il notiziario agricolo n. 3/2010

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Anno 59° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI ASTI COLDIRETTI Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 3- Anno 2010. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo 3 numero 6 aprile 2010

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Il Notiziario Agricolo N. 3/2010

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3numero 6 aprile 2010

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CONSORZIO SMALTIMENTO RIFIUTI DI ORIGINE ANIMALE (CO.SM.AN.)Costituito ai sensi L.R. 25.05.2001 N°11 - Registro Imprese di Torino REA n°113880c/o Assessorato Regionale dell’Agricoltura, Palazzo della Regione, Corso Stati Uniti 21, Torino

CONVOCAZIONE ASSEMBLEEai sensi degli artt. 11÷ 18 dello Statuto sono convocate le seguenti assemblee:A) Le Assemblee Parziarie dei Consorziati con i seguenti punti all’Ordine del Giorno: 1) Discussione materie oggetto dell’assemblea generale; 2) Nomina dei delegati all’assemblea generale; 3) Illustrazione dei programmi e delle attività del Consorzio.Ai sensi dell’art. 16 dello Statuto ogni consorziato ha diritto ad un voto e può farsi rappresentare con delega scritta da altro consorziato o da un famigliare convivente. Ogni consorziato può rappresentare al massimo altri due consorziati. La delega deve essere accompagnata da fotocopia della carta d’identità del delegante e riportare chiaramente i dati identificativi del delegato. Le Assemblee Parziarie avranno luogo: 1. Lunedì 26 APRILE 2010, (alle ore 13,30 in prima convocazione) ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE alle ore 14.30, a SAN MICHELE Fraz. di ALESSANDRIA (Al), presso la Sala della Parrocchia (uscita autostrada Alessandria Ovest) per i consorziati delle Province di Al, At, Bi, No, Vb, Vc; 2. Martedì 27 APRILE 2010, (alle ore 13,30 in prima convocazione) ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE alle ore 14.30, a CAR-MAGNOLA (To), presso la Sala Comunale “Monviso”, Cascina Vigna, Via San Francesco di Sales n. 188, per i consorziati della Provincia di Torino; 3.Mercoledì 28 APRILE 2010, (alle ore 13,30 in prima convocazione) ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIO-NE alle ore 14.30, a FOSSANO (Cn), presso il Salone “Brut e Bon”, area Foro Boario, per i consorziati della Provincia di Cuneo.B) L’Assemblea Generale dei delegati eletti nelle Assemblee Parziarie con i seguenti punti all’Ordine del Giorno:Sessione ordinaria: 1) Approvazione Bilancio Consuntivo 2009, della Relazione del Presidente e del Collegio Sindacale; 2) Approvazione del Bilancio Preventivo 2010; 3) Approvazione modifiche del programma di attività 2010; 4) Approvazione del Regolamento Consortile; 5) Nomina di un nuovo Consigliere in sostituzione per decesso; 6) Varie ed eventuali.Sessione straordinaria: 1) Approvazione modifiche statutarie;L’Assemblea Generale è convocata in prima convocazione per il giorno giovedì 29 Aprile 2010 alle ore 8.30 presso la sede delConsorzio ed occorrendo in SECONDA CONVOCAZIONE VENERDI’ 30 APRILE 2010, alle ore 14.30, presso la sede del Consorzio in Corso Stati Uniti, 21 - Palazzo della Regione - Torino. Per ogni eventuale informazione in merito è possibile rivolgersi al Consorzio, Tel. 011/432.60.84, Fax 011/432.60.85, e-mail [email protected]. Si rende noto che lo Statuto ed il Regolamento consortile sono disponibili sul sito www.cosmanpiemonte.it.

ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVAai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013

Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Notizie Coldiretti sempre aggiornateRichiedete l’invio delle notizie tramite e-mail o SMS

da ritagliare e spedire a: ColdiREtti ASti - C.So CAvAllotti 41 - 14100 ASti

Io sottoscritto_____________________________________________________________

Indirizzo__________________________________________________________________

Settore produttivo di interesse_______________________________________________desidero ricevere l’invio delle informazioni divulgate da Coldiretti Asti inerenti i vari argomenti di interesse per la propria impresa agricola, tramite:

e-mail all’indirizzo: _______________________________________

SMS al telefono di cellulare: _______________________________

Coldiretti Asti, nell’ambito dell’Azione 111-1B del PSR, ha predisposto un nuovo servizio per la diffusione delle notizie in tempi rapidi e puntuali. Per essere sempre informati sugli adempimenti, le scadenze, le opportuità inerenti l’attività delle imprese agricole, Coldiretti divulgherà le noti-zie tramite e-mail e/o SMS telefonici. Si tratta di un’opportunità per essere sempre aggiornati e tenere sotto controllo la propria azienda, dal punto di vista tecnico, burocratico ed economico.Per aderire all’iniziativa e ricevere quindi le notizie è sufficiente compilare e restituire il presen-te modello agli uffici Coldiretti.

Autorizzo Coldiretti Asti ad inserire i miei dati nelle liste per la gestione dell’invio dei comunicati in-formativi. In qualsiasi momento in base all’Art. 13 della legge 675/96 potrò chiedere la modifica o la cancellazione, oppure negare il consenso al loro utilizzo scrivendo a Coldiretti C.so F. Cavallotti 41 – 14100 Asti.

Luogo ____________________________________Data__________________________Firma_____________________________

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Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: [email protected] ufficiale Coldiretti Anno 59° numero 3 - 6 aprile 2010*Realizzazione grafica e stampaRiflesso – S.r.l. F.lli Scaravaglio & C.Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-4-1949 Dir. Resp.: Luigi Zepponi Vice Direttore: Stefano ZuninoPubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.590425Abbonamento annuale: Euro 20,00*Data di chiusura del giornale

Gli incontri per illustrare il progetto

Coldiretti

Contributi: conduzione; acquisto macchine;

essiccatoi; semibrado; indennità compensativa

Pensionati: Bruno Porta riconfermato

Presidente

Una Task Forceanti OGM

Scadenze in Cantina:Iscrizioni Doc;Anagrafe 2009

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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Scadenze eprovvedimenti fiscali

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La coerenza che non c’èdi Sergio Marini, presidente nazionale Coldiretti

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la coerenza è un comporta-mento impegnativo, soprat-tutto se esiste un parametro

di riferimento con cui misurarla. Molto più comodo, dunque, è na-scondere o fare a meno di praticare la visione strategica che si ha, se la si ha, perché questo permette di vivere la contraddizione senza rischio di essere giudicati; permet-te di essere predicatori dell’ovvio e sostenitori del politicamente corretto, senza che nessuno possa condannare l’incongruenza rispetto ai comportamenti. In questi casi diventa utile raccontare le cose che non vanno senza assumersi la responsabilità di fare proposte concrete per risolverle, diventa fun-zionale l’abitudine di prospettare il mezzo come fine o, meglio, di far passare uno strumento come progetto, e cosi via. Per esempio, nel mondo dell’agroalimentare e dintorni sta diventando di moda appellarsi al motto “uniti si vince” senza la minima idea (o forse il coraggio) di dire per cosa ci si do-vrebbe unire e, soprattutto, contro chi si deve vincere. In sostanza l’essere insieme diventa l’obiettivo e dunque l’alibi per nascondere il nulla che c’è sotto. A pensarci bene è come se si praticasse il tiro alla fune, dove ci si accorda prima nell’individuare come controparte la fune. Tutti uniti contro la fune, c’è chi tira da una parte, chi dall’altra, con l’unico impegno che la fune deve rimanere lì in mezzo immobile per non modificare gli equilibri e non scomodare nessuno. Ecco, Coldiretti, nel tirarsi fuori con il suo progetto di filiera agricola italiana, semplicemente ha deciso di non giocare più a quel tiro alla fune truccato. Non possiamo essere

attori di quel teatrino dove tutto si muove per far rimanere tutto come prima, perché, vedete, non è vero che a questo gioco nes-suno perde; infatti sta perdendo l’agricoltura italiana che la fune la sta tirando sul serio. La tira contro una squadra avversaria che bara perché la tiene legata al palo solido del compromesso; di un compromesso maledettamente a perdere. L’unità per vincere a cui molti oggi si appellano può diventare un valore vero solo se frutto di un forte atto di coraggio e coerenza. Il coraggio di denunciare i bari e la coerenza di stare dalla parte che si dice di rappresentare, il coraggio di prospettare un pro-getto vero e la coerenza di saperlo portare avanti.

Sergio Marini, presidente nazionale Coldiretti

Roberto CotaPresidente della Regione

L’esito delle urne per le elezioni del Presidente della Regione Piemonte

ha visto prevalere Roberto Cota, della Lega Nord e del Pdl, su Mercedes Bresso del Partito Democratico.Gli aspetti più evidenti di que-sto turno elettorale sono stati la crescita dell’astensionismo che ha sfiorato il 40% e l’af-fermazione del centro destra, con un riallineamento rispetto al governo nazionale e a quello provinciale.Fra i candidati dell’Astigiano sono risultati eletti nel Consiglio regionale, Rosanna Valle, del Po-polo della Libertà e Angela Motta del Partito Democratico.Ai neo eletti un augurio di profi-cuo lavoro anche da Coldiretti, con l’auspicio che possano lavo-rare fin da subito per l’economia piemontese e in particolare a favore dell’agricoltura della no-stra provincia.

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Un progetto per la provincia di AstiConsiderazioni a margine di 11 incontri con mille dirigenti Coldiretti

Undici appuntamenti e quasi mille dirigenti incontrati durante il mese di marzo,

oltre che diversi amministratori pro-vinciali e dei 118 comuni dell’Asti-giano. Questo è il resoconto a conclusione del primo tour territo-riale organizzato dalla Federazione

provinciale Coldiretti Asti per far conoscere, a tutta la dirigenza ed a tutte le istituzioni, il progetto per le imprese e per il Paese ovvero “Una Filiera Agricola tutta Italiana”.Antonio Ciotta e Maurizio Soave, direttore e presidente di Coldiretti Asti, gli interpreti che hanno espo-sto, grazie anche all’ausilio del vice direttore, Secondo Rabbione, la proposta economica progettata da Coldiretti per permettere alle imprese agricole italiane di fuoriu-scire da una pesante crisi di filiera che ha ridotto a 17 centesimi il

ricavo del settore su ogni euro di acquisto agroalimentare effettuato dai cittadini consumatori. Diversi i temi affrontati dal dibattito scaturito a tutti gli incontri, anche in seguito alla visione di alcuni video filmati proponenti il progetto ed alcune riflessioni e dichiarazioni del segretario organizzativo, Dr. Vincenzo Gesmundo, e del pre-sidente nazionale, Sergio Marini, tratti dagli interventi realizzati dai dirigenti confederali lo scorso 14 gennaio in un incontro al Lingotto con tutta la classe dirigente di Coldiretti Piemonte. “Ho voluto dare la possibilità a tutti i nostri dirigenti - commenta il direttore Antonio Ciotta - di poter vedere ed ascoltare da un lato la presen-tazione del progetto “una filiera agricola tutta italiana” e dall’altro le ragioni di questo nuovo impegno di Coldiretti direttamente dai nostri dirigenti nazionali. Ampia la condivisione delle finalità e delle strategie che qualificano il progetto economico Coldiretti. E’ ora chiaro per tutti - sottolinea Ciotta - come i mercati di Cam-pagna Amica altro non sono che

uno strumento di consolidamento del rapporto diretto tra imprese agricole e consumatore, uno degli elementi fondamentali per la piena riuscita del progetto. Nessuno ha intenzione di rivendicare attraverso i Mercati di Campagna Amica la totale vendita dell’intero prodotto agroalimentare italiano, ma la sua promozione si”. “Ecco perché – ri-leva il presidente Maurizio Soave – c’è la convinzione di tutti che entro la fine del mese di maggio i Mercati di Campagna Amica nella provincia di Asti dovranno miglio-rare in qualità e quantità. Sono ampi i margini per aumentare le iniziative finalizzate in tal senso in tutta la provincia, nessuna zona esclusa”.“E’ molto forte - continua Soave - l’attenzione sulla cooperazione e sulla crescita di Unci Coldiretti, oramai vicina alla elezione dei propri organi sociali anche nella provincia di Asti ed alla quale aderiscono già diverse strutture cooperative ed altre, radicate su tutto il territorio dell’Astigiano, sono pronti per farlo nelle pros-sime settimane. Queste strutture cooperative hanno liberamente e democraticamente scelto di aderire a Coldiretti ed a Unci Coldiretti, ma soprattutto hanno voluto aderire ad

La Federazione ha tenuto le assemblee zonali, presentan-do il progetto per le imprese e per il Paese “Una filiera agricola tutta italiana”.

Il direttore, Antonio Ciotta: “Ho voluto dare la possibilità a tutti i nostri dirigenti di poter vedere ed ascoltare da un lato la pre-sentazione del progetto “una filiera agricola tutta italiana” e dall’altro le ragioni di questo nuovo impegno di Coldiretti direttamente dai nostri dirigenti nazionali”.

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Roberto CotaPresidente della Regione

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un progetto per l’economia agri-cola del nostro Paese e pertanto anche del territorio della provincia di Asti”. Sono stati moltissimi i giovani incontrati, non solo durante le ri-unioni zonali, bensì in un apposito momento tutto dedicato a loro. Entusiasmo, orgoglio ed anche la consapevolezza di un percorso molto difficile perché sicuramente ostacolato da molti e proprio per questo ancor più indispensabile ed

ultimativo per la nostra agricoltura. A fianco della determinazione dei giovani, sicura e stabile la cono-scenza e l’esperienza dei “giovani della terza età” che con rinnovato vigore hanno ancora una volta suonato la carica.

Antonio Ciotta, direttore Coldiretti Asti

Il presidente, Maurizio Soave: C’è molto entusiasmo, tutti vogliono aderire ad un progetto per l’economia agricola del nostro Paese e pertanto anche del territorio della provincia di Asti”.

Nelle foto, la riunione zonale di Nizza Monferrato

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Si respirava un rinnovato spirito di aggregazione il 17 marzo scorso all’Assemblea

provinciale elettiva dell’Associazio-ne Pensionati Coldiretti Asti. Sono emerse, da un lato, profonde preoccupazioni per la mancanza di redditività del settore primario, ma dall’altro la volontà di essere fra i protagonisti di una nuova stagione di conquiste per l’agricoltura. In particolare il progetto Coldiretti per le imprese e per il Paese di una filiera agricola tutta italiana, così come prospettato dal diret-tore provinciale della Federazione, Antonio Ciotta e dal presidente Maurizio Soave, è stato accolto con soddisfazione dai pensionati Coldiretti.Al termine dell’Assemblea, costi-tuito il nuovo Consiglio provin-ciale, è stata votata all’unanimità la riconferma di Bruno Porta, già storico presidente di Coldiretti, alla Presidenza dell’Associazione Pensionati di Asti. E questo “clima rinascimentale” per l’agricoltura astigiana, si pal-pava anche in serata, in occasione della riunione del Comitato Giovani Impresa Asti, allargato per l’oc-casione a tutti i novizi del settore che hanno aderito al programma di insediamento giovani agricoltori previsto dal Piano di Sviluppo Ru-rale della Regione Piemonte.

Ospite dell’incontro il delegato regionale di Giovani Impresa Col-diretti, Roberto Moncalvo, che ha illustrato l’opportunità di aderire al Concorso nazionale Oscar Green. Premierà le imprese agricole ita-liane più innovative. L’edizione 2010 del concorso ha come tema “Firma l’innovazione”, la scadenza di adesione è fissata al prossimo 5 aprile e sarà un’ottima opportu-nità per le imprese agricole gestite dai giovani (tutte le informazioni sono disponibili all’indirizzo www.oscargreen.it).Anche per l’incontro di Giovani Impresa, come conferma il dele-gato provinciale, Marco Melica, “si

respirava un bel clima, seppure in un periodo di profonda crisi per i prezzi all’origine dei prodotti agri-coli, Coldiretti ha un suo progetto che sta destando profondo inte-resse da parte di tutte le imprese agricole”. Attorno al progetto di “Una filiera agricola tutta italia-na”, si sta ricreando un rinnovato spirito di aggregazione, sempre facendo leva sulle esigenze dei consumatori, si concretizza una strategia economica volta a far saltare un sistema perverso che oggi vede ridotta la redditività delle imprese agricole a un misero 17% sui prodotti agricoli acquistati dagli italiani.

Un clima di consolidato impegnoGiovani e anziani puntano al progetto Coldiretti per le imprese

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Un rinnovato spirito di aggregazioneL’Assemblea provinciale elettiva dell’Associazione Pensionati

C ’è un rinnovato spirito di aggregazione fra i pensionati Coldiretti. E’

una sensazione un po’ strana per noi “vecchietti”, ma oggi sembra si palpi con mano la voglia di impegnarsi per dare un futuro migliore all’ intera categoria”. Con queste parole, Bruno Porta, già storico presi-dente di Coldiretti, ha accolto la decisione del Consiglio pro-vinciale di rinnovagli all’unani-mità il mandato alla Presidenza dell’Associazione Pensionati Coldiretti Asti. Le sue dichia-razioni fanno chiaro riferimento al dibattito tenutosi questa mattina in seno all’Assemblea provinciale dell’Associazione, da cui sono emerse, da un lato, le profonde preoccupazioni per la mancanza di redditività del settore primario, dall’altro la volontà di essere fra i prota-gonisti di una nuova stagione di conquiste per l’agricoltura. “Sì – sottolinea Porta – noi pensionati Coldiretti ci sentiamo compartecipi della responsabili-tà di dover disegnare un futuro per la categoria. Molti di noi hanno figli e nipoti da aiutare a combattere giornalmente contro un sistema che vede i ricavi dell’agricoltura ridotti a 17 centesimi su ogni euro speso dai consumatori per i prodotti agricoli”.Del resto, l’Assemblea dell’As-sociazione provinciale Pensio-nati ha salutato con soddisfa-zione gli sforzi fatti da Coldiretti con il progetto per le imprese e per il Paese di una filiera agricola tutta ital iana, così come prospettato dal direttore provinciale della Federazione,

Antonio Ciotta, che ha più volte rimarcato come l’Orga-nizzazione senta la necessità di avere l’appoggio dei “gio-vani pensionati Coldiretti” per poter incidere efficacemente sul sistema economico e dare maggiore valore aggiunto alle imprese agricole. “Le imprese agricole si basano sulla laboriosità delle famiglie - rileva Bruno Porta - e gli agricoltori anziani tradizional-mente rimangono nel nucleo famil iare, r iducendo magari in termini quantitativi il loro apporto lavorativo, ma senza rinunciarvi mai del tutto. Anche per questo, noi ci battiamo per una rivalutazione delle nostre pensioni, ben sapendo che

potrebbero dare un vero valore aggiunto anche alle famiglie e quindi all’economia generale delle imprese agricole”. Un concetto ribadito anche dal presidente provinciale Coldiret-ti, Maurizio Soave, intervenuto in assemblea ringraziando Bru-no Porta per il suo impegno all’interno di Coldiretti, prima, ed ora alla guida dell’Associa-zione provinciale e regionale Pensionati.Il Consiglio dell’Associazione Pensionati Coldiretti Asti dopo aver nominato alla presidenza Bruno Porta, ha eletto due vicepresidenti nelle persone di Sergio Corno di Montiglio Monferrato e Angelo Zaccone di Nizza Monferrato.

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Porta guida un “esercito” di 4500 pensionatiIl Consiglio provinciale è rappresentativo di tutto l’Astigiano

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aver nominato alla presidenza Bruno Porta, ha eletto due vicepresidenti nelle persone di Sergio Corno di Montiglio Monferrato e Angelo Zaccone di Nizza Monferrato. Della giunta esecutiva entrano a far parte: Luigina Biletta di Moncalvo e Sergio Corno di Montiglio Monferrato. I l Consiglio dei Pensionati Coldiretti è rappre-sentativo di tutte le zone agrico-

le dell’Astigiano, in pratica per ogni componente fa riferimento ad una serie di paesi in cui sono stati nominati delegati attraver-so una consultazione di base. Una struttura fortemente demo-cratica che garantisce la rap-presentatività di un “esercito” di 4.500 agricoltori in pensione. La durata dell’incarico è di quattro anni . Bruno Porta, confermato alla guida dell’As-sociazione astigiana, è an-che presidente regionale di tutti i pensionati piemontesi.

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Bruno Porta, Presidente Ass. Pensionati

Vivaio ROVETA ERNESTO

Reg. Sant'Antonio, 77 - BUBBIOTel. e Fax 0144-8180 - Cell. 349.8678782

- Produzione e vendita piantine di nocciolo certificate varietà tonda Gentile delle langhe a radice nuda- Disponibilità di piantine impalcate di 1-2 anni- Consegna a domicilio- Possibilità di visita vivaio- Sugli impianti superiori ai 2 Ha analisi terreno gratuita- Assistenza alla progettazione e realizzazione degli impianti- vendita di piante impollinatrici- Presente al mercoledì presso il mercato di Asti P.zza Campo del Palio

Da 3 anni collabora con l'Istituto

di Coltivazioni Arboree della Facoltà

di Agraria dell'Università

Cattolica del Sacro Cuore

di Piacenza e con Coldiretti

Questa la composizione completa del consiglioprovinciale dell’associazione pensionati coldiretti:

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Una task force anti OgmConvocata da Coldiretti, ha un ampio consenso

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al lavoro in un incontro che si è svolto il 12 marzo a Palazzo Rospigliosi, sede della Confe-derazione nazionale Coldiretti, per affrontare l’emergenza pro-vocata dal rischio di contamina-zione dei terreni in conseguenza della coltivazione di organismi geneticamente modificati (Ogm) in Italia.Una iniziativa resa necessaria dall’autorizzazione comunitaria alla coltivazione della patata transgenica e dalla recente sen-tenza del Consiglio di Stato che ha ordinato al Ministero delle Politiche Agricole di concludere il procedimento autorizzatorio per la messa in coltura di mais Ogm, anche in mancanza del-le linee guida di coesistenza regionali.Erano presenti rappresentanti e presidenti delle associazioni del mondo dell’impresa (Coldiretti, Cna, Cia, Aiab, Amab, Lega-pesca, Unci), dei consumatori (Federconsumatori, Adusbesf, Adoc, Codacons, Movimento difesa del cittadino), dell’am-bientalismo (Legambiente, Wwf,

Greenpeace, Vas, Fondazione Univerde), sociali e culturali (Slowfood, Acli, Crocevia, Foc-siv, Greenaccord, Federparchi, Campagna Amica) ma anche rappresentanti delle Istituzioni come il sindaco Gianni Ale-manno e il coordinatore degli Assessori regionali all’ambiente Silvio Greco e esponenti politici (Susanna Cenni, Loredana De Petris, Elio Lannutti e Fedele Sanciu) mentre esponenti di tutti gli schieramenti politici hanno manifestato formalmente la loro adesione. La task force, destinata ad al-largarsi, ha lanciato un appello al Ministro delle Politiche Agri-cole Luca Zaia per l’adozione di

misure nazionali urgenti tese a vietare la coltivazione di patata e mais transgenici ricorrendo alla clausola di salvaguardia, nonchè ad altri interventi nor-mativi possibili per preservare il territorio italiano libero da Ogm dopo la decisione del Consiglio di Stato.I partecipanti all’incontro dopo aver condiv iso un model lo agroalimentare di sviluppo del Paese fondato sul patrimonio di biodiversità, identità, tipicità e cultura, hanno ravvisato la necessità di attivare una azione di mobilitazione popolare ed istituzionale sul territorio che coinvolga anche i candidati alle prossime elezioni regionali.

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Grande soddisfazione per stop unanimeLa Commissione Sementi nega la coltivazione Ogm

Grande soddisfazione per la decisione presa all’una-nimità dalla Commissione

sementi che, entrando nel merito, nega l’autorizzazione alla coltiva-zione in Italia, a dimostrazione che la posizione di chi non vuole gli Ogm va oltre le questioni economi-che ed etiche e tocca decisamente i temi di sicurezza ambientale e alimentare. E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare la decisio-ne di negare l’autorizzazione alla domanda di iscrizione al registro di un mais OGM assunta dalla Com-missione per le sementi istituita presso il Ministero delle politiche agricole.Ci sentiamo in buona compagnia essendo in Europa ben 21 su 27 i Paesi dove non si coltiva mais

geneticamente modificato (Ogm) mentre in Italia - ha sottolineato Marini - non c’è sondaggio dal quale non emerga che tre italiani su quattro sono contrari e pertanto oggi plaudono a questa decisione. Per questo - continua il presidente della Coldiretti - esprimiamo forte apprezzamento per la tempestiva firma del Decreto da parte del Ministro delle politiche Agricole Luca Zaia. La decisione della Commissione sementi - conclude Marini - ha un valore ancora maggiore se si considera che in essa sono rap-presentate, oltre ai Ministeri delle Politiche Agricole, della Salute e dell’Ambiente, le regioni italiane tra le più importanti dal punto di vista agricolo.

Da Fazio, parole sagge“Meglio produzioni autoctone e naturali”

Accolgo con soddisfazio-ne le parole di cautela del Ministro della Salute

Ferruccio Fazio e condivido pienamente il fatto che sulle questioni che riguardano la salute e l’alimentazione occor-rono certezze ed il principio di precauzione deve guidare ogni scelta. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare le dichiarazioni del Ministro della Salute che sugli organismi ge-neticamente modificati (ogm) ha affermato che “noi abbiamo una posizione negativa” e che sono meglio le ‘’produzioni autoctone e produzioni naturali”.L’Italia - ha concluso Mari-ni - sviluppa oggi un modello agroalimentare di grande qualità, sicurezza e identità, l’introdu-zione agli ogm rappresenta un rischio che mette in discussione questi principi: non serve agli agricoltori, non serve ai citta-dini consumatori, non serve al Paese.

Si tratta di una dimostrazione concreta del fatto che si possono ottenere ottimi ri-

sultati dalla ricerca al naturale che coniuga tradizione ed innovazione, senza ricorso agli organismi ge-neticamente modificati (Ogm). E’ quanto afferma Coldiretti nel com-mentare il superpomodoro, creato nei campi sperimentali dell’Istituto di Chimica Biomolecolare CNR di Napoli in modo naturale e non transgenico, che grazie ad un’atti-vità antiossidante totale superiore garantisce un ruolo di protezione in alcune sindromi metaboliche come quelle cardiovascolari, diabete, obesità, colesterolo e trigliceridi. Si tratta di un prodotto ad alto valore

nutrizionale nato dall’incrocio di alcune varietà di pomodori neri e linee pure di San Marzano che - riferisce la Coldiretti - risponde perfettamente alle caratteristiche nutrizionali di prevenzione nei con-fronti del tumore alla prostata.

Superpomodoro anche senza OgmCon il CNR di Napoli vince la ricerca naturale

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i n relazione all’autorizza-zione alla coltivazione di alcuni prodotti OGM, decisa

dalla Commissione Europea, la Regione Piemonte ribadisce le sue forti preoccupazioni in me-rito e chiede al Governo italiano di intervenire al più presto per bloccare ogni iniziativa in tal senso, almeno fintanto che non sia approvata una normativa organica sulle colture genetica-mente modificate, che preveda un principio di autodetermina-zione dei singoli Paesi. La decisione ha infatti interrot-to una consuetudine in ambito comunitario che, pur in assenza di un chiaro quadro normativo, aveva portato a non concedere autorizzazioni per la coltivazio-ne di piante GM da oltre dieci anni. Secondo le dichiarazioni del Commissario europeo alla salute e alla tutela dei consumato-ri, riportate dalle agenzie di stampa, infatti l’Unione Europea dovrebbe approvare entro po-chi mesi una nuova normativa in materia, che lasci agli Stati membri la libertà di decidere se coltivare prodotti OGM, pur

rimanendo alla Commissione stessa la responsabilità di au-torizzarli. In questo contesto, la Regione Piemonte, attraverso l’Asses-sore all’Agricoltura, sostiene la necessità che l’Italia si attivi immediatamente per evitare concretamente la diffusione di colture OGM sul proprio terri-torio, nell’interesse prioritario della salute dei cittadini, della tutela della biodiversità, delle produzioni di qualità. Le colture OGM, seppur eventualmente

convenienti per il singolo agri-coltore, non sono vantaggiose per la filiera agroalimentare e per l’economia nazionale.

OGM: il Piemonte ribadisce il suo noL’Italia intervenga al più presto per evitare colture sul territorio

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La moratoria regionale

Ricordiamo che sin dal 2006 la Regione ha approvato la legge 27 sulla coesistenza

tra agricoltura convenzionale, quella biologica e quella transgenica, pro-prio a seguito di un vuoto normativo nazionale, vietando la coltivazione di piante geneticamente modificate, a titolo di moratoria, fino all’approva-zione di un piano regionale di salva-guardia. In questi anni la Regione ha continuato a monitorare la situazione e a lavorare sul tema, in virtù del fatto che le normative europee consentono

di effettuare valutazioni sulle singole realtà territoriali e produttive per indi-viduare le regole di netta separazione tra colture GM e non GM: si è infatti giunti, in collaborazioni con le altre regioni, all’elaborazione di linee gui-da sulla coesistenza, attualmente all’esame della Conferenza Stato-Regioni. E’ inoltre attivo un filone di studio e ricerca, con l’Università di Torino, il CSI e l’Arpa, per acquisire tutti gli elementi tecnico-scientifici necessari alla elaborazione di una normativa regionale.

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La posizione della Chiesa

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Nei giorni scorsi, i giornali internazionali, nazionali e locali hanno dato molto

spazio alla notizia dell’autorizza-zione da parte della Commissione europea alla coltivazione della patata ogm. Di fatto si aboliva la moratoria relativa alla coltivazione di organismi geneticamente modi-ficati in Europa. Come era inevita-bile si è ravvivato il dibattito, a dire il vero mai completamente asso-pito, su ogm si e ogm no. Si è chiamato in causa anche il Vatica-no. In questa breve nota mi per-metto di richiamare alcuni punti fermi per un dibattito non inficiato da inutili ideologismi. Prima di tutto, la posizione della Chiesa è rimasta invariata perché fondata su alcuni punti fermi del Vaticano II: “Principio, soggetto e fine di ogni scelta – compreso il campo bioscientifico e biotecnologico, ha affermato il Concilio Vaticano II - è e deve essere la persona umana”. Di conseguenza, aggiunge lo stes-so Concilio, “nell’ordinare le realtà e nel disciplinare la vita sociale ci si deve adeguare all’ordine delle persone, e non il contrario” (GS 26). La persona, come essere uni-co e irripetibile, con quel di più di spirito che la distingue da tutti gli altri esseri e con la sua vocazione trascendente, è il fondamento di ogni modello di sviluppo e quindi anche di ogni scelta o applicazio-ne agrobiotecnologica”. E il Com-pendio della Dottrina sociale della Chiesa riassume questi stessi principi al Capitolo X. Fondamen-tali i numeri 456-460. Per quanto riguarda specificamente le biotec-nologie i numeri di riferimento sono 472-480. In questa ottica si sono mossi anche gli ultimi interventi del Magistero in particolare la “Caritas in Veritate”, il Sinodo dei Vescovi dell’Africa, la posizione del Papa nell’intervento alla Fao, S.E. Card. Peter Kodwo Appiah Turkson,

Presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace nell’Osservatore Romano del 24 febbraio scorso, e per ultimo la presa di posizione, attraverso l’Osservatore Romano del 4 marzo in occasione del via libera Ue alla patate ogm. Alcune considerazione. L’utilizzazione delle biotecnologie in campo agro-alimentare potrebbe rappresentare un traguardo scientifico, ma - come è evidente - porta con sé una grande quantità di dubbi etici. In questo campo occorre evitare – in ogni caso - due opposte posizioni, egualmente inaccettabili: il pregiu-dizio aprioristico che bloccherebbe il giusto avanzamento della ricerca e del progresso tecnologico; e il determinismo in base a cui ciò che è tecnicamente possibile è per ciò stesso eticamente valido o legitti-mo. L’avidità umana, la violenza e l’egoismo hanno un impatto di-struttivo sui popoli e sull’ambiente. Ovunque il peccato e le sue con-seguenze sul mondo hanno incri-nato la nostra relazione con Dio,

con noi stessi, con gli altri e con l’intera creazione, è necessaria una riconciliazione. L’umanità si trova oggi di fronte a una sfida indub-biamente di ordine economico e tecnico, ma ancor di più di ordine etico-spirituale e politico.E una questione di solidarietà vissuta e di sviluppo autentico, al pari di una questione di progresso materiale. La fiducia cieca nel progresso tecnologico e l’affermarsi di una mentalità volta al solo profitto e al consumo, hanno portato l’uomo, in molte occasioni, a causare dis-sesti e squilibri nella natura e nel-la stessa terra che coltiva, inqui-nandola o esaurendone la fecon-dità. Con molta facilità ci si dimen-tica che la terra è un dono ricevu-to da rispettare. Nei confronti dell’uomo nel suo contesto natu-rale e culturale, quindi, dobbiamo sentirci obbligati e rispettarne sia le leggi biologiche che quelle mo-rali. “Se l’uomo perde il senso della vita e la sicurezza degli orien-tamenti morali smarrendosi nelle

Incoraggiati da Santa SedeSosterremo ogni iniziativa per impedire la coltivazione degli ogm in Italia

Condividiamo la posizione della Santa Sede che ci incoraggia a sostenere un modello di svi-

luppo economico e agroalimentare a misura d’uomo per rimuovere le vere cause della fame nel mondo che sono soprattutto di carattere sociale e istituzionale piuttosto che collegabili alla carenza di cibo”. E quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare l’articolo pubblicato dall’Osservatore Romano del 3 marzo nel quale, a proposito di ogm, si evidenzia che la Chiesa – come si legge nell’enciclica “Caritas in Veritate” - non possiede soluzioni

tecniche da offrire, ma ha “una missione di verità da compiere, in ogni tempo ed evenienza, per una società a misura dell’uomo, della sua dignità, della sua vocazione.

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nebbie dell’indifferentismo, nessu-na politica potrà essere efficace nel salvaguardare congiuntamente le ragioni della natura e quelle della società. L’ l’uomo, infatti, che può costruire e distruggere, può rispettare e disprezzare, può con-dividere o rifiutare. Anche i grandi problemi posti dal settore agricolo, vanno affrontati non solo come problemi «tecnici» o «politici», ma, in radice, come «problemi morali»”. (Giovanni Paolo II, Intervento alla festa del Giubileo del mondo agri-colo, Roma, Aula Nervi 11/11/2000, n.7.) E’ evidente, allora che l’uti-lizzazione delle biotecnologie in campo agro-alimentare porta con sé una grande quantità di interro-gativi etici su cui tutti, e special-mente noi credenti, siamo chiama-ti ad interrogarci. E’ in gioco infat-ti il futuro stesso della comunità umana e del creato, della qualità della vita, dell’agricoltura e della sicurezza alimentare. Una posizio-ne non di chiusura, quindi, ma di saggio discernimento e di oppor-tuna cautela. Non volendo entrare nel merito dei pregi o dei pericoli dei danni di tali organismi, è quan-to mai importante sottolineare la ricaduta degli ogm a livello am-bientale e finanziario a discapito non solo dei prodotti biologici non modificati, ma anche per le gravi conseguenze arrecate alle popo-lazioni che si vedrebbero privare dei prodotti locali, loro riserve naturali da sempre. Nelle culture tradizionali il cibo è un elemento centrale della socializzazione; è a tavola che ci si incontra tra i vari membri della famiglia; si celebra-

no gli avvenimenti più importanti e si vive con compiutezza il senso di appartenenza alla stessa comu-nità. Credo poi necessario, inoltre, demistificare la tesi sbandierata in più occasioni, anche da alcuni uomini di Chiesa, evidentemente in maniera fraudolenta, che accre-dita questi ogm come la soluzione del problema fame. Ci si deve convincere che non vi sarà solu-zione del problema fame se non si realizzerà una profonda e reale conversione di mentalità e di stile di vita e se all’introduzione di nuo-ve e più efficienti tecnologie non si accompagnerà lo sviluppo di un’autentica coscienza solidale ed ecologica. Molto chiaro in pro-posito è stato Benedetto XVI nel-la Caritas in Veritate. In conclusio-ne, nei confronti delle agrobiotec-nologie, sarà opportuno tenere un atteggiamento consapevolmente critico, seppur non di chiusura pregiudiziale. La scoperta, di per sé legittima, di intervento sulla natura e di nuove possibilità tec-nologiche innovative non può in-durre automaticamente al loro impiego su larga scala, senza una verifica interdisciplinare che con-sideri i rischi etici e faccia sempre prevalere i bisogni e gli interessi della collettività su quello dei po-tentati economici. Si rende sempre più necessario, di conseguenza, fissare limiti e vincoli chiari alle loro applicazioni, in particolare ponen-do al primo posto il valore della persona umana, della vita e dell’ambiente, ed escludendo da ogni possibilità di sfruttamento economico l’uso del patrimonio

genetico. Occorre attivare un’etica della responsabilità, che consenta a tutti di partecipare allo sviluppo e di gestire le innovazioni nel modo più sapienziale possibile, senza subirle passivamente. Sarà fonda-mentale in tutto questo l’informa-zione e la formazione al consumo critico. Un compito etico, quello dell’informazione e della formazio-ne al consumo critico, di primo ordine, perché corrisponde al ri-spetto della libertà di cui il Crea-tore ci ha dotato e consente ad ognuno di esercitarla in modo umano e umanizzante. “Non pro-vocate la morte con gli errori del-la vostra vita, non attiratevi la ro-vina con le opere delle vostre mani, perché Dio non ha creato la mor-te. Egli ha creato tutto per la vita: le creature del mondo sono sane; in esse non c’è veleno di morte” (Sap 1,12-13). In verità, è oggi un dovere urgente per i cristiani es-sere riconciliati con tutta la crea-zione e assumere con fede la nostra responsabilità di custodi dei doni di Dio. Per realizzare tale riconciliazione dobbiamo esami-nare le nostre vite e riconoscere in che modo abbiamo offeso la creazione di Dio con le nostre azioni e la nostra incapacità di agire. Dobbiamo fare l’esperienza di una conversione, un cambia-mento nel cuore. Dio ci invita ad allontanarci dalla malvagità e a comportarci in modo nuovo. Cam-biare rotta è ancora possibile, farlo è un dovere di tutti e per tutti.

Padre Renato Gaglianone

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0Anche i giovani europei bocciano gli Ogm

Igiovani agricoltori europei sono fortemente convinti della necessità di investire sempre più risorse in una ricerca che parta dalle reali esigenze delle imprese

agricole nell’ottica di un forte legame tra cibo e territorio. Allo stesso tempo affermiamo la nostra contrarietà agli OGM, che minano la caratteristica principale dell’agricol-tura europea, basata sulla distintività delle produzioni, ad esclusivo vantaggio di una concentrazione industriale in mano a poche firme”. E’ quanto ha sostenuto il vice presidente dei giovani agricoltori europei (CEJA) e de-legato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa Donato Fanelli al Forum sul futuro dell’agricoltura che si è svolto a Bruxelles, organizzato dall’Organizzazione Europea dei proprietari terrieri e da Syngenta. E’ stata questa

una ulteriore occasione - ha affermato Fanelli - per far sentire la voce delle giovani imprese agricole europee che vogliono un’agricoltura del futuro dinamica ed in-novativa e che sappia allo stesso tempo coniugare gli interessi economici degli imprenditori e le aspettative della società civile. Nella dichiarazione dei giovani agricoltori europei di Sivi-glia sul futuro della politica agricola abbiamo chiaramente sostenuto - ha concluso Fanelli - gli orientamenti del Presidente della Commissione europea Barroso volti a garantire un quadro di regole che permettano agli Stati Membri dell’UE di decidere liberamente se intendono o meno coltivare specie geneticamente modificate sul nostro territorio.

E’ Vittorio Sangiorgio il nuovo leader dei giovani agricoltori italiani. Venti-

sette anni, salernitano, conduce un’azienda florovivaistica ed è stato eletto dall’Assemblea di Col-diretti - Giovani Impresa composta da rappresentanti provenienti dalle campagne di tutte le Province e Regioni italiane, in rappresentan-za di oltre 40mila giovani. Il neo responsabile dei giovani impren-ditori agricoli Sangiorgio riceve il testimone da Donato Fanelli che, concluso il mandato a livello nazionale, ha conquistato la cari-ca di vicepresidente dei Giovani agricoltori Europei (Ceja). “Cree-remo occasioni per relazionarci in maniera aperta con tutti i giovani imprenditori di qualunque settore, lanciando un patto generazionale per confrontarci con chi intende condividere la nostra idea di cre-scita e di sviluppo economico del Paese - ha spiegato il neo delegato di Coldiretti Giovani Impresa -. Crediamo anche, come giovani, che la ricerca in Italia abbia molto

da poter esprimere e che debba guardare molto di più alle imprese e alle loro reali esigenze rispetto a quanto non faccia oggi, individuan-do reali soluzioni innovative che esaltino l’originalità e la distintività del Made in Italy, senza percorrere strade, come quella degli ogm, che rappresentano il passato”.Lo stesso Sangiorgio rappresenta bene l’idea di impresa innovativa e rispettosa dell’ambiente. Partendo dall’azienda agricola di famiglia, a Pagani (Salerno), ha saputo specializzarsi nella coltivazione di piante e fiori, diversificando l’at-tività di produzione con quella di fornitura di servizi “chiavi in mano” dedicati a turismo congressuale ed eventi cerimoniali. Oltre a ciò, l’azienda dell’agricoltore salernita-no sfrutta i principi della bioedilizia, con l’allestimento di coperture verdi con giardini pensili su edi-fici, migliorandone notevolmente il rendimento termico e quindi il risparmio energetico.In questo contesto, la Regione Piemonte, attraverso l’Assessore

all’Agricoltura, sostiene la neces-sità che l’Italia si attivi immediata-mente per evitare concretamente la diffusione di colture OGM sul proprio territorio, nell’interesse prioritario della salute dei cittadi-ni, della tutela della biodiversità, delle produzioni di qualità. Le colture OGM, seppur eventual-mente convenienti per il singolo agricoltore, non sono vantaggiose per la filiera agroalimentare e per l’economia nazionale.

Nuovo Leader Giovani Impresa ColdirettiVittorio Sangiorgio subentra a Fanelli vice nel Ceja

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Credito di conduzionePrestiti a tasso agevolato tramite la Provincia di Asti

Con la Deliberazione della Giunta Provinciale n° 89 del 25/03/2010 sono stati

approvati i criteri per l’anno 2010 per la concessione del credito di conduzione (art. 50 L.R. 63/78).Beneficiari:- Imprese agricole aventi sede ope-rativa in provincia di Asti, condotte da imprenditoriagricoli (IAP) singoli od associati in possesso rispettivamente dei requisiti di cui l’articolo1 commi 1 e 3 del D.Lgs. n. 99/2004;- iscritte al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio competente;- iscritte alla gestione previdenziale ed assistenziale;- in possesso di Partita I.V.A. per il settore agricolo;- che abbiano costituito il fascicolo aziendale presso un C.A.A.Entità del prestito: Euro 500/Ha per colture erbacee estensive (semi-nativo, prato, etc); Euro 800/Ha per mais,orzo e foraggere (per aziende con allevamenti); Euro 1.000/Ha per colture erbacee intensive (ortaggi e fiori in pieno campo); Euro 2.000/Ha per colture arboree specializ-

zate (vigneti e frutteti); Euro 400/Ha per noccioleti; Euro 3.000/Ha per vivai e colture orticole floricole sotto serra (serre fisse - tunnel); da calcolare sulla consistenza aziendale presente nel fascicolo.Massimale: Euro 40.000,00 per azienda agricola; Durata del prestito: 12 mesi; Tasso applicato dagli Istituti di credito ade-renti: Euribor 12 mesi + 1,50 Spread max in presenza di garanzia prestata da Confidi o Euribor 12 mesi + 1,75 Spread max in assenza di garanzia prestata da Confidi. Contributo della Provincia: Tasso di riferimento x 50% (aumentato dello 0.30 se almeno metà dell’importo del prestito è garantito da Confidi) fino ad max 1%. Spese istruttorie: zeroProcedura:- Presentazione della domanda alla Provincia di Asti - Assessorato Agricoltura – Piazza San Martino 11 - 14100 Asti e contestualmente all’Istituto di Credito prescelto utiliz-zando la modulistica prevista;- Istruttoria dell’Ufficio Avversità Atmosferiche del Servizio Agricoltura volta a verificare la regolarità della domanda ed il rispetto di tutti i pa-rametri e le condizioni richieste;- Emissione dei nulla osta a cura

del Servizio Agricoltura a concedere l’agevolazione applicando le condi-zioni ed i parametri sopraindicati;- Trasmissione dei “Nulla - osta” agli Istituti di credito per e-mail ed all’in-teressato richiedente per posta;- Concessione del prestito da parte degli Istituti di Credito, previa acqui-sizione delladichiarazione sostitutiva sugli “aiuti de minimis” come da modello ap-pendice A;- Rendicontazione da parte degli Istituti di Credito in merito ai prestiti erogati e trasmissione di copia delle dichiarazioni sostitutive attestanti l’accettazione dell’assegnazione contributiva, presentate prima della sottoscrizione del prestito dalle ditte beneficiarie;- liquidazione contributo Provincia direttamente agli Istituti di Credito.Istituti di Credito che aderiscono all’iniziativa: CASSA DI RISPARMIO DI ASTI, CASSA DI RISPARMIO DI ALES-SANDRIA, CASSA DI RISPARMIO DI BRA, BANCA D’ALBA, BANCA POPOLARE DI NOVARA, INTESA SANPAOLO, UNICREDIT BANCA. Scadenza presentazione doman-de: 29/10/2010.

elencHi intrastat, nuovi termini presentazione

Con decreto 22 febbraio 2010 del Ministro dell’Economia e delle Finanze sono state definite le modalità di compilazione ed i termini di presentazione dei nuovi modelli INTRASTAT, approvati, in pari data, dall’Agenzia delle dogane con determinazione n. 22778. Nel recepire la direttiva comunitaria, lo Stato Italiano non ha approfittato della pos-sibilità, data fino al 31/12/2011, di stabilire il limite di presen-

tazione mensile a 100.000,00 euro, pertanto a decorrere dal 01/01/2010 decade la possi-bilità di presentare gli elenchi INTRASTAT con periodicità annuale e le aziende che hanno effettuato operazioni intracomu-nitarie, in acquisto o cessione, di valore superiore a 50.000,00 euro anche solo in uno dei quat-tro trimestri precedenti, o che superano i 50.000,00 euro nel corso del trimestre, dovranno

presentare gli elenchi INTRA-STAT mensilmente. Pertanto le comunicazioni potranno essere unicamente con periodicità tri-mestrale o mensile, con esclu-sivo invio telematico alle dogane entro il giorno 25 del mese successivo. Tutte le aziende che effettuano operazioni intra-comunitarie, anche di modesta entità ma entro i 50.000,00 euro, dovranno presentare gli elenchi trimestralmente.

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Incentivi per macchine agricoleDai concessionari uno sconto del 20% sull’acquisto

Come annunciato dall’ultimo Consiglio dei Ministri, il decreto-legge contenente

le misure di sostegno all’attività produttiva ed ai consumi, tese a migliorare la qualità della vita e dell’ambiente e la sicurezza del lavoro, contiene anche interventi a favore del settore agricolo. Con 300 milioni di euro, oltre all’acquisto di motocicli elettrici, abitazioni, elettrodomestici, cucine, gru e motori per la nautica, sono previsti incentivi per le macchine agricole. Dal prossimo 6 aprile un call center gestito da poste italia-ne, fornirà le informazioni pratiche necessarie per richiedere gli aiuti. La procedura comunque partirà dal consumatore che potrà rivolgersi al rivenditore chiedendo di poter utilizzare l’incentivo; il rivenditore ne verificherà la capienza per via telematica o telefonica in un tempo fissato e comunicherà al consuma-tore la disponibilità dell’incentivo, che si tradurrà in uno sconto sul prezzo di acquisto. Il rivenditore

recupererà poi l’incentivo presso gli sportelli delle poste. Il decreto contiene inoltre misure di semplificazione che consen-tono di realizzare, senza alcun titolo abilitativo, interventi edilizi di manutenzione ordinaria e stra-ordinaria, eliminazione di barriere architettoniche, opere temporanee di ricerca nel sottosuolo, movimen-ti di terra pertinenti all’esercizio di attività agricola, serre mobili sta-gionali, opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, pannelli

fotovoltaici e termici, aree ludiche senza fini di lucro. Nel decreto legge sono infine stati stanziati 18 milioni di euro per il rinnovo dei mezzi agricoli. 71 milioni sono stati stanziati per rimorchi, semirimorchi, macchine per uso agricolo e industriale e gru a torre per l’edilizia, di cui 18 milioni di euro per il rinnovo dei mezzi agricoli. I trattori godranno di uno sconto massimo del 10%, a condizione che anche il venditore pratichi uno sconto analogo.

piccola proprieta’ contadina

Le agevolazioni fiscali per la piccola proprietà contadina sono contenute nel decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194 Conver-tito in legge, con modificazioni, 26 febbraio 2010, n. 25 (art 2 comma 4-bis) pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 48 del 27 febbraio 2010 - Supplemento ordinario n. 39. Non si tratta di una proroga della legge 604/1954 ma di una legge specifica e per-tanto non sono più applicabili le disposizioni relative alla vecchia normativa. Le agevolazioni fiscali

per l’acquisto di terreni agricoli, contenute in questa nuova legge, consistono nell’applicazione delle imposte di registro ed ipotecarie in misura fissa (168,00 euro) ed imposta catastale nella misura dell’ 1% del valore in atto in esenzione bolli. Possono acce-dere all’ agevolazione “coltivatori diretti” o “imprenditori agricoli” iscritti nella relativa gestione INPS nonché le società agricole professionali di cui all’art 2 del d.lgs 99/2004 il cui soggetto qua-lificante è iscritto INPS. I terreni

per beneficiare dell’agevolazione devono essere in area agricola secondo gli strumenti urbanistici in vigore. Non rilevano più vendi-te effettuate prima dell’acquisto, ma il terreno non può essere alienato prima che siano trascorsi i 5 anni dall’acquisto. Nello spirito di semplificazione, viene meno la presentazione del certificato dell’ Ispettorato Provinciale Agrario (provvisorio o definitivo) essendo sufficiente dimostrare l’iscrizione INPS (CD4 ) al momento della stipula dell’atto.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Contributi per il semibradoEntro il 28 aprile a favore di tutti gli allevamenti bovini

la Provincia di Asti ha disposto, anche per quest’anno, la concessione di contributi in conto capitale a favore degli allevatori astigiani, che

pratichino o abbiano intenzione di praticare l’alleva-mento bovino od ovicaprino allo stato semibrado. Sono finanziabili, con contributi in conto capitale fino al 40% (45% per i giovani), recinzioni, punti acqua, macchine ed attrezzature,strutture, realizzazione di prati e la sistemazione di terreni fino a un massimo di € 12.000,00. La presentazione delle domande deve avvenire entro il 28 aprile. Normativa di riferimento Deliberazione Giunta Provin-cia di Asti n° 36 del 19 febbraio 2010 - Concessione di contributi in conto capitale a favore degli allevatori asti-giani, che pratichino od abbiano intenzione di praticare l’allevamento bovino od ovicaprino allo stato semibrado. INTERVENTI AMMISSIBILI. Saranno riconosciuti interventi riconducibili alle seguenti tipologie: a. Realizzazione di recinzioni mobili (generatore di corrente, filo elettrico, paletti) per agevolare la corretta turnazione dei pascoli ed il periodico trasferimento sui diversi appezzamenti destinati all’allevamento per massimizzare lo sfruttamen-to agronomico delle deiezioni animali e, nel contempo, minimizzare i fenomeni di inquinamento delle acque su-perficiali e sotterranee, di danneggiamento della cotica erbosa superficiale, di erosione del suolo. (spesa massima ammissibile € 3,00 per metro lineare, su presentazione di preventivo e fattura a collaudo). b. Punti acqua per ab-beveraggio: intervento da realizzare mediante l’acquisto di vasche da pascolo, carri botte, o attrezzature similari (il contributo sarà corrisposto previa presentazione di preventivo e fattura a collaudo.) c. Acquisto macchinari ed attrezzature mobili finalizzati all’allevamento semibra-do: mangiatoie portafieno, contenitori a tramoggia per la somministrazione di concentrati, reti ombreggianti, arieggiatori per cotiche erbose, nonché ogni altra attrez-zatura di cui possa essere giustificato l’acquisto e l’utilizzo finalizzato all’allevamento semibrado. (il contributo sarà corrisposto previa presentazione di preventivo e fattura a collaudo.) d. Realizzazione o acquisto di strutture per la raccolta degli animali: recinti di cattura, sistemi mec-canici di autocattura efficaci al controllo, confinamento e bloccaggio dei bovini per l’esecuzione delle operazioni di gestione e controllo della mandria (il contributo sarà corrisposto previa presentazione di preventivo e fattura a collaudo.) e. Realizzazione di prati stabili e sistemazione dei terreni ai fini della loro utilizzazione al pascolo che comportino il recupero di gerbidi, incolti, terreni impro-

duttivi: spesa massima ammissibile € 500,00 ad ettaro, per una superficie minima pari a 1 ha, su presentazione di una distinta dei lavori e fattura che copra almeno il 50% dell’importo richiesto. f. Realizzazione di prati stabili e sistemazione dei terreni ai fini della loro utilizzazione al pascolo con ripristino di prati e/o pascoli o trasformazione di seminativi: spesa massima ammissibile € 250,00 , per una superficie minima pari a 1 ha su presentazione di una distinta dei lavori e fattura che copra almeno il 50% dell’importo richiesto). ENTITA’ AIUTO La spesa massima ammissibile è fissata in € 12.000,00 per I.A.P. Il contributo in conto capitale potrà riconoscere fino al 40% della spesa ammessa (elevabile al 45% per i giovani), al netto dell’I.V.A. La spesa minima ammissibile è pari ad € 1.000,00.ITER PROCEDURALE a) Le domande dovranno essere presentate, entro la data di mercoledì 28 aprile 2010. b) Saranno ritenute valide le iniziative realizzate a partire dal 1/1/2010 (data di fatturazione) c) Sulla base dei criteri di priorità stabilita al punto IV, sarà formulata la graduatoria degli aventi diritto, in ordine decrescente di priorità. d) Sulla base degli importi disponibili e stanziati e dopo ap-posita istruttoria amministrativa, la Provincia determinerà dalla suddetta graduatoria i beneficiari e li autorizzerà ad attuare gli acquisti ammessi. e) I beneficiari dovranno provvedere all’acquisto e/o alla realizzazione delle iniziative entro il termine stabilito dall’autorizzazione provinciale e, successivamente, presentare alla Provincia la richiesta di accertamento unitamente alle copie autenticate dei giustificativi fiscali, regolarmente quietanzati, delle spese effettivamente sostenute. f) La Provincia procederà suc-cessivamente all’istruttoria finale in campo, per verificare la corrispondenza e la regolarità delle iniziative realizzate. g) In caso di esito positivo dell’istruttoria sarà predisposto il conseguente provvedimento di liquidazione.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Contributi per l’essiccazione semi e cerealiRiguardano gli impianti per la riduzione del consumo energetico

La Regione Piemonte ha aperto un bando per accedere ai contributi per la costruzione e ristrutturazione di impianti di essiccazione e/o

generazione di calore (e relativi annessi). Gli importi di sostegno, in termini di spesa ammessa, vanno da un minimo di 7.500,00 euro a un massimo di 50.000,00, le domande vanno presentate entro il 1° luglio. Tale possibilità è data dal Piano di Sviluppo Rurale relati-vamente alla misura 121 per l’ammodernamento delle aziende agricole.In pratica gli interventi finanziari sono finalizzati all’ade-guamento alle norme in materia di emissioni in atmosfe-ra da impianti di essiccazione di semi e cereali, senza incremento della capacità di essiccazione. Pertanto gli impianti devono rispettare criteri di riduzione del consumo energetico attraverso l’uso di energie rinnovabili o di fonti di energia a minore contenuto in carbonio e minore effetto serra o che conseguano i medesimi effetti in termini di riduzione di effetto serra attraverso il miglioramento della filtrazione e/o depurazione delle emissioni gassose e dei fumi. La delibera di riferimento della Giunta regionale è la numero 43 del 15/02/2010, la Regione Piemonte ha individuato i criteri di emanazione del Bando di contributi finalizzati all’adeguamento alle norme in materia di emis-sioni in atmosfera da impianti di essiccazione di semi e cereali, senza incremento della capacità di essiccazione. Riportiamo alcuni punti salienti del testo di Delibera.1) in attuazione della Misura 121 (“Ammodernamento delle aziende agricole”) del Programma di Sviluppo rurale 2007-2013 della Regione Piemonte è adottato un Programma straordinario di sostegno all’adeguamento delle aziende agricole alle norme in materia di emissioni in atmosfera da impianti per essiccazione di semi e cereali (d.lgs. 152/06 e atti discendenti), in favore delle aziende agricole che debbano realizzare investimenti strutturali e che siano tenute a procedere all’adeguamento alle norme in materia di emissioni in atmosfera da impianti per essiccazione di semi e cereali (d.lgs. 152/06 e atti discendenti), limitatamente ad adeguamenti non ancora giunti a scadenza e senza incremento della capacità di essiccazione. Gli interventi di cui sopra sono conformi alla Misura 121 del PSR come modificata con le citate D.G.R. n. 2-9977 del 5 novembre 2008 e D.G.R. n. 26-11745 del 13.07.2009; vista la natura del presente programma stra-ordinario, prettamente finalizzato alla tutela dell’ambiente è consentita la presentazione delle domande anche da parte delle aziende agricole che hanno in corso una do-

manda di sostegno sulla Misura 121 presentata ai sensi dei bandi 2007 o 2008 delle Misura stessa. Qualora le due domande siano riferite agli stessi interventi / investimenti, il richiedente dovrà indicare prima della approvazione delle domande su quale bando (il bando 2007 o 2008 o il presente programma straordinario) intende ricevere il sostegno della Misura.6) Di incaricare la Direzione Regionale 11 “Agricoltura” ad emanare, con propria Determinazione Dirigenziale, il bando e stabilire le date entro cui le domande dovranno essere presentate.7) Con le domande pervenute verrà predisposta una graduatoria a livello regionale.8) Le domande presentate ai sensi del presente Pro-gramma regionale potranno prevedere esclusivamente investimenti riferiti alle tipologie di seguito riportate, finalizzati all’adeguamento delle aziende agricole alle norme in materia di emissioni in atmosfera da impianti per essiccazione di semi e cereali (d.lgs. 152/06 e atti discendenti), mediante l’ adeguamento degli essiccatoi esistenti e la realizzazione di nuovi essiccatoi senza in-cremento di capacità di essiccazione:costruzione e ristrutturazione di impianti di essiccazione e/o generazione di calore ( e relativi annessi) che ridu-cano il consumo energetico attraverso il miglioramento del rendimento energetico, l’uso di energie rinnovabili o di fonti di energia a minore contenuto in carbonio e minore effetto serra o che conseguano i medesimi effetti in termini di riduzione di effetto serra attraverso il miglio-ramento della filtrazione e/o depurazione delle emissioni gassose e dei fumi.9) I programmi di investimento delle aziende verranno valutati in funzione degli obbiettivi che gli stessi si propon-gono di raggiungere, ammettendo anche programmi che prevedano soltanto investimenti relativi ad attrezzature ed impianti. L’importo massimo della domanda di sostegno, in termini di spesa ammessa, è pari a euro 50.000,00. L’importo minimo della domanda di sostegno è pari a euro 7.500,00. E’ comunque consentito al richiedente di realizzare a proprie complete spese investimenti integrativi o di dimensioni maggiori di quelli riconosciuti al fine della concessione del sostegno della Misura 121.10) Le domande saranno avviate dalle Province all’istrut-toria e, sussistendone le condizioni, alla ammissione al sostegno / aiuto ed alla liquidazione, secondo le modalità, le tempistiche e le condizioni precisate nelle disposizioni adottate per l’applicazione della Misura 121 del PSR.

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Indennità compensativa zone montaneDomande entro il 17 maggio. Tutte le casistiche e i contributi

Fino al 17 maggio prossimo le aziende agricole ubicate nelle zone montane possono acce-dere a una indennità compensativa. Per ogni

ettaro di superficie coltivata ricadente nelle zone classificate montane, vengono concessi contributi ad ettaro sulla base di parametri unitari, fissati per tipo di coltura, come sotto specificato.

Per i pascoli il massimale di 130 €/ha è riferito a carichi di bestiame compresi tra 1 e 2 UBA/ha; per carichi di bestiame inferiori a 1 UBA/ha e fino a 0,3 UBA/ha il premio sarà proporzionalmente ridotto.Nel caso in cui l’attività nelle zone montane sia in-feriore ai 180 giorni l’entità del premio verrà ridotta come segue:

Fino a 120 giorni: 1/3 del premio;Tra 121 e 180 giorni: ½ del premio;Oltre i 180 giorni: premio intero.

Si precisa che i prati-pascoli potranno essere con-siderati tali solamente in presenza di almeno uno sfalcio estivo; pertanto, se la maggior parte della produzione foraggera sarà utilizzata attraverso il pascolamento, con sfalci effettuati esclusivamente nel periodo primaverile o autunnale (es.: sfalci di pulitura), il terreno dovrà essere classificato come pascolo.

Interventi ammessiL’indennità viene concessa per ogni ettaro di su-perficie coltivata ricadente nelle zone classificate montane, sulla base di parametri unitari, fissati per tipo di coltura, come sotto specificato.Qualora l’ammontare dei contributi ammessi ecce-da la disponibilità finanziaria, al fine di favorire le aziende maggiormente svantaggiate secondo un criterio altitudinale e di fertilità dei suoli, verranno prioritariamente escluse le coltivazioni proprie dei fondovalle o delle zone più fertili, secondo l’ordine di esclusione successivamente definito.L’entità del contributo è calcolata sulla base degli ettari di SAU ammessi per ogni azienda, moltiplicati per gli importi unitari colturali entro il limite di 40 ettari.

Condizioni di ammissibilità e requisitiL’indennità è concessa per ettaro di SAU ammissi-bile ad imprenditori agricoli come precedentemente definiti che:coltivino almeno 3 ha di SAU; si impegnino a proseguire l’attività agricola in una zona svantaggiata per almeno un quinquennio a decorrere dal primo pagamento. E’ esonerato da tale impegno l’imprenditore che non possa proseguire l’attività per causa di forza maggiore (es. invalidità, espropriazione o acquisizione dei terreni per pub-blica utilità); ottemperino, nell’insieme della loro azienda, ai requi-siti obbligatori di cui agli art. 5 e 6 e agli allegati II e III del reg. (CE) n. 73/2009 e s.m.i. (Condizionalità); operino stabilmente nelle zone svantaggiate con l’eccezione dell’agricoltore residente nelle zone clas-sificate montane che, dopo aver utilizzato l’alpeggio, trasferisce il bestiame per il restante periodo dell’anno nelle zone di collina e/o di pianura. Esclusivamente in tal caso, qualora l’attività nelle zone montane sia inferiore ai 180 giorni;l’entità del premio verrà ridotta e rapportata al perio-do di effettiva permanenza nelle zone svantaggiate; possiedano un titolo di conduzione valido ai sensi di legge per l’intera annualità di impegno per tutti i terreni ammessi al premio;non superino il limite di età pensionabile (60 per le donne, 65 anni per gli uomini);non siano titolari di trattamenti pensionistici fatta eccezione per la pensione di reversibilità.

Produzioni Interessate

Foraggere: Pascoli; Prati stabili e prati-pascoli, prati avvicendati, prati arborati; Erbai, colture da insilati

Piante officinali, piccoli frutti, orti-cole, floricole, fragole, patate

Frutticoltura, Viticoltura, Castanicoltura e frutta in guscio

Frumento tenero, mais da granella, cereali minori, oleaginose

Altre colture

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Premio EURO per ettaro di SAU

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Iscrizione vigneti agli albi D.O.C. e D.O.C.G.La data di scadenza è fissata per il 30 aprile

Con la determina dirigen-ziale n 2604 del 1 aprile 09 vengono fissate le modalità

e le scadenze per le nuove iscri-zioni dei vigneti agli albi D.O.C e D.O.C.G in base alla nuova Ocm Vino Comunitaria. La scadenza per le succitate istan-ze di iscrizioni alle denominazioni per l’annata agraria in corso è fissata per la data del 30 aprile. L’iscrizione dei nuovi vigneti può essere effettuata mediante l’au-tocertificazione prevista al punto 2 della DGP n°58 /2009 , con la compilazione del modello di au-tocertificazione, dove il titolare dell’iscrizione dichiarerà la legit-timità dell’impianto,autorizzazioni degli Uffici Provinciali ,il sesto, il vitigno, e l’anno di impianto,Inoltre se il vigneto non è mai stato oggetto di sopraluogo da parte di un funzionari del Servizio Agricoltura della Provincia di Asti, si dovranno allegare all’istanza, le fatture di acquisto delle barbatelle relative all’impianto.Per le iscrizioni agli albi dei vigneti di vecchio impianto e anche quelli nuovi per i quali non è possibile l’autocertificazione del condutto-re si dovrà ricorrere all’iscrizione tramite relazione tecnica allegata

all’istanza di iscrizione.La relazione tecnica dovrà riportare un parere di idoneità dal punto di vista pedoclimatico, espositivo,di giacitura e della forma di alleva-mento dell’impianto a produrre vini di cui si richiede l’iscrizione all’albo ,la varietà impiantata e la densità di impianto sottoscritta da un tecnico agricolo riconosciuto.In ogni caso sia che l’iscrizione avvenga tramite l’autocertificazione del conduttore o con la razione tecnica il servizio agricoltura della Provincia di Asti effettuerà un controllo su un campione di al-meno 5% del totale delle istanze presentate.Nella determina Provinciale viene ribadita l’estrema importanza delle superfici vitate oggetto di nuove iscrizione riportate sul fascicolo

del produttore del Sistema Piemon-te, in quanto risulta estremamente importante la corretta gestione delle misurazioni fotointerpretative ,nel momento della compilazione dell’istanza .Per la consegna delle istanze in deroga alla normativa vigente vie-ne individuato l’Ufficio Vigneti del Servizio Provincia di Asti ,evitando il passaggio presso i Comuni come ormai avveniva da diversi anni, questo al fine di evitare ulteriori aggravi lavorativi agli stessi uffici Comunali.Nei prossimi giorni i vista l’im-minente scadenza i tecnici della nostra Organizzazione saranno a disposizione per ulteriori chia-rimenti e per l’assistenza del caso per espletare l’istanza di iscrizione.

Premio Douja d’OrAl via il concorso nazionale dei vini

la Camera di commercio ha aperto l’annuale edizione del “Concorso Enologico

Nazionale - Premio Douja d’Or”, curata dall’ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino). Il concorso è aperto a viticoltori

vinificatori, cantine sociali, indu-striali e commercianti del settore. I campioni di vino dovranno per-venire alla Camera di Commercio di Asti entro il 16 aprile.I vini premiati saranno i protagonisti del 44° Salone Enologico Nazionale

previsto dal 10 al 19 settembre prossimo. L’anno scorso erano 1020 campioni di vino da 21 regioni partecipanti. Nel 2009 sono stati premiati 506 vini ed assegnati 40 Oscar della Douja d’Or.

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Anagrafe Vitivinicola 2009Entro il 30 aprile le dichiarazioni per le aziende enologiche

Ai sensi della legge regionale 39/80 e s.m.i del 13 maggio 1980 le imprese commer-

ciali che nel periodo di riferimento dell’annata vitivinicola compresa fra il 1 agosto 08 e 31 liglio 09 hanno prodotto, trasformato,detenuto, commercializzato prodotti vitivini-coli devono presentare la denuncia dell’anagrafe vitivinicola. Sono tenu-te alla presentazione della denun-cia: le persone fisiche o giuridiche o associazioni di dette persone, che nell’ambito della campagna di riferimento producono, trasforma-no, detengono, commercializzano, prodotti vinicoli. Sono esonerate dalla presentazione della denuncia

le persone fisiche o giuridiche o associazioni di dette persone, che nel periodo di riferimento hanno pro-dotto meno di 1.000 litri di vino da uve acquistate, purchè tale vino non sia oggetto di successiva cessione; le distillerie e gli acetifici, solo per i prodotti che hanno come destina-zione la trasformazione aziendale in distillati, alcoli ed aceti; le persone fisiche o giuridiche, o associazioni di dette persone, che trattano esclu-sivamente prodotti già condizionati in contenitori etichettati ai sensi della vigente normativa e muniti di sigillo di garanzia; le imprese agricole. Per la presentazione della dichiarazione 2009 dovrà essere

utilizzato esclusivamente il sistema informativo presente all’interno del sito della Regione Piemonte nella sezione Osservatorio Vitivinicolo. Il termine ultimo per la compilazione e l’inserimento dei dati sul sistema è il 30 aprile 10 mentre la scadenza per la presentazione della denuncia ai Comuni, da parte delle Aziende Enologiche è fissata per il gior-no 07 maggio 2010. Nei prossimi giorni i tecnici Coldiretti saranno a disposizione per ulteriori chiarimenti e per l’assistenza del caso nella compilazione della dichiarazione, i dati quindi da indicare sono tutte le movimentazioni avvenute in cantina dal 1 agosto 08 al 31 luglio 09.

Con il Decreto Ministeriale 15 febbraio 2010 è stata dispo-sta la proroga di 30 giorni dei

termini previsti per l’iscrizione delle imprese al Sistri, il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, che sarà operativo da questa estate. Ora le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi (compresi quelli che effettuano il trasporto in conto proprio, iscritti all’Albo ai sensi dell’articolo 212, comma 8, del decreto legislativo n.152/06) che hanno fino a cinquanta dipendenti devono iscriversi al Sistri entro il 29 aprile 2010. Per questo gruppo di imprese, il sistema sarà operativo dal 12 agosto 2010, data a partire dalla quale sarà, quindi, obbligatorio inserire i dati nel sistema informatico attraverso i dispositivi USB. Le imprese che non producono più di due tonnellate di rifiuti perico-

losi, le imprese agricole che hanno un volume di affari annuo inferiore agli ottomila euro e le imprese che effettuano il trasporto in conto proprio di rifiuti pericolosi, quando obbligate ad iscriversi, possono farsi assistere dalle proprie associazioni di categoria per la gestione degli adempimenti informatici necessari all’inserimento dei dati relativi alla produzione o alla movimentazione dei rifiuti. Si ricorda che non sono obbligati all’iscrizione, pur potendo aderire al sistema Sistri su base volontaria, gli imprenditori agricoli di cui all’art. 2135 del codice civile che producono rifiuti non peri-colosi e le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pe-ricolosi (iscritte all’Albo dei gestori ai sensi dell’articolo 212, comma 8, del decreto legislativo n. 152/2006). Tali soggetti potranno iscriversi a

partire dal 12 agosto. Si ricorda, inoltre, che, a seguito dell’intervento della Coldiretti, è stata approvata una specifica deroga dall’obbligo di iscrizione a vantaggio delle imprese agricole che conferiscano i propri rifiuti previa convenzione a un circuito organizzato di raccolta (ad esempio accordi di programma o convenzioni con soggetti pubblici o privati). La Col-diretti stà lavorando per avviare tutte le possibili forme di semplificazione e abbattimento costi nell’applicazione delle nuove procedure, in modo da non disperdere la virtuosa esperienza delle imprese agricole per la corretta gestione dei rifiuti speciali maturata grazie al coinvolgimento di soggetti pubblici e privati operanti sul territorio. Per ulteriori informazioni rivolgersi al Servizio Ambiente di Coldiretti Asti: tel. 0141-380408.

Tracciabilità rifiutiProrogati i termini di iscrizione al sistri

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Sicurezza sul lavoroPiccola “guida” ai principali adempimenti

di seguito riportiamo un pro-spetto riassuntivo (e non esaustivo) sulle principali

incombenze previste dalla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro a carico dell’azienda agricola. Pre-messa La Legge 81/08, tra le altre innovazioni ha, in particolare, mo-dificato due parametri che risultano fondamentali per l’Azienda Agricola e per quelle famigliari in genere:Ha esteso a tutte le attività quindi naturalmente anche all’azienda agricola famigliare le incombenze sulla sicurezza. Ha compreso tra i soggetti che devono adempiere agli obblighi della sicurezza anche il datore di lavoro stesso quando compie lavori non intellettuali; quindi anche il datore di lavoro è soggetto alla formazione, all’uso esclusivo di macchinari e procedure a norma, all’uso dei Dispositivi di Protezione Individuale, ecc.. Obblighi per tutte le aziende agricole, quindi per tutti i titolari. Si tratta di adempimenti non delegabili se non con procura notarile e con adeguata motivazione.Predisposizione della valutazione dei rischi. DVR (Documento di Valutazio-ne dei Rischi) o Autocertificazione (per aziende sino a 10 dipendenti e sino al 2012, salvo proroghe) com-prensivo di schede di valutazione dei rischi, metodologia di analisi, predisposizione al miglioramento, tempi programmati di realizzazione. Nomina del RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezio-ne): fino a 5 dipendenti può essere lo stesso datore di lavoro. Altri ob-blighi: Formazione specifica nel caso di utilizzo di macchinari pericolosi (motosega, decespugliatore, ecc.) o

semoventi (con conducente a bor-do) quali trattori, muletti, macchine operatrici, piattaforme aeree, ecc., per i quali non sia prevista una pa-tente di guida. Corso di 1° soccorso; nel caso di aziende con dipendenti può essere fatto da uno di essi.Corso di prevenzione incendi; nel caso di aziende con dipendenti può essere fatto da uno di essi. Obblighi per tutte le aziende agricole, quindi per tutti i titolari di Az. Ag. che utilizzano manodopera ester-na assunta direttamente. Corso di formazione di base alla sicurezza per tutti i lavoratori; va fatto prima dell’inizio dei lavori e comunque dopo l’assunzione. Corso di forma-zione avanzato per lavoratori che utilizzino attrezzature meccaniche pericolose (motosega, decespu-gliatore, ecc.) o semoventi (con conducente a bordo) quali trattori, muletti, macchine operatrici, piatta-forme aeree, ecc., per i quali non sia prevista una patente di guida. Corso di 1° soccorso, nel caso non sia già stato fatto dal datore di lavoro.Corso prevenzione incendi, nel caso non sia già stato fatto dal datore di lavoro. Nomina e formazione del RLS (Responsabile dei Lavoratori per la

Sicurezza), su specifica richiesta dei lavoratori; nelle aziende sino a 15 dipendenti si può optare per l’RLS territoriale, da valutare bene vantaggi economici e svantaggi procedurali. Tale nomina (ed eventuali variazioni) va comunicata all’INAIL entro il 31 marzo. In caso di Aziende grandi, con più lavoratori dipendenti riuniti in squadre di lavoro, nomina e for-mazione di Preposti alla sicurezza.Nomina del medico competente annuale entro il 30 gennaio. Visita aziendale del medico competente (se non è predisposto il DVR).Esami e visite specialistiche ai la-voratori che lo necessitano o che lo richiedono. Visite mediche ai lavoratori che lo necessitano o che lo richiedano espressamente.Documentazione complementarePredisposizione del DUVRI (do-cumento unico valutazione rischi interferenze) per quelle aziende che appaltano lavori ad aziende esterne, ad esempio a Cooperative di lavoro. Compilazione verbali sulla sicurezza Distribuzione DPI (Dispositivi di Pro-tezione Individuale) Nomine Riunioni sulla sicurezza, ecc..Per ulteriori informazioni: Coldiretti Asti tel. 0141-380409.

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Contributi agroambientaliInformazioni per l’accesso ai bandi 2010

Si riportano le indicazioni dira-mate dalla Direzione Regionale Agricoltura in funzione dei Bandi per i contributi agroambientali 2010. “In data 15/2/2010 la Giunta Re-gionale ha incaricato la Direzione Regionale Agricoltura di emanare i bandi per nuove domande di ade-sione alla misura 214 del Program-ma di Sviluppo Rurale 2007-2013 (PSR) e per la prosecuzione degli impegni agroambientali in corso di attuazione.Al fine di favorire un’adeguata programmazione delle operazioni colturali e degli adempimenti do-cumentali da parte degli agricoltori che intendono presentare domanda di nuova adesione (o, in qualche caso, di prosecuzione degli impe-gni in corso), si ritiene opportuno richiamare l’attenzione su alcune delle prescrizioni contenute nel PSR e nelle disposizioni applicative e, per alcune azioni, indicare quali sono gli interventi per i quali si prevede di accogliere nuove adesioni con i bandi invia di predisposizione.I potenziali beneficiari degli aiuti attuano gli impegni a proprio rischio, non essendo possibile assicurare fin d’ora la finanziabilità di tutte le do-mande che verranno presentate.”Azione 214.1 (produzione integrata) “Gli agricoltori che presenteranno domanda di nuova adesione do-vranno aver applicato le normetecniche dall’inizio della campagna agraria. Le aziende che aderiranno nel 2010 – così come quelle che hanno aderito nel 2009 -saranno soggette ai vincoli di avvicendamen-to colturale contenuti nelle norme tecniche vigenti, conformi alle linee

guida nazionali, che non coincidono con le regole applicabili fino al ter-mine del periodo di impegnoalle aziende che hanno aderito nel 2007.” [vedere nota specifica suc-cessiva a questo articolo].Azione 214.2 (produzione biologica) “Gli agricoltori che presenteranno domanda di nuova adesionedovranno aver applicato le norme tecniche dall’inizio della campagna agraria.Tutti gli agricoltori che presenteranno domanda, sia di nuova adesione sia-di proseguimento di impegni avviati, saranno soggetti alla disciplinaprevista dal Decreto del ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali n. 18354 del 17/11/2009 (pubblicato sulla G.U, n. 31 del 8/2/2010), con particolare riguar-do alle norme di avvicendamento colturale stabilite all’art. 3, paragr, 1 del decreto stesso. Gli opera-tori dovranno adeguare il proprio piano di rotazione a partire dalle semine successive al 30 giugno 2010 (circolare dei Ministero delle politiche agricole e forestali n. 750 dei 22/1/2010, pubblicata sulla G.U. n, 31 del 8/2/2010).” [vedere nota specifica successiva a questo articolo].Azione 214.3 (incremento del car-bonio organico del suolo)“Entrambe le tipologie di intervento dell’azione (apporto di ammendante compostato; apporto di letame/ma-trici palabili) richiedono di distribuire annualmente le matrici organiche, di tenere la documentazione e le registrazioni relative ai fertilizzanti apportati e di non superare la pro-fondità di lavorazione di 30 cm.”Azione 214.4 (conversione di se-

minativi in foraggera permanenti) “Nel triennio che precede l’anno di adesione la mancata coltivazione (e quindi l’assenza di produzione) o la coltura di prati avvicendati sono ammissibili complessivamente per non più di un anno, poiché altrimenti l’aiuto agroambientale non sarebbe adeguatamente giustificato dalle perdite di reddito subite dall’agri-coltore nel passaggio alla coltura foraggera e dai benefici ambientali derivanti da tale trasformazione.Per poter accedere all’aiuto relativo all’annualità 2010 occorre semina-re la foraggera permanente prima dell’epoca di raccolta dei cereali vernini (la data limite sarà indicata nel bando).L’azione richiede che nella fertilizza-zione delle colture foraggera siano rispettate le norme tecniche valide per l’azione 214.1, che richiedono il riferimento a un piano di concima-zione redatto in base ad analisi del suolo e la tenuta delle registrazioni di impiego e della documentazione d’acquisto dei fertilizzanti.”Azione 214.7 (elementi ambientali e paesaggistici) “Come stabilito dalla deliberazione della Giunta regionale n, 49 del 15/2/2010, saranno attivate le sottoazioni: 214.7/2 (coltivazioni a perdere) e 214.7/3 (fasce tampone inerbite).La sottoazione 214.7/1 (conservazio-ne di elementi ambientali e paesag-gistici) verrà attivata in seguitoall’avvio della misura 216 (investi-menti non produttivi).”

Riportiamo di seguito alcuni impor-tanti vincoli per la corretta applica-zione dei disciplinari di produzione integrata e biologica.

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AZIONE 214.1 “PRODUZIONE INTEGRATA”

ROTAZIONI COLTURALIAl fine del rispetto delle rotazioni colturali vengono considerate le coltivazioni principali (quelle per le quali viene corrisposto il premio), che devono coincidere con l’eventuale domanda P.A.C. presentata per lo stesso anno. Si precisa, inoltre, che i cereali autunno vernini (frumento tenero/duro, avena, orzo, segale, triticale, farro) sono considerati colture analoghe ai fini della suc-cessione colturale.a) AZIENDE ADERENTI DAL 2007Per le colture erbacee annuali e le colture orticole in pieno campo la stessa coltura non può essere pro-tratta sullo stesso appezzamento per più di due anni, con l’obbligo che nel quinquennio di impegno la stessa coltura non torni più di 3 anni . b) AZIENDE ADERENTI DAL 2009Per le colture erbacee annuali e le orticole in pieno campo le aziende devono adottare una rotazione quin-quennale che comprenda almeno tre colture e preveda sullo stesso appezzamento al massimo un ristop-pio per ogni coltura. Comunque nel quinquennio di impegno la stessa coltura non deve tornare per più di tre anni. Esclusivamente in quelle situazioni, individuate dalla Regione Piemonte, nelle quali il criterio generale di ro-tazione risulti incompatibile con gli assetti colturali (ad es. aree collinari o montane, o con precipitazioni inferiori ai 500 mm/annui, o per la limitante natura del suolo, ecc.) e/o organizzativi aziendali (ad es. indirizzi colturali orticoli intensivi, ecc.), è consentito ricorrere a un modello di successione che nel quinquennio preveda due colture e consenta al massimo due ristoppi, a condizione che la coltura inserita fra i due ristoppi appartenga a una

diversa famiglia botanica.

FERTILIZZAZIONIA riguardo dei cereali autunno vernini (Frumento Tenero, F. Duro, Orzo e cereali minori) si accenna ad alcuni fondamentali impegni:Compilazione di un piano annuale di concimazione preventivo, ba-sato sul rispetto dei limiti massimi consentiti per i principali elementi di fertilità (N,P,K) dettati dalle tabelle degli asporti del P.S.R.Tutto il Fosforo deve essere inter-rato alla preparazione del letto di semina. Il Potassio può essere frazionato, somministrando una quota non superiore al 50% in copertura .L’Azoto è distribuibile solo in coper-tura, a partire dal 15 di Febbraio; se la quantità annua prevista è inferiore o uguale a 70 kg/ha è possibile effettuare una sola concimazione, altrimenti l’azoto va frazionato. In ogni caso il frazionamento dell’azoto è sempre consigliato. E’ ammes-sa la distribuzione di letame alla semina.

AZIONE 214.2 “PRODUZIONE BIOLOGICA”Le seguenti informazioni valgono anche per le aziende biologiche NON aderenti all’Azione 214.2

ROTAZIONI COLTURALIIn merito alla rotazioni colturali, la norma del DM 18354/2009 ha stabilito che in caso di colture se-minative, orticole non specializzate e specializzate, sia in pieno campo che in ambiente protetto, la mede-sima specie è coltivata sulla stessa superficie solo dopo l’avvicendarsi di almeno due cicli colturali di specie differenti, uno dei quali destinato a leguminosa o a coltura da sovescio. Tutto ciò in attuazione del principio comunitario secondo il quale la fertilità del suolo e la prevenzione

delle malattie delle piante è man-tenuta mediante il succedersi nel tempo della coltivazione di specie vegetali differenti sullo stesso ap-pezzamentoTuttavia, in deroga a quanto sopra riportato, i cereali autunno-vernini (ad esempio: frumento tenero e duro, orzo, avena, segale, triticale, farro, ecc.) e il pomodoro in ambiente protetto possono succedere a loro stessi per un massimo di due cicli colturali, che devono essere se-guiti da almeno due cicli di colture di specie differenti, uno dei quali destinato a leguminosa o a coltura da sovescio; il riso può succedere a se stesso per un massimo di tre cicli, seguiti da almeno due cicli di colture di specie differenti, uno dei quali destinato a leguminosa o altra coltura da sovescio; gli ortaggi a fo-glia a ciclo breve possono succedere a loro stessi al massimo per tre cicli consecutivi, successivamente ai tre cicli segue almeno una coltura da radice/tubero oppure una coltura da sovescio.Rispetto a tali disposizioni, il Mipaaaf precisa, che, qualora gli operatori - nell’ambito delle misure agroambien-tali dei Programmi di Sviluppo Rurale 2007/2013 - abbiano sottoscritto impegni per l’agricoltura biologica che prevedono il rispetto di norme specifiche per la rotazione diverse da quanto indicato nel decreto, essi possono adeguare il proprio piano di rotazione alle nuove disposizioni al termine del quinquennio previsto da contratto.Gli altri operatori – sia coloro che non hanno presentato domanda di contributi per l’agricoltura biologi-ca nell’ambito dei Psr, sia coloro i quali abbiano sottoscritto impegni per l’agricoltura biologica che non prevedono norme specifiche per la rotazione delle colture - adeguano il proprio piano di rotazione in con-formità alle nuove disposizioni del

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Mis

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decreto ministeriale, a partire dalle semine successive al 30 giugno 2010.

ETICHETTATURAIn materia di etichettatura si spe-cifica che gli operatori possono continuare ad utilizzare fino al 30 giugno 2010, nella stampa delle etichette, il numero di codice e/o il nome dell’organismo di controllo attribuiti dall’Autorità competente sulla base del precedente quadro normativo. La nota ministeriale chiarisce, inoltre, che è possibile continuare a commercializzare come biologici, i prodotti ottenuti,

commercializzati ed etichettati an-teriormente al 1° gennaio 2009 in ottemperanza al precedente reg. (Cee) n. 2092/91, in virtù delle norme transitorie contenute nel regolamen-to comunitario ora vigente. Inoltre, è possibile continuare ad utilizzare per la commercializzazione dei prodotti biologici fino al 1° gennaio 2012 il materiale da imballaggio a norma del Reg. (Cee) n. 2092/91, se conforme ai requisiti della nuova legislazione comunitaria. Tuttavia, in ambito comunitario, è attualmente in di-scussione una proposta di modifica del regolamento citato finalizzata a prorogare il termine del 1° gennaio

2012 al 1° luglio 2012.

IMPORTAZIONIIn merito alle importazioni, al fine di agevolare gli operatori, si speci-fica che fino al 31 marzo 2010 per la presentazione delle richieste di autorizzazione o di rinnovo all’impor-tazione, potranno essere utilizzati i modelli, con le relative Linee Guida per la compilazione, allegati alla nota ministeriale n. 16157 del 23 ottobre 2009, disponibile sul sito Internet del Mipaaf dedicato all’agricoltura bio-logica http://www.sinab.it/) insieme al decreto ed alla nota ministeriale di chiarimento.

Aspromiele, l’Associazione dei pro-duttori di miele del Piemonte, ha attuato un nuovo programma per la sicurezza all’interno delle aziende apistiche. Il 24 febbraio, presso la sede pro-vinciale di Coldiretti Asti in corso Cavallotti 41, si è tenuto un primo incontro “pilota” in cui sono state presentate le conclusioni di un lungo e prezioso lavoro realizzato con la collaborazione dell’Istituto di Medicina del Lavoro dell’Università di Torino. L’incontro è stato di supporto per la redazione del “Documento di Va-lutazione del Rischio” di cui anche alcune tipologie di aziende apistiche si dovranno dotare ai sensi delle normative legislative di riferimento.La sicurezza sul lavoro, infatti, è oggi regolamentata dal D.Lgs. 81 del 2008, (integrato con il D.Lgs. 106 2009) che si applica a tutti i tipi di attività: l’apicoltura, pertanto, non può fare eccezione. Il lavoro congiunto tra Istituto di Medicina del

Lavoro e Associazione Aspromiele ha portato all’individuazione di tutti i possibili rischi peculiari delle aziende apistiche (strumentali, organizzativi, strutturali) che, giova ricordare, dif-ficilmente possono essere assimilati o confrontati con quelli delle altre tipologie di aziende agricole. Ancora una volta emerge chiaro

l’impegno di Aspromiele per cercare di affrontare questo importante ar-gomento in funzione delle specificità dell’apicoltura. L’iniziativa consente alle aziende apistiche di poter ottemperare ai nuovi obblighi di legge. A questa iniziativa pilota seguiranno specifici eventi formativi.

Sicurezza in apicolturaEcco il “Documento di valutazione dei rischi”

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Via C. Botta, 4 - 14015San Damiano d’Asti

Tel. & Fax 0141.975146cell. 336.253369

S. DamianoCisternaCelle EnomondoFerrere

Pre

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S ono aumentati i limiti di red-dito per essere considerati familiari a carico e la soglia

per la concessione degli assegni. Va ricordato che, in alcuni casi, tali limiti sono utili per stabilire alcuni benefici come l’esenzione dal ticket sanitario. Vediamo nel dettaglio.Chi ha diritto ai trattamenti di famigliaColtivatori diretti, mezzadri e co-loni in attività possono chiedere gli assegni familiari.Ai lavoratori autonomi in pen-sione (coltivatori diretti, coloni e mezzadri, artigiani, commer-cianti) spettano quote di mag-giorazione sulla pensione.

Beneficiari dell’assegno I trattamenti di famiglia possono essere richiesti per i figli, i fra-telli, le sorelle e i nipoti, minori o inabili, apprendisti o studenti (fino a 21 anni se apprendisti o studenti di scuola media supe-riore; fino a 26 anni se studenti universitari e non oltre la durata del corso legale di laurea).Per i pensionati l’assegno spetta anche per il coniuge. Per il paga-mento degli assegni è necessario che i familiari vivano a carico del richiedente e che il nucleo familiare non superi determinati limiti di reddito.I limiti di reddito Limite di reddito del familiare per

il quale si chiedono gli AFPer il 2010 si considera a carico il familiare che abbia redditi per-sonali non superiori ai seguenti importi mensili: 649,19 euro per il coniuge, per un genitore, per ciascun figlio o equiparato;1.136,08 per due genitoriIl limite di reddito è personale (si riferisce al singolo familiare a carico) e mensile, vale a dire che occorre considerare le somme effettivamente percepite mese per mese; pertanto, se il reddito personale è superato solo per alcuni mesi nell’anno, gli assegni familiari non vengono corrisposti solo per i mesi nei quali il reddito è stato superato.

Assegni familiariSono aumentati i limiti di reddito

limite di reddito complessivo dell’intero nucleo per il 2010

Euro 8.570,36

Euro 14.221,56

Euro 18.286,24

Euro 21.831,31

Euro 25.393,40

Euro 28.778,83

Euro 32.163,65

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Euro 17.031,82

Euro 21.896,08

Euro 26.152,66

Euro 30.409,26

Euro 34.464,36

Euro 38.518,78

Nucleo familiare Reddito familiare annuo oltre il quale cessa la corresponsione per il primo figlio e per il geni-tore a carico e equiparati

Reddito familiare annuo oltre il quale cessa la corresponsione di tutti gli AF o quote di maggiorazione

1 persona

2 persone

3 persone

4 persone

5 persone

6 persone

7 o più

Fonte Inps

*Tali limiti sono aumentati del 10% per i vedovi, divorziati, separati legalmente, abbandonati, celibi o nubili; del 50% se fanno parte del nucleo familiare totalmente inabili e del 60% se ricorrono entrambe le condizioni. Per ottenere gli assegni familiari è necessario presentare domanda all’Inps. Per ulteriori informazioni è possibile fare riferimento agli uffici Epaca.

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paca

Come calcolare la pensioneI suggerimenti e l’assistenza dell’Epaca

i coltivatori diretti, coloni e mezzadri, così come i lavo-ratori dipendenti, possono

verificare in qualsiasi momento la data di pensionamento e l’importo presuntivo della pensione futura. E’, infatti, possibile rivolgersi ad Epaca Coldiretti per richiedere gratuitamente una consulenza personalizzata sulla data in cui, in base alla normativa vigente, si matura il requisito per il diritto a pensione e la relativa decor-renza. Per i lavoratori prossimi alla pensione il servizio messo a disposizione da Epaca è molto importante perché offre proiezioni future dell’importo di pensione in base alla data di decorrenza, che consentono al lavoratore di valutare la convenienza ad anticipare o posticipare la data di pensionamento in modo da poter usufruire del calcolo più favorevole. I criteri di calcolo della pensione. L’importo del trattamento pensionistico è il risultato di un calcolo effettuato in base a criteri che sono variati nel corso degli anni: attualmente

la pensione è calcolata con il si-stema di calcolo contributivo, ma per alcuni lavoratori continua ad applicarsi il vecchio sistema retri-butivo. Ma vediamo nel dettaglio. A partire dal 1° gennaio 1996, la Legge 335/1995, più conosciuta come riforma Dini, ha introdotto un nuovo sistema di calcolo delle pensioni c.d. “contributivo”, per-ché l’ammontare della pensione è determinato prevalentemente in base ai contributi versati dal lavoratore nell’arco dell’intera vita lavorativa. Il criterio di calcolo della pensione varia, quindi, in base all’anzianità contributiva maturata dai lavoratori al 31 di-cembre 1995. A tutti i lavoratori privi di anzianità contributiva al 1° gennaio 1996, vale a dire che non possono far valere prima di tale data periodi utili a fini pen-sionistici, si applica il sistema di calcolo contributivo.Per coloro che invece possono vantare con-tributi al 31/12/1995, la legge ha previsto una salvaguardia: - per i lavoratori con almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre

1995 si applica il vecchio siste-ma retributivo, così denominato perché nel calcolo della pensione ha un peso determinante il livello delle retribuzioni (o redditi per i lavoratori autonomi) degli ultimi anni lavorativi.- i lavoratori con meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 sono, invece, soggetti al calcolo misto della pensione perché cal-colata con il metodo retributivo per la parte di pensione relativa alle anzianità maturate prima del 1996, contributivo per quelle maturate successivamente. A de-terminate condizioni tali lavoratori possono optare per una pensione calcolata esclusivamente con il sistema contributivo. Data la complessità della materia, raccomandiamo a tutti gli interes-sati di rivolgersi presso gli uffici Epaca Coldiretti: gli operatori forniranno gratuitamente tutta la consulenza necessaria per consentire di valutare la scelta più conveniente.

Può capitare di sentire alcuni lavoratori autonomi lamentarsi per delle problematiche fisiche che nel tempo sono peggiorate, soprattutto in relazione ed a causa del lavoro svolto in ambito professionale. Non tutti sanno che questa situazione particolare potrebbe rientrare a buon diritto nel riconoscimento della malat-tia professionale da parte dell’INAIL; sono in molti a pensare che questo tipo di indennizzo sia riservato solo ai lavoratori dipendenti, mentre anche i lavoratori autonomi, versando regolarmente la loro quota di contributi infortunistici, hanno titolo ad ottenere, in determinate situazioni, tale risarcimento. Infatti, a differenza dell’infortunio che viene causato da un evento causale improvviso, violento ed inatteso, la ma-lattia professionale viene definita come una patologia che si realizza in funzione di una causa o concausa lenta nel tempo che sia riconducibile ad una o più attività svolte e ripetute su più anni. EPACA Coldiretti, attraverso una qualificata consulenza medica gratuita, sta sviluppando in questi ultimi tempi un’attenta analisi di queste casistiche in modo da garantire a coloro che ne potrebbero avere diritto un’assistenza immediata con la possibilità di erogazione da parte dell’INAIL di indennizzi e rendite. Secondo la vigente normativa, qualora venga riconosciuta la malattia professionale (tunnel carpale, tendiniti ecc..) e dalla stessa derivi una percentuale di invalidità permanente, verrà erogato un indennizzo una tantum per i danni dal 6 al 15 per cento ed una rendita mensile per i danni cui venga riconosciuta una percentuale superiore al 15. Invitiamo tutti coloro che ritengono di poter rientrare in tale casistica affinché contattino al più presto l’ufficio di zona o recapito Epaca/Coldiretti più vicino per avviare l’iter amministrativo per il riconoscimento della malattia professionale.

RICONOSCIUTE LE MALATTIE PROFESSIONALI ANCHE PER GLI IMPRENDITORI AGRICOLI

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la Langa dell’Astigiano, con tutto il suo fascino, i suoi colori e la sua ricchezza

architettonica, si distingue anche per i profumi e i sapori della sua enogastronomia. In valle Bormida i prodotti agricoli ed agroalimentari acquistano gusti e sapori caratte-ristici ed inimitabili. Un tempo era una terra di frontiera, un po’ chiusa, di certo non anonima ma poco co-nosciuta rispetto all’intraprendenza dei cugini cuneesi. Oggi la Langa dell’Astigiano si segnala per la ricettività turistica e l’offerta di tante occasioni di con-tatto per i turisti ed i consumatori. Le azioni di Coldiretti, volte sempre più al rapporto diretto fra produttori e consumatori, hanno dato impul-so in questi anni, anche in valle Bormida, alla trasformazione di vecchie aziende agricole in nuove imprese multifunzionali che offro-no una serie di produzioni, servizi e attività di trasformazione molto interessanti.

Il 20 aprile prossimo entrerà in funzione la nuova attività di vendita dell’Agrimacelleria Adorno Sandro e Claudia. Ad un chilometro da Vesi-me in regione Chiesalunga 9, sulla strada provinciale per Cortemilia, gli Adorno, metteranno a frutto la loro lunga attività di allevamento della razza bovina Piemontese, attraverso un punto di distribuzione diretta dei loro capi della coscia (femmine e castrati). La vendita della carne avverrà esclusivamente su prenotazione, con la possibilità ogni venti giorni di visitare l’alleva-mento e predisporre le consegne, anche a domicilio e con forti sconti sui pacchi famiglia. Ogni animale viene allevato esclusivamente con prodotti naturali, con orzo, crusca, mais e fieno prodotti direttamente dall’azienda agricola. Avanti dun-

que con le prenotazioni al numero 339.8945937 e con la prima visita all’Agrimacelleria Adorno Sandro e Claudia il prossimo 20 aprile. In valle Bormida diventano dunque tre le Agrimacellerie aderenti a Coldiretti Asti.

La prima storica iniziativa in tal senso è quella di Aurelio Merlo che con gli anni ha trasformato l’azienda agricola in un’impresa modello di qualità e servizi.Grazie all’apporto della moglie, dei figli, delle nuore ed oggi anche dei nipoti, Aurelio Merlo ha sviluppa-to al meglio quello che si possa intendere come multifunzionalità dell’azienda agricola, termine co-niato alcuni anni fa da Coldiretti nell’ambito del progetto Agricoltura Terzo Millennio ed inserito nella legge quadro sull’agricoltura come uno degli aspetti più moderni e qualificanti dell’imprenditoria e dell’economia del nostro Paese.Infatti i Merlo hanno sviluppato, oltre all’attività dell’Agrimacelleria che si esprime attraverso un fornitissimo punto vendita in centro paese, un moderno Agriturismo, denomina-to “San Desiderio” dall’omonima frazione di Monastero Bormida, telefono 014488126.Oggi l’Agriturismo San Desiderio offre la possibilità di essere ospitati

in moderni chalet con tutti i confort e gustare carne di razza bovina Piemontese cucinata alla brace in un ambiente ospitale ed attraente anche per i bambini, con anima-zioni e la possibilità di realizzare escursioni con i cavalli.Tra l’altro l’impresa agricola San Desiderio ha anche messo in fun-zione un moderno impianto a bio-gas per l’auto fornitura di energia per l’azienda, compreso il moderno macello con autorizzazione CE.

Un’altra Agrimacelleria in funzione con successo da circa un anno e mezzo in valle Bormida è quella di Roberto Diotto. L’allevamento di regione Cuniola 36 a Serole si basa su una quarantina di capi di razza bovina Piemontese e una decina di suini. I Diotto offrono nel loro punto vendita i migliori “tagli di Piemon-tese” e pregiatissimi prodotti di salumeria, con salami crudi e cotti lavorati artigianalmente e secondo i criteri di un tempo.Anche l’Agrimacelleria Roberto Diot-to, telefono numero 0144.94113, opera con un rapporto diretto con il consumatore forte delle potenzialità di una filiera corta, cortissima, che porta dai campi alle tavole imbandite dei buon gustai i sapori della Langa incontaminata dell’Astigiano.

Agrimacellerie in Valle BormidaSalgono a tre i punti vendita diretti ai consumatori

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Nel 2010 il finanziamento delle polizze assicurative contro le avversità atmosferiche avverrà sia con fondi Comunitari (ART. 68 PAC – OCM vino), sia con fondi dello Stato Italiano (Fondo di solidarietà nazionale - D.LGS 102/2004), secondo modalità e tempi completamente nuovi.

COME ASSICURARSI NEL 2010: MODALITÀ E TEMPI TIPO DI POLIZZA E CONTRIBUZIONE PUBBLICA

Aggiornamento del fascicolo aziendale per l’anno 2010 presso il proprio CAA (eventuale costituzione per chi ne fosse sprovvisto) e presentazione della domanda di CONTRIBUTO COMUNITARIO (indi-cazione nella Domanda unica PAC della volontà di assicurarsi) presso il proprio CAA.

PER TUTTE LE COLTURE - STRUTTURE - EPI-ZOOZIE Sottoscrivere la polizza di assicurazione presso: il proprio agente di assicurazione sulla base dei dati del fascicolo aziendale aggiornato 2010. ATTENZIONE! Non si possono stipulare polizze agevolate dopo il 15 maggio.

Entro 15 maggio 2010

Entro 15maggio 2010

% Contributomassimo sul premio:

80% per polizze con soglia di danno 30%, 50% per polizze senza soglia di danno (fr. 10%)

65% per polizze con soglia di danno 30% Integrabile fino all’80% dal Fondo di solida-rietànazionale

50%

Misura difinanziamento:

COMUNITARIO:OCM VINO

COMUNITARIO: ART. 68 PACNAZIONALE: FONDO SOLIDARIETA’

NAZIONALE: FONDO SOLIDARIETA’

Produzione da assicurare:

UVA DA VINO

TUTTE LE ALTRE COLTURE

STRUTTURE

ATTENZIONE! Le superfici assicurate in polizza devono coincidere con quelle del fascicolo aziendale per la coltura ed il comune che si assicura.

Infestazioni parassitarie (cinipide del castagno, diabrotica, punteruolo rosso delle palme, tignole del pomodoro, tarlo asiatico)

Alluvione, grandine, gelo e brina, sbalzo termico, siccità, colpo di sole, eccesso di pioggia, eccesso neve, vento forte e sciroccale.

Fitopatie (alternaria, antracnosi, batteriosi botrite, cancro batterico delle pomacee, carbone, colpo di fuoco batterico, corineo, virosi, flavescenza dorata, fusariosi, mal del piede, mal dell’esca, oidio, mal dell’inchiostro, marciume bruno, marciume radicale, tichiolatura, pero-nospora, vaiolatura delle drupacee)

Infestazioni parassitarie (cinipide del castagno, diabrotica, punteruolo rosso delle palme, tignole del pomodoro, tarlo asiatico)

Produzioni vegetali

Produzioni vegetali

Produzioni vegetali

Serre, reti antigrandine, impianti antibrinae impianti arborei Grandine, neve, vento, trombe d’aria, uragani e fulmini

AVVERSITA’ ASSICURABILI NEL 2010ATTIVITA’ AGRICOLA

COLTURE, ALLEVAMENTI e STRUTTURE ASSICURABILI NEL 2010Colture arboree: actinidia, albicocche, cachi, castagne, ciliegie, colture arboree da biomassa, fichi, fronde ornamentali in pieno campo, gelso, mandorlo, mele, nespolo, nettarine, nocciole, noci, olive (da olio e tavola), pere, pesche, pioppi, susine, uva (da vino e tavola). Piccoli frutti: fragole, lamponi, mirtilli, more, ribes, uva spina. Colture erbacee: aglio, arachidi, aromatiche (basilico, prezzemolo, ecc.), asparago, avena, bietola coste, bietola zucchero, broccoli, canapa, cardo, carota, cavolfiore, cavolo (cappuccio, verza), ceci, cetriolo, cicerchia, cipolla e cipolline, colture erbacee da biomassa, cocomero, colza, erba medica, erbai (loietto, prato, prato-pascolo), fagioli, fagiolini, farro, fave, favino, finocchio, frumento, girasole, grano saraceno, insalate, lenticchie, lino, lupini, mais (da gra-nella, insilaggio, seme e dolce), melanzane, meloni, miglio, orzo, patate, peperoni, piante officinali, piselli, pomodori (industria e tavola), porro, radicchio, rapa rossa, ravanello, riso, scalogno, sedano, segale, soia, sorgo, spinaci, sulla, tabacco, trifoglio, triticale, zucca e zucchine. Colture

erbacee da seme: bietola da zucchero, bietola rossa, canapa, carota, cavolfiore, cavoli, cetrioli, cicoria, cipolla, colza, coriandolo, erba medica, finocchio, frumento, girasole, indivia, lattughe, loietto, mais, orzo, patata, pisello, porro, prezzemolo, rapa, ravanello, segale, spinacio, trifoglio, zucca e zucchine. Aromatiche (anice, basilico, coriandolo, peperoncino, prezzemolo), zafferano; Piante officinali (rosa canina); Vivai di vite, viti portainnesto, nesti di vite, piante arboree da frutto, olivo, pioppi, piante erbacee e industriali, fronde ornamentali, rosa canina; Piante ornamentali: floricole in pieno campo, fronde ornamentali. Colture protette sotto rete antigrandine: albicocche, actinidia, ciliegie, fragole, lampone, mele, mir-tilli, nettarine, pere, pesche e susine, uva. Colture protette sotto serra/tunnel: colture orticole, floricole, ornamentali. Strutture aziendali: serre fisse in vetro temperato, serre fisse in vetro non temperato o plastica rigida, serre o tunnel in film plastico doppio e singolo, reti antigrandine, impianti antibrina, impianti di produzione arborei ed arbustivi.

PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEI CONTRATTI ASSICURATIVIPolizza monorischio grandine senza soglia di danno e franchigia del 10% (o superiore per alcuni prodotti): risarcisce i danni superiori al 10% per singolo appezzamento assicurato. Es: danno 40% - 10% franchigia = 30% risarcibile. Nel 2010 è consigliabile solo per l’uva da vino. Polizza monorischio grandine con soglia di danno 30%: risarcisce a partire da una soglia di danno 30% per Azienda/prodotto/comune. Se ad esempio nell’azienda si coltivano vigneti in comune di Asti per un valore complessivo della produzione di euro 50.000,00, la soglia da superare per accedere4 al risarcimento è pari a 15.000,00 euro. A queste polizze può essere abbinata una polizza non agevolata per indennizzare i danni compresi tra la franchigia del 10% (riferita ad ogni singolo appezzamento) e la soglia del 30%. Polizza pluririschio grandine, gelo e brina, sbalzo termi-

co, siccità, colpo di sole, alluvione, eccesso di pioggia, eccesso neve, vento forte e sciroccale (combinabili tutti o in parte) con soglia 30% o senza soglia di danno e franchigia 10% (o superiori) sulla grandine e 30% sulle altre avversità. Massimo risarcimento 50% o 60% a seconda della compagnia per gelo e brina, sbalzo termico, siccità, colpo di sole, alluvione, eccesso di pioggia, eccesso neve, vento forte e sciroccale. Polizza multirischio sulle rese. Garantisce una resa prestabilita (Q/ettaro) contro tutte le avversità atmosferiche assicurabili. Soglia 30% per azienda/prodotto/comune e franchigia 30% (anche sulla grandine) o scalare (a partire da 30%). Senza soglia di danno e franchigia 10%-20% per azienda/prodotto/comune Polizza strutture: serre, reti antigrandine, impianti da frutta e vite.

NOTE: Soglia 30%: è un limite minimo di danno previsto dalla legge che deve essere superato per poter accedere al risarcimento nelle polizze agevolate da contributo Statale. E’ calcolata per azienda/prodotto (specie botanica)/comune franchigia (10%-15%-20%-30% - variabile) abbatte i risarcimenti di un certo numero di punti %. E’ stabilita dalla Compagnia.

ATTENZIONE! Tariffe e condizioni di polizza sono molto differenziate a seconda della Compagnia assicuratrice. Una scelta sbagliata può comportare una spesa doppia o tripla. E’ quindi indispensabile richiedere informazioni al Consorzio di difesa.

Notizie a cura del concorso per la difesa dalle calamità atmosferiche della Provincia di Asti.

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Aggiornamento del fascicolo aziendale per l’anno 2010 presso il proprio CAA (eventuale costituzione per chi ne fosse sprovvisto) e presentazione della domanda di CONTRIBUTO COMUNITARIO (indi-cazione nella Domanda unica PAC della volontà di assicurarsi) presso il proprio CAA.

PER TUTTE LE COLTURE - STRUTTURE - EPI-ZOOZIE Sottoscrivere la polizza di assicurazione presso: il proprio agente di assicurazione sulla base dei dati del fascicolo aziendale aggiornato 2010. ATTENZIONE! Non si possono stipulare polizze agevolate dopo il 15 maggio.

Entro 15 maggio 2010

Entro 15maggio 2010

% Contributomassimo sul premio:

80% per polizze con soglia di danno 30%, 50% per polizze senza soglia di danno (fr. 10%)

65% per polizze con soglia di danno 30% Integrabile fino all’80% dal Fondo di solida-rietànazionale

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Misura difinanziamento:

COMUNITARIO:OCM VINO

COMUNITARIO: ART. 68 PACNAZIONALE: FONDO SOLIDARIETA’

NAZIONALE: FONDO SOLIDARIETA’

Produzione da assicurare:

UVA DA VINO

TUTTE LE ALTRE COLTURE

STRUTTURE

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