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Periodico quadrimestrale di Edilcassa Veneto Anno 13 n. 2 - ottobre 2016 Sped. in A.P. Poste Italiane S.p.A - Spedizione in Abbonamento Postale -70% NE/PD I l vittoriese Enrico Maset (TV) è il nuovo presidente di Edilcassa Veneto, la più grande Cassa edile arti- giana d'Italia nata dalla fusione, nel 2014, tra Ceav (la Cassa edile artigia- na veneta di Confartigianato) e Ceva (Cassa edile veneta degli artigiani di Cna) entrambe istituite con FILCA CISL, FILLEA CGIL e FENEAL UIL regionali. L’elezione è avvenuta nel- l’ambito del rinnovato Consiglio di Amministrazione. Confermato invece il Vice Presidente Valerio Franceschini. Enrico Maset, classe 1954, impren- ditore artigiano del settore edile di Vittorio Veneto, che si occupa in par- ticolare di costruzioni, ha una lunga esperienza sia in campo associativo - è presidente del mandamento di Vit- torio Veneto di Confartigianato e della locale Confartigianato Servizi - sia nel- le istituzioni pubbliche con la carica di consigliere della CCIAA di Belluno e Treviso. Presidente, su che linee guida intende aprire questo importante mandato? “Il settore edile ha alle spalle un settennato davvero difficile, un pre- sente che vede un altalenarsi di “zero virgola” positivi e negativi, e di fronte un futuro ancora difficilmente inter- pretabile. Di certo c’è che il mercato è totalmente cambiato e altrettanto devono fare imprese, lavoratori e organi di rappresentanza. Per quello che compete alla Edilcassa, intendia- mo potenziare la bilateralità per pro- durre innovazione e aumentare la professionalità di imprese e lavoratori, al servizio del sistema dell’edilizia e per costruire una nuova stagione di sviluppo sostenibile”. Ma questa crisi ha indebolito anche le prestazioni della cassa? “Edilcassa è in una buona situazio- ne economica che ci permette di affrontare con determinazione e sicu- rezza questa nuova fase economica a supporto delle imprese artigiane edili che lottano per uscire dalla crisi. Lo scorso anno abbiamo ad esempio sostenuto spese per la sicurezza dei lavoratori (formazione e dispositivi individuali) pari a 1.700.000 euro, 22.300.000 euro per la gratifica natali- zia e APE (tipo scatti di anzianità), 1 milione di euro per prestazioni extra- contrattuali lavoratori (protesi denta- rie, spese scolastiche, finanziamenti prima case etc) ed oltre 350mila euro di contributi per formazione profes- sionale lavoratori”. La bilateralità come fattore di sviluppo? “Direi proprio di sì. Edilcassa è uno straordinario luogo di incontro di rap- presentanti di interessi delle imprese e dei lavoratori, che si ritrovano senza pregiudizi per affrontare assieme i problemi ed assieme individuare le soluzioni possibili. E’ il grande “asso nella manica” che il mondo dell’arti- gianato edile veneto ha per uscire dal- la crisi”. I programmi salienti da qui a fine anno? “Le Parti Sociali hanno avviato una importante riflessione in tema di for- mazione.Vengono confermate le inno- vazioni prodotte negli anni precedenti nella contrattazione collettiva sulla formazione in edilizia, ma su alcune tematiche saranno sviluppati profondi cambiamenti in relazione, ad esempio, ai fondi di riferimento per il finanzia- mento dei corsi. Il capitolo inerente la “formazione professionale in edilizia” (fondo 0,20%) lascerà spazio, come già in precedenza, agli accordi stipulati a livello provinciale nei quali saranno individuate le tematiche necessarie per favorire la crescita professionale degli addetti del nostro settore. Cam- bierà il sistema di pagamento della Cassa nei confronti delle imprese, infatti i contributi previsti saranno corrisposti dalla Cassa direttamente alla ditta. I Titolari ed i soci delle azien- de con lavoratori dipendenti avranno continua a pag. 2 Enrico Maset Confermato il Vice Presidente Valerio Franceschini Maset presidente

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Page 1: edilcassa notizie 2-2016 12P.qxp ceav notizie 1 2007 · 2 ottobre 2016 Esercizio di realismo L’IMPORTANZA DI SAPER LEGGERE INDICATORI CORRETTI PER COSTRUIRE STRATEGIE SOLIDE PER

Periodico quadrimestrale di Edilcassa VenetoAnno 13 n. 2 - ottobre 2016Sped. in A.P. Poste Italiane S.p.A - Spedizione in Abbonamento Postale -70% NE/PD

Il vittoriese Enrico Maset (TV) è il

nuovo presidente di Edilcassa

Veneto, la più grande Cassa edile arti-

giana d'Italia nata dalla fusione, nel

2014, tra Ceav (la Cassa edile artigia-

na veneta di Confartigianato) e Ceva

(Cassa edile veneta degli artigiani di

Cna) entrambe istituite con FILCA

CISL, FILLEA CGIL e FENEAL UIL

regionali. L’elezione è avvenuta nel-

l’ambito del rinnovato Consiglio di

Amministrazione. Confermato invece

il Vice Presidente Valerio Franceschini.

Enrico Maset, classe 1954, impren-

ditore artigiano del settore edile di

Vittorio Veneto, che si occupa in par-

ticolare di costruzioni, ha una lunga

esperienza sia in campo associativo -

è presidente del mandamento di Vit-

torio Veneto di Confartigianato e della

locale Confartigianato Servizi - sia nel-

le istituzioni pubbliche con la carica di

consigliere della CCIAA di Belluno e

Treviso.

Presidente, su che linee guidaintende aprire questo importantemandato?

“Il settore edile ha alle spalle un

settennato davvero difficile, un pre-

sente che vede un altalenarsi di “zero

virgola” positivi e negativi, e di fronte

un futuro ancora difficilmente inter-

pretabile. Di certo c’è che il mercato

è totalmente cambiato e altrettanto

devono fare imprese, lavoratori e

organi di rappresentanza. Per quello

che compete alla Edilcassa, intendia-

mo potenziare la bilateralità per pro-

durre innovazione e aumentare la

professionalità di imprese e lavoratori,

al servizio del sistema dell’edilizia e

per costruire una nuova stagione di

sviluppo sostenibile”.

Ma questa crisi ha indebolitoanche le prestazioni della cassa?

“Edilcassa è in una buona situazio-

ne economica che ci permette di

affrontare con determinazione e sicu-

rezza questa nuova fase economica a

supporto delle imprese artigiane edili

che lottano per uscire dalla crisi. Lo

scorso anno abbiamo ad esempio

sostenuto spese per la sicurezza dei

lavoratori (formazione e dispositivi

individuali) pari a 1.700.000 euro,

22.300.000 euro per la gratifica natali-

zia e APE (tipo scatti di anzianità), 1

milione di euro per prestazioni extra-

contrattuali lavoratori (protesi denta-

rie, spese scolastiche, finanziamenti

prima case etc) ed oltre 350mila euro

di contributi per formazione profes-

sionale lavoratori”.

La bilateralità come fattore disviluppo?

“Direi proprio di sì. Edilcassa è uno

straordinario luogo di incontro di rap-

presentanti di interessi delle imprese

e dei lavoratori, che si ritrovano senza

pregiudizi per affrontare assieme i

problemi ed assieme individuare le

soluzioni possibili. E’ il grande “asso

nella manica” che il mondo dell’arti-

gianato edile veneto ha per uscire dal-

la crisi”.

I programmi salienti da qui afine anno?

“Le Parti Sociali hanno avviato una

importante riflessione in tema di for-

mazione. Vengono confermate le inno-

vazioni prodotte negli anni precedenti

nella contrattazione collettiva sulla

formazione in edilizia, ma su alcune

tematiche saranno sviluppati profondi

cambiamenti in relazione, ad esempio,

ai fondi di riferimento per il finanzia-

mento dei corsi. Il capitolo inerente la

“formazione professionale in edilizia”

(fondo 0,20%) lascerà spazio, come già

in precedenza, agli accordi stipulati a

livello provinciale nei quali saranno

individuate le tematiche necessarie

per favorire la crescita professionale

degli addetti del nostro settore. Cam-

bierà il sistema di pagamento della

Cassa nei confronti delle imprese,

infatti i contributi previsti saranno

corrisposti dalla Cassa direttamente

alla ditta. I Titolari ed i soci delle azien-

de con lavoratori dipendenti avranno

continua a pag. 2

Enrico Maset

Confermato il Vice Presidente Valerio Franceschini

Maset presidente

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2 ottobre 2016

Esercizio di realismoL’IMPORTANZA DI SAPER LEGGERE INDICATORI CORRETTIPER COSTRUIRE STRATEGIE SOLIDE PER IL FUTURO

Molto spesso leggiamo numeri

e proiezioni economiche

che dopo qualche mese vengono

puntualmente disattese. I numeri oggi

sono sempre più importanti per

descrivere fenomeni e dare indicazio-

ni su tendenze e segnali di ripresa

per la nostra economia, le nostre

imprese e soprattutto per la tenuta

occupazionale, in particolare nel

nostro settore. Per costruire strate-

gie solide è importante scegliere e

saper leggere indicatori che evidenzi-

no i trend ma che non creino false

aspettative. Il realismo oggi è la quali-

tà più importante per chi vuole vera-

mente aiutare il settore a intrapren-

dere una strada di rinnovamento e

ripresa, nonostante la lunga coda di

una crisi che ormai evidenzia una

condizione strutturale difficilmente

modificabile nel breve periodo. Dun-

que dobbiamo essere realisti, cioè

razionali, senza farci condizionare da

sensazioni, volontà, aspirazioni. E’ evi-

dente che dobbiamo e possiamo

sognare, ma dobbiamo anche essere

pragmatici e concreti. Abbiamo già

scritto su queste pagine che il passa-

to non tornerà più e che il settore

delle costruzioni deve guardare al

futuro sfruttando i nuovi driver di

mercato, quelli della riqualificazione e

della rigenerazione urbana ed ener-

getica, driver che hanno una tenden-

za di miglioramento costante ma con

dinamiche molto lente, non certo

con quelle alle quali il settore si era

abituato fino al 2008. Le attese

debolmente positive per le costru-

zioni sono ormai da anni puntual-

mente disattese fin dalla lettura dei

dati relativi agli investimenti in

costruzioni. Dal 2007 al 2015 secon-

do l’Istat il settore ha perso il 18,5%

di valore per gli investimenti in abita-

zioni (nuovo e rinnovo) e addirittura

il 36,2% in edifici non residenziali e

altre opere. Complessivamente si è

passati da un mercato che investiva

oltre 186 miliardi di euro nel 2007 ad

un mercato che nel 2015 ne ha inve-

stiti poco più di 135. In Veneto la crisi

è stata anche più pesante, visto che

siamo passati da un mercato che

investiva 16 miliardi di euro nel 2008

a 12 miliardi nel 2015. Un quarto del

mercato, un quarto degli investimenti

si sono volatilizzati. L’effetto sulle

imprese e sull’occupazione è ben

rappresentato dai numeri che pre-

sentiamo in queste pagine e che rac-

contano un settore che, nonostante

la crisi non sia del tutto finita, inizia a

vedere la fine del tunnel. Ma la strada

dopo il tunnel non è la stessa del pas-

sato, è una strada diversa sulla quale

le imprese devono orientarsi in

modo nuovo. Dobbiamo imparare a

leggere i numeri con realismo e con-

cretezza: se il mercato non cresce e

non crescerà dobbiamo rimboccarci

le maniche per rendere più competi-

tive le nostre imprese e per migliora-

re l’efficienza e la capacità dei nostri

addetti nell’eseguire i lavori con qua-

lità e tempistiche adeguate. E’ nella

gestione di impresa che possiamo

recuperare competitività. E’ lì che

dobbiamo investire oggi, con reali-

smo. Nella formazione e nell’informa-

zione. E’ un passaggio inderogabile

che le imprese associate ad Edilcassa

devono compiere. E la nostra cassa

edile sarà al loro fianco in questo

percorso, perché siamo convinti che

solo facendo sistema si possa dare un

futuro migliore e più solido, concreto

e reale al nostro settore.

Enrico Maset, PresidenteValerio Franceschini, Vicepresidente

Editore:

Edilcassa Veneto

Via Volta 38 Marghera Venezia

Redazione: c/o Edilcassa Veneto

Via Volta 38 Marghera Venezia

Direttore responsabile:

Andrea Saviane

Registrazione: Tribunale

di Venezia n. 1481 del 15.6.2004

Stampa: Areagraphica

Marghera (Venezia)

Enrico Maset Valerio Franceschini

Enrico Masetpresidentepieno titolo, a parità dei lavoratori

stessi, nel ricevere i contributi per

la frequenza ai corsi. Rimarrà

comunque centrale e necessario,

rispetto all’offerta formativa che dà

diritto al voucher, il ruolo degli enti

di formazione di emanazione delle

associazioni artigiane che hanno sti-

pulato gli accordi”.

Uno sguardo al prossimoanno: che idea si è fatto del futu-ro per l’edilizia artigiana veneta?Intravede qualche segnale positi-vo per le imprese venete?

“Il 2016 si era aperto sotto i

migliori auspici ma poi a conti fatti

abbiamo assistito ad una altalena di

dati intorno allo zero. L’incertezza

oramai è la nostra compagna di

viaggio. Di positivo c’è che il settore

sembra essersi assestato, e questa è

già una buona notizia. Purtroppo

credo che dovremmo accontentar-

ci di una situazione analoga anche

per il prossimo anno, ma potrebbe

anche cambiare lo scenario di col-

po, e mi auguro sia in meglio”.

segue dalla prima

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Page 3: edilcassa notizie 2-2016 12P.qxp ceav notizie 1 2007 · 2 ottobre 2016 Esercizio di realismo L’IMPORTANZA DI SAPER LEGGERE INDICATORI CORRETTI PER COSTRUIRE STRATEGIE SOLIDE PER

3ottobre 2016

Negli ultimi 500 anni la rivoluzione scientifica ha mes-

so in luce quanto la percezione, che è il sistema di

giudizio che ci fa prendere le decisioni, sia assolutamente un

processo limitato e fallace. Lo hanno svelato Copernico e

Galileo, dimostrando che è la terra che gira attorno al sole

e non viceversa, ovvero che la ragione può smentire la per-

cezione. Ma se le rappresentazioni smentiscono le percezio-

ni il rischio è fondare le scelte su castelli di carta pronti a

crollare da un momento ad un altro, con conseguenze

ovviamente negative. Nessuno vuol mettere in dubbio le

proprie sicurezze, tuttavia dobbiamo fare un esercizio di

realtà, usare il realismo come categoria interpretativa, anche

a rischio di vedere ridimensionati i nostri bisogni e desideri.

Certo, alla percezione non possiamo rinunciare, ma a chi

gestisce economie, imprese, addetti, maestranze, lavori, mer-

cati, finanza, serve uno sguardo lucido, reale, pragmatico.

Ecco che il confronto tra i dati di percezione e della reale

rappresentazione della crescita economica e della crisi negli

ultimi vent’anni assumono una valenza diversa se li affrontia-

mo con realismo e nella giusta prospettiva. Mettendo a con-

fronto i dati dell’andamento della nostra economia, ovvero

la dinamica del prodotto interno lordo dal 1995 ad oggi

valutato a prezzi correnti e a prezzi costanti (come noto

questi ultimi sono al netto dell’inflazione), emerge che la

crescita economica percepita è stata più elevata di quella

reale. E allo stesso modo, ma con dinamica invertita, la crisi

economica è stata percepita soprattutto nella prima fase,

quella finanziaria più grave, tra il 2008 e il 2010.

Ma se nel 2011-2012 l’economia sembrava aver ripreso

un cammino di crescita, negli anni successivi questo cam-

mino si è interrotto e la sensazione, la percezione che

abbiamo dai dati correnti, ovvero dall’andamento anno su

anno, è che siamo in stagnazione, ovvero galleggiamo, men-

tre la realtà è che l’economia sta lentamente regredendo.

Se prendiamo, come fa l’Istat, il 2010 come anno di riferi-

mento, la differenza tra le due curve riportate nel grafico

è evidente.

Crediamo di restare a galla e non ci accorgiamo che

invece, un po’ come Venezia, sprofondiamo ogni anno sem-

pre più. Pochi centimetri, a volte millimetri quasi impercet-

tibili nella nostra percezione, ma ben visibili nella lettura di

lungo periodo della rappresentazione dei numeri calcolati

in valori costanti.

Percezione e rappresentazione

Italia. Andamento del Pil in valori costanti e correnti a confronto. Anno di riferimento 2010

Fonte: elaborazione Osservatorio Edilcassa su dati Istat

Imparare a galleggiareSe si considera che il settore delle costruzioni ha

subito una dinamica molto più negativa di quella del

Pil è di tutta evidenza che non solo la crisi non è finita, ma

si è trasformata in una nuova condizione, una nuova stagio-

ne per la quale forse non abbiamo le categorie interpreta-

tive adeguate e non possiamo utilizzare quelle del passato.

Il punto è che oggi una attesa di crescita dello “zero virgola

qualcosa” parte da un valore che è quasi il 30% più basso

di quella vetta irraggiungibile. Nel vero senso della parola.

Diciamolo e chiariamoci le idee: quel livello di investimenti

in costruzioni non ci sarà più e non si raggiungerà più, per-

ché le condizioni che lo hanno generato non ci saranno

più. Dopo otto anni il mondo è cambiato, l’economia è

cambiata. Facciamo un esercizio di realismo e rendiamoce-

ne conto. Facciamolo soprattutto in relazione alle dinami-

che che stanno tenendo letteralmente a galla il settore e

che ci costringono a parlare proprio di galleggiamento. I

più recenti dati Istat sulla produzione nelle costruzioni evi-

denziano che sono due anni che galleggiamo. Prendiamo

questa metafora come base del nostro agire, del nostro

ragionamento, della nostra percezione. Che non può

nascondersi che dal 2005 al 2014 i permessi di costruire

sono diminuiti dell’80% in termini di superfici, ovvero di

metri quadri di nuove abitazioni, ovvero di materiali e pro-

dotti per la nuova costruzione residenziale. E accorgiamoci

che nel frattempo tuttavia è cambiato il modello abitativo,

con un aumento superiore al 17% delle metrature medie.

Interroghiamoci su questi numeri, sui fenomeni che li sot-

tendono. E domandiamoci se siamo capaci di orientare le

nostre scelte, programmatiche, progettuali e se siamo ade-

guati a rispondere alla domanda. Domandiamoci non solo

quanta domanda c’è, ma chiediamoci anche di che tipo è,

nel residenziale come nel non residenziale, dato che anche

quest’ultimo settore ha perso oltre il 75% delle superfici

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di nuova costruzione. Chiediamoci cosa muove il motore

della riqualificazione strutturale ed energetica, quali sono i

driver che hanno portato in Italia le domande di agevola-

zioni fiscali da 240 mila a 1,34 milioni dal 1998 al 2014,

incrementando il mercato da 3,4 a 24,7 miliardi, incremen-

tando soprattutto la spesa media da 14.100 euro per

intervento a 18.500. Questi numeri sono elementi che

indicano una strada, che possono aiutare a orientare le

scelte. Così come i dati sul valore aggiunto del settore, che

è in calo e che indica che nonostante i 12 miliardi di inve-

stimenti nell’edilizia in Veneto, il settore perde competiti-

vità e capacità di generare lavoro e occupazione.

Nel nostro esercizio di realismo, iniziamo anche a sot-

tolineare, una volta di più, che il settore delle costruzioni

non è un attivatore dell’economia. E’ un settore che segue

i cicli economici e non li anticipa, non funziona più come

nel passato da ancora di salvezza. E’ un cambiamento di

prospettiva che deve diventare un tratto comune, un

“idem sentire” molto difficile purtroppo da far percepire

ad un settore ancora troppo legato ai successi del lontano

passato e che troppo spesso invece di guardare al futuro

preferisce guidare osservando solo lo specchietto retrovi-

sore. Quel che c’è stato non c’è più, non ci sarà più. La

strada di fronte a noi è diversa e va affrontata in modo

diverso. A partire dal sistema di imprese, che tutto somma-

to ha retto più dell’occupazione, crollata quasi quanto gli

investimenti.

4 ottobre 2016

Fonte: elaborazione Osservatorio Edilcassa su dati Istat

Fonte: elaborazione Osservatorio Edilcassa su dati Istat

Fonte: elaborazione Osservatorio Edilcassa su dati Istat

valori assoluti variazioni percentuali 2007 2010 2014 2007 2010 2007 /2010 /2014 /2014

Imprese 72.151 74.566 67.580 3,3 -9,4 -6,3

Occupati 173.551 170.555 138.473 -1,7 -18,8 -20,2

Val. aggiunto

(M euro) 8.825 7.719 6.673 -12,5 -13,6 -24,4

Veneto e Italia. Competitività delle costruzioniPercentuale del valore aggiunto del settore sul totale del valore aggiunto

Dinamiche economiche e strutturali del settore delle costruzioni in Venetoin valori correnti (2007=100)

Veneto. Dinamiche di lungo periodo a confronto

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5ottobre 2016

Ripartire dalla riqualificazioneurbanaDa dove ripartire, allora? Dobbiamo fare i conti

con la realtà. Non guardiamo indietro sognando

numeri che non torneranno, facciamo un esercizio di rea-

lismo e caliamoci in una realtà nella quale se il mercato

non cresce dobbiamo lavorare ed operare all’interno della

nostra realtà per diventare più efficienti ed efficaci. La

razionalità del numero è che l’82% degli edifici condomi-

niale è stato costruito prima del 1991, anno di entrata in

vigore della Legge 10, ma ciò che è stato costruito succes-

sivamente non è che sia ampiamente efficiente dal punto

di vista energetico. Le opportunità di mercato nascono

dal regime straordinario (ma che deve diventare ordina-

rio) degli incentivi fiscali associati alle soluzioni tecnologi-

che e di prodotto che consentono oggi, con costi inferiori

ad un tempo, di intervenire in modo efficace rendendo più

efficienti gli edifici, aumentando la salubrità degli stessi e

riducendo i consumi energetici, facendo risparmiare agli

utenti finali e liberando risorse economiche e finanziarie

che possono loro stesse sostenere gli interventi di rige-

nerazione. Il cambiamento non è solo filosofico e sociolo-

gico, è anche economico e finanziario, e qui, oltre all’am-

bito dei dati statistici, è importante dare i numeri, dare

quelli giusti e raccontarli alle persone giuste. Che sono i

nostri clienti, gli utenti finali, le “signore Maria” che sanno

ben leggere un piano economico e finanziario, ma anche

gli altri attori della filiera che non hanno ancora la piena

percezione della necessità di questo cambiamento, come

molti progettisti e soprattutto gli amministratori condo-

miniali. La filiera del recupero e della rigenerazione strut-

turale ed energetica degli edifici è una filiera lunga che

vede molte figure professionali coinvolte, molte ormai

ben tarate su questi temi, si pensi ai termotecnici e agli

energy manager, altre invece meno legate a questo nuovo

mercato fatto di soluzioni puntuali e specifiche per ogni

singoli intervento, dove servono imprese specializzate per

realizzare i lavori e garanzie sui lavori fatti, azioni di manu-

tenzione programmata e supporto anche finanziario per

gli interventi. Non è un mercato dove ci si può improvvi-

sare, ma è un mercato che necessita di razionalità, prepa-

razione, competenza, qualità, assistenza, scientificità delle

scelte e gestione strategica dell’impresa, sia per l’approc-

cio al mercato per quello gestionale interno. E’ un merca-

to nel quale dobbiamo imparare a farci le giuste domande

per darci le giuste risposte: che impresa siamo, che valore

produciamo, come possiamo incrementare questo valore,

come possiamo far percepire questo valore, diventando

più efficienti ed efficaci. Quante imprese sono in grado di

essere promotori e gestori di azioni che comportano

risparmi veri e tangibili per i clienti? Quante imprese sono

in grado di rispondere in modo efficace ed efficiente alla

nuova domanda di servizi, ad esempio la domanda di ser-

vizi sociali di condominio? Quanti amministratori condo-

miniali e quante imprese sono in grado di sviluppare ade-

guati business plan per evidenziare i risparmi potenziali ai

propri amministrati? “E’ un mondo difficile”, recitava anni

fa la canzone. Certamente non è semplice come nel pas-

sato. Quella semplicità non tornerà più. Oggi siamo in un

mondo complesso e le nostre risposte devono tener con-

to di questa complessità. Ma complessità non è sinonimo

di complicazione, se non siamo noi a complicare le cose.

Affrontare la complessità significa affrontare il mercato in

modo scientifico, con mezzi e strumenti adeguati. A noi la

scelta se farlo subito o se aspettare che le percezioni sia

qualcun altro a trasformarle in realtà.

Federico Della Puppacoordinatore dell’Osservatorio Edilcassa

sul mercato delle costruzioni

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6 ottobre 2016

Il 2015 per il mercato delle

costruzioni nel Veneto è stato un

anno di primo tentativo di parziale

rientro alla normalità, dopo lunghi anni

di crisi. Complessivamente il settore

ha avuto un incremento in valori cor-

renti degli investimenti dell’1,7%

rispetto al 2014, un valore che va mes-

so in relazione con la diminuzione

complessiva degli investimenti regi-

strata nel periodo 2008-2015, pari a -

23,9%. Ma il dato eclatante è che nel

2015 vi è ancora un mercato in fles-

sione, quella della nuova costruzione,

con una perdita del -4,3%, mentre il

settore della ristrutturazione e del

recupero, trainato dagli incentivi

governativi e dal piano casa regionale,

ha fatto segnare un +5,5%. Nel perio-

do 2008-2015 gli investimenti in nuova

costruzione sono diminuiti del 50%,

praticamente dimezzandosi, mentre

quelli in recupero e riqualificazione

sono aumentati del 9,4%, modificando

la distribuzione percentuale del mer-

cato, che oggi vede il recupero pesare

il 63,1% del totale a fronte del 36,9%

del nuovo, con un rapporto che si è

praticamente invertito tra i due com-

parti.

Di fronte a questo trend di lungo

periodo, l’Osservatorio trimestrale sul

mercato delle costruzioni in Veneto

promosso da Edilcassa Veneto e

Unioncamere del Veneto, con il sup-

porto del Cresme, evidenzia che

secondo l’analisi congiunturale del pri-

mo e del secondo trimestre 2016 sul

settore delle costruzioni, effettuata su

un campione di 600 imprese con

almeno un dipendente, nel primo tri-

mestre del 2016 il fatturato delle

imprese di costruzioni ha registrato

una lieve diminuzione pari a -0,2%

rispetto allo stesso periodo del 2015.

Nel secondo trimestre 2016 la dimi-

nuzione tendenziale è stata del -0,1%.

LA CONGIUNTURA DELL’EDILIZIA IN VENETOA cura dell’Osservatorio Edilcassa sul mercato delle costruzioni

Le dinamiche di mercato

Fonte: elaborazione e stime Cresme per Osservatorio Edilcassa Veneto

Veneto. Investimenti per settore(milioni di euro in valori correnti). Anni 2008-2014-2015

Veneto. Andamento del fatturato per tipologia d’impresa(var. % su triimestre anno precedente)

-0,7

0,7

-10

-8

-6

-4

-2

0

2

I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II

2011 2012 2013 2014 2015 2016

Artigiana Non Artigiana

Fonte: Unioncamere Veneto - Indagine Congiuntura (600 casi)

Tuttavia a ben osservare il volume

d’affari delle imprese registra una dinami-

ca differenziata rispetto ai trimestri pre-

cedenti, con le imprese artigiane in mag-

giore difficoltà (-0,9% nel primo trime-

stre dell’anno e -0,7% nel secondo) e

quelle non artigiane in leggero recupero

(rispettivamente +0,6% e +0,7%). Come

già anticipato nei trimestri scorsi, anche

se la crisi sembra aver esaurito le dina-

miche più negative, permane un mercato

in “galleggiamento” nel quale le imprese

non artigiane sembrano aver trovato

elementi più positivi, mentre per le arti-

giane permane una situazione di leggera

difficoltà, pari comunque a quella media

registrata durante tutto il 2014. Osser-

vando la dinamica per classi dimensionali

emerge una variazione negativa per le

piccole imprese compensata parzialmen-

te dalla tendenza positiva delle imprese

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di più grande dimensione (10 addetti e

più, +0,3% nel primo trimestre e +0,6%

nel secondo). A livello provinciale risulta-

no particolarmente negative le variazioni

di Padova (-2,1% nel primo trimestre e -

1,1 nel secondo) e Vicenza (-1,4% e -1,3)

mentre Treviso (+1,2% nel primo trime-

stre e +1,7 nel secondo) assieme a Bellu-

no (+0,6% in entrambi i trimestri) regi-

strano un trend positivo. Le restanti pro-

vince rimangono sostanzialmente stabili

ma con andamento debolmente positivo.

E’ di tutta evidenza dunque che la situa-

zione di difficoltà attuale è concentrata

soprattutto sulle piccole imprese e in

particolare in quelle artigiane. Dunque la

piccola dimensione aziendale espone le

imprese a maggiori oscillazioni, soprattut-

to in negativo, e questo dato è la rappre-

sentazione di some oggi il mercato chie-

da maggiore organizzazione e struttura

per poter competere.

7ottobre 2016

Veneto. Andamento tendenziale del fatturato nelle costruzioni (comp. % risposte e saldi)

Fonte: Unioncamere Veneto - Indagine Congiuntura (600 casi)

Ordini Nel secondo trimestre del 2016 l’an-

damento degli ordini rimane pressoché

stabile, con una variazione del +0,1 per

cento rispetto allo stesso trimestre del-

l’anno precedente. Come per lo scorso

trimestre, la dinamica è positiva per le

imprese del comparto non artigiano

(+0,8%) mentre la aziende artigiane hanno

registrato una flessione (-0,5%). Sotto il

profilo dimensionale le piccole imprese

presentano una variazione negativa (-

0,5%) bilanciata dall’andamento positivo

delle grandi e medie imprese (rispettiva-

mente +0,6% e +0,3%).

A livello territoriale la variazione nega-

tiva più marcata è stata registrata per

Vicenza (-2,4%) seguita da Venezia e Pado-

va (rispettivamente -0,5% e -0,2%). Le

altre province hanno evidenziato variazio-

ni positive, in particolare Belluno e Rovigo

hanno registrato un aumento del +1,5 e

del +1,3 per cento.

PrezziIl livello dei prezzi ha registrato un

aumento del +1 per cento rispetto allo

stesso trimestre dell’anno precedente. La

crescita ha riguardato in ugual modo le

imprese non artigiane e artigiane con

variazioni uguali alla media regionale

(+1%). Per quanto riguarda il profilo

dimensionale l’aumento dei prezzi è stato

più marcato per le imprese di media e pic-

cola dimensione (rispettivamente +1,3% e

+1,1%), a seguire le grandi imprese

(+0,8%). A livello territoriale a soffrire

maggiormente dell’incremento dei prezzi

sono le province di Treviso (+1,9%) e

Padova (+1,3%), Padova (+1,5%) con

variazioni superiori alla media regionale.

OccupazioneL’occupazione registra una tendenza

positiva con una variazione del +0,7 per

cento. La dinamica risulta stabile per le

imprese non artigiane mentre in lieve

diminuzione per quelle non artigiane (-

0,3%). A livello dimensionale la perdita

occupazionale interessa le imprese di

grandi e di piccole dimensioni (rispettiva-

mente -0,6% e -0,3%) a differenza delle

medie imprese che registrano una

aumento del +1,1 per cento. Sotto il pro-

filo territoriale il dato occupazionale regi-

stra variazioni particolarmente positive

per le province di Rovigo e Verona

(+2,7% e +1,4%) contrapposte a quelle

negative di Treviso e Vicenza (-4,3% e -2%).

Gli altri indicatori

-0,7 1,0 -0,5 0,00,7 1,0 0,8 -0,3

-0,4 1,1 -0,5 -0,3-0,7 1,3 0,3 1,10,6 0,8 0,6 -0,6

0,6 0,9 0,9 2,7-2,3 0,6 -2,4 -2,00,6 0,8 1,5 1,41,7 1,9 1,0 -4,3

-0,2 0,4 -0,5 0,7-1,1 1,3 -0,2 -0,50,3 0,8 1,3 4,5

-0,1 1,0 0,1 -0,1

Veneto. Andamento dei principali indicatori congiunturali(var. % su trimestre anno precedente). II trimestre 2016

Fonte: Unioncamere Veneto - Indagine diretta (600 casi)

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8 ottobre 2016

Veneto. Addetti dipendenti e indipendentidel settore delle costruzioni. Anni 2008-2014

Osservando i dati relativi al

numero di imprese attive arti-

giane e non artigiane delle costruzioni

per forma giuridica, emerge una fles-

sione complessivamente del -2,6% nel

2015, ma con una differenza tra il -2,8%

delle imprese artigiane e il -1,7% delle

imprese non artigiane. Ancora una vol-

ta tutte le forme giuridiche di impresa

hanno fatto segnare andamenti negati-

vi, con tre eccezioni: le società di capi-

tali artigiane crescono ancora, con un

+2,8% rispetto al 2014, le altre forme

artigiane, +1,3% e le imprese individuali

non artigiane, +1,3%. Sul fronte occu-

pazionale, le forze lavoro nel 2015

sono aumentate del 2,3%, con una

dinamica negativa per l’occupazione

dipendente, -0,9%, e una dinamica for-

temente positiva per l’occupazione

indipendente, +6,8%. Nell’arco di sette

anni si è passati da circa 180mila addet-

ti a poco meno di 141 mila. Si tratta in

sostanza di 39 mila posti di lavoro per-

si, pari ad una diminuzione dell’occupa-

zione del -21,2%.

Impresee occupazione

Veneto. Imprese attive delle costruzioni per forma giuridica. Anni 2011-2015

Fonte: elaborazione Osservatorio Trimestrale Edilcassa Veneto - Unioncamere del Veneto su dati Istat

Dal punto di vista previsionale le

aspettative degli imprenditori

delle imprese di costruzioni presenta-

no valori complessivamente positivi e

in linea con quelli del trimestre prece-

dente. I saldi tra chi prevede un

aumento e chi una diminuzione del fat-

turato e degli ordinativi risultano in

aumento di 6,6 e 6,1 punti percentuali

(+15,2 punti percentuali, erano +7,8

punti percentuali lo scorso trimestre;

+14,1 punti percentuali, erano 8).

Migliorano anche le previsioni dell’oc-

cupazione che presentano una crescita

pari a 0,5 punti percentuali rispetto al

quarto trimestre del 2015 e un’ipotesi

di stazionarietà per i prossimi tre mesi.

Le aspettative riguardanti i prezzi sono

in ribasso di 2,1 punti percentuali con

un saldo pari a 21,1 punti percentuali

(era 23,2 punti percentuali).

Le previsioni sull’andamento del

mercato residenziale per i prossimi tre

mesi rimangono come per i trimestri

prcedenti e peggiorano tendenzialmen-

te rispetto al primo trimestre 2016,

sottolineando il perdurare di una fre-

nata degli investimenti in questo setto-

re. Ma questo dato dipende da due fat-

tori diversi: da un lato rimane stabile la

previsione positiva, che è pari al 10,7

Previsioni

5,3 12,8 7,6 1,35,0 7,1 10,1 2,0

2,1 11,5 5,5 1,915,8 13,2 22,4 1,312,5 5,1 11,3 0,0

7,0 10,2 14,0 3,0-1,1 11,7 -3,2 3,314,0 14,3 -8,0 6,06,1 12,2 15,2 -1,0

11,2 9,3 18,6 0,0-3,0 9,3 -2,1 -2,17,3 10,9 21,8 5,5

5,2 10,9 8,5 1,5

Veneto. Previsioni a tre mesi dei principali indicatori congiunturali (saldi % risponste). II trim 2016

Fonte: Edilcassa Veneto - Unioncamere Veneto - Indagine diretta (600 casi)

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9ottobre 2016

per cento degli intervistati, esattamen-

te come nel primo trimestre 2016,

contro il 7,7 per cento del trimestre

precedente e il 4,8 per cento del tri-

mestre ancora precedente, ma peggio-

rea la percentuale di chi vede negativa-

mente il mercato, portando il saldo a -

17,1 punti percentuali, peggiore dei -

13,7 registrati nel primo trimestre.

L’inversione di tendenza tanto attesa

non solo non appare nelle previsioni,

ma sembra allontanarsi.

Nonostante alcune buone perfor-

mance di settori come il commerciali,

anche nel mercato della nuova costru-

zione non residenziale non si registra-

no prospettive positive per il futuro.

Aumenta il numero di intervistati che

vedono il mercato negativamente e

diminuisce leggermente (8,0 punti per-

centuali contro i 9,1 del primo trime-

stre) la percentuale di intervistati che

prevedono una crescita del mercato. Si

conferma anche in questo settore una

tendenza previsonale più negativa, con

un peggioramento complessivo dell’in-

dice da -7,7 a -12,0 punti percentuali

rispetto al primo trimestre. Rimane

una forte differenziazione nelle attese

dei mercati provinciali rispetto al dato

medio regionale, ma con una tendenza

complessiva al peggioramento.

Rimangono sostanzialmente stabili

le aspettative delle imprese per il mer-

cato delle ristrutturazioni, con un dato

pari a +34 punti percentuali, che con-

ferma ormai da quasi un anno il valore

medio delle aspettative, un valore di

circa 16 punti percentuali superiore a

quello del primo trimestre 2015, segno

ormai del definitivo consolidamento di

questo mercato. E’ un mercato che

presenta aspettative molto positive e

in miglioramento per le imprese più

strutturate, il che spiega in parte anche

il dato tendenziale relativo all’anda-

mento del fatturato del secondo tri-

mestre, con la sua dinamica diversifica-

ta tra imprese artigiane e non artigiane

e tra imprese di piccola e media

dimensione. Dal punto di vista territo-

riale per il secondo trimestre consecu-

tivo le performance migliori le regi-

strano le province di Treviso e Padova,

che mostrano i dati tendenziali di mag-

gior aumento nelle aspettative delle

imprese.

In leggera riduzione le aspettative

delle imprese rispetto al mercato delle

opere pubbliche, con il 76,5 per cento

dei rispondenti che vede il mercato

invariato (valore in aumento di oltre 1

punto percentuale rispetto al trime-

stre precedente e di 3 punti rispetto al

quarto trimestre 2015), mentre una

percentuale pari al 13,3 per cento ha

ancora un sentiment negativo (dato

stabile e in linea con quello del primo

trimestre 2016). Diminuisce invece

all’8,4 per cento chi vede il mercato in

aumento, un valore dunque inferiore a

quello del trimestre precedente, che

porta ad una dinamica negativa delle

aspettative, in peggioramento comples-

sivamente di 4,7 punti percentuali

rispetto al primo trimestre 2016. Dun-

que le previsioni, per cenrti versi sta-

zionarie (oltre tre quarti delle imprese

vede il mercato stabile), evidenziano un

lento peggioramento, segno probabil-

mente di attese non troppo positive

rispetto all’introduzione del nuovo

codice degli appalti, che come noto ha

creato un blocco rilevanete su tutto il

comparto, come evidenziato a livello

nazionale dai dati dell’ANAC.

Veneto. Previsioni a tre mesi del fatturato delle costruzioni (comp. % risponste). I trim 2011 - II trim. 2016

Fonte: Unioncamere Veneto - Indagine Veneto Congiuntura (600 casi)

Le indicazioni derivanti dai dati economici e dalle lettu-

re strategiche elaborate nell’ambito dell’Osservatorio tri-

mestrale sul settore delle costruzioni nel Veneto di Edilcas-

sa propongono le seguenti riflessioni:

4 le prospettive di mercato sono debolmente positi-ve, ma non per tutti i settori;

4 le ristrutturazioni, la riqualificazione urbana e l’effi-cientamento energetico sono gli unici mercati che

reggono e che proseguono nella loro dinamica posi-

tiva;

4 il settore delle costruzioni dimostra di aver bisogno

ancora e per lungo tempo degli incentivi, sia quelli di

livello nazionale (detrazioni fiscali per le ristruttura-

zioni, 50%, e per l’efficientamento energetico, 65%)

che regionali, come il piano casa che sembra aver

esaurito la sua spinta iniziale ma che solo in uno

scenario di continuità potrà dare ancora frutti posi-

tivi;

4 il settore continua a soffrire notevolmente il pesodella burocrazia, arrivato a livelli insostenibili,

soprattutto per le imprese di piccola dimensione,

che continua a non beneficiare di interventi relativa-

Prospettive e strategie

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10 ottobre 2016

mente al costo del lavoro, che garantirebbero alle

imprese di mantenere i livelli occupazionali attuali;

4 vanno sempre più promosse azioni di formazioneper avviare percorsi di ricollocazione professionaliz-

zante sul mercato, sia dei lavoratori che delle impre-

se stesse, che devono investire in una migliore

gestione delle proprie attività;

4 va avviata una forte azione di spinta concreta versoil sistema bancario al fine di mettere in gioco le

ingenti risorse di liquidità che oggi sono presenti

presso il sistema finanziario ma spesso non sono

utilizzate o vengono utilizzate in modo non coeren-

te con la necessità di creare sviluppo a livello locale

e regionale; i recenti ed eclatanti casi delle nostre

banche del territorio evidenziano che nel mondo

finanziario si deve tornare ad investire sulle imprese

e sui progetti che garantiscono miglioramento della

qualità della vita e del territorio;

4 infine va effettuato un monitoraggio attento deglieffetti del nuovo codice degli appalti sul mercato,

dato che i blocchi nei lavori registrati e certificati

dall’ANAC dall’entrata in vigore della norma stanno

di fatto bloccando l’attività di erogazione di lavori

pubblici, elemento sul quale va certamente fatta una

riflessione anche in ragione delle capacità delle

amministrazioni pubbliche e delle stazioni appaltanti

di ottemperare alle nuove norme relative ai lavori e

alle forniture senza tutti i decreti attuativi necessari

a far funzionare il nunovo codice in modo efficiente

ed efficace.

Rinnovato il CCRLSIGLATO IL CONTRATTO PER L’EDILIZIA ARTIGIANA E DELLA PMI DEL VENETO

Le parti sociali costituenti EDILCASSA VENETO(Confartigianato, CNA, Casartigiani, Filca CISL,

Fillea CGIL e Feneal UIL) il 15 giugno 2016, hannosiglato l’Accordo Regionale per il rinnovo del CCRLdell’edilizia artigiana e della PMI del Veneto.

Lo scorso 15 giugno, è stato sottoscritto l’Accordo di

rinnovo del contratto collettivo regionale e che si applica

alle aziende artigiane e alle piccole imprese del settore edi-

lizia ed affini.

Il nuovo Accordo mette in primo piano una forte atten-

zione alle materie della formazione e della sicurezza sul

lavoro, in quanto vengono considerati fattori strategici di

sviluppo e di riqualificazione delle imprese del settore e

strumenti di tutela delle condizioni di lavoro dei dipenden-

ti. In questa ottica va sottolineata l’importanza della costi-

tuzione del Comitato Regionale per la Formazione il quale

ha un doppio compito: in primo luogo elaborare proposte

in relative agli indirizzi delle politiche formative e successi-

vamente la loro programmazione.

Per quanto riguarda la PREVENZIONE le parti ritengo-

no indispensabile avviare una fase sperimentale nella quale

siano previsti, oltre ad un ruolo proattivo delle Associazio-

ni, anche un sostegno economico alle attività di prevenzio-

ne svolte dalle imprese nelle quali siano stati coinvolti gli

RLST. In questo ambito determinante sarà il ruolo del

Comitato Paritetico Regionale il quale avrà il compito di

elaborare un regolamento applicativo e di monitorare tut-

te le iniziative ammesse a contributo.

In merito al mercato del lavoro, l’Accordo interviene in

materia di contratti a termine e di apprendistato professio-

nalizzante, prevedendo, nel primo caso, l’esclusione dal

computo dei contratti di durata (almeno) trimestrale dai

limiti previsti dal CCNL e stabilendo, nel secondo caso, un

trattamento economico in favore degli apprendisti percet-

tori di NASPI – DIS.COLL e ASDI.

Nell’Accordo di rinnovo le parti convengono sull’op-

portunità di confermare l’adesione della categoria al pro-

getto generale di SANI IN VENETO, sistema di assistenza

sanitaria integrativa del comparto artigiano Veneto, supe-

rando così l’attuale fase di sperimentazione in materia

avviata con il protocollo del 9 aprile 2014.

Il nuovo CCRL, che decorre dal 15 giugno 2016, avrà

validità fino al 30 settembre 2018. Per quanto non modifi-

cato dal nuovo accordo, rimane in vigore ciò che era pre-

visto nella normativa contenuta nel CCRL del 9 aprile

2014.

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11ottobre 2016

Il CCRL prevede una razionalizzazione delle attività di

formazione che già oggi sono finanziate da EDILCASSA

Veneto attraverso le risorse del “Fondo Regionale Sicurez-

za” (Fondo 1%). Vi rientreranno anche i corsi di primo soc-

corso, prevenzione incendi, RSPP e altri obbligatori prece-

dentemente finanziati con le risorse del “Fondo per la for-

mazione professionale edile” (Fondo FPE 0,20%)

Il Comitato Regionale per la Formazione è incaricato

di redigere entro il 16.09.2016 un testo unico delle attività

formative finanziate da Edilcassa (da sottoporre all’appro-

vazione delle “parti sociali”) diretto all’omogeneizzazione

delle diverse discipline contrattuali in materia di formazio-

ne (ad esempio ponteggi e corsi attrezzature). A questo

testo unico è demandata anche la definizione di regole uni-

che per quanto concerne la partecipazione ai corsi e le

modalità di erogazione dei contributi.

Le regole adottate nel testo unico saranno operative

per i corsi attivati dal 1 ottobre 2016.

Viene confermato l’attuale assetto che prevede la

gestione e l’attuazione dei corsi in capo agli enti formatori

di emanazione delle associazioni provinciali che aderiscono

alle Federazioni regionali dell’artigianato che hanno sotto-

scritto l’accordo di rinnovo.

Per quanto riguarda la formazione professionale il

CCRL indirizza, in via preferenziale ma non esclusiva, l’at-

tività formativa finanziata dal Fondo F.P.E. (Fondo 0,20%) a

due ambiti ritenuti strategici per l’evoluzione del settore:

la “green economy” e il recupero degli edifici.

La definizione delle attività formative e l’accesso alle

risorse del Fondo saranno stabiliti da accordi siglati a livel-

lo provinciale i quali dovranno riferirsi alle tematiche indi-

viduate dal Comitato regionale per la formazione.

Tali accordi potranno indirizzare le risorse, in una misu-

ra di norma non superiore al 50% delle risorse disponibili,

ad attività di supporto all’implementazione del sistema di

rappresentanza in materia di sicurezza (RLST).

FORMAZIONE IN MATERIA DI SICUREZZA

Il rinnovo del CCRL prevede, in materia di contratto

a termine, l’esclusione dai limiti quantitativi dei contratti

a tempo determinato definiti dal CCNL dei contratti di

durata almeno trimestrale a condizione che i lavoratori

assunti con tale tipo di contratto siano stati in forza nel

quadriennio precedente in un’impresa iscritta alle casse

edili artigiane del Veneto e che per gli stessi sia stato

effettuato almeno un versamento alle suddette casse.

Inoltre, in via transitoria e fino alla definizione di uno

specifico accordo nazionale, il CCRL stabilisce che i

lavoratori beneficiari di un trattamento di disoccupazio-

ne (NASPI – DIS.COLL e ASDI) assunti con contratto di

apprendistato professionalizzante godano, durante tutto

il periodo di tirocinio, di un trattamento economico par-

ticolarmente favorevole. Per la parte normativa, ivi com-

preso la disciplina dei profili formativi si applica la rego-

lamentazione dell’apprendistato professionalizzante pre-

vista dal CCNL.

Anche per tale tipologia di apprendistato trovano

applicazione le norme della contrattazione regionale

concernenti il rimborso dell’assistenza sull’attività for-

mativa.

MERCATO DEL LAVORO

Il CCRL rende definitiva l’adesione del settore edile al

sistema di assistenza sanitaria integrativa regionale incen-

trata sul Fondo SANI.IN.VENETO.

Il CCRL prevede inoltre entro il 30 settembre 2016

una rivisitazione delle prestazioni di natura sanitaria ero-

gate da Edilcassa al fine di evitare duplicazioni con quelle

erogate dal Fondo sanitario.

SANI IN VENETO: ADESIONE DEL SETTORE AL FONDO SANITARIO

Il CCRL del 9 aprile 2014 aveva costituito in via speri-

mentale un sistema di rappresentanza territoriale dei lavo-

ratori in materia di sicurezza che, pur richiamandosi alle

finalità del D. Lgs. 81/09, prevedeva la figura del RTLS ai fini

esclusivamente contrattuali. L’accordo del 15 giugno 2016

rende definitivo il sistema creato dal precedente contratto

e affida al CPR un ruolo di coordinamento e gestione dello

stesso.

Tale sistema prevede, per le imprese aventi cantieri

inferiori ai 300 uomini/giorno, la possibilità di aderire in

forma volontaria alla fase di consultazione/visita in cantiere

da parte del RLST.

Le parti sociali ritengono indispensabile avviare una fase

operativa che preveda:

• ruolo proattivo delle Associazioni nel contatto con

le imprese iscritte ad Edilcassa;

• sostegno economico alle attività in materia di sicu-

rezza, svolte nelle imprese;

• coinvolgimento degli RLST nelle attività svolte.

A tal fine saranno previsti specifici rimborsi non ripeti-

bili, il cui importo sarà definito dal CPR ed erogati da Edil-

cassa all’impresa iscritta ad Edilcassa, per le attività riguar-

danti uno tra i seguenti servizi:

• Servizio di consulenza continuativo di durata alme-

no annuale (3 visite aziendali);

• DVR;

• Check up aziendale.

SISTEMA DI RAPPRESENTANZA IN MATERIA DI SICUREZZA

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12 ottobre 2016

Ad integrazione di quelle già in essere sono state pre-

viste le seguenti nuove prestazioni:

1. Prestazione sospensione apprendisti per mancanza

di lavoro: per gli eventi di sospensione per mancan-

za di lavoro e/o per intemperie intercorsi nel

periodo dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2016 è

riconosciuta agli apprendisti una prestazione di

durata pari a 90 giorni (per lavoratore) e di impor-

to non inferiore a quanto erogato dall’INPS per la

CIGO. La prestazione sarà anticipata dal datore di

lavoro e successivamente chiesta a rimborso ad

Edilcassa Veneto, secondo le modalità che saranno

definite da Linee guida di prossima emanazione.

Sono esclusi dalla fruizione di tale prestazione i

lavoratori assunti con apprendistato destinatari dei

trattamenti CIGO e CIG in deroga.

2. Nuova prestazione per le aziende in materia di

appalto: a partire dal 1° ottobre 2016 è prevista

l’attivazione di una prestazione diretta a sostenere

le aziende che si avvalgono di consulenza (offerta

da professionisti o da servizi associativi) per la par-

tecipazione alle gare di appalto. Tale prestazione

coprirà il 50% dell’importo sostenuto, al netto

dell’IVA e di oneri accessori, e comunque non

potrà superare i 150 €. La prestazione sarà erogata

entro il limite massimo di € 300 per ogni anno edi-

le.

3. Nuova prestazione per i lavoratori: sarà definita

entro il 30 settembre 2016 una nuova prestazione

a favore dei lavoratori e finalizzata a sostenere par-

te dei costi relativi agli adempimenti fiscali obbliga-

tori.

PRESTAZIONI VARIE

Via A. Volta

, 38

30175 M

arghera

(VE)

tel. 041

930320

fax 041

930719

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