foglie n. 19/2015

32
N° 19 • 1 NOVEMBRE 2015 R “Igp” per la cipolla bianca di Margherita Oltre mille varietà in estinzione recuperate in Puglia tra fruttiferi, vite e olivo Food Marketing: 6 passi per vincere sul mercato AGRICOLTURA AGROALIMENTARE OliO: OttiMa qualità E quaNtità dOpO uN 2014 da diMENticaRE il RitORNO dEll’ORO giallO agRicOltuRa • agROaliMENtaRE • tuRisMO RuRalE

Upload: foglie

Post on 24-Jul-2016

234 views

Category:

Documents


1 download

DESCRIPTION

AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

TRANSCRIPT

Page 1: FOGLIE n. 19/2015

N° 19 • 1 NOVEMBRE 2015

R

“Igp” per la cipolla bianca di MargheritaOltre mille varietà in estinzione recuperate in Puglia tra fruttiferi, vite e olivo

Food Marketing: 6 passi per vincere sul mercato

agrICOLTUra

agrOaLIMENTarE

OliO: OttiMa qualità E quaNtitàdOpO uN 2014 da diMENticaRE

il RitORNOdEll’ORO giallO

agRicOltuRa • agROaliMENtaRE • tuRisMO RuRalE

Page 2: FOGLIE n. 19/2015
Page 3: FOGLIE n. 19/2015
Page 4: FOGLIE n. 19/2015
Page 5: FOGLIE n. 19/2015

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952

Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori AssociatiSoc. Coop. Via Alcide De Gasperi

11/13 - 70015 - Noci (BA)

Direttore responsabileVito Castellaneta

Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati

Hanno collaboratoDonato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Nica Ruospo,

Rino Pavone, Maria Fortino

Pubblicità G.Ed.A

Rino [email protected]

380 6328672

StampaGrafica 080 - Modugno (BA)

Registratoal Registro Nazionale della Stampa

Tribunale di BariN. 61/06 del 15/11/2006

[email protected]

347 9040264

1 NOVEmbrE 2015 - N. 19 - ANNO 10

QuiNdiciNAlE diAgricOlturA

AgrOAlimENtArEturismO rurAlE

le previsioni per la campagna olearia 2015/16 er il secondo anno di fila la produzione mondiale sarà infe-riore alla domanda di

olio d’oliva, senza neanche le scorte a poter attutire il col-po. Spagna e Italia recupera-no ma non brillano. La Tuni-sia farà i conti con una cam-pagna dimezzata. Sorridono i greci. Possibili tensioni sul fronte dei prezzi. Dopo che il 2014/15 ci ha consegnato la campagna olearia più magra per l’Italia dal dopoguerra, con meno di 200 mila tonnella-te prodotte, e la fine del mito della Spagna incrollabile, con la sua produzione che non ha toccato le 900 mila tonnellate, la campagna olearia 2015/16 doveva essere quella del ri-scatto e dell’abbondanza. Così non sarà. In ripresa, netta, le produzioni in Spagna e Italia ma senza fuochi d’artificio. Sarà un’annata di mezza carica in entrambe le nazioni. In Ita-lia si prevede una produzione oscillante tra le 300 e le 330

P

Editoriale

mila tonnellate. A dominare la scena la nostra regione, la Puglia, con una produzione che dovrebbe attestarsi fra le 130 e le 135mila tonnella-te (seguono Calabria e Sicilia, rispettivamente con 70 e 40 mila tonnellate stimate). Anno di carica, il quarto consecuti-vo, per il nord barese. Coratina e Ogliarola non mancheranno. Meno positiva la situazione nel Gargano. Qualche pioggia eccezionale e qualche grandi-nata ha falcidiato oliveti. Ana-loga situazione in alcune aree dell’alto Salento. Dopo l’anno di scarica e la paura Xylella, però, dovrebbe essere una buo-na annata per il tacco d’Italia. Dunque per i nostri olivicolto-ri, dopo l’annus horribilis 2014 che ha visto decimare a causa della mosca olearia quantità e qualità dell’extravergine made in Italy, una buona prospettiva per la raccolta appena inizia-ta sia per quanto concerne la quantità ma soprattutto dal punto di vista qualitativo.

Page 6: FOGLIE n. 19/2015
Page 7: FOGLIE n. 19/2015

SOMMarIO

5

8

2625

28

30

28 DIPARTIMENTO DI SCIENZE AGRO-AMBIENTALI Giornata dimostrativa di raccolta olive

14 PREMIO CARAMIA Didattica enogastronomica a Fasano20 DOPO EXPO Aumentare presenza mercati esteri21 IL RISO Un viaggio attraverso arte, storia e cucina22 CONCORSO NAZIONALE vINI ROSATI Puglia e veneto le regione più medagliate25 IGP CIPOLLA BIANCA DI MARGhERITA via libera definitivo alla tutela comunitaria

16 GAC MARE DEGLI ULIvI I laboratori del gusto

26 CIPOLLA ROSSA Le proprietà antiallergeniche

18 AD EXPO Presentazione marchio vivaifiori 19 vIvAI MURCIANO Basta subire il ricatto di Brexelles

30 DOP PANE DI ALTAMURA Il più grande mai sfornato prima all’Expo

EVENTI

agrOaLIMENTarE

PESCa

aLIMENTazIONE

VIVaISMO

MONDO gaL

8 OLIO Dopo un 2014 da dimenticare10 INIZIO STAGIONE OLIvICOLA Favorire il ritorno all’agricoltura11 BIODIvERSITà Tra fruttiferi, vite e olio13 FIERA CARCIOFO MEDITERANNEO A San Ferdinando di Puglia

agrICOLTUra

5 CAMPAGNA OLEARIA Le previsioni per l’annata 2015/16

EDITOrIaLE

Page 8: FOGLIE n. 19/2015

L a Puglia si lascia alle spal-le un 2014 da dimenticare e saluta la campagna oli-vicola 2015/2016 con una

stima produttiva che dovrebbe atte-starsi sulle 130 135 mila tonnellate (- 8% rispetto alla media), quindi con un forte recupero rispetto alla cam-pagna precedente (+30%) e una qua-lità pregevole. Nel dettaglio l’aumento produttivo rispetto al 2014 segnerà + 50% a Bari, + 20% nella BAT, + 40% a Brindisi, + 40% a Foggia e +35% a Taranto. In provincia di Lecce la produzione do-vrebbe raddoppiarsi rispetto all’anno scorso con un anticipo della raccol-ta avviata già a fine settembre, no-nostante la percentuale di erosione della capacità produttiva in un anno sia passata dal 3% all’8% a causa della xylella fastidiosa che, facendo seccare gli alberi, ha di fatto azzerato la produzione degli oliveti ricadenti nell’area colpita del Sud Salento.

“Di qualità eccellente in particolare la produzione olivicola nelle aree di Bari. BAT e Foggia – commenta il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – e una produzione del gene-re va assolutamente tutelata e messa in protezione rispetto al mercato pa-rallelo di oli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, spesso sofi-sticati, spacciati per prodotti di qua-lità, quando di qualità non sono, uti-lizzando il marchio ‘made in Puglia’, a danno dell’imprenditoria agricola pugliese e dei consumatori”.Per questo va applicata alla lettera la ‘legge salva-olio’, a supporto dell’at-tività degli organismi di control-lo che hanno uno strumento in più per contrastare frodi e sofisticazioni. Dall’introduzione in etichetta del ter-mine minimo di conservazione di 18 mesi dalla data di imbottigliamento, al riconoscimento di nuovi parame-tri e metodi di controllo qualitativo, dalle sanzioni in caso di scorretta

presentazione degli oli di oliva nei pubblici esercizi all’estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichet-ta informazioni non veritiere sull’o-rigine, dall’introduzione di sanzioni aggiuntive come l’interdizione da attività pubblicitarie per spot ingan-nevoli, al rafforzamento dei metodi investigativi con le intercettazioni, fino al diritto di accesso ai dati sulle importazioni aziendali, sono solo al-cune delle misure previste dal prov-vedimento.“Il caso dell’accesso supplementare di olio dalla Tunisia proposto dall’UE – denuncia il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – è emblema-tico di un sistema distorto che non tutela le aree vocate e le imprese oli-vicole che hanno costi di produzione decisamente più alti di altri di Paesi. Nel corso dell’ultimo decennio le im-portazioni complessive di oli di oliva in Puglia sono cresciute più rapida-

8 www.foglie.tv

agricoltura

OliO: OttimA QuAlitA’ E QuANtitA’ dOPO uN 2014 dA dimENticArEStop all’invasione di prodotto dall’estero

Page 9: FOGLIE n. 19/2015

N° 19 - 1 NOVEMbrE 2015

mente delle esportazioni, conferman-do il sostanziale deterioramento del-la posizione competitiva della filiera pugliese sui mercati esteri. Le impor-tazioni complessive di oli di oliva ammontano in media a circa 87.000 tonnellate, di contro le esportazioni si aggirano sulle 38.000 tonnellate. Gli oli stranieri vengono importati principalmente da Spagna, Grecia e Tunisia, acquistati a prezzi più bassi rispetto al prodotto regionale e uti-lizzati dagli imbottigliatori per l’otte-

nimento di blend con oli regionali.La Puglia è crocevia di traffici e trian-golazioni come dimostrato dalle ripe-tute denunce di frodi e sofisticazioni e dai sequestri di prodotto adultera-to, effettuati dalle forze dell’ordine a partire da Nas, Nac e Corpo forestale dello Stato. In Puglia la PLv (Produ-zione Lorda vendibile) del comparto olivicolo-oleario è pari al 20% della totale PLv del settore agricolo, per un valore di 600 milioni di euro, così come il comparto partecipa alla com-

posizione del Prodotto Interno Lordo dell’intera ricchezza regionale per il 3%. L’Italia è il primo importatore mondiale di olio, proveniente per il 74% dalla Spagna, il 15% dalla Grecia e per il 7% dalla Tunisia. Gli oli di oli-va importati in Italia vengono, infatti, mescolati con quelli nazionali per ac-quisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati internazionali.

Page 10: FOGLIE n. 19/2015

www.foglie.tv

I niziamo la stagione olivicola 2015-2016 - spiega Franco Bo-eri Roi dell’omonimo frantoio di Badalucco (Imperia) - che dure-

rà almeno fino a febbraio. Come ogni anno, il frantoio è a disposizione sia per chi vuole farsi il proprio olio che per chi vuole conferire a noi le olive e in questo modo contribuire alla nostra produzione di qualità, di-stribuita in tutto il mondo. Abbiamo come sempre aderito al Patto di filie-

ra per la DOP, di cui ai tempi siamo stati promotori, perché crediamo che sia necessario favorire il ritorno al lavoro in agricoltura: per questo mo-tivo, da noi le migliore olive saranno sempre pagate ai migliori prezzi di mercato”.Quanti sono gli agricoltori che confe-riscono il raccolto a Roi? “Oltre 200, alcuni da decenni, anche da più ge-nerazioni. Con molti abbiamo un ac-cordo che vale da sempre e si tra-

manda di padre in figlio. Tantissimi sono amici”.Quale stagione si annuncia? “Per il momento la stagione sembra pro-duttiva e la mosca non sembra mol-to diffusa - conclude Franco Boeri Roi - certo è che qualche nottata più fresca non guasterebbe. Bisogna se-guire i protocolli regionali per i trat-tamenti onde evitare la diffusione della mosca olearia e, di conseguen-za, la perdita di valore del raccolto”.

agricoltura

Franco boeri: “Necessario favorire il ritorno al lavoro in agricoltura”Inizia la stagione olivicola

Page 11: FOGLIE n. 19/2015

11N° 19 - 1 NOVEMbrE 2015

N ell’ambito di un conve-gno sul tema “Strategie integrate per il recupero dell’agrobiodiversità”

svoltosi a Roma presso l’Auditorium “Giuseppe Avolio”, la Cia (Confede-razione italiana agricoltori) di Pu-glia e la società Agricolturà è vita Puglia srl, unitamente al Centro Ri-cerca, Sperimentazione e Formazio-ne in agricoltura “Basile-Caramia” di Locorotondo e allo Spin Off Sinagri srl del Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti della Università di Bari – questi ulti-mi due enti capofila dei progetti per il recupero del germoplasma frutti-colo, viticolo ed olivicolo realizzanti in Puglia nell’ambito del Psr Feasr 2007/2013 – hanno presentato i ri-sultati di tali progetti realizzati in Puglia dal marzo 2014 al settembre scorso.I risultati ottenuti sono stati ben

oltre le aspettative. In totale sono state recuperate oltre mille varietà in estinzione in Puglia tra fruttiferi, vite e olivo. In particolare sono state recuperate 228 varietà di vite, 181 di olivo e 680 di fruttiferi (mandor-lo, pesco, ciliegio, susino, albicocco, pero, melo, fico e fruttiferi minori). Un lavoro enorme che ha visto all’o-pera 42 partner progettuali tra cui appunto la Cia Puglia e Agricoltura è vita Puglia srl. In totale sono sta-ti ritrovati, esaminati e digitalizzati oltre 1000 documenti storici reperiti attraverso ricerche effettuate pres-so 50 tra biblioteche e archivi nota-rili e attraverso la realizzazione di 70 incontri in tutta la Puglia con agri-coltori, esperti, rappresentanti istitu-zionali, appassionati, interessati. La biodiversità è una delle più impor-tanti risorse del pianeta. Negli ulti-mi decenni, a causa della crescente richiesta di produzione di cibo, si è

biodiversità: oltre mille varietà in estinzione recuperate in PugliaTra fruttiferi, vite e olivo

puntato su colture ad alta resa che sono andate a sostituire varietà lo-cali, con conseguente erosione del-la biodiversità, il cui declino ha reso il sistema di produzione alimentare estremamente vulnerabile. Oggi c’è la necessità di invertire questa tendenza. Obiettivi dei tre progetti realizzati con successo in Puglia sono stati la raccolta di co-noscenze e la raccolta di materiale vegetale a rischio di estinzione, la

sua individuazione sul territorio e reperimento, la sua caratterizzazio-ne, moltiplicazione in condizioni di sanità, conservazione e catalogazio-ne, ed il rafforzamento di un siste-ma di conoscenze basato su banche dati o inventari già esistenti o in via di definizione. Al convegno sono intervenuti Giu-seppe Cornacchia, responsabile del Dipartimento Sviluppo agroalimen-tare e territorio della Cia nazionale,

Vincenzo Fucilli, presidente di Sina-gri srl, Giannicola D’Amico, in rappre-sentanza della Cia Puglia e di Agri-coltura è Vita Puglia srl, Pasquale venerito, del Crsfa “Basile-Caramia”, Costantino Silvio Pirolo e Cinzia Mon-temurro, dello Spin Off Sinagri srl che ha relazionato su “La biodiver-sità dell’olivo: i risultati del progetto Regerop”. Le conclusioni sono state tracciate da Dino Scanavino, presi-dente nazionale della Cia.

Page 12: FOGLIE n. 19/2015

www.foglie.tv12

Page 13: FOGLIE n. 19/2015

13N° 19 - 1 NOVEMbrE 2015

55^ fiera nazionale del carciofo mediterraneo e del prodotto ortofrutticoloA San Ferdinando di Puglia

F ervono i preparativi per la 55^ edizione della ‘Fie-ra nazionale del Carciofo mediterraneo e del Pro-

dotto ortofrutticolo’, che quest’an-no si svolgerà a San Ferdinando di Puglia, da giovedì 5 a domenica 8 novembre. Sulla scia del successo di espositori (oltre 100) e visitatori (oltre 20mila) provenienti da tutta la Puglia e dal-le regioni limitrofe, registrato lo scorso anno, anche l’edizione 2015 sarà organizzata dal GAL (Gruppo di Azione Locale) Daunofantino, su delega del Comune di San Ferdi-nando di Puglia. Come da tradizio-ne, la specializzata rappresenterà una straordinaria occasione per promuovere la filiera agro-alimen-tare del territorio del tavoliere me-ridionale e nord-barese-ofantino e

mettere in evidenza le eccellenze gastronomiche ottenute con il sa-piente utilizzo dei prodotti orto-frutticoli tipici del territorio.Nell’ampia (oltre 10.000 mq) e attrezzata area mercatale di via Gramsci, che ospiterà la Fiera, sa-ranno allestite aree espositive, di degustazione e ludico-creative de-dicate ai più piccoli. La lotta al caporalato, le prospet-tive imprenditoriali derivanti dal nuovo Programma di Sviluppo Rurale della Regione Puglia (PSR 2014-2020), l’accrescimento della commercializzazione all’estero dei prodotti ortofrutticoli di eccellenza e la salute e la bellezza saranno i temi principali sui quali si artico-lerà l’inteso programma di incontri - confronti, ormai in via di defini-zione al pari di quello degli eventi

di spettacolo. La presentazione uf-ficiale della Fiera, da anni ritenuta una tra le più importanti del set-tore nel Mezzogiorno d’Italia, si è tenuta a Bari nella sede dell’asses-sorato regionale alle Risorse agro-alimentari. Anche quest’anno la fiera si concluderà con la cerimonia di consegna del prestigioso premio ‘Carciofo d’Oro’, giunto alla 46esima edizione (domenica 8 novembre dalle ore 20) e con la premiazione di un concorso dedicato al miglior allestimento degli stand e riservato ai visitatori che saranno invitati a compilare e imbucare in un busso-lotto una scheda di preferenza. Gli organizzatori hanno deciso anche per quest’edizione di offrire ai vi-sitatori la possibilità di accedere nel quartiere fieristico tutti i giorni gratuitamente.

agricoltura

Page 14: FOGLIE n. 19/2015

14 www.foglie.tv

U n concorso a premi di didattica enogastrono-mica per un viaggio inedito, alla scoperta

delle eccellenze agroalimentari italia-ne: la prima edizione di un progetto educativo, iniziativa di “Phain Promo-ter” di Giuseppe Caramia, in ricordo del padre vincenzo, storico salumiere di Martina Franca , nonché lungimiran-te precursore del valore culturale ed economico della gastronomia tipica di qualità. L’ evento ospitato lo scorso 27 settembre al ristorante “Il Faggia-no” alla Selva di Fasano e patrocinato dai Comuni di Martina Franca e Fasa-no, dall’ Osservatorio Europeo di Bioa-limentazione e Processi Alimentari, ha trovato partner nella Camera di Com-mercio, in Confcommercio, Confindu-stria, nell’ Associazione Cuochi e maitre di Bari, nell’ Associazione Fare e volare Sud,nell’Accademia “In Cucina”, nella

“Factory del Gusto”, nella Med Cooking School, nell’Istituto di Alta Formazione del Gusto Eccelsa. In bella vista non una sterile gara fra chef , ma sua ma-està il cibo, quello buono, autentico, biodiverso, sostenibile, da preparare e raccontare, perché saldamente legato a un territorio e alla sua storia. “In un mondo in cui la globalizzazione delle grandi imprese alimentari , sta por-tando a un livellamento dei prodotti – ha osservato Pino Caramia – è il momento di far emergere le tipicità con le proprie caratteristiche intrin-seche e supportare questi prodotti tradizionali con opportune strategie promozionali per poter essere mag-giormente conosciuti ed apprezzati”. Ai partecipanti – 30 tra professionisti del settore, appassionati di gastrono-mia e studenti di scuole alberghiere, provenienti dalla Puglia e dalla Ba-silicata – il compito di elaborare e

presentare il piatto in modo creativo attingendo alla diverse specialità ga-stronomiche . L’Obiettivo? Contribu-ire a migliorare, valorizzare l’offerta e del servizio nel settore FOOD & WINE (ristoranti, hotel, salumerie, bar, pasticcerie, enoteche) con possibi-li vantaggi per l’economia turistica locale e le produzioni made in val-le d’Itria. In questa prima edizione si sono aggiudicati un posto sotto il cappello degli eccelsi, il Capocollo di Martina, il Pezzente della montagna materana, il Culatello di Zibello (Parma ) il Prosciutto di Faeto, (Foggia), il Lardo di Colonnata (Carrara), il Caciocavallo podoloco irpino, il Caciocavallo di Cimi-no (Calabria), il pecorino canestrato di Castel del Monte, il Pecorino di Filiano (Potenza), il Caprino di Forenza (Poten-za) ,il Provolone del monaco (Sorrento), il Parmigiano reggiano, la Mozzarella di bufala campana,la pasta all’uovo di

Primo premio di didattica enogastronomica “Vincenzo caramia”Alla Selva di Fasano

di Paola Dileo

agroalimentare

Page 15: FOGLIE n. 19/2015

Campofilone (Fermo-Marche), la Pasta con farina di grano Senatore Cappelli, il Pane di Altamura, i pomodori regina di Torre Canne e fiaschetto di Torre Gua-ceto, la Cipolla rossa d’Acquaviva, il Cece nero della Murgia Carsica, il Tartufo nero estivo, il Peperone crusco di Senise, il Bi-scotto di Ceglie Messapica,i Sospiri di Bisceglie, l’Olio extravergine “Collina di Brindisi”, i vini primitivo di Manduria e di Gioia del Colle, il Rosé da Nero di Troia di Castel del Monte, la Verdeca della Val-le d’Itria, il Durello spumante dei monti Lassini – Colli vicentini -. Una mi-scellanea di prodotti DOC , DOP, IGP o presidio Slow food a prevalente matrice pugliese e lucana che ha tro-vato una coreografica presentazione

oggetto di valutazione insieme alla congruità dell’abbinamento e alla cor-retta esposizione delle caratteristiche organolettiche, tecniche – produttive. A giudicare i superbi piatti una com-missione di esperti presieduta dal gastronomo Alessandro Romano , co-adiuvato da Rudy Lazzaro degustatore A.I.S sezione Taranto, Antimo Savese excutive chef rist. Antimo Ceglie Mes-sapica, Marco Pascazio excutive chef Istituto Eccelsa Alberobello , Pasquale

Fatalino excutive chef L’antica Locan-da Noci, Natale Laera maitre delega-zione A.M.I.R.A Puglia. Per la sezione professionisti si è classificato primo il prof. Vito Consoli con la mozzarella di bufala campana e l’olio e.v.o DOP Col-lina di Brindisi; al secondo posto inve-ce Pietro Semeraro con il provolone del monaco DOP e vino rosé da uva di Troia DOC Castel del Monte; al ter-zo Salvatore Renna con i maccheron-cini di Campofilone IGP , tartufo nero estivum scorzone marchigiano ; per la sezione alunni dell’alberghiero primi classificati ex aequo Giampiero Seme-raro dell’Ist. Elsa Morante Crispiano Taranto con il lardo di colonnata IGP e lo spumante Durello DOC Monti Les-sini , e Marco Torsello sempre dell’Ist. Elsa Morante di Crispiano con Parmi-giano Reggiano DOP e vino verdeca DOC di Locorotondo. Phain Promoter da appuntamento alla edizione 2016 e a un nuovo tour fra i tesori gastrono-mici di casa nostra e non solo.

15N° 19 - 1 NOVEMbrE 2015

Page 16: FOGLIE n. 19/2015

16 www.foglie.tv

M ONOPOLI - Buon esordio per i ”Laboratori del Gu-sto – L’Isola dei pescatori” promossi dal GAC “Mare

degli Ulivi” che ingloba i comuni co-stieri di Mola di Bari, Polignano a Mare, Monopoli e Fasano. Il progetto che s’in-serisce in un ventaglio di azioni mira-te alla valorizzazione della risorsa it-tica e del comparto pesca, ha visto il coinvolgimento delle marinerie locali, degli istituti alberghieri (“G. Salvemini” di Fasano e “A.Consoli” di Castellana Grotte e Polignano a Mare) e dell’ As-sociazione Italiana Cuochi (sezioni di Bari, Brindisi,e Trulli, Grotte e Mare). Protagonista dei laboratori replicati in 4 serate – il 16 ottobre a Mola di Bari, il 17 a Polignano a Mare, il 23 a Fasano e il 24 a Monopoli – è sta-to il pesce azzurro, anche noto come pesce povero perché particolarmente abbondante nel mare nostrum, requi-sito che incide sul valore commercia-le , relativamente basso, con prezzi al consumo più o meno contenuti rispet-to al pesce bianco. Ma se povero per il mercato , questo prodotto risulta eccezionalmente nobile per qualità nutrizionali: è ricco di omega 3, di cal-cio ed è molto digeribile. A suo favore anche il pregio di essere selvaggio e non di allevamento come accade per taluni pesci bianchi. Al rango degli azzurri, dimenticati anche dalla cuci-na indigena, appartengono la sardina, l’acciuga (o alice), l’aguglia, lo sgom-bro, il sauro (o sugarello), la vopa (o boga), il pesce spatola (o sciabola) il merluzzo e altri … Ai “Laboratori del Gusto”la missione di recupero dell’ere-dità culinaria tipica nel comprensorio GAC Mare degli Ulivi, al fine di valoriz-zare il prodotto a km zero delle nostre cooperative di pesca. Si perché, come ha evidenziato in conferenza stampa il comandante dell’Ufficio Circonda-riale Marittimo di Monopoli Salvatore De Crescenzo “il 70% del consumo di pesce in Italia è di origine straniera” con caratteristiche di salubrità pre-

sumibilmente intaccate. A conferma del triste dato la lucida riflessione di Pasquale Fatalino - presidente dell’Ass. Cuochi Trulli, Grotte e Mare - “pochis-simi sono i ristoranti del nostro areale che propongono piatti a base di alici , sgombro e merluzzo, con le dovute eccezioni per il fritto di paranza. Ben vengano iniziative che danno valore al territorio, alla tradizione gastrono-mica e alle attività produttive”. Qua-si un monito al GAC e alle istituzioni interessate, l’intervento del consiglie-re regionale Fabiano Amati – anche presidente della Commissione Bilancio e Programmazione – :“Il piatto non è un castello incantato e non possiamo soffermarci solo alla sua contempla-zione o degustazione. In esso dobbia-mo leggere le specificità del territorio e la fatica , il costo in termini di attività umana”. Auspica quindi un ordine nel settore pesca con risposte concrete in termini infrastrutturali, tecnologiche e prima ancora di salvaguardia del ter-ritorio. “La nostra sfida – ha ricordato Pierantonio Munno presidente GAC Mare degli Ulivi - è anche quella di

destagionalizzare il turismo con even-ti di qualità che coinvolgano gli ope-ratori ittici”. La formula dei Laboratori del Gusto inoltre ha trovato la piena adesione degli istituti formativi di set-tore che per questa serie di eventi ha spolverato e rivisitato vecchie ricette a base di pesce azzurro grazie al prezio-so contributo delle mogli dei pescato-ri. Piatti poi realizzati da chef e alunni nei vari show cooking in programma nei quattro comuni marittimi. Il menù selezionato per Mola di Bari include-va “brodetto di pesce alla molese”, “sar-de con spaghetti”, “sgombri con patate e carciofi alla molese”; a Polignano a Mare hanno preparato: “polpo verace con peperone cornaletto e cipolla ros-sa locale”, “cavatelli con tonnetto, cap-peri di portalga e pomodoro fiaschetto”, “filetto di ricciola con patate sieglinda e olive pasole”; a Fasano hanno pre-sentato: “tegamino di aguglia”, “polpo in barchetta”, “zuppa di pesce alla marinara e gnocchetti di pane”, “pesce variegato”; infine a Monopoli hanno proposto : “ali-ci impanate con taralli”,”orecchiette con il suro e melanzane”, “pesce gratinato”.

i “laboratori del gusto – l’isola dei pescatori”: gli eventi del gAc “mare degli ulivi”Obiettivo? La valorizzazione del pescato locale e in particolare del pesce azzurro

di Paola Dileo

Pesca

Page 17: FOGLIE n. 19/2015

17N° 16 - 15 SETTEMbrE 2015

Page 18: FOGLIE n. 19/2015

www.foglie.tv

S i è tenuta presso la sala lounge del Ministero delle Politiche Agricole Alimen-tare e Forestali a Milano

Expo la conferenza stampa di presen-tazione della nuova costituita Associa-zione Nazionale di tutela del Marchio vivaiFiori. . “Una carta in più da giocare per il florovivaismo italiano sui mercati internazionali – commenta il vicepre-sidente di vivaiFiori Marco Cappellini – perché garantisce la qualità e la so-stenibilità delle nostre produzioni”. “Si tratta di un’iniziativa fortemente voluta dal Ministero delle Politiche Agricole – continua – per rilanciare l’attività di un settore. Anche in Italia esiste ora un marchio ufficiale, registrato e, tramite le organizzazione florovivaistiche che già aderiscono e che aderiranno all’As-sociazione di Tutela del Marchio vivai-Fiori, di proprietà delle stesse aziende florovivaistiche. Un forte impulso al raggiungimento di questo importante traguardo è stato dato dall’ANvE che ha svolto un ruolo di cerniera tra il Mi-

nistero e le numerose organizzazioni florovivaistiche”. L’Associazione Nazio-nale di Tutela del Marchio vivaiFiori è stata composta dalle seguenti nove organizzazioni florovivaistiche dei pro-duttori e del settore: di livello nazio-nale ci sono l’Associazione Nazionale vivaisti Esportatori e l’Associazione Na-zionale Piante e Fiori d’Italia; mentre di livello regionale e locale si trovano il Consorzio Campano de Florovivaismo SRL, la Cooperativa Floricoltori Riviera dei Fiori, il Distretto Florovivaistico Alto Lombardo, Fiori Tipici del Lago Mag-giore, Associazione Florovivaisti Flor-veneto e Associazione Milazzoflora. Inoltre, hanno contribuito fattivamente alla stesura del Regolamento e del Di-sciplinare tutti i componenti del Tavolo di Filiera nazionale del Florovivaismo e le stesse Organizzazioni di categoria nazionali. La costituita Associazione è dunque proprietaria del marchio, del Disciplinare di certificazione e del Re-golamento di utilizzo del marchio e si pone, tra le sue finalità, quelle di riu-

nire, rappresentare, assistere e tutelare a livello nazionale ed internazionale gli imprenditori agricoli florovivaisti che adottano il Disciplinare e utilizza-no il Marchio, assicurare i rapporti con l’Ente di certificazione, promuovere il Marchio e le aziende aderenti, assicu-rare ogni possibile assistenza al fine di stimolare l’adesione, fornire servizi informativi e di consulenza ai Soci su-gli aspetti legati al Disciplinare e sulle opportunità derivanti. Due aspetti di ri-lievo per gli utenti finali, ovvero i floro-vivaisti, la praticabilità del Disciplinare e l’economicità per la partecipazione: infatti, il Disciplinare è stato elaborato per renderlo paragonabile alle perfor-mance di altri sistemi di certificazione di processo mantenendo altresì i re-quisiti ad un livello accessibile da gran parte delle aziende italiane; sul lato dei costi invece, il calcolo per l’accesso e per la certificazione è stabilito sulla radice quadrata dei partecipanti di una organizzazione florovivaistica renden-dolo dunque altamente competitivo.

18

Presentato il nuovo marchio VivaifioriA Expo

Vivaismo

Page 19: FOGLIE n. 19/2015

N° 19 - 1 NOVEMbrE 2015

abbiamo incontrato ad Agri-levante valentino Murciano, ormai terza generazione di vivaisti nel salento precisa-

mente ad Otranto. Realtà davvero dinamica, tanto che le piante sono il risultato di una selezione genetica e sanitaria molto accu-rata. L’ azienda Murciano, infatti, sceglie di ogni singola barbatella sia le gemme che il portainnesto valutando con estrema cura l’aspetto sanitario, varietale e genetico.Il tutto sotto controllo di organismi ed istituti pubblici che assicurano il buono stato sani-tario delle piante madri e dei vivai. Abbiamo chiesto a valentino un’opinione su tutto ciò che sta accedendo a Bruxelles sul vivaismo viticolo.La sua risposta è stata che non si può subi-re il ricatto di Bruxelles; il vivaismo viticolo non può e non vuole pagare il prezzo di un braccio di ferro che vede, contrapposti l’UE e la nostra Regione su come contrastare la dif-fusione del patogeno da quarantena Xylella f. ceppo Co.Di.Ro.Sappiamo che tale patogeno può interessa-re oltre all’olivo anche altre numerose specie vegetali del nostro territorio, ma, dal 31 lu-glio scorso, confortati dalle risultanze scien-tifiche dei test di patogenicità condotti per 12 mesi dal CNR di Bari, abbiamo la certezza che questo terribile flagello non attacca la vite!Abbiamo ascoltato e creduto, con pazienza e con estremo senso di responsabilità, quanti ci rassicuravano che al termine del test di patogenicità la Commissione avrebbe, sen-za indugio, provveduto ad escludere la vite dall’Allegato 1 della Decisione UE 789/2015, rimediando alla clamorosa svista.Ciò non è avvenuto! La Commissione, riu-nitasi il 17-18 settembre u.s., ha ritenuto di non esaminare il dossier scientifico inviato dal CNR, ed ha rinviato l’esame di 60gg.Abbiamo immediatamente chiesto informa-zioni sulle motivazioni di questo ritardo sia al mondo scientifico che a quello politico, e la risposta che ci è stata fornita in manie-ra non esplicita né ufficiale, ma comunque molto chiara, è sconcertante: noi vivaisti viti-coli siamo vittima di un vero e proprio ricat-to che la Comunità Europea sta attuando nei confronti della Regione Puglia perché non vengono poste in essere, dalla stessa e dal

Commissario Straordinario, tutte le misure di contenimento della diffusione del batterio da quarantena indicate dall’Europa. In altre parole: se la Regione Puglia non si preoccu-pa di contenere l’avanzata del batterio rima-nendo immobile, la Comunità Europea non ha nessun interesse ad accelerare i tempi per svincolare il vivaismo viticolo Salentino.Questa cosa per noi è assurda ed inaccet-tabile e non si posa su nessun principio di legalità, noi stiamo subendo una ingiustizia clamorosa. Non possiamo permettere di es-sere utilizzati come merce di scambio!!!Questo colpo di scena ha disorientato gli operatori, perché come sappiamo, l’inizio della campagna commerciale vitivivaistica è ormai alle porte, infatti, il periodo di fine vendemmia corrisponde al momento della sottoscrizione dei contratti di vendita del-le barbatelle. Come sarà possibile per noi sottoscrivere tali contratti, con la paura di non poterli poi onorare e divenire così ina-dempienti, anche se per colpe non nostre? Questa incertezza ha causato numerose disdette di ordini in questi ultimi giorni, ed ha ulteriormente gettato nello sconforto noi vivaisti.Gli scenari che si aprono ora non sono per nulla incoraggianti:- le nostre aziende saranno costrette a chiu-dere le proprie attività condotte con tanta dedizione sul territorio di Terra d’Otranto e trasferirsi lontano da qui producendo le bar-batelle in altre zone di Italia o della UE de-pauperando il Salento di una ricchezza pari a circa 20 milioni di euro annui che un settore trainante come il vivaismo viticolo produce e reinveste sullo stesso territorio;- verrà vanificato quel processo di ricambio generazionale che si sta realizzando nella categoria dei vivaisti, in grado di garantire continuità nel tempo in questo comparto produttivo, e quella necessaria innovazione che recupera un’esperienza ormai di oltre 100 anni;- perderemo sul nostro territorio le circa 70 mila giornate lavorative che noi vivaisti vi-ticoli registriamo nelle nostre aziende ogni anno;- si disperderà definitivamente una storia imprenditoriale che nei decenni ha acquisi-to una tale specializzazione che ha fatto del vitivivaismo di Terra d’Otranto uno dei poli

di maggior produzione e riferimento per una quota notevole del mercato nazionale ed estero, essendo tra i maggiori d’Italia, dopo quello del Friuli;- notevoli ripercussioni negative si avranno anche sull’indotto, basti pensare ai numerosi fornitori, studi di professionisti, centri di ricer-ca, ecc., che con noi vivaisti lavorano costan-temente;- i titolari delle aziende vivaistiche danneg-giate si vedranno costretti a perseguire le vie legali per far valere i propri diritti e chiedere tutti i danni subiti ai colpevoli di questo di-sastro, perché ci sembra giusto che qualcuno debba pagare per questa clamorosa ingiusti-zia!!!Non chiediamo sussidi o assistenza, ma solo il diritto di continuare a svolgere la nostra attività. Pertanto, l’invito che rivolgiamo alle nostre Istituzioni politiche che hanno a cuo-re le sorti del nostro territorio, è di prendere seriamente coscienza della situazione e di impegnarsi con ogni mezzo nella ricerca di una soluzione immediata.

19

“NON POssiAmO subirE il ricAttO di bruXEllEs!”Abbiamo sentito l’opinione del titolare dei Vivai Murciano

Page 20: FOGLIE n. 19/2015

20 www.foglie.tv

L a straordinaria esperienza di Expo2015 sarà importante per raggiungere l’obiettivo definito dal Governo di rispon-

dere alla grande domanda di food Made in Italy che cresce nel mondo raddoppiando, in pochi anni, l’export agroalimentare ita-liano. L’agorà creativa su queste tematiche in Expo è stata la Sala Convegni del padi-glione “Cibus è Italia – Federalimentare” che ha riunito gli esponenti dell’industria, dell’agricoltura e della distribuzione in 250 incontri tra workshop, convegni, conferen-ze stampa e degustazioni guidate. L’unico padiglione a presentare in esposizione la globalità delle 13 filiere alimentari italia-ne, mille marchi e migliaia di prodotti di 420 aziende, struttura che verrà recupe-rata integralmente diventando il nuovo ingresso ovest del quartiere fieristico di Fiere di Parma. Il contributo del padiglione sarà proiettato anche nell’immediato dopo Expo con vari progetti in gestazione, tra cui: la replica del format del padiglione in

altre fiere, in Italia e all’estero; la creazione di un Osservatorio permanente sull’Italian sounding; la creazione di un team perma-nente per favorire le sinergie di tutti gli attori nella attività di incoming dei buyer stranieri; la promozioni di nuovi format di corner espositivi “shop-in-shop” per i retai-ler esteri.La caratteristica peculiare di “Cibus è Italia” è stato il mix di esposizione e degustazio-ne dei prodotti (con quasi 300 mila visita-tori, per lo più esteri), convegnistica, incon-tri business con i buyer esteri ed italiani. Cibus è Italia ha significato soprattutto matching tra aziende e buyer esteri: 15 sessioni con top buyer provenienti da ogni continente, 5mila incontri dentro il padi-glione e 200 visite negli stabilimenti sul territorio, grazie alla collaborazione tra Fie-re di Parma, ICE e Federalimentare. Oltre a circa mille incontri tra aziende espositrici e buyer italiani. Un modello che si vuole per-fezionare ed espandere con la creazione di un team di coordinamento per tutte le mis-

sioni sul territorio italiano di buyer esteri . “L’immagine dell’alimentare italiano che abbiamo dato al mondo – ha dichiarato Lu-igi Scordamaglia, Presidente di Federalimen-tare - è quella di una filiera unita in tutte le sue componenti agricoltori, industria di trasformazione e distribuzione, capace di superare antiche rivalità. Un modello di co-operazione che ci permetterà di essere più competitivi nello scenario nazionale e in-ternazionale, grazie anche al sostegno del Governo che ha dato un supporto inedito all’alimentare mettendolo al centro della sua politica di rilancio del Paese”.

il dOPO EXPO: AumENtArE lA PrEsENZA dEll’AlimENtArE sui mErcAti EstEriNEL PADIGLIONE CIBUS E’ ITALIA

agroalimentare

Page 21: FOGLIE n. 19/2015

E saltazione della cucina più autentica ed antica, celebrazione del riso per raccontarne tutte le sfu-

mature del sapore e del gusto, valo-rizzandone l’eccellenza 100% made in Italy. Una celebrazione che ha spaziato dal cinema all’arte, dalla cucina dello Chef Andrea Ridaldone alla musica. Con un unico comune denominatore: il riso italiano.Con questa serata, l’Ente Nazionale Risi ha raccontato al pubblico di “Expo 2015” come la coltura del riso sia importante anche dal punto di vista culturale e di

quanto sia stretto il legame tra il riso ed i territori coltivati. La serata, condotta da Patrizio Roversi, ha illustrato come il pa-norama artistico italiano è stato condi-zionato dal riso, e di come tutt’ora l’arte celebri l’importanza di questo cereale.Un prodotto agroalimentare celebrato nella storia e nell’arte. Il Riso è da di-versi secoli, sin dalla metà del 1400, protagonista dell’agricoltura italiana, da quando la risicoltura è stata costante-mente praticata grazie alle innovazioni apportate da Leonardo da vinci. La col-tivazione risicola è divenuta tradizione ed ha condizionato stili di vita, usi, abi-

N°19 - 1 NOVEMbrE 2015 21

il risO trA cOlturA E culturAUN VIAGGIO APPASSIONANTE ATTRAVERSO ARTE, STORIA E CUCINA

tudini delle popolazioni residenti. Non solo, anche l’arte è stata influenzata dal forte legame tra riso e territorio: poeti, scrittori, pittori, registi e musicisti hanno preso spunto dalla realtà del territorio per tradurre in “arte” le mille virtù del riso italiano. La coltura del riso si è fatta quindi cultura, tramandando la storia e le tradizioni risicole di generazione in generazione.La serata ha spaziato dall’aspetto cine-matografico a quello artistico, da quello musicale a quello enogastronomico. Lo Chef Andrea Ribaldone, con la compli-cità di Patrizio Roversi, ha mostrato - at-traverso uno show cooking - come sia possibile preparare il risotto che pia-ceva a Giovanni Pascoli. L’attore Roberto Sbaratto ha letto brani di letteratura e di poesia ispirati dal paesaggio risico-

lo. La curatrice del museo Borgogna di vercelli, Cinzia Lacchia, ha raccontato come l’arte figurativa abbia tramanda-to ai posteri dettagli artistici legati alla coltivazione del riso. La cantante Maria Grazia De Micheli, accompagnata da un chitarrista e da un fisarmonicista, ha interpretato brani dei canti della mon-dariso spiegando l’importanza dei testi e la metodologia dell’esecuzione del canto e l’esperto cinematografico Gior-gio Simonelli ha illustrato al pubblico come il cinema sia stato conquistato dal fascino della risaia, illustrando delle scene della storica opera cinematogra-fica “Riso amaro” di Giuseppe De Santis, presentato al 3° festival di Cannes nel 1949 e candidato agli Oscar 1951 per il miglior soggetto. Una serata tra coltura e cultura che ha raccontato il profondo

e storico legame tra l’arte, in tutte le sue forme, e il riso e la sua coltivazione.“Siamo quasi giunti al termine di questo percorso in Expo – ha dichiarato Paolo Carrà Presidente dell’Ente Nazionale Risi - che ci ha visti impegnati per sei mesi a divulgare la conoscenza della risicol-tura italiana ai visitatori provenienti da tutto il mondo e a circa 850 selezionati operatori della comunicazione. Abbiamo raccontato la storia del riso e le eccellen-ze dei singoli territori. Abbiamo anche voluto permettere alle aziende trasfor-matrici, che hanno creduto nel progetto, di incontrare buyers internazionali – ha proseguito Carrà – Ora dovremo conti-nuare a lavorare insieme per far si che il nostro riso ed il risotto entrino a pieni voti tra le eccellenze agroalimentari ita-liane”.

Page 22: FOGLIE n. 19/2015

www.foglie.tv22

V eneto e Puglia si confer-mano con cinque meda-glie ciascuna, esattamente come l’anno scorso, le re-

gioni più rosate d’Italia. E’ questo il ver-detto principale del Concorso enologico nazionale dei vini Rosati d’Italia promos-so dall’assessorato alle Risorse agroali-mentari della Regione Puglia che ha visto andare a medaglie cantine di ben otto diverse regioni, un record. Dietro veneto (due ori, due argenti e un bronzo) e Puglia (un oro, due argenti e due bronzi) è l’Emilia Romagna con le sue cantine a conquistare le tre medaglie di un intero podio (quello dei frizzanti DOC – DOP’) mentre l’Abruzzo brinda a un oro e un bronzo. Dopo anni di predominio del-le regioni del Centro-Nord Italia e della Puglia, la grande novità della quarta edi-zione del Concorso, realizzato in partena-riato con Assoenologi, Accademia Italiana

della vite e del vino, Unioncamere Puglia e autorizzato dal Ministero delle Politi-che Agricole, è l’ingresso nel palmares di cantine di due regioni del Sud: la Sicilia con un oro e la Calabria con un bronzo. Completano il medagliere l’argento della Campania e il bronzo della Lombardia.«Il Concorso nazionale dei Rosati – spie-ga l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo Di Gioia – è, prima di tutto, un’azione di promozione e valorizzazione di un prodotto importan-te, quale è il vino rosato, che sta crescen-do esponenzialmente negli ultimi anni. Il Concorso, in particolare, ha confermato la straordinaria capacità di attrarre espe-rienze imprenditoriali e territoriali diver-sificate, da Nord a Sud del nostro Paese. ha confermato la qualità e il valore dei produttori di regioni, quali Puglia e vene-to, già pluripremiate nelle scorse edizioni, e dato merito e riconoscimento a nuove,

come Sicilia e Calabria. Un segnale signi-ficativo che ci fa capire come il rosato, per troppo tempo rimasto in ombra, stia diventando, a livello nazionale, prodotto strategico di qualità, tanto da poter com-petere anche sui mercati internazionali».I risultati seguono le valutazioni tenu-tesi lo scorso 19 e 20 settembre a cura di sei commissioni composte ognuna da quattro esperti enologi e un giornalista enogastronomico che, sotto la presidenza di Assoenologi, hanno passato al vaglio 221 campioni presentati da 176 azien-de in rappresentanza di 16 regioni ita-liane. Al termine delle valutazioni sono stati selezionati 159 vini (pari al 68% dei 235 partecipanti) che hanno conseguito il punteggio complessivo di almeno 80 centesimi, corrispondente a un giudizio ‘ottimo’. A tutti questi vini è stato asse-gnato un ‘diploma di merito’ mentre le medaglie di oro, argento e bronzo – che

Veneto e Puglia le regioni più medagliate al concorso nazionale dei vini rosatiVincitori da otto diverse regioni; per la prima volta premiate cantine di Sicilia e Calabria

agroalimentare

Page 23: FOGLIE n. 19/2015

23N° 16 - 15 SETTEMbrE 2015

saranno consegnate ai vincitori entro la fine dell’anno in un evento di rilevanza nazionale - sono state aggiudicate ai pri-mi tre vini delle sei categorie (quest’anno, per via di un bronzo ex-aequo, sono 19 le medaglie assegnate). Il Iv Concorso Nazionale dei vini Rosati d’Italia è un’attività del progetto “Apulia Felix in masseria – Il Tratturo dell’olio e del Rosato”, una delle due proposte con cui la Regione Puglia partecipa all’i-niziativa “Expo e Territori”, l’intervento dedicato alla scoperta delle eccellenze agroalimentari italiane, coordinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Di-partimento per le Politiche di Coesione.

www.foglie.tv26

AGRILEVANTE 2015Edizione record per la fiera dell’agricoltura

AGRILEVANTE 2015Confronto su filiera ortofrutticola

Confronto tecnico-scientifico tra gli operatori nel settore della ricerca applicata alle mac-chine e agli impianti, nonché uno specifico aggiornamento professionale per gli operatori del settore..

Novità importanti sulla questione dei trattori stretti da Agrilevante, a Bari, nel corso del se-minario dal titolo “Trattori stretti, tema tecnico e politico” promosso dalla Federazione italiana dei costruttori di macchine agricole FederUna-coma.

Chiusura più che positiva per l’edizione 2015 di Agrilevante, la rassegna internazionale delle macchine e delle attrezzature per l’agricoltura che dal 15 al 18 ottobre ha animato lo spazio fieristico di Bari.

AGRILEVANTE 2015Trattori stretti, tema tecnico e politico

Guardail video

Guardail video

Guardail video

WWW.FOGLIE.TV l’informazione sul mondo agricolo e rurale a portata di click.

Page 24: FOGLIE n. 19/2015

www.foglie.tv24

Page 25: FOGLIE n. 19/2015

25N° 19 - 1 NOVEMbrE 2015

‘igP’ PEr lA ‘ciPOllA biANcA di mArgHEritAVia libera definitivo alla tutela comunitaria

V ia libera definitivo della Commissione Europea alla tutela comunitaria ‘IGP’ (In-dicazione Geografica Pro-

tetta) per “Cipolla bianca di Margherita”. E’ ufficialmente iscritta nel Registro europeo delle denominazioni d’origine (Dop) e del-le Indicazioni geografiche (Igp) tutelate dall’Unione europea contro imitazioni e falsi. Si tratta della quinta ‘IGP’ alla Pu-glia, assegnata alla cipolla bianca prodotta esclusivamente nei territori dei comuni di Margherita di Savoia, Zapponeta e Manfre-donia.“E’ un riconoscimento importante al lavo-ro che si svolge in campagna – commenta il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – perché la tecnica di coltivazio-ne utilizzata fa ricorso in tutte le fasi del ciclo, dal trapianto alla raccolta, al lavoro manuale. Dopo la raccolta il prodotto non subisce alcun trattamento particolare se non quello di favorire l’asciugatura dei bulbi, lasciandoli in campo per alcune

ore. Grande lo sforzo profuso dai nostri imprenditori per orientarsi su cultivar che per qualità fisiche e organolettiche riesco-no a soddisfare positivamente il mercato”. Importante la produzione di cipolle in Pu-glia, estesa su una superficie di 1710 ettari per una raccolta di oltre 370mila quintali.Da un panel test condotto dal gruppo di orticoltura dell’Università di Foggia ed eseguito confrontando la cipolla bianca di Margherita con altre cipolle “bianche” di diversa origine reperite sul mercato, quali Francia, Emilia Romagna, Molise, il prodotto pugliese è risultato nettamente vincente sui parametri di dolcezza, succu-lenza e consistenza (croccante) raggiun-gendo score significativamente maggiori rispetto agli altri genotipi a confronto.“Ci auguriamo che il riconoscimento co-munitario – dice Angelo Corsetti, Direttore Coldiretti Puglia – serva a rilanciare l’appe-tibilità della cipolla bianca che ha sofferto maggiormente negli ultimi anni, con una progressiva riduzione della penetrazione

sui mercati, perché circa la metà del ven-duto riguarda la cipolla gialla e la restante parte quella rossa. Fortunatamente la di-stribuzione continua a preferire, almeno per la cipolla, il prodotto italiano a quello straniero”,.Ricco il paniere pugliese dei prodotti d’ec-cellenza: 8 DOP al ‘Pane di Altamura’, al formaggio ‘Canestrato pugliese’, alle olive ‘Bella della Daunia’ e agli oli ‘Collina di Brindisi’, ‘Dauno’, ‘Terra di Bari’, ‘Terra d’O-tranto’ e ‘Terre Tarentine’, 29 DOC e 6 IGT ai vini, e le IGP per le “Clementine del Golfo di Taranto” (riconoscimento nel settembre 2003) ed il limone ‘Femminello del Garga-no’ (riconoscimento nel dicembre 2005), al

‘Carciofo Brindisino’ (riconoscimento nel gennaio 2011), oltre ai 233 prodotti agro-alimentari regionali riconosciuti ‘tradizio-nali’ dal Ministero delle Politiche Agricole. La cipolla di Margherita ha caratteristiche uniche:•bulbi particolarmente teneri e succulenti e con basso contenuto di sostanza secca. Questa caratteristica, molto apprezzata in cucina, rende però il prodotto poco con-servabile e di conseguenza è disponibile sul mercato solo per alcuni mesi (marzo-luglio); • presenza di una elevata quantità di zuccheri che rendono i bulbi particolar-mente dolci; questa peculiarità è molto apprezzata in cucina dove questa cipolla

viene utilizzata anche cruda in svariatissi-me pietanze;•scarsa presenza di composti solforati che ne limita la pungenza;•buon contenuto in vitamina C (≈12 mg/100g di prodotto fresco);•contenuto estremamente basso di nitrati;•perfetta forma del prodotto in quanto il terreno sabbioso non oppone alcuna resi-stenza alla crescita dei bulbi;•scarsa percentuale di bulbi inverditi, in quanto il trapianto manuale consente l’in-serimento delle piantine ad una profondi-tà tale da favorire il completo imbianchi-mento dei bulbi.

agroalimentare

Page 26: FOGLIE n. 19/2015

L e cipolle hanno un ap-porto calorico modesto e vengono spesso con-sumate sia crude che

bollite o al forno. Sono bulbi, scien-tificamente noti come Allium cepa, appartenenti alla famiglia delle Li-liacee. Il bulbo non è la radice del-la pianta ma costituisce un ispessi-mento dello stelo. Le radici infatti sono filamenti posti sotto il bulbo. Si conoscono tante proprietà legate ai bulbi appartenenti a questa fa-miglia, come ad esempio l’ aglio, di cui è nota l’ allicina, molecola dalle proprietà benefiche per il sistema immunitario. Pochi collegano però la cipolla all’ asma ed alle malattie respiratorie solitamente di natura allergica. Dalla composizione della

cipolla non emerge nessun nutrien-te particolare. Alimento da apporto calorico modesto, 38 Kcal/100gr, provenienti da carboidrati (6,8%) tra cui gli zuccheri glucosio e saccaro-sio, abbiamo poche proteine (1,2%) e grassi (0,2%) trascurabili. Notiamo comunque che nella cipolla sono contenute tutte le vitamine (eccetto la B12) seppur in tracce. Stessa cosa per i minerali, tra i quali il potassio raggiunge livelli di 157 mg/100gr, per cui vale la pena menzionarlo. Tra gli oligoelementi troviamo lo zolfo, responsabile dell’essenza vo-latile della cipolla. I sali minerali si convertono in carbonati una vol-ta assorbiti e passati nel torrente sanguigno, determinando l’azione alcalinizzante della cipolla. Nella

cipolla sono contenuti anche altre sostanze, definite non nutrienti ma con grandi proprietà fisiologiche: oli essenziali e flavonoidi. L’ olio essen-ziale della cipolla è responsabile del suo tipico odore, altamente volatile e costituito da cento diverse sostan-ze tra le quale disolfuro di allile e tiosulfinato quest’ ultimo, studiato dall’Università Ludwig-Maximilian di Monaco, è stato visto che è in gra-do di bloccare la reazione allergica in caso di asma provocando anche bronco-dilatazione. I flavonoidi sono molecole, presenti anche nel vino rosso, che migliorano la circolazio-ne, prevengono coauguli con la loro azione antiaggregante piastrinica, bloccano l’ossidazione delle lipo-proteine che causano l’aterosclerosi

Tra gli alimenti capaci di fronteggiare l’asma allergica troviamo la cipolla. Alimento antico, citato anche nella Bibbia (libro dei Numeri) insieme ad aglio e porri che ca. 3500 anni fa rappresentavano una parte importante dell’alimentazione degli schiavi d’Egitto. Cipolle come aglio e porri infatti erano alimenti-medicinali per prevenire o curare malattie respiratorie degli schiavi. Oggi ancora la cipolla è un alimento con tantissime proprietà curative.

26 www.foglie.tv

PrOPriEtà ANtiAllErgicHE dEllA ciPOllA rOssANuovo appuntamento con l’Associazione NEDA

alimentazione

Page 27: FOGLIE n. 19/2015

27N° 19 - 1 NOVEMbrE 2015

ed hanno ancora altri effetti benefici. Le cipolle sono ricche di quercetina, un flavonoide tra i più attivi. Uno studio dell’Università di Wagenin-gen, in Olanda, ha dimostrato che la quercetina è ugualmente assorbita dall’intestino sia se da cipolle crude che cotte. Ai flavonoidi ed all’olio es-senziale si devono le proprietà della cipolla antibiotica, decongestionante, antiasmatica, cardioprotettiva, diure-tica ed anticancerogena. Le cipolle contengono anche enzimi, tra cui os-sidasi e diastasi che aiutano la dige-stione, un ormone vegetale chiamato glicochina che riduce il livello di glu-cosio nel sangue con buon effetto sulla glicemia e che quindi rende la cipolla un alimento da consigliare ai diabetici. Anche le fibre contenute nella cipolla sono notevoli, fino a ca.

2%, ed hanno la capacità di diminu-ire l’assorbimento dei lipidi e degli zuccheri contenuti in altri cibi, con azione sul colesterolo e sul diabete. Lo zolfo che forma l’olio essenzia-le della cipolla viene rapidamente assorbito dallo stomaco entrando in circolo e viene rilasciato nei pol-moni e quindi nell’alito che assume il caratteristico odore. Insieme allo zolfo vengono assorbiti tutte le mo-lecole viste, con azioni varie tra cui quelle mucolitiche, antibiotiche (per i gram-positivi) ed espettoranti che determinando un miglioramento dello stato quando si consumano cipolle in corso di patologie respira-torie (dalla sinusite alla polmonite) e gli effetti vengono avvertiti pochi minuti dopo l’ingestione.

FOOd mArkEtiNg: 6 PAssi PEr ViNcErE sul mErcAtOSecondo l’ex marketing e commerciale di Chiquita e Del Monte

di Maurizio Pisani ( ex Dir. Marketing “Chiquita” e Dir. Commerciale “Del Monte”)

g iuseppe è un piccolo im-prenditore ortofrutticolo. Giuseppe è bravissimo a produrre e vendere – ma

non sa nulla di marketing. Ogni anno trova sempre più difficile riuscire a portare a casa qualche utile. Come può Giuseppe utilizzare i principi del marketing agroalimentare per au-mentare i suoi profitti? Quali sono i passi che dovrebbe seguire?Ecco qui:1. Focalizzati. Trova una nicchia e concentra tutte le tue forze lì. Inutile cercare di competere in un mercato grande, non vincerai mai. Focalizzati su un prodotto, o una piccola linea di prodotti, una specifica varietà di pro-dotti. Trova la tua specialità e i tuoi punti di forza. Non disperdere le tue forze!2. Conosci i tuoi clienti. Individuata la tua nicchia, indaga più che puoi su chi compra i tuoi prodotti. Parla con cono-scenti, rivenditori, buyer. Scopri abitu-dini, gusti, preferenze. Devi sapere che cosa pensano il trade e i consumatori della tua offerta e di quella dei con-correnti e quali sono i tuoi punti di forza e quelli di debolezza.

3. Costruisci una marca forte. La tua marca ha una parte verbale (il nome, il claim) e una parte visiva (i colori, il logo). Sulla base di quanto hai scoper-to finora, sforzati di creare una marca che si differenzi da quelle dei concor-renti: cioè, che prometta ai consuma-tori qualcosa di diverso dagli altri. In più, fai in modo che la tua marca si di-stingua dalle altre: con colori diversi, un logo speciale. Non imitare quello che c’è già sul mercato: devi fare qual-cosa di diverso. In maniera tale da of-frire a chi deve acquistare dei benefici interessanti e che non trova negli altri prodotti.4. Definisci la tua offerta. Sviluppa buo-ni prodotti, che mantengano quanto prometti. Se puoi, utilizza un packa-ging insolito, comunicativo. Crea qual-cosa che possa interessare i consuma-tori e il trade. Ricorda: marca e offerta devono essere coordinate e integrate. Se la tua marca promette qualità non puoi accontentarti di un prodotto me-dio e di un packaging normale.5. Distribuisci i tuoi prodotti. Adesso devi fare in modo che i tuoi prodotti arrivino sugli scaffali dei punti vendi-ta. Scegli bene i canali di vendita idea-

li e prepara una buona presentazione dei tuoi prodotti. Metti in risalto quali sono i vantaggi per il negoziante nel trattare i tuoi prodotti: allargare l’as-sortimento? Aumentare il suo mar-gine di contribuzione? Offrire ai suoi clienti qualcosa di particolarmente innovativo? Ricorda: al buyer non im-porta di te, ma solo del suo business.6. Crea spazio nella mente di chi compra.Ora devi convincere chi va a fare la spesa a scegliere proprio i tuoi pro-dotti. Inizia dai punti vendita in cui sei presente: con promozioni, degusta-zioni, espositori speciali. Solo quanto i tuoi prodotti saranno presenti in un numero elevato di punti vendita po-trai pensare alla pubblicità, sia con mezzi classici (radio, stampa, tv) sia più moderni (social media e quant’al-tro). Ecco, questi sono i 6 passi che Giuseppe (e ogni azienda agroalimen-tare) dovrebbe seguire per aumentare i suoi profitti e vincere sul mercato. Facili? No di certo , ma metterli in pra-tica bene può significare riuscire fi-nalmente a evitare la guerra di prezzo che distrugge la redditività di molte aziende agroalimentari.

Page 28: FOGLIE n. 19/2015

L a Giornata, giunta alla X edizione, si propone di illustrare le attività di sperimentazione condotte

sulla olivicoltura superintensiva dai ricercatori del DiSAAT dell’Università di Bari.Questo innovativo sistema colturale, che ormai affianca l’olivicoltura tra-dizionale ed intensiva in tutta Italia, consente un drastico abbattimento del fabbisogno della sempre più rara e costosa manodopera e, quindi, di ri-durre notevolmente i costi di produ-zione dell’olio extravergine dioliva. Nel corso della Giornata si po-tranno osservare portamento, vigoria,

produttività e risposta alla raccol-ta meccanica in continuo di olivi di dieci anni di età appartenenti a ben 12 differenti cultivar italiane: Corati-na, Leccino, Frantoio, Cima di Bitonto, Carolea, Maurino, Nociara, Peranzana, Fs-17, I/77, Don Carlo e Urano, a con-fronto con quelle di riferimento este-re: Arbequina, Arbosana e Koroneiki. L’oliveto sperimentale è stato realiz-zato nel 2006 con sesto di impianto di 4,0 m x 1,5 m (1.667 alberi per ettaro) ed è entrato in produzione nel 2008, al terzo anno dalla messa a dimora; la raccolta 2015 è l’ottava consecuti-va. La raccoglitrice-scavallatrice è una Gregoire modello G167.

giOrNAtA dimOstrAtiVA di rAccOltA iN cONtiNuO dEllE OliVEPresso il Centro Didattico-Sperimentale «P. Martucci» Valenzano (Bari)

28 www.foglie.tv

Eventi

ProgrammaOre 9,00Interventi

Giacomo Scarascia MugnozzaDirettore del DiSAAT - Università di Bari

Salvatore CamposeoDocente di Arboricoltura generale- Università di Bari

Simone PascuzziDocente di Meccanica agraria - Università di Bari

Vanni FerrariProduct Manager - Gregoire

Giuseppe RutiglianoManager Italia – Agromillora Iberia S.L.

Ore 10,00Prova dimostrativa

di raccolta in continuo delle olivecon macchina scavallatrice

Page 29: FOGLIE n. 19/2015

a nche la Puglia con la provincia di Bari prota-gonista alla competizio-ne internazionale Gelato

Festival conclusasi a Firenze dopo una anno di iniziative in giro per l’Europa.Per la provincia di Bari era in gara Ni-cola Netti di Castellana Grotte. Una vita per il gelato, una vita sulla strada della promozione del gelato artigianale per il quale è presidente del Comitato Na-zionale che ne valorizza bontà e carat-teristiche.Nicola Netti ha ottenuto il primo pre-mio assegnato dai giornalisti ed il pre-mio speciale in memoria di Alberto Pica compianto presidente dell’Associazione Italiana Gelatieri recentemente scom-parso. Ottima comunque la sua posizio-ne in classifica generale 4° posto su 20 partecipanti da tutta Europa.Successi che si aggiungo a quelli otte-

nuti quest’anno: premio Speciale Meda-glia d’Oro alla carriera, “Vita da Gelatiere” e “Gelatiere dell’Anno” al Sigep di Rimini.Il “nostro” Nicola a Firenze era in gara con il Gusto “Mandorlato del Conte”, una vera bontà a base di: mandorla, croc-cante di pistacchi e filetti di mandorle, pepite di mandorle caramellate, varie-gato con crema di pistacchio di Bronte.La Mandorla Nicola l’ha portata diretta-mente da casa: “non potevo non porta-re con me le nostre gustose mandorle” dice Nicola Netti “la differenza nel gu-sto e nella resa è sempre evidente. Sono molto contento del successo ottenuto e voglio dedicarlo alla mia terra ed ai miei conterranei. Anche se oggi per mo-tivi lavorativi sono fuori regione porto sempre con me ricordi e passione di Pu-glia, quella passione che metto in tutto quello che faccio ogni giorno”.

Nicola Netti trionfa al gelato Festival di FirenzeOriginario di Castellana Grotte

29N° 19 - 1 NOVEMbrE 2015

L e recenti dichiarazioni dello IARC (Internatio-nal Agency for Research on Cancer) che defini-

scono il “glifosate potenziale can-cerogeno per l’uomo” continuano a generare attenzione.In una nota congiunta numerose associazioni hanno chiesto ai Mi-nisteri competenti (Politiche Agri-cole, Ambiente e Salute) ed alle Regioni, di applicare il principio di precauzione in nome della tutela della salute pubblica, vietando definitivamente e permanente-mente la produzione, la commer-cializzazione e l’uso dei prodotti fitosanitari a base di glifosato.In particolare, Michele Monetta, Presidente UPBIO Unione Produt-tori Biologici e Biodinamici (www.upbio.it), evidenzia che molte Re-gioni, nonostante queste recenti notizie ed il travolgente interesse

dei cittadini italiani verso l’Agri-coltura Biologica, testimoniata da un incremento dei consumi a doppia cifra da oltre un decennio e dalle importazioni dei prodot-ti biologici di circa il 21%, si ac-cingono ad approvare bandi per il finanziamento dell’Agricoltura Conservativa (o semina su sodo) che prevede largo uso di diser-banti, nonostante le vibrate pro-teste ai vari tavoli di partenariato. Tali bandi, a parere di Monetta, ledono lo spirito delle normative e degli incentivi europei erogati per avere un’agricoltura sana e realmente sostenibile, ledono la volontà popolare e gli interessi dei produttori bio. Infatti, sostiene Monetta, “Non si possono elargire premi ad agricoltori per l’acquisto dell’insostenibile pesticida gliso-fato, prelevati, tra l’altro, da misu-re agro – clima - ambientali!”.

crEscE l’AVVErsiONE Al gliFOsAtONUMEROSE ASSOCIAZIONI SONO CONTRO IL DILAGANTE USO DELL’ERBICIDA

Page 30: FOGLIE n. 19/2015

S i è aperto con l’esposizione dell’esemplare più grande mai sfornato prima di pane di Altamura DOP l’ultima

settimana di Coldiretti ad EXPO Mila-no, presso Palazzo Coldiretti ‘No Far-mers No Party’. Il pane di Altamura DOP è considerato di qualità «unica», perché derivato da ottimi grani duri, ottenuti in un am-biente con specifici fattori geografico-ambientali, da cui è caratterizzato il territorio della Murgia nord-occiden-tale e dall’impiego di acqua potabile normalmente utilizzata sul territorio. La settimana dal 26 al 31 ottobre 2015 è proseguita con degustazioni e approfondimenti, come l’incontro organizzato dal Corpo Forestale del-lo Stato di Puglia su ‘La tracciabilità

dei prodotti e tutela dei consumato-ri’. La Commissione Parlamentare di inchiesta sulla contraffazione e sui fenomeni di pirateria commerciale, nell’ultima edizione disponibile, af-ferma che ogni anno arrivano in Italia 500.000 container dalla Cina, princi-palmente nei porti di Napoli (70%), di Gioia Tauro (15%) e di Taranto (10%). In collaborazione con il GAL Terre di Murgia spazio poi all’Ars creandi, con le quattro comari che hanno fatto le orecchiette in diretta. Nell’area ‘hor-tus’ di Palazzo Coldiretti spazio a show cooking di ristoratori e pasticceri che hanno allietato il palato dei visitatori, mentre le imprese agricole pugliesi di Campagna Amica hanno animato la simpatica e colorata mostra-mercato dei Cibi di Puglia.

30 www.foglie.tv

il PANE di AltAmurA Piu grANdE mAi sFOrNAtO PrimADURANTE L’ULTIMA SETTIMANA DI EXPO

MondogaL

Page 31: FOGLIE n. 19/2015
Page 32: FOGLIE n. 19/2015