la riviera n°08 del 17/02/2013

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La Riviera n°08 del 17/02/2013

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DOMENICA 17 FEBBRAIO 2013 LA RIVIERA 02

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Parlandodi...

DOMENICA 17 FEBBRAIO 2013 LA RIVIERA 03

Un ragazzo di Calabria, non quellodel sogno di Comencini, ma quel-lo dell'incubo degli uno, dei cento,

dei mille Lele Nucera. Calabresi razzapura. Con ossa e pelle adatte alla cellecome nessun altro loro coetaneo italiano.Ragazzi con mamme pronte all'inferno efratelli senza lacrime. I Lele del 416 bis sono diversi da abruzze-si e toscani, emiliani e pugliesi, e financheda casalesi e corleonesi. Certamentediversi dai quattro romani che nel 2005sono stati fermati dalla polizia insieme algiovane sidernese che nel 2001 avevavinto il Globo d'oro come miglior attoreemergente nazionale. I presunti peccatidei ragazzi calabresi sono protocolli. Leassociazioni a delinquere in Italia dipen-dono da codici di avviamento postale, daun francobollo che dà margini e diritti perfottere gioventù a sud, con epicentro in

provincia di Reggio Calabria Finora Lelè Nucera ha scontato quattor-dici mesi di galera, è rientrato alle sette disera per più di mille giorni, ha sopportatosorveglianze speciali, pregiudizi, etichette;è stato attore, parrucchiere, imbianchino,muratore, pescatore e bagnino, è rientra-to sulla retta via, ma nulla è cambiato. S'èreintegrato, ma il protocollo della sua pra-

tica è rimasto tale e quale. Invariato, defi-nitivo e scontato. In quasi 10 anni questoragazzo diventato uomo per la legge èsempre lo stesso. Non importa se in tascaporta speranza o pistole, non fa differen-za, lui é diverso da quattro romani con cuisi passava le canne. Loro non hanno cono-sciuto le sbarre, non sono rientrati allesette di sera, il loro orizzonte è stato man-

tenuto alto per diritto di residenza. E indieci anni per tale diritto hanno presotranquillamente sonno. Tutte le notti.Lele no, nessuno gli ha offerto unaseconda possibilità né una pena alter-nativamente civile. Lui fa parte dellalista, è stato concepito in un campodi concentramento. Chi dovrebbetramandare un mondo migliorealle nuove generazioni non si èneppure chiesto se è guarito. Leleè una scheda, una pratica facile,un codice d'avviamento postale,un francobollo. Da quasi due-mila giorni aspetta l'ultima sen-tenza. Mercoledì saprà se il suovecchio e brutto battito d'ali,per una buia congiuntura, verràancora considerato un tornado.Se è stato solo una farfalla difet-tosa o è un mostro. (em)

Mercoledì 20 febbraio la Cassazione decide se il giovane attore sidernese torna in carcere

tranquillo lele tusei pulito ..fuori edentro e ritorneraia sorridere dinuovo quandotutta questa farsasarà finita...e finirà

Io se vengo fermato in calabriacon due grammi di fumo son unmafioso,se m succede a firenzeson uno dei tanti che si fa lecanne.soluzione: legalizzare ledroghe leggere per togliere piusoldi alle mafie e far fumare tuttiliberamente! forza leleeeee

EMMA GALLUZZO

Una grande animaè al di sopra dell’in-giuria...di ogniingiustizia e di ognidolore ....quel ramosulla spiaggia que-st’estate fioriràdella tua presenza...ne sono certa

Lele è la personapiù buona che ioconosca. Una per-sona meravigliosa.Amico mio avraitutto l’appoggio cheti serve.

Invece di tutelarlo un ragazzo cosi’ lo diamo in pasto ai coccodrilli...per me seie rimarrai sempre un AMICO...sei un ragazzo serio e corretto anche se conquella faccia da culo puoi sembrare tutt’altro ma chi ti conosce lo sa. Accoglisempre tutti quanti con un sorriso e qualche battutina che ci fa rendere menotristi le giornate...eppure e’ difficile essere come sei..al tuo posto sarei moltopiu’ scortese...ma tu no...tu vai avanti e affronti questi momenti senza abbat-terti mai...tieni duro amico mio finiranno i giorni in cui paghera’ sempre il giu-sto...siamo con te e se ti dovessero giudicare colpevole vorra’ dire che ci fare-mo ancora un’altra grossa risata riguardo la giustizia in Italia.

ROBERTA TASSONE VINCENZO CALDERAZZO JOE G. CATALDO

Dieci degli oltre 100commenti pubblicati suiFB dai lettori in riferimentoalla all’articolo apparsoquesta settimana sularivieraonline.com: «LeleNucera, razza 416»

ALESSANDRO GARGANO

Questa è la giustizia italiana, epoi senti quei quattro politiciche affermano convinti chenon ci sono distinzioni tra norde sud ! La verità è una sola,che il sud, se non fossemesso alla croce, sarebbecapace di ribaltare l’Italia !

Le parole nnbastano Maiquando Sono gliinnocenti a paga-re!... Sarebbebello Che I cala-bresi aprissero gliocchi!!

MICHELE CUSATOROSE BOMBARA

Nessuna “decisio-ne” potrà cambia-re i nostri senti-menti.........nessu-na “decisione”potrà cambiare lenostre opinioni sudi te........Lelè seiun GRANDE........

LORETTA BRULLO

un macigno sullespalle....vorreidimezzarti que-sto peso se solosi potesse.....manessunopuò!!!!!!ma tiamo ti amo tiamo!!!!!!

FRANCESCA CARCIATI

Le persone temprate dalla sofferenza hanno affinato una sensibilità speciale.Sanno essere dolci e non sdolcinate, sanno essere dure senza far male, sannodosare la rabbia distinguendola dall’odio, sanno il significato del silenzio, sannodistinguere l’essenziale dal superfluo, conoscono il peso delle lacrime e il valore diun gesto e soprattutto sanno che nulla ti è dovuto e ciò che hai puoi sempreperderlo. Sono persone così fiere delle proprie cicatrici da potersi permettere difare a meno di qualsiasi maschera.. libere di essere vulnerabili e soprattutto liberedi correre il rischio di essere felici….Tu Amico mio ne hai tutto il diritto....Non smet-tere di sperare e di sognare e non permettere a nessuno di toglierti quel sorrisoche ha illuminato tutti al kalahari ….

FRANCESCA PASQUALINO

Lele Nucerarazza416FACELAGER: Il popolo di FACEBOOKinterviene sul caso della settimana

www.larivieraonline.com6.328 visitatori al giorno

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DOMENICA 17 FEBBRAIO 2013 LA RIVIERA 04

Parlandodi...

LA SETTIMANA

CALABRIA SU RAIUNO

LANCIO DI BUSTE DELLA SPAZZATURA CONTRO LE MACCHINE:

Incivili in maschera rovinano il carnevale siderneseIl cabarettista Severino Pasqualino

(conosciuto come Nonna Cata, foto),sul carro allegorico “Avanti un altro e...

ricordati che devi pagare”, si è dichiarato“amareggiato” per gli episodi d' inciviltàche, purtroppo, si sono registrati in città inoccasione dello svolgimento del“Carnevale Sidernese”. Ignoti, con il voltocoperto da maschere (almeno una cin-quantina di persone di giovane età) hannodanneggiato numerose autovetture pren-dendole a calci e lanciando dei sacchetti dispazzatura che si trovavano depositati fuoridai bidoni. «Scene che mal si concilianocon il decoro di una città tradizionalmente

ospitale ed accogliente come Siderno -dichiara Severino Pasqualino - che mi indu-cono, assieme ai miei collaboratori, a dove-re prendere delle drastiche decisioni tantoda indurmi ad affermare che, per quelloche mi riguarda, “mai più mi interesserò aspendere in maniera disinteressata il miotempo e dover poi prendere atto di questivergognosi episodi ”. “A carnevale voleva-mo far ridere i sidernesi e tutti gli ospitidella nostra Città - ma non avevamo tenu-to in considerazione la maleducazioneimperante di giovani delinquenti non con-trollati adeguatamente dalle loro fami-glie”».

La dura denunciadel cabarettista

Nonna Cata:«Amarezza percomportamentivergognosi, noi

volevamo solo farridere i sidernesi e

gli ospiti dellanostra città»

Una concorrente di Stilo ad Affari tuoi

VITA IN CARCERE

Lo sfogo di Jole Figliomeni

Mario Procopiooggi avrebbecompiuto 40 anni

In carcere da 26 mesi Alessandro Figliomeniè stanco, provato e sconsolato. «Ancoranon ho capito di cosa sono accusato e per-

ché mi continuano a lasciare qui». Ex sindacodi Siderno, Figliomeni è stato arrestato nel2010 con l'accusa di associazione a delinquere.Sua figlia Jole è diventata la sua voce e ilsuo altoparlante per chiedere giustizia,esprimere la sua rabbia e la suavoglia di verità. L'arresto e ladetenzione hanno inciso profon-damente sulla vita della suafamiglia e sua. Li hanno cam-biati ha confessato Jole in unabella intervista rilasciata aSimona Musco per “CalabriaOra”. Tra le accuse più durec’è quella mossa al personaledel penitenziario che trattaanche i parenti di Figliomenicome dei delinquenti. E anco-ra le infinite ore attese peravere i colloqui.La figlia ha descritto la vitain carcere del padre, le gior-nate infinite e le diffi-coltà sue e di altri dete-nuti. Addirittura lei lodescrive come unRobin Hood chedifende ideboli:«Detestal'ingiustizia, nonha mai tollerato isoprusi, quindi siarrabbia continua-mente se sono ideboli a rimetter-ci, anche in questatriste circostanza».

Domenica 10 febbraio protagonista delgioco a premi Affari tuoi la concorrentecalabrese, Luigia Sorgiovanni. La venti-

quatrenne, laureanda in Giurisprudenza, di Stiloè tornata a casa con una pignolata. Non partico-larmente fortuna al gioco quindi ma con un sor-riso e una simpatia che hanno conquistato il pub-blico di Rai Uno. Luigia ha dimostrato anche l'a-more e l'orgoglio per le proprie origini e per lapropria terra, ha voluto infatti mostrare delleimmagini della sua città, Stilo. La sua è stata unagara al cardipalma, ha avuto fino alla fine la pos-sibilità di vincere 500 mila euro. Ma si è dettacomunque sodisfatta per l'esperienza vissuta.

Era scomparso a Fortaleza (Brasile) il 29 otto-bre 2009. Poi il suo corpo senza vita è statoritrovato il 21 aprile del 2011. Un tragico ritro-vamento quello del giovane locrese. Oggi è SanValentino, Mario avrebbe compiuto 40 annicon suo figlio, la sua compagna e la famiglia diLocri. Sarebbe stata una festa. A Locri Mariocontinua a vivere. Sempre presente. Bellissimo.Gliel’ ha portato quel Brasile corrotto, ancoramiserabile. Nonostante il suo ostentato svilup-po continua a scambiare nel buio parole d’or-dine e commettere delitti per cen-tolire. Mario Procopio inveceaveva dato fiducia a una terrastraniera. Ci credeva e sapevastare al mondo. Al Brasileha dato, il Brasilece l’ha tolto. Buon compleannocaro amico.

Il corpo del giovane locrese era statoritrovato a Fortaleza il 21 aprile del 2011

E, dunque, non s’era sbagliato NapoleoneColajanni quando scriveva – già riportatosu «la Riviera» (10 febbraio) : “Abbondano, pullulano i

minuscoli ladruncoli nel Mezzogiorno enelle isole; troneggiano i giganti del furto nelSettentrione”. A conferma leggete i giornali del 15 febbraio. L’Italia è in discesa e il marcio del Nord scor-re facile fino al Sud e alla Calabria.

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la Riviera

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Tra i rami rinsecchiti e protesi alcielo si deposita placida adammirare il mare, candida efredda e curiosa, già orfana dinuvole e di temporali. La nevecalabrese figlia di quello stranoconnubio montagna e mare cheha fatto da culla alla civiltà e poil'ha plasmata dandogli carattereinsolito e vita originale. Pigne estelle marine, neve e spuma dionde, profumi di mare e diboschi, Calabria, il tuo insolitoInverno e la tua Estate perenne,stretti in un abbraccio di gioia.

NEVE IN ASPROMONTECCARARTOLINE MERIDIONALI TOLINE MERIDIONALI Antonio Calabrò

3) LELE NUCERA, RAZZA 416

1) OPERAZIONE CICALA, ARRESTI TRAGIOIOSA IONICA E SIDERNO

2) INCIVILI IN MASCHERA ROVI-NANO IL CARNEVALE SIDERNESE

5) LA LETTERA DIALESSANDRO FIGLIOMENI

6) MELICUCCO INCIDENTESULLA JONIO-TIRRENO

8) LIMINA: STRADE GHIACCIATE,SPAZZANEVE ANAS PARCHEGGIATA,OSPITI NON POSSONO RIENTRARE

Dati Google.com

Le notizie più lettedella settimana sularivieraonline.com

4) JOLE FIGLIOMENI, COSÌVIVE MIO PADRE

IL DIAVOLO NERO

Onore a Bregantini, Piero Schirripa e ai lavoratori della “Valle del Bonamico

Facciamo un po’ di cronaca. Nell’aprile 2011 scatta un’interdittivaantimafia a firma del prefettoVarratta- lo segnaliamo a Dio perla gloria dei cieli: quando sarà- con-tro la cooperativa “Valle del

Bonamico”, cheha come presi-dente il dr. PieroSchirripa e comepresidente onora-rio monsGiancarloBregantini la cui

tonaca, pur essendo prete, era ed èd’un biancore luminoso. Con il solodifetto di non uscire dalla lavande-ria di don Ciotti. Ciò che avrebbepreservato e il Vescovo e PieroSchirippa e i lavoratri della “Valledel Bonamico” dal fango, che pur

ben mirato, non ha attinto né le loropersone né la Cooperativa, cheaveva, tra l’altro a suo meritoumano, cristiano, costituzionalequello di dare lavoro ad ex detenuti. Come è naturale, l’interdittiva del-l’eminente prefetto provocò larevoca d’un finanziamento regiona-le di 633mila euro accordato allacooperativa “ Valle del Bonamico”e la restituzione sic et immediate diuna tranche, già erogata, pari a190mila euro. Non c’è bisogno didire che s’è trattato d’un colpomortale e che mortale non è statograzie all’orgoglio umanistico e allaresistenza morale del PresidentePiero Schirripa e del Presidenteonorario Giancarlo Bregantini. In alto i cuori. Oltre che inDanimarca, ci sono giudici anche a

Reggio. C’è un Tar che fa a pezzil’interdittiva del prefetto Varratta-non più tra noi- sentenziando chenella vita e nella gestione della coo-perativa “ Valle del Bonamico”«non può dirsi evidenziato alcunelemento concre-to di connivenzacon la crimina-lità». Poiché dav-vero non costitui-sce reato il lega-me di parentela,lontana o ristret-ta, con persone nemmeno mafiose,ma presuntivamente tali. Con tantisaluti al prefetto Varratta e ai cara-binieri, che fecero le indagini. L’unoe quest’altri dovrebbero togliersi ilcappello, quando pensano o s’affac-ciano sulla “ Valle del Bonamico”.

286 kg di hascisc e 60 di cocaina. TrafficoInternazionale con la vecchia via della droga:Spagna e Colombia. I finanzieri del nucleo diPolizia Tributaria di Catanzaro guidati dalgenerale Antonio De Nisi hanno bucato lenotti di San Luca Gioiosa Ionica, Siderno eLocri e sono entrati nelle case degli Ierinò diGioisa Superiore, dei D'Agostino di Siderno,dei Serraino- Di Giovine, e dei Pesce-Belloccodi Rosarno. La figura centrale dell'operazioneè stato Pasquale Cicala - nato a Rosarno, con-siderato un esponente di spicco della coscaPesce- Bellocco, ma operante in Lombardia -che si avvaleva di un broker residente aBarcellona, Gugliemo Di Giovine.Questa presunta Holding Criminale utilizzavacellule in Piemonte e Lombardia almenosecondo Nicola Gratteri che ha coordinato leindagini con il sostituito procuratore della Ddadi Reggio Calabria Luisa Miranda e negli ulti-mi mesi dal sostituto Paolo Sirleo, provenientedalla Procura di Napoli. Il Gico della Guardiadi Finanza di Catanzaro, in collaborazione conil servizio centrale d’investigazione sulla crimi-nalità organizzata (S.c.i.c.o) di Roma ha porta-to a termine l'operazione “Cicala” condottaper oltre due anni nei confronti, come risultadalle investigazioni “di una pericolosa edagguerrita organizzazione di stampo ‘ndran-ghetistico dedita al traffico internazionale disostanze stupefacenti”

Arresti tra Gioiosa e Siderno

OPERAZIONE CICALA

7) L’EX DIRETTORE DI TELEPADANIA, ROBERTO FIORENTINI,(FOTO)ATTACCASU TWITTER UNA PUBBLICISTA DI LOCRI

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L’INCHIESTA

esplodere la gigantesca nube».2) Crescita economica e occupazione deicalabresi. La nostra regione è uno degli attori econo-mici principali all'interno di un contestointernazionale per via della sua posizionegeografica. Ciò a seguito della rivoluzionemanifatturiera avvenuta nel mondo e deltravolgente sviluppo economico dei paesiasiatici. Il Mediterraneo da un decennio èritornato a svolgere il ruolo di fulcro mon-diale dei traffici via mare. In quest'ottica laCalabria, per la sua strategica posizionne ètornata a ricoprire quella funzione privile-giata di punto intermedio di arrivi e par-tenza di merci che, per i lunghi secoli delperiodo magnogreco, l'aveva collocata al“centro del mondo”. Insomma GioioaTauro è un hub di assoluto livello, ma silimita a svolgere la più semplice delle atti-vità legate al trasporto marittimo e altempo stesso quella di minor pregio e apiù basso impiego occupazionale. Solo transhipment. Ovvero, le navi porta-container depositano il più rapidamentepossibile il loro carico a terra e ripartonosubito. Poi, quei container o teus, vengonoaltrettanto velocemente smistati su navipiù piccole che raggiungono i porti euro-pei. E' qui arriviamo al punto, alla grandeopportunità mai perseguita, altro cherigassificatore. La Calabria è per sceltadivina la porta d'ingresso delle merci chedall'Oriente vengono destinate al mercatoeuropeo. Stiamo parlando di mezzomiliardo di consumatori. Mentre altrove ci si è accorti che convieneche un porto di transito divenga un portoterminale e che attraverso questo cambia-

20 febbraio, il tempo èvenuto. Il mostro è grosso,

tosto e impacchettato: una belvaevitata da tutti infetterà la provincia

di Reggio. Come l'Aids. A 11 anni dallaproposta della realizzazione del rigassifi-catore di Gioia Tauro siamo giunti a unpunto di svolta. Manca l'ultimo timbro, ilbacio di Giuda. Non appena arriverà laconcessione demaniale da partedell'Autorità Portuale la LNG MedGasaprirà il cantiere e il progetto verrà conce-pito nel grembo del mar Tirreno, un satel-lite esplosivo tra atolli. Proprio difrontealle isole Eolie, una camera a gas traTropea e l'Odissea. Una condanna amorte.A nulla sono valsi i due pareri sfavorevoliespressi dal Consiglio Superiore deiLavori Pubblici, che hanno evidenziatocriticità nei progetti. Mancanza di studisismici e carenze nella sicurezza. Ma lapriorità è il rigassificatore. Dopo laCentrale a carbone di Saline una nuovabomba ecologica veglierà sui reggini. Tictac, tic tac… Boom.Quando le bocciature del ConsiglioSuperiore dei Lavori Pubblici avevanoarenato il progetto è stata fatta la magia.Nel Decreto Sviluppo (Decreto Legge22/06/2012 n. 83) è stata inserita unanorma che ha fatto uscire dall'empasse incui si trovava il progetto. All'art. 38“Semplificazioni delle attività di realizza-zione di infrastrutture energetiche e libe-ralizzazioni nel mercato del gas naturale”,comma 1-bis. È stato stabilito un nuovoiter per ottenere l'autorizzazione dema-niale. Praticamente si è trovato il modo dibypassare le bocciature e le prescrizionedel Consiglio Superiore.Il progetto è nato sotto la giuntaChiaravalloti (centro destra), ma è statoaltrettanto sostenuto dal centro sinistracon Loiero, e di nuovo spinto dal centrodestra con Scopelliti. Poi un silenzio bipar-tisan. Una complicità che sembra abbiacontagiato perfino le associazioneambientaliste. Ventimila silenzi sotto ilbasso Tirreno. Più due molto strani: quel-lo di Lega Ambiente e quello del topplayer Nuccio Barillà, che seduto a Romaè spesso in ansia per i pericoli che minac-ciano Caretta Caretta e novellame. Nonbasta il comunicato freddo, tra l'altro diffu-so venerdì dopo che la Riviera l'avevachiamato in causa la domenica preceden-te. Da un reggino “verde” pretendevamoun campagna di stampa a quattro ruotemotrici non una passeggiata ecologica inbicicletta, in zona Cesarini, senza fatica esudore. I rischi e gli svantaggi del rigassifi-catore sono tanti. Due considerazioni.1) Ambiente e incolumità dei regginiLe bassissime temperature (-160°) a cuideve essere mantenuto e trasportato il gasallo stato liquido e dai trattamenti con ibiocidi necessari per impedire l'ostruzionedelle condutture. Piero Angela, nel suolibro La sfida del secolo. Energia, ha ipo-tizzato cosa accadrebbe se fuoriuscisseuna nube di GNL da una metaniera: «Ilgas freddissimo, a contatto con l'acqua dimare, molto più calda, inizierebbe a ribol-lire, a evaporare e formare una pericolosanube. Questa nube di metano evaporatorimarrebbe più fredda e più densa dell'ariae potrebbe viaggiare sfiorando la superfi-cie marina, spinta dal vento, verso la terra-ferma. Scaldandosi lentamente la nubecomincerebbe a mescolarsi con l'aria. Unamiscela fra il 5 e il 15 per cento di metanocon l'aria è esplosiva. Il resto è facilmenteimmaginabile. Se questa miscela gassosa,invisibile e inodore, investisse una città,qualsiasi (inevitabile) scintilla farebbe

mento la Calabria intera potrebbe cono-scere uno sviluppo mai incontrato prima,sia in termini di occupazione che di cresci-ta economica, che facciamo noi?Invece di puntare sulla retroportualità,aprendo i container e realizzando il pas-saggio da porto di transito a porto termi-nale, che garantirebbe il vantaggio di poterintervenire direttamente in loco (a GioioaTauro) scaricando e instradando le mercidirettamente dalle banchine del porto suindicazioni della Casa Madre e gestendoi passaggi manifatturieri e logistici - damigliaia di posti di lavoro -, che facciamo? Ci facciamo piazzare una zavorra al centrodi questa grande occasione, una boaesplosiva, ingombrante, che nel tempocostringerà le navi a girare alla larga primae prendere il largo verso altri porti, poi.Stiamo approdando dritti dritti nella trap-pola studiata a tavolino e confezionatacicon gusto da lontano, da vecchi specialisti,stessa lingua e accento diverso.Gioia Tauro the end, questo nella miglio-re delle ipotesi. Alla peggiore non faccia-mo neppure un accenno per scaramanzia.Lasciamo libero ogni singolo lettore disceneggiare a piacere il proprio the dayafter.Il progetto del rigassificatore a Gioia èmolto probabilmente il frutto di uno sche-ma preciso per spostare il baricentro deltranshipment e il futuro terminal dalTirreno calabrese all'Adriatico veneto-romagnolo.Un nuovo furto con il beneplacito dei diri-genti locali. Quelli degli ossi per le lorofamiglie. Ascari.

Il rigassificatore CHE UCCIDERÀ

il porto di Gioia Tauro

ELEONORA ARAGONA

Tropea e Scilla

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DOMENICA 17 FEBBRAIO 2013 LA RIVIERA 08

LA COPERTINA

Poco meno di due anni fa un uomodel mio paese è stato ucciso, secon-do gli inquirenti, protagonista e vit-tima di una guerra di mafia. Il gior-no dei suoi funerali io ero fuori,altrimenti ci sarei andato come cit-tadino di Caulonia, come sindacoma soprattutto come uomo.Non ho mai conosciuto la vittimadella feroce esecuzione mentre erain vita, né conoscevo la sua famiglia.Il giorno dopo i funerali sono anda-to nella sua abitazione a trovare ifamiliari. Secondo il copione vigen-te non ci dovevo andare perché l’i-pocrisia dominante vieta i contatticol “regno del male”. In una casaisolata, mi trovai dinanzi la moglie,poco più che un ragazza, bruna edagli occhi marcatamente neri, chemi fu quasi ostile. Mi resi conto cheai suoi occhi, io rappresentavo gli“altri”, o meglio gli uomini indiffe-renti al suo dolore e al suo dramma.Sotto la scala due bellissimi bambi-ni, i figli, giocavano come tutti ibambini della Terra.Ritenni mio dovere tentare di rico-struire un ponte tra quella ragazza eil “mondo”. Fu molto facile, appenaun pò di doverosa solidarietà e dispontaneo affetto per riuscirci.Da sindaco, per come ho potuto misono interessato della sorte di queibambini facendoli entrare in unpiano di assistenza straordinaria epoi predisponendo un progetto di“borse lavoro” approvato dalComune e nel quale ha lavorato lamadre.La mia non era pietà, rappresenta-va qualcosa di molto più importan-te: un progetto politico che partivadagli ultimi per non fermarsi sugliultimi. Un tentativo di riaggregarel’intera comunità su valori di solida-rietà e sviluppo. Andare avantisenza lasciare nessuno indietro.Politica sia pure con la P maiuscola.Ho incontrato quella signora qual-che giorno fa. La vedova dell’uomodi ’ndrangheta, aveva le mani rovi-nate da una fatica devastante,soprattutto non aveva alcuna cer-tezza per il suo futuro e per quellodei suoi figli. Tutto intorno a Lei èdisinteresse e silenzio. Lo Stato vuole combattere la’ndrangheta proibendo funerali ocon altre simili sciocchezze.Vorrei urlare: sono quelle mani,quel cuore e soprattutto quei bam-bini che bisognerebbe curare percombattere con serietà la ’ndran-gheta.Quando si parla di contrasto allacriminalità qualcuno pensa di man-dare in questa nostra terra, piùuomini in divisa, più magistrati, piùcancellieri.

Io penserei: più assistenti sociali,più borse lavoro, più solidarietà,più attenzione per coloro che sonoa rischio di farsi male e di far male.Uno Stato che non si prende curadei suoi figli domani se li troveràcontro, se li troverà in guerra.Presso il Tempio di Gerusalemmeesisteva la figura dei “risvegliatori”.Avevano il compito di risvegliareDio che ogni tanto sembravaaddormentarsi senza occuparsi piùdei problemi degli uomini.Oggi ci vorrebbero i “risvegliatori”,non di Dio, ma della Politica.Che razza di politica è mai quellache non si occupa del dramma degliultimi?Non sono le banche che bisogne-rebbe salvare ma quella ragazzadagli occhi neri, quei bambini anco-ra pieni di voglia di vivere. C’è in cir-colazione un bel film. Parla delsegretario di un grande partito poli-tico di sinistra in caduta libera nei

sondaggi che, preso dal panico,scappa. In preda alla disperazione idirigenti del partito lo sostituisconocon il suo fratello gemello, di cuinessuno sapeva l’esistenza. Ed èproprio questo gemello a vincere leelezioni. Non partecipa alla politicadegli insulti e delle facili promesse,non guarda i sondaggi. Nel suointervento, a chiusura della campa-gna elettorale, si limita a recitare iversi del Brecht. Forse quel fratellogemello vive in molti di noi a nostrainsaputa, comunque il suo obbietti-vo non era quello di vincere le ele-zioni ma di cambiare la società.Se avessi modo di parlare conBersani lo implorerei di rintracciareil suo fratello gemello e di parlare alcuore di quella donna e di queibambini. Se loro comprenderannoil messaggio, se saranno salvati, sisalverà l’intera società ma ciò signi-ficherebbe anche ridare alla politicail ruolo che ha smarrito.Questa crisi non nasce da una care-stia, né da una guerra. Nasce dallabramosia di una minoranza , dall’in-gordigia senza limiti, da una rapa-cità insensata. Intorno a noi c’ètanta abbondanza che si scontracon tanta miseria. Ciò non provocasoltanto disuguaglianza sociale, madrammi ben più gravi: dall’aliena-zione alla follia, dal servilismo aideliri di potere, dalla violenza allarassegnazione. Qualcuno ha bloc-cato il normale fluire delle risorse,pensando di tenere per sé un livellodi ricchezza ben oltre l’abbondanza,tanto da farla sconfinare in undebordante e offensivo superfluosenza più limiti.La Politica può essere cosa miseraoppure nobile.Giorgio La Pira, nella cui cristallinagrandezza, proponeva che laCostituzione fosse introdotta dallaseguente frase “In nome di Dio, ilpopolo italiano si dà la seguenteCostituzione…”. L’emendamentodi La Pira fu ritirato.“Dio” come padre di Tutti, Diocome garante degli ultimi. Un“Dio” di solidarietà come architra-ve della società. C’è una frase bellissima che ilManzoni fa dire al cardinaleBorromeo e che cerco di ricordarea memoria: “... si fa più festa in cieloper un peccatore salvato che permille beati che entrano inParadiso”.In questo caso non si tratta di pec-catori, ma di innocenti confinati, aloro insaputa, nel “regno del male”o nel migliore dei casi, in un limbocircondato dalla nebbia.

Che razza di politica è maiquella che non si occupa degli“ultimi? La mia non erapietà, rappresentava qualcosadi molto più importante: unprogetto politico che partendodagli “ultimi” non si fermasugli ultimi. Un tentativo diriaggregare un paese su valoridi solidarietà e di sviluppo.Insomma “Politica” sia purecon la P maiuscola.

Un ponte tra il mondoe il “regno del male”

Una storia vera raccontata da Ilario Ammendolia

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DOMENICA 17 FEBBRAIO 2013 LA RIVIERA 09

CARMELO CARABETTA

Dove c’è una cosca, c’è condiziona-mento. Non vi scampa l’economia,non ha riparo la politica. La cosca

è un mondo totale e totalizzante. Il teore-ma è questo, e va dimostrato sul piano giu-diziario. Ma in molte teste corre e imper-versa come un assioma, che, in quantoassioma, non ha bisogno di dimostrazio-ne.A Melito c'è la cosca Iamonte, ci sono par-titi politici, c'è il comune, che amministrarisorse, ci sono, ovviamente, un sindaco,una giunta, un consiglio comunale. Il teo-rema ha bisogno d’un corollario: se lacosca - siamo sempre in territorio diMelito - non determina il risultato eletto-

rale e quindi non condiziona l'amministra-zione comunale, sarebbe una cosca miserae miserabile. Il che è una contraddizionein termini giudiziari dove trova il suoingrandimento, talvolta stratosferico.Che cosa se ne deduce? Che la cosca meli-tese - recita l’ordinanza emessa dal Gip,dott. ssa Cinzia Barillà - «il cui capostipite,Iamonte Natale, avrebbe ceduto il testi-mone ai figli Antonino, Giuseppe,Vincenzo, Remingo e in ultimo Carmelo eper il passato lontano dal padre Natale eper il passato prossimo dai fratelli», haesercitato ed esercita un dominio pieno eassoluto sulle amministrazioni comunalidi Melito, che ebbero a sindaco dal 1991il rag. Giuseppe Iaria, già comunista, giàDs, già Pd, infine grande elettore del Pdl,

e dal maggio 2012 il dr. GesualdoCostantino, già socialista e poi Pd. Prima diessere eletto sindaco, il dr. GesualdoCostantino è stato consigliere di maggio-ranza e assessore nella Giunta Iaria, e vice-presidente nella Giunta provinciale di cen-trosinistra dell'avv. Giuseppe Morabito(Pd). Ma, di tutta evidenza, il quadro delleresponsabilità penali è ben più largo, ericomprende anche 'ndrine e “uomini d'o-nore”, oltre i confini di Melito. La maxinchiesta del procuratore aggiuntodella Dda di Reggio Calabria e del sostitu-to procuratore dr. Antonio De Bernardo ,che raccoglie in rete 105 persone tra arre-stati in carcere, custoditi ai domiciliari,indagati a piede libero, disegna una storiacriminale, che a tratti assume il profilo delromanzo, e non senza contraddizione infatto e in diritto.Premetto che non amo né le manette,regolarmente fotografate contra legem, néla carcerazione preventiva di cui si fa unuso straripante. Né desidero aggiungerealtra legna al rogo. Ma è chiaro ed eviden-te che a Gesualdo Costantino, incensurato,di robusta onestà familiare, svettante diprestigio per il padre, grande grecista egrande latinista, educatore di tante genera-zioni di studenti, è stato riservato dallaProcura un trattamento speciale.Nell'inchiesta Giuseppe Iaria e GesualdoCostantino camminano insieme, procedo-no insieme, si assomigliano come duegocce d'acqua, sono come chi cede all'altrola staffetta che lo consegna alla cosca, laquale lo fa eleggere con i voti-pensate -degli zingari, esempio classico e ammirevo-le di fedeltà alla parola e alla promessa, edopo la ’ndrangheta, travolgenti panzer divoti. E di nuovo così l'Ordinanza: “Leindagini in corso hanno consentito diappurare come ciascuno dei due [Iaria eCostantino, ndr.], limitatamente al proprioambito di competenza, sia stato chiamato

al momento opportuno a rendere i servigialla cosca”. Tutt'e due hanno lo stesso capod'imputazione: il 416bis. Simul stabunt,simul cadent, insieme staranno, insiemecadranno. E invece no. GesualdoCostantino viene arrestato, Giuseppe Iariano, ancorché nell'Ordinanza questi vengacosì sfregiato: “Il marchio di referente poli-tico della cosca Iamonte che a IariaGiuseppe viene affibbiato in maniera quasiindelebile, è il frutto delle risultanze inve-stigative emerse nel corso dell'attività tec-nica effettuata a ridosso delle competizionielettorali”.Come si spiega? Ci sono altre stranezze.In primis. Insiste l'Ordinanza, poggiando suun'opinione, che è cosa ben diversa dalla

verità: “Anche i successi elettorali diCostantino Gesualdo si ritiene siano il frut-to di un accordo politico mafioso che l'at-tuale sindaco del comune di Melito diPorto Salvo risulta aver stretto con i verticidel sodalizio criminale (Iamonte Remingoin primis), per merito dei quali egli risultaaver ricoperto l'incarico di vice Presidenteprovinciale, funzione istituzionale rivelata-si funzionale al perseguimento degli obiet-tivi illeciti della cosca”. E se così è, comemai l'inchiesta non sfiora per nulla chi neoperò la nomina? E i capi del centrosini-stra che non avanzarono obiezioni?In secundis. Tale la conclusione cui pervie-ne l'Ordinanza: “Costantino Gesualdo èespressione della cosca Iamonte e l'azioneamministrativa che egli, neo sindaco delcomune di Melito di Porto Salvo, conduceè risultata essere improntata al clienteli-smo e tesa a tutelare gli interessi del soda-lizio mafioso che, anche in occasione delleconsultazione del 2012, ne ha appoggiatola candidatura e favorito l'elezione”. Bene.Tra i primi atti amministrativi voluti e deci-si dal sindaco Gesualdo Costantino svettala scelta dell'adesione del comune diMelito alla SUAP provinciale per gliappalti di opere pubbliche, fatta eccezioneper quelle inferiori ai 10mila euro. Una“espressione della cosca Iamonte” avrebbeavuto un comportamento diverso, a menoche non si dimostri che la cosca Iamontenon abbia entrature, consule GesualdoCostantino, nella SUAP. Ma a questopunto siamo al romanzo di fantascienza.Staremo a vedere.E intanto c'è da constatare il silenzioplumbeo della Corte dei miracoli chesostenne la candidatura a sindaco diGesualdo Costantino : Girolamo DeMaria, Tino Laganà, Marco Minniti, LuigiDe Sena, Giuseppe Morabito, MariaGrazia Laganà, Demetrio Battaglia,Antonio De Gaetano, Demetrio Naccari

Carlizzi, Luigi Meduri. In genere, quandoincappa nella rete giudiziaria un politicoamico, il rito è quello della fiducia nellamagistratura e dell'augurio che l'arrestatopossa dimostrare la sua innocenza. PerGesualdo Costantino neppure questo. Lelumache si ritirano dentro il guscio, spian-do il tempo per tornare a fare bave sudiritti e giustizia, trasparenza e legalità,lotta continua alla mafia. Staremo a vedere.Ma il dato certo è che da Melito a GioiosaMarina, cadendo l'una dopo l'altra perinfiltrazione mafiosa piccole e cospicueamministrazioni, si configura una zonainfetta le cui esalazioni pestilenziali nonammazzano la mafia, ma la democrazia.La Locride è ammanettata.

Manette per il sindaco di Melito

Gesualdo Costantino

La maxinchiesta della Procura di Reggio disegna una storia criminale,che a tratti assume il profilo del romanzo, e non senza contraddizione infatto e in diritto. La Corte dei miracoli - da Minniti a De Sena alla Laganàvergognosamente tace sul Sindaco, fino a ieri osannato.

Basso IonioZona infetta

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Parlandodi...

MIX

Per me che continuo a dirmi gramsciano,più che una sorpresa, è un dolore consta-tare che la Sinistra, che è di Destra- comedal titolo dell’energico e fluente saggio diPiero Sansonetti- faccia di tutto per sco-lorire il suo impianto di forza politicameridionale e, comunque, filomeridiona-le. L’osservazione è già stata fatta dalprof. Viesti dell’Università di Bari, autoredello “scandaloso” saggio Abolire ilMezzogiorno. Non accade a caso. Elettoralmente laLombardia pesa insieme al Veneto e alPiemonte più del Mezzogiorno e - figu-riamoci - della Calabria. Ed è inLombardia che si decide al Senato ildestino di Berlusconi che, se muore,vuole morire, da latin lover nella versionedel maschio fallocrate. Ma del meridiona-lismo si sono svuotati anche i Comunistiitaliani, che dovrebbero essere insieme ai

Rifondatori la Sinistra vera rispetto aquella artificiale dell’ala ex comunista delPd. Esagero? Che cosa fu il meridionali-smo? Un pensiero autonomo e originale,puntato sulla fede scientifica che la rige-nerazione del Mezzogiorno può e deveavvenire ad opera dei meridionali Nonè più questo il punto di vista dei comuni-sti, rifondatori o meno che siano. Parlanoi fatti. A liberare la Calabria arrivanoIngroia e la signora Stramaccioni in testaalla lista. Esterni alla Calabria. Per nondire, del Pdl calabrese che grida contro ilcolonialismo di sinistra e si trova alleatoper la proprietà transitiva con la Lega,ferocemente antimeridionale, di Maroni,il barbaro sognante la Repubblica cisalpi-na. Se al Senato vincerà Alberto Sarra,capolista di Grande Sud, e vinceràGiovanni Bilardi, capolista del Pdl,dovranno di necessità stare non solo conBerlusconi, ma anche con Maroni. Il qua-dro è questo. Fuori da questo quadro edalla cornice, che lo sostiene, è il soloPietro Fuda, capolista al Senato per ilCentro democratico- Bersani presidente.Meridionalista d’antico pelo, ha iniziatola campagna elettorale sotto le bandieredel meridionalismo e continuerà a tener-le alte fino alla conclusione e oltre lacampagna elettorale. Sapendo PietroFuda dai suoi studi e dalla sua espe-rienza politica che la questione meri-dionale non è l’occasione d’una cam-pagna elettorale, ma un impegno senzatempo e senza fine. Poiché per i veri meri-dionalisti viene l’ora - parafrasando una

bella frase di Simone Weil- in cui bisognatagliare dall’albero un ramo, farne unacroce - una croce per il Sud- e portarselasulle spalle per tutta la vita.

SERVILISMO REFERENZIALE!Il Segretario provinciale del Partito cosentinodei Comunisti Italiani, che ormai esiste solosulla carta e non anche nella lista del rivolu-zionario Ingroia, ha sferrato un attacco pode-roso al p residente della Provincia diCosenza, Mario Oliviero, sospettandolo d’a-ver fomentato la ribellione , cioè, senza eufe-mismi, la “ genuflessione” di “sei personaggi[che] hanno abbandonato i rispettivi partitiper prostrarsi” suoi “ai piedi” e portare votidal Pd. Che a me non piace, ma è sempremeglio del Pdl. I sei personaggi, che final-mente avrebbero trovato il loro Autore,secondo l’infallibile odore del GrandeUntore Siciliano, trasmesso a GiovanniGuzzo, sono l’assessore Mario Caligiuri e ilconsigliere provinciale Franco Dodarodell’Idv, il consigliere Mario Giordano deiVerdi, Michele Fusaro del Gruppo misto e,poi, i pezzi più grossi del Prc, l’assessore

Biagio Diana e il capo gruppo di Prc. Ed èquesto che fa insorgere subito GiovaniGuzzo e a ruota Nicola Corbino, segretarioprovinciale del Prc. Nella nota dei due comu-nisti superstiti balza l’accusa per i genuflessidi Servilismo Referenziale. Ed è l’unica cosavera, cioè oggettiva, della loro deprecazione.Ma l’indirizzo è sbagliato: il destinatario nonpoteva essere Mario Oliverio, ma più corret-tamente il gruppo dirigente comunista cosen-tino che, senza piegare costa, ha consentito aIngroia, a Diliberto e Ferrero di cancellaredalla lista i comunisti calabresi. Lì nella vignadi Ingroia e Stramaccioni a far da pali.Dovrebbero cospargersi la testa di cenere-tanto il carnevale è finito e ce n’è in abbon-danza- e invece salgono in cattedra a parlaredi dignità.

COMUNISTI TESSERATIChiuso e riservato, come tutti i comunisti dibuona pasta, il segretario regionale dei comu-nisti calabresi, Michelangelo Tripodi, nondesta grandi simpatie. La politica ormai è uncirco equestre ed hanno la maggiore ipagliacci, anche quelli mimetizzati sotto

penne fioccanti di rinnovamento, trasforma-zione, rivoluzione aggettivata. Ma se mancala simpatia, immensa è la GLI AFFOSSATORIUNA BELLA TESTA DURAstima per questo dirigente comunista di sanapianta paterna, che dopo la Bolognina insie-me a tant’altri comunisti- in testa l’ancorapersistente e coriaceo Mommo Tripodi- nonha rinunciato a dirsi comunista e ha ricostrui-to, con lavoro continuo, che ebbe ed ha il pro-filo della fatica, il Partito comunista. Da con-sigliere regionale ha animato l’opposizione,

in genere floscia, e da assessore regionale hafatto cose egregie e coraggiose per difendereambiente e paesaggio. Non è stato rieletto.Un altro, disgustato, avrebbe dato l’addio allearmi. Lui, no. Ha ricominciato il lavoro edera riuscito a creare attorno a sé e ai comuni-sti italiani una comunità informale di lavora-tori intellettuali comunisti senza tessera , chericevevano pregio dal Pdci e al Pdci davanopregio. Non ci sono più. Visto che Ingroia eDiliberto hanno cacciato dalla listaMichelangelo Tripodi con lo stile dei vecchiproprietari terrieri che riscuotevano la rendi-ta fondiaria e al tempo stesso schiacciavano icontadini che di quella rendita erano gli arte-fici. E che fa Michelangelo Tripodi, sbaglian-do a mio parere? Si rifiuta di riconoscere chei comunisti calabresi sono stati traditi, oltreche vilipesi. E continua la sua battaglia perRivoluzione civile, cioè per Ingroia eDiliberto, e al tempo stesso, onde preparareil Partito alle lotte dopo il 24 febbraio, lanciala campagna per il tesseramento 2013. Unatesta dura.

TACCUINO ELETTORALE

Il Comune di Bova è tra i “Gioiellid'Italia”. È stata una cerimonia sugge-stiva e a tratti commovente quella anda-ta in archivio martedì scorso 12Febbraio a Roma, presso la sala confe-renze di Palazzo Cornaro, sede delDipartimento per gli Affari Regionali, ilTurismo e lo Sport, cerimonia nel corsodella quale 21 eccellenze italiane hannoricevuto il prestigioso titolo di “Gioiellid'Italia”, un riconoscimento che, nel-l'intento del Governo vale l'inserimento

in una rete di qualità nel campo dell'o-spitalità turistico - culturale che vali-cherà i confini nazionali con lo scopo dipubblicizzare l'Italian Life Style avendocome target il turista italiano e i turististranieri desiderosi di approfondireanche gli aspetti meno noti dell'offertaitaliana. Presenti alla cerimonia oltre aiprimi cittadini dei Comuni premiatianche il maestro Ermanno Olmi, cheha presieduto il Comitato di valutazio-ne, Claudio Ricci, in rappresentanzadell'Anci, il presidente del TouringFranco Iseppi, il presidente dell'Enit,Pierluigi Celli e il direttore dell'Enit,Andrea Babbi. Il concorso cha vistocompetere tra loro circa 350 comuni,consentirà ai premiati anche di goderedi una particolare attenzione da partedell'Enit, l'Agenzia Nazionale per ilTurismo che avvierà una campagna dipromozione appositamente studiata.

“Gioielli d’Italia”A Roma la definitiva consacrazione per il Comune di Bova insignito del prestigioso titolo con altre 20 eccellenze italiane

Papa Benedetto XVI si ritirerà nel Certosa calabrese di Serra San Bruno?

Alle ore 20 del 28 febbraio 2013 Benedetto XVI avrà terminatoil suo pontificato. Il Decano, cardinale Angelo Sodano, avrà ilcompito di avvisare tutti i cardinali e convocarli a Roma. LaChiesa, in quel preciso momento, si ritroverà senza un pontefice.V. Joseph Ratzinger tornerà ad essere cardinale e, molto proba-bilmente, si chiuderà in clausura. Uno dei luoghi dove l'attualePapa potrebbe ritirarsi è la Certosa di Serra San Bruno, in pro-vincia di Vibo Valentia, terra anche di Natuzza, terra ammanta-ta da un velo di mistero. Ricordiamo, inoltre, che quando il Papa

dimissionario, visitò la Certosa in provincia di Vibo nell'Ottobre2011 affermò: «Avere la Certosa è un grande privilegio» Eranole ore 17,15 e Benedetto XVI era appena sceso da un elicotterobianco che volava umile sotto nuvole molto basse. Poi, il succes-sore di Pietro toccò il suolo santo: « Un grande privilegio è quel-lo di avere nel vostro territorio questa cittadella dello spirito edella preghiera che è la Certosa». E il Papa dimissionario è unafigura di grande spiritualità e metodica preghiera.

La Sinistra che è di Destra

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PRIMO PIANO

GIUSEPPE CAVALLO

L'undici febbraio, presso l'opera dellaMadonna dello Scoglio, a SantaDomenica di Placanica. migliaia lepersone presenti che, dopo essersi

accostate al prezioso sacramento dellariconciliazione, hanno pregato ai piedidella Madonna. Lunghe file di pellegri-ni, in attesa della confessione, hannocostretto persino il Vescovo dellaDiocesi di Locri - Gerace, monsignor

Morosini, e il Suo Cancelliere donNicola Vertolo a dispensare il sacramen-

to. La celebrazione della giornata mon-diale del malato, allo Scoglio, è statacaratterizzata da momenti liturgici diforte intensità spirituale. In particolare,hanno toccato il cuore di molti le paroledi Fratel Cosimo Fragomeni, il quale hainfatti detto: “Quando qualcuno di noiincontra un altro sulla propria strada, nonimporta chi è né com'è o di che colore èma ciò che ci riguarda è che quella perso-na rappresenta il nostro prossimo. In noicome in lui o in lei - c'è Dio”, a Sua imma-gine e la Sua somiglianza.” Espressionid'amore che hanno fatto meditare quantiguardano alle apparenze. Tutti quanti noi siamo chiamati a farciprossimo, verso colui che ha bisogno.Traendo come sempre spunto da unpasso della Sacra Bibbia, Fratel Cosimo

ha ricordato “Non possiamo dire diamare Dio se non amiamo il nostro pros-simo. Non avrebbe alcun senso l'amoreper Dio se manca l'amore per il nostroprossimo.” Subito dopo la sua evangeliz-zazione è stata concelebrata la SantaMessa presieduta dal vescovo Morosini ilquale ha ricordato che probabilmente nelmese di giugno, verrà posata la prima pie-tra del santuario della Madonna delloScoglio che doveva benedire “BenedettoXVI°” ma che alla luce dei fatti, benediràil suo successore. Come al solito il vesco-vo ha fatto un forte richiamo ai valorimorali, soprattutto della famiglia e haparagonato la società attuale alla barcadell'apostolo Pietro. Le funzioni chehanno avuto luogo la sera precedentehanno caratterizzato il programma litur-gico. Continua la raccolta fondi per lacostruzione del Santuario. Chiunquevolesse contribuire, affinchè il desideriodella Mamma Celeste si compia puòdonare la propria offerta effettuando unbonifico a favore di Fondazione Madonnadello Scoglio, Santa Domenica diPlacanica - IBAN di Poste Italiane:IT76Y0760116300001006022535. Perbonifici dall'estero codice BIC/SWIFTBPPIITRRXXX. Il sito ufficiale dovereperire informazioni sull'opera marianafondata da Fratel Cosimo Fragomeni èwww.madonnadelloscoglio.com

Placanica: In migliaia alla Madonna dello Scoglio

L’undici febbraio, durante l’annuale raduno, Fratel Cosimo ha ricordato: «Non possiamo dire di amare Dio se non amiamo il nostro prossimo. Nonavrebbe alcun senso l’amore per Dio se manca l’amore per il nostro prossimo»

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ANCORA BARRICATE A REGGIO. L’isola che non c’è, unangolo di Paradiso, poco più in la, a destra, l’atollo irran-giungibile. La spazzatura è la nuova barricata, in una cittàche si è sempre autodefinita frontiera. Da basso orizzontee puzzolente aggiungiamo noi.GAMBARIE BIANCA. Almeno una volta l’anno la perlad’Aspromonte dà il meglio di se. Gambarie diviene la piùbella di tutte. Una nave tra due mari, lo Jonio e il Tirreno,con la chioma bianca dal cassero strizza l’occhio al sag-gio mangafuoco. E l’Etna sorride alla piccola sorella.A SIDERNO SI PIANGE. Altro che Croce Rossa o Medicisenza Frontiere, i veri missionari sono i dipendenti dellaGeo Ambiente. Sempre senza stipendio, ogni alba è undramma, porta buio e mai luce. Sbattuti a destra e sinistra,fregati, senza fiducia e prospettiva. Nessuno li guarda,nessuno li vede. I responsabili di questo disastro giocanoa scarica barile e si affrancano all’uso dei comandanti dimondi di terza classe.

Polaroid

LOCRIDE

Dopo i recenti articoli sul teatro diSiderno e le inefficienze dell’am-ministrazione sidernese Riccardo

Ritorto ha deciso di rispondere del suooperato. Ritorto spiega:“Contrariamente alla lettura di ciò che, atutt’oggi, appare su stampa e socialnetwork, credo che l’andamento dellavita amministrativa sotto la gestioneRitorto, sia un esempio di buon governo.Purtroppo l’avviso di garanzia ricevutonell’ambito dell’inchiesta Falsa politica,sulla quale sono certo che la magistratu-ra, in tempi brevi, chiarirà la mia assolutaestraneità, distoglie l’attenzione sia degliaddetti stampa che dei cittadini. È pro-prio a questo segmento di pubblico mirivolgo per poter chiarire, una volta pertutte, che sprechi, affitti inutili, consulen-ze, incarichi ad personam non hannocaratterizzato la mia gestione della respubblica. Cosa abbiamo fatto in solo unanno di governo cittadino? Abbiamorisparmiato più di un milione e mezzo dieuro (l’importo esatto è di Û 1.537.495,9),senza ricorrere ad aumenti di tasse e garan-tendo la copertura di tutti i servizi essenziali,oltre ad assicurare il pagamento di debitipregressi. Si tratta di una somma impor-tante che può essere facilmente verifica-bile, richiamandosi alla RelazioneEconomico- Finanziaria (riferita agli atti

ai suoi contestatori

Teatro, affitti inutili, consulenze e incarichi ad personam

Rassegnando le mie dimissioni, ho lasciato l'obiettivo diprogrammare nel tempo importanti lavori di riqualificazione dellamia città ma, soprattutto, più del triplo di soldi in Cassa

L'ex direttore di Tele Padania e attuale vicedirettore dell'ufficiostampa della giunta lombarda, Roberto Fiorentini, offende unagiornalista pubblicista di Locri, Barbara Panetta. La disputa si èaccesa su Twitter per un commento all'appello al voto di Maroni.La giornalista ha evidentemente urtato la sensibilità del padano elui si è subito lanciato in una sfilza di insulti alla giornalista e allaCalabria. «Sei la solita meridionale che merita di restare a casa alavare le mutande», «meglio che vi unite all'Africa», «una giornal-ista calabrese si definisce da sola». La notizia è stata anche ripresadal blogger de L'Espresso Daniele Sensi che è stato denunciatoper diffamazione aggravata a mezzo internet proprio daFiorentini.

NORDSUDOVESTEST

rispondeRiccardo Ritorto

del 14 giugno 2012) firmata dalResponsabile dell’Unità operativaEconomico e Finanziaria. Sarò più chia-ro, alla data del 17 maggio 2011, sulComune gravava un debito di Û19.080.861,86. Come avremmo potutocolmare questa voragine nelle casse delComune se, contemporaneamente,erano diminuiti i trasferimenti statali peroltre il 31% in meno rispetto al 2010 ediminuivano del 7,5% pure le entratecorrenti? Usando le parole al posto deinumeri, senza mettere le mani in tasca alcittadino e con le casse comunali semprepiù povere di trasferimenti statali, abbia-mo voluto virare nella gestione della cosapubblica. In pratica, abbiamo risparmiatosu tutto ciò che la disciplina e l’eticamorale di buon amministratori ci chiede-va di fare. Ad esempio, non risulta, adoggi, nessuna voce di spesa a carico dellecommissioni consiliari. In pratica, non c’ètraccia di spese si rappresentanza, nérisultano liquidate missioni o acquisti dibeni materiali utili all’adempimento del-l’incarico pubblico, né tantomeno, alcunatraccia di rimborso per consiglieri, asses-sori e sindaco in persona. E che dire dellariduzione di ben oltre il 60% della spesaper le famigerate consulenze tanto voci-ferate, quando con il sindaco RiccardoRitorto sono stati azzerati del 100% iconsulenti per l’Ufficio finanziario,l’Assetto del Territorio e del

L’ex direttore di Telepadania, R. Fiorentini,attacca una pubblicista

di Locri

Zoom sul REGGINO

“Meglio che vi uniteall’Africa, una giornalista calabrese sidefinisce da sola

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la Riviera

Abbiamo risparmiato più di un milione e mezzo di euro(l'importo esatto è di Û 1.537.495,9), senza ricorrere ad aumentidi tasse e garantendo la copertura di tutti i servizi essenziali, oltread assicurare il pagamento di debiti pregressiResponsabile dell’U.O EconomicoFinanziaria? Chi parla di buche sulla stra-da per via delle casse vuote, lasciate dame, vuol far solo breccia nel cuore dei cit-tadini ma esaspera uno scetticismo dila-gante ed improduttivo. Anche qui, cascal’asino, scusate. Rassegnando le miedimissioni, ho lasciato l’obiettivo di pro-grammare nel tempo importanti lavori diriqualificazione della mia città ma, soprat-tutto, più del triplo di soldi in cassa, rispettoall’ammontare della somma risultantealla verifica di cassa richiesta dal sotto-scritto, il primo giorno in cui m’insediai.Al 27 del maggio 2011, il saldo del conto difatto delle casse del Comune ammontava a Û552.869,67. Al momento delle mie dimissio-ni la verifica straordinaria di cassa del 2luglio 2012 ammontava a Û 1.715.508,56.Qualcuno scrive su testate a tiraturaregionale, seppur non comprendo conquale titolo e a rappresentanza di qualecollettività, che le entrate dell’Imu serva-no a tappare buche. Ma con quale slancioutopico si divulgano informazioni prive

della più assoluta logicità? Dove sono gliatti, i documenti, che sono a supporto ditali affermazioni? Il meccanismo d’indu-zione è semplice. Con la tassa applicatasui sacrifici degli italiani, la prima casa,copro le voragini sull’asfalto che spettanodi norma al Comune. Infatti, questa èsolo pura fantasia. La realtà è un’altra. Sichiamano oneri di urbanizzazione. Quellimessi a disposizione, in totale Û 25.000,00dal Comune di Siderno per gli interventid’emergenza sul manto stradale. I lavorisono stati voluti dal dott. Rotondi e daldott. Gullì, commissario e sub commissa-rio del Comune di Siderno, che ringrazio,personalmente, per il lavoro svolto e lasensibilità dimostrata. Vengo a conoscen-za, altresì, che l’Ufficio tecnico sta portan-do avanti un progetto di ripristino dellabitumazione di importanti vie cittadine,sul quale la mia Amministrazione stavalavorando con grande attenzione, per unimporto di Û 160.000,00. Inoltre, è statanuovamente rinnovata pubblicamente,nella sua visita locridea, la promessa del

presidente della Provincia di ReggioCalabria Giuseppe Raffa a stanziare400mila euro per il rifacimento del mantoerboso dello Stadio Comunale di Siderno“F. Raciti” con l'istallazione del prato sinte-tico, uno degli obiettivi della sinergia tral'Amministrazione Ritorto ed il PresidenteRaffa. Sul fronte regionale, non dimenti-chiamo, quello che è stato il risultato piùatteso ed auspicato dal mio Governo, quan-do, in un vertice a Palazzo Alemanni aCatanzaro, nel marzo 2012, ho incontrato,accompagnato dal responsabile dell'UnitàOperativa Progettazione e ManutenzioneOpere Pubbliche ing. Vincenzo Errigo, ilpresidente della Regione CalabriaGiuseppe Scopelliti ed il dirigente dell'Area9 Infrastrutture e Lavori pubblici ing.Giovanni Laganà. Dal vertice il risultatoemerso fu l'accordo di finanziamento dicirca 3 milioni di euro per il completamen-to del nuovo Teatro di Siderno e di 2 milio-ni di euro per il rifacimento del Lungomaredelle Palme. (Katia Candido)

Gli indignati della Locride

Arance, fruttidell’Italia minore

Questa riguarda i parcheggi selvaggi lungo la via garibaldi di Locri, è una cosa consueta da anni posteggiare sui marciapiedi.

Tarocchi, Washington, novellini, ìsuli, clementine, marzuline e chine ha più ne metta di qualità dei

nostri agrumi. Aspre e zuccherine,rosse, gialle, arancio e tendenti al rosa;in insalata, spremute, marmellata, aro-matizzante, ricche di vitamina C dagustare a colazione, per spuntino odopo i pasti, meglio se non dopo cena,potrebbero essere pesanti, come ciricorda un vecchio detto dei nostrinonni: “arangu a matina è d'oru, a sira èchjumbu”.Dalle colline sinuose della nostraCalabria sino alle verdeggianti pianure,durante la stagione autunnale respiri-amo e godiamo come pochi del profu-mo ineguagliabile dei fiori di zagara,bianchi belli, eleganti usati tanto ancheper i bouquet nunziali. Sul finire dellastagione quando le foglie rosse tendential giallo dei nostri alberi di noci, dicastagne, di ghiande, volano e saltel-

lano qua e là, i nostri agrumeti appaionoancora più lussureggianti, rinvigoriti,offrendoci i loro frutti belli da vedere,buoni da mangiare e toccasana per chi èdi salute cagionevole. Fra i rami del nos-tro prezioso albero tra il verde smeraldodelle rigogliose foglie vediamo matu-rare delle grandi palle di fuoco arancioe gialle che ci ricordano il sole al suosorger dal nostro mar Jonio.Non hanno bisogno di grande cura ededizione i nostri agrumeti, un po' diacqua nella stagione estiva, potarequalche ramo secco.. et voilà il nostrofrutto, arance di Calabria, di Sicilia,arance terrone buone come da nessunaltra parte! Abbiamo avuto un grandedono, e non sappiamo trarne benefici.Qui da noi si consumano insieme amango, ananas e noci di cocco, arancedi Spagna, mentre i nostri terreni puz-zano di marcio, arance cadute putrefat-te, si mischiano al terriccio anche spesso

danneggiandolo. Ci son pochi figli diCalabria che vogliono fare i bracciantiagricoli, ormai è tempo di migrare alnord, anche vivendo a stento e facendosacrifici, i fatti di Melissa non hannoinsegnato niente alle nuove gener-azioni, alla mia generazione. Si son bat-tuti, son morti per metterci a dispo-sizione campi e noi rinneghiamo, quan-to c'era stato dato in consegna.Da un giorno all'atro “pedi d'arangari”vengono sradicati dalla loro madre terraper cedere il posto a scheletri di palazzi,centri commerciali o a progetti sem-plicemente inesistenti. Che tristezza!!!Se solo riuscissimo a guardarci intorno,a ringraziare a chi ci ha fatto questi doni,e apprezzarli e sfruttarli, arriverà ilgiorno in cui ci lagneremmo di meno,non subiremmo tanto la crisi……esoprattutto la Calabria sarà nominataper tutti i suoi pregi.

AIlaria

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Polemiche rese più aspre dalla campagna elettorale: sulla legge elet-torale e sulle tasse, sui costi della politica e sulle riforme dellaCostituzione, sul primo Consiglio dei Ministri, nel quale Bersani

dirà “come darà da mangiare agli italiani”. Difficile toccare tanti puntitutti insieme, limitiamoci a uno soltanto. Mi sembra fondamentale Iltema dell'istruzione, che non è il provvedimento di un governo che deci-de, per esempio, l'immissione in ruolo di un certo numero di insegnanti(si sa, dopo un lungo periodo di attesa), ma una scuola che insegna, cheguarda al mondo del lavoro, un tasso di lettura che dovrebbe essere piùalto tra i cittadini. Guardiamo nel forziere della cultura e godiamonetutti. Rafforziamo il capitale umano, che può spendersi bene. Deveaumentare il senso civico, la consapevolezza, la collaborazione, il diritto,già acquisito, di criticare la politica. Cosa ci viene in mente, pensandoall'istruzione che modella i comportamenti e migliora il cittadino? Comebisogna aiutare l'integrazione di un extracomunitario, cosa si fa con ilsacchetto della spazzatura, come si indagano gli elementi per pronun-ciarsi sui “fatti e misfatti” della politica. I dati del rapporto Svimez sonodrammatici e in quei 370mila posti di lavoro cancellati nel Mezzogiornoci sono tanti della Locride e della Calabria e punti percentuali nelladiminuzione del Pil. Occorrono le politiche che possono tornare a farsiamare, e citiamo Benigni, senza temere di fare peccato. Una delle prin-

cipali risorse della Locride è rappresentata dai Beni Culturali. Vi abbia-mo lavorato, avendo un qualche ruolo, tra il 2000 e il 2006, ottenendoimportanti risultati. Ora è impegnato, con altrettanto profitto,l'Assessore Caligiuri. Stiamo immaginando con lui dei progetti nellescuole che formano gli studenti, per metterli a disposizione, ad esempio,di un comune, cito il mio, Casignana, perché l'ente si possa sgravare diobblighi finanziari, e possa contare su guide turistiche, fotografi, opera-tori per sostenere l'incredibile exploit della Villa Romana. Quando par-liamo del secondo livello della cultura - oggi anche le iscrizioni a scuolaavvengono on line - parliamo delle forme di comunicazione moderne.Purtroppo, mentre assecondiamo il futuro, non ci liberiamo dai proble-mi del passato, le strade - un solo esempio - sono ridotte veramentemale, tutte e, soprattutto, quelle di collegamento con i siti di grande inte-resse. Le competenze potranno aggiustare il mondo. Chi vuole farlevalere, in democrazia, deve fidarsi di chi governa, auspicando che chidecide badi, finalmente, alla meritocrazia. Le risorse umane e materia-li trascurate non permettono lo sviluppo.Queste riflessioni per la Locride hanno un valore aggiunto.

Franco CrinòCandidato al Senato con Grande Sud

Le risorse trascurate

Franco CrinòCandidato al Senato

con Grande Sud

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ELEZIONI 2013

1 Va sostenuto con forza unaccesso al credito per le picco-le e medie industrie, per le coo-perative di giovani, per lenuove s.r.l. che sia giusto,umano, possibile. Il tassomedio in Italia per i prestiticoncessi a breve termine è parial 6,43%, ma mentre le cittàdel Centro-Nord beneficianodi tassi intorno al 5%, le cittàdel Sud fanno i conti con tassifino al 9%. Secondo moltimeridionalisti la causa“madre” di questa situazione èla mancanza di grandi bancheterritoriali nel Mezzogiorno.Non vi è dubbio che si debbadisegnare dalla prossima legi-slatura un sistema bancario diispirazione tipicamente meri-dionale. E “Grande Sud” vuoleessere presente nei due ramidel Parlamento per concorrerea questa sfida di sviluppo edemancipazione per la Calabriae il Mezzogiorno.

2 Perseguiamo un modello disanità dove si ristabiliscano leregole, collocando innanzituttoil malato al centro del sistemasanitario pubblico e del servi-zio privato. Vogliamo che i cit-tadini sappiano che la conver-sione degli ospedali inutili,dannosi e costosi, la lotta aglisprechi, il contrasto a baronieed a borghesie del malaffaresanitario, sono state scelte con-dotte nella consapevolezza cheuna sanità affidabile sia ilprimo biglietto da visita di unterritorio evoluto.L’apprezzamento dei tecnicidel Ministero dell’Economiaper il nuovo corso imposto dalcentrodestra ci lusinga e quellodel “Tavolo Massicci”, rappre-senta motivo di vanto per lacoalizione di maggioranza.

3 Il centrosinistra è ingannevo-le per definizione genetica.Monti ed i suoi amici sono inemici del Sud e dellaCalabria. Per quanto attiene aicomici senza idee, non appar-tengono alla politica, bensì alladegenerazione qualunquista.

4 Non ci interessa partecipareal circolo vizioso della vecchiacasta politica. Noi siamo unpartito in carne ed ossa, noisiamo il “Grande Sud” chepropone uomini e donne con ivolti conosciuti dagli elettori,senza chiederli in prestito alcircolo mediatico o alla politicanazionale. In questa campagnaelettorale sentirete tutti i can-didati che diranno di difendereil territorio, la Calabria e leragioni del Sud. Una pantomi-ma. Il governo Monti ha reso lapolitica un ferro vecchio pie-gandola agli interessi delle lob-bie economiche e sanando idebiti delle banche, così comeaccaduto con il Monte deiPaschi di Siena da sempre una“cassaforte” della politica edella finanza del nord. Unacassaforte controllata dallasinistra: ieri dal PCI diBerlinguer e di Minniti, oggidal PD di Bersani e di Minniti.

Grande Sud”vuole essere

presente nei duerami del

Parlamento perconcorrere a

questa sfida disviluppo ed

emancipazione perla Calabria e ilMezzogiorno.

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Franco Candia di professioneoperatore del Patronato INAS-CISL, dal 1989 a tutt'oggi. Primocittadino del Comune diStignano da giugno del 2009.Commissario Provincialedell'UdC di Reggio Calabria.Candidato alla Camera deiDeputati.

1 Penso che vada ribadita lavolontà di valorizzare lavocazione turistica dellaLocride con una attenzionecontestuale, oltre al miglio-ramento della qualità equantità ricettiva, ancheall'agricoltura, all'agroali-mentare ed alla valorizzazio-ne e fruizione dei beni cultu-rali e ambientali. Ritengoche, per trarne debito profit-to, occorrerebbe riprendereil “Patto specializzato per ilturismo” e lavorare in siner-gia politica e tra le partisociali per la stipula di una“Intesa straordinaria per illavoro”. In questo ultimostrumento andrebbero previ-ste, ai già vigenti benefici diriduzione del costo del lavo-ro e della contribuzione per ineo-occupati, anche delleriduzioni delle retribuzioniaccettate dai rappresentanti

datoriali e dai sindacati deilavoratori. Così si fece perl'avvio del funzionamentodel Porto di Gioia Tauro.2 Arrivare ad una soluzionedelle ataviche emergenze èun'esigenza contestuale edimprescindibile. Ribadireiuna questione di metodofinalizzata a due obiettivi, ilprimo è di insistere con l'u-nità di tutte le forze territo-riali perché vengano recupe-rati gli impegni disattesiverso la Locride. Il secondoobiettivo da perseguire èavere il coraggio e le respon-sabilità locali di operare spe-ditamente e bene, dimo-strando di adempiere aicompiti che nel percorsosono demandati ai soggettiterritoriali. A questo puntoserve evitare alibi a quantinel tempo ci hanno illusi edoltraggiati.3 Ingannano gli elettori tuttele facili promesse di riduzio-ne delle imposte locali e cen-trali che non si basino sueffettive percorribilità degliobiettivi, cioè la individua-zione di risorse alternativeche mancano ai bilanci delloStato e dei Comuni, . Serve,invece, conseguire più equitàe gradualità del gravamefiscale favorendo i più biso-gnosi e le famiglie. Infine èquanto mai necessario com-battere l'evasione fiscale,ancora molto presente, e ledisuguaglianze normative edi fatto.4 Ritengo che la Locridedebba dotarsi di un propriorappresentante inParlamento. L'UDC è l'unicoPartito politico che offre,alla Camera del Deputati,con la mia candidatura, unaeffettiva occasione di ottene-re un eletto. Serve, però, unapporto aggiuntivo di votirispetto alla precedente tor-nata perché quest'occasionediventi concreta. Penso chela mia esperienza ammini-strativa di questi anni ed ilradicamento nel territorio el'attenzione ai problemi

Serve conseguire piùequità e gradualità del

gravame fiscalefavorendo i più

bisognosi e le famiglie.È necessario

combattere l'evasionefiscale, ancora molto

presente, e ledisuguaglianze

normative e di fatto.

Giovanni Bilardi medicospecialista in Fisiopatologiae Fisiochinesiterapia, coor-dinatore del movimento“Scopelliti presidente”, oggicandidato al Senato alprimo posto nella lista“Grande Sud”.

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iste Ripartire da progetti

vicini al territorio per ridaresperanza alla Locride

I comici senza idee, unadegenerazione qualunquista

DOMENICA 17 FEBBRAIO 2013 LA RIVIERA 18di Emanuela AlvaroServizio a cura

Non più alibi a quanti nel tempo ci hanno illusi ed oltraggiati.

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Melania Di Bella Laureata inLettere moderne, ha avuto varie espe-rienze in produzioni cinematograficheindipendenti e documentari televisivi.Si occupa di web marketing e scrive suun blog. Candidata con il Movimento5 Stelle.

1 Naturalmente lo sviluppo dellaLocride passa attraverso il turismoed il rilancio delle attività legate aibeni archeologici, culturali eambientali del territorio. Ancoraenormi le difficoltà sia a livello diinfrastrutture sia di trasporti.Risorse come le terme diAntonimina, il museo e l’areaarcheologica di Locri Epizefiri, ladeliziosa Gerace, l’agricolturacome bene di sussistenza basilare edi introiti, ricordiamoci dell’unicitàdi alcuni nostri prodotti come ilbergamotto, attendono di esserevalorizzate. I finanziamenti che laComunità Europea ha elargito inquesti anni, sono stati spesso tenta-tivi vani di fare impresa, poiché lamentalità dei beneficiari non ècambiata. Si è sfruttata un’occasio-ne solo per il proprio profitto per-sonale, senza pensare alla crescitadel territorio stesso. Il cambiamen-to deve avvenire dal basso e nellamentalità di ognuno.

2 Siamo in una situazione di emer-genza da ogni punto di vista. Non sipuò trascurare nessun settore,

ognuno deve partecipare alla cosapubblica.Sicuramente la base su cui rico-struire l’Italia è il lavoro, che ades-so non c’è. Favorire l’avvio dinuove imprese, anche piccole opiccolissime e sostenere quelleche, in questo momento, sono sul-l’orlo del fallimento. Salvare lepiccole e medie imprese in Italiaequivale a salvare il tessuto socioeconomico italiano.3 Il centro sinistra dice che vuolerivedere alcune delle cose uscitefuori dal governo Monti dell’ulti-mo anno come la riforma pensio-ni, lavoro e IMU; non si capisceintanto perché le hanno votate, senon andavano bene, ma soprat-tutto già hanno fatto intendereche si alleeranno con Monti equindi queste belle promessesaranno tutte disattese. Il centrodestra spara promesse di riformesu tutti i fronti, ma si sono benguardati di fare proposte quandoerano al governo, anche loro criti-cano le stesse iniziative del gover-no Monti e nel loro programmane propongono la revisione concoperture fantasiose, eppureanche il centro destra le ha votate.4 Noi non siamo alla spasmodicaricerca del loro voto, noi ci faccia-mo conoscere e facciamo cono-scere il nostro programma, inassoluto il più valido, poi sarannogli elettori a decidere se accordar-ci o meno il voto. Siamo però con-vinti che la gran parte degli inde-cisi e delusi oggi, saranno voti peril M5S alle prossime elezioni, per-ché quando si renderanno contodella differenza tra il nostro ope-rato e quello dei “soliti”, capiran-no che le cose stanno davverocambiando e, a quel punto, tuttivorranno prendere parte al cam-biamento. Ricevere spontanea-mente il loro voto sarà la nostrapiù grande vittoria.Nelle piazze stiamo riscontrandoun successo enorme attraverso ildialogo “cuore a cuore” con lepersone. La gente ha grossi pro-blemi e ne vuole parlare, quandocapiscono che siamo insieme inquesta battaglia per i nostri comu-ni diritti, capiscono da soli qualesia la giusta direzione.

Quando si renderannoconto della differenzatra il nostro operato e

quello dei “soliti”,capiranno che le cose

stanno cambiando e, aquel punto, tutti

vorranno prendereparte al cambiamento.

Indecisi e delusi oggi,saranno voti per il M5S

Lorenzo Fascì Avvocato.Candidato al Senato dellaRepubblica con“Rivoluzione civi-le”. Segretario provinciale delPartito dei Comunisti Italiani.

1 Le politiche adottate dagli enti ter-ritoriali possono costituire un effet-to positivo ove non siano orientatesolo al fine di dare finanziamenti apioggia a scopo di “clientela eletto-rale”.Un esempio virtuoso si è già avutocon l’investimento fattodall’Assessorato all’UrbanisticaRegionale guidato da MichelangeloTripodi, allorché investì risorse rile-vanti dei fondi comunitari per ilrecupero dei vecchi borghi. Un’ideache ha dato lavoro alle imprese edha creato occupazione, ha incentiva-to il ritorno dell’artigianato, ridandodignità e vitalità ai paesi interni.Bisogna fare di più, completare lafiliera, creare una rete turistica tra ivari paesi interni, luoghi di interesseturistico. Mettere in rete, collegarepaesi interni e marini per creare una

qualità della vita elevata ed anche lapossibilità di godere del mare ecce-zionale della Locride. Nei prossimigiorni farò il secondo viaggio nellaLocride con la “litturina” per mette-re in luce il gravissimo deficit infra-strutturale dei trasporti.2 Non si può pensare di dare unasvolta radicale settoralizzando i pro-blemi. Una classe dirigente capacedeve avere un progetto complessivoche guardi a tutti gli aspetti sociali,economici e culturali di un territo-rio. Non bastano ormai politicheriformatrici, dove si è contenti se sisposta di un millimetro in avanti laprecarietà generale. I nostri giovani,le speranze di riscatto, stannoandando via portandosi dietro leloro intelligenze, i loro saperi cheandranno a beneficio di altri territo-ri. Sì, stiamo esportando con loro lesperanze di miglioramento.3 Il PDL promette cose che sa dinon poter realizzare; il Ponte sullostretto, il rimborso dell’IMU sonodue facce della stessa medaglia.Raccontare favole sperando che seraccontate bene possano essere cre-dute. Sempre favole sono e talirimangono.Ma anche l’alleanza PD - Monti, anostro modo di vedere non è piùsufficiente, anzi non risolve i proble-mi. Grillo: ma! Con tutto il rispettopossibile. Ma si può scegliere la rap-presentanza della massima istituzio-ne repubblicana solo attraverso deicurriculum inviati via internet? Osolo per il fatto che si è giovani?Essere Parlamentare significa pernoi avere dietro una storia, un vissu-to autorevole e senza ombre, tantoautorevole da poter sedere sugliscranni che furono di Berlinguer,De Gasperi, Terracini, Spadolini, LaMalfa, Pertini, Ciampi. 4 Non abbiamo soluzioni magiche.La situazione italiana e calabrese èdisastrosa.Abbiamo solo la nostra passionepolitica, la nostra voglia di dare uncontributo positivo al miglioramen-to della Calabria; la nostra serietà;ma soprattutto chiediamo agli elet-tori di votarci perché tanti anni diimpegno politico ci hanno insegnatoquali cose vanno fatte per il riscattodella Calabria: noi sappiamo cosafare. :

I nostri giovani, lesperanze di riscatto,stanno andando viaportandosi dietro leloro intelligenze, iloro saperi cheandranno abeneficio di altriterritori. Sì, stiamoesportando con lorole speranze dimiglioramento.

Passione e serietà per dareun contributo positivo

Pietro Fuda Senatore, Presidentedella Provincia di Reggio Calabriadal 2002 al 2005, candidato semprealla presidenza della Provincia alleelezioni amministrative del 2011,oggi consigliere provinciale, si can-dida al Senato con “Centro demo-cratico”.

1 Più che un punto strategico ènecessaria una strategia reale, ingrado di mettere in sinergia levocazioni del territorio. LaLocride può e deve puntare sunatura e cultura. Che significaturismo, partendo dall’archeolo-gia e dai beni culturali, ma ancheagricoltura. Tutti parlano delturismo come volano di sviluppodell’intera regione. Poi, quandogovernano, ci insegnano che, perloro, incentivarlo significa girarequalche spot, come quello dove iBronzi di Riace scappano dalMuseo di Reggio. Incentivare ilturismo significa studiare unpiano di azione globale, in cuiciascun giovane possa essere for-mato per avviare piccole impreseo essere assunto in imprese piùgrandi. Anche l’agricoltura rap-presenta una ricchezza infinita.Nessuno pare sapere che nellaLocride abbiamo piccole realtàproduttive serie che, se affiancateda un piano adeguato di ricerca,

magari supportato dall’univer-sità, potrebbero trasformare inbrevissimo tempo l’intera area. 2 Temi fondamentali, tutti colle-gati tra loro. Leggevo una vignet-ta proprio ieri, in cui i due solitimezzi busti si scambiano una bat-tuta. “Al Sud c’è uno stato chefunziona” dice uno. E l’altrorisponde: “Sì, lo stato di emer-genza”. Siamo diventati una bar-zelletta, ormai. Ci offendiamo dasoli, permettendo che ci governi-no persone che hanno dimostra-to, con la mancanza di risultati, dinon avere idea del significato diamministrare al servizio dei citta-dini e del territorio. L’emergenzasta a monte, e quella dobbiamorisolvere, innanzitutto, riappro-priandoci del nostro diritto adessere rappresentati, a tutti ilivelli.3 In campagna elettorale è fintroppo facile dire cose. Il proble-ma è che poi se ne fanno altre.Alla fine ogni programma contie-ne punti interessanti e puntimeno interessanti o discutibili.Ma gli elettori non vengonoingannati dal programma: vengo-no ingannati dalle persone chedovrebbero attuarlo, il program-ma.4 Non potrebbe essere altrimen-ti: il distacco è consolidato neltempo, è il risultato dei troppierrori. La politica cui ci hannoabituati è autoreferenziale, lademocrazia è una parola vuota disignificato, gli elettori sono presiin considerazione solo come rati-ficatori di scelte altrui, calate dal-l’alto. Viene voglia a chiunque dichiamarsi fuori. Ma è sbagliato, èautolesionista! L’unica strategiache mi interessi davvero è quelladel rilancio per cercare di risolle-vare le sorti di questo territorio.Personalmente faccio quello cheho sempre fatto: mi metto ingioco in prima persona, fuori dauna nomina dall’alto. Punto suquanti mi hanno conosciutocome amministratore, su chi hapotuto constatare, tramite i risul-tati raggiunti, che cosa intendoper rappresentare un territorio edei cittadini.

Tutti parlano delturismo come volano

di sviluppo, poi,quando governano, ci

insegnano cheincentivarlo significagirare qualche spot,come quello dove i

Bronzi di Riacescappano dal Museo di

Reggio.

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Dai sondaggi emergeun'altissima percentualetra incerti e quanti non sirecheranno alle urne.Ha pensato a qualchestrategia per riconquista-re questa fetta di eletto-ri?

Un puntodel pro-grammadegli altripartiti che,secondo Lei,inganna glielettori.

Sanità, infrastrutture, giusti-zia, ambiente, occupazione.Da quale di queste emer-genze, a dispetto del termi-ne utilizzato, ormai atavi-che, ripartire risolvendolaper ridare dignità ad unapopolazione quotidiana-mente offesa?

La politica territoriale sicontraddistingue spesso perfinanziamenti a pioggia.Esiste, invece, un puntostrategico o una vocazionedella Locride da cuipossano ripartire crescitaeconomica e occupazionalenel breve periodo?

In gioco in prima persona,fuori da nomine dall'alto

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LaGerenza...

NOTE E SCHERMAGLIE

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la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

RUBRICHELa colonna infame di Mimmo GangemiLoqui e sproloqui di Filomena CataldoMessagi nel tempo di Daniela FerraroLe pillole di Eva

COLLABORATORIAnna Laura Tringali, Mara Rechichi,Franco Crinò, Nicodemo Barillaro,Giuseppe Gangemi, Mimmo Romeo,Giuseppe Fiorenza, Franco Parrello,Franco Blefari,

Direttore responsabile: PASQUINO CRUPIIn redazione: ERCOLE MACRÌ, ELEONORA ARAGONA,DOMENICO MACRÌ, ILARIO AMMENDOLIA, MASSIMOPETRUNGARO, KATIA CANDIDO, NINO SIGILLI.Responsabile sport: ANTONIO TASSONEArt Director: PAOLA D’ORSAImpaginazione: EUGENIO FIMOGNARI

GIUSEPPE GANGEMI

“Il processo di colonizzazione inizia-to nel 1860 è ancora in atto, per certiaspetti si è aggravato. Neanche i

diplomati ed i laureati, a differenzadi quanto avveniva in passato, rie-scono a radicarsi nella terra natia.Alla ricerca di lavori, spesso preca-

ri, fuori dalla propria regione oall’estero, quando hanno lafortuna di trovarli non tornano,per scelta o per necessità, a

differenza dei vecchi emi-granti che partivano con

la speranza di ritorna-re”. Così l’avvocatoFrancesco Tassone,in qualità di editoree direttore della rivi-sta “Quaderni delSud – QuaderniCalabresi”, nel

corso dell’ incontropromosso dal Cis Calabria,che si è svolto venerdì 5 feb-braio nella libreria Culture aReggio Calabria. “Il circolo Salvemini di ViboValentia, nel cui ambito nascenel 1964 la rivista “QuaderniCalabresi”, era molto etero-geneo, era frequentato dapersone di diverse opinionipolitiche,” ha proseguito

Tassone. “Questo è stato fondamen-tale per metterci in gioco, per mutarele nostre più radicate convinzioni”.Altrettanto fondamentali per la rivi-sta sono stati gli studi di Nicola Zitarasul colonialismo interno. L’improntache ha lasciato sulla rivista fin daiprimi numeri, ha determinato l’indi-rizzo editoriale dei Quaderni. Zitaraha svelato i meccanismi politico-eco-nomici attraverso i quali il Sud èstato espropriato della sua ricchezzaumana e materiale per formare losviluppo del nord Italia”. L’avvocato Tassone ha sottolineatoquindi la necessità che i meridionalisi rendano conto delle ingiustizie chesubiscono e che si approprino di quelbene comune costituito dalla memo-ria storica. A differenza di quanto

accaduto ad altri territori comel’Algeria o l’India, la popolazione delsud Italia non si è resa conto di subi-re un processo di emarginazione e disfruttamento. Che fare? Anzi meglio, non fare.Infatti, ha sottolineato Tassone che“è prematuro ed inopportuno che ivari movimenti sorti a difesa del Sudpartecipino alle elezioni politiche. Laloro azione dovrebbe mirare a rico-struire la comunità attualmentedisgregata e senza riferimenti, a costi-tuire una soggettività ai meridionaliche consenta loro di esercitare poterie responsabilità, di essere partecipidel proprio destino esercitando lasovranità sul proprio territorio” . Infine, il professore Francesco Galloha illustrato l’ultimo numero deiQuaderni dedicato al cineastaVittorio De Seta, che ha vissuto lun-gamente in Calabria e ha raccontatoin vari documentari le tradizioni e lecontraddizioni della nostra regione.Il professore Gallo ha anche parlatodell’articolo di Enzo di Brango“Quando Napoli era la Germaniad’Italia” che parte dallo studio diStephanie Collet sull’unificazione deidebiti pubblici degli stati preunitari.Tale unificazione convenne alPiemonte che era fortemente indebi-tato ma danneggiò il territorio dell’exstato napoletano che era ben ammi-

nistrato ed era solido dal punto divista finanziario. L’articolo proseguecon i dati aggiornati del divario nord-sud. Poi, il dibattito.Lo scrittore Domenico Minuto haincentrato il suo intervento sulla figu-ra di Francesco Tassone, elogiando ilsuo impegno disinteressato, il corag-gio e la dedizione agli altri.Altrettanto ha fatto il giudiceGiuseppe Viola che ha manifestatol’amicizia e l’ammirazione con lequali ha sempre seguito l’attività pro-fessionale ed editoriale di Tassone.Critico ma stimolante l’intervento deldottor Francesco Iaria che ha spiega-to di essersi allontanato dal laborato-rio del circolo Salvemini e dall’am-biente dei Quaderni Calabresi dopoaver constatato che non rappresenta-vano una novità e si limitavano allariproposizione delle analisi diGramsci sullo sfruttamento del Sud.Iaria ha evidenziato la necessità diaggiornare gli studi sul Meridionealla luce delle trasformazioni socialied economiche in corso.Il professore Giuseppe Spinelli ha

concluso la discussione avanzando l’i-potesi della secessione che è avvenu-ta senza traumi in molti territoricome nelle attuali Norvegia,Danimarca, Svezia ed in tempirecenti in Cecoslovacchia e nell’exUnione Sovietica.

VI RICORDATE I “QUADERNI CALABRESI” ?

Ce ne parla con il sole davanti FrancescoTassone, raccontando Nicola Tassone

IN EVIDENZA

Zitara ha svelato i mec-canismi politico-econo-mici attraverso i quali ilSud è stato espropriatodella sua ricchezzaumana e materiale performare lo sviluppo delnord Italia”.

Finalmente Piazza Porto Salvo è libera dai picco-li teppisti che con la scusa del Carnevale da annidanno sfogo a un vero linciaggio, morale e fisico.Atti vandalici nei confronti dei tutti i passanti,assalendoli selvaggiamente lanciando di tutto edi più: bastoni, arance, uova. Con le bombolettespray piene rovinavano la carrozzeria delle mac-chine di molti che possiamo dire “fortunati”.Prese di mira in modo particolare le donne e lenonne con i nipotini a bordo che si permetteva-no di aprire le portiere delle auto. Venivano pun-tualmente assalite e riempite di tutto facendolepiangere.Grazie alla denuncia della Riviera e dei malcapi-tati sono intervenuti finalmente i carabinieri.Hanno preso alcuni di si loro sequestrandoglitutto, bastoni, bombolette e i passamonta-gna che usavano per coprire il volto e nonfarsi riconoscere.L'intervento tempestivo delle forze del-l'ordine che li hanno portati in casermaha evitato qualche disgrazia.Questi sono gli stessi personaggi che trova-no sfogo nel rompere panchine e piante sulLungomare e che hanno distrutto la Villa comu-nale. I genitori dove sono? Quando uscivano dicasa con lo zaino sulle spalle pieno di tutto, noncerto per andare a scuola. Mancano di educa-zione verso il prossimo maltrattando la propriacittà che è il loro futuro.Se è così che futuro avranno davanti, sicura-mente non uno di cui sentirsi orgogliosi.

Giuseppe Belligerante

L’OPINIONE

Grazie

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la Riviera

DOMENICA 17 FEBBRAIO 2013 LA RIVIERA 21

HANNO COLLABORATO

Francesco Laddarina,Giuseppe Patamia, ,BrunoGemelli, Carmelo Carabetta,Antonio Cormaci, GiulioRomeo, Sara Caccamo,Giuseppe Fiorenza, DanieleMangiola.

Le COLLABORAZIONI non precedute dallasottoscrizione di preventivi accordi tral’editore e gli autori sono da intendersigratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati allaredazione, anche se non pubblicati, nonverranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright dirittoesclusivo di “la Riviera Editore” per tutto ilterritorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui siesprimono giudizi o riflessioni personali, sonoda ritenersi direttamente responsabili.

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Dal 2003 a cura di Paola D’Orsa

COPERTINE

il direttoreRisponde

È la Festa di Portosalvo a Siderno M.na. Il corso principale è pieno di bancarelle. Ce ne sonoanche che vendono libri di ogni genere: dal poliziesco a quello di letteratura. Mi fermo in unadi queste a vedere se trovo qualche libro interessante, quando arriva un signore che doman-da subito al proprietario della bancarella: “Chiedo scusa, avete Manzoni?” - “ Sacciu iManzoni - risponde l'altro - chisti chi viditi sunnu i libri, si vi piaciunu vi pigghiati, si no i das-sati”. L'uomo si allontana lentamente. Sicuramente nella sua vita non dirà mai più: “Chiedoscusa, avete Manzoni?”

Franco Parrello

CHIEDOSCUSA:“AVETEMANZONI?”

L’ANGOLO DI PARRELLO

BRUNO S. LUCISANO

Volìa mi sacciu nta chiju parlamentuChi ficiru tutt'u jornu i deputatiE comu mai, ancora u Patreternu,I dassa pammi vannu, strati, strati.

Zanzari, fratti, muschi, calabruni,Nimali chi populannu stu CriatuBriscula a coppi, sunnu ddù bastuni,Su brillantina pa nu scocculatu.

Su sempr'i stessi ndavi quarant'anniCumpagni, cu scarpi d'euru, ddumila,Vernicitati dimocristiani nta jji scranniE nu'i mangiamu già facimu a fila.

Parunu prostituti organizzatiIntra i casini chi sunnu i partitiSpartunu tuttu comu soru e fratiLivi, gabbiani, l'api e margheriti.

Vinni umumentu dina botta iscupaMi si pulizzachistaporcherìaU mejju i tuttipammi sisdirrupaD'undil'aquila, facia so folìa!

JAMU AVOTARI PE' LIDEPUTATI

Siamo noi a ringraziare Maria BoetiIllustre prof. Crupi,Le scrivo per ringraziarLa viva-mente della solidarietà che ha inte-so inviarmi attraverso l’ articolo .comparso su La Riviera (versionecartacea) di domenica scorsa - 10febbraio - che ho scaricato dainternet. La ringrazio perché senzamirare ad effetti retorici ma met-tendo nero su bianco, è riuscito acentrare il mio problema. Ha intuito perfettamente il miodramma perché è consapevole - enon da oggi - che viviamo tempibui in una terra di Calabria dove ladisoccupazione, la delinquenza emolto altro la fanno da padroni. Ilmondo in cui ci è toccato vivere cifa combattere guerre che nonvogliamo. Io sono una giornalista acui hanno mandato l’ascia che diper sé ha un significato ben preci-so. Non è una pistola, non è unfucile, non è il piombo che fa fuoco

ma un’arma bianca che tronca lecorde del passato e si apre unvarco verso il futuro. Io come armapossiedo solo la penna. Ma in que-sto momento nemmeno... Nonpotrò adoperare neppure quest’ul-tima, la mia corsa si ferma qua,almeno per il momento. Ho deci-so la ritirata, se in futuro ci sarà unclima di calma e serenità non èdetto che non mi rimetta a scrive-re. Le ho scritto, oltre che per la

vicinanza da Lei espressami, ancheper un sentimento di stima che Leporto anche se ci conosciamopoco. Lentamente, leggendoLa mison fatta un’idea di quella che è laSua personalità, e ho capito che sePasquino Crupi è diventatoPasquino Crupi non è stato perchécosì colto - anche - non è stato per-ché un grande meridionalista-anche - non è stato perché quan-do parla di Karl Marx staresti ore

ed ore ad ascoltarlo - anche- ma èdiventato un uomo di valore per-ché si è fatto rispettare, ed il rispet-to è atteggiamento che pochi ado-perano nei confronti dei proprisimili. Riguardo i mass media chepoco hanno evidenziato l’ intimi-dazione da me subita, a buon ren-dere…

Un ringraziamento affettuoso Legiunge anche da parte di mio padre.

Cordialmente, Maria Boeti

Mentre le prefiche dell’Antimafia non hanno più lacrime

A me spiace che Maria Boeti, da noi stimata per la sua scrittura indipendente , abbia deciso, sia pure “almeno per ora”, di sotterrare l’ ascia diguerra. Poiché è persona che il coraggio ce l’ha, non osiamo darle coraggio e incuorarla a continuare. Deciderà da sé, come tutte le persone serie,che non tornano in campo per spinte propulsive dall’esterno e promesse d’elevazione a sante martiri oggi e a mancate deputate il 24 febbraio. Comela cronaca ci insegna, e che ci scarta proprio perché il nostro combattimento - e quello di Maria Boeti, isolata purtroppo anche nel suo ambiente- èsenza scopo, non è la scopa della strega che ci mette in volo. Ed è così che si è rispettati. Scriveva un grande meridionalista siciliano NapoleoneColajanni che , per essere rispettati, bisogna essere rispettabili. Maria Boeti mi colloca tra i rispetati, e la ringrazio, anche perché coglie la radice veradi questo rispetto. Essere colti possono esserlo tutti. Lavorare per la propria terra, non abbassare mai la testa, piegare la schiena solo per i reumati-smi, questo non tutti possono e non vogliono. Siamo appestati. Costituiamo un cattivo esempio. Pure per questo non c’è stato su Maria Boeti l’affol-lamento delle prediche dell’antimafia che, quando si tratta dei loro congregati, prima che si pronuncino i carabinieri, prima che si pronuncino i magi-strati, stabiliscono come e qualmente un letterina, una letteraccia, una sbavatura costituiscono minaccia mafiosa. Ma, dopo tutto, ringraziamo perla loro assenza. Avremmo dovuto spendere parte del nostro tempo per asciugare le loro lacrime. E a noi non piace perdere tempo.

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DOMENICA 17 FEBBRAIO 2013 LA RIVIERA 22

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la Riviera

SPORT

18 gol: Cavani (Napoli),15 gol : El Shaarawy(Milan)14 gol: Di Natale (Udinese) 11 gol : Osvaldo(Roma), Lamela(Roma), 10 gol: Pazzini ( Milan),Klose (Lazio),Gilardino (Bologna)9 gol: Milito (Inter),Jovetic (Fiorentina),Hamsik (Napoli)

25° TURNO SERIE A

CHIEVO - PALERMO IERI

MILAN - PARMA IERI

ROMA - JUVENTUS IERI

FIORENTINA - INTER 20,45CATANIA - BOLOGNA

CLASSIFICA

JUVENTUS

LAZIO NAPOLI 50

55

44

MILAN 41

CATANIA 36 GENOA 22

BOLOGNA 26FIORENTINA 39 CAGLIARI 25

INTER 43

CHIEVO 28TORINO -1 28SAMPD. -1 28ATALANTA -2 27

UDINESE 34 SIENA 19PARMA 32 PALERMO- 6 18

ROMA 34 PESCARA 21

17-02-2013

GENOA - UDINESE

NAPOLI - SAMPDORIA

PESCARA - CAGLIARI

TORINO - ATALANTA

SIENA - LAZIO DOM. 20,45

Ritoccata una squadra incompleta con un mercato fatto di pochi ma miratiinnesti, Dionigi ha tra le mani un organico che può uscire dalle sabbiemobili. Rimane però da risolvere il rebus legato al modulo. Il tecnicoamaranto ha decisamente (e sembra definitivamente) puntato sul 3-5-2,sistema di gioco che richiede caratteristiche precise. Per sfruttare al meglioil 3-5-2 servono centrocampisti con il vizio del gol, interni capaci dibuttarsi negli spazi creati dai movimenti degli attaccanti. Barillà eArmellino (o Hetemaj), interpreti rispettivamente sul centro-sinistra ecentro-destra, garantiscono dinamismo e quantità, ma non riescono acreare pericoli in area avversaria, anche per caratteristiche individuali. Se

agli interni si aggiungono esterni che non hanno nel gol il loro punto diforza (Rizzato e Antonazzo) i conti saltano. L'attacco è il reparto che, vistele qualità individuali, offre maggiori garanzie. Impossibile però chiederealle due punte che di volta in volta Dionigi manderà in campo di accollarsil'intera manovra, in termini di produzione offensiva. Il mercato invernaleha risolto alcune pecche, ma è mancata la ciliegina sulla torta percompletare la linea mediana. Spetta quindi al tecnico amaranto trovarel'espediente per far girare al meglio il motore. L'esperto Colucci, anche secon un dinamismo limitato, schierato da interno potrebbe far aumentare ilnumero di giocate insidiose. In questo caso però tornerebbe a mancare un

cervello davanti alla difesa, l'esperimento (forzato dalle assenze) Bombaginon ha entusiasmato in quel di Modena. Un'altra possibile soluzione portaallo stesso centrocampista sardo, più abile in fase offensiva rispetto agliinterni solitamente utilizzati. L'impressione è che la coperta sia corta, nonsarà facile per Dionigi trovare la soluzione all'enigma. Giusto continuare apuntare sul 3-5-2, schieramento ideale per garantire equilibrio adentrambe le fasi di gioco. Attenzione però ad eventuali crisi di rigetto,dovute ad interpreti inadatti a questo sistema. Il tempo stringe, la Regginaha bisogno di trovare il vestito più adatto.Pasquale Romano da www.reggionelpallone.it

Reggina, da risolvere i problemi a centrocampo Serie B

MASSIMO PETRUNGARO

Breve memorandum calcistico della set-timana appena trascorsa: lunedì 11Empoli - Livorno posticipo della venti-cinquesima giornata di serie B, martedì12 Celtic- Juventus, andata degli ottavidi finale di Champions league, merco-ledì 13, sempre per l'andata degli ottavidi finale di Champions league il matchclou Real Madrid - Manchester United,giovedì 14 Inter - Cluji, Napoli - ViktoriaPlzen, Borussia M'Gladbach - Lazio peri sedicesimi di finale di Europa League,venerdì 15 anticipo di serie A Milan -Parma, sabato 16 altri due anticipi delnostro massimo campionato con Chievo- Palermo e Roma - Juventus. E oggiancora partite di serie A e domani si

chiude la venticinquesima giornata conSiena - Lazio. Tutto questo solo perrestare nel novero delle partite piùimportanti, perché, volendo l'elenco èparecchio lungo, dovrei chiedere alme-no il doppio dello spazio per farvelotutto. Insomma, il tifoso italiano mediorischia seriamente di andare in overdoseda calcio. Naturalmente anche qui vigela regola del “prevenire è meglio checurare”, basta vedere solo quello che sivuole, armarsi di telecomando, e la curaè bella e pronta. Ma non è questo il noc-ciolo della questione. Il fatto è, cheanche lo sport più diffuso da noi, rischiadi perdere, qualora non l'avesse giàfatto, il fascino che ha. O che aveva. Danoi non si fa nulla per rilanciare unmondo che giorno dopo giorno, anno

dopo anno, si lascia dietro quella magiache c'ha fatto sognare un po' tutti. Senzavoler entrare nel merito giudiziario -sono ferite ancora aperte che difficil-mente si rimargineranno nel breveperiodo - ma Calciopoli,Scommessopoli, stadi fatiscenti, violenzetra tifoserie e forze dell'ordine sono sologli ultimi avvenimenti di un calcio trico-lore malato. Siamo lontani anni luce dalmodello inglese per intenderci, modelloche oggi è riconosciuto in tutto il mondocome quello da seguire per riportarefamiglie e quindi interesse per una pallache rotola. Nei nostri confini si segue ilmero interesse monetario senza tenerconto delle esigenze dellospettatore/telespettatore. E se chi guar-da non si appassiona più, il giocattolo si

rompe. Vogliamo far ritornare la genteallo stadio? Allora bisogna ripensare alconcetto “calcio”, inteso nella sua piùvera natura che è quella del gioco. Ciònon significa andare ad intaccare un'in-dustria milionaria che muove milioni dieuro e dà lavoro a migliaia di persone;ma significa dotare anche il Calcio diquella meritocrazia che purtroppoanche la società civile ne è carente.Bisognerebbe premiare quelle societàvirtuose che investono in sicurezza, checreano delle strutture a misura di bambi-no. Perché solo ragionando con gli occhidei più piccoli forse si riuscirà a ricrearequell'alchimia tra tifoso e pallone. Ogginon c'è più, inutile girarci attorno, i dirit-ti televisivi hanno preso il sopravvento ecosì i palinsesti sono intasati fino all'in-

verosimile. E poi ci sono gli opinionisti,che hanno trasformato le classichechiacchiere del lunedì da bar sport, incorride televisive al limite del grottesco.La domenica con l'orecchio attaccatoalla radiolina magari non è più proponi-bile, ma la trepidante attesa dell'inter-vento gracchiante di un Sandro Ciotti odi un puntuale Enrico Ameri avevano ilsapore genuino dello sport più bello delmondo. E quando mi capita di vedere surai sport le repliche di 90°minuto con-dotto dal grande Paolo Valenti, mi sem-bra di assaporare la petite madeleine de“A la recherche du temps perdu” E nonme ne vogliano Caressa, Bizzotto,Piccinini e tutti gli altri. Maledettanostalgia.

SER

IE A A la recherche

du temps perdu

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Il tifoso italiano medio rischia seriamente di andare in overdose da calcio. Naturalmente anche qui vige la regola del “prevenire è meglio che curare”, basta vedere solo quello che si vuole, armarsi di telecomando, e la cura è bella e pronta.

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DOMENICA 17 FEBBRAIO 2013 LA RIVIERA 24

Parlandodi...

SPORT

SETTIMA GIORNATA DI RITORNO SAN LUCIDO - RENDE

BOCALE - ACRICATONA - ROCCELLA

N.GIOIESE - SERSALE

CASTROVILLARI - SOVERATOGUARDAVALLE - SILANA

PAOLANA - ISOLA C.R.

BRANCALEONE - SIDERNO

CLASSIFICA

N.GIOIESE 50

ROCCELLA 39 CATONA 26

ISOLA C.R. 27RENDE 40 CASTROVILLARI 27

ACRI 33

PAOLANA 30 SIDERNO 7

SILANA 17SOVERATO 32 BRANCALEONE 8

GUARDAVALLE 38 SAN LUCIDO 23

BOCALE 28SERSALE 28

SIDERNO / Oggi scontro a Brancaleone

ROCCELLA/ In pochi giorni doppio appuntamento per la truppa di mister Ferraro.

Il Siderno cercherà di onorare almeglio l’impegno odierno nelderby contro il Brancaleone.

Due squadre locridee che si trovanoin una delicatissima posizione diclassifica e che avranno l’assolutanecessità di vincere per cercare dievitare la retrocessione diretta. E’una stagione nata male per ilSiderno. Non c’è mai stato , sinora,un solo episodio positivo capace dirilanciare la compagine di misterTelli. Anche domenica scorsa,contro il Castrovillari, pur giocandouna partita praticamente perfetta, ibianco-azzurri sono usciti sconfittidal rettangolo di gioco. Ad essere“letale” incredibilmente è stato uncalcio d’angolo di La Canna che ilvento ha tramutato in rete e questola dice lunga sulla “sfortunata”stagione del Siderno. Nonostantetutto però il lavoro di mister Telli èdavvero superlativo perchè si stannovalorizzando tantissimi giovani chein prospettivi potrebbero costituirel’ossatura della nuova squadra. Ineffetti, con questo nucleo dicalciatori e con l’innesto di qualcheelemento d’esperienza, il Sidernopotrà guardare al futuro cercando dirimodulare il suo futuro. C’è peròda chiudere questa stagione e gliappuntamenti saranno da cogliere inpieno per togliersi qualche bella

soddisfazione. Fino a quando lamatematica non condannerà lasquadra è giusto crederci ed onorarel’impegno sino allo spasimo ancheperchè il calendario non sembraparticolarmente proibitivo. Oggi aBrancaleone non sarà certamentefacile perchè i locali sanno bene diessere all’ultima chiamata per laprima vittoria interna stagionale.Galletta e compagni domenicaprossima saranno determinati acentrare la vittoria ma anche ilSiderno non sembra intenzionato arecitare la parte della semplicecomparsa. La squadra, nonostantele pesanti assenze tra cui anche

quella di De Leo, appiedato per unturno dal giudice sportivo, scenderàin campo con la fermadeterminazione di ottenere unrisultato utile. Non è stato reso notoil nome dell’arbitro che dirigerà lagara mentre gli assistenti saranno isignori Morabito e Minniti diReggio Calabria. La formazioneiniziale, a parte la defezione inizialedi De Leo, dovrebbe essere la stessadi domenica scorsa mentre nelBrancaleone tutti gli effettivi sono adisposizione del neo mister SantoScambia che è subentrato aldimissionario Rocco Brando. lr

Il Siderno cerca punti importanti

Il Roccella conta di allungare lastriscia di risultati utili consecutivianche se c’è amarezza per il pareg-gio interno scaturito domenicascorsa nel derby contro ilGuardavalle. Mister Ferraro dovràrinunciare all’under MatteoSorgiovanni fermato per una gior-nata dal giudice sportivo. Arbitrodell’incontro tra Bocale e Catonasarà il signor Vimercati di Cosenzacoadiuvato da Nocella eSciammarella di Paola. All’andatacon Mimmo Favasuli in panchinaprima dell’arrvo di Ferraro, la par-tita terminò in parità. E’ chiaro cheil Roccella dovrà cercare di stareattento a non perdere a Catona edovrà farlo anche con la consapev-olezza che mercoledì ci sarà unappuntamento importante per ilsuo futuro calcistico. La TigerBrolo è allenata da mister SantinoBellinvia e nelle sua fila militanodue giocatori conosciuti anchenella Locride. Parliamo dell’examaranto Cristiano Parisi e dell’exsidernese Francesco Leone che

sono due tra gli uomini più espertidella compagine messinese chenella finale di Coppa Italia sicilianaaveva battuto il Kamarat. La Legacalcio nei giorni scorsi ha comuni-cato che, vista la concomitanza conle elezioni politiche, tutte le gare inprogramma domenica 24 febbraiosaranno anticipati al 23 , per cui ilmatch tra Roccella e San Lucido sigiocherà sabato. Un giorno diriposo in più in vista della gara diritorno che si giocherà a Roccella e

che sicuramente richiamerà il pub-blico delle grandi occasioni pressolo stadio comunale di Viale degliUlivi. Ricapitolando, la partita diandata degli ottavi di finale si dis-puterà mercoledì 20 Febbraio pres-so lo Stadio Comunale di Brolomentre la gara di ritorno è in pro-gramma mercoledì 27 Febbraiopresso lo stadio “Ninetto Muscolo”di Roccella Jonica. Questi il pro-gramma completo delle gare:GIRONE A Fezzanese (Liguria) –

Inveruno (Lombardia) – ProSettima Eureka (Piemonte)GIRONE B Comano Terme Fiavè( C.P.A Trento) – San Daniele(Friuli) – Union Ripa La Fenadora(Veneto)GIRONE C Rolo (Emilia) – SanDonato Tavernelle (Toscana)GIRONE D Fermana (Marche) –Vis Torregiana (Umbria)GIRONE E Colleferro (Lazio) -Muravera (Sardegna)GIRONE F Casalincontrada(Abruzzo) – Turris Santa Croce(Molise)GIRONE G Audace Cerignola(Puglia) – Pol. Viggiano(Basilicata) - Stasia Calcio(Campania)GIRONE H ROCCELLA (CAL-ABRIA) – Tiger Brolo (Sicilia)La vincente dell’ottavo tra Roccellae Tiger Brolo andrà a sfidare la vin-cente del gruppo G, i quarti difinale si disputeranno il 13 ed il 20di Marzo. a.t.

IL GIUDICE SPORTIVO

AcciarelCampeseBenestarnatilese:

si rigiocaNiente sconfitta a tavolino, niente puntidi penalizzazione in classifica. La sfidatra AcciarelCampese eBenestarNatilese, sospesa per rissa duesettimane fa al 22' della ripresa, si dovràrigiocare. Con questa decisione, abbas-tanza inattesa, il Giudice Sportivo hadato dunque ragione alle due società,secondo le quali, una volta calmatisi glianimi, c'erano tutte le condizioni perpoter riprendere la sfida. Per la cronaca,il parapiglia era nato a causa del gesto diun calciatore ospite, il quale aveva esul-tato provocatoriamente all'inidirizzo deitifosi locali, subito dopo il gol dell'1-2.RPN

Oggi a Catona e mercoledi a Brolo

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DOMENICA 17 FEBBRAIO 2013 LA RIVIERA 25

la Rivieradi...

VENTIDUESIMO TURNO

GALLICESE- REGGIOMED. IERI

BOVALINESE - GIOIOSA J.DAVOLI - TAURIANOVESE IERI

M.GIOIOSA - BIANCO

POLISTENA - SAN CALOGEROMONTEPAONE - PALMESE

GIMIGLIANO - V.VILLESE

RIZZICONI - REAL CZ

CLASSIFICA

TAURIANOVA 49

M.GIOIOSA 37 RIZZICONESE 23

BOVALINESE 26GALLICESE 45 VILLESE 24

REGGIOMED. 36

BIANCO 32 REAL CZ 2

MONTEPAONE20GIOIOSA J. 36 S. CALOGERO 18

PALMESE 36 POLISTENA 20

DAVOLI 26GIMIGLIANO 29

M. DI GIOIOSA

Accantonare subito la sconfittarocambolesca contro il San Calogeroinaspettata in tutto l'ambiente èquesto il pensiero di Patrizio e com-pagni in vista della partitissima di oggipomeriggio contro il Bianco. Il derbycontro il Bianco di Mario Caronediventa importantissimo per i ragazzidi Gianni Scigliano che voglionodimenticare in fretta la sconfitta mat-urata in terra Vibonese domenicascorsa dopo che i giallorossi erano invantaggio 3-1 con la tripletta delritrovato Andrea Mesiti schierato asorpresa al posto dell'acciaccatoMatteo Carebone. Scigliano sullasconfitta di domenica e dopo unalunga striscia di risultati positivi non fadrammi anche se la delusione per larimonta del San Calogero è palpabile. “ Ci siamo complicati la vita da soli iragazzi hanno sottovalutato l'avver-sario dopo il 3-1 sembrava una passeg-giata invece abbiamo subito il ritornodei nostri avversari che evidente-mente avevano più fame di vittoria dinoi. Ci siamo presentati nella sfida diSan Calogero afferma il tecnico gial-lorosso telefonicamente con troppeassenze ben sei che certamente hannopesato più del previsto nel nostroassetto che ormai è diventato quandosiamo al completo molto amalgama-to. Bisogna subito voltare pagina,guardando avanti secondo me la scon-fitta di San Calogero è un incidente dipercorso che ci servirà per farciritornare con i piedi per terra , sono

convinto che i ragazzi hanno tantavoglia di rifarsi, abbiamo tutte le cartein regola per ritrovare subito oggi i trepunti , anche se bisogna ricordare cheospitiamo una delle formazioni piùattrezzate del torneo di promozione ilBianco ma i ragazzi sono convintovogliono ritornare alla vittoria ciproveremo con la solita determi-nazione che finora ci ha contraddistin-ti coscienti che l'impegno non è diquelli agevoli”. Il dirigente CarmeloCarbone inoltre conferma: “abbiamouna squadra giovane e come ho sem-pre detto il nostro obbiettivo in questotorneo e di valorizzare i nostri talentilocali e finora ci siamo riusciti ,rag-giungendo anche un buon piazza-mento in classifica se giochiamocome abbiamo fatto in questo avvio ditorneo possiamo sicuramente daredelle belle soddisfazioni ai nostri tifosila sconfitta di domenica credo che siagià stata dimenticata dai nostri ragazziche vogliono subito ritrovare il risulta-to positivo già oggi nel derby ci prover-emo ”. L'allenatore Scigliano nondovrebbe avere grossi problemi di for-mazione e probabile in avanti il col-laudatissimo tridente Carbone,Palermo Raso con Pasquale Patriziopronto a ritornare in campo dopo lasqualifica insieme Vincenzo Carboneper dare manforte al centrocampogiallorosso. Per la super sfida di oggipomeriggio contro il Bianco è atteso ilpubblico delle grandi occasioni .

NICODEMO BARILLARO

Obiettivo dimenticare San Calogero

Il “Corso Allenatore di Base Uefa - B”, orga-nizzato dall’AIAC Calabria delegata delSettore Tecnico della FIGC, coordinato dallasezione di Reggio Calabria in sinergia con laReggina Calcio, prosegue con risultati impor-tanti. Si sta concludendo la parte dedicataalle lezioni teoriche ed è stata già avviata lafase del tirocinio durante la quale sono statepreviste le visioni di alcune sessioni di allena-mento. Negli ultimi giorni i corsisti sono statiospitati dalla Reggina presso il Centro S.Agata per assistere alle esercitazioni delleformazioni del settore giovanile e a quelladella Prima Squadra. Molto interessanti iconfronti con i tecnici delle varie categoriegiovanili ed oggi con mister Davide Dionigied il suo staff nella Sala Conferenze delCentro Sportivo. “Ritengo importante eproficuo il modo con cui abbiamo intesoorganizzare la settimana di tirocinio” dichiarail Presidente dell'Assoallenatori CalabriaRaffaele Pilato ”a tal proposito, intendoringraziare ancora una volta la Reggina calcioper la ospitalità e l'attenzione dimostrataverso la nostra associazione. Ho potutonotare l'entusiasmo e l'attenzione dei corsistiper l'occasione avuta di assistere agli allena-menti di settore giovanile e prima squadra

della Reggina e soprattutto per l'opportunitàdi confrontarsi con i relativi tecnici a fineallenamento. Grazie alla disponibilità di mis-ter Davide Dionigi, si è potuto assistere oggiad un incontro confronto sia sulle metodolo-gie di allenamento della prima squadra e siasulla tecnica di correzione degli errori medi-ante la video analisi delle gare disputate.”Oltre al Presidente Regionale Pilato, eranopresenti all’evento, Mommo Mesiti,Presidente della sezione reggina dell'AIAC eSergio Campolo e Attilio Maldera delSettore Tecnico di Coverciano.

CORSO ALLENATORI AIAC, I CORSISTI INCONTRANODAVIDE DIONIGI

Si stringe il cerchio intorno ai 20 cal-ciatori che andranno a formare ogniRappresentativa del Cr Calabria,protagonista del prossimo torneodelle regioni, in Sardegna. Tecnicichiamati a selezionare 20 calciatori,poco da decidere ancora per gli alle-natori come per la juniores guidatada mister Salerno, quest’anno allasua prima esperienza di selezionato-re. Mister come prosegue la selezionedella sua rappresentativa? Siamo abuon punto, oramai il gruppo è quasidefinito, penso di aver fatto la sceltamigliore, ho qualche dubbio sull’at-taccante puro mentre per gli altrireparti ho le idee già abbastanzachiare. Ha riscontrato qualche difficoltànella sua attività? Assolutamente no,ho trovato la disponibilità assoluta daparte di tutte le società calabresi e

dei suoi allenatori, l’unica difficoltàforse è nel reperire i centrali sullamediana, mentre c’è l’imbarazzodella scelta per gli esterni?Lei è alla sua prima esperienza diselezionatore della Rappresentativa,come ci si trova in questo ruolo?

Innanzi tutto devo ringraziare ilPresidente Saverio Mirarchi che mi

ha dato questa opportunità, oltrechiaramente ai miei collaboratoriFederico Camerino e AmbrosioLibero, e al preparatore dei portieriRaffaele Giacobbe come il prepara-tore atletico Giorgio Scarfone. E’una esperienza bellissima non pensa-vo potesse essere così, poi lavorarecon i ragazzi è davvero rinfrancanteinoltre girando per la Calabria stoincontrando tanti amici del passato.Come giudica l’organico di under inCalabria? Devo dire che fare la scelta non èstato facile, perchè ci sono moltiragazzi validi, anche tra quelli chepurtroppo alla fine saranno scartati.Tutti ragazzi che giocano nelle primesquadre, inoltre tra i 95 ho riscontra-to dei ragazzi promettenti, un buonbagaglio per le rappresentative delfuturo.

Antonio Blefari

Ed eccoci al derby traBovalinese e Gioiosa Jonica.Due squadre che stannovivendo la loro fase miglioredella stagione. I locali di mis-ter Panarello si sono convintiche possono giocare ad “armipari” contro chiunque edanche grazie alle prodezze diEnzo Accinni si stannoposizionando in una posizionedi classifica tranquilla. Eccoperchè la gara di oggi sarà fon-damentale per cercare di con-tinuità ai risultati e magari las-ciarsi alle spalle lo sfortunatoperiodo iniziale. Chi sta sorprendendo in posi-tivo è il Gioiosa Jonica di mis-ter Silvano che a quota 36punti si trova impegnato in

piena zona play-off, con lasalvezza acquisita e con 9finali da disputare per cercaredi entrare nella storia con unapossibile promozione cheavrebbe dell’incredibile. CheSilvano fosse uno degli allena-tori più bravi della categoriagià si sapeva ma che alla vigiliadel torneo qualcuno pensasseche questo gruppo di giovanimotivati e capaci ottenessequesti risultati nessuno loavrebbe immaginato. Oggiperò a Bovalino bisogneràdimostrare che il GioiosaJonica crede nei play-off equindi è lecito attendersi ungran bel derby.

A. T.

Bovalinese- GioiosaJonica: si prevede underby entusiasmante

Torneo delle Regioni: il cerchio si stringe

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BIBLIOTECA MERIDIONALISTA

DOMENICA 17 FEBBRAIO 2013 LA RIVIERA 27

Innanzi tutto bisogna osservare che errereb-be chi volesse limitare al Mezzogiorno la piùrecente de-generazione della vita pubblica esociale italiana, specie nelle sue ultime fasi,e volesse soltanto in esso rintracciarne lecause.Un richiamo appena fuggevole de’ piùrecenti avvenimenti basta anzi a mostraretutta la fallacia di un siffatto modo di vede-re.Per cominciare dalla corruzione elettorale,le elezioni di Fossano [Cuneo], di NizzaMonferrato [Asti], di Pietra-santa [Lucca],di Gavirate Luino [Varese] – per tacer d’al-tre ove la corruzione non fu ufficialmentedichiarata – hanno mostrato e mostranocome la corruzione elettorale, nella suaforma più immediata ed aperta di comperadi voti in contanti, fiorisce e prosperanell’Italia del Settentrione assai più che inquella del MezzogiornoE l’ironia del caso ha voluto che alla testadella Banca Romana, il fenomeno tipicodella sua specie, si trovasse un Ligure , e chela gestione del Banco di Napoli desse alcunide’ suoi peggiori frutti in terra lombarda edemiliana e che i processi di Como e diBologna stessero a rappresentare, non l’u-nità morale, ma l’unità immorale d’Italia.E, quando in una crisi profonda della vitaitaliana, determinata da cause più intime, ipartiti politici tradizionali si scomposero edissolsero in gruppi e fazioni a volta a voltaricongiunti in miscele rimesse insieme dalsenso dell’opportunità politica e personale;quando, in forma più perspicua, tutta lanostra vita politica non apparve più comeuna lotta d’interessi generali rispecchiati inidee e sentimenti, ma come un giuoco nonpiù dissimulato d’interessi particolari e pri-vati, e di quella nuova fase di vita si vollevedere non l’indice e lo strumento ma l’au-tore in un uomo; una città [Mezzana Corti,in provincia di Pavia] posta tra il Piemonte ela Lombardia dette l’uomo [AgostinoDepretis] che fu il rappresentante e il centrodi questo periodo iniziale di baraonda; ementre in folla le antiche consorterie mode-rate andavano a lui col ramoscello d’olivo,se ne appartava fiero e solo, con rampognasdegnosa, un moderato meridionale, SilvioSpaventa. Poi venne un altro periodo, che fin le colpee gli errori di chi gli succedette errori ecolpe incredibili non sono valsi a cancella-re dalla memoria degl’italiani; un periodo,in cui la menzogna parlò dal banco delGoverno senza 1’attenuante della passionee senza la cura dell’infingimento, e la corru-zione, fatta cinica, sembrò allargarsi col pro-cesso tranquillo, spietato, non dissimulatodella cancrena che avanza; e, anche questavolta, l’ironia del caso volle che a questoperiodo e a questo sistema di governo desseil nome e l’indirizzo un uomo politico dell’e-stremo Piemonte.Ma, quando il Crispi venne a svolgere ecoronare tali sistemi di governo dal tempoincalzante resi più diffusi e dalla natura del-l’uomo fatti più tristamente operosi, l’indi-rizzo, che in tanta parte d’Italia aveva trova-to fornite e consenso, si volle localizzarlo inuna sola regione. E quando il battesimodella purificazione malamente chiesto aglielettori di Palermo venne nel modo chevenne, ma venne, le querele non ebbero piùmisura.Eppure si dimenticava che il Crispi era statopel Mezzogiorno quello che in gergo giorna-listico si direbbe un cavallo di ritorno; accol-to e careggiato magari, solo dopo che dall’alto lo si era predicato come l’unico uomodi Stato e il salvatore del paese, dimenticavache esso era stato sostenuto e sorretto datanti rappresentanti dell’ItaliaSettentrionale nella parte più malefica del-l’opera sua – ben più trista agli occhi dell’u-manità e della storia, delle baratterie diBologna e de’ già ventilati mercati di croci –nelle repressioni sanguinose di Sicilia, la vio-lata libertà, nella politica africana. Si dimen-ticava finalmente come non nelMezzogiorno soltanto, e più in alto forseche in basso, il Crispi aveva trovato i ban-chieri che lo sussidiavano, le penne che lomagnificavano, le voci che l’esaltavano, ivoti che l’incitavano; e si dimenticava perquali comuni condiscendenze, per qualicompiacenze cortigiane, per quale recondi-to pensiero di lontane solidarietà e di inevi-

tabili complicità il Crispi fosse sottratto a’giudici con un mezzo termine, che offende-va al tempo stesso la legge e l’accusato, espronava questo al tentativo di una qualsia-si rivincita.Dunque la corruttela politica nostra non èmale meridionale più che non sia settentrio-nale, e non è in essa che si deve cercare ilvero carattere distintivo delle opposte partid’Italia; il che non vuol dire che differenzenon vi siano e molte, e tali che mettono ilMezzogiorno in una condizione d’evidenteinferiorità. Quali che siano o possano esserele attitudini potenziali dell’una e dell’altraparte d’Italia, chi guarda nelle statistiche a’principali indici della vita sociale […] vedesubito quale squilibrio sia tra i paesi padani, specialmente, da un lato, e buona partedell’Italia centrale e il Mezzogiorno dall’al-tro, nel livello della cultura , nelle cifre delladelinquenza, nello stato di benessere eco-nomico […].

Ora, giacché a questa diversità di caratterisociali fanno riscontro alcuni diversi caratte-ri antropologici, facilmente la tendenza fret-tolosa a spiegare e generalizzare ha condot-to più d’uno a scorgere in una diversità dirazza la causa vera e permanente del diver-so grado e delle diverse forme di vita socia-le.Io non m’indugerò qui a cercare se e inquanto le forme e il grado della vita socialedipendano dalla diversità etnica, special-mente quando la storia ci mostra come ipopoli si sono mescolati e come la civiltà haproceduto, promossa da popoli di razzadiversa, che se la sono trasmessa successiva-mente come un retaggio a cui ognuno harecato il suo contributo.Non domanderò neppure se sia proprioprovato che ad ogni e qualunque diversità dicaratteri antropologici corrisponda unadiversità di caratteri morali e di vita sociale.Sono questioni queste d’ordine generale

che non potrebbero essere discusse conve-nientemente qui anche da chi se ne sentissela capacità e il desiderio […].In ogni modo a chi crede a una incurabiledegenerazione di razza non resterebbe, peramore della logica e dell’umanità, che pre-dicare una guerra di sterminio; cosa a cui ionon so proprio acconciarmi sulla fede diassai dubbie teorie. E poiché, a mostrare lafallacia di queste, più ancora della criticache le demolisce, giova l’indagine che lesostituisce, non è forse inutile né inopportu-no vedere se le condizioni particolari delSettentrione e del Mezzogiorno d’Italia nontrovino spiegazione meno malsicura e piùplausibile in cause che la storia ha maturatee che la storia può rendere inattive e correg-gere.(in E. CICCOTTI, Sulla Questione meridio-nale, Casa Editrice Moderna, Milano 1904,pp. 41-46).

CHI ÈETTORE CICCOTTI (Potenza 23 marzo 1863- ).Insegnò storia antica nellaRegia Accademia scientifico-letteraria di Milano, nella RegiaUniversità di Pavia, in quella diMessina, infine nel RegioIstituto superiore di Magistero aRoma. Primo deputato socialistadel Mezzogiorno, come ogni spi-rito ben nato, ha raccontato ilsuo mestiere di parlamentarenel libro autobiografico Comedivenni e come cessai di esseredeputato di Vicaria ( Napoli1909). Nel 1905 uscì dal PartitoSocialista per la sua deriva dibasso tono riformista. Con l’av-vento del fascismo da cui funominato senatore nel 1924, siricondusse unicamente agliamati e fertili studi di storia anti-ca nella quale emerse come indi-scusso. Tra le sue opere: Il tra-monto della schiavitù (1898),Storia greca ( 1922), Civiltà delmondo antico (1935). Con Sulla questione meridionale(1904) per la prima volta la que-stione meridionale viene indaga-ta con gli strumenti critici delmaterialismo storico, ponendo,cioè, al centro l’analisi dellastruttura economica come fatto-re determinante la sua inferio-rità. Non vi sono altre spiegazio-ni al di fuori della spiegazioneeconomica. E non c’è dubbioche la questione meridionale èuna questione anticapitalista, laquestione del superamento delcapitalismo. Poiché- scriveEttore Ciccotti- è con il “tra-monto dell’era capitalistica [che]scompariranno i caratteri dege-nerativi del Mezzogiorno”

EttoreCiccotti

Mezzogiorno e settentrione d’ItaliaPromemoria per la campagna d'inverno. La corruttela politica nostra non è male meridionale più che nonsia settentrionale, e non è in essa che si deve cercare il verocarattere distintivo delle opposte parti d'italia; il che non vuol direche differenze non vi siano e molte, e tali che mettono ilmezzogiorno in una condizione d'evidente inferiorità.

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CULTURA E SOCIETÀ

DOMENICA 17 FEBBRAIO 2013 LA RIVIERA 28

È un copy, fotografo, videomaker, masoprattutto un sognatore. Lo abbiamoincontrato presso la nostra redazione di47mag poco prima della sua partenza peril suo prossimo viaggio: “Indodreams. Unviaggio dentro la cultura sciamanica attra-verso gli occhi di un fotografo surfista”.Durante il nostro incontro, Andrea stavariempiendo borsone e zaini fornitigli daReef e, con un po di confusione, siamoriusciti a fargli alcune domande riguardol’itinerario che lo aspetta: un’avventura diparecchi mesi tra Indonesia, Mentaway eisole Andamane. Lo scopo è diverso dalsolito tour, dove i “turisti surfisti” vengonoaccompagnati a bordo di barche e rara-mente scendono a terra per incontrare letribù. L’intento di Andrea è quello dientrare e viverea contatto con i localifacendosi ospitare contraccambiando

Andrea Fazzolari sta per partire per un viaggio traIndonesia Mentaway e Isole Andamane. Ma il suonon sarà un viaggio da turista, non sarà uno di queitour organizzati e lontani dagli “indigeni”. Lui quelleterre le vuole vivere e conoscere

BRADIMANTE

eProgetto caos:

riappropriarsi dellapropria vita

Il gran male dell’uomo non consistené nella povertà, né nello sfruttamen-to, ma nella perdita della singolaritàumana sotto l’impero del consumi-

smo”. A più di 30 anni di distanza, quelle diPasolini non appaiono mere parole di un pen-siero fatuo, ma la tragica realtà che domina lavita dell’uomo moderno.Donne che si inginocchiano estatiche di fron-te a una vetrina di Gucci, uomini che godonoal rombo di un motore potente e adolescentiche affrontano la pubertà assuefatti da tablet,smartphone e videogiochi. Siamo bombarda-ti costantemente dalla pubblicità che ci spingea comprare cose che non ci servono e che pro-babilmente finiranno nel dimenticatoio, soloper consentirci di appartenere a uno statussociale, solo perché il sistema ci impone un’i-dentità che non è la nostra, ma che permetteun’omologazione di pensiero e azione. La tendenza al consumismo obbligatorio e dimassa ha portato le persone a vivere una vitaal limite delle loro possibilità psico-fisiche edeconomiche, ad una tale alienazione che ledevia dal loro essere spirituale e umano,all’imbarbarimento del pensiero divenutosempre più statico. Si lavora per guadagnare equindi acquistare beni, il lavoro è l’orologioche scandisce le vite dei singoli, la vita è neces-saria per lavorare.Il mio atteggiamento non vuole essere solocritico verso la logica del consumismo, che percerti aspetti ha portato anche un certo benes-sere, ma una riflessione sull’influenza negati-va che questo ha avuto nella vita dell’uomo edi un’intera società. La mancanza di valorietico-spirituali ha portato alla ricerca crescen-te di uno stato edonistico privo di modelli sta-bili, ma facilmente sostituibili in base alleoscillazioni di fama e potere. Non esistonoconcetti come giusto e sbagliato, ma comepiacere e dolore, divertimento e noia. Questesono le basi che regolano la vita di ognuno. Lasocietà dei consumi è divenuta una galera perl’individuo, dal lavoro ai rapporti sociali, daltempo libero alle riflessioni esistenziali; equando la decisione è sottrarsi a tutto questol’emarginazione è inevitabile.La logica del consumismo punta alla destrut-turazione della personalità individuale instil-lando nell’uomo il germe dell’inadeguatezzache lo distrae dalla riappropriazione dei pro-pri spazi vitali, affannandolo altresì nell’illuso-rio tentativo di colmare quell’inadeguatezzaattraverso l’ossessiva appropriazione di benimateriali.Se per un attimo ci si fermasse a riflettere e siosservasse il mondo con gli occhi di un bam-bino ci si renderebbe conto di quanto sia bellauna vita più semplice, depurata dal superfluo,dove ciò che conta davvero è dare un senso aciò che si fa e che ci sta attorno. La vera rivo-luzione umana non è né la tecnologia, né l’ar-ricchimento globale, la vera rivoluzione è ilriappropriarsi delle proprie esistenze, l’essereuomini liberi, ognuno con il proprio pensierocritico, ognuno con i propri reali bisogni.

di Alice Mondo

Il cavaliere inesistente, il barone rampante…o Giulio Cesare

surfistaIl fotografo

Dopo un lunghissimo periodo di assenza, i carri allegorici sono tornati ad animare le strade di San Luca perCarnevale. Le maschere l’hanno fatta da padrona e il suono dei tamburi le ha accompagnate in sfilata per la citta-dina aspromontana. L’allegria e i docli tipici, le chiacchiere, hanno stemperato una giornata che si preannunciavapolare.

Torna ilCarnevale a San Luca

Lo abbiamo capito, il Cavaliere nonvuole scendere da cavallo!Ci ha presogusto, in questi ultimi vent'anni, acavalcare l'onda mediatica, lui che dimass-media se ne intende. Ormai sisente padrone della Cosa Pubblica enon molla. Non vorrebbe mollare,perlomeno. E gira tutti i canali televi-sivi a promettere, sentenziare, sper-giurare, mentre sul web, impazzanovignette e interrogativi su ciò che dicee promette. Il cavaliere ha capito ilpotere che ha la tv e la usa e ne abusa,lamentandosi di avere poco spazio eparla di par-condicio Ma io lo vedosovraesposto, sempre in primo piano,più di tutti su tutti i canali, in piazza,a convegni.Irriducibile, perché deve salvarel'Italia e gli italiani. E lui da buonimprenditore, che sa il fatto suo, nonpuò non dare una mano, in questoaffossamento della cosa pubblica. Aessere onesti, il cavaliere è ottimoimprenditore delle sue tv e delle sue

aziende: sono in attivo e come! Ma algoverno non è andata così, davvero.Come fa a non rendersi conto? Cistiamo allineando sull'asse Grecia-Spagna-Portogallo. L'asse della crisipiù nera. E lui che dice e sa di essereun ottimo imprenditore e dice divoler risanare i conti, trova formuleridicole per farlo, sparando a destra ea manca, perdendo pure il suo solitobuonsenso imprenditoriale. Perché lofa? Chiediamocelo! Forse è un per-suasore occulto? E, poi, c'è un detta-glio non trascurabile, ed è che ilGoverno italiano, non è un'aziendaprivata, nonostante le molte privatiz-zazioni fatte. Lo stato Italiano è natodal sangue degli italiani, dopo laguerra civile tra Fascisti e Partigiani,dopo una bruttissima guerra mondia-le e sulle macerie di un'Italia distruttae da ricostruire, ed è nato da unReferendum Popolare, cioè unPlebiscito di consens. Per chi ha stu-diato sui libri o ha imparato sulla pro-

pria pelle, quanto è costato questonostro governo attuale, cioè laDemocrazia e La Repubblica, nonpuò approvare ciò che sta succeden-do! La Res-Pubblica è tale e tale deverimanere, cioè il popolo è sovrano edeve rimanere tale. A volte ho la sen-sazione che giochi con gli italiani,usando un tono goliardico che non cimeritiamo. Noi abbiamo dei proble-mi seri da affrontare come italiani,che il prossimo governo dovrà affron-tare, e sono l'occupazione, le pensio-ni, la legge elettorale, il conflitto d'in-teressi, l'inquinamento, lo smaltimen-to dei rifiuti, la scuola ed i precari, laricerca, e lo sviluppo di energie puliteo rinnovabili, come l'eolico, mettendoda parte il nucleare, che lui sostiene,il problema dell'Imu, non da restitui-re, non lo farà nessuno, ma dell'Imuda non pagare almeno per il possessodella prima casa. Le fabbriche chiu-dono, i posti di lavoro diminuiscono,ma qui si canta sempre la stessa tirite-

ra. Mi chiedo, perché nessuno harisolto il conflitto d'interessi? Nonl'ho mai capito, qualcuno ce lo spie-ghi. Il momento è confuso assai, inpolitica. La politica è un'arte, perchédeve amare il sociale, l'uomo, l'altro,il cittadino. La politica è generosità esacrificio, poiché tu cerchi di realizza-re per tutti ciò che vorresti per te,senza badare a sacrifici e rinunzie. Senon è questo, c'è qualcosa di sbaglia-to e che non và. Il vero politico sognaun mondo bello, migliore, vivibile eche si occupi degli ultimi e dei piùdeboli e svantaggiati. Questo è il veromondo della politica come lo intendeil popolo. Ripete il cavaliere: “se nonvi restituisco l'Imu, chiamatemiGiulio Cesare. A me pare che GiulioCesare non ha mai messo l'Imu nelsuo impero, e sapeva andare a caval-lo, quindi era un vero cavaliere e con-dottiero. Ed io, preferisco GiulioCesare. Almeno si professava paga-no.

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Interessante momento cultrale, e di riflessione, organizzato dallasezione Fidapa di Siderno presso la sala consiliare del Comune perpresentare, anche il saggio di Maria Caterina Mammola dal titoloFermento e tormento di vita in Giovanni Pascoli La formazione poeti-ca tra simbolismo ed espressionismo. Il saggio è stato pubblicato ( Agedi Ardore) in occasione del centenario della morte del grande poeta.L’incontro culturale è stato seguito da un pubblico attento e nume-roso. I lavori sono stati aperti dalla Presidente Fidapa MarinaMilardi Salomone, con interventi successivi della coordinatriceMarcella Crudo di Catanzaro, docente di Italiano e Storia nonchécomponente distrettuale Fidapa della Commissione Arte e Cultura,di Rita Commisso, docente di Lettere che ha relazionato sul libro,dello studente Fabio Sgambelluri, Sindaco dei ragazzi, che ha lettoalcune poesie e della stessa autrice del libro Maria Caterina

Mammola che ha aggiunto altre considerazioni sui suoi studi e sullapersonalità del Pascoli. Il saggio presentato è stato definito dallaprof.ssa Crudo come una rivisitazione della tesi di laurea dellaMammola, datata 1965, ma aggiornata e arricchita di altre conoscen-ze, di foto. Elegante anche la copertina che riproduce un disegnodell’artista Maria Grazia Nicchiotti. La novità del saggio, secondo irelatori, consiste nellíaver individuato nella formazione poetica delPoeta la matrice espressionista, accanto a quella simbolista, connotevole anticipo su altri critici letterari. La prof. Rita Commisso haesaminato con ordine i vari capitoli del libro, intervallati da letture dispecifiche poesie non mancando di evidenziare che Pascoli è unpoeta che tuttora pone degli interrogativi soffermandosi sulla suavicenda umana di sofferenza per i fatti luttuosi della sua famiglia, isuoi studi in varie scuole della Romagna e poi dell’Università diBologna, dove primeggiava il Carducci che influì su di lui.

con la sua disponibilità, che per certepopolazioni forse vale più del “semplice”denaro. Un “pellegrinare” da un’isolaall’altra documentando tutto con foto evideo, che naturalemente troverete su47mag.Ma facciamoci raccontare direttamenteda lui lo spirito di questo viaggio!Quando hai incominciato a pensare aquesto viaggio e perché proprio inIndonesia?Il sogno di fare l’esploratore, che da bam-bini un abbiamo avuto tutti, si può ancorarealizzareIn realtà è un progetto che ho scritto circa5 o 6 anni fa e nel tempo ha preso formanella mia mente fino a diventare una spe-cie di missione, un viaggio sicuramente dilunga durata perché il territorio è cosìvasto e le culture necessitano di tempoper essere comprese.Ricordo ancora le parole di una amicocon il quale ho condiviso gli inizi del surfda ragazzino: tornando da un viaggio aBali mi disse che se ci fossi andato io nonsarei più tornato, perché li c’era tuttoquello di cui avevo bisogno.Così nel tempo ho incominciato a pensa-re di voler passare un tempo lungo perrealizzare un reportage-documentariosulla cultura di quelle isole e nel frattem-po surfare tra le onde migliori del mondo;inoltre è un paese che ti permette di viag-giare con pochi soldi e se le intenzionisono quelle di rimanere a lungo è un det-taglio non trascurabile.Quali sono le tue aspettative da questoviaggio?Vorrei riuscire ad avvicinare lo stile di vitadel surf ancora di più alle culture dei luo-ghi che i praticanti di questo sport attra-versano in cerca delle onde migliori, nonlasciare che si perda la possibilità diampliare le proprie vedute viaggiando peril mondo. L’esplorazione mi appassiona inogni sua forma, e credo che non si debbasmettere di pensare che ci sia ancoratanto da scoprire e che il sogno di fare l’e-

sploratore, che da bambini un po’ tuttiabbiamo avuto, si possa realizzare.Vorrei riuscire ad avvicinare lo stile di vitadel surf alle culture di questi luoghi senzalasciare che si perda la possibilità diampliare le proprie vedute viaggiando peril mondo.Cosa intendi fare con il materiale cheprodurrai?Aprirò un blog apposta per questo viaggionel quale posterò tutto, dalle foto ai video,agli appunti, come se fosse un diario dibordo; posterò link, immagini o notizieconnesse con quello che andrò a raccon-tare. Questo blog avrà un’impronta forte-mente surfistica, un recipiente dove darevisibilità, oltre che chiaramente al repor-tage, anche agli sponsor, ai followers chepotranno comunicare con me. Cercheròdi pubblicare il materiale fotografico suimagazine che pubblicano foto e articoli direportage, in modo anche da rientrare sepossibile un po’ delle spese, visto che aparte l’appoggio di Reef attraversoMarco Mombelli, marketing managerEurope, che ha creduto nel progetto dasubito; per il momento il mio progetto ètotalmente autofinanziato. Al ritornomontare un cut lungo del documentarioper fare una premiere a Hossegor ospiteda FS Surf House, che da anni ospitano imigliori atleti italiani. Erika e Poldo misupportano come colleghi e soprattuttoamici visto che abbiamo lavorato insiemeper tantissimo tempo, oltre aver condivisol’esperienza bellissima e faticosissima diBaco Magazine per oltre un decennio.Progetti futuri o paralleli?Parecchi! Ma bisogna fare un passo allavolta, sicuramente vorrei pubblicare unlibro fotografico con le migliori foto ditutto il trip, e continuare a progettarereportage e documentari per poter farconoscere la mia visione del mondo e dicome lo vivo, sempre maggiormente con-vinto che ci sia ancora tantissimo da sco-prire o da riscoprire.Interivista integrale tratta da 47mg

Successo per Carnevale “GranGalà delle Maschere” organizza-to dalla Pro-Loco di Brancaleonee dalla Pro-loco di Ferruzzano,insieme hanno organizzato dueappuntamenti unici nel suo gene-re, il primo a Brancaleone il 9Febbraio scorso, con la partecipa-zione di centinaia di bambini eragazzi che hanno sfilato in cor-teo per le vie Principali del paesefino alla piazza principale P.zzastazione dove si sono eseguitedelle splendide coreografie delleScuole di Ballo di Brancaleone escuola di ballo Koreos, il tuttocontornato da giochi animazionidolci e gadget distribuiti a tutti,grande soddisfazioni dichiara ilPresidente della Pro Loco diBrancaleone Carmine Verduciche ha dichiarato : «Eventi comequesti servono alle nostre comu-nità a rafforzare le tradizioniannuali ricorrenti per i più picco-li desiderosi di evadere dalla rou-tine scolastica con piccolimomenti che sono il punto dimassima aggregazione sociale, lasinergia e la collaborazione tra le

due pro loco è simbolo di un'u-nione e di stima reciproca, duepro loco giovani e dinamiche chesi adoperano per il territorio eintendono apportare benefici cul-turali oltre che sociali». L'evento si è poi ripetuto aFerruzzano il 12 Febbraio scorsodove la sfilata ha avuto modo dimovimentare il paese con unostraordinario carro carnevalescorealizzato dai ragazzi della neo-Pro Loco, la PresidenteGiuseppina Sculli dichiara :«siamo soddisfatti e felici di que-sto carnevale si è svolto aFerruzzano quest'anno abbiamocostruito un carro con l'aiuto ditutti i giovani soci della pro loco diFerruzzano e con l'aiuto anche daparte di altri volontari, un'ottimainiziativa è stata quella di unire leforze delle due Pro Loco vicineche intendono collaborare perrilanciare il territorio».Dunque, un segnale forte di ini-ziative proiettate nel sociale cui sista assistendo in questo ultimoperiodo, un incremento di idee eforze nuove.

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Lib roedi Chiara Trifilò

Il Grande Fratello di OrwellChi di voi ricorda che il “Grande Fratello”

non è un nome inventato dalla Mediaset,ma dal grande George Orwell per descri-

vere un sistema dittatoriale costruito sul con-trollo costante delle masse? Ho riletto 1984 di recente, spinta da una cre-scente intolleranza verso i nuovi “mezzi dicomunicazione” e di controllo in cui ci ritrovia-mo, spesso inconsapevolmente, avvinghiati. Hosentito il bisogno di misurare quanto, un libropubblicato nel 1948 e proiettato in un ipotetico1984, sia drammaticamente attuale e profetico.Scritto in piena Guerra Fredda, 1984 rappre-senta il Manifesto contro i sistemi totalitari diqualsiasi colore: viviseziona e analizza gli stru-menti di dominio sulla società basati sul control-lo dell’informazione e, quindi, della verità. Viricorda qualcosa?Il Partito unico che Orwell immagina dominareuna delle tre super potenze sopravvissute allaterza guerra mondiale, basa la propria forzanon semplicemente sul controllo totale dellasfera pubblica e privata dei cittadini, ma suldominio delle loro menti. Winston, lo straordi-nario protagonista del romanzo che non vuolepiegarsi al sistema dominante, infine soccombeal Partito, e non perché si sottomette al sistema,ma perché finisce per amarlo. Capite la straor-dinarietà del messaggio di Orwell?Non voglio riflettere con voi sul sistema domi-nante che ci circonda, ma su quanto stiamorischiando di amare tale sistema.I nuovi mezzi di comunicazione, i socialenetwork, facebook, oltre a rappresentare unostrumento di controllo e di studio della societàche non ha eguali nella storia, hanno cambiatototalmente il nostro modo di vivere all’internodella società e rischiano di farci dimenticarealcuni “modi” dello stare insieme.Forse le prenderete come le riflessioni di unapovera Don Quijotte dei tempi moderni, checonduce una fallimentare battaglia su un usopiù consapevole e umano dei social network(forse un ossimoro?), ma vi invito a sospendereper un attimo il giudizio e guardarvi intorno.Quanto spesso vi ritrovate in compagnie in cuialmeno una persona è ipnotizzata dal propriosmartphone e non segue neanche ciò di cui statediscutendo? Si riesce ad uscire una sera senzadovere immortalare qualsiasi momento e pub-blicarlo immediatamente sulla rete? Ognistronzata diventa notizia, va pubblicata, condivi-sa, postata.Non mi fraintendete, sono consapevole che seavete un’attività di qualsiasi genere da promuo-vere, non esiste mezzo più immediato ed effica-ce per farlo, ma è rispetto ai “profili privati” chesviluppo tali riflessioni. È come se non fossimopiù capaci di vivere il qui e ora. Come se avessi-mo una sete immensa di essere ovunque, inqualsiasi momento e con altre centinaia di per-sone. Abbiamo perso il gusto dell’intimità, dellaprivacy, della condivisione delle emozioni conchi ci sta accanto fisicamente e guarda con gliocchi fisici ciò che i nostri occhi fisici stannoguardando. Stiamo rischiando di smarrire il50% di ciò che guida la comunicazione: il lin-guaggio non verbale (prossemica, tono dellavoce, espressione del viso), e che non può esse-re sostituito dalle emoticotions.Io non sono su facebook e, come amo dire, nonmi avrete mai. Preferisco alzare il telefono echiamare chi è lontano.

Giovanni Pascoli raccontato da Maria Caterina Mammola

Gran Galàdelle Mascherea Brancaleonee Ferruzzano

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Il caffè è un piacere,se non è buono chepiacere è ???

Metti un giorno, sulla neve

Voice Carnival Version

Carnevale per Ciccio,è come stare sulla neve

Quelli che ogni “mangia, mbivi e...”Tipi da Carnival

Nino alla corte di Antony Reale

Parlandodi...

SIENA. L’imminenza del votoimpone una riflessione. E laimpone non in funzione di unapremessa ideologica bensì prati-ca, realistica. In questa ottica siperdono quasi definitivamente lecategorie di destra e sinistra poli-tica, poiché esse non hanno piùriflesso nel tessuto socio-culturaleitaliano, essendosi esso stessodeformato sulla spinta di una crisiglobale, senza precedenti, alme-no per la mia generazione. E nonl’hanno neppure nelle personedeputate, preoccupate tra loro dispartirsi quello che resta ossia ciòche ci ha condotto ad uno scora-mento tale da non riuscire più adiscernere il serio dal faceto. Saràforse per la sovrabbondanza difaceto?Può darsi, ma non spingealla satira, facilmente rinvenibilevisto lo scenario, l’incognita delfuturo, sulla quale sarebbe sem-plicissimo fare filosofia ma nonrisolutivo. Come d’altra partehanno dimostrato gli interventifin qui operati. Se è vero come èvero che il lavoro nobilita l’uomo,a breve l’Italia sarà composta da

soli bruti e imbufaliti. Ci chiedia-mo, noi figli della crisi, a cosa siaservito studiare se esso non è piùgaranzia né lavorativa né diascensore sociale né di spessoreculturale. A chi dobbiamo crede-re, se l’offerta fattaci è pura lette-

ratura elettorale. Se le poltrone divelluto non hanno mai cambiatoculo negli ultimi anni. Ed il timo-re che lo possano cambiare ècomunque forte, perché sempredi poltrone si tratta. E si sa, sonfatte per starci comodi. E lacomodità è un altro elemento cheha ingolfato il sistema. Perché, cidomandiamo, sempre noi, queifigli della crisi che non disegnanoalcun progetto, perché non pos-siamo stare comodi anchenoi?Non possiamo, evidente-mente. Le poltrone sono in odoredi altri culi, che sovvenzioniamoprofumatamente perché sfiatinodi tanto in tanto. A noi solochewingum per gli occhi. Giustorimedio, per carità, ma per chidecide di non vedere. Noi, figlidella crisi, questo chewingum lorimandiamo ai mittenti e decidia-mo di ricordarci di tutto il lerciodi cui sono stati capaci, buoni ecattivi, filosofi e tecnici, cavalieri edelfini, banchieri e moschettieri,colletti bianchi e corpetti ristretti.Affinché non sia già conclusa lastagione dei figli.

Figli della crisiLOQUI E SPROLOQUI di Filomena Cataldo Messaggi

temponel

di Daniela Ferraro

PantalonepagaDopo il trattato diCampoformio (1797) nelcorso del quale la liberarepubblica di Venezia erastata ceduta all’Austria incambio della Lombardia,circolava per Milano unacaricatura recante raffiguratii plenipotenziari, che aveva-no stipulato l’accordo, sulpunto di allontanarsi in car-rozza dall’albergo che liaveva ospitati durante i gior-ni delle trattative.L’albergatore, vedendoliallontanarsi senza aver sal-dato il conto, gridava loro:”Chi paga?” e la mascheraveneziana Pantalone, che

stava dietro la vettura,rispondeva “Pago mi,amigo!”. Da allora si ricorse a taledetto per indicare che ilpopolo paga sempre gli erro-ri e le spese dei governanti.Trascorso è il Carnevale male maschere continuano adaggirarsi sorridenti per levie, a spollinare promessedall’alto dei podi elettorali,ad investire forti cifre peraccaparrare voti, a offrirerinfreschi e banchetti adamici e “clienti”. Chi paga epagherà sempre tutto? MaPantalone, naturalmente.

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la Riviera

DOMENICA 17 FEBBRAIO 2013 LA RIVIERA 31

ComunediMartoneNuovo segretario delsindaco

e ogni “mangia, mbivi e...”

E Mimmo è rimasto a bocca aperta!!!

Il 07/02/2013è nata AsiaSaffioti perla gioia delfratellino

Anthony, dipapà

Matteo emammaCarla. Movimenti (politici)a palazzo

Ritorto & Nucera

uff....dovesarà andato afinire adesso???

Diego Cataldo

L'attesa del piacere è essa

stessa ilpiacere

Il burraco di Siderno conquista la Costiera Amalfitana

Dopo gli importanti piazzamenti in quel diRoma il burraco del presidente FrancescoRuso si migliora al torneo “Città diSalerno”. Nello splendido scenariodell'Hotel la Baia di Vietri sul mare fannoincetta di premi. Su 508 giocatori e sotto il controllo attentodell'arbitro internazionale Attimo Mazza,la Ruso e company ha ottenuto splendidirisultati. Nel girone D la coppia Ruso -Morisani si è piazzta al secondo posto. Inquello F stesso risultato per il duoBumbaca - Gaudio e in quello sono salitisul gradino più alto la copia Ruso-Lucà.L'appuntamento ora è il per domenica 17 altorneo federale Fibur di Lamezia Terme.Siderno c'è.

Nella foto da sinistra: Francesco Ruso,Attimo Mazza(arbitro internazionale)Maria Ruso, Barbara Lucà, Pasquale

Mele( Presidente Burraco Salerno)

Mamma e papà tanti auguriper il vostro 50mo anniversa-rio di matrimonioAntonio Umberto Maria eEveristo

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