foglie n.11/2014

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AgricolturA • AgroAlimentAre • turismo rurAle n° 11 • 15 giugno 2014 R La 14^ edizione “Frutticoltura e Mostra pomologica” La top ten dei cibi inquinanti: “vincono” le ciliegie cilene Il 21 giugno la quarta edizione di “Masserie sotto le Stelle” AGROALIMENTARE TURISMO RURALE Ancora una volta penalizzato il suD PAC AltrA occAsione mAncAtA

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AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

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AgricolturA • AgroAlimentAre • turismo rurAle n° 11 • 15 giugno 2014

R

La 14^ edizione“Frutticoltura e Mostra pomologica”La top ten dei cibi inquinanti: “vincono” le ciliegie cilene

Il 21 giugno la quarta edizione di“Masserie sotto le Stelle”

AGROALIMENTARE

TuRIsMO RuRALE

Ancora una volta penalizzato il suD

PA CAltrA occAsionemAncAtA

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Editoriale

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Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952

EditriceG.Ed.A. Giovani Editori AssociatiSoc. Coop. Via Alcide De Gasperi

11/13 - 70015 - Noci (BA)

Direttore responsabileVito Castellaneta

Grafica e impaginazione

Hanno collaboratoDonato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini,

Giuseppe Perrotta, Paola Dileo, Annalinda Laruccia,

Nica Ruospo, Maria Fortino, Gianni Colaianni,

Rino Pavone Annamaria Fanelli

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Arance, con nuova norma+200mln di kg all’anno in vendite e consumi

15 GIUGNO 2014 - N. 11 - ANNO 9

QUINdIcINAle dIAGrIcOltUrA

AGrOAlImeNtAretUrIsmO rUrAle

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di Vito Castellaneta

arà proibito in Italia produrre bevande che si definiscano arancia-ta ma che all’interno

non contengano almeno un quinto di succo d’arancia. A quattro anni di distanza dall’iniziativa “non la-sciamo sola Rosarno-coltiviamo gli stessi interessi” portata avanti dalla Coldiretti, la Camera dei Deputati ha approvato (217 si e 49 no) all’in-terno della “Legge Comunitaria”, la norma che innalza la percentuale di succo di arance nelle aranciate prodotte e commercializzate in Italia, portandola dal 12 al 20%. Il provvedimento aiuterà i produt-tori di arance e farà consumare più frutta ai giovani: sono previsti 200 milioni di chili di arance all’anno in più che saranno consumate dai 23 milioni di italiani che bevono bibite gassate, il che significa cin-quantamila chili di vitamina C in più. Una battaglia che pone l’Italia all’avanguardia nella indispensabile lotta per cambiare norme antistori-che ed avere l’indicazione di origine in etichetta che vuole la stragrande maggioranza dei cittadini e trova ostacoli solo dalle potenti lobby in-dustriali. La decisione concorre a migliorare concretamente la quali-tà dell’alimentazione e a ridurre le

spese sanitarie dovute alle malat-tie connesse all’obesità in forte au-mento. Non va peraltro dimenticato l’impatto economico sulle imprese agricole poiché l’aumento della percentuale di frutta nelle bibite po-trebbe salvare oltre diecimila ettari di agrumeti italiani con una esten-sione equivalente a circa ventimila campi da calcio, situati soprattutto in regioni come la Sicilia e la Ca-labria (non dimenticando le aree Gargano e Metaponto). Potremmo quindi essere ad un punto di svolta: è del 1961 che la legge permette di vendere bibite colorate “a base di agrumi” con un contenuto del loro succo limitato al 12%. Gli agricoltori hanno sempre sostenuto l’oppor-tunità di alzare questa soglia ma a vincere (sinora) era stata la lobby industriale preoccupata dei costi da affrontare per rinnovare gli impian-ti, per l’elasticità della domanda che potrebbe portare ad una riduzione di consumi rispetto ad un inevita-bile aumento di prezzo del prodotto (ma secondo ricerche di marketing, i consumatori sarebbero ben lieti di spendere qualche centesimo di euro in più per avere un aranciata più sana) , per la concorrenza ipotiz-zabile da parte di aziende straniere sottratte al vincolo.

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V

Agricoltura

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N°10 - 1 giugno 2014 7

sommario

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8 Pac: Martina, coMe sPendere i fondi Il Ministro ha incontrato gli assessori circa 60 Mln Per Puglia Nardoni, su accordo Pac 9 italia ed agricoltura divise a Metà I commenti del mondo politico11 sbloccate 28 Mila doMande Agricoltura: pagamenti PAC17 frutticoltura e Mostra PoMologica Giornata, presso i Vivai Giannoccaro

AGRICOLTuRA14 l’iMPortanza della vitaMina d Sole e salute15 5 regole Per coMbattere il deficit esporsi alla luce solare Pistacchi contro il diabete Bassi livelli di insulina in chi li mangia18 la toP ten dei cibi che inquinano Su podio ciliegie cilene22 olio di faMiglia 2014 primo premio a Riccardo Scamarcio24 Mondiali: allarMe a tavola dal parmesao a pomarola i Mondiali, coMe uno del Posto In Brasile con Scambiocasa.com

23 Masserie sotto le stelle Il 21 giugno la quarta edizione25 brindisi corfù con tenute rubino Partnership per la storica Regata Velica

AGROALIMENTARE

TuRIsMO RuRALE

16 ciliegie al fashion district Week end all’insegna del gusto25 gal seb in uMbria Per studiare valorizzazione del binomio vino territorio

MONdO GAL

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8 www.foglie.tv

Agricoltura

l Ministero delle politiche agri-cole alimentari e forestali co-munica che il ministro Maurizio Martina ha incontrato gli asses-

sori all’Agricoltura delle Regioni italia-ne, per definire l’attuazione nel nostro Paese della Politica agricola comune 2014-2020, che vale 52 miliardi di euro. A seguito della riunione è stato raggiunto un accordo sul testo base del ministero, assumendo le modifiche unitarie proposte dalle Regioni, che hanno portato alla definizione dell’in-tesa complessiva sul nuovo sistema di pagamenti diretti. Le scelte sono sta-te fatte, nonostante la riduzione delle risorse rispetto alla precedente pro-grammazione 2007-2013, privilegian-do un criterio di equità, rispettando l’equilibrio territoriale, sintetizzando le numerose istanze provenienti dai diversi settori e rafforzando gli ambiti strategici dell’agricoltura italiana.

ECCO LE DECISIONI - I soggetti beneficiari della Pac, con allargamento della ‘black list’ ed esclusione dai contributi delle ban-che, società finanziarie, assicurative e immobiliari. - Si è deciso di applicare una riduzio-ne del 50% dei pagamenti diretti sul-la parte eccedente i 150.000 euro del pagamento di base e del 100% per la parte eccedente i 500.000 euro. In tale ambito è stato valorizzato al massimo il lavoro in quanto dal taglio saranno esclusi i costi relativi alla manodope-ra, salari stipendi, contributi versati a qualsiasi titolo per l’esercizio dell’atti-vità agricola;- La definizione della figura dell’agri-coltore attivo;- La convergenza, dove si è scelto di con-siderare l’Italia come Regione unica; - Le misure di sostegno per le aree svantaggiate e di montagna, per le qua-li è stata individuata una diversifica-zione delle condizioni per essere con-siderati agricoltori attivi e un premio differenziato per il latte di montagna; - Si è deciso, inoltre, di intervenire in maniera integrata con altri strumenti quali i programmi di sviluppo rurale e

a Puglia – dichiara l’assessore regionale pugliese all’agricol-tura Nardoni - fruirà

di quasi 60 milioni di euro di aiuti accoppiati su base annua. Circa 1/7 dell’intero budget nazionale dedica-to, pari a 428 milioni. Si tratta di un dato che assume ancora più impor-tanza per gli agricoltori pugliesi se lo si confronta con i numeri di oggi,

che vedono assegnata alla Puglia una dotazione di circa 23 milioni nell’ambito dell’art.68, pari al 10% delle risorse nazionali. Un incre-mento in termini assoluti e relativi che testimonia il buon lavoro fat-to in questi mesi per valorizzare le prerogative dell’agricoltura puglie-se e mediterranea a favore dell’oli-vicoltura, il grano duro il pomodoro, la barbabietola e la zootecnia’’.

i

L

Il Ministro ha incontrato gli assessori all’Agricoltura delle Regioni italiane

PAc, martina spiega come spendere i fondi

Nardoni, con accordo su PAccirca 60 mln per Puglia

l’OCM ortofrutta attivando una misu-ra a favore del pomodoro da industria e una misura in favore della meccaniz-zazione nelle aree rurali.È stato anche stabilito che «nel 2016 verranno effettuate verifiche sull’ope-ratività e sull’attuazione delle nuove misure, alla luce anche delle scelte che verranno compiute dagli altri partner europei». L’accordo, ha commentato Martina, «arriva dopo un lungo lavo-ro con le Regioni che ci consente di scrivere un capitolo importante della nuova Pac. Abbiamo fatto scelte deci-

sive per il futuro e per il rilancio dell’a-gricoltura, guardando in particolare a settori strategici come la zootecnia e l’olivicoltura e programmando un pia-no proteico nazionale e il sostegno a colture come la barbabietola, il riso e il pomodoro da industria». Secondo il ministro sono «fondamentali anche le scelte di una più equa distribuzione delle risorse. Abbiamo privilegiato il lavoro e i giovani, proprio perché que-sto settore può essere protagonista del rilancio economico del Paese».

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9N°11 - 15 giugno 2014

ecisamente poco sod-disfatto il senatore Dario Stefàno, com-ponente della Commis-

sione Agricoltura a Palazzo Mada-ma e precedente coordinatore della Conferenza delle Regioni. “Siamo di fronte a un’Italia e a un’agricoltu-ra divisa a metà, con un occhio di preferenza a un settore che carat-terizza soprattutto una parte del Paese, spero solo casualmente, cioè la regione e l’area di provenienza del ministro Martina. L’Italia agri-cola divisa a metà tra Nord e Sud in una logica di autonome rivendi-cazioni non è strategica per gli in-teressi del Paese”, afferma Stefàno. I commenti del mondo agricolo - Positivi i commenti del numero uno di Coldiretti Lombardia, Ettore Prandini, e Roberto Moncalvo, pre-sidente nazionale. “Un plauso parti-colare all’assessore all’Agricoltura di regione Lombardia Gianni Fava per l’impegno dimostrato e al ministro del-le Politiche agricoli Maurizio Martina per gli importanti risultati ottenuti”, dichiara Prandini, sull’attuazione in Italia della Politica agricola comune 2020, che vale 52 miliardi di euro. “L’importante accordo raggiunto dal ministro e dagli assessori regionali – commenta il presidente di Coldiret-ti, Roberto Moncalvo - rappresenta un esempio positivo di politica che sa decidere in tempi brevi, nell’inte-resse dei veri imprenditori agricoli e contro rendite ormai insostenibili, superando i particolarismi dei vari territori ed effettuando scelte stra-tegiche per il futuro dell’agricoltu-ra e dell’agroalimentare italiani”. Giudizio “totalmente negativo”, con riserva di conoscere più approfondi-tamente i dettagli del documento ne-goziale, da Agrinsieme. “Si prefigura un’intesa politicamente insignificante e dannosa – scrive il patto di sindacato costituito da Cia, Confagricoltura e Al-leanza delle Cooperative - che mortifi-

D

I commenti del mondo politico ed agricolo

stefàno: “Italia ed agricoltura divise a metà, sempre a scapito del sud”

ca l’agricoltura italiana con misure ora poco incisive ora invece addirittura pe-nalizzanti per quegli operatori che fan-no crescita e occupazione per il Paese”. Pende più verso la bocciatura la valu-tazione di Copagri, che attende di co-noscere meglio i risvolti dell’accordo. “Come prima sensazione – dichiara il presidente di Copagri, Franco Ver-rascina - ciò che emerge parerebbe essere una sorta di spezzatino, che si-curamente non farebbe il bene dell’a-gricoltura italiana. Abbiamo un po-tenziale da valorizzare e da esaltare e non da disperdere. I nostri produttori agricoli sono stati penalizzati dal ta-glio effettuato sui fondi destinati al primo pilastro e non meritano, anche in considerazione di quanto il settore alla base del sistema agroalimentare Made in Italy ha espresso ed esprime in questa fase di crisi economico finanzia-ria, un’applicazione della Pac che non sia vera leva di sviluppo con evidenti ricadute positive. Noi eravamo e siamo per far prevalere l’interesse generale e per promuovere strategie funzionali alla produzione agricola italiana”. Il negoziato fra ministero delle Po-litiche agricole e Regioni italiane si chiude dunque con un esito che divide gli addetti ai lavori e che, an-cora una volta, sembra favorire il Nord Italia rispetto al nostro Sud. Di più, per l’ennesima volta più che la posizione politica del Mini-stro all’Agricoltura ha pesato la sua

posizione territoriale (leggi con-vergenze sul proprio territorio di appartenenza a scapito degli altri). Il testo base adottato è quello dell’ul-tima proposta avanzata dal Mipaaf, con alcune modifiche presentate uni-tariamente dalla Conferenza delle Re-gioni. Per la prima volta il Nord ha pre-sentato una proposta congiunta, tesa a sostenere con forza la zootecnia. Sostanzialmente, si può parlare di una vittoria di Lombardia, Emilia-Roma-gna (il cui assessore, Tiberio Rabboni, lamenta l’esclusione della frutta dagli accoppiati), Veneto, Piemonte, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Pro-vince autonome di Trento e Bolzano. I settori sui quali sono state concen-trate le risorse sono: zootecnia da carne e da latte, piano proteico e seminativi (riso, barbabietola e po-modoro da industria), olivicoltura. Per incentivare il lavoro giovanile, è prevista la maggiorazione degli aiu-ti diretti nella misura del 25% per i primi 5 anni di attività per le aziende condotte da under 40, assicurando il livello massimo di plafond disponi-bile, pari a circa 80 milioni di euro. Sul piano della convergenza inter-na, si è scelto di considerare l’Italia come una regione unica, in modo da non suddividere il massimale nazio-nale degli aiuti in quote regionali. Un’altra vittoria della Lombardia e delle Regioni ad alto valore medio dei titoli.

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11N°10 - 1 giugno 2014

n nuovo incontro tra i vertici di AGEA (Agenzia per le erogazioni in agri-coltura) ed i parlamen-

tari M5S della Commissione Agricol-tura della Camera per chiedere conto dell’evoluzione della situazione dei pagamenti PAC, bloccati ad ottobre 2013 a causa di possibili casi di frode ai fondi comunitari destinati alla Po-litica Agricola Comune. Si trattava di 22 mila domande uniche e 11 mila do-mande per i Piani di Sviluppo Rurale. “Il Commissario di AGEA e il nuovo Di-rettore pro-tempore (in carica fino al 31 maggio, cosa succederà dopo non ci è dato sapere) ci hanno spiegato che circa 5 mila domande non saranno messe in pagamento – dichiara il de-putato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S), componente della Commis-sione Agricoltura – mentre le restan-ti 28 mila sono state sbloccate da Agea

u

Entro il prossimo 30 giugno saranno liquidate le domande sottoposte al controllo e bloccate dall’ottobre scorso

Agricoltura: sbloccate 28 mila domande pagamenti PAc

dopo le dovute verifiche della Guardia di Finanza e, perciò, adesso potranno essere liquidate. Manca solo un ultimo controllo tecnico, sempre in capo ad Agea per la parte che la compete e per

la restante parte in capo alle agenzie pagatrici regionali, entro il prossimo 30 giugno. I coltivatori, a questo punto, sanno a chi rivolgersi per chiedere ul-teriori spiegazioni su eventuali ritardi”.

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13N°10 - 1 giugno 2014

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Sxxxxxxxxxxxza”

sxxxxxxxiAgricoltura

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l fabbisogno giornaliero di Vi-tamina D si raggiunge difficil-mente con l’alimentazione, ma fortunatamente la si può sin-

tetizzare esponendo la pelle ai raggi ultravioletti del sole in particolare d’estate.La Vitamina D è qualcosa di più di una “semplice” vitamina, infatti, la sua particolare struttura steroidea la rende un vero e proprio ormone una volta che è stata attivata, con i suoi re-cettori presenti in tutti gli organi. Per questo motivo ha un ruolo fondamen-tale in tantissime patologie.Garantire una giusta esposizione al sole e una quantità corretta negli ali-menti può essere una giusta strategia per evitare la supplementazione con integratori alimentari che, in alcuni casi e periodi dell’anno, può diventare indispensabile.La letteratura scientifica internazio-nale sta ponendo attenzione al ruolo della Vitamina D, anche in disturbi diversi dall’alterato metabolismo dell’osso. Infatti, da molto tempo si sa che il deficit di Vitamina D è asso-ciato a rarefazione del tessuto osseo, che determina osteoporosi (riduzione della massa ossea) con incremento del rischio di fratture, ma gli studi più recenti hanno identificato che spesso vi è un’ipovitaminosi D (bassi valori di vitamina nel sangue) in soggetti af-fetti da varie patologie. Diversi studi epidemiologici e sperimentali sugge-riscono una correlazione tra ridotto apporto di Vitamina D e cancro della mammella, della prostata e del colon, oltre che una maggiore predisposizio-ne alle malattie autoimmuni, perché i recettori per la Vitamina D sono pre-senti sia sui linfociti T che sui macro-fagi, cellule fondamentali per il nostro sistema immunitario. “E’ importante soddisfare con l’ali-mentazione il fabbisogno di Vitamina D ed esporsi al sole per sintetizzarla e accumularla nei mesi estivi – spiega Michela Barichella, medico respon-sabile della Struttura di Dietetica e Nutrizione Clinica ICP Milano - così da mantenere un adeguato livel-

iDeficit può provocare seri danni alla salute

sole e salute: l’importanza della vitamina d

lo circolante anche nei mesi invernali. Mantenere valori adeguati di vitami-na riduce la probabilità di sviluppare malattie neurodegenerative, ma anche fratture e tumori”. Particolarmente esposti ai pericoli per la salute derivanti da un deficit di Vitamina D sono gli anziani, la cui alimentazione spesso non è adeguata. Gli esperti hanno indagato le abitudi-ni alimentari di 1000 anziani italiani e hanno verificato l’introito giornaliero di Vitamina D assunta con il cibo. Dal-la ricerca è emerso che mediamente le persone sopra i 65 anni introdu-cono 3,7 microgrammi di Vitamina D al giorno, quantità bassa rispetto

a quella consigliata (fino a 10 micro-grammi). L’Italia è il secondo paese al mondo per longevità e conta circa 12,3 milio-ni di ultra 65enni (dati Istat 2012), di cui quasi 16 mila ultracentenari. Ma nel nostro paese si contano anche cir-ca un milione di malati di Alzheimer e circa 250 mila affetti da malattia di Parkinson. “La carenza di Vitamina D è dimostrata anche nelle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e la Malattia di Parkin-son – sottolinea la dott.ssa Barichella - Queste evidenze scientifiche dimostrano ancora di più la necessità di soddisfare il fabbisogno di questa vitamina”.

Agroalimentare

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15N°11 - 15 giugno 2014

Fare una passeggiata tutti i giorni al sole affinché la Vitamina D si attivi; espor-si alla luce solare, non fil-

trata da vetri, con la maggior super-fice del corpo possibile senza crema protettiva, per un periodo variabile in base al proprio fototipo, circa 10-15 minuti al giorno in estate e 20-30 mi-nuti in inverno tra le 11 e le 15 quan-do i raggi UV sono più attivi. 2 Consumare due porzioni di lat-ticini al giorno, come latte o yogurt, anche parzialmente scremati, a co-lazione o a merenda e aggiungere un cucchiaio di formaggio grattugiato sui primi piatti. Chi non tollera il lattosio, può utilizzare latte delattosato e Grana Padano DOP perché privo di lattosio. 3 Mangiare ogni settimana 3 por-zioni di pesce, variando le qualità in cui è più presente la Vitamina D: ton-

1le 5 regole per combattere il deficit di vitamina d

n alimento potreb-be esser d’ausilio per la lotta contro il diabete. Si tratta del

pistacchio, ricco di grassi insaturi. Uno studio dimostra il ruolo bene-fico dei pistacchi soprattutto nella fase che precede l’insorgere della patologia.I pistacchi sono buoni e sani, ver-rebbe da dire dopo aver letto i ri-sultati della ricerca spagnola della Roviri Virgilio University.Sulle caratteristiche positive della frutta secca esistono diversi studi, parliamo non solo di pistacchi ma anche di altra frutta con guscio come le mandorle o le noci.Sono alimenti ricchi di grassi insatu-ri, proteine vegetali, vitamine, fibra alimentare, minerali, oltre ad altre sostanze come fitosteroli (che rie-scono ad abbassare il colesterolo). Lo studio spagnolo, presentato a Sofia, in Bulgaria, nel corso del con-gresso europeo sull’obesità, dimo-

uBassi livelli di insulina in chi li mangia

Pistacchi contro il diabete

no, trota, merluzzo, anguilla. 4 Consumare due uova a settima-na, sode o cotte in padella antiade-rente (anche strapazzate o in frittata), una volta a settimana un primo di pa-

sta all’uovo. 5 Una volta alla settimana consu-mare due porzioni di formaggio sta-gionato o fresco, in sostituzione del secondo piatto.

stra che mangiare pistacchi può esse-re un’arma in più contro il diabete. Per giungere a queste conclusioni i ri-cercatori hanno coinvolto nello studio 54 volontari. Tutti avevano in comune uno stato di obesità o di sovrappeso, oltre ad essere nella fase pre-diabete.La ricerca è durata 8 mesi durante i quali a tutti i partecipanti è stata

prescritta una dieta mediterranea, mentre ad alcuni, in aggiunta, è sta-to indicato di mangiare ogni giorno 57 grammi di pistacchi.L’analisi dei dati raccolti ha dimo-strato che, tra chi aveva mangiato i pistacchi e chi non li aveva nel menù, non si è rilevata una parti-colare differenza di peso corporeo.La cosa interessante, è che nei mangiatori di pistacchi il livello di insulina si era ridotto in modo sen-sibile.Secondo i ricercatori, questo ef-fetto benefico è riconducibile al fatto che l’organismo di chi man-giava pistacchi riusciva ad ela-borare in modo migliore gli zuc-cheri contenuti negli alimenti.Il merito andrebbe proprio ad al-cuni composti, come i grassi insa-turi, le fibre e gli antiossidanti che, assemblati tra loro solo come ma-dre natura riesce a fare, facilitano all’organismo il compito di elabo-rare gli zuccheri.

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OMA - Sabato 24 e do-menica 25 maggio all’in-terno del FASHION DI-STRICT VALMONTONE

OUTLET (Roma), alcuni produttori del distretto agricolo barese (provincie di Bari e Barletta-Andria-Trani) hanno proposto al pubblico il frutto goloso per antonomasia: LA CILIEGIA. È noto ormai che nel distretto agricolo delle Terre di Bari si raccoglie il 40% di tutta la produ-zione italiana. In questo angolo d’Italia si registra, infatti, la più ampia varietà di cultivar (ben dieci), fra cui spicca l’au-toctona FERROVIA: una vera leccornia per i gourmet. Un altro evento che rien-tra in questa ricca edizione del progetto “Ciliegie delle terre di Bari” che ha tra i suoi obiettivi l’accorciamento della filie-ra. I produttori agricoli delle terre baresi hanno offerto ai consumatori l’opportu-nità di viaggiare nel gusto di un prodot-to che ha nel territorio compreso fra lo

RWeek end all’insegna di gusto, convenienza e …responsabilità

ciliegie di Bari al Fashion district di Valmontone

Mondo G.A.L.

splendore di Castel del Monte e lo spet-tacolo di Trulli e Dolmen, un contesto di assoluta eccellenza. Eccellenza che può essere degustata ed acquistata a prezzi “democratici”, garantendo agli agricol-tori la giusta remunerazione al loro la-voro. Questa è l’idea-forza della Filiera Corta: mangiare bene e sicuro, aiutando l’economia più sana del nostro paese. Il

GAL PONTE LAMA, capofila del progetto, oltre alle ciliegie ha ospitato all’interno del FASHION DISTRICT VALMONTONE OUTLET anche la società cooperativa agricola APROLI: aggregazione di pro-duttori agricoli che propone OLIO DI OLIVA (ma anche vino, pasta, ecc.) di as-soluta qualità a prezzi “corti”.

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N°10 - 1 giugno 2014 17

AMMICHELE DI BARI - Il vivaismo del sud est ba-rese è ormai conosciuto anche oltre i confini na-

zionali e rappresenta uno dei distretti maggiormente significativi oggi ope-ranti in Italia e di riferimento per gli operatori agricoli.In tale ottica s’inserisce l’organizza-zione della Giornata di Frutticol-tura e Mostra pomologica, giunta quest’anno alla 14^ edizione. Nel corso degli anni essa ha assunto una crescente importanza, tanto da ve-nire considerata dagli operatori del settore un momento di divulgazione da non perdere per gli alti contenuti e la possibilità di accedere ad un know how tecnico di elevatissimo livello.Inoltre, tra gli incontri organizzati in tutta Italia, considerata la presenza di autorevoli relatori che portano e trasferiscono la loro esperienza, essa

SPresso i Vivai Giannoccaro

Giornata di Frutticoltura e mostra pomologica

Con il progetto “Puglia Taste & Bike, itinerari del gusto in bicicletta” l’Assessorato Area Politiche per lo Sviluppo Rurale punta alla valoriz-zazione del territorio rurale e delle sue produzioni a partire dall’istitu-zione di Vie ciclabili del patrimonio agroalimentare della Puglia.

Il centro educativo L’Asino che Vola organizza attività con cavalli ed asini: animali da sempre vicini all’uomo, attività di masseria di-dattica e sociale.

L’iniziativa, organizzata dal Gal Ter-re di Murgia in collaborazione con l’Associazione Archeowalking di Santeramo ha permesso ai piccoli partecipanti, di poter acquisire le informazioni sulle procedure e sugli strumenti usati dagli archeologi. Special event è stata anche EXPO-MURGIA, giunta alla sua 11^ edizione

PuGLIA TASTE & BIkEItinerari del gusto in bicicletta

ITINERAMuRGIA 2014Masseria sociale - L’Asino che vola

ITINERAMuRGIA 2014 Laboratori Archeologici e Expomurgia

Guarda il video Guarda il video Guarda il video

WWW.FOGLIE.TV l’informazione sul mondo agricolo a portata di click

produce un eco che va oltre l’ambito degli operatori locali.La manifestazione avrà luogo a Sam-

michele di Bari presso la sede dei vi-vai Giannoccaro, ed è stata prevista per sabato 21 giugno 2014 ore 17.00.

Agricoltura

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18 www.foglie.tv

alle ciliegie cilene ai mirtilli argentini fino agli asparagi del Perù salgono sul podio

della top ten dei cibi che inquina-no perché arrivano sulle tavole de-gli italiani dopo lunghi viaggi con mezzi inquinanti che consumano petrolio ed emettono gas ad effetto serra. E’ quanto emerge dal Dossier “Lavorare e vivere green in Italia” con la top ten dei cibi che inquinano di più, elaborato in occasione della Gior-nata mondiale dell’ambiente procla-mata dall’Onu e presentato al Nelson Mandela Forum di Firenze, dove sono giunti diecimila coltivatori prove-nienti dalle diverse regioni insieme al Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e ai Ministri dell’ambiente Gian Luca Galletti e dell’agricoltura Maurizio Martina. Nella lista dei pro-dotti a rischio ci sono anche le rose dell’Ecuador per le quali sono state denunciate anche situazioni di sfrut-tamento del lavoro, condizioni a ri-schio per la salute, messa in pericolo dai numerosi prodotti chimici con cui sono trattati i fiori e la mancanza di tutele sindacali. Nell’elenco ci sono anche le more del Messico i cocome-ri del Brasile, i meloni di Guadalupe, i melograni da Israele e i fagiolini dall’Egitto che arrivano sulle tavole a causa della cattiva abitudine di con-sumare fuori stagione alimenti di cui è ricca anche l’Italia. E’ stato calco-lato che un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chi-lometri con un consumo di 6,9 chi-li di petrolio e l’emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per più di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride car-bonica e gli asparagi dal Perù viaggia-no per oltre 10mila km, bruciando 6,3 chili di petrolio e liberando 19,5 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto, attraverso il trasporto con mezzi aerei. Secondo la Coldiretti

D

Su podio ciliegie cilene, mirtilli argentini e asparagi peruviani

ecco la top ten dei cibi che inquinanodi Rocco Resta

Agroalimentare

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N°10 - 1 giugno 2014 19

Fonte: Elaborazioni Coldiretti - calcoli effettuati sulla base del trasporto aereo per chilo di prodotto

consumando prodotti locali, di stagio-ne e a chilometri zero e facendo at-tenzione agli imballaggi, una famiglia può arrivare ad abbattere fino a mil-le chili di anidride carbonica l’anno. “Fare la spesa con attenzione all’am-biente significa anche impegnarsi per il territorio, la cultura, le tradizioni ed i prodotti che rendono il Made in Italy unico e competitivo nel mondo e quindi sostenere l’economia e il lavo-ro in Italia in un difficile momento di crisi”, ha affermato il presidente della

Coldiretti Roberto Moncalvo. Altra linea da seguire assolutamente per evitare cibi inquinanti è rispetta-

re fedelmente la stagionalità della frutta, garanzia di maggiore quali-tà, sicurezza e tutela ambientale.

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Agroalimentare

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a terza edizione del con-corso Olio di Famiglia si è conclusa a sorpresa con la clamorosa affermazio-

ne di un “extra vip”, quello del noto at-tore Riccardo Scamarcio. Da puglie-se, o meglio da andriese, ha ereditato la passione per l’olivicoltura. E così tra un ciak e l’altro il belloccio dagli occhi magnetici di un inedito giallo-verde, proprio come l’oro di Puglia, ha pro-dotto un olio che si è subito distinto tra i 60 in gara. Ad aggiudicarsi il se-condo posto è stata invece la pittrice Paola Carenza, mentre il terzo è an-dato al pensionato Pietro Muolo. “Io sono di Andria e il mondo dell’olio non mi è estraneo” ha raccontato l’attore. “Ricordo, quando ancora bambino, an-davo al frantoio con mia nonna. Poi ho comprato terra e casa da queste parti (in agro di Polignano a Mare ndr) e ho iniziato a coltivare l’uliveto dotandolo anzitutto di un impianto di irrigazio-ne. La qualità è migliorata molto nel tempo sebbene i miei amici mostrino ancora delle riserve”. Da buon produt-tore Scamarcio ha rispettato i tempi di raccolta , anzi li ha anticipati al 10 -12 ottobre, sacrificando la resa, pur di conferire all’extra Cima di Mola, tendenzialmente dolce , delle note di freschezza.”Il frantoio ha aperto per me”, ha aggiunto con orgoglio. “Sono molto felice del risultato, la mia pas-sione per l’agricoltura è figlia della globalizzazione che sta distruggendo l’Italia nelle sua essenza; nel nostro Pa-ese c’è una condizione ideale tra cultu-ra, storia e mondo della natura che va assolutamente tutelata. Infatti Olio di Famiglia mira a salvaguardare questa tradizione tutta italiana dell’olivicol-tura famigliare, anche determinante per la conservazione del paesaggio. “Il concorso è nato quasi per caso, partendo dall’assunto che l’olio di fa-miglia è in assoluto il migliore perché genuino oltre a rappresentare un seg-mento rilevante nella produzione olivi-cola nazionale” ha tenuto a precisare

Mimmo Lavacca dell’Associazione Terrasud, ideatore dell’iniziativa con Giorgio Cardone di Chemicervice. “Si è pensato quindi di riconoscere un va-lore a questi oli facendoli uscire dall’a-nonimato, anche perché portatori di esperienze uniche, di storie diverse, meritevoli di attenzione tanto quanto le sfumature sensoriali”. In soli tre anni l’iniziativa made in Monopoli è passa-ta alla ribalta nazionale, ritagliandosi uno spazio in Olio Officina Food Fe-stival di Milano. E nella la prossima edizione Olio di Famiglia si aprirà al Bacino del Mediterraneo perché inse-rito in un programma di eventi FAO. Attestazioni di merito all’idea anche dal giornalista e scrittore Luigi Ca-ricato intervenuto alla premiazione “sono a Monopoli per valorizzare que-sto concorso”, ha commentato. L’olivi-coltura italiana si fonda sulla famiglia, è frutto di tante esperienze. Un tempo si produceva olio genuino, poi c’è sta-ta un’evoluzione del profilo sensoriale divenuto un parametro qualitativo. I concorsi hanno avuto e lo hanno tutt’ora, un ruolo importante nel pro-muovere il confronto da cui scaturisce un miglioramento della qualità”. Tro-va oggi una sua giustificazione la fi-gura dell’oleologo, colui che progetta l’olio, ne definisce la personalità sulla base di sentori un tempo assenti. A lui il compito di svelarne la natura, quin-di se ha un fruttato leggero, medio, intenso o di educare al gusto tramite una mappa sensoriale e un codice di abbinamenti. “Purtroppo, lamenta Caricato, oggi c’è una falsa cultura dell’olio, premiamo quelli cosiddetti ruffiani, dagli odori accattivanti, di-scriminando gli altri dai profumi meno intensi, ma comunque buoni. Occorre solo uno sforzo intellettuale in più per capire i giusti abbinamenti. Per esem-pio, dagli ulivi secolari non si potranno mai ottenere qualità eccellenti, ma an-che l’olio vergine ha una sua dignità, è ideale in cottura, sebbene sia scompar-so dagli scaffali perché mistificato di-

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L’attore andriese si è imposto con un extravergine da cultivar “Cima di Mola” acerba

“Olio di Famiglia 2014”: vince il primo premioil dilettante riccardo scamarcio

di Paola Dileo

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venta extravergine. Anche questo con-corso può rappresentare il canale per una corretta comunicazione sull’olio”. In continuità Anna Neglia, capo del gruppo panel che ha valutato in forma anonima i 60 campioni di olio, ha con-fermato l’utilità di iniziative del gene-re “queste esperienze creano dibattito, scambio di buone pratiche per elevar-ne la qualità. Qualità che può essere percepita e non è solo uno standard” ha precisato. Doveroso quindi un elo-gio alla diversità perché l’Italia vanta un patrimonio varietale unico, ben 538 cultivar che esprimono sfumatu-re sensoriali caratteristiche e ciascu-na merita la sua attenzione. Concetto rafforzato da Flavia Giordano, diret-tore editoriale di Cucina Mancina, una piattaforma web dedicata ai man-cini alimentari, coloro che mangiano differente come vegani, vegetariani, celiaci, allergici, diabetici e altro. “Il social network funge da aggregatore tra chi vive la diversità alimentare o chi intende mangiare più consapevol-mente”, ha spiegato; “con un semplice clic è possibile scegliere tra 172 ricette, gustose e creative che provengono dal-la comunità”. Cucina Mancina premia-ta come migliore Sturt up dell’anno, è al momento intenta a mappare nego-zi e aziende che producono cibo per mancini alimentari sempre nell’ottica di una enogastronomia inclusiva e de-mocratica per “un cibo che aggrega e non divide”.

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ivere il solstizio d’estate all’insegna della rurali-tà pugliese. Torna per il quarto anno consecuti-

vo “Masserie sotto le stelle”, l’evento che permette di trascorrere una specia-le notte bianca nelle tipiche strutture della cultura agricola regionale. Sabato 21 giugno, laboratori, danze, canti, de-gustazioni e percorsi naturalistici ac-compagneranno cittadini e turisti alla scoperta delle Masserie Didattiche, istituite con Legge Regionale 2/2008: strutture agricole che alle tradizionali at-tività hanno affiancato quelle di didatti-ca e formazione da vivere all’aria aperta. L’evento è organizzato dall’Area Po-litiche per lo Sviluppo Rurale della Regione Puglia unitamente all’Area Politiche per la Promozione del Terri-torio, dei Saperi e dei Talenti: il settore primario diviene così un importante vo-lano per l’economia turistica di una re-gione, la Puglia, che sta dimostrando una capacità attrattiva davvero eccezionale.

VNelle Masserie Didattiche di Puglia

Il 21 giugno la quarta edizione di “masserie sotto le stelle”Le Masserie Didattiche disseminate sull’intero territorio regionale aderenti all’iniziativa, fortemente voluta dall’As-sessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardo-ni, offriranno in contemporanea a partire dalle ore 18:00 programmi diversificati. “Siamo la terra che ha saputo custodire esperienze, storia e biodiversità agricola – dice l’Assessore regionale, Fabrizio Nardoni – E oggi questi valori sono una qualità di grande appeal anche dal pun-to di vista turistico che attraverso la rete rurale siamo in grado di rendere valore economico importante per gli agricoltori che si sono voluti misurare nella sfida del-la diversificazione. Un successo palese e una esperienza così vincente che ora stia-mo tentando di mutuare anche nel ten-tativo di valorizzare un altro importante patrimonio della Puglia: la risorsa mare. Masserie sotto le stelle celebra il ritorno dell’estate, ma certifica, se mai ce ne fosse bisogno, come la Puglia da tempo sappia leggere e rendere praticabili i bisogni di

un turismo sempre più alla ricerca di na-tura e scelte ecologiche sostenibili. Così le nostre masserie – conclude - si propongo-no come un viaggio nel tempo che riabili-ta la storia della Puglia rurale e la pro-ietta nel futuro nel mercato del turismo che induce a vivere esperienze sempre più autentiche e ricche di identità”.Per ricevere tutte le informazioni dell’i-niziativa, consultare il sito www.masse-riesottolestelle.com, oppure contattare la segreteria organizzativa al numero 080/5347030 - e-mail: [email protected] .

Turismo Rurale

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llarme a tavola per gli az-zurri e per i tifosi italiani che seguiranno sul posto il campionato del mon-

do in Brasile che si classifica tra i Paesi dove più diffusi sono i prodotti alimenta-ri Made in Italy taroccati, dal Parmesao alla Pomarola fino al salame Milano di tipo carioca. È quanto afferma Coldiretti nel sottolineare che sull’atteso appun-tamento le ombre non riguardano solo i ritardi nei lavori e le proteste delle classi più disagiate ma anche la qualità dei piat-ti serviti come italiani senza alcun lega-me con il sistema produttivo nazionale. Un inganno in cui rischiano di cadere le centinaia di migliaia di tifosi che da tutto il mondo arriveranno in Brasile per se-guire il campionato di calcio e che rischia di provocare un grave danno economico e di immagine alla produzione Made in Italy. Sui banchi dei supermercati e nei ri-storanti del Brasile e possibile acquistare prodotti e piatti che richiamano in modo spudorato ai cibi più tipici dell’Italia sen-

za avere nessuna delle caratteristiche qualitative, di sicurezza e di legame con il territorio nazionale. L’azione di una task force della Coldiretti ha permesso di sco-prire la commercializzazione di prodotti come il Gran formaggio tipo grana, la ri-cota d’Itália, il formaggio tipo a d’Itália, la pomarola, il parmesao e il salame tipo Milano rigorosamente prodotti in Brasile. Tutti prodotti che possono trar-re in inganno sulla reale origine anche perché spesso le confezioni richiamano nei colori al tricolore e nelle immagini all’Italia. Anche per questo è particolar-mente apprezzabile la campagna istitu-zionale “#iomangioitaliano”, realizzata dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari in collaborazione con la Figc con un testimonial di eccezione: il com-missario tecnico della Nazionale di calcio Cesare Prandelli, protagonista dello spot istituzionale dell’iniziativa, visibile anche sul sito Internet del governo. L’obiettivo prioritario della campagna #iomangio-italiano - sottolinea Coldiretti - è quello

di contrastare a contraffazione attraver-so l’informazione e aumentare il grado di conoscenza dei marchi Dop e Igp, tra i consumatori raccontandone il valore e le caratteristiche distintive. Legare insieme due simboli del Made in Italy come il cibo italiano e la nazionale di calcio è un im-portante sostegno all’azione delle impre-se che lottano per conquistare spazi di mercato nella difficile congiuntura eco-nomica. Gli azzurri sono gli ambasciatori dell’italianità nel mondo che trova pro-prio nell’alimentazione il suo carattere più distintivo. Il falso made in Italy a tavo-la vale nel mondo 60 miliardi pari a quasi il doppio del valore delle esportazioni dei prodotti alimentari nazionali originali. L’“agropirateria” internazionale utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroc-cati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale e frena le potenziali-tà dell’export che nel 2013 ha raggiunto la cifra record di 33,4 miliardi di euro.

l mondo intero sta seguendo i mondiali di calcio 2014 in Brasile dalle televisioni di casa ma con la crescente popolarità

dei portali on line dedicati allo scambio delle case come Scambiocasa.com, vi-vere da vicino l’atmosfera dei mondiali non è mai stato così semplice.Provare l’emozione del più grande evento calcistico del mondo usufruen-do dell’unica opportunità di “vivere come uno del posto”: basta consegnare le chiavi della propria casa per poter partire e alloggiare in una delle 400 proprietà a disposizione durante il pe-riodo estivo – con la possibilità di effet-tuare prenotazioni last minute. La scelta delle città e delle case è vasta e spazia da Rio de Janeiro a Sao Paolo, da ville lussuose con vista sul mare ad accoglienti appartamenti lungo la

spiaggia di Copacabana.Scambiocasa.com si fonda sul principio che le persone desiderano condividere il proprio mondo e la propria cultura, offrendo la possibilità di vivere appie-no la meta delle vacanza sentendosi meno distanti dalla società ospitante. Francesca Di Pietro, psicologa, travel coach e HomeExchanger, da poco rien-trata da un’esperienza di scambio casa in Brasile, racconta come i brasiliani vi-vano i preparativi dei mondiali e offre alcuni utili consigli a chi è in procinto di partire: prima di lasciare l’Italia, usufruendo della disponibilità di chi ospita, è preferibile chiedere informa-zioni, chiarirsi tutti dubbi ed entrare in contatto con i cittadini che, nel loro pic-colo, si preparano all’evento. Già socia del portale da diversi anni, Francesca ha avuto modo di ospitare alcuni viag-

giatori brasiliani. Incuriosita positiva-mente dai suoi nuovi amici, ha deciso di partire alla scoperta del Paese suda-mericano per un mese, non fermandosi solamente a Rio de Janeiro ma muo-vendosi lungo il vasto territorio cario-ca e visitando, grazie a diversi scambi di casa, anche le località di Meranhao e Cearà. L’assidua viaggiatrice ha sco-perto da tempo il piacere di viaggiare da sola e già diverse volte è ricorsa allo scambio casa per le sue vacanze. Oltre agli spostamenti necessari, con Scambiocasa.com l’unica spesa previ-sta per la vacanza è il costo di sottoscri-zione al portale, ovvero 95 euro l’anno: ora, grazie all’offerta dei 14 giorni a costo zero, i nuovi membri possono addirittura iniziare ad organizzare la propria vacanza gratuitamente.

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Ma ci sono anche la Ricota d’Italia e il salame Milano rigorosamente carioca

mondiali: allarme a tavola, da parmesao a pomaroladi Nicola Trisolini

In Brasile

Vivere i mondiali di calcio 2014 “come uno del posto”

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a strategia di informazione del Gal (Gruppo di Azione Locale) Sud Est Barese ha raggiunto un importan-

te traguardo: in occasione dell’infoday “Marketing e promozione di prodotto mediante le reti” ad Acquaviva delle Fon-ti, 32 operatori locali hanno sottoscritto il protocollo di intesa propedeutico alla stipula del primo contratto di rete della zona. Tour operator, gestori di bed and breakfast, affittacamere e agriturismi, oltre a fornitori di servizi per il turismo, hanno deciso di lavorare assieme per sviluppare un circuito virtuoso che sap-pia unire forze produttive, realtà cultu-rali e associazioni al fine di incrementa-re il flusso di visitatori nei 6 Comuni del Gal: Acquaviva delle Fonti, Casamassima, Conversano, Mola di Bari, Noicattaro e Rutigliano. La firma è giunta al termine di un percorso sviluppato grazie ai fondi previsti dalla misura 331 azione 2 ‘infor-mazione’ del Psr Puglia 2007-2013, arti-colato attraverso diversi appuntamenti quali infoday, work cafè e study visit. Tra questi ultimi rientra l’appuntamento ospitato all’interno di Palazzo de Mari, realizzato per preparare gli operatori locali al viaggio studio organizzato dal 13 al 15 giugno in Umbria, dove sono state studiate le buone pratiche messe in campo dal ‘Consorzio Tutela Vini’ di Montefalco. Un viaggio utile per vedere come grazie a un prodotto di eccellenza, il vino, si è riusciti a fare un’operazione di marketing territoriale tramite la rete di operatori/produttori che ha portato alla valorizzazione anche oltre i confini italiani dell’intero territorio regionale. “Dell’associazione Strada del Sagranti-no – ha dichiarato Giusy Moretti, vice-presidente dell’associazione ‘Strada del Sagrantino’ – fanno parte 73 soggetti, tra i quali 5 Comuni, bed and breakfast, can-tine, artigiani. L’obiettivo comune è pro-muovere il territorio con azioni integrate e che sappiano unire le forze economiche del territorio. In questa maniera sono sta-te realizzate, ad esempio, raccolte fondi per progetti culturali basate sulla vendita

uovo accordo di part-nership per la storica Regata velica Interna-zionale Brindisi-Cor-

fù. E’ Tenute Rubino il nuovo sponsor ufficiale della manifestazione giunta alla sua ventinovesima edizione. Nel corso della conferenza stampa di pre-sentazione, tenutasi lo scorso 10 mag-gio presso il prestigioso Circolo della Vela di Brindisi, è stata annunciata la chiusura dell’accordo di collaborazio-ne e sono state illustrate le motivazio-ni che hanno spinto l’azienda di Luigi Rubino a sostenere l’organizzazione dell’importante evento velico.“Tenute Rubino – dichiara Teo Titi, Presidente del Circolo della Vela Brindisi – è una realtà produttiva giovane, dinamica, conosciuta in tutto il mondo ed oggi rappresenta un motivo d’orgoglio per il nostro territorio, così come la regata è uno dei sette eventi sportivi più impor-tanti della Regione Puglia”.“Siamo mol-to orgogliosi – aggiunge Romina Leo-pardi, responsabile comunicazione di Tenute Rubino - di affiancare la Banca Popolare Pugliese nel ruolo di nuovo

main sponsor della regata, perché en-trambi condividiamo gli stessi obiettivi di sviluppo e di visibilità del Salento . Per noi il progetto non è solo una questione di sponsorizzazione, ma simboleggia un incontro tra due realtà che puntano a realizzare su Brindisi ed il suo fantastico porto quel polo di eccellenza turistica, innovativo, accogliente e moderno, de-dicato agli amanti della vela e non solo. Siamo certi che questa visione di apertu-ra al territorio e di valorizzazione delle sue risorse, possa coinvolgere nuovi atto-ri e nuovi impulsi per affermare Brindisi come la porta d’accesso principale per il Salento e il suo mare”. Dopo due giorni di navigazione le imbarcazioni sono ap-prodate sull’isola greca di Corfù dove, la sera del 13 giugno presso il Marina di Gouvia, si è svolto il Tenute Rubino Crew Party, la cerimonia ufficiale di premiazione riservata agli equipaggi. In quella circostanza, allo skipper primo classificato “Overall” dei Gruppi 2 - 3, è stato consegnato il TROFEO “SPIROS KALANTZIS” e una Magnum di Torre Testa autografata da Luigi Rubino, in ricordo di questa memorabile vittoria.

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Dopo l’infoday organizzato ad Acquaviva delle Fonti

Gal seb in Umbria per studiare la valorizzazionedel binomio vino territorio

di Annamaria Fanelli

Nuova partnership per la storica Regata Velica

Brindisi corfù con tenute rubino

Mondo G.A.L.

di prodotti locali, ma anche tour per gior-nalisti stranieri ed eventi per blogger. Sul nostro sito internet promuoviamo tutti i soci e grazie ai social network riuscia-

mo a fare comunicazione anche a costi contenuti. Importanti sono i momenti di confronto tra tutte le componenti dell’as-sociazione”.

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