issue_full.pdf - l'unità - archivio storico

48
L’ipotesi di una Costituzione di maggioranza riformata muro contro muro fa perdere l'idea che questa non è materia di deliberazioni di uno contro l'altro ma deve essere terreno comune nel quale tutti si riconoscono. Valerio Onida, Sole 24 ore, 12 dicembre Cgil, un milione e mezzo nelle piazze d’Italia Alta adesione allo sciopero generale contro la politica economica del governo. Epifani a Bologna: «Ora Berlusconi e Tremonti cambino strada e ascoltino i lavoratori». In corteo anche dirigenti Pd come Bersani e Finocchiaro. Dal premier nuove polemiche p ALLE PAGINE 4-7 Il disastro di Roma La capitale senza difese davanti al maltempo e alla piena del Tevere: evacuazioni e allarmi Alemanno sa dire solo: non uscite di casa p ALLE PAGINE 8-10 L’autobiografia I sogni di mio padre CON L’ACQUA ALLA GOLA Roma La bandiera di un chiosco sul lungotevere travolta dalla piena del fiume 1 Dicembre 2008 Sabato 13 www.unita.it Anno 85 n. 344

Upload: khangminh22

Post on 04-May-2023

0 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

L’ipotesi di una Costituzione di maggioranza riformata muro contro muro fa perderel'idea che questa non è materia di deliberazioni di uno contro l'altro ma deve essereterreno comune nel quale tutti si riconoscono. Valerio Onida, Sole 24 ore, 12 dicembre

Cgil, unmilione emezzonelle piazze d’ItaliaAlta adesione allo sciopero generale contro la politica economica del governo. Epifani aBologna: «Ora Berlusconi e Tremonti cambino strada e ascoltino i lavoratori». In corteo anche dirigentiPd come Bersani e Finocchiaro. Dal premier nuove polemiche p ALLE PAGINE 4-7

Il disastro di RomaLa capitale senza difese davanti al maltempoe alla piena del Tevere: evacuazioni e allarmi

Alemanno sa dire solo: non uscite di casa

p ALLE PAGINE 8-10

L’autobiografi a

I sogni di mio padre

CONL’ACQUA

ALLAGOLA

Roma La bandiera di un chiosco sul lungotevere travolta dalla piena del fiume

1€ Dicembre 2008Sabato 13 www.unita.it

Anno 85 n. 344

PAG. 24-25 CONVERSANDO CON

Resca: tranquilli, non vendo il Colosseo

Fava: facciamo tornare la sinistra

Gli alienie il sindaco

CONCITADE GREGORIO

Mentre tornavamo a casa con il carro attrez-zi (la macchina arpionata dal gancio, noibagnati e stremati nell’abitacolo del gigantegiallo, cento euro il costo di chiamata delmezzo di soccorso), mio figlio che ha cin-que anni entusiasta dell’avventura mi hadetto «incredibile, mamma, sembra quelfilm della fine del mondo dove tutti scappa-no perché arrivano gli alieni. Esistono glialieni? Sanno nuotare anche loro?». Non erail momento perciò gli ho detto di stare tran-quillissimo che avremmo vinto noi, cheoltretutto a casa abbiamo il canotto delmare. Scusate se è una notizia minore maieri questo giornale è andato in stampa alleotto di sera perché le rotative romane era-no allagate. Sembrava di essere a Firenzenei giorni dell’alluvione, una città con l’ac-qua alla gola eppure la pioggia è duratadue notti, mica un mese. Il sindaco Aleman-no ha invitato i cittadini a non uscire di casa.«Nessuno è obbligato ad andare al lavoro».È un metodo. Uno si può sempre barricare,certo. In alternativa può pretendere da chigoverna la capitale che si attrezzi ad affron-tare il naturale avvento delle stagioni. Nonun cataclisma, non l’uragano Katrina: l’au-tunno cantato dai poeti.

Berlusconi è l’unico che non si scomponemai. Ieri l’Italia ha finalmente detto sì alpacchetto di provvedimenti europei sulclima. Il presidente francese Sarkozy ha

definito «storico» il risultato: l’impegno allariduzione delle emissioni del 20 per centoentro il 2020. Il premier ha detto di aver«ottenuto tutto». È una tecnica: dice sempreche ha vinto. Gianni Marsilli spiega che -come per la riforma della scuola - ha inrealtà fatto marcia indietro. Come sullariforma della Costituzione. Napolitano avver-te che «i princìpi fondamentali della Cartanon si toccano» e lui risponde certo, nonintendevo quello.

Tracima il Tevere esottolapioggiabattentetracima il popolo portato in piazza dal sinda-cato contro la manovra economica del go-verno. Scioperare serve, lo abbiamo dettoieri. Epifani ha portato un milione e mezzo dipersone in piazza e ora chiede di essereascoltato. Sarebbe sensato ma non è dettoche la logica della democrazia abbia ancoracasa sotto questo cielo.

Oggi si inaugura l’alta velocità tra Bolognae Milano. Un fatto positivo. Non per tutti,purtroppo. Non per i pendolari, quasi duemilioni di cittadini. Racconta Massimo Fran-chi: per loro cresceranno i costi mentre lavelocità resterà la stessa.

Abbiamo sentito Mario Resca, il direttoregenerale dei musei nominato dal ministroBondi. La sua nomina ha scatenato un’auten-tica sollevazione: settemila firme di protestacontro «l’uomo dei Mc Donald’s». È statoinfatti il responsabile per l’Italia della multina-zionale dei cheesburger. Assicura che nonvenderà il Colosseo.

In ultima Moni Ovadia cita un autorevolequotidiano israeliano su un tentativo di lin-ciaggio ai danni di una famiglia palestineseda parte di un gruppo di coloni ultranaziona-listi. Ovadia presenta oggi gli interventi dellacostituente "Per la sinistra". Ne parla ClaudioFava nel nostro Forum. Un nuovo soggettopolitico. È d’obbligo tenersi informati, e sottoil fortunale continuare ad avere fiducia.

PAG. 26 MONDO

Rassegna SindacaleIL SETTIMANALE DELLA CGIL DIRETTO DA PAOLO SERVENTI LONGHI

W W W. R A S S E G N A . I T

ABBONAMENTI 2009 ORDINARI 82 EURO ISCRITTI 50 EURO0644888201 • [email protected]

Filo rosso

AI LETTORI

[email protected]

Berlusconi fa dietrofrontanche sul clima

PAG. 38-39 CULTURE

Oggi nel giornale

Vaticano: sì alla procreazionema con il condombucato

Napolitano stoppa il premier«La Costituzione non si tocca»

Consolo racconta la sua Sicilia

Diario

A causa dell’emergenza maltempo la chiusu-ra del giornale è stata anticipata alle 20.Diffusione a rischio. Ci scusiamo con i lettori.

http://concita.blog.unita.it

PAG. 14 ITALIA

www.unita.it

PAG. 13 ITALIA

PAG. 32 FORUM

2SABATO13 DICEMBRE2008

LUDOVICA JONA

Coordinatore Tavola della pace

Flavio Lotti

Zorro

Roma

Marco Travaglio

Staino

PoloNordio

PARLANDODI...L’accordosul clima alvertice Ue

5 risposte da

1. Diritti in piazzaCentinaia di associazioni e enti locali in tuttalapenisola si sonomobilitati per celebrare i 60anni della dichiarazione universale dei dirittiumani.

2 Il paradosso italianoDi fronte a cittadini, studenti e amministrato-ri locali che si mobilitano, c’è un governo chenon rispetta gli impegni internazionali presi.l’Italia è l’unico paese europeo senza una leg-ge sul diritto d’asilo e ha dimezzato i fondi perla cooperazione allo sviluppo.

3. Maglia neraTali inadempienze permangono nonostantel’Italia faccia parte del ConsiglioDiritti Umanidell’Onu, l’organismo che ha la responsabilitàdi difendere e promuovere il rispetto dei dirit-ti umani nel mondo.

4. L’impegno della RaiPetruccioli ha assicurato alla Tavola della Pa-ce incontri periodici sulle nostre proposte perla televisione pubblica. Chiediamo che il Tg1dedichi almeno 5minuti al giorno a problemideipopoli edelmondo, che le inchieste suque-stioni globali siano portate in prima serata.

5. Gli studentiAbbiamo incontrato molti ragazzi dell’Ondanellemobilitazioni.Questi giovani sono la spe-ranza di poter costruire un’Italia attenta ai di-ritti e occorre investire sulla loro capacità diessere protagonisti.

Ogniqualvolta un’indagine lambisce il cen-trosinistra, i giornali innestano il pilota au-tomatico: «Mani Pulite aveva risparmiato

la sinistra, che infatti stava con i giudici, ma ora ches’indagaa sinistra».Peccatocheda15anni le inchie-ste sulla sinistra si sprechino, a partire daMani Puli-te (i primiduepoliticimilanesi arrestati nel ’92 furo-no gli ex comunisti Li Calzi e Soave, e altri ne segui-rono, tant’è che il partito a Milano non se n’è piùriavuto). Ma, profittando dell’amnesia generale, sicontanoballe. Tipoquesta: l’unico cheosò indagarea sinistra è il pm veneziano Carlo Nordio. In realtàNordio assemblò atti giunti da Torino e Milano sualcune coop rosse e nel ’94 li usò per indagare Oc-chetto eD’Alemaper illecito finanziamento. Poi do-vette archiviare perché non c’erano prove: la stessa

conclusione già tratta daMilano e Torino. Ora Nor-dio sul Corriere gabella quel fiasco per unmotivo divanto: «Il principio secondo cui il segretario di unpartito “nonpotevanon sapere”, perme, è incivile».Strano: nessun pmmilanese hamai contestato quelprincipio incivile. Sapete chi lo contestò? Nordio,nell’invito a comparire del 14.9.94 a D’Alema e Oc-chetto: «La combinazione logica di questi elementinon consente soluzione diversa dal ritenere che glion. Occhetto e D’Alema fossero al corrente del flus-so di risorse gestito da Fontana (manager coop,ndr), visto che il partito lo aveva colà collocato» per«l’illecito finanziamento del partito... e che in quan-to massimi dirigenti ne siano stati i percettori fina-li». La combinazione logica tra queste parole e l’in-tervista diNordio al Corriere la lasciamoai lettori.❖

Nicolas Sarkozy: «Non potevamo tirarci indietro proprio quan-do Obama mette l'ambiente tra le sue priorità. Con questo ac-cordo l'Europa ha superato un importante test di credibilità»

STRENNE 2008 IN LIBRERIACASA EDITRICE BONECHI

3SABATO

13 DICEMBRE2008

«Un giorno guarderemo indietroallo sciopero di oggi - prevedeGu-glielmo Epifani scorrendo con losguardo le migliaia di ombrelliche affollano piazza Maggiore aBologna - e lo ricorderemo comeuna sfida memorabile. Una batta-glia raccoltada lavoratori chehan-no rinunciato a una, quattro, ottoore del loro stipendio perché nonsi rassegnavano alla crisi. Chi oggiha fatto questa scelta appartiene aquella parte d’Italia a cui il restodel Paese dovrebbe inchinarsi eche il Governo non può ignorare».Ieri alla nove, sotto una pioggia

insistente pressoché ovunque, in108 città d’Italia è partita la mar-

cia di protesta contro il Governo dioltre un milione e mezzo di lavora-tori. Uno sciopero monocolore, or-ganizzato dalla Cgil e «disertato»da Cisl e Uil («Mi spiace che non cisiano», dice Epifani). «Ma un gior-no diremo che “ci avevamo vistogiusto”», incalza da Bologna, epi-centro della manifestazione nazio-nale. «Se il 30ottobrenonavessimomanifestato contro la riforma dellascuola, oggi il Governonon sarebbestato costretto ad unamarcia indie-tro».Dal palco di Bologna lo ascoltano

operai (come quelli della Maserati,informati due giorni fa del licenzia-mento), e poi precari, studenti del-l’Onda, pensionati. La crisi prosciu-ga gli stipendi di 400mila lavorato-ri italiani piombati in cassa integra-zione e scioglie le speranze di «tuttiquei precari che negli ultimi 15 an-ni sono entrati nel mondo del lavo-ro e che ora - prevede Epifani - per-so il posto non lo ritroveranno più,perché il peggio deve ancora veni-re».Il primo punto in agenda, per la

Cgil, riguardagli ammortizzatori so-ciali: «Chiediamo una riforma se-ria, il rifinanziamento degli stru-menti di tutela per chi ha perso tut-to». «Questa è forse la crisi più gra-ve degli ultimi 70 anni. E come stareagendo ilGoverno? - si chiedeEpi-fani -. In nessunmodo.Gli altri Pae-si hanno stanziato somme ingenti(20miliardi laGranBretagna, 27 laFrancia, 13 la Spagna). Il contribu-to aggiuntivo che il Governo metteper la crisi - accusa il leader dellaCgil - è pari a zero». I soldi tanto«millantati» dall’esecutivo «eranogià previsti per legge».Lo sloganche studenti e lavorato-

ri hanno trasportato per strada ierie negli ultimimesi («Noi la crisi nonla paghiamo. Più salario,. più lavo-ro, più pensioni, più diritti») non è«qualunquista», sottolinea Epifani.Perché - spiega - è proprio nelle lorotasche che il Governo sta pescando.«Per colpa della crisi, nel 2008 i la-voratori dipendenti e i pensionatihanno pagato 8 miliardi di tasse in

più. È giusto - si chiede interrottodallo scroscio di applausi dei mani-festanti - in un momento in cui leimprese pagano meno e la lotta al-l’evasione si allenta?».In mezzo alla folla intanto spun-

tano tre fantocci in cartapesta, con-fezionati daesperti di Viareggio: unBerlusconi sorridente col cappelloda Papa, una Gelmini impettita ingrembiule e righello e poi Brunetta,col viso infilato in un corpo piccolopiccolo. Epifani, che ha sfilato lun-go via Indipendenza, arriva in piaz-za insieme all’ex ministro PierluigiBersani, che sollecita il Governo:«Questa è l’ultima occasione per fa-re una manovra incisiva. Basta conla magnanimità del ricco modellosocial card. Servono misure urgen-ti». In piazza non c’era il sindacoSergio Cofferati, ex leader dellaCgil (che dopo il comizio ha incon-trato il suosuccessore), chenei gior-ni scorsi aveva chiarito i motivi del-la sua assenza: «Sono il sindaco ditutti, di chi sciopera e di chi scegliedi non farlo. Ma il cuore - aveva ag-giunto - va dove ritiene lui...». «Ehsì - concordava in piazza poco pri-ma Epifani - è qui con il cuore».In carne e ossa, sotto la pioggia,

sotto le Due torri erano in 200mila,secondo laCgil. AMilano80mila, aVenezia e Torino 50mila, a Firenze40mila. Lo sciopero, invece, hadatidiversi. «Molto alto nelle fabbriche,soprattutto del Nord - spiega soddi-sfatto il leaderCgildopoaver raccol-to iprimidati -.Ovunquesi è supera-to l’80%. Più basso fra gli impiega-ti». Sulle adesioni ieri si è scatenatala solita guerradi percentuali, con ilgoverno che, per voce del ministroSacconi, parla di «partecipazionebassissima».Numeri ballerini anche sulla

Fiat, il 50% di adesioni secondo laCgil, il 16% per l’azienda. Da Bolo-gna Epifani ne parla emozionato:«Dobbiamo avere fiducia nella no-stra forza. Basta pensare alla fierez-zaconcui i lavoratori dellaFiathan-no rinunciatoallo stipendiodel loroultimo giorno di lavoro prima dellostop degli stabilimenti».❖

Tutto sbagliato

VELTRONI

[email protected]

«È un regolamento di conti den-tro la sinistra». Così il segretario

generale della Cisl, Raffaele Bonanni,ha commentato lo sciopero della Cgila RadioCity su Radiouno, parlando di«risultato gramo». Per Bonanni con losciopero indetto dalla sola Cgil «si in-debolisce l’unità, importante in que-sto momento di crisi. Più che contrap-porsi bisognerebbe rendere traspa-rente la discussione. Non credo che lastrada migliore sia separarsi tra sinda-cati», ha aggiunto il leader della Cisl».

Incontro a Palazzo D’Accursiotra Guglielmo Epifani e il sinda-

co Sergio Cofferati dopo la chiusuradella manifestazione. «Gli ho detto inbase alla mia vecchia esperienza - haraccontato poi il sindaco di Bologna -che nelle grandi manifestazioni conta-no due cose: la partecipazione e il mo-do in cui le persone partecipano, conla voglia positiva di sollecitare tutti, ilGoverno e le altre organizzazioni sin-dacali. Questo è il modo giusto di par-tecipare e oggi queste cose c’eranoentrambe».

«Ci si diverte più qua, sotto l’ac-qua e in mezzo a migliaia di per-

sone; però mi pagano anche per anda-re là», a parlare con il ministro del-l’Economia, Giulio Tremonti.Così Pier-luigi Bersani, ministro ombra dell’eco-nomia per il Pd, che ha partecipato aBologna al corteo della Cgil. «Questagente- ha detto - sta chiedendo un in-tervento più incisivo contro la crisi,fatto di rafforzamento del reddito del-le famiglie e di attenzione alle condi-zioni dei disoccupati e dei giovani cheperdono il lavoro».

p Sciopero La mobilitazione ha portato in piazza circa un milione e mezzo di persone

p Epifani Abbiamo fatto bene, dispiace che non ci siano Cisl e Uil

BERLUSCONI

«Berlusconi non è all’altezza diquesta crisi. Di fronte alla dram-maticità di ricadute sociali senzaprecedenti dalla Grande Depres-sione di cui abbiamo letto sui libri,Berlusconi si occupa di tutt’altro».

Primo Piano

A Bologna la più grande mani-festazione della giornata di lot-ta, con Epifani che invita Berlu-sconi a ripensarci e ad affronta-re con più coraggio la crisi. «Ilpeggio lo vedremo nei prossi-mi mesi».

BOLOGNA

Bonanni: «Un regolamentodi conti dentro la sinistra»

Cofferati: «Tanti in piazzae nel modo giusto»

Bersani: «Ci si divertepiù qua sotto l’acqua»

Lo sciopero della Cgil «è il con-trario di quello che si dovevafare». Lo ha ribadito ieri a Bru-xelles Silvio Berlusconi con-versando con i cronisti.

www.unita.it

«Il governo ora cambi strada»Lepiazzed’Italia con laCgil

ELISABETTA PAGANI

I commenti

4SABATO13 DICEMBRE2008

In tanti ieri hanno sfidato il bruttotempo e sono scesi in piazza con laCgil. Per dire no alle scelte del go-verno. Dal palco di Bologna Gu-glielmo Epifani ha esortato Berlu-sconi a «occuparsi» di loro, cioèdel Paese e «non fare finta di nul-la». La crisi lo costringerà a farlo,

ha detto, e quando vorrà fare sul se-rio «ci convochi».Si aspettagennaio, la palla ènelle

mani del governo. Dalle sue scelte,non solo di merito, dipenderà se iprossimi mesi saranno di dialogo odi conflitto. Potrebbe, ad esempio,smettere di operare per dividere ilsindacato anche amezzo di incontririservati, e aprire un tavolo di con-fronto sulla crisi con le parti sociali,tutte. LaCgil non direbbedi no. Allafine sarebbe il merito a fare la diffe-renza, ma un confronto corretto sa-rebbe un passo avanti verso la «coe-sione nazionale» da tanti invocata.Ieri ha parlato di coesione ilmini-

stro del Welfare Maurizio Sacconi.Ha parlato anche di «dialogo» e gliastanti quasi non credevano alla lo-

ro orecchie. Il fatto è che Sacconi, incompagnia del collega Renato Bru-netta e con il contorno di tutta la de-stra, ha passato il pomeriggio a con-tare leadesioni allo sciopero,amini-mizzare, a gridare al «flop» e a criti-care. «Unrito consumato»,hadetto.Sarà pure consumato,ma intanto

a colpi di proteste (compreso unosciopero) il governo ha dovuto faremarcia indietro sulla scuola.Peccato che a contare gli sciope-

ranti ci si siamessa anche la Cisl chesi è distinta nel comparto scuola do-ve Raffaele Bonanni ha calcolato «il5%»di adesioni. Perfino ilministerodella Gelmini ne ha contate di più:l’8,11%. «Un regolamento di continella sinistra», questo lo scioperocheper il leader cislinohaavuto «un

Bologna la manifestazione principale dello sciopero generale è stata chiusa dal comizio di Guglielmo Epifani

IL SUD «Il Governo di centrode-stra ha cancellato dall'agenda italianala questione del Mezzogiorno. Questacancellazione costituisce un erroredrammatico, perché il Sud è la partedel Paese su cui gli effetti della crisi,che stiamo attraversando, si scariche-rannoinmanierapiùestesaepiùdeva-stante». Lo ha detto Fausto Durante,segretario nazionale della Fiom, nelcorso del comizio che ha concluso lamanifestazione svoltasi a Matera.

DAL GOVERNO

[email protected]

Abbandonatala questionedelMezzogiorno

p Polemiche La protesta della sola Cgil è stata condannata da Cisl e Uil

p Fronte Ma le organizzazioni sono convinte dell’insufficienza delle misure del governo

Lo sciopero e la crisi

Dopo il gelo, i sindacati possonoritrovarsi uniti su fisco e pensioni

Al governo la Cgil ha mandatoun segnale. Lo ascolterà? Se sa-rà dialogo o ancora conflittodipende in gran parte da palaz-zo Chigi. Pensionati e fisco po-trebbero intanto ridare chanceall’unità tra Cgil e Cisl.

ROMA

Primo Piano

FELICIA MASOCCO

6SABATO13 DICEMBRE2008

www.cgil.it

Washington boccia il piano di salva-taggio dell’auto, 4milioni emezzo dipostidi lavoro sonoarischio, edinuo-vo dilaga un’ondata di ribassi sulleBorse di tutto ilmondo,mentre il set-tore affonda. A Piazza Affari, ieri Fiatha chiuso a -5,7% una seduta cheavrebbe potuto finire anche moltopeggio, ed è comunque maglia nerad’Europa nel comparto. Certo, non èstata l’unica a risentirne. Tutti i mer-cati sonodelusi dal nodel Senato sta-tunitense, voluto l’altra notte dai re-pubblicani, al piano da 15miliardi didollari che doveva sostenere le trebig dell’auto americana, i colossi diDetroit General Motors, Chrysler eFord.Ancheperchè, una voltaappro-vato, si poteva sperare in aiuti piùconvinti anche al comparto dell’autoeuropeaperuna sortadi par condiciomondiale.Gli effetti negativi della bocciatura

sono stati mitigati dagli annunci del-la Casa Bianca: tempestiva la rispo-sta del dipartimento del Tesoro, chefa sapere di essere pronto ad aiutarele società automobilistiche di Detroited evitarne il fallimento, anche a co-sto di dirottare sull’auto parte dei700 miliardi già stanziati per salvareWall Street. Ma l’incertezza resta.Sulla crisi che sta facendo tremare ilsettore è intervenuto anche il presi-dente elettoBarackObama, «deluso»dal no del Senato. «L’amministrazio-ne e il Congresso devono trovare unmodoperdare aiuto temporaneoalleindustrie di Detroit - ha detto Obama- ed è assolutamente necessaria an-che una ristrutturazione del settorenel lungo periodo».Sull’altra spondadell’oceano, i lea-

der europei a Bruxelles concordanosulpianoeconomicoanticrisi presen-tato dalla Commissione europea pariall’1,5%delpil europeo, circa200mi-liardi di euro. «Dimostrato unassolu-to accordo sulla gravità della crisi esulpianodi rilancio»,dice il presiden-tedi turnodell’Ue,NicolasSarkozyaltermine del vertice. Il Consiglio Ue

ha anche deciso di metter a puntouna cornice europea entro cui saràpossibile concedere aiuti e agevola-zioni al settore auto. Le linee guidadi Bruxelles varranno anche per glialtri settori più importanti dell’eco-nomia colpiti dalla crisi. Auto e co-struzioni, per la verità, sono gli uni-ci settori citati espressamente.Ma per Fiat le difficoltà si molti-

plicano. Quello di ieri è stato l’ulti-mo giorno di lavoro fino al 10 gen-naio per tutti i 58.930 dipendentidel gruppo. Lunedì mattina le fab-briche non riaprono, cancelli chiusiper un mese, così massiccia e cosìimprovvisa (è stata annunciata ve-nerdì scorso in queste proporzioni)lacassa integrazionenon se la ricor-da nessuno.E non solo. Adesso pesano anche

le ultime dichiarazioni dell’ad Ser-gioMarchionne, che lasciano intra-vedere un futuro di alleanze e ces-sioni per il gruppodi Torino. «Ledi-chiarazioni di Marchionne, relativead una possibile vendita della Fiat,sonomoltopreoccupanti - dice il se-gretario nazionale della Cgil EnricoPanini - Intanto, fatti di questa rile-vanza non possono essere affidati adichiarazioni sui giornali. Aggiun-giamo che di tutto questo il gover-no non può non occuparsene».❖

risultato gramo». Peccato, perchéanche inmomentidifficili comeque-sto, nessuno nel sindacato ha maipensatoche l’unità fosse irrecupera-bile.A riprova,un incontro traEpifa-ni e lo stesso Bonanni avvenuto unpaio di settimane fa. Si tenta di ria-prire un canale unitario: ne hannobisognoentrambi. SicuramenteEpi-fani, altrimenti costretto a un lungaguerra di trincea da solo. E sicura-mente Bonanni che sta facendo iconti con i mal di pancia della suaorganizzazione, con i fischi all’as-semblea dei pensionati, con gli ap-plausi che all’assemblea dei quadrie delegati di ottobre sono arrivatiquando annunciava proteste controil governo e usava argomenti che ri-calcavano quelli del collega dellaCgil.Un paio di terreni in comune ci

sono, uno è proprio quello dei pen-sionati. L’altro potrebbe essere unavertenza unitaria sul fisco, studiareinsieme una bozza di riforma. I dueleader sindacali ne hanno parlato, eBonanni qualche giorno dopo ne hafatto cenno in una conferenza stam-pa avanzando anche il nome di Vin-cenzo Visco tra quelli che avrebbevoluto a collaborare.

Altra cosa è se Cisl e Uil insistonocol chiedereallaCgil il consenso sul-la riformadelmodello contrattuale.Non lo avranno, c’è troppadistanza.Una ritrovata unità sindacale, al-

meno suqualche punto, toglierebbepoi le castagne dal fuoco al Pd chesu questo sciopero generale ha mo-strato imbarazzo. Non ha preso unaposizione ufficiale, né pro né con-tro.Così ieri inpiazza, a titoloperso-nale, c’erano sostanzialmente gli exDs,mentregli exMargherita, con ra-re eccezioni, parlavano di errore edi inutilità della protesta. «Il Pd nonè diviso sullo sciopero - afferma daParigi il leader Walter Veltroni -. Ilfatto è che è sceso in campo un solosindacatoenoi guardiamoe lavoria-moper l’unità di tutte le forze sinda-cali. Così, se «unaprotesta sociale inunmomento così drammatico è deltutto naturale», l’auspicio di Veltro-ni è che «questa protesta, questa ri-chiestadiun’alternativa salgaunita-riamente dalle forze sindacali e so-ciali e dalle rappresentanze dell’im-presa piccola e media».❖

I DATI SULLO SCIOPERO GENERALE

LA STRAGE «In tutta Italia, co-me qui a Terni, lo sciopero di oggi èstato fatto anche per ricordare le vitti-medegli incidentisul lavoro e fermareuna strage a tutt'oggi ininterrotta». Loha detto Giorgio Cremaschi, segreta-rio nazionale della Fiom-Cgil, interve-nuto nella città umbra nel corso dellosciopero generale proclamato dallaCgil. «Vogliamo giustizia e prevenzio-ne-haaffermatoCremaschi-edesigia-mouninterventodelleistituzioniedel-la magistratura con lo stesso rigore econ la stessa rapidità che si sono avutia Torino dopo il tragico incendio dell'anno scorso alla ThyssenKrupp. Pur-troppo in tante altre realtà questo nonavviene. Anche la strage della UmbriaOlii, ancora non è neppure arrivata in.Tribunale».

I LINK

[email protected]

Siamo in piazzaper chi ha persola vita sul lavoro

I due ministri sidistinguono nell’attaccoalla Cgil, come sempre

P

Sfilando sotto la pioggiain 103 piazze d’Italia

Il SenatoUsa nega gli aiutiall’industria dell’autoBrutto effetto sulla FiatObama «deluso» dalla bocciatu-ra invita comunque a fare qual-che cosa per aiutare le tre gran-di case automobilistiche ameri-cane. La Fiat chiude per un me-se. Ieri forte caduta del titolo inpiazza Affari.

MILANO

IL RICORDO

PARLANDODI...Indennizziper il gas

Inaumentogli indennizziautomaticiallefamigliepermancatorispettodapartedeglioperatori di standard di qualità commerciale nella distribuzione e vendita di gas: nel 2007sono stati restituiti, direttamente con le bollette, oltre 3 milioni di euro di rimborsi, il 20% inpiù dell'anno precedente. È quanto emerge dalle verifiche dell'Autorità per l'energia.

Tre cortei per 100milaMILANO Traffico quasi paraliz-zato a Milano, dove si sono svolti treicortei della Cgil e dei sindacati di ba-se, con l'adesioneanchedell'Ondastu-dentesca. Complessivamente 100 mi-la persone hanno invaso le strade del-la città.

Più degli iscrittiTORINO Sono stati circa 100mi-la, secondo laCgil, lepersone chehan-no partecipato ai cortei negli otto ca-poluoghi di provincia del Piemonte(50 mila a Torino). In «moltissime»aziendepiemontesi, standoal sindaca-to, le adesioni allo sciopero sono stateil doppio, e in alcuni casi anche il tri-plo degli iscritti.

Fortissime adesioniFIOM Fortissime le adesioni deimetalmeccanici allo sciopero. Nellefabbriche e torinesi le percentuali diadesione oscillano tra il 70 e il 90%.Lo sciopero è anche riuscito - dice laFiom torinese - nelle aziende falcidia-tedalla cassa integrazione conadesio-ni tra il 40 e il 50%. In provincia diMilano nelle fabbriche siderurgiche,meccaniche e nel settore dell'autol'adesione ha superato l'80%per cen-to. Anche nelle aziende del settore in-formatico e delle telecomunicazioni -sottolinea il sindacato dei metalmec-canici - si è registrata una significativaastensione dal lavoro».

Cgil scuola: astensione fino al 70%ROMA Da Milano, a Roma, daBolognaaFirenze: fortissima l’adesio-ne del comparto scuola della Cgi allamobilitazione, con punte del 70%alleelementari. «La mobilitazione di oggiè la naturale continuità - ha spiegatoMimmoPantaleo, segretario generaledella Flc-Cgil - delle iniziative di lottadegli scorsi mesi che hanno costrettoil Governo a primi passi indietro ri-spetto alla demolizione dell'istruzio-ne pubblica».

Le aziende del presidenteMARCEGAGLIA Nelle aziendedelgruppoMarcegaglia, l'azienda lea-der in Europa e nel mondo della tra-sformazionedell'acciaio guidatadallapresidente di Confindustria, l'adesio-ne dei lavoratori allo sciopero è statodell'85%. Lo comunica laCgil conunanota. Nello stabilimento di Sesto SanGiovannila la partecipazione è statadell'80%. nello stabilimento di Boltie-re (Bergamo) del 90%, in quello diGraffignana a Lodi del 100% e aMan-tova, città sede del gruppo, del 90%.

La giornata

LAURA MATTEUCCI

Sacconi e Brunetta

7SABATO

13 DICEMBRE2008

C’è una data, c’è un’ora. C’è un po-sto: all’ingresso del Ponte Milvio,un’anziana signora lascia una stelladi Natale sulla base della statua diSan Giovanni Nepomuceno, scolpi-ta dal Cornacchini tre secoli fa inun’espressione contrita: è il santoprotettore dai pericoli di annega-mento. L’appuntamento con la finedelmondo è qui, alle 24, ritardatodidue ore - doveva essere alle 20 ma il

cielo, si sa, comanda a piacimento ebasta un battito d’ali di una farfalla inBrasile per invertire pioggia e sole sututto il pianeta. Questo raccontano imeteorologi. Adesso non ci sono far-falleadagitarsimagabbiani chesi fan-no cullare dal Tevere, fermi sul pelod’acqua, seduti: se ne servono comeun taxi per guardare Roma dal fiume.E non c’è satellite che spia, né il colon-nellocon labacchetta chedeve spiega-realcunché.Ci sonoocchi cheguarda-no ansiosi, divertiti, curiosi e aspetta-no il rendez vous che lo stuolodi esper-ti,militari, volontari e politici alla fineconfermerà per mezzanotte, momen-to in cui il fiume farà il fenomeno, almassimodella capienza. I romani s’af-faccianosui ponti e sembrano la gentedella Bassa che osserva il Po. I romani- con gli occhi - e gli italiani (con latelevisione, su Internet, alla radio)controllano la situazione secondo do-

po secondo. Ponte Milvio è il postopiùromanticoper ritrovarsi, senza luc-chetti, e soffrire insieme. È il pontepiù basso di Roma, le due arcate late-rali si otturanoprima di pranzo.Quel-le centrali, unmetropiùalte, spariran-nosottacquaversocena, quando il Te-vere raggiungerà i XIV metri, segnatiin numeri romani e ancora il sindacoAlemannorassicurerà: «Nonci sono ri-schi di esondazione, semmai ci preoc-cupano le fogne». L’Aniene, che portaal Tevere circa 300 metri cubi d’acquaal secondo, ha straripato. Ma tuttiguardano il fratello maggiore.

Roma è schiacciata da due colori: ilgrigio lassù, di tonalità ora più cupeora più lucide, e il marrone fango lag-giù, dove guardano tutti, quel serpen-te che si muove svelto come mai pri-ma. Affamato di alberi, terra, detriti:toglie l’anima e l’arbitrio a tutto quel-lo che incontra e porta via. Divora Ro-

p Una giornata con il fiato sospeso. A guardare il livello dell’acqua sotto i ponti

p Ora x ieri all’ora di cena. La città ha retto l’urto. Mille nomadi evacuati nella zona est

[email protected]

La curiosità

Emergenza capitale

Un giornodi paura

L’attesa a Ponte Milvio, il po-sto degli innamorati. Sotto, ilfiume si gonfia fino alla notte.«Il pericolo sono le fogne», di-ce il sindaco. La piena intasa iponti e fa saltare i tombini.Evacuati mille nomadi.

ROMA

La situazione del Tevere vieneseguita con grande apprensio-

ne anche da chi, per salutare il nuovoanno, vi si tufferà. Dice Maurizio Pal-mulli, il tuffatore del Tevere emulo di«Mister ok»: «se continua così il miotuffo salterà. Stavolta c'è proprio unabella piena, come non si vedeva datempi lontani». Il primo gennaio2009, a mezzogiorno, dopo lo sparodel cannone del Gianicolo, si dovreb-be ripetere il tradizionale tuffo nel Te-vere di Palmulli, da Ponte Cavour.«Mancano ancora parecchi giorniquindi sono fiducioso», dice il tuffato-re in avanscoperta dal ponte da dovedovrebbe buttarsi per la 21ª volta.

Primo Piano

1 Una visuale dacorso Francia conveduta sullo stadioOlimpico, stamani aRoma2 e 3 un barconegalleggiante sischianta su ponteS.Angelo dopo averrotto gli ormeggi4 Ponte Milvio5 la piena del Tevereall'altezza dell'IsolaTiberina

Romagalleggianell’acquaRischi per il Tevere inpiena

MARCO BUCCIANTINI

Mister ok preoccupatoper il tuffo di Capodanno

8SABATO13 DICEMBRE2008

mafindall’alba,quandodichiaraguer-ra da nord-est. Spuntano i sacchi disabbia, sinonimo di trincea. Difesainerme perché fa tutto lui. Si gonfiapiano ma inesorabile. Sequestra bar-che e barchette, le sbatte contro i pon-ti (serviranno ore per liberare l’arcatadi ponte Sant’Angelo). Divelle chiatteeperfino la fermatadellaCalaAnguil-lara, davanti all’Isola Tiberina, chetentenna finché non viene messa a ri-paro: avesse preso il via, sarebbe statoun disastro. È un disastro. Muto, sen-za isteria, senza danni drammatici.L’Isola stessapareuno scorcio esotico,svettano le piante, sopra c’è anche unospedaledaassicurare (il Fatebenefra-telli) e un ministero nei dintorni dasgomberare (quello della Salute). Ro-ma manda segnali di resa: le campa-gne sono allagate e i nomadi che vivo-no di fortuna a ridosso della periferiavengono traslocati in zona Fiera. So-nounmigliaio.Evacuati i canili («e so-lo quelli», giura Alemanno). Gli ufficidel Coni in zona Olimpico sono statichiusi nel primo pomeriggio, il ponte

Sant’Angelo viene finalmente chiuso,alla Magliana il rigurgito delle fogneconsiglia il fuggi-fuggi da due stabili.Saltano tombini ovunque. Le stradesono spaccate e bucate. I vigili blocca-no i sottopassi nel Lungoteverevatica-

no e la galleria Giovanni XXIII. La par-te del fiume che corre verso Fiumici-no, dove sfocia divaricato in due brac-cia (la fiumara grande e il canale diTraiano) è controllata con gli elicotte-ri: non ci sono argini strutturati, il Te-vere scivola rasoterra, nutritodi legni,pezzi di cemento, rifiuti.

Si torna all’appuntamento, PonteMilvio, ore20. Le spondequasi annul-late sono percorse dagli inquietantimezzi anfibi della Protezione civile edella Croce Rossa, pronti all’uso. Isommozzatori dei carabinieri si appo-stano sulla sponda opposta al villag-gio Olimpico. Il fiume cresce come lafolla, nonostante l’invito del sindaco a«restare in casa».Nessuno ci credematutti ci sono. Michela è avvolta nelbomber bianco, il cappuccio di pelocontorna un volto dolce ed esaltatodai fatti. Ha le mani piccole e indicaun posto “suo”: «Avevo scritto là».Non ci sono solo i lucchetti ma ancheuncamposantodi epitaffi, frasi indele-bili: «Patafronsolino, ti voglio bene,per sempre», ha scritto lei. Nessuno cihamai chiamati così. «Luimiha rispo-sto», e Michela addita la pista ciclabi-le, annegata: l’acqua sta consumandola dedica, meno fantasiosa, ma il miti-coPat si è rifugiatonell’enormità: «Or-sacchiotta, sai che ti amo», scritto indieci metri di strada. Adesso lo sannotutti. «Non ho mai visto niente del ge-

nere»: la novità per Leonello Fossatiarriva a sessant’anni. Il fiume lo ve-de tutti i giorni,dalla suacasaaMon-temario, la collinetta che sovrasta lazona. «Mai, mai», ripete e fotografa,come fanno in tanti. Leonello - dun-que - dice «mai». Gli esperti dellaprotezione civile sono più elastici:«Questo livelloè stato raggiuntodie-ci volte negli ultimi duecento anni».La gente ripete: in questa vita, mai.

Quattrocento chilometri più anord, accanto al rivoletto d’acqualimpidissimae sorgiva sulmonteFu-maiolo, negli anni trenta fu postauna colonna e sopra un’aquila reale,rivolta verso la capitale. E una scrit-ta sulmarmo:«Quinasce il fiume sa-cro ai destini di Roma». È quasi not-te, la gente intorno al Ponte Milvioguarda l’acqua impastata di fango eterra portare via tutto, ma non il de-stino, quello ancora no.❖

www.protezionecivile.it

BERLUSCONI

INFORMAZIONI SULL’ANDAMENTO DEL TEVERE

IL LINK

Il presidente del Consiglio con-forta la capitale: «Sono stato altelefono con Gianni Letta cheera alla Protezione civile. Certoè che questa ce la potevamo an-che risparmiare...»

PLa Protezione civile della Regione Piemonte è pronta a mettere a disposizione le sue

strutturepersostenereil lavoro cheinqueste oresistasvolgendonelLazioperfronteggia-re i danni e i pericoli derivanti dall'ondata di maltempo. Lo hanno annunciato la presidenteMercedes Bresso e l'assessore alla Protezione Civile Luigi Ricca.

PARLANDODI...Maltempo

Crisi, bugie & social cardDiario è in edicola. Tra vite sospese e carte di credito, affari loschi e beni rifugio, in viaggio dall’Italia all’America. Un numero più ricco di pagine, storie e immaginiper prepararci alla valanga in arrivo

un venerdì sì e l ’altro senza

9SABATO

13 DICEMBRE2008

«Questa è una delle più grandi pie-ne del secolo, tra le prime dieci de-gli ultimi centoanni, siamodi fron-te a un evento eccezionale». Gian-ni Alemanno, primo cittadino diRoma, è travolto dall’emergenzamaltempo-ampiamenteannuncia-

ta -dalla città in tilt, dalle stradealla-gate, da oltre mille sfollati, dal fiu-megonfio comenon si era visto mai.Ai romani lancia un appello, comenon se ne facevano dai tempi dellaguerra: «Non uscite di casa, evitatediusare l’auto» e, data «la situazionedi calamità naturale ci si può esone-rare dal lavoro senza incorrere inprovvedimenti disciplinari». È tuttosotto controllo, la piena ci sarà, manon la temuta esondazione, dice aimicrofoni di radio e tv per tutto ilgiorno. Ma di fronte ai fatti, adesso,chiede un Commissario di governoper il Tevere, che accorpi «le troppeautorità presenti per la gestione delfiume». Troppe autorità «attorno alTevere» e «lo scarico di acque piova-

ne, con interi municipi che non han-no una rete di scarico», ad hoc: sonoqueste le due «fragilità» che il primocittadino individua nei giorni di al-larme mal tempo. La promessa allacittà: «un intervento molto serio», ainiziare dai tombini, circa 100mila,che «non hanno manutenzione ve-ra, profonda, da dieci anni».

La città eterna, intanto, offreun’immagine di sé inquietante. Mil-le persone, nel IV e V municipio ab-bandonano le proprie case, si trasfe-riscono tra laFieradiRomae le strut-ture limitrofe. Il capogruppoPdcapi-tolino, Umberto Marroni non gettabenzinasul fuoco, eppure sarebbe fa-cile, visto lo spettacolo che rimanda-no tv e giornali. Basterebbe tornareai tempi della campagna elettorale.Invece, dice: «È un momento diffici-le per la città, per questo è importan-te l’unione di tutte le forze politicheper intraprendere qualsiasi iniziati-va utile perché l’ondata di maltem-po non causi danni a persone e cose.L’eccezionalità del momento richie-de immediatezza di azione, forte at-tivitàdi prevenzione e contrasto. La-sciando da parte le differenze che cihannocontraddistinto inquesti gior-ni sulle modalità di reazione, siamooggi in contatto continuo con il sin-daco per valutare qualsiasi iniziati-va». Alemanno in un comunicato fasapere di aver apprezzato.❖

[email protected]

Il Papa confermala visita. Sosper domenica sera

ROMA

LA SITUAZIONE a Roma starientrandoecon il passare delle oredi-venta sempre più improbabile unaesondazione del Tevere.

Iniziano però già le preoccupazioniper la nuova ondata di perturbazioniprevista a partire da domenica sera.Lo spiega il capo dei Vigili del fuoco,Antonio Gambardella, al presidio diponte Milvio. «Ormai l'ondata di pienaprevistatrale20ele24di ieri noncidàpiù eccessive preoccupazioni. Hasmesso di piovere e possiamo direche il pericolo più grosso è passato.Ora la preoccupazioni principale - pro-segue - riguarda la nuova ondata diperturbazionichecolpiràl'Italiaaparti-re da domenica sera e per le giornatedi lunedì e martedì». È ancora prestoper sapere esattamente quali zone sa-ranno interessate, ha sottolineatoGambardella, ma i Vigili del fuoco sistanno già preparando. ˘Allo stato at-tuale, «non c'è motivo per annullare lavisita del Papa all'ambasciata d'Italiapresso la Santa Sede a Roma. Noi ab-biamo preparato tutto, speriamo chetutto si svolga normalmente».❖

MARIA ZEGARELLI

p Il sindaco di Roma affronta l’emergenza - ampiamente annunciata - invitando alla paralisi

p Il Pd capitolino lancia l’appello all’unità di azione per risolvere le urgenze dei romani

Emergenza capitale

Alemanno affronta l’emergen-za e invita i romani a starsenea casa. «Non uscite e non usatel’auto». Poi, annuncia che è ne-cessario un Commissario di go-verno per il Tevere. Il Pd capi-tolino: «Lavoriamo insieme».

DOMANI

Primo Piano

Alemanno sottola piena: «Romaninonuscite di casae nonusate l’auto»

10SABATO13 DICEMBRE2008

I pre

zzi e

spos

ti no

n co

mpr

endo

no i

beni

util

izza

ti ne

lle fo

to p

er il

lust

rare

il p

ossi

bile

uso

dei

pro

dott

i pub

blic

izza

ti.I p

rezz

i (co

nsig

liati

ai ri

vend

itori)

son

o va

lidi d

al 1

5/11

/200

8 al

15/

01/2

009

e so

lo p

er m

odel

li e

colo

ri ra

ppre

sent

ati n

elle

foto

. Per

mod

elli

e co

lori

dive

rsi i

l pre

zzo

di li

stin

o pu

ò va

riare

.

Luci

an

oC

on

soli

ni&

Art

ma

chin

eAss

oci

ati

Individua il punto vendita a te più vicino collegandoti al sito www.foppapedretti.it o chiamando il numero verde 800303541 o nei NEGOZI ALBERO DELLE IDEEdi: BERGAMO - Piazza della Repubblica 3 (Cinema San Marco) - Tel. 035218118 ORIO AL SERIO (BG) - Orio Center - Tel. 0354596116 / 0354596118BOLOGNA - Via Nazario Sauro 15 - Tel. 051273696 BRESCIA - Corso Cavour 34 - Tel. 03040330 RENDE (CS) - Via Po 10 - Tel. 0984466891 MILANOVia S.Nicolao 3 (ang. Corso Magenta) - Tel. 0286450643 - Via Mambretti 9 - Tel. 023574497 / 023574458 BRESSO (MI) - Via Vittorio Veneto 16/C - Tel. 0266504939ROMA - Via Vitelleschi 2/4 - Tel. 0668802748 MASSAFRA (TA) - Via Del Santuario 28 - Tel. 0998804769 VARESE - Via Saffi 73 - Tel. 0332229467

Corso Monforte/angolo Visconti di Modrone - MMILANO - Tel. 02 76007672SHOW ROOM

pinza per il ghiaccio € 4,80PIN

ZAG

HIA

CC

IO

PO

RTA

TOA

ST

loS

VU

OTA

TAS

CH

E

DO

LCEV

ITA

PO

LVER

E D

I S

TELL

E

PER

PAS

TA

ilG

IOR

NA

LAIO

ILC

AN

TIN

IER

E

GIR

AEV

À

GO

UP

portapane tostato € 8,90appendiabiti con portaoggetti

in colore naturale € 24,50set per fonduta

al cioccolato € 29,00

portagiornali in colore naturale € 59,00 carrello portaspesa € 139,00

formaggera € 35,00 set per la pizza € 49,00

portabottiglie modulare € 62,00 portafrutta € 128,00

PIZ

ZIC

OTT

O

set per la pasta: tagliapizza, stampo per ravioli,

paletta lasagne e pala riso € 35,00

Anna la scaricaun furgone Fiatbianco sporco.Il conducentefrena, apre ilportellone, fascendere lei euna collega. Ri-

parte portandosi le altre ragazzeda sistemare oltre il raccordo anu-lare.Anna rassetta lagonna.Guar-da intorno. Mastica una gommaamericana e fuma una sigaretta esi carezza la coda di cavallo. Quin-di, prende a battere la via Salaria.Senza dare nell'occhio, discreta-mente. «Ad agosto giravo in tangae stivali bianchi sfrangiati. Ho unbel culo. Poi è venuta la polizia.M'hannomultata e portata in que-stura. C'ho passato la notte». Era ilmomento della tolleranza zero.Per le puttane e i clienti. Ronde divigili urbani, pattuglioni militari,telecamere a infrarossi. «Al matti-no ho firmato il foglio di espulsio-ne. Il mio terzo in due anni». Viadalla strada,Anna s'èmessaper lo-cali. Lap-dance, disco pub, nightclub. «Non gira un euro». Così èrientrataon the road.Timbra il car-tellino alle 19.00. Il Ducato la ri-prende alle 03.00 del mattino.«Dormiamo in albergo. Sette ra-gazze. Ci conosciamo ma non sia-mo amiche. Non c'è bisogno.Ognuna di noi ha già i suoi proble-mi».

Resto seduto sotto la pensilinadegli autobus, mentre Anna si im-barca su unaRover e parte al lavo-ro. Ventisette anni, oltre il metro esettanta,magra, capelli castani. Ciconosciamo dal tempo di un miodocumentario sulle migrazioni.Ha fatto a piedi il giro d'Italia. Pa-dova, Brescia, Bologna, Lecce, Ba-ri, Roma. Cinque anni che calca lascena. «Ho imparato il ritornello,sono più saggia. Faccio quello chedevo e evito le botte di quelli».Rientrata dalla Rover, indica unaMercedes. Magnaccia, papponi,trafficanti. «Ancora due anni. Milascio lamerdaalle spalle e tornoacasa». Gomel, Bielorussia, un sof-fio da Chernobyl. Nuovo cliente,Opel stationwagoncon sedilepor-ta enfant. Raggiungo il campersforna hot-dog. La sua presenza èil segnale che il repulisti è storiavecchia. Le ragazze sono rientratenei loroabiti. Lapoliticahaabbaia-to alla luna illuminata dagli spottelevisivi. Nemmeno dieci minutie Anna si accomoda sulla sedia difianco. Fa cenno con la mano all'autista della Opel. «Passa una vol-

ta la settimana. Ha una bimba didueanni. Sposatoda tre. Senevie-nenellemutande toccandomi il se-no».

Ci sono tre altre ragazze. Pan-taloni e giacche finta pelle. Intor-no, brutte facce: anelli e bracciali ecapelli col gel; due universitari ri-danciani; mariti e padri sui cin-quanta. Anna si carezza il dorsodel piede. «Dormo male. Mi sve-glio di soprassalto. Non ricordomai i sogni».Nel tempohacollezio-nato vari padroni. Venduta e com-prata. La trafila di tutte. Corredatadipugni ecalci ebruciaturedi siga-retta e stupri collettivi e due abor-ti. «L'ultimo s'è portato via tutto.Hanno davvero raschiato il fondodel barile». Ride.Un sorriso taglia-to nel volto di vetro. Piove, pocovia vai. Non gira denaro. «Abbia-mo tutte abbassato le tariffe. Lenotti non finiscono mai. Camminiavanti e indietro e fumi e alzi due-cento euro quando va bene. La po-lizia si fa viva ogni tanto. Scelgonouna ragazza. Se la portano dietro icapannoni a fare un servizio. Poi tiavvertonoconunsmsquandostan-no per dare una ripulita alla zona.Quandotimultano,paghi con i sol-di guadagnati per strada. Comeavessi due padroni e uno è lo Statoitaliano».Anna raggiunge le colleghe, ri-

para sotto l'ombrello, mostra ciòche ha da vendere. Passa un fuori-strada dell'esercito. Scivoliamoper un vicolo. Pozzanghere, alberiincarniti, un albergo tre stelle. Ra-gazze sulla porta, ragazze nell'atrio. Minigonna, autoreggenti edueditadi rossetto.Clienti abitua-li, pendolari, signori distinti cheborbottano buonanotte e si affret-tanoa salirenell'auto. «Centoeurotuttocompresoperun'ora incame-ra. Cinquanta e cinquanta col por-tiere. La direzione è d'accordo».Due ragazzine sedute sul para-

carro. Le ginocchia livide di fred-do. Maglione e giacca a vento. Ri-voli di pioggia sul viso. Lo stradel-lo spalanca alla zona industriale.Capannoni sormontati da insegneal neon.Old FashioneCash&Car-ry. «Ilproblemaècheconosco ima-schi. Fate pena. Perché mi dovreisposare?». Torniamo indietro perunastradinabuia.Automobili affa-mate di carne umana sguscianonelle ombre lampeggiando. Guar-do Anna e le sue amiche. Il Ducatole attende sotto il cavalcavia cheapre alle campagne. Fumo il siga-rosotto lapioggia.Chissàcosapen-sano queste ragazze.❖

Una notte sulla Salaria con Anna, prostitutabielorussa. La «tolleranza zero» ha fatto nascere

le alcove clandestine a tre stelle

[email protected]

Disegno di Fabio Magnasciutti (tecnica: grattage e acrilico)

DOVESONOANDATE

LELUCCIOLE

Claudio Camarca

FOGLIETTONE

12SABATO13 DICEMBRE2008

Condomanomalo,del tipoSCD(Se-men Collection Device), realizzatoconunmateriale speciale, apposita-mente «perforato», e assistenza delmedico che immediatamente dopol’atto sessuale provvede aprelevareil seme maschile e a veicolarlo nel-l’apparato riproduttivo della don-na. Questa è l’unica «procreazioneassistita» ammessa dalla Chiesa perrispondere al desiderio di avere unfiglio dei coniugi con difficoltà aprocreare. Un aiuto al partner chenon esclude la possibilità che l’inse-minazioneavvenga inmodonatura-le, nel rapporto sessuale tra i coniu-gi. Questa pratica, utilizzata adesempio al policlinico Gemelli, nonè considerata «illecita» e «immora-le» come la fecondazione «in vitro»,

quella eterologaeomologa. La ragio-neè che si evita quella «dissociazionetra la procreazione e l’atto coniuga-le» condannata con fermezza dal Va-ticano, lohaassicurato laprofessores-sa Maria Luisa Di Pietro, docente dibioeticaal PoliclinicoGemelli epresi-dente dell’Associazione Scienza e Vi-ta che con il segretario della congre-gazione per la Dottrina della Fede,monsignor Ladaria Ferrer, il presi-dente della Pontificia Accademia perla Vita,monsignorRino Fisichella e ilsuo predecessore monsignor Elio

Breccia, hapresentato ieri l’«Istruzio-ne Dignitas Personae»: in 37 paginela Chiesa, aggiornando la Donum Vi-tae del 1987, ha indicato i suoi puntifermi sui temi della bioetica.

Due i punti fermi. Al centro dellaprocreazione umana devono essereposti la coppia.Vapreservata ladigni-tà di persona degli embrioni. Se è le-gittima l’aspirazione della coppia ad

avere figli, «non si può passare attra-verso la violazione del diritto alla vi-ta del nascituro o alla distruzione deisignificati stessi delmatrimonioedel-la coniugalità». Meglio l’adozione dibambini orfani, che va favorita. Gliesseri umani non possono essere un«prodotto» fabbricato da un medico(operando sull’embrione umano) suordinazionedei futuri genitori. Sottoaccusa tutte le tecniche che compor-tano un’eliminazione volontaria diembrioni. «L’amore di Dio non fa dif-ferenza tra il neoconcepito ancoranel grembo della madre, il bambino,il giovane, l’uomo maturo e l’anzia-no». Si parla espressamente di diver-se formediaborto: volontario, seletti-vo, preventivo. Da qui una messa apunto dettagliata di comportamentiritenuti censurabili, inaccettabili,mo-ralmente illeciti, gravemente immo-rali. Piovono i no: all’«Intre cytopla-smic sperm injection», variante dellafecondazione in vitro, alla diagnosipre-impiantatoria per la fecondazio-ne artificiale o alla «riduzione» degliembrioni impiantati nell’utero delladonna, no alle forme di «intercezio-ne» e «contragestazione», come l’usodella pillola del giorno dopo o dellaRu 486. Condanna senza appello peril congelamento degli embrioni. Unascelta definita sciagurata e «senza ri-medio». «Un loro utilizzo - si afferma- porterebbe ad altri misfatti», ne ne-gherebbe ulteriormente la dignità dipersona. Per questo non possono es-sere utilizzati per la ricerca, per unuso terapeutico o messi a disposizio-ne delle coppie sterili. La selezionetra gli embrioni anche per la ricerca èbollata come scelta che favorirebbe-ro «una mentalità eugenetica».

Si invita la ricerca scientifica eme-dica a seguire vie diverse, comequel-la che uso delle staminali adulte.Scontata è la condanna della clona-zioneumana, anchequella terapeuti-

ca a fine curativo. L’Istruzione Di-gnitas Personae vuole indicare almondo della scienza ed anche ai le-gislatori precisi riferimenti etici. Èun documento di magistero è quin-di vincolante per i credenti. Lo famettendo in conto di nuotare con-tro corrente. «Come quando i mis-sionari si impegnavano contro laschiavitùdegli schiavi nei paesi sog-getti alla colonizzazione oppure ladifesa dei dei lavoratori agli inizidell’ottocento» precisa monsignorFisichella. Ora la battaglia dellaChiesa è a difesa della dignità «del-la persona più piccola e indifesa»:l’embrione.❖

Italia

LA TOSCANA dia ospitalità aEluana Englaro affinché possa conclu-dere con dignità la sua esistenza: è l’in-vitolanciatodaRiccardoNencini,presi-dentedelConsiglioregionaleesegreta-rio nazionale del Partito Socialista. «Siala Toscana a offrire a Eluana Englaro,se dovesse occorrere - ha detto - queldignitoso accompagnamento alla finevita, del quale si legge nella sentenzadella Cassazione». Nencini ha spiegatodi avere «grande rispetto per chi pen-sa, con fede e amore, a un padre cele-ste in nome del quale ogni forma di vi-ta, anche solo vegetativa, va difesa; maesiste il rispetto anche per quel padreterreno, nei panni del quale nessuno dinoivorrebbemaitrovarsi,chevuoleac-compagnare dignitosamente alla finedella vita la sua Eluana. È in nome diquesto-conclude-chedobbiamooffri-re una opportunità».

[email protected]

Nencini: «La Toscanadia ospitalitàagli Englaro»

p Per il Vaticano va riconosciuto che l’embrione ha dignità umana è «una piccola persona»

p Gli altri no alla tecnica in vitro, alla crioconservazione, alla pillola del giorno dopo

Con l’Istruzione Dignitas per-sonae i punti fermi della Chie-sa sulla bioetica: dignità di per-sona all’embrione e rispettodell’unione coniugale nelle tec-niche di aiuto alla procreazio-ne. I no alla ricerca scientifica.

CITTÀ DEL VATICANO

IL CASO

Un «aiuto» che lasciail dubbio sulla suautilità nel fecondare

www.unita.it

ROBERTO MONTEFORTE

ProcreazioneassistitaPer la Chiesa si facol condombucato

Lo fa il Gemelli di Roma

13SABATO

13 DICEMBRE2008

«I princìpi fondamentali della Costi-tuzione sono fuori discussione enessuno può pensare di modificarlio alterarli». Al di là di «quanto si di-scuta, argomento complicato, su co-sa è possibile e opportuno modifica-re e che cosa no della Costituzio-ne». Il monito del presidente dellaRepubblica risuona ancora una vol-ta nel giorno in cui al Quirinale ven-gono ricevuti gli esponeti del Fai,presidente Crespi in testa quantomai agguerrita, un baluardo dasempre in difesa dell’ambiente edelle operare d’arte. L’affermazio-ne di Napolitano, di cui non era pre-visto intervento «perché tra le con-dizioni di un rapporto positivo delpresidente della Repubblica conl’opinione pubblica c’è anche quel-la che non esageri con i discorsi»,non può non riportare alla mentel’affermazione tranchant dell’altrogiorno di Silvio Berlusconi e dellasua ribadita intenzione di cambia-re la Costituzione.

A sollecitare il presidente sonostate le parole della signora Crespiche «con dolce perentorietà» ha fat-to riferimento alle Costituzione perricordare che spetta innanzitutto al-lo Stato la difesa del patrimonio ar-tistico e culturale del Paese. E, infondo, ha ricevuto l’assenso anchedel ministro Bondi, nonostante pas-sate divergenze sull’intervento deiprivati. La replica di Silvio Berlusco-ni non si è fatta attendere. Arrivada Bruxelles dove il premier si tro-va per il Consiglio europeo, subitodopo una telefonata con il Quirina-le per riferire innanzitutto dell’an-damento del vertice e della quale,come al solito, a proposito delle mo-difiche della Costituzione, viene ri-ferita una versione fin troppo di par-

te. Il presidente del Consiglio, co-munque, ha assicurato che non vuo-le mettere mano ai principi fonda-mentali della Carta. «Su quelli nonc’è nulla da cambiare. I principi fon-damentali sono riconosciuti e non vo-gliamo certo modificarli». «Ci sonoaltre parti che non sono fondamenta-li, ad esempio il Csm non lo è» affer-ma battendo su uno dei punti che glista più a cuore. Per quanto riguardail Colle «tutto tranquillo. Il rapportotra me e Napolitano è conviviale». AlCapo dello Stato sono anche state ri-cordate le “aperture” di queste orenel solco dell’invito al confronto piùvolte arrivato dal Colle: il rinvio del-la riforma dell giustizia dopo un fac-cia a faccia con l’opposizione, l’am-morbidimento del decreto Gelmini.Berlusconi ha parlato così di giusti-zia: «La separazione delle carriereserve, perché pm e giudici frequenta-no lo stesso bar e leggono la stessa

Repubblica e la stessa Unità». Napoli-tano ha parlato in più occasioni dellapossibilità di riformare la Costituzio-ne, una signora di una certa età cheun lifting può anche farlo, ma senzaintaccare la sua struttura fondante.Ci sono da tempo problemi sul tappe-

to che per essere risolti hanno biso-gno di nuovi strumenti. «Che la Costi-tuzione non sia intoccabile -disse ilpresidente a Venezia a settembre- lodimostra il fatto che tra il 1963 e il2005 sono stati modificati, aggiuntio sostituiti 38 articoli o commi, an-che di rilievo». Quindi non c’è nienteche non possa essere cambiato, esclu-

sa la prima parte che contiene i prin-cipi fondamentali. Ma è il metododelle minacce «faccio tutto da solo»che non può essere accettabile. Nèminacciato.

Le parole del Capo dello Stato so-no state accolte con grande favoredall’opposizione, che apprezzalaposizione «saggia ed equilibrata»di Napolitano con cui si dà l’altolà aqualunque intenzione di procedereda solo da parte del premier. Finoc-chiaro, Franceschini, Di Pietro ap-prezzano la posizione di Napolita-no. Ed anche gli esponenti dellamaggioranza. A cominciare dallaLega che spera, spazzate via le pole-miche, che la strada del federali-smo diventi senza ostacoli.❖

Foto Ansa

www.quirinale.itwww.fondoambiente.it

UN REFERENDUM sulla colloca-zione europea del Partito democrati-co. A chiederlo, con un documentoche potrebbe arrivare fino alla direzio-nedel19dicembre,èStefanoEsposito,deputato piemontese che risulta tra ifirmatari dell’appello «per ripartire»,promosso da Gianni Cuperlo e da Bar-baraPollastriniesottoscrittoda54par-lamentari del Pd. Esposito presenteràun ordine del giorno alla direzione re-gionaledel Pd in programma a Torino,relativamente alla questione della col-locazione internazionale del partito.

L’ordine del giorno, se approvatodalladirezioneregionaledelPiemontee portato alla direzione nazionale del19 dicembre, impegnerà il partito «adattivareunaconsultazioneformalede-gli elettori del Pd, chiedendo loro diesprimersi sulle proposte in campo; eaconvocare,aconclusionedelproces-so consultivo, l’assemblea costituentenazionale».

Pd, sarà chiestoreferendumsul posto in Europa

[email protected]

I LINK

p Il Capo dello Stato avverte: nessuno può pensare di modificarli o alterarli

p Il presidente del Consiglio lo chiama. Poi dichiara: «Pm e giudici leggono tutti l’Unità»

«I princìpi fondamentali dellaCostituzione non si toccano».Il capo dello Stato lo ha ribadi-to nel corso di un incontro conil Fai. Silvio Berlusconi, che pu-re l’ha minacciato di recente:«Non ce l’aveva con me».

ROMA

Il presidente Napolitano con il Presidente del Fondo per l'Ambiente Italiano Giulia Maria Mozzoni Crespi

«Il presidente non cel’ha con me. Tra noi c’èun rapporto conviviale»

IL CASO

La versione Berlusconi

Italia

Napolitano: «I princìpi della Cartanon si toccano». Il premier: non lo farò

MARCELLA CIARNELLI

14SABATO13 DICEMBRE2008

Pit stop prolungato fino a gennaio aibox della Giustizia. Il Carroccio e Anpretendono interventi e chiarimen-

ti. Di più: pretendono il dialogo conl’opposizione (Fini) e che il Cavaliereabbassi i toni e le velleità di modifichecostituzionali a colpi di referendum.Così il ministro della Giustizia Angioli-no Alfano, dopo aver parlato al telefo-no con il premier, annuncia il rinviodel pacchetto di modifiche che riguar-dano il processo penale e quei cinquemilioni di famiglie italiane che hannoprocedimenti in corso. Il testo del ddlatteso al via libera del consiglio deiministri il 19 dicembre slitta a genna-io, a dopo le vacanze di Natale e Capo-danno. Altra cosa, e altra partita, è

quella che riguarda l’ordinamentodella giustizia intesa come magistra-tura ancora senza data.

In via Arenula si spiega che lo slitta-mento dell’atteso pacchetto nasce dal-la volontà di «ascoltare i contributidelle opposizioni». Ecco che il mini-stro ha fissato incontri con il Pd (mar-tedì con il ministro ombra LanfrancoTenaglia), con l’Udc (mercoledì conMichele Vietti) e con la stessa Lega,alleato ostico sul fronte della giusti-zia al pari di An. Il Cdm è fissato pergiovedì e non c’è il tempo materialeper preparare un testo condiviso con

le opposizioni. Quale che sia la ra-gione, il risultato è che dopo tantino, arriva qualche sì. Complici gli ap-pelli del Colle all’intangibilità dellaCarta, il retromarcia di Berlusconi, iveti di Lega e An e il piano del Pdsulla giustizia che in certe parti coin-cide con quello di Alfano, della stes-sa Anm e dell’avvocatura. «L’obietti-vo è una riforma efficace e duratu-ra, non farla una settimana prima»si osserva da via Arenula. «Era l’ora,abbiamo sempre cercato soluzionicondivise e durature» replica Tena-glia

Alfano si presenterà agli incontricon un testo di circa 50 articoli, dal-la messa prova per chi ha pene finoa due anni alla modifica del sistemadelle notifiche passando per i luoghidi detenzione leggera per quei 94mi-la che restano in carcere meno didieci giorni. Sulle intercettazioni Al-fano promette che «non ci sarannolimitazioni sulle indagini».❖

[email protected]

CLAUDIA FUSANI

p Il pacchetto Slitta a gennaio dopo telefonata tra premier e ministro

p Lega e An Hanno preteso il dialogo con l’opposizione su carcere e processo penale

P

Giovedì era previsto in Cdm ilvia libera al ddl sui provvedi-menti per l’emergenza carcerie rendere più veloce il proces-so. Tenaglia (Pd): «Abbiamosempre chiesto soluzioni dura-ture e condivise».

PARLANDODI...Minori

Si svolgerà a Spinaceto (Roma), dal 15 al 19 dicembre, un corso di aggiornamentoriservatoagli operatoridella Polizia di Stato dal titolo: «Abuso emaltrattamento su minori».Il corso è stato finanziato e organizzato dalla Fondazione f.i.a.b.e. Onlus - Fondazione Italia-na Aiuto Bambini in Emergenza, in collaborazione con S.I.P.S.I.A.

Giustizia, tutto rinviatoAlfano in cerca di dialogo

15SABATO

13 DICEMBRE2008

Èinnegabile. Con l’avvio inservizio domani della Bo-logna-Milano il treno di-venta concorrenziale conl’aereo. Con l’Alitalia in

queste condizioni,Trenitalia fabenis-simo a far leva sul paragone neglispot che inondano le tv. A chi fa su egiù fraMilanoeRomaconverràpren-dere l’Eurostar: si impiegheranno treore e mezza raggiungendo il centrodelle città; in aereo - sempre che sene troviuno - si rischiadi impantanar-si nel trafficoonei ritardi delle navet-te.Peccatoperò che ilpopolodeipen-dolari - 1,9milioni secondo il Censis -dell’Alta Velocità non se ne fa niente.Anzi, ne soffrirà. Perché fra treno eaereo c’è unadifferenzanondapoco.Il treno, infatti, viaggia sui binari equesto limite fisico si farà sentire, spe-cialmente in prossimità delle città: lìl’Alta Velocità non c’è ancora (ci vor-ranno5annipercompletare il proget-to Grandi Stazioni) e i binari sonouguali per tutti i tipi di treni. Binariche quindi saranno ingolfati di Euro-star (raddoppiati e triplicati) che eli-minerannoo rallenteranno i ferrivec-chi (Intercity, Interregionali e Regio-nali) già stracolmi, maledetti ognigiorno da milioni di persone per i ri-tardi. Il tutto alla faccia del serviziopubblico che, sbandierato dalle Fer-rovie,mandasu tutte le furie leRegio-ni costrette a litigare sui contratti diservizio stipulati e mai rispettati daTrenitalia.

In più, l’azienda guidata dall’ex sin-dacalistadellaCgilMauroMorettide-ve far tornare i conti. E se tutti gli in-vestimenti sonostatimessi sulproget-to dell’Alta Velocità, per il resto dellarete, in gran parte una lunga gimca-na a binario unico (lo è per il 57%),arrivano i tagli. Meno soldi e menotreni. Di nuovi non ce sono neancheper laMilano-Bologna. Il nome«Frec-ciarossa»èunadenominazioneaccat-tivante chenasconde il fatto che i tre-ni saranno sempre gli Etr 500, usatida più di 5 anni. L’altro maquillageriguarda i vecchi Intercity. Verrannoridipinti e si chiamerannoEurostarci-ty: stesso treno, abbonamento au-mentato inmediadel10%.Dadoma-ni i tempidipercorrenzamiglioreran-no solo fra Milano e Bologna. Per ilresto peggioreranno anche per l’AltaVelocità da Roma a Bologna o da Fi-renze a Roma con aumenti dei tempidi percorrenza anche di 10 minuti.Anchesulprezzoc’èpoida ridire.Pas-sate leoffertepromozionali per il lan-cio, il costo standardper ilMilano-Ro-

MASSIMO FRANCHI

Foto Emblema

[email protected]

Milano-Bologna182 KM Unica tratta tuttanuova. Sarà percorsa in 65’ inveceche in 104’. Gli Eurostar City ci im-piegheranno anche 2h 27’.

Piacenza-Milano70 KM Tratta tutta vecchia.Gli Eurostarcity ci metteranno 57'(prima 41’).

Prato-Bologna81 KM Tratta più penalizzataverso Bologna. I Regionali impiegava-no 1h 6', da domenica 1h16' e 1h22'.

Firenze-Bologna78 KM La nuova linea Altavelocità partirà nel dicembre 2009.Ora gli Eurostar avranno ritardi fino a13'.

Firenze-Roma253 KM Inaugurata nel 1992,250 km/h. Gli Eurostar impiegheran-no 4' in più. Per gli Eurostarcity ritar-di fino a 20'.

Torino-Milano125 KM Tratta ad Altavelocità non ancora completata.Manca la Novara-Milano (40 km).

Il nord Il centro Roma e Torino

Italia

Il treno ad alta velocità «Frecciargento»

Oggi l’inaugurazione della Bologna-Milano, si risparmieranno 40 minutiMa sulle altre tratte sarà sempre peggio. E Piacenza denuncia Trenitalia

Il dossier

La novità Mi-Bo: 65’invece di 104’

Gli Eurostarcityal rallentatore

Tra altri ritardie opere incompiute

Parte l’Alta VelocitàBeffa-pendolari:sempre più un incubo

16SABATO13 DICEMBRE2008

ma sarà di 79 euro, con un aumentodi 13,4 euro pari al 20,4%. Il tuttoper risparmiare 35 minuti, ossia soloil 14,2%.

Oggi il Capo dello Stato inaugu-rerà la tratta. Sarà la terza inaugura-zioneTavdopo il1992dellaRoma-Fi-renze e il dicembre 2005 della Ro-ma-Napoli. L’anno prossimo, se tuttova bene, sarà il turno della Firen-ze-Bologna.Ma non è finita. Per con-cludere l’opera mancano i binari piùimportanti, quelli che attraversano lecittà in gran parte sottoterra e che,questi sì, finalmente libereranno bi-nari per i pendolari. Il progettoGran-di Stazioni è comunque di là da veni-re. Torino Porta Susa aprirà nel2010, Bologna Centrale nel 2011, Fi-renze nel 2014. Quell’anno potrem-modire che l’AltaVelocitàTorino-Na-poli sarà completata e anche i pendo-larimetropolitaniavrannobinari libe-ri a loro disposizione. Sempre che cisiano i soldi per farci passare nuovitreni.Eh sì, perchésuunacosaMoret-ti ha ragione. Se i pendolari sono sti-pati come sardine su treni del secoloscorso, la colpa è in granpartedel go-verno cheha tagliato i fondi. Le risor-seprevistenella finanziaria2009am-montano a circa 1350 milioni, stessa

cifraprevistanel ’99,mentre la richie-sta di Trenitalia per i servizi regionalie gli Intercity è di 2050 milioni.

Comunqueanche per l’Alta veloci-tà i treni sarannosempregli stessi, co-medicevamo. Tutti Etr 500, con i po-chi Etr 600 che saranno testati al Suddove i binari non sono Alta Velocità.E a parte la Milano-Bologna la cosaparadossale è che l’Alta velocità faràaumentare i tempi di percorrenza.Per la Roma-Bologna si arriverà an-che a 12 minuti in più (dalle attuali2h e 38’ a 2h50’) e 4minuti sulla Ro-ma-Firenze (da 1h36’ a 1h40’). IlFrecciarossa (Etr500) correrà traNa-poli-Roma e Milano, il Frecciargento(Etr 485 e qualche Etr 600 nuovo),capace di elevate prestazioni anchesulle linee convenzionali, raggiunge-rà la Puglia e la Calabria, i Freccia-bianca (EurostarCity) «viaggerannodove potranno al meglio sfruttare leloro potenzialità». La strategia azien-dale è chiarissima. Guadagnare più

mercato possibile, anche a spese del-l’Alitalia incrisi, primadell’arrivodel-laconcorrenzadiDellaValleeMonte-zemolo con la loro Ntv e i treni chedovrebbero iniziare a viaggiare dal2011.Naturalmente il business è tut-to lì, sulla Roma-Milano e sulla Tori-no-Venezia, sempre che sia prontaper quell’anno.Negli ultimi anni ogni cambio di

orarioèdiventatounpartocon trava-glio lunghissimo. Quello di domani èstato, se è possibile, più sofferto.Ogni regionedevestipulare il contrat-to di servizio e i tavoli con Trenitaliasonoestenuanti perognunodei20as-sessori aiTrasporti.Alla fine i piùsod-disfatti dicono di «aver contenuto leperdite». Iniziamoun giro d’Italia neldolore dei pendolari.

Toscana, Umbria e Lazio I pen-dolari più sono quelli che vanno a la-vorare a Roma. Tutti gli Intercity sa-rannorallentati, alcuni anche conau-menti di percorrenza di 20’ fra Firen-ze e Roma. Il passaggio sulla trattalentaa suddiOrteporterà allaparali-si di tutta la rete vicino alla Capitale.

Emilia Romagna A Bologna lochiamano l’imbuto. Tutti i treni in ar-rivo e in partenza saranno rallentatiperdare spazioallanuovaAltaveloci-tà. E il tutto durerà fino al 2012. An-che il direttore Trenitalia Emilia Ro-magna, Salvatore Di Ruzza, ammet-te che l’Alta velocità creerà disagi aBologna. Tutti sono concordi nell’at-tendersi «tre anni di sofferenza». An-che le tratte non direttamente sovra-statedallanuovaBologna-Milanopa-gherannodazio. Lapiù colpita sarà laBologna-Prato con rallentamenti frai 15 e20minuti; laModena-Mantovane avrà inmedia di 10minuti. Oppu-re:daReggioEmiliaaBolognaalcunitreni in fasce «critiche» (come le 7 ole 8 dimattina) vedranno il tempo dipercorrenza salire da50a63minuti.

Lombardia Sulla Piacenza-Milanoci sono70kmtutti vecchi.Ma iRegio-nali e Intercity fino aoggi impiegava-nodai41’ ai 57’.Da lunedì regionali e«nuovi» Eurostarcity impiegherannopiù di un’ora con punte di 1h e 47’soprattutto nelle ore di punta. Pro-prio ieri - per solidarietà con i pendo-lari - il presidente della Provincia e il

sindacodiPiacenzahannoannuncia-to il loro forfait all’inaugurazionedel-la nuova tratta e procederanno legal-mente contro Trenitalia, se entro 30giorni non onorerà gli accordi presicon il Comune all’avvio dei cantieridella nuova tratta ferroviaria. Tuttavecchia anche la Cremona-Milano.DaCodognoaMilanoaffianca lanuo-va linea. Ma vicino aMilano i treni sisposteranno sulla linea ancora piùvecchia con rallentamenti che vannodai 10’ ai 20’ in media su treni tuttiRegionali. Dopo trent’anni a luglio èstato inaugurato il raddoppio dellaLecco-Milano. Ma se la tratta è nuo-va, i treni usati sono vecchi. E così in-vece di viaggiare a 150 km/h vannosolo a 77 km/h. .

Marche e linea adriaticaSiappe-santirà l’ormai storica vertenza aper-tadallaRegioneMarche. La linea chedaRomava all’Adriatico è considera-ta quasi un «ramo secco» ed è già sta-ta colpita negli scorsi anni. Sarà ta-gliata una delle quattro coppie di Eu-rostar, le tre restanti non fermerannopiù a Senigallia e Fossato di Vico eJesi. Ancora più vessati i viaggiatoridell’Adriatica, avolte coneffetti para-dossali: fino a oggi sarà possibile an-dare da Bologna ad Ancona in unmi-

nimo di 1h48 (con gli Eurostar sop-pressi) o in 1h57 con gli EurostarCitye fino a 2h21 con gli Intercity. Dal 14i tempi degli EurostarCity andrannoda 1h45 (tre minuti meno di adesso)a 2h40 per quello che gli appassiona-ti hanno soprannominato Eurostar-Calesse. «Velocità» che i viaggiatoripagherannoconuna tariffapiùeleva-ta di quella dell’Intercity da 2h21.

PugliaL’entrata in vigore del nuovoorario invernale dei treni porterà adun taglio di almeno un quarto di tuttii treni regionali. In più dalla Puglia siarriverà in Lombardia solo a bordo divecchi Intercity rimodernati (dettiEurostarcity). Le Fs si «vendono» gliEurostar che collegheranno Roma inpoco più di tre ore. Ma questa novitàverràottenutagrazie alla cancellazio-nedidiverse fermate sia sul territoriopugliese che su quello campano (Be-nevento) verso Roma. In particolarequella di Barletta e quindi della sestanuova provincia Bat.❖

Stazioni e binari intasatidi Eurostar: «bloccati»gli altri treni

L’investimento

Gl ingorghi

Dal 2011 Della Valle eMontezemolo pronti asbarcare con la Ntv

Il maquillage

CIFREDA...

Il popolodei pendolari

«SULL’INTERCITY DA ORVIETO AROMA ANCHE 40’ IN PIÙ»MONICA, 38 ANNI Ogni matti-na parte come altri 5mila da Orvie-to e che ha contribuito a mettere inpiedi il comitatodei pendolari dellazona. «Vado a Roma ogni mattinama da domani sarà lo sfascio. An-che gli Intercity che siamo riusciti anon far cancellarenonpercorreran-nopiù la linea veloce conun ritardochepotrà essere fino a40minuti. Inpiù cambierà l’abbonamento, conunaumentomensiledialmeno7eu-ro per un serviziomolto peggiore».

«L’ALTA VELOCITÀ? PER NOISARANNO SOLO GUAI»FRANCO, 46 ANNI «Andrò inpensione con un calcolo approssi-mativo di 5 anni passati sul treno.La Piacenza-Milano è di competen-za di due regioni, ma come al solitoin Italia quando le competenze sisommano, i disservizi e gli scarica-barile si moltiplicano. Non sappia-mo ancora quali treni ci saranno equanto ci costeranno. L’unica cer-tezza è che per i 72 km si impieghe-ranno dai 10’ ai 15’ in più. Avevanodetto che con l’Alta Velocità la no-stra tratta sarebbe stata liberae i tre-ni sarebbero stati più veloci. Invecesuccede il contrario».

«BINARI NUOVI, MA TRENI VECCHI A70 KM/H»GIORGIO, 43 ANNI «In 25 annidi treno Lecco-Milano ho visto lalenta costruzione del secondo bina-rio. Quest’anno sono finiti i lavori,ma se i binari sono nuovi, e ci si po-trebbe viaggiare a 150 km all’ora, itreni sono vecchi e vanno solo a 70all’ora. In tutta la Lombardia il pro-blema è l’intasamento negli orari dipunta e la quasi impossibilità di an-dare contro-flusso. Di mattina si vacome lumache versoMilano e di se-ra come lumache si torna a casa».

«CREMONA-FARSA, CI SPOSTANOSULLA RETE ANTICA»MATTEO, 35 ANNI «Da Cremo-na io l’Alta velocità la vedo sfreccia-re a poche centinaia di metri nei 61km che vanno da Codogno a Mila-no. I binari vanno in parallelo mapoi, diversamente da quanto ci ave-vano promesso, vicino Milano l’Al-ta Velocità va sulla nostra rete e anoi ci spostano sulla quella ancorapiù vecchia. Per fortuna con la lottasiamo riusciti a rimanere a MilanoCentrale e a non farci spostare aLambrate».❖

Tutti i soldi su questoprogetto, per il restomancano 700 milioni

I nuovi Eurostarcity?Sono come gli Intercityma costano il 10% in più

«Noi, dannati del vagoneDa domani sarà lo sfascio»

I concorrenti

Il costo standardper la Milano-Romasale del 20,4%

La rete per i viaggiatori«normali» resta unavera e propria trappola

C

I rincari La gimcana

Voci dalla protesta

1,9 milioniil numero dei pendolari italianisecondo il Censis

57%la percentuale delle tratte a binariounico sulla rete delle Ferrovie

17SABATO

13 DICEMBRE2008

ABolognaè il giornodelle primarie.Si vota oggi e domani. Quattro sfi-danti in lizza per scegliere il candi-dato sindaco del Pd nel 2009. Unagara divenuta col passare dei giornisemprepiù turbolenta.A farprecipi-tare la situazione, il rifiuto di SergioCofferati di accettare un secondomandato. «Mi dedico a mio figliochehaunanno: vadoaGenova», di-ce il sindacoaottobre.Primadell’an-nuncio choc, l’unico che si era fattoavanti eraAndreaForlani, presiden-te del Quartiere Santo Stefano, dasempre critico con l’ex sindacalistae per questo disposto a sfidarlo. Sfi-latosiCofferati, circolanosubito ino-mi dei coniugi Prodi e di PierluigiBersani,manessunodeibigaccetta.Forlani invece rimane in campo. Piùomeno timidamente si aggiungonoVirginio Merola, assessore coffera-tiano che flirta - ricambiato - con ivendoliani del Prc. Il vicepresidentedella Regione Flavio Delbono, am-ministratoredi lungocorsoche inve-ceboccia l’ipotesi di un’alleanza conRifondazione: «L’esperienza del go-verno Prodi insegna». E il presiden-te del Consiglio provinciale Mauri-zioCevenini, officiante laicodi oltrediecimila matrimoni in Comune. Ilcandidato, quest’ultimo, con più fa-ir play. Il suo slogan è «Vota chi vuoima vota». E da tifoso del Bologna,moltopopolare in città, dice di volerportare alle urne gente distante dal-la politica: «C’è tutto unmondo cheesiste fuori dalle nostre sezioni. Ba-

sta con la divisione tra chi va allostadio e chi va a teatro». Dei quat-tro, tutti di provenienza Ds tranneDelbono (ex Margherita, docentedi Economia), la patente di prima-rista più «scomodo» spetta aForla-ni. Anche ieri non ha rinunciato atenere tutti con il fiato sospeso,ventilando un ritiro in extremis insegno di protesta contro Delbono:«Ha sforato il budget di 15mila eu-rocheogni candidatodovevaspen-dere nella campagna. E i verticil’hanno scagionato senza appro-fondire». Un tema ricorrente, inquesta campagna: le accuse a Del-bonodi essere «un raccomandato»(così l’ha definitoMerola) dai ver-ticidel partito.Tra i sostenitoridel-l’economista si contano, tra i tanti,Prodi, Bersani ed Enrico Letta. Ilquale, arrivato in città proprio perincontrare Delbono, annusato ilclima, ha cercato di fare da pacie-re: «Qualchegomitata ci sta,mari-cordatevi che poi tutto si deve ri-comporre». Ma la vera prova delnove, lapiùduraper i quattroaspi-

ranti sindaco, è stata doversi con-frontare con un personaggio - an-cora saldamente insediatoaPalaz-zoD’Accursio -del calibrodiCoffe-rati. Un’ombra sempre presente,quella del ex leader della Cgil, conla conseguente ridda di polemicheche criticarlo, a Bologna, compor-ta. Per fare un esempio, quandoDelbono ha condannato le ordi-nanze cofferatiane che imponeva-no la chiusura anticipata a 5 barrumorosi di via del Pratello (tradi-zionale strada della movida), ilgiorno dopo, ha fatto ancora più

rumore la smentita: «Sono statofrainteso». Il segretario provincialedel Pd Andrea De Maria vuole peròche questa due giorni sia d’esempio

per tutti: «Mettiamo a disposizio-nedella cittàun’occasionediparte-cipazione. È un segnale per il Pdnazionale». ❖

Maramotti

FRASEDI...LAURAGARAVINIcapogruppo Pd

[email protected]

p Si vota oggi e domani dalle 15 alle 20 e dalle 8 alle 20 nei 49 seggi allestiti in città

p Gli sfidanti Col favorito Delbono, vicepresidente della Regione, Merola, Cevenini e Forlani

Il Pd di Bologna chiama oggi edomani iscritti ed elettori alle ur-ne. Si vota in 49 seggi per sceglie-re, tra 4 aspiranti, il candidatosindaco. Gara apertama il prono-stico è per il prodiano Flavio Del-bono, vice di Errani in Regione.

BOLOGNA

Introduzioni di Antonio MONTAGNINOFulvio PERINI

InterventiAngelo ALGIERIPaola AGNELLO MODICAGiovanni BATTAFARANOTeresa BELLANOVARenzo BELLINIFranco BETTONI Tommaso CAMPANILE Paolo CARCASSIAlberto CICINELLIFranca DONAGGIO

Giuseppe GIULIETTIEnrico LETTA Isidoro MARINONazareno MOLLICONEPaolo NEROZZI Donato ROTUNDO Oreste TOFANI Pasquale VIESPOLI

ConcludeCesare DAMIANO

Sono invitati: parlamentari,dirigenti sindacali, imprenditori, cittadini.

ROMA, LUNEDI 15 DICEMBRE 2008, ORE 14,30/18,00 Sede INAIL - Sala del Parlamentino - Via IV Novembre 144

SICUREZZA SUL LAVOROATTUARE LE LEGGI

MIGLIORARE LA PREVENZIONEINVESTIRE SULLA FORMAZIONE

SEMINARIO PROMOSSO DA LAVORO WELFARE

Con la collaborazione di

www.cesaredamiano.wordpress.com

Ma la prova più duraè il confronto conil sindaco uscente

F«Il ministro Alfano dice che alle intercettazioni sulla Mafia non cisaranno limiti. Non basta: sono necessarie per tutti i reati“satellite”: usura, truffe, crimini economici e ambientali, spaccio»

Bologna sceglieil dopoCofferatiQuattro in lizzaalle primarie Pd

PIERPAOLO VELONÀ

Tre ex Ds e un ex Dl

19SABATO

13 DICEMBRE2008

Foto Omega/Luciano Adriani

L’incognita dell’astensionismo pesasulle regionali e lascia con il fiatosospeso il centrosinistra. L’esplode-re del “caso Del Turco” ha delusoquanti avevano punito la giuntaCdl nel 2005, assegnando all’Unio-ne17punti di vantaggio.Cosa acca-drà il 15 dicembre si capirà dall’af-flusso ai seggi, prima ancora chedallo spoglio delle schede. A Pesca-ra, nel circolo Pd di Porta Nuova, inviale Marconi, il segretario, CarloGaspare, spiega che «l’elettoratosembra assente» anche perché «ilpartito è rimasto per mesi» senzabussola. «Avevamo programmatol’avvio del tesseramento – ricorda –poi arrivò il ciclone giudiziario del14 luglio eabbiamo dovuto rinviaretutto. Quando giravamo per la sot-toscrizione, ci dicevano che i soldidovevamo farceli dare da Del Tur-co». Non che le cose nel centrode-stra vadano meglio, spiega ancoraGaspare. La gente, in sostanza,«ostenta indifferenza nei confrontidi tutti».

LA ROULETTE DEI NUMERI

Anche i sondaggi di una settima-na fa, che assegnano un 44% a Pdl,Mpa, e socialisti e un 43% al centro-sinistra (Pd, Idv, Prc, Pdci, Sd-verdi,Ps), fotografano chi annuncial’astensione e il numero elevato deimolti che non si esprimono. Tutto,però, potrebbe mutare di qui a lune-dì. Il segretario regionale del Pd esindacodiPescara, Luciano D’Alfon-so, non si mostra pessimista. «Le di-verse iniziative politiche sono anda-te benissimo», afferma. Tra i primi egli ultimi giorni di campagna eletto-rale, in sostanza, si sarebbe verifica-to un recupero del Pd e si sarebbe

allontanato lo spettro di Di Pietro cherosicchia voti in corsa. «Siamo riuscitia rimotivare i nostri – afferma il parla-mentare democratico Giovanni Lolli–Adesso si tratta di capirecosa èavve-nuto nell’elettorato più profondo». «Ilrischio astensionismo c’è – ammetteCarlo Costantini, l’Idv candidato allapresidenza dell’Abruzzo per il centro-sinistra – Ma il pericolo è sicuramente

meno consistente di prima». «La que-stione morale riguarda tutta la politi-ca, soprattutto il centrodestra», ripe-te Veltroni. Il leader Pd ha chiuso lacampagna elettorale a L’Aquila. Main Abruzzo, ieri, hanno parlato ancheD’Alema, Marini, Anna Finocchiaro emolti esponenti dello stato maggioredemocratico. «Non voglio entrare nelmerito delle inchieste – sottolinea ilsegretario Pd – Ma noto che tutta la

vicenda è nata con la giunta Cdl, cheha messo in piedi un vero e propriosistema». Costantini pubblica via in-ternet il proprio certificatopenale sen-za “carichi pendenti”. «Sarebbe un at-to di trasparenza se lo facessero tut-ti», scrive. Lasfidaè rivolta, inpartico-lare, a Gianni Chiodi, il candidato go-vernatore Pdl, già sindaco di Teramo,indagato con altre 13 persone per ilcrollo di una discarica. Giorni fa si sa-rebbe dovuta svolgere l’udienza per ilrinvioa giudizio, ma l’imminenza del-le elezioni ha spinto i giudici a riman-darla.

Un milione e 200 mila gli aventi di-ritto al voto, sei i presidenti in pectoreche si sfidano. Il test del 14-15 nonavrà soltanto un valore locale.L’Abruzzo,oltrealla “questione mora-le”, avverte pesantemente anche leconseguenze della crisi economica.Nel comparto industriale della Val diSangro le aziende più grandi prolun-gheranno le ferie di fine anno, quelleminori stanno già ricorrendo alla cas-sa integrazione. A L’Aquila la Micronannuncia 13 settimane di Cig. Quat-tromila posti di lavoro in meno e deci-

Carlo Costantini, candidato presidente per il centrosinistra alle elezioni della Regione Abruzzo.

p Regionali, domani e lunedì alle urne I timori del Pd locale: il nostro elettorato sembra assente

p Variante astensionismo Dopo l’affaire Del Turco il macigno della «questione morale». Anche a destra

[email protected]

Il precedente

Abruzzo, voto su questionemorale e crisiVigilia in salita per il centrosinistra

Test chiave dopo Sanitopoli.Coalizione Pd, Idv, Prc, Pdci,Sd-Verdi e Ps contro Pdl-Mpa esocialisti. E Berlusconi promet-te di sbloccare i fondi della fer-rovia Pescara-Roma che il suostesso governo aveva tagliato.

INVIATO A L'AQUILA

Stabilizzati in extremiscon ok bipartisan50 “collaboratori”

Italia

NINNI ANDRIOLO

Il caso «portaborse»

58,01% il risultato di OttavianoDel Turco nella precedente to-

nata elettorale per la Regione Abruz-zo del 2005. Il candidato dell’Unioneallora conquistò 455.307 voti. Scon-fitto invece Giovanni Pace - lista Perl'Abruzzo (centrodestra) - che si ag-giudicò 317.976 voti (40,6 %). Scom-ponendo il voto su base provinciale,in provincia de L’Aquila Del Turcoaveva ottenunto il 55,69%, contro il43,29% di Pace. In provincia di Chiti ilcandidato del centrosinistra avevaraccolto il 53,67% dei consensi, afronte del 45,02% del candidato Pdl.In provincia di Pescara Del Turco ave-va ottenuto il 63,32%, Pace il 35,82%.Infine, in provincia di Teramo il candi-dato dell’Unione aveva sfondato ilmuro del 60%, raccogliendo il61,52% dei consensi contro il 37,29%attribuito al candidato del centrode-stra.

Alle Regionali 2005l’en plain di Del Turco

20SABATO13 DICEMBRE2008

CRONO Cassa e bracciale in acciaio

€ 418,00

UNICO!

www.citizen.it

RADIOCONTROLLATOSISTEMA

Il sistema di alimentazione Eco-Drive a carica luce

infinita elimina per sempre il problema della sostituzio-

ne e dello smaltimento delle pile. Un significativo con-

tributo per la salvaguardia dell’ambiente.

L’ora radiocontrollata garantisce la perfezione assoluta,

grazie alla sincronizzazione automatica con il segnale

orario irradiato dall’orologio atomico di Francoforte.

Le due tecnologie più avanzate racchiuse in un orologio unico al mondo

MENO PILE PIU’ AMBIENTE

CRONO Cassa in acciaio, cinturino tecnico in nylon€ 398,00

[email protected]

SAVERIO LODATO

ne di migliaia di cassintegrati in tut-ta la regione. Questo in una realtàdove fioriscono alta tecnologia e ri-cerca. Il Consiglio regionale ha ap-provato di recente la stabilizzazio-ne di circa 400 precari impiegati so-prattutto nella sanità, come chiestodalla giunta retta dal presidente vi-cario, Enrico Paolini. Lo stesso, giàvice Pd di Del Turco, che – in rottacon lui - contribuì a fare emergere laportata dello scandalo sanità e si ri-volsealla magistratura. IlConsiglio,però, ha aggiunto agli elenchi i no-mi di una cinquantina di“portaborse”. Una decisione votatadal centrodestra e dal centrosinistrae c h e P a o l i n i g i u d i c a“incostituzionale”. Capolista a Pe-scara, in questi mesi di vicariato allaRegionePaolini ha inviatoall’Abruz-zo un messaggio di buon governonel nome della “trasparenza”. «Sia-moriusciti abloccare l’aumentodel-le tasse in seguito al dissesto sanita-rio» spiega. Anche Paolini ritieneche la scommessa è quella dello svi-luppo.

VELTRONI: LE BUGIE DEL PREMIERBerlusconi, ieri, haparlato aChie-

ti e ha promesso di sbloccare i fondidestinati alla regione, tra questi i168 milioni di euro stanziati dal go-verno Prodi per la ferrovia Pesca-ra-Romaeche furonocancellati pro-

prio dal suogoverno. Il premier, cheha chiesto un voto utile contro «lepiccole formazioni di Casini o dellaDestra», ha attaccato frontalmenteDi Pietro. «Votarlo è un atto di obie-zione morale - ha affermato il Cava-liere – per i sondaggi siamo sopra di13punti».Berlusconi «mente sapen-do di mentire e vuole taroccare i vo-ti –hareplicato il leader Idv– Lacoa-lizione guidata da Costantini è qua-si avanti di 5». Il Presidente del Con-siglio «continua col suo atteggia-mentodauomo di spettacolo - sotto-linea Veltroni - è totalmente inadat-toa fronteggiare la crisi. Se unomet-te in fila tutte le promesse e le bugieche ha fatto in questi anni, ed esceda questa sorta di mitridizzazionedel pensiero unico che pericolosa-mente si sta facendo strada, si rendeconto che nulla è stato fatto e cheBerlusconi è l’uomo politico più at-taccato al potere».❖

Il passaggio televisivo in prima sera-ta del ministro dell’Istruzione Maria-stellaGelminiprovoca piùdiun brivi-do. Ad insegnanti elementari e ai ge-nitori. Dal prossimo anno le famigliepotranno scegliere tra il maestro uni-co o prevalente e il tempo pieno condue insegnanti, ma in quest’ultimocaso «per ogni ora di lezione - ha det-to la Gelmini in un’intervista al Tg1 -verrà pagato un solo insegnante». Ilministro ha confermato che i genitori«potrannoscegliere le24ore seprefe-riranno tenere i figli a scuola solo ilmattinooppure le 27, le 30 o anche le40 ore. È chiaro che in quel caso ilmaestro saràprevalente, verràaffian-cato da un insegnante che andrà acompletare il quadroorario ma preci-so che per ogni ora di lezione verràpagato un solo insegnante».

LA GIORNATANonostante il maltempo che ha im-perversato sulla Capitale, nonostan-te gli inviti del sindaco Alemanno anon uscire di casa, l’Onda si conta do-po il dietrofront della Gelmini sullesuperiori. E, nel giorno dello sciope-ro generale indetto dalla Cgil, i contitornano. «Siamo 10 mila», gridanodalla testa del corteo partito in matti-nata da piazzale Aldo Moro. In mez-zo anche studenti, docenti e genitoridel coordinamento “Non rubateci ilfuturo”. Rimbalzano lontane le paro-le del premier e quelle del ministro.«Non è cambiato nulla» ha detto ieriBerlusconi, innescando il solito re-frain dell’«errore di comunicazione».Idem la Gelmini: «Il nostro progettodi scuola non è cambiato, è la sinistrache fa retromarcia».

I DIETROFRONT«Questa è una risposta di massa a chici voleva stanchi e disorientati dopoun autunno di manifestazioni», com-menta Giacomo dal corteo, che stu-dia Lettere alla Sapienza, mentre sulColosseo viene affisso uno striscionecon la scritta “No 133”. Sfila accantoai lavoratori, l’Onda, ma non assiemea loro. «Abbiamo volutamente inter-

cettato i due cortei; siamo autonomi,non separati», affermano. La necessi-tà è quella di «condividere la nostraprotestacon i settori non inerenti allascuola», spiega Alicedel DamseGior-gio Sestili, del collettivo di Fisica ag-giunge, «siamo scesi in piazza oggiper parlare con tutti, perché solo unaforte alleanza sociale tra studenti elavoratori può creare un’opposizio-ne, visto che in parlamento non c’è» .E poi ribadisce, «in questo momentol’opposizioneal governo è l’Onda coni genitori dei bambini». Nessuno can-ta ancora vittoria per il rinvio dellalegge deciso giovedì dal ministro.

LA PROTESTAArrivati davanti al ministero del-l’Istruzione viene lanciato qualcheuovo in direzione del massiccio cor-done di forze dell’ordine, e poi dalmegafono, parte l’appello ai poliziot-ti: «dovete stare dalle nostra parte,nelle scuole ci sono i vostri figli!».Uno studente inglese prende la paro-la, «la nostra protesta attraversa tut-ta l’Europa, lottiamo per un mondomigliore in Germania, in Italia e inFrancia, contro gente come Sarkozye Berlusconi ». E durante la manife-stazione diversi sono stati gli omaggiper Alexis, il quindicenne greco ucci-so dalla polizia qualche giorno fa, eper Vito Scafidi, morto per il crollodel controsoffitto della sua scuola.❖

www.partitodemocratico.it

GIORNALI Si sa, tutti remano con-tro il governo. Anche quelli di centrode-stra. Lo scopre il consigliere del ministroGelmini, Giorgio Stracquadanio che se laprende con il Giornale e il suo direttore:«Ancora una volta la manipolazione dellaverità da parte della sinistra ha raggiuntolivelli intollerabili, talipercuianchegiorna-li che dovrebbero conoscere la tecnicamanipolatoria dei compagni ci sono ca-scaticome dei dilettanti». Il direttore Gior-dano«invecedifareilgrilloparlantepote-va telefonare al ministro o leggere gli attidel governo o ascoltare le conferenzestampa del primo ministro». Invece si èlasciato trascinare dalla disinformazionedisinistraedalla«totalemancanzadipro-fessionalità».PerilconsiglieredellaGelmi-ni, l’unico cambiamento è la possibilità discelta tra tempo pieno e tempo parziale.

LE ULTIME ORE DI CAMPAGNA ELETTORALE

AndreaCamilleri

[email protected]

Il consiglieredelministrocontro «Il Giornale»

IL LINK

P

Costantini pubblicail suo certificato penaleE dice: lo faccia Chiodi

Lo ChefConsiglia

Camilleri, Piccolo Cesare sputa ilrospo: sipreparaa far carnedipor-co della Costituzione: «Cambio laCostituzione da solo. Il mio gover-no è il Paradiso e con i marxisti le-ninistinon tratto». La suaossessio-ne è nota: lobotomizzare la magi-stratura, unico potere dello Statoche teme davvero, sebbene si siagià fatto tagliare sumisura il vesti-tino del lodo Alfano. L’Italia ri-schia di diventare un’ enclave del-l’Asia conficcata nel sud dell’Euro-pa.Sessant’anni fa ci sarebbe statapur sempre la possibilità di «salireinmontagna», oggi, ce lo dica, do-ve si va?

La nostra Costituzione è il ri-sultato dell’illuminato lavo-ro di un’Assemblea Costi-tuentedellaquale feceropar-

te le migliori menti politiche di allorae i più ferrati costituzionalisti. Tantoper fare un esempio,i padri fondatoridibatterono a lungo sull’ articolo 1,prima di costruire la frase definitiva:«La sovranità appartiene al popolo»:discussero tra «emana», «spetta», «ri-siede», e scelsero «appartiene» nonper il gustodi fareaccademia,maper-ché ogni verbo avrebbe avuto valen-zepolitichediverse.OraPiccoloCesa-re minaccia di rimettere mano allaCostituzionedasolo. O peggio, aiuta-to da costituzionalisti come Alfano,Gasparri, o Calderoli, specialista inporcate. Già vedo la prima modifica:«L’Italia è una repubblica guidata avita da un capo supremo chiamato Al-to Conduttore. La sovranità appartie-ne al Popolo delle Libertà che la eserci-ta dentro i limiti di volta in volta stabi-liti dall’ Alto Conduttore». Mi chiedeche fare? Un padre della Chiesa so-stiene che non ci si può opporre conle armi a un tiranno, se quel tirannol’ha voluto il popolo per la sua igna-via. Credo che l’unica risposta sia lapiazza, che qualche risultato l’ottie-ne. Veda quello che avviene alla leg-ge Gelmini dopo le proteste dell’On-da. È sempre meglio di niente.

Elementari, trappola Gelmini:«Sì al tempopieno condueinsegnanti. Però ne pago uno»Intervento del ministro al Tg1.«Saranno i genitori a scegliere setenere i bambini in classe 24, 27,30 o 40 ore». Ieri mattina a Romacorteo insieme al sindacato. Ber-lusconi: nessun dietrofront, soloun errore di comunicazione.

ROMA

LA POLEMICA

PARLANDODi...Abolirele Province

Ilquotidiano Libero fa una campagnaperabolire leProvince. Rispondeilpresidentedell’Anci, il sindaco di Firenze Leonardo Domenici: «Le Province svolgono funzioni benprecise, ad esempio edilizia scolastica e manutenzione delle strade. Il problema è: chi svol-gerebbe queste funzioni? Prima si risponda. altrimenti chiedere l'abolizione è azzardato»

La sfida

Vuol cambiare la Costituzioneda solo o con pochi amici.Non ci resta che la piazza

LUCIANA CIMINO

21SABATO

13 DICEMBRE2008

CRONO Cassa e bracciale in acciaio

€ 418,00

UNICO!

www.citizen.it

RADIOCONTROLLATOSISTEMA

Il sistema di alimentazione Eco-Drive a carica luce

infinita elimina per sempre il problema della sostituzio-

ne e dello smaltimento delle pile. Un significativo con-

tributo per la salvaguardia dell’ambiente.

L’ora radiocontrollata garantisce la perfezione assoluta,

grazie alla sincronizzazione automatica con il segnale

orario irradiato dall’orologio atomico di Francoforte.

Le due tecnologie più avanzate racchiuse in un orologio unico al mondo

MENO PILE PIU’ AMBIENTE

CRONO Cassa in acciaio, cinturino tecnico in nylon€ 398,00

Castel VolturnoPer i ghanesifunerali senza salme

Il pmMarino: alVomero la genterischia la vita

Italia Nostra, sezione di Modena,saluta con riconoscenza e

rimpianto

FRANCA STAGIAnimatrice dell’associazione, lucidainterprete della qualità urbana dellasua e nostra città cui ha dedicatointelligenza, cultura e amore,esercitando l’architettura come

missione civile.Modena, 13 dicembre 2008

ZOOM

CI VEDIAMO A DICEMBRE è confermato. Appunta-mento a domani sera, sabato 13 dicembre al «45 GIRI». Wal-ter Veltroni ha scritto ai suoi amici di Facebook per ricor-dargli l'evento che ha organizzato in un locale romano per

conoscere dal vivo i suoi «amici virtuali». L'iniziativa è statalanciata dal leader del Pd circa un mese fa. Stasera, quindi,conferma Veltroni appuntamento in «un locale che si tro-va sull`Ostiense, in via Libetta 19. Presentatevi fin dalle 19.

Si è svolta ierimattina senzala presenza delle salme la cerimo-nia religiosa per i sei immigrati delGhana uccisi in un agguato di ca-morra il 18 settembre scorso. L'am-basciata ghanese nonha autorizza-

to il trasferimento delle salme degliimmigratidall'Istitutodimedicina le-gale di Caserta. A Ischitella, si sonoraccolti una cinquantina di immigra-ti africani tra i quali i parenti dellevittime.L'assenzadelle salmehapro-vocato accese discussioni tra gli im-migrati africani. Il sindaco Nuzzo,con il fratello di una delle vittime, èintervenuto per calmare gli animi. Ilvescovo di Capua Schettino, ha lettounapreghiera, l'imamNasserHidou-ri ha recitato versetti del corano.

«Le indagini dovevano andareavanti. Al Vomero aumentano leestorsioni e il controllo del clan su-gli appalti nel sistema ospedalierocollinare,maèanche inpericolo l’in-columità dei cittadini». È l’allarme

lanciato al Gr1 Campania dal pro-curatoreaggiuntodiTorreAnnun-ziata RaffaeleMarino, fino a qual-che tempo fa pm della Dda di Na-poli.Le indaginidi cuiparla riguar-danoanche il boss LuigiCimmino,che libero, malgrado tre condan-ne per 416 bis. Il fatto che il bossnon sia detenuto, dice Marino, «èuna stortura del sistema», ma an-che responsabilità della magistra-tura.Conseguenza: «Balliamosul-l’orlo dell’abisso».❖

Giovedì in edicola e ogni giorno online

il settimanale comunista diventa inchiesta

www.larinascita.org

whatcosa

l’inchiestadiventa

comunista

NON DIMENTICARE IL CASO GRUJACresce l’allarme attorno alla sortedi Gratian Gruia, il bimbo romenodi treanni emezzo reimpatriatoal-la fine d’ottobre e che una senten-zadiun tribunale localehariaffida-to alla famiglia d’origine. «Telefo-no azzurro» chiede al ministroFrattini chevenga tutelata l’integri-tà psico-fisica del bimbo, vittimadi abusi e maltrattamenti.

SPARI CONTRO DUE IMMIGRATIDue immigrati sono stati colpiti dacolpi d’arma da fuoco ieri, in con-trada Focolì di Rosarno, a REggioCalabria. Gli stranieri sono statisoccorsi e portati nell’ospedale diPolistena;unodeidueuomini è fe-rito in modo grave, mentre l’altrolo è solo lievemente. Sull’episodiostanno indagando i carabinieridel-la Compagnia di Gioia Tauro.

SETOLA NEL MIRINO DEI CASALESII vertici dei Casalesi volevano farefuori Giuseppe Setola, oggi super-latitante, esponentedell’ala stragi-sta del clan camorristico del caser-tano:avrebbedovutoucciderloMi-chele Zagaria. A rivelarlo è stato ilcollaboratoredi giustiziaLuigiDia-na. Sul caso indaga la Dda.

Italia

solo per adesioni Sabato ore 9.00 - 12.00 06/69548238 - 0116665258

Rivolgersi a Rivolgersi a Per Necrologie Adesioni Anniversari

Lunedì-Venerdì ore 9.00-13.00 / 14.00 - 18.00

In pillole

Stasera Veltroni vede gli amici «virtuali» di Facebook

23SABATO

13 DICEMBRE2008

Dottor Resca, facciamosubito una prova: ven-derà il Colosseo? «No,non lo venderò. Nonscherziamo. Voglio fa-reunbuon lavoroaiBe-ni culturali, questo è ilmio obiettivo e su que-

sto vorrei essere giudicato».Eccoloqui il nuovomanager-imprendito-

re-consulente, in effetti nonsi sa comechia-marlo, del governoBerlusconi, l’uomoscel-to dal ministro Bondi per «valorizzare» ilnostro patrimonio artistico. Mario Resca,ferrarese di 62 anni, non ha ancora iniziatoa lavorare,mahagià conquistatounprima-to mica male: non si è mai vista una levatadi scudi così estesa e convinta contro unanomina ministeriale, oltre 7000 firme diprotesta, contestazioni politiche e accade-miche, appelli pubblici contro «il bocconia-no nei musei». E in certi salotti milanesi,possiamo garantirlo, le sciure della culturacon il Canaletto appeso nel tinello hannoavuto quasi un mancamento quando han-noappreso lanotizia che l’ex capodiMcDo-nald’s si sarebbe occupato di mostre.Insomma, è in atto una specie di rivolta

contro il manager che nella sua lunga car-rieraneha combinatedi tutti i colori: salva-toredi aziende, cacciatoredi teste, finanzie-re, imprenditore cheha insegnatoagli ame-ricani a vendere hamburger e patatine frit-te in Italia, uomo di potere vicino a Berlu-sconi ma che va in bicicletta con Prodi, daanni consigliere di amministrazione dellaMondadori e dell’Eni. E il suo curriculum èmolto più lungo. Aggiungiamo solo un al-tro dato assai significativo: Resca rappre-senta in Italia “TheOaktree Fund” (il fondodella quercia, ma nonostante il nome, loprecisiamoperalcuni giornalisti investigati-vi sempre sospettosi, non ha alcun legamecon gli ex Ds) gestore di qualche miliardodidollari di investimenti nelmondo. Inpar-ticolare Resca porta con sè l’esperienza diuno che si è fatto largo nella vita con lo stu-dio, il lavoro e anche con le spallate. «In ca-samia valevaquesta regola: chi èpromossova avanti a studiare, chi va male subito allavoro». Quando negli anni Sessanta lasciòFerrara con una borsa di studio per andareall’Università Bocconi si comprò all’Upimuna valigia di cartone. Qualche anno dopotornò a casa e acquistò l’intero edificio cheospitava il grande magazzino. Un tipo cosìnon poteva non piacere a Berlusconi che,negli ultimi anni, lo ha proposto in succes-sione comeministro degli Esteri, presiden-te della Rai, salvatore di Alitalia. E chissàcos’altro.Oraquesto berlusconianodi ferromette le mani sui nostri musei. Con qualiidee per la testa? Vediamo.Resca,nonè spaventatodaquesta valan-

ga di critiche e proteste? «No, affatto» ri-sponde, «penso che siano il segno di unagrande vivacità intellettuale e di un forteinteresse verso la cultura italiana. Io non

Conversando con... RINALDO [email protected]

Foto di Farinacci/Ansa

Direttore generale di Musei, siti archeologici e archivi di Stato

«State tranquilliil Colosseonon sarà venduto»

Mario Resca

24SABATO13 DICEMBRE2008

mi sento offeso, non sono demotivato, nèpreoccupato. Anzi, casomai sono ancorapiùstimolatoa farbene.Cercheròdi convin-cere i contestatori, che non mi conoscono,con lamia professionalità e ilmio impegno.Spero di riuscirci e di poter collaborare contutti». Il suo ruolo ufficiale è: Direttore ge-nerale dei musei, dei siti archeologici e de-gli archivi storici dello Stato.Ma il vero pro-blemanascedaunaparolina - «valorizzazio-ne» - chedefinisce il compitodelnuovoarri-vato. In molti hanno vistoin questa funzione la possi-bilità che i nostri musei sitrasformino inmercati soloper far soldi e profitti, smi-nuendo il valore, quello ve-ro, della storia, della cultu-ra, dell’arte.Unsospetto chepuònasceredalla incom-

petenza di Resca. Scusi, lei non distingueun Piero della Francesca da un palo dellaluce e vuole gestire e rilanciare i musei, co-me fa? «Calma. Non tolgo il lavoro agliesperti, alle persone di valore che operanonel ministero e di cui ho il massimo rispet-to.Non faccio lo storicodell’artenè l’archeo-logo. Ma vorrei invitare i miei contestatori,che forse sonounpo’ troppoautoreferenzia-li equalcuno temediperdereprivilegi e ren-dite di posizione, a ragionare insieme su al-cuni fatti incontestabili che riguardano ilnostro sistema culturale». Quali? «Se l’Ita-lia possiede la maggior parte, ben oltre il50%, del patrimonio artistico del mondomi volete spiegare comemai nella classificadei primi venti musei al mondo non ce n’èuno italiano? Il primo è laGalleria degli Uf-fizi, al ventunesimo posto. Perché il Louvreha otto milioni di visitatori all’anno e i no-stri migliori faticano a superare il milione?Perché la Francia o gli Stati Uniti hanno unsistema di musei che funziona, con risorse,competenzeemilionidi visitatori enoi inve-ce arranchiamo?». Lei si è dato una rispo-sta? «Non ancora. Ma qualche idea ce l’ho.Ritengo che, alla luce diesperienze internazionalidi grande successo, non siaoffensivo avvicinare la cul-turad’impresaemanageria-lealla gestionedelpatrimo-nioartistico: penso che l’ar-te e la cultura siano la verarisorsa del nostro Paese, ben più importan-te, anche a livello economico, della Fiat e diqualunque altro gruppo industriale».In questi giorni Resca sta visitando, in in-

cognito come Sherlock Holmes, alcunimu-sei ingiroper l’Italia. Ecco il suoprimoreso-conto. «Sono stato in un grande museo diRoma: lo standarddi puliziaè insufficiente,l’ascensore non funziona, le indicazioni so-no poche, il personale triste e demotivato,spessoaccasciato sulle sedie.AMilanohan-no pensato bene di chiudere il Cenacolo ilgiorno della festa dell’Immacolata, proprionel week end della “prima” della Scala cheporta in cittàmolti stranieri eattira l’interes-sedi tutto ilmondo:evidentemente il perso-nale doveva fare il “ponte”.Mentre all’este-ro si allungano gli orari per consentire ai

visitatori di accedere aimusei quando desi-derano, noi invece chiudiamo nei giorni difesta. Così non andiamo da nessuna parte.Possiamo fare meglio, molto meglio».Cosa intende quando parla di “valore”?

«Ilmioobiettivoèvalorizzare ilnostropatri-monio aumentando il numero di personeda portare in Italia a fruire dei musei, met-tendo in campo competenze, reti, comuni-cazione,marketing, conunasquadradipro-fessionisti di qualità, motivata e pienamen-

te coinvolta nel progetto. Evoglio avvicinare il privatoal pubblico, come avvienein altri paesi, mobilitandorisorse cheoggi sonomoltoscarse per la crisi».Ecco dove casca l’asino,

lei vuole dare i musei alleaziendechecosì faranno la sfilatadelleVeli-ne attorniate da capolavori dell’arte pervenderequalcheprodotto. «No,affatto. Fac-cio un esempio. In questi giorni a Milano èesposto un dipinto, uno solo, del Caravag-gio recuperato anche con la partecipazionedell’Eni: ci sono fino a settemila visitatori algiorno, c’è la fila». E allora, che cosa vuolfare? «Ecco, ritengo che esistano molte im-prese pronte a collaborare con contributi esponsorizzazioni e si può fare di più, moltodipiù,di quanto sia stato finora sperimenta-to. Dobbiamopensare al nostro patrimoniocome a una grande opportunità: vogliocoinvolgere le Ferrovie, l’Alitalia, le struttu-realberghiereperchéè chiaro che l’ospitali-tà deve migliorare, la nostra industria delturismo ha perso competitività».Questa novità del manager del fast food

che si occupa di cultura non è stata presabene nemmeno all’estero, il New York Ti-mes ha criticato la scelta del governo. «No,non è vero» rettifica, «Il New York Times hafatto un articolo di cronaca raccontando lanotizia e le reazioni. L’Economist, un setti-manale che piace così tanto alla sinistra ita-liana, hadatouna valutazionepositiva.The

Independent, Daily Tele-graph anche Der Spiegelhanno espresso interesseper questo progetto mana-geriale per i Beni cultura-li».Ma, alla fine, in attesa

di vedere all’opera il po-tente manager dei musei italiani, rimaneinevasa ancora una domanda, forse laprincipale. Resca, perché ha accettatoquesto incarico: per i soldi, per l’ambizio-ne, per la gloria? «Io non sono disoccupa-to, non cerco lavoro, anzi in questo perio-do di crisi ho rinunciato a molti incarichiben retribuiti che mi sono stati propostiper seguire ristrutturazioni aziendali.Non lo faccioper i soldi, perchè il compen-so è ridicolo. Lo faccio perché mi piace,sono convinto di poter far un buon lavo-ro, di dare un contributo al Paese. Io nonmi arrendo facilmente. Presenterò prestoal ministro Bondi un primo piano di azio-ne. Ne parleremo più avanti».Questa è la promessa. Non ci resta che

aspettare.❖

Il sito ufficialedei Beni culturali

Il portaledel museo parigino

Vince la Francia, non ci sono dubbi. Poiviene la Gran Bretagna. E noi italiani arranchia-mo faticosamente nelle posizioni di coda an-che swe ci vantiamo di aver il più ricco patri-monio artistico del mondo. La classifica deimusei più visitati lascia pochi dubbi,

Si trovano, infatti, a Parigi i due musei piùvisitati del mondo nel 2007: 8,3 milioni di per-sone hanno comorato il biglietto per entrare al Louvre, 5.509.000 sono stati i visitatori per ilCentre Pompidou. Al terzo e quarto posto nel-la classifica preparata da The Art Newspapersi trova Londra con il Britush Museum(5.400.000 visitatori) e la Tate Modern(5.191.000 visitatori) che precede il Metropoli-tan Museum of Art di New York (Stati Uniti)con 4.547.000 visitatori e il National Galleryof Art di Washington (Stati Uniti) con4.158.000 visitatori.

I numeri evidenziano però la distanza tra imusei top del mondo e quelli italiani. La Galle-ria degli Uffizi di Firenze, il m igliore tra i museiitaliani, è solo al 21 posto al mondo e ha stacca-to 1.615.939 biglietti nel 2007, appena un quin-to di quanti ne ha emessi il Louvre di Parigi.Palazzo Ducale di Venezia è al 26 posto con1.446.898 visitatori; la Galleria dell’ Accade-mia a Firenze è al 31 posto con 1.286.798 in-gressi nel 2007.

Molto deludente la prestazione di Milano,In attesa dell’Expo 2015, il capoluogo lombar-do deve accontentarsi della performance delMuseo della Scienza e della Tecnologia con340.000 biglietti, lontanissimo dai musei topmondiali. Non ci sono notizie del Cenacolo odell’Accademia di Brera.

Nel bel mezzo tra i musei top d’ Italia e ilresto del mondo, si trovano i Musei Vaticani diRoma con 4.310.000 ingressi nel 2007. I nu-meri sono chiarissimi: i musei italiani soffronoin fondo alla classifica.

Carriera tra industria e finanzaDa McDonald’s alla Cirio

La nomina ha scatenatouna dura protesta: 7000firme contro il «managerdei Mc Donald’s»

Il manager ferrarese èstato scelto da Bondi per«valorizzare» il nostropatrimonio artistico

www.beniculturali.it wwwwww.louvre.frPer saperne di più

Identikit

Approfondimenti

La mobilitazione

Il ruolo

Mario Resca, neo direttore dei musei ita-liani, è nato a Ferrara, laureato alla Bocconi,ha svolto molti lavori. Ha fatto il banchiere al-la Chase Manhattan Bank, è passato nel grup-po Fiat, per quindici anni è stato partner dellaEgon Zehnder, leader dei “cacciatori di teste”.È stato consigliere di amministrazione delgruppo Lancome, Rcs Corriere della Sera,gruppo Versace, Sambonet, Kenwood. Allametà degli anni novanta ha guidato McDo-nald’s in Italia, Negli ultimi anni è stato com-missario straordinario della Cirio e del Casinodi Campione. È stato presidente della Cameradi commercio italo-americana. È consiglieredi amministrazione di Eni e Mondadori.

ClassificaVincono Parigi e Londraal Louvre 8,3 milioni di visitatori

25SABATO

13 DICEMBRE2008

Esultano i politici, si lamentano gliambientalisti. Respinto il tentati-vo di Berlusconi di congelare tuttoal 2010 in attesa dei negoziati in-ternazionali sul post-Kyoto. L'Ita-lia comunque porta a casa una se-riedi sconti eagevolazioni, così co-me gli altri Paesi europei, accon-tentati daunapresidenza francesedell'Ue determinata a raggiungerel'accordo.

Gli obiettivi finali dell'Ue per il2020 rimangono intatti: aumentodelle rinnovabili, riduzione delle

emissioni di gas serra e aumentodell'efficienza energetica del 20%.«Quello cheè successooggi è stori-co», ha dichiarato il presidentefrancese Sarkozy, «non c'è nessunaltro continente al mondo che sisia dotato di regole così vincolanticome quelle adottate oggi all'una-nimità». Per il presidente dellaCommissione Barroso, «l'Europahapassato il test di credibilità.Orail nostro messaggio ai nostri part-ner internazionali è: yes you can».

Nell'entusiasmogenerale ancheBerlusconi si è iscritto alla lista deisalvatori del pianeta. «Con questadecisione - ha sottolineato - l'Euro-pa si pone all'avanguardia del mo-vimento per intervenire sui cam-biamenti climatici enediventapor-tabandiera». I due mesi di guerrasolitaria al pacchetto clima quindi

non erano che «tattica», ha spiegatoil premier: «dovendo tatticamenteintervenire avevo accusato l'Europadi essere il Don Chisciotte». Berlu-sconi ha anche rivendicato la «gran-de vittoria» per l'inserimento nelpacchetto della famosa «clausola direvisione», chiesta dall'Italia per fa-re in modo che in caso di mancatoaccordo post-Kyoto alla conferenzaOnu di Copenhagen si possa «rivisi-tare l'intero pacchetto».

OBIETTIVI VINCOLANTIIl testo finale in realtà si limita aduna dichiarazione generica in cui sistabilisce che a marzo del 2010 laCommissione presenterà un'analisisulla conferenza Onu e, in base aquesta, «il Consiglio europeo proce-

derà ad una valutazione della situa-zione, compresi gli effetti sulla com-petitività dell'industria europea edegli altri settori economici». In ef-fetti, ha ammesso il ministro degliEsteri Frattini, la dichiarazione «èda interpretare». Venti minuti dopoBarroso ha interpretato: «Gli accor-

di di oggi sono giuridicamente vin-colanti sugli obiettivi del 2020 e sa-ranno legge: se un Paese non li ri-spetterà sarà soggetto a procedurad'infrazione, come in qualsiasi altrocampo». Nel 2010, ha continuato ilpresidente della Commissione «an-dremo a vedere i risultati di Co-penhagen, ma per aumentare glisforzi, nonper diminuirli».Nel testofinale infatti si sottolinea che lavalu-tazione del 2010 «riguarda in parti-colare il passaggio da una riduzionedel 20% al 30%».

LE ESENZIONIGrandesoddisfazioneè stata espres-sa dai ministri Prestigiacomo, Ron-chi eScajola, soprattuttoper l'inseri-mento dei settori manifatturieri di

«Spesso mi hanno chiamata Si-gnora No, ma oggi sono la Si-gnora Sì». Lo ha detto la cancel-liera tedesca Angela Merkel altermine del vertice dell’Unioneeuropea sul clima.

Mondo

p Passa all’unanimità il pacchetto per ridurre emissioni nocive e aumentare fonti rinnovabili

p L'Italia porta a casa alcuni sconti e agevolazioni così come altri Paesi europei

Foto Ansa

MERKEL, LA «SIGNORA SÌ»

[email protected]

Malconcio ma salvo. Il pacchet-to clima è sopravvissuto all’as-salto alla diligenza degli egoi-smi nazionali e, al secondogiorno di summit Ue a Bruxel-les, ha ricevuto il via liberaunanime dei 27.

BRUXELLES

Wwf e Legambientedeluse: è un’intesaa maglie troppo larghe

www.unita.it

Clima, salvo l’accordoUeOra i 27 agli Usa: yes, you can

MARCO MONGIELLO

La protesta di attivisti di Greenpeace

Troppi annacquamenti

26SABATO13 DICEMBRE2008

carta, ceramica, vetro e tondini peril cemento tra quelli esentati al100% dall'acquisto dei permessi diemissione. Da parte sua la Germa-niahaottenuto l'esenzionedelle sueindustriema, anche se esonerati dalmeccanismo dell'acquisto all'astadei permessi di emissione, per tutti isettori industriali europei ad altoconsumo energetico rimangono va-lidi gli obblighi di riduzione delleemissioni e lemulte per i trasgresso-ri. L'Italia poi, insieme con altri 11Paesi, è stata parzialmente accon-tentata sulla richiesta di maggioreflessibilità per l'utilizzo dei creditiesterni per gli obiettivi di riduzionediCo2.«Un impiantoeolicorealizza-to in Albania», ha spiegato Frattini,«sarà computato come se fosse rea-lizzato in Italia».Nienteda fare inve-ce per gli sconti sul termoelettrico,concessi invece ai Paesi dell'Est Eu-ropa, insiemecon il «fondodi solida-rietà»per finanziarne la riconversio-ne ecologica.

«Troppi annacquamenti», ha pro-testato il Wwf, mentre per Legam-biente si tratta di «un'intesa deboleeamaglie larghe».Ora l'ultimaparo-la spetterà al Parlamento europeo,che a Strasburgo il 17 dicembre do-vrà ratificare l'accordo.❖

Asentire Berlusconi si ètrattato di una battagliacampale «che abbiamovinto grazie alla nostraabilità tattica». A senti-

re Sarkozy, che dopo aver citato ibuoniuffici diMerkel, Brown,Zapa-tero, Tusk, Cowen, Barroso e qual-che altro ha educatamente reso«omaggio»ancheall’Italiae «ringra-ziato» il suo premier, con la delega-zione italiana «le cose sono statemoltopiù facili di quel che si èdetto,in tutta franchezza non è stato diffi-cile».

INTESA GIÀ GIOVEDÌIn altre parole, con l’Italia l’accordoera fatto già giovedì sera, e le veredifficoltà sono venute nella nottatada polacchi e ungheresi, oberatimoltopiùdegli altri dalladipenden-za dal carbone. Ma si sa, da Bruxel-les bisogna sempre tornare almeno

con uno scalpo in mano.Ecco allora, a beneficio dell’opi-

nione pubblica italiana, i proclamidi vittoria di Berlusconi e dei suoi.La verità è che l’Italia come gli altriventisei membri dell’Unione euro-pea dovrà rispettare l’ormai celebre20/20/20 e la scadenza del 2020.Come gli altri, e meno male. L’alter-nativa per Berlusconi sarebbe statadi far fallire il vertice: responsabilitàeccessiva, anche per lui.

IL PREMIO FOSSILEAl di là del merito stretto dell’accor-do, colpiva in questo summit unafaccenda, per così dire, di filosofiapolitica. Berlusconi si era annuncia-toconun’uscitadelle sue: «Occupar-si di clima adesso è come avere lapolmonite e pensare alla messa inpiega». La riflessione gli ha imme-diatamente procurato, per la crona-ca, il «PremioFossiledel giorno», as-segnato a Poznan dal Can, la reteche unisce centinaia di associazioniambientalistiche sparse per il mon-do. Premio meritatissimo, natural-mente: lequestioniambientali vissu-te come zavorra, mentre le fabbri-che devono continuare ad eruttare

fumoeanidridecarbonica.L’oppo-sto della filosofia esposta daSarkozy e Barroso, che non sonocerto due militanti di Greenpeace,alla conferenza stampa finale: ilpiano clima-energia come «oppor-tunità di sviluppo», non come unpeso. Sì, una serie di regole «co-strittive» varate nelmomento stes-so in cui esplode la crisi economi-ca: non una «messa in piega», ma«l’occasione unica per una crescitaverde e durevole». È questa visio-ne proiettata verso il futuro che haconsentito ad ambedue di definire«storico» l’accordo di ieri. Sarkozyha raccontato dell’argomento conil quale ha convinto i piu riottosi:«Non sarà certo nel momento incui gli Stati Uniti mettono l’am-biente al centro delle loro politi-che che l’Europa starà a guarda-re». Questione di primato politico,in altre parole. E Barroso ha rinca-rato: «La prossima tappa dovrà es-sereunpiano transatlantico.Dicia-moainostri interlocutori, america-ni in particolare: yes, you can!».

LA SFIDA EUROPEISTA DI SARKÒAnche qui c’è una differenza abis-sale con Berlusconi, che di questocapitolo comunitario avrebbe fat-to volentieri a meno. Per Sarkozysi è trattato invecediunasfidapoli-tica: «È così che si fa vivere l’Euro-pa:dandolegrandiambizioni,per-ché solo davanti ad un grandeobiettivo si sacrificano gli egoismie i piccoli interessi di bottega».Sarkozy ha confessato di essersi«enormemente appassionato» alsuo lavorodi presidente: «Guidarel’Europanonèunonere, èungran-dissimoonore».Ha ricordatodies-ser stato eletto con il 53 per centodei voti, in un Paese che due anni

prima con il 55 per cento avevabocciato la Costituzione europea.Voleva dire che se si rivoltasse og-gi, la Francia si scoprirebbe moltopiù europeista. A chi gli ha chiestose non fosse preoccupato per laprossima presidenza che sarà affi-data ai cechi, ha così risposto: «As-solutamente no». Non poteva farealtrimenti, ovviamente.Ma si capi-va lontano un miglio che l’Europaè un testimone che non ha vogliadi passare.❖

GIANNI MARSILLI

Foto Reuters

[email protected]

IL PIANO DELLA CALIFORNIA

BRUXELLES

Nicolas Sarkozy si rivolge ai partner europei

Entro il 2020 l'Unione europeadovrà aumentare al 20% la quo-

ta di rinnovabili, aumentare l'efficien-za energetica del 20% e diminuire leemissioni di Co2 del 20%.

L’analisi

FRASEDI...SILVIOBERLUSCONIpremier italiano

Sono previsti sconti alle indu-strie. I permessi di emissione sa-

ranno messi all'asta a partire dal 2013,ma le industrie inizieranno col pagar-ne solo il 20 per cento per arrivare al100 per cento solo nel 2027. I settoriad alto consumo energetico e a ri-schio delocalizzazione avranno il100% dei permessi gratuiti. Tra questirientrano i settori italiani di carta, ve-tro, ceramica e tondini per il cemento.

Sì all'obiettivo del 20/20/20

La California vara un pianoper ridurre le emissioni di gasserra entro il 2020. Il progettodi Schwarzenegger prevedeuna riduzione del 15% in mododa tornare ai livelli del 1990.

Sconti alle imprese

Agevolazioni ai Paesi

I Paesi dell'Est Europa ottengo-no l'entrata in vigore graduale

dei vincoli per il settore termoelettri-co, non concessi all'Italia, oltre ad unfondo di solidarietà per la riconversio-ne ecologica.

Altri dodici Paesi, tra cui l'Italia, ot-tengono la possibilità di computare iprogetti realizzati all'estero negliobiettivi di riduzione di Co2.

F«Prendere una decisione sul clima adesso a livelloeuropeo mi sembra che sia abbastanza inopportuno. È comeuno che ha la polmonite e pensa di farsi la messa in piega...»

L’europeismodi Sarkozye quellomignondi BerlusconiIl premier non può fare a meno di vantare la sua finta vittoriaPer Silvio l’ambiente è una zavorraper il presidente francese e per Barroso è una chance

Il pacchetto

27SABATO

13 DICEMBRE2008

Ogn

iluned

ìgratis

‘Emme’

ilsupplem

ento

satiricode

l’Un

ità

Dal15dicembrel’Unitàil lunedìtornaa1€

Bello

Satirico

Intelligen

te

Essen

ziale

Selvaggio

Sorp

renden

teIndipen

den

te

Nuovo

Indomabile

Pro

vocan

te

Coraggio

so

Ambigu

o

Fucsia

Fan

tastico

In pillole

ZOOM

ATENE È finita in nuovi scontri con la polizia davan-ti al parlamento la manifestazione ad Atene di alcune mi-gliaia di studenti e professori per la morte di Alexis Girgo-riopoulos, ucciso da un agente, e contro la politica educa-

tiva, sociale e economica del governo di centrodestra.«Governo assassino», «Il sangue chiama la vendetta» era-no alcuni degli slogan della marcia iniziata davanti all'uni-versità di Atene e finita davanti all'Assemblea nazionale.

ABU GHRAIB, COLPA DI RUMSFELDL’ex segretario alla difesa america-no, Donald Rumsfeld e altri mem-bri dell’amministrazione Bush so-no stati ritenuti responsabili deltrattamento subito dai detenuti diAbu Ghraib e Guantanamo, secon-dounrapportopubblicatodalSena-to statunitense e firmato anche daJohn McCain.

DIRITTI UMANI, 37 ARRESTI A CUBAIl governo di Raul Castro, che co-mincia sabato in Venezuela il suoprimo tour internazionale da presi-dente, ha «festeggiato» la Giornatamondiale dei Diritti Umani con ilfermo di 37 persone.

MEDVEDEV CONTESTATOUn dissidente che ha contestato unpasso del discorso del presidenteMedvedev sulla nuova costituzionedemocraticaRussa è statoportatoaforza fuori dal teatro del Cremlinodalle forze di sicurezza. Medvedevha tentato di fermare i suoi uomini.

Mondo

Atene, nuovi scontri fra studenti e polizia davanti al Parlamento

29SABATO

13 DICEMBRE2008

Molte mail che riceviamo chiedonose c’è ancora la possibilità di unire lasinistra: onorevole Fava, cosa ri-sponde a questi lettori?«Non so se questa unità sia effetti-vamente un vantaggio, una risor-sa. Il rischio è di sovrapporre pro-getti e ambizioni diverse, letturediverse di questo Paese. C’è chi so-stiene che il risultato di aprile vadaaffrontato riproponendo con forzale proprie identità, storie, tradizio-ni e simboli. Io credo invece che sidebba sì lavorare sull’eredità delsecolo scorso, ma rielaborando cul-ture politiche e categorie. Altri-menti noi parleremmo un linguag-gio e il Paese reale un altro».Quindi esclude una lista unitaria alleeuropee sul modello della Sinistraarcobaleno?«Non sono più proponibili cartellielettorali di tutta la sinistra. Il risul-tato delle politiche deriva dal fattoche si coglieva qualche elemento difinzione nel processo dell’Arcobale-no e anche qualche aspetto liturgi-co, notarile. E non è che ora possia-mo ripresentarci dal notaio, cam-

biare l’ordine delle firme e riprodur-re lo stesso contratto. Anche perchéquesto è un Paese che già di contrat-ti, in politica, ne ha subiti parecchi».Tuttavia molte mail criticano i tenten-namenti nel processo unitario e il fat-to che a sinistra ognuno difenda il suopiccolissimo orticello, quasi un’aiuolabonsai.«Ma io sottoscrivo queste mail. Enoi ci stiamo muovendo proprio pertornare a parlare di una sinistra chesia un sostantivo e non una filiera diaggettivi. C’è chi vorrebbe che la si-nistra fosse un repertorio di aggetti-vi, come socialista, ambientalista ecomunista, perdendo di vista che ilPaese non ci chiede il repertorio de-gli aggettivi del secolo passato. Ilpunto è costruire un’altra idea di si-nistra. E in quest’ottica un nuovopartito della sinistra è il punto di ar-rivo. Sapendo che dentro questaidea non ci sarà spazio per l’orgo-glio comunista. Non è dicendoti co-munista, esibendo questo orgoglio,che riesci a ottenere ascolto e a par-lare a un Paese che è sofferente sulpiano dei bisogni materiali».Dunque come vi presenterete alle eu-ropee?«Domani (oggi, ndr) presenteremol’associazione “Per la sinistra”. E ilnostro impegno è dare uno sboccoelettorale al progetto che mettiamo

in campo. Vedremo chi sarà disponi-bile a starci subito dentro da prota-gonista, il punto è partire. Se in que-sto momento la tattica prevale sullagenerosità rischiamo di essere spaz-zati via dalla storia. Generosità vuoldire non guardare al pallottoliere,ma far partire un processo che di quialle elezioni deve fare politica, spor-carsi le mani, a partire dai temi dellavoro e della questione morale. Inmodo che il simbolo che appariràsulla scheda elettorale significhiqualcosa, non rappresenti solo deigruppi dirigenti che si applaudono avicenda, come è accaduto nel dicem-bre dell’anno scorso con la nascita

dell’Arcobaleno. La sinistra avrà sen-so se saprà essere il cemento di ciòche sta accadendo nei luoghi perife-rici del Paese, dalle fabbriche ai con-sigli comunali, dalle scuole alle uni-versità. Peppino Impastato, nei

“Cento passi”, dice al segretario delsuo partito, citando Majakovskij:“Esci partito dalle tue stanze, tornaamico dei ragazzi di strada”».In concreto cosa farete?«La costruzione della sinistra avrà itempi lunghi di una generazione,ma ora è necessario lanciare il cuoreoltre il muro, affermare questa ur-genza, anche superando una bellaparola come unità che rischia di es-sere vuota. Alle europee porteremoquello che saremo stati in grado dicostruire in questi mesi, verificandoquando è stato seminato e raccol-to».Quale sinistra intendete unire all’as-semblea di domani (oggi, ndr)?«Una sinistra che ha elaborato il lut-to e che non continua a contempla-re le macerie del voto di aprile e ilproprio ombelico. Quella che attra-versiamo oggi è una soglia di nonritorno. Da qui dovrà nascere unnuovo soggetto politico, una nuovasinistra che sceglie di darsi anchedelle forme e un lavoro politico di-verso. Quella che abbiamo alle spal-le è stata una sinistra fatta di gruppidirigenti molto autoreferenziali, dipoca democrazia e partecipazione,di forti esclusioni. Oggi c’è un Paeseche ci chiede di tornare a contare, diavere quote di responsabilità e di so-vranità. Non a caso l’assemblea pre-

La fine dell’Arcobaleno

SIMONE COLLINI

«Unire tutte le componentinon è un vantaggioNon possiamo tornaredal notaio e far riviverequel vecchio progetto»

ANDREA CARUGATI

L’incontro de l’Unitàwww.unita.it

ClaudioFava

[email protected]

«Facciamo tornare la sinistramanoa cartelli elettorali»[email protected]

Il segretario di Sd inredazione alla vigiliadell’assembleadell’Associazione perla sinistra. «È l’inizio diun processo che simisurerà con leelezioni europee e leamministrative diprimavera». I rapporticol Pd e quelli con DiPietro, lo sciopero el’opposizione.

30SABATO13 DICEMBRE2008

Il sito ufficialedel segretario di Sd

Il portaledel partito

vede tre o quattro interventi di diri-genti politici in senso tradizionale euna quarantina di interventi di per-sone che stanno costruendo la sini-stra nei territori, che si sono presesulle spalle alcune battaglie che inquesto Paese sono ormai orfane,che hanno cominciato a vivere laquestione morale non come unaquestione astratta ma come soprav-vivenza politica perché operano inposti come Castel Volturno. Cioè ilPaese reale, di cui abbiamo perso ilsenso».Comunque darete vita a un nuovopartito?«La forma partito è ideale se riesci atrasformarla, a farne davvero un luo-go di riforma della politica, un luo-go di inclusione e partecipazione. Ilmalessere nei confronti dei partiti di-pende dal fatto che sono diventatistrumenti di potere, dal modo in cuila politica ha perduto autonomia ri-spetto ai poteri forti. I “califfati” so-no il prodotto di questo. La questio-ne morale si affronta anche portan-do un’altra qualità del governo neiluoghi in cui si decide e si ammini-stra».Lei che è parlamentare europeo sa-prà che in tutta Europa, semplifican-do, esistono due sinistre: una maggio-ritaria riformista e di governo e unapiù radicale e identitaria. Non temeche un esperimento nuovo comequelloche vi proponete finisca schiac-ciato da queste due realtà?«Io parto da una lettura diversa diquesto tempo. C’è sì una sinistraidentitaria, quella di Ferrero e Dili-berto, e un Pd che ho difficoltà a di-re se sia sinistra riformista perchéun partito lo definisci sulle scelteche fa. Il Pd, per come è stato costrui-to, è un partito che non è in condizio-ne di scegliere. Io mi aspetto un par-

tito che dica: sto con la Cisl, non mipiace uno sciopero contro la iella;oppure mi aspetto che il segretariodel Pd dica: sto con la Cgil, scendoin piazza perché non si sciopera con-tro la iella e la crisi ma contro le pro-poste inadeguate e autoritarie chequesto governo sta dando. Quandoun segretario non dice, non sceglie,su questo e altri cento temi, ho diffi-coltà a confrontarmi col quadro del-le due sinistre di cui parlava. Quan-do sento parlare di sinistra riformi-

sta e di governo non penso al Pd maa Zapatero, ai socialisti francesi, aciò che succede nell’Spd tedesca. Epenso che tra 20 anni saremo in con-dizione di immaginare una sinistrache colleghi capacità di governo ecapacità di radicalità. Anche la con-trapposizione delle due sinistre èeredità del secolo scorso».Niente orgoglio comunista, diceva.Quali sono i punti che caratterizzanol’identità della nuova sinistra di cuiparlava e che la differenziano dal Pd?«Noi partecipiamo a questo sciope-ro perché pensiamo che si è apertouno scontro senza precedenti sulconcetto stesso di lavoro. Allora laprima differenza profonda è che sultema del lavoro non si può tacere,non si può non scegliere. Secondopunto, la questione morale: si devedecidere se è una questione giudizia-

ria che va affidata alle procure o seriteniamo che passi attraverso la ri-forma della politica, attraverso lasua autonomia. Quello che più miha impressionato nella vicenda di Fi-renze non è la comunicazione giudi-ziaria all’assessore Cioni, ma scopri-re che le sue politiche securitarieerano finanziate dal palazzinaro Li-gresti. Ecco cosa succede quando lapolitica è subalterna dei poteri forti.Un terzo punto riguarda la costru-zione stessa del processo politico, lapartecipazione. Le pratiche demo-cratiche non possono riguardare sol-tanto l’elezione del leader. Serve lacapacità di dare una quota di sovra-nità alla parte che rappresenti. Unultimo punto è il modo in cui si faopposizione. Questo è un governocon cui non costruisci un dialogoma un confronto, che va portatoavanti soltanto nei luoghi istituzio-nali. Su alcuni terreni questo gover-no non produce proposte ma smot-tamenti costituzionali. Sulla giusti-zia l’intenzione è quella che Berlu-sconi ogni tanto dichiara in un ecces-so di verità: noi vogliamo riformarea spallate la Costituzione materialedi questo Paese e pazienza se perde-remo una sana divisione tra poteri ese la giustizia diventerà un’appendi-ce del potere esecutivo».La sinistra morale, etica, in alcune zo-ne dell’Italia esce clamorosamentesconfitta, ma non ha l’impressioneche tutto il Paese sia ormai da un’altraparte?«È profondamente cambiato il sen-so comune di questo Paese. Ma sa-rebbe un errore fatale per la sinistrae per tutte le forze democraticheadeguarsi a questo cambiamento,assecondarlo, che è ciò che fa il cen-trodestra. Per non adeguarti deviavere il coraggio di fare qualche ge-

sto che costituisca in termini quasibiblici uno “scandalo”. Lo scanda-lo, con tutta l’amicizia che ho perVladimir, non è la vittoria all’Isoladei famosi ma il fatto che l’onore-vole Cosentino sia il capo del suopartito nella Campania, sia sottose-gretario in questo governo e rap-presenti organicamente, secondociò che dicono senza essere smenti-ti cinque collaboratori di giustizia,un clan mafioso. Allora, io credoche se dovessi andarmi ad incate-nare, per dare senso e rumore allemie catene io proverei, magari daministro ombra di Giustizia delPd, a farlo davanti al ministero del-l’Economia dicendo: noi da quinon ce ne andiamo finché non sene va Cosentino da questo gover-no. Perché se accetti questo e altricento piccoli miserabili fatti comequesto, Totò Cuffaro continuerà aprendere un milione di voti da sici-liani che diranno: è amico dei ma-fiosi ma a me interessa che riesca atrasformare il bisogno in benefi-cio».E secondo lei perché questo acca-de?«Perché questo è un Paese che stia-mo abituando all’abitudine.Trent’anni fa certe cose erano im-pensabili, la politica conservavaancora una funzione pedagogica enon si potevano mettere in discus-sione certi valori. Oggi la politica ègestione, passa dal governo alla so-vranità. Le intercettazioni telefoni-che di Firenze mostrano una spe-cie di “guicciardinismo” di provin-cia: barattiamo quote di democra-zia in cambio di quote di decisio-ne. Ma è chiaro che su questo terre-no Berlusconi ci batte, è più abiledi noi a farlo».p SEGUE ALLA PAGINA 32

www.claudiofava.it

«Comunista, socialista,verde... Non è con la filieradi vecchie definizioniche possiamo parlareall’Italia di oggi»

www.sinistra-democratica.itPer saperne di più

Basta aggettivi

Approfondimenti 31SABATO

13 DICEMBRE2008

p SEGUE DALLA PAGINA 31

Ma perché, visto che siete fuori dalParlamentoe chequindi la vostra ca-pacità di costruire il senso comune edi incidere sui processi politici, nonvi incatenate voi davanti al ministe-ro dell’Economia?«Io ho fatto di peggio. Sono anda-to sotto casa di Cosentino e deisuoi amici e hoappesounmanife-sto con su scritto “La camorra èunamontagnadimerda”.Cosenti-no rappresenta iCasalesi al gover-no e noi l’abbiamo detto a casasua.Ci saremmoaspettatiunarea-zione da quella parte della destraattenta ai temi della legalità. E in-vece no: An è entrata nel Pdl e inCampaniaCosentinoè stato ricon-fermato come sovrano. Che fineha fatto la destra dei valori e dellalegge?».Cosa pensa della crescita nei son-daggi dell’Italia dei valori?«È inevitabile che, inunmomentocome questo per il Pd, ci sia unaprotesta,una rabbia,una solitudi-ne che trova i suoi spazi per espri-mersi.Chepossonoessere le piaz-ze di Grillo o i voti a Di Pietro, etra leduecosenaturalmenteème-glioDi Pietro.C’è unpezzodi pae-secheè rimastoorfanodiunabuo-na politica, ed è un fatto positivo.

La crescita di Di Pietro ci fa capireche c’è un paese non incartato, nonsedimentato, un Paese in grado dicostruire l’Onda, di riprendersi lapiazzasenza lamediazionedei par-titi, capacedi trovarenuovi linguag-gi.Pensoallo slogan “Iononhopau-ra”: se avesse dovuto inventarselola politica ci sarebbero voluti annidi seminari. Eppure fotografa per-fettamente la finzione, la bugia chestadentro laparolapaurache lade-stra ha agitato per vincere. E poi cidice che questi ragazzi non hannopaura di fare politica in prima per-sona: c’è una vitalità nel Paese e iocredo che quando il progetto dellaSinistrausciràdagli uffici studi edi-venterà carne viva e una storia dacostruire potrà incontrare questaparte di Paese».Nichi Vendola e altri sostengono cheAntonio Di Pietro esprima una culturadi destra. È d’accordo?«Sì sono d’accordo, infatti quandodico che valuto come un buon se-gno i suoi consensi è solo nel sensodella vitalità che dimostrano.L’idea che ci sia una Italia chenon èin rianimazione, che cerca altrestrade».Il caso Firenze: voi proponete che gliindagati non possano partecipare al-le primarie di coalizione? Se vincesse

l’assessore Cioni, voi lo sosterreste?«Su Cioni mi sono espresso in tem-pi non sospetti, quando era solol’assessore chepensavadi affronta-re il problema della sicurezza se-questrando le spugnette ai lavave-tri: avevo detto che se lui avessevinto le primarie del Pd noi non loavremmosostenutoper ragionipo-litiche. L’inchiesta in corso confer-ma il nostro giudizio e lo aggrava,nonper i suoi risvolti penalimaperquello che rivela sul piano dellaconduzione politica. Per questo sa-rebbeutile cheCioni non fossepre-sente. Siamo soddisfatti che si fac-ciano primarie di coalizione, per-

ché ilmeccanismodei “soci dimag-gioranza” chedecidono epoi gli al-leati sono solo degli optional nonci piace affatto».Parliamo di scuola. Lei elogia il movi-mento dell’Onda, però anche i partitidi sinistra come il vostro sono statispiazzati, scavalcati da questi studen-ti.«Il movimento ha messo in campoqualcosa di più articolato della dife-sa della scuola pubblica, la difesadel sapere e della sua autonomia,l’investimentosul sapere comechia-ve per risolvere la crisi in cui siamoprecipitati. Sarkozy, che pure è unconservatore,hamessoa fuocoque-sta gerarchia di problemi e ha deci-so di raddoppiare gli investimenti

sul sapere».Il governo di centrosinistra in Italianon l’ha fatto...«Credo che sia caduto nei consensianche per questo: avere deciso dimettere da parte alcuni elementi difortediscontinuità in favorediun in-terventocentrato sul quadromacro-economico ha rivelato una grandeingenuità. Questo è un tempo cheha bisogno di gesti simbolici che co-munichino con grande forza che sichiude una stagione politica e se neapre un’altra. Zapatero, che purenon è un estremista socialista incampoeconomico,ha capito chedo-veva fare subito dei gesti per dimo-strareche lui eraqualcosadidiversoda Aznar, anche a costo di mettersicontro la tradizione cattolica dellaSpagna».Quali sono i gesti simbolici che lei siaspetterebbe da un nuovo governodi centrosinistra?«Partirei dal lavoro, dalla necessitàdi difendere con le unghie e con identi alcune leggi che sono statesoppresseanche se eranoa costo ze-ro. Penso alla legge 188 che impedi-sce ai datori di lavoro di far firmaredimissioni in bianco da una dipen-dente, nel caso intendesse fare unfiglio. Voglio dire che anche il no-stro governo ha fatto scelte giuste,altre sonostateparcheggiate inatte-sa di capire come si sarebbe evolutoil quadro politico. E ne abbiamo pa-gato le conseguenze».Che futuro vede per una possibile alle-anza tra voi, il Pd e l’Italia dei valori diDi Pietro?«Lealleanze si fanno sulmerito.Fac-cio l’esempio dell’Abruzzo: si è pen-sato di costruire un’alleanza di cen-trosinistra, poi si è pensato di allar-garla all’Udc, ci si è chiesti se mette-re in lista omenogli indagati perché

Il caso Firenze«Bene le primariedi coalizione, ma sarebbeutile che Cioni non sipresentasse: l’inchiestaaggrava la sua situazione»

L’incontro de l’Unitàwww.unita.it

«Noi e il Pd: divisisu opposizionee questionemorale»

32SABATO13 DICEMBRE2008

comunque portano voti. Se questa èl’idea, il risultato è solo una sommadi cosediversee se vinci noncambianiente. Una coalizione funziona sec’è un progetto, una cornice. Io pen-soche con l’Udcnonci si possaallea-re perché abbiamo un’idea diversadel Paese, dei valori. Altrimenti di-mostreremmoagli elettori chebarat-tiamo qualità in cambio di voti e lo-ro ci punirebbero. Perderemmo an-che in caso di vittoria, come è giàaccaduto.Dunque il puntoè costrui-reunastessa idea,unostessoproget-to di Paese: per fare questo servonodei paletti, dei no, le differenze nonpossono essere sempre sfumate, al-trimenti vince Cuffaro».Totò Cuffaro è un po’ la sua bestia ne-ra...«Lo abbiamo assecondato e preser-vato, legittimato. Lo abbiamoconsi-derato inamovibile nel suo ruolo digrande dispensatore di denaro pub-blico. In Sicilia non siamo mai staticapacidimettere laquestionemora-le al centro di unamozione di sfidu-cia,perchéeraunamossaconsidera-ta perdente. Ma intanto avremmocostruito uno scandalo davanti al-l’opinione pubblica. Se non lo fai iltuo destino è segnato».Dunque tra voi, il Pd e l’Idv che futuroc’è?

«Piùche ragionare inastrattodi cen-trosinistra, bisogna pensare in con-creto, a partire da dove governiamoinsieme, a una proposta politica co-mune».Che spazio vede per l’utopianella nuo-va sinistra che volete costruire? Ci so-no nuove utopie a cui guardate?«Trasformare l’esistente è già unaformadi utopia. Però questo lo puoifare dove governi. È lì che dobbia-mo scommettere le nostre utopie eche abbiamo perso alcune sfide. InCampania abbiamo perso la sfidaperché ci siamo cullati nell’idea di

aver costruito la nuova capitale delMediterraneo, fingendodinonsape-re che non c’erano cacicchima calif-fi. La guerradelle tesseredurada15anni, benprimadellanascitadel Pd,la corrente bassoliniana è compostada 8 sottocorrenti, il sindaco di Sa-lernoe il governatorenonsi rivolgo-

no la parola da anni. Come fai a co-struire utopia in questo modo, sen-za affrontare la miseria di questecontraddizioni? Eppure la Campa-nia è una terra che ci aveva tutto ilconsenso necessario perché noi po-tessimo governare con generosità,invece che costruire filiere di sotto-governo. Eppure sono rimaste solotribù in lotta tra loro: oggi la politicadel Pd in Campania è chi controllalamaggioranzadelle 50mila tesserestampate. Ma se la politica è questache senso ha parlare di utopia?».La vostra assemblea sarà guidata daMoni Ovadia. Non crede che sia unafuga dalla politica? Vi siete posti il pro-blema di lanciare nuovi leader, di unricambio generazionale? Finora nelcentrosinistra i leader hanno passatomolto tempo a farsi la guerra tra lo-ro...«Èvero, ci sonostati troppipoetimo-renti... Ma sarebbe inconsueto se cipresentassimo alla prima assem-blea lanciando un nuovo leader daacclamare.Ma tra chi interverrà do-mani (oggi,ndr) ci sarannotanti gio-vanichepossonodiventareclassedi-rigente. Nel partito da cui proven-go, avevopiù stimadi quelli più vec-chi dime di 20 anni che di quelli piùgiovani. Ho visto ragazzi cresciuticome polli in batteria, con i segni diuna rassegnazione definitiva, di unapprendimento mnemonico dellecose giuste da dire in una riunione,di come costruire la loro carriera trauna corrente e l’altra. Nell’Onda, in-vece, vedo una grande capacità diusare un nuovo linguaggio, di direin modo semplice quello che tuttivorremmo dire. Lì non ci sono“leaderini” imposti, c’è stato unpro-cesso di selezione naturale: è quelloche stiamo cercando di fare con laSinistra che nasce domani».

Delegazione italiana GruppoSocialista a Strasburgo

Il sito della FondazioneGiuseppe Fava

Il rapporto con Di Pietro

www.delegazionepse.it

«È vero, la sua è unacultura di destra. Ma ilsuccesso dell’Idv è segnoche il Paese è orfanodi una buona politica»

www.fondazionefava.it

LE PRIMARIE DELLE IDEE

Per saperne di più Approfondimenti

Le citazioni

Le parole

All’assemblea dell’associazio-ne “Per la sinistra” verràconse-gnato un questionario: laicità,lavoro, nonviolenza, ugua-glianza, 25 domande per dise-gnare la sinistra di domani.

«Legalità, Cosentinonel governoèuno scandalo»

Fava ha citato un brano dei «Centopassi», il film di Marco Tullio Gior-dana di cui lui stesso ha curato lasceneggiatura insieme al regista ea Monica Zapelli. Il film, che raccon-ta la vita e l’omicidio di peppino Im-pastato, nel 1978, per mano dellamafia, ha vinto il premio per la mi-glior sceneggiatura a Venezia nel2000 e 4 David di Donatello. Il bra-no citato da Fava è di Peppino Im-pastato che, rivolgendosi al segre-tario del suo partito, cita il poetarusso Vladimir Majakovskij: «Escipartito dalle tue stanze, torna ami-co dei ragazzi di strada». Altra cita-zione è il «guicciardinismo», unmodo di fare politica che vola bas-so e difende il suo «particulare»:Fava lo usa parlando delle vicendefiorentine del Pd.

Majakovskije il guicciardinismo

La MiserCardFava è arrivato nella redazio-

ne dell’Unità con in mano la Miser-Card, un clone satirico della SocialCard del governo Berlusconi. Nellacarta, distribuita ieri da Sd durantele manifestazioni della Cgil, c’è scrit-to «Infamat» al posto di «Posta-mat». La finta social card avverte:«Desperate use only».

23 Sinistra20 Paese9 Pd9 Partito7 Idea6 Morale3 Partecipazione3 Cioni3 Paura

33SABATO

13 DICEMBRE2008

Foto Ansa

Parte lanuovapiccolaAlitaliadiRo-berto Colaninno. Ieri è stato firma-to il contrattodi compravenditadel-le attività di volo della ex compa-gnia di bandiera cedute dal com-missario straordinario del gruppoAugusto Fantozzi. Da oggi fino al il12gennaio la compagnia si chiame-ràCai.Dal12gennaio torneràalno-me originario. «Ma continuate achiamarla Alitalia» ha detto ieri ilpresidente della società Colanin-no. Che con Rocco Sabelli, nuovoamministratore delegato, ha illu-strato il nuovo piano industriale.«Sarà un piano conservativo» haspiegato Sabelli. Fatto da 670 volial giorno, 4600 frequenze settima-nali, con il rafforzamento nel mer-cato domestico, con il 55% dellaquota, e una serie di incognite nonrisolte. Laprimariguarda l’aeropor-todi Linate. «Dovràdiventareunci-ty airport» ha detto Colaninno. Do-vrà in sostanzaavere solo il collega-mento Roma -Milano. La cui trattasarà comunque riprogrammata:10voli prima delle nove del mattino e9 dopo le 18 di sera. Se chiuderàLinate Cai sposterà la base dei voliintercontinentali a Malpensa. Nelcaso contrario a Roma. «Non tifia-mo né per Roma né perMilano» haaggiunto Colaninno, solo «voglia-mo gestire una società di successo,per esserlo deve soddisfare i clien-ti, per farlo dobbiamo andare doveci sono i clienti». E,ha ricordatoCo-laninno, nella Pianura Padana c’èla più alta concentrazione di perso-ne e si produce più Pil.La seconda incognita riguarda il

partner straniero. Air France o Luf-thansa, ancora non si è deciso.

«Conto di portare una proposta alconsiglio di amministrazione entrola fine dell’anno» ha spiegato Cola-ninno. Poi la chiusura dell’accordosarà fissato per il mese di gennaio.Chiunque entri prenderà una quotadel «20-25%». e metterà circa 200dei 1100 milioni capitalizzazione.In sostanza i 20 soci italiani di Cai

se la caveranno con solo 847milionidi investimento (di cui risultano ver-sati solo 437) e si affideranno allebuone cure di Sabelli, che ieri candi-damente ha ammesso di «non avereuna completa dimestichezza dellamateria» e anche di aver pagato un«po’ di più»AirOne. Cioè 300milionipiù i debiti per una società che pre-senta i più bassi livelli di riempimen-to inEuropa. «Ci saranno alcuni anni

di sofferenza» ha aggiunto Sabelli,che ha indicato il pareggio operativonel 2010 e il fatturato di 4,8 miliardi(piùomeno l’utileattualediAirFran-ce) nel 2013.Sempre che si decolli. Perché l’ac-

cordo con i piloti, la terza incognita,non è stato ancora raggiunto. «Leporte sono aperte» ha detto Sabelli«ma cambia poco rispetto a prima».Intanto ieri sonopartite leprime9mi-la lettere di assunzione. «Nella fasedi avvio la nuova Alitalia conterà ol-tre 13 mila dipendenti, un numerosuperiore alla quota prevista di12.600»haaggiuntoSabelli. Chepoiha spiegato come marchio e prezzirimarranno gli stessi, così come lepromozioni attuali. Tutte garantite,Mille Miglia inclusa.❖

ENEL

Parchi eoliciIl consorzio Eufer, costituito

dall'Enel e dalla spagnola Union Fe-nosa, si è aggiudicato in Portogallola concessione per la realizzazionedi due parchi eolici.

Affari

CARLO TASSARA

Ecco ModianoPietro Modiano, dopo le dimis-

sioni da direttore generale di IntesaSanpaolo, sarà il nuovo presidentedella Carlo Tassara, la holding di Ro-main Zaleski.

[email protected]

MIBREL14.974-2,32%

p Firma Ieri è stato siglato il passaggio tra il commissario Fantozzi e la Cai

p Programmi Si attende il partner straniero, ci sono tre offerte: si sceglierà la migliore

FERROVIE

Record on lineAncora un record di vendite di

biglietti on line per le Ferrovie italia-ne: il 10 dicembre scorso il numerodi ticket venduti tra alta velocità elinee tradizionali ha sfiorato quota34 mila (per la precisione 33.943 bi-glietti), per un fatturato di oltre 1,5milioni di euro.

S&PMIB19.174-2,56%

SEMICONDUTTORI

Ricavi in caloPer l'industria dei semicondut-

tori il 2008 si chiuderà con una fles-sione su base annua di 12 miliardi didollari. I ricavi globali sono stimati a261,9 miliardi, -4,4% sul 2007.

Economia

Decolla la nuovaAlitaliaAdesso rischia LinateLa compagnia avvia le assun-zioni. Assicurerà all’inizio 670voli al giorno e avrà una quotadi mercato interno pari al55%. Rimane incerta la «divi-sione» dei voli tra Malpensa eFiumicino.

ROMA

www.unita.it

EURO/DOLLARO: 1,3340

ROBERTO ROSSI

34SABATO13 DICEMBRE2008

Si celebrano i cento annidella fondazione dellaOlivetti e se ne potrebbecontemporaneamentecommemorare la fine.

Perché è ben poca cosa ciò che re-sta dell'impresa avviata da Camil-lo Olivetti e sviluppata dal figlioAdriano, chemorì giovane,neppu-re sessantenne, nel 1960, e checontinua a rappresentare, tra va-ste dimenticanze, una delle figurepiù importanti della storia impren-ditoriale,maanchepolitica, nel se-gno di un riformismo molto con-creto. A partire da una utopia, cheera poi «industrializzare senza ro-vinare l'ambiente», se mai co-struendo progresso economico esociale. Adriano Olivetti tentò laviapoliticaconComunità.Fu scon-fitto dalla Dc, dalla Fiat, dalle ban-che. La Fiom di Torino e del Pie-monte partono dalla fine dell'uto-pia, smontando qualche mito (adesempio quello della fabbrica“buona”, perché a Ivrea si lavora-va molto e il conflitto esisteva),per ricostruire la storia successiva.Oggi, a Ivrea, si tiene un convegnocon il sindacodi TorinoChiampari-no, il professor Luciano Gallino, ilsegretario Fiom, Gianni Rinaldini.

Il titolo del convegno è una do-manda: «Si poteva salvare l'Olivet-ti?». Quasi una provocazione, neigiorni in cui i padroni, cioè Tele-com, chiedono migliaia di mobili-tà, negli stessi giorni in cui SergioMarchionne sembra voler metterein vendita la Fiat. Domanda cuiverrebbe da rispondere con un sìleggendo la ricostruzione della vi-cenda che ne dà, per la relazioneintroduttiva, Federico Bellono, se-

gretario della Fiom di Ivrea, ma an-che per poche considerazioni: sì perla vitalità, l'originalità del modelloindustriale, per la prontezza dell'in-novazione.Nessunoricorda,maneg-giando un pc cinese o di Singapore,che nel 1984, con M24, personalcomputer basato sulla standard In-tel-Ms Dos, dopo un accordo conAt&T, Olivetti conquistò il trediciper cento del mercato globale. In unvideo prodotto dalla Fiom, s'ascoltaanche l'ex banchiere Nerio Nesi rac-contare di un suo incontro con Cuc-cia. Nesi comincia a illustrare i pro-getti di Olivetti, Cuccia dopo cinqueminuti lo blocca: non mi interessa,mi dica dalla quotazione in Borsa...

Noncambiòcon DeBenedetti, ar-rivatonel1978perannunciarequat-tromila licenziamenti. «L'Ingegnere- la testimonianza è di Elserino Piol,vicepresidente fino al 1996 - mentresi facevaapprezzareper la valutazio-

ne del prezzo remunerativo per iprodotti, deludeva per il poco inte-resseal contenuto tecnologico, ridu-cendo gli investimenti nella ricerca,mirando al profitto a breve». Gli an-ni successivi saranno quelli della te-lefonia. Olivetti imbocca la stradache la condurrà da Omnitel fino aTelecom, con un regista, RobertoColaninno, chiamato da De Bene-detti per sistemare la situazionepre-fallimentare, con una “voce” più fal-limentare,quelladeipc (ceduti aEd-ward Gottesmann, avvocato di NewYork...). Di opa in opa, Olivetti fini-rà a Tronchetti Provera, fino a spari-re. Inevitabile? Alla Fiom rispondo-no di no. Chissà come rispondereb-beroDe Benedetti,Colaninno,Tron-chetti Provera?❖

ORESTE PIVETTA

Foto di Paola Agosti

[email protected]

www.festademocratica.itwww.partitodemocratico.it

R

R

NEVE

Per informazioni e prenotazioni335 7810346

Moena 8/18 gennaio 2009

MILANO

La fabbrica L’Olivetti è stata una delle più originali storie industriali del Paese

La storia

Un dvd prodotto dallaFiom con testimonianzedei protagonisti

P

La memoria

PARLANDODI...Spumanteitaliano

Per il 2008 si stima un incremento del 10% delle esportazioni di spumante nazionaleper un totale di 163 milioni di bottiglie, di cui il 74% in Europa, soprattutto in Germania eGran Bretagnama con forti trend di crescita suimercati emergenticome Russia eBrasile. Ilfatturato stimato è di 1,4 miliardi di euro, in crescita del 7,7% rispetto al 2007.

La splendida utopiae il fallimentosi poteva salvarel’Olivetti?Oggi a Ivrea un convegno con Chiamparino, Gallino eRinaldini per i cento anni della grande impresa e dei suoilavoratori. Una esemplare storia politica, sociale e sindacale

35SABATO

13 DICEMBRE2008

Cara Unità

ANDREA VOLPE

Dialoghi

Le mani della mafia sulla sanitàSiciliaInformazione riferisce delle prese di posizione di alcuni politici,come Vizzini e Caputo contro l’assessore Russo, considerato reo disegnalare nella sanità regionale l’opera di mafia e clientelismo. In per-fetto tono mafioso i due politici affermano (avvertono): «Se l'Assesso-re Russo sa i nomi, perché non li fa»!.

RISPOSTA Il fatto che la mafia siciliana, la n’drangheta calabrese ela camorra campana abbiano messo pesantemente le mani sulla Sanitànon dovrebbe stupire nessuno. Con il suo fatturato enorme (superioreai 100 miliardi di euro all’anno) il Sistema Sanitario Nazionale è l’indu-striapubblicapiù ricca delpaese.Affidataamanagers sceltidalGoverna-toreche dovrebbepoi orientarli e controllarli, la gestionedi questi finan-ziamenti avviene, di fatto, al di fuori di qualsiasi controllo che non siaquello esercitato, quando possibile, dal magistrato. La tendenza semprepiù forte ad appaltare i servizi sanitarii al privato convenzionato ha ulte-riormente favorito il meccanismo dei favori e delle tangenti versate alpersonale “politico”unpo’ in tutta Italia e le grandiorganizzazioni crimi-nali hanno semplicemente approfittato della possibilità offerta loro suun piatto d’argento da un meccanismo inaccettabile di “controllori con-trollati”. Quanto a Vizzini e Caputo, il loro grido è quello, ambiguo eminaccioso, che la mafia ha sempre opposto a chi l’ha combattuta:“fuori le prove se avete il coraggio di presentarle..”

Do

on

esb

ury

Luigi CancriniIL PAESE A PEZZIStanno facendo a pezzi il Paese: di-struggonoscuola, sanità, giustizia, sta-to sociale e pure la Costituzione. LaRepubblica è in pericolo!G.RUGGIERI (RE)

SCIOPERO E TRATTENUTANon sono iscritto alla C.g.i.l., ma hoaderito lo stesso allo sciopero gen.Quello che mi tratterranno sarà piùdel doppio dell'aumento mensile pro-posto.MARCO

LA JELLAPer una volta facciamo anche noi i de-magoghi: tutte le disgrazie arrivanocon Berlusconi al governo, e Romanon ha subìto mai tanti disastri comeda quando il sindaco è Alemanno!Questi portano jella!FRANCO

IL PEGGIOIl peggio deve ancora venire,ora cheBerlusconi si nomina presidente dellaRepubbica. Perché ha la maggioran-za.ANTONIO (CASERTA)

CON CHI VA?Parafrasandolo:guardateconchi è an-dato e va, Gelli, Mangano, Dell’Utrie... Capirete chi è!ARNALDO ROSA (MODENA)

IL SAGGIO BOSSIBossi,così irruento,si è dimostrato piùsaggio del premier suggerendogli diabbassare i toni!G.LAGONEGRO

GADGET SU MUSSOLINIPerchénella stazionedi servizioaStra-della sud, autostrada Genova Piacen-za, si vendeogni tipodi gadget suMus-solini!MANU

Sms

FILIBERTO FAEDO

Tremonti e i consumidi massa

Il teorema del ricco che crea ricchez-za e investimenti è un falso e. In unasocietà dei consumi di massa sono imolti che contribuiscono alla ric-chezza nazionale. Pensare che unapiccola minoranza possa supplire al-la multitudine dei consumatori è fol-lia. Si ricorderà gli inviti agli italianidi Tremonti ad ipotecare la casa peraumentare la propria disponibilità fi-nanziaria. Abbiamo visto dove haportato questa pratica negli Usa.

FRANCO BUONCRISTIANI

Io non ci credo più

Concita ci invita a scrivere. Ci penso, enon so da dove cominciare: il centrosi-nistra è morto. La rotta è stata sbaglia-ta molto tempo fa, e oltre al doloredell'epilogo c'è quello, tutto persona-le, della coscienza di aver contribuitoa tale risultato con un eccesso di fedenelle persone sbagliate, antico viziodel partito-chiesa. Vittima della miaeducazione politica togliattiana hocreduto che tutti i cedimenti, le debo-lezze, gli opportunismi che hanno fa-vorito per quindici anni le sudice ma-

novre del Berlusca fossero il frutto diuna strategia per limitare i danni e pre-parare la riscossa. È bastato un detta-glio che taluni potrebbero giudicareminimo per spalancare davanti aimiei occhi il baratro. Il pizzino di Latorre chiarisce due decenni di storia, enon ci lascia scampo. Cosa fare, ora?Mi resterebbe il suicidio ma non ho ab-bastanza coraggio. Ci penserà madrenatura. Come si diceva una volta, "fra-ternamente".

RITA E GIULIANA SPADAFORA

Noi ci crediamoancora!

Lotte interne, faide tra dirigenti, pizzi-ni, coinvolgimento di politici in vicen-de giudiziarie ed, in ultimo, difesa delfinanziamento della scuola privata daparte di qualche ateo devoto, ci han-no letteralmente disgustato. AlloraVeltroni, che ha fatto tanto sperare,deve farsi sentire e, forte della nostrainvestitura, fissi una chiara linea politi-ca e faccia rispettare il codice etico.

ARMANDO MANCINI

Vince il sindacato(finalmente!)

La Gelmini ci ripensa. Una vittoria sin-dacale, ovviamente non direttamen-te riconosciuta dal Governo, annun-ciata la sera della vigilia dello sciope-ro generale indetto dalla Cgil nellasperanza che serva a demotivare lapartecipazione massiccia allo sciope-ro e alle manifestazioni territoriali.Una sconfitta del Governo usata pertentare di dare una sconfitta alla Cgilovvero una vittoria anche del piùgrande sindacato italiano usata dalGoverno per cercare di sconfiggerel'iniziativaunilaterale della Cgil. Perde-ranno anche questa volta.

VIA BENAGLIA, 25 - 00153 - [email protected]

Forum

cellulare3357872250

www.unita.it36SABATO13 DICEMBRE2008

PRES. COORD. COMUNITÀ D’ACCOGLIENZA POLITOLOGO

DIRITTIE LEGALITÀ

Blog

Lucio Babolin Gianfranco Pasquino

PROSTITUZIONEDIFENDEREGLI SFRUTTATI

WWW.PRECARIA.ORGFree press precaria

http://www.precaria.org/ è il blog del«free press» dei precari. Varie le sezio-ni, ma il tema è sempre lo stesso. Si vada «Intelligence precaria», passandoper «Senza contratto», per arrivare al-la sezione «Realiti Sciò». Notizia dellasettimana:«Ignorante chi legge. Com-pri un libro, ma ti sei mai chiesto chic’è dietro?». La storia è conosciuta, inrealtà, ma non tutti sanno - dicono iblogger- che dietroun libro può esser-ci «un esercito di collaboratori mal pa-gati per la quasi totalità assunti concontratti precari».

WWW.CHAINWORKERS.ORGLavoro a 3.0

www.chainworkers.org dal 1999«mobilita e facilita l'autorganizzazio-ne di precari e precari della Penisola».Un aggregatore che «crea complicitàe fa biosindacato, trasmette informa-zioni sui conflitti sul lavoro in Italia en e l m o n d o » . S u l b l o g d e ichainworkers si trova anche l’assi-stenza legale e i racconti di «frustra-zioni» lavorative. Le problematicheraccolte vanno «dalla grande distribu-zione alla grande ristorazione, da Bur-gerKing a Esselunga, in centri com-merciali e ipermercati, in call center ecooperative».

BLOGDIDATTICI.SPLINDERAppassionatamenteinsegnanti

L’idea di http://blogdidattici.splinder.com/ nasce nel 2004 da un’insegnan-te di un liceo di Gubbio: «Condividere,comunicare, collaborare con i docen-ti che usano i blog per fare didattica».A giudicare dal lungo elenco di blogche hanno aderito all’iniziativa inquattro anni di vita l’idea è piaciuta amolti insegnanti. Gli insegnanti appas-sionati imparano e condividono l’inse-gnamento nell’era di Internet fin dallascuola primaria.

PERSBAGLIO.ILCANNOCCHIATrova l’intruso

«Mi spiace impicciarmi» con questoproclama si apre il blog http://persba-glio.ilcannocchiale.it/. E infatti sem-bra quasi che la blogger delle stranez-ze raccattate ovunque passasse percaso in ogni luogo in cui le ha trovate.Pentimentia parte, «per sbaglio» foto-grafa un mondo parallelo.(a cura di ALESSIA GROSSI)

COSTITUZIONEE POLITICA

Nonostante abbia scritto un libro intitola-to Sistemi politici comparati, non sonoin grado di citare un solo caso stranieronel quale il capo del governo va, per dipiùperiodicamente, apresentare il libro

di un giornalista di regime. Nonostante sia convintoche la religione, qualsiasi religione, possa avere, se lodesidera un ruolo pubblico, non conosco nessun casoin cui l'ex-Presidente della Conferenza Episcopale siaandato a presentare il libro di un parlamentare in di-battito con uno dei capi dell'opposizione. I due mag-giori critici del teatrino della politica hanno, in questigiorni,dimostrato, se ce ne fosseancora stata la neces-sità, di essere autorevoli protagonisti su quella ribal-ta. È probabile, che molti italiani abbiano così trovatouna conferma ai loro sentimenti antipolitici, e spera-bilmente, anche di laicità, proprio nella commistionepolitica, giornalismo, religione. Dal teatrino della po-litica hanno, però, anche ricevuto delle informazioniimportanti. In primis che il capo delgoverno,approfit-tando del conflitto di straordinaria intensità, anchequesto senza paragoni nelle democrazie occidentali,fra le procure di Catanzaro e Salerno, intende final-mente riformare la giustizia. Come se nei suoi anni digoverno non ci avesse mai provato e come se non co-stituiscano esempi preclari di "riforma della giustizia"i lodi che lo hanno messo al sicuro! La presentazionedi un libro è l'occasione più propizia per lanciare unariforma che gli italiani attendono da tempo: renderela giustizia più giusta, la magistratura più efficiente.Purtroppo, non sembrano essere questi gli obiettiviprioritari del capo del governo. L'efficienza della ma-gistratura verrà piuttosto garantita attraverso il suocontrollo politico ad opera del Ministro della Giusti-zia e la sua subordinazione all'indirizzo che il Mini-stro vorrà dare ai reati da perseguire. Per fortuna, iCostituenti che nonutilizzavano il loro tempo perpre-sentare libri e neppure per recensioni "incrociate" (turecensisci il mio libro, io farò lo stesso con il tuo) han-no previsto una efficace clausola di salvaguardia perqualsiasi riforma costituzionale. L'art. 138 consenteuna facile richiesta di referendum confermativo la cuivalidità non è subordinata a nessun quorum. Non c'èdubbio che la compatta maggioranza di Berlusconialla Camera e al Senato consentirà l'approvazione diqualsivoglia riforma della giustizia riguardo alla qua-le sarebbe interessante conoscere non soltanto i "no"delle correnti della magistratura, ma anche le propo-ste alternative. Dopodiché, l'opposizione, ovvero ilPartito Democratico la cui visione riformatrice non èancora dato di conoscere, chiederà un referendumcontro. Finalmente, si aprirà, magari anche alla pros-sima presentazione di libri di quel giornalista, un di-battito pubblico che offra ai cittadini il materiale indi-spensabile a decidere. Grazie ai Costituenti.❖

POLITICADIOGGIE SAGGEZZA

DEI COSTITUENTI

La tiratura del 12 dicembre è stata di 137.540 copie

Il disegno di legge Carfagna sulla prostituzione- come le ordinanze di molti sindaci - è ingiu-sto, inefficace, controproducentee assai ipocri-ta. È ingiusto perché criminalizza le personeche si prostituiscono in strada, che sono vitti-

me della tratta o di sfruttamento o, in altri casi, per-sone in difficoltà discriminate e che spesso non han-no alternative. È inefficace perché dà solo l'illusionedi risolvere il disagio che in alcuni territori la prosti-tuzionecreaalla cittadinanza. Vietare semplicistica-mente il fenomeno in strada, significa spingerlo inun sommerso dove i problemi saranno molto mag-giori: appartamenti, condomini, locali notturni. Si-gnifica inoltre "spostare" il problema da un luogo aun altro (da un comune a quello vicino, dalla cittàalla periferia, dalle strade più trafficate a quelle se-condarie e più insicure).

È controproducente perché, penalizzando prosti-tute e prostituti, colpisce soprattutto donne e mino-ri vittime di sfruttamento; non considera che chi siprostituisce, in genere, non commette reati, ma nesubisce (violenze, stupri, rapine, riduzione in schia-vitù). Vietando la prostituzione in strada, non tieneconto del fatto che, già oggi, la violenza, lo sfrutta-mento e la riduzione in schiavitù sono ampiamentepraticati nei luoghi dove viene esercitata la prostitu-zione al chiuso. Spingere ancora di più la prostitu-zione verso appartamenti e luoghi chiusi significarendere ancora più invisibili le donne sfruttate, ir-raggiungibili per gli operatori sociali e per le stesseforze dell'ordine. Si sottraggono risorse alle forzedell'ordine e si congestiona ancor più l'attività degliuffici giudiziari, costretti a contrastare singole pro-stitute e clienti invece di concentrarsi contro i circui-ti criminali dello sfruttamento. Il Ddl Carfagna, infi-ne, è ipocrita perché dichiara di voler lottare controlo sfruttamento e invecevuole solo fare "pulizia"del-le strade, come se si stesse parlando di oggetti, diimmondizia, e non di persone. Il Governo ripropo-ne, anche in questo campo, quell'impostazione mo-rale profondamente ipocrita che sembra ispiraremolti suoi provvedimenti: riaffermare, nelle normeenella propaganda,unamorale pubblica tradiziona-le che dovrebbe tenere insieme il Paese (o, più mo-destamente, il proprio elettorato), mentre nei fatti enei comportamenti concreti tale morale tradiziona-le - qualunque sia il giudizio che se ne dà - viene poiclamorosamente smentita e contraddetta.

Per tutte queste ragioniunvasto fronte diorganiz-zazioni impegnate in favore delle persone prostitu-te dà appuntamento a tutti coloro che hanno a cuo-re i diritti - perché questo Ddl riguarda tutti noi -oggi 13 dicembre, a Piazza Farnese, a Roma, a parti-re dalle ore 15 (info su www.cnca.it). Vi aspettia-mo.❖

contattiwww.unita.it

37SABATO

13 DICEMBRE2008

AMilanoabitavoaSan-t’Ambrogio,“quellachiesa là fuori di ma-no”, come scrivevaGiusti. Da una partec’era il centro di

orientamento per gli immigrati, dal-l’altra la caserma della celere. Io ve-devo questa massa di gente del Sud.Il compaesano emigrato e quello indivisa da celerino. Quello che per ra-gioni di pane era diventato poliziot-to colmanganello inmano che repri-meva gli scioperi e le manifestazionidegli operai. Vedevo tutto questo evolevo narrarlo». La voce, gli scritti,la memoria e la coscienza critica diVincenzoConsolo,grandepadredel-la nostra letteratura, catturano lo

Vincenzo Consolo affida alla pellicola la storiadella Sicilia e dei siciliani, dagli anni 50 a oggi

Il film ospite degli stati generali del documentario

VI RACCONTOL’ISOLA

CHE È IN ME

La rassegna: oggi«L’autore trasversale», incon-tro in collaborazione col movi-mento dei Centoautori. ConStefano Rulli, Vittorio Moroni,Antonietta De Lillo, Pier PaoloGiarolo. Nel pomeriggio pre-sentazione del volume di Mar-co Bertozzi. In serata «In viag-gio con i pupi» di MaurizioSciarra; «Napoli piazza Munici-pio» di Bruno Oliviero; «Lo zioSam» e «Il sogno bosniaco» diChiara Brambilla.

e domaniChiude i lavori un incontro suicircuiti alternativi di distribu-zione. Nel pomeriggio proie-zione di «Le pere di Adamo» diGuido Chiesa e dei cortome-traggi di De Seta dal ’54 al ’59,editi da Feltrinelli in dvd. Inter-vengono De Seta e Consolo. Al-le 21 «L’isola in me: viaggio conVincenzo Consolo».

CANTIERIA PALERMO

ON THEROAD

INVIATA A PALERMO

Culture

Un’immagine dal documentario «L’Isola in me» di Ludovica Tortora de Falco

GABRIELLA GALLOZZI

IL NOSTRO SABATO38SABATO13 DICEMBRE2008

BUONEDAL WEB

www.alderano.splinder.com

spettatore in L’isola in me, potente epoetico documentario di LudovicaTortora de Falco (produce l’indipen-dente Ara Pan Cinema Documenta-rio di Giuseppe Schillaci) presentatoa Palermo nell’ambito dei Cantieridel documentario. Qui nell’area in-dustriale della Zisa, il 3 dicembre èstata inaugurata la Sede Sicilia delCsc, Corso di Documentario StoricoArtistico e Docu-fiction. E fino a do-mani sarà la «casa»della terzaedizio-nedegli StatiGenerali delDocumen-tario, promossi da Doc/it - Associa-zione Documentaristi Italiani e rea-lizzati con la Regione, l’AssessoratoBeniCulturali e Sicilia FilmCommis-sion.Cinquegiornidi incontri, dibat-titi e proiezioni, per fare il punto sul-lo stato dell’arte del nostro cinemadel reale.

RICORDI DI CARTA

Nonpoteva, dunque, trovaremiglior«battesimo» questo viaggio di ungrande siciliano attraverso lamemo-ria del nostro paese dal dopoguerraad oggi. Dove sullo sfondo resta co-munque la Sicilia, straziante e stra-ziata, tra mito e presente, così comeConsolo l’ha saputa raccontare intanta suaopera.Metadi quel viaggiodi ritorno cheper i tanti autori «espa-triati», da Vittorini in poi, è stato iltema di un intero movimento. Ecco-lo dunque lo scrittore emigrato aMi-lano nel ’68, che ricorda la sua espe-rienza da Einaudi. «Ero consulenteper la narrativa italiana e c’era un ri-gore, allora, inimmaginabile. Legge-vo ogni dattiloscritto, poi lo passavoa Calvino e lui a Natalia Ginzburg».

Da qui gli incontri con Moravia, laMorante... «Il loro - dice Consolo -era l’italiano razionalista e illumini-sta. Lo stile della speranza, quello diun paese che usciva dal fascismo eche credeva nella possibilità di co-struire una società giusta». Quandoè lui, invece ad arrivare alla scrittura(è del ’63 il suo primo romanzo, Laferita dell’aprile) «non si poteva piùscrivere nella lingua della speranza -spiega -. La società di massa, l’italia-no impoverito dai media, imponevaallo scrittore la lingua della memo-ria». La sua, quindi. Quella che, co-me spiegano nel documentario do-centi universitari internazionali, af-fonda le sue radici nel mondo classi-co per interrogare il bisogno di uma-nità e di tensione civile. A partire daquella stazione diMilano dove vede-va arrivare le masse di compaesani.E da dove parte questo viaggio. Con

l’Italiadelmiracoloeconomico. I con-tadini del Sud che si fanno operai. Equelli di oggi che dal Sud delmondoripercorrono le stesse strade, scon-trandosi con lo stesso razzismo di ie-ri. Ci parla degli stretti rapporti dellacultura siciliana con quella del Mah-greb,Consolo.Diquel «canalediSici-lia che un tempo era ponte tra cultu-re ed oggi è luogo di tragedia». Diquella Palermo che è come «Beirut,unacittàdistruttada40annidi guer-ra. La guerra del poteremafioso con-tro i poveri diseredati, contro la civil-tà, la cultura, la decenza», come scri-ve ne Le pietre di Pantalica.Intanto scorrono le immagini in

biancoenerodellaPalermodegli an-ni 50 e quelle di oggi. Stesse case ab-bandonate, stessapovertà, stessade-solazione. E c’è pure la Sicilia delleraffinerie,delle industrie. «Quidove-

va essere l’Eldorado - commenta unoperaio - e invece è la distruzione, lesostanze tossiche nel mare». È la«Concad’oro - scriveConsolo - coper-ta di cemento… Il regno del cinismopolitico.. Qui si attossica, si svendeonore, lingua e intelligenza». C’è poianche la memoria delle solfatare,«luogo di millenaria schiavitù», scri-ve Consolo. Dove i ricordi prendonocorpoattraverso le testimonianzede-gli stessiminatori di allora.Chedico-no di sfruttamento emiseria su corpidi appena bambini.

RICORDI DI TERRA

E c’è poi il ricordo del terremoto delBelice,di quellagrande fiaccolataor-ganizzatadaGottuso, raccontaanco-ra Consolo, durante la quale PrimoLevi invitava i cittadini alla speranzanella ricostruzione. E c’è la Gibellinadi oggi, «una violenza culturale» di-ce lo scrittore, fatta da «architetti ca-lati dal Nord per mettere la loro fir-ma». Scorrono immagini poetiche estrazianti. Lamemoria di Pio La Tor-re, la sua battaglia contro la mafia.La strage di Capaci e l’indignazionediConsolone Lo spasimo di Palermo.È tuttoquestoL’isola in me.Unappel-loall’importanzadellamemoria.Per-ché comeci diceConsolo «oggi vivia-mo inunmondo telestupefatto, conti-nuamente offesi da messaggi di tipopubblicitario epolitico che ci costrin-gono a vivere in un eterno presente,in cui il futuro è inimmaginabile».Per chi è andato via, allora, non restache il «viaggio di ritorno per ritrova-re la propria Itaca, di cui però la me-moria è cancellata. Alla fine, dun-que, un doppio smacco».�

GRECIARAPCONTROLA POLIZIA

MarcoRovelli

La rete per sua natura è undeposito dimemorie. Stra-tificazionigeologichedi se-gni, traccedisseminate che

vanno a comporre una forma flu-ens. E in questo babelico archivio,ci sono dei luoghi per i quali il sensoprimo è far memoria, conservare etramandare memorie. Anche musi-ca e canto. Tra questi ne voglio se-gnalare due, che ho praticato spes-so. Il deposito.org, eCanzoni controla guerra. Il primo è un sito che rac-coglie canti di protesta politica e so-ciale, catalogati per tematiche, lin-gue e autori. C’è anche un blog, do-veciòcheviene in rilievoè laperma-nente attualità di questi canti stori-ci, che grazie alla loro universalitànon cessano di raccontarci il nostropresente. E allora, in tema di mortisul lavoro, si riprende il testo de Lazolfara, di Straniero e Amodei, cheparlava della strage di Gessolungodel1881.Del restoè spessissimoco-sì, questi canti offrono una formauniversale - si prenda laBallata del-l’emigrazione ad esempio, - e se alposto degli italiani in Svizzera cimettiamo gli africani in Italia, lacanzone risulta viva, comprensiva.Canzoni contro la guerra, invece, èun vastissimoarchivio di canzoni ditutto ilmondopacifiste eantimilita-riste (ma non solo, ché pace signifi-ca anche giustizia), online dal gior-no dei primi bombardamenti sul-l’Iraq nel 2003. Anche in questo ca-so, il sito interagisce continuamen-te con gli eventi. Ad esempio, è sta-ta appena pubblicata una canzonedel gruppo hip-hop greco Stihima,intitolataPolizia greca (la traduzio-ne è di uno dei gestori del sito, Ric-cardo Venturi, che conosce un’infi-nità di lingue e traduce moltissimecanzoni - come la mia Comunarda,in francese), dovesi racconta lanor-malità delle violenze delle «forzedell’ordine» elleniche. E la mentetornaaGenova, luogodidiscriminedi molte esistenze, compresa lamia. Solo che, qui da noi, quei tuto-rideldisordinesono rimasti impuni-ti.�

Arrivo Palermo

Partenza Milano

P

«Il Cavaliere Sole»favola in cerca di attori

Viaggio della memoriaper John Turturro

«Sicilia» di John Turturro e Ro-man Paska (2008, 90’): viaggio in Sici-li di un italo-americano (da parte deinonni materni): Turturro incontra An-drea Camilleri, Mimmo Cuticchio(Opera dei Pupi), Donatella Finocchia-ro, Emma Dante, Vincenzo Pirrotta,Gioacchino Lanza Tomasi. Il viaggio èsquarciato da materiali documentali,quadri, fotografie, filmati d’epoca.

«Il cavaliere Sole», di PasqualeScimeca (Italia, 82’). «Il Cavaliere Solealla ricerca del paese dove nonsi muo-re mai», è una favola che Franco Scal-dati misein scena trent’anni fa. Scalda-ti cerca i suoi vecchi attori per rimette-re in scena lo spettacolo: insieme adessi, in una Sicilia tra realtà e mito, in-contrerà anche personaggi della lette-ratura legata all’isola.

Sette figli per sette paesiI pupi dei Cuticchio

«In viaggio con i pupi», di Mauri-zio Sciarra (2008, 77’): una famiglia dipupari, i Cuticchio, riporta agli antichifasti una delle espressioni più tipichedella cultura siciliana, l’Opera dei Pu-pi. Con loro, sette figli nati in sette di-versi paesi della Sicilia, un viaggio allascoperta dellatradizione e del paesag-gio, che si fa «cunto».

Dal Belice a Capaciun appello a ritrovarela memoria

Lo scrittore si muovedalla stazione dovescendevano i migranti

PARLANDODI...PremioCardarelli

Antoine Compagnon, Alfonso Berardinelli, Anna Cascella Luciani e la casa editriceMinimumfaxsonoivincitoridellaVIIedizionedelPremioTarquiniaCardarelli.Daquest’an-no diretto da Massimo Onofri, è dedicato alla riflessione critica e alla forma saggistica.Premi opera prima ex-aequo a Chiara Fenoglio e Fabrizio Patriarca.

Tra le altre opere

39SABATO

13 DICEMBRE2008

«Ti senti nel sole e sollevo la luna»: una illustrazione di Gabriel Pacheco

Chierano?Chi limuo-veva? Non so direquantevolte, frugan-do nella memoria,ho ripercorso il cam-mino che - nel cuore

dell’Ottocento - aveva condotto imiei avi siciliani, di nome Ingrao,a risalire dall’estremo lembo del-l’Isola, sino a incontrare quel pae-sello sperduto, Lenola, sito pro-prio al confine tra la Campania e ilregno papalino. Venivano, quegliIngrao, da Grotte, paese di conta-dini e zolfatari; facevanoparte delceto abbiente, ma con Mazzini econGaribaldi si erano ribellati pri-ma al pesante dominio dei Borbo-ni, epoi - conuna tramadi cospira-zioni segrete - anche al regno diVittorio Emanuele, penetrato nelSudd’Italia con l’iniziativagaribal-dinaemazziniana,maprestodive-nuto da liberatore oppressore.

L’AMORE SEGRETO

In seguito fu il più anzianodei dueIngrao il primo a abbandonarel’isola di Napoli, divenuto centrodi irrequieta ricerca culturale e dieresie politiche. Poi da Napoli ap-prodò a Lenola, un paesotto diconfine, dove iniziò a fare il medi-co: si sposòedebbeuna figlia,Ma-rianna. Là braccato dalla poliziacrispina - risalendo clandestina-mente le terredelSud - lo raggiun-se l’Ingraopiùgiovane.Tra l’adole-scenteMariannadi struggentebel-lezzae il sicilianopiù giovanenac-que presto un amore segreto, dicui tanti anni dopo ritrovammocalde testimonianze. La Sicilia -per quegli Ingrao ormai lenolesi –divenne una lontana terra nativa,dacuigiungevanodolci squisiti al-la vigilia di Natale. E a Lenola s’in-sediò quel ramo degli Ingrao incui nacque e crebbe mia sorellaAnna.I primi anni della sua giovinez-

za furono ombrosi e schivi. Poivenne improvvisoungrandeamo-re con Ubaldo Boccia, un giovanemagistrato, severod’indole e tena-ce nelle sue passioni. Da quel ma-trimonio vennero una figliolanzatutta femminile e una comunanzafelice tra i due sposi. Poi venne latragedia fulminante. E fu lamortedi Ubaldo.Fu un evento che segnò un cri-

nale nella vita di Anna. Iniziò da

alloraunsuoamaro interrogarsi sul-l’esistere. Ed è nella poesia che An-na troverà l’alfabeto e la risonanzanecessari per affrontare la perditaed il dolore. La musica del verso di-ventò la sua lingua. E la praticò contenacia trascinando anche i suoirapporti affettivi e politici. Divenneparte inscindibile del suo femmini-smo.Annaavevapartecipato, finda-gli inizi, alla straordinaria stagionedelneofemminismo in Italia.Conal-tredonneavevadatovitaall’autoge-stione del Consultorio di Primaval-le, un quartiere popolare di Romache le era familiare per la forte e ra-dicata presenza del sentire comuni-sta.LàAnnaaveva intessutounaco-municazione intensa con alcunedonne assieme alle quali costituirà

poi uno dei gruppi più significatividel «Centro culturale Virginia Wo-olf». Nell’attività del Centro trovòsbocco il suo amore per la poesia.Con la lettura dei suoi versi Annaanimava i seminari e gli incontriche si svolsero, per lunghi anni, nel-le nude stanze dell’ex conventoBuon Pastore, allora semi diroccatoedoccupatodaavanguardie femmi-niste.Prestodauneditore senese, e sot-

to la cura accorta di Alberto Olivet-ti, uscirono due testi di Anna:Ospi-te messaggera e Fiamma e accosta-mento. Più avanti negli anni venneunfascicolodinuoviversi, pubblica-ti soltanto ora dopo la sua morte.Sonotesti in cuiogni enfasi è cancel-lata, e c’è come una nuda innocen-za nel cogliere l’immediatezza del-l’esperienza umana e il senso gene-rale del vivere. Leggendooggi quel-le strofe asciutte – a volte solo affi-date a trascolorazioni improvvise –sembra in crisi la gerarchia deglieventi. Sbiadiscono le superbe cat-tedrali dei potenti della terra. A vol-te sembranocederedi frontealmes-saggio breve di unamacchia di per-vinca.Forse la tensione più alta si rag-

giunge in brevissimi testi, dove lapassione interiore sgorga dal vissu-to quotidiano più nudo: come inquella scarna lirica finale, dove pa-re cancellata ogni enfasi, consuma-toogni clamore.Dicecosì:Devopre-parare la sera/ Al ritorno/ Sarà in-verno... E in quei nudi versi il vivereumano sembra raccogliersi in quel-l’impallidire seraledell’ora. Poi ven-ne il precipitare improvviso verso lamorte che colse Anna nel suo paesenatio e la portò via dalla terra quasiin modo fulminante.�

Culture

PIETRO INGRAO

ANNAINGRAO

LA MUSICADEI VERSI

In libreria una raccolta inedita di poesieAnticipiamo l’introduzionescritta dal fratello Pietro

Anticipiamo ampi stralci del-l’introduzione di Pietro Ingraoalla raccolta di poesie di AnnaIngrao Boccia: «Compie il suosenso» (Manni, pagine 72, eu-ro 10,00), in libreria in questigiorni.

IL NOSTRO SABATO

L’autrice avevapartecipatoalla stagionedel neofemminismo

40SABATO13 DICEMBRE2008

Versione sexy natalizia per Betty Page

Anche se come ognipinupsembrava im-mune al passare deltempo, eternamen-te identica alla me-moria della sua ico-

na, Betty Page si è spenta a 85 anni.Il dark angel è volato via per unapolmonite inunospedaledi LosAn-geles. L’annuncio della sua morte èrimbalzato nel mondo dal suo sitoInternet, in cui l’agente Mark Roe-sler la ricorda come «spirito liberoche con la sua sessualità senza re-more catturò l’immaginazione diuna intera generazione».

Nata a Nashville nel Tennessee,classe ’23, Betty Page, al secolo Bet-tyMaePage,dopo il divorziodei ge-nitori era cresciuta in un orfanotro-fio, rivelandosiunastudentessamo-dello: capacedi cucirsi anchegli abi-ti. Un talento che avrebbe messo afrutto realizzando le sue vesti senzaseguire alcuna moda: costruendocon le proprie mani un’immagineche avrebbe fatto storia del costu-me. Intenzionata a insegnare, siiscrive al Peobody College e sognaal tempo stesso di diventare unastar studiando arte drammatica. Intalmodo, trova lavoro comedattilo-grafa dell’autore Alfred LelandCrabb. Nell’anno in cui si laurea inarte, il ’43, posa per la prima voltacomemodella per una pellicceria di

San Francisco e quindi per Jerry Tib-bs: ufficiale di polizia con l’hobby deiritratti, ritenuto il suo talent scout.

Inizia così la sua carriera dietrol’obiettivo, doveBettie, oltre al suo fi-sico, spoglia l’immaginario femmini-le e il comune senso del pudore. Bon-tàanchedell’incontenibilenaturalez-za del suo erotismo mai pornografi-

co: «di uncorpo - si disse - che sembranudoquandoèvestito e vestito quan-do è nudo». Nel ’55 dopo il MovieStar News, mitico catalogo che osaambientazioni bondage e sadomaso,all’apice del successo Bettie vieneeletta Miss pin up girl of the world ePlayboy, nel famosopaginonecentra-

le, ladefinisce «ragazzadal corpoper-fetto». Quanto basta, perché diventiil totem mondiale di un’inoffensivaguerraalpudore, anticameradella ri-voluzione sessuale anni 60. E pococonta che in una società non ancoraavvezza al nudo in prima pagina, lefigurine di questa signorina restinoper lo più confinate negli armadiettidegli spogliatoi. Nemmeno il morali-smo del senatore Estes Kefauver cheordina il rogo delle sue foto scalfirà ilmito di quella ragazza iconizzata dauna frangetta nera che deve coprireuna fronte prominente. A lei che dal’60 scompare dalle scene, nel 2005Mary Harron dedicherà la pellicolaThe Notorious Bettie Page. E ora piùche mai, corroborata dalla sua rein-carnazionenella spogliarellista in sti-le «burlesque» Dita Von Teese, è vivaquella sua arte di «mostrare senzamostrare». Forse per reazione a unasocietà smutandata che, mostrandotutto, mostra sempre meno.�

ARCHEOTRIVIAL Domanda discienze:«Qualeormoneregolailricam-bio di calcio e fosforo?». Di matemati-ca: «Se 2x+3y-5=0» e 2x+4y-6=0 allorasi può affermare che...». Nozioni utiliper un archeologo? Certo utili per iltest preselettivo per fare il concorsoper 30 archeologi (serve la specializza-zionepostlaureaoildottorato)merito-riamente bandito dal ministero dei be-ni culturali. Peccato, dice la Confedera-zione italiana archeologi, non ci fosse-ro, tra migliaia, domande sulla discipli-na. L’associazione oggi alle 11a PalazzoMassimo a Roma fa un «Archeotrivial»coniquiz.EManuelaGhizzoni,Pd,chie-de lumi in Parlamento a Bondi.

GIANLUCA LOVETRO

Per diventarearcheologi studiateormoni e formule

BETTYLAMADREDI TUTTELE PIN-UP

Nuda o in costumi sexy e sadomasonei puritani Usa dopoguerra: è mortala donna che ha creato un genere

P

Icona di un erotismo sapienteperché non mostrava tutto, an-ticipatrice della liberazione ses-suale, a 85 anni è scomparsaBetty Page. Le prime foto sexynel ’43. Negli anni 50 fu il sim-bolo della guerra al pudore.

BENI CULTURALI

PARLANDODI...Betty Pageed Eva

«Adamo ed Eva nell’Eden erano nudi, si sono vestiti solo dopo che hanno iniziato apeccare!» Così rispondeva la modella Betty Page a chi la vide predicare il Vangelo mentre,da giovane, aveva subito un processo per pornografia. Racconta di lei il film americano del2005 girato da Mary Haron con Gretchen Mol, «The Notorious Betty Page».

La Page ha fattoscuola: il suo mitoè tornato in augecon Dita von Teese

41SABATO

13 DICEMBRE2008

Pietro SelvaticoEnzo Mari De Chirico

PROVEDI REALTÀ

Il Realismo in ItaliaL’arte del design

Ampia antologica dedicata all’opera diMari(Novara,1932), figuradispicconelpa-norama del design italiano, attivo fin daglianniCinquantaconunaintensaattivitàar-tistica, quando si distingueva quale espo-nente di punta dell’arte programmatica ecinetica.

Nel 1852 Pietro Selvatico attribuiva allafotografia il compito di «sciogliere ilgrandeenigmadelvero».La mostrariu-nisce un centinaio di opere tra dipinti,sculture e foto scelte per indagare il te-ma del rapporto tra l’artista e la realtànell’arte italiana dal 1870 al 1980.

L’enigma del veroPercorsi del realismoin Italia

Potenza, Galleria Civicadi Palazzo Loffredo

Fino al 15/02/2009

Catalogo: Marsilio

****

SeaReggioEmilia èvisibi-le la straordinaria colle-zioneMaramotti tutta ri-volta a fare il punto sul-l’arte più recente, al Pa-lazzo Reale di Milano

compare una larga antologia dellaCollezioneTerruzzi chesi occupade-gli ultimi bagliori dell’arte venezia-na, tra fine 600 e 700. Il titolo dellarassegna fa perno sui due massimirappresentanti di quella stagione,ma l’agitare quei due esponenti dispicco (sul Canaletto è in corso pureun’esposizione a Treviso, Casa deiCarraresi, fino al 5 aprile) non rendedel tutto onore all’ampiezza dellaCollezione, il cui pregio è di soffer-marsi su tante figure, diciamo così,minori, eppure assai significative. Siparte con Luca Carnevarijs, anterio-re di quasi due generazioni al som-moCanaletto,eprimocultoredelve-dutismosulla Laguna,ma colmeritoulteriore di non aver umiliato il pro-tagonismo umano, che si farà picco-lo piccolo, lillipuziano, nel caso delCanaletto, mentre qui gli omuncolisi agitano con grintosa protervia.Col che parte una pista verso PietroLonghi, colui chesi faràcultoreestre-modi scenettedigenere, dove il sog-gettoumano, seppurdegradatoqua-si alla dimensione dimarionetta, re-cita le varie situazioni di undrammaborghese, ricevimenti nel salottobuono, festicciole in famiglia, parti-te di caccia o di pesca in laguna. Ecosì, l’arte veneziana, che col Cana-

letto invade il mercato di Londra,su questo fronte minore entra inperfetta sintonia con l’inglese Ho-garth, e con tutto un filone euro-peo che nei primi decenni del 700decidedi «volarebasso», preparan-do l’arrivodi un superboprim’atto-re quale sarà Goya. Ma l’arte a Ve-nezia allora fu davvero un gremitomicrocosmo, ricco di tutte le mi-gliori tendenze sulla piazza, e così,nella Collezione Terruzzi, trovanoun posto adeguato il barocchettodiSebastianoRicci, cheapre la stra-da ai campioni più noti e riveriti diquel clima, il PiazzettaeGiambatti-staTiepolo. E ci sonopure i rappre-sentanti di una ulteriore linea dimarcia,GiovanniAntonioPellegri-ni e Jacopo Amigoni, con i quali loscenario della Serenissima coltivaanche i rami di un classicismo ma-gari sdolcinato, ma pur sempre ca-pacedimettereun fermoai voli delbarocchettoedel rococò, ediprelu-dere alle austerità che arriverannocol crollo dell’ancien régime.

MOBILIO DELL’EPOCA

Il quadro insomma, è pieno di indi-cazioni e di percorsi. E non è anco-ra tutto. Forse l’aspetto più validodella raccoltaTerruzzi sta inunme-raviglioso campionario delmobiliod’epoca, in cui si scontrano duefronti opposti: ilmobile di tradizio-ne rococò, tutto anse, volute, ricer-che dell’arabesco, dell’intrico, e in-vece ilprogressivospianarsi diquel-le curve verso lo stile rigido e spigo-loso, o appoggiato a intatte circon-ferenze, che sarà della stagione ne-oclassica, volta a preannunciare ilfunzionalismo di cui si vanterà,masolo agli inizi del 900, il cosiddettoMovimento moderno. Insomma, aquei tempi era già posto in tavola ildilemma:perdersinegli eccessidel-l’ornamentoo spogliarsinellanudi-tà della funzione?�

Arte

L’idea di Museo

L’esposizione evidenzia come de Chiri-co (1888-1978) abbia riportato il tema delmuseo, inteso come luogo della memoriama anche dello spaesamento, in seno aldibattito sull’arte contemporanea, contri-buendo a renderlo un polo dialettico es-senziale della modernità.

De Chirico e il Museo

Roma

Galleria Nazionaled’Arte Moderna

Fino al 25 gennaio

Catalogo: Electa

****

Enzo Mari. L’arte del design

Torino

Gam

Fino al primo febbraio

Catalogo: Federico Motta

****

RENATO BARILLI

VENEZIAHA IL SUOTESOROSEGRETOOltre Canaletto: da Carnevarijs a Longhiin mostra la pittura della Serenissimache ritrasse umani anziché palazzi

Flavia Matitti

Da Canaletto a Tiepolo

a cura di Annalisa Scarpa

Milano

Palazzo Reale

Fino all’11 gennaio

Catalogo Skira

IL NOSTRO SABATO

«Veduta ideata con porto di mare e città murata» di Luca Carlevarijs (1663-1730)

42SABATO13 DICEMBRE2008

Artefatti Teatri e legalità Cerami

LE PRIME

Roma, Rialto

Un trentenne sfida se stesso, la proprianoia e quella del mondo. È il primo mono-logo di Tim Crouch e dal 2003, anno delsuodebuttoaEdimburgo,continuaagira-reilmondo.Unabuonaoccasioneperl’Ac-cademia degli Artefatti di proseguire l’in-dagine sul rapporto tra finzione e realtà.

SimuoveTra la terra e ilcielo l’ultimo lavoro diGiorgio Barberio Cor-setti. Perfettamente asuo agio in un luogo abassa definizione, con

ambienti virtuali ricreati dalla tec-nicadel chroma-key chedanno ef-fetti flou e vagamente vintage allestorie intrecciate di cinque perso-naggi. Uno spaccato metropoli-tan-televisivo, spazio metamorfi-co a vista, tra modellini di interni

che si rispecchiano nello schermogrande e praticabili che si trasfor-mano incaseggiato, studio televisi-vo, bar e interni domestici. Qui siaggirano anime inquiete e giovaniprecari: la ragazza che cerca il suogatto e la anchor-womanmodelloCrudeliaDemon, ilmeccanico sen-za casa confinato fra le quattro pa-reti del suo garage che sognadi fa-re il giro delmondo inmoto, ilma-go cialtrone che fa le carte in tv el’avvocato pendolare fra maneggiillegali e comparsate sadiche sulpiccolo schermo.UNA FIABA BUFFA E PASTICCIONA

Pedine in una scacchiera che Cor-setti si diverte amontare come pa-rabola (in)significante della vitacontemporanea. Con lo sguardoleggerochegli è più consonoeunaregia lasca che ormai è da conside-rareunacifradi stiledi questoeter-no Ariel del teatro. C’è un che divolutamente disordinato nelmuo-vere gli attori che fadapendant al-le visionimossedelle storie, con ri-prese per dettagli, le facce defor-matedalla telecamera (comenelleriprese dello studio televisivo).Una sgranatura che finisce per farparte di una metafora più genera-le,della sfaldaturaeticachesgreto-la le coscienze e, in parallelo, del-l’incertezzachemina ilnostro futu-ro.Tra la terra e il cieloèunamora-lity play contemporanea, senzaconclusioni edificanti ma piutto-sto con uno sbaffo ironico. A voltepare persino conun sembiante au-tobiografico, autoriflessione sul-l’inconsistenza del vivere ombeli-cale. Fiaba buffa e pasticciona chesi fa beffe dei vip in telemostra eguarda con tenerezza gli ultimi.Noi lo abbiamo visto all’Audito-

rium di Roma, in una matinée perragazzi. Ma Tra la terra e il cielogira per l’Italia: oggi e domani inscena aUdine, il prossimomarzo aBari e ad aprile a Milano.�

Teatro

Ma dove vai

di Vincenzo Cerami e Rosalia Porcaro

Con Tommaso Bianco, Andrea Di Maria,Francesco Procopio, Rosalia Porcaro, Lucia Ragni

Regia teatrale: Rosaria Porcaro

Reagia video: Peppe Sollazzo

Roma, Teatro Ambra Jovinelli, fino al 21 dicembre

In Campania

La raccolta differenziata e il suo ciclodirifiuti è il temadello spettacoloche aprelarassegna«Teatrielegalità»,46spettaco-li e 150 repliche per parlare ai giovani ditutta la regione Campania. Tra i testi sceltiquellidiGünterGrass,RobertoSaviano,Er-ri De Luca, Primo Levi.

Teatri della legalità

Progetto a cura di Corrado Gabriele

Direttore artistico Mario Gelardi

Mi rifiuto

di e con Pietro Pignatelli

Ponticelli a Napoli, Teatro Pierrot, lunedì 15

Mondragone (Ce), Teatro Ariston, martedì 16

Roma, Ambra Jovinelli

My Arm - progetto ab-uso

di Tim Crouch

Traduzione: Luca Scarlini

Con Matteo Angius, Emiliano Duncan Barbieri

Video: Lorenzo Letizia

Regia: Fabrizio Arcuri

Rialto S. Ambrogio, Roma, fino a domani, ore 21.30

Commedia in due attiper raccontarela vitalità e la fantasia di Napoli: lo spiritodisopravvivenza,l’inventiva...Protagoni-staè Carmela,madre di trefigli , duema-schie unafemmina dinome Fortuna.Lastoria comincia con un grande equivo-co.

Francesca De Sanctis

IN BILICOTRACIELO

E TERRAUn’ironica morality play sull’oggitra visioni sfocate dell’aldilàe vite precarie dell’aldiqua

ROSSELLA BATTISTI

IL NOSTRO SABATO

[email protected]

Tra la terra e il cielo

Regia di Giorgio Barberio Corsetti

con Federica Santoro, Filippo Dini, Andrea DiCasa, Fiora Blasi

Udine oggi e domani, poi in tournée

***

Filippo Dini in un momento di «Tra la terra e il cielo» di Giorgio Barberio Corsetti

43SABATO

13 DICEMBRE2008

FRONTE DEL VIDEO

BATIK: SERVILLO A PERUGIA«Batik. Il festival del cinema e del-l’immaginario» in corso fino a do-mani a Perugia, oggi accoglie i Tea-triUniti (tra cui Toni Servillo e LiciaMaglietta)epremiaHollywood Par-ty (Radio3).Tragli ospitiOtar Iosse-liani,ValeriaBruniTedeschi. (batik-filmfestiva.it)

UN BRUNELLESCHI MAI VISTOUna Madonna con Gesù in braccioin terracotta policroma viene attri-buitaalBrunelleschi.La scultura,al-ta 88,5 centimetri, è esposta da og-gi al28 febbraioalMuseodell’Opifi-cio delle pietre dure di Firenze chel’ha restaurata.Appartieneal vesco-vado di Fiesole.

UN PONTE PER LA BIENNALELa 53. Esposizione Internazionaled’Arte 2009 (7 giugno-22 novem-bre), curata da Daniel Birnbaum,vedrà anche un cambiamento perla sua «fruibilità»: il Padiglione Ita-liano alle Tese delle Vergini sarà in-grandito (da800a1.800mq)e saràcollegato conunponteall’Arsenale.

IL CNR PER I DIRITTI UMANIIl Cnr di Roma ha istituito un Ma-ster in Tutela Internazionale dei di-ritti umani chesi svolgeràdagenna-ioadicembre2009. (http://w3.uni-roma1.it/masterdirittiumani/in-dex.htm)

Foto: Aureliano Amendola

OGGI

13 Dicembre1943

«Eravamo i partigiani più di-sarmati del Piemonte e probabil-mente anche i più sprovveduti. Ci

credevamo al sicuro perché non cieravamomossidalnostro rifugio se-polto sotto un metro di neve: maqualcuno ci tradì e all’albadel 13di-cembre 1943 ci svegliammo circon-datidalla repubblica: loroerano tre-centoenoi undici, conunmitra sen-za colpi e qualche pistola…mentrequelli entravano, io feci in tempo anascondere nella cenere della stufala rivoltella che tenevo sotto il guan-ciale e che del resto non ero sicuro

di saper usare: era minuscola, tut-ta intarsiatadimadreperla,diquel-le che adoperano nei film le signo-re disperate, per suicidarsi». Cro-naca rigorosamente antiretorica,venata di crudo humour yiddish,di PrimoLevi, arrestato sullemon-tagne di Amay dagli uomini dellemilizie fasciste e da alcuni ufficialitedeschi, dopo essersi, insieme adaltri, dichiarato orgogliosamenteebreo.�

Oggi

L’ONDAÈ SERVITAMEDITATE

ARTE Muscoli e corpo del Gesù crocifisso hanno convinto gli esperti, pursenza prove scritte, a darlo al giovane Michelangelo, 1495 circa. Lo Stato l’havincolato e ora comprato per 3,250 milioni di euro. Dal 23 lo mostra alla Came-ra. Ottimo affare, andrà ai musei di Firenze: sarà loro dovere esporlo. STE. MI.

[email protected]

NORD nuvoloso con deboli pre-cipitazioni sparse a carattere nevosoanche a quote collinari.CENTRO precipitazioni sparsesu tutte le regioni anche a caratteretemporalesco dalla serata.SUD molto nuvoloso su tutte leregioni con precipitazioni sparse.

Maria Novella Oppo

In Pillole

NORD molto nuvoloso con pre-cipitazioni diffuse che risulteranno ne-vose anche a quote collinari.CENTRO nuvoloso con precipi-tazioni sparse su tutte le regioni.SUD molto nuvoloso con piog-ge o rovesci sparsi che tenderannogradualmente a divenire diffuse.

Il Tempo

NORD molto nuvoloso con pre-cipitazioni diffuse anche localmenteintense.CENTRO parzialmente nuvolo-so con locali precipitazioni su tutte leregioni.SUD nuvoloso o molto nuvolo-so su tutte le regioni.

ZOOM

Onda su onda, come cantavaPaolo Conte. L’onda del Te-vere ha tenuto Roma e l’Ita-

lia in ansia. Edire che, qualchematti-na fa, il padano Paragone ad Omni-bus insultava i romani, che, secondolui, vanno in tilt per qualche gocciad’acqua.Contumelieche, semprepar-lando di onde, andrebbero estese al-la ministra Gelmini, clamorosamen-te stoppata dal movimento, anche sesostiene che non è vero. Dire e fare ilcontrario del giusto e del vero, infat-ti, è la scuola di Berlusconi. Il pre-

mier, che aveva dichiarato alle tv diessere pronto a mettere il veto sulclima, ieri ha dichiarato invece chenonvuole fare la figuradell’antieco-logista, come lo descrive la sinistra.Quindi, non è per difendere il futu-rodelmondo cheha cambiato posi-zione,mapereffettopreventivodel-le critiche dell’opposizione. Evviva.Si vede che attaccare lamaggioran-za punto su punto serve, come hasperimentato la Cgil, riempiendo lepiazze. O era meglio stare a casa afare l’opposizione postuma?�

Michelangelo statale per 3,2 milioni

Giovanna Gabrielli

Domani

Dopodomani

Culture44SABATO13 DICEMBRE2008

Zappingwww.unita.it

06.30 Sabato & domenica“Speciale Telethon”.Conducono SoniaGrey, Franco DiMare,Vira Carbone

09.35 Settegiorni

10.25 ApriRai. Rubrica

10.40 Tuttobenessere.“Speciale Telethon”.Con Daniela Rosati

11.30 Occhio alla spesa.“Speciale Telethon”.Con Alessandro Di Pietro

12.00 La prova delcuoco. Con Antonella Clerici.Con Beppe Bigazzi,Anna Moroni

13.30 Telegiornale

14.00 Easy Driver. “Per Telethon”. Con Ilaria Moscato, Marcellino Mariucci

14.30 Effetto sabato. Conducono LorellaLandi, Luca Calvani

17.00 Tg 1

17.10 A sua immagine.Rubrica. ConduceRosario Carello

17.40 Tg 1 L.I.S.

17.45 Passaggio a NordOvest. Conduce Alberto Angela

18.50 L’Eredità. Quiz. ConCarlo Conti. Regia diMaurizio Pagnussat

19.00 The Matador. Filmthriller (Ger/Irl/USA,2005). Con PierceBrosnan. Regia diRichard Shepard

21.00 Codice CarloMagno. Film Tvazione (Ger, 2008).Con B. Sadler. Regiadi Ralf Huettner

23.10 Homo Erectus.Film commedia(2007). Con Giuseppe Andrews.Regia di A.Rifkin

19.05 Doppia anima. FilmTv thriller (1992).Con Alec Baldwin,Meg Ryan. Regia diNorman René

21.00 Ghostbusters 2.Film fantastico(USA, 1989). Con B.Murray, D. Aykroyd.Regia di I. Reitman

22.55 Confessioni di unasingle di successo.Film Tv commedia(USA, 2005). ConJ.Love Hewitt

19.05 Grindhouse. Filmhorror (USA, 2007).Con Kurt Russell,Rose McGowan

21.00 Carne tremula.Film drammatico(Francia/Spagna,1997). Con JavierBardem. Regia diPedro Almodóvar

22.50 Il destino nelnome. Film dramm.(India/USA, 2006).Con Tabu. Regia diMira Nair

19.00 Face Academy.Show

19.02 Happy Lucky Bekkuriman

19.30 Zatchbell! Cartoni19.55 Polli Kung Fu.

Cartoni animati20.20 Face Academy20.22 Titeuf. Cartoni 20.50 Choweder, scuola

di cucina. Cartoni 21.15 Ed, Edd & Eddy.

Cartoni animati21.50 George della

giungla. Cartoni

16.00 Discovery ProjectEarth. Doc.

17.00 Miti da sfatare. Documentario

18.00 Lavori sporchi. Documentario

19.00 Pesca estrema. Documentario

20.00 Armi del futuro.Documentario

21.00 Ecosgommate.“Biocarburanti”

21.30 Ecosgommate. “Lamaratona ecologicadella Shell”

15.00 Classifica ufficialealbum. Con Martina Panagia

16.00 All News16.05 TransEurope17.00 Rotazione musicale19.00 All News19.30 The Oblongs.

Cartoni animati20.00 Inbox. Musicale21.00 Playlist. Musicale.

Con Valeria Bilello22.00 m2 All Shock.

Musicale. ConduceProvenzano Dj

15.30 Making the Video.“Pink “Sober””

16.05 Made. Show17.05 Into the Music19.05 Making the Movie.

“City of ember”19.30 True Life. Rubrica.

“Lampedusa”20.00 Flash20.05 Pussycat Dolls

Presents: Girlicious21.00 From G’s to Gents22.00 Where my Dogs

at? Cartoni animati22.35 Neurovisione

Monster House

Rai 1 Rai 2 Rai 3 Rete 4 Canale 5 Italia 1 La 7

Sky Cinema 1

Sky Cinema 3

Sky Cinema Mania

CartoonNetwork

DiscoveryChannel

AllMusic

MTV

19.10 ITALIA 1

REGIA DI GIL KENAN

Cold Case

21.05 RAI 2

CON KATRIN MORRIS, JOHN FINN

Lemony Snichet - Unaserie di sfortunati eventi21.10 ITALIA 1

CON JIM CARREY

Un giorno in pretura

23.45 RAI 3: LA STRAGE DI ERBA

CONDUCE ROBERTA PETRELLUZZI

SERA

20.00 Telegiornale/Sport

20.35 Affari tuoi. Gioco.Con Max Giusti

21.30 Serata d’onore.Con Pippo Baudo. Regia di Gino Landi

23.50 Tg 1

23.55 Applausi. Rubrica.“Teatro e Arte”. Con Gigi Marzullo

00.35 Tg 1 - Notte

00.50 Estrazioni del Lotto

01.00 Telethon

06.45 Mattina in famiglia.Varietà. ConduconoAdriana Volpe, Tiberio Timperi. All’interno: Tg 2 Mattina; Tg 2 Mattina L.I.S.

10.00 Tg 2 Mattina

10.15 Sulla via di Damasco. Rubrica.Conduce Don Giovanni D’Ercole

10.45 Quello che. Rubrica. “Spaziosettimanale di approfondimentodi Rai Parlamento”

11.25 ApriRai. Rubrica. A cura di MassimoBartoccioni

11.35 Mezzogiorno in famiglia. Varietà.Conducono Giancarlo Magalli,Adriana Volpe, Marcello Cirillo

13.00 Tg 2 Giorno

13.25 Dribbling. Rubrica. ConduceAndrea Fusco

13.55 Sci alpino - Coppadel mondo. Slalomgigante maschile,2ª manche. Da Vald’Isere (dir.)

14.30 Telethon. Attualità.Conducono MillyCarlucci, FabrizioFrizzi. All’interno:18.00 Tg 2

SERA

20.25 Estrazioni del Lotto

20.30 Tg 2 20.30

21.05 Cold Case - Delittiirrisolti. Telefilm.“Le due gemelle”.Con Kathryn Morris, John Finn

22.40 Sabato sprint. ConPaolo Paganini

23.20 Tg 2

23.30 Tg 2 Dossier;Tg 2 - Storie. I racconti della settimana. Attualità

08.00 Il videogiornaledel Fantabosco

09.00 Art News. Rubrica

09.25 Rai Sport. Rubrica.All’interno: Sci alpino - Coppadel Mondo. Slalomgigante femminile,1ª manche. Da La Molina (dir.); 10.30 Sci alpino Coppa del mondo.Slalom gigante maschile, 1ª manche.Da Val d’Isere (dir.)

11.30 TGR Levante; Italia Agricoltura

12.00 Tg 3/Sport Notizie

12.25 Rai Sport. Rubrica.All’interno: Sci alpino - Coppadel Mondo. Slalomgigante femminile,2ª manche. Da LaMolina (dir.); 13.30 Sci alpino Coppa del mondo.Slalom gigantemaschile, 2ª manche.Da Val d’Isere (dir.)

14.00 Tg Regione / Tg 3

14.50 TGR Ambiente Italia. Rubrica

15.50 Tg 3 Flash LIS

15.55 Sabato Sport.

18.10 90° minuto Serie B.Rubrica. ConduceMario Mattioli

19.00 Tg 3 / Tg Regione

SERA

20.00 Blob. Attualità

20.10 Che tempo che fa

21.30 Ulisse: il piaceredella scoperta.“Viaggio insolitonel corpo umano”.Con Alberto Angela

23.25 Tg 3 / Tg Regione

23.45 Un giorno in pretura. “La stragedi Erba. Rosi e Olli,due corpi eun’anima”. Con Roberta Petrelluzzi

06.35 Vita da strega. Situation Comedy

07.40 Le stagioni delcuore. Serie Tv. Con A.Gassman

10.00 Vivere meglio.Rubrica. ConduceFabrizio Trecca

11.00 Anteprima Cuochi senza frontiere. Rubrica

11.30 Tg 4 - Telegiornale

11.40 Cuochi senza frontiere. Con Davide Mengacci

12.40 Pianeta mare. Rubrica. ConduceTessa Gelisio

13.30 Tg 4 - Telegiornale

14.00 Forum: Sessionepomeridiana delsabato. ConduceRita Dalla Chiesa

15.00 Poirot: memorie diun delitto. Film Tvgiallo (GB, 1995).Con David Suchet,Hugh Fraser.

17.00 Detective Monk.Telefilm. “Il sig.Monk e il nuovopsicologo”. ConTony Shalhoub

18.00 Documentario

18.55 Tg 4 - Telegiornale

19.35 Walker Texas Ranger. Telefilm. “Ilfiglio di Thunder”

SERA

21.30 Wallander Il fratello gemello.Film thriller (Svezia,2005). Con KristerHenriksson, Johanna Sallstrom.

23.15 Guida al campionato. Con Mino Taveri,Susanna Petrone,Maurizio Pistocchi

00.05 Sipario notte

01.20 Tg 4 Rassegnastampa. Rubrica

06.00 Tg 5 Prima pagina

—.— Traffico

08.00 Tg 5 Mattina

08.50 Loggione. Di Vittorio Testa

09.30 Amici libri. Rubrica

10.00 Superpartes. Ru-brica. ConducePiero Vigorelli

10.40 Qualcuno come te.Film commedia(USA, 2001). ConAshley Judd, GregKinnear. Regia diTony Goldwyn.

13.00 Tg 5

13.40 Il supermercato.Situation Comedy.“Domenica con scasso”. Con Angela Finocchiaro, Enrico Bertolino

14.10 Amici. RealityShow. ConduceLuca Zanforlin

15.30 Verissimo - Tutti icolori della cronaca. Rotocalco.Conduce Silvia Toffanin. Con lapartecipazione diAlfonso Signorini

18.50 Chi vuol essere milionario? Quiz.Conduce GerryScotti. Regia diGiancarlo Giovalli

SERA

20.00 Tg 5

20.30 Striscia la notizia La voce della supplenza

21.30 Crociera Vianello.Film Tv (Ita, 2008).Con S.Mondaini,R.Vianello. Regia diMaurizio Simonetti.

23.10 Inganni. Film Tvdramm. (USA,’04).Con M.Thomas

00.50 NonsolomodaGlobish News

10.45 Una pupa in libreria. SituationComedy. “Dopo lafesta”. Con PamelaAnderson

11.20 V.I.P. Telefilm. “Valal quadrato”. ConPamela Anderson,Shaun Baker

12.25 Studio Aperto

13.00 Studio Sport

13.40 La vita secondoJim. Sitcom.“Avventura almuseo”. Con JamesBelushi

14.05 Austin Powers La spia che ci provava. Film comico (USA,1999). Con MikeMyers, HeatherGraham. Regia diJay Roach.

15.55 Thunderbirds. Filmfantascienza (USA,2004). Con BradyCorbet, VanessaAnne Hudgens.Regia di JonathanFrakes.

18.00 La tata. Sitcom

18.30 Studio Aperto

19.05 Surviving Sid. Cortometraggio

19.10 Monster House.Film animazione(USA, 2006). Regiadi Gil Kenan.

SERA

21.10 Lemony Snicket Una serie di sfortunati eventi.Film fantastico(USA, 2004). ConJim Carrey, EmilyBrowning. Regia diBrad Silberling.

23.10 Rewind. Rubrica

00.40 Studio Sport

01.15 Ciak Speciale.Rubrica. “Ember”

01.20 Shopping By Night.Televendita

06.00 Tg La7/Meteo

—.— Oroscopo/Traffico

07.00 Omnibus WeekendCon Luisella Costamagna

09.20 L’intervista Rubrica. A cura diAlain Elkann

09.50 I segreti dell’archeologia.Documentario

10.35 La milionaria. Film(GB, 1960). Con Sophia Loren.Regia di AnthonyAsquith

12.30 Tg La7

12.55 Sport 7. News

13.00 Mai dire sì. Telefilm.“The Steele thatWouldn’t Die” (2ª parte). ConPierce Brosnan

14.00 Jack Frost. Tf. “Vite private”. Con David Jason

16.00 I gemelli del Texas.Film (Italia, 1964).Con Walter Chiari.Regia di Steno (Stefano Vanzina)

17.50 La battaglia delle aquile. Film(GB, 1977). Con Malcolm McDowell.Regia di Jack Gold

SERA

20.00 Tg La7

20.30 Crozza Italia Exclusive. Show

21.10 Febbre da cavallo.Film (Italia, 1976).Con E.Montesano.Regia di Steno

23.25 La valigia dei sogni

00.05 The Practice Professione avvocati. Telefilm.“Diffamazione”.Con D.McDermott

01.05 Tg La7

45SABATO

13 DICEMBRE2008

Evoluzioneo involuzione inF1?Ve-ra riduzione dei costi o sempliceproposito di intenti? In unmomen-to in cui industrie dell’auto comeFord,ChrysleroGeneralMotors so-no alla bancarotta, è difficile forni-reunarisposta.Oemettereunasen-tenza dopo l’ufficializzazione, daparte della Fia (Federazione inter-nazionale dell’automobile) dellenuove regole alle quali dovrà atte-nersi il circus nei prossimi anni. Re-gole che hanno sancito – in parte –quanto emerso mercoledì scorsodopo la riunionedellaFota (Formu-la one team association), presiedu-tadaLucadiMontezemolo.Boccia-to ilmotore unico - e questo era giàufficioso - anche senza la confermaarrivata da Montecarlo e firmatada Max Mosley. Ma i piccoli teampotranno acquistare motori a unprezzonon superioreai 5milioni dieuro per stagione da fornitori indi-pendenti, dietro la garanzia di ununa minimo di continuità. L’accor-do andrà sottoscritto entro il 20 di-cembre del 2008, in pratica subito.Non solo. Già dal 2009 la vita deimotori dovrà essere raddoppiata –minimo 3 Gran premi – e a disposi-zione di ogni team ci saranno almassimo 8 motori a stagione. Solocon questa modifica si avrà un ri-sparmio del 30% di budget, vistoche il regime di rotazione dei pro-pulsori passeràdagli attuali 19.000a 18.000 giri/minuto. Tutti sonod’accordo, da Ferrari a McLa-ren-Mercedes, all’insegna di una«pace armata» fin troppo palese.Circa il tanto ventilato «Kers» – ilcosiddetto «Kinetic energy recove-ry system» - ovvero sistemadi recu-pero dell’energia cinetica in frena-ta – si è agito alla Ponzio Pilato: chivuole lo utilizza, chi non vuole puòattendere il 2010, quando ci saràunKersunico fornitoa tutti.Trapa-

rentesi, sviluppare il Kers, costa aogni team oltre 30 milioni di europer una sola stagione. Una palesecontraddizione, perché – seppur informa più rudimentale – il marchin-gegnoèper esempiogiàutilizzatodatempo nella produzione di serie, apartire dalla diffusa Toyota Prius adalimentazione ibrida. Il principio è ilmedesimo: quando la monopostofrena l’energia che possiede – in fisi-

ca pari alla metà della massa per ilquadrato della velocità – viene dissi-pata normalmente sotto formadi ca-lore. Il Kers recupera invece questaenergia, per accumularla e ridistri-buirla nel momento in cui serve unsurplusdipotenza,peresempio in fa-se di sorpasso o in uscita da una cur-va stretta.Vari sono i sistemi allo stu-dio. Quello della Bmw prevede un«motore-generatore», in grado di li-berarepienamente l’energiaaccumu-lata in frenata. Con l’elettricità pro-dotta che viene trasmessa a batteriea ioni di litio poste sotto l’abitacolo.Una centralina elettronica provvedea far sì che il recupero di energia for-nisca non piùdi 80CV.Da aggiunge-reagli 800circadelpropulsoredi2.4litri V8 utilizzato oggi fin F1. Molti –tra parentesi - sono stati i problemilegati al Kers, come ad esempio il pe-ricolodi scossenei secondi immedia-

tamente successivi all’arresto dellamonopostoai box. L’altra grandeno-vità è la forte diminuzione dei test disviluppo: dal 2009niente più collau-didurante lastagione sportivaaecce-zione dei fine settimana di ciascunGP,quando saranno invececonsenti-ti durante le sessioni di prova. Nes-sun accenno al numero dei compo-nenti per ogni squadra, tra meccani-ci, ingegneri e addetti alla logistica.Anche su questa voce la Fia non haemesso un verdetto. O una imposi-zione. Morale: ciascuno sarà liberodi comportarsi come crede. Anchespendendo le solite cifreapiùzeri so-lo per allestire un motorhome oun’areahospitality. In quantoalpun-teggio,allo studio il varodiunamisu-ra che darà più vantaggio al vincito-re sul secondo classificato. Mentreunpunto dovrebbe andare a chi con-quisterà la pole position.❖

Foto Frank May/Ansa-Epa

LODOVICO BASALÙ[email protected]

Il mistero «Kers»

p La Federazione internazionale ha ufficializzato il decalogo di misure per il prossimo anno

p D’accordo coi costruttori, le regole per contenere i costi e i faraonici budget dei team

Crisi, la F1 abbassa lemarceLa Formula 1 è passata dalleparole ai fatti: la crisi ha impo-sto al governo del circus e aiteam nuovi provvedimenti percalmierare i budget esorbitan-ti. Tutti d’accordo, soprattuttoa non passare al motore unico.

NUOVE TECNOLOGIE

SCI ORE 12.30 Coppa del Mondo Eurosport

BASKET ORE 16.30 New Jersey-Toronto Sky Sport 3

CALCIO ORE 20.25 Napoli-Lecce Sky Sport 1

Il sistema di recupero dell’ener-gia cinetica sarà fornito a tuttinel 2010: per adesso lo impie-gherà chi vuole.

SportSPORT IN TVwww.unita.it

Un pit-stop al box Ferrari nella stagione appena conclusa

46SABATO13 DICEMBRE2008

Gomme slick e aerodinamicasemplificata. Già i test in corso han-no visto protagoniste le nuove mo-noposto. Molto più belle e simili aquelle degli anni settanta. I pilotiavranno teoricamente la possibilitàdi effettuare molto più facilmente isorpassi, per via di un minor impat-to a livello di turbolenze. Insommalo spettacolo dovrebbe aumentare,esaltando i piloti con più pelo sullostomaco, per la gioia di chi vede laF1 sempre più noiosa.

AEREODINAMICA

Nel 2010 si interverrà anchesul weekend di gara. In particolare,verrà messo al bando il rifornimen-to ai box. La Fia definisce con un«possibile» la riduzione della lun-ghezza o della durata dei Gp.L'orientamentodefinitivo, però, ter-rá conto dei risultati di una appro-fondita ricerca di mercato che verràattuata nei prossimimesi. L’audien-ce è sempre la fonte di primaria diguadagno per il circus.

GRAN PREMI

GOMME

Deciso lo stop all'uso delle co-perte per riscaldare le gomme e l'in-troduzione di un sistema standardper radio e telemetria. Il program-ma di Fia e Fota si sviluppa anche alungo termine. Anche se nel 2009 ipit-stop resteranno in vigore primadi sparire dall’anno successivo. Evi-dentemente, anche in questo caso,la paura è quella di perdere partedel Dna della FormulaUno, almenoricordandoquello cheè successone-gli ultimi anni.

MOTORE

Le parti, costruttori e governodel Circus, studieranno per il 2013la possibilità di adottare un nuovomotore in grado di garantire rispar-mio energetico. L'obiettivo finale èfornire un contributo reale alla tec-nologia da trasferire ai veicoli stra-dali. Il motore più probabile è un1.8 litri turbo, sul qualeogni costrut-torepotrà liberamente lavorare.Ris-pecchiando quella che è anche latendenza in atto sui propulsori stra-dali.

Telai semplici

Gare più corte

Turbo nel 2013

Niente coperte

Novità 2009

CALCIOMihajlovic-Novellinoal Dall’Ara sfida salvezza

Anticipi della 17ª giornata: Bolo-gna-Torino (ore 18), Napoli-Lecce (ore20.30). Domani (ore 15): Fiorenti-na-Catania, Genoa-Atalanta, In-ter-Chievo, Palermo-Siena, Reggi-na-Sampdoria, Roma-Cagliari, Udine-se-Lazio, Juventus-Milan (ore 20.30).

CALCIOOggi l’Empoli ad AscoliBig-match Parma-Pisa

Oggi la 18ª giornata (ore 16): Albinolef-fe-Frosinone, Ascoli-Empoli, Avelli-no-Salernitana, Bari-Piacenza, Citta-della-Brescia, Grosseto-Rimini, Manto-va-Modena, Pisa-Parma, Triestina-Li-vorno, Vicenza-Treviso, Sassuolo-An-cona(lunedì ore 20.45).Classifica: Em-poli 31; Sassuolo, Parma, Grosseto eBrescia 29; Livorno 28; Triestina 27; Vi-cenza 26; Albinoleffe e Bari 25; Pisa eMantova 23; Ancona e Frosinone 20;Rimini e Salernitana 19; Cittadella ePiacenza 17; Avellino 16; Treviso e Mo-dena 14; Ascoli 12.

NUOTOFilippi da recordnegli 800sl in Croazia

Alessia Filippi ha polverizzato il re-cord del mondo degli 800 stile liberofemminili nella seconda giornata de-gli Europei in vasca corta di Rijeka. Lanuotarice romana ha vinto l'oro con iltempo di 8'04«53, migliorando di3»07 il precedente primato stabilitoad Essen (Germania) il 14 ottobre del2007 dalla tedesca Kate Ziegler. Filip-po Magnini invece ha stabilito il re-cord italiano dei 100 stile libero con46”49, migliorando di 3 centesimi ilproprio tempo stabilito il 10 dicembre2005 a Trieste.

CALCIOBuffon chiede 13 milionial Manchester City

Un ingaggio poco inferiore ai 13 milio-ni di euro a stagione: è questa l'astro-nomica condizione posta da GianluigiBuffon per trasferirsi al ManchesterCity. Secondo il Daily Mail il club ingle-se è pronto a pagare 25 milioni di eu-ro per il portiere, ma la trattativaavrebbe subito un brusco rallenta-mento in seguito alle stratosferiche ri-chieste economiche del numero uno.L’agente del portiere, Silvano Marti-na, ha smentito però ogni contatto.

Trattieni dentro l’aria e i senti-menti, fai finta di niente, guardi chi tidicono di guardare e, se sai recitare,fingi di desiderare chi ti dicono di de-siderare. E poi arriva quel giorno,quella voglia di libertà, quella forzache implode dentro. Ti confessi conte stesso, con la famiglia, con gli ami-ci, con la stampa e con quelli là fuoriche, ancora oggi, ti chiamano gay e tiosservano con curiosità. NigelOwens, 37 anni, arbitro gallese dirugby, tra imigliori della categoria, èin fondo al suo percorso: la sua bio-grafia «Hanner Amser», «metà tem-po» o «intervallo» in italiano, raccon-ta la sua vita da gay. «Sono stato for-tunato, il mio ambientemi ha protet-to: i dirigenti, i tifosi, i giocatori. For-se nel calcio sarebbe stato più diffici-le». Nigel ha fatto outing due anni fa,in un’intervista al Wales on Sunday,anni prima aveva parlato con la suafamiglia: adesso, per dare coraggioagli altri, ha scrittoun libro. «Unavol-taho ricevutounmessaggiodaun ra-gazzo su Facebook: era gay e non sa-peva comedirlo ai suoi genitori. Loroascoltarono la mia storia in tv e cam-biarono atteggiamento. Lui si sentìsollevato, confidò il suo segretoai ge-nitori, che accettarono la situazionecon profondo affetto». Nigel è felice,è libero: i pregiudizi non fanno piùmale, puòesprimersi e pensare senza

timori. Non era così, all’inizio. «Ungiornomi svegliai, lasciai una letteraper i miei genitori, uscii di casa, cam-minai a lungo immerso nei miei pen-sieri, poi tentai il suicidio». I genitoriavevano trovato la lettera in tempo,avevano avvertito la polizia e aveva-nopregato. «Mi portarono inospeda-le conunelicottero, ero copertodallavergogna. Imiei genitori piangevanoma non mi hanno mai amato di me-no». Gli andò bene, a Nigel. Ora il li-bro vuole aiutare gli altri: «La cosapiù giusta è parlarne anche se è dura,ben più dura è arbitrare davanti a80mila persone e concedere un piaz-zato decisivo». Lui c’è riuscito: ha fi-schiato in tantimomenti sconvenien-ti, e mai nessuno l’ha fischiato. «Hoparlato con il capo: fossi statounpro-blema, avrei lasciato il lavoro». Tuttigli hanno chiesto di restare: i colleghie i giocatori. CARLO TECCE

Potrà sembrare stravagante,maper capire cos’è stata la Formula1bisogna chiedere lumi aGiambat-tistaVico.Che scrissepagine impor-tanti sui miti. Asse centrale di unosviluppodell’umanitànella sua faseprimitiva. Favole, in altre parole, incui allora gli uomini trasfondevanole loro concezioni.Un mito è stata la Formula 1. Mitorombantedel capitalismo.Del trion-fo totalizzantediunmododiprodu-zione, che produceva a sua voltamodi di vita. E lanciava alla ribaltala sua creatura più rappresentativa,l’Automobile.Che inFormula1sug-gellava l’onnipotenza del capitali-smo. La sua superiorità su ogni al-tra ricetta sociale. La sua inesauribi-le capacità di generare denaro, de-naro e poi ancora denaro. L’Auto-mobile è stato il veicolo su cui, nonsolometaforicamente, ha viaggiatoil denaro nel Novecento. Dietro lequinte della F1, di denaro ne haviaggiato parecchio. Miliardi di au-

tohanno invaso il pianeta. Informa-to le vite degli uomini. Trasportatosuquattro ruote chimeredi ricchez-za, felicità, potenza.Riflesse, e ingi-gantite, nella vetrina opulenta del-la Formula 1. Bengodi popolato dimultinazionali, tabacco in prima fi-la, che spingevanoa colpi dimilionidi dollari il sedere dorato dei lorouomini-sandwich su una monopo-sto e li spedivano alla conquistacommerciale del mondo. In un girod’affari stratosferico.L’auto declina. E declina la pretesaonnipotenza del capitalismo.Un’epoca storica, falsa infanzia do-rata, si avvia a conclusione. Si sfal-da, di conseguenza, il mito che laraccontava. Orba della propriagrandeur, LaFormula1predicapar-simonia per salvare capra e cavoli:cambiare,odiredi cambiarequalco-sina,perchénoncambinulla . Entraincontraddizioneconse stessa. Par-la di motore unico, asserita garan-zia di economicità, o altri marchin-gegni risparmiosi,mavienesconfes-satadallaFerrari. Cheè lapersonifi-cazione stessa della Formula 1. Ilmito muore. E genera veleni.GIULIANO CAPECELATRO

PIl Giro avrà una maglia rosa firmata Dolce e Gabbana. Una volta la maglia rosa era un

lenzuolone firmato dalla Gazzetta, perché era la maglia rosa e si bastava. Poi il mondo ècambiato,e losport èdiventatoquestacosa, ilprolungamentodi unoscaffale disupermer-cato, dove ci sono i prodotti "firmati", e loro decidono chi sei, se sei dentro o sei fuori. C.C.

Brevi

Orba della propriagrandeur, la F1 vuolesalvare capra e cavoli

«Lasciai una lettera per imiei genitori e tentaiil suicidio»

PARLANDODI...La magliarosa

Il rugby vissutodaun arbitro gayIl libro-outingdiNigelOwens

Tramonta ilmitoMa il Circusstringe la borsae fa finta di nulla

L’auto declina

Pregiudizi

47SABATO

13 DICEMBRE2008

Forumall’UnitàVIDEO, L’INCONTROCON CLAUDIO FAVA

l’Unità + € 5,00 dvd“G8/2001 Fare ungolpe e farla franca”tot. € 6,00

l’Unità + € 6,90 libro“Umberto Terracini”tot. € 7,90

In edicola

VOCID’AUTORE

Maltempo

Mezz’Italia sott’acquaIl filmato dell’emergenza

SCRITTORE

MoniOvadia

Sciopero generale

Cortei e comiziGuarda video e foto

ISRAELEULTIMOALLARME

www.unita.it

Il 5 dicembre scorso, il quoti-dianoHa'aretz, unodeiprinci-pali organi di stampa di Israe-le - per far capire al lettore ita-

liano il suopesoe lasuacollocazio-ne, si potrebbe definirlo il corri-spettivo de "La Repubblica" - hapubblicato una corrispondenzadurissima ed angosciata di DavidIssacharov, su un drammatico ca-so di aggressione criminale porta-todauna frangiadi coloniultrana-zionalisti di Hebron, contro unacasa di palestinesi abitata quasiesclusivamentedabambini e don-ne. L'insolita gravità delle paroleusate da Issacharov, fa ben capirela drammaticità dell'accadimen-to. L'incipit del suo pezzo: «Un'in-nocente famiglia palestinese com-posta da 20 persone, in prevalen-za donne e bambini, fatto salvoper treuomini, sonostati circonda-ti da alcune dozzine di ebrei ma-scherati che hanno tentato di lin-ciarli. Un pogrom. Questo non èungiocodiparoleoundoppio sen-so. Si tratta di un pogrom nel sen-so peggiore del termine… ». Hotradotto letteralmente queste pa-role, alle quali fa seguito la crona-ca nuda e brutale dei fatti, perchénonvoglio riferireunamiaopinio-nema solo quella di un testimoneoculare. La stessa testata, in un al-tro editoriale a cura della redazio-ne con il titolo "Standig up tojewish terrorism", indata4dicem-bre, si esprimevacosì: «Questa set-timana, Israele ha raggiunto ilpunto di non ritorno che determi-nerà anche chi controlla lo Stato:il sistema della giustizia e un go-vernoeletto conmezzidemocrati-ci o il terrorismoebraico…».Que-ste espressioni non sono il partodel pensiero di un "estremista" disinistra come Uri Avneri o Micha-elWarschavskj,madi collaborato-ridiunprestigiosoorganodi infor-mazione israeliano. Quanto ame,mi limito a porre questa semplicedomanda: è la colonizzazione ini-qua ed illegale che garantirà la si-curezza di Israele?❖

www.unita.itSabato 13 Dicembre 2008