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DIABETE MELLITO DIABETE MELLITO Sindrome caratterizzata dalla Sindrome caratterizzata dalla presenza di valori di glicemia presenza di valori di glicemia superiori a quelli superiori a quelli fisiologici,dovuta ad un difetto fisiologici,dovuta ad un difetto assoluto o relativo della assoluto o relativo della secrezione e/o dell’azione secrezione e/o dell’azione insulinica insulinica

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Page 1: DIABETE MELLITO Sindrome caratterizzata dalla presenza di valori di glicemia superiori a quelli fisiologici,dovuta ad un difetto assoluto o relativo della

DIABETE MELLITODIABETE MELLITO

Sindrome caratterizzata dalla presenza Sindrome caratterizzata dalla presenza di valori di glicemia superiori a quelli di valori di glicemia superiori a quelli

fisiologici,dovuta ad un difetto assoluto fisiologici,dovuta ad un difetto assoluto o relativo della secrezione e/o o relativo della secrezione e/o

dell’azione insulinicadell’azione insulinica

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CLASSIFICAZIONECLASSIFICAZIONE

• Diabete mellito tipo 1 o giovanile o insulino-Diabete mellito tipo 1 o giovanile o insulino-dipendentedipendente

• Diabete mellito tipo 2 o dell’adulto o insulino-Diabete mellito tipo 2 o dell’adulto o insulino-indipendente.indipendente.

• Diabete mellito gestazionaleDiabete mellito gestazionale• Diabete mellito secondario a:Diabete mellito secondario a:1.1. Malattie pancreatiche(pancreatite Malattie pancreatiche(pancreatite

cronica,pancreasectomia, emocromatosi)cronica,pancreasectomia, emocromatosi)2.2. Malattie endocrine (acromegalia,s.di Cushing, Malattie endocrine (acromegalia,s.di Cushing,

feocromocitoma)feocromocitoma)3.3. Farmaci (corticosteroidi, diuretici)Farmaci (corticosteroidi, diuretici)4.4. Anomalie dei recettori per l’insulinaAnomalie dei recettori per l’insulina5.5. Associato a sindromi geneticheAssociato a sindromi genetiche

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EPIDEMIOLOGIAEPIDEMIOLOGIA

• Nel 1985 i malati di diabete nel Nel 1985 i malati di diabete nel mondo erano 30 milionimondo erano 30 milioni

• Nel 2001 circa 177 milioniNel 2001 circa 177 milioni• Nel 2030 saranno circa 370 milioniNel 2030 saranno circa 370 milioni• Diabete tipo 2 rappresenta circa 85-Diabete tipo 2 rappresenta circa 85-

95% di tutti i casi di diabete95% di tutti i casi di diabete• Diabete tipo 1 circa il 10% di tutti i Diabete tipo 1 circa il 10% di tutti i

casi di diabetecasi di diabete

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EZIOPATOGENESI DIABETE EZIOPATOGENESI DIABETE MELLITO TIPO 1 MELLITO TIPO 1

• Non è del tutto nota.Non è del tutto nota.• Distruzione progressiva delle cellule beta Distruzione progressiva delle cellule beta

del pancreas innescata da un processo del pancreas innescata da un processo infettivo e/o ambientale.infettivo e/o ambientale.

• Sono coinvolti:Sono coinvolti:1.1. Fattori geneticiFattori genetici2.2. Fattori ambientaliFattori ambientali3.3. Alterazioni dell’immunità umorale Alterazioni dell’immunità umorale

(eziopatogenesi auto-immunitaria)(eziopatogenesi auto-immunitaria)

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EZIOPATOGENESI DIABETE EZIOPATOGENESI DIABETE MELLITO TIPO 2MELLITO TIPO 2

• In oltre 80% dei casi è presente obesitàIn oltre 80% dei casi è presente obesità

• Predisposizione geneticaPredisposizione genetica

• Fattori ambientali (eccessivo introito Fattori ambientali (eccessivo introito calorico, sedentarietà, obesità)calorico, sedentarietà, obesità)

• Insulino-resistenza ovvero l'incapacita' Insulino-resistenza ovvero l'incapacita' dell'insulina di produrre i suoi effetti dell'insulina di produrre i suoi effetti biologici a livello cellulare, di tessuto e di biologici a livello cellulare, di tessuto e di organo. E’ fortemente correlata all'obesità organo. E’ fortemente correlata all'obesità o al sovrappeso o al sovrappeso

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CLINICA DIABETE TIPO 1CLINICA DIABETE TIPO 1

• Sintomi legati all’iperglicemia e alla Sintomi legati all’iperglicemia e alla glicosuria:glicosuria:

1.1. Dimagrimento ed asteniaDimagrimento ed astenia

2.2. Poliuria e nicturiaPoliuria e nicturia

3.3. Perdita di liquidi e disidratazionePerdita di liquidi e disidratazione

4.4. Secchezza della cute e delle mucoseSecchezza della cute e delle mucose

5.5. PolidipsiaPolidipsia

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CLINICA DIABETE TIPO 1CLINICA DIABETE TIPO 1

• Sintomi legati ad aumentata produzione Sintomi legati ad aumentata produzione dei corpi chetonici:dei corpi chetonici:

1.1. Nausea e vomitoNausea e vomito2.2. Dolore addominale, toracicoDolore addominale, toracico3.3. Respiro profondoRespiro profondo4.4. Alito acetonicoAlito acetonico5.5. Alterazione della coscienzaAlterazione della coscienza6.6. Coma cheto-acidosico (a volte è il Coma cheto-acidosico (a volte è il

sintomo di esordio).sintomo di esordio).

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CLINICA DIABETE TIPO 2CLINICA DIABETE TIPO 2

• Quadro clinico sfumato Quadro clinico sfumato

OPPUREOPPURE

• Quadro clinico paucisintomaticoQuadro clinico paucisintomatico

OPPUREOPPURE

• Esordio con una complicanzaEsordio con una complicanza

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CLINICA DIABETE TIPO 2CLINICA DIABETE TIPO 2

• La classica sintomatologia è caratterizzata La classica sintomatologia è caratterizzata da:da:

1.1. Poliuria che rappresenta il sintomo di più Poliuria che rappresenta il sintomo di più frequente riscontro nei pazienti con frequente riscontro nei pazienti con esordio sintomaticoesordio sintomatico

2.2. PolidipsiaPolidipsia

3.3. AsteniaAstenia

4.4. PolifagiaPolifagia

5.5. Perdita di pesoPerdita di peso

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NORMALENORMALE

• Glicemia a digiuno <110 mg/dlGlicemia a digiuno <110 mg/dl

• Glicemia 2 ore dopo un carico di 75 Glicemia 2 ore dopo un carico di 75 grammi di glucosio < 140 mg/dlgrammi di glucosio < 140 mg/dl

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ALTERATA OMEOSTASI DEL ALTERATA OMEOSTASI DEL GLUCOSIOGLUCOSIO

• Se la glicemia a digiuno è compresa Se la glicemia a digiuno è compresa tra 110 e 125 si parla di alterata tra 110 e 125 si parla di alterata glicemia a digiuno.glicemia a digiuno.

• Se la glicemia 2 ore dopo un carico di Se la glicemia 2 ore dopo un carico di glucosio è compresa tra 140 e 200 glucosio è compresa tra 140 e 200 mg/dl si parla di alterata tolleranza al mg/dl si parla di alterata tolleranza al glucosioglucosio

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DIAGNOSI DI DIABETEDIAGNOSI DI DIABETE

• Glicemia a digiuno > o uguale a 126 mg/dl Glicemia a digiuno > o uguale a 126 mg/dl (per diagnosticare il diabete è necessario (per diagnosticare il diabete è necessario che l’alterazione del valore glicemico a che l’alterazione del valore glicemico a digiuno venga confermata in più di digiuno venga confermata in più di un’occasione)un’occasione)

• Glicemia 2 ore dopo un carico di 75 grammi Glicemia 2 ore dopo un carico di 75 grammi di glucosio> o uguale a 200 mg/dldi glucosio> o uguale a 200 mg/dl

==

DIAGNOSI DI DIABETEDIAGNOSI DI DIABETE

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Altri esami da richiedereAltri esami da richiedere

• Insulinemia: riveste importanza nel valutare la Insulinemia: riveste importanza nel valutare la capacità secretoria della beta cellula capacità secretoria della beta cellula pancreatica.pancreatica.

• Peptide C: è un affidabile metodo quantitativo Peptide C: è un affidabile metodo quantitativo per valutare la secrezione pancreatica della per valutare la secrezione pancreatica della beta cellula nei diabetici di tipo 1 e 2.beta cellula nei diabetici di tipo 1 e 2.

• Emoglobina glicata o glicosilata (HbA1c): valuta Emoglobina glicata o glicosilata (HbA1c): valuta la quantità che si lega al glucosio plasmatico.Si la quantità che si lega al glucosio plasmatico.Si correla con la media glicemica dei 3 mesi correla con la media glicemica dei 3 mesi precedenti l’esecuzione del test. Tanto precedenti l’esecuzione del test. Tanto maggiore è il livelli della glicata tanto più maggiore è il livelli della glicata tanto più elevati sono stati i livelli glicemici medi del pz. elevati sono stati i livelli glicemici medi del pz.

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TERAPIA DIABETETERAPIA DIABETE

Ha come obiettivi:Ha come obiettivi:

1.1. La scomparsa dei sintomiLa scomparsa dei sintomi

2.2. Miglioramento della qualità di vitaMiglioramento della qualità di vita

3.3. Prevenzione delle complicanze Prevenzione delle complicanze acute e croniche.acute e croniche.

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OBIETTIVI GLICEMICIOBIETTIVI GLICEMICI

•Glicemia a digiuno 90-130 mg/dlGlicemia a digiuno 90-130 mg/dl

•Glicemia post-prandiale <180 Glicemia post-prandiale <180 mg/dlmg/dl

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TERAPIA DM TIPO 2TERAPIA DM TIPO 2• Fondamentale è la dieta.Fondamentale è la dieta.• Calcolare il peso ideale tramite la formula di Lorenz Calcolare il peso ideale tramite la formula di Lorenz (altezza in cm-100)-(altezza in cm-100)-(altezza in cm-150)(altezza in cm-150) 2 nelle F oppure 4 nei M2 nelle F oppure 4 nei M• Per ogni kg di peso ideale dare 20 kcal(ad esempio Per ogni kg di peso ideale dare 20 kcal(ad esempio

in un soggetto che ha un peso ideale di 75 dare una in un soggetto che ha un peso ideale di 75 dare una dieta da 1500Kcal).dieta da 1500Kcal).

• Abolire i cardoidrati a rapido assorbimento.Abolire i cardoidrati a rapido assorbimento.• Dare carboidrati a lento assorbimento (pane, pasta, Dare carboidrati a lento assorbimento (pane, pasta,

patate, riso, legumi secchi), lipidi e proteine.patate, riso, legumi secchi), lipidi e proteine.

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DIETA DIABETICIDIETA DIABETICI

• I carboidrati rappresentano circa il 50-55% I carboidrati rappresentano circa il 50-55% della composizione della dietadella composizione della dieta

• I lipidi rappresentano il 30% della I lipidi rappresentano il 30% della composizione della dieta (< 10% sotto forma di composizione della dieta (< 10% sotto forma di grassi saturi cioè burro,panna e formaggi).Va grassi saturi cioè burro,panna e formaggi).Va incoraggiato l’uso dei grassi polinsaturi incoraggiato l’uso dei grassi polinsaturi contenuti nel pesce in grado di ridurre il rischio contenuti nel pesce in grado di ridurre il rischio cardiovascolare e la morte improvvisa cardiacacardiovascolare e la morte improvvisa cardiaca

• Le proteine rappresentano circa il 15-20% delle Le proteine rappresentano circa il 15-20% delle caloria totali. L’introito proteico va ridotto in caloria totali. L’introito proteico va ridotto in presenza di segni di nefropatia.presenza di segni di nefropatia.

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ESERCIZIO FISICOESERCIZIO FISICO

• Esplica effetti favorevoli sul controllo Esplica effetti favorevoli sul controllo metabolico dei pz favorendo il metabolico dei pz favorendo il decremento ponderale e migliorando decremento ponderale e migliorando l’azione dell’insulina.L’attività fisica l’azione dell’insulina.L’attività fisica fa risparmiare insulina perché riduce fa risparmiare insulina perché riduce i livelli di glicemia MA determina un i livelli di glicemia MA determina un aumento delle catecolammine che aumento delle catecolammine che sono ormoni controinsulari. sono ormoni controinsulari.

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TERAPIA FARMACOLOGICATERAPIA FARMACOLOGICA

• Indicata quando con la dieta e Indicata quando con la dieta e l’esercizio fisico non è possibile l’esercizio fisico non è possibile raggiungere gli obiettivi glicemici raggiungere gli obiettivi glicemici prefissati.prefissati.

• Si avvale dell’insulina e degli Si avvale dell’insulina e degli antidiabetici o ipoglicemizzanti oraliantidiabetici o ipoglicemizzanti orali

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ANTIDIABETICI ORALIANTIDIABETICI ORALI

• Biguanidi.Biguanidi.

• Sulfaniluree.Sulfaniluree.

• Associazioni biguanide-sulfanilurea.Associazioni biguanide-sulfanilurea.

• Inibitori delle alfa-1 glicosilasi Inibitori delle alfa-1 glicosilasi intestinale.intestinale.

• Pioglitazone.Pioglitazone.

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BIGUANIDIBIGUANIDI

• Principio attivo:metformina.Principio attivo:metformina.• Nome commerciale:metforal,glucophage etc.Nome commerciale:metforal,glucophage etc.• Indicazioni:diabete mellito tipo 2 in pz Indicazioni:diabete mellito tipo 2 in pz

sovrappeso o obesi non controllato con la dieta e sovrappeso o obesi non controllato con la dieta e l’esercizio fisico.l’esercizio fisico.

• Meccanismo d’azione: riducono l’assorbimento Meccanismo d’azione: riducono l’assorbimento intestinale di glucosio, diminuiscono la intestinale di glucosio, diminuiscono la gluconeogenesi epatica, facilitano l’azione gluconeogenesi epatica, facilitano l’azione periferica dell’insulina. periferica dell’insulina.

• Inoltre la metformina ha un effetto Inoltre la metformina ha un effetto anoressizzante e quindi determina una riduzione anoressizzante e quindi determina una riduzione del peso corporeo.del peso corporeo.

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BIGUANIDIBIGUANIDI

• Controindicati inControindicati in1.1.Pz con insufficienza epaticaPz con insufficienza epatica2.2.Pz con insufficienza renale.Pz con insufficienza renale.3.3.In caso di ipossia tissutale(età avanzata, In caso di ipossia tissutale(età avanzata,

insufficienza respiratoria,insufficienza cardiaca).insufficienza respiratoria,insufficienza cardiaca).4.4.Gravidanza ed allattamento.Gravidanza ed allattamento.• L’effetto collaterale più temibile è l’acidosi lattica L’effetto collaterale più temibile è l’acidosi lattica

(evento molto raro).Altri effetti collaterali sono: (evento molto raro).Altri effetti collaterali sono: diarrea, nausea e vomito.diarrea, nausea e vomito.

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INIBITORI ALFA 1 INIBITORI ALFA 1 GLICOSILASIGLICOSILASI• Principio attivo: Acarbose.Principio attivo: Acarbose.• Nome commerciale: Glucobay.Nome commerciale: Glucobay.• Meccanismo d’azione: bloccano l’assorbimento di glucosio a Meccanismo d’azione: bloccano l’assorbimento di glucosio a

livello intestinale.livello intestinale.• Controindicato in:Controindicato in:1.1. Pz con insufficenza epatica.Pz con insufficenza epatica.2.2. Pz con insufficienza renale.Pz con insufficienza renale.3.3. Malattie dell’apparato gastroenterico.Malattie dell’apparato gastroenterico.4.4. Durante la gravidanza ed allattamento.Durante la gravidanza ed allattamento.• Gli effetti collaterali più frequenti sono: FLATULENZA, Gli effetti collaterali più frequenti sono: FLATULENZA,

diarrea e dolori addominali.Tali effetti tendono a diminuire diarrea e dolori addominali.Tali effetti tendono a diminuire con l’uso protratto del farmaco.con l’uso protratto del farmaco.

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SULFANILUREESULFANILUREE

• Principi attivi e nomi commerciali: Principi attivi e nomi commerciali: 1.1. GLICAZIDE ( diamicron).GLICAZIDE ( diamicron).2.2. GLIBENCLAMIDE (euglucon). GLIBENCLAMIDE (euglucon). 3.3. REPANGLINIDE (novonorm) etc.REPANGLINIDE (novonorm) etc.• Indicazioni: diabete mellito tipo2 in pz normopeso che non rispondono alla Indicazioni: diabete mellito tipo2 in pz normopeso che non rispondono alla

dieta e all’esercizio fisico.dieta e all’esercizio fisico.• Meccanismo d’azione: stimolano la liberazione di insulina da parte del Meccanismo d’azione: stimolano la liberazione di insulina da parte del

pancreas e favoriscono l’azione dell’insulina a livello dei tessuti bersaglio.pancreas e favoriscono l’azione dell’insulina a livello dei tessuti bersaglio.• Controindicato in:Controindicato in:1.1. Pz con insufficienza renalePz con insufficienza renale2.2. Pz con insufficienza epaticaPz con insufficienza epatica3.3. Durante la gravidanza.Durante la gravidanza.• Dosaggio: massimo 3 compresse die da asssumere 20-30 minuti prima dei Dosaggio: massimo 3 compresse die da asssumere 20-30 minuti prima dei

pasti.pasti.• Gli effetti collaterali più frequenti sono:crisi ipoglicemiche, nausea, vomito, Gli effetti collaterali più frequenti sono:crisi ipoglicemiche, nausea, vomito,

diarrea.diarrea.• Il NOVONORM può essere usato in pz diabetici con insufficienza renale Il NOVONORM può essere usato in pz diabetici con insufficienza renale

perché viene escreto per via biliare e quindi non è sensibile alle malattie perché viene escreto per via biliare e quindi non è sensibile alle malattie renalirenali..

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ASSOCIAZIONIASSOCIAZIONI• In Italia sono diffuse le associazione di una In Italia sono diffuse le associazione di una

sulfanilurea (ad esempio la glibenclamide) sulfanilurea (ad esempio la glibenclamide) e la metformina.e la metformina.

• Nomi commerciali: Glibomet, Suguan M Nomi commerciali: Glibomet, Suguan M etc.etc.

• Queste associazioni permettono di usare Queste associazioni permettono di usare dosaggi non elevati.dosaggi non elevati.

• Evitare, se possibile, la somministrazione Evitare, se possibile, la somministrazione serale per non incorrere in ipoglicemie serale per non incorrere in ipoglicemie notturne.notturne.

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INSULINAINSULINA

• Ultra rapida (ANALOGHI INSULINA).Ultra rapida (ANALOGHI INSULINA).

• Rapida (sottocute, i.m., e.v).Rapida (sottocute, i.m., e.v).

• Intermedia (solo sottocute).Intermedia (solo sottocute).

• Lenta (solo sottocute)Lenta (solo sottocute)

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TERAPIA INSULINICATERAPIA INSULINICA

• InfezioniInfezioni• Traumi fisiciTraumi fisici• Infarto del miocardioInfarto del miocardio• Insufficienza epaticaInsufficienza epatica• Insufficienza renaleInsufficienza renale• Gravidanza ed allattamentoGravidanza ed allattamento• Interventi chirurgiciInterventi chirurgici• Allergia o intolleranza agli antidiabetici oraliAllergia o intolleranza agli antidiabetici orali• Scarso controllo dei valori glicemici con gli Scarso controllo dei valori glicemici con gli

ipoglicemizzantiipoglicemizzanti

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ANALOGHI INSULINAANALOGHI INSULINA

• Insulina lispro ottenuta modificando la posizione di alcuni Insulina lispro ottenuta modificando la posizione di alcuni amminoacidi della catena beta dell’insulina.amminoacidi della catena beta dell’insulina.

• Nome commerciale:Humalog.Nome commerciale:Humalog.• Vantaggi:Vantaggi:1.1. Vengono assorbiti più rapidamente e quindi possono essere Vengono assorbiti più rapidamente e quindi possono essere

somministrati al momento del pasto o anche somministrati al momento del pasto o anche immediatamente dopo.immediatamente dopo.

2.2. Hanno un’azione più rapida (dopo 10-15 min. dalla Hanno un’azione più rapida (dopo 10-15 min. dalla somministrazione), un picco più rapido e durata d’azione somministrazione), un picco più rapido e durata d’azione più breve (quindi controllano meglio l’iperglicemia più breve (quindi controllano meglio l’iperglicemia postprandiale e riducono il rischio di ipoglicemia tardiva). postprandiale e riducono il rischio di ipoglicemia tardiva). Proprio per la sua rapidità d’azione richiede rispetto alle Proprio per la sua rapidità d’azione richiede rispetto alle normali insuline rapide una migliore copertura insulinica normali insuline rapide una migliore copertura insulinica basale.Questo può comportare l’aggiunta di una basale.Questo può comportare l’aggiunta di una somministrazione di insulina intermedia o lenta.somministrazione di insulina intermedia o lenta.

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TERAPIA DM TIPO 1TERAPIA DM TIPO 1

• DIETADIETA

• ESERCIZO FISICOESERCIZO FISICO

• INSULINA A VITAINSULINA A VITA

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COMPLICANZE DIABETECOMPLICANZE DIABETE

• ACUTE O EMERGENZE ACUTE O EMERGENZE METABOLICHE ( il coma cheto-METABOLICHE ( il coma cheto-acidosico,il coma iperosmolare, il acidosico,il coma iperosmolare, il coma ipoglicemico e coma ipoglicemico e lattacidemico)lattacidemico)

• CRONICHECRONICHE

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COMPLICANZE CRONICHECOMPLICANZE CRONICHE

• Retinopatia diabeticaRetinopatia diabetica

• CatarattaCataratta

• Nefropatia diabeticaNefropatia diabetica

• Neuropatia diabeticaNeuropatia diabetica

• Macro e microangiopatia Macro e microangiopatia (vasculopatia)(vasculopatia)

• Piede diabeticoPiede diabetico

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RETINOPATIA DIABETICARETINOPATIA DIABETICA

• E’una delle principali cause di cecità.E’una delle principali cause di cecità.• Si distinguono 2 forme:Si distinguono 2 forme:1.1. Retinopatia semplice o non Retinopatia semplice o non

proliferativa. Se la zona della macula proliferativa. Se la zona della macula è indenne non determina disturbi è indenne non determina disturbi visivi.visivi.

2.2. Retinopatia proliferativa.E’ più Retinopatia proliferativa.E’ più frequente nei pazienti con diabete frequente nei pazienti con diabete mellito tipo 1.Può provocare cecità.mellito tipo 1.Può provocare cecità.

Page 33: DIABETE MELLITO Sindrome caratterizzata dalla presenza di valori di glicemia superiori a quelli fisiologici,dovuta ad un difetto assoluto o relativo della

NEFROPATIA DIABETICANEFROPATIA DIABETICA

• E’una delle principali cause di mortalità nel E’una delle principali cause di mortalità nel diabete.diabete.

• E’ più frequente nei pazienti con diabete tipo 1.E’ più frequente nei pazienti con diabete tipo 1.

• La velocità di progressione verso l’insufficienza La velocità di progressione verso l’insufficienza renale varia da paziente a paziente ed è renale varia da paziente a paziente ed è accelerata dall’ipertensione arteriosa.Si accelerata dall’ipertensione arteriosa.Si distinguono 4 stadi della malattia caratterizzati distinguono 4 stadi della malattia caratterizzati dalla comparsa di micro o macroalbuminuria e dalla comparsa di micro o macroalbuminuria e alterazione degli indici di funzionalità renale.alterazione degli indici di funzionalità renale.

• Non esiste un trattamento specifico.Non esiste un trattamento specifico.

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NEUROPATIA DIABETICANEUROPATIA DIABETICA

• Può interessare qualsiasi parte del Può interessare qualsiasi parte del sistema nervoso.sistema nervoso.

• Possono essere colpiti più nervi Possono essere colpiti più nervi (polineuropatia) o il sistema nervoso (polineuropatia) o il sistema nervoso vegetativo (neuropatia autonomica)vegetativo (neuropatia autonomica)

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POLINEUROPATIAPOLINEUROPATIA

• Di solito sono colpiti gli arti inferiori.Di solito sono colpiti gli arti inferiori.

• Clinicamente deficit sensitivi e motori Clinicamente deficit sensitivi e motori (debolezza muscolare, ipotrofia dei (debolezza muscolare, ipotrofia dei muscoli della mano e dei piedi, muscoli della mano e dei piedi, parestesie e dolore).parestesie e dolore).

• Si può avere perdita di tutti i tipi di Si può avere perdita di tutti i tipi di sensibilità compresa quella dolorifica.sensibilità compresa quella dolorifica.

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NEUROPATIA AUTONOMICANEUROPATIA AUTONOMICA

• Abbastanza frequente.Abbastanza frequente.• Si associa alla neuropatia periferica.Si associa alla neuropatia periferica.• Quadro clinico variabile.Quadro clinico variabile.• Le disfunzioni più importanti sono a carico del Le disfunzioni più importanti sono a carico del

sistemasistema1.1. Cardiovascolare( ipotensione ortostatica, sincope Cardiovascolare( ipotensione ortostatica, sincope

e tachicardia)e tachicardia)2.2. Gastroentrico (disturbi della motilità esofagea, Gastroentrico (disturbi della motilità esofagea,

ritardato svuotamento gastrico, disturbi dell’alvo)ritardato svuotamento gastrico, disturbi dell’alvo)3.3. Genito-urinario (disturbi della minzione, ipotonia Genito-urinario (disturbi della minzione, ipotonia

vescicale, impotenza)vescicale, impotenza)

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VASCULOPATIAVASCULOPATIA

• L’aterosclerosi si sviluppa in modo più esteso e L’aterosclerosi si sviluppa in modo più esteso e precoce rispetto alla popolazione generale.precoce rispetto alla popolazione generale.

• Altri fattori:obesità, dislipidemia, ipertensione Altri fattori:obesità, dislipidemia, ipertensione arteriosa.arteriosa.

• Se sono interessati i grossi vasi degli arti inferiori Se sono interessati i grossi vasi degli arti inferiori si ha la claudicatio intermittens.si ha la claudicatio intermittens.

• Se sono interessati i piccoli vasi si ha la comparsa Se sono interessati i piccoli vasi si ha la comparsa di ulcere a livello del piede spesso complicata di ulcere a livello del piede spesso complicata dalla gangrena.La formazione delle ulcere è dalla gangrena.La formazione delle ulcere è favorita dalla neuropatia che comporta riduzione favorita dalla neuropatia che comporta riduzione o perdita di tutti i tipi di sensibilità.o perdita di tutti i tipi di sensibilità.

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VASCULOPATIAVASCULOPATIA

• Comune è la sovrainfezione batterica delle Comune è la sovrainfezione batterica delle ulcere.Se l’infezione non risponde al ulcere.Se l’infezione non risponde al trattamento antibiotica è necessaria trattamento antibiotica è necessaria l’amputazione dell’arto per evitare la l’amputazione dell’arto per evitare la sepsi.sepsi.

• Anche le coronarie sono interessate.Infatti Anche le coronarie sono interessate.Infatti il diabetico presenta un alto rischio di il diabetico presenta un alto rischio di malattie cardiovascolarimalattie cardiovascolari

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PIEDE DIABETICOPIEDE DIABETICO

Un diabete di lunga durata con complicanze croniche di natura Un diabete di lunga durata con complicanze croniche di natura neuropatica e vascolare predispone alla comparsa di gravi lesioni neuropatica e vascolare predispone alla comparsa di gravi lesioni del piede potenzialmente responsabili di amputazione Le lesioni del piede potenzialmente responsabili di amputazione Le lesioni più comuni sono le ulcere del piede con o senza infezione e la più comuni sono le ulcere del piede con o senza infezione e la gangrena. Nel loro insieme queste alterazioni costituiscono quello gangrena. Nel loro insieme queste alterazioni costituiscono quello che viene definito piede diabetico. La patogenesi è multifattoriale.che viene definito piede diabetico. La patogenesi è multifattoriale.

I fattori prevalenti sono:I fattori prevalenti sono:1.1. La neuropatia periferica. La riduzione o la perdita della sensibilità La neuropatia periferica. La riduzione o la perdita della sensibilità

dolorifica e termica predispongono alla formazione di lesioni in dolorifica e termica predispongono alla formazione di lesioni in vario modo indotte (microtraumi ripetuti da deambulazione o da vario modo indotte (microtraumi ripetuti da deambulazione o da scarpe inadatte, corpi estranei inavvertiti nelle scarpe, scarpe inadatte, corpi estranei inavvertiti nelle scarpe, esposizione ad alte temperature etc)esposizione ad alte temperature etc)

2.2. La vasculopatia che determina ischemia e contribuisce alla La vasculopatia che determina ischemia e contribuisce alla formazione delle lesioni gangrenose.formazione delle lesioni gangrenose.

3.3. L’infezione L’infezione