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N° 7 • 15 APRILE 2016 R Enovitis in campo 2016: si scaldano i motori per l’edizione pugliese Psr, Di Gioia: Al via il primo bando per agricoltura biologica” Revisione delle macchine agricole: una seccatura o un modo per salvarsi la vita? AGRICOLTURA IL gusto dEL vINo LEggERo AgRIcoLtuRA • AgRoALImENtARE • tuRIsmo RuRALE PRosEguE ANNo doPo ANNo LA cREscItA NELLE vENdItE dEL bIANco E dEL RosAto fRIzzANtE

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AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

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Page 1: FOGLIE n.07/2016

N° 7 • 15 APRILE 2016

R

Enovitis in campo 2016: si scaldano i motori per l’edizione pugliese

Psr, Di Gioia: “Al via il primo bando per agricoltura biologica”

Revisione delle macchine agricole: una seccatura o un modo per salvarsi la vita?

agrICOLTUra

IL gusto dEL vINo LEggERo

AgRIcoLtuRA • AgRoALImENtARE • tuRIsmo RuRALE

PRosEguE ANNo doPo ANNo LA cREscItA NELLE vENdItE dEL bIANco E dEL RosAto fRIzzANtE

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1 APRILE 2016 - n. 6 - Anno 11

QuIndIcInALE dIAgRIcoLtuRA

AgRoALImEntAREtuRIsmo RuRALE

REtE LAvoRo AgRIcoLo dI QuALItA’ sEnzA ostAcoLI buRocRAtIcI PER contRAstARE ILLEgALItà

ollaborare con le istituzioni e la Grande distribuzione organizza-ta (GDO) per intercettare al più

presto potenziali derive illegali, in partico-lare il fenomeno del caporalato, nel mon-do del lavoro agricolo in Puglia”.Questo è l’intendimento dell’ APEO - Asso-ciazione Produttori Esportatori Ortofrutti-coli, aderente al circuito Fruitimprese, della quale fanno parte le principali realtà pro-duttive e commerciali del settore dell’orto-frutta pugliese. “Siamo convinti - dichiara APEO - che si debba imprescindibilmente operare nella legalità e nel rispetto delle norme etiche che sono necessarie per garantire sempre la giusta dignità al lavoro”. Per questo la APEO manifesta unità di in-tenti con la GDO nazionale ed estera e con le istituzioni coinvolte, in merito al proces-so di adesione alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, per maggiormente tutelare e va-lorizzare le produzioni ortofrutticole.Questo importante strumento, promosso dal Mipaaf già con il DL 91/2014 e attivo dal settembre 2015, costituisce infatti un codice etico di riferimento e prevede una serie di impegni per le aziende agricole, funzionali al rispetto delle norme sul lavo-

C

Editoriale

ro. Tutti i soci APEO si sono dunque impe-gnati ad aderire prima possibile alla Rete e, contestualmente, a chiedere l’adesione ai produttori della propria filiera. In assenza della certificazione di adesione, pertanto, le aziende aderenti ad APEO si dico-no pronte a non ritirare la merce dal produt-tore, in quanto privo dell’importante requi-sito di aver partecipato al progetto di le-galità condiviso dall’associazione. Un passo significativo per mettere decisamente ai margini fenomeni deprecabili come quello del caporalato, che certamente non appar-tengono al mondo delle aziende virtuose dell’ortofrutta pugliese. Inoltre, affinché l’accesso e l’utilizzo dello strumento della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità possa-no avvenire velocemente e senza ostacoli burocratici, come auspica il Ministro Mar-tina (“Mi auguro che l’accesso alla Rete della legalità sia facile e non sia ostacolata dalla burocrazia”) APEO e Fruitimprese of-frono piena disponibilità per un confronto costruttivo, da stabilirsi tramite le modali-tà che si riterranno più opportune, da un lato con le istituzioni interessate (Mipaaf, Inps...), dall’altro con il mondo produttivo e l’intera rete commerciale, nazionale ed estera.

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Editrice

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Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati

Hanno collaboratoDonato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Nica Ruospo,

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agroalimentare

tUriSmo rUrale

zootecnica

economia

agricoltUra

5 APEO Rete lavoro agricolo di qualità

15 EnOvitis in cAmPO 2016 si scaldano i motori per l’edizione pugliese

18 cOldiREtti stagione irrigua a rischio?

19 ARif i risultati degli ultimi 5 anni

21 AgRicOltuRA Oltre 700.000 euro per prodotti a marchio dop o igp

editoriale

Sommario

23 PsR PugliA Al via il primo bando per agricoltura biologica

27 EnAmA Revisione delle macchine agricole

10 OliO&vinO Presentato “vinolio di Qualità”

13 PREmiO cAngRAndE Al pugliese gianfelice d’Alfonso del sordo

15 gRAndE distRibuziOnE cambiano gli scaffali nei supermercati

8 vinitAly 2016 i vini preferiti dagli italiani

9 ExPORt vini di Puglia a +6%

25 mAtERA 2019 “le vie dell’ acqua” ad Alberobello

30 AssOciAziOnE REgiOnAlE AllEvAtORi laterza nuovo presidente

29 PAc, cORtE dEi cOnti uE sistema di misurazione inutile ed inadeguato

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L a maggioranza degli ita-liani compra il vino nei su-permercati e le statistiche dei consumi nel 2015 for-

niscono un quadro accurato su gusti e tendenze: le più richieste sono le bottiglie a denominazione d’origine, i vini frizzanti (specie bianchi e rosati), gli spumanti e il vino biologico. In un Paese dove il consumo pro-capite di vino è in calo costante da decenni la preferenza dei consumatori va a vini di qualità garantiti dalla denominazione d’origine, a vini più leggeri e spirito-si come i bianchi, i vini frizzanti e gli spumanti (molto graditi dalle consu-matrici e favoriti da un’estate molto calda), e ai vini percepiti come più na-turali.E’ quanto emerso dalla ricerca dell’I-RI, presentata a Vinitaly nella tavola rotonda “Il vino italiano sugli scaffali della grande distribuzione italiana ed estera”. Mentre calano le vendite a volume del vino in brik (- 1,6% rispetto al 2014), del vino da un litro e mezzo/due litri (-7,4), del vino in contenitori di plastica (-4,1%), gli aumenti più sostenuti sono:

quelli delle bottiglie a denominazio-ne d’origine (+1,9%), del bianco fermo (+4,8%), del bianco frizzante (4,9%), del rosato frizzante (+7,6). Prosegue anno dopo anno la crescita dello Spu-mante (+7,8%). Cresce molto anche il vino biologico (vino + spumanti) con una crescita a volume del 29%, ma che rimane ancora una nicchia con i suoi 2,5 milioni di bottiglie. Un discorso a parte va fatto per il vino etichettato direttamente dalle catene della gran-de distribuzione con nomi di fantasia: nel 2015 ha venduto 14 milioni di li-tri, ma ha visto aumentare del 4,7% le vendite in valore, con un prezzo medio di 4 euro e mezzo; segno che questo segmento sta puntando ad un riposi-zionamento verso l’alto. Dopo la presentazione dettagliata delle tabelle della ricerca IRI da parte di Virgilio Romano, Client Solutions Di-rector, ricerca commissionata da Vini-taly, i partecipanti alla tavola rotonda, moderata da Luigi Rubinelli, Direttore di RetailWatch.it, sono intervenuti sul tema. “La piccola ripresa dei consumi di vino nella grande distribuzione in Italia è

segno di quanto radicata sia la cultura di questo prodotto nel nostro Paese – ha osservato Francesco Zonin, Vice Pre-sidente di Zonin1821 - Tanto radicata ed importante da essere diventato, il vino, uno dei nostri prodotti di punta nell’esportazione dell’agroalimentare. Purtroppo la corretta promozione, qui e all’estero, ha ancora strada da fare, così come una lettura più facile degli scaffali italiani. È complesso, attraver-so una piccola etichetta, comunicare i valori di una marca o di una deno-minazione: il marketing mix utilizzato dalle aziende nazionali deve allargarsi e riguardare sempre meno il prezzo.” Sul tema della corretta promozione ha insistito anche Enrico Chiavacci, Marketing Director di Marchesi Antinori: “E’ necessaria una profonda riflessio-ne su come valorizzare il vino italiano nei supermercati e su come miglio-rare il rapporto di collaborazione tra industria e distribuzione. I cardini su cui concentrarsi sono certamente il controllo promozionale e la riquali-ficazione della proposta a scaffale. Un’eccessiva pressione promozionale induce il consumatore ad attribuire

8 www.foglie.tv

I vInI PREFERItI dAgLI ItALIAnI nEL 2015VINI DOC, BIANCHI, FRIZZANTI, SPUMANTI, VINI BIO

agroalimentare

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S ono cresciute del 6% per-cento nel 2015 le espor-tazioni dei vini pugliesi. A trent’anni dal 1986, quando

il vino italiano ha conosciuto l’abisso del metanolo, il bilancio è positivo, ma non basta ancora, come è stato riba-dito dai 50 giovani imprenditori che hanno incontrato al Vinitaly il Gover-natore Emiliano e l’Assessore alle Risor-se Agroalimentari Di Gioia. Piena con-divisione di progettualità che vedano il grande coinvolgimento dei giovani imprenditori che per il Governatore Emiliano sono “Il futuro della Puglia e il grande patrimonio che va tutela-to e promosso in ogni modo”. Ad oggi sono 6 le IGT (Indicazioni Geografiche Tipiche) ‘Tarantino’, ‘Valle d’Itria’, ‘Sa-lento’, ‘Murgia’, ‘Daunia’, ‘Puglia’ e 29 i vini pugliesi DOC (Denominazione di

Origine Controllata) che detengono un valore inestimabile, intrinseco alla materia prima ed alla professionalità imprenditoriale, che va salvaguardato a difesa della salute dei consumatori e a caratterizzazione della specifici-tà dei prodotti regionali sul mercato globalizzato. Ed i risultati della scelta di qualità degli imprenditori agrico-li pugliesi è testimoniata dai numeri: è aumentata del 33% la produzione DOC e DOCG (Denominazione d’Ori-gine Controllata e Garantita). Si tratta di un dato in controtendenza rispetto all’andamento del comparto nel resto del Mezzogiorno, dove i numeri sono in netto ribasso in Basilicata (-13%), Calabria (-25,5%), Sicilia (-19,7%) e Sardegna (-1,3%). Con i suoi 346.000 ettolitri di vino a denominazione d’o-rigine, la Puglia ha contribuito ad ac-

crescere l’incidenza produttiva dei vini meridionali sul totale nazionale, dominato da sempre dalla produzione del Nord Italia.

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vInItALY: EXPoRt vInI dI PugLIA +6%Incontro dei giovani imprenditori con il Governatore Emiliano

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un valore percepito minore rispetto al reale, svilendo l’immagine del vino ita-liano nel medio lungo termine. Opera-re in questa direzione è fondamentale per migliorare la percezione dei vini a scaffale”.Nonostante l’Italia non abbia catene distributive nazionali con punti vendi-ta all’estero, tranne rarissime eccezioni, il vino italiano è presente sugli scaffali dei supermercati europei, nordameri-cani e, in misura minore, asiatici. La cantina Tasca d’Almerita ha sem-pre curato la penetrazione dei mercati esteri e il suo Direttore Commerciale, Francesco Giattino, ha raccontato l’e-sperienza storica in Germania: “Siamo partiti 50 anni fa ed ora abbiamo una nostra singola etichetta è leader nella fascia dei vini bianchi da 7/10 euro. Nei primi 30 anni il lavoro è stato svolto in maniera tradizionale, facendo a tappe-to ristoranti, pizzerie, enoteche. Negli anni 80 ci siamo rivolti ad un distri-

butore nazionale che marginalmente ha iniziato anche a servire la grande distribuzione. Dopo il 2000 la grande distribuzione ha iniziato a chiederci vini di qualità più alta e ben posizio-nati sul canale horeca. Certo rimane il problema, non facile, del controllo del-le promozioni e dei prezzi”. Eataly non è una catena della grande distribuzione, ma il suo successo all’e-stero può insegnare qualcosa su quan-to sia utile alfabetizzare sul vino oltre che venderlo, vista la scelta di concen-trare nello stesso locale ristorazione e scaffali di vendita. “Dal nord al sud, sono migliaia le storie che si potreb-bero scrivere per raccontare la biodi-versità della nostra penisola – ha rife-rito Dino Borri, Direttore Acquisti Eataly USA - Dagli Stati Uniti alla Germania passando per Corea, Giappone e Bra-sile incontriamo consumatori “assetati” non solo di vino ma di cosa c’e dietro al vino, che sia un vitigno non parti-

colarmente conosciuto, un contadino che produce in maniera biodinamica, una grande azienda blasonata, o una etichetta famosa non fa veramente la differenza”. Uno dei temi della tavola rotonda è stato quello del vino a mar-chio del distributore, cioè etichettato dalle catene distributive. “La linea Le Vie dell’Uva, lanciata nel 2012, oggi ha 57 vini e vende circa 3 milioni di bottiglie – ha riferito Luca Vaccaro, Di-rettore Marca del Distributore del Grup-po Selex (Famila, A&O, etc.) – e sono molto richieste le etichette di maggior pregio come Barbaresco Docg, Pinot nero e Pinot bianco Doc del Südtirol Alto Adige, Nobile di Montepulciano Docg, Lacryma Christi del Vesuvio Doc, Primitivo di Manduria Doc, Valpolicella Ripasso Doc, Etna rosso ed Etna bianco Doc. Oltre naturalmente a tutto il mon-do delle bollicine. Il vino è fornito da una ventina tra le migliori cantine di tutta Italia”.

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D ebutto ufficiale a Verona, in occasione del Vinitaly , del progetto “VinOlio di Qualità” di valorizzazione

delle due produzioni agroalimentari di eccellenza del nord Barese, quella dei vini Doc Castel del Monte e dell’o-lio extravergine di oliva Dop Terra di Bari, con le sue 3 menzioni di Castel del Monte, Bitonto e Murgia dei trulli e delle grotte. Nato in Puglia, nella Bat - la provincia a più alto valore aggiunto enologico con campioni del calibro del Nero di Troia e, contemporaneamente, terra di produzione della Dop oleicola più grande d’Europa - “VinOlio di Qua-lità” punta tutto sull’identità culturale, storica e di tradizione dei luoghi in cui si sono affermate, nei secoli, le due produzioni.Gli obiettivi di “VinOlio” - di cui è sog-getto capofila il Consorzio di Tutela dei vini DOC Castel del Monte che ha sede a Corato (Bari) e soggetto patner il Consorzio per la Tutela e la valoriz-zazione dell’Olio extravergine di oliva a DOP Terra di Bari - si muovono lungo alcune direttrici principali. In primo luogo la promozione delle produzioni

agricole di qualità attraverso azioni di informazione ai produttori e agli ope-ratori del settore, oltre che dei con-sumatori rispetto alle caratteristiche nutrizionali e i metodi di produzione impiegati, rispettosi della salute e dell’ambiente, delle produzioni certifi-cate, la tracciabilità, le etichettature e i simboli grafici.Quindi quella di accrescere il livello di conoscenza dei consumatori relativa-mente ai riconoscimenti Ue diffonden-do le conoscenze scientifiche acquisi-te dai due Consorzi presso produttori, operatori, pubblico dei consumatori e mass media sulle produzioni. Obietti-vo finale di “VinOlio” è incrementare la conoscenza e notorietà della Doc e della Dop attraverso numerose attivi-tà di informazione e promozione sul territorio nazionale e Ue. Gravitando sullo stesso territorio, “VinOlio” raffor-za, infatti, l’efficacia delle sue azioni intervenendo sulla notorietà delle due produzioni e l’azione congiunta dei due Consorzi ne irrobustisce la strate-gia promozionale.A suo modo “VinOlio” è anche un buon esempio pilota di promozione con-

“vInoLIo dI QuALItA” AL vInItALY 2016 PROMUOVERE I VINI DOC DI ‘CASTEL DEL MONTE’ E L’OLIO EVO DOP ‘TERRA DI BARI’

giunta ed integrata di produzioni agro-alimentari di eccellenza di uno stesso territorio. La scommessa di “VinOlio” è infatti quella propria di due prodotti che, pur avendo motivazioni diverse al loro acquisto e consumo, diversa no-torietà e appeal rispondono a bisogni uguali di salubrità, legame a modelli alimentari specifici e riconoscibilità. Si può creare, così, un modello valido per tutto la Puglia, un modello “VinOlio” made in Puglia che aiuta a fare pro-mozione, a non sprecare risorse e ad indicare anche ai nuovi giovani viti-coltori e produttori olivicoli ed oleicoli che la collaborazione e l’apertura a nuovi modelli operativi può e deve es-sere la chiave per dare un futuro certo alle produzioni di eccellenzaL’ obiettivo è entrare nei mercati na-zionali ed esteri con azioni coordi-nate come dimostrano le attività di internazionalizzazione previste da “VinOlio”verso paesi come la Germa-nia e la Gran Bretagna.

agroalimentare

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I l Premio Cangrande, che il Vinitaly conferisce ai benemeriti della vi-tivinicoltura, quest’anno è andato

al produttore Gianfelice d’Alfonso del Sordo, titolare dell’azienda di fami-glia, proclamato “Benemerito della viticultura italiana”. La premiazione è avvenuta subito dopo la inaugurazio-ne, presso il Centro Congressi Europa nel quartiere fieristico di Veronafiere, della 50/a edizione di Vinitaly, la più grande manifestazione italiana dedi-cata al mondo del vino. Per la prima volta nella sua storia, l’evento ha visto la partecipazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Gran-de soddisfazione” per questo premio - viene sottolineato in una nota del-la Regione Puglia - è stata espressa dall’assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Leo Di Gioia, presente al Vinitaly che ha sottolineato “l’eccel-so contributo di del Sordo allo straor-dinario e qualificato protagonismo del settore vitivinicolo pugliese”. “Quella dei del Sordo - ha ricordato - è una

tradizione che risale al 1800, quando alcuni componenti della famiglia, ap-passionati agricoltori, diedero inizio alla coltivazione della vite nelle tenu-te di famiglia situate nell’agro di San Severo (Foggia). Nel 1957 la passione è diventata impresa con la costituzio-ne delle Cantine D’Alfonso del Sordo inizialmente ubicate nel centro di San Severo con un reparto adibito all’im-bottigliamento e uno all’affinamento delle bottiglie, rappresentando uno dei primi esempi di impresa vinicola moderna”.

IL PREmIo cAngRAndE Ad AzIEndA dI sAn sEvERoPremiato Gianfelice d’Alfonso del Sordo

ARySTA LIFESCIENCEpresenta le sue proposte tecniche per l’uva da tavola

GOwAN ITALIApresenta soluzioni per la difesa dell’uva da tavola

convegno su “difesa dell’uva da tavola ed esigenze del mercato” organizzato da go-wan italia presso il nicolaus Hotel di bari nel corso del quale sono state presentate le nuove e le consolidate soluzioni di go-wan per tale comparto ovvero i prodotti Presidium One, dicarzol e domark 125.

l’associazione regionale pugliese dei tecnici e dei ricercatori in agricoltura (Arptra) ha orga-nizzato presso l’istituto agrario Pantanelli di Ostuni un convegno tecnico dedicato al pro-blema della xylella ed intitolato “Philaneus spumarius vettore di xylella fastidiosa: biolo-gia, comportamento e controllo integrato”.

meeting Arysta lifescience italia “Proposte tec-niche per l’uva da tavola” a conversano nel sud est barese con la presentazione del catalogo 2016 e la nuova linea nutrizionale biosolution nata sull’esperienza goemar. Arysta lifescience nasce nel 2015 dall’unione di Agriphar, Arysta e chemtura Agrosolutions ed è subito ai primi posti nel mondo degli agrofarmaci.

ARPTRAconvegno su xylella fastidiosa e controllo integrato

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www.FOGLIE.TV l’informazione sul mondo agricolo e rurale a portata di click.

agroalimentare

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www.foglie.tv14

a Verona abbiamo portato la nostra wine experience farm, cinque etichette, il

nostro wine resort e una storia am-bientata nel cuore della Dop del Pri-mitivo di Manduria». Marika e Simo-na Lacaita, una storia familiare nella metalmeccanica, oggi sono il simbolo della wine experience nel cuore della terra del Primitivo. «Il Vinitaly è la fiera del trade più importante in Italia ed è proprio lì, all’incrocio tra appassio-nati e buyer, tra winelover e addetti ai lavori, che abbiamo raccontato il vino attraverso l’esperienza emozionale di vivere immersi nel mondo del vino. E lo abbiamo fatto attraverso Trullo di Pezza e le sue cinque etichette, ma an-che con la presentazione in anteprima di Vinilia, il primo wine resort ricavato in un Castello immerso tra uliveti e vi-gneti nella Doc del Primitivo di Man-duria». Dalla prossima estate, quindi, anche la Puglia entrerà di diritto nelle mete dell’enoturismo residenziale. Ad inau-gurare la calda stagione 2016 di mare e di sole, aprirà a Manduria – cuore pulsante dell’areale del primitivo – il primo wine resort in un Castello fir-mato da Trullo di Pezza, l’azienda vi-tivinicola di Torricella nata dall’amore per la terra e per la vigna di Marika e

Simona Lacaita. Con Vinilia Wine Resort, di fatto, le sorelle Lacaita chiudono virutalmen-te la filiera del vino e completano un progetto più articolato dove la cultura enoica è qualità e accoglienza. Nei fatti, i numeri del XII Rapporto sul Turismo del Vino presentato alla BIT 2016 parlano chiaro: poco meno di 12 milioni di visite enoturistiche per un fatturato (inteso come attività econo-mica sul territorio) di 1,4 miliardi di euro prodotto da circa il 45% di canti-ne impegnate a diversificare la propria attività con altri servizi. Un business di non poco conto che in-gaggia la sfida di offrire alta qualità nel servizio e nell’ospitalità, e soprat-tutto, aggiunge Marika «la capacità di farsi interprete di un marketing ter-ritoriale integrato e accattivante. Ma siamo orgogliose di avere realizzato la prima dimora di charme del vino in Puglia, e di avere dimostrato che due giovani donne, imprenditrici nel Sud Italia, guardano al futuro con la giu-sta strategia di impresa. Ora vogliamo che chi arrivi da noi si innamori, come lo siamo noi, della terra del Primitivo non solo per i suoi vini ma per la pos-sibilità di vivere appieno l’esperienza di essere in un luogo accogliente e di charme”.

AL vInItALY PREsEntAto IL PRImo WInE REsoRt dI PugLIA In un cAstELLo

Si punta all’enoturismo Tre vini pugliesi tra i 10 scelti da “Gazza Golosa”

I RosAtI dI PugLIA Ed IL “RosA” dELLA gAzzEttA dELLo sPoRt

I vini rosati pugliesi grazie all’associazione “Puglia in rosè” sono sbarcati a Verona per il Vinitaly. La “pennellata di rosa” portata nel capoluogo veneto ha riscosso un grande successo sia in fiera, all’interno del padiglio-ne istituzionale pugliese, che con il “gaze-bowine” presente nelle principali piazze del-la città per l’iniziativa “Vinitaly and the city”.“Abbiamo constatato ogni giorno - spiega la direttrice dell’associazione Lucia Nettis - quanto le nostre produzioni d’eccellenza siano state capaci di conquistare le tantis-sime persone che a Vinitaly come in piazza hanno avuto la possibilità di degustarle. Il vino rosato sta vivendo un momento di svi-luppo importante e la Puglia è senza dubbio il cuore di questo mondo in crescita ed evo-luzione”.Tra i moltissimi conquistati dai rosati di Pu-glia ci sono senza dubbio i wine lover della Gazza Golosa, l’inserto della Gazzetta dello sport dedicato proprio all’enogastronomia. La “rosea” ha dedicato una pagina del suo speciale Vinitaly ad una sorta di Giro d’Ita-lia dei vini rosati, la “Maglia rosè dei vini”, mettendo in luce come questa tipologia, un tempo poco considerata, sia in grado di offri-re delle eccellenze in quasi tutte le regioni del nostro Paese. Basta dare un’occhiata alle “tappe” per rendersi conto che ben tre su dieci, tra i quali il primo (Diciotto Fanali di Apollonio), sono pugliesi. Nella giornata di domenica a fare visita allo spazio dedica-to a “Puglia in Rosè” è stato il vicedirettore della “rosea”, nonché responsabile di Gazza Golosa, Pier Bergonzi, che ha degustato i vini di alcune delle migliori cantine del “tacco d’Italia” e ha sottolineato come queste pro-duzioni stiano raggiungendo livelli sempre più importanti e contribuiscano al rilancio di questa tipologia di vino.

agroalimentare

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N° 7 - 15 aPrILE 2016 15

T ecnologia multimediale, etichette parlanti, degu-stazioni con sommelier o

esperti, corsi volanti di aggiornamen-to. Parte una nuova fase comunicativa nei supermercati italiani che vogliono cancellare l’anonimato di tanti scaf-fali del vino per informare al meglio i consumatori sulle tante varietà del vino italiano. Mentre contemporanea-mente vengono ampliate e valorizzate le linee vino col marchio proprio del-la grande distribuzione. Lo riferiscono i buyer vino delle catene distributive presenti a Vinitaly.“Nel 2015 per la prima volta in 100 supermercati è stata usata la tecno-logia ‘beacon’ ed i consumatori hanno ricevuto automaticamente sul proprio smartphone informazioni dettagliate su alcune etichette vino esposte da-vanti a loro”, riferisce Fabio Bocchini del Gruppo VéGé.

In una prospettiva simile i punti ven-dita della Sigma hanno utilizzato “strumenti multimediali quali i tuto-rial di degustazione con sommelier all’interno dei punti vendita”, spiega Alessandro Pritoni. E Fabrizio Danesi di Penny Market racconta di una spe-rimentazione col QR Code (codice a barre) nei supermercati di questa ca-tena per consentire al consumatore di leggere una scheda tecnica dettaglia-ta dei vini esposti.Convinta che la strada da seguire sia quella delle etichette parlanti anche la catena EcorNaturasì, come sottoli-nea Michele Bonato: “L’assortimento va diviso per regioni, evidenziando poi nelle etichette parlanti aspetti impor-tanti per il consumatore come filiera, vini vegani, vini senza solfiti”. Per la ca-tena Iper La Grande I, bisogna puntare su “ambienti più simili a cantinette, se-parando i vini di valore dagli altri, con

LA gRAndE dIstRIbuzIonE A vInItALYCome cambia l’ assortimento e la comunicazione dello scaffale vino nei supermercati

una cartellonistica specifica, talvolta delocalizzando in vino vicino ai reparti pescheria, gastronomia, macelleria per suggerire abbinamenti”, come spiega Antonella Emilio, Direttore Comunica-zione Iper Montebello SpA.Per Carrefour la soluzione ideale è un mix tra degustazioni saltuarie con i sommelier ed il ricorso ad etichet-te parlanti: “Gestiamo già attività di degustazione con sommelier profes-sionisti, e pensiamo che le etichette parlanti saranno il modo più efficace di comunicare il vino”, spiega Umberto Mazza. Ma i sommelier difficilmente

possono essere presenti costantemen-te nel supermercato, ecco dunque che Conad sta progettando di sostituirli con un addetto del punto vendita in grado di dare informazioni dettaglia-te sul vino e sui possibili abbinamenti col cibo, oltre ad assicurare una pre-senza costante dentro il supermerca-to, come chiarisce Valerio Frascaroli. Despar ha pensato bene di organiz-zare “corsi serali composti da 4 lezioni teorico-pratiche di 2 ore ciascuna con esperti qualificati di vino, aperti ad un massimo di 40 clienti; nelle provincie dove abbiamo portato avanti questa

iniziativa abbiamo avuto il tutto esau-rito ai corsi”, come riferito da Simone Pambianco.La grande distribuzione è anche impe-gnata nell’ampliamento e nella valo-rizzazione della gamma di bottiglie a marchio del distributore, come riferito dalle insegne presenti a Vinitaly:ad esempio Il Gruppo Selex (insegne Famila, A&O, etc.) con la sua linea “Le Vie dell’Uva” dispone di 50 etichette e vende 3 milioni di bottiglie l’anno, e programma di ampliare la gamma dei vini sopra i 6 euro ed eventualmente introdurre il vino biologico.

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16 www.foglie.tv

P rosegue a piena velocità la macchina organizzativa dell’edizione 2016 di Eno-vitis in campo. Nella splen-

dida cornice dell’azienda vitivinicola di Torrevento a Corato (Ba) si è svolto lo scorso 22 marzo un primo incon-tro con gli operatori del settore viti-vinicolo e dell’olivicoltura locali, con l’obiettivo di illustrare alle imprese il programma e le modalità di parte-cipazione. La manifestazione, targata Unione italiana Vini e Veronafiere, con il patrocinio di Regione Puglia e Fede-rUnacoma, in programma per i prossi-mi 17 e 18 giugno, ha scelto proprio la Murgia come epicentro della due gior-ni di formazione e informazione per gli addetti ai lavori nell’ambito della viticoltura e dell’olivicoltura rispon-dendo così a “una esigenza espressa dalle stesse aziende che producono macchinari all’avanguardia in ambito agricolo”, ha sottolineato Giorgio Goria, responsabile Networking system Uiv. Enovitis in campo è una manifestazio-ne dall’anima itinerante e nasce infatti con la mission di andare “fisicamente” incontro alle esigenze degli operato-ri chiudendo in un cerchio sinergico ricerca (la manifestazione si avvale infatti anche del contributo in Puglia dell’Università di Foggia), operatori del settore e imprese. “Le premesse sono molto buone - ha commentato Giordano Chiesa, brand manager Eno-vitis -. È la prima volta che realizziamo un incontro di preparazione alla ma-

nifestazione dedicato agli operatori locali e l’attesa per l’evento è notevole. Non sarà quindi difficile bissare il suc-cesso di Enovitis in Campo 2015 in Si-cilia, superando i 130 espositori e an-dando oltre le 6.000 presenze”. Sono stati infatti una quarantina i rivendi-tori di attrezzature, tecnici softwaristi e rappresentanti di grossi marchi in zona, a rispondere il 22 marzo alla prima chiamata in Puglia di una mani-festazione che sembra avere un forte appeal tra gli operatori del settore. E in effetti l’edizione pugliese di Eno-vitis 2016 punta a migliorare ancora di più la performance siciliana con un programma ricco e diversificato dedi-cato alla viticoltura di precisione, alle energie alternative ma anche all’oli-vicoltura, argomenti che saranno svi-luppati anche grazie a un ampio pro-gramma di workshop ospitati in due tensostrutture dedicate. Confermata anche per il 2016 la presenza dei mar-chi più importanti della meccanica made in Italy ma “molto ci si aspetta – hanno confessato gli organizzatori – dai produttori locali che hanno svi-luppato appositi dispositivi per andare incontro alle esigenze delle produzio-ni autoctone e che possono pertan-to candidarsi a svolgere un ruolo da protagonisti nella manifestazione”. Non mancheranno i riconoscimenti, anche questi rigorosamente sul “cam-po”. Enovitis in Campo 2016 accoglie infatti anche l’Innovation Challenge, il premio assegnato da un Comitato

scientifico alle migliori innovazioni tecnologiche presentate in fiera, e il Concorso Vota il trattore, organizzato in collaborazione con Unacma e il por-tale della meccanizzazione agricola Macgest, grazie al quale sarà eletta la macchina più votata tra quelle espo-ste e provate in fiera, nelle categorie gommati, cingolati e semi-cingolati e isodiametrici. Numeri e program-ma definitivi della manifestazione si avranno a metà maggio quando si sarà conclusa questa fase di raccolta delle manifestazioni di interesse.

EnovItIs In cAmPo 2016: sI scALdAno I motoRI PER L’EdIzIonE PugLIEsELa manifestazione presentata presso l’azienda Torrevento a Corato

di Rino PAVONE

agricoltura

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18 www.foglie.tv

P lauso al Presidente del Con-siglio regionale Loizzo che ha istituito una commissio-ne d’inchiesta sui consorzi di

bonifica commissariati di cui seguiremo con attenzione l’attività, perché potrà contribuire a fare luce sulla gestione e a fotografare i lavori effettivamente svol-ti sul territorio. Auspichiamo un’azione celere, avulsa da posizioni atte a trasfor-mare i consorzi di bonifica in terreno di battaglia politica che nulla hanno a che vedere con le esigenze delle imprese. Intanto, va aperta immediatamente la campagna irrigua 2016 perché gli effetti negativi della mancanza di acqua sono incalcolabili sia in termini di perdita produttiva che di mancati investimenti. L’aver condizionato l’effettiva erogazione degli 8,5 milioni di euro - già stanziati con la legge di Bilancio della Regione Puglia - alla riforma della legge regionale 4 del 2012 ha di fatto provocato una condizio-ne di impasse che ha effetti disastrosi sul settore, perché non ci sono ancora le condizioni per avviare la stagione irrigua. La mancanza di una organica politica di bonifica comporta, tra l’altro, che lo stesso costo dell’acqua in Puglia sia caratterizzato da profonde ingiusti-zie”. E’ il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, a commentare positiva-mente l’istituzione della commissione d’inchiesta sui consorzi di bonifica com-missariati e a chiedere che le strutture consortili aprano immediatamente la stagione irrigua. L’augurio di buon la-voro di Coldiretti Puglia va al neo eletto

presidente Stea che si accinge ad affron-tare una situazione oltremodo comples-sa e delicata, per cui sin d’ora Coldiretti garantisce disponibilità e collaborazio-ne. L’azione di accompagnamento che la Regione Puglia ha svolto nell’ultimo decennio con l’obiettivo di traghettare le strutture consortili fuori dalla crisi eco-nomico-finanziaria non ha sortito gli ef-fetti sperati. Il lungo commissariamento e l’improvvida decisione di sospensione della riscossione dei ruoli da oltre dieci anni hanno aggravato la situazione dei Consorzi di Bonifica ubicati sotto la linea dell’Ofanto. “I nostri imprenditori hanno pagato a caro prezzo – denuncia Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia - i ritardi nella gestione del ‘bene acqua’. I costi incidono direttamente sulle voci di spesa delle imprese agricole e, quindi, ne influenzano pesantemente il grado di competitività rispetto a quelle europee, competitività che l’agricoltura locale riesce molto spesso a sostenere, grazie all’elevata professionalità e qualità rag-giunte. Ma l’acqua diviene uno strumen-to imprescindibile, l’obiettivo primario resta la certezza della disponibilità. Un ulteriore motivo per far uscire i consorzi di bonifica dalle sabbie mobili in cui per-mangono da anni, perché nel settore irri-guo gestiscono una superficie servita da opere di irrigazione di oltre 210mila et-tari, 102 invasi e vasche di compenso, 24 impianti di sollevamento delle acque a uso irriguo, 560 chilometri di canali irri-gui e circa 10.000 chilometri di condotte tubate”. “I drammatici effetti dell’incuria

e dei profondi cambiamenti climatici – continua Corsetti - che si sono manife-stati sul territorio regionale, caratteriz-zati dal succedersi di eventi estremi non sempre prevedibili, hanno reso non più rinviabile il rilancio dell’attività di Bo-nifica integrale. Si sono consolidate nel tempo nuove ed inevitabili esigenze di manutenzioni straordinarie delle opere pubbliche di bonifica che non possono e non debbono essere scaricate sugli utenti i quali hanno, loro malgrado, su-bito nell’ultimo decennio innumerevoli danni per mancata manutenzione. Inol-tre, considerata l’urgenza di far ripartire le manutenzioni straordinarie e ordina-rie per la indispensabile manutenzione del territorio, riteniamo non più procra-stinabile un approfondimento in merito alle opportunità previste dai Fondi Co-munitari FESR e PSR che andrebbero, a nostro avviso, maggiormente esplorate dalla Regione Puglia”.

stAgIonE IRRIguA A RIschIo? Coldiretti: “Bene Commissione d’inchiesta su Consorzi Bonifica commissariati”

di Rino PAVONE

agricoltura

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C onsiderata la mia volontà di tornare a fare politica”, ha dichiarato Taurino, “già da

tempo avevo manifestato l’intenzione di lasciare la direzione dell’Agenzia, sia al Presidente della Regione Puglia, che all’ Assessore all’Agricoltura. Oggi ricordo ancora quando Vendola mi af-fidò l’incarico”, ha continuato “dicendo-mi che sarebbe stata una bella rogna, ed infatti, da subito mi sono misurato con le difficoltà di un’Agenzia, che per statuto deve svolgere compiti pratici ed operativi ma si scontra, quotidiana-mente con la lentezza della macchina amministrativa pubblica”. Nella confe-renza stampa di fine mandato Giusep-pe Maria Taurino, direttore generale di ARIF, ultima Agenzia regionale puglie-se ad essere commissariata, racconta i

risultati degli ultimi 5 anni. “A partire dal 2010, la sfida è stata raccolta – di-chiara Taurino - e portata avanti gra-zie ad un’attenta attività di program-mazione e all’impegno e al lavoro di tutti, raggiungendo obiettivi come la diminuzione degli incendi boschivi in Puglia, grazie anche alla stretta col-laborazione con la Protezione civile e con tutti gli enti preposti alle atti-vità antincendio ma anche grazie al monitoraggio continuo che gli operai ARIF effettuano costantemente. Da sottolineare anche l’importanza del-le convenzioni chiuse con l’Università per i piani di Assestamento Forestale (in pratica i piani regolatori di boschi e foreste). Al bilancio delle attività svolte durante tutti questi anni, si ag-giunge l’utilizzo dei fondi comunitari,

complessivamente 22 milioni di euro circa, azione importante per l’Agenzia, che ha stabilito partenariati e realiz-zato progetti, che hanno migliorato l’aspetto paesaggistico, la sicurezza di parchi e delle aree verdi e la gestione del sistema di irrigazione agricola, che oggi rifornisce circa 10.000 aziende agricole e zootecniche”. “Ogni real-tà è perfettibile” ha concluso Taurino, “e questo vale anche per l’ARIF che ha realizzato molti successi ma che presenta sicuramente delle critici-tà, tutte cose che trasferirò al nuovo commissario, a cui faccio gli auguri di buon lavoro con la convinzione che sia sempre più necessaria una classe dirigente più attenta e personale am-ministrativo sempre più preparato.”

PugLIA, nomInAto commIssARIo stRAoRdInARIo dELL’ARIF: è domEnIco RAgno

ARIF, I RIsuLtAtI dEgLI uLtImI 5 AnnI

L’agenzia regionale per le attività irrigue e forestali

Conferenza stampa dell’ex direttore generale Taurino

Il presidente della Giunta Regionale, Michele Emiliano, ha firmato un decreto per il commissariamento dell’Arif, Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali. Commissario straordinario è stato nominato il dottor Domenico Ragno, subcommissari Paolo Pate e Anna Ilaria Giuliani. A Ragno gli auguri di buon lavoro da parte della Giovani Editori Associati.

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C ontributi a sostegno della promozione, protezione e sviluppo dei prodotti agri-

coli ed alimentari contraddistinti dai riconoscimenti Dop ed Igp. Un “teso-retto” pari a 732.889 mila euro a cui gli organismi associativi operanti nei settori Dop e Igp potranno accedere, non singolarmente ma esclusivamen-te in aggregazione. Una opportunità che le imprese pugliesi non dovreb-bero farsi sfuggire. La data ultima per richiedere i contributi è stato lo scorso 14 aprile come stabilito dall’artico-lo 12 del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole. In Puglia sono ben 16 i prodotti interessati: 11 le DOP dai formaggi (Caciocavallo Silano, Cane-strato Pugliese, Mozzarella e Ricotta di Bufala Campana) all’olio (Collina di Brindisi, Dauno, Terra d’Otranto, Terra di Bari, Terre Tarentine) passando per il Pane di Altamura e l’oliva foggiana La Bella della Daunia, mentre 5 le IGP dell’ortofrutta (Arancia del Gargano, Carciofo Brindisino, Clementine del

Golfo di Taranto, Limone Femminello del Gargano e Uva di Puglia). “Favorire la promozione di questi pro-dotti porterà benefici diffusi. L’attivi-tà promozionale, infatti, potrà essere estesa dal beneficiario del contributo a tutti i soggetti che ricadono nel ter-ritorio delle Dop e Igp, a prescindere dalla loro adesione al consorzio o all’associazione dei Consorzi – com-menta il M5S– I consorzi di tutela e anche le imprese agricole dovranno prestare molta attenzione ai requisiti richiesti e alle modalità di presenta-zione delle domande: per accedere di-rettamente agli incentivi, i consorzi di tutela dei prodotti Dop ed Igp dovran-no costituire un’Associazione tempora-nea d’impresa o esibire un protocollo d’intesa che li impegna a costituirsi in Ati. I soggetti richiedenti il contributo dovranno, inoltre, dimostrare di pos-sedere capacità tecnico organizzative, mezzi e strumenti idonei per la gestio-ne delle iniziative proposte. Sono, infi-ne, previsti anticipi – conclude il M5S

- previa presentazione di una fidejus-sione, nella misura massima del 50% del contributo concesso. Ci auguriamo, dunque, che la Puglia sappia cogliere questa opportunità”.

AgRIcoLtuRA: PER doP E IgP A dIsPosIzIonE oLtRE 700.000 EuRoA disposizione per promozione, protezione e sviluppo

agricoltura

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QUALITA’ E PRODUZIONI ATTRAVERSO L’ ADESIONE AI PROGRAMMI DI CERTIFICAZIONE

RICERCA E SVILUPPO DI PRODOTTI E SOLUZIONI AL PASSO DELLA MODERNA FRUTTICOLTURA

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a l via gli investimenti per un’agricoltura in Puglia che rispetti le risorse ambien-tali, preservi la biodivesità,

senza l’utilizzo di sostanze chimiche inquinati. E’ stato pubblicato, con De-terminazione dell’Autorità di Gestione Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 n. 50 del 1 aprile 2016 (Allegato C), il primo bando del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020: si tratta della Misura ‘Agricoltura Biologica’ – Sottomisure 11.1, ‘Conversione in me-todi e pratiche di agricoltura biologi-ca’, e 11.2, ‘Mantenimento di metodi e pratiche di agricoltura biologica’.“E’ il primo avviso del Prs 2014-2020 dedicato alle coltivazioni biologiche – spiega l’assessore alle Risorse agro-alimentare della Regione Puglia, Leo Di Gioia -, per un’agricoltura più soste-nibile, che tuteli le risorse naturali e produca nel medio e lungo periodo, cibi sani, di qualità, nel pieno rispet-to dell’ambiente. Una misura, la 11, che ha l’obiettivo di incoraggiare gli agricoltori a convertire e mantenere le produzioni coltivate con il meto-do convenzionale in quello biologico,

contrastando di fenomeni di degrado chimico e fisico. Potenziando la strut-tura e le caratteristiche qualitative dei suoli, con il conseguente migliora-mento della qualità dei prodotti”.Per la campagna 2016 è prevista una dotazione finanziaria di 41 milioni di euro, su un totale complessivo, per l’intera Programmazione, di 208 mi-lioni di euro circa. Le domande iniziali devono essere presentate entro e non oltre il 16 maggio 2016, quelle di mo-difica entro il 31 maggio 2016. Posso-no accedere al bando di sostegno gli agricoltori singoli attivi o associati (OP, associazioni, cooperative, Consorzi, Reti d’imprese). L’impegno della sotto-misura 11.1, relativa alla conversione dei terreni a biologico, è di 2 o 3 anni in funzione della coltura in atto, 2 anni per le superfici destinate alle colture annuali e 3 anni per le superfici de-stinate alle colture arboree. Il benefi-ciario deve obbligatoriamente passare nella fase di mantenimento (sottomi-sura 11.2) per una durata residua ne-cessaria a completare il quinquennio. Pertanto, alla conclusione del periodo di impegno per la sottomisura 11.1

il beneficiario dovrà presentare do-manda di pagamento/conferma degli impegni per la sottomisura 11.2 per il residuo periodo di impegno quinquen-nale. La non prosecuzione dell’impe-gno nella fase di mantenimento com-porterà la decadenza della domanda e la restituzione dei premi percepiti. L’impegno della sottomisura 11.2, re-lativa al mantenimento, è, invece, di 5 anni, fino a un massimo di 7 anni in funzione dell’andamento della spesa di attuazione del PSR 2014-2020. Il bando è disponibile su svilupporurale.regione.puglia.it.

PsR, dI gIoIA: “AL vIA IL PRImo bAndo PER AgRIcoLtuRA bIoLogIcA” Le domande iniziali devono essere presentate entro il 16 maggio 2016

agricoltura

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U na rete di sistemi turistici locali come i nuovi prota-gonisti dell’economia pu-

gliese: il tema cardine che ha riunito diversi sindaci del barese, tarantino, brindisino su invito del Comune di Alberobello. Uno dei primi incontri tenutosi nella cittadina dei trulli per illustrare “Le vie dell’ Acqua”, un’idea progettuale che nasce dall’esigenza di dare organicità ad un nuovo mo-dello di governance regionale per lo sviluppo turistico. Si tratta di met-tere in rete sei importanti sistemi territoriali dislocati in poco più di 90 km e su province diverse: appun-

to il sistema delle Gravine Materane e Ioniche, il sistema costiero del Mar Ionio, il sistema dei boschi del fragno e del leccio, il sistema della Valle d’I-tria, il sistema della Piana degli Ulivi secolari, il sistema della Costa Adria-tica. “Lo scopo è di determinare una nuova entità geopolitica della Puglia centrale che sia di supporto a siste-mi già consolidati come il Gargano e il Salento e creare nuovi modelli di sviluppo in cui il turismo sia una componente” – ha spiegato in colle-gamento skype Paolo Verri, direttore di Matera – Capitale Europea della cultura 2019 - nonché commissario

di PugliaPromozione. Una sorta di corridoio territoriale da connettere e coordinare all’evento Matera 2019, ma anche per attivare piani e progetti speciali che favoriscano occasioni di sviluppo per le economie locali gra-zie all’utilizzo di risorse pubbliche e private. Ad oggi al neo sistema han-no aderito i comuni di Alberobello, Monopoli, Castellana Grotte, Putigna-no , Noci, Conversano , Martina Franca, Ostuni, Ceglie Messapica e Crispiano. Non è escluso che questa strategica pianificazione integrata ai fini della valorizzazione turistica includa in futuro altre realtà locali.

“LE vIE dELL’AcQuA“: unA REtE dI comunI PugLIEsI PER mAtERA 2019 E non soLoIl Comune di Alberobello promotore del neosistema turistico pugliese

di Paola DILEO

Turismorurale

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REvIsIonE dELLE mAcchInE AgRIcoLE: unA sEccAtuRA o un modo PER sALvARsI LA vItA?La revisione, dovrebbe costare all’incirca come per le automobili

r evisione delle macchine agricole: una seccatura o un modo per salvarsi la

vita? La disputa è proprio su queste due concezioni riguardanti la revi-sione delle macchine agricole: solo l’ennesimo seccante adempimento burocratico o qualcosa di vitale?Fatto sta: dal prossimo 30 giugno, e non oltre il il 31 dicembre 2017, tut-te le macchine agricole immatrico-late entro il 1973 dovranno essere revisionate. Poi, entro il 31 dicembre 2018, dovranno essere revisionati tutte le macchine immatricolate fra il 1° gennaio 1974 e il 31 dicembre 1990. I trattori immatricolati fra il 1° gennaio del 1991 e il 31 dicembre 2010 sono da revisionare entro il 31 dicembre 2020. Le macchine più recenti, immatricolate dal 2011 al 2015, dovranno essere revisionate entro fine dicembre 2012. Dai dati emerge che in Italia ben 700mila trattori (circa il 40-45%) non rispon-dono né alle regole europee né a quelle nazionali, quindi sono fuori-legge. Gli incidenti avvengono sì in situazioni di pendii, ma capitano più di frequente alle macchine obsolete, con freni ormai usurati, con freno a mano quasi mai funzionante, senza arco di protezione e cinture di sicu-rezza. Anche la doppia frizione, in-dispensabile nei frutteti quando si

usano attrezzature come trinciatutto o atomizzatori, manca nelle macchi-ne più vecchie. “L’Inail ha creato un gruppo di lavoro ad hoc - dichiara Vincenzo Laurendi, del Dipartimen-to tecnologie di sicurezza dell’Inail - per definire le misure di sicurezza da adottare. E, rispetto alla Germania, abbiamo fatto qualcosa in più: oltre ai progetti abbiamo realizzato anche delle schede per ogni modello di trattore. Ciò ci ha permesso di ridurre i costi della messa a norma. Il costo medio si aggira sui 1.000-1.200 euro. Capisco le difficoltà degli agricoltori, ma la messa a norma dei mezzi agri-coli, oltre a essere imposta dalla leg-ge, è anche un dovere morale”. La revisione, invece, dovrebbe costa-re qualche decina di euro (40-70 si è ipotizzato), all’incirca come per le automobili. “L’Inail - continua Laurendi - ha pre-visto un bando di 45 milioni di euro, che uscirà a giugno, per l’acquisto di macchine nuove. Nel 2017 saranno 35 i milioni di euro disponibili. Fon-di che non sono pochi, ma neanche molti considerando che in Italia ci sono un 1.500.000 aziende agricole, di cui un milione quelle attive”. Dai dati Asaps si evince che nel 2014, nei campi italiani, ci sono stati 390 incidenti gravi (non è possibile con-teggiare gli incidenti con feriti lievi)

con 181 morti e 257 feriti. Nel 2015 i dati segnalano un calo dei morti in campo (attorno alle 100 unità), forse anche grazie agli interventi ai mezzi sul fronte della sicurezza (arco anti-ribaltamento e protezioni degli orga-ni in movimento).

agricoltura

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PAc, coRtE dEI contI uE: “sIstEmA mIsuRAzIonE InutILE Ed InAdEguAto”I revisori hanno considerato sei Stati membri

T ra il 2014 e il 2020, circa 270 miliardi di euro – un terzo del bilancio dell’UE

– andrà direttamente o indiretta-mente per sostenere il reddito degli agricoltori. Queste risorse sono de-stinate a contribuire alla produzione alimentare efficiente in tutta l’UE e per aiutare gli agricoltori a mantene-re il tenore di vita equo. Secondo le nuove regole della PAC, la Commis-sione deve valutare l’impatto delle sovvenzioni agricole in relazione ai loro obiettivi. I revisori dell’Unione Europea hanno esaminato il proget-to del sistema di misurazione della performance della Commissione per il reddito degli agricoltori. Essi han-no scoperto che il sistema di revisio-ne tramite i dati a disposizione non è sufficientemente ben progettato e presenta significative limitazioni. Questi indicatori chiave, su cui la Commissione deve basare le sue va-lutazioni, non sono sufficientemente affidabili e non sono legati in modo sufficientemente chiaro alle misu-re della Pac secondo Rasa Budber, membro della Corte dei Conti euro-pea, responsabile del rapporto. Così

come non sono di alcuna utilità nel mostrare se le sovvenzioni hanno raggiunto il loro effetto desiderato nel ridurre il divario di reddito tra gli agricoltori. “Nessun dato rappre-sentativo è disponibile sul reddito disponibile delle famiglie agricole”, dicono i revisori dei conti, e “non vi è nessun sistema affidabile per com-parare i redditi agricoli con quelli in altri settori per giustificare il so-stegno agli agricoltori. Né la Com-missione o gli Stati membri hanno garantito sempre che i dati utilizzati erano di adeguata qualità. La Corte dei Conti Ue parla di “obiettivi vaghi per alcune misure della PAC e assen-za di una linea di base” che “rendono difficile valutare se saranno comple-tati gli obiettivi”. I revisori hanno pre-so in esame sei Stati membri che fra loro rappresentano oltre la metà del valore aggiunto lordo dell’agricoltu-ra europea e la cui agricoltura riceve più della metà del bilancio dell’UE per il settore, soprattutto sotto for-ma di pagamenti diretti: Germania, Spagna, Francia, Paesi Bassi, Polonia e Romania.

ECONOMIa

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16 www.foglie.tv

E

I

letto alla presidenza dell’As-sociazione regionale Allevato-ri Pietro Laterza, allevatore di

Noci classe 1967, che sostituisce Pietro Salcuni, già presidente di Coldiretti Pu-glia.Le Associazioni Allevatori sono presenti nelle cinque province pugliesi e con la loro struttura offrono un indispensabile contributo tecnico a tutte le aziende zoo-tecniche presenti sul territorio ed in ma-niera diretta seguono oltre 41.000 capi bovini allo scopo di migliorare la qualità della produzione lattiera attraverso un lavoro paziente ed altamente professio-nalizzato di miglioramento genetico del-le razze allevate.“Ringraziamo il presidente uscente Sal-cuni per l’attività svolta e  auguriamo

buon lavoro al neo eletto presidente Laterza – dice il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – in un momento storico molto difficile per la zootecnia che in Puglia ha registrato negli ultimi 10 anni il crollo del 58% delle stalle attive. Sono riuscite a sopravvivere con grande difficoltà appena 2.700 stalle. Ciò è cau-sato principalmente del prezzo del latte, oggi ben al di sotto dei costi di produzio-ne del latte stesso.  I nostri allevamenti versano in una grave situazione, dovuta non solo alla crisi, ma anche e soprattut-to a queste evidenti anomalie di mercato che mortificano il lavoro degli allevato-ri per colpa di alcuni caseifici locali che in maniera unilaterale  hanno deciso di ridurre il prezzo del latte alla stalla. In particolare i mangimi (+9,1%) ed il costo

energetico (+8%) hanno notevolmente appesantito il bilancio delle aziende zo-otecniche regionali. La vera e unica indi-cizzazione di cui il comparto zootecnico ha bisogno è il vincolo indissolubile tra il prezzo del latte alla stalla e il costo di latte e formaggi che i consumatori acqui-stano nei negozi e nei supermercati”. In Puglia a fronte dei 1.939 allevamenti che producono 3,6 milioni di quintali di latte bovino, le importazioni di latte dall’este-ro raggiungono i 2,7 milioni di quintali, e i 35mila quintali di prodotti semi-la-vorati quali cagliate, caseine, caseinati e altro, utilizzati per fare prodotti lattiero-caseari che vengono, poi, venduti come prodotti lattiero-caseari “Made in Puglia”.

l Vescovo di Verona Giuseppe Zenti ha approvato ufficialmente l’elezione di Santa Reparata di Ce-

sarea quale patrona degli olivicoltori e Santa Caterina di Alessandria quale patrona dei frantoiani e imbottigliato-ri dell’ olio d’oliva accettando la richie-sta fatta dal presidente associazione interregionale produttori olivicoli. Secondo il Vescovo “tale richiesta ma-nifesta l’attaccamento alle tradizioni locali e soprattutto il bisogno di man-tenere e portare continuamente avan-ti nelle attività lavorative uno spirito umano e cristiano. Auguro a voi di fare vostra la fede che le Sante hanno te-stimoniato con le loro opere e invoco di cuore, per intercessione delle sante Reparata e Caterina, la santa benedi-zione del Signore per tutti voi”.

LAtERzA nuovo PREsIdEntE AssocIAzIonE REgIonALE ALLEvAtoRI

ELEttI I sAntI PAtRonI dELL’oLIvIcoLtuRA

IN PUGLIA IN 10 ANNI - 58% STALLE

Da parte del Vescovo di Verona Giuseppe Zenti

Zootecnia

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