floriterapia: una medicina per il terzo millennio

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LA MEDICINA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2002 LECTURE FLORITERAPIA: UNA MEDICINA PER IL TERZO MILLENNIO FLOWERTHERAPY: A MEDICINE FOR THE THIRD MILLENNIUM Edward Bach (1866-1936) medico gallese, è uno dei personaggi più il- lustri della Medicina Biologica e Naturale. Omeopata, intuisce, individua e sperimenta i fiori come rimedi terapeutici che agiscono sul- la personalità, armonizzandola, aiutandoci ad attivare le nostre virtù. Si prende in esame, a partire dagli scritti di Edward Bach e dal suo percorso esistenziale, la sua “filosofia medi- ca e terapeutica” ed il suo messaggio umano. Semplicità, responsabilità, autoconsapevo- lezza, naturalezza, olismo, libertà, amore, comprensione e coerenza sono le parole chia- ve che sintetizzano il suo pensiero, oggi più che mai attuale. FILOSOFIA MEDICA, E. BACH, FIORI DI BACH Summary: Edward Bach (1866-1936), Welsh physician, is one of the most famous personali- ties in the sphere of biological and natural med- icine. Homeopathist, he divines, finds and ex- periments flowers as therapeutic remedies in- fluencing and harmonizing our personality and helping to active our virtues. In this work the Au- thor analyses Bach’s “medical and therapeutic philosophy” and his message starting from his books and his existential way of living. Simplic- ity, responsibility, self-awareness, naturalness, holistic outlook, freedom, love, understanding and consistency are the key words summarizing his thought, which turns out to be more and more topical. Key words: MEDICAL PHILOSOPHY, E. BACH, BACH FLOWER REMEDIES “I grandi spiriti hanno sempre trovato la violenta opposizione dei mediocri, che non sanno capire l’uomo che non accetta i pregiudizi ereditati”. Albert Einstein Parole chiave Riassunto I primi anni del Terzo Millennio costi- tuiscono un’opportunità unica che si offre all’Umanità per riflettere e per fa- re il punto della situazione sulle que- stioni fondamentali che, da sempre, ne caratterizzano l’esistenza: la scienza, l’arte, la spiritualità ed il sociale. Ecco, quindi, una buona occasione per fare qualche semplice riflessione sul- l’Arte medica che riassume in sé le quattro questioni fondamentali citate. È doveroso un ringraziamento nei con- fronti di Tutti coloro che si sono distinti come produttori di “bene” e che ci la- sciano un’eredità che permette di af- frontare con maggior forza e fiducia un futuro che presenta, a volte, orizzonti poco rassicuranti. Questi Uomini si sono distinti per la lo- ro generosità, abilità, intelligenza, co- raggio e volontà: tra questi è, senza dub- bio, da ricordare il grande medico gal- lese Edward Bach, fondatore della Flo- riterapia. In questa sede non prenderemo in esa- me l’ormai conosciutissimo sistema te- rapeutico costituito dai rimedi floreali utilizzato con profitto da numerosissimi medici e psicoterapeuti, ma ci soffer- meremo, soprattutto, sul messaggio la- sciato in eredità. Questo messaggio è stato veicolato dai suoi scritti ma anche grazie al suo per- corso esistenziale, esempio cristallino di coerenza con i principi enunciati. La conoscenza di ciò che Egli ha detto, scritto e fatto rappresenta un presuppo- sto irrinunciabile per tutti gli operatori della salute. Per una più consapevole utilizzazione dei suoi rimedi vedremo quanto pro- fonda, semplice ed attuale sia la sua vi- sione dell’Uomo e della Medicina. EDWARD BACH: PER UNA MEDICINA DELLA RESPONSABILITÀ A partire dall’immediato “dopoguerra” si è affermata nel mondo ed in Italia quella che viene definita medicina uf- ficiale o convenzionale caratterizzata prevalentemente dall’uso terapeutico di farmaci allopatici di sintesi. Questo approccio clinico-terapeutico è, in larga misura, ancora rigidamente ancorato a paradigmi scientifici in par- te superati: ha ridotto gli esseri umani ad una sorta di manichini – macchine, statico assemblaggio di organi presso- ché indipendenti, facilmente scotomiz- zabili. 25 M. Iannelli

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LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2002

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FLORITERAPIA:

UNA MEDICINA PER IL TERZO

MILLENNIO

FLOWERTHERAPY: A MEDICINE FOR THE THIRD

MILLENNIUM

Edward Bach (1866-1936)

medico gallese, è uno dei personaggi più il-

lustri della Medicina Biologica e Naturale.

Omeopata, intuisce, individua e sperimenta i

fiori come rimedi terapeutici che agiscono sul-

la personalità, armonizzandola, aiutandoci ad

attivare le nostre virtù. Si prende in esame, a

partire dagli scritti di Edward Bach e dal suo

percorso esistenziale, la sua “filosofia medi-

ca e terapeutica” ed il suo messaggio umano.

Semplicità, responsabilità, autoconsapevo-

lezza, naturalezza, olismo, libertà, amore,

comprensione e coerenza sono le parole chia-

ve che sintetizzano il suo pensiero, oggi più

che mai attuale.

FILOSOFIA MEDICA, E.

BACH, FIORI DI BACH

Summary: Edward Bach (1866-1936), Welsh

physician, is one of the most famous personali-

ties in the sphere of biological and natural med-

icine. Homeopathist, he divines, finds and ex-

periments flowers as therapeutic remedies in-

fluencing and harmonizing our personality and

helping to active our virtues. In this work the Au-

thor analyses Bach’s “medical and therapeutic

philosophy” and his message starting from his

books and his existential way of living. Simplic-

ity, responsibility, self-awareness, naturalness,

holistic outlook, freedom, love, understanding

and consistency are the key words summarizing

his thought, which turns out to be more and more

topical.

Key words: MEDICAL PHILOSOPHY, E. BACH,

BACH FLOWER REMEDIES

“I grandi spiriti hanno sempre trovato la violentaopposizione dei mediocri, che non sanno capirel’uomo che non accetta i pregiudizi ereditati”.

Albert Einstein

Parole chiave

Riassunto

Iprimi anni del Terzo Millennio costi-tuiscono un’opportunità unica che si

offre all’Umanità per riflettere e per fa-re il punto della situazione sulle que-stioni fondamentali che, da sempre, necaratterizzano l’esistenza: la scienza,l’arte, la spiritualità ed il sociale.Ecco, quindi, una buona occasione perfare qualche semplice riflessione sul-l’Arte medica che riassume in sé lequattro questioni fondamentali citate.È doveroso un ringraziamento nei con-fronti di Tutti coloro che si sono distinticome produttori di “bene” e che ci la-sciano un’eredità che permette di af-frontare con maggior forza e fiducia unfuturo che presenta, a volte, orizzontipoco rassicuranti.Questi Uomini si sono distinti per la lo-ro generosità, abilità, intelligenza, co-raggio e volontà: tra questi è, senza dub-bio, da ricordare il grande medico gal-lese Edward Bach, fondatore della Flo-riterapia.In questa sede non prenderemo in esa-me l’ormai conosciutissimo sistema te-rapeutico costituito dai rimedi florealiutilizzato con profitto da numerosissimimedici e psicoterapeuti, ma ci soffer-meremo, soprattutto, sul messaggio la-sciato in eredità.Questo messaggio è stato veicolato dai

suoi scritti ma anche grazie al suo per-corso esistenziale, esempio cristallinodi coerenza con i principi enunciati.La conoscenza di ciò che Egli ha detto,scritto e fatto rappresenta un presuppo-sto irrinunciabile per tutti gli operatoridella salute.Per una più consapevole utilizzazionedei suoi rimedi vedremo quanto pro-fonda, semplice ed attuale sia la sua vi-sione dell’Uomo e della Medicina.

EDWARD BACH: PER UNA MEDICINA DELLARESPONSABILITÀ

A partire dall’immediato “dopoguerra”si è affermata nel mondo ed in Italiaquella che viene definita medicina uf-ficiale o convenzionale caratterizzataprevalentemente dall’uso terapeutico difarmaci allopatici di sintesi.Questo approccio clinico-terapeuticoè, in larga misura, ancora rigidamenteancorato a paradigmi scientifici in par-te superati: ha ridotto gli esseri umaniad una sorta di manichini – macchine,statico assemblaggio di organi presso-ché indipendenti, facilmente scotomiz-zabili.

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Ciò ha determinato una superspecializ-zazione di operatori e ricercatori chesanno sempre più su sempre meno: ènostro augurio che non si arrivi all’e-stremo paradosso epistemologico percui sapranno tutto... su poco.Tale concezione ha, in buona sostanza,portato, inevitabilmente, ad una prassiterapeutica esasperata le cui conse-guenze sono evidenti agli occhi di chivoglia e sappia vedere e i cui echi so-no percepiti da chi abbia orecchie perintendere: terapie soppressive ed intos-sicanti che, come insegnato da un altrogrande medico, il Dr. Hans HeinrichReckeweg, fondatore dell’Omotossico-logia, possono dar luogo a temibili eda volte fatali “vicariazioni progressive”.Questa impostazione ha determinato,inoltre, una non meno dannosa dere-sponsabilizzazione del paziente rispet-to al proprio “star male”.Al medico è stata delegata, da un pa-ziente sempre più passivo ed “oggetto”,la piena responsabilità della guarigione:un medico anch’egli paradossalmentepassivo ed illusoriamente onnipotenteveicolatore di farmaci “risolutori” o pre-sunti tali.Si è perso di vista che il raggiungimen-to di una miglior qualità della vita e del-la guarigione è un percorso a volte do-loroso e difficile ma, senza dubbio, af-fascinante attuabile attraverso una rela-zione medico-paziente caratterizzatada competenze diverse, ma anche dapari responsabilità.D’altra parte osserviamo il sorgere ed ilproliferare di pratiche che consegnano

la salute ed il destino dell’uomo a dis-cutibili e non verificabili “rivoluzionisolari”, “allineamenti planetari”, “vitepassate e/o parallele”, rituali pseudo-magici, mediati da personaggi di dub-bia moralità che si autoproclamano“maestri”.Anche in questo caso, al di là di even-tuali aspetti truffaldini o psicopatologi-ci, il grosso pericolo è l’alienazionedell’Uomo da sé stesso e la derespon-sabilizzazione rispetto alle propriescelte e, quindi, rispetto al proprio be-nessere.È proprio in opposizione a queste per-niciose tendenze che si evidenzia mag-giormente ed amplifica il messaggiofondamentale di Edward Bach.Basta semplicemente leggere il titoli deisuoi scritti principali: “Guarisci te stes-so”, “Soffrite a causa di voi stessi”, “Li-bera te stesso” ed “Essere se stessi”; èchiaro e diretto il richiamo continuo al-le proprie responsabilità ed alla propriaconsapevolezza.La nostra salute e, quindi, il nostro be-nessere dipendono, sostanzialmente,dalla nostra capacità e dal nostro impe-gno ad ascoltare il nostro “vero sé” e anon delegare solo ad altri o solo ad unfarmaco di sintesi la soluzione illusoriadei nostri problemi.Edward Bach riconsegna all’uomo la

sua genuina dimensione: un uomo at-tivo, responsabile delle proprie scelte,dotato della possibilità dell’autoascol-to e della consapevolezza, che può eche deve essere in armonia con se stes-so e con le leggi dell’Universo.Prenderemo ora in esame gli aspettiqualificanti del messaggio di EdwardBach, attraverso il suo percorso esisten-ziale ed i suoi scritti di cui riporteremotestualmente alcuni brani, evidenzian-doli.

EDWARD BACH, IL CELTICO

Appare indubbio che l’origine celtica diBach (nato da famiglia gallese) abbiaavuto una grande influenza sulle sueconcezioni mediche.Le sue idee sono in sintonia con quelledella medicina celtica tanto che, non atorto, qualcuno ha definito Bach unDruido dell’era contemporanea: ritro-viamo, infatti, una comune concezio-ne olistica dell’uomo, considerato Unoe Trino.Per Bach e per la filosofia medica celti-ca la vita è un percorso esistenziale incui la salute deve essere salvaguardatanon come una sfida innaturale, accani-ta ed illusoria contro la morte, ma solo

Dr. Edward Bach (1866-1936)

Dr. Edward Bach Centre, Mount Vernon - Oxfordshire, Inghilterra.

In questa casa il Dr. Bach visse e lavorò negli ultimi anni della sua vita.

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ai fini dell’adempimento di una “mis-sione”.L’Uomo e l’Universo sono entità ener-getiche, vibratorie e fluenti che devonoessere in sintonia con l’armonia perdu-ta: gli eventuali squilibri derivano da si-tuazioni conflittuali; è possibile ritrova-re nella Natura quelle energie vibratorieatte a ristabilire l’armonia. L’essere uma-no trova la salute anche attraverso laconsapevolezza della propria posizioneequilibrata tra Cielo e Terra.

“Il difetto di chi vive sulla terra è ildesiderio di cose mondane; un gran-de pericolo per chi aspira al cielo èl’avidità e l’eccessivo desiderio di co-se spirituali”. (da “Avidità e paura” in“Essere se stessi”).

EDWARD BACH, UOMO LIBERO

Come vedremo, per Edward Bach il pre-supposto fondamentale per mantenersiin buona salute è rendersi liberi da sti-moli e situazioni che possano esserefuorvianti e, quindi, latori di “interfe-renze” rispetto al percorso esistenzialedettato dal “vero sé”.La vita di Edward Bach rappresenta unfulgido esempio di coerenza ed una ga-ranzia totale: credeva profondamente inciò che diceva e scriveva.Abbandona la medicina dell’epoca, di-ventando omeopata; quindi, “eretico”tra gli eretici, abbandona gli onori e laricchezza e, coniugando egregiamen-te conoscenze scientifiche ed intuizio-ni, si mette alla ricerca della nuova me-dicina.Le campagne del Galles e dell’Inghil-terra sono i luoghi ove reperire i fioridell’anima. La gente comune e poverasarà quella che beneficerà, spesso gra-tuitamente, delle sue terapie.L’Ordine dei Medici inglese gli conte-sterà l’operato, minacciandolo di radia-zione: nulla lo potrà distogliere dalcompito o potrà scalfire la sua determi-nazione d’acciaio.Tra il 1928 ed il 1936, anno della suamorte, troverà e sperimenterà con suc-cesso 39 rimedi.

L’UOMO E LA SALUTE SECONDOEDWARD BACH

Secondo Edward Bach l’uomo è un si-stema complesso anche se, allo stessotempo, di grande semplicità. Coesisto-no una parte fisica e una parte più sot-tile che egli definisce “magnetica”.Quindi un uomo “olos”, costituito da 3componenti: anima, mente e corpo fi-sico.L’anima (definita anche Io superiore evero Sé) rappresenta la parte più vera,intima, genuina di ciascuno. È l’aspet-to che è in armonia con le leggi dell’U-niverso. In essa è inscritto una sorta diimpalpabile codice che deve guidarenelle strategie fondamentali della vita.Secondo Edward Bach, condizione fon-damentale per la salute è ascoltare “lapiccola voce tranquilla” dell’anima.

“La nostra anima… ci parla tramite lanostra intuizione, i nostri istinti, i no-stri ideali, i nostri gusti comuni”. (Da“Libera te stesso”).

L’aspetto è la mente (denominata anchecorpo mentale o personalità nell’acce-zione latina di maschera) che consen-te di esercitare capacità di tipo cogni-tivo.È la parte che permette strategie intera-genti con la realtà quotidiana e con gliaspetti sociali: è sostanzialmente al ser-vizio della sopravvivenza quotidianama soprattutto dell’anima ponendo inessere una concretizzazione delle stra-tegie inscritte nel codice dell’animastessa.Il “corpo fisico” è l’aspetto materiale edè considerato da Bach una sorta di tem-pio ove si svolgono e sono possibili i ri-ti dell’anima.

“La Salute è la nostra eredità, il no-stro diritto; è la completa e pienaunione fra anima, mente e corpo equesto non è un ideale difficile edirraggiungibile, ma talmente facile enaturale che parecchi di noi l’hannotrascurato”. (Da “Libera te stesso”).

Possiamo affermare che la salute siaascolto fondamentale di se stessi negli

aspetti più veri ed intimi. Le nostre 3componenti devono comunicare tra lo-ro e porsi in una situazione di collabo-razione sinergica (FIG. 1).

COME NASCE LA MALATTIASECONDO EDWARD BACH

Se c’è ascolto di te stesso, autosensibi-lizzazione.

“Se la nostra parte spirituale e la no-stra mente sono in armonia la malat-tia non può esistere”. (Da “Soffrite acausa di voi stessi”).

Ci si ammala nel momento in cui lamente subisce delle “interferenze” pro-venienti dall’esterno e cessa di essere alservizio del “Vero Sé”, asservendosi al-le “interferenze”. Un esempio possibi-le e semplice di interferenza è rappre-sentato dai messaggi manifesti o subli-minali della pubblicità, che spingonoverso modelli esistenziali incompatibi-li e, quindi, in conflitto con quelli ge-nuini del “Vero Sé”.Anima e mente entrano, quindi, in con-flitto che, appunto, va inteso come “unasituazione in cui forze di valore ap-prossimativamente uguale ma dirette insenso opposto, agiscono simultanea-mente sull’individuo” (Lewin, 1965)(FIG. 2).Questo conflitto provoca una perturba-zione energetica che, se perdura, ten-de a trasferirsi dalla parte elettroma-gnetica dell’uomo a quella materiale ebiochimica. La biofisica e l’elettroago-puntura secondo Voll stanno confer-mando ampiamente ciò che Bach ave-va intuito. Egli, infatti, scrive:

“La malattia è nella sua essenza il ri-sultato di un conflitto tra l’anima (spi-rito) e la mente (psiche)”. “La malat-tia, alla sua origine, non è materia-le. Ciò che noi conosciamo della ma-lattia è l’ultimo effetto prodotto nelcorpo, la risultante delle forze cheagiscono per lungo tempo in profon-dità”. (Da “Guarisci te stesso”).

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Malattia = conflitto, carenza e distorsione di comunicazionitra vero Sé, mente e corpo: aumento dell'entropia del Sistema.

Vero Sé

Conflitto

Mente

CorpoFisico

Modello esistenziale genuino

Modello esistenziale indotto

Stati emozionali negativisintomi "dolorosi e dis-funzionali")

Interferenze

FIG. 2

Salute = comunicazione e sinergia tra vero Sé, mente e corpofisico: gioioso e silenzioso fluire dell'energia.

Vero Sé

Mente

Corpo Fisico

FIG. 1

Edward Bach, d’altra parte, affermamolto esplicitamente che è proprio lamalattia, con la sua sintomatologia cheè caratterizzata, in prima istanza, dallaproduzione di stati emozionali negativi,a darci la possibilità di intraprendere unpercorso di guarigione.Scrive:

“È la malattia stessa che ci avverte eci impedisce di perseverare nel com-portamento errato e allo stesso tem-po è la lezione che ci insegna a cor-reggere tale comportamento e armo-nizzare la nostra vita secondo i de-sideri dell’anima”. (Da “Soffrite acausa di voi stessi”).“L’altro aspetto della genesi dellamalattia è rappresentato dal “far tor-to agli altri” perché ciò è un pecca-to contro l’Unità”. (Da “Guarisci testesso”).

Per Edward Bach il sistema Uomo èparte integrante del sistema Universo(“unità”) e, quindi, apportare disarmo-nia è, in ultima analisi, un’atto che si ri-torce contro chi lo compie.

IL PERCORSO TERAPEUTICO EDIL RAPPORTO MEDICO-PAZIENTESECONDO EDWARD BACH

Edward Bach ritiene, ovviamente, chesia possibile un percorso di guarigione.Questo percorso deve avvenire neces-sariamente nell’ambito di un rapportomedico-paziente che, a nostro parere,deve essere modulato e regolato da unastrutturazione di un setting. Vediamoquale ruolo e funzione svolgono i dueprotagonisti di questo rapporto secondoBach.Abbiamo sottolineato, in precedenza,

come, mirabilmente, il Medico galleseconsideri i sintomi preziose spie di unasituazione conflittuale. In prima istanza,il terapeuta “non prescriverà droghe eprodotti farmaceutici”.Il primo compito del medico, quindi, èquello di non sopprimere i sintomi, maporsi in una posizione di ascolto. L’a-scolto ha bisogno di tempo e di spazio.Paracelso afferma: “un medico accortocura cinque malati in un giorno e nonquindici”.La relazione terapeutica ha lo scopo es-senziale “di aiutare il paziente a cono-scere se stesso…”.

“Egli dovrà essere in grado, basan-dosi sulla vita e la storia del pazien-te, di comprendere il conflitto che hacausato la malattia e la disarmoniatra il corpo e l’anima”. (Da “Guariscite stesso”).

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Logo Bach Original Flower Remedies

Ovviamente il medico dovrà anche in-dividuare quali rimedi floreali prescri-vere; la loro...

“azione è di elevare le nostre vibra-zioni ed aprire i nostri canali perpermettere la ricezione del nostrospirituale per inondare la nostra na-tura delle particolari virtù delle qua-li hanno la capacità… di far emerge-re la nostra reale natura e di condur-ci più vicino alla nostra Anima”. (Da“Soffrite a causa di voi stessi”).

Quindi, rimedi floreali che svolgono lafunzione di attivatori (catalizzatori epromotori) di un processo che determi-ni autoconsapevolezza ed ottimizza-zione di qualità positive.La terapia deve essere olistica e siner-gica: anche la mente ed il corpo fisicodevono essere presi in considerazione.Da ciò parte un’ulteriore indicazioneper il medico:

“È inoltre suo compito quello di som-ministrare i rimedi adatti a rinforza-re i nostri corpo mentale e fisico edaumentare le nostre probabilità divittoria”. (Da “Guarisci te stesso”).

Possiamo, oggi, testimoniare, sulla basedella nostra esperienza, di quanto siaprofittevole ed essenziale sinergizzareil lavoro psicoterapeutico catalizzatodai fiori di Bach con altri interventiagenti sugli aspetti biochimici e struttu-rali dell’Uomo Olos.Farmaci omeopatici, agopuntura, inte-gratori alimentari, massoterapia energe-tica, etc. sono mezzi efficaci per rende-re ancora più agevole e veloce il per-corso della guarigione e per ottenere ri-sultati brillanti in termini di complessitàe stabilità nel tempo.Tutto ciò con pari responsabilità tra me-dico e paziente, come già evidenziato ecome Edward Bach sottolinea:

“Il medico di domani dovrà avere co-scienza del fatto che egli non ha po-tere di guarire ma dovrà dedicare lasua vita al servizio del fratello uomoper studiare la natura umana”.

“Il paziente di domani dovrà com-prendere che lui solo può dare a sestesso sollievo dalle sofferenze anchese potrà ottenere consigli e aiuto daun fratello maggiore”. (Da “Soffrite acausa di voi stessi”).

È chiaro che è completamente da smen-tire una presunta indicazione da partedi Bach di una autocura intesa comeautoscelta dei rimedi che prevedrebbeuna sorta di autodiagnosi ed autoana-lisi.Appare evidente che, secondo Bach, lafloriterapia deve necessariamente avve-nire nell’ambito di un rapporto duale te-rapeuta-paziente.

SCUOLA, FAMIGLIA, OSPEDALI:ISTITUZIONI DA RIFORMARE EVALORIZZARE

Edward Bach ap-pare estrema-mente consape-vole che l’uomoviva in istituzionisociali e che taliistituzioni sianoimportantissimeper la salute (di-remmo oggi, più propriamente, per l’i-giene mentale).La pratica medica e terapeutica indica,senza ombra di dubbio, quanto le “dis-funzionalità” della famiglia in primoluogo e della scuola, in seconda battu-ta, siano il luogo privilegiato in cui sideterminano le “storture” che contri-buiscono significativamente alla soffe-renza dell’uomo. Bach ritiene che geni-tori ed insegnanti svolgono una funzio-ne importante:

“Il compito dei genitori è essenzial-mente il privilegio di permettere adun’anima di entrare in contatto conil mondo al fine di evolversi… I ge-nitori devono sforzarsi di dare orien-tamento spirituale, mentale e fisico alnuovo venuto, senza tuttavia scorda-

re che quel piccolo è un’anima indi-viduale venuta per acquisire espe-rienze e conoscenze lungo il suocammino secondo le direttive delsuo Io superiore e lasciargli spazio li-bero per svilupparsi senza ostacoli.Si dovrebbe, sin dall’inizio, insegna-re al ragazzo l’indipendenza, l’indi-vidualità e la libertà ed incitarlo sem-pre ad agire e pensare da solo”.

Così devono agire gli Insegnanti:

“Il maestro deve avere sempre co-scienza che il suo compito consistesemplicemente nel guidare, nel da-re loro l’opportunità di apprendere larealtà del mondo e della vita”. (Da“Guarisci te stesso”).

Quindi, terapeuti, genitori ed insegnan-ti devono essere guide discrete, sicureed assolutamente rispettose della liber-tà di coloro che devono seguire. Que-sto è un compito che può essere svoltosolo grazie ad una qualità essenziale ca-ra a Bach: l’amore.L’amore è energia che deve pervadereanche l’istituzione ospedaliera:

“Esso (l’Ospedale, n.d.r.) sarà un san-tuario di pace, speranza e gioia. Nes-suna fretta, nessun rumore; intera-mente privo di tutti quei terrificantiapparati e strumenti di oggi; liberodagli odori di antisettici e anesteti-ci… Tutto nell’ospedale del futurodovrà essere bello ed incoraggiantein modo che il paziente cercherà ri-fugio lì, non solo per liberarsi dallasua malattia: ma anche per svilup-

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LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2002

Per riferimento bibliografico:IANNELLI M. – Floriterapia: unamedicina per il Terzo Millennio. La Med. Biol., 2002/3; 25-30.

Indirizzo dell’Autore:Dr. Michele Iannelli– Vice presidente A.M.I.F.– Specialista in Psicologia clinica ePsicoterapiaVia Tuscolana, 94200174 Roma

Marzo 2002

pare il desiderio di ricevere una vi-ta in maggiore armonia con i desi-deri che l’anima aveva già in prece-denza espresso” (Da “Soffrite a cau-sa di voi stessi”).

Purtroppo l”Ospedale del futuro” non siè ancora strutturato. Un impegno nonimpossibile da svolgere con passione econvinzione, altrimenti...

“una cosa fatta per senso del doverecon, forse, un sentimento di irrita-zione o impazienza è del tutto inuti-le; è semplicemente tempo preziososprecato”. (Da “Libera te stesso”).�

Letteratura

1. BACH E. – Guarire con i fiori. Ipsa Edizioni,Palermo, 1981.

2. BACH E. – Libera te stesso. Macro Edizioni,San Martino in Sarsina (FO), 1992.

3. BACH E. – Essere se stessi. Macro Edizioni,San Martino in Sarsina (FO), 1995.

4. CASCIANELLI P. – Osteopatia e fiori di Bach;un’accoppiata vincente. La Med. Biol., 1999/1;39-42.

5. IANNELLI M. – Un setting per la floriterapia diBach. La Med. Biol., Suppl. al n° 2, Aprile-Giugno 1999; 39-44.

6. LEWIN K. – Teoria dinamica della personalità.Universitaria, Firenze, 1965.

7. MELUCCI A. – La medicina tra mito della gua-rigione e capacità di prendersi cura. La Med.Biol., 1999/2; 5-8.

8. QUESTIN M. – La medicina dei celti. XeniaEdizioni, Milano, 1993.

9. WEEKS N. – La vita e le scoperte di EdwardBach. Guna Editore, Milano, 1996.

• È consigliata la lettura de:F. AUDISIO DI SOMMA – L’uomo che curava coni fiori. PIEMME ED., 2001.(recensione: La Medicina Biologica, 2001/4;132)

Oltre alle voci riportate in Letteratura, sui Fioridi Bach sono stati pubblicati su La Medicina Bio-logica, già Rivista Italiana di Omotossicologia:1. Introduzione ai rimedi di Bach. Riv. It. di

Omotossicologia 1985/1; 22-26.2. BERLINGERI F., CIGNOLINI A.– I rimedi dei

fiori del Dr. Bach. Riv. It. di Omotossicologia1989/2; 13-15.

3. PAOLELLI E. – La qualità dei fiori di Bachnelle affermazioni positive. La Med. Biol.1995/2; 38-39.

4. PAOLELLI E. – Un viaggio nell’anima. LaMed. Biol. 1995/4; 22-24.

5. Correlazioni tra i fiori di Bach. La Med. Biol.1996/4; 33-35.

6. CAMPANINI M.E. – Terapia con i fiori diBach. La Med. Biol. 1997/2; 37-43.

7. PASTORINO M.L. – La Medicina di Bach:una medicina della coscienza. La Med. Biol.1997/3; 49-53.

8. ROSSI M., SETTI M. – Fiori di Bach: In-fluenze selettive e diversificate su sistemichimico-fisici: prima parte. La Med. Biol.1997/3; 54-61.

9. FISSI S. – Fiori di Bach: principio di corri-spondenza e nosografia psichiatrica. LaMed. Biol. 1998/1; 18-29.

10. ATTI DEL 1° CONGRESSO NAZIONALEA.M.I.F,. La Med. Biol. 1999, Suppl. al n° 2.

11. ATTI DEL 2° CONGRESSO NAZIONALEA.M.I.F., La Med. Biol. 2000, Suppl. al n° 2.

12. ATTI DEL 3° CONGRESSO NAZIONALEA.M.I.F., La Med. Biol. 2001, Suppl. al n° 2.

Per la consultazione degli articoli edegli Atti A.M.I.F.: nuovo CD-ROMWin/Mac La Medicina Biologica -Raccolta 1983-2001.Guna Ed.Milano.