«il nuovo amico» n. 14 del 7 aprile 2013

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FINANZIAMENTI DALLE MARCHE IN PROVINCIA DI PESARO NE POTREBBERO APRIRE VENTI PAGINA 4 SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DIOCESI DI: PESARO • FANO • URBINO FONDATO NEL 1903 7 APRILE 2013 ANNO 110 • N. 14 Spedizione in abb. post. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27.02.2004 N. 46) Art. 1, Comma 1, DCB Pesaro facebook.com/ilnuovoamico € 1,00 amico il nuovo www.ilnuovoamico.it COPIA OMAGGIO EDITORIALE IFI S.p.A. - Sede e Showroom Strada Selva Grossa 28/30 - Zona Case Bruciate - 61010 Tavullia (PU) - Italy - Tel. +39 0721 20021 - Fax +39 0721 201773 - www.ifi.it - info@ifi.it il tuo talento, il tuo futuro, il tuo primo bar. il bar diventa accessibile. start up è un servizio bar essenziale e basilare, che permette a chiunque di creare il proprio locale. Un’opportunità per i giovani e per chi sceglie di investire su sé stesso e sulla propria voglia di futuro. 5.959 + iva Prezzo al pubblico start up basic da 3 mt. Tale prezzo include, per il mercato italiano, il trasporto e la consegna in loco. Inclusi 3 anni di garanzia Moda Luciana NUOVI ARRIVI PREZZI SPECIALI Pesaro - via delle Betulle n. 4 (zona Torraccia) - Tel. 0721/22611 S i è ormai conclusa, con le storiche immagini di Castelgandolfo e le consegne affidate ai giovani la domenica delle Palme, la fase di avvio del pontificato di Francesco. È ormai familiare il suo stile antico e nuovissimo di maestro di vita cristiana, i gesti, le parole, i segni di novità evangelica che hanno saputo parlare immediatamente al mondo. E anche su questa dimensione, della Chiesa nel mondo, nei suoi rapporti con questo mondo variegato eppure sempre più integrato, ha dato indicazioni sintetiche, precise, impegnative e chiare. Ricevendo il corpo diplomatico ha concluso con un appello, che è un programma, offerto a tutti, con semplicità e con libertà: “Lottare contro la povertà sia materiale, sia spirituale; edificare la pace e costruire ponti”. Li ha presentati “come i punti di riferimento di un cammino al quale desidero invitare a prendere parte ciascuno dei Paesi che rappresentate”. La proposta di lottare contro tutte le povertà, di edificare la pace e di costruire ponti evoca diverse, strutturali questioni di relazioni internazionali. La prima è quella dei destini delle due aree, sempre più interdipendenti, dello sviluppo e del sottosviluppo, destinate ad intrecciarsi in termini sempre più articolati. Accanto alla povertà materiale infatti ha evocato i problemi della povertà del tessuto etico e dunque civile che il relativismo e la sua “dittatura” generano, nei più diversi contesti. Se è chiaro l’impegno ad edificare la pace - laddove le guerre divampano, così come pure le persecuzioni - strategico è anche l’impegno comune per costruire ponti. Francesco evoca esplicitamente il mondo islamico, ma necessariamente si deve pensare anche alla Cina. Anche in questo senso il primo discorso al corpo diplomatico deve perciò essere letto insieme all’altro ai rappresentanti delle Chiese e delle religioni. Fondamentale l’incontro con Bartolomeo, “fratello Andrea”, la definizione dell’ecumenismo come un “servizio di speranza” e le concrete parole di dialogo rivolte ad ebrei e musulmani, alle altre religioni, senza dimenticare coloro che non credono e sono in ricerca, “che sono nostri preziosi alleati nell’impegno a difesa della dignità dell’uomo, nella costruzione di una convivenza pacifica fra i popoli e nel custodire con cura il creato”. Ecco il punto essenziale: “Dobbiamo tenere viva nel mondo la sete dell’assoluto, non permettendo che prevalga una visione della persona umana ad una sola dimensione, secondo cui l’uomo si riduce a ciò che produce e a ciò che consuma: è questa una delle insidie più pericolose per il nostro tempo”. Come ha scritto una rivista americana: “e new Pontiff is a uniter, not a divider”, nella Chiesa, tra le Chiese e nel mondo. E l’unità non può che essere fondata sull’essenziale: “Non si possono, infatti, costruire ponti tra gli uomini, dimenticando Dio. Ma vale anche il contrario: non si possono vivere legami veri con Dio, ignorando gli altri”. FrancescoBonini © RIPRODUZIONE RISERVATA Il costruttore di ponti Arriva il nido a domicilio Alla Caritas anche per curarsi i denti PESARO 5 La prima Agorà a Fonte Avellana FANO 8 Tre incontri al Monastero di S. Chiara URBINO 12 QUADRANTE 14 www.arpaitalia.com L’arte dell’accoglienza Arpa Italia Srl - Via delle Betulle, 6 - 61122 Pesaro ( PU ) Tel. + 39 0721 405274. Fax + 39 0721 259164 [email protected] S ono aperte le iscrizioni per partecipare al Campo Missionario Regionale (evento in collaborazione con Pastorale Giovanile, Centro Missionario e Fondazione Migrantes di tutte le diocesi delle Marche) in programma dal 20 al 28 luglio 2013 sul tema «La fede cre- sce e si fortifica donandola». Il Campo è orga- nizzato per tutti i giovani e in particolare per coloro che non partiranno per la GMG a Rio De Janeiro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Mostra sul restauro all’Oratorio di Urbino APERTE LE ISCRIZIONI AL CAMPO MISSIONARIO REGIONALE DI LUGLIO In viaggio…per le diocesi delle Marche

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«Il Nuovo Amico» n. 14 del 7 aprile 2013

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Page 1: «Il Nuovo Amico» n. 14 del 7 aprile 2013

FINANZIAMENTI DALLE MARCHE

IN PROVINCIA DI PESARO NE POTREBBERO APRIRE VENTI

PAgINA 4

settimanale d’informazione diocesi di: pesaro • fano • urbino fondato nel 19037 aprile 2013 • Anno 110 • N. 14 • Spedizione in abb. post. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27.02.2004 n. 46) Art. 1, Comma 1, DCB Pesaro • facebook.com/ilnuovoamico € 1,00

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IFI S.p.A. - Sede e ShowroomStrada Selva Grossa 28/30 - Zona Case Bruciate - 61010 Tavullia (PU) - Italy - Tel. +39 0721 20021 - Fax +39 0721 201773 - www.ifi.it - [email protected] il tuo talento, il tuo futuro, il tuo primo bar.

il bar diventa accessibile.start up è un servizio bar essenziale e basilare, che permette a chiunque di creare il proprio locale. Un’opportunità per i giovani e per chi sceglie di investire su sé stesso e sulla propria voglia di futuro.

€ 5.959 + ivaPrezzo al pubblico start up basic da 3 mt.Tale prezzo include, per il mercato italiano, il trasporto e la consegna in loco.Inclusi 3 anni di garanzia

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prezzi specialipesaro - via delle Betulle n. 4

(zona Torraccia) - Tel. 0721/22611

Si è ormai conclusa, con le storiche immagini di Castelgandolfo e le consegne affidate ai giovani la domenica delle Palme, la fase di avvio del pontificato di

Francesco. È ormai familiare il suo stile antico e nuovissimo di maestro di vita cristiana, i gesti, le parole, i segni di novità evangelica che hanno saputo parlare immediatamente al mondo. E anche su questa dimensione, della Chiesa nel mondo, nei suoi rapporti con questo mondo variegato eppure sempre più integrato, ha dato indicazioni sintetiche, precise, impegnative e chiare. Ricevendo il corpo diplomatico ha concluso con un appello, che è un programma, offerto a tutti, con semplicità e con libertà: “Lottare contro la povertà sia materiale, sia spirituale; edificare la pace e costruire ponti”. Li ha presentati

“come i punti di riferimento di un cammino al quale desidero invitare a prendere parte ciascuno dei Paesi che rappresentate”. La proposta di lottare contro tutte le povertà, di edificare la pace e di costruire ponti evoca diverse, strutturali questioni di relazioni internazionali. La prima è quella dei destini delle due aree, sempre più interdipendenti, dello sviluppo e del sottosviluppo, destinate ad intrecciarsi in termini sempre più articolati. Accanto alla povertà materiale infatti ha evocato i problemi della povertà del tessuto etico e dunque civile che il relativismo e la sua “dittatura” generano, nei più diversi contesti.Se è chiaro l’impegno ad edificare la pace - laddove le guerre divampano, così come pure le persecuzioni - strategico è anche l’impegno comune per costruire ponti. Francesco evoca esplicitamente il mondo islamico, ma necessariamente si deve pensare anche alla Cina. Anche in questo senso il primo discorso al corpo diplomatico deve perciò essere letto insieme all’altro ai rappresentanti delle Chiese e delle religioni. Fondamentale l’incontro con Bartolomeo, “fratello Andrea”, la definizione dell’ecumenismo come un “servizio di speranza” e le concrete parole di dialogo rivolte ad ebrei e musulmani, alle altre religioni, senza dimenticare coloro che non credono e sono in ricerca, “che sono nostri preziosi alleati nell’impegno a difesa della dignità dell’uomo, nella costruzione di una convivenza pacifica fra i popoli e nel custodire con cura il creato”. Ecco il punto essenziale: “Dobbiamo tenere viva nel mondo la sete dell’assoluto, non permettendo che prevalga una visione della persona umana ad una sola dimensione, secondo cui l’uomo si riduce a ciò che produce e a ciò che consuma: è questa una delle insidie più pericolose per il nostro tempo”. Come ha scritto una rivista americana: “The new Pontiff is a uniter, not a divider”, nella Chiesa, tra le Chiese e nel mondo. E l’unità non può che essere fondata sull’essenziale: “Non si possono, infatti, costruire ponti tra gli uomini, dimenticando Dio. Ma vale anche il contrario: non si possono vivere legami veri con Dio, ignorando gli altri”.

FrancescoBonini© RIPRoDUZIonE RISERVATA

Il costruttore di ponti Arriva il nido a domicilio

Alla Caritas anche per

curarsi i denti

PESARO 5

La prima Agorà a

FonteAvellana

FANO 8

Tre incontri al Monastero

di S. Chiara

uRBINO 12 QuADRANTE 14

www.arpaitalia.com

L’arte dell’accoglienza

www.arpaitalia.comL’arte dell’accoglienza

Arpa Italia Srl - Via delle Betulle, 6 - 61122 Pesaro ( PU )Tel. + 39 0721 405274. Fax + 39 0721 259164 [email protected]

Sono aperte le iscrizioni per partecipare al Campo Missionario Regionale (evento in collaborazione con Pastorale Giovanile,

Centro Missionario e Fondazione Migrantes di tutte le diocesi delle Marche) in programma dal 20 al 28 luglio 2013 sul tema «La fede cre-sce e si fortifica donandola». Il Campo è orga-nizzato per tutti i giovani e in particolare per coloro che non partiranno per la GMG a Rio De Janeiro. © RIPRoDUZIonE RISERVATA

Mostra sul restauro

all’Oratorio di Urbino

APERTE LE ISCRIZIONI AL CAMPO MISSIONARIO REgIONALE DI LugLIO

In viaggio…per le diocesi delle Marche

Page 2: «Il Nuovo Amico» n. 14 del 7 aprile 2013

SPECIALE PAPA FRANCESCO7 aprile 20132 amicoil nuovo• •

Aut. n. 83/85 Trib. di PesaroIL NUOVO AMICO RISPETTA L’AMBIENTE. STAMPIAMO SOLO SU CARTA RICICLATA.

REDAZIONE CENTRALE:Raffaele Mazzoli – Direttore - Ernesto Preziosi - Direttore ResponsabileRoberto Mazzoli - Caporedatt. CentraleGastone Mosci – Incaricato dei rapporti con la Regione MarcheVia del Seminario, 4 - 61121 PESARO (PU) - Tel. 0721/64052 Fax 0721/69453e-mail: [email protected]

Redazione di Pesaro: Via del Seminario, 4 - 61121 PESARO (PU) Tel. 0721/64052 - Fax 0721/69453e-mail: [email protected] Alvaro Coli – Responsabile diocesano.

Redazione di Fano: Via Roma 118 - 61032 FANO (PU) - Tel. 0721/802742 (dir.) - 803737 - Fax 0721/825595e-mail: [email protected]

Redazione di Urbino: Via BeatoMainardo, 4 - 61029 URBINO (PU)Tel. e Fax 0722/378395e-mail: [email protected]. Giancarlo Di Ludovico – Responsabile diocesano

EDITORE: Cooperativa Comunicare - Via del Seminario, 4 - 61121 PESARO (PU). Tel. 0721/64052 - Fax 0721/69453.Amministratore Unico: Marco Farina Presidente Cooperativa Comunicare

STAMPA: Galeati Industrie Grafi che/ImolaGRAFICA: arti grafi che pesaresi srl/pesaroLa testata “Il Nuovo Amico” fruisce dei contributi Statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n. 250.PUBBLICITÀ Uffi ci della Redazionecentrale 0721/64052 e Paolo MorsianiL’Impresa Editrice COMUNICARE risulta iscritta al Registro delle imprese di PESARO presso la Camera di commercio al n. 98100

Questo settimanaleè iscritto alla FISCFederazione ItalianaSettimanali Cattolici

ed è associatoall’USPIUnione StampaPeriodica Italiana

SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DIOCESI DI: PESARO • FANO, FOSSOMBRONE, CAGLI, PERGOLA •

URBINO, S. ANGELO IN VADO, URBANIA

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Questo numero è stato chiuso in redazionemercoledì 27 marzo 2013 alle ore 22 e stampato alle ore 6 di giovedì 28 marzo

LA PAROLA DI DIO 2 Domenica di Pasqua

Che bella notizia! Gesù è risorto. Gesù è vivo. Gesù appare. I discepoli stanno blindati nel cenacolo, nascosti nella loro incredulità e delusione. Ma in

questo rifugio dominato dalla paura si presenta il Signore Risorto. Pace a voi! Dice il Signore e lo ripete per ben tre volte. Poi soffi a lo Spirito invitando ad accettare. Nessuna paura, niente sensi di colpa! Nuovamente insieme e confer-mati da Pietro che prima aveva rinnegato, sotto lo sguardo materno di Maria, i discepoli tristi per aver abbandonato il Maestro ed essere fuggiti son così rasserenati. Ed è nuova creazione. Remissione dei peccati. Giudizio di misericor-dia. Luce davanti alla cecità del peccato… L’evangelista Giovanni ci dice che la presenza del Signore risorto è una certezza che deve sempre accompagnare la vita della comu-nità cristiana.- Non importa quante cadute o fallimenti ti hanno inchio-

dato alla delusione, Lui c’è!- Non importa quanti peccati o tradimenti hai incolonnato nella tua vita, Lui c’è!- Non importa quante debolezze o fragilità hanno prosciu-gato la tua autostima, Lui c’è!Tommaso non c’era quella sera e di ritorno al fortino dei discepoli riceve l’annuncio della visita del Risorto. Povero Tommaso… anche lui vuole vedere il Signore, anche lui come le donne e gli altri discepoli vuole rivedere il Risorto! (Giovanni20,19-31).

Meditatio Mi rendo conto che questo discepolo davvero ci assomigli e non a caso è chiamato Didimo, che signifi ca gemello.Tommaso è gemello di ciascuno di noi: increduli, incapaci di fi ducia, sempre alla ricerca di una prova da toccare, da vedere, da investigare.Non eravamo lì, nemmeno noi. Dobbiamo fi darci di chi ci

testimonia di aver visto il Signore, il Cricifi sso risorto da morte, il Vivente. Bella cosa, dover credere di sponda!Domenica della misericordia.-“Non c’è altra fonte di speranza per l’umanità, se non nella misericordia di Dio” (G.P.II)-Avere il cuore vicino al misero, questo signifi ca misericor-dia. Farsi carico della sua pena, del suo tormento, del suo disagio, della sua degradazione, quale essa sia: morale, sociale, aff ettiva, culturale, ecclesiale.-Solo chi ha invocato e ottenuto per se stesso misericordia può capire come è necessario donarla a chi la invoca. Allora “siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso”.

Armando Trasarti, Vescovodi Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Credere sulla testimonianza

GMG – APPUNTAMENTO A RIO PROGRAMMA RIVOLUZIONATO

Vivere la fede con un cuore giovaneRicordando ai tanti giovani presenti in piazza per la Giornata della gioventù, Francesco ha indicato la terza parola:

“giovani!”. “Voi - ha dichiarato, rivolgendosi direttamente ai ragazzi - avete una parte importante nella festa della fede! Voi ci portate la gioia della fede e ci dite che dobbiamo vivere la fede con un cuore giovane, sempre, un cuore giovane anche a settanta, ottant’anni! Con Cristo il cuore non invecchia mai!”. Ma, ha avvertito il Papa, “il Re che seguiamo” è “molto speciale: è un Re che ama fi no alla croce e che ci insegna a servire, ad amare”. “E voi – ha aggiunto - non avete vergogna della sua Croce! Anzi, la abbracciate, perché avete capito che

è nel dono di sé che si ha la vera gioia e che è con l’amore che Dio ha vinto il male. Voi portate la Croce pellegrina attraverso tutti i continenti, per le strade del mondo! La portate rispondendo all’invito di Gesù ‘Andate e fate discepoli tutti i popoli’, che è il tema della Giornata della Gioventù di quest’anno. La portate per dire a tutti che sulla croce Gesù ha abbattuto il muro dell’inimicizia, che separa gli uomini e i popoli, e ha portato la riconciliazione e la

pace”. Poi l’annuncio: “Anch’io mi metto in cammino con voi, da oggi, sulle orme del beato Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Ormai siamo vicini alla prossima tappa di questo grande pellegrinaggio della Croce. Guardo con gioia al prossimo luglio, a Rio de Janeiro! Vi do appuntamento in quella grande città del Brasile! Preparatevi bene, soprattutto spiritualmente nelle vostre comunità, perché quell’incontro sia un segno di fede per il mondo intero”. “I giovani – ha

proseguito a braccio – devono dire al mondo che è buono seguire Gesù, è buono andare con Gesù, è buono il messaggio di Gesù, è buono uscire da se stessi alle periferie del mondo e dell’esistenza per portare Gesù”. A Maria Francesco ha affi dato in particolare i giovani e il loro itinerario verso Rio de Janeiro: “A luglio a Rio. Preparatevi spiritualmente il cuore. Buon cammino a tutti!”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

“Gioia”, “Croce”, “giovani”: sono le tre le parole chiave della Dome-nica delle Palme e della Passione del Signore che Papa Francesco ci ha consegnato nella messa che ha presieduto sul sagrato della

basilica di San Pietro, dopo aver benedetto i rami di ulivo e aver partecipato alla processione in piazza, dall’obelisco al sagrato. Ne riportiamo alcuni passaggi

“Gesù ha risvegliato nel cuore tante speranze soprattutto tra la gente umile, semplice, povera, dimenticata, quella

che non conta agli occhi del mondo. Lui ha saputo comprendere le miserie umane, ha mostrato il volto di misericordia di Dio e si è chinato per guarire il corpo e l’anima. Questo è Gesù, questo è il suo cuore, guarda a tutti noi, guarda le nostre malattie, i nostri peccati. È grande l’amore di Gesù”. Perciò, quando Gesù entra in Gerusalemme si respira “un clima di gioia” ed “è una scena bella: piena di luce dell’amore di Gesù, di gioia, di festa”. Quella scena si ripete: “Anche noi abbiamo accolto Gesù; anche noi abbiamo espresso la gioia di accompagnarlo, di saperlo vicino, presente in noi e in mezzo a noi, come un amico, come un fratello, anche come re, cioè come faro luminoso della nostra vita. Gesù è Dio, ma si è abbassato a camminare con noi”, ha aff ermato il Santo Padre, off rendo così “la prima parola: gioia!”. Di qui l’invito: “Non siate mai uomini e donne tristi: un cristiano non può mai esserlo! Non lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento! La nostra non è una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma dall’aver incontrato una Persona: Gesù, che è in mezzo a noi, nasce dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche nei momenti diffi cili, anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti!”. …“Lui ci accompagna e ci carica sulle sue spalle: qui sta la nostra gioia, la speranza che dobbiamo portare in questo nostro mondo”. E, “per favore - ha continuato a braccio - non lasciatevi rubare la speranza! Non lasciate rubare la speranza! Quella che ci dà Gesù”. Quando entra Gesù in Gerusalemme, la folla lo acclama come Re, ma “non ha una corte che lo segue, non è circondato da un esercito simbolo di forza. Chi lo accoglie

è gente umile, semplice, che ha il senso di guardare in Gesù qualcosa di più, ha quel senso della fede, che dice: ‘questo è il Salvatore’. Gesù non entra nella Città Santa per ricevere gli onori riservati ai re terreni, a chi ha potere, a chi domina”; entra “per salire il Calvario carico di un

legno”. Ed ecco la seconda parola: “Croce”. Gesù entra a Gerusalemme “per morire sulla Croce”. Ed è “proprio qui che splende il suo essere Re secondo Dio: il suo trono regale è il legno della Croce!”.

Qui, a braccio, il Pontefi ce ha ricordato “quello che Benedetto XVI diceva ai cardinali: voi siete principi, ma di un Re crocifi sso. Quello è il trono di Gesù”. Gesù, ha chiarito il Papa, “prende su di sé il male, la sporcizia, il peccato del mondo, anche il nostro peccato, e lo lava, lo lava con il suo sangue, con la misericordia, con l’amore di Dio”. Il Pontefi ce ci ha, quindi, esortato a guardare intorno a noi: “Quante ferite il male infl igge all’umanità! Guerre, violenze, confl itti economici che colpiscono chi è più debole, sete di denaro”. Oltre all’amore per il denaro, Francesco ha ricordato gli altri mali: sete di “potere, corruzione, divisioni, crimini contro la vita umana e contro il creato!”. A ciò si aggiungono “i nostri peccati personali: le mancanze di

amore e di rispetto verso Dio, verso il prossimo e verso l’intera creazione”. Gesù sulla croce “sente tutto il peso del male e con la forza dell’amore di Dio lo vince, lo sconfi gge nella sua risurrezione”. “Questo – ha sostenuto a braccio il Pontefi ce – è il Bene che Gesù ci fai a tutti noi sul trono della croce”. La croce di Cristo “abbracciata con amore mai porta alla tristezza, ma alla gioia, alla gioia di essere salvati e di fare un pochettino quello che ha fatto Lui quel

giorno della sua morte”. …Al termine della messa, al momento della recita dell’Angelus, il Santo Padre ha invocato l’intercessione della Vergine Maria “affi nché ci accompagni nella Settimana Santa. Lei, che seguì con fede il suo Figlio fi no al Calvario, ci aiuti a camminare dietro a Lui, portando con serenità e amore la sua Croce, per giungere alla gioia della Pasqua”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

‘’Per favore, non lasciatevirubare la speranza’’

A proposito della sete di denaro: ‘’Nessuno lo può portare con sé, deve lasciarlo. Mia nonna

diceva a noi bambini: il sudario non ha tasche!”

Page 3: «Il Nuovo Amico» n. 14 del 7 aprile 2013

Socio Politico 7 aprile 2013 3amicoil nuovo• •

Un giornale ha titolato: “Troppo Veloce”. Ha fatto tutto troppo in fretta Pietro Mennea: ha trionfato su tutte le piste d’atletica, ha stabilito un record del mondo epocale sui 200 metri piani, ha vinto un’Olimpiade all’ultimo respiro, quando tutti lo avevano dato per spacciato. E se ne è andato troppo presto, sconfitto da un male incurabile a soli 60 anni, dopo aver dedicato l’ultimo periodo della sua vita alla

lotta al doping. Per un paio di generazioni era stato un simbolo di quell’Italia del Sud che nata senza mezzi, si era riscattata grazie a tanto sudore e una ferrea tenacia. “Sono un uomo del Sud che ha fatto il record del mondo senza avere una pista”, amava dire, per far capire a tutti quante difficoltà

aveva incontrato in una Barletta allora senza campi d’allenamento, a imporsi nella grande atletica della velocità a costo di grandissimi sacrifici (veniva da una famiglia come tante, il papà sarto, la mamma casalinga) e una forza di volontà senza pari: lui gracilino eppure veloce, imprendibile anche per i colossi di colore, che dovettero attendere 17 anni per battere quel favoloso 19’72’’, che resta tuttora

miglior tempo di sempre a livello europeo sui 200 metri. Proprio quella fantastica avventura, coronata dal record mondiale a Città del Messico, era nata a Formia sotto lo sguardo vigile del suo mentore, il professor Vittori, sempre con il cronometro in mano, con allenamenti pazzeschi che duravano fino a notte. Un talento purissimo, con un carattere forte, deciso, che non faceva sconti, ma che ai giovani insegnava tanto: la voglia di sacrificarsi, la convinzione che se uno vuole arrivare nella vita, può farcela, ma senza scorciatoie, senza furbizie e soprattutto senza la vergogna del doping. Un modo di fare che aveva avuto fin da bambino, quando sfidava in velocità, a piedi, le fuoriserie, dalle Porsche alle Ferrari, per pagarsi un cinema o un panino. La stessa grinta che poi mise negli

studi quando, terminata la carriera agonistica, conseguì una dopo l’altra quattro lauree (Giurisprudenza, Scienze politiche, Lettere e Scienze motorie) altro record per uno sportivo. Poi la carriera politica, con l’elezione a eurodeputato. Ma la sua notorietà, Mennea, la mise anche a servizio degli altri: nel 2006 aveva inaugurato la Fondazione Mennea, onlus a carattere filantropico, con donazioni e assistenza sociale a enti caritatevoli o di ricerca medico-scientifica. In tempi di caduta dei valori, anche sportivi, Mennea si ritrovava sempre meno con quello che per oltre vent’anni era stato il suo mondo e che ora era ostaggio degli sponsor e delle tv, o ancora peggio di quei laboratori che generavano mostri anabolizzanti, che in gara pompavano in maniera innaturale le loro ginocchia all’altezza della testa di Pietro. Addio Mennea, chi ha seguito la tua parabola continuerà a correre per te.

Leo Gabbi©riproduzione riservata

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Italia - Ci vuole responsabilità ma non si intravedono vie d’uscitaSe non ora, quando? Questa è la domanda più esigente

che ogni italiano si pone, dinanzi alle responsabilità che gravano sulle spalle di quanti possono e devono trovare

uno sbocco alla crisi politica in cui versa il Paese. Se non ora, quando le classi dirigenti saranno chiamate ad esercitare il più alto tasso di responsabilità personale per garantire un governo al Paese? Se non ora, quando i leader politici saranno chiamati a cercare tutte le strade percorribili per garantire il bene comune, ovvero di tutti e di ciascuno? Se non ora, quando saranno chiamati ad accantonare le rivalità, gli interessi della propria parte, i desideri di rivincita e di vendetta, la volontà di sopraffare l’avversario politico considerato più un nemico da abbattere che un contendente da legittimare? Se non ora, quando sapranno mettere mano alle riforme che tutti considerano indifferibili? Se non ora, quando anteporranno il bene di tutti noi e soprattutto dei poveri e dei più deboli, agli interessi dei ricchi, dei potenti e dei garantiti? Se non ora, quando tutti i parlamentari si riprenderanno la libertà intellettuale e di coscienza per dare al Paese un dibattito pubblico privo di falsità ideologiche, di interessate

ricostruzioni di parte, di false interpretazioni del reale? Se non ora, quando sposeranno l’amore per la verità dell’uomo e sull’uomo? Se non ora, quando eserciteranno il dovere di rappresentarci sino in fondo e, quindi, dichiarare la volontà di collaborare per il bene del Paese? Se non ora, quando i mezzi di comunicazione la smetteranno di parteggiare e di seminare divisione, preparando il terreno allo scontro sociale senza curarsi dell’assoluta necessità di costruire ponti fra i gruppi sociali perché la coesione è un bene supremo? Dispiace dirlo, ma ancora in questi difficili frangenti, non vediamo nulla di tutto questo. Sembra quasi che il germe della divisione, anche la più subdola, insinuante e violenta, debba prendere il sopravvento da un momento all’altro. Per fortuna c’è chi, in queste ore, non sposa né gli umori della piazza né le fumisterie di improbabili quanto avventurosi equilibri più avanzati. E poi resiste al tentativo di farsi risucchiare nella rissa di tutti contro tutti e soprattutto conserva la mente fredda. Che lo spinge a dire, da vecchio saggio qual è, che “abbiamo bisogno di unità, ma anche di pensare adesso all’interesse generale del Paese e di dare continuità alle nostre

istituzioni democratiche”. Quel vecchio signore si chiama Giorgio Napolitano, abita al Quirinale ancora per pochi giorni, e a lui tocca conservare la lucidità necessaria a garantirci tutti. Noi possiamo solo augurarci che la serie interminabile di “no” urlati nelle piazze e sibilati nei microfoni, a uso e consumo delle avverse tifoserie, lasci presto il posto a qualche piccolo ma infinitamente significativo “sì”. Che consenta a tutte le parti in causa di dare il meglio di sé. È preoccupante, infine, che il capo dello Stato debba evocare la necessità di “dare continuità alle nostre istituzioni democratiche”. Forse lui avverte dei pericoli che noi non stiamo percependo a dovere? Forse che l’espandersi a macchia d’olio della povertà e il conseguente malessere che erode la coesione sociale stanno minando alla base la nostra democrazia? Tante volte ci siamo detti che la nostra democrazia è giovane e le sue basi deboli. La ricerca del potere a ogni costo e l’effimero successo di pochi non possono, e non devono, determinare la rovina di tutti. Non procurateci uno choc democratico.

Domenico Delle Foglie©riproduzione riservata

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Visita di Obama in Israelee il rischio nucleareIl Presidente Obama in Israele per il

suo primo viaggio all’estero dopo la rielezione. È una visita importante perché la prima da Presidente in carica e questa

sua lontananza non lo ha reso molto amato nel Paese. Si tratterà dunque di una visita all’insegna della distensione e dell’amicizia, in cui gli atti simbolici e la comunicazione all’opinione pubblica giocheranno un ruolo importante, come i primi incontri con Netanyahu e soprattutto con Peres sembrano indicare. Qualche commentatore negli Stati Uniti ha addirittura parlato di visita turistica. Questa visione provocatoria pare eccessiva, ma se è vero che ci sono temi importanti sul tavolo di Obama e dei suoi interlocutori israeliani, purtroppo non ci sono garanzie di sviluppi positivi. La priorità per Israele, in questo momento, è il nucleare iraniano. Netanyahu ha più volte chiesto a Obama di concordare un limite oltre il quale Israele potrà attaccare le installazioni nucleari iraniane con il consenso di Washington. I tempi oramai stringono. Gli Stati Uniti finora hanno preso tempo ed è probabile che Obama cercherà di continuare su questa linea, ribadendo di essere al fianco di Israele e promettendo maggiori sanzioni senza però prendere impegni definitivi sull’attacco.

In verità, questo approccio alla questione finora non pare aver dato grossi frutti. Le sanzioni non hanno fermato il programma nucleare iraniano, anche se hanno indebolito il sistema Paese. Le minacce reiterate, invece, probabilmente hanno addirittura aumentato la determinazione del regime di dotarsi della bomba. D’altra parte, un eventuale attacco israeliano risolverebbe (forse) il problema nel breve periodo, ma avrebbe effetti ulteriormente destabilizzanti sulla regione e non garantirebbe risultati a medio e lungo termine, poiché l’Iran potrebbe uscire dall’attacco ancora più determinato. La questione non è di facile soluzione, ma ci sono elementi sufficienti per ritenere che sia necessario un approccio diverso. Questo potrebbe basarsi, ad esempio, su diversi punti: un negoziato diretto con l’Iran, la rinuncia di Netanyahu all’attacco, la contemporanea esplicita estensione dell’ombrello nucleare americano a Israele e agli altri stati del Golfo, in un’ottica di chiara e credibile deterrenza. Si tratterebbe di una linea di azione difficile, perché implicherebbe aprire un dialogo con un nemico dichiarato e tornare a parlare di uso delle armi nucleari, anche se in funzione deterrente. Tuttavia, una grande potenza deve saper fare anche questo, e dopo oltre dieci

anni di fallimenti, forse potrebbe valerne la pena. La ripresa del processo di pace, è probabilmente il punto più importante in una prospettiva di lungo periodo, perché costituirebbe un grande segnale di cambiamento per la regione e sottrarrebbe un argomento prezioso alle correnti più radicali dell’Islam politico. Purtroppo, in questa occasione non ha molte possibilità di essere veramente discussa, aldilà delle dichiarazioni di circostanza. Affinché i negoziati ripartano seriamente, è indispensabile che la volontà nasca dai due contendenti, ma il fronte palestinese è diviso e Abu Mazen sembra non credere più nel processo di pace come possibilità concreta. Nel nuovo governo israeliano, formatosi dopo una tornata elettorale dove la destra di Netanyahu è stata ridimensionata, i ministri Tizpi Livni e Yair Lapid potrebbero spingere in questa direzione, ma all’interno di Israele ci sono anche ambienti che hanno interesse a mantenere l’attuale situazione di stallo, che permette ad esempio la graduale, seppure intermittente, espansione dei coloni.

Ovviamente, anche a Israele nel lungo periodo converrebbe una pace stabile e giusta, non fosse altro per il fatto che presto non sarà più in grado di far fronte all’esplosione demografica dei palestinesi dentro i propri confini. D’altra parte, se è vero che gli Stati Uniti hanno perso molta della loro influenza in Medio Oriente e che si stanno anzi progressivamente sganciando anche dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico, mantengono una forte influenza su Israele. Utilizzarla seriamente potrebbe però costare sul piano della politica interna, e seppure Obama non potrà più candidarsi, non pare voglia rischiare un irrigidimento dei rapporti con Israele per imbarcarsi in un’impresa lunga, impegnativa e incerta.

Stefano Costalli©riproduzione riservata

ADDIO A PIETRO MENNEA

Troppo veloce troppo presto

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7 aprile 20134 Socio culturale amicoil nuovo• •

Francescoe Benedetto‘’Siamo fratelli’’

La visita di Bergoglio a Ratzinger (sabato 23 marzo) nella splendida cornice di Castelgandolfo. Rispetto, amicizia e solidarietà, i sentimenti prevalenti. Inginocchiati uno a fianco all’altro in preghiera. Evocate l’umiltà e la tenerezza. Un colloquio durato 45 minuti

Padre Federico Lombardi, il direttore della Sala Stampa vaticana, a Castelgandolfo ha raccontato ai giornalisti come si è svolto

l’incontro, dopo l’atterraggio dell’elicottero: “Il Santo Padre è sceso, accompagnato dal sostituto, monsignor Becciu, da monsignor Sapienza e da monsignor Alfred Xuereb. Il Papa emerito si è avvicinato subito, scendendo dalla sua macchina, e c’è stato un bellissimo abbraccio. Poi hanno salutato le altre persone presenti, il vescovo di Albano e il direttore delle Ville Pontificie”. Dopo Francesco e Benedetto XVI sono saliti in auto: “Il Papa Francesco – ha sottolineato padre Lombardi – alla destra, quindi nel posto classico del Papa, mentre il Papa emerito si è posto alla sinistra. Vi era anche sulla stessa macchina mons. Georg Gänswein, che è prefetto della Casa pontificia. E così, la macchina si è portata agli ascensori e quindi i due protagonisti dello storico incontro

sono saliti nell’appartamento pontificio e si sono recati subito alla cappella per un momento di preghiera”. Padre Lombardi ha proseguito rivelando che “lì è stato molto bello perché il Papa emerito ha offerto il posto d’onore all’inginocchiatoio davanti all’altare a Papa Francesco”, ma questi ha rifiutato preferendo inginocchiarsi insieme nello stesso banco. Per quanto riguarda l’abbigliamento, padre Lombardi ha precisato che effettivamente “il Papa emerito porta una semplice talare bianca, senza fascia e senza mantelletta: sono i due particolari che lo distinguono, invece, dall’abbigliamento di Papa Francesco che ha anche una mantelletta e la fascia”. Dopo il breve momento di preghiera, “si sono portati alla Biblioteca privata dove, verso le 12.30, è incominciato l’incontro riservato”. Anche qui, ha ricordato padre Lombardi, c’è stato un altro momento bello: “Papa Francesco ha portato in dono al Papa

emerito una bella icona della Madonna, dicendo che si tratta della Madonna dell’Umiltà”. Poi è incominciato il colloquio che è durato circa 45 minuti. Al pranzo hanno partecipato “i due segretari, quindi mons. Georg e mons. Xuereb”. Il Papa emerito, ha aggiunto il direttore della Sala Stampa, “ha intenzione di accompagnare anche all’eliporto Papa Francesco, quando sarà il momento di rientrare”. “Ricordo ancora – ha precisato padre Lombardi - che questo non è il primo incontro: è il primo incontro di persona, però Papa Francesco ha già rivolto molte volte il suo pensiero al Papa emerito: sia già dalla Loggia delle Benedizioni, in occasione della prima comparsa, sia poi con due telefonate personali: la sera stessa dell’elezione e il giorno di San Giuseppe

per fare gli auguri. Quindi, il colloquio era già avviato, anche se l’incontro personale, fisico non era ancora avvenuto. Ricordiamo anche che il Papa emerito aveva già manifestato la sua incondizionata riverenza e obbedienza per il suo successore in occasione dell’incontro con i cardinali, il 28 febbraio, e quindi ha avuto certamente modo, in questo incontro – che è stato un momento di altissima, profondissima comunione – di rinnovare questo suo atto di riverenza e di obbedienza al suo successore, mentre certamente Papa Francesco ha rinnovato la gratitudine sua e di tutta la Chiesa per il ministero svolto da Papa Benedetto nel corso del suo pontificato”.

©riproduzione riservata

Tenerezza, questa parola richiamata più volte da Papa Francesco ha certamente fatto sussultare di gioia

monsignor Giovanni Nervo perché lui della tenerezza aveva fatto lo stile di vita personale e il biglietto da visita negli incontri con tutti, a cominciare dai poveri e dai deboli. Credo proprio che sia morto con una gioia sconfinata nel cuore nel vedere e ascoltare un Papa venuto da così lontano ma a lui così vicino. Una vita di prete, la sua, interamente donata agli ultimi con la preghiera, le opere, il pensiero e il sorriso.Primo e unico presidente della Caritas non vescovo, aveva compreso e fatto suo il desiderio di Paolo VI di una Chiesa più dell’impegno politico come servizio ai più poveri.

Era arrivato a mettere in discussione la regola politica della maggioranza quando questa era fatta da e per interessi forti mentre, diceva don Giovanni, la democrazia per essere davvero tale deve sempre avere a cuore la sofferenza e i diritti dei più deboli. Certamente aveva sofferto per questa audacia, non sempre compresa dentro e fuori la realtà cattolica, ma aveva saputo rielaborare la sofferenza e farla diventare un motivo in più per amare e far amare la Chiesa e i poveri.Carità operosa e carità pensante è

stato il binomio inscindibile che lo ha accompagnato e che egli ha sempre indicato come strada maestra per la Caritas italiana ma anche per la Fondazione Zancan che aveva creato come laboratorio di pensiero e di studio.Infine, in un altro momento è da immaginare splendente il sorriso di monsignor Giovanni Nervo e precisamente quando Papa Francesco ha parlato di “custodia” del creato, degli altri e di se stessi.

Paolo Bustaffa©riproduzione riservata

UNA VITA DONATA ALLA CHIESA DEI POVERI

Addio Giovanni Nervo

La regione Marche ha messo a disposizione 145mila euro per l’organizzazione dei corsi per

operatore di nidi domiciliari. dato che

i corsi saranno aperti a venti allievi per ogni provincia potrebbero in teoria aprirsi, nei prossimi mesi, un centinaio di questi nidi in tutto il territorio regionale. una volta avviati i nidi, la regione ha previsto anche ulteriori risorse: 1.200.000 euro per i voucher diretti alle famiglie, ovvero un aiuto concreto per frequentare queste strutture che sono pensate per bambini da 0 a 3 anni. precedenza sarà data ai nuclei familiari che abitano in comuni sprovvisti di nidi o che sono in lista d’attesa. i nidi domiciliari, secondo quanto stabilito dalla delibera 1038 del 9 luglio scorso, devono avere alcuni requisiti strutturali e oggettivi. i primi

consistono nel possedere un immobile che abbia spazio per almeno 5 metri quadri per bambino (un nido domiciliare può ospitare al massimo cinque bambini, tre se c’è un piccolo sotto l’anno di età) e che comprenda due locali distinti da dedicare alle attività ludico-ricreative e al riposo; l’appartamento deve avere, poi, una cucina a norma, un bagno attrezzato e un’area per la custodia degli effetti personali dei bambini ospitati; l’orario è elastico, dalle 7 alle 22, ma non si possono superare le sette ore giornaliere. per quanto riguarda i requisiti soggettivi, le mamme che decidessero di aprire un nido in casa propria devono avere una

laurea o un diploma in campo educativo o formativo oppure devono essere diplomate e frequentare un corso base di 400 ore; i Centri per l’impiego, che sono di livello provinciale, sono le strutture che terranno l’elenco degli operatori dei nidi domiciliari.La presidente della Federazione regionale dei Consultori familiari d’ispirazione cristiana, deborah pantana, giudica la creazione di nidi familiari “un’importante iniziativa di sostegno alle mamme e alle donne”. pantana, che è anche vice-presidente della Consulta regionale per la famiglia, promette: “Ci faremo promotori di questa iniziativa a livello comunale e cercheremo di farla conoscere al maggior numero di mamme possibile, perché si tratta anche di un’occasione di lavoro per loro.

©riproduzione riservata

MARCHE – PARTONO I CORSI PER GLI OPERATORI

Ecco i nidi domiciliari

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7 aprile 2013 5amicoil nuovo• •

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La Caritas itaLiana inContra a Loreto La DeLegazione DeLLe MarChe

il rischio di agire come associazione assistenzialeVenerdì 15 marzo si è tenuto a

Loreto l’incontro della Caritas Italiana con le Caritas Diocesane

delle Marche sia per un approfondi-mento del significato della chiamata alla testimonianza della carità, ar-gomento trattato dal Direttore della Caritas Italiana, Don Francesco Sod-du, sia per la presentazione del 36° Convegno nazionale delle Caritas diocesane che si svolgerà a Monte-silvano (PE) dal 15 al 18 Aprile pros-simo sul tema “Educare alla fede, per essere testimoni di umanità. La fede che si rende operosa per mezzo della carità (Gal 5, 6)”. La Caritas dell’Arci-diocesi di Pesaro era presente con il direttore Don Marco Di Giorgio, con il responsabile del Centro di Ascolto Matteo Donati e con il sottoscritto. Tutti i partecipanti sono stati invitati a prepararsi a questo appuntamen-

to attraverso la lettura del discorso di Papa Benedetto XVI alla Caritas Italiana nel 40° di fondazione del no-vembre 2011, del Motu Proprio di Be-nedetto XVI sul servizio della Carità, documento del novembre 2012 e con la lettura del messaggio del Santo Padre per la quaresima 2013.Don Francesco Soddu, nella sua cate-chesi, ha trattato inizialmente il tema dell’esperienza dell’incontro che ge-nera conoscenza e amicizia per arri-vare all’accoglienza ed alla comunio-ne tra le persone. La sua riflessione si è poi spostata sul contesto ecclesiale con alcune considerazioni sul Motu Proprio “Porta Fidei” per dirci che “l’Anno della fede sarà un’occasione propizia per intensificare la testimo-nianza della carità” (n.14) e per farci comprendere il significato di questo servizio, un ministero che si realizza

nell’unità tra fede e carità. “Grazie alla fede noi riconosciamo nel fratel-lo più povero il volto del Signore” ci ha detto Don Francesco.E qui è uscito un richiamo su ciò che ha detto Papa Francesco il 13 marzo scorso, la sera della sua elezione, alla persone riunite in Piazza S. Pietro: un invito ad “un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi” come segno di carità. Don Francesco, dopo aver ripreso alcune considerazioni sul testo “Educare alla vita buona del Vangelo” come luce per il cammino di questo tempo, si è soffermato sul Motu Proprio del Novembre scorso sul servizio della carità. Il proemio di questa lettera apostolica afferma che l’attività caritativa ha una “funzione pedagogica nella comunità cristiana, favorendo l’educazione alla condivi-sione, al rispetto e all’amore secon-

do la logica del Vangelo di Cristo”. Riprendendo l’Enciclica Deus Caritas Est leggiamo: “è importante tenere presente che l’azione pratica resta insufficiente se in essa non si rende percepibile l’amore per l’uomo, un amore che si nutre dell’incontro con Cristo”; siamo stati, quindi, invitati ad essere animatori della carità chiamati ad educarci per educare in un conte-sto di comunione ecclesiale. Sempre nel proemio del Motu Proprio trovia-mo: “il servizio della carità è una di-mensione costitutiva della missione della Chiesa ed è espressione irrinun-ciabile della sua stessa essenza; tutti i fedeli hanno il diritto ed il dovere di impegnarsi personalmente per vivere il comandamento nuovo che Cristo ci ha lasciato ….... All’esercizio della diakonia della carità la Chiesa è chia-mata anche a livello comunitario”.

Siamo stati invitati tutti ad un “ser-vizio comunitario ordinato”. Gli in-terventi che si sono succeduti hanno evidenziato il rischio di agire come “organizzazione assistenziale” o di operare fuori dal respiro comunita-rio, dalla vocazione della Chiesa.Mi è nata un’idea per servire la carità nella comunione della Chiesa: atti-varsi in tutte le comunità, attraverso i consigli pastorali convocati sul tema della carità, per leggere e riflettere sul proemio del motu proprio “L’inti-ma natura della Chiesa” e per vivere comunitariamente la diakonia della carità come persone conquistate dal-l’amore di Cristo e come messaggeri e testimoni del suo amore per ogni creatura con predilezione per le più deboli.

Emilio Pietrelli©RIPRoDuzIoNE RISERVATA

alla Caritas anche per curarsi i denti

iL VesCoVo CoCCia: «tUteLare iL Carattere PastoraLe»“Si ha la sensazione di es-sere in trincea e di non avere le armi giuste per combattere”. Come dare

torto a Matteo Donati, responsabile del Centro di Ascolto, che, insieme agli altri componenti dell’équipe della Caritas diocesana, ha incon-trato giovedì 21 marzo l’Arcivescovo Piero Coccia per un esame della si-tuazione. I dati forniti dall’Osserva-torio delle Povertà e Risorse per il 2012, seguito da Miria Lazzari con la collaborazione di Rosa Tomasel-lo, sono preoccupanti: un numero crescente non solo di immigrati, ma anche di italiani si sta rivolgen-do alla Caritas con esigenze sempre più varie e complesse: senza fissa dimora, disoccupati, cassaintegrati, sfrattati, separati, divorziati. Perso-ne che hanno bisogno di un alloggio adeguato, di lavoro, consulenze giu-ridiche, visite mediche e che spesso, per età, sono al di fuori dei circuiti lavorativi. Una folla di poveri, disa-giati, emarginati, esclusi, rispetto ai quali anche i servizi sociali istituzio-nali sembrano spaesati.PICCOLI MIRACOLIE’ vero: la Caritas sta facendo tanto. Il Centro d’Ascolto, ha detto il diret-tore don Marco Di Giorgio, è diven-tato una “foresta di servizi”: buoni mensa, docce, distribuzione alimenti e vestiario, consulenza di avvocati e assistenti sociali; persino un piccolo “Centro Salute” con medici e denti-sti disponibili a prestazioni gratuite due volte la settimana. Il tutto con una schiera di volontari che proven-gono dalle situazioni più varie. Sono nate fruttuose collaborazioni (come quella con l’Associazione “I bambini di Simone”) e sono stati fatti note-voli passi avanti anche nella sensi-bilizzazione dei pesaresi, tanto che grazie alla loro generosità (oltre che al finanziamento di vari Enti) – ha dichiarato il responsabile del set-tore economico Valentino Fazi – il bilancio del 2012 è andato quasi in pareggio. L’Arcivescovo ha invitato, innanzitutto, a riconoscere e valo-rizzare questi “piccoli miracoli”. E’ anche vero che si può fare di più e

meglio. Si può proseguire con mag-giore decisione nel coinvolgimento dei parroci, ha detto Giorgio Filip-pini, responsabile del “Laboratorio di promozione delle Caritas par-rocchiali”. Si possono, ha aggiunto il vicedirettore della Caritas Emilio Pietrelli, istituire o animare i Consi-gli Pastorali delle singole parrocchie, valorizzando l’azione dei laici. E’ as-solutamente necessario, inoltre, ha sottolineato l’Arcivescovo, dare or-dine alla gestione complessiva della Caritas, collegandola all’ “Opera di

Religione”, ente diocesano recente-mente rivitalizzato, con compiti di natura amministrativa e gestionale.Ma tutto questo riesce ad eliminare la sensazione di “non avere le armi giuste” per combattere la povertà? Realisticamente no. E allora?NEI POVERI IL VOLTO DI CRISTO Viene spontaneo pensare a Madre Teresa di Calcutta e alle sue suore: a che cosa è servita o serve la loro pur straordinaria opera rispetto ai milio-ni di poveri dell’India? Ma la Santa a chi le chiedeva “Perché fate questo?”

rispondeva: “Perché amiamo Gesù”. E amare Gesù significa sì imitarne lo spirito di servizio soprattutto verso gli ultimi, ma prima ancora signi-fica fidarsi di Lui, credere nella Sua signoria sul mondo e sulla povertà. Essere certi che la “tenerezza” di Dio agisce misteriosamente verso ognu-no di quei poveri, anche quando noi ci sentiamo – e siamo – servi inutili. Le opere di carità che costruiamo valgono come “segni” che solo un Amore più potente può trasfigurare. E’ per questo che l’Arcivescovo insi-

ste tanto sulla necessità di tutelare il carattere “pastorale” della Caritas e di lavorare sulle motivazioni e sul-l’educazione alla fede degli Opera-tori.Perché – e proprio in questi giorni la Chiesa ne fa memoria – senza la Re-surrezione di Cristo, la vera ”arma giusta” che salva dal limite ogni azione umana, la nostra lotta contro la povertà sarebbe impari e destina-ta, in ogni caso, al fallimento.

Paola Campanini©RIPRoDuzIoNE RISERVATA

Page 6: «Il Nuovo Amico» n. 14 del 7 aprile 2013

amicoil nuovo• •Pesaro7 aprile 20136

Fascisti e popolari a Pesaro1903-1923

L’Idea del 12 Agosto 1921 riportava il seguente trafi-letto: “Un convegno fascista avrà luogo domenica a Pesaro, in occasione dell’inaugurazione del gagliar-

detto del locale Fascio di Combattimento. Numerose rap-presentanze converranno dalle regioni limitrofe, e nel men-tre Pesaro gentile ed ospitale le accoglierà educatamente,

noi sinceramente ci auguriamo che di uguale senso di ospi-talità e di rispetto saranno animati i convenuti e che la fe-sta trascorra così nella più grande tranquillità”. Il giornale diocesano, nato nel 1903, venne chiuso dal fascismo nel 1923. Benito Mussolini prese il potere il 30 ottobre 1922. La posizione dei popolari pesaresi di quel periodo è espli-citata in un articolo dell’Idea del 18 Agosto 1922. Due mo-vimenti erano invisi ai popolari: quello massimalista dei socialisti (che volevano realizzare obiettivi massimi anti-capitalistici) e quello che aveva preso il nome di fascista. I socialisti erano malvisti per i loro scioperi generali, estesi anche ai servizi pubblici, che avevano l’intento di dissol-vere lo Stato. Nei confronti dei fascisti nutrivano “ … un profondo dissenso di fronte a forme di azione viziate e di evidente eccesso.” Favorevoli ad allargare la zona delle for-

ze costituzionali i popolari erano contrari a quei processi che “… costituiscano offesa alle leggi comuni”. A ciascun partito doveva essere impedita “ … una influenza nella ge-stione della cosa pubblica non proporzionata ai consensi liberamente e legalmente espressi dal paese in condizioni di normale convivenza.” Il giornale diocesano ricorda-va che il gruppo dei popolari nell’assemblea legislativa si batteva per questi principi per mantenere la libertà ed un sicuro e reale progresso. “Tanto meno pensiamo che in condizioni di turbamento interno sia dato il provvedere a quella restaurazione economica che dovrebbe nel momen-to attuale essere la maggiore preoccupazione del Paese, né di meritare all’estero quel rispetto e quel credito che pure sono condizioni essenziali alla fortuna dell’Italia.”

Stefano Giampaoli© RIPRODUZIONE RISERVATA

Quasi 25 anni fa, la defunta “Gazzetta di Pesaro” fece uno scoop sensazionale:

Rocca Costanza, liberata dalle carceri, veniva data in comodato ad una società motociclistica giapponese in cambio del restauro. Naturalmente nel fossato sarebbe stata realizzata una pista per moto ed all’interno lo show room. A prova del fatto veniva pubblicata la foto del contratto, ovviamente scritta in giapponese, (lo traduca chi è capace) che in realtà era una ricetta di cucina. Unico neo le marche da bollo che non erano giapponesi ma coreane. Il sindaco, falsamente intervistato, dichiarava: “E’ un fatto incredibile, non può essere vero”, ed il presidente della Provincia “Impossibile che un contratto del genere abbia valore. Ci opporremo con tutte le forze”. Ora indovinate chi fosse l’autore dello scherzo. Il giorno successivo i proventi dello scoop (tiratura rinforzata e tutte le copie vendute alle 9 di mattina) vennero dati in beneficenza ed il pesce d’aprile venne ripreso dai giornali e dalle televisioni assieme ad altri. Tempi diversi, ora la voglia di giocare è passata, ma non al sottoscritto, ed un atto del genere verrebbe censurato e fatto oggetto di denunce e querele. Va bene, direte voi, siamo diventati un popolo serio. Non è affatto vero, siamo diventati un popolo serioso ma non serio. Seriosamente si raccontano frottole e si truffa la gente; ma i pesci d’aprile non ci sono più, nemmeno quelli di carta appiccicati con l’adesivo sui giubbotti dei compagni di scuola..

Alvaro Coli© RIPRODUZIONE RISERVATA

il peperoncino

Pesce d’aprile

CONCLUSI I CORSI DI FORMAZIONE PER OPERATORI PASTORALI

Anticipato il tema del Convegno Diocesano: «il rapporto dei laici con la chiesa locale»

ANFFAS IN PIAZZA DEL POPOLO DOMENICA 7 APRILE

Giornata della Disabilità Intellettiva e Relazionale Un bonsai contro l’AidsAnche quest’anno l’Anlaids Onlus, Associa-

zione Nazionale Lotta all’Aids, promuove per il periodo di Pasqua, la manifesta-

zione “Bonsai Aid Aids”. Dal 29 al 31 Marzo, in circa 3000 piazze italiane, gruppi di volontari distribuiranno il bonsai, pianta simbolo del-l’associazione, a tutti coloro che con un contri-buto vorranno sostenere la lotta contro l’Aids. A Pesaro è possibile acquistare un bonsai in Piazza dei Popolo e in Piazza della Repubblica a Urbino. Con un piccolo contributo e la gene-rosità di noi marchigiani si finanziano progetti per le scuole; si sostengono Case di Accoglien-za e si aiutano persone indigenti segnalate dai Dirigenti Sanitari. I fondi raccolti anche con la destinazione del cinque per mille vengono uti-lizzati per i suddetti progetti nelle Marche.

Francesco Rinaldi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Domenica 7 aprile torna, per il sesto anno consecutivo, l’appuntamento nelle principali piazze italiane con “Anf-fas in Piazza – VI Giornata Nazionale della Disabilità

Intellettiva e/o Relazionale” , la manifestazione nazionale volta a sensibilizzare ed informare i cittadini sui temi della disabilità

intellettiva e/o relazionale. Anche quest’anno dunque, le oltre 200 strutture associative Anffas saranno presenti nelle maggiori piazze italiane per distribuire materiale informativo e formativo per le persone con disabilità, per i loro genitori e familiari, per gli operatori del settore, le istituzioni e per la generalità dei cit-tadini. A Pesaro l’ANFFAS sarà in Piazzale Collenuccio dalle ore 9,30 con alcuni volontari per presentare materiale informa-tivo ed effettuare una raccolta fondi attraverso l’offerta di una piantina di rose. L’iniziativa, come le tante altre attività di Anffas onlus, si pone l’obiettivo di diffondere una nuova cultura e un nuovo approccio alla disabilità, focalizzati sui diritti delle per-sone con disabilità e sull’importanza di un loro coinvolgimento diretto ed attivo nella comunità, in particolare per quelle con disabilità intellettiva e/o relazionale, troppo spesso vittime di pregiudizi e discriminazioni in numerosi ambiti della società. In tal senso, “Anffas in Piazza” vuole essere un manifesto di quan-to espresso dalla Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità, divenuta legge in Italia nel 2009 e purtroppo ancora oggi non sempre conosciuta e rispettata. Info: ANFFAS Pesaro 3290843771 www.ANFFAS.net

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Assemblea conclusiva – venerdì 22 marzo a Villa Borromeo – del Corso di Formazione per Operatori Pasto-rali, svoltosi in sei incontri mensili:

un’esperienza che si è rivelata, a detta di co-loro che l’hanno vissuta, più che utile “indi-spensabile”.A presiedere l’ultimo appuntamento, finaliz-zato a uno scambio fraterno di valutazioni, suggerimenti, prospettive, c’era S. E. Mons. Piero Coccia, coadiuvato dal direttore dell’I.S.S.R. “Giovanni Paolo II”, prof. Paolo Boni.La scelta di impostare il Corso del corrente anno pastorale sul Catechismo della Chie-sa Cattolica – ha ricordato l’Arcivescovo – è stata orientata dallo stesso Benedetto XVI, il quale, nell’indire l’Anno della fede”, ha racco-mandato di riscoprire i documenti del Con-cilio Vaticano II e di approfondire proprio il Catechismo, che del Concilio è frutto prezio-so, anche se spesso trascurato. Seguire le indicazioni del Papa (ora emerito) è stata una scelta “vincente”, una ricchezza per i Corsisti sia sul piano della coscienza perso-nale che su quello dell’azione pastorale. Molti infatti hanno testimoniato non solo di avere finalmente compreso, grazie alla qualità del-le lezioni e all’alto livello dei relatori, aspetti della dottrina cattolica prima confusi, ma an-che di essere poi riusciti a spiegarli con mag-giore chiarezza agli stessi bambini e ragazzi del catechismo. Apprezzato è stato inoltre il fatto che i contenuti siano stati approfonditi con il supporto del vissuto degli insegnanti: una conferma che è la vita la prima fonte di insegnamento e che, se si scoprono agganci con la propria esperienza, persino i libri pre-giudizialmente considerati noiosi e difficili (come il Compendio del Catechismo) posso-no risultare interessanti e utili. Anzi, possono diventare stimolo per ulteriore approfondi-

mento, come è accaduto a chi dal Compendio ha sentito l’esigenza di passare alla lettura del testo integrale. Nell’assemblea sono emerse anche alcune proposte in previsione dei Corsi futuri: re-cuperare il tema dei “Novissimi”, ormai quasi scomparso dal sentire comune della gente; af-fiancare questioni di metodologia allo studio dei contenuti, la cui importanza deve comun-que rimanere prioritaria; riservare uno spazio alla già sperimentata attività laboratoriale, utile per il confronto, che però dovrebbe es-sere gestita in modo più incisivo e sistematico rispetto al passato. L’Arcivescovo, dopo avere raccolto tutti i suggerimenti assicurandone un’attenta valutazione, ha rimesso a fuoco i motivi per cui la diocesi ha deciso di investire tanto sulla formazione dei laici e in particola-re degli Operatori pastorali: oggi più che mai c’è bisogno di cristiani che non solo con la vita ma anche con la parola sappiano rendere ragione della loro fede; c’è dunque bisogno di credenti che, oltre alla loro formazione spiri-

tuale e pastorale, coltivino quella culturale e sappiano cogliere sempre più l’opportunità offerta, nella nostra diocesi, dall’Istituto Su-periore di Scienze Religiose; c’è bisogno infi-ne di laici che siano disposti a vivere, nelle va-rie comunità, in comunione, collaborazione e corresponsabilità con i propri parroci, magari prendendo in considerazione per sé l’ipotesi di accedere ai ministeri “istituiti” (lettorato e accolitato). In questa prospettiva – ha annunciato mons. Coccia – il tradizionale Convegno diocesano che aprirà il prossimo anno pastorale sarà centrato sul tema del rapporto dei laici con la chiesa locale, allo scopo, in particolare, di istituire, promuovere o sostenere i Consigli Pastorali parrocchiali.Una ragione in più per cui pregare, il 17 apri-le, durante il Pellegrinaggio dell’arcidiocesi a Roma, al quale l’Arcivescovo ha invitato calo-rosamente tutti.

Paola Campanini© RIPRODUZIONE RISERVATA

Page 7: «Il Nuovo Amico» n. 14 del 7 aprile 2013

7 aprile 2013 7Pesaroamicoil nuovo• •

Ripanti Maurizio (53 anni) e Guerra Alessandra (39 anni)Barone Federico (33 anni) e Leardini Isabella (31 anni)Cardinali Stefano (37 anni) e Marinelli Sara (33 anni)Pagnini Alessandro (36 anni) e Varanenka Sviatlana (18 anni)Pieretti Sergio (66 anni) e Serafini Floriana (61 anni)

PUBBLICAZIONI DAL fINO AL 7 APrILe

Oggi sposi!

✞Mercoledì 20 marzo è mancata all’affetto dei suoi cari, munita dei conforti reli-giosi, all’età di anni 91

CLARA COLOROSSIved. Santini

Ne danno il triste annuncio le figlie Anna, Adina, Adriana e Alessandra, i generi, i nipoti, i pronipoti ed i parenti tutti. Il funerale ha avuto luogo venerdì 22 marzo nella Chie-sa di S. Agostino. E’ seguito l’accom-pagno al cimitero Centrale.F. Terenzi srl - PesaroVia Pagano 5 - Tel. 072131591

✞Il 21 marzo è venuto a mancare all’età di 92 anni

ALfRedO BACChIAnIex macellaio

Ne danno il triste annuncio la mo-glie Tina, le figlie Emanuela e Lui-gina, i generi Bernardino e Claudio, le nipoti Elisa e Sara, i pronipoti, amici e parenti tutti. Una S. Messa è avvenuta sabato 23 marzo alle ore 15 presso la chiesa di Soria.O.F. S. PIETRO di Giombetti MarcoVia Fastiggi 105- tel. 0721/282549

✞Domenica 24 Marzo alle ore 14.30, munita dei conforti reli-giosi, è man-cata all’età di anni 99

MARIA MARfOgLIAved. Sanchini

Ne danno il triste annuncio i figli WALTER, EDGARDO,ITALO, MAURO , GIULIANO, ELVEZIO, ROSALBA e LI-BERO, il genero, le nuore, i nipoti, i pronipoti, la sorella, le cognate e parenti tutti.Il funerale ha avuto luogo Martedì 26 Marzo alle ore 15 nella Chiesa parrocchiale di Villa S. Martino.Ag. Funebre Marinelli –Via Del Governatore, 4 tel. 336/284055 – 337/635960

✞RIngRAzIAMentO

Le famiglie SAnChInI – MARfO-gLIA nell’impossibilità di farlo sin-golarmente, ringraziano commosse quanti hanno partecipato al loro dolore per la perdita della cara

MARIALunedì 1 Aprile alle ore 9.15 sarà ce-lebrata la S. Messa di settima nella Chiesa parrocchiale di VILLA S. MAR-TINO.Ag. Funebre Marinelli –Via Del Governatore, 4 tel. 336/284055 – 337/635960

✞Il 22 marzo alle ore 6.38 è mancata all’af-fetto dei suoi cari munita dai conforti religiosi all’età di anni 83

PASQUInA MASI ved. Ridolfi

Lo annunciano con profondo do-lore la figlia Lorena con il marito Sauro, gi adorati nipoti Filippo, Ca-milla, Massimiliano, Francesca e la piccola Noemi, la nuora Giusi, la sorella Onelia e i parenti tutti.Il funerale ha avuto luogo sabato 23 marzo nella chiesa parrocchiale di S. Maria di Loreto. La Tumulazio-ne al Cimitero Centrale.Ag. IROF – Funeralservice Pesaro – Via Catta-neo 11 – tel. 0721/31494 - 371444

✞AnnIveRSARIO

“In lui l’universo risorge e si rin-nova. L’uomo ritorna alle sor-genti della vita”Ad un anno dal ritorno al Padre di

gIULIAnO BeRnARdI(30/3/2012 – 30/3/2013)

La moglie, il figlio, i parenti e gli amici tutti lo ricordano con immuta-to affetto e gratitudine per il dono della sua esistenza. A quanti voles-sero partecipare, comunichiamo che sarà celebratala S. Messa il 31 Marzo 2013 alle ore 11.15 nella Chiesa di Villa S. Martino.Ag. Funebre Marinelli –Via Del Governatore, 4 tel. 336/284055 – 337/635960

✞AnnIveRSARIO

Venerdì 29 Marzo ricorre il 5° anniver-sario della s c o m p a r s a della cara

gIUSePPInA SCRILAttIved. Aura

La ricordano con amore e rimpianto la figlia PAOLA con il marito BRUNO, i fratelli GIUSEPPE ed ENNIO, i nipo-ti SARA e STEFANO, la nuora TEA, i cognati, i cugini e parenti tutti. Una S. Messa in suffragio sarà celebrata Sabato 6 Aprile alle ore 18.30 nella Chiesa parrocchiale di CATTABRI-GHE. Si ringraziano quanti si uni-ranno nel ricordo e nella preghiera.Ag. Funeb. Marinelli –Via Del Governatore, 4 tel. 336/284055 – 337/635960

✞AnnIveRSARIO 2012-2013

neLLA CeCChInIQuando amore doni /perché amor riprendi? Lo sai! Era la mia vita. // O cuore mio, / come viandante / solita-rio e stanco, // per la polverosa via, / triste lamento / al ciel ripeti: / “amo-re mi manchi / mi manchi tano” //È già trascorso un anno di solitudi-ne ed immenso dolore da quando ci hai lasciati cara neLLA. Martedì 2 Aprile, alle ore 20 sarà celebra-ta una S. Messa di suffragio nella Chiesa parrocchiale di S. Lorenzo Martire a TAVULLIA. Si ringraziano quanti si uniranno nel ricordo e nella preghiera.Ag. Funeb. Marinelli –Via Del Governatore, 4 tel. 336/284055 – 337/635960

✞AnnIveRSARIO

Giovedì 28 Marzo data del primo a n n i v e r -sario della scomparsa del caro

ennIO StAfOggIALo ricordano con amore e rimpian-to la sorella, i fratelli, i nipoti, i pro-nipoti e parenti tutti.Una S. Messa in suffragio è stata ce-lebrata Sabato 23 Marzo alle ore 17 nella Chiesa parrocchiale di POZZO ALTO.Ag. Funeb. Marinelli –Via Del Governatore, 4 tel. 336/284055 – 337/635960

✞AnnIveRSARIO

S a b a t o 30 Marzo r i c o r r e il primo a n n i v e r -sario della scomparsa della cara

RItA UgOLInIin nardini

La ricordano con amore e rimpian-to il marito RUGGERO, i figli FRAN-CESCO, PIER PAOLO, MARIA PIA e MARIA CHIARA, i generi, le nuore e i nipoti.Una S. Messa in suffragio sarà ce-lebrata Martedì 2 Aprile alle ore 18.30 nella Chiesa parrocchiale dei Padri Cappuccini.Si ringraziano quanti si uniranno nel ricordo e nella preghiera.Ag. Funeb. Marinelli –Via Del Governatore, 4 tel. 336/284055 – 337/635960

StefAnIA IAnneLLAnata il 26/12/1964

morta il 20/03/2013Funzione funebre il 23/03/2013 ore 15,00 chiesa parrocchiale di Madon-na di LoretoO.F. Alma Mater di Stefania TonelliVia del Fallo 8 – Pesaro 0721/33100

gInO PAnInato il 15/12/1945

morto il 24/03/2013Funzione funebre il 26/03/2013 ore 15,00 chiesa S. CassianoO.F. Alma Mater di Stefania TonelliVia del Fallo 8 – Pesaro 0721/33100

NeCrOLOgI

COmUNe DI PesArO

a cura di Caterina tani

DOmeNICA 7 APrILe A PALAZZO grADArI

Flexi-Familyoltre la crisi

Il progetto “Flexi-family” ha inteso sostenere il benessere delle famiglie attraverso inizia-

tive e servizi utili ad affrontare gli impatti della crisi e della precariz-zazione del lavoro.I cambiamenti imposti dalla crisi e dal mercato del lavoro coinvolgo-no numerosi aspetti della vita del-le famiglie e possono determinare non solo il disagio economico ma anche quello sociale e psicologico. Si delineano nuove fragilità che possono variare sostanzialmen-te a seconda dei casi: famiglie in cui entrambi i componenti del-la coppia presentano problemi di precarietà lavorativa, famiglie monoreddito, famiglie numerose, famiglie di lavoratori atipici gra-vate da membri con disabilità più o meno gravi, ecc. A conclusione del Progetto domenica 7 aprile alle ore 17 a Palazzo Gradari il Forum Provinciale delle Associa-zioni Familiari, MCL e le ACLI

hanno organizzato un pomerig-gio dedicato al tema “Ripartire dalla famiglia per andare oltre la crisi”. L’iniziativa che rientra nel progetto nazionale “Flexy Family” promosso dal Forum Nazionale della Famiglie e dalle associazioni MCL e ACLI si articolerà in una tavola rotonda alla quale parte-ciperanno Melania Macchiarola per il Forum, Michele Ricci MCL, Maurizio Tomassini Acli e il Prof. Riccardo Milano del consiglio di Banca Etica.A seguire lo spettacolo comico - drammatico “ Pop Economy ov-vero da dove allegramente viene la crisi e dove va” a cura di Ban-ca Etica rivolto anche a ragazzi e giovani. Sempre dalle 17.00 ai più piccoli, che potranno arrivare mu-niti di una scatola di cartone, ver-rà proposto il laboratorio “Suoni e Colori” a cura di Michele la Paglia. A conclusione verrà offerto alle famiglie presenti un aperitivo.

INCONTrI Per sPOsI

In famiglia la fede fa la differenza

In occasione dell’ “Anno della Fede” l’Ufficio di Pastorale Familiare del-l’Arcidiocesi di Pesaro invita le famiglie a riflettere su alcune tematiche riguardanti Fede e Famiglia. Ogni incontro prevede preghiera, catechesi e

confronto. Si inizia domenica 21 aprile con un incontro diocesano per sposi dal titolo: “Con fede vivere la missione della famiglia” Villa Borromeo ore 16.30 – 19.00 (Partecipazione libera). Il secondo appuntamento prevede una due giorni di convivenza per famiglie dal pomeriggio del 30 aprile al pome-riggio del 1 maggio con una catechesi dal titolo: “Con fede vivere la missione nel mondo”. Centro di Spiritualità -San Francesco in Rovereto (L’adesione a questo momento è entro il 21 aprile). Infine domenica 12 maggio Incontro diocesano per sposi dal titolo “Con fede vivere la vita ordinaria” Villa Borro-meo ore 16.30 – 19.00 (Partecipazione libera) Per informazioni, adesioni: P.Mario : 338 5775673 [email protected] / Raffaele-Orietta: 338 3947863 [email protected] / Peppe-Claudia: 3396889415 [email protected] / Marko-Betty: 320 4693093 [email protected]@arcidiocesipesaro.it

POP ECONOMY

ovvero da dove allegramente

viene la crisi e dove va

Domenica 7 aprile 2013 -ore 17.00Pesaro - Palazzo Gradari -Via Rossini

Programma

> Ore 17.00 Tavola RotondaMelania Macchiarola - (presidente Forum Ass. FamiliariMichele Ricci - presidente MCLMaurizio Tomassini - presidente ACLIRiccardo Milano - giornalista Banca Etica

> Ore 18.00 Spettacolo a cura di Banca Etica

> Ore 19.00 Aperitivo

RIPARTIRE DALLA FAMIGLIA PER GUARDARE OLTRE LA CRISI

Alle 17.00 per i più piccoli

laboratorio “SUONI E COLORI”

a cura di Michele La Paglia

(portare una scatola di cartone)

fORum ASSOciAziOnifAmiliARi dipESARO E uRBinO

pesaro e urbino comune di pesaro

ore 18,00 Spettacolo a cura di Banca Etica

Page 8: «Il Nuovo Amico» n. 14 del 7 aprile 2013

7 aprile 20138 amicoil nuovo• •

FANO – Sono aperte le iscrizioni per partecipare al Campo Missio-nario Regionale (evento in colla-borazione con Pastorale Giovanile,

Centro Missionario e Fondazione Migrantes di tutte le diocesi delle Marche) in programma dal 20 al 28 luglio 2013 sul tema «La fede cresce

e si fortifica donandola». Il Campo è organizzato per tutti i giovani e in particolare per coloro che non parti-ranno per la GMG a Rio De Janeiro.

Sarà una settimana da vivere con il cuore aperto a nuove esperienze, la-vorando gomito a gomito con tanti altri ragazzi ai quali si dà e dai quali si riceve amicizia. Un modo per al-largare lo sguardo su un orizzonte lontano, diverso dal nostro e dalle realtà belle e difficili come quelle delle missioni nelle zone più povere del mondo. Si sperimenterà la di-sponibilità all’accoglienza delle tante persone che ospiteranno, la possibi-lità di scoprire nuove parrocchie e loro realtà. Il campo inizierà sabato 20 luglio al Centro Giovanni Paolo II di Loreto e si concluderà domenica 28 luglio sempre a Loreto. Durante la settimana, i giovani raggiunge-ranno, a bordo di pullman e pulmini, le varie diocesi. La mattinata sarà dedicata al lavoro (raccolta casa per casa, incontro delle persone…). Nel pomeriggio la formazione con testi-monianze e proposte di nuovi stili di vita (attività di gruppo) accompa-

gnati dai missionari che seguiranno i giovani tutta la settimana. La sera, animazione con i giovani.

Le tappe20-21 luglio Loreto – Centro Gio-vanni Paolo II22 luglio Pesaro23 luglio Ancona24 luglio Ascoli25 luglio Porto Recanati26 luglio Civitanova Marche27-28 luglio Loreto – Centro Giovanni Paolo II

Programma delle giornateOre 8.45 arrivo e accoglienzaOre 9.00 preghiera e inizio raccoltaOre 12.30 pranzoOre 15.30 formazione missionariaOre 16.30 laboratori e gruppiOre 18.30 Santa Messa con la comu-nitàOre 19.30 cenaOre 21.00 festa - I linguaggi della missione: Testimonianze, giochi e preghiere

Per info: http://www.giovaniloreto.it/internal.asp?idart=1025&idcat=55

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Redazione di Fano:Via Roma, 118 - 61032 FanoTel. 0721 802742 dir. 803737 Fax 0721 825595E-mail: [email protected]

Fossombrone Cagli Pergola

DA VeNerDÌ 19 A DOmeNICA 21 APrILe

La prima Agorà a Fonte AvellanaFONTE AVELLANA – Da venerdì 19 a domenica 21 aprile, presso il Monastero di Fonte Avellana, è in programma la prima Agorà “Tra fede e laicità” sul tema “Il Vesco-vo” a partire dal libro “Non solo vescovi. La gerarchia cattolica e le sfide della Chiesa” di Giovanni Panettiere. Presiederanno gli in-contri padre Alessandro Barban e padre Gianni Giacomelli.

Programmavenerdì 19 aprileOre 18.30 vespri e Santa MessaOre 19.30 cena

Ore 20.45 lectio divina sui testi fondativi del ministero episcopa-le guidata da Gianni Giacomelli, priore del Monastero di Fonte AvellanaSabato 20 aprileOre 7.30 lodiOre 8.00 colazioneOre 9.00-9.45 saluto dell’editore Gabrielli e presentazione del libro “Non solo Vescovi”

Ore 10.00-12.00 interventi intro-duttivi dell’Agorà:- Io e i nostri vescovi a cura di Giu-seppe Goisis- Quando il vescovo era prete a cura di Ubaldo Claudio Cortoni- Prego con il mio popolo: il vesco-vo a cura di Andrea Grillo- Il vescovo, icona di comunione eucaristica e di povertà a cura di Gianluigi Pasquale

Ore 12.30 pranzoOre 15.00 ripresa dei lavori- Non solo sposo a cura di Bene-detta Zorzi- Intervento di sintesi a cura di Gianluigi Pasquale OFM Cap.Ore 16.00-18.00 agoràOre 19.30 cenaOre 21.00 concerto “Il suono della Parola”

domenica 21 aprileOre 7.30 lodiOre 8.00 colazioneOre 8.45 prosecuzione dell’agoràOre 10.00 conclusioni a cura di Alessandro Barban, priore gene-rale dei Monaci CamaldolesiOre 11.00 Santa Messa

Per iscrizioni:- inviare email a [email protected] indicando nell’ogget-to AGORA’ APRILE 2013- telefonare al n. 0721.730261 dal-le 12.30 alle 13.30 e dalle 20.30 alle 21 chiedendo di don Gianni

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I gIOVANI DeLLA gmg ANImANO LA VIA CrUCIs CITTADINA

“Solo la verità ci farà liberi”FANO - I giovani della GMG, an-ticipando di qualche giorno la ce-lebrazione della giornata mondiale della gioventù 2013, animano con canti, letture e commenti la Via Crucis cittadina che conclude il ciclo degli esercizi spirituali, gui-dati da mons. Trasarti, durante la Quaresima. Dopo un breve saluto e introduzione del Vescovo, si par-te da S. Giuseppe al Porto, alle 20, per raggiungere la Cattedrale: una marea di persone si snoda lungo il percorso, raccolta e attenta alla proclamazione della parola di Dio.E’ un pellegrinaggio innovativo, al-meno per molti, poiché tutto bibli-co e impreziosito da testimonian-ze attestanti la ricchezza, la forza, l’attualità della Parola stessa.E’ interessante cogliere i due aspet-ti della liturgia che mettono a fuo-co la bellezza da una parte e la fal-libilità dall’altra dell’essere umano. “Gli incontri che cambiano la vita” confermano come la Parola non torna a Dio, per riprendere un’im-magine di Isaia, senza avere prima fecondato la terra come la pioggia e la neve... Esempi splendidi nel Vangelo sono i discepoli che seguo-no Gesù, la samaritana che crede nell’acqua viva che disseterà per

sempre, la fede del centurione ro-mano. E le tre testimonianze, nel-la concretezza dell’immediato, di Marisa (Brasile), Benjamen (Afri-ca, Congo), Suor Sonia (Timor Est, Asia) mettono in risalto la fecon-dità della chiamata, dell’annuncio, della fede incarnata nella relazione asimmetrica con l’altro.Ne “Gli incontri sulla via della Cro-ce” troviamo Pietro che tradisce per paura e rinnega quel Maestro che gli aveva consegnato la pro-messa dell’edificazione della Sua chiesa, Pilato che, pur avendo cer-tezza dell’innocenza del Cristo, lo condanna prigioniero della sua de-bolezza, ma anche il Cireneo che condivide la Croce e il buon ladro-ne che, riconoscendosi peccatore, si affida all’amore perdonante di Dio. Infine la consegna di Gesù al Padre con la morte di Croce, ma in quella morte salvifica per l’uomo, si sprigiona l’incommensurabile

valore della manifestazione divina.Si entra in Cattedrale in silenzio, un silenzio interrotto soltanto dal-le letture del messaggio per la 28° GMG: parole rivolte ai giovani da Benedetto XVI di incoraggiamen-to nell’annuncio della buona no-vella, di sollecitazione a lasciarci coinvolgere dall’amore di Cristo che con la sua morte ha aperto la strada della salvezza.Infine l’omelia del Vescovo: la fede è ancora il centro della riflessione, per la quale egli spende parole ap-passionate e coinvolgenti. Cita due grandi pensatori della contem-poraneità: Bonhoeffer e S. Weil i quali hanno speso la vita per la Verità, che l’uno ha trovato nella Bibbia, luogo dell’incontro di Dio con l’uomo, l’altra nell’incessan-te desiderio dell’incontro stesso. Mons. Trasarti sostiene la neces-sità della riscoperta del Volto del Dio di Gesù Cristo, amante della

vita, della libertà, della crescita dell’uomo.La nostra fede è forse impolverata, non però soffocata. L’essere umano è capace d’infinito per cui può ri-trovare la voglia di verità, di senso, la sete di una spiritualità solo re-pressa. I giovani possono aiutarci

in questo progetto di largo respiro attraverso l’annuncio di una fede evangelica liberante e gioiosa, ca-pace di educare la persona a vivere in pienezza la propria libertà. Solo “la Verità ci farà liberi”.

Irene Maria Cavalli© RIPRODUZIONE RISERVATA

CAmPO mIssIONArIO regIONALe DAL 20 AL 28 LUgLIO

In viaggio…per le diocesi delle Marche

Page 9: «Il Nuovo Amico» n. 14 del 7 aprile 2013

7 aprile 20138 amicoil nuovo• •

FANO – Sono aperte le iscrizioni per partecipare al Campo Missio-nario Regionale (evento in colla-borazione con Pastorale Giovanile,

Centro Missionario e Fondazione Migrantes di tutte le diocesi delle Marche) in programma dal 20 al 28 luglio 2013 sul tema «La fede cresce

e si fortifica donandola». Il Campo è organizzato per tutti i giovani e in particolare per coloro che non parti-ranno per la GMG a Rio De Janeiro.

Sarà una settimana da vivere con il cuore aperto a nuove esperienze, la-vorando gomito a gomito con tanti altri ragazzi ai quali si dà e dai quali si riceve amicizia. Un modo per al-largare lo sguardo su un orizzonte lontano, diverso dal nostro e dalle realtà belle e difficili come quelle delle missioni nelle zone più povere del mondo. Si sperimenterà la di-sponibilità all’accoglienza delle tante persone che ospiteranno, la possibi-lità di scoprire nuove parrocchie e loro realtà. Il campo inizierà sabato 20 luglio al Centro Giovanni Paolo II di Loreto e si concluderà domenica 28 luglio sempre a Loreto. Durante la settimana, i giovani raggiunge-ranno, a bordo di pullman e pulmini, le varie diocesi. La mattinata sarà dedicata al lavoro (raccolta casa per casa, incontro delle persone…). Nel pomeriggio la formazione con testi-monianze e proposte di nuovi stili di vita (attività di gruppo) accompa-

gnati dai missionari che seguiranno i giovani tutta la settimana. La sera, animazione con i giovani.

Le tappe20-21 luglio Loreto – Centro Gio-vanni Paolo II22 luglio Pesaro23 luglio Ancona24 luglio Ascoli25 luglio Porto Recanati26 luglio Civitanova Marche27-28 luglio Loreto – Centro Giovanni Paolo II

Programma delle giornateOre 8.45 arrivo e accoglienzaOre 9.00 preghiera e inizio raccoltaOre 12.30 pranzoOre 15.30 formazione missionariaOre 16.30 laboratori e gruppiOre 18.30 Santa Messa con la comu-nitàOre 19.30 cenaOre 21.00 festa - I linguaggi della missione: Testimonianze, giochi e preghiere

Per info: http://www.giovaniloreto.it/internal.asp?idart=1025&idcat=55

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Redazione di Fano:Via Roma, 118 - 61032 FanoTel. 0721 802742 dir. 803737 Fax 0721 825595E-mail: [email protected]

Fossombrone Cagli Pergola

DA VENERDÌ 19 A DOMENICA 21 APRILE

La prima Agorà a Fonte AvellanaFONTE AVELLANA – Da venerdì 19 a domenica 21 aprile, presso il Monastero di Fonte Avellana, è in programma la prima Agorà “Tra fede e laicità” sul tema “Il Vesco-vo” a partire dal libro “Non solo vescovi. La gerarchia cattolica e le sfide della Chiesa” di Giovanni Panettiere. Presiederanno gli in-contri padre Alessandro Barban e padre Gianni Giacomelli.

ProgrammaVenerdì 19 aprileOre 18.30 vespri e Santa MessaOre 19.30 cena

Ore 20.45 lectio divina sui testi fondativi del ministero episcopa-le guidata da Gianni Giacomelli, priore del Monastero di Fonte AvellanaSabato 20 aprileOre 7.30 lodiOre 8.00 colazioneOre 9.00-9.45 saluto dell’editore Gabrielli e presentazione del libro “Non solo Vescovi”

Ore 10.00-12.00 interventi intro-duttivi dell’Agorà:- Io e i nostri vescovi a cura di Giu-seppe Goisis- Quando il vescovo era prete a cura di Ubaldo Claudio Cortoni- Prego con il mio popolo: il vesco-vo a cura di Andrea Grillo- Il vescovo, icona di comunione eucaristica e di povertà a cura di Gianluigi Pasquale

Ore 12.30 pranzoOre 15.00 ripresa dei lavori- Non solo sposo a cura di Bene-detta Zorzi- Intervento di sintesi a cura di Gianluigi Pasquale OFM Cap.Ore 16.00-18.00 agoràOre 19.30 cenaOre 21.00 concerto “Il suono della Parola”

Domenica 21 aprileOre 7.30 lodiOre 8.00 colazioneOre 8.45 prosecuzione dell’agoràOre 10.00 conclusioni a cura di Alessandro Barban, priore gene-rale dei Monaci CamaldolesiOre 11.00 Santa Messa

Per iscrizioni:- inviare email a [email protected] indicando nell’ogget-to AGORA’ APRILE 2013- telefonare al n. 0721.730261 dal-le 12.30 alle 13.30 e dalle 20.30 alle 21 chiedendo di don Gianni

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I GIOVANI DELLA GMG ANIMANO LA VIA CRUCIS CITTADINA

Solo “la verità vi farà liberi”FANO - I giovani della GMG, an-ticipando di qualche giorno la ce-lebrazione della giornata mondiale della gioventù 2013, animano con canti, letture e commenti la Via Crucis cittadina che conclude il ciclo degli esercizi spirituali, gui-dati da mons. Trasarti, durante la Quaresima. Dopo un breve saluto e introduzione del Vescovo, si par-te da S. Giuseppe al Porto, alle 20, per raggiungere la Cattedrale: una marea di persone si snoda lungo il percorso, raccolta e attenta alla proclamazione della parola di Dio.E’ un pellegrinaggio innovativo, al-meno per molti, poiché tutto bibli-co e impreziosito da testimonian-ze attestanti la ricchezza, la forza, l’attualità della Parola stessa.E’ interessante cogliere i due aspet-ti della liturgia che mettono a fuo-co la bellezza da una parte e la fal-libilità dall’altra dell’essere umano. “Gli incontri che cambiano la vita” confermano come la Parola non torna a Dio, per riprendere un’im-magine di Isaia, senza avere prima fecondato la terra come la pioggia e la neve... Esempi splendidi nel Vangelo sono i discepoli che seguo-no Gesù, la samaritana che crede nell’acqua viva che disseterà per

sempre, la fede del centurione ro-mano. E le tre testimonianze, nel-la concretezza dell’immediato, di Marisa (Brasile), Benjamen (Afri-ca, Congo), Suor Sonia (Timor Est, Asia) mettono in risalto la fecon-dità della chiamata, dell’annuncio, della fede incarnata nella relazione asimmetrica con l’altro.Ne “Gli incontri sulla via della Cro-ce” troviamo Pietro che tradisce per paura e rinnega quel Maestro che gli aveva consegnato la pro-messa dell’edificazione della Sua chiesa, Pilato che, pur avendo cer-tezza dell’innocenza del Cristo, lo condanna prigioniero della sua de-bolezza, ma anche il Cireneo che condivide la Croce e il buon ladro-ne che, riconoscendosi peccatore, si affida all’amore perdonante di Dio. Infine la consegna di Gesù al Padre con la morte di Croce, ma in quella morte salvifica per l’uomo, si sprigiona l’incommensurabile

valore della manifestazione divina.Si entra in Cattedrale in silenzio, un silenzio interrotto soltanto dal-le letture del messaggio per la 28° GMG: parole rivolte ai giovani da Benedetto XVI di incoraggiamen-to nell’annuncio della buona no-vella, di sollecitazione a lasciarci coinvolgere dall’amore di Cristo che con la sua morte ha aperto la strada della salvezza.Infine l’omelia del Vescovo: la fede è ancora il centro della riflessione, per la quale egli spende parole ap-passionate e coinvolgenti. Cita due grandi pensatori della contem-poraneità: Bonhoeffer e S. Weil i quali hanno speso la vita per la Verità, che l’uno ha trovato nella Bibbia, luogo dell’incontro di Dio con l’uomo, l’altra nell’incessan-te desiderio dell’incontro stesso. Mons. Trasarti sostiene la neces-sità della riscoperta del Volto del Dio di Gesù Cristo, amante della

vita, della libertà, della crescita dell’uomo.La nostra fede è forse impolverata, non però soffocata. L’essere umano è capace d’infinito per cui può ri-trovare la voglia di verità, di senso, la sete di una spiritualità solo re-pressa. I giovani possono aiutarci

in questo progetto di largo respiro attraverso l’annuncio di una fede evangelica liberante e gioiosa, ca-pace di educare la persona a vivere in pienezza la propria libertà. Solo “la Verità ci farà liberi”.

Irene Maria Cavalli© RIPRODUZIONE RISERVATA

CAMPO MISSIONARIO REGIONALE DAL 20 AL 28 LUGLIO

In viaggio…per le diocesi delle Marche

Page 10: «Il Nuovo Amico» n. 14 del 7 aprile 2013

7 aprile 2013 9Fano Fossombrone Cagli Pergolaamicoil nuovo• •

SAN FRANCESCO IN ROVE-RETO .- Da Lunedì 4 a Venerdì 8 Marzo il biennio filosofico del Seminario Maggiore di Basilica-ta, guidato dal direttore spirituale don Leonardo Verre, è stato impe-gnato in diverse attività di carità in svariate strutture del territorio della diocesi di Fano, che ospitano ragazzi e ragazze con disagi psico-fisici, anziani con difficoltà moto-rie e presso i centri di ascolto e la mensa caritas.I tredici ragazzi, provenienti da varie località della Basilicata e che seguono gli studi filosofici nei primi due anni dell’iter formativo previsto dal Seminario per rice-vere l’ordinazione sacerdotale, si sono messi in gioco in ambienti e in situazioni diverse, in cui il do-lore fisico e morale affligge molte persone in modalità più o meno evidenti.L’obiettivo di questa missione ca-

ritativa è sperimentare la vicinan-za, la comprensione, l’amore verso gli ultimi e gli esclusi, cercando di dilatare gli orizzonti del cuore ol-tre il vissuto quotidiano che spes-so ingabbia, in una sterile routine, le nostre esistenze.La carità, atteggiamento di predi-lezione verso i poveri e i sofferenti, non è un semplice atto di umani-tarismo o di assistenzialismo, ma rappresenta una dimensione fon-damentale che deve inerire tutti coloro i quali si pongono alla se-quela del Cristo, che nella sua vita terrena ha sempre manifestato l’attenzione ai più sfortunati e agli afflitti nel corpo e nello spirito.I giovani seminaristi, per attuare pienamente questa assunzione profonda della carità di Cristo, hanno condotto la missione con due momenti particolari: il primo che li vedeva direttamente coin-volti nelle strutture e nelle case

di accoglienza che ospitano uo-mini e donne con svariati disagi, offrendo il loro aiuto e il loro ser-vizio in diversi ambiti in cui c’era necessità; il secondo rappresenta-va invece un percorso di fede e di formazione sulla carità coniugata con la vita del sacerdote, attraver-so attività interattive e laboratori, in cui i ragazzi sono stati guidati da suor Tiziana Sciò, Consigliera Generale dell’ Istituto e superio-ra locale del Centro Eucaristico e della comunità delle Suore Di-scepole di Gesù Eucaristico di Campobasso. L’esperienza è stata arricchita sicuramente dall’espe-rienza e dalla testimonianza della Comunità delle suore discepole di Gesù Eucaristico di San France-sco in Rovereto, presso le quali i giovani hanno alloggiato.La condivisione dei momenti di preghiera e di alcuni incontri di fraternità hanno decisivamente

stimolato i seminaristi alla risco-perta del proprio carisma indi-viduale, rafforzato l’esperienza caritativa e valorizzato anche il confronto con la spiritualità della comunità religiosa, attraverso la conoscenza del loro Padre fonda-tore, Mons. Raffaello Delle Noc-che, Servo di Dio e Vescovo di Tricarico dal 1922 al 1960.I seminaristi, durante la loro per-manenza presso Saltara, hanno anche visitato alcune cittadine limitrofe con le città di Gubbio e Urbino e hanno anche animato la Celebrazione eucaristica dome-nicale presso la parrocchia di Ta-

vernelle e partecipato all’ incontro su Celestino V nella parrocchia di Saltara.L’esperienza di carità si è conclusa Venerdì in serata, quando è stata celebrata la Via Crucis presso il convento delle Suore Discepole. Le meditazioni sono state redatte dai ragazzi, che hanno espresso un proprio personale pensiero sulle stazioni della via dolorosa del Cristo al Calvario, coniugate con le situazioni di sofferenza in-contrate durante il corso del loro servizio nei vari luoghi interessati.

Valerio Latela©riproduzione riservata

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LA MESSA OFFICIATA DAL VESCOVO pEr IL MILITArE CADUTO IN LIBANO

Fano ricorda il marò Filippo MontesiFANO – Il 22 marzo di trent’anni fa il fanese Filippo Montesi, marò del battaglione San Marco, spira-va in un ospedale romano a cau-sa delle gravi ferite riportate sette giorni prima in Libano dov’era dislocato insieme ai suoi commi-litoni nell’ambito dell’operazione “ITALCON - Libano 2”. Il fuciliere di marina – all’epoca dei fatti ap-pena diciannovenne – fu colpito alla schiena durante un’azione di pattugliamento lungo una stra-da che conduceva ad un campo profughi palestinese situato nei sobborghi di Beirut. Montesi fu il primo militare italiano ad essere ucciso, dal termine del secondo conflitto mondiale, in uno scontro

a fuoco. Una cerimonia pubblica, organizzata a Fano dall’Associa-zione Nazionale Marinai d’Italia e svoltasi proprio nella mattinata di venerdì 22 marzo, ha celebrato questo trentesimo anniversario:

un evento che ha coinvolto l’inte-ra cittadinanza fanese. Da piazza XX Settembre, numerosissimi ex combattenti, militari e cittadini si sono diretti in corteo, con i labari ed i medaglieri dei reparti navali,

verso il duomo. Hanno partecipa-to alla cerimonia: i sindaci di Fano e San Costanzo, Stefano Aguzzi e Margherita Pedinelli, le maggiori autorità civili e militari della pro-vincia e l’anziana madre di Filippo. È giunto a rendere i suoi omaggi al fante caduto per la Patria anche l’ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi, capo di Stato Maggio-re della Marina, accolto sul sagra-to della basilica da un picchetto d’onore del reggimento San Marco e dalla banda musicale della Mari-na Militare. Una solenne funzione liturgica in ricordo di Filippo è sta-ta in seguito officiata dal vescovo Armando Trasarti. Durante la sua sentita omelia, monsignor Trasar-

ti ha rimarcato il ruolo delle Isti-tuzioni civili, religiose e militari e di chi le rappresenta, rammentan-do, in particolar modo ai giovani lì presenti, il sacrificio di Filippo: un ragazzo che ha per l’appunto rappresentato, in virtù della sua divisa, l’Italia intera. «Oggi noi ri-cordiamo, cari ragazzi, un giovane che aveva scelto nella vita di fare un’operazione non di guerra, ma di pace; – ha sottolineato il Vescovo – il primo militare italiano morto, dopo la seconda guerra mondiale, in un’operazione di pace». Suc-cessivamente, conclusa la messa, una corona d’alloro è stata depo-sta dagli alti delegati della Marina e delle Istituzioni presso l’entrata della cappella dove sono tumulate le spoglie del marò Montesi, al-l’interno del cimitero comunale di San Costanzo.

Diego Corinaldesi©riproduzione riservata

IL SEMINArIO DELLA BASILICATA A FANO pEr ESpErIENZE DI CArITÀ

“Metti in circolo il tuo amore”

CAGLI - A ritirare la targa sono stati Nadia e Stefano. Ma sul palco del teatro comunale per ricevere il premio Il Ca-gliese, non potevano non salire le quat-tro mamme che, 20 anni fa, portarono a Cagli lo scoutismo. Il premio, arrivato alla decima edizione, viene assegnato a chi si impegna per la città, spesso nel si-lenzio. Un silenzio, però, che non passa inosservato. Pantaloni corti e fazzolet-tone al collo sono i simboli più evidenti di un modo di stare insieme che parte dal rispetto per gli altri e la natura e che è anche rispetto di sé. E dei propri figli. Dall’esigenza di una proposta educati-va, allora, queste mamme impararono a essere scout e, da allora, lo insegnano a bambini che, ora, sono ragazzi, alcuni ancora impegnati: il gruppo conta 80

scout tra 7 e 16 anni.“È possibile fare tar-di la sera se il tempo si passa ad ammirare il cielo stellato o se si aspetta lo spettacolo meraviglioso del sole che sorge o se non si finisce più di discu-tere di un argomento interessante – ha det-to dal palco una delle mamme -, ma non si può passare la notte a ingozzarsi di alcol e vomitare nei vicoli, bi-

sogna invertire questa tendenza offren-do ai giovani l’opportunità di esprimersi, confrontarsi, mettersi in gioco”.Lo scoutismo è un’opportunità. “Gli scout – ha spiegato - imparano fin da piccoli ad amare e rispettare la natura, si impegnano a uno stile di vita improntato all’essenzialità, si formano per diventare buoni cittadini”.Vincenza ha, poi, ringraziato tutti coloro che hanno dato una mano al gruppo di Cagli, partendo dai capi di Pesaro e a tut-ti coloro che hanno dato una mano per la crescita di Cagli 1. Sul palco sono sa-liti anche due capi di Pesaro: Giorgio Fi-lippini ha ripercorso i primi incerti passi del gruppo e Simona, rappresentante di zona, ha rassicurato i molti genitori pre-senti sulla preparazione dei capi che si

prendono cura dei ragazzi.Un video ha provato a raccontare 20 anni di storia, che sono fatti, però, di emozio-ni e ricordi di più o meno 500 vite che è difficile sintetizzare come si deve. Han-no in parte aiutato le facce degli scout saliti sul palco e le parole di due giovani capi, raccontando quel fazzolettone che “significa gruppo, appartenenza e che noi e i nostri ragazzi abbiamo portato con fierezza in giro per l’Italia ai vari eventi provinciali, regionali e nazionali”. Ricor-dando che lo scoutismo “non si propone di insegnare ai ragazzi semplicemente ad accendere un fuoco o a dormire in tenda, ma il fine ultimo è di fare in modo che i giovani di oggi sentano proprio lo spirito del voler fare, del rimboccarsi le maniche e di agire, con la convinzione che cambiare le cose in meglio si può ma dipende da loro e dalla loro volontà di farlo”. Loro un metodo lo hanno e si impegnano a diffonderlo: “nella testa un progetto di un mondo migliore, nel cuore la voglia di metterlo in atto, nelle braccia la forza per farlo e nelle labbra il sorriso di chi dice che essere bravi è qualcosa, fare del bene è altro”.Un grazie, infine, gli scout lo hanno ri-volto a tutti i presenti, ma lo hanno fat-to a modo loro: una pioggia di foglietti colorati con frasi del fondatore Baden Powell sono caduti sulla platea.

Elisa Venturi©riproduzione riservata

LO SCOUTISMO È UN’OppOrTUNITÀ

Il premio “Il Cagliese” a Nadia e StefanoFano – oltre duecento medici, per la maggior parte pediatri, hanno partecipato, venerdì 22 marzo, al convegno “progetto cure palliative pediatriche nelle Marche. un percorso di integrazione tra ospedale e territorio” organizzato dall’asur Marche area vasta 1 in collaborazione con l’associazione “Maruzza” re-gione Marche onlus. a portare il saluto ai convegni-sti è intervenuto il vescovo Mons. armando trasarti. “vi auguro – ha affermato il vescovo – di produrre, con intelligenza, passione e politiche sanitarie ade-guate, tutte quelle opportunità dove l’innocenza può essere accudita”. elmo santini, presidente della “Maruzza”, ha spiegato brevemente la storia di que-sta associazione nata da due esperienze significati-ve che hanno coinvolto la nostra città: la scompar-sa, a soli 6 anni a causa di un male incurabile, di alessia, nipote di elmo e un convegno in cui si sono confrontati oncologi pediatri e diversi specialisti con i vertici della sanità locale e regionale. tante sono state le tematiche trattate nel corso del convegno: dal progetto regionale cure palliative pediatriche, all’organizzazione della rete di terapia del dolore fino alla legge 38/2010. nel pomeriggio, una tavola rotonda sul tema “il ruolo dei servizi socio-sanitari e loro integrazione” alla quale sono intervenuti diversi medici del no-stro territorio e non solo. si è parlato dell’hospice pediatrico, dell’assistenza psicologica e di quella in-fermieristica, della pediatria di rete e del distretto socio-sanitario.al convegno sono intervenute anche numerose au-torità locali.

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OLTrE 200 MEDICI A CONFrONTO

Cure palliative pediatriche

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Fano Fossombrone Cagli Pergola7 aprile 201310 amicoil nuovo• •

◆ IL 20 E IL 21 APRILE FANO WING SHOWFANO - Prosegue senza pause l’attività per l’organizzazione del Fano Wing Show, il raduno internazionale del volo leg-gero che si svolgerà all’aeroporto di Fano sabato 20 e do-menica 21 aprile prossimo. A un mese dal Fano Wing Show, si sono già iscritti oltre 80 partecipanti provenienti da ogni parte d’Italia, a dimostrazione dell’interesse che sta susci-tando la manifestazione fanese in tutti gli appassionati del volo. Nutrita anche la presenza di espositori di aerei e di articoli aeronautici, di componenti meccanici per il volo, di abbigliamento, di modellistica e di riviste del settore per i quali si sta allestendo un’area fiera attrezzata nel piazzale dell’aerostazione con ingresso gratuito per il pubblico.

◆ PRIMA PIETRA PER I NUOVI LOCALI PARROCCHIALIFANO – Sabato 13 aprile è in programma la posa della pri-ma pietra dei nuovi locali della parrocchia Gran Madre di Dio. Alle ore 18, il Vescovo presiederà la Santa Messa. Alle ore 19, la benedizione e la posa della prima pietra nell’area adiacente alla parrocchia.

◆ ANCORA SUCCESSI NEGLI SCACCHI PER IL LICEO “TO-RELLI”FANO - La squadra allievi di scacchi del Liceo Scientifico To-relli di Fano, già campione provinciale della categoria, ha parteciapto ai campionati regionali qualificandosi per le fasi nazionali dei giochi sportivi studenteschi. Le fasi nazio-nali si svolgeranno a Montecatini dal 16 al 19 maggio.

NOTIZIE IN BREVEGIOVANI ARTISTI E ARTIGIANI IN MOSTRAACQUALAGNA - Hanno scelto mestieri dal sapore antico. Ma la maggior parte di loro è ancora molto giovane. Artisti e arti-giani saranno ad Acqualagna sabato 23 e domenica 24 marzo (date rinviate in caso di maltempo), dalle 10 e fino a sera per La Fiera dell’Est, mostra di artigianato e arte proposta dal locale Wasabi. Artisti e artigiani insieme, uno accanto all’altro, mo-streranno e dimostreranno quello che sanno fare, risponden-do a ogni curiosità: ragazzi e ragazze che vivono e operano nel territorio e che hanno voglia di fare qualcosa insieme. Tra loro, l’illustratrice Chiara Smacchi e il pittore Francesco Alberici.

UNA COOPERATIVA CONTRO LA CRISI

Nasce “Il Sorbo”SANT’IPPOLITO - Nasce a Sorbologno di Sant’Ippolito una nuova cooperati-va per combattere la disoccupazione grazie allo sviluppo di nuove idee im-prenditoriali che partono dall’entro-terra pesarese, area che ancora più della costa soffre l’attuale situazione di crisi. Il primo impegno attorno a cui si sono concentrati i fondatori della cooperativa è un progetto di promozione e valorizzazione del ter-ritorio che coinvolgerà gli otto comu-ni che attorno a Sorbolongo formano un quadrilatero ricco di potenzialità. Per la prossima estate la cooperativa darà vita ad iniziative ed eventi volti a fare conoscere le risorse e i pro-duttori locali. Lo spirito del progetto ruota attorno all’idea di “fare rete” per uscire da questo difficile periodo

e al contempo creare posti di lavoro in un settore come la promozione turistica e la commercializzazione. Sul territorio dei 9 comuni coinvolti verranno aperte delle Botteghe dei prodotti Tipici (la prima sarà pro-prio a Sorbolongo) che offriranno anche degustazioni. ccanto ai punti vendita “reali”, ne saranno creati al-tri quattro “virtuali”, cioè portali di commercio elettronico, per proporre gli stessi prodotti su scala più ampia,

anche internazionale. I produttori lo-cali avranno così a disposizione uno strumento commerciale molto po-tente, e potranno a loro volta entrare a far parte della cooperativa. L’altro progetto a cui la cooperativa sta la-vorando è quello dell’”albergo diffu-so” che mira a valorizzare le tante case che i proprietari vorrebbero affittare o vendere, ma che in questo momento, a causa della crisi del mer-cato edilizio, restano immobilizzate

e costituiscono solo un costo. Queste case possono diventare tante strut-ture ricettive in rete tra loro. Parten-do da un accordo con l’associazione Artigiani Marchigiani di Barchi, la Cooperativa Il Sorbo sta avviando un progetto di ripristino delle vecchie botteghe nei centri storici, ma sem-pre con un occhio al web e agli scam-bi con l’estero. Sempre con l’obiettivo di creare occupazione, la cooperativa intende creare sul territorio labora-

tori di trasformazioni dei prodotti alimentari locali, per confezionare marmellate, conserve, salse, sottolio ecc. e dare così valore aggiunto ai frutti dell’agricoltura locale. Come si evince da queste prime attività, Il Sorbo è un vero e proprio laboratorio aperto di idee per rispondere alla cri-si. Chi avesse un’idea imprenditoriale potrà sottoporla alla cooperativa che, trovandola interessante, contribuirà a svilupparla. I settori già operativi nella cooperativa sono “Turismo ac-cogliente e diffuso”; “Promozione dei prodotti del territorio”; “Agricoltura Biologica e lavorazione”; “ Comunica-zione – WebMarketing”; “Informatica sostenibile”, ma altri progetti innova-tivi sono già in fase di sviluppo.

©rIPrODUzIONE rISErVATA

“TORNO CARICO DI EMOZIONI E GRINTA”

Filippo Pucci 5° al Premio Museo delle paste alimentari

FANO – “Ritorno carico di nuove emozioni e tanta grinta”. Queste le parole del giovane Filippo Pucci appena ritornato da Roma dopo

l’assegnazione del quinto premio alla 23ª Edizione del Premio del Museo, promosso dal Museo Na-zionale delle Paste Alimentari

di Roma il 21 marzo nel Teatro Salone Margherita “Il Bagaglino”. Infatti l’alunno ha progettato delle “Carte da gioco” sulla pasta, nelle quali vengono associate le spade con le penne, i denari con le ruote, i tortiglioni con i bastoni e le cop-pe con le lumache.“Sono ancora incredulo di essere arrivato quinto in un premio na-zionale – aggiunge Filippo – a cui per la prima volta ho partecipato. E’ stato davvero una esperienza unica mai passata prima. In que-sto progetto ho voluto dare tutto il meglio di me stesso e mettendoci molta passione. Ho avuto l’oppor-tunità di conoscere anche i pri-

mi classificati durante la cena di Gala, dove abbiamo subito stretto amicizia, parlato dei nostri lavori presentati, dell’andamento della scuola, dei nostri progetti futuri e molto altro ancora.All’assegnazione del premio (foto) è stata tanta l’emozione nel salire sul palco con tutti i presenti all’in-terno del Teatro ma ancor più im-portante è stata la stretta di mano con tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto.Un’esperienza davvero indimen-ticabile quella trascorsa a Roma anche perché ti fa aprire a nuove persone e vedere e conoscere an-che altre realtà di altri paesi di-

versi dal nostro”. Soddisfatta anche la prof.ssa Nicoletta Spendolini che ha ac-compagnato lo studente Filippo in questa premiazione, la quale aggiunge: “Grazie al progetto di Filippo che è stato premiato, ab-biamo trascorso due belle giorna-te a Roma; siamo stati ospitati in un bell’albergo, abbiamo cenato in buona compagnia e fatto un po’ di turismo. Vale la pena tentare an-cora”.

Nella foto: Il premio è stato consegnato da Mons. Giovanni

D’Ercole (sinistra), al centro Filippo Pucci a destra la Prof.ssa

Nicoletta Spendolini

CAGLI - Che giornata sa-bato a Cagli. Il progetto di “Cagli Prima A teatro” è molto utile per la cittadi-na. E’ una risorsa. Sono giunte a Cagli molte per-sone attratte dal debutto teatrale. La formula di creare un progetto in si-nergia con più iniziative è vincente: residenza degli artisti e tecnici, spettaco-lo in anteprima, incontro nel pomeriggio al ridotto

e giornata FAI. Tutta la cittadina era piena di visitatori, gli esercizi commerciali, i risto-ranti i bar lavoravano a pieno ritmo. Una giornata piena grazie alla CULTUrA.Coronato dai numerosi applausi per la Wertmuller, accolta con calore sia nel ridotto che al termine della sua “passeggiata” nel Novecento con “Un’allegra fin de siècle”.Prossimo appuntamento con il fascino e la magia del pianoforte di ramin Bahrami do-menica 14 aprile 2013 alle ore 17.30 con il concerto “Il Flauto di Bach” del celeberrimo pianista insieme al flautista Massimo Mercelli, virtuoso dello strumento, fine conosci-tore della musica contemporanea, fondatore e direttore artistico dell’Emilia romagna Festival.Info: www. www.cagliteatriemusei.blogspot.it e.mail: [email protected]

FOSSOMBRONE – La Provincia di Pesaro e Ur-bino e il Centro di Educa-zione Ambientale del Furlo e della Valle del Metauro in collaborazione con l’ambi-to Territoriale Sociale n. 7 Ente capofila Comune di Fossombrone (tra i Comu-ni di Fossombrone, Carto-ceto, Isola del Piano, Mon-tefelcino, Montemaggiore al Metauro, Saltara, San-t’Ippolito, Serrungarina) propongono un’interessante esperienza for-mativa di conoscenza di eccellenze italiane, regionali ed extra-regionali, nell’ambito del-le nuove economie. Il bando è rivolto a tutti i giovani, di età compresa tra 18 e 29 anni, del territorio ATS 7. Il PER ossia il Parco delle Energie Rinnova-bili rappresenta una struttura dedicata alla sperimentazione di tutte le tecniche atte a risparmiare energia e quindi di risparmiare

risorse. E’ una struttura aperta a tutti coloro che vogliono conoscere e sviluppare nuove tecniche meno energivore.

PER INFO E ISCRIZIONICentro di Educazione Ambientale del Furlo e della Valle del MetauroTel. 0721/700226 Cell. 338/5774793Fax 0721/700148E-Mail [email protected]

Applausi per la WertmullerLE ISCRIZIONI SCADONO L’8 APRILE 2013

I giovani e le nuove economie

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7 aprile 2013amicoil nuovo• • 11

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La famiglia ha donato100 cataloghi di Renzo Scopa alle biblioteche

urbinatipagina

donazioneRedazione di Urbino:Via Beato Mainardo, 4 - 61029 UrbinoTel. e Fax 0722/[email protected]: Mattino 9.00-12.00Pomeriggio 15.00-17.00Urbino

Urbania Sant’Angelo in Vado

Tel. 0721.414723 - Fax 0721.418574Via G. Pepe, 11 - 61100 PESARO

Urbino – il Sabato Santo è il giorno del “riposo del Signore” nel sepolcro e tutta la comunità cri-stiana si prepara alla celebrazione della veglia pasquale che si terrà alle 21.30 nella basilica Cattedrale di Urbino e sarà presieduta dal-l’arcivescovo mons. Giovanni Tani. Domenica, poi, Pasqua del Signo-re, la Chiesa vivrà con esultanza il “giorno fatto dal Signore”, culmine di tutto l’anno liturgico. Come vuole una vecchia consue-tudine urbinate, il Sabato Santo verrà, anche quest’anno, distribuito ai cittadini il pane benedetto. L’ini-ziativa, che si tramanda ad opera di due antiche confraternite urbinati, la Confraternita della Morte e la Confraternita del Corpus Domini, vedrà la partecipazione dell’Arcive-scovo che interverrà ad entrambe le cerimonie che si terranno negli oratori di via Porta Maia e di via Mazzini. Alle 9.30, mons. Giovanni Tani benedirà il Pane della Pasqua

nell’oratorio della Confraternita della Morte; il pane verrà successi-vamente distribuito ai confratelli e ai presenti. L’occasione sarà propi-zia per una visita ed un momento di preghiera nell’oratorio che è ad aula unica e presenta, all’altare, un bellissimo dossale – disegnato da barocci nel 1599 ed intagliato da-

gli urbinati Francesco Amorosi e Valerio Armellino – che racchiude la grande pala della “Crocifissione con i dolenti e la Madonna”, dipinta da Federico barocci tra il 1597 e il 1603. La Confraternita è nata per iniziativa dell’urbinate Alessandro Codignola che, nel 1577, ottenne il permesso di tenere riunioni, in-

sieme ad altri cittadini devoti, nel-la chiesa dell’Annunziata, situata fuori dalle mura, per esercitare atti di pietà; da qui il nome di “Compa-gnia dell’Annunziata di fuori”; nel 1580 assunse la denominazione di “Compagnia della Morte” in quanto aveva preso l’abitudine di accom-pagnare i defunti indigenti alle ri-spettive chiese. nel 1595 la Confra-ternita si trasferì nel nuovo edificio costruito in via Porta Maia.Alle 10,30 l’arcivescovo sarà nella chiesa di san Francesco di Paola, in Valbona, sede della Confraternita del Corpus Domini, dove ripeterà il gesto della benedizione del pane di Pasqua che verrà poi offerto, an-che in questo caso, ai confratelli ed ai cittadini. La Confraternita del Corpus Domini è molto antica; il primo documento che la riguarda risale al 18 aprile 1351 e concerne l’approvazione degli statuti da par-te del vescovo brancaleoni. La pri-ma sede è stata la cappella di San-ta Margherita, costruita nel 1343. Successivamente, venne edificata la chiesa in Pian di Mercato, accanto a quella di S. Agata, e la Confraterni-ta vi si trasferì nel 1402. Arriviamo al 1708, anno in cui la Confraterni-

ta passò nella chiesa di San France-sco di Paola, al fine di consentire la demolizione della chiesa in Pian di Mercato onde permettere la co-struzione del Collegio dei nobili. La chiesa di San Francesco di Pao-la era stata costruita per sciogliere un voto cittadino che auspicava la nascita di un figlio maschio al duca Francesco Maria ii della rovere. i lavori erano iniziati nel 1612 sotto la direzione dell’architetto Muzio oddi. La decorazione plastica è stata realizzata dallo stuccatore Marcello Sparzi e le decorazioni pittoriche dall’urbinate Antonio Viviani. All’altare maggiore si tro-va una pala di Michelangelo Dolci raffigurante S. Francesco di Paola, la cui vita è rappresentata in dodici affreschi. Della Confraternita han-no fatto parte personaggi illustri, tra i quali Giovanni Sante, raffael-lo, Timoteo Viti, Federico barocci. Alla Confraternita appartengono i quadri di Tiziano (Ultima Cena e risurrezione), Giusto di Gand (Ul-tima Cena) e Paolo Uccello (Pro-fanazione dell’ostia) attualmente esposti in Palazzo Ducale.

Don Andreas Fassa ©riproduzione riservata

Oratorio del Corpus Domini

La CHieSa Si PRePaRa a ViVeRe La PaSQUa deL SiGnoRe

Sabato Santo distribuzione del pane benedetto

Oratorio della morte

A Mazzaferro veglia pasquale con il coroURBINO. Sabato Santo a Mazzaferro con il coro “S. Maria de Cruce”. La veglia pasquale parrocchiale, presieduta dal parroco mons. Agosti-no Venturi, avrà luogo sabato 30 marzo alle ore 21 con la partecipa-zione della corale diretta da Odette Travaglini, che accompagnerà con canti appropriati i momenti salienti della celebrazione.

iL ReSTaURo PeR Una didaTTiCa deLL’aRTe

Mostra all’oratorio della GrottaUrbino. L’inaugurazione della mostra vissuta nel pomeriggio di venerdì 22 marzo all’oratorio della Grotta della Cattedrale di Urbino (aperta sino al prossimo 30 giugno), testimonia il cam-mino virtuoso frutto della colla-borazione fra l’Università degli Studi di Urbino “Carlo bo”, con gli insegnanti e gli allievi del Corso di Conservazione e restauro dei beni Culturali, il Comune di Ur-bino, il Comune di Sant’Angelo in Vado, la Soprintendenza bSAE delle Marche e l’Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado e l’Ufficio Arte Sacra e beni Culturali dell’Arcidiocesi. Le opere d’arte provenienti dal territorio dell’Arcidiocesi, che comprende in gran parte le terre dell’antico Ducato feltresco, sono segno dell’altissima cultura che si è diffusa in tutto il territorio partendo dall’esperienza di Urbi-no. Questi manufatti espressione di una religiosità semplice, sono

esperienze che traducono i mo-delli dei grandi maestri e contri-buiscono ad intessere una trama di conoscenza della cultura del nostro territorio e, pur non qua-lificandosi come capolavori d’arte, sono cari alla devozione popolare e meritano di essere salvati dal-l’incuria del tempo. non di meno, in mostra sono presenti manu-fatti seicenteschi di alta qualità artistica, come le tele attribuibili ai pittori della scuola di Federico barocci come Antonio e Ludovico Viviani, Girolamo Cialdieri e Gio-va battista Urbinelli; i manufatti lignei realizzati nella bottega va-dese di Giova Pietro Zuccari.Protagonisti dell’evento sono sta-ti gli studenti del Corso di Con-servazione e restauro dei beni Culturali che al termine dei saluti istituzionali hanno illustrato agli intervenuti e le operazioni di re-stauro effettuate su ciascuna ope-ra. il restauro per sua natura trae la sua scienza e i suoi significati

operativi disciplinari nel rapporto con l’opera d’arte. Questa scienza si comprende dentro la creatività dell’artista, dei materiali utiliz-zati per comunicare il messaggio estetico e religioso, attraverso lin-guaggi diversificati, di cui i manu-fatti sono testimonianza efficace. il tempo porta ad un inevitabile impoverimento dei segni, siano essi orali o scritti, tanto da rende-re necessario un continuo inter-vento per ripristinare la memoria. il restauro trae il suo significato profondo nelle dinamiche di ri-flessione e operatività atte a rista-bilire il giusto rapporto tra i segni che il tempo ha depositato sul-l’opera d’arte e la condizione pre-sente del manufatto, per giungere alla sua autentica leggibilità.L’arte attraverso le opere: pitture, sculture, ceramiche, opere tessili, oreficeria, architetture costitui-sce quell’immenso mosaico della cultura del suo tempo che vengo-no ricomposte attraverso il sen-

timento e le categorie dell’artista. Considerare il rapporto tra arte e restauro come didattica, è in-trodurci in un processo di attività che influenzano non solo le diver-se discipline, ma la cultura, il suo sviluppo, la formazione della co-noscenza.Le opere attraverso il restau-ro, vengono comprese al di là del disfacimento dei materiali di cui è composto il messaggio ar-

tistico, rendendo leggibili le fasi di progettazione e di esecuzione dell’opera: i pentimenti, le mano-missioni successive. il restauro è l’occasione per svelare quei miste-ri che sono parte integrante della genesi dell’opera e della sua storia. il termine educare, che etimolo-gicamente significa trarre, tira-re fuori ciò che sta dentro (e: da, fuori da e ducere: condurre), è vi-sto come il completamento degli insegnamenti o delle istruzioni, indica la metodologia trasmissi-va dei saperi. nel nostro caso re-stauro e arte entrano in rapporto disciplinare dentro un quadro più complesso, dove il signifi-cato ultimo della tutela dell’arte va inquadrato. Gli insegnamenti, le istruzioni disciplinari, al di là delle metodologie assunte, intro-ducono alla trasmissione della conoscenza, il restauro artistico si pone come scienza allo sco-po di rinserrare la possibilità di comprendere il dato culturale, il lessico estetico di cui un’opera è composta.

Mons. Davide Tonti©riproduzione riservata

Vedi a pag. 14

Page 13: «Il Nuovo Amico» n. 14 del 7 aprile 2013

7 aprile 201312 Urbino Urbania Sant’angelo in Vado amicoil nuovo• •

URBINO. La Settimana santa ini-zia con la Commemorazione del-l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, nel giorno della Domenica delle Palme, facendo rivivere il mistero della sua Passione, Morte e Risur-rezione. Il Signore viene presentato nella pienezza della sua umanità, nella fragilità dinanzi al dramma della Passione. È in quel momento che comincia a «sentire paura e an-goscia» e, come narra l’Evangelista Marco, «prese con sé Pietro, Giaco-mo e Giovanni» e «disse loro: “La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate”». Gesù con-duce un cammino che lo porterà alla solitudine, all’abbandono. En-tra nella passione pregando. Non solo è consapevole di ciò che lo attende, ma si appresta a fare del-la sua morte un gesto d’amore. Un gesto puro d’amore: e non un gesto

eroico per attirare la compassione e le attenzioni altrui. La folla grida «crocifiggilo», ma Lui fa della sua morte in croce, un dono per la sal-vezza degli uomini. Egli non si salva trionfando e giudicando, ma sof-frendo e donandosi agli altri. Nella crocifissione di Cristo troviamo la rivelazione piena della sua identi-tà: è proprio abbandonandosi alla morte in croce, alla piena spolia-zione e donazione di sé, che svela tutta la sua autentica dimensione di Salvatore. Nel racconto della Passione, sempre secondo Marco, sono presenti due momenti essen-ziali della rivelazione del Cristo. Il primo si ha quando al sommo sa-cerdote che «lo interrogò dicendo-gli: “Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?”», Gesù rispose: «Io lo sono. E vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e

venire con le nubi del cielo». Il se-condo momento rivelativo, invece, si ritrova nelle parole del «centu-rione che gli stava davanti», il quale, «vistolo spirare in quel modo, disse: “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio”». Il Figlio di Dio svela nella sua nudità crocifissa il vero volto di Dio. Gesù, abbandonandosi al Pa-dre, sperimenta una consolazione interiore che supera ogni solitudi-ne umana. Ed è proprio per questo che la nostra stessa confessione di fede, scaturisce dalla contemplazio-ne del Mistero della Croce. «Per-ché Dio», s’interroga padre Luca Gabrielli, «ha voluto scegliere una modalità di salvezza così cruenta?». Per un motivo molto semplice: per amore. «Questa scelta nasconde il grande amore di Gesù per noi». Ep-pure, «nonostante ciò, ancora oggi molti non capiscono la croce, molti

si pongono di fronte a un evento di questa portata con apatia e distacco, come semplici spettatori», eviden-zia padre Luca, esortando i ragaz-zi della parrocchia universitaria a non cadere in un simile errore, ma al contrario, a impegnarsi a sentire tutta la grazia che proviene dalla croce. «Dio non ha parlato mol-to, ma ha dimostrato il suo amore smisurato per noi. Non lasciamo che questo sangue sia stato versato inutilmente. Come capire questo grande amore per noi? Nella pre-ghiera e nei sacramenti. Lasciamo-ci penetrare dall’amore di Cristo. Facciamo che la croce porti frutto e non rimaniamo semplici spetta-tori di fronte a questo evento che ha cambiato la storia»”. Al termine, padre Luca, nell’augurare una santa Pasqua, ha invitato gli studenti che torneranno nelle loro terre natie, a

partecipare al triduo pasquale: la Messa in “coena Domini” del giove-dì, la Passione del venerdì e la veglia pasquale del sabato che sfocia nella celebrazione della Risurrezione.

Giuseppe Magnanelli© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pastorale universitaria

La Passione del Signore

Urbania e dintorni di raimondo roSSiQUaSi Un diario

Federico Barocci, Crocifissione

1. Meditando sulla Passione. Il lunedì della Settimana santa nel-la cattedrale di Urbania si è pre-gato con i riti del “Mattutino del-le Tenebre”. Il giovane musicista Lorenzo Antinori ha spolverato le partiture del maestro Fini di Urbania che negli anni ‘30 aveva composto tali musiche per coro a 3 voci pari. Un recupero filo-

logico di brani specificatamente concepiti per l’ordinamento dei riti antecedente il Concilio Vati-cano II. Si tratta di musica non udibile da più di quarant’anni. I brani, eseguiti da sei cantori dei “Cameristi del Montefeltro”, sono stati accompagnati da letture e preghiere e brani organistici.2. Luciano Arcangeli, il noto cri-tico d’arte, ha bene accolto la monografia di Arialdo Patrignani su Tommaso Amantini pubblicata dai Musei civici in occasione del-la giornata di studi che si è svol-ta sabato scorso in Urbania. La giornata prevedeva tre eventi: la donazione della collezione di 700

pezzi delle “ceramiche del mon-do” di Massimo Dolcini, un pro-tagonista della grafica del ‘900; le incisioni di piccolo formato di 70 artisti del ‘900 della rivista “Istmi” e la mostra a Palazzo ducale del-le Virtù ritrovate, due statue in stucco di Tommaso Amanti-ni (Casteldurante 1625 – Roma 1676), scultore di grandi doti, pri-ma nella sua città natale, poi a Roma, favorito dal conte Federico Ubaldini, segretario del cardina-le Francesco Barberini, nipote di papa Urbano VIII.3. Mi stava per sfuggire un libro che gli urbaniesi e non, si diver-tirebbero a sfogliare: “L’inginoc-

chiatoio del Tenente” di Lucia-no M. Fuccella (Albatros * Il filo 2010). Un tenente tedesco che alla sera prega nella Villa Adele della casa Pierini di Urbania, durante l’occupazione del ’44. Lo racconta un ragazzo di 10 anni con la sua ingenuità, facendo comprende-re il clima di quei terribili anni di guerra, trovatosi in Urbania sfollato. Tra i personaggi che rac-conta c’è il sacerdote Carmine Giorgini, l’ingegnere Aloisi, il ni-pote Feliciano, l’amico Venanzio e tanti altri, nel paese di Urbania che si agita. 400 pagine ricche di sentimento e curiosità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

URBINO. L’anno della fede è un dono per ogni cristiano e noi come frater-nità abbiamo deciso di viverlo prima approfondendo l’evento del Concilio con Don Saverio Xeres a fine gennaio attraverso il tema “C’era una volta il Concilio”, ora con una nuova propo-sta: ci siamo messe in contatto con Gastone Mosci ed è nata l’iniziativa di tre incontri con alcuni dei docenti dell’ISSR “Italo Mancini”. Questi gli appuntamenti: Venerdì 5 aprile 2013 ore 21, don Andrea Milano, Docente di Storia ed ermeneutica delle dottrine cristiane, parlerà sul tema “La fede

che cos’è?”; Venerdì 26 aprile 2013 ore 21 don Romano Penna, Docente di Ermeneutiche cristologiche nel Nuovo Testamento, tratterà “Le origini del-la fede”; Mercoledì 22 maggio 2013 ore 21, Piergiorgio Grassi, Direttore e Docente di Secolarizzazione e plurali-smo socio-culturale, parlerà di “Con-templative sulle strade”Gli incontri, aperti a tutti, si terranno nella biblioteca del Monastero Santa Chiara Via L. Laurana, 4 – Urbino Tel. 0722.4470

Sorelle Clarisse di Urbino© RIPRODUZIONE RISERVATA

Credere neLLa CaritÀ SUSCita CaritÀ

Incontro diocesano Caritas all’AnnunziataURBINO. L’indissolubile intreccio tra fede e ca-rità, questo il tema dell’incontro che si è svolto sabato 16 marzo presso la SS. Annunziata di Urbino, promosso dalla nuova direzione della Caritas Diocesana guidata da mons. Sandro De Angeli, e rivolto alle comunità parrocchia-li della nostra Arcidiocesi. Il messaggio per la Quaresima del Papa emerito Benedetto XVI, ci ha offerto l’occasione per riflettere sull’opera-to della Caritas e sul ministero della carità. Un ministero, come ricorda l’enciclica Deus Cari-tas est, che riguarda tutti in quanto “anche il servizio della carità è una dimensione costitu-tiva della missione della Chiesa (..); tutti i fe-deli hanno il diritto e il dovere di impegnarsi personalmente per vivere il comandamento nuovo che Cristo ci ha lasciato, offrendo all’uo-mo non solo aiuto materiale, ma anche ristoro e cura dell’anima”. Un amore che “non è più solo un comandamento” ma è la risposta al dono dell’amore di Dio. Presente all’incontro anche S. E. Mons. Gio-vanni Tani il quale ha posto l’accento proprio sulla dimensione dell’amore, grazie al quale sperimentiamo l’incontro con Dio. L’Arcive-scovo ci ha poi salutati lasciandoci con questo forte interrogativo: “come facciamo ad amare Dio che non vediamo se prima non amiamo i nostri fratelli?” e con questa riflessione: “Gesù presente nell’Eucarestia è lo stesso che dice ciò che avete fatto ai più piccoli dei miei fratelli lo avrete fatto a me”. E’ il cammino in cui ci ha posto Papa France-sco che da subito ha parlato di una Chiesa per i poveri. Fede e carità si esigono. Il nuovo diret-tore della Caritas Diocesana don Sandro è dun-que partito dalla lettera di Benedetto XVI per

la Quaresima per riflettere insieme sulla nostra esperienza di fede e dunque di carità. Oggi poi ci troviamo a vivere un momento drammatico, perché la povertà ci riguarda sempre più da vi-cino: disoccupazione giovanile, un lavoro privo di tutele, un lavoro che non garantisce dignità all’uomo di oggi … è necessario dunque cer-care di impegnarsi sempre più per poter stare accanto a chi è nel bisogno, perché le nostra azioni non siano vuote “non siamo distributori di cose, ma di amore!”. Sottolinea ancora “la fede non è solo una ripetizione di riti e gesti, ma è l’adesione ad un amore che ci coglie”, in-fatti prima di ogni gesto di carità ci deve esse-re la consapevolezza dell’amore di Dio.Questo primo incontro dell’anno per la Caritas è l’inizio di un cammino con le nostre comu-nità parrocchiali, per dare senso e significato a tutto il nostro operato, sulla linea delle in-dicazioni contenute nel documento Educare alla vita buona del Vangelo per questo decen-nio. Anche il direttore di Caritas Italiana, Don Francesco Soddu, nell’incontro con la Delega-zione regionale tenutosi a Loreto, a cui ha par-tecipato l’equipe della Caritas Diocesana, ci ha richiamato alla funzione pedagogica: essere educati per educare.Nei prossimi mesi verranno organizzati per-corsi di formazione con e per le Caritas parroc-chiali, proprio perché vogliamo mettere in luce l’importanza della dimensione pedagogica, da esercitare non solo verso i nostri fratelli biso-gnosi di vicinanza, ma anche fra di noi e cerca-re di vivere in comunione il nostro mandato di operatori pastorali a servizio della Chiesa.

Caritas Diocesana Urbino© RIPRODUZIONE RISERVATA

tre inContri aL monaStero di Santa CHiara

La fede, viaggio della vita

Page 14: «Il Nuovo Amico» n. 14 del 7 aprile 2013

7 aprile 2013 13Urbino Urbania Sant’angelo in Vadoamicoil nuovo• •

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PIAZZA SAN PIETRO CENTRO DELL’ UNIVERSO

Le emozionidi un giovane catechista

ISOLA DEL PIANO. La Santa Messa di inizio del ministero pe-trino del Vescovo di Roma, oltre a tante autorità religiose, poli-tiche, civili provenienti da tutto il mondo, ha visto la presenza di una sconfinata marea di fedeli per partecipare alla celebrazione di Papa Francesco; non poteva man-care una significativa delegazione della Diocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, composta da Sua Eccellenza l’arcivescovo mons. Giovanni Tani, don Hugo Garçia, amministratore parroc-chiale di Isola del Piano, don Nino Maluccio, cui si è aggiunto lo scrivente, giovane catechista di Isola del Piano. Partiti dalla città ducale alle prime ore del matti-no, con don Hugo al volante, sia-mo giunti alla città eterna giusto in tempo per trovare ospitalità in una piccola parrocchia della capi-tale e recarci in quel meraviglioso scenario creato dal genio e l’estro di Michelangelo e Bernini: Piaz-za San Pietro, che riesce a dare indubbiamente un’emozione ed una sensazione davvero speciali. Questa volta però, vista l’occa-sione, riusciva a fornire qualcosa di unico ed irripetibile. Giunti ai lati della piazza, ognuno si è re-cato nella propria postazione per assistere alla celebrazione: mons.

Giovanni Tani, fra i Vescovi ai lati del sommo Pontefice, don Hugo e don Gino fra i sacerdoti ed io, Giacomo, in mezzo alla folla al centro della piazza. Sin dalle pri-me battute dell’evento, si respira-va già un’aria speciale culminata con il giro del Pontefice a bordo della papa-mobile e con l’omelia in cui papa Francesco ha toccato temi semplici e temi più elevati che coinvolgono l’intera umanità. Significativo è stato poi il ringra-ziamento e l’applauso al predeces-sore Joseph Ratzinger, che pro-prio nella giornata di martedì 19 festeggiava il suo onomastico: era la solennità di San Giuseppe.Pos-so testimoniare che il clima che si era creato nella piazza era sen-za dubbio bello ed emozionante, reso così anche dalla presenza di svariate etnie ed un elevato nu-

mero di ragazzi con cui la cosa più facile da fare era socializzare e conoscersi. Il tutto però al di fuo-ri della celebrazione, durante la quale regnava un bellissimo silen-zio. Al termine della celebrazione il deflusso di centinaia di migliaia di pellegrini, gestito al meglio dalle forze dell’ordine. Dopo una breve sosta nella parrocchia che ci ha ospitato per refrigerarci e ri-posarci, don Nino ha preso le re-dini della guida e ci ha ricondotti nella futura capitale europea della cultura: Urbino. Senza dubbio è un’esperienza irripetibile cui si aggiungeva un qualcosa di molto più forte che rendeva San Pietro non il centro del mondo, ma bensì il centro dell’universo.

Giacomo Toccaceli© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA MASCHERA DELL’UOMO

100 cataloghi di Renzo Scopaalle biblioteche

PESARO – Dopo le numerose iniziative che nel 2012 hanno vi-sto come protagonista l’incisore e pittore urbinate Renzo Scopa a

15 anni dalla scomparsa (Urbino 1933 – Città di Castello 1997), i familiari hanno voluto donare alle 100 biblioteche del territorio pro-vinciale il catalogo “Renzo Scopa. La maschera dell’uomo”, curato da Floriano De Santi, che mette in luce tutte le stagioni creative del-l’artista, a partire dall’apprendista-to alla Scuola del Libro di Urbino sotto la guida di Francesco Car-nevali e Leonardo Castellani. La

donazione dei cataloghi (che po-tranno essere ritirati dai respon-sabili delle biblioteche all’Ufficio Cultura della Provincia, in viale Gramsci 4 a Pesaro), vuole essere un gesto di riconoscenza verso un territorio a cui Renzo Scopa era profondamente legato e che ha aderito con grande partecipazio-ne alle iniziative promosse per ri-cordarlo (tra l’altro quest’anno ri-corrono gli 80 anni dalla nascita),

patrocinate da vari enti tra cui la Provincia di Pesaro e Urbino. Tra queste, l’esposizione itinerante di arte sacra contemporanea “Nel Segno del Sacro” all’Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro e nelle sale del Castellare del Palaz-zo Ducale di Urbino, lo spettacolo “Amo tutti i colori” nel teatro San-zio di Urbino e la mostra “La ma-schera dell’uomo” nel rinascimen-tale Palazzo Ubaldini di Apecchio

(in contemporanea con la mostra di fotografie e cortometraggi del figlio Saulo). “Le mostre – evidenzia l’assessore provinciale alla Cultura Davide Rossi – ci hanno permesso di co-noscere meglio un artista, urbina-te di nascita e umbro di adozione, che ha sempre guardato il mondo attraverso il filtro della sensibilità e di un’intima religiosità, inno-vando e sperimentando per trova-re di volta in volta la dimensione più adatta per esprimere i suoi stati d’animo. I cataloghi messi a disposizione delle biblioteche consentiranno a tutti di scoprire l’interessante percorso dell’uomo e dell’artista”.

g.r.© RIPRODUZIONE RISERVATA

URBINO. Si è svolta ad Urbino l’assemblea comunale di Confe-sercenti per la discussione di im-portanti argomenti associativi e l’elezione del nuovo Direttivo, alla presenza di molti imprenditori del territorio, del direttore Domenico Passeri e del presidente Giorgio Buccarini. Tra le problematiche della città di Urbino, in particola-re, è stata approfondita la questio-ne relativa alla messa in funzione del sistema di telecamere per il controllo degli accessi nel centro storico della città. Molti operatori hanno sottolineato come tale ope-ra doveva essere soltanto il primo tassello di un più ampio progetto di valorizzazione del centro città, che avrebbe dovuto comprendere ben altri interventi in funzione della costituzione e sviluppo di un vero e proprio centro commercia-le naturale. Gli operatori hanno evidenziato che la sola introdu-zione delle telecamere, se non contestuale ad una riqualificazio-ne complessiva del centro città, è soltanto un deterrente per chi vuole accedere al centro storico di Urbino, risultando, quindi, del

tutto controproducente.Particolare attenzione è stata de-dicata al ruolo che il turismo po-trebbe avere per l’economia cit-tadina se solo si potesse contare su progetti in grado di sviluppare le potenzialità che Urbino ha in questo settore, considerato l’enor-me patrimonio storico ed artistico che la caratterizza. Nel corso del-l’assemblea si è costruito il nuovo direttivo Confesercenti Urbino composto da: Giorgio Buccarini, Paolo Foglietta, Donato Demeli, Gian Luigi Campagna, Carla Rossi, Carla De Angelis, Gabriella Conti, Paolo Magi, Maurizio Gambini, Gianfranco Serafini, Alberto Cri-nella, Ornella Ferri, Massimo An-geloni, Gauthier Cedrick. A chiu-dere l’assemblea Confesercenti gli interventi del direttore provinciale Roberto Borgiani e del presidente provinciale Alfredo Mietti. Mietti ha esposto alcuni dati di Unionca-mere sull’andamento della situa-zione economica e dei consumi e ha sollecitato la partecipazione degli operatori alla vita interna dell’associazione.

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ELETTO IL NUOVO DIRETTIVO

Assemblea Confesercenti di UrbinoLOTTA AI TUMORI

Importante scoperta di due ricercatori dell’università urbinate

URBINO. Due studiosi dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo hanno individuato nel “maltolo”, una sostanza naturale contenuta nel malto, nella cicoria, nel cocco, nel caffè e in moltissimi altri pro-dotti naturali, la possibilità di utilizzarlo per lo svi-luppo di una nuova classe di molecole con spiccata attività antineoplastica. La scoperta rappresenta un notevole avanzamento nella ricerca di nuove stra-tegie terapeutiche contro il cancro tanto da avere ottenuto il brevetto nazionale, nell’attesa di quello internazionale.Questo lavoro è il frutto di una sinergia multidi-sciplinare tra due gruppi di ricerca quelli del dott. Mirco Fanelli di estrazione prettamente biomedica e l’altro, del prof. Vieri Fusi, prettamente chimica, legati dal desiderio di esplorare e di progredire nei relativi bagagli scientifici e culturali.Il gruppo di ricerca diretto dal dott. Mirco Fanelli, con sede a Fano presso il Centro di Biotecnologie, è impegnato da tempo negli studi del ruolo delle alterazioni epigenetiche nel sviluppo del cancro ed ha recentemente sviluppato una tecnica innovativa denominata PAT-ChIP finalizzata allo studio del-l’epigenoma direttamente nei campioni derivati dai pazienti e conservati in paraffina (FFPE).Il gruppo del professore Vieri Fusi, si è da sempre occupato di riconoscimento molecolare, dello svi-luppo sintetico di recettori e metallo-recettori e degli aspetti termodinamici che guidano il ricono-scimento tra due specie chimiche.Il maltolo “per se” è una molecola innocua, utiliz-zata talvolta come additivo alimentare per il suo aroma e le sue proprietà antiossidanti, ma – se op-portunamente modificata – può dare origine a nuo-ve molecole con interessanti proprietà biologiche. Due molecole rappresentative di questa classe di composti sono state al momento sintetizzate e ca-ratterizzate nella loro capacità d’indurre alterazioni della cromatina e, quindi, di condurre le cellule a rispondere in termini biologici. Questa classe di composti è caratterizzata da inte-

ressanti proprietà chimico/fisiche che li rende ca-paci sia di raggiungere l’interno della cellula che di esplicare le loro funzioni nel nucleo, dove risiede il nostro genoma (e dunque la cromatina). I due studiosi di Urbino hanno monitorato come alcuni modelli neoplastici (colture cellulari in vitro) fossero sensibili ai trattamenti con le due molecole (denominate malten e maltonis): le cellule, in rispo-sta ai trattamenti, alterano dapprima la loro capa-cità di replicare e, successivamente, inducono un importante processo biologico che le conduce ad un vero e proprio suicidio (denominato morte cellu-lare programmata). La cosa ancora più interessante è che la somministrazione delle due nuove moleco-le altera enormemente l’espressione genica in fun-zione di una risposta atta a eliminare quelle micro modificazioni che sia malten che maltonis sono ca-paci d’indurre all’interno della cellula.Oltre che sul piano brevettuale, gli studi sino ad ora condotti, hanno avuto un buon successo scientifico e sono stati pubblicati su ottime riviste internazio-nali (British Journal of Cancer; Journal of Organic Chemistry), fornendo il presupposto per proseguire gli studi su modelli tumorali in vivo.

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Page 15: «Il Nuovo Amico» n. 14 del 7 aprile 2013

La dimostrazione che c’è una fortissima volontà di vivere ancora di cultura è stata data in maniera forte ma allo stesso tempo semplice, in occasione

dell’inaugurazione della mostra Il restauro per una didattica dell’arte. Nella suggestiva e quanto mai appropriata cornice dell’Oratorio della Grotta è stato infatti tagliato il nastro di quello che è in Italia probabilmente un evento unico: una sinergia tra istituzioni diverse e apparentemente lontane che ha portato da un lato a riscoprire lo splendore di opere finora dimenticate e dall’altro a ribadire il concetto che pure in tempi di difficili congiunture economiche si può e si deve fare cultura e di cultura bisogna nutrirsi. Sia in senso lato che letterale. Nelle parole dell’Arcivescovo Tani infatti, oltre alle felicitazioni per le fortunate convergenze che hanno permesso la realizzazione del progetto, è emerso che quelle tele che prima erano abbandonate e annerite dal tempo e dall’incuria ora sono restituite come secoli fa al nutrimento spirituale del fedele che nuovamente potrà ammirare l’arte fusa in esse con la spiritualità delle scene raffigurate. Le convergenze positive, la collaborazione tra enti e il superamento di interessi campanilistici è stato invece il filo conduttore degli interventi degli assessori urbinati e vadesi che hanno collaborato al progetto: come poi ha sottolineato anche il sindaco di S. Angelo, dal cui museo civico di S. Maria Extra Muros molte opere provengono, senza l’impegno economico e la cooperazione di Università, Arcidiocesi, Comuni e Soprintendenza non si sarebbe potuta avviare questa opera di restauro che ha portato all’antica bellezza manufatti altrimenti destinati alla rovina e tanti allievi restauratori non avrebbero avuto modo di “sporcarsi le mani” su veri oggetti bisognosi e arricchire così la loro formazione in vista del futuro che li attende oltre la laurea. La Dottoressa Agnese Vastano per la Soprintendenza e Mons. Davide Tonti dell’ufficio cultura diocesano hanno invece delineato il possibile finale alternativo che sarebbe toccato a quadri e statue lignee se non fossero passati sotto le mani esperte di docenti e allievi della “Carlo Bo”: depositi ammuffiti e oblio fino all’inevitabile sbriciolamento finale. Invece la luce è tornata a illuminare il viso di Mosè nella tela del Passaggio del Mar Rosso, dipinta

dai Viviani all’inizio del ‘600, capolavoro che fino a un mese fa era talmente oscurato da non riuscire neppure ad essere decifrato. È chiaro che non si tratta né di sculture di Donatello né di tele raffaellesche, ma le opere restaurate rappresentano un tassello di cultura del nostro territorio, e abbandonarle avrebbe significato eliminarlo per sempre, con la conseguenza che le generazioni future non avrebbero potuto godere del loro splendore. E sicuramente sarebbe stata quella la fine, in tempi come quelli odierni, in cui, come disse un ministro, “con la cultura non si mangia”, delle opere visitabili fino a Giugno sotto il Duomo: non ci sono soldi, e i pochi che ci sono non verrebbero certo “sprecati”

per un angioletto di periferia, meglio la trecentesima indagine a raggi x sugli affreschi di Leonardo. “Con un po’ di risorse giunte da comuni e arcidiocesi invece” ha sottolineato la Dottoressa Baratin, coordinatrice del corso di restauro e conservazione dei beni culturali, “si è riuscito a sviluppare un nuovo modo di fare cultura: poche risorse hanno raggiunto due enormi obiettivi. Innanzitutto restituire al mondo decine di quadri, arredi lignei, sculture che erano da tempo nascosti alla vista dei più recando un incomparabile servizio al territorio. In secondo luogo formare a tuttotondo dei giovani restauratori, consentendo loro di approcciarsi a tutti i tipi di intervento e mostrando che anche

piccoli enti, se uniti, possono creare lavoro”, lanciando così anche un’idea che, perché no?, potrà fungere da modello di convenzione tra professionisti e istituzioni appunto per continuare, nonostante i tempi e la cecità delle grandi istituzioni, a dimostrare che si può “mangiare con la cultura”.

Orario - 01 aprile - 30 giugno lun, mer, gio, ven, sab, dom 09:30 - 13:00/14:30 - 18:30 / P.zza Pascoli n. 1 - Urbino (PU) tel: 0722/2214 sito web: www.museodiocesanourbino.it/ maggiori informazioni su: www.museodiocesanourbino.it

©riproduzione riservata

Vedi pag. 11

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Al Teatro RossiniMondelci

e la pianistaJin Ju

pagina

musica

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Teatro della Fortna:il Falstaff

di Stefanutti

pagina

lirica

7 aprile 201314 amicoil nuovo• •

di arte cultura sport

Ha coinciso con il primo giorno di primavera la convocazione

in Sala della Provincia di una Conferenza stampa per il lancio della prima Rassegna Nazionale di Teatro Eco-sostenibile “E’ tempo di cambiare”, promossa dall’Associazione Eco-Fatto con la collaborazione di numerose fondazioni,

associazioni e comunità e il patrocinio della Provincia e dei Comuni dell’Ambito Sociale Territoriale 3. L’iniziativa, presentata da Davide Rossi vice presidente della Provincia e assessore alla Cultura e dall’assessore provinciale all’Ambiente Tarcisio Porto, è stata illustrata dal presidente dell’Associazione Eco-Fatto Massimiliano Martini e da Cristina Pala referente provinciale di Last Minute Market. La novità dell’iniziativa sta nel proporre un tema serio come l’educazione ambientale in modo divertente, coniugando in

stretto rapporto ambiente e cultura. Significativa la scelta di mettere in scena gli spettacoli in quei piccoli scrigni di cultura degni di essere valorizzati che sono i teatri di Cagli, Apecchio e Acqualagna, oltre che nella Sala Capponi di Cantiano e nel Castello Brancaleoni di Piobbico. La Rassegna si aprirà sabato 6 Aprile a Cantiano con Jacopo Fo e il suo spettacolo “Ecologia, follia e dintorni”, seguito da altre quattro performance che hanno per protagonisti personaggi noti come Patrizio Roversi, Andrea Segrè, Massimo Cirri, Diego Parassole. Jacopo Fo da 20 anni mette in atto iniziative concrete con l’ambizioso obiettivo di migliorare le condizioni ambientali e sociali. Fondatore della Libera Università di Alcatraz, sta ora sviluppando il progetto Ecovillaggio Solare con buone prospettive. Intervistato via skype, ha spiegato che la Rassegna è ispirata all’idea comune di sensibilizzare e promuovere un’economia del risparmio e della lotta allo spreco. “Servono nuove energie e strategie, e magari potremmo scoprire che l’unica soluzione è far ridere, e visto che le “persone serie” hanno portato l’umanità sull’orlo della catastrofe, forse saranno i comici a salvare il mondo.” Un’ iniziativa coinvolgente dunque, in sintonia

con le recenti prese di posizione di persone schierate per il bene comune e la custodia dell’ambiente come l’economista americano Jeremy Rifkin, sostenitore della green economy. La battaglia per la difesa del clima si lega al concetto di pace e di empatia tra tutte le specie viventi, e ogni invito a combatterla lascia spazio alla speranza.

Milena Milazzo©riproduzione riservata

Calendario della rassegna:6 aprile Cantiano-sala Capponi 21,15“ecologia, follia e dintorni”di e con Jacopo Fo13 aprile Piobbico-Castello Brancaleoni 21,15“Waterfront-dialogo sull’acqua”Con patrizio roversi e andrea segrè20 aprile apecchio-teatro Comunale 21,15eco-Fatto “ridendo e scherzando salviamo l’eco-sistema”dell’associazione eCo-Fatto (ingresso gratuito)4 Maggio acqualagna- teatro Conti 21,15“i comunisti mangiano i bambini”di e con diego parassole18 Maggio Cagli-teatro Comunale 21,15“spr+ eco-dialogo sullo spreco”con andrea segrè e Massimo Cirri HYperLinK “mailto:[email protected]/tel” [email protected] 3339833151- 3293271880

Dal 6 aPrilE al 18 maGGiO DEi BOrGHi DElla PrOViNcia

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Page 16: «Il Nuovo Amico» n. 14 del 7 aprile 2013

7 aprile 2013 15amicoil nuovo• • arte cultura sport

IL NUOVO AMICOÈ NeLLe eDICOLe DI fANO

IL NUOVO AMICO È IN TUTTe Le eDICOLe DI PeSARO

SUL PALCO DEL ROSSINI “I SOLISTI DI PERUGIA” DIRETTI DA MONDELCI

Jin Ju musa del grande pianismo

Per il 12° concerto della stagione organizzata dall’Ente Concerti, sul palcoscenico del Rossini “I solisti di Perugia” – formazione cameristica –

diretta da Federico Mondelci il quale, ancora una volta, si dimostra musicista a tutto tondo (da acclamato solista di fama internazionale, a direttore d’orchestra capace di ‘condurre’ con quella sua garbata e sapiente gestualità che egli traduce in suoni, grazie ad una talentuosa sensibilità interpretativa, e la pianista Jin Ju, per la quale non bastano le consuete espressioni ad esaltarne la cosmica bravura. Il programma presentava, nella prima parte, due partiture raramente eseguite, ma tali da offrire al pubblico composizioni significative del primo ‘900.La giovanile ‘Simple Synphony’ op. 4 di Benjamin Britten (1913-1976), composta a vent’anni e via via rielaborata; ricca di elementi della tradizione melodica inglese, elementi che emergono tra idee semplici, ed a cui non mancano sincerità di ispirazione ed il “Divertimento per orchestra d’archi” di Bela Bartòk (1881-1945), compositore, pianista ed etnomusicologo. Il brano fu scritto mentre l’Europa si aviava verso la catastrofe della Seconda G.M. e l’autore stava per emigrare “in esilio” negli Stati Uniti. L’angoscia di quei tempi di gravi rivolgimenti si avverte nelle dissonanze, a volte “dure”, tipicamente Bartòkiane ancorché stemperate dall’affiorare di elementi del folklore ungherese e balcanico; il terzo movimento

(una danza contadina), mostra un Bartòk che si abbandona ad un raro e sognato ottimismo. Il crescente coinvolgimento musicale del pubblico, culmina nella seconda parte del concerto, all’apparizione della straordinaria pianista Jin Ju, elegantissima nel suo abito da sera rosso vivo.Jin Ju suona il Concerto n. 1, in mi min. op. 11 per piano e orch. del ventenne Fryderyk Chopin (1810-1849), dedicato al grande concertista Kalkbrenner; la partitura, che venne effettivamente composta dopo il Concerto indicato con il n. 2, vive nel segno di un virtuosismo brillante e di un ispirato fervore melodico. Questa fenomenale pianista trasmette una straordinaria vitalità al pianoforte, il solo vero protagonista; l’orchestra, infatti, si limita ad esporre i temi e ad accompagnare discretamente i voli poetici del solista: qui v’è tutta la poesia e la romantica emozione del genio polacco. Riteniamo di aver ascoltato, con Jin, una delle tre o quattro più smaglianti interpretazioni di questo celebre concerto; – Rubinstein, Argerich, Pollini e Zimmermann, devono far posto a questa meravigliosa creatura musicale –. Possente negli accordi, deliziosa nei cantabili, scintillante nel padroneggiare i cromatismi più audaci, Jin Ju è insuperabile nel dosare perfettamente i “rubati” con le riprese del

ritmo, mantenendo, con ciò, l’equilibrio ideale dell’eloquio musicale. Quest’artista, fatta di musica, è anche, graziosamente vicina al pubblico, al quale dona la sua travolgente simpatia; circondata dalla folla degli ammiratori, ella ha prolungato l’emozione del concerto.Tra i suoi trionfali concorsi, limitiamoci a citare quello internazionale rumeno di Bucarest, il Society Competition di Londra, il Caikowskij di Mosca, il Reine Elisabeth di Bruxelles ed il recentissimo premio “Eco classic”, attribuitole in Germania – nazione notoriamente avara anche nella concessione dei premi –.Alle insistenti e clamorose ovazioni di un pubblico non pago di ascoltarla, l’artista, in bis, ha eseguito “Cordoba” di Albeniz, un preludio di Chopin, ed una composizione tipicamente cinese. Infine, nell’abbraccio finale fra ascoltatori ed esecutori, la conclusione della serata musicale: cioè l’esecuzione per piano, orchestra e saxofono (Mondelci, ancora una volta, ha fatto cantare il suo strumento), di un brano di Piovani, tratto dalla celebre colonna sonora “La vita è bella”: gli esecutori apparivano felici e divertiti nel far musica; grande musica: unica luce nel grigiore dei tempi!

Fulvio La Rosa© RIPRODUZIONE RISERVATA

FELICE DEbUTTO DEL CAPOLAvORO vERDIANO AL TEATRO DELLA FORTUNA

Il cromatico “Falstaff” di StefanuttiFANO - Un teatro affollato e tanti applausi calorosi hanno accolto la prima di “Falstaff”, la commedia lirica in tre atti musicata da Giuseppe Verdi (su libretto di Arrigo Boito), andata in scena al Teatro della Fortuna, lo scorso 22 marzo e replicata il 24, nell’ambito del Fortuna Opera Festival.Questa nuova produzione del teatro fanese può dirsi giovane ed internazionale, in quanto la maggior parte dei cantanti è stata selezionata tramite il “Concorso di Canto Marcello Giordani”, tenutosi a Fano l’anno scorso, che ha richiamato concorrenti da tutto il mondo. Ivan Stefanutti, regista, scenografo e costumista della messinscena (con l’assistenza di Giorgia Massaro, Giulio Magnetto e Stefano Nicolao), ha ammesso di amare molto Verdi e di essersi avvicinato a quest’opera con umiltà e leggerezza; egli ha preso simbolicamente per mano i giovani cantanti ed ha dedicato le prime tre giornate di lavoro a studiare con loro il testo. Dopo circa tre settimane di prove, il risultato finale è stato quello di una giocosa, buffa, frenetica e ben funzionante macchina scenica. Molto narrativo ed efficace nel sottolineare le due correnti di pensiero presenti nel libretto è apparso l’aspetto estetico dell’allestimento: dai bellissimi costumi, alla colorata scenografia. L’osteria dove vive Falstaff (ovvero l’aspetto godereccio), mostra alcune grosse botti e soprattutto è stata illuminata con le calde tonalità del colore rosso; diverso l’ambiente in cui vive Ford,

che viene presentato con porte alte e strette, con spigoli, ed ha colori più acidi e freddi. Buona la prestazione degli interpreti, ai quali oltre che di cantare veniva chiesto di recitare e caratterizzare i personaggi (è una delle opere che maggiormente si collega al teatro d’attore), dal baritono casertano

Sergio Vitale che ha ben impersonato un presuntuoso ma simpatico Falstaff dall’autostima talmente alta da non pensare minimamente di poter essere ingannato, al baritono moldavo Valeriu Caradja, il quale nei panni del permaloso Ford pronto a sospettare della moglie, ha superato anche

le difficoltà della lingua. Bravo il tenore argentino Pablo Karaman, a fianco del soprano Maria Elena Lorenzini; i due nella parte degli innamorati Fenton e Nannetta, hanno simboleggiato la speranza in un futuro meno nevrotico. E poi c’èra il sapore di Shakespeare (l’opera si ispira a “Le allegre comari di Windsor” e all’”Enrico IV”), che aleggiava su tutta l’opera. Tra le comari, si è distinta per eleganza dei movimenti Mrs. Qiuckly interpretata dal mezzosoprano Elena Zilio (un ruolo che ha ricoperto tante volte), ma se la sono cavata bene pure Zhala Ismailova (Mrs. Alice Ford), ed Anna Konovalova (Mrs.Meg Page); lo stesso dicasi dei giovani Matteo Mezzaro (Dr. Cajus), Cosimo Vassallo (Bardolfo) ed Emanuele Cordaro (Pistola). Falstaff, lo ricordiamo, musicalmente è un’opera ricca e raffinata, ma anche irta di difficoltà, per cui è senz’altro meritato un plauso per la concertazione del Maestro Roberto Parmeggiani che ha diretto l’Orchestra Sinfonica G. Rossini. Impeccabile come sempre, il Coro del Teatro della Fortuna, preparato dal Maestro Lorenzo Bizzarri.

Mariella Polverari© RIPRODUZIONE RISERVATA

CICLO DI CONFERENZE ALL’ALEXANDER MUSEUM

In dialogo con gli autoriHa preso il via, venerdì 29 marzo presso l’Alexander Palace

Museum di Pesaro, una serie di conferenze su importanti saggi d’arte. Alessandro Marcucci Pinoli e Roberto Bertinetti

dialogheranno con autori e docenti universitari. Il primo incontro ha visto la presenza di Raffaele Milani, autore del volume “L’arte del paesaggio’’ (Il Mulino). Filosofo e docente di estetica all’università di Bologna. Milani afferma nel suo saggio che quello che si prova di fronte alla natura è un sentimento estetico e aggiunge che il paesaggio è il luogo per eccellenza della contemplazione. Il secondo appuntamento si terrà venerdì 12 aprile alle ore 19, con Lucia Miodini, docente dell’Università di Urbino, autrice della monografia su Uliano Lucas (Bruno Mondadori editore). Terzo appuntamento venerdì 26 aprile alle 19 con Federico Vercellone, docente di estetica presso le Università di Torino e Udine, che presenterà il suo saggio “Oltre la bellezza’’ (ed.Il Mulino). C’è un’ideale di bellezza tipicamente novecentesco? Si chiede Vercellone. O è vero piuttosto che il Novecento è il secolo nel quale la bellezza non c’è, se non nelle forme grottesche? In realtà il declino della bellezza comincia ben prima del secolo scorso, addirittura alla fine del Settecento, in ambito romantico. Da allora in poi la bellezza possiederà un valore evocativo. Il volume ripercorre la vicenda ideale estetico dal suo tramonto in età romantica,attraverso la crisi otto-novecentesca, fino alla sua rinascita con la pop art e con Andy Warhol.Ultimo appuntamento venerdì 10 maggio alle 19 con Angela Vettese che presenterà il suo saggio “L’arte contemporanea’’ (Il Mulino editore).

Paolo Montanari© RIPRODUZIONE RISERVATA

Angolo della poesiaGesù Santo perdonaciGesù mioGesù nostro a te mi prostro,con grande passione ti adoro e

chiedo il tuo perdono… sì il tuo perdono.

Perché per quanto possanole anime di questo mondopregare, siamo tutti in grande

debitodi spirito, d’amore e dedizione.Esempio di infinito amore.Tu se i morto per tutti noila tua bontà infinita ha fatto breccia nei nostri cuori.Gesù speriamo in te sempre con

noisei nei giorni infiniti dell’umanità.Sappiamo che ci salveraicome hai già fatto tanto tempo fa.Grazie Gesù noi ti preghiamo. Onore e gloria a te noi ti adoriamo.

Marco Giombetti © RIPRODUZIONE RISERVATA

• ferlito giuseppe v. le XII Settembre 1 • A.f. News s.n.c. p.za Amiani • edicolA di simoNA gAroffolo v. Nolfi • riveNditA giorNAli e riviste di pAlAzzi Augusto v. Roma 8/a

Page 17: «Il Nuovo Amico» n. 14 del 7 aprile 2013

7 aprile 201316

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Grazie anche ai risultati ottenuti con la Giornata universitaria,

ha sostenuto, oltre agli interventi ha avviato il Rapporto Giovani ha promosso, a livello nazionale,

Grazie anche ai risultati ottenuti con la Giornata universitaria, l’Istituto Toniolo, Ente fondatore dell’Università Cattolica, nel 2012:

ha sostenuto, oltre agli interventirealizzati dall’Ateneo, 1600 studenti con borse di studio,scambi con università straniere,progetti di solidarietà internazionale, corsi di lingue e alta formazione

ha avviato il Rapporto Giovani(www.rapportogiovani.it), che rappresenta oggi la più ampia e approfondita indagine sulla realtà giovanile in Italia, base per un osservatorio permanente

ha promosso, a livello nazionale, corsi di formazione e aggiornamento per oltre 300 operatori di consultorifamiliari e per chi opera a favore della famiglia in strutture pubbliche e del terzo settore

l’Istituto Toniolo, Ente fondatore dell’Università Cattolica, nel 2012:

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