il nuovo amico n. 25 del 8 luglio 2012

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Antifurto - Antincendio TVCC - Videocontrollo Cotrollo Accessi Cablaggio Strutturato Impianti telefonici Automazioni FAAC Portoni Sezionali Preventivi e sopralluoghi gratuiti Assistenza tecnica 24 ore su 24 0721 - 851005 Fano SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DIOCESI DI: PESARO • FANO • URBINO FONDATO NEL 1903 8 LUGLIO 2012 ANNO 109 • N. 25 Spedizione in abb. post. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27.02.2004 N. 46) Art. 1, Comma 1, DCB Pesaro facebook.com/ilnuovoamico € 1,00 amico il nuovo www.ilnuovoamico.it Antifurto - Antincendio TVCC - Videocontrollo Cotrollo Accessi Cablaggio Strutturato Impianti telefonici Automazioni FAAC Portoni Sezionali Preventivi e sopralluoghi gratuiti Assistenza tecnica 24 ore su 24 0721 - 851005 Fano COPIA OMAGGIO EDITORIALE hotel supplies Via delle Betulle, 6 - 61122 Pesaro Tel. 0721 405274 Fax 0721 259164 www.arpaitalia.it - [email protected] FORNITURE ALBERGHIERE ARREDO BAGNO E CAMERA COMUNICAZIONE E PUBBLICITÁ Seguici su: SSS security systems SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA CON CONTROLLO REMOTO VIA INTERNET Via delle Betulle, 6 - 61122 Pesaro Tel. 0721 405274 Fax 0721 259164 www.ipsorveglianza.com - [email protected] Richiedi il tuo preventivo Illustrazione: Mara Cerri Comunicazione: Hotelfantasy.co.uk Moda Luciana NUOVI ARRIVI PRIMAVERA-ESTATE PREZZI SPECIALI Pesaro - via delle Betulle n. 4 (zona Torraccia) - Tel. 0721/22611 L addove c’era una chiesa e il tocco delle campane che segnava le ore dell’Ave Maria, ora è il deserto e un campanile muto. Qualcosa è cambiato nel ‘bel paese’. Monumenti, musei e toponomastica raccontano un passato di fede e una civiltà ormai lontana. Tuttavia storia, tradizione e memoria hanno lasciato impronte indelebili nelle strutture sociali, nelle istituzioni civili e nella vita della gente. La definizione di civiltà multietnica le sta bene, nonostante il 70% è popolazione di battezzati. I luoghi di culto si stanno svuotando e invecchiando, la frequenza (10%) alla Messa domenicale sta calando. Più che il fenomeno preoccupa il problema dell’evangelizzazione. Come evangelizzare oggi ovvero come gettare e spargere il seme della Parola in un terreno vario e mutevole, e così ostile? Si aggiunga il processo di secolarizzazione in atto. Quarant’anni di “nuova evangelizzazione” non sono stati sufficienti ad arrestarlo. Che cosa è successo veramente e che cosa è venuto a mancare a questa Chiesa tanto ben illuminata dalla “Lumen gentium” (decreto conciliare) e fortificata dal dono del Concilio Vaticano II ? Non certamente l’azione dello Spirito Santo e neppure il Magistero ordinario del Papa e dei Vescovi. È noto ciò che è avvenuto attorno al 1948. Un materialismo dialettico e ateo organizzatosi in partito (Pcus e Pci in Italia) ha indotto la Chiesa a scendere direttamente in politica. Si trattava di ‘guerra religiosa’. Quel che è avvenuto prima ed è seguito dopo è materia di esperti. La Democrazia cristiana e i Comitati civici hanno vinto le elezion, ma di lì si è sviluppata per decenni una cultura schiettamente di carattere marxista. E così ci siamo ritrovati oggi con un immaginario collettivo di una Chiesa sedotta dal ‘dominio temporale’ in un momento in cui si eleva dalla società un rilevante bisogno di spiritualità. Non Chiesa ma Vaticano. Non Vangelo ma cultura. Non servizio ma potere. Non povertà ma ricchezza. Non comandamento dell’amore ma decreti legge. “Ora che si svuotano le chiese vorrebbe riempire il Parlamento” (da una corrispondenza del Corriere della Sera). Questo immaginario collettivo, che contagia anche i cattolici praticanti,viene alimentato ogni giorno dalla stampa e dai media. È anche di natura mediatico. Tutto questo contrasta con la presenza della Chiesa in Italia e con la testimonianza chiara e limpida, del Papa soprattutto, dei Vescovi, dei preti di parrocchia, dei religiosi, e delle associazioni laicali e di innumerevoli fedeli. Testimonianza fatta alla luce del sole e nel silenzio. Tuttavia quanto sopra sollecita a guardarsi allo specchio e togliersi qualche ruga, o considerarlo una sgradevole provocazione per un bagno alle fonti della Chiesa apostolica e del Vangelo. Non avendo potuto attaccare la Chiesa come divina istituzione ha cercato di intaccare la credibilità dei testimoni di una Chiesa che dei testimoni fa il fondamento della missionari età. Raffaele Mazzoli © RIPRODUZIONE RISERVATA Testimoni credibili L’ estate è ormai entrata nel vivo. Alcuni ragazzi sono già tornati dai campi scuola, altri attendono di partire per vivere questa bella esperienza. Sei un parroco che parte insieme ai giovani per questa esperienza? Un capo scout, un educatore o un ragazzo/a che ha deciso di partecipare a qualche campo? A tutte le parrocchie, i gruppi e le associazioni chiediamo di “raccontarci il proprio campo…”. Come fare? Semplicissimo. Scrivete un breve articolo (lunghezza 2.000 battute) corredato da belle foto (3 o 4) che raccontano, in maniera significativa, la vostra esperienza. Poi, inviate il tutto alla nostra redazione entro la mattinata del martedì ([email protected]). Pag. 11 © RIPRODUZIONE RISERVATA Raccontaci il tuo campo scuola Il tribunale rischia la soppressione URBINO 6 Graziella Bui Il saluto affettuoso della città RICORDO 10 Mostra sulla vita di Gesù attraverso i santini FANO 13 Casa Moscati da 20 anni sfida l’Aids GLI OPERATORI DEL CEIS PESARO DEUNCIANO IL RISCHIO «RIMOZIONE» DEL TEMA HIV PAGINA 9

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Il Nuovo Amico n. 25 del 8 luglio 2012

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Laddove c’era una chiesa e il tocco delle campane che segnava le ore dell’Ave Maria, ora è il deserto e un campanile muto. Qualcosa è cambiato nel ‘bel paese’. Monumenti, musei e

toponomastica raccontano un passato di fede e una civiltà ormai lontana. Tuttavia storia, tradizione e memoria hanno lasciato impronte indelebili nelle strutture sociali, nelle istituzioni civili e nella vita della gente. La definizione di civiltà multietnica le sta bene, nonostante il 70% è popolazione di battezzati. I luoghi di culto si stanno svuotando e invecchiando, la frequenza (10%) alla Messa domenicale sta calando. Più che il fenomeno preoccupa il problema dell’evangelizzazione. Come evangelizzare oggi ovvero come gettare e spargere il seme della Parola in un terreno vario e mutevole, e così ostile? Si aggiunga il processo di secolarizzazione in atto. Quarant’anni di “nuova evangelizzazione” non sono stati sufficienti ad arrestarlo. Che cosa è successo veramente e che cosa è venuto a mancare a questa Chiesa tanto ben illuminata dalla “Lumen gentium” (decreto conciliare) e fortificata dal dono del Concilio Vaticano II ? Non certamente l’azione dello Spirito Santo e neppure il Magistero ordinario del Papa e dei Vescovi. È noto ciò che è avvenuto attorno al 1948. Un materialismo dialettico e ateo organizzatosi in partito (Pcus e Pci in Italia) ha indotto la Chiesa a scendere direttamente in politica. Si trattava di ‘guerra religiosa’. Quel che è avvenuto prima ed è seguito dopo è materia di esperti. La Democrazia cristiana e i Comitati civici hanno vinto le elezion, ma di lì si è sviluppata per decenni una cultura schiettamente di carattere marxista. E così ci siamo ritrovati oggi con un immaginario collettivo di una Chiesa sedotta dal ‘dominio temporale’ in un momento in cui si eleva dalla società un rilevante bisogno di spiritualità. Non Chiesa ma Vaticano. Non Vangelo ma cultura. Non servizio ma potere. Non povertà ma ricchezza. Non comandamento dell’amore ma decreti legge. “Ora che si svuotano le chiese vorrebbe riempire il Parlamento” (da una corrispondenza del Corriere della Sera). Questo immaginario collettivo, che contagia anche i cattolici praticanti,viene alimentato ogni giorno dalla stampa e dai media. È anche di natura mediatico. Tutto questo contrasta con la presenza della Chiesa in Italia e con la testimonianza chiara e limpida, del Papa soprattutto, dei Vescovi, dei preti di parrocchia, dei religiosi, e delle associazioni laicali e di innumerevoli fedeli. Testimonianza fatta alla luce del sole e nel silenzio. Tuttavia quanto sopra sollecita a guardarsi allo specchio e togliersi qualche ruga, o considerarlo una sgradevole provocazione per un bagno alle fonti della Chiesa apostolica e del Vangelo. Non avendo potuto attaccare la Chiesa come divina istituzione ha cercato di intaccare la credibilità dei testimoni di una Chiesa che dei testimoni fa il fondamento della missionari età.

Raffaele Mazzoli© RIPRoDUZIonE RISERVATA

Testimoni credibili

l’estate è ormai entrata nel vivo. Alcuni ragazzi sono già tornati dai campi scuola, altri attendono di partire per vivere questa bella esperienza. Sei un parroco che parte insieme ai giovani per questa esperienza? un capo scout, un educatore o un

ragazzo/a che ha deciso di partecipare a qualche campo? A tutte le parrocchie, i gruppi e le associazioni chiediamo di “raccontarci il proprio campo…”. Come fare? Semplicissimo. Scrivete un breve articolo (lunghezza 2.000 battute) corredato da belle foto (3 o 4) che raccontano, in maniera significativa, la vostra esperienza. Poi, inviate il tutto alla nostra redazione entro la mattinata del martedì ([email protected]).

Pag. 11© RIPRoDUZIonE RISERVATA

raccontaci il tuo campo scuola

Il tribunale rischia

la soppressione

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Graziella Bui Il saluto

affettuosodella città

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Mostra sulla vita di Gesù attraverso

i santini

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casa Moscati da 20 annisfida l’aids

Gli oPeratori del ceiS PeSaro deunciano il riScHio «riMoZione» del teMa HiV

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Chiesa e Mondo8 luglio 20122

Aut. n. 83/85 Trib. di PesaroIL NUOVO AMICO RISPETTA L’AMBIENTE. STAMPIAMO SOLO SU CARTA RICICLATA.

REDAZIONE CENTRALE:Raffaele Mazzoli – Direttore - Ernesto Preziosi - Direttore ResponsabileRoberto Mazzoli - Caporedatt. CentraleGastone Mosci – Incaricato dei rapporti con la Regione MarcheVia del Seminario, 4 - 61121 PESARO (PU) - Tel. 0721/64052 Fax 0721/69453e-mail: [email protected]

Redazione di Pesaro: Via del Seminario, 4 - 61121 PESARO (PU) Tel. 0721/64052 - Fax 0721/69453e-mail: [email protected] Alvaro Coli – Responsabile diocesano.

Redazione di Fano: Via Roma 118 - 61032 FANO (PU) - Tel. 0721/802742 (dir.) - 803737 - Fax 0721/825595e-mail: [email protected] Giacomo Ruggeri – Responsabile diocesano.

Redazione di Urbino: Via BeatoMainardo, 4 - 61029 URBINO (PU)Tel. e Fax 0722/378395e-mail: [email protected]. Giancarlo Di Ludovico – Responsabile diocesano

EDITORE: Cooperativa Comunicare - Via del Seminario, 4 - 61121 PESARO (PU). Tel. 0721/64052 - Fax 0721/69453.Amministratore Unico: Marco Farina Presidente Cooperativa Comunicare

STAMPA: Galeati Industrie Grafiche/ImolaGRAFICA: arti grafiche pesaresi srl/pesaroLa testata “Il Nuovo Amico” fruisce dei contributi Statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n. 250.PUBBLICITà Uffici della Redazionecentrale 0721/64052 e Paolo MorsianiL’Impresa Editrice COMUNICARE risulta iscritta al Registro delle imprese di PESARO presso la Camera di commercio al n. 98100

Questo settimanaleè iscritto alla FISCFederazione ItalianaSettimanali Cattolici

ed è associatoall’USPIUnione StampaPeriodica Italiana

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Questo numero è stato chiuso in redazionemercoledì 4 luglo 2012 alle ore 22 e stampato alle ore 6 di giovedì 5 luglio

CALENDARIO 8 luglioS. Vittorino eremita

La vita di San Vitto-rino è strettamente legata a quella del

fratello San Severino. Come lui, infatti, per es-sere perfetto seguì l’in-vito di Cristo e vendette tutto ciò che possedeva per distribuire il ricavato ai poveri.Per darsi completa-mente a Dio ed isolarsi maggiormente dal mon-do, lasciò dopo qualche anno il fratello e si rifu-giò alle grotte di Sant’Eu-stachio, dove poi sorgerà un eremo benedettino, quindi sui monti di Pio-raco (MC).Vittima di forti tentazio-ni, si impose una dura e dolorosa penitenza: fece penzolare il suo corpo ad un albero con le mani strette fra due rami fin-ché il fratello non andò a liberarlo.Quando morì, nel 538, gli abitanti di Pioraco raccolsero con grande venerazione le sue spo-glie, gli dedicarono la loro chiesa e lo elessero a patrono della loro cit-tà. La sua immagine che fregiava lo stemma di quel comune, nel 1878 venne sostituita da un gambero rampante.

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XIV domenica del tempo ordi-nario - Anno BLETTURE: Ez 2,2-5; Sal 122; 2Cor 12,7-10; Mc 6,1-6 hi è Gesù? Se lo chie- dono i suoi compae- sani, che lo hanno vi- sto crescere; egli è stato in paese, Naza- ret, fino a trent’anni. Era uno di loro. Il vange-lo ci mostra un aspetto dell’incarna-zione del Figlio di Dio che si è fatto totalmente uomo, tanto che di lui si conoscono i legami di parentela e il

lavoro: “Non è costui il falegname?”. Ora Gesù, dopo aver iniziato la sua predicazione nei paesi attorno al lago di Tiberiade, torna fra la sua gente; ma si sente circondato da diffidenza e incredulità e dice la famosa frase: “Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua”. In queste parole possiamo intravedere anche il cammino di fede di Maria che ha dovuto continuare ad aprire il suo cuore intorno a tutto ciò che riguardava Gesù, così come faceva ormai fin dalla nascita di lui: “Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore” (Lc

2,19). Ma fra i parenti e i compaesa-ni, s’era instaurata molta curiosità nei confronti di Gesù, e quando di sabato lo sentono parlare nella sinagoga, si meravigliano e si scandalizzano: in-vece di sentirsi indirizzati in una fede più forte, trovano in Gesù motivo di discussione e di divisioneCosa dice a noi il Signore? La no-stra fede spesso è fatta di abitudine, secondo schemi tradizionali ripetuti da sempre. I compaesani di Gesù non sopportavano di vedere in lui qual-cosa che andasse oltre la conoscenza che di lui avevano avuto per trenta anni. Anche noi spesso non riusciamo

ad andare oltre al “si è fatto sempre così”. Ci viene chiesta una conversio-ne, una disponibilità allo Spirito, che spesso si manifesta in realtà e persone che ai nostri occhi risultano povere e insignificanti. Non dobbiamo dimen-ticare che la legge di Dio è quella di manifestarsi nella debolezza (seconda lettura).Cosa diciamo noi al Signore? La fede è un atteggiamento umile espres-so con le parole del salmo: “A te alzo i miei occhi”.

Giovanni Tani, Arcivescovodi Urbino-Urbania -S. Angelo in Vado

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La ParoLa di dio Il cammino di conversione nell’umiltà

“La tradizione cristiana da sempre considera san Pietro e san Paolo inseparabili: in effetti,

insieme, essi rappresentano tutto il Vangelo di Cristo”. Lo ha detto Benedetto XVI, nella basilica di san Pietro, durante la messa per la solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo, principali patro-ni della Chiesa di Roma, in cui c’è stata l’imposizione del pallio ai nuovi 44 metropoliti. Presenti alla celebrazione anche una dele-gazione del patriarcato ecumeni-co di Costantinopoli, inviata da Bartolomeo I, e “The Choir of We-stminster Abbey”, che ha animato la liturgia assieme al Coro della Cappella Sistina. A Roma, ha precisato il Papa, “il loro legame come fratelli nella fede ha acquistato un significato par-ticolare”. Infatti, “la comunità cri-stiana di questa Città li considerò come una specie di contraltare dei mitici Romolo e Remo, la coppia di fratelli a cui si faceva risalire la fon-dazione di Roma”. Si potrebbe pen-sare anche “a un altro parallelismo oppositivo, sempre sul tema della fratellanza: mentre, cioè, la prima coppia biblica di fratelli ci mostra l’effetto del peccato, per cui Caino uccide Abele, Pietro e Paolo hanno realizzato un modo nuovo di essere fratelli, vissuto secondo il Vangelo. Solo la sequela di Gesù conduce alla nuova fraternità.”.Commentando il brano del Vangelo di san Matteo, nel quale Pietro riconosce Gesù

come Messia e Figlio di Dio, ma anche il passo nel quale l’Apostolo reagisce “a partire da ‘carne e san-gue’” all’annuncio della passione di Cristo, il Pontefice ha sottolineato: “Appare qui evidente la tensione che esiste tra il dono che proviene dal Signore e le capacità umane; e in questa scena tra Gesù e Simon Pietro vediamo in qualche modo anticipato il dramma della storia dello stesso papato, caratterizzata proprio dalla compresenza di que-sti due elementi: da una parte, gra-zie alla luce e alla forza che vengo-no dall’alto, il papato costituisce il fondamento della Chiesa pellegrina nel tempo; dall’altra, lungo i secoli emerge anche la debolezza degli uomini, che solo l’apertura all’azio-ne di Dio può trasformare”. Parlan-do del simbolo delle chiavi nella mano di Pietro, nella statua davanti alla basilica vaticana, il Santo Padre ha precisato che anche questo “ci aiuta a comprendere la promessa fatta a Pietro: a lui, in quanto fede-le amministratore del messaggio di Cristo, spetta di aprire la porta del Regno dei Cieli, e di giudicare se accogliere o respingere”. In realtà, “appare chiaramente che l’autorità di sciogliere e di legare consiste nel

potere di rimettere i peccati. E que-sta grazia, che toglie energia alle forze del caos e del male, è nel cuo-re del ministero della Chiesa”. Essa “non è una comunità di perfetti, ma di peccatori che si debbono ricono-scere bisognosi dell’amore di Dio, bisognosi di essere purificati attra-verso la Croce di Gesù Cristo”. La buona battaglia. La tradizione ico-nografica “raffigura san Paolo con la spada”, immagine che “si riferisce a tutta la sua missione di evangeliz-

zatore”. Infatti, sentendo avvicinar-si la morte, scrive a Timoteo: “Ho combattuto la buona battaglia”, non di un condottiero, ma “quella di un annunciatore della Parola di Dio, fedele a Cristo e alla sua Chiesa, a cui ha dato tutto se stesso”. Proprio per questo “il Signore gli ha dona-to la corona di gloria e lo ha posto, insieme con Pietro, quale colonna nell’edificio spirituale della Chiesa”.

Agenzia Sir© RIPRODUZIONE RISERVATA

LE PAROLE DEL PAPA NELLA SOLENNITÀ DEI SANTI PIETRO E PAOLO

Fratelli nella fede

Il Papa a Loreto il 4 ottobre“Così come papa Roncalli venne per affidare alla Madonna il Concilio che si sarebbe aper-

to da lì a poco, papa Benedetto XVI verrà per affidare all’intercessione della Vergine Maria i lavori del Sinodo dei Vescovi e l’Anno della Fede”. È l’annuncio ufficiale che

l’arcivescovo di Loreto, mons. Giovanni Tonucci, ha dato venerdì pomeriggio (29 giugno)della visita che il pontefice compirà nella città lauretana il prossimo 4 ottobre, giorno della festa di San Francesco. Il pontefice rinnoverà il famoso viaggio di papa Giovanni XXIII che per la prima volta, dopo 105 anni uscì da Roma, inaugurando una nuova stagione e un nuovo stile dei successori di Pietro. Papa Roncalli andò in treno ad Assisi e Loreto e il suo fu un viaggio interminabile, quasi un pellegrinaggio, con il papa al finestrino, per 600 chilometri a benedire le folle e a fare sosta in tutte le città toccate lungo il percorso. Benedetto XVI è stato già a Loreto in occasione dell’Agorà dei giovani nel 2007, ma questa visita ha un altro significato. “Siamo così emozionati, contentissimi – dice mons. Tonucci intervistato da Simona Mengascini per il Sir - ma dobbiamo anche atterrare, al momento siamo a mezz’aria”.

Page 3: Il Nuovo Amico n. 25 del 8 luglio 2012

Primo Piano 8 luglio 2012 3amicoil nuovo• •

Buone notizie dunque sembrano finalmente arrivate dal consiglio europeo che ha chiuso il primo seme-stre 2012. Sotto la spinta di una emergenza ormai

strutturale, si sono cominciate a prendere delle decisioni che dovrebbero portare a coordinare e mettere in sicu-rezza le politiche in Eurolandia a proposito del sistema bancario e del debito pubblico. Che tuttavia il risultato del Consiglio possa essere suscettibile di diverse letture dimostra da un lato il grande entusiasmo nelle dichia-razioni pubbliche in Italia, con largo riferimento alla metafora calcistica, dall’altro le non piccole polemiche e tensioni in Germania, ove una fetta consistente dell’opi-nione pubblica ritiene di non dovere pagare per l’alle-gria latina. In realtà i dettagli applicativi delle decisioni dei capi di stato e di governo, che sono fondamentali, sa-ranno messi a punto nei prossimi giorni: quel che conta era un messaggio politico. E questo sembra arrivato.Ma non può bastare, non tanto sul piano appunto econo-

mico-finanziario, quanto proprio su quello politico. L’Unione insomma sta entrando in una nuova fase, di cui possiamo cominciare ad intravedere i contorni, o piut-tosto le sfide. Finita la stagione pre-muro, finita quella dell’allargamento quantitativo, finita la prima fase, ot-timistica e un po’ spensierata, dell’Euro, siamo ora alla necessità di disegnare politiche concrete di integrazione e di controllo: è la seconda stagione dell’Euro, quella che presuppone un di più di politica, dunque di leadership e di “visione”, come si dice sempre più spesso, segno che appunto di disegni lungimiranti e responsabili si avver-te la mancanza. D’altro canto è proprio la partita della moneta unica che diventa anche uno dei modi perché l’Europa possa giocare un ruolo nei nuovi equilibri mon-diali. I mercati d’altra parte, come si dice con un’altra espressione sintetica ed equivoca, quasi si potessero materializzare nel loro potere indeterminato, hanno bisogno di una valida interlocuzione politica. In questo

senso sembra che i segnali siano positivi. Ma bisogna corroborarli. Allora è fondamentale continuare a lavora-re sulla direttrice stati-Unione. Il ruolo sempre più strin-gente dell’Unione – e, per quanto riguarda in particolare eurolandia della Banca centrale europea – deve essere accompagnato da una sempre maggiore responsabiliz-zazione dei singoli Stati, e dunque delle loro leadership, o, come si dice con un’espressione tutta italiana, delle loro classi dirigenti. Gli Stati sono ancora necessari, ma devono funzionare bene, devono sapere svolgere una funzione virtuosa di incentivo positivo. Tanto nelle po-litiche di rigore, che in quelle, che il consiglio europeo di giugno sembra avere finalmente inaugurato, di cresci-ta e di sviluppo. Qualcosa si sta vedendo, sulla spinta e di fronte all’urgere delle emergenze. Ma c’è veramente molto, molto da fare, anche qui, in Italia.

Francesco Bonini©riproduzione riservata

Consiglio europeo tra crescita e rigore

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L’Istat notifica nella sua rilevazione mensile di maggio 2012 che la di-soccupazione giovanile

arriva al 36,2%. Un tasso di disoc-cupazione a trenta giorni così alto, tra i quindici-ventiquattrenni, non si era mai visto.Già gli esperti commentano della carenza forma-tiva soprattutto nell’incapacità di connettere sistema d’istruzione e sistema aziendale, una peculiarità italiana.Altri parleranno di scar-sa accessibilità del lavoro. Altri di scarsa disponibilità dei giovani a impegnarsi. Forse ognuna del-le dichiarazioni svela un tratto di realtà. Elsa Fornero, ministro del Lavoro, è stata criticata perché, poco tempo fa, dichiarava che il lavoro non è un diritto, si deve guadagnare, sudando. L’afferma-zione sarà anche stata fuori dalla cornice dei principi costituziona-li, forse (a me hanno insegnato a inserire un’informazione nel con-testo per comprenderla). Sicura-mente anche qui c’è un tratto che coglie la realtà, molto più scomo-do degli altri; così da diventare più scandaloso degli altri. L’Italia non garantisce un lavoro. Sono troppi i cittadini a spasso. E sono trop-pi i cittadini che non hanno un lavoro dignitoso. Non si tratta di discutere sui contratti, che sono essenziali, ma sulle opportunità che un sistema concede. Queste opportunità sono estremamente povere, soprattutto per i giovani. Non è corretto nascondersi die-tro le analisi statistiche, che par-lano di precari, di scoraggiati, di inoccupati. Conosco ragazzi che studiano di giorno e cercano di

guadagnare qualcosa di notte, o viceversa, con lavoretti provviso-ri, rimediati, senza futuro e molto spesso senza contratto.Sono stanco di sentire genera-

lizzazioni sulla generazione di sfaticati o di mammoni. È vero, esistono e saranno pure una per-centuale rilevante. Tuttavia, sono sempre meno di quelli che stu-

diano, di quelli che lavorano o almeno ci provano e di quelli che cercano un’occupazione. Sono questi che fanno la storia di un Paese. Vorrei vedere negli occhi

di quei giovani che ogni giorno faticano, due volte quanto faticavo io alla loro età, la speranza di un futu-ro migliore. Invece vedo in loro solo stanchezza e forse qualche volta indignazio-ne, perché con il proprio guadagno non si acquista nemmeno autonomia nelle spese. Noi non riusciamo a garantire questa speranza. Se il lavoro fosse un diritto, i giovani potrebbero inizia-re a immaginarci sopra un percorso di vita personale, valutare concretamente le proprie aspirazioni e i pro-pri desideri. Abbiamo lega-to il lavoro al posto fisso, ma non riusciamo più a legare il posto all’utilità, che non significa solamente profit-to, ma anche crescita della società e delle persone che ne fanno parte. Se il lavoro fosse un diritto, dovrebbe giustificarsi nella sua capa-cità di operare per il bene comune oltre che per il so-stentamento privato. Invece siamo fermi a lavori sterili.

Allora, se non troviamo senso al nostro lavoro, il lavoro perde la sua potenzialità di diritto.

Andrea Casavecchia©riproduzione riservata

Non è andata. Ci siamo fermati all’ultimo atto, davanti a una Spagna che proprio al-l’epilogo ha mostrato tutta la classe della

sua formidabile orchestra di palleggiatori. Non è andata. Ma è stata, comunque, Grand’Italia a que-sti Europei: alzi la mano chi si aspettava una ca-valcata così entusiasmante dopo una stagione che ci ha lasciato cicatrici profonde, dentro e fuori dal campo. Al di là dell’esito della finale, infatti, que-sto Europeo ci ha restituito l’Italia migliore, quella che nei momenti più critici riesce a ricompattarsi, a fare davvero gruppo, e non solo sul campo.Prandelli è stato bravissimo a compattare i suoi ragazzi, a renderli partecipi di un qualcosa che andava oltre la mission calcistica, a far vibrare le corde giuste, all’unisono con quello che era stato il compito che il presidente Napolitano, sempre vici-nissimo in questi giorni agli azzurri con stimoli e messaggi, aveva loro affidato. In uno dei momen-ti più critici della recente storia del nostro Paese, ancora una volta gli azzurri hanno rappresentato un motivo di riscatto, senza che però questo de-

bordasse in messaggi sopra le righe.Onore, comunque, alla Spagna, che aggiunge ai trionfi dell’Europeo 2008 e del Mondiale 2010 an-che questo alloro continentale di Polonia-Ucrania 2012. Resta la squadra più attrezzata per i Mon-diali 2014 in Brasile, con giocatori che si trovano a memoria e che è riuscita a esorcizzare gli scric-chiolii preoccupanti stagionali dei suoi club, con le dolorose eliminazioni in Champions di Real e Barcellona. È stata, comunque, per noi una caval-cata entusiasmante, con le piazze accaldate ancora gremite da tifosi in festa, nonostante una crisi ter-ribile che mai si è fatta sentire come adesso: ora speriamo che queste emozioni non costituiscano l’alibi per un colpo di spugna su uno scandalo, quello delle scommesse, che pesa ancora come un macigno sulla reputazione del nostro pallone. Se davvero l’Italia vuole ripartire con uno spirito nuovo da questi Europei, ne tenga conto: senza fare sconti a nessuno.

Leo Gabbi©riproduzione riservata

EURO 2012

Comunque grand’Italia

LA SPERANZA TRADITA DIETRO I DATI RESI NOTI DALL’ISTAT

Giovani e lavoro

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8 luglio 20124 Socio culturale amicoil nuovo• •

Non c’è bisogno di molte altre analisi per dire che l’Europa è ancora in un momento difficile e

la “casa comune” è ancora sottoposta a scosse non solo economiche e finanzia-rie.Le fondamenta resistono, la tenuta di un pensiero politico, che ha attraver-sato sei decenni senza gravi ferite, con-sente di reagire con maturità al pessi-mismo e alla tentazione della resa. Ci sono livelli di responsabilità, nazionali ed europei, che, pur non rinunciando a valutazioni critiche, non si lasciano andare a dichiarazioni di fine percorso. Ci sono, nonostante tutto, ancora idee e scelte che alimentano un progetto e tengono aperto un cantiere.A impedire che il filo europeo si spezzi è una storia che, seppur breve, è ricca di pensieri, di fatti e di risultati. C’è una speranza che, lungi dall’essere fuga dalla realtà e rifugio nell’utopia, si è tradotta e ancora si può tradurre in capacità di leggere e interpretare i se-gni dei tempi; è stata e rimane preoc-cupazione operosa per un futuro da costruire con le nuove generazioni e per le nuove generazioni.Su questa strada è stata ed è la Chiesa cattolica in Europa che, dal 29 giugno al 2 luglio, a Edimburgo (Scozia) ha visto riuniti, per l’annuale appunta-mento, i segretari generali delle Confe-renze episcopali europee. È stato il 40° incontro promosso dal Ccee, il Consi-glio delle Conferenze episcopali euro-pee: quarant’anni con il sapore della memoria, dell’impegno e del progetto. Nel soffermarsi sulla nuova evangeliz-zazione e sull’Anno della fede, questa Chiesa ha detto che il suo stare con amore nella storia europea ha oggi un supplemento di motivazioni e una rin-novata prossimità, perché non sfugge il rischio dell’impoverimento e dell’incer-tezza. Una prossimità che da sempre ha le radici nel primato di Dio da cui discende il primato dell’uomo ma che oggi occorre comunicare con più forza. La voce di questa Chiesa attraversa i Paesi e le Istituzioni d’Europa: inter-roga e, soprattutto, indica alla società e alla politica le direzioni da prendere perché, nel pieno rispetto delle diverse e autonome responsabilità, si costrui-sca insieme il bene comune. Una meta raggiungibile solo percorrendo la stra-da della verità sull’uomo, sulla vita, sulla famiglia, sulla libertà religiosa, sulla libertà di educazione. In questa prossimità pensante e operosa, s’inseri-sce il dialogo della fede con la ragione per rendere fertile anche lo spesso arido terreno politico: il deserto può fiorire. Si comprende, allora, la grande fidu-cia riposta nel laicato cattolico, perché motivi e realizzi una nuova presenza politica nella realtà europea e restitui-sca all’impegno politico il significato più alto, quello che viene dal Concilio: un’alta ed esigente forma di carità an-che per l’Europa.Non sono, dunque, lo scoraggiamento e la stanchezza le risposte dei cristiani a una innegabile complessità. Questo tempo difficile è un tempo favorevo-le a fronte dei non pochi tentativi di spingere la fede ai margini dello spazio pubblico. Anche in questo caso la rispo-sta non può essere solo una legittima denuncia ma il recupero di un motivo in più per una presenza di “eccellenza” culturale, politica ed etica.

Paolo Bustaffa - Edimurgo©riproduzione riservata

I VESCOVI PER L’EUROPA

Una rinnovata prossimità

NUOVA INTESA TRA CHIESA E STATO

L’ora di religionenel cuore della scuola Una nuova intesa, anzi

due, sull’insegnamento della religione cattolica (Irc). Il 28 giugno, le han-

no firmate, come previsto dalle procedure di derivazione concor-dataria, il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, e il presiden-te della Conferenza episcopale ita-liana, cardinale Angelo Bagnasco. I due testi riguardano questioni differenti ma ugualmente impor-tanti. Il primo, una vera modifica dell’Intesa Cei-Mpi del 1985, se-guita al “Nuovo concordato” del 1984, aggiorna i profili di qualifi-cazione professionale dei docenti di religione. Una modifica che si è resa necessaria negli ultimi anni per armonizzare il percorso formativo richiesto agli Idr con quanto previsto, oggi, per l’inse-gnamento nelle scuole italiane. La logica di fondo, già ben presente nel 1984 e 1985, è quella di garan-tire docenti preparati, veri profes-sionisti della scuola, che possano operare con competenza e qualità all’interno dell’istituzione pubbli-ca. È, questo, un portato proprio del Nuovo Concordato, che a suo tempo, ridefinì l’insegnamento cattolico in senso propriamente scolastico e permise di indicare titoli di studio precisi per i docenti. Una logica che è proseguita fino al ricono-scimento del ruolo giuridico dei docenti di religione: professionisti della scuola, come i colleghi delle altre materie. Una logica, anco-ra, che sostiene il capillare e continuo impe-gno di formazione in servizio organizzato sia a livello nazionale, sia locale, per gli Idr. Ora i titoli di accesso alla professione (si partirà del 2017) sono aggiornati ai cambiamenti avvenuti nei percorsi formativi universitari e in linea con le nuove istruzioni sugli Istituti superiori di scienze religiose.La seconda intesa appena firmata riguarda, invece, le nuove indicazioni per l’insegna-mento della religione cattolica nel secondo ciclo, sulla base dei rinnovati documenti che il Miur ha elaborato in un quadro di riforma

dell’intero sistema educativo d’istruzione e formazione. Sono, attesissimi, i “nuovi pro-grammi” per le scuole superiori che in questi anni hanno sofferto un periodo di “vacan-za” dovuto anche al continuo mutare degli orientamenti circa la riforma scolastica. Il cardinale Bagnasco ha spiegato come le indi-cazioni si sono rese necessarie tenuto conto “del nuovo assetto dei licei, degli istituti tec-nici e degli istituti professionali, nonché dei percorsi d’istruzione e formazione professio-nale”. Per questo le nuove indicazioni sono state differenziate “in modo tale da rispec-chiare al meglio il carattere e l’impostazione culturale di ciascuna tipologia di scuola e del particolare ordinamento dell’istruzione e for-mazione professionale”. Toccherà ora ai docenti mettere alla prova i nuovi testi, esaminandoli con attenzione e traducendo in concreto, nella prassi didatti-ca, quanto proposto dalle indicazioni. Ma-

gari anche suggerendo a loro volta percorsi e strade di rinnovamento. È, questo, peraltro, il dinamismo continuo di una materia scolasti-ca che voglia davvero qualificarsi come tale.E qui sta il nodo di fondo: l’Irc, anche attra-verso questi ultimi passaggi, si conferma attento alla scuola, al suo servizio, come ha ricordato ancora al momento della firma il cardinale Bagnasco. E lo ha sottolineato an-che il ministro Profumo, in un inciso, ricor-dando come anche molti alunni stranieri (in questi anni aumentati in modo esponenziale) scelgano di avvalersi dell’insegnamento cat-tolico. Sono persone di culture diverse, che tuttavia decidono (“circa la metà”) di fre-quentare l’Irc, “confermando – dice il mini-stro – la natura scolastica di questa discipli-na, a prescindere dall’appartenenza religiosa personale”. Davvero non è poco.

Alberto Campoleoni ©riproduzione riservata

PER L’UNESCO È PATRIMONIO DELL’UMANITÀ

La Basilica della NativitàCon una decisione storica l’unesco ha

incluso, il 29 giugno, la Basilica della natività di Betlemme e la via del pel-

legrinaggio tra i siti patrimonio dell’umani-tà. il luogo santo si aggiunge ai 936 nomi dei luoghi da salvaguardare che si trovano in ben 153 paesi diversi, diventando così il primo sito palestinese ad entrare nella lista. La votazione, a scrutinio segreto, è passata con 13 sì, 6 no e 2 astenuti, dando soddi-sfazione all’autorità nazionale palestinese che aveva fatto richiesta di iscrizione, il 18 marzo scorso, inoltrandola come “proce-dura d’urgenza”. La decisione del Comitato per il patrimonio mondiale, di cui fanno parte i rappresentanti di 21 paesi, riunito in questi giorni a san pietroburgo proprio per esaminare 33 candidature alla lista dei siti patrimonio dell’umanità, è stata accol-ta tra gli applausi dalla delegazione pale-stinese. “Questi siti rischiano la distruzione totale a causa dell’occupazione israeliana,

della costruzione del muro di separazione e di tutte quelle misure e sanzioni israelia-ne che hanno soffocato l’identità palesti-nese”, ha sottolineato il delegato dell’anp nabil abu rudeina dopo il voto. di tenore diverso le reazioni israeliane e americane che parlano di decisione “totalmente politi-ca”. in particolare l’ambasciatore degli stati uniti david Killion si è detto “profonda-mente deluso” dal riconoscimento. Questo “luogo è sacro per tutti i cristiani e l’unesco non dovrebbe essere politicizzata”.La posizione delle Chiese. perplessità sul-la richiesta palestinese sono sempre state nutrite dalle tre comunità cristiane che gestiscono il luogo santo, la Custodia fran-cescana, i greco-ortodossi e gli armeni. il custode di terra santa, padre pierbattista pizzaballa, commentando al sir il ricono-scimento ha ricordato come “il presidente palestinese abu Mazen, avesse espresso garanzie che non sarebbero stati toccati i

diritti delle Chiese, i diritti di proprietà e di gestione. speriamo che dai luoghi san-ti restino fuori tutte quelle attività che non hanno nulla a che vedere con il culto”. Forte è, per il religioso, infatti il rischio di strumentalizzazione politica della decisio-ne dell’unesco: “non vogliamo entrare in queste dinamiche” ribadisce con chiarezza il religioso. “La decisione è di prestigio per un luogo santo già considerato un patrimo-nio dell’umanità. ritengo però che da un punto di vista pratico non cambierà molto”.

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8 luglio 2012 5Primo Pianoamicoil nuovo• •

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Paolo De Biagi, viceprefetto vi-cario di Pesaro, è un appassio-nato di pallavolo, sport per il

quale si impegna, a livello giovanile, presso la parrocchia di S.Agostino – la stessa, per combinazione, nella quale è nata la Robursport Pesaro. Presso la parrocchia opera infatti l’associazione Vida Boa. Si tratta di un’espressione usata molto in Brasile, che significa ‘vita felice’. A S.Agostino dagli anni 2000 si sono alternati nu-merosi preti provenienti da quella nazione: uno di questi, padre De-cir, usava spesso quel modo di dire come intercalare, è piaciuto molto a tutti e così lo hanno voluto utilizzare per dare il nome alla squadra. Tor-nando alla Robur, così si è espresso

in merito al suo momento di difficol-tà: “E’ un periodo difficile per tutte le società di vertice cittadine, ma è proprio in frangenti come questo che bisogna serrare i ranghi, onde evitare danni irreversibili, fino al ri-schio di chiusura di sodalizi che poi sarebbe difficile rifondare. Quanto alla Robursport, la sua importanza nasce non solo dal fatto, ovvio, di rappresentare la realtà sportiva cit-tadina più titolata degli ultimi anni (scudetti, Coppe, eccetera), il che ha prodotto innegabili positive ricadute sotto il profilo turistico ed economi-co e, quindi, promozionale per tutto il territorio; alle spalle della prima squadra, infatti, c’è anche tutto un enorme indotto sportivo ed educa-

tivo rappresentato dal foltissimo settore giovanile. E, attenzione: le due componenti non sono separate l’una dall’altra; al contrario, poter contare su una prima squadra di alto livello rappresenta una parte indispensabile di un circuito virtuo-so che si crea nel momento in cui le ragazzine vedono nelle atlete della serie A un modello positivo da se-guire e nel quale identificarsi. Tutto ciò non può svanire: pur in una si-tuazione economica pesante come questa, serve uno sforzo collettivo da parte di istituzioni, imprenditori, appassionati affinchè la Robursport possa continuare la sua attività così importante per la nostra comunità”.

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Le parole del vice Prefetto De Biagi

L’iscrizione al prossimo campionato di serie A1 è stata effettuata e dunque, anche dal punto di vista

meramente burocratico, si può dire che la storia continua e che la dirigenza della Robursport Pesaro non sarà costretta a comunicare alla città l’interruzione di un’atti-vità che, lungo 45 anni di vita, ha portato lustro, successi (tre scu-detti, coppe nazionali ed europee) e, assieme, prodotto un capillare lavoro a favore di un paio di gene-razioni di ragazze, cui la pallavolo ha insegnato prima di tutto a cre-scere assieme secondo sane regole di comportamento. Ma se fosse successo? Una notizia del genere ci avrebbe lasciati indif-ferenti? A noi, assolutamente no. E, di seguito, vi spieghiamo perché. Lo sport, quello vero, praticato e vissuto secondo sani principi, rap-presenta ed incarna valori sociali ed educativi che riguardano l’inte-ra collettività, in particolare quella che abita questo territorio. Tutto ciò rappresenta un patrimonio che la nostra comunità non può per-mettersi di perdere, e a maggior ragione in un momento in cui le difficoltà economiche minano le sicurezze delle famiglie. Una so-cietà sportiva come la Robur offre occasioni formative in grado di far fronte a quella vera e propria ‘emergenza educativa’ di cui si par-la da tempo a proposito dei nostri ragazzi. Quello che può offrire la Robur-sport a chi vorrà sostenerla è una ribalta nazionale per ciò che ri-

guarda la prima squadra, tra le più titolate dell’intera serie A, e, assieme e non meno importante, un inestimabile bacino di affetti-vità, riconoscenza, stima e identi-ficazione per quanto concerne le centinaia di genitori e bambine del settore giovanile.Tutto ciò ha bisogno di ulteriore

appoggio: il primo passo, quello di decidere di continuare l’attività, è stato compiuto, ma il cammino è ancora lungo. Servono altri com-pagni di viaggio da aggiungere a quelli, benemeriti, da sempre al fianco della società pesarese: una società che ha saputo coniugare i successi più prestigiosi con una co-

stante attenzione alla pratica spor-tiva di base, senza perdere mai il contatto con le proprie radici e con la comunità cittadina. Numerose, infatti, sono state in questi anni le iniziative a sfondo sociale cui la Robusport ha partecipato o di cui si è fatta promotrice. Ciò che si sta cercando, insomma, è l’alleanza e

il sostegno delle istituzioni e delle realtà economiche locali, affinché la società possa consolidare e pro-seguire la sua attività (dalla squa-dra di A1 a tutto il settore giovani-le, sino ai gruppi del minivolley) a favore della comunità cittadina.

ro.ma.© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA CITTA’ HA RISCHIATO DI PERDERE UN PATRIMONIO EDUCATIVO UNICO

Robursport: la storia continua ma…

L’affetto di Carolina Costagrande

è stata la prima ad intervenire a favore della sua ex-società, quella che l’ha lanciata nell’iperspa-zio delle più grandi gio-

catrici del nostro tempo. Ca-rolina Costagrande, già stella indiscussa della Scavolini tri-campione d’Italia ed ora della nazionale azzurra, ha manife-stato con queste parole il suo affetto e la sua vicinanza alla società pesarese, non appena ha potuto leggere sui giornali locali le notizie relative alla ricerca di sostegno economico da parte del pre-sidente Giancarlo Sorbini e del suo Cda: “Ho letto delle difficoltà della Robur-sport, e mi auguro si tratti di un momento superabile: ho passato a Pesaro gli anni più belli della mia carriera sportiva, e lì vorrei tornare a chiuderla tra qualche anno. Non potrei quindi nemmeno immaginare di non ritrovare più la Robursport e le persone che, in tutti questi anni, l’hanno portata ad essere una delle squadre più forti ed una delle società modello della nostra serie A. Sono stata a Pesaro cinque anni e ho potuto apprezzare la serietà e la professionalità della dirigenza, che ha saputo creare una squadra di A1 di altissimo livello senza dimenticare l’importanza di un settore giovanile vivo e vitale, con centinaia di ragazzine cariche dell’entusiasmo per le nostre im-prese. Siamo riusciti, tutti insieme, a fare appassionare al volley femminile l’intera città e a riaprire il vecchio palasport riempiendolo di gente. Tutto ciò non può sparire. Chi può, sostenga questa società: la città perderebbe moltissimo se non ci fosse più”.

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8 luglio 20126 Regione PRovincia amicoil nuovo• •

INCONTRO CON I POETI FABIO SERPILLI E IAIA LORENZONI

A Fonte Avellana il Meic sul ConcilioFonte AvellAnA. “A partire dal Concilio: la fede in dialogo con l’uomo contemporaneo” è il tema del Iv Convegno di Spiritualità del Meic Marche e di Ancona, orga-nizzato da Mimmo valenza, nel Monastero di Fonte Avellana dal pomeriggio di venerdì 6 alla mat-tinata di domenica 8 luglio. negli anni passati si è parlato di am-biente e territorio, di situazione sociale delle Marche, di cultura e spiritualità in dialogo con la Set-timana eucaristica nazionale di Ancona, oggi l’attenzione è rivolta alla Chiesa nella limpidezza del Concilio vaticano II a 50 anni dal suo evento e nella complessità at-tuale di fronte alla globalizzazio-ne ed alle culture che cambiano. Come sempre un qualificato stu-diolo di monaci, teologi ed esper-ti d’umanità guida i lavori: don Gianni Giacomelli priore di Fonte Avellana, fra luca Fallica priore della Comunità benedettina di Dumezia, il biblista Romano Pen-na, il teologo Mario Florio, don vinicio Albanesi della Comunità

di Capodarco, il filosofo Giancarlo Galeazzi, la storica Bruna Bocchi-ni Camaiani, il sociologo Massimi-lòiano Colombi, il presidente Meic Carlo Cirotto e gli aderenti al Meic marchigiano. le due serate del convegno ven-gono aperte alla poesia, sempre in tema di spiritualità e di cultura legata al Concilio, ma con questo orizzonte: venerdì 6 alle 21 Iaia lorenzoni interverrà su “la poe-sia del silenzio e della luce”. la lorenzoni, urbinate che vive a Pe-saro, scrive favole in poesia, rac-conta storie di gatti, gioca con il suo micio. “Devo confessare - dice Iaia – che io ho imparato dal mio gatto molte cose, e tra queste a guardare la luna, a credere nelle fate e ad estraniarmi ogni tanto dall’abitudine, oggi molto diffusa, del correre e dell’affannarsi”. Que-sta autrice invisibile e di fascino,

nella sua plaquette, “Parlando e vociando. 12 storie da viciolandia” (2001), propone un mondo di so-gno e di felicità che si rinnova in ogni sua poesia. ogni storia è una canzone che vuole divertire. l’in-contro si articola intorno al suo ultimo libro di poesia, “la casa delle lune” (Argalia 2010), che è il luogo del mistero della vita. l’anconetano Fabio M. Serpil-li propone sabato 7 alle 21 una meditazione poetica su “Dio io nell’eco disperso”. Serpilli propo-ne un itinerario inquieto aperto a vari fronti creativi, in parti-colare in “I luoghi dell’anima” (2002). Scrive anche in dialetto e restituisce il fascino di Ancona, si impegna in letture profonde: un poema dedicato ad Ancona “in-tegrale” con un accento nuovo e antico, erede di Franco Scataglini nella spirale della lingua dorica

ricreata con vigore e con calchi sall’antico dialetto; accanto alla ricerca di un personaggio inte-riore, segreto e affabulatore, che osserva la città e la gente. l’auto-re ricostruisce spazi di creazione, luoghi dell’anima di antica resi-denza e di partecipazioni esisten-ziali forti e di spiritualità radica-ta con l’ambiente. le sue visioni attraversano la storia e la quo-tidianità, i tempi della vita e gli orizzonti della speranza. “tutte le mie raccolte hanno Dio al cen-tro, ma hanno anche fortemente l’uomo e la società”, dice Serpilli. e questo in “Ad aperto silenzio”: “il silenzio di Dio e l’impossibili-tà dell’uomo di rompere questo silenzio”. ecco, infine, l’itinerario agonico rappresentato da una plaquette ancora inedita, intorno alla quale discutere, e pronta per una conversazione di indagine

del postmoderno, “I resti del mi-stero” (2001). l’anno scorso la lettura dell’ora-torio “la profezia del fuoco” di Plinio Acquabona a Fonte Avel-lana è stata accolta con molta attenzione e interpretata con partecipazione da Maria Grazia Maiorino, Fabio M. Serpilli, Alber-to Calavalle e da chi scrive. Man-cava la parte musicale che aveva reso celebre nel 1978 quel poe-metto grazie alla composizione di padre Armando Pierucci nella esecuzione nella Cattedrale di San Ciriaco restaurata. In occasio-ne del decennale della morte di Acquabona, il Festival Adriatico Mediterraneo di Ancona propone la rappresentazione de “la profe-zia del fuoco” il 31 agosto alle ore 20 nella Chiesa di San Domenico a piazza del Papa.

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CONCLUSA L’ATTIVITA’ DELL’UFFICIO SCUOLA REGIONALE

Insegnare religione cattolica nelle Marche

Con il mese di giugno si è conclusa l’attività svol-ta dall’Ufficio Scuola Regionale delle Marche

nell’anno pastorale 2011 - 2012. Un’attività intensa, guidata dal-l’Arcivescovo Piero Coccia e dal dott. Franco Marini, tesa a im-primere un orientamento sempre più unitario al lavoro dei tredici Uffici diocesani presenti nel terri-torio e a rafforzare il rapporto di collaborazione fra i rispettivi di-rettori. L’ultimo incontro (del 25 giugno scorso) si è tenuto, come tutti gli altri, a Loreto, pienamen-te affidato alla protezione e alla intercessione di Maria.Il ricco ordine del giorno riguar-dava principalmente la program-mazione del prossimo anno: la seconda “Giornata regionale dei docenti di religione cattolica” (di classe e specialisti), che si svolge-rà domenica 18 novembre 2012 a Montorso secondo un pro-gramma che verrà comunicato direttamente a tutti gli interessa-ti; i rapporti con le Scuole per gli incarichi e le supplenze dell’anno scolastico 2012-2013; i corsi di aggiornamento. Il dott. Marini ha poi presentato una nuova iniziativa rivolta agli IRC dell’Arcidiocesi di Pesaro e mirata ad una più alta qualifica-zione della loro professionalità: si tratta di una convenzione – da stipularsi tra l’I.S.S.R. “Giovanni Paolo II” e gli Istituti scolastici del territorio – che prevede un’at-tività di tirocinio (circa 20 ore al-

l’anno) per i docenti che vogliano accedere all’esame di idoneità all’insegnamento della religione cattolica.Proprio su questo, e più in gene-rale sui criteri di concessione di tale idoneità, si è aperto un vivace confronto tra i direttori, che han-no esaminato un’ampia casistica di problemi riguardanti le singole diocesi.A dirimere alcune delle questioni affrontate, è intervenuta, solo tre giorni dopo, la Nuova Intesa tra Stato Italiano e CEI (firmata ri-spettivamente dal ministro Fran-cesco Profumo e dal Cardinale Angelo Bagnasco), che ha aggior-nato la normativa dell’85 circa i profili di qualificazione degli in-segnanti (per i quali ora è richie-sta la laurea con possibilità, fino al 2017, di acquisirla per chi non ne fosse in possesso), i program-mi e le modalità di insegnamento, i criteri di scelta dei libri di testo. I nuovi accordi, adeguando lo Sta-tuto degli IRC al quadro rinnova-to della scuola italiana, mirano a

consolidare l’armonioso inseri-mento del docente di religione cattolica nei percorsi formativi della scuola italiana.Non bisogna dimenticare, infatti, come ha ricordato il Papa, quan-to importante sia la presenza del docente di religione nel panora-ma scolastico e culturale italia-no, nonché in seno alla comunità cristiana. “L’insegnamento della religione cattolica favorisce la ri-

flessione sul senso profondo del-l’esistenza, aiutando a ritrovare, al di là delle singole conoscenze, un senso unitario delle cose.All’insegnante di religione cat-tolica, oltre al dovere della com-petenza umana, culturale e di-dattica propria di ogni docente, appartiene la vocazione a lasciar trasparire che quel Dio di cui par-la nelle aule scolastiche costitui-sce il riferimento essenziale del-

la sua vita. Lungi dal costituire un’interferenza o una limitazione della libertà, la sua presenza è un valido esempio di quello spirito positivo di laicità che permette di promuovere una convivenza civile costruttiva, fondata sul ri-spetto reciproco e sul dialogo leale, valori di cui un Paese ha sempre bisogno”.

Paola Campanini© riproduzione riservata

UN SERVIZIO ESSENZIALE PER L’ALTA PROVINCIA

In difesa del tribunale di UrbinoURBINO. Si è svolto nella Sala Udienze del Tribunale di Urbino l’incontro riguardante il possibile decreto del Governo per la sop-pressione delle sedi distaccate dei tribunali e dei cosiddetti “tribunali minori”. La riu-nione era stata convocata dal Sindaco di Urbino e dall’Ordine degli Avvocati, invi-tando il Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, i parlamentari eletti in provincia di Pesaro e Urbino, i consiglieri regionali della medesima aree geografica, i consiglie-ri comunali di Urbino e tutti i sindaci del Circondario del Tribunale di Urbino. Dalla riunione è scaturito un impegno bi-partisan a sostegno della presenza degli Uf-fici Giudiziari. Sono state ribadite le ragioni per le quali la situazione di Urbino si dif-ferenza da altre sedi di Tribunale a rischio di chiusura: Urbino è Co-capoluogo di Pro-vincia, e quindi la legge Delega 148/2011 ne garantisce la permanenza; svolge un ser-vizio fondamentale per le popolazioni delle aree interne della provincia; il Comune di Urbino affronta i costi della manutenzio-ne ordinaria e straordinaria del Palazzo di Giustizia e paga l’affitto allo Stato, quindi una sua chiusura non comporterebbe un ri-

sparmio economico per le casse statali; Ur-bino è sede della Facoltà di Giurisprudenza, con un ruolo importante dal punto di vista della formazione, e quindi la presenza delle due istituzioni in città è motivo di recipro-co vantaggio; sul territorio di competen-za esiste un carcere di Massima Sicurezza con sede a Fossombrone. Davanti a una eventuale chiusura, il Palazzo di Giustizia di Pesaro non sarebbe in grado assorbire il lavoro e la funzionalità della sede distac-cata di Fano e del Tribunale di Urbino. Per i cittadini dell’Alta Provincia Pesaro è una sede molto lontana da raggiungere e quin-di i disagi sarebbero notevolissimi, con un aumento di spese a carico dei cittadini che devono accedere ai servizi della Giustizia. Al termine dell’incontro è stato deciso di formare un gruppo di lavoro, di cui fan-no parte il Sindaco di Urbino, altri sindaci del territorio e rappresentanti dell’Ordine degli Avvocati. Il gruppo si incontrerà per stabilire altre tappe della propria azione in difesa del Tribunale. E’ stata accolta la pro-posta degli Onorevoli Massimo Vannucci e Oriano Giovanelli: non appena ci sarà una proposta di Decreto sulla razionalizzazione dei tribunali, sarà chiesta una audizione alle Commissioni Giustizia di Camera e Senato, e al Consiglio Superiore della Magistratura, per spiegare le particolarità del Tribunale di Urbino.

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Regione PRovincia 8 luglio 2012 7amicoil nuovo• •

Sono tempi in cui è di moda parlar male dell’euro, ma non è questo il nostro caso,

e quando tutti si improvvisano economisti è meglio evitare. Ricordo però che nel 2001, al momento del passaggio dalla lira all’euro, un caffè al bar costava fra le 700 e 900 lire. Tradotto in moneta corrente si può calcolare 40-45 centesimi. La stessa bevanda oggi si acquista, a seconda dei locali a un euro, un euro e dieci. Non intendiamo assolutamente prendercela con i baristi o colle potenze economiche internazionali che hanno manipolato i prezzi; siamo arrabbiati invece con i clienti. Se un barista chiede 1 euro, non ho mai sentito nessuno protestare per l’esosità, anzi ci vergogniamo per essere tirchi e pidocchiosi. Paga e taci. E allora ha ragione il gestore. Il problema è che vogliamo tutti atteggiarci a prodighi benestanti che non hanno alcun problema economico. Al limite rinunciamo al caffè. La scorsa settimana in una serata afosa, mentre passeggiavo con la gentile consorte, in un locale del centro storico, ci è venuto il desiderio di due calici di prosecco. Presi al banco (non al tavolo) e senza salatini o altro, fanno 10 euri tondi. La gentile consorte, mentre pagavo, ha perso tutta la gentilezza, ed io l’ho osservata ammirato mentre “dava vergogna” alla barista e protestava vivacemente. Accidenti, così si deve fare, mai pagare e tacere per ritegno. La prossima volta la ragazzuola per due calici chiederà sempre 10 euro, ma si premurerà di allungare una ciotola di noccioline (per accompagnare la bevanda e dilatare il prezzo). In ogni caso se le venisse in mente un aumento ci penserà due volte. Basta tollerare, ribelliamoci.

Alvaro Coli© RIPRODUZIONE RISERVATA

il peperoncino

Un caffè

Serata dedicata al canottaggio,quella proposta dal Panathlon club di Pesaro, alla presenza di una delle leggende del canottaggio mondiale,

Agostino Abbagnale (foto), che insieme a Carmine e Giuseppe, ha portato l’Italia ai vertici olimpico e mondiale. All’incontro hanno partecipato il presi-dente del Panathlon club di Pesaro Alberto Iaccarino, il ct della nazionale italiana di canottaggio, l’olande-se Josey Brantostop, l’assessore comunale allo sport Enzo Belloni, il responsabile regionale della fede-razione di cannottaggio Fabio Patrignani e il padre Gaetano, fondatore di tante iniziative locali, fra le quali le gare al bacino di Mercatale, Stefano Ottazzi, responsabile nazionale di specialità canottaggio e il giornalista Calai, addetto stampa nazionale della Fe-derazione Canottaggio Italiano. Alberto Iaccarino,ad inizio di serata ha voluto evidenziare, come il Pana-thlon pesarese stia raccogliendo beneficenza per i club di Modena e Ferrara, colpiti dal terremoto e come a settembre verrà svolto un incontro pubblico, al rapporto fra crisi economica e come poter finan-ziare lo sport. Ma la notizia che è stata accolta con grande entusiasmo durante la serata è la proposta

da parte del Coni provinciale di realizzare un bacino a Pesaro, per poter svolgere le gare di canottaggio. Quindi è stata la volta di Agostino Abbagnale, che ha raccontato la sua esperienza prima come atleta ed ora come educatore e responsabile del college di Piediluco, dove usciranno le future promesse azzur-re di canotaggio.

p.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA

AGOSTINO ABBAGNALE OSPITE AL PANATHLON

A Pesaro un bacino per gare di canottaggio

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I Tipi Tosti

Tel. 0721.414723 - Fax 0721.418574Via G. Pepe, 11 - 61100 PESARO

Oggi c’è un modo originale di viaggiare che riscuote un notevole successo: è il cicloturismo, la va-

canza sportiva di chi ama pedalare in luoghi che soddisfano i muscoli e lo spirito. Viaggiare in bicicletta è un modo di conoscere divertendo-si. Noi, amici in bici, coniughiamo magistralmente sport, cultura e spi-ritualità. Un ridente paesaggio colli-nare, nobilitato da un vino che è arte e da paesi inimitabili per cultura e civiltà: questo itinerario, tra i più belli della Toscana, ha come punto di riferimento la città di Firenze, in cui ogni palazzo, ogni statua, ogni strada, ha un preciso significato storico e culturale. Firenze, la città simbolo del Rinascimento, è una preziosa antologia di tutte le arti. Lungo le strade i grandi monumenti dell’architettura, all’interno dei pa-lazzi le famose opere della pittura e della scultura. Guardare, sogna-re, respirare, mangiare cibi poveri e genuini ma soprattutto pedalare, visto che abbiamo voluto la bici-cletta. Per quello che penso, ma è anche un’opinione condivisa, le me-raviglie dell’arte e gli splendori della natura predispongono la mente alla riflessione mistica, alla ricerca della spiritualità. Non so dove i gabbiani abbiano il nido, dove trovino pace. Io son come loro, in perpetuo volo. E’

un segmento poetico di Vincenzo Cardarelli (Gabbiani). Come gli ir-requieti uccelli marini che amano gli spazi infiniti e tagliano il cielo sfio-rando le acque in perpetuo volo, così noi ciclisti amiamo mordere l’asfalto della nostra bella penisola, in un perpetuo mulinare di pedivelle in-fuocate da Caronte. Sotto questo sole

bello pedalare, la gola che chiede da bere, lo stomaco dentro al giornale, c’è un’altra salita da fare. Sono solo canzonette, musica leggera prestata a un ciclismo di sportivi e pellegrini. La città ducale, la Massa Trabaria, Anghiari posizionata sopra uno spe-rone dell’Alta Val Tiberina, La Verna dove S. Francesco d’Assisi ricevette

le stimmate nel 1224, la Gola del Furlo incisa dal torrente Candiglia-no, cinquecento chilometri pedalati da diciotto ciclisti (tredici uomini e cinque donne), un gruppo coeso moralmente, sportivamente, cultu-ralmente e spiritualmente.

Massimo Magi© RIPRODUZIONE RISERVATA

DA PESARO A FIRENZE E LA VERNA IN BICLICETTA

Così coniughiamo sport e spiritualità

IL 15 E IL 19 LUGLIO ALLA CHIESA DI S. MARTINO VESCOVO

Concerti per “Farneto da salvare”

Il 15 e il 29 luglio 2012, alle 17, avranno luogo presso la Chiesa seicentesca di S. Martino Vescovo,

a Farneto di Montelabbate, due con-certi per organo, canto, clarinetto e tromba. Con questi concerti, il Co-mitato “Farneto da salvare” vuole ce-lebrare il secondo anniversario della riapertura della Chiesa, avvenuta il 31 luglio 2010 dopo che per sedici

mesi era stata dichiarata inagibile a causa del terremoto del 6 aprile 2009 (lo stesso che aveva distrutto la città dell’Aquila). La cerimonia di inaugu-razione fu affidata all’arte e alla mae-stria dell’organista Giovanna Franzo-ni e del soprano Francesca Garbi. Per l’occasione, Saul Aisemberg recitò un testo di Lucia Fiori per ricordare la figura di Paride Majone scomparso nell’agosto del 2009, noto come pri-mo difensore civico a Pesaro, non-ché presidente dell’Ente Concerti di Pesaro: a lui è dedicata una targa in memoria, posta ora in questa Chie-sa, per volontà di sua figlia Luisa. La chiesa di San Martino Vescovo cu-stodisce pregevoli dipinti, tra i quali

la Madonna del Rosario, del pesa-rese Pandolfi (1567-1636) e la Ma-donna col Bambino e Santi del Pa-tanazzi (1636-1720). Sul patrimonio artistico della chiesa vedi “Farneto: storia, fede, arte” di Dante e Giulia-no Simoncelli. I concerti del 15 e 29 luglio, vedranno la partecipazione di vari artisti, tra i quali docenti, allie-vi ed ex allievi del Conservatorio G. Rossini di Pesaro. Il 15 luglio si esibi-ranno i soprani Valentina Paolini da Ortona, Karla Carballo da Città del Messico, Martina Seylova da Praga, il tenore cinese Hiliqì, tutti accom-pagnati all’organo da Luisa Maione, con in programma musiche di Ver-di, Tosti, Giordani, Bach, Morandi. Il

concerto del 29 luglio invece vedrà la partecipazione del soprano Aloisa Aisemberg, del maestro Agide Bru-nelli al clarinetto, di suo figlio appe-na quindicenne alla tromba, sempre accompagnati all’organo da Luisa Maione. Saranno eseguite musiche di Bach, Vivaldi, Tartini, Haendel, Morandi, Platti. L’organo fu costrui-to nel 1899 da Luigi Giudici, collo-cato nella Chiesa di Farneto nel 1905 e abilmente restaurato dall’organaro pesarese Luciano Peroni che si rin-grazia per la gentile disponibilità. Un ringraziamento particolare alla signora Loretta custode della Chiesa.

Luisa Majone© RIPRODUZIONE RISERVATA

A TU x TU In occasione della conclusione della stagione spor-tiva facciamo il punto sull’attività dei “Tipi Tosti”, associazione da anni a Pesaro particolarmente at-

tenta a chi soffre di problematiche psichiatriche. Ne parliamo con il mister-allenatore Nicola Vincenzi.Mister ricordiamo gli inizi Dei “Tipi Tosti” Siamo nati nel 2003 con il fine di integrare persone con disagio mentale e aumentare qualitativamente la vita sociale di ogni individuo, attraverso lo sport e le altre attività creative. Lo scopo di questa asso-ciazione è di dare la possibilità ad ogni individuo di potersi esprimere e partecipare ad attività che nor-malmente avrebbero difficoltà a svolgere

Come sei diventato l’allenatore di questo team?Ero stato invitato da un socio a partecipare ad un torneo come giocatore, mi sono divertito così tanto

che ho deciso di proseguire e, tre anni fa mi hanno proposto di allenare la squadra.

La città e il territorio come stanno rispondendo?L’amministrazione comunale e la provincia di Pe-saro e Urbino ci aiutano in maniera sostanziale ed ogni anno abbiamo a disposizione l’Adriatc Arena per l’evento conclusivo della stagione, che coinvol-ge le scuole superiori pesaresi e altre realtà sporti-ve, come il Pesaro Rugby, I Bees (basket) e Offside (calcio). Abbiamo a disposizione la palestra (sempre della stessa struttura) per allenarci durante tutta la stagione agonistica. Inoltre abbiamo il sostegno tec-nico del CSI e dell’ANPIS, partener ai quali siamo associati.

A cura di Sebastiano Ondedei © RIPRODUZIONE RISERVATA

Page 8: Il Nuovo Amico n. 25 del 8 luglio 2012

8 luglio 20128 amicoil nuovo• •

Redazione di Pesaro:Via del Seminario, 4 - 61121 PesaroTel. 0721 64052 - Fax 0721 69453E-mail: [email protected]

17

Al via la rassegnai Vespri d’Organo

a Cristo Re

pagina

musica

L’esperienza degli Oratori dell’Arcidioce-si sfida “Caronte” dopo aver debellato “Scipione”. Ogni giorno centinaia di

bambini, ragazzi e giovani affrontano il cal-do per stare insieme. Perché? Semplicemen-te per il gusto di stare insieme e scoprire quanto sia piacevole accompagnarsi. Ma an-che perché in estate il tempo libero è dilata-to e perché gli oratori sono un sostegno ai genitori impegnati nel lavoro. Il vero motivo che spinge gli Oratori a vincere il caldo ruo-ta attorno alla figura di Gesù morto e risorto il quale offre ‘occhi pasquali’ per guardare ogni persona e coglierla con stupore nella sua interezza. L’Oratorio è dunque Chiesa che ha solleci-tudine materna per i suoi figli più giovani e non come ‘alternativa’, ma come proposta che conduce all’“Altro”. Un ‘calore’ vince il caldo e fa dell’Oratorio un luogo educativo, aggrega, accompagna, sostiene le Famiglie, spinge Animatori ed Educatori a spendersi

nel servizio.

ESPERIENZA DI FEDE ECCLESIALE L’Arcidiocesi di Pesaro conta oggi 23 Orato-ri, alcuni ancora in forma sperimentale ma tutti preparati e sostenuti dalla formazione curata dall’Ufficio Pastorale Oratori ‘in rete’ mediante il coordinamento del Consiglio Diocesano Oratori. Sono uniti dall’esperien-za personale di e con Gesù “il Pedagogo” che si fa sentire conferma e sostegno nella persona dell’Arcivescovo Piero Coccia che da sempre ha intuito il loro valore educativo e li ha proposti come via educativa e forma di pastorale integrata della Chiesa pesarese. “Si proceda”, dice talvolta l’Arcivescovo. Sì. L’Oratorio vuole essere un favore educativo, un piacere da offrire per camminare sulla

“Via” che è Gesù per ‘cedere’ di fronte a Lui, alla sua Parola e sentirsi risollevati, per ince-dere nell’amore del Signore. Prima di essere rilevanza sociale, ogni Oratorio è esperienza di fede ecclesiale.

EDUCATORI MOTIVATIUna parola va spesa per i tantissimi (450) Animatori ed Educatori dell’Arcidiocesi che offrono il loro prezioso servizio. Adulti, gio-vani e giovanissimi. Molti di loro sono cre-sciuti negli anni precedenti in Oratorio e ora si rendono utili proprio nel luogo in cui si sono formati. Luogo dei valori e in cui si possono esprimere al meglio. Luogo della fantasia e della creatività offerte nello stile dell’animazione. Luogo in cui si impara lo ‘stile di vita’ dell’Animatore e dell’Educatore.

Vederli motivati, sorridenti anche nella fati-ca, attenti a tutti, pronti a non far scende-re il tono del sano divertimento, davvero li rende ammirevoli. E vivono una sfida, quel-la del mettersi in gioco fino in fondo e con tutto se stessi in modo serio e onesto. An-che quando sentono dirsi che i giovani sono deboli o bamboccioni. Li vedi arrivare in Oratorio molti col braccio infilato nel casco, profumati della doccia mattutina, forse un po’ assonnati, pronti a sorridere ai bambini che corrono loro incontro per il buongiorno. Li vedi operare senza calcolare la fatica; li vedi andare a casa dopo una mattinata pie-na, meno profumati dell’arrivo, con passo più lento, sorridenti nei saluti, soddisfatti per l’operato. Per tutti loro è il ‘grazie’ degli Oratori, la seria formazione permanente, la preghiera.

Don Giuseppe FabbriniUfficio Pastorale Oratori

© RIPRODUZIONE RISERVATA

sONO 23 LE sTRuTTuRE DiOcEsaNE iN RETE

E gli Oratori sfidano “caronte”

Concerto di canti marianiNumerosi canti

mariani, di an-tica tradizione,

sono testimonianza della fede del popolo che nei momenti di gioia e dolore ricor-re a Maria, la Madre Celeste, per richiede-re aiuto e protezione. Questi canti, pur nel trascorrere del tempo, trasmettono ancora in-tatte grandi e profonde emozioni. I canti popo-lari, insieme con alcuni brani gregoriani, costituiscono il programma dell’ Omaggio Mariano che il coro S. Maria delle Grazie vuole offrire ai fedeli in occasione della festa della Beata Vergine del Carmine. Il concerto è fissato per giovedì 12 luglio, alle ore 21, presso l’omonima chiesa del Bor-go. La serata musicale vedrà come protagonisti, oltre alla Corale diretta da p. Roseto Maria Saccà (O.S.M.), Luca Grandicelli e Walter Stafoggia al-l’organo e Brunella Radi al flauto. Dopo la partecipazione alla Rassegna di Cori e Canti per la Liturgia che si è recentemente svolta in Cattedrale, il coro Santa Maria delle Grazie continua la sua attività estiva perché at-traverso il canto e la musica, si elevi la lode a Dio e alla Vergine Maria.

+ Piero Coccia Arcivescovo di Pesaro© RIPRODUZIONE RISERVATA

Novena e solennità della Beata Vergine del carmine Dal 7 a 15 luglio tutte le sere: ore 18 S. Rosario, ore

18.30 S. Messa. Domenica 8 luglio: ore 18 S. Rosario, ore 18.30 S. Messa e “Consegna degli Scapolari”. Gio-

vedì 12 luglio: ore 21 “Omaggio Mariano” coro S. Maria dei Servi di Pesaro.FESTA DOMENICA 15 LUGLIOOre 7.30 Lodi Mattutine. S.S. Messe ore 8/9.30/11/18.30. Alle ore 11 la Solenne S. Messa celebrata dal Rettore don Giusep-pe Scarpetti. Alle ore 12 Supplica alla B. V. Del Carmine per le anime del Purgatorio. Ore 18.30 S Messa presieduta dal Rettore e alle re 2 la Solenne processione per le vie: borgo-Corso, Mazzini, Severini, Mentana, Mammolabella, Belvedere, Corso. Ore 23 Spettacolo pirotecnico presso il Ponte vecchio.SOLENNITA’ LUNEDI’ 16 LUGLIOS.S. Messe ore 8/9.30/11/18.30. Lodi mattutine alle ore 7.30 e alle ore 12 Supplica alla B. V. Del Carmine per le anime del Purgatorio. Il 16 luglio è possibile ottenere l’indulgenza ple-naria alle consuete condizioni. Parteciperanno alla processione le Confraternite del SS.mo Sa-cramento e della B.V. delle Grazie di Montegiberto (Fermo). Si invitano i fedeli ad illuminare e addobbare le case al passaggio della processione.

L’aRciVEscOVO OsPiTE Di cONFiNDusTRia PEsaRO-uRBiNO

“Etica dell’impresa”Lectio di mons. coccia

I dati forniti dalla Confindustria sulla situazione del mercato del lavoro nella realtà marchigiana

– e quindi anche nella provincia di Pesaro-Urbino – sono veramente preoccupanti: nel settore dell’in-dustria manifatturiera la produ-zione è diminuita del 14% rispetto allo scorso anno; del 15% è sceso il settore dell’edilizia (dove dal 2008 ad oggi ben 191 aziende sono ve-nute meno); sono aumentate la disoccupazione e la messa in cassa integrazione, con costi gravosi per tutta la collettività e conseguente calo dei consumi.Una crisi così pesante sembrereb-be richiedere, per essere analizzata e curata, riflessioni e proposte di natura esclusivamente politica ed economica. “Stranamente” invece il Presidente degli imprenditori edili pesaresi, Gianfranco Santilli, ha voluto pro-muovere – lo scorso 26 giugno – un incontro in cui si parlasse di “etica dell’impresa”, invitando come relatore l’Arcivescovo Piero Coc-cia.La cosa, in realtà, non è affatto strana: la gravità dell’attuale situa-zione, infatti, esige una conver-genza di forze diverse su obiettivi comuni; e inoltre, dove esiste una patologia, occorre una terapia che intervenga non tanto sui sintomi quanto sulla causa prima del male.

CRISI ANTROPOLOGICAE la causa prima della crisi che

stiamo attraversando, ha detto mons. Coccia, riguarda l’uomo (Benedetto XVI, Caritas in Veri-tate n. 75): riguarda il crescente impoverimento di scopi e di ideali (Paul Ricoeur), il diffuso squilibrio tra le componenti fondamentali della persona (ragione, sentimento, eticità) e soprattutto la pluralità di interpretazioni che vengono date su ciascuna di esse e sulle questio-ni fondamentali del vivere (Charles Taylor).

Questa pluralità, che spesso oggi viene celebrata come “ricchezza” in sé, sta mostrando invece tanti ri-svolti negativi: confusione, disper-sione, relativismo, frantumazione del tessuto sociale; rischio sempre più evidente di una deriva sogget-tivistica, per cui ognuno tende a chiudersi nella rivendicazione dei propri diritti individuali perdendo di vista l’orizzonte del bene comu-ne.Ma in che senso questa crisi “an-

tropologica” ha un riflesso anche sulla crisi economica? Nel senso, ha spiegato l’Arcivescovo, che il ca-pitale più importante di cui le im-prese hanno bisogno è proprio il capitale “umano”, fatto di persone motivate, costruttive, aperte agli altri, appassionate al lavoro, re-sponsabili, dotate di “moralità”.Senza un’umanità di questo tipo, i capitali finanziari, le riforme del la-voro, le nuove regole della politica risulteranno insufficienti per una vera e stabile ripresa dell’economia.Bisogna quindi ripartire dalla per-sona.

EDUCARE LE COSCIENZE Bisogna, in primo luogo, educare le “coscienze” a desiderare il bene comune; a riconoscere che la plu-ralità di opinioni oggi esistente può essere una ricchezza solo a una condizione: che non venga meno l’impegno a ricercare un bene ve-ramente condiviso e a costruire intorno ad esso un tessuto sociale unitario.Occorre pertanto creare una “cul-tura” in cui il bene comune non sia

interpretato come la somma dei beni individuali (il che acuirebbe le conflittualità tra i singoli), ma come un bene che soddisfi esigen-ze “naturali”, “universali”, “oggettive” della persona, esigenze che sono appunto comuni a tutti gli uomi-ni. E’proprio questa “oggettività”, messa in discussione dalla cultura contemporanea, che va riscoperta come fondamento solido di uni-tà tra gli uomini (cfr. Gaudium et spes, Sollecitudo rei socialis, Com-pendio della Dottrina sociale della Chiesa).Queste sono le condizioni, ha det-to l’Arcivescovo, perché la società non sia più considerata luogo di conflitto (Hobbes) oppure di rap-porti stipulati per pura convenien-za, ma sia insieme “communitas e fraternitas”, luogo in cui ognuno contribuisca in modo originale al bene comune, realizzando se stes-so e gli altri.Un’etica condivisa è del resto un bene anche per l’impresa: crea-re ricchezza non solo economica ma anche umana, difendere il va-lore del lavoro in funzione dello sviluppo della persona favorisce i rapporti tra le varie maestranze, lascia un’eredità alle nuove genera-zioni e addirittura, come afferma-va (magari con una eccessiva dose di ottimismo) Coluccio Salutati, fa diventare santi “perché innalza l’esistenza di molti”.

Paola Campanini© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Pesaro 8 luglio 2012 9

Gasparini Enrico (27 anni ) e Seri Laura (27 anni)Guidi Giacomo (40 anni) e Lazzari Simona (40 anni)Cavallini Diego Maria (40 anni) e Nuti Mary (34 anni)Giorgini Francesco (32 anni) e Marchionetti Chiara (35 anni)Buresta Francesco (30 anni) e Pagliardini Sara (30 anni)Zaia Gianluca (26 anni) e Acampora Luana ( 20 anni)Stefanelli Denis ( 39 anni) e Massi Mara (31 anni)Iannopollo Paolo (42 anni) e Lazzaretti Laura (38 anni)Tinti Cesare (44 anni) e Ferri Monica (44 anni)Antonelli Matteo (36 anni) e Duranti Debora (34 anni)Pucci Alessandro (36 anni) e Floriani Laura (34 anni)Cenciarini Simone Antonio (42 anni) e Bricuccoli Laura (39 anni)Giordano Federico (30 anni) e Ventura Guya Annalisa ( 28 anni )Gaggi David (45 anni) e Nicolini Giorgia (41 anni)Lisi Candio ( 50 anni) e Muri Giorgia ( 32 anni)Valletta Giampiero (47 anni) e Candurra Silvia (45 anni)Mazza Andrea (27 anni) e Minafra Valentina (26 anni)Crescentini Marco (28 anni) e Marinoni Deborah (27 anni)

PUBBLICAZIONI Comune di Pesaro

a cura di Caterina Tani

DOMENICA 8 LUGLIO LE INIZIATIVE SUL TEMA “MOSSI, COMMOSSI & RIMOSSI”

I 20 anni di Casa MoscatiDi fronte alla sfida dell’in-

fezione da Hiv/Aids noi, del Ce.I.S. di Pesaro, ci siamo da subito «mos-

si» e abbiamo camminato, con la nostra speranza e la nostra solida-rietà, lungo le sfide sociali, sanita-rie ed emotive che la malattia ha procurato. E’ così che, nel marzo 1992 è nata Casa San Giuseppe Moscati, grazie al cuore profeti-co di don Gianfranco Gaudiano, quale “Segno” di presenza e di vi-cinanza alle persone ammalate e come “Risposta” di una città capa-ce di solidarietà e giustizia.Ci siamo «commossi» perché il

coinvolgersi e il considerare il ma-lato di AIDS sempre una persona, ci ha permesso un percorso co-mune capace di inventare giorno per giorno nuovi interventi. Ma in questi anni il contesto sociale e culturale è cambiato. Spesso ci sentiamo isolati e avvertiamo una minore attenzione nei confronti dell’AIDS e dei conseguenti rischi di contagio: siamo stati forse «ri-mossi»?Ecco perché, il ventesimo anniver-sario di Casa Moscati vuole essere un momento di riflessione e di ri-partenza comune su questa tema-tica, un percorso che dobbiamo

fare tutti insieme (istituzioni, pro-fessionisti, associazioni, ….) con la stessa passione dell’inizio. Ci ritroveremo Domenica 8 Luglio, presso “Casa S.G. Moscati” in Str. Delle Marche, 42 Pesaro con il se-guente programma. Ore 17 saluto del Presidente Ce.I.S. Mons. Fran-co Tamburini e Santa Messa cele-brata da S.E. Mons. Piero Coccia Arcivescovo di Pesaro. Ore 18 “Vent’anni di Casa S.G. Moscati” presentazione della D.ssa Maria Teresa Federici. Narrazione e Proiezione dei vent’anni. La festa proseguirà con cena e animazione musicale.

Le daTe 1992 nasce Casa S.G. Moscati; una casa di accoglien-za residenziale per 10 persone affette da infezione da hiv/aids, prive di riferimenti abitativi e familiari.Casa S.G. Moscati vuole essere una risposta ade-guata alle prestazioni specialistiche e assistenziali (mediche, riabilitative, psichiatriche) e a quelle più personali (abitative, lavorative, spirituali ecc..). 2001 nasce il P.A.S., un Servizio di Assistenza e So-stegno Psicosociale.Attraverso il PAS vengono attuati una serie di inter-venti di assistenza socio-sanitaria domiciliare, sup-

porto e sostegno mirato all’integrazione e al coun-selling socio-assistenziale.2004 per il rapido mutamento dell’evoluzione cli-nica dell’infezione da hiv/aids (cronicizzazione) si è reso necessario ripensare a nuove modalità di presa in carico e a nuovi percorsi di reinserimento sociale: nasce il Centro Arca, ovvero un Centro di Ac-coglienza, Reinserimento e Ascolto. Il Centro Arca è una rete di alloggi di accoglienza nei quali gli ospiti dimissibili dalla Casa Alloggio e non solo, possono sperimentare un vero e proprio sostegno mirato alla capacità di autonomia (ponte tra autonomia e accoglienza residenziale).

NEL FINE SETTIMANA AL PARCO RURALE DE “LA GIARA”

Rievocazione storica della trebbiaturaPer la prima volta una rievoca-

zione che raccoglie le princi-pali associazioni del mondo

dell’agricoltura come Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Con-focommercio, Cia, Legacoop Marche. Grazie anche al coordi-namento del pedagogista prof. Al-fredo Pacassoni la manifestazione ha una valenza particolarmente dedicata ai ragazzi perché pos-sano riscoprire i valori del mon-do agricolo che hanno plasmato generazioni. Valori solidi che coinvolgono la famiglia, mattone indispensabile della società. In questo senso alla manifestazione parteciperà anche l’Unicef oltre al patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Pesaro Urbino e del Comune di Pesaro. Sabato 7 luglio dalle ore 16 apre il mercatino di prodotti gastro-

nomici della nostra campagna e la visita guidata di macchine e at-trezzi agricoli d’epoca. Alle ore 18 interverranno per un saluto, le autorità cittadine con il Sindaco di Pesaro Luca Ceriscio-li che aprirà una Tavola rotonda con esperti, riguardante il nuovo regolamento agricolo comunita-rio e la ‘creatività delle vecchie generazioni’ per riscoprire i valori dell’agricoltura. Seguirà alle 20.30 una cena con prodotti della tradi-zione locale e alle 22 animazione musicale e balli popolari.Domenica 8 luglio alle ore 10 al Santuario Madonna dell’Arzilla verrà celebrata la S. Messa festiva in suffragio di tutti gli agricoltori defunti. Seguiranno manifesta-zioni varie tra cui in mattinata la visita guidata all’esposizione di macchine agricole d’epoca e nel

pomeriggio esibizioni varie. Alle ore 18 la particolarissima rievoca-zione storica delle varie fasi della lavorazione del grano e a seguire la cena della tradizione locale e manifestazioni folkloristiche. La novità e la forza di questa manife-stazione sta nel coniugare e unire i valori dell’”estro” con quelli della ‘tradizione’ che sono di proprietà del territorio della nostra gente, affinché si possano riscoprire nel-le famiglie di oggi, che vi parteci-peranno, usi e costumi e tradizio-ni, innovazioni e sviluppo per una riscoperta di un ‘lavoro’ che possa essere sempre più a dimensione umana, per una modalità di vita sana e rispettosa della natura e della persona.

D.G.C.© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’assessore municipale alle Opere Pubbliche Rito Briglia sta lavo-rando per dotare di ascensori

cinque delle sei scuole elementari e medie ancora non a norma: Carduc-ci, Mascarucci, Collodi, Don Bosco e Cantarini. L’obiettivo è di finire i lavori entro il prossimo 12 settembre, data di inizio dell’anno scolastico. Dopodiché rimarrà una sola scuola senza, quella di Villa Fastiggi, da mettere a norma entro il 2013. Il costo complessivo am-monta a circa 650mila-700mila Euro.Per parte sua, Ceriscioli ha osserva-to che gli interventi obbediscono ad una filosofia, quella di eliminare tutte le barriere che impediscono o limita-no l’accesso a chiunque – portatori di handicap compresi – a edifici pubblici e privati. “Naturalmente” ha rimarcato

il primo cittadino, “per ottenere questo bisogna prima creare una cultura. Bi-sogna inculcare ai cittadini ed a ai ge-stori di spazi per il pubblico – alberghi, spiagge, esercizi commerciali etc. - che il minimo che si possa e debba chiede-re ad ognuno di loro è di tenere almeno una “rampetta” di alluminio per l’eve-nienza in cui si avvicini un disabile in carrozzella. Non importa che maga-ri verrà usata una sola volta in dieci anni. Importa che ci sia. Gli ascensori obbediscono alla logica che vuole che ogni ragazzo possa girare liberamente per tutta la scuola, altrimenti si do-vrebbe fare ciò che certi istituti non possono più fare, e cioè spostare tutte le classi ai piani terra.”

Claudio Turco © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL COMUNE INIZIERA’ DALLE SCUOLE PUBBLICHE

Via le barriere architettonicheGrande partecipazione anche quest’anno alla

tradizionale Festa del Porto. Folla di fede-li sabato 30 giugno per la Processione con la

Venerata Immagine della Madonna della Scala e per la S. Messa domenica 1° luglio celebrata nella chiesa parrocchiale. Poi il partecipato corteo delle imbarcazioni con getto della corona in memoria dei Caduti del mare. Quindi lo Spettacolo pirotecnico e l’estrazione della Lotteria di beneficenza a favore delle “Opere di Don Gaudiano” di cui riportiamo a seguire tutti i vincitori. C 561 Scooter Kymco 50 cc/ e 635 Bic ic let ta Elettrica / a 002 Impianto di climatizzazione / d 798 Abbonamento Annuo 24 ore Parcheggio il Curvone / d 300 Abbonamento Campionato Basket 2012-13 / C 564 Abbonamento Campionato Pallavolo 2012-13 / a 618 Buono Spesa Sonni Lauro / C 030 Vaporosa / C 510 Bicicletta / d 569 Aspirapolvere Professionale / C 930 Batteria Pentole Alluflon / d 426 Telefono UMT / a 188 Coppia Gomme Moto BT016 / B 878 Giubbotto

Moto / a 816 Espresso Caffè Master Fogacci / C 567 Piatto Barocco con Rosa Pesaro / e 874 Vapor Con-trol / a 961 Giubbotto in tessuto / d 044 Occhiali da sole / B 459 n° 10 Passeggiate con pony / a 137 Olio su tela / C 407 Rasoio elettrico Panasonic ES 4025y / B 211 Confezioni di Vino / B 020 Buono Spesa / e 575 Buono Spesa / B 271 Confezione di Vino / C 546 Torta Gelato / d 695 Confezione Spumanti /a 624 Buono per Colazioni.I seguenti biglietti vincono tutti un buono spesa: d 208 / d 805/ a 956 / B 220 / B 525 / e 761 / d 019 / B 874/ d 770 / B 785 / e 470.Premi Speciali C 960 Casco Integrale Valentino Rossi / a 802 Maglia Massimo Ambrosini Soc. Sportiva Mi-lan / C 680 Maglia Giocatore Pallacanestro Scavolini-Siviglia / a 876Maglia Giocatrice Scavolini Volley / d 256 Costume da gara Filippo MagniniI premi si possono ritirare entro il 5 agosto, presso la Parrocchia S Maria de Porto. Piazza Doria 8 - tel. 0721 31978 , nei giorni feriali - dalle ore 16,30 alle 19,00

I biglietti vincenti della Festa del Porto

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amicoil nuovo• •Pesaro8 luglio 201210

A cura di Vittorio Cassiani

DOMENICA 8 LUGLIOMONTI SIBILLINI – Con il CAI. Le Creste del Redentore da For-ca di Presta. Accompagnatori: Stefano Mancini (333.7946781) ed Anna Cosenza.NAVETTE GRATUITE PER IL MARE – Il servizio è attivo fino al 19 agosto con orario 8.45 – 19.45. Partenze dai parcheggi di via dell’Acquedotto e San De-cenzio ogni mezz’ora.NEL CORTILE DI PALAZZO RIC-CI – In via Sabbatini. Concerto a cura dell’Associazione Pesaro jazz club. Ore 21.00.CINEMA AL CASTELLO – A Gra-dara, ore 21.30. Sullo schermo: “Emotivi anonimi” (oggi), “Il pri-mo uomo” (domani).

LUNEDI’ 9 LUGLIONELLA LIBRERIA FRUSAGLIA – In via Mazzolari, 16. “Architet-ture”: dipinti, sculture e collages di Michele Ferri. Fino al 5 ago-sto. Orario: 10.00-12.30 e 17-20. “BALLARE A …PALLA” – In piazzale della Libertà. Orche-stra dal vivo. Tutti i lunedì dalle ore 21.00. Info: 0721/829136.

MARTEDI’ 10 LUGLIOMERCATINO DEL VINTAGE – In piazza del Popolo, dalle ore 19.00 alle 23.00.VILLA INCANTO – “La Traviata” di Verdi. Ingresso a pagamento. Nel cortile di Palazzo Gradari. Ore 21.00.

MERCOLEDI’ 11 LUGLIOMERCATINO ARTIGIANALE

AL MARE – Dalle ore 18 alle 23 in via Nazario Sauro. Info: 0721/387452.“BIMBI SVEGLI” – Giochi e re-gali. In piazzale della Libertà, dalle ore 21.00. A cura di Pesaro Village.

GIOVEDI’ 12 LUGLIOCONCERTI AL TRAMONTO – A Gabicce Monte, piazzetta Val-bruna. Ore 19.30. E’ di scena il “Gruppo Musicaparole” con bal-lerine irish dance “Celtic music”.NEL CENTRO SOCIO CULTU-RALE “MARIA ROSSI” – In via Toschi Mosca. Concerto in sede con i maestri Dorino Bonetti (clarinetto), Benito Accardi (pia-noforte) e Onorino Tiburti (con-trabbasso). Ore 18.00.AL “MOLOCO” – Porto di Pesa-

ro, Molo di levante. Oggi: “Jazz work in progress”; domani, “Dj set Aromastaylez & Selez Molo-co”, sabato 14, “Dj Set Stephan/Frederik”.CONCERTO JAZZ – Con il com-plesso di Aldemaro Moltedo. Piazzale Collenuccio, ore 21.15.“L’ANGOLO DELLA POESIA” – Omaggio a Sandro Penna. Nel cortile di Palazzo Ricci, in via Sabbatini. Ore 21.30.“CARMINA BURANA” – L’ope-ra di Orff viene proposta (ore 21.30) presso il Cruiser congress hotel, in viale Trieste, lato Porto.

VENERDI’ 13 LUGLIOVENERDI’ PESCE – Incontri per saperne di più su prodotti ittici e sapori della tradizione. Convi-viale con degustazione del pe-

sce del mese: cozza. Ore 17.00. Info: Museo della marineria, viale Pola n°. 9. Tel. 0721/35588.“ZOEMICROFESTIVAL” – Negli Orti Giuli, in via Belvedere. Ore 20.00. Festival artistico, cultura-le ed ambientale. Anche saba-to e domenica. Ingresso libero. Info: 349.4360203.

SABATO 14 LUGLIO “RACCONTI SOTTO LE STEL-LE” – Presso la Rocca di Maia-letto con “Il Ponticello” (tel. 0721/482607). Ritrovo, alle ore 18.00, in viale Fratti n°. 126 (“Polvere di Caffè”). Quota euro 12.“NOTTE DELLA MUSICA” – In centro, al mare ed a Baia Flami-nia. Dalle ore 19.00 alle 3.00.Br

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MILLE PERSONE AL FUNERALE. È STATA ACCOSTATA A bENEdETTA bIANChI PORRO

Graziella nel suosorriso l’amore di DioMaria Grazia Bui Trivilino, per

tutti semplicemente Graziella, è tornata alla Casa del Padre lo scorso 26 giugno. A difficoltà la

Cattedrale di Pesaro è riuscita a contenere la folla di persone che, giovedì 28 giugno, ha voluto partecipare al funerale. Oltre mille le persone che hanno seguito con au-tentica partecipazione la celebrazione del-la S. Messa concelebrata da una ventina di sacerdoti e presieduta da don Gino Rossini che, nell’omelia, ha accostato la figura di Maria Grazia a quella di Benedetta Bianchi Porro, giovane laureanda in medicina mor-ta in Concetto di santità. «Siamo convenuti in tanti in Cattedrale – ha detto il parroco del Duomo - per saluta-re Graziella e stringerci affettuosamente al marito Aldo e ai figli Andrea e Alessandra. Forse ognuno vorrebbe dire qualcosa, offrire la sua testimonianza, dire il suo “grazie”; è giusto che queste testimonianze non vadano perdute, anzi sarà bene raccoglierle, a gloria di Dio e comune edificazione».E alla nostra redazione sono giunte tantissi-me lettere e telefonate per Graziella. Alcuni hanno voluto postare un ricordo anche sul-la pagina Facebook del Nuovo Amico. Con-tinueremo a raccogliere tutte le lettere e te-stimonianze che perverranno in redazione, invitando i lettori che l’hanno conosciuta a scrivere a [email protected]

LE TUE POESIE PER TUTTI Graziella era solita comporre una poesia per ogni evento, triste o lieto. Noi amici di S. Giuseppe, in forma molto semplice, ora vogliamo restituire a lei queste rime.«Ciao Graziella, da tutti noi che abbiamo conosciuto e ammirato la tua anima bel-la. Tu per tutti hai avuto un pensiero, nei momenti felici e quando vedevamo nero. Con il tuo esempio ci hai supportato, vicina al Signore che ti ha abbracciato, vicina col cuore ai tuoi amici volevi vederli sempre felici.Perché tu conoscevi il segreto profondo, se-guir la Parola che ha salvato il mondo. Or ti chiediamo amica, madre e consigliera Or che conosci la vita vera, guarda quaggiù di tanto in tanto noi che non vogliamo ricor-darti nel pianto ma col sorriso grande e ac-cogliente che dà conforto anche a chi non ha niente. A chi guarda te come roccia sicu-ra, a chi non possiede speranza futura, a chi ti ricorda nel tuo santo servizio e ringrazia Dio per questo dono propizio di averti co-nosciuto e amato Graziella, per noi sei stata una luce, una stella».

Gli amici di S. Giuseppe

PERFETTA LETIZIA Martedì 26 Giugno, il cuore di Graziella si è unito in modo perfetto al cuore di Gesù nel cielo.Cara Graziella, rendiamo lode al Signore per i trent’anni della tua vita donati al Rin-

novamento nello Spirito Santo.. Quello che non ho potuto testimoniare nella celebra-zione eucaristica che celebrava la tua na-scita in cielo, lo voglio esprime qui in queste poche righe.Sei stata sempre presente con entusiasmo e gioia ad ogni incontro di preghiera nel gruppo della parrocchia di Loreto, e nei vari momenti d’incontro che il rinnovamento proponeva a livello diocesano, ragionale e nazionale, lodando, cantando e ballando per il tuo amato sposo Gesù’.Tanti pastorali che si sono susseguiti, in umile servizio per i fratelli, sempre eletta perché ognuno di noi sapeva che li in quel tuo cuore Gesù era presente riempiendoti di fuoco nello Spirito.Avevi per lode del Signore un carisma im-menso, che lo Spirito Santo esercitava in te, quello della preghiera d’intercessione. Un carisma esercitato con grande potenza, in umiltà e carità, con tanti fratelli che cerca-vano consolazione e preghiera, caricandoti di ogni loro sofferenza senza risparmiarti, donando ad ogni fratello che partecipava all’incontro parole di consolazione che solo lo Spirito Santo ti donava come fiume di ac-qua viva. Mai un lamento da parte tua per la malattia che ti logorava, mai trapelava in te, nel tuo sguardo lo sconforto e il dolore. In te solo gioia e perfetta letizia perché per-fetta era la fiducia smisurata che tu avevi in Gesù, che ti infuocava ogni giorno del suo amore e di quello della mamma celeste a cui ti affidavi sempre.Ora contempli nel cielo la presenza di Gesù in modo perfetto, insieme agli angeli e ai santi, come sposa, adorna di bellezza e di luce, ha raggiunto il suo sposo nel cielo.Maria Grazia, ora che sei finalmente li-bera dalla pesantezza del corpo, ora che il tuo spirito è libero di portare la grazia nel mondo, vigila su tutti noi in modo partico-lare per Aldo, Andrea e Alessandra. Gra-zie, grazie grazie, da parte di tutti i fratelli dei gruppi del RnS delle diocesi di Pesaro e Fano Alleluia Gesù è il Signore

Luca Colli per il Rinnovamento nello Spirito – Pesaro e Fano

CONTINUA A PROTEGGERCI DAL CIELO Maria Grazia: per quelli che ti hanno co-nosciuta, e inevitabilmente amata, Gra-ziella. Un nome che ha accompagnato e illuminato la tua vita. Maria, la Madre di Gesù che hai tanto amato e pregato perché intercedesse per noi presso Suo Figlio. Tu stessa madre e moglie amorevole, non solo per i tuoi cari, ma anche per coloro che in te hanno trovato un porto sicuro, amicizia e affetto autentici. Grazia, sei stata dono, grazia del Signore che attraverso di te, attraverso la tua lim-pida e gioiosa testimonianza, soprattutto nella sofferenza, ha reso palese e concreta la Sua presenza.

Graziella, il tuo incedere nel cammino della vita, che si è in-trecciato con quello di coloro che hanno avuto la fortuna di starti accanto, è stato lieve, di una leggerezza serena e pacifica-trice. Ogni occasione è stata ‘giusta’ per scrivere una poesia o fare un dono che hanno significato molto per molti, segno tangibile della tua attenzione e della tua tenerezza.Hai avuto, e continuerai ad avere, un pensiero e una preghiera per tutti e per ciascuno. Grazie di cuore, Graziella: con-tinua a proteggerci e ad amarci dal Cielo come hai fatto sulla Terra.

Maria Rita Tonti e Corrado Tontini

LODATE IL SIGNORE Quando anche la parola stava per lasciar-ti, insieme, abbiamo cantato il “Magnificat”. Tu, col sorriso sulle labbra, gli occhi chiusi che già vedevano cieli nuovi, hai sussurrato e cantato con noi.Questi e tanti altri ‘attimi di Paradiso’ ci hai donato all’altare della tua offerta.Un ultimo dono, una frase appena sussur-rata, quasi un impegno per tutti noi: “Non fate commenti, cantate e lodate il Signore”.

Angela Mazzoli

“GIOITE CON mE”Fra le sofferenze delle sue ultime ore, Gra-ziella ha sussurrato a chi le era vicino: “non fate commenti, gioite con me!”.Così tutti noi che per tanto tempo abbiamo goduto il suo sorriso, la sua disponibilità e generosità verso tutti, la sua partecipazione affettuosa e premurosa alle gioie e ai dolori di tutti e ciascuno, la sua fedeltà alla Chiesa, la sua contagiosa gioia di vivere e di lodare il Signore, le sue poesie intrise di fede e di amore, la sua voce argentina che cantava la gloria di Dio....ora col cuore gonfio di com-mozione ma con la sua stessa gioia ringra-ziamo e lodiamo il Signore per avercela donata.

Guido Gaudenzi

GRAZIE PERLA TUA UmILTÀ 2 Luglio 2012: 40° di matrimonio di Aldo e Maria Grazia. C’è grande festa in Cielo per te, Maria Grazia, oggi. Per voi. Sì, per-ché penso proprio che sia come dicevo que-sta mattina ad Aldo, facendogli gli auguri:

“L’Amore è per sempre. Da sempre e per sem-pre. Eterno. Per l’Eternità”. Tu lo puoi gu-stare pienamente, perché sei già nell’Eter-nità, senza più il peso e l’opacità del corpo. Noi ancora in maniera imperfetta. “Gioisci, Aldo, perché Maria Grazia è nella pienezza della gioia, è tutta Luce, è Amore”. Sei Beata. Nulla può scalfire la Beatitudine della tua

anima… Ricordi? Dicevi “Porta, Gesù, la mia offerta dove Tu sai! Dove Tu vuoi!”. Era ‘gioia grande’ e ‘pienezza’ solo ‘parlare’ di Lui. Solo ‘stare’ ai Suoi Piedi. Poi tutta con Lui stesa sulla Croce. Avvertivi i ‘palpiti’del Suo Cuore e anche gli ‘spasimi’, ‘estasi di do-lore’ ed ’estasi d’ Amore’. E, poi , la lode, il canto, il ringraziamento, l’intercessione. Per tutto. Per tutti. Grazie, Maria Grazia. Per la tua compassione, per la consolazione, per la capacità di ascolto, per la tua vita, per la tua semplicità e umiltà per il tuo cuore bambino. Sarai un punto di riferimento ‘fili di Luce’ tra Cielo e Terra.Tu veglia su di noi e preparaci la strada per il Cielo.

Gabriella Mazzanti

“NOI COmE PRImA”La Presidente di “Noi Come Prima” Elodia De Biagi e tutte le volontarie dell’associa-zione ricordano con affetto la disponibilità e il servizio che ha sempre svolto in questi vent’anni di volontariato. Ha sempre do-nato un sorriso e recitato le sue poesie al-l’interno delle manifestazioni organizzate dall’associazione per raccogliere fondi e/o per sensibilizzare sulla prevenzione onco-logica. Un riferimento per tutte le persone che l’incontravano e a cui donava un suo sorriso luminoso. Grazie per essere stata Socia fondatrice e Vice presidente dell’asso-ciazione “Noi Come Prima”

La Presidente Elodia De Biagi

COmmENTI SU FACEBOOKHo avuto modo di incontrarla, una pre-senza silenziosa ma di una consistenza ce-leste. grazie Vincenzo Lavana / Dal Cielo continua a pregare per tutti noi!!! Danie-la Fuzzi / Ciao Graziella, porterò sempre con me il ricordo della serenità che sapevi trasmettere / Marco Landini / Graziella una luce, una stella Maria Pia Boni / L’ho avuta come collega a scuola. Una persona squisitamente superiore Gabriele Pecoraro / Addio professoressa, un ricordo affettuoso Cristina Zonghetti

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Page 11: Il Nuovo Amico n. 25 del 8 luglio 2012

8 luglio 2012 11amicoil nuovo• •

Redazione di Fano:Via Roma, 118 - 61032 FanoTel. 0721 802742 dir. 803737 Fax 0721 825595E-mail: [email protected]

Fossombrone Cagli Pergola

Raccontaci il tuo campo scuolaL’estate è ormai entrata nel

vivo. Alcuni ragazzi sono già tornati dai campi scuola, al-

tri attendono di partire per vivere questa bella esperienza.Sei un parroco che parte insieme ai giovani per questa bella espe-rienza, un capo scout, un educa-tore o un ragazzo/a che ha deciso di partecipare a qualche campo? A tutte le parrocchie, i gruppi e le associazioni presenti nella nostra diocesi chiediamo di “raccontar-ci il proprio campo…”. Come fare? Semplicissimo. Scrivete un breve articolo (lunghezza 2.000 battute) corredato da belle foto (3 o 4) che raccontano, in maniera significati-

va, la vostra esperienza. Poi, inviate il tutto alla nostra redazione entro la mattinata del martedì ([email protected]). Inoltre, se volete, potete lasciare una frase, un’imma-gine, un pensiero del vostro campo anche sulla nostra pagina facebook facebook.com/il.n.amico. Con il vostro contributo, realizzeremo sul nostro settimanale delle pagine speciali proprio sui campi scuola. Le attività di agosto saranno rac-contate nei numeri de “Il Nuovo Amico” in uscita a settembre (la nostra redazione, nel mese di ago-sto, rimarrà chiusa).

La Redazione© RIPRODUZIONE RISERVATA

MONS. TRASARTI CELEBRA LA SANTA MESSA ALLA SPIAGGIA DEI TALENTI

“Siate segno di speranza concreta”FANO - All’imbrunire di quella che sarà ricordata come una delle giornate più calde di quest’estate, a Fano, tra gli ombrelloni della Spiaggia dei Talenti, è stata cele-brata, lunedì 2 luglio, una Santa Messa presieduta dal Vescovo. Un evento, questo, che fa da apripi-sta a tutti quelli organizzati per questa stagione, che ha avuto il proposito di partire ricordando a tutti per Chi si sta operando.La prima lettura del giorno, trat-ta dal libro di Amos, è stata par-ticolarmente incalzante in questo senso, provocando duramente i presenti. «La reprimenda di Amos interroga tutti e ci chiede di con-

frontarci con i problemi concre-ti. – ha sottolineato il vescovo Armando – Stiamo parlando dei tanto discussi conflitti di interes-se, dei monopoli illegittimi, della disoccupazione giovanile (e non

solo): fatti della nostra quotidia-nità di fronte ai quali tacciamo o, a volte, nemmeno ci indigniamo». Essendo presente, infatti, una co-munità di fedeli particolarmente attenta alle problematiche sociali,

monsignor Trasarti ha riflettuto lungamente sulla necessità di rin-novamento valoriale che devono apportare i cattolici, rompendo le logiche univoche del profitto e favorendo la solidarietà. «Oggi c’è un’eccessiva disparità sociale che rende impensabile la scalata sociale, mito degli scorsi decenni. – ha detto il Vescovo, che poi ha fatto riferimento alla propria in-fanzia – Mi ricordo che, nel dopo-guerra, la povertà era maggiore di adesso, ma nonostante ciò era più facile guardare al futuro e riparti-re perché eravamo tutti alla pari». Da qui l’invito ad essere segno di

speranza concreta, imparando ad accudire la miseria facendoci rea-lizzatori di piccole opere significa-tive, ma senza ostentazione, come questa Spiaggia dei Talenti.Al termine, il vescovo Armando ha voluto suggerire un propo-sito per chi si occupa di gestire la spiaggia ed altre opere-segno come questa: «Auguro che tutto possa far parlare di Dio e non di noi. Facciamo in modo che, nel nostro operato, le persone pos-sano vedere la fede di chi crede e non l’interesse di chi opera».

Matteo Itri© RIPRODUZIONE RISERVATA

FESTEGGIATO PADRE EUGENIO MENCHI

Cinquant’anni di sacerdozioFANO - Si è celebrato sabato 30 giugno nella chiesa del porto il 50° di Sacerdozio di Padre Eugenio Menchi nato l’8/12/1937 a Montap-pone (AP). La Prima professione dei voti è avvenuta il 13/10/1954 mentre la professione solenne il 29/06/59 nell’ordine di S. Agostino con l’affiliazione alla Provincia Pice-na. La Consacrazione sacerdotale il 29/06/1962 a Tolentino (MC) presso la Basilica agostiniana di San Nico-la da Tolentino. Ha vissuto in vari conventi dell’Ordine: Cartoceto, Vi-terbo, S. Giminiano, Roma, Bologna, dal 1993 è parroco della Parrocchia di S. Giuseppe al Porto affidata agli agostiniani nel 1915 e fatta costrui-re dal vescovo di Fano Mons. Vin-cenzo Franceschini nel 1913 (l’anno prossimo ricorre il centenario). Ha presieduto la celebrazione il vescovo Armando Trasarti che ha commen-tato brevemente il Vangelo di Marco. Questi è un Vangelo catecumenale,

Dio non è amante della morte, ma della vita; in primo piano la guari-gione della donna malata e della fi-glia di Giairo. Gesù supera la morte, rialza e fa mangiare… La donna che

sfiora appena il mantello è guarita, Gesù tocca la bambina e questa gua-risce. L’uomo vuole sperimentare e riemergere dalla morte. Riferendosi a Padre Eugenio il Vescovo ha detto

che il prete è un uomo che cammina avanti ed è un po’ profeta, un buon prete tira avanti come un asino. Il buon prete, ha continuato il Vesco-vo, cammina dentro il popolo, ha una storia umana fatta di fraternità, comunità, è congregazione, sa at-tendere chi si è fermato, “Ti auguro di saper tirare la carretta, ti chiedo sappi attendere la miseria ai margi-ni della strada, misura la vivacità di una parrocchia dagli ultimi, accor-cia il divario tra quelli che vogliono camminare avanti e quelli che biso-gna aspettare” ha concluso il vesco-vo. Padre Eugenio ha detto che in tutti i luoghi dove è stato la gente gli ha voluto bene e lui ha portato nel suo cuore gli ultimi e gli ammalati.

Simone, un catechista impegnato in diverse attività parrocchiali, ha ri-cordato che padre Eugenio è stato il parroco più longevo, con lui hanno passato momenti belli e brutti, “un grazie te lo dicono tutte le coppie, i giovani, i ragazzi e i tuoi genitori che dall’alto ti sono vicini”. Per con-cludere padre Eugenio ha raccontato la prima volta che si è presentato in convento, la domestica gli ha chiesto perché si volesse far frate e lui sotto il consiglio del padre ha risposto: “Per servire il Signore e salvare l’ani-ma mia”, la domestica si è messa ad urlare. Poi ha ricordato il cammino che ha percorso finora da Cartoceto al Porto. Infine, ricordando il giorno dell’ordinazione sacerdotale: “Pre-go lo Spirito Santo che mi rinnovi l’imposizione ricevuta dal vescovo cinquant’anni fa”.

Barbara Caselli© RIPRODUZIONE RISERVATA

Page 12: Il Nuovo Amico n. 25 del 8 luglio 2012

8 luglio 201212 Fano Fossombrone Cagli Pergola

di Sanzio Ubaldi(Chiuso il lunedì)

Ristorante tipico con servizio di pesceMenù riservati • Accoglienza distintaServizio inappuntabile

Strada delle Marche, 61 - Zona Gelsi - tel. 0721 65405

Lo Squero

FANO – Sabato 30 giugno la parrocchia San Paolo Apo-stolo al Vallato ha festeggiato il 7° anniversario di dedi-cazione della chiesa. La settimana che ha preceduto la festa è stata ricca di appuntamenti che hanno coinvolto tutti, dai bambini, ai giovani, alle famiglie. E sono stati proprio i ragazzi i protagonisti, lunedì 25 giugno al Tea-tro Politeama di Fano, con lo spettacolo dal titolo “VARIE-TA’ alla Fanese”. Oltre 50 i giovani coinvolti in uno show originale, nuovo, mai portato in scena prima d’ora. I gio-vani, tutti della parrocchia di san Paolo, si sono preparati per oltre 4 mesi per poter stupire il grande pubblico e aprire i festeggiamenti in occasione della festa del patro-no San Paolo. Due ore di intrattenimento e di risate con sketch in dialetto fanese, con balletti e con la musica dal vivo del gruppo “Figli di Sion”. L’intero incasso della serata è stato devoluto alla parroc-chia per le opere parrocchiali e per aiutare le famiglie in difficoltà in questo periodo di crisi.

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PER FRONTEGGIARE LA CALURA

Estate sicura anziani - Helios 2012

FANO - È stata presentata, nei giorni scorsi nella sala del Consi-glio comunale di Fano, l’iniziativa “Estate sicura anziani 2012” che s’inserisce all’interno del progetto regionale “Helios”. L’iniziativa, realizzata a Fano a partire dal 2004, prende le mosse dai fatti di cronaca dell’estate del 2003, quando si verificò un’ondata di calore che provocò migliaia di morti in Italia.L’Asur, l’assessorato ai Servizi so-

ciali del Comune di Fano, l’Ambi-to Territoriale Sociale 6 di Fano, col coinvolgimento della prote-zione civile, hanno programmato vari interventi per fronteggiare la calura estiva e hanno dato vita alla riedizione del progetto “Esta-te Sicura Anziani”, aderendo al progetto Helios, proposto dal Ser-vizio Salute della Regione Marche anche per l’estate 2012. Il progetto si svilupperà attraverso molteplici interventi che cercheranno di ri-

spondere a tutte le necessità che si possono manifestare nella po-polazione anziana in concomitan-za con l’arrivo del caldo torrido.“Estate sicura 2012” si rivolge agli anziani residenti a Fano, di età pari o superiore ad anni 65, che vivono soli o in coppia, senza figli o con figli residenti fuori Fano. A questi cittadini si offre accompa-gnamento con automezzo pres-so strutture pubbliche (Comune, ospedale, ambulatori medici, uf-fici postali), servizio spesa, ritiro ricette e consegna medicinali a domicilio, disbrigo commissio-ni varie, informazioni sui servizi esistenti e consigli utili per affron-tare la calura estiva. Il Comune nel realizzare il progetto si avvale della collaborazione dei volonta-ri della protezione civile del C.B. Club “E. Mattei” che accompa-gneranno gli anziani nei luoghi ri-chiesti. I volontari della protezio-ne civile non solo aiuteranno gli anziani nel disbrigo delle attività quotidiane, ma offriranno soste-gno emotivo, contatto umano. A volte anche la possibilità di scam-biare “due parole” con un volon-tario per un anziano che vive solo può essere altrettanto importante

e vitale che ricevere acqua o far-maci o altre cure. “Il servizio è attivo fino al 31 ago-sto tutti i giorni, dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.30, compresi i festivi, chiamando il numero 0721/805145 – ha affer-mato l’assessore Delvecchio - Si ricorda che per evitare il rischio di truffe, il servizio verrà effettuato solo su chiamata dell’anziano che potrà riconoscere il volontario in quanto sarà munito di tesserino di riconoscimento e utilizzerà un mezzo della protezione civile”.Inoltre, il Comune di Fano nel periodo luglio-agosto ha previ-sto il potenziamento del Servizio SAD per tutto ciò che concerne l’assistenza domiciliare in favore di persone anziane, non autosuffi-cienti o a rischio.“Quest’anno – ha spiegato la dott.ssa Rui, medico che si occupa di assistenza domiciliare – abbiamo sensibilizzato i medici di base per una maggiore vigilanza nei con-fronti dei soggetti anziani mag-giormente a rischio e anche per quei pazienti anziani che vivono soli o in condizioni di fragilità”.Durante la campagna informativa verranno illustrate agli anziani e a

chi si occupa di loro (familiari, as-sistenti, operatori) le buone prassi da seguire per ridurre le compli-canze delle patologie da calore. Tra queste, quelle legate all’ali-mentazione, come ha spiegato il dott. Sanchioni. “Seguire una dieta bilanciata – ha affermato – è fondamentale per le persone anziane e con fragilità. L’alimentazione, se fatta in manie-ra corretta, è già una terapia”.“Anche quest’anno – ha concluso la dott.ssa Carmen Vitali - le rac-comandazioni si arricchiscono di una sezione importante dedicata all’uso dei farmaci durante l’estate. E’ necessario fare attenzione alle modalità d’utilizzo e conservazio-ne dei farmaci, leggere i foglietti illustrativi, per evitare i rischi do-vuti all’esposizione ai raggi solari dopo aver fatto uso di medicinali che possano provocare foto-tossi-cità e fotosensibilizzazione. Inol-tre si raccomanda a chi si mette in viaggio di portare sempre con sé la documentazione relativa ai farmaci che si stanno usando per evitare spiacevoli sorprese negli aeroporti”.

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Debora Uguccioni e la collezione di Pressede

CAGLI - Da 25 anni si occupa di pro-gettazione industriale. Il design le pia-ce e, come ogni donna, ha un debole per le borse. Così Debora Uguccioni ha iniziato a farsele da sé e per sé, in un laboratorio di tappezzeria che si è trovata a disposizione. Rovistando nelle scatole degli scarti ha iniziato a creare e a regalare qualche oggetto agli amici. Ma la Collezione di Pres-sede, ora, è un marchio registrato. E punta a diventare un’azienda, con una capacità produttiva elevata e costituita da liberi professionisti, innamorati del progetto e disposti a portarlo avanti solo per passione. Con Debora al cen-tro. L’anima creativa che continua a occuparsi di progettazione industriale,

ma che ha voluto inventarsi un mestiere visto che la crisi ha reso il settore meno red-ditizio. “Negli ultimi tre mesi ci siamo dati molto da fare - spiega Debora -. Abbiamo ricevuto molti complimenti e capito che si poteva fare. Che i prodotti piacciono. La gente a cui chiediamo consigli, con la quale ci rapportiamo, ci incoraggia ad andare avan-ti”. E loro lo fanno, con pro-dotti artigianali, uno diverso dall’altro e numerati. Rigorosamente e completamente made in Italy. Per presentare marchio e azienda è stata organizzata una serata, il 6 luglio, a

Palazzo Felici di Cagli, nella sede di PiQuadro.

Elisa Venturi© RIPRODUZIONE RISERVATA

CUCCURANO - Le ACLI di Cuc-curano circolo e oratorio assieme si sono interrogati su come inter-cettare quei tanti ragazzi del quar-tiere che non vengono nelle loro sedi. L’idea è quindi stata quella di sperimentare un intervento di “educativa di strada”. La strada è la vecchia Flaminia che attraversa l’intera frazione; il luogo un bar, il classico bar dove i ragazzi adole-scenti si incontrano, stazionano, organizzano le loro serate; la pro-vocazione: con la collaborazione dell’esercente si è creato uno spa-zio in cui attirare la loro attenzione. Il tema da trattare la prevenzione all’alcolismo e all’uso delle sostan-ze; il titolo “un’estate stupefacente”. La sfida :”cosa significa oggi educa-re? Come e chi lo fa? Quali sono i modi per affrontare quelli che tutti chiamano emergenza educativa? Non ci sono soluzioni facili, né formule semplicistiche ma occorre

ritornare sulla strada ad incontrare i ragazzi. Come educare al rispetto delle regole, come sostenere i ra-gazzi nella costruzione della loro identità e nelle relazioni con gli al-tri, come rapportarsi con la realtà dell’epoca del virtuale, come favo-rire l’apprendimento e infine come educare ad una nuova cittadinan-za, ma soprattutto al rispetto delle regole e della legalità?La provocazione consiste quindi in una sfida per tutti: “L’educazione deve riscendere in strada”.Il blitz di contatto con gli ado-lescenti è riuscito grazie ad un operatore sociale della Provincia Roberto Drago, alla sua capacità di comunicazione, alla proiezione

di video studiati e preparati, molti dei quali tratti da una pubblicità centrata proprio per raggiungere il targhet giovanile e indurre i giova-ni a bere, altri filmati girati da gio-vani loro coetanei delle scuole di Pesaro, che promuovevano invece la prevenzione. L’attenzione posta dall’operatore alla comunicazione è stata sul concetto ‘potete anche sballare ma dovete capire bene le conseguenze, conseguenze che ri-cadono anche su aspetti della vita quotidiana sulla quale voi dovete responsabilmente decidere’. La conoscenza della normativa che punisce pesantemente chi beve, le conseguenze dell’uso delle droghe cosiddette furbe, come si soccorre

un amico in difficoltà che ha be-vuto troppo, come si può in certe occasioni limitare i danni con una guida dei mezzi motorino e auto, questi i temi trattati.La reazione dei giovani è stata im-prontata in una prima fase alla dif-fidenza cui è seguita dopo un po’ una fase di attenzione. La serata si è conclusa con un rinfresco offer-to dal gestore che è stato il gancio. Nell’educare non si è autosufficien-ti, ma è necessario trovare alleanze con altre persone che vivono la cit-tà, anche con coloro che si lamen-tano dei ragazzi che stanno sulla panchina sotto casa.La seconda serata di “di un’esta-te stupefacente” si è svolta nello

spazio della vecchia stazione con il tema “sessualità e affettività” che è stato trattato dal Dott. Carlo De Marchi, dopo la proiezione di un film sul tema dell’amore che falli-sce; i ragazzi hanno ascoltato con attenzione le riflessioni proposte da un adulto che si porta dietro un’esperienza sulla tematica adole-scenziale in grado di intercettare e rispondere alle domande avanzate dai ragazzi di oggi. L’adolescenza “una miniera”, questo era il titolo di una riflessione che trent’anni fa un gruppo di giovani cattolici fecero sul tema. Oggi purtroppo dobbia-mo costatare un scarsa attenzione della società adulta e delle istitu-zioni ai giovani adolescenti, la sfida educativa rimane, come bene ha posto la Chiesa Italiana, al centro non solo delle politiche pubbliche ma dell’intera comunità.

Maurizio Tomassini© RIPRODUZIONE RISERVATA

“CUCCURANO ALL TOGEThER”

Le Acli e la sfida educativa

FESTA DELLA PARROCChIA SAN PAOLO AL VALLATO

“Varietà alla fanese”

Page 13: Il Nuovo Amico n. 25 del 8 luglio 2012

amicoil nuovo• • 13Fano Fossombrone Cagli Pergola 8 luglio 2012

[…] Anche se le motivazioni fossero insufficien-ti, è bene ricordare che l’annuncio cristiano può

“risuscitare lo stupore, la meraviglia, la gratitu-dine per l’amore eccedente di Dio”. Esso infatti vuole “raggiungere le persone dentro la loro vita, riguarda le loro storie, raggiunge il loro bisogno di vita e in questo senso “le loro domande”” .I criteri sopra menzionati per la IC vanno ap-plicati all’incontro con le famiglie che chiedono il battesimo per i propri figli: la gradualità dei passi, la loro concretezza, il legame con la co-munità, la verifica.

Naturalmente tutto questo tenendo ben pre-sente che “l’adulto si lascia coinvolgere in un processo di formazione e in un cambiamento di vita soltanto dove si sente accolto ed ascol-tato negli interrogativi che toccano le strutture portanti della sua esistenza: gli affetti, il lavoro, il riposo. […] Gli adulti di oggi risponderanno alle proposte formative della parrocchia solo se si sentiranno interpellati su questi tre fronti con intelligenza e originalità” . Per favorire un vero ripensamento della vita cristiana delle famiglie, potrebbe essere inte-

ressante valutare l’ipotesi di applicare a tutte le celebrazioni battesimali quanto già previsto nel rito del battesimo dei bambini in occasio-ne della veglia pasquale, separando, cioè, i riti iniziali e l’unzione dei catecumeni dalla cele-brazione del battesimo. Questo favorirebbe la convinzione che il battesimo non è la conclu-sione di una preparazione della famiglia, ma l’inizio di un cammino che avrà nell’eucarestia il suo culmine […]

+ Armando Trasarti© RIPRODUZIONE RISERVATA

La Chiesa che genera/35

MOSTRA ALLA CHIESA DI SAN MICHELE

La vita di Gesù raccontata dai santini

FANO – Continuano le esposizioni, una più interessante dell’altra, nella chiesa di San Michele, in via Arco d’Augusto. L’ultima, inaugurata domenica 1 luglio, riguarda la Prima Mostra Nazionale di Santini e Devo-zione Popolare ed ha per titolo “Il Figlio dell’Uomo”in quanto è dedicata alla vita di Gesù nei vangeli, raccontata attraverso le

immaginette sacre.Ad organizzare l’evento è stato il Circolo Culturale Filatelico G. Castellani attual-mente presieduto da William Ciavaglia, con il patrocinio del Comune di Fano, della Provincia di Pesaro Urbino, del Consiglio Regionale delle Marche, della Fondazione Carifano, della BCC di Fano, della BCC di Suasa e della Confcommercio.L’inaugurazione della mostra è stata prece-duta da una presentazione tenutasi nella vicina Sala conferenze del complesso rina-scimentale di San Michele, alla quale dopo un breve discorso introduttivo di William Ciavaglia ed i saluti del vescovo di Fano Mons. Armando Trasarti, portati da Guido Ugolini (segretario della Commissione Beni Culturali Diocesani), hanno preso parte Er-manno Raio (curatore della mostra e del pregevole catalogo realizzato con ben 230 riproduzioni a colori) e Sauro Nicoletti, che ha relazionato sulla tradizione dei santini

nel nostro entroterra, ricordando giusta-mente come facessero parte della vita quo-tidiana delle persone.Un altro intervento è stato quello dell’avvo-cato Biagio Gamba, il quale ha trattato il tema del collezionismo dei santini negli ul-timi decenni; infatti pur avendo una storia secolare che affonda le sue radici nel 1500 o forse anche prima e pur essendoci sem-pre stati gli appassionati, è solo dagli anni ottanta che è iniziato un vero collezioni-smo di questo settore.Padre Marziano Rondina, originario di Lucrezia ed oggi Priore del Convento di S. Giacomo a Bologna, la passione per i santi-ni l’ha sempre avuta, perciò non ha voluto mancare a questo appuntamento fanese ed è stato ascoltato con molta attenzione quando ha parlato dei diversi messaggi che possono giungere da una immagine devo-zionale: religioso, culturale, sociale e arti-stico. “Il santino crea riflessione – ha detto

ancora Padre Rondina - e spesso smuove in chi lo osserva, qualcosa di profondo”. Questa bella esposizione, che rimarrà aper-ta tutti i giorni con orario 18:00/22;00, fino a martedì 10 luglio, si è potuta realizzare soprattutto grazie alla disponibilità dei col-lezionisti Massimo Abate, Carmela Viniero (Ancona), Sergio Aglietti (Busto Arsizio), Gianni Bondesan (Bari), Flavio Cammarano (Torino), Eva Charvàtovà (Praga), Don Lu-ciano Colotti (Chiuduno), Michele Damato (Barletta), Carluccio Frison (Massa Finalese), Grandi e Grandi (Modena), Sauro Nicoletti (Fano), Ermanno Raio (Fano), Teddy Russi-no (Ragusa), Antonio Scioli (Monteroduni) e Mario Tasca (Follina).La mostra è stata inaugurata in concomi-tanza con un convegno commerciale di santini. ospitato nel chiostro di S. Agosti-no, dove il giorno prima si era tenuto il 64° Convegno Filatelico Numismatico.

Mariella Polverari© RIPRODUZIONE RISERVATA

PRESENTATO, NELLA PARROCCHIA S. FAMIGLIA, IL LIBRO DI DON PRESCIUTTI

“Cantico dei Canticiche è di Salomone”

FANO – E’ stato don Marco Pre-sciutti, intervistato da Luciano Benini, ad aprire venerdì 29 giu-gno nella parrocchia Santa Fami-glia, il ciclo di incontri “Dialoghi

del venerdì sulla fede”, un’occasio-ne importante per ascoltare alcu-ni maestri e testimoni della fede cristiana che raccontano i fon-damenti della rivelazione. Una

riflessione sul Cantico dei Can-tici, tema del libro, presentato nel corso della serata, scritto da don Marco dal titolo “Cantico dei Cantici che è di Salomone (2012, Edizioni Banca del Gratuito). “Il testo – si legge nell’introduzio-ne – raccoglie due piccoli inter-venti sul Cantico dei Cantici. Il primo, in ordine di tempo, è un commento spirituale offerto dai giovani della parrocchia di Cuc-curano in occasione di un campo estivo di condivisione e amicizia e da loro stessi ripreso dalle regi-strazioni e trascritto. Il secondo invece è una piccola riflessione sull’amore coniugale fatta insieme alle famiglie che hanno fatto na-scere Casa Nazareth”.

EP© RIPRODUZIONE RISERVATA

ESTATE 2012 A VILLA SAN BIAGIOCari amici, abbiamo la gioia di dirvi che a Villa S. Biagio fervono i lavori per risistemare la casa dalle conse-guenze del pesante inverno e ren-derla idonea ad accogliervi ancora nella prossima estate. Don Vincenzo Alesiani

Incontri biblico-musicaliORE 21 – 22.30 DATA TESTIMONI DEL VANGELO MUSICAMer. 25 Luglio Luca: la fede è ragionevole? Canti religiosiVen. 27 Luglio Marco: crescere si può ? Cori famosiLun. 30 Luglio Stefano:Guardare al Modello-Gesù Cantar lontanoMer. 1 Agosto Pietro: autorità a servizio di tutti Canti gregorianiVen. 3 Agosto Filemone: fede e rapporti sociali Colonne sonoreLun. 6 Agosto Giacomo: la fede, parole o opere? Adagio celebriMer. 8 Agosto Barnaba: rapporti nella chiesa Cori d’Opera Ven.10 Agosto Famiglie: a servizio del vangelo… Bocelli:the best

Info: Tel 0721.823.175 [email protected] - Sito: http://www.sanbiagiofano.it

MARTEDI 14 ORE 21Veglia MarianaMERCOLEDI 15 Ore 10.30, Santa MessaOre 12.30: Pranzo in famiglia con

gli amici di S. Biagio16-19 AGOSTO 2012Esercizi Spirituali - giovaniYes, we can: tutto posso in Colui che mi dà la forza

FANO - Nel pomeriggio di dome-nica 1 luglio si è tenuta nei giar-dinetti di Via Giansanti la prima festa di quartiere organizzata dal Gruppo dei Cittadini Attivi di San Lazzaro. Dopo aver spalato dai marciapiedi la neve invernale, piantato dei fiori in varie aiuole e tagliato l’erba in alcune aree verdi del quartiere, la festa ha rappre-sentato una bellissima occasione per conoscersi, divertirsi, ritrova-re vecchie conoscenze e conosce-re nuovi amici, discutere insieme.Malgrado il caldo più che estivo e la partita di calcio incalzante, il successo della festa è andato oltre alle più ragionevoli aspettative (un centinaio i presenti), dimostrando quindi una grande esigenza di in-contro e partecipazione. Oltre ai momenti di gioco e mu-sicali - con canzoni popolari can-tate dai partecipanti e melodie al-gerine - ed una gustosa merenda condivisa, durante la festa sono stati presentati i risultati dei prin-

cipali bisogni emersi dai questio-nari precedentemente distribuiti ad un migliaio di famiglie del quartiere. L’avvio di un orto di quartiere, la cura degli spazi verdi comuni, l’organizzazione di un doposcuola estivo, la richiesta di luoghi sta-bili di incontro ed aggregazione, la realizzazione di una banca del tempo per mettere a reciproca di-sposizione le proprie competenze e il proprio tempo, il riutilizzo di vecchie bacheche di quartiere per favorire la comunicazione, la necessità di farsi carico di piccole commissioni sono state le princi-pali richieste condivise.Molte le persone che durante la festa si sono rese da subito di-sponibili a collaborare a soddisfa-re tali richieste, a cui se ne sono aggiunte altre che hanno offerto

le loro competenze per tenere le-zioni in inglese, tedesco e france-se, per preparare dolci e salati in occasione di prossime feste o per fare corsi di teatro.Inoltre, attraverso un laboratorio, i bambini e le bambine presen-ti hanno espresso la loro idea di quartiere: un posto dove cono-scersi, uno spazio per bancarelle in cui scambiarsi giocattoli, un orto condiviso, una piscina dove non si paga, più luoghi attrezzati per giocare e…un mondo di tutti i colori! Essenziali e pieni di buon senso, come loro sanno essere. Cose semplici, che confermano la necessità non più rinviabile di ri-partire dalle persone, dal sapersi ascoltare, dall’empatia, dalla vo-glia di relazionarsi per superare le insicurezze della solitudine, dal-

l’impegno nel sostenersi recipro-camente. Per tornare ad essere una comunità vera, in un tempo in cui la transizione fra modelli di società richiede risposte innovati-ve e non banali.Per questo ci si è lasciati dandosi un nuovo appuntamento, prose-guendo nel percorso ormai trac-

ciato. Per quanto ci riguarda, rin-graziamo tutti coloro che hanno partecipato e si sono dati da fare, riuscendo a rendere davvero spe-ciale una normale domenica di quasi mezza estate.

Il Gruppo dei Cittadini Attividel Quartiere di San Lazzaro

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San Lazzaro in Festa

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Stefano ManciniZanchi verso il

Diaconato permanente

pagina

diocesiRedazione di Urbino:Via Beato Mainardo, 4 - 61029 UrbinoTel. e Fax 0722/[email protected]: Mattino 9.00-12.00Pomeriggio 15.00-17.00Urbino

Urbania Sant’Angelo in Vado

RiFLessioNe sUL ReceNTe iNcoNTRo TeNUTosi AL PeLiNGo

Formazione permanente ai Ministeri laicaliURBINO. Domenica 24 giugno 2012 si è tenuto al Santuario di S. Maria de Pelingo l’annuale incontro conclusivo della forma-zione permanente ai ministeri laicali, alla presenza di Sua Ecc.za l’Arcivescovo mons. Giovanni Tani. L’idea di una formazione permanente obbliga tutte le persone ad un cammino d’ascolto e all’apprendistato continuo; essa stessa è il luogo dove il cri-stiano sperimenta la forza plasmante della grazia, ma al tempo stesso rappresenta un cammino di discepolato capace di rigene-rare e convertire. Ogni ministero si comprende nell’atto del dono istituito, ma, soprattutto, nella capa-cità di rendere questa grazia libera di mo-dellare colui che ha deciso di appartenere al Signore e alla Sua Chiesa. La formazione come ministero è accoglienza del mistero dell’uomo e risposta ad esso. Il non sentir-si mai arrivati è condizione spirituale ed esistenziale che accompagna il servizio del ministero a servire gli altri e la Chiesa. La formazione permanente comporterà impegni di studio e di dibattito culturale,

che portino a confermare, con responsa-bilità e competenza, il ruolo che sono an-cora chiamati a svolgere i fratelli laici nel loro ministero, a servizio della comunità. La formazione permanente aiuterà a man-tenere quella convinzione che i presbiteri stessi hanno comunicato ai fedeli, ovvero il proposito di continuare ad essere mem-bra attive nella edificazione della Chiesa, in forza della loro unione a Gesù Cristo.Negli orientamenti pastorali di questi ultimi tempi i vescovi italiani affermano che: «Chiesa di Dio, insieme a noi, mini-stri ordinati, sono i laici; di loro il Signore si serve per la testimonianza e la comuni-cazione del Vangelo in mezzo agli uomini. […] C’è bisogno di laici che non solo atten-dano generosamente ai ministeri tradizio-nali, ma che sappiano anche assumerne di nuovi, dando vita a forme inedite di educa-zione alla fede e di pastorale, sempre nella logica della comunione ecclesiale.» (n. 54); CEI, Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia. Orientamenti pastorali del-l’Episcopato italiano per il primo decennio

del 2000, 29.6.2001.È questo lo spirito con cui la formazione permanente dei laici nella nostra Arcidio-cesi vuole continuare la sua attività, giunta al settimo anno di impegno. Questo orien-tamento catechetico necessita di essere permanente se vuole rispondere in manie-ra autentica alla qualifica della ministeria-lità. Le attività pastorali che i laici assumo-no nelle comunità parrocchiali e diocesana richiedono non solo l’autenticità di una ri-sposta alla chiamata del Signore, ma anche la crescita spirituale e pastorale nel Sì dato alla Chiesa. In questi anni abbiamo maturato in Arci-diocesi la coscienza che una formazione di base teologica, catechetica e pastorale è necessaria per tutti coloro che svolgono un ministero particolare, offrendo nelle quattro Vicarie dei momenti di riflessione, sul tema della fede, come indicato dal San-to Padre.È necessario che i corsi per la formazio-ne ai Ministeri ecclesiali, sappiano apri-

re al forum permanente dei laici, di cui la nostra Chiesa locale ha bisogno. Molte volte i parroci, pur nella gioia del servizio, hanno lamentato la solitudine nell’affron-tare i numerosi impegni che la vita parroc-chiale richiede, senza avere il tempo e il modo per mettere in rete la ricchezza delle singole proposte pastorali. Se invece ogni parrocchia potesse contare su figure mini-steriali adeguatamente preparate e inviate nella comunità dall’Arcivescovo si potreb-be favorire un’azione pastorale più ricca, in una rete di relazioni fraterne. Nei seminari, i ministri non faranno solo un’esperienza di approfondimento culturale, ma essendo formati insieme al lavoro missionario nel-le singole comunità, saranno già preparati alla comunione ecclesiale e alla collabora-zione, così da realizzare più facilmente la sussidiarietà tra diverse comunità, tra il centro e la periferia dell’Arcidiocesi.

Mons. Davide TontiVicario Episcopale per l’Arte e la Cultura

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Le 22.000 PAGiNe deL diARio di sANTA VeRoNicA

Un tesoro in tempo di crisi

MERCATELLO SUL METAURO. La festa di santa Veronica cade il 9 luglio, in un periodo in cui gli studenti sono ormai liberi dagli impegni scolastici e i lavoratori cominciano a pensare alle vacan-ze: un tempo propizio per rimet-tere al centro della nostra vita Dio e ritrovare forze e creatività per riprendere con entusiasmo il cammino della vita, illuminati dalla testimonianza di una donna che brilla nel firmamento dei San-

ti. L’anno scorso abbiamo concluso la celebrazione dei 350 anni della nascita di santa Veronica, ma an-cora rimane tanto da sco-prire della ricchezza che ci ha lasciato. Ormai ci siamo abituati a sentire le parole riportate nel suo diario, ma ancora resta da ascoltare il messaggio racchiuso in quel tesoro della Santa.Le prime pubblicazioni delle 22.000 pagine del Diario di S. Veronica sono state, con ragio-ne, intitolate: “Un teso-ro nascosto”, una sag-

gia ispirazione che dovrebbe stimolare maggiormente ad esplorare le ricchezze rac-chiuse in quei racconti. Rico-nosciamo, invece, che rimane ancora molto da scoprire del tesoro di grazie che il Signore ci ha manifestato attraverso santa Veronica. I nuovi mezzi tecnologici possono permet-terci studi più approfonditi e rapidi anche di documenti a noi così lontani nel tempo, na-

turalmente solo dopo una pa-ziente digitalizzazione dei ma-noscritti. Risalterebbero allora interessanti progressioni nel cammino mistico di Veronica e troveremmo validi sostegni per affrontare il combattimen-to spirituale sia per far trion-fare il bene, sia per respingere le tentazioni (ad esempio “con invocare il santissimo nome di Giesù ogni cosa passava.”D. V,777). Riusciremmo forse a ricono-scere il ripetersi dei racconti non come una replica di cose già dette, ma un modo di comprendere e guardare agli episodi accaduti in forma cre-scente, sempre più illuminati dall’Alto, come in una spirale il cui ripetersi dei cerchi non è mai allo stesso punto, ma in tensione progressiva e dina-mica: un ripresentarsi sempre nuovo della Parola di Dio che si incarna in santa Veronica, come già ricordava il Santo Padre nell’Udienza generale del 15 dicembre 2010. Riportiamo una brevissima nota che emerge dal confron-

to di un racconto, riportato nelle autobiografie, in cui vie-ne rievocato l’incontro di Vero-nica bambina con Gesù bambino, mentre da piccola raccoglie fiori nell’orto. Sottolineiamo, ad esem-pio, le differenti presentazioni del bambino che lei vede: nel 1697 è un “bellissimo bambino” (solo dopo afferma che il Signore le ha fatto capire che era lui), nelle due narrazioni successive (1699 e 1700) dice che le “pareva Gesù bambino”, poi di nuovo un bellis-simo bambino che però le dichia-ra di essere “Gesù che l’ama tanto”, infine, nell’ultima autobiografia, scritta sotto la dettatura di Maria Santissima nel 1720-1721, che le “comparve Gesù” e le disse: «sono il vero fiore». Nell’ultima relazio-ne scompare ogni forma dubita-tiva (pareva). Non solo perché è “dettata dalla Vergine”, ma anche perché è nel periodo in cui ha su-perato la prova del Sant’Uffizio a cui fu sottoposta nel ventennio successivo alla stigmatizzazione, scrive al Vescovo che considera il “padre dell’anima sua” e a cui si ri-volge con confidenza piena.

L’apparizione del bambino in cui riconosce Gesù, segnerà in modo indelebile la spiritua-lità di S. Veronica: una ricerca appassionata e instancabile di Gesù che durerà tutta la vita trovando appagamento solo alla fine quando esclamerà:

“finalmente l’Amore si è fatto trovare ditelo a tutte, ditelo a tutte!”. Un elemento impor-tantissimo per il nostro cam-mino spirituale che ci ricorda che la fede si nutre di deside-rio e contemporaneamente di ricerca come farà comprende-re il Signore in una locuzione interiore a S. Veronica: «Mio Signore, vorrei una grazia da Voi; che una volta, vi facesti vedere da questi servi che reggono l’anima mia, ed anche da queste mie sorel-le. Mi è parso che Egli abbia riso, e subito sparito. In questo punto mi è parso che abbia detto: Di’ loro che non basta che mi chiamino; ma bisogna che vengano anche cercando» (Diario I, 563).

Le sorelle Cappuccine di Mer-catello

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URBINO. Domenica 24 giugno, nella ricorrenza della nascita di San Giovanni Battista, nella Cat-tedrale di Santa Maria Assunta di Urbino, è stato celebrato dal-l’arcivescovo di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado monsignor Giovanni Tani il sacramento della Cresima. Erano presenti alla cele-brazione mons. Sandro de Angeli, don Hugo, Padre Samuele …?.E’ stata una cerimonia emozionan-te a coronamento di un lungo per-corso di preparazione che i ragaz-zi hanno fatto insieme ai catechisti e conclusosi con una giornata di riflessione e ritiro, immersi nel-la natura, presso la Chiesetta dei Santi Giacomo e Filippo in località Pantiere. Quattordici i ragazzi che domenica hanno confermato le promesse battesimali, nove della parrocchia del Duomo (Angelini Thomas, Bastianelli Davide, Bo-gliolo Elena, Cerboni Baiardi Cle-lia, Feduzi Giulio, Giglioni Ales-

sandro, Pandolfi Sophie, Peruzzi Chiara, Rizzi Danae) e cinque del-la parrocchia di San Bernardino (Cossi Simone, Lamonaca Davide, Lelli Alice, Maroccini Giulia, Sera-ghiti Giovanni).

Silvia Cerboni Bajardi

URBINO. Domenica 1° luglio la Comunità Parrocchiale di Cana-vaccio si è stretta in festa attorno al suo pastore l’arcivescovo mons. Giovanni Tani, per il conferimen-to del sacramento della Confer-mazione a 10 ragazzi. Tutti i fedeli hanno dimostrato il loro grande affetto verso il Vescovo che, dopo aver accolto l’invito del parroco don Aldo Iacomucci, ha incon-

trato i parrocchiani per la prima volta. Mons. Tani si è rivolto alla Comunità di Canavaccio e in ma-niera speciale ai cresimandi, con lo stesso imperativo presente nel Vangelo domenicale, quando Gesù ordinò alla ragazza dodicenne stesa nel letto: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico, al-zati!» . Stimolata da queste paro-le e rafforzata dalla potenza dello Spirito Santo che è sceso sui dieci cresimandi, la Comunità Parroc-chiale di Canavaccio è stata invita-ta a rinnovare il proprio impegno nel testimoniare il Risorto con la propria vita.

Andrea Righi© RIPRODUZIONE RISERVATA

cresime in cattedrale e a canavaccio

A Canavaccio

In Cattedrale

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8 luglio 2012 15Urbino Urbania Sant’angelo in Vadoamicoil nuovo• •

U R B I N O . Q u e s t ’ a n -no le atti-vità della Parrocchia Universita-

ria si sono concluse con una S. Messa di ringraziamento e la festa di com-pleanno del Parroco, P. Luca, che il 27 giugno ha compiuto 35 anni. E’ tempo di bilanci: non è fuori luogo sostenere che l’attività pastorale abbia raggiunto brillantemente gli obiettivi che si era prefissa, ovvero far apprezzare agli studenti, ai docenti ed al personale amministrativo, tecnico ed ausiliario dell’Università e dell’ERSU, la leti-zia della vita cristiana, attraverso il contatto personale e la presenza, nei luoghi di ritrovo, di Padre Luca Ga-brielli e dei suoi collaboratori. Egli infatti non è stato solo nella guida della Parrocchia, ma ha avuto il pre-zioso contributo di P. Samuele e di Fr.

Danilo, suoi confratelli, che lo hanno sostenuto in ogni attività o iniziativa intrapresa: S. Messa, Adorazione, ca-techesi serali, confessioni, approfon-dimenti della Parola, rosari, vie crucis, liturgia delle ore e missioni. “Il nostro primo obiettivo”, ha detto Padre Luca, “è stato quello di far avvicinare alcuni studenti alla Chiesa e ancor di più alla fede, cercando di rendere Cristo più vivo e vicino agli uomini”. Sicuramen-te prezioso per lo svolgimento delle proposte pastorali, specialmente nei periodi forti di Avvento e di Quaresi-ma, è stato il contributo dei vari grup-pi ecclesiali: Fuci, Apostole e Apostoli della vita interiore, CL, Rinnovamento nello Spirito. Unendo le forze, i frutti spirituali negli universitari si sono moltiplicati e sono stati più copiosi. Questo è stato possibile grazie alla guida sapiente del nostro Arcivescovo, Mons. Giovanni Tani, che ha creduto e continua a credere in una pastora-

le di comunione, in quanto i giovani sono attirati e rimangono molto col-piti dall’unione fraterna dei loro ani-matori. Tra i diversi studenti che si sono interessati alle attività della Par-rocchia Universitaria, si é formato un piccolo gruppo stabile che ha animato le varie funzioni ed ha accolto colo-ro che si sono affacciati per la prima volta. E come non credere a questo gruppo francescano che ha portato avanti, con tanta passione, questo im-pegno, a favore di tanti studenti, cre-denti e non, provenienti dalla nostra e da tante diocesi italiane? Al termine il parroco ha salutato i ragazzi che hanno terminato il loro ciclo di studi qui ad Urbino e che si appresteranno ad iniziare quello lavorativo; agli altri ha dato appuntamento per l’inizio del prossimo anno accademico.

G.M.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pastorale universitaria

“Bilancio attività parrocchia universitaria”

SANTUARIO DEL PELINGO. Sono passati dieci anni da quel giorno in cui il Signore, attraver-so una voce molto autorevole mi invitò a diventare diacono per-manente. Ricordo, come fosse ieri, come l’invito mi lasciò lì per lì sorpreso: “Perché proprio io

Signore?” era il timido pensiero dominante. Poi ben consapevole delle mie fragilità risposi non un sì deciso e diretto ma un timi-do “Ci provo”. Intrapresi così un cammino di preparazione che mi portò ad iscrivermi all’Istituto di Scienze Religiose dell’Università

di Urbino, corso che iniziai a fre-quentare non senza difficoltà de-rivanti soprattutto dalla mancan-za di allenamento mentale verso lo studio ormai abbandonato da tanti anni; difficoltà che si faceva sentire nonostante gli ottimi ri-sultati riportati negli esami soste-nuti e la bellezza del clima che si era instaurato sia con i professori che con i compagni di corso. Man mano che proseguivo nello studio sentivo nel cuore di non essere ancora pronto; avvertivo dentro di me la necessità di dover cresce-re ulteriormente. L’amore verso la Chiesa era forte ma sentivo che dovevo raggiungere una maggiore maturità in campo spirituale. De-cisi così di sospendere il cammino ma la chiamata al diaconato ogni tanto si faceva risentire. In que-sti anni sono cambiate tante cose nella mia vita; debbo riconoscere di aver avuto anche tante grazie che in maniera particolare attri-buisco alla forte intercessione di Maria. La sua protezione materna ha smussato tante di quelle spigo-losità presenti nella mia vita; mi stavo pian piano innamorando

della preghiera in particolare del rosario e dell’adorazione eucari-stica. In questo contesto sentivo giorno per giorno crescere nel cuore un legame profondo con il Signore che si concretizzava in un sempre più forte sentimento di appartenenza alla Chiesa. Mi son sentito perfino un codar-do osservando gli amici diaconi permanenti più giovani di me che non hanno esitato a dire si e tut-t’ora servono con amore e dedi-zione il Signore nella nostra Chie-sa di Urbino-Urbania-S. Angelo in Vado. Ultimamente la chiamata si è fatta nuovamente sentire più decisa anche grazie al sostegno e la vicinanza di Don Davide. Le grazie dal cielo sono state abbon-danti in questi ultimi anni e il sen-tire l’amore materno di Maria che mi accompagna mi ha portato ad essere più fiducioso fino a decide-re di dire a Dio il mio sì. Domeni-ca 24 giugno, a Pelingo sono stato presentato al Arcivescovo Gio-vanni come uno dei due candidati della nostra diocesi al cammino di discernimento per il Diaconato permanente. Sono felice di que-

sto evento perché per me è stato un confermare un impegno ver-so il Signore che era latente. Da quel momento la gioia di questa scelta mi riempie di felicità e fidu-cia. Non so se alla fine di questo cammino di discernimento sarò reputato idoneo e quindi verrò ordinato diacono; affido con fi-ducia questo cammino nelle mani di Dio contando soprattutto sulla protezione di Maria che son certo continuerà a vegliare su di me e sulla mia famiglia dato che questo percorso coinvolgerà anch’essa. Affido a tutta la comunità ecclesia-le e in modo particolare al gruppo di Rinnovamento nello Spirito, al Gruppo Eucaristico mariano, alla comunità Francescana di Urbino e a quanti mi conoscono e mi vo-gliono bene questo cammino che sto per intraprendere confidando nel sostegno di tutti attraverso la preghiera, nella speranza che que-sto bel dono che mi appresto a ri-cevere a Dio piacendo, arricchisca la Comunità e diventi di stimolo anche ad altri.

Stefano Mancini Zanchi© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CAMMINO DI FEDE VERSO IL DIACONATO PERMANENTE

La gioia di dire Sì

URBINO. “Petrus apostolus et Paulus doctor gentium,ipsi nos docuerunt legem tuam, Domine”. Festeggiare la solennità dei Santi Pietro e Paolo, significa princi-palmente esaltare nella Liturgia la predicazione dei Santi Apostoli, primizie della fede cristiana: “Pie-tro, che per primo confessò la fede nel Cristo, Paolo, che illuminò le profondità del mistero; il pescato-re di Galilea, che costituì la prima comunità con i giusti di Israele, il maestro e dottore, che annunziò la salvezza a tutte le genti”. Così appunto dice la Liturgia.

La pietà dei vescovi urbinati e la devozione dei fedeli hanno rac-colto in maniera visibile questo insegnamento ed espresso anche attraverso una forma di culto esteriore la significativa solennità del giorno. In Cattedrale, ad emu-lazione della Basilica di San Pietro, già dagli anni ’20-’30 del XVII se-colo si trova una statua lignea che raffigura San Pietro in Cattedra benedicente, successivamente di-pinta a finto bronzo per ricordare ancor più da vicino il bronzo at-tribuito ad Arnolfo di Cambio.In comunione e ad imitazione del

simulacro romano, la statua urbi-nate, opera di Girolamo Ghirlan-da, gode dello stesso culto devo-zionale, col bacio del piede e con la vestizione degli abiti pontificali (solo eccezionalmente interrotta negli anni).La Parrocchia priorale di San Paolo di Urbino non esiste più e la Chiesa di San Paolo non è più aperta al culto, resta solo negli abitanti del quartiere, il senso di appartenenza al rione di San Polo.

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LA CELEBRAZIONE IN CATTEDRALE A URBINO

Solennità dei SS. Apostoli Pietro e Paolo

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8 luglio 201216 Urbino Urbania Sant’angelo in Vado amicoil nuovo• •

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QUasi Un diario

Urbino - L’associazione no profit “Cli-vofiorito”, con sede a Castelcavallino ha fatto dono di diversi giochi per l’esterno (secchielli, palette, piccoli camion in sca-la, carriole, formine ecc....) alla scuola dell’infanzia locale. “Clivofiorito”, il cui presidente è Anteo Valbonesi, organiz-za gite e cene sociali, incontri culturali vari oltre alla “mitica e conosciutissima” festa della crescia sfogliata che si tiene ogni anno in estate (quest’anno si terrà il 6/7/8 luglio). A questi eventi partecipano tantissime persone e si usa il ricavato per regalare attrezzature o giochi a scuole o

altre associazioni presenti nel territorio. Alla realizzazione della festa si impegnano tantissimi volontari di tutte le età del pae-se e delle zone limitrofe. Per il regalo dei succitati giochi la dirigente scolastica del-l’istituto Comprensivo “Pascoli” di Urbino, Daniela Titarelli, i bambini e le insegnanti della scuola dell’infanzia di Castelcavalli-no, Marilisa branchesi e Sonia Giampaoli, “ringraziano l’associazione ‘Clivofiorito’ per il piacevole e gradito regalo e, soprat-tutto, per il notevole senso di sensibilità”.

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iniZiatiVa deLL’assoCiaZione CLiVoFiorito

Giochi per i bimbi

unitaLsi a Lourdes e LoretoURBINO. Anche quest’anno l’Unitalsi di Urbino – Urbania – Sant’An-gelo in Vado è puntualmente presente con i suoi pellegrinaggi ai santuari mariani di Lourdes e di Loreto. La visita alla grotta dove la Madonna è apparsa alla piccola Bernatette Soubirous si terrà dal 16 al 22 luglio in treno e, dal 17 al 21 luglio in aereo. Seguirà dal 3 al 6 agosto il viaggio in pullman a Loreto. Le prenotazioni dovranno essere effettuate entro il mese di luglio e saranno accolte sino alla di-sponibilità dei posti. In questi Pellegrinaggi diocesani, sarà presente come Guida Spirituale, il nostro arcivescovo mons. Giovanni Tani, in una significativa vicinanza per tutti i partecipanti, pellegrini, malati e personale. Tutti insieme ci predisponiamo a vivere nella condivisione e nella fraternità questi momenti di preghiera e di spiritualità. Gli orari di partenza, del giorno 16 con il treno da Pesaro e dell’aereo del giorno 17 dall’aeroporto di Falconara, verranno comunicati appe-na disponibili; per informazioni ci si può rivolgere alla segreteria, 347 6800074, al sig Pasquale Fuoco 0722 2217 3470191025 e ai referenti delle zone di appartenenza.

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L’opera è già meta di pellegrini

MERCATELLO SUL METAURO. In occasione della solennità liturgica di Santa Veronica Giuliani, le celebrazioni osserveranno il seguente pro-gramma.Dal 30 giugno all’8 luglio, novena in preparazione alla festa, presso il monastero delle Clarisse cappuccine, guidata da p. Giovanni Ma-ria Leonardi ofm cap: alle 8 santa messa e meditazione e, a seguire, adorazione eucaristica sino alle 12. Alle 18.30, celebrazione del ve-spro e meditazione.Lunedì 9 luglio, solennità di Santa Veronica: dalle ore 6, possibili-tà delle confessioni presso la chiesa della santa Croce. Nella chiesa delle cappuccine e santuario di santa Veronica, celebrazione delle sante messe a partire dalle 6; la messa delle 10 sarà presieduta da p. G. Criminesi, ministro Provinciale dei cappuccini. Nella Insigne Pieve Collegiata: alle 11.15 santa messa presieduta da p. G. M. Leonardi; alle 20.30 santa messa pontificale presieduta da SER mons. Giovanni Tani, arcivescovo di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado, cui farà seguito alle 21.30 la processione per le vie del paese. Presteranno servizio liturgico il coro polifonico “Icense” di Mercatello sul Metau-ro con l’orchestra “I cameristi del Montefeltro” e la Banda Musicale Cittadina.

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U r b i n o – Ad Urbino, la recente ricor-renza della festività del Sacro Cuore di Gesù è stata celebrata all’aperto, a Ca’ Stac-colo, ed ha visto la partecipazione dell’arcivescovo mons. Giovanni Tani che ha presieduto la celebrazio-ne eucaristica, presente l’arcivescovo emerito mons. Francesco Marinelli. Si tratta del luogo dove sta sor-gendo il Santuario dedicato al Sacro Cuore e dove in tanti si recano durante l’anno, urbinati e forestieri, parrocchiani e non, a pregare nella bella Cappella che si affaccia su un paesaggio agreste di grande fascino e spiritualità.i lavori del Santuario, voluto dal compianto don Elia bellebono - che è riuscito con l’aiuto della Provviden-za e di generosi benefattori ad assicurarsi il terreno sui cui costruire ed a posare la prima pietra della nuova struttura -, non sono ancora terminati. La Fondazione opera del Sacro Cuore, che si occupa e porta avanti i lavori, non dispone di finanziamenti pubblici e può contare soltanto sulle risorse e i contributi offerti da

privati. nel numero di maggio del periodico “Uniti nel Cuore di Cristo” il presidente della Fondazione,

cav. Lionello Albieri, ringrazia la comunità dei devoti <per la convinta azione di sostegno

per la realizzazione del Santuario> e fa il punto della situazione dei lavori. <L’opera – scrive – complessa e grandiosa, inizia-

ta dal nostro amatissimo don Elia, può indurre a pensare che i tempi a volte sembrano lenti, a volte lunghi o ad-dirittura infiniti, ma con il vostro sostegno, con il sostegno amore-vole di don Elia, non fa venir meno la speranza di vedere un giorno ul-timato il Santuario. i lavori proce-dono con solerzia e intensità (com-patibilmente con l’autorizzazione comunale). oggi, siamo in avvio di una azione che ci accompagna ver-

so il completamento della struttura e degli impianti; si è in fase di predi-

sposizione dei progetti per l’impianto elettrico, idraulico e di riscaldamento,.

Questo procedere, dà la forza per un rin-novato e accresciuto impegno a tutti i com-

ponenti il consiglio della Fondazione per pro-seguire nella realizzazione dell’opera. A ciascuno

di voi, chiedo una rinnovata disponibilità e sostegno, vi ringrazio per tutte le iniziative e le offerte che per-vengono alla Fondazione: mantenendo questo impe-gno, ci sarà possibile un giorno di portare a compi-mento l’impegno assunto da don Elia con Gesù>. nel 2011 i lavori sono stati ridotti al minimo in quanto il nuovo progetto di completamento presentato non era stato ancora autorizzato; l’intervento più significativo è stato rappresentato dalla installazione della nuova Croce del campanile con sottostante sfera rappresen-tante la terra, che ha caratterizzato e reso ben visibile da subito il nuovo Santuario; l’opera, il cui progetto è stato fatto dal prof. Walter Valentini, è stata offerta da una nota famiglia di bergamo. Tuttavia, nel prossimo futuro occorrerà pensare ed impegnarsi, questo è ciò molti credono e ritengono indispensabile, per realizzare quelle strutture di acco-glienza senza le quali la funzione di un Santuario non può realizzarsi pienamente.

gdl© riproduzione riservata

ProGraMMa deLLe CeLebraZioni

Solennità di Santa Veronica Giuliani

1. “Il fare metafisico”. Questo è il ti-tolo della mostra di Costantino Galeotti che si inaugurerà giovedì 5 luglio, alle ore 17,30. nella Casa Raffaello sotto gli auspici della Accademia del divino pit-tore.2. Dal dono ricevuto della rivista “Pagine altotiberine” (Città di Castello, XVI, n. 47, 2012), ho appreso che il vero nome del

pomarancio è Nicolò Circignani). L’occasione è stata quella di far la guida alla visita di Urbania a quaranta iscritti dell’Associazione storica dell’alta valle del Teve-re, sotto lo schioppo del caldo, domenica 1 luglio. Il

piacevole risultato è stato quello di aver contratto un nuovo scambio culturale, dati anche i nostri rapporti metaurensi di storia e di arte. Vedi Raffaelin del Colle, senza parlare ancora prima di Piero della Francesca.3. Quando ho sentito parlare del restauro del Colosseo, sono andato a rileggere la sua storia nel mio vecchio libro del ginnasio ndal titolo “Nihil Roma maius”. “Fat-to costruire dall’imperatore Vespasiano, tra il 70 e il 75 d.C. e inaugurato dal figlio Tito, nell’80, con una serie di spettacoli che durarono cento giorni, fu elevato sul luogo dove prima sorgeva lo stagno della Domus Au-rea di Nerone. Accanto all’anfiteatro sorgeva il Colosso di Nerone. Questo era di bronzo dorato, alto 30 metri,

e rappresentava il Sole, ma la testa era il ritratto di Nerone. Vespasiano cambiò la testa in quella del Sole. Comodo la cambiò in quella di Ercole, con i propri li-neamenti…”4. Poi sono rimasto intrappolata dalla storia romana. “Mi sono proposto di riferire soltanto ciò che fosse in-signe per nobiltà o per eccezionale bassezza, che sti-mo precipuo compito dello storico fa sì che non siano taciute le virtù, e che i detti e i fatti malvagi abbiano timore dell’infamia presso i posteri”. Così Tacito.5. “La bellezza appartiene agli uomini che sanno ap-prezzarla” (Dal film “Il treno”, 1964).

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8 luglio 2012 17amicoil nuovo• •

DON MILANI E DON MAZZOLARI Un programma ricco e interes-sante, quello dei Vespri, che in-contrerà sicuramente i gusti del pubblico sempre più numeroso e appassionato ad ogni edizione. Certamente ciò è dovuto anche al respiro internazionale del Fe-stival che ogni anno ospita affer-mati e prestigiosi artisti italiani e stranieri. Gli interpreti di que-st’anno provengono da Germania, Slovenia, Russia, Spagna e Bel-gio e sono Otto Maria Kraemer, Hans Hielscher, Dalibor Mikla-vcic, Daniel Zaretsky, Susanna Crespo e Ignace Michiels. Gli or-ganisti e strumentisti italiani An-drea Macinanti, Marino Bedetti e Michele Barchi sono anch’essi

concertisti con un’attività inter-nazionale. La recitazione è affi-data a Lucia Ferrati, nota attrice, didatta teatrale e organizzatrice di eventi che con la sua splendida voce interpreta da varie edizioni pagine memorabili di personaggi rimasti nella memoria collettiva per la testimonianza di fede e di impegno anche civile che hanno lasciato.Due grandi figure di sacerdoti socialmente impegnati saranno in questa edizione al centro di altrettante serate animate dalla Ferrati: “Don Lorenzo Milani (il 18 luglio) e Don Primo Mazzola-ri (il 1 agosto).Le pagine del parroco di Barbiana saranno accompagnate dall’orga-no di Ignace Michiels, quelle del parroco di Bozzolo da Daniel Za-

retski.

SOLENNITà DELL’ASSUNTA La Ferrati tornerà la sera di Fer-ragosto, in Cattedrale, con la lettura di significative pagine ma-riane alternate al canto del Coro Polifonico Malatestiano di Fano diretto da Francesco Santini. Per la prima volta i Vespri accompa-gneranno la solennità dell’Assun-ta, nella cornice del Duomo di Pesaro a Lei dedicato. Se l’appun-tamento nella Cattedrale che cu-stodisce un grande organo Ma-scioni del 1970, è una novità per il Festival, sono invece una tra-dizione le serate nelle due chiese gioiello di Pesaro, l’Annunziata e il Nome di Dio.

Il 25 luglio lo sloveno Dalibor Miklavcic porterà nella splen-dida chiesa rinascimentale due strumenti di sua costruzione, un pedal cembalo e un pedal piano-forte, che permettono l’esecuzio-ne di gran parte del repertorio organistico. Il 22 agosto, al Nome diDio, Michele Barchi suonerà il prestigioso organo realizzato da Antonio Pace nel 1631 e accom-pagnerà la voce della soprano Su-sanna Crespo.Tutti gli altri concerti si terranno nella chiesa di Cristo Re dove si trova lo storico organo Mascioni del 1906, premiato all’esposizio-ne Universale di Milano agli inizi del ‘900 e ubicato, fino al 1975, all’Auditorium Pedrotti. La serata di apertura del Festival sarà dedi-cata alla proiezione di “Metropo-

lis” film muto realizzato nel 1927 da Fritz Lang, universalmente ri-conosciuto come modello di gran parte del cinema fantascientifico. La proiezione sarà accompagnata dalle improvvisazioni organisti-che di Otto Kraemer. Toccherà a due artisti italiani chiudere la rassegna di quest’anno, il 29 ago-sto, a Cristo Re: l’organista An-drea Macinanti e Marino Bedet-ti che proporrà le note di oboe, corno inglese e oboe d’amore.Nell’ambito dei Vespri è inseri-ta la Messa del Turista che sarà celebrata il 14 agosto, alle 21 a Cristo Re dall’Arcivescovo Mon-signor Piero Coccia. I concerti iniziano alle 21, 15. L’ingresso è libero.

Laura Guidelli©riproduzione riservata

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Il Corpo Bandisticofesteggia120 anni

di attivitàpagina

montelabbate

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Chiusa la 48ª edizione

della Mostracon Moretti

pagine

nuovo cinema

di arte cultura sport

Il Festival organistico internazionale dei Vespri d’organo a Cristo Re giunge quest’anno alla IX edizione. La prestigiosa rassegna, che si avvale della direzione artistica di Giuliana Maccaroni è promossa dalla Parrocchia di Cristo Re, con la collaborazione e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Pesaro, della Presidenza del Consiglio provinciale, dell’Assemblea legislativa della Regione Marche e della Fondazione Cassa di Risparmio. Il sipario sui Vespri si alzerà mercoledì 11 luglio e accompagnerà l’estate pesarese con nove appuntamenti la cui parola d’ordine è varietà. Nell’ambito del Festival si alterneranno infatti serate con organo solo o accompagnato da strumenti, alcuni dei quali mai sentiti a Pesaro come corno inglese, oboe d’amore, pedal cembalo e pedal pianoforte. Recitazione, proiezione di un film muto, coro e voce solista saranno protagonisti , insieme all’organo, di altri appuntamenti.

Mercoledì 11 luglioChiesa di Cristo re ore 21.15

Il mediatore tra la mente e le manideve essere il cuore.• proiezione del film muto Metropolis(Fritz Lang, 1927) a cura del cineclub shining.• improvvisazioni organistiche otto Maria Kräemer(straelem, Germania)

Mercoledì 18 luglioChiesa di Cristo re ore 21.15

Don Lorenzo MilaniIl desiderio di esprimere il nostro pensieroe di capire il pensiero altrui è l’amore.voce recitante Lucia Ferrati / or-gano ignace Michiels (Brugge, Belgio)

Mercoledì 25 luglio

Chiesa dell’annunziata ore 21.15O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco, di te ha sete l’anima mia. (Salmo 63)pedal cembalo e pedal pianofor-te dalibor Miklavcic (Ljubljana, slovenia)

Mercoledì 1 agostoChiesa di Cristo re ore 21.15

Don Primo Mazzolari Ci impegnamo, non per riordinare il mondo, non per rifarlo su misu-ra, ma per amarlo.voce recitante Lucia Ferrati / or-gano daniel zaretsky (san pie-troburgo, russia)

Mercoledì 8 agostoChiesa di Cristo re ore 21.15

A te anela la mia carne, come terra deserta arida, senz’acqua(Salmo 139)organo Hans uwe Hielscher (det-

mold, Germania)

Martedì 14 agostoChiesa di Cristo re ore 21.00

santa Messa del turistacelebrata da s. ecc. Mons. Piero Coccia arcivescovo Metropolita di pesaroCori Cristo re e san terenzio (pe-saro) direttore Martino pòrcile organo Giuliana Maccaroni

Mercoledì 15 agostoBasilica Cattedrale ore 21.15

Così nel santuario ti ho cercato, per contemplare la tua potenza e la tua gloria. (Salmo 63)Coro polifonico malatestiano di-rettore Francesco santini / voce recitante Lucia Ferrati / organo Martino pòrcile

Mercoledì 22 agostoChiesa del nome di dio ore 21.15

Poichè la tua grazia vale più della

vita, le mie labbra diranno la tua lode. (Salmo 63)soprano susanna Crespo (Barcel-lona, spagna) / organo Michele Barchi (Milano)

Mercoledì 29 agostoChiesa di Cristo re ore 21.15

Così ti benedico finchè io viva,nel tuo nome alzerò le mie mani. (Sal-mo 63)organo andrea Macinati (Bo-logna) / oboe, corno inglese e oboe d’amore Marino Bedetti (Milano)

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PROGRAMMA

Page 18: Il Nuovo Amico n. 25 del 8 luglio 2012

8 luglio 201218 amicoil nuovo• •arte cultura

UN PREMIO PER UN REBUS Frase: 6-7

vincitori verranno estratti a sorte tra coloro che avranno inviato la soluzione corretta a [email protected] oppure a IL NUOVO AMICO Via del Seminario 4 – 61121 Pesaro. L’omaggio di questa settimana è un esclusivo SEGNALIBRO in silverplate

E’ possibile ritirare il premio da lunedì a mercoledì dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 17 alle ore 19 presso la redazione di Pesaro (via Rossini 53). Per un diverso recapito contattare il n. verde gratuito 800/501170 sempre nei giorni e ore sopra indicate.

PER RICEVERE L’OMAGGIO È NECESSARIO DIMOSTRARE DI ESSERE IN REGOLA CON L’ABBONAMENTO AL NUOVO AMICO PER L’ANNO 2012 O REGOLARIZZARE LA POSIZIONE AL MOMENTO DEL RITIRO DEL PREMIO

I VINCITORI DELLA SETTIMANA La chiave risolutiva del rebus di Leone da Cagli pubblicato a pag. 18 del n. 24 del “Nuovo Amico” di domenica 1 luglio era: Rebus frase (4-15-3-9-6) – GRAN CHIACCHIERICCIO FRA PETTEGOLI CO-MARI (granchi à C chi è riccio; F, rape; T, tegole; C, O, mari)

Vincono UN GELATO da 3 Euro presso la Gelateria di viale Gramsci 29 a Pesaro

MARIO FERRIELISABETTA RENZINI ANGIONI MARIO

Un segnalibro in omaggio

I VINCITORI DEL PREMIO INTITOLATO AL SALVATORE DI CAPOLAVORI

Nel nome di RotondiCARPEGNA. Nella cornice del-la Sala del Trono del Palazzo dei Principi, gentilmente messo a disposizione dalla famiglia Fal-conieri di Carpegna, sono stati resi noti i nomi dei vincitori del “Premio Rotondi ai salvatori del-l’arte”, edizione 2012 (legge dello Stato 111/2009). I riconoscimenti prendono il nome dall’ex Soprin-tendente di Urbino Pasquale Ro-tondi, che coordinò l’operazione salvataggio dei principali capola-vori dell’arte italiana nel Monte-feltro marchigiano (Sassocorva-ro, Carpegna e Urbino). Le città del Cairo, della Ruhr e di Urbino sono legare da un basilare filo co-mune. Infatti la giuria, presieduta da Giovanna Rotondi Terminiello, figlia di Pasquale, e coordinata da Salvatore Giannella, giornalista, ha scelto, per la “sezione mondo”, Giuseppe Fanfoni, esperto di re-stauro dell’Università La Sapienza di Roma che ha diretto il restauro del complesso architettonico dei Dervisci, nel centro storico della capitale egiziana. Per la “sezione Europa”, Roland Gunter, archi-tetto, e Heinz Dieter Klink, ex

governatore della Ruhr, “per aver contribuito a pilotare la riconver-sione della vasta area industriale della Ruhr dal carbone all’arte e al turismo culturale”. Infine, per la “sezione Italia”, Giorgio Londei, presidente dell’ISIA di Urbino, “per il lavoro di squadra di restau-ro, avviato con lungimiranza e sulla base di un saggio di Pasquale Rotondi del ’49, dell’ex monastero di Santa Chiara in Urbino, capo-lavoro di Francesco di Giorgio Martini, che risorge con all’inter-no il suo operoso nido creativo”. Un plauso riconoscente da parte dell’intera città dei torricini al suo senatore verso il quale nutre un’accattivante simbiosi. Alle tre principali sezioni si aggiungono i premi speciali alla Venerabile Arciconfraternita di Misericor-dia di Firenze che opera dal 1244 “per essersi fatta custode nei se-coli di uno splendido patrimonio artistico” che trasmette al mondo attraverso la solidarietà nell’arte; all’architetto Maria Luisa Po-lichetti, “per la sua multiforme attività di studio, progettazione e direzione di lavori nel settore

del restauro di cui ha beneficiato l’intera regione Marche”; all’av-vocato Fabrizio Lemme (Roma) collezionista con il lodevole vizio di donare quadri del Seicento e del Settecento; a Simona Mar-chini, attrice e anche gallerista, perché, “con lo spettacolo teatrale ‘La mostra’, ha diffuso fra il gran-de pubblico, attraverso la figura di Pasquale Rotondi e non solo, il senso del rispetto e della tutela dell’Arte come valore prezioso”; ad Arturo Colorado Castellary, docente all’università di Madrid, autore dell’ avvincente volume sui salvatori dei capolavori dell’arte spagnola durante la guerra civile. Non poteva mancare l’indimenti-cato Tonino Guerra, giurato sto-rico e motore poetico del Premio Rotondi. Per l’occasione il viaggio luminoso della sua vita è raccon-tato in anteprima nazionale in un film-documentario di Adrio Testaguzza, di grande impatto emotivo. La cerimonia di consegna del premio, una scultura apposita-mente ideata dallo scultore ira-cheno Selim Abdullah (lavora

tra Lugano, Milano e Parigi) è stata fissata per sabato 29 set-tembre a Sassocorvaro. In un’in-tervista, l’ex direttore generale del Ministero dei Beni culturali, professor Francesco Sisinni, ha annunciato la prossima mostra, nella Rocca di Sassocorvaro a partire dal 21 luglio, dal titolo “I tesori ritrovati d’Abruzzo: l’Arte di salvare l’Arte”, a cura di Gio-vanna Di Matteo, Fabio Frater-nali e Agnese Vastano. Saranno esposte le opere d’arte prove-nienti dalle chiese terremotate

dell’Aquila e restaurate grazie all’appello del Premio Rotondi, adottate da mecenati: la fami-glia Nicola, restauratori; lo sti-lista Ottavio Missoni; il Conte Marcucci Pinoli; i cittadini e l’amministrazione comunale di Sassocorvaro; Lions Club Abruzzo - Marche; la famiglia Rossi di Sassocorvaro, che nella tragedia dell’Aquila hanno per-so la loro figlia Michela, 37 anni, ingegnere spaziale e tanti altri.

eg©RIPROdUzIONE RISERVATA

URBINO. La 31a edizione del Premio Frontino Montefeltro si apre nel segno di Antonio Ma-riani, scomparso recentemente, il Sindaco-Istituzione che, nel 1981 con il Rettore-Istituzione Carlo Bo, lanciò il Premio per aggiun-gere lustro contemporaneo alla gloria del Montefeltro, una micro regione salita alla ribalta nel Rina-scimento. Un progetto riuscito? Dobbiamo dire di sì. Con il Pre-mio del tascabile di San Benedet-

to, il Premio Gentile di Fabriano, il Premio Rotondi di Sassocorvaro, il Frontino è un polo di riferimen-to della cultura marchigiana. Per i giovani che hanno trovato nel Premio motivazioni nuove per la prosecuzione delle loro ricerche. Per gli affermati che, visitando Frontino per il ritiro del Premio, hanno potuto vedere il lato buono della politica nella espressione di una Amministrazione comunale che funziona, sapendo coniugare il vecchio con il nuovo, la storia con l’attualità. Personaggi come il nobel Carlo Rubbia, Umberto Ve-ronesi, Mario Luzi non sarebbero mai venuti in questo lembo del Montefeltro dove hanno aggiunto

al loro sapere, un motivo di ricon-ciliazione con la periferia e con la politica. Il Premio è articolato in IV sezioni: la 1a riguarda la narra-tiva o la saggistica nazionale, la 2a la personalità che abbia prodotto un saggio o un progetto di parti-colare interesse tecno-scientifico, la 3a la cultura marchigiana, la 4a il Personaggio alla ribalta per meriti scientifici e civili. E’ in di-scussione l’aggiunta di una quinta sezione, il Premio Antonio Maria-ni da dedicare a una esperienza didattica svolta all’interno di una scuola della provincia o della re-gione. Sarebbe il giusto riconosci-mento a un sindaco che ha fatto scuola e che rimane un modello

di Amministratore. Tra gli inces-santi problemi del suo territorio, il Premio Frontino era parte in-tegrante di essi. Mariani sapeva bene che il Premio era la finestra attraversa la quale il piccolo paese di Frontino si affacciava nel gran-de scenario nazionale. Non tanto per orgoglio, quanto per mostrare come si fa politica, come si ammi-nistra, come si fa cultura. E que-sti sono i valori massimi che la Fondazione Cassa di Risparmio e gli altri Enti, tengono in conside-razione per sorreggere il Premio che resiste proprio per questa estesa condivisione di principi. Nella stessa locandina è riportato che l’obiettivo del Premio è quel-

lo di “promuovere e riconoscere l’impegno culturale, ambientale e socio economico delle piccole Ita-lie, se pur collocate in un contesto marginale”. Ed è quello che si deve tenere presente quando si parla di adeguamento del Premio al conte-sto culturale attuale.Il Magnifico Rettore Stefano Pi-vato ha convocato le Giurie del Premio Frontino Montefeltro per il 10 luglio p.v. nella sede del Rettorato dell’Ateneo urbinate. La celebrazione avverrà, come di consueto alla fine del mese di Set-tembre.

Sergio Pretelli©RIPROdUzIONE RISERVATA

LA MANIFESTAZIONE NEL SEGNO DI ANTONIO MARIANI

Il premio Frontino Montefeltro 2012

TANTI APPUNTAMENTI E INIZIATIVE A MONTELABBATE

Le 120 candeline del corpo bandisticoMONTELABBATE - Il Corpo Bandistico G. Rossini, nato nel 1892, festeggia 120 anni di at-tività. Per celebrare questo im-portante traguardo la banda, in collaborazione con il comune, il patrocinio della Provincia e del-l’Unione dei Comuni Pian del Bruscolo, ha organizzato una se-rie di eventi per questa estate. Il primo appuntamento è fissato per Sabato 7 Luglio ad Osteria Nuo-va. Verrò ospitata una data della rassegna bandistica provinciale “Bandinsieme”. Ospiti, altre alla banda di Montelabbate, saranno

la banda “Musicando” di Saltara e il Corpo Musicale di Cartoceto. Il programma prevede la sfilata per le vie del paese alle ore 18 e i con-certi delle tre bande alle ore 21 in piazza Lombardi. Si prosegue poi con la XXI edizione del Raduno interregionale di bande musicali, che si svolgerà Sabato 14 Luglio. Un appuntamento a livello na-zionale. Quest’anno si esibiranno la Banda Primavera di Rivigliano (Udine) e la Banda di Ceccano (Frosinone), oltre al Corpo Ban-distico cittadino. Il programma prevede alle ore 18 la sfilata per le

vie di Montelabbate e alle ore 21 i concerti delle tre formazioni ban-distiche nel borgo del paese.Sabato 21 Luglio una serata ban-distica internazionale. All’interno della Sagra delle Pesche nel parco Homburg, si esibiranno la banda di Montelabbate e quella tedesca di Homburg (città gemellata).. Sabato 14 e il 21 Luglio, presso il Municipio storico di Montelabba-te verrà allestita una mostra foto-grafica che ripercorre i 120 anni di storia della banda.Il Corpo Bandistico di Montelab-bate è reduce dalla partecipazio-

ne alla manifestazione “Arcadia- musica e sapori”tenutasi in Val di Sole in Trentino.Durante la manifestazione è stata girata una puntata della nota tra-smissione di agricoltura e enoga-stronomia “Agrisapori”. Per gran parte del servizio è stata scelta come colonna sonora la musica della nostra banda di Montelab-bate. Un orgoglio e un riconosci-mento importante.La puntata di Agrisapori dedica-ta ad Arcadia verrà trasmessa su Tele 2000 e Fano TV, Domenica 15 Luglio.

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8 luglio 2012 19arte cultura sport

FANO - E’ stata presentata nei giorni scorsi l’edizione 2012 della rassegna cinematografica Stra-cult. Presenti l’Assessore alle Po-litiche Giovanili del Comune di Fano Luca Serfilippi, l’ideatore e direttore artistico Peppe Nigra, Giulia Serafini coordinatrice del progetto giovani della Cooperati-va Crescere e alcuni ragazzi della Consulta dei Giovani.La rassegna, nata nel lontano 1997, si rinnova completamente, con tante novità a partire dall’or-

ganizzazione e dalla location.“Questo è il primo evento uffi-ciale della neonata Consulta dei Giovani – afferma Luca Serfilippi - la quale verrà presentata nei prossimi giorni ufficialmente alla stampa. Prima grande novità è il luogo in cui si terranno le tre proiezioni: lo stadio “R. Manci-ni”. Tutti gli spettatori verranno ospitati in curva, come dei veri

tifosi”.I film di quest’anno – afferma Peppe Nigra - sono interamente dedicati al mondo del calcio. Sia-mo partiti martedì 3 luglio con “L’allenatore nel pallone”, si con-tinua il 10 luglio con “Il Tifoso, l’Arbitro e il Calciatore” e si fini-sce martedì 17 luglio con “Eccez-zziunale Veramente”. Le proie-zioni inizieranno alle ore 21:15

circa. L’ingresso è gratuito. Circa 1200 i posti disponibili.Altra novità – ricorda Giulia Sera-fini - è la proiezione prevista per martedì 17 luglio alle 21,15 di Corti e Stracorti (al quale seguirà il film), concorso nato quest’anno che mira a promuovere la parte-cipazione dei giovani della Regio-ne Marche, facendoli cimentare in piccoli video-makers cult. Il

bando scade il 10 luglio e si può scaricare presso il sito del comu-ne di Fano – agenzia giovani.

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IL LIBRO DI BRACCESI “DOMINAE, MATRONE, LIBERTAE”

Inchiesta sulle donne della Pesaro romanaA SORCINELLI IL PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA

Contemporanei d’autoreUn grande successo del Circolo Culturale

Benedetto Croce e del suo Presidente Gianluca Mortinaro, il quale ha messo

insieme due oratori di fama nazionale Lo-renzo Braccesi e Valerio Massimo Manfredi nell’auditorium di palazzo Montani Antaldi, colmo all’inverosimile, è stata la cornice sce-nografica ove si è svolta, lunedì 11 giugno, la presentazione dell’ultimo libro di Lorenzo Braccesi. Il professore, pesarese d’origine ma da molto tempo residente a Padova, dove insegna Storia greca all’Università, ha appe-na pubblicato “Dominae, matronae, libertae” (Pesaro, Walter Stafoggia editore, 2012), un libro-inchiesta sulle donne a Pesaro in epoca romana. Legati da decennale amicizia, Man-fredi e Braccesi non solo hanno dialogato sui contenuti del libro, ma hanno anche intratte-nuto il pubblico con numerose riflessioni sul valore della memoria, sul rispetto dei beni culturali, bibliotecari e museali e sulla ge-stione degli enti pubblici preposti alle attività culturali. D’accordo su un punto: un museo o una biblioteca storica sono chiamati innan-zi tutto a proteggere, conservare, studiare e promuovere il patrimonio che conservano e non a organizzare inopportuni e costosi show. Tutto ciò che deroga dallo studio e dalla con-servazione sottrae risorse. Mentre in questi

tempi di penuria sarebbe necessario impiega-re al meglio ogni fondo disponibile, evitando ingiustificati sperperi. Manfredi, reduce da una visita al Museo Oliveriano, ha poi narrato come le “pietre antiche” (oggi come duemila anni fa) siano testimonianza delle vite di co-loro che non ci sono più. Siano segni tangibi-li di esistenze portate via dal tempo ma non per questo dimenticate. Braccesi invece, con l’ironia che gli è propria, non ha mancato di ricordare la genesi del suo lavoro. I materiali che ha utilizzato sono infatti tutti conservati presso il museo Oliveriano. Sono le pietre e le iscrizioni provenienti dagli scavi del Lucus, l’antico bosco sacro, consacrato alle divinità della terra, che si trova presso la località di Santa Veneranda, e ove si recavano, per chie-dere grazie e guarigioni, le abitanti della Pe-saro romana. “Dominae, matronae, libertae” «avrebbe dovuto essere presentato al Salone della Parola dell’anno scorso – ha dichiara-to Braccesi – ma sono stato epurato. Avreb-be dovuto essere presentato nell’edizione di quest’anno. Ma la manifestazione è morta. Riposi in pace!». Una sorta di nemesi che ren-de giustizia dell’effimero e consacra il valore dell’eterno.

Marcello Urbinati© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riparte Stracult allo stadio

CHIUDE LA 48^ EDIZIONE CON GRANDE SUCCESSO PER NANNI MORETTI

Mostra Internazionale del Nuovo Cinema

Pesaro - si è chiusa la 48esima edizione della Mostra Internazio-nale del Nuovo Cinema, con un bilancio positivo e la presenza di un pubblico numeroso sia nelle proiezioni al Teatro sperimentale sia con il cinema all’aperto in piaz-za del Popolo. ed ora gli organiz-zatori, in particolare Bruno Torri, presidente del comitato scientifico della Mostra e il direttore Giovan-ni spagnoletti, stanno pensando addirittura alla 50esima edizione, che non dovrà essere celebrati-va, ma presentare dei progetti in-novativi, quale è la caratteristica del Nuovo Cinema. La 48esima Mostra di Pesaro passerà negli annali per la partecipazione atti-va di Nanni Moretti, che insieme a Bernardo Bertolucci, è il regista italiano più amato all’estero. Mo-retti infatti oltre a presentarsi in un Teatro sperimentale mai così gremito, evidenziando la sua pre-parazione cinematografica, prima come spettatore e poi come regista e attore, ha voluto fare un’analisi e riflettere sui suoi film presentati alla Mostra di Pesaro. Un percor-so articolato, in 35 anni di attività artistica, a cui non ha corrisposto una grande prolificità di film. Il

punto di riferimento per Nanni Moretti è stato il cinema degli anni ‘70, in Italia con antonioni, Fellini, la nouvelle vague francese, il nuo-vo cinema tedesco,a cui la mostra pesarese ha dedicato una sezione con i primordi filmici di Herzog, Kluge, straubb e altri autori e il nuovo cinema sud americano. Un regista, Moretti, che a parte un esordio non del tutto fortunato con “Io sono un autarchico’’, ha ritrovato in seguito consensi di pubblico e critica, fino ad essere uno dei registi più amati in Fran-cia. Un’altra interessante sezione è stata dedicata al documentario ita-liano contemporaneo, che sta vi-vendo uno straordinario momento di (ri) nascita, diventando così uno

dei fattori privilegiati di rinnova-mento estetico-culturale del cine-ma nel nostro paese. Nel convegno dedicato al documentario italiano si è parlato di stili, elaborazione artistica della forma documentaria e degli stessi contenuti dove spesso si è privilegiato un’accurata e ta-gliente ricognizione dei fenomeni trasformativi della società italiana in tutti i campi. Ma si è parlato an-che di problemi legati alla produ-zione e dei cervelli-autori in fuga verso l’estero. Un esempio il regista di Pergola, simone Massi, uno dei maggiori autori-registi del cinema d’animazione, che è costretto a la-vorare in Francia.

Paolo Montanari© RIPRODUZIONE RISERVATA

FaNo - Il poeta fanese stefano sor-cinelli è il vincitore della IV edizione del Concorso Internazionale di poesia “CoNTeMPoraNeI D’aUTore” nel-la sezione “poesia religiosa” con la poe-sia inedita “Croce di Cristo”, premiata a Lecce il 30 giugno presso il centralissi-mo Hotel Zenit, dove si è svolta la ceri-monia di premiazione, con targa perso-nalizzata e diploma.La poesia “africa” di sorcinelli si è in-vece classificata al V posto nella sezio-ne “poesia in lingua” ricevendo come riconoscimento Medaglia e Diploma di Menzione d’onore. Il Premio Interna-zionale è stato organizzato dall’associa-zione Culturale “artisti riuniti”, costitui-ta da poeti, narratori, pittori e scultori provenienti da varie regioni d’Italia, con il patrocinio del Comune di Lecce, della Provincia di Lecce e della regione Pu-glia. Da segnalare che l’associazione è stata fondata nel 2009 con l’intento di promuovere e diffondere l’arte in ogni sua forma, connotazione e collocazione geografica sia in ambito nazionale che internazionale quale punto d’incontro ed aggregazione tra i popoli oltre il tem-po e lo spazio.

Croce di CristoL’umanità ha inchiodato alla Croceil suo delirio di onnipotenzadisperato rancore per la condanna alla fragilità.

Dalla carne di un Uomoirrorata di sangue innocentel’umanità ha scoperto un bagliore, in lon-tananza

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8 luglio 201220 amicoil nuovo• •

Nasce la piattaforma multimediale de “Il Nuovo Amico”

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