foglie n. 10/2014

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AgricolturA • AgroAlimentAre • turismo rurAle n° 10 • 1 giugno 2014 R I pericoli alimentari in Italia, dal peperoncino vietnamita ai cachi israeliani De Castro Presidente della Commissione Agricoltura UE? Vendola: “Basta con le rendite parassitarie in agricoltura” Ciliegie: danni su varietà sino al 70%, le prime richieste d’aiuto a Governo e Regione AGROALIMENTARE POLITICA AGRICOLTURA ciliegie: dopo il meteo killer, arrivano i turchi DoPo il DAnno lA BeFFA

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AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

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Page 1: FOGLIE n. 10/2014

AgricolturA • AgroAlimentAre • turismo rurAle n° 10 • 1 giugno 2014

R

I pericoli alimentari in Italia, dal peperoncino vietnamitaai cachi israeliani

De Castro Presidentedella Commissione Agricoltura UE?Vendola: “Basta con le renditeparassitarie in agricoltura”

Ciliegie: danni su varietàsino al 70%, le prime richieste d’aiuto a Governo e Regione

AGROALIMENTARE

POLITICA

AGRICOLTuRA

ciliegie: dopo il meteo killer,arrivano i turchi

DoPo il DAnnolA BeFFA

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L’AGRICOLA NOCESE S.R.L. ha compiuto più di vent’an-ni e nasce come piccola officina di riparazioni, passando poi alla costruzione di Caricatori Frontali che è diventata, il cuore dell’azienda, ed ogni anno perfeziona e modifica in meglio il suo potenziale per stare al passo con i tempi, ampliando i sui obiettivi con la costruzione di una vasta gamma di attrezzi agricoli, con il commercio di plurimarche di trattrici e macchine agricole e movimento terra, diven-tando unico importatore di potatrici meccanizzate spagno-le marca Jumar, con l’apertura di un magazzino di ricambi agricoli e con tante altre idee da elaborare e renderle reali.Ogni suo passo è frutto di una storia di lavoro dedicato all’agri-coltura e dalla passione che mette in tutte le sue opere,cercando di soddisfare le necessità dei clienti, migliorando così la tecnologia delle macchine, oltre al servizio di assistenza.Oggi amplia e ingrandisce il suo magazzino ricambi, tutto per la fienagione di ogni marca come bcs, gaspardo, wola-gri tonutti..… reti e spago di ottima qualità, tubi raccordati di diversa misura, assortimento di bulloneria, oleodinami-ca, oli, grassi, fanaleria, ricambi per trattrici, filtri aria, filtri olio per macchine agricole ed industriali……..Venite a trovarci e sarete accolti da staff specializzato per ogni tipo di vostra esigenza nel campo dell’agricoltura.Disponendo inoltre di agevolazioni finanziarie a basso co-sto per offrire ai nostri clienti vantaggiose soluzioni di paga-mento per qualsiasi esigenza.

PASSIONE E INNOVAZIONEL’AGRICOLA NOCESE S.R.L. “ABBRACCIA L’AGRICOLTURA”

La natura è la terra e la terra da la vita ……. e per far si che essa dia i suoi frutti bisogna coltivarla e lavorarla e l’Agricola Nocese s.r.l. da sempre realizza macchine per l’agricoltura che la “curano” in tutte le sue necessità.

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Editoriale

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Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952

EditriceG.Ed.A. Giovani Editori AssociatiSoc. Coop. Via Alcide De Gasperi

11/13 - 70015 - Noci (BA)

Direttore responsabileVito Castellaneta

Grafica e impaginazione

Hanno collaboratoDonato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini,

Giuseppe Perrotta, Paola Dileo, Annalinda Laruccia,

Nica Ruospo, Maria Fortino, Gianni Colaianni,

Rino Pavone Annamaria Fanelli

Pubblicità Click On Studio

Via Q. Sella, 40 - 70122 - BariTel. 080 9755146

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Registratoal Registro Nazionale della Stampa

Tribunale di BariN. 61/06 del 15/11/2006

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Vero Made in Italysinonimo di sicurezza1 GIUGNO 2014 - N. 10 - ANNO 9

QUINdIcINAlE dIAGrIcOltUrA

AGrOAlIMENtArEtUrISMO rUrAlE

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Iscriviti alla nostra newsletter su foglie.tv

di Vito Castellanetaambiano i consumi ali-mentari degli italiani che tagliano la spesa, le modalità di acquisto e

modificano la composizione del car-rello della spesa. Cambia anche l’of-ferta dei prodotti agroalimentari, a partire dai prodotti più tradizionali, dalla pasta alla pizza, dai sughi ai salu-mi fino al pane, con innovazioni rivo-luzionarie per sostenere l’economia del Paese, ma anche pericolose furbi-zie per abbattere i costi. Di questo si è parlato nel corso del maxi appun-tamento di oltre diecimila agricol-tori della Coldiretti dalle diverse regioni che si è tenuto a Napoli, al Teatro Palapartenope, per soste-nere la qualità alimentare ‘Made in Italy’ dal campo alla tavola. Nell’occasione è stato presentato il dossier Coldiretti 2014 sulla “Crisi nel piatto degli italiani” con analisi e tendenze degli italiani ed è stato anche aperto un “minilaboratorio” per conoscere come sono cambiati i più comuni prodotti alimentari nel tempo della crisi, con la prima esposi-zione sulla “Classifica dei cibi più con-taminati”. Il primato di sicurezza è stato ottenuto dal Made in Italy a tavola grazie all’impegno degli imprenditori agricoli per la pro-gressiva diminuzione nell’utilizzo di fitofarmaci tossici che è più che dimezzato negli ultimi dieci anni secondo l’Istat, la crescita espo-nenziale di sistemi di coltivazione ecocompatibili per i quali l’Italia ha il record nella capacità di uti-lizzo delle risorse comunitarie e la

leadership in Europa conquistata nel biologico con oltre un milioni di et-tari coltivati. Il problema rimane il solito: quello della contraffazione. La Puglia è letteralmente invasa da prodotti provenienti dall’estero e spacciati per ‘made in Italy’: olio, uva, agrumi, ortaggi, quali cavoli e broccoli, meloni e angurie, cilie-gie melegrane, peperoncini, aglio quasi tutto rigorosamente cinese e finanche i famosi lampascioni, or-mai più tunisini che pugliesi. Con il 61,5 per cento dei campioni risultati irregolari per la presenza di residui chimici è il peperoncino proveniente dal Vietnam il prodotto alimentare meno sicuro in vendita in Italia che, nel corso del 2013, ne ha importato ben 273.800 chili per utilizzarlo nel-la preparazione di sughi tipici come l’arrabbiata, la diavola o la puttane-sca piccante e per insaporire l’olio o per condire piatti senza alcuna in-formazione per i consumatori. Nello specifico secondo una analisi della Coldiretti viene dall’estero ben il 40% del frumento duro utilizzato per produrre la pasta, il 60% il fru-mento tenero per produrre il pane, il 40% della carne bovina, il 35% della carne suina da consumare fresca o da trasformare in salumi e prosciutti e il 45% del latte per prodotti lattiero caseari. Tra l’altro sono importati dalla Cina oltre 80 mi-lioni di chili di pomodori conservati destinati con la rilavorazione indu-striale a trasformarsi magicamente in prodotti ‘Made in Italy’.

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Agricoltura

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Sommario

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8 il Manifesto del bio pugliese Promosso dal CIBi11 eccellenze iMprenditoriali Giovani Imprenditori Confindustria Lecce14 ciliegie: danni sino al 70% Colpa delle condizioni climatiche

AGRICOLTuRA16 i pericoli aliMentari in italia lenticchie turche e arance dell’ uruguay17 operazione verità su nitrati Coinvolgimento zootecnia trascurabile18 ”frullito”: lo sMoothies Rigorosamente Made in Puglia22 geMelli@fornelli L’alta gastronomia in corsia

28 Miss progress international Stop all’uso dei sacchetti di plastica cantina vini Manduria al biteg Borsa del Turismo Enogastronomico

AGROALIMENTARE

EvENTI

16 vendola: “basta rendite” Durante l’incontro Coldiretti a Napoli15 scenari “agricoli” dopo il voto Europee: Paolo De Castro presidente? 24 approvata la risoluzione pac L’agricoltura settore strategico ritardi preMi ai pescatori In ginocchio il comparto ittico tassazione sull’energia pulita UNCAI esprime preoccupazione

26 la study visit del gal seb Tre giorni per studiare la rete del Dce

POLITICA

MONdO GAL

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8 www.foglie.tv

Agricoltura

asce il Manifesto del biologico pugliese: un documento ricco di pro-poste operative, con-

segnato alla Regione Puglia affinché lo adotti nel Programma di Sviluppo Rurale in vista della nuova Pac, per incrementare uno dei settori trainanti dell’agricoltura regionale. Promosso dal CIBi - Consorzio Italiano per il Bio-logico, il documento è stato condiviso dalla rete di circa 500 produttori che hanno preso parte agli incontri itine-ranti della Settimana di Bio in Puglia, iniziativa appena conclusa e organiz-zata da Unioncamere Puglia - partner della rete Enterprise Europe Network nell’ambito delle attività del Progetto Bridg€conomies - con organizzazione tecnica del CIBi.Tra le proposte del Manifesto: desti-nare almeno il 30% delle risorse in tutte le misure del PSR (non solo di

quelle agro-ambientali) a favore delle aziende e filiere biologiche certificate; estendere a tutto il territorio puglie-se i premi del biologico senza alcuna limitazione legate a zone o superifici minime; privilegiare con premialità e criteri di priorità le aziende bio e la costituzione di OP (Organizzazioni di Produttori) specializzate, in tutte le misure del PSR; incentivare i servizi di ricerca e assistenza tecnica per la cre-azione di un distretto agro-biologico pugliese.“L’enorme diffusione dell’agricoltura biologica in Puglia - spiega il presiden-te del CIBi, Nino Paparella - con una superficie coltivata di 172.111 ettari (dati Sinab 2012) e 6.111 operatori economici controllati, di cui ben 462 ‘preparatori esclusivi’ ovvero di indu-strie agroalimentari biologiche che non beneficiano del sistema dei premi agro-ambientali eppure hanno scelto

nPromosso dal CIBi e condiviso da 500 produttori

Nasce il Manifesto del biologico pugliese

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di produrre e vendere cibo prodotti bio. Un settore che genera un fattu-rato stimato di circa 500 milioni di euro, superiore al 20% dell’intera Plv (produzione lorda vendibile) agricola pugliese, con un beneficio di prezzo rispetto alle corrispondenti produ-zioni convenzionali di oltre il 20%, pari a circa 100 milioni di euro. Il bio dunque non può essere più conside-rato semplicemente una nicchia, ma si propone come elemento trainante di tutto il sistema agro-alimentare pu-gliese, perché è in grado di cogliere da un lato il bisogno di ‘disintossicazio-ne’ ambientale e salutistico causato dall’impiego indiscriminato di fitofar-maci e concimi chimici, dall’altro di ri-spondere alla crescente domanda del mercato di cibo sempre più genuino ed eticamente corretto, anche legato a particolari stili alimentari, dal vegano al gluten free al crudista”. Il Manifesto contiene inoltre proposte per la tutela di acqua, suolo e aria e per gli aspetti sociali legati all’agricol-tura bio.

La terza edizione della Settimana del Bio, all’insegna del tema “Il Biologico tra nuova Pac e opportunità di mer-cato”, ha previsto un ciclo di cinque seminari itineranti per trasferire le novità della riforma sul biologico a tutti i soggetti del settore: organizzati in collaborazione con le cinque Came-re di Commercio di Puglia e il Consor-zio Puglia Natura, si sono tenuti negli enti camerali di Bari, Foggia Lecce, Ta-ranto e all’IISS “Pantanelli” di Ostuni (Brindisi).“Il manifesto del biologico pugliese è un traguardo di sistema per offri-re ulteriori opportunità di crescita e sviluppo ad un comparto in grande

espansione. E’ importante evidenzia-re che sia scaturito dalla settimana bio – dice il presidente di Unioncame-re Puglia Alessandro Ambrosi – che è servita ad informare e preparare tutti gli attori del settore agricolo ai nuovi scenari della Politica Agricola Comune del futuro. L’applicazione dei recenti regolamenti CE relativi alla ‘nuova’ Pac e il nuovo regolamento in discus-sione presso l’Unione Europea in ma-teria di controlli, con le sue novità rilevanti, richiede alle aziende un’at-tenzione particolare. Con i seminari abbiamo voluto dare il nostro con-tributo alla corretta informazione.”

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l Gruppo Giovani imprenditori di Confindustria Lecce organizza a partire dal prossimo 22 maggio un tour, un viaggio alla riscoper-

ta delle eccellenze imprenditoriali del Territorio. Obiettivo di queste visite d’eccezione - che si aprono con l’a-zienda vitivinicola Cantele- è quello di accrescere la cultura d’impresa e cre-are un momento di confronto genera-zionale con le figure imprenditoriali a capo delle piccole e medie imprese salentine. “Gli incontri – afferma la presiden-te del Gruppo Giovani Imprenditori, Viola Margiotta – serviranno ad ali-mentare il dibattito con gli imprendi-tori di prima, seconda o terza gene-razione, uomini di grande valore che hanno compiuto e compiono quoti-dianamente scelte strategiche per adeguarsi al contesto competitivo in continua evoluzione e per superare le

i

Il viaggio del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Lecce

tra le eccellenze imprenditoriali salentinecriticità che l’economia nel complesso sta attraversando. Un momento per cercare di scambiare idee e valori e trovare una sinergia che contribuisca a rafforzare il nostro sistema produt-tivo e in qualche modo ad educare le giovani generazioni alla cultura ed alla valorizzazione delle imprese. L’e-vento, infatti, oltre a coinvolgere noi giovani, vedrà la partecipazione degli studenti dell’Università del Salento e degli allievi di alcune istituzioni scola-stiche della Provincia di Lecce”.La spinta a realizzare questo viaggio è data dalla convinzione che le espe-rienze e le migliori pratiche sono per i giovani imprenditori nutrimento e linfa vitale di cui fare tesoro e metter-le in pratica per superare le sfide di ogni giorno. Le visite aziendali proseguiranno an-che in luglio e settembre presso ulterio-ri aziende di eccellenza del territorio.

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SxxxxxxxiAgricoltura

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Agricoltura

ella graduatoria dei pro-dotti agricoli pugliesi nel contesto nazionale sono addirittura al pri-

mo posto con quasi 530 mila quinta-li per una superficie di oltre 16.600 ettari, di cui 16.100 soltanto nella provincia di Bari. Sono le ciliegie, la cui produzione nella nostra regione è pari quasi al 40% sul totale nazio-nale. Eppure, la raccolta 2014 del cosiddetto “oro rosso” non è affatto partita con il piede giusto, ed i pro-duttori “piangono” a causa del me-teo killer. Tra le cause principali di questa “disfatta”, c’è infatti la situa-zione metereologica, caratterizzata dall’alternanza di caldo anomalo e di piogge battenti. «Le ciliegie stanno pagando un prezzo altissimo dall’an-damento climatico anomalo, perché tra le piccole ma intense ondate di cal-do e piogge incessanti quanto improv-vise hanno arrecato danni incalcolabili al carico dei ciliegi in piena produzio-ne», sottolinea Gianni Cantele, presi-dente di Coldiretti Puglia. E il tempo – guardando le previsioni che preve-dono per le prossime settimane tem-perature vicine ai 30° – non promette niente di buono. E’ accaduto, infatti, che anche quest’anno la maturazione della ciliegia è arrivata con largo antici-po, ma è stata azzerata dalle non favorevoli condizioni climatiche. Il 2014, dunque, sarà l’annus horri-bilis della ciliegia? Difficile dirlo, ma nel frattempo la Cia di Bari è pronta a chiedere alla Regione lo stato di cala-mità. Stagione fallimentare? «La campagna non poteva iniziare peggio – racconta Umberto Bucci, presidente di Confagricoltura Puglia - perché le ripetute piogge e anche le grandinate hanno causato danni con punte anche del 70% a tutte le varietà, in modo particolare alla Bigarreaux. E quel che è peggio – sottolinea ancora Bucci – è che quest’anno la domanda è forte».Oltre al tempo, però, un altro gros-so ostacolo alla campagna dell›oro

n

Colpa delle cattive condizioni climatiche

“danni sino al 70% sulla produzione cerasicola”

rosso pugliese (e non solo purtrop-po) c›è la concorrenza spesso slea-le dei paesi esteri, specie di quelli che si affacciano sul Mediterraneo. «Il boom delle ciliegie turche dovrebbe arrivare in questa settimana, ed è un prodotto di alta qualità e con un prez-zo finale davvero interessante, che vie-ne fuori da un costo di produzione più basso di quello italiano», - continua Bucci - “e poi c’è il pericolo della ci-liegia taroccata purtroppo viene spac-ciata come italiana ma che di italiano ha ben poco». A proposito di cilie-gie turche bisogna ricordare come quest’anno la loro produzione sia aumentata del 20%: per i nostri agricoltori quindi oltre al danno (leggi meteo), la beffa . Il prezzo dato alle ciliegie puglie-si, spesso non è in grado di copri-re i costi di raccolta, che quest’an-no sono diventati ancora più esosi da sostenere. Ciliegie “spaccate” nell›area del sud est barese (dove si produce l›80% di ciliegie della provincia di Bari) piangono, ed anche a nord del capoluogo non si ride. «Stiamo assistendo – ragiona Giusep-pe Calò, imprenditore cerasicolo - al cosiddetto fenomeno dello spacco delle ciliegie proprio durante la fase imme-diatamente successiva alla fioritura,

causato proprio dalle piogge inatte-se delle ultime settimane». La Cia (Confederazione italiana agricoltori) Puglia nel corso dell’incontro con i produttori cerasicoli suoi iscritti, ha chiesto che la Regione Puglia e il Go-verno Nazionale intervengano con provvedimenti eccezionali. La Cia denuncia il sistema assicurativo di protezione delle colture assoluta-mente penalizzante perché impo-stato esclusivamente sugli interes-si delle compagnie assicurative, e non trova nessuna convenienza da parte delle aziende agricole ad assicurarsi. Le condizioni capestro delle compagnie assicurative sono, secondo l’organizzazione di categoria, la concausa della situazione difficile che stanno vivendo le aziende agricole colpite. Queste le principali richie-ste: la perimetrazione immediata, da parte della Regione Puglia, delle zone colpite dal maltempo; lo sgra-vio dei contributi INPS per l’assun-zione della manodopera agricola e per i contributi previdenziali pro-pri dei Coltivatori Diretti; l’inseri-mento negli aiuti accoppiati della nuova PAC per i primi 2 anni di un aiuto speciale per le aziende cera-sicole colpite che tenga conto delle gravi perdite produttive (pari a cir-ca 8-9 mila euro ad ettaro).

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ono due i candidati po-litici “agricoli” eletti al Parlamento Europeo. Si tratta del puglie-

se Paolo De Castro e del siciliano Giovanni La Via. L’Italia potrebbe rivendicare la presidenza della Com-missione Agricoltura e proporre proprio il salentino Paolo De Castro. L’eurodeputato, al suo secondo man-dato, è stato presidente della Com-missione agricoltura di Strasburgo ed è apprezzato unanimemente per la sua competenza. Certo, i nomi dei commissari potrebbero essere scelti tra non deputati, ma questo tradireb-be lo spirito del trattato di Lisbona.BARI – Poche centinaia di voti non hanno regalato a Decaro la vittoria al primo turno nei confronti dell’av-versario di Centro Destra Mimmo Di Paola. Nella campagna elettorale i due candidati favoriti – Decaro poco più di 40 anni, Di Paola quasi 66 – hanno

SIl pugliese Paolo De Castro presidente della commissione agricoltura?

Europee – Gli scenari “agricoli” dopo il voto

Si è registrata grande partecipazio-ne e non è mancato l’entusiasmo da parte di chi ha scelto di trascorrere il weekend alla scoperta dei tesori archeologici della terra di Altamu-ra. Ma non solo, perché la pedalata ecologica del 24 e 25 maggio è stata una perfetta commistione tra sport e cultura.

Quest’anno il tradizionale appun-tamento della Festa delle Rose con visita al Giardino di Villa Larocca, unico a Bari per qualità e quantità, si svolto unitamente a quello della presentazione del “Giardino delle piante erbacee spontanee” a cura del Prof. Pasquale Montemurro dell’Università di Bari.

Ospiti delle Cantine Due Palme per un incontro tecnico informativo la Sipcam Italia ha potuto illustrare alla platea dei soci dell’importante Can-tina Cooperativa le proprie strategie innovative di difesa della vite da pe-ronospora e oidio. La difesa della vite quindi come tema centrale delle riu-nioni collettive settimanali organiz-zate dalle Cantine due Palme.

ITINERAMURGIA 2014Altamura in bike con Orme Bike

IL GIARDINO DELLE ROSEVilla Larocca e le erbacee spontanee

DA SIPCAM ITALIA Difesa della vite da peronospora

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WWW.FOGLIE.TV l’informazione sul mondo agricolo a portata di click

puntato su due programmi differenti: il parlamentare democratico ha sfo-derato l’asso nella manica del reddito di cittadinanza, puntando anche sulla mobilità e sui servizi ai cittadini. Di Paola ha calato sul tavolo da gioco la sua visione del futuro della città con una ottica molto imprenditoriale, di-chiarando di essere anche pronto «a cercare le risorse anche tra i privati» e “attirando investimenti dall’estero”. Ballottaggio anche a Foggia. RUTIGLIANO - Roberto Romagno (Centro – Destra) nuovamente sinda-

co. Per appena 7 voti evita il ballottag-gio e vince con il 50,06% (5856 pre-ferenze). Minguccio Altieri si ferma a 4686 preferenze (40,06%). Mentre Nicola Giampaolo non raggiunge il 10% (1156 voti - 9,88%). PROVIN-CIA BARI – Vince il Centro Destra nei principali centri chiamati al voto: Corato (Massimo Mazzilli), Putignano (Domenico Giannandrea), Turi (Do-menico Coppi). Fra i centri principali del resto della Puglia si va al ballottag-gio ad Ostuni e San Severo.

Politica

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a domanda di cambia-mento che ha rischiato di mettere in discussione l’idea stessa di Unione

europea dovrà portare ad un radicale cambiamento delle politiche agricole, contro ogni rendita parassitaria, que-ste enormi estensioni che sono state finanziate anche quando non era l’atti-vità agricola a beneficiarne. Oggi dob-

on il 61,5 per cento dei campioni risultati irre-golari per la presenza di residui chimici è il pe-

peroncino proveniente dal Vietnam il prodotto alimentare meno sicuro in vendita in Italia che, nel corso del 2013, ne ha importato ben 273.800 chili: è quanto emerge dal Dossier “La crisi nel piatto degli italiani nel 2014”, presentato dalla Coldiretti assieme con una esposizione della “Classifica dei cibi piu’ contaminati”, elaborata sulla base delle analisi condotte dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nel Rapporto 2014 sui Residui dei Fi-tosanitari in Europa, al Teatro Pala-partenope di Napoli, dove sono giunti diecimila coltivatori provenienti dalle diverse regioni insieme al Presiden-te della Coldiretti Roberto Moncalvo. Un pericolo legato al fatto che, sotto la pressione della crisi, è sostenuto il commercio di surrogati, sottoprodotti e aromi artificiali, oltre che di alimen-ti a basso costo ma a rischio elevato come dimostra il fatto che le impor-tazioni agroalimentari in Italia hanno raggiunto la cifra record di 39 miliar-di di euro nel 2013 con un aumento del 20 per cento rispetto all’inizio del-la crisi nel 2007. Se nella maggioran-za del peperoncino dal Vietnam esa-minato è stato trovata la presenza in eccesso di difenoconazolo, ma anche

L

C

Durante l’incontro Territoriale Coldiretti a Napoli Vendola: “Basta con le rendite parassitarie in agricoltura”

Allarme “veleni” da peperoncino vietnamita a riso indiano I pericoli alimentari in italia, dalle lenticchie turche alle arance dell’ uruguay

biamo lavorare sull’innovazione, atti-rando i giovani in agricoltura, giovani che ad un certo punto non sono più ri-usciti a trovare le giuste ragioni per re-stare in agricoltura. Siamo la regione delle eccellenze agroalimentari, dalla pasta al vino rosato, che abbiamo ten-tato di tutelare e promuovere a livello comunitario attraverso grandi batta-glie ed il Marchio Prodotti di Puglia”.

di hexaconazolo e carbendazim che sono vietati in Italia sul peperoncino, a preoccupare è anche l’arrivo sul ter-ritorio nazionale nel 2013 di 1,6 mi-lioni di chili di lenticchie dalla Turchia che, secondo l’Efsa, sono irregolari in un caso su quattro (24,3 per cento) per residui chimici in eccesso e delle arance dall’Uruguay che presentano il 19 per cento dei campioni al di so-pra dei limiti di legge per la presenza di pesticidi come imazalil ma anche di fenthion, e ortofenilfenolo vietati in Italia. Si tratta di valori preoccupanti per un Paese come l’ltalia che può con-

tare su una produzione Made in Italy con livelli di sicurezza da record con un numero di prodotti agroalimenta-ri con residui chimici oltre il limite di appena lo 0,2 per cento che sono ri-sultati peraltro inferiori di nove volte a quelli della media europea (1,6 per cento di irregolarità) e addirittura di 32 volte a quelli extracomunitari (7,9 per cento di irregolarità), sulla base delle elaborazioni Coldiretti sulle analisi condotte dall’Efsa e del piano coordinato europeo dei controlli sui residui fitosanitari. Un pericolo che colpisce ingiustamente soprattutto

Politica

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i è fatta finalmente quell’operazione verità da tempo auspicata sul-la vicenda nitrati e sulle

lacune e falsificazioni nell’attribuzio-ne alla zootecnia della responsabilità esclusiva di inquinamento delle ac-que. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare la riunione al Mini-stero dell’Agricoltura d’intesa con le regioni del bacino idrico del Po, con-giuntamente con l’Amministrazione dell’Ambiente. Risulta ormai chiarito anche dall’Istituto superiore per la

protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) come il coinvolgimento della fonte zootecnica nelle problematiche ambientali sia del tutto trascurabile. Se in Europa i dati ufficiali forniti dal-la Commissione confermano come tra i paesi in cui le concentrazioni mas-sime registrate di nitrati nelle acque attribuiscono alla Germania il ruolo di Paese maggior inquinatore a causa di un modello zootecnico intensivo, nel nostro Paese occorre ricercare fuori dall’agricoltura le cause del deterioramento della qualità del-le acque, così come già l’accordo

del 2011 della Conferenza Stato Regioni aveva intuito avviando la realizzazione di nuovi studi sulla natura e l’origine del superamento dei valori soglia. L’operazione potrà consentire di dare piena attuazione ai nuovi indirizzi di politica agricola eu-ropea che hanno stabilito il rafforza-mento delle misure di sostegno al set-tore zootecnico che nel nostro Paese risulta organizzato con modalità so-stenibili per la diffusione sul territo-rio e la complementarietà con la pro-duzione di alimenti tipici e di qualità.

S

Coinvolgimento zootecnia del tutto trascurabile

Finalmente operazione verità su nitrati

quanti dispongono di una ridotta ca-pacità di spesa a causa della crisi e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo dietro i quali spesso si nascondono infatti ricette modificate, l’uso di ingredienti di diversa qualità o metodi di produzione alternativi. “In questo contesto è importante la decisione annunciata dal Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin,

di accogliere la nostra richiesta di to-gliere il segreto e di rendere finalmen-te pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per far conoscere anche ai consuma-tori i nomi delle aziende che usano ingredienti stranieri per poi magari parlare di Made in Italy nelle pub-blicità”, ha sottolineato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel

precisare che “in un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della tra-sparenza e lo stop al segreto sui flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero è un primo passo che va completato con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti”.

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18 www.foglie.tv

uone notizie dal mondo della ricerca: da oggi c’è un valido alleato nella lotta ai junck food (cibi

spazzatura). Si tratta di “Frullito”, un prodotto fresco, del genere smoothies, ossia una vellutata a base di succo d’uva e purea di verdure, arricchita di fermenti lattici probiotici, isolati da materie prime vegetali (frutta e ver-dura rigorosamente Made in Puglia). Una vera rivoluzione per la categoria frullati e centrifugati, perché Frullito è un concentrato di principi funzionali, di vitamine, dall’elevato potere nutrizionale ma allo stesso tempo poco calorico e in grado di soddisfare il fabbisogno giornaliero di frutta e verdura. Arte-fici del progetto SmoothiesLAB, e quindi dell’innovativa merenda, sono l’Università degli Studi di Bari – Fa-coltà d’Agraria, Coldiretti Giovani Impresa Puglia, l’Azienda Agricola Fanelli di Conversano e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Alla dott.ssa Raffaella Di Cagno, ricercatrice in Microbiologia Agraria e referente del progetto chie-diamo:Come nasce il progetto “SmoothiesLab”?Il progetto nasce da una linea di ricer-ca coordinata dal Prof. Gobbetti , con la mia collaborazione, che la Sezione

B

La merenda benefica e alternativa con succo d’uva, purea di ortaggi e fermenti lattici

Arriva “Frullito”: lo smoothiesrigorosamente Made in Puglia

di Paola Dileo

di Microbiologia Applicata del Dipar-timento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti sta portando avanti da alcuni anni, sull’impiego di batteri lattici per la fermentazione lattica delle materie prime orto-frutti-cole. La fermentazione lattica costitu-isce un esempio di biotecnologia sem-plice e a basso costo per preservare o migliorare la qualità nutrizionale e funzionale dei prodotti vegetali. Con-siderato il target dei progetti di ricer-ca industriale nel settore dell’agricol-tura proposti dal MIPAAF e lo stretto legame con la Coldiretti di Bari per pregresse collaborazioni, lo studio di base ha trovato piena realizzazione nella presentazione del progetto. Perché un frullato di frutta e verdu-ra con fermenti lattici ?In generale, l’interesse per i prodotti

vegetali minimamente processati ad alto valore nutrizionale e sensoriale è crescente. Allo stato attuale non esi-stono sul mercato prodotti a base di ortaggi e frutta tipo frullato fermen-tati con batteri lattici. I batteri lattici costituiscono una parte ridotta del mi-crobiota autoctono dei frutti e ortaggi, la cui diversità varia in funzione delle caratteristiche intrinseche ed estrin-seche delle stesse materie prime vege-tali. Recentemente, alcuni studi della sezione di Microbiologia hanno mo-strato che, rispetto a biotipi alloctoni o ad una fermentazione spontanea, l’im-piego di biotipi autoctoni permette l’ottenimento di prodotti orto-frutti-coli con proprietà desiderate. L’adatta-mento alle caratteristiche intrinseche delle materie prime è, infatti, uno dei principali prerequisiti per raggiungere una rapida fermentazione e determi-nare proprietà nutrizionali, sensoriali, reologiche e di conservabilità ottimali dei prodotti. La definizione di tale pro-tocollo biotecnologico può contribuire ad incrementare il consumo giornalie-ro di materie prime vegetali.Quali sono le differenze qualitative tra “Frullito” e i centrifugati attual-mente in commercio? L’uso combinato della fermentazione e delle materie prime orto-frutticole costituisce un ottimo connubio bio-tecnologico che ha permesso di in-crementare il valore funzionale del

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prodotto. In particolare, l’impiego di batteri lattici autoctoni ha garantito una prolungata shelf-life, una preser-vazione delle proprietà nutrizionali (es. concentrazione di polifenoli, at-tività antiossidante, concentrazione acido ascorbico) reologiche (preser-vazione del colore) e sensoriali.Come si conserva e quanto dura?La conservazione è refrigerata per ca. 30 – 40 gg.Perché si è scelto il succo d’uva? Pensate di allargare l’offerta dei gusti e con quali abbinamenti?La scelta del succo d’uva scaturisce sia dalla necessità di offrire alle azien-de agricole del settore un ulteriore possibilità d’impiego di tale materia prima anche in termini di riduzione degli scarti aziendali e sia per appor-tare un valore aggiunto al prodotto. L’Università è attualmente impegnata nella sperimentazione di nuove for-mule con succo d’uva e succo di more, d’aloe vera, d’albicocca, pesca, sedano, prezzemolo e tanto altro. Le materie prime sono rigorosa-

mente Made in Puglia, è concepibi-le una DOP in futuro?A questo aspetto è molto attenta la Coldiretti che potrebbe in futuro es-sere interessata all’attribuzione di un tale marchio.A quando la distribuzione e a che livelli? Prevedete anche distributo-ri automatici e dove?

Al momento lo studio è in uno sta-dio prototipale, sebbene il coinvol-gimento dell’azienda Fanelli (sog-getto proponente) sta ponendo le basi per una futura commercializ-zazione come si è evinto anche da indagini di mercato e di fattibilità. L’interesse dell’azienda è soprattut-to verso i distributori automatici.

Raffaella Di Cagno

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e c’è un paese al mondo dove il cibo scandisce più di altro la vita sociale dei suoi abitanti quello è l’I-

talia. Si spiega cosi la fortuna crescen-te di programmi TV in cui cuochi di prestigio inneggiano l’arte culinaria con seducenti intingoli, senza soffer-marsi più di tanto, sulla cifra calorica o su eventuali minacce per la salute. Su emulazione pranzi, cene, happy hour sono sempre meno frugali e l’in-vito del mondo medico-scientifico a nutrirsi più consapevolmente cade nell’oblio. Ma il Policlinico Agostino Gemelli di Roma non demorde e pen-sa bene di intervenire con un progetto innovativo e interattivo: Gemelli@Fornelli, un sito internet interamente dedicato all’alimentazione con relati-vo profilo Facebook, per consentire a chiunque di accedere al servizio. Con un semplice clic sull’immagine simbolica che richiama una specifica malattia (per es. diabete, pressione arteriosa, tumore, anoressia, bulimia, sindrome metabolica ecc, ecc) è pos-sibile fare domande, esporre dubbi o commentare e condividere idee e foto. Sempre nel rispetto delle prescrizioni

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Un progetto pilota promosso dal Policlinico “A. Gemelli” di Roma e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore

Gemelli@fornelli: l’alta gastronomia in corsia e con un clic anche nelle nostre case

di Paola Dileo

mediche sarà possibile ottenere assi-stenza nutrizionale a distanza e quindi ricevere in pochi giorni risposte quali-ficate, sintesi del confronto tra chef e medici specialisti della nutrizione del Policlinico “ A. Gemelli”. A sostegno dell’équipe di esperti anche uno chef stellato, il tedesco Heinz Beck, che di-mostrerà con ricette o consigli, come conciliare salute e gusto, al nostro do-

micilio e a costi contenuti. In molti ri-troveranno il piacere di mangiar bene, sapido e benefico allo stesso tempo. Infatti il motto di Heinz Beck è”non abbiate paura di sprecare tempo in cucina perché è investito bene, in pre-venzione, benessere fisico, psicologico e sociale”. Il progetto Gemelli@Fornelli si rivolge a un vasto pubblico, a de-genti o dimessi, a chi soffre di distur-

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ProcedimentoLavare e pulire le carote e le zucchine. Tagliare le verdure a cubetti e saltarle in una padella con un filo d’olio extravergine d’oliva. Aggiungere un bicchie-re d’acqua e lasciar cuocere. Aggiustare di sale. Per la tor-ta , versare in un contenitore la farina di ceci e aggiungere

La ricetta di Heinz Beck per i diabeticiTorta di ceci con zucchine e carote

(per 4 persone)IngredientiTorta di ceci250 g di farina di ceci600cl di acqua1 pizzico di saleVerdure80 g di zucchine80 g di caroteOlio extravergine qb1 bicchiere di acqua Un rametto di rosmarino per guarnire

gradualmente i 600 cl d’acqua, mescolando, avendo cura che non si formino i grumi, fino ad ottenere un composto omo-geneo. Aggiungere un pizzico di sale. Lasciare riposare per un’ora. Con l’aiuto di una schiu-marola togliere la schiuma che si formatasi in superficie. Unire le carote e le zucchine al com-posto di farina di ceci e mesco-lare. Oliare una teglia con due cucchiai di olio extravergine d’oliva e versare il composto, girando la teglia in modo che si diffonda su tutta la superfi-cie. Cuocere in forno a 250 °C per 30 minuti fino a quando la torta assume un colore dorato. Sfornare, tagliare a quadrotti e guarnire con un rametto di ro-smarino fresco.

bi alimentari, ma anche a coloro che intendono migliorare le proprie abitu-dini alimentari. In un futuro prossimo i menù serviti ai degenti del Gemelli saranno personalizzati da Heinz Beck. La sfida lanciata da questa squadra di specialisti coglie l’urgente fabbisogno informativo ed educativo sui temi ali-mentari: il numero di bambini e adole-scenti in sovrappeso nel nostro Paese è sempre crescente con rischi elevati di ammalarsi di diabete in età infanti-le – i bambini diabetici in Italia sono 15000 - ; è ora d’intervenire e di valo-rizzare la dieta dei nostri nonni a base di cereali, legumi, verdure, preferendo i cibi integrali a quelli raffinati, il pesce e la carne bianca a quella rossa. Per i diabetici in particolare, Gemelli@For-nelli propone una sfiziosa torta con farina di ceci e verdure che può in-contrare il gradimento anche dei più piccoli.* Si ringrazia per la collaborazione il prof. Giacinto Abele Miggiano – Di-rettore U.O. C. di Dietetica - Poli-clinico A. Gemelli di Roma e l’intero staff del progetto Gemelli@Fornelli

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biettivi: qualità, occu-pazione e territorio, dicendo stop agli in-teressi strettamente

campanilistici e puntando ad una agricoltura in grado di divenire, sem-pre più, un comparto strategico per l’intero Paese. Con questi presuppo-sti è stata approvata in Commissione Agricoltura alla Camera e con la pre-senza del Ministro delle Politiche

Agricole Maurizio Martina, la risolu-zione congiunta sulla Politica Agricola Comunitaria. Veniamo agli elemen-ti essenziali della risoluzione. Non sarà più possibile erogare sostegni a soggetti che solo occasionalmente, o marginalmente, hanno svolto attività agricola, le aziende cosi dette ‘senza terra’ o i ‘sofa farmers’. Gli aiuti do-vranno andare a chi l’agricoltura la fa davvero, con obiettivi commerciali

e con un impatto rilevante in termini di occupazione e creazione di valore aggiunto. Saranno premiate, inoltre produzioni e comparti che più di altri creano beneficio alle nostre imprese agricole e dovrà essere riconosciuta la qualità dei prodotti. In questa dire-zione vanno le scelte sull’allevamento estensivo e di capi italiani, sulle coltu-re proteiche e sul settore dell’olio.

nche quest’anno, come nel 2012, si registrano ritardi nei pagamen-ti dei premi dovuti per

il fermo pesca 2013. Una situazione insostenibile per i pescatori italiani e che è al centro sia di una interrogazio-ne al Ministro dell’Agricoltura Martina sia di una risoluzione in Commissione Agricoltura dei deputati del M5S. Il fermo pesca rappresenta indubbiamen-

te un indispensabile strumento di lotta allo sfruttamento delle risorse ittiche ma interrompe l’attività lavorativa dei pesca-tori. In tempi di crisi, il premio rappre-senta, per alcuni, l’unico mezzo di sosten-tamento. Il comparto ittico sta attraver-sando un preoccupante periodo di crisi data la diminuzione delle risorse ittiche disponibili e la conseguente diminuzione di produttività e ricavi. Inoltre, l’aumen-to dei costi di produzione, la difficoltà di

accesso al credito e l’eccessiva pressione fiscale sono la chiave di lettura per com-prendere l’importanza che i premi “fer-mo pesca” rappresentano per i pescatori.

olte le perplessità e i dubbi espressi dal settore agricolo in ri-ferimento alle nuove

norme fiscali introdotte dal decreto Renzi che andranno a colpire 40 mila imprese agricole soprattutto del nord Italia (dove è incentrato il 75% dello sviluppo di impianti per la produzio-ne di energia pulita) e interesseranno un fatturato che supera i 600 milioni l’anno.Il Comma 1 dell’articolo 22 sancisce, nello specifico, una modifica nella tassazione del reddito di tutte quelle aziende agricole che hanno investito in impianti a biogas, biometano e fo-

tovoltaico.Di fatto, con il nuovo decreto, il reddi-to che deriva dalla produzione e ces-sione di energia elettrica e calore da fonti rinnovabili sarà tassato del 25%, un valore che è aumentato rispetto alla situazione legislativa presente prima dell’introduzione di questo nuovo decreto.Così come anticipato da Agrinsieme, anche UNCAI sottolinea come la pe-sante tassazione alle quale sono sotto-poste le imprese certamente non aiu-ta gli investimenti in fonti rinnovabili. L’Unione Nazionale Contoterzisti e Agromeccanici e Industriali esprime, attraverso il Presidente Aproniano

Tassinari: “grande preoccupazione per le ricadute sul mondo del con-toterzismo, largamente impegnato nel settore” e continua il presiden-te “L’introduzione di questo decreto segna un grave colpo all’equilibrio economico-finanziario delle imprese agricole che si vedono in pesante dif-ficoltà anche a livello bancario”.Secondo le stime apparse sul Sole24Ore l’impegno finanziario ri-chiesto per la realizzazione degli im-pianti biogas e biometano varia dai 4 ai 5 milioni, si evince, quindi, quanto sia importante una revisione dell’im-pianto delle nuove norme per non pe-nalizzare il settore primario.

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Stop ai campanilismi, l’agricoltura settore strategico per il Paese

Approvata a Montecitorio la risoluzionesulla politica agricola comunitaria

di Annamaria Fanelli

La crisi, la sempre più scarsa disponibilità di risorse ittiche e gli elevati costi mettono in ginocchio il comparto

ritardi per i premi ai pescatori per il fermo 2013

Anche UNCAI esprime la propria preoccupazionetroppo pesante la nuova tassazione sull’energia pulita

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na rete fatta di aziende, cooperative, associa-zioni, enti pubblici, che lavorano assieme per

mettere in atto un sistema vincente di valorizzazione dell’economia rurale anche in ambito turistico, realizzato lì dove la crisi ha minato l’esistenza di imprese più tradizionali. Questo l’oggetto della ‘study visit’ organizza-ta dal Gruppo di Azione Locale (Gal) Sud Est Barese nelle Marche dal 16 al 18 maggio: 45 operatori economici hanno visto alcuni esempi di buone pratiche messe in atto dal Distretto Culturale Evoluto (Dce) della Provin-cia di Fermo, incontrando gli opera-tori e i referenti dei diversi progetti, pubblici e privati. Il viaggio, che è il primo dei due previsti su questo tema, il prossimo sarà a metà giugno, fa par-te di una strategia che il Gal, grazie ai fondi previsti dalla misura 331 azione 2 ‘informazione’ del Psr Puglia 2007-2013, sta mettendo in atto con l’obiet-tivo di provare a creare una rete fra gli operatori di Acquaviva delle Fonti, Casamassima, Conversano, Mola di Bari, Noicattaro e Rutigliano, in gra-do di migliorare l’offerta turistica. Le info day, le study visit, i work cafè e tutte le attività promosse dal Gal, in-fatti, sono tesi al rafforzamento delle competenze e delle capacità impren-ditoriali di chi già opera nel settore rurale o vuole provare a realizzare nuove iniziative che sappiano cogliere le opportunità offerte dal patrimonio locale per far nascere imprese inno-vative. “Questa delle Marche – ha com-mentato Arcangelo Cirone, direttore tecnico del Gal Sud Est Barese – è la prima di due ‘study visit’ dedicate alla creazione di reti per il turismo rurale. Abbiamo scelto un territorio che, come il nostro, si estende dal mare all’entro-terra e che è riuscito a mettere assieme tutte le proprie eccellenze paesaggisti-che, enogastronomiche, culturali e im-prenditoriali per creare un sistema in

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Tre giorni per studiare la rete del Dce della provincia di Fermo

la study visit degli operatori economici dei comuni del Gal Seb

Mondo G.A.L.

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grado di attrarre turisti e sostenere lo sviluppo rurale. Fare rete è la soluzio-ne migliore per ottimizzare i risultati in tempi di crisi e l’alta partecipazione di giovani a questa iniziativa dimostra che, anche da noi, quest’idea comincia a farsi strada. Il Distretto Culturale Evoluto di Fermo è un esempio di come la collaborazione tra operatori tanto diversi tra loro sia riuscita a formu-lare proposte turistiche innovative e realmente capaci di attrarre visitatori e creare nuove opportunità di lavoro”. Il Dce è strutturato su tre assi por-

tanti che valorizzano il patrimonio culturale, tecnologico ed economico e rappresenta un investimento reale realizzato da pubblico e privato. Sono poi state illustrate alcune case history tra cui la valorizzazione della tradizio-ne artigianale del maccheroncino di Campofilone, l’Ecomuseo della Valle

dell’Aso e le sue attività, realizzate da Fabbricacultura, il recupero di un an-tico metodo di estrazione dei pigmen-ti coloranti dalle piante, il Consorzio Marca Fermana che ha messo in rete gli eventi di tutta l’area.

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anta Maria di Leuca –È Arantza Barba, 24enne, boliviana di Santa Cruz de la Sierra, la vincitrice

del titolo di Miss Progress Interna-tional, concorso che coniuga bellezza ed impegno nel sociale. Arantza ha ottenuto il massimo dei voti da parte della Giuria che ha esaminato tutti i progetti che le Ambasciatrici del Pro-gresso (provenienti da ogni angolo del pianeta in Puglia, scoprendone le sue bellezze naturali) hanno presen-tato al momento della loro iscrizione all’Associazione Culturale In Progress,

a Cantina Produttori Vini Manduria ha par-tecipato alla BITEG Bor-sa Internazionale del

Turismo Enogastronomico, settima edizione organizzata in Piemonte su un totale di quindici appuntamenti presso il complesso monumentale del Broletto. L’edizione di quest’an-no ha avuto lo sguardo rivolto ver-so Expo 2015 e il travel 2.0 ed è stata l’occasione per incontrare in workshop oltre 150 buyer, sia ita-liani che stranieri, provenienti da

circa 20 paesi (Austria, Svizzera, Francia, Spagna, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Regno Uni-to, Ungheria, Lituania, Lettonia, Po-lonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Russia, Canada, Usa) con l’obiettivo di promuovere le offerte enogastro-nomiche, il Museo della Civiltà del Vino Primitivo e valorizzare il Pri-mitivo di Manduria ed il suo terri-torio, con il neo marchio Primitivo Wine Tour. “Partecipare all’impor-tante evento mediatico e appunta-mento professionale di riferimento, è

una scelta che conferma la volontà di promuovere professionalmente le nostre offerte enogastronomiche insieme al Primitivo di Manduria ed il suo territorio – afferma Anna Gen-nari, responsabile del settore Enotu-ristico in Cantina- tuttavia, in un pe-riodo in cui sono i comparti di nicchia quelli meno colpiti dalla crisi, tra cui il turismo enogastronomico e del ter-ritorio, è fondamentale potenziare l’attrattività del territorio insieme alla consapevolezza dei cittadini di vivere in una destinazione turistica”.

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Il suo progetto dedicato all’Ambiente promuove lo stop all’uso dei sacchetti di plastica

Arantza Barba, boliviana, è Miss Progress International 2014

Borsa Internazionale del Turismo Enogastronomico

la cantina Produttori Vini Manduria al BItEG

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organizzatrice della manifestazione. Oltre a quello di vincitrice assoluta, Arantza si è aggiudicato il titolo per il miglior progetto dedicato al tema-Ambiente. Marie Darline Exume, hai-tiana, è stata premiata per la categoria Diritti Umani, mentre la fascia di Miss Progress Salute è andata alla brasi-liana Jorreni Marcon. Esterina Rumè, siciliana di Modica, è stata la più vota-ta dalle stesse concorrenti quale ide-ale rappresentante dell’Integrazione Culturale, mentre la svedese Dorotha Bartlewska è stata la più votata dagli internauti. L’evento, che ha ricevuto l’apprezzamento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolita-

no, è la risposta che il mondo intero attendeva da tempo: non più solo bel-lezza fine a sé stessa, per le donne è il momento di veder riconosciuto il loro impegno nel sociale. Dopo dieci giorni alla scoperta del ter-ritorio pugliese, arricchiti dalle preli-batezze della cucina regionale, la sera-ta finale è stata un trionfo di colori: da quelli dei magnifici costumi nazionali indossati dalle concorrenti (il premio del migliore è andato alla portoricana Kristina Velez, la “perla dei Caraibi”) a quelli delle coreografie, con particola-re riferimento all’omaggio alla Pizzica, cui è stato dedicato uno dei momenti più divertenti della serata.

Eventi

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