foglie n.12/2016

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N° 12 • 1 LUGLIO 2016 R Dati Svimez: Puglia tra le regioni più attrattive d’Italia Patentini fitofarmaci: pasticcio all’italiana? Ortofrutta: occhio ai mutevoli scenari internazionali AGRICOLTURA TURISMO RURALE AGRICOLTURA SOTTO SCACCO AGRICOLTURA • AGROALImeNTARe • TURISmO RURALe IL dOmINIO deLLA GdO Che STRINGe I pRezzI e L’effeTTO A CATeNA SU TUTTA LA fILIeRA

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AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

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Page 1: FOGLIE n.12/2016

N° 12 • 1 LUGLIO 2016

R

Dati Svimez: Puglia tra le regioni più attrattive d’Italia

Patentini fitofarmaci: pasticcio all’italiana? Ortofrutta: occhio ai mutevoli scenari internazionali

agrICOLTUra

TUrIsmO rUraLe

AGRICOLTURA SOTTO SCACCO

AGRICOLTURA • AGROALImeNTARe • TURISmO RURALe

IL dOmINIO deLLA GdO Che STRINGeI pRezzI e L’effeTTO A CATeNA SU TUTTA LA fILIeRA

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1 luglio 2016 - n. 12 - Anno 11

QuindicinAle diAgricolturA

AgroAlimentAreturismo rurAle

ortoFruttA: gli scenAri internAZionAli Futuri on c’è solo la Brexit tra le pre-occupazioni del settore orto-frutticolo: oltre agli impatti di

breve termine derivanti dall’uscita della Gran Bretagna dall’UE, infatti, nel medio e lungo termine vanno presi in conside-razione altri scenari, primo tra tutti l’esito delle elezioni statunitensi di novembre. Se nell’immediato, infatti, l’indeboli-mento dell’economia inglese appare la prospettiva più attuale, c’è da chiedersi quanto UE (e Italia) riusciranno a man-tenere un ruolo politico e commerciale negli anni a venire.Le Borse sono state fin qui i giudici della Brexit. Al momento dell’esito del referendum britannico, a svalutarsi im-mediatamente è stata la Sterlina, non l’Euro. Segno evidente di chi il mercato ha considerato più debole o più forte in questa situazione. Le conseguenze sono tali, in Gran Bretagna, che  il rischio di una secessione inglese appare sempre più concreto. Se la Brexit comporterà la perdita del ruolo della City di Londra quale piazza di elezione per la finanza internazionale, la divisione dalla Scozia comporterebbe una decurtazione del 90% delle entrate fiscali del Paese, es-sendo il territorio scozzese quello delle risorse petrolifere.Nel medio termine, inoltre, c’è da fare i conti con  l’esito del voto USA, che po-trebbe risultare scomodo per la UE (e per l’Italia) sia in caso di vittoria della Clinton, sia in caso di affermazione di Trump. Infatti la politica dei Clinton nei confronti dell’area mediterranea è nota: un’attenzione al mondo arabo che tende a utilizzare Europa e Italia come piat-taforma, spesso in funzione di soggetti passivi; Trump invece ha già chiarito la sua posizione di ostilità nei confron-ti del mondo arabo e il suo interesse a un avvicinamento alla Russia di Putin, il che porterebbe a rendere l’UE del tutto

N

editoriale

ininfluente. Quel che è certo, per quan-to attiene il settore ortofrutticolo, è che la necessità di diversificare i mercati di destinazione (oggi più che mai impellen-te) può trasformarsi in un boomerang se non gestita con criterio. E’ doveroso os-servare infatti che i trattati commerciali come il TTIP rischiano di nascere con un vizio di forma e di sostanza che, a poste-riori, la politica potrà difficilmente sana-re: parliamo del “mutuo riconoscimento” e cioè dell’idea che quello che va bene in un dato Paese partner vada bene au-tomaticamente anche per la controparte. Meglio sarebbe stato impostare i trattati sul principio invece della  “reciprocità”: se vuoi fare le cose a casa mia, devi far-le secondo le mie regole. Solo questo eviterebbe squilibri e prevaricazioni commerciali. Infine i mercati asiatici e a quelli africani costituiscono, per il setto-re ortofrutticolo, alternative certamente interessanti, a patto di comprendere che limitarsi alla spedizione di prodotti non è la strada giusta da seguire: questi Pa-esi chiedono di essere messi nelle con-dizioni di produrre in loco, importando l’intera filiera, e bisogna ragionare pro-prio in questi termini. In caso contrario si raggiungerà solo la ‘fascia bassa’ del mercato potenziale (inseguendo i flussi mutevoli della domanda di derrate) sen-za mai mettere radici per uno sviluppo più solido e duraturo.

Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952

Editrice

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Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati

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agroalimentare

turismo rurale

agriColtura

5 ortofrutta Gli scenari internazionali futuri

8 patentini fitofarmaci pasticcio all’italiana

10 macchinari aGricoli calo delle immatricolazioni

editoriale

sommario

25 Dati SVimeZ puglia tra le regioni più attrattive

11 GDo Si accende il dibattito per i prezzi

15 apeo proposte sul tema lavoro in agricoltura

31 kiwi italiano annata dai due volti

22 “olio Di famiGlia” premiati i vincitori

27 monopoli possibile farmer market

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I l mestiere dell’agricoltore si è mo-dificato, soprattutto nell’ultimo decennio, diventando più com-

plicato e trasformando la figura dell’a-gricoltore in quella dell’imprenditore agricolo. Questo passaggio ha compor-tato un maggior carico di responsabili-tà e di certo una maggiore necessità di formazione professionale. È il caso della formazione introdotta dalla normativa comunitaria sull’uso sostenibile dei pro-dotti fitosanitari. La direttiva europea 2009/128/CE, infatti, recepita in Italia dal D.Lgs. n.150/2012 e in seconda bat-tuta dal Piano di azione nazionale (PAN) hanno modificato la modalità di forma-

zione per ottenere il cosiddetto “paten-tino fitofarmaci” (ovvero l’abilitazione all’acquisto ed uso dei prodotti fitosani-tari). Modifiche normative recepite con forte ritardo dalle singole regioni con la Puglia che non si è certo distinta per celerità e chiarezza.Il problema dei ritardi, come spesso av-viene, è ricaduto sui lavoratori in parti-colare su chi in campagna ci passa tutte le giornate e con grandi sacrifici prova a portare a raccolta le proprie coltiva-zioni. Questi lavoratori sono stati e sono ancora in attesa di terminare il corso di primo rilascio o rinnovo dell’abilitazio-ne, alcuni da quasi un anno e, nel frat-

8 www.foglie.tv

PAtentini FitoFArmAci : PAsticcio All’itAliAnA? Non ancora concluso oltre il 40% dei corsi

tempo, non possono ritirare i prodotti per la difesa delle loro coltivazioni, pena pesanti sanzioni, per loro e per i rivendi-tori, previste dalla nuova normativa. Il Movimento 5Stelle si è attivato pres-so l’Osservatorio fitosanitario pugliese ed è riuscito ad ottenere i dati dei corsi effettuati in Puglia, con resoconto dei relativi esami. L’Osservatorio ha confer-mato il forte ritardo accumulato nello svolgimento degli esami: solo per citare

la categoria degli utilizzatori professio-nali su 156 corsi organizzati in provincia di Bari, solo 80 sono stati chiusi con la prova finale, mentre ben 76 sessioni d’e-same devono ancora svolgersi. Non va meglio nelle altre province: ancora 28 prove da effettuare a Foggia su 124 cor-si conclusi, 20 su 55 a Taranto, 42 su 62 a Lecce mentre a Brindisi degli 88 corsi autorizzati se ne sono tenuti solamen-te 16. Per i consulenti, invece, mancano

all’appello 4 esami sui 12 corsi effettua-ti stando ai dati. La Regione Puglia do-vrebbe aver approntato una bozza di re-visione della DGR n. 627 del 30.03.2015 finalizzata a rendere più agevole lo svol-gimento degli esami, in attesa del pare-re del Servizio Sanità Pubblica Sicurezza sul Lavoro, ma di cui non si conoscono le modifiche proposte. Come diceva Fla-iano “la situazione è grave ma non seria”.

agricoltura

di Rino PAVONE

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C ontinua il costante calo delle immatricolazioni di trattrici (-4%) e mietitreb-

biatrici (-9,6%) registrato anche nei primi cinque mesi del 2016 dal Mini-stero dei trasporti e da FederUnacoma (Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura). “Il calo è il risultato dell’incertezza in cui si tro-va l’intero comparto agricolo; un’in-certezza determinata dalla riduzione dei redditi delle aziende agricole e conto terzi e incrementata dall’ineffi-cienza del nostro sistema”, sottolinea il presidente di UNCAI  (Unione Na-zionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali ) Aproniano Tassinari  che aggiunge: “A livello globale, l’eccesso di produzione e il conseguente calo dei prezzi delle principali derrate ha messo da tempo in sofferenza l’in-tero comparto. In una situazione già grave, la proroga dei saldi del vecchio PSR, i ritardi in molte Regioni italiane

dei bandi del nuovo PSR, l’annuncio mai concretizzato di contributi Inps in giugno per l’acquisto di macchine agricole hanno inciso profondamen-te nella possibilità di programmare investimenti da parte degli impren-ditori agricoli. Non possiamo, inoltre, trascurare che ormai da diversi mesi agricoltori e contoterzisti attendono il decreto ministeriale che deve definire le modalità con cui eseguire la revisio-ne dei mezzi agricoli”. In un contesto che rende ogni investi-mento un azzardo, “la professionalità espressa dai contoterzisti e messa a disposizione delle aziende agricole e dell’agricoltura italiana diventa deter-minante” - prosegue Tassinari - “Troppa burocrazia e risposte delle istituzioni che tardano spesso a concretizzarsi penalizzano gli imprenditori agricoli che faticano a investire in nuovi mezzi. Di fronte a questa situazione, i conto-terzisti ricoprono un ruolo sempre più

centrale, rendendo l’agricoltura soste-nibile a livello nazionale da un pun-to di vista economico e ambientale, attraverso mezzi tecnici aggiornati e sicuri e grazie ai costanti investimenti che permettono di offrire soluzioni e servizi innovativi e attenti alle esigen-ze dell’agricoltura stessa”.

N° 12 - 1 LUgLIO 2016

continuA il cAlo immAtricolAZioni dei mAcchinAri Agricoli Aumenta importanza contoterzisti

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s ’infiamma il dibattito su prezzi alla produzione e ge-stione della manodopera nei

campi. Mentre a Bari si sono radunati circa 10.000 braccianti chiedendo a gran voce la legge contro il caporalato, monta la polemica sui prezzi alla produzione e sul potere enorme eser-citato dalla Grande Distribuzione Or-ganizzata: secondo quanto dicono gli imprenditori agricoli è la stretta sui prezzi della Gdo a condizionare pe-santemente tutta la filiera. Secondo loro quindi, come diceva un proverbio antico, “il pesce puzza dalla testa”. Ne-gli ultimi giorni, ad esempio, si è alza-ta la voce del presidente di Italia Or-tofrutta – Unione nazionale, Gennaro Velardo, che in una lettera al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Mar-tina, ha chiesto “una maggiore vici-nanza nei confronti dei produttori che spesso ricevono prezzi ampiamente al di sotto dei costi di produzione”. “Con i 20/30 centesimi che riceve l’a-gricoltore, come si può pretendere il rispetto dei contratti collettivi?”- con-tinua Velardo - “Le note vicende che purtroppo troppo spesso dobbiamo affrontare, dalla crisi del pomodoro di Pachino alla raccolta delle arance di Rosarno, dell’uva di Puglia o del pomo-doro da industria hanno tutte un uni-co fattore comune: la remunerazione troppo bassa al produttore e le asim-

metrie nella distribuzione del valore nella filiera. La difficoltà delle aziende agricole a rispettare i livelli salariali previsti dai contratti di lavoro è l’ele-mento da mettere a fuoco ed analiz-zare: sentiamo parlare giustamente di dignità e rispetto dei lavoratori ma ci piacerebbe anche sentir parlare di dignità dei produttori altrimenti non ci sarà alcuna Rete del Lavoro agrico-lo che possa garantire qualcosa”. Ve-lardo quindi chiama direttamente in causa la Gdo:  “i prezzi che gli agricol-tori ricevono dalla grande distribuzio-ne, nella maggior parte dei casi, non consentono di coprire i costi di pro-duzione. E’ un vero scandalo pagare i produttori di zucchine 20 cent il kg o quelli di arance 5 cent”. Un’afferma-zione che naturalmente non ha man-cato di suscitare la reazione di Feder-distribuzione  che, in un comunicato, ha replicato che “le dichiarazioni del presidente di Italia Ortofrutta Velar-do devono essere smentite con forza: assumere l’alibi dei prezzi concordati con la Gdo per giustificare il fatto che le imprese agricole non rispettino la paga salariale contrattuale, mettendo così in atto irregolarità, è un atteggia-mento che non può essere accetta-to”.  Federdistribuzione non si limita a respingere al mittente le accuse, ma tira in ballo proprio chi opera a monte della filiera: “Le motivazioni che hanno originato e permesso la

diffusione di pratiche non corrette nei confronti dei lavoratori sono di lunga data e vanno ricercate altrove, anche attraverso un percorso di profonda ri-flessione da parte del mondo dell’im-prenditoria agricola. Auspichiamo che la prossima legge che dovrà occuparsi di questi temi porti chiarezza e tra-sparenza”.  Nel frattempo – commenta Ivana Galli segretaria generale della Flai – Cgil - sono 430mila i lavoratori vittime di caporalato e sfruttamento che alimenta un’economia illegale e sommersa nel settore che arriva a 17 miliardi di euro. Superare anche il 2016 senza la legge vuol dire aspet-tare un altro anno, condannando mi-gliaia di braccianti ad un’altra estate senza dignità”. “Tre delle sette provin-cie a rischio indicate nel Protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricol-tura “Cura-Legalità-Uscita dal ghetto” firmato al ministero dell’Interno sono pugliesi - continua la Galli - A  Nar-dò  nel 2011 assistemmo al primo sciopero dei migranti. A  Foggia  esi-stono dei mega ghetti di braccianti, così come a  Brindisi”. E poi verrebbe da ricordare che questa è la terra di  Giuseppe Di Vittorio, il primo che si è battuto per i diritti dei braccianti agricoli, che qui è la storia stessa del sindacato, l’emblema di tutte le lotte operaie”.

PreZZi AllA ProduZione e Polemiche di FilierAS’INFIAMMA IL DIBATTITO

di Rino PAVONE

agricoltura

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P uglia nella top ten nazio-nale per imprese rosa e giovani, secondo il Rap-

porto ImpresaInGenere, realizzato da Unioncamere nel quadro della colla-borazione con il Ministero Sviluppo Economico, Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento Pari Op-portunità. Sono 85.362 le donne im-prenditrici, pari al 22% del totale di 377.227 attività imprenditoriali iscrit-te in Puglia alle Camere di Commercio. Il 15,7% è giovane e multifunzionale.Con un saldo positivo complessivo del 2,9% nel 2015 rispetto al 2014 (dati Ufficio Studi Unioncamere Puglia) le imprese rosa in Puglia battono la crisi,

con un andamento superiore alla me-dia nazionale e il divario positivo si deve essenzialmente anche in questo caso al settore agricolo, nel quale si registra un incremento di iscrizioni del 49,3%.Le imprese femminili costituite nel 2015 in Puglia rappresentano ben il 23% del totale delle nuove iscrizio-ni nel Registro delle imprese perché risultano capaci di adeguarsi alla ri-chieste del mercato e dei consumato-ri, cambiando, se necessario, addirittu-ra attività produttiva. I dati statistici dimostrano che l’occu-pazione al femminile in agricoltura non è vista come la semplice perpe-

tuazione di una tradizione o, peggio, come un ripiego occupazionale di scarso pregio. Le donne che lavorano in aziende agricole, delle quali sono spesso alla guida, dichiarano di per-cepire una soddisfazione rilevante da tale occupazione.Soprattutto l’agriturismo è “donna”, così come la vendita diretta. Nell’at-tività agrituristica le donne rappre-sentano circa il 46% del totale e sono in continuo aumento, rappresentando una risorsa importante che conferma scelte di vita e di alta professionalità. Sono il filo che unisce tradizione e in-novazione, la famiglia con l’imprendi-toria femminile.

lAVoro: l’imPresA AgricolA e’ donnA e gioVAnePUGLIA NELLA TOP TEN NAZIONALE +49,3% NEI CAMPI

agricoltura

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P urtroppo il momento è de-licato non solo per la no-stra situazione locale, ma

soprattutto per le situazioni interna-zionali createsi per via di una politica poco pragmatica e di cui ora scontia-mo le conseguenze, vedasi l’embargo con la Federazione Russa, e la “Brexit” i cui temuti sviluppi si vedranno nei prossimi mesi!”. Così il presidente APEO (Associazione Pugliese Espor-tatori Ortofrutta), Giacomo Suglia, du-rante l’ assemblea ordinaria dei soci, svoltasi lo scorso 20 giugno. Tra i temi affrontati, oltre al rinnovo del Consiglio Direttivo per il triennio 2016-2018, che ha visto riconfermati i vertici APEO, anche l’organizzazione di un convegno da svolgersi il prossi-

mo 4 luglio 2016 dal titolo: “Sviluppo e occupazione nel settore agricolo pugliese: la filiera virtuosa”. Suglia spiega: “A maggio siamo stati ospi-ti presso la sede centrale dell’INPS a Roma, dove è emersa l’esigenza di organizzare un momento di incontro per far luce sulle molteplici regole scritte con eccessiva disinvoltura, al punto da essere inapplicabili nel-la realtà”. “Mi riferisco al problema dei problemi: il Contratto di Lavoro! Come tutti ben sappiamo, e per tutti intendo parti datoriali, sindacati, etc., tale contratto è sempre stato applica-to solo in teoria, in quanto la pratica è ben altra cosa! Inizialmente abbiamo incontrato diffidenza da parte delle diverse figure politiche e istituzionali

Proposto convegno nazionale

APeo rilAnciA il temA del lAVoro in AgricolturA

agricoltura

14 www.foglie.tv

a convenire con quanto da noi soste-nuto, ma con l’evidenza dei fatti ora tutti concordano che si debba porre rimedio, fare chiarezza e rendere il contratto realmente esigibile”. “Sarà una dura lotta - scrive ancora Suglia - ma necessaria per portare chiarezza in un settore fondamenta-le per l’intera società civile. I tempi sono cambiati, la società si è evoluta e per la demagogia e burocrazia non c’è più tempo! Dopo aver dato dele-ghe da parte di molti di noi a Con-fagricoltura, abbiamo un nostro rap-presentate, Massimiliano Del Core, a portare avanti le nostre istanze. Que-sta iniziativa ha dato un risultato po-sitivo, aver bloccato le trattative con i sindacati, e aver dimostrato la nostra fermezza nel voler fare chiarezza sui rapporti di lavoro basati su paghe ef-fettive e non teoriche. Naturalmente la trattativa sarà dura, ma inevitabile

per cambiare strutturalmente e defi-nitivamente un sistema fuori tempo”. Oltre alle difficoltà e alle preoccupa-zioni espresse dai soci, con particolare riguardo ai temi della burocrazia, del cambiamento climatico e dei mercati, Suglia rivendica quanto di buono è stato fatto nel corso del 2015: “Abbia-mo ospitato due funzionari del Mini-stero della Salute canadese, per poter riaprire l’esportazione diretta dell’uva in Canada, e ci riamo praticamente riusciti grazie al contributo econo-mico di 14 aziende nostre, 2 azien-de siciliane e una della Basilicata”. BREXIT - Futuro assai incerto per l’export del settore agroalimentare pugliese verso l’isola britannica, dopo la vittoria dei ‘leave’ al referendum con cui la Gran Bretagna ha deciso di uscire dall’Unione Europea che andrà avanti a 27. La Puglia rappre-senta circa il 3% delle esportazioni

complessive italiane in Gran Breta-gna. Pertanto, la decisione del popolo britannico che ha decretato la vitto-ria degli euroscettici e l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea rimette in discussione l’andamento degli scambi commerciali pugliesi verso il Paese da oggi extracomuni-tario’ che valgono circa 93 milioni di euro, perché saranno da rivedere dazi, regole, svalutazione della sterlina. Il valore delle esportazioni del setto-re agroalimentare pugliese segnano una crescita del 10,5% su base annua sotto la spinta dell’ortofrutta barese. Prodotti lattiero caseari, ortofrutta e vino sono i prodotti alimentari Made in Italy maggiormente richiesti. La bi-lancia commerciale agroalimentare è dunque fortemente sbilanciata a favore dell’Italia con le esportazioni che superano di 4,6 volte le importa-zioni.

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Excelero è un regolatore di crescita a base di Acido S-Abscissico (S-ABA), un ormone vegetale di origine na-turale: un principio attivo unico che può migliorare lo sviluppo della co-lorazione degli acini nel grappolo.In condizioni ambientali ottimali le uve producono S-ABA in quantità sufficiente consentendo un rapido

sviluppo della colorazione e una pigmentazione soddisfacente per produrre uve rosse d’importanza commerciale.Purtroppo in molti paesi produttori alcune cultivar di uva da tavola, tra cui Crimson Seedless, spesso non colorano come dovrebbero, a causa delle elevate temperature estive e

delle ridotte escursioni termiche che riducono l’accumulo di antocia-ni nella bacca (Peppi et al., 2006). Questo fenomeno si verifica in par-ticolar modo nelle regioni a clima caldo, dove le temperature estive inibiscono l’accumulo di antociani nella buccia delle cultivar a bacca rossa (Spayd et al., 2002).

Da Sumitomo Chemical Italia un nuovo fitoregolatore a base di Acido S-Abscissico (S-ABA): un principio attivo unico, sviluppato da Valent BioSciences Corporation, per la colorazione dell’uva da tavola

Excelero rappresenta un nuovo strumento a disposizione per i produttori di uva da tavola che consente di rendere uniforme il colore dei grappoli, di anticipare la raccolta dell’uva e di “concentrarla” nel primo passaggio, quindi di contenere i costi della manodopera massimizzando così la resa.

Per accelerare e favorire la colorazione delle varietà rosse di uva da tavola

excelero

N° 12 - 1 LUgLIO 201615

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www.foglie.tv16

IndIcazIonI d’ImpIego

Effettuare 1-3 applicazioni di Excelero partendo dall’invaiatura partendo dall’invaiatura fino alla raccolta con un intervallo minimo di 7. La dose massima per ettaro non deve superare i 4 litri per singolo tratta-mento con volumi d’acqua pari a 1.000l/ha.

Excelero non viene traslocato all’interno dei tessuti, ma agisce per contatto: risulta quindi fondamentale l’irrorazione mirata sul grappolo e la rimozione delle foglie per agevolare la bagnatura dello stesso.

puntI dI forza e vantaggI per Il produttore:

• aumenta colorazIone bacca

• ampIa fInestra dell’applIcazIone

• nessuna Influenza I parametrI qualItatIvI (consIstenza della bacca, grado zuccherIno °bx, ph e acIdItà tItolabIle) dell’uva

• sIncronIzzazIone della raccolta:

- costI dI produzIone rIdottI con mInorI stacchI alla raccolta

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Scarica la brochure Excelero su www.sumitomo-chem.it

Excelero è un marchio Valent BioSciences Corporation, USA

Agrofarmaco autorizzato dal Ministero della Salute a base di Acido S-Abscissico n. di registrazione 16320. Usare i prodotti fitosanitari con precau-zione. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto. Si richiama l’attenzione sulle frasi e simboli di pericolo riportati in etichetta. È obbligatorio l’uso di idonei dispositivi di protezione individuale e di attrezzature di lavoro conformi (D. Lgs. 81/2008 e ss. mm.).

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18 www.foglie.tv

a breve verranno pubblicati i pri-mi bandi della Mis. 16 del PSR Puglia 2014-2020, che finanzia-

no fino ad 1 mln di Euro i progetti di trasferi-mento dell’innovazione in agricoltura.Si tratta di un’opportunità imperdibile per le Aziende Agricole, e di un’occasione preziosa per la PMI di settori afferenti e per il mondo dell’Innovazione.

Per presentare nel dettaglio questa op-portunità, la divisione Innovation Broker di Vueffe Consulting sta realizzando incontri mi-rati presso i centri d’eccellenza dell’agricoltura Pugliese. Recente tappa di questo percorso è l’evento del 23 giugno a Conversano, presso la Coop. Viva Frutta, che ha visto la partecipazione di numerose aziende ortofrutticole e di im-

portanti interlocutori della filiera quali l’O.P. Arca Fruit (con il Presidente Sergio Curci), l’APEO – Ass. Produttori Esportatori Orto-frutticoli e la società di ricerca Agreenment srl.Obiettivo di questo intenso lavoro di ascolto diretto delle Azienda Agricole è individuare le reali necessità di innovazione e sviluppo dei Produttori, per fornire loro risultati con-

il Psr FinAnZiA il trAsFerimento dell’innoVAZione in AgricolturASeminario Filiera Ortofrutticola del 23 Giugno

Un’iniziativa di Vueffe Consulting srl

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creti e misurabili.Il modello collaborativo della Mis. 16 preve-de infatti la creazione di “Gruppi Operativi” costituiti da diversi attori (imprese agricole e non, ricercatori, consulenti, distretti, ecc.) che – grazie alla mediazione di Innovation Brokers – individuino esigenze comuni, pri-oritarie per l’imprenditoria agricola, metten-dole in relazione con le soluzioni offerte dal sistema della conoscenza.Ciascun G.O. costruirà il proprio “Progetto Pi-

lota per lo sviluppo di prodotti, processi e tec-nologie”, che potrà essere finanziato fino ad 1 mln di Euro, mirato a trasferire alle Aziende Agricole vantaggi produttivi, qualitativi ed economici.Ma non finisce qui! I Gruppi Operativi po-tranno accedere anche a Horizon2020 e/o a successive misure di MISE o MIPAAF, per dare continuità ai Progetti grazie ad ulteriori contributi.Come detto da S. Curci, presidente dell’O.P.

Arca Fruit: “E’ un’opportunità che gli agricol-tori non dovrebbero farsi scappare”.VUEFFE CONSULTING SRL è società di con-sulenza agronomica. In veste di Innovation Broker crea ed ottimizza sinergie virtuose tra imprese agricole/agroindustriali, opera-tori della ricerca/innovazione ed aziende di settori affini. Divisione Innovation Borker - Dr. Agr. France-sco Vendola / Dr.ssa Anna Ressa; 080.3513564 - [email protected]

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I l 16 marzo 2016 Sipcam Italia ha ottenuto dal Ministero della Sa-lute l’autorizzazione alla vendita

del nuovo antibotritico 3Logy . La bo-trite è una delle avversità più temute da viticoltori e cantine perchè incide negativamente tanto sulla produzio-ne quanto sulla qualità delle uve, in prossimità della maturazione e della raccolta. Per questa ragione Sipcam Italia ha sviluppato una soluzione efficace nella difesa di produzioni e qualità che garantisse al tempo stes-so il libero accesso ai mercati. 3Logy è un concentrato di innovazione e, in

un solo prodotto, offre la possibilità di conciliare le necessità del viticol-tore di controllare la botrite con i re-quisiti delle filiere del vino e dell’uva da tavola. 3Logy è la combinazione di 3 nuovi principi attivi, Eugenolo, Geraniolo e Timolo, che assicurano un’elevata attività nei confronti del-la botrite e prevengono i fenomeni di resistenza grazie al loro originale meccanismo di azione. La sua innova-tiva formulazione GO – E tm garanti-sce un rilascio modulato dei principi attivi in presenza delle condizioni favorevoli allo sviluppo della botrite,

liberando l’attività fungicida. 3Logy è l’unico antibotritico che può essere applicato dall’invaiatura fino a pochi giorni dalla raccolta fino a 4 volte ed è esente dai Limiti Massimi di Resi-duo, favorendo quindi ampio accesso ai mercati internazionali dell’uva e del vino. In occasione di “Enovitis in Campo 2016” tenutosi presso l’az. Vi-tivinicola “Torrevento” , Sipcam italia ha presentato ai numerosi agricoltori e addetti ai lavori accorsi il suo nuo-vo formulato. Inoltre Sipcam Italia è stata presente con una prova demo di campo (foto 1 e 2).

siPcAm itAliA PresentA il nuoVo Antibotritico 3logyIn occasione di “Enovitis in Campo 2016”

20www.foglie.tv

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g li oli preziosi da olivicol-tori dilettanti continuano a crescere e a farsi nota-

re” Questo il lusinghiero bilancio del Concorso monopolitano “Olio di Fami-glia” – giunto alla V edizione - che ha fatto della valorizzazione delle micro-produzioni olivicole la sua bandiera. Un ‘esaltante riconoscimento all’opera continua e appassionata di un’impo-nente fetta dell’agricoltura italiana, appunto a conduzione famigliare che rappresenta il 70% della superficie coltivata. L’edizione 2016, complice un’annata olivicola feconda, ha visto concorrere 56 campioni di oli vergini provenienti da diverse regioni italiane ma anche dai paesi del bacino medi-terraneo. A meritare il primo premio è stato l’olio prodotto da Maria Berdini di Montegranaro –Fermo- ; il secondo è stato aggiudicato da Nicolò Gentile

di Monopoli; il terzo è andato a Tonio Ruggiero residente a Vallo di Lucania (SA). Mentre la menzione specia-le “Giovane produttore” è andata ad Elena Bruschi di Monopoli, al Circolo Molino Lingarda di Settimo Vittone (TO), a Paolo Chialà di Locorotondo e a Marco Montorsi di Milano. Come ogni anno la premiazione dei vin-citori è avvenuta nella “festa di fine concorso”: una sorta di serata a tema con momenti ricreativi e formativi , perché lo scopo del premio è anche quello di diffondere saperi e buone prassi, elevando qualitativamente gli oli dei cosiddetti “non professionisti”. La lodevole iniziativa è stata orga-nizzata presso la Masseria Lama dei Taveri – Az. Agricola Sorelle Barnaba -,partner dell’evento con Chemiservi-ce, l’Ass. Terrasud, l’Ass. Puglia Sinergia, Olio Officicna Festival di Milano e il

“olio di FAmigliA”: ArchiViAtA lA V ediZionePremiati i vincitori nella rituale festa di fine concorso

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Comune di Monopoli. “Il premio si è affermato grazie ai suoi saperi – ha premesso Mimmo Lavacca ideatore del concorso –“.Saperi dispensati di vol-ta in volta dalle risorse professionali coinvolte, in testa il Laboratorio d’a-nalisi Chemiservice fondato nel 1991 dal dott. Giorgio Cardone (scomparso prematuramente quest’anno) ,leader nella caratterizzazione chimico-fisica delle sostanze grasse vegetali e la dott.ssa Anna Neglia capo panel del Premio Biol.”Non tutti gli oli in gara sono risultati extravergini – ha spie-gato la dott.ssa Valentina Cardone - . La rottura dei frutti per motivi diversi innesca processi di ossidazione che incidono sull’acidità e sulle caratte-ristiche organolettiche . Ricordo – ha

aggiunto – che anche i difetti senso-riali come rancido, avvinato e simi-li, rendono un olio non extravergine –“. Sebbene, ha incoraggiato la dott.ssa Neglia “i difetti aromatici in pas-sato erano più persistenti. Si è evoluta la qualità come pure sono sempre più assortite le categorie dedite all’attivi-tà contadina e all’olivicoltura. Quanto all’annata – ha commentato l’esperta – è stata discreta , ma non abbiamo avuto profumi eccezionali, forse per la siccità”. La serata è stata poi arricchita da inediti contributi etici: la testimo-nianza diretta di Antonio Giampie-tro, curatore del progetto “Talenti del Gusto”, nonché allievo del 1° “Corso di assaggiatori di oli d’oliva dedicato a giovani non vedenti tra i18-35 anni”, e

di Monica Oreste dell’Ass. Sustainable Apulia, organizzatrice del corso con la Coop Progetto 2000. Iniziativa finan-ziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gio-ventù e del Servizio Sociale Naziona-le e patrocinata dall’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Trattasi del primo progetto pilota sull’intero terri-torio nazionale che mira a valorizzare le abilità sensoriali dei non vedenti e le competenze di giovani laureati e professionisti. In particolare, ai giova-ni non vedenti, si vuole dare un’oppor-tunità di accrescimento professionale e di intraprendere un percorso di svi-luppo d’impresa, attraverso l’iscrizio-ne nell’elenco nazionale dei tecnici esperti in assaggio di olio evo.

di Paola DILEO

agroalimentare

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L a Puglia è la regione più at-trattiva del Sud e tra le più attrattive di Italia. Oggi a

certificarlo è la Svimez in uno studio pubblicato sull’ultimo numero della Rivista Economica del Mezzogiorno”. Così il presidente della Regione Mi-chele Emiliano e l’assessore regiona-le allo Sviluppo economico Loredana Capone commentano la ricerca rea-lizzata da Dario Musolino dal titolo “L’attrattività percepita da regioni e province del Mezzogiorno per gli in-vestimenti produttivi” che colloca la Puglia al primo posto tra le regioni del Sud con un indice di attrattività di 2,47.“Per la nostra regione è un riscontro importante – spiega il presidente Emiliano - perché vuol dire che ha funzionato l’intero sistema Puglia: il tessuto produttivo sviluppato e di-namico, la maggiore accessibilità in

termini di infrastrutture e servizi di trasporto e logistici, gli investimenti enormi della Puglia in ricerca, inno-vazione e internazionalizzazione. Ab-biamo settori considerati performanti a livello mondiale, penso alla mec-catronica e all’aerospazio, ma anche settori, come l’abbigliamento e il mo-bile, che stanno vivendo una stagio-ne di ripresa. E, cosa importante, tutti questi elementi si integrano in una terra unica e accogliente per vocazio-ne, meravigliosa in ogni suo angolo, ideale da visitare e da vivere”.“Oggi la Puglia rappresenta una scel-ta ricca di vantaggi per le imprese e per gli individui – dichiara l’assesso-re Capone - una regione dove è van-taggioso investire per il pacchetto di incentivi regionali, ma dove è anche piacevole lavorare e soprattutto vive-re. Questi elementi di attrattività di cui spesso parliamo negli incontri in

Italia e all’estero oggi ricevono un ri-conoscimento di carattere scientifico. Non possiamo che essere fieri”.Condotto su un campione di 225 im-prese con sede in Italia, di diversi set-tori merceologici e almeno 20 addet-ti, lo studio si propone di analizzare in quali regioni e province italiane gli imprenditori preferiscano inse-diare un’azienda, e per quali motivi. L’analisi è stata condotta attraverso la somministrazione di un questionario formulato ad hoc, in cui era richie-sto di assegnare a regioni e province punteggi compresi tra 1 (molto sfavo-revole) a 5 (molto favorevole). Con un punteggio superiore a 4 su 5 si collo-ca la Lombardia, seguita da Emilia Ro-magna (3,92), Veneto (3,86), Piemonte (3,58), Abruzzo (2,59) e Puglia (2,47), sesta in assoluto ed in testa alle re-gioni del Sud, con la Calabria ultima in classifica (1,73).

dAti sVimeZ: PugliA trA le regioni Più AttrAttiVe d’itAliALa soddisfazione di Emiliano

di Donatello FANELLI

Turismorurale

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m ONOPOLI - Convertire l’area “ex Casermette” in una struttura polifun-

zionale con tanto di verde pubblico, spazi ricreativi e un farmer market. è la proposta del locale Partito De-mocratico sulla destinazione d’uso di un’area demaniale che si accinge a diventare proprietà del Comune di Monopoli. La lungimirante idea è stata recentemente presentata alla città in una serata a tema. Per l’occasione erano presenti la sen. PD Colomba Mongiello ( membro della commissione Agricoltura e agroali-mentare), l’on. Dario Ginefra, (membro della commissione permanente Atti-vità Produttive) il direttore Coldiretti Bari Marino Pilati, il presidente Ente Autonomo Fiera del Levante Bari Ugo Patroni Griffi, Il segretario PD Mono-poli, Vito Diroma e il consigliere co-munale PD Paolo Comes. “L’area in oggetto - ha premesso il consigliere Comes – sta per essere ceduta dal Demanio al Comune di Monopoli , attendiamo solo il frazionamento perché alcuni lotti resteranno de-maniali. Un’area che s’inserisce in un quartiere densamente urbanizzato, pertanto riteniamo che possa assol-vere funzioni nodali per l’economia e

la socialità cittadina”. Di qui l’invito ad un dibattito serio per il miglior riuso delle “ex casermette”. Piena adesione all’idea di un farmer market come esempio di riconversione urba-na è stata assicurata dalla senatrice Mongiello che ha esordito: “Sono qui per sponsorizzare questo progetto nel solco di un’azione riformatrice e di uno sviluppo sostenibile”. Un chia-ro riferimento è andato al consumo di suolo e alla legge in approvazione al senato per porre un freno all’inar-restabile spreco di terreno agricolo utile, sacrificio di un’urbanizzazione selvaggia. “Perché non rigenerare invece alcuni quartieri – lamenta la senatrice PD -; siamo in preda a un nuovo colonialismo, i paesi balcani-ci , Albania in testa, sono diventati le nuove frontiere dello sfruttamento agricolo. Ben vengano quindi pro-getti come questo di Monopoli che recuperano manufatti dismessi e va-lorizzano il territorio e le sue produ-zioni”. Sull’opportunità di un farmer market nella cinta urbana, osserva:” L’Italia conta oggi oltre 500 mercati a km 0. Una tendenza in crescita , per-ché il consumatore è divenuto più consapevole nelle scelte alimentari; richiede cibo tracciabile e più fresco.

La grande distribuzione organizzata per esempio, non tratta i cibi tipici locali. Con questo mercato s’intende valorizzare l’agroalimentare tipico pugliese, quindi olio, vino, ortofrutta, che vengono prodotti in grandi quan-tità e varietà, ma spesso a noi stessi inaccessibili per storture nella filiera che vanno corrette, salvo poi raffor-zare quel turismo enogastronomico di ritorno per l’approvvigionamen-to delle scorte pugliesi , divenuto quasi un must”. Non sono mancati accenni al piano olivicolo e cereali-colo nazionali che daranno un forte impulso al settore agricolo regiona-le. Nel suo accorato intervento pro filiera corta, la senatrice Mongiello, ha ricordato:”Va incrementata non solo perché stabilisce un rapporto di-retto tra produttore e consumatore, ma anche perché assolve¬ una grande funzione di sostenibilità ambientale”, riducendo le emissioni di CO2 legate al trasporto merci su grandi distanze. “Quindi con la spesa dal contadino faccio bene alla mia terra e ne gua-dagno in salute. Una filosofia di vita da condividere per dare slancio alla nostra economia e agricoltura, fatta prevalentemente da piccole imprese a conduzione famigliare”.

L’ idea progettuale avanzata dal locale PD

un FArmer mArket A monoPoli?di Paola DILEO

agroalimentare

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A livello europeo, il riscaldamento globale ha determinato un aumen-to della temperatura annuale di circa 1°C e ,nelle diverse latitudini, una variazione delle precipitazioni con un aumento del 40% nei paesi del nord Europa e una riduzione del 20% nel sud dell’Europa (Maracchi et al. , 2005). Negli ultimi anni l’a-nomalo andamento climatico sta avendo un grande impatto sull’a-gricoltura italiana sia dal punto di vista agronomico sia economico. Gli agricoltori stanno ancora facendo la conta dei danni dovuti ad una primavera caratterizzata da piog-gia, grandine, trombe d’aria, alla-gamenti che già sono chiamati ad affrontare le problematiche legate alle alte temperature del perio-do estivo, in particolare sulla Vite. L’attenzione verso il miglioramento della qualità dei vini è aumentata, soprattutto sull’aspetto riguardante la qualità della materia prima: l’uva. I problemi derivanti dall’utilizzo di

una scarsa qualità dell’uva possono essere attenuati e non di certo ri-solti durante il processi di vinifica-zione, viceversa attraverso l’utilizzo di una materia prima di alta qualità, quest’ultima può essere valorizza-ta attraverso un attento processo di vinificazione. Perciò l’enologo deve conoscere e possedere tutti gli strumenti idonei per individua-re la composizione delle uve. Per molti di questi parametri l’enolo-go possiede già tutti gli strumenti e le conoscenze che invece ancora non ha per la determinazione di altri , molto cruciali, per il risulta-to enologico come: il potenziale aromatico e quello polifenolico. Stress in invaiatura e ricadute sulla qualità dei vini - La maturazione fenolica delle uve, cioè la biosin-tesi degli antociani totali durante la fase fenologia dell’invaiatura fino alla maturazione, è uno degli aspetti più importanti e centrali per la determinazione della qualità

del vino. Gli stress in post invaiatura, durante la sintesi degli aromi e degli antociani, possono influenzare nega-tivamente la composizione dell’uva e la qualità dei vini. Per queste due classi di composti la situazione di stress in post invaiatura è più di-sastrosa rispetto alle proantocia-nidine e agli acidi idrossicinnamici la cui sintesi avviene prima della fase dell’invaiatura. In questi casi, soprattutto nelle annate caratteriz-zate da climi caldi, si assiste ad un crollo della concentrazione ed un arresto dell’accumulo dei composti, che a prescindere dalle forme di al-levamento, portano alla perdita di oltre il 50% dei pigmenti antocia-nici in circa sette giorni. Di conse-guenza, per evitare il deterioramen-to della composizione della materia prima e della qualità dei vini, biso-gna intervenire attraverso soluzioni efficaci, innovative ed a basso im-patto ambientale tali da preservare la qualità delle produzioni.

I cambiamenti climatici sono uno dei fattori responsabili della qualità delle colture e possono influenzare la maturazione, il rapporto pianta-ambiente in relazione alla precocità di maturazione, la scelta della data di raccolta, l’equilibrio nei componenti organolettici, la natura e l’espressione dei profumi, il colore . Sono molte le questioni aperte riguardo agli effetti del cambiamento climatico, in particolare come l’au-mento della temperatura media influenzerà le colture.

La soluzione Valagro per gestire lo

stress dA cAldo

Figura 1. Accumulo dei composti dell’uva per quanto riguarda la dimensione relati-va e il colore delle bacche dopo la fioritura. Kennedy, 2002, grafico con modifiche ap-portate.La soluzione di Valagro: il MEGAFOL Il Me-gafol rappresenta la soluzione di Valagro nell’affrontare momenti di forte stress abiotici per la Vite.Il formulato, venduto con successo in più di 80 paesi nel Mondo, rappresenta un indi-spensabile strumento per favorire il supe-ramento degli arresti vegetativi dovuti a stress ambientali di varia origine. Al tempo stesso, stimola la crescita della Vite e mi-gliora l’efficacia dei trattamenti ad esso associati. Megafol è costituito da un com-plesso di matrici organiche di natura esclu-sivamente vegetale, biologicamente attive

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Figura 2 Biomassa digitale - Dimensioni delle piante misurate attraverso immagini ortogo-nali ottenute da una fotocamere RGB (rosso-verde-blu). I risultati ottenuti nelle prove sperimentali condotte alle diverse latitudini e nelle diverse condizioni ambientali, hanno confermato quanto l’investigazione scientifica (genomica, fenomica, proteomica, metabolo-mica) aveva indicato: il raggiungimento di una condizione fisiologica ottimale della pianta in grado di preservare e supportare al meglio le performance agronomiche e produttive, sia in termini qualitativi che quantitativi. In par-ticolare, i risultati riportati nella Tabella 1 e 2 indicano che il Megafol anticipa la maturità fenolica delle uve, mostrando un alto conte-nuto di zucchero (circa + 1,0 ° Brix) nel mosto, e un aumento del potenziale degli antociani (+ 33.1%) e dell’indice dei polifenoli totali (TPI, + 18,7%) nelle uve rispetto al testimone non trattato

che derivano dall’esclusiva tecnologia Gea-Power (GEA931). Applicato nei momenti dif-ficili come ad esempio stress da alte tem-perature, grazie all’azione sinergica delle componenti vegetali, consente di superare rapidamente e brillantemente gli arresti di crescita vegetativa. Inoltre, quando appli-cato regolarmente, consente un equilibrato sviluppo vegeto- produttivo della Vite.MEGAFOL contiene ingredienti attivi natu-rali accuratamente selezionati combinati in maniera unica con una specificità d’azione rispetto alla soluzione necessaria.Questi elementi hanno un ruolo fisiologico molto importante nella risposta della pianta a condizioni di stress.Essi agiscono da osmo-liti organici, che attivamente proteggono contro lo stress osmotico, la siccità, la sa-linità e le temperature elevate. L’accumulo intracellulare di questi composti favorisce la ritenzione idrica all’interno delle cellu-le, proteggendole dalla disidratazione e regolando l’apertura degli stomi e la per-meabilità della membrana. Inoltre, quando applicato prima, durante e dopo un even-to stressante, gli amminoacidi specifici nel prodotto forniscono un ottimale aiuto per la prevenzione ed il recupero delle princi-pali funzioni metaboliche.Nel caso siano compromesse funzioni vitali, questi aminoacidi contribuiscono alla rapi-

da ripresa della crescita della Vite.Evidenze scientifiche: approccio genomico, fenomico Tutte le soluzioni proposte da Valagro derivano dalla piattaforma tecnologica esclusiva adottata per mettere a punto le nostre specialità nutrizionali: GeaPower . GeaPower certifica un approccio di ec-cellenza che utilizza le Scienze Omiche ( genomica,fenomica, proteomica e metabo-lomica) al fine di decifrare i trigger genetici e molecolari per ottenere risposte fisiologi-che specifiche nei sistemi vegetali. Questo ci aiuta a comprendere le modalità di azio-ne dei nostri prodotti. Grazie a queste tec-nologie, è possibile analizzare più di 3.000 campioni al giorno per mappare le risposte fisiologiche in diverse condizioni ambientali. Analisi genomicaL’approccio genomico analizza l’attività dei singoli geni in seguito all’applicazione del formulato e valuta quale ciclo metabolico è stato attivato. Possiamo così capire il vero contributo di ogni componente in maniera totalmente oggettiva, accertando gli effetti dell’applicazione dei nostri prodotti. Nello specifico, quando le piante subiscono un forte stress legato alle alte temperature, si nota un aumento nella sintesi delle Heat Shock Protein (HSP).Le piante trattate con Megafol evidenziano una sovraespessio-

ne pari a 5 volte rispetto al testimone non trattato. Questo significa che la pianta, in virtù di tale applicazione, è pronta a met-tere in atto strategie volte al superamen-to dello stress legato ad alte temperature. Analisi fenomicaLo studio del Megafol attraverso l’approccio fenomico è stato eseguito presso la struttu-ra di Metapontum Agrobios situato nella re-gione Basilicata ed è stato possibile grazie alla stazione di rilevamento digitale Lem-natec Scanalyzer 3D. L’approccio fenomico si occupa di studiare lo sviluppo delle pian-te e rilevare in maniera completamente og-gettiva e senza errori i seguenti parametri: • morfologia, architettura, colore delle fo-glie (attraverso la luce RGB – Red Green Blue- immagini nel visibile); • morfologia ed attività radicale; differenze nel contenuto idrico ed altri importanti pa-rametri (sostanza secca) attraverso i raggi NIR – near infrared – immagini nel vicino infrarosso) • efficienza fotosintetica (attraverso i raggi UV-fluorescenza).Nel grafico (Figura 2) è riportata la variazio-ne di biomassa vegetale nelle diverse pian-te dopo l’applicazione di un forte stress di alta temperatura mediante un generatore di aria calda in ambiente protetto.

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In conclusione,nei vini di fa-scia medio-alta, il processo di vinificazione può attenua-re ma non certo risolvere i problemi derivanti da un’in-sufficiente qualità della ma-teria prima. Nel nostro Pae-se sovente abbiamo annate agrarie caratterizzate da alte temperature particolarmente in momenti cruciali nella Vite come durante l’invaiatura.Ricorrendo in questi casi ad applicazioni mirate con il

formulato Megafol di Vala-gro abbiamo avuto un ottimo superamento delle situazioni di stress aiutando la Vite a produrre mosti con un indi-ce di colore, grado zuccheri-no, contenuto di antociani e polifenoli totali superiori ri-spetto al testimone non trat-tato. Tali parametri risultano essere di importanza strate-gica per produrre vini di qua-lità con grande attrattiva sui consumatori per via di diver-

si fattori, fra i quali partico-lare rilievo viene attribuito ai composti coloranti ed ai profumi (polifenoli ed aromi) che ne definiscono la tipici-tà e la personalità. Inoltre, la maggior suscettibilità all’in-vecchiamento, legata alla ricchezza in fenoli, contribu-isce ad aumentare la varietà di note sensoriali espresse e conseguentemente la diver-sificazione di prodotti pre-senti sul mercato.

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GAL SuD EST BARESEiniziati i focus group sul territorio

PSR PuGLIAnuove opportunità per il comparto ortofrutticolo

finanziamenti a fondo perduto per l’inno-vazione nella filiera ortofrutticola con effi-cienza energetica, qualità dei prodotti, so-stenibilità delle produzioni e dei costi quali asset da perseguire ed analizzare: questi i temi dell’incontro organizzato dalla Vueffe consulting a conversano.

presenza in grande stile per adama italia all’e-dizione 2016 di “enovitis” svoltasi all’az. agri-cola torrevento a corato (Ba). oltre a essere presenti con un proprio stand, adama italia ha organizzato un convegno sull’evoluzione futu-ra della vite.

il Gal Sud est Barese prosegue la proget-tazione partecipata della nuova strategia di sviluppo locale con un ciclo di focus group sui principali settori di interesse del territorio. a “inaugurare” gli incontri, strumenti di confron-to per raccogliere ed identificare fabbisogni e necessità degli operatori locali.

SPECIALE ENOVITIS 2016evoluzione futura della vite con ADAMA

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P rimi bilanci per l’an-nata 2015/16 del kiwi. Agricoltori e imprese

commerciali da diverse parti d’Italia, raccontano di una re-altà variegata, con luci e ombre. I produttori che sono riusciti a ottenere calibri interessanti, con pezzature buone da 100-140 grammi, hanno avuto una  PLV-Produzione lorda vendibile in-teressante mentre coloro che hanno avuto problemi derivanti ad esempio dal clima o per al-tre motivazioni, raccogliendo un prodotto piuttosto piccolo, sono rimasti delusi. Non dimentichia-mo che la produzione è stata abbondante un po’ ovunque, ma spesso con pezzature piuttosto piccole anche nelle altre nazioni a noi concorrenti. Realtà asso-luta (e che vale anche per altre colture) è che il mercato, in una situazione di globalizzazione, ri-chiede un prodotto di buona pez-

zatura e di alta qualità: con que-sta caratteristica si riescono ad ottenere prezzi discreti; il resto, invece, fa fatica. Molti produttori fanno rilevare che, fra le proble-matiche, c’è quella che le fatture di spesa si pagano, di solito, a 30-60 giorni, mentre i soldi dei kiwi conferiti in autunno, fin da settembre nel caso del kiwi gial-lo, per molti di loro non si sono ancora visti a mesi di distanza ( o perlomeno non nella loro tota-lità). In linea generale il mercato interno è saturo per sovrabbon-danza di prodotto; va meglio per l’estero ma anche in altre nazioni si è verificato un surplus produt-tivo che ha creato difficoltà alle nostre aziende: infatti il kiwi è una delle prime colture a livello mondiale a “soffrire” (o meglio “a far soffrire” i suoi addetti ) nella correlazione fra il quantitativo che viene prodotto e la richiesta dei mercati.

Il bilancio

AnnAtA dAi due Volti Per il kiwi itAliAno

agricoltura

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