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Colore: Composite Marcella Ciarnelli ROMA Da Bruno Vespa in tv aveva preannunciato un Consiglio dei mi- nistri fuoco e fiamme, con i provve- dimenti già pronti. Ieri invece Ber- lusconi si è limitato a presiedere una riunione «di metodo». Si è di- scusso, come ha spiegato Gianni Letta, di come mettere in pratica il programma dei cento giorni. In- somma, hanno programmato il programma che verrà. È stato curio- so ieri ascoltare le dichiarazioni al- l’uscita: la Tremonti bis non era al- l’ordine del giorno, la devolution nemmeno, la scuola neanche a par- larne, del referendum sul federali- smo non si è detta una parola. Tre- monti, Bossi e Letta hanno smorza- to l’entusiasmo dei cronisti arrivati lì per riempire i loro bloc-notes con i fatti concreti. L’unica certezza (ma anche ovvia o no?) che il gover- no ha deciso di incontrare le parti sociali la prossima settimana. E l’al- tra cosa certa è che Gianfranco Fi- ni, stranamente assente al primo Consiglio dei ministri, ha sparato di nuovo sulla Rai: se il consiglio di amministrazione si dimettesse, ha detto a Trieste, farebbe cosa buona e giusta. Pera e Casini sapranno co- me sostituire, con persone di altissi- mo livello, gli attuali dirigenti. Capi- to? A PAGINA 3 T empi di esami di maturità un po' per tutti, ma soprattutto per gli studenti. La tv ci fa vedere sempre le stesse fughe di banchi nei corridoi e sempre le stesse giovani facce tirate. Quest' anno è stata la volta dei telefonini e di internet, che si sono sostituiti ai bigliettini scambiati sotto i banchi e nei gabinetti. Niente di straordinario: qualche promosso senza merito c'è sem- pre stato e anche qualche bocciato senza colpa. D'altra parte, se i nostri governanti dovessero passare l'esame di licenza liceale, il primo bocciato (a parte Bossi che non sarebbe nemmeno am- messo) sarebbe Berlusconi, che ha usato alla sua maniera strafot- tente anche Tito Livio, pronunciando la citazione arrangiata «qui manebimus optime». La lingua di Cicerone per quel suo tono autorevole e per le sue sentenze inappellabili, è sempre stata abusata dai potenti, mentre per il povero Renzo Tramagli- no era un minaccioso «latinorum». Ma anche noi, quando Berlu- sconi straparla, sentiamo un brivido per la schiena. Non tanto per la spavalderia da «bauscia», quanto per la figura che faccia- mo all'estero. Non bastavano il conflitto di interessi, gli indagati di mafia, il gutturale urlo della Padania, i conti in Svizzera, ora c'è anche il latino off shore. fronte del video Maria Novella Oppo Latino off shore Umberto De Giovannangeli ROMA La zona rossa superprotetta, migliaia di poliziotti, tombini sigilla- ti, controlli ferrei, elicotteri, navi da guerra, matrimoni sospesi, cortei vi- deoregistrati. Sembra quasi che Geno- va si prepari all’apocalisse. Si avvicina il giorno del vertice del G8 e resta una domanda: di che cosa si occuperanno i grandi della terra? Di Manu Chao si sa tutto, così come delle zone rosse e delle tute bianche, ma resta scono- sciuta l’agenda. Vediamo di capire. Ci sono temi bollenti sul tappeto: lot- ta a malattie e povertà; divario tecno- logico; ambiente ed energia; architet- tura internazionale; democratizza- zione della «governance mondiale». Tanti temi, un’unica, grande questio- ne: come realizzare una moderna e articolata Carta dei diritti dell’uomo nell’era della globalizzazione. Un’uni- ca domanda, per risposte diverse an- che all’interno dei Grandi del G8. A cominciare dal problema del debito. Altra grande questione è quella del lavorare nel mercato globale. A cui si lega la complessa problematica dei diritti dei lavoratori. Diritti sociali fondamentali investono il campo del- la sanità e dell’istruzione. E poi l’am- biente e lo sviluppo. Questione cru- ciale che ha segnato la frattura tra Stati Uniti e resto del mondo. ALLE PAGINE 6, 7 e 23 D a una parte ci siamo noi, i cittadini perbene che hanno casa, auto e famiglia. Sappiamo della globalizzazione perché se ne parla in convegni, tavole rotonde, pubblicazioni di associa- zioni internazionali che esplorano le tendenze del mondo. Non ci ha mai disturbato molto la globalizzazione, salvo qualche allarme ecologico in televisione o al cinema. Noi, i cittadini perbene, informati e parteci- panti a convegni, abbiamo un nostro percorso rassi- curante. Diciamo che il nuovo di solito è meglio, che il progresso è sempre stato così, ha le sue inco- gnite ma poi va a finir bene. E va a finir bene perché i nuovi fatti tecnologici, organizzativi e produttivi sono intercettati dalla politica, la politica è demo- cratica e ciascun cittadino, a monte e a valle di ogni serie di eventi, si esprime col voto. Certo, i più progressisti di noi accennano di tanto in tanto a chi sta peggio, nella parte di mondo poco connessa con i nuovi sviluppi della tecnica e del benessere. E ogni occasione è buona per ripromet- terci di mettere ordine in quella questione, un po’ come si fa con i libri che si accumulano o con la cantina ingombra. Uno di questi giorni lo faremo. Dall’altra parte ci sono gang di saccopelisti senza fissa dimora che si spostano da un punto all’altro del mondo, non smettono mai di discutere (le loro ragioni sono talmente tante che non sempre siamo dell’umore di sentirli tutti) e l’argomento della glo- balizzazione non lo mollano mai. Noi, i cittadini con casa, auto e famiglia, abbiamo imparato a rico- noscerli non perché ci attragga il tema su cui non stanno zitti un momento, ma perché spaccano ve- trine e imbrattano muri. Si è verificata una sorta di sovraimpressione che abita nella mente di molti di noi: globalizzazione è invasione delle strade, azioni di polizia, scontri con masse di rivoltosi che sono irritanti perché non stanno dentro il formato televisivo, non rilasciano interviste, li puoi commentare ma non commenta- no, non hanno guide o simboli che servano da bandiera per i media. Perdiamo di vista un curioso paradosso. Loro, i nomadi che se ne vanno per il mondo in masse erranti che si formano e si sciolgono sempre, stan- no parlando dell’aria che respiriamo, del cibo che mangiamo, dell’uso scriteriato delle fonti di ener- gia, del come distruggiamo le foreste e le coste. E parlano anche, a volerli ascoltare, di una parte vasta e diseredata del mondo che vive male, muore male e prima di finire rischia di rovinarci addosso con le sue masse in fuga. M a noi, i cittadini perbene, compriamo rego- larmente al supermercato cibi di cui non sappiamo niente, affidiamo i nostri figli a un sistema culturale e di media che include poca conoscenza e nessuna coscienza, stiamo alla larga da grandi questioni morali pensando che riguardi- no altri (i governi) ed esercitiamo ben poco il no- stro controllo democratico. Per esempio qui o negli Stati Uniti o negli altri paesi del presunto «gruppo dei potenti» quasi nes- suno si domanda se il costo immenso di questi incontri valga la pena e serva davvero il fine annun- ciato in programmi altisonanti e generici. La contrapposizione sarebbe perfetta e sigillata, co- me sarà fisicamente a Genova, se alcune persone non si fossero prese l’impegno di una inaspettata mediazione a cui è ragionevole stare attenti. Una voce è quella di Renato Ruggiero, il nuovo ministro degli Esteri. Si fa trovare a metà strada fra dimostranti e capi di Stato per proporre con parole di buon senso di incontrarsi e ascoltarsi. Forse è solo una mossa. Ma non mi sembra giusto screditare chi vuole evitare il conflitto ma non gli argomenti, le ragioni, le voci. Se un contatto avesse luogo per la prima volta in Italia, dopo le gigante- sche e a volte tragiche operazioni di polizia, da Seattle a Goteborg, sarebbe una piccola-grande no- tizia. Un’altra voce è quella del cardinale di Genova, Tettamanzi. Lo ascolti e ti accorgi che ha notato il paradosso dei cittadini ordinati che non vedono il disastro del mondo e chiedono di non essere distur- bati. E dei ragazzi senza fissa dimora che si preoccu- pano non di oggi ma del futuro (un pensiero di solito estraneo alle persone giovani), non di sé stes- si ma della parte abbandonata del mondo. Sono due porte che si aprono fra giganteschi siste- mi di sicurezza e narrazioni un po’ febbricitanti di pericolosi complotti. Se ci sarà un po’di pubblica discussione, un po’ di comunicazione reciproca, in modo che si possa capire, partecipare, interferire, lasciare un segno, ci sarà un po’ meno isolamento, un po’ meno disordi- ne, un po’ meno pericolo e un po’ più di democra- zia. I L F ANTASMA DELLA G LOBALIZZAZIONE Furio Colombo A PAGINA 7 Apocalisse a Genova. Ma per che cosa? I grandi dicono che parleranno di tutto: povertà, ambiente, energia e governi Rappresentano tantaricchezza e un quinto della popolazione del mondo CASCELLA A PAGINA 2 Arrampicati per ascoltare Khatami Il governo programma il programm a Il primo Consiglio dei ministri non è quello raccontato a Vespa. Fini: via gli amministratori Rai I L GRANDE FREDDO DELLA T V Neyshapour City, stadio di Takhti. Una folla immensa, tante donne, ognuno cerca il posto mi- gliore. Alcuni si sono arrampicati su un palo altissimo per vedere meglio, per non avere ostacoli da- vanti agli occhi. Non è un concer- to rock. Davanti a quella folla c’è Mohammad Khatami, appena eletto presidente dell’Iran per la seconda volta con il 77 per cento dei voti. Eletto con il voto deter- minante delle donne. Il presiden- te riformatore è in visita ufficiale nella provincia di Khorasan. Que- sta immagine è un esempio di pas- sione politica. Lontano da qui, dal ricco Occidente. Arrestato il capo europeo della setta di Bin Laden Iran Amato ai Ds: fate un ponte con il resto della sinistra «Il progressista trionfa sempre. Il reazionario ha sempre ragione. In politica avere ragione non consiste nell’occupare la scena, ma nel sapere fin dal primo atto quali saranno le vittime alla fine». Nicolas Gomez Dàvila, «In margine a un testo implicito» pag. 72 MANU C HAO S VEGLIA MILANO Massimo Cavallini WASHINGTON La macchina pubblicitaria s’è messa in moto da tempo, implacabile e perfetta, alimentata da quegli stessi «spontanei» tam-tam elettronici che, non più di qualche stagione fa, riuscirono a trasformare «The Blair Witch Project» - uno dei peggiori film mai girati da essere vivente – in un ineguagliabile fenomeno da botteghino. A una settimana dal suo debutto nelle sale Usa, «A.I. Artificial Intelligence» di Steven Spiel- berg è già un videogame che, sebbene apparentemente «nato dal nulla» – anzi, proprio perché apparentemen- te nato dal nulla - impazza in rete. E, soprattutto, è già un’idea in circolazione, una presenza che, come un incessante ronzio, trilla nella mente di tutti con i toni familiari d’una risaputa verità e, insieme, con l’eccitan- te risonanza d’una scoperta personale. SEGUE A PAGINA 18 Vittorio Emiliani G ianfranco Fini torna a chiedere le dimissio- ni immediate del CdA della Rai. È coerente con se stesso. Prima delle elezioni aveva intimato: «Non resteranno lì un minuto di più dopo la nostra vittoria». Non teneva conto allora delle regole e delle leggi. Non sembra tenerne con- to oggi, da vicepresidente del Consiglio. E nemme- no considera molto il fatto che la Rai è una impre- sa pubblica, autonoma dal governo, sottoposta alla vigilanza parlamentare, in competizione con azien- de private (la maggiore delle quali posseduta anco- ra dal suo premier, un dettaglio). Difatti, anche come impresa, se la politica la bracca e la soffoca, la Rai corre già seri pericoli. SEGUE A PAGINA 26 Madrid Quercia Oreste Pivetta MILANO Eravamo in centomila diceva qualche de- cennio fa una canzone di Celentano, che si ispirava alla capienza dello stadio di San Siro e ai mitici derby di un tempo. Per ricontarsi in centomila a Milano bisognava ritrovarsi l’altra sera fino a notte in piazza del Duomo, ascoltando Manu Chao. Dal- l’alto visione apocalittica: il rettangolo di teste, ma- ni che si agitavano in aria, maglie di tutti i colori, più qualche bandiera: del Brasile, del Chiapas, di non so quale popolo dimenticato in un angolo del mondo, persino una di Rifondazione, con i pallon- cini che alzavano trascinati dal venticello un bian- co lenzuolo con il disegno dello stop al G8. SEGUE A PAGINA 7 Il pensiero delle macchine: l’ultimo graffio di Spielberg anno 78 n.86 sabato 23 giugno 2001 lire 1.500 (euro 0.77) www.unita.it ARRETRATI L IRE 3.000 – EURO 1.55 SPEDIZ. IN ABBON. POST. 45\% ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 – FILIALE DI ROMA

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Colore: Composite

Marcella Ciarnelli

ROMA Da Bruno Vespa in tv avevapreannunciato un Consiglio dei mi-nistri fuoco e fiamme, con i provve-dimenti già pronti. Ieri invece Ber-lusconi si è limitato a presiedereuna riunione «di metodo». Si è di-scusso, come ha spiegato GianniLetta, di come mettere in pratica ilprogramma dei cento giorni. In-somma, hanno programmato ilprogramma che verrà. È stato curio-so ieri ascoltare le dichiarazioni al-l’uscita: la Tremonti bis non era al-l’ordine del giorno, la devolutionnemmeno, la scuola neanche a par-larne, del referendum sul federali-smo non si è detta una parola. Tre-monti, Bossi e Letta hanno smorza-to l’entusiasmo dei cronisti arrivatilì per riempire i loro bloc-notescon i fatti concreti. L’unica certezza(ma anche ovvia o no?) che il gover-no ha deciso di incontrare le parti

sociali la prossima settimana. E l’al-tra cosa certa è che Gianfranco Fi-ni, stranamente assente al primoConsiglio dei ministri, ha sparatodi nuovo sulla Rai: se il consiglio diamministrazione si dimettesse, hadetto a Trieste, farebbe cosa buonae giusta. Pera e Casini sapranno co-me sostituire, con persone di altissi-mo livello, gli attuali dirigenti. Capi-to?

A PAGINA 3

T empi di esami di maturità un po' per tutti, ma soprattuttoper gli studenti. La tv ci fa vedere sempre le stesse fughe di

banchi nei corridoi e sempre le stesse giovani facce tirate. Quest'anno è stata la volta dei telefonini e di internet, che si sonosostituiti ai bigliettini scambiati sotto i banchi e nei gabinetti.Niente di straordinario: qualche promosso senza merito c'è sem-pre stato e anche qualche bocciato senza colpa. D'altra parte, se inostri governanti dovessero passare l'esame di licenza liceale, ilprimo bocciato (a parte Bossi che non sarebbe nemmeno am-messo) sarebbe Berlusconi, che ha usato alla sua maniera strafot-tente anche Tito Livio, pronunciando la citazione arrangiata«qui manebimus optime». La lingua di Cicerone per quel suotono autorevole e per le sue sentenze inappellabili, è semprestata abusata dai potenti, mentre per il povero Renzo Tramagli-no era un minaccioso «latinorum». Ma anche noi, quando Berlu-sconi straparla, sentiamo un brivido per la schiena. Non tantoper la spavalderia da «bauscia», quanto per la figura che faccia-mo all'estero. Non bastavano il conflitto di interessi, gli indagatidi mafia, il gutturale urlo della Padania, i conti in Svizzera, orac'è anche il latino off shore.

fronte del video Maria Novella Oppo

Latino off shore

Umberto De Giovannangeli

ROMA La zona rossa superprotetta,migliaia di poliziotti, tombini sigilla-ti, controlli ferrei, elicotteri, navi daguerra, matrimoni sospesi, cortei vi-deoregistrati. Sembra quasi che Geno-va si prepari all’apocalisse. Si avvicinail giorno del vertice del G8 e resta unadomanda: di che cosa si occuperannoi grandi della terra? Di Manu Chao sisa tutto, così come delle zone rosse edelle tute bianche, ma resta scono-sciuta l’agenda. Vediamo di capire.Ci sono temi bollenti sul tappeto: lot-ta a malattie e povertà; divario tecno-logico; ambiente ed energia; architet-tura internazionale; democratizza-zione della «governance mondiale».Tanti temi, un’unica, grande questio-ne: come realizzare una moderna earticolata Carta dei diritti dell’uomonell’era della globalizzazione. Un’uni-ca domanda, per risposte diverse an-che all’interno dei Grandi del G8. A

cominciare dal problema del debito.Altra grande questione è quella dellavorare nel mercato globale. A cui silega la complessa problematica deidiritti dei lavoratori. Diritti socialifondamentali investono il campo del-la sanità e dell’istruzione. E poi l’am-biente e lo sviluppo. Questione cru-ciale che ha segnato la frattura traStati Uniti e resto del mondo.

ALLE PAGINE 6, 7 e 23

Da una parte ci siamo noi, i cittadini perbeneche hanno casa, auto e famiglia. Sappiamodella globalizzazione perché se ne parla in

convegni, tavole rotonde, pubblicazioni di associa-zioni internazionali che esplorano le tendenze delmondo.Non ci ha mai disturbato molto la globalizzazione,salvo qualche allarme ecologico in televisione o alcinema. Noi, i cittadini perbene, informati e parteci-panti a convegni, abbiamo un nostro percorso rassi-curante. Diciamo che il nuovo di solito è meglio,che il progresso è sempre stato così, ha le sue inco-gnite ma poi va a finir bene. E va a finir bene perchéi nuovi fatti tecnologici, organizzativi e produttivisono intercettati dalla politica, la politica è demo-cratica e ciascun cittadino, a monte e a valle di ogniserie di eventi, si esprime col voto.Certo, i più progressisti di noi accennano di tantoin tanto a chi sta peggio, nella parte di mondo pococonnessa con i nuovi sviluppi della tecnica e delbenessere. E ogni occasione è buona per ripromet-terci di mettere ordine in quella questione, un po’come si fa con i libri che si accumulano o con lacantina ingombra. Uno di questi giorni lo faremo.Dall’altra parte ci sono gang di saccopelisti senzafissa dimora che si spostano da un punto all’altrodel mondo, non smettono mai di discutere (le lororagioni sono talmente tante che non sempre siamodell’umore di sentirli tutti) e l’argomento della glo-balizzazione non lo mollano mai. Noi, i cittadinicon casa, auto e famiglia, abbiamo imparato a rico-noscerli non perché ci attragga il tema su cui nonstanno zitti un momento, ma perché spaccano ve-trine e imbrattano muri.Si è verificata una sorta di sovraimpressione cheabita nella mente di molti di noi: globalizzazione èinvasione delle strade, azioni di polizia, scontri conmasse di rivoltosi che sono irritanti perché nonstanno dentro il formato televisivo, non rilascianointerviste, li puoi commentare ma non commenta-no, non hanno guide o simboli che servano dabandiera per i media.Perdiamo di vista un curioso paradosso. Loro, inomadi che se ne vanno per il mondo in masseerranti che si formano e si sciolgono sempre, stan-no parlando dell’aria che respiriamo, del cibo chemangiamo, dell’uso scriteriato delle fonti di ener-gia, del come distruggiamo le foreste e le coste. Eparlano anche, a volerli ascoltare, di una parte vastae diseredata del mondo che vive male, muore malee prima di finire rischia di rovinarci addosso con lesue masse in fuga.

Ma noi, i cittadini perbene, compriamo rego-larmente al supermercato cibi di cui nonsappiamo niente, affidiamo i nostri figli a

un sistema culturale e di media che include pocaconoscenza e nessuna coscienza, stiamo alla largada grandi questioni morali pensando che riguardi-no altri (i governi) ed esercitiamo ben poco il no-stro controllo democratico.Per esempio qui o negli Stati Uniti o negli altripaesi del presunto «gruppo dei potenti» quasi nes-suno si domanda se il costo immenso di questiincontri valga la pena e serva davvero il fine annun-ciato in programmi altisonanti e generici.La contrapposizione sarebbe perfetta e sigillata, co-me sarà fisicamente a Genova, se alcune personenon si fossero prese l’impegno di una inaspettatamediazione a cui è ragionevole stare attenti.Una voce è quella di Renato Ruggiero, il nuovoministro degli Esteri. Si fa trovare a metà strada fradimostranti e capi di Stato per proporre con paroledi buon senso di incontrarsi e ascoltarsi.Forse è solo una mossa. Ma non mi sembra giustoscreditare chi vuole evitare il conflitto ma non gliargomenti, le ragioni, le voci. Se un contatto avesseluogo per la prima volta in Italia, dopo le gigante-sche e a volte tragiche operazioni di polizia, daSeattle a Goteborg, sarebbe una piccola-grande no-tizia.Un’altra voce è quella del cardinale di Genova,Tettamanzi. Lo ascolti e ti accorgi che ha notato ilparadosso dei cittadini ordinati che non vedono ildisastro del mondo e chiedono di non essere distur-bati. E dei ragazzi senza fissa dimora che si preoccu-pano non di oggi ma del futuro (un pensiero disolito estraneo alle persone giovani), non di sé stes-si ma della parte abbandonata del mondo.Sono due porte che si aprono fra giganteschi siste-mi di sicurezza e narrazioni un po’ febbricitanti dipericolosi complotti.Se ci sarà un po’di pubblica discussione, un po’ dicomunicazione reciproca, in modo che si possacapire, partecipare, interferire, lasciare un segno, cisarà un po’ meno isolamento, un po’ meno disordi-ne, un po’ meno pericolo e un po’ più di democra-zia.

IL FANTASMADELLA

GLOBALIZZAZIONEFurio Colombo

A PAGINA 7

Apocalisse a Genova. Ma per che cosa?I grandi dicono che parleranno di tutto: povertà, ambiente, energia e governiRappresentano tanta ricchezza e un quinto della popolazione del mondo

CASCELLA A PAGINA 2

Arrampicati per ascoltare Khatami

Il governo programma il programmaIl primo Consiglio dei ministri non è quello raccontato a Vespa. Fini: via gli amministratori Rai

IL GRANDE FREDDODELLA TV

Neyshapour City, stadio diTakhti. Una folla immensa, tantedonne, ognuno cerca il posto mi-gliore. Alcuni si sono arrampicatisu un palo altissimo per vederemeglio, per non avere ostacoli da-vanti agli occhi. Non è un concer-to rock. Davanti a quella folla c’èMohammad Khatami, appena

eletto presidente dell’Iran per laseconda volta con il 77 per centodei voti. Eletto con il voto deter-minante delle donne. Il presiden-te riformatore è in visita ufficialenella provincia di Khorasan. Que-sta immagine è un esempio di pas-sione politica. Lontano da qui,dal ricco Occidente.

Arrestatoil capo europeo

della settadi Bin Laden

Iran

Amato ai Ds:fate un pontecon il restodella sinistra

«Il progressista trionfa sempre.Il reazionario ha sempreragione. In politica avere

ragione non consistenell’occupare la scena,ma nel sapere fin dal primo

atto quali saranno le vittime allafine». Nicolas Gomez Dàvila, «Inmargine a un testo implicito» pag. 72

MANU CHAOSVEGLIA MILANO

Massimo CavalliniWASHINGTON La macchina pubblicitaria s’è messa inmoto da tempo, implacabile e perfetta, alimentata daquegli stessi «spontanei» tam-tam elettronici che, nonpiù di qualche stagione fa, riuscirono a trasformare«The Blair Witch Project» - uno dei peggiori film maigirati da essere vivente – in un ineguagliabile fenomenoda botteghino. A una settimana dal suo debutto nellesale Usa, «A.I. Artificial Intelligence» di Steven Spiel-berg è già un videogame che, sebbene apparentemente«nato dal nulla» – anzi, proprio perché apparentemen-te nato dal nulla - impazza in rete. E, soprattutto, è giàun’idea in circolazione, una presenza che, come unincessante ronzio, trilla nella mente di tutti con i tonifamiliari d’una risaputa verità e, insieme, con l’eccitan-te risonanza d’una scoperta personale.

SEGUE A PAGINA 18

Vittorio Emiliani

Gianfranco Fini torna a chiedere le dimissio-ni immediate del CdA della Rai. È coerentecon se stesso. Prima delle elezioni aveva

intimato: «Non resteranno lì un minuto di piùdopo la nostra vittoria». Non teneva conto alloradelle regole e delle leggi. Non sembra tenerne con-to oggi, da vicepresidente del Consiglio. E nemme-no considera molto il fatto che la Rai è una impre-sa pubblica, autonoma dal governo, sottoposta allavigilanza parlamentare, in competizione con azien-de private (la maggiore delle quali posseduta anco-ra dal suo premier, un dettaglio). Difatti, anchecome impresa, se la politica la bracca e la soffoca, laRai corre già seri pericoli.

SEGUE A PAGINA 26

Madrid

Quercia

Oreste PivettaMILANO Eravamo in centomila diceva qualche de-cennio fa una canzone di Celentano, che si ispiravaalla capienza dello stadio di San Siro e ai miticiderby di un tempo. Per ricontarsi in centomila aMilano bisognava ritrovarsi l’altra sera fino a nottein piazza del Duomo, ascoltando Manu Chao. Dal-l’alto visione apocalittica: il rettangolo di teste, ma-ni che si agitavano in aria, maglie di tutti i colori,più qualche bandiera: del Brasile, del Chiapas, dinon so quale popolo dimenticato in un angolo delmondo, persino una di Rifondazione, con i pallon-cini che alzavano trascinati dal venticello un bian-co lenzuolo con il disegno dello stop al G8.

SEGUE A PAGINA 7

Il pensiero delle macchine:l’ultimo graffio di Spielberg

anno 78 n.86 sabato 23 giugno 2001 lire 1.500 (euro 0.77) www.unita.it ARRETRATI L IRE 3.000 – EURO 1.55SPEDIZ. IN ABBON. POST. 45\%ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 – FILIALE DI ROMA

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Pasquale Cascella

ROMA. «Ma lo vogliamo capire, noi vec-chi...». Si immedesima, Giuliano Ama-to, con la classe dirigente della diasporadella sinistra che, per l’occasione, ha ac-cantonato vecchi rancori e nuove distin-zioni. Non proprio tutti, a dire il vero.Rifondazione comunista, per dire, haignorato l’invito delle tre riviste che sirichiamano al patrimonio della sinistra(«Le ragioni del socialismo», «Mondope-raio» e «Reset») a confrontarsi sulla pro-posta del presidente del Consiglio uscen-te di avviare un processo di riunificazio-ne. Non per questo Amato rinuncia afar riferimento a tutti e quattro i partitidella sinistra, ironizzando su tanta fram-mentazione nell’epoca della globalizza-zione, e a far leva sulla somma comples-siva del 25% per rilanciare il progetto diuna nuova e più grande forza di cui vuolessere la levatrice. «È un problema chenon può risolversi con un processo aiDs, ma riguarda ciascuna delle quattrofrazioni».

Amato, dunque, si rivolge ai Fassi-no e ai Ranieri, ai Napolitano e ai Cos-sutta, ai Petruccioli e ai Morando, aiBoselli e agli Intini, ai Bogi e ai Boato.Non proprio tutti vecchi, ma tant’è: nonsono nemmeno i trentenni incontratinella campagna elettorale in quel diGrosseto che gli confidavano la loro dif-ficoltà a comprendere di cosa la sinistradiscuta e su cosa continui a dividersi.«Perché per loro - chiosa - è storia stu-diata a scuola. Hanno capito tutte le ra-gioni discriminanti del passato, ma nonle considerano ragioni discriminanti peril futuro».

Tra il passato e il futuro c’è un pre-sente travagliato. La forza maggiore del-la sinistra è già in movimento verso ilcongresso. Ed è giocoforza ai Ds che èdiretto il messaggio più accorato della«levatrice»: «Se davvero si pensa che“per una più grande sinistra in un Ulivopiù forte” è necessario allargarsi e unirsi,allora il congresso deve chiudersi conuna soluzione-ponte, non con una solu-zione finale».

Non rinuncia, il dottor Sottile, alleanalisi fini in risposta a questioni fintroppo banalizzate, come quella se servaancora una sinistra, «che è come, in epo-ca di eresie montanti, organizzare undibattito in una chiesa sull’esistenza diDio». Semmai, l’acume della riflessionerende ancora più virulento il richiamo auna «sinistra resa grande non perché fat-ta da teste coronate ma di teste che siriconoscono in una missione comune ein una massa critica minima e per que-sto sono pronti a sedare contrasti o riva-lità». Il monito si fa brutale con Boselli,il segretario dei socialisti italiani: «Nessu-no dovrebbe parlare dei problemi dellaglobalizzazione se non raggiunge alme-

no il 4% in Italia, perché l’impatto sullaglobalizzazione sarebbe zero come è ze-ro il suo impatto nella politica italiana».Anche per Cossutta vale il rilievo che «inpolitica non esiste il mercato di nic-chia». Insomma, «le varie formazioniche hanno il merito di preservare storie,tradizioni significa, se non si trasforma-no si condannano all’inutilità, appenaincrespata da qualche proposta di leggeo qualche convegno». A tutti l’appello«non a sradicare le tradizioni, che servo-no, ma a ripulire il sottobosco che aggro-viglia il rapporto tra i partiti».

È a questo punto che Amato, da«esterno interessato», affronta il nododel congresso dei Ds. Con un chiarimen-to preliminare sollecitato da Macaluso:non ha mai auspicato una mozione uni-ca. «Ho detto che non deve essere uncongresso “contro” qualcuno, ma chesarebbe bene che tutti coloro che condi-vidono lo stesso progetto “per” si ricono-scessero in un’unica mozione. Ovvia-mente non è detto che si debba esseretutti clonati e se ci sono diverse mozioni“per”, ben vengano altre mozioni».

Amato, da lobbysta dei suoi comita-ti per l’unità della sinistra, auspica che ilcongresso si concluda con «un chiaromandato ad un appuntamento successi-vo». Ed insiste su questa differenza ri-spetto alla «Cosa due» e al congresso diFirenze che «definì l’assetto stabile di unpartito nel quale altri potevano solo esse-re cooptati». Adesso si propone di cir-condare il congresso di un «alveo» dielaborazione e partecipazione, sperandoche le assise dei Ds traccino quel solcoche incroci la costituente della più gran-de forza della sinistra. I passi verso ilpartito unico dell’Ulivo? Sono «più lun-ghi della gamba». Semmai, avrebbe piùsenso partecipare alla stessa evoluzionedella grande famiglia del socialismo eu-ropeo, in modo che «si dia una piattafor-ma e una fisionomia tali da accoglieresenza stridore le altre tradizioni del rifor-mismo democratico e popolare che ab-biamo nella nostra coalizione».

Il sasso lanciato crea già un granmovimento. Boselli accoglie «molto vo-lentieri» l’invito, proprio perché nel se-gno di «una seria discontinuità». Cossut-

ta trova «giusta l’esigenza dell’unità»che, però, «non vuol dire unicità», e insi-ste sulla confederazione. Nei Ds fa discu-tere molto la questione della «soluzionetransitoria». Non piace a Folena, che inogni caso apre le porte del dibattito con-gressuale, mentre Leoni paventa che sulcongresso pesi «l’ombra di una precarie-tà». E anche Angius, che pure condividel’«ispirazione» e considera «importantee prezioso» il lavoro di Amato, dice chenon gli piace l’espressione “congressoponte”, proprio perché il congresso de-ve saper «dare un contributo di unità atutta la sinistra italiana». L’area liberalvive sensazioni diverse, con Morandodisponibile a una soluzione di traghetta-mento perché «il leader del nuovo sog-getto già c’è e si chiama Amato», Turciche vede il progetto del partito riformi-

sta della sinistra «dentro la costruzionedell’Ulivo come possibile soggetto politi-co unitario» e Petruccioli che manifestai suoi dubbi e le sue riserve. Contraria lasinistra, con Mele che teme il ripetersidell’«errore» dell’«allargamento al cen-tro» e Pettinari che insiste sulla «sceltaprecisa di linea politica che non puòessere ulteriormente rinviata». Prevale,comunque, la «forte sintonia e, quindi,l’interazione tra gli obiettivi del congres-so ds e il progetto di riaggregazione diAmato» sottolineata da Fassino. Un da-to richiamato anche da D’Alema. Il pre-sidente dei Ds si rifà all’espressione«molto bella» di Amato della confluenzadi forze diverse in una prospettiva comu-ne, considerandola «molto più convin-cente che non dire “congresso ponte”».E ne fa derivare un’assunzione di respon-

sabilità: «Guai - dice - se noi facessimoun congresso pensando che è nei Ds chesi risolve il problema della sinistra italia-na. Ne siamo una parte grande, ma dob-biamo saper rivolgere una proposta cheva oltre i nostri confini».

Ma il confronto diretto con il disa-gio della base, nella sezione romana diTestaccio, offre il destro a D’Alema perfare chiarezza su certe asprezze della di-scussione interna. «Il congresso - affer-ma - non deve essere un referendumpro o contro questo o quel leader: ionon chiedo un referendum su di me, einfatti non mi candido a fare il segreta-rio, ma non accetto un referendum con-tro di me. Se si facesse penso che midifenderei, e penso anche che ci sarebbequalcun altro a darmi una mano». Ilpresidente dei ds coglie l’occasione per

difendere il senso politico di alcune scel-te politiche compiute, come quella perla Bicamerale sulle riforme «che - dice -era talmente poco un favore a Baerlusco-ni che l’ha scaricata quando si è resoconto che con le nuove regole fatte insie-me a noi non avrebbe più potuto con-durre una campagna elettorale basatasull’anticomunismo». Ma lo fa non tan-to per riaffermare il senso delle proprieresponsabilità personali («Mi sono giu-dicato e condannato da solo») quantoper dare alle preoccupazioni dei militan-ti uno sbocco costruttivo: «Non vogliolitigare con nessuno, ma sento il biso-gno che dal congresso esca una lineapolitica chiara. Il confronto nel gruppodirigente, la presenza di mozione diver-se è un fatto di democrazia da viveresenza drammi».

Vedremo cosa succede nel mon-do politico. c’è stata la fiducia delParlamento e dopo una riunionedel governo a Palazzo Chigi.

Avevano chiesto 3 miliardi di ri-scatto i rapitori della giovane pro-curatrice legale di Roma

Lunge attese oggi negli aeroportiper uno sciopero di quattro oredegli assistenti di volo e dei piloti.Disagi e ritardi.

itg

diie

riIl sequestro lampo. «Erano arma-ti, mi hanno incatenata, sono statidue giorni di terrore», racconta An-tonella.

Il popolo di Manu Chao punta suGenova: «Sarà lì la lotta». Dopo ilconcerto di Milano Manu Chao pun-ta su Genova. Il popolo di Seattle sifa sempre più minaccioso.

Copiate, si scandalizza solo il mini-stero, inchieste in Procura a Roma.

La giovane rapita. Quarantotto oredi incubo poi tutto bene, raccontala sua vicenda Antonella Caponeri.

G8 a Genova: blindate perfino lefognature. I contestatori organizza-no le loro strategie mentre si mettea punto il piano sicurezza. Presidia-ti mare, cielo, terra el sottosuolo.

Il condizionatore, ultimo oggettodel desiderio. Crescono i consu-mi.

G8: il dialogo la vera sfida.«Ascoltiamo i contestatori e dialo-ghiamo» dice il cardinal Tettaman-zi. Il francese Bové: «Il vertice vabloccato».

La banda dei disperati. Processoin tempi brevi per i due accusati delrapimento di Antonella Caponeri.

Il piano in 100 giorni. Al centro delprimo Consiglio dei ministri il pia-no di programmazione economica.

– È il giorno del primo consi-glio dei Ministri, che duramolte ore, e non deliberanulla. Solo una riunione tecni-ca che, tuttavia, porta alla scel-ta del metodo della concerta-zione con le parti sociali. Alleparole (tante) adesso dovran-no seguire i fatti.

– È il giorno di Gianfranco Finiche visita la Risiera di SanSabba e poi sfratta Zaccariae il Cda Rai. Il gesto dell’exmissino che rende omaggio alcampo di concentramento na-zista , con annesso forno cre-matorio, è da apprezzare.Ma che dopo essere uscito daquel luogo di dolore, il nume-ro due del governo della de-stra non veda l’ora di rituffarsinella politichetta quotidiana,nella libidine delle poltrone daoccupare, è cosa che lasciaveramente di stucco.

– È il giorno dei giovani indu-striali che, in vista del G8,chiedono al governo di apri-re i mercati ai paesi poveri.Battersi per incentivare gli in-vestimenti e diffondere la tec-nologia nei paesi poveri. Sti-molare la nascita di scuole,ospadali e ricerche.Non lo chiede un giovane aarrabbiato contestatore dellaglobalizzazione, ma EdoardoGarrone, presidente dei giova-ni industriali, petroliere.

– È il giorno in cui il procurato-re di Palermo Piero Grassoannuncia che Bernardo Pro-venzano è vivo ed è in Sici-lia. Il presunto capo della ma-fia, supericercato dal tutte lepolizie, vive nel suo territorio,dove può contare sul silenziodi tutti.Senbra di essere tornati aitempi di Salvatore Giuliano.

– È il giorno che precede lapartenza del Papa perl’Ucraina. Cinque giorni inuna terra provata dove la poli-tica, la Chiesa, il contesto in-ternazionale e la condizione diquel popolo rendono questopellegrinaggio tra i i più diffici-li del Pontificato.

– È il giorno dopo il sequestrodella ragazza Caponeri, fini-to bene. Un rapimento che po-teva durare a lungo, a giudica-re dai molti generi alimentariritrovati nel covo. Ma i rapitorierano, fortunatamente, dei di-lettanti. Inevitabile la doman-da dei cronisti al padre: èpronto a perdonarli? Lui hariposto di no. Ma chi potràmai perdonare quei giornalisticol microfono in mano che ri-petono, invariabilmente, que-sta domanda cretina.

In primo piano il G8 di Genova e la visita di Bush in Italia

Giornale chiuso in redazionealle ore 22.20

Bruno Gravagnuolo

ROMA «Rendiconto». Ducentocin-quanta pagine del Saggiatore sullasvolta Pds, a dodici anni dal fulmi-ne che sconvolse la vita del «granpartito» nel 1989. A discuterne,l’altro ieri sera a Roma nella Saladell’Istituto nazionale per la Grafi-ca, dirimpetto a Fontana di Trevi,un parterre di riguardo. Oltre al-l’autore Claudio Petruccioli - ca-pofila con Occhetto di quella scel-ta - c’erano Paolo Mieli, ex diretto-re del Corriere della Sera, AldoTortorella, e Piero Fassino. E, nel-la sala gremita, anche Achille Oc-chetto. Non un incontro storio-grafico, ma un istantanea del con-fronto politico attuale dentro iDs. Con punte aspre, pur tra lelodi ad un «memoriale» scrittocon grinta ed eleganza insoliti perun politico. Comincia Mieli. Co-sì: «Quello di Petruccioli è il bilan-cio in prima persona di una svoltairresoluta. Frenata da quelli che

non la vollero e che poi l’intepreta-rono a modo loro, snaturandola».Discorso questo che - a detta diMieli - riguarderebbe tutta l’in-compiutezza dell’azione politicaPds-Ds in questo decennio. Dallafuoriuscita dal governo Ciampi,al cambio Prodi-D’Alema, sino al-la più generale incertezza identita-ria di un partito che malgrado tut-to «non ha fatto i conti fino infondo col comunismo, con le radi-ci. Preferendo troncarle senza ve-nirne davvero in chiaro». Davve-ro le cose stanno così? Sì, perchéper Mieli, i Ds debbono ancoraesibire «come premier di gover-no, un candidato non loro. Ele-mento che attesta sia la loro ”mi-norità”, malgrado i voti in più, sia

la crisi in cui versano».Parla Tortorella, che contesta

in radice la tesi del libro e ricono-sce i ritardi della «generazione dimezzo» togliattiana, colpevole dinon aver rinnovato a tempo ilPci, per metterlo al riparo dal falli-mento dell’est. Ed ecco l’affondo:«Caro Petruccioli, te la prendicon chi ha sabotato la svolta. Ma ètroppo facile additare il nemicointerno, così come una volta sidenunciava quello esterno. La no-stra non è stata rissa mediocre,ma un grande dramma collettivo.E fu sbagliato usare uno stile gia-cobino, per generare divisione. Ein fin dei conti una svolta senzaapprodo. Chiedetevi il perché del-la sconfitta, visto che avete voluto

procedere in tal modo». È il mo-mento di Fassino, reduce dal di-battito alla Camera. Replica sudue fronti. A Tortorella ma anchea Petruccioli. Al primo dice: «Sì,la svolta fu una gigantesca soffe-renza. Un evento enorme in unpaese dove, dal 1945 al 1989, unitaliano ebbe in tasca la tessera delPci almeno una volta. Eppurequello era l’unico modo di farla,con il mondo comunista che crol-lava pezzo su pezzo in simulta-nea. Non c’era tempo per definirein parallelo un programma fonda-mentale, e un’identità certa. Ci vo-leva un atto di rottura senza equi-voci». E a Petruccioli, teorico diuna svolta tradita dal deficit di «di-scontinuità», Fassino dice: «Perso-

nalmente sono sempre stato soste-nitore del carattere socialista de-mocratico del partito. Invece èprevalso un conflitto di opzioni,che ha paralizzato la nostra azio-ne. Non c’è stato un punto di sin-tesi». Quanto a Mieli, Fassino ar-gomenta: «I conti col comunismoli abbiamo fatti eccome. Rompen-do con un intera tradizione, e ri-collocandoci in Europa. Semmai iconti dobbiamo farli con le sceltedi innovazione, con l’analisi socia-le dell’economia. E con il tipo dimodernità non neutra che voglia-mo. Da tradure sul piano dei pro-grammi. Qui sì che siamo indie-tro».

E arriva il fuori-programmadi Occhetto, invitato a prender la

parola. Elogia il libro di Petruccio-li, uscito insieme, o quasi, a quellodi Ariemma e al suo, sulla svolta.Tre docuumenti che per Occhettodimostrano l’esistenza di un filotra svolta incompiuta e «liquida-zione dell’Ulivo». Le prove diquel filo? Stanno «nella restaura-zione partitica, nel concepirsi an-cora come ex, nel trasformismotattico che ha condotto D’Alemaa riaccreditare Cossiga. Tendenzeculminate nella devastazione del-l’habitat dell’Ulivo come alveo diculture riformiste e sogetto politi-co». Infine, una considerazione re-trospettiva: «A conti fatti - diceOcchetto che battezza in questaoccasione Prodi come suo ”veroerede”- meglio sarebbe stato rom-

pere la maggioranza politica dellasvolta 1989, per superare in positi-vo equivoci letali». Tocca a Petruc-cioli, che ribadisce il concetto cen-trale del suo libro: «Alcuni hannofatto la svolta per uscire dal Pci,altri per restarvi. Quanto ai primi,è stata una lotta dura, condottasenza i pilsatri rassicuranti del pas-sato, fuori dalla ”placenta” ideolo-gica di una Storia che sembravadarci sempre ragione e che anda-va assecondata, rinnovando nellacontinuità». Quella lotta per Pe-truccioli non è terminata, «se per-sino uno come Bocca oggi rim-piange ancora il Pci». Sicché «oc-corre passare dal grande partitoche non c’è più al partito grande».Quale? Quello figlio della coalizio-ne, dei comitati per l’Ulivo, entrocui «non ci sono più distinzionivisibili sull’agenda di governo esui valori». Insomma per Petruc-cioli, requiem per i Ds.O almenoun ennesimo «muori e divieni».Già, ma non s’era detto che erafinita l’Odissea di Cosa in Cosa?

Governo, ecco l’agenda. Via libe-ra da Palazzo Chigi al programmadei primi 100 giorni. Un piano in 12punti con in testa la riedizione dellaTremonti.

Bush a Roma dopo il G8. Annunciodel Quirinale: il presidente Usa invisita ufficiale in Italia dal 22 al 24luglio.

Due giorni da rapita. Antonella Ca-poneri racconta il suo incubo.

Confronto con Mieli, Occhetto, Tortorella. Fassino: i conti con il comunismo li abbiamo fatti, ora dobbiamo misurarci con l’innovazione

Petruccioli: «Comitati dell’Ulivo per completare la svolta Pds»

Antonella dopo la paura: «Nonso se li perdonerò». parla la ra-gazza liberata dalla polizia dopoil sequestro lampo.

Governo, ecco il programmadei primi 100 giorni. Legge Tre-monti e conflitto d’interessi i pri-mi provvedimenti.

Palermo, ai 10 anni costretto aspacciare. Baby spacciatore a10 anni, costretto dallo zio.

Visto alla televisione(Tg 1, ore 20.00 del 21 giugno)

Il dibattito per la fiducia alla Camera ha dueaspetti, uno di preghiera e uno di decorosa serie didichiarazioni, con composta formalità e doppio-petto.

C’è la preghiera del giornalista Pionati, che co-me un muezzin precede e accompagna le frasi delpresidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ma for-se è solo uno scherzo del ritmo impresso dal mon-taggio, e dalla voce netta e precisa di Berlusconi.

Un turista di passaggio a Roma che apra iltelevisore senza conoscere la lingua penserà a qual-cuno dei tanti riti di un paese intensamente religio-so. Sembra infatti una sequenza liturgica di do-mande e risposte. Le risposte di Berlusconi (datealla Camera nel contesto della «replica del presi-dente del Consiglio alle dichiarazioni dei deputa-ti») qui appaiono come le risposte sagge alle do-mande ansiose, il punto in cui si placa l’ansiaaccanto al potere benevolo.

Benevolo, però, fino a un certo punto.Seguendo il suo temperamento, Silvio Berlusco-

ni non resiste neppure nel momento del trionfo, acombattere, o almeno a mostrare le armi disponi-bili per il combattimento, persino mentre ha ilcontrollo di tutto. Lo fa con la stessa determinazio-ne di quando doveva battersi per difendersi e perconquistare.

Deve avere ascoltato qualcosa che nessuno hanotato, nel pacifico dibattito parlamentare, qualco-sa che lo ha innervosito. Ecco come risponde,proprio un minuto prima del voto che gli affida ilpaese: «Il conflitto di interessi peggiore non è quel-lo sotto gli occhi di tutti ma quello riservato. Po-trei citare qualche esempio, se necessario».

Non sapremo mai a chi è diretto l’avvertimen-to. Ma sappiamo fin d’ora che inviare un messag-gio in codice in un discorso alle Camere, un minu-to prima del voto di fiducia è un fatto nuovo eoriginale.

che giornoè

Amato ai Ds: fate un congresso ponteD’Alema: se si facesse un referendum contro di me mi difenderei e qualcuno mi darebbe una mano

‘‘

«Quelle terribili 48 ore». Il suorapimentto doveva durare molto dipiù, il procuratore antimafia: Urgen-te cambiare la legge.

Corrieri baby. Palermo, corrieri del-la droga a dieci anni.

La visita di Bush. Dopo il G8 lavoisita ufficiale del presidente ame-ricano in Italia. La prossima setti-mana Berlusconi a Genova. Oggiprima riunione del governo.

che senso haLa propostadi una«soluzionetransitoria»fa discuterela Quercia

2 sabato 23 giugno 2001oggi

Colore: Composite ----- Stampata: 22/06/01 21.53 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 3 - 23/06/01

Marcella Ciarnelli

ROMA Doveva essere il Consigliodei ministri delle prime, grandi de-cisioni. È stata una riunione di cir-ca tre ore e mezza, in cui sonostate fissate solo le procedure concui prendere le grandi decisioni an-nunciate. Un incontro più“tecnico” che politico. «Non ci so-no grandi notizie» ha dovuto rico-noscere il sottosegretario alla Presi-denza, Gianni Letta, cui è toccatoil compito di una breve informati-va insieme al portavoce, Paolo Bo-naiuti, in supplenza del premierche ha scelto di non partecipare. Eche non lo farà mai, annuncia Let-ta, quando si tratterà di spiegarecosa è successo in Consiglio. Assen-ti anche i ministri, e non solo allaconferenza stampa poiché unbuon numero, a cominciare dal vi-cepremier Gianfranco Fini, hannosnobbato la riunione. «Di An c’erasolo Alemanno, mancavano Castel-li e Ruggiero» ha spiegato RoccoButtiglione che invece non mancamai.

Una riunione lunga. Burocrati-ca. Con quell’agenda fitta di deci-sioni , proposta in campagna elet-torale fin dal primo giorno, che siè persa i fogli. Le uniche certezzesono che il conteggio dei fatidicicento giorni sono partiti da ieri,come ha precisato lo stesso presi-dente del Consiglio, e che termine-ranno, quindi, il 29 settembre, ilgiorno in cui il premier compirà65 anni. Non ci vorrà molto tem-po, dunque, per verificare che rega-lo sarà stato capace di mettere in-sieme per sè e per gli italiani. Tan-to più che i giorni di lavoro nonsono poi molti. «I cento giorni alnetto delle ferie - ha ironizzato ilsolito Buttiglione - alla fine nonsaranno più di quaranta». Da mer-

coledì, intanto, dopo un nuovoconsiglio dei ministri fissato per ilgiorno precedente, comincerà ilconfronto con le parti sociali

Si deve, dunque, rimboccare lemaniche il presidente operaio permantener fede agli impegni. Ci sa-rà, fa sapere attraverso il ministroper i Rapporti con il Parlamento,Carlo Giovanardi all’incontro di

mercoledì. Ma poi si dovrà occupa-re del G8. Dovrà trovare il mododi affrontare la questione apertadel referendum confermativo perla legge federalista stando attento anon far tendere i nervi, già a cordadi violino, dei leghisti ma senza farcolpi di testa a mezzo decreto chesicuramente farebbero arrabbiarel’opposizione. C’è poi la questione

dei ticket, della scuola e della sani-tà pubblica e privata. Per non par-lare della Tremonti bis che dipen-de dai conteggi puntigliosi sui con-ti pubblici che ormai da molte set-timane il superministro dell’econo-mia sta facendo e ricontrollando.E il conflitto d’interessi che, è statodetto ieri, entro un mese sarà argo-mento di un disegno di legge. Ma

proprio perché si deve fare, datoche il ministro delle Comunicazio-ni, Maurizio Gasparri, parlandodalla Sicilia e non in Consiglio,tranquillamente afferma che «peril novanta per cento degli italiani èun problema secondario, hanno al-tri problemi a cui pensare». E, da-to che c’è, ne approfitta, il novelloepurator che aveva promesso incampagna elettorale di far piazzapulita alla Rai, di aver provvedutoper il momento a farla nel suo mi-nistero. «Un personale al verticetutto nuovo. Per adesso si parte daquesto». La minaccia su viale Maz-zini incombe. Se ne fa portavoce,da Trieste, il vicepremier Gianfran-co Fini: «Se il vertice della Rai des-se le dimissioni farebbe cosa buo-na e giusta, visto il momento agita-to che sta vivendo». E visto che ilsuo partito ha ampiamente mostra-to, anche rispetto agli altri partner

di governo, di essere già pronto damesi all’assalto al Palazzo.

«Il programma è noto» ha spie-gato Gianni Letta. Ora bisogna ve-dere come tradurlo in strumentioperativi. Usando dei decreti o deidisegni di legge a seconda della vo-lontà di rendere più o meno spedi-to l’iter. Che anche questa è unascelta politica. Per chi avesse di-menticato uno o più punti del de-calogo dei primi cento giorni For-za Italia ha provveduto a diffonder-lo sul sito web.

Almeno alcuni di essi, paroladel premier molti giorni prima diandare al voto, sarebbero dovutiessere discussi nella riunione di ie-ri che si è, invece dilungata, su me-todi e procedure. Non è stata bloc-cata la riforma dei cicli (e menomale), non si è parlato di poliziottio vigili di quartiere, le tasse sullasuccessione restano fissate alla leg-

ge attuale che prevede un tetto di350 milioni, di opere pubblichenon si è parlato così come non si èaffrontata l’emersione del sommer-so. Resta, nel caso se ne sentisse lamancanza, l’enfasi dei titoli di queidodici obbiettivi che, stando aiconti di Buttiglione, dovrebbero es-sere raggiunti in quaranta giornidi lavoro. «Lasciateci lavorare» re-cita il numero 8.

Il programma allude alla neces-sità di ridurre al minimo la buro-crazia, ma per ora sono riusciti so-lo a perdersi per strada il ministrodesignato, il solo ad essere stato finqui ridotto: al rango di sottosegre-tario.

L’imperativo potrebbe valereper tutto il programma. Quarantagiorni sono davvero pochi. Ancheper chi non mostra dubbi sulle pro-prie capacità e parla tranquilla-mente di miracoli.

Dopo il consiglio dei Ministri di ieri, quattro ore e mezzoper non decidere nulla, Beppe Pisanu (detto l’uomo crono-metro, in quanto incaricato da Silvio Berlusconi di vigiliaresull’Attuazione del programma; e dotato quindi di appositoministero e auto blu) non ha battuto ciglio, nè emessoparticolari segnali di allarme, come fischi, sirene o salve dicannone.

Eppure, l’indolenza del nuovo governo, che aveva pro-messo di rivoltare in poche ore l’Italia come un calzino,avrebbe dovuto attivare il bravo Beppe e distoglierlo dall’in-combenza a cui si sta applicando con passione: collegare lenumerose pendole di cui si è dotato, per ragioni d’ufficio,con l’ora di Greenwich.

L’apparente inerzia del ministro dell’Attuazione avreb-be in realtà una spiegazione tecnica, ovvero il termine tassa-tivo che il premier ha fissato per le verifica puntuale delprogramma: ogni quindici giorni. Calcolati, però, a partireda quando? Dal momento in cui Berlusconi ha giurato, onel momento in cui ha ottenuto la fiducia? Mentre i giuristidi palazzo Chigi si mettevano al lavoro, Rocco Buttiglione,che passava di lì, ha detto la sua.

Il cugino Rocco, che avrebbe parecchio da fare comeministro degli Affari europei, ha sostenuto che dai giornicalcolati per l’attuazione del programma vanno detratte leferie. Ecco la sua testuale dichiarazione ai giornalisti: «Pen-sate che se presentiamo un decreto il 25 giugno, questoandrebbe approvato prima della pausa estiva del 6 agosto,così, di fatto,i famosi cento giorni si ridurrebbero ad appe-na 40».

Pisanu non ha capito ( come noi del resto) quello cheButtiglione voleva dire, ma subito ha spostato le lancettedell’Attuazione di un paio di giorni, cancellando dal compu-to le domeniche. Sui sabati, invece, la discussione è aperta.

DALL’INVIATO Michele Sartori

TRIESTE «Non vi dico le mie sensa-zioni. Il raccoglimento serve pro-prio a mantenerle private». Il «rac-coglimento» dura 14 secondi spac-cati: è un uomo dalla commozio-ne fulminea. Nel cortile della Ri-siera ha camminato sulle lastre diferro che coprono l'area del fornocrematorio. Un trombettiere hasuonato il «silenzio». Finita la mu-sica, lui si è «raccolto», sull'atten-ti, davanti al muro di mattoni. Unsegno di croce: finita. Passa spedi-to senza guardarle davanti alla «sa-la delle croci», alla «cella dellamorte». Lascia una corona d'allo-ro, firmata: «Il vicepresidente delConsiglio».

Gianfranco Fini è in visita di

stato a Trieste: la sua prima. E,dopo un passaggio rapido per lafoiba di Basovizza, arriva alla Ri-siera di San Sabba, l'unico campodi sterminio nazista in Italia: è lasua seconda volta. C'è già statonel 1997, assieme all'on. RobertoMenia, in forma privatissima. Lodice adesso. Nessuno ne sapevanulla.

Onorevole, cosa ha provatonel lager? «Sono momenti chemettono l'uomo di fronte alla suacoscienza: tanto forti da determi-nare la necessità di non esprimerei sentimenti». Perché c'è andato?«Si figuri che polemiche se, in visi-ta ufficiale, avessi visitato solo lafoiba, oppure non avessi visitatoné la foiba né la Risiera. Sono duemonumenti nazionali, io ho volu-to rendere omaggio alle vittime e

suggellare la necessità di non di-menticare. Sono tragedie, grandidolori, irripetibili olocaustià».

Questa doppia visita sa unpo’di strumentalizzazione: dome-nica a Trieste c'è il ballottaggioper il sindaco. «Si vota così spes-so, in Italia. Se non avessi volutotenere distinto il momento istitu-zionale da quello politico, oggiavrei potuto concludere la campa-gna elettorale con un comizio». Eche ci fa al suo fianco il candidatodel Polo, Roberto Dipiazza? «È unamico, come tanti». Lei pensa datempo ad una visita in Israele, male comunità ebraiche italiane sioppongono. Non è che rendendoomaggio all a Risiera ha intesosmussare la loro contrarietà? «No.Non andiamo troppo lontano,con le interpretazioni».

Dov'è il Fini battagliero, cheanni fa veniva spesso a Trieste e inFriuli ignorando totalmente la Ri-siera, lanciando messaggi controil mondo slavo, veleggiando sull'Adriatico per buttar messaggi «ita-lianissimi» ai confini con la Slove-nia, picconando materialmente ilmuretto di confine di Gorizia? Let-teralmente svaporato. Oggi guiz-za tra le domande, sguscia, smor-za, placa, attenua i contrasti. Pote-re del governo. Ma la metamorfo-si l'ha avviata da tempo. Nel 1997aveva scelto proprio Trieste perdialogare con Luciano Violantesui temi del fascismo, delle foibe edell'olocausto.Adesso, la visita«istituzionale» al lager è un passag-gio ulteriore. Peccato che non siaammantata di spiegazioni più no-bili. Peccato che la coincidenza

con le elezioni locali la renda piùche sospetta. L'ha organizzata infretta e furia. Per venire, ha salta-to il primo consiglio dei ministri.Fino alla sera prima, in città prati-camente nessuno ne sapeva nulla.Così, se alla foiba di Basovizza Fi-ni è accolto da poche decine di

esuli istrani, alla Risiera non c'èproprio nessuno quando ci arri-va, verso mezzogiorno. Non unesponente della comunità israeliti-ca - il presidente, Nathan Wiesen-feld, si chiude in un irritato muti-smo: «Non commento» - non unmembro delle associazioni che ge-

stiscono il monu-mento, neanche ildirettore del mu-seo, AlessandroDugulin.La «pagi-na storica» di Anresta consegnataad un assolo diquattro minuti.Esce Fini e nel la-ger torna un silen-zio profondo. Èstato creato dalgruppo di nazistiche aveva stermi-nato in preceden-za due milioni diebrei polacchi;qua dentro sonostati bruciati dai 3ai 5000 ebrei e par-tigiani italiani, trevolte tanti sonopassati per finire amorire in Germa-nia.

Sui muri restano i graffiti del-le famiglie ebree incenerite, nomi,date. Non ci sono più, ma li ricor-dano vecchie foto, gli slogan chenel cortile accoglievano beffardi idestinati alla morte: «Credere-ob-bedire-combattere», «Duce tu seitutti noi».

beppe il cronometro

Il vicepresidentedel ConsiglioGianfranco Fininel corsodella sua visitaalla Risieradi S.Sabba

A. Lasorte/Ansa

Il sottosegretarioalla Presidenza

del ConsiglioGianni Letta

A. Medichini/Ap

Wladimiro Settimelli

ROMA Il vicepresidente del ConsiglioGianfranco Fini, ieri a Trieste, si èrecato a rendere omaggio alla Foibadi Basovizza e alla Risiera di San Sab-ba, l’unico campo di concetramentonazista in Italia fornito anche di for-no crematorio. Nei due luoghi del-l’orrore, Fini ha deposto una coronad’alloro e ascoltato il suono del silen-zio fuori ordinanza. Poi è uscito. Imorti italiani dei due luoghi dell’or-rore hanno, ovviamente, diritto allostesso rispetto e alla stessa coronad’alloro, ma sono morti diversi, deveessere chiaro. E non si può che conti-nuare a ripeterlo, per evitare assurderevisioni e confusioni storiche. È,in-fatti, dall’immediato dopoguerra chei fascisti prima e gli uomini della de-stra poi, tentano di « omologare»,convincere e « far credere» che quei

poveri italiani siano stati massacratiper gli stessi motivi e coinvolti tuttinelle vicissitudini della Seconda guer-ra mondiale. È, comunque, una tra-gedia troppo grande per farne un ma-nifesto politico. Il problema non èquello di difendere, in alcun modo, ipartigiani del comunista Tito che eb-bero, senza alcun dubbio, gravissimeresponsabilità nell’accaduto,ma quel-lo di capire e spiegare come andaro-no veramente le cose. Intanto mettia-mo a posto i pezzi della storia, unprima e un dopo,le cause spaventosee gli effetti tremendi. Cominciamo,appunto, dalle foibe, un cavallo dibattaglia della destra che, da anni,suquesta tragedia prende in giro gli ita-liani. In via preliminare diciamo chetutti sembrano aver dimenticato chefu l’Italia fascista ad attaccare l’alloraregno di Jugoslavia: a bombardare,distruggere, arrestare e fucilare. E aTrieste, in Istria e nelle altre zone

dove gli slavi erano una minoranzaconsistente, fu proprio il regime fasci-sta, fino dalla presa del potere nel1921, ad imporre agli slavi, ogni sor-ta di sopruso. Occorre ricordare al-meno l’incendio del Balkan. La di-struzione della Casa del popolo deglislavi, delle loro organizzazioni cultu-rali, delle loro cooperative, dei lorosindacati? I fascisti tutti lo sanno, siscatenarono in tutta la zona di Trie-ste e dell’Istria, imponendo che siparlasse la lingua italiana persino neinegozi, nei tribunali, nelle scuole, ne-gli uffici statali. In quel periodo, nonsi contano i morti, i fucilati, gli incar-cerati, gli incendi di interi paesi epaesetti. Infine, per legge, chi avevaun cognome non italiano, fu costret-to a cambiarlo per ottenere carte edocumenti, il ricovero in ospedale ol’essere seppellito al cimitero. Perquesto, fatalmente, crebbe,in tuttequelle zone, l’odio per gli italiani e

tutti gli italiani vennero, comunque,ritenuti fascisti Fu Mussolini in per-sona, per esempio, a dar rifugio adAnte Pavelic, il «ribelle» fascista chevenne poi messo al potere in Croa-zia, ben sapendo la tragedia che nesarebbe venuta fuori. Le autorità ita-liane sapevano bene, infatti, che Pave-lic avrebbe subito cominciato a perse-guitare e uccidere la minoranza ser-ba che viveva in Croazia. Allo scop-pio della Seconda guerra mondiale,l’allora giornalista Curzio Malaparteintervistò Pavelic e vide sul tavolodel dittatore croato, un cesto pienodi cose sanguinolente. Fu lo stessoPavelic a spiegare che erano occhistrappati ai serbi. « Così non vedran-no più se volessero spararci-precisò-e i miei uomini, ogni giorno, me neprocurano un po’». Noi, nel corsodella Seconda guerra mondiale, occu-pammo tutta la Dalmazia e comin-ciammo di nuovo a fucilare. Siccome

i soldati non erano abbastanza catti-vi, da Roma furono inviate le camicenere che torturano e incendiarono.L’odio per gli italiani raggiuse, allora,forme parossistiche. Certi prigionieriitaliani catturati dai partigiani di Ti-to, furono evirati e fatti a pezzi. Poiarrivarono i nazisti. Dopo l’8 settem-bre, i soldati italiani «badogliani»,catturati in Grecia e in Jugoslavia,furono trasferiti, insieme agli ebrei eai partigiani serbi di Tito, nei campidi sterminio. Alcune migliaia,invece,con l’aiuto di Pavelic, finirono nellefoibe. Quando a Trieste arrivarono ipartigiani di Tito, scattò la vendetta.Furono presi prigionieri molti fasci-sti, burocrati del regime, alcuni indu-striali, finanzieri, guardie confinariee persino partigiani comunisti emembri del Comitato di Liberazio-ne. Tutti finirono nelle foibe dellezone carsiche. Erano italiani e dun-que fascisti. Questo bastò a scatenare

la vendetta, per l’odio e le sopraffra-zioni ventennali e antislave, degli oc-cupanti di Roma. Ma c’è di più. Im-mediatamente dopo l’8 settembre,l’alleato di Mussolini Adolf Hitler, siannette direttamente e senza ascolta-re proteste di sorta, l’Adriatisches Ku-stenlan, ossia il litorale Adriaticocomprendente le province di Udine,Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e Lubia-na. Mussolini, insomma, si era tran-quillamente venduto un pezzo d’Ita-lia. Il comando del nuovo territoriotedesco venne affidato al fanaticogauleiter della Carinzia, FriedrichRainer. Nacque allora, nella vecchiarisiera di San Sabba, il campo di tran-sito e di sterminio, con tanto di for-no crematorio. Di transito per dove?Per i campi di sterminio di Au-schwitz, Dachau, Mauthausen, Bu-chenwald, Ravensbruck, Bergen Bel-sen. Tra i comandanti della Risierac’era anche un nazista di origine trie-

stina. Anche lui faceva parte del re-parto «T 4», uno speciale gruppo ad-detto allo sterminio dei malati e allacremazione dei cavaderi. Con lui arri-varono a Trieste, almeno una novan-tina di specialisti. Tra questi, ucrainie cosacchi al servizio dei nazisti. Cosìiniziarono, per i prigionieri della Ri-siera, torture, botte, fucilazioni: unmassacro terribile che portò alla mor-te dalle tremila alle cinquemila perso-ne. Gli altri non uccisi sul posto, furo-no fatti proseguire per i campi disterminio. Il numero degli uccisinon è certo perchè molti corpi furo-no chiusi in sacchi e buttati a mare.Gli altri prigionieri, spesso ancora vi-vi o soltanto feriti, furono inceneritinel crematorio. Fra loro, sloveni,croati,serbi, italiani antifascisti o par-tigiani, ebrei e zingari slavi. La comu-nità ebraica, che a Trieste era moltoimportante, uscì dalla guerra ridottaad alcune decine di persone.

La tragedia delle foibe è troppo grave per ridursi a manifesto politico: nella memoria vanno messi al giusto posto i pezzi della storia, le cause e gli effetti tremendi

Due luoghi dell’orrore che non possono essere omologati

Una visita che sa di propaganda: il vicepresidente appare a Trieste proprio alla vigilia del ballottaggio

Fini alla foiba e alla Risiera di S. SabbaNel lager un assolo di quattro minuti

Il sottosegretario Letta spiega che è stato più un incontro tecnico che politico: stiamo studiando come e quando attuare il programma dei 100 giorni

Gira a vuoto il primo Consiglio dei ministriBerlusconi aveva promesso decisioni immediate: tutto rinviato. E il suo vice chiede la testa del vertice Rai

sabato 23 giugno 2001 oggi 3

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Flash dell’agenzia di stampa Agi del 22 giugno, ore13,37. «Salvatore Cuffaro, candidato del centro de-stra alla presidenza della Regione Sicilia, dichiara chenon gli è “piaciuto” l'appello del candidato dell'Ulivo,Leoluca Orlando, al voto trasversale, ossia diversoper il presidente e per il Parlamento regionale. «“È lanegazione della politica”, commenta il quarantatreen-ne assessore all'agricoltura di Raffadali (Agrigento)».Negazione della politica chiedere un voto a «tutti isiciliani»? Incoerente Orlando? Si noti che, nella legi-slatura regionale che è appena finita, il candidato delcentrodestra Totò Cuffaro è stato coerentemente as-sessore all’agricoltura (che in Sicilia è un grosso,molto grosso assessorato di spesa): ha ricoperto que-sto incarico in una giunta guidata da un esponente diForza Italia, Giuseppe Provenzano, dal giugno 1996 al

giugno 1997, in un’altra che aveva per presidentedella regione un uomo del Ccd, Giuseppe Drago (finoal luglio 1998), in due giunte di centrosinistra guidatedal diessino Angelo Capodicasa, la prima fino al no-vembre 1999 e l’altra fino al luglio 2000 e infine inun’altra giunta di centrodestra guidata da VincenzoLeanza, fino alla conclusione della legislatura. Senzainterruzione: per non “negare” evidentemente un cer-to modo di far politica.Promemoria: in precedenza - nella scorsa Repubblica- Cuffaro era stato un appassionato sostenitore del-l’onorevole Calogero Mannino, suo capocorrente de-mocristiano, che difese a spada tratta in un’imbaraz-zante serata a reti unificate Costanzo show- Samar-canda, messa in onda dopo l’uccisione dell’imprendi-tore Libero Grassi. I telespettatori se lo ricorderanno:Costanzo non capiva bene chi fosse quell’esagitatospettatore che urlava la sua ostinata arringa, e pertutta la sera - equivocando - lo chiamò «Puffaro».Cuffaro-Puffaro qualche giorno fa ha dichiarato - sem-pre a proposito di «negazione della politica» - al «Cor-riere della sera», di avere speso in questa campagnaelettorale milioni e milioni per «regali».

V.Va.

Massimiliano Melilli

TRIESTE Una diga contro le manisulla città. Ecco cosa ci vuole qui.Una diga di dignità e democraziache la sinistra vuole a tutti i costi.Il rischio è forte. Trieste in partegià nelle mani della Destra, Triesteforse un po’ ingrata, Trieste chedimentica in fretta. Qui, dove Ric-cardo Illy, da sindaco, ha trasfor-mato una città insonne e nostalgi-ca in una città aperta all’Est, Fede-rico Pacorini, imprenditore (co-me il suo avversario del Centrode-stra, Roberto Dipiazza) candidatoa sindaco del Centrosinistra, il 10giugno scorso, al primo turno si èfermato a quota 51.000 voti, il42%. Deve recuperare una forbicetra i 6 e 7 punti e colmare unoscarto di almeno 8.000 voti. La Ca-sa delle Libertà, con Dipiazza, hasfiorato la vittoria: 60.000 voti,quasi il 49% dei consensi. Doma-ni saranno 222.637 gli elettori chia-mati di nuovo alle urne per il bal-lottaggio. Si vota per le Comunalie le Provinciali. Il 10 giugno, lapercentuale dei votanti ha raggiun-to, alle comunali, il 64,18%:125.140 votanti. Alle Provinciali, ivotanti sono stati 142.685, pari al64,9%.

In questo contesto, ha un sapo-re agrodolce il voto per il ballottag-gio di domani. Per un’anomalia,tutta giuliana. Andiamo con ordi-ne. Alla Provincia, Ettore Rosato,candidato progressista deve recu-perare una forbice di 9.000 votiche lo separa dal candidato delcentrodestra, Fabio Scoccimarro.Oggi a Trieste, Forza Italia è il pri-mo partito: ha toccato quota29,37%. Segue l’Ulivo con il21,86%, An al 16,6% è quarta, lalista Illy, con il 14,91%. RobertoDipiazza, candidato a sindaco delcentrodestra appoggiato da ForzaItalia, An, Ccd-Cdu, Nuovo Psi, alprimo turno, adesso ha ottenutoanche l’appoggio di DemocraziaEuropea. Federico Pacorini, porta-bandiera del centrosinistra - soste-nuto al primo turno da Ulivo, Li-sta Illy e Verdi - non è riuscitofino ad oggi a garantirsi l’appog-gio di Rifondazione comunistama in compenso, ecco l’anomaliaha strappato l’appoggio... del Fron-te giuliano. Questa formazione po-litica, gestita da un trittico d’auto-re - il segretario politico GiorgioMarchesich, il presidente Fabrizio

Kuliat e la candidata a sindaco,Laura Tamburini - è già al gover-no, il «governo provvisorio del ter-ritorio libero di Trieste», insediato-si otto mesi fa nella suggestiva cor-nice di Villa Geiringer. Domani,gli elettori triestini troveranno ac-canto al simbolo dell’Ulivo, l’Ala-barda del Fronte giuliano.

Oltre ad una serie di provoca-zioni di cattivo gusto - un foto-montaggio che inneggia a JorgeHaider sindaco di Trieste e mini-stro degli Interni del governo prov-visorio giuliano - il movimento af-fonda le sue radici nel passato diTrieste, in quella cultura dell'indi-pendentismo e autonomismo, fi-gli del trattato del 1947 che ipotiz-zava per la città - sotto l’ammini-strazione alleata - un territorio li-bero e un porto franco. Oggi, ilmotto è «Trieste ai triestini conFederico Pacorini».

Giorgio Marchesich ha milledifetti ma un pregio: la sincerità.«Non mi sono certo innamoratodi Pacorini - spiega - né della sua

politica e gliel’ho detto chiaramen-te. Ma a differenza di Dipiazza haaccettato di mettere il nostro sim-bolo sulla scheda accanto al suonome. Quindi in caso di vittoria,il Fronte giuliano avrà dignità poli-tica, con un suo interlocutore inConsiglio. Noi non abbiamo chie-sto altro: né assessorati, né presi-denze, né soldi».

Non c’è da aver paura. Questisimpaticoni del Fronte Giulianosono secessionisti all’acqua di ro-sa, lontani anni luce dall’estremi-

smo della Lega Nord. Se da unaparte, sostengono che hanno «unarivoluzione sociale da conclude-re», dall’altra, l’innegabile forza ecredibilità ottenute nelle periferiedella città, probabilmente, faran-no digerire all’elettorato di sini-stra quest’apparentamento. Cheporta in dotazione a Pacorini unpacchetto di 3.568 voti ottenuto alprimo turno da Laura Tamburini.A cui vanno aggiunti, il migliaiodi voti ottenuti dalla lista Italia deiValori, che ha garantito l’appog-

gio al candidato progressista.E se per Gambassini, leader

storico della Lista per Trieste, l’ac-cordo Fronte giuliano-Sinistra«non è un teatro ma un circo dellapolitica, con nani e ballerine», lostesso candidato della Casa delleLibertà, Dipiazza, sceglie la stradadella diplomazia e delle lusingheal mondo della sinistra, per com-mentare l’apparentamento: «Vo-glio vedere - chiosa - che cosa faràil popolo della sinistra triestina,quella base della sinistra per cui

ho il massimo rispetto. Sono allibi-to del fatto che Pacorini possa se-dere allo stesso tavolo di Marchesi-ch. È una scelta solo per il coman-do, per tenere il potere». Sarebbeutile, a tal proposito, che il Cavalie-re triestino, a questo punto, spie-gasse ai mille e poi mille nostalgicitriestini, sinceramente legati al-l’idea di Patria una e indivisibile,che significato ha invece il giura-mento a Pontida (quindi all’Italia,in ribattuta) del secessionista ve-ro, Umberto Bossi piuttosto chegridare allo scandalo, per un accor-do «tecnico» con questo fronteGiuliano che da anni, genuina-mente, si batte per un’Italia sì fede-ralista ma che non dimentichi leperiferie dolenti ai margini dellecittà. Sia chiaro, però. Federico Pa-corini non è Riccardo Illy. Ma lamacchina che ha avviato l’attualedeputato ed ex sindaco di Trieste,oggi iscritto al gruppo Misto dellaCamera, è inarrestabile.

Pacorini, in questa vigilia diballottaggio, ama ripetere il suo

slogan: «Mi apparento con tutticittadini». Ma Pacorini gode fral’altro, dell’appoggio sloveno. Lostesso Riccardo Illy annuncia checontinuerà a vigilare sull’allarga-mento ad Est dell’Unione Euro-pea e contro le chiusure già mani-festate a tal riguardo dal governoBerlusconi. Pacorini insiste - giu-stamente - sugli anni del miracoloIlly. «Se Dipiazza diventasse sinda-co - spiega - si andrebbe verso unafase di contrazione e di declino.Rifiuto l’idea che Trieste vogliatornare indietro».

Ma il rischio, da queste parti, èuno: l’asse di potere Polo-LegaNord, Lega Nord stile friulanista.Alla Regione, dopo la nomina del-l’expresidente Roberto Antonionea sottosegretario agli Esteri, c’è unnuovo numero uno: Renzo Ton-do, ex socialista negli anni d’orodel Garofano oggi in quota a For-za Italia. La spartizione degli asses-sorati è semplice: tre ad An e trealla Lega. Che adesso preme per lacarica di vice-presidente. Un no-me pare imporsi su tutti, dalle in-discrezioni raccolte: AlessandraGuerra, leghista avvenente, già mi-nistra alla Cultura padana e famo-sa per la sua crociata contro gliinsegnanti meridionali che vannoa scuola con l’Unità e Il Manifestosotto il braccio e rubano il lavoroagli insegnanti cieloduristi.

Per capire cosa sta succedendoin queste ore a Trieste , anche al-l’interno dello schieramento pro-gressista, è importante affidarsi al-la memoria. Alla memoria storicadi un uomo come Stelio Spadaro,segretario dei Ds: «Sono preoccu-pato di quest’asse che avanza pre-potentemente. L’alleanza micidia-le Polo-Lega Nord friulanista,adesso ben salda anche al Gover-no della Regione, rischia di ripeter-si anche al Comune. In questi gior-ni, avverto una preoccupazionediffusa fra la gente. Questo schiera-mento vuole dividere veramentela città: non dobbiamo consentir-lo. Fulvio Camerini sta ripetuta-mente cercando l’intesa con Rifon-dazione, sarebbe importantissimaper noi. È in discussione l’animademocratica di Trieste e non sipossono cancellare, all’improvvi-so, gli anni dell’AmministrazioneIlly. Trieste è cambiata. Ha ragiun-to una visibilità e un’autorevolez-za geopolitica che sembravanoun’utopia, sino a qualche annofa».

Il rischio di un’assetra Poloe una Lega Nordin stilefriulanista

Lo slogandi Pacorini:apparentamentocon tuttii cittadini

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VOTO TRASVERSALEE LE AMNESIE

DI TOTÒ

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Marzio Tristano

PALERMO La leggenda, ma nean-che tanto tale, racconta che To-tò conosca uno per uno i suoielettori, sia in grado di chiamar-li per nome e di individuarnesubito paese di nascita, paterni-tà, maternità e parentele diret-te.

La leggenda, sempre moltoprossima alla realtà, raccontainoltre che Totò, oltre a cono-scerne il nome, li abbia baciatitutti sulle guance, due volte,trasmettendo sudore e speran-za, affetto e calore, ma soprat-tutto fiducia: nella solidità dell'immobilità, nella immutabilitàdel presente, nella distribuzio-ne garantita delle risorse.

Per tutti. Pensioni, indenni-tà, contributi, finanziamenti,promozioni, cariche ed incari-chi non si negano a nessuno.

Al tavolo regionale di TotòCuffaro, medico di 43 anni, exbraccio destro del ministroMannino, candidato Presiden-te della Regione per la Casa del-le Libertà, c'è posto per tutti. Eciascuno avrà la propria porzio-ne di assistenza, sotto ogni for-

ma.I proprietari delle trenta mi-

la case abusive non hanno an-cora capito per chi votare?Niente paura, l'ultimo comiziodi Totò è stato nella splendidae protetta Valle dei Templi, do-ve le auto del suo corteo eletto-rale hanno invaso la strada vie-tata al traffico provocando leire dei custodi e l'interventodella Polizia.

L'ultima trovata della suacampagna elettorale al rispar-mio («è costata un miliardo esettecento milioni - sottolinea- e la metà li ho anticipati io.Forza Italia non mi ha datouna lira»), troneggia stamane(ieri per chi legge, n.d.r.) dall'ultima pagina dei quotidianiisolani: la foto di un foglio pro-tocollo su cui è scolpito il con-tratto con i siciliani, sull'ondadi quello sottoscritto dal suoleader nazionale.

Ma, e Totò lo sa bene, lasua candidatura non ha biso-gno di alcun contratto. Totò è,egli stesso, una garanzia. A pre-scindere dagli schieramenti.Che, peraltro, non sono maistati un problema per lui, inin-terrottamente assessore sicilia-

no all'agricoltura negli ultimicinque anni con i governi dicentro destra, prima, di centrosinistra, dopo, e poi di nuovo

di centro destra. Magia dell'Udeur, l'invenzione di Cossigae Mastella, da lui pubblicamen-te rinnegata in un mitico radu-

no al Paladonbosco di Paler-mo, lo scorso anno, in cui fecemea culpa davanti ad oltre1500 persone venute ad applau-

dirlo: «Abbiamo sbagliato aschierarci con la sinistra - dissel'assessore dei record, semprepresente in cinque governi di-versi con tre cambi di maggio-ranze - volevano farci rinnega-re la nostra storia e la nostradignità». E giù applausi appas-sionati in un tifo da stadio. Untifo che lo ha accompagnatosempre nei suoi giri elettoraliper le sue tre roccaforti preferi-te: la sanità, (è medico radiolo-go), l'agricoltura (è stato asses-sore per cinque anni), la religio-ne (accanto a lui ci sono sem-pre un paio di preti a testimo-niare che il buon Dio, alle re-gionali siciliane, la sua sceltal'ha gia' fatta).

Ma se guarda oltre il recin-to delle clientele, Totò si acci-glia e un velo di sudore aggiun-to imperla la sua fronte. Nongli piace per nulla la mossa delsuo avversario, Orlando, dichiedere il voto a prescinderedalla coalizione. Si salda, contempestiva sintonia, con un fa-stidioso tam tam che gira dagiorni e che vorrebbe pezzi au-torevoli della sua coalizione as-sai tiepidi nel sostenerlo, aven-do già puntato in qualche mo-

do su Orlando, ritenuto piùpresentabile. Un tam-tam insi-stente se il neo ministro EnricoLa Loggia ha ritenuto di inter-venire: «Non c'è nessuno nelcentro destra che fa la spondaad Orlando, i nostri avversarisi rassegnino». Certo,

Totò parte da una vittoriaschiacciante, il Bingo 61 dellepolitiche del 13 maggio, quan-do la Casa delle Libertà conqui-stò tutti e 61 i collegi siciliani.

Ma se guarda oltre il recin-to delle clientele, tornano arimbalzargli nella mente le pa-role del biologo marino Silva-no Riggio, scritte in una letteraaperta: «Caro Totò, non puoiessere il Presidente di tutti i sici-liani, visto che le tue dichiara-zioni ti schierano apertamentecon gli accaniti dell'abusivi-smo, con i patiti della caccia,con i più bigotti tra i cattolicioltranzisti, con gli speculatoriedilizi, con i nemici dell'am-biente, ivi compresi piromanie inquinatori e con tutti gliaspiranti figliocci di tutte leprovenienze». «Non sai quantesimpatie ti sei alienato con que-ste dichiarazioni - ha concluso- e quanti voti hai perso».

L’ultima trovata del candidato della Casa delle Libertà in corsa per la presidenza della Regione. Una campagna sfacciata all’insegna di regali e «garanzie»

Cuffaro copia Berlusconi e stila un contratto coi siciliani

Trieste, ritorno alle urne col fiato sospesoDomani il ballottaggio. La sfida di Pacorini contro il centrodestra in vantaggio di 8000 voti

L’accordotecnicocon isecessionistidel Frontegiuliano

Una digadi dignitàe democraziacontrole manisulla città

La darsenadi Trieste.In bassoPiazzale GiulioCesarea Palermo

4 sabato 23 giugno 2001oggi

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Adriana Comaschi

ROMA G8? No grazie. Questo potrebbe essereill nuovo slogan da sostituire ai tanti sbandie-rati di recente. E se c’è chi già non ne può più,dovrà rassegnarsi: del G8 non si è ancoraparlato abbastanza. Sì, perché l’ennesimo son-daggio questa volta regala un brivido da im-previsto, e ci spiega che il 35 per cento degliitaliani non sa cosa sia il G8. E che la grandemaggioranza di chi ne sa qualcosa, appoggiail variegato «popolo di Seattle».

Il vertice che riunirà i grandi della terra aGenova dal 18 al 20 luglio, per dire la loro sucosa ci riserva il futuro dell’economia e nonsolo, è un «illustre sconosciuto» per un terzodella popolazione. Nonostante gli allarmi - ogli allarmismi - delle ultime settimane, il cen-tro blindato nel capoluogo ligure, le dichiara-zioni dei politici. Che si tratti di rifiuto per unargomento che ha monopolizzato i mass me-

dia, o di semplice disinteresse, il sondaggiocommissionato da «Radio Anch’io» allaSWG People e reso noto ieri riserva qualchesorpresa.

«Buio totale» sulle ragioni della annuncia-ta protesta, almeno per il 52 per cento degliintervistati, mentre quasi tutti (l’80 per cen-to) fanno fatica a indicare una delle tantesigle che tenteranno di scendere in piazzacontro i rischi di una globalizzazione «selvag-gia».

Ma la lontananza tra «gente comune» econtestatori è solo apparente: perché interpel-lati su questioni specifiche, cittadini e popolodi Seattle vanno d’amore e d’accordo. Salva-guardia dell’ambiente, rispetto delle tradizio-ni e della cultura locali, cancellazione del debi-to estero dei Paesi in via di sviluppo: perquesti aspetti più dell’80 per cento degli inter-vistati condivide le posizioni degli oppositorial vertice. Un invito al governo, dunque, per-ché si apra al dialogo con i manifestanti.

Umberto De Giovannangeli

Di Manu Chao si sa tutto. Cosìcome delle «zone rosse», delle «tu-te bianche», delle mille, variopintearticolazioni del «popolo di Seatt-le», per non parlare dei ventilati, espeso romanzati, piani destabiliz-zanti orditi, a scelta, da vecchie enuove Br, anarchi-ci insurrezionali-sti, il tutto sottol’egida di «misterterrorismo», al se-colo Osama Bin La-den. Restano ineva-se alcune doman-de che pure do-vrebbero sorgerespontanee, almenocome legittima «cu-riosità»: ma di co-sa tratteranno i po-tenti della Terranel loro contestatis-simo meeting ge-novese? Quale saràl’agenda dei lavoridel prossimo G-8?E, al di là dell’enco-miabile impegnodel ministro degliEsteri Renato Rug-giero per realizzarecanali di comunica-zione con gli «antiglobalizzatori»,sui nodi cruciali di questo G-8, qua-li posizioni intenderà assumere ilgoverno italiano di Silvio Berlusco-ni? Chiarimenti in tal senso, alme-no sull’ultimo interrogativo, nonsono venuti dal discorso di investi-tura pronunciato dal presidentedel Consiglio ai due rami del Parla-mento. Genova resta un problemadi ordine pubblico e, nel miglioredei casi, un’occasione mediatica.Ma sui contenuti del vertice, sulleragioni del contendere, sulla postain gioco, regna l’indeterminatezzapiù totale, come se l’unico obietti-vo di questo incontro dei leaderdei Paesi più industrializzati, sia di-venuto, almeno per l’Italia, quellodi finire senza danni né scontri. Po-ca cosa davvero, rispetto all’impres-sionante elenco di questioni al cen-

tro del vertice, ognuna delle qualiporta con sé una visione del mon-do, dei rapporti tra Nord e Sud,della concezione dell’ambiente edel suo legame con lo sviluppo eco-nomico, dei diritti sociali, che dicerto non trova sulla stessa lun-ghezza d’onda il conservatore Ge-orge W.Bush, i suoi epigoni euro-pei Berlusconi e Aznar, e, sull’altrofronte, i socialisti Jospin e Schröder.

Insomma, quella che si configu-ra tra gli otto grandi a Genova nonappare una «chiacchierata» tran-quilla, dagli esiti scontati, tutta in-terna alle ovattate sale di PalazzoDucale. Temi bollenti quelli sul tap-peto che l’Italia, presidente di tur-no del vertice, vorrebbe restringereai cinque più pressanti: lotta a ma-lattie e povertà; divario tecnologi-

co; ambiente ed energia; architettu-ra internazionale; democratizzazio-ne della «governance mondiale».

Sono istanze che riprendonole indicazioni scaturite dall’ultimoincontro del G8 ad Okinawa delluglio 2000. Ma la nuova presiden-za americana rende tutto più diffi-cile, dopo l’irrigidimento - tutt’al-tro che sciolto - in tema di ambien-te (il protocollo di Kyoto), ma an-che su politica estera e commercia-le. Tanti temi, un’unica, grandequestione: come realizzare unamoderna e articolata Carta dei di-ritti dell’uomo nell’era della globa-lizzazione. Un’unica domanda,per risposte divaricanti anche al-l’interno dei Grandi del G8. A co-minciare dal problema del debito.«Centosettantasette capi di Stato,in una riunione all’Onu per affron-

tare i temi del millennio - ricordail ministro Ruggiero - si sono im-pegnati su una risoluzione che èbellissima ed importantissima ecioè che entro i prossimi 20 anni sideve ridurre la povertà nel mondoalmeno della metà - due miliardidi persone vivono oggi con menodi due dollari al giorno. Di questi,un miliardo e duecento milionipossiedono appena un dollaro algiorno - si deve dare educazione elavoro a tutti i giovani del mondoe si deve risolvere il problema del-l’acqua e del diritto alla salute».Mete ambiziose, obiettivi nobili.Ma resta un punto, decisivo dachiarire: con quali politiche rag-giungerli? «Sosteniamo l’importan-za dei documenti di strategia diriduzione della povertà», insisteGordon Brown, ministro di punta

del governo laburista britannico.Ma sulla cancellazione tout courtdel debito il confronto è aperto. Ele voci dissonanti. Decisamentecontrari si dicono il Fondo Mone-tario Internazionale e la BancaMondiale, così come vi sono posi-zioni divergenti dei vari Paesi delG8 sui vincoli sociali a cui legare lacancellazione, totale o parziale, deldebito dei Paesi poveri. Domanda:quale posizione assumerà a Geno-va l’Italia (l’unico Paese ad averlegiferato in materia)? Quella«aperturista» del ministro Ruggie-ro o quella più rigida del supervi-sor dell’Economia Tremonti? AdOkinawa il G8 ufficializzò l’impe-gno di condonare il debito fino almassimo di 25 miliardi di dollari.A Genova si renderà operativo que-sto impegno?

Altra grande questione è quel-la del lavorare nel mercato globale.A cui si lega la complessa proble-matica dei diritti dei lavoratori inun mercato che la globalizzazioneliberista vorrebbe senza alcun con-dizionamento sociale. La filosofiadella «flessibilità» senza limiti, pro-pugnata dall’Amministrazione re-pubblicana Usa, è quella del «nonè importante dove si produce, masolo quanto si risparmia per far-lo». Filosofia che confligge con laCarta dei diritti sociali delineatadai leader dei Paesi Ue nella Confe-renza di Nizza. Un’adesione soffer-ta da parte dell’allora opposizioneitaliana di centrodestra, in partico-lare della Lega. Domanda: per ilgoverno a guida Berlusconi i detta-mi della Carta di Nizza restanouna «trincea» su cui attestarsi, as-

sieme ai più convinti partner euro-pei? Diritti sociali fondamentali in-vestono il campo della sanità e del-l’istruzione. I potenti della Terradovranno fare i conti con un datoagghiacciante: il 75% della popola-zione mondiale, che vive nei Paesia basso reddito, può accedere al-l’8% dei farmaci prodotti. Sonopassati più di 20 anni da quando,nella Conferenza di Alma Ata, l’Or-ganizzazione mondiale della sanitàlanciava la campagna per la «Saluteper tutti entro il 2000». Vent’annidopo, il G8 deve confrontarsi conun sistema sanitario mondiale cheappare più ancorato alle leggi del-l’economia che ai diritti fondamen-tali dell’uomo con la salute sempremeno diritto e sempre più bene diconsumo. La privatizzazione dellaSanità sembra essere il punto diincontro tra l’America di Bush el’Italia di Berlusconi. Domanda: sequesta è la linea interna, in che mo-do l’Italia pensa di poter armoniz-zare, in termini di diritto alla salu-te, le politiche sanitarie dei Paesipiù avanzati nei confronti del co-siddetto Terzo e Quarto mondo?Governare la globalizzazione signi-fica anche delineare una politica dicompatibilità tra ambiente e svilup-po. Questione cruciale che è stataal centro del G8 ambiente tenutosiin marzo a Trieste. Un confrontoaspro che ha segnato la frattura traStati Uniti e resto del mondo. Unconflitto reso ancora più evidentedall’atteggiamento dei diversi Pae-si del G8 in merito al «protocollodi Kyoto», che prevede una dimi-nuzione dell’emissione di gas noci-vi. Il dissenso dell’Amministrazio-ne Bush pesa fortemente sullo svi-luppo di una concordata politicaambientale dei Paesi del G8. L’ade-sione al «Protocollo« da parte dellanuova maggioranza di centrode-stra italiana è stata sofferta e contra-stata. Domanda: questa «sofferen-za» determinerà un allineamento,in materia ambientale ed energeti-ca, alla posizione Usa, allontanan-doci così dall’Europa comunitaria?A Genova la risposta. Che non po-trà limitarsi alla concessione di spa-zi per il «popolo di Seattle».

DAL CORRISPONDENTE Sergio Sergi

BRUXELLESL’Europa guarda ben oltre ilG8. La lezione di Göteborg è rimastabene impressa nella mente dei leadereuropei che, nel giorno degli scontri piùduri e della sparatoria della polizia sve-dese, hanno deciso di riflettere sullosvolgimento dei summit e su come pre-venire gli incidenti, sul piano politicoma anche dal punto di vista operativo.Il Belgio, per esempio, promette la ma-no dura: carcere preventivo e repressio-ne con gas, idranti, palle di gomma ecavalleria.

La prima decisione: un vertice deiministri dell’Interno che, con molta pro-

babilità, si terrà a Bruxelles il 13 luglio.Un incontro del tutto straordinario, pre-ceduto da un’altra riunione non usuale,quella dei capi delle polizie dei Quindi-ci.

E’ stato il governo belga, ormai pros-simo ad assumere la presidenza di turnodell’Unione (dal 1 luglio al 31 dicem-bre) a sollecitare una svolta nell’approc-cio delle istituzioni europee con il movi-mento di contestazione che, ormai pun-tualmente, si presenta, in forme pacifi-che ma anche con deviazioni violente,agli appuntamenti più significativi.

A Göteborg i capi di Stato e di gover-no hanno deciso di dar vita ad una sortadi “gruppo di lavoro” incaricato di forni-re le analisi e le proposte per l’organizza-

zione dei summit europei. Un gruppoformato da esperti di quattro paesi:Francia, Svezia, Belgio e Spagna. Le quat-tro presidenze che, nell’ordine, si succe-dono alla guida dell’Unione.

In quell’occasione il premier belga,Guy Verhofstadt, ha promesso: «Duran-te la nostra presidenza noi daremo unarisposta adeguata e ferma alle bande diteppisti per le quali conta soltanto laviolenza».

Il vertice dei ministri dell’Interno do-vrebbe esaminare le prime proposte frut-to dello scambio di opinioni e d’infor-mazioni che i capi delle polizie naziona-li avranno modo di compiere qualchegiorno prima. Gli ambasciatori dei 15presso la Ue hanno già affrontato il pro-

blema nel corso di una delle ultime riu-nioni del “Coreper”, l’organismo opera-tivo del Consiglio dei ministri. Il conte-nitore delle proposte é rimasto ancoramezzo vuoto in attesa dei primi orienta-menti che arriveranno lunedì prossimodalla riunione dei ministri degli esteri aLussemburgo.

I capi delle diplomazie discuterannoper un congruo periodo di tempo il te-ma dei summit e delle manifestazioniche li accompagnano e dovranno forni-re il loro parere. E’ probabile che da lorovenga il definitivo via libera all’incontrodei ministri dell’Interno. I quali si occu-peranno, ovviamente, soltanto deglieventi dell’Unione. La “partita” del G8non appartiene, infatti, all’Europa, non

è suo compito occuparsene sebbenel’Ue partecipi agli incontri dei paesi piùindustrializzati con il presidente dellaCommissione.

Il governo belga, una coalizione diliberali, socialisti e Verdi, ha intenzionedi adottare misure radicali durante i me-si della propria presidenza europea checonterà due vertici, uno a Gand, il 19 e20 ottobre, e l’altro a Laaken-Bruxellesil 14 e 15 dicembre, oltre a numeroseriunioni “informali” di ministri nelleprincipali città del paese.

«Noi siamo già preparati - ha dettoil primo ministro Verhofstadt - abbia-mo maturato una certa esperienza congli europei di calcio del 2000 quando leforze dell’ordine hanno dimostrato tut-

ta la loro efficienza. Il governo è determi-nato a evitare qualunque trasformazio-ne in violenza delle manifestazioni dicontestazione».

Il ministero dell’Interno avrà l’ordi-ne di sottoporre ad arresto preventivo,sin dal momento dell’ingresso sul terri-torio del paese, le persone scoperte acompiere atti di violenza a Nizza o aGöteborg. E in quanto ad armamenta-rio, i belgi non faranno come gli svedesi.La “Gendarmerie” avrà a disposizione igas lacrimogeni, gli idranti e i proiettilidi gomma.

Pascal Heymans, commissario di po-lizia a Bruxelles, reduce da Göteborg, hadetto: «Da sei mesi ci prepariamo al peg-gio».

ROMA - Genova accoglierà anche il G8 del sindacato.Lo hanno annunciato Cgil, Cisl e Uil dopo un incon-tro in cui hanno analizzato le proprie posizioni e inizia-tive in vista del Summit. Due gli incontri previsti allavigilia del vertice: il primo il 18 luglio radunerà nelcapoluogo ligure 1000 sindacalisti, assieme ai maggiorileader sindacali del nord e del sud del mondo, perdiscutere di lavoro e di globalizzazione. Il 19 luglio siterrà invece riunione del «Comitato del millenio», for-mato dai leader delle organizzazioni sindacali pì im-portanti del pianeta per discutere la riforma e il nuovoruolo del sindacato mondiale.I tre segretari confederali hanno inviato una lettera alpresidente del Consiglio, nonchè presidente di turnodel G8, Silvio Berlusconi, per confermare la richiestadi un incontro tra i leader sindacali mondiali e i capi digoverno presenti a Genova. La conferma degli appun-tamenti viene anche dal segretario generale della CislSavino Pezzotta, nel corso del congresso nazionale delMovimento cristiano dei lavoratori: «Vogliamo porrele questioni che ci stanno più a cuore: lavoro, disoccu-pazione, divario digitale e tecnologico e la questionedella cancellazione del debito dei Paesi più poveri».

Debito, malattie, ambiente, democratizzazione: ecco cosa tratteranno i potenti della Terra nel loro contestatissimo meeting genovese

I diritti dell’uomo nell’era della globalizzazioneG8, temi bollenti sul tappeto, molte risposte possibili. E su tutto pesa l’incognita Usa

Dopo gli incidenti di Göteborg i ministri dell’Interno dei Quindici terranno un vertice a Bruxelles il 13 luglio, preceduto da un incontro straordinario dei capi delle polizie

Summit anti violenza: il governo belga promette la mano dura

sondaggio swg

Un cittadino su tre ignora tuttodell’appuntamento di Genova

Anche i sindacati a luglionel capoluogo ligure

La «Bolla»progettata daRenzo Piano

darà ilbenvenuto a gliospiti stranieri a

Genova, sottoidee per la fuga

dalla città deigenovesi

Diritti socialifondamentaliinvestonoil campo della sanitàe dell’istruzione

6 sabato 23 giugno 2001Italia

Colore: Composite ----- Stampata: 22/06/01 22.17 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 7 - 23/06/01

I Giovani imprenditori di Confindustria lancianoun ponte verso alcune delle istanze più importan-ti del «popolo di Seattle», dall'apertura del merca-to italiano alle merci dei Paesi più poveri, allafissazione di standard sociali minimi miranti acombattere i fenomeni di sfruttamento. Il segnalea un mese dal vertice di Genova del G8 è statolanciato dal presidente dei giovani di Confindu-stria, Edoardo Garrone al convegno di Santa Mar-gherita Ligure, con la richiesta di sostanziali passiavanti nella direzione del governo delle questioniglobali che, al di là della riforma delle istituzioniinternazionali richiede di essere finanziato ade-guatamente. La prima proposta è quella di unatassa mondiale sul consumo di combustibili cheproducono gas effetto serra. Basti pensare, haricordato Garrone, che un'aliquota dello 0,5%,sarebbe sufficiente a generare un flusso di risorsepari a due volte il bilancio annuale di tutte leagenzie delle Nazioni Unite. La seconda è quelladi favorire gli afflussi di fondi privati con meccani-smi simili a quello applicato negli Stati Uniti,meccanismo che rende completamente esenti ledonazioni per beneficenza.

Garrone riconosce al popolo di Seattle «il me-rito di richiamare l'attenzione dell'opinione pub-blica sull'urgenza dei problemi e l'immobilismodei governi nazionali» e invita ad aprire con loroun dialogo perchè è «l'unica strada percorribile».Precisa però che le risposte dei giovani industria-li, «non coincidono con quelle del movimentoanti-globalizzazione».

Sul fronte delle nuove sfide culturali postedalla globalizzazione, Garrone ha invitato, persfuggire all'omogeinizzazione delle culture locali,alla esaltazione delle diversità culturali fino a pro-durre un localismo aggressivo. E ha aggiunto cheaffrontare i problemi creati dalla globalizzazioneè segno di pragmatismo, non di scelte di destra odi sinistra. Garrone ha ribadito una posizione diequidistanza dagli schieramenti politici ai qualiha rinnovato l'invito a prestare attenzione alleproteste del cosiddetto Popolo di Seattle.

«Ci dobbiamo rapportare con il popolo diSeattle -ha detto- loro sono noi, rappresentano lepreoccupazioni della gente, di tutti i cittadini».Ma Garrone ha negato che questa mano tesa allapiazza sia da interpretare come una fuga a sinistrarispetto alle posizioni espresse dal presidente diConfindustria, Antonio D'Amato. «I giovani im-prenditori elaborano in anticipo le problemati-che importanti che condizionano il fare delle im-prese negli anni a venire». Tuttavia, ha ribadito,questa anticipazione, «non è né di sinistra né didestra, né di centro. Abbiamo solo messo sultavolo problemi che riguardano tutti».

Segue dalla prima

Non un vuoto, neppure nei metri quadripiù impervi e oscuri, dai quali la presenzadel palco e dei musicisti era più una sensa-zione che una certezza. Da dove non sivedeva nulla e, per il rimbombo, si sentivamalissimo. Una festa della musica, con ilmusicista che piace e che trascina: non siresiste immobili al suo ritmo, alla sua alle-gria, alla sua simpatia. Poco prima dell’ini-zio un’ambulanza si era mossa, per ragionilogistiche, da un lato all’altro. Chissà chedisastro, se più avanti fosse successo qual-cosa. Invece non è successo niente, al difuori della musica, dei balli e persino dellapolitica, tutti lì, pacifici, per Manu Chau,all’ombra del Duomo, in un concerto dicui i giornali avevano fornite scarse noti-zie, senza manifesti, senza quel battage chemonta l’evento anche quando l’eventonon c’è. Funziona il passaparola, spiegavaun esperto di concerti. Basterebbero dun-que il passaparola e Radio Popolare perrisvegliare questa città speculatrice e divo-ratrice, senz’anima, pesante e crudele, di-stratta e cinica, ammorbata da un’idea disuccesso e di guadagno che si trascina dal-l’epoca craxiana e si solidifica nella mistifi-cazione berlusconiana. Era impossibilenon rivedere la stessa piazza alla vigiliadella campagna elettorale, poco prima del-la chiusura, e gli sparuti ascoltatori di co-mizi di destra e di sinistra. Fallimento dellapolitica. Eppure Manu Chau vestito di gial-lo era sul palco con la sua fortissima band,ma anche con la sua politica, lasciandonello spettacolo, in una trama forse un po’casuale, ma riuscita, lo spazio ai politicissi-mi appelli delle tute bianche, del GenoaSocial Forum, degli zingari di via Barzaghi(un campo nomadi sotto sfratto alla perife-ria di Milano), a Silvio Berlusconi traman-dato mentre racconta le sue chimere, sotto-lineate da Manu alla maniera di Mina: «Pa-role, parole parole...». Mentre, come un

centone omerico o un tormentone con-temporaneo, di tanto in tanto si levaval’invito: «Proxima estacion: Genova» (ci-tando il titolo dell’ultimo album: «Proxi-ma estacion: esperanza»), sempre al ritmodei tamburi. Prima che anche il Chiapas eil popolo zapatista e la sua marcia su Cittàdel Messico, cantati dalle tute bianche ai

microfoni di Manu Chau, diventino un’al-tra chimera, il mito di un’utopia incom-prensibile in una comunità che vota alcinquantasette per cento un sindaco stra-cotto e il centrodestra di Berlusconi-Fi-ni-Bossi, bisognerebbe riconoscere il reali-smo del musicista e del suo pubblico, chehanno fatto il miracolo in una insondabile

sinergia. L’altra sera sera in piazza del Duo-mo erano centomila per sentire musica,una musica però che non è indifferentealla politica, una politica preoccupata del-le sorti del mondo più che delle percentua-li di voto. Ambiziosi e forse presuntuosiquei centomila, che però esprimono la vo-glia di pensare costruendo ideali contro le

miserie di un mercato di soldi e di politi-ca. Sembrava che tutti ripetessero «madreterra ti vedo tanto triste, madre terra mimetto a piangere», oppure «in una cittàdel nord me ne andai a lavorare, la miavita lasciai tra Ceuta e Gibilterra, sonouna razza nel mare, un fantasma nella cit-tà, la mia vita va proibita, dice l’autorità».

Pensando a una condizione di esclusioneche vale in tanti sensi: di fronte a ManuChao c’era i clandestini di patria, gli equa-doregni, i nordafricani, i filippini, e i clan-destini di lavoro, di scuola, di vita. Unpopolo di esclusi nella sostanza della cultu-ra più che del denaro che si raccoglie e simanifesta nella città che vanta le maggiori

rendite del paese e che per questo è la piùsimbolica di una ricchezza che esiste, chepremia pochi e condanna molti, che esem-plifica il privilegio, dove un sindaco pergovernare chiede «poteri speciali» comefosse nello stato di Bananas. Per comuni-carlo quei centomila giovani, non tutti gio-vani e non tutti così sensibili, ma per forzasi deve credere «sensibili», altrimenti per-chè «ricontarsi» proprio lì, l’altra sera, han-no scelto la via allegra, ma viva, esuberan-te, come se il corpo e la voce di un cantasto-rie dell’emarginazione li potesse rappresen-tare tutti. Anche il G8 era in piazza delDuomo, più che un’ombra, un problemaper tutti, la sigla di una fortezza che sichiama potere. Manu Chau è un uomointelligente fino alla furbizia, un quaran-tenne di grande mestiere anche politico eha ripetuto: «Attenti alle provocazioni.Fanno presto i nemici a mettere in campoi provocatori». L’altro giorno un prete,monsignor Piovanelli, cardinale, arcivesco-vo emerito di Firenze, aveva incoraggiatoil popolo di Seattle: attenti, potete passarealla storia come coloro che all’inizio delterzo millennio hanno indicato con chia-rezza la strada da percorrere, continuatecon le vostre iniziative a tenere desta l’at-tenzione e a spingere a soluzioni possibili,ma non impedite con la violenza che iproblemi vengano affrontate e che chi haragione passio, a causa della violenza, dallaparte del torto... Lingue comuni. Le perso-ne, le facce, le speranze, gli ideali, i corpicome teorizzano le tute bianche parlanoforte di opposizione, potrebbero essere co-sì il messaggio più rumoroso e clamorosodi Genova: quel mare che ribolle impeditoda una striscia rossa, l’immagine di unadiga fragilissima di fronte all’unità dellecoscienze. Il resto, come dice Manu, la vio-lenza, le vetrine infrante, i bastoni, sono ilgioco che i poteri sanno giocare molto me-glio dei giovani di Seattle, Goteborg, Mila-no, Genova... Oreste Pivetta

ROMA La prevista riunione del presidente del Consigliocon i ministri degli Interni e degli Esteri, dedicata all’esa-me del G8, non si terrà prima di martedì prossimo «perproblemi di agenda». E sembra anche escluso il ventilato«sopralluogo» di Silvio Berlusconi a Genova questoweek-end. Ieri, su proposta di Berlusconi, il prefetto An-soino Andreassi, vice capo della polizia , è stato comanda-to presso la Presidenza del Consiglio, nella qualità dicomponente della struttura di missione per l’organizzazio-ne del vertice di Genova. Il problema principale da affron-tare è quello della sicurezza. «Non essere preoccupatisignifica essere incoscienti, ma le forze di polizia sarannoin grado di garantire lo svolgimento del G8» ha dichiaratoieri il vice premier Gianfranco Fini, in visita ufficiale aTrieste . «Speriamo che le associazioni sappiano isolare gliestremisti e i provocatori. Il diritto a manifestare - haricordato - è costituzionalmente garantito ma diciamo noalle pretese di determinare incidenti». E già che c’era Finiha ricordato un provvedimento pro-manifestazioni delgoverno Berlusconi: «Sono stati stanziati tre miliardi agliEnti locali per consentire a coloro che vogliono manifesta-re pacificamente di poterlo fare in condizioni di civileaccoglienza».

Sicurezza del G8 di Genova al primoposto, nell’agenda degli otto grandi. Ieriin Spagna, ad Alicante è stato arrestatouno degli uomini chiave di Bin Laden, ilnoto terrorrista islamico che ha minac-ciato attentati durante il vertice di lu-glio. Mohamed Bensakhria, questo il no-me dell’algerino arrestato dalla poliziaspagnola, sarebbe il referente centrale inEuropa della rete terroristica che fa ca-po al miliardario saudita, con ramifica-zioni in parecchi stati dell’Unione. Se-condo il ministro degli interni spagno-lo, Bensakhria si apprestava ad organiz-zare un attentato contro la cattedrale diStrasburgo ed era stato in contatto conil gruppo logistico sgominato ad aprilein Italia. Il pm Stefano Dambruso, chesi occupava delle indagini su di lui, diceche forniva asilo e documenti falsi a mili-ziani islamici che spargeva in Europa.

Sulle sue tracce era anche la poliziatedesca, che aveva smantellato una cellu-la terroristica da lui addestrata e insidia-ta in Germania. Era sfuggito alle intelli-gence di mezzo mondo, europee e statu-nitensi. Ad Alicante, dove è stato arresta-to, all’uscita di un “call center”, vivevain condizioni qusi precarie per cercaredi passare in osservato.

Proprio in questi giorni, il governoamericano aveva affermato di «prende-re seriamente» la segnalazione dei servi-zi segreti russi, secondo cui Osama BinLaden, nemico pubblico numero unodegli Stati Uniti, tramerebbe un attenta-to al G8. A tarda sera, le forze statuniten-si nella regione del Golfo persico sonostate messe in stato di massima allerta,per la minaccia, ritenuta attendibile, daparte di guerriglieri anti-americani.

Intanto continuano i preparativi perla sicurezza del presidente degli StatiUniti. Mark Holland, portavoce dei ser-vizi segreti responsabili della sicurezzadel presidente americano, ha rifiutato dicommentare le dichiarazioni del genera-le russo Yevgeni Murov su un complot-to di Osama Bin Laden. «Siamo al cor-rente delle notizie da Mosca - ha detto -e prenderemo le misure di sicurezza cheprendiamo sempre quando il presiden-te viaggia all'estero». Un'altra fonte go-vernativa tuttavia conferma che agentiamericani, russi e di altri paesi sono giàstati a Genova per «collaborare con iservizi di sicurezza italiani».

La presenza di Bush al G8 non è indiscussione. Dunque, il presidente saràa Genova il 20 e il 21 giugno, il 22 e il 23

incontrerà Berlusconi e Ciampi a Romae il papa a Castelgandolfo, e il 24 partira'per il Kosovo.

La Casa Bianca sta prendendo in

considerazione l'idea, proposta dagli ita-liani, di alloggiare Bush a bordo dellaportaerei americana "Enterprise", anco-rata al largo di Genova. Ma i piani po-

trebbero cambiare all'ultimo minuto. SeBush scegliera' la terra ferma, si sisteme-ra' sicuramente in un albergo nella "zo-na rossa" di Genova, a pochi passi dalpalazzo ducale.

«Per quello che ci riguarda - ha di-chiarato il portavoce del dipartimentodi stato Phillip Reeker - ci aspettiamoche gli incontri del G8 si svolgano aGenova. Quanto alla sicurezza, e' sem-pre una nostra preoccupazione. Lavore-remo molto da vicino con le autorita'italiane e con gli altri paesi interessati esaremo molto attenti alle minacce po-tenziali».

La portaerei "Enterprise" fa parte del-la sesta flotta americana, di base a Napo-li. Il luogo dove alloggerà il presidenteBush a Genova viene tenuto segreto perragioni di sicurezza e la Casa Bianca hamesso in guardia contro le false voci.Fonti americane hanno però conferma-to che il governo italiano sarebbe favore-vole alla sistemazione della delegazioneamericana su una portaerei. Sembra si-curo che almeno una parte delle delega-zioni del G8 sarà accolta su imbarcazio-ni nel porto di Genova. Il governo italia-no ha noleggiato la "European Vision",una nave da crociera costruita in Fran-

cia, che dopo il vertice farà il suo viaggioinaugurale nelle isole greche. Nelle 750cabine c'è posto per duemila passeggeri,serviti da 703 persone di equipaggio. Lanave ha nove ascensori, quattro piscine,dieci bar, due ristoranti, una sala per leconferenze, una palestra e un "caffe' in-ternet". I 6mila giornalisti accreditati do-vranno accontentarsi di una sistemazio-ne altrettando umida ma meno lussuo-sa: staranno a bordo di alcuni traghetti.Gli americani sono stati colti alla sprov-vista dalle dimostrazioni del 1999 a Seat-tle contro il WTO, l'organizzazione delcommercio mondiale. Da quella lezionetuttavia hanno imparato molto. Le di-mostrazioni del "popolo di Seattle" con-tro le riunioni del fondo monetario in-ternazionale a Washington e la cerimo-nia di insediamento del presidente Bushsi sono svolte senza incidenti gravi: lapolizia ha trovato il modo di tenere idimostranti lontani dal centro e nellostesso tempo di garantire il funziona-mento normale dei trasporti. Dal puntodi vista americano, i dimostranti chetanto inquietano le autorita' italianenon sono un problema. Quanto al terro-rismo, la minaccia e' costante, a Genovacome altrove.

I centomila di Milano e il concerto di Manu Chao: prove generali di contestazione senza violenza, senza provocazioni

L’onda pacifica sulla diga dei grandiMiracolo all’ombra del Duomo: musica, politica, festa contro la globalizzazione

Il terrorista preso ad Alicante avrebbe diretto la cellula che doveva attaccare l’ambasciata americana a Roma. Stato di massima all’erta della flotta Usa nel Golfo Persico

Bin Laden, arrestato in Spagna il capo della rete europea

Garrone: dialogocon i giovani

Industriali junior

La folla che haassistito alconcerto di

Manu Chau, inbasso il

presidente J. W.Bush

Rinviato a martedìil vertice dei ministri

sabato 23 giugno 2001 Italia 7

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Maria Annunziata Zegarelli

ROMA Alla fine si sarebbero accordati per un miliardo e avrebberochiuso le trattative entro sabato. Avevano fame di soldi e debitifino al collo, i due rapitori della giovane Antonella Caponeri,tenuta ostaggio per 49 lunghissime ore.

L’altra notte davanti al pm Adriano Iasillo, che li ha interrogatiper oltre tre ore, hanno confessato tutto: «Avevamo bisogno disoldi», e hanno ammesso che alla fine si sarebbero accontentati diun miliardo anziché i tre richiesti in un primo momento. ClaudioTaruffi e Giampiero Malatesta che adesso sono in carcere, a ReginaCoeli, dove resteranno a lungo, hanno ricostruito con gli inquiren-ti la dinamica del rapimento, avvenuto in pieno giorno e in pienocentro di Roma. Taruffi, gestore di una discoteca, ed ex cognato diMalatesta, assicuratore, avevano maturato l’idea del rapimentocirca due mesi fa. Ha spiegato come è andata quando hannosuonato alla porta dello studio legale dell’avvocato AlessandroCiampini, dove la giovane svolge pratica legale. Hanno detto diessere fattorini e quando hanno sentito i passi dell’avvocato vicinoalla porta hanno indossato caschi da motociclisti e sono entrati.Hanno legato e imbavagliato l’avvocato, narcotizzato la ragazza,l’hanno chiusa in un armadietto di un metro e 90 e trasportataall’esterno con un carrello. Saliti in macchina si sono allontanati,diretti a Formello, nella villa-prigione, dove la ragazza è rimastafino all’altro ieri sera alle 19, quando è arrivata la polizia.

È stato grazie al traffico telefonico, all’individuazione dellacabina da dove è partito il contatto di Taruffi con l’avvocatoCiampini - mediatore della famiglia - che si è arrivati al lieto fine.Infatti, come ha spiegato ieri il capo della squadra mobile romana,Nicolò D’Angelo, Claudio Taruffi è stato bloccato durante la quar-ta telefonata dagli agenti di polizia, condotto in questura e interro-

gato. Ha subito ceduto, raccontato tutto, compreso il luogo doveera tenuta la ragazza. Ed è stato lui stesso alla guida della sua Bmw aportare gli agenti dentro la villa. Chiaramente ben nascosti nell’au-to. Il suo complice, il carceriere di Antonella, quando lo ha vistoarrivare non ha sospettato nulla ed ha aperto il cancello. D’Angelo ealtri due poliziotti erano nascosti nel vano del sedile posteriore, eun quarto uomo era nascosto nel bagagliaio. Pochi attimi, di gran-de tensione, ma tutto è andato liscio come l’olio.

Perché i due avevano scelto Antonella, figlia di un direttoredella filiale della Banca di Roma interna all’Hilton, benestante, manon ricchissimo? «Perché era l’unica figlia di direttore di banca checonoscevamo», ha risposto Malatesta che tra l’altro era assicuratoredell’avvocato Ciampini e della stessa ragazza.

E ieri è stata la giornata delle conferenze stampa e delle dichiara-zioni ufficiali. A partire dal procuratore capo di Roma, SalvatoreVecchione, che ha espresso soddisfazione per il lavoro dei suoi duesostituti, Adriano Iasillo e Pietro Saviotti,e ha sottolineato «il corag-gio e la professionalità della polizia di Stato cui va il merito dellaesemplare esecuzione dell’operazione», malgrado ci siano stati mo-menti di grande tensione provocati da una fuga di notizie giovedì,proprio mentre era in atto il blitz nella villa di Formello. Il capodella mobile ha definito la famiglia di Antonella «eccezionale» ecoraggiosa, con quel segreto terribile tenuto benissimo per ben tregiorni. La madre di Antonella, la signora Gaetana, ieri ha racconta-to lei stessa le fasi del sequestro ai «Fatti vostri» su Raidue, affianca-ta dal capo dal commissario capo della mobile, Francesca Monaldi.49 ore di angoscia per la famiglia, aiutata e seguita dalla polizia.

«Il risultato positivo è stato possibile grazie a due fattori: ladenuncia tempestiva e l’azione della polizia. Tutto supportato daun assoluto silenzio stampa», dice il Procuratore nazionale antima-fia Pierluigi Vigna che, a margine della presentazione del libro «laMafia invisibile» ha commentato la liberazione della ragazza. «Inquesti casi - ha detto Vigna - è essenziale denunciare subito il fattoperché trattandosi di bande non strutturate si può intervenire conmaggiore efficacia per bloccarle». Vigna ha spiegato poi che perquanto riguarda i sequestri-lampo è più difficile individuare unamatrice unica. «Mentre per i sequestri di lunga durata - ha sostenu-to - le tre matrici più famose erano la sarda, la calabrese e quella deigiostrai, qui è più difficile perché si tratta di aggregazioni tempora-nee, persone che pensano di poter risolvere i loro problemi econo-mici in questo modo e credono anche che la rapida soluzione delsequestro non porti il fatto a conoscenza della polizia».

Antonella, ieri, si è goduta il primo pranzo dopo l’incubo acasa, tra i suoi cari.

Giuseppe Vittori

ROMA Bernardo Provenzano è in Si-cilia. A casa sua, praticamente. «Sì,anche in questo momento dico che èin Sicilia, nel suo «mandamento»,nelle campagne attorno a Corleo-ne».

Le parole che il procuratore diPalermo Piero Grasso pronunciacon calma e con l’espressione mera-vigliata di chi dà per scontato quelloche afferma, ravvivano il dibattito su«La mafia invisibile», il libro-intervi-sta che il magistrato ha scritto con ilgiornalista Saverio Lodato. “Binnu‘u tratturi”, l’imprendibile, latitantedal 1963, è l’immagine della invisibi-lità di Cosa Nostra. Non lo prendo-no. Non lo possono prendere, per-ché - spiega Grasso - vive protettodall’omertà dei luoghi e della gente.E’ furbo, l’uomo che ancora vieneconsiderato il capo di Cosa Nostra.

«Per non farsi intercettare - rac-conta Grasso - Provenzano non usanè telefoni fissi, nè cellulari, nè Inter-net. Comunica attraverso gli uominie bigliettini di carta: attualmente, ab-biamo notizia certa di persone checercano di mettersi in contatto conlui proprio attraverso questi sistemirudimentali». Provenzano vive nel-l’isolamento più totale «per esserepiù agile sul suo territorio, ha abban-donato persino moglie e figli, e sicu-ramente gioca anche sul non trascu-rabile vantaggio di avere una facciapraticamente sconosciuta: abbiamoprovato ad invecchiare al computeruna vecchia foto segnaletica, manon giurerei che il volto così rico-struito sia quello buono: anche per-chè basterebbero un diverso tagliodi capelli, un paio di baffi in più o inmeno o una particolare montaturadi occhiali per renderlo poco ricono-scibile».

Capo invisibile per una mafia in-visibile, dunque. Cosa Nostra, spie-ga Piero Luigi Vigna, numero unodella Direzione Antimafia, ha biso-gno della invisibilità «perché puntaad essere soggetto politico». «Tutti igrandi episodi di mafia non si chari-scono mai - aggiunge il magistratodicendosi d’accordo con le tesi diGrasso - fino in fondo, fino alle rela-zioni ultime». Perché, aggiunge Lu-

ciano Violante, «da sempre la mafiapunta ad avere il massimo di pote-re». E in questa fase, continua il pre-sidente del deputati Ds, nella quale«si avvia un circuito di spesa pubbli-ca che può dare grandi risorse, c'è ilrischio alto di ricostruzione del bloc-co mafioso».

«In alcuni momenti - chiarisceViolante- la mafia è partita dalla poli-tica per arrivare all'economia e inaltre fasi, come in questa, attacca

l'economia per arrivare alla politi-ca». Alla Sicilia sono destinati 18mi-la 400 miliardi dell'agenda 2000 e3mila circa dei patti territoriali. Intutto il Sud sono 90mila i miliardiche arriveranno dai fondi struttura-li.

E’ una «nuova fase di spesa pub-blica che può dare grandi risorse alsud, ma anche grandi poteri alla ma-fia: c'è il rischio della ricostituzionedi un blocco mafioso che gira intor-

no a tre fattori, intimidazione, corru-zione e consenso». L’invisibilità,quindi, è funzionale a questa nuovastagione di profitti. «Cosa Nostrac'è, è attiva, è solo meno visibile chein passato - conferma Piero Grasso -ma questo risponde ad una precisascelta: il rischio è che, una volta usci-ta dal circuito mediatico e dall'inte-resse della politica, ad averne co-scienza restino solo gli addetti ai la-vori e chi è costretto a subirne quoti-

dianamente le prevaricazioni. I suoiobiettivi? Quelli di sempre: l'illecitoprofitto ed il consenso, propedeuti-co al potere e alla sua gestione».

Grasso lancia un allarme: nonbisogna immaginare una mafia isola-ta dagli altri poteri, perché Cosa No-stra «molto spesso è stata lo Stato.Una sorta di braccio armato di altripoteri. Con la tendenza ad avere uo-mini delle istituzioni che potesserovia via farla partecipare al sistema».

«Non bisogna presupporre diver-sità tra Cosa Nostra e gli altri poteri- rileva il magistrato - i confini mol-to spesso si confondono. Ecco per-chè considerare Cosa Nostra un an-ti-stato si è dimostrato un erroregrossolano. E questo emerge dalleindagini su delitti, sicuramente com-messi da Cosa Nostra, e in cui non sicapisce perchè l' organizzazione sisia decisa a commettere quel fattodelittuoso. Sembra quasi che Cosa

Nostra sia il braccio armato di qual-che potere, anche perchè in tanti fat-ti, dall' affare Mattei a De Mauro,non si riesce a vedere un interessediretto della mafia, e quindi ha agitoper conto terzi. Un giudizio questoche emerge dallo studio di una seriedi avvenimenti e episodi, anche lon-tano nel tempo, dallo sbarco alleatoin Sicilia ai giorni nostri, in cui nonsi vedono gli interessi diretti e pun-tuali di Cosa Nostra».

Confessione nella notte: pieni di debitici saremmo accontentati di un miliardo

Mentre l'accusa di aver copiatoaleggia ancora sugli studenti im-pegnati in questi giorni nelle pro-ve d'esame, un'accusa ben piùgrave piomba sul mondo dellascuola. Un'indagine della Cortedei Conti rileva infatti una ten-denza assolutoria nella Pubblicaistruzione: insegnanti, bidelli epersonale scolastico difficilmen-te vengono allontanati dalla scuo-la, anche condannati per gravireati, che oltretutto sono in au-mento.Erano 22 i casi di truffa tra l''89 eil '94, 130 nei quattro anni suc-cessivi. E ancroa abuso d'ufficio,falso ideologico, i crimini più fre-quenti. Atti contro la pubblica,ma anche direttamente contro ibambini, abusi sessuali inclusi. Ireati della sfera sessuale sono pas-sati da 13 a 66.«Buona parte»,però, scrivono igiudici della Corte, «rimane addi-

rittura nell’ambiente dove hacommesso il reato». Non si trat-ta di criminalizzare la scuola. Madi rilevare che, a fronte di una“minoranza” inquisita o condan-nata, poche sono state le espulsio-ni (solo il 16%) e i provvedimen-ti disciplinari gravi. Nel 45% deicasi al reato non è seguita nessu-na sanzione disciplinare.Al j’accuse della Corte dei contisi è unita la voce di don Fortuna-to di Noto, schierato in primalinea contro la pedofilia: «Biso-gna stabilire una cosa e cioé chiva protetto: l’adulto o il bambi-no?».Data la gravità del quadro, i risul-tati dell’indagine sono stati co-municati dai giudici al ministrodella Pubblica istruzione, che, se-condo i giudici «non pare teneresufficientemente in considerazio-ne gli interessi dei destinatari delservizio, i genitori e gli alunni».

Provenzano è in Sicilia, vicino a casa suaIl procuratore di Palermo Grasso denuncia: il capo di Cosa nostra vive protetto dall’omertà

ROMA L’Enichem ribalta le carte,non ha nessuna intenzione di pagare71.000 miliardi (è il risarcimentochiesto da Giampaolo Schiesaro,l’Avvocato dello Stato) per le mortidel Petrolchimico di Porto Marghe-ra. Anzi, nel corso dell’arringa difen-siva, batte cassa. «L’Enichem chiede-rà lei i danni allo Stato per l’inquina-mento della laguna di Venezia», hadetto l’avvocato Federico Stella. «E’l’amministrazione pubblica la veraresponsabile del danno ambientale».Poi, il legale ha attaccato: «Quei cal-coli sono astratti dalla realtà. Su quel-la cifra l’avvocato dello Stato si è con-sultato direttamente con il presiden-te del Consiglio dei Ministri. Non ha

parlato a titolo personale». Una insi-nuazione pesante, alla quale Schiesa-ro ha replicanto tempestivamente.«Io ho un potere di rappresentanzache mi è conferito dalla legge, quin-di non ho la necessità di andare acena con nessuno, o di fare contisottobanco». Secondo Schiesaro, leaffermazioni «molto gravi» dell’Eni-chem sono una trovata giornalistica.«Abbiamo toccato nel vivo - spiega,e la cosa brucia molto. L’Enichem sidifende con i denti ma non è possibi-le presentare una domanda di ricon-venzionale nel corso del processo pe-nale. E i loro legali lo sanno benissi-mo. L’ammontare del danno è statocalcolato in aula, dall’economista Pa-

olo Leon. Noi abbiamo agito in pie-na trasparenza».

Immediate le reazioni dalle asso-ciazioni ambientaliste e della Cgil.Per Oscar Mancini, segretario dellaCamera del Lavoro di Venezia l’«uscita» dell’Enichem è stupefacentee inaudita. «L’Enichem, per boccadel suo legale difensore, chiama insoccorso Berlusconi, forse perchècrede che con i nuovi inquilini diPalazzo Chigi la musica cambia. Vi-sto che Berlusconi in campagna elet-torale e in Parlamento nel corso del-la fiducia ha continuato a snocciola-re mirabolanti promesse alle impre-se. Ma quale sconto, qui si tratta diapplicare la legge!». Legambiente:

«iniziativa da «azzeccagarbugli». IlWwf: «è di scena il teatro dell’assur-do. L'avvocato Stella ha rovesciato asuo vantaggio il principio sancitodall'Ue di “chi inquina paga”». Inbase a questo principio, il Wwf ricor-da che è l'industria inquinante a do-ver prevenire i danni all'ambiente ealla salute o risarcire i cittadini e lacomunità. Di fronte ad un atteggia-mento così arrogante della difesa delcolosso della chimica italiana, l’asso-ciazione ambientalista chiede al Pre-sidente della Repubblica Carlo Aze-glio Ciampi una posizione dura edecisa che ribadisca quel diritto allasalute garantito dalla Costituzioneitaliana.

Nel corso dell’arringa difensivanell’aula bunker di Mestre, l’avvoca-to Stella ha precisato che il vero «in-quinatore è lo Stato», che si rifuta diapplicare il principio di chi «inquinapaga». Secondo il legale, quandol'Enichem si insediò a Porto Marghe-ra trovò la situazione della lagunaveneziana già gravemente compro-messa a livello di inquinamento acausa degli insediamenti industrialisorti già nel doguerra. La «mossa»processuale è stata giustificata dalcollegio di difesa con il fatto che da-gli atti del processo emerge che l’in-quinamento del terreno e della faldaacquifera trova la sua origine nellacreazione, nei primi anni ‘50, della

seconda zona industriale, dove c’era-no industrie pesanti. «A quel tempo- ha sottolineato Pierfranco Pasini,direttore legale di Enichem - la lagu-na venne imbonita utilizzando i ri-fiuti della prima zona industriale. Ead eseguire i lavori fu il ministerodei Lavori pubblici. Noi - ha prose-guito Pasini - siamo arrivati nel Pe-trolchimico nel 1989 e ci siamo tro-vati in questa situazione compromes-sa. Abbiamo compiuto studi e spesomiliardi per iniziare il risanamentosulla base delle leggi esistenti, finchèil decreto Ronchi non ha spostato lacompetenza al magistrato delle ac-que».

L’Enichem, dunque, ribadisce

che non pagherà: «Lo Stato vuole70.000 miliardi? Noi vogliamo unalira in più». Come finirà? L'ecosiste-ma della laguna veneta è stato di-strutto da furiuscite di acque e gasinquinanti che, secondo il pubblicoministero Felice Casson, sarebberola causa anche delle morti per tumo-ri di circa 157 dipendenti e della ma-lattia di un altro centinaio di perso-ne. Casson aveva chiesto complessi-vamente 185 anni di carcere per 28dirigenti di Montedison ed Eni-chem. La prossima udienza nellaquale l'avvocato Stella chiuderà lasua arringa è prevista per il 3 luglioprossimo.

ma.ier.

L’avvvocato dell’azienda nella sua arringa ribalta le carte. Oscar Mancini, Cgil: «È inaudito, chiama in soccorso Berlusconi per via delle promesse elettorari alle imprese»

Petrolchimico, l’Enichem batte cassa e accusa lo Stato

Carlo Brambilla

MILANO Trentamila. Tanti sono at-tesi oggi a Milano per la sfilata fina-le del Gay pride 2001. Appunta-mento alle 15 a Porta Venezia, poiattraversamento di piazza del Duo-mo e conclusione alle 19 in LargoCairoli. La vigilia della manifesta-zione si è consumata con un megaconvegno alla Camera del lavorosui «diritti in Europa e la lotta con-tro le discriminazioni razziali». Ilmovimento omosessuali, lesbichee transessuali punta diritto alla bat-taglia in parlamento per chiuderela partita contro ogni disparità ediscriminazione nei confronti de-gli omosessuali. Così ecco la propo-sta di legge ad hoc presentata ieridal deputato diessino neoelettoFranco Grillini, leader storico del-l’Arcigay. La prima richiesta è per

stabilire un principio assoluto:«L’istituzione definitiva del 28 giu-gno quale annuale ”Giornata na-zionale della dignità”» per riaffer-mare i diritti di gay, lesbiche etrans. Perchè il 28 giugno? Quelgiorno del 1969 a New York per laprima volta gli omosessuali si ribel-larono alle angherie della poliziacontro di loro e contro i locali chefrequentavano. «L'affermazionedella piena e pari dignità delle per-sone omosessuali - ha spiegatoGrillini - rappresenta il più effica-ce strumento contro ogni tipo didiscriminazione, giuridica e cultu-rale, del costume e della mentalitàcorrente». Quanto alle richiesteconcrete, il movimento omosexpunta soprattutto alla parità ditrattamento sul lavoro e al ricono-scimento delle coppie di fatto. Perla manifestazione di oggi non so-no esplose feroci polemiche, nien-

te a che veder con la manifestazio-ne di Roma nell’anno giubilare.Comunque il sindaco Gabriele Al-bertini ha mantenuto il suo atteg-giamento cocciutamente negativo,confermando il «non patrocinio»del Comune di Milano alla sfilata.In proposito ecco l’annotazionedel presidente dell’Arcigay (100mila tesserati), Sergio Lo Giudice:«Anche un sindaco conservatorecome Rudolph Giuliani a NewYork, non manca mai di sfilare alGay Pride. È molto strano che ilsindaco non ce lo abbia concesso:il patrocinio ce lo daranno i mila-nesi in piazza». Respinte anche lemotivazioni qualunquiste del sin-daco («potrebbero dar fastidio aimilanesi per il loro esibizioni-smo». Ha replicato Lo Giudice:«Sono affermazioni che si com-mentano da sole: nelle società libe-rali ogni richiesta trova dei favore-

voli e dei contrari». Riguardo all'obiezione secondo cui il Gay Pridesarebbe una manifestazione di esi-bizionismo, Lo Giudice spiega:«Non si tratta di esibizionismo,ma di una provocazione politica.Non intendiamo più stare in silen-zio». Ma come saranno i rapporticon un Governo di centrodestra?Un avviso ma anche apertura daparte di Lo Giudice: «Rispetto alnuovo governo il nostro atteggia-mento è chiaro: siamo pronti ascendere in piazza contro ogni de-riva omofobica, ma vogliamo dia-logare con la maggioranza perchèsi arrivi ad approvare le leggi con-tro la discriminazione basata sull'orientamento sessuale ed una leg-ge che riconosca le copie omoses-suali». Gli omosessuali, secondostime dell'Oms, si aggirano in me-dia intorno al 5-8% della popola-zione», vale a dire, dai 2,5 ai 4,5

milioni di italiani. «Comunquenei confronti della nuova maggio-ranza, ha continuato Lo Giudice,la vigilanza dei gay è alta, poichènell'ultimo anno alcune forze dellamaggioranza (Lega, Biancofiore eAn, ndr) sono state molto aggressi-ve verso di noi». A differenza diForza Italia «in cui si trovano an-che degli autentici liberali», sottoli-nea Lo Giudice. Per il leader Arci-gay rientrano in quest'ultima cate-goria la presidente della Provinciadi Milano, Ombretta Colli, e il pre-sidente del Senato, Marcello Pera,che ha, giusto ieri, inviato un mes-saggio di saluto all'incontro mila-nese promosso dall'Arcigay, pro-clamando la sua «ideale adesione aquesta iniziativa». Ancora un ap-punto sulla legge presentata: «Nonabbiamo presentato alcun proget-to sull'adozione, che non fa partedella nostra agenda politica».

AntonellaCaponeri

durante laconferenza

stampa nellaQuestura di

RomaF. Monteforte/Ansa

Corte dei Conti contro il ministero:insegnanti condannati e non rimossi

Vigilia senza punte polemiche, ma il sindaco Albertini conferma il “non patrocinio” del Comune alla manifestazione

Gay pride, trentamila in piazza a Milano

I rapitori di AntonellaViolante:c’è il rischiodi ricostruzionedel bloccomafioso

8 sabato 23 giugno 2001Italia

Colore: Composite ----- Stampata: 22/06/01 21.23 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 9 - 23/06/01

Una sfida ad Ariel Sharon, un «benvenuto» al tritolo a ColinPowell. Un colpo pesantissimo ad una tregua sempre più precaria.Gli integralisti palestinesi sono tornati a colpire nella Striscia diGaza. E lo hanno fatto con lo strumento di morte a loro piùcongeniale: un attentato-suicida. Una giovane donna palestinese -è la ricostruzione fornita da un portavoce dell’esercito israeliano -segnala ad una pattuglia israeliana nel nord della Striscia di Gazache una jeep vicina all’insediamento di Dughit ha bisogno diaiuto, impantanata com’è nel fango. Quando i soldati si avvicina-no, il kamikaze che si trova all’interno innesca l’esplosivo. Il bilan-cio dell’attentato è di tre morti (due soldati israeliani e il palestine-se) mentre un terzo soldato rimane ferito in maniera lieve. Diversaè la versione fornita da fonti della sicurezza palestinesi secondo lequali i due soldati morti sono rimasti vittime di un errore avvenu-to durante un’esercitazione di addestramento, in una zona sotto-posta al controllo delle forze di sicurezza israeliane.

Quelle di ieri sono le prime perdite subite da «Tsahal», l’eserci-to dello Stato ebraico, dall’inizio della tregua negoziata dall’inviatoamericano, e direttore della Cia, George Tenet il 13 giugno. Lareazione israeliana non si fa attendere. L’artiglieria pesante apre ilfuoco contro il villaggio palestinese di Beit Lahya, ferendo cinqueabitanti, uno dei quali è in fin di vita. La notizia dell’attentato èbenzina gettata sul fuoco di una giornata segnata dalla rabbia deicoloni e da inquietanti segnali di una nuova ondata di azioni-suici-de nel cuore dello Stato ebraico. Per tutta la mattinata centinaia dicoloni - infuriati per il ripetersi di agguati mortali ai loro danni -hanno ostruito il traffico automobilistico palestinese sulle princi-

pali arterie cisgiordane. A Sinjil (fra Ramallah e Nablus) hannocercato di penetrare armati fra le case del vilaggio arabo, e hannodato alle fiamme un campo. Solo l’intervento deciso dei soldatiisraeliani ha evitato il peggio.

In questo clima di crescente tensione e di sangue, l’Alto re-sponsabile dell’Unione Europea per la politica estera Javier Sola-na, l’emissario europeo Miguel Moratinos e l’ambasciatore statuni-tense William Burns, hanno esaminato con il premier israelianoAriel Sharon e col ministro degli Esteri Shimon Peres i modi perpuntellare la fragile tregua messa a punto dieci giorni fa da Tenet.Oggi la triade euro-americana si sposterà a Ramallah, per fare ilpunto di una situazione fortemente deteriorata, specie dopo l’at-tentato-suicida di Dughit, con il presidente palestinese YasserArafat.

La settimana prossima i contatti diplomatici raggiungerannoil massimo livello quando Sharon incontrerà il premier Tony Blaira Londra e (martedì) il presidente George W.Bush a Washington.Subito dopo, il segretario di Stato Usa Colin Powell avvierà la suaprima missione ufficiale in Medio Oriente. Ma questo intensolavorìo diplomatico rischia di essere vanificato dallo stillicidio diepisodi di violenza che segnano anche i giorni della «tregua». ASolana, Peres ha rimarcato come Arafat non stia compiendo lanecessaria prevenzione di nuovi attentati. In proposito il quotidia-no di Tel Aviv «Haaretz» rivela che i servizi segreti israelianihanno consegnato ai loro omologhi palestinesi i nomi di duemilitanti di «Hamas» che organizzarono l’attentato del primogiugno a Tel Aviv, costato la vita a 21 giovani. I due integralistihanno ammesso le loro responsabilità, secondo «Haaretz». Dopodi che sono stati «redarguiti» e rilasciati. Peres ha poi rivelato chenei Territori i guerriglieri libanesi filo-iraniani «Hezbollah» sistanno organizzando in maniera tale da minacciare apertamentela stabilità dell’Autorità nazionale palestinese. Il ministro degliEsteri israeliano, capofila dell’ala «dialogante» del governo Sha-ron, non ha nascosto al suo interlocutore europeo la delusioneverso un atteggiamento di Arafat giudicato «contraddittorio e nonall’altezza della gravità del momento». Arafat, si lamenta Peres,non ha nemmeno provveduto a bloccare militanti palestinesi rite-nuti in procinto di immolarsi in territorio israeliano. Secca lareplica dell’Anp: «Israele continua ad a sediare le nostre città e apermettere le scorribande armate dei coloni. Sono loro a vanifica-re l’intesa raggiunta», denuncia il ministro dell’Informazione pale-stinese Yasser Abde Rabbo. u.d.g.

Francesco Peloso

Dopo la Grecia l'Ucraina: Giovanni Pa-olo II si spinge sempre più ad orientein un cammino pastorale che resta co-stantemente in bilico fra conflitto e ri-conciliazione con il mondo ortodosso.Già ad Atene il Papa è riuscito a com-piere un passo importante in direzionedell'ecumenismo riconoscendo anchele responsabilità della Chiesa di Romanelle divisioni che storicamente hannocontrapposto la tradizione cristianaorientale con quella d'occidente.

L'Ucraina - dove il Papa si troveràda oggi fino al 27 giugno - è il momen-to successivo di questo percorso e an-cora una volta nei giorni precedentil'arrivo del pontefice le manifestazionidi protesta contro il capo della Chiesadi Roma non sono mancate. Alcunemigliaia di persone guidate da rappre-sentanti del clero ortodosso hanno sfi-lato per le strade di Kiev definendo ilPapa «terribile nemico». La principaleChiesa ortodossa ucraina, legata a quel-la russa, ha diffidato Giovanni Paolo IIdal visitare i suoi principali luoghi sa-cri durante il suo viaggio. Ma la sensa-zione generale - confermata da diversisondaggi - è che la maggioranza deicittadini dell'ex repubblica sovieticapur sentendosi ortodossa sia in granparte o favorevole o indifferente allavisita di Giovanni Paolo II. La principa-le Chiesa ortodossa ucraina, legata aquella russa, ha diffidato Giovanni Pao-lo II dal visitare i suoi principali luoghisacri durante il suo viaggio. Anche que-sta volta il muro di ostilità costruitosulla diffidenza e sulla storia di antichee moderne dispute religiose potrebbesgretolarsi di fronte al messaggio didialogo portato dal Papa. È per altroassai probabile che, come già è accadu-to in Grecia, il Papa pronunzi paroledi riconciliazione con la Chiesa orto-dossa secondo quella che si sta deline-ando come una complessa strategiadel «mea culpa», caratterizzata dell'am-missione dei peccati storici della Chie-sa nei confronti delle altre religioni eculture. Del resto il conflitto fra l'ag-guerrita comunità greco-cattolica diUcraina e la Chiesa ortodossa fedele aMosca si gioca su un terreno tutto con-creto fatto di accuse di proselitismo da

parte ortodossa ai greco cattolici.Nel programma del viaggio spicca

un'importante novità fortemente volu-ta dal Papa. Giovanni Paolo II, lunedìmattina, sosterà in preghiera al monu-mento consacrato agli ebrei caduti sot-to il nazismo nella località di Babi Yar;qui, nel 1941, furono trucidate oltre 12mila persone. La comunità ebraicaucraina chiederà a Papa Giovanni Pao-lo II di fare luce sulle migliaia di bambi-ni ebrei figli di vittime dell'Olocaustoconvertiti al cattolicesimo dopo laguerra. «Chiederò al Papa di aprire tut-

ti gli archivi vaticani ed ecclesiasticiperché siano rivelati i nomi dei bambi-ni ebrei in Ucraina occidentale e Polo-nia convertiti al cattolicesimo dalle fa-miglie che li avevano salvati» dice Yaa-cov Bleich, rabbino capo di Kiev e dell'Ucraina.

Naturalmente il Pontefice incon-trerà il presidente della repubblica Leo-nid Kuchma, il leader ucraino del re-sto è stato uno dei più forti sostenitoridella visita del capo della Chiesa diRoma. L'opposizione socialista e co-munista è invece nettamente contraria

al pellegrinaggio papale: per una partedell'opinione pubblica infatti Giovan-ni Paolo II non è altro che un altroleader di quell'occidente che vuole as-sorbire la tradizione e la cultura russeben radicate in Ucraina

Dopo l'aspetto istituzionale, l'altroimportante momento della visita è co-stituito dell'incontro fra il Pontefice eil consiglio della chiese ucraine cheavrà luogo domani. Mancherà all'ap-puntamento il metropolita ortodossoVolodymyr, ma saranno presenti i rap-presentanti delle altre due chiese orto-

dosse del paese - una fedele a Costanti-nopoli, l'altra autocefala, cioè indipen-dente - che non rispondono alla volon-tà di Mosca. Proprio ieri anzi, Filarete,il leader della Chiesa ortodossa autoce-fala, ha dichiarato il proprio favore allavisita del Papa: «La nostra chiesa siattende che questa visita contribuiscaa rinforzare le relazioni fraterne fra or-todossi e cattolici» ha detto, e ancoraha definito l'arrivo del Papa una visitadi Stato rispondente all'invito del presi-dente Kuchma e delle chiesa greco-cat-tolica e da quella di rito latino, «noi

non ci siamo opposti - ha detto ancoraFilarete - e non condividiamo le posi-zioni del patriarcato di Mosca». Diver-si poi saranno i momenti liturgici, duei più rilevanti: il primo a Kiev dovelunedì si svolgerà una messa in ritolatino, l'altro a Leopoli, capitale dellapresenza greco-cattolica in Ucraina,dove invece il Papa terrà una celebra-zione in rito bizantino. Nel corso diqueste due cerimonie verranno inoltrebeatificati 27 martiri e tre confessoridella fede. Fra questi molti esponentidella «Chiesa del silenzio» perseguitata

negli anni dello stalinismo insieme alvescovo greco-cattolico Omeljan Kovcmartirizzato nel 1944 dai nazisti peraver aiutato gli ebrei perseguitati.

www.vatican.vawww.cmu.gov.ua/www.intefax.com.ua/

Il primo congresso degli abolizionisti a Strasburgo decide di celebrare il 22 giugno come giornata contro le esecuzioni. Oggi manifestazione di chiusura

Pena di morte: i parlamenti europei per la moratoria

Kiev, il Papa tenta dialogo con gli ortodossiManifestazioni di protesta di clero e fedeli vicini a Mosca: non visiti i nostri luoghi sacri

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Una giornata mondiale contro la pe-na di morte, da celebrare il 22 giu-gno di ogni anno. È il risultato, nonl’unico, raggiunto ieri nel corso delprimo congresso mondiale controla pena di morte, che ha visto asso-ciazioni non governative, giuristi,deputati europei e i presidenti deiparlamenti dei cinque continentiriunirsi a Strasburgo per confrontar-si su un tema che nel mondo mietevittime quasi quanto una guerra.

Il secondo risultato, non per im-portanza, ottenuto nel corso delcongresso nella capitale parlamenta-re della Ue, è un documento firma-to dai diciotto presidenti, tra cuiPierferdinando Casini per l’Italia,

con il quale si è lanciato un «appel-lo a tutti gli Stati perché instaurinosenza indugio e in tutto il mondouna moratoria delle esecuzioni deicondannati a morte e prendano ini-ziative volte ad abolire la pena dimorte dalla loro legislazione nazio-nale».

Ricordare ogni anno questo ap-pello servirà a non dimenticare che«la pena di morte, segna il trionfodella vendetta sulla giustizia e violail primo diritto di ogni essere uma-no, il diritto alla vita», si legge anco-ra nel documento.

Attualmente i paesi mantenito-ri della pena capitale sono 87, tracui anche gli Stati Uniti. E l’appello

costituisce innanzitutto una pressio-ne proprio sulle due ultime grandidemocrazie mondiali, l’americana ela giapponese. «La pena di mortenon rende migliore né lo stato né lasocietà civile, semplicemente tenen-do fuori, come intoccabili, i“peggiori”: al contrario, abbassa Sta-to e società civile all’altezza degliassassini». Le pesanti accuse rivolteproprio ai paesi mantenitori arriva-no da Mario Marazziti, presente aStrasburgo per rappresentare la Co-munità di S. Egidio. Ma non è l’uni-co. Erbas Dogan, avvocato del lea-der curdo Abdullah Ocalan, ha lan-ciato un appello contro l’abolizione«della morte legalizzata» in Tur-

chia, ricordando come un atto simi-le faciliterebbe l’avvicinamento diAnkara alla Ue.

A puntare i riflettori soprattut-to sugli Usa ci si mette anche lapresidente dell’Europarlamento Ni-cole Fontaine: «Vorrei dire a Geor-ge W. Bush che i veri uomini distato non seguono l’opinione pub-blica ma la spingono a superarsi».Viene quasi da pensare che l’eco del-le sue parole sia arrivato fino agliStati Uniti, dove proprio ieri la Cor-te suprema ha bloccato in Albamal’esecuzione di un ritardato menta-le. Peccato che le stesse parole nonsiano state «ascoltate» anche in Ci-na, dove invece, la stampa locale ha

registrato, sempre nella giornata diieri, diciotto esecuzioni. Non c’è dastupirsi: il recente rapporto presen-tato da Nessuno Tocchi Caino, par-la di circa 1100 esecuzioni compiu-te nel paese di Jiang Zemin nei pri-mi mesi del 2001.

Intanto, l’adozione di una mora-toria mondiale, siglata nel docu-mento di Strasburgo non convicetutti. A polemizzare è proprio l’asso-ciazione di area radicale NessunoTocchi Caino, che avrebbe volutoun appello per l’adozione di unarisoluzione per una moratoria uni-versale alla prossima assembleaOnu di dicembre.

c.z.

La Gran Bretagna ha inviato altri1.600 soldati per affrontarel'emergenza di ordine pubblicoin Ulster, causata dagli scontrifra estremisti protestanti e catto-lici. Lo hanno reso noto fonti dell'Esercito britannico.Saliranno così a 15 mila le trup-pe dislocate nell'Ulster, dopo ilparziale ritiro degli anni scorsi. IlCapo della polizia di Belfast, Ron-nie Flanagan, ha accusato i grup-pi paramilitari anticattolici diaver organizzato molti degli attac-chi portati la notte di giovedì con-tro le forze dell'ordine e l'eserci-to.Secondo i testimoni, gli scontridella notte di giovedì sono statimeno violenti di quelli di duegiorni fa in cui rimasero feriti 39agenti. Ieri il castello di Hillsbo-rough, alla periferia di Belfast, haospitato i colloqui volti alla ripre-sa del processo di pace impanta-nato nelle questioni relative al di-sarmo.

DAL CORRISPONDENTE Sergio Sergi

BRUXELLES A Dublino, dove è andatoper tastare il polso degli irlandesi, Ro-mano Prodi ha detto che il Trattato diNizza, il controverso e parziale aggiu-stamento dell’impianto istituzionaledell’Ue firmato nel dicembre del 2000,sarebbe una cosa morta se dovesse es-sere nuovamente respinto da un secon-do referendum. Ma accadrebbe quan-cosa di più: l’allargamento subirebbeinevitabilmente un ritardo. Un’affer-mazione ovvia, ma che è destinata arinfocolare un poco di polemica, sulfuturo dell’Unione e anche sul proces-so di adesione che, com’è noto, riguar-da dodici paesi candidati dell’Europadell’est, insieme a Cipro e Malta. Do-po l’intervista apparsa giovedì sul-l’Irish Times, il principale quotidianoirlandese, il presidente della Commis-sione è stato accusato, specie da partebritannica (Financial Times), ma an-che da non meglio identificati ambien-

ti governativi di Dublino, d’aver ag-giunto confusione alla situazione resagià complicata dal rifiuto irlandeseespresso con un no al referendum diratifica del Trattato. Prodi ha dettoche dal punto di vista giuridico il Trat-tato di Nizza non è indispensabile periniziare il processo di allargamento. Eha detto il vero. Ma, avvisato sulle pri-me bocche storte alla lettura di questasemplice verità, Prodi ha subito chiari-to sull’importanza politica dell’entratain vigore dell’intesa nota come Tratta-to di Nizza.

Il presidente della Commissione,in un discorso all’università di Corkha ripetuto, specie per chi non avesseancora capito, che il Trattato di Nizzaè «la condizione politica per l’allarga-mento». Il presidente della Commis-sione non lo ha detto ma il Trattato diNizza decadrà, e con esso tutti gliastrusi marchingegni inventati per mo-dificare il processo decisionale delleistituzioni, Consiglio dei ministri eParlamento europeo, non soltanto se

l’Irlanda non ratificherà ma anche sequalunque altro paese dell’Unione do-vesse fallire questo appuntamento.Nulla vieta, infatti, ai parlamenti deglialtri quattordici Stati, di bocciare laratifica. E se un solo Stato non ratifica,le regole dell’Unione stabiliscono che itrattati non possono entrare in vigore.Agli irlandesi, Prodi ha ripetuto che illoro paese non dovrà avere paura del-l’allargamento. È possibile, invece – haargomentato il presidente della Com-missione – che gli irlandesi abbianovoluto esprimere la loro incompren-sione su come si sta sviluppando ilprogetto europeo e il loro disappuntoper molti aspetti del modo di decidereusato in Europa. Prodi ha affermatocon sincerità: «Ho molta simpatia perquesti sentimenti». Prodi ha rassicura-to però sul fatto che in Europa non sista costruendo alcun «superstato». Inmaniera forse indirettamente polemi-ca, Prodi ha ricordato che le decisionieuropee vengono prese dal Consigliodei ministri e dal parlamento, due or-

ganismi che derivano la loro esistenzadalla volontà democratica degli eletto-ri dei vari paesi europei. Il lungoweekend di Prodi a Dublino è statopensato, d’intesa con il premier Ber-thie Ahern, per ricominciare una ricu-citura con l’opinione pubblica irlande-se, non del tutto rassicurata dagli ap-pelli politici del summit europeo diGöteborg che hanno auspicato, nei fat-ti, un ripensamento irlandese e ribadi-to la necessità della ratifica del Tratta-to di Nizza. Lo stesso Prodi ha ripetu-to ai suoi interlocutori questo concet-to sullo sfondo di un nuovo negoziatoche dovrebbe aprirsi a dicembre, inoccasione del vertice Ue di Laaken, econcludersi entro il 2004. A Göteborgè stato raggiunto una specie di accor-do secondo il quale gli Stati che sono«pronti» potranno partecipare alle ele-zioni europee di quell’anno «in quan-to membri». La questione della ratificaassume, per questa ragione, un valorepolitico di prima grandezza più chegiuridico.

Ulster: dopo gli scontriLondra invia soldati

Il presidente della Commissione precisa dopo le polemiche: dal punta di vista politico il sì al Trattato di Nizza è decisivo

Prodi alla campagna d’Irlanda

Medio Oriente

Uccisi 2 soldati israelianiDopo nove giornigrave ipoteca sulla tregua

sabato 23 giugno 2001 pianeta 9

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ANKARA Il Partito della Virtù (Fp),la prima formazione dell'opposizio-ne turca con 102 dei 550 deputatidel Parlamento, è stato sciolto dallaCorte Costituzionale per attivitàcontrarie alla laicità dello Stato, maè deciso a rinascere quanto primacon un altro nome. Il Partito dellaVirtù, è la ventitreesima formazio-ne politica turca a subire questa mi-sura. Per la maggior parte le forma-zioni colpite dalla Corte avevanotendenze comuniste, filocurde oislamiche.

Dopo un processo cominciatonel marzo del 1999, la Corte Costi-tuzionale, oltre a sciogliere l'Fp, neha trasferito i beni al Tesoro pubbli-co, ha dichiarato decaduti due deisuoi deputati e ne ha interdetti altretre da ogni attività politica per cin-que anni. Avendo lasciato agli altrideputati il loro mandato parlamen-tare, la Corte ha evitato che fossenecessario il ricorso a elezioni sup-pletive. La decisione della Cortenon può essere appellata.

Uno dei deputati decaduti, lasignora Nazli Ilicak, ha detto di nonessere dispiaciuta per la decisionedella Corte Costituzionale perchétre dei deputati riformisti dell'Fp,che non hanno subito alcuna con-danna, continueranno la loro batta-glia politica in un nuovo partito chedovrebbe essere costituito subitodall'ex sindaco di Istambul RecepTayyip Erdogan. Dopo il verdettodella Corte Costituzionale, i deputa-ti dell'estinto Fp passano al gruppodegli independenti che, da 8, rag-giunge quota 111, mentre il nume-ro dei seggi vacanti arriva a quota10. In questo modo sono scongiura-te le elezioni politiche suppletiveper coprire i posti vacanti che, se-condo la costituzione, devono esse-re tenute entro tre mesi se vengonoa mancare 28 deputati.

Il primo ministro Bulent Ecevit,impegnato ad applicare un rigidopiano di risanamento economico acambio di un prestido di sedici mi-liardi di dollari dal Fondo Moneta-rio Internazionale e, perciò, contra-rio ad ogni campagna elettorale,aveva detto che sarebbe stato oppor-tuno rimandare il verdetto sull'Fp.

Ecevit aveva avuto giovedì l’ap-poggio dal cancelliere austriacoWolfgang Schuessel che, in visita inTurchia, aveva affermato che, a suoparere, l'Unione Europea sarebbestata contrariata dall'eventuale scio-glimento dell'Fp e che, in democra-zia, bisogna essere molto prudentiquando si tratta di mettere al bandoun partito.

Ma il presidente di turno dellaCorte Costituzionale aveva reagitocon stizza: « La Corte Costituziona-le deciderà tenendo presenti le pro-ve, la legge sui partiti politici e laCostituzione, poiché i desideri al-trui non la riguardano».

Sullo scioglimento dell'Fp eraanche intervenuto il capo dello Sta-to Ahmet Necdet Sezer per criticareogni dichiarazione suscettibile dicondizionare la decisione dei magi-strati. Dopo il verdetto, Sezer si èlimitato a dire: «Questa è la decisio-ne dei giudici, non posso dire al-tro».

Ecevit si è detto dispiaciuto delfatto che questo partito sia stato

bandito. «Ideologicamente - ha af-fermato - non siamo d'accordo conl'Fp, ma in tutte le democrazie esi-stono partiti con idee contrappo-ste». Il Partito della Virtù, anche seè considerato di gran lunga il più

moderato tra quelli islamici, preve-de nel suo programma il divieto diaccesso alle donne a cariche di go-verno o l'obbligo della chador per lestudentesse.

Mentre le istituzioni dello Stato

reagivano alla decisione della CorteCostituzionale, i dirigenti del parti-to sciolto erano riuniti con lo scopodichiarato di prendere una decisio-ne sul loro futuro. La tensione tor-na a farsi altissima in tutto il Paese.

«Vogliono costringerci ad una rispo-sta violenta per giustificare il pugnodi ferro contro di noi», affermanoattivisti islamici intervistati dalla Tvdi Ankara. Era il 12 dicembre 2000quando la Corte Costituzionale

apre il processo sullo scioglimentodel Partito della Virtù che, nelle ele-zioni del 18 aprile, aveva ottenuto il15% dei consensi, dato rilevante an-che se in discesa rispetto al 23%delle elezioni precedenti. Sei mesi

dopo l’inizio del procedimento,giunge la sentenza, data per sconta-ta da osservatori diplomatici occi-dentali di stanza ad Ankara. Si atten-de ora la reazione degli islamici. E laTurchia torna a tremare.

La Turchia taglia la testa all’opposizioneSciolto il maggior partito islamico. Il premier in disaccordo: teme ritorsioni di Ue e Fmi

LONDRA Otto anni dietro le sbar-re. Poi liberi. Jon Venables e Ro-bert Thompson, i due ragazziniche nel febbraio del 1993 tortu-rarono, picchiarono e infine uc-cisero Jamie Bulger, un bambi-no di due anni, dopo averlo ra-pito da un centro commercialedi Bootle, nel Merseyside, dovesi trovava con la madre, saran-no presto rilasciati.

A deciderlo è stato una com-missione di scarcerazione delministero degli Interni che, do-po quattro giorni di colloqui,ha considerato i due baby killer,che intanto hanno raggiunto lamaggiore età, ufficialmente ria-bilitati.

L’annuncio ha provocato ie-ri grande furore: la Gran Breta-gna non dimenticherà mai la ter-ribile storia del piccolo JamesBulger (noto in tutto il paesecome Jamie, il nomignolo cheusavano i genitori), il bambinoche a soli due anni conobbe unamorte orrenda.

Forse nessuno sarà mai ingrado di dire realmente se i dueassassini sapevano cosa stavanofacendo o se invece, come han-no sostenuto vari psicologi, pen-savano che fosse solo un gioco.

Il fatto è che i ragazzini - cheall'epoca avevano solo dieci an-ni - si accanirono sul bambinocon una ferocia che sdegnò ilmondo.

La mattina del 12 febbraio1993 marinarono la scuola e sirecarono allo shopping centredi Bootle, nel Merseyside. Jamiestava giocando davanti al macel-laio dove la madre Denise eraentrata. Quando Thompson eVenables gli tesero la mano, ilpiccolo, curioso e gioviale di na-tura, non ci pensò due volte.

La mamma lanciò subito l'al-larme, ma era già troppo tardi.

Il bambino si era allontana-to con i suoi assassini da un'usci-ta secondaria, come dimostraro-no in seguito le immagini raccol-te dalle telecamere a circuitochiuso.

Era l'inizio di una lunga ago-nia. Thompson e Venables nonmostrarono alcuna pietà. Quan-

do arrivarono lungo una ferro-via nei paraggi di Walton sfoga-rono tutta la loro violenza. Pri-ma gli tirarono addosso diversimattoni, poi lo colpirono ripetu-tamente con una barra di metal-lo. Thompson gli diede un cal-cio così forte che sul viso delpiccolo rimase l'impronta dellascarpa. Infine gli tolsero i panta-loni e le mutandine e lo sevizia-rono con delle batterie elettri-che.

Il cadavere del bambino furitrovato solo il 16 febbraio, do-po quattro giorni di appelli na-zionali e di ricerche. Era statotagliato in due da un treno.

Il ministro degli Interni Da-vid Blunkett ha ieri comunicatola decisione della commissione,che è presieduta da un giudicedell'Alta Corte, con una rispo-sta scritta a un'interrogazioneparlamentare. Ha sottolineatoche «nessuno potrà mai dimen-

ticare il caso di James e il doloredella sua famiglia».

Ha aggiunto inoltre che è lacommissione ad avere pieni po-teri per quanto riguarda la de-tenzione di minorenni. Thomp-son e Venables, ha precisato,avranno una nuova identità, ver-ranno tenuti sotto stretta sorve-glianza per il resto delle loro vi-te e, se mai commetteranno unaltro reato, verranno rispeditiin prigione.

La madre e il padre di Jamie,che qualche anno fa hanno di-vorziato, si sono detti «profon-damente addolorati e sconvol-ti» dalla decisione. «Sono disgu-stata sia dal governo, sia dallacommissione», ha sottolineatoDenise, «la vita di mio figlio furubata in un modo inimmagina-bile. Ora ho paura. Non osomandare mio figlio a scuola.Chi mi può assicurare che que-sti due non siano dietro l'ango-lo?».

Lo Stato, ha fatto sapere unportavoce del ministero degli In-terni, provvederà a trovare loroun altro nome e una casa sicura.

Un'operazione che, secondoindiscrezioni, costerà circa seimiliardi di lire.

L'esercito macedone ha ripreso ad attaccare i guer-riglieri dell’Uck asserragliati nel villaggio di Arachi-novo, meno di 10 km a nordest della capitale.I ministri degli Esteri dei paesi dell'Iniziativa CentroEuropea (Ince) esprimono «una grave preoccupa-zione per le minacce alla sovranità e all'intergritàterritoriale della Macedonia attuate nei mesi recen-ti da gruppi estremisti albanesi, condannando convigore i loro atti di terrorismo e di violenza armata,chiedendo a questi gruppi di fermare le loro azioni,rilasciare gli ostaggi e deporre le armi e ritirarsiimmediatamente dalle aree occupate». È quanto silegge nel documento finale della riunione dei mini-stri degli Esteri dell'Ince, che si è svolta a Milanosotto la presidenza di turno italiana.Nel documento si riafferma inoltre «il pieno soste-gno alla sovranità, all'integrità territoriale e all'in-violabilità dei confini» della Macedonia e «agli sfor-zi del nuovo governo di unità nazionale macedoneper mettere fine alle violenze». La formazione diquesto governo viene «salutata come un modo peraffrontare, al più presto possibile, l'esigenza diriforme specifiche», sottolineando come sia «es-senziale continuare a rispondere alla violenza solocon l'uso appropriato della forza, continuando afare tutto il possibile per impedire vittime fra icivili».Anche il segretario generale della Nato, GeorgeRobertson, ha denunciato con parole durissime laripresa dei combattimenti tra esercito macedone ela guerriglia etnica albanese. Robertson ha parlatodi una «totale assurdità» e ha sollecitato le parti afermare «la pazzia».

Il governo delle Filippine ed il gruppo ribelle del FrenteMoro de Liberacion Islamica hanno firmato ieri sera aTripoli un accordo di pace. L'accordo, raggiunto con lamediazione della Libia, include un cessate il fuoco, coneffetto immediato, la ricostruzione delle zone colpitedalla guerra civile e negoziati sulla restituzione dellearee controllate dall'esercito filippino. La guerra fra letruppe governative e i ribelli separatisti musulmani dura-va da circa trent'anni, ed hacausato oltre 120 mila mor-ti. La minoranza musulmana, i «moros», vive nelle isolemeridionali di Mindanao e di Sulu, dove rappresenta lamaggioranza della popolazione. La Libia, che appoggia iseparatisti dal 1968, aveva già nel 1976 organizzato unaconferenza di pace senza risultati tangibili. Il negoziatoera ricominciato mercoledì scorso a Tripoli. La firmadell'accordo è avvenuta in presenza di Seif Al-Islam, ilprimogenito del leader libico Muammar Gheddafi, e dirappresentanti dei governi indonesiano e malaysiano.Secondo la fonte libica, si tratta di un accordo «diriconciliazione e pace», il cui obiettivo è dare «unasoluzione giusta e globale al lungo conflitto nel suddelle Filippine e porre fine ad un periodo oscuro, chenon ha prodotto altro che distruzione e sottosviluppo».Il cessate-il-fuoco sarà sorvegliato da osservatori mu-sulmani, in particolare libici, indonesiani e malaysiani.Nel 1996, gli stessi tre paesi avevano partecipato alnegoziato fra il governo di Manila e un altro fronteseparatista islamico, l'Mnlf (Fronte nazionale di libera-zione Moro). L'Milf, nato nel 1978 da una scissione inseno all'Mnlf, si è rifiutato di firmare l'accordo di paceraggiunto nel 1996 e ha proseguito, con i suoi 12.000uomini, la guerriglia per la creazione di uno Stato islami-co nel sud delle Filippine.

Alcuni esponenti del partito islamico in preghiera Reuters

In Gran Bretagna una nuova identità per gli assassini del bimbo di Liverpool. Quando uccisero avevano 10 anni. La decisione scatena polemiche

Liberi i killer del piccolo James: riabilitati

Si spara vicino a SkopjeDa Nato e Ince appelli alla pace

Filippine, accordo di pacetra governo e ribelli “moros”

Bruno Marolo

WASHINGTON Il petrolio si mescola al san-gue in Indonesia, e la più grande delle settesorelle è accusata di omicidi, stupri e tortu-re.

Un gruppo internazionale per la tuteladei diritti umani ha denunciato al tribunaledi Washington la Exxon Mobil per aver col-laborato con l'esercito indonesiano nellasanguinosa repressione nella provincia diAceh, nel nord dell'isola di Sumatra.

I tecnici della Exxon avrebbero fornitoscavatrici per le fosse comuni e costruitocelle dove i ribelli prigionieri venivano tortu-rati a morte dai soldati del regime.

Il «Fondo Internazionale per i diritti deilavoratori» (ILRF) chiede ai giudici america-ni una condanna esemplare. «Per la primavolta - ha dichiarato il suo avvocato, TerryCollingwroth - abbiamo la prova che il gi-gante del petrolio si è fatto strumento diviolazione dei diritti umani». «Smentiamocategoricamente - ha reagito un portavocedella Exxon - che la nostra azienda sia coin-volta negli asseriti abusi delle forze di sicu-rezza indonesiane».

La causa viene discussa negli Stati Unitiper effetto dell'«Alien Tort Claims Act», unalegge del diciannovesimo secolo che in origi-ne era rivolta contro la pirateria. Dimentica-ta per più di cento anni, la legge è statariesumata come strumento per mettere sot-to accusa governi stranieri accusati di viola-zione dei diritti umani. Ora, per la primavolta, si ritorce contro una grande aziendaamericana.

Nella provincia indonesiana dell'Acehinfuria una rivolta separatista che quest'an-no ha già provocato 700 morti.

Il traballante governo indonesiano è de-ciso a schiacciare i ribelli a ogni costo, ancheperché nella zona vi sono enormi giacimen-ti di gas naturali, usati per la produzione dibutano e combustibile liquido per le bombo-le da cucina.

La Exxon, che sfruttava i tre giacimentimaggiori, ha sospeso le operazioni a marzononostante le proteste del governo diGiakarta. «Non potevamo più garantire lasicurezza del nostro personale», ha spiegatoil portavoce.

Naturalmente è stata una decisione sof-ferta, per le pressioni politiche dell'Indone-sia e per il valore degli impianti rimasti inat-

tivi al centro di un campo di battaglia.Prima di ritirarsi la Exxon ha difeso la

sua concessione con le unghie e coi denti, omeglio con i mitragliatori e i mortai deimilitari indonesiani mandati a presidiare igiacimenti di gas. L'azione legale dell'ILRF èstata promossa in nome di 11 superstiti diun villaggio dove, secondo l'accusa, i soldatihanno sterminato gran parte della popola-zione.

«I dirigenti della Exxon - ha affermatol'avvocato Collingsworth - erano coscientisin dall'inizio della brutalità con cui le forzearmate indonesiane trattano le minoranzeetniche».

Tuttavia, sempre secondo l'accusa,l'azienda americana si preoccupava di impe-dire che i suoi impianti venissero danneggia-ti dai ribelli e non soltanto rimase indifferen-te mentre i soldati rubavano, stupravano,torturavano e uccidevano, ma fornì loro ma-teriali e aiuti logistici.

In marzo, la situazione divenne insoste-nibile. Alcuni tecnici della Exxon venneropresi in ostaggio dai ribelli. L'aereo privatoche assicurava i collegamenti con il resto delmondo si trovava sempre più frequentemen-te sotto il fuoco. Le camionette dell'azienda

venivano rubate o incendiate.La sospensione dell'attività della compa-

gnia americana costa al governo indonesia-no cento milioni di dollari al mese. LaExxon fornisce i gas naturali alle raffinerienazionali Pertamina, che li riducono allostato liquido e riempiono le bombole perl'esportazione. L'Indonesia ha dovuto com-prare gas in Australia per rispettare contrat-ti già firmati con il Giappone e la Corea delSud. La decisione della Exxon ha contribui-to al crollo della borsa di Giakarta e ha resoancora più precario il potere del presidenteindonesiano Wahid Abdurrahman.

La legge che consente di denunciare ne-gli Stati Uniti violazioni dei diritti umaniall'estero è servita per esempio a un gruppodi donne violentate durante la guerra civilein Croazia per far riconoscere il loro dirittoa risarcimenti che difficilmente riscuoteran-no in pratica.

Il caso della Exxon è diverso: l'aziendaamericana sarebbe costretta a obbedire all'ingiunzione del tribunale di Washington.Anche per questo motivo il suo prossimoritorno in Indonesia sembra escluso, e lacausa a Washington è un'arma in più per iribelli che cercano di rovesciare Wahid.

Un’associazione internazionale per i diritti umani ha denunciato al tribunale di Washington la maggiore delle «sette sorelle».

«La Exxon aiutò a torturare e uccidere ribelli indonesiani»

10 sabato 23 giugno 2001pianeta

Colore: Composite ----- Stampata: 22/06/01 21.20 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 11 - 23/06/01

ROMA Migliora la bilancia commerciale italiana. Se-condo i dati resi noti ieri dall’Istat, ad aprile ha fattoregistrare un surplus di 738 miliardi di lire. Rispettoal deficit di 665 miliardi registrato nello stesso mesedello scorso anno, una netta inversione di tendenza.

In particolare, per quanto riguarda l’interscam-bio complessivo l’Istat parla di un mese di aprile incui le esportazioni, rispetto allo stesso periodo del-l’anno precedente, sono aumentate del 14,1 per cen-to mentre le importazioni sono cresciute del 10,1.

Più nel dettaglio, per quanto riguarda il com-mercio con i paesi extra Unione europea, a maggiosi è registrato un saldo commerciale della bilancia di531 miliardi rispetto al deficit di 434 miliardi regi-strato nel maggio del 2000. Il saldo è dato da un

aumento delle esportazioni verso i paesi non Uedell’8,1 per cento mentre le importazioni sono cre-sciute del 3,1.

Il saldo commerciale nei confronti dei paesi Ueè invece risultato ad aprile positivo per 184 miliardia fronte di un valore negativo di 1.345 miliardi dellostesso mese del 2000.

Il dato è dovuto ad un aumento delle esportazio-ni verso gli stati membri pari al 13 per cento neiconfronti dello stesso mese del 2000 e ad un incre-mento delle importazioni del 5,3.

Complessivamente, nel periodo gennaio-aprile2001, la bilancia commerciale italiana vede un saldopositivo per 159 miliardi rispetto al rosso di 1.544miliardi registrato nei primi quattro mesi del 2000.

IN ATTIVO LA BILANCIA COMMERCIALE

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Giovanni Laccabò

TORINO Il settore Avio trasloca aRivalta, e l’Auto a Mirafiori: la deci-sione, comunicata ieri dai verticiFiat ai sindacati, ha acceso più dub-bi che certezze e i timori sono iltema dominante assieme allo scon-volgimento della geografia produt-tiva del colosso torinese.

Tutto comincia da una richie-sta del Comune di Torino di poterusare un’area ora occupata da FiatAvio, vicina al Lingotto, per desti-narla ai siti olimpici. La Fiat accettae decide lo sgombero dell’area divia Nizza, trasferendo a Rivalta tut-to l’Avio e spostando a Mirafiori i3.200 addetti del settore Auto diRivalta. Tempo dell’operazione,due anni. Secondo l’azienda le tra-sferte non provocheranno esuberi.

La Fiom ha sospeso ogni giudi-zio ed ha chiesto di coinvolgere leistituzioni, a cominciare dall’ammi-nistrazione comunale. Analoghe leposizioni di Uilm, con Roberto DiMaulo, e del segretario nazionaleFim Cosmano Spagnolo: «Nonsembra un’operazione di razionaliz-zazione industriale, ma solo di undiverso uso delle aree, una nuovaopportunità per la città che la giun-ta fa bene a cogliere. Valuto positi-vamente la garanzia sull’occupazio-ne - prosegue Spagnolo - ma miriservo di valutare i singoli proble-mi su tutte le conseguenze legate aitrasferimenti». Spagnolo invecenon sarebbe d’accordo con l’opera-zione qualora questa fosse un accor-pamento, per fare di due un solostabilimento: «Se così fosse, non du-biterei ad esprimere il disaccordo».

Anche Claudio Stacchini, segre-tario della quinta Lega Fiom, pren-de atto «delle attuali comunicazio-ni dell’azienda», ma osserva che, difatto, dei tre stabilimenti, uno vie-ne cancellato, quello di via Nizza.Inoltre emergono altri dubbi: «Pri-mo, questo sarà un affare per lacittà, ma di sicuro lo è per la Fiat laquale, nell’area che rimane sua invia Nizza, ottiene la possibilità di

un investimento immo-biliare che molti valuta-no in centinaia di mi-liardi».

In secondo luogo, èvero che il concentra-mento a Rivalta consen-te di potenziare le attivi-tà sull’Avio, «ma comesi concilia tutto ciò conl’intenzione di Fiat ditrasferire in Poloniaparte della produzione,in particolare gli ingra-naggi dove sono occu-pati 500 degli attualidue mila addetti? Chene sarà di quei 500?».Terzo, l’Auto: «Fiat di-chiara che non ci saran-no esuberi, ma come sifa a prestarle fede se daanni rifiuta di discutereil piano industriale? Edinoltre: dove e come sifaranno le nuove lineedi montaggio? Se invece non fosse-ro nuove linee, ma solo sostituzionidi produzioni già esistenti, allorasaremmo davanti a un taglio di pro-duzioni e di occupazione: se le li-nee non sono aggiuntive avremogli esuberi, e Mirafiori, dal puntodi vista delle linee di montaggio, mifa nascere dubbi sulla possibilità diuna sua espansione». Sarebbe unostabilimento che sforna ben settediversi modelli: Punto, Panda, Ma-rea e Multipla e, in aggiunta, 166,Lybra e Thesis: «Temo una nuovaondata di terziarizzazioni a Pininfa-rina, Bertone, Maggiora».

Il sindacato è d’accordo suun’operazione utile alla città, cheperò per essere tale non può cancel-lare occupazione, né diventare unaspeculazione immobiliare. Stacchi-ni: «Ciò significa che la delibera suisiti olimpici, che il Comune ha infase di elaborazione, dovrà esserepresentata solo dopo la definizionedi un protocollo di intesa, tra Entilocale, azienda e sindacati, a garan-zia dell’occupazione. E perché ciòsia credibile, la Fiat deve presentareil piano industriale».

MILANO Gli hanno dedicato subitouna piccolissima piazza, propriodavanti l’ingresso della sua banca.Lo hanno citato e rimpianto millevolte in quelle stanze, scure e silen-ziose come sacrestie. Ieri sera, nellabasilica di Santa Maria alle Gra-zie, vicino al Cenacolo di Leonardoche era riuscito a vedere restauratoin anteprima, i suoi ex collaborato-ri lo hanno ricordato con una mes-sa. Enrico Cuccia manca da un an-no. Il più grande e discusso deibanchieri italiani morì il 23 giugnodel 2000, dopo aver attraversatosilenzioso e tenace un secolo di affa-ri e passioni.Le cronache lo hanno riportato in

prima pagina, proprio lui che rifug-geva qualsiasi forma di pubblicità,qualche mese fa per la storia di duebalordi così temerari da trafugarela sua bara dal cimitero di Meina,convinti di poter chiedere e incassa-re, impuniti, il solito riscatto mi-liardario.Che Cuccia manchi al mondo dellafinanza e dell’industria italiana èevidente dai pasticci, dalle trame,dai conflitti emersi in questi dodicimesi. Già negli ultimi anni di Cuc-cia, per la verità, la mano di Medio-banca non era apparsa più così sal-da come un tempo. Ogni tantoc’era qualche provincia che si ribel-lava, comparivano neofiti della fi-

nanza con ambizioni sproporziona-te, qualche politico si metteva ditraverso, vecchie e aristocratiche al-leanze rischiavano di naufragare.Ma, bene o male, Cuccia riusciva asistemare le cose, mantenendo Me-diobanca come il luogo dove si me-diavano e risolvevano i conflitti delcapitalismo tricolore. Il banchiereaveva sempre una parola buona oun consiglio robusto e irrifiutabileda usare.Adesso, non è più così. Ognuno vaper i fatti suoi. La centralità diMediobanca è finita, la sua spintapropulsiva si è esaurita, ben dopola rivoluzione d’Ottobre, ma certoè finita. L’apertura dei mercati, la

concorrenza delle grandi banched’affari anche in Italia, l’emergeredi nuove realtà del credito in Italiahanno stravolto il quadro in cuioperava Mediobanca, per molti an-ni quasi un monopolista nei colloca-menti azionari, nelle fusioni e ac-quisizioni. Ma non è solo una que-stione di affari. Anzi, l’Istituto dipiazzetta Cuccia continua a maci-nare profitti. Il problema più deli-cato è quello degli assetti di potere,degli equilibri nel capitalismo na-zionale dopo Cuccia.Sta cambiando tutto e non si capi-sce dove si andrà a finire. Dodicimesi sono passati, e sono passatipericolosamente per Mediobanca.

In questi giorni il potente monopoli-sta francese Edf attacca la Montedi-son, una delle perle della corona diCuccia. Bisogna chiamare il gover-no per difendere, chissà fino aquando, le proprietà. C’è stata lacrisi alle Assicurazioni Generali:Vincenzo Maranghi, che vorrebberaccogliere lo scettro del comandodi Cuccia, è riuscito a litigare conla Banca d’Italia e con altri potentiquando ha sostituito Alfonso Desia-ta alla presidenza della compagniadi Trieste con il più fedele e allinea-to Gianfranco Gutty. E, prima an-cora, si era consumato l’intermina-bile balletto per ricomporre il pattodi sindacato con regole più moder-

ne di controllo sui manager di Me-diobanca. Intanto la Fiat e gliAgnelli vanno per i fatti loro, quasiche con la morte del banchiere cheamava la filosofia e l’insegnamentorigorosi di Maritain si fosse definiti-vamente incrinato quel lungo lega-me tra Torino e Milano.Siamo arrivati al punto che percercare di resistere e di difendersidagli eventi Maranghi ha dovutochiedere soccorso alle fondazionibancarie, una specie di soviet delcredito senza controlli. E per chiu-dere la stagione di Cuccia, è arriva-to in Mediobanca anche Silvio Ber-lusconi con la sua Mediolanum.Un segno dei tempi.

Dalla morte del banchiere sono scoppiati contrasti violenti tra le diverse anime del capitalismo italiano. Intanto il caso Edf-Montedison allarma le provincie dell’impero

Un anno senza Cuccia e Mediobanca cerca una nuova bussola

Angelo Faccinetto

MILANO Rivalta addio. Colpa delleOlimpiadi, colpa dell’alleanza strettapoco più di un anno fa con GenaralMotors, colpa di FiatAvio che, ormaicircondata dalla città, non ha più glispazi per crescere. Il fatto è che ilrischio da tempo paventato dai sinda-cati è diventato realtà. Il grande stabi-limento pensato negli anni sessantaproprio come polo per la produzio-ne automobilistica di serie chiude.La giovane generazione di operai na-ta con le sue linee ormai è in pensio-ne. La Fiat, a Torino, torna a concen-trarsi a Mirafiori. E a contrarsi.

È stata una marcia lenta, quellache ha portato alla decisione di ieri.Lo stabilimento di Rivalta nasce nel1967. Sono gli anni della grande emi-grazione dal Sud. E la nuova fabbri-ca, con la sua superficie di oltre duemilioni di metri quadrati, richiamanuove ondate di aspiranti operai -sono almeno 60mila, in quel perio-do, a risalire la penisola. Entra subitoa regime. Sforna la «128», l’auto digrande serie - è la prima «popolare»a trazione anteriore - che accompa-gna il «salto di qualità» dell’automo-bilista italiano. Ma produce anchevetture di livello superiore. Sono ma-de in Rivalta la «130», l’ammiragliaFiat di quegli anni e la «124 coupè»,

lo splendido coupè «2300» e l’indi-menticabile «Dino», quasi una Ferra-ri.

Ma Rivalta diventa presto - nelgruppo di corso Marconi - anche lafabbrica più sindacalizzata. Nè pote-va essere altrimenti. Ci lavoravano17mila persone. Operai che si stava-no costruendo una coscienza politi-ca e sindacale di classe alla scuola delSessantotto e dell’Autunno caldo.

Ed è lì che dieci anni dopo, nel1978, entra in funzione il Robogate.Il nuovo sistema robotizzato e flessi-bile di assemblaggio delle scocche,unico al mondo. Col nuovo sistemava in produzione la «Ritmo», seguitadalla«Uno». Poi, e sono passati altri

dieci anni - compresi i drammatici«35 giorni» -, è la volta della «Tipo»,subito proclamata auto dell’anno.Con gli anni novanta, però, la fabbri-ca cambia vocazione. Da stabilimen-to per l’auto di grande serie a culladell’auto di qualità, la cosiddetta«gamma alta». Del resto è il concettostesso di automobile, ormai, ad esse-re cambiato. Sono questi gli anni del-la «Dedra», poi della nuova ammira-glia del gruppo, la non fortunatissi-ma «K», e della «Lybra», dell’Alfa«166».

La produzione cala, ma ancora sigira forte. Nel ‘91 si sfornano 1.340vetture al giorno, più di 300mila al-l’anno. Anche se gli addetti sono cala-

ti: superano a stento gli 8mila.Adesso, alla vigilia dell’addio, le

macchine prodotte ogni giorno sonoappena 300. I dipendenti rimasti, me-no di 4mila, compresi i «terziarizza-ti». La «K» ha chiuso già da un annoe la «Thesis» ancora non è uscita.

Non a caso gli operai l’hanno bat-tezzata «Attesis». Al suo posto è arri-vata la decisione di traslocare tutto.Si va a Mirafiori. E non è solo unaquestione di localizzazione. La chiu-sura di Rivalta - temono i sindacati -può significare la fine della scommes-sa Fiat di puntare sulle auto di presti-gio. Un passo indietro pericoloso. So-lo con le utilitarie, in questo mercatodell’auto, non si va lontano.

Dalla «128» alla «Dino» fino alle terziarizzazioni e all’attesa della «Thesis»

La breve storia di una fabbricapensata per la vettura di qualità

L’area industriale di via Nizza viene sgomberata, spostato il settore Avio. «Non ci saranno esuberi»

A Rivalta non si fanno più autoLa Fiat trasferisce le produzioni a Mirafiori. Timori tra i sindacati

Enrico Cuccia

sabato 23 giugno 2001 11

Colore: Composite ----- Stampata: 22/06/01 21.20 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 12 - 23/06/01

BENZINE

Da oggi nuove riduzionidei prezzi Esso e ApiNuovi cali, da oggi, sul fronte delle benzine verde e super. EssoItaliana riduce il prezzo di 20 lire al litro: senza piombo quindi a2.140 lire al litro e super a 2.225. Calo, ma di 10 lire, anchepresso i distributori Api: un litro di verde costerà 2.140 lire,mentre per un litro di super ci vorranno 2.225 lire.

FILANTO

Accordo su esuberie ristrutturazione aziendaleAccordo per la riorganizzazione aziendale alla Filanto, l’aziendacalzaturiera più grande d’Europa, con sede a Casarano (LE), chedà lavoro a 2.500 dipendenti. L’azienda aveva messo a punto unprogetto di riorganizzazione che puntava sulla qualità delprodotto e che sarebbe scaduto l’11 luglio. Non essendo ancorastata completata la ristrutturazione, i sindacati hanno ottenutouna proroga della scadenza di dodici mesi. Per quanto riguardala ricollocazione degli esuberi (1.000 su 2.500 lavoratori) è statodeciso che verrà attuata nel corso dell’anno nell’ambito deinuovi progetti industriali che si realizzeranno nella zona.

ISTITUTO POLIGRAFICO

Utile di 54 miliardiOra si pensa ad una s.p.a.L'Istituto poligrafico e zecca dello Stato ha chiuso il bilancio2000 con un utile di 54 miliardi (perdita di 22 miliardi nel '99).La gestione operativa ha segnato un risultato positivo di 90miliardi (11 miliardi nel '99) mentre il valore della produzioneha toccato i 1.080 miliardi (+29% su '99). I risultati - informauna nota - «pongono le condizioni per la trasformazione insocietà per azioni entro il 31 dicembre 2001».

MIVAR

Riconosciuto dal giudiceil diritto al cottimoLa Pretura di Milano ha emesso una sentenza favorevole alriconoscimento del cottimo, comprensivo della maturazionesugli istituti contrattuali e degli arretrati, per le lavoratrici dellaMivar di Legnano. Il ricorso alla magistratura era stato avviatonel 1994, dopo che la Mivar si era rifiutata di riconoscere ilcottimo (circa 1.300 lire al giorno) alle operaie, nonostantelavorassero con ritmi cadenzati dalla velocità delle linea.

SAN FRANCISCO Anche i “miti”licenziano se i bilanci non vannopiù troppo bene. Incapace di rinvi-gorire la moda che l'aveva resouno dei marchi più in voga neglianni Novanta, l'americana Gap haannunciato un programma di ri-duzione del personale.La società di San Francisco do-vrebbe licenziare tra i 500 e i 700dipendenti, equivalente al 5 e 7%dei suoi 10 mila impiegati delquartier generale. In questa pri-ma fase l’azienda vuole ristruttu-rare il settore dello staff dirigen-ziale, mentre non è previsto al mo-mento un intervento sulle struttu-re dei grandi magazzini.Il piano rappresenta una vera epropria inversione rispetto ai pro-grammi precedenti che prevede-vano un aumento del personaledel 3-4% nel corso dell’anno.Il piano di ristrutturazione, checolpirà soprattutto la zona di SanFrancisco già recentemente de-pressa per le difficoltà della Sili-con Valley, costerà all'azienda trai 10 e i 20 milioni di dollari nelsecondo trimestre fiscale.La casa di moda, diventata famo-sa nel mondo per il suo stile ca-sual e i suoi prezzi competitiviimputa le attuali difficoltà del mar-chio al rallentamento dell'econo-mia e al cambiamento dei gustidegli americani per il loro abbi-gliamento.Gap venne fondata nel 1969 dallacoppia Don e Doris Fischer cheaprirono il primo negozio a SanFrancisco. Nel 1976 la societàvenne quotata alle Borse di NewYork e al Pacific Stock Exchangee da allora ha realizzato un incre-dibile sviluppo, aprendo circa3800 negozi negli Stati Uniti, inCanada, in Gran Bretagna, in Fran-cia, in Giappone e in Germania.Attualmente conta su circa165mila dipendenti che lavoranonei magazzini in tutto il mondo.Nel corso degli anni, diventato se-pre un marchio di moda nel vesti-re casual, con gusto e a buonmercato, Gap ha acquistato altreimprese americane del settoremolto note, come Banana Repub-blic, una volta diretta concorren-te, e Oldnavy. Inoltre Gap ha lan-ciato negli ultimi anni un negozioonline molto popolare che pren-de il nome di gap.com.

Angelo Faccinetto

MILANO Superga e Genny, sì. Fila eGft, no. Nelle strategie di Prada -suoi tra gli altri i marchi Jil Sander,Church’s, Fendi, Helmut Lang ed Az-zedine Alaia - per il settore moda diHdp non c’è posto. E posto non c’ènemmeno per Valentino. PatrizioBertelli, l’amministratore delegatodel gruppo, è chiarissimo. Raffica di«non ci interessa» per gli ultimi tremarchi. Grande attenzione, invece,per i primi due. Per la casa di Anco-na la trattativa non è «chiusa con

accordi o firme», ma evidentementeè in corso. Superga, invece, viene pri-ma definita come «un marchio inte-ressante, che il gruppo sta studian-do». Poi viene addirittura paragona-ta a Rolex. «Perché il lusso non èl’orologio con brillanti, è un fattoconcettuale».

Le acquisizioni, però, non sonoin questo momento in cima ai pen-sieri di Prada. Un po’ per il pesodell’indebitamento, che veleggia so-pra quota 1.900 miliardi (contro i1.300 del ‘99). Un po’ - ma le duecose non sono affatto slegate - per-ché il prossimo obiettivo è la quota-

zione in Borsa della Prada Holdingbv (società di diritto olandese, a suavolta controllata da altre due hol-ding). Quotazione che dovrebbe av-venire in autunno - «ma senza fret-ta» - in Piazza Affari - «ma forseanche in altre borse». «La data preci-sa, il flottante e le modalità sarannodecise - spiega Roberto Massardi, re-sponsabile sviluppo e acquisizioni -in relazione all’andamento dei mer-cati». Unica cosa certa, al momento,è che non sarà ceduta la maggioran-za del capitale, che resterà nelle ma-ni della famiglia Prada, di Marco Sa-lomoni e di Patrizio Bertelli, cioè gliattuali soci di riferimento.

È vero che giusto giovedì il grup-po ha esercitato il diritto di opzioneper l’acquisto del 5 per cento delcapitale sociale della De Rigo, socie-tà quotata al New York StockExchange tra i maggiori produttoridi occhiali del mondo. E che pocopiù di un mese fa, in aprile, avevaacquisito il 51 per cento di Car Shoe.L’attenzione maggiore però, neiprossimi mesi, verrà concentrata sul-lo sviluppo e la riorganizzazione del-le aziende entrate negli ultimi tempia far parte del gruppo. Il tutto, spie-ga Bertelli, in una logica di pianifica-zione dello sviluppo dei relativi mar-chi.

Per quel che riguarda i dati dibilancio, il 2000 ha fatto registrareun incremento del margine operati-vo lordo del 50 per cento, a pocomeno di un miliardo di euro e delreddito operativo del 21 per cento.In calo, invece, del 41 per cento gliutili. Ma nel ‘99 ci fu una plusavalen-za di 97 milioni di euro legata allavendita delle azioni Gucci.

Nel corso della presentazionedel bilancio, Patrizio Bertelli ha con-

centrato l’attenzione anche sulla si-tuazione del settore. Questa l’analisi.«È probabile che questo e il prossi-mo siano anni complessi» - dice.«Nel settore non c’è tuttavia una si-tuazione disastrosa come avvennenel ‘97 con la crisi asiatica. E da set-tembre vedremo segnali di ripresa».

Per la maison milanese, comun-que, non dovrebbero esserci conse-guenze traumatiche. E questo graziesoprattutto all’equilibrio costruitoin questi anni sia per quel che riguar-da la distribuzione del fatturato - il23 per cento è stato realizzato in Ita-lia, il 21 nel resto d’ Europa, il 25

negli Stati Uniti, il 31 in estremooriente - che il campo merceologicoe la distribuzione dei negozi, 450,sparsi nei cinque continenti . I diver-si marchi che fanno capo al gruppo,infatti, saranno chiamati a interpre-tare il settore. Secondo una logicache vede nel mercato « un avversarioche va capito, controllato e per certiverso domato».

Ultimo capitolo, gli organici. Idipendenti sono 7.520. Mentre i ter-zisti, che realizzano il prodotto utiliz-zando materiali della casa madre, so-no tutti in Italia e sono concentratisoprattutto in Toscana.

MILANO Arrivano i tedeschi nell’aziona-riato dell’Eni. Deutsche Bank possiede il4,5% del capitale della società petroliferaitaliana, il cui principale azionista è anco-ra lo Stato. La notizia è emersa dalle co-municazioni ufficiali alla Consob.

La partecipazione risulta acquisita informa di «diretta prestatario proprietà» edi «indiretta prestatario proprietà», cioèalcune azioni sono di proprietà direttadella potente banca tedesca, che è presen-te anche nella Fiat, e altre fanno capo ainteressi diversi. L'1,286% della quota ri-sulta in possesso della controllata bancad’affari Morgan Grenfell & co limited elo 0,005% di Deutsche bank sim spa.L'operazione è stata conclusa, secondo leinformazioni Consob, lo scorso 14 giu-gno.

Di questa partecipazione, l'1,5% risul-ta in possesso di Deutsche Bank mentreil restante 3% è stato preso a prestitodall'istituto da altri azionisti con finalitàdi finanziamento a breve. Nell'ambito

dei contratti stipulati tra le due parti èprevista la restituzione delle azioni allascadenza dei termini del contratto a me-no che il contratto stesso non venga rin-novato.

Perchè la banca tedesca è entrata inuna delle più belle e ricche imprese italia-ne? Un portavoce di Deutsche Bank haprecisato che la partecipazione direttanell'Eni «non è strategica ma rappresen-ta solo un investimento finanziario». LaDeutsche Bank potrebbe aver realizzatol’investimento, anche per conto di altriinteressi, per motivi fiscali in coinciden-za con la distribuzione del dividendo.L’ingresso della prima banca europoea euna delle maggiori al mondo nel capitaledell’Eni conferma, comunque, l’impor-tanza della società guidata da VittorioMincato che ha appena archiviato un bi-lancio record. Il valore del pacchetto azio-nario detenuto dalla banca tedesca è dicirca 6000 miliardi di lire.

L’Eni è una delle imprese italiane più

internazionali, non solo per la sua estesapresenza nel mondo, ma anche per lapartecipazione al capitale da parte di in-vestitore stranieri. In occasione dell'as-semblea degli azionisti, il 1 giugno scor-so, i vertici del gruppo comunicaronoche il fondo americano Capital GroupInternational aveva acquistato una quotadel 2,76% del capitale sociale. Il fondoamericano detiene già il 2,003% di Gene-rali e il 2,86% di Olivetti.

L'amministratore delegato, VittorioMincato, aveva inoltre spiegato che il ca-pitale dell'Eni è per il 65% in mano ainvestitori italiani e per il 35% a investito-ri internazionali.

«Il 65% del capitale che è in Italia -aveva rilevato Mincato- appartiene per il30,3% al Tesoro mentre il restante 35% èin mano a piccoli azionisti e investitoriistituzionali. Il restante 35% invece è de-tenuto all'estero, di cui il 15% in mano ainvestitori americani e il 20% ad euro-pei».

Miti americani in crisianche Gap licenzia

Prada verso la Borsa, senza frettaIl gruppo di Bertelli punta su Superga. Nessun interesse per Valentino e Gft

Patrizio Bertelli e Miuccia Prada

Bruno Cavagnola

MILANO In due fanno 385 anni, unabella età per andare in Borsa. Parliamodella Campari (anno di nascita 1860) edella Cinzano (nata nel 1757), che dalnovemnre 1999 è entrata a far partedel Gruppo Campari. Un gruppo chesi colloca al 9˚ posto mondiale nel set-tore delle bevande alcoliche e che nelsuo portafoglio ha tre fra i primi 100«spirits» di marca più venduti nel mon-do (Campari, CampariSoda e Cynar).Ai quali, da poco meno di due anni, haaggiunto i vermouth a marchio Cinza-no, che si collocano al 2˚ posto mon-diale per volumi venduti.

Il debutto in Piazza Affari è previ-sto per il 6 luglio. Dal 27 giugno al 2luglio si terrà l’Offerta pubblica di ven-dita, che riguarda un minimo di 3mi-lioni 200 mila azioni, pari al 25,19%circa dell'offerta globale che interessail 43,75% del capitale della società. Altermine dell'operazione, se sarà eserci-tata integralmente l'opzione di Green-shoe, il flottante sul mercato sarà parial 49% del capitale sociale (quello at-tualmente posseduto dai due soci Wes-sanen e Gioch), mentre il restante 51%resterà in mano ad Alicros, la società

riconducibile alla famiglia Garavoglia.Il prezzo delle azioni (che sarà fissato il4 luglio) sarà compreso compreso tra i30 e 38 euro.

«Siamo una società della “old eco-nomy” - ha detto l’amminisrratore de-legato Marco Perelli-Cippo alla presen-tzione dello sbarco in Borsa della socie-tà -, una delle icone mondialmente ri-conosciute dello stile e della capacitàitaliani». E non ha nascosto l’ambizio-ne che il «rosso Campar»i possa essereassociato in tutti gli angoli della terraall’altro «rooso» italiano, quello princi-pe della Ferrari.

Le premesse non mancano, stan-do ai dati forniti: nona posizione in unmercato mondiale dove si stanno affer-mando grandi colossi, una distribuzio-ne in oltre 190 Paesi, prodotti di eccel-lenza in diversi settori di mercato euna strategia di acquisizioni all’esteroche punta solo a prodotti con una for-te identità. Ultima acquisizione quelladel gennaio scorso, che ha interessato imercati brasiliano e uruguaiano (tracui l’«aguardente» Dreher, un distilla-to di canna, che in Brasile vende 2milioni e mezzo di bottiglie all’anno).Per future acquisizioni ci sono a dispo-szione 4-500 milioni di euro, ma - hadetto Marco Perelli-Cippo - «alle aste

ci andremo sempre con giudizio, pron-ti a ritirarci se le valutazioni propostenon dovessero essere in linea con unritorno ragionevole dell'investimen-to».

Circa i soci che lasceranno la Cam-pari mettendo sul mercato le loro azio-ni, Marco Perelli-Cippo ha chiaritoche la Wessen Europa (35% delle azio-ni) aveva ormai una partecipazione so-lo finanziaria e non più operativa,avendo il gruppo olandese concentra-to le sua attività nel settore alimentare.Sull’altro socio uscente, la Gioch S.A.(14%), non esisterebbe conflitto di in-teressi con Ubs Warburg (uno dei duecoordinator dello sbarco in Borsa), inquanto «la Ubs Capital, presente nellaGioch, è un’entità giuridicamente di-stinta da Ubs Warburg». Circa il con-tenzioso legale all'interno della fami-glia Garavoglia, Marco Perelli-Cippoha sottolineato che la questione, peral-tro evidenziata anche nel prospetto ap-pena approvato dalla Consob, «non hainfluenza diretta sulla società».

Per il 2001 la Campari stima unacrescita del fatturato del 4% e la possi-bilità di continuare a distribuire undividendo del 2,5% (per complessivi25,5 milioni di euro) in linea con ilbiennio precedente.

La società mette sul mercato il 49% delle azioni. È al 9˚ posto a livello mondiale

Campari brinda in piazza Affari

La banca tedesca detiene il 4,5% per un controvalore di circa 6mila miliardi di lire. La partecipazione «non è strategica».

Deutsche Bank entra nel capitale dell’Eni

Vittorio Mincato, amministratore delegato dell’Eni

12 sabato 23 giugno 2001economia e lavoro

Colore: Composite ----- Stampata: 22/06/01 21.16 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 13 - 23/06/01

ROMA È fissato per mercoledì prossi-mo il primo incontro del governocon le parti sociali. Per Berlusconisarà il primo test per verificare quan-to l’agognata pax sia a portata dimano: alle 32 sigle firmatarie del Pat-to di Natale - «secondo il metododella concertazione» - verranno sot-toposte le linee del documento diprogrammazione economica e fi-nanziaria considerato da una parte edall’altra il primo banco di provadell’esecutivo fresco di fiducia. Re-sta fuori dal tavolo la delicata que-stione dei contratti a termine: il mi-nistro del Welfare, Roberto Maroni,è infatti orientato ad affrontarla inincontri separati con le singole orga-nizzazioni. L’agenda è stata discussaieri dal consiglio dei ministri e verràmessa a puntino nella prossima riu-nione di martedì.

«Per ora abbiamo deciso di se-guire il metodo della concertazio-ne», ha riferito ai giornalisti il mini-stro per i Rapporti con il Parlamen-to Carlo Giovanardi quasi a volersottolineare che non c’è rottura (al-meno nel metodo) con i governi pre-cedenti, da Ciampi all’ultimo Ama-to. Parole che suonano come un di-stinguo rispetto a quanto dichiaratodal ministro Maroni e dallo stessopremier, entrambi sostenitori - co-me del resto la Confindustia - del«dialogo sociale», che certamente si-gnifica confronto, ma non necessa-riamente l’assunzione di impegni suobiettivi e strategie condivisi comeinvece la concertazione impone.

È solo una questione di lessico?Così fosse non dispiacerebbe alla Ci-

sl impegnata in una difesa quasi ide-ologica della concertazione e che inquesta fase (volente o meno) è di-ventata la sigla sindacale cui il gover-no guarda con maggiore benevolen-za individuando in essa una spondaper arginare il tanto temuto conflit-to sociale. La Cgil ha infatti da tem-po annunciato che non farà scontise il programma di governo sarà ilprogramma elettorale della destra equindi lo stesso di Confindustria. Il-luminanti in proposito le parole diun altro ministro, Rocco Buttiglio-ne: «Noi crediamo nella concertazio-ne» ha detto, «però non si può pen-sare che una parte sociale blocchidecisioni importanti per il bene ditutto il Paese. Meno che mai si puòpensare che una parte di una partesociale possa avere diritto di veto».Ne viene fuori una strana idea diconcertazione, quella senza il mag-giore sindacato.

Sul metodo da seguire il gover-no avrà tempo di tarare le definizio-ni, sul Dpef invece la corsa è d’obbli-go essendo il 30 giougno alle porte(anche se indiscrezioni non escludo-no uno slittamento nella sua presen-tazione). Le principali stime macro-economiche che dovrebbero trovarespazio nella bozza del Documentoprevedono un’economia che crescemeno del previsto con un tasso del2,4%, inflazione media a fine annofra il 2,2 e il 2,3%, deficit-Pilall'1-1,3% per scendere poi allo0,5% nel 2002, conferma del pareg-gio di bilancio nel 2003, debito-Pilsotto il 100% sempre nel 2003.

fe.m.

Giovanni Laccabò

MILANO Lo sciopero della Fiom peril leader della Fim Giorgio Caprioliè stato «una grossa delusione» per-ché, spiega, due giorni prima i tresegretari avevano concordato di in-dire separamente gli scioperi, manello stesso giorno, il 6 luglio: «Eraun modo per mantenere un filo co-mune, pur avendo ognuno obietti-vi e giudizi diversi».

Poi la Fiom ha fatto da sola...«Non sono stato nemmeno in-

formato preventivamente, da qui ladelusione per un metodo moltobrutale. Poi c’è il giudizio politico:portare nelle fabbriche azioni di lot-ta separate, cosa che non accade daoltre trent’anni, provoca lacerazio-ni brutali tra i lavoratori. È una scel-ta molto pesante, ed anche moltoirresponsabile sia per i problemiche comunque dovremo affrontarein futuro, sia rispetto al contratto:nessuno dei tre, da solo, ha la forzadi mobilitazione necessaria a smuo-vere la controparte. Ecco perchéquesta decisione, più che comeun’azione contro Federmeccanica,è rivolta contro gli altri sindacati. Eciò è molto grave».

Siamo alla rottura. Poteva es-sere evitata? Per la Fiom, nonessendoci più obiettivi comu-

ni, è venuta meno la ragionedell’unità d’azione...«Secondo me si poteva. È vero

che non c’erano più obiettivi comu-ni, e ciò era stato detto chiaramen-te, ma da questo non necessaria-mente doveva innescarsi una escala-tion: un conto è dire che la pensia-mo diversamente, altro è ritenere difar prevalere da soli la propria opi-nione. Questo è un passo ulterioreche crea spaccature profonde. Nelle

fabbriche basta un giorno solo aprovocare rotture, poi servono annia ricucirle».

Era possibile evitare la rottu-ra se a causarla era la divisio-ne sugli obiettivi, ossia i diver-genti giudizi sulla contropro-posta di Federmeccanica?«Questo è l’oggetto del dissen-

so, sul quale però la propaganda ma-schera la verità. Le 18 mila lire inquanto tali non sono un problema

grave, perché unitariamente abbia-mo detto che in caso di nuovo Dpefavremmo aumentato la piattafor-ma. Le 18 mila lire non fanno cheanticipare l’evento perché si riferi-scono ad un differenziale program-mato all’1,7 e reale al 3 nel seme-stre. Dire che le 18 mila dovrannoessere restituite, è una bugia: Fe-dermeccanica negli incontri infor-mali ha dichiarato che questi soldiandranno nei minimi e, in quanto

tali, diventerebbero salario struttu-rale. La propaganda perciò depistala verità. La stessa cosa accade sul-l’andamento di settore. L’accordodel 23 luglio prevede sia l’andamen-to, sia il differenziale, ma non chead ognuna di queste due componen-ti corrisponda una somma specifi-ca. Noi abbiamo chiesto per le duevoci 50 mila lire: ebbene, come intutte le trattative, sulla richiesta simedia, ma quale mediazione dob-biamo ritenere realistica, tenendoconto che vogliamo anche chiude-re? La Fiom non lo dice, e introduceil problema del settore dandogli inrealtà un’altra valenza che masche-ra un noto e profondo dissenso poli-tico».

In che senso?«Quando si dice che c’è il setto-

re soltanto se la cifra supera il diffe-renziale, in realtà si maschera conuna parola sbagliata, appunto il set-tore, la richiesta di distribuire con ilcontratto nazionale una quota diproduttività media, poiché è chiaroche i soldi che dai in più non li piglidall’inflazione, ma dalla produttivi-tà media. L’accordo di luglio preve-de che se il contratto nazionale di-stribuisce produttività, quei soldivanno tolti dalla contrattazioneaziendale. E noi abbiamo unitaria-mente respinto questa propostaqualche tempo fa di Federmeccani-

ca. Qui si gioca su un equivoco: sifinge di chiedere soldi a titolo disettore, cosa che l’accordo di luglioconsente, ma si tace sul fatto che sitenta di distribuire produttività me-dia, e lo si tace perché si sa chedietro c’è un grande problema».

Guardiamo avanti: tornerete

a parlarvi?«Le cose sono veramente dram-

matiche. Sarà difficile riallacciareun dialogo. Certo, un dialogo saràinevitabile perché nelle fabbricheabbiamo tanti problemi in comune,ma siamo ad una fase veramentecritica dei rapporti».

Laura Matteucci

MILANO Disagi, ritardi e quasi 90 volicancellati, ieri, per i cinque scioperinazionali nel settore aereo concentra-ti nelle prime ore del pomeriggio, pro-prio mentre la Commissione di garan-zia guidata dall’ex ministro Gino Giu-gni licenziava il nuovo decalogo intema di agitazioni. Tra le novità, l’in-troduzione di un intervallo minimodi 10 giorni traazioni di sciope-ro (anche se pro-clamate da sinda-cati diversi), e ungiro di vite perquanti si occupa-no del controllodel volo, che do-vranno assicura-re più del 50%del servizio «acausa delle im-prescindibili fun-zioni di sicurezza del traffico aereo».

E intanto, sono stati indetti duenuovi scioperi nel settore trasporti,questa volta su treno. Sciopero genera-le di 24 ore tra il 14 e il 15 luglio,infatti, del personale viaggiante - chesi astiene dal lavoro tra le 21 del 14 ele 21 del 15 luglio - mentre gli addettiagli impianti fissi sciopereranno perl’intera giornata del 16. Firmano l’ini-ziativa Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti,Sma e Ugl, decisa «per il contrattodelle attività ferroviarie - si legge inuna nota Filt - per la vertenza Fs, perrespingere le posizioni delle contro-parti e garantire alla categoria il dirit-to al nuovo contratto». Infine, il 19luglio, sciopera dalle 9 alle 17 il perso-nale di macchina e viaggiante dellaTrenitalia.

Il nuovo contratto ancora da di-scutere è quello unico di riferimentoper l’intera categoria dei ferrovieri, se-condo i sindacati reso necessario dallaliberalizzazione del settore, che nel gi-ro di breve tempo porterà nuove so-cietà a viaggiare sulla rete ferroviariaitaliana, per la definitiva archiviazio-ne del monopolio Fs. Anzi. La necessi-tà di una regolamentazione era statasottoscritta, già nel novembre del ‘99,in un accordo firmato anche dagli al-

lora ministriAmato (Tesoro)e Treu (Traspor-ti), che prevede-va proprio la rea-lizzazione delcontratto unicodi categoria. «Èprevedibile chechi entra adessosul mercato - di-ce Guido Abba-dessa, segretariogenerale della

Filt Cgil - tenterà di applicare contrat-ti meno onerosi di quello Fs. Il con-tratto collettivo è fondamentale, a par-tire dalla questione del costo del lavo-ro». La vertenza si trascina, insomma,da più di un anno, con la piattaformapresentata ormai un anno fa, uno scio-pero già effettuato, un altro indetto epoi rinviato all’ultimo momento.Adesso, la nuova proclamazione peril week-end di esodo di metà luglio.

Quanto al traffico aereo, restaconfermato anche lo sciopero del 6luglio (venerdì): tra le 6 del mattino ele 24 si asterranno dal lavoro in diver-se riprese i piloti Alitalia, oltre agliassistenti di volo e i dipendenti di ter-ra Meridiana, per uno sciopero pro-clamato da Filt Cgil, Fit Cisl, Anpac eAnpav a sostegno dei rinnovi contrat-

tuali. Le difficoltà per i viaggiatori po-trebbero essere quindi analoghe aquelle registrati nella giornata di ieri,tra voli cancellati, ritardi, inevitabilidisagi e, soprattutto, scali aeroportua-li pressochè deserti. L’Alitalia ha can-cellato in tutto quasi 90 voli, 50 nazio-nali e 36 internazionali; 150 invece icollegamenti riprogrammati. A Fiumi-cino, le file maggiori si sono viste da-vanti ai banchi della British: cancella-to un volo per Londra, mentre altri

quattro sono stati ritardati. Tempilunghi per riavere i bagagli del volo daMinsk con, tra gli altri, 36 bambinidella Bielorussia rassegnati e sedutiper ore lungo il nastro trasportatore.Disagi anche per una comitiva di 35romani diretti in vacanza in Scozia,via Londra. È andata meglio a Mila-no, negli scali comunque bloccati diLinate e Malpensa, dove i viaggiatoricolti alla sprovvista sono stati davveropochi. Lombardi informatissimi, in-

somma, con scali conseguentementesemivuoti.

La proposta di regolamentazionedegli scioperi che la Commissione haufficializzato ieri è, per il momento,ancora provvisoria. Adesso la pallapassa alle parti sociali: avranno quin-dici giorni di tempo per fare osserva-zioni o sostituire un loro accordo alladecisione dell’organo di garanzia. Al-trimenti, loa regolamentazione diven-terà a tutti gli effetti operativa.

MILANO La polemica tra i sindacati si inasprisce, ma labase chiede unità ed anche le Acli fanno appello ad un«impegno ricostruttivo». Contro lo sciopero Fiom tuo-na Savino Pezzotta: «È un fatto gravissimo che produ-ce una frattura di cui la Fiom ha tutta la responsabili-tà. È peggio di un accordo separato». Dello stesso tonoi leader delle strutture territoriali di Cisl e Fim, CarloBorio e Roberto Benaglia per la Lombardia e SandroPasotti, Fim di Brescia. Strutture importanti come laCgil lombarda con Mario Agostinelli: «Siamo impe-gnati fino in fondo a sostenere la piattaforma unitariae i due livelli pieni di contrattazione, in difesa dei qualila Fiom indice la mobilitazione: il contratto metalmec-canico è anche confederale: per questa ragione saremoa fianco dei metalmeccanici lombardi».

Dai luoghi di lavoro, le primissime reazioni delle rsu(dunque reazioni unitarie) colgono tutta la gravità delmomento. Non cadono nell’errore di dare ragioneall’uno o all’altro dei sindacati, ma chiedono aFim-Fiom-Uilm di mettersi d’accordo, di difenderetutti insieme la piattaforma unitaria e di indire unamobilitazione unitaria a sostegno. Così la FonderiaAnselmi di Camposampiero (Padova), la Arvinmeri-tor (Way-Assauto) di Asti («Proseguire unitariamenteil percorso se si vuole raggiungere buoni risultati»), laKone Ascensori di Pero (Milano) («Superare i puntiche dividono, ricompattarsi nel rispetto del manda-to»), la Teskid di Carmagnola («Sciopero nazionaleunitario»), la Sulzer Textil di Schio («Totale appoggioalla piattaforma unitaria»).

Anche la Uilm contesta l’iniziativa del 6 luglio dei metalmeccanici della Cgil che la prossima settimana riuniranno l’assemblea dei delegati

Meccanici, lo sciopero Fiom apre le polemicheCaprioli (Fim): è un grave errore, così si rischia di portare la divisione nelle fabbriche

L’agitazionedei ferrovieriproclamataper il rinnovodel contrattocollettivo

Tra governo e parti socialiprimi contatti sul “metodo”

Ieri cancellati quasi 90 voli per lo sciopero, ma dalla Commissione Giugni sono arrivate nuove regole per il settore

Aeroporti bloccati, il 14 luglio tocca ai treni

PISA Il Comune di Pisa brucia le tappe dellaliberalizzazione e, assieme agli altri 29 Co-muni comproprietari, mette sul mercato il46,18 per cento del capitale di Ages, la exmunicipalizzata trasformata in Spa nel ‘96che fornisce gas, energia e servizi all’areapisana. Pisa fa da battistrada aprendo unapista originale.

Dice infatti il sindaco, Paolo Fontanelli:«Altre aziende pubbliche hanno scelto lastrada della Borsa, che è tipicamente finan-ziaria, mentre noi puntiamo al rafforzamen-to dell’azienda, a potenziare la sua operativi-tà, e per questo motivo abbiamo intrapresola strada più rapida, ossia la ricerca di unpartner industriale che voglia impegnarsicon noi, che porti know how e che si assu-ma la responsabilità di dirigere l’azienda:anche se sarà socio di minoranza, intendia-mo infatti affidargli la gestione riconoscen-

doli un ruolo imprenditoriale pieno, in vi-sta di un’ulteriore espansione di Ages, men-tre la parte pubblica si riserverebbe i compi-ti di indirizzo e controllo».

Proprio perché l’obiettivo è ambizioso,i Comuni soci hanno dato a Fontanelli ilmandato di una rigorosa selezione: il sinda-co di Pisa ha infatti alle spalle un quinquen-nio come assessore regionale al Lavoro ealla Protezione civile e come commissarioper la ricostruzione della Versilia alluviona-ta del ‘96. Per farsi avanti, i candidati hannotempo fino al 4 luglio, quando scade il ban-do di gara. Con un fatturato di 150 miliardie un risultato operativo netto di quasi tremiliardi nel 2000, Ages è un boccone preli-bato e il sindaco garantisce trasparenza erigore dei criteri di scelta: «Cercheremo dicapire qual è il grado di impegno dal puntodi vista industriale dei possibili partner. Mi

auguro che siano in diversi a farsi avanti eche emerga un forte impegno e un imme-diato interesse a un disegno industriale. Vo-gliamo raggiungere presto questi obiettiviper essere pronti e competitivi al momentodella totale liberalizzazione».

Il capitale sociale di Ages Spa è detenu-to per il 98% dalla Provincia di Pisa e da 30Comuni (di cui 2 in provincia di Lucca), eper il restante 2 per cento da Banca Toscanadi Firenze e Monte dei Paschi. GiuseppeBiondi, presidente di Ages, prevede chel’apertura al mercato farà una spietata sele-zione tra le circa 400 ex municipalizzate:«Solo poche riusciranno a sopravvivere do-po i processi di concentrazione: da qui lanostra scelta anticipata di associarci a unpartner industriale. Dovremo anche rivede-re lo statuto per poter affidare al socio priva-to la carica di amministratore delegato».

Il sindaco Fontanelli cerca un partner industriale affidabile per sviluppare le attività della società

Pisa vende il 46% di Ages (energia)

Le linee del Dpef

Nedo Canetti

ROMA Via libera ieri al Senato al decreto-leggeche introduce un nuovo meccanismo di calcoloper chi opta per il regime retributivo anzichéquello contributo, per il godimento della pensio-ne. Si tratta di un'eredità del governo Amato.

E' stato approvato all'unanimità, anche se,in commissione, il sottosegretario al Lavoro Al-berto Brambilla aveva sollevato qualche obiezio-ne, subito corretto dal collega di governo all'Eco-nomia, Giuseppe Vegas, che ha, invece, sostenu-to la necessità di approvare il provvedimento.Insieme al nuovo meccanismo di calcolo, vienesoppresso il rinvio, previsto dalla Finanziariadel 2001, dal 1˚ gennaio scorso alla stessa datadel 2003. La misura di blocco introdotta dallaFinanziaria aveva l'obiettivo di risolvere il pro-blema di quei lavoratori (chiamati «rinoceron-

ti») che, optando per il contributivo avrebbero,di fatto, goduto di trattamenti pensionistici piùelevati rispetto a quelli liquidati con il sistemaretributivo. Si risolveva così un problema diperequazione ma se ne apriva un altro, ben piùacuto., per quanti che, avendo già esercitatol'opzione, erano di fatto rimasti senza retribuzio-ne e senza pensione.

Il nuove meccanismo del decreto votatoieri, attenuando il valore degli anni più remotidi vita lavorativa che ricadono nell'arco tempo-rale in cui opera il sistema retributivo, rendemeno elevato il montante individuale dei contri-buti che scaturisce dall'esercizio dell'opzione.Nel contempo, il provvedimento ripristina, co-me dicevamo, il termine del 1˚ gennaio scorsoper l'esercizio della facoltà di opzione consenten-do così a chi ha già esercitato questa opzione difruire della pensione. In una sua seconda parte,il decreto prevede misure di proroga della cassa

integrazione e della mobilità nonché interventia sostegno del reddito per problemi occupazio-ni che possono derivare dai danni ai lavoratori ealle imprese per effetto della «mucca pazza».Altre misure ancora riguardano l'emergenzaidrica in Puglia.

Particolarmente soddisfatta per il voto delSenato la sen. Ornella Piloni, ds, sottosegretarioal lavoro al momento dell'emanazione del decre-to e relatrice del provvedimento che non hamancato di avanzare «serie preoccupazioni» sul-le posizioni espresse dal sottosegretario Brambil-la che segnalerebbero un grave orientamento alproblema pensionistico da parte del governo. Ilsottosegretario aveva chiesto in commissione dinon approvare questa parte del decreto e dirivedere questa materia solo nell'ambito dellarevisione della riforma. «Se davvero il buon gior-no si vede dal mattino -chiosa Piloni- c'è di chestare accorti».

Con voto unanime il Senato ha dato il via libera al decreto legge predisposto dal governo Amato

Pensioni, nuovi calcoli per il retributivo

Agostinelli (Cgil): siamo a fianco dei lavoratori in lottaDalle Rsu partono le richieste di una mobilitazione unitaria

Giorgio Caprioli e Claudio Sabattini

Valigie in aeroporto durante lo sciopero

sabato 23 giugno 2001 economia e lavoro 13

Colore: Composite ----- Stampata: 22/06/01 21.16 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 14 - 23/06/01

Giornata di Borsa segnatadalla scarsità degli scambi,in netto calo a 1,746 miliar-di di euro. A primeggiaresono stati i titoli dei media,con Espresso +2% e Media-set +3,46%. Bene anchel'Eni (+1,50%), che in finaledi seduta si è giovata dellanotizia che la DeutscheBank ha una quota del4,5% nel capitale. Segno me-no invece per le Enel(-0,42%) e le Edison(-2,68%). Fermi i telefonici:Telecom segna +0,09%,Tim retrocede dello 0,67%,Olivetti dello 0,69%, In ri-presa St (+2,87%) e di con-seguenza Finmeccanica(+2,54%). Bipop subisce levendite (-2,40%) dopo chela società ha dichiarato nonimminente la vendita diAzimut. Giornata negativaper le Tiscali (-5,83%) chetrascinano al ribasso l'indi-ce del Numtel (-1,77%) .

AZIONI

Borsa

A A.S. ROMA 9858 5,09 5,07 -2,27 -16,32 294 5,09 6,82 - 264,73ACEA 18776 9,70 9,72 -0,36 -20,72 65 9,46 12,54 0,0981 2065,12ACEGAS 15533 8,02 8,09 2,72 - 40 7,63 10,49 - 285,40ACQ MARCIA 574 0,30 0,29 -1,71 18,99 110 0,24 0,40 0,0207 114,57ACQ NICOLAY 4318 2,23 2,24 - -7,08 0 2,23 2,56 0,0775 29,92ACQ POTABILI 24397 12,60 12,60 - 6,24 0 11,30 12,98 0,0568 143,80ACSM 5331 2,75 2,76 -0,22 -28,49 10 2,75 3,96 0,0516 102,41ADF 30097 15,54 15,52 0,06 -6,27 3 12,47 18,68 0,2402 140,44AEDES 6955 3,59 3,58 -2,98 -15,64 43 3,13 4,26 0,0723 132,01AEDES RNC 6132 3,17 3,13 -0,82 -25,25 1 3,10 4,30 0,0775 13,30AEM 4713 2,43 2,44 0,29 -20,69 916 2,38 3,09 0,0413 4381,32AEM TO 5036 2,60 2,60 0,04 -19,27 43 2,43 3,22 0,0310 900,74AIR DOLOMITI 21793 11,26 11,27 -0,71 - 14 11,26 11,93 - 93,70ALITALIA 2719 1,40 1,39 - -26,38 4232 1,32 2,08 0,0413 2174,02ALLEANZA 23721 12,25 12,26 -0,49 -26,43 1438 11,92 17,55 0,1472 8756,21ALLEANZA R 14956 7,72 7,75 0,47 -23,05 707 7,24 10,63 0,1720 1016,54AMGA 2837 1,47 1,45 -0,89 -19,64 56 1,34 1,82 0,0145 477,60ANSALDO TRAS 1520 0,78 0,78 -0,20 -13,10 55 0,76 0,95 0,0785 78,01ARQUATI 3156 1,63 1,63 - -7,18 6 1,51 1,85 0,0130 38,49AUTO TO MI 24248 12,52 12,60 0,16 -21,45 48 12,52 15,94 0,2841 1102,02AUTOGRILL 24004 12,40 12,45 3,52 -3,79 360 10,53 13,77 0,0413 3153,80AUTOSTRADE 14448 7,46 7,50 1,68 6,97 6811 6,68 7,53 0,1756 8828,69

B B AGR MANTOV 20474 10,57 10,59 0,93 14,66 117 8,92 11,03 0,3615 1420,11B BILBAO 30593 15,80 15,80 - -1,25 0 14,28 16,80 0,1110 50494,46B CARIGE 18193 9,40 9,45 0,57 1,84 43 8,96 9,51 0,3744 1851,17B CHIAVARI 11043 5,70 5,65 -0,88 -4,76 16 4,81 6,98 0,1756 399,21B DESIO-BR 7257 3,75 3,72 -2,11 -5,73 10 3,53 4,54 0,0671 438,52B DESIO-BR R 3969 2,05 2,05 -1,44 3,48 0 1,98 2,72 0,0806 27,06B FIDEURAM 21979 11,35 11,20 -0,73 -20,32 1662 10,13 15,68 0,1400 10320,96B LEGNANO 30012 15,50 15,50 -0,03 1,50 2 15,27 15,71 0,2066 775,77B LOMBARDA 19856 10,26 10,27 -0,18 -6,33 31 9,97 11,60 0,3357 2938,58B NAPOLI RNC 2124 1,10 1,10 -0,99 -9,64 99 1,10 1,37 0,0413 140,50B PROFILO 8010 4,14 4,14 -0,58 -29,61 61 3,11 5,88 0,0955 501,71B ROMA 6823 3,52 3,53 -0,65 -24,89 2837 3,52 5,26 0,0129 4842,26B SANTANDER 20641 10,66 10,66 - -2,65 0 10,05 12,00 0,0751 48625,98B SARDEG RNC 22856 11,80 11,74 -1,29 -21,64 2 11,79 16,25 0,2970 77,91B TOSCANA 8218 4,24 4,27 -0,14 10,72 41 3,83 4,57 0,1033 1348,10BASICNET 3083 1,59 1,57 -1,81 -19,27 13 1,38 1,97 0,0930 46,77BASSETTI 10088 5,21 5,21 - -12,08 0 5,07 5,93 0,2300 135,46BASTOGI 393 0,20 0,20 0,64 -14,43 150 0,20 0,26 - 137,08BAYER 84053 43,41 43,07 -1,17 -23,47 2 43,41 56,72 1,4000 -BAYERISCHE 23762 12,27 12,43 -1,48 -1,15 25 11,34 13,76 0,0775 920,40BEGHELLI 2488 1,28 1,28 -0,62 -31,83 19 1,28 1,89 0,0258 257,00BENETTON 31786 16,42 16,44 -1,02 -26,65 415 16,01 22,38 0,0465 2980,47BENI STABILI 1006 0,52 0,52 -1,56 0,80 3400 0,51 0,59 0,0150 870,24BIESSE 17297 8,93 9,00 - - 848 8,93 8,93 - 244,70BIM 13900 7,18 7,17 -2,29 -29,05 2 7,05 10,12 0,2582 893,98BIM 04 W 2020 1,04 1,01 -0,88 -48,97 13 1,01 2,04 - -BIPOP-CARIRE 8940 4,62 4,59 -2,40 -33,52 9760 4,25 7,70 0,0671 8949,81BNL 7139 3,69 3,71 1,84 12,89 4092 3,19 3,90 0,0801 7784,18BNL RNC 5906 3,05 3,04 0,53 5,72 6 2,76 3,34 0,1007 70,75BOERO 18143 9,37 9,37 - 0,75 0 8,37 9,65 0,2582 40,67BON FERRAR 19642 10,14 10,11 - -7,44 0 9,85 11,72 0,2066 50,72BONAPARTE 599 0,31 0,31 -0,45 -10,14 125 0,30 0,36 0,0026 112,72BONAPARTE R 578 0,30 0,30 -1,16 -4,39 20 0,30 0,33 0,0129 7,65BREMBO 18253 9,43 9,44 -0,38 1,54 29 9,10 10,57 0,1033 525,11BRIOSCHI 502 0,26 0,26 2,29 -24,21 275 0,25 0,35 0,0026 125,04BRIOSCHI W 114 0,06 0,06 3,51 -17,21 120 0,06 0,07 - -BULGARI 24432 12,62 12,50 0,46 -2,78 560 10,58 14,17 0,0860 3692,96BURANI F.G. 14508 7,49 7,54 0,51 8,50 20 6,45 8,01 0,0362 209,80BUZZI UNIC 22499 11,62 11,65 1,31 26,77 105 9,03 12,05 0,2000 1478,16BUZZI UNIC R 13134 6,78 6,79 1,69 20,28 10 5,64 7,59 0,2240 84,27

C C LATTE TO 8392 4,33 4,35 -1,14 -21,33 3 4,00 5,51 0,0300 43,34CALP 5245 2,71 2,71 0,48 -1,63 6 2,64 2,88 0,1549 75,68CALTAG EDIT 21065 10,88 10,94 -1,41 -2,52 18 10,84 13,77 0,2500 1359,88CALTAGIRON R 10291 5,32 5,23 -4,24 6,30 0 4,73 5,71 0,0336 4,84CALTAGIRONE 9803 5,06 5,06 -2,32 1,65 5 4,50 5,57 0,0232 548,27CAMFIN 8810 4,55 4,54 -1,05 -2,27 10 4,43 5,41 0,1291 348,23CARRARO 4405 2,27 2,25 -4,29 -23,84 76 2,27 3,10 0,1549 95,55CATTOLICA AS 50498 26,08 26,01 -0,38 -22,31 18 26,08 34,90 0,6972 1123,61CEMBRE 4905 2,53 2,55 -0,20 7,88 2 2,14 2,76 0,0878 43,06CEMENTIR 6750 3,49 3,50 -1,02 17,10 139 2,95 3,78 0,0258 554,69CENTENAR ZIN 3383 1,75 1,78 2,30 -5,05 3 1,69 1,91 0,0362 24,89CIR 2947 1,52 1,51 0,33 -44,15 1413 1,46 2,86 0,0413 1172,51CIRIO FIN 973 0,50 0,50 -0,99 -38,75 225 0,50 0,83 0,0129 186,26CLASS EDIT 14276 7,37 7,34 -0,90 -35,80 82 7,27 12,45 0,0439 678,12CMI 3317 1,71 1,70 -0,58 14,97 18 1,39 2,05 0,0207 87,36COFIDE 1559 0,81 0,80 0,67 -48,07 231 0,79 1,55 0,0155 456,12COFIDE R 1378 0,71 0,70 0,20 -38,00 122 0,71 1,21 0,0780 108,82CR ARTIGIANO 6442 3,33 3,33 0,76 8,34 25 2,99 3,44 0,1162 343,39CR BERGAM 34473 17,80 17,80 -0,28 -1,38 1 17,77 19,31 0,6197 1098,98CR FIRENZE 2324 1,20 1,20 -0,08 -2,99 88 1,12 1,24 0,0516 1278,44CR VALTEL 16892 8,72 8,75 0,39 -3,72 35 8,72 9,52 0,3615 451,19CREDEM 13180 6,81 6,76 -1,23 -21,79 43 6,40 9,48 0,0930 1855,16CREMONINI 3503 1,81 1,82 -1,57 -14,51 213 1,34 2,17 0,0230 256,55CRESPI 2488 1,28 1,29 0,62 0,16 27 1,25 1,39 0,0671 77,10CSP 6562 3,39 3,40 1,49 -21,20 6 3,00 4,33 0,0516 83,03CUCIRINI 2310 1,19 1,21 1,34 -17,15 2 1,13 1,50 0,0516 14,32

D DALMINE 630 0,33 0,32 -0,77 -0,85 430 0,30 0,37 0,0023 376,50DANIELI 8212 4,24 4,21 -1,41 -6,83 11 4,07 4,67 0,0723 173,37DANIELI RNC 4362 2,25 2,25 -0,22 -8,45 10 2,15 2,56 0,0930 91,08DANIELI W03 520 0,27 0,26 -2,99 -27,04 9 0,27 0,39 - -DE FERRARI 10069 5,20 5,20 - -14,29 0 5,20 6,59 0,1085 116,36DE FERRARI R 6215 3,21 3,21 0,63 -8,00 0 3,14 3,60 0,1136 48,35DUCATI 3390 1,75 1,75 -0,28 -5,50 118 1,68 2,22 - 277,54

E EDISON 19752 10,20 10,12 -2,68 -11,73 1941 9,28 11,73 0,1400 6468,78EMAK 4355 2,25 2,24 -1,54 9,81 10 1,99 2,33 0,1033 62,19ENEL 6907 3,57 3,56 -0,42 -9,94 24648 3,31 3,97 0,1301 43253,98ENI 28519 14,73 14,87 1,50 7,56 20673 13,36 15,60 0,2117 58932,45ERG 8070 4,17 4,16 -1,70 16,23 156 3,43 4,37 0,1549 669,63ERICSSON 48813 25,21 25,20 -0,79 -49,70 15 25,21 51,29 0,2272 648,91ESAOTE 6177 3,19 3,19 -0,28 -10,42 20 2,88 3,82 0,0420 147,65ESPRESSO 8496 4,39 4,40 2,00 -50,61 2192 4,26 10,08 0,0930 1889,58

F FALCK 20288 10,48 10,56 - -5,81 0 10,40 13,80 0,1291 1210,25FALCK R 22306 11,52 11,79 - 7,31 0 10,73 11,52 0,1549 0,96FERRETTI 7567 3,91 3,89 -0,74 -11,10 86 3,50 4,40 - 605,74FIAT 46858 24,20 24,40 0,49 -7,63 663 22,39 27,55 0,6200 8891,08FIAT PRIV 30219 15,61 16,09 2,82 -10,70 170 14,99 18,34 0,6200 1612,08FIAT RNC 27902 14,41 14,54 1,69 -4,97 33 13,98 16,38 0,7750 1151,54FIL POLLONE 2633 1,36 1,36 0,07 -25,19 1 1,34 1,85 0,0930 14,48FIN PART 2560 1,32 1,34 0,30 -29,27 593 1,32 1,87 0,0168 306,93FIN PART W 315 0,16 0,16 -8,88 -58,82 516 0,16 0,41 - -FINARTE ASTE 4333 2,24 2,25 -0,88 -23,33 9 2,20 3,06 0,0362 55,95FINCASA 798 0,41 0,42 0,63 -21,41 85 0,41 0,54 0,0258 69,98FINMECCANICA 2010 1,04 1,05 2,54 -13,07 13886 1,02 1,30 0,0723 8714,00FOND ASSIC 11155 5,76 5,75 0,61 -2,92 149 5,06 6,57 0,1033 2217,24FOND ASSIC R 9676 5,00 4,98 -0,42 5,71 34 4,36 5,05 0,1239 67,20

G GABETTI 6578 3,40 3,41 2,34 0,86 17 3,11 4,89 0,0723 108,70GARBOLI 1839 0,95 0,95 - -12,84 0 0,95 1,12 0,1033 25,65GEFRAN 8907 4,60 4,56 -0,78 0,15 13 4,42 5,58 0,0775 82,80GEMINA 2316 1,20 1,20 -1,48 -11,67 439 1,01 1,38 0,0103 435,91GEMINA RNC 2988 1,54 1,59 - -20,01 1 1,36 2,13 0,0500 5,81GENERALI 66608 34,40 34,52 1,38 -17,90 2414 33,20 42,11 0,2582 43103,13GEWISS 10315 5,33 5,32 -0,32 -18,12 19 4,70 6,75 0,0500 639,24

GILDEMEISTER 7745 4,00 4,00 -0,50 -0,25 3 3,88 4,15 0,1000 116,04GIM 2149 1,11 1,12 0,09 -6,80 33 1,02 1,24 0,0310 165,00GIM RNC 2866 1,48 1,48 -0,40 5,34 60 1,39 1,50 0,0723 20,22GIUGIARO 11534 5,96 5,94 -0,85 -21,33 16 5,96 7,57 0,2686 297,85GRANDI NAVI 4510 2,33 2,33 -1,27 -10,97 12 2,19 2,71 0,0671 151,38GRANDI VIAGG 1559 0,81 0,80 - -7,14 3 0,78 1,07 0,0129 36,23GRANITIFIAND 15496 8,00 8,00 0,24 - 78 7,81 8,00 - 288,03GRUPPO COIN 27952 14,44 14,37 -0,96 3,71 41 12,74 15,32 - 943,55

H HDP 8345 4,31 4,33 0,28 -13,93 412 3,38 5,02 0,0400 3151,52HDP RNC 5513 2,85 2,86 1,42 -29,30 11 2,50 4,03 0,0600 83,56

I IDRA PRESSE 3534 1,83 1,92 4,12 -13,10 63 1,83 2,19 0,0516 27,38IFI PRIV 65814 33,99 34,05 -0,41 -11,65 41 30,23 39,10 0,6300 1049,44IFIL 13542 6,99 7,00 1,03 -20,80 220 6,58 8,87 0,1800 1802,04IFIL RNC 9567 4,94 5,00 2,40 -4,39 352 4,19 5,44 0,2007 909,55IM LOMB W03 67 0,03 0,03 5,88 -36,50 708 0,03 0,05 - -IM LOMBARDA 372 0,19 0,19 3,94 -24,52 455 0,16 0,25 - 115,22IM METANOP 3927 2,03 2,05 -1,06 5,08 56 1,86 2,07 0,0480 851,21IMA 17893 9,24 9,41 3,68 17,06 33 7,71 9,24 0,2324 333,60IMMSI 1252 0,65 0,64 -7,34 -33,83 510 0,65 0,98 - 142,27IMPREGIL RNC 1318 0,68 0,68 -0,29 -0,19 15 0,63 0,73 0,0398 11,00IMPREGIL W01 127 0,07 0,06 -5,97 -41,40 160 0,05 0,12 - -IMPREGILO 1297 0,67 0,68 0,52 15,55 2602 0,47 0,71 0,0098 483,82INA 4544 2,35 2,35 -1,18 -32,29 109 2,33 3,47 0,0465 8464,07INTBCI R W02 942 0,49 0,49 -0,39 -21,90 358 0,44 0,73 - -INTBCI W PUT 3133 1,62 1,60 -2,97 77,67 1027 0,69 1,83 - -INTBCI W02 1564 0,81 0,81 0,71 -26,38 50 0,79 1,22 - -INTEK 1048 0,54 0,55 -1,29 -31,28 15 0,54 0,79 0,0155 50,26INTEK RNC 929 0,48 0,48 - -19,87 0 0,47 0,60 0,0207 17,60INTERBANCA 27975 14,45 14,61 -0,33 2,17 8 13,75 15,06 0,4648 716,33INTERPUMP 7451 3,85 3,85 1,32 -10,14 135 3,78 4,31 0,0870 316,01INTESABCI 7917 4,09 4,12 1,58 -20,21 9286 4,02 5,44 0,0930 23999,97INTESABCI R 5036 2,60 2,60 -0,38 -16,23 3629 2,48 3,42 0,1033 2185,38INV IMM LOMB 7753 4,00 3,95 -1,69 -36,40 10 3,93 6,30 - 190,19IPI 7979 4,12 4,16 0,70 -8,97 8 4,03 4,56 0,1950 168,07IRCE 6415 3,31 3,30 0,89 -10,94 10 3,28 3,88 0,1549 93,19IT HOLDING 7819 4,04 4,05 -0,25 6,60 11 3,72 4,48 0,0258 808,12ITALCEM 18102 9,35 9,38 2,36 4,40 175 8,72 10,50 0,1800 1655,87ITALCEM RNC 8452 4,37 4,39 1,81 4,88 152 4,11 4,84 0,2100 460,21ITALGAS 19423 10,03 10,08 1,17 -5,69 532 9,37 11,66 0,1756 3495,55ITALMOBIL 68931 35,60 35,35 -1,42 18,47 40 30,05 36,99 0,9400 789,70ITALMOBIL R 37387 19,31 19,35 0,22 16,35 46 16,43 19,87 1,0180 315,57

J JOLLY HOTELS 14481 7,48 7,46 0,85 11,43 27 6,41 7,48 0,1033 149,24JOLLY RNC 13941 7,20 7,20 2,56 6,46 0 5,76 7,23 0,2035 0,32

L LA DORIA 3969 2,05 2,06 -0,82 -7,49 12 2,05 2,31 0,0536 63,55LA GAIANA 2428 1,25 1,29 - -1,00 2 1,02 1,51 0,0619 22,52LAVORWASH 8188 4,23 4,30 - -11,02 0 4,03 4,75 0,1549 56,39LAZIO 5220 2,70 2,71 2,77 -19,23 61 2,52 3,66 - 249,21LINIFICIO 3154 1,63 1,65 - -4,74 3 1,60 1,84 0,0600 19,35LINIFICIO R 2730 1,41 1,41 - -5,05 0 1,37 1,56 0,0900 8,84LOCAT 1608 0,83 0,83 -0,83 1,98 115 0,73 0,85 0,0325 448,38LOTTOMATICA 8543 4,41 4,42 -0,05 - 46 4,33 4,68 - 751,25LUXOTTICA 34216 17,67 17,89 0,33 16,96 127 14,31 17,87 - 7993,06

M MAFFEI 2411 1,25 1,24 -2,20 -2,35 7 1,23 1,34 0,0439 37,35MANULI RUB 2689 1,39 1,39 -0,64 -21,03 20 1,39 1,77 0,0393 127,99MARANGONI 5267 2,72 2,72 -4,23 -24,86 1 2,72 3,69 0,1549 54,40MARCOLIN 3214 1,66 1,66 -0,84 1,59 1 1,52 1,77 0,0250 75,33MARZOTTO 27032 13,96 13,85 -1,92 12,17 109 11,63 15,43 0,2800 924,73MARZOTTO RIS 26295 13,58 13,58 -3,35 -1,06 0 12,03 15,03 0,3000 46,97MARZOTTO RNC 17533 9,05 9,05 -0,55 13,17 7 7,90 9,71 0,3400 22,57MEDIASET 19767 10,21 10,35 3,46 -18,05 4071 9,91 13,92 0,2402 12059,15MEDIOBANCA 24761 12,79 12,84 0,79 6,74 1025 9,85 13,43 0,1291 8211,99MEDIOLANUM 23713 12,25 12,11 -1,04 -6,23 707 9,64 15,53 0,0955 8879,33MELIORBANCA 11269 5,82 5,82 -0,31 -9,37 39 5,33 6,75 0,2324 427,02MERLONI 9008 4,65 4,67 0,34 -3,16 68 4,47 5,21 0,1529 425,70MERLONI R 6002 3,10 3,14 3,80 31,75 258 2,28 3,21 0,1632 65,22MIL ASS W02 234 0,12 0,12 - -57,23 87 0,12 0,30 - -MILANO ASS 6761 3,49 3,48 -0,94 -7,28 316 3,43 4,04 0,2066 1184,01MILANO ASS R 6614 3,42 3,40 -0,79 -3,58 13 3,41 3,82 0,2221 105,01MIRATO 10467 5,41 5,38 -0,81 -9,66 12 5,14 5,98 0,1808 92,98MITTEL 6918 3,57 3,63 -0,85 -5,73 11 3,03 4,07 0,1002 139,35MONDADORI 17364 8,97 8,92 -1,25 -7,48 413 8,80 11,00 0,2066 2325,21MONDADORI R 22385 11,56 11,21 - -27,74 0 10,45 16,00 0,2117 1,75

MONRIF 1894 0,98 0,98 1,55 -42,11 20 0,98 1,73 0,0258 146,76MONTE PASCHI 7277 3,76 3,75 - -11,04 1747 3,26 4,58 0,1033 9722,26MONTEDISON 5238 2,71 2,70 -0,41 18,17 1028 2,10 3,57 0,0300 4746,09MONTEDISON R 3003 1,55 1,55 0,39 0,45 427 1,39 1,74 0,0600 260,78MONTEFIBRE 1782 0,92 0,93 0,69 -20,82 30 0,92 1,21 0,0155 119,64MONTEFIBRE R 1727 0,89 0,89 - -15,66 0 0,89 1,08 0,0258 23,18

N NAV MONTAN 2999 1,55 1,55 0,06 10,88 192 1,38 1,66 0,0400 190,31NECCHI 718 0,37 0,37 1,44 -27,58 240 0,36 0,54 0,0516 64,34NECCHI RNC 3092 1,60 1,57 2,81 21,08 30 1,19 1,60 0,0413 0,72NECCHI W05 409 0,21 0,20 -6,05 -35,20 22 0,19 0,34 - -

O OLCESE 1214 0,63 0,63 -0,47 -5,03 7 0,58 0,82 0,0775 22,18OLI EXTEC04W 469 0,24 0,24 -2,65 -59,76 200 0,24 0,69 - -OLIDATA 6235 3,22 3,27 1,30 -27,38 17 3,22 5,61 0,0909 109,48OLIVETTI 3673 1,90 1,88 -0,69 -22,95 46748 1,90 2,89 0,0350 13814,18OLIVETTI W 2914 1,50 1,50 -1,96 -26,80 78 1,50 2,41 - -OLIVETTI W02 585 0,30 0,30 -3,86 - 1318 0,28 0,42 - -

P P BG-C VA 36572 18,89 18,80 -0,49 -8,75 77 18,88 21,90 0,9296 2498,36P BG-C VA W4 832 0,43 0,43 1,34 -32,32 49 0,43 0,67 - -P COM IN 24407 12,61 12,65 0,36 -25,66 90 12,61 19,40 0,6197 1228,88P COM IN W 272 0,14 0,14 0,35 -51,35 15 0,14 0,30 - -P CREMONA 19581 10,11 10,11 0,16 -19,30 14 9,88 12,63 0,2221 339,65P ETR-LAZIO 19549 10,10 10,21 2,10 -24,13 3 9,85 13,58 0,3615 259,36P INTRA 24697 12,76 12,87 1,37 -14,34 24 12,61 15,34 0,4132 370,51P LODI 22716 11,73 11,71 -0,62 -8,53 149 11,45 13,37 0,1808 1418,86P MILANO 8729 4,51 4,48 -1,10 -14,97 749 4,51 6,02 0,2272 1727,83P NOVARA 14679 7,58 7,63 1,60 -1,26 573 6,53 8,58 0,1291 1945,87P NOVARA W01 1567 0,81 0,82 -1,02 -8,04 203 0,77 1,26 - -P SPOLETO 14681 7,58 7,55 -2,45 -10,48 24 7,49 8,77 0,3099 114,61P VER-S GEM 22244 11,49 11,49 -0,06 -5,52 138 10,78 12,43 0,3512 2689,22PAGNOSSIN 5706 2,95 2,98 1,43 0,44 12 2,64 3,07 0,0749 58,94PARMALAT 6142 3,17 3,16 0,22 -7,49 972 2,83 3,43 0,0129 2522,02PARMALAT W03 1770 0,91 0,93 1,89 -11,70 97 0,75 1,05 - -PERLIER 468 0,24 0,25 - -15,45 0 0,24 0,29 0,0026 11,72PERMASTEELIS 33468 17,29 17,30 0,59 19,34 9 14,10 17,89 0,1400 477,07PININFARIN R 86164 44,50 44,50 - 3,49 0 35,50 45,50 0,3770 9,75PININFARINA 53131 27,44 27,48 -0,07 -15,16 1 25,81 34,86 0,3357 249,65PIRELLI 6444 3,33 3,30 -1,14 -11,13 6617 3,33 4,05 0,1550 6380,56PIRELLI R 5886 3,04 3,06 0,10 -11,27 85 3,01 3,71 0,1654 267,54PIRELLI&CO 6355 3,28 3,30 0,92 -10,89 623 3,19 3,86 0,2065 1938,72PIRELLI&CO R 6148 3,17 3,20 1,17 -7,84 46 3,11 3,72 0,2169 109,28POL EDITOR 2870 1,48 1,49 1,16 -42,78 26 1,46 2,64 0,0413 195,62PREMAFIN 3501 1,81 1,80 -0,66 18,71 47 1,24 1,87 0,1033 292,85PREMUDA 2453 1,27 1,27 -0,31 26,36 48 0,99 1,30 0,0516 78,40PREMUDA RNC 2788 1,44 1,44 -4,00 -19,67 1 1,41 1,79 0,0697 0,31

R R DEMEDICI 3183 1,64 1,65 0,18 -10,12 70 1,64 1,89 0,0310 222,31R DEMEDICI R 3456 1,78 1,82 - -2,45 0 1,61 1,98 0,0413 15,69RAS 27847 14,38 14,32 1,31 -12,27 1920 12,27 16,46 0,3099 10343,50RAS RNC 21034 10,86 10,89 0,56 -13,90 3 9,61 12,62 0,3409 104,66RATTI 2329 1,20 1,20 -4,00 -24,01 7 1,20 1,61 0,0516 37,53RECORDATI 30672 15,84 15,80 1,33 53,57 93 9,79 16,00 0,1549 789,43RICCHETTI 1746 0,90 0,91 1,76 -23,83 16 0,89 1,20 0,0139 182,86RICCHETTI W 114 0,06 0,06 - -37,54 32 0,04 0,12 - -RICH GINORI 2304 1,19 1,20 1,35 13,23 21 1,04 1,22 0,0491 108,05RINASCENTE 9662 4,99 5,05 2,95 -19,80 457 4,70 6,22 0,1033 1491,64RINASCENTE P 8810 4,55 4,55 -2,15 -8,80 1 4,52 5,06 0,1033 14,31RINASCENTE R 7329 3,79 3,77 0,96 -5,47 74 3,57 4,21 0,1343 389,22RISANAM RNC 5683 2,94 2,92 - 82,75 0 1,60 2,97 0,1394 9,99RISANAMENTO 5745 2,97 2,96 -1,04 74,02 44 1,66 3,04 0,0504 199,30ROLAND EUROP 2291 1,18 1,17 -2,50 -34,64 3 1,18 1,81 0,0780 26,03ROLO BANCA 34047 17,58 17,56 0,05 -9,58 250 17,22 21,21 0,8522 8539,87RONCADIN 2769 1,43 1,43 -0,69 -50,35 16 1,43 2,88 0,0413 58,04ROTONDI EV 4450 2,30 2,33 3,61 5,90 52 1,95 2,30 0,0955 45,50

S SABAF 24244 12,52 12,48 -0,27 -9,14 16 12,52 14,12 0,3099 141,91SADI 5402 2,79 2,80 0,90 10,85 1 2,46 3,19 0,1500 27,90SAECO 9312 4,81 4,80 -0,62 19,30 60 3,99 5,54 0,0300 961,80SAES GETT 32190 16,63 16,62 -0,44 -25,45 30 15,67 22,30 0,4132 230,67SAES GETT R 16900 8,73 8,73 1,91 -6,32 30 7,71 10,64 0,4288 84,01SAFILO 24089 12,44 12,44 -0,13 28,02 78 9,38 12,51 0,0723 1275,20SAI 34950 18,05 18,06 0,34 -14,62 19 16,13 21,14 0,3100 1107,37SAI RIS 18745 9,68 9,69 0,42 2,67 143 7,88 9,80 0,3514 352,01SAIAG 8152 4,21 4,22 -0,71 -16,00 1 4,17 5,05 0,1291 73,28SAIAG RNC 5408 2,79 2,78 -3,47 -9,11 6 2,78 3,08 0,1394 27,21SAIPEM 13097 6,76 6,79 -0,80 14,37 1215 5,83 7,60 0,0620 2974,06SAIPEM RIS 13554 7,00 7,00 - 18,64 0 5,72 7,49 0,0775 3,84SAV DEL BENE 6049 3,12 3,11 -0,35 0,22 69 2,99 3,41 0,1033 114,15SCHIAPPAREL 304 0,16 0,16 0,06 -17,24 230 0,16 0,19 0,0155 33,68SEAT PG 2372 1,23 1,22 -0,16 -46,53 22511 1,12 2,33 0,1048 13468,30SEAT PG RNC 1596 0,82 0,82 0,43 -37,08 224 0,79 1,47 0,0013 154,71SIMINT 11947 6,17 6,17 -0,05 23,57 86 4,48 6,28 0,1033 288,04SIRTI 2788 1,44 1,45 0,28 -21,53 219 1,44 2,04 0,1782 316,80SMI METAL R 1278 0,66 0,66 -0,45 3,16 2 0,62 0,68 0,0362 37,76SMI METALLI 1264 0,65 0,66 -0,46 1,71 200 0,61 0,69 0,0258 420,97SMURFIT SISA 1397 0,72 0,73 1,39 6,48 17 0,66 0,89 0,0052 44,44SNAI 11552 5,97 5,98 1,98 -52,53 108 5,97 14,37 0,0387 327,79SNIA 4322 2,23 2,25 0,27 1,98 788 2,08 2,37 0,0650 1119,19SNIA RIS 4260 2,20 2,20 -1,57 -4,54 1 2,11 2,35 0,0970 8,98SNIA RNC 3621 1,87 1,87 -1,58 -1,46 2 1,74 2,12 0,1070 28,39SOGEFI 5123 2,65 2,63 -1,02 2,40 19 2,35 2,82 0,1239 287,64SOL 4087 2,11 2,11 0,19 9,61 64 1,83 2,11 0,0542 191,47SONDEL 8684 4,49 4,44 0,23 20,44 32 3,72 4,68 0,0775 1212,17SOPAF 1089 0,56 0,56 5,13 -18,18 157 0,53 0,75 0,0620 65,75SOPAF RNC 850 0,44 0,45 4,42 -11,65 67 0,42 0,54 0,0723 17,86SPAOLO IMI 29288 15,13 15,12 -0,03 -11,57 3288 14,07 18,63 0,5680 21237,46STAYER 1071 0,55 0,57 - -22,66 0 0,54 0,74 0,0258 11,89STEFANEL 2471 1,28 1,28 0,55 -13,02 25 1,16 1,47 0,0310 137,93STEFANEL RNC 2984 1,54 1,50 - -4,64 0 1,40 1,66 0,0465 0,31STMICROEL 71390 36,87 36,94 2,87 -16,28 2293 32,43 51,66 0,0451 31940,78

T TARGETTI 8415 4,35 4,40 2,33 -19,34 3 4,15 5,70 0,0826 65,19TECNODIF W04 3919 2,02 2,02 1,00 1,20 3 1,81 3,36 - -TELECOM IT 18755 9,69 9,66 0,09 -16,97 14554 9,69 13,65 0,3125 50961,12TELECOM IT R 10051 5,19 5,17 -0,21 -17,43 12261 5,19 7,08 0,3238 10657,76TERME ACQ R 2012 1,04 1,03 -0,68 -4,85 4 1,02 1,23 0,0232 11,31TERME ACQUI 2910 1,50 1,52 2,35 1,97 8 1,36 1,64 0,0155 24,54TIM 11362 5,87 5,79 -0,67 -32,03 32336 5,87 9,14 0,1937 49488,64TIM RNC 6845 3,54 3,50 -0,57 -24,16 1052 3,54 4,98 0,2055 466,86TOD'S 90792 46,89 46,95 -0,09 2,05 14 42,00 49,12 0,1300 1418,42TREVI FIN 4314 2,23 2,25 -0,22 -1,37 9 1,95 2,51 0,0150 142,59

U UNICREDIT 9701 5,01 5,01 0,97 -9,88 11102 4,68 5,87 0,1291 25111,37UNICREDIT R 7699 3,98 4,01 0,35 -10,33 9 3,85 4,75 0,1369 86,31UNIMED 3069 1,59 1,59 -0,63 2,26 3 1,55 1,66 0,0697 137,70UNIPOL 7052 3,64 3,66 0,91 6,99 226 3,23 3,69 0,0826 995,47UNIPOL P 3340 1,73 1,73 1,23 -4,54 482 1,66 1,99 0,0878 306,87UNIPOL P W05 262 0,14 0,13 -0,89 -24,30 207 0,13 0,19 - -UNIPOL W05 307 0,16 0,16 0,31 -10,89 137 0,14 0,19 - -

V V VENTAGLIO 7590 3,92 3,93 -0,68 - 55 3,92 4,24 - 127,40VEMER SIBER 4190 2,16 2,18 -2,77 -51,73 20 2,06 4,48 0,0516 115,77VIANINI IND 5305 2,74 2,75 -1,96 -0,78 5 2,05 2,88 0,0129 82,49VIANINI LAV 9416 4,86 4,87 -0,37 6,74 16 4,46 5,28 0,0500 212,99VITTORIA ASS 8444 4,36 4,34 -0,39 -13,21 5 4,30 5,11 0,1033 130,83VOLKSWAGEN 105991 54,74 54,55 1,02 0,42 1 48,01 62,45 1,2000 -

Z ZIGNAGO 25863 13,36 13,47 0,25 11,86 2 11,59 13,89 0,4200 333,93ZUCCHI 10965 5,66 5,63 0,91 6,85 15 5,16 5,86 0,2500 118,92ZUCCHI RNC 8862 4,58 4,57 -4,79 4,02 0 4,31 4,82 0,2800 15,69

ACOTEL GROUP 110348 56,99 55,86 0,70 -44,87 9 55,67 121,31 - 237,42AISOFTWARE 23038 11,90 11,76 -1,69 -6,62 11 11,04 27,10 - 79,58ALGOL 17845 9,22 9,22 1,37 - 16 8,82 9,35 - 32,42ART'E' 66085 34,13 34,20 -0,87 -12,33 0 33,80 44,07 - 98,29BB BIOTECH 174071 89,90 89,35 -0,47 -20,48 2 61,37 113,06 - 249,92BIOSEARCH IT 41204 21,28 21,22 -0,38 -50,37 11 21,28 52,47 - 258,78CAD IT 59753 30,86 30,69 -0,10 22,85 1 20,28 35,79 0,3564 277,12CAIRO COMMUN 54448 28,12 27,68 -2,95 -23,63 16 28,12 52,86 - 217,93CDB WEB TECH 7685 3,97 3,95 -0,05 -55,39 131 3,97 10,42 - 400,08CDC 28471 14,70 14,66 3,57 -47,60 5 14,36 36,52 - 180,29CHL 27514 14,21 13,99 -2,05 -54,85 4 14,06 33,68 - 82,40CTO 28909 14,93 14,77 3,56 -56,74 40 13,48 34,68 0,2453 149,30DADA 34855 18,00 17,98 -0,92 -36,48 15 18,00 33,43 - 214,66DATA SERVICE 94509 48,81 49,49 - 19,08 2 35,53 53,10 - 220,09DATALOGIC 34884 18,02 18,03 -0,53 - 4 17,48 20,77 - 214,45DATAMAT 19260 9,95 9,92 0,04 -24,68 7 9,89 16,78 - 265,86DIGITAL BROS 18143 9,37 9,30 -0,41 -33,02 11 9,27 18,97 - 117,12DMAIL.IT 24939 12,88 12,52 -2,84 -22,50 2 12,88 17,82 - 83,08E.BISCOM 134067 69,24 69,02 0,04 -31,86 11 68,32 127,72 - 3354,68EL.EN. 30343 15,67 15,60 -0,42 -27,48 0 15,59 25,86 - 72,09ENGINEERING 77819 40,19 40,15 -0,86 0,50 0 38,45 49,22 0,1239 502,38EPLANET 31277 16,15 15,80 -3,83 -40,24 47 15,20 40,50 - 121,15EUPHON 68931 35,60 36,10 -0,61 -38,45 0 34,34 57,84 0,2582 169,46FIDIA 22554 11,65 11,60 0,86 -7,55 0 11,36 14,01 0,1394 54,75FINMATICA 32868 16,98 16,84 -1,44 -55,70 42 16,98 44,07 0,0258 755,39FREEDOMLAND 31501 16,27 16,02 -2,44 -24,51 23 16,27 47,50 - 234,45GANDALF 85564 44,19 44,00 -1,12 -33,63 0 44,16 87,06 - 50,73I.NET 233224 120,45 120,14 -0,25 -48,34 2 120,45 263,11 - 493,85INFERENTIA 51118 26,40 27,58 6,45 -40,51 12 26,40 60,26 - 108,24MONDO TV 116118 59,97 60,00 -1,67 -36,87 3 59,97 94,99 - 229,09NOVUSPHARMA 82369 42,54 41,50 -5,83 -3,89 10 31,52 58,81 - 279,33ON BANCA 78709 40,65 40,72 - -50,64 0 40,65 89,79 - 104,97OPENGATE 44011 22,73 22,72 -1,22 -20,66 6 22,38 42,76 0,2066 187,50PCU ITALIA 18422 9,51 9,47 -0,46 - 5 9,51 16,61 - 49,19POLIGRAF S F 117783 60,83 61,75 3,76 -23,14 1 58,28 87,88 0,3615 54,75PRIMA INDUST 33393 17,25 17,14 -1,14 -28,70 1 17,25 26,03 - 66,57REPLY 30930 15,97 15,94 -2,50 23,80 6 11,78 21,56 - 130,38TAS 86880 44,87 45,01 0,65 -36,02 2 44,79 81,10 1,0000 77,84TC SISTEMA 54545 28,17 27,99 -0,29 -33,02 2 25,48 47,93 - 121,69TECNODIFFUS 52860 27,30 27,09 -0,95 -4,38 2 26,03 44,68 - 134,73TISCALI 21256 10,98 10,83 -5,83 -37,14 1748 10,59 22,16 - 3674,76TXT 112594 58,15 58,11 -0,03 -36,60 1 55,55 110,03 - 145,38VITAMINIC 46819 24,18 23,96 -0,33 96,27 14 9,09 43,01 - 128,14

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L’amministratore delegato Mengozzi incontra lunedì i sindacati critici sulla sua linea di azione. Il consiglio valuta il piano di sviluppo

Alitalia accelera sull’accordo con Air France e DeltaGildo Campesato

ROMA Alitalia rompe gli indugi epunta la rotta verso un’alleanzastrategia con l’Air France e l’ameri-cana Delta: lo ha spiegato ieri l’am-ministratore delegato FrancescoMengozzi ai consiglieri di ammini-strazione riuniti per discutere le li-nee guida del nuovo piano indu-striale che sarà varato entro fineagosto.

In realtà, Mengozzi si è limita-to ad una illustrazione molto gene-rale delle problematiche alla basedel progetto che dovrà guidare losviluppo della compagnia tra 2002e 2006. Ha però fatto capire abba-stanza apertamente che i colloquicon la compagnia francese e quellaamericana hanno ormai imbocca-to una stretta decisiva «pur se so-no aperte altre possibilità». Si con-ta di concludere i negoziati e firma-re gli accordi entro l’estate così da

poterne trarre i benefici sin dalprossimo anno.

Del resto, le trattative sembra-no entrate in una fase assai piùavanzata di quanto lo stesso Men-gozzi non voglia pubblicamenteammettere e i passi avanti ci sonogià stati.

Piuttosto che la mancata mes-sa a punto dei dettagli delle intesecon i futuri partner, a consigliarecautela all’amministratore delega-to sono piuttosto i nuovi equilibripolitici in Parlamento. Il governoBerlusconi si è appena insediatoed il «dossier Alitalia» non ha anco-ra avuto modo di essere svisceratoa fondo dai nuovi inquilini di Pa-lazzo Chigi.

Del resto, l’alleanza con AirFrance non coinvolge soltanto i de-stini della compagnia aerea italia-na. Alitalia deve rinnovare e poten-ziare rapidamente la propria flottatanto che c’è chi prevede una ne-cessità di quasi 200 nuovi aerei nei

prossimi dieci anni.C’è da immaginare che un’inte-

sa con i francesi finirebbe inevita-bilmente con l’avere ripercussionianche nelle decisioni che riguarda-no la flotta di Alitalia facendoemergere una specie di preferenzaper l’opzione Airbus rispetto a Bo-eing. Il che appare coerente con lescelte europee di rafforzarel industria aerospaziale continenta-le, come è emerso anche al saloneparigino di Le Bourget. Non è pe-rò ancora chiaro come tale pro-spettiva possa sintonizzarsi con gliumori filoamericani ora di casa aPalazzo Chigi.

In ogni caso, in un primo mo-mento potrebbe essere proprio l’al-leanza con Delta quella ad acquisi-re maggior spessore, in particolaresulle rotte atlantiche. Con Air Fran-ce l’accordo globale potrebbe arri-vare in più tappe: dapprima un’in-tesa sulle tratte franco-italiane,quindi un’alleanza commerciale

più vasta che, se funziona, potreb-be tramutarsi successivamente inscambio azionario.

Mentre Alitalia continua a la-mentare il «difficile contesto in cuiopera» (a partire da un networkaeroportuale troppo frammenta-to), la Scarl, la cooperativa dei di-pendenti azionisti parte all’attaccodi Mengozzi: «Non ci piace il suometodo: l’amministratore va drit-to per la sua strada senza consulta-re i lavoratori che sono anche azio-nisti. E i comitati di governancesono stati ridotti a meri incontriper il tè delle cinque», protesta ilvicepresidente Michele Cicia.

Metodo a parte, la principalepreoccupazione è che Alitalia si ri-duca ad una sorte di compagniaregionale lasciando ad Air Francee Delta il «succo» delle rotte piùlunghe. Sarà probabilmente unodegli argomenti più «caldi» dell’in-contro tra Mingozzi e sindacaticonvocato per lunedì prossimo.Francesco Mengozzi

NUOVO MERCATO

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1 FRANCO FRANCESE 295,18 lire

1 MARCO 989,18 lire

1 PESETA 11,63 lire

1 FRANCO BELGA 47,99 lire

1 FIORINO OLANDESE 878,64 lire

1 DRACMA 5,68 lire

1 SCELLINO AUSTRIACO 140,71 lire

1 euro 0,852 dollari -0,002

1 euro 105,980 yen -0,140

1 euro 0,603 sterline -0,003

1 euro 1,516 fra. svi. -0,004

dollaro 2.270,485 lire +6,372

yen 18,270 lire +0,024

sterlina 3.207,338 lire +14,281

franco svi. 1.276,549 lire +3,023

zloty pol. 570,867 lire +3,163

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14 sabato 23 giugno 2001economia e lavoro

Colore: Composite ----- Stampata: 22/06/01 20.35 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 15 - 23/06/01

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AZIONARI ITALIAALBERTO PRIMO RE 9,093 9,138 17607 -7,694ALBOINO RE 8,710 8,735 16865 -31,953APULIA AZIONARIO 12,406 12,479 24021 -15,634ARCA AZITALIA 21,995 22,110 42588 -16,473ARTIG. AZIONIITALIA 4,800 4,819 9294 0,000AUREO PREVIDENZA 21,292 21,414 41227 -16,632AZIMUT CRESCITA ITA. 25,548 25,706 49468 -10,908BCI INDEX FUND 4,759 4,791 9215 0,000BIM AZION.ITALIA 7,803 7,839 15109 -8,037BIPIEMME ITALIA 15,872 15,951 30732 -16,370BLUE CIS 10,508 10,563 20346 -17,090BN AZIONI ITALIA 13,289 13,370 25731 -16,316BPB TIZIANO 17,371 17,465 33635 -16,171BPL ITALIA 9,522 9,578 18437 -16,444BPVI AZ. ITALIA 4,682 4,704 9066 0,000C.S. AZ. ITALIA 13,709 13,799 26544 -14,951CAPITALG. ITALIA 19,419 19,540 37600 -14,937CARIFONDO AZ.ITALIA 10,324 10,385 19990 -18,380CENTRALE ITALIA 15,671 15,760 30343 -17,849CISALPINO INDICE 16,113 16,213 31199 -18,764COMIT AZIONE 18,750 18,849 36305 -10,939COMIT AZIONI ITALIA 13,518 13,599 26174 -11,118DUCATO AZ. ITALIA 14,543 14,611 28159 -21,129EFFE AZ. ITALIA 7,118 7,152 13782 -14,621EPTA AZIONI ITALIA 13,857 13,949 26831 -21,813EPTA MID CAP ITALIA 4,382 4,410 8485 0,000EUROCONSULT ZECCHINO 12,539 12,627 24279 -21,518EUROM. AZ. ITALIANE 25,304 25,400 48995 -11,170F&F GESTIONE ITALIA 22,860 22,993 44263 -15,330F&F LAGEST ITALIA 4,334 4,364 8392 0,000F&F SELECT ITALIA 13,690 13,767 26508 -15,016FONDERSEL ITALIA 19,961 20,065 38650 -13,160FONDERSEL P.M.I. 14,270 14,317 27631 -2,079FONDICRI SEL.ITALIA 25,121 25,273 48641 -16,271FONDINVEST P.AFFARI 21,157 21,275 40966 -15,219GEPOCAPITAL 18,171 18,261 35184 -14,997GESTICREDIT BORSIT. 17,986 18,081 34826 -15,112GESTICREDIT CRESCITA 14,675 14,753 28415 -15,568GESTIELLE ITALIA 16,376 16,473 31708 -20,373GESTIFONDI AZ.IT. 15,394 15,487 29807 -19,365GESTNORD P.AFFARI 11,793 11,859 22834 -15,667GRIFOGLOBAL 12,919 12,870 25015 -12,246IMI ITALY 22,349 22,491 43274 -16,091ING AZIONARIO 23,904 24,058 46285 -16,745INVESTIRE AZION. 21,238 21,336 41123 -15,102ITALY STOCK MAN. 14,266 14,343 27623 -16,719LEONARDO AZ. ITALIA 9,042 9,082 17508 -14,310LEONARDO SMALL CAPS 9,099 9,132 17618 -13,425MIDA AZIONARIO 21,557 21,700 41740 -24,467OASI AZ. ITALIA 12,712 12,802 24614 -17,293OASI CRESCITA AZION. 15,926 16,035 30837 -18,943OASI ITAL EQUITYRISK 18,340 18,473 35511 -21,503OLTREMARE AZIONARIO 14,323 14,417 27733 -21,015OPTIMA AZIONARIO 6,290 6,324 12179 -15,217PADANO INDICE ITALIA 12,707 12,778 24604 -18,219PRIME ITALY 20,013 20,144 38751 -22,496PRIMECAPITAL 54,073 54,427 104700 -22,533PRIMECLUB AZ. ITALIA 19,365 19,492 37496 -23,001QUADRIFOGLIO AZ.ITA 6,396 6,420 12384 -19,859R&SUNALL. SMALL CAP 14,265 14,325 27621 -19,311RAS CAPITAL 23,718 23,862 45924 -13,038RAS PIAZZA AFFARI 9,798 9,856 18972 -12,502RISPARMIO IT.CRESC. 16,971 17,085 32860 -7,003ROLOITALY 12,804 12,874 24792 -15,746ROMAGEST AZ.ITALIA 32,476 32,656 62882 -19,145ROMAGEST SC ITALY 4,199 4,227 8130 0,000ROMAGEST SEL.AZ.IT 4,349 4,374 8421 -15,586SAI ITALIA 19,929 20,024 38588 -12,322SANPAOLO AZIONI ITA. 31,517 31,676 61025 -18,320SANPAOLO OPP.ITALIA 4,768 4,805 9232 0,000VENETOBLUE 18,556 18,656 35929 -13,455VENETOVENTURE 13,452 13,525 26047 -13,374ZENIT AZIONARIO 12,690 12,761 24571 -18,700ZETA AZIONARIO 20,438 20,566 39573 -17,701

AZ. AREA EUROALPI AZIONARIO 10,934 10,961 21171 -4,389ALTO AZIONARIO 16,418 16,473 31790 -7,955AUREO E.M.U. 13,143 13,158 25448 -21,440BCI EUROINDEX FUND 4,892 4,913 9472 0,000BPL MEDITERRANEO 15,379 15,478 29778 -11,467CISALPINO AZIONARIO 17,553 17,607 33987 -32,757COMIT CAPITAL 14,943 15,023 28934 -12,445COMIT PLUS 13,113 13,120 25390 -17,414EPSILON Q GROWTH 4,608 4,618 8922 0,000EUROM. EURO EQUITY 4,307 4,308 8340 -13,842GESTICREDIT PRIVAT. 10,155 10,152 19663 -17,297LEONARDO EUROSTOXX 5,646 5,644 10932 -16,872MIDA AZIONARIO EURO 5,994 6,001 11606 -29,532OASI AZ. EURO 4,904 4,905 9495 -24,773PRIME EURO INNOVAT. 3,150 3,155 6099 -38,113R&SUNALL. AZIONARIO 12,586 12,630 24370 -30,217SANPAOLO EURO 19,576 19,619 37904 -28,248

AZ. EUROPAANIMA EUROPA 4,923 4,943 9532 -10,246ARCA AZEUROPA 11,813 11,805 22873 -19,133ARTIG. EUROAZIONI 4,250 4,244 8229 0,000ASTESE EUROAZIONI 6,314 6,326 12226 -14,246AZIMUT EUROPA 15,289 15,344 29604 -15,828BIPIEMME EUROPA 14,780 14,777 28618 -16,317BIPIEMME IN.EUROPA 5,000 5,000 9681 0,000BN AZIONI EUROPA 9,204 9,212 17821 -21,326BPL EUROPA 8,067 8,074 15620 -13,388BPVI AZ. EUROPA 4,840 4,837 9372 0,000CAPITALG. EUROPA 8,221 8,245 15918 -16,385CARIFONDO AZ.EUROPA 7,208 7,215 13957 -20,616CENTRALE EUROPA 22,593 22,586 43746 -24,662COMIT EURO TOP 4,683 4,691 9068 -16,583COMIT EUROPA 21,708 21,739 42033 -15,896CONSULTINVEST AZIONE 10,806 10,819 20923 -22,023DUCATO @ N.MERCATI 2,106 2,103 4078 0,000DUCATO AZ. EUROPA 9,856 9,838 19084 -23,656EFFE AZ. EUROPA 3,702 3,702 7168 -20,060EPTA SELEZ. EUROPA 5,800 5,809 11230 -21,864EUROCONSULT CORONA 6,629 6,629 12836 -24,404EUROM. EUROPE E.F. 18,382 18,373 35593 -17,428EUROPA 2000 18,340 18,359 35511 -23,545F&F LAGEST AZ.EUROPA 25,359 25,354 49102 -18,856F&F POTENZ. EUROPA 7,554 7,549 14627 -35,934F&F SELECT EUROPA 20,921 20,922 40509 -21,755F&F TOP 50 EUROPA 4,364 4,358 8450 -15,393FONDERSEL EUROPA 15,029 15,050 29100 -20,143FONDICRI CONVERGENZA 4,030 4,018 7803 0,000FONDICRI SEL.EURO. 7,726 7,730 14960 -15,719FONDINVEST EUROPA 17,448 17,454 33784 -16,823FONDINVEST S. EUROPA 6,720 6,739 13012 -27,019GEO EUROPEAN EQUITY 4,349 4,349 8421 0,000GEODE EURO EQUITY 5,387 5,388 10431 -15,018GEPOEUROPA 4,917 4,925 9521 0,000GESTICREDIT EURO AZ. 18,279 18,287 35393 -16,826GESTIELLE EUROPA 14,378 14,399 27840 -20,589GESTNORD EUROPA 10,833 10,855 20976 -17,488GRIFOEUROPE STOCK 5,398 5,386 10452 0,000IAM AZ.EMER.EUROPA 6,623 6,645 12824 -23,680IAM AZ.PMI EUROPA 8,145 8,121 15771 -30,710IMI EUROPE 20,959 20,990 40582 -12,932ING EUROPA 21,089 21,110 40834 -12,981ING SELEZIONE EUROPA 14,466 14,490 28010 -16,424INVESTIRE EUROPA 13,737 13,744 26599 -22,873LAURIN EUROSTOCK 4,273 4,277 8274 -14,300MC EU-AZ EUROPA 4,504 4,503 8721 -29,603OPEN FUND AZ EUROPA 4,335 4,327 8394 -13,300OPTIMA EUROPA 4,015 4,027 7774 -18,427PRIME EUROPA 4,759 4,756 9215 0,000PRIME FUNDS EUROPA 25,379 25,425 49141 0,998PUTNAM EUROPE EQUITY 9,947 9,967 19260 -14,924QUADRIFOGLIO AZ.EUR. 15,226 15,223 29482 -21,580RAS EUROPE FUND 17,895 17,907 34650 -18,828ROLOEUROPA 10,745 10,751 20805 -17,416ROMAGEST AZ.EUROPA 14,684 14,697 28432 -19,100SAI EUROPA 12,641 12,685 24476 -24,187SANPAOLO EUROPE 9,987 9,978 19338 -28,710ZETA EUROSTOCK 5,455 5,458 10562 -21,033ZETASWISS 24,432 24,423 47307 -7,219

AZ. AMERICAALTO AMERICA AZ. 7,185 7,172 13912 -8,202AMERICA 2000 15,938 15,829 30860 -11,754ANIMA AMERICA 4,895 4,851 9478 -8,316ARCA AZAMERICA 25,404 25,192 49189 -14,763ARTIG. AZIONIAMERICA 4,936 4,909 9557 0,000AUREO AMERICHE 4,671 4,644 9044 -14,104AZIMUT AMERICA 14,491 14,356 28058 -11,903

BIPIEMME AMERICHE 12,939 12,861 25053 -9,795BN AZIONI AMERICA 9,756 9,717 18890 -14,630BPL AMERICA 11,083 11,017 21460 -14,627CAPITALG. AMERICA 12,894 12,858 24966 -5,835COMIT NORD AMERICA 27,523 27,375 53292 -9,582DUCATO AZ. AMERICA 7,725 7,677 14958 -15,536EFFE AZ. AMERICA 4,005 3,976 7755 -16,475EPTA SELEZ. AMERICA 6,771 6,697 13110 -19,689EUROM. AM.EQ. FUND 23,645 23,438 45783 -7,015F&F SELECT AMERICA 15,853 15,752 30696 -16,466FONDERSEL AMERICA 16,874 16,757 32673 -1,072FONDICRI SEL.AMERICA 8,271 8,218 16015 -13,969FONDINVEST WSTREET 7,660 7,624 14832 -8,208GEO US EQUITY 3,975 3,975 7697 0,000GEODE NORDA. EQUITY 5,799 5,772 11228 -8,662GEPOAMERICA 5,339 5,311 10338 0,000GESTICREDIT AMERICA 12,131 12,075 23489 -8,119GESTIELLE AMERICA 18,462 18,301 35747 -0,853GESTNORD AMERICA 20,757 20,649 40191 -14,085GESTNORD AMERICA-$ 17,751 17,578 0 -14,088IAM AZ.EMER.AMER. 9,063 8,900 17548 -5,583IAM AZ.NORD AMER. 9,283 9,210 17974 -4,848IAM AZ.PMI AMERICA 21,117 20,955 40888 -4,378IMIWEST 25,954 25,796 50254 -8,683ING AMERICA 22,755 22,585 44060 -7,982INVESTIRE AMERICA 23,520 23,504 45541 -18,815OPEN FUND AZ AMERICA 4,430 4,405 8578 -11,400OPTIMA AMERICHE 6,184 6,153 11974 -9,338PRIME FUNDS AMERICA 27,744 27,657 53720 17,390PRIME USA 4,238 4,212 8206 -20,651PUTNAM USA EQ-$ 7,445 7,355 0 -23,749PUTNAM USA EQUITY 8,705 8,640 16855 -23,754PUTNAM USA OP.-$ 6,830 6,775 0 -40,414PUTNAM USA OPPORT. 7,987 7,959 15465 -40,408PUTNAM USA V.$ USA 4,460 4,414 0 0,000PUTNAM USA V.EURO 5,215 5,185 10098 0,000RAS AMERICA FUND 22,348 22,133 43272 -9,981ROLOAMERICA 14,972 14,902 28990 -8,416ROMAGEST AZ.NORDA. 16,233 16,143 31431 -21,904SAI AMERICA 15,628 15,582 30260 -18,988SANPAOLO AMERICA 13,453 13,343 26049 -12,455

AZ. PACIFICOALTO PACIFICO AZ. 5,861 5,811 11348 -11,291ANIMA ASIA 4,897 4,812 9482 -2,586ARCA AZFAR EAST 7,022 6,947 13596 -18,651ARTIG. AZIONIORIENTE 4,021 3,977 7786 0,000AUREO PACIFICO 4,280 4,244 8287 -15,548AZIMUT PACIFICO 6,975 6,908 13505 -19,036BIPIEMME PACIFICO 5,173 5,130 10016 -20,841BN AZIONI ASIA 8,869 8,813 17173 -25,200BPL ASIA 3,697 3,688 7158 -15,900BPL GIAPPONE 6,178 6,092 11962 -16,805CAPITALG. PACIFICO 4,517 4,483 8746 -27,239COMIT PACIFICO 6,482 6,425 12551 -18,680DUCATO AZ. ASIA 4,688 4,703 9077 -7,260DUCATO AZ. GIAPPONE 4,469 4,409 8653 -28,093EFFE AZ. PACIFICO 3,516 3,487 6808 -26,458EPTA SELEZ. PACIFIC 7,618 7,572 14751 -34,111EUROM. JAPAN EQUITY 4,254 4,211 8237 -16,962EUROM. TIGER 10,381 10,291 20100 -8,962F&F SELECT PACIFICO 8,013 7,931 15515 -24,169F&F TOP 50 ORIENTE 3,685 3,670 7135 -22,713FONDERSEL ORIENTE 5,643 5,601 10926 -17,548FONDICRI SEL.ORIENTE 5,107 5,082 9889 -24,115FONDINVEST PACIFICO 5,486 5,491 10622 -26,882FONDINVEST SOLLEVAN. 6,562 6,493 12706 -28,103GEO JAPANESE EQUITY 3,836 3,836 7428 0,000GEODE PACIFIC EQUITY 5,856 5,794 11339 -23,908GEPOPACIFICO 4,437 4,383 8591 -23,420GESTICREDIT FAR EAST 5,269 5,221 10202 -23,371GESTIELLE GIAPPONE 6,663 6,581 12901 -19,751GESTIELLE PACIFICO 9,431 9,435 18261 -4,185GESTNORD FAR EAST 7,993 7,928 15477 -20,070GESTNORD FAR EAST-Y 848,217 832,440 0 -20,070IAM AZ.EMER.ASIA 6,648 6,658 12872 -13,324IAM AZIONI ASIA 4,649 4,600 9002 -18,567IAM AZIONI GIAPPONE 5,046 4,956 9770 -21,548IMI EAST 7,653 7,592 14818 -16,633ING ASIA 5,376 5,342 10409 -15,591INVESTIRE PACIFICO 7,511 7,433 14543 -24,565OPEN FUND AZ PACIFIC 3,939 3,917 7627 -21,220OPTIMA FAR EAST 3,924 3,897 7598 -21,173ORIENTE 2000 8,917 8,831 17266 -18,810PRIME FUNDS PACIFICO 17,047 16,957 33008 -22,298PRIME JAPAN 3,893 3,855 7538 -25,875PUTNAM PACIFIC EQ-$ 4,568 4,511 0 -25,282PUTNAM PACIFIC EQUIT 5,341 5,299 10342 -25,290RAS FAR EAST FUND 6,633 6,563 12843 -20,036ROLOORIENTE 6,245 6,185 12092 -24,146ROMAGEST AZ.PACIFICO 5,933 5,870 11488 -17,893SAI PACIFICO 3,678 3,645 7122 -23,898SANPAOLO PACIFIC 6,298 6,232 12195 -26,010

AZ. PAESI EMERGENTIANIMA EMER.MARKETS 4,897 4,834 9482 -5,426ARCA AZPAESI EMERG. 5,096 5,075 9867 0,000AUREO MERC.EMERG. 4,144 4,131 8024 -13,522AZIMUT EMERGING 4,607 4,568 8920 -19,486BPL AMERICA LATINA 6,638 6,598 12853 -4,324CAPITALG. EQ EM 12,613 12,574 24422 -11,617DUCATO AZ. PAESI EM. 3,645 3,632 7058 -22,971EPTA MERCATI EMERG. 7,048 7,028 13647 -24,877EUROM. EM.M.E.F. 5,330 5,303 10320 -9,059F&F SELECT NUOVIMERC 5,269 5,267 10202 -27,910FONDICRI ALTO POTENZ 10,083 10,061 19523 -17,662FONDINVEST A.LATINA 7,422 7,336 14371 -6,992FONDINVEST PAESI EM. 7,198 7,182 13937 -25,067GEODE PAESI EMERG. 5,993 5,977 11604 -13,333GESTICREDIT MER.EMER 4,881 4,873 9451 -23,145GESTIELLE EM. MARKET 7,569 7,537 14656 -18,586GESTNORD PAESI EM. 5,740 5,709 11114 -19,832IAM AZ.PAESI EMERG. 4,941 4,923 9567 -18,478ING EMERGING MARK.EQ 5,370 5,344 10398 -17,726INVESTIRE PAESI EME. 4,788 4,786 9271 -26,699LEONARDO EM MKTS 4,303 4,237 8332 0,000OASI AZ. EMERGENTI 3,928 3,924 7606 0,000PRIME EMERGING MKT 6,650 6,624 12876 -24,756PUTNAM EMER.MARK.-$ 3,855 3,826 0 -19,608PUTNAM EMERG. MARK. 4,508 4,494 8729 -19,600R&SUNALL. EMERG. MKT 5,862 5,855 11350 -25,143RAS EMERG.MKT EQ.F. 5,306 5,281 10274 -18,016ROLOEMERGENTI 6,313 6,301 12224 -21,519SAI PAESI EMERGENTI 3,679 3,656 7124 -23,129SANPAOLO ECON. EMER. 5,715 5,679 11066 -23,257

AZ. INTERNAZIONALIALTO INTERN. AZ. 6,139 6,136 11887 -6,446ANIMA FONDO TRADING 12,779 12,676 24744 -9,631APULIA INTERNAZ. 9,080 9,039 17581 -14,661ARCA 27 16,272 16,139 31507 -17,867ARCA 5STELLE D 4,616 4,612 8938 -6,841ARCA 5STELLE E 4,443 4,440 8603 -10,024AUREO BLUE CHIPS 5,318 5,298 10297 -1,463AUREO GLOBAL 12,162 12,116 23549 -17,651AZIMUT BORSE INT. 14,447 14,364 27973 -14,524BANCOPOSTA AZ.INTER. 4,839 4,816 9370 0,000BIM AZION.GLOBALE 5,062 5,016 9801 -25,405BIPIEMME GLOBALE 25,865 25,726 50082 -12,399BIPIEMME TREND 4,116 4,089 7970 0,000BN AZIONI INTERN. 13,497 13,466 26134 -15,864BNL BUSS.FDF G.GROWT 3,966 3,939 7679 0,000BNL BUSS.FDF G.VALUE 4,793 4,762 9281 0,000BPB RUBENS 10,331 10,249 20004 -17,923BPVI AZ. INTERNAZ. 4,985 4,953 9652 0,000C.S. AZ. INTERNAZ. 10,100 10,055 19556 -14,005CARIFONDO ARIETE 14,718 14,627 28498 -15,086CARIFONDO CARIGE AZ 8,299 8,249 16069 -14,759CARIFONDO DELTA 26,466 26,381 51245 -16,111CARIFONDO MGRECIAAZ. 7,473 7,431 14470 -13,386CENTRALE G8 BLUE C. 12,378 12,339 23967 -18,264CENTRALE GLOBAL 18,366 18,255 35562 -15,589COMIT INTERNAZIONALE 20,758 20,672 40193 -12,187CONSULTINVEST GLOBAL 4,694 4,682 9089 0,000DUCATO AZ. INTERNAZ. 28,517 28,378 55217 -22,231DUCATO GLOBAL EQUITY 4,825 4,808 9343 0,000DUCATO IMM. ATTIVO 7,462 7,460 14448 17,069DUCATO MEGATRENDS 4,881 4,875 9451 0,000DUCATO TREND 4,103 4,088 7945 0,000EFFE AZ. GLOBALE 4,251 4,225 8231 -18,843EFFE AZ. TOP 100 4,086 4,078 7912 -21,933EFFE LIN. AGGRESSIVA 4,964 4,972 9612 0,000EPTA CARIGE EQUITY 4,021 3,991 7786 0,000EPTAINTERNATIONAL 15,469 15,354 29952 -19,137EUROCONSULT TALLERO 8,422 8,423 16307 -30,044EUROM. BLUE CHIPS 16,513 16,415 31974 -12,620

EUROM. GROWTH E.F. 9,680 9,646 18743 -9,919F&F GESTIONE INTERN. 16,878 16,797 32680 -22,620F&F LAGEST AZ.INTER. 14,502 14,418 28080 -23,661F&F TOP 50 6,754 6,739 13078 -23,545FIDEURAM AZIONE 16,762 16,688 32456 -12,565FONDICRI INTERN. 22,794 22,711 44135 -12,613FONDINVEST WORLD 15,640 15,576 30283 -13,495GEN.ALL.SERV.COM.A 4,891 4,874 9470 0,000GEODE 15,344 15,285 29710 -11,704GEPOBLUECHIPS 7,124 7,088 13794 -18,768GESTICREDIT AZ. 18,001 17,915 34855 -12,557GESTIELLE INTERNAZ. 15,015 14,953 29073 -9,684GESTIFONDI AZ. INT. 14,239 14,149 27571 -20,367GESTNORD INT.EQUITY 3,798 3,783 7354 -22,789GRIFOGLOBAL INTERN. 8,124 8,032 15730 -16,659IAM PORT.MULTI.EQ. 4,822 4,807 9337 0,000ING INDICE GLOBALE 16,803 16,749 32535 -13,835ING WSF GLOBALE 4,830 4,819 9352 0,000ING WSF TEMATICO 4,839 4,816 9370 0,000INTERN. STOCK MAN. 16,116 16,064 31205 -21,193INVESTIRE INT. 12,397 12,351 24004 -19,921LEONARDO EQUITY 4,280 4,265 8287 0,000MC KW-AZ SET.FINANZ. 4,780 4,665 9255 -6,402MIDA AZ. INTERNAZ. 4,047 4,028 7836 0,000OASI PANIERE BORSE 7,219 7,176 13978 -25,044OLTREMARE STOCK 10,791 10,709 20894 -19,144OPEN FUND AZ GLOBALE 4,244 4,227 8218 -15,120OPTIMA INTERNAZION. 6,950 6,933 13457 -17,741PADANO EQUITY INTER. 5,453 5,421 10558 -14,341PARITALIA O. AZ.INT. 100,000 100,000 193627 0,000PRIME ALL.SERV.COM.A 4,857 4,836 9404 0,000PRIME GLOBAL 17,773 17,687 34413 -24,533PRIME WORLD TOP 50 4,714 4,680 9128 0,000PRIMECLUB AZ. INTER. 8,955 8,910 17339 -24,899PUTNAM GL.VAL.$ USA 4,345 4,305 0 0,000PUTNAM GL.VAL.EURO 5,081 5,057 9838 0,000PUTNAM GLOBAL EQ.-$ 7,844 7,757 0 -31,858PUTNAM GLOBAL EQUITY 9,172 9,112 17759 -31,857R&SUNALL. EQUITY 5,495 5,456 10640 -30,513RAS BLUE CHIPS 4,991 4,962 9664 -4,915RAS GLOBAL FUND 16,719 16,592 32372 -14,972RAS MULTIPARTNER90 4,886 4,867 9461 0,000RAS RESEARCH 4,413 4,383 8545 -17,882RISPARMIO AZ.TOP 100 16,520 16,440 31987 -14,792RISPARMIO IT.BORSEI. 20,629 20,517 39943 -18,821ROLOTREND 12,729 12,673 24647 -12,527ROMAGEST AZ.INTERN. 11,524 11,472 22314 -18,402ROMAGEST SEL.AZ.INT. 4,402 4,390 8523 -11,375SAI GLOBALE 14,045 13,979 27195 -12,202SANPAOLO INTERNAT. 16,436 16,329 31825 -20,817SOFID SIM BLUE CHIPS 7,198 7,174 13937 -17,064SPAZIO AZION. GLOB 4,643 4,622 8990 -21,464ZETA GROWTH 3,908 3,883 7567 0,000ZETASTOCK 17,117 16,994 33143 -19,248

AZ. INTERNAZIONALI NTTAZIMUT INTERNET 2,401 2,362 4649 0,000BIPIEMME INNOVAZIONE 10,888 10,809 21082 -37,252CAPITALG. H. TECH 2,963 2,945 5737 -41,396COMIT HIGH TECH 3,026 3,008 5859 0,000COMIT WEB 2,945 2,922 5702 0,000DUCATO WEB 2,755 2,729 5334 0,000EFFE AZ. B. SECTOR 3,948 3,943 7644 -25,635EPTA TECHNOLOGY FUND 2,982 2,951 5774 0,000EUROM. HI-TECH E.F. 17,709 17,628 34289 -44,673F&F SELECT HIGH TECH 2,310 2,309 4473 -46,503GEPO HIGH TECH 2,758 2,738 5340 0,000GESTIELLE HIGH TECH 2,966 2,935 5743 0,000GESTIELLE PHARMATECH 4,496 4,482 8705 0,000GESTIELLE WORLD COMM 8,951 8,919 17332 -39,005GESTIELLE WORLD NET 2,471 2,439 4785 -50,717GESTNORD TECNOLOGIA 1,981 1,963 3836 -54,480ING COM TECH 2,112 2,079 4089 0,000ING I.T. FUND 9,201 9,150 17816 -46,885ING INTERNET 3,971 3,921 7689 -60,818KAIROS PAR.H-T FUND 3,332 3,304 6452 -39,963MC HW-AZ SET.BENINV 4,416 4,349 8551 -44,978MC SW-AZ SET.SERVIZI 2,777 2,773 5377 -50,945PRIME TMT EUROPA 4,246 4,239 8221 0,000RAS ADVANCED SERVIC. 3,588 3,582 6947 -32,237RAS HIGH TECH 3,454 3,408 6688 -47,475RAS MULTIMEDIA 7,620 7,555 14754 -43,588SANPAOLO HIGH TECH 6,991 6,919 13536 -53,001SPAZIO EURO.NM 2,604 2,603 5042 -66,559ZENIT INTERNETFUND 2,679 2,653 5187 -47,086

AZ. ALTRE SPECIALIZZAZIONIAMERIGO VESPUCCI 7,459 7,451 14443 -21,911ARCA AZALTA CRESCITA 5,353 5,320 10365 0,000AUREO BENI CONSUMO 5,146 5,147 9964 6,278AUREO FF AGGRESSIVO 4,284 4,276 8295 0,000AUREO FINANZA 5,349 5,269 10357 8,543AUREO MATERIE PRIME 5,290 5,342 10243 7,542AUREO MULTIAZIONI 9,872 9,854 19115 -17,595AUREO PHARMA 5,462 5,470 10576 6,596AUREO TECNOLOGIA 2,879 2,868 5575 -43,125AZIMUT CONSUMERS 5,890 5,873 11405 6,336AZIMUT ENERGY 5,454 5,536 10560 1,621AZIMUT GENERATION 6,830 6,771 13225 11,912AZIMUT MULTI-MEDIA 4,520 4,478 8752 -48,548AZIMUT REAL ESTATE 5,375 5,355 10407 9,649BIPIEMME BENESSERE 5,446 5,451 10545 0,000BIPIEMME FINANZA 5,169 5,093 10009 0,000BIPIEMME RIS. BASE 5,419 5,481 10493 0,000BN COMMODITIES 10,775 10,782 20863 14,360BN ENERGY & UTILIT. 11,620 11,778 22499 7,512BN FASHION 11,203 11,209 21692 -1,277BN FOOD 11,601 11,588 22463 9,329BN PROPERTY STOCKS 10,598 10,613 20521 10,131BNL BUSS.FDF E N FRO 3,842 3,835 7439 0,000CAPITALG. C. GOODS 16,590 16,559 32123 2,048CAPITALG. SMALL CAP 6,146 6,181 11900 -15,842COMIT CRESCITA 3,533 3,541 6841 0,000COMIT SMALL CAP 4,515 4,523 8742 0,000COMIT VALORE 4,646 4,642 8996 0,000CRISTOFORO COLOMBO 19,753 19,702 38247 -7,967DUCATO AMBIENTE 4,998 4,999 9677 0,000DUCATO COMMODITY 4,839 4,858 9370 0,000DUCATO FINANZA 4,826 4,749 9344 0,000DUCATO HIGH TECH 4,685 4,662 9071 0,000DUCATO INDUSTRIA 4,282 4,285 8291 0,000DUCATO PIC.MEDIEIMP. 3,625 3,635 7019 0,000DUCATO SMALL CAPS 4,939 4,943 9563 0,000EPTA FINANCE FUND 5,306 5,236 10274 0,000EPTA H. CARE FUND 4,991 4,990 9664 0,000EPTA UTILITIES FUND 5,195 5,308 10059 0,000EUROM. GREEN E.F. 12,933 12,933 25042 5,687EUROM. R. ESTATE EQ. 5,428 5,409 10510 8,864EUROM. RISK FUND 34,564 34,641 66925 -13,319F&F SELECT FASHION 5,373 5,364 10404 0,000F&F SELECT GERMANIA 11,833 11,763 22912 -22,543F&F SELECT N FINANZA 5,223 5,142 10113 0,000FERDINANDO MAGELLANO 6,100 6,106 11811 -13,841FONDINVEST SERVIZI 17,585 17,488 34049 -5,345GEODE RISORSE NAT. 5,564 5,587 10773 19,220GEPOALIMENT/FARMAC. 6,462 6,465 12512 11,779GEPOBANCARIO/ASSICUR 5,375 5,286 10407 6,267GEPOENERGIA 6,382 6,480 12357 9,206GESTICREDIT PHARMAC. 16,567 16,639 32078 4,754GESTIELLE WORLD FIN 5,269 5,189 10202 0,000GESTIELLE WORLD UTI 5,323 5,364 10307 0,000GESTNORD AMBIENTE 8,192 8,237 15862 9,081GESTNORD BANKING 11,909 11,793 23059 5,520GESTNORD TEMPO LIB. 5,677 5,620 10992 -9,558IAM ATL.PMI INTERN. 15,233 15,238 29495 -23,463IAM AZ. BENI DI CONS 8,948 8,881 17326 -5,691IAM AZ. E&M PRIME 8,448 8,517 16358 8,252IAM AZ.IMMOB. 6,402 6,397 12396 17,274IAM AZ.TEC.AVANZATE 6,336 6,299 12268 -42,582IAM AZIONI BENESSERE 8,621 8,623 16693 11,931IAM AZIONI FINANZA 8,061 7,904 15608 11,186IAM CAP.AZ.FLESSIB. 27,506 27,364 53259 -14,476ING GLOBAL BRAND NAM 5,727 5,694 11089 -9,867ING INIZIATIVA 22,183 22,269 42952 -27,299ING QUALITA' VITA 6,564 6,562 12710 8,263ING REAL ESTATE FUND 5,397 5,401 10450 0,000MIDA AZ. MID CAP ITA 4,541 4,560 8793 0,000OASI FRANCOFORTE 12,992 12,910 25156 -16,186OASI LONDRA 6,202 6,248 12009 -12,832OASI NEW YORK 9,750 9,682 18879 -26,719OASI PARIGI 15,478 15,557 29970 -18,652OASI TOKYO 5,982 5,873 11583 -22,382PARITALIA O. MEGATR. 100,000 100,000 193627 0,000PRIME FIN. EUROPA 4,842 4,830 9375 0,000PRIME HEL. EUROPA 4,962 4,977 9608 0,000PRIME SPECIAL 12,261 12,212 23741 -48,274

PRIME UTIL. EUROPA 4,959 4,977 9602 0,000PUTNAM INTER.OPP. 5,431 5,425 10516 -35,043PUTNAM INTER.OPP.-$ 4,645 4,618 0 -35,039RAS CONSUMER GOODS 7,576 7,554 14669 5,441RAS ENERGY 7,791 7,886 15085 5,669RAS FINANCIAL SERV 6,204 6,089 12013 14,697RAS INDIVID. CARE 9,432 9,436 18263 6,987RAS LUXURY 5,441 5,419 10535 -15,222SANPAOLO AZ.INT.ETI 9,049 8,966 17521 -27,059SANPAOLO FINANCE 30,957 30,391 59941 12,407SANPAOLO INDUSTRIAL 14,584 14,533 28239 -27,741SANPAOLO SALUTE AMB. 21,689 21,690 41996 11,385ZETA MEDIUM CAP 5,369 5,357 10396 -19,745

BILANCIATIALTO BILANCIATO 14,480 14,489 28037 -3,691ARCA 5STELLE A 5,067 5,062 9811 1,461ARCA 5STELLE B 4,927 4,922 9540 -1,103ARCA 5STELLE C 4,804 4,798 9302 -3,340ARCA BB 30,979 30,962 59984 -7,494ARMONIA 13,393 13,370 25932 0,029ARTIG. MIX 4,882 4,877 9453 0,000AUREO BILANCIATO 24,877 24,904 48169 -8,240AZIMUT BIL. 19,490 19,532 37738 -6,392AZIMUT BILAN.INTERN. 6,795 6,771 13157 -4,765BIM BILANCIATO 20,659 20,632 40001 -12,635BIPIEMME INTERNAZ. 13,338 13,313 25826 -4,837BN BILANCIATO 8,651 8,633 16751 -11,993BNL BUSS.FDF CRESCIT 4,535 4,525 8781 0,000BNL BUSS.FDF DINAMIC 4,289 4,274 8305 0,000BNL SKIPPER 3 5,005 4,998 9691 0,000CAPITALCREDIT 15,195 15,204 29422 -6,607CAPITALG. BILANC. 21,899 21,865 42402 -5,461CARIFONDO LIBRA 32,040 32,078 62038 -8,186CISALPINO BILANCIATO 19,560 19,589 37873 -17,739COMIT BILANCIATO 30,317 30,388 58702 -4,193COMIT ESPANSIONE 7,480 7,477 14483 -6,872COMIT MULTI SMERALDO 4,720 4,711 9139 0,000DUCATO BIL. GLOBALE 5,369 5,360 10396 -10,036DUCATO BIL.EUROPA 5,025 5,018 9730 0,000DUCATO CAPITAL PLUS 4,915 4,912 9517 0,000DUCATO EQUITY 50 4,928 4,931 9542 0,000EFFE LIN. DINAMICA 4,981 4,990 9645 0,000EPSILON LONG RUN 4,723 4,721 9145 0,000EPTA MULTIFONDO 2CAP 5,028 5,017 9736 0,000EPTA MULTIFONDO 3CAP 4,805 4,794 9304 0,000EPTACAPITAL 14,290 14,287 27669 -11,004EUROCONSULT LIRADORO 6,654 6,657 12884 -18,475EUROM. CAPITALFIT 29,664 29,631 57438 -5,777F&F EURORISPARMIO 20,970 20,989 40604 -5,130F&F LAGEST PORT. 2 5,731 5,716 11097 -11,558F&F PROFESSIONALE 54,583 54,628 105687 -13,412FIDEURAM PERFORMANCE 13,403 13,380 25952 -3,810FONDERSEL 45,158 45,163 87438 -3,796FONDERSEL TREND 10,271 10,253 19887 1,142FONDICRI BILANCIATO 13,053 13,019 25274 -8,547FONDINVEST FUTURO 22,821 22,814 44188 -5,581FONDO CENTRALE 20,272 20,226 39252 -3,622GEN.ALL.SERV.COM.C 4,944 4,931 9573 0,000GEO EUROPEAN ETHICAL 4,590 4,590 8887 0,000GEPOREINVEST 16,141 16,185 31253 -6,683GEPOWORLD 11,543 11,520 22350 -7,928GESTICREDIT FIN. 16,504 16,482 31956 -5,111GRIFOCAPITAL 17,581 17,450 34042 -6,234HELIOS BILANCIATO 70 12,692 12,677 24575 -5,978IAM BIL.GLOBALE 10,095 10,074 19547 -3,820IMI CAPITAL 31,076 31,061 60172 -6,298ING PORTFOLIO 32,581 32,652 63086 -10,861ING WSF MODERATO 4,910 4,907 9507 0,000INVESTIRE BIL. 14,478 14,474 28033 -8,891NAGRACAPITAL 19,838 19,807 38412 -7,437NORDCAPITAL 14,157 14,163 27412 -8,611NORDMIX 13,751 13,710 26626 -6,677OASI FINANZA P.25 5,075 5,053 9827 -13,143OPEN FUND BILANCIATO 4,874 4,870 9437 -2,520OPEN FUND GNF MULTIF 4,821 4,811 9335 -3,580PARITALIA O. ADAGIO 100,000 100,000 193627 0,000PRIME ALL.SERV.COM.C 4,927 4,914 9540 0,000PRIMEREND 26,841 26,869 51971 -10,428PUTNAM GL BAL 5,100 5,090 9875 -1,734PUTNAM GL BAL-$ 4,362 4,333 0 -1,724QUADRIFOGLIO BIL.INT 10,389 10,380 20116 -7,381RAS BILANCIATO 26,252 26,208 50831 -6,858RAS MULTI FUND 12,763 12,698 24713 -7,795RAS MULTIPARTNER50 4,948 4,935 9581 0,000ROLOINTERNATIONAL 13,803 13,782 26726 -5,075ROLOMIX 13,079 13,079 25324 -5,770ROMAGEST PROF.ATT. 5,710 5,701 11056 -6,378SAI BILANCIATO 4,296 4,288 8318 -15,132SANPAOLO SOLUZIONE 4 5,863 5,851 11352 -4,775SANPAOLO SOLUZIONE 5 25,525 25,462 49423 -7,282SPAZIO BILANC.ITALIA 5,874 5,879 11374 -7,772VENETOCAPITAL 14,042 14,062 27189 -7,709ZETA BILANCIATO 18,847 18,813 36493 -9,645ZETA GROWTH & INCOME 4,469 4,461 8653 0,000

BIL. AZIONARIAUREO FF DINAMICO 4,313 4,304 8351 0,000BIPIEMME VALORE 5,000 5,000 9681 0,000BN INIZIATIVA SUD 12,346 12,396 23905 -7,270BNL BUSS.FDF SVILUPP 4,170 4,153 8074 0,000COMIT MULTI DIAMANTE 4,538 4,526 8787 0,000DUCATO CRESCITA GL. 5,397 5,380 10450 -15,605DUCATO EQUITY 70 4,921 4,912 9528 0,000F&F LAGEST PORT. 3 6,026 5,996 11668 -17,213GEN.ALL.SERV.COM.B 4,910 4,895 9507 0,000IMINDUSTRIA 14,015 13,997 27137 -9,633ING WSF AGGRESSIVO 4,868 4,865 9426 0,000OASI FINANZA P.35 4,569 4,552 8847 -17,002PRIME ALL.SERV.COM.B 4,877 4,861 9443 0,000RAS MULTIPARTNER70 4,921 4,906 9528 0,000ROMAGEST PROF.DINA. 5,633 5,610 10907 -15,711SANPAOLO SOLUZIONE 6 22,461 22,394 43491 -11,872SANPAOLO SOLUZIONE 7 9,484 9,451 18364 -15,921

BIL. OBBLIGAZIONARIARCA TE 15,514 15,467 30039 -2,489AUREO FF PONDERATO 4,873 4,866 9435 0,000AZIMUT PROTEZIONE 6,501 6,493 12588 4,165BIPIEMME MIX 4,949 4,953 9583 0,000BIPIEMME VISCONTEO 28,411 28,418 55011 -1,824BNL BUSS.FDF EVOLUZ 4,740 4,737 9178 0,000BNL SKIPPER 1 5,065 5,058 9807 0,000BNL SKIPPER 2 5,047 5,042 9772 0,000BPC STRADIVARI 5,014 5,010 9708 -2,070DUCATO EQUITY 30 4,937 4,943 9559 0,000DUCATO REDDITO GLOB. 5,539 5,538 10725 -4,086EFFE LIN. PRUDENTE 4,919 4,933 9525 0,000F&F LAGEST PORT. 1 6,044 6,036 11703 -2,358GEN.ALL.SERV.COM.D 4,976 4,968 9635 0,000HELIOS BILANCIATO 40 12,434 12,438 24076 -8,955OASI FINANZA P.15 5,405 5,392 10466 -2,331PARITALIA O. PIANO 100,000 100,000 193627 0,000PRIME ALL.SERV.COM.D 4,987 4,978 9656 0,000RAS MULTIPARTNER20 4,998 4,990 9677 0,000ROMAGEST PROF.MODER. 10,818 10,804 20947 -1,259SANPAOLO SOLUZIONE 2 5,943 5,942 11507 0,490SANPAOLO SOLUZIONE 3 6,353 6,343 12301 -0,345

OB. MISTIALTO OBBLIGAZIONARIO 6,706 6,703 12985 3,216ANIMA FONDIMPIEGO 15,244 15,180 29516 -3,665ARCA OBBLIGAZIONI EU 6,594 6,584 12768 2,678ARTIG. OBBLIGAZIONI 5,689 5,690 11015 0,000AZIMUT SOLIDITY 6,650 6,650 12876 3,469BIM GLOBAL CONV. 4,995 4,997 9672 0,000BIPIEMME PLUS 5,058 5,058 9794 0,000BIPIEMME SFORZESCO 7,804 7,808 15111 3,036BN OBB. DINAMICO 12,036 12,046 23305 -1,174BNL PER TELETHON 5,059 5,046 9796 0,000BPB TIEPOLO 6,954 6,944 13465 2,961BPC MONTEVERDI 5,139 5,133 9950 1,802BPL REDDITO 7,597 7,595 14710 -0,197CISALPINO IMPIEGO 5,377 5,378 10411 1,644COMIT RENDITA 6,465 6,468 12518 2,780COMIT RISPARMIO 5,102 5,100 9879 2,642CR TRIESTE OBBL. 5,862 5,868 11350 3,469DUCATO EURO PLUS 17,796 17,798 34458 -2,219EPSILON LIMITED RISK 5,083 5,081 9842 0,000EPSILON PORTFOLIOINS 5,086 5,084 9848 0,000EPTA MULTIFONDO 1CAP 5,081 5,072 9838 0,000EUROCONSULT FIORINO 6,355 6,380 12305 -0,094FONDICRI EUROBOND 7,912 7,910 15320 4,559FONDICRI ROMA CAPUTM 9,226 9,231 17864 3,779GEPO CORPORATE BOND 5,362 5,365 10382 0,000

GEPOBONDEURO 5,261 5,259 10187 1,270GESTIELLE OBB. MISTO 9,185 9,180 17785 2,055GRIFOBOND 6,681 6,676 12936 3,070GRIFOREND 7,493 7,486 14508 2,076HELIOS OBB. MISTO 7,503 7,501 14528 5,497IAM BOND CONV.INTER. 4,812 4,813 9317 0,000IAM EQUILIBRIO 7,791 7,793 15085 3,852INVESTIRE OBBLIGAZ. 19,182 19,151 37142 0,915LEONARDO 80/20 5,113 5,116 9900 0,000NAGRAREND 8,409 8,401 16282 1,989NORDFONDO ETICO 5,420 5,412 10495 3,911OASI RENDIMENTO 5,059 5,057 9796 0,000PADANO EQUILIBRIO 5,697 5,700 11031 2,852PRIMECASH 5,321 5,320 10303 -1,968QUADRIFOGLIO OBB.MIS 8,264 8,272 16001 -0,529R&SUNALL. 80/20 8,563 8,561 16580 -4,918RAS LONG TERM BOND F 5,496 5,492 10642 4,150RENDICREDIT 7,424 7,427 14375 3,412ROLOGEST 15,486 15,496 29985 2,780ROMAGEST PROF.PRUD. 5,365 5,360 10388 2,054ROMAGEST VALORE PR85 5,014 5,011 9708 0,000ROMAGEST VALORE PR90 5,034 5,032 9747 0,000ROMAGEST VALORE PR95 5,050 5,048 9778 0,000SPAZIO OBBLIGAZION. 5,453 5,451 10558 1,963TEODORICO MISTO INT. 5,132 5,126 9937 1,744VENETOREND 13,393 13,394 25932 2,322ZENIT OBBLIGAZIONAR. 6,698 6,706 12969 3,973

OB. AREA EURO A BREVE TERMINEALTO MONETARIO 5,920 5,916 11463 3,623ARCA BT 7,350 7,349 14232 4,078ARCA MM 11,614 11,612 22488 4,838ARTIG. BREVE TERMINE 5,156 5,153 9983 0,000ASTESE MONETARIO 5,324 5,323 10309 4,521AUREO MONETARIO 5,604 5,603 10851 4,162BANCOPOSTA MONETARIO 5,011 5,012 9703 0,000BIM OBBLIG.BT 5,295 5,294 10253 3,986BIPIEMME MONETARIO 9,899 9,896 19167 4,167BIPIEMME TESORERIA 5,580 5,579 10804 5,283BN EURO MONETARIO 10,212 10,209 19773 4,353BN REDDITO 6,160 6,159 11927 3,835BPL MONETARIO 7,195 7,194 13931 4,366BPVI BREVE TERMINE 5,077 5,075 9830 0,000C.S. MON. ITALIA 6,571 6,570 12723 3,758CAPITALG. BOND BT 8,585 8,584 16623 4,364CARIFONDO CARIGE MON 9,470 9,469 18336 4,525CARIFONDO EURO PIU' 12,709 12,706 24608 4,446CARIFONDO MGRECMON. 7,962 7,961 15417 4,392CENTRALE CASH EURO 7,361 7,360 14253 4,352CISALPINO CASH 7,473 7,472 14470 4,037COMIT BREVE TERRMINE 6,316 6,315 12229 4,104COMIT MONETARIO 11,093 11,091 21479 4,140COMIT REDDITO 6,537 6,537 12657 4,508CR CENTO VALORE 5,650 5,649 10940 4,726DUCATO OBBL. EURO BT 5,210 5,208 10088 0,000DUCATO OBBL. TV 5,135 5,135 9943 0,000EFFE OB. EURO BT 5,198 5,198 10065 3,897EPSILON LOW COSTCASH 5,146 5,145 9964 0,000EPTA CARIGE CASH 5,220 5,220 10107 0,000EPTA TV 5,877 5,876 11379 3,742EUROCONSULT MARENGO 7,210 7,208 13961 4,386EUROM. CONTOVIVO 10,256 10,255 19858 4,312EUROM. LIQUIDITA' 6,056 6,055 11726 4,539EUROM. RENDIFIT 6,918 6,917 13395 4,454F&F LAGEST MONETARIO 6,922 6,921 13403 4,625F&F MONETA 5,954 5,953 11529 4,805F&F RISERVA EURO 6,995 6,994 13544 4,668FIDEURAM SECURITY 8,260 8,260 15994 3,482FONDERSEL REDDITO 11,518 11,517 22302 4,747FONDICRI INDIC. PLUS 8,158 8,156 15796 3,764FONDICRI MONETARIO 12,006 12,004 23247 4,137GEO EUROPA ST BOND 1 5,309 5,309 10280 5,003GEO EUROPA ST BOND 2 5,324 5,324 10309 5,155GEO EUROPA ST BOND 3 5,323 5,323 10307 4,907GEO EUROPA ST BOND 4 5,298 5,298 10258 4,931GEO EUROPA ST BOND 5 5,317 5,317 10295 5,516GEO EUROPA ST BOND 6 5,325 5,325 10311 5,112GEPOCASH 6,084 6,083 11780 4,071GESTICREDIT MONETE 11,625 11,623 22509 4,513GESTIELLE BT EURO 6,225 6,224 12053 3,957GESTIFONDI MONET. 8,382 8,380 16230 3,917GRIFOCASH 6,020 6,019 11656 4,071IAM BOND TASSO VAR. 5,891 5,891 11407 3,971IMI 2000 14,637 14,636 28341 3,551ING EUROBOND 7,441 7,440 14408 3,881INVESTIRE EURO BT 5,976 5,973 11571 4,402LAURIN MONEY 5,747 5,745 11128 3,961MC EB-OBB BREV.TERM. 5,307 5,306 10276 4,447NORDFONDO CASH 7,479 7,478 14481 4,106OASI FAMIGLIA 6,268 6,267 12137 3,671OASI MONETARIO 8,034 8,031 15556 5,143OLTREMARE MONETARIO 6,743 6,741 13056 4,933OPTIMA REDDITO 5,446 5,445 10545 4,329PADANO MONETARIO 6,002 6,001 11621 4,219PASSADORE MONETARIO 5,803 5,802 11236 4,389PERSEO RENDITA 5,779 5,778 11190 4,882PERSONAL CEDOLA 5,183 5,182 10036 4,752PERSONALFONDO MON. 11,825 11,824 22896 4,139PRIME MONETARIO EURO 13,621 13,617 26374 4,255QUADRIFOGLIO MON. 5,712 5,710 11060 3,703R&SUNALL. MONETARIO 6,239 6,237 12080 3,569RAS CASH 5,764 5,762 11161 3,930RAS MONETARIO 13,076 13,074 25319 4,033RISPARMIO IT.CORR. 11,288 11,286 21857 4,257ROLOMONEY 9,225 9,224 17862 4,272ROMAGEST MONETARIO 11,067 11,065 21429 4,248ROMAGEST SEL. SHORTT 5,230 5,229 10127 4,307SAI EUROMONETARIO 13,815 13,811 26750 3,630SANPAOLO OB. EURO BT 6,268 6,266 12137 4,833SANPAOLO SOLUZ. CASH 8,105 8,102 15693 5,561SANPAOLO SOLUZIONE 1 5,184 5,182 10038 4,798SICILFONDO MONETARIO 7,677 7,677 14865 4,733SOLEIL CIS 5,957 5,955 11534 4,325SPAZIO MONETARIO 5,667 5,666 10973 4,403TEODORICO MONETARIO 6,013 6,013 11643 4,701VENETOCASH 10,745 10,743 20805 3,987ZENIT MONETARIO 6,217 6,217 12038 3,238ZETA MONETARIO 6,987 6,986 13529 4,439

OB. AREA EURO A MED./LUN. TERM.ALLEANZA OBBL. 5,290 5,287 10243 3,988ALPI OBBLIGAZIONARIO 5,942 5,941 11505 4,410ANIMA OBBL. EURO 5,194 5,192 10057 4,129APULIA OBBLIGAZ. 6,161 6,151 11929 4,317ARCA RR 6,924 6,920 13407 4,995ARTIG. EUROBBLIGAZ. 5,286 5,276 10235 0,000ASTESE OBBLIGAZION. 5,178 5,174 10026 5,438AZIMUT FIXED RATE 7,726 7,715 14960 4,873BANCOPOSTA OBB.EURO 5,042 5,037 9763 0,000BIM OBBLIG.EURO 5,015 5,012 9710 0,000BIPIEMME GV.BOND EUR 5,408 5,405 10471 4,684BN OBB. EUROPA 5,903 5,898 11430 4,017BPL OBBL. EURO 6,243 6,235 12088 3,566BPVI OBBL. EURO 5,069 5,068 9815 0,000BRIANZA REDDITO 5,709 5,706 11054 4,790C.S. OBBL. ITALIA 6,766 6,764 13101 4,980CAPITALG. BOND EUR 8,253 8,249 15980 4,693CARIFONDO ALA 8,116 8,111 15715 4,614CARIFONDO CARIGE OBB 8,434 8,429 16331 4,445CENTRALE REDDITO 16,827 16,817 32582 4,121CISALPINO CEDOLA 5,480 5,477 10611 4,869COMIT REDDITO FISSO 5,336 5,332 10332 4,791CONSULTINVEST REDDIT 6,569 6,566 12719 3,562DUCATO OBBL. EURO MT 5,844 5,841 11316 2,616EFFE OB. ML TERMINE 5,834 5,831 11296 4,141EPSILON Q INCOME 5,220 5,211 10107 0,000EPTA CARIGE BOND 5,242 5,238 10150 0,000EPTA LT 6,546 6,532 12675 5,393EPTA MT 6,116 6,109 11842 5,411EPTABOND 17,381 17,367 33654 4,578EUROM. EURO LONGTERM 6,272 6,267 12144 5,678EUROM. REDDITO 11,883 11,876 23009 5,215F&F CORPOR.EUROBOND 6,260 6,258 12121 6,625F&F EUROREDDITO 10,676 10,671 20672 5,608F&F LAGEST OBBL. 15,070 15,066 29180 5,112FONDERSEL EURO 5,924 5,920 11470 5,054FONDICRI LUNGO TERM. 5,225 5,224 10117 0,000GARDEN CIS 5,865 5,861 11356 3,897GEODE EURO BOND 5,142 5,138 9956 4,703GEPOREND 5,735 5,733 11105 4,345GESTICREDIT CEDOLA 6,198 6,195 12001 4,819GESTIELLE LT EURO 5,807 5,804 11244 4,423GESTIELLE MT EURO 11,312 11,311 21903 4,162IAM BOND CONV.EURO 6,196 6,189 11997 4,380IAM BOND EURO 5,658 5,653 10955 4,410IAM LONG BOND EURO 6,775 6,762 13118 2,620IAM OBBIETTIVO RED. 6,792 6,789 13151 4,766

IMIREND 8,492 8,488 16443 4,366ING REDDITO 14,653 14,638 28372 4,761INVESTIRE EURO BOND 5,256 5,245 10177 4,161ITALMONEY 6,678 6,673 12930 4,386ITALY B. MANAGEMENT 7,074 7,067 13697 5,049LEONARDO OBBL. 5,428 5,420 10510 4,726MC OL-OBB LUNG.TERM. 5,327 5,350 10315 1,312MC OM-OBB MED.TERM. 5,398 5,397 10452 5,532MIDA OBBL.EURO RAT. 5,176 5,171 10022 5,396MIDA OBBLIGAZ. 14,061 14,053 27226 5,042NORDFONDO 13,361 13,339 25871 4,130OASI EURO RISK 10,315 10,312 19973 4,965OASI OBBL. EURO 5,605 5,603 10853 4,785OASI OBBL. ITALIA 11,018 11,016 21334 4,803OLTREMARE OBBLIGAZ. 7,023 7,018 13598 4,059OPTIMA OBBLIGAZION. 5,337 5,334 10334 4,667PADANO OBBLIGAZ. 7,751 7,745 15008 3,998PERSONAL EURO 9,694 9,688 18770 4,868PERSONAL ITALIA 7,155 7,154 13854 4,344PRIME BOND EURO 7,439 7,432 14404 4,524PRIMECLUB OB. EURO 14,479 14,468 28035 4,360QUADRIFOGLIO OBB.INT 5,672 5,669 10983 3,315R&SUNALL. OBBLIGAZ. 12,315 12,316 23845 4,320RAS OBBLIGAZ. 24,002 23,982 46474 5,023ROLORENDITA 5,343 5,340 10345 4,335ROMAGEST EURO BOND 7,255 7,247 14048 4,538SAI EUROBBLIG. 9,832 9,824 19037 4,707SANPAOLO OB. EURO D. 10,048 10,040 19456 5,668SANPAOLO OB. EURO LT 5,787 5,776 11205 5,505SANPAOLO OB. EURO MT 6,138 6,134 11885 5,409TEODORICO OB. EURO 5,195 5,192 10059 3,341ZETA OBBLIGAZION. 14,033 14,027 27172 4,187ZETA REDDITO 6,165 6,165 11937 4,156

OB. AREA EUROPAAUREO RENDITA 15,722 15,714 30442 4,264AZIMUT REDDITO EURO 12,212 12,202 23646 5,594CAPITALG. B.EUROPA 8,180 8,175 15839 4,657CISALPINO REDDITO 11,830 11,823 22906 3,963COMIT EUROBOND 6,581 6,574 12743 6,128EPTA EUROPA 5,602 5,591 10847 4,145EUROM. EUROPE BOND 5,208 5,205 10084 4,180EUROMONEY 6,908 6,900 13376 4,936F&F BOND EUROPA 7,738 7,735 14983 5,364FONDICRI I 6,456 6,451 12501 5,696NORDFONDO EUROPA 6,795 6,782 13157 4,409OASI OBBL. EUROPA 11,523 11,518 22312 5,041PERSONAL CONVERGENZA 6,847 6,841 13258 5,957PUTNAM EURO.SH.T.LIT 5,594 5,590 10831 3,688QUADRIFOGLIO OBB. 13,162 13,148 25485 2,948VENETOPAY 5,434 5,430 10522 4,111

OB. AREA DOLLAROARCA BOND DOLLARI 9,172 9,175 17759 18,700ARTIG. AREADOLLARO 5,844 5,860 11316 0,000AUREO DOLLARO 6,298 6,313 12195 15,602AZIMUT REDDITO USA 6,498 6,501 12582 17,186BPL OBBL. AMERICA 8,345 8,367 16158 15,517CAPITALG. BOND-$ 7,787 7,803 15078 16,328COLUMBUS INT. BOND 9,821 9,857 19016 14,919COLUMBUS INT. BOND-$ 8,399 8,391 0 14,921COMIT AMERICABOND 8,834 8,853 17105 18,338COMIT AMERICABOND-$ 7,555 7,537 0 18,347DUCATO MON. DOLLARO 5,281 5,301 10225 0,000DUCATO OBBL. DOLLARO 8,146 8,165 15773 17,057EFFE OB. DOLLARO 6,057 6,077 11728 21,140EUROM. NORTH AM.BOND 9,489 9,513 18373 19,478F&F RIS.DOLLARI $ 6,789 6,784 0 18,333F&F RISER.DOLLAR-EUR 7,939 7,970 15372 18,333FONDERSEL DOLLARO 9,540 9,561 18472 18,069GEO USA ST BOND 1 5,417 5,417 10489 6,928GEO USA ST BOND 2 5,405 5,405 10466 7,263GEODE NORDA. BOND 6,575 6,590 12731 20,509GEPOBOND DOLLARI 7,803 7,818 15109 17,585GEPOBOND DOLLARI-$ 6,673 6,655 0 17,589GESTIELLE BOND-$ 8,809 8,813 17057 11,154GESTIELLE CASH DLR 6,814 6,825 13194 13,302IAM BOND DOLLARO 9,320 9,340 18046 18,816IAM BOND DOLLARO ($) 7,970 7,951 0 18,814IAM BOND FLESSIBILE 15,920 15,953 30825 18,921IAM CASH DOLLARO 15,348 15,408 29718 0,000IAM CASH DOLLARO ($) 13,126 13,117 0 16,522INVESTIRE N.AM.BOND 6,470 6,486 12528 15,618NORDFONDO AREA DOL $ 13,197 13,145 0 17,870NORDFONDO AREA DOLL 15,432 15,441 29881 17,873OASI DOLLARI 8,057 8,077 15601 15,728PERSONALDOLLARO-$ 14,119 14,102 0 22,126PRIME BOND DOLLARI 7,205 7,230 13951 17,002PUTNAM USA BOND 6,751 6,770 13072 12,930PUTNAM USA BOND-$ 5,773 5,763 0 12,925RAS US BOND FUND 6,770 6,769 13109 19,484SANPAOLO BONDS DOL. 7,666 7,660 14843 19,074

OB. AREA YENAUREO ORIENTE 5,202 5,241 10072 -1,589CAPITALG. BOND YEN 6,031 6,082 11678 -3,287EUROM. YEN BOND 10,150 10,244 19653 -5,264INVESTIRE PACIFIC B. 5,415 5,460 10485 -2,450OASI YEN 5,195 5,234 10059 -4,415PERSONAL YEN-Y 1017,903 1014,300 0 0,345SANPAOLO BONDS YEN 6,912 6,958 13383 -0,974

OB. PAESI EMERGENTIARCA BOND PAESI EMER 8,035 8,028 15558 17,867AUREO ALTO REND. 6,205 6,212 12015 16,133CAPITALG. BOND EM 7,015 7,003 13583 16,373DUCATO OBBL. P.EMERG 8,893 8,883 17219 21,224EFFE OB. PAESI EMERG 5,301 5,299 10264 6,020EPTA HIGH YIELD 6,405 6,409 12402 8,891F&F EMERG. MKT. BOND 7,516 7,518 14553 18,157FONDICRI BOND PLUS 6,247 6,239 12096 14,288GEODE B.EMERG.MKT. 6,834 6,840 13232 14,204GEPOBOND P.EMERGENTI 6,887 6,885 13335 17,726GESTIELLE E.MKTS BND 7,534 7,526 14588 15,286IAM BOND EM.VA.ATTIV 8,439 8,418 16340 20,557IAM BOND EM.VAL.COP. 6,498 6,474 12582 8,807ING EMERGING MARKETS 14,717 14,724 28496 22,092INVESTIRE EMERG.BOND 15,185 15,180 29402 16,978NORDFONDO EMERG.BOND 6,609 6,614 12797 16,008OASI OBBL. EMERG. 5,201 5,203 10071 11,394

OB. INTERNAZIONALIALTO INTERN. OBBL. 5,689 5,686 11015 6,875ARCA BOND 11,283 11,296 21847 7,662ARTIG. OBB. INTERNAZ 5,590 5,601 10824 0,000AUREO BOND 7,444 7,458 14414 6,616AUREO FF PRUDENTE 5,192 5,182 10053 0,000AZIMUT REND. INT. 8,122 8,119 15726 9,034BIM OBBLIG.GLOBALE 5,575 5,576 10795 7,376BIPIEMME PIANETA 7,697 7,705 14903 8,868BN OBBL. INTERN. 8,624 8,637 16698 13,623BPB REMBRANDT 7,671 7,680 14853 7,875BPVI OBBL. INTERN. 5,245 5,252 10156 0,000C.S. OBBL. INTERNAZ. 7,579 7,596 14675 8,909CAPITALG. GLOBAL B 8,580 8,595 16613 4,838CARIFONDO BOND 8,143 8,155 15767 8,980CENTRALE MONEY 13,434 13,454 26012 8,303COMIT OBBL. ESTERO 6,843 6,854 13250 6,572COMIT OBBL. INTER. 6,934 6,945 13426 6,251CONSULTINVEST H YIE. 5,049 5,044 9776 0,000DUCATO GLOBAL BOND 5,003 5,019 9687 0,000DUCATO OBBL. INTER. 8,214 8,234 15905 6,385EFFE OB. GLOBALE 5,402 5,415 10460 8,040EPTA 92 11,400 11,422 22073 7,062EUROCONSULT SCUDO 6,857 6,881 13277 5,023EUROM. INTER. BOND 8,756 8,767 16954 9,163F&F LAGEST OBBL.INT. 11,112 11,129 21516 10,227F&F REDDITO INTERNAZ 7,402 7,411 14332 10,066FONDERSEL INTERN. 12,654 12,666 24502 8,487FONDICRI PRIMARY B. 10,183 10,184 19717 4,259GEODE GLOBAL BOND 5,555 5,571 10756 7,342GEPOBOND 7,840 7,855 15180 7,441GESTICREDIT GLOBAL R 11,018 11,045 21334 7,231GESTIELLE BOND 9,864 9,872 19099 6,212GESTIELLE BT OCSE 6,629 6,632 12836 4,393GESTIFONDI OBBL. INT 8,036 8,049 15560 5,238HELIOS OBB. INTERNAZ 5,790 5,791 11211 3,651IAM BOND TOP RATING 7,799 7,811 15101 8,139IMI BOND 14,187 14,222 27470 6,637ING BOND 14,582 14,605 28235 6,820INTERMONEY 7,797 7,808 15097 6,599INTERN. BOND MANAG. 7,115 7,128 13777 6,114INVESTIRE GLOB.BOND 8,764 8,778 16969 8,613LAURIN BOND 5,451 5,457 10555 9,172LEONARDO BOND 5,172 5,178 10014 0,000

MIDA OBBLIG.INTERNAZ 11,380 11,397 22035 8,133NORDFONDO GLOBAL 12,126 12,129 23479 6,117OASI BOND RISK 9,671 9,675 18726 9,972OASI OBBL. INTERNAZ. 11,179 11,188 21646 8,597OLTREMARE BOND 7,450 7,461 14425 7,908OPTIMA OBBL. H.YIELD 5,480 5,471 10611 7,408PADANO BOND 8,611 8,625 16673 8,056PERSONAL BOND 7,424 7,448 14375 7,938PRIME BOND INTERNAZ. 13,501 13,527 26142 8,389PRIMECLUB OB. INTER. 7,342 7,356 14216 8,034PUTNAM GLOBAL BOND 7,559 7,564 14636 3,860PUTNAM GLOBAL BOND-$ 6,464 6,439 0 3,857R&SUNALL. BOND 7,751 7,754 15008 6,221RAS BOND FUND 14,818 14,821 28692 7,423ROLOBONDS 8,745 8,767 16933 6,698ROMAGEST OBBL.INTERN 13,216 13,240 25590 5,575ROMAGEST SEL.BOND 5,246 5,256 10158 5,235SAI OBBLIG. INTERN. 7,968 7,980 15428 8,113SANPAOLO BONDS 7,067 7,078 13684 6,736SOFID SIM BOND 6,724 6,733 13019 9,707SPAZIO OBBLIG.GLOB. 5,644 5,657 10928 6,390ZENIT BOND 6,709 6,715 12990 9,284ZETA INCOME 5,381 5,390 10419 0,000ZETABOND 14,108 14,133 27317 5,575

OB. ALTRE SPECIALIZZAZIONIAGRIFUTURA 14,066 14,060 27236 4,642ANIMA CONVERTIBILE 4,652 4,644 9008 -6,717ARCA BOND CORPORATE 5,100 5,096 9875 0,000AUREO GESTIOBB 9,070 9,079 17562 5,403AZIMUT FLOATING RATE 6,534 6,533 12652 3,255AZIMUT TREND TASSI 7,090 7,083 13728 6,153BIPIEMME COR.BO.EUR. 5,415 5,409 10485 5,411BIPIEMME PREMIUM 5,139 5,137 9950 0,000BIPIEMME RISPARMIO 6,912 6,909 13383 5,317BN OBBLIG.ALTI REND. 9,961 9,995 19287 -2,390BN VALUTA FORTE-CHF 12,770 12,828 0 11,247BNL BUSS.FDF G H Y 5,098 5,109 9871 0,000CAPITALG. BOND CORP. 5,368 5,361 10394 5,710CARIFONDO MGRECIAOBB 6,255 6,257 12111 7,051COMIT CORPORATE BOND 5,339 5,336 10338 6,143COMIT ITAL.CORP.BOND 5,327 5,324 10315 5,841DUCATO REDDITO IMPR. 5,002 5,007 9685 -1,477EFFE OB. CORPORATE 5,123 5,121 9920 2,460EUROM. RISK BOND 5,111 5,100 9896 2,260FONDICRI CORPORATE 4,607 4,640 8920 0,000GEO GLOBAL BOND TR 1 5,235 5,235 10136 4,366GEO GLOBAL BOND TR 2 5,215 5,215 10098 4,279GESTIELLE CORP. BOND 5,032 5,028 9743 0,000GESTIELLE GLOB.CONV. 6,114 6,108 11838 -0,923GESTIELLE H.R. BOND 4,290 4,293 8307 -20,393IAM BOND CORP. EURO 5,194 5,187 10057 0,000IAM BOND CORP. INT. 5,246 5,246 10158 0,000NORDFONDO C.BOND 5,481 5,468 10613 9,183OASI FINANZA P.CASH 6,873 6,872 13308 3,712PERSONAL FRANCO-CHF 10,320 10,314 0 8,393PERSONAL HIGHYIELD-$ 10,988 10,951 0 10,946PRIME CORP.BOND EURO 5,032 5,029 9743 0,000PUTNAM GLOBAL HY 5,346 5,348 10351 6,642PUTNAM GLOBAL HY-$ 4,572 4,553 0 6,652RAS CEDOLA 6,330 6,328 12257 4,690RAS SPREAD FUND 4,932 4,950 9550 -3,142RISPARMIO IT.REDDITO 13,447 13,412 26037 3,708ROMAGEST PROF.CONS. 5,272 5,270 10208 4,665SANPAOLO BOND HY 5,317 5,327 10295 -2,601SANPAOLO BONDS FSV 5,646 5,633 10932 9,017SANPAOLO OB. EST.ETI 6,266 6,273 12133 7,423SANPAOLO OB. ETICO 5,318 5,314 10297 4,671SANPAOLO VEGA COUPON 6,172 6,168 11951 4,976SPAZIO CORPORATE B. 5,344 5,331 10347 4,948VASCO DE GAMA 10,472 10,455 20277 5,646ZETA CORPORATE BOND 5,273 5,267 10210 0,000

SICAV ITALIANESYMPHONIA AZ. INTER 10,144 10,096 19642 -10,126SYMPHONIA AZ. ITALIA 12,314 12,389 23843 -15,192SYMPHONIA FORTISSIMO 3,142 3,139 6084 -37,160SYMPHONIA MONETARIA 6,071 6,070 11755 4,510SYMPHONIA OB.A.EUROP 6,819 6,815 13203 5,475SYMPHONIA PAT.GL.RED 5,922 5,923 11467 3,386SYMPHONIA PAT.GLOB. 5,394 5,394 10444 -8,187

F. DI LIQUIDITÀ AREA EUROANIMA LIQUIDITA' 5,229 5,228 10125 4,184ARTIG. LIQUIDITA' 5,099 5,098 9873 0,000AZIMUT GARANZIA 10,586 10,585 20497 3,571BN LIQUIDITA' 5,947 5,946 11515 4,150BNL CASH 18,783 18,781 36369 3,739BNL MONETARIO 8,613 8,612 16677 3,658CAPITALG. LIQUID. 6,070 6,070 11753 4,009CARIFONDO TESORIA 6,423 6,422 12437 3,965CASH ROMAGEST 5,272 5,271 10208 3,861CENTRALE C/C 8,513 8,512 16483 3,728COMIT TESORERIA 5,313 5,312 10287 4,074DUCATO MON. EURO 7,198 7,197 13937 3,747EFFE LIQ. AREA EURO 5,699 5,698 11035 3,486EPTAMONEY 11,825 11,824 22896 4,295EUGANEO 6,259 6,258 12119 4,056EUROM. TESORERIA 9,534 9,533 18460 4,344FIDEURAM MONETA 12,523 12,522 24248 3,598FONDERSEL CASH 7,632 7,632 14778 4,120FONDICRI LIQUIDITA' 6,790 6,789 13147 4,269GESTICREDIT CASH MAN 7,022 7,020 13596 3,691GESTIELLE CASH EURO 5,949 5,949 11519 4,003ING EUROCASH 5,599 5,598 10841 3,570MIDA MONETAR. 10,395 10,394 20128 3,701NORDFONDO MONETA 5,222 5,221 10111 3,899OASI 3 MESI 6,233 6,231 12069 3,710OASI CRESCITA RISP. 6,971 6,970 13498 3,657OASI TESOR. IMPRESE 6,926 6,925 13411 4,291OPTIMA MONEY 5,218 5,217 10103 3,696PERSEO MONETARIO 6,252 6,251 12106 4,026PERSONAL LIQUIDITA' 5,576 5,576 10797 3,816PRIME LIQUIDITA' 5,531 5,531 10710 4,240RISPARMIO IT.MON. 5,464 5,463 10580 3,678ROLOCASH 7,075 7,074 13699 3,739ROMAGEST LIQUIDITA' 5,136 5,135 9945 0,000SAI LIQUIDITA' 9,281 9,279 17971 3,849SANPAOLO LIQ.CL B 6,252 6,250 12106 0,000SANPAOLO LIQUIDITA' 6,250 6,248 12102 3,682

F. FLESSIBILIALARICO RE 4,976 5,010 9635 0,000ANIMA FONDATTIVO 12,897 12,808 24972 -6,114AUREO FLESSIBILE 5,030 5,029 9739 2,141AZIMUT TREND 17,346 17,419 33587 -5,254AZIMUT TREND I 15,842 15,957 30674 -17,209BIM FLESSIBILE 5,224 5,229 10115 0,000BN NEW LISTING 7,307 7,319 14148 -39,909BN OPPORTUNITA' 5,602 5,605 10847 -32,934BNL TREND 23,529 23,414 45558 -22,987CAPITALG. RED.PIU' 6,114 6,118 11838 3,855CAPITALG. RISK 8,783 8,790 17006 3,597CISALPINO ATTIVO 3,513 3,521 6802 -27,997DUCATO CIVITA 5,062 5,052 9801 0,000DUCATO SECURPAC 12,303 12,299 23822 -12,328DUCATO STRATEGY 4,926 4,932 9538 0,000EUROM. STRATEGIC 4,186 4,169 8105 -16,044FONDINVEST OPPORT. 5,514 5,488 10677 -10,180FORMULA 1 BALANCED 5,844 5,841 11316 1,811FORMULA 1 CONSERVAT. 5,726 5,721 11087 3,882FORMULA 1 HIGH RISK 5,839 5,836 11306 -3,916FORMULA 1 LOW RISK 5,695 5,691 11027 3,432FORMULA 1 RISK 5,724 5,722 11083 -2,933GEO EUR.EQ.TOTAL RET 5,036 5,036 9751 0,000GESTIELLE FLESSIBILE 14,633 14,656 28333 -18,287GESTNORD TRADING 6,230 6,195 12063 -11,480IAM PORTFOLIO 1 5,107 5,105 9889 0,000IAM PORTFOLIO 2 4,922 4,914 9530 0,000IAM PORTFOLIO 3 4,691 4,678 9083 0,000IAM PORTFOLIO 4 4,437 4,418 8591 0,000IAM TOP DYNAMIC 6,061 6,049 11736 0,000IAM TREND 3,752 3,736 7265 -25,864KAIROS PAR. INCOME 5,121 5,116 9916 0,000KAIROS PARTNERS FUND 4,694 4,704 9089 -7,507LEONARDO FLEX 3,019 2,999 5846 0,000OASI HIGH RISK 8,684 8,599 16815 -26,005OASI TREND 4,883 4,860 9455 0,000PARITALIA O. ALLEGRO 100,000 100,000 193627 0,000QUADRIFOGLIO FLESS. 18,365 18,379 35560 -17,899R&SUNALL. FREE 5,793 5,781 11217 -38,613RAS OPPORTUNITIES 5,745 5,741 11124 -2,791SAI INVESTILIBERO 6,954 6,942 13465 -2,413SANPAOLO HIGH RISK 6,280 6,230 12160 -26,420SPAZIO AZIONARIO 6,214 6,236 12032 -18,718SPAZIO CONCENTRATO 3,705 3,696 7174 -27,081ZENIT TARGET 8,259 8,260 15992 -23,845

BCA CRT/03 TV 98,400 98,600BCA ROMA /09 SUB 99,980 99,990BCA ROMA 03 277 IND 99,950 99,950BCA ROMA 08 261 ZC 69,850 68,060BCA SELLA TV AG04 99,900 99,680BEI /19 EU. ST. B. 66,000 66,060BEI 96/16 ZC 40,980 40,910BERS /24 SD LIFE 64,100 64,170BIPOP 97/02 6,5% 101,490 101,250BIPOP 97/02 ZC 97,450 96,800BIRS 97/02 INDEX BI 116,370 116,300BIRS 97/04 IND 98,950 98,870BIRS 97/07 ZC 75,650 76,090BNL /03 EUROPEAN BANKS 110,000 109,550CENTROB /03 IF 97,200 98,500CENTROB /03 R FL RATE TV 100,020 100,200CENTROB /03 TF TRASF IN TV 99,340 99,330CENTROB /04 IND 102,010 101,410CENTROB /04 TV TRASF IN TF 99,770 99,720CENTROB /19 SDEB 60,380 60,300COMIT /08 TV 2 96,360 96,370COMIT /09 98,990 98,550COMIT 97/02 IND 99,350 99,220COSTA CROCIERE 96/01 IND 99,550 100,030CR BO OF 97/04 314 TV 98,010 98,070

CREDIOP /02 ZC LOCK 6.A 103,400 103,300CREDIOP /02 ZP 7 99,500 99,600CREDIOP /05 TMT 9 90,110 89,660CREDIOP 98/18 TF CAPPED REVFLO 10 64,210 64,100CREDITOIT 96/03 IND 99,780 99,810EFIBANCA /04 IND 103,700 103,860EFIBANCA 98/13 FIX REV 1 81,290 81,700ENI 93/03 IND 106,370 106,360ENTE FS 94/02 IND 100,240 100,180ENTE FS 94/04 8,9% 110,050 110,050ENTE FS 94/04 IND 103,810 103,800ENTE FS 96/08 IND 100,000 100,030GRANAROLO /03 TV 99,150 99,150IMI 96/03 ZC 90,940 90,800IMI 96/06 2 7,1% 108,340 108,200IMI 97/01 INDEX BOND 116,500 116,500IMI 98/03 COMMOD.LINK.BOND 107,000 106,950INTERB /07 ZC 75,990 72,100ITALCEMENTI 97/02 ZC 96,310 96,560ITALEASE /03 TV 99,360 99,370MED CENT /18 REV FL 73,500 73,860MED LOM /18 RF C 75 67,050 67,050MED LOM /19 1 SD 75,050 75,150MED LOM 00/05 375A IND TLC 82,560 83,000MEDIO /04 EURO BEST BASKET 88,000 90,440

MEDIO /04 TV CAP 99,500 99,600MEDIO /05 HIGH TECK BASKET 84,400 84,380MEDIO CEN 08 IND NIKKEI 225 75,400 75,000MEDIOB /01 2 IND TAQ 110,500 110,450MEDIOB /02 $ ZC 97,000 97,000MEDIOB /02 IND TM 164,500 165,000MEDIOB /04 MIB30 100,040 100,790MEDIOB /04 NIKKEI 96,500 96,000MEDIOB /05 CUM PRE IND 94,260 94,260MEDIOB /05 PREMIO BL CH 94,570 94,550MEDIOB /08 RUSSIA 66,970 66,240MEDIOB 94/02 IND 100,050 100,010MEDIOB 96/06 DM ZC 74,800 75,000MEDIOB 96/06 ZC 77,410 77,690MEDIOB 96/11 ZC 54,000 54,000MEDIOB 97/04 IND 100,850 100,850MEDIOB 97/07 IND 99,440 99,500MEDIOB 98/05 IND AZIONI GIAPP 2% 98,750 98,060MEDIOB 98/08 ONE COUPON OPZ 104,000 104,050MEDIOB 98/08 TT 93,870 93,960MEDIOCR L/08 2 RF 96,100 96,110MEDIOCR L/13 FL C 66 EM 79,500 80,000MPASCHI /08 7A 5,35% 100,800 100,410MPASCHI 99/14 3 SD 82,800 82,000OLIVETTI 94/01 IND 100,000 100,000

OLIVETTI FIN/04 TV 101,690 101,720OPERE 93/00 31 IND 99,970 100,000OPERE 94/04 3 IND 100,260 100,390OPERE 95/02 1 IND 100,140 100,170PAN EURO BONDS /04 99,100 99,690PAN EURO BONDS /04 8,5% 96,400 96,000PAN EURO BONDS /09 90,510 91,300PARMALAT /07 2 96,690 96,650PARMALAT F /07 7,25% 102,020 102,000PARMALAT FIN /03 IND 100,100 100,000POP BG CV /08 TV 98,500 100,150POP COM IND /06 94,630 94,450POP COM IND /06 RA 92,510 92,510POP NOVARA /03 TV 99,700 99,890REP ARGENT /01 EN 98,510 99,000REP ARGENT /02 99,600 99,600REP ARGENT /03 BOND 9,75% 98,070 99,000REP ARGENT /04 BOND 10% 99,900 99,300SPAOLO /02 169 ZC 111,410 111,250SPAOLO /03 165 100,180 100,150SPAOLO /03 95 CAL 102,900 102,500SPAOLO /05 I BON 18 81,080 82,490SPAOLO TO /13 161 5,58% 99,750 96,950TECNODIFF /05 81,440 81,900UNICR IT /04 IND 98,420 98,020

BTP AG 01/11 99,840 99,660BTP AG 93/03 111,150 111,090BTP AG 94/04 111,070 111,000BTP AP 00/03 100,830 100,780BTP AP 94/04 110,380 110,320BTP AP 95/05 119,880 119,790BTP AP 99/02 99,050 99,040BTP AP 99/04 96,990 96,940BTP DC 00/05 102,290 102,180BTP DC 93/03 0,000 0,000BTP DC 93/23 140,000 140,000BTP FB 01/04 101,400 101,400BTP FB 96/06 119,550 119,410BTP FB 97/07 109,220 109,110BTP FB 98/03 101,120 101,100BTP FB 99/02 99,190 99,180BTP FB 99/04 97,180 97,120BTP GE 00/03 100,390 100,350BTP GE 92/02 103,450 103,460BTP GE 93/03 110,880 110,850BTP GE 94/04 109,610 109,570

BTP GE 95/05 115,460 115,420BTP GE 97/02 100,950 100,960BTP GN 00/03 101,320 101,290BTP GN 93/03 112,070 112,000BTP GN 99/02 98,850 98,810BTP LG 00/05 100,490 100,410BTP LG 96/01 99,990 100,020BTP LG 96/06 117,550 117,450BTP LG 97/07 109,570 109,460BTP LG 98/01 99,990 99,980BTP LG 98/03 100,420 100,360BTP LG 99/04 98,780 98,730BTP MG 00/31 101,390 101,000BTP MG 92/02 105,990 105,990BTP MG 97/02 101,750 101,720BTP MG 98/03 100,830 100,800BTP MG 98/08 100,130 99,940BTP MG 98/09 96,040 95,850BTP MZ 01/04 100,210 100,170BTP MZ 01/06 100,190 100,070BTP MZ 93/03 111,270 111,230

BTP MZ 97/02 101,300 101,300BTP NV 93/23 139,510 139,100BTP NV 96/06 113,740 113,600BTP NV 96/26 118,140 117,800BTP NV 97/07 105,770 105,650BTP NV 97/27 108,210 107,840BTP NV 98/01 99,710 99,690BTP NV 98/29 91,300 90,930BTP NV 99/09 93,750 93,570BTP NV 99/10 101,940 101,770BTP OT 00/03 101,930 101,900BTP OT 93/03 109,860 109,810BTP OT 98/03 99,330 99,280BTP ST 91/01 100,870 100,890BTP ST 92/02 108,380 108,430BTP ST 95/05 121,900 121,810BTP ST 96/01 0,000 100,670BTP ST 97/02 101,770 101,760BTP ST 98/01 99,890 99,890BTP ST 99/02 99,470 99,450CCT AG 00/07 100,470 100,470

CCT AG 94/01 100,010 100,010CCT AG 95/02 100,520 100,520CCT AP 01/08 100,460 100,470CCT AP 95/02 100,210 100,220CCT AP 96/03 100,820 100,830CCT DC 93/03 0,000 0,000CCT DC 94/01 100,180 100,180CCT DC 95/02 100,770 100,770CCT DC 99/06 100,530 100,510CCT FB 95/02 100,150 100,170CCT FB 96/03 100,760 100,770CCT GE 95/03 100,660 100,710CCT GE 96/06 101,990 102,500CCT GE 97/04 100,460 100,450CCT GE 97/07 101,900 101,870CCT GE2 96/06 101,900 102,790CCT GN 95/02 100,440 100,440CCT LG 00/07 100,470 100,430CCT LG 96/03 100,940 100,940CCT LG 98/05 100,480 100,490CCT MG 96/03 100,990 100,990

CCT MG 97/04 100,550 100,550CCT MG 98/05 100,640 100,630CCT MZ 97/04 100,450 100,460CCT MZ 99/06 100,480 100,490CCT NV 95/02 100,730 100,720CCT NV 96/03 100,500 100,490CCT OT 94/01 100,070 100,070CCT OT 95/02 100,560 100,560CCT OT 98/05 100,560 100,550CCT ST 95/01 0,000 100,540CCT ST 96/03 101,040 101,050CCT ST 97/04 100,460 100,480CTE LG 96/01 0,000 0,000CTZ AG 99/01 99,205 99,210CTZ DC 01/02 93,900 93,879CTZ GN 01/03 92,000 91,925CTZ LG 00/02 95,702 95,715CTZ LG 99/01 99,802 99,780CTZ MZ 00/02 97,050 97,035CTZ MZ 01/03 92,865 92,795CTZ NV 00/01 98,170 98,166CTZ OT 99/01 98,695 98,700

DATI A CURA DI RADIOCOR

sabato 23 giugno 2001 economia e lavoro 15

Colore: Composite ----- Stampata: 22/06/01 19.27 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 16 - 23/06/01

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I calciatori italiani? Troppo «signorine», meglioquelli stranieri. Il pubblico preferisce i duri, ileader carismatici alla Roy Keane. Così sarà pro-prio il capitano del Manchester United il testimo-nial di un nuovo videogioco, l'International Lea-gue Soccer, in uscita in questi giorni in tuttaEuropa, per PlayStation 2.Il ruvido irlandese ne è il giocatore-immagineessendo stato il più votato in un sondaggio fattoin diversi Paesi su un campione di circa 3000persone, di età compresa tra i 14 e i 35 anni,scelte tra gli appassionati di calcio e potenzialiutenti del videogioco.Sarà dunque Keane, primo del sondaggio con il55% delle preferenze, a campeggiare sulla coper-

tina e nella pubblicità del videogame.Nella particolare classifica il capitano della nazio-nale irlandese ha preceduto il portiere tedescoOliver Kahn (48%) e i due juventini ZinedineZidane (45%) e Lilian Thuram (41%). Tra i topten ottavo posto per il giallorosso Gabriel Batistu-ta (25%), Nona posizione per un altro biancone-ro, Edgar Davids (23%).Bocciati invece gli italiani: il primo in graduatoriaè Francesco Totti (14/o); ancora più indietro Ales-sandro Del Piero (17/o), Christian Vieri (25/o) ePippo Inzaghi (31/o). Dunque, nonostante il cam-pionato italiano sia il più decantato per quantoriguarda la percezione che hanno all’estero deinostri giocatori sembra proprio che il tempo non

sia passato. Da quando Brera coniò il termine“abatino” per definire la deficitaria consistenzaagonistica dei nostri campioni , a cominciare daRivera o il termine di squadra “femmina” affibbia-to alla nostra nazionale ne ha passato di acquasotto i ponti, ma non ha portato via con sè l’anti-ca immagine dei nostri calciatori. Il nuovo video-gioco permetterà lo svolgimento di partite virtua-li sempre più simili alla realtà, con tanto di tele-cronaca a due voci, dribbling, rovesciate e altregiocate spettacolari proprio come negli incontriveri e perfino l'aggiunta della pioggia virtuale edei cartelloni pubblicitari sullo sfondo. Le azien-de reclamizzate hanno naturalmente accolto conentusiasmo l'idea di fare da sponsor.

Aquesto punto della storia si co-mincia ad apprezzare la fortu-na dei perdenti, di chi è alla

periferia dei grandi eventi. Di chi nonha G8 da ospitare e scudetti da festeg-giare. Giusto per pareggiare il contodi un hooliganismo che si dà appunta-mento ovunque si celebra un grandeevento, con identica propensione amettere tutto a soqquadro. Certo èper stare allo stretto ambito calcisticoche la festa per lo scudetto della Romasi inscrive in un contesto nuovo. Anzi-tutto perché non dà segno di volerefinire, di uniformarsi alla raccomanda-zione del semel in anno licet insanire,cioè che il carnevale o martedì grassoviene una volta all’anno e dura ungiorno. Nel caso dello scudetto dellaRoma si può opporre la ragionevole efondata obiezione che l’ultimo cam-pionato vinto risaliva al 1983, dunqueessendo passati 18 anni si può fareuna deroga. Però senza esagerare esenza prendere alla lettera quell’inter-vallo di tempo, perché in tal caso lafesta andrebbe avanti sino ai primi diluglio. Ma fuor di scherzo si deve os-servare come la festa romanista cheavrà il suo clou domenica al CircoMassimo non abbia temporalmenteriscontri col passato e con le più me-morabili feste calcistiche. Si pensi adesempio a quella che fece seguito allamitica partita di Città del Messico del4 a 3 dell’Italia contro la Germania,allo stesso modo del trionfo dell ‘82nel Mundial spagnolo, e che viderotutta la nazione in piazza, le saraban-de durarono un giorno e una notte.Dopo di che tutti a letto o a lavorare.E fine delle trasmissioni. Ora invece lafesta infinita di una città si sposa contutto lo scudetto minuto per minutoche prosegue da una settimana. E nondà segno di volersi interrompere.

Ma qui il segnale nuovo non lodanno né i tg né i vari rotocalchi esettimanli sportivi, tantomeno“Controcampo” oppure il “Processodi Biscardi”. No, È Radio Vaticanache ospitando, ieri mattina, un facciaa faccia con il presidente della RomaSensi che è durato due ore, dimostracome la festa abbia dato alla testa an-che a chi avrebbe il dovere istituziona-le e morale della riflessione compostae critica.. Anche perché l’iperbole cal-

cistica celebrata dall’emittente pontifi-cia contraddice le preoccupazioni dinumerosi sacerdoti romani (delle qua-li ha dato ampia notizia il Tg 2 digiovedì sera) che temono le conse-guenze che sui cittadini della capitale,oltre che sul pubblico decoro, potràavere lo spogliarello di Sabrina Ferilli.Un evento così tanto annunciato chesi possono temere solo le pubblichedistruzioni che avranno luogo se nonci sarà. Se l’attrice romana, come haspiritosamente detto, mostrerà solol’attributo fisico che lei stessa ritieneessere il più_ bello: le orecchie.

Ma evidentemente il carattere del-la lunga festa romanista ha poco a chefare con la vittoria sportiva e moltoinvece con quella pulsione distruttivae autodistruttiva che oggi ha solo biso-gno di inneschi, di pretesti, per accen-dersi e deflagrare. Come se nel Vec-chio Continente, dunque anche in Ita-lia, più di cinquant’anni senza guerrefossero un forte, ancorché inconsape-vole, eccitatore di impulsi violenti. Na-turalmente va da sé che risultano digran lunga preferibili le eruzionescomposte del tifo ai bagni di sanguebellici. Però non v’è dubbio che sem-pre più il calcio sia, per parafrasareVon Clausewitz, «la prosecuzione del-la guerra in altro modo». Comunqueil mezzo per dare sfogo a un municipa-lismo malinteso, perché armato dell’il-lusione che con Sensi,Totti, Capello eBattistuta abbiano trionfato tutti i ro-mani. Anche quelli che guadagnanoun milione e mezzo al mese o tirano acampare. Potendo però urlare “ForzaRoma” e “ Siamo noi, siamo noi icampioni...».

Per conlcudere, però, non so sesia più avvilente chi parla di rivincitadella capitale nei confronti del nord edi un leghismo malinteso oppure i ro-mani, che in un soprassalto di efficien-tismo, buttano via uno dei loro tratticaratteriali migliori: non prendersitroppo sul serio e prenderla su dolce,con calma e tanta ironia.

Perché festeggiare per giorni egiorni non è più un piacere ma unafatica. Peggio di un lavoro. Ma nonerano i romani i maestri indiscussi dellavorare stanca ? Non ci si può crede-re che uno scudetto li abbia milanesiz-zati.

Marzio Cencioni

CITTÀ DEL VATICANO Il busto bron-zeo di Guglielmo Marconi ornatoda una sciarpa giallorossa, bandierenell'austera sala Marconi, tramezzi-ni e pasticcini per tutti, Sensi quasicommosso e mons. Marini che rac-conta le sue emozioni della domeni-ca da scudetto all'Olimpico. Nonmanca nulla alla festa giallorossadella Radiovaticana.Il presidenteSensi e mons. Piero Marini, cerimo-niere pontificio (quel prelato alto emagro che è sempre al fianco delPapa in tutte le occasioni liturgichema che appena può non manca unadomenica allo stadio) saliranno poinegli studi per una trasmissione sul-lo scudetto. Ma per il momento lafesta è una festa come tante e lasede dell'emittente vaticana non èmolto diversa da un club gialloros-so all'apice del tripudio.

Si comincia con alcuni brevi di-scorsi: il direttore generale della Ra-dio, padre Pasquale Borgomeo (tifo-so del Napoli) presenta gli ospiti; ilpresidente giallorosso rinnova lasua felicità per questo scudetto «chepremia la Roma» e ricorda come lasua società si senta vicina alla Chie-sa; mons. Marini racconta di quan-do, lo scorso settembre, ha inaugu-rato una nuova cappella nel centrodi Trigoria. Poi si cantano cori spor-tivi, ci si rinfresca con qualche bibi-ta e si commenta il campionato ap-pena concluso. Il presidente Sensifa un annuncio in diretta su 105Live, nuova emittente romana diRadio Vaticana: «A Giovanni PaoloII doneremo la nuova maglia dellaRoma con lo scudetto, appena saràpronta. La richiesta di udienza è sta-ta già presentata».

Dopo il brindisi con i dipenden-ti della testata e i loro familiari, Sen-si si sottopone alle domande in di-retta di giornalisti e ascoltatori nelcorso della trasmissione alla qualesono collegati telefonicamente an-che i giocatori Damiano Tommasied Eusebio Di Francesco.

Romanisti e tifosi di altre squa-dre non polemizzano, ma si divido-no quando si tratta di quantificare igiallorossi della Radio: secondo al-cuni sono circa 150 su 400 dipen-denti tra cui molti stranieri, secon-do uno dei portieri, nero di pellema laziale di fede calcistica, sonosoltanto qualche decina.

L'idea della festa è nata sponta-neamente, visto che già l'anno scor-so c'era stato un piccolo rinfrescoin occasione dello scudetto laziale.Il direttore dei programmi padre Fe-derico Lombardi, tifoso del Torino,ha accettato di buon grado e tutti sisono tassati: ventimila lire a testa igiallorossi e diecimila gli altri. Lapresenza di Sensi è stata una chicca,anche se per un momento si è spera-to che arrivassero anche capitanTotti con qualche compagno, tantoche l'entrata della Radio è stata asse-diata da tifosi esagitati.

Tra i più felici c'è Josè Silvonei,brasiliano, romanista sfegatato daquando 11 anni fa è arrivato nellacapitale italiana. Guida il program-ma in brasiliano dell'emittente pon-tificia e domenica ha realizzato unchilometrico servizio sulla vittoria

della sua squadra del cuore. Accan-to a lui c'è Marco Girolami, uno deitecnici audio, addobbato con unturbante di due sciarpe di seta, ov-viamente una gialla e una rossa.

Giancarlo La Vella, da domaniinviato in Ucraina al seguito del Pa-pa, giura che parlerà dello scudettoanche nei servizi da Kiev e Leopoli.

Un poster inneggiante alla Ro-ma vittoriosa dedica una riga di «au-guri al Toro che è tornato in serieA», in omaggio al direttore che l'an-no scorso patì per la retrocessionedella sua squadra.Il rinfresco durauna mezzoretta, tra un programmae l'altro, in un orario studiato pernon intralciare troppo con il lavorodi tutti. La festa lascia tutti soddi-sfatti, romanisti e non. Per qualcheminuto anche l'autorevole e

seria Radiovaticana, la voce delPapa nel mondo affidata alla dire-zione dei gesuiti, è stata «magica»,un pezzo di Roma giallorossa den-tro il Vaticano.

I giocatori italiani? Troppo «signorine», meglio gli stranieriE sarà il capitano del Manchester, Roy Keane il testimonial del nuovo videogioco della PlayStation 2

Mariagrazia Gerina

ROMA Da domenica scorsa, impazzano i festeg-giamenti per la via della capitale, che è un tripu-dio di colori e cori romanisti. Ma accanto alcuore giallorosso, in questa città, che da giornivive per il calcio, c’è un’anima ”nera”. «Saràsempre solo la Roma la mia squadra in questacittà.», cantano senegalesi, marocchini, brasilia-ni, che vivono a Roma e non vogliono perdersi ilpiacere di partecipare. Cantano un verso di“Caput Mundi”, l’inno multicolore, appenacomposto dagli Indelebile ichiostro, cinque musi-cisti che riuniscono tre continenti: un brasiliano(Diamante), un nigeriano (Bat), due italiani(Teo e Stee), un congolese (Esco). «Perché loscudetto è anche nostro», spiega Serge Itela, ani-

matore del gruppo. E allora loro cantano, a rit-mo di rap, «R-o- m- a la mia città. Nessunadifferenza di colore...». Da tempo hanno decisodi tifare giallorosso. Anche perché è naturalerispecchiarsi in una squadra che schiera in cam-po: Zebina, Cafu, Gigou, Emerson, Assuncao,Nakata e Aldair, il “grande vecchio”, che da 11anni veste la maglia. Ma l’idea di incidere uninno dedicato alla loro squadra è nata il 29 apri-le, la domenica del derby, quando, nella curvadella Lazio, in alto a sinistra, hanno visto alcunitifosi alzare lo striscione ”Squadra di negri” (ac-canto all’altro ”curva di ebrei”). «E allora», han-no pensato gli Indelebile inchiostro, «noi per que-sta squadra di neri scriviamo un inno», perchéquello striscione «scotta come un insulto che vadritto al cuore», non solo il loro. Invece di prote-stare, è meglio cantare: «Neri di Roma Forza

Roma».Ieri sera per la prima volta i ”Negri de ro-

ma”, è il nome d’arte che hanno scelto («cheproblema c’è? siamo neri, siamo di Roma...»),hanno presentato il loro inno al pubblico giallo-rosso di Campo de’ Fiori. Domenica, forse, repli-cheranno, al Circo Massimo, accanto a Venditti,che canterà il suo di inno.

Caput mundi, però, non è solo un rap diprotesta. E, soprattutto, spiega Itela, non è unappello: «Non saremo noi a far finire il fenome-no del razzismo», che contagia per altro tutte letifoserie, compresa quella giallorossa (era appe-na qualche mese fa quando alcuni tifosi dellaRoma presero a calci la macchina di Cafu). Ma-gari però, cantando «con il sole che batte e ilcuore che illumina ogni domenica magica comea Bahia.», a qualcuno il messaggio arriverà.

12,00 Tennis da Rosmalen (SportStream)12,15 Automob. prove GP d’Europa F1 (Rai3)14,30 Tennis Wimbledon Story (SportStream)15,30 Vela, Regata Tutta Trieste (Rai3)16,00 Ciclismo Giro d’Italia dilet. 11ª tappa (Rai3)17,00 Rugby Namibia - Italia (Rai3)20,35 RaiSport notizie (Rai1)22,40 Tg2 Dossier “Golf che passione” (Rai2)01,00 SportStream Magazine (Sportstream)01,30 Studio sport (Italia1)

L'euforia giallorossa che si protraeda giorni ha contagiato anche uncomandante pilota americano dellacompagnia aerea statunitense Con-tinental. Poco prima di partire dall'aeroporto di Fiumicino con il voloCO41 per Newark, George Vermefha pensato bene di festeggiare la vit-toria della Roma: ha collocato duebandiere sui lati dei finestrini dellacabina di pilotaggio e così ha sfilatoper le piste dello scalo romano finoa quando non ha raggiunto la testa-ta della pista per il decollo. Il coman-dante, in procinto di andare in pen-sione, contagiato dal clima-scudet-to ha promesso di tornare per parte-cipare alla grande adunata gialloros-sa di domani al Circo Massimo.

«Che c'e» è il titolo del nuovo, segre-tissimo, inno della Roma che Anto-nello Venditti canterà la prima vol-ta domani alla festa scudetto al Cir-co Massimo. Resta «top secret», peril momento, il testo del brano. Allafesta giallorossa non parteciperà, in-vece, Alex Britti. Il suo nome eracircolato nei giorni scorsi, ma la ca-sa discografica di Britti ha chiaritoche il cantautore è impegnato conle prove del suo tour che sarà a Ro-ma il 10 luglio con un tappa allostadio Olimpico. Intanto, la prepa-razione dello spettacolo per lo scu-detto prosegue. Venditti canterà,tra l'altro, una canzone con SabrinaFerilli, che a sua volta si esibirà dacantante solista forse con «Roma

nun fà la stupida stasera» che staintonando con successo sul palcodel Sistina per «Rugantino». Confer-mato il promesso strip tease, per ilquale si è trovata una «formula»non offensiva. Allo spettacolo dedi-cheranno delle «finestre» i Tg dellaRai mentre sarà «La 7» a collegarsicon il Circo Massimo per trasmette-re stralci dello show. Alla vigilia dell'esibizione è anche scoppiato il gial-lò del playback. Secondo alcuni alconcerto del Circo Massimo, ancheper problemi di tempo e esigenzetelevisive, Venditti avrebbe fatto lar-go uso del playback. Ma dalla pro-duzione smentiscono, e spieganoche il cantautore sarà accompagna-to dalla sua band sul palco.

La curva sud a Radio VaticanaIl presidente Sensi in diretta su 105 Live: «Al Papa la maglia con lo scudetto»

MA QUESTI ROMANISI SONO PER CASOMILANESIZZATI?

GIORGIO TRIANI

“Indelebile inchiostro”, storia di una singolare band extracomunitaria. «Lo scudetto è anche nostro»

Il tifo romanista ha un’ “anima nera”

Decollo giallorossoper aereo Usa

Il commento

«Che c’è», il nuovo inno di VendittiFerilli, strip confermato ma «inoffensivo»

L’areoamericanopavesatocon bandiereromanistesulla pistadell’aeroportodi Fiumicino, afianco, la statuadi GiordanoBruno in piazzaCampo de’ Fioriaddobbatacon festonigiallorossi

16 sabato 23 giugno 2001

Colore: Composite ----- Stampata: 22/06/01 20.43 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 17 - 23/06/01

ALLENATORI

Eugenio Fascetti ha sceltola panchina del Vicenza

CICLISMO

Al Giro d’Italia dilettantivince il “figlioccio” di Merckx

LAZIO

Fiore, primo giorno da laziale:«Sia chiaro, io non sono Totti»

LEGA CALCIO

Slitta di un paio di giornila sentenza sui passaportifla

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Eugenio Fascetti è il nuovo allenatore delVicenza. L' annuncio di Fascetti, che ha firmatoper un anno, è stato dato nel giorno in cui èstato presentato anche Renzo Castagnini, nelruolo di nuovo direttore sportivo.«Con Fascetti- ha spiegato il direttore generale RinaldoSagramola - abbiamo scelto un allenatore diesperienza, grintoso e motivato. Lui è reduce dauna retrocessione alla guida del Bari, maproprio per questo motivo sarà ancora piùarrabbiato e voglioso di riscatto. Noiconfidiamo in lui per tentare di ritornare subitoin serie A».

L’ex cannibale Eddy Merckx è stato il primobelga a ricevere la notizia del primo successodella sua nazionale cadetta al Giro d’ItaliaBaby. A Pizzo Calabro, il 21enne Jan Kuickxha conquistato la vittoria più bella dellacarriera. Nativo di Zolder, terra di mondiali ,vanta un paio di titoli nazionali a cronometro esogna il passaggio al professionismo perraggiungere l’amico Marc Wauters(Rabobank), compagno degli esordi in bici.Dopo lo sbarco di stamane in Sicilia, il Girosale oggi ai 1.125 metri di Portella Mandrazzi,a metà percorso della Messina-Catania.

È stato il primo giorno da laziali di Stefano Fioree Giuliano Giannicchedda. E il primo, il piùatteso dai tifosi, ha voluto subito fare undistinguo per chiarire che sono e saranno inutilii paragoni con Francesco Totti. «Mi premepuntualizzare subito una cosa - dice Fiore -, conFrancesco non c'è nessuna rivalità e il duello trame e lui è stata sola un'invenzione giornalistica».Poi il neo-biancoceleste spiega: «Io non sonocome il giocatore della Roma, lui hacaratteristiche diverse dalle mie.Io sono un centrocampista centrale, al qualepiace giocare in mezzo al campo».

La sentenza dei processi sportivi sul caso deipassaporti falsi slitta di un paio di giorni. Saràresa nota con tutta probabilità mercoledìprossimo, corredata di motivazioni per tuttigli incolpati. Lo slittamento - peraltro nonconfermato ufficialmente - sarebbe causato,oltre che dalla mole di lavoro per stendere lemotivazioni, da un aspetto, per così dire,diplomatico: martedì è già convocata nellasede della Lega Calcio un' assemblea dellesocietà di A e B, per esaminare le proposte dinuove regole, e ci sarebbe il rischio di trovarsidi fronte a dirigenti freschi di condanna

Francesco Luti

MILANO È arrivato il padrone di ca-sa. Forse. La prima conferenza stam-pa ufficiale di Hector Cuper, nuovotecnico nerazzurro, è un concentra-to di realismo e buon senso.

Qualche concessione ai luoghicomuni, poca voglia di affrontareper ora i “casi” dei singoli, ma so-prattutto la sensazione di avere difronte un uomo con idee semplicima molto precise.

Il pensiero corre subito a tregiorni fa, quando l’altra grande delu-sa all’ombra della Madonnina pren-deva confidenza con i primi procla-mi, le prime promesse dell’”impera-tore” Terim, sbarcato a Milano appe-na in tempo per dispensare certezze.E sembra un altro mondo.

Sarà che questo argentino daimodi garbati ma dal temperamentodi ferro deve aver già capito che ariatira in società, e le prime parole, sep-pure ammantate dei soliti buoni pro-positi di circostanza, sono suonatemolto chiare per tutti.

Signor Cuper, contento?«Contentissimo. Lo scopo di cia-

scuno di noi è migliorarsi. Nonostan-te le ultime vicissitudini l’Inter rap-presenta per me un passo importan-te da un punto di vista professionalee l’Italia una nuova esperienza di vitache mi affascina molto.

Paure?«Nessuna. Solo la convinzione

che con un po’ di pazienza da partedei tifosi e tanto lavoro da parte no-stra, i risultati arriveranno. L’obietti-vo minimo è la Champions League,ma l’ideale sarebbe arrivarci da vinci-

tori»Che Inter sarà?«Soprattutto una squadra. La pri-

ma parte del lavoro, psicologica pri-ma che tecnica, sarà rivolta a creareun gruppo unito, affamato di vitto-rie.Arrivare mentalmente scarichi al-l’inizio del campionato vorrebbe di-re partire con un handicap, difficil-mente colmabile».

Vieri resterà?«Dei singoli avremo modo e tem-

po di parlare più in là. Quello che ècerto è che non obbligherò nessunoa restare. Il mio giocatore ideale deveavere entusiasmo, voglia di sacrificar-si e massima dedizione alla squadra.A Maiorca prima e a Valencia poinon partivamo certo favoriti per lefinali europee che ci siamo conquista-ti, ci siamo arrivati col gruppo e conla voglia di fare.

E Ronaldo?«Studieremo un apposito pro-

gramma di reinserimento. Ci vorràdel tempo, ma credo fortemente inun suo pieno recupero. L’Inter habisogno di lui sia sotto l’aspetto tecni-co che sotto quello psicologico, per-ché Ronnie, oltre che un esempio incampo, è uno straordinario trascina-tore anche fuori».

Che modulo sceglierà per l’In-ter del prossimo anno?«Ho sempre pensato, che i suc-

cessi arrivino dalla capacità di chiguida la squadra di “capire” il mate-riale umano a disposizione e di cucir-gli un modulo su misura. Il moduloteorico che preferisco è il 4-4-2, manulla di definitivo intendiamoci. An-che perché mi aspetto che alla miadisponibilità all’adattamento, corri-sponda altrettanta buona volontà da

parte dei giocatori. Sul modulo enon solo».

Parole semplici, generiche, mache in uno spogliatoio fino a ieri divi-so, distratto e annoiato devono esse-re arrivate dritte dritte all’orecchio diqualcuno. E la sensazione che in casaInter il padrone di casa sia finalmen-te arrivato si va facendo sempre piùstrada. A Milano è arrivato in mac-china come fece il mago Herrera.H.H. rimase otto anni all'Inter, vin-cendo tre scudetti, due coppe deicampioni e due coppe intercontinen-tali. Ma le due foto in bianco e neroche lo ritraggono con Angelo Morat-ti non spaventano Cuper l'ottimista.Fra qualche anno,magari, nella sededi Via Durini ci saranno un altroMoratti e un altro allenatore argenti-no e l'unica differenza, lo dice anchelui, potrebbe essere la foto: a colori.

Come in Canada, le Ferrari sembrano arranca-re di fronte agli attacchi della concorrenza nelleprove libere. Schumi è quarto (Barrichello quin-to), battuto nella griglia virtuale dal redivivoMika Hakkinen, da Coulthard e dal fratellinoRalf. Intanto al Nurburgring fa bella mostra ilnuovo ufficio stampa «viandante» ed «ecologi-camente compatibile» della Ferrari. Il moder-nissimo motorhome è costruito con materialericiclato o riciclabile.Si va dai materiali compo-sti di pneumatici esausti e tartan per i pavimen-ti a travi per tavolini e banconi fatti di bottigliedi latte pressate con i rispettivi tappi, all' allumi-nio, all' acciaio del telaio, al legno truciolare, alvetro, usato in grande quantità data la suaversatilità nel riutilizzo.

Lodovico Basalù

NUERBURGRING «Meno male che so-no solo due, altrimenti non sareinemmeno arrivato terzo». La battutadi Mika Hakkinen, dopo l’arrivo, al-l’ultimo GP del Canada, lascia beneintendere quale sia la situazione inF.1. Per una ragione o per l’altra ilmonopolio della famiglia Schuma-cher sul circus sembra palese. Maiera successo che due fratelli arrivasse-ro primo e secondo in un GP, maiera successo che due fratelli fosseroin lotta per il mondiale. Sì, perché aldi là dei tempi delle prove libere divenerdì di questo GP d’Europa, èproprio vero che la Williams-BMWè diventata l’outsider di lusso di que-sto campionato. E meno male, vistoche cominciavamo a stufarci un po’tutti dell’eterna lotta tra McLaren eFerrari. Una Williams cresciuta insie-me al piccolo Ralf Schumacher, unoche, all’inizio della propria carrierain F.1 (1997) sembrava un orso scesodai ghiacci. Caratteristica peraltro co-mune anche al più famoso fratelloMichael, al di là delle Partite del Cuo-re e di mille altre iniziative che vedo-no protagonista la prima guida dellaFerrari. Ma come sono i due? Vera-mente uguali? Assolutamente no, aparte la caratteristica di base sopraci-tata. Ralf ha sempre rincorso Micha-el. E con successo. È entrato in F.1grazie alle buone parole del fratello,

su questo non ci sono dubbi (anzi,pare che il tre volte campione delmondo abbia anche contribuito, nel‘97, pagando il volante della Jordanper il giovane rampollo di famiglia),ma sin dal go-kart alle formula mino-ri si era fatto rispettare non poco. Sulgo-kart Ralf ci è salito per la primavolta a 3 anni. A mettergli un volantetra le mani il padre Rolf, titolare di

una pista a Kerpen e lo stesso Micha-el, più grande di sei anni e mezzo. Idue si sono anche scontrati, proprioqui al Nuerburgring, nel 1998, quan-do Ralf guidava ancora la Jor-dan-Mugen Honda e Michael era giàuna prima stella alla Ferrari. Sul loroultimo duello, al GP del Canada,qualche maligno ha detto che Ralfnon ha osato più di tanto, nel sorpas-

sare il fratello prima del pit-stop. Inrealtà sapeva che dopo la sosta sareb-be passato in testa. E poi lui correcon il vantaggio di correre con unamacchina mezza tedesca (motoreBMW) condotta da un tedesco, cosache probabilmente a Michael non ca-piterà mai, affogato come è dai mi-liardi piovutigli addosso dalla Ferra-ri, da mamma Fiat, dalla Marlboro.

«La battaglia con Michael è stata mol-to bella in Canada - ha detto Ralf, -anche se devo dire che non mi haregalato nulla». Fino a poco tempofa, il timido e un po’ cicciotto fratelli-no girava solo per i box. E tutti sidomandavano come mai non fre-quentava nessuna di quelle stratosfe-riche figliole che altri si portano ap-presso. Poi improvvisamente è com-

parsa Cora, ex-fotomodella le cui im-magini diffuse in tutti i siti internet eper nulla caste, Ralf ha cercato, inva-no, di acquistare. Soldi ne ha del re-sto messi da parte parecchi anche luivisto che recentemente ha acquistatoun jet da 47 miliardi che pilota perso-nalmente. Forse ha fatto la spesa paz-za sapendo che era in arrivo un so-stanzioso ritocco al suo contratto. E

proprio ieri è arrivata la notizia dellafirma ad un accordo che legherà Ralfalla Williams fino al 2004 e che frutte-rà al giovane Schumacher una trenti-na di miliardi: il triplo di quanto gua-dagnava fino ad ora. Michael è statopiù parco, visto che per il suo velivo-lo ha speso solo 43 miliardi. E Micha-el è più parco anche nella vita: mo-glie, due figli, la residenza in una bel-la villa svizzera. Di lui parla malissi-mo un altro tedesco, Heinz HaraldFrentzen. Che, per anni, è stato ilfidanzato di Corinna, l’attuale mo-glie di Schumacher. Una cosa ancorasepara i due fratelli terribili della F.1:le vittorie. Michael ne ha colleziona-te ben 48, solo tre in meno del recorddi Prost (51), Ralf ne può vantaresolo 2 (GP di S.Marino e del Canadaquest’anno).

A sua scusante va il fatto di nonavere mai avuto una macchina com-petitiva, prima che la Wil-liams-BMW diventasse quel razzoche tutti abbiamo visto a Montreal.Michael, invece, si è sempre sedutosu macchine da mondiale, come fu laBenetton nel 1994 e 1995 e la Ferrarinegli ultimi anni. Ma quest’anno, al-meno sulla carta, potrebbe esserci labeffa, se la Williams continuerà a vo-lare: quella di vedersi battuto da quelpiccoletto che qualche volta lo hastracciato anche sui go-kart. Per buo-na pace sua e dell’altro pretendenteal titolo 2001, lo scozzese della McLa-ren David Coulthard.

La Ferrari “verde”

Fratelli Schumacher, un mondiale per dueQuando Michael pagò per far correre Ralf che ieri ha rinnovato il contratto con la Williams, passando da 10 a 30 miliardi

FIRENZE Mario Sconcerti si è di-messo dalla carica di amministra-tore delegato della Fiorentina chericopriva da alcuni mesi. Ha dettoall' Ansa di avere rimesso il man-dato nelle mani di Vittorio CecchiGori e che le sue dimissioni sono«irrevocabili». Alla base della rot-tura potrebbe esserci Rui Costa,definito “incedibile” dall’ex ammi-nistratore delegato, ma l’affare for-se poteva far comodo alle cassenon proprio brillanti del presiden-te Cecchi Gori.Fiorentina di nuo-vo nella bufera, dunque. L’arrivodell’ex direttore del “Corriere del-lo Sport” ai vertici del club violaaveva provocato una sorta di terre-

moto. L’allenatore turco Therim,dopo un avvio di stagione promet-tente, decise di girare i tacchi esalutare. Il direttore sportivo Gian-carlo Antognoni, storica bandieraviola, si concesse qualche momen-to di riflessione, poi anche lui pre-ferì togliere il disturbo. Sconcertiriuscì a movimentare, oltre allapiazza fiorentina, anche la plateanazionale con la decisione di in-gaggiare Roberto Mancini, ancorasotto contratto con la Lazio. Stra-volgendo le regole si trovò l’esca-motage per far sedere “mancho”in panchina, facendo saltare i ner-vi alla stragrande maggioranza deitecnici.

Simonetta Melissa

SOLAROLO (Ravenna)Marco Ma-gnani, 52 anni, di Solarolo, frazio-ne faentina, in provincia di Raven-na, è il medico sociale della Merca-tone Uno, assieme ad Andrea An-dreazzoli, 43 anni, di Massa Carra-ra.

Dottore, esattamente che co-sa fa, per la squadra capitana-ta da Marco Pantani?«Mi occupo dei rapporti sanita-

ri con la federazione, per quantoattiene il programma “Io non ri-schio la salute”, e pure con l’Uci,per la medesima finalità. Sono alla

Mercatone dal ’97. Questo, tutta-via, è il primo anno in cui svolgoquesto compito. Nella vita, sonomedico di base, qui a Solarolo, epure sportivo».

La Mercatone vuole forzarlela mano, inducendola a dopa-re i suoi corridori?«Non esattamente. Mi si chiede

di prescrivere, quando non ve n’ènecessità, farmaci che non sono do-panti ma che, quando l’atleta è sa-no, non sono necessari. Mi riferi-sco, ad esempio, ad antifiammatorie ad alcuni vitaminici. Che hannoindicazioni precise e non vanno da-ti quando non servono».

Chi è il bersaglio della sua po-

lemica? Il team manager Giu-seppe Martinelli?«Faccia lei».Magari è Marco Pantani achiederle un aiuto farmacolo-gico, per rientrare ad alti livel-li?«No. E nel modo più assoluto.

Marco è il più lontano dai farmaci,dopo quanto gli è successo. Si fapure fatica a curarlo, quando hadavvero bisogno, perché è diventa-to diffidente».

Al Giro d’Italia ha fallito, alTour non è stato invitato.Ora che farà?«Purtroppo capitano le annate

in cui si rende di meno. A tutti, non

soltanto agli atleti. Ora deve osserva-re un periodo di riposo, perché hauna bronchite».

Da quanto tempo riceve que-ste pressioni, da parte dellostaff Mercatone Uno?«Da un paio di mesi. Ma la cosa

spero si possa superare, anche senon è facile, in ambienti che da de-cenni sono abituati a muoversi sen-za tante prescrizioni. L’ultima leggeha rivoluzionato il mondo del cicli-smo e noi medici dobbiamo convi-vere con chi queste cose non le hacapite».

Comunque non è andato alGiro d’Italia, proprio per que-sto?

«È vero. Io non ho accetto que-ste pressioni. Peraltro, credo siaun’incomprensione frequente, conchi non è medico ma pure è addet-to ai lavori. La legge sul doping hainstaurato un meccanismo nuovo,che va rispettato. Il medico deve ve-rificare lo stato di salute degli atletie vigilare: se è lui a proporlo (ildoping, ndr), è come un carabinie-re che va a rubare. Ora, comunque,ci sono meno sostanze dopanti checircolano. Anche perché dall'1 apri-le vengono fatte ricerche che trova-no le sostanze proibite».

Giuseppe Martinelli, team ma-nager della Mercatone Uno, non havoluto commentare.

La ricetta di Cuper il sempliceIl nuovo tecnico dell’Inter: «Non trattengo nessuno, il segreto sta nel gruppo»

Sconcerti a Cecchi Gori: «Mi dimetto»La Fiorentina di nuovo nella bufera

Il dott Marco Magnani, medico della Mercatone Uno, denuncia pressioni da parte dello staff della squadra di Pantani per essere più elastico sui medicinali

«Io non prescrivo farmaci come fossero acqua fresca»

Il motorhome ecologiconato dalle bottiglie pressate

sabato 23 giugno 2001 lo sport 17

Colore: Composite ----- Stampata: 22/06/01 21.37 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 18 - 23/06/01

Quanti "Buena Vista" e "Nusrat Fateh Ali Khan" cisono nel mondo? Quanti, invece, non hanno la possi-bilità di tramandare la musica di una cultura mille-naria e rischiano di scomparire per sempre, seppellitida jingles o da improbabili neomelodie usa e getta?Sono molte le domande come queste ma probabil-mente sono in pochi a farsele. Il ritmo di vita impo-sto alla nostra generazione non è nemmeno parago-nabile a quello delle precedenti. Tutto si muove velo-cemente. Il trasporto, la comunicazione, il "fast-fo-od". La musica non è da meno. Una canzone doposei mesi è già vecchia e spesso dimenticata, bella obrutta che sia, di successo o meno, triturata dalleradio, dal mercato discografico, dal trend. L'argo-

mento merita una discussione molto approfondita, eforse noi non siamo nemmeno fra i più autorevoliopinionisti. Ma la necessità di rallentare e di soffer-marsi sulle cose, di prendersi il tempo per "ascolta-re", è ormai evidente. L'apnea non può durare alungo. Rallentare e voltarsi indietro.La riscoperta di musicisti dimenticati non solo èaffascinante musicalmente, ma è un' operazione so-ciale e culturale importantissima. Cuba prima dellarivoluzione musicale di Ry Cooder era solo "salsa"per vacanzieri distratti o per ballerini da balere pada-ne.La rielaborazione delle canzoni, poi, è quell’arte chepermette di mantenerele vive e attuali. Questo è un

po’ il compito dei musicisti folk, intesi non comesemplici interpreti. Il purismo è una convinzionedura a morire, anche se le contaminazioni si fannofortunatamente sempre più frequenti e divengonofonte di innovazione e di immaginazione.Peter Gabriel è stato forse il primo a capire e acredere in questa idea e ha prodotto mirabolantidischi, fatto conoscere musicisti sublimi per tecnica egenialità. La musica come mezzo per avvicinare ipopoli, per viaggiare con la mente e con la fantasia. Epoi, un popolo senza radici musicali è un popolotriste.E in Italia come stiamo? Dal punto di vista legislati-vo malissimo (e crediamo che potrà solo peggiorare),

da quello artistico un po’ meglio. Segnali positivi daparte di alcune etichette indipendenti che, con note-voli sforzi cercano di uscire dalla logica musica =profitto, ci sono. Il "caso" Arigliano, insomma, po-trebbe non essere solo un caso. Anche noi nel nostropiccolo, ci stiamo provando. I nostri "Buena Vista",fatte le debite proporzioni, si chiamano Paulem. Etàmedia sessantacinque anni e, da quaranta, cantanocon la stessa grinta e intensità, le loro canzoni senzatempo. E non crediate che si debba essere fini conosci-tori della musica per apprezzarli. Di solito la gentesemplice si fà capire facilmente.Basta rallentare un po’ e camminare con il loropasso.on

the

rock

FRENATE! IL FUTURO È ANCHE NELLA MUSICA DEL PASSATO

Segue dalla prima

Con quel fascino sottile che, in effetti,solo il preludio di qualcosa «mai vistoprima» riesce ad emanare ed a condensa-re.

Eppure, si può esserne certi: anchesenza il sostegno di questi ben oliati in-granaggi, A.I. avrebbe comunque fattovibrare tutte le corde dell’attesa. E loavrebbe fatto per ragioni che stanno, tut-te, dentro la storia «nobile» del «grandecinema». O, se si preferisce, per ragioniche prescindono, in toto, dalle amplifica-zioni della «Internet Age». Perché, maiprima d’ora, in realtà, un film s’era pre-sentato forte d’una tanto densa e sedu-cente serie di «citazioni». Più ancora:come la più perfetta ed intrigante combi-nazione di opposti, o come un’alchimiacinematografica dagli esiti imprevedibi-li. A.I. vuole infatti dire Stanley Kubrick.E vuole dire Hal 9000, nell’anno – il2001 – che coincide con quello dellaOdissea nello spazio, con quella prima,ed ormai emblematica, battaglia tra l’uo-mo ed il computer ribelle. A.I. vuol direun incontro tra il più attuale dibattitoscientifico e la favola antica di Pinoc-chio, tra la futurologia robotistica della«macchina capace di darsi un’anima» ela storia del pezzo di legno che, dispera-tamente, desidera «diventare ragazzo».Ed il tutto lungo il filo di antologici ri-cordi che – da Blade Runner, fino alTerminator – hanno riempito di sé, nelbene e nel male, i grandi schermi ditutto il mondo.

Ma, soprattutto, A.I. significa Kubri-ck e Spielberg assieme. Ovvero: l’ideato-re del film ed il suo pratico realizzatore.Narra infatti la favola che fa da premes-sa alla favola – autentica la prima, inven-tata la seconda - che sia stato Kubrick(un regista che meditava anni le pellico-le da realizzare) a coltivare per primol’idea d’un film che, in un’ideale conti-nuità con Hal, narrasse la storia di unrobot-bambino. E che, ben prima di mo-rire, avesse passato quest’idea all’amicoSpielberg, nella convinzione che pro-prio Spielberg – un regista per moltiversi ai suoi antipodi – avesse la giustasensibilità per un simile soggetto.

E proprio questo è il vero mistero,l’intimo thrilling che, anche senza la cas-sa di risonanza d’una magistrale campa-gna di marketing, rende oggi spasmodi-ca l’attesa per A.I.. Che cosa può nascereda questo incontro tra diversi? Chi, oche cosa, prevarrà, alla fine, in questaguerra di citazioni e di ricordi?. Lo spiri-to tenebroso dell’Arancia meccanica edel dottor Stranamore? O la speranza – ilbuonismo si sarebbe tentati di chiamar-lo – degli Incontri ravvicinati del terzotipo e di E.T.? Una sola cosa per il mo-mento è certa: che Spielberg ha – preve-

dibilmente - preso molto sul serio l’im-presa. L’ha presa sul serio, anzi, al puntoche, per la prima volta dai tempi di Polter-geist (1982), ha deciso di scrivere lui stes-so la sceneggiatura. Suo obiettivo dichia-rato: fare un film che sia, al tempo stesso,

di Kubrick e di Spielberg, senza, per que-sto, diventare un ibrido senz’anima. Cel’avrà fatta?

La storia di A.I. è semplice. Ed an-che, come tutte le storie semplici, terri-bilmente complicata. Il professor Hob-

by (William Hurt), ricercatore di un’im-presa ad alta tecnologia, La Cybertroni-cs, crea il bambino perfetto: David (Ha-ley Joel Osment), una macchina pro-grammata per amare senza crescere, im-mune dalle turbe dell’adolescenza, non-ché dalle tentazioni della vita. E l’affida,infine, ad una coppia che pareva, an-ch’essa, perfetta per l’esperimento: Hen-ry (Sam Robarts) e Monica (FrancisO’Connor), genitori bisognosi d’amoredopo l’incidente che ha ridotto il figlioMartin in un coma che pare irreversibi-le. Ma le cose vanno ben diversamente.Salvato da una nuova medicina, Martinesce dal coma. E David, creato per ama-re, non sopravvive ai meschini ma uma-nissimi risentimenti del fratello «orga»(orga, come organico, contrapposto a«mecha», come meccanico). I genitoriadottivi lo abbandonano, dunque, inuna foresta. E qui, come Pinocchio – oancor più come Hansel e Gretel), Davidincomincia la sua odissea alla ricerca del-la fata turchina capace di trasformarloin orga.

Nato dalle menti di due grandi uomi-ni di cinema, il film – assicura chi giàl’ha visto – offre grandi momenti e gran-di personaggi: la favolosa città di RougeCity (una specie di paese dei balocchi) ele cruente immagini della Flesh Fair, do-ve gli orga s’abbandonano al piacere sa-dico di torturare e distruggere i robotche hanno creato. E, ancora: Gigolo Joe(Jude Law), il robot creato per amare ledonne, surreale e patetica macchina persesso che, come la Volpe di Collodi, con-duce David attraverso gli orrori del mon-do. Ma come in ogni vero thrilling, èevidentemente il finale, il punto in cui sigioca la partita, quello in cui allo spetta-tore sarà finalmente dato sapere chi hadavvero vinto.

Ci sarà, al termine dell’odissea, unhappy ending? Prevarrà, alla fine, la spe-ranza di Spielberg o la cupa, impietosavisione del mondo di Kubrick? O, comemolti temono, alla fine, perderanno en-trambi? Tra una settimana, l’ardua sen-tenza.

Massimo Cavallini

Modena City Ramblers

ITALIAN SCREENINGS A SIENAIncontro tra registi e compratoriesteri domenica 24 giugno a Siena.L’iniziativa, promossa dall’Ice eItalia cinema,sarà una vetrina per ilcinema made in Italy.

RAVE PARADE A BOLOGNAOggi appuntamento con la quintaedizione della Street Rave Parade,l’imponente sfilata danzante chemette insieme centri sociali, teknotribù, video performer, e artisti distrada provenienti da tutta Europa.ta

ccuin

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Ultime ore d’attesa per il nuovo film«A.I. Artificial Intelligence»

che Spielberg ha ereditato da KubrickVincerà lo spirito di «E.T.» o di «2001»?

WASHINGTON L’idea della macchina chesfugge al controllo – o che si «umanizza»,al punto da contestare il potere di chi l’hacreata – è, notoriamente, vecchia quantola scienza e quanto la letteratura. Dunque,in buona misura, vecchia quanto l’uomo.Ma quanto realistica è - oggi, grazie allarivoluzione tecnologica che stiamo viven-do – quest’antichissima ipotesi? Maja Ma-ratric, ricercatrice della facoltà di roboticadella University of Southern California è,su questo punto, piuttosto drastica. «Do-vessero fare un film rigorosamente basatosu quel che la scienza è effettivamente ingrado di fare – dice- temo che non nerisulterebbe una storia molto divertente. Irobot che costruiamo sanno fare cose stra-ordinarie. Ma restano fondamentalmentedelle macchine sceme».

Un giudizio troppo drastico? No se, ad

esempio, si considerano le attuali perfor-mance di Cyc – cyc come la parte centraledi encyclopedia - forse la più sofisticata epoderosa tra le macchine pensanti fin quielaborate dall’uomo. Cyc - creata da ungruppo di ricercatori guidato dal professor

Douglas Lenat e parte di un ambiziosoprogetto di «intelligenza artificiale» finan-ziato, tra gli altri, dal Pentagono, dalla Gla-xo e dal co-fondatore di Micrsoft, PaulAllen - si qualifica per la sua enorme basedi conoscenza. Ovvero: per l’immensaquantità di informazioni che è in grado diincamerare ed elaborare. Ma ancor oggi,pur facendo cose che nessun cervello uma-no potrebbe replicare – immancabilmenteusa andare in tilt di fronte a domande nonprogrammate che prevedono risposte con-troverse. Del tipo: «l’uomo è in grado divolare?». Insomma: Cyc è una macchinaformidabile. Ma è ben lungi dall’essereuna macchina intelligente. E ancor meno èuna macchina con l’anima.

Diverso tuttavia è il discorso se dal tem-po rigorosamente presente si passa ad unfuturo non necessariamente molto remo-

to. L’idea che sia possibile creare macchineche, come gli uomini, pensano, amano esoffrono – e che, soprattutto, come gli uo-mini, sono capaci di riprodursi autonoma-mente – è parte viva del dibattito scientifi-co, sull’onda di quanto vanno producen-do, in particolare, tre branche della ricer-ca: la bioingegnieria, la nanotecnologia e,per l’appunto, la robotistica. Ray Kur-tzweil - uno studioso che, nel suo carniere,ha l’elaborazione d’un geniale softwareche consente la lettura ai ciechi – ha scrittodue anni fa un libro, The Age of SpiritualMachines – nel quale ipotizza la inevitabili-tà della nascita di robot che, per intelligen-za e sensibilità, sono destinati a superarel’uomo. Tempo previsto per la trasfigura-zione: non più d’una trentina d’anni. Tan-ti quanti ne prevedono anche due altri au-tori che, sul tema, hanno scritto altri libri

di successo: Hans Moravec (Robot: MereMachine to Transcendet Mind) e GeorgeDyson (Darwin Among the Machines: theEvolution of Global Intelligence).

Una parte rilevante della comunitàscientifica, insomma, sembra convinta chesi vadano davvero creando le condizioniper la creazione d’una macchina capace dipensare e riprodursi indipendentementedall’uomo. E di questa possibilità si è direcente fatto portavoce – in chiave catastro-fica – anche un riconosciuto guru dellaNuova Economia: Bill Joy, co-fondatoredella Sun Microsystem – per la quale tut-t’ora lavora in qualità di capo della ricercascientifica – ed originale elaboratore delJava, uno dei soft più onnipresenti e popo-lari. Nell’aprile del 2000, infatti, sulla rivi-sta Wired, Joy ha pubblicato un lungo arti-colo dal cui titolo «Il futuro non ha biso-

gno di noi» fin troppo facile era intuire ilsenso del suo ragionamento: «Le tecnolo-gie del 21esimo secolo, genetica, nanotec-nologia e robotica, sono tanto potenti –affermava l’articolo – che, senza limitazio-ni, sono destinate a minacciare la sopravvi-venza dell’uomo».

Vero? Falso? In attesa che l’evolversidella scienza offra un’accettabile risposta,non resta che osservare i movimenti deirobot che già oggi sono a disposizione.Come il Robonauts che, creato dalla Nasa,è in grado di riparare all’istante eventualiguasti sulle stazioni spaziali. O comeWISOR, una specie di millepiedi che, infila-to nelle fogne di New York, ripara falle edevita intasamenti. Nessuno dei due chiede,come David, di essere amato. Ma entram-bi lavorano sodo per il bene dell’umanità.

m.ca.

A proposito del robot miracoloso del film di Spielberg si è sviluppato in Usa un acceso dibattito. Un colpo alla morale e uno alla scienza

Macchine umane? Se ne riparla fra trent’anniUna scena del film

di Spielberg

In alto il manifesto di«A.I. ArtificialIntelligence».Accanto unmomento del film diStephen Spielberg

18 sabato 23 giugno 2001

Colore: Composite ----- Stampata: 22/06/01 21.35 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 19 - 23/06/01

Un concerto non salverà il mondo, però, forse, moltee belle note possono attirare l’attenzione, provocareascolto. Invitare alla solidarietà anche chi di solito vadi fretta ed è distratto. E sarà difficile non accettarequesto invito, se i nomi in gioco sono quelli di ChickCorea, Joshua Redman, Paolo Fresu, lo scenario quel-lo della piazza michelangiolesca del Campidoglio el’ingresso gratuito. Tre saranno i concerti per la lottaalla fame e alla povertà: prima iniziativa messa apunto dal sindaco di Roma, Walter Veltroni, e daldirettore generale della Fao, Jacques Diouf nell’incon-tro che ha avviato la collaborazione tra Fao e Comu-ne, sorta di preliminare all’impegnativo summitmondiale contro la fame che si svolgerà a novembresempre nella capitale.

«Vogliamo cominciare - ha spiegato Veltroni - adare gambe a questa idea di Roma capitale dellalotta alla fame e alla povertà. C’è un elemento disensibilizzazione dell’opinione pubblica che marciaanche attraverso l’organizzazione di manifestazionimusicali». La collaborazione con la Fao per Veltroniè il primo passo per concretizzare l’impegno preso incampagna elettorale di fare di Roma la capitale dellalotta alla fame e alla povertà. Il progetto avrà poialtre tappe con un gemellaggio tra la capitale e unadelle città povere del mondo inserite nel programmadi aiuto alimentare e agricolo della Fao e iniziativedi informazione e sensibilizzazione al problema nellescuole.Intanto, si comincia con la musica. L’attacco è

“fortissimo”, l’11 luglio, con il trio di Chick Corea,che tra l’altro sarà anche l’unica data romana dellasua breve tournée italiana del grande pianista. Consi-derato uno dei jazzisti più in vista fra i contempora-nei, Corea condivide con Keith Jarrett un’inclinazio-ne per la classicità (l’ultima volta che è stato nellacapitale è stato accolto trionfalmente a Santa Ceci-lia) e allo stesso tempo una vibrante curiosità per lemescolanze, il cambio di rotta. Dalle influenze latino-americane al piano elettrico con Miles Davis perpassare alla fusion con Al Di Meola, Corea dimostradi essere tuttora “in viaggio”, accompagnato anchestavolta dai fedelissimi Avishai Cohen al contrabbas-so e Jeff Ballard alla batteria.Poco più che trentenne, ma già vaccinato al successo

è Joshua Redman, il sassofonista più“theloniousniano” degli anni Novanta, definito“principe ereditario del sassofono tenore”, amantedelle ambivalenze sonore dall’hip hop al funky. Direcente è stato anche nominato direttore artistico delSan Francisco Jazz Festival. A Roma arriva il 22luglio in quartetto con Gregory Hutchinson (batte-ria), Aaron Goldberg (pianoforte), Reuben Rogers(contrabbasso).Infine, completa la trilogia jazzistica, la tromba soli-sta di Paolo Fresu, impegnata il 24 luglio nell’esecu-zione della suite da «Porgy and Bess» di Gershwin,nella partitura che Gil Evans preparò per Miles Da-vis. Lo accompagna l’Orchestra Jazz della Sardegnadiretta da Giovanni Agostino Frassetto.m

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JAZZ IN CAMPIDOGLIO. CONTRO LA FAME NEL MONDO

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età

Rappresenta un magma gigantesco ed eterogeneoquello che riunisce i «figli» del blues di John LeeHooker. Una grande famiglia che dagli anni Ses-

santa arriva fino ai musicisti dei nostri giorni, a riprovadella sua indiscutibile grandezza. C'è n'è uno nella suavera e propria famiglia, il nipote Archie Lee Hooker, epoi ci sono i grandissimi nomi che hanno riconosciutoapertamente negli anni la sua fondamentale influenza.

Van Morrison su tutti, con il suo T. B. Sheets del1967 e tutto il Rythm and Blues di matrice bianca chelo ha saccheggiato dagli ultimi anni Sessanta in poi, nelbene e nel male. Esempio fulgente (nel bene sicuramen-

te): basta ascoltare i Rolling Stones di Little red rooster(che pure è un brano di Howlin Wolf), per riconoscereevidentissime influenze hookeriane nella chitarra lan-guida di Keith Richards. A tal proposito, disse il buonKeith: «C'è una continuità con John Lee Hooker, sen-ti... una lunghissima tradizione». Per non parlare diBonnie Raitt, sua amica sulle scene dai primi anniSettanta, che si è ispirata al maestro arrivando a duetta-re con lui nel corso dei Novanta.

Ma tornando indietro nel tempo, chi può negare lapresenza inquietante dello spirito oscuro di Hookernella celeberrima Backdoorman di Jim Morrison e isuoi Doors? E chi può non ammettere che i CannetHeat, oltre ad aver suonato con lui innumerevoli volte,hanno letteralmente costruito la loro carriera musicalesulla scoperta geniale del boogie del padrino?

Tra gli autori inglesi non possiamo non citare ilgrande John Mayall, e in piccola parte lo stesso JimmyPage, anche se è un po’ forzato vedere lo «Spellboundshuffle» nei Led Zeppelin. E senza alcun dubbio unospudorato figlio artistico come Eric Clapton, ma ancheil suo estimatore Ry Cooder e Robert Cray il cui morbi-dissimo blusey soul incorpora a più riprese alcuni stile-mi hookeriani.

Tornando nella sua patria, gli Stati Uniti, forse ilpiù vicino a John Lee Hooker, pur nella sua esplosivaverve funk, è sicuramente un altro «maledetto e catti-vo», Ike Turner del primo periodo, con i suoi arpeggibassi e oscuri sulla leggendaria Stratocaster.

E ancora: Jimmie Vaughn, George Thorogood(che negli anni ha registrato alcune cover di John LeeHooker come la versione di nove minuti di House RentBoogie/One Bourbon, One Scotch, One Beer oltre adaver suonato al suo fianco), i Los Lobos (autori dicover del grande vecchio), Charlie Musselwhite, Jhon-ny Winter, John Hammond Jr., Luther Allison e PaulWood (da Memphis, Tennessee), che ha anche suona-to con John, gli Animals, gli Yardbyrds e tutte le miria-di di blues-rockers degli anni Sessanta che hanno rein-terpretato Boom boom e Dimples.

Poi ci sono i big che dichiarano apertamente il loroamore incondizionato per John Lee Hooker, anche se,talvolta, risulta difficile riconoscerne immediatamentel'influenza: gli ZZ Top ad esempio o Nick Cave, che loconsidera un vero padrino, e che ha anche registratodue sue canzoni: Tupelo e I'm Gonna Kill That Wo-man.

si. bo.

Silvia Boschero

ROMA Sorrideva poco il padre del boogie,e quando lo faceva, dal palco concedevasolo un ghigno spostandosi di tre quarti.Tra tutti i padri del blues John Lee Hookerera il più luciferino, sfuggente, e chiuso. Inun certo senso il più romantico e magiconella sua pura e invinci-bile rozzezza, con le suestorie oscure che evoca-vano il voodoo e le av-venture sconfortanti diabbandoni così legate al-la malinconia del Missis-sipi, sua terra d'origine.

Diverso da tutti, an-che dal suo collega Mud-dy Waters, il suo bluesveniva dal profondo, va-licando lo status di musi-cista fino ad impadronir-si completamente di luie impedendogli di cede-re alle lusinghe del bluesbianco, più pulito e infi-nitamente meno male-detto.

Ci ha lasciato nelsonno giovedì scorso,nella sua casa di Los An-geles all'età di ottantatrèanni, e pensare che ave-va nella sua agenda diver-si concerti da realizzarenegli Stati Uniti questaestate.

Il padre del blueselettrico ha vissuto la vi-ta fino in fondo, comevuole la mitologia della"musica del diavolo",spremendola quanto lapuò spremere ogni mor-tale appassionato di que-sta terra: bevendo, fu-mando come un danna-to, andando dietro alledonne, sua grande pas-sione e sua eterna ispira-zione.

«Se non hai mai avu-to dentro il blues, ferma-ti e ascoltami. Se non haimai avuto problemi, mo-menti su e giù, questacanzone non fa per te. Iosto cantando per le per-sone che sentono comeme», recitava John nellasua Heartache and mise-ry, ma lo faceva con laconsapevolezza che «ilblues è dentro tutti noi»,basta ascoltarlo e asse-condarlo.

Era nato il 22 agostodel 1917 a Clarksdale in una famiglia didieci fratelli, e aveva imparato a suonare lachitarra da suo padre. Negli anni Quaran-ta si era trasferito a Detroit (e più tardi a

Chicago), per cercare fortuna con la suachitarra dove nei primi tempi aveva lavora-to nella reception di un ospedale.

Subito dopo la Seconda guerra mon-

diale aveva dato alle stampe due pezzi chedivennero in breve tempo dei classici, Boo-gie Chillen e Crawling King Snake, deline-ando immediatamente il suo stile unico,

privo di rime e spesso anche di ritmichedefinite, l'unico tra tutti i bluesman capa-ce di costruire una canzone dall'inizio allafine suonando solo una o due corde dellachitarra. E per questo l'unico capace difare di una canzone un vero e propriomantra ipnotico.

Nei primissimi anni Sessanta avevasuonato al Newport Folk Festival scalandole classifiche rhythm 'n' blues con la suaBoom Boom, che entrò sorprendentemen-te anche nella chart britannica nel 1964,evento che gli diede accesso a fortunatitour nel Regno Unito.

Negli anni ha pubblicato canzoni perinnumerevoli etichette discografiche e sot-to gli pseudonimi più diversi (Texas Slim,Delta John, Johnny Williams, Birmin-gham Sam & His Magic Guitar), racco-gliendo da subito il consenso di più gene-

razioni di musicisti che lo hanno omaggia-to a più riprese, compresi gli eroi del rock:i Rolling Stones su tutti, ma anche gli Ani-mals, che hanno reinterpretato la suaBoom boom, o i Cannet Heat, che nel 1970lo coinvolsero in un album interamentededicato al suo "malvagio spirito", Hooker'n' heat.

Incredibile anche la sua longevità arti-stica, che passando indenne attraverso glianni Ottanta, durante i quali ci fu un peri-odo di silenzio che molti lessero come unabbandono dalle scene (di quel periodoricordiamo la sua apparizione nel film cul-to Blues Brothers nelle vesti di un busker distrada), lo ha traghettato fino a vincere unGrammy nel 1989 nella categoria "migliordisco blues tradizionale" con The healernel 1989 fino alla consacrazione definitivadell'entrata da re nella Rock and roll of

fame.Negli anni ha collaborato con amici e

colleghi di vecchia data come Van Morri-son (splendido il capitolo del 1995, Chillout) e Bonnie Raitt, ma anche con tuttiquelli che lo hanno festeggiato nell'ultimo"The best of friends": Eric Clapton, Char-les Brown, Ry Cooder, Ben Harper, Char-lie Musselwhite, Santana, Robert Cray, IkeTurner, Jimmie Vaughan, Booker T. Jo-nes.

Con il passare del tempo, il suo smaltooscuro e rauco non aveva perso brillantez-za, anzi si era amplificato diventando leg-gendario. Difficile scovare un solo blue-sman o rocker che rinunci di ammettereuna qualche vicinanza al padre del blues,lui che, nelle parole del suo grande estima-tore Ry Cooder, è stato «L'ultimo musici-sta veramente libero».

Il tour del grande artista è partito da Monforte d’Alba dove da 20 anni un pugno di appassionati riesce a trascinare eventi di qualità. Ma ora tutto rischia di finire...

Vinicio Capossela, un po’ di malinconia per far ballare la vita

FESTA MUSICA DI FIESOLEAppuntamento il 24 giugno con laFesta della musica della scuola diFiesole. Si comincia alle dieci dimattina alla Torraccia per proseguirefino a notte fonda con musica econcerti. In cartellone l’Orchestragiovanile di Orlando (Florida),numerosi quartetti d’archi, dodicipianoforti per Pierino e il lupo diProkofiev. La sezione dedicata a Ilsuono italiano, ai Segni dell’oggi. Eancora i concerti della Scholacantorum Landini, della Corale diCompiobbi. Dalle 15 in poi la Festa sisposta nella chiesa di San Domenicodove sarà ospite il Centro incontrimusicali di Napoli che coinvolgealcuni detenuti di Poggioreale.

Dagli Stones a Caveil rock gli deve molto

Luis Cabasés

Vinicio, l'uomo della notte, il palomba-ro sentimentale della copertina del suoultimo album, è tornato. Ed ha portatocon sé tutto il suo bazar di sogni e storie,di amori e cuori, di zumpa-zumpa-zum-pa, di pistoni-fiato-rulli-molle, di notesussurrate, di parole arrotate, di calda etarantolante libertà. Il tour 2001 di Vini-cio Capossela è partito due giorni fa dalPiemonte, da Monforte d'Alba, traci-mando musica giù dalle balze delle vi-gne più nobili del Barolo.

Tante le date in giro per la penisolaed oltre (stasera a Zurigo, mercoledìprossimo a Palermo, si termina il 7 set-

tembre a Cagliari) per ripetere all'infini-to che lui, soprattutto e innanzitutto,ama provocare emozioni.

E chi lo ferma… altro che bis. Dopoun'ora e mezza tirata tirata, non si facertamente pregare a riprendere, felicecom'è di strappare al piano, al violino,ai mantici, almeno un'altra mezz'oretta,provocando una specie di orgasmo col-lettivo tra le centinaia di aficionados arri-vati fin dalla Svizzera. Del resto Caposse-la ha la malcelata abitudine di prendereil cuore dello spettatore, di massaggiar-glielo a fondo con la malinconia, di rivi-talizzarglielo di colpo con un ritmo rebe-tico irresistibile, di farne palleggio conuna filastrocca e di restituirglielo spossa-to ma bello ripieno di languidi ricordi.

Vinicio sta perfettamente a suo agiosul tavolaccio e la scenografia fa il resto.Nel buio la sua figura assume contornida folletto irriverente, da "mangas", ilcantore greco ribelle per eccellenza chefissa con lo sguardo i suoi ascoltatoriperché "lui" rappresenta la verità. E rin-grazia con il suo fare da direttore dellabanda, con il suo occhio insinuante emellifluo, mandando baci.

Snocciola i brani di Canzoni a mano-vella e dopo infila, una dietro l'altra,cose per lui inedite: una personalissimaversione di Ranchera (vedi Felix Maldo-nado Soto), una traduzione italiana diOjos negro, («Mi vendo i tuoi occhi neri,chi me li vuole comprar…») struggentetonada del folklore chileno, Besame mu-

cho come refrain di Che coss'è l'amor?. Eil pubblico non sta fermo. Mai e poimai.

«Tutto è perfettamente ballabile»butta lì con nonchalance. E, come vuoleil suo credo, Capossela mischia tuttoquello che c'è da mischiare, come si facon quei vini che si assemblano in canti-na prendendo il meglio dalle botti piùpregiate: «Le emozioni sono il fine dell'arte e le canzoni devono smuovere tuttii cinquantasei muscoli che fanno funzio-nare il cuore. Per questo sono contro glistili che, in fondo, ingabbiano le emozio-ni. In musica è meglio essere onnivori».E la storia di Vinicio, nato nella BassaSassonia per caso, continua «mit Liebe»,«con amore».

Nota a margine: un piccolo miraco-lo corre il rischio di svanire come unabolla di sapone. In quest'angolo del Pie-monte, da vent'anni, grazie anche al co-mune di Monforte che ha costruito unanfiteatro naturale in cima al paese, traun campanile e una chiesa barocca, unpugno di appassionati porta la miglioremusica di tutti i generi. È dura farloperché le cose buone hanno il loro caroprezzo. Dall'anno prossimo corrono ilrischio di rimanere con le gomme a ter-ra, di chiudere perché soldi di sovvenzio-ni non ne arrivano, indirettamente a tut-to vantaggio del grande show-businessdei mega concerti.

Istituzioni pubbliche e private, se cisiete battete un colpo.

John Lee Hooker, il blues del bluesSi è spento a 83 anni uno dei grandi padri di una musica profonda come il mare

Rossella Battisti

paternità

Due immagini diJohn Lee Hooker

Se non hai mai avutodentro il blues, fermati eascoltami, se non hai maiavuto problemi, questacanzone non fa per te

sabato 23 giugno 2001 in scena 19

Colore: Composite ----- Stampata: 22/06/01 22.48 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 20 - 23/06/01

®Il messicano Arturo Ripstein èsempre stato il cantore di un’uma-nità derelitta e marginale. E an-che stavolta, in questo nuovofilm, il suo sguardo si posa sulladrammatica realtà di una grandemetropoli anonima e disumana:Città del Messico. È qui che viveJulia, con due figli e un marito,occupandosi di cure per la schie-na e aborti. Senza amici, nè fami-glia la donna si ritroverà un gior-no a perdere persino la casa, illavoro e il compagno.

Asi es la vidaQuesta è la vita

tram

e

Guerra e amore nel nuovo kolos-sal a stelle e strisce messo a puntodalla Disney sperando di eguaglia-re il successo del Titanic. Sullosfondo dello storico attacco giap-ponese del 7 dicembre 1941 chesegnò l’ingresso degli Usa nel se-condo conflitto mondiale, si rac-conta l’appassionata storia d’amo-re tra due piloti e una bella infer-miera. Lei sceglierà ovviamente ilpiù eroico, quello che andrà volon-tario a combattere contro Hitler.Il suo aereo, però, sarà abbattuto...

Harryun amico veroUna coppia come tante, con pro-le al seguito (tre scatenate bambi-ne), sta trascorrendo la meritatavacanza. Quando, per una puracoincidenza, la famigliola vienebloccata da un gentile signore,Harry, appunto, che si presentacome un vecchio compagno discuola del marito. Da quel mo-mento l’uomo non mollerà un at-timo la coppia sommergendola diattenzioni e regali. Un eccesso diamicizia e di gentilezza? Starete avedere.

Dall’omonimo romanzo di Edo-ardo Nesi (che firma anche laregia) uno spaccato del mondogiovanile contemporaneo pienodi noia e tentativi surreali di ri-bellione «contro il sistema». Alcentro del racconto è Federico,figlio di papà, bello e ricercatissi-mo dalle ragazze che, al suociondolare quotidiano tra pub eprostitute, alterna le telefonatedisperate all’amore della sua vi-ta: Cristina, ex fidanzatina or-mai impegnata con un altro.

Il dolore, quello struggente cheinvece di unire, come vuole la re-torica buonista, divide le personeche si amano. E’ questo il temadell’ultimo Moretti. Un Morettiche cambia completamente regi-stro e ci racconta la sofferenza diuna famiglia davanti alla mortedel figlio. Un film drammaticosull’elaborazione del lutto, in cuiNanni veste i panni di uno psicoa-nalista, incapace di far fronte alsuo dolore. E soprattutto un filmin cui si piange come vitelli.

Alla morte del marito Antonia(Margherita Buy) scopre che ilsuo consorte la tradiva da moltianni. Ma non con una donna.Con un amante uomo, Michele(Stefano Accorsi). Da quel mo-mento Antonia cercherà di entra-re in contatto con lui, per capire ipercorsi sentimentali del marito.E alla fine arriverà a condividerecol ragazzo la sua vedovanza.Opera terza del turco-italiano Fer-zan Ozpetek, apprezzata dalla cri-tica e anche dal pubblico.

Debutto nel lungometraggio diMariano Lamberti, regista tren-taquattrenne campano. Alle pen-dici del Vesuvio, infatti, ambientala storia della famiglia Settembre:padre, madre, i figli Cesare chestudia legge, Ermanno, avvocatoe Paola inquieta adolescente. Unafamiglia come tante fino a quan-do Cesare, alla vigilia del suo esa-me, va in tilt: un malessere senzanome lo tiene a letto, permetten-dogli al massimo di girovagare pi-gramente per casa in pigiama.

MILANOAMBASCIATORICorso Vitt. Emanuele, 30 Tel. 02.76.00.33.06720 posti Whipped - Ragazzi al guinzaglio

commedia di P. M. Cohen, con A. Peet, B. Von Holt16,00-18,10-20,20-22,30 (£ 13.000)

ANTEOVia Milazzo, 9 Tel. 02.65.97.732sala Cento Le parole di mio padre100 posti drammatico di F. Comencini, con F. Rongione, C. Mastroianni

15,00 (£ 9.000) 16,50-18,40-20,30-22,30 (£ 12.000)sala Duecento Il mestiere delle armi200 posti drammatico di E. Olmi, con H. Jivkov, S. Grammatico, S. Caccarelli

14,40 (£ 9.000) 16,35-18,30-20,30-22,30 (£ 12.000)sala Quattrocento A l'attaque!400 posti commedia di R. Guediguian, con A. Ascaride, P. Banderet, P. Bonnel

15,00 (£ 9.000) 16,50-18,40-20,30-22,30 (£ 12.000)

APOLLOGalleria De Cristoforis, 3 Tel. 02.78.03.901200 posti Pearl Harbor

guerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale14,45-18,15-21,45 (£ 13.000)

ARCOBALENOViale Tunisia, 11 Tel. 02.29.40.60.54sala 1 Shrek318 posti animazione di A. Adamson, V. Jenson

15,00 (£ 10.000) 17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)sala 2 Pearl Harbor108 posti guerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale

15,10 (£ 10.000) 18,40-22,10 (£ 13.000)sala 3 Nell'intimità108 posti drammatico di P. Chéreau, con M. Rylance, K. Fox, T. Spall

15,00 (£ 10.000) 17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)

ARIOSTOVia Ariosto, 16 Tel. 02.48.00.39.01270 posti Il gusto degli altri

commedia di A. Jaoui, con A. Alvaro, J. P. Bacri, B. Catillon15,40-18,00-20,15-22,30 (£ 10.000)

ARLECCHINOVia San Pietro all'Orto, 9 Tel. 02.76.00.12.14300 posti Ritorno a casa

drammatico di M. de Oliveira, con M. Piccoli, J. Malkovich, C.Deneuve14,30-16,30-18,30-20,30-22,30 (£ 13.000)

BRERACorso Garibaldi, 99 Tel. 02.29.00.18.90sala 1 Shrek350 posti animazione di A. Adamson, V. Jenson

14,30-16,30-18,30-20,30-22,30 (£ 13.000)sala 2 Sotto la sabbia150 posti drammatico di F. Ozon, con C. Rampling, B. Cremer, J. Nolot

15,30-17,50-20,10-22,30 (£ 13.000)

CAVOURPiazza Cavour, 3 Tel. 02.65.95.779650 posti Il sarto di Panama

thriller di J. Boorman, con P. Brosnan, G. Rush, J. Lee Curtis15,50 (£ 9.000) 18,00-20,15-22,30 (£ 13.000)

CENTRALEVia Torino, 30/32 Tel. 02.87.48.26sala 1 I cavalieri che fecero l'impresa120 posti avventura di P. Avati, con E. Furlong, R. Bova, M. Leonardi

14,10-16,50-19,40-22,30 (£ 12.000)sala 2 L'infedele90 posti drammatico di L. Ullman, con L. Endre, E. Josephson

14,10-16,50-19,40-22,30 (£ 12.000)

COLOSSEOViale Monte Nero, 84 Tel. 02.59.90.13.61sala Allen Dimmi che non è vero191 posti commedia di J. Rogers, con H. Graham, C. Klein, S. Fleids

14,30-16,30-18,30-20,30-22,30 (£ 13.000)sala Chaplin Un affare di gusto198 posti thriller di B. Rapp, con B. Giraudeau, J.P. Lorit, F. Thomassin

15,30-17,50-20,10-22,30 (£ 13.000)sala Visconti Shrek666 posti animazione di A. Adamson, V. Jenson

14,30-16,30-18,30-20,30-22,30 (£ 13.000)

CORALLOLargo Corsia dei Servi, 9 Tel. 02.76.02.07.21380 posti Sottovento!

drammatico di S. Vicario, con C. Amendola, A. Valle, M. Rigillo16,00 (£ 9.000) 18,10-20,20-22,30 (£ 13.000)

DUCALEPiazza Napoli, 27 Tel. 02.47.71.92.79sala 1 Shrek359 posti animazione di A. Adamson, V. Jenson

15,00 (£ 10.000) 17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)sala 2 La stanza del figlio128 posti drammatico di N. Moretti, con N. Moretti, L. Morante, S. Orlando

15,00 (£ 10.000) 17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)sala 3 Pearl Harbor116 posti guerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale

15,10 (£ 10.000) 18,40-22,10 (£ 13.000)sala 4 Le fate ignoranti118 posti drammatico di F. Ozpetek, con M. Buy, S. Accorsi

15,00 (£ 10.000) 17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)

ELISEOVia Torino, 64 Tel. 02.86.92.752

Chiuso per lavori

EXCELSIORGalleria del Corso, 4 Tel. 02.76.00.23.54sala Excelsior Il mestiere delle armi600 posti drammatico di E. Olmi, con H. Jivkov, S. Grammatico, S. Caccarelli

15,00 (£ 10.000) 17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)sala Mignon Little Nicky - Un diavolo a Manhattan313 posti commedia di S. Brill, con A. Sandler, P. Arquette, Q. Tarantino

15,10 (£ 10.000) 17,40-20,10-22,30 (£ 13.000)

GLORIACorso Vercelli, 18 Tel. 02.48.00.89.08sala Garbo Le fate ignoranti316 posti drammatico di F. Ozpetek, con M. Buy, S. Accorsi

15,00-17,25-20,05-22,30 (£ 13.000)sala Marilyn Shrek329 posti animazione di A. Adamson, V. Jenson

14,50-16,45-18,40-20,35-22,30 (£ 13.000)

MAESTOSOCorso Lodi, 39 Tel. 02.55.16.4381346 posti Shrek

animazione di A. Adamson, V. Jenson14,50-16,45-18,40-20,35-22,30 (£ 13.000)

MANZONIVia Manzoni, 40 Tel. 02.76.02.06.501170 posti Pearl Harbor

guerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale15,00-18,30-22,00 (£ 13.000)

MEDIOLANUMCorso Vittorio Emanuele, 24 Tel. 02.76.02.08.18588 posti The Guilty - Il colpevole

thriller di A. Waller, con B. Pullman, G. G. Anwar15,00-17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)

METROPOLViale Piave, 24 Tel. 02.79.99.131070 posti Pearl Harbor

guerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale15,00-18,30-22,00 (£ 13.000)

MEXICOVia Savona, 57 Tel. 02.48.95.18.02362 posti S.O.S. Laribiancos - I dimenticati

drammatico di P. Livi, con L. Salis, S. Ghiani, V. Fois18,10-20,20-22,30 (£ 9.000)

NUOVO ARTIVia Mascagni, 8 Tel. 02.76.02.00.48504 posti Shrek

animazione di A. Adamson, V. Jenson15,00-17,00-18,50-20,40-22,30 (£ 13.000)

NUOVO CINEMA CORSICAViale Corsica, 68 Tel. 02.70.00.61.99200 posti Le follie dell'imperatore

animazione di M. Dindal15,00-17,30-19,30-21,30 (£ 12.000)

NUOVO ORCHIDEAVia Terraggio, 3 Tel. 02.87.53.89200 posti I lupi dentro

commedia di R. Andreassi15,30-19,00-22,00 (£ 12.000)

ODEONVia Santa Radegonda, 8 Tel. 02.87.45.47sala 1 Shrek1169 posti animazione di A. Adamson, V. Jenson

15,20-17,30-20,00-22,35 (£ 13.000)sala 2 Pearl Harbor537 posti guerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale

15,00-18,30-22,00 (£ 13.000)sala 3 La mummia - Il ritorno250 posti fantastico di S. Sommers, con B. Fraser, R. Weisz, J. Hannah

14,40-17,15-19,50-22,35 (£ 13.000)sala 4 Le fate ignoranti143 posti drammatico di F. Ozpetek, con M. Buy, S. Accorsi

15,00-17,30-20,00-22,35 (£ 13.000)sala 5 Chiuso per lavorisala 6 American Psycho162 posti thriller di M. Harron, con C. Bale, W. Dafoe, J. Leto

15,20-17,40-20,10-22,35 (£ 13.000)

sala 7 Se fossi in te144 posti commedia di G. Manfredonia, con E. Solfrizzi, F. De Luigi, G. Dix

15,20-17,40-20,10-22,35 (£ 13.000)sala 8 Bianca e Bernie nella terra dei canguri100 posti cartoni animati

15,20 (£ 13.000)Il segretodrammatico di V. Wagon, con A. Coesens, M. Bompoli, T. Todd17,20-19,55-22,35 (£ 13.000)

sala 9 A mia sorella! (A ma soeur!)133 posti drammatico di C. Breillat, con A. Reboux, R. Mesquida

15,30-17,50-20,10-22,35 (£ 13.000)sala 10 Chocolat124 posti commedia di L. Hallstrom, con J. Binoche, L. Olin, J. Depp

14,50-17,20-19,55-22,35 (£ 13.000)

ORFEOViale Coni Zugna, 50 Tel. 02.89.40.30.392000 posti Pearl Harbor

guerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale15,00-18,30-22,00 (£ 13.000)

PALESTRINAVia Palestrina, 7 Tel. 02.67.02.700225 posti Regina Coeli

drammatico di N. D'Alessandria, con M. Noel, L. Curelli16,30-18,30-20,30-22,30 (£ 10.000)

PASQUIROLOCorso Vitt. Emanuele, 28 Tel. 02.76.02.07.57438 posti Urban Legend - Final Cut

thriller di J. Ottman, con J. Morrison, M. Davis, H. Bochner15,30-17,50-20,10-22,30 (£ 13.000)

PLINIUSViale Abruzzi, 28/30 Tel. 02.29.53.11.03sala 1 Pearl Harbor438 posti guerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale

15,00 (£ 9.000) 18,30-22,00 (£ 13.000)sala 2 Shrek250 posti animazione di A. Adamson, V. Jenson

15,00 (£ 9.000) 17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)sala 3 La stanza del figlio250 posti drammatico di N. Moretti, con N. Moretti, L. Morante, S. Orlando

15,00 (£ 9.000) 17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)sala 4 Se fossi in te249 posti commedia di G. Manfredonia, con E. Solfrizzi, F. De Luigi, G. Dix

15,00 (£ 9.000) 17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)sala 5 My generation141 posti documentario di B. Kopple, con J. Cocker, C. Santana, Metallica

15,00 (£ 9.000) 17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)sala 6 L'ultima questione74 posti cortometraggio di C. Franco, con con A. Haber, G. Lanza

(£ 13.000)L'ultimo baciocommedia di G. Muccino, con S. Accorsi, G. Mezzogiorno, S.Sandrelli15,00 (£ 9.000) 17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)

PRESIDENTLargo Augusto, 1 Tel. 02.76.02.21.90253 posti Il sarto di Panama

thriller di J. Boorman, con P. Brosnan, G. Rush, J. Lee Curtis15,40-17,55-20,15-22,30 (£ 13.000)

SAN CARLOVia Morozzo della Rocca 4 Tel. 02.48.13.442490 posti The Guilty - Il colpevole

thriller di A. Waller, con B. Pullman, G. G. Anwar15,00-17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)

SPLENDOR MULTISALAViale Gran Sasso 50 Tel. 02.23.65.124550 posti Pokémon 3

animazione di M. Haigney15,00-16,45 (£ 13.000)Pearl Harborguerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale18,30-22,00 (£ 13.000)

175 posti Shrekanimazione di A. Adamson, V. Jenson15,00-17,00-18,50-20,40-22,30 (£ 13.000)

175 posti Le fate ignorantidrammatico di F. Ozpetek, con M. Buy, S. Accorsi15,00-17,30-20,00-22,30 (£ 13.000)

D'ESSAI

AUDITORIUM SAN CARLO PANDORACorso Matteotti, 14 Tel. 02.76.02.04.96

Riposo

DE AMICISVia Caminadella, 15 Tel. 02.86.45.27.16340 posti Amarcord

commedia di F. Fellini, con B. Zamin, Pupella Maggio16,00-20,00 (£ 8.000)L'intervistadi F. Fellini18,00-22,00 (£ 8.000)

SANLORENZOCorso di Porta Ticinese, 45 Tel. 02.66.71.20.77

Chiusura estiva

ABBIATEGRASSOAL CORSOC.so S. Pietro, 62 Tel. 02.94.62.616

Chiusura estiva

AGRATE BRIANZAARENA ESTIVAVia Mazzini, 52

Riposo

DUSEVia M. d'Agrate, 41 Tel. 039.60.58.694

Chiusura estiva

ARCORENUOVOVia S. Gregorio, 25 Tel. 039.60.12.493632 posti Pearl Harbor

guerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale21,15

ARESECINEMA ARESEVia Caduti, 75 Tel. 02.93.80.390

Chiusura estiva

PearlHarbor

Fugheda fermo

La stanzadel figlio

Non conUn bang

Le fateignoranti

20 sabato 23 giugno 2001cinema e teatri

Colore: Composite ----- Stampata: 22/06/01 22.49 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 21 - 23/06/01

Orso d’oro all’ultimo festival diBerlino, il film è ispirato ai rac-conti dell’ anglo-pachistano Ha-nif Kureishi. Il francese PatriceChéreau ambienta, infatti, la sto-ria a Londra. In un appartamentosi incontrano, ogni mercoledì,due insoliti amanti: l’uno non saniente dell’altra. Così va avanti illoro rapporto, senza una parola,senza una sola spiegazione. Il tut-to fino al giorno in cui l’uomodeciderà di seguire la sua amanteper scoprire chi è realmente.

Il mestieredelle armiErmanno Olmi, reduce dal festi-val di Cannes, racconta in questosuo nuovo film la vita breve ed«eroica» di Giovanni delle bandenere, storico capitano di ventura,ucciso giovanissimo da una palladi cannone. L’azione si svolge nelCinquecento, durante l’invasionedei lanzichenecchi che misero asacco Roma, per conto dell’impe-ratore. Ne viene fuori un raffina-tissimo affresco d’epoca che sipropone come una riflessione sul-la morte e sulla guerra.

Contenders

The Contenders è il program-ma di real-tv più seguito del mo-mento. Come nel Grande fratelloi concorrenti si devono eliminaretra di loro. Solo che in questo ca-so l’eliminazione non è un gioco:a ciascuno di loro viene consegna-ta una pistola, assegnato un came-raman e lasciato libero di agire.In gara, tra gli altri, ci sono unragazzo down e una donna incin-ta di otto mesi che è la campiones-sa in carica: ha già ucciso diecipersone nelle serie precedenti.

L’ultimobacioFilm rivelazione del giovane Ga-briele Muccino, apprezzato dapubblico e critica. Il racconto ècorale e ritrae passioni, tradimen-ti e vita di coppia dei trentenni dioggi. Una generazione che ha pau-ra di crescere, che pensa alla car-riera, ai soldi, ma teme ogni re-sponsabilità. Nell’affresco, però,sono immortalati anche i loro ge-nitori: cinquantenni spesso in cri-si e insoddisfatti della vita familia-ri che, a loro volta, hanno pauradi invecchiare.

PrincesaAmericanPsycho

Trasposizione cinematograficadell’omonimo romanzo di Mauri-zio Jannelli che racconta la storiavera di Fernanda Farias de Al-buquerque, una trans brasiliana co-stretta a prostituirsi sulle strade diMilano. Fernanda è arrivata in Italiaper coronare il suo sogno: operarsiper diventare finalmente una don-na. Raccogliere i soldi per l’interven-to, però, significa battere il marcia-piede e sottoporsi ad una vita diviolenze e angherie. A lei anche DeAndrè a dedicato una canzone.

Trasposizione cinematograficadel best sellers di Bret EastonEllis. Protagonista è il celebreyuppie di Wall Street.Un uomo di successo, insospet-tabile dietro al quale, però, sicela un temibile serial killer cheuccide per la bramosia di posses-so.Ritratto acido dello yuppismodegli anni Ottanta, ormai lonta-no nella memoria, ma che allorafece la fortuna del romanzo intutto il globo.

Un affaredi gustoRaffinato noir sul gusto perversodella manipolazione, firmato daBernard Rapp, celebre mezzo- bu-sto francese col pallino del cine-ma. Al centro del racconto è unricco e ambiguo industriale cheassume come assaggiatore perso-nale un giovane cameriere.Tra gustosi manicaretti di alta cu-cina e vini prestigiosi, l’ignaro gio-vanotto finirà per diventare unasorta di «clone» del suo datore dilavoro. Dal quale non riuscirà piùa distaccarsi, salvo...

Intimacy

teatriARIBERTOVia D. Crespi, 9 - Tel. 02.89400455Riposo

ARSENALEVia C. Correnti,11 - Tel. 02.8321999Riposo

ATELIER CARLO COLLA E FIGLIVia Montegani, 35/1 - Tel. 02.89531301Riposo

AUDITORIUM SAN FEDELEVia Hoepli, 5 - Tel. 02.86352230Riposo

CARCANOCorso di Porta Romana, 63 - Tel. 02.55181377Riposo

CIAKVia Sangallo, 33 - Tel. 02.76110093Oggi Aperta Campagna Abbonamenti Stagione 2001/2002

CRT-TEATRO DELL'ARTEViale Alemagna, 6 - Tel. 02.89011644Riposo

FRANCO PARENTIVia Pierlombardo, 14 - Tel. 02.55184075Spazio Nuovo: Riposo

INTEATRO SMERALDOPiazza XXV Aprile, 10 - Tel. 02.29006767Oggi Aperta Campagna Abbonamenti Stagione 2001/2002

LIBEROVia Savona, 10 - Tel. 02.8323126Oggi ore 19.00 e ore 21.30 Saggi di fine corso con gli allievi delCentro di Formazione dello spettacolo di Teatri Possibili

LITTACorso Magenta, 24 - Tel. 02.86454545Oggi dalle ore 10 alle ore 21 ingresso libero Premio Hystrio selezionefinale degli aspiranti attori, comunicazione della giuria del «Premio allaVocazione», cerimonia spettacolo delle premiazioni con MaddalenaCrippa, Monica Conti, R. Cavosi e il «Mittlefest» di Cividale del Friuli

MANZONIVia Manzoni, 42 - Tel. 02.76000231-76001285Oggi Aperta Campagna Abbonamenti Stagione 2001/2002

NUOVO PICCOLO TEATRO (TEATRO GIORGIO STREHLER)Largo Greppi, 1 - Tel. 02.723331Oggi ore 20.30 Aida di Giuseppe Verdi regia di Franco Zeffirelli Diretto-re Massimiliano Stefanelli con i cantanti del «Laboratorio Lirico perl'Aida», l'Orchestra e Coro della Fondazione «Arturo Toscanini» e conla partecipazione straordinaria di Carla Fracci

OUT OFFVia Dupré, 4 - Tel. 02.39262282Riposo

SALA LEONARDOPiazza L. Da Vinci - Tel. 02.66988993Domani ore 21.00 Saggi di fine anno corsi di canto e recitazione

SAN BABILACorso Venezia, 2/A - Tel. 02.76002985Oggi Aperta Campagna Abbonamenti Stagione 2001/2002

SPAZIO STUDIO ATTO PRIMOVia Turroni, 21 - Tel. 02.7490354

Oggi ore 21.00 Strettamente riservato (Delitti Cult) Anno Quartoregia di R. Di Gioia con G. Casali, G. Casoli, T. Fasano, R. Di Gioia, E.Mearini, G. Mineo, L. Marangon, A. Simone

TEATRIDITHALIA - TEATRO DI PORTAROMANACorso di Porta Romana, 124 - Tel. 02.58315896Riposo

TEATRIDITHALIA - TEATRO ELFOVia Ciro Menotti, 11 - Tel. 02.76110007Oggi ore 20.45 Alcesti da Euripide con Ferdinando Bruni, Ida Marinellipresentato da Teatridithalia

VENTAGLIO NAZIONALE MILANO-MUSICALPiazza Piemonte, 12 - Tel. 02.48007700Oggi Aperta Campagna Abbonamenti Stagione 2001/2002

VERDIVia Pastrengo, 16 - Tel. 02.6071695Riposo

Musica ALLA SCALAPiazza della Scala - Tel. 02.72003744Oggi ore 20.00. Turno D Turandot

AUDITORIUM DI MILANOCorso San Gottardo (angolo via Torricelli) - Tel. 02.83389201Oggi ore 20.30 ingresso libero Festa della Musica Max Roach all'Audi-torium di Milano con Jiebing Chen, Jhon Jang

PALAIDROPARK (EX CIRCO NANDO ORFEI)C/o Idropark Fila - Tel. 02.70208035Oggi ore 15.30 e 18.00 La fatina e la luce magica

BIASSONOCINE TEATRO S. MARIAVia Segramora, 15 Tel. 039.275.56.27

Chiusura estiva

BINASCOS. LUIGILargo Loriga, 1

Riposo

BOLLATESPLENDORP.zza S. Martino, 5 Tel. 02.35.02.379700 posti Shrek

animazione di A. Adamson, V. Jenson20,30-22,30

BOLLATE - CASCINA DEL SOLEAUDITORIUMVia Battisti, 14 Tel. 02.35.13.15.3

Chiusura estiva

BRESSOS. GIUSEPPEVia Isimbardi, 30 Tel. 02.66.50.24.94

Chiusura estiva

BRUGHERIOARENA ESTIVAPiazza Roma

Riposo

S. GIUSEPPEVia Italia, 68 Tel. 039.87.01.81

Chiusura estiva

CANEGRATEAUDITORIUM S. LUIGIVia Volontari della Libertà, 3 Tel. 0331.40.34.62

Chiusura estiva

CARATE BRIANZAL'AGORA'Via A. Colombo, 2 Tel. 0362.90.00.22

Chiusura estiva

CARUGATEDON BOSCOVia Pio XI, 36 Tel. 02.92.54.499

Chiusura estiva

CASSINA DE' PECCHICINEMA ORATORIOVia C. Ferrari, 2 Tel. 02.95.29.200412 posti Il mestiere delle armi

drammatico di E. Olmi, con H. Jivkov, S. Grammatico, S. Caccarelli21,00

CERNUSCO S. NAVIGLIOAGORA'Via Marcelline, 37 Tel. 02.92.45.343392 posti Il mestiere delle armi

drammatico di E. Olmi, con H. Jivkov, S. Grammatico, S. Caccarelli21,15

MIGNONVia G. Verdi, 38/d Tel. 02.92.38.098330 posti Shrek

animazione di A. Adamson, V. Jenson20,40-22,30

CERRO MAGGIOREARENA ESTIVAVia Boccaccio

Riposo

CESANO BOSCONECRISTALLOVia Pogliani, 7/a Tel. 02.45.80.242550 posti Shrek

animazione di A. Adamson, V. Jenson21,15 (£ 12.000)

CESANO MADERNOEXCELSIORVia S.Carlo, 20 Tel. 0362.54.10.28

Chiusura estiva

CINISELLO BALSAMOMARCONIVia Libertà, 108 Tel. 02.66.01.55.60584 posti Shrek

animazione di A. Adamson, V. Jenson15,15-17,00-20,30-22,30

PARCO DI VILLA GHIRLANDAVia Frova, 10 Tel. 02.61.73.00.5590 posti What women want - Quello che le donne vogliono

commedia di N. Meyers, con M. Gibson, H. Hunt, M. Tomei21,30

PAXVia Fiume, 19 Tel. 02.66.00.102

Chiusura estiva

COLOGNO MONZESECINE TEATRO SAN MARCOVia Don P. Giudici 19/21

Spettacolo teatrale21,00

CINETEATROVia Volta Tel. 02.25.30.82.92300 posti Pokémon 3

animazione di M. Haigney20,00-22,30

CONCOREZZOS. LUIGIVia De Giorgi, 56 Tel. 039.60.40.948

Chiusura estiva

CORNAREDOMIGNONVia M. di Belfiore, 25 Tel. 02.93.64.79.94

Chiusura estiva

CORSICOSAN LUIGIVia Dante, 3 Tel. 02.44.71.403

Chiusura estiva

CUSANO MILANINOSAN GIOVANNI BOSCOVia Lauro, 2 Tel. 02.61.33.577350 posti Pearl Harbor

guerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale21,00

DESIOCINEMA TEATRO IL CENTROVia Conciliazione, 17 Tel. 0362.62.62.66470 posti La mummia - Il ritorno

fantastico di S. Sommers, con B. Fraser, R. Weisz, J. Hannah20,15-22,30

GARBAGNATEAUDITORIUM S. LUIGIVia Vismara, 2 Tel. 02.99.59.403

Chiusura estiva

ITALIAVia Varese, 29 Tel. 02.99.56.978

Chiusura estiva

GORGONZOLASALA ARGENTIAVia Matteotti, 30 Tel. 02.95.30.06.16

Chiusura estiva

LAINATEARISTONLargo V.Veneto, 23 Tel. 02.93.57.05.35

Chiusura estiva

VILLA LITTALargo Vittorio Veneto, 19 Tel. 02.93.57.05.35

Riposo

LEGNANOGALLERIAP.zza S. Magno Tel. 0331.54.78.651377 posti Shrek

animazione di A. Adamson, V. Jenson20,20-22,30

GOLDENVia M. Venegoni, 112 Tel. 0331.59.22.10448 posti Pearl Harbor

guerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale

MIGNONVia Palestro, 23 Tel. 0331.54.75.27245 posti Il sarto di Panama

thriller di J. Boorman, con P. Brosnan, G. Rush, J. Lee Curtis20,20-22,30

SALA RATTIC.so Magenta, 9 Tel. 0331.54.62.91

Chiusura estiva

TEATRO LEGNANOPiazza IV Novembre, 3 Tel. 0331.54.75.29700 posti Valentine - Appuntamento con la morte

horror di J. Blanks, con D. Richards, D. Boreanaz, M. SheltonPokémon 3animazione di M. Haigney

LENTATE SUL SEVESOCINEMA S. ANGELOVia Garibaldi, 49 Tel. 0362.56.24.99

Chiusura estiva

LISSONEEXCELSIORVia Don C. Colnaghi, 3 Tel. 039.24.57.233

Riposo

LODIARENA ESTIVAVia Cavour, 66

Riposo

DEL VIALEViale Rimembranze, 10 Tel. 0371.42.60.28483 posti Little Nicky - Un diavolo a Manhattan

commedia di S. Brill, con A. Sandler, P. Arquette, Q. Tarantino20,20-22,30

FANFULLAViale Pavia, 4 Tel. 0371.30.740

Pearl Harborguerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale18,45-22,00

MARZANIVia Gaffurio, 38 Tel. 0371.42.33.28590 posti Shrek

animazione di A. Adamson, V. Jenson16,10-18,10-20,10-22,30

MODERNO MULTISALACorso Adda, 97 Tel. 0371.42.00.17sala 1 Chiusura estivasala 2 Chiusura estiva

MACHERIOPAXVia Milano, 15 Tel. 0347.087.34.44

Chiuso per lavori

MAGENTACENTRALEP.zza V. Veneto, 1/3 Tel. 02.97.29.85.60

Pearl Harborguerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale

CINEMATEATRO NUOVOVia S. Martino, 19 Tel. 02.97.29.13.37361 posti Concerto

21,00

MELZOARCADIA MULTIPLEXVia M. della Libertà Tel. 02.95.41.64.44

Pearl Harborguerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. BeckinsaleShrekanimazione di A. Adamson, V. JensonLittle Nicky - Un diavolo a Manhattancommedia di S. Brill, con A. Sandler, P. Arquette, Q. TarantinoIl sarto di Panamathriller di J. Boorman, con P. Brosnan, G. Rush, J. Lee CurtisLa mummia - Il ritornofantastico di S. Sommers, con B. Fraser, R. Weisz, J. HannahLa carica dei 102 - Un nuovo colpo di codaanimazione di K. Lima, con G. Close, G. Depardieu, A. Evans

MEZZAGOBLOOMVia Curiel, 39 Tel. 039.62.38.53

Riposo

MONZAAPOLLOVia Lecco, 92 Tel. 039.36.26.49500 posti Ritorno a casa

drammatico di M. de Oliveira, con M. Piccoli, J. Malkovich, C.Deneuve

ASTRAVia Manzoni, 23 Tel. 039.32.31.90700 posti Shrek

animazione di A. Adamson, V. Jenson16,30-18,30-20,30-22,30

CAPITOLVia A. Pennati, 10 Tel. 039.32.42.72850 posti American Psycho

thriller di M. Harron, con C. Bale, W. Dafoe, J. Leto15,30-17,50-20,10-22,30

CENTRALEP.zza S. Paolo, 5 Tel. 039.32.27.46590 posti La stanza del figlio

drammatico di N. Moretti, con N. Moretti, L. Morante, S. Orlando15,45-18,00-20,15-22,30

MAESTOSOVia S. Andrea, 23 Tel. 039.38.05.12798 posti Pearl Harbor

guerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale15,00-18,30-22,00

METROPOL MULTISALAVia Cavallotti, 124 Tel. 039.74.01.28557 posti Urban Legend - Final Cut

thriller di J. Ottman, con J. Morrison, M. Davis, H. Bochner15,45-18,10-20,25-22,40

270 posti Le fate ignorantidrammatico di F. Ozpetek, con M. Buy, S. Accorsi15,30-17,50-20,10-22,30

270 posti The Guilty - Il colpevolethriller di A. Waller, con B. Pullman, G. G. Anwar15,30-17,40-20,10-22,30

TEODOLINDA MULTISALAVia Cortelonga, 4 Tel. 039.32.37.88157 posti Il mestiere delle armi

drammatico di E. Olmi, con H. Jivkov, S. Grammatico, S. Caccarelli15,00-17,30-20,00-22,30Il sarto di Panamathriller di J. Boorman, con P. Brosnan, G. Rush, J. Lee Curtis15,10-17,40-20,10-22,40

TRIANTEVia Duca d'Aosta, 8 Tel. 039.74.80.81

Chiusura estiva

MOTTA VISCONTICINEMA TEATRO ARCOBALENOVia S. Luigi Tel. 02.90.00.76.91

Shrekanimazione di A. Adamson, V. Jenson21,15

NOVA MILANESEARENA ESTIVAParco di Villa Vertua

Riposo

NOVATE MILANESENUOVOVia Cascina del Sole, 26 Tel. 02.35.41.641

Chiusura estiva

OPERA

EDUARDOVia Giovanni XXIII, 5/f Tel. 02.57.60.38.81276 posti Shrek

animazione di A. Adamson, V. Jenson20,15-22,30

PADERNOMANZONIVia Manzoni, 19 Tel. 02.91.81.93.4

Chiusura estiva

METROPOLIS MULTISALAVia Oslavia, 8 Tel. 02.91.89.181285 posti L'ultimo bacio

commedia di G. Muccino, con S. Accorsi, G. Mezzogiorno, S.Sandrelli20,30-22,30

180 posti Shrekanimazione di A. Adamson, V. Jenson20,30-22,30

PESCHIERADE SICAVia D.Sturzo, 2 Tel. 02.55.30.00.86403 posti Shrek

animazione di A. Adamson, V. Jenson20,00-22,30

PIEVE FISSIRAGACINELANDIA MULTIPLEXSS. n. 235 Tel. 0371.23.70.12

Pearl Harborguerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale19,00-22,15Shrekanimazione di A. Adamson, V. Jenson20,20-22,20Shrekanimazione di A. Adamson, V. Jenson19,45-21,40The Guilty - Il colpevolethriller di A. Waller, con B. Pullman, G. G. Anwar20,10-22,40Urban Legend - Final Cutthriller di J. Ottman, con J. Morrison, M. Davis, H. Bochner20,30-22,50Little Nicky - Un diavolo a Manhattancommedia di S. Brill, con A. Sandler, P. Arquette, Q. Tarantino22,30La mummia - Il ritornofantastico di S. Sommers, con B. Fraser, R. Weisz, J. Hannah20,00

PIOLTELLOKINEPOLISVia S. Francesco, 33 Tel. 02/92.44.36.1

Urban Legend - Final Cutthriller di J. Ottman, con J. Morrison, M. Davis, H. Bochner14,30-17,00-20,00-22,30-1,00Little Nicky - Un diavolo a Manhattancommedia di S. Brill, con A. Sandler, P. Arquette, Q. Tarantino14,30-17,00-20,00-22,30-1,00Pronti alla rissacommedia di B. Robbins, con D. Arquette, O. Platt, S. Caan14,30-17,00-20,00-22,30-1,00Shrekanimazione di A. Adamson, V. Jenson14,30-16,30-18,30-20,30-22,30-0,30The Guilty - Il colpevolethriller di A. Waller, con B. Pullman, G. G. Anwar14,30-17,00-20,00-22,30-1,00Pearl Harborguerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale14,30-17,00-19,30-20,30-22,30-22,45Il sarto di Panamathriller di J. Boorman, con P. Brosnan, G. Rush, J. Lee Curtis14,30-17,00-20,00-22,30-1,00Bianca e Bernie nella terra dei canguricartoni animati14,30-17,00La stanza del figliodrammatico di N. Moretti, con N. Moretti, L. Morante, S. Orlando14,30-17,00-20,00-22,30-1,00Pokémon 3animazione di M. Haigney14,30-17,00American Psychothriller di M. Harron, con C. Bale, W. Dafoe, J. Leto20,00-22,30-1,00Il mestiere delle armidrammatico di E. Olmi, con H. Jivkov, S. Grammatico, S. Caccarelli20,00-22,30-1,00La mummia - Il ritornofantastico di S. Sommers, con B. Fraser, R. Weisz, J. Hannah14,30-17,00-20,00-22,30-1,00Pearl Harborguerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale

RHOCAPITOLVia Martinelli, 55 Tel. 02.93.02.420650 posti Pearl Harbor

guerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale21,45 (£ 10.000)

ROXYVia Garibaldi, 92 Tel. 02.93.03.571724 posti Shrek

animazione di A. Adamson, V. Jenson20,30-22,30 (£ 10.000)

ROBECCO SUL NAVIGLIOAGORA'P.zza XXI Luglio, 29 Tel. 02.94.97.50.21

Pokémon 3animazione di M. Haigney21,15

RONCO BRIANTINOPIO XIIVia della Parrocchia, 39 Tel. 039.60.79.921

Chiusura estiva

ROZZANOFELLINIV.le Lombardia, 53 Tel. 02.57.50.19.23528 posti Shrek

animazione di A. Adamson, V. Jenson20,30-22,30

SAN DONATO MILANESETROISIPiazza G. Dalla Chiesa Tel. 02.55.60.42.25405 posti La stanza del figlio

drammatico di N. Moretti, con N. Moretti, L. Morante, S. Orlando20,00-22,30

SAN GIULIANOARISTONvia Matteotti, 42 Tel. 02.98.46.496422 posti Shrek

animazione di A. Adamson, V. Jenson20,00-22,30

SEREGNOROMAVia Umberto I, 14 Tel. 0362.23.13.85320 posti Shrek

animazione di A. Adamson, V. Jenson20,30-22,30

S. ROCCOVia Cavour, 83 Tel. 0362.23.05.55

Riposo

SESTO SAN GIOVANNIAPOLLOVia Marelli, 158 Tel. 02.24.81.291597 posti Le fate ignoranti

drammatico di F. Ozpetek, con M. Buy, S. Accorsi16,00-18,10-20,15-22,30 (£ 11.000)

CORALLOVia XXIV Maggio, 87 Tel. 02.22.47.39.39600 posti Il sarto di Panama

thriller di J. Boorman, con P. Brosnan, G. Rush, J. Lee Curtis20,15-22,30 (£ 11.000)

DANTEVia Falck, 13 Tel. 02.22.47.08.78560 posti Shrek

animazione di A. Adamson, V. Jenson15,15-17,00-20,30-22,30 (£ 11.000)

ELENAVia San Martino, 1 Tel. 02.24.80.707960 posti Pearl Harbor

guerra di M. Bay, con B. Affleck, J. Hartnett, K. Beckinsale18,45-22,00 (£ 11.000)

MANZONIP.zza Petazzi, 18 Tel. 02.24.21.603605 posti Little Nicky - Un diavolo a Manhattan

commedia di S. Brill, con A. Sandler, P. Arquette, Q. Tarantino20,30-22,30 (£ 11.000)

RONDINELLAViale Matteotti, 425 Tel. 02.22.47.81.83571 posti Ritorno a casa

drammatico di M. de Oliveira, con M. Piccoli, J. Malkovich, C.Deneuve20,30-22,30 (£ 11.000)

VILLA VISCONTE D'ARAGONEVia Dante, 6 Tel. 02.22.47.61.83

2001: Odissea nello spaziofantascienza di S. Kubrick, con K.Dullea, G.Lockwood21,30

SETTIMO MILANESEAUDITORIUMVia Grandi, 4 Tel. 02.32.82.992

Chiusura estiva

SOLAROARENA ESTIVACortile del Comune

Riposo

SOVICONUOVOVia Baracca, 22/24 Tel. 039.20.14.667420 posti Pokémon 3

animazione di M. Haigney21,15

TREZZO SULL'ADDAKINGVia Brasca, 1 Tel. 02.90.90.252900 posti American Psycho

thriller di M. Harron, con C. Bale, W. Dafoe, J. Leto100 posti Shrek

animazione di A. Adamson, V. Jenson

VILLASANTAASTROLABIOVia Mameli, 8

Sala riservata

VIMERCATECAPITOL MULTISALAVia Garibaldi, 24 Tel. 039.66.80.13

Chiusura estivaChiusura estiva

sabato 23 giugno 2001 cinema e teatri 21

Colore: Composite ----- Stampata: 22/06/01 20.45 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 22 - 23/06/01

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Rete 4 20.35L’UOMO CHE SAPEVA TROPPORegia di Alfred Hitchcock - con JamesStewart, Doris Day, Daniel Gélin. Usa1956. 119 minuti.

Un medico americano in vacan-za in quel di Marrakech con mo-glie e figlio viene coinvolto inuna storia di spionaggio e terro-rismo internazionale. Un filmche Hitch aveva già girato nel1934. Il che non toglie nulla allaconsueta perfezione dell’ingra-naggio del giallo, alla suspensefino all’ultimo respiro per sven-tare l’attentato.

Italia 1 22.30PLATOONRegia di Oliver Stone - con Charlie Sheen,Tom Berenger, Willem Dafoe. Usa 1986.120 minuti.

Chris è giovane, pieno di ideali edi entusiasmi. Si arruola per ilVietnam e scopre l’orrore dellaguerra e degli uomini: come ilsergente Barnes, inutilmente cru-dele che non si perita di compie-re stragi inutili, fino ad arrivarea un omicidio vero e proprio diun collega per evitare che denun-ci i suoi misfatti. Film bello espietato.

Raidue 0.05TRAPPOLA MORTALERegia di Sidney Lumet - con Michael Cai-ne, Christopher Reeve, Fred Williamson.Usa 1982. 116 minuti.

Da una commedia di Ira Levinun thriller ad incastri ricco dicolpi di scena. L’estremo tentati-vo da parte di uno scenografo incrisi d’ispirazione di rubare unmanoscritto ad un suo ex allie-vo. L’unico limite del film vienesegnato da una trama forse trop-po articolata ma che rimane in-teressante per la superba bravu-ra dei protagonisti.

Raiuno 1.10PALOOKAVILLERegia di Alan Taylor - con William For-sythe, Vincent Gallo, Adam Trese. Usa1995. 93 minuti.

Prendendo spunto da tre raccon-ti di Calvino il regista ci rappre-senta le gesta sfortunate di treamici di vecchia data. Vivono inuna piccola cittadina di provin-cia e ripongono le loro unichesperanze nel colpaccio che li pos-sa sistemare definitivamente.Ma nellla “città degli sfigati”non c’è possibilità di distinguer-si neanche nel male.

così così

da vedere

da non perdere

da evitare

HELSINKI 12 16 OSLO 10 25 STOCCOLMA 14 22

COPENAGHEN 13 21 MOSCA 16 27 BERLINO 13 23

VARSAVIA 12 23 LONDRA 12 25 BRUXELLES 15 23

BONN 13 24 FRANCOFORTE 11 22 PARIGI 14 27

VIENNA 13 20 MONACO 11 20 ZURIGO 10 21

GINEVRA 10 23 BELGRADO 14 19 PRAGA 8 19

BARCELLONA 16 23 ISTANBUL 18 30 MADRID 14 35

LISBONA 21 31 ATENE 20 27 AMSTERDAM 12 23

ALGERI 10 27 MALTA 17 26 BUCAREST 14 22

BOLZANO 13 26 VERONA 15 27 AOSTA 13 25

TRIESTE 18 24 VENEZIA 16 24 MILANO 18 28

TORINO 15 26 MONDOVÌ 17 24 CUNEO 16 24

GENOVA 20 23 IMPERIA 18 22 BOLOGNA 17 29

FIRENZE 15 29 PISA 11 25 ANCONA 16 31

PERUGIA 10 26 PESCARA 12 33 L’AQUILA 10 23

ROMA 12 25 CAMPOBASSO 15 23 BARI 15 27

NAPOLI 20 28 POTENZA 14 21 S. M. DI LEUCA 19 23

R. CALABRIA 19 30 PALERMO 17 25 MESSINA 19 26

CATANIA 14 27 CAGLIARI 15 31 ALGHERO 19 24

Al Nord: parzialmente nuvoloso con annuvolamentipiù intensi sul settore orientale. Al Centro e sullaSardegna: sereno o poco nuvoloso. Al Sud e sullaSicilia: sereno o poco nuvoloso salvo locali annuvola-menti durante le ore più calde della giornata.

Nord: sereno o poco nuvoloso, salvo locali annuvola-menti. Centro e Sardegna: sereno o poco nuvolosocon locali annuvolamenti. Sud e Sicilia: sereno opoco nuvoloso salvo locali annuvolamenti durante leore più calde della giornata.

Sull'Italia è presente un campo di pressioni alte e livellate, mentre unsistema nuvoloso dal centro Europa muovendosi verso le regioni balcani-che, interesserà marginalmente il nostro settore di nord-ovest.

RETE 4

6.00 EURONEWS. Notiziario6.45 LA CASA DEL GUARDABOSCHI.Telefilm. “Avvento, avvento”7.30 LA BANDA DELLO ZECCHINO.Contenitore. All’interno:Shelby Woo, indagine al computer.Telefilm. “Il mistero del fucile”10.10 L’ALBERO AZZURRO. Rubrica “Zorba la vespa”10.40 I RAGAZZI DI CAMP SIDDONS.Film (USA, 1966). Con Fred MacMurray, Vera Miles, Lillian Gish, Charlie Ruggles12.35 LA VECCHIA FATTORIA ESTATE.Rubrica13.30 TELEGIORNALE. Notiziario14.00 LINEA BLU - VIVERE IL MARE.Rubrica. “Taranto”15.15 SETTEGIORNI PARLAMENTO.Attualità15.45 APPUNTAMENTO AL CINEMA.Rubrica15.50 EASY DRIVER. Rubrica16.15 GIRO DEL MONDO. Rubrica “Michael Crichton: vivere per scrivere”. (R)17.00 TG 1. Notiziario17.15 IL TOCCO DI UN ANGELO.Telefilm. “Ritorno a casa”18.00 A SUA IMMAGINE. Rubrica“Le ragioni della speranza”18.15 VARIETÀ. 19.00 L’ISPETTORE DERRIK. Telefilm.“Un pesce piccolo piccolo”

6.15 ANIMALIBRI. Rubrica6.30 DALLA CRONACA. Rubrica“L’avvocato risponde”6.35 RASSEGNA STAMPA DAI PERIODICI. Attualità6.40 SPECIALE ANIMA. Rubrica7.10 AMICHE NEMICHE. Telefilm.“Furibonda”8.00 TG 2 - MATTINA. Notiziario8.20 ANDRÉ. Film (USA, 1994). Con Keith Carradine, Tina Majorino,Chelsea Field. All’interno:9.00 Tg 2 - Mattina. Notiziario10.00 TG 2 - MATTINA L.I.S.Notiziario10.05 SPECIALE EUROPA. Rubrica“La comunità turca in Germania”10.30 RAIDUE PER VOI. Rubrica10.35 TERZO MILLENNIO. Rubrica11.20 HYPERION BAY. Telefilm. “Gara contro il tempo”12.00 IL COMMISSARIO KRESS.Telefilm. “Omicidio previsto”13.00 TG 2 - GIORNO. Notiziario14.00 TOP OF THE POPS. Musicale14.55 SHOUT - URLATORI15.25 TESORO MI SI SONO RISTRETTI I RAGAZZI. Telefilm.“Secchio in testa” - “L’invincibile”16.00 SABATO DISNEY. Contenitore. All’interno:Una famiglia a tutto gas. Telefilm—.— ART ATTACK. Rubrica18.15 SERENO VARIABILE. Rubrica19.05 JAROD IL CAMALEONTE.Telefilm. “Collaudo mortale”

7.00 PAIDEIA: LA STORIA SIAMO NOI - DOCUMENTI. Rubrica8.30 RAI NEWS 24 - PIANETAECONOMIA. Rubrica9.05 CORREVA L’ANNO. Documenti. “Pio IX”. (R)9.50 APPUNTAMENTO AL CINEMA.Rubrica9.55 UN DOLLARO BUCATO. Film (Italia/Francia, 1965). Con Montgomery Wood (Giuliano Gemma), Evelyn Stewart, Peter Cross11.30 OKKUPATI. Rubrica12.00 TG 3. Notiziario—.— RAI SPORT NOTIZIE. Notiziario sportivo12.15 AUTOMOBILISMO. GRAN PREMIO D’EUROPA DI FORMULA 1. Prove14.00 TG 3. Notiziario14.30 TG 3 AMBIENTE ITALIA. Rubrica15.30 RAI SPORT SABATO SPORT.Contenitore. All’interno:Vela. Regata Tutta Trieste. 16.00 Ciclismo.Giro d’Italia dilettanti. 11ª tappa: Messina - Catania; 16.10 Basket.Campionato italiano. Play off; 17.00 Rugby. Test Match.Namibia - Italia19.00 TG 3. Notiziario

6.00 MANUELA. Telenovela. Con Grecia Colmenares e Jorge Martinez6.40 SENZA PECCATO. Telenovela. Con Luisa Kuliok, Hugo Arana7.30 STEFANIE. Telefilm. “Spari nella notte”8.20 TG 4 - RASSEGNA STAMPA.Attualità. (R)8.35 LE STRADE DI SAN FRANCISCO.Telefilm. “Maschera di morte”9.30 IL DENARO SPORCO. Film Tv. All’interno:10.25 Meteo. Previsioni del tempo11.30 TG 4 - TELEGIORNALE.Notiziario11.40 FORUM. Show13.30 TG 4 - TELEGIORNALE.Notiziario14.00 LA RUOTA DELLA FORTUNA.Gioco. Conduce Mike Bongiorno. Con Miriana Trevisan15.00 MEDICI - STORIE DI MEDICI E DI PAZIENTI. Rubrica16.00 SABATO VIP ESTATE. Show. Conduce Emanuela Folliero17.00 IL TRUCCO C’È. Rubrica.Conduce Rita Dalla Chiesa18.00 SALTO NEL BUIO. Gioco18.55 TG 4 - TELEGIORNALE.Notiziario. All’interno:19.24 Meteo. Previsioni del tempo19.35 COLOMBO. Telefilm. “Riscatto per un uomo morto”.Con Peter Falk. 2ª parte

6.00 TG 5 - PRIMA PAGINA. Notiziario7.57 TRAFFICO / METEO 5. Previsioni del tempo8.00 TG 5 - MATTINA. Notiziario8.31 BUON MERCATO ITALIA -PRODOTTI E PREZZI DEL NOSTROPAESE. Attualità9.00 LA CASA NELLA PRATERIA.Telefilm. “I dolci sedici anni”10.00 UN MARITO PER CINZIA. Film (USA, 1958). Con Cary Grant, Sophia Loren, Martha Hyer, Harry Guardino. All’interno: 11.20 Navigare informati12.30 COSBY. Telefilm. “Amici fuori e dentro casa”13.00 TG 5. Notiziario13.40 DON LUCA. Telefilm.“Sacrilegio”. Con Luca Laurenti, Paolo Ferrari, Marisa Merlini14.10 AMICI. Talk show. Conduce Maria De Filippi16.00 TALE PADRE TALE FIGLIO. Film (USA, 1987). Con Dudley Moore, Kirk Cameron,Patrick O’Neal, Margaret Colin.All’interno:17.00 Navigare informati18.00 CELEBRITÀ IL MEGLIO. Show. Con Silvana Giacobini18.40 PASSAPAROLA. Gioco.Conduce Gerry Scotti. Con Alessia Mancini

10.05 GYMMY: IL MONDO DEL FITNESS. Rubrica10.35 DETECTIVE EXTRALARGE.Miniserie. “Doppio inganno”.Con Bud Spencer, Philip Michael Thomas12.25 STUDIO APERTO. Notiziario12.55 LA TATA. Telefilm. “Terzo reparto, leggero infarto” -“Febbre d’amore”.Con Fran Drescher, Charles Shaughnessy14.00 SUPER. Musicale.Conduce Elenoire Casalegno. Regia di Lele Biscussi15.00 BANDE SONORE. Musicale.Conduce Vanessa Incontrada15.30 HAPPY DAYS. Telefilm. “Recita di beneficenza”17.30 VIPER. Telefilm. “Il trasformista”.Con James McCaffrey e Joe Nipote19.30 STUDIO APERTO. Notiziario

15.30 SAY WHAT? Gioco16.00 WEEK IN ROCK. Rubrica (R)16.30 MTV SONIC. “REM”. (R)18.00 FLASH. Notiziario18.10 HITS NON STOP. Musicale19.00 STYLISSIMO. Con Kris & Kris (R)19.30 CINEMATIC. Conduce Victoria20.00 SAY WHAT? Gioco20.30 RED HOT CHILI PEPPERS LIVEFROM RED SQUARE. Musicale21.00 CELEBRITY DEATHMATCH21.30 SENSLESS ACT OF VIDEO22.00 MTV NEWS WHEN SEX GOES POP22.30 BRADIPO. Situation comedy23.00 HEINEKEN JAMMIN FESTIVALSPECIAL. Musicale23.55 FLASH. Notiziario24.00 BRAND: NEW. Musicale

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13.00 AFYON - OPPIO. Film drammatico(Italia, 1972). Con Ben Gazzara15.00 SALVARE LA FACCIA. Filmdrammatico (Italia, 1969). Con AdrienneLa Russa. Regia di Edward Ross17.00 DELITTO IN FORMULA UNO.Film poliziesco (Italia, 1983). Con TomasMilian. Regia di Bruno Corbucci19.00 SON TORNATE A FIORIRE LE ROSE.Film commedia (Italia, 1975). ConWalter Chiari. Regia di Vittorio Sindoni21.00 MERCANTE DI SCHIAVE. Filmdrammatico (Italia, 1942). Con EttoreFiermonte. Regia di Duilio Coletti23.00 BINGO BONGO. Film commedia(Italia, 1982). Con Adriano Celentano1.00 LA MORTE INVISIBILE. Filmgiallo (USA, 1938). Con Boris Karloff

7.00 DI CHE SEGNO SEI?Rubrica. “L’oroscopo di Tmc”.A cura di Riccardo Sorrentino7.05 AUTOSTOP PER IL CIELO.Telefilm. 8.05 DI CHE SEGNO SEI?Rubrica. “L’oroscopo di Tmc”.A cura di Riccardo Sorrentino9.05 SIMON & SIMON. Telefilm10.00 QUATTRO OMICIDI IN 48 ORE.Film Tv. Con Guy Marchard11.40 DI CHE SEGNO SEI?Rubrica “L’oroscopo di Tmc”.A cura di Riccardo Sorrentino11.45 ...E’ MODA. Rubrica (R)12.30 TMC SOLDI. Rubrica12.45 TMC NEWS / METEO. Notiziario13.00 TELEFILM. (R)13.35 BLU & BLU. Rubrica“Il programma dedicato all’ambiente marino”.Conduce Tessa Gelisio14.15 IL RISCHIO DELLA DIRETTA.Film (Francia, 1997). Con Daniel Russo16.15 IL BUTTAFUORI E LA MODELLA.Film Tv. Con Teri Hatcher17.45 MOTOCICLISMO. CAMPIONATO MONDIALE SUPERBIKE. 18.40 TMC NEWS / METEO. Notiziario18.50 LA SETTIMANA DI MONTANELLI.Attualità. Con Indro Montanelli. A cura di Alain Elkann19.00 SIMON & SIMON. Telefilm

20.00 TELEGIORNALE. Notiziario.20.35 RAI SPORT NOTIZIE. Rubrica sportiva20.40 PIAZZA LA DOMANDA. Gioco.Conduce Marisa Laurito20.55 FRANCAMENTE ME NE INFISCHIO. Varietà.Conduce Adriano Celentano. Con Francesca Neri. Regia di Paolo Beldì, Adriano Celentano (R)23.25 TG 1. Notiziario23.30 TG 1 - VILLAGE. Rubrica.“Il mondo in casa”0.35 TG 1 - NOTTE / STAMPA OGGI0.55 ESTRAZIONI DEL LOTTO. 1.00 APPUNTAMENTO AL CINEMA1.05 ABO, COLLAUDI D’ARTE.Rubrica. “Joseph Beuys”

20.20 IL LOTTO ALLE OTTO. Con Stefania Orlando20.30 TG 2 - 20.30. Notiziario.20.50 UN ENIGMA PER ROSE. Film Tv. thriller. Con Michael Biehn,Marg Helgenberger, Peter MacNeill, Ron White. Regia di Douglas Barr22.40 TG 2 - DOSSIER. Attualità.A cura di Daniele Renzoni23.25 TG 2 - NOTTE. Notiziario24.00 APPUNTAMENTO AL CINEMA0.05 TRAPPOLA MORTALE. Film (USA, 1982). Con Michael Caine, Christopher Reeve,Dyan Cannon, Irene Worth1.55 ITALIA INTERROGA. Attualità.Con Stefania Quattrone2.05 TUTTOBENESSERE. Rubrica (R)

20.00 MILLE & UNA ITALIA. Attualità20.25 BLOB. Attualità.20.45 IL PIANETA DELLE MERAVIGLIE.Rubrica di ambiente. Conduce Licia Colò.Regia di Ezio Torta22.50 TG 3. Notiziario.23.10 FONTE MERAVIGLIOSA. Rubrica di viaggi24.00 TG 3. Notiziario0.15 FUORI ORARIO. COSE (MAI)VISTE. “Carlo Ludovico Bragaglia: il cinema più corto più veloce della vita”.All’interno: Una bruna indiavolata. Film(Italia, 1951). Con Silvana Pampanini,Ugo Tognazzi, Nando Bruno—.— A fil di spada - Don Ruy. Film (Italia, 1952). Con Frank Latimore,Pierre Cressoy, Milly Vitale

20.35 L’UOMO CHE SAPEVA TROPPO.Film giallo (USA, 1956). Con JamesStewart, Doris Day, Brenda de Banzie,Bernard Miles. Regia di AlfredHitchcock. All’interno: 21.40 Meteo22.55 NESSUN RIMPIANTO. Film Tv.drammatico. Con Peter Phelps, RachelBlakely. Regia di Richard Franklin.All’interno: 0.20 Navigare informati1.00 TG 4 - RASSEGNA STAMPA1.25 INDOVINA CHI VIENE A MERENDA?Film (Italia, 1969). Con Franco Franchi,Ciccio Ingrassia, Mimmo Palmara.All’interno: 2.10 Navigare informati3.00 GLI AMANTI LATINI. Film(Italia, 1965). Con Toni Ucci, Vittorio Congia, Aldo Giuffrè, Eva Gioia.All’interno: 3.40 Navigare informati

20.00 TG 5 / METEO 5. Notiziario.20.31 PAPERISSIMA SPRINT. Show.Conduce Mike Bongiorno. Con Gabibbo, Antonella Mosetti21.00 UN DISCO PER L’ESTATE.Musicale. Conduce Gerry Scotti23.40 I SOPRANO. Telefilm. “Addio Jackie”0.40 NONSOLOMODA. Rubrica (R)1.10 TG 5 - NOTTE / METEO 5.Notiziario1.40 PAPERISSIMA SPRINT. Show (R)2.10 MURDER ONE. Telefilm. “Un film rivelatore”2.50 TG 5. Notiziario. (R)3.20 HILL STREET GIORNO E NOTTE.Telefilm. “Mucca in salotto”4.00 TG 5. Notiziario. (R)

20.00 LE PIÙ BELLE DI SARABANDA.Varietà. Conduce Enrico Papi20.40 PIÙ FORTE RAGAZZI. Telefilm. “Professione killer”.Con Sammo Hung, Kelly Hu22.30 PLATOON. Film guerra (USA,1986). Con Charlie Sheen, Willem Dafoe. Regia di Oliver Stone1.00 VOX POPULI. Attualità1.30 STUDIO SPORT. Rubrica2.00 MARATONA: “NOTTE IN BIANCO... E NERO”.All’interno: UNA NOTTE ALL’OPERA.Film (USA, 1935). Con Groucho Marx3.40 ACCADDE UNA NOTTE. Film(USA, 1934). Con Clark Gable5.20 ALLEGRI NAVIGANTI. Film (USA,1941). Con Bud Abbott, Lou Costello

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14.35 I TRE MOSCHETTIERI. Film avven-tura (USA, 1993). Con Charlie Sheen16.40 MILADY - I QUATTRO MOSCHET-TIERI. Film avventura (Spagna, 1975). ConFaye Dunaway. Regia di Richard Lester18.35 EXISTENZ. Film drammatico(USA, 1999). Con Jennifer Jason Leigh.Regia di David Cronenberg20.20 EXTRA. Rubrica di cinema20.50 CASA STREAM. Talk show21.00 PARENTI SERPENTI. Filmgrottesco (Italia, 1991). Con CinziaLeone. Regia di Mario Monicelli23.15 IL CARNIERE. Film drammatico(Italia, 1997). Con Massimo Ghini. Regiadi Maurizio Zaccaro0.55 EXISTENZ. Film drammatico(USA, 1999). Con Jennifer Jason Leigh.

13.00 L’ISOLA DEGLI UCCELLI VAMPIRI.Documentario.14.00 I GRANDI CINQUE. Documentario.15.00 I NUOVI SCIMPANZÈ. Doc.16.00 SQUALI IN LIBERTÀ. Doc.17.00 LE ISOLE DELL’IGUANA. Doc.18.00 CERCASI VIVO. Documentario.18.30 I NOSTRI AMICI DELFINI. Doc.19.00 L’ISOLA DEGLI UCCELLI VAMPIRI.Documentario.20.00 I GRANDI CINQUE. Documentario.21.00 SABATO NATURA. Documentario.“I nuovi scimpanzè”22.00 SABATO NATURA. Documentario.“Squali in libertà”23.00 LE ISOLE DELL’IGUANA. Doc.24.00 I CAVALLI. Documentario.1.00 CAPE TOWN. Documentario.

15.10 RUNAWAY VIRUS. Filmdrammatico (USA, 2000). Con E. Baskin16.40 GUN SHY - UN REVOLVER INANALISI. Film commedia (USA, 2000).Con Liam Neeson. Regia di Eric Blakeney18.20 INSIDER - DIETRO LA VERITÀ.Film drammatico (USA, 1999). Con AlPacino. Regia di Michael Mann21.00 IL RITORNO DEGLI EWOKS. Filmfantastico (USA, 1985). Con WilfordBrimley. Regia di Jim WheatKen Wheat22.40 GIORNALE DEL CINEMA.Rubrica di cinema. “I protagonisti”23.05 SIX-PACK. Film drammatico(Francia, 2000). Regia di Alain Berberian0.55 STAR WARS: EPISODIO I - LA MINACCIA FANTASMA. Film fanta-scienza (USA, 1999). Con Liam Neeson

13.25 MILLION DOLLAR HOTEL. Filmdrammatico (USA, 2000). Con JeremyDavies. Regia di Wim Wenders15.25 WILD WILD WEST. Filmfantastico (USA, 1999). Con Will Smith17.10 RUSHMORE. Film commedia(USA, 1994). Con Bill Murray18.45 NEW YORK, NEW YORK. Film musicale (USA, 1977). Con LizaMinnelli. Regia di Martin Scorsese21.00 WONDERLAND. Film drammatico(GB, 1999). Con Ian Hart. Regia diMichael Winterbottom22.45 GETTING TO KNOW YOU. Filmcommedia (USA, 1999). Con HeatherMatarazzo. Regia di Lisanne Skyler0.15 TITUS. Film drammatico (USA, 2000). Con Anthony Hopkins

14.40 LA FIGLIA DEL GENERALE. Film drammatico (USA, 1999). Con John Travolta. Regia di Simon West16.40 LA PILLOLA MAGICA. Doc.17.30 LUNA PAPA. Film commedia(Russia, 1999). Con Chulpan Khamatova.Regia di Bakhtiar Khudojnazarov19.20 I RAGAZZI DEL MARAIS. Filmcommedia (Francia, 1999). Con JacquesGamblin. Regia di Jean Becker21.15 DO NOT DISTURB. Film thriller(Olanda, 1999). Con William Hurt. Regia di Dick Maas22.55 GO - UNA NOTTE DA DIMENTI-CARE. Film commedia (USA, 1999). Con Sarah Polley. Regia di Doug Liman0.35 MIMIC. Film horror (USA, 1997).Con Mira Sorvino. Regia di G. Del Toro

22 sabato 23 giugno 2001in scena tv

Colore: Composite ----- Stampata: 22/06/01 20.51 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 23 - 23/06/01

Vittorino Andreoli

La stupidità è endemica e quindipuò diffondersi con tale forza dacolpire una intera società. Prende la

politica , non risparmia la cultura e puòcaratterizzare persino l'economia.La stupidità è una malattia di competenzapsichiatrica, come tutto quanto ha a chefare con il comportamento dell'uomo. Enon si tratta di un difetto di pertinenzabiologica, ma ha una origine storica, alme-no nel senso che si presenta con fasi diacuzie e altre di minor evidenza. In questomomento la stupidità è intensa o, come siusa dire in medicina, è grave. Non tieneconto nemmeno dei confini nazionali esarebbe ingiusto dire che sono gli italiani ipiù grandi stupidi della Comunità Euro-pea e la Comunità Europea più di quelladegli Stati Uniti.La stupidità, è bene ricordarlo, è prima ditutto una diagnosi. Quando alla fine delSettecento si è imposta la psichiatria e so-no nate le prime categorie della mentemalata, erano tre le forme da manicomio:la mania, la melancolia e la stupidità, chesi chiamava anche, sia pure con qualchesfumata distinzione, cretinismo o idiozia.Insomma dare dello stupido non è offesa,ma si esprime una diagnosi.Possiamo definirla come la tendenza amettere in atto comportamenti privi dilogica razionale e di senso, fino ad andarecontro se stessi. Vale per il singolo, ma,come si diceva, anche per la società.

La stupidità del G8

La clinica, a differenza della filosofia che sioccupa di principi, si fonda sui casi e partedalla loro analisi e inoltre tende alla cura.Poiché la tesi che sosteniamo è di un stupi-dità non più o non solo del singolo madella società, occorre darne degli esempi,descrivere dei casi. Il più insigne è il G8.Come è noto si tratta di un gruppo dipotenti della terra, anzi i più potenti, iquali si riuniscono di tanto in tanto e sem-pre più spesso, per curare i loro affari chechiamano i problemi del mondo con latipica espansione megalomanica dei gran-di. Come il caso di Luigi XIV : «Je suis laFrance» e dopo poco: «Non cala mai ilsole sul mio regno»; quello di Adolf Hitlere del British Empire.I G8 si sono un giorno riuniti a Seattle, poia Ginevra, quindi a Göteborg e fra pocoarriveranno a Genova.L'unico effetto di queste riunione è di pro-vocare un disastro: mentre i potenti gozzo-vigliano e parlano, la città che li ospitaviene messa a ferro e fuoco e, finita lafesta, rimangono macerie e uomini feriti ocadavere.Sul tappeto ci sono «i grandi problemi», epoiché sono gli stessi in tutti gli incontri,l'impressione è che non si risolva nulla eche ci si limiti alle feste conviviali, certocon le buone regole della educazione percui oggi «vieni tu a casa mia a Seattle,domani veniamo nel tuo castello a Göte-borg, e in estate tutti sulla riviera ligure».E Genova ha messo a posto il Palazzo du-cale e ha affittato tre navi da crociera. D'al-tra parte i problemi mondiali si risolvonosolo in luoghi e palazzi che ne siano all'al-tezza. Tutti ci metteremo a ridere alla noti-zia che i G8 si incontrano alla Trattoria daMario, sia pure di Portofino.E mentre fanno festa in «massima sicurez-za», fuori dal palazzo i giovani romponotutto, ammazzano qualche poliziotto e si

risponde sparando.Il tutto per una riunione conviviale, cheserve per mangiare, tenendo conto dei pro-blemi del colesterolo e del sovra peso, esoprattutto per parlare, raccontare qual-che barzelletta e ai tempi di Clinton succe-deva sempre qualche cosa di hard, oraseveramente proibita da Prodi, il garanteeuropeo della purezza.L'unico scopo dei due giorni di baldoria edi decidere dove fare la prossima riunio-ne. Un imperativo categorico e impellentepoiché tra una riunione e l'altra c'è daripulire una città e da organizzare unaguerra.A Genova si sono spesi 236 miliardi, di cui38 miliardi per la sicurezza, si sono adde-strati 48 tiratori scelti che si posizioneran-no sui tetti che danno su Palazzo ducali.Sono mobilitati i servizi segreti di ognunodei paesi del G8 e gli organismi delle difesapersonale di ogni grande della terra. I poli-ziotti saranno ventimila.Una città che cambia look. Persino il Car-

lo Felice è in fibrillazione per il G8 e ilCardinale sembra soffrire d'insonnia. Ifruttivendoli della città vecchia non vendo-no una foglia di insalata da mesi e sono sullastrico.Ecco i sintomi principali su cui si fonda ladiagnosi di stupidità:1. È stupido che gli otto potenti si trovinoinsieme con tanto clamore. Suscitano ilfastidio e una reazione di intolleranza. Isignori discreti di città limitano le feste alprivato e per questo esistono persino deiclub, la cui esclusività sta nella segretezzao quanto meno nella discrezione.2. È stupido che si ritrovino in 8 quandosono nate a fatica organizzazioni interna-zionali democratiche ,come le NazioniUnite, in cui assieme ai grandi ci sonoanche quelli che non contano nulla, madove almeno i temi del mondo si trovanoin un luogo che rappresenta il mondo.3. È stupido trovarsi in 8 per risolvere iproblemi della terra, poiché la terra appar-tiene a tutti. Gli 8 grandi rappresentano

meno di un miliardo di persone e sonooltre sei sul pianeta. È normalissimo aspet-tarsi che una rappresentanza di mondoescluso si indigni e dalla indignazione èfacile passare alla rabbia e alla provocazio-ne violenta.4. È stupido trasformare delle città in cam-po di battaglia. Si è assistito in questi gior-ni alla discussione se Genova sia adatta auna guerra e si è sostenuto che era meglioscegliere città con ampie piazze dove è piùfacile disporre la cavalleria e controllarevis a vis i nemici. Meglio Torino, si è det-to. Follia: non esiste città, nessuna, chepossa o voglia diventare campo di guerra.Nessuna che possa accettare di imbellettar-si per poi esser distrutta: alla maniera diDe Sade che voleva giovani vergini e belleper stuprarle e ammazzarle.5. È stupido aizzare il nemico, qualsiasinemico: manderà le proprie divisioni e siaccamperà dappertutto, anche se si cerche-rà di tenerlo lontano. La intelligence haavuto l'idea di fermarli a Savona. È come

se per un concerto di Vasco Rossi, decides-sero invece che nello stadio di Imola di farentrare i fans ad Assago dove non cantanessuno. Già questo atteggiamento strate-gico idiota (è una varietà della stupidità)scatena la guerra.Insomma il G8 è una guerra, una guerraper una parola: globalizzazione che nessu-no sa bene cosa significhi. Una guerra sen-za nemmeno il tentativo di fermarla, poi-ché non si sono incontrati gli schieramen-ti opposti. Una guerra tra il popolo diSeattle, e i poliziotti: ancora una voltaguerra tra poveri mentre pochi eroi mo-strando potenti credenziali, chiacchieranodel più e del meno.

La stupidità dei giovani: il popolo diGenova

È certamente difficile identificare il popo-lo che segue ossessivamente i G8. Sonoper lo più giovani, ma sconosciuti, tantoda rendere difficile ogni supposizione o

divisione. È probabile che si possa distin-guere una frazione di soldati con mania diguerra dentro la moltitudine pacifista. Mase i pacifisti dopo tante esperienze hannopotuto rendersi conto che in realtà quelpacifismo genera guerra, proprio per coe-renza e amore pacifisti, non partecipinopiù. D'altra parte quando si vedono gliscontri sugli schermi, l'impressione è chesiano tanti a lanciare sacchi, rompere vetrie attaccare i poliziotti.Io sono dalla parte dei giovani, perchéosservare da un lato, come a Göteborg, unvero esercito che spara con pistole e fucilie dall'altro dei ragazzi che lanciano sassi,la simpatia non ha dubbi. Ma ciò nonsignifica che condivida l'accettazione delrischio, lo stare ad un gioco pericoloso. Eanche se la responsabilità è prevalentemen-te dei padri, qualche volta è legittimo spe-rare che alla stupidità degli uni si inseriscail buonsenso degli altri.La sensazione è di una massa enorme(200mila) con una gran voglia di far festa,anche se non dentro il palazzo: una festadi strada che ha pure il suo fascino e natu-ralmente durante una festa talora qualcu-no esagera nel bere, qualche altro libera ifreni inibitori in maniera eccessiva e qual-che altro diventa matto. Insomma è fatico-so caratterizzare questo popolo come unpopolo impegnato per i diritti del mondoe diverso da quello che si riunisce per fe-steggiare una rock star.

Terapia della stupidità

Spero che i G8 non si riuniscano a Genovae che il nostro paese che li ospita nonaccetti una guerra sicura per un party inu-tile. Spero che gli 8 grandi si inviino pere-mail i discorsi che hanno preparato eche non si modificano mai in sede di in-contro, poiché si tratta di testi concordatiall'interno delle coalizioni di ciascun pae-se che non lasciano margini di innovazio-ne al momento. Si inviino così gli 8 paperche in maniera formale e con alta diploma-zia non dicono nulla, almeno nulla rispet-to a Goteborg, dove ciascuno ha ripetutoil nulla di Ginevra e indietro fino al nulladi Seattle.Spero che il popolo di Seattle non venga esemmai si riunisca per un concerto: noipossiamo dare Vasco Rossi e magari gra-tuitamente. Se vogliono di più aggiungia-mo anche la Ferilli e faremo un figurone,impareggiabile da qualsiasi delegazione.Spero che tutti vadano invece, a piccoligruppi, a Genova, italiani e no, poiché èuna città straordinaria: la parte vecchia e ilporto sono luoghi di grande bellezza arti-stica: una Genova che così godrà dei fondidel G8 senza G8 e senza vedersi distrutta.Non si avranno giovani o poliziotti feriti erisparmieremmo una crisi acuta di stupidi-tà di cui proprio il mondo non ha biso-gno.Se queste speranze risulteranno pie illusio-ni, allora con la mia équipe di infermieri econ le vecchie camice di forza del manico-mio, chiedo di entrare a Palazzo ducale esulle navi crociera per sostituire le miglia-ia di poliziotti, in tenuta anti sommossa,con le armi anti guerriglia, con i tiratoriscelti e gli elicotteri del Vietnam.Io continuo a sperare che gli 8 grandi ven-gano in privato, un paio alla volta e siste-miamoli tra Portofino e santa Margheritae nella riviera dei fiori. Si prepari una cenad'accoglienza con pasta al pesto, cinghiale,sassicaia e, sono certo, una vecchia repub-blica marinara saprà anche come soddisfa-re gli appetiti «bassi».

BRAVO CAUTERUCCIO, HAI SCATENATO UNA TEMPESTA

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George Orwell

Libertàè la libertà di direche due più duefanno quattro.Se questo è concesso,tutto il resto segue

Perché solo otto? E cosa fannose non blindarsi in un palazzoe lasciare che, fuori, la cittàvenga messa a ferro e fuoco?

I ragazzi arrivanocon una gran vogliadi fare festa. E si trovanodavanti un esercitoche spara con pistolee fucili

Gli otto «grandi»rappresentanomeno di un miliardodi persone. Sul pianetasiamo oltresei miliardi

È ancora possibile che l’arte faccia scandalo?È possibile.

Ed è bene che sia così. Lo dice anche il vangelo: «È bene chelo scandalo avvenga».Ma se a gridare allo scandalo è qualcuno che, per nientescandalizzato, lo fa in modo strumentale, non perché toccatoe scosso bensì per interessi suoi, magari di tipo politico?È perfino meglio.In questo caso infatti lo scandalo ricade su chi grida alloscandalo e ne smaschera la tartufaggine. Gli esempi nonmancano. Come quello che segue.Uno dei nostri registi più ricchi di idee e di talento, GiancarloCauteruccio, mette in scena La tempesta di Shakespeare. E lofa come sempre si dovrebbe: liberando il testo dalla consuetu-dine interpretativa e sprigionandone la forza latente. Magari

a costo di forzature. Che però possono benissimo esseregiustificate.Come per l’appunto accade in questo spettacolo intitolatoDentro la tempesta. A cominciare dal naufragio. Che non è lì,di fronte a noi, e noi a godercelo. Non è rappresentato. Ma,attraverso una geniale trovata (che non rivelo) è letteralmen-te fatto subire allo spettatore. Il quale viene così a trovarsi,insieme con i personaggi della commedia, su un’isola deser-ta. Dove è costretto a incontrare l’altro, lo straniero, il mo-stro, e a domandarsi chi davvero sia costui.L’altro, lo straniero, non è quella figurina retorica e dolcia-stra di cui ci parla un certo solidarismo politicamente corret-to e anche una certa filosofia inoffensiva e conciliatrice. Lostraniero è lo straniero. L’altro è l’altro. E proprio perché lostraniero è lo straniero, l’altro è l’altro, inquieta, fa paura, ci

viene incontro da una lontananza. La sua energia vitale nonpuò non apparire trasgressiva, distruttiva. Tutto in lui èambivalente e contraddittorio. Ma non è precisamente conquesta realtà complessa e urtante che noi dobbiamo fare iconti?Shakespeare (specialmente con il personaggio di Calibrano)ce lo insegna. E Cauteruccio con la sua interpretazione ce loricorda. Senza addomesticare il «mostro». Ma facendolo agi-re per quello che è. Una potenza oscura, pulsionale, che cisconcerta, ci irrita, si fa beffe del buon gusto, ma ci dà dapensare.Apriti cielo! Tanto basta perché un intero schieramento poli-tico si stracci le vesti e chieda la testa del regista. Al quale ioinvece dico: bravo! Augurandogli di avere in futuro anchepiù opportunità di quante non abbia finora avuto.ex

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‘‘‘‘Sergio Givone

Due fotodiTanoD’Amico

sabato 23 giugno 2001 23

Colore: Composite ----- Stampata: 22/06/01 20.39 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 24 - 23/06/01

M ariano Rossano, per amore della semplificazio-ne, potremmo definirlo un pittore della cosid-

detta figurazione minimalista. Oppure, volendo usareun’iperbole poetica, un artista dell’estasi. Fra i rari casidella sua generazione (Rossano è nato a Napoli nel1955, ma ha sempre vissuto a Roma) in grado di sugge-rire un sentimento di commozione e di autentico silen-zio dinanzi a campo pittorico, insomma. E ancora,Rossano è un pittore dal segno fortemente lirico, espres-samente, naturalmente tale. Nonché un raro esempiodi coerenza espressiva. Ammesso che questa categoriadebba essere ritenuta un valore. La sua pittura, infatti,benché a prima vista assimilabile alla tradizione severa-mente astratta, a guardare meglio, dimostra che que-st’artista, fin dalle sue prime prove, si è preoccupato

unicamente, oltre ogni atto di fede linguistico, oltreogni arroccamento formale, di mostrare la propria sen-sibilità interiore che filologicamente fa riferimento almotto di un padre nobile della cultura modernista,Mies Van der Rohe secondo il quale «il meno è il più».La soglia delle cose, si sarebbe detto un tempo.Del lavoro di Mariano Rossano, a partire dai primianni Ottanta, si sono accorti, dapprima il critico milane-se Flavio Caroli, e subito dopo il più superbo teoricodella linea analitica dell’arte moderna italiana, FilibertoMenna. Quest’ultimo, muovendo proprio dall’esperien-za di Rossano, in piena epopea narrativa elaborò ilprogetto della «astrazione povera» giunta alla Biennaledel 1988, dove appunto l’esempio di Rossano, col suobianco e nero radicale, costituiva il fulcro linguistico

più estremo - ma anche più accattivante per risonanzapoetica, per sostanza lirica - di una scommessa neo-mo-dernista, riferita alla necessità di un’opera che rinunci aogni forma di ridondanza. Coerenza espressiva, s’è giàdetto.Lo dimostra la bella mostra al Museo Laboratorio diArte Contemporanea dell’Università di Roma (in piaz-zale Aldo Moro, fino al 25 giugno) a cura di MarcelloCarriero, dove, complice il tempo trascorso, Rossano,utilizzando il titolo di Un mondo, presenta alcune tavo-le che custodiscono, come in una possibile cosmogoniainteriore, tutta personale, le costanti figurali e onirichedella sua ultima pittura: un cielo, una vela, un profiloumano, un prato, una strada, il profilo di un cavallo,una nuvola, un drappo rosso e infine, giusto per puro

divertimento poetico un quadro, detto Hippie, realizza-to centrifugando la tela nell’atto di depositarvi il colore.Tutte immagini essenziali, ma rese ancora di più para-digmatiche da una pittura che, al di là dell’uso dell’oro,è preoccupata innanzitutto di cogliere i contorni, ilnucleo primario dell’immagine. Se è vero che, stradafacendo, nel corso di questi ultimi quindici anni, illavoro di Rossano ha scelto di accompagnarsi alle paro-le degli scrittori e dei poeti, suoi coetanei Valerio Ma-grelli, Edoardo Albinati, Marco Lodoli, Sandro Verone-si, Marco Papa, va anche detto, per chiarezza ulterioreche forse basterebbero pochi versi di Rainer Maria Ri-lke per circoscriverne i confini interiori, ammesso chein una pittura essenziale si possa utilizzare questo termi-ne.

C hi ha paura dellevacanze? E, ancora,

chi ha paura dei turisti?Oggi e domani si svolge a

Maratea (luogo turistico, neanche a dirlo) ilprimo di una serie di incontri dedicati allevacanze ideato e curato da Lidia Ravera.L’idea è fare di «Chi ha paura delle vacanze?»un osservatorio permanente sul tema deltempo libero, bene prezioso conquistatoanche con aspre battaglie sindacali che rischiadi diventare un altro dei «rilevatori Istat» diricchezza. C’è anche chi ha paura del vuotoestivo e ne fugge. Le vacanze soprattutto sonouna chiave di lettura della nostra società.Insomma, la vacanza si presta a diverseletture, da quella storica a quella letteraria.Ecco chi, tra oggi e domani, discorrerà deltema. Nel pomeriggio parleranno lo scrittoreNiccolò Ammaniti, lo storico Giovanni DeLuna, l’antropologo Luigi Maria LombardiSatriani, lo scrittore Giovanni Mariotti, lagiornalista Maria Serena Palieri, l’economistaPasquale Persico. Domani si confronterannol’etnologo Duccio Canestrini, l’italianistaElisabeth Kertesz-Vial, lo scrittore MaurizioMaggiani, Michele Mirabella , l’economistaFrancesco Scacciati e l’attrice Patrizia ZappaMulas. I temi spaziano da Orazio a Bassani,da Internet alle temperature, dai costidell’ozio allo svilupposostenibile.

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ROSSANO, LA PITTURA IN UN PROFILO

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Alla ricerca del turista politicamente correttoLe vacanze per fuggire dalle responsabilità e per contaminare i paradisi perduti

il convegnoDuccio Canestrini

Premessa. Che cos'è l'Homo turisticus senon una degenerazione genetica ed epo-cale dell'Homo sapiens? E che cos'è il

tour (termine da cui deriva il peggiorativo «tu-rismo»), se non una perversione dell'itinerarioche costringe la linearità di un'esperienza aripiegarsi edonisticamente su se stessa: vado,mi sollazzo e torno? L'Homo faber nasce conl'affrancamento degli arti superiori dalla loco-mozione scimmiesca, e dall'impiego intelligen-te delle mani. L'Homo sapiens nasce conl'espansione dei lobi frontali del cervello e conlo sviluppo del linguaggio. L'Homo turisticusnasce con il portafoglio pieno, la sahariana, laNikon, e una struggente nostalgia: quella del«paradiso incontamintato» da cui un giornovenne ingiustamente cacciato. Va da sé che laricerca di un'Eva esotica nei bordelli di Ban-gkok trovi piena legittimazione in questo atavi-co complesso. L'Homo turisticus è un converti-to alla religione delle ferie. Inconsapevolmenteegli propugna una delle più accreditate teoriesociologiche sulle vacanze, cioè che sono sacre,come insegnano gli anglofoni: holydays si com-pone di holy, sacro, e day, giorno. Dirò di più.Quale soggetto di investigazione scientifica egliha senz'altro il suo specifico antropologico, oetologico, secondo lo si voglia considerare digenere umano o ferino.Per esempio: Circuita preferibilmente in grup-po, eppure detesta i membri della propria tri-bù (al punto da dissociarsene schizofrenica-mente: lui non è un comune turista, i turistisono gli altri). Si scaraventa ai quattro angolidel mondo, succube del fascino dell'esotico;brama nuove esperienze, ma guai se non trovale tagliatelle in Borneo. Acquista sconsiderata-mente oggetti di cattivo gusto - creati appostaper lui dall'industria del cattivo gusto - illuden-dosi che in qualche modo simboleggino la suaesperienza di viaggio. Esibisce orgogliosamen-te il trofeo della propria pelle abbronzata. Prati-ca la fotografia amatoriale come arte bellica:«Fermi tutti che adesso sparo». Spedisce ai co-noscenti cartoline con tramonti e baie per di-mostrare quant'è stato eroico ad affrancarsidalla routine delle otto ore. Si traveste: ora damilitare con la camicia kaki, ora da esploratorecon gli stivali anti-cobra, da pescatore indiano,da campesino peruviano, e così via. È il suomodo di non capire la cultura degli indigeni.Ma di rendersi credibile quando spiega quelloche non ha capito ai pallidi compatrioti noviziche si affacciano, ancora sconvolti dal jet lag,alla reception dello Sheraton di Bombay.Ma dove si vede la stoffa, la genuinità, dove sivede il vero Homo turisticus? Al ritorno. Quan-do, con la scusa di un invito a cena e la compli-cità delle tenebre, propina ai rari amici intericaricatori di diapositive dozzinali, e li sfiancadel tutto richiamando la loro attenzione suparticolari insignificanti.Quella turistica è stata definita l'unica indu-stria che si fa pubblicità denigrandosi: «Nonfate i turisti!», ci esorta sfacciatamente certapubblicità turistica, «veniteci a trovare fuoristagione». Oppure: «scegliete la destinazioneX, l'ultimo paradiso esclusivo e incontamina-to!». Incontaminato dalla presenza dei turisti,ovviamente. Questa dialettica della contamina-zione è un macroscopico paradosso del turi-smo di massa. La vacanza turistica di ricreazio-ne (il recreational land use dell'antropologiadel turismo americana) è un'attività che si ali-menta del mito della verginità da svelare edell'incontaminato da contaminare. In questaprospettiva è evidente che i turisti, in quantotali, distruggono le prerogative turistiche delluogo eletto. Il quale, a seconda degli indici digradimento e di consumo turistico, verrà «bru-ciato» proprio da chi lo frequenta. Si può dire

che il grado di contaminazione costituisca ilparametro base del valore edenico di un luogo,cioè quel valore che scende più il turismo sale.L'immagine del turismo flagello e del turistacome vergognoso antieroe postmoderno (ri-spetto al «vero» viaggiatore) ha una lunga sto-ria. La sua origine è anzitutto aristocratica:basti pensare al diario di viaggio in Grecia diFlaubert (1850), al diario di viaggio in Svizzeradi Antonio Fogazzaro (1868), a quello di Pier-re Loti in Marocco (1892): «È spaventosa»,scrive Loti, «questa valanga di sfaccendati che

va a curiosare dappertutto...». Del resto, già nel1761 Carlo Goldoni se la prendeva ironicamen-te con i «villeggianti» borghesi che, pur nonpotendoselo permettere, emulavano gli aristo-cratici e le loro vacanze in villa. L'ecologia hapoi rinforzato la critica, soprattutto agli effettidevastanti della transumanza stagionale turisti-ca, mentre l'antropologia del turismo ha stu-diato, tra l'altro, le dinamiche di mutamentosocioculturale indotte dall'impatto turistico.L'immagine del turismo come qualche cosa dicontaminante è stata così interiorizzata, sia

dall'industria sia dai singoli turisti. Questa con-sapevolezza abbinata a una innegabile sete diautenticità da parte dei turisti più motivati,nella maggior parte dei casi non si traduce incrisi né produce alcun senso di colpa, ma inqui-na il godimento delle ferie con lo spettro della

banalizzazione. Banale è un termine geografi-co-politico che deriva dal francese medievaleban, «feudo» e connota ciò un territorio con-cesso a un vassallo in beneficio. Il territorioaffascinante e sconosciuto che viene aperto(concesso) al turismo diventa perciò banale. I

turisti sanno di essere tanti, troppi, apostoli diun re Mida in negativo: tutto ciò che visitanocessa di essere originale e incontaminato.Il viaggio in gruppo rassicura circa la mancan-za di motivazioni e attenua il rischio di unaradicale autocritica. Da una parte dunque l'in-dustria turistica gioca le sue carte cavalcando ilparadosso, e sui dépliant mostra lunghe spiag-ge deserte. O al massimo - e non a caso - unacoppia edenica che mangia frutta sotto unapalma. Dall'altra, a livello individuale, il turistasoffre di turistofobia, si detesta, è disperata-mente in competizione con i suoi simili, cercadi essere il primo, di ostentare vissuti straordi-nari, di seminare la mandria, di distinguersi.Messo alle corde dai suoi «doppioni», finisceper tollerare (e perpetrare) l'oltraggio della con-taminazione. Questo tuttavia non gli impedi-sce di incubare «la sindrome di Armstrong»,cioè quella del primo pedone lunare: patologiadiagnosticabile in molti racconti di gesta turi-stiche, dove il turista assurge a Grande Testi-mone. Tipica l'ingenuità del «sono stato il pri-mo a...».Nel desiderio di evasione che anima il turista(la vacanza è latitanza, fisica e morale, dai luo-ghi e dai parametri dell'ordinarietà) trovarsiancora una volta «intruppato» con i membridella sua tribù, se per un verso lo rinforza, peraltro lo irrita. Almeno nello spazio deputatoall'evasione il turista specie quello «avventuro-so» vorrebbe sentirsi temporaneamente dere-sponsabilizzato, trasgressivo, libero titolare deldiritto di contaminare. E invece si accorge chele vacanze sono organizzate come il lavoro, chel'evasione ha le sue sue regole e la sua socialità.Che il paradiso non è un sogno privato, ma unluogo comune.

COM’È FATTO UN LIBROE COME SI RESTAURACapire di che materiali sono fatti ilibri, dai preziosi manoscrittimedievali a quelli dei giorni nostri,apprezzare anche la loro fragilità, idanni a cui vanno soggetti e lacomplessità delle tecniche direstauro. È quanto si apprende alnuovo Museo dell'Istituto centraledi patologia del libro, fondato nel1938, che si inaugura oggi aRoma. Il museo (in via Milano 76)è stato ampliato, con un nuovoallestimento e con un percorsodidattico. Sarà aperto tutti i giornidalle 9 alle 13, per visite surichiesta, telefonando al numero06/482911.

Renato Pallavicini

Li avete mai visti Einstein e Freud acca-pigliarsi e azzuffarsi rotolando per ter-ra come due bambini? Succede nel

Pinocchio di Sergio Staino, una serie di 25dipinti che, sotto il titolo di «Pinocchio Nove-cento, personaggi e interpreti», sono in mo-stra da oggi (fino al 26 agosto, ma poi inItalia e nel mondo) nel Museo Biblioteca delParco di Pinocchio a Collodi. I due litigantivestono i panni di Geppetto e di Mastro Cilie-gia e sono solo due tra i protagonisti dellalunga galleria di personaggi-ritratti che Stai-no si è divertito ad allestire. Un po’ comeavviene nei casting cinematografici il gioco èquello di associare una faccia, un volto ad un

personaggio. Così dall’iniziativa della Fonda-zione Collodi per un’edizione «satirica» delcapolavoro collodiano e dall’esigenza di farlacircolare anche fuori d’Italia è nata questamostra. «Sarebbe difficile - spiega Sergio Stai-no - far capire un Pinocchio in stile Bobo aglistranieri. E allora, mentre rileggevo il libro,mi è venuta l’idea di metterci dentro le faccedei protagonisti del secolo scorso».Venticinque quadri di grande formato chesegnano, tra l’altro, il ritorno di Staino allapittura, vecchio amore un po’ trascurato. Eventicinque accoppiamenti a sorpresa. Leninè il Grillo parlante: «Mi sarebbe piaciuto -commenta Staino - attribuirlo alla destra, cheso ad Andreotti, ma mi sembrava di nobilitar-la troppo. In fondo il vero Grillo parlante del‘900 è stato proprio Lenin con quel suo dito

sempre puntato, con quelle sicurezze trasmes-seci per tanti anni». La destra fa la sua parte:con Hitler nelle spire del serpente che si paradavanti a Pinocchio e Mussolini domatore diciuchi in un circo che ha tra gli spettatori PioXII, Vittorio Emanule III e D’Annunzio. Lastoria s’affolla anche attorno al capezzale delburattino malato con la «troika» Roosvelt,Stalin, Churchill (mentre un allampanato DeGaulle s’affaccia alla porta); e Fidel Castro-Mangiafuoco nel suo teatrino fa esibire burat-tini come Dario Fo, Totò e Sofia Loren.Ce n’è anche per il mondo dello spettacolo edella cronaca politica più recente: da un Felli-ni volante che si porta in groppa Pinocchio aun Benigni mastino che addenta il poveroburattino, a Borrelli, ovviamente Giudice; fi-no al trio Pavarotti- Domingo-Carreras che

fa quartetto con Bocelli, trasformati in altret-tanti conigli-becchini. E poi c’è il Pescecaneche è Wojtila e Khomeini che fa il Pescatoreverde: «Stranamente - commenta Staino - misono ritrovato ad attribuire a due importantireligiosi il ruolo di pescatori-divoratori ac-chiappatutto, forse sarà un residuo di vecchioanticlericalismo».Alla fine il discolo Pinocchio si trasforma inun bravo ragazzo che ha la faccia di Clinton,grazie all’aiuto di Hillary-Fata Turchina. «Infondo - spiega Staino - quando finiamo dileggere Pinocchio ci dispiace che si trasformiin bambino. E Clinton, con quell’aria da ra-gazzone americano, non dei peggiori, mi sem-brava il più adatto per incarnare questa tra-sformazione». Verissimo: ha il naso lungo equalche bugia l’ha sicuramente detta.

Fulvio Abbate

A sinistrauna vignettadi PaoloCardonie, sotto,un disegnoEntrambisono presidal sitointernetdi DuccioCanestrini,www.homoturisti-cus.com

A Collodi una mostra di quadri in cui i personaggi del celebre libro hanno le facce dei protagonisti del Novecento

Staino: il mio Pinocchio col naso di ClintonUno dei quadri

di Sergio Staino(con

Geppetto-Einstein)che sono esposti

da oggi nella mostra«Pinocchio

Novecento»presso il

Museo Bibliotecadel Parco

di Pinocchioa Collodi

24 sabato 23 giugno 2001orizzonti

Colore: Composite ----- Stampata: 22/06/01 21.08 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 25 - 23/06/01

Annuario Sociale 2001a cura del Gruppo Abele

Feltrinellipagine 956lire 37.000

Un alfabeto della cittadinanzache affronta in migliaia di notizie, tabelle,

schede e cronologie temi come Aidsambiente, droghe, handicap, immigrazione,

eutanasia, obiezione di coscienza,volontariato. Dalla A alla Z un dizionariolaico e civile su temi e problematiche chenon toccano solo una parte della società,

ma riguardano tutti i cittadini.

l’Unità Daniele BrolliAnsa

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MORESCOE L’ESTETICA

DELL’ABIEZIONE

CARAMAMMINAAGUZZINA

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Bruno Gravagnuolo

Nel 1982, in una mattinata diprimavera Bruce Chatwin è aPiazza del Popolo. Il viaggiato-

re inglese, autore di culto di In Patago-nia è singolarmente elegante. Di un ele-ganza che contrasta con la mise con cuiè scolpito in tante fotografie, giacca dasurfista, timberland e zaino. Indossa in-fatti, sotto un impeccabile completobleu, camicia immacolata con cravattapunteggiata di stelline bianche. Ulterio-re indizio di quanto il personaggio fos-se imprevedibile, annota Antonio Gno-li giornalista di Repubblica, che quelgiorno va ad intervistarlo. L’intervistaresterà nella cassetta. Per esser riesuma-ta oggi. E divenire il pretesto di un ele-

gante volumetto Bompia-ni, fatto appunto di quel-l’intervista ripescata, e diun saggio dedicato a Cha-twin: «La nostalgia dellospazio». Dentro c’è tuttal’epica di un personaggiosingolare e inclassificabi-le, malgrado il mito chegli anni ‘80 gli cucironoaddosso. Il mito del nomadismo tra-sgressivo e antioccidentale, in linea conla «de-territorialità» di Deleuze e Guat-tari. In realtà Chatwin, esperto d’arte infuga dalla Sothebie’s dal 1965, era un«uomo postumo» profondamente occi-dentale e malinconico, che dilatava lasua manìa collezionistica sul planisferodella terra. E che cercava a suo modo diritrovare, tra spaesamento e annulla-

mento delle barriere, laforza primigenia e il se-greto dell’arte. Liberatadal collezionismo. Dallachincaglieria dell’accu-mulo antiquario, che è ildestino stregato e stre-gante di un certo tipo dimerce.Per lui viaggiare, liturgia

ed esercizio dell’intelligenza, era comerifarsi alle sorgenti del mondo in quan-to «evento». Una caccia a rivelazioniprofane e minimali, intraviste sulle rot-te dove la civiltà diviene risacca e perife-ria. In Patagonia, terra di visioni shake-speariane e ormai discarica desolata diillusioni del Progresso. O sulla Via deicanti, i grandi sentieri misteriosi inter-rotti degli aborigeni in Australia, dove

il suono si confonde con la memoriapreistorica dell’homo sapiens, quandol’«ordine del discorso» inizia a model-larsi sulla nominazione dello spazio infi-nito e sfuggente. Insomma, e affiora be-ne nell’intervista del 1982, il viaggiarechatwiniano è un ritorno del mondo asé. Per il tramite dell’intimo che ne faesperienza, nei dettagli di un luogo o diun incontro. Come quando, nel granmausoleo di Stalingrado, un colpo divento scopre d’improvviso le medaglienascoste di una vedova russa simile atante altre in quel posto, e per nullarimarcabile allo sguardo. Per cui la scrit-tura dell’autore, deposto ogni pathosdell’incanto, si piega a seguire piccoliaccadimenti. Con stile rapido e conci-so. Mirando, scrive Gnoli, a «dare allostupore lo statuto naturale del volo di

un insetto». Tempo-evento circolare,stupore, understatement, in questoNijnskj di fine secolo dalle movenze diderviscio. E nostalgia di ciò che le bar-riere impediscono di vedere. Nostalgiadello spazio, che soppianta la domandaontologica di fondo dell’occidente attor-no all’Io. Da «chi sono io?», a «che cifaccio qui?». Sicché il viaggio, se in eradi villaggi Valtur fosse lecito parlarne,diviene salutare spaesamento. Che sov-verte la biografia cristallizzata di ciascu-no, riscrivendone infinite possibili apartire dai luoghi convertiti in «eventi».E pungolati dall’«horreur du domicile»,che è la vera cifra esistenziale di Cha-twin. Ovviamente l’autoinganno è inagguato, nel viaggiare dentro e fuori disé, dove il «camminare» ha il coloredelle Metamorfosi di Ovidio, delle Fin-zioni di Borges o dell’Intrattenimentoinfinito di Blanchot. Come quando Cha-twin fantasticò di un’improbabile edesotica malattia nell’elaborare l’Aids dicui morì nel 1989. Ma fa parte del gio-co. Quel gioco del «flaneur, di cui Cha-twin, sulle tracce di Benjamin, fu unmaestro.

Mistery TrainVisioni d’America nel rock

Editori Riunitipagine 383lire 36.000

Datato 1975, questa rassegna dimusicisti scelti di Marcus non perde la sua

brillantezza né la capacità acuta diaccendere, attraverso le loro storie, una

luce sul sogno americano, toccando il mito,il paesaggio e la tradizione orale di questocontinente. Questa nuova edizione, rivistadall’autore, ha una nuova introduzione e

aggiornamenti fatti per la versione italiana.

1-Don ChisciotteMiguel de CervantesMondadori

2-Morte a creditodi Louis-FerdinandCélineCorbaccio

3-Io non ho pauradi Niccolò AmmanitiEinaudi

4-Magico Ventodi Gianfranco ManfrediBonelli

5-Comandante ad Auscwitzdi Rudolf HössEinaudi

Nel nuovo libro di Yoshimoto due racconti lunghi sui temi della mancanza e della nostalgia

Segmenti di felicitàLa dura vita di Banana

La nostalgiadello spaziodi Bruce Chatwine Antonio Gnoli

Bompianipagine 92, lire 10.000

1-Cent’anni di solitudinedi Gabriel GarciaMarquezFeltrinelli

2-La linea d’ombradi Joseph ConradEinaudi

3-L’invenzione della solitudinedi Paul AusterEinaudi

4-Una questione privatadi Beppe FenoglioEinaudi

5-Il mio nome è Aramdi William SaroyanBompiani

Che Antonio Moresco sia un autoredi talento, è fuor di dubbio. Cosìcome è assodata la sua vocazioneall’autoreferenzialità,all’autobiografismo. Per soddisfaretale vocazione «Lettere a nessuno»aveva felicemente abolito qualunqueschermo letterario, qualunqueprodotto dell’invenzione, facendocoincidere la realtà (ossessiva) delloscrittore con la realtà romanzesca.La forza di quel libro risiedevaproprio in un narcisismo poeticoviolentemente esibito. Poi è venuto«Gli esordi» e poi ancoraquest’ultimo romanzo, «Canti delcaos», entrambi minacciati dallapresenza di una finzione narrativa.Ma non solo. Il fatto è che dopo«Lettere a nessuno» sono arrivati gliestimatori entusiasti dello scrittore(Tiziano Scarpa, Carla Benedettietc.) che hanno alimentato il suonarcisismo (tempo fa è uscitoaddirittura un libretto della BollatiBoringhieri intitolato «Chi ha pauradi Antonio Moresco»...), al puntoche quest’ultimo libro, dalla primaall’ultima pagina, sembradichiarare (gridare) al lettore lapropria grandezza. Insomma,Moresco adesso fa la voce grossa, ètalmente convinto di aver scritto con«Canti del caos» un capolavoro dafar pronunciare la parola stessa,capolavoro, al personaggiodell’editore. Ma vediamo che generedi libro è questo.In «Canti del caos» il protagonistapiù che lo scrittore è il romanzostesso, metaletterariamenterappresentato nel suo farsi, nel suodivenire. Lo scrittore naturalmente èpresente, ma non è più l’unico«facitore» del testo. Il quale testo è larisultante di un insieme di forze. A«lavorare« sull’opera, oltre alloscrittore, c’è infatti l’editore (detto IlGatto come ne «Gli esordi»), laMusa e una teoria di altripersonaggi (l’investitore, l’ispettoreLanza, il Matto, la ragazza conl’assorbente, il traslocatore,l’eiaculatore etc.). Tutti costoro sonoimpegnati a dare un volto e uncorpo al libro (al capolavoro) che siva compiendo sotto i loro occhi esotto gli occhi del lettore. Questo è ilplot principale, dal quale sidipartono svariati subplot (tantiquanti sono i personaggi). Come ne«Gli esordi», si registraun’attrazione dello scrittore per larealtà degradata (da cui, il fioccaredi sperma, sangue mestruale,vomito etc.). C’è insomma unavolontà esplicita a insozzare tutto, agenerare disgusto nel lettore, in unrifiuto integrale del bello e dei buonisentimenti... Il risultato è uncinismo estremo, un’assenzaintegrale di pietas. Siamo insommalontani dal primo Céline (quellogrande!). Moresco sembragemellarsi piuttosto con l’ultimoperiodo dell’autore francese(manieristico, virtuosistico,narrativamente esangue...), quelloche piace tanto ai nostri criticineoavanguardisti, nel quale lalingua la fa da padrona su tutto.Nel romanzo di Moresco la linguaappare invece troppo educata,troppo poco espressionistica rispettoalla materia trattata (al contrario diuno scrittore spagnolo straordinarioe poco conosciuto come MartinSantos). La tendenza di Morescoall’iperrealismo e a un’ambiguaestetica dell’abiezione richiederebbe,per realizzarsi compiutamente, unoltranzismo stilistico che invece èpresente solo a tratti. Cosicché illibro, seppure talora affascinante nelsuo tumultuoso e violento tessutonarrativo, appare sbilanciato, privodi un centro di gravità.

Canti del caosdi Antonio Moresco

Feltrinellipagine 393, lire 33.000

Stefano Pistolini

Banana non finisce di stupire.A dispetto di chi la considera-va il prodotto di un media

hype, ovvero di una campagna stam-pa ben orchestrata e di una persona-le astuzia di marketing, l’oggi trenta-settenne scrittrice giapponese si ri-propone a tempi ravvicinati cometitolare di una poetica intensa, origi-nale e al tempo stesso altamente con-divisibile, sia pure su base generazio-nale e con particolare impatto sugliambienti postadolescenziali della cul-tura ipertecnologia.Di sicuro bisogna scrollarle di dossoquello stereotipo di «elegante mini-malismo in salsa nippo» che minac-ciava di strangolarla: se è pur veroche l’area d’interesse delle sue storiee dei suoi libri rifugge dalla gran-deur e analizza microconflitti, è al-trettanto dimostrato che all’originedella scrittura della Yoshimoto c’è

prima di tutto un travol-gente amore per il me-lò, quello che una figliadegli anni Sessanta co-me lei ha coltivato du-rante un’infanzia solita-ria nutrita a base dimanga, cartoni animatitv e classici del passatointrisi di drammaturgiae di eccessi sentimentalistici. La rea-zione e il risultato stanno in una fol-ta produzione cui in questi giornis’aggiunge un nuovo titolo, lo smil-zo H/H - che altro non sarebberoche le iniziali dei titoli dei due rac-conti che costituiscono il volume,Hard boiled e Hard luck. Un accop-piamento che va oltre le identità let-terali e l’ironia emblematizzata daquella parolina «hard», duro: dura èla vita, dura è la fortuna da conqui-stare, dure sono le prove che ci tro-viamo ad affrontare. Mentre, in fon-do al viale, s’intravede l’angoscia diuna fine che arriverà, prematura o

puntuale: la mortecon la quale i perso-naggi di Banana dasempre fanno i conti,non tanto in chiave au-toreferenziale, quantopiuttosto su base affet-tiva e sociale, ovverocome fonte di «man-canza». Il meccani-

smo drammaturgico che muove iplot e l’immaginario di questa scrit-trice non è infatti mai alimentatodalle languide sofferenze o dal terri-bile incedere d’un protagonista ver-so la sua stessa morte, quanto daldevastante scenario psichico provo-cato dalla morte di una persona vici-na, alla cui essenza, carnale ed emoti-va, si sostituisce un vuoto che ucci-de. Una piccola scienza della priva-zione, un trattato a puntate sull’as-senza che eccita il rimpianto, la me-moria, la nostalgia e quella compo-sta malinconia che i suoi personaggitrascinano con loro come un baga-

glio inseparabile.Se di tutto ciò già in passato la Yoshi-moto aveva scritto compiutamentee col dono di un tono personale esolitario tra tante voci uguali - il ca-polavoro resta NP, grande gesto de-scrittivo devoluto al tema dell’effime-ro umano - ancora una volta la circo-scritta perfezione è conseguita daqueste due filiformi storielle: quelledi una ragazza che nel corso di unapasseggiata nei boschi e di una nottein un alberghetto assapora un’espe-rienza esoterica che le dimostra co-me il flusso tra interiore ed esterioree tra realtà e immaginario sia privodi confini certi e quello in cui lamorte di un’altra giovinetta divienel’occasione perché la sorella facciaun incontro che diverrà importantenella sua vita, dando un sia pur fata-le senso a una tragedia insulsa comela morte giovane. Due plot leggeri efunzionali, che scorrono indisturba-ti nel mondo particolare dei libri del-la Yoshimoto:è come se l’autrice se-

desse in un particolare punto d’os-servazione collocato nella mente deisuoi personaggi, dietro il loro sguar-do, al crocevia tra la regione dellereazioni agli accadimenti dettati dal-la reciprocità e l’agitata zona dell’in-teriorizzazione. In pratica Bananasorveglia e osserva come le sue ragaz-ze se la cavino alle prese con un mon-do non troppo ben disposto nei loroconfronti, perfino infastidito dalla lo-ro ipersensibilità. La sua penna leprotegge appena può, invitandolespesso a ritirarsi in sé, laddove lariflessione rende più comprensibilitanti di quegli eventi forti nei qualicapita d’imbattersi. Detto questo, laYoshimoto non rinuncia a quei vez-zi che ne fecero un’icona dei nuovis-simi anni Novanta, ovvero a quelsuo naturale rapportarsi con la mo-dernità e i suoi prodotti, con gli og-getti di un progresso ormai ultimatoe della sua normalizzazione nel quo-tidiano. La sensazione conclusiva èquesta lettura sia preziosa: nel volge-re di un’ora - tanto serve a consuma-re le due storie - permette una delica-ta immersione nei meandri di espe-rienze intensamente psichiche. Nellequali l’avventura è un ottovolante difelicità e infelicità, l’uomo nero è lasolitudine, la morte è abbandono, lasopravvivenza è affinamento dellospirito attraverso le opportunità of-ferte dai mezzi del contemporaneo.Avremmo tutto per essere felici, sem-brano suggerire le figurine elegantidi Banana, ma non riusciamo ad es-serlo perché forse non è nella nostranatura. Se non per folgoranti, indi-menticabili segmenti di tempo.

Perdonare, ma sempre ecomunque? e come se il peso delMale commesso non viene neppurealleviato da un segno diresipiscenza? può mai reggere ilsentimento della pietà edell’indulgenza nei confronti dellapersona che dovrebbe essere la piùamata se si scontra con l’assenzatotale di pentimento, con lamancata coscienzadell’errore-orrore e, peggio, conl’ostentata fierezza di un passatoasecrabile? Helga Schneider non hapotuto perdonare. Lo si intuisce dalsuo tormento, dalla sofferenza chegronda dalle righe di questo«Lasciami andare, madre» in cuiracconta l’ultimo appuntamentocon la genitrice novantenne,nazista sfegatata, che indossò ladivisa delle Ss e fu zelanteaguzzina degli ebrei nel lager diBirkenau.Nata in Polonia 67 anni fa, vissutain Germania e in Austria, HelgaSchneider si è sposata in Italia,risiede e lavora a Bologna. Ha giàpubblicato «Il rogo di Berlino» ealtri volumi, ma è in quest’ultimolibro che affronta forse la prova piùdifficile, e anche la più coraggiosa,come scrittrice e come figlia. Suamadre abbandonò il marito e ifiglioletti, Helga appunto, allora di4 anni, e il fratellino Peter, perarruolarsi nel ’41 tra i fedelissimidi Hitler e diventare guardiana neicampi di sterminio. Dopo laguerra, Helga l’aveva rivista unavolta sola, nel ’71, uscendonesconvolta quando la madre leaveva messo tra le mani («vogliofarti un regalo») anelli ebraccialetti dell’oro sottratto agliebrei. Sollecitato da una lettera cheannunciava che la madre eraancora viva, l’ultimo incontro èavvenuto a Vienna a distanza dialtri quasi trent’anni: incontrotemuto e forse inconsapevolmentedesiderato, in bilico tra la speranzadi scoprire unamadre diversa,finalmente«normale», el’angoscia dirivedere incolmabiliabissi dellacoscienza.Due ore di colloquioteso, spessodrammatico, Helgache ha deciso disapere, interroga,insiste, pretenderisposte esaurienti,la madre che siritrae, tergiversa,invoca quell’affettoche lei non ha maisaputo dare, poicede, racconta comesi uccidevano iprigionieri, le donne gettate vive inpozzi riempiti di brace ardente,l’iniezione di acido fenico nel cuoreper finire le internate dopo ibarbari esperimentipseudoscientifici cui venivanosottoposto da medici criminali, ibimbi buttati nel «crematorio»quando forse non erano ancoramorti per il gas. E ammette ilproprio ruolo attivo. Ha capito, si èliberata dalle spire del fanatismo?No, non resta più spazio per lasperanza. «Le ebree le detestavo...mi veniva il voltastomaco a vederetutte quelle facce perverse, facce darazza inferiore... Le odiavo quellemaledette ebree, brutta razza,credimi... Io non sono pentita diavere appartenuto alle Waffen-Ss,è chiaro?».

Lasciami andare, madredi Helga Schneider

Adelphipagine 130lire 25.000

1-L'ignoranzadi Milan KunderaAdelphi

2-La casa dipintadi John GrishamMondadori

3-Si sta facendo sempre piùtardidi Antonio TabucchiAdelphi

4-Harry Potter e il calice difuocodi Joanne K.RowlingSalani

5-Nudi e crudidi Alan BennetAdelphi

I primi tre italiani1-Si sta facendo sempre più

tardidi Antonio TabucchiFeltrinelli

2-Tale e qualedi Luciano De CrescenzoMondadori

3-Racconti quotidianidi Andrea CamilleriLibreria dell'Orso

H/Hdi Banana Yoshimoto

Feltrinelli96 paginelire 18.000

Andrea CarraroPier Giorgio Betti

Un’intervista di Antonio Gnoli allo scrittore, realizzata nel 1982, ora in un libro assieme ad un saggio

Chatwin, il viaggio come stile di pensiero

sabato 23 giugno 2001 orizzonti 25

Colore: Composite ----- Stampata: 22/06/01 21.42 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 26 - 23/06/01

Le lettere (massimo 20 righe dattiloscritte) vanno indirizza-te a: «Cara Unità», via Due Macelli 23/13 00187 Roma oalla casella e-mail «[email protected]»

Non ci si alleacon chi ti vuol mortoPino Piccardi, Unione Ds di S.Martino-Genova

Caro direttore,vorrei rispondere a Padellaro che chiede perché non ci si èaccordati con Fausto Bertinotti. Io, che sono un sempliceiscritto Ds, dico che, nonostante la sconfitta, è stato «giusto»non accordarci con chi voleva affossare l’Ulivo e pensa intermini di «Morte al centro-sinistra». La politica deve essere«limpida» e non solo una strategia per vincere! La coerenza èpiù importante della vittoria. Bertinotti ha contribuito allasconfitta.. ma è ciò che lui voleva. Fare un accordo con chi tivuole morto è poco serio!Grazie e saluti cordiali

Il G8 è “anche”un problema di poliziaPaolo Varesi, segretario Rinnovamento sindacale, Polizia

In merito all’editoriale dal titolo «Il G8 non è un affare di

polizia», pubblicato sull’Unità del 20 giugno scorso, mi sem-bra doveroso, sia come dirigente del sindacato di polizia, maancor più come poliziotto, fare alcune osservazioni sull’artico-lo di Chiara Saraceno. Parlare di violenza solo di alcuni mipare davvero riduttivo. Le immagini televisive si commentanoda sole e hanno mostrato a tutto il mondo le centinaia dicontestatori (vogliamo definirli così?...) che armati di tuttopunto (molto meglio degli agenti genovesi costretti ad autotas-sarsi per comprarsi gli scudi antisommossa!) si scagliano con-tro le forze dell’ordine in una sorta di guerriglia organizzata edichiarata.Anche a Tien An Men nel 1989 gli studenti cinesi protestaronocontro il regime di allora ma di certo non si contrapposero aicarri armati dell’esercito con le molotov, gli arieti e gli scudiprofessionali. Scesero in piazza in modo non violento ma conla dignità di uomini decisi anche a sacrificare la propria vitaper un ideale di libertà e di giustizia.Tornando all’articolo sull’Unità mi domando che senso abbiaparlare di simpatie e di complicità da parte dei poliziotti neiconfronti degli sportivi e dei tifosi che distruggono stazioniferroviarie e attentano alla vita dei cittadini. Basterebbe rileg-gersi - prosegue Varesi - l’articolo pubblicato dal Corrieredello Sport sabato 16 giugno dal titolo «La verità sul casoBuffon» in cui Rinnovamento Sindacale si scaglia contro ilgiocatore per il suo atteggiamento provocatorio verso i tifosiavversari, per capire che i poliziotti non usano due pesi e due

misure.No, non c’è e non ci sarà mai una scala sui criteri della violenzae dei violenti. I teppisti e i delinquenti non hanno colorazionisportive, politiche o sociali, sono solo dei mascalzoni e cometali vanno trattati e se necessario arrestati, perché con il loroatteggiamento mettono in serio pericolo feste, dimostrazioni emanifestazioni di piazza che sono invece il nettare stesso dellademocrazia. È per questo e soprattutto per difendere la sicurez-za di tutti i partecipanti alla manifestazione che riteniamo cheil G8 sia necessariamente «anche» un problema di polizia.

Gli eventuali disordininon meritano il primo pianoFausto Angelini, Piossasco-Torino

Egregio direttore,i fatti di Goteborg e i timori di possibili scontri durante ilprossimo vertice dei G8 a Genova mi pare stiano lasciando insecondo piano le vere questioni legate alle politiche economi-che internazionali. Secondo tutti i dati disponibili la povertàsta aumentando nel mondo così come sta aumentando ildivario tra la piccola minoranza dei paesi industrializzati e ilresto del pianeta: il 20% più ricco della popolazione mondialecontrolla l’84% delle risorse, mentre un miliardo di personevive in situazioni di povertà estrema e la netta maggioranza

dell’umanità, pur senza morire di fame, ha un tenore di vitanon paragonabile a quello europeo e nordamericano. Anchenei paesi più ricchi d’altronde cresce l’insicurezza per il futuro,per un lavoro sempre più precario, pensioni sempre più minac-ciate e servizi, anche quelli più essenziali come sanità e istruzio-ne, sempre meno garantiti a tutti e minacciati di privatizzazio-ne, in una logica secondo cui chi può se li paga di buonaqualità e chi non può si deve accontentare o rinunciarvi. Difronte a tutto questo i governi (di centrodestra o di centrosini-stra che siano) continuano imperterriti sulla strada della libera-lizzazione più completa dell’economia (in Italia ne abbiamoun bell’esempio con le oltre 200 centrali termoelettriche di cuiè stata richiesta la costruzione in seguito alla liberalizzazionedella produzione di energia) passando sulla testa della gente edei paesi più deboli. Questi sono i motivi delle proteste e suquesti varrebbe la pena aprire il dibattito, più che su fattisostanzialmente marginali come eventuali eccessi di parte deidimostranti o delle forze dell’ordine.

Quelli in cui il «grande freddo» puòprecipitarla. Certo, non ha sentito ungran caldo Gad Lerner durante la vi-

cenda del servizio sui pedofili allorché furonoessenzialmente Zaccaria, Balassone e chi scrivea difenderlo a spada tratta. Quando abbiamotentato di riportarlo in Rai per una trasmissio-ne culturale, dall’allora direttore di Raiuno, Be-retta, non è che Gad abbia avuto strada facile erapida. Anche per questo ha scelto altre soluzio-ni. In compenso, in un amen, dallo stesso diret-tore di Raiuno aveva avuto la conduzione (giàaffidata ad altri) di «Linea Verde» Fabrizio DelNoce, eccellente inviato, che però non «gradi-va» Albino Longhi tornato, con generoso spiri-to di servizio, alla guida del Tg1. Purtroppo DelNoce con l’agricoltura c’entra poco e quellostorico programmone sta perdendo quota dagennaio, fino a minimi storici mai conosciuti.Da correnti fredde si è sentito avvolto FabioFazio, che pure veniva da otto anni di successicol laboratorio prezioso di «Quelli che il cal-cio». Per settimane gli è stata negata la certezzadei due anni di contratto per l’agognata fascia

di seconda serata su Raidue. Così, fra il freddoda una parte e il caldo dall’altra, ha scelto ilcaldo della Sette e con lui altri (e adesso siprende il concertone di Venditti con la Ferillidanseuse). Lasciando la sensazione che l’attualegruppo dirigente centrale della Rai non abbianello scatto e nella fantasia le proprie armi mi-gliori.Il grande freddo circonda ora Michele Santoroe Carlo Freccero. Guarda caso nel momento incui essi corrispondono ad alcune esigenze stra-tegiche avanzate, più che correttamente, dalnostro Consiglio: rendere la fascia di secondaserata di Raidue più seriale, più caratterizzata,

più coerente con la «missione» di una rete gio-vanile, dinamica, innovativa, dialettica, tesa adesplorare mode e tendenze. Guarda caso nelmomento in cui Freccero - che s’è dissanguatodel suo meglio (a cominciare da «Incantesimo»e da «Rex») per insanguare una statica Raiuno -inventa una strada coppia Santoro-Chiambret-ti, un ping-pong Roma-Milano, fra il «santori-smo» grave e pessimista e il «chiambrettismo»leggero e volatile, da «imbucato» nella Milanodelle nuove opulenze. Altolà, correnti fredde,anzi gelide arrivano dalle strutture dirette daGiancarlo Leone e da Agostino Saccà, dopo cheBruno Vespa ha esternato alle agenzie il suosdegno per l’indebita concorrenza («guerrigliainterna») esponendo le proprie medaglie e so-stenendo che, quando non c’è lui, la secondaserata di rete precipita al 9,3 per cento di share.Dato seccamente smentito da Andrea Melodiache del «senza Vespa» si occupa: la differenza -afferma - è quella che passa fra il 21-22 e il20-12 per cento...

Le due correnti gelide dirette ai Gemelli di Frec-cero sono: a) la fascia si sovrappone a quella diVespa e al suo target; b) essa costa troppo. Laprima obiezione viene già smontata dal pocoche si è detto: una trasmissione molto speri-mentale, creativa, in cui transiterebbero i comi-ci recuperati da altre trasmissioni inglobate,con satira, costume, attualità, Pierino inviato«stradale», ecc. Nulla a che vedere col salotto diVespa. Sovrapposizione di pubblico? I dati delmarketing diretto da Saccà ci dicono che nellafascia di teleutenti sotto i 45 anni i pubblici diVespa e di Santoro sono già assai diversi: ilprimo cattura appena l’11,6 per cento di giova-ni donne e il 13,3 per cento di giovani uomini,mentre il secondo ne attrae rispettivamente il25,9 e il 24,1 per cento del suo share complessi-vo. Una dota preziosa per la Rai, che la presen-za di Chiambretti, prevedibilmente, può soltan-to arricchire.Sui conti non mi dilungo. Per il 2001 Frecceroha messo in campo risparmi che paiono convin-

centi. Per il 2002 è tutto da vedere, con grandeattenzione certo. Nulla è pregiudicato comun-que. Se, nel giorno stesso in cui Maurizio Co-stanzo afferma di volersi dedicare alla sperimen-tazione, la Rai vuole rispondere alle concorren-ze vecchie e nuove, bisogna evitare la difesapassiva e attaccare.Editorialmente insomma in questa Rai - chealla fine presenta a Cannes dei buoni palinsesti- il consiglio di amministrazione non viola nes-suna competenza direttoriale indicando i tem-pi e le linee generali di un rafforzamento, di unpossibile valore aggiunto. Quale sarà SimonaVentura domenica pomeriggio e domenica se-

ra se ben servita dai testi e dal gruppo. Qualepossono essere i Gemelli frecceriani. Purtroppole fortissime pressioni politiche esterne, soprat-tutto quelle di An e della Lega, e alcuni compor-tamenti interni stanno dando ad un fatto edito-riale un colore prettamente politico, nello spiri-to e nel clima cioè della «cacciata» o dell’ostru-zionismo gelido: dopo Lerner, Fazio, Rizzo Ner-vo, magari Santoro e chissà. Ben altro che qual-che dose di anestesia locale, ma una Rai in granfretta devitalizzata, uniformata, sedata e sedati-va, senza quel pluralismo tanto caro a parole etanto denegato nei fatti e che noi abbiamo sem-pre affermato tutelando la libertà di espressio-ne di tutti come bene fondamentale.Il direttore generale Claudio Cappon ha tuttigli strumenti per non farsi imprigionare in que-sta logica, che sul piano aziendale e del mercatotelevisivo è in partenza perdente. Una grandeazienda come la Rai non può pensare - di fron-te alle concorrenze vecchie e nuove - di faremelina, di raffreddare il gioco, di tenere la pal-la. Senza i fantasisti, senza gli ispiratori di gio-co, non ci sarebbe proprio partita.

Senza fantasisti la Rai non ha gioco

cara unità...

MERCATOLATRIAL'agenda politica internazionale dei no-stri anni è segnata da un particolareevento che si ripete a scadenze regolari:il G8, il summit dei governanti degliotto paesi più industrializzati del mon-do che si confrontano sulle grandi que-stioni economiche e politiche del piane-ta e tracciano le linee di tendenza per losviluppo della globalizzazione con tuttii problemi che essa pone.

Questa riunione al vertice è diventa-ta, a partire da Seattle, sempre più ilterreno di scontro fra due schieramen-ti, con episodi finora inevitabili di guer-riglia urbana. Questa volta, la fibrillazio-ne dell'attesa di possibili disordini e didrammatici intoppi logistici, ha finitocon il mettere in secondo piano il meri-to dello scontro.

Il nostro governo di centro-destraappena eletto, negli ultimi giorni ha di-chiarato la sua disponibilità nei con-fronti di coloro che vogliono manifesta-re pacificamente e questa è un'abilissi-ma mossa di immagine, ma si fermaalla facciata della questione che è assaidrammatica.

A Genova, una volta di più, si con-fronteranno due concezioni del mondoe della vita che riguardano il destino delnostro pianeta: da un lato chi pone l'eco-nomia e il mercato al centro del propriosistema ritenedoli taumaturgicamentein grado di assicurare la felicità concretaal maggior numero possibile di uomini- e quelli che non ce la fanno peggio perloro -, e dall'altro coloro che rivendica-no la centralità dell'essere umano e dellanatura nei confronti dei meccanismieconomici. Ancorché schematicamen-te, la storia dell'antico si ripete: da unaparte Mosè con l'arma della Torah, so-lo, dall'altra la supermaggioranza con lalucente "prosperità vitello d'oro". Soloche questa volta il vitello è assai piùorganizzato. La sua ultima e seducenteforma si chiama mercatolatrìa, unicaforma di idolatria ideologica semprever-de sopravvissuta al crollo delle ideologieche qualche buontempone si ostina achiamare liberismo.

Sarebbe ora che qualcuno dicesseche il re è nudo. Il liberismo, ammessoche sia mai esistito in forma pratica, è

morto prima del comunismo. Il funera-le è stato celebrato nell'ormai famoso'29, quando i magnati si lanciavano dal-le finestre dei grattcieli e milioni di po-veracci erano affidati alla pubblica cari-tà. I teorici estremisti degli odierni mer-cati, dominati da fusioni sempre piùpossenti che mettono i centri dell'eco-nomia e il futuro del mondo nelle manidi un numero sempre più esiguo di uo-mini, sono a mio parere gli ultimi stali-nisti sopravvissuti, così come Stalin af-fermava: il partito (il suo!) ha sempreragione, i mercatolatri sostengono pe-rentoriamente: il mercato ha sempre ra-gione!

A Genova ci saranno anche i violen-ti. Di loro, un mio amico triestino èsolito dire: "Ciò! I se gà sfogà. Adeso itorna a casa contenti". Ma nessun episo-dio di insensata violenza può far dimen-ticare che la posta del gioco è cruciale.Si tratta dell'aria, dell'acqua, del cibodell'essere umano, della vita stessa.

Questa volta, per quanto possa ap-parire paradossale, il buonsenso sta conil "popolo di Seattle".

Maramotti

Scacco alla Costituzione in due mosseTANIA GROPPI *

mala tempora di Moni Ovadia

Siamo alle prime mosse costitu-zionali del governo Berlusconie c'è da chiedersi se si rendono

conto.Il voto di fiducia delle Camere èapparso al Presidente del Consigliouna liturgia, un'inutile formalità eil capogruppo di Forza Italia al Se-nato ha teorizzato il concetto: la fi-ducia è già stata espressa dagli elet-tori; la fiducia parlamentare è privadi significato quando è il popolo ascegliere direttamente il suo leader.Potrebbero mai gli eletti in Parla-mento avere un'opinione diversa?Il popolo che ha eletto il capo gliaffianca deputati e senatori al soloscopo di sostenerlo, appoggiarlo, di-fenderlo. Si potrebbe mai immagi-nare che possano operare diversa-mente: per esempio criticarlo, attac-carlo, preferirne un altro? La fidu-

cia è quella del popolo, non quelladei suoi rappresentanti.Le parole sono state anticipate daifatti concludenti: il giorno stessodel giuramento davanti al Capo del-lo Stato, senza aver ancora ricevutola fiducia del Parlamento, il Consi-glio dei ministri ha approvato undecreto-legge sull'organizzazionedel governo per far posto a due mi-nistri in più che, secondo la leggevigente, non si sarebbero potuti col-locare. Secondo la Costituzione, idecreti-legge possono essere usatisolo in casi straordinari di necessitàe urgenza poiché, altrimenti, il Par-

lamento sarebbe espropriato dellafunzione legislativa; secondo le con-solidate consuetudini costituziona-li, il governo, prima della fiducia,deve limitarsi all'ordinaria ammini-strazione, poiché la sua legittimazio-ne politica gli deriva solo dal votoparlamentare.Due violazioni in un colpo che han-no uno stesso significato: il Parla-mento è un'appendice.Non si è trattato di ignoranza costi-tuzionale. La posta in gioco è la con-cezione della Costituzione. C'è unacostituzione scritta, che delinea unaforma di governo parlamentare.Ma questa è ormai svuotata da unadiversa costituzione materiale basa-ta sul rapporto tra il vincitore delleelezioni e il popolo che l'ha eletto.Questo rapporto diretto (il "contrat-to con gli Italiani") è venuto a sosti-

tuire l'elaborazione dell'indirizzopolitico in Parlamento, che del go-verno parlamentare è l'essenza. Poi-ché la costituzione scritta c'è (anco-ra), le si tributa, con un non celatofastidio, un omaggio formale ma,nella sostanza, la si svuota di signifi-cato giuridico.Il presidente del Senato Pera, to-gliendo la parola al senatore Cossi-ga che l'aveva richiesta per un ri-chiamo regolamentare, l'ha apostro-fato così: "Senatore Cossiga, piùche un richiamo al Regolamento,mi sembra un intervento politico:un richiamo alla Costituzione. Midispiace, ma non le posso dare laparola ... Senatore Cossiga, il suointervento ha un significato di carat-tere politico. La prego di non insi-stere".Nel tempo della costituzione mate-

riale che si inaugura, il richiamoalla Costituzione formale è diventa-to un argomento politico, cioè unargomento di parte, e si prega dinon insistere!

Icostituzionalisti ben conosconoil significato che ha la contrap-posizione tra costituzione for-

male e costituzione materiale.Nessuna costituzione scritta vivesenza una corrispondente costitu-zione materiale, cioè un insieme diforze politiche che, nello stabilire iloro rapporti, si riconoscono nelleregole costituzionali e in esse trova-no la loro garanzia e la loro legitti-

mità.Ma nessuna costituzione materiale,a sua volta, può vivere, senza perico-li per la libertà di tutti (anche diquelli che oggi si trovano al gover-no) se manca una costituzione scrit-ta, rispettata nella sostanza, oltreche nella forma. La costituzione ma-teriale, infatti, è il regno dell'effetti-vità, cioè dei meri rapporti di forza.Teorizzare, come si è sentito fare inquesti giorni, la preminenza dellacostituzione materiale su quellascritta significa, al di là delle espres-sioni, teorizzare il predominio dellaforza politica, senza regole comunidi garanzia.Ecco ciò di cui occorrerebbe chetutti si rendessero conto.

* professore straordinario di dirittopubblico all’Università di Siena

VITTORIO EMILIANI

26 sabato 23 giugno 2001commenti

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In Austriafrontiere chiusee-mail di: luther

L'Austria sospenderà provvisoriamen-te l'accordo di Schengen sulla liberacircolazione delle persone. La misura èstata decisa per motivi di sicurezza, invista del vertice europeo del foro mon-diale economico, che si terrà a Salisbur-go dall'1 al 3 luglio, con la partecipazio-ne di oltre 800 personalità, soprattuttodell'Europa centrale e sud orientale.Per il summit saranno così reintrodot-ti, dal 25 giugno al 3 luglio, i controllialle frontiere dell'Austria con la Germa-nia, con l'Italia e anche all'aeroporto diSalisburgo. Dopo Seattle, Praga e Gote-borg, i responsabili della sicurezza au-striaci sono infatti sicuri che anche inquesta occasione ci saranno dimostra-zioni.

Bignami della retedi Seattlee-mail di: orfeo

A tutti coloro che chiedono una rico-struzione della nascita e dell’evoluzio-ne del movimento di Seattle, proverò asintetizzare un bignami della Rete e del-le sue motivazioni.Il movimento di Seattle nasce su Inter-net quando una grande organizzazionenon governativa (Public Citizen) nel1997 mise on line una bozza del docu-mento sul MAI (l'accordo multilateralesugli investimenti). La costruzione delMAI iniziò in sede OCSE nel 1995 el'accordo (bocciato grazie al veto dellaFrancia nel 1998) avrebbe tolto qualsia-si potere di controllo da parte degliStati sull'operato delle multinazionalisia dal punto di vista dei diritti dei lavo-ratori sia per quel che riguarda il rispet-to dell'ambiente (per informazioni ulte-riori basta fare un cerca MAI su unqualsiasi motore di ricerca e verrà fuoril'infinito). Quindi dal 1997 molteONG iniziarono a scambiarsi informa-zioni sul MAI e a creare una Rete con ilfine di opporsi alla globalizzazione cosìcome era concepita nel MAI. Nel 1999scoppia su scala mondiale il caso Seatt-le. Da quel momento il «popolo di Seat-tle» diventa noto a tutti soprattutto perla violenza che paradossalmente lo cir-conda.Due motivi di protesta e due proposte,ispirati soprattutto da un forte senti-mento di giustizia e di solidarietà neiconfronti dei paesi del Sud del mondo.I paesi poveri del mondo sono costrettia pagare debiti altissimi e quindi nonpossono costriure scuole, strade, ospe-dali, non possono coltivare quello chevorrebbero perché devono sotenere lemonoculture che servono a noi,i pro-duttori vengono sfruttati e i lavoratorifatti vivere in condizioni assurde e sen-za diritti. Dunque il primo motivo diprotesta è questa assurda distribuzionedel reddito per cui tutta la ricchezza èconcentrata in pochi paesi del Nord delmondo, anzi, è concentrata in pochemultinazionali del nord del mondo. In-fatti anche nel Nord del mondo le diffe-renze tra ricchi e poveri stanno aumen-tando. Il movimento si è così subitoconcentrato su due cose: la cancellazio-ne del debito e la riduzione della specu-lazione in borsa (Tobin Tax). L'organiz-zazione di riferimento per quanto ri-guarda la Tobin Tax è ATTAC (www.attac.org) nata in Francia nel 1998,mentre per la riduzione del debito ilmovimento di riferimento è Jubi-lee2000 (www.jubilee2000.org) nato inGran Bretagna a meta degli anni 90(oggi le campagne nazionali di jubi-lee2000 sono presenti in 68 paesi delmondo). I movimenti di capitale soste-nuti dalle transazioni finanziarie di na-tura speculativa superano di circa 60volte quelle legate alla produzione e alcommercio di beni materiali e servizi.Se solo si riuscisse a introdurre unapiccola tassa (uno 0.02-0.5%) su que-sta transazioni si potrebbero usare i sol-di così ottenuti per costruire ospedali escuole o per introdurre da noi redditi

svincolati dal lavoro (che è sempre piùprecario). Per conoscere il movimentopiù nel dettaglio è http://www.retelilli-put.org e poi cliccare su «promotori».

Ora è Berlusconia demonizzare noie-mail di: Ion Cazacu

In questi giorni se ne sentono di tutti icolori: attentato a Bush, fiale antigasnervino inviate dai corpi speciali, adde-stramento di poliziotti antisommossa,il «Giornale» che spiana la sua artiglie-ria contro il «popolo di Seattle» (nessu-no ha riferito a Paolo Guzzanti dell'opi-nione del «suo» ministro degli Estericirca l'argomento, vero..?), un clima diattesa al pari di quello per una guerracivile. A parte la lodevole iniziativa diRuggiero (guarda caso proprio da unex-capoccia del WTO viene un'apertu-ra al dialogo con il movimento..) misembra che questo governo stia cercan-do di «demonizzare» (quanto piacevaquesto termine al cavaliere in campa-gna elettorale, ma ora sono tempi diver-si...) il controvertice per nasconderequella che è la sua totale incapacità nelgestire tale evento. Molti attualmenteprofilano l'ipotesi di «falchi» o uominidella polizia infiltrati all'interno del mo-vimento per provocare (come negli an-

ni 70) e far degenerare la situazione.Attenzione ragazzi , non siamo crimina-li.

I ceti medici intimoriscono?e-mail di: afrika

Il vero problema dei DS è che affronta-no questo tema con un po' di ritardo ein modo annacquato. Mi spiego: per-ché non si è parlato dei temi della globa-lizzazione in campagna elettorale? Per-ché non si è puntato il dito in mododeciso contro un modello di sviluppocosì contraddittorio? Ovvio, per nonspaventare l'elettorato moderato (lamaggior parte in Italia). Non è possibi-le però lamentarsi del fallimento eletto-rale dei DS, rimpiangere di aver persoil contatto con la base, se poi si evitanodi affrontare in modo profondo, o deltutto, questi temi che sono il cuore diun pensiero riformatore di sinistra.Anche nel dibattito alla Camera la par-te del leone su questi temi, mi duoledirlo, l'ha fatta Bertinotti. E allora i DScomincino una analisi profonda di que-sti contenuti, senza aver paura di espor-si. Si cominci col dire che uno sviluppoeconomico come il nostro ci può soloportare al tracollo, benché ci abbia por-tato ad avere un grado di ricchezza (e

di superfluo) così elevato. Che ne saràinfatti del mondo quando anche i paesipoveri o in via di sviluppo pretenderan-no di produrre, e quindi di inquinare,come i paesi del nord del mondo? Conquale diritto diremo: «No, voi no»? Al-lora cerchiamo di smascherare ogni in-teresse nascosto, ogni secondo fine sen-za paura delle possibili conseguenze,con il solo obiettivo di ridare dignità adogni uomo.

La civiltà occidentalee la sua superioritàe-mail di: mendel

Io penso che la nostra civiltà, che, èinnegabile, si è imposta anche, storica-mente, col ferro e col fuoco, possa oggifare da matrice allo sviluppo di unanuova civiltà mondiale. Oltre a tanteschifezze, ha elaborato un'apertura ver-so le altre culture altrove sconosciuta.Gli appassionati di tutte le culture «al-ternative» ne sono un esempio. Questoperché illuminismo, democrazia e libe-ro pensiero permettono questo. Nonsono qui a dire che noi siamo i meglio,dico solo che la nostra cultura ci portaa comprendere e a accettare espressio-ni di altre che non vadano contro quel-li che sono i principi base come i dirittiumani. Perciò io penso che il sincreti-

smo culturale sia una delle possibilitàche la nostra cultura ci offre. Una socie-tà in cui, va bene, tutti conosono l'ingle-se come lingua franca, la nostra scienza(non esiste alternativa), ma coltivanole proprie diversità culturali, linguisti-che e religiose sapendo di arricchire lerisorse della società intera, non dovreb-be essere utopica. Se riusciamo tutti acapire perché è importante salvaguar-dare la biodiversità, dovremo capireche la stesso principio si può applicarealle culture.

Società «avanzate»e mondo del lavoroe-mail di: Marcello Leotta,[email protected]

Non c’è dubbio che stanno venendo alpettine nodi irrisolti che la sinistra, nel-la sua espressione più organizzata, hasempre avuto difficoltà ad interpretaree indirizzare secondo un punto di vistaprogressista, innovativo ed emancipa-to. Mi riferisco principalmente allacomprensione dei processi di trasfor-mazione delle società «avanzate» di cuibene o male siamo parte integrante.Ho letto da qualche parte che dovremouscire dal binomio sinistra-difesa dellavoro dipendente e guardare anchequei settori che hanno così radicalmen-

te cambiato la società italiana. Se noncapiamo queste tendenze oramai con-solidate, rischiamo di scendere nei pros-simi anni sotto il 10%. Parlo anche co-me uno dei tanti soggetti con partivaIva (fotografo), che ha fatto la scelta dipassare dal lavoro dipendente ad un’at-tività privata. Questo enorme serbatoioumano di frustrazione e soddisfazione,di benessere e difficoltà di sopravvive-re, di adrenalina quotidiana e mancan-za di garanzie, di stress lavorativo e in-certezza del domani, é un pezzo consi-stente di popolazione alla quale la sini-stra non ha saputo parlare. La capacitàdi comprendere il malessere di questacategoria, che in Italia ha dimensionigigantesche, è la scommessa che abbia-mo davanti, per spostare l’asse politicodel paese. Bisogna tener presente che inItalia ci sono 6 milioni di partite Iva,alle quali si deve aggiungere un nume-ro consistente di persone che lavoranonell’indotto, in piccolissimi ambiti lavo-rativi. Ciò detto, voglio ribadire che ladifesa del lavoro dipendente, soprattut-to quello più faticoso e alienante, siamanuale che intellettuale, deve rimane-re il principale terreno di riferimentodelle forze che s’ispirano al riequilibriosociale, anche se negli ultimi anni estato in parte trascurato, non tanto dalpunto di vista rivendicativo, quanto po-litico. Una sinistra riformista, che guar-da all’Europa e all’esperienza delle so-cialdemocrazie consolidate, non puòtrascurare nessuna categoria sociale, in-clusa quella imprenditoriale. Se sapre-mo elaborare una strategia comune del-la sinistra, o se volete del centrosinistra,che metta al centro della iniziativa poli-tica un nuovo patto sociale tra tutte lecomponenti della società, potremo go-vernare i processi di sviluppo e innova-zione, tentando di guidarli verso unmiglioramento delle condizioni genera-li di vita dei popoli, e non solo di quellieuropei. L’altra questione, mi sembra,è quella che riguarda la costruzione delsoggetto politico che deve condurrequesta battaglia ideale e culturale, equale forma organizzativa dovremo pri-vilegiare per vincere e governare il pae-se. Molti tra noi, quelli che vivono lapolitica principalmente come passionee sentimento, oltre che come legittimaambizione personale, quelli che preferi-scono sacrificare il sonno per scriveree-mail sono convinti che il pensieroumano, la laicità di chi si sente di sini-stra non può svanire in un progettopolitico senza storia, tradizioni, emo-zioni o sogni. Soprattutto le due ultimepulsioni sono quelle che ci sono piùmancate, e di cui io, nonostante i miei46 anni, mi sento maggiormente orfa-no. Immaginiamo un ragazzo di 20 an-ni.Dobbiamo alzare il tiro, dobbiamo ri-prendere a sognare, coinvolgere giova-ni e anziani sulle grandi battaglie ideali,ragionando però sulla politica come ar-te del possibile, come impegno etico,come strumento di crescita comune.Sulla responsabilità dell’insuccesso, tro-vo improduttivo scagliarsi contro qual-cuno, sia esso Bertinotti, sia esso D’Ale-ma reo di essere considerato un testar-do. Sono convinto che se l’Ulivo avesseadottato una politica delle alleanze piùpragmatica e meno puntigliosa, sicura-mente avremo ottenuto lo stesso risul-tato di Roma, Napoli e Torino. Incen-trare gli interventi sulle questioni ri-guardanti l’elezione del segretario, il co-me e quando, è il tipico difetto di chivede la battaglia politica come scontrotra singoli personaggi o correnti, cheproduce inevitabilmente il declino poli-tico di che vive il proprio impegno neicorridoi e nelle anse ristrette di un par-tito.Questo difetto è più evidente alla basedei DS, nei quadri locali, dove avvertoun impoverimento dialettico e una ri-tualità di atteggiamenti che non facilita-no la elaborazione dal basso di una li-nea o programma che sia. Torniamotra la gente, proviamo a costruire l’ideadi partito senza preconcetti ideologici,ricominciando dalle esperienze indivi-duali di tutti coloro che hanno a cuorelo sviluppo di società più vicine all’uo-mo e all’ambiente e meno ai profitti.

In Irlanda il conflittonon è di religionePaolo Naso, Federazione Chiese Evangeliche in Italia

Caro direttore,le violenze di questi giorni hanno riportato in prima pagina ilconflitto in Irlanda del Nord e l’avvicinarsi della «stagione dellemarce» fa temere che siamo solo all’inizio di un’estate critica chemetterà a dura prova gli accordi di pace del Venerdì santo del1998. Molti giornali hanno scritto ancora una volta di scontri tra«cattolici» e «protestanti»: altri hanno usato l’espressione «squa-droni della morte protestanti». Ci rendiamo ben conto dell’esi-genza di rappresentare il conflitto in termini immediati e com-prensibili: ma sempre a condizione di non avvalorare tesi prive difondamento. Il conflitto in Irlanda del Nord non è religioso maha evidenti ragioni politiche che rimandano allo scontro tral’unionismo lealista ed il nazionalismo repubblicano. Che il con-flitto abbia ben poco di religioso lo conferma il fatto che, ormaida oltre un decennio, la chiesa cattolica e le diverse chiese prote-stanti sono attivamente impegnate a sostenere il processo di pace;leader delle diverse confessioni cristiane dell’isola, inoltre, in ripe-tute occasioni hanno rivolto un monito ai gruppi paramilitaridell’una e dell’altra parte quando pretendevano di brandire ban-

diere religiose; per citare un caso specifico, infine, lo scorso 13giugno la recente assemblea generale della Chiesa presbiterianad’Irlanda - la più importante dell’isola - ha lanciato il programma«Preparare i giovani alla pace», una serie di iniziative tese apromuovere l’incontro, il dialogo e la riconciliazione nella fasciagenerazionale più esposta al fascino sinistro del settarismo e dellaviolenza.Siamo sicuri che il pubblico dei lettori saprà apprezzare unaterminologia più accurata che, oltretutto, può contribuire a sgom-berare il campo da equivoci e pregiudizi che in nessun modoaiutano la causa della pace.Grato per l’attenzione.

In difesadella cattiveriaFabio Sicari, Bergamo

Cara Unità,che differenza c’è tra buoni e cattivi? Provo ad abbozzare unarisposta. I buoni avvertono anche loro i morsi della malvagità mariescono, aggrappandosi al dono della ricchezza d’animo, a op-porvisi. I cattivi, per quanto vezzeggiati dal provvido buon cuore,cadono spesso in tentazione e si lasciano trascinare dalla contesta-zione sgarbata e chioassosa. Tuttavia c’è bisogno di entrambe lecategorie. Con buona pace per chi parteggia per i buoni.

Un uccello marino prende al volo come preda un pesce volante, nel mare a nord-est della costa di Taiwan.

La tiratura dell’Unità del 22 giugno è stata di 141.273 copie

la foto del giorno

Globalizzazione e idealiIl dialogo con i Ds

I temi del movimento di Seattle sollecitanola riflessione sulle idee di fondo della

sinistra e sul valore della civiltà occidentale

sabato 23 giugno 2001 commenti 27

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