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AgricolturA a l e ss an d r i na Periodico del mondo agricolo di coldiretti alessandria Coldiretti Alessandria - Anno 59° numero 7 - 23/07/2012 Coldiretti Alessandria - Anno 59° numero 7 - 23/07/2012 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria 10 LUGLIO 2012_Agricoltura Alessandrina 24/07/12 10.54 Pagina 1

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Agricoltura Alessandrina

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AgricolturAalessandrina

Periodico del mondo agricolo di coldiretti alessandriaC

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AgricolturAalessandrinaM a G a z i n e

Aa

ALESSANDRIA SRL

QUeSto perioDico È aSSociato aUNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

“L’Italia che fa l’Italia”Rinnovamento e strategia,per noi il futuro è già cominciato

Editoriale

Editoriale

Il Ministro per lo SviluppoCorrado Passera ha dettoche bisogna essere corag-

giosi e, al tempo stesso, avere lastoria e la forza per poter inti-tolare la propria assemblea na-zionale “L’Italia che fa l’Italia”.Una forza e una determina-zione dettata dalle oltre quindi-cimila bandiere gialle che iministri e le autorità hannovisto sventolare unite al trico-lore, al Palalottomatica. Un’assemblea durante la quale sono statitoccati punti importanti, quelli che fanno la differenza, quelli cheriescono a trasformare come più volte ha ribadito il nostro Pre-sidente Nazionale Sergio Marini, “le idee in fatti e le parole inprogetto”, passando dall’autenticità irrinunciabile del nostroMade in Italy al ruolo necessario della politica che oggi pareabbia smarrito il suo cammino, ai beni comuni da ritrovare, sinoal cibo come valore. Quando parliamo di via italiana allo sviluppointendiamo proprio questo, l’importanza di scorgere una stradasostenibile e di sviluppo alla competitività sui mercati locali eglobali, ripartendo dai territori, in primo luogo dal patrimonioambientale e culturale e dalla creatività delle piccole e medieimprese che insieme rendono distintivo il marchio Italia. Un’agricoltura che deve rappresentare sempre di più un dialogodiretto con la società attraverso la vendita diretta, fatta di ri-sposte concrete e di scelte consapevoli, capace di generarenuova occupazione, capace di arricchire la società. Un pensieroche si aggancia ad un altro per logica conseguenza: l’OscarGreen e la sua straordinaria funzione di strategica per il terri-torio italiano. Un premio che dalla Valle d’Aosta alla Sicilia è ingrado di unire sotto il comune denominatore dell’innovazionequella grande leva strategica che è costituita dalle aziende gio-vani di Coldiretti. Esempi virtuosi di chi ogni giorno guarda al-l’agricoltura come l’unico settore a cui essere in grado di poterdare qualcosa e dai cui poter attingere per crescere.Non spaventa la crisi finanziaria economica globale, o meglio,abbiamo armi come il Made in Italy che permette di poterla af-frontare ogni giorno. Rinnovamento e strategia ma, soprattutto,tanta coerenza che diventano tenacia per affrontare un futuroche stiamo già vivendo: un futuro che ogni giorno si traducenella battaglia in difesa del prodotto italiano, dell’etichettaturatrasparente, che si può trovare nei mercati di Campagna Amica,nelle Botteghe... in quello che noi chiamiamo Progetto della Fi-liera Agricola Tutta Italiana. Un progetto che da quattro anni cre-sce e sta prendendo forma sempre più, perchè colloca in cimaai valori il paesaggio, la qualità dell’ambiente, la sostenibilità, lacoesione, la sicurezza sociale e alimentare. Grazie a tutti gli im-prenditori della provincia alessandrina che hanno partecipato econdiviso un momento così importante.

n° 7 Luglio-Agosto 2012

in copertina

Il Presidente Nazionale

Coldiretti Sergio Marini

Chiuso in redazioneil 23 luglio 2012

P e r i o d i c o e d i t o d a

impresa Verde alessandria

d i r e t t o r e r e s P o n s a b i l e

Marco caramagna

d i r e t t o r e a M M i n i s t r a t i V o

simone Moroni

r e s P o n s a b i l e d i r e d a z i o n e

ilaria lombardi

G r a f i c a , i M P a G i n a z i o n e e f o t o

christian boero

c o l l a b o r a t o r i

luisa bo, daniela colombini, fabio fracchia, alberto Pansecchi, don ivo Piccinini,alessandro costanzo, alessandro albertelli,domenico Pesce.

f o t o G r a f i earchivio coldiretti, christian boero

redazione ed aMMinistrazionecorso crimea 69 - 15121 alessandriatel. 0131 235891 - fax. 0131 252144

r e G i s t r a z i o n e t r i b u n a l edi alessandria n.69 del 21.1.1953

a G e n z i a P u b b l i c i t a r i aVia Pylos, 20 - 12038 savigliano (cn)

tel. 0172 711279 - cell. 348 7616706 e-mail: [email protected]

s t a M P aindustrie GraficHe srl

Via einaudi, 43 - zona d4 tel. 0131-240624 [email protected]

confederazione nazionale coldirettifederazione Provinciale coldiretti alessandria

u f f i c i P r o V i n c i a l icorso crimea 69 - 15121 alessandriatel. 0131 235891 - fax. 0131 [email protected]/alessandria

u f f i c i d i z o n aacqui terMe - Via M. ferraris, 52tel. 0144 322546 - fax. 0144 55902

alessandria - corso crimea, 69tel. 0131 261819 - fax. 0131 325524

casale Monferrato - Via cavalli d’olivola, 6tel. 0142 452840 - fax. 0142 72741

castelnuoVo scriVia - Via solferino, 53tel. 0131 823403 - fax. 0131 823443

cerrina - Via nazionale, 36tel. 0142 943800 - fax. 0142 946031

noVi liGure - Via Mazzini, 50/ctel. 0143 75440 - fax. 0143 73881

oVada - Via cairoli, 42tel. 0143 86268 - fax. 0143 833305

tortona - Via s. Marziano, 4tel. 0131 861965 - fax. 0131 863903

simone moroni

Direttore

La Coldirettisi complimentacon la neodottoressaValentina Cei, del gruppo“Giovani Impresa”, che ha conseguito la laurea in“Scienza delle comunicazioni” alla IULM di Milano.Valentina Cei è la figliadi Giancarla StellaVice responsabile delCoordinamento “Donne Impresa Alessandria”.

Auguri per un brillantefuturo!

Tesi di Laurea

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palalottomatiCa 2012

C’è un solo modo per riusCire

a far CresCere il pil di questo

paese, ossia l’italia deve tornare

a fare l’italia!

La coerenza è la nostra tenacia, tra

sformiamo le idee in fatti

e le parole in progetto. Verità, giustizia e legalità per sc

onfiggere la crisi

“Verità, giustizia e legalità” sono statequeste le parole che il presidente na-zionale Coldiretti Sergio Marini ha

scandito più volte dal palco di fronte ad oltrequindicimila coltivatori provenienti da tutte leregioni e province d’Italia ma, soprattutto perrichiamare l’attenzione dei ministri per lo Svi-luppo Corrado Passera e delle Politiche AgricoleMario Catania. Se la crisi è un dato di fatto c’èun solo modo per riuscire a far crescere il Pil diquesto Paese, ossia “l’Italia deve tornare a farel’Italia”. “Noi rappresentiamo un’idea di crescitae di sviluppo completamente diversa da quelladominante: l’Italia e il suo futuro sono legati allacapacità di tornare a fare l’Italia, cioè di esserel’Italia della grande creatività, delle piccole emedie imprese agricole, artigiane, manifatturiereche poi sanno crescere e conquistare il mondo.- ha affermato il presidente Marini - C’è una Ita-lia del buon cibo e di quell’agroalimentare chesa incontrare i bisogni profondi dei consumatorie dei cittadini, del turismo, dell’arte, della cultura,della bellezza, dell’innovazione intelligente. Équesta l’Italia futura, quella per cui il territorio èuna miniera di opportunità, il cui modello di svi-

luppo è compatibile con la salvaguardia di un ca-pitale umano e sociale unico al mondo e con lasapiente ricerca della felicità e dello stare beneinsieme”. “Le migliaia di bandiere gialle unite altricolore hanno creato una coreografia che hasaputo unire e fondere il significato più vero delMade in Italy, di quella straordinaria Italia delbuon senso che ogni giorno lavora e rende mi-gliore il nostro Paese, che mette al centro il fu-turo rispetto al presente, pensa alle strategienon solo alla tattica. - affermano il presidente eil direttore della Coldiretti di Alessandria Ro-berto Paravidino e Simone Moroni - Un’emo-zione grandissima. Non ci sono altre parole perdescrivere questo appuntamento che rappre-senta un momento di crescita importante e diriflessione e la presenza così numerosa di im-prenditori non può che inorgoglirci e rendereancora più forte il nostro progetto della filieratutta agricola e tutta italiana”. Particolarmentequalificato il parterre con i maggiori esponentidel mondo accademico, rappresentanti istituzio-nali, responsabili delle forze sociali, economiche,sindacali e politiche nazionali ed estere e gli in-terventi del cardinale Mons. Mariano Crociata

segretario generale della Conferenza EpiscopaleItaliana, di Vincenzo Tassinari presidente di CoopItalia e di Carlo Petrini presidente internazionaledi Slow Food. Il discorso del Presidente nazio-nale della Coldiretti Sergio Marini ha toccatotemi contingenti e strutturali di straordinaria at-tualità partendo dalla battaglia contro la buro-crazia: per questo occorro cogliere l’occasionedella spending review per togliere di mezzo unavolta per tutte quegli adempimenti burocraticiinutili che tolgono all’attività di impresa vera 100giorni l’anno. Il vero vantaggio di una spending re-view “possibile” non è solo nel taglio del perso-nale pubblico che sarà difficile per il costosociale che ne deriverebbe ma nel recupero dialmeno 100 giornate di lavoro all’anno che gliimprenditori perdono per stare dietro allecarte. Una via italiana allo sviluppo c’è, è il mo-dello delle economie di scala e le leggi del Pil edella finanza da sole stanno impoverendo le no-stre famiglie e i nostri territori spingendo a pro-durre al minor costo senza tenere in alcunaconsiderazione il prezzo sociale, ambientale edetico che provocano. Una via che saprà reggereanche la competizione globale, contando sulla

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produzione e su flussi di merci speciali per bi-sogni speciali, percepiti dai consumatori sparsiin molti luoghi del mondo. Ma vi è anche unaltro aspetto, forse più importante. L’agricolturache rappresentiamo, fatta di dialogo diretto conla società attraverso la vendita diretta e di ri-sposte concrete alle sue scelte di consumo sem-pre più consapevoli, racconta che si può

generare nuova economia e nuova occupazionearricchendo nel contempo la comunità, garan-tendo la nostra gente prima come cittadini e poicome consumatori. “É tempo - ha aggiunto Ma-rini - di ripensare lo sviluppo in una logica di be-nessere secondo principi di sostenibilità, eticadel lavoro e coesione sociale”. Troppo spesso lapolitica ha smarrito il suo cammino: non media

fra le spinte conflittuali dei ceti e degli stati, consempre maggior frequenza confonde gli interessiparticolari con quelli generali. Così in Italia e cosìin Europa. “Si dice - ha sottolineato Marini - che stiamo vi-vendo una crisi finanziaria economica globale:questa è una “non verità” perché quella chestiamo vivendo è una crisi “politica globale”. La

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responsabilità è infatti della politica che ha fattoun passo indietro, accettando la globalizzazionedei mercati senza globalizzarsi. In ciò - ha pre-cisato Marini - non è mancata una certa suppo-nenza: l’idea infatti che il mercato si sarebbeautoregolamentato è stata puntualmente smen-tita dalla storia. La globalizzazione senza regoleè diventata globalismo, il mercato senza regolemercatismo dove tutto è merce e il Pil è l’unico

misuratore con la speculazione che vince sul-l’etica e sul lavoro. Dalla politica non si pre-scinde, oltre c’è il vuoto, lo sappiamo, masappiamo anche che “la cattiva politica” rischiadi compromettere il destino del paese e il de-stino dell’Europa. “Abbiamo bisogno di tantabuona politica, che sappia intervenire tempesti-vamente, che sia rivolta al fare, che ritrovi unasalda visione etica. Ne abbiamo bisogno a casa

nostra e fuori. Per usare le parole di De Gasperi- ha detto Marini - “Lo sforzo di mediazione edi equità... è compito necessario dell’Autoritàeuropea”. Con il recente vertice di Bruxelles lapolitica ha dimostrato che può recuperare lasua sovranità e l’Italia può tornare ad avere ilruolo che merita nei confronti degli altri Paesimembri. “La politica - ha sottolineato Marini -ha battuto un colpo anche grazie alla minacciadi veto dell’Italia che non bisogna avere pauradi usare nei momenti centrali, come la riformadella politica agricola comune (Pac) dalla qualedipende molto del futuro del cibo, dell’am-biente, del paesaggio e della qualità della vita delMade in Italy”. Possediamo una borsa valori chesa misurare con puntualità solo il danaro e laricchezza. La crisi in cui viviamo non deve oscu-rare, come è accaduto in questi anni, la neces-sità di investire anche su un’altra gamma divalori, che sono valori che non si vendono e ac-quistano e che quindi non sono misurati dal Pilma sono durevoli, continuativi che non cono-scono erosione: la socialità, l’amicizia, la famiglia,lo stare bene assieme, la spiritualità nelle suevarie espressioni culturali, la solidarietà.La mercificazione del cibo accende focolai di ri-volte e costringe un miliardo di persone a sof-frire la fame. La speculazione non dà ormairiparo da periodiche volatilità dei prezzi deiprodotti agricoli che è solo uno degli effetti diun sistema economico globale che ha declas-sato il cibo a merce qualsiasi dimenticandonel’essenza come bene essenziale e, per sua na-tura, a destinazione universale. L’agroalimentareitaliano è un riferimento per individuare stra-tegie di sviluppo per l’intero Paese: il modelloagricolo italiano è infatti vincente nel mondodove ha conquistato primati nella qualità, tipicitàe nella salubrità delle produzioni, ma anche nelvalore aggiunto per ettaro di terreno ovvero laricchezza netta prodotta per unità di superficiedall’agricoltura italiana è praticamente il doppiodi quella di Germania, Francia e Spagna e il tri-plo di quella Inglese. Leadership per i prodottitipici, record di longevità grazie alla dieta medi-terranea, top di presenze per il turismo enoga-stronomico, i sistemi di controllo più efficaci delmondo per garantire la salubrità dei prodotti,sono alcuni dei primati del Made in Italy agroa-limentare. “Nel grande mare della globalizza-zione ci salveremo solo ancorandoci a quei

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prodotti, quei manufatti, quelle modalità di pro-duzione che sono espressione diretta dell’iden-tità italiana, dei suoi territori, delle sue risorseumane”. Questo patrimonio è inalienabile e co-stituisce la più forte leva competitiva del nostro“produrre”, come confermano le imitazioni delMade in Italy su scala mondiale che hanno rag-giunto proporzioni gigantesche a riprova dellasua assoluta unicità e della sua straordinariabontà. Un settore che rappresenta il 15% del Pilnazionale, con un valore complessivo di 250 mi-liardi di euro. E a Coldiretti non manca il corag-gio, ma soprattutto non mancano gli uomini e ledonne, per dire che “l’Italia deve tornare a farel’Italia”: per far crescere e rafforzare il progettodella filiera tutta agricola e tutta italiana, di cui èricco il Paese, come hanno ribadito nel loromessaggio inviato in occasione dell’assemblea,Papa Benedetto XVI e il presidente della Repub-blica Giorgio Napolitano. E l’appuntamento è al prossimo anno, per un“nuovo” Palalottomatica.

“Mi sento a casa, qui, e so quante cose ab-biamo fatto insieme in questi anni. Col-

diretti ha viaggiato sempre insieme a me, omeglio io ho viaggiato sempre insieme a Coldi-retti”. Lo ha detto il ministro delle politicheagricole, Mario Catania, iniziando il suo inter-vento all’assemblea della Coldiretti, davanti allaquale ha assunto un fermo impegno a favoredell’etichettatura di origine, tema sul quale eratornato ad insistere nella sua relazione il presi-dente Sergio Marini. Su questo - ha assicuratoCatania “andremo fino in fondo”, “chiederemoa Bruxelles una normativa che riconosca inmodo evidente l’origine del prodotto, sia talquale sia trasformato. su questo non faccio me-diazioni”. questo perchè il fatto che agli agricol-tori sia riconosciuto un giusto reddito, per ilministro, “non è solo fatto economico, ma

anche etico, culturale”. a questo scopo, però,l’etichettatura non basta, occorre anche inter-venire sulla filiera, ha ricordato Catania, per ilquale “tutta la grande distribuzione deve fareancora di più, deve trovare con le imprese agri-cole un contatto diretto”. ma ci sono ancoramolte altre cose che vanno fatte, ha ammessoCatania, il quale ha confidato la propria “ango-scia profonda” per la convinzione che smetterà“di fare il ministro con la sensazione di non averfatto tutto quello che bisognava fare”. Cataniaè tornato anche sulla questione del consumodi suolo e su quella delle energie rinnovabili che- ha specificato - “non possono entrare in com-petizione con l’agricoltura destinata alla filieraalimentare”. É poi passato brevemente a parlaredel negoziato sulla Pac, per assicurare alla plateadella Coldiretti che la politica agricola comuneche ci sarà dopo la riforma sarà “una Pac le cuirisorse andranno solo a chi fa agricoltura. que-sto - ha asserito - è il mio impegno e su questoci metto la faccia e non farò mediazioni”. “Nonuna lira in più alla proprietà fondiaria, a chi nonvive di agricoltura!” ha esclamato Catania tragli applausi della platea.

l’intervento del ministro delle politiChe agriCole mario Catania

“Chiederemo a Bruxellesuna normativache riconoscal’origine del prodotto”

Il Ministro Mario Catania

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“Solo se si ha la credibilità della Coldirettisi può dare un titolo del genere alla pro-

pria assemblea. Solo se si ha coraggio... si puòfarlo”. Lo ha detto il ministro dello sviluppoeconomico Corrado Passera intervenendoall’assemblea della Coldiretti il cui tema è“L'Italia che fa l’Italia”. Con evidente coinvolgi-mento, il ministro dello sviluppo economico haringraziato la platea per “l’energia che viene daun ambiente come questo, che non ha pari” eha ringraziato anche “a nome di Catania percome in questo periodo il mondo che voi rap-presentate ha tenuto e dimostrato capacita im-prenditoriale”. Il ministero dello sviluppoeconomico si sente molto impegnato nei con-fronti dell'agricoltura, ha proseguito passera, ri-conoscendo il fatto che “l’agricoltura è unpezzo così importante dell’economia, al di làdel Pil, perché il Made in Italy è identità”. “Anchein altri momenti difficilissimi l’Italia ha fattotanto perchè aveva un progetto, come quellodella Coldiretti che significa competitività daun lato e coesione sociale dall’altra”, ha osser-

vato il ministro sottolineando come a suo pa-rere “l’idea che ci sia un organizzazione comeColdiretti che rappresenta questi due elementiè un caso forse unico e irripetibile”. “L’Italia -ha fatto notare Passera - dimostra di avere al-meno nel settore agroalimentare una forte ri-cetta per la crescita, quella rappresentata dalMade in Italy”, la cui “crescita è potenzialmentesenza limiti proprio perchè la globalizzazionechiede prodotti particolari”. A giudizio del mi-nistro dello sviluppo economico, sul tema dellaglobalizzazione molto più si può fare ancora. Iltema della distribuzione è una nostra chiaradebolezza, ha detto, sollecitando un'alleanza difiliera. la politica può fare delle cose, ha spie-gato ma l’industria deve creare delle piatta-forme di distribuzione, ha aggiunto. lasemplificazione è forse il tema su cui possiamomisurarci subito con decreti su cui c'e tutta lanostra disponibilità, ha reso noto passera. con-cludendo il suo intervento e rispondendo adalcune osservazioni di Marini il ministro dellosviluppo economico ha affermato: “non è pen-sabile che un mondo come il vostro possa nonessere rappresentato per diritto e non perconcessione dove si prendono decisioni im-portanti per il nostro paese”. “quando si ha lavostra credibilità si ha il diritto di chiedere etalvolta anche di pretendere. la credibilità del-l’Italia in campo internazionale si è prodotta

perchè il paese ha dato delle dimostrazioni, coni fatti, lavorando. e voi siete la dimostrazione diciò con il vostro progetto che io condividoprofondamente”, ha concluso.

l’intervento del ministro dello sviluppo eConomiCo Corrado passera

“Il Progetto di Coldirettisignifica competitività da un lato e coesionesociale dall’altro”

Il Ministro Corrado Passera

Un applauso, sollecitato dal Segretario Or-ganizzativo Confederale Enzo Ge-

smundo, ha accolto l’intervento di CarloPetrini, fondatore di Slow Food e suo presi-dente alla convention della Coldiretti. Egli haribadito alla platea del palalottomatica comee perchè il lavoro dei campi vada rispettatoe fornendo suggerimenti su come difenderel’agricoltura dai tanti che ritengono la produ-

zione agricola produzione di comodity perchèvogliono cibo scadente a basso prezzo. Pe-trini ha ricordato che quasi il cinquanta percento del cibo prodotto sul pianeta va spre-cato. Questa è una crisi entropica e se neesce solo riqualificando i consumi, ha osser-vato il presidente di Slow Food. Infine Petriniha affrontato il tema della distruzione delsuolo agricolo. Quello della Coldiretti è unprogetto di nuova economia, ha concluso ilpresidente di Slow Food, invitando gli agricol-tori ad un rapporto non conflittuale con iconsumatori in omaggio alla reciprocità; allastrenua difesa della biodiversità; al rispettodella legalità.

l’intervento del fondatore e presidente di slow food Carlo petrini

“Questa è una crisientropica che se ne esce soloriqualificando i consumi”

Il fondatore di Slow Food Carlo Petrini

Ad ottobre Coop organizzerà una gior-nata di confronto con l’agricoltura ita-

liana durante la quale verranno presentatialcuni progetti concreti per il settore. Lo haannunciato il presidente di Coop Italia Vin-cenzo Tassinari concludendo il suo interventoall’assemblea nazionale della Coldiretti.“Come fa una grande organizzazione comela vostra e come la mia a non lavorare in-sieme?” si è chiesto Tassinari invitando la Col-diretti a provare a capire come si puòragionare per le imprese e i consumatori, inun’ottica di coimprenditorialità, avanzandodelle “proposte per un progetto in cui met-tere in rete le nostre conoscenze in termini

di logistica e tecnologia”. A questo propositoil presidente di Coop Italia ha citato il pro-getto della pasta realizzato con la confedera-zione “100% Italia”, un marchio che - perTassinari - vuol dire aver compreso che ilconsumatore vuole un prodotto italiano, diqualità e al giusto prezzo. esiste infatti - hafatto notare il presidente di Coop Italia - unproblema di reputazione, perchè il consuma-tore vuole affidabilità e cerca in un prodottodei valori, non il prezzo più basso. Di fronteall’attuale recessione dei consumi, sia in Italiache in Europa, dove il reddito dei cittadinicresce meno del livello di inflazione - ha os-servato Tassinari - e in un periodo in cui lapolitica economica e finanziaria globale è sba-gliata, a giudizio del presidente di Coop Italia,è necessario varare provvedimenti specificiper aiutare le famiglie che sostengano il rilan-cio dei consumi, perché solo così - ha affer-mato - si possono rilanciare le produzioni.

l’intervento del presidente di Coop italia vinCenzo tassinari

“Sono necessari provvedimenti

specifici per aiutare le famiglie

e il rilancio dei consumi”

Il Presidente di Coop Italia Vincenzo Tassinari

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lturariforme: Coldiretti,

in agriColturainappliCate 2 leggi su 3

Sulle 233 iniziative di legge parlamentare as-segnate alle Commissioni Agricoltura della

Camera e del Senato nel corso dell’ultima le-gislatura solo 3 sono state approvate, ma diqueste 2 sono rimaste del tutto inapplicate. E’quanto emerge dalla prima analisi sull’efficaciadella politica italiana e comunitaria nell’ultimalegislatura - alla vigilia della pausa estiva cheaprirà la campagna elettorale - illustrata dalpresidente della Coldiretti Sergio Marini nelcorso dell’Assemblea annuale dell’organizza-zione degli imprenditori agricoli con 15milacoltivatori. Se la situazione è preoccupante a li-vello generale per il settore agricolo - ha sot-tolineato Marini - siamo di fronte ad un quadroinsostenibile per la mancata attuazione dinorme fortemente attese dalle imprese agri-cole e dai consumatori che hanno peraltro tro-vato una positiva convergenza tra tutte le forzepolitiche, come la legge sull’obbligo di indicarein etichetta la provenienza delle materie primeimpiegate negli alimenti. Ad essere approvataad inizio legislatura, nel novembre 2008, e par-zialmente applicata, è stata solo la legge (lenorme) sul “Rilancio competitivo del settoreagroalimentare” mentre ferme al palo sono -ha precisato Marini - sia quella sulla regolamen-tazione dei prodotti ortofrutticoli di quartagamma che quella sull’etichettatura di originedegli alimenti. Se per la legge sull’etichettaturaapprovata nel febbraio 2011, con il consensounanime di tutti i gruppi parlamentari, mancanoi decreti applicativi, per la legge del maggio2011 recante disposizioni concernenti la pre-parazione, il confezionamento e la distribuzionedei prodotti ortofrutticoli di quarta gammamanca il decreto attuativo che deve essereemanato di concerto tra Ministero delle Politi-che Agricole, Ministero della Salute e Ministerodello Sviluppo Economico e d’intesa con laConferenza Stato-Regioni. Il rinvio a decreti ap-plicativi hanno bloccato di fatto - ha denunciatoMarini - qualsiasi tentativo di innovazione legi-slativa nel settore. La disattenzione nei con-fronti dell’agricoltura è stata peraltro resaevidente dall’incredibile turnover che si è veri-ficato alla guida del dicastero dell’Agricolturadove nel corso della legislatura - ha conclusoMarini - si sono alternati ben quattro Ministri,alcuni dei quali sembravano addirittura disinte-ressati o in parcheggio.

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“Questo premio è arrivato sicura-mente inaspettato, un bel segnalein un momento non facile per chi

ha intrapreso la strada del coltivatore diretto.Un incentivo a far vedere il bicchiere mezzopieno, superare le difficoltà e credere nell’inno-vazione. Ecco perché quando mi è stato chiestodi partecipare ad Oscar Green non ho avutodubbi e ho subito detto, questo è il mio con-corso!” Sono state queste le prime parole detteda Barbara Bencich, dopo aver ricevuto il pre-mio dedicato alle aziende più innovative nellacategoria “Campagna Amica” a livello regionale.Titolare dell’azienda agricola “Gaia” di CasaleMonferrato, classe 1974, si occupa della produ-zione e vendita di orticole, non solo tramite imercati di Campagna Amica ma anche e soprat-tutto attraverso i Gruppi di Acquisto nel mila-nese. Un modo per far conoscere le peculiaritàdel territorio in un’altra regione.La premiazione è avvenuta a Torino, al CircoloCanottieri Armida, di fronte ad una numerosaplatea composta da giovani imprenditori chehanno deciso di essere quella leva strategica peril Paese che può fare la differenza, un punto disvolta da cui partire per raccontare un’Italia di-versa, la fabbrica dove nascono le idee, dove èpossibile trasformare in fatti concreti ciò chesino a ieri si pensava solo come ad un’opportu-nità di sviluppo per il settore.Barbara Bencich ha così accolto a trecentoses-santa gradi quello che è stato lo slogan dell’edi-zione 2012: “Metti le ali alla tua impresa”. “OscarGreen fa volare l'Italia perchè nelle nostre im-prese agricole c'è la forza giovane del Paese. -come ha ricordato il Segretario Nazionale Gio-vani Impresa Carmelo Troccoli, ospite della se-rata - Un oscar per l’agricoltura innovativaitaliana, che premia l’impresa agricola di suc-

Consegnati

gli “osCar green”

regionalioScAr grEEN 2012

Una spettacolare veduta dal Circolo Canottieri “Armida”di Torino, sul Lungo Po, dove si è svolta la premiazionedegli Oscar Green regionali.

premiata l’azienda“gaia” di CasalemonferratoNella categoria “Campagna Amica”:

produce orticole, partecipa

agli agrimercati e si occupa

di produzione e vendita attraverso

Gruppi di Acquisto nel milanese

Da sinistra il Segretario Nazionale Giovani Impresa Carmelo Troccoli, al centro il Presidente RegionaleCodiretti Piemonte Paolo Rovellotti e il Delegato Regionale Giovani Impresa Dario Perucca.

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cesso per offrire all’azienda una concreta occa-sione di crescita o di rilancio”. “Coldiretti Ales-sandria ha partecipato con una numerosadelegazione all’evento che ha rappresentato unmomento molto importante di confronto in at-tesa dell’evento nazionale. Una testimonianzaimportante della valorizzazione del territorioportata avanti dalle nostre aziende quotidiana-mente e dalla loro straordinaria voglia di trovaresempre nuove forme di innovazione. - ha ag-giunto a fine serata il direttore della federazionealessandrina Simone Moroni - Le nostre impreseci sono e fanno squadra. Oscar Green è il se-gnale forte e chiaro che si è creata una conti-nuità, un ricambio generazionale nellaconduzione delle nostre aziende agricole”.Per Barbara Bencich nuovi progetti oltre a quelligià in cantiere: affiancare alla partecipazione agliagrimercati di Campagna Amica della provinciaanche la possibilità di diventare presto fattoriadidattica per creare percorsi didattici studiati a“misura di bambino” per far conoscere il mondodella frutta e della verdura a grandi e piccini. Manon solo: infatti, all’azienda “Gaia” grande spazioè riservato alla cura e al benessere animale. E lastessa Barbara Bencich ci tiene a sottolineare: “Inostri mangimi sono assolutamente naturali, ma-ciniamo in un nostro mulino anche il mais chediamo alle galline!” “Le aziende premiate oggisono esempi di tenacia e caparbietà, solo così èpossibile dar vita ai propri sogni - ha aggiunto ildirettore Moroni - ovviamente però, con al pro-prio fianco, una grande forza sociale ed econo-mica come Coldiretti”.

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Ivincitori di questa fase regionale sono in to-tale otto, con relativi progetti di impresa,

tutti innovativi, ed ognuno con aspetti anchegeniali. Tre di questi accedono alla finalissimanazionale di Roma: • categoria “Ideando” Andrea Demagistris di Cra-vanzana che ha introdotto la coltivazione delBambù sulle terre di Langa; • categoria “Paese Amico” l’assessore all’agricol-tura del Comune di Fossano, Francesco Baloccoper aver attivato un bando regionale e permessola realizzazione di nuovi spazi comunali per lavendita diretta dei prodotti; • categoria “In filiera” Paola Maria Rina Polce diAlice Superiore per aver avviato una nuova im-presa agricola per la coltivazione delle erbe offi-

cinali spontanee attraverso le quali è stata fon-data una cooperativa per la commercializzazionedi prodotti innovativi: gli agridetergenti totalmentenaturali.Gli altri “Oscar Green” regionali sono andatia Danilo Merlo di Monastero B.da, a Sara Bec-caria della Cooperativa Sociale Linfa Solidaledi Montelupo Albese; a Erika Bussolino del-l’Az. Agricola zootecnica Bussolino Gilbertodi Leinì; Marco Ioppa dell’Azienda VitivinicolaIoppa F.lli Gianpiero e Giorgio di RomagnanoSesia. Sempre collegato al Concorso OscarGreen, Coldiretti Piemonte, è stato assegnatoa Gianmario Bobba, giovane risicoltore diBianzè in provincia di Vercelli, il premio “Mas-similiano De Concilio”.

eCCo gli altri vinCitori e… Chi aCCederàalla finalissima nazionale

Il Delegato Provinciale Giovani Impresa Gian-luca Bisio consegna la targa a Barbara Bencich

La sala del Circolo “Armida” gremita di ospitiprovenienti dalle provincie piemontesi per assisterealla premiazione dell’Oscar Green 2012

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Un numero importante come 5.000 che cor-risponde alla cifra degli spicchi di formaggiodella solidarietà, di Parmigiano Reggiano e

Grana Padano, venduti per aiutare i caseifici colpitidal terremoto. Cifre da record per la nostra provin-cia, una risposta alle numerose richieste, tradottacon pezzature da un chilo di formaggio sottovuotoprovenienti dai produttori Coldiretti colpiti dal re-cente sisma: “Un segnale tangibile di vicinanza atutte le imprese agricole colpite dal sisma, alla lorovoglia di ricominciare e al loro orgoglio di non darsimai per vinte” affermano il presidente e il direttoredella Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino eSimone Moroni. Una straordinaria catena di soli-darietà che, grazie alle Botteghe di CampagnaAmica, mette in contatto direttamente produttoree consumatore. Una risposta concreta alle nume-rose richieste dei consumatori che potranno tro-vare il formaggio a prezzo calmierato stabilito daColdiretti con i produttori in pezzature da un chi-logrammo in tutti gli agrimercati di CampagnaAmica della provincia. Un gesto d’aiuto dei cittadiniche permetterà di offrire un sostegno tangibile adun sistema agricolo che è stato messo economica-mente in ginocchio, una solidarietà che rende par-

ticolarmente “orgogliosi” perché contribuisce allavalorizzazione di un prodotto tipico per eccellenzaquale è il Parmigiano, per dare un appoggio con-creto per la ricostruzione dei caseifici danneggiatidal terremoto. “In molti hanno prenotato il parmi-giano della solidarietà, una grande partecipazionemanifestata dai consumatori della provincia ales-sandrina - afferma il direttore della Coldiretti ales-sandrina Simone Moroni - che non hannorinunciato a sostenere il settore agroalimentareemiliano, di così grande importanza per il Made inItaly. La vendita, in occasione dei vari agrimercativuole essere un segnale forte di garanzia della fi-liera, per contrastare le spiacevoli speculazioni che,in queste occasioni, si possono purtroppo verifi-

care”. “Un segnale di vicinanza a tutte le impreseagricole colpite, alla loro voglia di ricominciare e alloro orgoglio di non darsi mai per vinte” dice ilpresidente della Coldiretti alessandrina RobertoParavidino. Un aiuto tangibile e serio ai caseifici, ilmiglior modo per sostenere concretamente la po-polazione facendo ripartire l’economia e l’occupa-zione dei territori colpiti”. “Quando la solidarietàchiama Coldiretti risponde, sempre in prima linea,per portare sostegno alle famiglie e alle imprese.Per ripartire, nonostante tutto. Un piccolo grandegesto - hanno continuato Paravidino e Moroni -perché è importante dare sostegno all'Emilia Ro-magna ed all’intero Paese.” I caseifici e i produttoridi latte, potranno così, almeno in parte, arginare ildanno economico e ripristinare le scalere nei ma-gazzini, per impedire che il prezzo del Parmigianosalga alle stelle la prossima stagione. La vendita, inoccasione dei vari agrimercati vuole essere un se-gnale forte di garanzia della filiera, per contrastarele spiacevoli speculazioni che, in queste occasioni,si possono purtroppo verificare. “Non possiamoche dire grazie ai consumatori alessandrini - hannoaggiunto Paravidino e Moroni - a tutti coloro chehanno acquistato e acquisteranno il Parmigiano eil Grana della solidarietà, una grande partecipazionevolta a sostenere un settore di grande importanzaper il Made in Italy in un momento così difficile”.L’obiettivo è sottrarre le imprese agricole dal ri-schio di speculazioni sul mercato, per mantenerela presenza vitale dell’agricoltura in un territoriodove si realizzano prodotti che sono l’immagine edil simbolo del Made in Italy nel mondo.

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Ha riscosso successo

in tutta la provincia la vendita

del parmigiano reggiano

e del grana padano a favore

dei caseifici terremotati

oltre 5000 gli spicchi di formaggio acquistatiContinua la gara di solidarietà. Un piccolo grande gesto per sottrarre le imprese agricole dal rischio di speculazione

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Attività di informazione anno 2011/2012 che è stata oggetto di richiesta di finanziamento sulla misura 111.1 sottoazione B informazione nel settore agricolo del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Piemonte

rifiuti: StoP A “SiStri” Bisogna decidere definitivamente se il sistema

funziona o se deve essere modificato

Dopo un lungo iter, travagliatofin dal suo inizio, fatto di

proroghe a partire dal 2009, an-nunci di avvio e poi di stop, parerie anche accostamenti con vi-cende giudiziarie, il sistema ditracciabilità dei rifiuti, Sistri, pro-prio alla vigilia della sua partenzaufficiale, il prossimo primo luglio,viene sospeso dal Governo perverifiche definitive. Ad annun-ciarlo il Ministro dello SviluppoEconomico, Corrado Passera. Lasospensione del Sistri avverrà“attraverso il prossimo decretolegge che stiamo varando”, hadetto Passera sottolineando lanecessità di “trovare presto solu-zioni alternative”. Per il ministrodell'Ambiente, Corrado Clini, ''èuna storia che va definita. hochiesto la sospensione e nonun’altra proroga al Consiglio deiMinistri in attesa di arrivare a ve-rifiche decisive”. “Di proroga inproroga l’Italia - ha aggiunto Clini- è senza tracciabilità dei rifiuti''come chiede invece l’Europa. Ilresponsabile dell’Ambiente haquindi pronunciato un netto “noa vantaggi per chi non vuole con-trolli”. La decisione della sospen-sione, ha riferito Clini, è statapresa allo scopo di effettuare leverifiche richieste dopo il pareredel Digitpa (Ente nazionale per ladigitalizzazione della Pubblica Am-ministrazione) sulla funzionalitàdel sistema al quale il ministero,allora sotto la guida di StefaniaPrestigiacomo, si era rivolto nelmaggio del 2011 a seguito delledifficoltà operative riscontratenella fase di avvio sperimentale.“Il Digitpa - ha riferito ancoraClini - ha trasmesso al ministerole sue valutazioni solo lo scorso16 maggio 2012, alla vigilia del-l’entrata in funzione del Sistri

prevista dal 1° luglio 2012, dopouna serie di rinvii stabiliti a par-tire dal 2009''. Il parere di Digitpa,in particolare, solleva una serie diquestioni in merito alle proce-dure seguite da parte del mini-stero per l’affidamento aSelex-Finmeccanica, della proget-tazione e realizzazione del Sistri,in merito ai costi ed al funziona-mento del sistema. Il ministro hatrasmesso quindi la relazioneall’Avvocatura dello Stato e alComando del Nucleo OperativoEcologico dell’Arma dei Carabi-nieri per le valutazioni di compe-tenza e ha inoltre richiesto agliorgani competenti del ministerodi effettuare una valutazione in-terna in merito a quanto osser-vato da Digitpa. Le verificheavviate richiedono tempi noncompatibili con l’entrata in fun-zione del Sistri il 1° luglio pros-simo. “Per questo ho proposto disospendere gli effetti del con-tratto stipulato tra il ministero eSelex del 14 dicembre 2009 enello stesso tempo il pagamentodei contributi da parte delle im-prese per l’anno 2012”. Il pe-riodo, ha concluso il Ministro “ènecessario per chiarire tutti gliaspetti relativi al Sistri, e decideredefinitivamente se il sistema fun-ziona, se deve essere modificatoo sostituito”. L’operazione Sistricoinvolge 300 mila aziende, pic-cole medie e grandi, che produ-cono rifiuti, e 22 mila imprese ditrasporti. Il progetto prevede ladistribuzione di quasi 600 mila di-spositivi elettronici con il moni-toraggio continuo di circa 500 sitidi smaltimento. In Italia l'80%circa dei rifiuti prodotti in totaleè nella categoria dei rifiuti spe-ciali di cui il 10% è costituito daquelli speciali pericolosi.

ALTERNATIVA ALLA TRACCIABILITà. UNA STORIA ChEVA DEFINITA CON PIù ChIAREzzA E TRASPARENzA

Nuove proposte sui pagamenti direttiPiù sintonia con la “domanda del mercato”

Una convergenza degli aiutitra gli stati membri che ve-

drebbe l’Italia rimetterci dimeno (50 milioni circa) rispettoalla proposta della CommissioneUe, Francia e Germania qual-cosa in più, senza che moltocambi per i nuovi stati membri.È uno dei punti salienti del rap-porto sui pagamenti diretti (I pi-lastro) nella PAC del dopo 2013,presentato dall’eurodeputatoLuis Capoulas Santos in Com-missione agricoltura del Parla-mento europeo. Il rapporto, conle relazioni sulla gestione deimercati e sul finanziamento, co-stituiscono le “contro-proposte”dell’Europarlamento alla bozzadi riforma della PAC presentatadalla Commissione UE lo scorsoautunno, emendata in 700 punti.Oltre a proporre un nuovo tipodi redistribuzione degli aiuti trastati membri, l’Europarlamentovorrebbe una mitigazione delprocesso di convergenza tra gliagricoltori; quello che prevedel’applicazione dell’aiuto per et-taro. Nella sua idea il greening, lacomponente, verde dei paga-menti diretti, dovrebbe vedereampliata la platea di aziendeesentate in quanto “verdi per de-finizione” e procedere a un’appli-cazione meno rigida delle tremisure uguali per tutti suggeritedalla Commissione. Il 7% di su-perficie ecologica, per esempio,si abbasserebbe al 5% in caso diaziende adiacenti. I parlamentarihanno avuto tempo sino al 9 lu-glio per presentare gli emenda-menti alle quattro proposte, chesaranno discusse, emendate equindi votate in Commissione anovembre. Anche se nulla èstato deciso in forma ufficiale,nella fase successiva il ConsiglioUE dovrebbe usare la piatta-forma del Parlamento.

Ciolos, disponibilità versoEuroparlamento e Consi-glio su Riforma PACIl Commissario Dacian Ciolos hadichiarato, nei giorni scorsi, chel’obiettivo della PAC é sosteneregli agricoltori nella prospettivadei prossimi cinquanta anni, com-binando aspetti economici conaspetti di altro genere, come laperdita di suolo agricolo e la bio-diversità, che però, ha specificato,

sono strumenti di produzione atutti gli effetti. Ciolos ha ricor-dato la estrema sensibilità dei cit-tadini europei ai valori ambientalie la necessità che tutti gli aspettidebbano essere tenuti in contoper la Riforma. L’attenzione allaspecificità dell'agricoltura medi-terranea rimane nella Riforma, haribadito, ricordando però che gliStati membri sono 27 e che nonsi può perdere la credibilità dellaPAC. Il commissario ha precisatoche l’Italia ha la possibilità di de-finire il livello di regionalizzazionedei pagamenti ed i relativi criteri.Ciolos ha confermato il suoorientamento verso una media-zione con il Parlamento, a partiredal greening e in particolare, aproposito della questione dei pa-scoli permanenti, ha indicato inotto gli anni necessari per il rico-noscimento. Approccio econo-mico e approccio di durabilitàsono le due chiavi della Riforma,ha ribadito il Commissario, sot-tolineando che va fatto un lavoroper valorizzare il ruolo econo-mico dell’agricoltura anche intermini di occupazione. Ed é per questo che é stato pre-sentato il “Pacchetto giovani” (tracui il 2% massimale nazionale neipagamenti diretti), ha chiarito. Vafatta una vera politica di insedia-mento dei giovani con misureobbligatorie per tutti gli Statimembri nel quadro della PAC, haaggiunto. Ciolos ha anche parlato della de-finizione di agricoltore attivo chedeve essere obbligatoria ma i cuicriteri per i relativi incentivi sonodemandati agli stati membri,come ha specificato, indicandocome opportuna la definizione alivello nazionale di una lista nega-tiva di chi non deve essere bene-ficiario di aiuti.La PAC del futuro dovrà esserepiù utile a far fronte alla do-manda del mercato; senza la pro-tezione dei prodotti aindicazione geografica di prove-nienza l’Unione europea nonchiude più accordi commercialibilaterali ha reso noto Ciolosche ha concluso il suo inter-vento dicendosi disposto al dia-logo con Parlamento e Consiglioin modo aperto per una riformaequa e che non ci sarà riformase l’Italia non sarà a bordo.

POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA

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Scadenza impoSta adempimenti Soggetti obbligati

20/08/2012 IRPEF

Liquidazione e versamento dell’IRPEF a saldodovuta per l’anno precedente e primo accontoper lanno in corso con maggiorazione 0,4%

Contribuenti persone fisichee enti soggetti a studi

di settore

20/08/2012 IRAP

Liquidazione e versamento dell’IRAPa saldo dovuta per l’anno precedentee primo acconto per l’anno in corso

con maggiorazione 0,4%

Contribuenti titolari d’aziendae enti collettivi soggetti

a studi di settore

20/08/2012 IVA

Emissione fattura differita per la cessionedi beni spediti o consegnati nel mese

precedente, la cui consegna risulti da un DDTo da altro documento idoneo a identificare

i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione

Soggettipassivi IVA

20/08/2012 IVA Liquidazione e versamento dell’IVA a debitodel mese di luglio 2012

Contribuenti IVA mensili

20/08/2012 IVA

Liquidazione e versamento dell’iva a debitodel secondo trimestre 2012

Contribuenti IVA trimestrali

20/08/2012 IVA

Comunicazione in via telematica dei daticontenuti nelle dichiarazioni d’intento

ricevute nel mese precedente

Contribuenti IVA che hanno ri-cevuto le dichiarazioni d’intentorilasciate da esportatori abituali

20/08/2012 Ritenutealla fonte

Versamento ritenute alla fonte su: redditidi lavoro dipendente e assimilati redditi

di lavoro autonomo provvigioni corrispostinel mese precedente

Soggetti operanti in qualitàdi sostituto d’imposta

25/08/2012 IVA

Invio telematico elenchi INTRASTATriepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o

prestazioni di servizi intracomunitari relativial mese precedente

Operatori intracomunitaricon obbligo mensile

31/08/2012 IVA

Invio della comunicazione relativaalle operazioni effettuate nel mese precedente

con soggetti aventi sede domicialiatio residenti nei Paesi c.d. Black list

Soggetti passivi IVA

agosto a cura di Daniela Colombini

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vern

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scheda nocciolo n.22

a cura di Alberto Pansecchi

• Collocazione impianti• Riduzione produttiva• Lesioni corticali• Indebolimento piante

Le gelate costituiscono una delle principali calamità per l’agricoltura mondiale.

La loro incidenza varia per intensità, periodo di ritorno e periodo della sta-

gione in cui manifestano il loro effetto sulle coltivazioni.

Le gelate invernali determinano su nocciolo effetti negativi con temperature

comprese tra 20-30 °C sotto lo zero, ed interessano normalmente l’intero ap-

pezzamento.

Le gelate invernali rappresentano un rischio per la sopravvivenza delle piante

da frutto, con frequenze di ritorno nella nostra area di 25-30 anni.

Gli eventi osservati in questi nell’inverno 2011-2012 costituiscono momenti di

forte rischio per le produzioni locali.

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schedaAatecn

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LA REsIsTEnzA AL GELO

Le piante sono organismi per lo più incapaci di rego-lare la propria temperatura in modo indipendente daifattori ambientali (questo avviene solo per temperaturemolto al di sopra del punto di congelamento). Vicino osotto lo zero la temperatura si adegua a quella del-l’ambiente circostante.

Invece di opporsi alle basse temperature attivandomeccanismi di “riscaldamento”, le piante hanno svi-luppato comportamenti di adattamento al freddo conil raggiungimento di uno stadio di dormienza presso-ché assoluto.

I freddi invernali hanno conseguenze tanto più graviquanto più l’entrata in riposo delle piante è ritardata.Tutte la specie che prolungano molto la fase vegetativa, risultano più sensibili al geloinvernale. Il nocciolo rappresenta in questo contesto un caso particolare in quanto, lefioriture maschili e femminili avvengono nel periodo di norma più rigido dell’inverno.

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a cura di Alberto Pansecchi

Bibliografia: Elementi di fisiopatologia vegetale - A. Matta, S. Pennazio - 1984 - Pitagora EditriceForti danni da gelo al nocciolo piemontese - A. Roversi, A. Pansecchi - L’Informatore Agrario - 20/2012

Danni sui fioriIl nocciolo è una specie monoica, caratterizzata quindidalla presenza sulla stessa pianta di fiori maschili e fiorifemminili portati separatamente. A differenza quindi deifruttiferi maggiormente conosciuti e coltivati nel nostroareale in cui sullo stesso fiore sono portati l’organosessuale femminile, il gineceo, con ovario, stilo e stigmae l’organo sessuale maschile, l’androceo con filamentoed antera, nel nocciolo i fiori maschili e femminili sonoportati su organi diversi e separati.

Anche il momento della fioritura risulta originale inquanto avviene normalmente in gennaio e febbraioquando le temperature sono più basse: il polline, pro-veniente da altre piante (il nocciolo è autosterile) rag-

giunge tramite i movimenti dell’aria lo stimma del fiore femminile, in un paio di giorni sviluppa il tubopollinico che si approfondisce nell’ovario, attraverso il quale il nucleo maschile passa e stimola lo sviluppodell’ovario; la vera e propria fecondazione con la fusione dei nuclei maschile e femminile avverrà poi nelmese di maggio.

La gelata dell’inverno appena trascorso, avvenuta nella primaquindicina di febbraio, ha spesso coinciso con la piena fiori-tura del nocciolo. Il sintomo più evidente dell’azione del geloè stato l’imbrunimento più o meno esteso degli stigmi deifiori femminili che ha portato, in certi casi alla sterilità delfiore stesso.

Un altro danno è emerso, solo più avanti nella stagione, acarico degli amenti che, lesionati a livello del proprio asse,non sempre sono stati in grado di liberare il polline.

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scheda

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tecnica

Danni ai tronchiIl danno più evidente ed eclatante, conseguente alle gelate estreme dell’inverno trascorso, è rappresentatodalle fessurazioni longitudinali sui tronchi che hanno cominciato ad essere segnalate dopo circa 15 giorni dalverificarsi dell’evento. Le lesioni hanno interessato la corteccia dei tronchi fino al tessuto legnoso sotto-stante.

Gli spacchi corticali presentavano una lunghezza compresa tra i 10 e i50 cm e, rispetto al suolo, interessavano il tronco a partire da 30 cm. Taleera infatti lo spessore del manto nevoso al momento delle gelate. Glispacchi generalmente arrivavano sino alla prima impalcatura e raramente

interessavano le branche. La larghezza di talispacchi era compresa tra pochi millimetri eoltre 1 cm.

Come riportato in letteratura le parti dicorteccia esposte a sud sono state le menotolleranti agli abbassamenti di temperaturae manifestano quindi danni più intensi.

La corteccia lesionata, si è poi progressiva-mente ritirata e le ferite inizialmente sottilisi sono “aperte” interessando anche metàcirconferenza del tronco. In queste condi-zioni l’unica soluzione è quella di program-mare una sostituzione della pertica.

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schedaAatecn

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a cura di SATA - Alessandro Costanzo

scheda orticola

Il diserbo della cipollaA differenza di altre colture agrarie (es. frumentoe mais) la cipolla è caratterizzata da una ridottacapacità di competizione con le infestanti dovutaal portamento assurgente delle foglie che ombreg-giano poco il terreno consentendo un’emergenzapressoché continua delle infestanti durante tuttoil ciclo della coltura. Il controllo delle infestanti èquindi un’operazione molto importante perché hainizio dalla semina e si protrai sino a qualche set-timana prima della raccolta.

Controllo delle infestantiPer garantire una buona pezzatura la cipolla vieneseminata a file molto ravvicinate che non consen-tono la sarchiatura quindi il controllo delle infe-stanti deve essere fatto ricorrendo quasiesclusivamente al diserbo chimico. La strategia chesi deve seguire è quella di contenere le infestantinei primi mesi dopo l’emergenza della cipolla, que-sto è il momento più critico durante il quale nonè ancora possibile utilizzare tutti i diserbanti e nonè ancora consigliabile usare dosaggi elevati.

Pulizia del lettodi semina e delle riveNel caso in cui nelle fasi che precedono la seminaemergano delle infestanti è opportuno effettuare unpassaggio con Glifosate per debellare le malerbe inparticolare quelle perennati (es. Cardo selvatico, Cyr-sium spp.). La pulizia delle rive e dei fossi sono ope-razioni propedeutiche per limitare le futureinfestazioni nel campo (inseminazione).

Pre-emergenzaIl diserbo in pre-emergenza è uno degli inter-venti che se coadiuvato dall’andamento clima-tico (piogge o irrigazioni che attivino\stratifichino il

prodotto) risulta fondamentale per la riduzionedelle nascite di infestanti nelle prime fasi. I pro-dotti attualmente disponibili che prevedono inetichetta l’uso in pre-emergenza sono: Clorpro-fam e Pendimetalin.La loro efficacia è particolarmente influenzatadall’umidità del terreno; in condizioni di umiditàottimale possono espletare la loro azione anti-germinello per alcune settimane consentendoalla cipolla di emergere.

scelta del campoEssendo la cipolla una coltura che risente particolar-mente della competizione con le infestanti il primoaspetto da tenere conto è la scelta del campo. Sono daevitare quindi quegli appezzamenti che storicamentehanno un’elevata densità di malerbe inoltre è preferibileche la coltura venga seminata in successione a colturecome il frumento. Da evitare semine dopo colture or-ticole dove, in molti casi, il controllo delle erbe infe-stanti non è sempre ottimale. Le rotazioni cheprevedono la successione di colture appartenenti a fa-miglie botaniche diverse garantisce una maggior turna-zioni di principi attivi diversi garantendo nella maggiorparte dei casi un maggior controllo sulle infestanti.

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a cura di SATA - Alessandro Costanzo

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Post-emergenzaDopo l’intervento di pre-emergenza si effettuano interventi ripetuti e a dosaggi crescenti (microdosi). La linea da seguireè quella dei trattamenti precoci cercando di colpire le infestanti nei primi stadi di sviluppo. Le infestanti particolarmentedifficili per la coltura della cipolla sono quelle a foglia larga come: Chenopodium album (Farinello) Amaranthus retroflexus(Amaranto), Portulaca oleracea (Erba grassa), Polygonum spp. (es. Persicaria, Convolvolo, Correggiola); le graminacee rappre-sentano un problema minore perché facilmente controllabili con in graminicidi specifici. I principi attivi attualmente di-sponibili per il controllo delle dicotiledoni (foglia larga) sono: Clopiralid, Ioxinil, Oxifluorfen e Piridate mentre per legraminacee (foglia stretta) sono: Clicloxidim, Fluazifop-p-butile, Propaquizafop e Quizalofop-p-etile. La scelta del prodottoe del dosaggio deve essere fatta principalmente valutando lo stadio di sviluppo della coltura e la tipologia e lo stadio disviluppo delle infestanti. Nelle prime fasi di crescita della cipolla (1° foglia 2 ° foglia completamente distesa) si consiglia l’usoripetuto di Ioxinil (28,7 %) con dosaggi che variano da 0,1 lt/ha a 0,3 lt/ha in base allo stadio della coltura. In questa faseè possibile impiegare anche Piridate (45 %) con dosaggi da 0,3 a 0,5 kg/ha. Nelle fasi successive con cipolla con 2\3 foglievere è possibile impiegare anche Clopiralid (72 %) sino 160 g/ha e Oxyfluorfen (22 %) partendo da dosaggi di 0,05 lt/hasino ad arrivare con coltura più sviluppata (4 foglia) sino a 0,4 lt/ha.

Consigli per l’applicazioneL’efficacia del diserbo non è funzione solamente del binomio prodotto\dose ma anche del momento dell’applicazione e dellatecnica utilizzata. Le infestanti risultano particolarmente suscettibili allo stadio di cotiledoni e più in generale nei primi stadidi sviluppo vanno quindi evitati trattamenti su infestanti molto sviluppate; in queste condizioni è necessario incrementare ildosaggio che comporta in molti casi la comparsa di gravi sintomi di fitotossicità sulla coltura. Quasi tutti i prodotti impiegabilivengono assorbiti per via fogliare e sono dotati di scarsa capacità di traslocazione nei tessuti quindi è consigliabile non scen-dere mai sotto ai 300 lt/ha di acqua e utilizzare i bagnanti consigliati in modo da bagnare il più possibile le foglie dell’infestante.Particolare attenzione bisogna avere con alcuni prodotti che riducono la loro attività in presenza di basse temperature oscarsa luminosità (per esempio Ioxinil e Oxyfluorfen) in oltre in casi di ritorni di freddo si possono verificare fenomeni di fito-tossicità nei confronti della cipolla.

Considerazioni finaliIl diserbo della cipolla è una delle operazioni più delicate perché deve essere in grado di contenere le infestanti senza de-primere eccessivamente lo sviluppo della coltura. Rispetto ad altre colture agrarie, dove si può contare su diverse sostanzeattive (es. frumento e mais), la cipolla vede una numero molto ristretto di principi attivi che devono essere utilizzati in modocorretto per massimizzare la loro efficacia. Va ricordato che in altri paesi dell’Europa sono registrati anche altri prodotticommerciali che potrebbero venire registrati in Italia grazie al meccanismo del mutuo riconoscimento introdotto dal re-golamento 1107/2009.

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schedaAatecn

icaa cura di SATA - Alessandro Costanzo

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Le principali avversità fungine che colpiscono la patatasono: Peronospora (Phytophthora infestans) eAlternariosi (Alternaria solani)

Peronospora (Phytophthora infestans)La peronospora è una malattia che può provocaredanni ingenti alla coltivazione, si sviluppa in condizionidi umidità elevata e con temperature che variano dai10 ai 25°C. Inizialmente interessa la parte aerea par-tendo dalle foglie basali per poi colpire anche il fusto,i sintomi specifici sono un iniziale ingiallimento fogliareseguito dalla comparsa di tacche necrotiche contor-nate da aree clorotiche (ife del fungo). In caso di attac-chi gravi la malattia può interessare anche i tubericompromettendone la qualità e la conservabilità.

Alternariosi (Alternaria solani)L’alternariosi o alternaria è provocata da un fungo chesi conserva nel terreno e nei residui colturali; rispettoalla peronospora l’alternariosi colpisce maggiormentele piante lesionate (es. microlesioni da vento) o chehanno subito stress idrici o nutrizionali. Si manifestainizialmente sule foglie più vecchie per poi interessaretutto l’apparto aereo, i sintomi sono tacche necroti-che rotondeggiati con margini ben definiti con diame-tri di 1-2 mm. La diffusione e lo sviluppo della malattiaè favorita da temperature di 18-25°C, umidità elevatae alternanza di periodi umidi e asciutti.

Difesa Integrata allaPeronospora e AlternariosiLa difesa alla peronospora e all’alternariosi deve pre-vedere l’integrazione di interventi agronomici e chi-mici. Le principali accortezze agronomiche perdiminuire il rischio di infezione sono:a) Uso di tuberi seme sani e certificati

b) Utilizzo di varietà meno suscettibili

c) Ampie rotazioni

d) Corretta sistemazione del terreno

e) Rincalzatura

f) Evitare eccessi\carenze idriche o nutrizionali

La lotta chimica prevede l’utilizzo di diversi agrofar-maci da soli o in miscela tra loro, nella tabella n.1sono riportati i principali principi attivi utilizzabilisulla coltura.

scheda orticola

Necrosi e tacche tipiche dell'Alternariosi - Foto: B.Parisi

Attacco di peronospora su patata – Foto: R. Angelini

La lotta chimica prevede l’utilizzo di diversi agrofar-maci da soli o in miscela tra loro, nella tabella n.1 sonoriportati i principali principi attivi utilizzabili sulla col-tura. La strategia da adottare deve prevedere un mo-nitoraggio costante della coltura per evitare che sisviluppino focolai delle malattie in particolare bisognaporre particolare attenzione alle foglie basali che piùfacilmente contraggono per prime le malattie. In man-canza di modelli previsionali si consiglia di iniziare atrattare con prodotti rameici quando le temperaturemedie giornaliere si attestano sopra i 12 °C e il gettofogliare abbia raggiunto almeno i 15-20 cm di lun-ghezza. Per il controllo della peronospora si consi-gliano trattamenti a cadenza di 15 giorni; in caso diassenza di malattie e in condizioni di temperature ele-vate e bassa umidità si consiglia di sospendere i trat-tamenti o allungare il tempo tra un trattamento equello successivo. Se la coltura viene irrigata a pioggiao sono previsti temporali si consiglia l’utilizzo di pro-dotti capaci di traslocare all’interno della pianta come:Metalaxil-M, Dimetomorf, Mandipropamide, altri... Ladifesa dall’alternariosi vede un minor numero di prin-cipia attivi disponibili,quasi tutti ad azione preventivatranne il Difenoconazolo che essendo sistemico haanche un’azione curativa. Numerosi principi attivi (adesempio: Mancozeb, Propineb) svolgono un’azione dicontenimento sia nei confronti di Peronospora e Al-ternariosi quindi è molto importante introdurre nellastrategia di difesa questi prodotti a duplice attitudineLa tabella n.1 mostra i principali principi attivi e loromiscele registrate su patata per il controllo della pe-ronospora e dell’alternaria. La scelta del prodotto dautilizzare deve essere fatta considerando le caratteri-stiche del fitofarmaco che è strettamente correlata alai principi attivi contenuti in esso.

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a cura di SATA - Alessandro Costanzo

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scheda

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tecnica

Le principali caratteristiche tecniche da valutare sono:- Azione: Un prodotto in base alle sue caratteristiche chimico\fisiche può svolgere una funzione di tipo Preventivo (Prev.) oCurativo (Cur.). I primi sono adatti in caso di assenza della malattiae contrastano lo sviluppo della stessa,i secondisono da impiegarenei casi in cui la malattia abbia già colpito la pianta.- Traslocazione: I prodotti possono essere in grado di traslocare all’interno della pianta (muoversi nei tessuti) in modo diverso;i principali meccanismi di movimento sono:a) Citotropico (Cito): penetrazione più o meno superficiale negli organi verdi interessati dal trattamento.b) Translaminare (Tran.): penetrazione più o meno profonda negli organi verdi, per cui, nelle foglie, il principio attivo è ingrado di raggiungere la lamina opposta a quella direttamente interessata daltrattamento.c) sistemico (sist.): il principio attivo è assorbito dai tessuti vegetali e traslocato nelle altre parti della pianta adopera dellacircolazione linfatica (ascendente e/o discendente).- sito d’azione: Per evitare l’insorgere di fenomeni di resistenza (ridotta inefficacia del prodotto) è opportuno utilizzare diversiprodotti che abbiano siti d’azione diversi tra loro. In questo modo si riduce fortemente il rischio di insorgenza di resistenze; dialcuni prodotti in etichetta sono riportati i numeri massimi di trattamenti proprio per evitare la possibile perdita di efficacia delprodotto.

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• I sintomi della malattia consistono in can-cri corticali sul tronco e sulle branchedella pianta i quali possono causare degliavvizzimenti settoriali della chioma.

• Nel caso in cui l’infezione ha interessatol’intera circonferenza del tronco o dellebranche l’intera pianta può avvizzire.

• I cancri si presentano come aree de-presse, imbrunite a superficie screpolata,talora con produzione di essudati gom-mosi.

• Asportando gli strati superficiali si notache gi strati corticali sottostanti, il legnogiovane e il cambio sono imbruniti.

• Sintomo caratteristico che distingue l’infe-zione di P.syringae dalla Monilia è la necrosidella gemma a fiore prima della sua apertura,la Monilia invece attacca i fiori già aperti.

• Un secondo quadro sintomatologico ri-guarda le possibi alterazioni sui frutti. Sullaloro superficie si osservano maculaturerossastre che evolvono in crosticine da cuiprende il nome di “scabbia batterica”.Anche i lembi fogliari possono mostrarepicchiettature, impallinature e lacerazioni.

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schedaAatecn

icaa cura di Alessandro Albertelli

Il deperimento batterico dell’albicocco co-

nosciuto anche come cancro batterico è la

causa di molte morie di piante. Il microrga-

nismo responsabile degli attacchi e’ un bat-

terio ubiquitario Pseudomonas siringae pv.

siringae. La batteriosi dell’albicocco in Pie-

monte è attualmente classificata come ma-

lattia endemica con attacchi più o meno

gravi secondo le annate che possono com-

promettere in maniera significativa la colti-

vazione della specie. Inverni rigidi e prima-

vere fredde e piovose, accompagnate da

forti sbalzi termici tra il giorno e la notte

sono le principali cause predisponenti l’in-

sorgere di rapidi deperimenti su albicocco

causati da Pseudomonas siringae.

In caso di gelate primaverili la gravità dei

danni può essere molto elevata.

scheda frutticoltura n.20

batteri di pseudomonassiringae

sInTOmATOLOGIAcancrocorticale

imbrunimento del legno

gommosi

scabbia battericasu frutto

scabbia battericasu frutti

imbrunimento tessutisottocorticali da cancro batterico

imbrunimentotessuti sottocorticali

da cancro batterico

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a cura di Alessandro Albertellischeda

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tecnica

• Evitare di effettuare impianti interreni con caratteristiche idoneeallo sviluppo del patogeno.• Correggere il terreno con calceagricola quando il terreno è <6. • Scegliere correttamente il portain-nesto.• Per i primi 5-6 anni dopo l’impiantospennellare il tronco con vernici im-biancanti per limitare le escursionitermiche invernali-primaverili.

• Potare nel periodo estivo o a ri-dosso della fioritura evitando il pe-riodo invernale, limitare la potaturanelle prime annate dopo l’impianto.• Trattare dall’autunno fino a bottonirosa con rame a media dose effet-tuando almeno 3-5 passaggi.• Disinfettare frequentemente gli at-trezzi di potatura e proteggere le fe-rite più grandi.• Irrigare in modo regolare (la pianta

migliora l’assorbimento del calcio)avendo cura di evitare gli stressidrici anche dopo la raccolta deifrutti. Inoltre è utile apportare quan-tità equilibrate di fertilizzanti ed evi-tare le carenze soprattutto di calcio.Esso infatti rappresenta un fattoredi resistenza nei confronti dei bat-teri e un buon assorbimento di que-sto elemento da parte della pianta èfondamentale.

InTERVEnTI DI PREVEnzIOnE

• La pioggia e il freddo. Le intensepiogge autunnali favoriscono l’au-mento della popolazione batterica,inoltre l’intensità dell’attacco bat-terico è in relazione con la duratae l’intensità del freddo. Infatti il bat-terio si sviluppa facilmente confreddi intensi, escursioni termiche(gelate notturne-intenso riscalda-mento diurno), gelate primaverili.• Il suolo. Terreni con tessituragrossolana, sciolti, con ph acidosub-acido scarsa sostanza organicae bassa disponibilità di calcio favo-

riscono una maggiore incidenzadella batteriosi.• Il portainnesto. Un portainnestoinadatto al suolo e’ un fattore distress per la pianta con conse-guente maggiore suscettibilità agliattacchi del batterio. Portainnesti dipesco franco Missour e franchi dialbicocco evidenziano una mag-giore resistenza al batterio rispettoai mirabolani e ai susini.• Il punto d’innesto e sensibilità va-rietale. L’influenza dell’altezza delpunto d’innesto rispetto alla per-

centuale di attacchi del batterio èstata evidenziata da ricerche e spe-rimentazioni francesi.I dati sperimentali evidenziano chei migliori risultati si sono ottenuticon un’altezza d’innesto di 120centimetri. Esiste inoltre una di-versa sensibilità varietale alla batte-riosi, per cui possiamo averevarietà sensibili es: Aurora, Laycotecc, mediamente sensibili es: Pin-kcot, Kioto, Tonda di Costigliole,Robada ecc poco sensibili es: PerleCot, Spring Blush ecc.

FATTORI PREDIsPOnEnTI LA bATTERIOsI

Bibliografia

Siti web: http://www.atlasplantpathogenicbacterie.it/Pseudomonas%20INF%20AGR.pdfhttp://multidata.multiwire.net/upload/gesnew/Cresoricerca_460emb_05.pdfhttp://www.infokeeper.it/Keeperfiles/creso/attach/Difesa_Batteriosi%20albicocco.pdfhttp://www.ermesagricoltura.it/var/portale_agricoltura/storage/file/ra0412091s_1244543475.pdfhttp://www.fitosanitario.mo.it/uploads/documenti/Pseudomonas.pdf

Cancro su ramoCancro su ramoAvvizzimentodella pianta

Avvizzimentodella chioma

Albicocchi innestatia 120cm d’altezza

Avvizzimentogemma fiorale

Tessuti sottocorticaliimbrunitiInnesti a 120cm

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ltura

speciale flavescenzaLa Flavescenza dorata è una malattia

epidemica che attacca la vite. L’agenteinfettivo è un fitoplasma, un microorga-nismo molto simile ai batteri. Non si tra-smette né con i tagli di potatura né pervia radicale nè per contatto tra radici oattraverso residui lasciati nel terreno. Lamalattia viene trasmessa da un vettore,l’insetto Cicadellide Scaphoideus titanus,considerato l’unico vettore della malat-tia: nella sua attività trofica l’insetto sug-gendo la linfa della vite infetta assimila ilfitoplasma che si instaura nelle ghiandolesalivari. Pungendo altre viti, con la saliva

l’insetto inietta il fitoplasma nelle piantesane infettandole. La Flavescenza dorataha fatto la sua comparsa in Piemonte inprovincia di Alessandria, nel Tortonese,nel 1998; di qui si è diffusa in tutto il ter-ritorio vitato piemontese e ha interes-sato anche le altre regioni del NordItalia. La Flavescenza è malattia da qua-rantena; dal 2000 in Italia la lotta è ob-bligatoria: non essendoci cure direttecontro la malattia gli unici accorgimentiefficaci sono di profilassi utilizzando in-setticidi contro il vettore ed eliminandole fonti di inoculo: questi sono i cardini

del decreto di lotta obbligatoria. In questiultimi anni si sta perfezionando la lotta,aumentando i trattamenti, cadenzandoliin base ai monitoraggi dell’insetto vet-tore (sia forme giovanili che l’adulto) easportando in estate solo le parti vege-tali sintomatiche. Allontanare le fonti diinoculo significa anche intervenire sugliincolti e sui vigneti abbandonati estir-pando le piante di vite selvatica; per inuovi impianti e per le eventuali sostitu-zioni si dovrebbe utilizzare materiale vi-vaistico termotrattato (il trattamentotermico delle barbatelle in vivaio).

Testo redatto sulla base dei documenti ufficiali della Regione PiemonteSi ringrazia la Dott.ssa Paola Gotta del Settore Fitosanitario Regionale per la preziosa collaborazione.Foto dell’archivio fotografico del S.F.R. Con il patrocinio di Camera di Commercio di Alessandria e la Provincia di Alessandria

I sInTOmI DELLA mALATTIAIl sintomo più eclatante è l’arrossamento perinervale che siestende all’intera lamina fogliare tra le nervature nei vitigni abacca rossa; in quelli a bacca bianca assume una colorazionegiallastra. Il portinnesto non manifesta alcun sintomo. Accantoalle manifestazioni cromatiche su foglia il riconoscimento dellamalattia è possibile dalle seguenti sintomatologie:

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• Germogli con numero inferiore di internodi;

• Internodi raccorciati e/o disposti a zig-zag;

• Foglie di dimensioni inferiori;

• Bollosità della lamina fogliare per sviluppo ridottodelle nervature;

• Ripiegamento verso il basso della foglia;

• Inserzione più acuta della lamina fogliare sul picciolo;

• Caduta anticipata delle foglie;

• Disseccamento e disarticolazione del germoglio a partire dall’apice;

• Corteccia imbrunita nella parte interna a contatto con il legno;

• Stentato germogliamento primaverile;

• Disseccamento delle infiorescenze o dei grappoli in allegagione;

• Ispessimento della lamina fogliare (percepibile al tatto);

• Appassimento parziale o totale del grappolo dall’invaiatura;

• Consistenza gommosa del germoglio o mancata lignificazione.

Indagini molecolari possono fornire dati certi della presenza

della malattia, ma l’attenta valutazione dei sintomi presenti è suf-

ficiente a fornire certezze sulla malattia: la presenza contempo-

ranea di almeno tre sintomi sulla stessa pianta fornisce la

certezza della Flavescenza dorata.

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L’InsETTO VETTORELo Scaphoideus titanus è il vettore della malattia. Compie ununico ciclo all’anno. Sverna come uovo nel legno della vite; leuova non sono sensibili ai freddi invernali. La schiusa avviene ge-neralmente tra la fine di maggio e la metà di giugno, a secondadell’andamento termico primaverile; durante i cinque stadi gio-vanili l’insetto si può vedere sulla pagina inferiore delle foglie piùvicine al ceppo: le neanidi di 1° e 2° età (le più giovani) non tra-smettono la malattia anche se si alimentano su piante ammalate.L’insetto acquisisce capacità infettive a partire dagli stadi ninfalidi 3°, 4° e 5° età; l’insetto che acquisisce il fitoplasma anche neglistadi giovanili è sempre infettivo.

LA LOTTALa lotta alla Flavescenza dorata è indiretta: deve essere indiriz-zata contro l’insetto vettore e devono essere adottate tutte leseguenti misure di profilassi: estirpo dell’intera pianta colpita op-pure eliminazione della vegetazione sintomatica oltre alle misuredi prevenzione (pulizia degli incolti e dei vigneti abbandonati,cura dei vigneti mal gestiti). Accanto a queste misure occorresempre ribadire la necessità di disporre di materiale vivaisticosano, meglio se termotrattato. In provincia di Alessandria i trat-tamenti insetticidi contro il vettore sono almeno due: il primo

contro le forme giovanili tra la metà e la fine di giugno effettuatosoltanto al termine della fioritura della vite, ad allegagione avve-nuta, a salvaguardia delle api e degli altri insetti pronubi; il se-condo contro gli adulti, circa un mese dopo. Per il rispetto delleapi degli altri pronubi occorresempre sfalciare e allontanare le fioriture erbacee spontanee dalvigneto. Oggi si ritiene che ripassare l’insetticida sui bordi delproprio vigneto dopo alcuni giorni dal trattamento elimini gliscafoidei arrivati dagli incolti confinanti.

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Inoltre si avverte la necessità di intervenire anche in post vendemmia perchéi monitoraggi degli ultimi anni hanno chiaramente dimostrato che l’insettoè presente fino a quando, in autunno (ottobre), le temperature si mantengonomiti. I prodotti da utilizzare sono gli insetticidi registrati sulla vite contro icicadellidi. Le aziende aderenti alla misure agroambientali devono rispettaregli obblighi stabiliti nel disciplinare di difesa della vite. Le aziende biologiche devono incominciare la lotta in anticipo di 10-15giorni rispetto alle aziende convenzionali cadenzando con maggior frequenzagli interventi con insetticidi contenenti estratto di piretro naturale, megliose addizionati a piperonil butossido.

I mOnITORAGGIMonitorare la comparsa delle forme giovanili edegli adulti è la base per la realizzazione di unalotta efficace. In provincia di Alessandria questa at-tività sta intensificando di anno in anno. L’epocadei trattamenti insetticidi, in base ai monitoraggi,viene segnalata affiggendo appositi bollettinipresso le bacheche comunali. Trattare contempo-raneamente e tutti insieme è condizione necessa-ria per organizzare un sistema di lotta efficienteed efficace.

DECRETO DI LOTTA ObbLIGATORIAIn PROVInCIA DI ALEssAnDRIA- Due trattamenti insetticidi;- Estirpo di piante infette;- Eliminazione della vegetazione spontanea durantela stagione vegetativa;- Estirpo obbligatorio di superfici vitate abbando-nate trascurate, viti inselvatichite.

LE sAnzIOnIChiunque non rispetti gli obblighi derivanti dallamancata applicazione del Decreto Ministeriale dilotta obbligatoria oltre a incorrere nelle sanzionipreviste dall’articolo 500 del Codice Penale è per-seguibile a livello amministrativo con sanzioni pe-cuniarie da euro 200 a €1.200 per l’omissione deitrattamenti e da €1.500 a €3.000 all’ettaro per ilmancato estirpo.

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ltura Credito, tagliatidel 35% i finanziamentialle imprese agricole

Sono stati tagliati del 35 per cento i finanzia-menti alle imprese agricole nel primo tri-mestre del 2012 con il credit crunch che ha

colpito anche il settore primario al quale sonostati sottratti circa mezzo miliardo di euro di fi-nanziamenti nel corso del 2011. E’ quantoemerge da una analisi della Coldiretti, sulla basedei dati Ismea, in riferimento alle dichiarazionidel Governatore di Bankitalia Ignazio Visco all’as-semblea dell’Abi, dove ha invitato gli Istituti dicredito a sostenere le imprese solide. La strettacreditizia ha toccato i finanziamenti per ristrut-turazioni (-31% rispetto al 2010), seguiti da quelliper investimenti (-11%) e per esigenze gestionali(-7%). Tra le motivazioni che spingono gli opera-tori a rivolgersi alle banche, la prima ragione sianel settore agricolo che industriale, è l'esigenzadi finanziare l'attività ordinaria, un fenomeno cheben riflette la situazione di scarsa liquidità in cuioperano oggi le imprese italiane. Gli operatoririlevano un inasprimento delle condizioni di ac-cesso al credito che si traduce in richieste di ga-ranzie troppo gravose, in tassi d'interesse elevati,in un allungamento dei tempi d'istruttoria e, nonultimo, nell'erogazione di importi inferiori a quellirichiesti. “In questo contesto - sottolinea la Col-diretti - è importante il ruolo dei consorzi fidiper rendere più trasparente ed efficiente l’ero-gazione”. Il settore agricolo ed agroalimentarerappresenta per il settore creditizio un universoda 43,5 miliardi di euro impiegati ma il creditcrunch ha colpito anche i campi dove il costo deldenaro in agricoltura ha raggiunto l’8 per centoe risulta superiore del 30 per cento a quellomedio del settore industriale. Un ruolo determi-nante per superare queste difficoltà causate dallacrisi può essere svolto ora da CreditAgri Italia,la prima “banca” degli agricoltori italiani al servi-zio di un milione di imprese agricole, con oltre50 filiali e un volume storico di affidamenti dioltre 2 miliardi di euro distribuiti in 160 banche.

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LA RICETTA DEL MESE

Ingredienti

•450gr. di pate-bomb

•500gr. di mascarpone

•500gr. di panna da montare

•aroma mandorla amara

•amaretti sbriciolati

•savoiardi o pan di spagna

•scaglie di cioccolato fondente

•pesche sciroppate

•bagna al rum

a cura di Luisa bo

Ripartono con il terzo trimestrei contributi della CCIAA a favoredelle imprese agricole operanti inprovincia, relativamente a:

- la partecipazione a mani-festazioni fieristiche;

- l’adozione dei sistemi digestione della qualità edella responsabilità etico-sociale;

- la formazione continuadel personale;

- la realizzazione del primosito internet;

- incentivare la realizza-zione di interventi di ri-cerca ed innovazione;

- l’accesso a servizi di assi-stenza finanziaria qualifi-cata.

Le domande di concessione dei con-tributi vanno presentate su appositimoduli in originale reperibili pressogli uffici zona della Coldiretti, oppurescaricabili dal sito internet della Ca-mera di Commercio.

Contributi cameraliBando 3° trimestre 2012

PreparazioneMontare la panna con il mascarpone e

l’aroma di mandorla, aggiungere poi la

pate-bomb, facendo attenzione a non

smontare il composto. A piacere si può

aggiungere degli amaretti sbriciolati. Sul

fondo della coppetta mettere uno o due

savoiardi, bagnarli con la bagna al rum,

fare uno strato di pesche sciroppate a

tocchetti e uno di crema. decorare con

scaglie di cioccolato fondente.

L’agriturismo CasCina degLi uLiviSOLO ANTICHE VARIETA’ DI FRUMENTO

ALLEATE DELLA SALUTE

Agriturismo stellA Antonio

ViA BALostrA 1, san michele(AL) tel. 0131-362031e-mail: [email protected]

Siamo nel pieno della trebbiatura, il mo-mento più importante dell’azienda agricola,quello della resa dei conti, della raccolta di

un anno di lavoro. Oggi, le mietitrebbie in pochigiorni effettuano il lavoro su centinaia di ettari,un tempo invece, la raccolta veniva fatta a manoe le spighe legate in covoni, venivano lasciate ma-turare per almeno 2 mesi poi, trebbiate sull’aiacon una trebbia da fermo; una vera e propriafesta che durava giorni! Fino a pochi anni fa, sifaceva ancora così anche a Cascina degli Ulivi ead agosto l’azienda si trasformava in una festad’altri tempi, non un’evocazione, ma una vera epropria trebbiatura che coinvolgeva i turisti, gliospiti e gli amici. Tutto questo perché, i cerealicoltivati su circa dieci ettari a Cascina degli Ulivi,sono ancora le varietà di un tempo, molto alte erustiche, che non necessitano di molta concima-zione (anche perchè alletterebbero), che matu-rano tardi e dalle basse rese. Tali caratteristichedei grani di un tempo sono anche gli aspetti chehanno portato nei primi del Novecento al miglio-ramento genetico del frumento, attraverso ilquale sono state selezionate nuove varietà dallecaratteristiche tecnologiche rispondenti alle esi-genze di mercato e con grani ad elevato conte-nuto di proteine di riserva. Questi grani, semprepiù difficili da digerire, sembrano essere la causadelle crescenti intolleranze alimentari. StefanoBellotti, agricoltore biodinamico, titolare del-l’azienda conosciuta soprattutto nel mondo delvino, è parte invece di una rete di coltivatori chesi scambiano le sementi e coltivano vecchie va-rietà di grano locale. Fino al mese scorso la com-mercializzazione di sementi non inserite neicataloghi non era ufficializzata, ma tale divietoè stato invalidato dalla Corte di Giustizia, perchécontrario alla libertà d’impresa e alla libera com-mercializzazione delle merci. Saranno i prossimi,gli anni del riscatto di varietà come il SenatorCappelli, il Gentilrosso, l’Autonomia, il Frassineto,il Verna? Si tratta di varietà molto antiche chenon hanno subito modifiche e ibridazione in

quantità. Sono molto più adatte alla nutrizioneumana, nonché tollerabili anche da soggetti nor-malmente intolleranti al glutine dei grani conven-zionali. A Cascina degli Ulivi si coltivano il Gambodi Ferro, una varietà autoctona dell’appennino Li-gure, il Verna e il Solina, un grano che pare abbiaorigini antichissime, addirittura Etrusche, ungrano tenero che si comporta come duro, adattoanche alla produzione di pasta. Tornerà il granoad essere come un tempo, l’Oro delle nostrecampagne e non l’oggetto della speculazione aidanni del primario come in questi ultimi anni?Probabilmente, se ci riuscirà, sarà grazie alla bio-diversità preservata da queste antiche varietàche, sono certamente “Oro per la salute” delsempre più numeroso e crescente mondo degliintolleranti.A Cascina degli Ulivi non si mangia altro chepane fatto nel forno a legna, pasta fatta in casacon le farine di questi grani antichi, minestre difarro monococco coltivato sempre in azienda, unmodo certo per toccare con mano la differenza,il profumo e l’aroma anche solo del pane delpassato appena sfornato.

CASCINA DEGLI ULIVIdi Stefano Bellotti Str. Mazzola 14,15067 Novi Ligure (AL) Tel.0143-744598 [email protected]

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COPPA DI PEsCHE E AmARETTI

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a cura di Fabio Fracchia

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ltura fotovoltaiCo: si CamBia anCoraentra in vigore il “v Conto energia”dal 27 agosto prossimo ci saranno gli incentivi previsti dal nuovo decreto

Il settore dell’energia fotovoltaica vede nuova-mente un cambio di tariffe. Infatti il “IV contoenergia” (la normativa precedente) ha esaurito an-

zitempo il budget finanziario a disposizione (6 mi-liardi di euro, per una potenza installata pari a 14.300MW distribuita su oltre 400.000 impianti in Italia), inquanto il numero di impianti realizzati ha superatoogni più rosea previsione. Inoltre il governo Montiha ripreso in mano tutto il settore delle rinnovabilinell’ambito del contenimento della spesa pubblica,ed ha emanato due decreti (uno per il fotovoltaico,ed uno per le altre fonti rinnovabili) orientati a razio-nalizzare e ridurre la spesa per il sostegno alla pro-duzione di energia pulita.Nell’ambito del fotovoltaico il “V Conto Energia”prenderà avvio dal 27 agosto prossimo: ciò significache tutti gli impianti fotovoltaici allacciati alla retedopo tale data usufruiranno degli incentivi previstidal nuovo decreto.Ecco le principali novità del nuovo decreto:1) EnTRATA In VIGORE: Il “V Conto Ener-gia” si applicherà a partire dal 27 agosto prossimoe cesserà applicarsi dopo 30 giorni solari dal rag-giungimento di un costo indicativo cumulato di 6,7miliardi di euro l’anno, data che sarà comunicatadall’AEEG. Quindi, il costo massimo degli incentiviè fissato a 700 ML€/anno.

2) L’ACCEssO AGLI InCEnTIVI: A) Accedono direttamente alle tariffe incentivanti, senzaobbligo di iscrizione al registro:a) impianti fotovoltaici di potenza fino a 50 kW realiz-zati su edifici con moduli installati in sostituzione di co-perture su cui è operata la completa rimozionedell’eternit o dell’amianto;b) impianti fotovoltaici di potenza fino a 12 kW, inclusigli impianti realizzati a seguito di rifacimento, nonchéi potenziamenti che comportano un incremento dellapotenza dell'impianto non superiore a 12 kW;c) i potenziamenti che comportano un incrementodella potenza dell'impianto non superiore a 12 kW;

d) impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche in-novative fino al raggiungimento di un costo indicativocumulato degli incentivi degli incentivi di 50 ML€;e) impianti fotovoltaici a concentrazione fino al raggiun-gimento di un costo indicativo cumulato degli incentividi 50 ML€;f) impianti fotovoltaici realizzati da Amministrazionipubbliche mediante con procedure di pubblica evi-denza, fino al raggiungimento di un costo indicativo cu-mulato degli incentivi di 50 ML€;g) gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 12kW e non superiore a 20 kW, inclusi gli impianti rea-lizzati a seguito di rifacimento, nonché i potenziamentiche comportano un incremento della potenza dell'im-pianto non superiore a 20 kW, che richiedono una ta-riffa ridotta del 20% rispetto a quella spettante ai pariimpianti iscritti al registro.

B) Gli altri impianti fotovoltaici accedono alle tariffe in-centivanti previa iscrizione in appositi registri, in posi-zione tale da rientrare nei seguenti limiti massimi dicosto indicativo cumulato annuo degli incentivi:1° registro: 140 milioni di euro;2° registro: 120 milioni di euro;

registri successivi: 80 milioni di euro a registro ecomunque fino al raggiungimento del limite di 6,7miliardi di euro l’anno.L’accesso al registro è soggetto a criteri di priorità,che privilegiano nell'ordine la sostituzione del-l’amianto, l’efficienza energetica e la realizzazionesu siti bonificati, il fatto che l’impianto (se non su-periore a 200 kW) sia al servizio di attività produt-tive. Nessuna priorità d’accesso per gli impiantirealizzati da un’impresa agricola, inizialmente pre-vista adesso è stata estesa a tutte le attività pro-duttive.Ulteriori criteri di priorità si applicheranno qualorale risorse disponibili non coprano integralmentetutti gli impianti incentivabili. Solo per il primo re-gistro sarà data priorità agli impianti già in corso direalizzazione. Per accedere alle tariffe incentivanti,gli impianti devono entrare in esercizio entro unanno dalla data di pubblicazione della graduatoria.

3) LE TARIFFE InCEnTIVAnTI Per gli impianti di potenza nominale finoa 1 mW, il GSE eroga una tariffa omnicompren-siva riferita alla quota di produzione netta immessa

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lturaassemBlea generaleasproCarne piemonte

“Rilanciare il mercato per dare un futuro

al settore”. Approvato il bilancio

“Occorre rivedere le di-namiche di mercato

senza perdere ulterioretempo. Il rischio è che la pro-duzione di carne bovina ita-liana sparisca nel volgere dipoco tempo”, con queste pa-role Mario Panero - presidentedell’Asprocarne Piemonte - haaperto l’Assemblea GeneraleAnnuale dei Soci dell’Organiz-zazione. L’Asprocarne Pie-monte associa circa 700produttori piemontesi che al-levano oltre 130.000 bovini dacarne ogni anno, all’incirca il30% della produzione regio-nale complessiva. “Tutte le indagini statistiche ef-fettuate - ha proseguito il pre-sidente Panero - evidenzianoun netto calo dei consumi dicarne rossa nel nostro Paese.La crisi economica generale hadi fatto accentuato questa ten-denza consolidandola.Si rende dunque necessario unintervento strutturale delmercato cercando, dove possi-bile, di individuare nuovi canalidi vendita che assicurino la so-pravvivenza dei nostri alleva-menti. Esistono reali possibilità di riu-scire ad allacciare importantipartnership con molti Paesi delbacino mediterraneo che, a se-guito degli sconvolgimenti por-tati dalla cosiddetta “primavera

araba”, hanno aperto le lorofrontiere verso i mercati euro-pei avanzando importanti ri-chieste di prodotto. Noi allevatori siamo dunquechiamati ad una prova di matu-rità per riuscire a gestire, at-traverso le Organizzazioni deiProduttori, questo nuovoflusso di mercato che po-trebbe generarsi per rilanciarela produzione e i prezzi di ven-dita dei bovini, nel contemporisulta di fondamentale impor-tanza rilanciare il mercato in-terno ricercando nuovisbocchi per le nostre produ-zioni di altissima qualità ed inparticolare per la razza Pie-montese, che rimane il fiore al-l’occhiello delle carni bovineprodotte in Piemonte”.All’Assemblea hanno presoparte molte personalità dispicco della politica locale edelle Organizzazioni sindacali. L’Assemblea Annuale ha poiesaminato e approvato il bilan-cio consuntivo 2011, il bilanciopreventivo 2012 e ha determi-nato i contributi associativi perl’anno 2012 a carico dei soci.Il bilancio al 31/12/2011 pre-senta un risultato positivo re-gistrando un incremento delvalore della produzione (fattu-rato) passata da 2,9 milioni dieuro a 3.6 milioni di euro conun incremento di oltre il 20%.

in rete. La tariffa varia sulla base dellapotenza e della tipologia di impianto.Oltre a questa è introdotta una tariffapremio per la quota di energia autoconsumata. Sostanzialmente aumentala soglia di spesa e scendono le tariffe.Ad esempio, un impianto tra 1 e 3kW su edificio, che entra in esercizionel primo semestre di applicazione,riceve 208 €/mWh di tariffa omni-comprensiva e 126 €/mWh di ta-riffa premio sull’energia consumata insito. Un impianto di pari potenza, nonsu edificio, che entra in esercizio nelprimo semestre, riceve 201€/mWh di tariffa omnicomprensivae 119 €/mWh di tariffa premio sul-l’energia consumata in sito.Le tariffe si riducononei semestri successivi

Limitatamente agli impianti fotovol-taici e agli impianti integrati con ca-ratteristiche innovative, le tariffeomnicomprensive e le tariffe premiosull’energia consumata in sito sonoincrementate in ragione della data dientrata in esercizio e della potenza.Nella nuova versione del ContoEnergia riappaiono i premi per sosti-tuzione eternit e del “Made in Eu-rope”, sono cumulabili con il premioper l’autoconsumo e sulla tariffa om-nicomprensiva. Per gli impianti checon componenti realizzati unica-mente all’interno di un Paese che ri-sulti dell’UE/SEE, il premio è pari a:- 20 €/MWh se entrano in esercizioentro il 31 dicembre 2013;- 10 €/MWh se entrano in esercizioentro il 31 dicembre 2014;- 5 €/MWh se entrano in esercizio suc-cessivamente al 31 dicembre 2014.Per gli impianti realizzati su edifici conmoduli installati in sostituzione di co-perture su cui è operata la completarimozione dell’eternit o dell’amianto:- 30 €/MWh se la potenza è non supe-riore a 20 kW e 20 €/MWh se la po-

tenza è sup. a 20 kW, qualora entrino inesercizio entro il 31 dicembre 2013;- 20 €/MWh se la potenza è non supe-riore a 20 kW e 10 €/MWh se la po-tenza è sup. a 20 kW, qualora entrino inesercizio entro il 31 dicembre 2014;- 10 €/MWh se la potenza è non supe-riore a 20 kW e 5 €/MWh se la po-tenza è superiore a 20 kW, qualoraentrino in esercizio successivamente al31 dicembre 2014.Rispetto al “IV Conto Energia”, il de-creto interministeriale del “V ContoEnergia” contiene delle riduzioni ta-riffarie per quanto riguarda la tariffariconosciuta agli impianti realizzati sufabbricati rurali e delle limitazioni perle serre. Il nuovo testo enuncia la de-finizione di “Serra fotovoltaica: strut-tura, di altezza minima dal suolo paria 2 metri, nella quale i moduli fotovol-taici costituiscono gli elementi co-struttivi della copertura o delle paretidi un manufatto adibito, per tutta ladurata dell’erogazione della tariffa in-centivante alle coltivazioni agricole oalla floricoltura. La struttura dellaserra, in metallo, legno o muratura,deve essere fissa, ancorata al terrenoe con chiusure fisse o stagionalmenterimovibili.” Le serre, così come i fab-bricati rurali, hanno diritto a una ta-riffa pari alla media aritmetica fra latariffa spettante per «impianti fotovol-taici realizzati su edifici» e la tariffaspettante per «altri impianti fotovol-taici». Alla medesima tariffa sono am-messi gli impianti realizzati sufabbricati rurali, sempreché accata-stati prima della data di entrata inesercizio dell’impianto fotovoltaico.Le serre devono presentare un rap-porto tra la proiezione al suolo dellasuperficie totale dei moduli fotovol-taici installati sulla serra e della super-ficie totale della copertura della serrastessa non superiore al 30% (primaera il 50%).

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A colloquio con il consigliere ecclesiastico

LE PARTICELLE DI DIO

Mi sono assentato qualche giorno per un pelle-grinaggio di gruppo. ho lasciato i nostri beicampi di grano quasi pronti per la mietitura. In

cuor mio speravo di ritornare prima della trebbiaturaper vivere in diretta il momento del raccolto. E così èstato. Un settimana è bastata a scoprire anche i pro-gressi delle piante di mais, lasciate ancora piccole e ri-trovate con le pannocchie, i “baffi”, le cime.Penso allora alla bella abitudine di far portare all’altarespighe di grano o il pane e vedo la mia chiesa come un campo di grano che saleverso l’altare.Quel pane che tengo in mano al momento della consacrazione è il frutto della terralavorata dalla nostra gente e dalla Provvidenza del Padre. E come sacerdote in quel gesto di consacrazione ho in mano tutta la fatica degli uo-mini. E sento tutta la responsabilità, la grandezza e i limiti della mia chiamata.ho ripensato a tutte le miserie umane di noi sacerdoti ma anche alla grandezza acui siamo stati chiamati. Noi benediciamo tutti, anche quelli che dicono male di noi.Noi vediamo passare per il 70% dei cristiani davanti a noi solo per “le cerimonie”della vita - battesimi, cresime, prime comunioni, matrimoni e funerali - e attendiamoquei momenti per comunicare la Parola e la Grazia di Colui sul quale abbiano giocatola nostra vita. Serviamo una comunità non di perfetti, ha detto il Papa nell’omeliadella festa dei santi Pietro e Paolo, anzi una comunità di peccatori, compresi i pastori.E di vicini di casa, più lontani dei lontani. Ma non demordiamo, pronti ad essere pu-rificati attraverso la croce di Gesù Cristo.Dal 1964 gli scienziati studiano la “particella di Dio” ma ci siamo accorti, senza ac-celeratori o bosoni, di essere noi le particelle di Dio?

Don Ivo

Ancora segno negativo per i prezzi al-l'origine dei prodotti agricoli. L’analisi

viene da Ismea ed è relativa all’indice delmese di giugno, anche se il divario rispettoall’anno precedente (-0,3%) è più conte-nuto rispetto alla precedente rilevazione. Ilcalo generale registrato è il risultato di an-damenti contrapposti, con prezzi in calodell'1,1 per cento per le produzioni vegetalie in aumento dello 0,6 per cento per quellezootecniche. A livello di comparto emer-gono ancora forti differenze nelle dinami-che tendenziali, con riduzioni del 31,2 percento per gli oli di oliva e rincari del 36,1per cento per i vini. I cereali chiudono ilmese di giugno con un divario negativo deiprezzi del 18,9 per cento rispetto all'annoscorso, mentre frutta e ortaggi si posizio-nano rispettivamente su livelli superiori del9,3 per cento e del 15,4 per cento. Mercatia due velocità anche per i prodotti zootec-nici, con il meno 8,9 per cento dei lattiero-caseari che appare in netta controtendenzacon gli aumenti generalizzati, su base annua,del bestiame vivo. Al riguardo Ismea rilevauna crescita tendenziale dei prezzi dell'8,1per cento per i bovini, contro aumenti dello0,6 per cento per i capi suini e del 4 percento per gli avicoli (+0,3% gli ovi caprini).

prezzi all’origine, anChe a giugno

il segno resta negativoMercati a due velocità anche

per i prodotti zootecnici

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La Coldiretti Alessandria esprimegrande dolore e cordoglio

a Franco Cresta, per la perdita della cara mamma

roSa pollarolosocia di San Michele

LUTTI

✟ 13/05/1915 - 17/06/2012 ✟

Sincere e sentitecondoglianze dalla Coldiretti

alla famiglia Tasca, per la scomparsa del caro

pietrosocio di Oviglio

✟ 16/12/1927 - 2012 ✟

Siamo particolarmente vicinialla famiglia Bensi

per la perdita del caro

Giovannisocio di Casalcermelli

✟ 25/12/1923 - 5/07/2012 ✟

Giungano le più sentite condoglianze,a Ernesto Rota, presidente di sezione di Valmacca,

per la perdita della cara mamma

olimpiaGUala

✟ 10/09/2012 - 22/06/2012 ✟

La Coldiretti esprime sentite condoglianzea Cesare Beccaria, per la perdita della cara moglie

GiUSeppina creStasocia di San Salvatore

✟ 1929 - 29/05/2012 ✟

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ERRATA CORRIGE

Ci scusiamo con la famiglia Poletto per il refusopubblicato sul numero scorso di “Agricoltura

Alessandrina”. La corretta data di nascita di nascitae di morte della signora Emilia è la seguente:

27/01/1915 e 14/06/2012

Un erede può decidere di non accet-tare l’eredità destinatagli, manife-

standolo espressamente. La rinunciaall’ereditá deve farsi con una dichiara-zione, resa al cancelliere del Tribunalecompetente (cioè il Tribunale dell’ultimo do-micilio del defunto) o al notaio, entro tremesi dalla morte se si è nel possesso deibeni materiali (immobili, denaro, titoli,merci) o entro dieci anni se non si è nelpossesso dei beni e non ha effetto senon è osservata la forma prescritta. Larinuncia presuppone la morte della per-sona della cui eredità si tratta, cioèl’apertura della successione. Viene effet-

tuata generalmente quando il parente deldefunto preferisce che la sua quota ere-ditaria vada agli altri eredi. Va poi chiaritoche la rinuncia è sempre totale, nel sensoche non si può decidere di ereditare al-cuni beni ed altri no. C’è anche un altroaspetto per il quale valutare se convienerinunciare all’eredità e cioè quando sipresuppone che il deceduto è gravato dadebiti, ipoteche, ecc. Infatti accettandol’eredità, si accettano anche le situazionidebitorie. Importante. Come per redi-gere un testamento, anche chi esercita larinuncia all’eredità in presenza del can-celliere del tribunale oppure del notaio,

deve essere in grado di intendere e divolere.I costi per rinunciare:presso la Cancelleria del Tribunale:€168,00 per spese di registrazioneDue marche da € 14,62 e una marca da€10,62

Dal notaioStesse spese per registrazione e marche.Parcella notaio (in media da € 200 a € 400),anche a seconda che la rinuncia venga resanel suo studio o a casa del rinunciate chenon può recarsi in Tribunale (anziano, semiinfermo, problemi di spostamento).

Alcune norme che è giusto sapere per non incappare in errori o in spese superflue: il servizio successioniColdiretti può aiutarvi nel disbrigo delle pratiche e a fronteggiare le problematiche legate alla burocrazia

la rinunCia all’eredità

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