il notiziario agricolo n.5/2011

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Anno 60° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI ASTI COLDIRETTI Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 5 - Anno 2011. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo 5 numero 6 maggio 2011

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Il Notiziario Agricolo N.5/2011

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60° Periodico della FederazioneProvinciale COLDIRETTI ASTI

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5 numero 6 maggio 2011

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Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 e-mail: [email protected] ufficiale Coldiretti Anno 60° numero 5-6 maggio 2011*Realizzazione grafica e stampaRiflesso – S.r.l. F.lli Scaravaglio & C.Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-4-1949 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano ZuninoPubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.590425Abbonamento annuale: Euro 20,00*Data di chiusura del giornale

Le AssembleeZonali e

Provinciali

Concorsofotografico Scatta

la Campagna

SpecialeEuroflora di

Genova

Le iniziativedi Campagna

Amica

Commemorazionedell’On. Giovanni

SodanoQuesto periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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Beatificazionedi Giovanni

Paolo II

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vai a fare la spesa! Negli oltre 1000

mercati contadini, dove gli agricol-

tori vendono senza intermediari i

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Campagna Amica e dal mensile La

Nuova Ecologia, che invita i consu-

matori a raccontare con un’immagine

i propri “produttori del cuore”, a

ritrarre i volti e i momenti più signi-

ficativi che si creano ogni giorno nei

farmer’s market italiani.

È facile: basta scattare una

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dovrai inviare una scheda di parte-

cipazione e una breve presenta-

zione del mercato o del produt-

tore, del luogo o del momento che

hai voluto ritrarre.

Le foto pervenute si potranno

guardare sui siti web www.campagnamica.it e

www.lanuovaecologia.it. Al termine del

concorso una giuria di esperti le valuterà

indicando i vincitori. In palio ci sono pro-

dotti alimentari per 3.500 euro (divisi

nelle tre sezioni) da ritirare nei

mercati di Campagna amica.

Allora, tutti pronti? Il concorso,

realizzato in collaborazione con Col-

diretti e Legambiente, è rivolto a tut-

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compresi i fotografi professionisti.

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LA GIURIA La giuria sarà composta da rappresentanti di Fonda-zione Campagna Amica, La Nuova Ecologia, Coldirettie Legambiente oltre che da professionisti del settore

fotografico. I vincitori saranno decretati entro il 29Settembre 2011.

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I RECAPITI Le immagini possono essere spedite tramite:1) e-mail:

[email protected];2) Posta ordinaria: Concorso “Scatta la campagna!”,

presso Campagna Amica, via Nazionale 89/A,00187 Roma,

La scheda di partecipazione è scaricabile dai sitiwww.campagnamica.it e www.lanuovaecologia.it.

Il regolamento integrale è pubblicato sui siti web esulle riviste “Il punto di Campagna Amica” e “LaNuova Ecologia”.

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“I conti tornano”L’assemblea provinciale del 29 aprile

I l 29 aprile scorso, presso la sede Coldiretti di corso Ca-vallotti, si è tenuta l’Assem-

blea provinciale della Federazio-ne. Il presidente Maurizio Soave e il direttore, Antonio Ciotta, hanno ripercorso un anno di attività, non solo dal punto di vista economico con l’approvazione del bilancio, ma anche politico e sindacale.Coldiretti Asti risulta in un ottimo stato di salute dal punto di vista economico ed amministrativo, così come le numerose iniziative portate avanti con il progetto di Una filiera agricola tutta italiana, hanno fornito all’organizzazione territoriale uno slancio in più nella tutela degli interessi degli associati.Per la federazione di Asti, il 2010 è stato un anno particolarmente importante per l’approdo alla direzione di Antonio Ciotta.La nuova direzione, come ha sottolineato in assemblea il presi-dente regionale dell’Associazione Pensionati, Bruno Porta, ha su-bito dimostrato una guida sicura e decisa, dimostrando grande professionalità e raggiungendo eccellenti risultati dal punto di vista organizzativo, finanziario e amministrativo.Un chiaro riferimento anche

all’oculata gestione delle risorse che ha permesso, per questo 2011, una leggera riduzione dei costi dei servizi forniti agli associati.Un ottimo risultato dunque, so-prattutto alla luce della congiun-tura economica e agli aumenti dei costi che si registrano pressoché in tutti i settori.

L’assemblea provinciale dello scorso 29 aprile

Il dir. Antonio Ciotta nel corso dell’Assemblea

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Sono state molto partecipate e proficue le riunioni zonali organizzate da Coldiretti Asti

nello scorso mese di aprile.Nove incontri nelle principali zone agricole dell’Astigiano, hanno coinvolto la base associativa. Ad Asti, Canelli, Castelnuovo D.B., Moncalvo, Montiglio, Nizza M., San Damiano, Vesime e Villanova si sono ritrovati tutti i presidenti, vicepresidenti, consiglieri delle sezioni zonali, praticamente tutti dirigenti titolari di impresa agri-cola, responsabili dei giovani, delle donne e degli anziani che rappresentano la base asso-ciativa formata da oltre 17 mila persone.Una sorta di stati generali che definiranno la linea sindacale dell’organizzazione maggiormente rappresentativa del territorio e del settore primario.L’analisi della situazione sullo stato di attuazione del “progetto Coldiretti per le imprese e per il Paese: una filiera agricola tutta italiana” e in particolare la que-stione della rappresentatività, sono stati al centro dell’attenzione delle Assemblee.La più grande forza sociale del territorio, infatti, ha deciso di non permettere più che altri soggetti, talvolta senza un’adeguata rap-presentatività, si frappongano lungo la filiera agricola per eser-citare interessi di parte e contro la collettività. “Il sistema – sottolinea Maurizio Soave, presidente pro-vinciale Coldiretti - deve essere trasparente e noi non intendia-mo più delegare ad altri quanto ci spetta di diritto. Deve essere chiaro che alla guida dei vari soggetti economici della filiera

devono esserci gli imprenditori agricoli.Deve essere chiaro come le scelte strategiche, politiche, economiche ed anche sociali, debbano essere concertate con chi è coinvolto direttamente e non devono cadere dall’alto”.Gli incontri coordinati dal diretto-re provinciale Coldiretti, Antonio Ciotta, hanno visto i vari respon-sabili della struttura relazionare sulle principali tematiche attra-versate dal settore.Particolare considerazione è stata data alla nuova politica agricola comunitaria e all’attivazione del Centro Studi Vini del Piemonte.

Ma al di là degli aspetti tecnici, quanto è emerso dagli incontri è una decisa approvazione di quan-to attuato da Coldiretti in questi ultimi anni ed in particolare con il Progetto “Una filiera agricola tutta italiana”.Tutti uniti dunque per i prossimi obbiettivi, nella consapevolezza di aver rivendicato, ed in parte già ottenuto, quanto spetta di diritto agli agricoltori italiani.Avanti dunque con determinazio-ne senza fare sconti a nessuno. E’ finita l’epoca delle deleghe in bianco, Coldiretti e i suoi asso-ciati vogliono essere artefici del proprio destino.

Artefici del proprio destinoProgetto Coldiretti: piena approvazione della base associativa

L’incontro di Nizza Monferrato del 26 aprile

La platea della riunione della zona di Nizza

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C’era anche una folta rap-presentanza di produttori e dirigenti di Coldiretti Asti, il

27 aprile a Genova, per prendere parte a una importante iniziati-va nell’ambito di “Euroflora”. La grande manifestazione del floro-vivaismo che si tiene ogni cinque anni nel capoluogo ligure, è stata teatro dell’incontro “Una filiera florovivaistica tutta italiana”. Alla presenza del presidente nazionale, Sergio Marini, è stato presentato il primo studio di SWG sul florovivai-smo realizzato presso i consumatori ed i commercianti (fioristi, garden center, grande distribuzione, etc.) per verificare l’interesse per le piante italiane, a km zero. “I dati emersi dall’indagine - hanno spiegato il presidente provinciale Coldiretti, Maurizio Soave, e il di-rettore Antonio Ciotta – hanno evi-denziato come si senta l’esigenza di istituire un marchio di garanzia creato dai floricoltori italiani”.Ben l’85 per cento dei consumatori attribuiscono alla produzione nazio-nale le caratteristiche di freschezza, durata, buon rapporto qualità/prezzo e rispetto dell’ambiente in misura nettamente superiore al prodotto importato. Sono dati significativi – sottolinea Soave – a cui anche noi astigiani guardiamo con attenzione. Le recenti ma-nifestazioni florovivaistiche della valle del Tanaro, “Florart” a Motta di Costigliole e “Fiori in Fiera” a Isola d’Asti, testimoniano come il florovivaismo nella nostra provin-cia rappresenti una interessante realtà in continua trasformazione”. “Un marchio di garanzia – rileva Ciotta – potrebbe essere sicura-mente il volano per una crescita dell’economia del settore anche nell’Astigiano”.Coldiretti intende infatti arginare

le importazioni di fiori e piante in Italia che sono cresciute in valore del 18 per cento per un importo complessivo di 560 milioni di euro, mai raggiunto in passato. Una vera e propria invasione, soprattutto di rose straniere recise, che fanno registrare un aumento del 21 per cento per un valore record di 68 milioni di euro, ma anche di piante da fiore per appartamento che, con un balzo del 27 per cento, raggiungono i 71 milioni di euro. Le rose arrivano in Italia soprat-tutto attraverso triangolazioni dall’ Africa che fanno tappa in Olanda. L’aumento della domanda di fiori

Una filiera florovivaistica tutta italianaGli italiani vogliono fiori con il marchio “Made in Italy”

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L’indagine Coldiretti ad Euroflora di Genova: l’85% dei consumatori attribuisce alla produzio-ne nazionale maggiore freschezza, durata,buon rapporto qualità/prezzo e rispettodell’ambiente rispetto al prodotto straniero

Ampia la partecipazione di Coldiretti ad Euroflora 2011

Sala gremita per la presentazione del sondaggio Coldiretti ad Euroflora

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In Italia i fiori migliori

La superiorità del prodotto italiano si manifesta in tutte le principali occasioni di ac-

quisto come il regalo di un mazzo di fiori, l’allestimento di una ad-dobbo floreale per un matrimonio, l’acquisto di una pianta in vaso per la casa. Una grande potenzialità si evidenzia dalla vendita di fiori, piante, bulbi e sementi attraver-so gli agrimercati di Campagna Amica che è approvata dall’84 per cento degli italiani anche perché garantisce l’origine nazionale dei prodotti acquistati.Il sistema produttivo nazionale, in base ai risultati dell’ultimo censi-mento dell’agricoltura, può contare in Italia su circa 20.500 aziende florovivaistiche che danno occu-pazione ad oltre 120.000 addetti, con una superficie coltivata di oltre 36.000 ettari dove si ottiene la più ampia varietà di produzioni. “Non ci possiamo permettere di far diventare le piante ed i firi italiani una commodity” sottolinea il presidente nazionale Coldiretti Sergio Marini perchè “l’Italia è

conosciuta in tutto il mondo come il paese dei fiori, degli architetti del verde, dei grandi giardinie-ri”. Sono queste - ha precisato Marini - le leve competitive che devono essere contenute in un marchio del vero Made in Italy del florovivaismo. Se siamo riusciti a riempire di valore un bicchiere di vino che si consuma all’istante non si capisce perché non si possa fare per i fiori e le piante che arrivano a durare una intera vita ed anche di più’”.

e piante Made in Italy all’estero dell’11 per cento per un importo di 656 milioni di euro ha però consentito di mantenere positiva la bilancia commerciale. A spingere l’aumento record delle importazioni è stato sicuramente la mancata proroga dell’agevo-lazione sul gasolio destinato al riscaldamento delle serre, un insostenibile aumento dei costi in un settore che deve subire un forte pressing competitivo da paesi extracomunitari, favoriti da un clima più caldo, dove spesso si sfrutta la manodopera e si uti-lizzano pratiche di coltivazione dannose per la salute e l’ambiente bandite dall’Ue. In molti casi poi la mancanza di trasparenza sull’origine dei fiori, consente di “spacciare” come Made in Italy quelli importati che rappresentano fino al 60 per cento dell’offerta nazionale e spesso arrivano in Italia dopo un lungo viaggio che ha inizio nelle grandi aziende gestite da multinazionali dove sono denunciati trattamen-ti brutali contro i lavoratori. “A tutto questo si aggiunge il costo della burocrazia”, ha denunciato il presidente nazionale Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che ”molte cose sono state fatte per la semplificazione e il contenimento dei costi a partire dall’introduzione dei voucher o buoni lavoro e dal la stabilizzazione delle agevolazioni contributive per le aree montane e svantaggiate, prevista dalla legge ‘Stabilità 2011’, fortemente voluta da Coldiretti come pure le norme per agevolare la vendita diretta”.

Allestimento matrimonio

Mazzo di fiori in regalo

Piante in vaso per casa

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ITALIANI NON RISPONDESTRANIERI INDIFFERENTE

LA SFIDA TRA FIORI ITALIANI E FIORI STRANIERI

Gli appassionati (li acquistano 2 volte al mese) 20% Gli acquirenti medi (li acquistano 1 volta al mese) 29% Gli acquirenti occasionali (meno di una volta al mese) 44% I disinteressati (non li acquistano mai) 7%

Gli italiani ed i fiori

COLORI PREFERITI

Rosso 34%Blu/Azzurro 20%Giallo 19%Rosa 15%Bianco 14%Arancione 12%Viola 12%

Fonte: IndagineColdiretti/Swg 2011

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Sono solo il 7 per cento gli italiani che non hanno mai acquistato fiori, piante, bulbi

o sementi nell’ultimo anno mentre al contrario sono il 20 per cento gli italiani che vanno pazzi per i fiori e li comprano almeno due volte al mese. Se tra gli appassionati pre-valgono le donne di età compresa tra i 35 ed i 44 anni appartenenti ad una classe economica media e alta tra quelli che non acquistano mai prevalgono sempre le donne di età compresa tra i 18 ed i 34 anni o quelle di età superiore ai 65, ma di classe economica bassa.I colori dei fiori preferiti dagli italiani sono il rosso (34 per cento), il blu/azzurro (20 per cento), il giallo (19 per cento), il rosa (15 per cento), il

bianco (14 per cento), l’arancione (il 12 per cento) e il viola (12 per cento). I mazzi di fiori sono invece preferiti di tanti colori diversi (46 per cento) piuttosto che quelli di un unico colore (18 per cento). Curioso il fatto che i fiori piacciano anche se non sono profumati al 65 per cento degli italiani. Secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea i fiori più acquistati in Italia sono le rose che con il 42 per cento prece-dono i crisantemi scelti dal 35 per cento, a conferma dell’importanza delle ricorrenze come motivazione di spesa. Il maggior acquisto di fiori da parte degli italiani durante l’anno si registra in occasione della ricor-renza dei defunti, con le vendite che superano quelle che si realizzano a

San Valentino.Gli italiani hanno speso 2,2 miliardi di euro nel 2010 per l’acquisto di fiori, piante, alberi e arbusti con una leggera contrazione del 2 per cento rispetto all’anno precedente. Segnali positivi per il 2011 riguar-dano soprattutto il comparto fiori. La spesa complessiva per fiori e fronde nel primo bimestre 2011 risulta in leggero aumento rispetto al 2010, a fronte invece di una so-stanziale stabilità della spesa per piante, alberi e arbusti. Sulla base di quanto emerso dalle prime due importanti ricorrenze dell’anno (San Valentino e festa della Donna) la domanda sembra aver ridato un po’ di ossigeno al mercato per le specie floricole più richieste.

Due italiani su tre (67 per cento) ritengono di avere il pollice verde. La pro-

pensione positiva degli italiani nei confronti dei fiori è confermata dal fatto che il 91 per cento sostiene che la loro presenza in casa dia piacere, mentre l’85 per cento pensa che ricevere o donare un fiore sia il regalo più bello. Proprio per questo il 63 per cento degli italiani dichiara di avere tempo per prendersi cura delle piante e ben il 56 per cento ha acquistato nell’ultimo anno bulbi e sementi per cimentarsi in giardino o in terrazzo. Secondo l’indagine dell’Ocse dell’aprile 2011 sul lavoro non retribuito, gli uomini dedicano in media 15 minuti al giorno al giar-dinaggio e alla cura degli animali,

un minuto in più delle donne, che si fermano a 14 minuti. Si tratta di un valore medio che comprende anche quelli che non svolgono questa attività. C’è però chi non si accontenta di curare i fiori e le piante acquistate, ma dedica personalmente parte del tempo libero al giardinaggio e alla cura dell’orto. Secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat si tratta di un hobby che coinvolge il 37 per cento degli italiani, allo stesso modo maschi e femmine, e che piace ai giovani considerato che è praticato da più di uno su quattro tra quelli con età com-presa tra i 25 e i 34 anni, anche se l’interesse aumenta con l’età e raggiunge quasi la metà degli over 65. Una opportunità non solo per chi

dispone di ampi spazi all’aria aper-ta ma anche di semplici terrazzi. Coltivare un orto o prendersi cura di fiori e piante nei terrazzi o in giar-dino fa bene alla salute e allunga la vita soprattutto nelle persone di mezza età che possono cosi svolgere l’attività fisica necessa-ria per mantenersi in forma. Sulla base dello studio dell’Università di Uppsala in Svezia durato 35 anni e ora pubblicato sul British Medical Journal chi fa giardinaggio o un attività sportiva di modesta intensità guadagna circa un anno di vita rispetto chi rimane inattivo, ma chi raggiunge livelli di attività più intensa può guadagnare oltre due anni anche se l’impegno deve durare almeno dieci anni prima di vedere un effetto statisticamente significativo.

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Il 20% degli italiani va pazzo per i fioriIl fiore preferito è la rosa, il colore è il rosso

Pollice verde per 2 italiani su 3Quindici minuti al giorno dedicati al giardinaggio

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La sintesi dell’ intervento del presidente di Coldiretti, Sergio Marini, ad Euroflora

2011. Finalmente anche nel florovivai-smo Coldiretti parte con la filiera agricola tutta italiana. E’ un settore fondamentale per il settore agricolo e per l’intera economia del Made in Italy dove non mancano però le difficoltà soprattutto sul mercato interno. Il consumatore italiano non riesce a riconoscere e distinguere il prodotto italiano e quindi acquista quello straniero. E’ stato scritto che il florovivaismo nel 2010 è andato meglio rispetto al 2009. Non è an-dato meglio, abbiamo solo perso di meno, ma abbiamo ancora ridotto il fatturato. Il settore è in difficoltà da prima che iniziasse la crisi interna-zionale. I problemi sono tanti. Costi di produzione troppo alti: non siamo riusciti a trovare 20 milioni per le accise sul gasolio agricolo; ne ab-biamo trovati 150 sulla manodopera. Il problema dei costi di produzione è serio e continueremo a batterci per contenerli. C’è un vero problema di dumping. Mai come in questo settore si sente il dumping. Non siamo protezionisti. Siamo per il libero mercato; ma il libero mercato che c’è nel florovivaismo è esagerato e senza nessun tipo di controllo. Dumping sociale, am-bientale, sanitario. C’è di tutto. Noi siamo dentro ad una regolamenta-zione molto rigida, mentre il resto del mondo fa quello che vuole. La Politica comunitaria non si è mai occupata di florovivaismo.I piani di sviluppo rurale (Psr) non hanno soddisfatto le esigenze di un settore dove c’è un’elevata necessità di investimenti. Scarsa attenzione al verde pubblico da parte delle Pubbliche Amministrazioni che non sempre hanno capito che l’Italia crescerà nel futuro grazie al fatto

che riesce a promuovere quello che di bello ha, la sua agricoltura, i suoi paesaggi, i suoi monumenti, il suo florovivaismo. Se entra in una città con tutte le aiuole disfatte, è evidente che ci puoi mettere anche il più bel monumento ma il turista non resta indifferente.Tutti questi problemi sono fonda-mentali e ce ne dovremo occupare molto più che in passato da qui in avanti. Ma il vero problema, quello serio, quello che ci farà chiudere le aziende se non ci mettiamo le mani è un altro: che stiamo accettando supinamente che il florovivaismo sia inteso come una commodity, che fonda la competitività sul minor costo. Questa è una partita a perdere in partenza! Non riusciremo mai a competere con i cinesi che fanno lavorare i carcerati a costo zero! Per non parlare della possibilità di utilizzare prodotti fitosanitari da noi vietati con l’inquinamento ambien-tale che ne deriva. Non saremo mai competitivi in questo modo! Se noi accettiamo – e se i consu-matori accettano! – che il florovivai-smo sia una commodity non c’è più niente da fare e trovare una soluzio-ne a tutti i problemi che ho elencato prima non servirà assolutamente a niente. Il vero problema è far uscire il settore da questa logica perversa e perdente. E questo lo possiamo fare. Il nostro è il Paese della bio-diversità, dei giardini più belli. E’ il Paese dei più bravi architetti del verde del mondo. E’ il Paese delle imprese più sostenibili, è il Paese del sole. Se non riusciamo a trasferire questi valori immateriali al prodotto, se non riusciamo a farli riconoscere al consumatore e a far capire che valgono non ci sarà nessun tipo di futuro possibile. Dobbiamo fare esattamente come abbiamo fatto nel vino: in quel settore, infatti, solo il 20 per cento è il valore effettivo del

prodotto, il resto è comunicazione, marketing, immagine. Solo in certe cantine sociali il vino è rimasto una commodity e proprio per questo ci pagano poco le uve. Il nostro obiettivo, quindi, è fare diventare il florovivaismo italiano qualcosa di unico e di esclusivo. La pianta che noi acquistiamo dura molto di più di un bicchiere di vino! A volte dura mesi...in certi casi perfino una vita e più. Per questo dobbiamo farla diventare qualcosa di unico ed esclusivo. Se riusciamo a caricarla di valori immateriali, paesaggio, storia, ambiente allora possiamo costruire un futuro. E’ un percorso lungo ma ce la possiamo fare. Ci siamo riusciti in altri segmenti dell’agroalimentare e lo possiamo fare anche nel floro-vivaismo. Questa è l’unica strada. E dentro a questo meccanismo si inserisce il nostro percorso di Filiera Agricola tutta Italiana. Quali sono i passi da compiere? Innanzi tutto affrontare e risolvere i problemi elencati sopra. Iniziamo, poi, a costruire un’immagine attorno ai fiori e alle piante italiane legate alla distintività, qualità, diversità dei nostri territori e diamo loro il marchio Campagna Amica. Utilizziamo il più potente strumento di comunicazione che abbiamo a disposizione: i nostri mercati di Campagna Amica. Ricor-diamoci che siamo in un settore in

Finalmente anche il florovivaismo…L’intervento del presidente nazionale Coldiretti ad Euroflora

Sergio Marini, pres. nazionale Coldiretti

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Inaugurato domenica 17 aprile dal Comune con Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, il

nuovo Agrimercato di Cortazzone è stato subito un grande successo.Nel piccolo comune del Monferrato che conta poco più di 600 abitanti, le nove bancarelle sistemate nella centrale piazza V. Vallero con i principali prodotti agroalimentari a chilometri zero, hanno avuto fin da subito un successo oltre ogni previsione. La folla della domenica mattina ha apprezzato e acquistato i prodotti di alta qualità delle imprese agricole di Cortazzone e dei paesi limitrofi: Monale, Montechiaro d’Asti, Aramengo, Castelnuovo don Bosco, Vaglio Serra, San Damiano d’Asti, San Marzano Oliveto.Anche il giorno di Pasqua, nono-stante la festività, i produttori hanno voluto proporre il mercato.Sulle bancarelle di Campagna Amica, ogni domenica mattina, si possono trovare frutta e ortaggi di stagione, conserve e marmellate,

vini e salumi, carni e formaggi, mieli e altri prodotti dell’alveare.Ogni bancarella riporta in evidenza il marchio “Punto Campagna Amica” che identifica le imprese agricole dove il cittadino può acquistare, direttamente e senza intermediari, prodotti agricoli a chilometro zero. Il rispetto costante di questo requisito viene assicurato da un efficiente sistema di controlli effettuati sulle imprese agricole licenziatarie del marchio e viene garantito da un Ente Terzo di certificazione. Viene anche esposto sui prodotti il “Prezzo Amico” che garantisce e certifica l’alta qualità, la tutela dell’ambiente, e il costo equo: -30% rispetto al servizio SMS consumatori per i prodotti generici confrontabili.L’Agrimercato di Campagna Amica di Cortazzone è poi arricchito dal-la presenza di cinque bancarelle dell’eccellenza artigiana con prodotti agroalimentari e articoli legati ai mestieri di un tempo.

Cortazzone: ecco l’agrimercatoInaugurato il 17 aprile, si tiene ogni domenica

Gli espositoriImprese Agricole:

- Antonella Vecchiattini- San Salvatore Sca- La Cascina dei cavalli di Orio Paola- Az. Agr. Le api di Clara di Bandiera Clara- Serra Franco- Az. Agr. Il Girasole di Cerutti Marco- Boggero Giacomo- Az. Agr. Ponte Ballerine di Carlevero Cesare- Az. Agr. La Tagliana di Albenga Paolo

Imprese Artigiane:

- Il Ramo Miele Società Cooperativa Sociale Onlus- Tartufi Doc di Valle Rosanna- Az. Vinicola Merlone Giancarlo (Merlone Lia)- Pasticceria Tosca- Franco Grasso

cui la comunicazione è stata fatta poco e male fino ad ora. Iniziamo a comunicare in tutte le occasioni in cui incontriamo il consumato-re, perché prima di conquistare i mercati internazionali dobbiamo pensare al mercato interno. Dob-biamo spiegare perché scegliere i fiori italiani, perché sono migliori: etica, sostenibilità, lavoro regolare, assenza di prodotti nocivi. Per tutto questo il fiore italiano è migliore de-gli altri. Ma non bastano i convegni, dobbiamo farlo persona per perso-na, con pazienza e buona volontà. Serve inoltre un’organizzazione. Dobbiamo superare l’egoismo che ha sempre contraddistinto questo comparto. Dobbiamo costituire una società di scopo per filiera all’interno di Consorzi Agrari d’Italia (CAI), se vogliamo conquistare i mercati stranieri e se vogliamo partecipare agli appalti. Coldiretti per tanto tempo ha pensato che questo potesse essere un settore in cui bastava essere bravi per farcela. Ma oggi, con la globalizza-zione, non basta più. Torniamo ad occuparci di florovivaismo, come abbiamo fatto per altri settori! Un ultimo messaggio voglio lan-ciare: fra 30 anni in questo Paese ci sarà una grande agricoltura, un grande agroalimentare e un gran-de florovivaismo e non ci saranno più, invece, quelle multinazionali che cerchiamo di proteggere con i soldi pubblici. Non ci saranno più perché non hanno fatto una diversificazione vera. Perché hanno deciso di vendere commodity e di competere sui costi e competere sui costi in questo Paese è impos-sibile, a meno che non vogliamo diventare più poveri! Ma visto che non siamo disposti a farlo, allora dobbiamo compe-tere sulla diversità, sulla genialità, sulla capacità di fare qualità e di fare sistema. In questo l’Italia ha sempre vinto e così vincerà nel florovivaismo, dove c’è una classe imprenditoriale che tutto il mondo ci può invidiare. E su questo percorso d’ora in poi ci sarà soprattutto la Coldiretti.

Foto di gruppo all’inaugurazione dell’Agrimercato di Campagna Amica a Cortazzone

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La spesa a chilometri zero, per gli italiani è sinonimo di uno stile di vita sano, legato

ad una corretta alimentazione, con l’acquisto di prodotti salubri e al giusto prezzo. In un anno i nostri connazionali hanno concentrato gli acquisti sui prodotti locali, spen-dendo oltre 3 miliardi di euro. E i produttori Coldiretti hanno adeguato la loro offerta attrezzando i Punti Campagna Amica nelle loro imprese agricole ed organizzando gli Agri-mercati sulle piazze dei paesi.Sul sito www.campagnamica.it si trovano gli elenchi completi dei punti Campagna Amica, delle “Fattorie di Eccellenza”, dei distributori di latte frescho e le centinaia di Agri-mercati. I “Punti Campagna Amica” in provin-cia di Asti attualmente sono 89, pro-pongono dai prodotti primari, frutta, verdura, fiori, a quelli trasformati, vini, formaggi, mieli ecc…, con la possibilità di acquistarli direttamente in azienda a prezzi agevolati. Le “Fattorie di Eccellenza”, in provincia di Asti sono una trentina, propongo-no condizioni agevolate di prezzo e qualità, aggiungendo un servizio di accoglienza, sale di degustazioni, laboratori didattici, possibilità di pernottamento ecc… Ci sono poi i “Distributrici di latte”, sono sei in provincia, dove viene offerto il latte intero munto di giornata; lo si può acquistare portandosi la bottiglia di vetro da casa.I “Mercati di Campagna Amica”, attivi in provincia di Asti questa sono attualmente sei. L’ultimo in ordine di apparizione è l’Agrimercato di Cortazzone (vedasi articolo a parte) inaugurato il 17 aprile. Ad Asti il Moi, presso il mercato ortofrutticolo all’ingrosso, in piazza Saragat, è attivo ogni mercoledì e sabato dalle 7,30 alle 11. A Bubbio il mercato si tiene ogni sabato pomeriggio nella

centrale via Roma e, naturalmente, offre una “specializzazione” per i formaggi ed i prodotti caseari. A Calamandrana il mercato di terra amica è sempre al sabato, ma in mattinata, e per il prossimo periodo invernale avrà la possibilità di uti-lizzare gli spazi dell’area mercatale della ristrutturata ex cantina sociale. A Castelnuovo don Bosco, il mercato di vendita diretta del contadino, è in funzione ogni domenica mattina e vede la partecipazione di molti produttori del nord dell’Astigiano. Infine, ancora ad Asti, i produttori di Campagna Amica si ritrovano, ogni seconda domenica del mese nella rassegna agroalimentare sotto i portici di piazza Alfieri.“Oggi, possiamo dire – sottolinea Soave – di aver completamente stravolto i nostri consumi. E’ stato un percorso lungo, iniziato negli anni Novanta, con le prime iniziative, qui

nell’Astigiano denominate “Incontro tra città e campagna”, e poi passate attraverso il patto, siglato in cento piazze italiane, fra i produttori e i consumatori, proseguite con le iniziative di Campagna Amica ed approdate agli Agrimercati con il progetto della “Filiera agricola tutta italiana”. In Italia esiste una rete di oltre 63mila imprese agricole, 18mila agriturismo, 500 mercati degli agri-coltori di Campagna Amica, 1200 distributori di latte fresco oltre a decine di ristoranti, mense, osterie, botteghe, consorzi agrari, coope-rative, agriasilo, vinerie, pescherie, pizzerie e gelaterie dove si servono prodotti locali e di stagione.Gli Agrimercati di Campagna Amica si stanno dunque affermando sem-pre più, anche perché è garantito un risparmio medio del 30 per cento nel prezzo di acquisto a parità di qualità.

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La spesa si fa all’AgrimercatoNell’Astigiano il record dei Punti Campagna Amica

Prodotti

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Spesa % sul totale

I PRODOTTI PIU’ ACQUISTATI IN CAMPAGNA

VinoOrtofruttaFormaggi e latteCarne e derivatiOlioPiante e fioriAltro (miele, cosmetici, ecc.)

Fonte: Elaborazioni Coldiretti e Agri2000

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Arrivano le Botteghe di Campagna AmicaCon il “CPCA” la filiera agricola prende sempre più forma

I l progetto “Filiera agricola tutta Italiana” prende sem-pre più forma. Il Consorzio

Produttori Campagna Amica e Fondazione Campagna Amica hanno predisposto il Kit – Bot-teghe e si va dunque in maniera spedita verso l’apertura di punti vendita esclusivamente ricon-ducibili al prodotto agricolo ed agroalimentare tutto italiano.Il successo dei Mercati attivati su tutto il territorio ha accelerato la realizzazione del progetto. Le Botteghe accorceranno le distan-ze tra produttore e consumatore attraverso la vendita diretta dei prodotti provenienti dalla filiera agricola tutta italiana firmata dagli agricoltori e si avviano ad essere presenti in almeno la metà delle province italiane, ed anche con più presidi in un’unica provincia. Il CPCA (Consorzio Produttori di Campagna Amica), costituitosi il 24 marzo 2011, ha come obiettivo la promozione e la gestione dei punti di vendita diretta attraverso l’insegna “Campagna Amica, La Bottega”, preoccupandosi sia dell’attività logistica dei soci, sia della realizzazione di servizi commerciali e di assistenza per l’intera rete.

Dopo aver definito il format e lo studio della localizzazione dei punti vendita ha già attivo l’Uf-ficio Commerciale per i grandi contratti in tutte le filiere delle società di scopo e per tutta la rete di Campagna Amica (mercati, fattorie, agriturismi), per il canale HO.RE.CA. (Hotel, Ristorazione e Catering) oltre che per il ca-nale GDO (Grande distribuzione organizzata).Il Consorzio si è dotato di una struttura molto snella, oltre che di un portale Web dove attraverso processi trasparenti si incontre-ranno l’offerta dei produttori e la domanda della nascente rete

di vendita, facendo diventare protagonisti il produttore ed il consumatore. Il primo perché

Il CPCA è il Consorzio Produttori di Campagna Amica, costituitosi il 24 marzo 2011, ha come obiettivo la promozione e la gestione dei punti di vendita diretta attraver-so l’insegna “Campagna Amica, La Bottega”

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Il Paese si rinnovaA Roma l’assemblea dei giovani Coldiretti

“Italia 150: il Paese che si rinnova, la filiera agricola tutta italiana per il ricambio

generazionale” è questo il titolo dell’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa, programmata a Roma per il 17 maggio prossimo. Ci sarà anche la delegazione astigiana, guidata dal responsabile Marco Melica, fra i duemila giovani provenienti da tutta l’Italia. Ci saranno il Ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano insieme ad altri esponenti istituzionali o delle forze economi-che e sociali. Un evento che per dimensioni ed età dei partecipanti è per l’agricoltura un momento storico. La riscossa dell’economia vera. Dopo le assemblee svolte in tutte le regioni italiane, infatti si Col-diretti vuole affermare la necessità di puntare sui giovani per rinnovare e rilanciare il nostro Paese.Un appuntamento che vuole essere quindi l’evento giovane del 150° anniversario dell’Unità d’Italia per raccontare la competitività distintiva delle giovani imprese misurata dalla loro maggiore ed elevata redditività; dal maggiore orientamento al mer-cato; dalla più spiccata capacità di presidiare la filiera e di ampliare e diversificare mix di marketing azien-dale; dalla maggiore attenzione e consapevolezza ai temi della qualità

e sicurezza alimentare; dall’elevato grado di diversificazione e multi-funzionalità; dall’esclusiva capacità innovativa nei prodotti, nei servizi e nelle relazioni con il territorio.Dal Nord al Sud saranno rap-presentati esempi di giovani che grazie al progetto della Coldiretti hanno aumentato il loro reddito e la loro capacità occupazionale. Ma saranno esposti anche i “cantieri” in corso e i risultati già ottenuti dai giovani di Coldiretti per potenziare e rinnovare i “driver” dello sviluppo delle imprese e dell’economia del Paese (credito, formazione, ricerca e dell’innovazione).A tale proposito Coldiretti Giovani Impresa e Credit Agri Italia presente-ranno nuovi strumenti finanziari per giovani che possano realmente fa-vorire un ricambio generazionale.

Marco Melica

Gio

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Impr

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L’Ufficio Commerciale assisterà per i grandi contratti in tutte le filiere delle società di scopo e per tutta la rete di Cam-pagna Amica (mercati, fattorie, agriturismi), per il canale HO.RE.CA. (Hotel, Ristorazione e Catering) oltre che per il canale GDO (Grande distribuzio-ne organizzata)

deciderà il prezzo del proprio prodotto ed il secondo perché avrà certezza che dietro quel prodotto c’è un impresa agricola italiana.La vendita diretta attraverso le Botteghe di Campagna Amica diventa così l’unico ed autentico strumento di esaltazione e valo-rizzazione del prodotto italiano.Una certezza per i consumatori, visto che i punti vendita daran-no risposta alle esigenze ed ai bisogni sempre più vicini alla filiera ed al valore dell’italia-nità. Ma anche uno strumento ideale per le imprese agricole per esprimersi nel mercato da attori protagonisti e non da comparse e fermare una volta per tutte i furti di valore aggiunto e immagine a cui da anni sono sottoposti.

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Donne Impresa a BergamoLa giornata di studio con tre visite in azienda

Giovedì 14 aprile il Coordi-namento Provinciale Donne Impresa di Asti ha parteci-

pato al viaggio studio organizzato in provincia di Bergamo. Il programma prevedeva la visita a tre diverse realtà del mondo agricolo.La prima visita, effettuata nella mat-tinata, è stata all’azienda agricola “La Colombera” di Roncalli Saverio e Figli, a Sotto il Monte. I proprietari, diretti discendenti di Papa Giovanni XXIII, con molta semplicità e cor-tesia, ci hanno mostrato la stalla e l’allevamento di vacche di razza frisona da cui ricavano latte di alta qualità, che in parte consegnano a due diverse ditte di produzione di latte e formaggi, ed un parte usa-no sia nel distributore automatico di latte crudo appena fuori la loro azienda sia nel loro caseificio ad ambito familiare per la produzione di formaggio fresco, particolare, perché la cagliatura segue un’antica tradizione.Di questa visita ci è piaciuto molto, oltre al fatto di essere una realtà simile alle nostre, anche l’ordine, la pulizia, la gentilezza e l’amore per la tradizione, che traspare in questa azienda. La seconda visita si è tenuta a Trescore Balneario presso l’azienda “Molino dei Frati” produttrice di fiori in serra

e agriturismo, condotta da tre giovani soci. Bisogna dire che i fiori hanno sempre il loro fascino! Il pranzo si è tenuto presso l’agri-turismo. L’occhio è appagato e lo stomaco altrettanto perchè si è consumato un eccellente pranzo. Qui abbiamo constatato che menti giovani, voglia di fare, attenzione nel lavoro e nell’approccio alla clientela portano ad ottimi risultati. La terza ed ultima visita è stata all’azienda “Tricolore” di Telgate, produttrice di insalata quarta gamma, minestroni e passato già pronte, anche qui la cortesia e l’ospitalità è stata di casa. Dopo avere fatto la conoscenza di tutti i dirigenti e i responsabili dei vari settori ed aver visto un filmato

riguardante l’azienda, accompa-gnate dai dirigenti stessi abbiamo visitato le serre e la lavorazione dei prodotti. Impressionante, nessuna di noi sospettava che dietro ad una semplice busta di insalata già pronta ci fosse una mole di lavoro di tale portata, qui abbiamo capito che se anche il prezzo di questi prodotti è piuttosto elevato ricopre appena lo spreco di tanta energia. Per concludere il Coordinamento Donne Impresa vuole ringraziare prima di tutto chi ci ha dato modo di partecipare a questo viaggio studio così bello ed interessante e la signora Annamaria Fortini della Coldiretti di Bergamo per averci accompagnate ed allietate per tutta la giornata.

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Degustazioni alla Fiera di AstiIl “Salone della Carne” e i vini del territorio

Nell’ambito della cinquantano-vesima Fiera regionale Città di Asti, tenutasi dal 30 aprile

all’8 maggio nell’area del mercato ortofrutticcolo in corso Venezia, due iniziative di rilievo hanno interessato il mondo agricolo.La seconda edizione del “Salone della Carne Bovina di Razza Pie-montese”, curato dall’associazione provinciale allevatori con il patro-cinio del Ministero delle Politiche Agricole, ha dato l’opportunità ai visitatori di gustare la pregiata carne proposta da alcune agrimacellerie dell’Astigiano. L’Apa e gli allevatori hanno anche predisposto una pic-cola “fattoria” con animali che ha attratto l’attenzione del pubblico, soprattutto dei bambini.Nell’area riservata alle associazioni, Col-diretti Asti, in collaborazione con Fondazione Campagna Amica, ha organizzato una serata di degu-stazioni. Il 5 maggio, con tre turni di degustazioni, sono stati molto apprezzati dal pubblico i vini: Bar-bera d’Asti, Terre Alfieri tipologia Arneis e Cisterna d’Asti.Naturalmente i vini, degustati sotto la guida dell’Onav, sono stati abbinati ai prodotti tra-sformati del territorio: i salumi, formaggi, verdure e dolci. E’ stata sicuramente una bella serata anche grazie all’animazione della “Banda del Cusi”.

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Lo stand Coldiretti alla Fiera di Asti

Le degustazioni dei vini alla serata organizzata da Coldiretti

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“A scuola di agriturismo”Gli operatori di Terranostra hanno seguito un percorso formativo

Con quattro giornate di la-voro nei mesi di febbraio e marzo, il Comitato pro-

vinciale Terranostra ha tenuto nei mesi scorsi un corso per operatori agrituristici.Con i docenti della scuola al-berghiera della Provincia di Asti, sono state affrontate le tecniche dell’accoglienza per gli ospiti, la ristorazione e il pernottamento.Con le guide turistiche della Pro-vincia sono stati illustrati e visitati i percorsi artistici ed architettonici del Romanico (Montiglio Mon-ferrato – Chiesa di San Lorenzo, Albugnano – Abbazia di Vezzola-no, Cortazzone – Chiesa di San

Secondo) e della Langa astigiana (Cessole, Vesime, Roccaverano, Monastero, Bubbio).E’ stato un momento di confronto molto importante e sicuramente

utile per la gestione dell’attività agrituristica, un arricchimen-to anche per chi già da anni è impegnato nella promozione e valorizzazione del territorio.

Considerato il successo delle scorse edizioni, il Consiglio Nazionale Federpensionati

Coldiretti ha indetto il Concorso di Poesia 2011. Riservato agli associati pensionati Coldiretti, il concorso è a tema libero e per ogni federazione provinciale è prevista la partecipazione di massimo 5 poesie e non più di 2 componimenti per concorrente

partecipante. I versi dovranno essere scritti in modo leggibile e si dovrà riportare bene e in stampatello: nome, cognome, indirizzo e numero di telefono del partecipante al concorso, poiché non saranno classificate le poesie che non avranno chiari i dati richiesti. I componimenti saranno valutati da una Commis-sione Nazionale, per premiare i

primi classificati e rilasciare un attestato di partecipazione. Le poesie dovranno essere inviate alla Segreteria Provinciale Pen-sionati Coldiretti – Corso Felice Cavallotti, 41- 14100 Asti, che rimane a disposizione per even-tuali chiarimenti al numero 0141/ 380404 o consegnati agli uffici Zona Coldiretti entro e non oltre la prima decade di settembre.

Concorso nazionale di poesiaPensionati: invitare i componimenti

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Dal Pensionato Day segnali positivi dalla RegioneCupla Piemonte ha incontrato il Presidente del Consiglio e l’Assessore

“Terranostra per vedere oltre”Siglato un accordo con l’Unione italiana ciechi

La delegazione del CU-PLA Piemonte (Comitato Unitario dei Pensionati

del Lavoro Autonomo, di cui fa parte anche Coldiretti) è stata ricevuta il 29 aprile dal Presidente del Consiglio Regionale Vale-rio Cattaneo e dall’Assessore Regionale Claudia Porchietto. Era la data del Pensionato Day, indetto a livello nazionale, anche per consegnare alle istituzioni piemontesi il documento con le richieste e le istanze sollecitate dai rappresentanti dei pensionati delle otto associazioni di categoria del settore autonomo.“Nell’apprezzare l’atteggiamen-to propositivo e collaborativo dimostrato dal Cupla Piemonte” hanno detto il Presidente Cat-taneo e l’Assessore Porchietto “come Regione ci impegniamo

nel coinvolgere il comitato nei ta-voli di lavoro preposti nell’ambito dell’assistenza, della previdenza, delle politiche sociali in genere e a portare anche in sede nazionale le istanze segnalateci”.“L’impegno concreto e immediato della Regione nel trasmettere il documento Cupla al Presidente della Commissione” aggiunge

Maria Chiara Bellino, Segretaria Coordinamento regionale Cupla “è un segnale assolutamente posi-tivo dell’apertura delle istituzioni regionali: la loro disponibilità a coinvolgere il Cupla nei momenti di natura operativa darà forte im-pulso alla sinergia e progettualità rivolta al mondo dei pensionati autonomi”.

Un’offerta turistica nuova, appositamente studiata per rispondere alle esigenze

delle persone colpite da disabilità visive e contribuire a diffondere un modello di turismo “senza barriere”.E’ il progetto alla base dell’accor-do “Piemonte per vedere oltre”, presentato martedì 19 aprile nella sede di Coldiretti Piemonte, che nasce dalla collaborazione tra l’associazione Terranostra e il Consiglio Regionale Piemontese dell’Unione Italiana Ciechi e Ipo-vedenti.“L’obiettivo comune - dicono Fran-

co Pigino, Presidente regionale di Terranostra, e Federico Borgna, Presidente Consiglio Regionale UICI - è quello di migliorare la fruibilità dell’offerta turistica sul territorio regionale, con una parti-colare attenzione verso le persone colpite da disabilità visive”. “Negli ultimi anni, le offerte turi-stiche si sono moltiplicate e ormai coprono le più svariate esperienze - continua Pigino -. Gli agriturismi di Terranostra, sensibili ai bisogni delle persone con disabilità sen-soriali, si impegnano a dare il loro contributo e a diventare un vero punto di riferimento nell’offerta

turistica del territorio. L’obiettivo è quello di creare un’ospitalità sempre più attenta e partecipe, grazie alla conduzione familiare delle aziende aderenti al circuito di Campagna Amica, per sviluppare un nuovo modo di fare turismo, sempre più vicino alle esigenze dei nostri ospiti, garantendo servizi mirati per la cura e il benessere di chi sceglie i nostri agriturismi”. Nell’ambito del convegno è stata annunciata l’organizzazione della prima “Cena al buio” con i prodotti tipici piemontesi, che si terrà pres-so un agriturismo del circuito di Campagna Amica Piemonte.

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Fondazione Campagna Amica e La Nuova Eco-logia, in collaborazione

con Coldiretti e Legambiente e con il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimen-tari e Forestali ha dato il via al concorso fotografico “Scatta la Campagna”. Si tratta della prima edizione di un concorso nazionale, iniziato a marzo per concludersi a luglio 2011, che intende rappresentare la relazione di fiducia, quasi di famigliarità, che si stabilisce fra produttori e consumatori nel contesto dei Farmer’s Market e i Mercati di Campagna Amica. E’ attraverso il linguaggio foto-grafico che si propone ai cittadini di ritrarre il colore, il sapore ed i volti dei mercati di Campagna Amica, per costruire un racconto collettivo della distribuzione a chilometro zero, presente in mol-tissime città e comuni d’Italia, per sensibilizzare sempre di più il pubblico alla salvaguardia della propria salute e dell’ambiente in cui vive, attraverso l’utilizzo di prodotti agricoli sicuri e genuini provenienti da colture controllate e vicine al consumatore. Il concorso prevede due catego-rie, la prima relativa ad immagini realizzate con fotocamere pro-fessionali o semiprofessionali e la seconda per immagini realizzate con fotocamere integrate all’in-terno di cellulari (o comunque apparecchi a bassa definizione), ed un premio speciale per “i volti della campagna”. I premi saranno prodotti orto-frutticoli e zootecnici offerti da Coldiretti per i primi classificati delle 2 categorie e del premio speciale.

Scatta la campagnaConcorso nazionale di fotografia

CONCOR SOIPorta la macchina fotografica quando

vai a fare la spesa! Negli oltre 1000

mercati contadini, dove gli agricol-

tori vendono senza intermediari i

propri prodotti, arriva “Scatta la

campagna!”, un concorso foto-

grafico lanciato da Fondazione

Campagna Amica e dal mensile La

Nuova Ecologia, che invita i consu-

matori a raccontare con un’immagine

i propri “produttori del cuore”, a

ritrarre i volti e i momenti più signi-

ficativi che si creano ogni giorno nei

farmer’s market italiani.

È facile: basta scattare una

foto (anche con il telefonino)

e spedirla al nostro concorso

per posta elettronica o posta

ordinaria. Insieme all’immagine

dovrai inviare una scheda di parte-

cipazione e una breve presenta-

zione del mercato o del produt-

tore, del luogo o del momento che

hai voluto ritrarre.

Le foto pervenute si potranno

guardare sui siti web www.campagnamica.it e

www.lanuovaecologia.it. Al termine del

concorso una giuria di esperti le valuterà

indicando i vincitori. In palio ci sono pro-

dotti alimentari per 3.500 euro (divisi

nelle tre sezioni) da ritirare nei

mercati di Campagna amica.

Allora, tutti pronti? Il concorso,

realizzato in collaborazione con Col-

diretti e Legambiente, è rivolto a tut-

ti coloro che amano fare la spesa nei

mercati di vendita diretta e che vo-

gliono contribuire a farli conoscere,

compresi i fotografi professionisti.

“Scatta la campagna!” per portare in

primo piano i protagonisti della

distribuzione a Km zero che garantisce

qualità, rispetto dell’ambiente e con-

venienza. Aspettiamo le immagini anche

del tuo mercato contadino del cuore!

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COME PARTECIPARELe immagini possono essere inviate dal 05 marzo2011 al 31 Luglio 2011. La partecipazione è gratuita e ogni concorrente puòinviare al massimo 5 immagini per ogni sezione diconcorso (e 10 immagini complessive). Ogni immagine deve essere accompagnata da unascheda di partecipazione scaricabile da www.cam-pagnamica.it e www.lanuovaecologia.it.

LA GIURIA La giuria sarà composta da rappresentanti di Fonda-zione Campagna Amica, La Nuova Ecologia, Coldirettie Legambiente oltre che da professionisti del settore

fotografico. I vincitori saranno decretati entro il 29Settembre 2011.

I PREMICategoria immagini realizzate con fotocamere pro-fessionali o semiprofessionali, comunque ad alta de-finizione e/o stampate su carta fotografica: primo clas-sificato prodotti alimentari per un valore di 1.500 euro.Categoria immagini realizzate con fotocamere inte-grate all’interno di cellulari, smart phone o altri ap-parecchi mobili: primo classificato prodotti alimentariper un valore di 1.000 euro. Premio speciale “I voltidella campagna: primo classificato prodotti alimen-tari per un valore di 1.000 euro.

I RECAPITI Le immagini possono essere spedite tramite:1) e-mail:

[email protected];2) Posta ordinaria: Concorso “Scatta la campagna!”,

presso Campagna Amica, via Nazionale 89/A,00187 Roma,

La scheda di partecipazione è scaricabile dai sitiwww.campagnamica.it e www.lanuovaecologia.it.

Il regolamento integrale è pubblicato sui siti web esulle riviste “Il punto di Campagna Amica” e “LaNuova Ecologia”.

REGOLAMENTO

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e con il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali

Scarica dai siti www.campagnamica.it e www.lanuovaecologia.it il regolamento completo

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concorso una giuria di esperti le valuterà

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dotti alimentari per 3.500 euro (divisi

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mercati di Campagna amica.

Allora, tutti pronti? Il concorso,

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Scarica dai siti www.campagnamica.it e www.lanuovaecologia.it il regolamento completo

REGOLAMENTO

COME PARTECIPARELe immagini possono essere inviate dal 05 marzo 2011 al 31 Luglio 2011.La partecipazione è gratuita e ogni concorrente può inviare al massimo 5 immagini per ogni sezione di concorso (e 10 immagini complessive).Ogni immagine deve essere accompa-gnata da una scheda di partecipazione scaricabile da www.campagnamica.it e www.lanuovaecologia.it.

LA GIURIALa giuria sarà composta da rappresen-tanti di Fondazione Campagna Amica, La Nuova Ecologia, Coldiretti e Legambien-te oltre che da professionisti del settore fotografico. I vincitori saranno decretati entro il 29Settembre 2011.

I PREMICategoria immagini realizzate con fo-tocamere professionali o semiprofes-sionali, comunque ad alta definizione

e/o stampate su carta fotografica: primo classificato prodotti alimentari per un valore di 1.500 euro. Categoria immagini realizzate con fotocamere integrate all’interno di cellulari, smart phone o altri apparecchi mobili: primo classificato prodotti alimentari per un valore di 1.000 euro. Premio speciale “I volti della campagna”: primo classi-ficato prodotti alimentari per un valore di 1.000 euro.

I RECAPITILe immagini possono essere spedite tramite:1) e-mail:[email protected];2) Posta ordinaria: Concorso “Scatta la campagna!”, presso Campagna Amica, via Nazionale 89/A, 00187 Roma,La scheda di partecipazione è scaricabile dai siti www.campagnamica.it e www.lanuovaecologia.it.Il regolamento integrale è pubblicato sui siti web e sulle riviste “Il punto di Cam-pagna Amica” e “La Nuova Ecologia”.

CONCOR SOIPorta la macchina fotografica quando

vai a fare la spesa! Negli oltre 1000

mercati contadini, dove gli agricol-

tori vendono senza intermediari i

propri prodotti, arriva “Scatta la

campagna!”, un concorso foto-

grafico lanciato da Fondazione

Campagna Amica e dal mensile La

Nuova Ecologia, che invita i consu-

matori a raccontare con un’immagine

i propri “produttori del cuore”, a

ritrarre i volti e i momenti più signi-

ficativi che si creano ogni giorno nei

farmer’s market italiani.

È facile: basta scattare una

foto (anche con il telefonino)

e spedirla al nostro concorso

per posta elettronica o posta

ordinaria. Insieme all’immagine

dovrai inviare una scheda di parte-

cipazione e una breve presenta-

zione del mercato o del produt-

tore, del luogo o del momento che

hai voluto ritrarre.

Le foto pervenute si potranno

guardare sui siti web www.campagnamica.it e

www.lanuovaecologia.it. Al termine del

concorso una giuria di esperti le valuterà

indicando i vincitori. In palio ci sono pro-

dotti alimentari per 3.500 euro (divisi

nelle tre sezioni) da ritirare nei

mercati di Campagna amica.

Allora, tutti pronti? Il concorso,

realizzato in collaborazione con Col-

diretti e Legambiente, è rivolto a tut-

ti coloro che amano fare la spesa nei

mercati di vendita diretta e che vo-

gliono contribuire a farli conoscere,

compresi i fotografi professionisti.

“Scatta la campagna!” per portare in

primo piano i protagonisti della

distribuzione a Km zero che garantisce

qualità, rispetto dell’ambiente e con-

venienza. Aspettiamo le immagini anche

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COME PARTECIPARELe immagini possono essere inviate dal 05 marzo2011 al 31 Luglio 2011. La partecipazione è gratuita e ogni concorrente puòinviare al massimo 5 immagini per ogni sezione diconcorso (e 10 immagini complessive). Ogni immagine deve essere accompagnata da unascheda di partecipazione scaricabile da www.cam-pagnamica.it e www.lanuovaecologia.it.

LA GIURIA La giuria sarà composta da rappresentanti di Fonda-zione Campagna Amica, La Nuova Ecologia, Coldirettie Legambiente oltre che da professionisti del settore

fotografico. I vincitori saranno decretati entro il 29Settembre 2011.

I PREMICategoria immagini realizzate con fotocamere pro-fessionali o semiprofessionali, comunque ad alta de-finizione e/o stampate su carta fotografica: primo clas-sificato prodotti alimentari per un valore di 1.500 euro.Categoria immagini realizzate con fotocamere inte-grate all’interno di cellulari, smart phone o altri ap-parecchi mobili: primo classificato prodotti alimentariper un valore di 1.000 euro. Premio speciale “I voltidella campagna: primo classificato prodotti alimen-tari per un valore di 1.000 euro.

I RECAPITI Le immagini possono essere spedite tramite:1) e-mail:

[email protected];2) Posta ordinaria: Concorso “Scatta la campagna!”,

presso Campagna Amica, via Nazionale 89/A,00187 Roma,

La scheda di partecipazione è scaricabile dai sitiwww.campagnamica.it e www.lanuovaecologia.it.

Il regolamento integrale è pubblicato sui siti web esulle riviste “Il punto di Campagna Amica” e “LaNuova Ecologia”.

REGOLAMENTO

CAMPAGNAAMICA

e con il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali

Scarica dai siti www.campagnamica.it e www.lanuovaecologia.it il regolamento completo

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Commemorazione dell’On. SodanoCelebrazioni il 12 giugno nel ventennale della morte

V isse una parte importan-te e fondamentale dello sviluppo dell’agricoltura

nazionale, l’Onorevole Giovanni Sodano di cui il 15 giugno pros-simo ricorre il ventennale della morte. Fu tra i fondatori della federazione provinciale Coltiva-tori Diretti di Asti e per 27 anni ininterrotti, dal 1950 al 1977, fu presidente.Nato ad Isola d’Asti il 23 dicembre 1901, Giovanni Sodano aderisce giovanissimo all’Azione Cattolica, partecipa all’attività del C.L.N. Alta Italia e si candida nel 1948 alla Camera dei Deputati nella Democrazia Cristiana.Riconfermato parlamentare per ben tre legislature, legherà in-dissolubilmente il suo nome alla Coldiretti attraverso una crescita vertiginosa degli iscritti all’orga-nizzazione: dai 3 mila associati alla fine degli anni Quaranta, ai 10 mila nell’anno ’59, fino ai 30 mila all’inizio degli anni Settanta.Sarà ricordato per sempre per il suo impegno nelle due gran-di conquiste del mondo rurale: l’assistenza ospedaliera generica e specialistica per i coltivatori con la legge Bonomi del 1954 e il fondo di solidarietà nazionale contro le avversità atmosferiche del 1969.Domenica 12 giugno alle ore 10 in municipio ad Isola d’Asti, si terrà una cerimonia per commemorare la figura e l’opera dell’On. Comm. Giovanni Sodano.Interverrà il figlio dell’indimen-ticato presidente Coldiretti, Sua Eminenza il Cardinale Angelo Sodano, già Segretario di Stato Vaticano, accolto dalle mas-sime autorità istituzionali, dal

Sindaco Giovanni Cavagnino e dal presidente provinciale Coldiretti, Maurizio Soave. Seguirà una Santa Messa in suffragio nella Chiesa di Isola d’Asti (Piana) presieduta da S. Em. il Cardinale.

Giovanni Sodano, per 27 anni pres. Coldiretti Asti

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Maurizio Soave, pres. Coldiretti Asti

S. Em. il Cardinale Angelo Sodano

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Sono convinto che tutti coloro (si parla di oltre 1.500.000 persone) che hanno voluto

partecipare alla beatificazione di Giovanni Paolo II, convenuti a Roma da ogni parte del mondo, Cardinali, Patriarchi delle Chiese Orientali Cattoliche, Vescovi e Sacerdoti, Delegazioni Ufficiali, Ambasciatori e Autorità, persone consacrate e, soprattutto, laici, tanti laici, senza tener conto di quanti hanno seguito l’evento mediante la radio e la televisione, sono stati avvolti dal senso di una immensa grazia che ha avvolto Roma e il mondo intero.Quella grazia, ha ricordato Bene-detto XVI, “che era come il frutto dell’intera vita del mio amato Pre-decessore, e specialmente della sua testimonianza nella sofferenza. Sei anni or sono i suoi funerali e già in quel giorno noi sentivamo aleg-giare il profumo della sua santità, e il Popolo di Dio ha manifestato in molti modi la sua venerazione per Lui”.Appunto sei anni or sono mi tro-vavo nella Basilica di San Pietro a pregare davanti al feretro di Giovanni Paolo II. Oggi ho avuto l’opportunità di soffermarmi a pregare davanti alla salma del be-ato Giovanni Paolo II, in attesa di essere collocata nella Cappella di San Sebastiano. Oggi però la mia preghiera era arricchita dalla stret-ta di mano di un ragazzo costretto sulla sedia a rotelle. Mi sembrava di risentire la particolare carica delle volte che stringevo la mano al nuovo Beato; il lontano 1978 in una delle prime udienze nell’Aula Nervi fino all’ultima volta qualche anno prima della morte. Pensavo alla splendida testi-monianza di accettazione della sofferenza a cui ci ha abituato il

nuovo beato, e mi sono augurato che il ragazzo che mi stringeva la mano, accanto alla forza di con-tinuare a sperare nella guarigione se ne sia tornato a casa carico della stessa forza che ha sorretto il Papa venuto da lontano a vivere la sofferenza come momento di redenzione e salvezza. Sentimenti contrastanti e difficili da vivere ma che, comunque, contrassegnavano il volto di molti di quelli che non hanno voluto perdere l’occasione di partecipare a questo evento.Nelle parole del Successore del Beato JPII le fondamenta della sua santità: “Cari fratelli e sorelle, oggi risplende ai nostri occhi, nella piena luce spirituale del Cristo ri-sorto, la figura amata e venerata di Giovanni Paolo II. Oggi il suo nome si aggiunge alla schiera di Santi e Beati che egli ha proclamato durante i quasi 27 anni di pontifi-cato (precisamente 1.338 beati e 482 santi), ricordando con forza la vocazione universale alla misura alta della vita cristiana, alla santità, come afferma la Costituzione con-ciliare Lumen gentium sulla Chiesa.

Tutti i membri del Popolo di Dio – Vescovi, sacerdoti, diaconi, fedeli laici, religiosi, religiose – siamo in cammino verso la patria celeste, dove ci ha preceduto la Vergine Maria, associata in modo singolare e perfetto al mistero di Cristo e della Chiesa. Karol Wojtyła”.Come conquistare e vivere questa universale vocazione alla santità? Ricorda ancora Benedetto XVI: Attraverso quello che lo stesso Giovanni Paolo II ha enunciato nella sua prima Messa solenne in Piazza San Pietro, con le memo-rabili parole: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”. Quello che il neo-eletto Papa chiedeva a tutti, egli stesso lo ha fatto per primo: ha aperto a Cristo la società, la cultura, i sistemi politici ed economici, in-vertendo con la forza di un gigante – forza che gli veniva da Dio – una tendenza che poteva sembrare irreversibile”.Con la sua testimonianza di fede, di amore e di coraggio apostolico, accompagnata da una grande cari-ca umana, questo esemplare figlio

”Santo Padre, ci benedica” (JPII Beato)Le riflessioni del Consigliere ecclesiastico nazionale Coldiretti

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della Nazione polacca ha aiutato i cristiani di tutto il mondo a non avere paura di dirsi cristiani, di appartenere alla Chiesa, di parlare del Vangelo. In una parola: ci ha aiutato a non avere paura della verità, perché la verità è garanzia della libertà”.A questo proposito mi piace ripor-tare alcuni brani del discorso di Reggio Calabria del 1984 in cui è sintetizzato quello che si rivelerà essere la causa del particolare fee-ling di Papa Wojtyla con i giovani e il mondo del lavoro (parlerà spesso di “vangelo del lavoro”).“Il mio animo è colmo di gioia nel trovarmi in mezzo a voi, giovani … L’incontro con i giovani è sempre per me uno dei momenti più belli. Sentire le vostre voci, vedere il vostro entusiasmo, ma soprattut-to leggere sui vostri volti l’attesa della parola che esprima amore che illumini il senso della vita e che tracci un cammino sicuro da percorrere è motivo di speranza e di confronto… Conosco le vostre preoccupazioni per il presente e le inquietudini per il futuro, cono-sco i problemi della vostra terra, che sono tanti e da lungo tempo irrisolti. C’è nel fondo di ogni con-dizione umana e di ogni problema una persistente domanda, la più esistenziale delle domande che attiene alla vita stessa dell’uomo: che senso ha la vita che viviamo, vale la pena impegnarsi per questa vita, è possibile sperare?Sì, cari giovani, la risposta a queste domande la troviamo in quell’annuncio, in quella buona notizia, che, quasi duemila anni fa, Paolo di Tarso, anche se con le catene ai piedi, portò ai vostri avi, approdando in questa terra. La risposta antica e sempre nuova ai dubbi e alle angosce dell’uomo moderno è una sola: Gesù Cristo, il Redentore dell’uomo e del mondo, il Risorto, Figlio di Dio e nostro fratello in umanità; è lui che ci ha svelato il mistero di Dio, è lui che ha rischiarato il mistero dell’uomo facendoci conoscere la nostra ori-

gine, la dignità, il valore, il senso della vita umana, il destino eterno di amore e di salvezza cui tutti noi siamo chiamati.Cari giovani! So che uno dei pro-blemi che angustia il vostro animo, e che talvolta è anche motivo di scoraggiamento, è quello della disoccupazione di tanti giovani e in particolare di quelli ancora in cerca della prima occupazione, nonostante che siano forniti delle necessarie competenze e siano animati da tanta buona volontà …desidero ribadire che il lavoro è un diritto, oltre che un dovere, e che la società deve creare le condizioni perché tutti possano usufruire di questo diritto. Desidero affermare che la disoccupazione è un’ingiu-stizia perché contraddice questo fondamentale diritto dell’uomo. Non basta che la società garanti-sca, a coloro che sono occupati, i diritti del lavoro con la legislazione sociale; è necessario che la società garantisca il diritto al lavoro, che in certo senso è prioritario rispetto allo stesso diritto del lavoro.Il giovane senza lavoro e senza speranza per il futuro è esposto a ogni genere di tentazione: mi rife-risco in particolare alle tentazioni della violenza e della droga.Voi, giovani carissimi, in questo campo dovete dare una testimo-nianza forte e coraggiosa. Non cedete mai alla tentazione della violenza criminosa e mafiosa, anzi dovete essere la forza morale più determinante per sconfiggere ogni mentalità che porta alla pre-potenza, all’oppressione e alla vendetta. Il campo dell’azione comune è vastissimo, soprattutto quando si tratta di operare per dare so-luzione ai grandi problemi della vostra terra. Vi incoraggio anche ad esternare le esperienze del volontariato a favore degli emi-granti, degli handicappati, dei vecchi, degli ammalati, vivendo così il vostro impegno cristiano di carità a favore degli “ultimi”, cioè di quelli che sono i primi nel

regno di Dio. Non si vive la fede senza la carità, non si è cristiani senza la carità.Vi esorto infine ad impegnarvi per la pace, formando innanzitutto in voi una mentalità di pace, che produca i suoi frutti nelle vostre famiglie nella scuola, nel mondo del lavoro, in tutte le relazioni interpersonali e sociali: è la pre-messa per la costruzione di una pace più grande tra i popoli e le nazioni”.Con maestria, infine, nell’Omelia della celebrazione eucaristica della Beatificazione di Karol Wojtyła, Benedetto XVI sintetizza la valenza politico sociale del grande Ponte-fice che è stato Giovanni Paolo II. “Salì al soglio di Pietro portando con sé la sua profonda riflessione sul confronto tra il marxismo e il cristianesimo, incentrato sull’uo-mo. Il suo messaggio è stato que-sto: l’uomo è la via della Chiesa, e Cristo è la via dell’uomo. Con questo messaggio, che è la grande eredità del Concilio Vaticano II e del suo “timoniere” il Servo di Dio Papa Paolo VI, Giovanni Paolo II ha guidato il Popolo di Dio a var-care la soglia del Terzo Millennio, che proprio grazie a Cristo egli ha potuto chiamare “soglia della speranza”. Sì, attraverso il lungo cammino di preparazione al Grande Giubileo, egli ha dato al Cristianesimo un rinnovato orientamento al futu-ro, il futuro di Dio, trascendente rispetto alla storia, ma che pure incide sulla storia. Quella carica di speranza che era stata ceduta in qualche modo al marxismo e all’ideologia del progresso, egli l’ha legittimamente rivendicata al Cristianesimo, restituendole la fisionomia autentica della speran-za, da vivere nella storia con uno spirito di “avvento”, in un’esistenza personale e comunitaria orientata a Cristo, pienezza dell’uomo e compimento delle sue attese di giustizia e di pace.

Padre Renato Gaglianone

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Dichiarazione invalidi civiliProrogato il termine al 30 giugno

G li invalidi civili avranno tempo fino al 30 giugno 2011 per presentare la dichiarazione di responsabilità all’Inps. L’annuncio viene

da una nota dell’Istituto di previdenza in cui si sottolinea che il termine di scadenza del 31 marzo 2011 per la trasmissione in via telematica delle dichiarazioni di responsabilità dovute dai titolari di prestazioni assistenziali per accertare la per-manenza dei requisiti di Legge è stato prorogato al 30 giugno 2011. Si rammenta che tale dichiarazione deve essere presentata dagli invalidi civili parziali, titolari di assegno mensile, ai fini dell’accertamento della permanenza del requisito relativo al mancato svolgimento di attività lavorativa. La proroga dei termini riguarda anche la dichia-razione che deve essere resa: - dagli invalidi civili titolari dell’indennità di accom-pagnamento, tenuti a presentare annualmente la dichiarazione di responsabilità relativa alla sus-sistenza o meno di uno stato di ricovero a titolo gratuito in istituto; - dagli invalidi civili titolari dell’indennità di fre-quenza per la dichiarazione relativa all’eventuale sussistenza di uno stato di ricovero incompatibile con la prestazione assistenziale; - dai titolari di pensione e assegno sociale per la

dichiarazione relativa alla permanenza del requi-sito della residenza stabile e continuativa in Italia e per i soli titolari di assegno sociale anche per la sussistenza dello stato di ricovero o meno in istituto.Le dichiarazioni non vengono richieste ai titolari di prestazioni di invalidità civile disabili intellettivi e minorati psichici che hanno presentato il certificato medico ai sensi dell’articolo 1, comma 254, della citata legge n. 662 del 1996.Per informazioni sulle procedure dirette ad otte-nere il riconoscimento dell’invalidità civile, rac-comandiamo a tutti gli interessati di rivolgersi al Patronato Epaca. Gli operatori Epaca forniranno gratuitamente tutta l’assistenza necessaria.

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La nuova PacDelegazione Coldiretti a Bruxelles

Lo scorso mese di aprile una delegazione della Coldiretti piemontese ha incontrato

a Bruxelles alcuni membri della Commissione e del Parlamento Europeo. L’incontro ha esaminato il dibattito in atto relativo alla nuova impostazione della PAC.Nella fotografia i vertici Coldiretti Piemonte, con il presidente regio-nale Paolo Rovellotti, il direttore Bruno Rivarossa, il presidente di Asti Maurizio Soave e il direttore Antonio Ciotta.

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Direttiva nitrati: chiesti nuovi studiIndispensabile il riesame delle zone individuate come vulnerabili

Denitren per i nitratiDalle alghe il sistema di trattamento dei reflui zootecnici

Coldiretti del Piemonte, a supporto di un’azione condotta dalla Confede-

razione Nazionale anche tramite una comunicazione del presidente Sergio Marini alla Regione, è tor-nata a denunciare l’insostenibilità dell’attuale regime vincolistico relativo alla gestione dei reflui zootecnici e del rischio da cui possa derivare la chiusura di molte imprese agricole. “La normativa nazionale, da cui discendono i piani d’azione delle regioni coin-volte, così come l’individuazione delle aree vulnerabili da nitrati - dice il direttore Bruno Rivaros-sa - sono il risultato di decisioni assunte a seguito di forti pressioni esercitate dall’Unione Europea e dell’urgenza di chiudere una

procedura d’infrazione aperta nei nostri confronti. Da anni, la Coldi-retti sostiene l’incongruenza della normativa e, conseguentemente, l’illogica individuazione delle aree considerate vulnerabili da nitrati. Relativamente all’individuazione delle responsabilità, attribuite oggi totalmente alla zootecnia, vengo-no completamente dimenticate le altre fonti di inquinamento, come i depuratori civili e gli altri settori produttivi”. Chiare e precise le richieste che, conseguentemente, avanza l’Organizzazione agricola. “Riteniamo che sia necessario ed urgente porre in essere adegua-te iniziative volte a determinare con maggior grado di affidabilità scientifica ed obiettività la reale ubicazione ed estensione delle

aree vulnerate, l’effettiva respon-sabilità di tutti i settori coinvolti, allo scopo di giungere in tempi brevi ad una revisione sia delle aree vulnerabili da nitrati che del piano d’azione posto in essere dalla Regione Piemonte” affer-ma Paolo Rovellotti, presidente di Coldiretti Piemonte. Quanto sopra fa seguito anche ad una risoluzione parlamentare, con cui la Commissione Agricoltura ha chiesto al Governo una ridefi-nizione in senso meno estensivo delle aree vulnerabili da nitrati in considerazione del fatto che recenti studi hanno chiaramente validato l’ipotesi che indica il ca-rico zootecnico come fattore non determinante nell’inquinamento da nitrati.

Si avvia alla conclusione il progetto triennale di ricerca DENITREN, promosso dalla

Regione Piemonte e realizzato in collaborazione di Environment Park, Politecnico di Torino, Col-diretti Piemonte e Associazione Allevatori Regione Piemonte, finalizzato alla realizzazione di un fotobioreattore pilota per il tratta-mento di reflui zootecnici (bovini e suini) con microalghe e testato in due aziende zootecniche selezio-nate in Piemonte. Il funzionamento prevede che il refluo zootecnico inizialmente stoccato all’interno di un serbatoio di carico, venga filtrato e pompato verso il fotobio-reattore, al cui interno “lavorano” le microalghe (organismi vegetali

foto sintetici) che utilizzano ener-gia radiante, anidride carbonica e nutrimento rappresentato in particolare da azoto e fosforo, per il proprio metabolismo. L’attività sperimentale ha evidenziato che nel trattamento dei reflui zootecnici l’alga Chlorella vulgaris ha portato, mediamente, ad una riduzione del-la quantità di ione ammonio pari a circa il 90%, ad una riduzione dell’azoto inorganico pari a circa il 30% con parziale conversione in azoto organico. L’efficacia del trattamento, a titolo sperimen-tale, si traduce pertanto in una riduzione della concentrazione di azoto nei reflui e in una maggiore stabilizzazione degli stessi per ef-fetto dell’organicazione dell’azoto

restante. Nel corso di tre anni di sperimentazione, il fotobioreattore pilota è stato inizialmente testato presso Environment Park, quindi

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CreditAgri Italia guarda al futuroAd Asti lo scorso 18 aprile la prima Assemblea Territoriale

Rafforzare e rendere maggior-mente efficiente l’attività di intermediario finanziario

specializzato nell’attività di con-cessione garanzie, a specifico supporto delle imprese agricole.Un passaggio che comporta la necessità di acquisire la natura di soggetto vigilato, al fine di rendere la copertura fideiussoria rilasciata pienamente conforme alle disposi-zioni introdotte da Basilea II.Questo il primario obiettivo che intende soddisfare CreditAgri Italia s.c.p.a., confidi costituitosi a fine del 2010 a fronte di un processo di fusione per incorporazione che ha coinvolto otto strutture di livello nazionale operanti in altrettante re-gioni italiane, tra cui l’AGRICOLFIDI Nord-Ovest s.c.Piena, in tal senso, la condivi-sione espressa dai soci dell’area del nord-ovest (comprendente il Piemonte e la Liguria), che hanno preso parte alla prima Assemblea territoriale, in vista dell’appunta-mento nazionale programmato a Roma per il prossimo 10 maggio.Un importante momento di con-fronto in occasione del quale è stata riaffermata l’importanza di mantenere un diretto e stretto col-legamento con il territorio, con le

imprese e gli enti pubblico/privati presenti nell’ambito dello stesso e parallelamente sviluppare quelle azioni che, stante l’acquisizione di una più ampia capacità operativa, consentano di instaurare e ri-defini-re sinergie con il sistema bancario e con gli operatori finanziari (quali ad esempio ISMEA) volte a suppor-tare in modo sempre più efficace le aziende agricole nell’accesso al credito.Quasi 13 mila imprese socie, un patrimonio pari a 27 milioni di €uro, un valore delle garanzie rilasciate superiore ai 184 milioni di €, una rete di sedi territoriali capillarmente presente nelle undici regioni in cui CreditAgri Italia s.c.p.a. ha avviato la propria attività; questi i principali numeri che emergono dall’analisi del bilancio al 31 dicembre 2010 (il primo redatto in forma aggre-gata).Parametri e caratteristiche ge-stionali/operative che evidenziano come con l’avvenuta fusione siano stati creati i presupposti necessari per sviluppare un effettivo percor-so di crescita a reale sostegno del settore primario, non solo in termini di garanzia, ma anche di accompagnamento e consulenza in ambito finanziario.

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spostato presso un azienda di allevamento bovino per 6 mesi (in provincia di Torino) e infine presso un azienda di allevamento suino (in provincia di Cuneo). Le azien-de zootecniche selezionate sono state identificate sia in base alle caratteristiche dell’allevamento (numero di capi, tipologia di sta-bulazione, presenza di strutture moderne) sia in base alla localiz-zazione geografica sul territorio piemontese (zone vulnerabili e non vulnerabili da nitrati).L’attività di analisi per la valutazio-ne dell’efficienza di depurazione sui reflui bovini e suini è stata condotta effettuando inizialmente numerosi test in laboratorio e suc-cessivamente effettuando alcuni test su scala pilota in continuo direttamente nel fotobioreattore per la valutazione dell’andamento delle concentrazioni di elementi chimici.A valle del trattamento è possibile separare il refluo in una frazione liquida più facilmente spandibile e una frazione solida, costituita dalla massa algale, utilizzabile come sotto prodotto ad elevato valore aggiunto. Le alghe infatti possono essere utilizzate come materiale grezzo per la produzione di biodiesel (in quanto caratte-rizzate da un elevato contenuto lipidico), oppure utilizzate nell’in-dustria farmaceutica e alimentare (integratori alimentari, creme e trattamenti per la cura del viso), infine essere utilizzate come am-mendante agricolo.Dal punto di vista della gestione dei reflui zootecnici aziendali l’iniziativa sperimentale potreb-be avere futuri sviluppi pratici in termini di riduzione della con-centrazione di azoto e maggiore stabilizzazione della sostanza organica; a livello ambientale, il trattamento dei reflui zootecnici attraverso il fotobioreattore con-sentirebbe di ridurre le emissioni di metano, ammoniaca, protossi-do d’azoto e anidride carbonica proprio per effetto della maggiore stabilizzazione.

Un’immagine dell’assemblea Creditagri tenutasi ad Asti

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Diritti di impianto vigneti Con l’Italia altri 8 Paesi contrari alla liberalizzazione

I l sistema dei diritti di impianto può contribuire ad assorbire le fluttuazioni di volume col-

legate alle condizioni del mercato e permette un equilibrio che garantisce un livello di reddito equo ai viticoltori, e questo ga-rantisce uno sviluppo controllato della produzione e manutenzione della produzione del vino in aree a basso potenziale agricolo. E’ quanto affermano i Ministri dell’agricoltura di nove Paesi membri (Italia, Francia, Germania, Cipro, Lussemburgo, Ungheria, Austria, Romania e Portogallo) che,recentemente, hanno firmato una lettera congiunta, contro la liberalizzazione dei diritti di im-pianto dei vigneti, prevista con la riforma dell’Ocm vitivinicola, a partire dal 2015.Con la lettera, indirizzata alla Commissione europea, i Ministri ricordano che le misure adottate presentano importanti aspetti po-sitivi: l’introduzione di una certa sussidiarietà attraverso dotazioni nazionali, il graduale spostamento degli aiuti dallo smaltimento delle eccedenze agli investimenti per la ristrutturazione e modernizza-zione, la promozione sui mercati esteri, l’espianto delle superfici non competitive. Tuttavia, considerando che la Commissione presenterà a breve una valutazione delle conseguen-ze di questa riforma, i Ministri desiderano segnalare la forte preoccupazione circa l’abolizione del regime dei diritti di impianto in Germania, Austria, Cipro, Francia, Ungheria, Italia , Lussemburgo, Portogallo, Romania e altre zone

di produzione in Europa. Si sottolinea che gli svantaggi che deriverebbero da una rimozione di questo sistema, sarebbero chia-ramente di gran lunga superiori ai benefici attesi.Questi timori sono basati su una serie di rischi. Innanzitutto, la sovrapproduzione, con conseguente abbassamen-to dei prezzi, in seguito ad un aumento troppo elevato dell’of-ferta collegata agli impianti non controllati.Poi l’abbandono delle aree colti-vate a vigneto meno produttive, per il beneficio delle zone di pianura, sapendo che la viti-coltura è spesso l’unica attività perseguibile su terreni agricoli con un basso potenziale. Si teme anche la riduzione del numero di aziende a conduzione familiare, con conseguente minor numero di posti di lavoro e a scapito delle aziende agricole di piccole e medie dimensioni; ma anche l’appropriazione indebita delle denominazioni di origine protetta, con l’istituzione di vi-gneti che producono vini senza indicazione geografica, anche

all’interno del perimetro di una Dop e nelle sue immediate vi-cinanze. Preoccupano inoltre la svaluta-zione dei prodotti con l’etichetta di qualità, dovuta alla maggior superficie a vigna nel perimetro e la standardizzazione graduale della produzione, e l’eccessiva industrializzazione del settore europeo del vino - incompatibile con i suoi numerosi aspetti so-ciali, economici, ambientali, così come i suoi contributi agli aspetti paesaggistici e del turismo.In merito alla relazione sugli effetti della riforma, che la Commissione dovrà predisporre entro la fine del 2012, i Ministri invitano l’Esecu-tivo comunitario a considerare tali preoccupazioni nel percorso comunitario che riesaminerà le misure applicabili al settore del vino prima dell’entrata in vigore della soppressione dei diritti di impianto. Infine, i nove Ministri, ricordano che i loro Paesi sono a favore della proroga, oltre il 2015, di un quadro di diritti di impianto per tutti i paesi dell’Unione Europea e per tutte le categorie vini.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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L’affinamento dei viniLa presenza dell’ossigeno un tempo era negativa, oggi…

In passato la presenza di ossi-geno nei mosti e nei vini veniva considerata negativamente, in

riferimento soprattutto alle possibili alterazioni chimiche, enzimatiche ed organolettiche che tale presenza poteva comportare.Negli ultimi anni il rapporto vino-ossigeno è stato ampiamente riconsiderato, per le implicazioni positive che la presenza dosata di ossigeno può comportare nella vinificazione e nell’affinamento, sull’evoluzione organolettica, del colore e della struttura dei vini. Il consumo di ossigeno nel mosto e nel vino avviene attraverso: processi enzimatici, processi chimici, pro-cessi microbiologici.La dissoluzione dell’ossigeno nel vino può variare in funzione della temperatura, della pressione, della presenza di altri gas in soluzione, della turbolenza e dell’agitazione che aumentano la superficie espo-sta all’aria. A basse temperature il vino consuma meno ossigeno e ne discioglie una dose maggiore.A temperature elevate il vino di-scioglie meno ossigeno e ne con-suma di più. La dose di ossigeno da somministrare ai mosti ed ai vini viene definita come Macro-ossigenazione (MacrO) e Micro-ossigenazione (MicrO). La MacrO si esprime il mg/l/giorno e si attua somministrando ossigeno in un’un-ca soluzione e in un intervallo ridotto di tempo. La stessa si riferisce a dosi di circa di 5-10 mg/l e può essere realizzata nel corso della fermentazione e della macerazione, oppure nella prima fase della fer-mentazione malolattica. La MicrO, che si esprime invece in mg/l/mese, riguarda la somministrazione di ossigeno nel vino in modo continuo

(dopo la fermentazione malolattica ed in fase di affinamento) in dosi ben definite al fine di non superare la sua la capacità di consumo. La dose da somministrare viene calcolata in modo molto preciso in base alle caratteristiche chimiche ed organolettiche del vino in esame.Nei vini rossi la MicrO viene gestita mantenendo il valore dell’ossigeno disciolto ad un livello paragonabile a quello dei vini conservati in botti piccole.Durante la conservazione e l’affinamento, l’assenza di ossigeno può far rimanere per lungo tempo i vini tannici – astringenti, poco intensamente colorati e non com-pletamente armonici. Al contrario, in caso di eccesso di ossigeno, gli stessi vini possono perdere profumo, possono appiattirsi ed assumere tonalità più aranciate. Inoltre, durante la maturazione e l’affinamento, un consumo dosato di ossigeno consente di evitare fe-nomeni di eccessiva riduzione con la comparsa di odori di ridotto e di idrogeno solforato. Con la Micro è possibile conservare a lungo il vino sulle fecce in contenitori inox o di cemento senza incorrere in odori di idrogeno solforato e difetti vegetali.La MicrO infatti è utile per esaltare le tipicità ed i caratteri varietali del prodotto, mantenendo un poten-ziale redox più favorevole alla sua apertura ed evoluzione aromatica ed evitando stati di riduzione eccessiva.Durante la fase di affinamento e di micro-ossigenazione occorre con-trollare costantemente l’evoluzione organolettica, l’evoluzione degli antociani – delle proantocianidine (il loro valore non cambia mentre aumenta il loro grado di polimeriz-zazione), l’acidità volatile, la pos-sibilità di alterazioni batteriche, lo

sviluppo di Brettanomyces. Con la MicrO occorre inoltre mantenere un buon livello di solforosa libera che non deve mai essere inferiore ai 15 mg/l. La MicrO viene spesso abbinata all’affinamento sur lies per riprodurre quanto succede nella na-turalmente nelle botti piccole, ossia: l’evoluzione e la stabilizzazione del colore, l’ammorbidimento del vino con apporto di polisaccaridi,il conseguimento dell’equilibrio redox con l’assorbimento di ossi-geno da parte delle cellule morte di lievito. Va tenuto presente che il consumo biochimico di ossigeno da parte della biomassa è molto più elevato rispetto al consumo chimico da parte dei processi di polimerizzazione dei fenoli. Una dose insufficiente di ossigeno può determinare una stabilizzazione molto lenta del colore.La quantità di ossigeno da som-ministrare durante l’affinamento va generalmente rapportata a diversi fattori: alla % di fecce - torbidità (quantità di fecce fini), alla loro età, nel senso che deve decresce con l’evolversi dell’affinamento, alla struttura del vino e al suo corredo

Consigli in Cantina:Grazie al Centro Studi Vini del Piemonte, prose-guono i consigli di canti-na per i vignaioli. Su que-sto e il prossimo numero de “Il Notiziario Agricolo” affrontiamo l’ossigenazio-ne dei vini per un corretto affinamento

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Gestione del vignetoI trattamenti contro peronospora e oidio

L’opzione In anticipo rispetto alla media stagionale l’an-nata viticola 2011 è iniziata

da oltre un mese, con presenza di tralci di 50-60 cm già durante il periodo pasquale. Le temperature, rientrate nella norma nell’ultima decade di apri-le hanno rallentato lo sviluppo vegetativo e permesso, grazie all’assenza di piogge, di anticipare gli interventi fitosanitari solamente di qualche giorno.I primi trattamenti sono rivolti esclusivamente alle malattie crittogame ed in particolare alla peronospora e all’oidio. Durante questa prima fase, gli antiperono-sporici sono stati principalmente distribuiti a livello cautelativo, fa-vorendo la distribuzione di prodotti di sola copertura e conservando la possibilità di utilizzare prodotti ad azione curativa ed eradicante solo in caso di infezioni del pa-togeno. Discorso differente per la strategia di difesa antioidica, dove le gior-nate calde e ventilate favoriscono lo sviluppo del fungo, per cui è opportuno da subito intervenire con prodotti di copertura o con fitofarmaci ad azione specifica in caso di vigneti colpiti durante la scorsa annata in cui il potenziale infettivo è elevato. Il 2010 è stato l’anno in cui la recrudescenza della Flavescenza dorata della vite ha costretto gli agricoltori ad estirpare un elevato numero di ceppi, arrivando talvolta all’espianto completo del vigneto. Si raccomanda pertanto di moni-torare tale situazione in tutte le aree viticole della provincia, pro-cedendo immediatamente all’eli-minazione di piante sintomatiche

e ad effettuare i trattamenti contro l’insetto vettore con tempestività seguendo le indicazioni del servizio di assistenza tecnica. L’anticipo nella ripresa vegetativa ha inoltre portato gli agricoltori ad avere tempi più ristretti nelle ultime operazioni di legatura e di diserbo dei vigneti e potatura verde. Il ra-pido sviluppo vegetativo della vite porta inevitabilmente all’emissione di ricacci dalla pianta che vanno opportunamente eliminati con le operazioni di potatura verde, in particolar modo quelli della parte più bassa della pianta che potrebbero venire a contatto con l’eventuale diserbo del sottofila, lasciando solo i tralci utili a for-mare i capi a frutto per la stagione successiva.Giunti ormai in prossimità della fioritura si ricorda infine di limitare al minimo gli interventi fitosanitari in questa fase, escludendo cate-goricamente l’impiego di formulati rameici che potrebbero causare aborti fiorali e relative perdite di produzione.Per ogni ulteriore informazione rivolgersi ai tecnici viticoli di Zona oppure telefonando a Pietro Bo-sca (335/7502078) o a Daniele Di Matteo (335/7502081).

polifenolico, al quantitativo eventuale di legno usato. Si tenga presente che in una botte piccola da 225 litri penetrano in un anno da 20 a 30 mg/l di O2, in funzione del suo stato d’uso.Nella botte di legno l’ossigeno dell’aria (O2) reagisce con i tannini ellagici del legno (che si ossidano) dando origine ad ossigeno atomico (O), molto re-attivo, che reagisce con l’acqua con formazione di H2O2, che ossida l’alcol etilico ad aldeide acetica.L’aldeide acetica (etanale) reagendo con un tannino da origine ad un car-bocatione: il carbocatione può reagire con altri tannini con formazione di composti ambrati ( meno astringenti). Il carbocatione puo reagire con gli antociani con formazione di composti di colore cupo, più stabili (meno astrin-genti) - non influenzabili dalle variazioni del pH e della solforosa (condizione ottimale per l’affinamento dei vini rossi). Alla colorazione gialla e mattonata dei vini rossi concorrono anche i chinoni, formati dall’ossidazione delle catechine, essi possono a loro volta reagire con gli antociani producendo composti incolori e riducendo l’intensità coloran-te; per questo durante l’affinamento e l’invecchiamento si possono avere sia aumenti che riduzioni del colore. Que-sto può succedere quando si eccede con l’ossigeno.L’ossigeno interviene anche nella ridu-zione della ruvidezza dei tannini, con formazione di polimeri meno astringenti che polimerizzano con i polisaccaridi formando composti con peso moleco-lare molto elevato, che conferiscono sensazioni positive di volume e pasto-sità alla degustazione. La MicrO viene inoltre utilizzate al termine del periodo di affinamento - sul vino stabile -brillante in fase di pre-imbottigliamento – almeno 20 giorni prima dell’imbottigliamento - per l’apertura aromatica, la finitura finale ed un migliore equilibrio organolettico. Per ulteriori informazioni contattare il Centro Studi Vini del Piemonte, dove potrete ricevere una consulenza per-sonalizzata sui vostri vini.Continua sul prossimo numero.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Adeguamento macchine e attrezzatureAvviato un tavolo provinciale di coordinamento

Sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro e all’utilizzo di macchine e attrezzature

a norma, in Piemonte è stato ap-provato il 7 ottobre 2010 il “Piano regionale di prevenzione in agricol-tura e selvicoltura – anni 2010-12”, predisposto dall’Assessorato alla Tutela della Salute e Sanità in attua-zione al Piano nazionale approvato il 27 gennaio 2010 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Au-tonome. Il Piano regionale contiene indicazioni per l’organizzazione di attività di controllo e vigilanza da parte della ASL e dà ampio spazio alle attività informative, formative e all’assistenza, individuati come strumenti per promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro presso i lavoratori agricoli. Tra le varie inizia-tive indicate nel Piano stesso figura la messa a norma delle macchine usate, che spesso sono coinvolte negli infortuni più gravi. A questo proposito è stato avviato il Tavolo Provinciale Sicurezza in Agricoltura, coordinato dall’Assessorato Provin-ciale Agricoltura di Asti e partecipato da ASL-SPRESAL, INAIL, Camera di Commercio, Organizzazioni Agricole e Artigiani. Tra gli obiettivi più immediati, con cui il Tavolo è attualmente impe-gnato, figurano l’individuazione delle officine meccaniche qualificate per l’esecuzione degli adeguamenti in base alla normativa vigente e la stesura di un chiaro protocollo di interventi tecnici e amministrativi. Coldiretti ha condiviso fin dall’inizio l’avviamento di questo dialogo tra i vari soggetti, con lo scopo di fa-vorire un percorso trasparente ed economicamente sostenibile per le imprese soggette all’adeguamento del loro parco macchine.

In programma una ricca serie di corsi

In riferimento alla sicurezza sui luoghi di lavoro, da qualche tempo Coldiretti e INIPA Pie-monte dedicano ampio spazio ad attività di formazione/aggior-namento rivolte agli addetti al la-voro agricolo. Nei prossimi mesi sono già state programmate le seguenti iniziative, finanziate dal Programma di sviluppo Rurale, dal FAILA e dalla Direzione Re-gionale Agricoltura.

FORMAZIONE ALLA SICUREZ-ZA PER L’UTILIZZAZIONE DI MACCHINE E ATTREZZATURE AGRICOLE

Sedi: Asti, Canelli, Castelnuovo Don Bosco, Moncalvo, Nizza M.to, Villanova d’Asti e Vesime. Durata: 6 ore. Partecipanti: im-prenditori agricoli titolari, coa-diuvanti e dipendenti.

ADDETTO ANTINCENDIO

Sedi: Asti, Nizza M.to e Canel-li. Durata: 8 ore. Partecipanti: imprenditori agricoli datori di lavoro o loro delegati.

FORMAZIONE ALLA SICU-REZZA PER LAVORATORI STRANIERI

Sedi: Asti, Nizza M.to. Durata: 8 ore. Partecipanti: lavoratori agricoli stranieri.

FORMAZIONE ALLA SICUREZ-ZA PER ADDETTI AL LAVORO AGRICOLO

Sedi: Asti, Canelli. Durata: 8 ore. Partecipanti: imprenditori agricoli titolari, coadiuvanti e dipendenti. Gli interessati possono con-tattare gli uffici zona Coldiretti consegnando la seguente pre-iscrizione:

SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO……FA “RIMA” CON FORMAZIONE

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Problematiche sui seminativiSeguire le norme tecniche regionali integrate

A tutto “Bio”Consumi di prodotti biologici confezionati: +13%

In riferimento alla campagna agraria in corso, sui semi-nativi si segnalano alcune

problematiche stagionali che se non affrontate con la dovuta tem-pestività e attenzione rischiano di compromettere il risultato quanti-qualitativo finale. Per quanto riguarda i cereali a semina autunnale, in particolare per il frumento, si evidenzia una significativa presenza di infezioni fungine per cui è consigliabile contattare i tecnici per valutare eventuali interventi di conteni-mento. Per quanto riguarda inve-ce le semine primaverili, si sono

verificati ricorrenti problemi nella preparazione dei letti di semina, derivati dall’impossibilità di inter-venire durante il periodo autunnale e/o nel mese di marzo a causa dell’andamento piovoso.Dal punto di vista del controllo del-le erbe infestanti, si è verificata una generale difficoltà nell’esecuzione degli interventi di pre-emergenza sulle principali colture a semina primaverile (mais e soia) a causa dell’andamento siccitoso e ven-tilato di aprile, per cui occorre molta attenzione e tempestività nel mettere in atto interventi di post-emergenza a tutto campo.

Al fine di mettere in atto interventi tecnicamente giustificati e nel rispetto delle Norme Tecniche regionali di produzione integrata, si consiglia di contattare i tecnici Coldiretti oppure telefonare al tec-nico specialista Adriano Cavallito (335-6579172).

Cresce la spesa domestica per i prodotti biologici con-fezionati. E’ quanto emerge

da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea relativi al pri-mo bimestre del 2011, secondo i quali gli italiani spendono il 13 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in netta controtendenza con l’andamento generale stagnante dei consumi.Raddoppiano, in particolare, gli acquisti di pasta biologica, con un aumento record del 97 per cento, ma buoni risultati vengono anche dai prodotti lattiero caseari (+21 per cento) a partire dalle mozza-relle (+120 per cento), dal latte a lunga conservazione (+77 per cento) e da quello fresco (+32 per cento). Aumentano gli acquisti di prodotti ortofrutticoli biologici (+12

per cento), con punte del 32 per cento per i finocchi e del 28 per cento per le clementine e del 18 per cento per zucchine, broccoli e mele.

4 milioni di euro per l’agricoltura biologica

Una notizia positiva per l’agricol-tura biologica: è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la delibera del Cipe che destina 4 milioni di euro al Piano d’azione di settore per il 2011, accogliendo la proposta di ripartizione di assegnare 100 milioni di euro dedicati al settore agroalimentare nell’ambito del Fondo Infrastrutture (ai sensi della finanziaria 2010).Sarebbe importante, tuttavia, che il Ministero delle Politiche Agricole

rendesse noti gli esiti delle attivi-tà fino ad ora svolte nell’ambito del Piano d’azione nazionale di settore, incluse le azioni che dovevano essere attuate da enti pubblici, al fine di comprendere quale sia l’impatto complessivo che i progetti finanziati hanno avuto sul settore. Sul fronte dei consumi è ancora cresciuta, secondo i dati del Panel Famiglie Ismea relativi al primo bimestre 2011, la spesa domestica per prodotti biologici confezionati (+13%) e per l’ortofrutta fresca e sfusa (+11,6%), segno che esi-ste una domanda interessante per tale tipologia di alimenti che richiede una risposta adeguata aumentando e valorizzando le produzioni biologiche italiane legate al territorio.

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Il “Ponte di Pietra”Una nuova associazione unisce italiani e macedoni

Il nome dell’associazione “Ponte di Pietra” fa esplicito riferimento al ponte di Skopje, la capitale

della Repubblica di Macedonia e vuole unire la comunità macedone con quella piemontese. La presenta-zione ufficiale è avvenuta 16 aprile scorso nella Sala delle Stelle del Municipio di Canelli.Nata dall’esigenza di dare un pun-to di riferimento ad un gruppo di cittadini, che pur mantenendo una loro identità nazionale d’origine vogliono integrarsi nella collettività che li accoglie, l’Associazione vuole diventare anche punto di riferimento per gli Enti e le Associazioni Locali nei loro rapporti economici, sociali e culturali con la Comunità Macedone. I macedoni residenti nell’Astigiano si sono integratati molto bene, del ter-ritorio hanno imparato a condividere molte cose, anche le occasioni di incontro e divertimento. I loro figli, nati in Italia, frequentando scuole italiane, hanno contribuito ancor più all’integrazione dei familiari.Nel mondo del lavoro prediligono il settore edile e quello agricolo. Senza tanto clamore, parecchi sono diventati imprenditori e proprietari di immobili. Concorrono sicura-mente alla crescita economica della provincia, supportata dal numero crescente delle aziende iscritte alla Camera di Commercio gestite da imprenditori extracomunitari che nell’ultimo decennio hanno fatto segnare un più 300% con un totale di 1.714 imprenditori.L’associazione “Ponte di Pietra”, è stata fondata il 26 febbraio 2011 e conta già oltre un centinaio di soci. Del consiglio direttivo fanno parte macedoni residenti a Nizza Monferrato, Mombaruzzo e Neive. Presidente è una giovane donna, intraprendente, Ilona Zaharieva, residente da parecchi anni a Canelli, coniugata e con due figli. Ilona è anche vice presidente della Coo-

perativa “Lavorare Insieme”, presie-duta da Piero Montaldo, presidente regionale Unci Coldiretti, che, nata con la vendemmia del 2009, conta attualmente 38 soci ed è molto attiva e accreditata nel settore agricolo e vitivinicolo.“Noi siamo certi – sottolinea la presidente Ilona Zaharieva - che la nostra Comunità Macedone possa dare al territorio che ci ospita ed ai sui abitanti ben più che delle ore di lavoro, per altro sicuramente apprezzato e valorizzato. Siamo anche certi che i cittadini Macedoni residenti sul territorio italiano e pie-montese in particolare, così come le Autorità, le Associazioni, gli enti locali e le autorità Macedoni stesse,

sapranno cogliere l’opportunità che la fondazione di questa Associa-zione potrà offrire, e non faranno mancare il loro appoggio e la loro collaborazione”. Alla presentazione dell’associazione “Ponte di Pietra” sono intervenute molte autorità locali, sindaci, mace-doni e l’ambasciatore macedone in Italia. La sede della nuova associa-zione è in via I Maggio 44 a Canelli, a fianco della Cooperativa “Lavorare Insieme”.Nel logo dell’associazione “Ponte di Pietra” sono evidenziati i numeri 20 e 150, tra i quali c’è una felice corrispondenza: il primo ricorda l’anniversario dell’indipendenza ma-cedone, il secondo l’Unità d’Italia.

Nel mese di aprile dello scorso anno Ivan Georgev, 13 anni nato ad Asti e

residente a Costigliole d’Asti ma di origini macedoni, era balzato alle cronache per aver trovato un portafoglio contenente 1.500 euro e per averlo consegnato ai carabinieri. “Mio papà – ha detto Ivan ai giornali e alle televisioni che hanno voluto intervistarlo chiedendogli come mai non si fosse tenuto i soldi – mi ha in-segnato l’onestà e mi ha sempre detto che non si prendono le cose degli altri”. Il papà di Ivan si chiama Tony, è in Italia, con l’altra figlia Sara e la moglie Miriana, da quasi vent’anni. In Macedonia ha studiato ingegneria, ed in Italia ha sempre fatto lavori di carpenteria, da un paio d’anni si è messo in proprio, ha aperto una ditta che lavora anche con

appalti pubblici. Nelle interviste ha detto che i 1.500 euro non gli avrebbero cambiato la vita e che se li avesse lasciati al ragazzino, o peggio ancora se li avesse tenuti per sé, non si sarebbe sentito a posto con la coscienza”.Il portafoglio trovato da Ivan non conteneva documenti, i Carabi-nieri della stazione di Costigliole, come prescrive la legge, hanno custodito il portafoglio per un anno, aspettando che qualcuno reclamasse la somma di denaro. Nessuno si è fatto vivo e in questi giorni il maresciallo Michele Sar-cinelli ha chiamato Ivan e gli ha restituito i 1.500 euro che aveva trovato. Il ragazzino è felice, dice di aver messo in banca il denaro per quando sarà più grande. Evidentemente, i genitori mace-doni gli hanno insegnato a non sprecare i soldi.

La bella storia di IvanUn ragazzino di Costigliole con origini macedoni

Ilona Zaharieva Ivan Georgev