il notiziario agricolo n.13/2011

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Anno 60° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI ASTI COLDIRETTI Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 13 - Anno 2011. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo 13 numero 30 ottobre 2011

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Il Notiziario Agricolo N.13/2011

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13 numero 30 ottobre 2011

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Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: [email protected] ufficiale Coldiretti Anno 60° numero 13-30 ottobre 2011*Realizzazione grafica e stampaRiflesso – S.r.l. F.lli Scaravaglio & C.Reg. Trib. di Asti n.44 del 10-8-2011 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano ZuninoPubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.590425Abbonamento annuale: Euro 20,00*Data di chiusura del giornale

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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Vignaioli:attenzionealle truffe

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A Valfenerala Festa del

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SpecialeForum

Agricoltura

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Regione:perchè

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FESTA PROVINCIALEDEL RINGRAZIAMENTO

24-27 Novembre 2011 Valfenera

GIOVEDÌ 24NOVEMBRE ORE 17.00

Presentazione “dell’Anteprima della Barbera d’Asti DOCG 2011”

Meeting di degustazione rivolto a giorna-listi, tecnici ed operatori del settore, per una prima analisi delle caratteristiche e potenzialità della produzione 2011.

Conduce il Prof. Vincenzo GERBI del Di.Va.P.R.A. Industrie Agrarie Università di Torino.

San Damiano d’AstiCantina Terre dei Santi,Via Roma 58

SABATO 26NOVEMBRE ORE 11.00

GIORNATA INTERNAZIONALEDELLA COLLETTA ALIMENTARE

Conferenza Stampa di presentazione del “Consuntivo dell’Annata Agraria 2010-2011”. Segue buffet.

I volontari Coldiretti, in collaborazione con l’Associazione Banco Alimentare del Piemonte, partecipano alla colletta alimentare presso i numerosi supermer-cati e punti vendita dell’Astigiano.

Valfenera,Salone Comunale

Segreteria Organizzativa Coldiretti AstiTel. 0141.380.400/434 Fax 0141.35.51.38 - www.asti.coldiretti.it - [email protected]

Ufficio Zona di San DamianoTel. 0141.971.000 - Fax 0141.97.15.13 - Cell. 335.750.20.65

GIORNATA PROVINCIALE DEL RINGRAZIAMENTODomenica 27 Novembre, Valfenera

Ore 10.15

Ore 10.30

Ore 10.45

Ore 11.00

Ore 12.15

Ore 12.30

Ritrovo degli Associati, delle Autorità e dei Sindaci presso il Parco Comunale di piazza Tommaso Villa

Partenza del Corteo

Deposizione corone ai Caduti

Chiesa Parrocchiale S.S. Bartolomeo e Giovanni Battista in Valfenera: celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo di Asti, Mons. Francesco Ravinale; conce-lebrano Don Enrico Oddenino, Parroco di Valfenera e Don Francesco Cartello, Consigliere Ecclesiastico di Coldiretti Asti

Benedizione degli operatori di macchine ed attrezzature agricole

Pranzo sociale del Ringraziamento - presso Ristorante Antica Villa, Via Armando Diaz 32

IL DIRETTOREAntonio Ciotta

IL PRESIDENTEMaurizio Soave

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A Valfenera la Festa del RingraziamentoA San Damiano “L’Anteprima Barbera 2011”

Quest’anno tocca a Val-fenera ospitare la Festa provinciale del Ringrazia-

mento. L’appuntamento annuale itinerante organizzato da Coldi-retti per suggellare la fine della stagione agraria, riunire la base associativa in un momento di festa aperto anche alla cittadinanza e proporre spunti e riflessioni sul presente e sul futuro del settore primario.Il primo appuntamento si terrà però a San Damiano d’Asti, gio-vedì 24 novembre alle ore 17,00, presso la Cantina Terre dei Santi con l”Anteprima della Barbera d’Asti DOCG 2011”, il Meeting di degustazione rivolto a giornalisti,

tecnici ed operatori del settore, per una prima analisi delle caratteri-stiche e potenzialità della nuova annata. Sabato 26 novembre, alle ore 11,00, si andrà a Valfenera (Salone Comunale) per la Confe-renza Stampa di presentazione del “Consuntivo dell’Annata Agraria 2010-2011”, con l’esposizione di tutti i dati e un’analisi critica suddi-visa per ogni settore produttivo. Al centro delle iniziative, il presidente provinciale e il direttore, Maurizio Soave e Antonio Ciotta, mette-ranno i grandi sviluppi registrati dal progetto Coldiretti “Una filiera agricola tutta italiana”.Infine, come ogni anno, la Fe-sta si chiuderà con la Giornata

Provinciale del Ringraziamento, domenica 27 novembre, nella chiesa di Valfenera alla presenza del Vescovo di Asti, Mons. Fran-cesco Ravinale. Approfondimenti alle pagine 16-17.

FESTA PROVINCIALEDEL RINGRAZIAMENTO

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L’orticoltura piemontese su Rete4Presentato da Melaverde l’accordo di fornitura Coldiretti - F.lli Saclà

G li orticoltori piemonte-si di Coldiretti e la F.lli Saclà Spa sono stati i

protagonisti della trasmissione televisiva “Mela Verde”, andata in onda domenica 6 novembre su “Rete 4”.“Verdure a colori”, il titolo dell’am-pio reportage presentato da Ellen Hidding, e girato prevalentemente ad Asti a fine settembre dalla troupe del fortunato appuntamen-to domenicale dedicato all’agricol-tura, all’ambiente e alle tradizioni eno-gastronomiche italiane.Ad attirare l’attenzione del cura-tore della trasmissione, Giacomo Tiraboschi, e del regista Michele Zito, l’accordo di filiera per la fornitura di diverse tonnellate di ortaggi prodotti in Piemonte, firmato l’11 maggio di quest’an-no dal presidente di Coldiretti Piemonte, Paolo Rovellotti, e dal presidente e amministratore delegato di F.lli Saclà Spa, Cav. d. Lav. Lorenzo Ercole.La trasmissione ha esaminato tutta la filiera agroalimentare, dai campi orticoli dell’Astigiano, dell’Alessandrino, del Cuneese e del Torinese, al centro di prima la-vorazione della cooperativa “Orto Piemonte” di San Damiano d’Asti. Le telecamere di “Mela Verde” direttamente dallo stabilimento Saclà di Asti, illustreranno poi la preparazione della peperonata e del pesto.Da parte di Coldiretti, questa ribalta nazionale rappresenta un giusto premio all’intensa attività intrapresa con il progetto di “Una filiera agricola tutta italiana”. “Con l’accordo Saclà – sottolinea Paolo Rovellotti, presidente regionale Coldiretti - si concretizza il no-

stro impegno per accorciare la filiera e per dare maggiore valore aggiunto alle nostre produzioni di qualità”.Positivi i commenti anche della F.lli Saclà: “Per noi – sottolinea il presidente Cav. d. Lav. Lorenzo

Ercole – è stata l’occasione per ribadire il nostro impegno sulla garanzia di tracciabilità e di per-corso etico-economico su cui ci troviamo totalmente in sintonia con il progetto Coldiretti di “Una filiera agricola tutta italiana”.

Nella trasmissione di Rete4 viene presentato l’accordo Coldiretti-Saclà, nella foto la conduttrice durante le riprese ad Asti.

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Una cerimonia molto toccan-te, domenica 23 ottobre a Isola d’Asti, per la com-

memorazione di Paolo Vasta-dore, giovane tecnico Coldiretti, tragicamente scomparso, il 19 gennaio 2010, all’età di 27 anni, in un incidente stradale mentre tornava a casa dopo una giornata di lavoro. Folta partecipazione per la messa in suffragio celebrata da Mons. Giovanni Bertolino e per la consegna, in Municipio, della Borsa di Studo allo studente più merite-vole dell’Istituto I.I.S. “G. Penna” di Asti diplomatosi con il miglior risultato all’esame di maturità. Vincitore della Borsa di Studo, e del premio di 750 euro, è risultato Fabio Tinelli, 19 anni.La consegna è avvenuta ad opera del presidente di Coldiretti Asti, Maurizio Soave, alla presenza dei familiari di Paolo Vastadore, e con gli interventi, coordinati dal professor Erildo Ferro, del Sindaco di Isola, Franco Cavagnino, del preside dell’Istituto Penna, del presidente della Commissione

aggiudicatrice Marco Devecchi, del Consigliere regionale Angela Motta e dell’Assessore provinciale, Andrea Sodano. Dopo la consegna della Borsa di Studi, sono anche stati fatti due annunci importanti per ricordare Paolo Vastadore. Uno riguarda l’intitolazione alla sua memoria di una mensa in Ma-dagascar ad Andranovolo; l’altro

dell’istituzione di un concorso eno-logico realizzato in collaborazione con Coldiretti Asti. Aldo e Marina Bergoglio di Cortiglione di Robella, animatori del progetto umanitario Sarah hanno anche voluto donare al papà di Poalo Vastadore, Piero, una riproduzione della targa che sarà apposta entro la fine dell’anno all’ingresso della mensa.

Fabio Tinelli con il vincitore dello scorso anno Daniele Longo e i responsabili del “Progetto Sarah”.

Antica Fiera del CapponeL’11 e il 12 dicembre a San Damiano d’Asti

Tornerà domenica 11 e lunedì 12 dicembre a San Damiano d’Asti lo storico appuntamen-

to con l’“Antica Fiera del Cappone”. Come già avvenuto negli ultimi anni, l’Associazione Cappone di San Damiano, con l’amministrazione comunale e la collaborazione di Coldiretti Asti, ha predisposto un interessante programma di eventi.A cominciare dalla presentazione della Fiera al di fuori del territorio

regionale che dopo l’iniziativa dell’anno scorso a Milano, ap-proderà il 1° dicembre a Genova presso il palazzo della Provincia. Domenica 11 dicembre inizierà la manifestazione, con l’inaugurazione di un monumento al cappone e il convegno dal titolo “Alla Corte del Cappone” che vedrà come testimo-nial e moderatore il noto giornalista enogastronomico Paolo Massobrio.La Fiera vera e propria, come da

tradizione, scatterà la mattina di lunedì 12 dicembre.Nella bella cornice della piazza del Municipio saranno sistemati i cap-poni liberi di razzolare nel “cortile” ricreato per l’occasione e comin-ceranno le valutazioni della giuria. A tutti gli intervenuti sarà offerto il brodo di cappone con la grissia monferrina e la barbera d’Asti. Le premiazioni della mostra mercato sono previste per le ore 12.

Studente modelloA Fabio Tinelli la Borsa di studio Paolo Vastadore

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Se volete incrementare le vendite dei vostri vini e vi propongono un servizio di

consulenza per aprirvi le porte dei mercati esteri, fate bene attenzione a cosa c’è scritto nel contratto, poiché rischiate di sborsare decine di migliaia di euro senza averne tratto alcun guadagno.A lanciare l’allarme è la Coldi-retti dopo che una settantina di aziende vitivinicole nel Nord Italia sono cadute nella rete di un meccanismo tanto insidioso quanto ben costruito, soprattutto a livello legale. Vediamo come funziona. Un rappresentante dell’agenzia contatta telefonicamente il titolare dell’azienda agricola proponen-dogli un servizio di consulenza per promuovere o aumentare la propria presenza sui mercati esteri.Una volta preso l’appuntamento, si individua assieme un obiettivo di incremento di fatturato (es. centomila euro) e si fissa nel venti per cento della stessa cifra il compenso che dovrà essere erogato per il servizio. Il rappresentante dell’agenzia precisa però che, se nel primo anno lo scopo non sarà raggiunto, l’agricoltore non dovrà pagare nulla. Una mossa che, agli occhi dell’imprenditore, dovrebbe rap-

presentare una dimostrazione di credibilità e fiducia.Durante l’anno l’agenzia non dà grandi segnali di attività e, allo scadere dei dodici mesi, l’in-cremento di fatturato non viene ovviamente ottenuto.L’agricoltore, dunque, non deve versare il compenso pattuito.E fin qui tutto bene. Appena inizia il secondo anno, l’agenzia fornisce però subito un paio di nominativi, indicati come i buyers ideali per aprire le porte del mercato di riferimento. E passa all’incasso.L’incredulo imprenditore si vede, infatti, chiedere il versamento del venti per cento della cifra indicata come obiettivo, a prescindere dal fatto che il guadagno ci sia stato o no. In pratica, se si era pattuito di voler incrementare il proprio fatturato di centomila euro,

toccherà sborsarne all’agenzia ventimila, anche se in cassa non è finito neppure un soldo. Quando si va a ricontrollare il con-tratto, ci si accorge amaramente che non ci sono scappatoie. Ma oltre al danno c’è anche la beffa. Più di un’azienda ha scoperto che i nomi dei buyers indicati dall’agenzia fanno riferimento a persone la cui esperienza di mercato è quanto meno dubbia, visto che si tratta di diciottenni o ventenni. Le prime segnalazioni sono state raccolte da Coldiretti, la sede Confederale sta valutando le mosse da fare per tutelare le aziende danneggiate. Per tutte le altre l’invito è di prestare la mas-sima attenzione, anche perché i medesimi “servizi“ potrebbero essere offerti non solo a chi produce vino.

Per i vignaioli scatta l’allarme raggiriCostretti a pagare per servizi di consulenza inesistenti

Via C. Botta, 4 - 14015San Damiano d’Asti

Tel. & Fax 0141.975146cell. 336.253369

S. DamianoCisternaCelle EnomondoFerrere

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Dalle patate blu al peperone nero fino al basilico ros-so, la spesa degli italiani

cambia colore e garantisce in modo del tutto naturale nuove ed esclusive proprietà salutistiche e nutrizionali.La prima esposizione nazionale sulla rivoluzione cromatica av-venuta sulla tavola degli italiani è stata aperta dalla Coldiretti a Cernobbio nell’ambito dell’ XI edizione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimenta-zione alla presenza del presidente nazionale Sergio marini e del nutrizionista Giorgio Calabrese che ha spiegato le caratteristiche associate ai diversi frutti.Oggi è possibile garantirsi, in maniera del tutto naturale, ali-menti con esclusive proprietà salutistiche e nutrizionali, legate proprio al loro differente ed in-solito colore.“E’ possibile rispondere alle nuove esigenze di mercato sen-za ricorrere a metodi innaturali come la manipolazione geneti-ca”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “è più facile il trasferimento delle innovazioni dal campo alla tavola quando è più diretto il rapporto tra pro-duttori e consumatori come nel progetto della Coldiretti per ‘la filiera agricola tutta italiana’ che punta ad offrire prodotti al cento per cento italiani firmati dagli stessi agricoltori”.Dal peperone nero dal particola-rissimo color notte e dalla forma quadrata, molto ricco di capsi-cina, vitamine e antiossidanti alle patate blu del Trentino che grazie alla loro polpa blu mare

sono ricchissime di antociani che migliorano la vista e prevengono il deposito di colesterolo sui vasi sanguigni e risultano di grande effetto se trasformate in un di-vertente purè blu.E dalla carota bianca dal calor latte e sapore dolciastro, consi-derata un reperto di archeologia orticola a quella viola dal colore scuro, quasi nero che ha un contenuto di antociani 28 volte maggiore di quelli contenuti nelle carote arancioni, importantissi-mi per contrastare l’azione dei radicali liberi e quindi l’invec-chiamento.Dal basilico rosso che, grazie alle piccole foglie purpuree, ha notevoli proprietà antistress ed è un potente stimolante e risulta ottimo per aromatizzare pesce e verdure o trasformato in un pesto un po’ inconsueto alle spiritose coste di bieta colorate che con

le loro sfumature gialle, rosse, arancioni e fucsia che durante la cottura non perdono la colo-razione possono rallegrare anche i piatti più monotoni. Non man-cano poi il cavolfiore viola dalle notevoli proprietà antiossidanti utilissimo per contrastare l’invec-chiamento cellulare, il pomodo-rino giallo coltivato a Pavia che, poco più grosso di una ciliegia, è saporitissimo e dolcissimo e grazie al suo giallo intenso risulta ricchissimo di vitamina C utile per rafforzare le difese del sistema immunitario.Strana ma di sicuro effetto è la melanzana rossa della Basilicata piccola e tondeggiante come un pomodoro, di colore arancio tendente al rosso ricchissima di licopene e antocianine che prevengono le malattie cardio-vascolari e limitano lo sviluppo dei tumori e quella bianca che

I colori della spesaL’ esposizione nazionale della rivoluzione cromatica sulle tavole italiane

L’edizione 2011 del Forum Internazionale dell’Agri-coltura e dell’Alimentazio-

ne, organizzato dalla Coldiretti, si è aperto ieri a Villa d’Este a Cernobbio, sul lago di Como.Il Forum di due giorni, giunto all’undicesima edizione, co-stituisce l’appuntamento an-nuale del settore che riunisce i maggiori esperti, opinionisti, ed esponenti del mondo acca-demico nonché rappresentanti istituzionali, responsabili delle forze sociali, economiche,

sindacali e politiche nazionali ed estere. Al centro dei lavori di quest’anno il contributo del made in Italy agroalimentare alla crescita del Paese con la presentazione di studi, espe-rienze concrete ed esposizioni innovative. Ieri all’apertura del Forum è stata presentata la prima indagine sull’impatto della crisi su consumi, qualità e sicurezza dei cibi acquistati dagli italiani,elaborata dalla Coldiretti in collaborazione con l’Swg.

COS’E’ il FORUM INTERNAZIONALEDELL’AGRICOLTURA E DELL’ALIMENTAZIONE

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S e ben l’89 per cento degli italiani ritiene che la situa-zione economica del Paese

sia negativa, oltre la metà (53 per cento) giudica positivamente il bilancio della propria famiglia.E’ quanto emerge dalla pre-sentazione dei risultati della prima indagine su “Gli italiani e l’alimentazione nel tempo della crisi”, realizzata da Col-diretti-Swg a ottobre 2011 e presentata nel corso del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti a Villa d’Este di Cernobbio. Una situazione che è confermata dal fatto che - sottolinea la Coldiretti - se il 49 per cento dichiara di riuscire a pagare appena le spese sen-za permettersi ulteriori lussi e addirittura un 5/10 per cento non è in grado di garantirsi il minimo indispensabile, c’è un 42 per cento che afferma di vivere serenamente senza particolari affanni.Alla crisi economica si aggiunge una forte preoccupazione per il futuro, con il 62 per cento degli italiani che ritiene che la situa-zione economica dell’Italia sia destinata a peggiorare.Una mancanza di fiducia nel proprio Paese che emerge an-che dal fatto che il 54 per cento degli italiani ritiene di aver dato all’Italia più di quanto ha rice-vuto mentre solo il 12 per cento sostiene che ha ricevuto più di quanto ha dato.

IL 57 % ITALIANI RIDUCE GLI SPRECHI A TAVOLA Il 57 per cento degli italiani ha ridotto lo spreco di cibo per effetto della crisi.“Si tratta di una tendenza positi-

va in un Paese come l’Italia dove a causa degli sprechi dal campo alla tavola viene perso cibo per oltre dieci milioni di tonnellate” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sot-tolineare che è importante un recupero di sensibilità nei con-fronti del cibo e del suo valore, soprattutto in un mondo dove “la globalizzazione dei merca-ti, a cui non ha fatto seguito quella della politica, ha portato a un deficit di responsabilità, di onestà e di trasparenza che ha generato la crisi internazionale e ha drammaticamente legitti-mato la derubricazione del tema cibo fino a farlo considerare una merce qualsiasi, come fosse un aspirapolvere o un frigorifero”.In Italia gli sprechi alimentari equivalgono a un valore annuale di ben 37 miliardi di euro in gra-do di garantire l’alimentazione per ben 44 milioni di persone. Tra coloro che hanno ridotto lo spreco il 47 per cento lo ha fatto facendo la spesa in modo più oculato, il 31 per cento ridu-cendo le dosi acquistate, il 24 per cento utilizzando quello che avanza per il pasto successivo e il 18 per cento guardando con più attenzione alla data di scadenza.

COME HAI FATTO PER RIDUR-RE LO SPRECO?

Spesa in modo piu’ oculato 47% Riducendo le dosi acquistate 31% Utilizzando quello che avanza 24% Piu’ attenzione alla data di sca-denza 18%Fonte: indagine Coldiretti-Swg risposte multiple.

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L’Italia sta peggio degli italianiDa un’indagine Coldiretti-Swg, gli italiani si difendono dalla crisi

non avendo i pigmenti color viola tipici dell’ortaggio può essere tranquillamente mangiata con la buccia che risulta poco coriacea, più morbida e quindi più digeribile.In una “mostra arcobaleno” – rileva Coldiretti - non può certo mancare il riso venere dal colore viola scuro, quasi nero e dal pro-fumo di pane appena sfornato che contiene amidi altamente digeribili ed ha anche un basso indice glicemico, straordinario se cucinato in insalata con il pesce o l’insolito riso rosso che grazie al suo colore contiene un’ottima percentuale di ferro, di magnesio e di fosforo. E’ un alimento sano, facilmente dige-ribile e di alto valore nutritivo perché ricco di carboidrati e sali minerali.E ancora molto curioso è il mais bianco perla bergamasco con granella vitrea dal quale si ricava una farina bianco candido ottima se abbinata a formaggio e salu-mi o fritta ma anche mangiata qualche giorno dopo rafferma al posto del pane e il mais nero dalle pannocchie molto piccole e ricoperte da grani di colore nero che risultano ricchissimi di preziosi antiossidanti come la zeaxantina. Per finire – conclude la Coldiretti - di grande impatto visivo è il cavolfiore verde pa-rente del cavolfiore bianco che però non essendo stato racchiu-so tra le foglie ha sviluppato la clorofilla, importantissima per la produzione di emoglobina, il sedano rosso che si distingue dagli altri sedani per il carat-teristico color rubino alla base delle coste, il cece nero che grazie alla sua buccia sottile, vellutata e nera risulta altamente proteico e ricco di ferro ed il peperoncino giallo che somiglia ad una piccola mela ha effetto depurativo ed è estremamente piccante, esattamente come il peperoncino nero.

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D opo anni si inverte la tendenza e aumenta il tempo dedicato dal la

maggioranza degli italiani (55 per cento) a fare la spesa, nei confronti della quale ben il 72 per cento dichiara di prestare una maggiore attenzione rispetto al passato.In Italia la tavola è - sottolinea la Coldiretti - una componente importante della spesa familiare con un valore per famiglia che è stato di 467 euro al mese nel 2010, pari al 19 per cento rispetto al 19,1 per cento de-stinato a trasporti, combustibili ed energia.Se è dunque naturale che in tempo di crisi ben il 61 per cento confronti con più attenzione i prezzi e il 59 per cento guardi alle offerte 3 x 2, è interessante verificare che ben il 43 per cento si accerta della qualità dei pro-dotti e una percentuale analoga verifica la provenienza.“Un risultato che mette in eviden-za una tendenza alla ricerca del

miglior rapporto prezzo qualità per l’alimentazione davanti alla vastità dell’offerta sugli scaffali” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sot-tolineare che “non è un caso infatti che solo l’16 per cento degli italiani dichiari di aver ridotto la spesa o rimandato gli acquisti alimentari, una percen-

tuale superiore solo alle spese per i figli (9 per cento)”. La consapevolezza del l ’ im-portanza dell’alimentazione è evidente, se confrontata ad altri beni di consumo come l’abbigliamento, per il quale ha ridotto la spesa il 51 per cento, o le vacanze (50%) o, ancora, i beni tecnologici (34%).

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Si dedica più tempo per la spesaCresce l’attenzione dei consumatori verso il giusto rapporto prezzo e qualità

Abbigliamento 5% Viaggi o vacanze 50% Tempo libero 47% Beni tecnologici 34% Attività culturali 33% Arredamento 33% Auto/moto 30% Generi alimentari 16% Spese per i figli 11% Fonte: indagine Coldiretti-Swg risposte multiple

PER QUALI DI QUESTECATEGORIE HA RIDOTTOLA SPESA, RINUNCIATOO RIMANDATO L’ACQUISTO

25% IN PIU’ NEI DISCOUNT E 38% IN MENO NEI NEGOZI Il 25 per cento degli italiani ha aumentato nel 2011 la frequenza dei discount mentre, all’opposto, ben il 38 per cento ha ridotto la propria presenza nei negozi tradi-zionali, che rischiano un vero crack mentre tengono sostanzialmente i supermercati.“Si evidenzia la tendenza da parte di un crescente segmento della popolazione ad acquistare prodotti alimentari a basso prez-zo nei discount, a cui però può corrispondere anche una bassa qualità con il rischio che il risparmio sia solo apparente ha affermato il

presidente della Coldiretti Sergio Marini.Risparmiare oltre un certo limite sul cibo può significare nutrirsi di alimenti che possono avere con-tenuto scadente – ha precisato Marini - con effetti negativi sul piano nutrizionale, sulla salute e sul benessere delle persone. Non è un caso - ha continuato Marini - che la prima mozzarella blu sia stata trovata proprio all’interno di un discount ma si registrano anche casi di aglio blu, prodotti scaduti o contraffatti. Un fenomeno di ridu-zione significativa dei negozi tra-

dizionali determina anche evidenti effetti negativi legati alla riduzione dei servizi di prossimità ma anche un indebolimento del sistema re-lazionale, dell’intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicu-rezza sociale dei centri urbani. A contrastare lo spopolamento dei centri urbani va segnalata peraltro la crescente presenza di mercati degli agricoltori e di Botteghe di Campagna Amica. Una opportunità per i produttori e per i consumatori che - conclude Marini – va anche a sostegno della storia, della cultura e della vivibilità dei centri urbani.

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Quasi un italiano su tre (29 per cento) acquista regolarmen-te prodotti a denominazione

di origine, il 14 per cento quelli bio-logici e il 15 per cento direttamente dal produttore.E’ quanto emerge dalla presentazio-ne dei risultati della prima indagine su “Gli italiani e l’alimentazione nel tempo della crisi”, realizzata da Coldiretti-Swg a ottobre 2011 a Cernobbio. Resta alta, nonostante la crisi, l’opposizione agli organismi geneticamente modificati che sono considerati meno salutari da ben il 60 per cento degli italiani, con un 16 per cento che non risponde. Si assiste però ad una polarizzazione. Le percentuali degli italiani che acquistano prodotti a denominazio-ne, bio o dagli agricoltori tengono

rispetto allo scorso anno, a confer-ma del fatto che “la crisi non incide sul bisogno di sicurezza alimentare dei cittadini che continuano ad esprimere un forte interesse per le produzioni ad elevato contenuto salutistico, identitario e ambienta-le”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini.“Chi ha disponibilità di reddito ed è un consumatore attento alla qua-lità e alla tipicità consolida i propri stili mentre chi si trova in difficoltà è spesso costretto a rinunciare”. A dimostrarlo è la crescita degli acquisti diretti dal produttore che hanno raggiunto il valore di 3 miliardi di euro e interessano più di 60mila imprese agricole tra cantine, cascine e malghe oltre a mille mercati degli agricoltori e alle botteghe di Cam-

pagna Amica. Complessivamente i 229 prodotti a denominazione di origine Made in Italy protetti dal riconoscimento comunitario hanno sviluppato nel 2010 un fatturato al consumo superiore ai 9 miliardi di euro dei quali circa 1,5 miliardi realizzati sui mercati esteri. A cre-scere è anche il biologico, che ha fatto segnare un incremento record dell’11,6% nel 2010, e che continua anche quest’anno, con un aumento dei consumi dell’11,5% nei primi quattro mesi.

Gli acquirentidei prodotti alimentari:

Prodotti di originecontrollata e protetta 29%

Prodotti direttamenteal produttore 15%

Cresce l’interesse per qualità, tipico e biologicoBocciati gli Ogm, i consumatori vogliono comprare direttamente dai produttori

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Sono già cento le Botteghe degli agricoltori di Cam-pagna Amica aperte in un

mese sul territorio nazionale per garantire ai consumatori prodotti agricoli al cento per cento italiani provenienti esclusivamente da aziende agricole e cooperative. Lo ha annunciato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini in occa-sione dell’XI edizione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato a Cernobbio. Dal Piemonte, alla Lombardia passando dalla Toscana e dalle Marche fino alla Calabria e alla Puglia, si stanno moltiplicando i punti della prima catena di vendita diretta organizzata degli agricol-tori italiani, un nuovo e moderno canale commerciale che si affian-ca alla Grande distribuzione e ai negozi di prossimità e che va ad integrare la rete già attiva di quasi diecimila frantoi, cantine, malghe, cascine e aziende agricole tra-sformate in punti vendita e i quasi mille mercati degli agricoltori di Campagna Amica già presenti su tutto il territorio nazionale. “Un vantaggio per i produttori – ha sottolineato il presidente di Coldiretti, Sergio Marini, nel corso dei lavori del Forum ma anche per i consumatori che in ogni bottega di Campagna Amica potranno acquistare l’intera gam-ma di prodotti garantiti al cento per cento come italiani realizzati e trasformati direttamente dagli agricoltori. Dal campo alla tavola le arance della Sicilia, per esempio, saran-no in “vendita diretta” nel cuore di Milano, mentre il Parmigiano Reggiano potrà essere acquistato

nel centro di Roma anche se non sarà presente personalmente il produttore. E così per i vini, l’olio, i salumi, le conserve, le verdure e tutti gli altri prodotti dell’agri-coltura che completeranno la gamma offerta in ogni bottega. Il piano prevede la possibilità di “esportare” le Botteghe anche all`estero.

L`architettura commerciale si fon-da su quattro perni: la Fondazione Campagna Amica, che garantisce origine italiana e filiera degli agri-coltori; il Consorzio Produttori che è lo strumento per realizzare la “catena”; l`imprenditore agricolo che offre il proprio prodotto; il punto vendita denominato “La Bottega di Campagna Amica”.

Le Botteghe di Campagna Amica salgono a 100In un solo mese hanno già aperto su tutto il territorio nazionale

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Lo Stato italiano promuove le vendite all’estero della bresaola uruguaiana ma

anche la finocchiella, il salame toscano e il culatello prodotti negli Stati Uniti e venduti a New York dalla salumeria Rosi del Gruppo Parmacotto il quale ha appena stipulato un vantaggioso accordo che prevede un investi-mento di ben 11 milioni di euro nel proprio capitale sociale da parte di Simest, una società per azioni controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico con la partecipazione di privati. Lo ha denunciato il presidente della Coldiretti Sergio Marini al Forum Internazionale dell’alimentazione di Cernobbio nella sessione dei lavori dedicata alla legalità come fattore di crescita alla quale sono intervenuti Giovanni Fava, Presi-dente Commissione Parlamentare di Inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, il magistrato Donato Ceglie, Cesare Patrone, Capo del Corpo Forestale dello Stato, e Paolo Russo - Presidente Commissione Agricoltura Camera Deputati. Il presidente Sergio Marini ha mostrato il culatello prodotto con carne statunitense a marchio “Salumeria Biellese” e la bresaola uruguaiana a marchio Parmacotto risultato dello shopping effettuato dalla task force della Coldiretti alla Salumeria Rosi a New York, 283 Amsterdam Avenue. Si tratta dell’importante punto vendita del gruppo Parmacotto che lo scorso 12 ottobre ha ricevuto l’impegno di un finanziamento pubblico da parte della Simest finalizzato “al potenziamento della struttura produttiva e del processo di inter-nazionalizzazione verso i mercati target, con particolare attenzione agli Usa, Francia e Germania,

Nel 2008 la Simest, società per azioni controllata dal Ministero dello Sviluppo

Economico con la partecipazione di privati, acquista una quota di partecipazione del 49% in Par-macotto USA, la società che si occupa della distribuzione all’in-grosso dei prodotti Parmacotto negli Stati Uniti. Lo stesso anno apre a New York la Salumeria Rosi, negozio monomarca per la vendita di salumi italiani. “Ab-biamo constatato che i clienti li percepiscono come prodotti di alta qualità – dichiara l’ammini-stratore delegato di Simest – e ciò fa crescere l’attenzione per la tradizione alimentare italiana dei consumatori americani”. I prodotti commercializzati sono quelli della tradizione regionale tricolore, dal culatello alla finocchiona. Tuttavia la metà delle carni lavorate per la produzione proviene, secondo quanto affermato dallo stesso amministratore delegato di Par-macotto, Alessandro Rosi, “da Francia, Danimarca, Spagna e Germania, per lo più”. Lo stesso processo di produzione è stato

trasferito in Usa: nel New Jersey. Tra i prodotti commercializzati sul mercato statunitense c’è anche un Culatello Salumeria Biellese che riporta in etichetta il paese di origine della carne (non italia-na) ma il cui marchio è quanto meno fuorviante, visto che non ha niente a che fare con Biella. Nel 2009 Parmacotto Usa riacquista la totalità delle azioni, con un debito verso Simest di 3 milioni e mezzo di euro.Nel 2010 la partecipazione di Si-mest compare però nuovamente per il 49% delle quote in Par-macotto Usa. Il 12 ottobre 2011 Parmacotto e Simest annunciano un’intesa per il potenziamento della struttura produttiva e del processo di internazionalizzazione che prevede investimenti per 16 milioni di euro per consolidare la presenza del gruppo in Usa, Francia e Germania. In cantiere anche la realizzazione di uno stabilimento per la produzione di pre-affettati negli Stati Uniti. Alla Simest viene riservato un aumento del capitale sociale pari a 11 milioni di euro.

Il caso Parmacotto

Il Presidente Nazionale Coldiretti Sergio Marini

Lo Stato vende bresaola uruguaianaIl caso della Simest, società controllata dal Ministero

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dove il Gruppo mira a consolidare la propria presenza”. Non è politicamente accettabile che lo Stato, che rappresenta tutti i cittadini italiani, finanzi direttamente o indirettamente la produzione o la distribuzione di prodotti alimentari che non hanno nulla a che fare con il tessuto produttivo del Paese ma che anzi - sottolinea Marini - fanno concorrenza sleale agli impren-ditori impegnati nell’allevamento e nella produzione in Italia. In un momento di crisi si sprecano soldi per favorire la delocalizzazione e non certo l’internazionalizzazione e si alimenta - sostiene Marini - il giro di affari dell’Italian sounding che si stima superi i 60 miliardi di euro l’anno (164 milioni di euro al giorno), cifra 2,6 volte superiore rispetto all’attuale valore delle esportazioni italiane di prodotti agroalimentari. Gli effetti eco-

nomici diretti dell’Italian soun-dingsulle esportazioni di prodotti agroalimentari realmente Made in Italy si traducono, inevitabilmen-te, ineffetti indiretti sulla bilancia commerciale, in costante deficit nell’ultimo decennio Un danno per le imprese e un danno per il Pese. Quello che è piu’ grave è che la finanziaria di Stato rimane “reticente” an-che dopo le denuncia pubblica che – ricorda Marini – abbiamo presentato alla Commissione Par-lamentare di Inchiesta sui feno-meni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale e al Ministero delle Politiche Agri-cole che ha addirittura istituito un tavolo di lavoro sulla vicenda dell’incredibile acquisto di quote da parte della Simest della socie-tà rumena denominata Lactitalia.Lactitalia ha sede in Romania e produce, utilizzando latte di peco-

ra romeno e ungherese, formaggi rivenduti con nomi italiani (tra gli altri Dolce Vita, Toscanella e Pecorino). La presenza sui mer-cati internazionali di prodotti di imitazione del pecorino romano è la principale ragione della grave crisi che colpisce i pastori italiani e della quale lo Stato si è reso complice. Di fronte a questa situazione la Coldiretti – ha concluso Marini – si pone due domande: Perché lo Stato investe risorse pubbliche per divenire proprieta-rio di un’azienda che fa concor-renza agli imprenditori nazionali evocando un’italianità dei prodotti in realtà insussistente? Quanti casi analoghi esistono e quali iniziative si intende adotta-re per porre fine a questa grave situazione che frena la crescita dell’agricoltura italiana e del paese?

Lactitalia è una società a re-sponsabilità limitata costituita nel 2005 in Romania per la

lavorazione e la commecializza-zione di prodotti lattiero caseari e posseduta al 29,5 per cento dalla Simest controllata dal Ministero dello Sviluppo economico.Il restante 70,5 per cento è con-trollato dalla Roinvest con sede a Sassari con amministratori, tra gli altri, Andrea Pinna ossia il vicepre-sidente del Consorzio di Tutela del Pecorino Romano e Pierluigi Pinna ossia il consigliere dell’organismo di controllo dei formaggi pecorino Roma, Sardo e Fiore Sardo Dop. Lactitalia commercializza in Italia e in altri paesi europei formaggi di “tradizione italiana” col marchio “Dolce vita” (mozzarella, peco-rino, mascarpone, caciotta) e di tradizione romena tra cui anche una ricotta con la denomina-zione “Ricotta toscanella”. “Per

voi – si legga nella presentazione dei prodotti sulla pagina internet dell’azienda – abbiamo intrecciato il latte rumeno alla tradizione italia-na”. Tali prodotti evocano in realtà una origine e una fattura italiana che non possiedono, allo scopo di far intendere al consumatore acquirente che i prodotti sono di origine e tradizione tricolore.

Ciò arreca un danno al patrimonio agroalimentare nazionale, con il paradosso che l’operazione è ad-dirittura finanziata con l’intervento dello Stato italiano, attraverso la Simest.Dopo la denuncia di Coldiretti, il Ministero delle Politiche Agricole ha istituito un tavolo di lavoro sulla vicenda.

Il caso Lactitalia

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Importante primo appunta-mento per la Barbera d’Asti 2011.

C’è molta attesa per conosce-re quali saranno le peculiarità e i punti distintivi della nuova annata del vino più diffuso in Piemonte.Dopo una buona vendemmia, nel momento più importante per l’affinamento dei vini nelle cantine, Coldiretti Asti propone l’Anteprima della Barbera, il mee-ting di degustazioni della Barbera d’Asti Docg annata 2011, molto atteso in particolare dai tecnici, dai vignaioli, dagli operatori del settore e dai giornalisti.L’appuntamento è per giovedì 24 novembre alle ore 17 presso la Cantina “Terre dei Santi” a San Damiano d’Asti. Grazie a Coldiretti Asti anche quest’anno con l’“anteprima” si potranno raccogliere le in-dicazioni utili per una analisi approfondita della nuova pro-duzione vinicola in un ottica di costante crescita qualitativa media, che rimane fondamenta-le per l’economia e l’immagine vitivinicola dell’importante vino piemontese.Un appuntamento che quest’an-no coinvolge anche il Centro Studi Vini del Piemonte con sede a San Damiano d’Asti che metterà a disposizione centinaia di analisi realizzate sia sulle uve che sui vini.Naturalmente i vini presi in con-siderazione per l’”Anteprima” riguarderanno, a campione, tutto il territorio provinciale e potranno essere messi a confronto con

l’esperienza ormai decennale maturata nelle edizioni preceden-ti dell’iniziativa di Coldiretti.L’incontro-degustazione sarà condotto, come negl i anni precedenti, dal Prof. Vincenzo Gerbi del Di.Va.P.R.A. Industrie Agrarie Università di Torino, tra i maggiori esperti di viticoltura ed enologia a livello nazionale. L’Anteprima Barbera d’Asti è di fatto la prima analisi pubblica delle caratteristiche e poten-zialità del vino annata 2011 ovviamente ancora in piena fase evolutiva. L’iniziativa ha dimostrato negli anni che la personalità di un grande vino si rivela con immediatezza, anche quando deve ancora maturare e concludere il suo ciclo produttivo in cantina.L’assaggio da parte di tecnici esperti è poi molto utile per procedere agli affinamenti e per individuare le partite migliori.

Come nei precedenti appun-tamenti, i campioni dei vini, rigorosamente proposti anoni-mi all’assaggio, ovvero senza indicare il produttore, ma con la sola zona di provenienza, ri-guarderanno in pratica tutte le aree di produzione della Barbera in provincia di Asti. Questo aspetto fornirà altri utilissimi strumenti agli esperti, per valutare in anticipo e con maggiori dati di riferimento, l’andamento medio dell’ultima vendemmia sul piano qualitativo e fare i primi raffronti tra una zona e l’altra dell’Astigiano.

Anteprima della BarberaMeeting di degustazioni: prima analisi delle caratteristiche e potenzialità del 2011

A San Damiano d’Asti, Giovedì, 24 novembre, ore 17,00, presso la Can-tina “Terre dei Santi”

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Consuntivo dell’Annata AgrariaA Valfenera, Sabato, 26 novembre, ore 11,00, presso la il salone comunale

Sabato 26 novembre, alle ore 11, è in programma il con-sueto e molto atteso appun-

tamento dedicato alla presenta-zione del “Consuntivo dell’Annata Agraria 2010-2011”, elaborato da Coldiretti Asti. L’incontro si terrà nel Salone comunale di Valfene-ra e sono invitati i giornalisti e i principali operatori economici e finanziari provinciali, ai quali sarà consegnato il dossier, particolar-mente ricco di documentazioni, con relazioni, grafici e dati definitivi dell’annata.Il “Consuntivo dell’Annata Agraria”, divulgato ogni anno da Coldiretti Asti, è diventato infatti da tempo un ottimo strumento informativo per gli operatori del settore, i me-dia, gli studenti e tutti coloro che si occupano di economia e di lavoro, per analizzare con una pubblica-zione sintetica, ma completa, la realtà agricola provinciale.I rilievi e le analisi di mercato, suddivisi per ogni settore produt-tivo agricolo, rappresentano uno strumento statistico importante anche per impostare al meglio le strategie e gli interventi futuri, nel medio e lungo termine, da parte degli imprenditori agricoli.Il presidente provinciale Coldiretti, Maurizio Soave, e il direttore, Anto-nio Ciotta, faranno anche il punto della situazione sul grande progetto Coldiretti “Una filiera agricola tutta italiana” che in questi mesi ha visto concretizzare numerose iniziative a cominciare dalla nascita delle “Botteghe” di Campagna Amica e, a livello locale, dalla sottoscrizione di importanti accordi di filiera per dare maggiore valore aggiunto

alle produzioni agricole. A seguire sono poi previsti gli interventi dei responsabili dei principali enti istituzionali, economici e finanziari provinciali. Durante l’incontro ogni partecipan-te potrà ricevere gratuitamente il dossier con tutti i dati dell’annata agraria 2010-2011. A fine mattinata sarà offerto un buffet con vini e prodotti tipici del territorio. Antonio Ciotta, direttore prov. Coldiretti

La Giunta Regionale ha ap-provato il provvedimento che autorizza la possibilità di

prolungare di un anno gli impegni agroambientali giunti nel 2011 al termine del quinquennio. Possono essere prorogate le domande presentate come pri-mo anno nel 2007 ai sensi delle Azioni 214.1 “Applicazione di tecniche di produzione integrata”, 214.2 “Applicazione di tecniche di produzione biologica” e 214.8 “Conservazione di razze locali minacciate di abbandono”. Mentre si attende una Determi-nazione con le indicazioni tecni-che e le scadenze, vale la pena evidenziare che, nel periodo di proroga, è stata autorizzata una regola più flessibile riguardante la superficie, ossia la superficie oggetto di impegno nel 2011 può essere ceduta fino al 50% senza che venga richiesto il rimborso degli importi percepiti negli anni

precedenti. Inoltre, per la rotazione delle colture oggetto delle tecniche di produzione integrata (Azione 214.1), è confermato il divieto a coltivare la medesima coltu-ra per più di tre anni nel corso del quinquennio. A seguito del prolungamento, il periodo di ri-ferimento è rappresentato dagli anni 2008-2012. Gli agricoltori che scelgono di effettuare il prolungamento sono tenuti a presentare una “dichiarazione di accettazione delle condizioni e di impegno” da compilare e trasmettere mediante il sistema informativo agricolo piemontese. Successivamente, per lo svolgimento dell’istruttoria e la concessione del pagamento è obbligatoria la presentazione dell’apposita domanda entro la scadenza del 15 maggio 2012.Gli interessati devono contattare quanto prima i tecnici Coldiretti.

Rinnovo domande per contributi agroambienteSi possono prolungare di un anno gli impegni del 2007

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Benessere galline ovaioleLa questione torna in commissione UE

I l Servizio Economico Regio-nale di Coldiretti informa che nel corso dell’ultima riunione,

la Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo ha trattato la questione benessere galline ova-iole. All’incontro ha preso parte il Commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori, che ha ribadito la ferma volontà di non rinviare l’entrata in vigore del divieto e di evitare le distorsione nel mercato interno, a fronte degli sforzi economici ai quali sono andati incontro quei produttori che si sono già conformati alla normativa europea. John Dalli, commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori, ha sottolineato che la Commissione Europea “non esiterà ad avviare procedimenti di infrazione” contro quei Paesi che non rispetteranno le nuove norme sul benessere delle galline ovaiole.Gli esperti dell’Ufficio alimentare e veterinario dell’UE inizieranno le ispezioni dal 1 gennaio 2012. Dalli ha inoltre sottolineato che la competenza e la responsabilità del rispetto della direttiva ricade sugli Stati membri, ricordando che ad oggi Ungheria, Italia, Let-tonia, Spagna e Grecia non hanno fornito i dati richiesti alle autorità competenti e dai dati disponibili emerge che Belgio, Bulgaria, Fran-cia, Cipro, Polonia, Portogallo e Romania non sono in piena regola. Dalli ha ventilato come possibile compromesso politico, “senza però fare promesse”, di limitare la vendita delle “uova non a norma” alle imprese di trasformazione industriale, ma non per il consu-

mo, nei Paesi di produzione delle stesse. Tuttavia, il Commissario ha ribadito che la Commissione europea sta lavorando alla ricerca di una soluzione per la proble-matica questione. Infine, alcuni

eurodeputati hanno sollevato la questione delle uova importate a prezzi più competitivi nell’UE, provenienti da Paesi terzi che producono con minor standard di benessere degli animali.

I l 1° ottobre scorso a Lazise provincia di Verona, il nostro associato Francesco Vada

di frazione Sessant di Asti ha ricevuto l’ambito premio “Ape d’Oro”. Il suo miele d’acacia ha sbaragliato la concorrenza

di tutti i partecipanti all’im-portante concorso a carattere nazionale.Complimenti a Francesco e al figlio Emanuele ritratti nella fotografia al momento della consegna del premio.

Premio “Ape d’Oro”Vinto dall’apicoltore Francesco Vada di Sessant

Francesco e Emanuele Vada di Sessant Premio Ape d’Oro 2011

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2011: un’annata da arricchire?La Regione ha emanato i decreti, ma i vini hanno gradazioni elevate

Considerato i l decorso della maturazione uve e i risultati della vendemmia

2011 possiamo tranquillamente confermare le prime impressioni, ovvero un’annata ottima sotto ogni profilo, che regalerà ai produttori e ai consumatori le soddisfazioni che si meritano.E’ stato necessario gestire al meglio le difficoltà e le poten-zialità che si presentavano alla vendemmia, in particolare per quanto riguarda l’accumulo dei composti fenolici ed la maturità fenolica, molto condizionata dalle scelte colturali e dallo stato di maturazione. Il decorso della ma-turazione sappiamo che è stato caratterizzato da elevate tempe-rature che hanno condizionato in misura diversa l’evoluzione dei costituenti dell’uva.Come già detto, la concentra-zione di acido malico è diminuita costantemente nel corso della maturazione. Sui vitigni a matura-zione precoce la sua presenza si è registrata sensibilmente ridotta rispetto ai valori rilevati con le curve di maturazione degli anni precedenti. Le elevate tempera-ture di fine agosto hanno anche condizionato la concentrazione di acido tartarico, l’acido organico più forte e più dissociato nel mo-sto, anch’esso presente in misura sensibilmente ridotta rispetto alla normalità. Anche la presenza di fonti azotate ha condizionato in vario modo l’evoluzione delle fer-mentazioni e la qualità dei mosti e dei vini. L’accumulo degli zuccheri è stato regolare e continuo, rag-

giungendo valori molto elevati e mettendo a rischio, in alcuni casi, il regolare decorso delle fermen-tazioni. Ora in cantina occorrerà gestire al meglio le potenzialità espresse in vigneto, mettendo a regime le tecniche di affinamento più adeguate , per ottimizzare al meglio le caratteristiche sensoriali che ogni vino può esprimere.Con questi presupposti, chi ha lavorato bene, prima in vigneto e poi in cantina, ha raggiunto gradazioni alcoliche importanti e livelli qualitativi eccellenti.Resta il fatto che anche quest’an-no sono stati approvati da parte della Regione i decreti di arric-chimento.Di fronte ad una annata così buona e generosa la domanda che sorge spontanea è chiedersi di che cosa stiamo parlando; perché dobbiamo arricchire ma soprattutto cosa dobbiamo e vo-gliamo arricchire. Dove stanno i vini da arricchire; questo vogliamo capire, perché quest’anno più che in passato mancano i presupposti

per l’arricchimento. Ormai da anni le nostre domande non hanno risposta… Alleghiamo una tabella in cui si mette a confronto il grado alcolico medio delle annate 2010 e 2011.Il dato medio deriva da migliaia di campionature e di analisi effettua-te presso il laboratorio del Centro Studi Vini del Piemonte.A tutti coloro che parlano di qualità e prospettano, ogni giorno, nuove soluzioni per il futuro dei nostri vini e delle nostre colline, suggeriamo di fermarsi a riflettere.

Campionature dichiarateBarbera d’Asti

Campionature diVino Rosso

13,63

12,83

13,97

13,09

2010Grado alcolico medio

2011Grado alcolico medio

Grado alcolico medio 2010/2011

Il dato, inconfutabile, emerge da migliaiadi campionature e dianalisi effettuate pressoil laboratorio del Centro Studi Vini del Piemonte con sede a San Damiano d’Asti

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Approvata con decreto mi-nisteriale del 21 settembre 2011 la tanto discussa e

auspicata rettifica della base am-peleografica per le tipologie “Piemonte Bianco” “Piemonte Rosso” e “Piemonte Rosato “ la rettifica è stata approvata ad un anno dal Decreto Ministeriale 17 settembre 2010, con il quale era stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale della Repubblica italia-na la modifica del disciplinare di produzione dei vini a deno-minazione di origine controllata “Piemonte”. Con la modifica della denominazione Piemonte del 2010 i produttori avevano ot-tenuto l’introduzione di una serie di nuove tipologie ,considerate dagli stessi produttori strumenti importantissimi per affrontare i nuovi mercati internazionali. La rettifica approvata dal ministero accoglie la richiesta presentata dalla Regione Piemonte,per con-to dei produttori della modifica dell’articolo 2, del disciplinare di produzione, relativo alla compo-sizione della base ampelografica delle tipologie Piemonte “bianco”, “rosso” e “rosato”, ovvero la cor-rezione ad un errore, preesistente nella proposta di disciplinare formulata a suo tempo dal Comi-tato Nazionale , in base al quale la composizione ampelografica risulta di fatto discordante rispetto a quanto proposto dai produttori nella relativa richiesta di modifica del disciplinare, presentata antece-dentemente alla data del 1° agosto 2009. Pertanto con la rettifica in questione la Regione Piemonte ha ottenuto , per le predette tipologie, la composizione ampelografica nei termini proposti originariamente

dai produttori interessati.Quindi con articolo unico del Ministero a titolo di rettifica del disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata “Piemonte”, il comma 1, 2 e 3 dell’articolo 2 del citato disciplinare, sono sostituiti dal seguente testo: 1. La denominazione d’origine controllata “Piemonte” bianco è riservata al vino ottenuto da uve provenienti da vigneti aventi in ambito aziendale la seguente composizione ampelografica: Cortese e/o Chardonnay e/o Fa-vorita e/o Erbaluce da soli o con-giuntamente per almeno 60%; per la restante parte, possono concorrere i vitigni a bacca di colore analogo idonei alla colti-vazione nella Regione Piemonte, ad esclusione del vitigno Moscato bianco. 2. La denominazione d’origine controllata “Piemonte” rosso è riservata al vino ottenuto da uve provenienti da vigneti aventi in

ambito aziendale la seguente composizione ampelografica: Barbera e/o Nebbiolo e/o Dolcetto e/o Freisa e/o Croatina da soli o congiuntamente per almeno 60% ; per la restante parte, pos-sono concorrere i vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte, ad esclusione dei vitigni Brachetto, Malvasia nera lunga, Malvasia di Schierano, Malvasia di Casor3. La denominazione d’origine controllata “Piemonte” rosato è riservata al vino ottenuto da uve provenienti da vigneti aventi in ambito aziendale la seguente composizione ampelografica: Barbera e/o Nebbiolo e/o Dolcetto e/o Freisa e/o Croatina da soli o congiuntamente per almeno 60% ; per la restante parte, possono concorrere i vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella Re-gione Piemonte, ad esclusione dei vitigni Brachetto, Malvasia nera lunga, Malvasia di Schierano, Malvasia di Casorzo”.

Modifica della base ampeleograficaRiguarda la DOC Piemonte, tipologie bianco, rosso e rosato

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Adeguare la misura “Ri-strutturazione vigneti” agli aumenti dei costi per

l’impianto ed erogare un premio maggiore per la coltura in pen-denze o situazioni difficili. Queste sono alcune delle richieste che Coldiretti ha avanzato in Regione e che hanno avuto esisto favo-revole. Infatti, il nuovo “bando”, recentemente pubblicato, preve-de un aumento medio del 15% del contributo sulle operazioni di impianto e una parificazione agli aiuti maggiorati della zona montana per i vigneti che pre-sentano pendenze superiori al 30%. “Altre richieste – precisano Paolo Rovellotti e Maurizio Soa-ve, rispettivamente presidente e membro di giunta con delega al settore vitivinicolo di Coldiretti Piemonte – riguardano l’emenda-mento delle linee guida nazionali, onde “regionalizzare” il tetto di intervento o comunque poterlo differenziare in modo più marcato e di conseguenza riconoscere un incremento di premio per la messa a riposo temporaneo ed il conse-guente mancato reddito (due –tre o più anni) del terreno in attesa del reimpianto”. “Più in genera-le – conclude il direttore Bruno Rivarossa - Coldiretti Piemonte, considerato che la capacità di spesa delle aziende piemontesi a riguardo delle varie misure OCM vite è veramente bassa, vicino appena alla metà delle risorse di-sponibili, chiede una rivisitazione del Piano Nazionale di Sostegno ed un forte impegno del Governo per una modifica dei regolamenti comunitari affinché le specificità geografiche della viticoltura pie-montese siano tenute nella giusta

considerazione in termini di im-pianto e di gestione degli stessi”. Concludono Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa: “Manifestiamo soddisfazione nei confronti della Regione Piemonte e ringraziamo l’assessore regionale all’Agricol-

tura Claudio Sacchetto per aver accolto le richieste di Coldiretti Piemonte, tendenti a soddisfare le necessità reali delle imprese agricole. Certamente, la misura contribuisce ad incentivare una vi-ticoltura moderna e di qualità”.

Aumenta il contributo per i vignetiAdeguato del 15% l’intervento per le ristrutturazioni

Il 29 settembre scorso il Ministero della Salute ha firmato il decreto con il

quale proroga il termine del-la sospensione cautelativa dell’autorizzazione d’impiego di agrofarmaci a base di glu-fosinate ammonio, scaduto il 30 settembre 2011, fino al 30 dicembre prossimo.Il provvedimento riguarda i formulati noti con il nome commerciale di Basta, Basta 200, Basta 45 e Finale.Il Ministero, infatti, contraria-mente alle autorità degli altri Stati membri dell’Ue, aveva deciso, nei mesi scorsi, di so-

spendere l’uso di tali prodotti, adottando un provvedimento restrittivo benché il glufosinate ammonio sia al momento im-piegato in agricoltura in tutta Europa, essendo inserito tra le sostanze autorizzate all’im-missione in commercio ai sensi dell’allegato I della dir. 91/414/Cee. In seguito ai nuovi studi presentati dalla casa produttri-ce, il Ministero ha quindi deciso di prendere tre mesi di tempo, per riesaminare con maggiore attenzione, il dossier presenta-to dalla Bayer Cropscience Srl, che ne richiede, appunto, la reimmissione in commercio.

Glufosinate ammonioDivieto prorogato fino al 30 dicembre 2011

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Novità per gli effluenti zootecniciDal 1° gennaio 2012 le norme per le zone vulnerabili

Dopo quattro anni con il vecchio regolamento, sono state apportate alcune mo-

difiche alla disciplina delle attività di utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici nelle zone vulnerabili da nitrati: la vecchia normativa 10/R, a partire dal 1° gennaio 2012, sarà sostituita dal nuovo regolamento regionale 7/R. Anche se la nuova normativa en-trerà in vigore solo il primo gen-naio prossimo, per semplificare il quadro dei vincoli agro-ambientali in capo alle aziende agricole ed evitare di applicare regolamenti differenti tra loro nel corso della medesima stagione invernale, la Giunta della Regione Piemonte ha approvato una norma transitoria che permette di applicare fin da ora le sospensioni previste dal nuovo regolamento 7/R.Importanti novità disciplinano l’uti-lizzazione degli effluenti zootecnici con i seguenti periodi minimi di divieto alla distribuzione.a) 90 GIORNI (a partire dal 15 no-vembre) per i concimi azotati e gli ammendanti organici, per i letami e i materiali ad essi assimilati, fatti salvi: il letame con contenuto di sostanza secca pari o maggiore al 20 % e assenza di percolati, distribuito sui prati permanenti o avvicendati, per cui il periodo vietato è tra il 15 dicembre e il 15 gennaio; la durata del divieto rispetto al 10/R scende dunque da 90 a 30 giorni.L’ammendante compostato con tenore di azoto totale inferiore al 2,5% sul secco, di cui non oltre il 15% come azoto ammoniacale, per cui il periodo vietato è tra il 15 dicembre e il 15 gennaio; la

durata del divieto rispetto al 10/R scende dunque nuovamente da 90 a 30 giorni. Le deiezioni degli avicunicoli essiccate con processo rapido a tenori di sostanza secca superiori al 65%, per cui il divieto si applica dal 1° novembre al 28 febbraio.b) 120 GIORNI (a partire dal 1° no-

vembre) per i liquami, i materiali ad essi assimilati e per le acque reflue, fatto salvo il liquame distribuito su terreni dotati di copertura vegetale (prati, pascoli, cereali vernini, erbai autunno–invernali, colture arboree inerbite, cover-crops) per il quale il divieto si applica nel periodo 15 novembre-15 febbraio.

Dal 6 ottobre 2011 i termini per opporsi al verbale di accertamento in caso di

violazione al codice della strada (e non solo) saranno dimezzati e passeranno dagli attuali 60 giorni a 30. I termini per il ri-corso decorrono dalla data di contestazione della violazione oppure dalla notificazione del verbale di accertamento. È quanto stabilito dal decreto legislativo 150/2011 il quale prevedeall’articolo 7, per tutte le infrazioni stradali accertate a partire dal 6 ottobre, che il trasgressore ha a disposizione il ridotto termine di 30 giorni

per proporre ricorso al giudi-ce di pace, restando invece invariato il termine di 60 giorni per adire alternativamente la prefettura.Il momento a partire dal quale inizieranno a decorrere i 30 giorni scatterà dalla data di contestazione della violazio-ne (se contestata di persona all’automobilista dall’agente) o dalla data della notificazione del verbale di accertamento. Per le violazioni accertate prima di tale data e non ancora notifi-cate il termine di presentazione del ricorso rimane immutato, ossia 60 giorni.

Infrazioni al codice della stradaSolo più 30 giorni per presentare ricorso

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Contributi Gal Monferrato AstigianoPer Agriturismo e Fattorie Didattiche

Il GAL Basso Monferrato Asti-giano ha pubblicato un bando specifico per la concessione

di contributi pubblici del PSR 2007/2013, Misura 311, con scadenza il prossimo 13 gennaio 2012. Il bando riguarda la Linea di inter-vento 4 “Sviluppo e consolidamen-to del turismo rurale” attraverso la “Diversificazione delle attività agricole” e vede come possibili beneficiari gli agriturismo e le fattorie didattiche accreditate alla Regione Piemonte.Gli obiettivi sono i seguenti:• incrementare la ricettività tramite la dotazione di camere e servizi, l’allestimentodi aree attrezzate per camper e per campeggio;• favorire la conoscenza del ter-ritorio e del paesaggio tramite l’allestimento diitinerari naturalistici e percorsi didattici in azienda;• favorire la conoscenza delle produzioni locali tramite l’allesti-mento di areeEspositive;• favorire la conoscenza della

cultura e delle tradizioni locali tra-mite l’organizzazione di laboratori dedicati alla cucina locale e alle tradizioni artigianali;• implementare la dotazione di servizi accessori connessi ad at-tività ricreative perbambini, attività sportive e di fitness;• favorire l’organizzazione di atti-vità educative;• favorire la diffusione sul terri-torio dell’informazione turistica tramite

l’allestimento di punti informa-tivi.L’area di applicazione è il territorio astigiano a nord del fiume Tanaro, escluso il comune di Asti. I limiti di investimento sono com-presi tra € 15.000 (minimo) e € 80.000 (massimo), mentre il con-tributo pubblico in conto capitale sarà pari 40% dell’investimento complessivo.Per informazioni è possibile rivol-gersi agli uffici Coldiretti di Zona o telefonare al 0141-380403.

Coldiretti Asti organizza per martedì 22 novembre una trasferta a Fiera Milano,

per la visita all’8° edizione del Salone Internazionale delle Tecni-che Innovative per la Viticoltura, ENOVITIS, e del 24° Salone In-ternazionale delle Macchine per l’Enologia e l’Imbottigliamento,

SIMEI.Per dare la possibilità a tutti gli associati Coldiretti interessati di seguire le novità presentate in Fiera, la partecipazione è comple-tamente gratuita, sia del pullman che dell’ingresso.Prenotazioni agli uffici Coldiretti di Nizza Mon-ferrato, Tel. 0141.72.11.17.

Visita al Simei ed EnovitisPullman e ingresso gratuiti il 22 novembre

SPORTELLI INFORMATIVI COLDIRETTI ASTI

INFORMAZIONI SULL’ATTIVITA’ AGRICOLA:

- PSR 2007-2013;

- produzioni ecocompatibili,difesa fitosanitaria;

- Condizionalità, agricoltura biologica;

- sicurezza alimentare;

- gestione dell’impresa;

- mercato, filiere,multifunzionalità;

- ricerca;

- aggiornamenti normativi;

- risorse naturali;

- cooperazione

AstiC. so F. Cavallotti, 41

CanelliV. Cassinasco 11/13

Castelnuovo D.B.V. Aldo Viglione 18

MoncalvoP.zza Carlo Alberto 25

Nizza Monf.toC. so Acqui, 42/44

San Damiano d’AstiV. Roma 23

Zona di VesimeP.zza V. Emanuele II, 3

Zona di VillanovaV. Oddone Blandino 19

Per informazioni: 0141.380.427

SPORTELLI INFORMATIVI COLDIRETTI ASTI

INFORMAZIONI SULL’ATTIVITA’ AGRICOLA:

- PSR 2007-2013;

- produzioni ecocompatibili,difesa fitosanitaria;

- Condizionalità, agricoltura biologica;

- sicurezza alimentare;

- gestione dell’impresa;

- mercato, filiere,multifunzionalità;

- ricerca;

- aggiornamenti normativi;

- risorse naturali;

- cooperazione

AstiC. so F. Cavallotti, 41

CanelliV. Cassinasco 11/13

Castelnuovo D.B.V. Aldo Viglione 18

MoncalvoP.zza Carlo Alberto 25

Nizza Monf.toC. so Acqui, 42/44

San Damiano d’AstiV. Roma 23

Zona di VesimeP.zza V. Emanuele II, 3

Zona di VillanovaV. Oddone Blandino 19

Per informazioni: 0141.380.427

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Leggi&Decreti, come districarsiIl “Contratto di Locazione”

Locazioni immobili ad uso diverso da abitativo – Legge 392/78. Le locazioni ad uso

diverso da quello abitativo (art. 27 della legge 392/78) hanno ad oggetto immobili adibiti a: attività industriale, commerciale, artigia-nale, di interesse turistico;di lavoro autonomo; alberghiera; ricreative, assistenziali, culturali e scolastiche, sedi di partiti e sindacati. L’elenco citato non è comunque tassativo, per cui vi possono rientrare anche locazioni di aree nude, qualora fos-sero adibite ad una delle suddette attività.La durata delle suddette locazioni non può essere inferiore a sei anni e, se trattasi di attività alberghiera, a nove anni.Qualora le parti dovessero convenire una durata inferiore ovvero se non dovessero pattuire alcuna durata, il contratto si intenderà essere sti-pulato per la durata legislativamente prevista, ovvero di sei anni oppure di nove anni. Il canone di locazio-ne è liberamente convenuto tra le parti .Il canone è aggiornabile a Istat al 75% per i contratti che non superano i sei o i nove anni. Per i contratti che superano tale durata l’aggiornamento istat può essere pattuito anche al 100%.Il locatore , dopo i primi sei o nove anni e previo preavviso di 12 o 18 mesi mesi puo dare disdetta solo per i seguenti motivi:a) adibire l’immobile ad abitazione propria o del coniuge o dei parenti entro il secondo grado in linea retta;b) adibire l’immobile all’esercizio, in proprio o da parte del coniuge o d.ei parenti entro il secondo grado in linea retta, di una delle attività indicate nell’articolo 27 (industriali, commerciali, artigianali, o di interes-

se turistico, queste ultime devono essere comprese tra quelle indicate all’articolo 2 della legge 12 marzo 1968, n. 326) o, se si tratta di pub-bliche amministrazioni, enti pubblici o di diritto pubblico, all’esercizio di attività tendenti al conseguimento delle loro finalità istituzionali;c) demolire l’immobile per rico-struirlo ovvero procedere alla sua integrale ristrutturazione o completo restauro, ovvero eseguire su di esso un intervento sulla base di un pro-gram- ma comunale pluriennale di attuazione ai sensi delle leggi vigen-ti. Nei casi suddetti il possesso della prescritta licenza o concessione è condizione per l’azione di rilascio; gli effetti del provvedimento di rila-scio si risolvono se, prima della sua esecuzione, siano scaduti i termini della licenza o della concessione e quest’ultima non sia stata nuova-mente disposta;d) ristrutturare l’immobile al fine di rendere la superficie dei locali adibiti alla vendita conforme a quanto previsto nell’art. 12 della legge 11 giugno 1971, n. 426, e ai relativi piani comunali, sempre che le opere da effettuarsi rendano incompatibile la permanenza del conduttore nell’immobile. Anche in tal caso il possesso della prescritta licenza o concessione è condizione per l’azione di rilascio; gli effetti del provvedimento di rilascio si risolvono alle condizioni previste nella precedente lettera c). Dopo 12 0 18 anni (e cioè alla seconda scadenza del contratto) la disdetta può essere data da entrambe le parti indipendentemente dai motivi. Il conduttore, a prescindere da qual-siasi condizione contrattuale, può recedere dal contratto in qualsiasi momento, qualora ricorrano gravi

motivi, con preavviso di sei mesi, da comunicarsi con lettera racco-mandata.Le parti possono peraltro convenire che il conduttore receda dal contratto in qualsiasi momento, dandone avviso al locatore mediante lettera raccomandata almeno sei mesi prima della data in cui il re-cesso deve avere esecuzione. Per le ipotesi in cui il rapporto di locazione venga a cessare per cause diverse dalla risoluzione per inadempimento, disdetta, recesso o fallimento, il conduttore che eserciti un’attività industriale, commerciale, artigianale o di interesse turistico ha diritto ad una indennità pari a 18 mensilità dell’ultimo canone cor-risposto. Per le attività alberghiere invece, in tali ipotesi, il conduttore avrà diritto ad un indennità pari a 21 mensilità.L’indennità per la perdita dell’avviamento spetta al conduttore soltanto quando l’attività da lui eser-citata comporta contatti diretti con il pubblico degli utenti e dei consu-matori, e l’utilizzo dell’immobile non è marginale.Il conduttore ha diritto a vedersi riconosciuta un ulteriore indennità, nella stessa misura di quella anzidetta, qualora l’immobile condotto il locazione venga adibi-to, da chiunque, all’esercizio della stessa attività svolta dal medesimo oppure ad un attività che rientri nella stessa tabella merceologica e che il nuovo esercizio venga avviato entro un anno dalla cessazione del precedente. Da ultimo si ricorda che i contratti di locazione sono soggetti alla relativa imposizione fiscale nei termini e modi previsti dalla normativa vigente. Per mag-giori informazioni sull’argomento è a disposizione il servizio legale della nostra organizzazione al numero 0141/380.409.

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Il forum sul credito di Creditagri ItaliaPresentata la richiesta per assumere la natura di intermediario finanziario vigilato

“Sinergia per competere” que-sto lo slogan che ha aperto i lavori del forum programma-

to da CreditAgri Italia, il consorzio nazionale di garanzia fidi dedicato al settore agricolo. Alla presenza dei referenti dei principali istituti bancari italiani, è stato fatto il punto circa le difficoltà che si riscontrano attualmente nell’ac-cesso al credito. Il presidente di CreditAgri Italia, Giorgio Piazza, dopo aver ricordato le tappe che hanno caratterizzato sino ad oggi il percorso del Confidi, ha sotto-lineato la valenza che riveste la “casa del credito di Coldiretti” nell’ambito del progetto della filiera agricola tutta italiana. Dopo neppure un anno dall’unificazio-ne delle 8 strutture presenti sul territorio nazionale, CreditAgri Italia ha presentato la richiesta per entrare nell’albo degli «enti di garanzia vigilati» da Banca d’Italia. “In tempi brevi CreditAgri Italia – ha detto con soddisfa-zione Piazza - potrà allargare il campo di interventi, così come previsto dall’articolo 107 del Testo unico bancario, diventando così una struttura di assistenza finanziaria a tutto campo per le imprese agricole, che spazia dal rilascio di garanzie collettive ai piani aziendali per l’accesso alle misure di intervento previste dai piani di sviluppo rurale, fino alle fideiussioni nei confronti di amministrazioni pubbliche”. Il consigliere delegato Roberto Grassa, intervenendo ai lavori, nel sottolineare le criticità che nell’attuale contesto incontrano le imprese agricole nell’accedere al credito, ha ufficializzato l’impe-gno a porre in essere strumenti innovativi proprio per rispondere a queste difficoltà mediante un supporto “qualificato” ed in linea

con le regole fissate dalla nor-mativa internazionale in ambito finanziario, rappresentato da un sistema di garanzie che fa capo a Ismea-Sgfa. Negli oltre 60 spor-telli del Consorzio fidi è possibile, infatti, presentare le richieste per usufruire di tale strumento, che un recente decreto ha allargato alle transazioni commerciali e al breve termine. Nel 2011 – ha spiegato Grassa – Creditagri potrà garantire finanziamenti per 200 milioni, con una crescita di oltre 10 milioni su base mensile e nel 2012 l’obiettivo è quello di superare quota 380 milioni. Vincenzo Gesmundo, segretario nazionale organizzativo di Coldi-retti, ha parlato della strategicità di Creditagri Italia nel progetto per una filiera agricola tutta italiana che coinvolge oltre alle aziende, anche le cooperative ed i Consorzi agrari. Il credito è uno dei servizi che l’«Orga-nizzazione vuole offrire a tutte le imprese che hanno necessità di confrontarsi con il mercato «quelle socie e quelle – ha detto Gesmundo – che ne vorranno far parte». Il confronto con i partner bancari ha permesso, inoltre, di effettuare una puntuale riflessione sul momento economico che stia-mo attraversando, caratterizzato da una condizione di difficoltà quando si tratta di ottenere dei finanziamenti. Sotto questo punto di vista è stato evidenziato come da qualche mese si stia assisten-do ad una fase caratterizzata dalla rinegoziazione dei tassi di interesse, che ha determinato un aggravio del 40% del costo del denaro. Ora è necessario agevolare i finanziamenti anche per evitare di non utilizzare i fondi pubblici perdendo così risorse comunitarie come, purtroppo,

sta succedendo, con i piani di sviluppo rurale. L’Italia rischia, infatti, di riconsegnare a Bruxelles oltre un miliardo di €uro. A livello piemontese la delegazione che ha presto parte all’incontro, in rappresentanza degli oltre 1.250 soci, era accompagnata dal re-ferente regionale Adelina Reolfi e presieduta da Paolo Rovellot-ti; quest’ultimo ha sottolineato l’importanza che riveste il confidi quale strumento in grado di ac-compagnare le imprese agricole nell’accesso al credito. “L’obietti-vo perseguito è quello di svolgere un’azione di sempre maggiore diffusione e sostegno affinché la “finanza” possa costituire una componente attiva del processo di crescita dell’agricoltura pie-montese. Come CreditAgri Italia, auspichiamo – ha aggiunto il presidente Rovellotti – che anche il mondo bancario, attraverso il nostro qualificato supporto, sia in grado di rispondere efficace-mente alle esigenze delle aziende agricole e consenta a tali realtà produttive, che nel tempo hanno dimostrato di essere solide ed in grado di ottemperare agli impegni assunti, di poter pianificare il pro-prio sviluppo, attraverso progetti che consentano loro di poter essere competitive, efficienti ed al passo con i tempi”.

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“Progetto Donne” per l’accesso al creditoLa fase operativa dell’importante accordo con CreditAgri

Nel corso dell’ultima riu-nione del Coordinamen-to Nazionale Coldiretti

Donne Impresa, è stato illustrato il nuovo accordo stipulato con CreditAgri Italia.Offerto in esclusiva per Coldiretti Donne Impresa ha come obiettivo finanziare le idee ed i progetti presentati dalle donne che ope-rano nel mondo agricolo.Il “Progetto Donne” si caratteriz-za per l’idea del micro credito, destinato alle donne non neces-sariamente titolari di impresa e ad imprese non obbligatoria-mente a prevalenza femminile, comunque finalizzati all’esercizio dell’attività.Per tale motivo l’importo massimo finanziabile è pari a 30.000 euro, mentre quello minimo è pari a 10.000 euro.I finanziamenti potranno essere

rimborsati con rate trimestrali, semestrali o annuali posticipate, con un plafond dedicato e con tassi riservati in convenzione. I finanziamenti hanno una durata compresa tra un minimo di 36 mesi ed un massimo di 60 mesi, oltre al periodo di 6 mesi di pre-ammortamento, durante il quale si restituirà solo la quota di interessi e non la parte di capitale.Il finanziamento potrà riguardare anche investimenti per ristruttu-razione dei locali, impianti, mac-chinari ed attrezzature, arredi e mezzi di trasporto, oltre che per sistemi informatici integrati per l’automazione, comunicazione e impianti automatizzati.Uniche eccezioni: non potranno essere concessi finanziamenti per l’acquisto di immobili, di beni usati o spese non fatturate.Quindi un credito legato alle

idee e ai progetti presentati dalle donne, a prescindere dal ruolo o dalla funzione ricoperta all’interno dell’azienda.“La speranza – scrive la coordi-natrice nazionale Coldiretti Donne Impresa, Silvia Bosco- è che il “Progetto Donne” pos-sa essere diffuso e promosso al meglio delle nostre possibilità offrendo alle nostre donne una nuova opportunità meritevole di attenzione”. Per quanto concerne le modalità operative, i progetti che saranno sottoposti alla cortese attenzione delle coordinatrici Coldiretti Don-ne Impresa - una volta valutati nel merito dalla sede nazionale di Coldiretti Donne Impresa - saranno inoltrati ai referenti ter-ritoriali di CreditAgri per essere valutati sul piano economico finanziario.

Un nutrito gruppo di pen-sionati del “buonsenso”, in linea con l’ambizioso

progetto strategico di Coldiretti, si è dato appuntamento per un interessante soggiorno in terra toscana, alla scoperta delle me-raviglie artistiche e architettoniche di Siena, San Gimignano, Lucca e Pisa. L’annuale appuntamento di aggregazione e di socialità è stato organizzato dall’Associazione regionale Pensionati Coldiretti presieduta dall’astigiano Bruno Porta. “Si è trattato – ha spiegato Porta - di un importante momento di scambio e di condivisione per i nostri associati che hanno dedica-

to la vita al lavoro della terra e alla valorizzazione dell’imprenditoria agricola come prezioso strumento di economia del territorio”.La progettualità dell’Associazione

pensionati Coldiretti prosegue con il recente lancio di un’importante polizza infortuni, di estremo in-teresse e convenienza per chi è ancora attivo in azienda.

Pensionati piemontesi in terra toscana

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L’ortofrutta prima voce dell’exportSorpassato il vino, dal Piemonte frutta di qualità

L’ortofrutta sorpassa il vino e diventa la prima voce dell’export agroalimenta-

re nazionale nel 2011, il dato è emerso dall’analisi della Coldiretti presentata in occasione dell’in-contro su “Una filiera agricola per l’ortofrutta italiana” al Macfrut di Cesena, sulla base dell’indagine Istat relativa ai primi sei mesi del 2011. Il valore delle esportazioni di frutta e verdura è risultato pari a 2,028 miliardi di euro superiore di qualche migliaio di euro a quello del vino che, seppur in crescita, si ferma a 2,025 miliardi di euro, nel semestre. Il risultato è stato ottenuto nonostante il fatto che il principale mercato di sbocco, con quasi un terzo del fatturato, sia la Germania dove nel giugno 2011 si è verificata la psicosi ingiu-stificata nei consumi determinata dal batterio killer Escherichia coli. Sono arrivati sulle tavole degli stranieri ben il 75 per cento della produzione nazionale di kiwi, il 50 per cento delle mele e del 40 per cento dell’uva Made in Italy. Le performance sui mercati esteri sono state accompagnate a livello nazionale da un aumento degli acquisti familiari di frutta del 6,4 per cento in valore (ma un calo in quantità del 2,7 per cento), che de-vono essere però confermate nella seconda metà dell’ anno. Quello che è certo è però che i riscontri positivi sul mercato non si sono trasferiti ai produttori ortofrutticoli italiani per i quali il 2011 è stato uno degli anni peggiori. Per i produttori italiani di pesche nell’estate si è verificato un crack da 300 milioni di euro per effet-to del crollo dei prezzi pagati ai produttori che sono scesi sotto i 30 centesimi al chilo, un valore

inferiore a quello di dieci anni fa, mentre le importazioni in Italia di pesche dalla Spagna sono pra-ticamente raddoppiate (+78 per cento) a giugno.Sul mercato comunitario delle pesche e nettarine l’Italia, con il 39 per cento della produzione, e la Spagna (26 per cento) sono i principali players insieme a Grecia (20 per cento) e Francia (8 per cento). Se Italia e Spagna hanno pressoché gli stessi costi di produzione all’impresa agricola (appena 0,05 centesimi al chilo di differenza), il costo della lavorazio-ne dopo la raccolta è per l’Italia pari a 0,40 euro al chilo, quasi il doppio dei 0,25 euro al chilo dei concorrenti spagnoli. A causa delle inefficienze e delle eccessi-ve intermediazioni nel passaggio della frutta dall’azienda agricola al carrello della spesa, i prezzi almeno triplicano (+200 per cento) ma possono anche quadruplicare (+294 per cento) per la filiera lunga (presenza di 3 o 4 intermediari tra produttore e distributore finale), secondo l’ultima indagine dell’An-

titrust sul settore ortofrutticolo. Ma gli effetti si sono fatti sentire anche sul lato della produzione, a causa del taglio dei redditi dei produttori. In Italia, negli ultimi dieci anni, è scomparso circa un terzo del frutteto italiano, con effetti sull’economia, l’occupazione e il paesaggio della campagna italiana. Una tendenza che mette a rischio un settore che ha conquistato la leadership in Europa sul piano qualitativo e quantitativo in cui operano 300mila imprese orto-frutticole nazionali specializzate per una produzione attorno ai 25 milioni di tonnellate, per fresco e trasformato, che genera un fat-turato di oltre 11 miliardi di euro e garantisce occupazione per 50 milioni di giornate di lavoro.

MeloPeroAlbicoccaCiliegioPescoNettarinaSusinoNoccioleActinidia o kiwi

5.2001.4141.043

3783.6853.2481.026

12.1424.632

1.424.306214.581

89.42924.138

756.352720.462136.421165.269842.172

PIEMONTE SUPERFICIE TOTALE TOTALE PRODUZIONE

Superficie coltivata e produzione,espressi in ettari e quintali

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Cibo per 8 milioni di poveri con -20% sprechiColdiretti Asti alla 15° Giornata Nazionale della Colletta Alimentare

R iducendo di appena il 20 per cento gli sprechi di cibo degli italiani sarebbe

possibile imbandire adeguata-mente la tavola degli 8 milioni di poveri che fanno fatica a mettere insieme il pranzo con la cena.E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare le anticipazioni del Rapporto 2011 su povertà ed esclusione sociale in Italia della Caritas dal quale emerge che sono 8,3 milioni i cittadini che vivono in povertà, pari al 13,8% della popolazione. Con il diminuire del livello di reddito aumenta notevolmente l’incidenza della spesa alimen-tare che raggiunge il valore piu’ elevato proprio nelle famiglie piu’ povere per le quali rappresenta spesso la prima voce di spesa. Una razionalizzazione della filie-ra alimentare con un taglio agli sprechi potrebbe contribuire in modo determinante a risollevare molte famiglie dalla povertà come dimostrano le numerose iniziative adottate negli ultimi anni.Si stima infatti- conclude la Coldiretti - che almeno quindici milioni di pasti saranno distribu-iti gratuitamente nel 2011 dalla chiesa attraverso le diverse inizia-tive di solidarietà dei fedeli, per contribuire ad affrontare le nuove povertà nell’anno della crisi. Coldiretti Asti, tra le tante inizia-tive collegate alla Festa annuale del Ringraziamento, partecipa in modo significativo alla realizza-zione della quindicesima edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, sabato 26 novembre 2011 c/o i principali supermercati della provincia di Asti.Tutti gli interessati a prestare

volontariamente un po’ del pro-prio tempo, possono segnalarlo presso la sede di Asti ad Antonio

Bagnulo, tel. 0141-380427, cell. 335-7502061, [email protected].

Il momento storico che stiamo vivendo rimane molto delicato e drammatico.

I poveri sono in costante crescita e sono sempre più prossimi a ciascuno di noi.Non manca solo il cibo, manca il lavoro, la casa e soprattutto sembrano venir meno le ragioni per sperare e per questo si è sempre più soli; una solitudine spesso avvertita da chiunque,

poveri o ricchi.Cristo, presente ora, colma quel-la solitudine, risponde a tutte le esigenze del nostro cuore.Per questa esperienza, pro-poniamo a ognuno la Colletta Alimentare, perché facendo la spesa per chi è nel bisogno, si ridesti tutta la nostra persona, cominciando a vivere all’altezza dei desideri del nostro cuore.Sabato 26 novembre 2011.

Le “Dieci Righe” della Giornata Nazionaledella Colletta Alimentare

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Il valore dei TartufiE i valori dei Trifulau

VALORE:E’ un’annata particolare per i tartufi bianchi del Pie-monte. L’andamento climatico dei mesi precedenti la raccolta ha influito sull’avvio del mercato. I primi esem-plari messi sul mercato avevano scarsa conservabilità a causa della troppa umidità, poi il mercato è via via decollato. Ad inizio novembre, i prezzi ai trifulao, rilevati alla Borsa nazionale del tartufo, istituita presso la Ca-mera di Commercio di Asti, indicano, per le pezzature medio piccole da 140 a 190 euro all’ettogrammo, e per le pezzature medio grandi da 190 a 240 euro.Questi valori riservati ai cercatori, si traducono al det-taglio, quindi ai consumatori ad un prezzo variabile dai 190 ai 240 euro all’ettogrammo per le pezzature medio piccole e dai 240 ai 300 euro per le pezzature medio grandi.VALORI:In ricordo del loro caro papà Alessandro “Sandrino” Serra di Calosso, mancato il 19 luglio dello scorso anno, i figli ci hanno inviato il seguente ritratto del Trifulau dal titolo “Vi lascio un mestiere” che pubbli-chiamo volentieri:

“Vi lascio un mestiere “La ricerca del tartufo è un mestiere, ma è un mestiere fatto di amore per i boschi, le colline e le valli… chiu-dere gli occhi e scoprire l’aroma…“Trifulau” con questo nome viene identificato il cer-catore di tartufi che, specialmente nei mesi autunnali e invernali, con santa pazienza e tanta costanza gira per le campagne per localizzare gli alberi da tartufo e raccoglierne i preziosi frutti.Il lavoro del “trifulau” è quasi sempre tramandato di padre in figlio, proprio perché la scoperta di una tartufaia produttiva, è un tesoro nascosto che non va rivelato ad altri; è una storia fatta di padri e di figli, che arrotondavano i guadagni della vita di campagna cercando e vendendo tartufi, riuscendo così a dare alla famiglia qualcosa in più dell’indispensabile.Per questo il trifulau lavora in gran segreto, cerca di cancellare le tracce del suo passaggio e le buche dalle quali estrae i tartufi; preferisce la notte o le prime ore del mattino per la ricerca, sia perché è il momento in cui i cani lavorano meglio ma soprattutto per rimanere nascosto a chi cerca di carpirgli il segreto.Per la sua ricerca il tartufaio ha bisogno dell’aiuto del cane con il quale crea un forte legame, un amore re-ciproco che si traduce in una simbiosi perfetta.Spesso prima che il cane raspi la terra dove ha percepito l’odore del tartufo, il suo padrone ha già capito dallo scodinzolare e dal movimento dell’animale se il tartufo c’è oppure no, se è grande oppure piccolo.

Quando l’indicazione del cane è esatta esso va sempre gratificato con un pezzetto di pane e soprattutto con affettuose carezze. Oltre al suo fedele compagno, gli attrezzi del tartufaio sono la “roscella” ed il tascapane in quest’ultimo si pongono con molta delicatezza i tartufi trovati. Il tartufaio saggio non si vanta mai dei tartufi trovati anzi tende a lamentarsi della scarsa raccolta, questo per evitare l’arrivo di troppa concorrenza.Buona abitudine è quella di annotarsi su un quaderno segreto giorno e luogo di ogni tartufo trovato, in modo da documentare il proprio lavoro e consultarlo anno per anno ( si dice che i tartufi spesso si riproducono nello stesso posto e nello stesso periodo).Il cercatore ha anche molto rispetto nei confronti della natura: il tartufo viene raccolto solo dopo che il punto esatto di crescita è stato segnalato dal cane. Infatti, non bisogna scavare o vangare più o meno a caso nelle tartufaie conosciute; perché si distruggono le radici e quindi le tartufaie stesse.Anzi quando è possibile occorre togliere il tartufo con le mani, usando tutte le precauzioni possibili per non scavare buche troppo larghe e una volta estratto il tartufo, è indispensabile chiudere a regola d’arte la buca fatta con la stessa terra originaria.Il tartufaio di mestiere non solo non danneggia gli alberi ma si preoccupa di ripopolarli nelle zone propizie.

“Fin da ragazzo, mi pareva che andando per i boschi senza cane, avrei perduto troppa parte della vita e dell’occulto della terra”.(“La casa in collina” di Cesare Pavese)

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V incenzo Satragni di Mombaruzzo, compo-nente del consiglio provinciale dell’Asso-ciazione pensionati Coldiretti, è da sempre

molto legato alla nostra organizzazione avendo vissuto tutte le conquiste del mondo contadino, fin da giovanissimo quando fu fra i fondatori del Consorzio “Antigrandine”.

Vincenzo, a tutti noto col diminutivo di Enzino, ha passato tutti i vertici dirigenziali dell’organizzazione, dal Movimento Giovanile, alla presidenza del suo paese, al Consiglio della Federazione.Oggi, all’età di 76 anni, Vincenzo Satragni, ha dato alle stampe il suo bellissimo libro di ricordi dal titolo “I racconti di Tumsè” arricchito da una serie interessantissima di quelle che lui chiama “poesie di paese”.

Edito dalla cooperativa sociale “Impressioni Grafi-che” di Acqui Terme, il volume riporta una serie di ricordi dello zio Tumsé di un ex ragazzo di paese. I racconti sono tutti strettamente legati alla vita contadina ed impregnati di principi e valori della nostra tradizione.Un’opera che si lascia leggere con facilità, ma che lascia spazio a numerose riflessioni di un mondo forse lontano, ma che ancor oggi influenza posi-tivamente chi vive in campagna.In questo senso è significativa la poesia che chiude il libro dal titolo “E adès clè u Duemila?” (“E adesso che è il Duemila?”, ogni poesia è riportata nel libro sia in italiano che in piemontese), di cui riportiamo le ultime tre quartine, lasciando ai lettori scoprire tutto il resto di questa bella pubblicazione:

Adesso che il Duemila è arrivatoVedi che non è quello che avevi sperato,è un altro mondo da quello che aspettavi,è un viver diverso da quello che sognavi.

I giovani parlano solo l’Italiano,e vogliono vivere come un Americano,si lavora con il motore,ma la terra è lavorata senza amore.

Dove vai campagnoloSe non ti riconosci più?Tira fuori il coraggio che hai sempre avuto,e affronta il presente non voluto.

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Siete tutti invitati

DOMENICA 4 DICEMBRE“Fiera dei Cubiot”

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I racconti di TumsèIl libro di Vincenzo Satragni

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