la finestra, numero 26

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L E CONDIZIONI PER LA FUSIONE SI TORNA A DISCUTERE SUL PROGETTO AGGREGATIVO DELLA BASSA LEVENTINA A PAGINA 4 C OLLAUDATA LA SELVA CASTANILE A PAGINA 16 SIMONA MEISSER COLORA LE SCUOLE A PAGINA 10 Dicembre 2013 • Numero 26 PERIODICO DEL COMUNE DI PERSONICO

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Periodico del comune di Personico, numero 26, dicembre 2013. In questa edizione troverete l'intervista a Jeff Cislini il cui bisnonno lasciò Personico a fine Ottocento per andare negli Usa. Si parlerà pure dell'aggregazione della Bassa Leventina e del collaudo della selva castanile.

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Le condizioni per La fusioneSI TORNA A DISCUTERE SUL PROGETTO AGGREGATIVO DELLA BASSA LEVENTINA

a pagina 4

coLLaudata La seLva castaniLe

a pagina 16

simona meisser ‘coLora’ Le scuoLe

a pagina 10

Dicembre 2013 • Numero 26

PERIODICO DEL COMUNE DI PERSONICO

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in breve

Lo scorso 13 dicembre si è tenuto il collaudo della VII tappa dei lavori di rinnovo delle opere di urbanizzazione del comune.Durante i lavori si sono registrati alcuni disguidi, in particolare nell’ero-gazione di acqua potabile. Il Municipio ringrazia l’utenza per la comprensione dimostrata.

VII tappa - lavori di urbanizzazione ultimati

Il Municipio ha il piacere d’informare che durante la settimana di car-nevale sarà organizzato il secondo pranzo degli anziani in collabora-zione con la Pro Personico. A tempo debito sarà spedita l’iscrizione a tutte le persone in età AVS. Oltre al pranzo è previsto un momento ricreativo.

Pranzo Anziani

Il Municipio informa che dal prossimo 1. gennaio entrerà in funzione, quale nuovo inserviente comunale, il signor Fikret Cömertpay. Auguriamo a Fikret un futuro ricco di soddisfazioni professionali.

Entrata in servizio nuovo inserviente comunale

LA REDAZIONE AUGURA A TUTTA LA POPOLAZIONE

BUONE FESTE”“

Da inizio dicembre il campetto comunale si è trasformato in pista di ghiaccio grazie ai giovani volentorosi che si prestano a mantenere pu-lito il campo. La supervisione è garantita dal nostro “uomo ghiaccio” Valerio Belli. Si ringraziano inoltre tutti i collaboratori che, con il loro impegno, permettono ai giovani discatori e pattinatori di trascorrere pomeriggi spensierati.

Tutti a pattinare!

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editoriale

Dal passato al possibile futuro transitando per il presente. È una sorta di viaggio nel tempo a cavallo di più argomenti quello che vi proponia-mo in questo ultimo numero del 2013.

Guardando all’indietro torneremo all’Ottocento, quando da Personico, come dal resto del Ticino, numerosi giovani partivano in cerca di fot-tuna oltre Oceano. La storia che vi raccontiamo è quella di Oligomino Cislini e Beatrice Bontadelli in particolare quella del loro bis-nipote Jeff che per il suo primo viaggio al di fuori degli Stati Uniti ha scelto di ri-scoprire le proprie origini. Nell’ottobre dello scorso anno ha trascorso qualche ora in paese. Lo abbiamo intervistato a dodici mesi di distanza scoprendo che lui l’America sembra averla scoperta nella Bassa Leven-tina.

Il possibile futuro è invece quello della fusione tra Personico, Giornico, Bodio e Pollegio. Il Comune ha deciso di partecipare al neonato grup-po di lavoro incaricato di studiare l’eventualità di un’aggregazione; ha però posto alcune condizioni che il Municipio spiega dettagliatamente nel suo contributo.

Il presente è invece rappresentato dal collaudo della selva castanile e dagli allievi delle scuole comunali. La maestra Lisa Marchetti ci accom-pagnerà nel mondo dei colori che ha ravvivato la Scuola dell’Infanzia mentre i ragazzi delle elementari si vestiranno da critici cinematogra-fici descrivendo i filmati d’animazione proiettati durante la giornata di “Roadmovie” di fine ottobre.

A tutti buona lettura. Ma soprattutto a tutti un augurio di un sereno Natale e di un ottimo 2014.

La redazione

sommario

4 comune: ripresa deL progetto aggregativo deLLa bassa Leventina

9 pro personico: La festa di san nicoLao

10 fra i banchi: Le magie di simona

13 L’intervista: incontro con i cisLini d’america.

16 patriziato: coLLaudo deLLa seLva castaniLe

18 roadmovie: impressioni descritte dai più piccoLi

20 recensione: nati per correre

IMPRESSUMTiraTura 260 esemplari

La redazione

Luca BertiLuca BontàAmbrogio BontadelliCristina CeresaSimona Pesenti

STampa

Tipo-offset Jam6526 Prosito

maTeriaLe da pubbLicare

Comune di Personico6744 Personicoe-mail: [email protected]: 091 873 20 79

copyrighT

Creative Commons BY-NC-ND

FoTo coperTina

San Nicolao(Luca Berti)

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FUSIONE IN BASSA LEVENTINA, SI TORNA A DISCUTERNE

dal comune

FORMATA UNA COMMISSIONE DI STUDIO PER VALUTARE LE POTENZIALITÀ DI UNA EVENTUALE FUSIONE. PERSONICO C’È, MA HA POSTO PRECISE CONDIZIONI PRIMA DI ADERIRVI. ECCO QUALI a cura del municipio

Ne siamo certi: alcuni di coloro che nel sondaggio del 2012, con una percentuale superiore all’80%, si erano espressi a favore di una migliore collaborazione tra i Comuni della Bassa Valle, senza entrare nel merito di un’aggregazione, avranno di certo torto il naso.A dire il vero, proprio sulla scorta di quanto sopra, an-che la compagine municipale non ha potuto far altro che rispondere con poco entusiasmo alle crescenti pressioni del Dipartimento cantonale delle Istituzioni.Con il passar del tempo però ci siamo chiesti se pote-vamo restare testardamente a margine di questa enne-sima iniziativa, influenzata ovviamente da Bellinzona, ma scaturita di fatto da una raccolta firme avvenuta a Pollegio e Bodio, volta appunto ad invitare gli Esecutivi della bassa Valle a riaprire il discorso aggregativo.Soppesati tutti gli aspetti positivi e negativi, non cer-tamente con l’entusiasmo dei promotori della citata raccolta firme, ci siamo detti che sarebbe stato giusto prendervi parte, esprimendo però con fermezza i punti di vista ritenuti essenziali ai fini di una nostra adesione.

Nel rispetto proprio di questi valori irrinunciabili, ci sia-mo detti che sarebbe stato meglio far sentire la nostra voce all’interno della Commissione, invece di doverne subire le conclusioni senza nemmeno essere stati con-sultati.Certo i tempi cambiano in fretta, tanto a livello poli-tico che nel contesto economico e sociale dell’intero Cantone e il non tenerne conto o sottovalutare questi orizzonti, taluni anche molto oscuri, sarebbe stata cosa davvero poco responsabile.Pensiamo in modo particolare al crescente disequilibrio economico e sociale che attanaglia questo nostro Can-tone.Alcuni dati di pubblico dominio non fanno che suffra-gare l’amara constatazione di cui sopra. Nel 2000, la cifra complessiva delle imposizioni fiscali di persone fisiche e giuridiche - comprese le imposte alla fonte - raggiungevano nel Cantone 0,98 miliardi di franchi, di cui il 69,9% provenienti dal Sottoceneri e il 31,1% dal Sopraceneri. Tre Valli e Vallemaggia raggiungevano

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complessivamente una quota del 5,6%!!!Dieci anni dopo, questa stessa cifra raggiungeva 1,17 miliardi di franchi, 71,6% provenienti dal Sottoceneri e il 28,4% dal Sopraceneri, ma ancora soltanto il 5% pro-veniente dalle Tre Valli e Vallemaggia.La risultante è che il gettito fiscale pro-capite alle no-stre latitudini è inferiore di oltre i due terzi di quello di gran parte del Sottoceneri e del Sopraceneri che “con-ta”, fortunatamente compensato dalla perequazione finanziaria intercomunale che, tuttavia, è sempre di più messa in discussione dai grossi centri urbani chiamati a contribuirvi.Non meno preoccupante la situazione delle finanze cantonali, ma soprattutto la disinvoltura con la quale gli oneri derivanti da questa precaria situazione ven-gono riversati a tutti i Comuni, senza particolari distin-zione di sorta, spesso e volentieri anche sulla base del semplice pro-capite.E se tutto ciò non bastasse, quali elementi di riflessione, aggiungiamo gli oneri derivanti dai servizi indispen-sabili ad ogni Comunità civilizzata quali, il Servizio di Soccorso Sanitario, il Servizio di Polizia, l’Assistenza e le Cure a domicilio, i Vigili del Fuoco, i Trasporti Pubblici, Ospedali e Case per Anziani Medicalizzate, ecc…Tutti questi servizi, chiaramente irrinunciabili, presen-tano anche un costo pro-capite molto differenziato nel Cantone dove i grossi centri urbani, solitamente ubicati in un territorio di dimensioni contenute e rag-giungibile velocemente con moderne vie di comunica-zione, hanno dei costi gestionali molto più contenuti. Pensiamo solo all’ente Tre Valli Soccorso che genera un pro-capite di poco superiore ai 50 franchi a carico dei comuni consorziati, a fronte di quello poco superiore ai 15 franchi per quello operante nel luganese. È pur vero che il contributo di localizzazione geografica percepito da alcuni comuni va parzialmente a colmare queste di-sparità inconfutabili, come sostenuto da taluni. Detti contributi sono destinati all’indennizzo dei man-

cati proventi derivanti dallo sfruttamento delle nostre uniche risorse idriche utilizzate per produrre energia pregiata e rinnovabile, oppure per compensare le di-sparità a riguardo dei costi citati in precedenza.Se a tutto questo aggiungiamo la carenza di posti di lavoro alle nostre latitudini e le difficoltà incontrate da coloro che sono costretti a lunghe trasferte per trovar-ne uno, ecco spiegato come il restare passivi e isolati potrebbe sembrare davvero irresponsabile.Il Municipio, fatte queste doverose riflessioni, ha sì de-ciso di partecipare delegando al Sindaco ed al Vice Sindaco la presenza nella costituita Commissione di studio, ma ha altresì posto alcune precise condizioni per la sua adesione.In primis, che venga a cadere senza mezzi termini l’ob-bligo di presentare alle popolazioni locali e in seguito votare il Documento scaturito dai lavori commissionali entro la prossima scadenza elettorale del 2016, condi-zione poi fatta propria dalla Commissione stessa e dal Dipartimento interessato.Inoltre, quello che a noi interessa particolarmente è un’analisi precisa e documentata della situazione at-tuale dei quattro Comuni interessati, relativa a tutto quanto attiene i Servizi, le Istituzioni, l’Istruzione e la Cultura e gli indispensabili aspetti economici del com-parto. In tal senso abbiamo proposto la composizione di tre gruppi di lavoro, ognuno con compiti ed obbiettivi pre-cisi:• Il Gruppo di lavoro che si occuperà dell’analisi di tut-ti i Servizi attualmente resi alle rispettive cittadinanze da parte dei quattro Comuni, con la possibile messa in rete e i miglioramenti possibile nell’ottica aggregativa futura, e i relativi costi. • Il Gruppo di lavoro che si occuperà della situazione inerente il tessuto economico del comparto, con parti-colare attenzione al rilancio e conseguente migliora-mento del livello occupazionale e dei nuovi progetti di

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insediamento, senza trascurare gli aspetti ambientali.• Il Gruppo di lavoro che valuterà gli aspetti relativi all’istruzione, le attività culturali e ricreative dei Comu-ni coinvolti.Questa metodologia di lavoro è stata valutata e fat-ta propria dalla Commissione di studio presieduta dal Municipale di Giornico Renato Scheurer che, unita-mente al Sindaco Romano Rossi rappresenta quel Co-mune, completata dai Sindaci e Vice Sindaci di Polle-gio, Bodio e appunto Personico.Della Commissione, in rappresentanza dei petenti, fa pure parte il rappresentante in Gran Consiglio e Muni-cipale di Pollegio Michele Guerra. A Segretaria di que-sta Commissione di studio è stata nominata la nostra concittadina Alissa Belli.Dopo che i tre Gruppi di lavoro avranno fatto il loro compito in modo esaustivo, compresa una visione com-pleta di quelli che potrebbero essere gli scenari futuri in caso di aggregazione, interverrà una fase interlocuto-ria con le Istituzioni cantonali preposte.In seguito, se vi saranno dei validi presupposti per un futuro migliore, in rapporto chiaramente alla situazio-ne attuale delle singole Comunità, verrà inoltrata l’i-

stanza per l’aggregazione sottoscritta anche dal nostro Comune.In altre parole, la condizione prioritaria che verrà posta da parte nostra è che vengano apportati quei migliora-menti indispensabili per la Regione, volti a fare in modo che il futuro del Comune della Bassa Valle, possa dav-vero portare a un tenore di vita migliore per le future generazioni.Lo stato attuale degli scenari, compreso quello partori-to recentemente dal Dipartimento e volto a creare soli 23 Comuni nel territorio cantonale dal 2020, non lascia però intravvedere alcun miglioramento concreto sulle gravi disparità socio economiche nel territorio canto-nale, evocate all’inizio.Chi ha ragione tra coloro che vedono il futuro poco diverso o persino peggiore rispetto alla situazione at-tuale, unendo sinergie e territori dei quattro attuali Co-muni senza immettere fattori di ricchezza e prosperità straordinari e coloro che invece asseriscono che solo mettendoci assieme il futuro potrà essere migliore, ce lo dirà lo Studio in atto.Certo è che prima di compiere questo importante pas-so ne riparleremo ancora parecchie volte.

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ADEGUAMENTO DELLA MESSA A TERRA IN TUTTI GLI EDIFICICAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE “LA MESSA A TERRA”COMUNICAZIONE AI PROPRIETARI D’IMMOBILI

dal gruppo di lavoro preposto a livello cantonale

Anche nel campo dell’acqua potabile e dell’elettricità, la tecnologia e i vari materiali impiegati stanno cono-scendo delle importanti evoluzioni. A livello di acqua potabile le tradizionali condotte in ferro, sono in fase di sostituzione con materiali di ultima generazione e quindi non conduttivi. Di conseguenza non sarà più garantita la messa a terra degli impianti elettrici che per gli edifici veniva tradizionalmente allacciata alle condotte dell’ac-qua potabile.Vi facciamo inoltre presente che anche la Società sviz-zera dell’industria del gas e delle acque (SSIGA) racco-manda tramite la direttiva W10015 di non più utilizzare il tubo d’entrata dell’acqua potabile come dispersore principale per la messa a terra. Tre i motivi che hanno indotto la SSIGA a emanare questa direttiva: sicurezza delle persone, corrosione dei tubi e realizzazione di una messa a terra definitiva e duratura per tutti gli edifici.Nella Svizzera italiana la questione della messa a terra viene affrontata da un gruppo di lavoro “ad hoc” compo-sto da rappresentanti di ESI (l’associazione delle aziende elettriche), di AIET (l’associazione degli istallatori elettri-cisti), di AAT (l’associazione degli acquedotti ticinesi), di ASCE-SI (l’associazione dei controllori di impianti elettri-

ci), di ESTI (l’ispettorato federale degli impianti a corrente forte) e dalla SUVA.Nell’ambito dei regolari lavori di manutenzione e di rinnovo del-le reti di tubazioni, le aziende dell’acqua potabile fanno capo a

materiali elettricamente non conduttivi su tutta la rete. E’ quindi probabile che nell’imminente futuro tratte inte-re o parti di esse verranno sostituite con tubi in materiali non conduttivi.Dopo aver analizzato la questione, il gruppo di lavoro preposto, per conto delle aziende elettriche della Sviz-zera italiana, invita i proprietari di immobili a contat-tare un istallatore elettricista abilitato (affiliato AIET o con autorizzazione ESTI, www.esti.ch), affinché verifichi lo stato della messa a terra e, se necessario, proceda in tempi brevi ad adeguarla secondo le nuove disposizioni.Si rende attenti che la messa a terra dell’impianto elet-trico è obbligatoria, di responsabilità dei proprietari (Or-dinanza federale sugli impianti a corrente forte 734.2, art. 58) ed è di fondamentale importanza per garantire la sicurezza delle persone.

Ulteriori chiarimenti e informazioni possono essere ri-chieste ad un installatore elettricista abilitato ad esegui-re questi tipi d’interventi.

www.messa-a-terra.ch

Un’iniziativa di

A tutti i proprietari d’immobili della Svizzera italiana

Bellinzona, 23 aprile 2013

Obbligo di adeguamento della messa a terra di tutti gli impianti elettrici degli edifici

Gentili Signore, egregi Signori

Anche nel campo dell’acqua potabile e dell’elettricità, la tecnologia e i vari materiali impiegati stanno conoscendo delle importanti evoluzioni. A livello di acqua potabile le tradizionali condotte in ferro, sono in fase di sostituzione con materiali di ultima generazione e quindi non conduttivi. Di conseguenza non sarà più garantita la messa a terra degli impianti elettrici che per gli edifici veniva tradizionalmente allacciata alle condotte dell’acqua potabile.

Vi facciamo inoltre presente che anche la Società svizzera dell’industria del gas e delle acque (SSIGA) raccomanda tramite la direttiva W10015 di non più utilizzare il tubo d’entrata dell’acqua potabile come dispersore principale per la messa a terra. Tre i motivi che hanno indotto la SSIGA a emanare questa direttiva: sicurezza delle persone, corrosione dei tubi e realizzazione di una messa a terra definitiva e duratura per tutti gli edifici.

Nella Svizzera italiana la questione della messa a terra viene affrontata da un gruppo di lavoro “ad hoc” composto da rappresentanti di ESI (l’associazione delle aziende elettriche), di AIET (l’associazione degli istallatori elettricisti), di AAT (l’associazione degli acquedotti ticinesi), di ASCE-SI (l’associazione dei controllori di impianti elettrici), di ESTI (l’ispettorato federale degli impianti a corrente forte) e dalla SUVA.

Nell'ambito dei regolari lavori di manutenzione e di rinnovo delle reti di tubazioni, le aziende dell’acqua potabile fanno capo a materiali elettricamente non conduttivi su tutta la rete. E’ quindi probabile che già nel corso dei prossimi 24 mesi tratte intere o solo parti di esse verranno sostituite con tubi in materiali non conduttivi.

cancelleria

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cancelleria

MODERNIZZAZIONE RETE VIA CAVO DI UPC CABLECOMTERMINATI NEL NOSTRO COMUNE I LAVORI DI MODERNIZZAZIONE E ESTENSIONE DEI COLLEGAMENTI IN FIBRA OTTICA

Si informa la popolazione che Upc Cablecom ha appena concluso i lavori di modernizzazione/estensione in fibra ottica della propria rete HFC nel nostro comune. Questi interventi rendono ora disponibile la ricezione e l’utilizzo delle ultime evoluzioni tecnologiche anche a Personico, ottenendo così le migliori prestazioni presenti in Svizzera. Tutti i clienti Cablecom avranno interamen-

te accesso ai servizi a banda larga senza nessun onere aggiuntivo. Tutte le informazioni relativi ai nuovi servizio di Upc Ca-blecom sono visibili sul sito: www.upc-cablecom.ch.Maggiori informazioni sulla rete a banda larga sono inve-ce consultabili sul sito della confederazione: www.atlan-tebandalarga.ch

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pro personico

SAN NICOLAO SEMPRE GENEROSO CON I BIMBIANCHE QUEST’ANNO L’ALLEGRO VECCHIETTO E’ SCESO DAI MONTI PER CONSEGNARE UN SACCO PIENO DI DONI

Durante il periodo dell’avvento, la Pro Personico, come tutti gli anni, ha proposto per i bambini delle Scuole Elementari e dell’Infanzia due incontri per realizzare un lavoretto di Natale. Quest’anno i bambini hanno do-vuto destreggiarsi con ago e filo, aiutati naturalmente dalle mamme e nonne. Il risultato finale è stato un bel angioletto!Inoltre, lo scorso 6 dicembre è sceso dai sentieri della Val d’Ambra San Nicolao, con un sacco pieno di doni per i bambini personichesi. A ogni bimbo e ragazzo il simpatico vecchietto ha consegnato un sacchetto pie-no di arachidi e arance nonché un quaderno da scrittu-

ra e disegno.San Nicolao è stato salutato e accolto in palestra con alcuni canti dagli allievi di Scuola dell’Infanzia e Scuo-la Elementare. Dopo la consegna dei doni, è stato il momento del rinfresco: un buffet ricco di squisite pre-libatezze di ogni genere preparato dalle famiglie dei ragazzi ha allietato la serata dopo la partenza di San Nicolao.Un particolare ringraziamento va ai maestri Ariano, Lisa e Luisella, i quali si sono prestati a preparare i can-ti per il vecchietto vestito di rosso, come pure a tutti i genitori per aver fornito il rinfresco.

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“...oooh ma che magia!” Eh sì, a volte basta un sem-plice spruzzo d’acqua e tutto diventa magico: i colori si mescolano creando un intreccio di nuove sfuma-ture.In questa prima parte dell’anno, grazie all’aiuto di una maga d’esperienza (Simona Maisser) ci siamo lanciati nella scoperta di nuovi intrugli, mescolanze e di nuovi sistemi per dare forma a pensieri ed emo-zioni che abbiamo dentro di noi.Il nostro viaggio è cominciato andando a esplorare un importante canale di comunicazione d’espressio-ne e un componente fondamentale del codice grafi-co-pittorico: il colore.L’uso del colore nelle attività espressive e manipola-tive tende a sviluppare in modo privilegiato l’inven-tiva, la libera espressione, la creatività e l’immagi-nazione del bambino. I bambini lo utilizzano prima per una ricerca e una percezione dello spazio, poi come espressione di emozioni, stati d’animo, vissuti personali. Nelle macchie e nei segni che lasciano sul foglio, i bambini vedono mille cose fantastiche, che comunicheranno poi attraverso il linguaggio.

Abbiamo quindi cominciato a immergerci nei colori provando, manipolando, esplorando concretamente con le nostre mani ma anche con l’aiuto di differenti strumenti (pennelli di vario genere, spugnette, rulli, ...). Partendo dal fatto che ci sono tantissimi colori che si possono scoprire giocando a mescolare, ini-zialmente i bambini hanno avuto a disposizione solo i tre colori primari (giallo, rosso, blu). Da lì hanno co-minciato a far incontrare questi tre colori scoprendo la possibilià di ricrearne degli altri. Queste scoper-te sono avvenute passo dopo passo attraverso molti tentativi che a volte convincevano il bambino della sua nuova scoperta (“ Ho fatto il verde! Prima c’era solo il blu e il giallo e adesso sul mio foglio c’è il ver-de.”) ma che a volte lo mettevano in crisi rispetto alla sua ipotesi iniziale (“ Ma questo non è il viola! Prima ho preso il blu e il rosso e ho fatto il viola ma ora è tutto marrone...”).Tra le sue mani il bambino ha quindi avuto la possibi-lità di vedere la trasformazione dei colori soddisfan-do inizialmente il suo piacere del contatto diretto e immediato con i materiali, e successivamente anda-

di lisa marchettidocente scuola dell’infanzia

L’ISTITUTO SCOLASTICO DURANTE IL PRIMO SEMESTRE HA POTUTO COLLABORARE CON L’ILLUSTRATRICE SIMONA MEISSER, LA QUALE HA DONATO UNA VENTATA DI CREATIVITÀ A PERSONICO

LE MAGIE DI SIMONA......TRA COLORI, TECNICHE E DISEGNI

fra i banchi

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re alla conquista di nuove conoscenze costruite da lui stesso e quindi fatte e sentite maggiormente sue.Parallelamente a queste esperienze dirette con i colori, i bambini hanno sperimentato delle nuove tecniche grafico-pittoriche ed espressive che han-no arricchito maggiormente questo loro percorso di scoperta che stavano intraprendendo. Infatti più tecniche il bambino ha la possibilità di sperimentare e acquisire, più grande e varia sarà la sua capacità di esprimere quello che desidera. Inoltre ha pure la possibilità di riportare una sua conoscenza in un’altra fase di sperimentazione e verificare se la propria ipo-tesi si verifica anche in quella differente situazione e quindi poterne trarre una conoscenza stabile. Infine, nell’ultima parte di questa nostra prima tappa del percorso dedicato ai colori e a tecniche grafico-pittorico-espressive differenti, i bambini hanno avuto la possibilità di avere anche un primo contatto con il disegno vero proprio degli animali e della sagoma umana. In particolare ci siamo dedicati ad un anima-le molto presente nella realtà di Personico, tanto da caratterizzarne lo stemma del Comune: il camoscio.

“Ma è difficile!”, “Io non sono capace a disegnarlo.”. Siamo quindi partiti a disegnare l’animale in questio-ne da elementi che i bambini conoscevano già e sa-pevano riprodurre, ossia le forme geometriche sem-plici. Abbiamo quindi preso il camoscio e lo abbiamo prima suddiviso e poi ricomposto partendo dalle for-me geometriche di base quali il rettangolo, il trian-golo, il cerchio. Disegnate queste figure, le abbiamo unite e collegate tra di loro creando un unico ele-mento e cancellando quanto non serviva più. Il tutto lo abbiamo poi completato con un tocco di colore.Questa tecnica degli ingombri è stata riportata an-che in altre situazioni. Soprattutto nei momenti in cui i bambini si sono trovati in difficoltà nella rappresen-tazione di quanto avevano in mente questo sistema è diventato un buon aiuto e sostegno per la ricerca di una soluzione soddisfacente.Visto l’entusiamo dei bambini, questo percorso che abbiamo intrapreso su colori, tecniche e disegno continuerà anche nella seconda parte dell’anno sco-lastico, ma purtroppo senza più la diretta preziosa collaborazione di Simona Meisser.

sotto aLcuni disegni prodotti dai piccoLi artisti in erba deLLa scuoLa deLL’infanzia

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Simona Meisser nasce a Lugano nel 1984. Nel 2003 ot-tiene la maturità professionale di creatrice tessile alla CSIA (Centro Scolastico Industrie Artistiche) di Lugano.Dal 2003 al 2006 frequenta lo IED (Istituto Europeo di Design) a Milano dove consegue a pieni voti il diploma di illustratrice.Nel 2007 pubblica con sua sorella gemella, “La vita secondo Lina e Pina”, un giralibro edito da Coccole e Coccole di Belvedere Marittimo.Nel 2008 illustra per la collana “storie e rime” un ro-manzo di Stefano Bordiglioni “Il mistero del cioccolati-no al curry” edito da Einaudi Ragazzi.Dal 2008 espone i suoi quadri in mostre itineranti e svolge corsi di disegno e illustrazione in molte Scuole Elementari e dell’Infanzia nella Svizzera Italiana.

Dal 2009 collabora con studi di creatori tessili in Italia e Spa-gna. Ha illustrato di-versi libri : “I ladri di favole” di Rosa Tiziana Bruno, Edi-giò editore; “L’ombra di Babbo Natale” di Rosa Tiziana Bruno, Giovane Holden editore; “Sogno di carnevale” di Rosa Tiziana Bruno, Giovane Holden editore; “Chi ha visto Cenerentola” di Davide Nonino, Il Ciliegio editore.Dal 2009 collabora con grafici illustrando volantini e copertine di cd.Nel 2010 scrive ed illustra con sua sorella gemella un giralibro “Perché i cani odiano i gatti” edito da Fatatrac editore, Firenze. Realizza decorazioni a mano su vetrine e muri.

BIOGRAFIA DI SIMONA MEISSER

iL risuLtato finaLe deL camoscio

disegnato e dipinto con varie tecniche

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fascia

TROVARE LA PROPRIA AMERICA TRA LE VIE DI PERSONICOJEFF CISLINI NON ERA MAI STATO IN EUROPA. PER IL SUO PRIMO VIAGGIO HA SCELTO DI RISCOPRIRE LE ORIGINI DELLA SUA FAMIGLIA PASSANDO DALLA BASSA LEVENTINA. QUESTA È LA SUA STORIAdi luca berti e enea ferrari

Questa storia inizia a fine Ottocento in una casa dal pa-vimento di terra che oggi non esiste più. Nessuno l’ha più raccontata al di qua dell’Atlantico ed è finita nel cassetto delle memorie come una foto un po’ sbiadita dal tanto tempo trascorso e dalle relazioni umane che a distanza e col tempo si sfilacciano. Poi l’inaspettato, come può essere un messaggio proveniente dall’altra parte del mondo, firmato da uno sconosciuto con un cognome tanto famigliare. Era il 31 agosto del 2012:“Salve - Mi chiamo Jeff Cislini, attualmente vivo in Cali-fornia. Mio bisnonno era Oligomino Cislini e mia bisnon-na Beatrice Bontadelli. Credo siano entrambi originari di Personico”, si leggeva nell’e-mail giunto in mattinata all’indirizzo del Comune. Jeff, avvocato di diritto com-merciale per importanti aziende della Silicon Valley, a sud di San Francisco, aveva deciso di riscoprire le pro-

prie origini e con la moglie Jessica aveva programmato un viaggio alla scoperta del comune di cui aveva tanto sentito parlare da suo nonno e da suo padre.Il 13 ottobre è un sabato uggioso bagnato da una pioggerella fine. In tarda mattinata i due arrivano alla chiesa su di un’auto a noleggio. Li aspetta una nutrita rappresentanza di discendenti dello stesso albero ge-nealogico. Un giro in paese per far scoprire gli angoli più suggestivi, una capatina ai grotti per evidenziare le tradizioni del passato e una visita speciale al luogo dove la storia di Jeff e quella dei Cislini di Personico si separò: là lungo quella che oggi è via Torchio e che ai tempi era una delle viuzze che percorrevano il villaggio. Poi il pranzo la cena e mille racconti.Un’intera giornata trascorsa sulle onde dei secoli, spul-ciando rami delle discendenze e raccontando le storie

l’intervista

Jeff e Jessica durante La visita ai grotti: “siamo rimasti affascinati”

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l’intervista

di paese. Da allora è passato un anno ma il ricordo è ancora vividissimo nelle menti dei due Cislini d’Ameri-ca. Ce ne accorgiamo subito non appena li sentiamo via Skype in una videoconferenza interoceanica. Vole-vamo sapere cosa si prova nel tornare nel luogo d’origi-ne che non si è mai conosciuto.“Personico era più di quanto ci si immagini”, ci dicono subito, rammaricandosi di aver programmato solo un giorno. “Torneremo”, promettono.

ma parTiamo daLL’inizio. come aveTe ScoperTo perSonico e iL Ticino?“Ho sempre saputo che i miei avi erano di Personico - racconta Jeff -. Ero conscio che si tratta di un piccolo paese perché avevo visto una vecchia foto aerea che mio nonno aveva lasciato a mio padre. (Forse…) Beh, forse è risultato anche più piccolo di quanto ci aspet-tassimo. Sapevamo che era un villaggio poco esteso, ma quando abbiamo fatto il giro del paese ci è sem-brato di svoltare quattro o cinque volte a destra e di essere ritornati subito alla chiesa. Avevo anche sentito qualche storia che mio nonno aveva raccontato a mio padre, ma nulla di più. È stato molto emozionante ve-dere come le cose siano cambiate, ad esempio il fatto che la casa dove mio bisnonno era cresciuto ormai non c’è più, e al tempo stesso come siano rimaste immutate, con la famiglia dei miei avi che ha ancora una connes-sione forte con il luogo d’origine. È stato davvero emo-zionante.Cosa ti ha fatto scrivere quell’e-mail? Cosa ti ha fatto dire “ora è tempo di tornare a vedere cosa c’è”?

“È un’ottima domanda. Con i miei genitori non abbia-mo mai viaggiato al di fuori degli Stati Uniti. Avevamo una seconda casa in montagna dove passavamo buona parte delle nostre vacanze e abbiamo girato molto la California, ma non ho mai avuto l’abitudine di viaggiare al di fuori dell’America. La voglia di riscoprire Personico è venuta pian piano, con un processo di maturazione continuo. Credo che sia grazie anche all’incontro con Jessica: lei ha visitato numerose nazioni, è stata in Euro-pa un paio di volte per trovare i suoi parenti a Vienna. Avevamo deciso di visitare il Vecchio continente assie-me e a quel punto ho pensato che avrei davvero potuto vedere dal vivo il luogo da cui proviene la mia famiglia”.“Ma avete preso nota? - interviene scherzando Jessica - È un avvocato: parla molto (ride, ndr.)”. Poi prosegue: “Anche se suo padre non era particolarmente interessa-to a viaggiare, era comunque molto legato alla cultura elvetica e assolutamente fiero delle sue origini. Così ho detto a Jeff che avremmo decisamente dovuto torna-re nei suoi luoghi d’origine. Sua zia era già passata da Personico e suo papà ci aveva mostrato le foto che sua sorella aveva scattato”.“Nel creare i contatti la tecnologia ha aiutato molto - aggiunge Jeff -. Prima di arrivare lì, quella mattina d’ottobre, non conoscevo nessuno. Il primo contatto l’abbiamo avuto via Facebook con Laura Cislini, poi ab-biamo mandato quell’e-mail al comune che è poi stato inoltrato ai possibili lontani parenti”. I contatti umani sembrano aver colpito i due. “Vedere i grotti e ammira-re il panorama è stato molto bello - commenta Jessica -, ma credo veramente che la parte più bella sia stata incon-

Jeff prende appunti suLL’aLbero di famigLia durante La visita a personico deLL’ottobre 2012

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trare le persone: una sensazione molto speciale. Nella nostra vacanza europea abbiamo visto bellissimi posti, ma il Ticino e Personico sono sicuramente state la no-stra parte preferita proprio per via della gente. Cono-scere un posto è conoscerne anche la cultura del luogo, non solo vedere musei e panorami. Insomma, bisogna diventare parte di quella realtà, almeno per un attimo. Adesso abbiamo ricordi del Ticino che non ci scordere-mo mai, anche se (smorfia tra il triste e il divertito, ndr.) non possiamo mostrarli a nessuno visto che poco dopo la nostra visita ci hanno rubato la macchina fotografi-ca”. Prosegue Jeff: “Però da nessun’altra parte ci era ca-pitato di finire seduti nella sala da pranzo di qualcuno a dividere un pasto e a scambiarsi esperienze e racconti”. Mentre il cane di Jeff, Ginger, fa capolino dalla web-cam, Jessica riprende il discorso. “Personico è stata la mia parte del viaggio preferita: proprio per gli incontri. Siamo stati a Vienna a trovare la mia famiglia, ma ci siamo rimasti un solo giorno. Tutto troppo veloce. Quel-lo che sto dicendo... (fa una pausa, ndr.) è che voglio tornare in Svizzera, passare un po’ più di tempo in Le-ventina, magari abbinando il soggiorno da voi con una tappa di qualche giorno anche in altri posti”.

d’accordo, è evidenTe che iL viaggio vi è piaSciuTo. oneSTamenTe però iL paeSe era come ve Lo aSpeTTavaTe?“A parte la sorpresa di vedere così tanta gente venire ad accoglierci - rispende Jessica -. Non avevo imma-ginato di trovare così tante testimonianze storiche in-tatte: tutti gli edifici erano così vecchi e abbiamo ap-prezzato davvero quel senso di “mondo antico”. Forse perché qui in California le testimonianze del passato sono state distrutte. Arrivare in Ticino è stato come en-trare in una parte di mondo dove lo spirito della terra e delle tradizioni sono ancora molto vive.

moLTe TeSTimonianze SToriche Sono STaTe diSTruTTe in caLiFornia... in che SenSo?“Prima che gli Europei arrivassero questa era un’area occupata da parecchie popolazioni di nativi americani - spiega Jessica, nelle cui vene scorre sia sangue cinese sia sangue delle tribù indiane d’America -. Avevano la loro società, la loro cultura, molto più di quanto la gen-te immagini.“Gli indiani sono vissuti qui per dieci o dodici mila anni sviluppando una cultura molto distintiva e forte, in simbiosi con la natura - aggiunge Jeff, che nel tempo libero è pure volontario al parco statale e dunque pre-parato sul tema -. Essendo principalmente nomadi non costruivano monumenti né muri. Così le testimonianze tangibili della loro presenza sono pochissime. Le mis-sioni spagnole tra metà Settecento e inizio Ottocento hanno cancellato il resto, uccidendo molti nativi e, con essi, la loro cultura. Il risultato è che in California le case più vecchie sono datate 1890. Prima di allora esistono solo tradizioni orali. Non c’è invece una continuità sto-rica anche sul piano materiale, con delle testimonianze vive come sono invece - per esempio- le vostre chiese

medioevali o i ruderi romani. Per questo vedere quei monumenti, come San Nicolao a Giornico, ma anche i grotti a Personico, è assolutamente fantastico per noi. Da voi la storia è viva anche nei racconti, come quando Pierino Cislini ci raccontava di come la gente ha com-battuto per preservare quel territorio per gli svizzeri e non lasciarlo cadere in mano dei milanesi (il riferimento è alla battaglia dei Sassi Grossi, ndr.)”.“Da noi - riprende Jessica - ci sono ancora nativi che tengono vive le tradizioni, ma a Personico queste sono decisamente più accessibili. Voglio dire: si può sapere ancora oggi facilmente come venivano marchiati gli alberi di famiglia o come si tagliavano le orecchie del-le pecore per riconoscerne il proprietario. In America invece queste particolarità e questa cultura popolare, soprattutto se come me sei cinese o nativa, viene an-nacquata e marginalizzata. Dopo la visita personichese Jeff ha invece queste storie in sé, ha i disegni dei marchi di famiglia gli sono stati lasciati e lo stemma della fa-miglia. Quando ho sposato Jeff volevo che entrasse in contatto con le sue radici, per cui siamo soddisfatti del nostro viaggio”.

TanTo da... (eSiTiamo un aTTimo a porre La domanda, quaSi Sia inopporTuna per chi ha appena comperaTo caSa a oLTre novemiLa chiLomeTri di diSTanza). TanTo da TraSFerirvi?“Sicuramente”, risponde subito Jessica. “Posso immagi-narmi di vivere lì. Ho sempre voluto trasferirmi in Euro-pa e potrebbe succedere”.Ma senza arrivare a tanto, i due sembrano già avere in mente di tornare: “Mi piacerebbe percorrere un po’ di sentieri della zona - ci dice Jeff - e magari affittare una bici per girare un po’ nei dintorni. Sento che abbiamo solo grattato la superficie nella nostra prima esperien-za personichese”.

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Al collaudo del recupero della selva castanile erano pre-senti:- Per la Sezione forestale, Divisione dell’ambiente, l’Ing. Giorgio Moretti dell’Ufficio della selvicoltura e del Dema nio, quale collaudatore, il Dott. Flavio Tognini, Patricius Frei e Massimo Dazzi dell’Ufficio forestale del 2. circon dario di Biasca.- Per l’ente esecutore (Patriziato di Personico, proprietario dell’opera) i signori: Nazzaro Belli, Presidente, Mauro Cre mini, Vicepresidente e Patrick Galbusera Membro.- Per il Municipio il signor Giuseppe Citino.- Per il Fondo svizzero per il paesaggio i signori Ing. Marco Delucchi e la sig.ra Nicole Käsermann.- Per l’impresa TecAlp SA, ditta esecutrice dei lavori, il signor Aldo Verzaroli.Il collaudo prevedeva una verifica nelle tre zone d’interven-to, e più precisamente: zona Grotti: 1,6 ettari, zona Cape-lina: 1.7 ettari, zona Monda: 4.5 ettari; per un totale di 196 alberi di castagno.I lavori eseguiti sono stati: l’abbattimento, la sramatura e il confezionamento di alberi da allontanare; l’esbosco del legname e la cura delle selve, comprendente la pulizia del terreno, la trucciolatura della ramaglia, la potatura degli alberi, nonché la semina dei terreni recuperati.

La giornata è iniziata ai Grotti dove il forestale Patricius Frei ha illustrato le caratteristiche delle zone di intervento e dato delle spiegazioni sui lavori svolti. Di seguito i presenti si sono recati al Canée Vecc da dove, percorrendo la mulattiera, sono saliti nella zona della Ca-pelina. I maestosi alberi di castagno ed il luogo, con una magnifica vista sul paese di Personico hanno subito affasci-nato i presenti per la bellezza del paesaggio. E’ stata pure ammirata e apprezzata la nuova fontana in granito (vedi foto) voluta dal Patriziato per valorizzare la selva ma anche per facilitare i contadini nella loro gestione con gli animali al pascolo.Percorrendo la strada consortile della Val d’Ambra si è in seguito raggiunto il sentiero che, da sopra il paese, con-duce nella parte alta della zona della selva castanile della Monda. Questa zona è la più vasta realizzata nella prima fase di lavori di recupero della selva castanile. Dall’alto ren-de visibile molto bene gli importanti e impegnativi lavori di recupero svolti e l’ottimo risultato ottenuto, compresa la gestione del suolo. Anche in questa zona il Patriziato ha realizzato uno spazio di svago (vedi foto) con la posa di un grande tavolo e delle panchine in legno di castagno, recintandoli per evitare l’ac-cesso delle pecore al pascolo. Il luogo è fruibile da tutte le persone amanti della natura e delle attività all’aperto.Scendendo verso il paese si è pure osservata la piantagione di nuovi alberi di castagno effettuata lo scorso anno dalle scolaresche di Personico sotto la guida dell’Ufficio forestale di Biasca. Questi nuovi alberi permetteranno un ricambio futuro dei vecchi castagni; a prima vista il risultato sembra essere molto promettente.Visto il perdurare del brutto tempo l’ultima fase del collau-do si è svolta nella Sala della Casa con Torchio dove il fore-stale Frei ha mostrato un interessante filmato sulle diverse fasi d’intervento dell’impegnativo lavoro per il recupero della selva castanile. Di seguito il dott. Tognini ha fatto un riassunto dei costi per questa prima fase d’intervento. Rispetto al credito disponibile di CHF. 380’000 e un con-suntivo provvisorio di CHF. 311’000 rimangono ancora dei soldi a disposizione, i responsabili del progetto decideran-

COLLAUDO DEL RECUPERO DELLA SELVA CASTANILEIL 22 OTTOBRE IN UNA GIORNATA UGGIOSA E CON UNA LEGGERA PIOGGIA, SI È PROCEDUTO AL COLLAUDO DELLA PRIMA FASE DEL RECUPERO DELLA SELVA CASTANILEdi nazzaro belli

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no come utilizzarli per interventi futuri. Per esempio con un ampliamento del recupero nella zona di Bredi e per avvia-re, assieme alle scuole di Personico, uno studio/censimento dei diversi tipi di castango (Bonei, Livina, Vardaneis, ecc…) presenti nella nostra selva castanile.Dopo i ringraziamenti reciprochi e di rito, l’ultima parola è stata quella del collaudatore ing. Giorgio Moretti che ha concluso dicendo:“I lavori sono stati eseguiti a regola d’arte. Durante il sopral-luogo si è potuto osservare l’ottima qualità dello svolgimen-to dei lavori. Le potature degli alberi sono state effettuate con grande sensibilità e tenendo conto della situazione degli alberi stessi. Il fondo si presenta libero da felci ed al-tre specie che potrebbero presentare delle difficoltà nella gestione. Considerata la presenza al sopralluogo anche dei gestori agricoli si è potuto sentire da parte loro la volontà di mantenere in ottimo stato i fondi delle superfici ripristi-nate, tramite pascolo e sfalcio. Questo aspetto è determi-nante per la gestione futura. Il fatto quindi di aver trovato delle aziende agricole del posto che si stanno manifesta-mente impegnando nella gestione è molto importante e di questo va ringraziato il Patriziato e i gestori stessi.Le opere sono perciò consegnate dall’impresa al commit-tente, ritenuto quanto descritto precedentemente. Le ope-re risultano pertanto collaudate ai sensi dell’articolo 159 SIA 118.”In seguito è stato servito un gradito aperitivo a base di sa-lumi e formaggi prodotti dai gestori della selva (Azienda Agricola Val Nedro di Personico e La Fattoria di Ebe e Vito Bortolotti di Biasca)In conclusione si è svolto nella sala della Casa con Torchio un gustoso pranzo offerto dal Patriziato di Personico per ringraziare tutti gli attori e lavoratori impegnati in questa importante opera di recupero e di gestione della selva ca-stanile.Questo momento libero da impegni ha permesso ai pre-senti di discutere in un ottimo ambiente idee e progetti fu-turi. L’Ufficio patriziale di Personico ringrazia tutti gli Enti, Uffici e le persone che si sono impegnate per la buona riu-scita di questa importante opera di recupero. In particolar modo si ringraziano i finanziatori, Confederazione, Canto-ne e Fondo Svizzero per il Paesaggio per il loro indispensa-bile contributo. L’Ufficio patriziale è sicuramente stimolato dalla buona riuscita di quest’operazione ad impegnarsi ed investire in futuri progetti.

ELEZIONI QUADRIENNO 2013/2017Le elezioni per il rinnovo degli Uffici patriziali per il qua-driennio 2013/2017 si sono svolte lo scorso 28 aprile 2013. L’Ufficio patriziale di Personico è stato eletto taci-tamente e i nominativi sono stati:Presidente: Nazzaro BelliVicepresidente: Lauro SciaranettiMembri: Valerio Belli, Mauro Cremini e Patrick Galbuse-ra.Il 29 giugno scorso Lauro Sciaranetti è deceduto tragica-mente nell’incidente dove persero la vita anche Daniele Clerici e Severino Fontebasso.L’Ufficio patriziale a fine agosto ha convocato l’assem-blea patriziale per il 3 novembre 2013 per l’elezione della sostituzione di un membro. L’elezione si è svolta tacita-mente ed è stato nominato Curzio Cislini.Pertanto oggi l’Ufficio patriziale si presenta come segue:Presidente: Nazzaro BelliVicepresidente: Mauro CreminiMembri: Valerio Belli, Patrick Galbusera e Curzio Cislini.

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CINEMA ITINERANTELO SCORSO 22 OTTOBRE, DURANTE TUTTA LA GIORNATA, TECNICI PROFESSIONISTI HANNO ANIMATO LA PALESTRA CON PROIEZIONI POMERIDIANE PER I PIÙ PICCOLI, E ALLA SERA IL FILM “IL COMANDANTE E LA CICOGNA” PRESENTANTO DALL’OSPITE MARCO ZUCCHI, DI RETE TRE.allievi se personico

Il 22.10.2013 a Personico è arrivato Roadmovie per farci apprendere qualcosa di più sul cinema. Roadmovie è un furgoncino itinerante che gira in tutta la Svizzera per far vedere quello che noi abbiamo ammirato ieri. In palestra c’era un telone grandissimo montato su tre piedestalli di ferro, c’erano pure un vecchio proiettore e tre pellicole. Per rendere la palestra una vera sala cinematografica, noi abbiamo creato la Walk of Fame con i nostri nomi, le farfalle con le ali di pop corn, i sacchetti giganti con pop corn in cartapesta e delle pellicole A3 con i copioni che abbiamo scritto noi! Oltre a tutto questo, abbiamo cantato la canzone di Roadmovie a Floriane e ai suoi collaboratori, (ANDREA)

COME FUNZIONA UN PROIETTORE DI UNA VOL-TA?La pellicola è avvolta su una bobina detta anche pizza, li scende verso una rotella che la porta vicino a una luce che passa attraverso una lente e va a colpire la pellicola che così viene proiettata ingrandita su un grande telo bianco. Per sentire il suono, di fianco alla pellicola c’è una striscia blu che diventa elettricità e delle casse la trasformano in suono. Per guardare un film hai bisogno ventiquattro immagini al secondo. (NICOLA)Nella pagina a fianco leggerete i commenti dei miei compagni di scuola sui cortometraggi proiettati durante il pomeriggio.

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L’UCCELLINO E LA FOGLIA, di Lena von Döhren, 2012, 4’, senza dialoghi.Su un ramo ondeggia una foglia, ma un soffio di vento la fa volare via. Allora l’uccellino la insegue fino alla fine, quando la foglia vola via nel profondo dello strapiombo. Ma dietro di lui c’è una volpe affamata, allora l’uccellino si butta e alla fine riesce a volare. (VALENTINO)

VASI DI FIORI, di Rafael Sommerhalder, 2008, 5’, senza dialoghi.Un uomo-pianta è in un vaso troppo piccolo e un giorno decide di andare a piantarsi nella terra. Prende una sca-la, sale nel giardino, fa un buco, rompe il vaso ed entra nella terra. Per crescere ha bisogno di acqua e inizia a percuotere una nuvola… arriva una tempesta, allaga la pianta che inizia a crescere. Alla fine la pianta finisce in un vaso enorme! (NICOLA) RONALDO, di Jan Mettler, 2010, 6’, senza dialoghi.Ronaldo vuole giocare a calcio e come avversario ha un’altalena! L’altalena sembra che sia un portiere, per-ché segue tutti i movimenti di Ronaldo. Intanto il calcia-tore fa le sue mosse e l’altalena lo segue. Alla fine lui tira e sconfigge l’altalena facendola girare su se stessa. Lui, tutto contento, torna a casa, mentre l’avversario da quel momento non si muove più. (AYLIN)

RITOCCHI, di Georges Schwizgebel, 2008, 6’, senza dialoghi.Un signore inizia a disegnare delle righe che diventano una figura e poi una figura ancora, e ancora. Non si fer-ma mai! Pennellate, macchie, tracce e disegni che crea-no ogni volta delle storie diverse. (ANJA)

IL GRANDE PROGETTO, di Irmgard Walthert, 2008, 4’, senza dialoghi.C’è uno studioso che inventa un distributore di mele. Quando lo mette in esposizione sente molte mele che cadono, ma in verità sono torsoli di mela già mangiati, perché all’interno del distributore si è intrufolato il fra-tellino dello studioso. (VALENTINO) FRATELLO BENOÎT E IL GRANDE ORGANO, di Michel Dufourd, 2010, 7’, senza dialoghi.In un monastero c’è un prete che pulisce l’organo… però, mentre lo pulisce, gli si rompe la scopa. Trova una gallina e l’attacca al manico, lei però si incastra in una canna e quando il prete inizia a suonare, dalle canne escono bol-le di sapone e anche la gallina! Tutti i presenti iniziano a ballare e si divertono molto. (NICOLA)

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NATI PER CORREREdi Kuti

Nati per correre, il cui titolo esteso prosegue con “la mia avventura in Kenya per scoprire i segreti degli uomini più veloci del mondo”, è opera di Adharanand Finn: un giornalista inglese che scrive regolarmente per The In-dipendent e The Guardian ed è un appassionato della corsa podistica.Spinto da un buon risultato personale in una gara in In-ghilterra, decide di trasferirsi con la moglie e tre figli in

Kenya per scoprire i segreti delle vittorie dei keniani nel-le gare più importanti del mondo. Giunti in Africa, Finn e la famiglia cercano di adattarsi al nuovo stile di vita privo delle comodità occidentali ma pregno di semplici-tà e di solidi valori. Arrivati a Iten, un piccolo villaggio al centro del Paese situato nella Rift Valley, noto per essere la fucina dei più forti corridori della storia, Finn incontra tutti gli atleti che hanno vinto o vinceranno le maratone più famose, i mondiali e le Olimpiadi. E da lì, cerca di ca-pire i segreti di tanta forza e resistenza malgrado lo stile di vita a dir poco spartano di campioni olimpici che vi-vono in baracche senza acqua corrente e che disegnano le loro giornate in funzione degli allenamenti giornalieri.Questo libro non parla di tabelle, alimentazione, abbi-gliamento tecnici, ecc. ma l’autore si pone una semplice domanda: perché gli atleti keniani sono praticamente imbattibili nelle discipline dal mezzofondo alla marato-na? Fra le pagine, scorrevolissime come le falcate degli africani, si scopriranno piccoli indizi sulla loro forza ma si vedrà anche un mondo duro ma estremamente affasci-nante come è il Kenya.

Titolo:NATI PER CORREREAutore: Adharanand FinnEditore: Sperling & KupferPubblicazione: 2012

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