risveglio pentecostale feb 2010

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“non avranno fame né sete... poiché colui che ha pietà di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti d’acqua” [Isaia 49:10 ] Risveglio P E N T E C O S T A L E Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia febbraio 2010 Risveglio Pentecostale - Anno LXIV - numero 1 - Periodico Mensile - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza

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risveglio pentecostale feb 2010

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Page 1: Risveglio pentecostale feb 2010

“non avranno fame né sete... poiché colui che ha pietà di loro li guiderà, li condurrà

alle sorgenti d’acqua” [Isaia 49:10 ]

RisveglioP E N T E C O S T A L EOrgano ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia

febbraio 2010

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Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche“Assemblee di Dio in Italia”

Ente Morale di Culto D.P.R. 5.12.1959 n.1349 Legge 22.11.1988 n.517

Pubblicato dal Consiglio Generale delle Chiese Presidente: Felice A. LoriaVice Presidente: Vincenzo Spec chiSegretario: Davide Di Iorio Tesoriere: Giu sep pe TilenniConsiglieri: Eliseo Cardarelli, Salvatore Cusumano, Paolo Lombardo, Gaetano Montante, Vito Nuzzo

Presidente emerito: Francesco ToppiConsiglieri onorari: Germano Giuliani, Francesco Rauti

Direzione, Redazione e Amministrazione:Via Altichieri da Zevio, 135132 PadovaTel. 049. 605127 fax 049.612565e mail: [email protected]

Versamenti sul c/c postale n.12710323 intestato a: Risveglio PentecostaleVia Altichieri da Zevio, 135132 Padova

Registrazione n.1688 del 1.3.2000 Trib. di Padova

La pubblicazione è distribuita a mem bri e simpatizzanti delle Chi e­se Cri stiane Evan geliche A.D.I. ed è so stenuta da offerte vo lon ta rie. In con­formità alla Leg ge 675/96 e successive modifiche sulla tutela dei da ti perso­nali, la Re da zio ne di Ri sveglio Pen te co­sta le ga rantisce l’assoluta riservatezza di quelli di cui è in possesso. Inol tre assicura i lettori che i loro dati perso­nali sono custoditi in un archivio elet­tronico presso la sede del giornale e ver ranno utilizzati soltanto per in viare la corrispondenza relativa al mensile Ri sve glio Pen te co sta le. Gli articoli fir­mati im pegnano esclu si va men te i lo ro au tori. I manoscritti non pub blicati non si restituiscono.

Direttore Responsabile:Vincenzo Specchi

Comitato di Redazione Risveglio Pente­costale ­ Cristiani Oggi: Vincenzo Spec­chi (sostituto del presidente ex officio), Salvatore Esposito, Lorenzo Framarin, Domenico Modugno, Elio Varricchione.

La Bibbia è la più bella lettera d’amore che uomo possa immaginare, è la lettera d’amore di Dio!

Questa lettera ci parla di Gesù e, og-gi, ce Lo fa conoscere. Ma, cosa ancor più bella, un giorno potremo abbrac-ciarLo, ci troveremo davanti a Lui, fac-cia a faccia, e Lo vedremo come Egli è. Questa è la beata speranza dell’ama-ta per il Suo amato, la speranza del-la Chiesa per lo Sposo: Cristo Gesù il Signore.

Giacomo scrive: “Siate dunque pa-zienti, fratelli, fino alla venuta del Signore”. I tempi in cui scrisse erano veramente molto difficili. Noi dovrem-mo sempre ringraziare il Signore per la libertà di pensiero e di espressione di cui possiamo godere oggi: a quei tempi vi erano persecuzioni, ma i cre-denti attendevano anelanti il ritorno di Cristo.

Succede anche a noi. Quando abbia-mo problemi di salute, di lavoro o di altro genere chiudiamo i nostri occhi, apriamo il nostro cuore e, in preghiera, diciamo: “Vieni, Signore Gesù! Ritorna! Quando verrai?”

Il ritorno del Signore Gesù è una dottrina fondamentale e ampiamente trattata nella Scrittura. Il mondo cele-

bra una volta l’anno la nascita di Gesù bambino, ma Egli, non è più in quella stalla, in quella grotta. Egli ha dato la Sua vita per noi sulla croce, è risusci-tato il terzo giorno, è asceso al cielo e ora è alla destra dell’Altissimo e inter-cede per noi. Oltre a questo, Gesù ri-tornerà. Più di millecinquecento verset-ti della Bibbia, nell’Antico Testamento, parlano della venuta di Gesù il Signore. E nel Nuovo Testamento, il Suo ritorno è menzionato più di trecento volte. Ben ventitré dei ventisette libri del Nuovo Testamento parlano del ritorno del Signore: quanta importanza ha questo glorioso avvenimento!

Siate pazienti, Gesù verràIl nostro traguardo è la beata spe-

ranza del ritorno del nostro Signore Cristo Gesù che disse: “Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo” (Giov.16:3).

Gesù verrà, asciugherà ogni lacrima, non ci saranno più grida o dolore ma soltanto canti di lode e di gloria davan-ti al Suo trono di grazia. La Sposa, la Chiesa, Lo sta aspettando. Lui ritorne-rà perché è fedele e fedeli sono le Sue promesse.

Molti, forse, si sono stancati d’aspet-

Siate dunque pazienti… fino alla venuta del SignoreRisveglioP E N T E C O S T A L EP E N T E C O S T A L E

Giacomo 5:7-8

in questo numeroSIATE DUNQUE PAZIENTI... FINO ALLA VENUTA DEL SIGNOREEnzo Specchi .....................................pag.2­3

MESSAGGIO DA HAITICalixte Fleuridor ...............................pag.4­5

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Siate dunque pazienti… fino alla venuta del Signoretare e speculano sul ritardo della ve-nuta di Gesù dicendo che non verrà. Nel Vangelo di Matteo si presentano dieci vergini che stavano aspettan-do lo Sposo e “prese le loro lampa-de, uscirono a incontrare lo sposo. Cinque di loro erano stolte e cinque avvedute; le stolte, nel prendere le lo-ro lampade, non avevano preso con sé dell’olio; mentre le avvedute, in-sieme con le loro lampade, avevano preso dell’olio nei vasi”. Tutte e die-ci le vergini si addormentarono, pe-rò solo cinque di loro avevano pre-so dell’olio, le altre cinque reputa-rono di poterne fare a meno. “Verso mezzanotte si levo un grido: ecco lo sposo, uscitegli incontro. Allora tutte quelle vergini si svegliarono e prepa-rarono le loro lampade. Le stolte dis-sero alle avvedute: dateci del vostro olio perché le nostre lampade si spen-gono; ma le avvedute risposero: no perché non basterebbe per noi e per voi. Andate piuttosto dai venditori e compratevene. Ma mentre quelle an-davano a comprarne arrivò lo sposo e quelle che erano pronte entrarono con lui nella sala di nozze e la porta fu chiusa. Più tardi vennero anche le altre vergini dicendo: Signore, signo-

re, aprici; ma egli rispose: Io vi di-co in verità: non vi conosco. Vegliate dunque, perché non sapete né il gior-no né l’ora”. Lo Sposo verrà, c’è ne-cessità di avere dell’olio! Senza la guida, la potenza, la presenza dello Spirito Santo non saremo pronti!

Siate pronti, lo Sposo arriveràQuali sono i segni della Sua pros-

sima venuta? Non c’è lo spazio per esaminarli tutti, ma i nostri occhi vedono le molte catastrofi natura-li nel mondo e nel nostro piccolo Paese, le guerre, i tumulti, gli atten-tati. Nella seconda lettera a Timoteo la Scrittura afferma che “negli ultimi giorni verranno tempi difficili perché gli uomini saranno egoisti, aman-ti del denaro, vanagloriosi, super-bi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spieta-ti, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l’ap-parenza della pietà mentre ne han-no rinnegato la potenza” e “diranno: Dov’è la promessa della sua venuta?” (2 Pie.3:4).

Quanti dicono così non conosco-

no l’amore e non hanno gustato la misericordia di Dio che “non ritarda l’adempimento della Sua promessa come pretendono alcuni, ma è pa-ziente verso di voi non volendo che qualcuno perisca ma che tutti giun-gano al ravvedimento” (2 Pie.3:9). Gesù ritornerà e porterà con Sé la Sua Chiesa.

Chiediti: “Se il Signore ritornasse in questo momento, che cosa sareb-be di me?”

Se non ti senti a posto, c’è anco-ra la possibilità di accostarti a Dio; Egli sta ritardando il Suo ritorno pro-prio perché desidera che tu Lo pos-sa incontrare insieme alla Chiesa, al-la Sua Sposa. Non rimandare, perché domani potrebbe essere troppo tar-di! Dio ha un piano per la tua vita: “Tu sei mio servo, ti ho scelto e non ti ho rigettato. Tu non temere perché io sono con te, non ti smarrire perché io sono il tuo Dio. Io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia”. “Perché io, il Signore il tuo Dio fortifico la tua ma-no destra e ti dico: non temere, io ti aiuto!” (Isaia 41:9-10,13)

Enzo Specchi

febbraio 2010

GETTA IL TUO PANE SULLE ACQUEdistribuzioni di Cristiani Oggi...........................................................pag.6­8

POTENZA DEL TOCCO DEL SIGNOREAngelo Gargano ..............................pag.9­10

UNA VERA CONVERSIONEStefano Zeddapag.11­12

URIA BUON SOLDATO DI GESÙRoberto Rendapag.13­14

LO SPIRITO SANTO NELLA NASCITA DI GESÙPaolo Lombardo ............................ pag.15­16

PROMOSSI ALLA GLORIASebastiano Longo ............................... pag.17

NOTIZIE DALLE NOSTRE COMUNITÀ....................................................... pag.18­23

APPUNTAMENTI............................. pag.24

Per notizie aggiornate consultate il sito www.assembleedidio.org

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Il terremoto che ha colpito Haiti, il paese più povero del conti-nente americano, e che ha distrutto la capitale, Port-au-Prince, facen-do oltre 200.000 morti, è entrato con tutta la drammaticità delle sue immagini per mezzo dei mezzi di informa-zione nella case di tut-to il mondo.

Grandi le mobi-litazioni dei primi momenti, consistenti gli invii di materiali, aiuti, soccorritori… un grande dispiegamento di forze.

Le necessità di Haiti andranno crescen-do nei mesi a venire quando i riflettori si spegneranno; in que-sto tempo, e con per-severanza, vogliamo prenderci l’impegno di continuare a pregare per questa popolazio-ne così duramente provata affinché, in questo momento di dolore, possa volgersi verso Colui che può consolare ogni cuore con la Sua presenza, Cristo Gesù, il Signore nostro.

Fiumi di parole sono stati detti, scritti, trasmessi su questa terribile vicenda. Ri-portiamo una comu-nicazione del fratello Calixte Fleuridor, il presidente delle Assemblee di Dio di Haiti, che scrive da Port-au-Prince.

messaggio da

HAITICari fratelli e sorelle in Cristo,la missione delle Assemblee di Dio in Haiti conta

più di 220 chiese, che sono di grande utilità per il nostro paese perché ospitano scuole cristiane aperte a tutti. Anche per mezzo del nostro impegno per l’istruzione della nazione, attraverso la cura dei fanciulli e l’impegno per la salute pubblica stiamo servendo il Signore, e stiamo evangelizzando praticamente.

Tutta la nostra fiducia è che il Signore provvederà ogni cosa per raggiungere l’obiettivo di guadagnare anime a Cristo. Vorremmo invitare tutti i missionari e i credenti sparsi nel mondo a partecipare a questo prezioso lavoro che Dio ha preparato per noi con la preghiera. “Non cessate mai di pregare” per noi (1 Tess.5:17). Abbiamo bisogno di pastori per organizzare campagne di evangelizza-zione e di risveglio, che ci permettano di raggiungere le anime perdute e fare discepoli per Cristo.Avremmo desiderio di organizzare convegni per pastori e monitori del-le scuole domenicali: anche per questo abbiamo bisogno di preghiere e di aiuti. Servono urgentemente squadre mediche che possano offrire il proprio impegno nelle nostre cliniche, che siano costituite da credenti pronti a testimoniare a fatti, e con parole, di Gesù, affinché altre anime possa-no aprirsi all’Evangelo. Oltre a questo, abbiamo grande necessità di gruppi di fratelli che abbiano professionalità e conoscenze adeguate per lo sgombero e la ri-costruzione dei vari edifici delle opere delle Assemblee di Dio di Haiti. Tutta la nostra missione è stata pesantemente colpita dall’ultimo terre-moto del 12 gennaio scorso:

- 18 chiese sono crollate e altri 9 locali di culto sono molto danneggia-ti;- 8 abitazioni di pastori sono state interamente demolite, altre 7 sono state gravemente danneggiate;- 10 scuole sono state devastate da crepe profonde e sono, di fatto, inagibili;- diverse case di fratelli e di sorelle sono state interamente distrut-te.

Più che un aiuto psicologico per quanti sono sopravvissuti al passag-gio del terremoto in Haiti, servono missionari pronti a condividere la propria fede con queste persone duramente colpite nel fisico e nell’ani-ma. Vi ringraziamo per le vostre preghiere e per il sincero interessamen-to che avete finora dimostrato anche praticamente, inviando le vostre offerte per il popolo di Haiti. Continuate a presentarci al trono della grazia!

Calixte Fleuridor

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Per contribuire con un so-stegno economico ai bisogni di questa popolazione così colpita, è possibile inviare la propria offerta per mezzo del Fondo SEAS (il Servizio Evangelico di Assistenza Sociale delle Assemblee di Dio in Italia con missione a carattere evangelistico, sociale e umanitario rivolto a quanti sono nel bisogno, senza discriminazione di religione, lingua o razza) indicando nella causale pro Haiti

offerte tramite bonifico bancarioBanca: Monte dei Paschi di Siena - Ag.8 FirenzeConto intestato a: Assemblee di Dio in Italia - Cassa Nazionale (SEAS) Per rimesse dall’Italia: codice Iban IT 79 V 01030 02808 000000614146Per rimesse dall’estero: codice IbanIT 79 V 01030 02808 000000614146 BIC/SWIFT PASCITM1FI8 - causale pro Haiti

offerte tramite c/c bancopostaBonifico: Codice Iban IT 35 W 07601 02800 000000317503Bollettino Postale intestato a Assemblee di Dio in Ita-lia - Cassa Nazionale c/c n.317503 causale pro Haiti

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Cristiani Oggi a Abbiategrasso (MI)Nonostante il messaggio biblico si avvalga sempre

più dei sistemi più innovativi dell’hi-tech letterario, il fascino della carta stampata resiste ancora. Sfogliare la Scrittura, un libro di testimonianza, un manuale di studio biblico e, più in breve, avere tra le mani l’ele-mento cartaceo, rimane un’esperienza unica e insosti-tuibile. Da questa semplice considerazione, quasi un anno fa la chiesa di Abbiategrasso (MI) ha organizzato un progetto di distribuzione gratuita del mensile Cri-stiani Oggi. Lo scopo era offrire alla cittadinanza un mezzo di edificazione spirituale, esaustivo per pen-sieri e contenuti cristiani, ma allo stesso tempo dona-re un giornale con un chiaro format evangelistico. Do-po mesi di capillare evangelizzazione, in questa citta-dina dell’hinterland milanese con 27.000 anime, per lo più arroccate su tradizioni religiose, ostiche ai richia-mi di Dio, possiamo affermare con gioia che qualco-sa comincia a muoversi! La parola del Signore è arri-vata nelle case di migliaia di persone, oltre 10.000 co-pie sono state distribuite a più riprese e molteplici so-no state le occasioni per annunciare il messaggio di salvezza.

Se dovessimo fare un primo bilancio, potremmo dire che l’investimento economico, seppur non tra-scurabile per una piccola chiesa di 50 anime, sta dan-do i suoi frutti. Uno dei primi risultati che il “giorna-le” ha prodotto è stata una maggiore visibilità della nostra Chiesa nel contesto cittadino. Molti sono arri-vati alla conoscenza della realtà evangelica a tal pun-to che quest’opera ha cominciato a infastidire e preoc-cupare qualche autorità religiosa. Poche settimane fa, ci siamo sentiti apostrofare da uno di loro come “con-correnti della vera fede”. A parte questo e altri episo-

di di intolleranza per il nostro impegno evangelistico, la Chiesa sta acquisendo sempre più forma e dimen-sione in una realtà religiosa chiusa su se stessa. Se ag-giungiamo a questo l’opportunità di dare in mano al-le persone uno strumento di evangelizzazione che possono portare con sé e leggere con calma, possia-mo dire che, sostanzialmente, si sta raggiungendo un grande obiettivo.

La rivista suscita curiosità perché si presenta in una veste elegante e professionale. La gente chiede incu-riosità: “Che cos’è?” La risposta più ovvia sarebbe: “È manna”! Naturalmente dopo le spiegazioni necessa-rie, possiamo parlare dell’opera di Cristo e testimonia-re della nostra fede. Quando abbiamo iniziato a distri-buire il giornale, oltre che a contattare le persone, ab-biamo provato a lasciarlo anche nei posti più affolla-ti. Ricordo in modo particolare che un giorno abbia-mo chiesto il permesso di lasciare un certo numero di riviste nell’atrio della stazione ferroviaria. È stato un vero successo perché quella mattina tutti i pendolari che prendevano il treno, con il biglietto, avevano con sé una copia di Cristiani Oggi. Questa è stata per noi una parentesi importante, purtroppo interrotta dalla burocrazia ferroviaria, ma che ci ha fatto comprende-re che quello che stavamo facendo andava nella dire-zione giusta.

Sono passati diversi mesi e una coppia di giovani sposi incontrata in una delle ultime distribuzioni del-la rivista, sono venuti a trovarci in Chiesa. Il Signore ha toccato i loro cuori per mezzo della predicazione della Sua Parola. Per la Chiesa è stato un grande inco-raggiamento nella grazia di Dio. Certo, questo è solo un primo segno di quel pane che, buttato sulle acque, dopo tempo porta frutto. Sebbene coscienti che l’en-fasi non va messa sui mezzi, ma sulla Parola, possia-mo anche dire che Cristiani Oggi ha dato alla Chiesa, e in particolare ai giovani, un motivo in più per evan-gelizzare, tanto è che questo “nuovo mezzo” di evan-gelizzazione ha superato i confini di Abbiategras-so per raggiungere i giovani della chiesa di Pavia, che incoraggiati dal pastore Marco Pandolci han-no chiesto la possibilità di legarsi a noi in que-sto nuovo impulso evangelistico. Il mio auspi-cio è che tutte le chiese possano condividere con noi queste semplici esperienze e far di-ventare il nostro giornale Cristiani Oggi un mezzo di evangelizzazione nazionale per la salvezza di quanti crederanno nel nostro amato Signore e Salvatore Gesù Cristo.

Giovanni Pilla

Getta il tuo pane sulle acqueCristiani Oggi, mezzo di evangelizzazione per raggiungere i perduti con il messaggio di “Tutto l’Evangelo”

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Cristiani Oggi a Poggibonsi (SI)“Ricevete con mansuetudine la

Parola che è stata piantata in voi, e che può salvare le anime vostre” (Giac.1:21). L’attività di evangelizza-zione ci fa rendere conto che il mon-do vive in un’aridità spirituale tale che, presentando il “lieto messaggio dell’Evangelo”, queste anime ricevo-no “acqua che disseta”, come la don-na samaritana al pozzo di Giacobbe. Da alcuni anni a Poggibonsi (SI), che conta circa 30.000 abitanti, e nei pae-si limitrofi stiamo distribuendo lette-ratura cristiana gratuita a scopo evan-gelistico utilizzando un gazebo con tavolini, posizionandoci nella zona del mercato e nelle piazze. Molte per-sone si avvicinano spontaneamente chiedendo una nuova copia del no-stro giornale Cristiani Oggi che, nel-la sua nuova veste e soprattutto nei suoi contenuti a carattere evangelisti-co, si sta rivelando un buon suppor-to per l’evangelizzazione, in quanto ogni mese offre nuovi contenuti ed è di grande edificazione. Per la gra-zia di Dio attualmente stiamo distri-buendo 300 copie ogni mese del no-stro giornale Cristiani Oggi, che en-tra nelle case di persone che non co-noscono il Signore come loro perso-nale Salvatore, e in questo ultimo pe-riodo particolare abbiamo potuto do-nare circa 500 copie del calendario “La Parola giorno per giorno”, men-tre in molti chiedono una copia gra-tuita della Bibbia. Nel libro dell’Eccle-siaste al capitolo 11 verso 1 troviamo scritto: “Getta il tuo pane sulle acque, perché dopo molto tempo tu lo ritro-verai.” Abbiamo potuto sperimenta-re la fedeltà della Sua Parola: un gior-no, mentre celebravamo il Culto al Si-gnore, una signora è entrata in chiesa ad ascoltare l’annuncio della Parola di Dio; proprio in un giorno di mercato si era avvicinata al tavolino ed aveva preso della letteratura cristiana. Do-po alcuni giorni, mentre attraversa-

va un periodo difficile della sua vita, ha ritrovato nella sua casa quel mate-riale preso al tavolino, che contene-va versi della Parola di Dio che han-no colpito e consolato il Suo cuore. Da quel giorno il Signore ha comin-ciato a operare nella sua vita; ora sta frequentando la chiesa e il Signore sta operando nel suo cuore. Voglia-mo dare a Dio la gloria e continua-re a gettare il pane prezioso della Sua Parola in questo mondo arido, pieno di persone assetate.

Marco Roversi

Cristiani Oggi tra i milanesiDall’inizio del 2009 tre iniziati-

ve della Chiesa Cristiana Evangeli-ca A.D.I. di Milano Via Forze Armate portano il mensile evangelistico Cri-stiani Oggi tra la gente, con l’intento di raggiungere il cuore di chi non co-nosce Gesù non solo in maniera ver-bale, a “tu per tu”, ma anche attraver-so la lettura di un giornale cristiano. Cristiani Oggi in metropolitana: ogni sabato pomeriggio centinaia di copie “prendono il treno” all’ingresso del-la stazione Bisceglie e accompagna-no i viaggiatori con la buona notizia del Vangelo, unico giornale distribui-to gratuitamente al di fuori dei gior-ni lavorativi. Un’analoga attività svolta all’ingresso di uno dei più importan-ti poli ospedalieri milanesi porta un messaggio di speranza con Cristia-ni Oggi tra gli infermi e i relativi con-giunti.

Infine, Cristiani Oggi è il principa-le strumento evangelistico della Ope-razione Chiesa Aperta: ogni venerdì mattina diverse persone che si recano al mercato (che si tiene praticamente accanto all’edificio di culto) portano a casa anche una copia del mensile, offerto all’ingresso della chiesa tenu-ta appositamente aperta anche in una qualsiasi mattina della settimana per annunciare il Vangelo.

Giacomo Di Stefano

Getta il tuo pane sulle acque

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Cristiani Oggi a PadovaLa fratellanza della Chiesa di Padova ha molti mo-

tivi di ringraziamento al Signore per l’anno che si sta chiudendo, in particolare riguardo alla distribuzione di Cristiani Oggi a scopo evangelistico. Dopo un appello accorato rivolto alla fratellanza affinché ogni famiglia e ogni credente si prendesse incarico personalmente di distribuirne delle copie nella zona di residenza, abbia-mo visto con gioia che in molti si sono disposti a que-sto; infatti, il tavolino posizionato all’esterno del locale di culto si è svuotato ogni domenica.

Circa mille copie ogni mese sono state distribui-te in varie zone della città. Alcune sorelle e alcuni fra-telli hanno lasciato ad altri la propria copia di Cristia-ni Oggi in treno, altri nella sala di attesa del medico; la maggior parte di loro, quando esce per la spesa o per qualche commissione, porta con sé qualche copia del mensile per lasciare un segno, gettando un piccolo se-me tratto dall’efficace Parola di Dio.

Nell’anno a venire, con l’aiuto del Signore, deside-riamo continuare a utilizzare questo strumento apprez-zato da chi lo riceve e lo legge, dai contenuti attuali, volti a condurre la vita dell’uomo più vicina a Cristo! Dio continui a benedirci.

Domenico Dicuzzo

Cristiani Oggi a VicenzaDa quando abbiamo visto la nuova impostazio-

ne della rivista, il Signore ci ha subito messo in cuo-re di utilizzare anche questo mezzo per portare il me-raviglioso messaggio dell’Evangelo alla città di Vicen-za. Sia per la sua semplicità nella lettura, che per i suoi contenuti, è infatti ideale per parlare alla persone della salvezza per grazia in Cristo Gesù, e per far conoscere chi siamo e la nostra fede. Grazie ad articoli che spes-so trattano aspetti pratici della vita, si può trasmettere il pensiero di Dio sui vari argomenti di attualità a un mondo sempre più trascinato alla deriva dai più sva-riati modi di pensare, ma senza punti di riferimento, evidenziando così la volontà di Dio, che porta sempre beneficio spirituale alla vita delle persone, presentan-do un Dio pronto a manifestarsi ai cuori di coloro che, con fiducia, si rivolgono a Lui.

Sono proprio gli argomenti che trattano i vari aspet-ti dell’esistenza che, abbiamo visto, attirano di più l’in-teresse delle persone, le quali possono così riceve-re un messaggio diretto per situazioni che li interes-sano e, forse, li riguardano direttamente. È stato bel-lo, in una occasione, poter consegnare una copia di Cristiani Oggi, che trattava della guarigione divina, a una persona che aveva appena manifestato il suo bi-sogno, incoraggiandola a rivolgersi al Dio vivente che può ogni cosa. Il desiderio che il Signore ha messo nei nostri cuori si è concretizzato questa estate, quando

abbiamo iniziato la distribuzione della rivista nei va-ri quartieri della città. Cristiani Oggi viene consegnato alle persone che si incontrano, altre volte inserito nel-le cassette delle lettere seguendo un programma che ha lo scopo, a Dio piacendo, di raggiungere nell’arco di un anno tutte le famiglie dei 150.000 abitanti di Vi-cenza, almeno una volta. La distribuzione avviene an-che nei paesi limitrofi, nei quali si tengono incontri di preghiera presso famiglie di credenti. La prima località raggiunta è stata Cittadella (PD), un antico paese me-dioevale, già luogo di prime testimonianze evangeli-che nel Veneto. È stata fatta una distribuzione nelle vie del bellissimo centro storico e in alcune zone della cit-tà, pregando il Signore affinché, anche in questi luo-ghi, l’opera di Dio possa continuare a progredire.

Daniele Hoffer

Cristiani Oggi nel basso vicentinoCari in Cristo, Pace. Poche righe per farvi sape-

re della nuova esperienza di distribuzione di Cristiani Oggi nel corso del 2009. Incoraggiati dal pastore, ab-biamo distribuito a più riprese la nostra pubblicazione evangelistica a Lonigo e a Brendola, nel basso vicenti-no, nelle occasioni che il Signore ci ha dato per spar-gere ancora il pane sulle acque. Anche se ancora non abbiamo visto il ritorno delle anime alle quali abbiamo donato una copia riportante il timbro con l’indirizzo della nostra comunità, non vogliamo perderci d’animo ma restare perseveranti anche in quest’opera, certi che la Parola del Signore non tornerà indietro a vuoto sen-za aver portato a compimento quello per cui Lui l’ha mandata. Ricevete un caro saluto fraterno nell’amore del nostro Salvatore, che serviamo qui a Lonigo.

Giuseppe Campisi

COME RICHIEDERE PIÙ COPIE DI CRISTIANI OGGICome avete potuto leggere dalle esperienze riporta-

te, è possibile richiedere copie di Cristiani Oggi da uti-lizzare come strumento di evangelizzazione facendone richiesta alla redazione: • chiamando il numero 049.605127,• con un fax al numero 049.612565, • con una e mail a [email protected] indicando la quantità richiesta, la periodicità dell’invio richiesto unitamente all’indirizzo di consegna dei pac-chi.

Il rimborso contribuisce alle spese vive di produ-zione e inoltro delle copie richieste.

“Se ne va piangendo colui che porta il seme da spar-gere, ma tornerà con canti di gioia quando porterà i suoi covoni” (Salmo 26:6).

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del Tocco del SignoreAtti 3:1-11

PotenzaIl potere è una delle condizioni più ricercate

dall’uomo, ma quando questo viene raggiunto, non sempre i risultati sono positivi. Il potere ha la capacità di corrompere le persone che lo gestiscono. Spesso le persone usano il potere per abusare, per soggiogare, per conquistare o distruggere altri.

Se da un certo punto di vista il potere ha un aspet-to chiaramente negativo, da un altro può averne uno positivo.

Nel giorno di Pentecoste la potenza del cielo sce-se sulla terra e andò ad abitare nei discepoli di Gesù. Il potere di Dio trasformò quei discepoli pieni di dub-bi in credenti dinamici e sicuri della propria chiama-ta. Avevano realizzato la promessa dello Spirito Santo, avevano ricevuto la potenza dall’alto per testimonia-re. Questa potenza ricevuta non era fine a se stessa e non avrebbero dovuto usarla per loro stessi. Rice-vettero potenza per essere testimoni di Cristo. La po-tenza dello Spirito Santo è elargita perché si vada agli uomini e si condivida con loro la verità del Vangelo che dà libertà, per toccare gli uomini nei loro bisogni e proporre la vera soluzione: Gesù Cristo, il Signore.

Il nostro testo mette in evidenza il potere di Dio che guarisce una persona malata. Questo potere flui-sce attraverso uomini e donne, che a loro volta, sono stati toccati dalla potenza di Dio e sono stati salvati.

Quest’uomo, che sedeva alla Porta Bella del Tem-pio, non solo fu guarito fisicamente, ma ricevette una guarigione completa. Il Signore ci aiuti a compren-dere che cosa Dio vuole e può fare con il potere del Suo tocco.

Una tragedia umanaLa condizione di quell’uomo era tragica! Era zoppo

fin dalla nascita, non aveva mai potuto camminare normalmente, correre e giocare come gli altri ragaz-zi. I suoi genitori dovevano trasportarlo dappertutto, perché lui non era in grado di camminare da solo.

Ora, diventato adulto, alcuni amici lo portavano davanti alla Porta Bella del Tempio a chiedere l’ele-mosina per poter vivere. Quest’uomo era stato sem-pre un peso per qualcuno. Non poteva camminare, non poteva lavorare, quello che poteva fare era spe-rare nella pietà della gente…

Quest’uomo è simbolo delle tragedie della vita.

Dovunque guardiamo, intorno a noi, vediamo soffe-renze e male. Qualche volta le tragedie si manifesta-no con la malattia, che non è solo fisica, ma può es-sere mentale, emotiva e spirituale. Esistono vite che, nell’apparenza esteriore, sembrano meravigliose. L’apetto non tradisce alcuna situazione difficile, sem-bra che tutto vada bene. Purtroppo, dietro la masche-ra che molti portano, si nascondono situazioni diffici-li, lotte durissime, vere e proprie tragedie umane.

Alcuni vedono naufragare il loro matrimonio, altri stanno perdendo i loro figli, altri ancora sono sull’orlo di un fallimento… c’è anche chi ha perso ogni amor proprio e si sente colpevole e depresso.

Dietro a tanti sorrisi di circostanza c’è un bisogno, una necessità. Oggi abbiamo bisogno del Suo tocco speciale in grado di rispondere ai bisogni del nostro essere.

Un tocco celesteQuello zoppo aveva bisogno di un tocco celeste,

aveva bisogno di conoscere il potere di Dio. Chi glie-lo avrebbe fatto conoscere?

Gesù era già asceso al cielo, ma aveva mandato lo Spirito Santo per conferire potere ai Suoi discepoli. All’ora nona, le tre del pomeriggio, due discepoli, Pie-tro e Giovanni, vanno al Tempio per pregare e incon-trano quest’uomo che chiede denaro.

I discepoli vedono in quest’uomo un’occasione per mettere all’opera il tocco di Dio. Avevano ricevuto da Gesù salvezza e potenza, la Parola di Dio e, quello che avevano, volevano condividerlo con gli altri.

Pietro disse a quell’uomo: “Dell’argento e dell’oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina” (v.6).

Quello che quest’uomo si aspettava era del dena-ro, ma ciò di cui aveva più bisogno era la guarigione.

Pietro gli disse che non aveva quello che lui avreb-be voluto, ma che aveva quello di cui lui aveva bi-sogno. Quell’uomo avrebbe voluto riempire in quel giorno il suo piatto, ma Dio voleva riempire il suo cuore. “Lo prese per la mano destra, lo sollevò; e in quell’istante le piante dei piedi e le caviglie gli si raf-forzarono”.

Ancora oggi c’è bisogno del tocco della potenza di Dio. Pietro disse: “Quello che ho, te lo do…”. Possiamo

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dare solo quello che abbiamo… Abbiamo Gesù, diamo Gesù alle persone! Abbia-mo pace, portiamo questa pace agli uo-mini! Abbiamo ricevuto potenza, agiamo con potenza per predicare il Vangelo! Ab-biamo fede per vedere la mano miracolo-sa di Dio all’opera, preghiamo per i dispe-rati, per gli ammalati, per i delusi, per gli scoraggiati…

Dio è pronto a rispondere ai bisogni dell’uomo con il Suo tocco, che Lui da-rà quando tu sarai pronto a dare agli altri quello che hai ricevuto da Dio…

Una trasformazione salutareQuando una tragedia umana incon-

tra il tocco celeste di Dio, ecco che avvie-ne una trasformazione salutare. “E con un balzo si alzò in piedi e cominciò a cammi-nare; ed entrò con loro nel tempio cammi-nando, saltando e lodando Dio”.

Quest’uomo credette a quello che Pie-tro aveva detto, si fece prendere per ma-no, mise in moto la sua fede nel Signore alzandosi. Gesù compì un glorioso e po-tente miracolo. Quest’uomo fu cambiato. Non solo fu guarito, ma il suo cuore si ri-empì di gioia.

La potenza di Dio aveva cambiato to-talmente quest’uomo. Ora poteva cam-minare, lavorare, vivere pienamente. Sì, Dio l’amava, qualcuno si era preso cura di lui…

Quest’uomo era stato miracolato fisi-camente “e con un balzo si alzò in piedi e cominciò a camminare…” (v.8a), e spiri-tualmente: “…ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio” (v.8b).

Quando incontri il tocco di Dio vieni li-berato dalle difficoltà umane e, a tua vol-ta, puoi diventare mezzo di liberazione.

Dio ti ha dato molte delle Sue grazie. Le persone che stanno intorno a te han-no bisogno di ricevere quello che tu hai. Prendi del tempo, condividi con loro le in-finite grazie di Dio, permetti al Signore di usarti per la trasformazione e la salvez-za dei peccatori e anche tu sarai uno stru-mento di gioia e di benedizione.

Signore, abbiamo bisogno del tuo toc-co!

Angelo Gargano

Crediamo e accettiamo l’intera Bib-bia come la ispirata Parola di Dio, uni-ca, infallibile e autorevole regola del-la nostra fede e della nostra condotta (II Tim.3: 15 -17; II Pie.1:21; Ro m.1:16; I Tes s.2:13).

Crediamo nell’unico vero Dio, E ter-no, Onnipotente, Creatore e Signo re di tutte le cose e che nella Sua u nità vi so-no tre distinte Per sone: Pa dre, Fi glio lo e Spirito San to (Efe.4:6; Matt. 28:19; Luca 3: 21-22, I Gio v.5:7).

Crediamo che il Signore Gesù Cri-sto fu concepito dallo Spirito Santo e assunse la natura umana in seno di Maria vergine. Vero Dio e vero uomo (Gio v.1:1,2, 14; Luca 1:34,35; Matt.1:23).

Crediamo nella Sua vita senza pecca-to, nei Suoi miracoli, nella Sua morte vi-caria, come “prezzo di riscatto per tutti” gli uomini, nella Sua resurrezione, nel-la Sua ascensione alla destra del Padre, quale unico mediatore, nel Suo perso-nale e imminente ritorno per i reden-ti e poi sulla terra in potenza e gloria per stabilire il Suo regno (I Pie.2:22; II Cor.5:21; Atti 2:22; I Pie.3:18; Rom. 1:4; 2:24; I Cor.15:4; Atti 1:9-11, Gio v. 14:1-3; I Cor. 15:25; I Tim.2:5).

Crediamo all’esistenza degli ange-li creati tutti puri e che una parte di questi, caduti in una corruzione e per-dizione irreparabili, per diretta azio-ne di Satana, angelo ribelle, saranno con lui eternamente puniti (Mat t.25:41; Efe.6:11-12).

Crediamo che soltanto il ravvedi-mento e la fede nel prezioso sangue di Cristo, unico Sommo Sa cer do te, sia-no indispensabili per la purificazio-ne dal peccato di chiunque Lo ac cetta come personale Sal va tore e Si gnore (Rom.3:22-25; Atti 2:38; I Pie.1:18, 19; Efe.2:8).

Crediamo che la rigenerazione (nuo-va nascita) per opera dello Spi rito San -to è assolutamente essenziale per la sal-vezza (Giov.3:3; I Pie.1:23; Tito 3:5).

Crediamo alla guarigione divina, se-condo le Sacre Scritture mediante la preghiera, l’unzione dell’olio e l’im-posizione delle mani (Isa.53:4-5;

Matt.8:16-17; I Pie.2:24; Mar. 16:17-18; Giac.5:14-16

Crediamo al battesimo nello Spi rito Santo, come esperienza susseguente a quella della nuova nascita, che si ma-nifesta, secondo le Scrit ture, con il se-gno del parlare in altre lingue e, pra-ticamente, con una vita di progressiva santificazione, nell’ubbidienza a tutta la verità delle Sacre Scritture, nella po-tenza del l’an nun cio di “Tutto l’E van ge-lo” al mondo (Atti 2:4; 2:42-46, 8:12-17; 10:44-46; 11:14-16; 15: 7-9; 19:2-6; Mar. 16:20; Gio v.16: 13; Matt.28:19-20).

Crediamo ai carismi e alle grazie del-lo Spirito Santo nella vita dei cristiani che, nell’esercizio del sacerdozio uni-versale dei credenti, si manifestano per l’edificazione, l’esortazione e la con-solazione della comunità cristiana e, conseguentemente, della società uma-na (I Cor.12:4-11; Gal.5:22; Ebr.13:15; Rom.12:1).

Crediamo ai ministeri del Signore glo-rificato, quali strumenti autorevoli di guida, d’insegnamento, di e dificazione e di servizio nella comunità cristiana, rifuggendo da qualsiasi forma gerarchi-ca (Efe.1:22-23; 4:11-13; 5:23; Col.1:18).

Crediamo all’attualità e alla validità delle deliberazioni del Con cilio di Ge-ru sa lem me, riportate in Atti 15:28-29; 16:4.

Crediamo alla resurrezione dei morti, alla condanna dei reprobi e alla glorifi-cazione dei redenti, i quali hanno per-severato nella fede fino alla fine (Atti 24:15; Matt.25:46; 24:12,13).

Celebriamo il battesimo in acqua per immersione, nel nome del Pa dre e del Figliolo e dello Spirito San to, per colo-ro che fanno professione della propria fede nel Si gnore Gesù Cristo come loro personale Salvatore (Matt.28:18-19; Atti 2:38; 8:12).

Celebriamo la cena del Signore o San-ta Cena, sotto le due specie del pa ne e del vino, rammemorando così la morte del Signore e annunziandone il ritorno, amministrata a chi un que sia stato bat-tezzato secondo le regole dell’Evangelo e vive una vita degna e santa davanti a Dio e alla società (I Cor.11:23-29; Luca 22:19-20).

A R T I C O L I D I F E D E

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Le Epistole di Paolo ai Tessalonicesi furono scritte intorno al 50 d.C., dalla città di Corinto. La prima è caratterizzata dalla descrizione della beata speranza della Chiesa, la certezza assoluta del ritorno del Signore. Allo stesso tempo, è trac-ciato un meraviglioso profilo della chiesa di Tes-salonica, le attitudini dei credenti che la compo-nevano, i loro progressi spirituali, il loro amore per l’opera di Dio. Essi si erano “convertiti dagli idoli a Dio”, erano nati di nuovo, generati secon-do la volontà di Dio mediante la Parola di verità. Si trattò di una conversione profonda, reale e ge-nuina, che produsse un effettivo cambiamento, radicale e sostanziale.

Un vero ravvedimento è seguito dal frutto che lo accompagna e lo rende evidente. Talvol-ta accade che taluni pensino di essersi conver-titi dagli idoli a Dio, quando in realtà non so-no mai nati di nuovo. Probabilmente questi han-no solo aderito a una chiesa, senza aver dato il cuore a Cristo. Hanno approvato, a livello men-tale, l’indubbia veridicità del messaggio del Van-gelo, senza però permettere allo Spirito Santo di compiere un’opera nuova nella loro vita. Le radi-ci della loro esperienza non sono scese in pro-fondità nel benedetto suolo della Grazia, la lo-ro è stata solo esperienza superficiale, fine a se stessa.

È opportuno che ogni credente valuti la profondità della sua espe-rienza spirituale e preghi affin-ché altri cuori possano aprir-si completamente alla po-tenza del messaggio della croce del Salvatore.

Quali sono i tratti di-stintivi di una conversio-ne autentica? Dal primo capitolo di questa episto-la è possibile trarre inse-gnamenti che permettono di comprendere che cosa significa convertirsi “da-gli idoli all’Iddio vivente e vero”.

Una conversione autentica produce:

Una lode particolare “Noi ringraziamo sempre Dio per voi tutti, no-

minandovi nelle nostre preghiere” (v.2)Paolo ringraziava il Signore per la chiesa di

Tessalonica, nominava quei cari credenti nel-le sue preghiere, con gioia. L’amore intenso che questo servo del Signore provava per la fratellan-za, lo portava a gioire a motivo dei progressi spi-rituali da essa conseguiti. Spesso li pensava, era felice della loro maturità cristiana, giubilava nella presenza del Creatore considerando il loro esem-pio di fede.

Quando una persona coltiva un’intima comu-nione con Dio, non può fare a meno di gioire sinceramente quando un membro del corpo di Cristo è onorato. Senza dubbio, una conversio-ne autentica, quotidianamente alimentata da una profonda devozione, produce, inevitabilmen-te, felicità per l’altrui benessere spirituale. Il cre-dente, per questo motivo, dovrebbe ogni giorno, proprio come Paolo, ringraziare il Signore per coloro che sono strumenti nelle Sue mani, che s’affaticano per l’Evangelo, che sono d’edifica-zione e preziosi punti di riferimento per la Chie-sa tutta. Colui che è davvero nato di nuovo, sarà naturalmente portato ad esercitare questa sana

attività spirituale: ricorderà, nelle sue pre-ghiere, tutti coloro che onorano il Si-

gnore, ringraziando sempre Dio per loro.

Un’opera consequenziale “Ricordandoci continua-

mente… dell’opera della vostra fede” (v.3)

Paolo ricordava volen-tieri i fratelli di Tessaloni-ca, considerando in pri-mo luogo la loro opera di fede. Avevano cre-duto in Cristo quale loro Salvatore e Signo-re, erano stati giusti-

Una vera conversione“Vi siete convertiti dagli idoli a Dio”

(I Tessalonicesi 1:9)

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ficati dinanzi a Dio e avevano pace con Lui. Que-sta autentica conversione caratterizzava la loro vi-ta cristiana, portando del frutto evidente. La lo-ro fede era seguita dalle opere. Non si erano con-vertiti per oziare, ma per servire il Signore (cfr. Giac.2:20-26). Una conversione autentica genera sempre operosità nel servizio, zelo ardente e gio-ia entusiasmante nel lavorare alacremente per il l’Iddio fedele. Il vero credente è disponibile, umi-le nell’aiutare, nel collaborare e nell’essere utile per l’opera di Dio.

Una fatica inevitabile“Ricordandoci continuamente… delle fatiche

del vostro amore” (v.3)Paolo elogiava i Tessalonicesi per la purezza e

bellezza del loro amore, tratto distintivo della loro genuina conversione. Amare davvero, spesse vol-te, significa faticare. È inevitabile. Amare Dio e il prossimo significa impegnarsi, sopportare, rinun-ciare. Colui che è nato di nuovo non “amerà a fa-tica”, ma sarà ben disposto ad affrontare le fatiche derivanti da un servizio svolto senza riserve per la gloria del Suo Salvatore. Per amore, sarà anche di-sposto a subire qualche torto, a rinunciare alle ri-valse personali e a dimostrare lo stesso sentimento anche nei confronti dei suoi nemici. Colui che ha sperimentato una conversione autentica, dunque, affronterà, a volte soffrendo, scherni, incompren-sioni, delusioni, malintesi, ricordando quello che dovette subire il suo Maestro, confidando nella Sua piena comprensione.

Amare, comprendere, perdonare, sopportare: azioni umanamente ostiche, ma indispensabili per chi ha dato il cuore a Cristo. Questo amore è la carta d’identità del vero discepolo di Gesù, segno inequivocabile di un genuino ravvedimento.

Una speranza incessante “Ricordandoci continuamente… della costanza

della vostra speranza” (v.3)I credenti di Tessalonica erano animati da una

speranza incrollabile. Speravano sempre, costante-mente, qualsiasi cosa accadesse nella loro vita. Era-no nati di nuovo, consapevoli della fedeltà di Colui che servivano e consci della potenza di Colui nel quale avevano creduto. Questa speranza nelle divi-ne promesse non li rendeva confusi né delusi, an-zi, rafforzava il loro amore per il Salvatore. Spera-vano contro speranza perché fidavano nell’Onni-potente.

Quanti hanno realizzato un’autentica conversio-

ne sperano nel Signore per cquistare nuove forze e spiccare il volo come le aquile. Anche nell’angoscia guardano a Colui che non li lascia e non li abban-dona. È tempo che i veri credenti si distinguano per la loro indomita e costante speranza. I cuori di quanti credono si rinfranchino nel Signore!

Una consapevolezza fondamentale “Conosciamo, fratelli amati da Dio, la vostra

elezione” (v.4)L’apostolo Paolo poteva dire di conoscere la po-

sizione spirituale dei Tessalonicesi. Osservandone la condotta e la chiara manifestazione dei loro sen-timenti, era nelle condizioni di trarre le sue parti-colari conclusioni. Egli riconosceva la loro salvez-za. Comprese che Dio aveva fatto un’opera meravi-gliosa nella loro vita. Era chiaro: si erano convertiti dagli idoli all’Iddio vivente e vero!

La chiarezza della testimonianza dei credenti di Tessalonica dà modo di riflettere sulla grande re-sponsabilità della quale deve essere consapevole colui che ha creduto in Gesù.

Il cristiano, in quanto tale, porta il nome di Cri-sto e deve desiderare, con ardore, che chi lo cir-conda possa notare la sua fede, il suo amore, i suoi progressi spirituali ed il suo servizio perseverante. Le persone che osservano i figli di Dio debbono ri-conoscere che in loro c’è qualcosa di diverso, di speciale e soprannaturale.

Una conversione autentica produce uno spic-cato senso di responsabilità nei confronti del pro-prio prossimo, in primo luogo i perduti, ma anche la fratellanza. Si tratta della fondamentale consape-volezza della nostra missione e del nostro compi-to di ambasciatori del Cristo vivente. Che ogni cre-dente brami intensamente camminare in modo de-gno della chiamata che gli è stata rivolta, affinché altri possano dire, come Paolo scrisse alla chiesa di Tessalonica: “Conosciamo, fratelli amati da Dio, la vostra elezione”.

Una conversione autentica non può prescindere dal sincero rendimento di grazie a Dio, anche per coloro che Lo onorano con tutto il cuore. Il ravve-dimento favorisce, come naturale conseguenza, le opere della fede, le fatiche dell’amore e la costanza della speranza, attitudini intimamente connesse al-la fondamentale consapevolezza di una grande re-sponsabilità, quella di portare degnamente il nome del Salvatore del quale ci si fregia.

Stefano Zedda

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Il capitolo 11 del secondo libro di Sa-muele riporta la storia di un uomo anno-verato fra gli eroi dell’esercito di Davide. Il suo nome, Uria, significa “l’Eterno è la mia luce” o “luce di Dio”. Egli, nonostan-te la sua drammatica morte, è una bella fi-gura di quanti vivono, e sono anche di-sposti a morire, perché la luce divina con-tinui a splendere. In che modo brillò la lu-ce di Uria?

Brillò per fede“Eravate tenebre, ma ora siete luce nel Si-gnore” (Efesini 5:8)

Uria è un ittita discendente di Heth, se-condo figlio di Canaan. Il popolo degli itti-ti fiorì in Asia Minore tra il 1900 ed il 1200 a.C. Abitavano la parte centrale dell’Anato-lia, la moderna Turchia, ma estesero la lo-ro presenza fino al nord del monte Libano.

La loro storia si intreccia con quel-la del popolo di Israele. Abramo comprò la caverna di Macpela da un ittita (Genesi 23:10-20) ed Esaù sposò due donne ittite (Genesi 26:34).

Dopo la presa di Gerico e di Ai, Giosuè stesso dovette combattere contro una coa-lizione di popoli che comprendeva, fra l’al-tro, gli ittiti (Giosuè 9:1).

Nonostante le sue origini, Uria spo-sò una donna che apparteneva al popolo d’Israele e, per farlo, abbracciò la fede nel vero Dio, con tutte le implicazioni e le re-sponsabilità che ciò comportava.

Nonostante le sue origini, egli fu dispo-sto ad un cambiamento radicale, pur di servire una giusta causa.

Non importa quali sono le tue origi-ni, se sei disposto a lasciare che lo Spirito Santo ti trasformi, potrai divenire uno stru-mento prezioso nelle mani di Cristo, il Re dei Re.

Uriabuon soldato per GesùBrillò per valore “Voi siete la luce del mondo…” (Matteo 5:14)

Il fatto che il nome di Uria sia incluso nella lista dei valorosi guerrieri al servizio del re Davide (cfr. II Samuele 23:39; I Cronache 11:41) rivela il valore di quest’uomo.

Nell’elenco vi erano guerrieri forti e valorosi e

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per essere ammesso in un gruppo così prestigio-so doveva aver eccelso per valore, disciplina, im-pegno. Sicuramente, Uria sviluppò le sue qualità di combattente in seguito all’esercizio, a costo di sofferenze e rinunce.

Se alla stragrande maggioranza delle persone dei nostri giorni parole quali disciplina, impegno, rinuncia possono sembrare sorpassate, da relega-re nel linguaggio di un tempo antico, non si può dimenticare l’insegnamento del Signore Gesù: “Chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo” (Luca 14:27).

Brillò per abnegazione“Non si accende una lampada per metterla sot-to un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa” (Mat-teo 5:15)

Un’altra delle qualità che contraddistinguono Uria è senz’altro la sua incondizionata fedeltà al re Davide, che lo conduce alla totale abnegazio-ne.

Pur essendo stato richiamato a casa, continua ad essere un buon soldato che, per piacere a chi l’ha arruolato, “non s’immischia in faccende della vita civile” (2 Timoteo 2:4).

Uria è disposto a rinunciare alle comodità per-sonali; a dormire a casa sua nonostante il lungo viaggio (2 Samuele 11:8-11), per mantenersi pron-to per la battaglia, perché “in tempo di guerra non c’è congedo” (Ecclesiaste 8:8).

Egli sopportava le sofferenze come dovreb-be “un buon soldato di Cristo Gesù” (2 Timoteo 2:3). L’esercito che il Signore approva è composto di credenti pronti al sacrificio, mai disposti ad ar-rendersi né a deporre le armi: “Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resi-stere nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il vostro dovere (Efesini 6:13).

Brillò per coerenza“…poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità” (Efesini 5:9)

La rettitudine di Uria colpì profondamente il re Davide, il quale, essendo caduto in peccato, non poté sopportarlo e decise di farlo morire, di spe-gnere la sua luce!

Le tenebre si scontrano sempre con la luce, ogni mancanza viene sempre svelate dalla luce.

Le qualità di Uria, che Davide cercò di colpire,

rappresentano da sempre ciò che il mondo vuole “spegnere” nel cuore del credente: la sua capaci-tà di essere luce nel Signore, cioè di testimoniare con potenza, coerenza e perseveranza la potenza dell’amore di Dio.

Lo stesso tipo di protezione riservata da Dio al Suo fedele servo Uria viene garantita ancora oggi ad ogni credente che sinceramente cerca di servi-re il Signore.

Brillò per il suo coraggio“Così risplenda la vostra luce davanti agli uomi-ni, affinché vedano le vostre buone opere e glorifi-chino il Padre vostro che è nei cieli” (Matteo 5:16)

Uria, essendo uno dei capi dell’esercito di Da-vide, al pari di Ioab, sapeva dove fosse il pericolo maggiore. Ciononostante, Uria non si tirò indietro di fronte all’ordine del suo capitano ed espose la propria vita, soccombendo per una causa che lo vedeva impegnato anche a costo di tutto.

Tradito dal suo stesso capitano, morì insieme con altri uomini innocenti. Tuttavia, Dio stesso sorse in difesa del Suo servo, riprendendo pubbli-camente Davide per mezzo del profeta e svelan-do la sua colpa (II Samuele 12:9).

Nonostante la sua tragica morte, la luce e la te-stimonianza di Uria continuano a splendere an-cora oggi. Il suo nome non è stato dimenticato e continuerà ad essere una luce che splende e si eleva al disopra delle tenebre.

Mentre ciascuno di noi viene bombardato in modo continuo e subdolo da modelli comporta-mentali che si ispirano alla volgarità, all’immorali-tà, ad azioni illecite e perniciose, la Parola di Dio ci propone la figura di Uria, il quale seppe esse-re all’altezza del suo compito e che, a distanza di secoli, appare ancora oggi come un modello di comportamento e di fede da imitare.

È un invito che riguarda in particolare i più giovani, affinché sappiano adottare modelli di vi-ta che permettano di diventare dei buoni soldati in Cristo Gesù, così da realizzare il piano di Dio per la propria vita.

Ma riguarda anche i credenti di ogni età, affin-ché ciascuno di noi perseveri nella fede e sappia comportarsi in ogni tempo “in modo degno del vangelo di Cristo” (Filippesi 1:27).

Roberto Renda

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In questa riflessione vediamo lo Spirito San-to nella nascita di Gesù Cristo, una nascita uni-ca e straordinaria, progettata e voluta espressa-mente da Dio allo scopo di offrire la salvezza a chiunque.

In Luca 1: 26-38, leggiamo “Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea, chiamata Nazaret, a una ver-gine fidanzata a un uomo chiamato Giusep-pe, della casa di Davide; e il nome della ver-gine era Maria. L’angelo, entrato da lei, dis-se: «Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signo-re è con te». Ella fu turbata a queste parole, e si domandava che cosa volesse dire un tale salu-to. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, tu concepi-rai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Ge-sù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre. Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine». Maria disse all’angelo: «Come avver-rà questo, dal momento che non conosco uo-mo?» L’angelo le rispose: «Lo Spirito Santo ver-rà su di te e la potenza dell’Altissimo ti copri-rà dell’ombra sua; perciò, anche colui che na-scerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio. Ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il se-sto mese, per lei, che era chiamata sterile; poi-ché nessuna parola di Dio rimarrà inefficace».

Maria disse: «Ecco, io sono la serva del Signo-re; mi sia fatto secondo la tua parola». E l’ange-lo la lasciò”

L’angelo Gabriele, dunque, incontrò Maria, la salutò, la rassicurò e le spiegò il grande pia-no divino.

In particolare le comunicò che ella avreb-be concepito e partorito un figlio, che avrebbe chiamato Gesù. Questi sarebbe stato il Figlio dell’Altissimo e avrebbe avuto un regno sen-za fine.

Maria domandò: «Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?» e l’angelo ri-spose: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la po-tenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio… poiché nessuna parola di Dio rimarrà inefficace»

Ogni vera fanciulla israelita sapeva del-la profezia di Isaia 7:14 “Il Signore stesso vi da-rà un segno: Ecco, la giovane concepirà, parto-rirà un figlio, e lo chiamerà Emmanuele”, per cui Maria subito disse: «Ecco, io sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola». E l’angelo la lasciò”

Giuseppe, lo sposo promesso di Maria, pe-rò, non sapeva nulla di tutto questo.

Ecco che nell’altro racconto di Matteo 1:18-25 abbiamo il riscontro della stessa storia con Giuseppe. “La nascita di Gesù Cristo avven-ne in questo modo. Maria, sua madre, era sta-ta promessa sposa a Giuseppe e, prima che fos-

LO SPIR ITO SA N TO IN T U T T E L E SCR IT T U R E

«Giuseppe… non temere di prendere con te Maria; perchè ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo» (Matteo 1:20,21)

Lo Spirito Santo nella nascita di Gesu’

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sero venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, suo mari-to, che era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, si propose di lasciarla segretamen-te. Ma mentre aveva queste cose nell’animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicen-do: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito San-to. Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai no-me Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati». Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signo-re per mezzo del profeta: «La vergine sarà in-cinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele», che tradotto vuol dire: «Dio con noi». Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comanda-to e prese con sé sua moglie; e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe parto-rito un figlio; e gli pose nome Gesù”

È logico che l’annuncio fosse fatto prima a Maria, ma è riportato dopo nel Vangelo di Lu-ca. Matteo dice soltanto “Maria…promessa sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo”.

Non essendone informato, non conoscen-done i particolari, è chiaro che Giuseppe ri-manesse contrariato e perplesso. Occorreva, dunque, anche per lui una rivelazione sopran-naturale!

Apprezziamo certamente la sua straordina-ria discrezione, volendo lasciare segretamen-te Maria.

L’intervento divino, però, mediante l’angelo, in sogno, e la spiegazione delle Scritture sono ancora più straordinari! Quando Dio parla, tut-te le perplessità umane, i preconcetti, i risen-timenti crollano. Tutto è illuminato! Giuseppe, in conclusione, accetta, ubbidisce e si compor-ta di conseguenza.

Le considerazioni, che si potrebbero fare, sono tantissime, ma vediamone soltanto alcu-ne. Leggendo il Vangelo di Matteo giustamen-te dall’inizio, fin dal primo versetto, ci trovia-mo davanti una genealogia di tantissime per-sone bisognose di luce e di salvezza, come

tutti gli uomini d’ogni tempo e luogo!Ecco che Dio interviene, nella storia degli

uomini, per provvedere tale luce e salvezza! Egli compie il miracolo più straordinario, man-dando il Figlio Suo, Gesù Cristo, per tutti.

Il Suo amore, però, non è semplicemen-te immenso nel provvedere il Salvatore e il ri-scatto per ogni creatura che Lo voglia accetta-re. No! Non soltanto questo! L’amore di Dio è altrettanto tenero e delicato, perché spiega a Maria e poi anche a Giuseppe tutto ciò che è necessario personalmente per loro.

Il piano di Dio non si limita soltanto alla manifestazione del Salvatore Gesù, ma prose-gue nel promettere che Egli, oltre che la sal-vezza, ci assicura la presenza stessa di Dio: «La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele», che tra-dotto vuol dire: «Dio con noi»

Maria, Giuseppe e chiunque altro, di fron-te a questo piano, a queste rivelazioni e a que-ste certezze, non possono fare altro che sot-tomettersi e gioire, onorando Dio con una vi-ta di ubbidienza e consacrazione. Ecco ciò che occorre fare anche oggi, a distanza di secoli e di millenni.

Lo Spirito Santo, perciò, nella nascita del Si-gnor Gesù svolge un ruolo importantissimo, ma altresì in Maria, in Giuseppe ed in ciascu-no di noi per farcelo accettare, realizzare e vi-vere!

Che le parole dell’angelo siano per tutti noi! «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio… Giuseppe… non temere… per-ché ciò che in lei è generato, viene dallo Spiri-to Santo. Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo po-polo dai loro peccati».

Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mez-zo del profeta: «La vergine sarà incinta e par-torirà un figlio, al quale sarà posto nome Em-manuele», che tradotto vuol dire: «Dio con noi». Dio ci benedica tutti!

Paolo Lombardo

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Il fratello Sebastiano Longo nacque il 22 dicembre del 1922 in una contrada del piccolo paese di Mongiuf-fi Melia in provincia di Messina. Il 5 luglio del 1943, Sebastiano venne chiamato a prestare servizio milita-re presso l’aeronautica a Bari. In quel momento impor-tante della sua vita, per le prima volta invocò il Signo-re. “Le bombe caddero vicino a me, vi era chi grida-va, la paura era tanta, ma io gridai al Signore chieden-doGli aiuto; in quell’istante la gioia invase il mio cuo-re, non c’era più paura... da quel momento la mia vita cambiò, mi sentivo un altro”. Nel 1946 il fratello Seba-stiano ritorna al suo paese, l’esperienza fatta lo spinge a impegnarsi nella vita religiosa e in politica con l’inca-rico di assessore. Il 28 dicembre 1948 sposa Angela Sa-voca con cui ha vissuto 60 anni ed ha avuto cinque fi-gli. Il loro matrimonio non fu facile perché osteggiato dai suoceri, i quali volevano che la loro figlia sposas-se un benestante. Dopo un anno di matrimonio in cui gli attacchi dei suoceri miravano a separarlo dalla mo-glie, Sebastiano decise di affrontarli. “Mi alzai di mat-tina presto, mi vestii, presi la pistola e la caricai, ma in quel momento, mi ricordai di quell’esperienza che ave-vo fatto quand’ero militare, con le bombe che mi ca-devano vicino; così mi sedetti sul letto, riposi la pisto-la e invocai il Signore. In quel momento udii una vo-ce dire: “Io sono il Signore”. Vidi una luce che illumi-nò in modo particolare il mio cuore. In quel momen-to confessai a Dio tutti i miei peccati, realizzai per la prima volta veramente che cosa significasse perdono, Gesù entrò nel mio cuore. Subito, presi la pistola e la buttai via”. Il fratello Sebastiano non comprese subi-to quanto gli era accaduto, ma il Signore non lo lasciò solo. Un suo amico convertito al Signore gli fece dono di un Vangelo. “Arrivato a casa mi sedetti per leggere il Vangelo di Marco che mi era stato donato; prosegui-vo nella lettura, quando arrivai al capitolo 13, in quel momento in modo particolare il Signore si rivelò anco-ra una volta al mio cuore, sentii la Sua presenza, cad-di in ginocchio e comincia ad adorarLo come mai ave-vo fatto prima, in spirito e verità. Passai la notte senza dormire, avevo un forte desiderio di andare a portare il lieto messaggio di Gesù a tutti coloro che conosce-vo. Appena fu giorno, uscii di casa e andai a parlare di Gesù ad uno dei miei tre fratelli”. L’opera evangelisti-ca iniziò così dalla sua famiglia. Sebastiano avrà la gio-ia di vedere i suoi genitori, due dei suoi tre fratelli e le

sue tre sorelle arrendersi al Signore. Nel dicembre del 1949 testimonia di aver accettato Cristo Gesù battez-zandosi nel fiume di Mongiuffi Melia, suo paese natio. Dopo il battesimo in acqua e nello Spirito Santo, il fra-tello Sebastiano sente la chiamata del Signore a servir-Lo. Oltre alla sua attività lavorativa nel campo dell’edi-lizia, si dedica all’opera evangelistica. Anche se molti complottarono contro di lui, questo non gli impedì di continuare a servire il Signore con fedeltà. La sua pre-dicazione non era eloquente, era un “popolano senza istruzione”, ma chi lo sentiva parlare riconosceva che era stato con Gesù. Il fratello Sebastiano era un uomo di fede intraprendente. La costanza nel seminare la Pa-rola gli ha permesso di vedere un grande raccolto. Og-gi in quattordici paesi da S. Teresa di Riva, a Taormi-na fino a Fiumefreddo di Sicilia, ci sono delle comu-nità avviate grazie all’impegno del fratello Sebastiano. Il suo servizio a Dio non si limitava al campo spiritua-le, infatti otto di questi locali di culto sono stati anche frutto del suo lavoro secolare. Nonostante si sia impe-gnato nei quattro culti la domenica e cinque infraset-timanali, ha incoraggiato diversi fratelli ad impegnar-si per il servizio pastorale. Sentiremo tutti la sua man-canza, ci mancheranno il suo sorriso e la sua stretta di mano, i suoi incoraggiamenti a restare fedeli al Fedele, i suoi costanti consigli a chiedere guarigione al Gua-ritore, le sue esortazioni a rimanere attaccati alla sana dottrina. Chi ha trascorso del tempo in sua compagnia ha imparato come servire i fratelli, come essere ospi-tali e umili, come chiedere la guida dello Spirito San-to in ogni circostanza della vita. Anche nella malattia è rimasto mansueto fino all’ultimo, gentile e premuroso verso chi lo visitava e non ha mai smesso di glorificare il Nostro Creatore. Fino alla fine ha incoraggiato quei fratelli pastori che lo hanno visitato, esortandoli a con-tinuare a predicare la Parola di Dio e ad andare avan-ti senza abbandonare la franchezza. Il 27 Novembre 2009 si sono svolti i funerali nella piazza del suo pae-se di residenza, Letojanni, per poter ancora una volta testimoniare di Gesù, lui che con Paolo ha potuto di-re: “Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede. Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione”.

Cristhian Santoro

Sebastiano LongoPromossi alla gloria

1922-2009

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Carissimi del Risveglio Pentecostale, “Grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo” (Efesini 1:1-4).Carissimi fratelli in Cristo, vi rin-

grazio molto del giornale che ci mandate ogni mese e vi dico che esso è una grande benedizione. Grazie mille, il Signore vi ricom-

pensi il doppio. Preghiamo anche per voi. Dio vi benedica! “Beati quelli che trovano in te la

loro forza, che hanno a cuore le vie del santuario! Quando attraversano la valle di Baca essi la trasformano in luogo di fonti e la pioggia d’autun-no la ricopre di benedizioni” (Salmo 84:5-7).Vi mando questo assegno per il

nuovo abbonamento. Vi abbrac-cio nell’amore del Signore. Pace del Signore

Lia Sicurelli in Fragapane

Marina di Ginosa è stata promossa oasi protetta dalla Regione Puglia per le caratteristiche che la rendono meta esti-va preferita da molti vacanzieri, italiani e stranieri. La popo-lazione locale, di circa 6.000 abitanti, raggiunge, e spesso su-pera, le 80.000 presenze nel periodo estivo. Per noi questa è un’occasione preziosa per evangelizzare, certi che la testimo-nianza sia più efficace perché diffusa in una popolazione ete-rogenea, i cui componenti a fine della vacanza ritornano ai propri luoghi di residenza, con un nuovo messaggio nel loro cuore. Il lavoro prosegue con lo stesso impegno nel rimanen-te periodo fra gli abitanti che abitano la piccola cittadina abi-tualmente. Abbiamo avvertito lo stimolo di cercare e trova-re un locale che fosse un punto di riferimento per tutti e per l’intero anno dove si predicasse il messaggio dell’Evangelo, l’estate per eventuali fedeli in vacanza e coloro che gradissero visitarci dopo aver ascoltato la Buona Novella che, instancabi-li, cerchiamo di divulgare con il massimo impegno. Abbiamo la gioia di continuare ad evangelizzare anche at-

traverso l’utilizzo di Radioevangelo Ginosa che modula i suoi programmi su FM 102,300 Mhz.Ringraziamo il Signore con tutto il cuore per averci conces-

so, domenica 8 ottobre, di dedicare a Marina di Ginosa, un nuovo locale, celebrando un culto alla Sua gloria. Il Signore, che già in passato ci spingeva in tal senso, gradisce e bene-dice questo luogo e ci ha concesso di avere un locale do-

ve ogni domenica mattina alle 10 e ogni mercoledì sera alle 19 si celebrano regolari culti per i fedeli locali e per visitatori che si aggiungono spesso. Il culto di dedicazione è stato pre-sieduto dal fratello Carmine Lamanna, pastore delle comuni-tà di Matera via San Pardo e Ginosa, che durante la conduzio-ne ha ricordato per sommi capi come il Signore abbia favorito e preservato la testimonianza dell’Evangelo in questa località. Il nuovo locale era gremito di fedeli giunti da Matera, Ginosa ed altre comunità, sostenuti dalla presenza del Signore che al-lietava il cuore dei presenti con la Sua gioia. Il messaggio del-la Parola, prendendo spunto dal Salmo 27, è stato esposto dal fratello Nicola Caponio, pastore delle comunità di Matera, vi-co XX Settembre ed Altamura (BA), e ha benedetto i numero-si ascoltanti.Ricordiamo che il Signor Gesù incaricò i Suoi, e con essi an-

che noi, di evangelizzare ad ogni creatura diligentemente, per questo chiediamo preghiere per una maggiore diffusione dell’Evangelo, affinché altri possano venire a ravvedimento e conoscere Cristo. “Perchè qui una larga porta... si è aperta a un lavoro efficace” (1 Corinzi 16:9). Dopo questa benedetta circostanza abbiamo avuto un ser-

vizio di battesimi e la Santa Cena nella comunità di Ginosa. Abbiamo gioito, commossi, nel vedere scendere nelle acque battesimali un neoconvertito della veneranda età di 83 anni, grazie a Dio. Il messaggio della Parola del Signore è stato am-

ministrato dal fratello Cosimo Motolese. Dio ha guidato ogni cosa per la Sua gloria.

Carmine Lamanna

Notizie dalle nostre Comunità

DALL’INGHILTERRA

DEDICAZIONE LOCALE DI CULTO A MARINA GINOSA (TA)

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Desideriamo condividere la nostra gioia con tutta la fratel-lanza per come il Signore sta operando nella nostra comunità di Torre del Greco. Il 22 Novembre 2009 il Signore ci ha da-to grazia di svolgere un culto di battesimi nel quale 27 neofi-ti hanno testimoniato della loro fede scendendo nelle acque battesimali. Siamo stati grandemente edificati attraverso le tante testimonianze che attribuivano solo a Dio la gloria, per le salvezze e i miracoli ricevuti. Numerosissime famiglie han-no avuto per la prima volta la gioia di ascoltare la predica-zione della Parola di Dio predicata per l’occasione dal fratello Renato Mottola pastore della comunità di Matinella.Per me è stato un momento speciale, anche perche Dio mi

ha dato la grazia di vedere realizza-ta una Sua promessa, infatti anche mio padre a 71 anni è sceso nelle ac-que battesimali. Per noi tutti questo è stato un anno di grande benedizio-ne. Abbiamo avuto l’onore di svolge-re diversi culti all’aperto sul nostro bel litorale e avere una campagna evan-gelistica di 10 giorni per mezzo del-la tenda, dove tanti sono stati tocca-ti dal messaggio della Parola e tutto-ra fraquentano i culti regolarmente.

Inoltre, anche se sotto una tenda e all’aperto, il nostro amore-vole Padre celeste si è compiaciuto di battezzare nello Spirito Santo negli ultimi mesi circa 20 persone, tra cui l’ultima pro-prio a Fiuggi nell’incontro A.D.I.- I.B.I. Per tutto questo diamo solo a Dio la gloria, consapevoli

che non abbiamo ancora iniziato, perche il nostro più gran-de desiderio è quello di vedere che l’opera nella nostra città, nel campo dove Dio ci ha chiamata a lavorare, possa anco-ra di piu spandersi e vedere tantissime famiglie conquistate a Cristo. Dio ci benedica!

Raimondo Mennella

Ringraziato sia Dio per come rimane buono, fedele e conti-nua a salvare anime. Il 15 novembre 2009, nella comunità di Villabate, sono scesi nelle acque battesimali due fratelli e una sorella, frutto delle preghiere dei figli. Per l’occasione è sta-to con noi il pastore Leonardo Passamonte. Il messaggio del-

la Sua Parola è stato tratto da Matteo 6:5-15: “Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che ve-de nel segreto, te ne darà la ricompensa”. Siamo stati tutti quanti esortati a non dimenticare di cura-

re il nostro rapporto personale con Lui. Non dimentichiamo mai, quando preghiamo, di chiudere la porta dietro di noi, af-finché nessuna distrazione possa interromperci; evitiamo che distrazioni e pensieri vani s’insinuino nella nostra mente pro-prio nel momento in cui vogliamo metterci in comunione con il Signore. La domenica successiva abbiamo celebrato la Cena del

Signore ed è stato tra noi il fratello Giuseppe Nicosia che, partendo da Matteo 26:26-28, ha parlato dei vari tipi di cali-ci che nella Bibbia compaiono: il ca1ice della salvezza (Salmo 116:13), il calice dell’eredità (Sa1mo 16:5), il calice della soffe-renza (Matteo 26:39), il calice della Santa Cena (Matteo 26:27) e il calice dell’ira di Dio (Apocalisse 16:19). Quanto a noi vogliamo attingere ai calici della salvezza e

dell’eredità. Dio ci benedica insieme.Andrea Giunta

NOTIZIE DA TORRE DEL GRECO (NA)

BATTESIMI A VILLABATE (PA)

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Il 25 ottobre la comunità di Trani e i fratelli delle comunità limitrofe si sono riuniti per celebrare la Santa Cena. Il locale di culto era gremito di credenti, erano presenti anche diver-si simpatizzanti, che hanno potuto condividere con noi le be-nedizioni del Signore e il messaggio della Sua Parola, porta-to dal fratello Enzo De Fano, pastore della chiesa di Bari, Via G.Petru. La Parola ha toccato profondamente i nostri cuori, consolando e benedicendo tutti i presenti. Possiamo testimo-niare che l’opera del Signore va avanti e restiamo fermi nella verità della Parola. Il 28 novembre scorso abbiamo celebrato la Santa Cena nella comunità di Bisceglie; ancora una volta il Signore ha parlato al nostro cuore tramite la Sua divina Parola predicata dal fratello Braida Ubaldo, responsabile della comu-nità di Ruvo di Puglia (BA). La speranza della vera chiesa del Signore non è terrena, ma è celeste. Noi nati di nuovo, salvati per grazia, celebrando la Santa Cena come Gesù ha istituito, annunziamo la Sua morte vicaria, la Sua resurrezione e il Suo

glorioso ritorno, quando Egli all’improvviso apparirà per rapi-re la Sua Chiesa, Sua sposa per l’eternità.La testimonianza del Vangelo in questa zona viene procla-

mato con culti di evangelizzazione nelle pubbliche piazze di Trani e Bisceglie, distribuzione di trattati e della Parola del Signore, Evangeli di Giovanni e copie del Nuovo Testamento, seminando con la speranza che molti accettino Cristo Gesù come loro Salvatore. Nel mese di dicembre abbiamo distribu-ito in molte fami-glie di Trani un calendario cristia-no per l’anno nuo-vo. Ci affidiamo alle preghiere dei credenti.

Salvatore Greco

Notizie dalle nostre Comunità

Il 21 novembre 2009, a distanza di un anno, la chiesa di Asti ha ripetuto un’esperienza davvero particolare: te-nere un culto evangelistico all’ospeda-le civile. Nell’ampio spazio che si trova nel cuore dell’ospedale, una vera e pro-pria piazza al coperto, si sono raccol-te oltre 200 persone che, dopo aver se-guito i canti del coro della chiesa, han-no ascoltato le testimonianze di fede di alcuni credenti e l’annuncio del messag-gio di salvezza, portato in quest’occa-sione dal fratello Alessandro Cravana, pastore a Brescia e Cremona. È sempre difficile descrivere i sentimenti che su-

scita la condivisione della Parola del-la Vita, la vera vita, quella eterna, in un luogo come un ospedale. Ciò che ci spinge ad esserci e a fare così la nostra piccola parte è la fiducia che la Parola di Dio può portare reale sollievo e nuo-va speranza a chi l’ascolta, ai ricoverati e ai loro parenti, ma anche agli opera-tori sanitari.

“Seminate secondo giustizia e farete una raccolta di misericordia; dissoda-tevi un campo nuovo, poiché è tempo di cercare il Signore…” (Osea 10:12).

Enzo Martucci

Oltre quattrocento giovani delle chiese ADI di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta si sono ritrovati Sabato 28 novembre 2009 nel locale di culto della chiesa di Asti per trascorrere un tempo di preziosa comunione alla presenza del Signore. Sono passati vent’anni da quando è stata presa l’iniziativa di

favorire l’incontro dei giovani della zona, perché si edificasse-ro insieme con l’ascolto della Parola di Dio. Il relatore dello studio biblico con il quale è iniziato l’incon-

tro, nonché predicatore al culto di risveglio, è stato il fratello Carmelo Fiscelli, pastore a Benevento e diaspora, che ha ac-

cettato di farci visita e di essere lo strumento nelle ma-ni di Dio per la nostra edificazione. Il tema del suo studio è stato: “Nessuno ti potrà stare a fronte tutti i giorni della tua vita”, tratto da Giosuè 1:1-9, e ha ricor-dato a noi tutti che nella vita cristiana “il segreto della vittoria… è ancora la presenza del Signore”. Il Signore ci ha concesso un bel tempo insieme e a Lui voglia-mo dire tutti insieme, come il Salmista: “…Parata di santità… la tua gioventù viene a te come la rugiada” (Salmo 110:3).

Vincenzo Martucci

ASTI: LA PAROLA DI DIO TORNA IN OSPEDALE

ASTI : INCONTRO GIOVANILE DELL’ITALIA NORD OVEST

NOTIZIE DA TRANI (BA)

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Siamo grati al Signore che anche nel 2009 ci ha dato la gioia di celebrare due servizi battesimali e di vedere 8 credenti scen-

dere nelle ac-que, il 18 Aprile e il 26 Dicembre. Per queste occa-sioni, la Parola del Signore

predicata sotto la potente unzione dello Spirito Santo è sta-ta portata dal fratello Aniello A. Esposito, pastore della comu-nità di Portici (Na), e dal fratello Francesco Lugubre, pastore della comunità di Ponte e Apice (Bn). In entrambi le riunioni, meravigliosa è stata la benedizione del Signore che ha accol-to credenti, amici e parenti convenuti per l’occasione. Pregate per noi, perché il Signore continui l’opera Sua, salvando anco-ra tante anime, in vista del Suo glorioso ritorno.

Claudio Cammarano

“Simone,Simone, ecco satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; ma io ho pregato per te affinché la tua fede non venga meno” (Luca 22:31-32). La comunità di Castellana Sicula e Polizzi Generosa, paesi sui monti delle Madonie in provincia di Palermo, ha fatta proprio l’esperienza espres-sa nelle parole di Gesù; tante sono state le benedizioni che il Signore ci ha elargito nella Sua grande misericordia. Il 26 giu-gno i fratelli del Comitato di Zona Rodolfo Arata, Antonino Mancuso e Giuseppe Conserva sono stati nella nostra co-munità per celebrare un culto al Signore. Il Signore ha parla-to ai nostri cuori con la Sua Parola tramite il Suo servo, il fra-tello Mancuso. In quest’ultimo periodo un’intera famiglia si è accostata alla parola di Dio, due figli si sono già battezzati, e insieme con loro anche mio figlio e sua moglie. Altri, a bre-ve, faranno patto con il Signore. Domenica 27 dicembre ab-

biamo chiuso l’anno ricordando la morte di Gesù, accostan-doci alla cena del Signore. È stato con noi il fratello Biagio Calderone della comunità di Mussomeli e Casteltermini (CL) che ha meditato la parola in Esodo 12, presentando l’Agnello di Dio quale offerta redentrice per i nostri peccati. Con cuore grato a Dio Lo ringraziamo per tutto quello che ci ha conces-so per quello che ci elargirà in questo nuovo anno. Quando il Signore torna, vogliamo essere pronti ad incontrarLo.

Pietro Geraci

In un atmosfera di gloria, di lode e gioia immensa e con un cuore pieno di gratitudine al Signore per la Sua immutabi-le fedeltà, il 20 dicembre 2009 cinque giovani della nostra co-munità di Acerra (rione Gescal) sono scesi nelle acque bat-tesimali, confessando la loro fede in Cristo e il profondo de-siderio di servirLo volontariamente e con tutto il cuore, se-condo l’insegnamento della Parola di Dio. Tutto ciò testimo-nia che il tempo dei miracoli non è finito, anzi, è segno che l’opera del Signore avanza sempre più potentemente, consi-derando il nostro tempo di disordine etico e morale. I battesi-mi sono sempre un momento di festa non solo in cielo e nel-la comunità, ma anche per tutti coloro che per la prima volta hanno potuto partecipare ed ascoltare il messaggio dell’evan-gelo della grazia. Eravamo proprio tanti! Credenti, parenti, co-noscenti e amici dei neofiti, i quali hanno espresso il deside-rio di tornare ancora fra noi e seguire le nostre riunioni an-che infrasettimanali. Che meraviglia! Il messaggio della Parola di Dio è stato predicato dal fratello Daniele Melluso, pasto-re della chiesa di Napoli. La Parola di Dio, tratta dall’Evan-gelo di Matteo, ci ha grandemente benedetti, incoraggiando tutti a proseguire nel nostro cammino di fede, nella certez-za di quelle promesse che ancora fanno eco nei nostri cuo-ri: “Io non ti lascerò… non ti abbandonerò… sarò con te fino alla fine dell’età presente!” Domenica 27 dicembre 2009 ab-

biamo ricordato la morte del Signore con i simboli del pane e del vino ed anche in questa occasione il Signore ha continua-to a benedire la Sua chiesa. Desideriamo dare tutta la gloria e il ringraziamento al Re dei re, al Signore dei signori, Cristo Gesù, che porterà avanti di gloria in gloria e di vittoria in vit-toria la Sua opera, continuando a chiamare moltitudini di persone a ravvedimento! Abbiamo bisogno in questo tempo di opportunità della visione di Dio in tutta la Sua santità!

Aniello Cucco

BATTESIMI AD ACERRA (NA)

BATTESIMI AD AGROPOLI (SA)

COMUNITÀ DI CASTELLANA SICULA E POLIZZI GENEROSA (PA)

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Page 22: Risveglio pentecostale feb 2010

Notizie dalle nostre Comunità

Domenica 27 Dicembre 2009 la Chiesa di Rovigo si è ralle-grata in modo particolare durante il culto in cui una sorella è scesa nelle acque battesimali testimoniando a tutti di appar-tenere a Gesù. È stato edificante sentire la sua testimonianza. Avendo vissuto in una famiglia di credenti, la Parola di Dio era stata seminata nel suo cuore quando era ancora piccola e quel seme adesso sta portando il giusto frutto. Abbiamo avu-to anche la gioia di avere con noi il fratello Vincenzo Specchi, pastore delle Chiese di Padova e Vicenza, che ha portato il messaggio della Parola di Dio tratto da Giovanni 3:1-21. È sta-ta posta enfasi sul fatto che Dio Padre ha fatto qualcosa che l’uomo non sarebbe stato in grado di fare, cioè dare il Suo unico Figlio per la salvezza del mondo. Alla fine del culto una famiglia, che veniva nel locale di culto per la prima volta, ha chiesto di fare una preghiera particolare insieme per riceve-re Gesù come personale Salvatore e adesso sta frequentan-do una delle nostre comunità in Lombardia. “Dio ha non ha

mandato suo figlio nel mondo per giudicare il mondo,ma per-ché il mondo sia salvato per mezzo di lui.” (Giovanni 3:17).

Andrea Grapeggia

Siamo lieti di comunicare che nella comunità di Matera, Via San Pardo, è stato celebrato un culto con battesimi e, la do-menica seguente, abbiamo celebrato la Cena del Signore. Il 27 dicembre 2009 quattro neofiti sono scesi nelle acque

battesimali, due sorelle e due fratelli, fra i quali vi era una coppia di giovani sposi. In testimonianza hanno tutti dimo-strato una gioia indescrivibile per la loro scelta, definita come la più importante della loro vita. L’atmosfera in comunità era particolarmente solenne ed il messaggio della Parola mini-strato dal fratello Tarabella, pastore della comunità di Foggia, Via Scaramella e San Severo (FG), ha illustrato, in una circo-

stanziata meditazione, l’importanza dell’arco posto fra le nu-vole dal Signore, dopo il diluvio universale, per siglare un patto eterno con l’uomo, che si perpetua per quelli che accet-tano il Signore, scegliendo di seguirLo per il resto della pro-pria vita. La domenica successiva, 3 gennaio 2010, in un cli-ma particolarmente benedetto, nel quale s’avvertiva la pre-senza del Signore fin dall’apertura del culto, abbiamo celebra-to la Cena del Signore, evento che ci ha stretti in un particola-re ed evidente vincolo d’amore, specialmente per i quattro fe-deli che la domenica precedente erano scesi nelle acque bat-tesimali, impazienti d’accostarsi alla sacra mensa.

In questa occasione è stato gradito ospi-te il fratello Favasuli, pastore della comu-nità di Gravina in Puglia (BA) che, leggen-do nell’Evangelo di Giovanni degli ultimi momenti della vita di Gesù, incoraggia-va gli ascoltanti a guardare Gesù morente sulla croce per scrutare, con l’occhio della fede, l’importanza e la portata di un sacri-ficio unico e sempre valido per la salvezza di tutti coloro che lo accettano e sono di-sposti a nascere di nuovo. Chi legge questi brevi appunti, può facil-

mente immaginare le benedizioni, la tan-gibile presenza del Signore e l’atmosfera di profonda commozione vissute dalla co-munità. Grati al Signore per averci concesso di vi-

vere questi meravigliosi momenti spirituali in una profonda gioia nel Signore, Lo rin-graziamo e ne rendiamo testimonianza.

Carmine Lamanna

BATTESIMI A ROVIGO

BATTESIMI E SANTA CENA A MATERA VIA SAN PARDO

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Page 23: Risveglio pentecostale feb 2010

Cari fratelli in Cristo, Pace del Signore! Il giorno sei genna-io 2010 venticinque fratelli battesimi, quattro della comunità di Brusciano, undici di Casalnuovo, quattro di Casoria, tre di Pomigliano e tre di Volla sono scesi nelle acque battesimali.Per l’occasione è stato con noi il fratello Pasquale Contrino,

il cui messaggio ben si addice-va ai numerosi visitatori venuti per vedere i loro parenti onora-re il Signore. La domenica successiva ab-

biamo celebrato la Cena del Signore ed è stato con noi il

fratello Giovanni Scarallo. Il Signore, anche attraverso questo Suo strumento, ha distribuito la dolce Sua Parola. Siamo ben intenzionati ad impegnarci per trafficare sempre più quei ta-lenti che Lui ci ha donato, col desiderio di onorarLo e servir-Lo con la certezza che l’unzione del Suo Santo Spirito è per tutti quelli che Lo amano e Lo onorano di cuore puro. A Gesù, capo e compitore di fede, vada la nostra gratitudine

per quanto sta facendo in queste zone. Pregate per noi! Che Dio vi benedica e vi dia ogni Sua particolare attenzione

e benedizione!Stefano D’Alessandro

Mercoledì 6 Gennaio, in occasione del raduno campisti-co fraterno della zona Italia Nord-Ovest, il Signore ci ha con-cesso una meravigliosa giornata di sole che ha favorito l’af-flusso dei credenti al capiente locale di culto della chiesa di Torino, via Spalato. La sala si è gremita di circa 1600 creden-ti provenienti dal Nord-Ovest d’Italia, grazie anche alla sensi-bilizzazione dei fratelli pastori della zona, che erano presen-ti in larghissima maggioranza. L’incontro è iniziato alle ore 10:30 con il primo culto al Signore, in un’atmosfera di comu-nione fraterna. Gradito ospite per l’occasione è stato il fratel-lo François Mattina, pastore della chiesa delle Assemblee di Dio a Montpellier - Francia, che il Signore ha guidato con il Suo Santo Spirito per amministrarci la Parola di Dio. Il fratel-lo Mattina era accompagnato dalla sua gentile consorte, la so-rella Evangelina, che nel culto pomeridiano ci ha resi parteci-pi della sua testimonianza, esortando particolarmente i giova-ni presenti a ritenersi dei privilegiati di appartenere ad una fa-miglia di credenti e di frequentare la chiesa per ricevere i pre-ziosi insegnamenti della Parola di Dio. La sorella ha inoltre ri-volto un invito ai genitori, affinché continuino a pregare per la salvezza dei loro figli, per la loro consacrazione a Dio e per il loro impegno nell’Opera del Signore. I fratelli organizzatori hanno colto l’occasione per presentare una relazione sulle at-tività svolte al Centro Comunitario Evangelico di Zona e sulle iniziative che si intendono intraprendere, a Dio piacendo, nel prossimo futuro. Per quanto riguarda il “Val d’Ulivi” sono sta-te rese note le recenti migliorie apportate alla struttura e mes-so in evidenza l’aumento delle partecipazioni ai turni negli ul-timi anni. I nostri Centri Comunitari sono strutture che, nel-le attività programmate nel corso dei turni, si adoperano per l’edificazione, l’istruzione e la formazione dei credenti d’ogni età. Dio sia ringraziato per tutti quei credenti che volontaria-mente e gratuitamente offrono il loro servizio.Nel culto pomeridiano il coro delle chiese della provincia di

Torino, composto da circa cento membri provenienti da die-ci comunità e gruppi, hanno cantato dei canti al Signore per l’edificazione dei presenti. Il messaggio della Parola di Dio nei due culti della giornata ha avuto come unico tema una domanda: “Che cosa Vedi? Vedo il Signore!” I testi di riferi-mento sono stati Zaccaria capitolo 4 e Isaia 6:1-9. La Parola di

Dio ha ammonito riguardo la necessità di essere svegliati dal Signore come lo fu il servo di Dio, Zaccaria. Dio non gradi-sce che le cose siano lasciate a metà: “Le mani di Zorobabele hanno gettato le fondamenta di questa casa e le sue mani la termineranno” (Zaccaria 4:9). Il tempio sarebbe stato com-pletato grazie alla forza dello Spirito Santo, attraverso la rimo-zione di ogni ostacolo che è il peccato. La Parola di Dio si sa-rebbe adempiuta, le critiche sarebbero state messe a tacere e Dio sarebbe stato esaltato. Nel culto del pomeriggio il mes-saggio sulla necessità di vedere la gloria di Dio è stato com-pletato nella predicazione sul capitolo 6 di Isaia. Il profeta ve-de la rivelazione della gloria di Dio. Vede anche se stesso e la propria indegnità e viene purificato per mezzo del fuoco. Quando il peccato è rimosso, allora può rispondere alla chia-mata al servizio di Dio: “Poi udii la voce del Signore che di-ceva: «Chi manderò? E chi andrà per noi?» Allora io rispo-si: «Eccomi, manda me!» (Isaia 6:8). Tutti i presenti sono sta-ti toccati nell’intimo dalla predicazione della Parola di Dio e dopo aver speso del tempo in adorazione, prima di conclude-re, è intervenuto il coro dei bimbi preparato nel corso dell’in-contro, con la commozione di tutti. Possiamo unirci al salmi-sta: “Ecco quant’è buono e quant’è piacevole che i fratelli vi-vano insieme!”

Giuseppe Crapanzano

CASALNUOVO (NA): BATTESIMI E CENA DEL SIGNORE

ZONA ITALIA NORD-OVEST: RADUNO CAMPISTICO/FRATERNO

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“Risveglio Pen te costale” è una pubblicazione delle As sem blee di Dio in Ita lia, che fin dal 1946 ha lo scopo d’essere, con l’aiu­to di Dio, strumento di edificazione per la Chiesa del Signore, sostenendosi esclusivamente con libere offerte.

Questo numero di Risveglio Pen te co stale è consultabile anche su internet all’indirizzo web delle Chiese Cri stia ne Evangeli­che A.D.I.: www.assembleedidio.org

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INCONTRO FRATERNO BARISabato 6 marzo 2010 a Trani (BA), ore

16.30, si terrà un Incontro Fraterno delle chiese della provincia di Bari. Relatore dello studio e predicatore sarà il pastore Domeni­co Modugno.INCONTRO STRAORDINARIO PASTORI E CONSIGLIERI CAMPANIA - MOLISESabato 6 marzo 2010, a Roccamonfina (CE), si terrà un Incontro Straordinario per pastori e consiglieri di chiesa della zona Campania e Molise. Ospite il pastore Paolo Lombardo.INCONTRO FRATERNO PALERMODomenica 7 marzo 2010 si terrà a Montelepre (PA), presso la sala Villa Orchidea, un Incon­tro Fraterno delle chiese della provincia di Palermo. Ospite il pastore Elio Varricchione.INCONTRO FRATERNO TARANTOSabato 20 marzo 2010 a Mottola (TA), presso la chiesa ADI di Via Boito 60, alle ore 18.00,

si terrà un Incontro Fraterno delle chiese della provincia di Taranto. Ospite il pastore Marco Roversi.INCONTRO FRATERNO FOGGIASabato 20 marzo 2010 a Apricena (FG), pres­so la Sala Auditorium “Casa Matteo Salva­tore”, si terrà un Incontro Fraterno delle chiese della provincia di Foggia. Ore 17 preghiera; ore 18 culto. Predicatore il pasto­re Felice Antonio Loria.INCONTRO FRATERNO SALERNOSabato 20 marzo 2010 a Matinella (SA), si terrà un Incontro Fraterno delle chiese della provincia di Salerno, con gli studenti dell’Istituto Biblico Italiano, accompagnati dal pastore Eliseo Cardarelli.RADUNO CAMPISTICO LOMBARDIASabato 27 marzo 2010, a Milano, Via delle Forze Armate 338, si terrà il Raduno Campi­stico della Zona Lombardia. Ospite il pasto­re Elio Marrocco, presidente delle Assem­blee di Dio Canadesi.

CONVEGNO PASTORALE ITALIA CENTRALE E SARDEGNASabato 27 marzo 2010 a Tossicia (TE) si terrà il Convegno Pastorale, riservato a pastori e consiglieri di chiesa, della zona Italia Centrale e Sardegna. Predicatore il pastore Maurizio Morandi. Relatore dello studio biblico il pastore Eliseo Cardarelli.INCONTRO PASTORI E CONSIGLIERI BRINDISI - LECCESabato 27 marzo 2010 a Lecce, Via delle Ani­me 100, alle ore 18.30, si terrà un Incontro dei pastori e dei consiglieri delle Chiese delle province di Brindisi e Lecce.CONVEGNO PASTORALE NORD OVESTSabato 27 marzo 2010, presso il Centro Comunitario Evangelico “Val d’Ulivi” a Castelletto Merli (AL), si terrà il Convegno Pastorale della zona Italia Nord Ovest, riser­vato a pastori e consorti. Ospite il pastore Giuseppe Tilenni.

Hai un’occasione per fare del bene ai poveri, ai bambini delle zone disastrate dalla guerra, ai profughi, agli anziani, agli emarginati, ai tossicodipendenti e a quanti, di qualsiasi razza, nazione o religione, hanno urgente bisogno di assistenza. In collaborazione con le chiese con­sorelle all’estero, il S.E.A.S. sta prodigandosi per far pervenire il proprio sostegno umanitario alle popolazioni colpite dal terribile sismache ha sconvolto Haiti.

Firma ed invita altri a firmare sui modelli predi­sposti. Se non firmi o non consegni i Modelli la tua quota sarà comunque amministrata da altri. Se, invece, ritieni che questa sia una opportunità per fare del bene a quanti hanno bisogno, per mezzo dei nostri programmi di aiuto umanitario, allora firma ed invita altri a firmare scegliendo così a chi desideri devolvere la tua quota di otto per mille dell’IRPEF.

appuntamenti

Centro Kades onlus ­ associato alle Assemblee di Dio in Italia ­ Loc. Basso Erro, 41 ­ 15010 Melazzo (AL)Telefono 0144.41222 ­ fax 0144.41182 ­ e mail: [email protected] ­ offerte: CCP n. 10669158 ­ http: www.assembleedidio.org/kades

Lo Stato Italiano offre a tutti i contribuenti, dipendenti, autonomi e pensionati la pos­sibilità di scegliere a quale associazione senza scopo di lucro destinare il 5 per mille

dell’IRPEF. Sostieni il Centro Kades indican­do la scelta nel Modello Unico, nel Modello 730 o nel CUD apponendo la firma nel riqua­dro “Sostegno del volontariato, delle Orga­

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