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'TINA, la "caldaia" che non inquina' su GT - Giornale del TermoidraulicoTRANSCRIPT
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il prodotto che non c’è
Generare caloresenza
inquinare
POMPA DI CALORE A DOPPIO STADIO.
Rispetto alle tradizionali caldaie,
il maggior investimento iniziale
è compensato dai risparmi sul
costo annuo complessivo della
gestione energetica, grazie a
bassissimi costi di esercizio,
esigenze di manutenzione
fortemente ridotte ed
eliminazione permessi e verifi che
VFF e ISPESL. Nell’immagine
un digramma schematico di
funzionamento.
PRIMO PROTOTIPO OPERATIVO DA 2 ANNI.
TINA ha risposto con prestazioni superiori alle
aspettative nei test effettuati in condizioni d’esercizio
reali. Dall’inizio del 2011, infatti, un prototipo di PdC-HT
da 115 kW è in funzione presso un edifi cio scolastico
di Pordenone. L’impianto riscalda la palestra e anche gli
spogliatoi, producendo acqua calda sanitaria per tutto il
comprensorio scolastico.
FUNZIONA ANCHE SENZA RETE
GEOTERMICA. Fra le prospettive di
sviluppo futuro, la
realizzazione di reti di
teleriscaldamento «a
freddo» (10-14°C) in
grado di fornire il liquido
di scambio alle PdCHT
connesse, minimizzando
così le perdite termiche
della rete di condotte e
delocalizzando la produzione
del calore. Si eviterebbero
così costosi investimenti per
la realizzazione delle centrali
di produzione del calore e delle reti di
distribuzione, con interventi modulabili
e frazionabili nel tempo.
TUTTA ITALIANA. TINA è stata inventata e messa a punto dall’ing. Gianfranco Pellegrini
nell’ambito del Piano Energia ENERPLAN, cofi nanziato da Ministero
dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e da AREA Science
Park di Trieste. Lo sviluppo e la sperimentazione, in laboratorio e presso
un edifi cio scolastico situato a Pordenone, è supportato dalla società di
ingegneria STP, da Innovation Factory e da Rhoss.
Gli edifi ci sono responsabili della maggior parte dei consumi energetici e delle emissioni in atmosfera, più del 40% del totale, secondo dati uffi ciali dell’Unione Europea. Contenere consumi ed emissioni intervenendo sul patrimonio costruito esistente è un’operazione lenta e complessa, ma fra poco potremmo disporre di un sistema rapido ed effi cace.TINA è una pompa di calore geotermica a doppio stadio ad alta temperatura (PdC-HT): è ottimizzata per produrre acqua calda fi no a oltre 80°C con COP > 3, molto elevato per tale temperatura. Queste prestazioni, uniche nel suo genere, sono dovute a particolari soluzioni tecnico-scientifi che oggetto di brevetti internazionali.Ideata, realizzata e sviluppata interamente in Italia, questa PdC-HT è entrata in produzione qualche mese fa: l’obiettivo è offrire un’alternativa praticabile e a costo contenuto ai tradizionali impianti di riscaldamento basati su caldaie a combustibile fossile e termosifoni, soluzione diffusissima nel nostro paese.TINA, infatti, può sostituire le caldaie esistenti senza la necessità di modifi che ai terminali in ambiente. I modelli attualmente in commercio sono da 115 kW, 250 kW, 365 kW e 500 kW: permettono la produzione di acqua calda alle normali temperature di funzionamento e, su richiesta, anche di acqua refrigerata (7÷12 °C) per il condizionamento estivo, senza emissioni inquinanti in sito.I risparmi di gestione attesi sono notevoli: dal 40% su base annua rispetto alla caldaie a metano fi no a oltre il 60%
rispetto alle caldaie a gasolio, BTZ, GPL. Considerando i costi attuali del metano e dell’energia elettrica, il payback previsto è infatti di 3÷5 anni a seconda delle condizioni di installazione. In più, almeno il 70% dell’energia utilizzata per produrre il calore è rinnovabile ed è fornita gratuitamente dalla natura.
di Giuseppe Oreto
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