ciclobby notizie

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! ! ! Notiziario trimestrale dell’associazione cicloambientalista Fiab CICLOBBY onlus via Borsieri 4/E 20159 Milano tel. e fax 02.69311624 www.ciclobby.it Aderente alla FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta onlus www.fiab-onlus.it Poste Italiane s.p.a. – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Milano. In caso di mancato recapito inviare al CMP Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi. n. 3-2012 !!!!!!!!!!! N N CICLOBBY otizie Sia pure in mezzo a difficoltà che tutti conosciamo bene, ci aspettiamo che la nuova (ma non più nuovissima) Amministrazione comunale dia l’avvio non più solo a segnali, ma a iniziative concrete di attenzione alla mobilità sostenibile, in particolare ciclistica. Caro Sindaco: se non ora, In questo numero Incoerenze: da Area C ai Giovedì di Milano, passando per le DomenicheASpasso 3 Storie infinite: il tunnel di Porta Nuova 4 BikeMi cresce veloce 5 Cinema su due ruote 2013 6 La nuova ciclabile Risorgimento-Dateo 8 Mobilità sostenibile in zona 2 9 Ciclopasseggiata per “il Parco che unisce” 10 ATM: eppur si muove 11 La Regione e il Piano Aria che non c’è 12 Cicloturismo: in bici sul Canal du Midi 15 Aperto il tesseramento 2013 18 Pillole di sicurezza (5) 22 MiBiciSicura: un progetto da rivedere 25 Dedicata a Riccardi la ciclovia di Chiaravalle (AN) 26 se non ora, quando? quando? ! ! ! >>> ! ! esperienza delle ultime elezioni amministrative, a Milano, con l’elezione del sindaco Giuliano Pisapia, ha messo in circolazione e reso visibile una straordinaria energia creativa e un nuovo desiderio di parteci- pazione attiva. Una partecipazione che ha riempito le piazze come da anni non accadeva, lasciando molti stupiti e com- mossi. E che ha fatto sentire anche a per- sone distanti, per scelta, abitudine o cul- tura, dalla politica praticata, la possibilità concreta di un cambio culturale impor- tante per la città, esprimendo una do- manda forte di buona politica. A nche la bici ha avuto in quei giorni una visibilità importante e inconsue- ta, ed è stata un po’ simbolo del cambia- mento desiderato. Agli appuntamenti di piazza, comizi o concerti che fossero, se ne contavano sempre molte centinaia. Tra i momenti più significativi e toccanti che ci piace ricordare vi è certamente l’esperienza della volata per Pisapia, una biciclettata au- toconvocata, nata, come si dice, “dal basso” senza ban- diere né tessere di partito, che in una bella serata estiva ha visto sfilare per alcune ore, con una partecipazione allegra e festosa, davvero indimenticabile, circa settemila persone in bici, di tutte le età ed estrazioni socia- li: numeri mai visti a Milano. A bbiamo quindi ricordato in varie oc- casioni, anche al nostro Sindaco, che proprio la volata per Pisapia deve restare “stella polare” del mandato di questa am- ministrazione per imprimere con corag- gio una trasformazione concreta e non reversibile: tradire quelle aspettative, tar- darne la realizzazione o dimenticarsene, sarebbe politicamente suicida rispetto a chi ha voluto rendersi interprete del ven- to di cambiamento mettendosi al servizio della città, ma indurrebbe anche molti ad abbandonare per sempre la speranza di un domani migliore. Sarebbe un imper- donabile errore. I n questo senso, significativo appare il monito pronunciato all’indomani del- l’elezione di Pisapia da Gustavo Zagre- belsky, presidente emerito della Corte costituzionale: «La delusione, se non fossimo capaci di raccogliere le novi- tà di questi giorni, sarebbe terribile. Alla fine staremmo molto peggio di come stavamo pri- ma». L L Il marchio dell’iniziativa organizzata dall’assessorato alla mobilità nell’ottobre 2011

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Page 1: Ciclobby Notizie

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Notiziario trimestraledell’associazionecicloambientalista Fiab CICLOBBY onlusvia Borsieri 4/E 20159 Milanotel. e fax 02.69311624www.ciclobby.itAderente alla FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta onluswww.fiab-onlus.it

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Sia pure in mezzo a difficoltà che tutticonosciamo bene, ci aspettiamo che la nuova (ma non più nuovissima) Amministrazionecomunale dia l’avvio non più solo a segnali, ma ainiziative concrete di attenzione alla mobilitàsostenibile, in particolare ciclistica.

Caro Sindaco: se non ora,

In questo numero

Incoerenze: da Area C ai Giovedì di Milano, passando per le DomenicheASpasso 3

Storie infinite: il tunnel di Porta Nuova 4

BikeMi cresce veloce 5

Cinema su due ruote 2013 6

La nuova ciclabile Risorgimento-Dateo 8

Mobilità sostenibile in zona 2 9

Ciclopasseggiata per “il Parco che unisce” 10

ATM: eppur si muove 11

La Regione e il Piano Aria che non c’è 12

Cicloturismo: in bici sul Canal du Midi 15

Aperto il tesseramento 2013 18

Pillole di sicurezza (5) 22

MiBiciSicura: un progetto da rivedere 25

Dedicata a Riccardi la ciclovia diChiaravalle (AN) 26

se non ora, quando?quando?

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>>>

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esperienza delle ultime elezioniamministrative, a Milano, conl’elezione del sindaco GiulianoPisapia, ha messo in circolazione

e reso visibile una straordinaria energiacreativa e un nuovo desiderio di parteci-pazione attiva. Una partecipazione cheha riempito le piazze come da anni nonaccadeva, lasciando molti stupiti e com-mossi. E che ha fatto sentire anche a per-sone distanti, per scelta, abitudine o cul-tura, dalla politica praticata, la possibilitàconcreta di un cambio culturale impor-tante per la città, esprimendo una do-manda forte di buona politica.

Anche la bici ha avuto in quei giorniuna visibilità importante e inconsue-

ta, ed è stata un po’ simbolo del cambia-mento desiderato. Agli appuntamenti dipiazza, comizi o concerti che fossero, sene contavano sempre molte centinaia.Tra i momenti più significativi e toccantiche ci piace ricordare vi è certamentel’esperienza dellavolata per Pisapia,una biciclettata au-toconvocata, nata,come si dice, “dalbasso” senza ban-diere né tessere dipartito, che in unabella serata estiva

ha visto sfilare per alcune ore, con unapartecipazione allegra e festosa, davveroindimenticabile, circa settemila personein bici, di tutte le età ed estrazioni socia-li: numeri mai visti a Milano.

Abbiamo quindi ricordato in varie oc-casioni, anche al nostro Sindaco, che

proprio la volata per Pisapia deve restare“stella polare” del mandato di questa am-ministrazione per imprimere con corag-gio una trasformazione concreta e nonreversibile: tradire quelle aspettative, tar-darne la realizzazione o dimenticarsene,sarebbe politicamente suicida rispetto achi ha voluto rendersi interprete del ven-to di cambiamento mettendosi al serviziodella città, ma indurrebbe anche molti adabbandonare per sempre la speranza diun domani migliore. Sarebbe un imper-donabile errore.

In questo senso, significativo appare ilmonito pronunciato all’indomani del-

l’elezione di Pisapia da Gustavo Zagre-belsky, presidenteemerito della Cortecostituzionale: «Ladelusione, se nonfossimo capaci diraccogliere le novi-tà di questi giorni,sarebbe terribile.Alla fine staremmomolto peggio dicome stavamo pri-ma».

L’L’

Il marchio dell’iniziativaorganizzata dall’assessorato

alla mobilità nell’ottobre2011

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2 CICLOBBY Notizie 3/12

Federazione ItalianaAmici della Bicicletta che aderisce a European

Cyclists’Federation

Fiab Ciclobby onlusè l’associazioneambientalista milanese,aderente alla FIAB, chepromuove l’uso della biciper la mobilità quotidiana e per il tempo libero, tutela i diritti dei ciclisti, rivendica lo sviluppo di una mobilitàsostenibile e sicura.

via Pietro Borsieri 4/E - 20159 Milano MI telefono e fax 02. 69 31 16 24web: www.ciclobby.ite-mail (presidente) [email protected]

(segreteria) [email protected]

Tram 7, 31. Bus 37, 82, 86, 166, 620MM2 fermate Gioia e Garibaldi e Passante ferroviario P.ta Garibaldi FS.

Presidente Fiab CICLOBBY onlus:Eugenio Galli

Apertura sede: da Mar a Ven: ore 17.00-19.00Sabato: ore 10.30-12.00

Ciclobby su Rete Civica di Milano con forum on line:

via FirstClass:“Desktop”\”RCM”\”ConferenzAmbiente”\”CICLOBBY”

via web:www.retecivica.milano.it/conferenzambiente

Ciclobby aderisce a:

CICLOBBY NOTIZIE n. 3/2012Periodico registratoAut. Trib. Milano n. 36 del 29.01.2002

Proprietà: Ciclobby onlusEditore: Ciclobby onlusvia Pietro Borsieri 4/E 20159 Milano MI C.F. e P.I. 08970250158telefono e fax 02.69311624

Direttore responsabile: Paolo Hutter

Redattore capo e responsabile coordinamento redazionale:Eugenio Galli ([email protected])

Hanno collaborato: Vanna Bartesaghi, Mariella Berti, Guia Biscàro, PierluigiBulgheroni, Marco Capecchi, MassimoConter, Stefania Fuso Nerini, AnnaGerometta, Andrea Malan, Valerio Montieri, Giulietta Pagliaccio, DonataSchiannini, Antonella Titomanlio, Sergio Verrecchia

Per le foto si ringraziano: Guia Biscàro (ricerca iconografica e foto),Mariella Berti, Veniero Granacci, AndreaMalan, Valerio Montieri, Andrea Scagni

Grafica e impaginazione: Silvia Malaguti

Stampa: Grafiche Liberalato srl, Mestre (VE)

Questo numero è stato chiuso il 26 ottobre 2012

Per la stampa di questo notiziario neppure unalbero è stato abbattuto: Ciclobby Notizie èrealizzato in carta riciclata al 100% e stampatocon inchiostri biologici.

MilanoMilanociclabileSappiamo che, sui temi della mobilità

sostenibile, dell’ambiente, della salute,della qualità della vita, la sfida è grande:serve una visione chiara e un’azione de-cisa per realizzare una città per le perso-ne, e non per le auto. Il che significa con-trastare puntualmente un modello di svi-luppo per anni indiscusso che ha consen-tito una vera e propria privatizzazionedello spazio pubblico da parte dei veico-li. Significa ridurre la dipendenza dalmezzo privato a motore, favorendo il tra-sferimento di risorse e di spazio versoforme di mobilità sostenibile: trasportopubblico, pedonalità, ciclabilità.

Ma significa anche, e questo è il sensopiù impegnativo della sfida, pro-

muovere comportamenti virtuosi, conscelte che non sono, non possono esserepoliticamente neutre e che, anzi, posso-no nell’immediato o nel breve periodoprovocare persino reazioni negative, chehanno bisogno di tempo per essere meta-bolizzate.

Per questo abbiamo sostenuto, anchesulla scorta di esperienze importanti

di altre metropoli europee (come Mona-co, Londra, Parigi, i cui primi cittadini sisono esposti direttamente, mettendoci lafaccia), la necessità di adottare alcuniprovvedimenti forti a favore della cicla-bilità sin dai primi mesi, ad investituraappena ricevuta: perché le scelte di mag-giore impatto vanno fatte all’inizio, senzatimidezze e con una salda visione di in-sieme; altrimenti, più il tempo passa, epiù queste diventano difficili, subentran-do inevitabilmente altro tipo di valuta-zioni e calcoli “conservativi”. Il tempo,quindi, rema contro. Tutto questo lo ab-biamo segnalato sin dai nostri primi in-contri con la nuova amministrazione, il-lustrando anche il nostro documento diproposte.

Ache punto siamo,dunque, quindici me-

si dopo? Ci è chiaro chenessuno ha la bacchettamagica. E che la condizio-ne attuale è di una crisisenza precedenti, che hadrasticamente tagliato ri-sorse ovunque. Ciò aggra-va la difficile situazionedella ciclabilità a Milano,che sconta un arretratospaventoso per responsa-bilità di decenni di politi-ca e amministrazione col-pevolmente miopi, di-

stratte e distanti. Ma ci aspettavamo forsein questo anno una dinamicità che anco-ra non c’è stata.

Al netto dei molti incontri e delle espe-rienze che hanno segnato positiva-

mente la svolta nei rapporti con la città,come la convocazione del “Tavolo per-manente della ciclabilità”, è infatti diffici-le sottrarsi alla sensazione che vi sianoancora piccoli pezzi che si muovono,senza tuttavia riuscire a comporre il qua-dro del più complesso mosaico.

Assessorati che seguono linee diverseanziché fare sinergia rafforzandosi a

vicenda. Una scarsa, per non dire inesi-stente, interazione tra gli uffici coinvolti.La difficoltà di comporre in un dialogocostante e proficuo, in mancanza di unmetodo che supporti la gestione di unprocesso che è assai più importante delsingolo progetto, le molte istanze di par-tecipazione istituzionale (consiglio co-munale, consigli di zona) e non (associa-zioni, comitati, movimenti e gruppispontanei). E poi il senso di fatica che atratti assale di fronte a lentezze che ap-paiono non facilmente comprensibili,come quando si deve “contrattare” suprincipi che dovrebbero considerarsi ac-quisiti, come quello della continuità del-la rete, che per alcuni tecnici dell’ammi-nistrazione pare risuonare ancora comeun tabù.

Insomma, su questi temi c’è bisogno diun cambio di passo e di un’accelerazio-

ne percepibile. Speriamo che a questopossa provvedere il bike manager il cuiincarico formale appare questione digiorni, mentre scriviamo questo testo (afine ottobre).

Occorre che vi sia da parte di tutti lapercezione chiara del senso dell’ur-

genza. E questo è il momento: se nonora, quando?

Eugenio Galli

>>> segue dalla prima

Page 3: Ciclobby Notizie

MilanoMilanociclabile

CICLOBBY Notizie 3/12 3

l 17 settembre 2012 è stata riattivata Area C. La battaglia legale èancora aperta, con una decina di ricorsi depositati da vari sogget-ti privati contro il Comune di Milano, dove Fiab Ciclobby si è co-stituita in giudizio ad opponendum (dunque a sostegno della posi-zione del Comune), insieme alle altre associazioni ambientalistemilanesi: Genitori Antismog, Italia Nostra, Fai, Legambiente e

Wwf. La decisione del Tar sulle vertenze aperte è attesa per novembree certamente ci vedrà coinvolti (anche se per chi legge questo numerola notizia andrà probabilmente declinata al passato).

Intanto, tra le novità comparse a settembre nella nuova versione delprovvedimento di congestion charge, vi è

stata l’introduzione in via sperimentale(ma tutta Area C è intesa come provvedi-mento sperimentale) dei Giovedì di Mila-no, idea suggerita dai rappresentanti dellecategorie commerciali che più spessohanno lamentato effetti economici nefastiriconducibili, a loro dire, proprio alla in-troduzione della misura di controllo deltraffico, a cui hanno sempre manifestatototale contrarietà e di cui chiedevano lamitigazione attraverso la formula dei gio-vedì dello shopping, con uno spegnimentoanticipato delle telecamere di accesso aivarchi.

Anche se quella dei Giovedì di Milano èstata definita “un non problema” da

un assessore nel corso di un incontro, noi abbiamo ribadito che per lanostra associazione questa ulteriore deroga costituisce viceversa unproblema serio e grave. Ed è un problema non tanto dal punto di vistaquantitativo, poiché non ci sfugge certo che l’anticipazione dello spegni-mento delle telecamere di un’ora e mezza non possa ritenersi così dan-noso rispetto alla complessiva efficacia della misura. Il problema è bensìsul piano qualitativo, dunque dei messaggi, dei significati e dei simboli.

Abbiamo per questo segnalato all’intera Giunta il forte imbarazzoche la nostra associazione (e non essa soltanto) prova rispetto ai

Giovedì di Milano così concepiti, che non riusciamo a difendere in alcunmodo, ravvisandovi una forte contraddittorietà rispetto alle ottime ra-gioni che sottintendono il provvedimento di congestion charge. L’iniziati-va ci pare intrinsecamente sbagliata e pericolosa.

Sbagliata, perché parte dal presupposto che, per fare shopping, oc-corra usare l’auto (semmai si dovrebbe in quei giorni estendere

Area C fino a notte, con un ulteriore rinforzo dei mezzi pubblici, dimo-strando che è possibile un modo diverso di vivere la città).

Pericolosa, perché si insinua nel provvedimento (Area C) come un“cavallo di Troia” e rischia di comprometterne la stabilità, ritorcen-

dosi in suo danno. Così è per ogni eccezione che non sia chiara e benmotivata, anche giuridicamente, viziando la logicità e coerenza del prov-vedimento.

Per percepire in misura se possibile ancor maggiore la contradditto-rietà dei Giovedì di Milano rispetto alle politiche ambientali persegui-

te dal Comune, è sufficiente un confronto con le iniziative legate alle Do-meniche A Spasso, che sono state pure re-centemente programmate. Noi siamo dasempre assolutamente a favore delle “do-meniche ecologiche”, la cui valenza è so-prattutto di natura educativa, favorendo lariscoperta di un modo diverso di vivere lacittà.

Non possiamo tuttavia fare a meno dievidenziare l’evidente contraddizione

tra la DomenicaAspasso e i Giovedì di Milano.Tanto che ben difficilmente i due “conteni-tori” possono stare sullo stesso piano. Daun lato, alla domenica, si promuove l’ab-bandono dell’auto, la pedonalità, l’uso delmezzo pubblico e della bici, e in generale lebuone pratiche della mobilità. Dall’altro, adistanza di soli pochi giorni, si anticipa lo

spegnimento delle telecamere di Area C per favorire un maggior usodell’auto privata per spostamenti non di lavoro...

Ecco, la politica è mediazione, e non c’è dubbio che tocca a chi ammi-nistra la città compiere scelte talvolta non facili nell’interesse della

collettività. E sappiamo bene quanto i temi della mobilità e del traffico,nella nostra città, siano di complessa gestione anche per l’insipienza po-litica con cui sono stati trattati nell’arco di molti anni. Serve per questoun supplemento di coraggio e di visione, occorre cioè spostare l’asticel-la più in alto, e non viceversa. Così, ad esempio, vorremmo sapere quan-do si parlerà anche della estensione di Area C (almeno alla cerchia filo-viaria), definendo finalmente degli orizzonti e assumendo degli impegniin tale direzione.

Occorrono risposte chiare e azioni coerenti su questo, come su tut-te le politiche di riduzione dello spazio dedicato al mezzo privato a

motore.

II

L’Area C e i Giovedì dello shoppingLa politica del traffico sottesa ai Giovedì di Milano (o dello shopping) va in direzione contraria a quella che motiva Area C, alla quale Fiab Ciclobby è da sempre favorevole.

La prima volta gli era andata bene, e siamo sta-ti senza Area C per un paio di mesi; la secon-

da volta no. Quando i Genitori Antismog insie-me a Fiab Ciclobby, Wwf, Italia Nostra, Legam-biente e Fai hanno difeso ancora Area C davantial Tar, tutti insieme hanno vinto. Il Tar ha deciso considerando che “il danno eco-nomico paventato dalla ricorrente non sia di ec-cessivo rilievo (anche considerando che la stes-

sa ha omesso di aderire alle proposte avanza-te dall’Amministrazione riguardanti la possibi-le revisione dell’atto di concessione del par-cheggio); e che, sul fronte opposto, gli interessisottesi al provvedimento impugnato appaionodi primario rilievo, in quanto afferenti alla salu-te della popolazione ad all’ordinato scorri-mento del traffico urbano“. Non abbiamo al-tro da dire.

Il Tar respinge larichiesta di sospensiva

di MediolanumParking del nuovo

provvedimento di Area C

Page 4: Ciclobby Notizie

MilanoMilanociclabile

4 CICLOBBY Notizie 3/12

e passate in viale Renato Serra, incroce-rete invece un ponte avveniristico: unponte alto sulla strada, che si staglia nel-lo skyline urbano con molta potenza, inscala con l’intorno che si va costruen-do. Come a dire: anche il traffico pedo-

nale e ciclabile sono importanti e meritanouna struttura importante.

Alavori completati, il ponte si troverà alcentro di una grande piazza pedonale

(circondata dai tre edifici direzionali posti al-l’angolo tra viale Serra e via Scarampo), unospazio di circa 3.000 m², configurato come an-fiteatro verde, capace di ospitare eventi e mu-sica; superando il viale Serra, realizzerà il col-legamento con il quartiere residenziale e lazona commerciale verso piazzale Accursio.

Lucia De Cesaris, assessore all’urbanistica,intervenuta sul posto all’inizio di agosto

2012 per la posa del manufatto, assicurava:“lapasserella sarà consegnata alla città insieme alnuovo parco del Portello che apriremo in au-tunno”.

Amio parere, il ponte è un “bell’oggetto” eha un ottimo impatto visivo nel contesto

nel quale si inserisce. Della sua utilità e fre-quenza di utilizzo ce ne renderemo conto so-lo una volta completati i due punti di accesso.

Da un lato, nella prevista grande piazza, ilponte si innesterà maestoso e invitante;

penso che potrà essere anche appagante perl’occhio e l’anima del ciclista, che pedalerà –nel punto più alto al centro del viale – a quasi20 metri di altezza, oltre il traffico e l’aria me-fitica delle auto, spaziando finalmente con losguardo oltre l’orizzonte chiuso dalle auto-mobili.

Sull’altro lato, al momento, l’accesso è na-scosto, in uno spazio che pare più di risul-

ta che definito per precisa scelta urbanistica.Nel caso, sarà sufficiente una indicazione chene renda nota la presenza; dopodiché, ancheattraversare quello spazio raccolto, essenzialee un po’ metafisico del quartiere residenzialeprogettato da Cino Zucchi – le vie dedicateagli architetti Zanuso, Brunelli, Magistretti e aldesigner e pittore Sambonet, per chi le cono-scesse - avrà un suo perché…

Guia BiscàroSS

Il Ponte di viale SerraIl Comune lo chiama passerella. Così purel’Ordine degli Architetti di Milano, che nellapagina sul suo sito ne descrive la presenzaall’interno del Progetto Portello, sulle areedismesse ex Alfa Romeo ed ex Lancia nella zonanord-ovest di Milano.

Vi ricordate del tunnel?

Sì, proprio lui, il “tunnel di Porta Nuova”(abbiamo scoperto che oggi si chiama

“tunnel del Nord” e infatti va verso Ovest,forse è un segno del destino anche que-sto).

Èsempre lì ed è sempre vietato ai ciclisti.Tanto che il 26 settembre scorso (dopo

aver depositato una nuova interrogazionein data 1 giugno 2012) il nostro presidenteEugenio Galli ha ritenuto di dover scrivereancora una volta al Comune, questa voltaalla nuova amministrazione e in particolareall’assessore Maran, per ricordargli che ilproblema non è stato risolto.

Non riportiamo tutta la lettera per nonannoiarvi con cose che abbiamo detto

e scritto e riscritto. Riportiamo solo que-sto brevissimo passaggio: «Non si trattava diattuare un progetto, per il quale occorronotempo, danari e capacità progettuale: si tratta-va solo di revocare una ordinanza sbagliata.Oppure, di fornire pubblicamente le motivazio-ni a supporto di una diversa decisione». E viinformiamo che stiamo ancora aspettandola risposta.

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CICLOBBY Notizie 3/12 5

BikeMi cresceveloceSe dovessi - dice l’autore - utilizzareuna metafora per BikeMi direi che ècome una pianta a crescita veloce.Come una pianta, perché noninquina, anzi, non solo aiutal’ambiente, ma agevola anchel’utente dandogli un’occasione dimovimento funzionale e salutare.

resce veloce perché abbiamo ormai raggiunto a Milano le145 stazioni. Ci sono in linea più di 2400 biciclette. La me-dia dei prelievi giornalieri è intorno ai 7500 in crescita, conuna punta di 9.000 prelievi. Gli abbonamenti annuali attivisono più di 16.000. Gli abbonamenti giornalieri dal primo

di gennaio 2012 sono stati più di 20.000 e più di 4.000 gli abbo-namenti settimanali. Ogni giorno registriamo dai 30 ai 40 nuo-vi abbonati annuali.

Entro fine gennaio 2013 saranno messe in funzione altre 50stazioni, per arrivare a inizio primavera al completamento

della fase due con 213 stazioni e quasi 4000 bici. Qui la piantaavrà finito il suo primo ciclo di crescita, che prevede 15.000prelievi al giorno con un organico di oltre 22.000 abbonati an-nuali.

Quali i fattori di un così veloce incremento? Per primo, gliabbonati, che si affezionano al sistema, lo ritengono utile

ed efficiente e quindi meritevole di essere divulgato anche conil passaparola.

Sicuramente un altro fattore è legato alla crisi economica,con il calo del potere di acquisto e l’aumento dei costi della

benzina. Con 36 € all’anno, invece, si utilizza BikeMi per 365giorni, festività comprese. Anche quando i trasporti pubbliciscioperano BikeMi rimane attivo: il 2 ottobre 2012 Milano è sta-ta sottoposta a uno sciopero generale dei trasporti pubblici cheha avuto risvolti alquanto caotici. In quel giorno BikeMi haraggiunto i 9.000 prelievi con un incremento del 35% rispettoal giorno precedente.

Naturalmente questa è la spinta naturale a cui si aggiunge laforte volontà della Giunta Comunale di fare di BikeMi un

modello reale di sviluppo ecosostenibile in una città dinamicae trafficata come Milano. Una forte spinta al completamento diquesta prima parte di crescita è costantemente impressa dal-l’assessore Maran che già ci ha comunicato una probabile ter-za fase di sviluppo. Il Comune ha anche voluto sperimentare ilservizio estivo notturno ottenendo un crescente successo diutilizzi.

Un altro elemento è la nuova Area C, che richiede alternati-ve allo spostamento: la bici si presenta come una soluzio-

ne ottimale, va dove non arriva nemmeno l’autobus o il taxi.

Naturalmente una crescita così repentina pone anche pro-blemi di gestione. Per quanto i mezzi a disposizione per la

regolazione delle bici sulle stazioni siano stati raddoppiati dob-

biamo comunque subire i rallentamenti di una velocità com-merciale bassa nel centro della città. La manutenzione delle bi-ci è stata potenziata, ma non abbiamo ancora raggiunto glistandard ideali e comunque non sarà mai possibile avere laperfezione sul 100% del parco. Il nostro obiettivo è mantener-ci sul 95%. Su questo chiediamo un po’ di comprensione agliutenti.

La bici poi è un mezzo fragile, in un traffico dominato da au-to, camion, autobus, e per questo va tutelata con adeguati

percorsi protetti o privilegiati. Milano sconta un ritardo storicosulla rete ciclabile e quindi molto si dovrà ancora fare. Mante-nere alta l’attenzione e la pressione aiuta la bici in genere, cosìcome aiuta BikeMi e… Milano.

Infine, ma non per ultimo, si è visto come il bike sharing rap-presenti una vera integrazione con i mezzi pubblici di Atm.

Non è una alternativa come all’inizio qualcuno, poco informa-to, paventava. Su questa collaborazione, Atm si sta non solospendendo in comunicazione e coordinamento, ma prestoavremo un documento unico, una sola tessera, sia per viaggia-re sui mezzi pubblici tradizionali e sia per il prelievo delle bicidi BikeMi. Questo progetto è fortemente voluto da ATM.Una città come Milano può dirsi servita da un sistema di bikesharing se ha almeno 6.000 bici e 350 stazioni. Questo sarebbel’obiettivo minimo da raggiungere nei prossimi anni.L’Expo è ormai vicina e con essa la vetrina mondiale che Mila-no aprirà. Quale migliore presentazione di una città che crescecercando di garantire la qualità dell’aria e la mobilità sostenibi-le attraverso lo sviluppo del suo bike sharing, che sta diventan-do uno dei primi al mondo?

Sergio Verrecchia (responsabile bike sharing ItaliaClear Channel)

CC

Dove la gente vuole andareLe piste ciclabili di Copenhagen, quasi 400chilometri che portano la gente non dove con-viene fare una pista ciclabile ma dove la gentevuole andare [...], facendo della bicicletta il

principale mezzo di trasporto di quasi metà degliabitanti (in un clima, ricordiamo, scandinavo).Ermanno Bencivenga nella recensione (Il Sole 24Ore 30/09/2012) di Taras Grescoe Straphanger: sav-ing our cities and ourselves from the Automobile,Times Book, New York. Il libro non è ancora editoin Italia ma la traduzione del titolo è: Salvare le no-stre città e noi stessi dall’Automobile.

Parole su due ruote!!!!!!!!!!!

“!

Page 6: Ciclobby Notizie

6 CICLOBBY Notizie 3/12

Cinema sudue ruote2013Quattro domeniche digennaio e febbraio alCircolo di viale Monza 140Proprio dove viale Monza incrocia il Na-viglio Martesana c’è un edificio con giar-dino: forse lo conosci per lo Zelig, ma sesali al primo piano, la domenica sera dal20 gennaio al 10 febbraio, in una piacevo-le sala con servizio di bar puoi vedere incompagnia di amici quattro bei film, di-versi per epoche e genere, che però han-no una cosa in comune: la bicicletta.Giorgio de Giorgio, ben noto ai frequen-tatori delle serate Ciclobby di cinema earchitettura, ha scelto i film per noi, ce lispiega e risponde alle nostre domande.Siamo ospiti del Circolo Familiare diUnità Proletaria, storica istituzione diviale Monza 140, che già nel gennaio2012 ci ha regalato la prima rassegna di“cinema su due ruote”. Ed ecco il pro-gramma 2013.

20 gennaio: Il ragazzo con la bicicletta (2011), di Jean-Pierre e Luc Dardenne (Belgio)

27 gennaio: Butch Cassidy (1969), di George Roy Hill (Usa)

03 febbraio: Bellezze in bicicletta (1950),di Carlo Campogalliani (Italia)

10 febbraio: Vuoi danzare? (1996), di Suo Masayaki (Giappone).

Vieni alle 21.00, in bici o con la MM1 fer-mata Turro o Gorla. Oltre a vedere gratisquattro bellissimi film, potrai rinnovarel’iscrizione a Fiab Ciclobby; e se porti unamico, lo facciamo iscrivere!

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Vietato ai velocipedi

È simpatico che, con tutto lo spazio che c'è, l'auto sia sta-ta parcheggiata proprio sopra il simbolo della bici e con

le ruote sulla traccia per i non vedenti, molto vicina allo spi-golo della casa, insomma: cercando di ostruire il più possibi-le il passaggio di una persona sul marciapiede!Come dire: c'è un mondo intorno a me?! Non me ne sonoaccorto....

Addio vicolo De Castilla, addio Isola con lesue case a misura d’uomo. Addio vietta

chiusa, polverosa e dissestata che celavi, na-scosta dietro l’angolo, la terra ardimentosadei ciclisti senza tempo. Addio insegna un po’inquietante che, come Minotauro gentile,sporgevi dalla parete di legno. Addio cortileaccogliente che tra piante, bici, fiori e pareti dilegno ricevevi qualunque ciclista di buona vo-lontà e che sotto la pergola nascondevi triciclie altri cimeli ma soprattutto un tavolo, segnodi convivialità. Addio bagno vetusto che ricor-davi le case di ringhiera e che tante mani ebraccia unte di grasso hai lavato.

Addio locale un po’ buio, un po’ stretto eingombro di telai, manubri, copertoni,

banchi da lavoro e cassettiere, colorato deicolori dell’acciaio, del ferro e del grasso, riccodi operosità senza età, di meccanici inesperti eprovetti, di consigli ed esperienze, di immagi-nazione, fantasia e solidarietà. Ordinato sem-pre... a fine lavoro. Addio!

La ciclofficina ha traslocato poco distante, invia De Castilla 26. È finita nell’Incubatore...

un sostantivo che evoca situazioni di malesse-re più che di vitalità, per fortuna ingentilitodalla specifica “per l’arte”. Spazio interamentenuovo e moderno, luminoso e asettico. Unastruttura che il Comune ha affidato in como-dato d’uso all’Ada Stecca che rappresenta dal

2007 la realtà associativa,artigianale e artistica delquartiere Isola. Con re-gole fisse per la fruizionedegli spazi, ora nudi e dascaldare, che dovrannoessere riconsegnati alComune in perfetto or-

dine quando scadranno i termini (si speramai). Bello e arioso il salone del primo piano,utile per incontri e proiezioni.

Adare significato e importanza a questoluogo, fucina di idee, è stata l’inaugurazio-

ne del 7 ottobre alla presenza del sindacoGiuliano Pisapia, degli assessori alla culturaStefano Boeri e all’urbanistica Ada Lucia DeCesaris. Al tutto mancavano solo, quel giorno,sapone e carta igienica nei bagni... Piccola in-delicatezza tutta italiana.

La ciclofficina ha un bel locale grande e lumi-noso, con due entrate ma senza possibilità

di utilizzo degli spazi esterni. Tutti si chiedonodove metteranno il tavolo per condividereidee e progetti all’ombra di una bottiglia di vi-no, con pane e salame, e dove batteranno l’an-nuale asta delle bici recuperate. L’ingresso èsicuramente gentile perché immerso nel ver-de e sarà facilmente raggiungibile anche daiquartieri oltre la ferrovia quando sarà com-pletato il progetto PortaNuova-Garibaldi. Ladomenica dell’inaugurazione il posto era gre-mito di bici e ciclisti che, sfidando il vialetto inghiaia, hanno colorato l’ambiente già di per séallegro per la giornata di sole e la festa orga-nizzata. Puoi spostare i muri ma lo spirito re-sta e qui rifiorirà con maggior vigore.

Marco Capecchi

Una Steccanuova di zecca

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MilanoMilanociclabile

CICLOBBY Notizie 3/12 7

a nostra iniziativa parte da una raccoltadi firme del Comitato per Milano deiquartieri Bovisa, Dergano, Affori e Co-masina per la richiesta di alcuni piccoliinterventi urbanistici per favorire gli

spostamenti in bicicletta all’interno dei quar-tieri.

La proposta suscita un forte interesse, algruppo si uniscono altri soggetti, l’origina-

rio progetto si trasforma in una proposta peruna rete ciclabile per l’intera Zona Nove tro-vando la promozione e il supporto di alcuneassociazioni (Olinda, Dergano Officina Crea-tiva, Bovisa Verde, Associazione Luca Rossi, PCOfficina).

Il progetto “Pedalando in Zona Nove“ è sta-to quindi presentato in un’assemblea pubbli-

ca il 20 marzo 2012 presso la biblioteca diDergano in Via Baldinucci, durante la quale so-no intervenuti numerosi cittadini che, con leloro richieste, proposte ed esperienze ciclisti-che, ci hanno permesso di migliorare il pro-getto.

Per l’individuazione dei singoli tratti ci sia-mo basati su alcuni parametri che abbiamo

definito e quindi adottato come vere e pro-prie linee guida per la scelta delle strade piùadatte a “ospitare” le piste ciclabili:• utilità del collegamento rispetto ai bisogni

di spostamento quotidiano dei cittadini.L’utilità intesa come bisogno di sicurezzasu una tratta e come importanza della trat-ta stessa nel collegare due aree o punti im-portanti come le scuole, le fermate dellametropolitana, piste ciclabili già esistenti,quartieri confinanti ecc.

• fattibilità del percorso ciclabile tenendoconto dei costi e degli aspetti tecnici (inparticolare gli spazi)

• una rete che colleghi anche i quartieri enon solo la periferia con il centro e sia bencollegata alle ciclabili già esistenti nelle al-tre zone di Milano e nei comuni limitrofi

• la ciclabilità che sia parte di un progetto dimobilità dolce più completo, non solo co-me movimento di svago.

Il fine ultimo della proposta è quello di favo-rire lo sviluppo di un modello di mobilità al-

ternativo alle quattro ruote anche negli spo-stamenti quotidiani nei nostri quartieri, e nonsolo verso il centro della città o i parchi dellacintura esterna.

Siamo tuttavia consapevoli che lo sviluppodella mobilità alternativa non si può limita-

re alle sole piste ciclabili. Dove le strade sonostrette e sarebbe impossibile o estremamen-te costoso realizzare delle piste o corsie ci-clabili, auspichiamo, per il completamento del-la rete, l’istituzione di zone a velocità massima30 all’ora.

Il costo del progetto è stato calcolato sullabase di un documento messo a disposi-

zione sul sito di Ciclobby e ammonta a cir-ca 1.900.000 euro (http://www.fiab-onlus.it/downl2/prezpist.pdf).

Di eseguito elenchiamo, con una brevespiegazione, i singoli tratti della rete ci-

clabile da noi proposta. Per avere una visionesupportata dalle mappe vi rimandiamo al no-stro sito http://pedalandoinzona9.blogspot.it/p/percorsi.html

I tratti della rete ciclabile da noi propostaTratto 1, Viale SuzzaniCrea un collegamento protetto periferia-cen-tro. Maria Immacolata, scuola primaria Loca-telli e secondaria di primo grado Tommaseo.Tratto 2, Istria-Carbonari (Zona 2)Permette di collegare il tratto 1 con la cicla-bile di M.Gioia e con la circonvallazione.Unendo i tratti si passa dall’avere uno spezza-tino di ciclabili a una rete continua.Tratto 3, Carbonari-MaciachiniCrea una situazione di sicurezza su una dellestrade al momento meno sicure della zona (acausa del grande traffico). Sul percorso si tro-vano anche le scuole superiori Cremona eZappa.Tratto 4, Maciachini-LuganoContinua il collegamento in sicurezza dellacirconvallazione.Tratto 5, Bovisa-BovisascaCollega la zona della Bovisasca e Comasinaalla Bovisa e alla circonvallazione. La maggiorparte delle vie sono molto larghe e a scorri-mento veloce, è quindi necessario renderlesicure per le biciclette.Tratto 6, Litta Modignani-AfforiMette in sicurezza una via molto utilizzatache collega Affori e Comasina a Bovisasca eQuarto Oggiaro. La via Litta Modignani es-sendo larga viene percorsa ad alta velocità,che sarebbe in parte limitata se la carreggiatafosse ristretta.Tratto 7, Affori Nord-via V. Da SeregnoCollega i due lati della zona tagliata dal vialeFermi e porta alla stazione Affori Nord.Tratto 8, Affori-BovisaUn altro tratto che collega la zona in direzio-ne ovest-est.Tratto 9, Bicocca-Niguarda-MaciachiniStrategico perché collega le ciclabili di Bicoc-ca, viale Suzzani, via Majorana e Fermi-Crespi.Tratto 10, Maciachini-Porta NuovaCollega la zona 9 alla zona 1 sfruttando anchela ciclabile già esistente sul ponte di via Farini.Tratto 11, Via Aldo Moro Collega il Parco Nord, Bresso e Niguarda alcimitero di Bruzzano.

Il progetto è stato presentato, dal gruppo dicittadini e associazioni, ormai uniti sotto il

nome di “Pedalando in zona 9“, al Consiglio diZona . Quando questo articolo sarà pubblica-to ci auguriamo che il Consiglio di Zona 9l’abbia fatto suo e diventi proposta per l’am-ministrazione comunale.

Per ulteriori dettagli, approfondimenti e ag-giornamenti sullo sviluppo della nostra ini-

ziativa si può visitare http://pedalandoinzo-na9. blogspot.it

Gruppo “Pedalando in zona 9”

Pedalando in Zona 9È possibile a Milano proporre un progetto di ciclabilipartendo dai cittadini e coinvolgendo le istituzioni?Forse sì e anche in Zona 9 stanno cercando di provarlo, con una proposta di rete ciclabile per la loro zona, che ci viene qui illustrato dai promotori del progetto

LL

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l Gruppo Mobilità Zona 2, promosso daLegambiente, Fiab Ciclobby, ComitatoVivere in zona 2, Comitato X MilanoZona 2, Comitato di Quartiere Precot-

to, Associazione Genitori Scuola San Mame-te, ma aperto ad altre realtà e a privati citta-dini, ha fatto un primo punto del suo lavorodi mesi con l’incontro pubblico del 18 set-tembre 2012 all’anfiteatro Martesana nelquale ha presentato le sue prime proposteall’assessore Pierfrancesco Maran, al presi-dente del Consiglio di Zona Mario Villa e allapresidente della Commissione Ambiente-Mobilità-Arredo urbano, Vittoria Sblendido.

Franco Beccari (Legambiente) ha evidenzia-to che le azioni e le proposte del Gruppo

sono volte a individuare, con il supporto diesperti, tutti i possibili interventi concreti dasottoporre alla valutazione della Commissio-ne Ambiente del Consiglio di Zona, e al Con-siglio stesso. Nel merito ha ricordato che perle Isole Ambientali si tratta di riorganizzaregli spazi di sosta, quelli pedonali e la viabilità,con il passaggio di un traffico moderato, senzanecessariamente richiedere opere infrastrut-turali.Le prime proposte riguardano:• la salvaguardia di piazza dei Piccoli Martiri

con l’annesso Ponte Vecchio, ora a sensounico, ma da chiudere del tutto al trafficomotorizzato;

• il completamento di piazza Governo Prov-visorio, dove di recente è stata ristruttura-ta la storica cascina;

• la realizzazione di un ponte ciclopedonalefra via San Mamete e via Idro.

Simone Locatelli (consigliere di zona emembro del Gruppo) ha presentato con

proiezioni efficacissime le proposte di cicla-bilità: piste, corsie e percorsi facilitati. Laciclabile del Martesana costituirà l’asse por-tante e di raccordo di nuovi percorsi propo-sti, che sono:Durante – Giacosa – Morandi (doppio sensociclabile) – Russo – Valtorta – Parco Martesa-na;Tel Aviv – Cesana – Palmanova direzioneGobba (da creare dove oggi è lo spazio erbo-so) sino alla rotonda (case Aler) in congiun-zione con via Padova – via Palmanova (con-troviale);Tel Aviv – Cesana – Palmanova (sul marcia-piede) – Sire Raul – Leoncavallo – Loreto; Tremelloni – Ponte Nuovo – De La Salle (bi-forcazione dritto in via Palmanova) – Riccardi– Derna – Tel Aviv;Tremelloni – Anassagora – Platone – con-giunzione ciclabile Sesto San Giovanni zonaUni/Abb;Ponte Nuovo – Vipiteno (in costruzione) –Mastroianni – Nenni – Saragat – Marx (SestoS.G.);

IIDall’inizio dell’estate2012 la ciclabile dicorso Indipendenza dapiazza Risorgimento apiazzale Dateo èufficialmente agibile.

Èun tratto molto piacevole, perché collo-cato nel parterre centrale alberato, costi-

tuito da due corsie unidirezionali separate daaiuole e spazi gioco/sosta e con semafori de-dicati.

Ad oggi si interrompe a piazzale Dateo,dove si stanno effettuando i lavori per la

corsia preferenziale dei bus nel tratto vialedei Mille/viale Piceno. Quindi, al momento, inpiazzale Dateo la situazione si presenta co-me segue:• verso la periferia l’uscita è comoda, per-

ché si utilizzano lo scivolo pedonale e l’at-traversamento semaforico; da qui si rien-tra sulla ciclabile cen-trale del tratto che ar-riva a piazzale Susa;

• venendo dalla perife-ria, invece, manca uninnesto diretto e sicu-ro per chi viene dall’al-tro tratto di ciclabile; siauspica che questopassaggio sia risoltocon la nuova sistema-zione dell’incrocio; siimbocca più facilmente

all’altezza di via Castel Morrone.

Questo è sempre il limite delle piste rica-vate negli spazi centrali: dalla carreggia-

ta bisogna portarsi decisamente sulla sini-stra, una manovra che può rivelarsi impegna-tiva, a meno di non utilizzare, più prudente-mente, gli attraversamenti pedonali.

In piazza Risorgimento sono facilmente pra-ticabili sia l’ingresso che l’uscita dalla cicla-

bile, utilizzando i controviali di corso Con-cordia e la segnaletica orizzontale.

Attenzione, però, ai cartelli! Tutto il per-corso, in entrambe le direzioni, è pista

ciclabile, escluso invece il tratto piazza Da-teo - via Castel Morrone, direzione centro,dove siamo in presenza di percorso pro-miscuo ciclopedonale, perché qui mancail marciapiede laterale per i pedoni.

Ma a proposito di segnaletica: perché quida noi la segnaletica verticale deve esse-

re sempre così ridondante? Andate sul postoe verificate! E per finire: peccato aver dise-gnato - pur in presenza di molto spazio - lesolite, irrazionali curve a gomito…

Guia Biscàro

La ciclabileRisorgimento-Dateo

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Porto Corsini collegamento con ciclabile viaChiese;Melchiorre Gioia – DeMarchi – Ponte Greco– Breda – (deviazioni a destra per via Frigia);Tremelloni – collegamento con ciclabile pa-rallela al tram che attraversa Viale Monza –Mattei (lungo la corsia tram) – Gilardi (oppu-re Andolfato) – Breda.

Pierluigi Bulgheroni (Fiab Ciclobby) ha pre-sentato le zone 30. Partendo dal concet-

to generale di gerarchizzazione delle stradecon il quale si individuano strade di viabilitàprincipale (velocità massima 50 km/h), e stra-de ulteriormente classificabili come primarieurbane, di connessione fra quartieri o di pic-cola viabilità di quartiere, ha illustrato come laZona 2 si presti molto bene alla creazione diampie zone 30: la maggior parte di queste co-stituiscono la rete stradale interna aiquartieri di Gorla, Precotto, Turro, Crescen-zago, Greco e Villa San Giovanni dove va sco-raggiato il traffico passante per favorire laconvivenza di auto, ciclisti e pedoni. Levie potranno essere poi ulteriormente suddi-vise, sulla base delle loro specificità, in “strade-cortile” o residenziali (con limite inferiore a30, e fino a 10 km/h), strade con particolarivalori ambientali, o al servizio prevalente discuole, chiese, aree commerciali, parchi ecc.Qui il tema è la moderazione del traffico, daottenere con i vari tipi di dissuasori ma anchecon provvedimenti viabilistici appropriati(sensi unici, divieti temporanei di transito).

Fabio Strechelli (Genitori San Mamete) haillustrato la proposta di strade scolasti-

che, pedibus e bicibus, cioè l’organizzazio-ne di gruppi di bambini che, opportunamenteaccompagnati, possano andare a scuola insie-me a piedi o in bicicletta. La sperimentazionedi “strade scolastiche” inaugurata a maggio intre scuole (via Casati, via Palermo e via Raso-ri) prevede la chiusura al traffico in orario diingresso scolastico, purché però le vie abbia-no i requisiti di essere a basso scorrimento, asenso unico, non percorse da linee dei mezzi

pubblici, e con la possibilità di viabilità moto-rizzata alternativa. Restando in questi limiti(che potrebbero però anche essere discussi),le iniziali proposte per la Zona 2 riguardano lescuole di via Bottego e via Muzio. È stata fattapresente la discontinua presenza dei vigili invia Russo (da tempo strada scolastica) checrea disagi e situazioni di pericolo causati daigenitori stessi che cercano di inserirsi in autononostante il divieto. Per il pedibus della SanMamete è stata ribadita la richiesta più voltepresentata, senza successo, al Comune ed as-sessori di far tenere aperto il passaggio da viaAmalfi a via San Mamete evitando così un per-corso estremamente pericoloso lungo viaAdriano.

Marco Capecchi (Fiab Ciclobby) ha pre-sentato le proposte di rastrelliere alle

fermate del metrò della Linea 1 da Loreto aVilla San Giovanni e della Linea 2 di Cimia-no/Crescenzago; inoltre ha invitato i tecnicidel Comune a studiare la possibilità di instal-larne presso i punti di attrazione come parchi,uffici postali, uffici pubblici, e l’Amministrazio-ne a trovare soluzioni per favorire i gestori dinegozi, locali, cinema, banche, supermercatiecc. che desiderino installare una rastrellieradavanti al proprio esercizio. Ha suggerito lasostituzione di alcune rastrelliere attualmenteinstallate e considerate non sicure nei con-

fronti del furto, destinandole poi a luoghi me-no esposti come cortili di edifici pubblici,aziende o condomini. Ha presentato le pro-poste per le stazioni BikeMi che riguardanoPiazzale Loreto, gli ingressi del Trotter, via Co-lumella (Precotto), il Quartiere Adriano, piaz-za Costantino e in generale le aree confinanticon i comuni limitrofi in modo da creare unpercorso di collegamento extraurbano (cittàmetropolitana).

Dopo la lettura delle proposte e richiestescritte dagli intervenuti su foglietti che

erano stati messi a disposizione all’entrata,l’assessore Maran ha aperto il suo interventoevidenziando come il tema della mobilità so-stenibile richieda di fondo un cambiamentoculturale. Milano ha una densità di auto perabitante più elevata di quella di città europeeparagonabili: lo spazio occupato dalle auto de-ve essere ridotto per favorire lo sviluppo del-le piste e corsie ciclabili; per le Zone 30 ilprincipio generale è che le auto dovrebberoviaggiare alla velocità consentita dalla portatadella strada. Ha comunicato che il Comune haacquistato nuove rastrelliere, alcune sono invia di installazione ma le richieste presentatesaranno tenute in considerazione; anche il bi-ke sharing si sta progressivamente ampliandodal centro verso la periferia: per essere benfunzionale i punti di distribuzione devono es-sere nel raggio di 400/500m l’uno dall’altro.

Il dibattito successivo ha toccato temi caldi esentiti, con richieste alle quali Maran non ha

nascosto che è difficile rispondere con pro-messe di realizzazione in tempi brevi a causaanche dei costi elevati e dei pochi fondi dispo-nibili: per il prolungamento della metrotranvia7 ad Adriano e Gobba devono essere reperitifondi di circa 18 milioni di euro; per la passe-rella ciclopedonale sul Ponte di Greco 6 mi-lioni, mentre il costo del ponte ciclopedonalefra via San Mamete e via Idro è di 1 milione dieuro. Invece, per il problema delle corsie ci-clabili che si interrompono un bel tratto pri-ma di ogni incrocio, Maran ha detto, senza ri-ferimenti precisi, che ciò dipende dal Codicedella Strada.

Marco Capecchi

Mobilità sostenibile in zona 2È possibile vivere e percorre le strade della Zona2 in un modo nuovo e più vivibile? Questo èstato il filo rosso del lavoro del Gruppo MobilitàSostenibile di Zona 2 e dell’incontro pubblicopromosso dal gruppo con l’assessore Maran.

Ogni tanto un piccolo miracolo

Da poco avevamo ricevuto lamentele sulla mancanza di rastrelliere all’Ospedale San Raf-faele - e avevamo risposto ricordando che Fiab Ciclobby era già intervenuta qualche an-

no fa presso l’Ospedale, ma senza risultato - quando: miracolo! le rastrelliere sono comparse.Evviva, anzi, alleluja, ha commentato la consigliera comunale e amica della bicicletta Anna Sca-vuzzo nel darci la notizia.Certo, se pensiamo che la prima lamentela l’avevamo ricevuta da un frequentatore della clini-ca “Dislipidemie e Prevenzione Cardiovascolare“, e che non si trattava solo di rastrelliere, maaddirittura di divieto a transitare in bicicletta per raggiungere lo sportello dove ritirare un’ana-lisi, ci domandiamo se chi gestisce quella clinica lo sa che pedalare è un ottimo metodo di pre-venzione cardiovascolare. Ma per ora accontentiamoci delle rastrelliere, visto che il San Raf-faele di guai ne ha tanti altri, che sinceramente gli auguriamo di riuscire a risolvere. D.S.

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uesta iniziativa annuale si svolgenel giorno della festa patronaledi Cascina de’ Gatti (frazione se-stese) ed è promossa da diverseAssociazioni della Zona 2 di Mila-no, unitamente a Fiab Ciclobby, a

Legambiente e a rappresentanti del Par-co Locale di Interesse Sovracomunale(Plis) della Media Valle del Lambro e deitre comuni che lo compongono, SestoSan Giovanni, Cologno Monzese e Bru-gherio.

L’idea originaria è quella di favorire illegame fra il parco del quartiere

Adriano (ormai quasi completato) e la li-mitrofa ampia zona verde in territorio diSesto che comprende le aree del futuroparco della “Bergamella” e l’adiacentecentro sportivo “Manin”.

Questo vasto ambito forma insieme al Parco Adriano unospazio visuale di più di due chilometri completamente li-

bero da edificazione, importante per mitigare l’impatto di pe-santi infrastrutture come il nodo della Gobba e la TangenzialeEst. Si tratta di realtà limitrofema situate in territori comu-nali diversi, che perciò tendo-no ad aver relazione solo conil proprio quartiere, come sivede bene nella pur pregevo-le sistemazione del nuovoParco Adriano, con il risultatodi mantenere separate le areeperdendo l’occasione di darvita a un unico grande pol-mone verde.

La ciclo-passeggiata, chenegli anni ha avuto una

sempre maggior partecipazio-ne di cittadini, ha avuto dasempre come obbiettivo pri-mario l’adesione del Comunedi Milano al Plis della MediaValle del Lambro, proprio alfine di coinvolgere le aree verdi non ancora attrezzate postelungo il Naviglio Martesana, nonché le aree agricole dismessesituate fra la via Idro, il Lambro e il nodo della Gobba, nell’uni-co disegno di questo nuovo parco metropolitano che ha comefilo conduttore il tracciato del fiume.

Se finora questo obbiettivo è stato mancato per l’assenza divolontà politica, oggi invece possiamo registrare un preciso

impegno in questo da parte della nuova giunta milanese, san-cito anche nel nuovo strumento urbanistico in fase di pubbli-cazione.

Anzi, l’Amministrazione comunale va anche oltre, deciden-do di partecipare al Plis con un più vasto corredo di aree

verdi comprendente anche il Parco Lambro, (nato negli anni’30 del secolo scorso e di cui da tempo è previsto l’ampliamen-

to verso il nodo viario della Gobba), il recente Parco Masera-ti/Rubattino, i Parchi dell’est-Milano (Forlanini, Monluè e SantaGiulia), fino a connettersi con il Parco agricolo Sud.

Si conferma così il ruolo del Plis della Media Valle del Lam-bro come elemento di connessione a scala vasta fra i parchi

intorno a Milano e quella parte del territorio del Comune diMonza (che si spera possaaderire anch’esso al pro-getto) che comprendel’ampio comparto dellaCassinazza e le aree gravi-tanti sull’asta del CanaleVilloresi; si potrà così rag-giungere, con un sistemadi percorsi ciclabili nellearee verdi, il centro storicodi Monza e il Parco dellaVilla Reale, dando un con-tributo alla realizzazionedi quella “città metropoli-tana“ di cui si parla invanoda decenni e che oggi pa-re finalmente tornata di at-tualità.

Nell’attesa che questiimpegni vengano

supportati dai necessari adempimenti burocratico-istituzionalie si possa celermente procedere alle fasi attuative, l’iniziativadella ciclo-passeggiata “Il Parco che unisce” esprime esatta-mente questi, praticandoli “sul campo” in modo diretto e im-mediato.

Proprio per evidenziarli ulteriormente la ciclo-passeggiataquest’anno è partita dal Parco Lambro; da lì abbiamo rag-

giunto l’alzaia del Naviglio Martesana dove, all’inizio di viaIdro, abbiamo constatato la necessità di una passerella ciclo-pedonale sul canale che garantisca un’agevole connessione fraquesta importante pista ciclabile est-ovest e il percorso versonord che porterà al Parco Adriano (passerella già richiesta an-che nell’incontro con l’assessore Maran organizzato dal Grup-po mobilità Zona 2, vedi a pagina 9).

Il Parco che unisce ci ha unitiDomenica 14 ottobre si è svolta la quarta ciclo-passeggiata “il Parco che unisce”, un percorso di10 chilometri che dal Parco Lambro ha condottocirca 130 ciclisti, anche bambini, attraverso ilnuovo Parco Adriano fino alle “colline Falck” diSan Maurizio al Lambro.

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Adulti e bambini al "parco che unisce"

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Pedalando lungo la “riviera di Crescenzago” (e dopouna breve sosta in piazza Costantino, dove Legam-

biente ci ha offerto ogni genere di conforto), giungiamoalla chiesetta seicentesca di San Mamete e lì verifichiamoil punto utile per l’attacco della passerella.

Seguendo l’antico tracciato, oggi in parte scomparso,che univa l’abitato di Crescenzago a Cassina de’ Gatti

(e passava per Cascina Roccolo e Mulino Tuono attraver-sando, fino a tutto il XVIII secolo, consistenti tratti di fore-sta) entriamo direttamente nel parco Adriano, di cui ap-prezziamo la gradevole sistemazione. Varcando il confinecomunale ammiriamo i nuovi manufatti in legno che fa-ranno da supporto agli orti comunali in corso di forma-zione nel futuro parco della “Bergamella”.

Qui, nel corso di quest’anno, è stato compiuto un pas-so di alto valore simbolico: sono stati smantellati, da

parte degli stessi ortisti e con l’ausilio di tecnici di “Boscoin città”, gli orti spontanei situati in territorio di Sesto cherappresentavano una barriera fra le aree verdi dei due co-muni e attraverso i quali, negli anni passati, furono apertii varchi delle prime ciclo-passeggiate.

Dopo un ampio giro nel Parco di via Pisa, collocato aridosso del “peduncolo“ autostradale e circondato da

un meandro del fiume, ci inoltriamo per la prima volta,assistiti dalle Guardie Ecologiche Volontarie del Plis, nellaparte centrale del Parco della Media Valle del Lambro, an-cora in gran parte di proprietà privata, dove possiamoconstatare come le attività di escavazione e di trattamentodi materiali inerti, con la prospettiva di utilizzo di ampieporzioni per discariche in funzione dell’intervento previ-sto sulle aree ex-Falck e delle successive bonifiche, ab-biano provocato, insieme all’impatto dei tratti di autostra-da e all’inquinamento delle acque del fiume, la quasi tota-le scomparsa di qualità paesistica e naturalistica.

Siamo in presenza di uno dei territori più degradati del-l’hinterland milanese e gli interventi necessari per la

realizzazione del Plis non possono che attingere a un filo-ne culturale ben preciso e ormai ricco di esperienze signi-ficative in Europa, nelle quali il recupero delle aree de-gradate è stato ottenuto con il recupero della naturalità,l’incremento del sistema del verde e della bio-diversità, inparticolare con la “rinaturalizzazione“ delle sponde deifiumi.

La ciclo-passeggiata si è conclusa a San Maurizio alLambro, in territorio di Cologno Monzese, dove questo

processo è stato avviato da tempo e dove se ne possonoapprezzare, sia pure tra molti limiti, alcuni risultati, in par-ticolare la formazione di un grande parco pubblico costi-tuito da due colline verdi realizzate sulle discariche dellescorie delle acciaierie Falck.

Poco prima dell’acquazzone che ci ha accompagnatinel ritorno a Milano, abbiamo potuto ringraziare gli

amici del Plis e darci appuntamento per l’anno prossimo,augurandoci di poter estendere la ciclo-passeggiata versonord, oltre le aree del Comune di Brugherio, fino ai terri-tori monzesi.

Pierluigi Bulgheroni

Prima novità, per chialterna bici e MM. Dopo tante proteste ricevute an-che da Fiab Ciclobby, e dopo lepressioni fatte da noi con #Salvai-ciclisti, finalmente chi in un per-corso lungo, soprattutto per anda-re al lavoro, fa un tratto in bici euno in metropolitana, può lasciarela bici nei parcheggi d’interscam-bio gestiti da Atm senza prenderela multa o rischiare di trovare legomme tagliate; anzi, troverà dellerastrelliere a disposizione gratui-tamente nei parcheggi corrispon-denti alle fermate di Romolo, Lam-pugnano, Molino Dorino e Bisce-glie, tra poco anche a San Leonar-do. Che Milano si stia avvicinando(pian piano) alle vere città euro-pee?

Seconda novità, per chiporta la bici sulla metro. Si allarga l’orario nel quale è possi-bile scendere in stazione con la bi-ci e caricarla sul treno. Era, neigiorni feriali, prima delle 7.00 almattino e dopo le 20.00 la sera;adesso si aggiungono in via speri-mentale le ore tra le 10.30 e le16.00. Certo non è un orario dapendolari, e inoltre vale solo per la

linea 2 verde e la 3 gialla, mentreresta esclusa per ora la 1 rossa, piùaffollata e delicata. Ma i passi avan-ti, anche piccoli, vanno comunquein avanti, ed è sempre meglio chestare fermi, o andare indietro.“Sperimentale” vuol dire fino a fi-ne novembre, perché in dicembrecome sappiamo il trasporto bicisulla metropolitana è sempre so-speso. Ma, se funziona, subito do-po le feste dovrebbe già riprende-re. Ricordiamo inoltre che da alcunimesi, grazie a una mozione appro-vata dal Consiglio comunale, il tra-sporto delle bici è gratuito. E chele bici pieghevoli sono ammessesenza limiti di orario.

ATM: eppur si muoveDue novità di fine ottobre per i ciclistiche usano anche i mezzi pubblici.

La creazione di un giardino pubblico con un’area giochi attrezzata, la mes-sa a dimora di nuovi alberi su un’area verde del Comune tra le vie Voltri

e Boffalora, la riqualificazione e l’ampliamento del parco Teramo (tra le vieChiodi, Faenza e Campari): sono questi gli elementi qualificanti del pro-gramma integrato di intervento approvato il 19 luglio in Consiglio comuna-le e dichiarato immediatamente eseguibile, che aveva già ottenuto il parerefavorevole della Commissione per il Paesaggio e del Consiglio di Zona 6.

Ma c’è un altro aspetto interessante per noi ciclisti: lungo via Barona, neltratto tra via Mazzolari e via Lago di Nemi, sarà creata una pista cicla-

bile monodirezionale in sede riservata: il tracciato di questo nuovo percor-so ciclopedonale, collegato a sud con la via Bardolino, consentirà la conti-nuità dell’itinerario per raggiungere il parco Teramo e il Mulino Doppio. Èprevista, inoltre, la possibilità di collegamento con altri percorsi ciclopedo-nali già esistenti o in previsione, in particolare verso il Parco Sud.

Una nuova pista ciclabilelungo via Barona Ricaviamo questa notizia da un comunicatostampa del Comune datato 19 luglio 2012

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MilanoMilanociclabile

12 CICLOBBY Notizie 3/12

inquinamento atmosferico è unabrutta bestia, deriva da diverse fontie, come tutti sanno, va combattutomettendo in atto svariate misure sudiversi fronti. Tuttavia, proprio la mol-

teplicità delle fonti e la varietà delle misureche possono essere messe in campo rende lapianificazione in questo settore assolutamen-te indispensabile al fine di ottenere risultati.Regione Lombardia nel 2006, con la L.R.24/2006, si è data le regole sulla pianificazio-ne in questa materia. Tale pianificazione è, perinciso, obbligatoria ormai da moltissimi anniin base alle norme europee. Nel 2009 Regio-ne Lombardia ha adottato le linee di indiriz-zo della pianificazione. Eppure, nel 2011, Re-gione Lombardia era ancora sprovvista di unPiano per l’Aria.

E’ stato cosi che, nell’agosto 2011, l’associa-zione Genitori Antismog ha chiesto a Re-

gione Lombardia di verificare lo strumento di

pianificazione regionale volto a far rientrarela Regione nei limiti di legge per gli inquinantidell’aria. La risposta era un groviglio di delibe-re non aggiornate né coordinate: tutto fuor-ché un piano dell’aria, ovvero uno strumentoorganico di pianificazione, da aggiornare incaso di sua insufficienza, “mirato alla prevenzio-ne dell’inquinamento atmosferico e alla riduzionedelle emissioni a tutela della salute e dell’ambien-te”.

Così a fine 2011, Genitori Antismog pro-pone ricorso al Tar per ottenere l’accer-

tamento dell’inadempimento della Regioneagli obblighi di pianificazione e la condanna al-l’adozione in tempi brevi del piano per l’aria.

Con sentenza 2220/2012 in data 4 settem-bre 2012 il Tar, superato un intrico pro-

cessuale di non poco conto, ha in sostanza ac-colto la domanda dell’associazione ambienta-lista e rigettato in toto le eccezioni proposteda Regione Lombardia a propria difesa. In particolare, nella sentenza, il Tar: • Riconosce che Genitori Antismog - nono-

stante Regione Lombardia abbia dato av-vio, durante il corso del giudizio, al proce-

dimento di programmazione del cosiddet-to Pria (Piano Regionale degli Interventiper la Qualità dell’Aria) - “ha interesse adottenere una pronuncia che sancisca l’obbligodi concludere detto procedimento entro deter-minati termini mediante un provvedimentoespresso” (p. 17).

• Riconosce che Regione Lombardia hamancato di adottare il Piano dell’Aria neltermine previsto dalle norme regionaliadottate sin dal 2006 (p. 22).

• Rigetta tutte le eccezioni proposte dallaRegione (p. 23).

• Riconosce che se “il contenuto concreto delPiano è connotato da elementi di discrezio-nalità, ciò non può precludere al giudi-ce di accertare la sua attuale mancan-za e l’obbligatorietà della sua adozio-ne”(p. 23).

• Sottolinea la mancanza e “la necessità diconcludere in tempi brevissimi l’appro-

vazione del detto Pria, disciplinato dauna legge del 2006 i cui contenuti sonostati già fissati in un documento del2009, applicandosi in mancanza misuretransitorie elaborate per il quinquennio2005-2010, ormai scaduto da tempo”(p.25). Come dire che il Tar, incidentalmente,sottolinea un inadempimento ed un ritar-do dell’azione amministrativa, che risalenel tempo in modo inaccettabile.

• Ricorda che l’obbligo di tempestiva ado-zione dei piani dell’aria è confermato dallagiurisprudenza comunitaria e, in conclusio-ne, “Accoglie il ricorso e ordina a RegioneLombardia di provvedere entro il termine di

60 giorni all’elaborazione della proposta diPRIA e del Rapporto Ambientale e Sintesi tec-nica”.

Per l’assessore regionale all’ambiente, in unimbarazzante comunicato stampa dirama-

to da Regione Lombardia il 5 settembre2012, il Tar avrebbe deluso i Genitori Anti-smog e, inoltre, “implicitamente riconosciutol’ampiezza e la validità dei molti interventi cheRegione Lombardia ha messo in campo negli an-ni”. Nulla di più falso; eppure la nostra politicanon perde occasione di vendere pan per fo-cacce.

Fatto sta che il 1° ottobre 2012, RegioneLombardia ha proposto appello avanti il

Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar.Tanto paga Pantalone! Saremo così costrettiad andare a difendere la “nostra” sentenzadavanti alle giurisdizioni superiori.

Ciò nonostante, e Regione Lombardia losa bene, il 7 luglio scorso anche la Com-

missione Europea abbia riconosciuto, nelladecisione sulla richiesta dell’Italia di prorogadel termine per il rispetto delle emissioni dibiossido d’azoto (NO2), che Regione Lom-bardia non ha un piano dell’aria conforme airequisiti della legislazione europea. E nono-stante il fatto che l’aver Regione Lombardiainiziato la procedura di Pianificazione perl’Aria in corso di causa costituisce il più evi-dente riconoscimento di colpevolezza.

Un ultimo rilievo. Pur essendo i piani giudi-ziari penale e amministrativo del tutto

difformi e certamente non comparabili, con-sideriamo anomalo, dato l’evidente risalentee corposo inadempimento e ritardo regiona-le in materia di pianificazione, la richiesta diarchiviazione del procedimento penale inten-tato contro il governatore della Lombardiacon la motivazione che “non sarebbe dato rav-visare quali e quanti efficaci provvedimenti avreb-be potuto adottare il Presidente della Regione perridurre il fenomeno del PM10”… Forse il pianodell’aria che manca da anni?

Quanto alla procedura di pianificazionedel Pria oggi pendente occorre sapere

che si può dare un concreto contributo se-guendo la procedura di Vas sul sito www.sta-tigeneralidellaria.it sul quale dovrebbe esse-re, nei prossimi mesi, caricato il Progetto dipiano per l’aria. Inutile dire che la ciclabilità,intesa soprattutto come modalità degli spo-stamenti casa-lavoro, riveste un ruolo chiavenella riduzione dell’inquinamento anche a li-vello regionale e che, quindi, ogni contributoche renda questa un punto centrale delleazioni per l’aria sarà cruciale per l’aria che re-spireremo negli anni a venire.

Anna Gerometta

L’L’

La Regione e il Pianodell’Aria che non c’èAbbiamo ricevuto questo documento da AnnaGerometta, dei Genitori Anti Smog, e volentieri lo pubblichiamo.

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socivita di as azionesoci

CICLOBBY Notizie 3/12 13

no dei mantra della nostra asso-ciazione è “dove va la bici?”. Do-manda che dobbiamo porretroppo spesso a chi si dimenticache le strade sono fatte anche

per i ciclisti.

Con l’idea che anche i ciclisti hannobisogno di sapere quali strade sce-

gliere per spostarsi in bici, nel 2010 ab-biamo colto al volo l’occasione che ci èstata offerta da un bando di FondazioneCariplo. Actl, Associazione per la Cultu-ra e il Tempo Libero, con cui già aveva-mo collaborato per il progetto Ciclomi-lano (www.ciclomilano.it), ci proposedi partecipare a questo nuovo bando,proseguendo e portando a compimentoquel lavoro: dopo aver fatto il censi-mento della rete ciclabile milanese, per-ché non studiare quali sono le stradepiù adatte per i ciclisti e far partire unservizio di routing per la bici? “Routingche?” Un programma, un sito, in gradodi suggerire i percorsi per spostarsi daun punto all’altro della città ma con alcentro il ciclista, e non l’automobilistacome la maggior parte dei siti di questotipo.

Da qui nasce il progetto che abbiamochiamato Giromilano e che poi è

diventato il sito Milanobicimap(www.milanobicimap.it).

L’impresa non era semplice per varimotivi. Identificare le strade più adat-

te per i ciclisti non è banale. E poi qualiciclisti? C’è quello che cerca solo la stra-da più veloce per andare al lavoro,quelli a cui piacciono le strade senzatraffico e il ciclista che odia il pavè.Identificare i parametri per categorizza-re al meglio le vie è stato il primo osta-colo, superato brillantemente dal nostroGruppo Tecnico che dopo innumerevoliriunioni e discussioni ha partorito unelenco di informazioni da rilevare in tut-te le vie della città.

Definiti i parametri abbiamo dovutotrovare il modo di organizzare la lo-

ro mappatura. Per i dati relativi alla rete

delle vie di Milano ci siamo appoggiatial progetto OpenStreetMap, un archivio,accessibile ed aggiornabile da chiun-que, in cui è possibile inserire qualun-que tipo di informazioni.

Dopo molte settimane di analisi, test,prove sul campo, abbiamo final-

mente prodotto dei mallopponi conte-nenti le schede di tutte le vie di Milano.9000 e passa schede per mappare i 90quadranti in cui abbiamo suddiviso lacittà.

Grazie al contributo di circa 40 vo-lontari, in gran parte soci di Fiab Ci-

clobby, tra marzo e aprile di quest’annoè stata effettuata la rilevazione dei dati:più dell’ottanta per cento delle schedesono state compilate. I nostri prodi rile-vatori, incuranti di freddo, caldo, piog-gia, smog, traffico, in poche settimanehanno diligentemente segnato le infor-mazioni su pavimentazione, spazio perle bici, limite di velocità, presenza di bi-nari, presenza di ciclabili.

Il passo successivo è stato quello ditrasferire i dati dalle schede all’archi-

vio di OpenStreetMap, sistemando nelcontempo le informazioni relative allaviabilità (sensi unici, nomi delle vie, pi-ste e corsie ciclabili), per poter final-mente iniziare a fare dei test e verificareche i percorsi suggeriti dal nostro siste-ma fossero sensati e simili a quelli sceltidai ciclisti.

Afine giugno il sito èstato messo online

ufficialmente con unapartecipata conferenzastampa presso Chiama-Milano. Da allora abbia-mo continuato a lavorareper migliorare il servizioe offrire più opzioni inmodo che ognuno possascegliere i percorsi piùadatti al proprio modo dispostarsi in bicicletta.

In questi giorni è statoaggiornato il sito e ora

è possibile scegliere tra-gitti preferendo quelli più rapidi o piùcorti, evitando il pavè o privilegiando lepiste ciclabili.

Grazie alla collaborazione con alcunidocenti del Politecnico di Milano,

un laureando sta collaborando con noiper verificare scientificamente la validi-tà dei parametri che abbiamo scelto. Epoiché pensiamo si possa ancora mi-gliorare, chiunque può aiutarci indican-doci percorsi migliori di quelli segnalati([email protected]).

Concludiamo ringraziando tutti colo-ro che hanno contribuito al buon

esito del progetto, in primis Marina Ver-derajme, presidente di Actl, per la suadisponibilità e i suoi utili suggerimentida utente della bici. A seguire tutti i rile-vatori, ai quali abbiamo spiegato a cosaandavano incontro dopo che avevanoaccettato di partecipare. E infine a tuttinoi, perché ogni tanto qualche gratifica-zione fa bene! Ed ecco chi siamo: Car-lotta Tarocchi – segreteria organizzativaActl; Alessandra Pagliari – segreteriaamministrativa Actl; Valerio Montieri –coordinatore del progetto per Ciclobby;Giulia Cortesi – web designer del sitodel progetto; Massimo Conter – mappa-tura, routing e interfaccia web; e i com-ponenti del Gruppo Tecnico CiclobbyGuia Biscàro, Walter Monici, Cesare Ca-siraghi.

Massimo Conter

Milanobicimap: navigareMilano in biciclettaUn bel lavoro, un grande lavoro di Fiab Ciclobby per tutti i ciclisti che “girano” per Milano.

UU

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vita di as azionesocisoci

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bbiamo deciso di farlo ogni anno perrenderci conto di persona di comecambi nel tempo un territorio desti-nato a ospitare un evento che vuoleavere una portata mondiale.

Quindi, puntuali anche quest’anno, ci sia-mo trovati al Parco di Trenno pronti per

scoprire le novità. Dopo aver attraversato ilBosco in Città, la prima sorpresa è agli orti diFigino. Ci troviamo davanti a un paesaggioquasi “svizzero”: prati rasati, orti curati, bellestrutture in legno che ospitano i depositi pergli attrezzi e grandi tavoli per mangiare al-l’aperto.

Uno spazio bello e ordinato, molto usatodagli abitanti del quartiere, che dimostra

come, quando gli interventi vengono fatti conattenzione e criterio, gli utenti usano e rispet-tano. Il cancello è aperto e, con discrezione, ciintrufoliamo. L’atmosfera è cordiale e un colti-vatore ci mostra l’ultimo raccolto: zucchine,peperoni e qualche patata. Niente male.

Dietro all’inceneritore di Silla 2, gestitodall’Amsa, la musica cambia: arranchia-

mo sulla collina nata col terreno scavato per

far posto alle fondamenta dell’imponentestruttura. Uno spazio verde che, nell’inten-zione di chi l’ha creata, doveva essere un pun-to di sosta e di osservazione dello spazio cir-costante.

Il prato è stato appena tagliato e gli arredi,panchine e porta biciclette, sono in buono

stato, ma si capisce al volo che questo è unospazio inutilizzato: la posizione è infelice e iso-lata. Riscendiamo e ci dirigiamo verso il fonta-nile all’interno del Parco dei Cinque Comuni.

Èuna tappa consueta del nostro giro maquest’anno un ponticello chiuso ci co-

stringe a cambiare direzione e a lottare conqualche rovo di troppo. Una volta arrivati l’ef-fetto è positivo: la lunga lingua d’acqua ci ap-pare come uno spazio sorprendentementenaturale, pensando soprattutto alla vicinanzacon Milano.

Qui Christian Novak, professore al Diap(Dipartimento di Architettura e Pianifi-

cazione) del Politecnico e nostra guida, ci ri-corda che siamo lungo la linea dei fontaniliche rappresentano storicamente una fonte diacqua pulita e facilmente disponibile. In fondoMilano è nata in questa zona della pianura pa-dana solo per questo motivo. Riprendiamo lebici e percorriamo un tratto della ciclabilerealizzato lungo lo scolmatore. Qui vediamochiaramente come, oltre alla realizzazione, èimportante occuparsi della manutenzionedelle piste: metà della carreggiata è occupatada sterpaglie e rovi.

Dopo una sosta al Fontanile di Pregnanaper mangiare qualcosa e riposarci incon-

triamo i nostri Andrea e Silvia che ci portano,fuori programma, alla villa Scheibler e alle sueaccoglienti corti. Ma siamo venuti per arrivare

al sito dell’Expo, ecosì ci rimettiamoin strada e prestogiungiamo ai can-tieri. Il panoramaè decisamente di-verso, degrado eabbandono ai latidella strada sonopalpabili.

Superato il ca-valcavia del

Sempione abbia-mo a sinistra le al-te recinzioni del

carcere di Bollate e a destra le cesate di can-tiere e ci sentiamo anche noi un po’ in gabbia.All’interno dei cantieri si notano le primeopere, le fondazioni, le grandi tubazioni, i pic-chetti che tracciano linee per ora incompren-sibili. Da qui, dal basso non riusciamo a orien-tarci e facciamo fatica a capire come appariràl’area a lavori terminati. Colpisce comunquela dimensione e l’imponenza delle opere ap-pena abbozzate.

Mancano meno di 900 giorni: ce la faran-no?

Valerio Montieri

Nei territori dell’ExpoQuesta è una gita particolare, una sorta di piccolo rito disettembre. Tre anni fa abbiamo deciso, insieme agli amici delPolitecnico, di compiere un giro, un specie di sopralluogo attorno ailuoghi che ospiteranno Expo nel 2015.

AA

opo qualche anno dall’ultimaesperienza, Annalisa e io ab-biamo deciso di rimetterci

per una settimana sulla bici: meta ilSud della Francia, e precisamente ilCanal du Midi, che parte da Tolosa earriva sul Mediterraneo tra Agde eSète (vicino a Montpellier e non lon-tano dalla Camargue). Sono 240 chi-lometri di argini, che con qualchedeviazione e un allungamento finalefino a Sète sono diventati per noi306, fatti in 6 giorni (di cui 3 mezzegiornate) quindi in tutta calma per ipiù allenati.

Il percorso si svolge interamente (oquasi) lungo le rive del Canal du

Midi, un’opera costruita nel 1600 percollegare Mediterraneo e Atlantico.Rispetto ai nostri navigli milanesi hadue vantaggi: corre in mezzo a unterritorio collinare, quindi è pieno dicurve e con un panorama che cam-bia di continuo, ed è fiancheggiatoquasi per intero da enormi e meravi-gliosi platani che forniscono ombra(non abbiamo sofferto il caldo, an-che se era l’ultima settimana di ago-sto) e protezione dal vento, che unpaio di giorni ci soffiava fastidiosa-mente contro.

Altro “vantaggio” rispetto alla Mar-tesana: la pista corre per chilo-

metri in mezzo ai vigneti, e abbiamofatto veramente fatica a non approfit-tarne per più di qualche acino... (lastagione si prestava, e a settembresarebbe ancora meglio!). A propositodi vento: la guida in francese che ab-biamo utilizzato noi (Le Canal du Mi-di à velo di Philippe Calas, Edisud)consiglia il percorso nel senso daOvest a Est, perché il vento preva-lente è la tramontana; non fidatevi! Ilvento è veramente imprevedibile...

Sul canale il traffico merci di untempo è stato interamente sosti-

tuito da quello turistico, costituito dachiatte (peniche in francese) di ognidimensione, per lo più affittate astranieri. Se ne incrociano in conti-nuazione, e se ne sorpassano, ancheperché per loro la velocità massima èdi 8 km/h: anche sui tratti più ostici èdifficile per un ciclista andare piùpiano....

Le chiuse, che per gran parte delpercorso sono frequenti (ce ne

sono anche a 2-300 metri l’una dal-l’altra) costituiscono un piacevole di-

DD

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CICLOBBY Notizie 3/12 15

versivo e punto di sosta, anche se quel-le attrezzate con ristoro per i passantisono pochissime (anzi, più di una voltail manovratore si è rivelato piuttostoscontroso).

Per chi abbia fatto percorsi simili inaltri paesi (noi ci ricordavamo la ci-

clabile del Danubio) bisogna dire cheil Canal du Midi è molto meno organiz-zato da quasi tutti i punti di vista: i pun-ti di ristoro sono scarsi, a volte è diffici-le perfino procurarsi dell’acqua senzafare una deviazione, e soprattutto le se-gnalazioni sono quasi inesistenti.

In effetti non è (ancora) una vera epropria pista ciclabile volta all’uso tu-

ristico, tanto che bisogna in teoria (noil’abbiamo fatto) chiedere un’autorizza-zione preventiva alla Vnf (Voies Navi-gables de France). Ma questo rende ilpersorso un po’ più selvaggio e forseda un certo punto di vista più attraen-te... (non scordate di riempire semprele borracce, però!). Della “selvaggità”del percorso fa parte anche la consi-

stente quota di sterrato - circa 160 chi-lometri su 240 - che a volte è pedalabi-lissimo ma a volte, specie nel tratto fi-nale da Béziers al mare, può essere fa-stidioso: avete presenti quei nastri diterra larghi dieci centimetri e infossatinell’erba? Il tutto non spaventa natural-mente i cicloturisti, e non mancavanole famiglie, alcune con carrellino poste-riore per i bimbi più piccoli...

Anoi la vacanza è piaciuta molto.Estremamente rilassante, i paesaggi

sono belli, le città lungo il percorsovalgono il viaggio da sole: a cominciare

dal punto di partenza, Tolosa, per pas-sare a Carcassonne con la sua cittadellamedievale, a Béziers.

Anche i paesi e villaggi di volta involta attraversati dal canale offrono

spesso degli scorci molto belli: da Ca-stelnaudary a Trèbes, da Le Somail aCapestang e Colombiers. A volte ci so-no veri e propri porti turistici sul canalecon bar e ristoranti, a volte (come nelcaso di Capestang) bisogna fare unapiccola deviazione per andare a cercareil centro del villaggio.

Il panorama cambia poi nell’ultimaparte, dopo Béziers, nella pianura

che porta verso il Mediterraneo: c’è giàprofumo di Camargue, con gli stagni,gli uccelli migratori e il vento che soffiasenza più il riparo dei platani. Da Mar-seillan (fine del canale) a Sète c’è unaciclabile di 15 chilometri in riva al ma-re, da cui è separata solo da dune bas-se e dalla spiaggia... (data la gelida tra-montana non abbiamo avuto il corag-gio di provare la temperatura dell’ac-qua).

Una delle cose che più ci ha colpitoè che rispetto ai nostri navigli, ma

anche a percorsi esteri più famosi, c’erarelativamente poca gente! Un po’ di“traffico” anche pedonale solo il primogiorno, con una tappa di 53 chilometriche ci ha portato da Tolosa a Villefran-che du Lauragais (esaurendo in praticala parte asfaltata). Proprio a Villefran-che du Lauragais abbiamo vissuto an-che l’episodio più deprimente del viag-gio: abbiamo trovato un albergo carino,ma essendo domenica sera il suo risto-rante era chiuso. Nel villaggio ce n’era-no aperti solo due: un cinese e una piz-

za da asporto.... che abbiamo scelto eche si è rivelata mangiabile solo perchéavevamo fatto 50 chilometri in bici! Acompensare l’immagine non posso checitare il top della vacanza: a Homps(metà strada fra Carcassonne e Béziers)l’Auberge de l’Arbousier, delizioso ho-tel con ottimo ristorante sotto i platani,che affaccia proprio sul canale: non po-tete mancarlo!

L’ultimo dettaglio organizzativo è po-sitivo: le principali città lungo il per-

corso sono collegate dal treno, quindisi può scegliere con flessibilità da dovepartire. Noi eravamo in auto, l’abbiamolasciata a Béziers facendo in treno Bé-ziers-Tolosa il primo giorno e Sète-Bé-ziers l’ultimo; sui treni regionali (TER)la bici sale gratis, noi l’abbiamo presodi venerdì ed era strapieno - di gente edi bici. Sugli Intercity c’è un bagagliaiocon 6 posti bici, si sale solo se c’è postoe la bici paga 10 euro.Buona vacanza!

Andrea Malan

Un racconto diviaggio ma anche unpo’ una guida, per chivolesse affrontarequesto bellissimo – ma non semprefacilissimo –percorso nel Suddella Francia.

itinerariIn bici sul Canal du Midi

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vita di as azionesocisoci

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Domenica 16 settembre: In bici alla scoperta di Zona 2 e Milano NapoleonicaCiclobby si è data da fare anche all’interno del Gruppo mobilità zona

2, di cui parla Marco Capecchi a pagina 9 di questo stesso numerodi Ciclobby Notizie. Il Gruppo ha concentrato le sue uscite pubblichenella Settimana europea della mobilità sostenibile, nella quale ricadeva ladomenica a spasso di settembre.

Quella mattina abbiamo guidato un giro per la zona 2, partito alle10.00 da piazzale Loreto e terminato alle 12.30 in piazza Costanti-

no, un tempo sede del comune di Crescenzago. Dalla ricerca di partico-lari belli o curiosi nel quartiere (con un intermezzo dedicato alla festaVia Padova è meglio di Milano, a cui Ciclobby partecipa dal 2010) siamopassati a temi più seri come la piazza del Governo Provvisorio di Lom-

bardia e quella dei Piccoli Martiri (i duecento bambini della scuola diGorla uccisi in un bombardamento del 1944), importante luogo di me-moria nel quale vogliamo pedonalizzato il Ponte Vecchio che lì scavalca ilMartesana.

Con i nostri 70 ciclisti ci sembrava di aver avuto un bel successo dipartecipazione finché non abbiamo saputo che il giro Milano napo-

leonica ne aveva avuti più di 100. È uno dei giri che i nostri GianfrancoRocculi e Marialuisa (Sissi) Bonivento organizzano e guidano ogni se-conda domenica del mese.

Una cosa normale, per noi che ci siamo abituati, ma appena viene unpo’ più pubblicizzata (perché il sito del Comune ospita le iniziative

delle domeniche a spasso, perché magari ne parlano i giornali, perché imilanesi sono tutti contenti di uscire di casa a piedi o in bicicletta) di-venta, com’è giusto che sia, un evento cittadino. Un serpentone di bici-clette che parte alle 10.15 da piazzetta Reale e va in cerca di una me-moria storica cittadina, che come ogni memoria storica si può viveresolo nei luoghi.

Domenica 14 ottobre: “Vuoi la pace? Pedala!”Se quella di settembre è stata una bella domenica, questa è stata stra-

ordinaria. La mattina verso le 11.00 sette serpentoni, ciascuno di cen-tinaia di ciclisti, arrivano in Milano da città e paesi della nostra provinciae delle province di Lecco, Lodi, Monza e Brianza, Pavia, Varese. È la gran-de manifestazione che Paceincomune (la rete dei comuni impegnati per lapace), e altre organizzazioni con capofila le Acli, organizzano ogni annoper ricordare ai governi, anche al nostro, gli obiettivi del millennio stabi-liti dall’Onu: la fine della povertà, della schiavitù, della fame; e soprattuttola pace.

La manifestazione ha un bellissimo nome: Vuoi la pace? Pedala! E noi pe-daliamo. Ai confini del Comune i sette gruppi degli accompagnatori di

Ciclobby aspettano i serpentoni per accompagnarli in sette diversi per-corsi fino a piazza Duomo. Una spruzzata di pioggia mette in difficoltà iciclisti ma, dopo una pausa per indossare mantelline e affini, si va avantitranquilli. Ogni gruppo ha un colore e con i sette colori si forma così inpiazza una gigantesca bandiera della pace.

Dal palco veniamo a sapere che finalmente il Comune di Milano haaderito a Paceincomune; e dal palco si leggono brevi dichiarazioni

sui motivi e gli obiettivi della grande manifestazione (la nostra StefaniaFuso Nerini legge quella che spiega perché la manifestazione è in bici-cletta). Poi i palloncini dei sette colori vengono liberati nel cielo. Nonc’è bisogno di raccontare altro. Chi non c’era non potrà immaginare labellezza e l’emozione di questa mattinata: dovrà soltanto esserci l’an-no prossimo.

Ma non basta: nella stessa mattinata si svolge un’altra grande e impor-tante manifestazione in bicicletta: Il Parco che unisce. Ne parla Pier-

luigi Bulgheroni a pagina 10. E qui a destra Marco Capecchi racconta laBicisicura tenuta nel pomeriggio davanti ai giardini di via Palestro. Unabellissima domenica, anche questa. Auguri per le prossime.

Donata Schiannini

Noi nelle due DomenicAspasso dell’autunno 2012La prima DomenicAspasso dell’autunno 2012 si è tenuta il 16 settembre, la seconda il 14 ottobre. A Fiab Ciclobby piacciono molto questedomeniche, e si dà da fare per riempirle di attività che aiutino i milanesi a godersele, come finora hanno dimostrato di volere e saper fare.

Il gruppo in piazza del Governo Provvisorio di Lombardia

Il gruppo sulla ciclopedonale Martesana, verso il Ponte vecchio.

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CICLOBBY Notizie 3/12 17

Noi nelle due DomenicAspasso dell’autunno 2012

Bicisicura a spassoQuesta manifestazione di servizio,sempre più richiesta e gradita, hacompletato il nostro intervento nella“DomenicAspasso” del 14 ottobre.

Ebbene ce l’abbiamo fatta. A lungo inseguita con ostinazione; fallitoil primo tentativo di settembre per indisponibilità dei meccanici,

inserita come attività nel Parking day con successo nullo, riprovatacon maggior fortuna ad un Aperitivo serale gentilmente offertoci daRossignoli (una sfida all’approccio a un pubblico giovane), nonostan-te la manifestazione “Vuoi la pace? Pedala!” al mattino, incuranti delmeteo e fedeli al motto “Pedalare, resitere, pedalare” abbiamo com-pletato i preparativi; Anna ha ottenuto il permesso dai vigili; Giusep-pe preparato l’attrezzatura ; io confermato i meccanici e Vanna i vo-lontari al banchetto e finalmente, nel pomeriggio di domenica 14 ot-tobre, siamo riusciti a concretizzare una buona Bicisicura.

Dalle 15.00 alle 18.00 e oltre abbiamo monopolizzato il marcia-piede davanti all’ingresso dei Giardini Montanelli angolo via Pa-

lestro. C’era chi già ci aspettava quando siamo arrivati carichi del no-stro materiale con triciclo, bici e carrellini, segno che la voce gira el’offerta attira. Non c’è stato molto tempo per chiacchierare. Allaspartana come sempre, con le chiavi sparse sul tavolino o per terra,con le bici sul cavalletto o coricate sul marciapiede, i nostri tre giova-ni meccanici (Marco, Federico e Angelo) hanno risposto puntualmen-te a ogni necessità dei ciclisti urbani. Diversi quelli che si fermavanosolo per pompare le gomme, ottima occasione per agganciarli o perricordargli l’uso delle luci nelle ore serali.

Grande il lavoro per Vanna, Silvia e Donata che si sono prodigatea distribuire foglietti con i numeri di attesa, a dare informazioni

e propagandare la nostra associazione girando tra i ciclisti in attesa, afare iscrizioni, a vendere luci e campanelli e perfino una t-shirt! Di-stratte solo per un attimo da una visita inattesa e graditissima, quelladi Sandro Ticozzi, il non dimenticato capofila degli amanti del ciclotu-rismo estremo che furono poi chiamati “i ticozziani”.

Gran lavoro per tutti ma con passione e divertimento, vero Silvia?Con quale entusiasmo hai accolto quel curioso gruppo di ciclisti

in erba con genitori al seguito, in uscita dal parco, ed era una festa dicompleanno...in bici!

La pioggia è stata a guardare, complice di tanto ardimento umano,e si è fatta sentire come breve carezza gentile solo verso sera, per

ricordarci che era ora di tornare a casa. Alle 18.00 infatti si dovevachiudere, ma qualche ciclista ritardatario era ancora assistito dai ge-nerosi meccanici, quando il rombo di una Harley Davidson ci ha ri-cordato che le gabbie erano state aperte e le belve erano di nuovo instrada. E allora, alla prossima!

Marco Capecchi

Il gruppo rosso, partito da Pregnana, attraversa Pero dopo la sosta al giardinonecon i rappresentanti delle istituzioni in testa.

All’arrivo dei gruppi di “Vuoi la pace? Pedala!” in piazza Duomo, Silvio Ziliotto,Acli, legge gli obbiettivi del Millennio

Le persone in coda per farsi sistemare la bicicletta dai meccanici di BiciSicura,un servizio FIAB Ciclobby offerto alla città durante una DomenicAspasso

I fedelissimimeccanicisempredisponibili, quinell’edizionepassata diBiciSicura amarzo, dasinistra: Marco,Federico,Marco, Mirko,Angelo

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18 CICLOBBY Notizie 3/12

servizio di assistenza legale e consu-lenza assicurativa per il recupero deidanni che altri potrebbero provocar-ci;

• restare aggiornati su quanto accadenel mondo delle due ruote grazie alNotiziario Fiab Ciclobby, alla rivistaBC e alle mail e newsletter che ven-gono inviate ai soci;

• ottenere agevolazioni nei CiclobbyPoint e beneficiare di tutte le conven-zioni stipulate dalla Fiab, vantaggitalvolta così interessanti da ripagareampiamente il costo dell’iscrizione,come per esempio lo sconto del 10%praticato da alcuni operatori turisticisulle vacanze in bicicletta (per poter

i questi tempi le notizie positive so-no davvero rare, eppure dopo averchiuso le iscrizioni del 2012 possia-mo dirlo: la nostra associazione

continua a crescere e abbiamo superatoi 1300 soci. È un trend che continua datre anni, sicuramente favorito dall’au-mento del numero dei ciclisti a Milano,ma anche, crediamo, delle numeroseiniziative che i soci attivi di Fiab Ciclob-by organizzano, sia per far conoscere edapprezzare l’associazione, sia per offrireai già soci opportunità di confronto e disvago.

Anche a livello nazionale il dato è po-sitivo, la Fiab – Federazione Italiana

Amici Bicicletta di cui Ciclobby fa parte,raggruppa ora 140 associazioni locali,per un totale di quasi 20.000 iscritti.

Ma dopo aver gioito del bel risultatoraggiunto si azzera tutto e si co-

mincia da capo, perché a dicembrel’iscrizione scade ed è tempo di rinnovo,per tutti.Rinnovare la tessera a Fiab Ciclobby èimportante per:• confermare il proprio sostegno all’as-

sociazione che porta avanti i dirittidei ciclisti e si spende per una politi-ca a favore della mobilità dolce sututto il territorio nazionale, per averecittà amiche della bicicletta;

• partecipare a gite, giri d’arte, incontri,corsi di manutenzione della biciclettae a tutte le diverse iniziative che i so-ci attivi organizzano;

• avere diritto all’assicurazione RC, cherisponde dei danni che potremmocausare con la nostra bicicletta, e al

II Campagna iscrizioni 2013

Rinnova subito latessera Fiab CiclobbyContinua con noi a sostenere i diritti dei ciclisti.E poi con noi c’è l’Assicurazione RC, giri d’arte egite, tante iniziative e la bella rivista mensile BC.

Con questo numero di Ciclobby Notizie, che ti arrivapoco prima delle festività natalizie, vogliamo augu-

rare ai nostri soci e amici un anno sereno e di pace.Le festività sono anche l’occasione per regalarel’iscrizione a un amico ciclista, o a te stesso, se nonsei già socio; e poi per i tuoi regali trovi in sedeanche le T-shirt, (in versione uomo e donna, nera ebeige) il gilet rifrangente e altri begli oggetti di Fiabe di Ciclobby.Piccoli ma graziosi regali sono i due libri di AnnaPavan, con foto di Guia Biscaro, dedicati alla sco-perta di itinerari in bicicletta nella nostra città: Milano èbella in bici e Evviva Milano in bici. “Perché Milano, vistadal sellino della bici, a volte non sembra più la stessa”.Puoi acquistare tutto in sede dal martedì al ve-nerdì, dalle 17 alle 19.Sono tutti bei regali per chiunque abbia una bici, anchese non è un ciclista sportivo o un ciclista quotidiano; emagari lo aiutano a diventarlo.

Regala sostenibilitàLa T-shirt con il messaggiosostenibile, nera e beige,anche nella versione donna,più aderente

QUOTE ASSOCIATIVE 2013(nuovi soci e rinnovi)Socio ordinario 30 € Socio ordinario con abbonamento rivista BC 32 € Socio sostenitore 50 € Socio benemerito 80 € Familiare di un socio 20 € Da 15 a 18 anni e studenti 20 € Fino a 14 anni 5 € Gruppi familiari (senza limite di numero) 70 € La tessera Fiab Ciclobby ha validità gennaio-dicembre.L’abbonamento alla rivista BC, la rivistabimestrale della FIAB su ambiente, movi-mento, cultura, è riservato ai soci ordina-ri, sostenitori e benemeriti. Per i soci or-dinari è necessario richiederlo al momen-to dell’iscrizione e versare un piccolocontributo spese di 2 euro.

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socivita di as azionesoci

CICLOBBY Notizie 3/12 19

Calendario delle iniziative

Stiamo lavorando alla nuova edizione del Calendario delle nostreiniziative, intitolato PEDALA CON NOI.Esce ai primi di gennaio in 10.000 copie: vuoi aiutare nella distribuzione in città? Comunicalo alla segreteria (02 69.31.16.24 o [email protected]) o a Vanna Bartesaghi ([email protected]).

Venerdì 14 Dicembre

Festa degli auguriCome tutti gli anni ci troviamo in sede perscambiarci gli auguri e rinnovare (o regalare) latessera dell'associazione. Sono gradite speciali-tà, salate o dolci, e bevande per il buffet.

Dalle 18.30 Sede Ciclobby

vedere le numerose convenzioni visi-ta il sito Fiab www.biciviaggi.it e vaialla pagina “Agenzie ed OperatoriTuristici che organizzano viaggi in bi-cicletta”).

Puoi rinnovare la tessera passando insede negli orari di segreteria (dal

martedì al venerdì dalle 17 alle 19 e ilsabato dalle 10.30 alle 12.00) oppure inoccasione di una delle nostre iniziative,ma se proprio non puoi venire a trovar-ci è sempre possibile iscriversi e pagaredirettamente online sul sito www.ci-clobby.it.

Rinnova subito, e comunque ricordatiche è necessario farlo entro il mese

di marzo, dopo quella data infatti decadela copertura assicurativa. E dopo averrinnovato la tua tessera ricordati che, setutti gli attuali soci portassero un solosocio in più, di colpo la nostra forza rad-doppierebbe; tra l’altro in tempo di re-gali tieni presente che l’iscrizione a FiabCiclobby è sempre un ottimo regalo perun amico ciclista.

Stefania Fuso Nerini

Il socio più giovane della storiaLa nostra Vanna Bartesaghi, a cui non sfugge nulla, si è accorta di un’iscrizione eccezionale: il

nuovo socio Alessandro Codecasa era stato iscritto all’età di 4 giorni. Perché non segnalaresul Notiziario questo fatto veramente fuori dal comune? E allora abbiamo chiamato la mamma,Lilith, le abbiamo fatto qualche domanda ed ecco, in sintesi, la descrizione di questa fantasticafamiglia.

Alessandro è il primo bambino. Il padre e la madre sono ciclisti, innamorati della bicicletta (edi conseguenza di Ciclobby). Ma non basta: tutti e quattro i nonni sono ciclisti, e uno di lo-

ro ha già comprato per il piccolo una biciclettina... da corsa! Più saggiamente, la mamma pensadi comprare un seggiolino per portare Alessandro sulla sua bicicletta quando il bimbo avrà pas-sato gli otto mesi, magari un po’ di più per evitare le giornate ancora invernali; insomma, lo ve-dremo di sicuro sul seggiolino alla prossima Bimbimbici. E, un paio di Bimbimbici dopo, lo ve-dremo sulla sua biciclettina: chissà se sarà quellada corsa!

Regala sostenibilità

I due libri di Anna Pavan, conitinerari in bicicletta nellanostra città

Il gilet rifrangente per rendersi visibile

Il piccoloAlessandro: il

socio più giovaneche Ciclobby

abbia mai avuto!

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Ciclopendolared’autunnoÈ di stagione questa riflessione quasi in versi cheun nostro socio pedalatore mattutino (e serale,insomma pendolare in bicicletta) ha mandatogentilmente alla redazione di “Ciclobby Notizie”Svegliarsi prestissimo al mattino, che tutti ancora dormono. Ti senti a metà strada tra unfornaio e un rapinatore di banche.Impiegare dieci minuti in una lungae laboriosa vestizione, con unasequenza di cerniere e velcrosparsa un po’ ovunque nei quattrostrati di abbigliamento.Scendere le scale bici in spalla, conle placchette sotto le scarpe sulmarmo che in quel silenzio assolutogenerano un frastuono inenarrabile;

prima o poi qualche inquilino si chiederà chi diamine prenda lezioni ditip-tap a quell’ora antelucana.Uscire nel buio delle sei e mezza di metà novembre, immergendotinella nebbia che ti accoglie come una matrigna.Accendere fanali anteriori, fanalini, lampeggianti, e tutto ciò che puòcontribuire ad allontanare un incontro ravvicinato con un camion, eosservare le minutissime goccioline di nebbia fluttuare nel conoluminoso proiettato davanti a te, come passanti colti di sorpresa.Fendere il buio color arancio dei lampioni con un fruscìo ovattato.

Nessuno intorno.Vincere l’ancestrale soggezione che incute una stradain aperta campagna da solo, di notte, con la nebbia,confidando solo in te e nel tuo mezzo.Sfilare come un lampo accanto alle persone in attesaalle fermate del bus, che ti guardano come fossi unalieno, o un idiota, o qualcuno come un eroe.Pedalare sottozero, e nonostante ciò avvertire uncaldo pazzesco.Udire il graduale risveglio mattutino dei pennuti, e

ent.ma dott.ssa Bossi FedrigottiCondivido le sue aspettative peruna Milano che sia finalmente piùciclabile, non solo a parole.

Per intanto, continuo a constatare la cre-scita numerica dei ciclisti, mentre non

vedo ancora, purtroppo, con altrettantasolerzia, migliorare concretamente le con-dizioni per l’uso di questo mezzo. Dal checonsegue anche che molti, vuoi per ine-sperienza, vuoi per “paura”, si arrangianocome possono. E tra essi non mancanoanche un tot di persone arroganti e male-ducate, che contribuiscono con la loro in-civiltà a fomentare insensati antagonismi,del tutto simili a quelli dei capponi di Ren-zo.

D’altro canto sappiamo bene che i difet-ti (o le virtù) non sono propri ed esclu-

sivi di una categoria, ma sono trasversal-mente distribuiti. E anche i ciclisti non fan-no eccezione alla regola aurea ricordata nelbel saggio di Carlo Maria Cipolla.

Sottoscrivo quindi premesse e conclusio-ni del suo articolo di sabato (“In pista la

buona educazione”). Tuttavia non condivi-do alcuni passaggi del suo ragionamento.

Non è forse questo il luogo per confrontare opinioni sulle di-verse soluzioni tecniche possibili. Ma non sono d’accordo sul

continuo invocare piste ciclabili separate e protette, per incanala-re il traffico ciclistico, invece delle corsie ciclabili che, in quantotracciate in sola segnaletica, vanno bene a Francoforte ma risulte-rebbero inadatte a difendere il ciclista “dall’indisciplinato trafficodella nostra metropoli”.

Le dirò anzi che trovo molto preoccu-pante questa rassegnazione al mancato

rispetto delle regole. Cioè, anziché darsida fare per imporre il rispetto delle regole,dando ad esse i necessari requisiti di cer-tezza anche attraverso controlli efficaci, siaggiungono barriere, orpelli, paletti edostacoli perché la segnaletica non vienerispettata, e dando per scontato che que-sto stato di fatto non possa cambiare.

Da ciclista, le dirò che io non amo es-sere incanalato dentro piste ciclabili,

se non quando appaia effettivamente ne-cessario. Mentre desidero che il traffico sia rigorosamente sottocontrollo, la velocità sia moderata (perché la velocità uccide!), lestrade siano tenute in buone condizioni di manutenzione, i binaridismessi vengano rimossi, la ciclabilità sia sempre considerata co-me parte della mobilità quotidiana sull’intera rete stradale, dandoad essa adeguata visibilità e utilizzando gli strumenti di governodella mobilità caso per caso necessari, anche con alcuni aggiorna-menti della normativa che ormai il tempo richiede e finora solleci-

Non di sola pista vive il ciclistaI giornali, e i loro lettori, scrivono di biciclette, e ci fa solo piacere.A volte scrivono solo sciocchezze a cui non vale la pena dirispondere. Altre volte ragionano, e allora, se occorre, vale la penadi fare qualche precisazione, come ha fatto nel settembre scorsoil nostro presidente scrivendo a Isabella Bossi Fedrigotti chegestisce la rubrica delle lettere del “Corriere della Sera”.

GG

info@ciclobby.ituuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuLLettere all’associazione

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CICLOBBY Notizie 3/12 21

augurare loro “Buon giorno”.Assistere al fulmineo risveglio della bestia a motore, e al suoincedere tentacolare sottoforma di decine di automobili che siriversano per strada tutte praticamente allo stesso momento.Compiacerti per l’attenzione attirata negli automobilisti, che ti superano a una distanza più che discreta, complice ungiubbino ad alta visibilità, un catarifrangente, un fanalino a tre Ledlampeggianti, inserti riflettenti sul casco, due fanali ad altissimaluminosità sul fronte. Magari poi racconteranno lo spavento per avere visto un albero di Natale spostarsi da solo.Percepire con la coda dell’occhio il primo accenno di chiarore delnuovo giorno farsi strada tra la foschia.Sentirti sicuro e incollato alla strada nonostante il brecciolino el’umido per terra. Però sempre occhio alla penna...Percepire su te stesso differenze termiche fuori dal comune, con lapunta del naso ghiacciata, le mani insensibili e il resto del corpo chesta lessando in una specie di bagno turco autogenerato.Giungere al lavoro e fermarti, e accorgerti che stai sgocciolandoper tutta l’umidità che hai attraversato.E a fine giornata tornare a casa e doverti fermare, e quasi tidispiace di non abitare un po’ più lontano.

Luca “Mastercaution” Noli

tati invano.

Continuare a discutere di piste ciclabili separate è anche unbuon modo per allenarsi a non vederle mai. Perché costano

molto, richiedono lunghi tempi di realizzazione e hanno requisitidimensionali che spesso non si adattano al calibro delle nostrestrade. Forse non a caso, il Piano della rete ciclabile approvato dalconsiglio comunale nel 1980 (sic!), che ragionava su una rete di330 km, è rimasto lettera morta. Non perpetuiamo questi alibi.

Come se non bastasse, già oggi, sulle poche piste ciclabili esi-stenti (es. viale Elvezia, via Morgagni), a volte circolano anche

le moto, passeggiano i pedoni, addirittura sostano le auto...

Se quindi anche le piste separate dimostrano la loro inadegua-tezza a “dare a ciascuno il suo”, si torna nuovamente al tema

delle regole e del loro rispetto, dei controlli per presidiarlo. Temifaticosi, certo, ma ineludibili.

Mutatis mutandis, questo vale anche per la targatura delle bi-ci. Perché noi italiani dobbiamo mostrare sempre un eccesso

di creatività suggerendo soluzioni che non trovano riscontro in al-cuno dei Paesi ad elevata ciclabilità? Un conto è se discutiamo del-la possibilità di recuperare, attraverso il sistema di identificazione,la bici rubata. Un altro è se vogliamo seriamente credere che latarga serva a multare il ciclista che, ad esempio, viaggia senza lucialla sera... Le regole ci sono già: si applichino.

Ad Amsterdam, dove ci sono alcune bici più che a Milano, unvigile in moto ha fermato un ciclista davanti a me che circola-

va alla sera senza illuminazione. Chi di noi può raccontare qualco-sa di simile, non dico a Milano, ma in tutta Italia? E non si dica, perfavore, che questo succede perché oggi il ciclista sa di farla fran-ca, non essendo targato.

Qualche giorno fa Edoardo Segantini su queste stesse colonnesuggeriva un’alleanza tra pedoni e ciclisti, fatta anche di edu-

cazione e rispetto delle reciproche esigenze. Mi pare questa unabuona strada da coltivare. Anche come atto d’amore nei confrontidella nostra città.Con simpatia, la saluto cordialmente

Eugenio Galli (presidente Fiab Ciclobby onlus)

BiciMondo riprende a pedalareBiciMondo riprende a pedalare l’ultimo giovedì del mese con i rac-

conti e immagini di ciclovacanze e presentazioni di libri che mi se-gnalerete e che verranno presentati nella prossima stagione. Perché,come dice David Byrne, più veloce del camminare, più lenta del trenoo dell’auto, la bici è una panoramica sul mondo. M.B.

17 gennaio ore 19 Libreria Popolare di via TadinoSarajevo ti entra nel cuoreFabio Masotti presenta il suo libro Serajevo ti entra nel cuore (EdicicloEditore). Raccontodi una pedalata di mille chilometriinBosnia-Erzego-vina oltre i ponti e le divisioni, a contatto con le speranze e le paure.

24 gennaio ore 21 Sede FIAB CiclobbyIn bicicletta l’ordinario diventa straordinarioCon una bicicletta , che è uno strumento ordinario, una persona nor-male, non superatleta, può compiere imprese straordinarie, se ha unpo’ di gambe, molto cuore, occhi da bambino. Racconto di un viaggioin Italia di pochi giorni, con annessi e connessi.

21 febbraio ore 21 Sede FIAB CiclobbyCanada... S. Lorenzo... in bici lungo il fiume checrede di essere ancheun mareViaggio lungo il grande fiume San Lorenzo, tra boschi e grandi pianu-re, lungo la mitica “Route Verte”, la pista ciclabile più lunga del mon-do. Racconto ed immagini di Paolo Civolari e Maria Cristina Negro.

28 marzo ore 21 Sede FIAB CiclobbyPedalare sull'acqua dei fiordi norvegesiUn viaggio dove la bici ha accesso solo pochi mesi all'anno e si facompagna di innumerevoli imbarcazioni. Racconto e immagini dellanostra famiglia di fotografi: Silvia Malaguti, Andrea Scagni e Flavia.

18 aprile ore 21 Sede FIAB CiclobbyIn Bici da Parigi a PragaPedalata di 1550 kmtra cantine e valli dello Champagne, le grandi di-stese di uva del vino tedesco e la famosa birra di Plsen in repubblicaCeca! Racconto ed immagini di Sandro Foti.ˇ27 giugno ore 21 Sede FIAB CiclobbyAlla scoperta dell’Olanda del nord in veliero e in biciPedalatanella regione deilaghi, nel tipicopaesaggioolandesecon le sue dune,le spiagge del Mare delNord e nell’Isola Texel conlepittoresche cittadineportuali situate in rivama-re. Racconto ed immaginidi Maria Gabriella Berti.

Per due domeniche porte aperte a Ciclobbydalle 10.00 alle 18.00Due occasioni per passare in sede a rinnovare la tessera Fiab Ciclob-by, ma anche per...

Domenica 2 dicembre La mattina ti presentiamo i risultatidell’ultimo censimento; nel pomeriggio porta i bambini, ci sonoattività per loro; e tutto il giorno i nostri meccanici volontari per latua bicicletta.

Domenica 3 febbraio Siamo già nel 2013: rinnovi l’iscrizione,saluti gli amici e con i mitici meccanici volontari verifichi lo stato disalute della tua bicicletta.

uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

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eriodicamente qualcuno ci rimprovera di non dire, di nonfare abbastanza sui temi della sicurezza stradale, di esse-re troppo condiscendenti rispetto ai molti ciclisti che circo-lano con imprudenza sulle strade mettendo a repentagliola propria e altrui sicurezza (senza luci, sfrecciando suimarciapiedi, spaventando i pedoni ecc.). In realtà la no-

stra associazione è da anni impegnata anche su questi temi.Ha organizzato attività, iniziative diverse. Ad esempio un de-calogo sulla sicurezza del ciclista; una presentazione di dueore su questo tema; il Forum sulla sicurezza stradale insiemealla Fondazione Rete Civica di Milano; ha richiesto e ottenuto,con la passata amministrazione, la costituzione del Tavolo co-munale su questi temi (poi fallito per debolezza della volontàpolitica); promuove periodicamente l’iniziativa “Bici sicura”... Si potrà allora affermare che non è ancora abbastanza, per-ché si può sempre fare qualcosa di più. Ma non sono in molti apoter dire di avere fatto altrettanto. E certamente è stato spessolatitante il fronte istituzionale, che non può ritenersi una sem-plice comparsa, ma deve invece essere protagonista attivo epartecipe.Sulle strade – troppo spesso arene insanguinate e dominate dauna patologica aggressività – abbiamo bisogno anche di unnuovo galateo, di un codice etico condiviso che non facciasentire nessuno fuori luogo.

Occorre partire dalla consapevolezza dei diritti e dei doveriper un’affermazione responsabile della presenza dei ciclisti sul-le strade: il ciclista sulla strada non è inferiore agli altri utenti.D’altro canto, il semplice rispetto delle regole della circola-zione (tenere la destra, procedere in fila indiana, segnalare lesvolte, utilizzare le piste ciclabili ove esistenti) può non esseresufficiente a garantire la sicurezza del ciclista e in qualche casopuò avere addirittura effetti controproducenti. E anche alcunidispositivi di protezione individuale (come il casco), nonsolo non devono sostituire misure di prevenzione collettiva, mapossono rivelarsi inadeguati se il ciclista si muove come unosprovveduto nelle insidie del traffico. Non quindi suscitare pau-ra, bensì creare attenzione: questo il nostro intento.Con queste “pillole” vogliamo provare a seminare qualcosa dinuovo, favorendo la conoscenza di regole, obblighi, divieti e re-gistri comportamentali.Il bello della bici è anche che ci mette a contatto con l’ambien-te: sfruttiamo allora questo vantaggio e non isoliamoci da ciòche ci circonda, anche per salvaguardare la nostra sicurezza.Ciò evidenzia l’importanza di valutare i pericoli, studiare le

norme (la maggior parte degli incidenti è dovuta a infrazioni) eimporsi comportamenti prudenti.

Casi frequenti di collisioneI casi 1-4 sono apparsi sui numeri precedenti del nostro notiziario.

Collisione n. 8: Impattoposteriore (parte seconda; laprima nel Notiziarioprecedente)Questo tipo di incidente è molto temutodai ciclisti, ma non è così frequente(tranne che nei casi di guida notturnao su strade a lunga percorrenza fuoricittà). In ogni caso è una delle collisio-ni più difficili da evitare, poiché gene-ralmente mentre pedali non guardi alle tue spalle. Il miglior mo-do per prevenire questo tipo di collisione è pedalare su stradeampie o a traffico lento o su piste ciclabili e dotare la bici di unospecchietto retrovisore.

Come evitare questa collisione:Renditi visibile. Se pedali con il buio, o comunque in condizionidi visibilità scarsa, devi assolutamente usare un fanale rosso po-steriore, a luce fissa o lampeggiante, montare i catarifrangenti aipedali e sulle ruote e possibilmente vestire le fasce rifrangenti ocapi riflettenti (che puoi trovare a poco prezzo anche nei nego-zi che trattano articoli per la sicurezza sul lavoro).Scegli strade ampie. Pedala lungo strade provviste di una corsiaesterna sufficientemente ampia da garantirti una distanza di si-curezza dalle auto.Scegli strade con traffico lento. Più len-tamente un’auto va, più tempo ha pervederti. È preferibile usare strade se-condarie o residenziali.

Collisione n. 9: In bici suipassaggi pedonaliUn’auto svolta a destra e ti investe pro-prio mentre stai attraversando sullestrisce pedonali fra due marciapiedi.Gli automobilisti non si aspettano ditrovare biciclette sugli attraversamenti pedonali (talvolta sem-bra che non pensino neppure di trovarvi dei pedoni...), pertantodevi stare molto attento se usi i passaggi pedonali.

PPPillole di sicurezza (n.5)di Eugenio Galli

Assembleadei sociSabato 2 marzo 2013 alle 14.45, nella nostra sede di via Borsieri, si tiene l’Assembleaannuale, aperta a tutti i soci.

Partecipa anche tu!

Sembra proprio una buona idea

C’è in Brasile una cittadina tra i monti a nord di San Paolo che si chiama Santa Rita do Sapucai;e lì c’è un carcere, e anche una passeggiata lungo il fiume che fino a poco tempo fa era al buio,

e deserta di sera. Adesso però la passeggiata è illuminata, i cittadini la frequentano, e i detenuti nelcarcere si sentono un po’ meglio. Cos’è successo? È successo che in una sala nel carcere sonostate installate delle biciclette rosse (come la divisa dei detenuti), fisse al pavimento e senza ruotadavanti, che con il movimento della ruota di dietro generano energia elettrica; naturalmente, soloquando in sella c’è un carcerato che pedala. E i carcerati pedalano volentieri: perché stanno meglioin salute facendo del movimento; perché i più consapevoli sono contenti di fare qualcosa di utileper la collettività; ma anche perché, ogni tre giorni di pedalate, la pena si riduce di un giorno. Nonvi sembra una buona idea? Qualcuno potrebbe raccoglierla anche da noi? D.S.

sicurezza

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socivita di as azionesoci

CICLOBBY Notizie 3/12 23

Come evitare questa collisione:Renditi visibile. Se pedali di notte devi assolutamente esse-re equipaggiato con luci e catadiottri funzionanti. Lo preve-de anche la legge.Non correre. Rallenta abbastanza in modo da poterti fer-mare completamente, se necessario. Ricorda che, sul pianoformale, gli attraversamenti pedonali sono riservati ai pe-doni, come quelli ciclabili lo sono per le bici. Quindi, se-condo il Codice della strada, il ciclista può utilizzare un at-traversamento pedonale solo scendendo di sella e accom-pagnando la bici a piedi: in tal caso è assimilato al pedoneacquisendo il diritto di precedenza rispetto al traffico.Evita di utilizzare i marciapiedi, se non appositamente segna-lati. L’utilizzo improprio e imprudente degli attraversamen-ti pedonali ti mette in condizione di essere investito dalleauto che svoltano a destra e da quelle che svoltano a sini-stra nell’incrocio.I marciapiedi sono di norma riservati ai pedoni, mentre la bi-ci è un veicolo. Per questo motivo è meglio evitare di per-correrli: noi non dobbiamo togliere spazio ai pedoni, bensìalle auto, rivendicando il nostro spazio in sicurezza sullestrade. E occorre che ciascuno abbia rispetto delle esigenzealtrui. I pedoni condividono con noi la qualifica di “utentideboli”: non spaventarli e non metterli a disagio. La bici èspesso vissuta da chi va a piedi come una minaccia, esatta-mente come lo è l’auto per il ciclista. Se ti capita di percor-rere dei marciapiedi, fallo lentamente e con molta attenzio-ne, evita assolutamente quelli stretti e affollati, sii semprecortese con chi cammina, magari con passo incerto, garan-tisci la dovuta precedenza pedonale, non scampanellareper “pretendere” strada libera, evita di essere impaziente epresta particolare cautela sia ai portoni di accesso agli edifi-ci, ai passi carrai, in prossimità degli angoli o dei punti ascarsa visibilità e quando attraversi le strade. Muoviti comeun ospite discreto e prudente, e non come un pirata. La cit-tà è già abbastanza inospitale e stressante (traffico, pavi-mentazione irregolare, rumore, inquinamento, mancato ri-spetto delle più elementari norme di sicurezza previste dalcodice ma soprattutto dal comune buon senso): noi possia-mo e dobbiamo dare ogni giorno il nostro contributo peropporci a questo degrado intollerabile che rende semprepiù faticosa la vita nei centri urbani. Aiutiamo, con la mobi-lità dolce (cioè sostenibile e non aggressiva), a migliorareun ambiente che è fatto anche di relazioni tra le persone: avolte bastano piccole attenzioni e un sorriso.

Stati Generali dellabici, l’Italia vuole cambiare strada

Abbassare il limite di velocità a 30 chilometriorari sulle strade urbane (ad eccezione di

quelle di grande scorrimento) e invertire lepriorità degli investimenti pubblici in materia dimobilità: non più grandi opere ma interventipuntuali a favore di pedoni e ciclisti nelle città.Sono queste alcune delle proposte emerse aReggio Emilia a conclusione dagli Stati gener-ali della Bicicletta e della Mobilità nuova.

L’evento nazionale è stato promosso da Anci,Legambiente, Fiab e #salvaiciclisti con la col-

laborazione del Comune di Reggio Emilia e l’adesione della Presidenza dellaRepubblica, per parlare di mobilità nuova, ciclabilità e qualità urbana, ma so-prattutto per dar vita a cambiamenti concreti basati su impegni vincolantiper le Amministrazioni.

Nella due giorni di lavori – il 5 e 6 ottobre al Centro internazionale Lo-ris Malaguzzi di Reggio - amministratori, tecnici e associazioni di ciclisti

si sono confrontati sulle diverse soluzioni praticabili per “far cambiare stra-da all’Italia” e diffondere nel nostro paese una cultura della ciclabilità para-gonabile a quella del nord Europa.

Cinque le aree di riflessione: normativa (modifiche al Codice della stra-da e altre normative corre-

late), organizzazione dellamobilità urbana (moderazio-ne del traffico, Zone 30, Ztl,Ztm), governance (politichenazionali, investimenti, incenti-vi/disincentivi), cultura ed e-ducazione alla mobilitàsostenibile (formazione, infor-mazione e comunicazione conl’obiettivo di far crescere l’opi-nione pubblica sul tema) e reticiclabili (circuiti nazionali e lo-cali). Per ognuna di queste areeè stato prodotto un documentoche si può scaricare, assieme auna proposta di sintesi, dal sitoFiab cliccando “attività / corsi econvegni / Stati Generali.

La Fiab esce da questi StatiGenerali rafforzata nel suo

ruolo di centro nazionale di competenze specialistiche in materia di mobili-tà sostenibile. Innumerevoli le citazioni della nostra federazione da parte diamministratori pubblici intervenuti; a ruba è andato l’ultimo quaderno tec-nico del Centro Studi Fiab “Riccardo Gallimbeni” sulla moderazione deltraffico; diversi coordinatori dei gruppi di lavoro appartenevano a Fiab; mol-ti nostri materiali sono finiti nei documenti presentati da altri e nei docu-menti finali.

Il quaderno della Fiab sulla moderazione del traffico si può scaricare dal si-to www.fiab-areatecnica.it e si può richiedere secondo le modalità indica-

te nel sito stesso.

Ora gli strumenti per andare “sulla strada giusta” ci sono tutti. Restiamoin attesa che la politica si accorga che la mobilità leggera e sostenibile

non è più un accessorio, ma una necessità.

Assembleadei sociSabato 2 marzo 2013 alle 14.45, nella nostra sede di via Borsieri, si tiene l’Assembleaannuale, aperta a tutti i soci.

Partecipa anche tu!

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24 CICLOBBY Notizie 3/12

Penso che un sogno così non ritorni mai piùmi dipingevo le mani e la faccia di blupoi d’improvviso venivo dal vento rapitoe incominciavo a volare nel cielo infinitoVolare oh, oh, pedalare oh, ohnel blu dipinto di blu, felice di stare lassù

tudiato il percorso, considerate le altimetrie, valutate le distanze,prevista l’afa estiva… e il vento? Pedalata interamente contro ilmaestrale! Da Golfo Aranci a Stintino il nostro itinerario, e ilmaestrale spira da nordovest (ad averci pensato prima…).

In Sardegna si alimentano a pecorino, oppure a ricotta, perché lungola strada incontri più formaggerie che stazioni di benzina, eppure di

auto ce n’erano troppe, nonostante fosse fine agosto.

La sicurezza del ciclista è messa a dura prova: per il traffico automo-bilistico intenso, per il bordo della strada irregolare e per il vento

che se non è contrario è laterale e “ti sposta”. Pista ciclabile incontra-ta: una soltanto, alla periferia di Porto Torres, lunga un chilometro; euna ciclopedonale di 6 chilometri che collega Stintino alla famosissimaspiaggia della Pelosa, per il quale tratto è in programma un progetto diriqualificazione con l’abolizione della strada e un ripristino di passerel-le in legno.

Succede perché,in un istante tutto il resto diventa invisibile, privo di senso e irraggiungibile, succede anche se il vento porta tutto via con sé…

La Sardegna credo sia l’unico posto in cui se sei a livello del mare edecidi di seguire un cartello “Lu Bagnu, 4 km” ti ritrovi a salire su per itornanti e intanto ti chiedi come è possibile che per farti lu bagnu tudebba pedalare in salita. A chiunque si chiedano indicazioni la rispostaè “vai tranquilla, è tutta pianura!”, e puntualmente ti ritrovi a pedalaresu un falsopiano.

E volavo, volavo felice più in alto del sole ed ancora più sumentre il mondo pian piano spariva lontano laggiù

Avendo scelto un itinerario lun-go la costa, di salite vere ne ab-

biamo incontrate poche: un trattodi tornanti lo abbiamo percorso ilprimo giorno da Romazzino ad Ab-biadori fino a Mulino di Arzachena,e nel tratto di 25 chilometri da Vi-gnola Mare a Isola Rossa, prima delpromontorio di Castelsardo, cheperò affrontati col fresco della mat-tina sono piacevoli, anzi belli; nonbello invece il tratto di superstradadegli ultimi 10 chilometri da Badesia Castelsardo.

Vento d’estate, io vado al mare voi che fate?

Ce n’è per tutti i gusti: spiagge bianche di quarzo e magici e incredi-bili anfiteatri naturali ricavati fra le scogliere di granito. Incontrata

prima fra tutti la Spiaggia del Principe in Costa Smeralda a pochi chilo-metri da Romazzino, due ali di sabbia fine separate da un promontoriodi rocce rosa ricoperte di vegetazione; e ultima invece la spiaggia dellaPelosa a Stintino, troppo affollata per essere apprezzata.

Vorrei imparare dal Vento a respirare, Ricominciare a fluire…

Interrotti i collegamenti con l’Asinara per il forte vento, mentre unagiornata intera se l’è meritata Caprera di cui abbiamo apprezzato il

relax in spiaggia, la freschezza della pineta piantata da Garibaldi e i fon-dali marini durante le immersioni.

Viva i sardi e la loro grandiosa ospitalità: dormire per 35 euro a not-te a persona non è assolutamente un problema; i bed&breakfast an-

che se non sono segnalati ci sono, e riservano un’ottima accoglienza.Primo fra tutti Vela Latina a Stintino, con un’esclusiva terrazza sul por-ticciolo.

Ma tutti i sogni nell’alba svaniscon perchéquando tramonta la luna li porta con sé

Eallora a chi sta per andare in Sardegna in bici il messaggio è: esserepronti a volare: nel blu, dipinto di blu.

Si ringraziano: Domenico Modugno, Max Gazzè, I Tiromancino, Attilia delB&B di Palau, il centro subArea11, il torneo di ping pong delvillaggio di Vignola Baia Blu, tutti iricchi alberi di fichi che ci hannosostentato, la focacceria di SantaTeresa, il camping di Platamona, laSignora Maria del B&B Vela Lati-na di Stintino e la sua stupendacolazione, lo Zio di Ludovica e lesue storie sull’Isola, la BottegaSarda per il panino tanto belloquanto buono di Pozzo San Nico-la, i compagni romani di pedalataStefano punto Amore e Stefania, ilMaestrale senza il quale nonavremmo volato.

Antonella Titomanlio

SS

Poi d’improvviso venivo dal vento rapita

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CICLOBBY Notizie 3/12 25

osì sintetizzava, lo scorso 8 ago-sto, il quotidiano “la Repubblica“:«La Provincia voleva creareun’anagrafe delle due ruote. Mai

arrivati i kit tecnici alle forze dell’ordine.I rivenditori: il sistema non funziona esoprattutto non lo conosce nessuno».

Sia consentito un commento a caldo.Questo purtroppo è ciò che succede

quando si vuole perseguire un risultatounicamente per spenderlo a fini politici,utilizzandolo come una bandiera, in as-senza di una attenzione reale ai conte-nuti concreti. Senza un coinvolgimentoesteso; senza una visione strategica,un’informazione diffusa, una possibilitàdi controllo trasparente. Rischiando cosìdi far fallire un progetto che riguarda in-vece un problema molto sentito dai ci-clisti: quello del contrasto al furto dellebici.

Lo ripetiamo ancora: non basta la con-cessione di un patrocinio o un’inizia-

tiva estemporanea per fare delle buonepolitiche per la mobilità ciclistica. Iltempo delle improvvisazioni dovrebbeessere terminato.

Sin dal primo incontro con l’assessoreDe Nicola, poco dopo il suo insedia-

mento, affrontando il problema dei furtidi biciclette, su cui ci aveva manifestatoil desiderio di impegnarsi, gli avevamoesplicitamente raccomandato che qual-siasi azione venisse ben indirizzata alleesigenze dell’utente finale, cioè il cicli-sta.

Cercando di pensare il più possibilein un’ottica di sistema nazionale e

sfruttando tutte le sinergie possibili. Eavevamo evidenziato che, per fare que-sto, ritenevamo molto utile un confron-to con le best practices a livello interna-zionale, specie con i paesi a elevata cul-tura della ciclabilità, senza limitarsi arincorrere una creatività che a noi italia-ni certamente non manca ma che, nellasua esasperazione, favorisce la moltipli-cazione di sistemi diversi, spesso pocoefficaci e non in grado di dialogare tra

loro. Sistemi miopi in un paese giàprivo di una visione precisa sulruolo della mobilità ciclistica.

Dopo la fase iniziale, non ab-biamo più conosciuto le evo-

luzioni del progetto, sino al mo-mento della sua presentazionepubblica, in occasione della qualeavevamo ricevuto un invito istitu-zionale di cortesia qualche giornoprima.

Peraltro, neppure dopo quelmomento abbiamo ottenuto le

informazioni più volte richiesteper consentirci a nostra volta di effet-tuare analisi e confronti tra sistemi di-

versi, di conoscere i dati effettivi di uti-lizzo e quanto necessario per fare a no-stra volta informazione e avanzareeventuali proposte, divulgando ancheai nostri associati e ai cittadini quelloche poteva comunque essere un servi-zio nuovo e positivo, da prendere amodello per successivi sviluppi su scalacrescente.

Come è possibile procedere nell’ero-gazione di un servizio di questo tipo

se manca il coinvolgimento effettivo deiprincipali soggetti interessati e quandosi prescinde dai contenuti?

Ipercorsi autoreferenziali finiscono colcompromettere anche le intenzioni

positive che pure possono esserci, ri-schiando così di buttare via il bambinoinsieme all’acqua sporca. Ce ne dispia-ce molto, perché crediamo davvero nel-l’utilità di una seria azione di contrastoal furto di bici e perché non è bene cherisorse (pubbliche, ma la musica noncambierebbe se pure la fonte fosse pri-vata) scarse vengano spese in questomodo. Soprattutto in tempi di crisi.

Ora speriamo che ci sia modo diadottare gli opportuni correttivi.

Eugenio Galli

Non comprare una bici rubata!Mentre tanto si discute sui modi di contrastare il furto delle biciclette, dalla pre-

venzione con marcature più o meno efficaci alla repressione da parte di tuttele polizie, bisogna dire che il primo contrasto sta in noi.Se i cittadini onesti non comprano bici rubate, se ne ruberanno di meno!E come si fa a non comprare bici rubate? Si comprano bici d’occasione solo di pro-venienza nota: amici, conoscenti, negozi che ritirano l’usato, ciclofficine, e anche ilmercatino che si trova sul sito di Ciclobby cliccando Servizi e poi Annunci.

La marchiaturaantifurto MiBiciSicura:un progetto da rivedere

CC

La tessera rilasciata, associata al chip installatosulla bicicletta

È dei mesi scorsi lanotizia di unsostanziale fallimentodell’iniziativa dimarchiatura antifurtoavviata dallaProvincia di Milano inoccasione della primaGiornata nazionaledella bicicletta (8maggio 2011): MiBiciSicura.

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26 CICLOBBY Notizie 3/12

a “Settimana Europea della Mobili-tà… in bicicletta” si è conclusa dapochi giorni ed è sempre utile fareun bilancio dell’iniziativa, ancheper capire come migliorarsi in futu-

ro.

Che il tema della mobilità ciclistica siaormai di stretta attualità è sotto gli

occhi di tutti e la nostra iniziativa della“Settimana Europea” ne ha dato ampiaconferma.

Vi è stata, quest’anno, una massic-cia adesione al di là delle nostre

più rosee aspettative: c’è stata unagrande vitalità nelle proposte e unastraordinaria varietà di soggetti coin-volti.

Già lo scorso anno avevamo avutosentore che qualcosa stava cam-

biando con l’adesione di un colossomultinazionale come la General Electric,e quest’anno le variegate adesioni cihanno dato conferma di questa “muta-zione genetica” che sta a significare cheil tema della mobilità ciclistica non è piùdi interesse esclusivo di associazioni co-

me la nostra ma sta pervadendo settoridiversi ed eterogenei, dalle attività com-merciali alla banca Barclays.

Sono stati circa 130 gli eventi distribui-ti in tutte e dodici le province: su tut-

te quella di Milano ha avuto un recordcon oltre 63 proposte per tutti i gusti.

Ma la curiosità di quest’anno sonostate le numerose adesioni arrivate

da altre località fuori dalla regione Lom-bardia, che hanno creato anche qualcheproblema nella gestione del sito che,ovviamente, non prevedeva inserimentidi località al di fuori delle province lom-barde.

Èun segnale molto interessante, que-sto, che credo dovremmo accogliere

con grande favore: la nostra SettimanaEuropea della Mobilità ha acquisito unatale visibilità mediatica da essere identi-ficata come la proposta nazionale, com-plice anche una “debolissima” presenza(per usare un eufemismo) del Ministerodell’Ambiente. E dunque, in attesa chesi concretizzino delle politiche vere perla mobilità ciclistica a livello nazionalefatte anche di iniziative di promozionecome questa, riteniamo che Fiab possaproporre il format lombardo in altre re-gioni perché diventi finalmente la Setti-mana Europea della Mobilità… in bici-cletta, nazionale.

Le iniziative sono state veramente pertutti i gusti e vorremmo citarle tutte,

ma l’elenco diventerebbe tedioso: sul si-to www.fiab-onlus.it/settimana è possi-bile consultare il calendario e può esse-re utile per avere qualche spunto per leprossime attività sul territorio.

Tra le tante proposte in calendario,tre ci hanno visti protagonisti come

Coordinamento lombardo.

Con la Regione Lombardia, le asso-ciazioni Fiab lombarde hanno effet-

tuato il 1° Rilevamento dei ciclisti a li-vello regionale, oltre ad aver collabora-to al 1° Rilevamento sugli interventi in-frastrutturali per la mobilità ciclisticanella regione (i due progetti sono lega-ti al Piano Regionale della Mobilità Ci-

LL

!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Molti di noi(forse non

tutti) sanno e ri-cordano che alComune di Mila-no abbiamo pro-posto di intestare a Luigi (il nostro Gi-gi) Riccardi la ciclopedonale Martesa-na, per la quale si era speso in primapersona, e che ha potuto vedere rea-lizzata. La pratica è in corso e i ciclistimilanesi si augurano di non doveraspettare ancora a lungo.

Intanto però a Gigi è stato intitolatoil nuovo percorso ciclopedonale di

3 chilometri lungo la sponda sinistradel fiume Esino, nel Comune di Chia-ravalle (Ancona). Della Commissionecomunale “Chiaravalle Ciclabile” è

presidente il consigliere nazionaleFiab Massimo Cerioni, promotore del-l’iniziativa.

Equesto serve a ricordarci che Giginon è stato solo uno dei fondato-

ri di Ciclobby, e a lungo il suo presi-dente, ma anche un attivo sostenito-re di quella visione nazionale che hafatto nascere la Federazione Amicidella Bicicletta, la Fiab, che a sua vol-ta lo ha voluto per molti anni comesuo presidente. Milano saprà esserealtrettanto riconoscente?

La ciclovia “Luigi Riccardi” a Chiaravalle, in provincia di Ancona

Un successoin salsa lombardaDal 16 al 22 settembre 2012 la SettimanaEuropea della Mobilità ... in bicicletta.

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CICLOBBY Notizie 3/12 27

Questa volta è il BelgioSì, non è la solita Danimarca che ci dà il buon esempio: que-

sta volta è il Belgio, dove la grande impresa di supermerca-ti Delhaize, che conta circa 800 sedi dislocate in tutta la nazio-ne e altre 2000 sparse in sei altri paesi, si sta dando da fare perincentivare i clienti ad andare a fare acquisti in bicicletta.La prima iniziativa è stata la vendita a prezzo scontato diborse da bici di qualità, normalmente usate per il cicloturi-smo ma utili anche in città per portare la spesa: tutti i pezziofferti sono stati esauriti nel giro di pochi giorni, non senzasorpresa da parte dell’azienda. Un’altra iniziativa è l’installa-zione di nuove rastrelliere con il miglioramento di quelle esi-stenti, sulla base di consigli offerti da esperti ciclisti urbani. In-fine, per i suoi dipendenti, Delhaize offrirà 500 tra biciclette ebiciclette elettriche, oltre che piccoli aumenti in busta paga, achi andrà al lavoro in bicicletta.Chi di noi è cliente di un supermercato potrebbe anche rac-contarlo al direttore di quello dove va a fare la spesa. Chissàche qualcuno non cominci a pensarci!

D.S.

Funzionerà davvero? L’inventore israeliano Izhar Gafni,che già aveva costruito una barcausando solo cartone riciclato, hacostruito una bicicletta con lostesso materiale. Lui dice, e notiziegiornalistiche confermano, che siaperfettamente funzionante. E sa-rebbe una bella notizia, visto checosta solo 9 dollari. Se ce l’avessi-mo tutti, forse scomparirebbe ilbusiness del furto di bici.

Il nuovo sito Fiab

Quello messo a punto da Stefano Gerosa, vicepresidente e storico webmasterFiab, non è solo il nuovo sito internet della Federazione Italiana Amici del-

la Bicicletta, è un vero e proprio portale collegato ad altri nostri siti specialistici,uno strumento di lavoro migliorato, più ordinato e ricco di informazioni, a cuisempre più si connettono ogni giorno operatori pubblici e privati, amministrato-ri, progettisti, mondo della scuola, mondo della stampa e dell’informazione. In-somma uno strumento di lavoro irrinunciabile per gli addetti ai lavori, ma anchee soprattutto al servizio dell’utenza (ciclisti urbani, cicloturisti, ciclo escursionisti,cicloattivisti); cioè, al nostro servizio.

clistica di cui abbiamo già parlato).

Idue rapporti vengono ufficialmente pre-sentati dalla Regione nel mese di no-

vembre e hanno suscitato grande interesseda parte di molti, soprattutto perché rap-presentano il tentativo di cominciare a“dare dei numeri” per meglio pianificare,orientare scelte e risorse e misurare neltempo l’efficacia degli interventi: può sem-brare poca cosa ma anche questo è un se-gnale di novità nel modo di governare untema e non va sottovalutato.

L’altra iniziativa è il 2° tour Lombar-diainbici che ha chiuso il programma a

fine settembre con una tre giorni in bici-cletta per promuovere il territorio lombar-do attraverso la pratica del cicloturismo. Iterritori toccati sono quelli della zona traVarese, il lago di Lugano e il Parco del Ti-cino e i tre giorni sono stati densi di incon-tri molto interessanti, su tutti quello con gliamministratori pubblici del Canton Ticinocon cui si sono poste le basi per una futu-ra collaborazione sul tema del cicloturi-smo transfrontaliero legato a Expo 2015 (lacronaca è alla pagina seguente).

Il lavoro di tanti anni delle associazioniFiab sul territorio, la capacità di fare pro-

poste e la caparbietà nel cercare di pro-porre un nuovo modello culturale di mo-bilità per gli italiani sta timidamente dandoqualche frutto: il terreno è ormai fertile esta a noi tutti coltivarlo bene.

Giulietta Pagliaccio (Coordinatrice Fiab Regione Lombardia)

Un sorpasso storicoLe vendite di biciclette nel 2011 hanno superato in Italia le vendite di automo-bili: è la prima volta dal dopoguerra. Le cifre ufficiali sono: 1.748.143 automobilicontro 1.750.000 biciclette. Una differenza minima, ma un segnale di cambia-mento che non si può far finta di non vedere.

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28 CICLOBBY Notizie 3/12

l gruppo completo dei ciclisti si forma aVarese. Siamo arrivati un po’ da tutta laLombardia e gli occhi stropicciati di qual-cuno testimoniano la levataccia fatta per

essere qui. Saluti e abbracci, chi si ritrova,chi si conosce per la prima volta.

Dopo due parole di benvenuto da partedegli amici di Ciclocittà siamo pronti a

partire: direzione nord, verso la Svizzera.L’uscita dalla città è faticosa. È venerdì e iltraffico intenso non dà tregua: siamo co-stretti a procedere in fila indiana slalomandofra le auto in coda. L’arrivo di un’ambulanza

ci costringe a stringerci verso il marciapiedein un crescendo di clacson e sterzate. Final-mente, poco dopo, col diradarsi delle caseanche il traffico diminuisce e pedalare diven-ta piacevole.

Costeggiando il lago di Lugano, a Lavenaabbiamo la Svizzera a portata di mano,

le sponde in questo punto sono distanti fraloro non più di una cinquantina di metri.Proprio qui, quest’estate, è stata realizzatauna passerella per permettere una cammi-nata trasfrontaliera: un modo “sostenibile”per unire i due confini. Noi la frontiera la su-periamo più avanti sul ponte che attraversain fiume Tresa nel punto in cui esce dal lago earriviamo a Ponte Tresa. Sarà che oggi è ilprimo giorno di viaggio e siamo ancora fre-schi e pimpanti, o la soggezione verso lapuntualità degli elvetici, ma siamo, unica vol-ta in questa tre giorni, in perfetto orario. Ilsaluto fra i due popoli di ciclisti, Fiab e Pro-Velo, è fatto di curiosità e attenzione.

Il Ticino è un cantone che, al contrario del-la Svizzera d’oltralpe, si sta aprendo solo

ora a politiche di incentivazione dell’uso del-la bici ed è quindi naturale condividere sognie difficoltà. Se la parte politica, con gli inter-venti del presidente del Consiglio di Stato ti-cinese Borradori e del consigliere regionale

Puricelli, sancisce la volontà di sviluppareazioni comuni, noi consolidiamo conoscen-ze nate via mail, ci scambiamo indirizzi e cipromettiamo di collaborare intensamente.

Dopo un buffet offerto dal comune italia-no di Ponte Tresa, ritorniamo in Italia e

ci avviamo verso Cunardo seguendo uno deitracciati delle tramvie delle Svie, la SocietàVaresina Imprese Elettriche; il tracciato cheseguiamo è parte di quello della tramvia Va-rese-Ghirla-Ponte Tresa. In questo tratto lasalita si fa sentire: al chiacchericcio delle giterilassate si sostituisce il silenzio interrottoda qualche fiatone, qualche offerta di spintao da Alessandro che, con la sua voce peren-toria e il suo scatto deciso afferma “sale, sa-le e non fa male!”. I più, curvi sui manubri,non sembrano d’accordo.

Dopo aver scollinato scendiamo con ra-pidi tornanti in un tratto di pista in fase

di ultimazione. La valle improvvisamente siapre e la pista disegna serpentine nei campiall’interno di un paesaggio a tratti bucolico.A Laveno veniamo accolti dalla sindaco nellapiazzetta dell’imbarcadero. Siamo in riva alLago Maggiore, il sole calante scalda i colorie la merenda a base delle torte della cuocadell’asilo rinfranca dalle fatiche del pomerig-gio. Riprendiamo il treno per Varese e unavolta in città dobbiamo superare la breve maripida erta che ci separa dalla fine della no-stra giornata e dal riposo previsto al collegiouniversitario.

La mattina tutti gli occhi sono puntati alcielo. Da giorni seguiamo con apprensio-

ne il meteo e le previsioni di una giornata dipioggia si riflettono nel cielo plumbeo chechiude l’orizzonte. Non ci scoraggiamo, cia-scuno di noi tira fuori dalle borse il megliodelle attrezzature da pioggia, anche se conqualche soluzione esteticamente discutibile,e ci dirigiamo in comune. Il tempo di un bre-ve saluto dell’assessore alla Tutela Ambienta-le e cadono le prime gocce.

Scendiamo verso il lago di Varese e per-corriamo la pista che lo costeggia sotto

una pioggerella novembrina. La strada è soli-taria. Questa pista che solitamente nei fine

Lombardia in bici,davveroEravamo abituati a chiamare “Lombardia in bici” quello chesuccedeva in Lombardia durante la “Settimana Europea dellaMobilità”. Da quest’anno invece la Settimana si chiama con il suonome, e “Lombardia in bici” è diventato il nome di una cosa chesi fa davvero in bici, e in Lombardia: pedalando su e giù per laregione, vedendo posti e persone, imparando cose.

II

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CICLOBBY Notizie 3/12 29

Dicembre 2012In sedeDomenica 2 dicembre Domenica porte aperte a Ciclobby. La mattina ti presentiamo i risultati dell’ul-timo censimento; nel pomeriggio porta ibambini, ci sono attività per loro; e tutto ilgiorno i nostri meccanici volontari per latua bicicletta. Dalle 10 alle 18 Sede Ciclob-by

Cicloturistica Gkm 85Domenica 2 DicembreBadia di Dulzago “percorso per gitaautunnale” Sesto Calende, Ponte sul Ticino, Oleggio,Badia di Dulzago, Cavagliano, Cameri, Gal-liate, Romentino, San Martino, S.S. PadanaSuperiore, Ponte Vecchio, Robecco s/n,Cassinetta di Lugagnano, Abbiategrasso,Naviglio Grande, S.Cristoforo. Pranzo alsacco. Quota € 9. Ritrovo: Mi Staz. Gari-baldi ore 08.15. Vinicio Bevilacqua, Pietro So-prani, 0269311624, [email protected]

In sedeMartedì 11 DicembreConsiglio Direttivo FIAB Ciclobby. La riunione è aperta a tutti i soci che voglia-no dare il loro contributo con proposte,suggerimenti, collaborazione. Ore 20.30,Sede Ciclobby

In sedeVenerdì 14 DicembreFesta degli auguri. Ritrovo h 18.30, Sede Ciclobby. Proposta di:Gruppo Volontari Segreteria

Culturale cittadina Gkm 30Domenica 16 DicembreLa storia automobilistica - il Bicerin. A piedi visiteremo il museo automobilisti-co Carlo Biscardi, mentre gli amanti dellegolosità potranno provare il bicerin. Ri-trovo h 07.40, Mi Centrale. Max 20 parte-cipanti. Proposta di: Stefano Pozzoli e Maria GraziaCorradi, ab.0266804796 (dalle 18), cell. 3382164248, [email protected]

Fuori SedeVenerdì 21 DicembrePaella, sangria e tombolata. Cena in compagnia presso la trattoria ´”Lostuzzichino” in via Porro Lambertenghi, 13,Milano. Ritrovo: ore 20.30. Max parteci-panti: 50 persone. Proposta di: Raffaele Peccioli,uff.339 8236496, [email protected]

Gennaio 2013Cicloturistica GFkm 70Domenica 13 GennaioIl giro di Montisola. La perla del Lagod'Iseo, una montagna chiamata isola, checustodisce borghi di pescatori. A Montisolanon sono ammesse le auto, e noi la visite-remo in bicicletta. Proposta di: Roberto Facchi-ni, ab.026575008, cell.3389005578

In sedemartedì15 GennaioConsiglio Direttivo FIAB Ciclobby. Le riunioni sono aperte a tutti coloro che,soci o non soci, vogliano dare il loro con-tributo allo sviluppo dell’associazione. Ore20.30, Sede Ciclobby

Fuori sedeGiovedì 17 gennaio BiciMondo: Sarajevo ti entra nel cuoreFabio Masotti presenta il suo libro Seraje-vo ti entra nel cuore (Ediciclo Editore).Racconto di una pedalata di mille chilo-metri in Bosnia-Erzegovina oltre i ponti ele divisioni, a contatto con le speranze e le

AA ppuntamentiLEGENDApianura

collina

montagna

difficoltà(da sommarsi alla pendenza)aereo+bici Kauto+bici Htreno+bici Gpullman+bici Jtraghetto+bici Fmetro+bici MMtrekking Afunivia+bicianche per ragazzi Wevento nazionale FIAB FIABFIAB

IMPORTANTE!

Verificate sempre se le iniziative

sono confermate o se ci sono aggiornamenti:

sul sito www.ciclobby.it

o telefonando in segreteria:

tel. 02-69.31.16.24

mar-ven h 17-19 sab h 10.30-12

settimana è intasata di ciclisti e pedoni og-gi è tutta per noi. A un tratto però faccia-mo un incontro piacevolissimo: frotte diragazzini organizzati in squadre e guidatidai volontari di Legambiente stanno rac-cogliendo rifiuti dai prati per l’annuale edi-zione di “Puliamo il Mondo”. Ci salutiamoe ci incoraggiamo a vicenda. La pioggia cirallenta ma arriviamo a Sesto Calende do-ve, scortati dalla polizia locale, raggiungia-mo il Comune e prendiamo contatto congli amministratori locali.

Un tendone di un bar ripara il nostropranzo dalla pioggia leggera ma inces-

sante, ma è solo a pochi chilometri da Car-dano al Campo che comincia a piovere asecchiate. Arriviamo cosi nella hall dell’al-bergo grondanti e creiamo un po’ di alle-gro scompiglio nelle sale attraversate daalgide hostess e impeccabili uomini d’affa-ri. Dopo essere passati tutti da una docciacalda (qualcuno confesserà di essersi quasiappisolato dentro) ci ritroviamo per l’in-contro di presentazione di un progetto diimportanza strategica. L’associazione FiabAmicinbici cerca da anni consensi per farrealizzare il collegamento ciclistico conl’aeroporto di Malpensa in modo da crea-re un accesso “sostenibile” sia per i tantilavoratori che si recano quotidianamentenella struttura sia per una sua messa in re-te con i percorsi cicloturistici regionali.

La mattina seguente il tempo sembraclemente: il cielo è grigio ma non mi-

naccia pioggia. Costeggiamo Malpensa e isorprendenti boschi che lo circondano aest e a ovest. Qui percorriamo la via delGaggio, dal nome del mulino dove si maci-nava il grano della zona, fino a raggiungerela ex Dogana Austroungarica, ora centrovisitatori del Parco del Ticino. Il fiume lovediamo poco dopo quando, arrivati a Tor-navento, godiamo dello splendido panora-ma che offre questo terrazzo naturale sul-la pianura.

Ci immettiamo quindi nella ciclabile delNaviglio Grande che corre rapido

verso sud. Lungo il percorso veniamo rag-giunti dagli amici dell’associazione Fiab Ab-biateinbici che ci scortano fino ad Abbiate-grasso. Pranziamo tutti insieme per l’ulti-ma volta in questi tre giorni. L’aria è rilas-sata e allegra anche quando, dopo i saluticon la vicesindaco in piazza, viene il mo-mento di riprendere ciascuno la propriastrada. Sappiamo infatti che quest’espe-rienza è finita ma qualcuno sta già ragio-nando sulla prossima edizione, magari ver-so Mantova costeggiando il grande Po?

Valerio Montieri

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!!! 30 CICLOBBY Notizie 3/12 ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! !

paure. Ritrovo: ore 19 Libreria Popolaredi via Tadino. Proposta di: Maria Gabriella Berti,uff. 3487815237, [email protected]

Ciclistica km 90Domenica 20 GennaioNelle campagne fra i Navigli Proposta di: Vinicio Bevilacqua, Alessandro Mar-telli, Pietro Soprani, uff.02/69311624

Fuori SedeDomenica 20 GennaioCinema su due ruoteOrganizzata per noi dal Cineforum del‘Circolo familiare di unità proletaria’, stori-ca istituzione di viale Monza 140, la primaserata della rassegna con “Il ragazzo con labicicletta” (2011), di Jean-Pierre e Luc Dar-denne (Belgio). Ore 21.00 ‘Circolo familia-re di unità proletaria’, viale Monza 140. Pro-posta di: Donata Schiannini, [email protected]

In sedeGiovedì 24 gennaio BiciMondo: In bicicletta l’ordinario di-venta straordinariocon una bicicletta , che è uno strumentoordinario, una persona normale, non supe-ratleta, può compiere imprese straordina-rie, se ha un pò di gambe, molto cuore, oc-chi da bambino . Racconto di un viaggio inItalia di pochi giorni, con annessi e connes-si. Ritrovo: ore 21 Sede Ciclobby. Propostadi: Maria Gabriella Berti, uff. 3487815237, [email protected]

Cicloturistica km 80Domenica 27 GennaioAndiamo a mangiare la Cassoeula. Chiesetta di San Cristoforo, Corsico, Trez-zano, Gaggiano, Barate, Tainate, Noviglio,Rosate. Si ritorna passando da Morimon-

do, Abbiategrasso, Naviglio Grande, Milano.Bici: City Bike, Corsa, Ibrida. Ritrovo h09.30, Mi - Chiesetta San Cristoforo. Propo-sta di: Vinicio Bevilacqua, Alessandro Martelli, Pie-tro Soprani, uff.02/69311624

Fuori SedeDomenica 27 GennaioCinema su due ruoteOrganizzata per noi dal Cineforum del‘Circolo familiare di unità proletaria’ la se-conda serata della rassegna con “ButchCassidy” (1969), di George Roy Hill (Usa).Ore 21.00 ‘Circolo familiare di unità prole-taria’, viale Monza 140. Proposta di: DonataSchiannini, [email protected]

Febbraio 2013In sedeDomenica 3 FebbraioDomenica porte aperte a Ciclobby. Siamo già nel 2013: rinnovi l’iscrizione, sa-luti gli amici e con i mitici meccanici volon-tari verifichi lo stato di salute della tua bici-cletta. Dalle 10.00 alle 18, Sede Ciclobby

Fuori SedeDomenica 3 FebbraioCinema su due ruoteAl ‘Circolo familiare di unità proletaria’ laterza serata della rassegna con “Bellezze inbicicletta” (1950), di Carlo Campogalliani(Italia). Ore 21.00 ‘Circolo familiare di unitàproletaria’, viale Monza 140. Proposta di: Do-nata Schiannini, [email protected]

Cicloturistica Gkm 80Domenica 3 FebbraioCiclopista del Sole, variante TirrenicaPercorreremo un tratto del percorso Bici-talia da Mantova a Parma, inserita nel per-corso Euro-Velo 7. Proposta di: Roberto Fac-chini, ab.026575008, cell.3389005578

Ciclistica Gkm 90Domenica 10 FebbraioSantuario di CaravaggioProposta di: Vinicio Bevilacqua, Alessandro Mar-telli, Pietro Soprani, uff.02/69311624

Fuori SedeDomenica 10 FebbraioCinema su due ruoteAl ‘Circolo familiare di unità proletaria’ l’ul-tima serata della rassegna con “Vuoi danza-re?” (1996), di Suo Masayaki (Giappone)..Ore 21.00 ‘Circolo familiare di unità prole-taria’, viale Monza 140. Proposta di: DonataSchiannini, [email protected]

In sedeGiovedì 14 FebbraioConsiglio Direttivo FIAB Ciclobby. La riunione è aperta a tutti i soci che voglia-no dare il loro contributo con proposte,suggerimenti, collaborazione. Ore 20.30,Sede Ciclobby

Ciclistica Gkm 75Domenica 17 FebbraioIl cerchio del Parco Agricolo SudProposta di: Vinicio Bevilacqua, Alessandro Mar-telli, Pietro Soprani, uff.02/69311624

In sedeGiovedì 21 febbraioBiciMondo: Canada... S. Lorenzo... in

Per partecipare alle cicloescursioniLo spirito con cui si partecipa alle iniziative diFIAB Ciclobby è quello di collaborazione eautonomia. Collaborazione perché tutte le no-stre attività sono svolte da volontari; autonomiaperché Ciclobby non è un’agenzia turistica equindi ognuno deve essere in grado di gestireeventuali inconvenienti che dovessero presen-tarsi nel corso delle attività. I capogita faranno ilpossibile per aiutare chiunque abbia bisogno, manulla è dovuto da parte loro. Le regole che seguono servono proprio a mini-mizzare gli inconvenienti e le incomprensioni.Le attività proposte da FIAB Ciclobby so-no normalmente aperte a tutti, anche se adalcuni eventi occorre iscriversi e per alcune gitein città è richiesta una quota. Sono invece ri-servate ai soci le cicloescursioni.

Prenotazioni Per le cicloescursioni che si svolgono la domenicae che prevedono l’utilizzo del treno è obbligato-ria l’iscrizione entro le ore 12 del sabato

precedente (con versamento della quota doveprevista). Per le altre attività dovranno essere ri-spettate le indicazioni degli organizzatori. In casodi quota o caparra queste dovranno essere versa-te contestualmente all’iscrizione. Le iscrizionidi norma possono essere effettuate pressola segreteria (in sede o telefonando).

Bicicletta e abbigliamentoI partecipanti devono presentarsi con la biciclet-ta in ordine (cambio, freni e luci perfettamentefunzionanti) e adatta al percorso, con camered’aria di scorta, pompa e attrezzi per le ripara-zioni. Consigliamo di utilizzare sempre il cascoe di indossare indumenti adatti.La partecipazione alle iniziative di FIAB Ciclobby On-lus implica la conoscenza e l’accettazione del Rego-lamento di partecipazione, consultabile presso la se-de o sul sito. Sottoscrivere la domanda di ammissio-ne alle attività dell’associazione e prendere visionedelle norme che ne regolano lo svolgimento è unmodo per partecipare con spirito collaborativo econsapevole.

Le gite diCiclobby non

sono solocicloescursioni

fuori porta: quiun momento del

giro nel sudMilano in ricordodi Antonia Pozzi.

Page 31: Ciclobby Notizie

!!!! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! CICLOBBY Notizie 3/12 31

bici lungo il fiume che crede di essereanche un mareViaggio lungo il grande fiume San Lorenzo,tra boschi e grandi pianure, lungo la mitica“Route Verte”, la pista ciclabile più lungadel mondo. Racconto ed immagini di PaoloCivolari e Maria Cristina Negro. Ritrovo:ore 21 Sede Ciclobby. Proposta di: Maria Ga-briella Berti, uff. 3487815237, mariagabriella.berti@ libero.it

Cicloturistica Gkm 72Sabatto 23 FebbraioIntorno al Lago di LuganoUna piacevole gita godendo ad ogni kilo-metro una vista diversa, non solo su unodei laghi più belli e meno conosciuti, ma an-che delle montagne che lo costreggiano.Da Chiasso raggiungeremo Capolago pro-seguendo per Porto Ceresio, Ponte Tresa,Morcote, Melide. Portare carta di identità.Domenico Lucchetti uff.02/69311624

Ciclistica km 100Domenica 24 FebbraioDa Milano a Lodi e ritornoProposta di: Vinicio Bevilacqua, Alessandro Mar-telli, Pietro Soprani, uff.02/69311624

Marzo 2013In sedeSabato 3 MarzoAssemblea dei soci. Relazione ai soci diPresidente e Direttivo sulle attività svoltenell’ultimo anno. Ore 14.45 Sede Ciclobby.

[email protected]

Evento FIABDomenica 4 MarzoGiornata Nazionale Ferrovie Dimenti-cate. Giornata indetta dalla Confederazione del-la Mobilità Dolce. Le associazioni FIAB or-ganizzeranno manifestazioni lungo tratti diferrovie dismesse per chiedere di renderlepercorsi ciclabili. Info: [email protected]

Cicloturistica Gkm 90Domenica 10 MarzoSentiero ValtellinaPercorso quasi interamente ciclo-pedonaleche lungo il fiume Adda in lieve discesa at-traversa il fondovalle sotto vette imponen-ti. Proposta di: Roberto Facchini, ab.026575008,cell.3389005578

CiclomanifestazioneDomenica 17 MarzoBicinfesta di Primavera. La 27a edizione del nostro grande appun-tamento primaverile con tutti i ciclisti mi-lanesi prende il via alle ore 10.30 da viaDante. I dettagli nel prossimo numero. Ri-trovo h 9.00 via Dante angolo p.zaCairoli. www.ciclobby.it. segreteria@ ciclobby.it

Culturale cittadina Gkm 30Domenica 24 MarzoCittà d’Arte: Alessandria, la sua arte ei suoi sapori. In collaborazione con il Circuito Città

d’Arte della Pianura Padana. In attesa diconferma. Proposta di: Mariella Berti, cell. 3487815237, mariagabriella. [email protected]

Cicstica km 90Domenica 24 MarzoGita a Truccazzano. City Bike, Corsa, Ibrida. Ritrovo h 10.00, SedeCiclobby. Proposta di: Vinicio Bevilacqua, AlessandroMartelli, Pietro Soprani, uff.0269311624

In sedeGiovedì 28 marzoBicimondo: Pedalare sull'acqua deifiordi norvegesi. Un viaggio dove la bici ha accesso solo po-chi mesi all'anno in compagnia di innume-revoli imbarcazioni. Racconto e immaginidella nostra famiglia di fotografi: Silvia Mala-guti, Andrea Scagni e Flavia. Ritrovo: ore21 Sede Ciclobby. Proposta di: Maria GabriellaBerti, uff. 3487815237, [email protected]

Come iscriversi a FIAB CICLOBBY

Ci sono diversi modi di iscriversi...• passare in sede dal martedì al venerdì

ore 17-19; sabato ore 10.30-12 (solo contanti)

• con sistema Paypal, per possessori di carta di credito, accedendo dal nostro sito www.ciclobby.it nella sezione “Iscriviti a Ciclobby”

• bonifico bancario intestato aCICLOBBY onlus presso Intesa Sanpaolo.Iban IT 68 G 03069 01631 100000004673

• versamento su conto corrente postale n. 11 35 82 07 intestato a: CICLOBBY onlus - Via Borsieri 4/E - 20159 Milano

Per il c.c. postale e il bonifico bancario èimportante indicare la causale del versamento(‘nuovo socio’ o ‘rinnovo’), per i nuovi soci connome, cognome, indirizzo, telefono, data dinascita, professione, e-mail.

Quote 2013

Socio ordinario 30 ?

Socio ordinariocon rivista BC 32 ?Socio sostenitore 50 ?Socio benemerito 80 ?Familiare 20 ?(di un socio ordinario)

da 15 a 18 anni 20 ?e studentifino a 14 anni 5 ?Gruppo familiare 70 ?(senza limite di numero)

1. Assicurazione RC bici 24/24 h.2. Consulenza legale e assicurativa gratuite

per risarcimento danni.3. Abbonamento annuale alla rivista BC

(con soli 2 euro in più)4. Gite in città e fuori, per “tutte le gambe”.5. Cicloviaggi, raduni e attività culturali

organizzati da Ciclobby e altre associazioni Fiab.6. Corsi di manutenzione e riparazione bici.7. Informazione costante, tramite sito, mailing list,

notiziario "Ciclobby Notizie".8. Sconti e agevolazioni nei negozi convenzionati

di Milano (Ciclobby Point) e in tutta Italia presso alberghi, tour operator e altro.

9. Gilet fluorescente in regalo, se sei un nuovo iscritto.10. Dai forza alla FIAB che promuove l’uso della bici in Italia,

sostiene i ciclisti, si batte per la loro e la tua sicurezza erivendica lo sviluppo di una mobilità sostenibile e sicura.

...e 10 buoni motivi per farlo:

IMPORTANTE!

Verificate sempre se le iniziative

sono confermate o se ci sono aggiornamenti:

sul sito www.ciclobby.it

o telefonando in segreteria:

tel. 02-69.31.16.24

mar-ven h 17-19 sab h 10.30-12

Page 32: Ciclobby Notizie

On lineNegozio di Bici solo vendita on lineTel. 335 6126033web: [email protected]

MilanoCalifornia Bakery s.r.l. NO BICIpiazza Sant’Eustorgio 4 - Tel.: 02 39811750Negozi in via Larga, viale Premuda, piazzaSant’Eustorgio, largo Augusto, via Tortona [email protected]

Zona 1Libreria 6rosso NO BICIvia Alfredo Albertini 6 - Tel. 02 34593751www.6rosso.it [email protected] Olmo - La Biciclissima RUVpiazza Vetra 21 - Tel. 02 3340 0992www.olmo.it [email protected] Rossignoli NPRUVcorso Garibaldi 71 - Tel. 02.804960www.rossignoli.it [email protected] RUVviale Caldara 37 - Tel. 02 [email protected]

Zona 2A.W.S. Bici motor CNRVvia Ponte Seveso 33 ang. Schiaparelli Tel. 02.67072145 www.awsbici.com [email protected] & Radici CDLNPRUVvia N. D´Apulia, 2 - Tel. 02 83418589www.bicieradici.com [email protected] Quadri In Bici RVvia Nuoro 2 - Tel. 333 [email protected] Riva Auto SAS RVvia Don Guanella 5 - Tel. [email protected] Sciranobike CDLPRVvia Toselli 5 - Tel. 02 26118096 cell 347 [email protected]

Zona 3Bikingdays-Brompton Store CNPRUV via Malpighi, 7 - Tel. 347 7169770 - 348 5764404www.bikingdays.com [email protected] PRVvia Canaletto (ang. piazza Guardi) 1Tel. 02.70102358 www.ciclicoss.itDetto Pietro Store PRUVviale Vittorio Veneto 8 - Tel. 02.29405018 [email protected] Ruote Porpora RVvia Porpora 151 - Tel. [email protected] Bottega di Peter CDLNPRUvia C. Goldoni 41 - Tel.: 380 9017 [email protected]

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della bici per la mobilità quotidianae per il tempo libero, tutela i dirittidei ciclisti e rivendica lo sviluppo di

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