la riviera n°15 del 07-04-2013

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Apprendiamo che gli ‘ndranghetisti aveva- no progettato di sequestrare il nababbo Berlusconi. Avendo di ciò saputo da Santa Rosalia, sono venuti in soccorso del Cavaliere i mafiosi palermitani, che hanno imposto l’alt ai colleghi calabresi. Ma non ci avevano detto che la ‘ndrangheta è la madre-regina dell’impero mondiale della criminalità? Sola al comando.

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la Riviera n°15 del 07-04-2013

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Apprendiamo che gli ‘ndranghetisti aveva-no progettato di sequestrare il nababboBerlusconi. Avendo di ciò saputo da SantaRosalia, sono venuti in soccorso delCavaliere i mafiosi palermitani, che hannoimposto l’alt ai colleghi calabresi. Ma nonci avevano detto che la ‘ndrangheta è lamadre-regina dell’impero mondiale dellacriminalità? Sola al comando.

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Parlandodi...

DOMENICA 07 APRILE 2013 LA RIVIERA 03

CONTROCOPERTINA

Tradimenti nella

ziere acchiappalatitanti con gliocchiali da sole sopra la testa anchealle dieci di sera e un socialmenteutile che non ha potuto regalarel'uovo di Pasqua ai suoi bambini. Nétra un carabiniere in alta uniformefan di Eros Ramazzotti e unimprenditore sull'orlo del precipizioche annega il suo fallimento ascol-tando i Police. Mi riferisco ai Policedi Sting, non a quelli del commissa-riato. Questo articolo già pubblicato insettimana su larivieraonline.com hasuscitato molte polemiche: alcunicommenti sono stati feroci, altri,muniti di code di paglia, tentavanodi spazzare l'evidenza. Ovvero findove si spinge il disagio della disoc-cupazione. Il limite ultimo di un ter-ritorio disastrato.Sappiamo bene che non solo inCalabria preti e piedipiatti sonointoccabili. Esiste nei confronti diqueste figure una sorta di complessodi inferiorità che spesso degenera insoggezione psicologica. Non soloper mariti al corto e alle corde.In questi anni trascorsi nel mondodel giornalismo di provincia hospesso riscontrato, con enorme sor-presa, che alcuni miei colleghihanno manifestato più timore a toc-care un magistrato che non unmammasantissima. Lo stato fa piùpaura della 'ndrangheta?Nonostante questo fosse un articolodi colore, una sorta di gossip chedappertutto sta al giornalismo comeil peperoncino alla Calabria o laciliegia alla torta, qui lo scandalo losi è vestito d'indecenza. E il tabùavanza, mentre io, senza protezionee con le spalle piccole, non ho anco-ra capito se sono stato proprio io aincastrare Roger Rabbit.

ERCOLE MACRÌ

Quelli delle forze dell'ordine:stipendio sicuro, feriepagate, tredicesima e quat-

tordicesima.Sono belli, alti, depilati. Sono bodybulder: piercing, nike cult slegatejeans strappati, fierro nella cinta ecolpo in canna. E ancora, raybanvintage e capelli rasati che, conl'auricolare del cellulare da almeno

500 euro, fanno tanto buttafuori dinight esclusivi con l'obbligo d'in-gresso in coppia. La coppia: ufficiali playboy vientrano dentro e, con tecniche dabunker, ci mettono il dito.Avanzano e seducono; entrano intackle tra figli e mariti e trasforma-no mogli e fidanzate in pupe clan-destine che spediscono sms comeadolescenti. Poi si compie il fatto. In una Locride sciagurata, senza

lavoro o sostegno per chi lo perde,in quest'ultima striscia del mondooccidentale senza stima di sé,senza prospettiva, incapace perfi-no di liberarsi dei rifiuti, povera, iltradimento è più rit o che mistero.Il ratto della bella trova spiegazio-ni, e chi lo compie non è bestia.Succede senza essere un crimine diguerra.Ho conosciuto poliziotti missiona-ri che sono andati oltre cappello e

stellette. Gente la cui opera sareb-be andata oltre ostie e crocefissianche se al posto della divisa cifosse stata la tunica. Ma è un fatto che, lungo questadesolazione, attorno a questo disa-stro, non c'è partita per il gentilsesso tra un idraulico senza occu-pazione da tanti mesi e un poliziot-to con stipendio e straordinarigarantiti. Un duello impari que-st'ultimo, come quello tra un finan-

LocrideLa crisi economica favoriscequelli con la divisa

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Parlandodi...

PASQUINO CRUPI

Per ora c’è l’inchiesta sulle spese dei con-siglieri regionali, che ictu oculi appaionoillecite e sbracate, arbitrarie e smodate, undelitto abietto contro la morale, se di fron-te al brago dei maiali è possibile ancoraparlare di sentimento etico. Poi, decideràla magistratura inquirente se gli indagatisiano giuridicamente degni d’essere rin-viati a giudizio e spetterà ai tribunali giu-dicare se siano colpevoli o no del reatomiserabile d’avere grattato i biglietti ,acquistati con i soldi del gruppo regiona-le, regolarmente rimborsati, così comegli scontrini del caffè mattutino, i bigliettiper viaggi in Italia e fuori d’Italia, le ricari-che telefoniche, i pranzi e le cene, e simi-

le robaccia. I ludici ed economici consi-glieri regionali, finiti nel registro degliindagati, sono dieci: 8 di centrodestra, 2 dicentrosinistra. In tutto 10 su 50 consiglie-ri regionali. Un quinto del Consiglioregionale, una fetta consistente della clas-se politica calabrese, che non ha nulla dainvidiare ai milanesi e ai romani, e acostoro dobbiamo rendere merito d’ave-re contribuito a realizzare l’unità immo-rale di Italia tra Nord, Centro e Sud. Aquesti, per dirla con il gigantesco poetareggino Giuseppe Morabito, «papatornisenza sali [chi] fandu bavi, strascicandu/nd’annu i posti di cumandu».È un esercizio retorico a fronte di questabanda d’accaparratori delle pubbliche

sostanze richiamare la realtà che ci piangeattorno: la disoccupazione crescente, laperdita del salario, la minestra accattatadalla Caritas, l’indebitamento progressi-vo, la chiusura di negozi e piccole impre-se. Il contrasto tra la vita gaudente e l’esi-stenza povera, per essere avvertito, habisogno di anime buone, non di pidoc-chiosi, che più grattano e più sentono ilpiacere di grattare, come lo schiavo diSocrate là dove la catena aveva procuratola piaga. Ed è un proclama di inutilitàchiedere ai partiti, che hanno candidatoquesti loschi figuri per il loro peso eletto-rale, di fare subito pulizia senza attenderela sentenza dei magistrati. C’è - come no?- il garantismo e la compagnia di Gesù lo

rispolvera ogni qualvolta in cui bisognadifendere il bottone. Che si può sfiorare,ma non strappare. Ma c’è qualcosa dipeggio. Come nella Milano corrotta ,descritta dal Manzoni ne I promessi sposi,ormai nessuno si meraviglia che ci sianotanti disonesti, ma che in mezzo a tantidisonesti qualcuno si sia mantenuto one-sto. Quando così è, è difficile porre rime-di. Chi, infatti, rimedierà? Il rimedio ci sarebbe, e noi de “la Riviera”l’abbiamo suggerito qualche tempo fa:eliminare il contributo ai gruppi. Lanostra voce s’è persa tra i cafoni di CasinòCampanella. Non lo ha detto Bersani chesenza rimborsi la politica la possono faresolo i ricchi? O solo i ladri?

LA SETTIMANA

I cafoni di Casinò CampanellaDOVE VOLANO I CORVI

Il calabrese Macrìcandidato al verticeTra i candidati anche ilpg di Catanzaro SantiConsolo. Diciottodomande per quella chesi annuncia una sfida traprocuratori di “peso’’nel campo della lottaalla criminalità organiz-zata per la successionedi Pietro Grasso al verti-ce della Direzionenazionale antimafia.Tra i contendenti ci sonoanche 2 procuratorigenerali, uno calabrese,

Vincenzo Macrì, ora adAncona dopo esserestato per anni aggiuntoalla Dna e in preceden-za pm a ReggioCalabria, e l’altro in ser-vizio a Catanzaro, SantiConsolo.

DIREZIONE ANTIMAFIASIDERNO/ Pittosfori del Lungomare

Al via la cura degli alberelli di pittosforo delLungomare. Questa testata aveva evidenziato che ilprotocollo di salvaguardia per gli alberelli dovesseessere attivato prima possibile, e l’Ufficio Tecnico eil corpo dei giardinieri comunali si sono dimostratinon solo cooperativi, ma eccezionalmente rapidi edefficienti. La soluzione proposta è quella di un ten-tativo di salvataggio a tutti i costi, per via della bel-lezza e del valore storico degli alberi. È prevista lacura più aggiornata contro la batteriosi che con tuttaprobabilità ha colpito gli alberi, tramite Radiobacterk84, inoltre saranno sterilizzati gli strumenti di pota-tura ed eventuali tagli (a cui purtroppo si deve l’in-sediarsi del temuto agrobatterio). Gli alberi sarannoanche protetti da stress idrici tramite un prodottospecifico a base di terpeni (Vaporgard). Si attendel’arrivo dell’autunno per una sostituzione del terre-no e il rifacimento del prato delle aiuole e una con-cimazione specifica con un fertilizzante a basso tito-

lo di azoto. Il trattamento di protezione sarà estesoa piante malate e sane, e dovrà coprire l’intera esi-stenza delle piante. Si prevedono anche esami clini-ci per stabilire il ceppo del batterio insediato.

Lidia Zitara

Clochard calabresemorto a MilanoUn ragazzo di trent’anni è stato trovatomorto a Milano, in zona Foro Bonaparte(vicino al Castello Sforzesco). Il giovane,originario di Catanzaro, era diventato unsenzatetto. A dare l’allarme è stato unpassante, che ha telefonato al 118.Secondo quanto appreso dagli operatoriintervenuti questa mattina, sarebbemorto per cause naturali e non per assi-deramento.

L’ ok dell’amministrazione

Più che il furto,colpisce lo squalloredel furto ad opera dipidocchiosi, che piùgrattano e piùsentono il piacere digrattare, come loschiavo di Socrate làdove la catena avevaprocurato la piaga.

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la Riviera

3) LOCRIDE SUICIDA

1) INCIDENTE TRA GIOIOSA MARINA ESIDERNO

2) TRADIMENTI NELLA LOCRIDE: LA CRISIECONOMICA FAVORISCE QUELLI CON LA DIVISA

5) TOTANI GIGANTI: LA VENDETTA DI FRAFRÀ

6) CLOCHARD CALABRESEMORTO A MILANO

7) QUANDO IN BRASILE BETTINOCRAXI CHIESE A MIMMO SAFFIOTI DICOSIMO IANNOPOLLO

Dati Google.com

Le notizie più lettedella settimana sularivieraonline.com

4) SIDERNO: CONFISCATI BENIPER 500 MILA EURO

IL DIAVOLO NERO

La digestione del sindaco diAfrico, avv. DomenicoVersace, è lunga come quel-la del bue, che, però, è tuttadi stomaco. Egli è stato capodella locale amministrazioneper quattro anni e dal 7maggio 2012 s’avvia a rad-doppiare il mandato. Masolo in questo marzo 2013,accodandosi, come fanno lepecore, che sono lanigeretimorose, ha deciso la costi-tuzione del comune diAfrico in tutti i processi dimafia. Come si vede, gli sonostati necessari più di cinqueanni per questa supremadecisione che restituirà cer-tamente smalto al paese piùnero di Italia dove nottetem-po, come è natura dellecivette, il democratico Stato

italiano irrompe nelle casecon i fucili spianati, butta dalletto madri, padri, figli giovi-netti, e anziani. Nel carcere c’è posto pertutti, ma l’avvocato-sindacofin qui non ha fatto posto nel

suo cervello all’idea d’unainiziativa contro la repressio-ne e la diffamazione di Statocontro una comunità, che èstata governata più dalladisoccupazione che dall’oc-cupazione, e trattata con ilferro e il fuoco, come si usacon le piaghe degli asini.Comunque, non è mai trop-po tardi per le opere di bene,ma il Diavolo nero ha curio-sità di sapere come e qual-mente questo cadavere giu-ridico della costituzione diparte civile viene resuscitatoa freddo, ovvero, quando adAfrico non ci sono stati fattidi sangue, morti per le stra-de, scorrerie di bande arma-te. Se si tratta d’un paraven-to, l’angelo custode, cheaccompagna ciascuno di noi

e, quindi, anche il sindaco-avvocato, l’ha messo sullacattiva strada. Ché finoranon pochi di questi sindacicon il paravento né hannosalvato se stessi né i lorocomuni dallo scioglimentoper infiltrazione mafiosa.Ma il Diavolo nero spera cheil paravento porti fortuna alsindaco-avvocato, che gli dia,cioè, il tempo necessario peralzare in Africo l’annunciatomonumento ai carabinieri. Espera ancora il DiavoloNero che un po’ del marmodi Carrara rimanga ondepoter innalzare, per la suadoviziosa santità democrati-ca, un monumento anche alui, e su cui la colomba dellapace verrà a posarsi.Facendo intero il suo dovere.

7) NUOVA TRIADE COMMISSARIALE DISIDERNO

CCARARTOLINE MERIDIONALI TOLINE MERIDIONALI Antonio Calabrò

Scogli di PalizziProprio di questo la Calabriaha bisogno: scogli contro unmare insolente, contro lamontante marea della misti-ficazione, contro onde vio-lente di bugia, scogli di roc-cia antica e inesorabile nellafermezza, che si oppongonoal crescere della follia mon-diale, con il potere della bel-lezza atavica. E le onde s’in-frangono esplodendo in pul-viscolo liquido, in sognodisperso, e come tutti i sogni,facile ad essere dimenticato,come dimentichiamo noi,calabresi, stirpe di roccia,ormai ridotta a sabbia.

La digestione del Sindaco di Africo

RODERIGO DI CASTIGLIA

L’ing. Franco Bruno, che ha militato, riceven-done successi che di fatto erano premi, nellaDemocrazia cristiana, nel Partito popolare ita-liano, nella Margherita, nel Pd, nell’Api diRutelli, finalmente ha portato al suo avvera-mento una laica profezia del grande giornalistae scrittore calabrese Vincenzo Talarico. Il qualecosì aveva avventurato: «Verrà il tempo in cui imontoni ci diranno che puzziamo, i buoi cheabbiamo le corna, e i ladri ci denunceranno perfurto». Un furto di democrazia denuncia l’ing.Franco Bruno, come leggiamo su “calabriao-ra” (3 aprile) e, siccome di rapine elettorali ilfresco deputato ben si intende, dobbiamoprenderne atto. Orbene, il furto consisterebbe – come lui argo-menta- nel fatto che il nostro sistema elettora-le contempla e ammette le pluricandidature .Per esempio, Ingroia candidato in tutta l’Italia,Vendola in 19 circoscrizioni, Berlusconi in 18,ed eccetera eccetera. È una vergogna, indub-biamente. Ma non è la prima volta che il ladrogrida: “Al ladro, al ladro!”. Qui è Rodi e quibisogna saltare. L’ing. Franco Bruno aveva rice-vuto delega da Tabacci a presentare in Calabriala lista di Centro democratico con capolista,appunto, Tabacci. Il quale, però, per un miste-ro gaudioso, scompare dalla lista, che vede incima il delegato Franco Bruno, che in questomodo si conquista il ciondolo di deputato. Unfurto di democrazia. Non ci scandalizziamo.Ma i ladri sono abilitati a indottrinarci su comesi ruba, non già a denunciare i furti.

IL DITO NELL’OCCHIO

Le guardie e i ladri secondo Franco Bruno

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PRIMI PIANI

Incapaci di liberarci dai rifiuti: l’unica soluzione è differenziare

I COLPEVOLI COMMISSARI

LE SPERANZE DELLALOCRIDE

Costi e benefici. La Calabria dovrebbeessere la regione più all'avanguardia infatto di raccolta differenziata e per i

problemi legati ai rifiuti. I numeri parlano chiaro. 16 anni di commis-sariamento con poteri illimitati e milionispesi avrebbero potuto renderci un patrimo-nio dell'Unesco. E la Locride, contando tanticommissari quanti direttori d'albergo laCosta Smeralda, doveva esserne la perla.Invece neanche il tetto minimo di differen-ziata siamo stati in grado di raggiungere. Laquota imposta dall'Unione europea sarebbedel 35% e noi siamo al 12,4%. Eppure secon-do le stime ministeriali a quest'ora dovrem-mo essere al 65% di raccolta differenziata.Fallimento totale. Strade piene di rifiuti.Discariche che aprono e chiudono. Rifiutiche emigrano per la Puglia. La soluzione c'era e c'è, se ne parla dagli anninovanta. È la differenziata. Ha funzionatonei comuni salernitani in piena crisi emer-genza. Raggiungendo dei risultati strabilianti,a Mercato San Severino si è arrivati al 55% didifferenziata in pochi mesi. Ci sono paesi inToscana che si sono trasformati in città adimpatto zero in questi anni, il caso Capannori(Lu) è un esempio d'eccellenza. Prove con-crete. Sistemi che funzionano. E stradeimmacolate. Sogni irraggiungibili per laLocride? Roccella e Riace lasciano apertouno spiraglio di speranza, splendendo neldisastro circostante. E anche il resto della Locride inizia a muove-re i primi passi. È già stato infatti finanziatoun progetto, con Siderno capofila, ed entroluglio dovrebbe partire la differenziata con icassonetti stradali (anche se questo sistemaha dimostrato un'efficacia minore, di solitocapaci di raggiungere solo il 40% di differen-ziata). Obiettivo 27%. Dove si arriva a butta-re materassi, brandine, culle e lavastoviglieanche un risultato modesto può essere untraguardo importante, anche se al di sotto delminimo accettabile. Oltre che Siderno, ilpiano interesserà Locri, Antonimina,Ciminà, Portigliola, Placanica, San Luca,Samo e Sant'Ilario. Partenza: si spera l'8 giu-gno? Costi. Un milione di euro saranno spesi

per 41.050 abitanti. Questo progetto dovreb-be traghettarci, tra anno e mezzo, alla raccol-ta porta a porta. La fase più importante incasi del genere è la sensibilizzazione dei cit-tadini. Sarà questo il terreno su cui si deci-derà il successo del piano e sarà fondamen-tale l'impegno di associazioni, consulte ecomitati cittadini, che dovranno rimboccarsile maniche andando oltre sagre e mostre. Leassociazioni degli otto comuni dovrannoimpegnarsi in prima persona, informarsi einformare i propri compaesani. Innestare ilporta a porta nella testa dei cittadini e con-segnare buste di diverso colore. Crearenuovi comportamenti che permettano direcuperare il forte ritardo che ci separa dallaciviltà. Il porta a porta fatto da cooperative sociali econ persone del luogo, secondo SalvatoreProcopio, fisico sanitario nonché assessoreall'ambiente del comune di Botricello, è l'u-nica soluzione reale al problema. Bisognaeducare il cittadino e abituarlo ad avere lapercezione dei rifiuti che produce. Renderechiaro che più si differenzia a monte, in casapropria, meglio è. Anche le riduzioni sulletasse sono collegate ai comportamenti vir-

tuosi. Più differenzi e meno paghi. Con ilsistema dei cassonetti stradali i comuni spes-so invece perdono i vantaggi economici deri-vanti dalla differenziata. Infatti con questometodo si finisce per mischiare rifiuti di qua-lità diverse e perdono valore per la vendita alConai (Consorzio Nazionale Imballaggi). IlConai, questa è un'altra storia. La racconte-remo nei prossimi numeri. Ma sarà una sto-ria triste. Qualche iniziativa positiva è già partita. Èstata lanciata una petizione on line per chie-dere che la differenziata sia estesa a tutta laLocride. A Siderno inoltre è nato unComitato cittadino per l'emergenza spazza-tura che sta cercando di collaborare con ilcommissario della città e con LocrideAmbiente per trovare soluzioni a lungo ebreve termine per il problema rifiuti. Il grup-po di cittadini sta spingendo per iniziarequanto prima con la differenziata e sta anchecercando di ottenere la modifica del bandodi gara in modo da partire direttamente conla raccolta porta a porta, senza dover quindispendere altre risorse. A conti fatti la Locride può solo guadagnare.Sia differente.

ELEONORA ARAGONA

Il sindaco di Roccella Ionica, Giuseppe Certomà, e quello di Riace, Domenico Lucano.

Vincenzo Speranza

Graziano Melandri

Goffredo Sottile

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PRIMO PIANO

questo è il dilemmaSolo poche ore di funzionalità ma abbastanza per giustificare la spesa dimiliardi di vecchie lire giunte al Sud e i traffici della ’ndrangheta che utilizzavail porticciolo del polo chimico per ricevere e rispedire droga e armi.

MARIA CRISTINA CONDELLO

Da tanti anni la notizia sulla “fatidica” costruzionedella centrale a carbone di Saline Joniche balza suimedia locali, nazionali e internazionali. A volerlavedere già bella fumante e a pieno regime di produ-zione è la SEI S.p.A., società affiliata della multina-zionale svizzera Repower, che ha scelto come loca-tion 700.000 metri quadri di terreno, dove sorge l’exLiquichimica. Proprio negli anni ’70 quel polo chimi-co di Saline Joniche doveva produrre bioproteine permangimi animali, ma venne chiuso dopo 48 ore dal-l’apertura. Solo poche ore di funzionalità ma abba-stanza per giustificare la spesa di miliardi di vecchielire giunte al sud e i traffici della ’ndrangheta che uti-lizzava il porticciolo del polo chimico per ricevere erispedire droga e armi. Il progetto presentato dalla SEI prevede un impian-to supertecnologico, un sistema a polverino di carbo-ne, che consentirebbe di aumentarne l’efficienza, diridurre la quantità di combustibile utilizzato e, diconseguenza, di limitare notevolmente le emissioni.La Centrale svilupperebbe, a pieno regime, unapotenza pari a 1.320 MWe nominali e il carbonegiungerebbe a Saline Joniche direttamente via maree non attraverso mezzi su gomma. Nel mese di giu-gno 2012 la Presidenza del Consiglio dei Ministridella Repubblica Italiana ha firmato il Decreto diValutazione d’Impatto Ambientale per il progettoma la Regione Calabria, fermamente contraria all’o-pera, ha impugnato il tutto.Per entrare nel merito della vicenda sui pro e i con-tro della costruzione della centrale a carbone in unadelle zone costiere più belle d’Italia, abbiamo chiestoa Paolo Catanoso del Coordinamento delleAssociazioni dell’Area Grecanica e al DirettoreGenerale dell’Ased, Rosario Azzarà le loro conside-razioni.

Carbone no,Carbone sì

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PAOLO CATANOSO«No carbone il nostro messaggio»

Alla domanda sui pro e i contro della costruzione della centrale a carbone inuna delle zone costiere più belle d’Italia, abbiamo chiesto a Paolo Catanosodel Coordinamento delle Associazioni dell’Area Grecanica e al DirettoreGenerale dell’Ased, Rosario Azzarà le loro considerazioni.

«Non sono né la Sei S.p.a. né l’organo cui spetta l’ultima parola. La centraleha i dispositivi per stoppare la produzione mentre sono incontrollabili i danniche può procurare la disperazione della gente».

Rosario Azzarà, Direttore Generaledell’Ased, è un sostenitore del si al car-bone e si definisce un idealista pragma-tico.La domanda alla quale Azzarà vorreb-be sottrarsi è quella sulla vicenda giudi-ziaria che vede coinvolti il SindacoCostantino e Franco D’Acquaro.Vorrebbe sottrarsi non per viltà quan-to per prudenza visto che, a quanto sivocifera, le indagini sono ancora incorso. «Mi esprimo per sintesi», dice:«Conosco D’Acquaro da alcuni anni,forse tre, non ho mai sentito parole ovisto atteggiamenti che potrebberofarmi indurre ad essere guardingo neisuoi confronti. Per me è una personaseria e onesta anche intellettualmente.Fa bene il suo lavoro di P.R. (publicrelations) ma per la deformata culturadel sospetto è un faccendiere». «Capitolo a parte è GesualdoCostantino», dice Azzarà, «lo conoscobene e lui è una persona incapace difare del male o violare la legge. Ma ilreato dov’è? Quello di aver, forse,chiesto i voti a chi ha un cartellinopenale zeppo ma pure la tessera eletto-rale? È corretto, è umano, è da cristia-

ni non rivolgere la parola, il saluto acolui che è nato a 100 metri da casanostra e con il quale abbiamo giocatoda bambini ed è stato compagno dibanco dall’asilo alle medie solo perchéognuno ha scelto strade e percorsi divita diversa? Suvvia!»Secondo Azzarà, l’accoppiamento chesi è voluto disegnare dai contornicospiratori fatto tra D’Acquaro, incari-cato SEI Spa, e Costantino, incaricatoa fare il Sindaco dal popolo melitese, ecoerente con la sua scelta del No allaCentrale, è fuori luogo e realtà. «Aquanto mi risulta, - continua- il rappor-to tra i due, è stato, o meglio è conti-nuato ad essere, con grande senso diresponsabilità, istituzionale: prima allaProvincia e dopo al Comune».Alla domanda se la centrale a carbonesi farà, Azzarà ha così risposto: «Nonsono né la Sei spa né l’organo cui spet-ta l’ultima parola. Ma spero di sì eanche a breve. La centrale ha i disposi-tivi per stoppare la produzione mentresono incontrollabili i danni che puòprocurare la disperazione della gente.Le Tv locali e nazionali, i giornalidanno contezza giornalmente sull’inar-

restabile peggioramento dell’econo-mia, le statistiche della disoccupazione,le aziende che chiudono, gli imprendi-tori e i dipendenti che si suicidano, ilcostante aumento dell’impegno dellaCaritas, i Comuni che falliscono per-ché i loro cittadini non pagano i tributie ancora siamo ancora qui a parlare dicentrale si e di centrale no. La gente che ha i crampi allo stomacoper la fame se ne frega se il pezzo dipane è fatto con i cerali o con il fru-mento, se è farro o è grano.È necessario riflettere sullo stato delleprimarie e inderogabile necessità dellagente. È urgente dare soluzioni pernon lamentarsi dopo sull’ingrossamen-to delle file mafiose e la costituzione dinuove cricche».Effettivamente non si sa ancora se lacentrale verrà realizzata poiché l’iterburocratico è lungo e macchinoso ealeggia sul progetto anche lo spettro‘ndranghetistico. Anche NicolaGratteri si dice certo che la mafiareclamerà una tangente su questomega impianto e che s’intrometterànell’assegnazione degli appalti. Chivivrà, vedrà!

Paolo Catanoso è un giovane rap-presentante del CoordinamentoAssociazioni dell’Area Grecanica.Il Coordinamento nasce sponta-neamente nel mese di agosto del2007, in seguito alla diffusionedella notizia relativa alla costruzio-ne di una centrale a carbone aSaline e si è espresso per il NO alcarbone.Alla domanda riguardante il lega-me tra carbone e ambiente Paoloha risposto che «il carbone, essen-do un combustibile fossile, ha unrapporto costi-produzione energe-tica maggiori, costa poco rispetto aquello che produce. A livello indu-striale ed economico è molto con-veniente però i danni che provocaall’ambiente sono di molto superio-re rispetto ai benefici che offre.Quando vengono considerati icosti-benefici delle aziende che uti-lizzano il carbone si pone sempremaggiore rilievo ai costi rispettoche ai benefici».Riguardo alle recenti vicende giu-diziarie che hanno coinvolto

Franco D’Acquaro, il consulenteSEI, e il Sindaco GesualdoCostantino sulla centrale, Catanosoafferma che «bisognerà vederecome andranno a finire le cose,perché quelle formulate sono soloipotesi di reato, però già nel 2010,un report della DIA dava un’aller-ta sulla centrale a carbone antici-pando le infiltrazioni mafiose. IlDottor Gratteri ha ipotizzato que-sta relazione, tramite intercettazio-ni, investigazioni, e ha visto checomunque la ‘ndrangheta, nellaloro ipotesi di reato, è favorevolealla centrale a carbone, cosa abba-stanza ovvia, secondo me, -conti-nua Paolo- perché la SEI vuoleinvestire oltre un miliardo e mezzodi euro e se, come diceva Gratteri,la ndrangheta per poche migliaia dieuro cerca di controllare anche ipiccolissimi appalti, figuriamoci perquesti grossi progetti. Nell’aria c’ègià presente questo pericolo!»Per quanto riguarda i controlliCatanoso afferma che «Nella valu-tazione d’impatto ambientale risul-

ta che la SEI vigilerà sugli addetti aicontrolli. Si avrà quindi il controllo-re e il controllato. È impossibile chepossano controllare e monitorarecostantemente quelle che sono leemissioni», afferma Paolo. «Nelcaso in cui la centrale emettessevalori inquinanti maggiori non con-sentiti dalla legge, anche se chiu-desse i filtri e buttasse tutto il vele-no nell’aria pagherebbe solo unapiccola multa. L’inquinamento nonverrebbe ostacolato».Il messaggio che manda alla SEIPaolo Catanoso è «Se la Repowervuole investire in Calabria, cheinvesta pure in energie alternativeanziché imporre il carbone. Lagente qui da noi è in cerca di lavo-ro e quindi potrebbe accettareanche il compromesso come è avve-nuto a Taranto, ossia di andare alavorare mettendo a rischio la pro-pria salute. Ma il lavoro in cambiodella salute è inaccettabile. Dicoquindi di rimanere in Calabria mainvestire pulito».

Progresso o regresso?

GAS CARBONE CEMENTO

Io ci aggiungo anche igiganteschi piloni del-l’eolico, e penso che

tutti insieme i quattroelementi siano la stradasbagliata da affrontareper il futuro dellaCalabria. Perché ci sianoprospettive, per usciredalla penombra della sto-ria in cui si è andati afinire, la Regione devedotarsi di un progettoche le sue classi dirigenti,e i calabresi tutti quanti,non hanno saputo sin quicostruire. Si sono rincorsimodelli di sviluppo nonapplicabili, in assoluto oper mancanza di materia-le umano in grado didarvi corso. Tempi eerrori passati sui qualinon servono analisi,buone solo a perderealtro tempo. Passareoltre, unire senza preclu-sioni le intelligenzemigliori e partire. E ilpunto di partenza nonpuò che essere rappre-sentato dalle risorse real-mente esistenti. So che èun elenco trito e noto,ma valido. Cultura eambiente, queste sono lenostre ricchezze, mollarleper uno pseudo sviluppoindustriale è sempre statoesiziale, il quinto centrosiderurgico di Gioia e laliquichimica di Salineinsegnano duramente.Ripetere quelle esperien-ze sarebbe da folli.La centrale a carbone, ilrigassificatore, il cemen-to, quello sono, passi falsigià fatti in passato.Distruggere il paesaggioper qualche centinaio dioccupati, o qualche centi-naio di milioni che saran-no divorati dai soliti noti,sarebbe un suicidio col-lettivo, la distruzione irre-parabile del futuro.Senza essere particolar-mente ferrati del settore,basta informarsi di quan-to siano dannosi centralie rigassificatori, per sape-re cosa accadrebbe con laloro costruzione, avendo-vi più volte spiegato idanni dell’una e dell’altranon ci spreco alto tempo. Mi soffermo sul cemento,lo faccio partendo daun’esperienza concreta epersonale. Nei giorni scorsi moltepolemiche hanno suscita-to le indagini relative agliinvestimenti edilizi sullecoste calabresi. I risvoltigiudiziari saranno chiari-ti, ed è, quello, un piano

sul quale non mi infilo.Credo però quella nonsia, e non sarebbe, unavia di sviluppo, tutt’altro.Ho visto e studiato alungo la trasformazionedelle coste spagnole.Anni e anni di cementifi-cazioni hanno lasciato sulcampo un disastro.Centinaia di villaggi tipicisono stati trasformati, esnaturati, sostituiti daalveari turistici, occupatiper qualche anno e poiirrimediabilmente abban-donati. Di quel sogno,alla Spagna è rimasto ilcemento e le spese perilluminare, pulire emanutenere immensi vil-laggi fantasma. La realtà,una volta scoperta hamostrato l’arricchimentodi pochi, proprietari ter-rieri e palazzinari e ildisastro ambientale edeconomico di una nazio-ne intera. Un sognodiventato incubo. Pensoche in tale logica la mafiasia una sponda, sempreal servizio di chi depreda,ma i falchi veri venganodalle fila degli speculatorimondiali che si spostanodi nazione in nazione,facendo guadagni elasciando bidoni ecemento. Mettendo daparte queste tipologie disviluppo finto, non restache concentrarsi suglielementi che potrebberodare il progetto su cuiconcentrarsi. Lo sviluppopasserà attraverso unturismo che non disturbil’ambiente, un’agricolturache riprenda le colturesulle quali possiamo reg-gere la concorrenza, l’uti-lizzo del vastissimo patri-monio boschivo, idrico, isiti archeologici, i polimuseali, le meraviglienaturalistiche… La solita acqua calda.Perché la verità è chesinora sono mancati gliuomini in grado dicostruire il progetto.Ecco, la svolta è costruireuna squadra, una classedirigente. Per farlo biso-gna che si torni alla poli-tica, che si partecipi aiprocessi di formazionepolitica. Sostituire lo sfa-scio democratico con lagenerazione dei volente-rosi, dei calabresi veri,insomma. Assumersi leresponsabilità, personal-mente e collettivamente.Una volta in pista le ideesaranno l’uovo diColombo.

EDITORIALEGIOACCHINO CRIACO

ROSARIO AZZARÀ «Spero di sì e anche a breve»

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Parlandodi...

ATTUALITÀ

ETIMO VERO

Se il Parlamento fosse un circo equestre - eil soffio mefitico dell’Orbo veggente nondovrebbe lasciar dubbi in proposito- nonavrebbe altri pari al mondo percompletezza: ci sono i leoni, leiene, gli sciacalli, gli asini bigi,i cavalli vanesi, soprattutto lescimmie e i pappagalli. Unaspecie, quest’ultima, che erain via d’estinzione e che èstata salvata dall’ ingloriosafine da Beppe Grillo. In que-sto indubbiamente unredentore. E cisono i porcellini,cioè i figli del

Porcello, dai quali non ci si può aspettareche la consumazione del brago. Già cosìcospicuo prima ancora che le Camerecomincino a lavorare. Chi s’accontenta gode. E non c’è chi è stra-ziato dal dilemma d’Amleto: essere o nonessere? Declinato secondo l’attualità: rima-nere parlamentare o tornare a fare il coni-gliere regionale? O stare avvinti come l’ede-ra? Il caso non riguarda solamente laCalabria, poiché l’edera, grazie a Dio, crescedapertutto . Ma a noi interessa la Calabriache vede eletti al Parlamento i consiglieriregionali Demetrio Battaglia (Pd), BrunoCensore (Pd), Ferdinando Aiello (Sel),Antonio Caridi (Pdl), Giovanni Bilardi(Pdl), Piero Aiello (Pdl). Di questa elettaschiera l’unico a non tentennare è stato l’avv.Demetrio Battaglia, che ha presentato ledimissioni da consigliere regionale, suben-trandogli l’avv. Demetrio Naccari Carlizzionde continuare la disfida di Burletta con ilGovernatore. Gli altri no. Fanno di piùAntonio Caridi e Piero Aiello, che appenanel Circo hanno subito appreso a fare lecapriole. Infatti, si dimettono da assesoriregionali, ma non da consiglieri regionali. Erimangono avvinti a due scranni insieme aicoleghi del centrosinistra. Si deciderannoquando avranno certezza che questo

Parlamento avrà vitalunga. Eppure, c’è una

legge che li obbliga ascegliere entro 10giorni dalla procla-mazione. Disattesa,offesa, calpestata.

Ma la cafonaggineistituzionale può di

più. Divisi su tutto,quando si tratta di rosi-

care, non c’è diffe-renza tra gli sbafa-tori di destra e gli

sbafatori di sini-stra.

I consiglieri regionali Bruno Censore (pd), Ferdinando Aiello (sel), GiovanniBilardi ( Grande Sud), Antonio Caridi (pdl), eletti al parlamento, continuano atenere i piedi in due staffe.. Non ci sorprendiamo. Dai porcellini, cioè gli eletti delPorcello, non ci si può aspettare che la consumazione del brago.

Avvinti come l’ederaa due scranni

MEGLIO DUE UOVA OGGI CHE UNA GALLINA DOMANI

I CAVALIERIDELLATAVOLAIMBANDITA

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ILARIO AMMENDOLIA

A costo di apparire un visionario nonmi stancherò di ripetere che la libertà èin pericolo. Non parlo della libertà deidelinquenti ma di quella dei cittadiniche si sentono al sicuro. Al momento del sequestro Moro,Giorgio Almirante, lucido esponentedella estrema destra italiana, propose inParlamento la dichiarazione dello statodi guerra e la relativa pena di morte peri terroristi. Sono sicuro che se fosse pas-sata la proposta, i brigatisti , alla fine,sarebbero stati sconfitti ma con lorosarebbe stata sconfitta la libertà ! Idemocratici italiani ebbero la forza dicombattere le BR, ma contemporanea-mente di contrastare la deriva libertici-da, opponendosi sia alle proposte diAlmirante ma anche a misure ordinarietese a limitare le libertà costituzionalicome il “fermo di polizia”. Voci autore-voli si levarono contro la giustizia som-maria.. C’era una diffusa consapevolez-za che la libertà si difende con la libertà;la democrazia con la democrazia!.Questa battaglia non fu condotta solodalla Sinistra ma anche dalla migliorecultura cattolica. I funerali del professorBachalet si trasformarono in unmomento altissimo dedicato alla libertàed alla tolleranza. L’offensiva armata daparte dello Stato riuscì ad avere succes-so perché intorno ai terroristi c’era giàil deserto. Isolati nelle fabbriche, isolatinelle scuole, nelle città e nei piccolipaesi.Nello scorso numero del giornale, hoscritto un articolo contro lo scioglimen-to dei consigli comunali. Ovviamentesono stanco di ripetere questo grido diallarme ed avverto il rischio di sembra-re ripetitivo e visionario, ma resto pie-namente convinto che il Sud e , inmaniera specifica la Calabria, siano sot-toposti ad un duplice attacco. La “que-stione meridionale” è stata rimossa,acutizzando al massimo la questionesociale . Questione meridionale che eraed è tutt’altro che un fatto economico

ma rappresenta innanzitutto un fattopolitico,storico e sociale. Ha condizio-nato la storia della Nazione e potrà con-dizionarne il futuro Solo la criminalizza-zione di massa può far confondere levittime per carnefici. Questo è il sensodi una campagna di bugie dozzinali chevengono sparate a raffica e ciò porta,come naturale conseguenza, un attaccoalle libertà civili. La resistenza meridio-nale è piegata e non è un caso se inCalabria, sempre più, sta vincendo unpensiero debole, subalterno, spesso vile,sempre inquinato.Non ci consideriamo migliori e diversidagli altri, tutt’altro! Sentiamo però ilbisogno di ribadire con chiarezza lanostra appartenenza ad una anticascuola di pensiero che è contro tutte lemafie, contro tutte i gruppi di potere.,contro ogni forma di violenza. Conaltrettanta determinazione sentiamo il

bisogno di opporci- senza se e senzama- alla criminalizzazione di massa, alla“stella gialla” che in maniera gagliardaportiamo al petto, alle leggi eccezionali,alla “giustizia” sommaria. La Calabria èciò che è, perché è stata teatro di gradirepressioni storiche con complicità dif-fuse nella nostra terra. I cinque martiridi Gerace sono un esempio! Anche inquella occasione i gendarmi vennero dafuori ma notabilato e vescovo trasfor-marono la “mestizia in gioia” per la sca-rica di piombo che investì i cinque gio-vani.Mi sia consentito un riferimentopersonale, da giovane ho discusso delmeridionalismo e della libertà sostenen-do la tesi di laurea con il professor PaoloAlatri che non era solo uno storicostraordinario ma era stato un combat-tente per la difesa di Roma e nellaResistenza. Personalmente penso diaver già pagato per questa ansia di

libertà.. Probabilmente la nostra è unabattaglia persa. E’ evidente la spropor-zione di forze e di mezzi e mi rendo per-fettamente conto che la lotta dei pochiè necessaria, spesso ai limiti dell’eroi-smo, ma diventa velleitaria perché nontiene conto dei rapporti di forza.Tuttavia non si combatte sempre pervincere ma anche, e soprattutto, peressere uomini liberi. Diceva il nostrogrande Ariosto: “..non si adatta unbasto ad ogni dorso; ad un non par chel’abbia, all’altro stringe e preme e gli daduolo”. Da noi, il “yes we can” deve poivedersela con chi detiene altri poteri.Così ogni sera mi domando : vale anco-ra la pena ? Oppure è giusto ammette-re che, quantomeno per adesso, la bat-taglia è persa ? Non è forse giusto pren-dersi un periodo di riflessione e di ripo-so? Noi lanciamo l’SOS se qualcuno inascolto ci risponda!

Parlandodi...

COMMISSARIAMENTI

ESSENZIALE

Diceva il nostrogrande Ariosto:«...non si adatta unbasto ad ognidorso; ad un nonpar che l’abbia,all’altro stringe epreme e gli daduolo».

SOS Libertà!

DESTINO ...

Un invito al rifugio nello“sdegno”, suggerimentocasuale eppure puntuale,icastico. Chi ha diffidato il websi ricreda, o c'è un'anima oSiderno è anche questo. E noi isuoi fautori.

Bruno M. Strangio

PROTESTA DEI DIPENDENTI DI SIDERNO AMBIENTE

Continua la protesta per i dipendenti di “Siderno Ambiente” .Stamattina si sono incatenati davanti al Comune di Siderno.Ieri a Locri, davanti al Comune c'è stata una protesta simile.Ricordiamo che i lavoratori stanno manifestando poichè daundici mesi non ricevono nessuno stipendio.

DEGRADO NELLAVILLACOMUNALE

Caro direttore, non definirei lo spezzamento del ramo di un albero secolare un attovandalico. Si tratta piuttosto della dimostrazione che i ragazzi non sanno (nonhanno?) altri modi per divertirsi e che certi fatti accadono dove non c’è controllo edove vince l’abbandono. Che sia Ritorto o Panetta o il Commissario prefettizio, gli uffi-ci comunali hanno bisogno delle urla del padrone di turno? Una passeggiata nellavilla comunale sul lungomare per farsi un’idea. (Roberto Gerace)

SIDERNO TRA PROTESTE E DENUNCE

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Polaroid

PROVINCIA

Foto Notizie

Da sx a dx. Manifestazione del 5 aprile a Siderno contro l’emergenza spazzatura. I cittadini della Locride sonostanchi di dover asfissiati dai miasmi dei cumuli di rifiuti. L’esasperazione sta spingendo anche a gesti sconsi-derati, come dimostrano i continui incendi di cassonetti (ma questi roghi sono dannosissimi per la nostra salu-te, i rifiuti incendiati infatti disperdono diossina nell’aria). Ormai le macchine sono costrette a fare lo slalom tral’immondizia. Non è normale.

Se provassimo a ricondurre ad una atten-ta analisi quanto si discute da anni, al finedi garantire una prospettiva di sviluppoall’area grecanica, nel rispetto del piùrigoroso principio di conservazione deivalori etici, storici e culturali che da secolila ispirano, avremmo il seguente spacca-to: Da un lato una realtà territoriale checontinua a perdere colpo su colpo,sprecando ogni opportunità in manieradirettamente proporzionale al livello diattenzione che, nonostante tutto, Le vieneriservato, fino a diventare il fanalino dicoda dell’intero Paese in materia di svilup-po economico, non senza balzare comun-que ai primi posti sul terreno del degradoambientale e dall’altro spesso la pretesa,da parte di politici ed amministratori loca-li di aver operato al meglio, per aver costi-tuito a loro dire un modello politico diapproccio alla gestione del territorio final-mente nuovo. E poco importa, direbbequalcuno, se tutto ciò non influisce mini-mamente sui problemi del territorio checontinuano a rimanere gli stessi aggravatidalla crisi e dallo scoraggiamento genera-le.A costoro certamente sfugge che quandoun modello si avvita eccessivamente su sestesso, anche se si tratta apparentementedel miglior modello, diventando astrusorispetto alla realtà che lo esprime, vuotorispetto al potenziale di rappresentanzache gli era stato conferito, produce inevi-tabilmente uno stacco tra la condizionedella realtà di riferimento ed il percorsodelineato dal modello medesimo, a parti-re dagli strumenti predisposti, alle risorsedestinate, fino agli obiettivi prefissati.Prendiamo ad esempio l’aspetto riguar-

dante il recupero e la conservazione delpatrimonio etno - antropologico dell’area,ivi compreso il tema della conservazionedella lingua. Tutto si può dire, meno chenegli ultimi anni non siano state spesenotevoli risorse destinate al tema. E laricaduta?Assolutamente trascurabile, nonchè didubbio esempio sotto il profilo dellamoralità, del coinvolgimento del corposociale e dei soggetti interessati.Abbiamo assistito spesso a viaggi, gemel-laggi, corsi, pubblicazioni spesso anchemolto costose, master di nessun livello,festival e feste mai legate da un progettoorganico mosso da interessi reali e coordi-nato da una solida cabina di regia e da quil’origine della disapprovazione da partedella gente, se si prescinde dal plauso dichi ha intravisto in queste iniziative, lapossibilità di vendere qualche panino oqualche birra in più. Mai una grande idea,un grande progetto capace guardandoavanti, di far sognare la popolazione del-

l’area, promuovendo entusiasmo e coin-volgimento. La situazione di desolazione,ci riconduce al palcoscenico animato danani e ballerine, espressione con la qualeun politico famoso etichettò il degrado inpolitica, ma l’area grecanica, non ha avutoneanche le ballerine, per cui si e’ dovutaaccontentare quasi sempre solo dei nani.Ma per fortuna i tempi cambiano, per cuicapita, come sta capitando in questomomento al nostro Paese, di dover passa-re bruscamente dalla stagione dellagestione del potere fine a se stesso, a quel-la delle idee e lo stesso problema si poneoggi anche per l’area grecanica. Per aiuta-re questo processo di diffusione delleidee, di riappropriazione di principi evalori largamente svenduti, facilitandoloal meglio, La Riviera potrebbe svolgereun ruolo importante, attraverso l’organiz-zazione di Forum appropriati. Serve oggipiù che mai uno spazio dedicato all’areain termini di informazione che non puòessere solo ed esclusivamente costituitoda pagine dei giornali, serve andare oltre.Serve organizzare incontri periodici con icittadini che significa costruire spazi didemocrazia per la libera circolazionedelle idee, delle proposte, per rompere ilmuro che separa i rappresentanti da i rap-presentati, per demolire il convincimentoche i luoghi della rappresentanza coinci-dono necessariamente con quelli del sod-disfacimento degli interessi personali. E’questa la medicina, la soluzione per tutti imali? Non lo so. Ma sicuramente è una solu-zione credibile, per cui vale la pena pro-varci!

Leo Autelitano

L’area Grecanica tra crisi di identità e di rappresentanza

«Sono stati consegnati - secondo la nota dif-fusa dall’amministrazione provinciale- ilavori di sistemazione di un tratto della stra-da provinciale “101, Roccaforte del Greco –Roghudi”, nel tratto ricadente nel territoriodel comune di Roccaforte del Greco».L’intervento, in particolare, riguarda un seg-mento in rettilineo nelle immediate vicinan-ze del rione Glorio. Il costo complessivo del-l’appalto è di trecento mila euro. L’arteriarealizzata a mezza costa, in un territoriomontuoso dotato di acclività non indifferen-te, è situata ad una quota di circa 850 metridal livello del mare e dopo i danni provoca-ti al tracciato dalle precipitazioni atmosferi-che del 2009 rappresentava un grave perico-lo per il transito degli automezzi. Durante ilmaltempo di quattro anni fa, infatti, la sedestradale si era collassata anche a seguito delcedimento di un muro a gravità, originaria-mente realizzato in pietrame e maltacementizia, alto sei metri e con uno spesso-re compreso tra gli ottanta e i cento centi-metri. L’intero iter tecnico – burocratico èstato seguito dal presidente Giuseppe Raffa,il quale riserva particolare importanza alsistema viario provinciale che ritiene indi-spensabile per evitare lo spopolamentodelle aree interne e propedeutico allo svilup-po del territorio. L’elaborato progettuale,relativo al ripristino e alla messa in sicurezzadi questo tratto di strada provinciale, preve-de, tra l’altro, la realizzazione di un muro dicontenimento su micropali in cementoarmato, con piede di fondazione incastratonegli stessi micropali, che servirà da soste-gno del terrapieno e del fondo stradale chesarà ripristinato. L’allestimento del cantiere,soprattutto nell’utilizzo dei macchinari chedovranno eseguire la trivellazione per laposa dei micropali, non intralcerà il transito

dei veicoli a motore lungo il tratto latomonte della carreggiata interessata ai lavo-ri». Nell’attesa che i lavori inizino, molti cit-tadini ci segnalano come nei pressi dellastessa zona ove la strada è franata vi sianoaltrettanti lavori di sistemazione che dovreb-bero in egual maniera interessare la provin-cia e anche il Comune: in particolare tutti icostoni rocciosi presenti sul territorio, difat-ti, necessiterebbero di interventi imminentiper evitare frane prevedibili. Il caso specificolo si riscontra nei pressi del campo sportivodove le reti paramassi, ormai distrutte, nonhanno impedito la discesa di pietre, o megliograndi blocchi di pietra sulla strada, che, nel-l’eventualità futura, potrebbero causarerischi a cose e persone.

Maria Valentina Attinà

LA RIFLESSIONE

Le elezioni comunali che si terranno il 26e 27 maggio 2013 a Gioiosa Ionica preve-dono 3 liste elettorali. I candidati a Sindaco sono: Ing.Domenico Loccisano per il centro destrache prevede attraverso la collaborazionedi alcuni organismi popolari la risoluzionedei problemi esistenti.

Il Dott. Antonio Scali per il PartitoDemocratico e il Segretario cittadinoSalvatore Fuda per il PRC. Quest’anno,notiamo una netta divisione del Centrosinistra. Il Segretario Fuda parla esplicitamente dialcune incomprensioni nate dalle riunionitenutisi mercoledi 27 e venerdi 29 marzo

Tre soluzioniGioiosa Jonica

PISL

Consegnati i lavori per lasistemazione della ss.101

per

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la Riviera

La capitale commerciale dellaLocride dovrà darsi una mossanell’immediato futuro: lo svi-luppo e le rinascite hanno unpasso corto e lento finanche inluoghi molti dinamici e maifiniti nelle sabbie mobili.Ogni cittadino (o almeno que-sto è lo stimolo che “la Riviera”vuole dare ai sidernesi) devecontribuire a delineare un futu-ro migliore ponendo le proprieidee per una città che sta allaLocride come Manhattan aNew York. La gravità del momento nonchiede di stare zitti, d’esserepassivi. Solo così una congiuntura chesta spingendo Siderno verso ilpunto di non ritorno, potrà tra-sformarsi in qualcosa di raro eprezioso che servirà a progetta-re il futuro di questa città. Macinare idee, condividere ini-ziative e strategie, individuarevocazioni e potenzialità saràquesto il compito di un labora-torio-contenitore che nascerà abreve e di cui vi daremo infor-mazioni e recapiti. Dai cuori giovani a quelli conbarbe e capelli bianchi, tutti,senza esclusione alcuna,dovranno camminare unitiverso un unico obiettivo: aprire

un dibattito affinché unasocietà impari a dialogare,apportando idee nel rispetto diquelle degli altri. Solo chi non possiede ideetende a demolire quelle in cir-colazione, in un continuo giocoa perdere che alimenta l’arre-tratezza e fa sguazzare i medio-cri. Il dinamismo di Siderno è noto,il suo dna è noto. Commercioed egemonia sui commerci egli affari della Locride. E ancora, altri temi su cui sisvolgerà il dibattito iniziale: “Ilsindaco che vorrei”, “Un siste-ma elettorale mafioso”.

“La nuova 106, opportunità orischio?”. “Turismo: lungoma-re, cantiere ideale”. “Attrazione di capitale turisticoimmobiliare”. “Qualità dellavita e raccolta differenziata”.“Siderno e l’Associazione deiComuni della Locride”. Questo e tanto altro per unacittà che fino al 1990 è stata unafucina di progetti e di sogni:fino ad allora Siderno nonaveva rivali. Ma oggi è diverso,perché bisogna essere consape-voli che nel parto di una nuovacittà tutti gli attori in camposono costretti a cambiare qual-cosa di se stessi. (la Riviera)

Siderno, cambia passo edimostra chi sei veramente!

scorso. Si è trattato di due incontri pro-mossi da un gruppo di cittadini che, conl’avvicinarsi della scadenza elettorale, difronte all’attuale scenario in cui si profila-no diverse proposte politico - elettorali,esprimono un giudizio negativo sull’ini-ziativa suggerita dall’Ing. Loccisano, rite-nuta non idonea a risolvere i gravi proble-

mi in cui si trova ad affrontare oggi ilPaese. La prima questione ha riguardatola politica delle alleanze. Il secondo puntoha trattato le modalità della scelta del can-didato a sindaco; ovvero su entrambe lequestioni non si è giunto ad un accordo. Achi darà ragione il popolo gioiosano?Vedremo alle prossime elezioni!

Gabriella Mollica è il nuovopresidente dell’Consigliodell’Ordine degli Avvocatidi Locri. Il 29 marzo l’avvo-cato Nino Maio ha rassegna-to le dimissioni da consiglie-re e conseguentemente dapresidente, dopo tredicianni in questo ruolo, optan-do per la delega presso laCassa nazionale di previden-za e assistenza forense. Conla legge numero 247 deldicembre scorso i due incari-chi sono diventati incompa-tibili. La Locride sarà indietro datanti punti di vista, ma daquello della parità di generesicuramente no! E infattil’avvocato Mollica in questosenso vanta diversi “prima-ti”. È stata la prima donna alivello regionale, ma forsenazionale, ad entrare in unConsiglio, nel 1989, sistema-ticamente rieletta ogni dueanni con il massimo dei con-sensi. Ora primo presidentedonna di un Consiglio, alivello regionale. Svolge laprofessione dal 1964, occu-

pandosi in questi anni ditutte le branche del diritto.Negli ultimi dieci anni si èconcentrata sul civile e inparticolare sul diritto difamiglia, per il quale tiene iseminari nella Scuola foren-se di cui fa parte. Diversi ed importanti gliincarichi ricoperti, tra cuicomponente del Consigliogiudiziario e più volte com-ponente della Commissioneper gli esami di abilitazioneall’esercizio della professio-ne. Da subito operativa ha giàindetto la prima riunionecon il Presidente del tribu-nale, il Procuratore capo e irappresentanti provincialiper reperire i locali necessa-ri a seguito dell’accorpa-mento delle sedi di Locri eSiderno. «Sono contenta perl’attestazione di stima e diaffetto da parte dei colleghi,ma preoccupata per l’impe-gno gravoso. Sento tutto ilpeso e la responsabilità dellavoro che andrò a svolge-re».

UN LABORATORIO DI IDEE

Gabriella Mollicaè il nuovo presidentedell’Consigliodell’Ordine degliAvvocati di Locri

Un punto fermo:nel parto di unanuova città tutti gliattori in camposono costretti acambiare qualcosadi se stessi.

“Il Dipartimento dellaSalute e Politiche Sanitarie,Settore Area Lea dellaRegione Calabria ha indet-to dei corsi di formazioneper gli albergatori e i risto-ratori al fine di promuove-re i prodotti destinati allapatologia celiaca. Alimentioggi molto diffusi. La fina-lità del corso è quella di for-nire un’adeguata formazio-ne, aggiornata alla norma-tiva di riferimento, per cer-care di garantire la massi-ma cura nella preparazionee somministrazione deiprodotti per celiaci, neces-saria soprattutto per scon-giurare possibili contami-nazioni degli alimenti.Pertanto, la partecipazionealla giornata di studio dell’8aprile è consigliata a tuttigli esercenti del settore ed ègratuita; ai corsisti sarà rila-sciato un attestato di parte-

cipazione. È stata concor-data nell’ASP reggina conl’Unità Operativa IgieneAlimenti e Bevande delDipartimento diPrevenzione una giornatadedicata alla formazione ditutti gli operatori del setto-re alimentare che prepara-no prodotti per celiaci,lunedì 8 aprile ore 9 alpalazzo TIBI ubicato in viaS. Anna II tronco n. 18/P diReggio Calabria. I docentiche terranno il corso di for-mazione sono stati selezio-nati dal Dipartimento dellaSalute della RegioneCalabria in collaborazionecon l’Associazione ItalianaCeliaci (AIC). Per maggiori informazionisi possono contattare iseguenti numeri:0965347854 - 0965347435.

Katia Candido

Corsi di formazioneper prodotti per ciliaci

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SVILUPPO

EMANUELA ALVARO

Proprietario insieme ai fratelli della“Cogeur Srl” con sede a Bivongi, exconsigliere provinciale tra il 2006 e

il 2011, Francesco Carnovale, lancia unappello agli imprenditori della Locride,chiedendo vicinanza e lavoro costante,seguendo tutti un percorso che li porti adiscutere direttamente con le istituzioninazionali della situazione della Locride.L’unico modo, per Carnovale, per pensa-re a “rimedi” da porre in essere affinchéil divario creatosi in cinquant’anni, possaridursi almeno con le città della stessaprovincia. «Le aziende nella Locride hanno grossedifficoltà ad andare avanti. Il problemafinanziario sicuramente è il più grave, lebanche hanno azzerato le possibilità diaccedere ai finanziamenti, nonostanteper noi cittadini di questa zona il costodel denaro è il doppio rispetto agli altriterritori. Anche per questo un “fazzolet-

to di terra” assolutamente discriminato.A tutto ciò si aggiunge il ritardo neipagamenti dei crediti che gli imprendito-ri vantano sulle pubbliche amministra-zioni». Dal 2012 nella giunta di Confindustriaprovinciale, ha avviato un confronto con

i colleghi, cercando di arrivare ad unasvolta concreta per la Locride. Si stacostituendo un gruppo di lavoro peravviare un confronto serio con chi di rife-rimento a livello nazionale per cercare divenire a capo del problema, dando respi-ro alle aziende e all’economia locale.«Pensare ad una zona franca, per farrecuperare terreno al territorio, almenorispetto al resto della provincia. Gli stru-menti ci sono! Prima di tutto la Locridedeve colmare la distanza con città comeReggio Calabria e Gioia Tauro. In tuttoquesto la politica deve rimanere fuoriperché, quando deve andarsi a confron-tare con i problemi reali, manca di con-cretezza, perdendosi in mille rivoli. Inquesto momento è necessario un gruppodi lavoro permanente di imprenditori,commercianti, artigiani, che faccia capirealle istituzioni, di fatto assenti in zona, lagravità della situazione e, se fosse neces-sario, andare a Locri in Procura per con-segnare simbolicamente le chiavi della

propria azienda che, continuando così,sarà impossibile da gestire». L’imprenditore fa presente che il 40%delle aziende negli ultimi due annihanno dovuto dichiarare fallimento ecome il numero di chi avvia un’attivitàsiano molto inferiore rispetto alle chiu-sure. «È il Governo nazionale il solo con ilquale dobbiamo parlare! Ci hannoabbandonato per cinquant’anni e larecessione non ha fatto altro che acuiregli aspetti negativi e l’aumento della cri-minalità. C’è gente che va a rubare perdare da mangiare alla propria famiglia,le aziende rischiano giornalmente, comeè già successo, di essere derubate daattrezzature e materiale necessari perlavorare, generando così un indotto mal-destro. È fondamentale che ci sia mag-giore controllo e che la presenza delloStato si senta». Carnovale fa un appello chiaro a tutti,alle istituzioni, ma anche alla stampa per

REGRESSO NON PROGRESSO IN QUESTI CINQUANT’ANNI

Solo l’impegno di tutti gli imprenditori della Locride darà voce alle istanze del territorio

ESSENZIALE

L’ex consigliereprovinciale parla dellecondizioni delle aziendelocali e della necessitàdi un dialogo tra leistituzioni e le imprese.Solo così si potrebbeuscire dall’empasse

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veicolare questi messaggi, molto impor-tanti per ottenere risposte dagli impren-ditori del territorio, al fine di aggregarsiper andare avanti e per interloquire conil Governo nazionale. «Cinquant’anni di mancato sviluppo per-ché non si è voluto che le cose cambias-sero veramente e la politica ha la respon-sabilità maggiore. La nostra è la zona piùdegradata, non abbiamo strade, nonabbiamo servizi, ma neanche senso civi-co. E nonostante la voglia di avere i figliqui, cosa gli si può dire per farli tornare?La situazione è sotto gli occhi di tutti. Daconsigliere provinciale ho pensato che lamia esperienza imprenditoriale potesseessere utile per il territorio e al benecomune, ma così non è stato! Ogni voltache mi andavo a confrontare con i mieicolleghi, coloro che avrebbero dovutodeterminare le sorti di un progetto, tuttosfumava». Questo un passaggio importante perCarnovale, per evidenziare che la politi-ca è importantissima perché determina il

pregresso o il regresso e, secondo l’im-prenditore, per la Locride il declino èstato costante negli anni. Politica per laquale la Locride è un territorio di cuidiscutere e sui cui puntare solo nel perio-do elettorale. «Questo è stato uno deimotivi per i quali ho deciso di non conti-nuare, a parte la delusione per il fattoche le mie istanze, i miei progetti nonsono stati mai presi in considerazione,avallando quelli che non avevano alcunriscontro sul territorio. Quindi ho decisodi impegnarmi da imprenditore per cer-care di migliorare il contesto, con tutte leresponsabilità che comporta avere centopersone che lavorano nella propriaazienda». Inevitabile nel discorso ricordare i conti-nui attacchi che l’azienda famigliare e luispesso subiscono e le differenti reazioniche tutto questo provoca. «Io sono statopiù volte minacciato, l’unico caso forse almondo dove l’ufficio postale ha recapita-to i proiettili a destinazione. Per non par-lare dei mezzi e delle attrezzature bru-

ciate, in particolare nell’arco della miafunzione istituzionale di consigliere pro-vinciale, anche se gli episodi continuano.Racconto questo per evidenziare che ionon ho avuto mai da parte di nessunodichiarazioni di solidarietà per quantoaccaduto. La stessa cosa grosso modo hasubito il sindaco di Monasterace, ma leiè stata quasi osannata e beatificata. Ionon ho nulla contro il sindaco, ma mipermetto di fare questo confronto perfar capire la situazione generale. Leistessa non mi ha mai inviato un attestatodi solidarietà. Allora mi chiedo dov’è lapolitica? La stessa mancanza di riscon-tro l’ho avuta dalle testate nazionali, lequali, alle mie lettere, non hanno maidato un seguito. Io non ce l’ho con il sin-daco di Monasterace, ma con la signoraBindi, con il signor Bersani e con tutti ipolitici che, giustamente, si sono schiera-ti affianco del sindaco. Ma si è trattato esi tratta sempre di una politica che stru-mentalizza, che ti utilizza solo quando habisogno di farsi notare».

Nella foto: un momento della riunione svoltasi la scorsasettimana con la partecipazione del presidente AndreaCuzzocrea

«Le aziende nella Locride hanno grosse difficoltà ad andare avanti. Il problema finanziario sicuramente èil più grave, le banche hanno azzerato le possibilità di accedere ai finanziamenti, nonostante per noicittadini di questa zona il costo del denaro è il doppio rispetto agli altri territori. Anche per questo un“fazzoletto di terra” assolutamente discriminato. A tutto ciò si aggiunge il ritardo nei pagamenti deicrediti che gli imprenditori vantano sulle pubbliche amministrazioni».

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LaGerenza...

NOTE E SCHERMAGLIE

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la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

RUBRICHE

Loqui e sproloqui di Filomena CataldoMessagi nel tempo di Daniela FerraroLe pillole di Eva

COLLABORATORIAnna Laura Tringali, Mara Rechichi,Franco Crinò, Nicodemo Barillaro,Giuseppe Gangemi, Mimmo Romeo,Giuseppe Fiorenza, Franco Parrello,Franco Blefari,

Direttore responsabile: PASQUINO CRUPIIn redazione: ERCOLE MACRÌ, ELEONORA ARAGONA, DOMENICO MACRÌ, ILARIO

AMMENDOLIA, MASSIMO PETRUNGARO, KATIA CANDIDO, NINO SIGILLI.Responsabile sport: ANTONIO TASSONEArt Director: PAOLA D’ORSA

Auguri, professore

RICORDANDO....

La musica è finitaCalifano ha parlato spesso di libertà. Spesso si

aveva l'impressione che parlasse della“sua”libertà. Probabilmente in lui c'era qualco-

sa di dannunziano, quella sua spasmodica ed inconte-nibile ricerca di sesso forse era un modo per ammaz-zare la noia, nemica mortale della sua vita e per dareun senso alla sua esistenza.Probabilmente per pregare usava le parole delD'Annunzio: fai che la morte mi colga vivo, Così èmorto quando ancora programmava spettacoli e sen-tiva tanta vitalità.Il 18 aprile non sarà al Sistina a presentare il suoalbum ma il suo nome è entrato già nella storia dellacanzone italiana.

Jannacci era certamente un genioche non ha esitato a cantare gliultimi. Inventava parole e canzo-

ni che spesso sembravano incom-prensibili, forse perché erano inanticipo sui tempi.Non è un caso che nel momento deirespingimenti in mare, quandol'Italia ha mostrato un voto incivile ebarbaro di cui tutti ci siamo vergo-gnati, lui abbia dichiarato in unaintervista nel 2009«certo che pensoalla morte, in questi giorni pensoalla gente che abbiamo lasciato inmezzo al mare, mi indigno: il nostropaese ha creato i presupposti per deicrimini contro l'umanità».Cosa resta di lui. Lui non si è maidichiarato ateo. Non era certamenteun cattolico, diceva la mia religione«non è quella del Dio, il diavolo, laMadonna», è un seme che crescedentro di noi e probabilmentesopravvive a noi. Noi non possiamoaugurarci che dal seme di Jannaccicresca un grandissimo albero

Alla presenza di familiari, amici, poetidialettali, il massimo critico letterariocalabrese ha festeggiato il suo 73.mo com-pleanno (24 marzo 2013), cantando conuna lunga e intensa poesia in vernacolo,di sua composizione, la lode alla vita eagli affetti più cari, offerta in regalo a tuttii presenti in un quadro-ricordo. Hannopigiato forte sull'acceleratore della com-mozione generale i poeti Totò Mediati,Antonio Zurzolo e Pasquale Favasuli, conversi dedicati al loro amato "Professore",e il complesso vocale e strumentale “Passione mediterranea” di Borelli,Caruso, Nicoletta, Tassone, che hannoeseguito motivi del folclore calabrese ebrani del loro repertorio napoletano eargentino, accompagnandosi con chitarrae mandolinini solisti. La festa si è conclu-sa in un clima di profonda e commoventepartecipazione corale al canto di"Bandiera Rossa" per rendere omaggioalla fede politica di un uomo che ha fattodi un'idea il suo sentimento e la sua scel-ta di vita.

FRANCO BLEFARI

Vinni a st'appuntamentu cu 'nu mbitu,a chista festa vostra 'i cumpleannu,vinni tremandu e cu lu verzu arditu, pammi sacciu li cosi comu vannu.

Ma vinni, cchjù di tuttu, professori,ca volìstivu ccà tutti l'amici,chi nta chist'anni vi dunamma 'u cori,chi passamma cu vui jorna filici.

Cu' si li sperdi cchjù chigli nottati,facendu l'arba ch' i "Poeti in Piazza",cu l'orchestrina di li tempi andatie i calabrisi di la megghju rrazza?

Quantu paisi! quantu tavulati!Cu vin' 'i casa e verzi dialettali,chi mbentàvamu nui, vostri sordati,a li cumandi di lu Generali?

Nte piazzi aundi jemu 'i recitamu, parìa ca 'nc'esti l'Opera d' 'i Pupi'nu triatinu anticu e 'nu richjamu:“ Stasira nc'esti 'u Professori Crupi!”

Oh, li poeti chi non nc'ennu cchjuni!Morabitu, Nocera, Micu Pelli…quantu notti stigliati e quantu luni,bagliandu cu mazurchi e tarantelli!

Pa nui fùstuvu guida, amicu e frati,e d'ogni verzu, attenta sentinella, ndi mparastivu l'arti e li sonatipammi cantamu sta Calabria bella.

Pa nui fùstuvu sempi “'u Professori”,omu 'i randi onestà 'ntellettuali,ch'i cosi belli li facìa cu cori,pa 'nu sensu 'i giustizia univerzali.

Pa nui fùstuvu 'u pisu e la misura,si nt'ogni pojisia sustanza nc 'era:'u primu spertu d' ‘a littaratura,chi d''a Calabria fici 'na bandera.

BON COMPLEANNU Al Prof. Crupi per le sue 73 primavere

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la RivieraHANNO COLLABORATO

Francesco Laddarina,Giuseppe Patamia, ,BrunoGemelli, Carmelo Carabetta,Antonio Cormaci, GiulioRomeo, Sara Caccamo,Giuseppe Fiorenza, DanieleMangiola.

Le COLLABORAZIONI non precedute dallasottoscrizione di preventivi accordi tral’editore e gli autori sono da intendersigratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati allaredazione, anche se non pubblicati, nonverranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright dirittoesclusivo di “la Riviera Editore” per tutto ilterritorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui siesprimono giudizi o riflessioni personali, sonoda ritenersi direttamente responsabili.

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Dal 2003 a cura di Paola D’Orsa

COPERTINE

il direttoreRisponde

Enzo Misefari, comunista, meri-dionalista, dirigente politico, stori-co della Calabria e del movimentooperaio, nacque a Palizzi (ReggioCalabria) il 7 aprile 1899 e morì aReggio Calabria il 28 marzo 1993.Ricorre, dunque, quest'anno il120esimo anniversario della suafausta nascita. A rifecondarne lamemoria sta provvedendo laFondazione, a lui intestata, con unaserie di iniziative. Il che non assol-ve dall'inerzia e dalla passività,mostrate dai partiti, dalla massimaistituzione calabrese, dal paesenatìo, che hanno fatto passare il 28marzo senza una parola. Su EnzoMisefari, comunista rivoluzionario,alla testa della lotta per il riscattodel Mezzogiorno e della Calabria,ritorneremo distesamente, se noncompiutamente, nel prossimonumero de “la Riviera”. VirgilioCondarcuri, padre del nostro edito-re, meglio di noi, se fosse ancora trai viventi, avrebbe potuto tracciarneil profilo.

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In memoria diEnzo Misefari

Il boomerang non è un argomento

La mente umana, la più grande, la piùistruita, non riesce a spiegare il perché delverificarsi di certi eventi.È difficile spiegare ai tuoi adorati figli Enzae Giuseppe che Tu non ci sei.È complicato dirlo a Maria, a colei che maiper un attimo si è staccata da TeconfortandoTi e condividendo la Tua soffe-renza con amorevole cura.E’ arduo solo pensare di spiegarlo ad Annala cui dedizione è stata sovrumana e non harisparmiato un granello della sua energiaper rifondere in Te quella speranza che avolte poteva essere smarrita.E’ quasi impossibile solo accennarlo a Tuamamma e a Tuo papà, perché è innaturaleche i genitori sopravvivano ai figli.Tua mamma e Tuo papà hanno il conforto diuna grande fede in Dio, hanno l’affetto ditutti quelli che li conoscono e che starannoloro vicino. Ma nessuno, dico nessuno,

potrà mai biasimarli se non dovessero riu-scire a farsene una ragione.Noi altri, parenti, amici, conoscenti portere-mo il ricordo di una persona semplice, alle-gra, disponibile con una grande passioneper i motori ed in particolare per la formu-la uno. E’ per questo che all’inizio abbiamovoluto credere che si trattasse di una sem-plice sosta ai box per poi ripartire ancorapiù veloce.In questo momento in cui mille dubbi miassalgono ho una grande certezza e cioè cheTu abbia speso bene la Tua vita, arricchendotutti coloro che Ti hanno conosciuto con leTue parole, i Tuoi consigli e il Tuo modoschietto, diretto, sincero.Da qui in avanti sarai Tu il modello a cuiispirarsi perché sei l’archetipo della dignitàe della signorilità

I familiari

IL CALZOLAIOLe piante di grano e altri cereali, che per 40 giorni ger-mogliavano nella stoppa, con cui veniva adornato ilsepolcro (“u samburcu”) la notte del giovedì santo.)Per tutta la notte Cristo veniva adorato nel sepolcro,addobbato con piante o con grano ed altri cereali (laginestra, che poi veniva filata dalle nostre nonne) doveerano stati seminati quaranta giorni prima e lasciati albuio per evitare il processo clorofilliano e facilitare cosìl’assunzione di una colorazione bianco-giallastra, perragioni chiaramente simboliche e non specificamenteappartenenti solo al rito cattolico. Scrive VincenzoAgresta – come ricorda in un suo scritto l’amico e poetaRocco Ritorto da qualche anno deceduto - “Che anchenei culti pre-cristiani dell’area mediterranea, le divinitàmorivano e rinascevano coinvolgendo nelle alternevicende del bene e del male, il mondo vegetale. Questimiti pagani, che la cultura contadina ha ricevuto in ere-dità di generazione in generazione, rivivono nelle sacretradizioni di Pasqua, - continua il cosentino Agresta –dove la figura di Cristo presenta analogie con le preesi-stenti deità agricole”. Alle sofferenze di Cristo sul cal-vario e la morte sulla croce corrispondono le sofferen-ze e la morte della natura, che a primavera, la suaPasqua stagionale, torna ad esplodere in un tripudio diluci e di colori. I vegetali che maggiormente venivanoseminati erano le cicerchie, i ceci e i lupini.P.S - Se lo sapesse lui, Tumasinu!

Franco Blefari

Asini e cavalli di razza, ma anche tanti pappagalliche ripetono la stessa cosa e come tali privi di spiri-to di iniziativa.Alla cittadina davvero stanca di Marina di Gioiosa,consigliamo di assumere un po’ di Polase , la prima-vera debilita e le forze mancano. Lo sappiamo benenoi che siamo impegnati attivamente nel nostropaese: con un po’ di sali minerali le assicuriamo chele forze tornano e cosi, forse, anche lei potrà contri-buire attivamente al miglioramento del suo e delnostro paese . A parlare dei grandi drammi che affliggono ilmondo e la nostra cara zona siamo bravi tutti, maquanto queste persone stanche sono disposte a

scendere in campo? Alcuni “novellini” che di certo non sono in “campo”per trovare facili guadagni né medaglie da esibire supetti gonfi provano a far qualcosa: “assicuratori chesbagliano i tempi verbali “, e “la ragazza senza espe-rienza che cammina sulle acque dello Stretto” etutte le altre osservazioni fatte dalla “cittadina”rimangono come tutte quelle analisi di coloro che silimitano a parlare e non propongono valide soluzio-ni alternative .Troppo facile fare opposizione a coloro che fannoqualcosa, il difficile sta nell’impegno in situazioni dicrisi culturale ed economica e questo è facile lasciar-lo fare agli altri per poter criticare meglio.

La invitiamo a partecipare ai nostri incontri, allenostre discussioni e a trovare il coraggio di firmarsi.

Il comitato OstrakonValentina Femia, Antonio Sainato , LoredanaFemia, Daniele Albanese, Francesco Lupis ,Giuseppe Coluccio, Tommaso Ferrigno RaffaellaLombardo.

Continuiamo a non capirci. Il boomerang , cioé lareplica alle accue con accuse, non aiuta ad uscire daimarosi gioiosani. Incomincire a scrivere con soggetto,predicato e complemento, soprattutto, oggetto sarebbeuna buona dieta per tutti.

In ricordo diPasquale Lombardo

É scomparsaun’altratradizione aBenestare

Il Centro d'ascolto Masci,sito in via degli Oleandri n.28 a Siderno, fa presentealla comunità che in questomomento d i grave crisi eco-nomica, oltre agli indumentisono necessari generi ali-mentari da distribuire allepersone in particolari diffi-coltà. Si ringraziano antici-patamente tutti coloro checon generosità risponderan-no a questo appello. Il cen-tro d'ascolto Masci è apertomartedì e giovedì dalle 9.30alle 11.30.Flora GuaranacciaResponsabile del centro

DONARE PERLE PERSONE IN

DIFFICOLTÀ

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SPORT

SERIE A

22 gol: Cavani (Napoli),16 gol : El Shaarawy(Milan)15 gol: Di Natale (Udinese) 13 gol : Pazzini (Milan)12 gol : Lamela (Roma),Jovetic (Fiorentina),Denis (Atalanta) 11 gol: Sau (Cagliari),Osvaldo (Roma),Gilardino (Bologna),Totti (Roma),10 gol: Palacio (Inter)

31° TURNO SERIE A

JUVENTUS-PESCARA IERI

FIORENTINA-MILAN 12,30BOLOGNA - TORINO IERI

UDINESE - CHIEVO

CATANIA- CAGLIARI

CLASSIFICA

JUVENTUS

MILAN NAPOLI 59

68

57

LAZIO 50

ROMA 47 GENOA 27

CHIEVO 35INTER 50 ATALANTA 34

FIORENTINA 51

CAGLIARI 38SAMPDORIA 36BOLOGNA 36TORINO 35

UDINESE 42 PALERMO 24PARMA 38 PESCARA 21

CATANIA 45 SIENA 26

17-03-2013

SAMPDORIA-PALERMO

SIENA-PARMA

NAPOLI-GENOA 20,45INTER-ATALANTA 20,45ROMA - LAZIO 20,45

Torna il campionato “a puntate” con i dueanticipi di ieri, i due posticipi di questa seracon Inter - Atalanta e Napoli - Genoa e perfinire il derby capitolino posticipato adomani per motivi di ordine pubblico,senza dimenticare il big match di oggi traFiorentina e Milan che si gioca all'ora dipranzo. E va be' , ce ne faremo una ragione.Mancano otto giornate alla fine del torneoe a parte la Juventus che si appresta a vince-re il suo ventinovesimo (o trentunesimo)scudetto - fate un po' voi - ci sono almenoaltre 11-12 squadre che hanno ancoraparecchio da chiedere a questo campiona-to. La lotta per la Champions è entrataormai nel vivo con Napoli e Milan che sicontendono il secondo e il terzo posto,Fiorentina e Lazio pronte a sfruttare glieventuali passi falsi di chi sta davanti, e Intere Roma che hanno nella finale di CoppaItalia l'ultimo obiettivo rimasto. Non è dameno la lotta per non retrocedere chedomenica dopo domenica continua a rega-larci emozioni forti e colpi di scena. IlPalermo vittorioso domenica scorsa, lasconfitta del Pescara e il pareggio nelloscontro diretto tra Genoa e Siena, hannomischiato le carte in tavola. E poi c'è ungruppetto di squadre (dal Catania a quotaquarantacinque all'Atalanta a trentaquat-tro) che si trova in un limbo, quindi una vit-toria o una sconfitta nelle prossime giorna-te, possono modificare di tanto le aspettati-ve da qui a fine anno. Come scritto in aper-tura, la partita di cartello di oggi è quella delFranchi tra Fiorentina e Milan. I rossonerisono la squadra del momento, quella cheinsieme alla Juventus, ha totalizzato piùpunti da gennaio in poi. L'arrivo di Balotelli,oltre a essere un valore aggiunto in attaccoche le concorrenti non possono permetter-si, ha risollevato il morale; metti poi cheAbbiati insieme a tutto il pacchetto arretra-to sta attraversano un ottimo periodo diforma, e l'attuale terzo posto è più che giu-stificato. La Fiorentina in caso di vittoriaridurrebbe il gap a tre lunghezze e avrebbeil morale a mille per sprintare nella volatafinale. L'assenza di Jovetic è però pesante,Montella dovrebbe sostituirlo con Toni perdare fastidio ai centrali difensivi rossoneri,ma occhio alla sorpresa Larrondo. IlCatania, che per l'attuale posizione in clas-sifica può aspirare a qualcosa in più dell'in-tertoto, deve battere il Cagliari in casa perguardare oltre la siepe. Maran ritrova Spolliin difesa, in avanti perde Barrientos persqualifica, ma non cambia il collaudato 4 - 3- 3. Nei Sardi Thiago Ribeiro al posto dellosqualificato Cossu e in mediana Dessenadovrebbe partire titolare; attacco confer-mato con Sau e Pinilla. Il Palermo dopo laboccata d'ossigeno di domenica scorsa gra-zie alla vittoria contro la Roma deve vince-re a Genova sul campo della Sampdoria percontinuare a sperare e nel contempo confi-dare che chi sta davanti perda punti. Stessodiscorso per il Siena che in casa contro ilParma ha l'obbligo dei tre punti se nonvuole sentirsi con un piede nella cadetteria.

Iachini conferma buona parte della forma-zione che ha pareggiato a Marassi contro ilGenoa con Rosina e Sestu alle spalle diEmeghara. Donadoni invece si riaffida altridente d'attacco Amauri, Sansone eBiabiany. Dopo il pareggio a reti inviolatecontro il Bologna, l'Udinese ospita ilChievo. Guidolin ha tutti a diposizione adeccezione di Pinzi, mentre i veronesi chenon sono in una posizione di classifica tran-quillissima, affrontano questa trasferta conla squadra decimata per squalifica. L'Interabbandonata definitivamente la speranzaChampions dopo la sconfitta di sabatoscorso contro la Juventus, ha nella finaledi Coppa Italia e nel piazzamentodell'Europa meno nobile, gli ultimi obietti-vi rimasti: poca cosa, ma sono i giusti tra-guardi per una squadra costruita male efalcidiata dagli infortuni. Il Napoli,che gioca conoscendo il risulta-to del Milan, deve vincerecontro il Genoa perdifendere la secondaposizione. Domenicascorsa ha ritrovato igol di Cavani, e ilMatador, se inizia asegnare nuovamen-te è garanzia dellamedaglia d'argento,con o senza Milanin agguato. Tuttoquesto vi sembrapoca cosa? Così èse vi pare.

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MASSIMO PETRUNGARO

Così è se vi pareMancano otto giornate alla fine del torneo e a parte la Juventusche si appresta a vincere il suo ventinovesimo (o trentunesimo)scudetto - fate un po' voi - ci sono almeno altre 11-12 squadre chehanno ancora parecchio da chiedere a questo campionato.

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Parlandodi...

SPORT

DODICESIMA GIORNATA RIT. ACRI - CATONA

ISOLA C.R. - GUARDAVALLEBOCALE - BRANCALEONE

SERSALE - SAN LUCIDO

SILANA - PAOLANASIDERNO - ROCCELLA

NUOVA GIOIESE - CASTROVILLARI

SOVERATO- RENDE

CLASSIFICA

N.GIOIESE 63

GUARDAVALLE 49 BOCALE 31

PAOLANA 32RENDE 56 CASTROVILLARI 32

SOVERATO 40

ISOLA C.R. 34 SIDERNO 11

SILANA 22ACRI 40 BRANCALEONE 14

ROCCELLA 48 SAN LUCIDO 28

CATONA 33SERSALE 33

Il campionato di Eccellenza propo-ne per questo pomeriggio al“Filippo Raciti” lo scontro tra il

Siderno ed il Roccella. Una partitaqualsiasi per la dirigenza del Sidernoche sta programmando il suo futuro.La squadra di mister Telli ha lavoratotanto durante la sosta pasquale proprioper prepararsi a questo delicato impe-gno di campionato. Quel 6-0 subitoall’andata ha fatto molto male all’am-biente calcistico cittadino soprattuttoperchè si è avuta l’impressione che icalciatori del Roccella abbiano volutoinfierire su un manipolo di giovani chesi trovavano già sotto di tre gol alla finedel primo tempo e che poco potevanofare per cercare di rimediare ad unagara già ampiamente compromessaanche alla luce dei differenti valori incampo. Ma tant’è. Oggi, ne siamo sicu-ri, la partita sarà leggermente diversarispetto alla a quella d’andata. Intantoci sarà il capitano Giuseppe Carabetta,assente per squalifica all’andata, e poianche Enzo De Leo e PieroClasadonte. Un Siderno che giocheràcon grande determinazione contro lacompagine di mister Ferraro reduce, loricordiamo, da ben sedici risultati utiliconsecutivi. Il terzo posto per ilRoccella è sempre più vicino dopo cheil Guardavalle si è fatto imporre il paridall’Acri prima della sosta. Ecco per-chè gli amaranto roccellesi si recheran-no a Siderno con la ferma consapevo-lezza di dover centrare l’obiettvo dei

tre punti. In quest’annata sfortunatissi-ma, i padroni di casa, cercheranno diregalare una delle poche soddisfazionial loro pubblico. La partita sarà direttadall’ arbitro Catanoso della sezione diReggio Calabria con assistentiFrancesco Chiappetta e RobertoTerenzio della sezione arbitri diCosenza. Ormai è un classico che ildesignatore provveda a mandare unarbitro della sezione di ReggioCalabria a dirigere il derby. Negli ultimidue anni, in campionato, sono statichiamati a dirigere il derby i signoriCosso, Massara, Saccà ed oggi toc-cherà a Catanoso. Ed il bilancio, alme-no in questa stagione, è nettamentefavorevole al Roccella che ha battuto ilSiderno sul suo campo nei quarti difinale di Coppa Italia regionale per 4-1e per 6-0 nella gara d’andata di cam-pionato. Le due squadre si presente-ranno a ranghi quasi completi ( nelRoccella sarà assente per squalifica ilportiere Occhiuzzi) e l’auspicio saràquello di vedere una bella partita. IlSiderno non dovrà cadere nella trappo-la del “nervosismo” perchè non avrànulla da perdere. Toccherà al Roccellafare la partita ed il Siderno potrà agirecome predilige ossia con veloci ripar-tenze per cercare di scardinare la retro-guardia ospite. Intanto in Coppa Italiaè finita l’avventura della Tiger Broloeliminata dai pugliesi del Cerignola.Antonio Tassone

Cinque anni sulla panchina delSersale nella veste di trainer non siscordano facilmente, ma neanche i

sette anni vissuti a Rossano (sei stagioniin serie D ed una in Eccellenza) da gioca-tore con la maglia rossoblù della blasona-ta Rossanese o i tre anni di Vibo Valentia.Ma Peppe Rosati non dimentica neancheil breve periodo di Gioia Tauro, allor-quando nel campionato di serie D (sta-gione 94/95, ultima apparizione dellaquarta serie a Gioia Tauro), l’arcignodifensore era il perno della retroguardiadella AC Gioiese targata Mazzacua che,almeno sulla carta (ma la forza di quellaGioiese era anche ben visibile sulcampo), faceva paura. Ricordiamo conpiacere l’undici iniziale: Marino,Calabrese, Bonaccorso, Rosati, Murfone,Mele, Ortolini, Gaccione, Guzzetti,Babuscia, Sirianni. Una squadra che,prima di sgretolarsi per alcune noie socie-tarie, faceva sognare ad occhi aperti ilpopolo viola. Sono passati 18 anni daquel campionato, sono cambiate tantissi-me cose a Gioia Tauro sul piano calcisti-co, eppure Peppe Rosati nella Città del

Giunto alla sua terza edizione, anche quest'anno è arrivatol'appuntamento con il "Report Calcio", la pubblicazione ela-borata dal Centro Studi, Sviluppo e Iniziative Speciali dellaFIGC con il supporto di tutte le componenti dellaFederazione, in collaborazione con AREL-Agenzia diRicerche e Legislazione- e con PricewaterhouseCoopers. Lostudio si sviluppa attraverso il censimento dell'attività agoni-stica, l'analisi del profilo delle Rappresentative Nazionali ita-liane e del calcio dilettantistico e un approfondimento speci-fico sugli aspetti economico-finanziari, organizzativi e fiscalidel calcio professionistico. Il documento fornisce, inoltre, unconfronto con le principali realtà calcistiche internazionali eun'approfondita analisi del profilo infrastrutturale degli stadiitaliani. Il "Report Calcio 2013" è stato presentato questa mat-

"Report del Calcio", serie B in crescita

Ritorna il derbytra Sidernoe Roccella

FERNANDO ROTOLO WWW..GIOIASPORT.COM

Rosati: «Gioiese,che continuità!

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la Rivieradi...

DODICESIMA GIORNATA RIT.

BIANCO - RIZZICONI

M.GIOIOSA - POLISTENAGIMIGLIANO- MONTEPAONE

REGGIOMED. - DAVOLI

TAURIANOVESE - GALLICESESAN CALOGERO - REAL CZ

PALMESE - GIOIOSA J.

V.VILLESE - BOVALINESE

CLASSIFICA

TAURIANOV. 55

PALMESE 49 BOVALINESE 31

RIZZICONI 35GALLICESE 52 POLISTENA 31

REGGIOMED. 44

M.GIOIOSA 39 REAL CZ -1 2

MONTEPAONE25BIANCO 41 S. CALOGERO 21

GIOIOSA J. 47 VILLESE 29

GIMIGLIANO 35DAVOLI 36

PROMOZIONE

E’ finalmente arrivato il giornodella verità. La sfida contro laBovalinese sa di vero e proprio spa-reggio salvezza, anche se mancanoquattro partite. La compagine di mister Barillà hasicuramente usufruito di questapausa per ricaricare le pile e prepa-rarsi al meglio per lo sprint finale.Contro la Gallicese mancavanoall’appello giocatori del calibro diRachid e De L’Acqua, elementiimprescindibili per questa squadra,che nonostante tutto non ha sfigu-rato contro la seconda della classe.Contro il team dello Jonio serviràtanta motivazione e abnegazione,fondamentali per vincere questomatch. Il tecnico neroverde dovrà puntel-lare una difesa che due domenichefa ha evidenziato qualche amnesiadi troppo, facendosi bucare dalleincursioni dei centrocampisti avver-sari.

A centrocampo, poi, c’è un Toscanoin splendida forma, che nell’ultimoperiodo ha messo a disposizionedella squadra tanta voglia e fogaagonistica. L’ex regista dellaGallicese è il capocannoniere dellasua squadra assieme a Rachid, conben 7 marcature. In avanti poiappare ritrovato “Ciccio-gol”Polimeni che, anche se non è anda-

to a segno domenica, sta dando unagrossa alla mano alla squadra infase realizzativa. Le premesse per una buona partitaci sono, ci auguriamo che alla finevinca lo sport e che i cittadini diVilla San Giovanni rispondano pre-sente per una gara importantissi-ma.Filippo Mazzù - rnp

tina presso la Sala Polifunzionale della Presidenza delConsiglio dei Ministri (Via di Santa Maria in Via 37/a, Roma)alla presenza del Presidente della FIGCGiancarlo Abete, del Direttore GeneraleAntonello Valentini, del CommissarioTecnico della Nazionale CesarePrandelli,del Segretario Generale dell'AREL On.Enrico Letta e di Emanuele Grasso in rap-presentanza di PricewaterhouseCoopers.Circa la Serie bwin la relazione della Figcdopo aver sottolineato l'inversione di ten-denza circa l'affluenza di pubblico, grazieanche alla presenza della Sampdoria e agliottimi risultati di Pescara e Torino, si conferma il trend positi-

vo circa il valore della produzione che ha raggiunto nel 2011-2012 quota 384,9 milioni, in aumento del 14,7% sull'anno pre-

cedente: "Il motivo di maggiore soddisfazio-ne per la Lega di Serie B è costituito dal rile-vante aumento (+50,3%) dei ricavi da sta-dio, che negli ultimi anni, dopo il passaggiodella Juventus nel campionato cadetto(2006-2007), erano sempre stati in diminu-zione". In particolare dopo due anni di caloriprendono quota le plusvalenze realizzatesulla cessione dei calciatori, che salgono da87,5 a 109,3 milioni (+25%). Decresconoinvece i contributi in conto esercizio, scesi

dai 61 milioni del 2010-2011 ai 48,4 del 2011-2012. Infine i

costi, che aumentano del 13,7% in misura leggermente infe-riore rispetto alla crescita del valore della produzione. Il costodel lavoro più ammortamenti dei diritti sui calciatori rappre-sentano il 71% del totale. Come la Serie A anche le societàdi Serie bwin presenta un miglioramento della situazionepatrimoniale delle società: "Il patrimonio netto medio risaleda 2,3 a 3 milioni, con una crescita tendenziale nel quinquen-nio del 4,6%". Diminuisce infine la perdita netta: "Le iniziati-ve intraprese dalla Lega di Serie B – continua il documentodella Figc - e da diversi club hanno portato ad una importan-te riduzione della perdita netta nella stagione 2011-2012. Talevalore è passato da 72,5 milioni della stagione 2010-2011 a56,1 milioni dell'ultimo periodo analizzato".

(tratto da legaserieb.it)

M. di Gioiosa:esame PolistenaNella quartultima giornata del campi-onato di promozione il Marina diGioiosa Jonica consegnatosi alla sosta diPasqua con l'ottimo pareggio di Davoliche ha interrotto una lunga striscia dirisultati negativi si prepara alla sfida con-tro il blasonato Polistena. Oggi pomerig-gio al Lombardo per i giallorossi diScigliano arriva la formazione pianigianache cerca punti salvezza per evitare i playaut. Il dirigente Carmelo Carbone si sof-ferma ben volentieri ai nostritaccuini:“Dopo la pausa per le festivitàdi Pasqua, siamo pronti ad affrontarequesto entusiasmante finale di campi-onato, provando a raggiungere un obiet-tivo che sarebbe straordinario. Un obiet-tivo che rimane un sogno, ma adesso èun sogno ad occhi aperti, perché siamofortemente determinati a giocarci tuttele chance a nostra disposizione ci prover-emo consapevoli che non sarà facile manel calcio tutto può accadere per cuiprovarci non ci costa nulla”. AndreaMesiti uno dei veterani della squadra inquesta stagione è stato decisivo con lesue reti, il laterale ha mostrato fin dasubito in questo avvio di stagione grandededizione, assimilando al meglio i mec-canismi di Scigliano : «Nasco attaccantema per me non fa problema giocare adestra. Mesiti si è fatto subito apprezzare

nello spoglia-toio per la suaumiltà chetrova confermaquando gli sichiede il suosogno nel cas-setto: «Nonvoglio sbilan-ciarmi, il miosogno è giocareancora per ilMarina di

Gioiosa anche in futuro siamo un grup-po fantastico. Conosco i miei limiti e perquesto, cerco di migliorarmi giornodopo giorno ringrazio tutto lo staff tecni-co per avere aiutato in questo campiona-to a migliorarmi e maturare sempre dipiù». Poi, analizza il campionato finoradella sua squadra: « stiamo facendomolto bene siamo nei quartieri alti ,sonoconvinto che possiamo regalare ungrande finale di campionato ai nostrisostenitori. Contro il Polistena oggivogliamo i tre punti per migliorare lanostra classifica e fino a quando lamatematica c'è lo consente punteremoall'obbiettivo play off. Il Polistena è unottima compagine e hanno un buongioco, dobbiamo giocare con determi-nazione come facevamo qualche mesefa e sicuramente faremo nostra la parti-ta ”. Dopo la sosta di Pasqua durantequesta settimana grande lavoro perIeraci e compagni con lo staff tecnicogiallorosso che è stato impegnato a farlavorare sodo i giocatori per far smaltirela scorpacciate Pasquali per approdarealla sfida di oggi contro i pianigiani ingrande forma. L'allenatore Sciglianoscioglierà gli ultimi dubbi di formazionepochi minuti prima della sfida , atteso ilritorno di Matteo Carbone dal primominuto.

NICODEMO BARILLARO

Porto è tenuto in grande considerazione.Lo stesso Rosati, con grande disponibi-lità, ha concesso un’interessante intervi-sta alla nostra testata che riportiamointegralmente. Il campionato diEccellenza è quasi agli sgoccioli, manca-no quattro partite alla fine, che giudizio tisenti di dare complessivamente?«È stato un bellissimo campionatod’Eccellenza e come al solito ha vinto lasquadra che ha avuto più continuità…laGioiese».Potrebbero esserci degli scossoni in clas-sifica a tuo avviso in queste ultime quat-tro domeniche oppure il quadro è ormaichiaro e ben definito?«Secondo me il quadro è ben definitoper l 80%: primo posto alla Gioiese esecondo al Rende mentre si dovrannogiocare il terzo ed il quarto postoRoccella e Guardavalle; il Soveratodovrebbe arrivare quinto ma per la diffe-renza dei 10 punti non farà i play-off. Perquanto riguarda la zona retrocessione seil Brancaleone domenica perderà aBocale sarà uno il play-out che si dispu-terà, la Silana ormai condannata e l’altrasquadra dovrebbe essere il San Lucido:l’unico modo che ha per poter evitare ilplay-out è andare a vincere a Sersale eriaprire tutti i giochi, poi saranno 270minuti bellissimi perchè saranno coinvol-te 5/6 squadre».La nota positiva e la delusione del cam-pionato di Eccellenza 2012/2013?«La nota positiva è stata la Gioiese, ledelusioni Roccella, Castrovillari eRende».Come giudichi il campionato delSersale?«Dopo il secondo posto dello scorso

anno mi aspettavo quanto meno unaconferma, vederlo a 2 punti dai playoutmi fa male anche perchè la squadra gial-lorossa me la sento una mia creatura».Tra i giovanissimi dell’Eccellenza chi ti èpiaciuto di più?«Cosoleto, Cuscunà e Ienco».Entrando nei dettagli, la Gioiese è lìdavanti a tutte sulla prima poltrona dal-l’inizio del campionato pronta a festeg-giare la promozione in serie D. Ti aspet-tavi una squadra così forte e continua?Un grande successo anche per Mario

Dal Torrione, non credi?«Penso che Mario Dal Torrione prima diessere un collega che stimo molto è uncaro amico; ha fatto un grande lavoro finda Giugno scegliendo i calciatori giustiper vincere questo campionatod’Eccellenza. Merita senza ombra didubbio un bel 10 in pagella».La serie D manca a Gioia Tauro da ben18 anni, stagione ’94/’95, con un certoRosati in squadra. Che ricordi hai di quelcampionato?«Il ricordo più bello è la partita Gioiese-

Agropoli, prima giornata di campionato:il Cesare Giordano era gremito conalmeno 1.500 persone, vincemmo 1-0con rete del sottoscritto».I tifosi viola hanno un grande rispettodella tua persona, evidentemente nono-stante un periodo calcistico gioiese nonparticolarmente lungo hai ben “semina-to”. Un messaggio ai tuoi vecchi tifosi tisenti di mandarlo?«Di tornare tutti numerosi allo stadiocome tanti anni fa al Cesare Giordano.

Villese, con la Bovalinesevietato sbagliare

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BIBLIOTECA MERIDIONALISTA

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UNA (CRONI)STORIA DELLA CALABRIA ATTRAVERSO I “FORESTIERI” di Giuseppe FiorenzaX

“La statura è media, il tempera-mento bilioso; l’animo fiero, ira-condo, testardo, impavido, desi-deroso di dominio, fino alla pre-potenza, amante della lotta, deipiaceri, ma pieno d’intelligenza,di vita, e di un senso esteticodelicatissimo che si rivela neiproverbi e nelle canzoni degnedell’antica Grecia”.

A nessuno, leggendo questerighe, verrebbe in mente chepossano essere state scritte daCesare Lombroso, il criminolo-go più famoso del mondo per lesue teorie cosiddette razziste,nel senso che il celebre scienzia-to teorizzava l’esistenza deldelinquente nato, genetico, pre-disposto. Ma queste parole nondicono ciò, parlano un’altra lin-gua e definiscono i calabresi inmaniera pertinente, diremmocon precisione.

Ancora più sorprendente èquando Cesare Lombroso ana-lizza e parla dei canti popolari,non solo dal punto di vista lette-rario ma anche linguistico. Perconcludere quel discorso, citaanche una poesia famoso de lpoeta calabrese Giovanni : “Maper mostrare fin dove possa l’ec-cellenza di quel dialetto [cala-brese ] e l’arte dei suoi poeti, misi conceda di trascrivere questadel Conia che mi pare stupendae vera poesia, e tanto più cheriassume la storia e i pregi delCalabrese vernacolo: E’ la lin-gua calabrese che parla all’ita-liana nel 1830”

Vogliamo dire che, contraria-mente all’opinione corrente, perla quale “l’infame Lombrosovenne in Calabria per studiare lerazze”, lo sguardo dello scien-ziato non è diretto solo a quel-lo, ma è uno sguardo a tuttotondo, che mette a nude le osti-che realtà della vita calabrese.Nel 1862, inviato per alcuni mesiin Calabria al servizio di batta-glione nella campagna contro ilbrigantaggio, assecondando glispecifici interessi che andavamaturando, colse l’occasioneper compiere importanti osser-vazioni di ordine antropologicoed etnologico anche in rapportoai rilievi sanitari ed epidemiolo-gici.Il risultato di quel viaggio fu la

pubblicazione nel 1862 di undiario di viaggio In Calabria,pubblicato a più riprese. Laprima, per i tipi di Giannotta,nel 1898.

Comunque, dicevamo sopra,risulta risulta giànell’Introduzione all’ultima edi-zione del libro, ad opera di LuigiGuarnieri:<<In Calabria>> è un ottimoparadigma dell’intera produzione

lombrosiana perché l’autore alter-na e mescola interessanti intuizio-ni, statistiche abborracciate, valu-tazioni sociologiche “progressi-ste”, sommarie ricostruzioni stori-che, lucide analisi politiche e ste-reotipi di vario tipo. Le pagine piùincisive sono quelle dedicate all’e-same del folklore etnologico dellepopolazioni calabresi incluseanche le minoranze greche e alba-nesi. Appassionate pagine sono

dedicate alle piaghe che affliggo-no la regione: la povertà, l’emi-grazione, la disastrosa igiene pub-blica e l’istruzione. Ma il risvoltopiù significativo di In Calabria èquello squisitamente politico.Cesare Lombroso, infatti, nonperde occasione per indirizzarecritiche feroci al governante diturno stigmatizzando che “lasospirata unificazione d’Italia,troppo più formale che sostanzia-le, non ha recato alcun profittonei rami più importanti della con-vivenza calabrese.Se è vero che Lombroso era “il

mentore dei fondatori del socia-lismo italiano (Turati e Ferri)”,ciò non deve provocare scalporema far rientrare quella visionedel padre dell’antropologia cri-minale nei suoi giusti confini.Per dimostrare ciò citeremoancora altre sue analisi e concet-ti sempre tratti dal libretto checi interessa, che non solo deno-tano dei caratteri lontani daquegli stereotipi che costituisco-no gli elementi di discredito e dibasso chiacchiericcio ogni qualvolta viene chiamato in causa,ma anche gli aspetti positivi diun personaggio che deve secon-do noi essere ancora valorizzatoappieno.La prima causa del sottosvilup-

po e delle miserie delle terrecalabresi è da imputare allamaggior parte delle nobili fami-glie secolari, le quali avocaronoin poche mani la ricchezza eusurparono le terre demaniali

togliendole agli agricoltori e allacoltivazione e bloccando di fattola produzione, in quanto il pro-gresso del popolo e la prosperitàpubblica avrebbero arrecatodanno a loro.

Era la prepotenza dei ricchi,che si condensava sia nelle viola-zioni delle leggi sia nelle sover-chierie verso i poveri, nonostan-te già la loro responsabilità neldepauperamento delle terre, a

creare uno stato di miseriaperenne e a costituire per di piùla causa del brigantaggio.

Dopodiché lo scienziato nonpoteva far altro che assumere levesti del visitatore: dolersi per lamiseria, la promiscuità con glianimali (dove il posto miglioreera sempre di quest’ultimi), lamancanza d’igiene, di fontane edi strade.La conclusione è :Mi duole il constatare per troppevie officiali o quasi officiali che lasospirata unificazione d’Italia,ahi, troppo più formale chesostanziale, non ha recato alcunprofitto nei rami più importantidella convivenza Calabrese; e inmolti anzi imprimeva un regresso:come certo nell’agricoltura, nellaemigrazione, nella criminalità,nella proprietà, nell’economia,nella morbidità, nella nuzialità,nei morti precoci, nelle scuole;mentre i vantaggi più apparentiche reali, più di vernice che disostanza, perché o precoci, o ina-datti, o insufficienti come le ferro-vie, le scuole, i giornali e le rap-presentanze politiche divenneronuove fonti di disagio e di crimi-nalità, accumulando a dannodegli umili ed a profitto di troppopochi gli inconvenienti dellaciviltà insieme a quelli della bar-barie.La soluzione ci sarebbe, consta-tando in primis la cattiva distri-buzione della proprietà, e congrande lungimiranza anticipatri-ce di quanto avverrà nei nostrianni cinquanta con la riformaagraria, Lombroso sposa la tesidel Ruiz, secondo cui bisogne-rebbe operare una collettivizza-zione forzata, che dia le terre achi le coltivi, per sbloccare l’ar-resto della produzione e porrerimedio all’emigrazione e allamiseria. Come si concilia questa aspira-zione a una lotta di classe antelitteram, con quanto si cita asproposito sulla pretesa visioneridotta a una mera questione dirazza e di delinquente nato?Questa conclusione non sembramolto diversa dalle conclusionidi studi posteriori, recenti emeno recenti sui mali e i proble-mi del meridione e dellaCalabria.

Calabria con

InCesare Lombroso

CHI È

Cesare Lombroso(Verona 1835 - Torino1909), padre dell’antro-pologia criminale, medi-co, psichiatra, pellagro-logo, nonché uno deimassimi spiritisti europeidella sua epoca, restauno dei personaggi piùscreditati e mal chiac-chierati delle patriescienze, spesso citato asproposito come “quel-lo che catalogava i delin-quenti secondo la fac-cia”. Fu uno dei pionieridegli studi sulla crimina-lità. Il suo lavoro fu for-temente influenzatodalla fisiognomica, disci-plina di antichissime ori-gini, e da idee prove-nienti dalla teoria deldarwinismo sociale, piut-tosto diffusa ai suoitempi. Tra le sue Opere:L’uomo delinquente,Hoepli, Milano 1876;Genio e follia, GiuseppeChiusi, Milano 1864;Grafologia, Hoepli,Milano 1895; La donnacriminale, 1895.Nuovi studii sul genio,

Milano-Palermo,Sandron, 1902.La donna delinquente,

1927.La donna delinquente,

la prostituta e la donnanormale, rist. 2009, Et.al.Nuovi studii sul genio,

Milano-Palermo,Sandron, 1902.La donna delinquente,

1927.La donna delinquente,

la prostituta e la donnanormale, rist. 2009, Et.al.

Giuseppe Fiorenza(27 – continua)

Un lucido progressista o un catalogatore di delinquenti? Aben rileggere il suo «In Calabria», ci si accorge che in fattodi delitti calabresi Cesare Lombroso è assai più avanzatodei mafiologi del nostro tempo.

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DOMENICA 07 APRILE 2013 LA RIVIERA 28

CULTURA E SOCIETÀ

Un gruppo di artisti che operano non solo in Calabria, quattro pit-tori e due scultori, dopo aver superato una selezione, sono statiinvitati da uno degli organizzatori dell’evento Yamal Dine, a parte-cipare con le loro opere alla IV edizione di FIARTE 2013. FIAR-TE, è una Fiera di Arte Contemporanea di successo consolidato,che si terrà dall’12 al 30 Aprile, presso il CENTRO MUNICIPALDE CULTURA C/San Ramon, 13, Churriana de la Vega-18194Granada. Gli artisti che saranno ospitati all’Evento, comeSalvatore Platania (Pittore), Joey Gulloni (scultore), BozenaJaworska (pittrice), Raffaella Polifrone (pittrice), Andrea Leuzzo(scultore), Stefano Politaki (pittore), avranno grande piacere adesporre le loro opere al pubblico che sarà presente a questa impor-tante manifestazione artistica Andalusa. L’inaugurazione dell’esposizione delle opere dei numerosi artistipartecipanti è prevista il 12 aprile alle ore 20:30.

Si è conclusa da qualche giorno a Bolognala 50esima edizione della BolognaChildren's Book Fair, il più importanteappuntamento internazionale per i profes-sionisti dell'editoria per ragazzi. Oltre 1.200gli espositori, provenienti da 70 Paesi, chehanno festeggiato i 50 anni della fiera.Presente per la Calabria anche la casaeditrice Falzea, che tra le sue proposte dipubblicazioni per bambini, letture perragazzi, albi illustrati e romanzi perteenagers e fantasy ha presentato ad appas-sionati ed addetti ai lavori l'ultima chiccanata dall'ormai consolidata collaborazionetra la casa editrice e l'assessorato alla cul-tura del comune di Bova, si tratta del prog-etto “Il Mondo del libro in uno dei Borghipiù Belli d'Italia" che ha come principaleobiettivo quello di proporre a bambini,insegnanti e genitori l'inedito progetto cheavrà come suggestiva location proprio la cit-tadina di Bova prevedendo un percorsodidattico e formativo avente ad oggetto ilMondo del libro, in una giornata che coni-ugherà la scoperta dell'universo libro allafruizione dell'immenso patrimonio cultur-ale e ambientale di uno dei borghi Gioiellod'Italia.

Eleonora Iaria

Presentato il progetto “Il mondo del libro in uno dei Borghi più Belli d'Italia”

Falzea e il comune di Bovaalla 50esima edizione delBologna Children's Book

Dalla Calabria a Granada (Spagna)

Video Calabria trasmetterà le ultime 10 giornate della LigaVideo Calabria compra i diritti dellaLiga, il torneo più ricco di fascino etalenti. Sono ben tre (su otto: Real,Barca e Malaga), le squadre approdatenei quarti di Champions. Ma soprattut-to, in Spagna giocano i fuoriclasse piùforti e popolari del calcio mondiale: daben tre anni il podio del Pallone d’oro èoccupato esclusivamente da calciatoridel campionato spagnolo, ed è ormaidiventato una specie di questione a duefra Leo Messi, che ha vinto le ultimequattro edizioni, e Cristiano Ronaldo,che se l’è aggiudicato nel 2008. Senzacontare che nella Liga si esprimonotalenti purissimi del calcio mondiale, daXavi ad Iniesta, da Radamel Falcao aCasillas, da Benzema a Negredo. Infatti la rete televisiva calabrese tra-

smetterà in diretta le ultime fasi delcampionato di calcio spagnolo, uno trai più interessanti del mondo. Succedeper la prima volta che un circuito di tvlocali, acquistano i diritti del calciointernazionale, di primo livello comequello della Liga, diritti che per il cam-pionato in corso non erano stati asse-gnati in Italia.Le ultime dieci giornate della Liga spa-gnola saranno trasmesse in diretta ognifine settimana, su Video Calabria,canale 13 del digitale terrestre. Ciò èquello che rende noto la stessa emitten-te.’’I diritti per la trasmissione dellafase conclusiva del massimo campiona-to di calcio spagnolo 2012-2013 - e’scritto in una nota dell’emittente - sonostati acquistati in esclusiva a livello

nazionale, e Video Calabria trasmet-terà le gare sul territorio calabrese. Perogni turno, sono in programma quattropartite, per un totale di 40 incontri finoal primo giugno, quand’è in program-ma l’ultima giornata. Si è cominciatosabato 30 marzo alle 18 con Celta-Barcellona, e alle 21 Real Saragozza-Real Madrid. Domenica 31 marzo, alle19 c’è stato il match fra Espanyol eReal Sociedad; e alle 21, la sfida traAtletico Madrid-Valencia. Ieri sera adaprire l’incontro è stato il Real Madridcontro il Levane e alle 21 c’è statoBarcellona-Maiorca.Per questa seradomenica 7 aprile l’antipasto delle 19 e’Getafe-Atletico Madrid, mentre alle 21andrà in onda Valencia-Valladolid’’.

Oltre al progetto "Un libro per ogni nato", pre-sentato ieri dall'Assessore Regionale allaCultura Mario Caligiuri, la Calabria è tra iprotagonisti alla 50esima FieraInternazionale per Ragazzi di Bologna.Infatti, la casa editrice Coccole Books,d'intesa con la Regione, ha promosso ilconcorso: "Cartoline: saluti dallaCalabria". La casa editrice"Coccole Books" in occasionedei suoi primi 100 libri, ha invi-tato 13 illustratori a realizzarealtrettante tavole sulla Calabria,evidenziando immagini note e,più spesso, meno note. Aspetticulturali, folkloristici e ambien-

tali che rendono la Calabria sorprendente, pervarietà e ricchezza delle sue risorse. Il concor-

so è stato vinto da Anna Laura Cantone, unadelle illustratrici più pubblicate al mondo evincitrice di numerosi premi internazionali,che ha trattato il tema "Il Mare e la Pesca".

La Regione Calabria ha patrocinato e contri-buito all'iniziativa, che sarà anchepresente al Salone del Libro diTorino in occasione del quale saràallestita una mostra.

Sono stati coinvolti nell'iniziativa imigliori illustratori italiani,

ognuno dei quali ha affronta-to un tema specifico.

La Regione Calabria protagonistaalla 50esima Fiera Internazionale del libro per ragazzi di Bologna

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DOMENICA 07 APRILE 2013 LA RIVIERA 29

Grandi artisti al Teatro Siracusa di Reggio

Talento e orgoglio

Sabato 13 aprile su Rai Uno apartire dalle 8,15 ci sarà laFinalissima nazionale“Conservatori italiani a con-fronto” in diretta da Rai UnoMattina. Il ConservatorioMusicale “F. Cilea” di ReggioCalabria con VincenzoNizzardo e Chiara Barillà ten-terà di portare la Calabria e lalocride al primo posto deiconservatori italiani.I ragazzi sono giunti alla fina-lissima dopo aver superato icolleghi dei Conservatori diTrento, Catania, l'Aquila eLecce.Chi otterrà il maggior numerodi consensi con il televotodiventerà “Campione d'Italia”dei Conservatori musicali ita-liani.

Un’inconsueta formazione per ungruppo di musica etnica è quella di“Antonio Grosso e le Muse delMediterraneo. Infatti il gruppo è for-mato oltre che dal campione di orga-netto, da cinque ragazze che suonano,cantano e danzano con i classici stru-menti della tradizione musicale delsud, in particolare della Tarantellacalabrese e Pizzica salentina.Tantissimi sono stati i concerti tenutidal gruppo in tutta la Calabria duran-te la scorsa estate.Adesso a pochi giorni dell’uscita delnuovo single“E cantava le canzoni”, ilgruppo ha partecipato anche alla regi-strazione di un video del cantanteFolk, Vinz De Rosa, che è stato giratoper intero nella splendida spiaggia diGrotticelle di Capo Vaticano.Antonio Grosso e le Muse delMediterraneo con il loro single hannovoluto omaggiare Rino Gaetanoattraverso uno sei suoi più significativibrani, un omaggio che parte dal ritmodel sud, tipico del gruppo, un senso diappartenenza che spinge sulle cordedi una cultura popolare del meridionee calabrese in particolare.

Antonio Grosso e leMuse del Mediterraneoomaggiano Rino Gaetano

ILARIA AMMENDOLIA

Verdi e preziose come smeraldi suibanchi dei venditori ambulanti.Famose quelli di Riace. Buone, crudeda sole o accompagnate con lardo ocon formaggio. Cotte con le “frittole”o con i piselli sono un connubio squi-sito. Ricche di vitamine e ferro.Originarie del bacino delMediterraneo e dell’Oriente: le Fave.Peccato che i nostri antenati greci nonabbiano mai potuto assaporare unafava. «Astieniti dalle fave» era questoil comandamento del sommo filosofodi Samo, Pitagora. Un tabù apparen-temente fantasioso, ma che celava unarealtà concreta, complessa, varia ericca di significati, che ha assunto neltempo e nello spazio, forme e conte-nuti diversi in relazione alle ansie e ai

bisogni cui gli uomini hanno dovutofar fronte nel corso dei secoli.Ma non si può attribuire un solo signi-ficato a questo tabù, le fave erano con-siderate piante magiche e infernali,dotate di una potenza misteriosa e

cosmica, sede di esseri soprannaturaliin grado di influenzare negativamenteo positivamente la vita degli uomini,degli animali e delle piante. O ancoramangiare fave era peccato in quantoavevano un profondo legame con gli

esseri umani, perché le ritenevanocome loro antenate o loro consangui-nee «mangiare fave è come mangiareil capo di un genitore».Per i discepoli di Pitagora essere vege-tariani ma anche abolire alcuni vege-tali, tra cui le fave, era un modello ali-mentare perfetto per guadagnarsi lavita eterna, poiché in ogni baccello viera l’anima dei morti. Dunque unimperativo categorico che aveva sicu-ramente un nesso logico con una sortadi prevenzione sanitaria riguardo latossicità del legume e alla loro capa-cità di provocare il favismo che simanifesta dopo l’ingestione da fava.Il tabù delle fave era dunque unmezzo pratico per avvisare gli uominiche mangiare fave poteva essere peri-coloso per la loro esistenza.Suscitando meraviglia e orrore il tabù

ai nostri antenati li faceva riflettere, limetteva in guardia, li induceva adessere cauti. Gli uomini non si chiede-vano la ragione del divieto, ma neerano colpiti ed erano indotti a rispet-tarlo. Dunque un imperativo categorico cheaveva di certo un nesso logico con unasorta di prevenzione sanitaria riguar-do la tossicità del legume e alla lorocapacità di provocare il favismo che simanifesta dopo l’ingestione da fava.Pitagora resta un grande matematicoe un sommo filosofo, ma ci perdoneràche noi indegni popolo di Kroton,Locri, Kaulon le fave le mangeremo.Ed anche perché invece di dietestrampalate, le fave e i prodotti dellanostra terra ci consentiranno di rag-giungere il palato in maniera cultural-mente corretta.

RICONOSCIMENTO

Commozione ed emozione.L'amico e col-lega Amedeo Esposito con le sue genero-se parole mi ha fatto vivere un momentodavvero straordinario.Gli sono grato.Eringrazio anche il presidente dell'Ordinedei Giornalisti d'Abruzzo,StefanoPallotta,che ha voluto dare un riconosci-mento significativo ai colleghi iscrittiall'Albo da oltre 35 anni. L'Aquila, 29marzo 2013.

Logozzo premiato ad Arezzo

Vivale FaveQuesti legumi ai tempi di Pitagora erano oggetto di un forte tabù

Con l’impegno del direttoreartistico Alessio Laganà e conla collaborazione di MassimoBarilla e Giacomo Farina,direttori artistici del TeatroSiracusa, ha avuto iniziovenerdì 5 aprile il Play MusicFestival, dopo lo straordinariosuccesso ottenuto lo scorsoanno.A inaugurare l’evento, la cele-bre band calabro-emiliana IlParto delle Nuvole Pesanti cheha presentato al pubblico “Chearia tira”, il nuovo albumdistribuito dalla Warner.Il 19 aprile, sarà la volta deiMàs en tango guest LucaAquino con viaggio nella storiadel tango. Energia, magia eritmo travolgente si fonderan-no in un affascinante incontrotra musica popolare e jazz. I

Más en Tango, con all’attivoconcerti e milonghe in tuttaEuropa, interpretano il tangoin totale libertà, con incursionidi elettronica e immagini,attraverso i suoni raffinati diLuca Aquino, uno dei trombet-tisti più apprezzati a livello

internazionale, attualmente intour mondiale con ManuKatché.L’ultimo appuntamento sarà il26 aprile dove sul palco delSiracusa si esibiranno iBalkanica guest Achille Succi.La loro musica solca i mari delMediterraneo orientale,approda sui sabbiosi lidi arabiper dirigersi verso Nord, doveincontra i Balcani. Il reperto-rio ricrea le atmosfere festose,fatte di cibo, danze e canti,tipiche dei popoli nomadi esteuropei, senza dimenticare mailo spirito etno-jazz. Ospite diquesta esplorazione, AchilleSucci, protagonista del jazzcontemporaneo e membro sto-rico della banda di VinicioCapossela.

È iniziata il 5 aprile la secondaedizione del Play Music Festival

di Calabria

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Conigliettoe

playboy

Don Pino fa pace con la Riviera

Dante e DinoDopo 25 anni tornano sul

luogo del delitto

I ragazzi dello Stilaroincontrano la Mussolini

Svegliati Beppe!!!

A saluti e a salisca...

Parlandodi...

Mario una vita per i turisti

Messaggi temponel di Daniela Ferraro

Nella parte bassa dell’antica LocriEpizephiri, a circa 300 m. dalmare, si ergono tuttora le vestigiadel santuario di Marasà (Marasà,in greco, vuol dire “acque rosse”,cioè ferrose, oppur “campo difinocchi). Le poche strutture rima-ste (parte della cella e dello stilo-bate anteriore sui cui spicca untronco di colonna di ordine joni-co) ci consentono, comunque, diricostruire idealmente l’antico edi-ficio che ebbe due distinte fasi diprogettazione e costruzione. Laprima sembra risalga al VII seco-lo: il tempio presentava una cellaallungata, divisa in due navate, lefondamenta erano di pietra e l’ele-vata in legno con rivestimento dilastre di terracotta. Nel V secolo iltempio venne ricostruito, piùampio ed imponente: la cellavenne tripartita e cinta da uncolonnato di ordine jonico misu-rante 17 colonne sui lati lunghi e 6su quelli brevi. Il tetto, sul latoovest, venne arricchito del super-bo acroterio marmoreo della

Nereide e dei Dioscuri, ora con-servato nel Museo Nazionale diReggio Calabria e in cui i “divinifratelli” sono raffigurati nell’attodi balzar giù da cavallo poggiandoi piedi su due tritoni barbuti dallacoda di drago marino. Lo sguardodei due giovani che si figge lonta-no nella sognante, estatica sere-nità ellenica non manca, per que-sto, di vigore e determinatezza: èquesta l’immagine che dovette

apparire ai soldati locresi e regginiquando, sul fiume Sagra, solo indiecimila contro centotrentamilaCrotoniati, ricevettero l’insperatoaiuto grazie al quale il nemicovenne sconfitto e messo in fuga. E’proprio in ricordo del miracolosointervento che i Locresi, commos-si, eressero il riverente omaggio“…e li protessero con chiodi dibronzo perché gli uccelli non vifacessero il nido” (Giustino)

DOMENICA 07 APRILE 2013 LA RIVIERA 30

Gente allegra ilciel l’aiuta

Buon onomasticoMa perche ti fai chimare T

FOTONOTIZIE

Un gruppo di bambini insieme al sindaco diBenestare, Rosario Rocca, sono andati a Romaper vedere il nuovo Papa, Francesco. L’argentinoha già conquistato le simpatie di molti fedeli conla sua umiltà.

Sal Albanese, candidato a sindaco di New York,mostra orgoglioso ai giovani giornalisti il suopaese natale, Mammola. Il suo legame con laLocride resta forte nonostante sia emigratoall’età di otto anni.

Il tempio di Marasà

Ritorno al passatoI NUOVIGABBIANI 1967Da sinistra: RenatoFragomeni, MarioTalarico, Peppe Platani,Ninì Ingrati, MimmoAlvaro e MimmoAgostini

Il sindaco ed il professore

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la Riviera

DOMENICA 07 APRILE 2013 LA RIVIERA 31

agazzi dello Stilarontrano la Mussolini

Gerad Buttler ha voluto a tutti i costi uno scatto

insieme a Nella

50 anni e non li dimostra

Ciccio roccelleseocchi profondie fascino da Paul Newmanoggi ha compiuto 90 anni tra la gioiadi moglie, figli,generi e nipoti.Tanti auguri a unvecchio stampoche sa guardare con il cuore evedere

I giovanotti del Burraco

Sebastiano e PasqualeBuon onomastico

Vincenzo...Ma perche ti fai chimare Tony???

45 anni fa veniva assassinato

Martin Luther King

Viste le tante richiesteche giungono allaredazione per la

pubblicazione di foto di auguri,non riuscendo

ad accontentare tutti,purtroppo dalla prossima

settimana passeranno a pagamento

Martin Luther King, natoMichael King (Atlanta, 15 gen-naio 1929 - Memphis, 4 aprile1968), è stato un pastore prote-stante, politico e attivista statu-nitense, leader dei diritti civili.Il suo nome viene accostatoper la sua attività di pacifista aquello di Gandhi, il leader delpacifismo della cui opera Kingè stato un appassionato studio-so, ed a Richard Gregg, primoamericano a teorizzare organi-camente la lotta non violen-ta.L'impegno civile di MartinLuther King è condensatonella Letter from BirminghamJail (Lettera dalla prigione diBirmingham), scritta nel 1963,e in Strength to love (La forzadi amare) che costituisconoun'appassionata enunciazione

della sua indomabile crociataper la giustizia.Unanimemente riconosciutoapostolo instancabile dellaresistenza non violenta, eroe epaladino dei reietti e degliemarginati, "redentore dallafaccia nera", Martin LutherKing si è sempre esposto inprima linea affinché fosseabbattuta nella realtà america-na degli anni cinquanta e ses-santa ogni sorta di pregiudizioetnico. Ha predicato l'ottimi-smo creativo dell'amore e dellaresistenza non violenta, comela più sicura alternativa sia allarassegnazione passiva che allareazione violenta preferita daaltri gruppi di colore, come adesempio, i seguaci di MalcolmX.

TOTANI GIGANTI

La vendetta di Frafrà su CarbonellaHa aspettato 70 giorni. All'alba dioggi Frafrà ha consumato la suavendetta nei confronti di NicolaCarbonella. La belva marina di 6,3chilogrammi immortalata dalla nos-tra foto (nella capitale dei pescatori)mostra chiaramente, con il suo chiloe cinquecento grammi in più rispettoal totano del rivale, la differenza:stessa specie, altra categoria. Sotto ilmonumento di San Francesco, nelloJonio delle Sbarre a Siderno un'ondalunga di scirocco ha “stracquato” ilgigante, premiando l'occhio lungo diFrafrà. Nelle marine c'è sempre chivince o chi perde. Con una con-seguenza: Carbonella dovrà cedere ilsoprannome di “El Piovra”.Quest'ultimo passerà automatica-mente e per merito a Frafrà.Pertanto colui che era ritenuto ilPiovra, da stamane, come i vecchipescatori impongono, sarà notocome “Il Moscardino”. E rimarrà talpescatore di seconda fino a provacontraria.

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