foglie n. 21/2015

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N° 21 • 1 DICEMBRE 2015 R Via libera da Bruxelles al Psr Puglia 2014 – 2020 27° Forum di medicina vegetale a Bari il 10 dicembre Prezzo del latte, la battaglia continua Vamos Spagna, prima nel commercio Ue dell’or tofrutta AGRICOLTURA ZOOTECNIA AGROALIMENTARE Dal 4 al 6 MaggIo 2016 la pRIMa EDIzIoNE DI “FRuIt&VEg SyStEM”, la pRIMa FIERa INtERNazIoNalE pER l’oRtoFRutta ItalIaNa FINalMENtE! agRIColtuRa • agRoalIMENtaRE • tuRISMo RuRalE

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AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

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N° 21 • 1 DICEMBRE 2015

R

Via libera da Bruxelles al Psr Puglia 2014 – 202027° Forum di medicina vegetale a Bari il 10 dicembre

Prezzo del latte, la battaglia continua

Vamos Spagna, prima nel commercio Ue dell’ortofrutta

agrICOLTUra

zOOTeCnIa

agrOaLImenTare

Dal 4 al 6 MaggIo 2016 la pRIMa EDIzIoNE DI “FRuIt&VEg SyStEM”, la pRIMa FIERa INtERNazIoNalE pER l’oRtoFRutta ItalIaNa

FINalMENtE!

agRIColtuRa • agRoalIMENtaRE • tuRISMo RuRalE

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Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori AssociatiSoc. Coop. Via Alcide De Gasperi

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1 dicembre 2015 - n. 21 - Anno 10

QuindicinAle diAgricolturA

AgroAlimentAreturismo rurAle

bruxelles, arriva l’ok sul Psr Puglia 2014/2020

isco verde della Com-missione europea al programma di svilup-po rurale (PSR) della

Puglia, che per il periodo 2014-2020 può contare su 1,64 mi-liardi di euro, di cui 991 milioni di euro in arrivo da Bruxelles e 647 milioni di cofinanzia-mento nazionale. Il PSR della Puglia dà particolare rilievo alle azioni legate al potenzia-mento della competitività del settore agricolo e alla preser-vazione, ripristino e valorizza-zione degli ecosistemi. Secon-do il nuovo programma, oltre 2200 agricoltori otterranno un sostegno per la ristrutturazio-ne o l’ammodernamento delle loro aziende e circa 2000 gio-vani agricoltori riceveranno un sostegno finanziario per avvia-re la propria attività. Si calcola che circa il 30% delle superfici agricole sarà interessato da in-terventi legati all’ambiente, in particolare 62mila ettari per la biodiversità, 150mila ettari per migliorare la gestione del-le risorse idriche e del suolo e 180mila ettari per migliora-re quella del suolo. Saranno inoltre quasi 139mila gli ettari

d

editoriale

agricoli che dovrebbero riceve-re aiuti per il mantenimento e per la conversione in produzio-ne biologica. Un punto chiave del nuovo PSR saranno i servizi di formazione, che la Regione in-tende fornire a più di 8.600 be-neficiari. “Insieme all’Autorità di Gestione regionale – dichia-ra l’Assessore Regionale alle Risorse Agroalimentari Leonar-do Di Gioia - è stato convocato il partenariato economico e so-ciale per dare atto dell’appro-vazione e per avviare, di con-certo, la fase di attuazione. E’ partita, altresì, la fase di defini-zione del cronoprogramma con il gruppo partenariale, con il quale si è deciso a quali mi-sure affidare priorità attuativa. A inizio 2016 dopo il comple-tamento del vecchio Psr 2007-2013 e al raggiungimento de-gli obiettivi finanziari, si potrà dare pieno avvio alle decisioni assunte con il partenariato. E, nel più breve tempo possibile, sarà istituito il primo Comitato di sorveglianza del nuovo Psr a garanzia dell’effettiva attua-zione e che possa individuare eventuali modifiche necessarie in corso d’opera”.

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SOmmarIO

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2415 fRuIt&VEG SyStEm 2016 La rassegna internazionale sull’ ortofrutta16 27° foRum DI mEDICInA VEGEtALE A Bari il prossimo 10 Dicembre

21 ALLARmE oLIo Cresce l’importazione dalla tunisia26 nuoVE CoLtuRE Il melograno opportunità di Business27 fRuttA, LAttE E VERDuRA nELLE SCuoLE L’ opinione di De Castro sui programmi

29 ASSoCIAzIonI IPPIChE Da Emiliano per la crisi del settore

24 PREzzo DEL LAttE La battaglia continua APA BARI Elezione nuovo Presidente

10 IStItuo ALBERGhIERo SALVEmInI DI fASAno La cena romana antica28 ExPoRt ItALIA numeri record per il made in italy

18 ExPo Itm A Lecce bayer a caccia di turismo Rurale

eVenTI

eCOnOmIa

zOOTeCnIaagrOaLImenTare

TUrISmO rUraLe

8 LEGGE DI StABILItà Le novità per l’agricoltura9 VItI DEL SALEnto uE conferma la commercializzazione12 PREmIo BAnDIERA VERDE 2015 tante le realtà pugliesi premiate14 GRAno SEnAtoRE CAPPELLI A foggia celebrati i 100 anni20 CommERCIo oRtofRuttICoLo Il fornitore maggiore in uE è la Spagna

agrICOLTUra

5 PSR PuGLIA Via libera da Bruxelles

edITOrIaLe

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V IA IRAP E Imu SuI tERRE-nI PER LE ImPRESE AGRI-CoLE tutelare il reddito degli

agricoltori e favorire il rilancio immediato degli investimenti: sono questi gli obiettivi del taglio delle tasse sui fattori produttivi con la cancellazione di Irap e Imu sui terre-ni. 600 milioni di euro che potranno essere così utilizzati dalle aziende per aumentare la competitività, creare occupazione e af-frontare con più forza la sfida dei mercati anche internazionali. QuAnto RISPARmIAno LE AzIEnDE – CASI ConCREtI Grazie agli interventi stabiliti, le imprese agricole avranno forti risparmi fiscali. Ad esempio un’azienda di produzione di lat-te in Lombardia, con un fatturato da 400 mila euro, beneficerà di 3.100 euro di ta-glio Irap, 1.800 euro di taglio Imu, oltre a 5.600 euro di aumento compensazione IVA, per un totale di 10.500 euro di tasse in meno. Risparmio da 8.800 euro, invece, per un’impresa vitivinicola da 12 ettari in Abruzzo, grazie all’eliminazione dell’Irap che costava 4.660 euro e dell’Imu che pe-

sava per 4.220 euro. Anche al Sud l’inter-vento è molto consistente: per un’azienda agrumicola siciliana di 14 ettari, infatti, ci saranno oltre 12.200 euro di tasse in meno (5.386 euro di Irap e 6.858 euro di Imu). - PIÙ tutELA DEL REDDIto: 140 mILIonI PER ASSICuRAzIonI ContRo CALAmItà Per garantire la tutela del reddito degli agricoltori danneggiati da fenomeni di eccezionale avversità atmosferica, viene finanziato con 140 milioni di euro in due anni il programma di agevolazioni assi-curative in agricoltura contro le calamità naturali. - PIÙ InnoVAzIonE E SICuREzzA: 45 mI-LIonI PER RInnoVo mACChInE AGRICo-LE 45 milioni di euro vengono stanziati per il rinnovo delle macchine agricole, puntando su tecnologie innovative, sicure e sosteni-bili. Il fondo, creato presso l’Inail, è destina-to a finanziare gli investimenti per l’acqui-sto o il noleggio con patto di acquisto di macchine o trattori agricoli e forestali. La misura ha l’obiettivo di favorire l’innalza-mento degli standard di sicurezza a favore dei lavoratori, l’abbattimento delle emis-

sioni inquinanti e l’aumento dell’efficienza delle prestazioni. - mEno tASSE PER GLI ALLEVAtoRI: 32 mILIonI PER AumEnto ComPEnSAzIo-nE IVA Confermato l’intervento inserito nel Piano latte del ministro martina con l’aumento della compensazione Iva da 8,8% a 10% per i produttori di latte fresco. Il risparmio fiscale conseguente per le aziende del set-tore vale circa 0,5 centesimi di euro per litro venduto. - RAzIonALIzzAzIonE EntI: ACCoRPA-mEnto ISA E SGfA In ISmEA Dopo l’accorpamento di Cra e Inea nel nuovo CREA (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura), prosegue l’azione di razionalizzazione degli enti col-legati al Mipaaf. Per aumentare l’efficienza dell’amministrazione e favorire l’accesso al credito delle imprese agricole, la Legge di Stabilità prevede che l’Istituto Sviluppo Agroalimentare (ISA) e la Società Gestione fondi per l’Agroalimentare (SGfA) venga-no incorporati nell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISmEA).

8 www.foglie.tv

legge di stAbilità: le novità Per l’AgricolturA Dopo l’approvazione definitiva in Senato

agricoltura

LE NOVITÀ DAL SENATOCASSA INTEGRAZIONE PER LA PESCAPer la tutela del reddito dei pescatori e degli operatori ittici viene rifinanziata la cassa integrazione della pesca per 18 milioni di euro per il 2016.RIFINANZIAMENTO DEL SETTORE BIETICOLO-SACCARIFEROVengono stanziati 5 milioni di euro in due anni per il finanziamento del settore bieticolo-saccarifero, tenuto conto dell’at-tuale scenario di mercato del settore e in vista della fine del regime delle quote a livello europeo.CONFERMATO REGIME IVA AGEVOLATO PER I PICCOLI PRODUTTORISi conferma il regime speciale già vigente dell’IVA per il settore agricolo, per i soggetti passivi con un volume d’affari non superiore a 7.000 euro, recuperando per il settore oltre 18 milioni di euro.

LE PRINCIPALI MISURE CONFERMATE

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I l via libera del Comitato fitosanitario dell’uE alla commercializzazione del-le viti salentine è un primo risultato concreto nella lotta alla xylella e una

risposta alla preoccupazione che ho posto a Bruxelles in occasione del workshop del CoPA – Cogeca il 12 e 13 novembre scorsi che questa area della Puglia dovesse essere sot-toposta ad una quarantena ingiusta e infinita, diventando alla fine un deserto, prospettiva inaccettabile contro cui ci batteremo in ogni sede. Già la certificazione che il contagio non riguardasse la vite faceva ben sperare che po-tesse essere eliminata dall’elenco delle specie ospiti del ceppo CoDiRo sottoposte a regola-mentazione. Lo studio che certifica il fatto che Il ceppo di xylella per il genere Vitis, denomi-nato CoDiro, e rinvenuto a Lecce, non contami-na la vite protegge i 39 milioni di valore delle esportazioni made in Italy realizzati nel 2014 di talee innestate e barbatelle di vite, messe a rischio da ingiustificate misure protezioni-stiche adottate da diverse Paesi”. E’ positivo il commento del Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, alla notizia che il Comitato fi-

tosanitario dell’uE ha deciso di permettere senza restrizioni sull’intero territorio europeo la commercializzazione delle barbatelle di vite salentine, autorizzando l’uso di uno specifico trattamento a caldo prima della vendita. Le misure sono completate da ispezioni ufficiali nei campi di produzione.Destava molta preoccupazione la situazione dei vivaisti salentini e di un comparto che fat-tura 20milioni di euro l’anno, con una produ-zione di 12 milioni di piante e 70mila giornate lavorative garantite all’indotto, bloccato per la malattia e per l’embargo di Paesi come francia, marocco, Algeria.” “Il prossimo passo è dare so-stanza al laboratorio scientifico a cielo aperto, comprendente l’intera area dichiarata infetta da xylella fastidiosa - aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - dove si possa realizzare un’infrastruttura immateriale che sia nodo di una rete di relazioni tra ricerca scien-tifica e aziende agricole, tra ipotesi scientifiche e trasferimenti di conoscenze, tra formazione degli operatori e informazione dei cittadini. La decretazione del Salento come unica area eu-ropea affetta da xylella e la formazione di uno

stabile cordone sanitario a nord di Lecce de-vono essere affrontate costruendo traiettorie di futuro per olivicoltori, frantoi e cooperative salentini”.“Dovremo trattare le barbatelle dormienti una volta estirpate in una vasca a 45 gradi – spiega il Presidente del Consorzio Vivaisti Viticoli Puglie-si, Ferdinando Miggiano – e non ci è richiesto alcun altro intervento e soprattutto nessun ulteriore campionamento. E’ certamente una notizia molto positiva. Il trattamento viene già usato con successo per eliminare la “flave-scenza dorata”, dove talee, barbatelle e innesti vengono trattati in fase di quiescenza, renden-doli commercializzabili verso le zone protette dell’uE”.

n° 20 - 15 nOVembre 2015

viA liberA ue AllA commerciAliZZAZione delle viti del sAlento PRIMO ATTO CONCRETO CONTRO LA XYELLA

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www.foglie.tv

I n un tempo in cui il cibo è di-ventato tema pervasivo sul piano sociale – 29,4 milioni di italiani si definiscono appas-

sionati di cibo – elemento impre-scindibile del nuovo lifestyle, con annessa spettacolarizzazione media-tica della gastronomia e un pullulare di reality, show cooking, food maniac , master chef e chef rockstar, c’è chi in aperta globalizzazione, ne solleva uno degli aspetti più nobili :quello del cibo come mezzo per racconta-re la storia dei luoghi. Bene ha fatto l’Istituto Alberghiero “G. Salvemini” di fasano a porre l’accento sullo stile culinaro mediterraneo e in particola-re su quello magno greco , romano, coinvolgendo allievi e i turisti, in una magistrale lezione di storia del mon-do antico attraverso un laboratorio del gusto denominato “A tavola con i romani”. un banchetto ad hoc al-lestito presso il museo Archeologico di Egnazia - in occasione delle gior-nate del patrimonio 19-20 settem-bre 2015- con tanto di scenografia al seguito e un menù interamente ispirato alla tradizione gastronomica

dei nostri sapienti antenati , in base anche alle testimonianze archeologi-che in situ. un originale esperienza didattico formativa che ha rispolve-rato le influenze delle nostre abitu-dini alimentari. Alla prof. Giusi Ligorio referente del progetto insieme alla prof. Pasqua Pepe chiediamo:Qual’era l’alimentazione tipica nel mondo greco-romano? Quali le affinità e le differenze?mentre i greci mangiavano con più moderazione , in magna Grecia vista l’abbondanza dei raccolti grande im-portanza viene destinata all’alimen-tazione , prevalentemente basata su cereali, frutta, verdure, pane e olio. La carne inizialmente, poco presen-te nella dieta, comincia ad essere consumata in abbondanza durante la Roma Imperiale. Certamente la dominazione greca condizionò tutti gli aspetti della vita sociale , e quin-di anche i gusti alimentari. I greci amavano i sapori forti e l’agrodolce e utilizzavano diffusamente le spezie come coriandolo, maggiorana, cumi-no, menta, timo e semi di papavero, soprattutto per condire il pane. Vera

e propria ghiottoneria era il Garum, una salsa piccante che si otteneva dalla macerazione di piccoli pesci di mare, salati e seccati. Altrettanto apprezzati erano i dolci come la Pira-mis, realizzata con frumento tostato, sesamo e modellato a forma di pira-mide con miele.In genere l’assunzione di cibo avveni-va come oggi, più volte al giorno? Per esempio cosa mangiavano a colazione?La Jentaculum era la colazione con pane o focaccia, un fico e del latte o del vino. Il Prandium era il pranzo di mezzodì, sbrigato in piedi, senza ban-dire la tavola. Consisteva in poco più di una frugale colazione, ricorrente il pane e formaggio accompagnati da-gli avanzi della cena; nessun piatto caldo preparato al momento. C’era anche una merenda serale la Vesper-ta, in sostituzione del banchetto.Le caratteristiche del Simposio.Il simposio era un momento convi-viale, in cui confrontarsi su determi-nati aspetti della vita sociale e gu-stare vivande e del vino. Vi potevano partecipare solo gli uomini, a diffe-renza del simposio greco dove era

la cena romana antica con l’istituto Alberghiero “g. salvemini” di Fasano Per l’occasione allestito un banchetto al Museo Archeologico di Egnazia (BR)

di Paolo DILEO

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agroalimentare

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11n° 21 - 1 dICembre 2015

consentito l’accesso anche alle don-ne. Il vino veniva prelevato da servi coppieri dai crateri (vasi di terracot-ta) e versato nei calici dei commen-sali. non era un raduno tra ubriaconi e nemmeno un banchetto riservato a professionisti intenditori. ma era oc-casione gioiosa per lo spirito e per il corpo. Si beveva e molto, ma il vino era annacquato, con una gradazione fra i 4-5°. Lo si accompagnava a lu-pini, ceci tostati, nocciole, mandorle, olive, noci, polpette e biscotti mielati. L’incontro era allietato da musiche, danze e rappresentazioni teatrali.Si riscontrano stili alimentari diversi rispetto alle classi sociali?Le classi meno abbienti facevano am-pio uso di legumi e sopratutto di len-ticchie sotto forme di zuppe. Il vino era bevuto solo nelle grandi occasio-ni , poiché considerato una bevanda per ricchi. Ricchi che mangiavano di-versi tipi di carne e di pesce, conditi con erbe, spezie e olio d’oliva. Per loro

mangiare era un’arte, fino a trascen-dere nelle perversione vomitatoria. Il nutrimento era secondario rispetto alla degustazione condivisa di vino e portate. In genere si programmavano cene festose sul modello greco, del-la durata di 6-8 ore con 7 portate. Ad aprire la cena era il gustum, una sorta di piatto unico a base di lattuga, uova sode,rucola, ravanelli, porro, cipolle, olive, cetrioli, acciughe e allec, (resi-duo solido del garum) , accompagna-to da vino mielato. Seguiva la mensae primae, ossia selvaggina, cinghiale, pollo, anatra, oca , pavone, mammelle di scrofa lesse, cervelli di pavone, fe-nicotteri, quadrupedi farciti e non, ma anche piatti di pesce pregiati come storioni, orate, sogliole, aragoste in umido, alla brace, fritte e in pasticcio. Seguivano le mensae secunde , ossia mele, pere, uva, fichi, mele cotogne, noci, mandorle, datteri, mirtilli, lam-poni, albicocche, ciliegie, biscotti al miele, frittatine di latte, torte farcite

al formaggio, pane e focaccia non lievitati. Gli eccessi alimentari come oggi d’altronde erano deleteri per la salute , afflitta da patologie gastroin-testinali, calcolosi , gotta e obesità.Quali i particolari dell’alimentazione nella civiltà di Egnazia? Alcuni reperti archeologici attesta-no l’uso di cereali, granaglie per la trasformazione in farina da destinare alla preparazione del pane , non lie-vitato. Il clima temperato favoriva la coltivazione di grano, orzo, farro che tostati e macinati servivano a realiz-zare piatti come la polenta, con l’ag-giunta di latte e verdure. Era molto diffusa la caccia al cervo, al cinghiale e al lupo, ucciso probabilmente in difesa del bestiame domestico. non esistono resti che confermano la pra-tica della pesca , eccetto una possibi-le raccolta di molluschi. Prevalente invece fu l’allevamento del maiale, del bue e degli ovi -caprini.

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www.foglie.tv12

Premio bAndierA verde AgricolturA 2015 Tante le realtà pugliesi premiate

S ono ben 10 le realtà pugliesi che hanno ottenuto il Pre-mio Bandiera Verde Agricol-tura 2015.

Il riconoscimento -conferito alle ec-cellenze agricole, all’innovazione, ai comuni, alla tradizione, alla solidarietà- ha “fatto 13”. Il segno distintivo di qua-lità promosso dalla Cia (Confederazione italiana agricoltori) è infatti giunto alla tredicesima edizione rivelando, ogni anno, un’agricoltura dall’enorme poten-ziale inesplorato. I premiati, a livello nazionale, sono stati ben 78, di questi 10 sono realtà puglie-si. La Puglia è la regione che ha ottenuto nel 2015 il maggior numero di riconosci-menti.La premiazione si è svolta a Roma pres-so la Sala Protomoteca del Campidoglio alla presenza del presidente nazionale Dino Scanavino, del presidente della Commissione Agricoltura alla Camera

Luca Sani, della vicepresidente del-la Commissione Agricoltura al Senato Leana Pignedoli, del coordinatore della Commissione Agricoltura della Confe-renza delle Regioni nonché Assessore alle Risorse Agroalimentari della Re-gione Puglia Leonardo Di Gioia e del sottosegretario di Stato per le Riforme costituzionali e i Rapporti con il Parla-mento Sesa Amici.non c’è, dunque, solo l’Italia del Co-losseo e della Galleria degli Uffizi, dei musei, dei poeti, dei santi, dei naviga-tori e del malaffare. C’è anche l’Italia degli Agrichef, della solidarietà rurale, dei Comuni “primi della classe” e delle migliaia di prodotti agroalimentari tra-dizionali e innovativi.Anche se il contesto generale del Paese non è ancora idilliaco, c’è chi nell’agri-coltura e nel territorio rurale cerca, e spesso trova, energie per superare diffi-coltà e creare situazioni di reddito e svi-

agricoltura

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n° 21 - 1 dICembre 2015 13

QUESTI I PREMIATI DELLA REgIONE PUgLIA:BANDIERA VERDE

Comune di Troia (Foggia)Comune di giuggianello (Lecce)Azienda agricola agrituristica Vòioro (Lecce)Masseria Tafuri (Taranto)Comune di Cisternino (Brindisi) – rinnovoIstituto comprensivo “Pascoli-giovinazzi” (Taranto) - rinnovo

BANDIERA VERDE EXPO(sezione speciale riservata a chi si è particolarmente distinto in Expo 2015)

Azienda Le grotte di Sileno (Taranto)Agriturismo Marina Piccola (Taranto)Stilista Michele gaudiomonte (Taranto)gruppo Musicale Terraross (Ta)

luppo. La nuova tendenza, che emerge dal profilo dei premiati di “Bandiera Ver-de”, è quella di sfruttare anche l’indotto generato da un’agricoltura funzionale a un nuovo modello di turismo.Il turismo enogastronomico e rurale in Italia, infatti, continua il suo costante trend positivo con un giro d’affari calco-lato in circa 6 miliardi di euro, e attual-mente rappresenta uno dei veri “asset” del valore per il “made in Italy”.Valorizzare il comparto gastronomico significa valorizzare la cultura italiana dell’enogastronomia, rafforzando il va-lore dei prodotti locali e l’identità cul-turale nazionale.tutto comincia dalla multifunzionalità. Il segreto del successo delle aziende agricole più competitive è proprio la valorizzazione delle attività connesse, che in 7 casi su 10 sono interpretate in chiave innovativa. ma sempre nel solco delle tradizioni, delle tipicità locali e della sostenibilità ambientale. Bandiera Verde dal 2003 a oggi svento-la in oltre 300 tra aziende, comuni, pro-vince, parchi e associazioni, ed è stata consegnata a decine di professionisti e intellettuali. tra i premiati di “Bandiera Verde” ci sono anche tanti agricoltori “custodi” della biodiversità, del paesaggio rurale e del suo patrimonio storico, culturale e ar-cheologico. C’è chi ha fatto della propria masseria con lago annesso uno scrigno

naturalistico in cui macchia mediterra-nea, querce alte 20 metri, ulivi e piante acquatiche convivono con bovini e uc-celli migratori; chi valorizza e mantiene un antico frantoio ipogeo interamente scavato nella roccia. ma non solo.I premi consegnati evidenziano il fon-damentale contributo della multifun-zionalità al reddito agricolo, che nelle aziende diversificate arriva al 25% delle entrate complessive, superando anche il 30% nel caso delle imprese “under 40”; ma dimostra ancora una volta l’affer-mazione dell’agricoltore come impren-ditore “multiruolo” e “custode”, capace cioè non solo di produrre dai campi ma di preservare l’ambiente, di qualificarlo attraverso l’attività turistica, di costruire sistemi territoriali capaci di rispettare la natura e le caratteristiche di quell’area.ma tra i premiati con “Bandiera Verde” per il 2015 ci sono anche realtà che si sono particolarmente distinte nei sei mesi di Cia in Expo: dallo stilista mi-chele Gaudiomonte, che ha fatto sfila-re “donne ulivo” e “donne papavero”. E ancora: il gruppo terraròss della Bassa murgia, che mira a riscoprire la cultu-ra del territorio dando voce e musica alle storie del passato e, soprattutto, gli Agrichef lanciati da turismo Verde per insegnare a mangiare “secondo campa-gna” in un connubio perfetto tra agritu-rismo e ristorazione.

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14 www.foglie.tv

H a 100 anni, ma non li di-mostra il grano duro più celebre d’Italia: la varietà Senatore Cappelli. frutto

del genio di nazareno Strampelli, fu ri-lasciata nel 1915 e deve il suo nome a Raffaele Cappelli, il senatore che mise a disposizione dello scienziato per le sue attività di ricerca e sperimentazio-ne la “masseria manfredini” a foggia. Proprio lì, nel 1919, l’Istituto nazionale di Genetica per la Cerealicoltura avreb-be costituito formalmente la Stazione fitotecnica per le Puglie (oggi Centro di Ricerca per la Cerealicoltura del CREA).Ed è stato appunto il CREA di foggia ad organizzare una giornata celebrati-va ricca di eventi: un convegno scienti-fico, una tavola rotonda e un momento degustativo con le invenzioni culina-rie dello chef Peppe zullo ispirate dal grano Cappelli. Al convegno, oltre alle istituzioni, sono intervenuti esponenti del mondo scientifico e accademico nonché di quello produttivo. Si è par-

lato della storia della varietà e del suo contributo al miglioramento genetico del frumento duro in Italia; sono state delineate le nuove sfide della ricerca applicate alla produzione di pasta e pane; sono stati individuati nuovi ap-procci per decodificare il genoma del frumento duro, che muove i suoi passi proprio dalla varietà Cappelli. La tavo-la rotonda invece è stata dedicata alle prospettive economiche per i prodotti di nicchia all’interno del mercato agro-alimentare. D’altronde, come afferma nicola Pec-chioni, il direttore del CREA di fog-gia: “ è ininterrottamente coltivata da decenni, ha contribuito alla crescita della cerealicoltura e dell’industria agroalimentare Italiana, ha dato il via al miglioramento genetico moderno del grano duro e, ancora oggi, alimen-ta una filiera dedicata allo sviluppo di prodotti sostenibili di alta qualità».La varietà Cappelli è stata seleziona-ta per linea pura (cioè con le piante migliori) dalla varietà locale tunisina

“Jean Rhetifah” e si caratterizza per un contenuto proteico elevato. mol-to diffusa sul territorio fino agli anni sessanta e largamente utilizzata negli incroci, è presente nella genealogia di quasi tutte le varietà moderne. Il man-tenimento in purezza è assicurato dal Centro di Ricerca per la Cerealicoltura del CREA, che fornisce il seme di base per la produzione del seme, certificato secondo la legislazione sementiera. Il ritrovato interesse da parte dei consu-matori, a distanza di 100 anni, è legato essenzialmente alle peculiari caratteri-stiche organolettiche della pasta pro-dotta con questa varietà. “Il CREA – ha affermato il commissario CREA Salvatore Parlato concludendo i lavori della giornata - intende racco-gliere l’eredità di nazareno Strampelli che ha fatto grande la nostra agricol-tura per affrontare le sfide che ci atten-dono: dal cambiamento climatico alla biodiversità, dalla domanda crescente di cereali all’utilizzo sempre più soste-nibile delle risorse ambientali”.

crea: celebrati a Foggia i 100 anni della varietà senatore cappelliIl grano duro più famoso d’Italia

agricoltura

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F ruit & Veg System inten-de rappresentare il con-testo più importante con le potenzialità logistiche,

strutturali e di relazioni necessarie per proiettare il modello ortofrutticolo mediterraneo nella competizione glo-bale, valorizzando eccellenze che coin-volgono tutti i segmenti della filiera: dal prodotto al know how dei processi, alle tecnologie di produzione, lavora-zione e distribuzione. Quattro le paro-le chiavi che l’iniziativa intende perse-guire: qualità, certificazioni, sviluppo e ricerca. Qualità come espressione del-le eccellenze di prodotto e dell’intera filiera che caratterizzano le realtà del mediterraneo e in particolare l’Italia, che occupa posizioni di assoluto pre-stigio in tutti i settori, come espressio-ne di un’offerta di prodotti, tecnologie e servizi in grado di soddisfare i biso-gni di clienti intermedi e consumatori internazionali. Certificazioni invece dei sistemi di filiera e di prodotto, tea di grande rilevanza all’interno della ma-nifestazione, che sarà sviluppato at-traverso seminari di approfondimento, work shop, convegni e la presenza di

15n° 21 - 1 dICembre 2015

Veronafiere con Agrifood Consulting danno il via alla prima edizione della rasse-gna FruIt&Veg SyStem, in programma a Verona dal 4 al 6 maggio 2016 .La nuova iniziativa nasce con l’obiettivo di essere un punto di riferimento per il si-stema ortofrutticolo mediterraneo, dove operatori e buyer si incontrano anche per delineare le strategie del settore partendo da qualità, certificazioni, nuovi mercati avendo ben presente che ogni proposta deve fornire risposte adeguate ai bisogni di internazionalizzazione di imprese ed associazioni

Verona, dal 4 al 6 maggio 2016

spazi espositivi dedicati. L’obiettivo sarà dimostrare agli operatori del set-tore la necessità delle certificazioni, come strumento indispensabile per la valorizzazione, commercializzazione, posizionamento e differenzazione del prodotto ortofrutticolo e delle attività imprenditoriali della filiera nei con-fronti del mercato e dei consumatori. Infine sviluppo inteso come potenzia-mento della capacità di innovazione in tutti gli stadi della filiera al fine di individuare nuovi percorsi di crescita internazionale per il “sistema medi-terraneo” e ricerca finalizzata al trasfe-rimento tecnologico e di conoscenze funzionali allo sviluppo di modelli di produzione e di business sostenibili e certificabili. L’ evento intende coinvol-gere tutti gli stakeholder delle filiere

orticole e frutticole e si presenta con una specifica connotazione per i due comparti e una particolare attenzione al mercato, alla fase della commercia-lizzazione e all’incontro con player in-ternazionali.L’ attenzione sarà rivolta particolar-mente ai seguenti mercati: Emirati Ara-bi, Arabia Saudita, Stati Uniti, Canada , Cina e Russia. fiore all’occhiello della manifestazione sarà la realizzazione di un osservatorio stabile, istituito in partnership con università e società di ricerca di rilevanza internazionale, che avrà l’obiettivo di analizzare le tenden-ze dei consumi sui nuovi mercati e in-dirizzare le attività economiche degli operatori di mercato. La prima edizio-ne della rassegna sarà presentata a Roma nel mese di dicembre 2015.

eventi

lA PrimA ediZione dellA rAssegnA Fruit&veg system

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I l prossimo 10 dicembre è in programma a Bari il 27° Forum di medicina vegetale “Quale futuro per le piante?

Innovazione, sostenibilità, aspetti regolatori europei e... parados-si del nostro tempo”, organizzato da Associazione nazionale tecnici specialisti in agricoltura Antesia, Associazione regionale pugliese dei tecnici e ricercatori in agricol-tura Arptra, Europe Direct Puglia, Centro di ricerca, sperimentazione e formazione in agricoltura Crsfa “Basile Caramia”, Associazione ita-liana per la protezione delle pian-te Aipp, in collaborazione con Ima-ge Line.L’evento, in programma alle 9.15 al nicolaus hotel, è suddiviso in tre sessioni.La prima, moderata da Ivano Val-mori direttore responsabile di Agronotizie, è intitolata “Quale futuro per le piante? Innovazione, sostenibilità, aspetti regolatori eu-

ropei e... paradossi del nostro tem-po” vedrà gli interventi di Luigi Ra-daelli, amministratore delegato di Syngenta Crop Protection, Vittorio Veronelli, vicepresidente di Global Ibma, Beatrice Mautino, biotecnolo-ga e divulgatrice scientifica, Rober-to Defez dell’Istituto di bioscienze e biorisorse Cnr di napoli ed Ettore Capri dell’università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.La seconda sessione sarà dedicata alle comunicazioni delle Società agrochimiche che presenteranno i loro prodotti con interventi pro-grammati di sette minuti ciascuno.nella Sala 5 del Centro congres-si nicolaus hotel dalle 12.00 alle 13.30 si svolgerà un approfondi-mento per i distributori di agrofar-maci.nel corso della terza sessione, in programma alle 16.30 e moderata da Alfonso Germinario di Agroinfor-ma tv-telesveva, verrà approfondi-to il tema della Xylella fastidiosa:

saranno illustrate le nuove acqui-sizioni e sarà fatta un’analisi della vicenda. Alla tavola rotonda par-teciperanno Donato Boscia dell’I-stituto di virologia vegetale del Cnr di Bari, Anna Percoco dell’os-servatorio fitosanitario della Re-gione Puglia, Franco Valentini del Ciheam di Bari, il giornalista Do-natello Sandroni, Antonio Boschetti direttore de L’ Informatore Agrario, il giornalista Lino Patruno e Marco Ferrazzuoli capo ufficio stampa del Cnr. Le conclusioni saranno affida-te all’assessore alle Risorse agro-alimentari della Regione Puglia, Leonardo Di Gioia.

27° Forum di medicina vegetale: quale futuro per le piante?L’ evento si terrà a Bari il prossimo 10 dicembre

eventi

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n° 16 - 15 SeTTembre 2015

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I l successo di Expo Itm di Lecce, la Borsa Internazionale del tu-rismo giunta alla IV^ edizione, passa attraverso l’agriturismo,

l’enogastronomia e la cultura. Gran-de interesse dei buyer inglesi, belgi e italiani a percorsi nelle aree rurali e al cibo ‘made in Italy’, come testi-moniato dal Presidente nazionale di terranostra, l’Associazione agrituristi-ca di Coldiretti, il siciliano Alessandro Chiarelli, intercettato dai buyer sia per la ricettività che per il food. “La quali-tà del servizio, la bontà del cibo e la bellezza delle nostre strutture e delle mille campagne italiane – ha rilevato Chiarelli, presente alla manifestazio-ne fieristica– riescono a far superare il limite che le nostre aziende hanno in termini di numero di camere. E’ un tu-rismo colto e ricco quello più attento alla nostra offerta di cibo, tradizione, storia e capacità di raccontare il terri-torio e l’attività agricola che è sempre alla base dell’attività agrituristica”.Incontri BetoBe con 30 buyer, oltre

a 15 buyer internazionali di food di eccellenze tipiche da Austria, Russia, Slovacchia, Angola e Ghana e un vasto pubblico di visitatori.“L’agriturismo si conferma il vero mo-tore della vacanza ‘made in Italy’ – di-chiara Carlo Barnaba, Presidente di terranostra Puglia - unico segmento in costante e continua crescita nel pa-norama dell’offerta turistica nazionale con il raddoppio dei viaggi. nonostan-te la crisi, sono raddoppiati anche gli italiani che fanno le vacanze in Italia per motivi enogastronomici. L’Italia è l’unico paese al mondo che può con-tare anche sulla leadership europea nella produzione biologica e nell’of-ferta di prodotti tipici”.Si rafforza il binomio cibo e cultura. L’offerta di attività ricreative e cultura-li è aumentata in misura crescente nel corso degli ultimi anni, rispettivamen-te del 26,5 e del 22,4 percento.“Il turismo enogastronomico è un settore che in Italia vale 5 miliardi di euro – commenta marianna miceli,

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Agriturismo e cibo ‘mAde in itAly’ Ad eXPo itm A lecceBUYER INTERNAZIONALI A “CACCIA” DI TURISMO RURALE

responsabile organizzativo di Expo Itm - che anche in Puglia sta vivendo una fase positiva. merito dei prodotti tipici, che costituiscono uno dei prin-cipali motivi di attrazione della no-stra regione per i turisti, in particolare stranieri. È necessario, allora, valoriz-zare ulteriormente le eccellenze del nostro patrimonio per attrarre nuovi flussi di visitatori nei territori rurali e dare maggiore impulso all’economia e all’occupazione locale. In quest’ot-tica Expo Itm è la prima esperienza di borsa del turismo che integra real-mente il food”.molti di questi prodotti possono es-sere gustati in uno degli 8.000 agri-turismi di Campagna Amica in Italia, ma anche acquistati nei 705 mercati degli agricoltori di Campagna Amica e nelle Botteghe presenti su tutto il territorio nazionale dove si trovano percorsi enogastronomici, città del gusto, fiere e sagre territoriali che so-stengono il settore.

Turismorurale

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n° 20 - 15 nOVembre 2015 19

Anche il turismo ecologico registra un andamento record aumento del fatturato e delle presenze, anche per l’offerta di sistemazioni low cost in agriturismi o campeggi. E’ significativa, tra gli amanti della vacanza a contatto con la natura, la presenza dei giovani tra i 16 ed i 30 anni che sono ben il 23,2 % mentre per quanto riguarda le strutture di ospitalità ad essere privile-giati rispetto alle tradizionali vacanze

sono gli agriturismi, scelti da oltre il 20 per cento dei vacanzieri ecologici. In sintesi è cresciuto di un ragguarde-vole 27% il dato relativo all’affluenza di turisti stranieri, l’offerta di attività ricreative e culturali è aumentata in misura crescente nel corso degli ultimi anni, rispettivamente del 29 e del 24 percento.Sono ormai oltre 500.000 le presenze annue registrate nelle aziende agritu-

ristiche pugliesi, con un volume d’affa-ri di oltre 16 milioni di euro, tra per-notto, ristorazione e vendita diretta di prodotti agricoli. Si tratta di cifre con-siderevoli se si pensa che le strutture attive sono meno di 350. Ciò testimo-nia che il turismo pugliese non è solo mare, piuttosto volano per lo sviluppo di tutto il territorio, elemento di pro-mozione del paesaggio, della cultura e dei prodotti agroalimentari locali.

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S econdo i dati forniti dal ser-vizio statistico Euroestacom (Icex-Eurostat) con i codi-ci tARIC (tariffa integrata

dell’unione Europea), durante la stagio-ne 2014/15 l’unione Europea ha inve-stito in totale circa 101 miliardi di euro nell’acquisto di 97 milioni di tonnellate di frutta e verdura.tra il primo settembre 2014 e il 31 ago-sto 2015 il fornitore globale principale di frutta e verdura nella uE è stata la Spa-gna, con vendite pari a 18 milioni di ton circa, il 19,02% del totale, per un valore di 19 miliardi di euro a un prezzo medio di 1,03 euro al kg.Il secondo fornitore più grande sono stati i Paesi Bassi, con 13 milioni di ton circa (14,18%) per un valore di 14,4 miliardi di euro circa. Il prezzo medio delle vendite ortofrutticole olandesi è stato di 1,048 euro al kg.Il terzo Paese in classifica è risultata la Francia, con vendite di ortofruttico-

li nell’uE pari a 8,4 milioni di ton circa, l’8,66% del totale. Il valore di queste vendite ha totalizzato 5 miliardi di euro circa, con un prezzo medio di €0,6 al kg.Altri fornitori importanti oltre ai primi dieci sono il paese extra-uE marocco, in dodicesima posizione con circa 1,8 mi-lioni di ton con un valore di quasi 2,15 miliardi di euro; turchia, al tredicesimo posto con 1,57 ton circa e con un valo-re di 3,24 miliardi di euro circa; Grecia, al quattordicesimo posto con 1,34 ton e 1,06 miliardi di euro ed Egitto, al sedice-simo posto con vendite pari a 1,12 milio-ni di ton per un valore di oltre 1 miliardo di euro.Verdurenella scorsa campagna, le vendite di ver-dure dell’uE hanno raggiunto un volume di 44,5 milioni di ton per un valore di 37,2 miliardi di euro, con un prezzo me-dio di 0,84 euro al kg.I Paesi Bassi sono stati il principale for-nitore di verdure della uE in termini di

il commercio ortoFrutticolo nellA ue vAle oltre 100 miliArdi di euroIl fornitore globale principale europeo di frutta e verdura è la Spagna

volume, mentre la Spagna è in testa alla classifica in termini di valore. Le vendite olandesi hanno raggiunto 8,79 milioni di ton (19,76%) per un valore di 7,87 miliar-di di euro, con un prezzo medio di 0,90 euro al kg.La Spagna ha venduto quasi 8,17 milioni di ton di verdure (18,36% del totale) per un valore di 8,3 miliardi di euro, con un prezzo medio di 1,02 euro al kg.Il terzo fornitore più grande è stata la francia, con vendite pari a oltre 6,54 mi-lioni di ton (14,71%) per un valore di 2,48 miliardi di euro, con un prezzo medio di 0,43 euro al kg.FruttaPer quanto riguarda la frutta, la Spagna è di gran lunga la prima in classifica con un volume di quasi 10,28 milioni di ton (19,57%) per un valore di 10,73 miliardi di euro e un prezzo medio di 1,04 euro al kg.Con la metà del volume spagnolo, i Paesi Bassi si piazzano al secondo posto. Que-sto Paese, infatti, ha venduto quasi 4,97 milioni di ton di frutta all’uE, il 9,45% del totale. Queste spedizioni avevano un valore di quasi 6,55 miliardi di euro con un prezzo medio di 1,32 euro al kg. Il terzo posto nella classifica dei più grandi fornitori di frutta dell’uE è occupato dal Belgio, con un volume di quasi 3,36 mi-lioni di kg (6,38%) per un valore di oltre 3,15 miliardi di euro e un prezzo medio di 0,94 euro al kg.

agricoltura

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n on era infondata la nostra preoccupazione circa i piani della Commissione europea di aumentare in

maniera significativa i contingenti d’im-portazione in franchigia doganale per l’olio di oliva tunisino. oltre all’accesso di quantitativi immessi sul mercato che andranno certamente a procurare un danno sul fronte commercializzazione e prezzi del prodotto pugliese, è assur-da la volontà di allargare la proposta a tutti i tipi di olio di oliva tunisino per cui non devono essere rispettati i requisiti ambientali e fitosanitari rigidi cui i pro-

dotti europei devono attenersi, immet-tendo sul mercato italiano prodotto di discutibile qualità e sicurezza alimenta-re e creando una evidente quanto sle-ale concorrenza”. E’ il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, a com-mentare quanto emerso nel corso del gruppo di lavoro “olio di oliva” del Co-pa-Cogeca, il Comitato delle organizza-zioni professionali agricole dell’unione europea, che ha stigmatizzato ‘la pro-posta della Commissione europea vol-ta ad accordare alla tunisia un accesso temporaneo supplementare al mercato europeo con un contingente d’importa-

n° 21 - 1 dICembre 2015 21

olio: cresce l’AllArme imPortAZioni dAllA tunisiA35MILA TNL DI PRODOTTO SENZA REQUISITI AMBIENTALI E FITOSANITARI

zione in franchigia doganale di 35.000 tonnellate di olio di oliva all’anno per un periodo di due anni, mentre abbia-mo un’offerta sufficiente di un prodotto europeo di qualità sul mercato dell’uE”.“E’ più che mai urgente togliere il se-greto sulle importazioni di materie pri-me alimentari dall’estero – denuncia il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – perché sapere chi sono gli importatori e quali alimenti importano rappresenta un elemento di trasparen-

za e indubbio vantaggio per i consu-matori e per la tutela del ‘made in Italy’ agroalimentare. Il flusso ininterrotto di prodotti agricoli che ogni giorno dall’e-stero attraversano le frontiere serve a riempiere barattoli, scatole e bottiglie da vendere sul mercato come made in Italy. nel corso dell’ultimo decennio le importazioni complessive di oli di oliva in Puglia sono cresciute più rapidamen-te delle esportazioni, confermando il so-stanziale deterioramento della posizio-

ne competitiva della filiera pugliese sui mercati esteri. Le importazioni comples-sive di oli di oliva ammontano in me-dia a circa 87.000 tonnellate, di contro le esportazioni si aggirano sulle 38.000 tonnellate”.Gli oli stranieri vengono importati prin-cipalmente da Spagna, Grecia e tunisia, acquistati a prezzi più bassi rispetto al prodotto regionale e utilizzati dagli im-bottigliatori per l’ottenimento di blend con oli regionali.

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I l nostro olio è sano, noi non siamo il Salento”: la pubblicità dell’oleifi-cio Castria di Ginosa, nel tarantino, rimbalza sui social network susci-

tando reazioni sdegnate da parte di chi si batte per salvare gli ulivi salentini. E delle centinaia di olivicoltori leccesi e brindisini che da mesi cercano di spiega-re al mercato che la presenza di xylella sugli alberi non inficia la qualità dell’o-lio. La presenza del batterio viene invece usata dall’azienda tarantina per esaltare, per contrasto, la qualità del proprio pro-dotto, l’extravergine delle Gravine, in un messaggio che - dicono i Castria dopo che la polemica è esplosa- “in realtà è stato frainteso”. Il Salento ora ha la xylella - si sente nello spot con tanto di immagini di piante secolari e contadini al lavoro - noi abbiamo gli ulivi sani, benvenuti nella terra delle Gravine”. La pubblicità è andata in onda sul canale 519 di Sky,

che trasmette i programmi della puglie-se trmnetwork, e poi è stata postata sulla pagina facebook di uno dei comi-tati di difesa dell’ulivo, scatenando una pioggia di critiche. Compresa quella del governatore pugliese michele Emiliano: “La Regione Puglia chiederà risarcimenti milionari a chiunque manderà in onda lo spot e all’azienda che lo ha commissiona-to, se non sarà seguito immediatamente da altro messaggio pubblicitario nel qua-le con la stessa rilevanza ci si scusa delle menzogne propalate”. E dopo l’intervento del governatore l’azienda chiede scusa al Salento e ai suoi imprenditori e indicato all’emittente televisiva incaricata di inter-rompere la trasmissione di uno spot - si spiega in un comunicato - che “non voleva ledere l’immagine della Puglia né del Sa-lento”. La stessa azienda ha anche “incari-cato l’emittente per la trasmissione di un nuovo spot avente contenuti solidali”.

“non basta pagare multe salate nè scu-sarsi a posteriori. Diffondere uno spot come quello dell’oleificio tarantino, cir-colato nelle ultime ore sulle tv locali, significa rinnegare le proprie Radici. Per-ché quando rinneghi la tua terra, perdi il diritto all’Identità. La nazione è come un’anima, un principio spirituale fondato sulla consapevolezza di un’eredità mille-naria di memoria.E se noi - Italiani, Pugliesi e Salentini - stiamo assistendo allo sradicamento dei nostri alberi con le lacrime agli occhi,

come se si infliggesse l’eutanasia a citta-dini come noi, è anche per il bene comu-ne dell’intera Regione. Perché la malattia non si propaghi ulteriormente. Rinnegare le proprie Radici, agendo da sciacalli nei confronti della nostra eco-nomia e reputazione, è perdere se stessi. E non riesco a pensare a nulla di più tri-ste che non sentire di appartenere alla terra dei nostri Padri”.

Federica De Benedetto Vice coordinatrice Forza Italia Puglia

lo sPot Anti sAlento dell’oleiFicio tArAntino Da “La Repubblica” (di Chiara Spagnolo)

Riceviamo e Pubblichiamo

rassegnastampa

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Prezzo del latte, la battaglia continua

giuseppe lillo nuovo Presidente dell’Apa bari

gli industriali vogliono pagare il latte 35 cent al litro

Sostituisce Pietro Laterza

C ontinua la battaglia fra allevatori e industria sul prezzo del latte. no-nostante alcuni passi

avanti da parte dell’industria le par-ti stanno ancora distanti e i presidi continueranno. L’industria, compresa il gruppo Lactalis, continua a ritene-re valida una proposta che porta il prezzo minimo a 35 centesimi per i contratti in scadenza. Questo vuol dire che quelli che venivano pagati 33,9 centesimi sarebbero stati ora pagati 35. ulteriore passo avanti da parte degli industriali è stata la cessazione dell’indicizzazione del prezzo tedesco. ma la proposta non è stata ritenuta sufficiente dagli al-levatori. Il ministro maurizio martina si trova quindi nelle condizioni di dover essere ‘arbitro’ in una disputa che si ripete ogni anno ma che mai come questa volta si è accesa anche

a causa della grave crisi in cui versa il settore. Proprio il Governo ha preso recentemente alcune misure a favo-re del settore che inciderebbero (sul litro) in circa 1,2 centesimi attraver-so l’intervento dell’Imu, dell’Irap e dell’aumento della compensazione Iva portata al dieci per cento (per un valore di 30 milioni). A tutto questo si va ad aggiungere il fondo latte da 55 milioni e l’aumento di compensa-zione tra produttori sulle multe della scorsa campagna del valore di cento milioni di euro di restituzioni di cui 20 sono stati dati a 1260 allevatori che altrimenti, con la 113 di zaia, sa-rebbero rimasti esclusi. Questo vuol dire che sulla carta, se gli allevatori avessero chiuso a 35 è come se aves-sero chiuso a 36,2. ma solo sulla car-ta. La realtà sono gli allevatori che ri-mangono in piazza a continuare a far valere il prezzo del prodotto italiano.

è stato eletto il nuovo Presidente dell’associazione Provinciale Allevatori di Bari: è il castella-nese Giuseppe Lillo che sosti-

tuisce Pietro Laterza a capo dell’Associazio-ne negli ultimi 18 anni.“non posso che salutare e ringraziare per il lavoro svolto il presidente e il consiglio uscenti - ha dichiarato il neopresidente Lillo – consapevole che bisogna garanti-re al settore zootecnico quella dignità che nell’ultimo decennio è andata perdendo, dato negativo testimoniato dal brusco crollo del numero di aziende attive. Stimoleremo le istituzioni regionali e nazionali affinché si possano creare i presupposti per consentire alle aziende serie e sane di lavorare e pro-durre, garantendo il giusto reddito agli alle-vatori”.Allevatore, classe 1962, è titolare di un’azien-da zootecnica di 80 capi di razza Bruna di alta genealogia a ridosso del canale di Pirro ad Alberobello.

zootecnia

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la sostenibilità ambientale in aree agricole del metapontino

donAto rossi nuovo Presidente di conFAgricolturA PugliA

Nel Palazzo baronale di Scanzano Jonico

Originario di Canosa

C ambio al vertice di Con-fagricoltura Puglia. E’ Donato Rossi il nuovo presidente regionale

dell’organizzazione degli imprendi-tori agricoli.Eletto dall‘assemblea generale, Do-nato Rossi subentra a umberto Buc-ci che ha guidato la Confagricoltura Puglia per cinque anni. “Continuere-mo nel segno della continuità a por-tare avanti ciò che è stato ben im-plementato dalla presidenza Bucci - dichiara il neoeletto presidente Rossi - guardano avanti, con l’inten-to di generare un sistema sindacale e associativo capace di rispondere alle nuove esigenze e alle nuove prospettive delle nostre aziende per aumentarne la competitività”.Sono stati eletti vicepresidenti: Do-nato taurino di Brindisi e Gerardo Giovinazzi di taranto.Donato Rossi, di Canosa di Puglia,

proviene da generazioni di impren-ditori agricoli impegnati in partico-lare nel campo dell’olivicoltura. Sua una delle aziende più all’avanguar-dia della regione, “Agri DoRo srl”, dove Donato Rossi mette in pratica il suo motto: “innovazione sosteni-bile”.E infatti nella sua azienda sono state progressivamente introdotte innovazioni colturali e un moderno programma di trasformazione, im-bottigliamento e commercializza-zione del prodotto. “Confagricoltura è stata per me in tutti questi anni - spiega Donato Rossi - una grande fonte di espe-rienze. Il confronto attivo con la parte migliore dell’imprenditoria agricola nazionale e locale mi ha dato gli strumenti conoscitivi che oggi intendo mettere a disposizione di questo mandato che mi è stato affidato”.

P resentato a Scanzano Jonico il Progetto Puffer: come far con-vivere agricoltura e turismo in maniera armonica preservan-

do l’ambiente e la qualità delle colture.Distrarre gli insetti maschi utilizzando fero-mone diffuso da appositi erogatori così da impedire di fatto l’accoppiamento e la con-seguente deposizione delle larve. Il metodo è in corso di sperimentazione in circa dieci aziende fra quelle associate alla op Asso fruit Italia e consente di contenere drasticamente il ricorso a insetticidi preser-vando così l’ecosistema e favorendo l’inte-grazione fra i sistemi economici agricolo e turistico – archeologico. Il progetto è stato sviluppato dall’Alsia in partnership con la op, il comune di Scanza-no Jonico e la Regione Basilicata. L’incontro, un importante momento cono-scitivo e divulgativo aperto a tutti ( e con pubblico dibattito finale) ha visto la parteci-pazione di francesco Garofalo (sez. turismo,

Confindustria Basilicata), l’onorevole Cosimo Latronico, primo firmatario del Disegno di Legge del Parco della magna Grecia, Giovan-ni Lacertosa, Centro di Saggio CdR Agrobios – Alsia, Domenico Romaniello, direttore Al-sia, il sindaco di Scanzano, Salvatore Iacobel-lis, Arturo Caponero, Servizio Difesa Integra-ta (Alsia), Andrea Badursi, direttore generale Asso fruit Italia.Le conclusioni sono state affidate all’asses-sore regionale all’agricoltura, Luca Braia. Il direttore generale AfI, Andrea Badursi ha così commentato l’iniziativa: “Si tratta di una sperimentazione che stiamo conducendo e che sta dando risultati soddisfacenti su più fronti. Ancora una volta la collaborazione con gli enti di ricerca, il questo caso Alsia – Agrobios, sta dando i suoi frutti. Il sistema che si sta sperimentando in alcune delle no-stre aziende associate favorisce l’armonica convivenza fra agricoltura e turismo, pilastri del sistema economico del metapontino e della Basilicata. Inoltre, stiamo registran-

do che si riduce il ricorso a principi attivi a tutto vantaggio della qualità dell’ambiente, senza tralasciare anche il risparmio che ogni azienda può riscontrare dal momento che deve destinare meno risorse all’acquisto di prodotti utili a combattere gli insetti nocivi”.

ambiente

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erchiamo di compren-dere meglio il merca-to del melograno pa-recchio in espansione

nell’ultimo periodo e come per farlo diventare business serva la giusta tecnica. oggi l’Italia importa tra 10 e 12.000 container di frutti di melo-grano da consumo fresco. Il mercato dunque esiste già; per non parlare dei molteplici utilizzi della mela-grana in prodotti trasformati come succhi, estratti concentrati, coloranti naturali, IV gamma, vini, capsule e perfino prodotti estetici! Se si con-

sidera l’indotto, oltre che la produ-zione, ogni ettaro di melograno può creare fino a 15 nuovi posti di la-voro. Il clima dell’intero Sud e della Puglia in particolare è l’ideale per lo sviluppo e la buona colorazione dei frutti. Il meridione potrebbe co-prire il calendario produttivo che va da settembre ad aprile. Quando però si fanno certi investimenti, bi-sogna anche guardare al RoI, cioè al ritorno sull’investimento stesso. Perciò c’è una bella differenza se si riesce a raccogliere 20 tonnellate di frutta per ettaro o se ne raccol-

gono invece 40. occorrono 18 mesi perché la pianta allevata in vivaio sviluppi un buon apparato radicale. A quel punto, lo stress da post-tra-pianto è ridotto al minimo e l’attec-chimento è garantito. Poi in campo: baulature del terreno per la messa a dimora delle piante, copertura del suolo con plastica bianca riflettente, uso di manometri per l’esatta misu-razione del fabbisogno idrico della coltivazione, forma di allevamento ad y degli alberi, con cavi di suppor-to ai rami, corretta insolazione della pianta, accurato sesto d’impianto.

on il voto unanime della Commissione Agricol-tura in sede legislativa (astenuto solamente Ca-

tanoso, forzaItalia), la Camera ap-prova il testo unico della proposta di legge per sostenere ed incentiva-re la filiera della canapa industria-le. Due gli elementi fondamentali della proposta di legge che conti-nuerà ora il suo cammino al Senato: l’aumento del principio attivo thc e lo stanziamento di 1,5 milioni di euro per gli impianti di trasforma-

zione. A tal caso bisogna ricordare come negli anni ’40, con 90mila et-tari coltivati sul territorio nazionale, gli italiani erano i secondi al mondo nel settore e producevano più cana-pa di questo se ne produce oggi in tutto il mondo, con 85mila ettari al 2011 a livello globale. Accantonata dall’avvento dell’industrializzazione ed il “boom economico” che portaro-no nel nostro Paese le fibre sinteti-che proveniente dagli Stati uniti, la canapa finì presto nel dimenticatoio osteggiata anche da leggi come la

Cossiga del 1975 contro gli stupe-facenti che ne vietò la coltivazione. In Puglia, sono stati oramai superati i 200 ettari coltivati.

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non bAstA dire melogrAno: Per FArlo diventAre un business serve lA giustA tecnicA

cAnAPA: lA cAmerA APProvA lA legge di sostegno AllA FilierA

Approfondimento su una delle colture del momento

In Puglia superati i 200 ettari coltivati

agricoltura

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de castro: “educazione alimentare nelle scuole: braccio di ferro tra consiglio e Parlamento ue”

“come stAi?” , Per l’emersione delle mAlAttie ProFessionAli in AgricolturA

Sui programmi “Frutta, latte e verdura nelle scuole”

PROMOSSA DAL PATRONATO EPACA

a

I

Bruxelles stiamo assistendo a un vero e proprio brac-cio di ferro tra Consiglio e Parlamento sui program-

mi di educazione alimentare frutta, latte e verdura nelle scuole”. Così Paolo De Castro, europarlamentare della Commissione Agri-coltura e sviluppo rurale, commenta l’inter-vento del presidente del Consiglio dei mini-stri dell’Agricoltura uE fernand Etgen. “Se i negoziati con il Parlamento sono sta-ti definiti piuttosto difficili - prosegue De Castro – è perché continuiamo a registrare i tentativi del Consiglio di azzerare i poteri di co-decisione affidatici dal Trattato di Lisbona. Proprio per questa ragione, il nostro team negoziale, guidato dal collega S&D marc Tarabella, si è rifiutato di negoziare sul pro-gramma di educazione alimentare nelle scuole fino a quando il Consiglio non deci-

derà di confrontarsi con il Parlamento su tut-ti gli elementi presenti nella proposta della Commissione”. “non accetteremo mai di creare un pre-cedente modificando la base legale di un provvedimento in corso togliendo all’Euro-parlamento la possibilità di co-decidere. Il tentativo di escluderci dai negoziati, e più in generale dai processi decisionali - conclude De Castro - è un atto grave, che mina la forza rappresentativa dei cittadini nelle istituzioni dell’unione europea. Per questa ragione, su esplicita richiesta della Commissione Agri-coltura, il presidente martin Schulz si è rivol-to a al presidente dell’esecutivo uE Juncker. Ci auguriamo che si riesca quanto prima a riprendere il lavoro su questi programmi che rappresentano un tassello fondamentale sul quale costruire una corretta e sana cultura alimentare dei giovani cittadini d’Europa”.

n questi giorni il Patronato Epa-ca della Coldiretti sta avviando una capillare campagna di infor-mazione rivolta a tutti i lavora-

tori, autonomi e dipendenti, che pur es-sendo affetti da malattie derivanti dalla propria professione non sono mai stati informati sulle tutele e i riconoscimenti economici che possono richiedere all’I-nail tramite Epaca. “La dimensione del

fenomeno – denunciano gli operatori del Patronato – è ad oggi sottostimata e molti cittadini non sono a conoscenza del proprio diritto ad un giusto risarci-mento da parte dell’Inail per le malattie di origine professionale delle quali è affetto”. Per questo motivo l’Epaca del-la provincia di taranto ha avviato una indagine sulle malattie professionali su tutto il territorio invitando tutti la-

voratori a recarsi presso gli Uffici Epaca per la compilazione del questionario e l’eventuale richiesta di malattia profes-sionale Inail. L’Epaca per venire incon-tro alle esigenze dei propri assistiti ha organizzato, all’interno dei propri uffici, un nuovo gruppo di medici e legali che gratuitamente valuteranno, se il lavoro che hai svolto per anni, può aver creato danni alla persona tutelati dall’Inail.

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l ministro delle politiche agri-cole alimentari e forestali, mau-rizio martina, commenta i dati Istat sul commercio estero rela-

tivi ai primi 9 mesi del 2015: “Cresce ancora l’export agroalimentare made in Italy toccando quota 27 miliardi di euro nei primi 9 mesi del 2015. un dato in crescita di 8 punti percentua-li rispetto allo scorso anno e che nel solo mese di settembre vede l’export agroalimentare superare i 3,2 miliar-di, quasi il 6% in più rispetto al 2014. un risultato straordinario che evi-denzia il grande successo che que-sto settore sta avendo nel mondo, anche grazie all’occasione avuta con

il semestre di Expo milano 2015. I 50mila incontri b2b fatti dalle nostre imprese, le visite dei buyer interna-zionali nei nostri distretti produttivi, sono un’eredità concreta dell’esposi-zione universale”.“Il Governo è al fianco delle aziende con misure straordinarie - prosegue marina - per conquistare nuovi spa-zi sui mercati internazionali. Con la legge di stabilità abbiamo aumenta-to ancora le risorse per il Piano per l’internazionalizzazione. Per i nostri prodotti stiamo portando avanti, in coordinamento con il ministero dello Sviluppo economico, una campagna strategica di promozione e di attac-

co all’Italian sounding. Con lo stesso obiettivo abbiamo lanciato il segno unico distintivo agroalimentare ‘the Extraordinary italian taste’. Vogliamo crescere ancora e aiutare le nostre aziende ad essere presenti all’estero, perché il mondo cerca Italia”.

el pieno della cam-pagna olivicola 2015 -2016 che si preannun-cia quantitativamente

e qualitativamente eccellente, l’A-grinova Srl con sede in contrada Laghezza (monopoli) ha ospitato una delegazione CIA per affrontare le problematiche vecchie e nuove del comparto olivicolo e illustra-re le opportunità legate al nuovo PSR e alle prospettive PAC (2014-2020). Sono intervenuti Giuseppe Creanza , direttore generale della

CIA Provincia di Bari, Natale Parisi , Vicepresidente della CIA Provincia di Bari, l’agronomo CIA dott. Vin-cenzo Lorusso e Rosanna De Vita per la CAA CIA. Per l’occasione il direttore Creanza ha informato gli olivicoltori presenti di alcune importanti traguardi: in testa l’ac-cordo di filiera appena siglato per valorizzare l’olio extravergine ita-liano di qualità. Si tratta di un vero e proprio premio, l’attribuzione di 40 cent. in più al kg per coloro che saranno in grado di produrre un

olio con un’acidità massima di 0.4 e con caratteristiche chimico fisi-che migliori rispetto a quelle pre-viste dalle normative vigenti. tra le nuove criticità scoraggianti per l’olivicoltura nazionale e regiona-le, la proposta scellerata della CE di aumentare il potenziale di im-portazione di olio tunisino in re-gime di esenzione fiscale dal pri-mo gennaio 2016 al 31 dicembre 2017. “Scelta che la CIA osteggerà nelle sedi opportune” ha assicura-to il direttore Creanza.

itAliA: eXPort AgroAlimentAre A QuotA 27 miliArdi di euro in 9 mesi

“il mercAto olivicolo in terrA di bAri: ProblemAtiche ed oPPortunità”

“I numeri record testimoniano il nostro successo nel mondo”

Un confronto dibattito promosso dalla CIA a Monopoli

di Paola DILEO

agroalimentare

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Le categorie ippiche pugliesi rappresen-tate da allevatori, proprietari, guidatori,

allenatori, gentlemen ed artieri, affiancate dalle associazioni ani-maliste con fabio millarte (WWf taranto), fabio De Vincentis (AR-PEC) ed Emilio Stola (Ass. Baldo e togo), con il pieno sostegno dei rappresentanti dell’Ippodro-mo Paolo Sesto di taranto hanno consegnato le chiavi di tutte le scuderie dell’intera Regione nelle mani del Presidente michele Emi-liano. un gesto eclatante perché la crisi, che imperversa da tempo nel settore, ha raggiunto oramai una situazione insostenibile, con il ministero delle Politiche Agri-cole che ha sancito la mancanza di liquidità a partire dal 15 no-vembre, bloccando il calendario ufficiale delle corse.“oltre 35.000 operatori in tutta

Italia, una intera filiera dall’agri-coltore ai guidatori e gentlemen, passando per i proprietari dei ca-valli, si accinge a chiudere i bat-tenti definitivamente. Il Governo Renzi, in continuità con chi lo ha preceduto, ha perpetrato infatti in quell’immobilismo che ha in-cancrenito ed impoverito il setto-re, anno dopo anno, nonostante la florida condizione di qualche lustro fa – commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, ca-pogruppo m5S in Commissione Agricoltura – A tutti gli operatori ippici va tutta la mia vicinanza e solidarietà. Sin dal primo giorno a montecitorio, ho lavorato per rilanciare la filiera ippica, pre-sentando una proposta di legge che si è incamminata alla Camera fino a quando il Governo Renzi ha deciso di rubare la discussione al Parlamento, semplicemente per creare nuovo immobilismo. L’ip-

pica attende da tempo manovre e riforme ma il Partito Democrati-co ha puntato sulle slot machine abbandonando un intero settore che coniuga agricoltura, natura, sport, divertimento”.

29n° 20 - 15 nOVembre 2015

AnimAlisti e AssociAZioni iPPiche dA emiliAno PER LA CRISI DEL SETTORE

eCOnOmIa

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