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“Messaggeri di luce” LA MOSTRA DEDICATA ALLA MEMORIA DI GIOVANNI CELADA Tutte le novità DAL “RED CARPET” CELADA DI BI-MU ’08 Gli Angeli di ULISSE SARTINI Celada Notizie n. 38 Novembre 2008 - Poste Italiane spa - Sped. in A.P. - D.L.353/2003 conv. L.46/2004, art1, c1, DCB Milano euro 0,50 Speciale 26 ma BI-MU 2008

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Il nostro trimestrale d'informazione

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Page 1: Celada Notizie

“Messaggeri di luce”LA MOSTRA DEDICATA ALLA MEMORIA DI GIOVANNI CELADA

Tutte le novitàDAL “RED CARPET”

CELADADI BI-MU ’08

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26ma BI-MU

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23 NOTIZIE

CELADA

www

S o m m a r i o E d i t o r i a l e

lla fine di questa BIMU, siamo confortati da una affluenza

assolutamente in linea con le edizioni precedenti e da un

interesse molto elevato. Questo interesse sembra essere solo in

parte diminuito da un certo timore che fatti totalmente estranei al

nostro mondo possano in qualche maniera influire sulla nostra

capacità di accedere al credito e quindi abbiano un effetto in qual-

che maniera limitante sul nostro lavoro.

Questi timori sono probabilmente giustificati almeno in parte, ma

devono soprattutto far riflettere su che cosa sia il valore e che cosa

significhi investire.

Credo che gli imprenditori che hanno investito sulla loro attività,

dando fiducia all’imprenditore che conoscono meglio, siano quelli

che sono oggi meno spaventati: i loro capitali non sono affidati ad

investimenti fatti su entità economiche dai nomi impronunciabili

e, soprattutto le cui attività sono assolutamente oscure.

Credo che in proiezione ne uscirà del bene perché la vera econo-

mia è la nostra, quella che genera valore, che crea occupazione,

che produce. Ed ora è sotto gli occhi di tutti.

Guido Celada

Sito internet R.F. Celada

www.celada.it

A

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Celada NotizieTrimestraled’informazione anno 11° - n. 38, Novembre 2008 - Milano

Editore: Micos s.a.s.

Direttore Responsabile:Alberto Costa Art Director:Mauro Minervino Realizzazione:

Milano 20123, Via G.B. Vico, 42Tel. 02.48.00.98.95 Fax 02.48.51.86.55www.alcoscomunicazione.com

Hanno collaborato:Guido Celada,Mila Celada, Luigi Boiano, Grazia GozziEnzo Bernardini, Davide Bullo,Matteo Fontana,Giovanna De Filippi,Roberto Izzi

Segreteria di redazione:Alessandra Castaldelli

Stampa: Euroteam (Bs)

Aut. Trib. Milano n. 564 del 20 Dicembre 1993,spedizionein abbonamento Poste Italiane spa Sped. in A.P.D.L.353/2003 conv.L.46/2004, art1, c1, DCB Milano

In ottemperanza alle disposi-zioni della legge n. 675/96 sul-la tutela dei dati personali, qua-lora lei non desiderasse rice-vere altro materiale informa-tivo, pubblicitario o promozio-nale o qualora volesse consul-tare, modificare o cancellaregratuitamente i suoi dati, la pre-ghiamo di scrivere a: ALCOSs.r.l. via G.B. Vico, 42 - 20133Milano - che provvederà im-mediatamente ad accoglierela sua richiesta. I dati sono fa-coltativi, la mancata rispostanon comporta conseguenze.

SPECIALE 26MA BI-MU 2008Le novità dalla Fiera più attesa 4

RETROSPETTIVA “D’AUTORE”Direttamente dal Red Carpet 10

PORTFOLIOProtagonisti della nuova tecnologia 14

IN ESCLUSIVA PER IL CELADA NOTIZIEGiù la maschera, Signor Gray! 17

NEWSLe novità dal mondo Celada 22 14

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Page 3: Celada Notizie

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Le novitàdalla Fiera più attesa

Novità, anticipazioni e curiosità della 26ma biennale della macchina utensile,

robot, automazione e prodotti ausiliari

Anche l’abito fa il monaco...A sinistra, uno scorcio dello stand Celada,(1.300 metri quadrati) vera “isola rossa”della fiera. In alto, un particolare della“piazzetta” dello stand, con bar annesso,visitata da migliaia di curiosi in cerca di ristoro. A destra, le nuove divisesfoggiate per l’occasione, con il logo Celadariportato anche sulla shopping bagregalata come gadget ai visitatori.

Sodick AD325LC’è una nuova elettroerosione

a filo. Questa la prima novità pro-posta in BI-MU, la AD325L. Unamacchina completa, ma che co-niuga felicemente le ragioni del-la tecnica con quelle del portafo-glio. “Entry Level” per definizio-ne, è particolarmente indicata perchi cerca un’elevata efficienza dilavorazione senza spendere unafortuna. Grazie ai più evoluti si-stemi di progettazione e calcolostrutturale CAD 3D, i motori li-neari Sodick possono lavorare a

grandi velocità. Larigidità della mac-china inoltre è incrementata del70%, minimizzando le deforma-zioni e esaltandone le prestazio-ni di accelerazione e velocità. Trale migliorie sono da segnalare ilnuovo controllo LN di ultima ge-nerazione, con la possibilità di po-ter montare, per la lavorazionedi sagome complesse, un diviso-re opzionale indexato, che con-

sente alla mac-china di essere

impiegata con successo anche nelsettore medicale ed aerospazialee nella produzione di particolaridi alta precisione. Inoltre il gene-ratore della serie WS garantisceun’elevata precisione, soprattut-to nella lavorazione d’utensili qua-li CBN, PCD e nella lavorazione apasso. L’originale design della nuo-va tavola appoggio pezzi, dalla for-

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CELADA

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CELADA

ma ad O e di dimensioni maggio-re, consente all’operatore di mon-tare pezzi di grandi dimensioni(anche 800x550x215mm). Di nuo-va concezione anche il sistema au-tomatico d’inserimento filo, gra-zie al quale il filo viene tagliatoall’estremità in modo efficace esicuro. Ovviamente la macchinasfrutta tutti i brevetti Sodick di suc-cesso, come ad esempio l’utiliz-zo della ceramica e i motori a tra-smissione lineare progettati e svi-luppati in-house.

Sodick AQ750Il modello, già esistente sul mer-

cato, è stato radicalmente modifi-cato, andando ad aumentare la ca-pacità di taglio in Z, portandola dal-la precedente di 500mm ai 600mmattuali d’altezza pezzo massimo la-vorabile. Questo aumento è statorichiesto dalle esigenze di merca-to, nel quale i televisori a schermopiatto fanno la parte del leone. Lacostante crescita di stampi di mag-giori dimensioni ha spinto Sodicka sviluppare macchine a filo conmotori lineari che possono spazia-re dalle dimensioni ridotte deglischermi o monitor fino alle grandidimensioni di componenti automo-bilistici, quali paraurti o cruscotti.Le macchine di questa serie utiliz-zano motori su quattro assi, lungoi quali il movimento è preciso e scor-revole. Sodick offre inoltre, a dimo-strazione della fiducia nei proprimezzi, una garanzia di dieci annisulla precisione di posizionamen-to su tutte le EDM lineari. Da oggi,inoltre, la partnership tra Sodick eCelada diventa ancora più fruttuo-sa, grazie alla possibilità di auto-matizzare e robotizzare le elettroe-rosioni Sodick mediante i robot an-tropomorfi presentati dalla Cela-da, aprendo una nuova era del-l’automazione.

Hardinge, per cacciatori di millesimi

Celada offre la rappresentan-za delle macchine Hardinge (Hau-ser, Kellenberger e Tschudin) pervenire incontro alle molte richiestedi clienti che fanno della perfezio-ne assoluta il loro lavoro quo-tidiano, cacciatori di millesi-mi perduti e desiderosi di pos-sedere il top del mercato. Una precisazione necessaria: conl’avvento di questo gruppo la Cela-da non rappresenterà più la storicamarca Moore, della quale però con-tinuerà a garantire a tutti i propriclienti il servizio di assistenza. Ces-sa quindi la commercializzazione delprodotto ma non l’assistenza sullemacchine vendute, per cui i clientipossono sempre contare sulla colla-borazione della Celada.

Hauser Con la rappresentanza

delle nuove Hauser (S35-400, S45-400 e S55-400)

si apre una nuova era nel-le rettifiche coordinate rap-presentate da Celada: so-no macchine che hannoconosciuto, durante gli ul-

timi anni di ricerca e studio,un rinnovamento straordina-

rio dal punto di vista tecnolo-

STORIA DELLABIENNALE BI-MUBI-MU è la fiera biennale che esponeMacchine Utensili, Robot e Automazio-ni che già da molti anni si è classificataa livello internazionale come uno deipiù importanti appuntamenti del setto-re. È un momento atteso per due lun-ghi anni dagli addetti ai lavori che arri-vano da ogni parte del mondo per pren-dervi parte. La serietà e importanza co-struita dalla manifestazione a partire sindal 1958, anno della prima edizione, co-stituisce un’ottima garanzia di qualità:da 50 anni BI-MU è la vetrina del setto-re, con la “V” maiuscola, cui l’intera in-dustria manifatturiera fa riferimento peraggiornare il modo di progettare e co-struire i propri prodotti.

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Sodick, tra tradizione e innovazioneNelle foto a destra, solo alcuni degli esemplari di macchine Sodickesposti per la BI-MU 2008. Da notare la “promessa” che Sodickstipula con ogni cliente: una garanzia di 10 anni, un plus che poche caseproduttrici possono vantare.

Nuove promesse KellenbergerIl marchio Kellenberger, che vantanovant'anni di storia, è il riferimento per lo sviluppo e la produzione di sistemi a controllo numerico e macchine direttifica di alta precisione, sistemistudiati per l'applicazione nel settoredella media e alta tecnologia.

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Le idee di Kellenberger Molte le novità proposte da Kellenberger, tra cui i modelli Varia,Viva, Vita, Vista e Universal, in grado di soddisfare anche le esigenze di lavorazione complesse e accuratefino a rasentare la perfezione.

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CELADA

gico, con l’inserimento di un cam-bia mole automatico, con l’utilizzodi un dispositivo per il taglio conolio intero, che permette una gran-de riduzione dei consumi delle mo-le e un incremento della qualità su-perficiale oltre a una decisa ridu-zione dei tempi di lavoro. Anchesu questa macchina è possibile ca-ricare attraverso manipolatori ester-ni pezzi in serie.

In questo modo la macchina puòaprirsi, introducendo anche il nuo-vo dispositivo MSS (Multi SensorSystem) che permette il rilevamen-to in automatico del consumo mo-la e la ravvivatura in automaticodella mola senza dover interrom-pere il ciclo di produzione. Celadaoffre ai suoi clienti tre modelli dimacchine, uno a tavola a croce clas-sica e due a portale.

KellenbergerChi conosce questo marchio sa

che stiamo parlando di rettifichedi estrema precisione, garanten-do precisioni millesimali in serie.Sono macchine universali (inter-ni, esterni e a sfacciare), con pos-sibilità di avere la rotazione in au-tomatico della mola e quindi ilcambio mola automatizzato, e po-ter usufruire dell’asse C, che per-mette la lavorazione di pezzi po-ligonali, non necessariamente ton-

di. Sono macchine ottime ancheper le necessità di caricamentoautomatico, già predisposte al ca-ricamento da esterni. Nei model-li più evoluti vale il discorso delleguide idrostatiche, un sistema dimovimentazione su cuscino d’o-

lio, gestito in automatico con unraffinato sistema di 18 sensori, chebilanciano le pressioni del pesodel pezzo. Ciò permette di ridur-re drasticamente l’usura delle gui-de e di aumentarne la fluidità dimovimento: la macchina è più flui-da e quindi più precisa. Sono cinque i modelli proposti dal-la Celada - Varia, Viva, Vita, Vi-sta e Universal – che racchiudo-no il meglio della produzione Kel-lenberger.

TschudinChi cerca una rettifica da pro-

duzione specializzata per ester-ni, cerca Tschudin. La macchinasi contraddistingue per la propriaprecisione e velocità d’utilizzo, rac-chiudendo nel suo cuore metalli-co il meglio delle tecnologia dellemacchine utensili. Una curiositàsu tutte: apprezzata e amata dalsettore automobilistico, è la mac-china prediletta dal celebre grup-po Bosch - leader mondiale nellafornitura di tecnologie e servizi -che ne commissiona le macchineanche personalmente su specifi-che esigenze produttive.

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DIAMO I NUMERI?

Per far capire l’importanza di un eventofieristico si è soliti dare i numeri che lorendono grande. Quando si parla di BI-MU le cifre iniziano a diventare impo-nenti. Il primo numero che salta all’oc-chio è il 26, ovvero il numero dell’edizio-ne di quest’anno. Sí perché la biennaledella macchina utensile, robot e auto-mazione e prodotti ausiliari, tenutasi dal3 al 7 Ottobre 2008 a Milano, ha rag-giunto le nozze d’oro. E poi ci sono le 1.788 imprese presenti,il 42% delle quali straniere, e gli oltre 96mi-la visitatori del 2006, il valore delle circa3.500 macchine calcolato in 300 milionidi euro che testimoniano l’importanza eil livello di specializzazione raggiunto dal-la Fiera. L’87% dei visitatori è coinvoltonelle decisioni d’acquisto della propriaimpresa, tra cui sono presenti molti spe-cialisti del settore ed esperti d’investi-menti. Di una certa rilevanza sono, inol-tre, le modernissime strutture del nuo-vo quartiere espositivo di Fieramilano,progettato da uno dei più grandi archi-tetti del mondo, Massimiliano Fuksas.

Un record tutto italianoIl Nuovo Polo fieristicodi Rho-Pero ha unasuperficie lorda di pavimento di 530.000metri quadrati su un’areafondiaria complessiva di 2 milioni di metri quadrati.

L’architetto Massimiliano Fuksas

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Direttamente dal RED CARPET

Per chi non era tra i 1250 visitatori dello stand Celada, e non sa darsipace. Per chi ha trovato lo stand Celada, ma ha perso la memoria.

Per chi era in Fiera, ma pensava alla partita della squadra del cuore… Insomma, una retrospettiva da non perdere

Retrospettiva “d’autore”

“I grandi classici” OkumaPresente nello stand Celada con

l’intera squadra, ha sfoggiato perl’occasione i protagonisti della suastoria, a partire dal tornio LB3000 per arrivare fino al centroOkuma MU400V, dal più sempli-ce dei torni a controllo numerico a3 assi - particolarmente struttura-to per lavorazioni raffinate e gra-vose - fino al top della gamma. Unabreve carrellata sulle altre macchi-ne, altrimenti si offendono: ecco unaMB46VAE, uno dei pezzi miglioridel settore, con caratteristiche distabilità termiche eccezionali. Durate la BI-MU 2008 abbiamo vi-sto inoltre il tornio LB 3000MWY, pre-sente nella sua veste più ricca e“performante”: infatti, oltre al man-drino principale, agli utensili moto-rizzati, al contromandrino e all’asseY, era installato anche il nuovo mo-dello di torretta che permette di la-vorare indifferentemente sui duemandrini contrapposti. Accanto altornio LB 3000, era presente un al-tro dei gioielli della corona, l’Oku-ma Multus B400W: il modello “in-termedio” della gamma Okuma, tra

il già presente B300 e il prossimoB700, una macchina che sta riscuo-tendo grande successo sul mercatodelle lavorazioni multitasking. Sem-pre parlando di Okuma, sul red car-pet Celada era presente il modelloV100R, tornio verticale con capa-cità tornibile di oltre un metro, unamacchina “altezzosa” che vanta unmercato di nicchia, andato ultima-mente ampliandosi a macchia d’o-lio. Anche in questo caso la rigiditàdi un verticale Okuma sa dare queltocco in più all’investimento per ave-re i ritorni necessari. Proseguendo nella carrellata dasegnalare il bimandrino frontale2SP-150H, il più piccolo di gam-ma, che si sviluppa fino al diame-

tro di 800: chi ha osservato la mac-china esposta in Fiera, avrà notatoun caricatore automatico integratoa doppio alimentatore pezzi (mac-china impiegata nel settore del flan-giame di piccole dimensioni). I piùattenti avranno poi notato un cen-tro di lavoro orizzontale MA400H,il più piccolo della serie, che tutta-via pesa poco meno del doppio diquasi tutti i suoi concorrenti! Cometutti i centri di lavoro Okuma, tro-va particolare gusto se impegnatanelle lavorazioni di materiali “to-sti” come acciaio e ghisa, senza pre-cludersi però la possibilità di lavo-rare materiali abbordabili come l’al-luminio. Terminando la panorami-ca Okuma, da ricordare il centro di

lavoro verticale MU 400VA (mac-china derivata dalla serie MB) conla stessa concezione meccanica, do-tata quindi d’elevatissima stabilitàtermica e rigidità, grazie a un po-tente mandrino capace di erogare200 newton/metro di coppia, a cuisi aggiunge una tavola quarto/quin-to asse. Niente male, eh? Ma c’è di più…

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CELADA

In alto: l’LB 3000 EX, uno deinumerosi modelli Okumaesposti sul red carpet Celada.A sinistra: l’Okuma 2SP-150H.

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“Die” HardingeLa Hardinge, dopo aver recente-

mente acquisito la tecnologia Brid-geport ed essersi rilanciata sul mer-cato con una vasta gamma di pro-dotti dall’entry level al top level, erapresente con una notevole gammadi macchine, a partire dai centri dilavoro verticali: XR1000, il nuovis-simo Avis XR700APC con cambiopallet, l’XR6005AX con cinque assicontrollati con tavole e culle inte-grati. Una breve premessa per chinon conosce queste macchine: do-po una breve parentesi di appan-namento, con l’acquisizione del mar-chio Bridgeport, stanno conoscen-do un grande rilancio. In abbina-mento alla serie di centri Hardin-ge-Bridgeport, c’era una rappre-sentanza della gamma dei torni, pri-

mo fra tutti il GS200/66, con un nuo-vo contromandrino con utensili mo-torizzati ASY. A fianco l’RS51, mac-china che ha fatto scuola tra le lavo-razioni meccaniche nel mondo per-ché destinata alla lavorazione degliacciai temprati, con risultati che han-no generato nuovi standard per tut-to il settore (da evidenziare che perla Celada la serie RS è una novità trale macchine Hardinge rappresenta-te, un vero successo dell’azienda cheè stata scelta dalla casa madre co-me rappresentate di riferimento an-che per questa serie di macchine).

Una vita da super… StarUn vero caso da prima pagina è la

Star, che in questi anni ha subito un’au-tentica esplosione con circa 200 mac-chine l’anno vendute dalla Celada, cir-

ca un quinto dell’intera vendita delgruppo! In Fiera era rappresentatada tre esemplari significativi, l’SR20JC,ultima versione del tornio di grandis-simo successo, l’SR32JN, rinnovatocome caratteristiche e prestazioni, einfine l’apoteosi della torneria auto-matica: l’ECAS20T capace di realiz-zare pezzi complicatissimi in un’uni-ca lavorazione. L’SR32JN è invece lamacchina per chi desidera rispon-dere al vertiginoso aumento dei costidei materiali: la macchina “intelli-gente” è grado di razionalizzare l’u-so e il consumo dei materiali di pro-duzione, abbassando drasticamentele spese di gestione.

Takahashi con furoreLa giapponese Takahashi era pre-

sente con due torni di grande pre-

cisione, L03 e LD65, uno dei qualicompleto di automazione integratadestinato alla lavorazione di preci-sione di piccoli particolari. La L03 èil modello più popolare, un vero be-st seller tra le vendite dei torni di pre-cisione CNC. Il modello LD65, inve-ce, è fornito di 6 assi di controllo, uncentro attrezzato con asse Y idealeper azioni di lavoro combinate.

Brother e i suoi fratelliPer gli amanti del genere, ecco il

centro TCS2C e la nuovissima ver-sione del TC32NQT, con aree di la-voro ampliate e maggiorate nel ri-spetto di quella affidabilità che ne fauno dei gioielli di famiglia. Il centroTC32NQT, si avvale di un grande ta-volo QT per grandi pezzi da lavora-re o quando si tratta di più parti di

lavorazione. Passando alla TCS2Cnon si può non evidenziare la suasemplicità d’uso; la macchina forni-sce tutte le funzionalità essenziali,come ad esempio l’ampio spazio dilavorazione, che permette la lavo-razione di una grande varietà di par-ti, e le prestazioni di taglio, che per-mettono lavorazioni ad alto volumerealizzate in brevissimo tempo.

Continuavano a chiamarlo… Yasda

Per finire, ecco il mitico 950V, cen-tro di lavoro di grandissima preci-sione che non ha bisogno di presen-tazioni, il fantasista delle macchineutensili, il “Platinì” dell’utensileria,leader indiscusso di vendite nella la-vorazione degli stampi. Una garanzia mondiale...

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Retrospettiva “d’autore”

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Protagonistidella nuova tecnologia

Una delle più ampie vetrine mondiali, di macchine utensili, robot, automazioni e prodotti ausiliari

(CN, utensili, componenti e accessori)

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GIÙ LA MASCHERA,Signor Gray!

I segreti del maestro Ulisse Sartini, il famoso pittore che ha ritratto Giovanni Celada, a cui sarà intitolata la Mostra “Messaggeri di luce”

C’ è un celebre libro, scrit-to nel luglio 1860 da uncerto Oscar Wilde, in cui

il protagonista assoluto è un qua-dro, un ritratto per l’esattezza. Chiha ben fresco nella memoria il suoricordo, non potrà non rammen-tare il capolavoro dipinto da Ba-sil Hallward, raffigurante un ra-gazzo d’eccezionale bellezza, il gio-vane Dorian Gray. Il culto della bel-lezza, “leitmotiv” dell’opera, co-stringe il pittore a concedersi da-vanti a un tal modello, mettendosè stesso nel ritratto, esponendo-si. L’arte con cui il maestro Sarti-ni elabora ogni lavoro è ugual-mente gravida di significati, gran-demente agitata dalla ricerca deisegreti moti dell’anima, una cac-cia sfinente alle sottili sfumaturedell’essere. Il maestro Sartini è es-senzialmente un artista capace diritrarre la realtà, catturata peròsotto la luce acuta della sua visio-ne poetica. I suoi ritratti, che spes-so utilizzano sfondi metafisici perincorniciare i luminosi volti deipersonaggi, vanno oltre la meravisione descrittiva: idealizzandol’uomo come strumento, egli traela stilla dell’anima dai suoi sog-getti, catturandoli in rari momen-

ti di serena armonia con se stessie con il mondo che li circonda. Unlavoro duro la pittura, se come fi-ne ha la perfezione! Il maestro Sar-tini abitualmente lavora su quat-tro, anche cinque tele alla volta,lasciandosi guidare dall’ispirazio-ne del momento. Una quantità

sterminata di dipinti, come pochiartisti viventi possono vantare, fada contraltare a una qualità cherasenta la perfezione. Ma guai aparlare al maestro di “iper-reali-smo”: la sua non è una pittura di-dascalica, al contrario, totalmen-te interpretativa e idealizzante.

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CELADA

In esclusiva per il Celada Notizie

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La mostra e Giovanni CeladaAbituato a lavorare con i grandipersonaggi della contemporaneità– è il ritrattista ufficiale di PapaBenedetto XVI, e prima di PapaGiovanni Paolo II – Sartini predi-lige il soggetto religioso, per il qua-le sente una particolare affinità:da fervente cattolico qual’è, cer-ca umilmente d’interpretare la suaarte come strumento di rivelazio-ne del Divino, e sempre al servi-zio di nobili scopi. I suoi soggetti religiosi, apprez-zati in tutto il mondo e spessoesposti nella “sancta sanctorum”dell’arte religiosa - i Musei Vati-cani di Roma - vogliono essere unaffettuoso contributo a tematichemorali e religiose intramontabili,in un contesto sociale caratteriz-zato da una perdita di spiritua-lità che rischia di far smarrire queivalori semplici a cui la sua arte siispira. È stata da poco inaugura-ta presso il Palazzo Gotico di Pia-cenza, città poco lontana dalla na-tale Ziano Piacentino, una mostradedicata agli Angeli come “Mes-saggeri di luce”, nella quale il mae-stro Sartini esporrà novanta tele.La mostra, che sarà poi trasferi-ta a Milano – dal 20.12.2008 al

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CELADA

Attenzione agli optionalQuando si compra unʼautomobile sipensa sempre a quanto terrà sul mer-cato durante gli anni. È esattamentelo stesso con le macchine utensili: sead esempio si acquista un centro dilavoro orizzontale con soli 60 utensili(ma con 6 pallet perché per la produ-zione dellʼattuale cliente è più che suf-ficiente), occorre considerare che quan-do in futuro si andrà a sostituire la mac-china, con quelle caratteristiche avrà

MA COME SCELGOLA MACCHINA OK?

Per rendere l’idea di che cosa s’inten-de col termine di “velatura”, basta im-maginare di osservare un dipinto, po-nendo però davanti ai nostri occhi unadi quelle carte trasparenti, solitamenteusate per avvolgere le caramelle. Eccoche il dipinto ci apparirà attraverso latrasparenza della carta, l’effetto visivoè appunto una velatura dei colori chedona un aspetto sfocato e avvolgenteall’intera immagine. La peculiarità diquesta tecnica, che affonda le radici inepoca rinascimentale, è che le tinte siopacizzano ma i tratti dei tratti riman-gono ben visibili e marcati. L’effetto ve-lato si ottiene stendendo uno strato dicolore molto diluito su uno più denso;uno tra gli esempi più importanti di ve-latura in campo pittorico ci viene da Leo-nardo da Vinci (1452-1519) che ne La Gio-conda, dona un’atmosfera particolareallo sfondo paesaggistico, avvolgendo-lo da un’opacità quasi surreale.

TECNICA INNOVATIVA DAL PASSATO

lature, accarezzata e “rivitalizza-ta” dalla lezione dei grandi mae-stri rinascimentali. Il suo mondo trae spunto dagli stu-di del passato, approfondendo unalezione di grande modernità, ri-proponendo, con sapienza, quelconnubio inscindibile tra arte ebellezza.

L’INTERVISTAI ritratti a Papa Giovanni Paolo II, Be-nedetto XVI, Audrey Hepburn, Pa-varotti, Callas, Pasolini, Verga, e poiLord John Major, Vittorio Feltri e mol-ti altri. Maestro, quante opere ha di-pinto durante la sua carriera?Quando i giornali mi chiedono ifotocolor dei miei lavori, e vadoa cercarli nel mio archivio, mi spa-vento. Mi dico: “Dovrei avere tre-cento anni per averli dipinti tuttiio!”. Credo che pochi artisti, an-che del passato, abbiano lavora-to tanto quanto ho lavorato io.

Le novanta opere alla mostra di Piacenza ne sono la dimostrazione…Ma quella è solo una piccola par-te! Il grosso è sparso per il mondo.

Le sue tele sono spesso di dimensioni considerevoli…Mi piace dipingere in dimensioninaturali, di modo che le propor-zioni siano rispettate fedelmen-te. Se posso scegliere, non lavo-ro sul piccolo. Ho fatto recente-mente un quadro tondo per il Pon-tefice, dal quale è stato poi trat-to un mosaico per la Basilica diSan Paolo Fuori Le Mura.

Maestro, quanto conta il talento oggi?Sono partito dal geometrico, per-ché quando ho iniziato il ritrattoera considerato retrò, stantio. Vo-levo essere considerato moderno. Poi ho capito la mia natura, la mia

strada. Ho applicato la tecnica del-le velature sia agli Embriocosmosia ai ritratti. Se non conosci la tec-nica, il talento non basta: la tecni-ca permette al pittore di liberarsi,di raggiungere la perfezione, diesprimersi al meglio, come in qual-siasi altro lavoro. La mia tecnica è frutto di un gran-de impegno personale, cresciutonella rivisitazione dei classici, delRinascimento, con continui “pelle-grinaggi” all’Accademia di Breraper studiare i grandi. Con gli Em-briocosmo ho cercato d’affrontareil tema della Creazione a mio mo-do, un viaggio emozionante attra-verso il mistero dell’universo. Spes-so i miei ritratti sono inseriti in Em-briocosmo, per collocarli fuori del

esclusiva per il Celada NotizieIn

18.01.2009 presso la SagrestiaBramantesca, Santa Maria delleGrazie – sarà dedicata alla me-moria di Giovanni Celada, graziealla volontà del figlio Guido cheha deciso la sponsorizzazione del-l’evento. La mostra prenderà poipresumibilmente la strada versola Capitale (mancano solo alcuneautorizzazioni di rito).

Dall’irrealtà allo “svelamento”del realeNella rivelazione dei suoi Angeliè possibile trovare una curiosacommistione tra le due differentistrade battute dal maestro durantela sua carriera: da un lato gli Em-briocosmo, rivelazione dei miste-ri che governano il nostro univer-so, e dall’altra la pittura per ve-

A sinistra: gli Embriocosmo,ricerca espressiva di Sartiniattraverso i misteri delcosmo, in un affascinanteviaggio ideologico allaricerca dell’originedell’uomo contemporaneo.In centro: l’abitazione/studiodel maestro.

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autoritratto giovanile e mi disse:“Ulisse, tu devi dedicarti alla bel-la pittura. Sai disegnare e dipin-gere altrettanto bene. Approfon-disci il tuo talento, anche se fail’astratto: sfrutta la bella pittu-ra”. All’epoca in cui l’astratto do-minava, saper disegnare era con-siderato quasi un limite! Mi co-strinsi a rendere la mia arte crip-tica, chiusa e inaccessibile, ne-gando la mia vera passione… Perfortuna ho avuto il coraggio di ri-schiare, e prendere una stradaalternativa. Ancora oggi vedo ra-gazzi di talento che si sforzanodi distruggere tutto quello chesanno per raggiungere l’astrat-to, l’inaccessibile, il concettuale.Credo sia uno spreco disumano.Fortunatamente le cose stannocambiando, ritrovando il piace-re della bella pittura…

I suoi soggetti sono sempre simboli di positività e speranza…Credo che la pittura delle miserie,della corruzione umana e dei per-sonaggi al limite dell’amoralità siainutile ma soprattutto superata. Lamia modernità sta nel cercare labellezza, e tornare alla bella pittu-ra, in chiave moderna. Credo checi sia questa esigenza, oggi, in chiosserva un’opera d’arte. Spesso si

cerca e si vuole fare a meno di Dio…Se con i miei quadri posso essereutile a qualcuno per ritrovarsi, perpregare e avvicinarsi a Dio… ecco,questa è la più grande soddisfazio-ne del mio lavoro. Spesso mi capi-ta di vedere le persone ritratte com-muoversi davanti al loro ritratto,piangere come bambini. Forse han-no ritrovato qualcosa di se stessiche avevano smarrito per strada,qualcosa che hanno cercato di te-nere nascosto. La cosa assurda èche… succede la stessa cosa con gliautoritratti!

Le persone che hanno la fortunadi essere ritratte da lei dicono dinon essersi mai sentiti guardatiin quella maniera prima. Quantolavoro c’è dietro ogni tela?

Una mole enorme. E capita chequando vai a letto convinto di avertrovato quello che cercavi, la mat-tina successiva ti ritrovi a dover ri-cominciare tutto da capo. Prima diprendere il pennello in mano, fac-cio una quantità enorme di fotogra-fie. Poi studio l’espressione, i trattisomatici, e mi lascio guidare idea-lizzando e tirando fuori la perso-nalità più intima, nascosta, lavo-rando sulle sfumature.

Com’è nato il ritratto del Signor Giovanni?(Ndr. Guido Celada prende la pa-rola) A questa domanda, se ilmaestro permette, credo di pote-re rispondere io. Credo che oltre alle fotografie cheUlisse ha osservato, sia venuta fuo-ri nel ritratto l’anima delle nostre

discussioni su mio padre: spessoci capitava di parlare di cose quo-tidiane legate al nostro lavoro, eUlisse, credo, abbia capito l’esattapersonalità di mio padre da quelleconversazioni. Lo sguardo di quelritratto, quella espressione estre-mamente potente, quella via di mez-zo tra l’ironico e l’imperioso… èstrano dirlo, ma si direbbe che Ulis-se lo abbia conosciuto da una vita. È… magico, semplicemente sor-prendente.

Maestro, nella sua arte che met-te in contatto cielo e terra ha ri-tratto celebrità infinite. Una domanda personale… Talento o anche un pizzico di fortuna? Beh… preferisco chiamarla grazia Divina…

esclusiva per il Celada NotizieIn

tempo, accentuando il mistero delritratto. Anche il paesaggio dei mieiquadri è idealizzante e metafisi-co, una mia interpretazione dellarealtà. L’atmosfera in cui essi vi-vono esprime il mio concetto di ri-visitazione dell’antico - da cui c’èsempre da imparare - proietta-tandolo verso il moderno.

Come mai questo passaggio netto dall’astratto al ritratto?In giovane età mi sono trasferitoa Milano, studiando sotto la gui-da di Luigi Comolli, pittore allie-vo di Segantini. In seguito l’illu-minato gallerista Filippo Schetti-ni mi ha indicato la strada. Da ve-ro scopritore di talenti, vide un mio

2021NOTIZIE

CELADA

In alto: un momento della cerimonia con SuaSantità Papa Benedetto VI.A sinistra l’olio su tela, a destra il mosaico trattodal dipinto. A sinistra: con “BigLuciano” Pavarotti, un caratteristico “Angelo” e il ritratto“Embriocosmico” a Pier Paolo Pasolini.

A sinistra: Ulisse Sartiniposa a fianco del ritratto di Giovanni Celada, esposto alla Mostra“Messaggeri di luce” nella Sala Bramantesca in Santa Maria delle Grazie,famosa per il CenacoloVinciano, a Milano.

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NASCE IL NUOVO CENTRO TECNICO DI PORDENONESeguendo la filosofia aziendale della Celada - fornire sempre un servizio di alta qualità - la società ha inaugurato un nuovo centro tecnico sito in Pordenone. Grazie a questa scelta strategica, i clienti del Triveneto potranno usufruire del servizio di assistenza Celada (su ogni macchina rappresentata) a un costo decisamente minore:anche se il servizio verrà gestito dal call center di Milano, gli otto tecnici Celada del nuovocentro tecnico partiranno dalla sede di Pordenone, con un grande risparmio per il clientefinale. Il centro avrà anche un piccolo magazzino ricambi, per affrontare con tempestività le situazioni più urgenti. Il tutto con la garanzia Celada.

Le zone di intervento sono le province di Treviso, Trieste, Belluno, Bolzano, Padova,Vicenza, Gorizia, Udine e Pordenone (escluse le province di Verona e Trento).

FERRI, LEGNI E SOLIDARIETÀIl 9 Giugno scorso si è tenuta presso il Golf ClubMilano l’importante iniziativa Pro-Am Celada. Una manifestazione a scopo benefico che vedeogni anno la partecipazione di golfisti professionisti,personaggi dello spettacolo e personalità di spicco.I partecipanti alla Pro-Am, scommettendo sulrisultato dello Skins Game, e partecipando all’asta benefica tenutasi a fine giornatahanno permesso di raccogliere fondi che sono stati interamente e direttamente devolutiall’associazione “gli amici di Luca” ONLUS, un’associazione costituita nel 1997 perprovvedere alle cure necessarie per risvegliare Luca, ragazzo bolognese di 15 anni in comae stato vegetativo per 240 giorni e scomparso nel 1998. Dalla vicenda di Luca è nata nel2004 a Bologna la “Casa dei Risvegli” a lui dedicata, centro innovativo di riabilitazione e diricerca per pazienti con grave o gravissima cerebrolesione acquisita.

ROTTA VERSO GLI EMIRATI ARABICelada presenta il progetto Celada Middle East, un’idea grandiosa che punta a offrire a tutti i clientidell’azienda la garanzia di investire su un mercato in fortissima crescita e grande sviluppo. La città che è stata scelta per ospitare questo progetto è Dubai, negli Emirati Arabi, cuore delle terrepetrolifere mediorientali. Celada garantisce la bontà degli investimenti sul territorio grazie ai 70 anni di esperienza nella vendita e assistenza delle migliori macchine utensili del mondo. La stessa qualità dei servizi a cui Celada ha abituato i suoi clienti si ritrova anche in questa nuova impresa,viene da chiedersi quali saranno le nuove terre che Celada conquisterà.

N e w s

CELADA PUNTA SUL MEZZOGIORNOCon l’acquisto della Società Ce.mu Srl di Chieti – Via Vella, Celada dà un segnale forte e importante sulla volontà dell’azienda di investire sul territorio italiano, e non solo estero.La nuova sede sarà ospitata in un moderno stabile dove si potranno osservare alcunedelle macchine più rappresentative del programma vendita Celada. Sempre da questi stabili partiranno i tecnici specializzati con il compito di installare o controllare le macchine acquistate. Dunque non rimane che invitare tutti alla grande Open House che si terrà nei giorni 20-21-22 Novembre 2008, con i seguenti orari: giovedì dalle 14.00 alle 19.00, venerdì dalle 10.00 alle 19.00 e sabato dalle 9.00 alle 18.00. Nel corso dell’evento sarà possibile visionare il meglio delle macchine prodotte dalle Case rappresentate da R.F. Celada, Celmacch e Mautus.

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