«il nuovo amico» n. 29 del 5 agosto 2012

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SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DIOCESI DI: PESARO • FANO • URBINO FONDATO NEL 1903 5 AGOSTO 2012 ANNO 109 • N. 29 Spedizione in abb. post. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27.02.2004 N. 46) Art. 1, Comma 1, DCB Pesaro facebook.com/ilnuovoamico € 1,00 amico il nuovo www.ilnuovoamico.it COPIA OMAGGIO hotel supplies Via delle Betulle, 6 - 61122 Pesaro Tel. 0721 405274 Fax 0721 259164 www.arpaitalia.it - [email protected] FORNITURE ALBERGHIERE ARREDO BAGNO E CAMERA COMUNICAZIONE E PUBBLICITÁ Seguici su: SSS security systems SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA CON CONTROLLO REMOTO VIA INTERNET Via delle Betulle, 6 - 61122 Pesaro Tel. 0721 405274 Fax 0721 259164 www.ipsorveglianza.com - [email protected] Richiedi il tuo preventivo Illustrazione: Mara Cerri Comunicazione: Hotelfantasy.co.uk Moda Luciana NUOVI ARRIVI PRIMAVERA-ESTATE PREZZI SPECIALI Pesaro - via delle Betulle n. 4 (zona Torraccia) - Tel. 0721/22611 Agosto tra fede, arte e cultura A cura di Leone da Cagli Pag. 8 L’Angolo delle Meraviglie Laboratorio artigianale di ricamo Corredo bebè - Abito battesimo Nicoletta Ghidoni - St. Panoramica, 44 tel. 0721 400100 - PESARO Arrivederci a settembre Con questo numero il Nuovo Amico sospende le pubblicazioni per la consueta pausa agostana. Riprenderemo le uscite dal 9 settembre. Con l’augurio di buone vacanze a tutti. La direzione M ercoledì 15 agosto. Come ogni anno ferragosto è sinonimo di vacanza. Per i cristiani questa data rappresenta qualcosa in più. E’ la solennità dell’assunzione di Maria al cielo, mistero che contempliamo anche nella preghiera del rosario. Le tre cattedrali della nostra metropolia (Pesaro – Urbino - Fano) hanno l’Assunta come titolare: fatto indubitabile della loro antichità, cioè dell’antichità della nostra fede… (continua a pagina 4/5) © RIPRODUZIONE RISERVATA CRISTOFORO UNTERBERGER – 1794: “L’Assunta con S. Crescentino e il Vescovo Beato Mainardo. Particolare (Cattedrale di Urbino – abside) Enigmistica x l’estate

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«Il Nuovo Amico» n. 29 del 5 agosto 2012

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settimanale d’informazione diocesi di: pesaro • fano • urbino fondato nel 19035 agosto 2012 • Anno 109 • N. 29 • Spedizione in abb. post. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27.02.2004 n. 46) Art. 1, Comma 1, DCB Pesaro • facebook.com/ilnuovoamico € 1,00

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pesaro - via delle Betulle n. 4 (zona torraccia) - tel. 0721/22611

Agosto tra fede, arte

e cultura

a cura di Leone da Cagli

Pag. 8

L’Angolo delle Meraviglie

Laboratorio artigianale di ricamoCorredo bebè - Abito battesimo

Nicoletta Ghidoni - St. Panoramica, 44tel. 0721 400100 - PeSaro

arrivederci a settembre Con questo numero il Nuovo Amico sospende le pubblicazioni per la consueta pausa agostana. Riprenderemo le uscite dal 9 settembre.Con l’augurio di buone vacanze a tutti.

La direzione

Mercoledì 15 agosto. Come ogni anno ferragosto è sinonimo di vacanza. Per i cristiani questa data rappresenta qualcosa in più. E’ la solennità dell’assunzione di Maria al cielo,

mistero che contempliamo anche nella preghiera del rosario. Le tre cattedrali della nostra metropolia (Pesaro – Urbino - Fano) hanno l’Assunta come titolare: fatto indubitabile della loro antichità, cioè dell’antichità della nostra fede…

(continua a pagina 4/5)© RIPRoDUZIonE RISERVATA

CRIstoFoRo UNtERBERgER – 1794: “L’assunta con s. Crescentino e il Vescovo Beato Mainardo. Particolare (Cattedrale di Urbino – abside)

Enigmistica x l’estate

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5 agosto 20122 amicoil nuovo• •

DAL 17 AL 19 AGOSTO LA XXXI EDIZIONE ALLA CORTE DEI MONTEFELTRO

Torna la Festa del Duca di Urbino

Dal 17 al 19 agosto si terrà a Urbino, città Patrimo-nio dell’Unesco e simbolo del Rinascimento Italiano,

la XXXI edizione della Festa del Duca, manifestazione curata dall’A.R.S.Urbino Ducale per ricordare con nuovi spettacoli, giochi in co-stume, mostre e laboratori artistici, cinema storico, poesia, teatro, dan-za, mercati rinascimentali e artigia-ni, la maestosità e il lascito cultura-le della corte dei Montefeltro.Tra le novità della Festa, nata in occasione del quinto centenario della morte del duca Federico da Montefeltro, sono in programma due grandi giochi che si svolgeran-no a Borgo Mercatale. Qui sarà in-fatti ricostruita un’arena che verrà inaugurata dalla partita di Calcio

Storico Fiorentino, praticato nelle corti rinascimentali e riproposto per sottolineare la grande amicizia tra le città di Urbino e Firenze. L’in-contro-esibizione delle due squadre in costume prenderà avvio subito dopo il calcio d’inizio di Arrigo Sacchi, per l’occasione Messere ad honorem del gioco. Inoltre nello stesso spazio verrà riproposta per la prima volta al pubblico l’Aita. Que-sto gioco di origine militaresca si svolse per molto tempo nella corte dei Montefeltro, tanto che citazioni si trovano anche nel diario di Fran-cesco Maria II (1589 -1593). Come succedeva ai tempi del Duca, l’are-na ospiterà il campo da gioco dove le potenti milizie ducali della Legio-ne Feltria si sfideranno nell’usare forza e destrezza.

NEL CENTRO STORICO I VESSILLI DELLE CONTRADE A piazza Rinascimento sarà alle-stito un antico quartiere magrebi-no, omaggio al paese nordafricano ospite per questa edizione della Festa del Duca. Una tenda antica con preziosi tappeti sarà la cornice per performance di incantatori di serpenti, fachiri, danzatrici e luogo dove scoprire i piatti tipici della tra-diziane del Magreb.Durante le tre giornate, le vie prin-cipali del centro storico, ornate dai vessilli delle contrade e illuminate da candele, saranno popolate dai migliori artigiani e mercanti ri-nascimentali: orafi, miniaturisti, conciatori di pelli, vetrai, ceramisti, vasai, intagliatori, cestai, tessitori e

scalpellini animeranno in costume via Veneto e via Puccinotti, mentre via Raffaello e via Bramante ospi-teranno i laboratori dove adulti e bambini potranno imparare a cono-scere e a padroneggiare le tecniche di mestieri e di arti dimenticate. Come da tradizione, il Signore del Montefeltro, grande mecenate e cultore di tutte le arti, sarà ricor-dato da musica antica, teatro in vernacolo ed etnico, danza, trading poetici, mostre e la rassegna di ci-nema storico, unica nel suo genere e ideata dal grande maestro Mario Monicelli, dedicata quest’anno alle opere shakespeariane. Non man-cherà la possibilità di assaporare i piatti tipici della tradizione urbinate e rinascimentale nei giardini e nelle osterie in cui troveranno ristoro

dame, cavalieri, arcieri e viandanti.

LA NOTTE DEL DUCA Ma il culmine dei festeggiamen-ti sarà sabato 18 agosto con la ”La Notte del Duca”, quando da piazza Duca Federico tamburini, saltim-banchi, giocolieri, cornamusieri e sbandieratori di Firenze omag-geranno il Signore di Urbino con meravigliosi spettacoli, mentre tra i vicoli bui e i suggestivi scorci del centro si svolgerà una caccia al te-soro che terrà sveglia la città fino alle prime ore del nuovo giorno. Al Torneo degli Arcieri “Le Aquile Du-cali” delle Dieci contrade di Urbino e al Torneo della Cortègiania al-l’anello il compito di rievocare reali avvenimenti di corte, premiando l’arciere che per abilità, coraggio e velocità salvò la vita del Conte. Sarà infine il coreografico spettacolo di fuochi d’artificio nell’arena di Borgo Mercatale a concludere domenica 19 agosto la trentunesima edizione dei Sipari Rinascimentali.La manifestazione è promossa da A.R.S. Urbino (Associazione Rie-vocazioni Storiche) in collaborazio-ne con: Comune di Urbino, Asses-sorato Turismo, Assessorato Lavori Pubblici e Attività Produttive; con il patrocinio di: Regione Marche, Provincia di Pesaro Urbino, Comu-nità Montana Alto e Medio Metau-ro, ERSU Urbino.La direzione festa del duca è di Ma-ria Francesca Crespini; la consu-lenza storica e regia rievocazione è di Rosanna Cipriani Saltarelli; il ruolo di costumista, coordinamen-to e regia cortei è affidato a Flavio Di Paoli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La manifestazione verrà inaugurata dalla

partita di Calcio Storico Fiorentino. A dare il calcio d’inizio ci sarà

Arrigo Sacchi

LO SPAZIO E’ APERTO AL PUBBLICO FINO AL MESE DI OTTOBRE

Museo dell’armeria all’Albornoz

È stato presentato alla Libreria “Il Catalogo” il libro “Cupo tempo gentile”, edito da

Marcos y Marcos, l’ultimo roman-zo di Umberto Piersanti. La pub-blicazione è ambientata all’epoca della rivolta giovanile del ‘68 e din-torni. Il titolo è un ossimoro per-ché si riferisce ad un tempo che, a suo modo, è gentile, c’è il sogno di cambiare il mondo, di renderlo più fraterno, più pieno, ma nello stes-so tempo appare, inevitabilmente, come cupo. I modelli di riferi-mento sono, di certo, totalizzanti. Il partito comunista era accusato di aver abbandonato Stalin, la cui figura appariva sempre nei ritratti con Lenin e Mao. S’incominciava a pensare in termini di violenza, i fascisti avevano attaccato, ma la risposta fu altrettanto violenta. Il protagonista è Andrea che parte-cipa alle assemblee del partito, ma

non disdegna di dare un’occhiata alle belle giovani, frequenta le le-zioni universitarie ed è affascina-to dalle poesie di Gozzano. Il ‘67 – ‘69, sono gli anni che precedono quelli di piombo, periodo che è stato raccontato male o da apolo-geti o da pentiti che hanno mani-festato il loro astio.Piersanti ha fatto rivivere di quell’epoca non solo le lotte, gli scontri, pure come vivevano co-loro che non erano attratti dalla contestazione, che erano assi-dui frequentatori dei balli che si svolgevano al Moulin Rouge di Cattolica o alla Sirenella, le cene, gli approcci alla Baia Flaminia. Quando si parla delle nostre terre, si è, in genere, troppo provinciali, ciò è senz’altro un errore. Facen-do qualche esempio, non si può parlare di Pavese, senza le Langhe, di Verga senza quel pezzo di Si-cilia, di Montale senza la Liguria, di Pascoli senza la Romagna e la Garfagnana, di D’Annunzio senza la Abruzzo e la Versilia, così senza le Marche di Paolo Volponi, che il romanzo più bello “La macchina mondiale”, l’ha inventato a Pergola. Piersanti ha provato a raccontare quegli anni con ironia, tenerezza, lirismo, pure con una pienezza di

sguardi per quanto concerne la Provincia. Tutti i libri di qualità hanno proposto pennellate preci-se ed incisive che difficilmente si dimenticano. Il nostro si considera giustamen-te un poeta, quindi, il protagoni-sta dei suoi romanzi ha sempre un occhio poetico che l’autore si porta dentro, così la dimensione della natura diventa assolutamen-te dominante. Andrea non crede nel matrimonio, ma neppure nel-l’avventura puramente sessuale, è un sognatore, ogni donna è una compagna con la quale fuggire dal mondo, pure dalle assemblee impolverate e ritrovarsi in un ca-solare sull’Appennino, il sogno è un uomo ed una donna soli nel-l’universo. È un’atmosfera roman-tica più nordica che italiana. È vero che “Nemo profeta in patria”, tanto è vero che nessuno, nemme-no Gesù Cristo è riuscito a fare i miracoli a Nazaret, - da lì nasce l’aforisma -, però Urbino dimostra di essere ingrata perché, dopo 10 anni dalla morte di Paolo Volponi, non ha organizzato un Convegno per ricordare questo suo cittadino, noto scrittore.

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LIBRI – NUOVO ROMANZO DI UMBERTO PIERSANTI

“Cupo tempo gentile”URBINO. Da venerdì 20 luglio nella parte alta della Fortezza Albornoz è possibile visitare il Museo Archeologico e dell’Armeria Ducale del Montefletro «Bella Gerit». Gli spazi sono aperti ai visitatori il venerdì dalle ore 15.30 alle 19.30, il sabato e la domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. La struttura museale sarà visitabile fino al mese di ottobre 2012, per poi riaprire i battenti nel mese di apri-le 2013 (info Urbino Servizi 0722-2631 / Assessorato Comunale Attività Produttive 0722-309.282/3 in orario di ufficio). Per gli urbinati l’ingresso è gratuito, mentre per chi viene da fuori territorio comunale il biglietto di ingresso costa 2 euro. Il Museo è suddiviso in vari settori. Uno curato dal Prof. Mario Luni, dedicato ai reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi di natura stratigrafica eseguiti dal-la Soprintendenza Archeologica delle Marche. Un’altra porzione è riservata alla storia dell’equipaggiamento da guerra in uso tra il 1300 e il 1500, con una parte storica di armi originali, curata dal dott. Daniele Diotallevi, provenienti dalla So-printendenza con sede a Urbino. Una ulteriore sezione è curata dalla Associa-zione Ars Balistarum e da Pietro Barsotti, che da anni si dedica allo studio della cultura materiale del periodo medioevale e rinascimentale. Nella Fortezza sono esposte delle fedeli riproduzioni di armi da fuoco, per la maggior parte realizzate in base ai trattati di Francesco di Giorgio Martini. «Come promesso -dice l’asses-sore comunale al Turismo Francesca Crespini- riapre il Museo “Bella Gerit”, dan-

do agli urbinati e ai turisti un ulteriore interessante luogo di visita. Chiuderemo a otto-bre, ma abbiamo lavorato già in vista della riapertura della struttura, fissata per il mese di aprile 2013. Per il prossimo anno abbiamo già proposto il Museo ai circuiti del turismo scolastico e prevediamo l’ab-binamento con attività di labo-ratorio e giochi di ruolo».

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Nei giorni scorsi si è parlato del-l’accorpamento di alcune festività civili e religiose, spostandone la ri-correnza alla domenica successiva. Il provvedimento riguardava 25 Aprile, Primo Maggio, 2 Giugno, ma anche feste patronali. Poi, il Governo ci ha ripensato e ha de-ciso che per il prossimo anno tutto resti come sempre.La notizia può essere dunque ar-chiviata, non senza, però, qual-che riflessione sul motivo di fondo. Perché questo provvedimento? Per ragioni di produttività e di rispar-mio di spesa quei giorni festivi do-vevano diventare lavorativi. Per la stessa ragione si è detto di no: la Ragioneria generale dello Stato ha chiarito che non ci sono sufficien-ti garanzie di risparmio; anzi la soppressione delle festività nuo-cerebbe all’industria del turismo. Ragioni economiche suggerivano l’abolizione, ragioni economiche ne consigliano il mantenimen-to. Ora, questo è il punto: può il fattore economico diventare l’ago della bilancia della vita sociale e religiosa? Il risparmio è un valore, non scoperto oggi, ma esso può do-

mandare di sacrificare valori civili e spirituali?

L’uomo è più grande del lavoro La tradizione del nostro Paese ci testimonia che il senso della festa non è mai venuto meno anche in situazioni di povertà e di penuria di beni materiali. Il mondo con-tadino, ad esempio, ha sempre custodito con amore le feste re-ligiose, un tempo ben più nume-rose. Generazioni di persone che ci hanno preceduto, hanno vissu-to la mancanza di tanti beni che noi oggi abbiamo in abbondanza, hanno sentito tutta l’incertezza per il loro lavoro, hanno soffer-to carestie e migrazioni. Eppure, il giorno di festa è sempre stato onorato nelle piccole e nelle gran-di cose: dal vestito alla tavola, sino al riposo. Secoli di cristianesimo hanno in-segnato che quel giorno andava rispettato - si diceva: non com-piendo lavori servili - non perché fosse un prezzo da pagare a Dio, ma perché ridava dignità e spe-ranza a tutti. Vivere la festa an-

che con poco significa ricordare che, nonostante la penuria di beni materiali, esistono una ricchez-za spirituale e un altro orizzonte. L’uomo vive la fatica, lavora col sudore della fronte, ma questo non sarà per sempre. Egli è stato creato per la comunione con Dio, per l’incontro definitivo con lui, quando egli parteciperà per sem-pre alla ricchezza del Creatore. È significativo che l’ultima preghie-ra festiva della liturgia, la com-pieta, proponga un breve testo di Apocalisse, dove si annuncia la condizione nuova che vivranno gli eletti di Dio (cfr. 22,4-5). In quel giorno, domenica senza tramonto, coloro che saranno eternamen-te salvi non avranno più bisogno di farsi chiaro con una lampada, perché Dio stesso li illuminerà e regneranno con lui in eterno. Pa-role che fanno sentire la nostalgia di un’altra condizione, cui tutti siamo inviati.Insomma, la festa conduce lo sguardo verso l’alto e insegna a sperare; ricorda che l’uomo è più grande del lavoro e delle preoc-cupazioni per esso. Colloca gli

impegni terreni nella giusta pro-spettiva: non saranno mai il fine dell’uomo, quelli che lo dovranno assorbire, ma solo un mezzo per raggiungere la pienezza dell’esi-stenza in Dio. Non di meno sono importanti le festività civili, per-ché esse sono la celebrazione di valori umani, come la libertà o la dignità del lavoro, e quindi appar-tengono alla sfera spirituale della persona.

La dimensione spirituale della personaPer non far festa o per spostare la festa deve esserci un grave moti-vo. È stato detto che l’abolizione di queste festività avrebbe inciso su l’uno per cento del prodotto in-terno lordo (Pil) del nostro Paese. Ora, c’è da domandarsi: se anche avesse pesato in modo ben più forte, sarebbe giustificato toccare la dimensione spirituale dell’uo-mo al punto da impoverirla? E, ancora più in profondità, non c’è forse il rischio che la preoccupa-zione per l’economia diventi ec-cessiva al punto da instaurare una nuova forma di capitalismo, dove

i parametri della ricchezza diven-tano discriminanti per popoli e Paesi? Le stime economiche non di rado premiano o puniscono, as-segnando voti che suonano come classifiche spiacevoli e umilianti. Sembra che la civiltà di un Paese, la sua cultura, la sua tradizione non contino più nulla di fronte ai parametri economici. Se il criterio di progresso è dato unicamente dall’economia e dalla ricchezza, i sacrifici richiesti sa-ranno pesantissimi; talvolta an-che ingiusti. Si ha l’impressione di compiere una corsa frenetica. Ogni tanto conviene fermarsi e ricordare alcune acquisizioni, cui è giunto, per esempio, il magiste-ro sociale della Chiesa. Alla luce della divina Rivelazione l’attività economica va svolta come la ri-sposta alla vocazione che l’uomo ha ricevuto da Dio: custodire la Creazione, promuoverla e am-ministrarla secondo giustizia. Il cristianesimo non ha mai consi-derato il progresso economico e materiale come fini a se stessi, ma come mezzi perché tutti abbiano un giusto benessere. Come sempre non si tratta che pochi o tanti con sacrifici siano potenzialmente ricchi e premiati, ma che tutti, in quanto membri dell’unica famiglia di Dio, godano i medesimi beni. Occorre fermar-si per chiedersi verso dove si stia correndo. Forse qualche giorno di festa in più sarebbe necessario. È una questione di sapienza!

Marco Doldi©riproduzione riservata

IL GOVERNO HA RITIRATO IL PROVVEDIMENTO MA UNA RIFLESSIONE S’IMPONE

Soppressione delle festeNotizia archiviata?

LIBRIIL DIARIO DI GUERRA DI ANTONIO OLIVIil diario di guerra di antonio olivi (1940-1945) è diventato un libro di 120 pagine correda-to da 38 documenti e fotogra-fie.La pubblicazione reca note in-troduttive di Massimo pensalfi-ni, sindaco di Colbordolo e del-l’assessore alla cultura sandro tontardini, del presidente della Banca di credito cooperativo di Gradara Fausto Caldari, istitu-to che ha sostenuto l’impegno finanziario, e della giornalista Cristina ortolani. il testo inte-grale del “piccolo riassunto del tempo passato” è stato curato da Gianluca rossini che ha potuto contare sulla collaborazione di Bruno olivi, uno dei tre figli di antonio. il diario, oltre a racconta le vicende personali dell’autore, rappresenta un pezzo della nostra storia da non dimen-ticare.

EVASI… DA “LE FOSSE”il libro, firmato da roberto Fiorani e Bruno olivi, racconta la storia della discen-denza di domenico damiani (1850-1927) e di Maddalena Cini (1853-1931), coniugi che hanno gettato il primo seme della tenuta agricola deno-minata “Le Fosse” in comune di acquala-gna. più generazioni si sono quindi suc-cedute, nella condu-zione del podere, fino agli anni ’70. poi l’evasione per le mutate condizioni di vita ed ora il ritorno, grazie a Fiora-ni ed olivi che hanno fissato sulla carta (80 pagine e 115 foto), attraverso una non facile ricerca, il cammino di una famiglia ultracentenaria.

Letture per le vacanzePELLEGRINAGGIO NOTTURNO A PIEDI DA CARTOCETO A SPICELLOFano – sabato 25 agosto è in programma la 20° edizione del pellegrinaggio a piedi dal santuario mariano di Car-toceto al santuario di san Giuseppe in spinello.

programma:Cartocetoraduno ore 1,50partenza ore 2passaggio a Calcinelli ore 3,30passaggio a piagge ore 5,30arrivo a spinello ore 6,50

alle ore 7 Concelebrazione eucaristica presieduta dal ve-scovo Mons. trasarti

info: 0721.970606 – 0721.895897 – 338.4795838 – 339.8482633

GIA’ SI GUARDA ALLA MOSTRA DEL TARTUFO

Estate a S. Angelo in Vado

sant’anGeLo in vado. ad allie-tare questa calda estate 2012, per il mese di agosto l’assesso-rato alla Cultura e turismo del

comune di sant’angelo in vado, unitamente alla locale pro loco, alle varie categorie di esercenti e commercianti e alle altre real-tà che rendono vivace questa ri-dente cittadina dell’alto Metauro, ha messo in cantiere una nutrita serie di iniziative. innanzitutto l’ormai tradizionale “shopping di sera” (quest’anno in tema con le olimpiadi di Londra), che ogni mercoledì sera – da inizio luglio sino all’8 agosto – porta fino a notte inoltrata nel centro storico centinaia di persone, anche dai paesi limitrofi. Ma non vanno di-menticate le altre iniziative del-l’agosto vadese: giovedì 2, alle 21 in piazza pio Xii, concerto lirico “in ricordo del Maestro Mercuri” (tenore, antonio perez; al piano-forte andrea ruscelli); il 5, alle 9 nel centro storico, in occasione del 55° anniversario della società pescatori “tifernum”, festa dan-zante in piazza; l’11 agosto, alle 21.30 in Largo Fagnani (dietro il duomo), musica dal vivo; il 12, in piazza umberto i, “avis in piaz-za”, dando così lustro ai 55 anni di fondazione del gruppo avis di sant’angelo: i festeggiamenti cul-

mineranno domenica 9 settem-bre 2012 con la festa dell’avis, di cui daremo informazioni sulle no-stre pagine al rientro dalla pausa estiva. Gli ultimi appuntamenti agostani sono, infine, i seguenti: il 13 agosto, alle 21.30 in largo Fagnani, rappresentazione del-la “Casina”, commedia di plauto; il 14, alle 21.30 in Largo Fagnani, concerto del gruppo “La Bottega del rumore nobile”; dal 27 ago-sto al 2 settembre, alle 21 presso l’oratorio san Francesco, la vade-se Calcio con la pro Loco organiz-zano un torneo di calcio under 14. il 1° settembre, alle 20.45 in piazza umberto i, ii edizione della “serata musicale” e della “Lotteria di beneficienza pro Ca-merun”, organizzata dall’associa-zione «talitha Koum Camerun». Giova ricordare, in chiusura, che dal 13 ottobre al 4 novembre si terrà la 49a edizione della Mostra nazionale del tartufo, vero fiore all’occhiello tra le manifestazioni dell’antica e gloriosa “tifernum Mataurense”, per i più sant’ange-lo in vado.

Don Andreas Fassa ©riproduzione riservata

IN MARGINE AL CONVEGNO MEIC DI FONTE AVELLANA

Quando il divino ci viene incontroConfesso che da qualche mese camminavo sulle foglie secche, quelle

cioè che volano sempre via di qua e di là e fanno pensare che le nostre orme sono un cammino che si disperde. Finchè mi arriva l’invito del

MeiC a partecipare al convegno sul Concilio vaticano ii a Fonte avellana dal 6 all’8 luglio. e ho capito che anche i luoghi e i tempi, come noi, non sono sparsi a caso sulla terra. se questo era il luogo che mi chiamava e questo il tempo, dovevo aprire le mani, prendere e vivere tutto fino in fondo. Così ho fatto, e intorno ogni voce, ogni persona, ogni gesto, ogni silenzio, ogni pa-rola, diventavano accoglienza, amorevolezza, comunione, preghiera. stava su tutti noi lo spirito del Concilio vaticano ii? Certamente sì. il convegno, voluto e organizzato dal MeiC, (Movimento ecclesiale di impegno Culturale), è stato infatti il frutto di quell’attiva circolazione di amicizia, di quell’inten-so moto di fermenti, di idee e di iniziative, che contrassegna il MeiC stesso, e onora la Chiesa Marchigiana, qui rappresentata da s. e. l’arcivescovo di Camerino, Mons. Francesco Giovanni Brugnaro. Con me sono venute due amiche per condividere questa esperienza di notevole intensità spirituale e conviviale. e Grazia, che in questa testimonianza si firma con me, così si è espressa: “ ringrazio iaia che mi ha invitato a partecipare alla prima giornata di spiritualità di Fonte avellana. ascoltare fra Luca Fallica, priore della Comunità Benedettina di dumenza (varese), e la sua “Lectio divina” sull’importanza del Concilio e la necessità di viverlo quali testimoni nella società e nella Chiesa oggi ; partecipare a momenti di convivialità serena nella semplicità e bellezza di un luogo dove il sacro si avverte anche nell’ar-monia della natura; vivere l’emozionante lettura di poesie di iaia che ci ha portati dentro la sua scrittura, le sue parole ed emozioni, alla loro radice e al loro espandersi, tutto questo ha significato per me un altro gradino verso quella difficile ma entusiasmante scalata alla ricerca di un incontro dove il divino è spesso molto più vicino di quanto si possa credere!”

Iaia Lorenzoni e Grazia Tacchi©riproduzione riservata

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5 agosto 20124 amicoil nuovo• •5 agosto 2012 5amicoil nuovo• •

Solennità diS. Maria Assunta

CRISTOFORO UNTERBERGER – 1794: “L’Assunta con S. Crescentino e il Vescovo Beato Mainardo. (Cattedrale di Urbino – abside)

“Quando il cielo irrompe sulla terra…”«Ora si è compiutala salvezza, la forza e il regno del nostro Dioe la potenza del suo Cristo».

(Ap 12,10)

Sono queste le ultime parole della prima lettura della Celebrazione della solennità dell’Assunzione di

Maria. Celebrare questa solennità ci dovrebbe aiutare a cogliere il significa-

to profondo che questa festa porta con sé. La figura di Maria sta innanzitutto a testimoniarci che quell’ora in cui la salvezza si è compiuta è possibile, è veritiera, è attuabile.Tale festa è, inoltre, un po’ la sintesi di tutta la vita di Maria, ma può diventare anche la sintesi di quello che dovrebbe essere ogni cammino spirituale. - Maria è la donna che ha permesso che il cielo arrivasse sulla terra: tutti

noi sentiamo una forte attrazione per il cielo, per qualcosa che sentiamo più grande e alto di noi; l’umanità intera ha in sé questa tensione verso l’infini-to. La differenza cristiana sta nel mostrare (e non dimostrare) che non dobbiamo raggiungere il cielo con i nostri sfor-zi, ma siamo chiamati ad accogliere il cielo che viene sulla terra; la distanza è stata colmata da Dio stesso in Gesù

Cristo.E tutto questo ha avuto inizio quando lei ha saputo dire sì alla Parola che aveva ascoltato.- Maria è la donna che ha mostrato la forza e la potenza di Dio: e la Sacra Scrittura ci dice che la forza e la po-tenza di Dio, così come la sua giustizia,

trovano concretezza nella sua miseri-cordia. Nel bellissimo inno del Magni-ficat, che l’evangelista Luca mette in bocca a Maria, viene esaltata la miseri-cordia di Dio, che si traduce nell’atten-zione a chi ha più bisogno, a coloro che soffrono, un’attenzione che sa cogliere le necessità di chi ci sta intorno (come

alla nozze di Cana); ecco forse noi oggi facciamo fatica ad accorgerci delle ne-cessità di chi ci sta intorno; abbiamo perso un po’ il ruolo educante di una comunità; preferiamo delegare questo compito; ci mascheriamo dietro un fin-to rispetto per l’altro e non abbiamo il coraggio di farci carico delle fragilità di

chi ci sta intorno.- Maria è la donna dell’impossibile; ella ci mostra che tutto diventa possibile se diamo una possibilità a Dio. In Ma-ria non solo l’umanità ha avuto una possibilità di rinascita, ma anche Dio ha avuto una possibilità di azione; a questo siamo chiamati come credenti: dare a Dio la possibilità di agire in noi, affinché nulla sia impossibile.In conclusione, quasi paradossalmente,

la festa dell’Assunta, ci sottolinea che se vogliamo che i nostri corpi raggiun-gano il cielo, è necessario che il cielo raggiunga i nostri corpi, che la nostra quotidianità sia illuminata da scheg-ge di eternità; e ancora una volta, so-prattutto in un momento di estrema difficoltà a livello sociale, economico, politico, c’è bisogno di persone che facciano intravedere uno spiraglio di eternità nella nostra vita, mostrino (e

non dimostrino) che ogni settore del-l’esperienza umana ha un significato profondo, alto, eccedente, altro rispet-to ad una sola visione umana.Lasciamo dunque che il cielo entri nella nostra terra; solo così essa ger-moglierà e produrrà frutti abbondanti di vita, che è eterna perché attraversa ogni creatura di ogni tempo.

Padre Natale Brescianini© RIpROdUzIONE RISERVATA

URBINO - Il 15 agosto di ogni anno, per il popolo dei vacanzieri è solo “fer-ragosto”, ma per i cristiani è qualcosa in più: è la solennità dell’assunzione di Maria al cielo, mistero che contemplia-mo anche nella preghiera del rosario (IV mistero glorioso). Questo è un dato che ci riguarda da vicino, dal momento che le tre cattedrali della nostra metro-polia (Pesaro – Urbino - Fano) hanno appunto l’Assunta come titolare: fatto indubitabile della loro antichità, cioè dell’antichità della nostra fede…È una ricorrenza antichissima, nata in Oriente come “dormitio Virginis” e trasferita poi in Occidente con il titolo di “Assunzione”. Il termine “dormizio-ne” è il più antico che si riferisca alla conclusione della vita terrena di Maria. Questa celebrazione venne decretata per l’Oriente nel VII secolo con un de-creto dell’imperatore bizantino Mau-rizio. Nello stesso secolo la festa della Dormizione viene introdotta anche a Roma da un papa orientale, Sergio I. Ma trascorse un altro secolo prima che il termine “dormizione” cedesse il posto a quello più esplicito di “as-sunzione”. Da sempre sostenuto dalla fede del popolo cristiano, come abbia-mo visto, l’assunzione di Maria venne

definita dogmaticamente solo da Pio XII, il 1° novembre 1950. Queste le sue parole: «Pertanto, […] per l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e No-stra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rive-lato che: l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo. […] A nessuno dunque sia lecito in-frangere questa Nostra dichiarazione, proclamazione e definizione, o ad essa opporsi e contravvenire. Se alcuno in-vece ardisse di tentarlo, sappia che in-correrà nell’indignazione di Dio onni-potente e dei suoi beati apostoli Pietro e Paolo». Strettamente correlata con l’ascensione di Gesù al cielo, l’assunzione di Maria ha però bisogno di essere maggiormen-te chiarita. I due termini (ascensione ed assunzione) non sono intercambiabili: sia l’Assunzione di Maria, che l’Ascen-sione di Gesù, hanno come comun de-nominatore il fine ultimo, quello della glorificazione eterna in anima e corpo. La differenza è tuttavia riscontrabile nella modalità: in Maria l’Assunzione avviene per virtù divina (il verbo è usa-

to al passivo), la Madonna è glorifica-ta da Dio per le sue straordinarie vir-tù; per Gesù, l’Ascensione avviene per virtù propria (il verbo è all’attivo) in quanto Egli stesso è Dio, e pertanto ha il potere di salire da sé al cielo, ma allo stesso tempo in quanto Figlio di Dio e parte della Trinità Santissima è miste-riosamente assunto dal Padre.Riguardo alla ricezione di questo dog-ma da parte delle altre confessioni cristiane, rileviamo che la Chiesa an-glicana nel 2005 ha dichiarato, trami-te un documento della Commissione internazionale cattolica anglicana, di aver accettato l’Assunzione di Maria, ma non in quanto dogma. I cristiani ortodossi e armeni celebrano la Dor-mizione di Maria: Maria sarebbe stata assunta in cielo dopo la morte. Né la Dormizione né l’Assunzione sono un dogma presso gli Ortodossi o gli Ar-meni. La differenza principale tra Dor-mizione e Assunzione è che la seconda non implica necessariamente la morte, ma neppure la esclude. Le Chiese pro-testanti invece non credono nell’As-sunzione di Maria, in quanto non nar-rata nel Vangelo.

AF© RIpROdUzIONE RISERVATA

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15 AGOSTO - LE CATTEDRALI DI PESARO FANO E URBINO A LEI INTITOLATE Non solo ferragosto

L’omaggio alla Madonna della pietà URBINO. La vigilia di Ferragosto presso la Chiesa di San Bartolo situata nel centro stori-co di Urbino si ripeterà un rito antico: l’omag-gio degli urbinati alla Madonna della Pietà, a seguito del verificarsi di un fatto straordinario. La Venerata Immagine, opera di Giuseppe Del Monte (sec. XVIII), era posta primitivamente in una nicchia sulla facciata della casa De Pretis, nobile famiglia urbinate, ma venne portata nel-la Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo il 15 agosto 1796 dopo aver manifestato segni pro-digiosi. Riferiscono le cronache <come sull’im-brunire del 14 agosto dello stesso anno, fosse stata vista, con somma ammirazione dei circo-stanti….aprire e chiudere gli occhi già socchiu-si, volgere intorno le pupille benigne, arrossire e scolorire in viso ed operare parecchie guari-gioni>. L’impressione fu enorme e la devozione dei cittadini crebbe in maniera altissima. Da allora, ogni anno, giunge puntuale, la sera del 14 agosto, vigilia della Festa di Maria Assunta, l’omaggio degli urbinati alla Venerata Immagi-ne, che non si è interrotto neppure dopo l’av-venuta soppressione della Parrocchia di San Bartolomeo, restando un punto di riferimento non soltanto per gli abitanti del quartiere di San Bartolo, ma anche di tanti devoti della città e dei dintorni. Negli anni settanta del secolo da poco concluso, la celebrazione della festa ave-va ricevuto un forte rilancio dall’allora parroco Don Pietro Caldari: la Venerata Immagine veni-va portata in processione attraverso le vie della Parrocchia con grande partecipazione di fedeli, concludendosi con una bella festa popolare.

gdl© RIpROdUzIONE RISERVATA

Entrando nella nostra Cattedrale di Pesaro, si rimane colpiti dal clipeo dedicatorio riaf-fiorato nel 1990 in occasione dei lavori

di scavo che hanno permesso la riscoperta totale del grande mosaico pavimentale superiore. Si legge: “Con l’aiuto di Dio e con l’intercessione della Beata Vergine Maria, Giovanni, uomo illustre, strate-ga di rango consolare, originario della provincia della Mivia, ha fatto costrui-re questa basilica dalle fondamenta, con ogni devozione”. Queste parole attestano che la venerazione della Bea-ta Vergine Maria, alla quale è dedicata la Cattedrale pesarese, ha radici lontane e profonde. Devozione che si è espressa non solo con la liturgia e la Pietà popolare, ma anche attraverso la musica, la letteratura, l’arte. L’affresco dipinto a tempera di G. Gonel-la (1902) situato nel Catino absidale è un invito a volgere lo sguardo verso l’alto, a “cercare le cose di lassù” (Col 3,1) là dove Maria Madre e perfetta discepola del Signore ci ha preceduto facendo così “risplendere per il popolo pelle-grino sulla terra, un segno di consolazione e di sicura speranza” (Prefazio dell’Assunzione della Beata Vergine Maria).La contemplazione del Mistero dell’Assunta, trasfigurata nella sua carne mortale, prima beneficiaria della Resurrezione del Figlio, ci aiuta a comprendere in una luce nuova e superiore, anche il valore della corporeità, spesso banalizzata, umiliata

e persino profanata. È attraverso l’esperienza del corpo che entriamo in relazione con Dio e con

gli uomini che di Lui portano, sebbene na-scosta, “l’immagine e la somiglianza”.

In fondo il 15 agosto, Solennità di Maria Assunta in Cielo, si celebra anche la fe-sta del corpo, un corpo destinato all’im-mortalità. Cadono i dualismi di stampo manicheo: corpo e anima insieme par-tecipano alla gloria! Mi piace questa invocazione, rivolta a Maria che ci fa pregare così: A Maria assunta in Cielo

Maria assunta in Cielo / tu sei il futu-ro che noi aspettiamo! // La tua carne

materna è stata raggiunta / dalla potenza del tuo Figlio risorto / e sei entrata nella

festa dei redenti / come madre che aspetta i figli / nel tanto atteso abbraccio di Dio. //

Maria assunta in Cielo / noi stiamo ancora fati-cando / sulle strade del mondo e sentiamo / l’affan-

no e le insidie del viaggio. // Prendici per mano mentre camminiamo / e parlaci del Cielo. // Maria assunta in Cielo, / il più bello della vita deve ancora venire, / perché la risurre-zione di Gesù / è un seme vivo dentro di noi / che un giorno trasformerà il nostro corpo / e lo renderà libero da ogni con-nivenza col male. // Donna del nostro futuro, inizia il futuro quaggiù! // Amen

Don Gino Rossini© RIpROdUzIONE RISERVATA

La Beata Vergine citata nei mosaici

Percorso storico della CattedraleFANO - Da sempre dedicata alla Ver-gine assunta in cielo in anima e corpo, la Cattedrale di Fano proclama fin dal 1140, anno della sua ricostruzione – co-m’è noto, nel 1111 (o 1124) un incendio aveva distrutto la preesistente Catte-drale detta di S. Maria Maggiore – una verità di fede che diventerà dogma solo con Pio XII, il 1° novembre 1950. Quale immagine, statua o dipinto, fos-se sopra il maggiore altare della chiesa o nella retrostante parete, a raffigurare, nei primi secoli di esistenza della catte-drale, la Vergine Assunta non sappiamo, e neppure conosciamo l’iconografia del dipinto – certamente una tavola – do-nato alla chiesa da Pandolfo III Mala-testi nel 1427 e distrutto dall’incendio del 1749. Possiamo solo ipotizzare che fossero opere senz’altro afferenti al tema dell’assunzione della Vergine.Dopo il 1749, dietro l’altar maggiore, sopra il coro del presbiterio, s’impo-ne la grande tela raffigurante l’Assunta del fanese Sebastiano Ceccarini (1703 – 1783). Un pittore, il Ceccarini, sempre molto attento ai valori materici dei tes-suti, sicché la sua Vergine che ascende al cielo tra angeli, nuvole e luce mantiene intatto il suo peso corporeo e la tattili-tà frusciante degli abiti, e pur salendo verso un’invisibile, aurea e lontanissima divinità, resta vicina al cielo azzurro de-gli uomini, sempre attenta e pronta alle loro richieste d’aiuto. Non meno realisticamente concepita, nell’adiacente Cappella dei Santi pro-tettori fanesi, è l’Assunta di Ludovico

Carracci, portata in cielo da un coro di angioletti festanti che, quasi giocando a rimpiattino, sbucano di tra le nuvole e di sotto ai bracci della Madonna con gioiosa e garbata ingenuità, mentre in basso si legge, nelle figure dei due Santi, la richiesta di particolare attenzione nei confronti della città ad essi affidata.Nel celebre ciclo di affreschi della Cap-pella Nolfi e sopra l’altare della cappella medesima troviamo altre due opere esaltanti l’Assunta: quella piacevolmente narrativa af-frescata dal Domenichino in uno scomparto del soffitto, dove il ben noto tema del sarcofago vuoto stupisce gli apostoli, ai quali non resta che contemplare l’ascesa del-la Vergine al cielo , e quella espressa dal Lilio nella gran-de tela sopra l’altare, dove la Vergine, stupenda nuvola tra le nuvole, in una apoteosi di santi, già anticipa il momen-to che seguirà la sua gloriosa ascesa, quell’incoronazione che farà di lei la Regina coelo-rum, un’iconografia che non poteva certo mancare nel-la cattedrale fanese, perché momento indissolubilmente legato all’assunzione. Trovia-mo infatti il tema dell’Inco-ronazione della Vergine due volte, nei citati affreschi del Domenichino per la Cappel-

la Nolfi, raffiguranti le ‘Storie della Ver-gine’, e in quel tripudio di luce che è la vetrata del rosone della facciata, opera che, coassiale all’Assunta del presbiterio, idealmente ad essa si lega per conclu-derne il percorso e definirne la sublime dogmatica verità.

Guido Ugolini© RIpROdUzIONE RISERVATA

Page 5: «Il Nuovo Amico» n. 29 del 5 agosto 2012

5 agosto 20126

URBANIA. La città di Urbania ha concluso recentemente le festività patronali (25-29 luglio) nel segno della tradizione religiosa vedendo tanta gente attorno al suo patrono San Cristoforo Martire, la cui sta-tua, accompagnata da una lunga processione, è passata per le vie cittadine benedicendo tutti. Il mo-mento liturgico più importante del 25 luglio è stato presieduto per la prima volta dal nuovo Arcivesco-vo S. E. Mons. Giovanni Tani, che, dopo il solenne pontificale, ha por-tato in processione la reliquia del Sacro Omero del Santo, artistica urna del Pollaiolo (1472), donata dal Card. Bessarione (1395-1472) quando era Commendatario della Badia di Casteldurante, oggi Ur-bania. Una liturgia splendida sotto tanti punti di vista. Ma ora il mese di luglio, che si è chiuso – domenica 29 luglio – con la festa della compatrona Madonna dei Portici e con la Benedizione di migliaia di automezzi in piazza San

Cristoforo, passa la mano al mese di agosto, un mese un po’ dispersi-vo per il caldo torrido che potrebbe sembrare rallentare gli impegni del-la vita religiosa, condizionata non tanto dal caldo, ma da ben altro, perché oggi, più che mai, si scopre un profondo distacco tra le fede e la vita quotidiana per uno sviluppo tecnico-scientifico ed economico non in pari passo con quello reli-gioso e morale. A Urbania il mese di agosto ha – come sempre - precisi momenti di spiritualità che aiutano a vivere da cristiani nel quotidiano: il Perdono di Assisi, la festa di Santa Chiara presso il Monastero delle Clarisse, la festa della Trasfigurazione e la solennità dell’Assunzione. Sono tut-te circostanze che aiutano a vivere

bene la propria quotidianità nel se-gno di una vita di grazia cercando, come dice San Paolo, di trasforma-re la propria esistenza in un culto gradito a Dio. La segnalazione della festa di Santa Chiara, fissata all’11 agosto presso il nostro Monastero delle Clarisse sul Colle dei Cappuccini, è importante anche perché quest’anno si con-clude l’VIII centenario della fon-dazione del 2° Ordine francescano, quello delle Clarisse. D’altra parte, il tempo che ci separa dalla vicenda di questa Santa, feconda pianticella di Francesco d’Assisi, non ha smi-nuito il suo fascino. Al contrario, se ne può vedere l’attualità al confron-to con le illusioni e le delusioni che spesso segnano l’odierna condizio-ne giovanile: mai un tempo ha fatto

sognare tanto i giovani con le mille attrattive di una vita in cui tutto sembra possibile e lecito. Eppure, quanta insoddisfazione è presente! Quante volte la ricerca di questa felicità è finita per imboccare stra-de che portano a paradisi artificiali che degradano la persona?!Per di più, le feste religiose nel mese di agosto a Urbania non vogliono assolutamente dire rinunciare a tante iniziative artistico-cultura-li come la “Piccola fiammiferaia”, opera in musica contemporanea con le piccole Voci Durantine e l’Ensemble strumentale e voce, in calendario all’11 agosto nel Cortile d’Onore del Palazzo Ducale; e le feste religiose non vogliono affatto disapprovare a Urbania la parteci-pazione al Gran Concerto lirico di

Ferragosto fissato per il giorno 14 agosto al Teatro Bramante a cura della Pro Loco Durantina, anzi se ne incoraggia la presenza perché ogni forma artistica fa parte della vita, perché è sentimento, è emo-zione, è cultura per la sua bellez-za nella sua forma scenografica e d’ascolto. Tutto è dono di Dio. Per chi ha fede è importante che – anche nel mese di agosto – ogni attività, il lavoro, la vita familiare, la condivisione, il momento di ritrovo e di comunione…tutto costituisca sempre un’istanza privilegiata di santificazione nella misura in cui venga vissuta la presenza di Dio facendo della propria vita un gesto liturgico.

Giuseppe Mangani©riproduzione riservata

INCONTRO DELL’UCID COL PATROCINIO DEL COMUNE DI PESARO

“E’ ancora possibile credere?”PESARO - Mercoledì 8 agosto alle ore 18 nel cortile di Palazzo Maz-zolari Mosca, si terrà un incontro dal titolo “E’ ancora possibile credere?”, organizzato dall’UCID (Unione cristiana imprenditori e dirigenti).Dopo i saluti dell’assessore co-munale Gerardo Coraducci e di Leonardo Giorgi presidente Ucid, introdurrà l’argomento il prof.

Bernardo Estrada, Ordinario di Scienze Bibliche alla PUSC (Pon-tficia Università Santa Croce) di Roma, con una impressionante carriera accademica e la cono-scenza di sei lingue moderne ed ovviamente latino, greco ed ebraico. Don Estrada ha collezio-nato anche una laurea in inge-gneria chimica.Parteciperà anche Roberto Ber-

tinetti (Pesaro, 1955) che insegna Letteratura inglese all’università di Trieste e scrive per numerosi quotidiani e riviste. Molteplici i saggi di letteratura inglese.Moderatore il prof. Paolo Boni, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Pesaro.Al termine dell’incontro un picco-lo buffet per i presenti.

PERDONO D’ASSISI, FESTA DI S. CHIARA E MUSICA CONTEMPORANEA

Agosto durantino tra fede e cultura

Urbino: bellezza deturpataCaro nuovo amico,

la bellezza è un valore? si, lo é. La maggior parte converrebbe nel riconoscere alla bellezza un’utilità. altresì è un valore nel senso

che le cose belle arricchiscono quella dimensione più profonda di noi che la tradizione chiama ‘anima’ o ‘spirito’. La bellezza infonde un sen-so più ‘alto’ della vita, induce un sentimento interiore di pienezza, una forma di gioia. i monumenti, come tutte le opere d’arte, ma anche un centro abitato, il paesaggio che lo circonda, sono forme di bellezza che inducono effetti semplici e potenti in ciascuno. Quando percorro la stra-da che dal pesarese volge alla città d’urbino provo una forte emozione nel veder spuntare i profili tipici delle case, della cupola del duomo, delle mura di san Gerolamo che si stagliano sullo sfondo di un paesag-

gio unico. Quest’anno, tornando ad urbino ho provato una sensazione molto sgradevole nello scoprire la veduta d’arrivo deturpata da un cen-tro commerciale, che attira su di sé l’attenzione rubandola alle mura, ai profili delle case e al paesaggio. Chiedo agli amministratori: perché avete permesso questo scempio? e ai cittadini, come non essere gelosi del vostro bene più prezioso, dissipandolo in un anno? se la logica è quella del profitto, urbino offre molto di più di un centro commerciale per i impinguare le casse comunali. se è un’altra, per favore spiegatela.

Una turista delusaGentile lettrice, aspre polemiche hanno condizionato la nascita di questo centro commer-ciale, forse utile ai cittadini (in Urbino non esistono grandi negozi) ma sui quali esteticamente nutriamo il suo stesso giudizio. Certo che purtroppo i tempi sono cambiati; ai tempi del Duca si acquistavano al massimo (chi poteva) tre abiti in tutta la vita. La civiltà dei consumi ha travolto tutto, salvo che la crisi non ci faccia tornare alle origini. Esteticamente parlan-do per fortuna gli urbinati hanno scelto una via intermedia, utilizzando mattoni “faccia a vista” e limitando le altezze. Mi creda, poteva andare peggio.

La redazione© riproduzione riservata

Lettere al direttore

L’ARTE DELLE MERAVIGLIE Fano – Giovedì 23 agosto, alle ore 21 presso la chiesa del suffragio, il professor Giuseppe papagni terrà un incontro sul tema “L’arte delle meraviglie tra fede, visione e interpre-tazione”.tra gli argomenti che verranno trattati an-che “i numeri nascosti di dio nella Gioconda di Leonardo”. il prof. papagni interpreterà il significato del numero 72 posto sotto la pri-ma arcata a destra del ponte che fa da sfon-do all’immagine della Gioconda. secondo lo studioso fanese i due numeri sarebbero simboli cabalistici e alchemici già presenti in altre opere del ‘400 e ‘500. il riferimento riguarda quello mistico del più arcano dei nomi divini, il nome di dio.

IN MOSTRA FINO AL 9 SETTEMBRE AL CENTRO “PESCHERIA”

Pascali: un tuffo nel cinema e in TV CONCERTI NELLA CHIESA DI SAN GIOVANNI

Organo e liturgia

PESARO - “L’altro Pascali’’, è il titolo della mostra-itinerario in corso presso la Fondazione Pe-scheria Centro Arti Visive, a cura di Ludovico Pratesi e Daniela Fer-raria. Si tratta di un percorso ar-tistico attraverso le opere di Pino Pascali, morto prematuramente a 33 annim per cinema e televisione. Un artista che negli anni Sessanta venne preso come punto di rife-rimento non solo dalla pittura e scultura contemporanea, ma an-che dalla letteratura e architettura. Per il critico d’arte Vittorio Rubiu,

la mostra sulla grafica pubblicita-ria è di grande attualità. Erano gli anni per l’Italia del boom econo-mico e dell’avvento su larga scala della televisione, e in America del primo affacciarsi di un fenomeno come la Pop Art, un fenomeno in cui il rapporto fra arte e cultura di massa, fra arte e pubblicità, di-venta talmente stretto da annulla-re quasi le differenze. Per Pascali la grafica pubblicitaria è un pas-saggio obbligato, per incanalare il proprio temperamento.I disegni e collages, presenti nel-la mostra pesarese, non nascono per generazione spontanea, e anzi, nell’affermarsi di nuove tecni-che vi è il riverbero dello spirito innovatore dell’avanguardia che non il contrario: non fosse che come stimolo a raggiungere certi effetti. Vi è l’amore per il teatro d’avanguardia. Il teatro dell’as-surdo, Grotowskij e Meyerhold, quest’ultimo teorico del teatro-ri-tuale. Ma Pascali era molto legato anche alle scelte del Living Thea-tre. Tutto ciò influenzerà nelle sue scelte anche scenografiche, che avranno grande importanza negli spot televisivi. “Pascali, ha sotto-

lineato Ludovico Pratesi, ha avuto due vite. La più conosciuta quella dell’artista-scultore,attento osser-vatore dell’esperienza figurativa moderna, con una particolare at-tenzione per Steinberg e Klee. La seconda, messa in mostra alla Pe-scheria, è quella dei suoi esordi, di una pubblicità come simbolo, con riferimenti diretti alla sua opera scultorea, che si realizzerà succes-sivamente.La mostra, inaugurata lo scorso 14 luglio, si protrarrà fino al 9 set-tembre presso il Centro “Pesche-ria” con i seguenti orari: dal mar-tedì al venerdì 10-12.30; 16.30-20. Sabato, domenica e festivi 10-12.30; 16.30-22. lunedì giorno di chiusura. Prezzi: ingresso intero €4, dai 15 ai 25 e oltre i 65 anni €2, Gruppi (min.15 persone) €3 a persona. Ingresso gratuito fino a 14 anni, ogni terza domenica del mese (Stradomenica), per i por-tatori di handicap e accompagna-tore.

Paolo Montanari©riproduzione riservata

Nella foto: Daniela Ferraria con Ludovico Pratesi curatori della

mostra

pesaro – taglia il traguar-do delle 25 edizioni l’ini-ziativa musicale estiva dei Frati Minori di s. Giovanni che scrivono: “Maestri di musica, organisti, allievi che aiuteranno con la musi-ca a pregare meglio, perché la bellezza e l’armonia fan-no volare alto”. Quest’anno poi sarà presente come or-ganista e come sacerdote novello p. pierpaolo Fabbri - Frate Minore, studente al Conserva-torio rossini di pesaro - che animerà la liturgia il 5 agosto ore 19, poi pre-senzierà, insieme a p Luca Gabrielli, la Celebrazione eucaristica il 15 agosto alle ore 19, nella Chiesa Monumenta-le s. Giovanni Battista in via passeri. La direzione artistica è del Maestro nunzio randazzoPROGRAMMASabato 4 agosto ore 19organo paoLo tarsi: Brani di Liselot-te Kunkel, zsolt Gàrdonyi, Jan Janca, Matthias nagelDomenica 5 agosto ore 19organo pierpaoLo FaBBri: Brani di padre damiano poggiolini, padre vi-

gilio Guidi, padre settimio zimarino, Gilfredo CattolicaSabato 11 agosto ore 19organo Luisa reaLi: Brani di F. Capocci, a. Guilmant, F. CastelliDomenica 12 agosto ore 19organo saverio santoni: Brani di a. Garlick, e. Fer-rante, e.H. Lemare, F. Ca-pocciMercoledì 15 agosto ore

19Celebrazione della prima s. Messa di padre pierpaolo Fabbri e padre Luca Gabrielliorgano eLena GentiLetti: Brani di J.s. Bach, G. Morandi, J.s. BachDomenica 19 agosto ore 19organo aLBerto saLiMBeni: Brani di J. Langlais, d. Bédard, a. Willscher, Hans-andrè stammSabato 25 Agosto ore 19organo roBerto torriani: Brani di G. Gabrieli, anonimo Xvii sec. J.s. Bach, F. Mendelssohn BartholdyDomenica 26 Agosto ore 19organo LuCa Muratori Brani di J.s. Bach

Page 6: «Il Nuovo Amico» n. 29 del 5 agosto 2012

5 agosto 2012 7Speciale Fano-FoSSombrone-cagli-pergola

Testimonianze e pensieri“Mi fido di te”, ecco il tema con cui

noi, 54 ragazzi di tutta la diocesi abbiamo dato inizio alla nostra

avventura che ci ha visti impegnati nella raccolta degli indumenti usati in giro per le parrocchie. Così, grazie alla gentilezza e alla disponibilità della gente, non solo è stato possibile un proficuo “bottino”, ma ci siamo anche arricchiti interiormente grazie al dialogo con l’altro e soprattutto esteriormente per l’immensa disponibilità di cibo preparata dalle magnifiche cuoche!! Come ogni buon campo missionario che si rispetti il nostro cammino è stato seguito da sacerdoti missionari e seminaristi pro-venienti da varie parti del mondo che, in-sieme agli animatori, hanno preparato un momento di formazione quotidiano alla scoperta di noi stessi. Sicuramente vi sta-rete chiedendo come abbiamo raggiunto anche le parrocchie più lontane come per esempio Apecchio e Acquaviva, lo abbia-mo fatto affidandoci alle mani di baldi e giovani autisti alla guida di pulmini abba-stanza datati prestati generosamente dalle Parrocchie e dalla Diocesi. Abbiamo porta-to gioia, giovinezza e servizio a chi incon-travamo. Infine, anche se stanchi e asson-nati per le poche ore di sonno, la grinta e lo sprint hanno sempre avuto la meglio e ogni sera abbiamo cantato, ballato e riso coin-volgendo tutto il pubblico. Il campo inizia quando finisce! infatti gli appuntamenti del CMD continuano tutto l’anno. Ciò di cui siamo certi è che la voglia di mettersi in gioco e di servire l’altro, che è entrata den-

tro di noi questa settimana, dovrà essere il nostro stile di vita.

Francesca e Letizia

***“Io mi fido di te: Dio”. E’ questo l’argomen-to del campo missionario 2012 approfon-dito in sette giornate da noi ragazzi. Un tema che porta a interrogarsi approfon-ditamente sulla nostra relazione con il Si-gnore e con gli altri. La partenza, intesa in senso fisico e metaforico, ha dato l’avvio al nostro percorso perché è stata la risposta alla chiamata di Gesù. Prepararsi non vuol dire solamente riempire la valigia ma porsi dubbi e domande, avere ansie, aspettative e speranze: partire vuol dire anche essere pronti a mettersi in gioco. Un primo modo per farlo è cercare di capire la propria per-sonalità, noi ragazzi abbiamo perciò im-maginato la nostra casa ideale. Ipotizzando poi la casa ideale di Gesù abbiamo avuto difficoltà a rappresentarla in quanto non lo conosciamo abbastanza. Conoscere anche solo delle piccole verità su Dio ci spinge ad un cambiamento verso qualcosa di bel-lo che ci rende felici. Nell’andare verso la Verità non siamo soli, è come guardare un cubo: non è possibile vedere tutte le facce da soli (provateci!!). Perciò abbiamo biso-gno dell’altro e di confrontarci con esso, si tratta di imparare a dialogare con il diver-so per vedere il lato di Dio che io non vedo. Nella vita, oltre che nel dialogo, abbiamo bisogno dell’altro anche per far festa; que-sta si basa sulla presenza di persone, sulla

gioia, sulla voglia, sul cibo, sulle bevande, sulla musica, ma soprattutto necessita di qualcosa da celebrare. Con la quotidiana celebrazione della S. Messa festeggiamo la nostra fede mangiando il pane e bevendo il vino con i fratelli: la Fede va celebrata.

Giorgia, Benedetta e Federica

***Sono partita per questo campo senza sape-re bene in che cosa consistesse, ma sempli-cemente con la speranza di trovare nuovi amici e qualcuno che mi aiutasse ad aprir-mi a Dio senza temere di essere giudicata. Con grande sorpresa e felicità posso dire di aver trovato questo e molto di più, per-ché ho capito quanto siano importanti il dialogo e la disponibilità: soffocare le pro-prie emozioni per paura di non esser ca-pita è il primo passo verso un cammino in cui si procede da soli. Ma la solitudine non dà la serenità, solo il confronto con l’altro permette di vivere in pace con se stessi, leggeri e liberi di amare. Questo dunque è stato un viaggio che mi ha sollevato spiri-tualmente e in generale nell’animo e sono davvero soddisfatta di averne fatto parte.

Caterina

***Durante questo campo ho capito che non

bisogna avere paura degli altri e del diver-so, al contrario che le diversità possono unire le persone rendendole una grande famiglia. Durante il campo ho anche capi-to che tra le persone non esistono barriere e che tutto è più bello insieme.Abbiamo lavorato come un unico corpo e all’unisono, sostenendoci anche quando il fisico non reggeva. Mi sono resa conto che il calore e la grinta dei ragazzi possono ab-bellire il cuore di ogni comunità.

Caterina

***

Fin da quando ero bambino, ho sempre creduto che Dio fosse ciò che l’uomo rite-neva il più “concreto” mezzo di trasporto che l’avrebbe allontanato dall’impossibile convivenza col pensiero del nulla dopo la morte. D’altronde il pensiero dell’infinito è impossibile per chiunque perché non lo siamo ma vogliamo essere tutto, persino ciò che non possiamo. Questa esperienza del Campo mi ha fatto ragionare sul fatto che avrei potuto capire prima il significa-to della parola “Dio”: partenza, casa, co-struendo e dialogo. Dio è oggi.

Giacomo© RIPRODUZIONE RISERVATA

APECCHIO – Si è appena concluso o me-glio è iniziato nella vita quotidiana il Cam-po di Lavoro e Formazione Missionaria 2012 dal titolo “ Mi fido di Te”. Prima tappa della lunga settimana è stata la Parrocchia di Apecchio che con grande entusiasmo e gioia ha accolto la carovana missionaria, un numeroso gruppo di giovani dell’Ora-torio si sono aggiunti ai ragazzi missionari andando per le vie del paese ad incontra-re la gente e a raccogliere indumenti usati. Mons. Giacomo Mura, parroco di Apecchio, ha voluto di persona dare il benvenuto ai giovani coinvolgendo davvero tutta la co-munità nell’organizzare la giornata, anche il Sindaco Orazio Ioni ha salutato i direttori del Campo mettendo a disposizione le aree per la festa serale. “per fede Noè ...costruì un arca per la salvezza della sua famiglia, ...per fede Abramo, chiamato da Dio, obbe-dì partendo per un luogo che doveva rice-vere in eredità...” con le parole tratte dalla lettera agli Ebrei inizia anche la prima gior-nata di formazione guidata da P. Enzo To-

nini e da P. Serge Arthur Tchatche, Missio-nari Saveriani, quella fede che, nonostante le debolezze umane e le vicende tristi che colpiscono la Chiesa tutta, i ragazzi hanno auspicato di cercare in questa settimana. Il Signore Gesù è l’unica luce che può orien-tare la vita e guidare il mondo intero, una luce che, come dice l’evangelista Matteo, non può rimanere nascosta, non possiamo oscurare la luce di Cristo con le nostre po-vertà umane, con la paura degli uomini, o con il conformismo con il mondo. Teniamo alta la lanterna sul cammino che ci si pone d’avanti, questi giovani lo stanno già facen-do ponendosi come veri testimoni di spe-ranza in questo momento difficile.

a cura di Marco Gasparini

La metaforadel partire FRONTONE – Essere comunità, vivere

nell’unità, queste due frasi potrebbero ben rappresentare l’esperienza vissuta dai gio-vani che hanno partecipato al Campo di la-voro e Formazione Missionaria organizzato dal Centro Missionario Diocesano. Da più di trenta anni, ogni estate, oltre cinquanta

giovani di parrocchie diverse accolgono l’invito a vivere una settimana all’insegna della so-brietà e dell’apertura all’altro, una settimana dove cercare di sporcarsi le mani per aiuta-re gli altri con il lavoro, dove ascoltare e interrogarsi sulla vita e sul mondo, dove met-tersi in gioco per trasmettere agli altri la gioia dell’incontro con Cristo. Il percorso che quest’anno è stato proposto ai giovani inizia dal “partire”, un atteggiamento che ci fa ri-flettere sulle tante partenze della vita e sui motivi di esse. Si parte per fede, perché ci si fida di qualcuno che ci chiama. Nel partire si lascia la propria casa, metafora delle relazioni e degli affetti, del nostro es-sere, per entrare in un altra casa quella di Dio. Una casa che i giovani missionari han-no raffigurato come profon-damente altro, senza pareti che limitano la conoscenza, senza divisioni ma una casa accogliente che mette tutti in relazione profonda. In que-sto cammino poi si scopre la bellezza dell’orizzonte che va costruita con la vita proprio come Zaccheo che, pur aven-do denaro e fama, sente il pro-fondo bisogno di incontrare la libertà: Gesù. Lui, uomo ricco e potente, si mette in ridicolo di fronte alle folle per vedere Gesù che lo chiama per nome. Quando Gesù entra nel cuore dell’uomo, inizia il cambia-mento, inizia la vita, inizia

un nuovo mondo dove l’ingiustizia lascia il posto all’Amore, dove la condanna lascia il posto al perdono e l’”Io” lascia il posto a DIO e quindi al mondo intero.

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Campo di lavoro e formazione missionaria

Speciale Fano-FoSSombrone-cagli-pergola

Page 7: «Il Nuovo Amico» n. 29 del 5 agosto 2012

5 agosto 20128

Enigmistica x l’estate A cura di Leone Pantaleoni (Leone da Cagli della Settimana Enigmistica)

AnAgrAmmi di personaggi famosiSPORT 1) SARA’ L’EROE SPLENDIDO (calcio)2) LUI? BUFFONAGGINI! (calcio)3) DA SOLO NON FRENA (automobilismo)4) ROSSINI VOLANTE (motociclismo) 5) VA IN LIZZA, VALENTE! (scherma)

CINEMA 1) SIGNORSI’, MATTAVO!2) MITE, NON MIRA ALL’OSCAR3) ESTRO RIBALDO4) RIFARSI BELLINA5) E’ RIDICOLO, NON PIACERA’

MUSICA LEGGERA1) ANNI GIRAMONDI2) CANTA L’INNO DA EROE 3) RIAMMESSO IN RAI4) ERO IL FANALINO, MA …5) GARRULE NOTE IN GOLA

LETTERATURA1) DIR LUPI O AGNELLI?2) GIOCO DI PAROLE, MA …3) ARIA DA MICINA4) RUBO COME TE!5) IL MITRA DEL NONNO

bizzArrieCome si rompe un orologio?Col…pendolo.

Cosa si dicono 4 dita del piede al buio?Chi ha spento l’alluce?

Cosa compare puntualmentesui nostri mari ogni estate?La medusa, com’è d’uso.

Che fa un’auto nel parco?Parcheggia.

in PrinCiPiO erA iL ... VerbiS

‘A’ come aforisma ed ‘a’ come anagramma: tutti gli uomini sono dotati dell’istinto di conservazione; le donne anche di quello di conversazione.

Il verbis è un rebus che alla illu-strazione sostituisce la descrizione

1) Frase: 5, 8FR non credono in Dio; NDO, spremuta d’uva.

2) Frase: 8, 9Possono essere mammole N; il sacro palo dei pellirosse, P; adesso, LE.

3) Frase: 5, 8S è la città di Rossini; Bian-chello del Metauro, SA.

4) Frase: 3, 3, 3, 4, 3Mentre * (asterisco) va incon-tro a tre compagni fa il nome di quello che sta in mezzo.

5) Frase: 8, 4F è un vecchietto; GO è il far-dello dell’asino.

6) Frase: 5, 6In T vi si coltivan pomodo-ri, insalata ecc. SE girano alla turbina.

7) Frase: 3, 1, 3, 4* (asterisco) è lo scolaretto che nell’uscire di casa vede incom-benti nuvole nere all’orizzon-te e, incerto se premunirsi di ombrello, chiede al genitore: - Babbo, credi che verrà giù la pioggia? -.

8) Frase: 1’6, 3, 2, 2Puliti; donne di Praga; era detta Città della Fortuna.

9) Frase: 6, 2, 5S, è lì che 2 sacerdoti offician 2 messe; LF, lo nasconde il cane sazio.

10) Frase: 3, 8, 2, 6Ha per capitale Bruxelles; uno che sta piegato sulle ginoc-chia; giorno, mese e anno; lo studiò Leonardo.

SUDOKUIl sudoku è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, 9 colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chia-mate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle con-tenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni. In tal senso lo schema, una volta riempito correttamente, appare come un qua-drato latino.

Il sudoku è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle,

ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9

righe orizzontali, 9 colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 "sottogriglie", chiamate regioni, di 3×3

celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del

gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna

e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni. In tal senso lo schema, una

volta riempito correttamente, appare come un quadrato latino.

SUDOKU 1 – PER PRINCIPIANTI

3 1 4 2

2 5

5 6 3 8

5 3 9 4 8

3 8

9 1 7 2 6

4 8 7 9

6 7

2 9 1 5

SUDOKU 2 – PER ESPERTI

7 8

1 4 7

9 2 1

5 2 6

3 8

4 7 1

9 3 7

3 4 6

6 3

Il sudoku è un gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle,

ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in 9

righe orizzontali, 9 colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 "sottogriglie", chiamate regioni, di 3×3

celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del

gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna

e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9 e, pertanto, senza ripetizioni. In tal senso lo schema, una

volta riempito correttamente, appare come un quadrato latino.

SUDOKU 1 – PER PRINCIPIANTI

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SUDOKU 2 – PER ESPERTI

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ANAGRAMMI di personaggi famosi:(sport): 1) Alessandro Del Piero; 2) Gianluigi Buffon; 3) Fernando Alonso; 4) Valentino Rossi; 5) Valentina Vezzali

(cinema): 1) Vittorio Gassman: 2) Marcello Mastroianni; 3) Alberto Sordi; 4) Sabrina Ferilli; 5) Leonardo Pieraccioni(musica leggera): 1) Gianni Morandi; 2) Adriano Celentano; 3) Massimo Ranieri; 4) Fiorella Mannoia; 5) Antonella Ruggiero. (letteratura): 1) Luigi Pirandello: 2) Giaco-mo Leopardi; 3) Dacia Maraini; 4) Umberto Eco; 5) Indro Montanelli

IN PRINCIPIO ERA IL ... VERBIS 1) Frase: 5, 8: FR, atei; NDO, vino. Frase ri-sultante: FRATE INDOVINO2) Frase: 8, 9: Viole, N; totem, P; ora, LE. Frase risultante: VIOLENTO TEMPORALE3) Frase: 5, 8: S, Pesaro; vino, SA. Frase ri-sultante: SPESA ROVINOSA4) Frase: 3, 3, 3, 4, 3: * chiama amico medio. Frase risultante: CHI AMA AMI COME DIO5) Frase: 8, 4: F, avolo; soma, GO. Frase ri-sultante: FAVOLOSO MAGO

6) Frase: 5, 6: T, orto; pale, SE. Frase risul-tante: TORTO PALESE7) Frase: 3, 1, 3, 4: - Pioverà papà? -. Frase risultante: PIO V ERA PAPA8) Frase: 1’6, 3, 2, 2: Lindi; ceche; Fano. Frase risultante: L’INDICE CHE FA NO9) Frase: 6, 2, 5: S, altari; LF, osso. Frase ri-sultante: SALTAR IL FOSSO10) Frase: 3, 8, 2, 6: Belgio; chino; data; volo. Frase risultante: BEL GIOCHINO DA TAVOLO

REBUS CHIMICO Chiave risolutiva: “N, uovo; ami, CO”. Solu-zione “Nuovo Amico”CARRELLATA DI REBUS D’AUTORE REBUS N.01 - (Frase: 8 2 7 2 6)“GI, oca; RS, ila; CA, micia; ALC, asino”- GIOCARSI LA CAMICIA AL CASINO’ - REBUS N.02 - (Frase: 4 5 5 4 4)“ G è su dissetante C; O, severe”

GESU’ DISSE TANTE COSE VEREREBUS N.03 - (Frase: 3 3 2 2 4 6)“UN, oche; H, ala; ER, remo; sci, A”- UNO CHE HA LA ERRE MOSCIA - REBUS N.04 - (Frase: 2 7 6 2 5)“U, nere dita; AT, tesa; date, MPO ”- UN’ EREDITA’ ATTESA DA TEMPO - REBUS N.05 - (Frase: 9 10)“Se G giovi a P e R ICO lo sa ”SEGGIOVIA PERICOLOSA – REBUS N.06 - (Frase: 6 2 7 3 2 4)“SCH è madido; M, Ande; Perù, N; T, est ”- SCHEMA DI DOMANDE PER UN TEST - REBUS N.07 - (Frase: 8 5 3 4)“Fan doni E; presepe, R; VE, re ”- FANDONIE PRESE PER VERE -

Silvanalesoluzionimettilerovesciateinunangolooa

fondopagina

SOLUZIONI

SUDOKU1–PERPRINCIPIANTI

398154762

426789351

715623849

573296418

642318597

981475236

154867923

869532174

237941685

SUDOKU2–PERESPERTI

257381946

813694527

649725813

581243679

732916485

964857231

496138752

325479168

178562394

ANAGRAMMIdipersonaggifamosi:

Silvanalesoluzionimettilerovesciateinunangolooa

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SOLUZIONI

SUDOKU1–PERPRINCIPIANTI

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SUDOKU2–PERESPERTI

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ANAGRAMMIdipersonaggifamosi:

rebUS ChimiCO

Sostituire a elementi e composti descritti i re-lativi simboli. Ad esempio: Zolfo (S), oppure anidride carbonica (CO2)…

rebUS D’AUtOre

REBUS N.01Frase: 8 2 7 2 6

REBUS N.02Frase: 4 5 5 4 4

REBUS N.03Frase: 3 3 2 2 4 6

REBUS N.04Frase: 2 7 6 2 5

REBUS N.05Frase: 9 10

REBUS N.06Frase: 6 2 7 3 2 4

REBUS N.07Frase: 8 5 3 4

SOLUZIONI