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Il Giornale dell'Handball - N. 7 (Gennaio/Febbraio)

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ProprietàFederazione ItalianaGiuoco HandballStadio Olimpico00196 RomaTel: 0039-06-36858250Fax: 0039-06-3685332

PubblicazioneTelematica BimestraleIscrizione Tribunale Civiledi Roma 30/2012del 13.02.2012

Direttore ResponsabileFrancesco Purromuto

Consiglio FederaleFrancesco PurromutoMario BazzanellaRaffaele CaputoFranco ChionchioAngelo DicaroloAdriano La CroixCristina LenardonGiuseppe Lo DucaGiovanni SaporitiPlacido VillariClaudio Zorzi

Segretario GeneraleAdriano Ruocco

Collegio Revisoridei ContiGiovanni VeroneseEmanuela CapobiancoMaria Luisa Giordano

FotografieArchivio FIGH

Le opinioni espresse negli articoli nonriflettono necessariamente il punto divista ufficiale della FIGH. Il materialepubblicato è coperto da Copyright. Gliarticoli della rivista “Il Giornale del-l’Handball” possono essere riprodottisu qualsiasi pubblicazione italiana ostraniera, alla esplicita condizione chene sia citata la fonte e solo dietro au-torizzazione scritta della FIGH.

Sommario10th MHC: AZZURRINI AL QUINTO POSTOSegnali positivi per l’Italia U18 in Tunisia

MHC: DECIMA EDIZIONE TINTA D’AZZURROArbitri e atleti italiani protagonisti in terra tunisina

MHC: LA VITTORIA AL MONTENEGROGrecia battuta in finale, la festa dei montenegrini

ESERCITO-FIGH FUTURA ROMACristina Lenardon: “Vi racconto Futura”

SERIE A MASCHILE: LARGO AI GIOVANI #2Giovani leve in 1^ Divisione Nazionale

TALENTI IN SERIE A1 FEMMINILEParlano Laura Celeste Rotondo e Gaia Maria Zuin

CON LA VALIGIA IN MANO...La stagione degli atleti italiani all’estero

IL RICORDO DI ALESSIO BISORIAl Palasavena ricordato il giovane azzurro

SCATTI DI PALLAMANOMomenti salienti dai 40x20 italiani

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5Il Giornale dell’Handballfigh.it

10th MHC: azzurrini al 5^ postoIn Tunisia l’Italia U18 batte la Rappre-sentativa Kosovara e la Libia, e si pi-azza al quinto posto

Quinto posto, con quattro vittorie all’attivo e unbilancio positivo per quanto mostrato in campo esoprattutto per i margini di miglioramento pale-sati. È questo il quadro complessivo del 10thMediterranean Handball Championship a cui laNazionale U18 maschile ha preso parte, dal 10 al17 Febbraio scorsi, in Tunisia. Si è giocato nellecittà di Nabeul ed Hammamet, sede scelta per gliincontri finali della manifestazione organizzatadalla Mediterranean Handball Confederation.L’Italia, dunque, si è piazzata quinta. Ha battuto,per due volte ciascuna, la Kosova Handball Fed-eration e la Libia. Mentre in classifica è stata pre-ceduta da Qatar, dai padroni di casa della Tunisia,dalla Grecia e dal Montenegro, vincitore del cam-pionato.

Il parere di Franco Chionchio“Già in passato avevo detto che questo gruppo diragazzi nati tra il 1996 e il 1997 aveva ottimepotenzialità. Queste sono state confermate inTunisia. I ragazzi hanno davvero dei grandissimimargini di miglioramento e hanno fatto co-munque vedere buonissime cose.Il nostro è stato un crescendo continuo in fatto diprestazioni: abbiamo giocato sempre meglio, par-tita dopo partita. Le buone prestazioni sono con-fermate anche dai premi assegnati alla finedell’MHC ai nostri Stefano Bonassi e PierlucaBettini, come miglior marcatore e migliore alasinistra del torneo. Bonassi a mio avviso è stato

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10th MHC: azzurrini al 5^ postoanche uno dei migliori terzini in assoluto della com-petizione e questo è un fatto moltoimportante, perché quel ruolo spesso in Italia, incampionato, viene ricoperto da giocatoristranieri. La speranza, invece, è che questi gio-vani così promettenti possano trovare sempremaggiore spazio nelle rispettive prime squadre enei campionati maggiori.Per il futuro, credo che il lavoro portato avantiattraverso le aree sia quello giusto. Ma credoanche sia necessario lavorare sulla figura del tec-nico d’area, che a mio avviso deve avere un ruolopiù centrale e operativo, deve interagire coi tec-nici del territorio. Il lavoro dei tecnici d’area èimportantissimo, perché ci permette di fare delleselezioni sempre migliori durante il Trofeo delleAree e quindi ci permette di avere giocatori piùpreparati nelle Nazionali giovanili”.

Le gare dell’Italia

1^ FASE - GIRONEItalia – Libia 27-21 (9-9; 11-5; 7-7)Qatar – Italia 21-16 (8-6; 6-5; 7-5)Italia – Grecia 21-29 (5-6; 6-12; 10-11)Kosova H.F. – Italia 16-19 (6-8; 6-6; 4-5)Italia – Montenegro 14-20 (3-10; 4-4; 7-6)Tunisia – Italia 22-14 (7-4; 10-6; 5-4)

5^-7^ POSTOItalia – Libia 25-11 (9-5; 8-6; 8-0)Kosova H.F. – Italia 16-22 (3-7; 4-4; 9-11)

L’Italia U18 in Tunisia, con il Presidente Federale, avv. Francesco Purromuto. Questa la rosa azzurra: Francesco Aragona, Pierluca Bettini, Marco Bignardi, Stefano Bonassi, Alessan-dro Bragato, Samuele Bortolot, Gabriele Di Stefano, Gabriele Giovanardi, Matteo Liuzza, Antonio Lorusso,Vito Claudio Marino, Simone Patroncini, Jonas Penn, Gianmaria Racalbuto, Gabriele Maria Randes, AlexSentieri. Tecnici: Franco Chionchio, Paolo Bettini, Otto Forer.

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Una decima edizionenel segno dell’azzurro

Ha vinto il Montenegro, è vero. Ma perpiù di qualche motivo, la decima edizionedel Mediterranean Handball Champi-onship giocata in Tunisia è stata nelsegno dei colori azzurri, dell’Italia.

Due azzurrini, sui campi di Nabeul eHammamet, si sono fatti valere inmaniera particolare.Il primo è Stefano Bonassi, terzino del1996 e militante nella formazione delCologne (Serie A2 Maschile). In Tunisianessuno ha segnato come lui: 54 retinelle otto partite giocate dalla NazionaleU18 ne hanno fatto il miglior realizzatoredella competizione. Un traguardo di tuttorispetto, per un’atleta che potrà rappre-sentare nuova linfa per le Nazionali ital-iane negli anni avvenire. Come lui, anche Pierluca Bettini. Che ar-riva dalla società del Geoter Gaeta (SerieA Maschile) e che con la maglia dell’ItaliaU18 si è distinto nel suo ruolo, quello diala sinistra. Tanto che i tecnici del 10thMediterranean Handball Championshiphanno deciso di inserirlo nel top-7 degliatleti. Assieme a coetanei di Montene-gro, Grecia, Qatar, Libia e Kosova Hand-ball Federation.

Soddisfazione, poi, è giunta in campo ar-bitrale. Perché la coppia italiana formatada Carlo Dionisi e Stefano Maccarone èstata scelta per dirigere la finalissimadell’MHC Championship, vinta dal Mon-tenegro contro la Grecia. Non era laprima volta in un MHC Championshipper i due ‘fischietti’, presenti già ad Eilat,in Israele, per l’ottava edizione del torneo Il Giornale dell’Handball

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al femminile. Un percorso in campo inter-nazionale prestigioso, dunque, quello deidue arbitri italiani.Come loro, anche la coppia Zendali -Riello - ora designata non solo nei mas-simi campionati italiani, bensì anchenelle Coppe Europee - aveva diretto la fi-nale del 7th Mediterranean HandballChampionship a Mestrino (Italia).

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La vittoria al MontenegroLa formazione balcanica supera la Grecia in una finaleavvincente: 32-28 il risultato finale ad Hammamet

Si è chiusa il 16 Febbraio, con la finalissima e la cerimoniadi chiusura, la decima edizione del Mediterranean HandballChampionship, giocato tra le città di Nabeul e Hammamet(Tunisia).Il campionato organizzato dalla Mediterranean HandballConfederation, la Confederazione delle federazioni del-l’handball aacciate sul mar Mediterraneo presieduta dal-l’avv. Francesco Purromuto, ha visto il successo finale delMontenegro sulla Grecia, in una finale dall’elevato livellotecnico. La gara si è conclusa col risultato finale di 32-28. Ilpodio della competizione è stato completato dai padroni dicasa della Tunisia, che hanno superato invece il Qatar nellafinale valida per l’assegnazione del terzo posto.

La classifica finale: 1-Montenegro, 2-Grecia, 3-Tunisia, 4-Qatar, 5-Italia, 6-Kosova Handball Federation, 7-Libia

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Cristina Lenardon: “VI RACCONTO FUTURA”

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Tutti sanno che la Esercito-FIGH Futura Roma èil team Federale. Che porta avanti il ProgettoOlimpico “Rio 2016” e che partecipa, daquest’anno, alla Top League, il massimo campi-onato in Slovenia. Di Futura si conoscono i risul-tati, l’ottimo andamento di questa stagione, legesta. Futura rincorre il futuro. Anzi, 18 ragazze rincor-rono il futuro e il sogno olimpico: loro sono Sab-rina, Daniela, Michela, Cristina, Giulia, Beatrice,Eleonora, Giulia, Irene, Anika, Cristina, Ilaria,Giorgia, Rita, Giusy, Anna, Angela, Bianca. Sono18 e vivono tutte nel Centro Sportivo Olimpicodell’Esercito, a Roma. Il che vuol dire scuola ouniversità al mattino, 16-18 ore di allenamentodurante la settimana. Poi, nel week-end, un aereoper Trieste e da lì in Slovenia, per giocare. Per rin-correre un sogno. Come racconta il capitano diFutura, Cristina Lenardon (1989), in questa inter-essante intervista per “Il Giornale dell’Handball”.

Ciao Cristina, bentornata sulle pagine de “IlGiornale dell’Handball”. Cominciamo dallecose serie: oltre un anno è trascorso dall’avviodel Progetto Olimpico “Rio 2016”. Qual è il tuobilancio, in quanto capitano di Futura?Il mio bilancio sin qui è positivo: un anno emezzo fa eravamo un gruppo di ragazze, prove-nienti da contesti diversi e con differenti esper-alle spalle, piene di entusiasmo per il progetto che

A distanza di un anno emezzo dalla nascita delProgetto Olimpico “Rio2016”, parola al capitanodella Esercito-FIGH Fu-tura Roma, tra abitudini,gioie e quotidianità delle18 ragazze del team Fed-erale

ienze alle spalle, piene di entusiasmo per il prog-etto che andavamo ad affrontare; posso dire chequell'entusiasmo ci è servito tanto per essere oggiuna squadra. Di solito quando un giocatore sitrasferisce in un nuovo club, deve inserirsi all'in-terno di dinamiche già consolidate. Qui, prima,non c'era nessuna squadra, siamo state noi acostruirla insieme pian piano, abbiamo lavoratoquotidianamente e, grazie al nostro allenatore,abbiamo consolidato i nostri punti di forza. Siamosempre consapevoli degli ambiziosi obiettivi percui la Federazion he fatto nascere Futura è statacreata ed è questo lo spirito che portiamo avanti

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Cristina Lenardon: “VI RACCONTO FUTURA”

A Settembre è partita l’avventura nella TopLeague slovena. Mettendo da parte i risultati,quali sono a tuo avviso i passi in avanti com-piuti dall’inizio della stagione all’estero?Giocare nella Top League è stato utilissimo, ilcampionato sloveno è molto variegato e ricco, siha la possibilità di giocare praticamente ogni set-timana senza troppe pause intermedie e di con-frontarsi costantemente con avversarie nuove e diqualità. Questo ci obbliga a mantenere semprealta la concentrazione, ci permette di affrontaregiocatrici di esperienza, difese dure e compatte,squadre stellari come il Krim, ci impegna costan-temente a dover rivalutare gli errori compiutinella partita precedente e ad "aggiustare il tiro"in vista di quella che si giocherà la settima suc-cessiva. Credo che mettere alla prova in manieracosì intensa queste caratteristiche sia fondamen-tale per crescere e poter ambire a scenari inter-nazionali di più ampio respiro.

Studio, impegni, vita quotidiana, allenamentie poi... la Slovenia, ogni week-end. Se di mezzoc’è una pausa in campionato, è quasi sempreper un impegno in Nazionale. Alla luce di tuttoquesto: com’è la vita da atleta di Futura?Non posso negare che la vita da atleta di Futura

sia dura. Si sa che lo sport comporta spesso dellerinunce in termini di amicizie, serate e diverti-menti, questo vale per tutti, non solo per noi. Qui,però, questi aspetti sono amplificati dal fatto chela sera, dopo allenamento, non torniamo a casama viviamo tutte insieme in una caserma. Dalpunto di vista sportivo siamo molto stimolate, nonc'è giornata che passi senza masticare pallamano,che sia per l'allenamento, per la partita o per lariunione tecnica.

La giornata tipo di un’atleta di Futura?Sveglia presto al mattino, colazione alla mensadella caserma, scuola o università, pranzo,palestra pesi alle 14:30, studio, allenamento dalle17:45 alle 19:45, cena, seduta video, studio (perchi ancora non ha finito i compiti) o alternativa-mente serata in compagnia a ridere e scherzare(per chi ha già finito) e, infine, a letto a dormire.

Cosa non cambieresti mai di Futura e della tuavita da atleta federale?Di Futura non cambierei mai l'ambizione e lospirito con cui è nata perché è sulla base di quellaspinta e di quella volontà che si deve andareavanti.

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Cosa, invece, ti manca della quotidianità“prima di Futura”?Della quotidianità mi mancano soprattutto gli af-fetti, che spesso rivedo dopo settimane di lon-tananza, mi mancano le uscite con le amiche e lapossibilità di organizzare in maniera un pò piùelastica e libera la mia giornata.

Come vi divertite? Come rompete stress e ten-sione accumulati tra settimana e campionato?Abbiamo affinato numerose "tecniche" per fug-gire al tram tram quotidiano: si va dalla pizza da"Checco" (il ristorante in fondo alla strada), alfilm in compagnia in camera di qualcuna (magarimangiando pop corn e patatine), dalle partite aCranium, Monopoli o Risiko in sala studio, ai ter-ribili scherzi ideati per il bersaglio di turno, dalleserate benessere (grazie alle due estetiste dellasquadra, Cristina e Giusy), ai pomeriggi al Cen-tro Commerciale a fare shopping, dalle imitazionireciproche alle uscite organizzate all'ultimo mo-mento.

Tre aggettivi per descrivere la tua squadra.Eterogenea, giovane, ambiziosa.

Tre aggettivi per l’allenatore, Marco Trespidi.Organizzatore, esigente, tenace.

Puoi svelare cosa urla Futura prima di ognipartita (e magari spiegare anche il significato)?Il nostro grido è "Per aspera ad astra". È unafrase latina che deriva dalla mitologia e significa"attraverso le asperità alle stelle". Veniva usataper accompagnare sull'Olimpo gli eroi alla loromorte e sta ad indicare che al successo si arrivasolo dopo aver superato un percorso irto di diffi-coltà.

Ogni giorno insieme, 24h/24h. Come si super-ano problemi e incomprensioni nella Esercito-FIGH Futura Roma?Vivendo insieme è inutile negare che a volte pos-sono nascere dei battibecchi tra compagne. Le in-

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comprensioni si devono superare parlandone sin-ceramente tra diretti interessati e cercando divenire incontro alle esigenze reciproche, altri-menti si rischia di creare un clima pesante e pocosereno.

Avete qualche rito particolare come squadra?E tu come giocatrice?Non lo definirei un vero e proprio rito pre-partitama, quando arriviamo con anticipo al campo, cipiace impiegare i minuti prima del riscaldamentocon la gara dei rigori: ci mettiamo tutte in fila pertirare una dopo l'altra dalla linea dei 4 metri, chisbaglia va in porta. Se il "portiere" di turno nonne para neanche una, alla fine subisce la pen-itenza: si gira schiena al campo e viene preso apallonate. Insomma, un gioco divertente per tuttitranne che per la malcapitata! Io personalmentenon ho riti particolari ma ho l'ossessione mania-cale di stringere ancora un pò il nodo delle scarpeprima del fischio di inizio...come si suol dire,meglio abbondare che scarseggiare.

L’ultima: un saluto ai lettori de “Il Giornaledell’Handball”.Auguro a tutti i lettori, atleti, tecnici, dirigenti osemplici appassionati una buona pallamano! 12Il Giornale dell’Handball

figh.it

Visita il sito u-ciale www.figh.it escopri, nell’ap-posita sezione, in-formazioni, video,fotografie e risul-tati della Esercito-FIGH Futura Roma

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Serie A Maschile: LARGO AI GIOVANI #2Quali squadre danno maggiorspazio ai giovani nei tre gironi della1^ Divisione Nazionale?

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La Serie A Maschile - 1^ Divisione Nazionalesta rappresentando, nel corso della stagione at-tuale, una vetrina importante per molti giovaniatleti italiani. I tre gironi introdotti dalla Fed-erazione e la riduzione del numero di stranieritesserabili, combinate, hanno fatto sì che moltisodalizi si ‘guardassero in casa’. Più spazio ai ragazzi, dunque. Osservazionegià fatta nello scorso numero, quando protag-onisti sono stati Francesco Rigante del CittàSant’Angelo (Girone C) e Giacomo Sacco delFerrara (Girone A): entrambi nati nel 1993 emigliori realizzatori della massima serie nellacategoria degli Under 21. Loro sono il futurodel movimento italiano ed è nei loro confrontiche va rivolta l’attenzione, nelle Squadre

che va rivolta l’attenzione, nelle SquadreNazionali e nei club. Ad ogni livello. Gli es-empi, comunque, non terminano con Rigantee Sacco. Al contrario, numerose formazioni -forse anche per fare di necessità virtù - hannodato spazio e responsabilità ai propri ragazzi.Così succede che la salvezza dell’IndataMeran possa passare dalle mani dei giovanis-simi Dragan Sljepcevic, Benjamin Tissot,Ratko Starcevic, Thomas Stecher, AndyStricker e Philipp Trojer-Hofer, tutti nati tra il1990 e il 1994. Oppure accade, sempre nelGirone A, che in terza posizione il Trieste sor-rida anche grazie alle reti di Kevin Anici,Michele Oveglia, Alex Pernic o Thomas Pos-togna. Loro, tutti, hanno vestito la maglia dellaNazionale U21 di recente. La lista non finiscequi. Il Brixen schiera in porta i giovanissimiPfatner e Jurina, quest’ultimo arrivato a Gen-naio da Conversano. Manna a Mezzocorona ècapitano, nonostante sia nato nel 1992. Mon-tesano (1991) è uno dal gol facile e gioca nelCassano Magnago, mentre Bozen schiera concontinuità Widmann. Solo nel Girone A. Per-ché nel secondo raggruppamento, poi, c’è chi,come il Bologna United, sui giovani hafondato il proprio campionato: Simiani, Sta-bellini, Pedretti, Garau, Rossi, Mula, De No-tariis arrivano tutti dalle giovanili e, guidatidalle chiocce Montalto e Zaniboni, ogni setti-mana sudano sui campi del Girone B. Comeloro, anche il Castenaso di Mei e Menghini, oil Cingoli dei vari De Luca, Ilari, Russo, San-

Thomas Postogna (Trieste)

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Serie A Maschile: LARGO AI GIOVANI #2

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tinelli, Strappini, Trillini. L’Ambra, capolista,fa affidamento sulle realizzazioni di Marco DeStefano, di recente convocato anche con lamaglia della Nazionale Senior. C’è Lassoulinella Nuova Era Casalgrande, anche lui colvizio di segnare. Mentre il Romagna schieraDall’Aglio - anche lui nel giro della NazionaleU21 -, o anche Bulzamini. La LucianaMosconi Dorica, invece, trova ‘nuova linfa’ inD’Intino e in un gruppo di ragazzi - Castillo,Cardile, Sabbatini - tutti nati dopo il 1990 macresciuti comunque nel settore giovanile ‘dicasa’. Si arriva al Girone C, che non fa eccezione. Apartire dalla capolista Junior Fasano, che devealmeno una fetta del suo primato ai giovaniAncona, Pignatelli, Marino, Sabatelli e al gio-vanissimo Sante Colella, classe 1997 infortu-natosi a inizio stagione. In terra di Puglia,anche il Noci con i fratelli Lupo, Recchia, Ig-nazzi, Guagnano, Corcione, Piepoli, Laera, Vi-centi, Conforti è una rosa giovanissima. AConversano trovano spazio il promettenteSperti, Dicaro e Mastroscianni. A Palermo,poi, s’affidano a Di Gregoli, Errante, Castellie Andò. I nomi di Marano, Barbuti, Di Giandomenico,Santucci, Murri sono invece atleti della Tek-noElettronica Teramo. Linea verde anche aGaeta, con Cienzo, Antetomaso, Bettini, Frite-gotto, Ponticella, Punzetti, Recchiuti. NelLazio anche la Semat Fondi ha spesso impie-gato i suoi ragazzi: Gionta, Lauretti, Pestillo,Pinto, Di Cicco, Di Palma e Riccardi. Il quadro si completa con le abruzzesi CUSChieti e Città Sant’Angelo. I teatini sonotrascinati da Pieragostino, Seca e Giuffrida; gliangolani, oltre a Rigante, schierano in campoColleluori, Ciarrocchi, Florindi e Giansante.Una lunga lista, questa, di ragazzi che stannotrovando spazio sui 40x20 di tutta Italia, nelmassimo campionato di Serie A Maschile.

Speranza e obiettivo sono chiari, limpidi: chequesti giovani talenti dell’handball nostranapossano rappresentare il futuro della magliaazzurra.

Riccardo Stabellini (Bologna)

Sante Colella (Fasano)

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Talenti in Serie A1: Laura Rotondo e Gaia ZuinInterviste alleragazze, nate nel1993 e nel 1995,che trascinanoConversano eMestrinoVi sarà capitato di vederle con la maglia dellaNazionale U17. Poi con quella dell’U19. Eanche con quella della Senior. Oltre che nelcampionato italiano di Serie A1, naturalmente.Eppure sono nate solamente nel 1993 una, nel1995 l’altra. Giovanissime, Laura Celeste Ro-tondo e Gaia Maria Zuin.Terzino sinistro la prima, centrale la seconda.Della Lombardi Ecologia Conversano laprima, dell’Alì Mestrino la seconda. Nella sta-gione attuale, da neo-promosse, hanno trasci-nato le rispettive formazioni in semifinale diCoppa Italia prima, ai Play-Off per lo Scudettosuccessivamente, nella seconda parte di sta-gione.Ora entrambe, Laura e Gaia, sono protagonistedell’intervista per “Il Giornale dell’Handball”.

Ciao e benvenuta su “Il Giornale del-l’Handball”. In molte occasioni, durantequesto campionato, ti sei trovata atrascinare a suon di gol la tua squadra,nonostante la giovanissima età. Senti inqualche modo pressione nel gestire pallonianche ‘pesanti’ aldilà della poca espe-rienza?Laura Rotondo: Sinceramente talvolta lapressione si fa sentire, ma nonostante ciòspesso l'istinto e il cuore prevalgono sulla

paura di commettere errori in momenti cru-ciali della partita. Lo stimolo principale men-tre gioco è di sentire che ci sono persone chehanno fiducia e credono in me.Gaia Zuin: Una certa tensione pre-partita èsempre presente, indipendentemente dall’im-portanza del risultato o della squadra avver-saria, dovuta più alla paura di non giocare almeglio delle mie possibilità. Tuttavia una voltain campo cerco di trasformare questa in con-centrazione. Raramente avverto pressionilegate alla mia giovane età, in particolare gra-zie al clima presente all’interno della squadrache è sempre relativamente sereno.

Quanto è importante, a tuo avviso, il lavoro

Gaia Zuin (Aì Mestrino)

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Talenti in Serie A1: Laura Rotondo e Gaia Zuinche la Federazione ha avviato, attraversoFutura e in sinergia con le Nazionali - di cuifai stabilmente parte -, per la crescita del-l’handball femminile a livello inter-nazionale?Laura Rotondo: A mio parere è un progettomolto molto importante per ottenere dei risul-tati a livello internazionale, e mi rendo contoche le mie compagne ci mettono grande im-pegno quotidiano per portarlo avanti. Sicura-mente col tempo questi sacrifici daranno i lorofrutti e speriamo che la nosta nazionale passodopo passo riesca a salire nel ranking inter-nazionale.Gaia Zuin: Penso che a livello di nazionalesi stia svolgendo un buon lavoro, perché iraduni abbastanza frequenti permettono dimigliorare le collaborazioni, l’intesa e la tec-nica di squadra. Positivo è anche il progettodi Futura, che permette ad una buona partedelle atlete nazionali di lavorare ogni giornoinsieme e confrontarsi con squadre di buonlivello. A livello internazionale ritengo che lastrada da fare sia ancora molta, ma iniziandoa lavorare bene sin dalle giovanili, già tra

già tra qualche anno i risultati saranno visi-bili.

C’è una giocatrice da cui trai ispirazionenel modo di giocare?Laura Rotondo: A mio parere Elena Baraniè un modello da imitare sia da un punto divista sportivo che come persona. Se preceden-temente le mie potevano essere solo impres-sioni ora avendola conosciuta meglio possoaffermarlo con assoluta convinzione.Gaia Zuin: Non c’è una giocatrice partico-lare a cui mi ispiro, tuttavia cerco spesso diseguire le competizioni internazionali. Hosempre ammirato molto il gioco della norveg-ese Kristine Lunde-Borgersen.

Da sportiva, qual è il tuo sogno?Laura Rotondo: Alla mia prima conovo-cazione in Nazionale ci trovammo in Franciamentre si stavano svolgendo i Mondiali di pal-lamano femminile ed una persona in occa-sione della premiazione della migliorgiocatrice a livello mondiale mi disse:"ungiorno ci potresti essere tu, se lo volessi" eanche se mi piacerebbe tantissimo sono con-vinta che resterà solo un sogno. Spero ungiorno di partecipare alle Olimpiadi con lemie compagne della Nazionale e questo perme sarebbe un grandissimo traguardo. Unsogno, prima di tutto il resto, è quello di rius-cire a vincere lo scudetto con la mia squadra.Gaia Zuin: Come la maggior parte deglisportivi, il sogno più grande è di parteciparealle Olimpiadi. Per il futuro imminente, qual-ificarsi per un europeo o, tanto meglio, unmondiale, sarebbe un buonissimo traguardo.Ho comunque intenzione di continuare a gio-care a lungo per cercare di raggiungere buonirisultati come quelli ottenuti fin’ora.

Gaia Zuin (Aì Mestrino)

Laura Rotondo (Conversano)

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Michele Skatar, TinTokic, Cecilia Carini, Ste-fanie Egger, MelaniMarcantonio: sono gliitaliani che militano neicampionati francesi etedeschi. Ecco come vala loro stagione.

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Con la valigia in mano: come va per gli italiani all’estero?Loro sono italiani con la valigia inmano. Perché hanno scelto di an-dare a giocare all’estero: MicheleSkatar, Tin Tokic, Stefanie Egger,Melani Marcantonio e Cecilia Carinisono gli atleti italiani che militanonei campionati di Francia e Germa-nia. Come se la passano? Abbiamofatto il punto sulla loro attività, sullaloro stagione e sull’andamentodelle loro rispettive squadre.

Michele SKATARSkatar gioca nelle fila dell’HBCNantes, nella Ligue-1, massimocampionato francese. In campionato la sua formazione simuove sempre tra le prime cinqueposizioni, alle spalle di ‘colossi’dell’handball mondiale come ParisSaint-Germain, Montpellier, Cham-bery. Per lui sono 22 le reti segnatenelle prime 15 apparizioni diquest’anno in Ligue-1. Skatar e ilNantes stanno ottenendo successie soddisfazioni, tuttavia, anche inEuropa: la squadra è seconda nelGruppo D della EHF Cup e il gioca-tore italiano è andato a segno in seioccasioni, contro Bacau (ROU), Be-siktas (TUR) e Magdeburg (GER).

Cecilia CARINIDopo aver iniziato la stagione nelCastro, nella Liga de Honor spag-nola, Cecilia Carini si è trasferitanella Ligue-2 francese, dove giocada Gennaio nel Drome Bourg de

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Con la valigia in mano: come va per gli italiani all’estero?Péage. La squadra milita nel Cham-pionnat de France Nationale 1: metàclassifica, con 32 punti totalizzati intotalizzati in 17 gare giocate.

Tin TOKICAnche per Tokic, come per Skatar eCarini, terra d’azione è la Francia. Ilterzino azzurro ha giocato fino ametà stagione nella Ligue-1, con lamaglia del Pais d’Aix. Nel mercatoinvernale è passato in Ligue-2, inprestito alla squadra del Besancon.Con la quale, dopo 19 gare giocate,è nono a 36 punti totali.

Stefanie EGGERPassiamo in Germania, in Bun-desliga. Perché il pivot StefanieEgger, originaria di Merano, giocacon il Bayer 04 Leverkusen. Sono 19le sue presenze quest’anno in cam-pionato, con 17 reti: il Leverkusen èquinto in graduatoria. Ed è statoeliminato, quest’anno, agli ottavi difinale della Cup Winner’s Cup.

Melani MARCANTONIOMarcantonio, terzino nata nel 1983,milita attualmente nella terza legatedesca, con la squadra del Mainz-Bretzenheim. La sua compagine oc-cupa la quinta posizione inclassifica.

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Al Palasavena il ricordodi Alessio Bisori

Nel giorno in cui avrebbe compiuto 25 anni, il BolognaUnited e gli amici, i compagni di squadra, hanno vo-luto ricordare l’azzurro Alessio Bisori, scomparso nelGiugno scorso.

Per ricordare Alessio, un’amichevole giocata al PalaSavena tra il Bologna Utd e una selezione di amici delgiocatore, in carriera atleta nelle fila dell’Italia (54 pre-senze), di AlPi Prato, Bologna e Ambra. Presenti allacommemorazione la fidanzata di Alessio, Laure Oliv-eri - alla quale è stato donato a inizio gara un pallonecon le firme di tutti gli atleti partecipanti -, i genitoriLeonardo e Mirella, il fratello Lorenzo. 19Il Giornale dell’Handball

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Scatti di Pallamano!

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6 Gennaio - Assegnataal Pala Palumbo diSalerno la 22esimaCoppa Italia fem-minile. Nella Final Sixtrionfano proprio lepadroni di casa dellaJomi Salerno, che bat-tono di misura Sassariin finale: 23-24 (p.t. 12-10) il risultato finaledella contesa.

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3 Febbraio - Il LoackerBozen, davanti al pubblicodi casa, vince la 28esimaCoppa Italia. La finale con-tro la Junior Fasano ter-mina 30-24 (p.t. 18-10)

24 Febbraio - Il Pres-sano chiude il suocammino in Chal-lenge Cup agli ottavidi finale. La squadratrentina, all’esordioassoluto nella com-petizione, cede ilpasso ai fortibielorussi dell’SKAMinsk.

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