«il nuovo amico» n. 27 del 22 luglio 2012

20
Antifurto - Antincendio TVCC - Videocontrollo Cotrollo Accessi Cablaggio Strutturato Impianti telefonici Automazioni FAAC Portoni Sezionali Preventivi e sopralluoghi gratuiti Assistenza tecnica 24 ore su 24 0721 - 851005 Fano SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DIOCESI DI: PESARO • FANO • URBINO FONDATO NEL 1903 22 LUGLIO 2012 ANNO 109 • N. 27 Spedizione in abb. post. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27.02.2004 N. 46) Art. 1, Comma 1, DCB Pesaro facebook.com/ilnuovoamico € 1,00 amico il nuovo www.ilnuovoamico.it Antifurto - Antincendio TVCC - Videocontrollo Cotrollo Accessi Cablaggio Strutturato Impianti telefonici Automazioni FAAC Portoni Sezionali Preventivi e sopralluoghi gratuiti Assistenza tecnica 24 ore su 24 0721 - 851005 Fano COPIA OMAGGIO EDITORIALE hotel supplies Via delle Betulle, 6 - 61122 Pesaro Tel. 0721 405274 Fax 0721 259164 www.arpaitalia.it - [email protected] FORNITURE ALBERGHIERE ARREDO BAGNO E CAMERA COMUNICAZIONE E PUBBLICITÁ Seguici su: SSS security systems SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA CON CONTROLLO REMOTO VIA INTERNET Via delle Betulle, 6 - 61122 Pesaro Tel. 0721 405274 Fax 0721 259164 www.ipsorveglianza.com - [email protected] Richiedi il tuo preventivo Illustrazione: Mara Cerri Comunicazione: Hotelfantasy.co.uk Moda Luciana NUOVI ARRIVI PRIMAVERA-ESTATE PREZZI SPECIALI Pesaro - via delle Betulle n. 4 (zona Torraccia) - Tel. 0721/22611 “S chiave: l’Europa risponde”. Nel 1999 la Svezia, uno dei paesi più progressisti, ha emanato per prima la Legge 408, che punisce il cliente fino a sei mesi di detenzione e con multe salate. Ha individuato – secondo le regole del mercato – il maggior responsabile in chi, richiedendo la ‘merce umana’, mette in moto il racket. Così Svezia e Norvegia hanno aperto una strada che dà buoni risultati. Il ministro francese delle Pari Opportunità pensa di calcare le orme scandinave. Forse è pervenuta a loro ‘la voce nel deserto’ di un profeta, irriso in patria, Don Oreste Benzi, e amato all’estero per un messaggio controcorrente che fustiga, fra l’altro, la presunta innocenza del ‘maschio’. “L’Italia tace e acconsente”. Per capire meglio mi lascio guidare dall’inchiesta della giornalista di Avvenire Lucia Bellaspiga, sulla esperienza dell’Associazione Giovanni XXIII di Don Benzi, il prete che ha anticipato i tempi di decenni. Ecco un quadro su la prostituzione oggi in Italia. “100mila le prostitute su strada, 200mila le invisibili (nelle case), 95% le straniere, 40% le minorenni, 200 le uccise, qualche milione di clienti, di cui il 60% sposati e padri di famiglia”. Don Oreste Benzi (deceduto nel ) di notte raggiunge i falò, non pretende nulla, lascia un rosario e il numero del suo cellulare. Qualcuno chiama. Fino ad oggi ne sono state ‘liberate’ ottomila. È un segno, ma anche un metodo che reclama, fra l’altro, una legge. “Sosteniamo l’iniziativa del ministro francese che punisce il cliente. Delle migliaia di donne sul marciapiede e chiuse nelle case il 40% sono minorenni. La civile Italia finge di ignorare il dramma. Ai parlamentari già scaduti sul piano socio-politico, non resta altro che riproporre l’apertura delle vecchie ‘case chiuse’ le quali potrebbero, a loro giudizio, contribuire alla soluzione della crisi economica. In realtà la ex ministra Mara Carfagna aveva proposto un Disegno di Legge che però si è subito arenato nella palude parlamentare. Evidentemente certi temi meglio non toccarli, “e poi i clienti in Italia sono una decina di milioni, e tanti voti nessuno vuole perderli, mentre le prostitute straniere e per lo più minorenni alle urne non sono nessuno”. “Nessuna donna nasce prostituta, c’è sempre qualcuno che la fa diventare” (Don Benzi). Sono costrette dai protettori a fingere, temono riflessioni contro le loro famiglie. Le hanno vendute, picchiate, violate. Stando così le cose, pensare che abbiano scelto con autonomia la loro professione sarebbe pura follia. Raffaele Mazzoli © RIPRODUZIONE RISERVATA L’Italia tace e acconsente L a Giunta regionale delle Marche, una delle prime in Italia, ha deliberato una pro- posta di legge per dare la cittadinanza ai figli degli immigrati stranieri secondo il principio dello “ius soli”. Il testo è stato esaminato dalla Commissione affari istitu- zionali dell’Assemblea legislativa lo scorso 16 luglio. La proposta ipotizza l’attribuzione del diritto di cittadinanza a quei minori, figli di stranieri, che abbiano i genitori entram- bi residenti, da almeno 5 anni, nel territorio italiano. «Questa proposta - dice padre Luis Sandoval, direttore regionale della Migrantes - va a coprire, in parte, un effettivo vuoto legislativo». Nelle Marche sono censiti 146.000 stranieri (dati del 2011) con la punta massima a Ma- cerata, che registra l’11% della popolazione residente, seguita da Fermo (10%), Ancona e Pesaro (9%) ed Ascoli Piceno (7%). © RIPRODUZIONE RISERVATA I dati 2012 dell’associazione S. Paterniano FANO 13 La ceramica di Guido Mariani in mostra URBINO 17 Nuovi cittadini DELIBERA DELLA GIUNTA DELLE MARCHE AI FIGLI DEGLI IMMIGRATI LO “IUS SOLI” In agosto la settimana biblica nazionale PESARO 8

Upload: il-nuovo-amico

Post on 12-Mar-2016

225 views

Category:

Documents


8 download

DESCRIPTION

«Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

TRANSCRIPT

Page 1: «Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

Antifurto - AntincendioTVCC - Videocontrollo

Cotrollo AccessiCablaggio Strutturato

Impianti telefoniciAutomazioni FAACPortoni Sezionali

Preventivi e sopralluoghi gratuiti

Assistenza tecnica24 ore su 24

0721 - 851005 Fano

settimanale d’informazione diocesi di: pesaro • fano • urbino fondato nel 190322 luglio 2012 • Anno 109 • N. 27 • Spedizione in abb. post. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27.02.2004 n. 46) Art. 1, Comma 1, DCB Pesaro • facebook.com/ilnuovoamico € 1,00

amicoil nuovoww

w.il

nuov

oam

ico.

it • •Antifurto - AntincendioTVCC - Videocontrollo

Cotrollo AccessiCablaggio Strutturato

Impianti telefoniciAutomazioni FAACPortoni Sezionali

Preventivi e sopralluoghi gratuiti

Assistenza tecnica24 ore su 24

0721 - 851005 Fano

CoPiA oMAggio

editoriale

hotel supplies

Via delle Betulle, 6 - 61122 PesaroTel. 0721 405274 Fax 0721 259164www.arpaitalia.it - [email protected]

FORNITURE ALBERGHIEREARREDO BAGNO E CAMERA

COMUNICAZIONE E PUBBLICITÁ

Seguici su:

SSS

securi ty systemsSISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZACON CONTROLLO REMOTOVIA INTERNET

Via delle Betulle, 6 - 61122 PesaroTel. 0721 405274 Fax 0721 259164www.ipsorveglianza.com - [email protected]

Richiedi il tuo preventivo

Illus

traz

ione

: Mar

a C

erri

Comunicazione: Hotelfantasy.co.uk

Moda Luciananuovi arrivi

primavera-estateprezzi speciali

pesaro - via delle Betulle n. 4 (zona torraccia) - tel. 0721/22611

“Schiave: l’Europa risponde”. Nel 1999 la Svezia, uno dei paesi più progressisti, ha emanato per prima la Legge 408, che punisce il cliente fino a sei mesi di

detenzione e con multe salate. Ha individuato – secondo le regole del mercato – il maggior responsabile in chi, richiedendo la ‘merce umana’, mette in moto il racket. Così Svezia e Norvegia hanno aperto una strada che dà buoni risultati. Il ministro francese delle Pari Opportunità pensa di calcare le orme scandinave. Forse è pervenuta a loro ‘la voce nel deserto’ di un profeta, irriso in patria, Don Oreste Benzi, e amato all’estero per un messaggio controcorrente che fustiga, fra l’altro, la presunta innocenza del ‘maschio’.“L’Italia tace e acconsente”. Per capire meglio mi lascio guidare dall’inchiesta della giornalista di Avvenire Lucia Bellaspiga, sulla esperienza dell’Associazione Giovanni XXIII di Don Benzi, il prete che ha anticipato i tempi di decenni. Ecco un quadro su la prostituzione oggi in Italia. “100mila le prostitute su strada, 200mila le invisibili (nelle case), 95% le straniere, 40% le minorenni, 200 le uccise, qualche milione di clienti, di cui il 60% sposati e padri di famiglia”. Don Oreste Benzi (deceduto nel ) di notte raggiunge i falò, non pretende nulla, lascia un rosario e il numero del suo cellulare. Qualcuno chiama. Fino ad oggi ne sono state ‘liberate’ ottomila. È un segno, ma anche un metodo che reclama, fra l’altro, una legge. “Sosteniamo l’iniziativa del ministro francese che punisce il cliente. Delle migliaia di donne sul marciapiede e chiuse nelle case il 40% sono minorenni. La civile Italia finge di ignorare il dramma. Ai parlamentari già scaduti sul piano socio-politico, non resta altro che riproporre l’apertura delle vecchie ‘case chiuse’ le quali potrebbero, a loro giudizio, contribuire alla soluzione della crisi economica. In realtà la ex ministra Mara Carfagna aveva proposto un Disegno di Legge che però si è subito arenato nella palude parlamentare. Evidentemente certi temi meglio non toccarli, “e poi i clienti in Italia sono una decina di milioni, e tanti voti nessuno vuole perderli, mentre le prostitute straniere e per lo più minorenni alle urne non sono nessuno”. “Nessuna donna nasce prostituta, c’è sempre qualcuno che la fa diventare” (Don Benzi). Sono costrette dai protettori a fingere, temono riflessioni contro le loro famiglie. Le hanno vendute, picchiate, violate.Stando così le cose, pensare che abbiano scelto con autonomia la loro professione sarebbe pura follia.

Raffaele Mazzoli© RIPRoDUZIonE RISERVATA

L’Italia tacee acconsente

la giunta regionale delle Marche, una delle prime in italia, ha deliberato una pro-posta di legge per dare la cittadinanza ai figli degli immigrati stranieri secondo il principio dello “ius soli”. il testo è stato esaminato dalla Commissione affari istitu-

zionali dell’Assemblea legislativa lo scorso 16 luglio. la proposta ipotizza l’attribuzione del diritto di cittadinanza a quei minori, figli di stranieri, che abbiano i genitori entram-bi residenti, da almeno 5 anni, nel territorio italiano. «Questa proposta - dice padre luis Sandoval, direttore regionale della Migrantes - va a coprire, in parte, un effettivo vuoto legislativo».Nelle Marche sono censiti 146.000 stranieri (dati del 2011) con la punta massima a Ma-cerata, che registra l’11% della popolazione residente, seguita da Fermo (10%), Ancona e Pesaro (9%) ed Ascoli Piceno (7%).

© RIPRoDUZIonE RISERVATA

I dati 2012 dell’associazione

S. Paterniano

fano 13

La ceramica di Guido Mariani

in mostra

urbino 17

nuovi cittadini

delibera della Giunta delle MarCHe ai fiGli deGli iMMiGrati lo “iuS Soli”

In agosto la settimana

biblicanazionale

peSaro 8

Page 2: «Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

Chiesa e Mondo22 luglio 20122

Dalla “Pacem in Terris” un insegnamento valido per l’oggi“Beati gli operatori di

pace”: nella sua semplicità evan-gelica il tema della prossima Giornata mondiale della pace (1° gennaio 2013), per la quaranta-seiesima volta ripeterà al mondo una lineare verità. Il mondo ha bisogno di pace, costruire la pace è possibile, anche se ovviamente richiede precise condizioni.Il tema riprende una delle grandi encicliche del Papa del Concilio Vaticano II, Giovanni XXIII, la “Pacem in terris”, “secondo la qua-le il primato spetta sempre alla dignità umana e alla sua libertà, per l’edificazione di una città al servizio di ogni uomo, senza di-scriminazioni alcune, e volta al bene comune sul quale si fonda la giustizia e la vera pace”.Ci sono nella breve presentazione del tema della Giornata, collega-to con il magistero di Giovanni XXIII che già Benedetto XVI ha riattualizzato più volte, i concetti-chiave. La pace non può non pog-

giare sulla dignità e sulla libertà di ciascuna persona. Questa ve-rità essenziale deve essere inve-rata a ogni epoca, perché in ogni passaggio della storia la libertà e la dignità della persona umana sono messe in discussione, sono oggetto di attacchi, espliciti o più proditori. Ma di qui si deve co-minciare, e qui si deve ritornare. È questa la grande novità del cri-stianesimo, da duemila e più anni. È un’affermazione serena, che rompe tutte le catene e impone di ritrovare quella “verità sull’uomo” (e sulla donna), che è alla base an-che della dottrina sociale.La pace, nella pienezza del ter-mine-concetto, parte insomma “dall’essere umano: pace interiore e pace esteriore”. Vengono così in evidenza non solo i conflitti ar-

mati, le guerre guerreggiate, ma la sostanza dell’“emergenza an-tropologica, la natura e l’inciden-za del nichilismo e, a un tempo, i diritti fondamentali, in primo luogo la libertà di coscienza, la libertà di espressione, la libertà religiosa”.La libertà religiosa, che è la pri-ma libertà e, dunque, la base della pace, oggi purtroppo è in molti contesti ben lungi dall’essere un valore acquisito. Si continua a morire, a soffrire, per la libertà religiosa. E ovviamente di qui bi-sogna ripartire.È in gioco un altro grande tema del magistero degli anni del Con-cilio, che Benedetto XVI ha ri-preso nella sua recente enciclica sociale: lo sviluppo. Così “il mes-saggio, inoltre, offrirà una rifles-

sione etica su alcune misure che nel mondo si stanno adottando per contenere la crisi economica e finanziaria, l’emergenza educa-tiva, la crisi delle istituzioni e del-la politica, che è anche – in molti casi – preoccupante crisi della democrazia”.Guarda in faccia i grandi processi mondiali, il Papa, questo quadro contraddittorio di crisi, dalla qua-le tuttavia bisogna uscire sapendo cambiare rotta.È la grande rivendicazione che oggi bisogna fare di fronte a que-sta “preoccupante crisi della de-mocrazia”. Con la consapevolezza, comunque sia, che tutto parte da ciascuno. E tutti contano.

Marco Testi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Aut. n. 83/85 Trib. di PesaroIL NUOVO AMICO RISPETTA L’AMBIENTE. STAMPIAMO SOLO SU CARTA RICICLATA.

REDAZIONE CENTRALE:Raffaele Mazzoli – Direttore - Ernesto Preziosi - Direttore ResponsabileRoberto Mazzoli - Caporedatt. CentraleGastone Mosci – Incaricato dei rapporti con la Regione MarcheVia del Seminario, 4 - 61121 PESARO (PU) - Tel. 0721/64052 Fax 0721/69453e-mail: [email protected]

Redazione di Pesaro: Via del Seminario, 4 - 61121 PESARO (PU) Tel. 0721/64052 - Fax 0721/69453e-mail: [email protected] Alvaro Coli – Responsabile diocesano.

Redazione di Fano: Via Roma 118 - 61032 FANO (PU) - Tel. 0721/802742 (dir.) - 803737 - Fax 0721/825595e-mail: [email protected]

Redazione di Urbino: Via BeatoMainardo, 4 - 61029 URBINO (PU)Tel. e Fax 0722/378395e-mail: [email protected]. Giancarlo Di Ludovico – Responsabile diocesano

EDITORE: Cooperativa Comunicare - Via del Seminario, 4 - 61121 PESARO (PU). Tel. 0721/64052 - Fax 0721/69453.Amministratore Unico: Marco Farina Presidente Cooperativa Comunicare

STAMPA: Galeati Industrie Grafiche/ImolaGRAFICA: arti grafiche pesaresi srl/pesaroLa testata “Il Nuovo Amico” fruisce dei contributi Statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n. 250.PUBBLICITà Uffici della Redazionecentrale 0721/64052 e Paolo MorsianiL’Impresa Editrice COMUNICARE risulta iscritta al Registro delle imprese di PESARO presso la Camera di commercio al n. 98100

Questo settimanaleè iscritto alla FISCFederazione ItalianaSettimanali Cattolici

ed è associatoall’USPIUnione StampaPeriodica Italiana

settimanale d’informazione diocesi di: pesaro • fano, fossombrone, cagli, pergola •

urbino, s. angelo in vado, urbania

ABBONAMENTIOrdinario € 39 - Amico € 50 - Sostenitore € 100Da versare sul c/c 12522611 intestato a: “IL NUOVO AMICO” - Via del Seminario 4 / 61121 PESARO - www.ilnuovoamico.it

Questo numero è stato chiuso in redazionemercoledì 18 luglo 2012 alle ore 22 e stampato alle ore 6 di giovedì 19 luglio

CALENDARIO 21 luglioSan Daniele profeta

Daniele, l’ultimo dei quattro profeti detti maggiori, giu-deo, nato probabilmente a

Gerusalemme da famiglia nobile, forse imparentata coi re di Giuda, fu deportato a Babilonia da Nabuco-donosor, insieme con altri giovani dello stesso rango sociale, nell’anno terzo o quarto di Ioakin, re di Giu-da, cioè il 606-605 a.C. A Babilonia fu scelto con altri tre giovani nobili giudei (Anania, Azaria e Misaele) per essere ammesso alla corte del re per le doti di scienza e intelligenza. Il primo saggio della sua probità e saggezza sembra sia stato dato da Daniele nella causa di Susanna: ella fu sottratta alla morte a cui era stata ingiustamente condannata, e la sen-tenza si ritorse contro i due giudici disonesti dopo che essi erano stati convinti pubblicamente da Daniele della loro falsa testimonianza contro l’innocente. Così l’interpretazione del sogno di Nabucodonosor sulla grande statua plurimetallica, abbat-tuta dalla piccola pietra staccatasi dal monte, lo rese celebre tra i babi-lonesi e onorato della piena fiducia del re Nabucodonosor. Daniele si af-fermò quale oracolo di Dio, favorito dalla scienza dei segreti, superiore di gran lunga a quella di tutti i magi, indovini, saggi e caldei di Babilonia. Egli non fu coinvolto nell’accusa dei babilonesi mossa contro i suoi tre compagni, Anania, Misaele e Azaria, per non aver voluto adorare la sta-tua del re. In molte altre prove Da-niele dimostrò lo spirito di sapienza ricevuto da Dio. La spiegazione della visione apocalittica che annunzia la fine dei tempi la riceve dall’angelo Gabriele. Per muovere Dio a clemen-za confessa i peccáti suoi e quelli del popolo e implora la misericordia di Dio.

• Impianti idro-termo-sanitari• Aria condizionata• Trasporto gas• Manutenzioni varie• Impianti antincendio

• Impianti idro-termo-sanitari• Aria condizionata

• Trasporto gas• Manutenzioni varie

• Impianti antincendio

Installatore qualificatoabilitato Legge 46/90

Magazzino: Via del Vallato, 17Pesaro - Tel. 0721 32583

RTC 336 284093

PREVENTIVI GRATUITI

XVI domenica del tempo ordi-nario - Anno BLETTURE: Ger 23,1-6; Sal 22; Ef 2,13-18; Mc 6,30-34 esù vide una grande folla, ebbe compassio- ne di loro, perché era- no come pecore che non hanno pastore. Tutto lo sguardo di Dio sul mondo e sul popolo di Israele e tutto il suo amore profondo, viscera-le come quello di una madre per il pro-prio figlio, si incarnano in Gesù e nella sua premura verso questa folla. Era

giusto cercare un momento di riposo, per lui e per i suoi discepoli che torna-vano dalla prima missione (Venite in disparte e riposatevi un po’), ma preva-le l’urgenza di rispondere al desiderio della gente di incontrarlo, di ascoltare la sua parola e di ricevere il conforto dei miracoli. Egli è il “pastore” per tut-ta questa gente, e il dono di sé, del suo tempo e delle sue energie, è già segno di ciò che alla fine sarà il suo amore supremo: il dono del suo corpo e del suo sangue. Egli ha riunito i dispersi, ha reso vicini i lontani (seconda lettu-ra). Si realizza la promessa della prima

lettura che dice che Dio non lascerà ad altri la cura del suo popolo, ma se la as-sumerà lui stesso in prima persona.Cosa dice a noi il Signore? L’espe-rienza di fede è una reale esperienza di Dio. La tentazione è di rendere Dio astratto, di ridurlo a una parola vuota, insignificante: Cosa significa che Dio si prende cura di me? Ma chi è in re-lazione con lui, ad esempio con la pre-ghiera, testimonia che Dio è il più reale di tutto. È bene che accogliamo l’invito di Gesù a cercare luoghi e momenti in cui “riposarci” nella preghiera, nella meditazione della Parola, nella com-

pagnia di fratelli e sorelle che condivi-dono il nostro cammino di fede. Allora sarà più facile credere che Dio guida la nostra vita, come un “buon pastore”.Cosa diciamo noi al Signore? La li-turgia di oggi ci offre uno dei salmi più belli che faremmo bene a imparare a memoria, almeno in alcune espres-sioni: Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla. Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me.

Giovanni Tani, Arcivescovodi Urbino-Urbania -S. Angelo in Vado

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La ParoLa di dio Gesù è il Buon Pastore

GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

Dignità e libertà

Tra circa due mesi Benedetto XVI volerà in Libano (14-16 set-tembre) per un viaggio apostolico che lo vedrà promulgare l’Esortazione apostolica post-sinodale per il Medio Oriente,

frutto dell’Assemblea speciale del Sinodo, svoltosi in Vaticano dal 10 al 24 ottobre 2010, sul tema “La Chiesa cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza - La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuor solo e un’anima sola” (At 4,32). Al termine dei lavori furono presentati i documenti con-clusivi, il “Messaggio al popolo di Dio” e 44 “Propositiones”, con-centrati, in particolare sulla presenza cristiana in Medio Oriente, la comunione ecclesiale e la testimonianza di fede, la questione palestinese, le realtà dell’Iraq e del Libano, con un appello “ai re-sponsabili pubblici” e “alla comunità internazionale”. Sui possibili contenuti dell’Esortazione post-sinodale. Il vicario patriarcale caldeo di Baghdad, mons. ShlemonWarduni, tra i partecipanti al Sinodo, così si esprime: “Penso che l’Esortazione sarà un testo ab-bastanza ampio che prenderà in esame tutte le questioni cruciali del Medio Oriente, in particolare la pace, l’emigrazione, la libertà religiosa, la convivenza tra le varie Confessioni e le diverse religio-ni, la cittadinanza, viste nell’ottica del bene di tutti i cittadini del Medio Oriente, una regione segnata da continue crisi e conflitti”.

Agenzia Sir© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Papa in Libano

Page 3: «Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

Primo Piano 22 luglio 2012 3amicoil nuovo• •

Bisogna mettere mano alla legge elettorale: lo ha sollecitato ancora una volta il presidente Napoli-tano. Vedremo cosa riescono a fare le Camere, che

stanno calendarizzando il tema.Intanto può essere utile sollecitare tutti ad un bagno di realtà. A partire da una semplice constatazione: la crisi ormai morde anche sulle situazioni normali.Aumentano gli sfratti, crollano i mutui, mentre in pochi minuti il caravanserraglio della finanza mondializzata brucia cifre incommensurabili. Apparentemente la gio-stra sfugge ad ogni possibile logica. Ci sfugge la logica, che poi è quella semplicissima del sistema finanziario che (pretende) di autoregolarsi, ma ne vediamo gli effetti, spesso silenziosi, a volte clamorosi, come in questi giorni: insolvenze, caduta del tenore di vita, per cui basta poco per passare dal benessere alla marginalità.

Ovviamente sono necessarie ed urgenti le iniziative degli Stati e degli organi internazionali, anche se complicate, come dimostra il dibattito in corso ormai da più di un anno in Italia come in Europa. C’è però un’altra dimensione, che è sempre stata decisiva, in particolare proprio nelle nostre terre. Se ne è sempre parlato poco, perché in qualche modo era pacifica, auto-matica, veniva data per scontata. È la dimensione della solidarietà orizzontale, breve, vicina, delle famiglie e tra le famiglie. È quel tessuto per cui ti accorgi del disagio, del problema e lo inserisci in una rete, in una relazio-ne, in un quadro. In questo modo anche se non si riesce a risolverlo immediatamente, il disagio, quantomeno lo si può padroneggiare. È un tessuto che nello stesso tem-po fornisce a tutti degli elementi di valutazione, per cui nessuno si trova ad essere spaesato e tutti sono investiti

della propria responsabilità, a partire da chi più ha.Lo possiamo chiamare in tanti modi: il tessuto delle fa-miglie, della comunità, della cittadinanza, che è anche una grande scuola di libertà, di iniziativa, e nello stesso tempo di giustizia e di solidarietà. In una parola di de-mocrazia, quella democrazia non strillata o ideologizzata, ma praticata davvero, superando le tante storture ideolo-giche e culturali che si sono accumulate come tossine nel corpo sociale. E di cui dobbiamo in fretta liberarci.Esaurito il ciclo dei macchinoni politici si consumerà in breve anche quello della protesta reattiva, fatta di pulsioni immediate, che pure può sedurre a breve una platea disorientata e per di più giustamente adirata per sprechi e privilegi di vario tenore.

Francesco Bonini©riproduzione riservata

La forza del territorio: scuola di solidarietà e democrazia

La cartaBCCricaricabile che garantisce i tuoi acquisti.

Milleseicento chilometri di cammino. Questa l’impresa di John Mpa-

liza Balagizi, congolese da 18 anni in Italia, che il prossimo 29 luglio partirà da Reggio Emi-lia, dove vive e lavora, alla vol-ta di Bruxelles. Obiettivo: farsi portavoce delle violenze che continuano a dilaniare il suo

Paese, la Repubblica democrati-ca del Congo, nel silenzio e nel-l’oblio dei media. Sostenuto dal Teatro dell’Argine di Bologna, che lo seguirà e documenterà tutto il percorso (www.itcteatro.it), da fondazioni, associazioni, da connazionali in Europa, ma anche da istituzioni europee e italiane, John arriverà al Parla-mento di Bruxelles per chiedere che cada quel “silenzio imba-razzante” che avvolge il Congo. Un “cammino condiviso” di pace,

“una via alternativa contro la violenza da parte di un popolo intero”. Ma quale Europa lo at-tende? Marta Fallani, per il Sir,

lo ha chiesto a John.Perché un pellegrinaggio?

“Quando ci si sente impotenti, senza mezzi per poter dire vado nel mio Paese e costruisco ospe-dali, allora bisogna pensare a cosa si può fare. Nel mio caso si trat-ta della terza marcia. Ho iniziato con un pellegrinaggio a Santiago de Compostela e ho capito che qualcosa dentro di me cambiava. Questo non vuol dire che risol-verò il problema nel mio Paese, ma voglio puntare sulla sensi-bilizzazione. Perché il silenzio che c’è oggi intorno al Congo è imbarazzante, sia nel mondo po-litico sia nel mondo dei media. Il

mio obiettivo non è il Parlamento europeo, ma la creazione di una rete. La pace non si può risolvere prendendo un aereo e parlando con i parlamentari: a volte è im-portante lavorare dal basso, serve una sensibilizzazione delle perso-ne. Anche quando la pace tornerà bisognerà ricostruire il Paese, e saranno i congolesi a doverlo fare con l’aiuto delle organizzazioni internazionali, ma anche di vo-lontari, di giovani. Tutte persone sensibili, che non potranno esser-lo se non sanno cosa succede oggi in Congo”.

Cosa chiedi all’Europa e quali risposte ti aspetti dalle istitu-zioni europee?

“In questi giorni è stato pubblicato un documento ufficiale dell’Onu, in cui si accusa apertamente il Ruanda di fomentare la ribellione

e il movimento M23. Oggi esiste un documento ufficiale e chiedia-mo che si prenda finalmente una decisione o si attivino delle san-zioni. Allo stesso tempo, chiedia-mo che parta un processo di pace nella zona dei Grandi Laghi, per-ché non si può pensare di risolve-re i problemi del Congo quando i Paesi vicini, compreso il Ruanda, ma anche l’Uganda, vivono nel conflitto. Il Congo è un Paese con 450 etnie che hanno sempre vis-suto in pace: non si tratta di una guerra di etnie o di religione. La ribellione in corso è animata da ex militari ruandesi tuttora ricercati dalla Corte penale internaziona-le. La riconciliazione e il perdono passano per la giustizia”.

Agenzia Sir©riproduzione riservata

PER AMORE DEL CONGO SUO PAESE

La marcia di John

Nella seconda settimana di luglio è stata diffusa una serie di comunicati in gran parte contenenti

dati negativi relativi all’economia italiana.La Federalberghi ha co-municato che nei primi sei mesi dell’anno si è registrato un calo del 2,2% delle presenze alberghiere complessive tra italiani e stranie-ri. Nel solo mese di giugno il calo dei pernottamenti è stato dell’8,2% per gli stranieri e del 7,1% per gli italiani. L’Osservatorio Nomisma ha aggiornato le sue previsioni sul mercato immobiliare relativo all’anno 2012. Rispetto al picco massimo raggiunto nel 2006 il nu-mero di compravendite si sono di-mezzate tornando ai livelli di metà degli anni 80. Tre le motivazioni indicate: la diminuzione del red-dito delle famiglie, la stretta cre-ditizia e le aspettative su ulteriori ribassi nel prezzo degli immobili. I prezzi sono in calo da quattro anni su valori compresi in un in-tervallo tra il 10 e il 20%. Sono previsti ulteriori cali e il prezzo di vendita in questo momento lo fanno i compratori con in mano la liquidità necessaria per acquistare. Crollano del 30% le compraven-dite di chi ha stipulato un mutuo per acquistare casa, mentre il calo si riduce del 10% per coloro che acquistano senza la necessità di stipulare un mutuo. Lunedì 16 lu-glio l’Istat ha comunicato i dati del commercio con l’estero relativi al mese di maggio 2012 e qui conti-nuano a giungere segnali positivi per l’economia italiana. Il deficit registrato nei primi cinque mesi è di 2,6 miliardi, in forte calo ri-spetto all’anno precedente (-18,2 miliardi). L’avanzo negli scambi di prodotti non energetici è pari a

25,5 miliardi tre volte più ampio di quello del 2011 (+7,4 miliardi).Malgrado il rallentamento del-l’economia mondiale i volumi delle esportazioni tengono con un calo

dello 0,9% nei primi 5 mesi; crolla-no invece del 10,2% i volumi delle importazioni frutto della politica fiscale restrittiva (aumento delle tasse e diminuzione della spesa

pubblica) e della politica mone-taria restrittiva in Italia (tassi di interesse elevati per mancanza di fiducia nel sistema paese). I valo-ri medi unitari delle esportazioni

aumentano del 4,8% mentre quelli delle importazioni crescono del 5,3%; le imprese italiane sembrano riuscire ad esportare senza sacrifi-care i margini di guadagno.Sia nelle importazioni che nelle esportazioni i partner commercia-li più dinamici sono i paesi extra Ue e quelli meno dinamici sono i paesi dell’Unione europea. Le po-litiche fiscali restrittive applicate in tutti i paesi europei finiscono per diminuire gli scambi tra i paesi dell’Unione indirizzando le impre-se verso i mercati in espansione. A maggio i paesi più dinamici per le esportazioni sono risultati gli Stati Uniti, i paesi Opec il Giappone, la Turchia e quelli asiatici ad esclu-sione della Cina che risulta essere uno dei paesi meno dinamici. In calo vistoso ci sono la Spagna, i Paesi Bassi, la Polonia e la Francia. Relativamente alle importazioni, se si eccettua il dinamismo dei paesi Opec per via degli acquisti di energia (che aumentano in valore ma non in quantità) e la stabilità delle importazioni dagli Stati Uni-ti siamo in presenza di cali diffusi nei confronti di tutti i paesi.Il saldo della bilancia commerciale continua a essere motivo di spe-ranza e fiducia nella ripresa per il nostro Paese a condizione che la recessione che sta investendo l’Eu-ropa non colpisca anche le altre aree del mondo che sono in ripre-sa quali ad esempio gli Usa e i pae-si di nuova industrializzazione (in particolare Cina, Turchia, Brasile). Un calo accentuato del commer-cio mondiale finirebbe per colpire più di tutti i paesi come l’Italia che stanno riequilibrando la propria bilancia commerciale.

Sergio Pierantoni©riproduzione riservata

SITUAZIONE ECONOMICA SEMPRE PREOCCUPANTE

Un segnale positivoda parte dell’export

Page 4: «Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

22 luglio 20124 Socio culturale amicoil nuovo• •

Secondo l’Istat circa il 30% dei matrimoni in Italia fi-nisce con una separazione. E la tendenza è in aumen-

to. Il dato in verità non stupisce. E’ sotto gli occhi di tutti come le famiglie, le coppie, gli sposi, at-traversino tempi difficili. Semmai stupisce girato al contrario: il 70% dei matrimoni dura, è stabile. An-che questo è un dato di realtà e

aiuta a combattere i catastrofismi. Tuttavia, tornando alla crisi dei matrimoni, considerate certamen-te le molte cause che si intrecciano – da quelle economiche, lavorative, generazionali e quant’altro – c’è un dato di fondo sul quale vale la pena di riflettere. Riguarda la crisi del “noi”, concetto/esperienza che è alla radice di ogni matrimonio. Si tratta di un dato antropologico

importante e peraltro non nuovo: la nostra società è diventata sem-pre più individualista. Il soggetto si percepisce come singolo, non di rado chiuso su se stesso, autosuffi-ciente. La realizzazione è anzitut-to individuale – e magari coincide con modelli ben pubblicizzati di successo economico, di potere e di immagine – e per essa ogni altra cosa passa in secondo piano. Sia-

mo dei navigatori, degli arrampi-catori solitari, che confidano sulle proprie forze, alla ricerca dell’im-presa. Talvolta ci si accompagna per strada, si formano coppie… ma la meta resta individuale. Nella coppia si cerca la realizzazione del sé, del proprio io.Questo è il punto: se pensiamo così l’uomo e la donna, il matri-monio diventa più facilmente

un’alleanza “di passaggio”, assume connotati utilitaristici, pur conditi di affetto, tenerezza e tante altre belle cose. Non è, questa descri-zione, un giudizio di valore. La prospettiva del “noi”, quella cui appartiene la tradizione cristiana e sulla quale si è sviluppata gran parte della cultura occidentale (e quella che oggi è in discussione), è invece differente: la persona non è sola in radice, è piuttosto apertura, relazione, dono. L’uomo e la don-na diventano “una carne sola”, l’io passa in secondo piano e si realiz-za pienamente solo in questa pro-spettiva “unitiva”. Il matrimonio non è un’alleanza temporanea, in vista di una meta da conquistare da parte di ciascuno (il benessere individuale), ma la creazione di una realtà nuova e più ricca del-l’io, che diventa noi, famiglia, co-munità. Non è una diminuzione, piuttosto apertura ad un orizzon-te più vasto. Cercare e/o perdere la propria vita: sono termini che ricorrono nel Vangelo e aiutano a capire questa esperienza profonda che il Papa ha richiamato questa mattina. Oggi l’esperienza del noi è in dif-ficoltà. Per i cristiani è un cam-panello d’allarme, che riguarda non solo e non tanto la tenuta dei matrimoni, quanto piuttosto la possibilità della stessa evangeliz-zazione, la capacità di annunciare/testimoniare oggi la Buona Noti-zia, di farla arrivare agli uomini e alle donne, nella profondità delle esistenze. Questa cultura antro-pologica è come il terreno buono, arato dove seminare E oggi è in difficoltà, sempre più soffocato da rovi e aggredito dall’asfalto . Le difficoltà dei matrimoni sono le difficoltà dell’uomo di oggi, che forse una volta di più ha bisogno di sperimentare chi si china su di lui con amore e com-passione, rompendo gli schemi e aprendo le finestre su quella “vita buona” pro-messa e attesa. Cercata con fatica, talvolta anche sbagliando strada.

Carlo Sereni©riproduzione riservata

TERREMOTO - LA RISPOSTA DELLA CHIESA

Le iniziative di solidarietà di diocesi e associazioniraccolte fondi, gemellaggi, ac-

quisto dei prodotti alimentari locali e, in particolare, del

parmigiano reggiano. Queste al-cune delle iniziative che le diocesi italiane hanno messo in campo per sostenere le zone colpite dal terremoto: l’emilia soprattutto, ma anche la “bassa” lombarda e il po-lesine, in veneto. Colletta e raccolte fondi. Buona, generalmente, la ri-sposta alla colletta nazionale indet-ta dalla Cei, anche se non è ancora possibile quantificare l’importo complessivamente ricavato. nella diocesi di vicenza sono stati raccolti quasi 230 mila euro, consegnati dal-le parrocchie alla Caritas diocesana; circa 68.500 euro ad aosta, 50 mila a savona-noli, 8 mila ad acireale (ma diverse parrocchie, annota-no in diocesi, hanno versato i loro contributi direttamente sul conto corrente di Caritas italiana), 200 mila a trento, 45 mila a udine (però

“parecchi parroci non hanno ancora effettuato il versamento, per cui è ipotizzabile che la cifra possa salire ancora sensibilmente”), 73 mila a Cesena-sarsina, 13.500 a Mazara del vallo, 11.500 ad agrigento (più altri 5 mila euro messi a disposizione di-rettamente dalla Caritas diocesana), 10 mila a isernia-venafro, 28.250 a napoli, 53.500 a pisa, 23.500 a Livorno, 248 mila euro a roma. a questi importi vanno poi aggiunte le somme raccolte con specifiche iniziative di solidarietà, oppure in occasioni particolari, come i 10 mila euro di quanti hanno partecipato, il 9 e 10 giugno, al pellegrinaggio Macerata-Loreto. “dalle parrocchie sta arrivando un contributo impor-tante”, rileva Mara Tanjol, respon-sabile per le emergenze e sostegni a distanza della Caritas di Concor-dia-pordenone. i bonifici vengono accreditati giorno dopo giorno e non ci sono ancora cifre attendibi-

li, ma oltre a privati e associazioni “significativa è la presenza di molti contributi arrivati dalle scuole della diocesi”, mentre “tante persone e circoli – osserva tanjol – si sono poi mobilitati per una raccolta di mate-riale che va dal cibo alle coperte e vestiti”.

***per sostenere l’economia e la ripre-sa del lavoro un contributo viene pure dall’acquisto dei prodotti locali. il formaggio parmigiano reggiano (e pure il suo omologo Grana padano) è assurto a simbolo in tal senso. un mercato di “Campagna amica” della Coldiretti, il 12 luglio, ha messo in vendita a Bologna “dal parmigiano al miele, dai latticini ai meloni fino ai fiori, ai salumi tipici e al Lam-brusco”, facendo registrare il tutto esaurito, “incoraggiamento impor-tante sul piano umano ed economi-co – ha sottolineato Coldiretti – per

gli agricoltori che si sono rimboccati le maniche per ripartire con il pro-prio lavoro, in grado di avere anche un impatto positivo sul piano so-ciale ed ambientale per il territorio colpito”. analoga iniziativa, tenu-tasi a pesaro e Fano, ha permesso di vendere in un’ora 15 quintali di formaggio provenienti dal caseificio “Begozzo” di Gonzaga (Mantova).Così pure le acli provinciali di rovigo – nel corso di un viaggio nel mode-nese, fra le popolazioni colpite dal sisma, per consegnare ai responsa-bili locali quanto raccolto dalle acli

polesane nelle prime settimane di giugno – hanno fatto sosta presso due aziende agricole. La prima, “La Cappelletta”. La seconda, “Caseificio azienda Caretti” di san Giovanni in persiceto. da segnalare pure l’im-pegno di singole parrocchie, come quella di Gradisca d’isonzo, nella diocesi di Gorizia, nel rispondere al-l’appello per l’acquisto del parmigia-no. all’iniziativa hanno aderito circa 140 tra famiglie e privati residenti su tutto il territorio isontino.

Agenzia Sir©riproduzione riservata

L’INDIVIDUALISMO MINACCIA ANCHE L’ESPERIENZA CRISTIANA

Matrimoni oggi:il ‘’noi’’ in difficoltà

Page 5: «Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

22 luglio 2012 5Primo Pianoamicoil nuovo• •

L’inculturazione della prassi sacramentaria: una traduzione?L’inculturazione della prassi sacramentaria è, secondo l’eredità lasciata da p. Matteo Ricci, una questione di gesti e parole da tradurre. Ecco allora lo specifico di questo testo, che raccoglie gli atti del terzo Seminario organizzato dall’Istituto Teologico di Ancona: quanto può l’esperienza della traduzione aiutarci a intendere ciò che accade quando proponiamo i sacramenti in un’altra cultura?I gesti sono traducibili quanto le parole? Esiste un intraducibile?La traduzione non comporta anche un contraccolpo per la cultura di partenza?La trasmissione di fede è una continua e instancabile esperienza di traduzione nel tempo e nello spazio,di un intrinseco sapore eucaristico,essendo un particolarissimo fenomeno di assimilazione.Queste intuizioni sono state affidate a vari specialisti che, con il proprio intervento, le hanno restituite arricchite e raffinate con la loro passione e competenza.

Agostino Gasperoni, preside emerito dell’Istituto Teologico Marchigiano, è docente stabile ordinario di sacra Scrittura.Ha pubblicato, tra l’altro, “Iddio li creò…famiglia” (1997) e “Aspetti biblici del sacramento della Confessione” (2000). Ha curato “Fedeli a Dio, fedeli all’uomo” (2004) e “La Salvezza in S. Paolo” (2004).Deceduto dopo lunga malattia il 12 marzo scorso. Il volume contiene l’ultimo saggio a stampa dello stimato docente in Scienze Bibliche dell’ITM.Benedetta Selene Zorzi è docente stabile straordinario di Patrologia e Storia della Teologia all’Istituto Teologico Marchigiano, di Filosofia al Pontificio Ateneo S. Anselmo e di Teologia alla Pontificia Università Lateranense. E’monaca benedettina nel monastero S. Luca di Fabriano (AN).(A cura di Agostino Gasperoni e Benedetta Selene Zorzi - con i contributi di C. Canullo, A Chiricosta, P. Coda, M. Florio, F. Giacchetta,C. Giraudo, A.Grillo, M. Sardella, R. Virgili – Cittadella Editore 2012 – Euro 14,80)

Scienza Ragione Fede Il genio di Padre Matteo RicciQuesto volume raccoglie gli atti di due convegni che si sono svolti nel 2010, a Roma - «In tutto mi accomodai a loro». Matteo Ricci plasmato dai cinesi (2 marzo) - e a Macerata – Scienza Ragione Fede .Il genio di P .Matteo Ricci (4-6 Marzo)- ,entrambi dedicati al grande gesuita maceratese, in occasione del quarto centenario della sua morte.

Negli interventi pubblicati in questo libro sono state toccate e rivisitate le grandi questioni legate all’impresa religiosa e culturale del missionario maceratese. Vengono proposte da esperti internazionali letture generali e innovative alla luce delle più recenti analisi storiografiche. Ne scaturisce una comprensione più realistica, più articolata, in qualche modo meno oleografica e più completa, che esalta la grandezza e l’attualità di P. Matteo Ricci. Arricchiscono il volume due dvd: quello inserito in seconda di copertina, che ripropone gli interventi inaugurali del convegno maceratese; l’altro collocato in terza di copertina, che contiene il concerto «Armonie tra cielo e terra» eseguito a Macerata, nella Cattedrale di San Giuliano, la sera del 5 marzo 2010.Roberto Sani (Roma 1958) è professore ordinario di Storia dell’Educazione all’Università di Macerata. Tra i suoi lavori più recenti ricordiamo: Ad Maiorem Dei Gloriam.Istituti religiosi,educazione e scuola nell’Italia moderna e contemporanea (Macerata 2009);e Unum ovile et unus pastor.La Compagnia di Gesù e l’esperienza missionaria di padre Matteo Ricci in Cina tra reformatio ecclesiae e inculturazione del Vangelo (Roma 2010).Claudio Giuliodori (Osimo 1958) è vescovo di Macerata dal 2007. Ha conseguito il Dottorato in Sacra Teologia presso la Pontificia Università Lateranense nell’Istituto Giovanni Paolo II dove ha svolto anche attività di docenza. Direttore dal 1998 al 2007 dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni sociali, oggi è presidente della Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali e Consultore del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni sociali.(eum edizioni università di macerata – Euro 40).

LEGGERE

IL CONVEGNO DI SAN MINIATO prOMOSSO DAL prOGETTO CuLTurALE DELLA CEI

Fede, cultura e arte

OFFESA AL pApA

Questa non è satiraPrimo punto: a forza di dire che i personaggi pubblici de-vono per forza di cose sotto-

stare – come nel caso della rivista satirica tedesca “Titanic” con le foto truccate del Pontefice – a in-degni bombardamenti mediatici, si lede la libertà e la dignità di tutti e non solo di quanti vengono colpiti. Il secondo punto riguarda la natu-ra medesima della satira, e qui il discorso si fa complesso, ma, nel contempo, piuttosto logico, e, cre-diamo, condivisibile dai più. Vi sono colpi così forti che oltrepas-

sano il confine tra bene e male, e non a caso, “Il male” si chiamava una rivista satirica italiana che non brillava per rispetto di ciò che è ra-dicato nel cuore della gente, come la fede. Gli autori di questo tipo di satira (ma è satira?) hanno sempre una scusa: scherzare sulla fede, dicono,

non le toglie valore, chi ce l’ha ce l’ha, e via dicendo. Quindi l’offesa, recata con una satira contrabban-data per arte, viene praticata sen-za scrupolo e senza rischio. L’etica ha per questo tipo di persone una assoluta relatività (sarà un caso che abbiano preso di mira così volgar-mente colui che ha attaccato il re-

lativismo imperante?), anzi, l’unica etica possibile è quella che fa ven-dere più copie. Ora il blasfemo ha il fascino della trasgressione, del terribile in senso religioso, e del cattivo gusto. Il quale ultimo non è così innocuo come si crede.“Titanic” vende con punte di cento-mila copie a numero. Deve vendere,

che gliene importa come. Dal pun-to di vista degli autori dei tarocchi fotografici, la Conferenza episcopa-le tedesca plaude alla decisione del Tribunale di Amburgo di vietare la diffusione del periodico e di oscu-rare le foto blasfeme. Una decisio-ne e un plauso condivisi da quanti, e sono i più, nella forma satirica di comunicazione praticata da “Tita-nic” vedono la realtà, vedono cioè un’enorme valanga di volgarità e squallore.

Marco Testi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lavoro attoriale e mistica, liturgia e rito, rappre-sentazione e incarnazio-ne. Sono questi alcuni

dei temi affrontati nel corso del convegno “Il teatro e l’esperien-za del sacro”, svoltosi a San Mi-niato (Pisa), dal 13 al 14 luglio. Un incontro voluto dal Servizio nazionale per il progetto cul-turale Cei e dalla Federgat, di concerto con la Fondazione isti-tuto dramma popolare di San Miniato, con la consapevolezza che il teatro sia espressione di

“una spiritualità incarnata, ca-pace di rispondere a un sempre più diffuso bisogno di silenzio e di autenticità”. TeaTro come esperienza di fede. “L’abbandono alla Di-vina Provvidenza”, opera mistica del padre gesuita Jean Pierre De Caussade, ha aperto la seconda giornata del convegno. Alessan-dro Berti, attore e autore che ha portato in scena l’opera di De Caussade a San Miniato dopo il debutto a “I teatri del sacro”, ha ammesso che l’opera rappresenta per lui “un manuale pratico di tea-tro”, perché “controveleno alla vita caotica e distratta dell’oggi”, per la sua capacità d’offrire “la possi-bilità di trovare qualcosa d’altro, ricchezza nell’attimo”. L’incontro ha offerto spunti di dibattito tra i partecipanti. “Al teatro non è ri-chiesto di rappresentare Dio, ma di far fare esperienza di Dio”, è intervenuto don Adriano Bianchi, direttore de “La voce del popolo” di Brescia: “Il teatro è al servizio della comunità cristiana perché la

nostra fede è spesso troppo for-male, intellettuale, mentre il tea-tro ci dà l’emozione dell’esperien-za di fede, ci dà il cuore, ciò che scalda la comunicazione”.rappresenTazione e azione. Sul tema dell’esperien-za sensibile come veicolo di co-noscenza ha parlato anche padre Giorgio Bonaccorso, docente di liturgia all’Istituto “Santa Giusti-na” di Padova. “Il Cristianesimo si è via via perso nei dogmi, tra-lasciando l’esperienza, la cono-scenza che passa attraverso le emozioni e non il pensiero”: ma, ha detto il monaco, “la via al sacro del rito è basata sulla sensibilità”, perché “il sacro non è qualcosa che so ma qualcosa di cui faccio esperienza”. Per questo, ha ag-giunto, “spesso nelle liturgie ci si annoia, perché si tralascia la dinamica fondante del rito, cioè l’esperienza sensibile”. Carla Bino,

docente di drammaturgia e storia del teatro all’Università Cattolica del Sacro Cuore, è intervenuta sul rapporto storico tra teatro e sacro, “stravolto dall’incarnazione”. “Mo-strandoci il volto incarnato, Dio ci dice che quel volto siamo noi, e che seguendo quell’immagine possiamo tornare al Padre. Non è più altro da noi, ma realtà vissuta dall’interno. parTire dalla comuniTà. “Il teatro aiuta a percepire l’infini-tà nella finitudine: esso riesce a superare l’impasse della contrap-posizione forzata, del bipolarismo, perché luogo di sintesi e armonia”. Così mons. Domenico Pompi-li, sottosegretario Cei e direttore dell’Ufficio nazionale per le co-municazioni sociali, nel suo inter-vento ha illustrato “le ragioni per cui il rapporto tra Chiesa e teatro è sempre vivo”. L’arte scenica, ha precisato mons. Pompili, è “emo-

zione che dà a conoscere, è pathos e logos, passione purificata dalla consapevolezza, educa a vivere le emozioni non per consumarle, ma perché attivino la riflessione del-l’uomo su se stesso”. Claudio Ber-nardi, docente in storia del teatro e dello spettacolo all’Università Cattolica, ha ripercorso la genea-logia del teatro e del rito fondato inizialmente sul “sacrificio del ca-pro espiatorio”. Francesco Giraldo, segretario generale Acec, ha par-lato quindi del valore delle oltre

mille sale della comunità diffuse sul territorio, “non luogo fisico, ma abitare pienamente umano”. “Ritornare alla comunità” e alla “comunità cristiana che nel teatro ritrova le sue radici”, è il pensiero comune giunto a conclusione del convegno, con la “consapevolezza e la responsabilità” che “è la comu-nità che fa lo spettacolo ed è dalla comunità che bisogna partire”.

a cura di Marta Fallani, invia-ta Sir a San Miniato

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Conferenza di presentazione del convegno a cui hanno partecipato il Prof. Fiaschini, presidente di Federgat, il Prof. Diaco, vice responsabile

CEI progetto culturale, Dott. Vittorio Gabbanini, presidente fondazione Dramma Popolare, Mons. Fausto Tardelli, Vescovo di San Miniato.

Page 6: «Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

22 luglio 20126 Regione PRovincia amicoil nuovo• •

Tel. 0721.414723 - Fax 0721.418574Via G. Pepe, 11 - 61100 PESARO

INTERVISTA A WALTER PIERPAOLI SCIENZIATO DI FAMA MONDIALE

La lotta contro l’invecchiamentoPesaro - Il dottor Walter Pier-paoli, scienziato di fama mondiale, è in questi giorni a Pesaro, dove periodicamente viene per visitare i suoi pazienti. Pierpaoli, milanese di nascita, si è laureato in medi-cina all’Università di Milano con una tesi sperimentale: “reazioni Fotodinamiche e Cancerogene-si’’. Dopo una specializzazione in Cardiologia all’Università di Tori-no, nel 1961-1962, Pierpaoli rice-ve un sussidio dall’atomic energy Commission degli stati Uniti per un progetto su “Trasferimento di energia nella reazione fotodina-mica’’. Dal 1963 al 1970 diviene direttore di laboratorio al “Centro per lo studio della Patologia Cel-lulare, del CNr di Milano. Lavo-ra come Direttore del Gruppo di Neuroimmunologia all’Istituto svizzero di ricerca Biomedica. e da questo periodo Pierpaoli fa la spola fra la svizzera e gli stati uniti, senza dimenticarsi dei suoi pazienti in Italia.

Dottor Pierpaoli, le Marche e in particolare la provincia di Pe-

saro e Urbino sono considerati i territori più longevi d’Italia. E’ d’accordo con questo giudizio?

“ a dire il vero io ho dei dubbi, sul fatto che la provincia di Pesaro e Urbino sia molto longeva, perché

la longevità riguarda le persone nate prima della guerra: le gene-razioni dagli anni sessanta in poi, che hanno vissuto in nuove con-dizioni ambientali ed alimentari, non avranno la stessa longevità. Purtroppo devo dire, che essen-do a contatto con tante persone e bambini, non trovo più molte per-sone sane’’.

Lei è più famoso negli Stati che in Italia. Importanti sono i convegni che organizza perio-dicamente a Stromboli, in cui intervengono i più importan-ti studiosi del mondo. Perché questa chiusura da parte del-l’Italia, nei suoi confronti che ha scoperto l’efficacia dell’uso della melatonina e che ha an-ticipato lo studio di una nuova molecola importantissima per l’esistenza umana ?

“ Nelle pubblicazioni che ho fatto in circa 22 anni, che hanno girato il mondo, ho scoperto una mole-cola, il cui lancio scientifico è stato fatto negli stati Uniti, dall’Inghil-terra, e non dall’Italia. Questa mo-

lecola è emersa dallo studio della melatonina, che modifica tutto. Inizialmente pensavo che questa azione venisse fatta attraverso la ghiandola della tiroide. Ma negli studi che ho pubblicato nel 1990, ho mostrato come questa moleco-la faceva capo erroneamente alla tiroide, ma in realtà si trovava in un’altra parte del cervello. Questa molecola ha delle azioni strabi-lianti a tutti i livelli. Nel V libro delle Conferenze di stromboli fra pochi mesi sarà pubblicato negli stati Uniti, vi sarà anche un mio studio, che sarà diffuso a 110.000 medici americani, che studia que-sta molecola che esiste in natura, e che ha avuto la funzione di ge-nerare la vita. Usata nei topolini vecchi, ho potuto constatare che vi è stato un processo inverso al-l’invecchiamento. e questo positi-vamente incide sulle malattie neu-ro vegetative, genetiche, tumori e malattie cardiovascolari’’.

Paolo Montanari© riproduzione riservata

TORNA IL LABORATORIO DI ARCHITETTURA ED URBANISTICA

Iniziati i corsi dell’ILAUDUrBINo. È in corso a Urbino, dopo più di vent’anni di assen-za, il laboratorio internazionale dell’ILaUD (International Labo-ratory of architecture and Urban Design), che si concluderà il 28 luglio.Il workshop si intitola “The Ideal Future” ed ha come temi tre casi del territorio urbinate e del Mon-tefeltro: le due frazioni di Urbino - diverse per caratteristiche e pro-blemi - di Canavaccio e schieti e un tratto della Valle del Metauro, tra Mercatello e Urbania. Ver-ranno esaminati i problemi dei collegamenti, dell’abitazione, dei

servizi, delle attività economiche - agricoltura, industria e artigia-nato, turismo -, dell’ambiente na-turale e del paesaggio e formulate proposte per la loro soluzione. Il laboratorio, per contribuire alla riappropriazione di una struttu-ra molto importante nella storia di Urbino, si tiene nei locali della Data, l’ “orto dell’ abbondanza”.al laboratorio ILaUD 2012 par-tecipano 25 studenti e docenti di tre università cinesi, due univer-sità giapponesi, il Politecnico di Milano e l’Università di Ferrara ed esperti e ricercatori degli Usa e della Palestina. Collaborano alla

realizzazione il Comune di Urbi-no, la Comunità Montana dell’al-to e Medio Metauro, l’Università di Urbino, l’ersU di Urbino.Il giorno 25 luglio, sempre alla Data, si svolgerà un seminario in-ternazionale (aperto al pubblico) sul tema “New Territorial Chal-lenges” in cui gli esperti parteci-panti al laboratorio presenteranno risultati e problemi delle ricerche in corso.I risultati del laboratorio verranno esposti al pubblico il giorno 28 lu-glio nei locali della Data.

© riproduzione riservata

AVVICENDAMENTO AL LIONS CLUB DI URBINO

Emanuele Brancati PresidenteDomenica 17 giugno si è tenuta la cerimonia di avvicendamento alla presidenza del Lions Club di Urbino. Il Lions a livello internazionale è la più grande associazione sorta per servire la comunità, soddisfare i bisogni umanitari e di favorire la pace promovendo la comprensione internazionale.Il passaggio di consegne è avvenuto da Giulio Sparaventi al dott. Emanuele Brancati che entra in carica per un anno.Brancati è stato Direttore dell’Agenzia del Territorio (ex Catasto). At-tualmente ricopre anche l’incarico di Direttore della Caritas dioce-sana di Urbino,Urbania, Sant’Angelo in Vado. E’ anche impegnato in associazioni ONLUS come Segretario- Tesoriere dell’AIDO e come Se-gretario- Tesoriere dell’ Associazione Amici del Cuore. Alla cerimonia di insediamento alla presidenza del Lions Club di Urbino erano pre-senti il Governatore distrettuale Giulietta Bascioni Brattini, i Presi-denti di Circoscrizione e di Zona, alcuni Presidenti di Club, vari ospiti e numerosi soci.

Alberto Calavalle© riproduzione riservata

Legge elettorale e ruolo dei cattolici

Caro Nuovo Amico,E’ stata sicuramente molto interessante e stimo-lante l’incontro pubblico organizzato il 22 giugno

a Pesaro dal Movimento Politico per l’Unità (associazio-ne del Movimento dei Focolari) dal titolo “Eleggiamo l’Italia – campagna per una nuova legge elettorale”. In-fatti in quel contesto si sono affrontati i temi che i cit-tadini avvertono come gli elementi più importanti per ridare credibilità alla politica: la legge elettorale, la de-mocrazia nei partiti, e il rinnovo della classe dirigente. Nel mio intervento ho evidenziato che sicuramente il primo tassello per riconquistare la fiducia dei cittadini è la legge elettorale con l’introduzione delle preferenze affinchè ogni elettore possa scegliere liberamente e de-mocraticamente il proprio candidato. Ma da solo penso che non basti a ridare alla politica il suo vero compito di selezione di una classe dirigente preparata e disponibile a servire disinteressatamente il proprio Paese. Altri im-portanti “tasselli” sono: 1) la democrazia nei partiti, ed anche in questo caso sarebbe necessario una specifica legge che regola la vita dei partiti facendoli diventare istituzioni con precise regole e con altrettante respon-sabilità; 2) la regolamentazione del conflitto di interessi; 3) l’estensione del limite dei due mandati ad ogni carica elettiva, sia a livello nazionale, che a livello regionale e locale; 4) ed infine una legge capace di favorire ad ogni livello “forme di democrazia partecipativa” sulle princi-pali scelte su cui potrebbero essere chiamati i cittadini, con adeguate possibilità di informazione e trasparenza: si può scegliere se si è informati; si partecipa se si può scegliere. Ho anche evidenziato che tutte queste modi-fiche sarebbe opportuno farle “a Costituzione invariata”, a differenza del parere espresso dal Relatore principale dell’incontro: l’On. Letizia De Torre, che evidenziava la necessità di porre mano alla Costituzione per “aggiorna-re i sistemi di governance” del nostro Paese. Io infatti

temo che eventuali modifiche alla Costituzione rallente-rebbero inevitabilmente le leggi di cui ho parlato sopra e sarebbe una “valida scusa” per non fare subito le rifor-me richieste. Infatti, al di là delle dichiarazioni ufficiali, non mi sembra che siano poi tanti i partiti che vogliono veramente cambiare la legge elettorale introducendo il sistema delle preferenze, e temo che ci sia la tentazione da parte dei più, di tornare a votare con l’attuale “Por-cellum” (ed il nome dovrebbe già dire molte cose!). La stessa On. De Torre incitava tutti i presenti a fare “de-bite pressioni” nei confronti di tutti i parlamentari per scongiurare il pericolo di non riuscire a fare in tempo ad approvare una nuova legge elettorale prima dell’indi-zione delle prossime elezioni politiche della primavera del 2013. Ma in questa situazione molto delicata della vita politica italiana, noi cattolici abbiamo un ruolo e delle precise responsabilità di cui dobbiamo seriamen-te prendere coscienza: innanzitutto nel degrado della vita pubblica, noi cattolici non siamo senza colpe, poi è necessario che tra i “valori cosiddetti non negoziabili” inseriamo anche la democrazia, per pretenderne l’appli-cazione ogni volta che essa viene calpestata; infine dob-biamo recuperare il compito di formare una coscienza civile ispirata al bene comune ed alla legalità, dando il buon esempio e condannando più coraggiosamente chi giustifica l’illegalità, anche fiscale: infatti pagare le imposte deve tornare ad essere un dovere di tutti (solo per fare un piccolo ma importante esempio). Infatti sarà possibile avere una buona classe politica, solo se ci sarà una buona classe dirigente a tutti i livelli, anche tra i cattolici, altrimenti non sarà sufficiente portare i catto-lici in politica.

Gabriele Darpetti Responsabile provinciale UDC rapporti

con l’associazionismo cattolico e terzo settore

Ringrazio il signor Gabriele Darpetti per quella che consi-dero una preziosa collaborazione. L’ampio arco dei proble-mi politici attuali corrisponde ad una equilibrata ed aper-ta partecipazione dei cattolici al bene comune nei partiti di appartenenza ed al di là ed al di sopra di essi. Avrei voluto intravedere la trasversalità della presenza dei cat-tolici, che favorisca l’unità a quei valori non negoziabili la cui natura è quella di divenire universali – Con stima

Il direttore© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lettere al direttore

Page 7: «Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

Regione PRovincia 22 luglio 2012 7amicoil nuovo• •

Il termine sagra ha origine latina, dall’aggettivo sacrum. La sagra si connotava

innanzitutto per la dimensione religiosa; erano momenti di comunione tra uomini e sacro. Le feste popolari dell’antichità venivano celebrate davanti ai templi o, in epoca cristiana, alle chiese (sagrato).Durante le feste venivano spesso effettuati sacrifici animali, oppure offerte di prodotti della terra, poi consumati dalla comunità intera. Del rito rimane traccia nelle diverse sagre gastronomiche che ruotano attorno ad un piatto tradizionale.L’Italia è costellata di feste e sagre in ogni periodo dell’anno. Superato ampiamente il primitivo senso religioso, si risolvono in una grande strippata di qualunque prodotto commestibile. E vai con la Sagra polentara (San Costanzo), delle Pesche (Montelabbate), della Tagliatella a Novilara, la Festa del Nino (maiale) in Romagna, Sagra della pasta a Mondavio, Città in … pasticciata a Mombaroccio e qui ci fermiamo perché occuperemmo tutto il settimanale. Altro ingrediente indispensabile, oltre ad uno stomaco di ferro, è la disponibilità a confondersi in un ambiente rurale, dove si perde la cortesia cittadina e ci si adegua al clima imperante (comunque non diverso da quello urbano, visti i tempi). Non può mancare un’orchestrina di ballo liscio tradizionale e le bancherelle con dolciumi e giochi in plastica per bambini. Nei casi migliori ci sono anche gruppi folcloristici in costumi medioevali, o rinascimentali, o di qualsiasi forma detti la fantasia paesana. Dopo il tramonto sono obbligatori i fuochi d’artificio.Ma non c’era anche un Santo da festeggiare? E va bene, non sottilizziamo troppo.

Alvaro Coli© RIPRODUZIONE RISERVATA

il peperoncino

Sagre

A MONTELABBATE IL 21 E IL 22 LUGLIO

Sagra delle pesche“SERENISSIMA”di Foglietta Giuliana

VERNICI e FERRAMENTAdal 1967 al servizio di una clientela

sempre più vastaVia Roma, 131 - Tel. 0721/490298

MONTECCHIO (PU)

LA SECONDA OPERA IN CARTELLONE DEL ROSSINI OPERA FESTIVAL

Matilde di ShabranPESARO – Matilde di Shabran, la seconda opera in cartellone del Rossini Opera Festival 2012 (Adriatic Arena, 11, 14, 17, 20 agosto, ore 20), è stata rappresen-tata per la prima volta a Pesaro nel 1996 con Juan Diego Florez nel ruolo di Corradino Cuor di ferro. Un vero e proprio trionfo per il tenore peruviano che da quel ‘de-butto’ ha intrapreso una carriera in continua ascesa nel panorama lirico mondiale. Nello stesso ruo-lo Florez è tornato nell’edizione 2004 del ROF, mandando in visi-bilio il pubblico del Teatro Rossini con un’interpretazione da auten-tico fuoriclasse. Un personaggio, quello di Corradino, decisamente paradossale con le sue smanie ca-valleresche e la sua esasperata mi-soginia. Tuttavia Matilde, giovane e bella figlia dell’illustre Shabran, riesce a far breccia nel ‘cuor di ferro’ di Corradino, al quale, spa-ventato perché ‘in preda a fuoco e ghiaccio a un tempo’, il medico diagnostica un inguaribile … mal d’amore. Dopo avventurose vi-cende e colpi di scena, fra cui la paventata morte di Matilde, i due protagonisti possono finalmente giurarsi amore eterno. “Matilde di Shabran, o sia Bellezza, e Cuor di ferro” è un melodramma giocoso in due atti, su libretto di Jacopo Ferretti, rappresentato per la pri-

ma volta al Teatro Apollo di Roma il 24 febbraio 1821. Mentre Rossini, come di consueto, era maestro al cembalo, il ruolo di primo violino, a causa di una malattia del titolare, fu ricoperto da Niccolò Paganini che sostituì anche il primo corno. Per quanto riguarda la ‘gestazione’ di “Matilde”, la nuova opera, che Rossini si era impegnato a scrivere per inaugurare la stagione di Car-nevale del teatro romano, dovette essere collocata come ultima ope-ra della stagione a causa dei prece-denti impegni presi a Napoli con “Maometto II”. Il compositore non

mancò di ricorrere ad un certifi-cato medico che attestava “un lan-guore nelle viscere” che gli toglieva la fame rendendolo inabile al lavo-ro, tanto che sarebbe stata “grande imprudenza fargli intraprendere un viaggio”. Giunto finalmente a Roma, Rossini, scontento del te-sto a sua disposizione, si rivolse a Jacopo Ferretti, l’autore della “Ce-nerentola”, il quale approntò per il Maestro un libretto senza dubbio interessante anche se un po’ far-raginoso e con molti personaggi, intitolato “Matilde Shabran” che divenne poi “Matilde di Shabran”.

Considerato il poco tempo a di-sposizione, Rossini si rivolse ad un ignoto collaboratore per la stesura dei recitativi e affidò a Giovanni Pacini la composizione di alcuni numeri del II atto. Inoltre, secon-do la prassi assai comune dell’au-toimprestito, utilizzò la sinfonia di “Eduardo e Cristina” e brani tratti da “Ricciardo e Zoraide” e “La donna del lago”. In Rossini la prassi dell’autoimprestito è particolar-mente raffinata ed è raro che una brano venga trasferito da un’ope-ra all’altra senza subire modifiche decisive. Spesso la fonte è un sem-plice spunto tematico che, inseri-to in un contesto diverso, risulta totalmente nuovo. In questa pro-spettiva appaiono chiarificatrici le parole del recensore di un giornale dell’epoca, che nel 1821, a propo-sito di “Eduardo e Cristina” scrive: “E’ noto che Rossini contrasse da lungo tempo l’abito comodissimo di copiar sovente un egregio esem-plare, copiando sé stesso […]. Cio-nondimeno sì forte è l’attrattiva della musica dell’egregio maestro, che udita cento volte e trasfusa in cento opere, alletta sempre ed in-canta. Essa potrebbesi paragonare a donna giovane, bella, capricciosa e vivace, che molti contenta, pochi disgusta e tutti seduce”.

Maria Rita Tonti© RIPRODUZIONE RISERVATA

l’interprete protagonista Matilde di Shabran olGA pereTYATKo

PESARO – Lorenzo Di Gesualdo (foto) è figlio d’arte: il padre Salvatore, scomparso alcuni mesi fa, negli anni ’70 docente presso il Conservatorio “Rossini”, è stato uno dei più grandi fisarmonicisti ‘classici’ in ambito internazionale. Lorenzo, nato a Urbino nel 1980, ha intrapreso la strada della pittura – appar-tiene al movimento “The new Aesthetics” - ed è protagonista della mostra “Vexations”, a cura di Sebastiano Guerrera, aperta fino al 29 luglio alla Galleria della Pergola (via Diaz 14, orario 16.30 – 20, escluso festivi). “Decidendo di dare a questa mostra il titolo “Vexations” – dichiara Guerrera - Lorenzo Di Gesualdo obbliga l’osservatore delle sue opere ad interrogarsi sul possibile rapporto tra la sua pittura e la musica di uno dei compositori più eccentrici e complessi della modernità”. Le opere esposte infatti fanno riferimento ad una bizzarra composizione di Erik Satie, dal titolo “Vexations”, costituita da trentacinque battute ripetute 840 volte per una durata totale di circa venti ore. Il

brano musicale più lungo in assoluto, vessatorio per l’interprete e per l’ascoltatore, costretti ad un estenuante tour de force. Per Di Gesualdo, invece, “vittima” è l’autore che intraprende un impegnati-vo lavoro di grande precisione in cui la ricerca è finalizzata all’invenzione. Se per Satie la musica non aveva alcuna missione da compiere e costi-tuiva un’occasione di puro svago, Di Gesualdo si interroga sul senso dell’arte e si fa portavoce di una tecnica che, come processo creativo, coincide con l’ideazione. La pittura di Di Gesualdo si fonda su un elemento tipicamente musicale, il ritmo, e nelle sue opere le differenze fra una tela e l’altra sono chiaramente percepibili: ognuna appartiene ad un corpus unitario ma mai monotono. Il lavoro di Di Gesualdo ha una connotazione etica in quan-

to, come sottolinea Guerrera: “L’artista pesarese si chiede se nel contesto ipertecnologico attuale l’ideazione possa avere il suo modello nel progetto artistico, e se quest’ultimo possa tornare ad essere determinante nella costruzione della società e del-l’arte contemporanea”.

M R T© RIPRODUZIONE RISERVATA

ESPONE LORENZO DI GESUALDO

Una pittura musicale

La 68° “Sagra delle pesche” si terrà a Montelabbate nei giorni di sabato 21 e dome-

nica 22 luglio.La manifestazione evidenzia la tradizione frutticola che dura da più di mezzo secolo, valorizza un patrimonio di numerosi ettari di pescheti e promuove la commer-cializzazione della “Pesca di Mon-telabbate”, prodotto agricolo che ha ottenuto la certificazione del marchio di tutela d’origine.Nell’ambito della manifestazione si svolgeranno momenti ricreativi che prevedono:-Sabato ore 18.30: Sfilata dei cor-pi bandistici “G.Rossini” di Mon-telabbate e “Spielmannszug” di

Hornburg; ore 20.30 nel parco Hornburg ci sarà una serata bandi-stica, che si concluderà con l’intrattenimento danzante dell’ “Ever-green group Musiclive”. -Domenica 22 luglio alle ore 10.00 è previsto il Motoraduno, il giro turistico del Montefeltro e l’apertura del “Massanelli Mu-seum” con esposizione di circa 300 modelli di moto d’epoca. Alle 19.00 nel parco Hornburg si terrà l’asta delle pesche,e, a seguire, gli spettacoli di pattinaggio artistico del “Roiler Club Montechiaro”, le esibizioni del “Centro danza Per-formance” e “Gimnall”. Alle ore

21.00 serata danzante con il com-plesso “Silvano Silvagni” Musica dal vivo.Durante i giorni della manifesta-zione sono aperti stand enoga-stronomici, servizi di caffertteria e pesche con vino. Direttamente dai produttori vendita della “Pe-sca di Montelabbate”. L’ingresso è gratuito.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Segui i noStri ForuM

facebook.com/il nuovoamico

Page 8: «Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

22 luglio 20128 amicoil nuovo• •

Redazione di Pesaro:Via del Seminario, 4 - 61121 PesaroTel. 0721 64052 - Fax 0721 69453E-mail: [email protected]

19

Il Maestro Zedda appalude

la Banda musicaledi Montelabbate

pagina

musica

DaL 26 aGOsTO aL 1° sETTEmBRE su “spERaRE in TEmpO Di EsiLiO”

a Villa Baratoff la settimana biblica nazionale Si svolgerà a Pesaro, dal 26 ago-

sto al 1° settembre, presso la Casa dei missionari combo-

niani di Villa Baratoff (Via Angelo Custode, 18), la Settimana biblica nazionale. Per l’occasione sarà presente Tea Frigerio (FOTO), mis-sionaria saveriana, insegnante di Sacra Scrittura a Belém (Brasile). La Frigerio è in Brasile dal 1974 e vive nella periferia di Belém (Pará). E’ stata coordinatrice del diparti-mento di pastorale dell’Istituto di pastorale regionale (Ipar) e diret-trice dello stesso. Dal 1985 è mem-bro del Centro studi biblici (Cebi),

del quale coordina il programma di formazione. Dal 1999 è anche animatrice del cammino di Lettura popolare della Bibbia in Italia.

PROGRAMMADomenica 26 Agosto: ore 16: arri-vo, registrazione, sistemazione. 17: incontro di conoscenza e presenta-zione, inizio dei lavori 19.30: cena e sera libera, 21 eucaristia (per chi lo desidera)Lunedì 27 Agosto 9.00-12.: in-contro e lavori del mattino 12.30: pranzo e siesta 16-19: incontro e lavori pomeriggio 19.30: cena e

sera libera/proposteMartedì 28 agosto: 9-19.30: cfr lu-nedì ore 21: incontro con testimoni di speranza della zona: Luciano Be-nini, una testimonianza nell’econo-mico-politico. Matteo Donati, una testimonianza nel sociale diretto. Mercoledì 29 agosto: ore 9: par-tenza con auto proprie per Mo-nastero Fonteavellana, Lectio del priore don GianniGiacomelli, preghiera con i Monaci, visita del luogo; ore 19.30: cena e sera libe-ra/proposteGiovedì 30 agosto: ore 9-19.30: cfr lunedì ore 21: incontro con testi-

moni di speranza della zona: Da-niel e Michela Arseni, una coppia che attraversa i continenti. Giulia-no Ferri, una testimonianza sulla mente e sui corpiVenerdì 31 agosto: 9-19.30: cfr lu-nedì 21: Musiche tradizionali mar-chigiane, stornelli, ballate. Sabato 1 settembre: ore 9.00-11.45: incontro e lavori del mattino 11.45: Eucarestia 12.30: pranzo nel pomeriggio: partenza

----------Per maggiori informazioni e iscri-zioni Elena Bacelli: [email protected] / Cell. 3286958216

IL 20 E 21 OTTOBRE

Pellegrinaggio S. Giovanni Rotondo Il Gruppo di Preghiera «S. P. Pio» della Parrocchia S. France-sco d’Assisi di Pesaro, organiz-za per sabato 20 e domenica 21 ottobre un pellegrinaggio a Pietrelcina e S. Giovanni Ro-tondo. Al ritorno visita al San-tuario di S. Michele Arcangelo - Monte S. Angelo. Partenza ore 2 dal Campus Scolastico Cinque Torri. Informazioni: Ornella - tel. 0721-451855 / Organiz-zazione e trasporto: ITERMAR Salvadori – Cattolica

Libro Caritas Presso la libreria “Buona Stam-pa” è disponibile il volumet-to “CARITAS PARROCCHIALI E AZIONI” (9,00 €) comprensivo del DVD con le esperienze di alcune diocesi italiane. La pub-blicazione è utile per l’anima-zione della comunità in vista anche delle prossime vacanze comunitarie.

paDRE anTOniO campanini RipaRTE pER iL mOZamBicO

Lavare i piedi ai più poveri e abbandonatiAprite Google su mappe sa-

tellitari e puntate sul Nord del Mozambico. Dalla foce

del fiume Lùrio spostatevi a oc-cidente (a sinistra) fino ad in-contrare la città di Namapa, sede del distrettoEra’Ti è il monte più alto del Mozambico. Continua-te verso sud fino al fiume Mecu-buri e avrete un’idea di quanto estesa sia la parrocchia dove il missionario pesarese P. Antonio Campanini tornerà a lavorare dal

prossimi 25 luglio. In effetti sono due parrocchie. La densità di po-polazione è una delle più alte del Mozambico… Ci sono a Namapa e Mirrote più di 200 comunità da visitare (con Messa e confessioni) e migliaia di catecumeni che chie-dono il Battesimo. Alcune sette protestanti sono entrate a far man bassa dei cristiani poco preparati o che si sentono abbandonati. Ma come visitare e assistere spiritual-mente tante comunità? “Pregate il

padrone delle messe perché man-di operai”, verrebbe da dire. Ecco perché esortiamo i lettori del Nuovo Amico a sostenere anche economicamente la Missione di P. Antonio Campanini. Chi vuo-le può dare la sua offerta ai padri Comboniani della Baratoff. Ccp 12309613.

Nella foto: P. Campanini lava i piedi al Giovedì Santo nella chiesa

parrocchiale di Mirrote

Le mènPoesia in vernacolo composta in occasione del 25° anniversario di sacerdozio di P. Antonio Campanini

El Padreterne, / qnant sa la luzza / l’ha impastèd ma l’òm, / tra le piò bèli rob /ch’i à fabrichèd / l’è stèd le mèn. // E l’òm, sa ste mèn, / tut el pò propi fè: / scriva o zapè, / purtè l’avtomobil, / la nèv, el muturén, / sunè

i strument / o le campèn. // Mo le mèn d’un misionèri / ch’ l’è malagiò / tra gent a volt amiga / e molt piò spés nemiga, / le i è molt piò important / dle nostre mèn, / parchè le sà purtè / el pèn ma ‘n afamèd, / medighè le ferid, / carezè par cunsulè / chi piagn e sofr, e po’ bnedì ma tutti / ‘n tel nom d’ nostre Signor. // Par sti mutiv acsé / a cred che ‘1 Padreterne / quant ma l’òm / i à fat le mèn, / el pensava d’ sigur / ma ‘n misionèri.

Antonio Nicòli

LuTTO pER LE piccOLE ancELLE DEL s. cuORE

Ricordo di suor Teresina panaroni

Nella mattina di martedì 26 giugno 2012 alle ore 11 cir-ca, si apriva per Suor Tere-

sina la porta delle nozze eterne. Ella si era distinta per il suo amo-re alla vita, che manifestava con il suo interessamento verso ciò che avveniva nel mondo a lei vicino e a quello lontano, con la sua curio-

sità verso il sapere, con la sua vi-brante partecipazione durante gli incontri comunitari e nelle con-versazioni amichevoli, nel modo festoso con cui accoglieva visita-tori ed ospiti.Nata a Cantiano (PS) il 7 dicem-bre 1920, era entrata nella nostra famiglia religiosa nel fiore della

sua giovinezza, diciannovenne, consapevole e decisa nella sua ri-sposta alla vocazione che il Signo-re le aveva messo nel cuore. De-cisione e convinzione furono, per la conoscenza che ho avuto di lei, due buone compagne che le sono state vicine fino all’ultimo dei suoi giorni. Diversamente da come pensavo, dopo Città di Castello, Teresina era stata inviata in vari posti per la missione come cuoca. Era stata a Force (AP), a Grosseto (“S. Giuseppe”), a Roma (Monte-mario), a Pesaro (Via Amendola), dove sarebbe ritornata nel 1997, dopo il lungo periodo vissuto per 48 anni ad Acqualagna. Nel-la Scuola Materna di Acqualagna ebbe l’opportunità di dare il me-glio di sé come donna, cristiana e religiosa. Organizzata nel suo lavoro, riusciva a sbrigare tutte le attività proprie di una casa: acqui-sti, cucina, lavanderia, riordino delle stanze…, oltre alla cura assi-dua della chiesa parrocchiale, che voleva fosse in ordine con fiori freschi sugli altari, lampada accesa vicino al tabernacolo, paramenti

sacri in sagrestia… Nel breve per-corso fra casa e chiesa si permet-teva anche qualche breve sosta per dare un saluto, fare quattro chiacchiere, prendere accordi con le tante persone divenute ormai parte della famiglia allargata delle Piccole Ancelle e della Parrocchia.Quando per motivi di salute ed età, dovette affrontare lo “strappo” del trasferimento da Acqualagna, lo fece in verità accettazione. Sa-rebbe ritornata in Via Amendola, 20 in quella casa alla cui costru-zione, nell’immediato dopoguerra, aveva partecipato con grande pas-sione. Qui per diversi anni diede la sua disponibilità in guardaroba, ma soprattutto fu una presenza viva e attiva nella vita di preghiera e della comunità, preparandosi, in tal modo, all’ultimo e forse più esi-gente squarcio della sua esistenza terrena, durante il quale è stata circondata da affettuosa attenzio-ne e cure particolari da parte delle consorelle e loro collaboratrici.In cammino verso la stessa meta, rendiamo grazie al Signore per il dono che Suor Teresina è stata per le tante persone incontrate, per la Congregazione e per la Chiesa.

Madre M. Consolata Tamai, Piccola Ancella del S. Cuore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Page 9: «Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

Pesaro 22 luglio 2012 9Br

evia

rio d

i not

izie p

esar

esi A cura di Vittorio Cassiani

DOMENICA 22 LUGLIODAL FOSSO AL SASSO SIMO-NE – Con “Il Ponticello” (tel. 0721/482607. Ritrovo, alle ore 8.30, presso “Polvere di caffè” in via Fratti, 126. Quota euro 12.ALL’ALPE DELLA LUNA – Con “La Cordata”. Ritrovo, alle ore 9.15, presso la Pasticceria “Orchidea”, in via Ponchielli n°. 82. Quota euro 10. Info: 348/0430358.VISITE AL PALAZZO DUCALE – Sono previsti due turni: alle ore 9.30 e alle 11.00. Costo uro 5. Pre-notazioni: Isairon 338.2629372.MARE: TESORI & MISTERI – Con-versazione dell’archeologo su-bacqueo pesarese Alessio Canali-ni. Nel Centro giovani di Cattolica (via del Prete, 119). Ore 16.30.SPETTACOLI POPOLARI – Se-condo i canoni della “Commedia dell’arte”. Fino al 9 settembre. Tutte le sere nel “Mini Parco” di viale Trieste, angolo viale Fiume e viale Pola. Ore 21.15.CONCERTO JAZZ – Con il com-plesso di Aldemaro Moltedo jazz band. In piazzale Collenuccio. Ore 21.15. Anche giovedì 26 lu-glio.

LUNEDI’ 23 LUGLIONELLA GALLERIA DELLA PER-GOLA – In via Diaz, 14 (cell. 347/5929267). “Vexations” di Lorenzo Di Gesualdo. A cura di Sebastiano Guerrera. Fino al 29 luglio. Orario: 16.30 – 20.00.“GIROBIKE” – Pedalata a premi con gli animatori di Pesaro Villa-ge. E così tutti i giorni fino a gio-vedì. Partenza da piazzale della Libertà, ore 17.30.

“ZUMBATOMIC” – Lezioni per bambini. Piazzale della Libertà, ore 18.30.BALLARE A…PALLA” – In piaz-zale della Libertà, ore 21.00. Con orchestra dal vivo. Programma completo su: www.turismopesa-ro.it. Info: Motiva comunicazio-ne: 0721/829136.

MARTEDI’ 24 LUGLIO“GOCCE DI PIETRA…” – Nel cor-tile dei Musei civici e in piazza Toschi Mosca. Storie, ricordi e bellezze in un percorso di mu-sica e tempo. Ore 18.30. Info: 0721/387541.MERCATINO DEL VINTAGE – In piazza del Popolo dalle ore 19 alle 23.“UNO SPUNTINO DI LIBRI. NON MANGIARMI!” – Nella Biblioteca San Giovanni, area ragazzi, ore 20.45. Letture con immagini e la-boratorio per bambini a partire da 5 anni.VILLA IN CANTO – Nel cortile di Palazzo Gradari: “Elisir d’amore” di Donizetti. Ingresso a paga-mento. Ore 21.00.

MERCOLEDI’ 25 LUGLIOMERCOLEDI’ DI …VINI E NON SOLO – In zona Moletto dalle ore 20.30. L’olio extravergine d’oliva premiato all’”Orciolino d’oro” in abbinamento a pasta, prodotti di qualità e vini del territorio. A pagamento e su prenotazione. 339.1456050.CONCERTO TRIBUTO AI POLICE – Tenuto dal Synchronicity Trio. Cortile di Palazzo Ricci, in via Sabbatini. Ore 21.00.VESPRI D’ORGANO A CRISTO RE – Salmo 63: “O Dio, tu sei il

mio Dio, all’aurora ti cerco, di te a sete l’anima mia”. Prota-gonista: Dalibor Mildavcic (Lu-biana, Slovenia). Ore 21.15. Info: 0721/33038.MUSICAE AMOENI LOCI – Nel cortile del Castello di Gradara: “La canzone dell’Imperatore”, la musica alla corte di Carlo V. Ore 21.30.

GIOVEDI’ 26 LUGLIOVISITA TEMATICA – Percorso gui-dato alla Casa Rossini. Ingresso a pagamento con prenotazione: 0721/387357. Ore 17.30.CONCERTI AL TRAMONTO – Nel Parco San Bartolo, a Santa Ma-rina Alta con il Gruppo musicale “Coro Jubilate”. Ore 19.20.NEL PARCO DELLA BIBLIOTECA SAN GIOVANNI – Proiezione del film: “Prendi i soldi e scappa”. Ore 21.30. Entrata gratuita.OMAGGIO A SIBILLA ALERAMO – Per “L’angolo della poesia”. In-troduce Alvise Manni. A cura di Giuseppe Saponara. Nel cortile di Palazzo Ricci, in via Sabbatici. Ore 21.30.ESTATE MUSICALE PESARESE – Tanghi di Piazzolla e Misa tango di Bacalov. Trio Lumiere. Presso il Cruiser congress hotel di viale Trieste, lato Porto. Ore 21.30. Bi-glietto euro 12.00.

VENERDI’ 27 LUGLIOMEMORIALE DAL CONVENTO – A Monteciccardo, convento dei Ser-vi di Maria: “Eliseo Mattiacci. Set-te corpi di energia dal bosco”. A cura di Ludovico Pratesi. Fino al 30 settembre. Venerdì, sabato e domenica con orario 18-20. Info: 0721/910586.

MERCATINO ARTIGIANALE AL MARE – Dalle ore 18 alle 23 in via Cristoforo Colombo, davanti a Villa Olga, zona Moletto. CICLO DI VIDEOCONFERENZE - A Montelabbate, nello Spazio No-bili, ex Palazzo comunale. Con-versazione di Paolo Montanari: “Il noir nel cinema giapponese: un balcone sulla Cina”. Ore 21.00. Ingresso libero.PRESENTAZIONE DEI MENU ROSSINIANI – Nel ristorante “La grotta di Barbarossa” (Strada San Giovanni, 4 – Candelara). Ore 21.00. Info: 0721/286963.GRAN VARIETA’ – Serata di mu-sica da ballo, ascolto e non solo a cura di Pesaro Village. Piazzale

della Libertà. Ore 21.15.

SABATO 28 LUGLIOITINERARIO “ROSSINI A PESA-RO” – Per scoprire i luoghi rossi-niani in città. Ore 17.30. Occorre prenotare. Tel. 0721/387357.FESTA DEI NONNI – A cura del Centro socio culturale Maria Rossi. Alle ore 18.30 celebrazio-ne della Santa Messa in Duomo. Cena alla Valle dei Pini di Pozzo Alto. Partenza da piazzale Mat-teotti alle ore 19.45.PESARO E LA MUSICA DELL’ANI-MA – Aspettando la notte della taranta. Piazzale della Libertà. Ore 21.00.

IL 26 LUGLIO PRESSO LA PARROCCHIA DI SAN GIUSEPPE

Trigesima di Maria Grazia Bui

PESARO – Giovedì 26 luglio alle ore 19 nella Santa Messa a S. Giu-seppe ricordiamo Maria Grazia Bui Trivilino nel giorno trigesimo della sua nascita al cielo. Le testimonian-ze di affetto e di ringraziamento che giungono in redazione sono tantissime. Alcune le troviamo a se-guire. Moltissime quelle che ognu-no di noi riserva nel proprio cuore riconoscenti al Signore per il dono di un’anima tanto bella.

Il tuo grembiulino di scuola Magnifica il Signore anima mia – Hai aperto il cancello del mio giardino, eri appena uscita da scuo-la, Graziella, avevi il grembiulino bianco, i ricciolini intorno al viso e un gran sorriso festoso. Non ero abituata ai sorrisi di persone che non conoscevo ed io che da poco abitavo a Pesaro, mi sono sentita subito accolta, conosciuta e in un certo qual modo amata.Magnifica il Signore anima mia – Un vero e proprio dialogo l’ab-biamo avuto in seguito in Fuci, con padre Trento. La nostra amicizia si è approfondita con la sua parola il-luminata e riconoscevo anche in te lo Spirito di Sapienza.Magnifica il Signore anima mia – Quel giorno particolarmente caldo, pronta per il mare, non ci sei anda-ta e sei corsa ad aiutarmi insegnan-domi dei movimenti per alleviare i dolori di mia madre ammalata.Magnifica il Signore anima mia –

“Andiamo a festeggiare l’Elvira che compie gli anni” mi hai detto. Era pronta la tua poesia con un pensie-rino per l’amica. Abbiamo porto gli auguri, riso e scherzato. Tu l’indo-mani avresti iniziato un nuovo ciclo di chemio.Magnifica il Signore anima mia – Eri pronta, felice perché saresti partita per gli esercizi spirituali, ma è sopraggiunto il dolore fisico che ti ha impedito questa gioia. Mi hai mostrato in quel frangente che si può sorridere anche nella rinuncia.Magnifica il Signore anima mia – “Don Corrado mi ha telefonato per-ché pregassi per una famiglia” mi hai detto ultimamente con gli occhi pieni di lacrime di gioia e col sor-riso perché “ringraziamo il Signore”, sono utile anche se sono qui ferma in poltrona”.Magnifica il Signore anima mia – Nel tuo letto in ospedale mi hai gratificato col sorriso e direi con

una esplosione gioiosa seguita da un faticoso sussurro: “queste sono le cose che contano” mi hai detto. Erano le cose su Gesù.

Fiorenza

“L’istante più bello della mia vita”Fra le tante persone che hanno avu-to la gioia di condividere con te un percorso di vita e di fede, io, vissuta per anni lontana, sono forse la te-stimone più “anziana” del momento iniziale del tuo itinerario spirituale conclusosi martedì, quando libera da ogni male sei entrata nel Regno di Dio, in quella dimensione verso la quale tutto il tuo essere era stato in tensione. Ti ho rivista bambina, il giorno della tua Prima Comunio-ne, il visetto serio, compunto, per-ché il momento del primo incontro con Gesù era giunto. Sul retro della fotografia si legge, scritto in bella calligrafia: “A ricordo dell’istante

più bello della mia vita”. Maria Gra-zia - 11 giugno 1950 – Anno San-to- Quell’istante sarebbe durato tanto, sarebbe divenuto la costante della tua vita pervasa da una Gra-zia infinita. Ed io della tua Cresima Madrina, ero a mia volta compresa di quella luce che in te s’era acce-sa. Cara Maria Grazia, Graziella, più che cugina sorella, più che mia cresimata compagna e maestra amata, grazie per tutto ciò che con te ho condiviso, per quello che ho appreso, ed ora dal tuo Paradiso continuaci a dare il sorriso che ogni umana tristezza sa consolare

MalùNelle mani del Padre Parlare di Graziella Bui non è sem-plice ma addirittura arduo, per la sua straordinaria ricchezza Umana e spirituale. La comunità di S.Lucia la ricorda come preziosa sorella in Cristo, gioiosa, sempre disponibile

verso tutti, animatrice nei momen-ti di festa con i suoi enormi fiori di carta sui tavoli a rendere più grade-vole e scenografica la nostra annua-le cena in cortile. La sua poesia, i suoi monologhi che evidenziavano le sfumature caratteristiche di ogni persona, quindi attenta e acuta osservatrice. Il sorriso, il canto, la sua facilità comunicativa, la sua preghiera, la sua fede e il suo totale abbandono. Nelle mani del Padre nel momento della croce, hanno fatto di lei una persona speciale che sarà a lungo ricordata. Graziella era tutto questo: un fiume in piena. Graziella noi confidiamo nella tua intercessione perché ci sia comu-nione e continuità pastorale nelle nostre realtà Parrocchiali del centro per una presenza sempre più incisi-va nella società fondata sul messag-gio cristiano, messaggio d’amore e di rispetto reciproco.

La comunità di S. Lucia© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cara Graziella, un sentito ringraziamento per tutto quello che hai fatto per anni per i ragazzi del catechismo. La tua presenza ogni sabato è stata e sarà un insegnamento fondamentale. Grazie ancora! Con affetto

I ragazzi e i genitori del gruppo del catechismo

Page 10: «Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

amicoil nuovo• •Pesaro22 luglio 201210

Morra Cosma Federico (28 anni) e Marinaccio Katia Rosalia (29 anni)

Mazzoli Marco (29 anni) e Petroni Giulia (30 anni)

Mancini Andrea (27 anni) e Piraccini Simona (27 anni)

Bettini Andrea (32 anni) e Pierfelici Chiara (30 anni)

Maio Rinaldo (41 anni) e Busini Rita Clara Giuseppina (41 anni)

Casagrande Loris (34 anni) e Grozav Diana (26 anni, moldava)

Napodano Luca Maria ( 45 anni) e Della Chiara Natascia (38 anni)

PUBBLICAZIONI fINO AL 26 LUgLIOComune di Pesaro

a cura di Caterina Tani

IL 26 LUgLIO CONfERENZA SUgLI ANTICHI AVORI

Appuntamenti al Museo OliverianoGiovedì 26 luglio, alle ore 21,15, pres-

so il Museo Archeologico Oliveriano di Pesaro, nell’ambito delle iniziative

estive promosse dall’Ente Olivieri-Biblio-teca e Musei Oliveriani, in collaborazione con l’Archeoclub di Pesaro, il prof Mario Morbidoni terrà una conferenza dal titolo Uno sguardo sui raffinati avori antichi, da Micene a Roma. Tale serata è stata scelta per inserirsi, con uno spettro più ampio, nella mostra La stanza degli avori in cor-so nel Museo Diocesano, cui ha significa-tivamente collaborato l’Oliveriana con il prestito di molte opere di notevole valore storico ed artistico. Il tema scelto dal rela-tore riguarderà una selezione della produ-zione eburnea mediterranea, a partire dal mondo egeo fino a quello romano, senza tralasciare quella etrusca e picena.

DAL 26 AL 28 LUgLIO

Festa del Basilico a Santa VenerandaLa comunità parrocchiale di S. Veneranda propone la tra-

dizionale “Festa del Basilico” e le funzioni religiose legate al Triduo in onore della patrona parrocchiale e del paese.

Si inizia giovedì 26 luglio alle ore 21.15 con la processione della venerata reliquia di S. Veneranda Vergine e Martire. Pre-siede Padre Marzio Calletti. Partenza da Ponte Valle per le vie del paese fino al campo sportivo. Presterà servizio la banda di

Candelara. Al termine l’apertura della Festa del basilico 2012.Venerdì 27 luglio alle ore 18.30 la S. Messa con le confessio-ne dalle ore 18 alle 19.30 e la benedizione su tutti i bambini. Alle ore 20.30 “Festa insieme”: esibizione dei bambini del-l’oratorio in canti e balli e serata karaoke con “Papi”. Dalle ore 21.30 alle ore 22.30 pasta al basilico gratis per tutti. sa-bato 28 luglio alle ore 18.30 la S. Messa con le confessione

dalle ore 18 alle 19.30 e la “Giornata del malato”. Alle ore 20.30 serata musicale con l’orchestra “Papillon”. domenica 29 luglio alle ore 8 e alle 17 S. Messa. La S. Messa della So-lennità è prevista per le ore 11. alle ore 20 serata musicaloe con lo spettacolo dell’orchestra “Fabrizio group Accademia” e alle ore 23.30 lo spettacolo pirotecnico. Saranno attivi stands gastronomici.

QUESTURA – SICUREZZA E CONTROLLO DEL TERRITORIO

Raffica di arresti per furti e drogaTre sono stati gli arresti ef-fettuati ultimamente dalla Polizia di Stato di Pesaro nel

corso controlli straordinari di con-trasto dei reati contro il patrimo-nio relativi a furti, ricettatori in-dividuati, denunciati e operazione antidroga conclusasi con l’arresto di uno spacciatore e sequestro di droga confezionata per lo spaccio. Di ciò si è parlato nel corso della conferenza stampa, tenutasi re-centemente in Questura a Pesaro, ove il dott. Antonio Sguanci, ha dettagliato con precisi particolari l’efficace operazione portata a ter-mine. Ora è importante richiamare e porre l’accento su alcune misure strutturali e temporali, derivate dalle decisioni prese dal Comitato per L’Ordine e la Sicurezza, sotto l’attenta egida del Prefetto Attilio Visconti, che il Questore di Pesaro - Urbino Italo D’Angelo ha da subito attivato. Il rafforzamento e la rior-ganizzazione dell’attività di accer-tamento sul territorio, soprattutto lungo gli arenili coperti dagli sta-bilimenti balneari, disincentivan-do furti a danno di bagnanti con un pattugliamento di volanti a scopo deterrente e impiego di auto “civetta” con personale in borghese con funzione repressiva. Inoltre vi è stata la riqualificazione urbana di controllo mediante l’impiego di videosorveglianza, il noto progetto “Argo”, già attivo e di cui la stampa ha dato particolare risalto se non altro per la sinergia d’intenti che ha visto l’unanime, fattivo e coordina-to impegno di Polizia Municipale, Polizia di Stato e Arma dei Carabi-nieri. La strategia degli interventi,

secondo gli esperti è imprescin-dibile dall’attività di prevenzione, destinata a ottenere un migliora-mento delle condizioni generali di sicurezza pubblica e risponde, esemplificando il già consolidato rapporto cittadino-territorio-isti-tuzione con la creazione del “po-liziotto e carabiniere di quartiere” peraltro attivo in Pesaro.Ciò ha avuto notevole consenso da parte dei cittadini, rassicurati da figure familiari e di consolida-ta tradizione che garantiscono al cittadino di “non avere paura” con conseguente maggior fiducia nei servizi delle Istituzioni deputate. Infine riportiamo alcuni pratici e utili consigli che la Polizia di Sta-to di Pesaro ha suggerito ai citta-dini: evitare lasciare aperte o soc-chiuse serrande e tapparelle delle abitazioni, anche a piani rialzati; chiudere portoni d’ingresso anche se blindati con doppia mandata e non solo accostarli;soggiornando in casa, non lasciare la chiave nella serratura all’interno della porta, in quanto é possibile vio-larla dall’esterno con tecniche rotatorie particolari; impedire l’ingresso in casa di sconosciuti anche se millantano incarichi di Enti pubblici, Poste o Banche. Nel dubbio contattare subito l’Ente di asserita appartenenza chiedendo conferma;segnalare senza timore alle Forze dell’Ordine la presenza

di persone e/o veicoli sospetti; nel recarsi in spiaggia, non lasciare le chiavi di casa, oggetti di valore,

documenti d’identità all’interno della macchina parcheggiata. E’ intuitivo che tutto ciò porta allo

svaligiamento dell’abitazione.Gianfranco Sorisio

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PESArO- Sarà la splendida chie-sa rinascimentale dell’Annunzia-ta la cornice del terzo appunta-mento con il Festival dei Vespri d’organo. La direzione artistica ha espresso grande soddisfazione per il calore che il pubblico, dav-vero numerosissimo, ha dimo-strato nelle prime due serate del-la rassegna. I Vespri continuano con un concerto molto particola-re, affidato interamente all’artista sloveno Dalibor Miklavcic. Come è noto, la Chiesa dell’Annunziata, già teatro di alcuni concerti nelle precedenti edizioni dei “Vespri”,

non è dotata di organo funzio-nante. Miklavcic porterà un pedal cembalo e un pedal piano-forte, strumenti a tastiera a cui è stata aggiunta una pedaliera. L’ar-tista ha realizzato personalmente tali strumenti la cui tradizione è antica, risale infatti al XV secolo. Il pedal cembalo e il pedal piano-forte permettono l’esecuzione di gran parte del repertorio orga-nistico, compreso quello virtuo-sistico e moderno. Miklavcic è originario di Lubiana, ha studiato organo e composizione a Vien-na e si è poi specializzato con il

maestro Lorenzo Ghielmi, ospite di precedenti edizioni dei Vespri. L’artista sloveno si è esibito in vari Paesi europei e anche in Asia e ha realizzato numerose incisio-ni. Il pubblico dell’Annunziata potrà apprezzare le straordinarie doti di Miklavcic nell’esecuzione di brani di Bach, Schumann, Le-febure- Wely. Il concerto inizia alle 21, 15. L’ingresso è libero. info: 072133038-www.vespridor-gano.it

Laura Guidelli© RIPRODUZIONE RISERVATA

VESPRI D’ORgANO – PROSSIMO APPUNTAMENTO

Miklavcic al “pedal cembalo”

Segui i noStri ForuM

facebook.com/il

nuovoamico

Page 11: «Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

22 luglio 2012 11amicoil nuovo• •

Redazione di Fano:Via Roma, 118 - 61032 FanoTel. 0721 802742 dir. 803737 Fax 0721 825595E-mail: [email protected]

Fossombrone Cagli Pergola

di Sanzio Ubaldi(Chiuso il lunedì)

Ristorante tipico con servizio di pesceMenù riservati • Accoglienza distintaServizio inappuntabile

Strada delle Marche, 61 - Zona Gelsi - tel. 0721 65405

RistoranteLo Squero

Comunicato del Vescovo sulla vicenda di don Giangiacomo RuggeriFANO - Avendo appreso, tramite formale comunicazione dell’Au-torità competente, la notizia del-le indagini a carico del Sacerdote Giangiacomo Ruggeri, di questa Diocesi, che hanno condotto alla sua custodia cautelare, il Vescovo esprime sconcerto e dolore per la gravità dell’accaduto e manifesta la sua piena solidarietà a chi è

stato oggetto di abuso, con l’im-pegno di essere disponibile all’in-contro e all’ascolto.Le ipotesi di reato contestate, che andranno opportunamente veri-ficate dalla competente Autorità giudiziaria, attengono comporta-menti immorali su un minore.Il Vescovo manifesta, inoltre, piena fiducia nell’operato della

Magistratura e rinnovata solida-rietà alla Comunità cristiana così dolorosamente provata. Per tutti prega perché il Signore illumini e conforti.In conformità alla disciplina ca-nonica e in particolare alle “Linee guida” della Congregazione per la Dottrina della Fede, si dispo-ne, nei confronti del Sacerdote,

la sospensione da ogni ministero pastorale e da ogni atto sacra-mentale, nonché la revoca imme-diata della facoltà di ascoltare le confessioni sacramentali.

Dalla Residenza Vescovile di Fano13 luglio 2012

+ Armando Trasarti Vescovo© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIDERAZIONI DAVANTI ALLA LAPIDE DEL PRIORE DI BARBIANA

Profeti di oggi sull’esempio di don Lorenzo MilaniStesse emozioni, stessi pensie-

ri grondanti dolore, stupo-re, indignazione per chi sale

oggi, dopo 45 anni dalla morte di questo profeta, l’aspro sentiero del Mugello per arrivare alla canonica di Barbiana. Qui D.Lorenzo Mi-lani è vissuto dal 1954 alla mor-te per cancro nel 1967. Il film di Castellitto ce ne dà una pallida idea. “Eppure i profeti sono tali non per l’estensione del territorio in cui si trovano a vivere né per le tante o poche persone che incon-trano ma per il fuoco che portano dentro”. Arrivare a Barbiana nella canonica di S. Andrea dove si è svolto il dramma e la grandezza di un uomo, di un cittadino, di un prete per me è stata una emozio-ne come quella provata andando ad Auschwitz. Ma che aveva fat-to questo povero prete per es-sere confinato lassù lontano dal mondo, lontano dagli uomini ma non lontano da Dio? Abbiamo in-

contrato Francesco, uno dei suoi primi “6 ragazzi” della scuola di Barbiana: ha ancora nelle parole, negli occhi, nel cuore, la vita,gli esempi, gli insegnamenti senza sconti del loro “priore”. Ne parla come di uno di famiglia che ha la-sciato a loro tutta l‘eredità. Tutto a Barbiana è rimasto come allora: quella lunga pancata in cui quei poveri figlioli potevano parlare di tutto, con la scritta sulla porta “I CARE” (di tutto mi interesso, tut-to ho a cuore al contrario del mot-to fascista “me ne frego”) i grafici, le cartine costruite da loro stessi perché tutti a Barbiana erano sco-lari e insegnanti: il più grande di loro aveva 16 anni e il più piccolo 12 ma diceva Ferruccio che a casa aveva da accudire a 14 mucche “meglio allora la scuola che la mer-da…” C’è ancora il laboratorio con i vecchi attrezzi, perfino ci sono gli sci di legno rozzo costruiti a mano, e poi il pergolato, la piscina

(in realtà un grosso vascone in ce-mento), la chiesina con le vetrate dipinte dai ragazzi. Qui i ragazzi di montagna, che la scuola pub-blica bocciava, hanno imparato non delle nozioni, non gli dei del-la mitologia greca o latina… ma la vita, la libertà, la dignità di essere uomini e cittadini, la voglia di es-sere cristiani. Alla sera, quando questi adolescenti tornavano alle loro case sperdute sulla monta-gna, questo giovane prete pregava, preparava le lezioni per il giorno dopo e forse bagnava di lacrime le panche della chiesa litigando con il Signore come Giobbe. Ab-biamo lodato Dio proprio davanti alla lapide semplice nel cimitero di Barbiana dove D. Lorenzo ri-posa in pace con altri 10 o 12 suoi parrocchiani, quella pace che egli ha sempre cercato già da vivo, per cui ha scritto ai giudici contro il servizio militare obbligatorio ed è stato condannato. I profeti sono

così anche quando vanno contro corrente, quando s’indignano con i preti che trasformano le parroc-chie in “ricreatorio”(rileggiamo un capitolo di fuoco di “Esperienze pastorali”- Lef- pag.131-161, per vedere come le idee di D.Milani sono attualissime). I profeti veri urlano e amano, parlano e co-struiscono cieli nuovi e mondi nuovi, forse più da morti che da vivi. Nel bosco di Barbiana c’è anche una moderna Via Crucis.

Ma sapete quali sono le stazioni? Ognuna di esse racchiude un ar-ticolo della Costituzione italiana! Un gruppo di Giovani di Trento con i loro preti animatori prendo-no il nostro posto nella visita gui-data della scuola di Barbiana. Ce ne torniamo contenti chiedendoci tra quei tornanti come essere pre-ti e profeti oggi sull’esempio di D. Lorenzo.

D. Piergiorgio Sanchioni © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL VESCOVO: “UN UOMO DALLA PROFONDA FEDE”

Celebrate le esequie di don Ornando TintiFOSSOMBRONE – “Dall’umilia-zione cerchiamo, ora umiltà, ri-conoscendoci non solo e sempre padri, ma anche figli”. Con queste parole il Vescovo, all’inizio della celebrazione delle esequie di don Ornando Tinti lunedì 16 luglio nella Concattedrale di Fossom-brone, ha espresso rispetto e do-lore per la vicenda di don Giaco-mo Ruggeri. Il Vescovo ha voluto ricordare la figura di don Tinti, sottolinenandone la sua profonda umanità. “Andavo spesso a trova-re don Ornando – ha evidenzia-

to Mons. Trasarti – alla Casa del Cleo e ogni volta parlavamo tan-to, anzi lui parlava molto ed io lo ascoltavo. Di lui ho tanti ricordi e soprattutto voglio sottolineare la sua vera e profonda umanità. Al-l’inizio l’idea della Casa del Clero non gli piaceva tanto, preferiva ancora essere del tutto autonomo, ma in questi ultimi tempi, invece, si era ricreduto e mi raccontava che proprio in questa struttura aveva trovato il suo angelo, don Paolo Gramolini, che lo aveva ac-cudito dal punto di vista umano e

spirituale”. Mons. Sergio Bertozzi, direttore della Casa del Clero, ha messo in luce le doti di don Tinti, sacerdote dal carattere forte, dalla personalità spiccata e dalla pro-fonda sensibilità di fede e ha letto il breve testamento spirituale che don Tinti ha voluto lasciare pri-ma del suo ritorno alla Casa del Padre. Don Ornando era nato a Fratte Rosa il 17 gennaio 1918 ed era stato ordinato nella Concatte-drale di Fossombrone il 1 novem-bre 1940.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Page 12: «Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

22 luglio 201212 Fano Fossombrone Cagli Pergola

FANO - Il triduo attraverso cui ci siamo preparati alla fe-sta della nostra patrona, S. Maria Goretti, è stato caratte-rizzato dalla liturgia penitenziale, da un incontro sul tema della fede e dall’adorazione eucaristica. La vera novità di quest’anno è stato l’incontro sul tema del rapporto fra fede e ragione, accompagnato dalla domanda fede per chi, te-nuto dal nostro parroco don Giorgio Giovanelli. Argomen-to sicuramente complesso e, a prima vista, poco adatto ad una torrida serata estiva; in realtà abbiamo ascoltato una relazione a nostra misura, cioè di uomini e donne comuni, che si sono sentiti rafforzati sul fatto che credere è un atto ragionevole, che la fede è compresa da quella qualità che ci rende uomini, l’intelligenza.Una fede così intesa fa cadere l’equivoco che il credente sia un credulone, al contrario nel credente operano i due aspetti costitutivi dell’uomo, ragione e fede, che lo rendo-no desideroso di conoscere e di conoscere la verità, pro-prio come fa un filosofo.Papa Giovanni Paolo II definisce fede e ragione le due ali con le quali lo spirito umano si innalza nella contempla-zione della verità.L’uomo è assetato di verità, verità che riguarda il senso del suo esistere, del suo vivere; arriva per tutti il momento in cui si ha bisogno di ancorare la propria esistenza ad una verità da cui dipende il compimento dell’esistenza stessa.La conoscenza dell’uomo non si esaurisce solo nella for-ma razionale, ma procede oltre, si attiva anche nella forma del credere, dell’atto di fede che richiede la relazione in-terpersonale, in cui una persona affida se stessa all’altra e, in forza di questa fiducia, apprende nuove conoscenze che hanno la stessa dignità di quelle razionali.Che cosa vuol dire credere? Credere è prendere in consi-derazione un’affermazione e dare ad essa la propria adesio-ne, accettandola perché riconosciuta ragionevolmente vera pur non disponendo di una dimostrazione di essa. Da ciò consegue che la fede è per l’intelligenza. Il credere arriva quando l’intelletto e la volontà agiscono insieme perché la volontà fa sì che la nostra mente aderisca a qualcosa che non è in grado di vedere da sola.Nella nostra mente c’è spazio per l’infinito; la nostra ragione ci fa vedere che è ragionevole credere in Dio, siamo naturalmente reli-giosi. La nostra sete di verità di vita, di bene, di bello è sete di Dio, che Dio pone nel cuore di ciascuno di noi.

La ragione ci consente di scorgere che Dio esiste, la fede ci pone in relazione personale con Lui. La ragione è come una rampa di lancio per iniziare un volo ad altezze elevate, forte della convin-zione che con Dio o senza Dio cambia tutto.La relazione è stata seguita da alcuni interventi dai quali sono emersi l’interesse suscitato dai contenuti trattati e il desiderio di svilupparli ed approfondirli.

Graziella Giorgi© RIPRODUZIONE RISERVATA

[…] Infine occorre ricordare che il battesimo va celebrato nella parrocchia di appartenenza (perché si vive nel suo territorio o perché si vive la vita di quella comunità). Va assolutamente scoraggiato quell’andare di comunità in comu-nità alla ricerca del modo meno impegnativo e più rispondente al proprio modo di vedere il battesimo e la vita cristiana, spesso al di fuori di qualunque rapporto con la comunità concre-ta e senza un sincero desiderio di ripensare la propria fede. Il battesimo non può mai essere un fatto privato anche nella scelta del giorno e

dell’ora.Il completamento dell’IC dei ragazziUn’altra tappa abituale nelle nostre comunità è il completamento dell’IC con il sacramento del-l’eucaristia e della confermazione.Prima celebrazione dell’eucaristia.Anche se la cosiddetta messa di prima comu-nione sembra non avere grossi problemi pasto-rali, dobbiamo essere consapevoli della scarsa incidenza che il cammino prima e dopo tale celebrazione ha nella vita dei ragazzi: è abitua-le la constatazione che è più facile incontrare

i ragazzi nella catechesi che nella celebrazio-ne domenicale sia prima che dopo la messa di prima comunione. Non è, infatti, quella prima celebrazione l’inizio, per tutti, di una abituale partecipazione all’assemblea domenicale, no-nostante i lodevoli sforzi fatti dai sacerdoti e dai catechisti; per molti ragazzi la messa di prima comunione è anche la messa di ultima comunione, almeno, nella migliore delle ipotesi, per molti anni […]

+ Armando Trasarti© RIPRODUZIONE RISERVATA

La Chiesa che genera/36

Dall’intervento di don Giorgio Giovanelli

La fede e la

ragione non sono due aspetti marginali nella vita di noi uomini; essi sono costitutivi. Ciascuno di noi, infatti, è animato da un desiderio: il desiderio di conoscere e, in questo, il desiderio di conoscere la verità. E’ questo un desiderio che corrisponde alla capacità, in noi, di ricercare la verità e di riflettere su di essa. È per questo che ogni uomo può legittimamente considerarsi un filosofo e, da filosofi, cogliamo che la ricerca della verità non è inutile: da essa dipende il compimento della nostra esistenza. Giovanni Paolo II, seguendo la Tradizione dei Padri, ricorda che esse non sono in contrasto; la fede non contraddice la ragione; il Papa le definisce come le due ali con le quali lo spirito umano si innalza nella contemplazione della verità. L’oggetto primario della nostra contemplazione è, dunque, la verità e quando il Santo Padre parla del desiderio dell’uomo per la verità utilizza un termine che non dovrebbe essere tradotto con desiderio di verità ma con passione per conoscere la verità. La verità, pertanto, è l’oggetto primario a cui anela sia la nostra ragione che la nostra fede e non una verità teorica ma la verità riguardo il senso nostro proprio; il senso del nostro esistere, del nostro vivere. Ci troviamo di fronte alla grande questione del senso che trova in Dio la sua ultima riposta. “Viene per tutti – diceva il Papa – il momento in cui, lo si ammetta o no, si ha bisogno di ancorare la propria esistenza ad una verità che dia certezza definitiva, una verità riconosciuta come ultima e non più sottoposta al dubbio” (Cfr. GIOVANNI PAOLO II, Fides et Ratio, 27).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

A FAno dAl 20 Al 22 luglio l’Xi edizione

Con l’Africa nel cuoreFANO – Dal 20 al 22 luglio è in program-ma l’XI edizione di “Con l’Africa nel cuore”, evento organizzato da “L’Africa Chiama” con il patrocinio del Comune di Fano e con il sostegno del Centro Servizi per il Volon-tariato.Riportiamo, di seguito, il programma delle giornate:

venerdì 20 luglioore 21:00 Serata Solidale alla Rocca Mala-

testiana a FanoProiezione del documentario girato in Zambia “A testa alta. Viaggio nell’Africa che lavora.” Saranno presenti gli autori Lisa Chiari e Roberto Ruta; incontro con la cantautrice italo – etiope Saba Anglana. Durante la serata “Degustazioni dal sud del mondo”.

sabato 21 luglioore 21:00 Anfiteatro Rastatt – Lungomare

SassoniaI Ragazzi del CMD raccontano il “Campo Missionario 2012”; Centre Stage Laborato-rio Arte presentano lo “Spettacolo di Zum-ba”; concerto di Saba Anglana.

domenica 22 luglioore 18:30 Laboratorio per Bambini - Anfi-teatro Rastatt - Lungomare Sassonia - Fanoore 21 Talia Bellydance Group - Spettacolo di danze orientali; A.S.D. Capogiro – Spet-

tacolo di danza “OLIVER”; “Musica dell’ani-ma” - Pizzica Salentina; “Anima Vagus” in concerto;Estrazione “lotteria solidale” a favore di 7 mense scolastiche in tanzania per 6.200 bambini;

[email protected]© RIPRODUZIONE RISERVATA

l’inConTRo PuBBliCo nellA RiCoRRenzA di S. MARiA goReTTi

La parrocchia di S. Orsosu fede e ragione

Page 13: «Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

amicoil nuovo• •

“Anima…li in montagna… ov-vero… sul monte il Signore provvede!” Questo è il titolo

del campo-scuola Giovanissimi di Azione Cattolica, a cui hanno par-tecipato le parrocchie di Cuccura-no, Bellocchi e Centinarola, che si è tenuto a Villa San Carlo di Pozza di Fassa (TN) dal 18 al 23 giugno 2012. Durante il campo sono stati presen-tati i diversi monti su cui si è recato Gesù, sviluppando una particolare tematica per ciascuno di essi.Siamo partiti dal lago Tiberiade, dove Gesù ha chiamato alcuni dei suoi discepoli; qui ci siamo presen-tati, raccontandoci la nostra vita, i nostri sogni e paure. Abbiamo proseguito con il monte delle bea-titudini, cercando di capirne il vero significato: il Signore non ci dà dei divieti, ma ci fa una proposta bella e che porta alla nostra felicità. Per poter accogliere questa proposta e cambiare alcuni atteggiamenti della nostra vita abbiamo bisogno della forza che ci viene dal Signore trasfigurato sul monte. Ciascuno di noi doveva pensare a quelle ca-ratteristiche che ammira negli altri, per poter così abbandonare alcuni atteggiamenti del proprio carat-tere che gli impediscono di essere migliore e più realizzato. I cambia-menti richiedono però una dose di sacrificio (monte del calvario) che abbiamo scoperto essere il dono di

sé; ci siamo quindi confrontati in coppie su alcuni temi come la re-lazione con gli amici, con i genito-ri, con Gesù, con la messa e con la riconciliazione, per poter vivere al meglio il momento della liturgia pe-nitenziale della sera. La proposta di Gesù quindi ci libera e ci fa risorge-re: quanto siamo disposti a fidarci? La fiducia è indispensabile, e ognu-no deve imparare a dare fiducia agli altri e a Dio. In questa giornata ab-biamo celebrato la Messa all’aperto vivendo il momento del commento alla Parola divisi in gruppi, per po-ter approfondire meglio la Parola di Dio. Siamo poi tornati con la voglia e il mandato di raccontare e dare testimonianza di quello che abbia-mo vissuto insieme.

Commenti e impressioni dei partecipanti

“Il giorno che mi è piaciuto di più è stato quando abbiamo seguito don Marco Presciutti per i pericolosi e accidentati sentieri della monta-gna, che ha risvegliato quel senso di avventura che ci distacca dalla monotonia della vita quotidiana”.

“Mi è piaciuto particolarmente il giorno in cui abbiamo fatto la mes-sa in cima alla montagna, con una riflessione fatta nei gruppi durante l’omelia su fede, carità e speranza”.

“Ottima esperienza, entusiasmante, circondati da panorami mozzafia-to e luoghi meravigliosi. Bellissime le passeggiate, sia pur faticosissi-me”

“Io ho sentito la sensazione di poter andare sempre più in alto; ho ca-pito che se prima c’è tanta fatica dopo c’è tanto stupore, o comunque vieni ripagato in qualche modo”.“Abbiamo conosciuto la fatica, ma alla fine anche la soddisfazione di avercela fatta e soprattutto di avercela fatta TUTTI INSIEME, ognuno con il sostegno dell’altro!”

“Ho sentito veramente la vicinanza delle persone a cui voglio bene e quindi che conoscevo già e le ho ri-scoperte sotto altri aspetti che non erano mai venuti fuori”.

Ilaria Berlonie alcuni dei ragazzi del gruppo

di 1°superiore di Cuccurano: Damiano, Chiara, Luca, France-

sco, Martina, Samuele© RIPRODUZIONE RISERVATA

13Fano Fossombrone Cagli Pergola 22 luglio 2012

FONDARE IMPRESA

Bando per l’assegnazione di contributi per n. 10 progetti di impresaLa Fondazione Cassa di Risparmio di Fano annovera tra i vari settori di intervento il sostegno allo sviluppo economico e alle categorie deboli e volontariato.In un momento caratterizzato da grave e generale crisi economico-finanziaria, gli Organi volitivi e di indirizzo della Fondazione hanno elaborato, in collaborazione con esperti di settore, un progetto finalizzato a sostenere l’economia locale e a realizzare processi di costituzione di nuove imprese con particolare attenzione ai giovani residenti nei 14 comuni che costituiscono il territorio di riferimento della Fondazione (Fano, Cartoceto, Fossombrone, Montemaggiore al Metauro, Saltara, Serrungarina, Pergola, Barchi, Mondolfo, Monte Porzio, Orciano, Piagge, San Costanzo e Senigallia).Per conseguire dette finalità il Consiglio di Amministrazione della Fondazione ha approvato il 25 giugno 2012 un bando di concorso e relativo regolamento che prevedono:

a) assegnazione di un contributo a fondo perduto di € 10.000,00 per il 1° anno di attività e € 5.000,00 per il secondo;b) la consulenza gratuita per i primi anni di attività nel settore giuridico, contabile e fiscale;c) l’accesso ad una convenzione con la Cassa di Risparmio di Fano Spa per finanziamenti agevolati.I progetti saranno valutati in base alle seguenti caratteristiche e peculiarità:- innovazione e originalità- sostenibilità economico-finanziaria- ricaduta e benefici occupazionali sul territorio di riferimento.Le domande di ammissione al concorso dovranno pervenire alla Fondazione entro il 14 settembre 2012.Il Bando e relativo Regolamento sono pubblicati da oggi 2 luglio 2012 sul sito dell’Ente http://www.fondazionecarifano.it/BandiDiConcorso.htmFano 02.07.2012

Il Presidente Ing. Fabio Tombari

L’ASSOCIAZIONE HA EROGATO OLTRE TRENTAMILA PASTI NEL 2011

“S. Paterniano”: il volto della solidarietà

Nella recente relazione dell’associazione “S. Pa-terniano” presentata dal Presidente Darpetti, gli

elementi salienti sono stati: - l’andamento dei servizi svolti- Il servizio mensa è operativo fin dal 1998 per tutti coloro che han-no bisogno di un pasto caldo; è aperto per 340 giorni circa all’an-no; è chiuso: 26 giorni nel mese di agosto, (quest’anno la chiusura sarà da lunedì 6 agosto a dome-nica 2 settembre compresi), il 1° giorno dell’anno, il lunedì di Pa-squa, il 1° maggio e il 26 dicembre.- Il centro di prima accoglienza per la notte è invece operativo dal 1 dicembre 2007 e destinato a coloro che sono senza fissa dimo-ra o che si trovano ad essere mo-mentaneamente senza un tetto: tempo di permanenza massima di 10 giorni (elevabile a 40 giorni per progetti particolari con l’assi-stenza dei Servizi Sociali del Co-mune).- Il servizio guardaroba (distribu-zione vestiti usati) è aperto il mat-tino per due giorni la settimana.

- I servizi per l’igiene personale (docce e barba) sono aperti tut-te le mattine e sono destinati alle persone che usufruiscono degli altri nostri servizi.

I dati del 2011 - Nell’anno 2011 sono stati eroga-ti complessivamente 33.043 pasti. Se si prendono in considerazione solo i pasti serviti a pranzo (che è il principale servizio di mensa presente in città) la punta minima è stata a febbraio con 63 pasti al giorno serviti a pranzo in mensa ed un totale di 2.739 pasti com-

plessivamente erogati; la punta massima è stata ad ottobre con una media di 72 pasti al giorno serviti a pranzo in mensa ed un totale di 3.433 pasti complessiva-mente erogati.- Nel 2011 sono stati distribuiti a 1.598 persone indumenti usati (in molti casi le persone sono le stes-se che vengono più volte durante l’anno) con una media di 145 di-stribuzioni mensili.- Le persone che vengono a pran-zo hanno potuto fare per 951 vol-te la doccia (con una media di 86 docce al mese), per 701 volte la barba (con una media di 64 bar-

be al mese) ed hanno avuto 749 ricambi di indumenti intimi (con una media di 68 ricambi intimi al mese).- Le persone accolte a dormire (da un minimo di 1 notte a un massi-mo di 40 notti) sono state n. 259. Di queste 158 erano uomini (61%) e 101 erano donne (39%), la me-dia è stata di 10/11 notti a testa, per un totale di 2.756 notti.Di queste 226 si può aggiungere che il 44%, ossia esattamente 100 persone sono italiane, mentre il 56%, ossia 126 persone sono stra-niere (di 21 nazionalità diverse).Di queste 126 persone 79 proven-gono dai Paesi dell’Est (Polonia, Romania, Moldavia, Ucraina e Bulgaria) per il 35% del totale e 30 persone provengono dall’Africa (Marocco, Tunisia, Algeria, ecc.) per un 13% del totale.L’età media delle persone che han-no pernottato è di 45 anni (con il più giovane di 19 anni e il più grande di 71 anni).

Il contributo del territorio L’attività dell’Associazione San Paterniano è stata resa possibi-

le grazie anche al contributo di numerosi enti ed associazioni cittadine e un sempre più profi-cui rapporto con tutta la città di Fano.Nel 2011 ci sono state cene di beneficenza di alcune associa-zioni cittadine presso la nostra mensa, quali Circolo Bianchini, Rotary Club, Lions Club, ma an-che presenze significative quali il Direttivo dell’Ente Carneva-lesca, il Consiglio della BCC di Fano, ed i dipendenti della Coop di via Tasso. Inoltre nel 2011 c’è stata la grande iniziativa della Lotteria del Carnevale, con quo-ta destinata alla nostra Opera. Non sono mancate altre collabo-razioni, quali l’annuale giornata di raccolta farmaci con il Banco Farmaceutico ed il buon rappor-to con alcuni Istituti Scolastici (per visite o stage di studenti, progetti di alternanza scuola-la-voro, iniziative benefiche con-giunte), nonché altre iniziative a noi destinate, tipo il Concerto di Natale del Lions Club, il saggio di fine anno della Scuola di Musica di Rossana Ridolfi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I NUOVI ORGANI SOCIALISi è recentemente svolta l’Assemblea annuale dell’Associazione San Paterniano – Opera Padre Pio – di

Fano, che oltre ad approvare la relazione del Presidente e il bilancio consuntivo dell’anno 2011, ha an-che provveduto a rinnovare il Comitato Direttivo per il triennio 2012-2015.

Il neo-comitato, votato rigorosamente a scrutinio segreto, è risultato composto da: Almerighi Daniela, Cec-coni Laura, Catenacci Donatella, Darpetti Gabriele, Farneti Angiolo, Ferri Fausto, Mazzia Francesco, Marino Gennaro, Nitti Leonardo, Patregnani Sara, Serrano Franco, Sforza Giuseppe. Rispetto al precedente direttivo sono da considerare new-entry Laura Cecconi e Mazzia Francesco, quest’ultimo già dirigente scolastico in pensione del Liceo Scientifico di Fano e di tanti altri Istituti scolastici cittadini.Il Consiglio, riunitosi successivamente, ha rieletto Darpetti Gabriele quale Presidente, per un secondo man-dato, ed ha altresì eletto Franco Serrano (medico in pensione dell’Ospedale S. Croce di Fano) e Laura Cecco-ni (laureata in economia con mansioni di dirigente nell’azienda di famiglia), quali Vice-Presidenti.

I RAGAZZI DI CUCCURANO, BELLOCCHI E CENTINAROLA

Campo scuola a Pozza di Fassa

Page 14: «Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

22 luglio 2012 amicoil nuovo• •14

16

Documenti e manoscrittidel grande scienziato

Alessandro Serpierial Raffaello

pagina

MOSTRARedazione di Urbino:Via Beato Mainardo, 4 - 61029 UrbinoTel. e Fax 0722/[email protected]: Mattino 9.00-12.00Pomeriggio 15.00-17.00Urbino

Urbania Sant’Angelo in Vado

L’ARCIVESCOVO PRESIEDERÀ IL SOLENNE PONTIFICALE

Festa di San CristoforoUrbania - La città durantina si prepara alla festa del Patrono S. Cristoforo, un cercatore di Dio, un esempio di cammino nella fede, un amico per l’anno della Fede. Que-sti giorni di attesa saranno per tutti occasione di preghiera e di arric-chimento nella religiosità: leggen-do qualche pagina di Vangelo, pre-gando e soprattutto partecipando alle celebrazioni. S. Cristoforo, del quale custodiamo gelosamente la reliquia della sanata spalla, inter-ceda per tutte le realtà della nostra città. La solennità, mercoledì 25 luglio, sarà preceduta da un tri-duo di preparazione, che avrà il seguente programma: da sabato 21 a lunedì 23 luglio in concattedrale, alle 21, S. Messa, celebrata da don Marco Mascarucci, direttore di musica sacra della diocesi di Fano, e animata ogni sera da una delle seguenti Corali: “nostra Signora di Fatima” di rimini, direttore: Loris

Tamburini; “Cappella Musicale del Duomo” di Fano, direttore: Stefano baldelli”; “Coro polifonico” di ac-qualagna, direttore: Carlo baffioni. attraverso piccole parti in latino, intendiamo con il canto sentirci uniti alla Chiesa universale. Marte-dì 24 luglio, vigilia della festa, alle 21 in concattedrale: celebrazione dell’inno a San Cristoforo, con la Schola Cantorum ed il tenore Gianluca Pasolini; all’organo il m° Lorenzo antinori. Mercoledì 25 luglio, solennità di San Cristoforo, le ss. messe del mattino seguiran-no il seguente orario: 7.15, 9, 10.30. alle 20.15, solenne Pontificale

presieduto dall’arcivescovo mons. Giovanni Tani; accompagnano il canto l’orchestra e il Coro diretti dal m° Massimo Sabbatini, con il m° Lorenzo antinori all’organo. Seguirà, alle 21.15, la processione per le vie della città. al termine, il canto dell’inno e la benedizione con la reliquia di S. Cristoforo.Domenica 29 luglio, in occasione della festa della patrona Madonna dei Portici, in piazza S. Cristoforo si svolgerà, alle 18, la benedizione delle auto e degli autisti, con la re-liquia di S. Cristoforo.

AF© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA CELEbRAzIONE NEL MONASTERO DI SANTA MARIA MADDALENA

L’amore di San benedetto

Urbania. Mercoledì 11 luglio, festa di San benedetto, l’arcive-scovo Mons. Giovanni Tani ha ce-lebrato l’Eucaristia presso il Mona-stero delle benedettine di Urbania, una comunità che ha profonde ra-dici religiose per essere stata fon-data in questa nostra città nel sec. Xii. all’inizio della solenne conce-lebrazione è stato espresso un vivo

e riconoscente pensiero augurale prima di tutto al Papa benedetto XVi per il suo felice onomastico, poi all’Europa che sta attraversan-do un momento difficile dal pun-to di vista politico-economico, e quindi alle Sorelle benedettine che vivono in costante preghiera in questa comunità ricca di tradi-zioni e di risorse religiose.

Durante l’omelia è stato ricordato che San benedetto fu inviato da giovane a roma per compiere i suoi studi, ma, sconvolto dalla vita dissoluta della città, si ritirò nella valle di Subiaco predicando la “Pa-rola del Signore” e dando origine ad un ordine religioso che in breve tempo si è diffuso in tutta Europa per la felice accoglienza della re-

gola, che ha radici nella “preghiera” come “Opus Dei” della giornata. Già nel Prologo San benedetto scrisse: “Ascolta, figlia, gli insegna-menti del tuo maestro, apri dolce il tuo cuore, accogli volentieri i con-sigli del tuo padre buono…”. Sono parole che in quel momento cade-vano a taglio parafrasando proprio la liturgia della parola del giorno:

“Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole – si leggeva nella prima lettura - e custodirai in te i miei precetti… allora comprenderai il timore del Signore e troverai la co-noscenza di Dio” (Pr 2,1-9). Un’ani-ma monastica non può essere che un’anima in ascolto, ha affermato l’arcivescovo. anche questo Mo-nastero è una scuola del servizio divino, e di questo “servizio santo” la preghiera è il momento centrale, assolutamente primario: “Nessuna cosa si anteponga all’Opera di Dio”, si legge nella regola, dove poi chiaramente si dice che per prega-re bene occorrono tempo, silenzio e raccoglimento. il Vangelo di Matteo (19,27-29), che riporta le parole di Gesù che

promette a quanti lo seguono “cento volte tanto e la vita eterna”, aveva un grande valore in quella liturgia, perché era ed è di confor-to per tutti i consacrati che hanno lasciato ogni bene per seguire il Signore con cuore indiviso. D’al-tra parte il Vangelo non è solo un libro di storia che si accontenta di raccontare gli avvenimenti, per-ché continua ad affascinare ed a sedurre tante anime: gli apostoli, i santi e i missionari hanno accetta-to e stanno seguendo anche oggi il Signore lasciando tutto. Si guardi a Pietro e agli altri discepoli che hanno abbandonato la casa, gli affetti, la professione, l’amicizia, la propria terra, i propri beni… Si guardi a benedetto che, da giova-ne studente, ha rifiutato una vita brillante. Tutti i santi sono impli-cati in questa storia d’amore. non si può essere semplici spettatori. Se fosse così, il Vangelo non ci ri-guarderebbe. Per questo il Van-gelo parla invece dell’avvento di un nuovo regno senza fine. Dio ha delle aspettative su ciascuno di noi. È la storia del vero amore. È la nostra storia con Dio. Que-sta storia del regno dei cieli è già cominciata. bisogna continuare a raccontarla come storia di Dio.

Giuseppe Mangani© RIPRODUZIONE RISERVATA

Interno chiesa S. Maria Maddalena – Urbania

PRIMO CAMPOSCUOLA DIOCESANO PER ANIMATORI

“Perché tutti siano una cosa sola”Urbania. Si è svolto al Santua-rio di battaglia dal 13 al 16 luglio il primo camposcuola per anima-tori dei gruppi giovanili a livello diocesano. Si tratta di un espe-rienza pilota, nata dal desiderio di unire le forze degli animatori della nostra diocesi per l’obiet-tivo comune della educazione e animazione dei gruppi giovanili e degli oratori. il tema del campo prende spunto dal Vangelo di Gio-vanni “perché tutti siano una cosa sola” (Gv 17,11) Sono intervenuti i ragazzi delle parrocchie di Cana-vaccio, Gallo, Sant’angelo in Vado e Piobbico.Una squadra di quattro semina-risti del Seminario Maggiore di roma, coordinati dal nostro an-drea righi, ha animato questi tre giorni, coinvolgendo i ragazzi in momenti di preghiera e di rifles-sione personale, insieme ad atti-vità formative e giochi di gruppo per favorire la conoscenza reci-proca e le relazioni interpersonali. i temi scelti sono stati quelli del desiderio, della ricchezza della di-versità e della comunione. L’obiettivo previsto non è stato tanto quello di fornire una pre-parazione teorica, quanto di per-mettere una iniziale esperienza di

comunione e associazione di un gruppo di giovani uniti dal deside-rio di mettersi al servizio dei bam-bini e dei ragazzi nell’ambito di

quella opera educativa che tutta la Chiesa è chiamata a compiere, in linea con il programma pastorale della Conferenza episcopale ita-

liana per l’attuale decennio e del Magistero del Santo Padre sulla cosiddetta emergenza educativa.i ragazzi si sono mostrati sorpre-

si ed entusiasti di questa nuova esperienza e hanno manifestato il desiderio di essere formati e di crescere insieme per condividere non solo l’obiettivo dell’anima-zione ma anche un cammino per-sonale di fede. Si tratta infatti di ambiti paralleli: non si può diven-tare educatori o animatori cristia-ni senza un cammino personale di fede e senza una formazione spe-cifica che tenga conto anche delle motivazioni per cui si fa questa scelta. L’educazione e l’anima-zione dei gruppi giovanili e degli oratori è infatti non un mestiere ma un servizio che si offre a tutta la comunità cristiana nello spirito di carità che dovrebbe contraddi-stinguere ogni cristiano che voglia vivere la sua adesione personale di fede a Gesù Cristo che, infatti, è “venuto non per essere servito ma per servire” (Mt 20,28).L’ottimo esito di questa prima esperienza, ci proietta verso il ri-tiro diocesano per giovani del 3 - 6 settembre che si svolgerà a La-moli. Per maggiori informazioni e iscrizioni rivolgersi al proprio parroco.

Paolo ScipioniSeminarista della diocesi di Roma

© RIPRODUZIONE RISERVATA

San Benedetto (Pala 1743) – Chiesa S. Maria Maddalena di

Urbania

Page 15: «Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

22 luglio 2012 15Urbino Urbania Sant’angelo in Vadoamicoil nuovo• •

Urbino. insieme tanti anni dopo. La presenza della missio-naria urbinate Anna rita Micelli delle Suore della Carità all’incon-tro conclusivo dell’anno sociale di Aimc (associazione italiana maestri cattolici) e Age (associa-zione genitori) di Urbino tenuto-si al santuario del Sacro Cuore di Ca’ Staccolo, ha rappresentato un momento particolarmente forte e toccante. Tutti o quasi hanno conosciuto Anna rita da bambi-na prima e poi da ragazza, fino al conseguimento del diploma magi-strale quando ha maturato la sua decisione di intraprendere la vita religiosa e più particolarmente di dedicarsi alle opere missionarie. Tutti conoscono la famiglia Micel-li (il babbo è scomparso da diversi anni, ma il ricordo della sua figura di uomo intraprendente e attivo, prima di tutto come dipendente comunale, oltre che in vari settori del volontariato e dell’impegno ci-vile, è tuttora vivo in molti) ed in particolare Anna rita, che è sem-pre stata una giovane esuberante e vivace, nella quale difficilmente, per chi non la conosceva da vici-no, si sarebbe potuto individuare una futura missionaria impegnata in una terra lontanissima nell’ope-ra di accoglienza e di assistenza di giovani donne vittime di violenze e sopraffazioni e di ragazzi disabili. Ma le vie della Provvidenza sono tante ed imperscrutabili ed hanno raggiunto la mente ed il cuore di Anna rita che ha fatto la scelta di vita più cristianamente più bella e significativa, quella di mettersi al servizio di ragazze e giovani meno fortunati perché perseguitati da violenti o perché diversamente abili. La sua testimonianza di vita, espressa con serenità d’animo e fermezza di intenti, ha colpito tut-ti profondamente; dopo un sog-

giorno di 6 anni in indonesia, da 13 anni svolge la sua missione in un villaggio della Thailandia del nord in una Casa di Accoglien-za, creata dalle stesse suore, dove trovano ospitalità ragazze in dif-ficoltà, vittime o potenziali prede di feroci sfruttatori, e disabili in soggiorno diurno. Le strutture create dalle suore e coloro che le frequentano sono il tangibile ri-sultato di un lavoro portato avanti per anni e basato sulla generosità di tanti benefattori. Le sue parole e il racconto delle sue esperienze, reso con efficace e toccante sem-plicità, hanno commosso i pre-

senti, la maggior parte dei quali - tra questi la maestra Tea bruscia citata con affetto da suor Anna rita dalla quale, oltre alle nozioni scolastiche, ha appreso a recitare il rosario domestico _ l’ha cono-sciuta da sempre e frequentata fino alla sua partenza, giovanis-sima, da Urbino subito dopo il conseguimento del diploma magi-strale. Anch’essa maestra dunque, che ha scelto, tuttavia, di dedicare il suo magistero ai meno fortunati di un lontano paese asiatico. Tra i presenti si è subito dato vita ad una raccolta di offerte per soste-nere il lavoro di suor Anna rita e

delle suore della Carità, reso pos-sibile dalla solidarietà della gente. E’ stato anche lanciato un appello alla generosità degli urbinati e di quanti vogliono aiutare le Suore della Carità a proseguire e inten-sificare la loro opera esemplare.Chi vuole dare il proprio contribu-to può rivolgersi all’istituto S. Feli-cita delle Suore della Carità di via

del Fiancale 1 a Urbino indicando il destinatario dell’offerta, oppure fare un versamento sul conto cor-rente bancario: Mission roman Catholic (Sof C Chae Hom) A/C n° 255 – 084304 – 5 bangkok bank S. W. i. F. T. “bKKbTHbK” Sobtui branch, Lampag – Thailand.

giancarlo di ludovico© RIPRODUZIONE RISERVATA

Urba

nia

e din

torn

i di

Raim

ondo

Ros

si

QUasi Un diario

1. Importante pubblicazione a cura dell’arcivescovo eme-rito mons. Francesco Mari-nelli sul santuario del Pelin-go. Se ne racconta la storia, si illustra il recente restauro (2010) e lo si indica come fon-

te di vita e di fecondità spirituale. La secon-da parte è dedicata a “Maria, madre della misericordia”. 2. L’associazione “Idee in Comune” ha pro-mosso un incontro su “L’arte confiscata”, a cura di Massimo Moretti, nell’ex Pub di Urbania, assieme a Bonita Cleri e Claudio Giardini. (17 luglio).3. “Catone fu pure un buon padre, un otti-mo marito e un accorto amministratore, in-teressato all’andamento della casa come ad un’occupazione non spregevole, né da poco, né vile, né secondaria; per cui io penso do-veroso esporre le virtù di Catone anche in questo campo.” (Plutarco, Vite parallele).

La Missionaria sUor anna rita È tornata neLLa sUa terra

Gli amici l’hanno festeggiata con affetto

La Vita MiLitare Lo aVeVa Portato in MoLte Parti d’itaLia

Il colonnello Giulioni riposa nella sua Urbino

Urbino _ Ha voluto essere ripor-tato nella sua Urbino per riposare nella tomba di famiglia accanto ai

genitori. Giorgio Giulioni, 79 anni, si è spento a Modena dove vive-va con la moglie e il figlio. Dopo la licenza liceale aveva lasciato la città per frequentare l’Accade-mia militare e prestare servizio nell’Esercito italiano in qualità di ufficiale raggiungendo il grado di Colonnello. La sua attività lo aveva portato in varie città d’ita-lia fino a Modena dove era rima-sto dopo il collocamento a riposo sempre conservando nella mente e nel cuore la sua città alla quale era legatissimo tanto da tornare regolarmente ogni anno e, dopo il congedo, anche più spesso, nella casa di famiglia in via Mazzini, in particolare fino a quando è vissu-ta la mamma Eleonora Dorsi, an-

ch’essa urbinate di grande sensibi-lità che ha tradotto in apprezzate pubblicazioni i suoi ricordi, le sue esperienze, il suo amore per la cit-tà. Sempre frequenti e puntuali i suoi rientri in città e gli incontri e le chiacchierate con vecchi e nuovi amici, fino a quando le condizioni di salute glielo hanno consentito. Poi i suoi ritorni ad Urbino si era-no andati diradando fino ad in-terrompersi tre anni fa; ma ora il suo legame con la città si è defini-tivamente ricomposto. Le esequie sono state celebrate in Duomo mercoledì 18 luglio da don Hugo Garcia Holivares quindi la salma è stata tumulata nel cimitero di San bernardino. Giorgio Giulioni era un appassionato di filatelia, pas-

sione che ha cominciato a coltiva-re fin da giovanissimo e che gli ha permesso di raccogliere e mettere insieme una ricchissima collezio-ne di francobolli di grande valore. nell’agosto del 2006 aveva esposto nella bottega di Giovanni Santi presso la Casa natale di raffaello, una serie di francobolli riprodu-centi molti ritratti eseguiti da raf-faello emessi da diversi Paesi del mondo per onorare il “divino pit-tore”. La mostra ottenne un signi-ficativo successo tanto da essere prorogata oltre la data di chiusura. non solo, il colonnello Giulioni aveva voluto rendersi benemerito di un grande gesto di generosità nei confronti della comunità cui apparteneva disponendo l’asse-

gnazione all’Accademia raffaello, della collezione filatelica com-prendente le emissioni effettuate in tutto il mondo riguardanti le opere del genio urbinate per es-sere appropriatamente conservata nel luogo simbolo della memoria raffaellesca ed esposta al pubblico di amatori della filatelia e dell’arte. Si è trattato di una donazione im-portante e significativa che l’acca-demico Giulioni ha inteso vedere custodita in Urbino quale signifi-cativa testimonianza del grande prestigio e della grande fama di cui ha goduto e gode nel mondo colui che ha toccato i livelli più alti dell’arte pittorica.

gdl© RIPRODUZIONE RISERVATA

Una FiGUra eseMPLare deLLa CoMUnitÀ Urbinate

Il cordoglio per Rolando BacchielliUrbino. Per il prof. rolando bac-chielli la linea della vita si è inter-rotta, all’età di 85 anni, venerdì 13 luglio a Pestum, dove si era recato in visita con una gita promossa dal Circolo ricreativo dei dipendenti dell’Università di Urbino. Urbinate doc, docente di lingua e letteratu-ra inglese all’ateneo feltresco, ha dedicato la vita all’insegnamento offrendo un grande esempio di dedizione alla formazione ed alla preparazione umana e culturale dei giovani. il suo impegno è andato al di là del-l’attività didattica, soprattutto dopo il collocamento a riposo: si è inte-ressato costantemente ed appro-fonditamente dei problemi cittadini ed in particolare di quelle figure di urbinati che hanno contraddistinto la vita della città nell’otto-novecen-to. non era solo la curiosità a mo-tivare il suo lavoro, man un vero e

proprio interesse per la storia, solo apparentemente minore, della città. Personaggi di varia estrazione e di varie attività – patrioti, scrittori e poeti dialettali, artisti, cittadini be-nemeriti – sono stati fatti oggetto di studi e ricerche per ricostruirne la personalità e le opere. A lui si deve l’avviamento allo studio del sistema cognominale italiano e dei cognomi urbinati, a proposito dei quali si possono attingere prezio-se notizie sul sito web della “Pro Urbino”, dove era solito riversare il frutto dei suoi studi. Alla “Pro Ur-bino” ha dedicato un’attività molto intensa, partecipando, tra l’altro, alla promozione del concorso di poesia dialettale, organizzato dalla stessa associazione. È stato anche socio dell’Accademia raffaello, con la quale ha promosso iniziative vol-te a diffondere con scritti e con un convegno di studi l’opera dell’uma-

nista urbinate Polidoro Virgili; è stato tra i fondatori dell’Associa-zione Artistico Culturale “Paolo Sgarzini”, alla cui costituzione ha contribuito assieme alla gentile consorte Marisa e di cui ha seguito costantemente le iniziative.Un altro punto di riferimento della sua giornata era il Circolo Citta-dino, centro di iniziative culturali, ma anche di attività ricreative. non mancava mai all’appuntamento al tavolo del biliardo, dove all’im-pegno ed alla serietà del gioco si intrecciavano commenti, battute e motteggi di vario genere: veri e propri spettacoli pomeridiani con protagonisti numerosi urbinati ve-raci.Le esequie sono state celebrate lu-nedì pomeriggio nella chiesa mau-soleo di San bernardino.

Gdl© RIPRODUZIONE RISERVATA

Page 16: «Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

22 luglio 201216 Urbino Urbania Sant’angelo in Vado amicoil nuovo• •

COSTITUITO AD URBANIA UN GRUPPO OPERATIVO

Cittadini a tutela del fiume MetauroURBANIA. Ad Urbania è opera-tivo ormai da circa un anno un gruppo di cittadini sensibili alla tutela del fiume che si ritrovano insieme a colleghi di Sant’Angelo in Vado e Fermignano per spinge-re i sindaci ad una maggiore tutela del Metauro.Grazie alla disponibilità di un donatore, hanno acquistato stru-menti per la valutazione delle caratteristiche e della qualità del-l’acqua del fiume: 4 strumenti es-senziali, per i dati principali, più l’ultimo, uno spettrofotometro in grado di misurare 40 parametri diversi, del costo di poco inferiore alle 4000 euro e tutti debitamente certificati. Ad usarli, il gruppo di analisi diretto da Claudio Cerioni , biologo, che in questi mesi ha ese-guito una serie di controlli, prima e dopo i centri abitati che insi-stono sul fiume. “Dati importanti seppure fatti da noi, -sostiene il responsabile del gruppo Baldetti Federico, ingegnere ed appassio-nato pescatore- che non hanno alcun valore ufficiale, ma che con-tinueremo a pubblicare nel nostro sito”.

Ammoniaca, nitriti e nitrati, che sono oltremodo al di sopra dei limiti stabiliti dalla normativa. In sostanza i nostri depuratori inqui-nano il fiume mettendo a rischio la vita dei pesci.Il sindaco Giuseppe Luccari-ni, preoccupato della situazione, convoca un incontro pomeridia-no il 2 luglio, con tutto il gruppo, i tecnici dell’ARPAM di Pesaro guidati dal dott. Claudio Pizzagal-li e il gestore MarcheMultiservizi rappresentato dall’amministrato-re delegato Mauro Tiviroli, con i suoi tecnici. Interventi fermi e decisi, quelli dei circa 40 presenti, che hanno messo in difficoltà gli stessi tecnici presenti.Depuratori degli anni ‘80, realiz-zati con i fondi FIO, alcuni un po’ “stretti” per i suoi abitanti come quelli a letto percolatore di San-t’Angelo, Mercatello, altri come quelli di Urbania con serie diffi-

coltà di funzionamento. A salvarsi quello di Fermignano, nel quale solo recentemente si è completato e attivato un secondo stadio. Qui

le analisi del gruppo Progetto Ac-qua confermano la depurazione effettiva degli scarichi.Eppure l’ARPAM fa le analisi che,

in quanto organo tecnico, forni-sce alla Provincia ente competen-te; un aspetto va però detto, che queste dovrebbero essere pubbli-cate nei rispettivi siti istituzionali, come prevede una direttiva euro-pea recepita nel 2005, ma di esse nessuna traccia.Manutenzione mancante, depu-ratori non funzionanti, cittadini non informati, questo è in sostan-za quanto emerso.La proposta del gruppo di Urba-nia è quella di continuare con le analisi ufficiose, diffuse alle auto-rità competenti e attraverso il loro sito www.progetto-acqua.it anche a tutti gli interessati. Un segno importante di questo gruppo che, interessandosi del fiume, collabo-ra con le autorità, riapproprian-dosi di fatto del diritto di gestione diretta del bene pubblico.

Peppe Dini© riproduzione riservata

URBINO. La mostra dedicata a Padre Alessandro Serpieri delle scuole pie (S. Giovanni in Mari-gnano 31 ottobre 1823 - Fieso-le 22 febbraio 1885), Rettore e docente al Collegio degli Scolopi di Urbino, per quasi un quaran-tennio (dal 1848 al 1884) pro-fessore di Fisica all’Università urbinate, fondatore dell’Osser-vatorio Meteorologico dell’Ate-neo feltresco, comprendente documenti, manoscritti, lettere, libri, materiale fotografico, ha rappresentato un primo dovero-so riconoscimento della figura e dell’opera dell’illustre scienziato, cui dovrebbero seguire altre op-portune iniziative. Vi proponia-mo la testimonianza – omaggio del prof. Cesarino Balsamini, uno dei curatori dell’iniziativa. Reverendo Padre, Chiarissimo Prof. Alessandro Serpieri,la mostra documentale a Lei de-dicata si è chiusa in Urbino pochi giorni fa.Uno degli obiettivi era quello di ricordare la sua grande figura, la sua immensa opera di scienziato-educatore e quella di cittadino. La sua città, in un mondo comples-sivamente distratto, vive del pre-sente e di sue antiche glorie quali i Montefeltro, Raffaello, Barocci, ma dimentica la personalità forse più importante del suo XIX seco-lo, quella da Lei rappresentata.

Questo fa pensare che alla fine di questo secolo la maggior parte dei cittadini a Carlo Bo assocerà un… boh!Si usa dire che chi non conosce il suo passato non saprà determi-nare il suo futuro. Potrebbe essere non così assioma-tico, certo è che qualche conoscen-za in più sulla propria storia non guasterebbe. Lei è scomparso nel febbraio del 1885, pochi mesi dopo aver lasciato Urbino per Firenze. Lei moriva celebre in Italia ed in Europa come ricercatore che aveva dato contributi a molti rami delle scienze Fisiche e Naturali e come grande intellettuale, che era riu-scito a farsi apprezzare per testi

didattici, saggi artistici e filosofici, scritti religiosi. Avrà funerali so-lenni nella per Lei quasi estranea Firenze. Solo dopo due anni dalla sua morte sarà data alle stampe una sua biografia, diverse sue ope-re saranno subito pubblicate po-stume da grandi case editoriali.In Urbino le elites cittadine si mobiliteranno due giorni dopo la ferale notizia per dedicarle un monumento che poi non si realizzerà. Dovrà accontentarsi di un busto che fronteggia quello del Pascoli nell’androne del Col-legio, più tardi della dedica della Sala del Consiglio Comunale e, nel 1952, dell’Osservatorio Meteo dell’Università, da lei fondato, a sue spese, nel 1850. Sic transit glo-ria mundi!Qualche torto lo aveva già ri-cevuto in vita: siamo in pochi a riconoscerLe i grandi meriti legati alle sue straordinarie indicazioni sull’uso del telegrafo per la meteo-rologia e sulla necessità di creare una Società Italiana di Meteo-rologia. Su questo secondo punto dovrà impegnarsi dal 1850 per 30 anni prima di veder realizzata la sua aspirazione. La Storia della Meteorologia non riparerà queste gravi omissioni. Per fortuna non sarà così nell’ambito della scienza alla quale lei ha dato impulsi fon-damentali, la Sismologia. Qui la Storia di questa scienza non lo ha dimenticato ed anche in vita ricevette premi, menzioni, fama internazionale. Aveva fatto avanzare questa scienza fino alla soglia dei giorni nostri, con pochi se non nulli mezzi, armato di ge-nialità. Ancora in pubblicazioni del 1930 sulle sue ricerche bota-niche Lei era definito come “uomo che si riposava facendo un altro lavoro”. Così, lavorando intensa-

mente, fu in grado di definire il concetto di epicentro sismico come radiante o frattura, praticamente quello che oggi chiamiamo faglia, studiò la propagazione delle onde sismiche, progettò sismografi, an-ticipò gli studi di Microsismicità applicandoli alla città di Urbino, parlò con la maggiore competenza dei suoi studi di costruzioni anti-sismiche, creò la prima rete sismo-logica italiana, contribuì a creare la Società Italiana di Sismologia. Ritorniamo alla mostra. Tra le circa 300 persone che hanno var-cato il portone della Sala Raffael-lo, provenienti da lontano, meno della metà sono stati gli urbinati. Pochi come numero, ma vera-mente apprezzati per la curiosità dimostrata. Non me ne vogliano altri colti e partecipi cittadini, ma

disinteressandosi hanno preso un granchio! Spero che i tanti presen-ti alla mostra e gli assenti collabo-rino ad iniziative rivolte a recu-perare alla memoria l’opera di un così illustre concittadino. L’Università Carlo Bo inizierà col dare un impegnativo ed im-portante contributo, recuperan-do in un archivio informatico tutti i suoi manoscritti ritrovati a Firenze. Questo lavoro, con il contributo di tanti, dovrebbe con-tinuare per costituire in Urbino un Archivio completo di tutti i suoi scritti solo in parte oggi presenti. Questo Archivio Serpieri potrebbe costituire il nucleo di un’associa-zione, culturale che non permette-rà mai più che Lei sia dimenticato.

Cesarino Balsamini© riproduzione riservata

sismografo registratore scateni per oscillazioni orizzontali

conservato al Museo del Gabinetto di Fisica dell’università

di urbino

DOCUMENTI E MANOSCRITTI DEL GRANDE SCIENZIATO

Alessandro Serpieri in mostra al Raffaello

Page 17: «Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

22 luglio 2012 17amicoil nuovo• •

18

Alexander Museum:il Premio Raffaello

sull’educazione

pagina

Arte

19

Le Conversazioni d’agosto a Palazzo

Petrangolini

pagine

università

di arte cultura sport

Lo stile eclettico di Guido Marianidi Alessandra Zanchi

MOstrA A urBinO DAL 4 AL 30 AGOstO. LABOrAtOriO ALLA PArrOCCHiA Di tAverneLLe

L’artistaFaentino di nascita Guido Mariani si forma con Car-

lo Zauli, l’Accademia di Napoli e Augusto Perez e l’insegnamento della progettazione ceramica e

della scultura negli istituti d’arte sono sempre state ca-ratteristiche del suo percorso. Impegnato nel rinnovamento della ceramica artistica, negli anni novanta conosce l’imprenditore pioniere del design Dino Gavina e inizia con lui una stimolante collaborazione per creare complementi d’arredo in ce-ramica che vengono poi diffusi dalla Simongavina. Vincitore di molti premi nazionali oltre al Premio Faenza, si fa conoscere a livello europeo grazie ad un percorso dove la demistificazione, la provocazione, il trompe-l’oeil, conferiscono alla ceramica d’arte un vol-to nuovo.

Ha preso parte a oltre duecento mostre tra personali e collettive in tutto il mondo. Alcuni musei conserva-no le sue opere: il museo Adrian Dubuchè di Limoges, quello di Shigaraki in Giappone, il museo italiano di Fuping in Cina e di Taipei a Taiwan. A Faenza Avvia, con Claudio Cerritelli, Gaia Studio, galleria d’arte con-temporanea dedicata ai significati profondi della “ter-ra”, presentando tra l’altro il gruppo “transmaniere” proposto da Giorgio Celli, nonché autori come Fonta-na, Valentini e Leoncillo.Ha realizzato lavori pubblici di notevole impegno come il muro di via Battaglia a Faenza, l’arredo della Chiesa della Madonna delle Grazie di Larino, e la mo-numentale Via Crucis di Casacalenda e altri lavori non meno significativi come a Trieste e al Dams di Imperia.

©rIProDuZIoNe rISerVATA

INFO Sede : Casa natale di raffaello - Bottega Giovanni Santi - Via raf-faello, 57 - 61029 urbino (Pu)Date: 04 – 30 agosto 2012Orari: Feriali 09.00 - 12.30 /15.00 - 18.30 - Festivi 10.00 - 13.00Ingresso gratuitoInformazioni: Casa natale di raffaello - Museo T 0722 320105A cura di Gian Carlo BojaniPromossa da Accademia raffaello - urbinoCatalogo “tipografia faentina” - Faenza

L’ARTE DELLE MANI e LE RESIDENZE CREATIVEMani in argilla - Laboratorio con Guido MarianiSede Parrocchia di Tavernelle - Serrungarina (Pu)Date: 30, 31 luglio - 1, 2 agosto 2012Promossa da Assessorato alle politiche culturali della Provincia di Pesaro-urbino

Dopo le esposizioni dedicate a Guerrino Tramonti e Alfonso Leoni, la città di Urbino, culla storica all’arte ceramica, rende

quest’anno omaggio ad un altro dei più autorevoli maestri faentini, lo scultore e ceramista Guido Mariani. A cura di Gian Carlo Bojani, già direttore del Museo In-ternazionale delle Ceramiche in Faenza, e promossa dall’Accademia Raffaello di Urbino, la mostra “GUIDO MARIANI, at-traversamenti eclettici della contempora-neità” è allestita alla Casa natale di Raf-faello – Bottega Giovanni Santi, dal 4 al 30 agosto, con una scelta di capolavori che ripercorrono la carriera dell’artista, porta-voce di uno stile originale ed eclettico che è andato rinnovandosi fino ad oggi.

Neo-Barocco SelvaggioLa rassegna illustra il percorso di Mariani a partire dagli esordi con i teatrini in maioli-ca degli anni ‘70, tra cui Non abbiamo al-ternative, opera esemplare da cui sono sca-turite sculture successive, come i pantaloni ricreati a grandezza naturale, con cui vince

il Premio Faenza nel 1980.Segue la produzione matura degli anni ‘80, a cui approda, scrive Bojani, “con opere che parvero derivare dalla pop-art; riprodu-centi quasi in fac-simile oggetti della vita quotidiana: poltrone di sapore Dada, car-riole, stracci, panni, sgabelli, “pizie” o “arpie” apparentemente innocenti (…); il clima era quello suscitato da Oldenburg, Segal e Rau-chenberg (…) ma le sue intenzioni erano ben diverse”. Lavori come Blu e bipistola, Panni di tutti, Alla palmetta persiana, Prego ac-comodatevi, rivelano come Mariani si ispiri non tanto al consumismo pop, quanto alla realtà delle campagne povere e dei borghi contadini della sua terra; oggetti come se-gni di una civiltà quasi scomparsa, reinter-pretati tuttavia con una disposizione ludica ed una pacata ironia che, attraverso l’uso di squillanti decori maiolicati, esorcizza la no-stalgia e si pone in dialogo disinvolto con le tendenze più contemporanee.Sul finire del decennio, la ricerca versatile dell’artista affronta altresì le caratteristiche del gesto e della plasticità e il suo lavoro diventa più informale ed espressionista, con uno stile che la critica definisce ”Neo-Barocco Selvaggio” - si veda per esempio

Metallica del 1990 - per poi sperimentare, tra gli anni ‘90 e il 2000, una vocazione più surrealista nell’esaltazione dei formati e nell’utilizzo di elementi ambiguamente mi-nacciosi e decorativi al tempo stesso. Em-blematiche in tal senso le sue teste parlanti come Ho la mosca al naso, Io no!, Oooh! e A jo dal zamandal, da ammirare in mostra; personaggi che recitano un momento leg-gero e ironico, immersi nel triste passare del presente che loro, spesso, irridono o de-mistificano.

Mani in argilla Accanto alla sua ricerca personale, da sem-pre Mariani è inoltre impegnato in percorsi formativi per nuovi artisti e in occasione della mostra di Urbino il maestro ha idea-to un laboratorio, intitolato Mani in argilla, che fa parte del progetto di workshop sul territorio “L’Arte nelle Mani e Le Residen-ze Creative”, promosso dall’Assessorato alle politiche culturali della Provincia di Pesaro-Urbino. Guidato da Mariani insieme all’ar-tista Marta Palmieri e ad Alice Lombardelli, il laboratorio si terrà presso la Parrocchia di Tavernelle a Serrungarina il 30 e 31 luglio e l’1 e 2 agosto, coinvolgendo i ragazzi delle

scuole elementari e medie che verranno istruiti nell’arte plastica e che realizzeranno opere ispirate alla “pera angelica”, preliba-tezza del luogo, vista come “volume e colo-re”. I manufatti saranno presentati alla Festa della Pera Angelica di Serrungarina l’1 e il 2 settembre.

©rIProDuZIoNe rISerVATA

Ph -

Dan

ilo

Tozz

i

Ph - Danilo Tozzi

Page 18: «Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

22 luglio 201218 amicoil nuovo• •arte cultura

UN PREMIO PER UN REBUS Frase: 9-5-2-5

I vincitori verranno estratti a sorte tra coloro che avranno inviato la soluzione corretta a [email protected] oppure a IL NUOVO AMICO Via del Seminario 4 – 61121 Pesaro. L’omaggio di questa settimana è un esclusivo SEGNALIBRO in silverplate

E’ possibile ritirare il premio da lunedì a mercoledì dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 17 alle ore 19 presso la redazione di Pesaro (via Rossini 53). Per un diverso recapito contattare il n. verde gratuito 800/501170 sempre nei giorni e ore sopra indicate.

PER RICEVERE L’OMAGGIO È NECESSARIO DIMOSTRARE DI ESSERE IN REGOLA CON L’ABBONAMENTO AL NUOVO AMICO PER L’ANNO 2012 O REGOLARIZZARE LA POSIZIONE AL MOMENTO DEL RITIRO DEL PREMIO

I VINCITORI DELLA SETTIMANA La chiave risolutiva del rebus di Leone da Cagli pubblicato a pag. 18 del n. 26 del “Nuovo Amico” di domenica 15 luglio era: Re-bus frase (5,4,2,4) – darsi arie da divo (D, arsi; ari, E, dadi, VO)

Vincono un esclusivo SEGNALIBRO in silverplateCARLA BERLONI – FANOANDREA PASCUCCI – PESARO FAUSTO SCHIAVONI - PESARO

Un segnalibro in omaggio

URBINO. Nell’ambito del 44° Fe-stival Internazionale di Musica Antica si ripetono, come da qual-che anno, i corsi d’organo all’Ora-torio di San Giuseppe diretti da Liewe Tamminga, maestro e di-rettore degli organi della Basilica di San Petronio di Bologna. Una richiesta mirata perché l’organo di Sebastiano Vici, eretto nel 1782, risponde appieno ai canoni della musica sette-ottocentesca ed è stato mirabilmente inserito nella rinnovata chiesa di San Giuseppe, che fornisce un’acustica perfetta. In più, quest’anno, è stato inserito nell’ambito del prestigioso pro-gramma, un Concerto d’organo. Lunedì 23 luglio alle ore 19, nella

chiesa di San Giuseppe l’organista Luca Guglielmi suonerà pezzi di Bach, Frescobaldi, Pasquini, Pa-chelbel, Buxtehude. Per gli allievi dei corsi, per gli studenti universi-tari, per gli anziani oltre i 65 anni e per i minori di anni 13, l’ingres-so è gratuito. Per gli altri il bigliet-to ha il prezzo contenuto in 10 €. Un’occasione per gli intervenuti di ascoltare un concerto particolare, e di vedere la chiesa con il prese-pe del Brandani (1555), le tele del Roncalli, il mobile del De Marchis e lo stesso impianto della chiesa, ricostruita quasi ex novo nel ‘700, grazie al mecenatismo degli Alba-ni ed in particolare del card. An-nibale. La Compagnia ha aderito

alla richiesta degli organizzatori del Festival, per il prestigio della manifestazione, per l’immagine della città che, anche nella diffi-coltà dei tempi correnti, ha gran-de credito in campo nazionale ed internazionale, grazie anche a questa manifestazione giunta alla 44° edizione. E’ bene che le Isti-tuzioni tengano conto di queste nostre collaborazioni (pressoché gratuite) perché la Compagnia è sola nell’affrontare questi tem-pi difficili e non ha risorse suffi-cienti per mantenere tutto il suo patrimonio artistico e culturale, conservato abbastanza bene fino ai tempi del nevone. Due chiese, quella delle 5 piaghe e quella del-la Visitazione, dopo la neve devo-no rifare il tetto. E la Compagnia riesce appena a gestire l’ordinaria amministrazione.

Sergio Pretelli©RIPRODUzIONE RISERVAtA

Lunedì 23 LugLio aLLe ore 19 suonerà iL M° Luca gugLieLMi

Concerto d’organo a San Giuseppe

URBINO. Dal 21 al 29 luglio si terrà ad Urbino il Festival inter-nazionale di musica antica. La manifestazione, giunta alla 44° edizione, ha fatto registrare un crescendo di interesse e di suc-cesso nel corso di tutti questi anni, sino a diventare un even-to che ha largamente superato i confini nazionali. Anzi, si può tranquillamente affermare che la sua notorietà e la sua capacità d’attrazione sono molto forti al-l’estero, tanto che gli appassio-nati, gli esperti ed i partecipanti ai corsi provengono dai paesi più lontani, compresi il Giappo-ne e l’America. Un elemento che ha contribuito in maniera deter-minante al successo del Festival è l’elevatissima statura dei mu-sicisti, che sono tra i maggiori specialisti mondiali del settore. Urbino si è rivelata poi la “città ideale” per questo evento che offre l’occasione per rievocare i gloriosi fasti del Rinascimento italiano. Direttore Artistico della mani-festazione è Claudio Rufa. Del Comitato organizzativo fanno parte: Andrea Damiani (Presi-dente FIMA), Lara Amici, Renato Meucci, Celestino Dionisi, Fran-cesca Maraschini, Roberta Maz-za, Massimo Monti, Paola Pacetti, Giancarlo Rostirolla, Orietta Sar-tori, Barbara Sparti, Saverio Fran-chi, Giovanni Cappiello.

Gli Enti patrocinatori sono: Ministero per i Beni e le attività culturali, Regione Marche, Pro-vincia di Pesaro e Urbino, Centro Provinciale Promozione Beni Cul-turali, Commissione Nazionale Italiana UNESCO.

Degli Enti promotori fanno parte: Città di Urbino - Asses-sorato Cultura e Turismo, So-printendenza per il patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropo-logico delle Marche, Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in

Vado, Comunità Montana dell’alto e medio Metauro, Ente Regionale per il Diritto allo Studio Univer-sitario ERSU, Cappella Musicale del SS. Sacramento della Basilica Cattedrale di Urbino.Hanno collaborato all’inizia-

tiva: Istituto comprensivo G. Pa-scoli, Accademia Raffaello, Legato Albani, Accademia di Belle Arti, Liceo Scientifico Laurana, Istitu-to Statale d’Arte, Università degli Studi di Urbino ‘Carlo Bo’

©RIPRODUzIONE RISERVAtA

Programma Sabato 21 Luglio al Palazzo Ducale: ore 19 Enrico Baiano al clavicembalo, Girolamo Frescobaldi, Giovanni Maria trabaci, Asca-nio Mayone; ore 21.30 al Palazzo Ducale: Ensemble tetraktys, Julla von Lansberg (so-prano), Claire Piganiol (arpa e flauto), Silvia tecardi (viella), Kees Boeke (viella, flauto e direzione). Il Codice torino J.II.2.Domenica 22 luglio ore 21.30: Marcello Gatti (flauto traversiere), Giovanni togni (clavicembalo). Federico II di Prussia, Carl

Philipp Emmanuel Bach, Johann Sebastian Bach. Lunedì 23 luglio all’Oratorio San Giusep-pe: ore 19 Luca Guglielmi (organo). Johann Sebastian Bach, Girolamo Frescobaldi, Juan Cabanilles, Bernardo Pasquini, John Stan-ley, Johann Pachelbel, Dieterich Buxtehude; ore 21.30 Paolo Pandolfo (viola da gamba). Metamorphosis Mr. de St.Colombe, Johann Sebastian Bach, Paolo Pandolfo, Marin Ma-rais, Carl Friedrich AbelMartedì 24 luglio, ore 21.30 al Palazzo Ducale: Paul O’Dette (liuto). Antiche Arie e

Danze per Liuto.Mercoledì 25 luglio al Palazzo Ducale: ore 21.30 Michael Form (flauto dolce), Jérémie Papasergio (fagotto), Dirk Börner (clavi-cembalo & organo). Vivaldiana. Musica da camera veneziana per flauto & basso. An-tonio Vivaldi, Benedetto Marcello, France-sco Maria Veracini, tomaso Albinoni.Sabato 28 luglio al Palazzo Ducale: ore 19 Rinaldo Alessandrini (clavicembalo). Louis Couperin, Georg Boehm, Johann Jakob Froberger, Dietrich Buxtehude; ore 21.30 Ensemble Musica Antiqua Roma, Ric-

cardo Minasi (violino), Christoph Dangel (violoncello), Giulia Nuti (clavicembalo). Joseph Bodin de Boismortier, Jean-Marie Leclair, Pietro Antonio Locatelli, France-sco Antonio Bonporti, Giovanni Benedetto Platti, Francesco Maria VeraciniDomenica 29 luglio ore 21.30 presso la chiesa S. Francesco: Orchestra del Festival di Musica Antica di Urbino, Susanne Scholz (direttore). Antonio Vivaldi, tomaso Albi-noni, Domenico Dall’Oglio, Georg Friedrich Händel, Georg Philipp telemann, Carl Hein-rich Graun.

a urBino ParTeciPano MusicisTi ed aPPassionaTi di TuTTo iL Mondo

Festival di Musica AnticaDal 21 al 29 luglio

44° edizione conun crescendo di

successo

Page 19: «Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

22 luglio 2012 19arte cultura sport

Per la tua pubblicità sul Nuovo Amico

Tel. 0721 64052

Segui i noStri ForuM

facebook.com/il nuovoamico

Giovedì 26 luglio ore 19/20 – Cortile di Palazzo Petrangolini. Ar-monie al crepuscolo… e non solo… Complessi di musica rinascimen-tale e barocca. Urbino Musica An-tica. Ingresso libero.

Venerdì 3 agosto ore 17,30 – Se-minario di Giorgio Campanini su il Concilio Vaticano II come evento (1962-65). Iniziativa Istituto Italo Mancini. www.uniurb.it/scirel Ore 19,30 - Inaugurazione Mo-stra, Leonardo Castellani. Incisioni di piccolo formato nelle edizioni “il nuovo leopardi / grafica”. Introdu-ce Gastone Mosci. (Aperta fino al 29 agosto: orario Conversazioni)

Sabato 4 agosto ore 17,30 – Con-versazione sulla Città ideale. Bi-lancio di una mostra e prospettive di ricerca con Maria Rosaria Valaz-zi e Alessandro Marchi. Presiede Gianfranco Sabbatini. Ore 21,15 – A Fermignano. Arte

ai Capannoni di via Mascagni. La ceramica d’arte a Fermignano. Ri-cordo di Giacomo Gostoli (1938-1982). Conversazioni di Raimon-do Rossi, Alfredo Ferretti, Orazio Bindelli e Ermes Ottaviani.Mostra colletiva di ceramica. Iniziativa Giusto Gostoli Materiali Edili.

Lunedì 6 agosto ore 21,15 – L’ar-civescovo Donato Bianchi che ho conosciuto. Testimonianze, dialo-ghi, filmati, ricordi. Conducono Ga-stone Mosci e Irene Cavalli. Inter-venti di Raimondo Rossi, Alberto Calavalle, Elena Cecchi, Antonella Buratta, Giuseppe Mangani, don Piero Pasquini, don Piero Pelle-grini, Augusta Conti, Sergio Pretel-li, don Romano Ruggeri.

Martedì 7 agosto ore 11,00 – Poesia. Anna Elisa De Grego-rio presenta il suo secondo libro, Dopo tanto esilio, Editore Raffaelli 2012.

Ore 17,30 – Conversazione sull’ Oratorio di San Giuseppe di Urbino con Marilena Luzietti in margine a Arte e devozione nella Urbino degli Albani (Ed. Centro Studi “G. Maz-zini” 2012). Interventi di Bonita Cleri, Sergio Pretelli, Laura Vanni. Iniziativa Confraternita San Giu-seppe Urbino.

Mercoledì 8 agosto ore 11,00 – Teologia. Michele C. Minutiello presenta la sua ultima novità, Specchi del sacro (Ed. Vincenzo Grasso 2012). Introducono p. Francesco Acquabona e Vincenzo Grasso.Ore 17,30 – Seminario di Simone Paganini su Qumran le rovine della luna. Iniziativa Istituto Italo Man-cini.

Giovedì 9 agosto ore 11,00 – Narrativa. Mario Agnoli, urbi-nate di adozione, presenta il suo primo romanzo, La fuga (Intr. Giu-liana Bonacchi Gazzarini, Bologna, Giraldi Editore 2012).Ore 17,30 – Conversazione sul libro di Italo Mancini / Ferriero Corbucci, Gente di Schieti, a cura di Sergio Pretelli, Quaderni del Con-siglio Regionale delle Marche, 104, 2011. Conducono Massimiliano Sirotti e Sergio Pretelli. Collabora-zione Centro socio-culturale “Don Italo Mancini” di Schieti.

Venerdì 10 agosto ore 8,30 – Chiesa di S. Francesco, S. Messa in suffragio di Mariolina Mei Nar-ducci. Ore 11,00 - a Palazzo Petrangoli-ni, Ricordo di Mariolina di amici e poeti. Mario Narducci presenta l’ultimo numero della rivista “No-vanta9” (L’Aquila, 15, Luglio 2012).Ore 17,30 – Convegno con Acli Marche su temi emergenti regio-nali: Rigenerare comunità per rico-struire il Paese. Conduce Giovanni Buldorini. Interventi di Francesco Baldoni, Marco Moroni, Sergio Pretelli, Maurizio Tomassini, Paola Vacchina.

Lunedì 20 agosto ore 17,30 – Conversazione sulla recente bio-grafia di Giovanni Paolo I di Marco

Roncalli (San Paolo 2012). Inter-venti di Don Giuseppe Costa, Pier-giorgio Grassi, Angelo Paoluzi e Ernesto Preziosi.Ore 21,15 – Conversazione con Angelo Paoluzi sul suo recente li-bro, Voci di carta. Dall’universo del-la stampa cattolica (pref. Angelo Scelzo, Libreria Editrice Vaticana 2012). Interventi di Don Giuseppe Costa, Mario Narducci, Ernesto Preziosi, Francesco Acquabona.

Martedì 21 agosto ore 11,00 – Conversazione con il direttore Don Giuseppe Costa su Giornalismo e religione. Storia Metodo e Testi, in coll. con Giuseppe Merola e Luca Caruso (Libreria Editrice Vaticana 2012). Interventi di Stefano Pivato, Angelo Paoluzi, Gastone Mosci e Mario Narducci, Ore 17,30 – Conversazione su Plinio Acquabona (Ancona 1913-2002) intorno all’oratorio La profezia del fuoco, Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche 2012. Partecipano Alberto Cala-valle, Fabio Ciceroni, Maria Grazia Maiorino, Raimondo Rossi, Fabio M. Serpilli, Francesco e Mariapia Acquabona.

Mercoledì 22 agosto ore 11,00 – Enogastronomia. Conversazione di Rolando Ramoscelli su Nel sot-totetto del Palazzo Ducale. Buffet delle “vintore”. www.darolando.it Ore 17,30 – Laboratorio Valerio Volpini per la cultura, la persona e la comunità. Osservatorio sul dialogo della cultura con la politi-ca: quale volto ha la democrazia, oggi? Conversazioni di Gianfranco Sabbatini, Marco Luchetti, Nello Maiorano, Sergio Pretelli, Enzo Uguccioni, Mimmo Valenza e Gio-vanni Volpini. Collaborazione Meic Marche.

Giovedì 23 agosto ore 11,00 – Narrativa. Giorgio Vescarelli pre-senta il suo ultimo libro: Marlene, Picasso e altri (QuattroVenti 2012).Ore 17,30 – Seminario di Giorgio Sgubbi su Dire Dio oggi?, in mar-gine a Hermeneutica 2012 (Mor-celliana). Iniziativa Istituto Italo Mancini.

Ore 21,15 – Ricordo di Paolo Volponi (1924-1994). “… / la poe-sia, intanto, resta a conservare / le stagioni e la novità della morte… “. Letture di Germana Duca, Iaia Lorenzoni, Maria Grazia Maiorino, Mariarita Stefanini e Vinia Tanchis. Conduce M. Laura Ercolani.

Venerdì 24 agosto ore 11,00 – Poesia. Enzo Dall’Ara presenta il suo libro di poesia, dedicato a Carlo Bo, Vento di sabbia (Napoli, Istituto Culturale del Mezzogiorno 2011).Ore 17,30 – Continuando Carlo Bo 1911-2011 Gli ex libris illustra-no e narrano (QuattroVenti 2011). Conversazione dell’Arcivescovo di Camerino, Francesco Giovanni Brugnaro, Immagini amiche di Car-lo Bo. Conclusione del Centenario: consegna degli Ex libris originali alla Fondazione Carlo e Marise Bo. Presiedono l’Arcivescovo Giovan-niTani, il Rettore Stefano Pivato e il Presidente Gianfranco Sabbatini della Fondazione Cassa di Rispar-mio di Pesaro.

Mercoledì 29 agosto ore 17,30 – Seminario di Antonio Da Re su Bioetica, biotecnologie e condizione “postumana”. Iniziativa Istituto Ita-lo Mancini, www.uniurb.it/scirel ---------------------Anno 28°Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” OrganizzazioneCircolo Acli - Centro UniversitarioCollaborazione Istituto Superiore di Scienze Reli-giose “Italo Mancini”, Comune di Urbino, Provincia di Pesaro e Urbi-no, Consiglio della Regione Marche, Istituto Internazionale Jacques Ma-ritain, Premio Nazionale di Cultura Frontino Montefeltro XXXI Ed., Acli Provinciali, Acli Meic e Ucsi Marche, Laboratorio Valerio Volpini per la cultura, la persona e la comunità, Unilit, Il nuovo amico, Riviste “Se-stante” e “Novanta9”.www.agoramrche.it www.argomenti2000.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

URBINO - PROGRAMMA DI TUTTI GLI APPUNTAMENTI DELLA 28^ EDIZIONE

Conversazioni di agosto a Palazzo Petrangolini

Pesaro- si è svolta all’alexan-der Museum, la prima sessione del Premio raffaello 2012, la se-conda parte si terrà a novembre e verranno premiati personaggi della cultura e dell’arte. Idea-tore e coordinatore del Premio raffaello è alessandro Marcucci Pinoli, che quest’anno ha volu-to centrare il premio e le opere presentate in cinque sezioni, pit-tura, scultura, fotografia, poesia e piece teatrali, sul tema del-l’educazione. “L’educazione deve essere promossa in tutti i sensi,

dall’aspetto artistico a quello ci-vico, ha sottolineato Marcucci Pinoli. In particolare l’arte ha un ruolo fondamentale per l’aspetto educativo nella comunità civile’’. sono state presentate 4 sculture, 2 fotografie, 10 opere pittoriche, oltre alle poesie e brani narrati-vi per piece tetrali di Francesca Tombari e Laura Volante. Per la

sezione pittura ha vinto adriana Galoppi, con la “signora che ba-cia l’uccello’’, riprendendo in chia-ve moderna la rappresentazione di “Leda e il cigno’’. Nella sezio-ne fotografia ha vinto Giovanni Gennari con “La fine di una bella azione’’. “La mia fotografia - ha sottolineato Gennari - ha ripreso una rosa rossa sopra un water. e’

un’immagine provocatoria, per-chè intendo lanciare un messag-gio chiaro. Nella nostra società, ogni bella azione spesso scom-pare nel dimenticatoio collettivo, simbolizzato da un water’’.Per la sezione scultura, ha vinto l’artista Terenzi, con una cera-mica raku, in cui un uomo e una donna, sono prigionieri in una

gabbia simbolica, della maledu-cazione. Per la sezione poesia ha vinto Laura Volante che ha anche letto un brano narrativo, in cui vengono delineati ritratti fem-minili che spesso si devono con-frontare e scontrare sull’aspetto educativo. Per la sezione piece teatrale ha vinto Francesca Tom-bari che ha presentato un rac-conto incentrato sulla figura di una donna, confidente del giudi-ce Paolo Borsellino.

Paolo Montanari© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA PRIMNA SESSIONE ALL’ALEXANDER MUSEUM

Premio Raffaello sull’educazione

REGALO SPECIALE PER LA BANDA DI MONTELABBATE

Gli applausi del Maestro ZeddaL’estate 2012 verrà ricordata a Montelabbate come quella dei fe-

steggiamenti per i 120 anni del suo Corpo Bandistico. Lo scorso 14 luglio, per il Raduno interregionale di bande musicali (XXI edizio-

ne) erano presenti la banda comunale di Ceccano (FR) con le majorette e la banda Primavera di Rivignano (UD). Ad ascoltare le performance musicali in prima fila con le autorità, era presente anche il M° Alberto Zedda, direttore artistico del ROF e massimo esperto di Rossini e delle sue opere. Un onore per il sindaco Formica, l’amministrazione e la comunità di Monte-labbate. L’onore più grande però è stato per il Corpo Bandistico “G. Rossini”, un regalo speciale per i suoi 120 anni di attività. Il maestro Zedda ha commentato positivamente l’esibizione delle bande, ed ha molto apprezzato la Banda di Montelabbate, diretta dal M° Omar Serafini. La presenza del Maestro ad questa serata sottolinea come le bande musi-cali siano un patrimonio culturale ed educativo importante che da sostenere e incentiva-re. Il Maestro ha poi visitato la mostra fotografica che ripercorre i 120 anni di Storia della banda di Montelabbate conoscendo così la storia che lega Rossini, Pesaro e Montelabbate. Infatti anche il padre di Rossini suonava la tromba nella banda Città di Pesaro, ch eparec-chi anni dopo inizierà a collaborare con quella di Montelabbate, fino a fondersi in un’uni-ca realtà, tutt’ora in attività. FDB © RIPRODUZIONE RISERVATA

Page 20: «Il Nuovo Amico» n. 27 del 22 luglio 2012

22 luglio 201220 amicoil nuovo• •

cureinalatorie curesorditàrinogena(affezioni delle alte e basse vie respiratorie)

ConvenzionateconilS.S.N.

tel.0721.885161-Fax0721.885656TermediCarignano-Via Bevano 43 Fano (PU) www.termecarignano.it-e-mail: [email protected]

OrariOviSiTeMattinodalle7.30alle10.30

Dal22giugNOapertoancheilpomeriggiodalle14.30alle15.30

AperturA StAbilimento 4 giugno - 31 ottobre 2012

ORDINE DEI FARMACISTI DELLA PROVINCIA DI PESARO E URBINO

“1970 – 2010. Il processo evolutivodell’Ordinamento Sanitario della Regione Marche”

FARMACIEDI PESARO

TURNO 23 -29 lUglIO 2012Lunedì 23 San SaLvatore L.go Aldo Moro, 1 0721-33135 24 hMartedì 24 viLLa San Martino V. Solferino, 68/2 0721-453359 24 hMercoledì25 Zongo V. Rossi, 17 0721-416134 24 hgiovedì 26 Sant’antonio V. XI Febbraio, 22 0721-31168 24 hvenerdì 27 MuragLia V. Commandino, 38 0721/54296 24 hSabato 28 aLbini V. San Francersco, 14 0721-33987 24 h

Mare Viale Fiume, 95 0721-69083 Ausil.roSSini V. Recanati, 15 0721-22230 Ausil.

Mari Via Rosselli, 42 0721-67121 Ausil.Domenica29 roSSini V. Recanati, 15 0721-22230 24 h

Mare Viale Fiume, 95 0721-69083 Ausil.

2324

25

LugLio

262728

29

è stato presentato il libro “1970 – 2010. Il processo evolutivo dell’ordinamento sa-nitario della Regione Marche”, di Claudia

Clini e Giancarlo Clini, nelle sedi della Provin-cia di Pesaro e Urbino il 22 giugno 2012 e del-la Regione Marche il 29 giugno 2012. Si tratta di due volumi editi dall’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Pesaro e Urbino e curati dal Presidente Romeo Salvi al quale abbiamo ri-volto alcune domande.Presidente, ci spuò introdurre nel contenu-to di questi volumi?Abbiamo creduto ed aiutato questa iniziati-va perchè la conoscenza del passato ci aiuta a guardare verso il futuro della nostra sanità. Abbiamo pensato che la sintesi di tutto deb-ba passare attraverso percorsi condivisi e

procedure dettate dalle norme a tutela della salute pubblica. Con Giancarlo e Claudia Clini abbiamo effettuato questo lavoro mettendo in campo la comune tenacia, determinazione e passione.A chi è rivolta questa iniziativa?Il risultato è di grande rilevanza scientifica e di grande utilità, in particolare per gli opera-tori sanitari. Oltre alla collaborazione data come Ordi-ne, è intervenuto anche personalmente?Il lavoro degli autori si conclude al 31.12.2010. Con la postfazione, che gli autori mi hanno concesso, ho posto l’attenzione su due re-centi provvedimenti legislativi nazionali con ricaduta regionale: la Farmacia dei Servizi e la Terapia del Dolore, due argomenti che mi

stanno particolarmente a cuore.Quale è il suo punto di vista sulla dibattuta questione dell’Ospedale unico?Premetto che la mia testimonianza è come rappresentante di un Ente Pubblico provin-ciale: l’Ordine dei Farmacisti di Pesaro e Ur-bino. Come tale mi esprimo attraverso quelle che sono le direttive dell’istituzione che rap-presento. In questo senso non ho difficoltà a sintetizzare il punto di vista dell’Ordine per quanto concerne l’esigenza di un nuovo Ospe-dale provinciale, appunto! L’alto livello e la tutela della salute, sanciti dalla nostra Costi-tuzione, possono essere soddisfatti anche con l’adeguamento ed il continuo miglioramento delle strutture, in una sanità che non può comunque prescindere da un alto livello pro-fessionale ed umano e da un’alta conoscenza scientifica degli operatori sanitari tutti. Tutto questo come può avvenire nel nostro territorio provinciale?All’Ordine, ma non solo, sta a cuore l’equità dell’accesso ai servizi sanitari da parte di tutti i cittadini: quelli della costa e quelli dell’en-troterra. Naturalmente, quando parliamo di nuovo Ospedale Unico, parliamo, come dice il Piano Socio Sanitario Regionale, di nodo di riferimento della rete ospedaliera. Ciò si-gnifica che le altre strutture non dovrebbero essere ridimensionate ma potenziate e riqua-lificate con una programmazione condivisa e contestualizzata.. Quindi creare un collettore di eccellenze che valorizzi le specificità delle altre strutture territoriali, a cominciare, natu-ralmente, da Urbino, evitando provvedimenti a tira e molla, “chiudo, non chiudo”, che met-tono solo disagio e preoccupazione nelle co-munità del territorio togliendo realizzazioni

ottenute con il sa-crificio.In que-sto con-t e s t o quale è il ruolo della Sua p r o fe s -sione?Al Sistema Farmaceutico viene riconosciu-ta equità nell’accesso al servizio in qualsiasi località della Provincia ed in qualsiasi sede, dall’ospedale più importante al più sperduto paese di montagna. Un modello che può e deve funzionare per la rete ospedaliera e del territorio provinciale. Territorio che conosco bene perché per metà della mia vita ho vissu-to ed operato nell’entroterra pesarese.Dove dovrebbe essere localizzato?La questione della localizzazione non rientra nelle mie competenze e quindi non è corret-to che mi esprima. Garantire l’alta professio-nalità degli iscritti all’Albo è invece nostro compito, in particolare attraverso il rispetto del Codice Deontologico, in maniera det-tagliata articolo per articolo. La costituzio-ne di un centro avanzato e moderno, come può essere l’ospedale unico provinciale, può diventare occasione di crescita per la nostra professione, ampliando l’offerta con la crea-zione della figura del farmacista di corsia, fi-gura professionale altamente qualificata, già sperimentata in vari centri d’Italia e presente in molti Paesi Europei, privilegiando la meri-tocrazia e la professionalità in un contesto di trasparenza.