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Sesta Conferenza Nazionale in Informatica e Pianificazione Urbana e Territoriale

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Page 1: ReDO 2.0: un’applicazione del modello ontologico agli strumenti di programmazione e governo dello sviluppo regionale europeo, di Angelo Carlucci, Francesco Scorza, Giuseppe Las Casas
Page 2: ReDO 2.0: un’applicazione del modello ontologico agli strumenti di programmazione e governo dello sviluppo regionale europeo, di Angelo Carlucci, Francesco Scorza, Giuseppe Las Casas

PERCHÉ UN APPROCCIO ONTOLOGICO

Ontologia come prima risposta sia in termini

sostantivi che procedurali.

Rinnovamento delle teorie della pianificazione

considerando il tema della condivisione della

conoscenza come una priorità del processo

Alcune istanze della Pianificazione Territoriale

classificare, organizzare, sistematizzare i processi e i meccanismi

connessi alla gestione del territorio.

costruzione e gestione di basi di dati

Ontologia per la Pianificazione Territoriale

Classificare e Organizzare la conoscenza connessa ai processi di

programmazione pervenendo ad uno strumento capacitivo

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L’APPROCCIO ONTOLOGICO

Strumento “razionale” perché :

• basato sulla verifica di criteri di pertinenza e rilevanza;

• completo di relazioni e specifici attributi per ciascun elemento in

esso contenuto.

Strumento in grado di supportare il pianificatore e la comunità degli

attori coinvolti nel processo di programmazione.

Strumento :

• Funzionale alla definizione di contenuti e delle procedure di analisi

ex-ante;

• Capace di contribuire significativamente alla gestione del

programma in sede di implementazione.

• Funzionale alla pratica valutativa del programma on-going ed ex-

post.

Valido supporto alla decisione pubblica e più in generale per lo

svolgimento dei processi di decisione collettiva.

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UN «MODELLO» PER LA COSTRUZIONE DI UNA

RAPPRESENTAZIONE ASTRATTA E

SEMPLIFICATA DELLA REALTÀ

L’ ontologia può quindi essere definito come una

“descrizione formale esplicita di un dominio di interesse”*.

Rappresentazione della conoscenza come «processo di “concettualizzazione”»

• degli oggetti presenti in un ambito di interesse;

• dei concetti che li rappresentano;

• delle mutue relazioni.

Esplicita: tutti i concetti usati e i vincoli sul

loro uso sono univocamente definiti;

Descrizione: una forma di rappresentazione

della conoscenza; Formale: simbolica e meccanizzabile;

Dominio: ristretta ad un determinato

sottoinsieme dello scibile, affrontato da un

certo punto di vista. * Gruber, Borst

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COMUNICAZIONE E CONDIVISIONE

Includere:

• Elementi conoscitivi statici del contesto;

• Un insieme di attori titolari di differenti funzioni, responsabilità ed interessi.

Istanze del processo di piano

Tale inclusione, si esplicita attraverso tecniche e pratiche di

partecipazione al piano (strumenti ICT/e-government) quali

BLOG e WEBGIS.

Incertezze degli strumenti di e-government

• mancanza di un linguaggio formale da adottare nell’argomentazione del

processo;

• gestione delle informazioni e interoperabilità

La comunicazione richiede un'ontologia condivisa dalla comunità che partecipa

ad un processo collettivo.*

*Smith, Mark

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REDO - REGIONAL DEVELOPMENT ONTOLOGY

Connessa alla comunicazione tra gli attori coinvolti nel processo

decisionale vi è una esigenza di condivisione di concetti e linguaggi.

ReDO si configura come un documento condiviso che:

• contiene la descrizione formale degli elementi del dominio della programmazione

dello sviluppo regionale;

• identifica le classi principali;

• le organizza in una gerarchia;

• specifica le loro proprietà;

• descrive le relazioni che intercorrono tra queste classi.

ReDO è quindi uno strumento che semplifica e orienta la

partecipazione, supporta la gestione e contribuisce ad una

corretta pratica programmatoria.

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REDO

Ontologia “Ready to use”

ReDO condivide una struttura comune indipendente dal linguaggio utilizzato

e dal dominio.

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REDO 1.0

L’ontologia, intesa come strumento di programmazione, ha vari livelli di

formalizzazione.

ReDO 1.0, nella sua implementazione ha richiesto un processo iterativo in cui i

concetti sono stati associati univocamente ad oggetti e relazioni del dominio di

interesse.

1. Assunzione dello schema ontologico di ReDO;

2. Scelta di uno strumento di rappresentazione: Protègè;

3. Realizzazione della struttura base della selezione delle principali

classi;

4. Definizione e realizzazione della gerarchia di concetti: Relazioni

Tassonomiche;

5. Selezione dei concetti principali relativi al dominio e creazione del

Thesaurus secondo fonti ufficiali;

6. Popolamento di classi e sottoclassi principali;

7. Costruzione di attributi e relazioni tra classi e sottoclassi.

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DA REDO 1.0 A REDO 2.0

ReDO 2.0 – La RIeVOLUZIONE

ReDO 1.0 contribuisce in termini operativi a:

• condividere una “visione/comprensione” comune della struttura dell'informazione

tra un gruppo di utenti e/o tecnici;

• permettere il trasferimento della conoscenza del dominio;

• rendere esplicite le assunzioni sullo stesso

Rappresentazione del PO FESR 2007-2013 Regione Basilicata

Il dominio di ReDO 1.0 include i meccanismi e le fonti di finanziamento europeo

che attualmente disciplinano la programmazione e lo sviluppo locale, in

particolare i PO 2007-2013.

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REDO 2.0

Il processo iterativo di costruzione di ReDO 2.0, in fase operativa di

inserimento dei dati del PO FESR 2007-2013 Regione Basilicata, ha

richiesto modifiche alle classi disponibili.

1. Avere un maggiore dettaglio per includere la dimensione operativa

necessaria alla rappresentazione del PO FESR 2007-2013 Regione

Basilicata ;

2. Identificare gli Individui e le relative classi di appartenenza;

3. Connettere le nuove classi e gli individui secondo relazioni e attributi;

4. Rendere univoci concetti fondamentali le cui definizioni possono

presentare discordanze in funzione del contesto e della natura

applicativa;

Esigenze e Iterazioni

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Rappresentazione della

Struttura comune dei PO

2007-2013.

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Rappresentazione della Classificazione fornita dalla

EU secondo Regolamento (CE) N. 1828/2006 della

Commissione dell'8 dicembre 2006

Rappresentazione tramite Protegè

delle definizioni associate alle classi

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RELAZIONI TRA CLASSI

Le relazioni tra classi, ipotizzate già in

ReDO e implementate in ReDO 1.0, si

sono rivelate sufficienti a descrivere lo

strumento al dettaglio desiderato.

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REDO 2.0 E IL PO FESR BASILICATA 2007-2013

Inserite le necessarie classi e sottoclassi, utili a rappresentare il PO FESR, si è

passati a popolare le istanze con degli individui relativi al PO FESR Basilicata.

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La classificazione è stata

eseguita secondo la

Dimensione di interesse,

relativamente a:

• Forme di

Finanziamento

• Temi Prioritari,

• Territorio,

• Attività Economica,

• Ubicazione.

PROCEDURAL TOOLS

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Le sottoclassi sono state popolate di individui

relativi ai codici forniti

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UTILIZZO DELLA CLASSIFICAZIONE UE

L’inserimento tra i ”Procedural Tools” della

“Classificazione degli interventi e dei Fondi per il

periodo 2007-2013” consente di :

1. Verificare le relazioni tra componenti della

struttura di programma del PO FESR 2007-2013

della Regione Basilicata e gli strumenti di

classificazione degli interventi definiti ad un

livello di programmazione sovra-ordinato (UE);

2. Facilitare il confronto fra differenti programmi

operativi che rispetto a obiettivi analoghi

identificano categorie di outputs differenti,

talvolta poco comparabili.

Questo rappresenta anche un interessante contributo metodologico

in quanto esplicita la relazione tra obiettivi, attività e risultati.

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RELAZIONI ONTOLOGICHE

La rappresentazione della struttura di programma si è basata sui contenuti del

documento di programmazione, andando a:

• estrarre Obiettivi generali, specifici e operativi e le relative linee di

intervento;

• connetterli agli individui della classe “Classificazione degli interventi e dei

Fondi per il periodo 2007-2013” in accordo con quanto previsto all’interno

del documento di programmazione.

Il legame è stretto mediante la relazione“implements”.

Questa relazione esprime la titolarità del processo attuativo di politiche, programmi e

interventi. Titolarità attribuita secondo :

• “trasferimento gerarchico” nel caso del programma che implementa una o più

strategie (policies),

• “competizione” nel caso del progetto che attua il programma attraverso una

procedura di bando pubblico.

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L’implementazione in OWL di ReDO 2.0 permette rapide interrogazioni che

restituiscono outputs grafici o numerici a più livelli.

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CONCLUSIONI READY TO USE

Questo lavoro è un esempio della possibilità di

conseguire a partire da modelli ontologici di

dominio strumenti operativi “ready to use”*.

*Frank

I prodotti di questa ricerca contribuiscono ad orientare verso l'adozione

delle ontologie nei processi di programmazione dello sviluppo locale quali

strumenti evolutivi di organizzazione e trasferimento della conoscenza

utili ai decisori, ai tecnici e ai beneficiari del piano.

La costruzione di una ontologia della programmazione deve, per essere operativa,

necessariamente passare attraverso la costruzione del consenso tecnico -

scientifico sul glossario.

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VANTAGGI DI REDO 2.0

L’approccio ontologico con ReDo 2.0 consente quindi:

pervenire ad uno strumento semantico in

grado di:

• favorire il confronto tra differenti strumenti

di programmazione,

• favorire la valutazione integrata degli

impatti e delle realizzazioni in funzione di

una classificazione sovra-ordinata.

avere a disposizione una

rappresentazione semantica di strumenti

complessi, quali quelli scaturiti dalla

politica regionale europea del periodo di

programmazione 2007-2013.

L’implementazione in OWL con ReDo 2.0 consente:

rapide interrogazioni che restituiscono

outputs grafici o numerici a più livelli

Ottenere informazioni indispensabili al processo

di partecipazione :

• sulla struttura di programma che definisce le

politiche del settore (obiettivo generale,

obiettivo specifico, obiettivo operativo);

• sulle opportunità per i soggetti beneficiari;

• sulle strutture decisionali che sovrintendono

all’implementazione;

• sulle aree bersaglio delle politiche;

• sugli strumenti di finanziamento.

Ottemperare secondo strumenti che

tradizionalmente necessitano di un

saper tecnico spesso difficilmente

reperibile.

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Ing. Angelo Carlucci

[email protected]

Cell. 0039 3403619853