il nostro racconto

18
Incipit di Roberto Piumini Il giovane cavaliere tirò un poco le briglie. Il cavallo aveva voglia di correre, ma doveva capire che non era lui a decidere. Il cavallo puntava a qualsiasi prateria, ma era il cavaliere a sapere verso quale prateria andare e in che punto di quella prateria. Solo lui sapeva il perché. Il cavallo rallentò, accettando il comando. Il cavaliere premiò l’obbedienza mollando un poco le briglie, e il cavallo aumentò l’andatura senza esagerare. Il cavaliere, benché giovane, sapeva anche che il cavallo non si deve stancare all’estremo: gli occorre un po’ di fiato, se capita di dover fuggire. Quello che, seppur protetto e bene imbottito, portava dietro la sella,non poteva essere scosso troppo, o troppo a lungo. Nella prateria sembra di essere soli, ma non si è mai soli veramente. Occhi piccoli o meno piccoli ti

Upload: primariatorano

Post on 11-Aug-2015

354 views

Category:

Education


2 download

TRANSCRIPT

Page 1: Il nostro racconto

Incipitdi Roberto Piumini

Il giovane cavaliere tirò un poco le briglie. Il cavallo aveva voglia di correre, ma doveva capire che non era lui a decidere.Il cavallo puntava a qualsiasi prateria, ma era il cavaliere a sapere verso quale prateria andare e in che punto di quella prateria.Solo lui sapeva il perché. Il cavallo rallentò, accettando il comando. Il cavaliere premiò l’obbedienza mollando un poco le briglie, e il cavallo aumentò l’andatura senza esagerare.Il cavaliere, benché giovane, sapeva anche che il cavallo non si deve stancare all’estremo: gli occorre un po’ di fiato, se capita di dover fuggire. Quello che, seppur protetto e bene imbottito, portava dietro la sella,non poteva essere scosso troppo, o troppo a lungo.Nella prateria sembra di essere soli, ma non si è mai soli veramente. Occhi piccoli o meno piccoli ti guardano passare, lontani o vicini.Talvolta sono occhi umani, e non sempre sono amichevoli.Quelli di Tagatah…

Page 2: Il nostro racconto
Page 3: Il nostro racconto

Come completiamo la storiaLavoro di gruppo della classe quinta

Avventura eroica

…erano oscuri e crudeli, ma soprattutto avevano un potere: quello di trasformare le persone buone in cattive. In questo modo Tagatah era riuscito ad arruolare un esercito di

spie, succubi del suo potere e incapaci di ribellarsi.In poco tempo i cavalieri del regno si erano uniti all’armata di Tagatah, tradendo il loro re. Solo lui era stato così coraggioso ( o folle?) da rifiutarsi di obbedire e accettare di

compiere quella pericolosa missione. Un brivido di paura lo scosse, mentre con la mente riandava a ciò che era successo e lo

aveva portato lì, nella verde prateria infinita.

Page 4: Il nostro racconto
Page 5: Il nostro racconto

(flashback): cosa era successo?Un sortilegio lanciato da Tagatah aveva pietrificato il re, e con lui tutti gli abitanti del regno. Prima che la maledizione si

compisse, il re aveva avuto la forza di chiamarlo a sé. Le parole disperate del sovrano risuonavano ancora nella sua mente:” Josh, solo tu puoi salvarci, solo tu puoi riuscire a trovare la pozione della vita”

Il cavaliere era riuscito a fuggire e nelle sue mani si trovava il destino di tutto il suo popolo. Sarebbe riuscito a completare la pericolosa missione? Non lo sapeva, ma aveva deciso di provare. Ciò che serviva era completare la pozione, per questo

ciò che trasportava era così importante. Ma l’ultimo ingrediente, quello che avrebbe salvato il suo popolo e sconfitto il perfido Tagatah era nascosto in un labirinto sotterraneo nella verde prateria infinita. Ma come avrebbe fatto a trovarlo? E

una volta trovato, come avrebbe fatto a uscire dalla prateria? Non era così semplice, visto che era infinita…

Il cavaliere represse un altro brivido e decise di non pensarci ora. La cosa migliore da fare era concentrarsi sulla missione. Continuò a cavalcare, accarezzando con la mano il dorso del suo cavallo, Alfa.

Page 6: Il nostro racconto
Page 7: Il nostro racconto
Page 8: Il nostro racconto

Prima scena: fuga dal drago

Ad un certo punto sentì un forte rombo, come un tuono. Scrutò il cielo, ma era sereno, senza nemmeno una nuvola. Cosa era stato? Continuò ad avanzare fingendo che non fosse successo niente, ma sapeva che in quella zona si aggirava Tagatah, con le sue spie, piccoli malvagi troll che facevano parte del suo esercito. Ad un certo punto vide ciò che aveva causato il rumore: un enorme drago oscurava il cielo con le sue ali, sputando scie di fuoco che incendiavano le nuvole. Era sicuramente Ghiron, il terribile drago addestrato da Tagatah che aveva seminato morte e distruzione al suo passaggio.

“Questo è il momento di correre, Alfa!” urlò il cavaliere spronando il suo cavallo.Alfa non se lo fece ripetere due volte e si lanciò in un galoppo selvaggio cercando di

sfuggire al terribile drago. Ma dove rifugiarsi? Intorno a loro si estendeva la prateria in tutte le direzioni e il drago era sempre più vicino. Se li avesse raggiunti non avrebbero avuto scampo. Ad un certo punto si ritrovarono in un bosco nero e oscuro. Lì pensò il cavaliere, sarebbe stato più semplice sfuggire al drago, mimetizzandosi tra gli alberi. Ma come mai c’era un bosco nella prateria? Era sicuro di non averlo visto prima, e quel bosco aveva qualcosa di strano. Ma il cavaliere pensò di non avere scelta e si addentrò sempre di più nel fitto della foresta.

Page 9: Il nostro racconto
Page 10: Il nostro racconto

Seconda scena: incontro con l’aiutante

Arrivato sotto ad una grande quercia, il cavaliere decise di smontare dal suo cavallo per farlo riposare un po’. Sembrava infatti che il drago si fosse allontanato. Forse non poteva vederli nel fitto della foresta o forse una qualche forza magica glielo impediva.

Ad un certo punto sentì una voce che lo chiamava:”Josh, Josh!”Josh si girò e si guardò intorno, ma non vide nessuno. Ad un tratto si accorse che la voce proveniva dal sottosuolo.

Guardò in basso e vide una botola. La aprì. Una luce accecante lo colpì e lo fece cadere in basso. Quando riprese i sensi vide un uomo chino su di lui. “Chi sei ?” chiese Josh spaventato. “Josh… tu sei partito per salvare il reame. Ti ammiro. Aiutami, tu sei la persona più coraggiosa di queste terre. Ma sarai in grado di domare la bussola?” “Ma tu chi sei?E come sai il mio nome? Sei forse un mago? O peggio, sei sotto il controllo di Tagatah?” e così dicendo Josh strinse con forza l’impugnatura della sua spada. Quell’uomo gli sembrava amichevole, ma non era certo di potersi fidare.

“ No, non sono un mago”,rispose l’uomo” sono Andrea, un cavaliere come te. Mesi fa ero sotto il controllo di Tagatah, ma poi sono riuscito a scappare. Tagatah ha ancora il mio drago sotto controllo e con lui sta infliggendo morte e distruzione. Mi ha catturato e per punirmi mi ha richiuso qui. Questo è il labirinto magico della verde prateria infinita. Qui si trova l’ultimo ingrediente della pozione che può liberare il reame.”

“Davvero? E allora perché non hai preso l’ingrediente e sei tornato indietro?”“Avrei voluto farlo. Ma la bussola qui funziona solo per chi ha il cuore completamente puro, per chi è veramente eroico

e coraggioso. Io un tempo ero dalla parte di Tagatah, ho tradito il mio re e anche se ora mi sono pentito, il mio cuore comunque non è abbastanza puro. Tu invece sei un vero eroe perché metti a rischio la tua vita per salvare il reame. Sono sicuro che quando la toccherai la bussola funzionerà”

Josh prese la bussola, che subito si illuminò mostrando la strada da percorrere. I due amici la seguirono e giunsero in una piccola grotta dove si trovava l’ingrediente mancante. Lo presero e si diressero felici e speranzosi verso l’uscita.

Page 11: Il nostro racconto
Page 12: Il nostro racconto

Terza scena: battaglia e sconfitta del cattivo

• Appena riemersi dal labirinto videro i loro cavalli che li aspettavano. Ma non solo loro. Nel cielo volteggiava il terribile drago Ghiron e sul suo dorso c’era il perfido Tagatah.

• “Volete la pozione? Dovrete sconfiggere me e tutto il mio esercito”• Un brivido di paura percorse la schiena di Josh. Come avrebbero potuto due soli

cavalieri affrontare un drago, gli oscuri poteri diTagatah e un esercito intero? Sembrava un compito impossibile. Ma poi Josh ricordò le parole che gli aveva detto il suo re: “Il nostro regno è nelle tue mani” e decise che avrebbe combattuto lo stesso. Più combatteva, più il suo nemico sembrava diventare forte. Quando ormai Tagatah stava per lanciare il terribile sortilegio anche contro di lui, però, con una freccia Josh riuscì a colpirlo e a farlo precipitare dal dorso del suo drago.

• In quel momento il sortilegio fatto agli altri cavalieri si spezzò e come svegliandosi da un lungo sogno si accorsero di quello che avevano fatto.

• Le sorti della battaglia ormai erano decise: tutti insieme i cavalieri si misero a combattere contro Tagatah e il drago.

Page 13: Il nostro racconto
Page 14: Il nostro racconto
Page 15: Il nostro racconto

Quarta scena: ritrovamento della pozione e lieto fine

• “Cosa fai ancora qui?” Urlò Andrea mentre combatteva” Corri a consegnare la pozione al re, così Tagatah perderà tutti i poteri.

• Josh saltò sul cavallo e si lanciò al galoppo. Quando arrivò al castello si accorse però che la torre dove si trovava il re stava per crollare: Tagatah, accortosi che stava per essere sconfitto, aveva mandato il terribile drago a distruggere il castello. Se il re fosse morto non ci sarebbe stato modo di sconfiggere il mostro.

• Josh si precipitò sulla stretta scala, mentre saliva i gradini si rompevano, era una questione di pochi minuti e la torre sarebbe crollata.

• Ma per fortuna riuscì a raggiungere il tempo il sovrano e a versargli la pozione in bocca.• Improvvisamente una grande luce illuminò tutto, e a poco a poco insieme al sovrano si

risvegliarono tutti. Il terribile incantesimo era spezzato e con esso anche Tagatah era sconfitto: improvvisamente infatti la battaglia era finita e il malvagio esercito si era come sciolto al sole. Anche il drago era tornato sotto il controllo di Andrea e da allora in poi avrebbe protetto il regno. Quella sera ci furono grandi festeggiamenti e i cavalieri vennero acclamati come eroi.

• Josh fu nominato dal re principe e da quel giorno nel regno non ci fu più nessuna guerra.

Page 16: Il nostro racconto
Page 17: Il nostro racconto
Page 18: Il nostro racconto