qualche anno dopo istituì un altro collegio perbambine donominato “Istituto Figlie del Popolo” euna Casa per anziani.

Nel 1935 aprì un collegio a Montiano. Negli anniQuaranta, il numero dei collegi si moltiplicò.

La guerra (1940-1945) aveva accentuato i bisognie la miseria. Don Baronio allora cercò di alleviaretante sofferenze e privazioni istituendo una decinadi collegi in tutto il territorio Romagnolo: Cesena-tico, Balze di Romagna, Sant’Egidio, Borgo Paglia,Faenza, Roncofreddo, Gambettola, Lizzano, a cuifarà seguito, poco tempo dopo, quello di Savignanosul Rubicone.

Nella seconda metà degli anni Sessanta, benchéormai in età avanzata e di salute malferma, conti-nuò instancabilmente la sua missione a favore dellagioventù bisognosa, aprendo il “Collegetto” di Lon-giano e la “Casina di Via Gondar” a Cesena.

Fu attivo anche nel sociale, visitando i carceratie gli operai dell’“Arrigoni”, dove celebrava anche laS. Messa.

Una vita intera dedicata totalmente al bene delprossimo. La sua carità non ha avuto limiti e ben losanno i cesenati.

Attilio Bazzani

4 -5 -6 FEBBRAIOnella Cappella della Fondazionein Via Mulini, 24 - Cesena

TRIDUO DI PREGHIEREPER LE VOCAZIONIore 16,00Ora di Adorazione EucaristicaS. Messa

L’invito a partecipare a questi momenti di Preghiera e di Meditazione è rivolto a tutti, in particolare ai Gruppi Giovanili parrocchiali, Scout e Movimenti ecclesiali diocesani.

7 febbraio - ore 18 in CattedraleSOLENNE CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA presieduta dal Vescovo diocesano Mons. DOUGLAS REGATTIERI

Memoria del Servo di Dio

6 FEBBRAIO

ore 22,45 nella CappellaCollegamento con

RECITA DEL SANTO ROSARIOCON CANTI

Memoria del Servo di Diotenuta da don Tarcisio Dall’Ara

trasmetterà il 7 febbraio alle ore 20,00 il film-documentario Don Carlo Baronio un apostolo di Carità a Cesena.

Per rinverdire la memoria del “Benefattore cesenate” durantetutto l’anno saranno prese iniziative che si concluderanno l’8 dicembre Solennità dell’Immacolata Concezione.

IL CENTRO RESIDENZIALEGli anziani iniziarono ad essere accolti nei primi anni

settanta, ultimi della vita del “Canonico”. L’Istituto di ViaMulini, l’unico rimasto a Cesena dei tanti da lui aperti, nelcorso del tempo si trasformò progressivamente da casa perfanciulli in casa per anziani, inizialmente per soli autosuf-ficienti, poi anche per non autosufficienti. Le sue dimen-sioni aumentarono e la capacità di accoglienza andò via viaampliandosi.

Anche giuridicamente nel corso degli anni l’istituzioneha assunto fisionomie diverse: da Istituto figli del Popolo aEnte Morale, a IPAB (Istituzione Pubblica di Assistenza eBeneficenza) e infine nel 1992 Fondazione di diritto privato.Nel 1997 l’adesione alle ONLUS (Organizzazioni Non Lu-crative di Utilità Sociale) e l’ingresso nel cosiddetto TerzoSettore non Profit.

Oggi la Fondazione sta lavorando per entrare nel regimedefinitivo dell’Accreditamento delle Strutture Socio-Assi-stenziali così come disposto dalla Regione Emilia Romagna.

In questi ultimi anni la Fondazione, oltre ad avere note-volmente ampliato i posti di accoglienza – 65 anziani nel1986, 80 nel 1995, 95 nel 1999 sino agli attuali 97 – ha anche“specializzato” i servizi offerti.

All’interno del Centro Residenziale Anziani – ampliato evia via ristrutturato – si è creata una “rete di servizi” in gradodi rispondere a bisogni differenti di assistenza. Nel Centrosono accolti 97 anziani suddivisi in diversi nuclei a secondadelle condizioni di salute in modo da ricevere cure e assi-stenza specifica.

Vi è poi il Centro Diurno, che accoglie di giorno 25 an-ziani che tornano a casa la sera al rientro dei loro familiariche lavorano e che ne riprendono la cura nella loro casa cheresta così la loro casa.

C’è poi anche un Residence, una realizzazione all’avan-guardia composta da 31 alloggi per anziani autosufficientidi varie dimensioni e con servizi comuni quali un ristoranteself service, una sala bar, una palestra e dei poliambulatori.

Nel complesso una piccola “cittadella” fatta a misuradelle persone anziane, che si prende a cuore tante situa-zioni e tanti bisogni.

Il lavoro di cura è affidato a personale professionalmentequalificato e capace. Nel Centro Residenziale Anziani lavo-rano a vario titolo più di 90 ope ratori. Grazie alla recentenascita della Cooperativa Sociale “don Carlo Baronio” èstato possibile affidare ad un unico soggetto fortemente le-gato alla Fondazione, i servizi di assistenza di base, di assi-stenza infermieristica, fisioterapica, di animazione e puli -zie, determinando così una piena condivisione fra tutti glioperatori dei valori ispirati al fondatore don Baronio.

Numerosi anche i volontari. Più di 40 frequentano laCasa con visite almeno settimanali. Sono giovani e non,dell’Avo, dell’AGESCI, di Gioventù Studentesca, di alcuneparrocchie della diocesi. Una grande ricchezza ed una stra-ordinaria risorsa. Francesco Acerbi

Giovedì 30 gennaio 201412 Giovedì 30 gennaio 2014 13

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Giovedì 30 gennaio 201414 Cesena

In ricordo di Costante Magnani

(Giorgio)amico capace e generoso,fondatore vicepresidente

del gruppo, compagno di tanteavventure, promotore ostinato

e appassionatoper la conoscenza

del patrimonio medioevaledella nostra città,

con gratitudine ed eterno affettoIl Gruppo Archeologico Cesenate

PARTECIPAZIONE ANNIVERSARIO

29 gennaio 201229 gennaio 2014

Nel secondo anniversariodella scomparsa

dell’architetto

ILARIO FIORAVANTI

la moglie Adele, i fratelliLuigi e Lucia e i familiari

tutti lo ricordanocon rimpianto

a chi lo ha conosciutoe gli ha voluto bene

❚❚ Era la sorella di don Guido Larini. Aveva 81 anni

In ricordo di suor Michela"Se ne è andata con la semplicità, la fede e il coraggio cheaveva contraddistinto la sua vita". Così suor Emanuela, su-periora delle suore della Carità a Cervia, ricorda la mortedi suor Michela Larini, 81 anni, di origine cesenate mortail 17 gennaio. Era la sorella di don Guido, deceduto nel 2008e cugina di don Italo, morto la vigilia di Natale del 2012. Leloro famiglie erano originarie di Montecodruzzo"Suor Michela - continua la superiora - ha vissuto una vi-ta in Africa, nelle zone più remote e povere del Ciad e delCentrafrica. Aveva davvero una grande passione per i sof-ferenti, per chi non aveva nulla, in particolare per i bam-bini. Negli anni, anche grazie all’aiuto di tanti benefattoricervesi e cesenati, era riuscita a costruire un dispensario euna casa per gli orfani. Qui li cresceva ma, allo stesso tem-po, responsabilizzava un adulto, per lo più qualcuno del-la famgilia, in modo che poi i bambini avessero una fami-glia in cui tornare e non dovessero restare sempre in isti-tuto". Tre anni fa suor Michela era dovuta rientrare per motivi disalute, ma non aveva abbandonato la sua gente: da Cerviaorganizzava aiuti umanitari, gruppi di volontariato e so-

steneva le adozioni a di-stanza."La sua dedizione e ilsuo impegno - concludesuor Emanuela - a favo-re della gente della suamissione, sono stati ungrande esempio per tut-te noi. Lei diceva che piùuna persona era povera,più l’amava. Ce ne siamodavveri rese conto quan-do abbiamo avuto la for-tuna di viverle accanto.Ha affrontato la malattiadonando la sofferenza aDio perchè volgesse ilsuo sguardo misericordioso ai suoi poveri dell’Africa".Il funerale è stato celebrato a Diegaro la scorsa settimana,presieduto dal vescovo Douglas Regattieri.

Cr

Giorgio MagnaniLa sua passioneera l’archeologiaUn signore alto, magro, silenzioso,signorile, spesso con la pipa (spenta) inbocca, intento a riscostruire antichi puzzlele cui tessere erano frammenti di vasimalatestiani, scovati nel sottosuolo diCesena. Questo era Costante Magnani, mauniversalmente conosciuto come Giorgio,secondo la bizzarra tradizione romagnoladi chiamare le persone con un nome chenulla abbia a che fare con quellodell’anagrafe. Giorgio era malato da qualche mese ed èdeceduto la scorsa settimana, a 73 anni.Era molto conosciuto in città per la suapassata attività di ottico in via Zefferino Ree, allo stesso tempo, per il suo impegno incampo archeologico e per le approfonditeconoscenze maturate sia con lo studio, siaattraverso l’esperienza. "I ritrovamenti - raccontano gli amici e soci

del Gruppoarcheologico diCesena - chealcuni conoscentifaentini feceronellaristrutturazionedelle loro cantinelo avevanoaffascinato. Così,negli annigiovanili, ha

imparato cosa fosse un butto, cioè unafossa interna alle antiche case dove vi sibuttavano rifiuti e vasellame in disuso. Siera insuriosito delle varie fogge e letecniche con le quali vengono dipinte eforgiate, aveva studiato le provenienze e leutilizzazioni".Negli anni passati, ristrutturando unatorretta sulle mura di Cesena, ha scopertodegli "scarti di fornace", oggetti ceramiciincompleti e deformati, inutilizzabili all’usoe brutti a vedersi, che rivelano però l’iniziodi una ricerca interessantissima: Cesenanon è soltanto mercato delle maiolichemedievali e rinascimentali, ma sostanzialesede di produzione artigianale diffusa". Questi ritrovamenti per Giorgio non sonofrutto del caso, ma il coronamento di unapassione: entra a far parte del Gruppoarcheologico e prosegue gli studidimostrando che quasi tutta la cinta dellemura era stata sede di laboratori ceramici.Questa scoperta, fra i tanti, è sicuramenteil maggiore tra i meriti di Giorgio, ma allasua burbera, talvolta scorbutica generositàe intelligenza, va ascritta la conoscenzacapillare delle epoche, delle tecniche, delletipologie che presentano le maiolichemedievali e malatestiane. E fino a che la salute glielo ha permesso,ogni martedì sera questo signore lo sitrovava seduto a un umile tavolino presso ilmagazzino del Gruppo archeologico.Paziente, risolveva il rompicapo di tantiframmenti di ceramica: ricomponendo vasi,piatti e brocche, ha restituito a tutti noi lastoria della città di Cesena.

Cristiano Riciputi

na marea azzurra ha riempitola fiera di Cesena. Domenica 26gennaio circa quattromilascout si sono ritrovati negli

spazi della fiera a Pievesestina per ilgrande forum regionale di branca r/s(rover e scolte) dell’Agesci. Ai ragazzi sisono uniti anche i capi della Regioneche si sono dati appuntamento nellamattinata. "I giovani non abitano la crisi - ha dettoElena Bonetti, incaricata nazionale

U

Fiera: da tutta la Regione“invasione”di scout

Sul sito www.corrierecesenate.it un’ampia fotogallery

dell’Agesci per la branca rover e scolte -ma abitano un sogno. Questi ragazzimostrano una grande fedeltà e tantapassione, ben oltre le aspettative". "LaChiesa - ha proseguito Matteo Spanò,presidente nazionale Agesci - ha moltoda dire ai giovani. La giornata di oggi èla dimostrazione che c’è tantasperanza e ci sono tante prospettive".Il Forum, intitolato "Il coraggio diamare: io, tu, noi", è propedeutico allagrande route nazionale che si terrà il

prossimo agosto a San Rossore (Pisa),presso l’ex tenuta del Presidente dellaRepubblica dove gli scoutincontreranno papa Francesco."Questo è solo un primo assaggio -dicono Chiara Ferriero e Max Zannoniresponsabili regionale di branca R/S-di quello che avverrà la prossima estatea San Rossore. Oggi siamo meno di undecimo delle presenze attese per quelladata. Dopo questo forum i ragazzitorneranno nei loro territori eproseguiranno nel lavoro sulle 5 vie delcoraggio: quello di amare, di esserechiesa, di generare futuro, di farsiultimi e di essere buoni cittadini". Nel pomeriggio tutti i partecipantihanno assistito all’intervento di FabioCaon, docente di lingue, collaboratoredella Rete educatori di strada delcomune di Venezia e alle 16,30 è statacelebrata la messa presieduta dalvescovo della diocesi di Cesena SarsinaDouglas Regattieri.

Bab

Bulgarnò | Anniversari di nozze

Ricordate le nozze domenica scorsa, a Bulgarnò. Queste le coppie festeggiateper aver raggiunto importanti anniversari: Vasco Pironi e Maria Fabbri (60anni), Renzo Tassinari e Assunta De Cesari (60), Guido Nori e Rosa Onofri (60),Vittorio Giovannini e Valbonesi Gina (50), Maurizio Foschi e Michela Bernabini(25), Achille Guidi e Ivana Berardi (25).

BulgariaUna comunità in festa. Lunedì 3 febbraio èla festa di San Biagio martire, patrono dellaparrocchia di San Biagio in Bulgaria.La festa di San Biagio, come da tradizionesecolare, è molto sentita dalla gente dellacomunità e ogni anno arrivano tantepersone anche dalle parrocchie vicine. Lagente accorre per la benedizione della golache al termine di ogni Messa viene impartitaa tutti i partecipanti. Inoltre vengonobenedette frutta e dolci che verrannoportati a casa in famiglia per alleviare i malidi stagione secondo la tradizione popolare.La festa del patrono della parrocchia diBulgaria sarà preceduta da momenti disvago. Sabato 1 febbraio alle 20.30, pressoil bocciodromo, i giovani della parrocchiariproporranno lo spettacolo "Grease".Domenica 2 febbraio alle 20.30 e lunedì 3febbraio alle 20.45 la compagnia teatrale diBulgaria propone la commedia dialettale "Avegia da e padroun". Lunedì 3 febbraio laMessa sarà celebrata al mattino alle 9 e alle11 e, al pomeriggio, alle 15.30, presiedutadal vescovo Douglas Regattieri.

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Giovedì 30 gennaio 2014 15Cesenatico

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Via Campone SalaLavori per la sicurezza

ala: l’incrocio nei pressi dellalocale Bcc presto sarà messo insicurezza. Lo annuncia ilcoordinatore di quartiere

William Spinelli che è in continuocontatto con l’Amministrazionecomunale. "C’è stato il via libera dellaProvincia - spiega Spinelli - esoprattutto il Comune ha reperito ifondi. L’intersezione su via CamponeSala, è pericoloso e da tempo icittadini chiedevano di fare qualcosa".Attorno al 10 febbraio, eventi meteopermettendo, partiranno i lavori. Sitratta di rialzare tutta la sededell’incrocio in modo che leautomobili, transitando, sianocostrette a rallentare. La velocità è ilfattore più critico nell’ambito dellacircolazione stradale ed è dimostratoche i dossi artificiali contribuiscono alrallentamento delle auto. "Nel medesimo crocevia - continuaSpinelli - c’è il problema dell’uscitadalla zona peep. Per snellire il flussodei veicoli sarà istituito l’obbligo disvolta a destra. Si tratta di unespediente semplice, ma molto

Sefficace che allungherà il tragitto deiresidenti di soli 150 metri perché, unavolta raggiunta la vicina rotatoria,potranno fare inversione in tuttasicurezza".Nell’ambito di questi lavori Spinelli hachiesto anche di stendere l’asfalto sullabanchina stradale compresa fra lafarmacia e la via Romagna. Si tratta diun breve tratto, circa 160 metri moltofrequentati specie di sera da tutti icamminatori. Al momento il tratto èsconnesso e pieno di buche e questasarebbe l’occasione giusta per dareuna risposta alle esigenze, semplici maconcrete, dei residenti.Il coordinatore di quartiere aggiungeanche che "non dovrebbe mancare

molto al via libera definitivo per larealizzazione della rotondadenominata "Dal matto" su via CanaleBonificazione. Anche qui vi è unincrocio pericoloso che deve esseremesso in sicurezza. La vicenda sitrascina ormai da anni: in un primomomento la rotatoria doveva esserepagata dai costruttori edili comecontropartita per delle aree edificabili.Poi vi sono stati dei problemi e la gentesta ancora aspettando i lavori".Anche via Fenili, nei prossimi mesi,dovrebbe avere una prima, seppurparziali, risposta alle proprie esigenze:parte dell’ampio fosso saràtombinato".

Cristiano Riciputi

Qualcosasi sta sbloccandoanche per la rotondain via CanaleBonificazione vicino al ristorante

Incrocio rialzato vicino alla Bcc IncontriIl sindaco al barPer l’appuntamento settimanale de “IlSindaco con te”, il primo cittadino Roberto

Buda la scorsa settimana è stato ospite delbar “Le colonne” di Sala. La titolare, Cinzia,gestisce l’attività da 4 anni ed è originariadel paese. Il sindaco ne ha approfittato perraccogliere segnalazioni da parte di alcunicittadini presenti nel bar.

Tragico incidente◗Muore una donna di 41 anniA Sala, lunedì scorso, una donna di 41 anni a bordodi una station wagon, è morta a seguito di unincidente. Deborah Magnani percorreva viaStradone Sala quando, per cause in via diaccertamento, ha perso il controllo dell’autofinendo contro un palo e un muretto di recinzione.La donna abitava da poco a Bagnarola ma il parrocodon Giovanni Barduzzi la ricorda bene perchè il suoè stato l’unico matrimonio in parrocchia del 2013.

"Il tuo sì non era altruismo ma misericordia cristiana"Le suore Orsoline della cardinal Schuster ricordano la consorella suor Berenice Citaristi, a Cesenatico dal 1986, morta il 20 gennaio

Suor Berenice Citaristi, 91 anni, è mortail 20 gennaio, circondata dall’affetto del-le consorelle della Cardinal Schuster. Laliturgia funebre, nella chiesa di SanMauro a Gandino (Bergamo), è stata pre-sieduta dal vescovo di Carpi, monsignorFrancesco Cavina, che ha conosciuto suorBerenice fin dai tempi del seminario re-gionale di Bologna; con lui hanno conce-lebrato altri cinque sacerdoti. Don Giampiero Casadei, parroco di Cese-natico, nella breve e intensa omelia allaluce della Parola ascoltata, ha ripreso lavita della nostra sorella suor Berenice co-me vita donata totalmente al Signore, in

un sì quotidiano generoso, nei piccoli e umili servizi quotidiani, spesso na-scosti a tanti occhi. Sono i sì concreti che rendono possibile la realizzazionedel progetto d’amore con cui Dio ci vuole salvare. Suor Berenice ha vissutol’amore per la Chiesa, nel seminario di Bologna, al soggiorno Schuster a Ce-

senatico, nei vari ministeri vissuti nelnascondimento. Non ciò che si svolge,più o meno noto, ci rende grandi, ma ilsì nel quotidiano. San Paolo afferma cheil corpo ha diverse membra e organi, or-gani interni nascosti ma necessari, così ilnostro sì al Signore, lì dove la Provviden-za di Dio ci chiama a stare, con tutte lefatiche. Quei sì ci fanno passare da mor-te a vita e rendono luminoso ogni gior-no, nella disponibilità, nell’obbedienza ela nostra vita diviene testimonianza, se-gno concreto dell’amore di Cristo.Il sì pronunciato con generosità non èaltruismo, ma misericordia cristiana. Èguardare come ci guarda Gesù, umanitàda salvare, umanità in cui mostrareamore, misericordia. È l’esperienza dicompassione tenerissima segno della cu-

ra del Signore verso la nostra umanità,verso le nostre ferite, le nostre debolezze,così siamo chiamati a vivere con gli al-tri. E ci sarà riversata con generosità eallora sapremo poi donare anche noi.Dobbiamo fidarci sempre più del Signo-re. È Lui lo scheletro che ci sostiene peraffrontare le avversità. È la grazia di Cri-sto in noi. E ci sarà versato con abbon-danza. Allora, suor Berenice alzerà il suo ampiogrembiule e Lui riverserà con abbondan-za, con generosità la sua misericordia,quella misericordia che lei ha saputo do-nare nel suo quotidiano.

Il testo integrale sul sito www.corrierecesenate.it sezione “Dal Territorio”

L’intersezione che sarà messa

in sicurezza in via Campone Sala

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Giovedì 30 gennaio 201416 Valle del Rubicone

1/02/2013 - 1/02/2014

PIERINODOMENICONI

“La morte non spezzala nostra comunione

con Cristo”I fratelli don Toninoe Roberto, i nipoti

Fiorenza, Luciano, Morenae Susanna lo ricordano

con affetto nella S. Messache sarà celebrata sabato1 febbraio 2014 alle 20nella chiesa parrocchiale

di Budrio

ANNIVERSARIO

MontenovoRiapre il circoloparrocchiale"Billy" è il nome che è stato dato alcircolo parrocchiale Anspi(Associazione nazionale San Paoloitaliana) di Montenovo di Montianoche, dopo quasi trent’anni, ha riapertoi battenti. "Billy" era il nomignolo concui era chiamato l’ultimo gestoredell’allora circolo parrocchiale. In tuttiquesti anni don Elvezio Motta hacercato a più riprese di far ripartirel’attività dell’oratorio parrocchialecercando la disponibilità ecollaborazione fra i suoi parrocchiani,fino a farla diventare il suo "sogno nelcassetto" prima di essere messo ariposo per raggiunti limiti di età. Ora ilsuo sogno è diventato realtà grazie aGianni Amadori, alla sua moglie EmiliaCalandrini e a un gruppo dicollaboratori che hanno creduto ed

investito nel progetto di rilanciodell’oratorio."Considerando la caduta delterritorio, composto in prevalenza daagricoltori e la nostra primaria attivitàdi lavoro - precisa Amadori -,inizialmente abbiamo deciso di aprireil circolo associato all’Anspi, solo inserata, dalle 19 in poi, dal venerdì almartedì. Non essendo un bar di"passaggio", l’attività non vuoleandare in concorrenza al vicinoesercizio che da poco ha riaperto conuna nuova gestione, ma vuol essere unarricchimento delle proposte che offrela parrocchia di Montenovo. Percercare di coinvolgere sia i giovani chegli adulti - continua Amadori - tutti ilunedì sera organizziamo gare di"calciobalilla"e il venerdì la gara "Imei dla marafa" con ricchi premi.Siamo a disposizione per feste dicompleanno o altre occasioni e siaccettano ulteriori suggerimenti eproposte contattandocipersonalmente nei giorni ed orari diapertura dell’oratorio".

Piero Spinosi

Nella foto, a sinistra Gianni Amadori e il suosocio Luca Pirini (foto Mario Gambettola)

Da Cento a Shanghaiun passo impegnativoMatteo Venturi

i chiama Lara Zanfanti, ha 25anni e abita con la famiglia aCento di Roncofreddo. Da pocoè rientrata dalla Cina, dove,

unica italiana a fianco di sessantacinesi, ha lavorato presso la filiale diShanghai di una nota azienda emiliana. Lara, da sempre appassionata allelingue e alle culture straniere, hastudiato al liceo linguistico di Cesena eha conseguito una laurea in "Lingueorientali" all’università di Bologna. Orafrequenta un master in "Cinese einternazionalizzazione di impresa" aPesaro. Da agosto a dicembre 2013, ha svoltoun tirocinio presso la filiale cinese dellaSacmi di Imola, azienda che a Shanghaiproduce macchine per realizzarebottiglie di plastica. "È stata un’esperienza stupenda, ma fintroppo breve per gli scopi che mi eroprefissata - confessa Lara Zanfanti -. Iprimi giorni sono stati difficili. Hoiniziato a capire parecchie cose solo leultime settimane del soggiorno. Sapere

Sil cinese era indispensabile persopravvivere. Fare la spesa era sempreuna sfida. Tutti i prodotti avevanoscritte e marchi in caratteri cinesi. Nellapermanenza mi è stata d’aiuto unaragazza del posto che viveva con me. Ilcinese è una lingua difficile e le stesseparole cambiano significato in base altono". A Shanghai ha lavorato 500 ore(111 giorni) e ha frequentato corsi seralidi cinese."Shanghai - riferisce la studentessa - èuna grande metropoli cosmopolita. Lavita è frenetica e i ritmi sono intensi. Lacittà è sovrappopolata, variopinta emolto kitsch. Le persone sono pocosorridenti, mentre nei piccoli centrisono tutti più socievoli. Shanghai è unacittà sicura: tutto è tenuto sottocontrollo. I mezzi pubblici, moltoutilizzati, sono efficientissimi ed

economici. I prodotti d’importazionesono cari. Il formaggio, per esempio, èvenduto a prezzi allucinanti. Hosempre mangiato cinese. Il cibo, tuttosommato, è buono e l’esperienza haaumentato la mia soglia disopportazione alimentare".Lara, che già parla inglese, francese espagnolo, dice di avere scelto distudiare il cinese in quanto "valoreaggiunto". Il cinese è lingua madre diun miliardo di persone e la Cinaesercita un’influenza crescente nelmondo occidentale."Mi piacerebbe lavorare per aziendeche decidono di internazionalizzarsi inCina - conclude Lara -. Tutti hanno neiconfronti della Cina grandissimistereotipi, ma ha una culturainteressante che va compresa perinvestire sul futuro".

Più di 3 mesi in Cina"E’ stata un’esperienzastupenda ma fin troppobreve"

Lavoro all’estero per Lara Zanfanti

Savignano | Nuovi campi da Beach

Sei nuovi campi da Beach al Seven di Savignano sul Rubicone. Sono stati inaugurati sabato scorso e hannouna superficie di complessivi 1600 metri quadrati di cui 1400 metri con fondo di sabbia già aperti e prontida utilizzare. Al mattino si è svolto un torneo di beach-tennis e beach volley che ha visto scendere in campogli studenti dell’Istituto di istruzione superiore “Marie Curie” di Savignano sul Rubicone.

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Giovedì 30 gennaio 2014 17Valle del Savio

Sant’Alberico (Verghereto)Fratel Michele Falzone (classe 1962) è deceduto sabato scorso

Era arrivato all’eremo nel 2006. La scorsasettimana il vescovo Douglasera andato a trovarloin clinica. Migliaia i contattisu internet per ricordarlo

n eremita con fuoristrada,cellulare e sito internet? Madai, è mai possibile?”Ammettiamolo: l’esordio a

Sant’Alberico da parte di Michele Falzoneera stato accompagnato da queste frasiscettiche. Bloccati da un’immaginestereotipata della figura di eremita, vale adire una persona isolata da tutto e datutti, con fatica abbiamo accettato, neiprimi tempi, i modi di Michele Falzone,nato nel 1962 a Cattolica e giunto inAppennino nel 2006 dopo una vita in giroper conventi francescani di tutto ilmondo. Ma ben presto lo scetticismo halasciato spazio alla simpatia eall’ammirazione per il suo carisma,quello di saper comunicare la passioneper Gesù Cristo. “Sono andato via dalmondo perché il mondo venisse da me”ha detto il 16 gennaio 2012 su Raiuno,alla trasmissione di Antonella Clerici,dove è poi tornato un’altra volta pertestimoniare la sua fede, non certo permostrare le sue capacità di cuoco. Aitelespettatori, con la massima semplicità,aveva detto che era entrato nei fratiminori francescani dell’Emilia Romagnaa 22 anni, per poi andare in missioneanche in Papua Nuova Guinea, Australia,Stati Uniti, tornando poi a Bolognapresso l’Antoniano e l’Opera padreMarella.Aveva un suo seguito, fratel Michele:tante persone lo raggiungevano lungol’irto sentiero dell’eremo a quota 1240metri, oppure gli scrivevano via e-mail osu Facebook. Era aperto a tutti,

U“

Un eremita aperto al mondo

accogliente, ma non per questo lasciavascappatoie: “L’eremo non è un albergo oun rifugio alpino – ci ha detto nell’estate2012 quando chi scrive e il direttoreFrancesco Zanotti si sono recati all’eremoper un servizio sulla festa di Sant’Alberico– ma un luogo di preghiera emeditazione. Chi viene qui deverispettare delle regole, basare la propriagiornata sul silenzio e la ricerca di Dio”.Ecco, sono bastate queste parole per farcapire l’essenza di fratel Michele. Esempre dalla Clerici ha raccontato del

suo lavoro nel mondo della moda, primadi convertirsi sulle orme di SanFrancesco. “Il Signore mi ha rapito, grazieal poverello di Assisi. Poi non so neppureio perché mi abbia voluto in un eremo.Sono una persona socievole, in famigliasiamo 8 fratelli, ho sempre vissuto incompagnia. Per questo accolgo volentieriquanti salgono all’eremo per trovarmi eper trovarsi”.Dopo una vita trascorsa in continentidiversi e approdata poi al Fumaiolo, lamalattia lo ha colto all’improvviso lascorsa primavera. Ma ha saputo accettarela sofferenza e le cure contro il tumorecon grande coraggio. Tre settimane fa, inpiazza San Pietro a Roma (confrontaCorriere Cesenate del 16 gennaio), alPontefice ha detto che gli restava poco davivere. “Sei sereno?” gli ha chiesto papaFrancesco e lui gli ha risposto: “Non sonosereno, ma sono felice, perché ho preso lascorciatoia per incontrare Dio”.Ora l’eremo è circondato da un biancomanto di neve, come da tutto il mondo sipuò vedere grazie alla web cam installatada Michele. Su un lato del giardino vi è latomba di don Quintino Sicuro, colui cherisistemò l’eremo e lo fece rivivere comepunto di preghiera e spiritualità. Poco piùin alto, in un altro giardinetto, vi è latomba del diacono Vincenzo Minutello,che per tanti anni ha condivisol’esperienza dell’eremo con donQuintino. E tutto attorno, nel silenzio piùprofondo, ancora aleggiano l’accoglienzae la bonarietà di fra Michele.

Cristiano Riciputi

Addio a don Berardo CasiniDa sempre in mezzo alla sua gente

onsignor Berardo Casini, parroco diCapanne (Verghereto) dal 1949, è mortovenerdì 24 gennaio dopo 4 mesi disofferenza, ospite della casa di riposo Don

Baronio di Cesena. Era il parroco anche dell’eremo diSant’Alberico. Poche ore dopo, l’ha seguito nella stessasorte fra Michele Falzone. Originario della parrocchia di Capanne, classe 1925,don Casini è entrato in seminario a Sarsina nel 1937.Dopo aver frequentato il Liceo presso il seminario diFaenza, ha compiuto gli studi di teologia nel seminariodi Sarsina, in quanto il regionale di Bologna era statodistrutto dai bombardamenti. Ordinato sacerdote inCattedrale a Sarsina il 26 maggio 1949, ha celebrato laprima Messa a Capanne, accolto festosamente daipaesani. La comunità contava allora 300 abitanti. Dalmese di maggio fino ad agosto ha vissuto in famiglia eha prestato servizio nella sua comunità di Capanne, inattesa che venisse nominato un nuovo parroco,successore dello zio di don Berardo, don Santolini.Nessun prete era disponibile ad andare in questaparrocchia di montagna. E don Berardo ha chiesto alsuo vescovo: "Mi mandi in qualsiasi parrocchia, menoche alla Capanna!" Ma il rettore del Seminario diSarsina, monsignor Augusto Casadei, aveva pensatodiversamente, così il 15 agosto dello stesso anno èstato destinato alla "sua" parrocchia di "Capanna",come si chiamava allora, rimasta senza pastore. E don

M Berardo ha ubbidito. Dirà, dopo una vita, che avevafatto bene ad ubbidire. Il 20 giugno 1954 sente bussare alla porta dellacanonica di Capanne Quintino Sicuro, che diventeràpoi eremita a Sant’Alberico, e per il quale è in corso lacausa di beatificazione. Don Berardo lo ha accoltosubito in casa insistendo perché scegliesse di rimanereall’eremo almeno fino al giorno della festa, mentreQuintino aveva pensato di cambiare meta visto lo statodi degrado dell’eremo. Avrà la meglio don Berardo eQuintino darà nuova vita all’eremo.Il recarsi, quasi quotidianamente, nelle altreparrocchie ha dato modo alla gente di tutta lamontagna di conoscere don Berardo e di instaurarecon lui profondi legami di amicizia, lunghi anche unavita. Qualcuno ricorda don Berardo quando in invernoraggiungeva le parrocchie vicine con gli sci, prima chevenissero costruite le strade. Amante dell’andare acercar funghi, aveva carattere docile, socievole,paziente, e ha trascorso in umiltà tutta la vita incompagnia della sua gente, accettando negli ultimidue anni l’aiuto di Nicola che lo ha accompagnato inauto, lo ha aiutato nei lavori di casa e nel far provvistedi legna. Tornando alla sua storia, nel 1954 ha aggiunto ilservizio presso la parrocchia di Senatello, nota per ilfiume omonimo, in diocesi di Montefeltro, distanteoltre 8 chilometri da Capanne. Qui ha svolto il servizio

per 32 anni, dal 1954 al 1986, recandosi i primi tempicon l’ausilio di una motocicletta, con la quale però sipoteva arrivare solo fino alle sorgenti del fiume,continuando a piedi verso la chiesa. Nei primi anni ’70ha prestato servizio anche a Pereto, dove il parroco donGiovanni Babini era spesso assente e poi si ritirerà permotivi di salute. Nel 1984 ha iniziato il serviziopastorale nella parrocchia di Nasseto dove decide, nel1989, di costruire una nuova chiesa a "Trappola",chiudendo definitivamente la parrocchiale di Nasseto,rimasta isolata in fondo alla valle. Ora Capanne,insieme a Trappola, conta una cinquantina di abitanti,dopo l’esodo verificatosi negli anni ’60. Tutti gli amici, iparenti e i parrocchiani si erano stretti attorno a donBerardo nel maggio del 2009 per festeggiare ilsessantesimo di ordinazione. Il funerale è statocelebrato martedì a San Piero in Bagno, presieduto dalvescovo Douglas.

Daniele Bosi

Il parroco di Capanne è morto venerdì. Aveva 89 anni

Primarie a Mercato, vince Monica RossiMonica Rossi è la candiadata del Pd alleprossime elezioni amministrative a MercatoSaraceno. Alle primarie di ieri ha superatoMaurizio Domeniconi con 460 voti contro 126.La Rossi è attuale assessore in Comune e lascorsa settimana, in una serata di confronto coni cittadini, ha dichiarato che darà continuità aquanto fatto di positivo dalla giunta fino adoggi.

Così hanno votato i cittadini nei quattro seggisul territorio. Mercato: 303 votanti – 220Monica Rossi – 81 Maurizio Domeniconi – unascheda nulla e una scheda non valida. MonteCastello: 209 votanti – 190 Monica Rossi – 19Maurizio Domeniconi; Linaro: 57 votanti – 40Monica Rossi – 17 Maurizio Domeniconi; Bora:20 votanti – 10 Monica Rossi – 9 MaurizioDomeniconi – una scheda nulla.

Rontagnano◗Festa di San BiagioSant’Antonio Abate lascia il posto a San Biagioche prende il posto del festeggiato, domenica 2febbraio, a Rontagnano di Sogliano, patronodella comunità dell’antica diocesi sarsinate. Alle15 si terrà la messa solenne, con la benedizionedella gola, della frutta e delle caramelle, allaquale seguirà il rinfresco nel Circolo ricreativo. Gliabitanti sono 300, seguiti dal parroco diMontecastello, don Maurizio Macini.

Fratel Michele mentre accoglie

delle famiglie all’eremo

di Sant’Alberico (estate 2012)

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Giovedì 30 gennaio 201418 Solidarietà

a cura del Sindacato Pensionati FNP CISL(tel. 0547 644611 - 0547 22803)

e per il Patronato INAS CISL(tel. 0547 612332) via R. Serra, 12 - CesenaNOTIZIARIO PENSIONATI

Soldi dai Gruppi consigliariregionali al Fondoper la non autosufficienza“Il finanziamento di 1 miliardo e200 milioni di euro ai Gruppiconsigliari delle Regioni, per irimborsi spesa dei loro singoliconsiglieri, già dal 2014 sianodirottati al Fondo nazionale per lanon autosufficienza”.Così Loris Cavalletti, responsabiledei Pensionati Cisl (Fnp) dell’EmiliaRomagna al “parlamentino’regionale della categoria, insvolgimento a Bolognapresso la sede Cisl.Per Cavalletti “questodimostrerebbe che la politica si facarico dei problemi della gente”.Nella protesta cosiddetta dei’Forconi’, osserva l’esponente Fnp,“c’è un disagio reale e condiviso dacommercianti, contadini,piccoli imprenditori, tuttecategorie che in passatoin qualche modo si sono salvate eche ora dicono ’a casa tutti ipolitici”. Ricorda Cavallettiche “la Fnp non difende certo laclasse politica e la Cisl da tempotuona contro i suoi costi, mamandarli a casa non risolve iproblemi del Paese”.“Occorre - incalza il leader delPensionati Cisl - riprenderel’iniziativa come sindacatoper dare risposte a chi non ce la fapiù e spiegare tra di noie alla gente che l’origine della crisiviene anche dal dio denaro edall’assenza di solidarietà”.Infine, al momento di granderabbia e delusione per comeancora una volta si scaricasui più deboli e responsabili (i

pensionati) la mancatacorresponsione di parte di quanto èloro dovuto(i soldi per l’adeguamento dellepensioni al costo della vita sonostati dati agli autotrasportatori perevitare disastri al Paese)Cavalletti dice “basta”,annunciando che nel prossimoConsiglio generale si discuterà dicome e quando inizierà la protestadei pensionati.

Nonni salvano i bilancidi una famiglia su treCon la crisi economicae la crescita della disoccupazione,sono le pensioni a salvare i bilanciper più di una famiglia su tre.È quanto emerge da un sondaggiodella Coldiretti.Il 93 per cento degli italiani -sottolinea il sondaggio - ritiene chela presenza di un pensionato infamiglia sia una verae propria fortuna,con una netta inversione ditendenza nella percezione delruolo degli anziani rispetto alpassato. In particolare,ben il 37 per cento sostieneche un pensionato in famiglia siadeterminante percontribuire al reddito,mentre il 35 per cento lo consideraun valido aiuto per accudire i nipotial di fuori degli asilie della scuola. C’è anche un 17 per

È stata convocata per il 10 febbraio unariunione congiunta dei tre direttivi regionalidi categoria, dalle 9,30 alle 13, presso ilsalone Bondioli della Cisl di Bologna, in viaMilazzo 16. All’ordine del giorno la legge distabilità 2014, gli scenari di contrattazioneterritoriale e gli obiettivi sindacali per il2014.Alla riunione parteciperanno l’onorevoleMaino Marchi, componente dellaCommissione Bilancio della Camera deiDeputati; Daniele Manca, presidentedell’Anci regionale; Gianfranco Martelli, anome delle segreterie regionali Cgil Cisl Uil. Ilavori, che saranno aperti da una relazionedi Bruno Pizzica a nome delle tre segreterie,saranno coordinati da Rosanna Benazzi econclusi da un intervento di Gigi Bonfanti,segretario generale della Fnp nazionale.“La situazione politica e sociale - scrivono iresponsabili regionali dei sindacati -continua a essere marcata da unasostanziale instabilità e, anche se iniziano adarrivare primi, timidi segnali di ripresadell’economia, il Paese continua a vivere unafase di crisi acuta che colpisce soprattutto i

più deboli, dai giovani senza lavoro o precariagli anziani con basso reddito e/o problemidi salute cronici. La Legge di stabilità,definitivamente approvata a fine anno dalParlamento, ha solo parzialmente raccoltoalcune nostre rivendicazioni,lasciando però aperti punti importanti e nonriuscendo quindi a compiere un passosignificativo verso l’equità, la giustiziasociale, l’impulso alla crescita.Per queste ragioni, riteniamo fondamentalemantenere vivo il livello di mobilitazionedella categoria per rilanciare le nostrerivendicazioni, difendere e consolidare ilsistema di previdenza pubblica,far crescere l’attenzione concreta verso lesituazioni di non autosufficienza e dipovertà. In questa situazione assume unvalore essenziale la contrattazioneterritoriale e sociale, a partire dal confrontonegoziale con i Comuni sui rispettivi bilanciprevisionali: abbiamo definito nei giorniscorsi un documento di indirizzo che saràproposto a tutti i territori come punto diorientamento della campagna negoziale2014”.

Direttivi regionali dei sindacati pensionati: riunione congiunta

nella casa, mentre appena il 7 percento degli italiani considera ipensionati un peso o un ostacolo.La presenza di un nonnoin famiglia si sta dimostrando,nei fatti, fondamentale

per non far sprofondare nelledifficoltà della crisi moltissimicittadini, come dimostra il fattoche il 37 per cento degli italiani hachiesto aiuto economico aigenitori.

cento che ne apprezzai consigli offerti grazieall’esperienza,e un 4 per centoche si avvantaggia dell’apportolavorativo

ntonio Baccassino, 47enne volontario della“Papa Giovanni XXIII” presso la comunitàterapeutica “San Luigi” di Balignano

(Longiano) ha vissuto, dal dicembre 2012 aldicembre 2013, un’esperienza di volontariato adHaiti, uno dei Paesi più poveri al mondo, colpito daun violento terremoto il 12 gennaio 2010.A febbraio Baccassino tornerà ad Haiti,dove la “Papa Giovanni XXIII” sta costruendo,nella periferia della capitale Port-au-Prince,una missione che sarà pronta ad aprile.Con lui ci sono il missionario belga Andrea Volon ela volontaria Ines Megellaro.A quattro anni dal sisma cheha ucciso quasi 300mila persone,“la ricostruzione si vede - racconta Baccassino - male fasce più emarginate della popolazione ne sonotagliate fuori”.La “Papa Giovanni XXIII” segue ad Haitiuna ventina di famiglie, in genere mamme sole convari figli a carico e reddito pari a zero. All’aiutoumanitario si affianca l’azione evangelizzatrice,intesa non come forma di condizionamento, ma

come “Vangelo della carità”,che dona senza chiedere nullain cambio.“Gli haitiani - dice il volontario - nonhanno grandi progetti.Il povero ha fame subito e non pensa alungo termine. Gli haitiani vivono lamorte come una cosa naturale.Li vedi sempre sereni, forse perché nonhanno nessuna aspettativa, se nonquella di essere vivi. Sanno che se nonmangiano oggi, mangeranno domani.Non hanno frenesia. Prendono la vitacome viene”.Per Baccassino la priorità è “distribuirele risorse in modo equo”.“Ad Haiti - spiega il volontario - nonmanca l’acqua, mancano lecondutture. Americani e francesihanno il monopolio dei grandi appalti.Il loro interesse sembra essere chequesta gente rimanga bisognosa perchécostretta a inchinarsi.A mio avviso - aggiunge il volontario -l’assistenzialismo è una forma raffinata dicolonialismo. Alimentare un sensodi dipendenza è sbagliato. Gli haitiani, quandovedono arrivare qualcuno con la pelle bianca,chiedono soldi. Bisogna rompere questo circolovizioso. Nel nostro piccolo, noidella “Papa Giovanni XXIII” ci proviamo.Bisogna dare loro dignità, non elemosina.Fa bene, per esempio, la Caritas italiana a

coinvolgere direttamente gli haitianinei piani di ricostruzione. I soldi che arrivanovengono spesi in progetti sul territorio, presentatidagli stessi haitiani in base ai reali bisogni e nonsemplicemente calati dall’alto”.“L’esperienza - conclude Baccassino -oltre a stravolgerti la vita, ti mettein condizione di dover fare i conti con la tua fede. Ilbene non fa bene solo a chi lo riceve, ma anche a chilo dona”.

Matteo Venturi

A

Il volontario longianeseAntonio Baccassinoha trascorso un anno nel Paeseduramente ferito dal terremotodi inizio 2010. “Il benenon fa bene solo a chi lo riceve,ma anche a chi lo dona”

Ad Haiti, dove“devi farei conticon la tua fede”

ANTONIO BACCASSINO, VOLONTARIO DELLA “PAPA GIOVANNI XXIII” AD HAITI

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Giovedì 30 gennaio 2014 19Cultura&Spettacoli

alla libreria cattolica SAN GIOVANNI via Isei 15, Cesena (tel. 0547 29654)

VIAGGIONELLA CAPPELLA SISTINAAlberto AngelaCoed. Rizzoli e Musei Vaticani,novembre 2013 (19,90 euro)

La Rizzoli e le Edizioni Musei Vaticani ha pubblicato il li-bro di Alberto Angela “Viaggio nella Cappella Sistina”. Ilprofessor Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani,nell’introduzione ha scritto: “C’è una Sistina quattrocen-tesca che il papa Sisto IV della Rovere fece affrescare fra il1481 e il 1483 dai più grandi professionistidell’epoca (da Botticelli, da Perugino, da Ghirlandaio, daCosimo Rosselli, da Bartolomeo della Gatta) con le storiedei due supremi legislatori, Mosè e Cristo.Sono le scene dispiegate nelle pareti di sinistra e di de-stra. Poi c’è la Sistina di Michelangelo, il quale vi affrescòla Volta con le scene del Genesi con i Profeti, le Sibille egli Antenati di Cristo fra il 1508 e il 1512, e poi ancora, frail 1536 e il 1541, mise in figura la sterminata tragedia delGiudizio universale. Dire Cappella Sistinavuol dire più di duemila metri quadrati di pittura muraleche rappresentano, tutti insieme, l’antologia della grandearte rinascimentale più importante e celebre del mondo.La Cappella Sistina è stata oggetto nei secoli di ricerche

scientifiche innumerevoli, di interpretazio-ni iconografiche e iconologiche di variosegno, originalità e qualità.Se mettessimo insieme tutti i testi a stampache parlano di questo luogo celebre dell’im-maginario artistico universale, ne verrebbeuna biblioteca di grandi dimensioni.Quello però che fino a oggi mancava allasterminata bibliografia sistinaera un libro come questo. Un librogovernato da raffinata sapienza didattica eda straordinaria efficacia divulgativa. Si puòessere esaustivi e persuasivi e allo stessotempo scientificamente impeccabili anchequando si pratica l’arte difficile della grandedivulgazione.Questo libro ce lo di mostra in manieraesemplare”. Il libro si divide in cinquetappe.Nella prima, “una cappella maestosa”, cimostra le motivazioni che sono state allabase della costruzione dell’edificio da partedi Sisto IV: “Rinnovare il volto di Roma perrilanciare insieme la forza della Chiesa”,modificando “un edificio precedente, laCappella Palatina” e ci descrive, attraverso

le immagini l’esterno, l’in-terno e il pavimento mo-saicato.La seconda tappa, “Da Fi-renze a Roma”, ci aiuta adammirare le pareti di sini-stra e di destra.Ogni pittura, da adesso inavanti nel libro, viene col-locata attraverso un grafi-co nel luogo dove effetti-vamente si trova. Vi sonoinoltre alcuni dettagli pre-sentati, assieme ad alcunibrevi commenti di AlbertoAngela, che rispondono adalcune curiosità di un ipotetico visitatore.La terza tappa, “La Volta più bella del cielo”,descrive in modo minuzioso con l’aiuto di numerose fotogra-fie a colori, l’opera di Michelangelo in quel luogo.La quarta tappa, “Abiti sontuosi per la Sistina”,descrive gli arazzi con le Storie di san Pietro e di san Paolo,eseguiti su cartoni di Raffaello, commissionatida papa Leone X.La quinta tappa, “Un Giudizio per l’eternità”, commenta ilGiudizio universale di Michelangelo.

enerdì 31 gennaio alle 21, InScena e CompagniaCorrado Abbati portano al teatro Bonci

di Cesena il musical che ha conquistato il pubblicodel grande schermo: ’Cantando sotto la pioggia’.Chi ama Gene Kelly che canta e balla ’Singin’in therain’ sarà travolto dall’energia dei vivaciinterpreti, dalle impennate coreografiche, dalmoderno allestimento e da una regia dal ritmo

V

“Cantando sotto la pioggia”al Bonci di Cesena

scattante. Due ore di gioia contagiosae musica famosa, per uno spettacoloricco di gags, momenti di profondo sentimento eoriginalità.Sabato 1 e domenica 2 febbraio alle 21, SilvioOrlando è ’Il Nipote di Rameau’, tratto da undialogo filosofico di Denis Diderot. Di Orlando èregia e interpretazione. Biglietto: intero 23 euro, ridotto 18 euro,loggione, giovanie studenti universitari 15 euro.Per info: tel. 0547 355959, [email protected],www.teatrobonci.it

Fu resistenzapreziosaanche il “gran rifiuto”Quella che fecero i militari internati in Germania.Dalle Edizioni Stilgraf di Cesena un nuovo volume neripercorre le vicende. Alla “Nuova Malatestiana” un convegno

ra le iniziative di caratterestorico-culturale messe incalendario dalla “Nuova

Malatestiana” di Cesena, si èsvolto sabato scorso un convegnoper rivisitare e far emergere,seppure a distanza di tempo, lastoria e le storie dei militariitaliani internati dopo l’8settembre 1943 nei campi diconcentramento in Germania. Inumeri sono drammaticamentealti: oltre 700mila! E quasi 70milanon fecero ritorno.Pur cresciuti nel clima artificioso(forse appunto per questo)promosso dal regime fascista, nelfrattempo succube dellaideologia nazista che Hitler avevatentato di imporre a tutto ilcontinente, “rifiutarono” laproposta dei tedeschi dicontinuare la guerra con loro.Furono deportati su carribestiame. Dopo giorni e giorni di

durissimo viaggio, giunsero a quei campi di concentramento tanto simili nellaloro gestione ai lager dove erano stati rinchiusi quanti erano stati consideratioppositori e incompatibili al “sogno” hitleriano della “pura razza ariana”.All’indomani del criminale abbandono sui diversi fronti di guerra (in particolarenei Balcani) da parte del re Vittorio Emanuele III, del capo del governo Badoglio(subentrato il 25 luglio a Mussolini, arrestato e trasferito sul Gran Sasso) e dellealte gerarchie militari, nella tragica incertezza in cui ci si era mossi alla ricerca diun armistizio con gli Alleati, era scattato il piano Alarico, da tempo previsto dainazisti.Il convegno è stato organizzato dall’Istituto Storico dei lager nazisti “VittorioEmanuele Giuntella” che si è costituito a Cesena nel 1999 ad opera, soprattutto,di Pietro Vaenti che in anni precedenti aveva organizzato nella nostra città unconvegno che ebbe partecipazione (e risonanza) nazionale con l’obiettivo di

T

riconoscere la storia e il valore morale diquanti si erano rifiutati di combattere con itedeschi, di quanti (fra questi, Vaenti) sierano accompagnati alle forze di resistenzalà dove la notizia dell’armistizio li avevasorpresi, o comunque si erano opposti ainazisti. In quella circostanza fu collocato nelviale “G. Carducci” una stele di bronzo,opera di Ilario Fioravanti, che ricordal’eccidio di Cefalonia. In breve tempo nelcatalogo dell’editore Angeli (Milano, 1990)furono pubblicati gli atti con il titolo “Lottaarmata e resistenza delle Forze Armateitaliane all’estero”. Lotta armata, ma ancorpiù “resistenza” per recuperare nella veritàstorica vissuta seppure nel crudele crogiuolodella “guerra civile” e nelle sofferenze eumiliazioni dei lager, la dignità di uominiliberi, impegnati da subito per l’opera diricostruzione delle coscienze, prima ancoradelle città distrutte.A ricostruire l’impegno storico-culturale diPietro Vaenti è intervenuto OttorinoBartolini. Nel tentativo di cogliere, oltre lacronaca degli avvenimenti, il significatostorico-politico delle vicende che ruotanoattorno all’8 settembre, è intervenuto ilgenerale Massimo Coltrinari, che haintrodotto a una ipotesi interpretativafortemente innovativa di quelle vicende,sottolineando ancor più le gravissimeresponsabilità del maresciallo Badoglio.Il sindaco di San Mauro Pascoli Miro Gori hariferito del processo, quasi spettacoloteatrale, allestito qualche anno fa presso laTorre dei Torlonia, conclusosi con unairrevocabile condanna di Badoglio.Nel pomeriggio gli interventi sono statidedicati alla presentazione del volume “Ilgran rifiuto” che raccoglie, appunto, la storiae le storie dei militari internati nei lager,contestualizzati storiograficamente daautorevoli contributi di Maurizio Ridolfi, diRoberta Ravaioli e testimonianze recuperatenel nostro territorio da Maurizio Balestra,che assieme a Vittorio Belli, Claudio Riva eG. Benini ha allestito nell’aula magna, giàdel Liceo Classico, una mostradocumentaria che riporta a quei giornilontani che devono rimanere tuttavia,patrimonio morale e di fede, da cui non sipuò prescindere, in questi nostri giorni di“ricostruzione”.Un grazie vivissimo a Daniele Vaienti, editordel volume (stampato con molta cura dallaStilgraf) e protagonista organizzativo delconvegno.

Piero Altieri

Campo della Stella

■ Vitadi don Giussani

Presentazione del librocon l’autore SavoranaOltre 500 persone hanno gremito giovedì 23 l’Aulamagna di Psicologia a Cesena per assistere,congiuntamente a molte autorità, allapresentazione del libro “Vita di don Giussani”, primabiografia documentata del fondatore di Comunione eLiberazione, grande protagonista della storiaecclesiale e sociale del nostro paese del secondoNovecento.Dopo il saluto del vescovo monsignor Regattieri, cheha parlato di questo testo come della “biografia diun sacerdote in cammino verso la santità, e delresponsabile cesenate di Cl Massimo Bassi, ha presola parola il sociologo Salvatore Abbruzzese, che hatestimoniato la difficoltà a inquadrare negli schemiconsueti una personalità religiosa come quella didon Giussani. Appassionato e commovente poil’intervento dell’autore Alberto Savorana, strettocollaboratore del “Gius”, come lo chiamavano gliamici negli ultimi anni della vita. Il giornalista haraccontato come ha raccolto la sfida di un lavorodurato oltre cinque anni, che lo ha visto cimentarsicon più di cinquemila inediti, per giungere a unaricostruzione che mette in luce molti aspettisconosciuti di questa straordinaria personalità. Èvenuto così a portare alla luce il lungo e taloradrammatico cammino di confronto di Giussani conuna realtà di cui ha raccolto tutte le sfide, comepossibilità di un incontro con il Mistero che lovisitava: dalle crisi giovanili, alle grandi crisistoriche, alla malattia che lo ha accompagnato innumerose stagioni della vita fino a quellaconclusiva, ricostruita nel testo con grandeintensità.Grande l’entusiasmo del pubblico presente, in cui perla prima volta è stata sperimentata dal centroculturale “Campo della Stella” la diretta sui socialnetwork Twitter e Facebook.

23 GENNAIO, AULA DI PSICOLOGIA (CESENA): ILVESCOVO DOUGLAS INSIEME ALL’AUTORE ALBERTOSAVORANA ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “VITADI DON GIUSSANI” (FOTO PG MARINI).FOTOGALLERY SUL SITO CORRIERECESENATE.IT

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Giovedì 30 gennaio 201420 Cesena & Comprensorio

Cesena flashDalla Polonia alla RomagnaMentre prosegue fino al 9 febbraio alPalazzo del Ridotto la mostra di alcuniesemplari della macchina tedesca "Enigma"che trasmetteva messaggi cifrati durante laII guerra mondiale, violati da giovanipolacchi, sabato 1 febbraio alle 17 EnzoCasadio e Maurizio Nowak presenteranno"Dalla Polonia alla Romagna. L’odissea deimilitari polacchi dai gulag all’Italia".

Nuovo periodicoNella sala San Giorgio della Malatestiana,sabato 1 febbraio alle 18, avrà luogo unincontro coi redattori della nuova rivistasemestrale "Edel" (Casa editriceCalligraphie): Roberta Bertozzi, FrancescoBocchini, Massimiliano Fabbri, FedericoGuerri e Gian Ruggero Manzoni. Introdurràl’assessore Elena Baredi. Si propone comestrumento di ricerca sulle tematiche dellerealtà culturali contemporanee.

Tra scienzae informazioneLa seconda conferenza del ciclo promossodalla Fondazione della Cassa di Risparmio diCesena su argomenti scientifici e di attualitàsi terrà venerdì 31 gennaio alle 17 nellasala "Dradi Maraldi" in via Tiberti 5. FrancoPurini dell’Università di Roma tratterà iltema "L’architettura: case belle per i più".

Alcolismo giovanileSul tema "Amici… ma non dell’alcol",venerdì 31 gennaio alle 20,30 nella sede delquartiere Al Mare a Ruffio in via ProvincialeSala, il dottor Marco Matassoni e ilsociologo Paolo Ugolini di Ausl Cesena Sert,parleranno dell’alcolismo giovanile.

Il dialetto a teatroAl Bogart di Sant’Egidio per il XXII festivaldella commedia comica dialettaleromagnola, sabato 1 febbraio alle 21, lacompagnia "Jarmidied" di Rimini metteràin scena "Agenzia matrimoniela. Vacca ebuoi dei paesi tuoi", tre atti brillanti diStefano Palmucci. Ingresso 7 euro, ridotto 6.

Sarsina◗Quattro defibrillatoriGrazie al contributo della Banca dicredito cooperativo di Sarsina, sonostati acquistati 4 nuovidefibrillatori che sarannoconsegnati a Pieve di Rivoschio eRullato, al presidentedell’associazione Misericordia per ilservizio nel centro storico diSarsina e al campo sportivo.

San Piero in Bagno◗Prosa per grandi e picciniRiprenderà sabato 1 febbraio alle 21 laprogrammazione al Garibaldi di San Piero inBagno. Gli spettacoli saranno introdotti dallarassegna "I gusti a teatro" organizzata incollaborazione con i ristoranti Alto Savio,Giardino e Bologna. In scena lo spettacolo"Don Chisciote" con Michele Mori e MarcoZoppello, a cura di Stivalaccio Teatro,Accademia del Teatro in lingua veneta e Nata.

Ingresso 10 euro. Per ibambini e le famiglie,domenica 2 febbraio alle15,30, il teatro Potlacpresenterà "Direttorid’orchestra: le quattrostagioni". Ingresso 5 euro.

Cesenatico◗Musica e favoleAl teatro comunale, venerdì 31 gennaio alle 21,concerto del "Carlo Maver Quartet" con Carlo Maver albandaneon e flauto, Giancarlo Bianchetti alla chitarra,Pasquale Mirra al vibrafono, Davide Garattoni al bassoelettrico e Roberto Rossi alla batteria percussiva.Ingresso platea e palchi 15 euro, loggione 10.Domenica 2 febbraio alle 16 la favola "Il cavalloKing", testo di Giampiero Pizzol. Ingresso adulti 6euro, bimbi 5.

Per insegnantiIncontri di formazioneGiovedi 30 gennaio alle 17 presso la scuolaprimaria Dante Alighieri di Cesena (via Quartodei Mille 175) si svolgerà la formazione per gliinsegnanti della scuola primaria del 2 circoloall’ interno del progetto “iperattività edinamiche di classe supervisione e teamworking”. Uno dei temi dell’ incontro, tenutoda Enrica Maffi -psicoterapeuta - sarà lo studiodi casi difficili e la seguente elaborazione distrategie educative. Il progetto èorganizzato dall’associazione Insieme perCrescere in collaborazione con ilpoliambulatorio Kimeya e Banca di Cesena.

Sempre giovedì 30 gennaio alle 20 presso lascuola primaria di San Piero in Bagno sisvolgerà l’incontro tenuto da Fabio Scaliatirivolto agli insegnanti dell’ istitutocomprensivo scuola primaria e secondaria diSan Piero in Bagno, Sarsina e MercatoSaraceno. L’ incontro verterà sulle strategieeducative, strumenti compensativi edispensativi utilizzabili in presenza di alunnicon certificazione Dsa.

Gambettola◗Festa della vitaNel mese dedicato alla famiglia,domenica 2 febbraio alle 17, neilocali parrocchiali di via Ravaldini,avrà luogo la festa della vita. Saràun incontro di preghiera econvivialità con le famiglie deibimbi battezzati nel 2013.

Longiano◗Festa a BadiaSi terrà domenica 2 febbraio nella parrocchia di Badia lafesta della famiglia con la celebrazione della Messa alle10 cui seguirà alle 12,30 il pranzo comunitario. Giovedì30 dopo la Messa delle 20 in onore della Madonna delFuoco, saranno a disposizione sacerdoti per leconfessioni. Venerdì 31 alle 20 recita del Rosario con lefamiglie e per le famiglie cui seguirà l’incontro sulleletture della IV domenica del Tempo ordinario, guidatodal diacono Giorgio Siroli.

Provincia◗Borse di studioE’ stato pubblicato lunedì 27 gennaio ilbando per la concessione di borse distudio, per l’anno scolastico 2013-2014.Possono presentare domanda glistudenti, residenti in Emilia Romagna,frequentanti le prime due classi dellescuole secondarie di secondo grado. Infoal numero 0543/714260-251)

Cesena◗Domenica in Musicaa Palazzo GhiniNel salone di Palazzo Ghini terzoappuntamento con la rassegna musicalepromossa dalla Fondazione della Cassa diRisparmio. Domenica 2 febbraio alle 15,30si esibiranno il Quartetto La Fenice e ilQuartetto Corelli. Il primo è composto daMatteo Cimatti e Silvia Abatangelo alviolino, Marco Collu alla viola e Lavinia

Scarpelli alvioloncello. Ilsecondo da NiccolòGrassi e FedericaZanotti al violino,Giampaolo Valpianialla viola e VeronicaFabbri al violoncello.In programma musiche di Mozart,Beethoven e Mendelssohn. L’ingresso èlibero.

Sarsina◗Comunità in luttoGrande dolore e costernazione a Quarto perla morte, nei giorni scorsi, della giovaneDiletta Bartolini. Un male incurabile le hatolto la vita a soli 20 anni. Diletta avevapartecipato nel 2011 alla Gmg di Madridinsieme ad altri giovani della diocesi. A Sarsina è venuta a mancare GiuseppinaAmbrogetti, da tutti conosciuta per ilprezioso servizio in Cattedrale.

Gatteo◗Teatro per ragazziPrimo spettacolo della rassegna "Il gigantebuono", promossa dai Comuni di Gatteo eSavignano sul Rubicone, al teatro LinaPagliughi domenica 2 febbraio alle 16,30. Lacompagnia Korekanè presenterà "Le pennedell’orco". In scena un attore e un musicistasuggeriranno azioni rocambolesche epersonaggi di fantasia, stimolando la creativitàdei presenti. Ingresso 4 euro.

San Mauro Pascoli◗Progettare calzatureSono aperte fino al 14 febbraio le iscrizionial corso "Progettazione tecnica dicalzature", promosso, col sostegno dellaRegione, dal Cercal, scuola internazionale dicalzature di San Mauro Pascoli. Si tratta di600 ore fra teoria, pratica e tirocinio. Perinformazioni e iscrizioni: Cercal San MauroPascoli, tel.0541 932965 [email protected].

Longiano◗Il dialetto a teatroQuarto appuntamento della XIIIrassegna dialettale, organizzata dallafilodrammatica longianese "Hermanos".Domenica 2 febbraio alle 15 al Petrellala compagnia "Cvi de mi paes"(Vecchiazzano) porterà in scena "Uncolp ad vént", tre atti di Zeno Lontanisi.Regia di Enzo Santolini. Ingresso 5 euro.

❚❚ Inaugurazione il 31 gennaio

Al Mercato di Cesenanuova piattaformadi distribuzione

l mercato ortofrutticolo di Cesena si ar-ricchisce di una nuova struttura che rap-presenta un’opportunità non solo per gli

operatori locali, ma per tutto il territorio.Venerdì 31 gennaio a Pievesestina saràinaugurata la nuova piattaforma commer-ciale voluta dal Mercato e da Conor delgruppo Agribologna. Grazie alla nuovastruttura, nel 2014 il Mercato prevede di su-perare il record di un milione di quintali diortofrutta commercializzata, con un au-mento del 10 per cento rispetto all’annoscorso quando sono transitati 918milaquintali di frutta e verdura. Cresciuto del 6

I La piattaforma è stata realizzata in soli 6mesi, compresi i tempi tecnici per le auto-rizzazioni. "Credo che sia un vero record inItalia - esordisce Domenico Scarpellini,amministratore delegato del For, la societàche gestisce il Mercato -. Da tempo stava-mo pensando a qualcosa di strategico cheandasse a beneficio degli agricoltori, deglioperatori commerciali e degli standisti delnostro Mercato. La nuova piattaforma rap-presenta un’opportunità immediata per-ché fornisce un nuovo servizio, porta inno-vazione, favorisce il lavoro degli operatori ecrea nuove occasioni di vendita".

per cento anche il numero di compratori(arrivato a quota 1300). In crescita anche iproduttori, arrivati al numero di 840 (+1,6per cento). Negli ultimi 3 anni il Mercatoha investito oltre un milione di euro perrealizzare nuove tettoie, per l’ampiamentodegli spazi e la riasfaltatura e per la piatta-forma ecologica. La piattaforma ha una superficie comples-siva di mille metri quadrati e qui Conor, inun ambiente a temperatura controllata, sioccupa dell’organizzazione e della fornitu-ra di frutta e verdura alla ristorazione col-lettiva e alla piccola e media distribuzione.

La nuova struttura costruita

al Mercato

Cesena◗Film e lirica al VictorIl cineteatro Victor di San Vittore ha in programma iseguenti film: giovedì 30 gennaio alle 21 "StillLife"; venerdì 31, sabato 1 febbraio, domenica 2 egiovedì 6, alle 21, "Philomena"; Domenica 2 edomenica 9 febbraio alle 17 "Piovono polpette 2".Martedì 4 febbraio alle 20 spazio alla lirica con"Madama Butterfly" di Giacomo Puccini in direttastereofonica.

Cesena◗Città dello sportCesena Città europea dello sport2014 conquista il supporto di un exolimpionico. Nei giorni scorsi hafatto visita a Palazzo Albonoz ilbiker faentino Yader Zoli, giàcampione italiano di XC dal 2006 al2008 e ha partecipato alleOlimpiadi di Atene 2004 e Pechino2008.

Cesena◗Incontri all’UteIl professor Giovanni Maroni terrà unalezione, per l’università della terza età, suGiovanna d’Arco, venerdì 31 gennaio alle15,30 nella sala Fantini in via Renato Serra.Martedì 4 febbraio toccherà a GiovanniGiannelli parlare di depressione, alle 15,30nella sala Vaienti della Cisl.

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Giovedì 30 gennaio 2014 21Sport

Ponte Giorgi

Piatti tipici romagnoli, accompagnati da pizzichidi novità e voglia di scoprire sapori particolari.

Pasta fatta in casa e dolci scrupolosamentesecondo le ricette delle nostre nonne

Ristorante Albergo Bar47020 Cella di Mercato Saraceno (Fc)

Tel. 0547 96581-96563 - fax 0547 [email protected] Facebook: Pontegiorgi Risto

un Cesena motivato quelloche affronta il Crotone alManuzzi sabato 1 febbraioalle 15. La vittoria di sabato

scorso per 3-1 a Varese ha consegnato airagazzi di Bisoli il quinto posto ingraduatoria a -5 dalla seconda piazza,che significherebbe promozione direttaa fine campionato. Con un grupporinforzato dagli arrivi di giocatoriimportanti come Belingheri e Marilungo,nonché dal giovane Gagliardini, i

’E

Un Cesena scoppiettantecerca un’altra vittoria

Serie B Domenica scorsa affermazione nel campo del Varese

bianconeri di Romagna sono usciti dalmercato di gennaio più forti. Grazieall’esperienza del direttore sportivo RinoFoschi (che ha anche piazzato Tabanellial Cagliari che lo ha poi girato al Leeds,serie B inglese), il sodalizio cesenate puòora gettare la maschera e concentrarsiquanto meno sulla rincorsa di unpiazzamento play-off. Non è comunquevietato sognare, visto che la classifica si ènotevolmente accorciata: il Palermocapolista ha pareggiato col Modena ed è

ora a 41 punti, l’Empoli secondo ne ha39 mentre Avellino e Lanciano ne hannorispettivamente a 37 e 36. SeguonoCesena e Pescara con 35 punti. La partita giocata all’Ossola di Varese suun campo difficile, anche per lecondizioni del terreno, hanno rivelato unCesena ancora più tosto equalitativamente migliorato. Il 3-1contro i biancorossi dell’ex Rea hannovisto le firme di D’Alessandro (servitodall’ottimo Marilungo), e dei neo-arrivati Belingheri e Gagliardini. Nelmezzo un rigore di Pavoletti e 3 legnicolpiti dal Cesena, tra cui un rigorefallito da Succi. Non poteva esserci unimpatto migliore dunque dalle nuovepedine a disposizione di Bisoli. Contro ilCrotone intanto, servirà continuità e sipreannuncia un match importante inchiave classifica. I calabresi sonosquadra ostica e va affrontata con lamassima attenzione. All’andata, in Calabria, i bianconeririuscirono a spuntarla per 2-1 grazieanche ad un’autorete. Dopo la primagiornata di ritorno, va comunquesottolineato come questo Cesena abbiaancora la seconda migliore difesa delcampionato con 18 gol incassati (comel’Empoli) e con appena una rete in piùdella capolista Palermo (19). Se, come visto contro il Varese, anche ilreparto avanzato avrà le polveri menobagnate (nono attacco sinora con 27 golsegnati), allora ci sarà proprio dadivertirsi.

Eric Malatesta

PodisticaCi sono almeno 5 gare che un podistacesenate non può assolutamenteperdere. Sono la ’Cursa di Poll’ (2 febbraio), ilTrofeo Anffas ’Camminiamo con loro’ (10maggio), la Notturna di San Giovanni (14giugno), la Maratona Alzheimer (21settembre) e il Giro dei Gessi (2novembre). Quest’anno, in pienaadesione allo spirito di "Cesena cittàeuropea dello sport 2014", si presentanotutte insieme, a testimoniare lo strettolegame che unisce i podisti delle variesocietà sportive cesenati.L’occasione è il lancio della 35° "Cursa diPoll", in programma a San Vittore diCesena domenica 2 febbraio, organizzatadalla Podistica San Vittore - Amici dellafatica in collaborazione con il gruppoAmadori (partenza alle 9,30 dalparcheggio Amadori, via del Rio 400).La Cursa di Poll è un appuntamentoormai storico che, dal 1979, coinvolge

tanti podisti da tutta la Romagna e nonsolo, fino a registrare quasi 2.500partecipanti nella passata edizione.La corsa competitiva, regolarmenteiscritta nel calendario ufficiale Fidal eScarpaza, si svolge su un percorso di 16,4km tra le belle colline nei dintorni di SanVittore, con la dura salita su Via Gualdo eVia Rio Casalecchio, e la discesa cheprevede il passaggio a fianco dellastorica Villa Silvia, a Lizzano. A questa gara si affiancano le 3camminate ludico-motorie aperte a tutti,su percorsi di 16,4 km, 7 km o 3 km.L’iscrizione (7 euro per la competitiva, seci si iscrive entro il 30 gennaio; 10 eurose ci si iscrive il giorno della gara; 2,50euro per le altre) può essere effettuataanche sul posto il giorno stesso, a partiredalle 8,30: parte dell’incasso saràdevoluto, come già l’anno passato,all’Associazione Romagnola per la FibrosiCistica. Il gruppo Amadori, da sempre sponsordell’evento, parteciperà anchequest’anno con la propria squadra dicorridori e camminatori, i "PeopollRunners": l’anno scorso furono oltre 250i dipendenti Amadori presenti - traoperai, impiegati, dirigenti, compresiatleti provenienti dalle sedi di Cesena,Santa Sofia e Teramo - e quest’anno,nonostante il clima meno mite(considerata la data anticipata rispettoall’anno scorso) si prevede comunqueun’ampia partecipazione, visto che giàoltre 200 persone hanno confermatol’adesione.

Atletica: per Margherita Magnani è recordL’atleta cesenate Margherita Magnani hasegnato il record italiano nei 1000 metriindoor. Domenica scorsa, ad Ancona, hafermato il cronometro su 2’39’’34’’’ abbassandoil record precedente di oltre 2 secondi. Classe 1987, un breve trascorso da pallavolistaquando era ragazzina, Margherita Magnani ècresciuta nel vivaio dell’atletica Endas Cesenae, dopo il trasferimento al Cus Bologna,

dall’ottobre 2010 milita nel gruppo sportivodelle Fiamme Gialle di Ostia. L’attività sportivaad alto livello non le ha impedito di concluderebrillantemente gli studi: dopo la maturitàclassica al Liceo Monti, ha frequentatoGiurisprudenza, laureandosi con lode. Gliimpegni agonistici la tengono spesso lontanoda Cesena: per gran parte dell’anno si allena aOstia.

Il Romagna Centro, dopo un periodo diappannamento, torna a vinceresuperando con un secco 3-0 il fanalinodi coda Forcoli. Nell’ultima partitadisputata, domenica scorsa, i ragazzidi Medri vanno più volte vicino al gol elo trovano al 70’ con Zavalloni.

Calcio serie DIl Martorano vince

Seguono le reti di Giunchi al 75’ e diPeluso all’80’. Classifica: Correggese punti 51; Lucchese47; Abano Ceccato e Fortis Juventus 42;Romagna Centro e Mezzolara 38; Massese37; Clodiense 31; Imolese 28; VirtusCastelfranco e Sancolombano 26; Fidenza23; Formigine 20; Atletico Montichiari eCamaiore 18; Palazzolo 17; Riccione 9;Forcoli 4. - Penalizzazioni: Montichiari -1e Riccione -3. Da recuperare: Massese-Romagna Centro

Bisoli in conferenza

stampa martedì

scorso (foto Mauro

Armuzzi)

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Giovedì 30 gennaio 201422 Sport Csi

Csi story | Il Centro sportivo di ieri e di oggi

REAL SIDERMECLa foto tratta dall’”albumdei ricordi” del Csiè relativa al Real Sidermec,che ha partecipatoal campionato di calcio a 5nella stagione sportiva2004/05.

Scacchi13esimo Campionato socialeIl circolo scacchistico “Paul Morphy” di Cesenaorganizza il campionato sociale per i tesserati perl’anno 2014 nelle categorie “Non classificati” e“3N”, giunto alla sua 13esima edizione.La sede di gioco è quella del circolo stesso, in viaCanonico Lugaresi 202; il numero minimo diiscrizioni è di 8 e il massimo di 30; otto sono i turnidi gioco, ogni martedì e venerdì sera, con inizioalle 21, a partire dal 4 febbraio sino al 28 febbraio,data in cui avverrà anche la premiazione ufficiale.Il tempo di riflessione è di un’ora a giocatore percompletare la partita, la cui trascrizione, anche sefacoltativa, è vivamente raccomandata, mentre ilpunto a forfait sarà assegnato al giocatorepresente trascorsi 30 minuti dall’inizio del turno(è ammesso l’anticipo delle partite, previacomunicazione all’organizzazione, che si riserva lapossibilità di invitare amici del circolo).Per ulteriori informazioni ed eventualipreiscrizioni occorre contattare il segretario delcircolo, Patrizio Di Piazza, tel. 0547 24125,[email protected] (sito del circolo:www.paulmorphycesena.it).

Pagina a cura del Centro Sportivo ItalianoComitato di Cesena

✎LA PAROLA AL PRESIDENTE NAZIONALE MASSIMO ACHINI |orse per gli Enti dipromozione sportivasta per finire

un’epoca e se ne sta aprendoun’altra”, afferma MassimoAchini, presidente nazionaledel Csi.Oggi in Italia gli Enti dipromozione sono 15, che fanno“muovere” svariati milioni dipersone, rappresentando cosìuna quota importante delsistema sportivo nazionale.Tuttavia intorno ad essi c’è dasempre una sorta di alone didiffidenza, alimentato da undubbio: “I numeri dichiaratidagli Enti saranno veri?”.“Noi del Csi - sostiene MassimoAchini -, siamo i primi a dirlo:in qualche caso sono davveronumeri ’gonfiati’ ma, ad onordel vero, il mondo degli Enti dipromozione sportiva non ètutto uguale. Ci sono Enti (lamaggioranza) cherappresentano realtà moltoserie, riconosciute anche dalloStato come Enti di finalitàassistenziali, che svolgono sul

F“

territorio un’attivitàmeravigliosa, utilizzando losport come strumentoeducativo e sociale, che sisporcano le mani ogni giornoportando lo sport nelleperiferie umane e sociali, neicontesti più difficili ecomplicati, tra chi magari nonha ’stoffa’, ma ha ugualmente ilpieno diritto di giocare, dicrescere bene, di mantenersi insalute”. “Poi, purtroppo -prosegue il presidentenazionale del Csi -, ci sonoanche Enti (pochi) che fanno la’tratta delle tessere’,dichiarando attività più virtualiche reali, arrivando perfino atesserare come sportivi i clienti

di ristoranti e pizzerie”. Èarrivato il momento di farechiarezza: lo chiedono gli stessiEnti seri, che hanno alle spalleuna storia e una presenza sulterritorio che parla per loro, iquali non ci stanno più a essereconfusi in una sorta di“calderone” che mette insiemeseri e meno seri. Serve unanuova stagione all’insegna dellatrasparenza, bisogna cambiaremarcia, abbandonare vecchienormative e abitudini e pensarea nuove regole che obblighinoogni Ente di promozione adichiarare e certificare intempo reale le attività svolte sulterritorio, in modo che sianomisurabili e verificabili da tutti.

Un’altra epoca per gli Enti di promozione sportiva.Quelli seri, che sono la maggioranza

Anche la “storica” rivalità traEnti e Federazioni deveappartenere al passato, innome della massima diffusionedello sport in Italia e del benedei ragazzi e dei giovani.Se in Italia un ragazzo suquattro non fa sport, che sensoha fermarsi a litigare su chisiano i “titolari” di questo oquel tesserato invece dimettersi a lavorare perrecuperare i sedentari?Per cambiare bisogna mutare leregole, poiché il regolamentodegli Enti di promozione invigore è vecchio e impreciso. Adesempio, si contano le societàsportive iscritte al registro delConi. Ma una società sportiva

che ha mille tesserati e chesvolge attività educativa con igiovani da decenni, contaesattamente come un gruppodi ragazzi che si mettonoinsieme per giocare a calcettoper qualche settimana.Ora la Giunta nazionale delConi ha deciso,con coraggio e sensodi responsabilità, di approvareun nuovo regolamento entromarzo, che non sia fattosolo di norme, cavilli eburocrazia,ma sia la pietra d’angolo di unanuova stagione basata sullatrasparenza e la valorizzazionedel ruolo educativo e socialeche gli Enti di promozione(come tante Federazioni)svolgono.La vera sfida è dare forza allosport come strumentofondamentale per la salute el’educazione dei cittadini. “Suquesto orizzonte - concludeMassimo Achini -, si staaprendo una stagione di grandesperanza”.

Attività volley Csi,campionati e classificheTorneo open femminile e maschile, open misto,Allieve Under 16, Juniores femminile Under 18

rosegue a ritmo intenso l’intensaattività di pallavolo, organizzata dalcomitato cesenate del Csi in

collaborazione con gli altri comitatiromagnoli della stessa associazione.Per il 29esimo campionato open femminile,cui sono iscritte ben 43 società suddivise invari raggruppamenti, nella serie “Eccellenza”l’Atletico Zolino è al comando con due puntidi vantaggio nei confronti dellaSammartinese e quattro sul Seven Fighters.Nella serie “Promozione”, la Libertas Volley èin testa nel girone “A” e distanzia di duelunghezze una coppia formata dal

P

Lokomotiv Cesenatico e dall’Usd San Marco;la Scs Volley è in vetta al girone “B” e precededi una sola lunghezza la Pgs Pianta Promo edi tre l’Otello Buscherini; il Vino & Volleyguida il girone “C” con un solo punto divantaggio sulla Placci Bubano Mordano equattro sulla P ol. Gito, la Pgs MaccabeusVoltana assieme al Redentore “A”condividono il primato del girone “D”distanziando di due lunghezze il Jolly Volley.Per quel che riguarda il 32esimo campionatoopen maschile - che vede la presenza di 20squadre che danno vita a dueraggruppamenti - troviamo in testa al girone“A” il Macerone Volley Team, che ha ben seipunti di vantaggio nei confronti di unterzetto composto dalla Libertas Vollet, PgsPianta e Team Bota; al girone “B” il CraldAusl Ravenna, che precede di cinque punti ilMespic Faenza e di sei il Volley Lugo.Nel 13esimo campionato open misto, cheregistra l’adesione di 18 formazioni suddivisein due raggruppamenti, il Ciupa Friends è alcomando della serie “Eccellenza” con cinquelunghezze di vantaggio nei riguardi delRainbow e sei sulla Santa Caterina; il GksSanta Sofia guida la classifica della serie

“Promozione” distanziando di quattro puntila Libertas Casper e di sei la BradipoLibertas.Per quanto concerne il campionato Allieve-Under 16, cui hanno aderito sei società, invetta troviamo appaiate la Libertas Volley e laPgs Pianta, che precedono di una solalunghezza l’Arcobaleno Forlimpopoli e laVirtus Volley Cesena.Nel campionato Juniores femminile Under18, che vede la presenza di dodici formazionisuddivise in due raggruppamenti, il VolleyClub Cesena è al comando del girone “A” edistanzia di tre lunghezze l’EndasCesenatico, il Longiano Sport e l’ImsGambettola Volley; il Gks Santa Sofia guida ilgirone “B” con un solo punto di vantaggiosulla Libertas Volley e quattro sull’EverGreen.Per quel che riguarda infine il campionatoRagazze-Under 14, che registra lapartecipazione di nove società che dannovita a un unico raggruppamento, laSammartinese è in vetta e precede di unasola lunghezza la Libertas Volley e di tre ilLongiano Sport Blu e il Longiano SportVerde.

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Giovedì 30 gennaio 2014 23Pagina Aperta

L’Occhio indiscreto�

Consumo del territorio e decrescitaCi pensa la crisi economica a fare la sua parte

Gentile direttore, ho letto sul Corriere Cesenate che laGiunta comunale di Cesena ha adottato unaVariante urbanistica, chiamata “di salvaguardia”,

che ritrasforma in terreno agricolo circa 164 ettari resiedificabile dal Piano Regolatore comunale di qualche annofa.Si tratta, a mio avviso, di un importante esempio diinnovazione politico-amministrativa. Con questo atto,infatti, si va verso una visione politica sostenibile che,considerando il suolo una risorsa finita e da tutelare per lasue importanti funzioni ecologiche e agricole, sembratrovare ispirazione nelle teorie bio-economiche dellaDecrescita (qui applicate al campo dell’urbanistica),secondo cui, come afferma Latouche, “la riduzionecontrollata, selettiva e volontaria della produzioneeconomica e dei consumi, ha l’obiettivo di stabilire relazionidi equilibrio ecologico fra l’uomo e la natura, nonché diequità fra gli esseri umani stessi”. In pratica, secondo questavisione, il miglioramento delle condizioni di vita, nellanostra società, deve essere ottenuto non con l’aumento deiconsumi e di merci, ma con il miglioramento dei rapportisociali, dei servizi collettivi, della qualità ambientale. Inoltre, a mio parere, questa nuova visione urbanistica haanche un altro grande merito: quello di porre fine al tipicocollateralismo tutto italiano tra amministrazioni comunalie lobbies dell’edilizia,”amiche” e locali, attraverso PianiRegolatori urbanistici cosiddetti “ad personam”. È proprioquesta la causa principale della spinta al consumo di suoloagricolo, ovvero la rendita fondiaria, che produce unvantaggio economico speculativo attraverso latrasformazione del suolo da agricolo a edificabile. In nessunaltro settore economico la creazione di valore avviene concosì poco investimento di ricerca, innovazione ecompetitività come quello che avviene con un semplicecambio di destinazione d’uso di un terreno. Purtroppoquesta cattiva prassi si è diffusa ovunque in Italia (maanche in Emilia Romagna), dal dopoguerra ai giorni nostri.

✎ Il direttore risponde

La foto ritrae la casa dell’illustre medico e senatore cesenate MaurizioBufalini morto nel 1875. L’amico e abbonato Daniele Vaienti, figlio di Nello, ilcompianto e noto sindacalista della Cisl, ha segnalato questo brutto angolodi piazza nel cuore della città di Cesena, a due passi dalla nuovaMalatestiana. Fotocopie alla mano, possiamo dire che Nello Vaienti giàventi-trenta-quarant’anni fa segnalò più volte il fatto con lettere alleistituzioni e articoli di stampa. Chi può fare qualcosa, si adoperi.

Un glossario per amicoCaro Francesco,ho notato che in queste settimane c’è un gran fiorire di in-contri, conferenze, convegni… Tutti momenti senz’altro utili.Mi sono però interrogato sul perché questa mole di informa-zioni e analisi produce in pratica scarsi risultati. Ho fatto per-ciò un’indagine, chiedendo a chi frequenta la Chiesa ilsignificato delle parole cristiane più ricorrenti. Il risultato èstato sconfortante: quasi sempre, quando non c’è pressapo-chismo, c’è ignoranza. Non intendo incolpare alcuno. An-noto però che se noi due ascoltassimo una bella omelia… incoreano, probabilmente non ne capiremmo un’acca!Il catechismo del passato si basava su formule da mandare amemoria, lasciando la loro piena comprensione agli appro-fondimenti futuri, personali o guidati da esperti. Oggi, abambini e adulti, si fanno discorsi che, seppure validi, non“commuovono”, perché il ricevente spesso non conosce il si-gnificato (anche etimologico) dei “fondamentali” del di-scorso cristiano. E, come sai benissimo, la comunicazionevale quando, giungendo a destinazione, produce un movi-mento.Il problema è purtroppo diffuso in molti ambiti. Pensa aquanti, ad esempio, parlano della Costituzione italiana senzaaverne fatto una riga. A mio avviso sarebbe opportuno redi-

A livello nazionale, si può ricordare l’esempiodella Milano degli anni 70, amministrata daisocialisti, con Berlusconi costruttore edile digrandi agglomerati residenziali su aree “vergini”dell’hinterland, sullo sfondo della sua amiciziacon Craxi; ma anche l’esempio più recente delcosiddetto “Sistema Sesto”, nome-etichetta che imagistrati hanno assegnato a un insieme dipratiche politico-amministrative di centro-sinistra, relative al Comune di Sesto SanGiovanni (a nord di Milano), su cui pesanosospetti di corruzione e concussione relativi adappalti pubblici per bonifiche e allosfruttamento del territorio per fini edificatori.

Michele Placuzzi

Egregio Placuzzi, non occorre più invocare ladecrescita. La crisi economica che si trascinaormai da lungo tempo sta operando dove altriforse non avrebbero voluto agire. Terreniedificabili resi di nuovo agricoli costituisconoun bel segnale in chiave ambientale e di tutelaverso il territorio, ma al tempo stessoconfermano un trend ben difficile per tutta laRomagna e non solo. La povertà di lavoro (cfr.editoriale in prima) è il vero dramma di questianni fin troppo complicati. Su di noi adulti,generazione di padri, incombe il peso di avereilluso i nostri figli. Non vogliamo essere noiquelli che distruggono sogni e speranze. Anzi,spero sia d’accordo con me nel cercare di ridareun futuro più sereno a chi affronta con coraggioe determinazione, e anche con un sano pizzicodi incoscienza, le sfide che la vita propone.Cordialità.

Francesco [email protected]

gere un glossario di un centinaio di vocaboli da stu-diare a memoria. Così, quando parleremo tra noi,sapremo cosa diciamo e cosa ascoltiamo. Da ultimo (ma chiedo l’assoluzione preventiva delvescovo Douglas), una battuta: sono convinto chese parlo a un ragazzotto di Maria Assunta in Cielo,questo penserà probabilmente ad… una hostessdell’Alitalia. Sbaglio?Con simpatia e auguri.

Renzo Baredi

Mercatino dell’usatoLa Caritas ringraziaLa Caritas diocesana e i suoi volontari ringrazianovivamente tutti coloro che, facendo acquisti al mer-catino, con il loro gesto di solidarietà hanno contri-buito a realizzare la somma necessaria adacquistare un buon numero di prodotti di urgentefabbisogno per le persone e le famiglie in difficoltàche si rivolgono al Centro di Ascolto e Accoglienzadi via Mura Sant’Agostino 16: coperte, lenzuola,asciugamani, scarpe invernali, pannolini per bam-bini.

Grande partecipazione all’incontro promosso da Famiglie Nuove del Movimento dei Focolari, domenica scorsa a Cesena nell’aula di Psicologia

i è tenuto, nel pomeriggio di domenica 26 gennaio, presso l’Aula magna diPsicologia, a Cesena, il seminario per famiglie ’Le spie rosse dell’amore’, tenutodai coniugi Ventriglia e organizzato dalle Famiglie Nuove del Movimento dei

Focolari. L’ufficio diocesano della Pastorale della famiglia ha inserito l’evento fra le attività diformazione proposte alle famiglie della nostra diocesi.La grande affluenza di pubblico che ha costretto molti a seguire l’evento ai bordidell’aula, in piedi o seduti per terra, mostra come l’argomento famiglia siaparticolarmente sentito dalla nostra comunità.La presenza di persone che venivano da città vicine è un segnale che ci dice che, se iltema è appetibile e ben presentato, le famiglie sono pronte anche ad affrontare viaggi edisagi per partecipare a eventi formativi.I relatori hanno affrontato il tema della comunicazione nella coppia come viaprivilegiata per mantenere e incrementare un sano rapporto fra i coniugi.Nel cammino della vita possono esserci dei momenti di difficoltà che sono segnalati da’spie’ (come quelle del cruscotto dell’auto) che, se riconosciute, ci permettono diaffrontare le criticità ed evitare che ‘l’auto si fermi’.I diversi modi di porsi nel rapporto di coppia, dovuti a esperienze personali e alladiversità di sesso, da ostacolo possono trasformarsi in opportunità di arricchimentoreciproco. Essenziale è saper accettare l’altro col suo modo di comunicare e la suaesperienza che è senz’altro diversa dalla nostra.Una sessione è stata dedicata alla necessità di imparare a perdonare, intesa comecapacità di donare.Prima della pausa è stata proposta una esercitazione nella quale ognuno dovevafigurarsi lo ’scudo’ che usa nel rapporto col mondo esterno e poi comunicarlo, sepresente, al coniuge. Interessante la successiva comunione in sala che ha coinvoltoalcune coppie.In conclusione, spazio al dibattito.Molti partecipanti hanno espresso giudizi di apprezzamento dell’iniziativa ed è nato

S così il desiderio di avere presto altreoccasioni di questo tipo perapprofondire le tematiche riguardantila vita di coppia.

Antonio e Serenella Pacchierini* * *

Quando siamo venuti a conoscenza delConvegno "Le spie rosse dell’amore" che"Famiglie Nuove" organizzava aCesena, ci è sembrata un’occasionemolto bella da condividere anche comePastorale Famigliare Diocesana. Siamoconvinti che sia necessario unire le forzedi chi ha a cuore la famiglia, e quindiabbiamo proposto questo momento diformazione agli operatori dei corsi inpreparazione al Sacramento del matrimonio,a chi segue i gruppi famiglia parrocchiali edanche a tutti gli sposi che volevano dedicareun pò di tempo per prendersi cura dellapropria relazione di coppia.Il bellissimo viaggio che i coniugi Ventriglia cihanno fatto fare, ci ha confermato che lastoria di ogni coppia può portare a scoprirepaesaggi stupendi. E, pur attraversandomomenti di gelo, nebbia e buio, l’amoredell’uno verso l’altro ci conduce a dire cheamare "per sempre" è possibile ed è anchebello, se mettiamo in gioco le risorse quali

l’accoglienza, la comunicazione profonda,l’ascolto e il perdono che Rita e Rino ci hannotestimoniato essere in ognuno di noi. Avereattenzione alle spie rosse che il motore dellanostra relazione fa accendere, ci fa prendereconsapevolezza delle "parti dell’ingranaggio"che hanno bisogno di qualche cura, e che con,sacrificio e responsabilità, possiamo cercaredi far funzionare meglio. Ringraziamo per questo momento vissutoinsieme: vedere tante coppie di sposi chevogliono custodire il loro amore, apre il cuorealla speranza, quella speranza che papaFrancesco ci dice di non lasciarci rubare.

Andrea e Sabrina Delvecchio

‘Spie rosse’, da ostacolo a opportunità di crescita

I CONIUGI VENTRIGLIA, OSPITI RELATORIDELL’INCONTRO DI DOMENICA SCORSANELL’AULA MAGNA DI PSICOLOGIA, A CESENA(FOTO MARCO CASADEI)

PACE, parola breve ma soaveche ogni uomo è felice di ascoltaredurante l’imprevedibile viaggiosu questa nostra terra ormai spogliatadai nuovi predoni pronti al barattocol voto impuro e col misfatto.

PACE, parola grande e impegnativanei sermoni dei sazi governantidove il sorriso – a pancia piena – of-fendebambini e madri e vecchi scheletriticui son rimasti solo gli occhi a chiedereacqua e pane per sopravvivere.

PACE, parola che affligge l’attesadi chi respira la morte ogni giornoin fuga dall’odio e fuochi di guerra,del lattante che graffia seni vuoti,dell’ammalato col corpo in rovinae non ha alcuna medicina.

PACE, parola che sale e rimbombanei convegni dentro infiorate saledove lo scialo di ricolmi tavoliriaccende l’applauso dei potentiche – dopo bei discorsi e oscurebrame – lasciano troppi nella fame…

PACE, parola vecchia e consumatacome gli occhi e la voce dei politiciche sempre nel loro dire e operaretrascuran l’ottavo “Non dire il falso”e ignorano il settimo “Non rubare”.PACE, è parola da curare!

ANTONIO GASPERINI

PACE, È PAROLA DA CURARE

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SETTIMANALE DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI CESENA-SARSINA

GIORNATAPER LA VITA

“COSÌHO TENUTO

IL MIO BIMBO”Il “sì” per sempre

di due giovani suore