foglie n.03/2016

32
N° 3 • 15 FEBBRAIO 2016 R Grano: dall’estero 891mila ton in 6 mesi al porto di Bari Mandorla di Toritto, è arrivata la Dop Coldiretti a Regione : “Latte , il marchio prodotti di Puglia solo a chi paga il giusto prezzo” AGRICOLTURA AGROALIMENTARE ZOOTECNIA MAtuRAzIONE pREcOcE dEI pROdOttI AgRIcOlI E lA cONsEguENtE cAdutA lIBERA dEI pREzzI IN cAMpAgNA MAlEdEttA pRIMAVERA AgRIcOltuRA • AgROAlIMENtARE • tuRIsMO RuRAlE

Upload: foglie

Post on 25-Jul-2016

230 views

Category:

Documents


1 download

DESCRIPTION

AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

TRANSCRIPT

Page 1: FOGLIE n.03/2016

N° 3 • 15 FEBBRAIO 2016

R

Grano: dall’estero 891mila ton in 6 mesi al porto di Bari

Mandorla di Toritto, è arrivata la Dop

Coldiretti a Regione : “Latte , il marchio prodotti di Puglia solo a chi paga il giusto prezzo”

agrICOLTUra

agrOaLImenTare

zOOTeCnIa

MAtuRAzIONE pREcOcE dEI pROdOttI AgRIcOlI E lA cONsEguENtE cAdutA lIBERA dEI pREzzI IN cAMpAgNA

MAlEdEttApRIMAVERA

AgRIcOltuRA • AgROAlIMENtARE • tuRIsMO RuRAlE

Page 2: FOGLIE n.03/2016
Page 3: FOGLIE n.03/2016
Page 4: FOGLIE n.03/2016
Page 5: FOGLIE n.03/2016

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952

Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori AssociatiSoc. Coop. Via Alcide De Gasperi

11/13 - 70015 - Noci (BA)

Direttore responsabileVito Castellaneta

Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati

Hanno collaboratoDonato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Nica Ruospo,

Rino Pavone, Maria Fortino

Pubblicità G.Ed.A

Rino [email protected]

380 6328672

StampaGrafica 080 - Modugno (BA)

Registratoal Registro Nazionale della Stampa

Tribunale di BariN. 61/06 del 15/11/2006

[email protected]

347 9040264

15 FEBBRAIO 2016 - n. 3 - AnnO 11

QuIndIcInAlE dIAgRIcOltuRA

AgROAlImEntAREtuRIsmO RuRAlE

glI AccORdI dI lIBERO scAmBIO nOn FAVORIscOnO lE ImPREsE AgRIcOlE

’impatto degli accordi di libero scambio che sono stati sottoscritti

nel tempo dall’UE e che sono ancora in corso di verifica non si può dire che stiano favorendo le nostre imprese agricole. Gli accordi possono essere, indub-biamente, un’opportunità per la crescita del settore agricolo e agroalimentare, però vanno evitati gli impatti negativi che si verificano quando manca la piena reciprocità delle regole e quindi si determinano condi-zioni di distorsione di concor-renza: con questa annotazione si fa particolare riferimento alle intese con Marocco e Tunisia. Per quanto riguarda il Marocco c’e’ stata una recente sentenza della Corte di giustizia dell’UE che ha in parte annullato l’ac-cordo commerciale che Bru-xelles aveva siglato con Rabat. L’Alta Corte, infatti, ha accolto il ricorso presentato dal Saha-rawi (Sahara occidentale), stato che invece il Marocco ritiene di aver annesso. Questa senten-za potrebbe servire per ope-rare una revisione sostanziale dell’ accordo, che ha registrato un volume di affari che supera i 30 milioni di euro quasi tut-ti a favore delle esportazioni di ortofrutta dal paese nord africano, con innegabili riflessi anche su comparti chiave della nostra agricoltura; basti pensa-re agli agrumi che attraversano oggi una congiuntura di mer-cato particolarmente negativa.

Negative anche le conseguenze che ci sarebbero venisse accolta la proposta in discussione rela-tiva all’autorizzazione alla Tuni-sia per aumentare il contingen-te di olio importato in Europa. E’ una misura diretta a sostenere la ripresa nell’attuale periodo di difficoltà in cui si trova il Paese, ma che può avere ripercussioni enormi sull’olivicoltura europea e italiana. Più in generale, vi sono specifici comparti produt-tivi che soffrono a causa degli accordi internazionali anziché beneficiarne, come sarebbe au-spicabile in una logica di mutuo vantaggio. Nel definire le intese bilaterali bisogna stare atten-ti alle modalità applicative e a come si esplicano taluni mecca-nismi (dalle regole di origine ai prezzi dichiarati in dogana) che rischiano di alterare gli effetti delle concessioni.

L

editoriale

Page 6: FOGLIE n.03/2016
Page 7: FOGLIE n.03/2016

SOmmarIO

5

8

18

28

14

24

16

evenTI

TUrISmO rUraLe

zOOTeCnIa

agrOaLImenTare

agrICOLTUra

edITOrIaLe

12 fiLiERE AGRo-iNdUSTRiALi investire in Africa18 MANdoRLA di ToRiTTo ottenuta la dop26 ViNi RoSATi A Bari il concorso nazionale28 fiERAGRiCoLA VERoNA La prima patata chip di Altamura

8 GRANo import dal Porto di Bari

10 EMBARGo RUSSo Quanto costano le sensazioni

21 fiTofARMACi L’acquisto con delega

25 ACQUE REfLUE Utilizzo di residui vegetali

14 RoTARY CLUB MoLfETTA forum su “olivo, olio Evo e Salute”

24 AGRiTURiSMi PUGLiESi in fermento per il Giubileo

16 CoLdiRETTi il marchio prodotti di Puglia a chi lo merita

5 iMPoRT-ExPoRT Gli accordi di libero scambio

29 CiA PUGLiA Massima tutela per in Made in italy

Page 8: FOGLIE n.03/2016

n 6 mesi (periodo luglio 2015 – gennaio 2016) sono state scaricate al Porto di Bari 891mila tonnellate di grano che hanno causato la con-

seguente drastica riduzione del 25% del prezzo del grano pugliese, passato nello stesso periodo da 34 euro a 25,8 euro al quintale. Il grano è arrivato da Canada, Turchia, Argentina, Liberia, Sin-gapore, Hong Kong, Marocco, olanda, Antigua, Sierra Leone, Cipro e spesso triangolato da porti inglesi, francesi, da Malta e da Gibilterra. incalcolabili anche i danni in termini di impatto ambientale, basti pensare che sommando la tratta che una nave compie per esempio dal Canada per raggiungere Bari e i 750 camion utili a

scaricare una media di 20mila tonnel-late di grano, considerando l’andata e il ritorno, si stima una emissione di oltre 15mila tonnellate di Co2.“Vanno affrontate una volta per tutte – denuncia il Presidente di Coldiretti Pu-glia, Gianni Cantele - in maniera drastica tre storture fondamentali che condi-zionano fortemente il livello di prezzo corrisposto alla produzione, quali l’asso-luta mancanza di norme che regolano il mercato mondiale, come l’etichettatura di origine obbligatoria e la tracciabilità delle produzioni, le importazioni specu-lative e il divario dei prezzi corrisposti alla produzione rispetto al consumo. ogni anno riprende la solita routine speculativa dove il grano duro subisce

contrazioni di prezzo talvolta inspie-gabili visto che il mercato comunitario quota in maniera superiore a parità di caratteristiche. Noi siamo sempre ai li-miti del costo di produzione. Al diretto-re dell’Agenzia delle dogane chiediamo controlli capillari e più frequenti per garantire sicurezza e igiene degli ali-menti”.L’attività borsistica delle Camere di Commercio (Milano, Bologna, Roma e foggia), se non favorisce, agevola il fe-nomeno speculativo attraverso la scar-sa trasparenza nella formazione del prezzo, oppure apportando variazioni nelle quotazioni in assenza di compra-vendite o per contratti di scarsa rilevan-za economica, che rende necessario ed

8 www.foglie.tv

gRAnO: dAll’EstERO 891mIlA tOn In 6 mEsI Al PORtO dI BARIAI PRODUTTORI PREZZI -25%

agricoltura

Cerealicoltori all’arrembaggio nel Porto di Bari sulla Goletta Gialla di Coldiretti Puglia per salvare il grano italiano dagli scarichi quotidiani di ingenti quantitativi di prodotto straniero, a volte triango-lato da porti europei e utilizzato dai trasformatori per fare pane e pasta “Made in Italy”, con il “gra-naio Italia” che rischia di scomparire. Sit-in di centinaia di agricoltori dalla Puglia e dalla Basilicata all’ingresso del porto per dire basta agli inganni e denunciare le storture nel mercato cerealicolo.

I

Page 9: FOGLIE n.03/2016

n° 3 - 15 FeBBraIO 2016 9

urgente il riordino di tutta la materia come da tempo chiede Coldiretti.“Quello che ulteriormente sconcerta è il fatto che al consumo non siano sta-te mai apportate riduzioni di prezzi di pane e pasta – incalza il Direttore di Col-diretti Puglia, Angelo Corsetti - che pure potevano essere fisiologiche nel perio-do nel quale veniva ridotto il costo della materia prima. Non solo, nel corso del tempo la forbice si è ulteriormente al-largata tra prezzi corrisposti alla produ-zione e quelli fissati al consumo, tant’è che oggi il differenziale tra grano duro e pasta è di circa 400%, grano tenero e pane intorno al 1.000%”.Da questo contesto e dalla inaffidabilità degli interlocutori acquirenti è scaturi-

ta la necessità, in casa Coldiretti, di de-finire un progetto innovativo, di filiera, governato direttamente dal produttore, attraverso le aggregazioni di prodotto (Cap-Coop), per ridurre progressivamen-te la dipendenza dall’estero, qualificare pane e pasta italiani con l’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine del grano e per cercare di contenere la vo-latilità dei prezzi. Ciò consentirà inoltre di rimodulare l’attività di stoccaggio e gestione delle produzioni conferite dai nostri soci in una sorta di diversifica-zione dell’offerta cercando di orientare i mercati. In quest’ottica sarà proprio la filiera cerealicola tutta italiana e soprat-tutto pugliese a garantire una linea di pasta esclusiva ‘Made in italy’, secondo

l’accordo siglato da Coldiretti e il pasti-ficio Divella, una delle più grandi realtà dell’industria pastaia italiana, a Milano in occasione dell’ultima settimana di Coldiretti Puglia ad Expo 2015. Per la Coldiretti Puglia risulta indi-spensabile ripristinare e mantenere la fiducia dei consumatori, incoraggiando il loro coinvolgimento nella politica di sicurezza alimentare, garantendo il monitoraggio e la trasparenza in tutta la filiera alimentare e il maggior grado possibile di riconoscibilità delle caratte-ristiche essenziali dei prodotti, al fine di consentire loro di effettuare delle scel-te di acquisto pienamente consapevoli basate su una completa informazione in merito alle caratteristiche dei prodotti.

Page 10: FOGLIE n.03/2016

www.foglie.tv

m entre giungono le prime rassicurazioni da Bruxel-les, l’embargo continua a fare danni al compar-

to agroalimentare pugliese. Se da un lato il Presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, sta cercando di normalizzare le relazioni commer-ciali inviando, lo scorso dicembre, una missiva formale a Vladimir Pu-tin per riaprire il dialogo, dall’altro la Federazione Russa ha previsto la fine del divieto di importazioni solo al 5

agosto 2016. il provvedimento, assun-to in risposta alle misure restrittive dell’Ue conseguenti alla “crisi Ucrai-na”, riguarda le carni bovine e suine, il pollame, gli insaccati, i pesci, il latte ed i prodotti lattiero-caseari nonché frutta fresca e secca, ortaggi, radici e tuberi. Un vero e proprio colpo per l’agricoltura pugliese che commercia-lizzava con la Russia, soprattutto at-traverso esportazioni in Polonia.dal 2013, ultimo anno prima dell’em-bargo russo, secondo i dati istat ela-

borati dal Centro Studi Confagricoltura, infatti, vedono l’export agroalimenta-re pugliese crollare del 67% circa. il solo comparto agricolo cala dai 7,7 milioni di euro (’13), ai 2,6 milioni (’14) per giungere sino al dramma-tico dato di 5.989 euro: nelle stime Confagricoltura, in pratica, vi è un azzeramento totale con danni consi-stenti anche per i prodotti elaborati dell’agroalimentare, scesi del 31% circa nell’ultimo anno e approdati a 4,1 milioni di euro.

EmBARgO RussO: QuAntO cOstAnO All’AgRIcOltuRA PuglIEsE lE sAnZIOnILe elaborazioni Centro Studi Confagricoltura

10

agricoltura

Page 11: FOGLIE n.03/2016

11

Lo scorso 10 febbraio presso la Mas-seria Cariello Nuovo, si è tenuto un incontro tecnico alla presenza di circa 120 persone tra imprenditori agricoli, rivenditori di mezzi tecnici, commercianti di ortofrutta e tecnici di campo. il dott. Enzo Palermo (capo area Timac), ha presentato il Gruppo Roullier, multinazionale francese che con Timac AGRO quest’annoz fe-steggia 25 anni di presenza in italia

e che oggi è diventata con orgoglio la più importante società di ferti-lizzanti con stabilimenti produttivi in italia (Barletta, Ripalta Arpina). A seguire il Dott. Pasquale Francaban-diera (Business developer Timac) che ha illustrato alcune importanti innovazioni nel campo della nutri-zione (Top Phos®, Maxifruit®, Tima-fit®, Adur®) ed a cui abbiamo fatto alcune domande.

«Il TOP-PHOS è una nuova molecola di fosfato monocalcico, chimicamente stabilizzato. La caratteristica del Top-Phos è quella di non legarsi al calcio nei terreni basici né a ferro e allumi-nio in quelli acidi: questo vuol dire

scongiurare una retrogradazione che andrebbe a bloccare il fosforo. Si tratta di un prodotto unico che Timac ha svi-luppato dopo anni di studi in collabo-razione con importanti centri ricerca e università a livello internazionale»

«Nei cereali a semina autunnale il fosforo favorisce la formazione dell’apparato radicale e del capil-lizio in particolare, che ne rappre-senta la parte attiva. Nelle ortico-le, invece il fosforo favorisce una partenza immediata per superare la crisi da trapianto, che avviene in un momento dell’anno abbastanza critico, e quindi sostenendo l’adat-

tabilità alla stagione invernale. Per quanto riguarda poi le arboree il fo-sforo, assieme al calcio, è l’elemento fondamentale che favorisce l’accu-mulo di sostanze di riserva nelle ra-dici e nei tessuti legnosi. Promuove una maggiore uniformità di forma-zione e schiusura delle gemme e, di conseguenza l’allegagione e la for-mazione dei frutti».

«il ToP-PHoS – continua francaban-diera - è stato inserito da luglio 2015 in tutti i fertilizzanti speciali granula-ri (minerali ed organo-minerali) con-tenenti fosforo.

La struttura commerciale Timac è composta da tecnici agronomi esper-ti in nutrizione vegetale che operano su tutto il territorio nazionale, e che per la propria area di competenza supportano tecnicamente le azien-

de agricole per l’ottenimento di un risultato agronomico positivo. Per maggiori informazioni vi invitiamo a visitare il nostro sito web (www.ti-macagro.it), e la nostra webtv (www.missionespeciale.timacagro.it).

timac AgRO Italia.le ultime innovazione sulla fertilizzazione presentate a casamassima (BA).

n° 3 - 15 FeBBraIO 2016

In cosa consiste l’importante innovazione presentata?

Quali sono quindi i vantaggi agronomici apprezzabili dall’agricoltore?

In quali fertilizzanti Timac è presente il TOP-PHOS

e dove è possibile trovarlo?

Come possono le aziende agricole ricercare i vostri fertilizzanti speciali?

Page 12: FOGLIE n.03/2016

n el nuovo contesto di sviluppo degli inter-scambi tra italia e Pa-esi africani, favorito

dalle recenti missioni governative nel continente africano, si è tenu-to a Lodi un incontro per verificare come incrementare gli investimenti italiani nelle filiere agroalimentari africane.All’incontro, tenutosi presso il Par-co Tecnologico di Lodi (PTP) hanno partecipato la fondazione E4im-pact, presieduta da Letizia Moratti, la società italiana di credito all’e-sportazione SACE, lo stesso PTP e 30 soggetti tra aziende, centri di ricerca, istituti finanziari e ONG. Obiettivo dell’incontro è stato pre-sentare le opportunità dei merca-ti africani per le aziende italiane dell’agro-alimentare, promuovendo la collaborazione tra settore pri-vato, mondo della ricerca e mon-do bancario e assicurativo. Sono emerse proposte per trasformare le produzioni agricole già esistenti in loco, aumentandone l’efficienza attraverso interventi di assisten-za tecnica per trasferire la capaci-tà italiana di produrre alimenti di qualità, da commercializzare sui mercati locali. Sono stati discussi sia progetti integrali di filiera sia iniziative puntuali di collaborazio-ne tra aziende italiane nei mercati

africani. La fondazione E4impact nata con lo scopo di sostenere l’im-prenditorialità d’impatto in Africa opera attualmente in Kenya, Gha-na, Uganda, Costa d’Avorio, Sierra Leone e quest’anno avvierà attività anche in Senegal e Tanzania con la prospettiva di arrivare a 10 Pa-esi nel 2017. “Siamo convinti - ha affermato Letizia Moratti, Presidente della Fondazione E4Impact - di poter giocare un ruolo importante e uni-co nel connettere le aziende italia-ne con le opportunità presenti nel continente africano e, simultane-amente, contribuire alla sicurezza alimentare di questi Paesi”. Con il programma first-Step Africa, la fondazione propone alle impre-se italiane una partnership con un talento africano che durante l’anno di Master aiuterà l’impresa a entrare nel mercato locale. Il PTP è attual-mente coinvolto in cinque progetti di ricerca agricola e zootecnica in Africa, e durante l’ExPo ha coor-dinato un progetto dimostrativo sull’efficienza e la sostenibilità del-le produzioni agro-zootecniche an-che in condizioni di risorse scarse, con un’importante partecipazione di delegazioni africane ai propri se-minari. “durante l’ExPo abbiamo avu-to conferma di quanto vasta sia la domanda di innovazione e tecno-

logie per aumentare produttività e sostenibilità dell’agricoltura – ha spiegato Gianluca Carenzo, Direttore del Parco Tecnologico di Lodi - Come Parco Scientifico che gestisce un incubatore e un acceleratore di im-presa, crediamo rientri nella nostra mission aziendale creare occasioni per avvicinare il mondo della ricer-ca alle iniziative italiane di inter-nazionalizzazione e creazione di nuova imprenditorialità in mercati emergenti come quelli africani”. SACE, la società italiana di credito all’esportazione, nell’ultimo anno ha visto aumentare del 63% la sua esposizione in Africa sub-sahariana, che oggi supera il miliardo di euro. Attraverso il programma “frontier Markets” SACE mette a disposizio-ne l’esperienza maturata nei Paesi emergenti in quasi 40 anni di atti-vità e un’ampia gamma di servizi “a misura” di Pmi che comprende se-minari formativi; servizi di advisory per individuare i mercati a maggior potenziale; incontri di business-matching e valutazione dei profili di rischio sottostanti; consulenza nella scelta di soluzioni finanzia-rio-assicurative a supporto delle singole transazioni commerciali o d’investimento; assistenza in loco attraverso gli uffici di Johannesburg e Nairobi.

InVEstIRE nEllE FIlIERE AgRO-IndustRIAlI In AFRIcAIncrementare l’interscambio con i Paesi africani

www.foglie.tv12

agroalimentare

Page 13: FOGLIE n.03/2016
Page 14: FOGLIE n.03/2016

14 www.foglie.tv

F

L

orum sull’agricoltura “oli-vo, olio Evo e Salute” or-ganizzato a Molfetta dal Rotary club locale presso

il Garden Hotel. L’obiettivo del forum Rotariano è stato quello di apportare un contributo etico ed altamente pro-fessionale nell’enfatizzare le proprietà nutrizionali e nutraceutiche dell’olio extravergine d’oliva, valorizzare que-sto eccezionale prodotto dalle ca-ratteristiche uniche perseguendo le direttive delle Politiche Nutrizionali e Le Linee Guida 2015 del Ministero della Salute. Nel contempo si è voluto sollecitare un ampio dibattito tra tutti gli stakeholder, per aumentare la co-noscenza e la consapevolezza dell’im-portanza delle scelte alimentari sulle quali si basa lo sviluppo della nostra olivicoltura, per servire meglio e di più la nostra società.

o shock termico, ormai una costante in Puglia, determina la matura-zione precoce dei pro-

dotti agricoli e la conseguente ca-duta libera dei prezzi in campagna. Carciofo di Brindisi iGP già pronto ad essere raccolto, broccoli, cavol-

fiori e rape che si sono trasformate da tardive in precoci. Mimose già pronte a dicembre. Mandorli e pe-schi in fiore a febbraio. Maturazione contemporanea de-gli ortaggi. il caldo anomalo e le precipitazioni violente rischiano ormai ogni anno di incrinare l’an-

damento del settore agricolo pu-gliese.La famiglia pugliese (2/3 compo-nenti) spende in media ogni mese 423 euro per i consumi alimentari e uno dei capitoli di spesa più con-sistenti riguarda proprio ortaggi e frutta (75 euro).

Forum su “Olivo, Olio Evo e salute”

RAPE E BROccOlI tARdIVI In PREcOcI A BARI; gIA’ PROntO Il cARcIOFO dI BRIndIsI IgP

Rotary Club Molfetta

Fra inverno “primaverile” e bruschi cambi di temperatura

eventi

Page 15: FOGLIE n.03/2016
Page 16: FOGLIE n.03/2016

16 www.foglie.tv

n el regolamento d’uso del Marchio Prodotti di Puglia, di cui la Regione è licenziataria, quando

si parla degli accordi di filiera, si fa un generico riferimento alla sotto-scrizione di “relazioni ed impegni reciproci” tra le imprese di trasfor-mazione e produttori. Non vi è al-cun riferimento al prezzo ed al va-lore del prodotto di base. Coldiretti Puglia chiede che venga rafforzato il ruolo dell’impresa agricola in questo rapporto di filiera e sia pre-visto un prezzo del prodotto anco-rato al costo di produzione e che non possa scendere sotto questa soglia, mentre possa seguire l’even-tuale aumento di valore aggiunto che il prodotto finito al consumato-re può ricevere dall’acquisizione del Marchio”. E’ stata una delle richieste del Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, nel corso dell’incon-tro convocato dal Presidente della iV Commissione Sviluppo Economi-co Pentassuglia e dal Consigliere regionale Stea, a cui hanno preso parte il direttore e l’Assessore all’A-gricoltura, Nardone e di Gioia.“Non accettiamo il tentativo di alcu-ni caseifici di ridurre il prezzo rico-

nosciuto agli allevatori, assumendo una posizione unilaterale a nostro avviso illegittima. Per questo chie-diamo all’Assessore regionale all’A-gricoltura di Gioia di convocare con urgenza il tavolo interprofessionale e la controparte dei trasformatori e degli industriali – ha continuato Cantele - per affrontare la proble-matica del prezzo del latte alla stal-la in Puglia, prima che la vertenza riesploda. Sono inaccettabili le di-namiche secondo le quali un litro di latte alla stalla costa nella migliore delle ipotesi 38 centesimi e un litro di latte al consumo costa da euro 1,30 fino ad euro 1,60. Tutto ciò è consentito dalle norme comunita-rie che permettono di importare e trasformare prodotto proveniente da qualsiasi Paese estero, ma senza doverlo indicare in etichetta, osta-colando la programmazione della produzione nazionale e impeden-do di comunicare ai consumatori il vero contenuto dei prodotti che acquistano. A differenza di quanto sta accadendo con le persone, per le merci il principio della libera cir-colazione è diventato per l’Europa un dogma da applicare senza limiti, incurante del dumping economico

e sociale e dei rischi per la sicurez-za alimentare. La vera e unica indicizzazione di cui il comparto zootecnico ha bi-sogno è quella di legare il prezzo del latte alla stalla italiana a quello del latte e dei formaggi che i con-sumatori acquistano nei negozi o nei supermercati”. il consiglio per i consumatori – continua Coldiretti Puglia - è di stare attenti ai prezzi di vendita dei prodotti. Per produrre un chilogrammo di mozzarella, per esempio, si sostengono costi per il latte di almeno 3,5 euro/kg, per cui il prezzo al pubblico di un chilo di mozzarella vaccina di qualità non dovrebbe essere inferiore ai 7,5/8 euro/kg”.

“lAttE, Il mARcHIO PROdOttI dI PuglIA sOlO A cHI PAgA Il gIustO PREZZO”COLDIRETTI ALLA REGIONE

zootecnia

Page 17: FOGLIE n.03/2016
Page 18: FOGLIE n.03/2016

www.foglie.tv

L a stessa brama di perfezio-ne si è applicata a tutti i campi dello scibile. La ricer-ca della pietra filosofale del

mondo vegetale non poteva prescindere da un alimento. Gli dei immortali mangia-vano Ambrosia, nutrimento puro e ricco delle più elevate virtù. Ebbene per dive-nire immortali bisognava ricercare un ali-mento ideale che avesse le capacità salu-tari di mantenere giovani. La Mandorla ha tutte queste virtù per cui essa e’ da ascri-versi come la pietra filosofale vegetale.Andiamo ad elencare le sue doti di pietra filosofale, ricordando che la provincia di Bari ha la maggiore produzione in italia. La Mandorla di Bari inoltre è al 80 % co-stituita da una varietà che prende il nome del suo scopritore di Toritto ove ancora esiste l’albero Madre della fine del 1800: Filippo Cea. E la cultivar Filippo Cea è la mandorla che più risponde all’identikit della pietra filosofale vegetale.Questo seme ha infatti una grande capa-cità, quella di fornire energia senza con-sumare grandi quantità di alimento. 100 grammi contengono 600 calorie. La sua assunzione assicura molti altri micronu-trienti utilissimi, come Ca, Vitamina E, Mg, fe, K.Tutto ciò è utilissimo in una preparazio-ne atletica, ma oltre che nello sport, an-che per affrontare un`aumentata richiesta energetica, la mandorla e` assolutamente

indicata in gravidanza, nella convalescen-za e nei momenti di maggiore concentra-zione e stress. Questa proprietà era ben nota nell’antichità tanto che faceva parte della “scorta energetica” degli eserciti in guerra, consuetudine riportata negli an-nali di grandi condottieri da Alessandro il Macedone a Carlo Magno.E` un alimento estremamente nutriente ed energetico. E` costituito da una gran parte di acidi grassi monoinsaturi e po-linsaturi, proteine e zuccheri, nonché da un’efficace presenza di vitamine e sali mi-nerali. il Calcio (Ca), ivi presente, e` parti-colarmente utile qualora siano necessari processi di calcificazione ossea, come nella crescita dei bambini o nella sene-scenza come preventivo all’osteoporosi. inoltre, il Ca proveniente da fonti vegetali ed in particolare dalla Mandorla presenta una maggiore biodisponibilità a dispetto delle diete ricche di proteine animali, vedi latte, latticini e carne, dove si manifesta una perdita di calcio a livello osseo. Que-sto spiega la differente patologia osteo-porotica (fragilità delle ossa) fra i popoli occidentali, grandi consumatori di latticini e carne, ed altri dove invece prevale l’as-sunzione vegetale del calcio. Per quest’ul-timi è quasi sconosciuta questa patologia rispetto ai primi.i dietisti sponsorizzano l’uso della man-dorla come una sorta di “alimento spez-zafame”. Un utilizzo regolare, specie lon-

18

mAndORlA, lA PIEtRA FIlOsOFAlE dEl mOndO VEgEtAlEDa gennaio la “Mandorla di Toritto” ha ricevuto il riconoscimento della Dop

Da quando l’Umanità ha studiato la Natura provando a imitarla e l’uomo ha cercato di ergersi sugli altri, si è ossessivamente bramata una pietra filosofale che potesse trasformare ogni vile metallo in oro.La ricerca è andata avanti per millenni senza esiti. Il quesito sul perché si volesse trasformare il piombo, ab-bondante in natura, in oro, più raro ma puro, aristocratico e perfetto si basa sul fatto che tale elemento non è contaminato da alcuna scoria ed è incorruttibile.

agroalimentare

Page 19: FOGLIE n.03/2016

n° 3 - 15 FeBBraIO 2016 19

tano dai pasti principali come spuntino, aumenta il senso di sazietà con la con-seguente riduzione di alimenti fuori pa-sto. il potere saziante delle mandorle in-fluenza positivamente il comportamento dei soggetti con diabete o sovrappeso, mediante l’apporto di grassi polinsaturi utili nel contrastare il colesterolo.Alcuni studi indicano in una decina di mandorle al giorno la quantità ottimale di assunzione consigliata.Ma l’immortalità degli Dei è in parte ere-ditata per l’azione universalmente più riconosciuta e più studiata della man-dorla, e della filippo Cea in particolare: l’effetto antiossidante che è noto come effetto antiage o antinvecchiamento.Questo è principalmente dovuto alla presenza di polifenoli, che hanno una azione antagonista ai radicali liberi, sempre più presenti nella nostra dieta quotidiana e tra i fumatori. I polifenoli sono ritenuti, a giusta ragione, molecole antinvecchiamento proprio per questa loro peculiare proprietà. Per poter gode-

re di questo effetto è preferibile ingerire il seme non sbucciato poiché è proprio nella buccia che si riscontra la massima quantità di polifenoli.L’azione antiossidante è dovuta anche alla presenza nella mandorla di elevate quantità di Vitamina E, il cui costituente più importante, l’alfa-tocoferolo riduce il colesterolo cattivo.Alcuni lavori indicano anche un possibile effetto protettivo della mandorla verso un danno ossidativo del dNA legato al fumo.La mandorla assicura un apporto ener-getico e nutrizionale che contribuisce a far fronte alle aumentate richieste di un atleta, ma contribuisce anche a ridurre il senso di affaticamento che segue lo sforzo fisico. Un elemento che interviene in questi due momenti è un amminoaci-do ben presente nella mandorla di Torit-to che è l’arginina. Questo amminoacido è definito condizionatamente essenziale (essenziali sono quelli amminoacidi che l’organismo non riesce a sintetizzare e

che quindi deve assumere con la dieta) ossia è un amminoacido che pur essen-do sintetizzato dal nostro organismo non viene prodotto in quantità sufficien-te per soddisfare i nostri fabbisogni quo-tidiani. L’arginina è un precursore nella sintesi di altri amminoacidi e interviene nel processo di neoglucogenesi con il quale l’organismo produce glucosio, e quindi energia, a partire da altre sostan-ze. Determina in questo modo un pool di riserva energetica supplementare molto utile ad uno sportivo. Sull’atro versante poi l’arginina interviene nel detossifi-care l’organismo dopo uno sforzo fisico contribuendo ad eliminare l’ammoniaca che si produce nelle cellule muscolari in elevate quantità durante performance sportive. La presenza di ammoniaca de-termina quel caratteristico senso di stan-chezza che segue l’esercizio fisico.Continuando a parlare degli effetti be-nefici dell’arginina contenuta nelle man-dorle è importante la sua relazione con la sintesi di ossido nitrico. Questo gas ha

Page 20: FOGLIE n.03/2016

20 www.foglie.tv

una importante azione vasodilatatrice che viene utilizzata positivamente nella dieta umana per contrastare e prevenire l’ipertensione arteriosa e altre patologie cardiovascolari.L’azione vasodilatatrice dell’arginina me-diata dall’ossido nitrico può spiegare poi i positivi effetti dell’utilizzo della man-dorla nei casi di disfunzione erettile. La vasodilatazione comporta un aumentato apporto di sangue a livello dei tessu-ti e organi, compresi quelli genitali. La dilatazione dei vasi sanguigni del pene comporta un maggior afflusso di sangue e quindi una migliore erezione.Per completezza si segnala anche l’azio-ne dell’arginina nell’aumentare i livelli sierici di ormone della crescita, quindi molto utile nei bambini in fase di cresci-ta, e della prolattina, ormone responsa-bile, fra le altre cose, della produzione di latte nella nutrice.Aumenta negli ultimi anni una lette-ratura scientifica a riguardo dei fattori protettivi della mandorla verso un ri-schio diabetico. Per il loro basso indice

glicemico le mandorle non hanno effetti negativi sulla glicemia e possono esse-re utilizzate tranquillamente anche dai soggetti diabetici (sempre nelle oppor-tune quantità).Un’interessante novità comparsa in let-teratura è poi il possibile utilizzo del lat-te di mandorla come sostituto del latte vaccino in soggetti con allergia o intolle-ranza al lattosio.Un’altra indicazione all’utilizzo della mandorla nella dieta umana è legato alla presenza di ferro altamente biodi-sponibile, che ne giustifica l’utilizzo non solo nella dieta dei soggetti sani ma an-che in alcune forme di anemie ferroca-renziali.Un’azione legata non alla componete lipidica ma proteica è quella che agisce sul tono dell’umore, migliorandolo. Si pensa che questo effetto sia legato in particolare a due amminoacidi usati da tempo in neuropatologia e che sono il triptofano e la tirosina. Questi ammino-acidi sono due neurotrasmettitori in gra-do di svolgere un’azione antidolorifica e

antidepressiva.Insomma date tutte queste proprietà se la Filippo Cea non è la pietra filosofale almeno ci si avvicina. L’Associazione fa-miglia Filippo Cea è lieta di comunicare che la “Mandorla di Toritto” ha ricevuto alla fine di Gennaio 2016 l’investitura “doP” da Parte della Regione Puglia.

Page 21: FOGLIE n.03/2016

C ’è preoccupazione tra i contoterzisti chiama-ti ad acquistare grossi quantitativi di prodotti

fitosanitari per conto delle azien-de agricole sprovviste dell’auto-rizzazione necessaria per il loro acquisto e utilizzo (il cosiddetto patentino). Sono infatti poche le aziende agricole dove il titolare, un dipendete o un famigliare pos-siede il patentino. Solo in questo caso, la responsabilità del prodot-to fitosanitario, dall’acquisto allo smaltimento, è dell’agricoltore, che può eventualmente avvalersi del contoterzista per la distribuzione dei prodotto.Quando l’azienda agricola è sprov-vista di patentino, il distributore fattura al contoterzista che a sua volta fattura all’azienda agricola in modo distinto il costo del prodot-to e la prestazione. Si tratta di una procedura macchinosa e difficil-mente sostenibile per molti conto-terzisti “perché gli agricoltori sono soliti saldare alla fine dell’annata agraria i contoterzisti che hanno svolto il servizio di distribuzione – illustra Fabrizio Canesi, direttore degli agromeccanici Apima Uncai di Cremona e di Milano, Lodi, Como e Varese – Per soddisfare ciascun

cliente, a inizio anno gli agromec-canici dovrebbero anticipare la spesa di importanti quantitativi di prodotti fitosanitari, e non tutti sono in grado di farlo”. Se è vero che alcune aziende agromeccani-che vedono in questo giro di fattu-razioni un’opportunità per fornire un servizio in più alle aziende agri-cole, strutturandosi anche come distributori di fitofarmaci, “la mag-gior parte dei contoterzisti è in difficoltà” - aggiunge Francesco La Gamba, direttore dei contoterzisti Apiumai, associazione padovana che unisce quasi 300 contoterzisti.“Per andare incontro alle necessità della categoria – l’appello del pre-sidente UNCAi Aproniano Tassinari – sarebbe necessario che tutte le Regioni adottassero la procedura prevista dall’Emilia Romagna, dove i distributori di fitofarmaci posso-no fatturare anche alle aziende agricole sprovviste di patentino, purché il ritiro e la gestione dei prodotti sia a carico del contoter-zista incaricato dei trattamenti. Perché le Regioni seguano senza riserve il modello Emilia Romagna, occorre però un’esplicita apertura da parte del Ministero delle politiche agricole alla possibilità di delegare il contoterzista al semplice ritiro

dei prodotti”. Tramite contratto di appalto (delega), il titolare dell’a-zienda agricola potrebbe conferi-re al contoterzista il titolo che lo legittima a ritirare e utilizzare i prodotti fitosanitari che vengono fatturati all’azienda. La conserva-zione dei prodotti verrebbe quindi effettuata presso l’azienda agrico-la, mettendo a disposizione dell’a-gromeccanico un locale dedicato, oppure in maniera separata presso il magazzino del contoterzista.

n° 3 - 15 FeBBraIO 2016 21

AcQuIstO FItOFARmAcI cOn dElEgA: l’APPEllO dEI cOntOtERZIstI Al mIPAAF Per una procedura d’acquisto e utilizzo semplificata e sostenibile economicamente

agricoltura

Page 22: FOGLIE n.03/2016
Page 23: FOGLIE n.03/2016

23n° 3 - 15 FeBBraIO 2016

L a Cina batte gli Stati Uni-ti. Con un’offerta da 43 miliardi di dollari China National Chemical Corp,

che già controlla Pirelli, si è aggiudi-cata il colosso svizzero della chimica Syngenta: la cassaforte dei semi del mondo. il board dell’azienda svizzera - che l’anno scorso aveva fortemente contrastato un tentativo di acquisi-zione della rivale americana Mon-santo - ha raccomandato l’offerta di 465 dollari cash ad azione, più uno speciale dividendo, sostenendo che “rispetta l’interesse degli azionisti” e favorirà l’espansione di Syngenta sui mercati emergenti e in Cina. il gi-gante elvetico ha chiuso il 2015 con ricavi per 13 miliardi di dollari e gli addetti ai lavori si chiedono quanto

ChemChina possa spingere le vendi-te mettendo a rischio la supremazia di Monsanto che ha registrato vendi-te per 15 miliardi. Alle loro spalle ci sono i tedeschi con Bayer (11 miliar-di) e Basf (6 miliardi). A livello globa-le si tratta di una vera rivoluzione: gli svizzeri custodiscono i brevetti delle principali coltivazioni ogm del mon-do, mentre i cinesi che da un lato sono grandi consumatori con una popolazione di quasi 1,5 miliardi di persone, dall’altro hanno la forza e la capacità di sviluppare ulteriormente il business. L’acquisizioni è destinata anche a cambiare i rapporti tra Sta-ti Uniti, Unione europea e Cina. Se nelle trattative per l’approvazione del Ttip - l’accordo di libero scam-bio tra Ue e Usa - la preoccupazione

principale degli europei è proprio l’utilizzo degli ogm nelle coltivazio-ni americane, adesso i timori sono destinati a spostarsi verso oriente. Con Pechino, infatti, sono in corso i negoziati per il riconoscimento della Cina come economia di mercato: sul tema l’Europa è divisa perché il via libera abbatterebbe i dazi che oggi proteggono il Vecchio continente dall’invasione manifatturiera asiati-ca. Aver messo le mani su Syngenta rappresenta una carta negoziale im-portante per i cinesi consapevoli di quanto l’Europa abbia bisogno di se-menti ogm, a cominciare dalla soia. Anche per questo Pechino ha ha esi-tato a mettere sul piatto l’offerta più alta della storia per un’azienda ci-nese all’estero (il record precedente

cHEmcHInA, OFFERtA REcORd PER syngEntA: sul PIAttO 43 mIlIARdIda “La Repubblica”

apparteneva ai 28 miliardi pagati nel 2008 da China Netcom Group Corp per China Unicom, di Hong Kong). E’ di conseguenza anche la maggior acquisizione cinese verso un’azienda europea: secondo i dati Reuters salta direttamente in testa alla classifica davanti a Rio Tinto e Addax Petro-leum, spostando Pirelli ai piedi del podio. il mese scorso ChemChina ha annunciato l’acquisizione del 12% della società svizzera di energia, Mercuria e l’acquisizione di Kraus-sMaffei, gruppo tedesco di produ-zione di plastica, per 925 milioni di euro. il colosso elvetico distribuirà

un dividendo ordinario di 11 franchi per azione a maggio e una cedo-la speciale di 5 franchi per titolo al servizio della conclusione dell’ope-razione. L’offerta dovrebbe prendere il via nelle prossime settimane e la sua conclusione è attesa per la fine dell’anno. L’attuale management di Syngenta continuerà a guidare la so-cietà mentre il cda sarà composto da dieci membri rappresentanti l’azioni-sta cinese e da 4 attuali dirigenti di Syngenta. Il quartier generale della società resterà in Svizzera. il gruppo elvetico, interamente dedicato all’a-gribusiness (dai semi ai pesticidi) ha

chiuso il 2015 con utili in calo del 17% a 1,3 miliardi di dollari. A pesare sul risultato, informa il colosso sviz-zero, il crollo delle materie prime e la volatilità dei cambi. il fatturato ha subito un calo dell’11% a 13,4 mi-liardi di dollari.

rassegnastampa

Page 24: FOGLIE n.03/2016

www.foglie.tv24

glI AgRItuRIsmI PuglIEsI In FERmEntO PER Il gIuBIlEOAttrattori: le tappe territoriali della Francigena e un menù ad hoc

I l turista italiano medio sceglie sempre più il turismo sostenibile e l’ecoturismo. Un trend che emer-ge da più rapporti di settore: il

50% del campione coinvolto si dichiara disposto a pagare il 10-20% in più pur di fare delle vacanze a basso impatto ambientale. Tendenza che si conferma anche per il cibo: preferibilmente bio-logico o a Km 0. Un contesto in cui tro-va piena adesione l’offerta agrituristica, segmento che soddisfa la crescente domanda green fra i vacanzieri italiani e non solo. il comparto continua a regi-strare segnali confortanti nonostante la crisi e la recessione: circa 21.000 le im-prese attive in italia che producono un fatturato di un miliardo di euro, escluso l’indotto. è sicuramente il Nord del Pa-ese ad esprimere un maggiore incre-mento di aziende agrituristiche, seguito dal Centro con un sensibile aumento, mentre il Sud è in coda con un calo del – 2, 1%. Le regioni italiane con il più alto numero di agriturismo sono Toscana e Trentino Alto Adige, rispettivamente con 4100 e 3100 strutture. Mentre pa-radossalmente, la Puglia stenta a co-gliere la domanda in ascesa di turismo

rurale. “Le imprese attive sono appena 300 – lamenta Carlo Barnaba presiden-te di Terranostra Puglia Ass. Agrituristica di Coldiretti – Una cifra che non riesce a soddisfare la crescente domanda di ospitalità che sta investendo la nostra regione già da qualche anno. Sebbene – aggiunge - questo vuoto viene colmato da B&B e Case Vacanze”. Si registrano comunque 500.000 presenze annue e un volume d’affari di oltre 16.000.000 di euro tra alloggi, ristorazione e ven-dita diretta di prodotti agricoli. “A dimo-strazione che l’agricoltura multifunzio-nale è trainante per la vacanza made in Italy”- prosegue Barnaba - è in vista del Giubileo che si prevede il massimo picco di presenze lungo la via francige-na laziale e toscana. Già nel 2015 il percorso millenario è stato attraversato da circa 30.000 pellegrini alla ricerca di esperienze autentiche e benefiche per lo spirito e il corpo. La Puglia non vuole farsi cogliere impreparata inve-stendo sul tratto regionale, da sempre ponte tra l’occidente e l’oriente, tra il cristianesimo e il paganesimo, tra l’Età antica e il Medio Evo. Gli agriturismi aderenti a Terranostra Puglia hanno

previsto un “menù amico del pellegri-no” dettato dalla stagionalità delle pro-duzioni, ispirato alla gastronomia tipica tradizionale con piatti anche legati al calendario religioso, il tutto a un costo economico di 25 euro. “Tutte le aziende regolarmente tesserate a Terranostra – ricorda Barnaba – potranno usufruire di una serie di sconti, grazie a convenzioni siglate con vari fornitori, come Liquigas, Angelo Po (forniture alberghi e ristora-zione professionale), Jacuzzi Minipiscine e altri”. La rete dell’ecotourism è pronta ad intercettare i pellegrini di oggi che si avventurano per motivi diversi lungo i suggestivi cammini della francigena. Un fenomeno recente anche se nume-ricamente rilevante che si pone come alternativa al turismo di massa. il viag-gio mistico pugliese tra basolati roma-ni, tratturi antichi, cattedrali e monasteri fulcro della cristianità, si snoda da Celle S. Vito (fG) a Brindisi, con tappe a Troia, ordona, Lucera, Cerignola, San Severo, Canosa di Puglia, Stignano, Corato, S. Giovanni Rotondo, Monte S. Angelo, Bar-letta, Bisceglie, Giovinazzo, Bari, Mola di Bari, Monopoli, Torre Canne, Torre S. Sa-bina.

di Paola DILEO

Turismorurale

Page 25: FOGLIE n.03/2016

25n° 3 - 15 FeBBraIO 2016

RIutIlIZZO dI REsIduI VEgEtAlI: nOVItà PER lE AcQuE REFluE dI FRAntOI OlEARINuove disposizioni in materia ambientale

n uove disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy (leg-

ge 221 del 28 dicembre 2015 art. 65, in vigore dal 2 febbraio 2016) hanno assimilato alle acque reflue domestiche ai fini dello scarico in pubblica fognatura, le acque reflue dei frantoi oleari. Al fine di assicu-rare la tutela del corpo idrico ricet-tore e il rispetto della disciplina degli scarichi delle acque reflue urbane, lo scarico di acque di ve-getazione in pubblica fognatura , è ammesso ove l’ente di governo d’ambito e ilgestore d’ambito non

ravvisino criticità nel sistema di depurazione , per i frantoi che trattano olive provenienti esclu-sivamente dal territorio regionale e da aziende agricole i cui terreni insistino in aree scoscese o ter-razzate , ove i metodi di smalti-mento tramite fertilizzazione e irrigazione non siano agevolmente praticabili, previo il rispetto delle norme tecniche , delle prescrizioni regolamentari e dei valori limite adottati dal gestore del servizio idrico integrato in base alle carat-teristiche e all’effettiva capacità di trattamento dell’impianto di depurazione.

L a Caritas diocesana ar-ricchisce la propria of-ferta di assistenza alle fasce più deboli della

popolazione jonica con altri servi-zi-segno, in collaborazione con al-cune realtà economiche e sociali del territorio.i servizi-segno della Caritas sono la testimonianza più diretta e concreta in favore delle persone e famiglie più bisognose. Servizi-segno che nell’anno del Giubileo della Misericordia acquistano an-cora più valore.CoNVENZioNE CoN iL PATRoNA-To EPACA - La collaborazione con

il Patronato mira ad offrire a tutti gli assistiti della Caritas, persone singole e famiglie, la consulenza in materia previdenziale e fisca-le, nell’ambito delle numerose prestazioni che il Patronato, nor-malmente offre ai propri Assistiti: riconoscimento di Malattie Profes-sionali, istruttoria delle pratiche per l’accertamento delle invalidità ai fini dell’ottenimento dell’accom-pagnamento e della relativa retri-buzione da parte degli Enti Statali preposti, compresa l’assistenza medico-legale; Assistenza fiscale e tributaria in materia di dichiara-zione dei redditi (mod.730, Unico,

iSEE ecc.) ed altre problematiche legate alla vita lavorativa ed al pensionamento, compreso l’even-tuale ricostruzione della pensione, ecc.L’assistenza dell’Ente è estesa an-che ai volontari ed operatori del-la Caritas e di quelle parrocchiali ed è gratuita. La sede provinciale del Patronato è a Taranto in via Di Palma, 99/A ed è aperta dal-le 8,30 alle 13.30. Per conosce-re l’Ufficio più vicino o fissare un appuntamento presso la propria parrocchia o il Centro Caritas più vicino potete contattare il numero 099/4521094.

cARItAs dI tARAntO: lA cOnVEnZIOnE cOn EPAcASI ARRICHISCE L’OFFERTA DEL PATRONATO

agricoltura

Page 26: FOGLIE n.03/2016

Si è tenuto a Bari, nell’ambi-to del 4° Concorso enologi-co nazionale dei vini rosati d’italia promosso dall’As-

sessorato alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, su autorizzazio-ne del Ministero delle Politiche Agrico-le Alimentari e forestali, il seminario “il successo dei vini rosati e aggiorna-menti tecnologici”. A Villa Romanazzi Carducci alcuni tra i maggiori esperti nazionali del setto-re hanno celebrato questa specialità enoica - la cui produzione mondiale, stimata sui 24,3 milioni di ettolitri, è cresciuta del 10% tra il 2013 e il 2014 (fonte oiV) - nel seminario “il successo dei vini rosati e aggiornamenti tecno-logici”. L’iniziativa del Concorso, rea-lizzato in partenariato con Accademia italiana della vite e del vino, Assoeno-logi e Unioncamere Puglia, ha fornito a produttori, enologi e appassionati uno spaccato del fenomeno ‘rosato’ da diverse angolature: dopo la presenta-

zione dei dati di produzione e consu-mo a livello nazionale e internaziona-le elaborati dall’oiV (organizzazione internazionale della vigna e del vino) si sono passati in rassegna le nuove tecnologie, gli aromi, la microbiologia, l’analisi sensoriale e il marketing dei vini rosati. dopo l’apertura dei lavori della dirigente Sezione alimentazio-ne dell’Assessorato regionale all’Agri-coltura e risorse agroalimentari Rosa fiore, statistiche, testimonianze e in-terventi scientifici sono stati affidati al presidente dell’Accademia italiana della Vite e del Vino Antonio Calò e al consigliere dell’Accademia Angelo Co-stacurta, al delegato o.i.V. per la Spa-gna Pablo ossorio e ai docenti Rocco di Stefano, Angela Capece, Vincenzo Gerbi e davide Gaeta, rispettivamente delle Università di Palermo, Potenza, Torino e Verona. il iV Concorso Nazionale dei Vini Ro-sati d’Italia è un’attività del progetto “Apulia felix in masseria – il Tratturo

dell’olio e del Rosato”, una delle due proposte con cui la Regione Puglia partecipa all’iniziativa “Expo e Territo-ri”, l’intervento dedicato alla scoperta delle eccellenze agroalimentari ita-liane, coordinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – dipartimento per le Politiche di Coesione.

26 www.foglie.tv

A BARI ultImO AttO dEl 4° cOncORsO nAZIOnAlE dEI VInI ROsAtI Per celebrare l’ascesa e la qualità di questa specialità enoica

agroalimentare

OP ARCA FRUITpresente a Fruit Logistica Berlino 2016

BAYER CROPSCIENCEnuove certezze in cerealicoltura

Produttività e redditività in cerealicoltura, punti fermi e nuove certezze: è stato questo il tema del seminario organizzato a Foggia da Bayer CropScience. In questo contesto il Cen-tro di Ricerca per la Cerealicoltura di Foggia ha presentato le cinque regole per produrre un buon grano mentre Bayer ha messo in risalto i concetti dell’integrated weed management.

Azienda nel settore delle costruzioni di vibra-tori ed ombrelli rovesci per la raccolta di frutti pendenti in genere. I servizi che Agrioil offre vanno dalla manutenzione, all’assistenza, ai ricambi : tre fasi eseguite da persone esperte nell’agricoltura, le quali dopo diversi anni di studio e di prove hanno creato nuove attrez-zature.

La Puglia è tra le principali regioni produttrici di ortofrutta a livello nazionale, produce infatti quasi un quinto dell’ortofrutticoltura italiana, tra cui il 75% dell’uva da tavola, il 40% delle ciliegie e circa 30% dei principali ortaggi e insalate. Oggi O.P. Arca Fruit è la più grande or-ganizzazione di produttori ortofrutticoli della provincia di Bari e Barletta -Andria-Trani

AGRIOILtutto per la raccolta di frutti pendenti

Guardail video

Guardail video

Guardail video

WWW.FOGLIE.TV l’informazione sul mondo agricolo e rurale a portata di click.

Page 27: FOGLIE n.03/2016
Page 28: FOGLIE n.03/2016

28

La svolta green dell’agricol-tura è stata rappresentata alla fieragricola di Verona, dove è stata presentata la

prima chip senza patata ‘made in Alta-mura’, in due linee la ‘Panamura’ e la ‘Altamura Kroc’. Non si può parlare di patatine, dato che i prodotti innovativi pensati e realizzati da Domenico Dam-brosio, classe 1988, sono le prime ‘pa-natine’ fatte con la farina, rigorosamen-te da grano italiano, poi fritte o cotte al forno. La ricetta è segreta e le chip sbancheranno soprattutto in America, patria delle tortillas fatte con farina di mais. Gli ispettori della delta Airlines daranno il via libera definitivo al packa-ging pensato apposta per la linea aerea americana.“Coldiretti Giovani impresa ha risposto con concretezza e dinamismo organiz-zando corsi di formazione e una sum-mer school – spiega Serena Minunni, Delegata di Coldiretti Giovani Impresa Puglia – alla svolta green in atto an-che nelle scuole dove gli istituti agra-ri con un aumento record del 12 per cento sono quelli che fanno segnare il

maggior incremento di iscrizioni per il 2016. Tendenze positive si riscontrano in tutti gli indirizzi legati all’ambiente, all’alimentazione e al turismo. in un momento in cui il mercato del lavoro è in crisi ed è venuta meno l’idea stessa che l’industria possa offrire opportuni-tà occupazionali, l’agricoltura moderna e multifunzionale va studiata, promos-sa e salvaguardata perché consente di esprimere al meglio le proprie idee e il proprio vissuto di esperienza e cultura”. il 35 percento delle imprese agricole pugliesi è condotto da giovani. Numero ragguardevole per un settore che fino a pochi anni fa ha vissuto un processo di invecchiamento che pareva inarre-stabile. Per continuare questo percor-so sarà importante cogliere la grande opportunità offerta dal PSR Puglia, at-traverso interventi che si rivolgono a giovani agricoltori tra 18 e 40 anni non compiuti e possono arrivare ad offrire fino a 70.000 euro a fondo perduto per iniziare l’attività oltre a un contributo a fondo perduto sugli investimenti azien-dali che può arrivare sino al 60%.

UNCAi ha incontrato i contoterzisti a fiera-gricola a Verona (Padiglione 12 - Stand 5B). dopo la prima giornata con il vicepresi-dente Uncai Clevio demicheli e il direttore di Padova francesco La Gamba, la seconda giornata della più importante manifesta-zione in italia dedicata al settore primario ha visto la presenza presso lo stand UN-CAi del presidente dell’associazione dei contoterzisti di Ravenna Roberto Tamburi-ni e del suo direttore Roberto Scozzoli.Per raggiungere questi obiettivi occorre farsi trovare pronti sui temi dell’innova-zione e della sostenibilità, perché, come ha dichiarato il presidente Paolo de Castro durante il convegno di apertura di fiera-griola, in futuro i fondi europei riguarde-ranno aziende pronte a investire in tecno-logie green”. Ma è necessaria una politica e una strategia che renda possibili tali in-vestimenti, perché la volatilità dei prezzi sarà una costante anche nei prossimi anni: “Contoterzisti e agricoltori devono quindi vivere in simbiosi per preservare e valoriz-zare il modello economico dell’agricoltura italiana, un modello in grado di diversifica-re le produzioni e rispettoso dell’ambiente.

lA PRImA cHIP dI PAtAtA ‘mAdE In AltAmuRA’ Presentata alla Fieragricola di Verona

uncAI a Fieragricola

agroalimentare

www.foglie.tv

Page 29: FOGLIE n.03/2016

29n° 3 - 15 FeBBraIO 2016

APRE Al PuBBlIcO Il PERcORsO multIsEnsORIAlE “dAllA tERRA Al mARE”

la cia Puglia chiede la massima tutela del made in Italy

PALAZZO TUPPUTI, BISCEGLIE

Falso olio e prodotti taroccati

L

S

o scorso 16 febbraio c’è stata l’apertura al pub-blico del percorso mul-tisensoriale ideato e for-

temente voluto dal GAL Ponte Lama nello storico Palazzo Tupputi, con in-gresso in via Arco San Leonardo.il project manager Piero Cosmai, af-fiancato dal progetto di allestimento scenografico di Francesco Gorgoglio-ne e l’esperienza del visual design Piero di Terlizzi, ha proposto interventi scenografici ed elementi d’arredo che hanno creato spazi espositivi unici e ricercati in questo immobile recupera-to dal Comune di Bisceglie.La ciliegia, l’uva da tavola, l’olio d’oli-va, la mandorla,il pescato e il sospiro hanno ispirato, invece, i video artisti Giuseppe Boccassini, Raffaele fiorella, Antonello Matarazzo, davide Pepe e il

compositore Gabriele Panico sotto la direzione artistica di Antonio Musci di Cineclub Canudo.I racconti fotografici a cura di Cosmo Mario Andriani e Tomas di Terlizzi e le foto storiche gentilmente offerte dagli storici Luigi Palmiotti,Tommaso fonta-na, e le famiglie di imprenditori locali di successo testimoniano le storie di chi il mare e le terra li ha amati e vis-suti da sempre.Un solido impianto storico-culturale,costruito attraverso il lavoro di editing svolto da Clara Patella e i contributi degli storici già citati, a cui si aggiungono Giovanni di Liddo e Giuseppe Losapio, guida i visitatori con didascalie che mirano a dare impulso alla conoscenza dei prodotti tipici e a valorizzare l’identità territoriale locale.Grazie anche al progetto grafico di

Vito Consalvo e Saverio Randolfi, tra una stanza e l’altra regna un’armonia che testimonia le perfetta fusione tra terra e mare che caratterizza il nostro territorio. Il percorso, finanziato con le Misure 421 e 313 del PSR Puglia 2007/2013, si sviluppa su tre livelli e si chiude a piano terra con una vetrina dei prodot-ti tipici del territorio raggiungibile an-che dal secondo piano con ascensore.L’agricoltura, la pesca, l’artigianato, la trasformazione del prodotto e la sua commercializzazione sono allo stesso tempo protagonisti del passato e op-portunità di sviluppo per le generazio-ni future, come suggeriscono il video di accoglienza e l’aula didattica inte-rattiva che ben si presta a collabora-zioni con istituti scolastici già avviate.

ulla questione legata alle frodi e alla contraffazio-ne non va abbassata la guardia perché i produt-

tori agricoli sono tra i più penalizzati. Per i produttori agricoli che lavorano ogni giorno sull’eccellenza si tratta di un danno economico e di immagine inaccettabile”, è questo il commento del presidente regionale della Cia - Agricoltori italiani di Puglia, Raffaele Carrabba, dopo il sequestro di prodot-ti agroalimentari taroccati in Puglia.La Regione Puglia si conferma an-cora una volta crocevia di traffici di prodotti agro-alimentari che nella maggior parte dei casi vengono poi

spacciati per prodotti “Made in italy”. E’ di qualche settimana fa la notizia della operazione “Mamma mia” con la quale l’Ispettorato Repressione frodi del Mipaaf e la Procura della Repubblica di Trani, hanno bloccato un traffico di falso olio “made in Italy” pari a 2mila tonnellate per un valore complessivo di 13 milioni di euro, con sequestri eseguiti in Puglia, Calabria e Umbria. il sistema di frode preve-deva il ruolo di imprese “cartiere” che provvedevano a falsificare la docu-mentazione relativa all’origine dell’o-lio, spacciato per italiano ma in realtà proveniente da Spagna e Grecia.

Page 30: FOGLIE n.03/2016
Page 31: FOGLIE n.03/2016
Page 32: FOGLIE n.03/2016