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Parrocchia di Monigo FOGLIETTO PARROCCHIALE a. XVIII n° 39 - 26.11.17 - XXXIV T.O. In internet: www.parrocchiamonigo.com - Parroco: 3472631330 Giornata del Seminario Riflessione del nostro vescovo: Mentre uscivo dal nostro Seminario, un paio di semane fa, vi ho visto affisso il poster che richiama la Giornata del Semi- nario di questanno. Vi campeggia, scria a grandi caraeri, unespressione che rimane, per così dire, a mezzaria: «Per una chiesa che ha a cuore». Lì per lì viene da dire: che ha a cuore che cosa? Che si tra del Seminario lo si capisce poi facil- mente da quel Giornata del Seminario 2016 che sta in testa al manifesto. Però quella domanda mi ha fao rifleere. E mentre tornavo a piedi verso il vescovado pensa- vo tra me e me: quali sono le realtà che devono stare a cuoread una chiesa parcolare, cioè ad una diocesi? Mi dicevo: sarebbe interessante porre questa do- manda ad un gruppo di crisani di una nostra qualunque comunità parrocchiale. Ho pensato che ne verrebbero molte risposte: la liturgia, i po- veri, la catechesi, i giovani, la famiglia, le proble- mache sociali, i mala, i disabili, le missioni ; e lelenco potrebbe farsi lungo, a seconda dell espe- rienza e della sensibilità di ciascuno. Il mio cervello ha connuato a ragionare e la mia aenzione si è spostata sul soggeo che ha a cuore”. Viene deo: per una chiesa che ha a cuo- re”; non ci si riferisce solo al clero, o al vescovo, o a persone con compi specifici dentro la comuni- tà crisana: semplicemente la chiesa. Dunque tu coloro che si riconoscono membri della co- munità dei baezza. Ma ad un certo punto – ero ormai verso piazza Duomo – il mio ragionare si è trovato, inevitabil- mente, di fronte alla domanda decisiva provocata dal poster: ma questa chiesa, la nostra chiesa, ha davvero a cuore la realtà del Seminario? Trovavo difficile rispondere – come si usa dire en- facamente oggi – assolutamente sì!”; ma nep- pure mi veniva un assolutamente no!”. Mi sono deo: anzituo devo riconoscere che nel Seminario e per il Seminario lavora un gruppo di sacerdo (ad essi si aggiunge un diacono perma- nente), dedi con passione alla formazione dei seminaris: dobbiamo tu essere gra a loro, perché le loro persone, forse prima ancora che la formazione che essi offrono, sono la proposta educava più efficace per i ragazzi e i giovani. In secondo luogo – me lo ricordava anche il reo- re don Pierluigi in ques giorni – esiste un vasto La S. Vincenzo: Mercano di Natale Anche quest’anno il Gruppo San Vincenzo organizza il tra- dizionale Mercatino di Natale che aprirà i battenti sabato 26 novembre e terminerà domenica 3 dicembre. Quest’anno il ricavato verrà devoluto anche al progetto “adotta un posto di lavoro”. Molti di noi hanno adottato un bambino a distanza; possia- mo adottare anche un adulto dandogli l’aiuto più prezioso: il lavoro. Rivolgetevi al Gruppo San Vincenzo per avere ulteriori dettagli in merito. Vi informiamo, inoltre, che ci troverete prossimamente sulla pagina Facebook Gruppo San Vincenzo Parrocchia di Monigo Treviso. Vi aspettiamo tutti a visitare il nostro mercatino. Oltre al mercatino della S. Vincenzo ci sarà un mercati- no di giochi usati, gestito da alcune mamme nel Bar

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Parrocchia di Monigo FOGLIETTO PARROCCHIALE a. XVIII n° 39 - 26.11.17 - XXXIV T.O.

In internet: www.parrocchiamonigo.com - Parroco: 3472631330

Giornata del Seminario

Riflessione del nostro vescovo:

Mentre uscivo dal nostro Seminario, un paio di settimane fa, vi ho visto affisso il poster che richiama la Giornata del Semi-nario di quest’anno. Vi campeggia, scritta a grandi caratteri, un’espressione che rimane, per così dire, a mezz’aria: «Per una chiesa che ha a cuore». Lì per lì viene da dire: che ha a cuore che cosa? Che si tratti del Seminario lo si capisce poi facil-mente da quel Giornata del Seminario 2016 che sta in testa al manifesto. Però quella domanda mi ha fatto riflettere. E mentre tornavo a piedi verso il vescovado pensa-vo tra me e me: quali sono le realtà che devono “stare a cuore” ad una chiesa particolare, cioè ad una diocesi? Mi dicevo: sarebbe interessante porre questa do-manda ad un gruppo di cristiani di una nostra qualunque comunità parrocchiale. Ho pensato

che ne verrebbero molte risposte: la liturgia, i po-veri, la catechesi, i giovani, la famiglia, le proble-matiche sociali, i malati, i disabili, le missioni; e l’elenco potrebbe farsi lungo, a seconda dell’espe-rienza e della sensibilità di ciascuno.

Il mio cervello ha continuato a ragionare e la mia attenzione si è spostata sul soggetto che “ha a cuore”. Viene detto: “per una chiesa che ha a cuo-re”; non ci si riferisce solo al clero, o al vescovo, o a persone con compiti specifici dentro la comuni-tà cristiana: semplicemente la chiesa. Dunque tutti coloro che si riconoscono membri della co-munità dei battezzati.

Ma ad un certo punto – ero ormai verso piazza Duomo – il mio ragionare si è trovato, inevitabil-mente, di fronte alla domanda decisiva provocata dal poster: ma questa chiesa, la nostra chiesa, ha davvero a cuore la realtà del Seminario? Trovavo difficile rispondere – come si usa dire en-faticamente oggi – “assolutamente sì!”; ma nep-pure mi veniva un “assolutamente no!”. Mi sono detto: anzitutto devo riconoscere che nel Seminario e per il Seminario lavora un gruppo di sacerdoti (ad essi si aggiunge un diacono perma-nente), dediti con passione alla formazione dei seminaristi: dobbiamo tutti essere grati a loro, perché le loro persone, forse prima ancora che la formazione che essi offrono, sono la proposta educativa più efficace per i ragazzi e i giovani. In secondo luogo – me lo ricordava anche il retto-re don Pierluigi in questi giorni – esiste un vasto

La S. Vincenzo:

Mercatino di Natale

Anche quest’anno il Gruppo San Vincenzo organizza il tra-dizionale Mercatino di Natale che aprirà i battenti sabato 26 novembre e terminerà domenica 3 dicembre. Quest’anno il ricavato verrà devoluto anche al progetto “adotta un posto di lavoro”. Molti di noi hanno adottato un bambino a distanza; possia-mo adottare anche un adulto dandogli l’aiuto più prezioso: il lavoro.

Rivolgetevi al Gruppo San Vincenzo per avere ulteriori dettagli in merito.

Vi informiamo, inoltre, che ci troverete prossimamente sulla pagina Facebook Gruppo San Vincenzo Parrocchia di Monigo Treviso. Vi aspettiamo tutti a visitare il nostro mercatino.

Oltre al mercatino della S. Vincenzo ci sarà un mercati-no di giochi usati, gestito da alcune mamme nel Bar

numero di laici e laiche che in maniere diverse si pongono direttamente a servizio del Seminario, altre che lo sostengono dall’esterno, anche con tanta preziosa preghiera: tutte persone che espri-mono un amore sincero per il Seminario, e per il Seminario sono un’autentica benedizione.

E poi tanti preti amano il Seminario, non solo per-ché racchiude ricordi giovanili ai quali la loro mente torna volentieri, ma anche perché lo vedo-no come la garanzia che in questa chiesa conti-nuerà ad esserci chi offre la Parola, l’Eucarestia e gli altri segni efficaci della presenza amorosa del Signore che sono i sacramenti; che non manche-ranno la cura pastorale delle comunità, la forma-zione cristiana e l’accompagnamento dei cammini di fede di tante persone, e tanti altri servizi propri del prete necessari alla vita di una chiesa.

E allora ho pensato: davvero, tra le molte cose che in questa chiesa devono stare a cuore a tutti, non può mancare il Seminario. Perché il Semina-rio fa sì che la nostra chiesa continui ad essere an-che in futuro, per grazia del Signore, grembo di fede e di vita cristiana. Il che significa che, se è compito più specifico del vescovo e di alcuni preti assicurare che il Seminario “funzioni bene”, è compito di tutti, a cominciare dalle famiglie, dalle comunità parrocchiali, dalle catechiste, dagli ani-matori… che si creino condizioni perché la voce del Signore che chiama al ministero presbiterale sia percepita, e il fascino che emana da quella chiamata non venga oscurato da altre attrattive.

Noi ci ostiniamo a credere che Gesù continua a passare accanto a qualcuno, come lungo il lago di Galilea, dicendo: «Vieni dietro a me, ti farò diven-tare pescatore di uomini». L’evangelista riferisce che Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni «subito lasciarono le reti e lo seguirono» (Mc 1,17s.). Qualcuno avrebbe potuto dire a quei chiamati: ma dove vai? Sai cosa lasci ma non sai cosa trovi! Ma che cosa ti viene in mente? Ma in quale strana avventura ti stai infilando?

Probabilmente questa opposizione non avvenne per gli apostoli. In ogni caso è arduo lasciare tutto e seguire Lui avendo molti contro, ed è naturale scoraggiarsi riscontrando perplessità o indifferen-za attorno a sé. “Avere a cuore” il Seminario signi-

fica, prima di tutto, consentire al Signore di chia-mare, e aiutare chi avverte la sua voce a farsi libe-ramente suo interlocutore.

Intanto ero arrivato alla porta del vescovado. En-trando, mi è venuto in mente che un vescovo spa-gnolo che ho conosciuto, quando nelle parrocchie gli veniva chiesto dalla gente di inviarvi altri sacer-doti, rispondeva: «Purtroppo cala il numero dei preti e ancor più quello dei seminaristi. Comun-que vi ricordo che i futuri preti non nascono nel mio vescovado, nascono nelle vostre famiglie!».

E allora domenica prossima alla preghiera per il Seminario si accompagnerà quella per le comuni-tà cristiane e per le famiglie: luoghi in cui nascono i futuri preti.

† Gianfranco Agostino Gardin

La crisi delle vocazioni

“Per far fronte alle esigenze della Chiesa mondia-le, servirebbero circa 500mila preti e 1 milione di diaconi in più”. Don Gianni Fusco, segretario generale dell’Unione apostolica del clero (UAC), indica i numeri della crisi vocazionale emersi dall’assemblea interna-zionale dell’Uac, riunita nei giorni scorsi a Roma. E parla di un’altra esigenza che cammina parallela nella Chiesa, quella di “predisporre percorsi di formazione per i preti. Sono emerse due priorità: pensare che la Chiesa è realmente incarnata nella diocesi e che l’Uac può favorire un impegno nel percorso dell’evangeliz-zazione, formando preti che siano preparati, non teologicamente perché questo è compito dei se-minari e degli istituti teologici. La formazione che noi possiamo offrire è preva-lentemente di carattere pastorale e si coniuga con la realtà culturale dei vari luoghi. Infatti, riteniamo che il ministro ordinato debba sapere dialogare con la cultura della sua realtà, della sua diocesi. Tenendo presente che cultura significa dialogo con l’economia di quel luogo, con la politica e con la realtà sociale. Abbiamo lanciato una particolare proposta duran-te i nostri incontri. Suggeriamo che ogni parroc-chia, col parroco e la comunità parrocchiale, ogni anno, si preoccupi di individuare per qualità uma-ne e spirituali una persona, giovane o anche adul-

ta, che possa prendere in considerazione il per-corso vocazionale.

Giovanna Pasqualin Traversa

Il 14 settembre 2016 è entrata in vigore la legge n.166/16, o "legge Gadda", contro gli sprechi ali-mentari e farmaceutici. Oggi, 25 novembre, si svolge in tutta Italia la 21ª Giornata nazionale del-la colletta alimentare. A poco più di un anno dal-la legge vediamo che cosa è cambiato nel nostro Paese. Domenica 19 novembre, prima Giornata mondia-le dei poveri, il card. Gualtiero Bassetti, arcivesco-vo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, durante la celebrazione eucaristica in una co-munità di periferia diceva: “Occorre adottare stili di vita diversi: occorre reagire alla cultura dello scarto e dello spreco facendo propria la cultura dell’incontro, dell’andare verso coloro che hanno bisogno”. Del Pontefice è ancora viva l’eco delle parole pro-nunciate il 5 giugno 2013: “Il cibo che si butta via è come se venisse rubato dalla mensa di chi è po-vero, di chi ha fame!”, eppure in Italia perdura uno strano paradosso: la povertà avanza inesora-bilmente ma, secondo la Fondazione Banco ali-mentare onlus, sono 5,6 milioni le tonnellate di cibo prodotte in eccedenza ogni anno. Di queste il 57% sono nella filiera degli attori economici da cui Banco recupera, il 43% dai consumatori. Di queste eccedenze la gran parte viene sprecata, 5,1 milioni di tonnellate di cibo (ciò che poteva essere recuperato ma che in realtà viene buttato). “Il costo dello spreco alimentare – spiega l’asso-ciazione – non è solo sociale ma anche economi-co ed ambientale. Insieme al prodotto alimentare vengono sprecate le risorse utilizzate per produr-lo, nel complesso in Italia sono così persi 12,6 mi-liardi di euro all’anno ed emesse 13 milioni di ton-

nellate di CO2 equivalente. A poco più di un anno dall’entrata in vigore della legge e all’indomani della Giornata mondiale dei poveri, Lucchini informa che “grazie anche all’en-trata in vigore della legge abbiamo avuto un au-mento del 20% del recupero di eccedenze dalla distribuzione grazie ad un aumento dei volumi delle donazioni e una crescita dei punti vendita della Grande distribuzione organizzata (Gdo). Siamo passati dalle tre tonnellate e mezzo di cibo nel 2015 alle 4.149.860 Kg nel 2016 Come prima attuazione della legge, il Banco ali-mentare ha stipulato un accordo con Costa cro-ciere per il ritiro di cibo dalle cucine della grande nave Diadema, al momento dell’attracco a Savo-na. Per 18 sabati dal 20 luglio ad oggi, si sono recupe-rati circa 80kg a volta di cibo di grande qualità e pregio. Il 1° dicembre partirà il recupero dal porto di Civitavecchia, successivamente da Palermo e Venezia. Complessivamente, nel 2016 il Banco alimentare ha distribuito 66.478 tonnellate di alimenti a 8.035 strutture caritative che aiutano 1.585.373 persone. Positivo il bilancio del presidente Andrea Giussa-ni: “La Rete Banco alimentare, dopo la legge 166, ha beneficiato soprattutto di un progressivo cam-bio di cultura degli operatori della filiera, concre-tamente testimoniato nell’aumento di punti di vendita disponibili e per quantità di alimenti recu-perati, cresciuti in tutta Italia”. “Dalle richieste e dai numerosissimi nuovi contatti aperti – prosegue Giussani – si vede che una forte crescita delle donazioni poggia sull’incremento dei Comuni – oggi limitati e prevalentemente pic-coli – che applichino riduzioni sulle tasse dei rifiu-ti. Il Banco alimentare si impegna ad aprire fronti nuovi di recupero, soprattutto di alimenti freschi pronto a sperimentare partnership industriali per la trasformazione delle eccedenze agricole”.

Visita il sito della parrocchia: parrocchiamonigo.com

Vedi articoli tratti dal giornale “Avvenire” sul tema dei migranti e altri argomenti.

Giorno Ore Intenzioni S. Messe defunti

Sabato 25 18.30 De Conto Daniele; Liberali Rino e Fam. Vianello; Guglielmin Alvise, Nico-letti Luigina e Piazza Angelo, Possanzini Berta; Barzan Roberto; Dalla Torre, Righetto, Galante e Scilla; Giuseppina Serena; Rocco Michele;

Domenica

26

8.00 Menegazzi Umberto, Emilia, Giannina, Lorenzo, Marcello; suor Lucia Cendron e Angela e Bettiol Angelo;

9.00 def. Mestrinaro e Merini;

11.00 Battesimo di Mazzoleni Beatrice

Pillon Francesca e Mario; Zanon Giovanni e Scomparin Elsa;

Martedì 28 9.00

Mercoledì 29 18.30

Giovedì 30 18.30 Biscaro Aldo e Mestrinaro Lorena;

Venerdì 1 9.00

Sabato 2 18.30 Durante Guido, Teresa e Donatella e fam.; Albino, Clelia e def. Buso; An-gelo, Antonietta e Paola Pellizzari; Mussato Elda, Selva Federico, Carnia-to Leone, Carniato Giulio;

Domenica

3

8.00 S. Anna Cendron Luca; Condotta Emma e Cendron Antonio;

9.00 def. via Antoniutti;

11.00 Pavan Angelo e Elvio; Zanibellato Pietro;

AVVISI

Sabato prossimo ritrovo bambini e genitori 5° elementare

Domenica prossima gruppo coppie

È esposta sull’altare della Madonna la

cassetta delle intercessioni dove depositare intenzioni di preghiera da

leggere durante le Messe

PARROCCHIA DI MONIGO—GRUPPO DI SANT’ANNA

VENERDI’ 8 DICEMBRE GITA AL SANTUA-

RIO MADONA DELLA CORONA

Itinerario:

Ore 8.30 Partenza da Sant’Anna

Ore 12.00 S.Messa al Santuario

Ore 13.00 Pranzo al “Hotel la Posta”

Ore 15.00 Visita alla Città di Lazise

Ore 17.00 Ritorno a casa

Quota di partecipazione:

Per gli operatori del gruppo Sant’Anna Euro 17.00

Per tutti quelli che vogliono partecipare Euro 30.00

ISCRIZIONI

MARCO 3396135514

ADRIANO 3453445089