la finestra, numero 15

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Periodico del comune di Personico La Finestra . Dicembre 2009 . n.15 L’incidente: Centrale di Personico 8 Tra i banchi: conosciamo Birillo 10 Pensieri dalla “Finestra” 20 Ambra 2: le osservazioni del Comune e del Patriziato 4

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Periodico del comune di Personico, numero 15, dicembre 2009

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Page 1: La Finestra, Numero 15

Periodico del comune di Personico

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09 .

n.15

L’incidente: Centrale di Personico8

Tra i banchi: conosciamo Birillo10

Pensieri dalla “Finestra”20

Ambra 2: le osservazioni del Comune e del Patriziato

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in breve

Lavori nella selva castanile

Lo scorso 30 novembre sono iniziati i lavori nella selva castanile appro-vati dall’assemblea patriziale. Gli interventi sono coordinati dal Signor Patricius Frei dell’Ufficio forestale del 2° circondario.La fase preliminare ha visto un intervento di arretramento della ve-getazione sulla strada che conduce alla diga della Val d’Ambra, già eseguito nella prima metà del corrente mese di dicembre.

Nel mese di ottobre si è svolto con successo il corso d’abilitazione all’uso del defibrillatore offerto dal Municipio.Vi hanno preso parte:Belli Alissa, Belli Ariano, Bernardini Daniela, Bontà Chiara, Ceresa Ricciardelli Cristina, Chioni Gianluca, Cislini Ferrari Michela, Ebenhög Christine, Guzzi Riccarda, Pesenti Massimina, Rodoni Anna, Rodoni EliaTutti hanno brillantemente assolto il corso e sono stai abilitati all’uso.Ringraziamo di cuore queste persone!

Corso di formazione alla rianimazione cardiopol-monare e alla defibrillazione automatica esterna nell’adulto (BLS/DAE)

Vi richiamiamo le disposizioni dell’ordinanza municipale in caso di ne-vicate e gelo, invitando gli utenti alla prudenza per quanto riguarda la circolazione sulle strade comunali.

1. Per la stagione invernale il Municipio non farà capo, salvo eccezioni particolari, all’impiego di sale sulle strade e piazze comunali. Per con-tro si procederà con lo spandimento del ghiaietto. In tal senso vi invitia-mo ad adattare la velocità e a guidare con prudenza.2. Lo sgombero della neve e di eventuali accumuli di neve provocati dal passaggio della calla neve agli accessi delle proprietà private, deve essere eseguito a cura dei proprietari.3. E’ vietato depositare sulla pubblica strada o sui marciapiedi la neve proveniente dallo sgombero delle proprietà private e quella accumu-lata davanti alle stesse.4. Durante le nevicate o anche in caso di minaccia di precipitazioni nevose, è vietato il parcheggio di autoveicoli ai margini della strada. Il Comune declina ogni responsabilità per danni provocati agli auto-mezzi dal regolare servizio di sgombero della neve o dalla rimozione forzata degli autoveicoli.5. I proprietari di stabili devono munire i tetti e le pensiline verso le strade e piazze pubbliche, di tegole paraneve o altri accorgimenti atti ad evitare la caduta di neve o lastroni di ghiaccio sulla pubblica via;6. Divieto di provocare fuoriuscita di acqua sulle strade, marciapiedi, scalini, ecc., in genere durante la stagione invernale ed in particolare quando non è escluso il pericolo di gelo.7. Le cinte, i cancelli dovranno essere protetti con mezzi atti a resistere alla pressione della neve causata dai mezzi impiegati per lo sgombero; in caso contrario ogni responsabilità per eventuali danni viene decli-nata.

Precauzioni in caso di nevicate2

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L’APPARECCHIO SI TROVA SOTTO IL PORTICO DELLA CASA COMUNALE

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editoriale

aaaaaa.

sommario

4 DAL COMUNE: AMbRA 2

8 L’INCIDENTE: LA CENTRALE

10 TRA I bANCHI: VIENI bIRILLO

12 LEggE SUI CANI: NUOVE DISPOSIzIONI

15 LA STAgIONE DELLA PRO

16 RICORDI: PERSONICO ANNI...

18 PATRIzIATO: PRESENTAzIONE NUOVO SITO wEb

19 RECENSIONIE: IL bAMbINO NASCOSTO

20 PENSIERI NELL’ARIA

ImpressumTiraTura 300 esemplari

La redazione

Giuseppe BontàLuca BontàLuca BertiCristina CeresaRoberta GuidottiMassimina PesentiSimona Pesenti

STampa

Dazzi SA tipografia6747 Chironicowww.dazzi.ch

indirizzi per La conSegna deL maTeriaLe da pubbLicare

Comune di Personico6744 Personicoe-mail: [email protected]: 091 873 20 60 Fax: 091 873 20 79

FoTo coperTina

Disegni degli allievi della Scuola dell’Infanzia

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dal municipio

Pubblicazione PUC-VAOsservazioni

Gentili Signore, Egregi Signori,il Municipio e l’Ufficio Patriziale di Personico, riuniti come a voi noto in una speciale ed unica Commissione allo scopo di seguire l’evoluzione del progetto di ampliamento degli attuali impianti AET, mediante la costruzione di AMBRA 2, hanno preso atto della documentazione di PUC - VA e RIA preliminari pubblicati dai Dipartimenti del Territorio e delle Finanze e dell’Economia.Prima di entrare nel merito delle osservazioni, permetteteci di ribadire il nostro sostegno al citato progetto che riconosciamo essere di importanza vitale per l’Azienda Elettrica Ticinese e, di riflesso, per l’economia dell’intero Cantone.Gli scriventi Enti hanno preso parte con grande interesse, sin dall’inizio nel 2003/2004, al gruppo di accompa-gnamento voluto dall’allora Direttore di AET Dr. Rossi, contribuendo ad approfondire i principali aspetti pro-gettuali.Più volte e per iscritto abbiamo espresso al lodevole Consiglio di Stato, oltre al sostegno per l’iniziativa, anche il desiderio delle Autorità locali di essere coinvolte nell’elaborazione del PUC, corredato dal RIA, che avrebbe determinato l’impatto di questo importante progetto che è totalmente edificato sul nostro territorio comunale.La desiderata non fu accolta per motivi a noi tuttora incomprensibili, ma diamo atto ai Dipartimenti interessati

ambra 2, ‘le rICHIesTe Del COmuNe sIaNO VINCOlaTe’

Dal 28 settembre al 27 ottobre 2009 è stata pubblicata la proposta di piano di utilizzazione cantonale riguar-dante la realizzazione dell’impianto Ambra 2. Il Municipio, unitamente al Patriziato ed alla commissio-ne ristretta che si occupa dell’evoluzione del progetto, sentito anche il parere dei consulenti esterni, si è china-

to sui documenti depositati in cancelleria, elaborando delle osservazioni che sono state debitamente inoltrate entro i termini previsti. Di seguito riportiamo i contenuti della lettera inviata al Dipartimento del Territorio con la presa di posizione uf-ficiale.

lE ossErvazioni DEl MUniCiPio E DEl Patriziato sUlla ProPosta Di Piano D’UtilizzazionE CantonalE PEr il PrEvisto iMPianto iDroElEttriCo Di aEt in val D’aMbra

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di aver presentato i documenti in oggetto redatti in modo completo e preciso, anche se non condivisi totalmente nei loro contenuti pianificatori.Auspichiamo che le osservazioni che presentiamo di seguito possano essere recepite in modo positivo e costrutti-vo; nel contempo esprimiamo però con fermezza alcuni concetti che desideriamo siano vincolati in modo preciso nella versione definitiva dei documenti pianificatori di cui sopra.Innanzitutto vi esponiamo alcune considerazioni di carattere generale.Se nella documentazione presentata si denota un notevole sforzo per tener conto di tutti gli aspetti fisici e biolo-gici direttamente ed indirettamente influenzati dall’eventuale realizzazione del progetto Ambra 2, si nota invece l’assenza quasi totale d’interesse per le attività umane che pure sono parte integrante del sistema territorio.Il PUC-VA si occupa infatti di moltissimi aspetti tranne che dei legittimi interessi e delle aspettative della gente di Personico. Si tratta si di una popolazione numericamente poco consistente, ma molto attaccata alle proprie ra-dici ed al proprio territorio. Essa è chiamata a metterne una parte importante a disposizione di tutto il Cantone, per permettergli di raggiungere scopi d’ordine superiore in materia di politica energetica.

Non v’è dubbio che la popolazione di Personico merita delle compensazioni sul proprio territorio, per uno sforzo che compie a favore di un’entità socio - economica più importante. In quest’ottica facciamo riferimento concreto ai progetti di recupero delle selve castanili, alla realizzazione di una riserva forestale in Val Marcri ed alla valo-rizzazione dei ponti storici ubicati nella Val d’Ambra.In merito vi informiamo che, dal canto suo, il Municipio ha sempre voluto e provveduto ad informare e coinvol-gere la popolazione sull’evoluzione del progetto tramite la pubblicazione “La Finestra” edita dal Comune ogni quadrimestre.

Attiriamo inoltre la vostra attenzione sul fatto che Personico vorrebbe realizzare un progetto di sfruttamento autonomo delle acque della Rierna in Val d’Ambra (microcentrale simile a quella realizzata dal Comune di Dalpe sulla Piumogna).

L’iter procedurale per la realizzazione di Ambra 2 ha, di fatto, bloccato questa iniziativa di vitale importanza per la Comunità locale. In nessun caso né il PUC VA né la scheda V3 del PD dovranno impedire la futura realizzazio-ne di questo progetto a monte dello sbarramento Ambra 2.Infine, constatiamo una generale insufficienza nei contenuti della relazione tecnico-finanziaria: solo il RIA, tra le righe, parla di un maggior fatturato annuo di 10 mio CHF, considerazione che però, messa così, è priva di rilevanza informativa.

Nella tabella che alleghiamo alla presente ci permettiamo di evidenziare le nostre perplessità ed alcune osser-vazioni puntuali, riferendoci sempre al capitolo ed al numero di pagina del documento o del piano, limitandoci ad esprimere il concetto di base, ma disponibili in ogni momento ad approfondirlo qualora fosse da voi ritenuto necessario.Con l’occasione vogliate gradire i nostri più distinti saluti.Il Municipio ed il Patriziato di Personico

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dal municipio

Capitolo I - Introduzione “La nuova strada sarà una strada forestale (funzione preponderante in fase di esercizio)”Come tale il suo esercizio è regolato dalla Legge fede-rale sulle Foreste, dall’Ordinanza federale sulle foreste, dalla Legge cantonale sulle foreste ed il relativo rego-lamento. La citazione della Legge cantonale sembra essere oggetto di un errore, l’art 13 LCFo, infatti, tratta delle distanze degli edifici dal bosco. Più conveniente-mente la norma dovrebbe richiamare l’art 31 che recita testualmente:

Art. 31  Strade forestali I. Definizione di strada forestale1. È definita strada forestale una via di trasporto consolidata, asfalta-ta o in fondo naturale, che non supera di regola le norme di larghezza e di pendenza longitudinale definite dalla Confederazione.2. Essa può essere utilizzata in qualsiasi momento per scopi forestali con automezzi ammessi dalla Legge sulla circolazione stradale del 19 dicembre 1958 e relative ordinanze e può soddisfare anche le neces-sità di trasporto di altri settori, in particolare per l’accesso a opere di premunizione e a impianti d’approvvigionamento d’interesse pub-blico.

In ogni caso l’accesso ai proprietari terrieri, in particolare i Patriziati, e a tutti coloro che ne dimostrassero l’interes-se dovrà essere garantito in ossequio alle autorizzazione eccezionali sulla base dell’articolo 34 del Regolamento della Legge cantonale sulle foreste.In una fase successiva bisognerà approfondire gli aspetti inerenti l’onere di manutenzione della strada. Per il danneggiamento della strada che attualmente col-lega il paese con l’esistente bacino AET mediante il pas-saggio di 40 t, così pure per le opere di rafforzamento della stessa dovute al transito durante i lavori di esecu-zione, AET sarà chiamata a rispondere assumendosene totalmente i costi.

Capitolo II - Descrizione degli impianti di produzione idroelettrica della Val d’AmbraPag. 18 La nuova linea da 150 Kvh che collega la futura stazione agli impianti a valle attraverserà il bacino impedendo il pescaggio di acqua da parte degli elicotteri in caso di incendio. Si desidera in ogni caso che la stessa venga in-terrata a fianco del bacino lungo una delle due strade d’accesso.

Pag. 19/20 – Nuova strada d’accesso alla diga Ambra 2La strada in oggetto è progettata con 2 tornanti per ag-girare la selva castanile che ospita la Balia dal collare.La stessa dovrebbe avere un solo tornante, modifican-done il tracciato, ed essere progettata in modo tale da raggiungere la zona centrale della selva castanile che sovrasta il Paese. Oltre alla manutenzione e costruzione della selva casta-nile, il tracciato proposto rivestirebbe importanza essen-ziale in caso di intervento per incendio di bosco (taglia fuoco).

Pag. 21 - Area di cantiere / deposito di materialeVolume complessivo di materiale di scavo stimato in ca. 113’000 m3: località Baseria (ca. 20’000), Cava in Ar-gamp (ca. 30’000), Volume morto nel bacino (40’000), area di deposito esistente di materiale di spurgo in lo-calità Baseria (ca. 60’000). Vedi Piano zona per edifici e attrezzature di interesse pubblico (PUC).I depositi dovranno essere conformi ai contenuti del-la perizia tecnica sulla sicurezza del “deposito marino” (proveniente dalla scavo della galleria di adduzione Lavorgo-Personico) allestita dallo studio di ingegneria Lombardi SA Ingegneri consulenti, datata marzo 2004 ed approvata dal Dipartimento del territorio l’ 11 aprile 2004 nell’ambito della licenza di costruzione rilasciata ad AET per la costruzione di un deposito di materiale inerte proveniente dal bacino idroelettrico.Si chiede che per la formazione dei depositi vengano effettuate apposite perizie geologiche a garanzia della sicurezza dell’abitato sottostante. Gli stessi dovranno es-sere ben gestiti e garantire l’evacuazione ottimale delle acque alfine di ottimizzare l’ubicazione e la volumetria dei depositi.

Pag. 23 - Impatto ambientale“Per quanto attiene alle misure di protezione am-bientale, il RIA di 1° fase ne individua una gran parte che potranno essere realizzate in Val d’Ambra.”“In aggiunta ai possibili progetti ambientali appena citati AET include pure il risanamento della selva ca-stanile superiore di Personico.”Commento:Sul territorio del Comune sono progettate delle zone di intervento di risanamento delle selve castanili per un im-porto complessivo di 1,2 Mio (in gran parte sussidiati da Cantone e Confederazione) ed una riserva forestale in Val Marcri i cui costi verranno definiti a progetto ulti-

ECCo in DEttaGlio lE ossErvazioni PUntUali ai sinGoli CaPitoli DEl PUC inviatE nEllE sCorsE sEttiManE al DiPartiMEnto DEl tErritorio.

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mato. La totalità dei progetti di risanamento delle selve ca-stanili previsti dal Patriziato, già approvati dall’Autorità cantonale, dovranno essere realizzati a costo zero per gli enti pubblici locali (Patriziato e Comune). Lo stesso di-casi per la realizzazione della riserva forestale della Val Marcri che interessa in gran parte anche la Val d’Ambra.Si chiede inoltre di inserire la captazione di una delle sorgenti che sgorgano nella Val d’Ambra nei versanti sovrastanti il futuro sbarramento che potrebbe servire all’esecuzione dei lavori e quale potenziamento dell’esi-stente rete dell’acquedotto comunale.

Capitolo III - Delimitazione del PUC-VAPag. 24 - Procedura di adozione“Il Consiglio di Stato, esaminate le osservazioni sul progetto di PUC, sentite le osservazioni dei Diparti-menti interessati, elabora il PUC definitivo che, uni-tamente al messaggio accompagnatorio, verrà sotto-posto al Gran Consiglio per approvazione.“ Qualora il documento fosse modificato scostandosi dall’attuale, oppure non includesse le osservazioni for-mulate nel presente documento, il Municipio ed il Pa-triziato si riservano di intervenire in via ricorsuale al mo-mento della pubblicazione del PUC definitivo.

Pag. 28 - Fondi iscritti a registro fondiario inclusi nel PUC-VAVi sono diversi fondi di proprietari privati che rientrano nel perimetro nel PUC.Ad eccezione delle attività coordinate dal PUC tutte le altre utilizzazioni del territorio all’interno del compren-sorio PUC continueranno ad essere regolate tramite lo strumento del Piano Regolatore Comunale.Si prende atto che un fondo (occupato dall’attuale baci-no Ambra 1), è tutt’ora iscritto a Registro fondiario prov-visorio. Ai fini della proprietà non cambia nulla, tuttavia il Municipio si chiede come mai il mappale non risulta iscritto a RFD.A tutti i proprietari di fondi inclusi nel PUC è stata inviata una comunicazione scritta.Siccome il PUC sovrasta il PR comunale si renderanno necessarie delle modifiche del PR affinché non vi siano contrasti con il PUC. Per quanto attiene i costi generati dalla misurazione de-finitiva necessaria per l’iscrizione a RFD, i trapassi di ter-reni espropriati, il Municipio ritiene che debbano essere totalmente a carico di AET.

Capitolo IV - Coordinamento

Pag. 31 – La percorribilità del coronamento della diga Ambra 2 dovrà essere garantito e non solo possibile, non da ul-timo per gli evocati scopi forestali relativi alle opere di esbosco unitamente a quelli agricoli.A maggior ragione la nostra richiesta dovrà essere ac-cettata interpretando il senso di quanto affermato a pag. 37 “Con la nuova pianificazione una maggiore su-perficie di territorio sarà resa accessibile. “

Pag. 39 – Attività estrattive“Avendo cessato la sua attività, per la cava Argamp non esiste conflittualità di principio con la nuova uti-lizzazione.”Non possiamo accettare questa definizione in quan-to l’attività presso la cava può essere riattivata in ogni momento. Tra l’altro la cava risulterebbe ancora in pie-na attività se la ditta Pagani SA avesse continuato con il proprio diritto di superficie essendo lo stesso valido fino all’anno 2027.In ogni caso la futura destinazione della cava dovrà es-sere concordata con i Patriziati proprietari del terreno.

Capitolo VII – Aspetti formaliIl Municipio si pone la domanda a sapere se chi causa la necessità di talune modifiche di PR, per un normale principio di causalità, non debba assumersene anche le spese, non solo dell’allestimento tecnico delle varianti ri-chieste, bensì anche di quelle non indifferenti della pro-cedura successiva: pubblicazioni e patrocinio giuridico in caso di ricorsi.

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Il gIOrNO IN CuI la CeNTrale salTò ‘IN arIa‘Erano lE 15 Di sabato 21 ottobrE 1978 qUanDo Una sEriE Di EvEnti CaUsò la DistrUzionE Di Un GEnEratorE E il DannEGGiaMEnto DEGli altri DUE

l’incidente

Sono le tre del pomeriggio di sabato 21 ottobre 1978. In centrale le turbine ronzano a più non posso per rifornire di energia la rete ad alta tensione dell’Azienda Elettrica Tici-nese. La costruzione a volta della Nuova Biaschina fa par-te del panorama personichese ormai da undici anni, da quando cioè è stata inaugurata nel 1967 e ha cominciato a sostituire l’impianto di Bodio. Il terzo gruppo di produ-zione, ultimo intervento in ordine di tempo e che ha incre-mentato la potenza dell’impianto da 90 a 135 megawatt, data già di quattro anni. Ormai nessuno fa più troppo caso a quella costruzione relegata in fondo alla campagna.Dalla sala comando di Monte Carasso parte l’ordine di arresto per il gruppo 1. La manovra è assolutamente ordi-naria, eseguita molte altre volte senza che si sia presentato il benché minimo problema. Ma qualcosa va storto, tre-mendamente storto. La valvola sferica posta prima della turbina per regolare il flusso di acqua s’inceppa e rimane aperta. L’acqua continua ad affluire e a far girare la tur-bina. Il circuito di lubrificazione e di raffreddamento sono invece fermi e la temperatura inizia a salire. La turbina raggiunggiunge i 1’200 giri al minuto, il doppio rispetto alla sua velocità abituale. La situazione è ormai comple-tamente fuori controllo. “Chi accorre sul posto – racconta Valerio Belli, impiegato di Aet dal 1982 – non può ormai fare più niente, se non guardare gli avvenimenti susseguirsi in rapida successione. L’albero che collega turbina e ge-neratore inizia a vibbrare sollecitando i bulloni. La tran-

quillità del sabato viene rotta da un boato tanto forte da mandare in frantumi tutte le vetrate dell’edificio. La turbina viene danneggiata, mentre l’intero gene-ratore salta in aria. Letteralmente. La campana di eccitazione viene scaliata in aria tanto violentemente da bucare il tetto in cemento armato della centrale e andare a conficcarsi nella scarpata adiacente alla strada che porta alle cave. “Altri pezzi forano il tet-to dall’altro lato e saltano due ramine” spiega Valerio Belli. Verranno ritrovati a oltre cinquanta metri di di-stanza. “Dalla campagna vedevo il getto dello sfogo innalzarsi ben sopra il tetto dell’edificio”.Nell’incidente vengono coinvolti pure gli altri due gruppi, che rimangono danneggiati dall’onda d’urto. Lo scenario che si presenta agli addetti è spettacolare nella sua desolazione. In giro centinaia di pezzi con-

torti e anneriti che si mescolano alle schegge di vetro. “L’in-tero blocco 1 è stato strappato alla radice” ricorda Belli. Si fa una rapida stima dei danni: dieci milioni fra impianti tecnici ed edificio, ma fortunatamente nessun è rimasto ferito.I giornalisti intanto preparano la notizia per l’edizione del lunedì successivo. “Parzialmente distrutti generatore e tur-bina della centrale Nuova Biaschina di Personico”, titola “Il Dovere” del 23 ottobre 1978 sotto le pagine del “Bellinzo-nese e Valli Superiori”. Prosegue la cronaca: “Il sinistro si è verificato sabato pomeriggio, verso le 15, nel corso di una normale manovra di messa fuori esercizio – Ordinata una perizia per accertare le cause – Nessun intralcio all’ero-gazione di energia elettrica – Parzialmente colpiti anche gli altri due gruppi: si spera di riattivarli entro breve“. La cronaca, in verità solo una trentina di righe, è corredata da due immagini: la prima mostra la turbina andata par-zialmente distrutta, la seconda l’edificio dall’esterno, senza ormai più un vetro intatto. Purtroppo il tempo necessario per le riparazioni non sarà affatto tanto rapido quanto au-spicato in un primo tempo dagli stessi tecnici AET. Il grup-po 3, il primo ad essere rimesso in esercizio, dovrà infatti rimanere fermo sino al 16 febbraio dell’anno successivo. Un mese più tardi, il 15 marzo 1979, entrerà di nuovo in funzione pure il gruppo 2. Per riparare il gruppo 1 ci vor-ranno invece quasi due anni.

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VIeNI bIrIllO!tra i banchi

Gli alliEvi DEllE sCUolE ElEMEntari E DEllE sCUolE DEll’infanzia alla sCoPErta DEl MonDo Cinofilo

Il pomeriggio di martedì 6 ottobre 2009 sono arrivati a scuola Michele, Linda, Luisa e Rosanna, degli istruttori della Federazione Cinofila Ticinese, accompagnati dai loro cani.È stato un pomeriggio bellissimo e indimenticabile, è stata come un’avventura!

In classe due monitrici ci hanno spiegato come ci si deve comportare con i cani. Abbiamo fatto delle scenette in

cui facevamo finta di essere dei cani, ci siamo sdraiati per terra e ci siamo accorti che i cani possono davvero avere paura delle persone.

Al parcogiochi ci siamo suddivisi in gruppi e a rotazione siamo passati in tutte le postazioni dove c’erano i cani con i loro istruttori che hanno svolto delle attività. Noi abbiamo cercato di mettere in pratica quello che aveva-mo imparato in classe

Pamelaentrava spesso nell’acqua. Ci siamo esercitati a dare il biscottino ai cani. Bisogna mettere il biscotto sul palmo della mano, chiamare il cane e lui viene, annusa, e poi lo mangia senza farci del male.

Clio una cagnolina di cinque anni di razza Labrador amava entrare nell’acqua. Era molto golosa ed è stata capace di aprire con la bocca una scatola di biscotti. Ha trovato, fiutando, dei biscottini nascosti sotto i bicchieri e li ha mangiati. Clio si è lasciata accarezzare dai bambini.

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TakerQuesto cane ci è piaciuto molto anche se faceva un po’ paura quando ringhiava e quando ha fatto la lotta con il suo padrone. Con Taker abbiamo provato a fare “il sas-so” e “la statua”. Michele ci ha dimostrato che quando incontriamo un cane non dobbiamo muoverci perché il cane ha paura e ci può aggredire. Se stiamo fermi, il cane ci annusa e poi se ne va per i fatti suoi.Se voglio accarezzare un cane che incontro per strada devo chiedere il permesso al padrone, se dice di sì, lo chiamo con il suo nome, se ha voglia viene lui, non biso-gna mai andargli incontro.

Mario, Adele e Ritaerano dei cagnolini piccoli. Adele aveva i codini ed era molto bella.

Tutti i cani ubbidivano ai comandi dei loro padroni.Alla fine delle attività abbiamo ricevuto un diploma e un regalino: un portachiavi con attaccato un cagnolino di peluche.

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legge sui cani

IntroduzioneIl 1° aprile 2009 è entrata in vigore la nuova Legge sui cani con il relativo Regolamento. Le nuove disposizioni introdu-cono cambiamenti importanti concernenti le buone regole di tenuta dei cani, la gestione di alcune razze, la notifica di casi di morsicatura, la responsabilità dei detentori e le tasse. La competenza per l’emissione della tassa sui cani è stata attribuita all’Ufficio del veterinario cantonale (UVC).

Prima dell’acquistoOccorre accertarsi presso il venditore che il cane sia regolar-mente identificato e registrato nella banca dati ANIS. Veri-ficare pure se il cane è compreso nella lista delle 30 razze soggette ad autorizzazione. Chi non ha mai posseduto un cane è tenuto a frequentare il corso teorico.

Buone regole di gestioneLa Legge impone alcune regole fondamentali di buona gestione: obbligo del guinzaglio nei luoghi frequentati dal pubblico o da altri animali, obbligo di raccolta degli escre-menti dei propri animali e deposito negli appositi conteni-tori.

Tassa annualeCome negli anni scorsi, l’importo è stato fissato a fr. 50.-. Metà degli introiti sarà riversata ai Comuni. Per la fattura-zione vengono utilizzati i dati dei cani registrati nella banca dati ANIS. Dati non aggiornati, errori di indirizzo, di orto-grafia, ecc. creano un considerevole quanto inutile lavoro amministrativo. In caso di riscontrate negligenze del pro-prietario i costi amministrativi potranno essere fatturati.Per questo motivo vi chiediamo di verificare la correttezza dei dati riportati sulla tessera canina. Le correzioni devono

essere notificate direttamente all’ANIS.

Notifiche alla banca dati ANISDevono essere notificati il cambiamento di proprietà, il de-cesso del cane e i cambiamenti di indirizzo.

Cambiamento di proprietàIl nuovo proprietario deve notificare entro 10 giorni il cam-biamento utilizzando il formulario blu dell’ANIS. Se non dispone del formulario deve inviare all’ANIS una copia del certificato di vaccinazione o del passaporto per animali da compagnia indicando il numero del microchip, i dati riguar-danti l’animale, cognome e nome del precedente proprie-tario, cognome, nome, indirizzo e numeri di telefono del nuovo proprietario.

Decesso dell’animale o cambiamento di indirizzo

Le mutazioni devono essere notificate all’ANIS entro 10 giorni:

online: acceda al sito www.anis.ch ed effettui la connessio-ne mediante l’account ed il codice PIN indicati sulla confer-ma di registrazione ricevuta a suo tempo dall’ANIS. Proce-dere direttamente alla modifica dei dati.

Telefono: contattare durante gli orari lavorativi il numero 031 371 35 30. Tenere a portata di mano il numero del microchip.Maggiori informazioni possono essere trovate al sito www.anis.ch oppure contattando la banca dati al seguente indi-rizzo: ANIS AG, Morgenstrasse 123, 3018 Berna.

QualCOsa è CambIaTOvarata la nUova lEGGE ECCo Cosa CaMbia PEr PaDroni E qUaDrUPEDi

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Assicurazione RCOgni proprietario è tenuto a stipulare una polizza assicu-rativa di Responsabilità Civile che copra eventuali danni causati dal proprio cane per un importo minimo di 3 milioni di fr. Normalmente questa eventualità è già compresa nel-le polizze RC private; si informi presso il suo assicuratore di fiducia.

Corsi OPAnPer chi è entrato in possesso di un cane dopo il 01.09.2008, l’OPAn prevede i seguenti corsi:

corso teorico di 4 ore, da seguire prima dell’acquisto, per chi non ha mai posseduto un cane in precedenza. Corso pratico, pure di 4 ore, da seguire entro un anno dall’ac-quisto.

Al termine i detentori ricevono un attestato di competenza.Le norme transitorie, tuttavia, prevedono che chi ha ac-quistato un cane dopo il 01.09.2008 avrà tempo fino al 01.09.2010 per frequentare il corso teorico e il corso pratico.

Per l’offerta dei corsi consultare il sito internet www.mipren-docuradelmioanimale.ch oppure rivolgersi ad una società cinofila.

Razze soggette a restrizioniLa detenzione dei cani nati dopo il 1° aprile 2009 apparte-nenti alle 30 razze elencate di seguito è soggetta ad auto-rizzazione. Oltre alle procedure elencate precedentemente, il detentore è obbligato infatti a richiedere un’autorizzazio-ne di detenzione, frequentare dei corsi supplementari e ri-spettare alcune regole di buona gestione.

Richiesta di autorizzazioneVa inoltrata al Municipio del proprio comune di residenza allegando l’estratto del casellario giudiziale e l’attestato di competenza per il corso teorico OPAn. Il Muni-cipio verifica il rispetto delle condizioni di de-tenzione, preavvisa l’istanza e la invia all’UVC, al quale compete la decisione sul rilascio dell’auto-rizzazione.

Le 30 razze soggette ad autorizzazioneAlanoAmerican Pit BullAmerican Staffordshire TerrierBull TerrierBulldog AmericanoBullmastiffCane CorsoCane lupo cecoslovaccoCane pastore del CaucasoCane pastore della CiarplaninaCane pastore dell’Anatolia

Cane pastore dell’Asia centraleDobermannDogo argentinoDogue de BordeauxFila BrasileiroKomondorKuvaszMastiffMastino del TibetMastino napoletanoPastore belgaPastore dei TatraPastore della Russia meridionalePastore delle BeaucePastore olandesePastore tedescoRottweilerStaffordshire Bull TerrierTosa Inu

Corso cantonaleLa Legge cantonale sui cani prevede l’obbligo di frequen-tare un corso per tutti I detentori di cani appartenenti alla lista delle razze soggette ad autorizzazione. Questo cor-so, più approfondito rispetto ai corsi OPAn, è riconosciuto dall’UVC. Al termine del corso dovrà essere superato un test per l’ottenimento dell’attestato di capacità tra il 9° e il 13° mese d’età, da ripetere tra il 2° e il 3° anno di età.

Per l’offerta dei corsi consultare il sito internet www.ti.ch/cani

Obbligo di condotta individualeI cani delle razze soggette ad autorizzazione possono essere accompagnati solo singolarmente.

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pro personico

• Festa della madonna della Cintura: in collabora-zione con la Parrocchia la Pro Personico ha orga-nizzato la consueta festa che si è svolta come ogni anno la seconda domenica di settembre. La popo-lazione accorsa numerosa ha potuto gustare una maccheronata in compagnia del nostro musicista “Luison” .

• Lo scorso 30 settembre la società ha organizzo un corso per la lavorazione del feltro. La partecipazio-ne è stata numerosa, abbiamo il piacere di pubbli-care alcune “opere” dei partecipanti.

• Durante il mese di novembre la Pro si è messa a di-sposizione per far eseguire a tutti i bambini delle Scuole Elementari e d’Infanzia un lavoretto di Nata-le. Ha inoltre organizzato un concorso di scrittura, e di disegno per gli allievi.

• Il tema del concorso: l’asinello di San Nicolao! • • Venerdì 4 dicembre numerosi bambini e genitori

del paese hanno incontrato San Nicolao.• Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito alla

riuscita della festa, ormai collaudata da anni.

SOPRA: ALCUNE COLLANE IN fELTRO

SOTTO: I bAMbINI DELLA SCUOLA DELL’INfANzIA ALL’OPERA

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la sTagIONe Della “prO”

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CONCOrsO DI DIsegNO e sCrITTura

pro personico

La giuria composta da Ariano Belli, Pamela Bontà e non-no Stelio ha avuto un bel da fare per scegliere i migliori disegni e scritti. Tutti quanti sono stati bravissimi ed hanno avuto molta fantasia nel creare la loro “opera”.I vincitori del concorso di disegno per la Scuola d’infan-zia sono:Gaia Cremini, Nicolò Gaballo e Alessia Driussi, (vedi al-cuni disegni foto copertina)

Per il concorso di scrittura: Scuola Elementare primo ciclo: Paula Ebenhög, Ania Piattini e Pietro Rossetti.Secondo ciclo: Tiago Silvestre Dos Reis, Marta Rossetti e Lena Piattini.

La Pro Personico ringrazia tutti i partecipanti. I vincitori sono stati premiati con un buono per l’acquisto di libri. Complimenti a tutti!

Buone Feste a tutti!

Nella sua casetta magica San Nicolao sta preparando i regali di tutti i bambi-ni del mondo. Li ha preparati anche per i bambini di Personico.

Finalmente, arrivato il momento di par-tire, carica sul suo asinello tutti i doni. E poi si mette in viaggio. E’ notte, va e va. Vede tante luci e poi San Nicolao escla-ma: - Guarda là è Personico! Vuol dire che è vicino perché ho impiegato soltanto un pomeriggio per arrivarci!-

Anche i bambini di Personico hanno visto San Nicolao e esclamano: - Finalmente abbiamo trovato San Nicolao! Guardate c’è anche il suo asinello!-Si incontrano e San Nicolao, aiutato dall’asinello, distribuisce loro i regali.Tutti i bambini sono contenti e esclama-no: - Grazie San Nicolao, finalmente ab-biamo ricevuto i regali! Si vede che siamo stati tutti bravi!- E all’asinello gli danno tanto da mangiare.

l’asINellO DI saN NICOlaO

pietro

dalla redazione

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Chi l’ha detto che le macchine del tempo non esistono? Ce n’è almeno una in ogni casa; in generale ha la forma di un cassetto o di una cassapanca. Una di quelle che si aprono solo per metterci della roba che si suppone di aver anco-ra bisogno, ma che poi aspetta decenni senza per questo ritrovare nuova gloria. La vera magia di tali portali tem-porali silenti si rivela solo quando qualcuno decide che è il momento di dare un’occhiata a cosa contengono, facen-

do emergere fotografie e vecchie cartoline che ritraggo-no personaggi, luoghi e situazioni di un tempo. In alcuni casi si riconosce subito di cosa si tratta, per altre si fa più fatica. Questa cartolina, ritrovata in uno dei famigerati cassetti, non fa eccezione. Gli unici indizi per riuscire a datare l’immagine è l’immagine stessa, che ritrae il paese immerso nei filari di vigna e che vede ritratti, nell’angolo sinistro, i grotti e in quello destro il negozio Cremetti, si-

CeNT’aNNIIN uN IsTaNTeUna Cartolina riEMErsa Da Un CassEttoCi riPorta (vErosiMilMEntE) aGli inizi DEl ‘900

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tuato allora in casa Bontadelli. Niente scritte, niente date vergate a penna o in “lapis” sul retro del documento. Solo la foto-ricordo di un paese di chissà quando. Vi sono però degli indizi signficativi. Anzitutto si nota l’assenza di alcuni edifici ormai entrati a far parte del panorama personiche-se. Fra questi il ristorante Belli e le due case plurifamigliari che gli sono sorte di fronte. Costruzioni databili ai primi decenni del ‘900. Datazione confermata da un documen-

to comunale, una cartina, in cui vengono evidenziate gli edifici costruiti fra 1890 e il 1945. Altro indizio per data-re lo scatto qui sopra viene fornito dalla chiesa, che ap-pare nella conformazione attuale. Il che la pone dopo il 1874, quando fu allungata la navata. Alla luce degli indizi è dunque verosimile immaginare che siamo di fronte ad un’immagine del paese di Personico così come si presen-tava nei primi anni del ‘900.

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patriziato

Cari Patrizi, gentili Signore, egregi Signori, an-che il Patriziato di Personico si è adattato alle nuo-ve tecnologie allestendo questo sito Internet. È perciò con estremo piacere che do il benvenuto, a nome dell’Ufficio Patriziale, a questa nuova fine-stra virtuale che permetterà di far conoscere meglio le nostre attività, i nostri progetti e anche, in parti-colar modo, le bellezze del nostro vasto territorio. Molteplici gli obiettivi che ci siamo prefissati con questo sito. Prima di tutto deve servire per facilitare l’am-ministrazione pubblica patriziale, il contat-to e la comunicazione con i concittadini, per-mettendo così a tutti di seguire meglio le nostre attività e i nostri progetti di valorizzazione del territorio. Serve, inoltre, per far conoscere meglio le bel-lezze delle nostre valli e delle nostre mon-tagne, in particolare i nostri rifugi patriziali. Da parecchi anni il recupero dei rifugi abbandona-

ti sugli alpi e sui monti è il nostro fiore all’occhiello. Oggi disponiamo in diverse valli del nostro territorio e a differenti altitudini, di ben otto rifugi recuperati, ben attrezzati e sempre aperti a tutti i frequentato-ri e ammiratori della montagna. Il crescente interes-se nell’occupazione di questi rifugi da parte dei pas-santi provoca alcuni problemi di sovraffollamento; con il nuovo sito è perciò anche possibile riservare i nostri rifugi evitando così delle sgradevoli sorprese. Il nostro sito è nato. Cercheremo, con i mezzi a disposizione, di tenerlo ag-giornato in modo da farlo vivere ed evolvere. Chiedia-mo però anche l’impegno di tutti i frequentatori del nostro territorio di trasmetterci eventuali contributi fotografici o scritti che pubblicheremo ben volentieri. Un cordiale saluto.

Il paTrIzIaTOVa IN reTeDal 10 DiCEMbrE è attivo il sito intErnEt www.PatriziatoPErsoniCo.Ch

di nazzaro belli

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recensione

il baMbino nasCosto

Alba Marcoli è una psicologa che, dopo trent’anni di lavo-ro come psicoterapeuta e come insegnante, ha raccolto la sua esperienza condotta attraverso l’uso delle favole e basata su reali casi clinici. L’autrice ha detto d’aver ottenu-to, con le favole, dei risultata sorprendenti, mai raggiunti con altre modalità. Perché proprio le favole? Vi chiede-rete. Per parecchie ragioni. Vediamone alcune. Le favole mandano parecchi messaggi del tipo: nella vita ci sono delle difficoltà, ma passano; ci sono degli ostacoli ( del-le prove), ma vengono dati degli strumenti per superarli: si è invitati a cercare altre strade, altre soluzioni; le fiabe hanno, inoltre, una funzione rassicurante sull’ignoto che è fonte di grandi paure (implica che noi buttiamo a mare il nostro equilibrio e dobbiamo costruirne uno nuovo); mo-strano che le cose hanno un’evoluzione: inizio/fine. Nelle avvertenze al lettore l’autrice dà indicazioni per la lettura, che ci dicono in che direzione va. “Queste favole non sono per bambini, ma per adulti. Tuttavia, poiché attingono ad alcuni nodi di sofferenza nel mondo interno di un bam-bino, possono far risuonare affetti, emozioni, sensazioni e sentimenti dell’antico bambino ferito che ognuno di noi adulti si può portare dentro. Se tale risonanza ci dà o troppo dolore o troppo fastidio è forse meglio, direi anzi che sia consigliabile, che chiudiamo il libro e lo mettiamo da parte, oppure che saltiamo la favola che ce li suscita. Se invece queste favole ci suscitano interesse, curiosità, il piacere e la tenerezza della scoperta del mondo interno di un bambino attraverso la riappropriazione delle no-stre stesse emozioni infantili, anche di sofferenza, allora leggiamole pure, ma piano, una per volta, nel corso del tempo. Nei gruppi sperimentali di genitori, ad esempio, ne abbiamo letta una al mese, per lasciare a ognuna di loro il tempo di decantare dentro. Può essere allora che a poco a poco possiamo imparare a vedere e ad ascolta-re in modo diverso i bambini che ci camminano accanto nella vita e a sfiorare con mano più leggera e rispettosa il mondo fragile e prezioso dei loro sentimenti e delle loro emozioni.”Bello vero? Questo invito ad avere un tocco leggero, aggiungo io, verso voi stessi, persone, animali, cose … La Marcoli è convinta che, spesso, quando c’è un bambino/ un ragazzo con dei problemi c’è dietro un genitore che ha sofferto, soffre ed ha o ha avuto problemi. Per aiutare i ragazzi “feriti”, si deve accogliere le parti ferite dei genito-ri. È incredibile come i bambini, che hanno delle antenne potentissime, tendono a proteggere i genitori, per esem-pio dei bambini iperattivi vogliono restituire vita a una

madre depressa.La psicoterapeuta Marcoli ha un grande rispetto per i genitori. È del parere che avran-no delle ragioni per comportarsi in un certo modo e conoscono il loro bambino da tanto tempo, inoltre lo psico-logo ha bisogno della loro collaborazione per poter capi-re come mai un ragazzo o un adulto entrano in un gioco psicologico che a lungo andare danneggia se stesso e le persone che si amano.La prima favola è intitolata “Lo scoiattolo che non impa-rava a scuola” ed è scritta (come tutte le altre) in uno stile sciolto e piacevolissimo. “Ma una volta anche in quel bo-sco capitò una cosa strana. Nel gruppo dei cuccioli c’era uno scoiattolo che si chiamava Blacky che non voleva crescere. Tutti i suoi compagni avevano già poco a poco abbandonato la Scuola dello Spiazzo delle Sette Querce, e lui era ancora lì, con tanti altri cuccioli nati una stagione dopo di lui che lo guardavano in maniera un po’ strana. Era come se Blacky non riuscisse ad imparare le storie che i vecchi raccontavano perché quando loro parlavano, anche se lui si sforzava tanto, la sua testa non riusciva a seguirli e le parole gli danzavano davanti per l’aria come senza significato. La verità è che il cucciolo combatteva una battaglia disperata, che perdeva sempre, contro la sua testa. Più lui voleva che lei stesse lì, alla Scuola dello Spiazzo dove si imparava a crescere, più invece lei se ne andava a spasso per conto suo. E il posto dove la testa del piccolo scoiattolo tornava sempre, era la sua tana, dove c’era la sua mamma che da qualche tempo ave-va una strana malattia; non le faceva male niente, non si era rotta nessuna parte del corpo e c’era da mangiare abbastanza in casa, ma lei era sempre triste e continuava a piangere.”L’avrete già capito che lo scoiattolo, che non imparava perché aveva la testa in altre cose importanti per lui, ri-manda ad allievi (quale insegnante non li ha incontrati?) che hanno lo stesso problema.E così la terapeuta Marcoli ci conduce, con le sue favole, attraverso la fatica di crescere.

favolE PEr CUrarE Gli aDUlti

autrice: alba marcoli

edizioni: oscar mondadori

di erina Forni belli

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Ecco, guardateli, sono tutti sorridenti, ma credetemi non sono sempre stati così allegri! Per rendermi visita e rientrare alle loro case hanno im-piegato più di 10 ore: 10 ore di sentieri, prati, rocce, passaggi anche impegnativi. Qualcuno un po’ troppo stanco, si è lasciato sopraffare dai dubbi, dal desiderio di rinuncia; gli enormi massi che mi fanno da collana hanno complicato la salita ad altri e poi qualche vescica sotto i piedi, un muscolo dolorante, una vertigine indesiderata, … In questi momenti avrei voluto sollevarli ed adagiarli sul-la mia vetta, ma ho resistito all’impulso e la mia è stata una scelta vincente, ho potuto constatare ancora una volta come l’essere umano sa sfoderare nel bisogno la disponibilità, la collaborazione, l’incoraggiamento … Fatto sta che tutti gli escursionisti, partiti da Personico e guidati dai collaudati Aurelio e Dora, il 5 agosto, hanno raggiunto, i miei 2’279 metri di altitudine. Come premio per la fatica e l’impegno ho riservato loro un panorama mozzafiato, una suggestiva visione sulla Val d’Ambra, sulla Leventina, sulla valle di Blenio e sulla Riviera; me-glio dovrei dire su uno stupendo territorio dove il verde la fa ancora da padrone: montagne, valli, prati, strade, fiume, agglomerati di case, nessun confine, niente se-parazioni umane, semplicemente un mondo di tutti. Ma forse non dovrei essere io a fare questo discorso, perché proprio a me spetta il compito di segnare il confine tra il territorio di Personico e quello di Iragna, sono prati-camente un “térman” in alta quota, non certo facile da spostare con “picòn e livéra” come succedeva a volte al piano …Alcuni bontemponi particolarmente creativi, hanno

piazzato qui nel 2005 un’enorme finestra: affacciandosi da una parte si metta a fuoco il maestoso Poncione Ros-so, lo sguardo lasciato correre invece nell’altra direzione, volerà fino alla grande Adula.Vi siete incuriositi un pochettino? Venite dunque anche voi a farmi visita, come questo va-riegato gruppo di escursionisti provenienti dalle 3 Valli; vi assicuro che non hanno incontrato problemi di ag-gregazione durante la loro gita, si sono dati una mano moralmente e fisicamente, hanno condiviso tutto, dalla frutta secca, al mal di piedi, dal piacere di raggiungere una vetta, all’emozione nell’ammirare uno splendido pa-esaggio dall’alto.Per concludere vi do un consiglio con il cuore, un con-siglio che trovo particolarmente appropriato in questo periodo prenatalizio, che dovrebbe traboccare di pace e serenità. L’ho sentito proporre molti anni fa da un non-no di Personico alla sua nipotina Carmen: “Quando hai qualche problema che ti sembra insopportabile, troppo pesante per le tue forze, vai su, su; più sali e più piccolo lo vedrai”.Lasciate dunque al piano la rabbia contro il vicino, che vi sveglia il sabato mattina con il rumore della falciatrice o che posteggia sul vostro piazzale, lasciate giù l’invidia per la collega che stramangia e non aumenta di peso, la delusione del mancato posto di lavoro, la paura per un esame, salite da me o da qualsiasi altra parte, per una visione più ampia delle cose: vi garantisco un sacco di serenità!

Il vostro pizzo Ricuca

PS: per altre immagini della gita potete consultate il nuovo sito del Patriziato di Personico:

Pensieri nell’ariadi massimina pesenti

DA qUESTA fINESTRA UN PENSIERO E UN SALUTO AI LETTORI DI “LA fINESTRA”

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