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Il Giornale dell'Handball - N. 11 (Settembre-Ottobre 2013)

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ProprietàFederazione ItalianaGiuoco HandballStadio Olimpico00196 RomaTel: 0039-06-36858250Fax: 0039-06-3685332

PubblicazioneTelematica BimestraleIscrizione Tribunale Civiledi Roma 30/2012del 13.02.2012

Direttore ResponsabileFrancesco Purromuto

Consiglio FederaleFrancesco PurromutoMario BazzanellaRaffaele CaputoFranco ChionchioAngelo DicaroloAdriano La CroixCristina LenardonGiuseppe Lo DucaGiovanni SaporitiPlacido VillariClaudio Zorzi

Segretario GeneraleAdriano Ruocco

Collegio Revisoridei ContiGiovanni VeroneseEmanuela CapobiancoMaria Luisa Giordano

FotografieArchivio FIGH

Le opinioni espresse negli articoli nonriflettono necessariamente il punto divista ufficiale della FIGH. Il materialepubblicato è coperto da Copyright. Gliarticoli della rivista “Il Giornale del-l’Handball” possono essere riprodottisu qualsiasi pubblicazione italiana ostraniera, alla esplicita condizione chene sia citata la fonte e solo dietro au-torizzazione scritta della FIGH.

Sommario“LA NAZIONALE? SAREBBE UN ONORE”Parla Giuseppe Colasuonno, il pivot passato in estateall’US Creteil, in Ligue-2 francese

IL SOGNO AZZURRO DI RADOVCICL’ala sinistra del Bozen e della Nazionale si racconta

“LA NAZIONALE, CHE EMOZIONE!”Tra desideri e obiettivi del terzino della Jomi Salerno

DUE “ALESSANDRA” PER FUTURAConosciamo le giovani Bassanese e Di Lisciandro

9^ WOMEN’S MHC CHAMPIONSHIP:IMPORTANTE KERMESSE PERL’HANDBALL MEDITERRANEAA Budva l’Italia chiude al sesto posto

I ‘FISCHIETTI’ ITALIANI SI RADUNANOConsueto appuntamento d’inizio stagione per gliarbitri di 1° e 2° livello

AZZURRI... TRA I BANCHI DI SCUOLAPasquale Maione, Demis Radovcic e PierluigiDi Marcello oromuovono l’handball a Pescara

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5Il Giornale dell’Handballfigh.it

di Matteo Aldamonte

“ LA NAZ IONALE? SAREBBEPER ME UN GRANDE ONORE”

Lavorare, lavorare, lavorare. A guardarel’età - è nato nel 1995 -, non diresti cheun ragazzo così giovane possa avere unatale determinazione. Giuseppe Cola-suonno, pivot pugliese originario di An-dria, è di tutt’altro avviso. Lo era quandodalla sua società, l’Andria Sveva inSerie B, aveva deciso di ‘mangiare’ ognigiorno 115 chilometri per vestire lamaglia della Junior Fasano in Serie Ad’Elite. Lo è stato anche dopo, quandodalla formazione fasanese è passato alPlanetWin365 Conversano.

A t u p e r t u c on G i u s eppe Co l a suonno , i l p i v o t c l a s s e ‘ 9 5 p a s sa t o i nes t a t e a l l a f o rmaz i one f r an cese de l C r e t e i l , n e l l a L i gue -2 f r an cese

Impegno e doti fisiche gli sono valse leprime convocazioni nelle Nazionali gio-vanili. Caparbietà e ambizione hannoportato al suo trasferimento, in estate,alla prestigiosa formazione dell’USCreteil, militante nella Ligue-2 francese.Proprio da Creteil, cittadina che dichilometri da Andria ne dista più di1.600, Giuseppe Colasuonno si raccontaa “Il Giornale dell’Handball”.

Ciao Giuseppe e benvenuto su "IlGiornale dell'Handball". Iniziamo

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“ LA NAZ IONALE? SAREBBEPER ME UN GRANDE ONORE”A t u p e r t u c on G i u s eppe Co l a suonno , i l p i v o t c l a s s e ‘ 9 5 p a s sa t o i nes t a t e a l l a f o rmaz i one f r an cese de l C r e t e i l , n e l l a L i gue -2 f r an cese

dalla fine: dal trasferimento a Creteil.Come procede la tua esperienza?La mia esperienza a Creteil sta proce-dendo bene. Si suda e si fatica tutti igiorni cercando di migliorarsi giornodopo giorno. Fortunatamente mi sonoambientato bene: sono tranquillo e la-voro con tanta voglia.

Sei al tuo primo anno e la scelta di ap-prodare in una realtà importantecome Creteil è sicuramente da ap-prezzare. Quali sono le cose che mag-giormente ti hanno colpito in questiprimi mesi in Francia?Più che una scelta, la mia é stata unafortuna. Credo che qualsiasi altroragazzo avrebbe colto al volo questapossibilità. Quello che più mi ha colpitoqui a Creteil é sicuramente il modo pro-fessionale ed efficace di lavorare daparte di tutti: società, allenatori, gioca-tori. Massima dedizione e impegno daparte di tutti per migliorarsi quotidiana-mente.

Il racconto della tua giornata-tipo inFrancia: come si svolge?La mia giornata tipo? Beh, non é diffi-cile da immaginare... (ride) Allena-

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namento, riposo, allenamento di nuovoe nuovamente riposo. È davvero tutto.

Colasuonno in Francia, come Tokic ecome Michele Skatar, unico italianoad aver disputato una semifinale diEHF Cup e ad aver giocato in Bun-desliga. Sogni anche tu una carrieranell'handball di alto livello?Tokic e Skatar sono due giocatori conuna grande esperienza alle loro spalle.Io sono solo un ragazzo che ha voglia dicrescere a livello sportivo e spero chequesta sia una esperienza sportiva, sì,ma anche una buona esperienza di vita.Quello che sogno ora é vivere tranquillofacendo quello che mi piace, che sia adalto livello o nel campetto sotto casa.Questo é il mio piccolo sogno, poi se é

vero che il sacrificio ripaga, staremo avedere.

Chi è Giuseppe Colasuonno fuori dal40x20? Quali sono i tuoi interessi, letue passioni?Fuori dal 40x20 in questo momentosono una persona molto curiosa. Mipiace passare del tempo con i miei com-pagni di squadra, per conoscerli, aprireun po’ i miei orizzonti, conoscere culturediverse e modi di vivere nuovi. Sto im-parando pian piano il francese e trapoco inizierò un corso per cercare diperfezionare il modo di parlare.

Segui il campionato italiano a dis-tanza? Stai facendo il tifo per qualche

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qualche squadra in particolare?Sto seguendo un po’ il campionato ital-iano, tramite anche alcuni miei vecchicompagni di squadra. Sinceramente stotifando per il Conversano. Nonostante iproblemi avuti in passato, credo chequest'anno sia stata fatta la sceltagiusta: ripartire quasi da zero non éfacile, ma sono sicuro che a lungo ter-mine avranno belle soddisfazioni.

Giuseppe, hai già avuto esperienzecon le Nazionali giovanili. Immaginotu abbia come obiettivo, ora, raggiun-gere il tuo 'collega' Stabellini in sen-ior...Per tutti sarebbe un onore vestire lamaglia della Nazionale Senior. Per farloc'é bisogno di tanto lavoro sul campotutti i giorni. Stabellini é uno deimigliori giovani in circolazione, assiemea “Carletto” Sperti, e sono contento perlui. Io ora penso solamente a lavorare emagari un giorno avrò anche io il pi-acere di vestire la maglia dellaNazionale maggiore.

Ti manca l'Italia? E, se sì, cosa timanca?L'Italia mi manca eccome! Sono moltopatriottico. Amo la mia Nazione e nonvedo l'ora di tornare per le vacanze diNatale. Quello che mi manca di più sonosicuramente la mia famiglia, i mieiamici, ma più in generale mi mancal'aria che si respira da noi, di affetto ecalore da parte della gente. Poi, in tuttasincerità, mi manca un po’ il nostro ciboche qui tutti ci invidiano.

Il tuo saluto ai lettori de “Il Giornaledell’Handball”...Saluto tutti i lettori e gli appassionatiitaliani di pallamano aggiungendo soloun'ultima cosa: tutti noi amiamo questosport. Per questo tutti noi appassionatidobbiamo, unendo le nostre forze, con-tinuare a lavorare tutti i giorni per unfuturo roseo! Viva la pallamano sana enaturalmente forza Italia!

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UN SOGNO AZZURROPER DEMIS RADOVCIC25 anni e 6 Scudettivinti. Un bimbo di treanni, il sogno di cen-trare una qualifi-cazione con laNazionale. Il ‘prodigio’del Bozen si racconta

“Sono un ragazzo come quasi tutti i25enni”, dice lui con tranquillità. In re-altà Demis Radovcic ha qualcosa in piùdi un normale ragazzo del 1988: ha giàvinto 6 Scudetti e 7 Coppe Italia, oltread essere da anni un punto fermo dellaNazionale. Ha fatto gioire i tifosi di Ter-amo, Sassari, Italgest Casarano, IndecoConversano e infine Bozen, formazionein cui milita attualmente. E soprattuttonegli ultimi anni, ha acquisito una carat-teristica: vince. Sempre. In Italia, dovec’è Demis Radovcic, difficilmente a fineanno non c’è il tricolore.Ha già una famiglia, Demis. Al suo fi-anco Alessandra e il piccolo Luca, treanni e mezzo.Poi c’è quel sogno. Un sogno tinto di az-zurro, di cui vogliamo farci raccontareproprio da lui, Radovcic.

Ciao Demis, benvenuto su "Il Gior-nale dell'Handball". La Nazionale è il

primo capitolo che affrontiamo, par-tendo dalle qualificazioni ai Mondiali2015. Una sconfitta di misura con laRomania - che poi batte la Slovacchia-, una bella vittoria a Cipro. A Gen-naio il tour-de-force che inizia controla Slovacchia in casa: quella partitapuò essere importantissima, non èvero?Ciao a tutti. Penso che la parentesi ap-pena conclusa in Nazionale sia statamolto positiva, ad eccezione dei primi10' contro la Romania. Credo, allostesso modo, che il nostro sia un gironedifficile e ovviamente perdendo in casa,

di Matteo Aldamonte

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le nostre opportunità di passare sono unpo' scese. Credo che la partita contro laSlovacchia ci darà molte risposte e cidirà a che punto siamo. La Romania hadimostrato la sua forza vincendo controgli slovacchi con 8 reti. Insomma, ilgirone è aperto e noi affronteremo ognipartita al massimo.

Passando al campionato, Maione raf-forza non di poco il Fasano. Il Carpicontinua a vincere, anche voi ri-manete in vetta alla classifica. Si pre-annuncia un rush finale dicampionato equilibrato...Credo che per noi sia fondamentale ar-rivare primi nel girone A, per poi af-frontare la 2a fase partendo da novepunti. Penso che sarà uno dei campi-onati più equilibrati degli ultimi anni.Ora come ora vedo Fasano e Carpicome due possibili rivali per lo Scudetto,noi siamo campioni in carica e siamocomunque fiduciosi e convinti di lottarefino alla fine. Poi, come sempre sarà ilcampo a dare i verdetti.

Demis, nonostante la giovane età haigià vinto tantissimo e le tue presenzein azzurro continuano a crescere.Pensi un po' a qualche record: Scud-etti vinti, o presenze in Nazionale?Sinceramente ai record non penso, vivodi partita in partita. Ho il sogno, questosì, di raggiungere qualcosa di impor-tante con la Nazionale: mi piacerebbeottenere la qualificazione per unagrande manifestazione, ovviamente c'èda lavorare tantissimo. In ogni caso, nelfrattempo vorrei continuare a vincere

con il mio club, ovviamente.

Chi è Demis Radovcic fuori dalcampo? Quali sono i tuoi hobby, i tuoiinteressi?Sono un ragazzo come quasi tutti i25enni, molto tranquillo. Sono sposatoe ho un bambino di tre anni e mezzo, chesi chiama Luca. In questo momento perme la famiglia è al primo posto e mipiace dedicargli tutto il mio tempo.

Spogliatoio della Nazionale: chi è ilpiù 'casinista', chi il più pacato, chiquello di cui non potresti fare a meno?Mi sentirei a disagio nel fare dei nomi,dato che reputo lo spogliatoio un postosacro. Posso solo dire che questo è ungrande gruppo, con bellissime personee bravi ragazzi, a partire dai più giovanie fino allo staff tecnico e medico.

Il tuo saluto ai lettori de "Il Giornaledell'Handball"...Un grande saluto a tutti gli appassion-ati di pallamano e grazie ancora perl'intervista.

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“LA NAZIONALE,CHE EMOZIONE!”

Khady Diome si rac-conta: dalla Serie B aLeno, fino allo Scud-etto e all’esordio con laNazionale nelle qualifi-cazioni agli Europei del2014

Dalla Serie B allo Scudetto con lamaglia della Jomi Salerno, fino all’esor-dio in Nazionale alle qualificazioni agliEuropei di Ungheria-Croazia 2014. InOlanda e davanti a oltre 2mila spettatori.Una ‘prima’ da ricorda per KhadyDiome, terzino che si è saputa mettere inluce in questa prima parte della Serie A1Femminile proprio con la maglia delSalerno, formazione campione d’Italiain carica e che guida la classifica da im-battuta. Chi è Khady Diome? Ce lo rac-conta lei stessa.

Ciao Khady, benvenuta su "Il Gior-nale dell'Handball". Iniziamo dalcampionato con Salerno: inizio sta-gione positivo, siete a punteggio pienoe siete indubbiamente tra le favoriteper il titolo. Quali pensi saranno levostre avversarie dirette nella lottaper il titolo?

di Matteo Aldamonte

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Il campionato di quest'anno è sicura-mente molto competitivo, credo che unanostra possibile diretta avversaria potràessere Conversano, che attualmentecondivide con noi il primo posto a paripunti.

In occasione delle ultime qualifi-cazioni hai esordito con la Nazionalefemminile, dove sei stata utilizzata so-prattutto in fase difensiva: ti aspettaviquesta convocazione? Sei contentadelle tue prestazioni?La convocazione in Nazionale è statauna bella soddisfazione ed è stata sicu-ramente una bella esperienza. Ho avutofinalmente la possibilità di vedere comeviene vissuta la pallamano all'estero edè stata un'emozione molto forte.

Come ti sei avvicinata alla palla-mano? A che età hai iniziato a gio-care?Mi sono avvicinata alla pallamano a 14anni dopo averla conosciuta alle scuolemedie. Successivamente ho deciso di is-crivermi alla società dell'Handball Lenoe da lì ho iniziato il cammino che mi haportato dall'Under 14 alla Serie B conLeno. A 18 anni sono passata alla soci-età Leonessa Brescia in A2 e dopo dueanni a Salerno, in A1.

Hai scelto di trasferiti a Salerno nel2011, in giovanissima età. A distanzadi due anni, sei soddisfatta di questascommessa?Sì, direi che sono soddisfatta della miaesperienza a Salerno. Ma nella vita nonsi è mai arrivati, c'è sempre da im-

parare.

Khady, cos'è per te la pallamano?La pallamano è per me uno stile di vita,una grande passione, che mi ha spinta a800 km da casa. E' difficile da spiegarea parole, davvero.

Il tuo saluto ai lettori della rivista...Un saluto tutti gli appassionati di pal-lamano, grazie!

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di Matteo Aldamonte

DUE ‘ALESSANDRA’ PER FUTURA

Alessandra, due volte. Bassanese e DiLisciandro, in rigoroso ordine alfabetico.Una nata nel 1996, l’altra nel 1997. Unalombarda, l’altra laziale. In comune lasquadra: Esercito-FIGH Futura Roma,Progetto Olimpico “Rio 2016”. Ed en-trambe, Alessandra e Alessandra, sonoarrivate quest’anno a Roma, dove divi-dono campo ed esperienze di vita con lecompagne del team Federale.Ci sono anche loro fra i protagonisti de“Il Giornale dell’Handball”.

C o n o s c i a m o l e g i o v a n i s s i m e B a s s a n e s e e D i L i s c i a n d r o , d u ed e i v o l t i n u o v i n e l l a E s e r c i t o - F I G H F u t u r a R o m a 2 0 1 3 \ 1 4

Benvenuta su "Il Giornale dell'Hand-ball". Per te è il primo anno a Futura:come ti trovi a Roma?BASSANESE: Qui mi trovo moltobene. L'approccio con la squadra è statomolto positivo, mentre la cosa più diffi-cile è stato il cambio di ritmo, sia dentroche fuori dal campo, ma sto cercando diadattarmi nel migliore dei modi.DI LISCIANDRO: Sì, questo è il mioprimo anno a Futura. Mi trovo moltobene, certamente è una vita che richiede

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DUE ‘ALESSANDRA’ PER FUTURACo n o s c i a m o l e g i o v a n i s s i m e B a s s a n e s e e D i L i s c i a n d r o , d u ed e i v o l t i n u o v i n e l l a E s e r c i t o - F I G H F u t u r a R o m a 2 0 1 3 \ 1 4

DL: Quella a Roma è una vita in cui sicresce sia sul campo, che caratterial-mente. Anche se è una vita molto impeg-nativa, riesci ad affrontarla anchegrazie al sostegno delle compagne disquadra, soprattutto nei momenti diffi-cili. Sono stata accolta subito bene.Devo ammettere che, comunque, far co-incidere sport e studio era difficile, maandando avanti tutto diventa meno dif-ficoltoso.

Cosa ti ha colpito maggiormente diFutura e delle tue compagne che giàerano parte del Progetto Olimpico

impegno e serietà, ma l'ho scelta perchého degli obiettivi precisi.

Questi primi mesi vi hanno vistemolto impegnate, fra Tunisia, Mon-tenegro e impegni con le rispettiveNazionali. Su cosa ritieni di esseremigliorata lavorando a Roma? E sucosa, invece, devi ancora lavorare?B: In questo mesi con il lavoro fisico inpalestra credo di aver migliorato lapotenza del tiro e con gli allenamenti sulcampo la resistenza. Devo però miglio-rare molto il movimento e la precisionedel tiro dall'ala sinistra, ma soprattutodall'ala destra.DL: Il livello di gioco di Futura è moltodiverso da ciò a cui ero abituata. Credodi essere cresciuta molto in difesa, madevo ancora adattarmi ed entrare nelgiusto ritmo della squadra.

Com'è la vita a Futura? Riesci a orga-nizzarti fra studio, allenamenti etrasferte?B: Sicuramente l'impegno e i ritmirichiesti durante gli allenamenti e letrasferte sono maggiori rispetto a quelliche mi erano richiesti quando giocavonel mio club, ma nonostante questo ri-esco a conciliare tutto abbastanza benee i risultati scolastici sono molto soddis-facenti.

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"Rio 2016" in questi primi mesi aRoma?B: Di queste ragazze mi ha colpitomolto, oltre alla preparazione tecnica etattica, la dedizione e l'impegno chemettono negli allenamenti e nelle partiteper fare in modo che questo Progettofunzioni. Si vede che queste ragazze ten-gono davvero molto a questo Progetto ea questa squadra.DL: Sono rimasta subito impressionatadall'esperienza e dall'alto ritmo delgioco delle ragazze di Futura. Inoltre, èassolutamente ammirevole il fatto cheabbiano creduto in questo Progetto cosìimportante.

Giocare per Futura vuol dire anche esoprattutto credere in un sogno. Aproposito: qual è il tuo sogno, comegiocatrice di pallamano?B: Già il fatto di essere qui è un sogno

che si realizza; il mio sogno come gio-catrice è di migliorare per poter com-petere ad alti livelli e potermi cosìconfrontare con alcune delle giocatricie squadre più forti al mondo.DL: È vero, giocare con Futura sig-nifica sacrificare qualcosa, ma sceglierequesta vita vuol dire anche credere in unProgetto in un sogno. Futura nonmigliora solamente il tuo modo di starein campo, ma ti cambia anche come per-sona, permettendoti di maturare. Amoquesto sport e il mio sogno è quello didiventare una giocatrice ad alti livello,anche se sono consapevole di comeservirà tempo per raggiungere questoobiettivo.

E il tuo sogno fuori dal campo?B: Per quanto riguarda i sogni fuori dalcampo non ho ancora le idee molto

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chiare, ma spero di continuare gli studiandando all'università... Per il resto sivedrà, c'è ancora tempo!DL: Per ora il mio sogno più impor-tante è quello di diventare una gioca-trice forte, anche apprendendo dalletante esperienze all'estero, guardandogiocare e misurandomi con le grandigiocatrici europee.

Il tuo saluto agli appassionati e ai let-tori de "Il Giornale dell'Handball"...B: Ciao e auguro a tutti buona fortunaper i campionati!DL: Auguro a tutti gli appassionati dipallamano, soprattutto ai giocatori gio-vani come me, di realizzare i loro sogni!Un saluto e buon campionato a tutti!

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LE ATLETE DI FUTURA IN POSA PER AGLAUn pomeriggio di sorrisi per le ragazze della Esercito-FIGH Futura Roma,che hanno posato per AGLA, il nuovo sponsor tecnico della FIGH (Feder-azione Italiana Giuoco Handball), che veste le Squadre Nazionali indoor edi Beach Handball, la Esercito-FIGH Futura Roma e il Settore Arbitrale. Leatlete ritratte sono Michela Zanotto, Ilaria Dalla Costa, Bianca Del Balzo,Cristina Gheorghe e il capitano Anika Niederwieser.

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9^ MEDITERRANEAN HANDBALL CHAMPIONSHIP:A BUDVA (MNE) L ’ ITALIA CHIUDE AL SESTO POSTO

Sesto posto per la Nazionale U18 fem-minile nel Mediterranean HandballChampionship di Budva, in Montene-gro. La formazione azzurra, priva delleinfortunate Muharemi e Mair, cede allaTurchia nella finale che ha assegnato laquinta posizione: 19-26 il finale, al ter-mine di una gara che era iniziata nelmodo giusto per il team italiano, bravoinfatti a portarsi in vantaggio, seppur dimisura. Sono decisivi gli scarti creatidalla Turchia nell’ultima mezzora digioco.

CRONACA DEL MATCH. Inizio digara, dunque, tutto italiano. Trascinatadalle marcature di Bassanese e Di Lis-ciandro – quattro per parte -, le azzur-

rine fanno loro il primo quarto d’ora digioco: 8-7 tutto italiano. Nella seconda frazione, però, la Turchiafa la partita, pareggia e ribalta il punteg-gio, vincendo 4-8. Il punteggio comp-lessivo cambia, l’Italia non riesce più arientrare in gioco. Il 7-11 dell’ultimotempo giocato fissa il risultato finale sul19-26.

L’Italia aveva chiuso in sesta posizioneanche la prima fase della competizione,strutturata secondo un girone all’ital-iana, dove aveva affrontato Serbia,Turchia, Slovenia, Montenegro, oltrealla Turchia.

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9^ MEDITERRANEAN HANDBALL CHAMPIONSHIP:A BUDVA (MNE) L ’ ITALIA CHIUDE AL SESTO POSTO

Al termine della competizione, questo ilcommento dell’allenatore dellaNazionale U18, Marco Trespidi: “Leragazze hanno fatto veramente tuttoquello che potevano: lo testimonia ladifferenza nel risultato finale contro laTurchia, in questa partita e nel girone.Abbiamo segnato più del solito, gio-cando veramente un’ottima gara.Questo testimonia che se avessimo lavo-rato un po’ di più sapendo che questosarebbe stato l’organico con cuiavremmo giocato, avremmo potuto es-primerci meglio.

Però ora in difesa le ragazze sanno cosafare, Stefanelli e Trombetta sono statedavvero eccellenti. Siamo soddisfattidella partita, non ovviamente per il sestoposto, ma rimane la soddisfazione diaver battuto la Tunisia che finirà neiprimi quattro posto. Siamo anche contenti dei miglioramentifatti lungo il torneo dalle ragazze. Speroche per loro rimanga un ricordo positivodi quest’esperienza: ora devono contin-uare a lavorare forte e avere pazienza:a loro manca l’esperienza, mancanopartite giocate a questi livelli”.

m.a.

Le azzurre che hanno partecipato al9^ Mediterranean Handball Cham-pionship femminile di Budva:

1. Pozzacchio Anna (1997)2. Bauer Caroline (1997)3. Bassanese Alessandra (1996)4. Di Lisciandro Alessandra (1997)5. Mazzarella Maria Giulia (1996)6. Lauretti Matos Paola (1997)7. Babbo Giada (1997)8. Stefanelli Irene (1998)9. Muharemi Monica (1997)10. Trombetta Rita (1996)11. Losio Giulia (1997)12. Mair Eva Maria (1996)13. Del Balzo Bianca (1996)14. Ploner Anna (1996)15. Ghilardi Sofia (1999)16. Vicini Michela (1996)

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AL MONTENEGRO IL 9^MEDITERRANEAN HANDBALL CHAMPIONSHIP

La vittoria delle padroni di casa delMontenegro - 14 a 18 contro la Serbiain una finale dall’alto livello tecnico - ela cerimonia di chiusura hanno rapp-resentato l’epilogo, a Budva, del 9°Mediterranean Handball Champi-onship, il campionato giovanile dicaratura internazionale organizzatodalla Mediterranean Handball Confed-eration, la Confederazione che includeal suo interno le Federazioni dellenazioni del Mediterraneo, presiedutadal Presidente FIGH, avv. FrancescoPurromuto.La competizione ha visto impegnatioltre 100 partecipanti, tra atlete, tec-nici e dirigenti presenti a Budva, con laclassifica finale che ha visto il Mon-tenegro piazzarsi al primo posto, se-guito da Serbia, Slovenia, Tunisia,Turchia e Italia. Tra le giovani coppiearbitrali che hanno diretto i match interra montenegrina, ancora una sod-disfazione per gli italiani Carlo Dionisie Stefano Maccarone, chiamati infattia dirigere la loro terza finale in un

Campionato Mediterraneo dell’Hand-ball, dopo quelli in Israele e Tunisia.Nel corso della cerimonia di premi-azione, è giunto a tutti i partecipanti ilsaluto del Presidente MHC avv.Francesco Purromuto, il quale ha vo-luto tra l’altro sottolineare il successoorganizzativo della Federazione Mon-tenegrina, al termine di un torneo daipositivi spunti tecnici. Il particolare

saluto alle atlete del 1996-97 che con-cludono la loro esperienza nei Campi-onati della ConfederazioneMediterranea. La prossima edizione,infatti, sarà riservata alle atlete del1998-99.

Questo il ranking finale del 9°Mediterranean Handball Champi-onship:

1. Montenegro2. Serbia3. Slovenia4. Tunisia5. Turchia6. Italia

m.a.

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I FISCHIETTI ITALIANI S I R A D U N A N OOrmai consueto incontro ad aprire lastagione per gli arbitri italiani di 1° e 2°livello, che quest’anno sono impegnatisui campi di Serie A Maschile - 1^ Divi-sione Nazionale, Serie A1 Femminile eSerie A2 Maschile e Femminile.I ‘fischietti’ italiani, infatti, si sonoritrovati nelle sedi di Misano Adriaticoed a Siracusa a Settembre, prima dipresentarsi al via dei campionati 2013-14.

ARBITRI DI 1° LIVELLONella città romagnola, il 9 Settembre,impegnate in totale 32 coppie arbitrali– 64 arbitri -, che in una intensa tregiorni di lavoro hanno seguito un pro-gramma fatto di lezioni, test fisici eprove di natura teorica.In occasione del raduno, il PresidenteFederale, avv. Francesco Purromuto,ha fatto giungere al Settore e agli ar-bitri il saluto e i complimenti per l’ot-timo lavoro svolto.

ARBITRI DI 2° LIVELLOL’appuntamento di Misano Adriatico,del 23 Settembre, ha visto la parteci-pazione di 81 arbitri, mentre quellotenutosi a Siracusa - la settimanaseguente - ha visto presenti in totale34 direttori di gara: anche per loro pro-gramma suddiviso tra visionature diDVD e video test, approfondimentiriguardanti l’applicazione delle regole,test scritti e il Beep Test (shuttle run)tra le prove fisiche.

Matteo Aldamonte

GRUPPO DI LAVORO:Giampiero MASIVincenzo ARDENTEGiovanni CARDONEGiuseppe NASCASebastiano PRASTAROLuigi VIGNALI

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A Z Z U R R I . . . T R A II BANCHI DI SCUOLA

Una mattina ‘diversa’ per unabella iniziativa, è quella chehanno trascorso il 31 Ottobrescorso gli alunni delle scuoleelementari “Istituto Ravasco”e “Villa Raspa – Spoltore”, aPescara.

In occasione della gara diqualificazione ai Mondiali,Italia-Romania, il capitanodella Nazionale azzurra,Pasquale Maione, assieme aDemis Radovcic, Pierluigi DiMarcello e al tecnico OttoForer hanno incontrato più di100 bambini nei due istituti,per promuovere la gara di do-mani sera, Italia – Romania, ela disciplina della pallamano.

Per i piccoli partecipanti c’èstata la possibilità di rivolgerele proprie domande agli az-zurri, soddisfare alcune cu-riosità sulla pallamano egiocare in palestra. Al terminedel simpatico incontro, auto-grafi firmati da Maione e com-pagni per tutti i fans.

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