il mensile - marzo 2012 - n.1

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IL MENSILE IL MENSILE "I LUOGHI DELL'ACCOGLIENZA SOLIDALE NEI BORGHI DELL'AREA GRECANICA" mensile n.1- Anno 1 Reggio Calabria Marzo 2012 IN QUESTO NUMERO pagina 2 Turismo di comu- nità: Patto territoriale tra privati, pubblici e associazioni. pagina 4-5 Recuperare, rigene- rare, riciclare: il futuro del paesag- gio nei prefissi ri e re pagina 7 Centrale a carbone: il dubbio amletico dei progettisti dell’Area grecanica  È nata a Milano nel 2004 da un pro- getto della casa editrice Terre di mezzo e quest’anno giungerà alla sua nona edizione. Stiamo parlando di Fa’ la cosa giusta , la fiera del con- sumo critico e degli stili di vita soste- nibili che si svolgerà dal 30 marzo al 1 aprile presso i padiglioni 2 e 4 di Fieramilanocity, storico quartiere fie- ristico di Milano. «Novità di que- st'anno - spiega Chiara Cuzzola, responsabile progetto Fa' la cosa giusta! - è il Turismo Consapevole, sezione speciale del 2012. Un turismo rispettoso dell'ambiente, delle culture del posto, delle popolazioni che ci abitano. Un turismo alternativo ai circuiti di massa che ci per- mette di godere a pieno i ritmi della natura. Un turismo slow, a piedi, in bicicletta o a dorso d'asino. Ma anche un turismo internazionale: Brasile paese ospite 2012. 6 realtà di turismo di comunità brasiliane, uno spazio cucina "senza sprechi" e un progetto contro il turismo sessuale di cui purtroppo il Brasile a volte è triste protagonista». Insomma, una fiera da vivere, da assaporare nelle sue 10 sezioni tematiche: novità cosmesi natu- rale e biologica, spazio Orti e giardini, ma anche le storiche conferme della sezione Man- gia come parli, con oltre 150 aziende agricole biologiche, Critical fashion, con i suoi capi unici e "critici"e Abitare Green per scelte consapevoli e oculate anche tra le mura dome- stiche.«È importante esserci - conclude Cuzzola - perchè le scelte giuste fanno parte dell'agire quotidiano e mai come quest'anno siamo convinti che è arrivato il momento di mettersi in gioco perchè il futuro è di chi lo fa». Dominella Trunfio www.borghi solidali.it [email protected] c/o Villa Placanica – Contrada Placanica, Melito di Porto Salvo (RC) Tel. 0965-595032 0965-026557 Fax. 0965-598925 0965-027136 Redazione Francesco Iriti Fabio Macheda Santo Marra Piero Polimeni Dominella Trunfio Elena Trunfio Eric Van Monckhoven Hanno collaborato Noemi Evoli Ines Mangiola Emanuele Milasi Orchisimia Il mensile dell’Agenzia dei Borghi Solidali PENSA PRIMA DI STAMPARE! Prima di stampare, considera se è necessario. La stampa consuma elettricità, inchiostro e carta. Mensile online a distribuzione gratuita In relazione all’articolo Ri-pro- gettare il paesaggio a mi- sura d’uomo, pubblicato nel numero 0, la Redazione precisa che: “il pro- getto dei Parchi Antropici della Pro- vincia di Reggio Calabria, è stato redatto ed elaborato dall’arch. Paolo Galletta nella qualità di architetto fun- zionario pro-tempore dello stesso Ente”. Ci scusiamo con l’interessato. I NOSTRI APPUNTAMENTI Borghi Solidali con il sostegno di Fondazione con il Sud, l’Associa- zione Pro-Pentedattilo e in collabo- razione con Cine Foto Club Vanni Andreoni di Reggio Calabria lancia il I° Concorso fotografico nazio- nale. Per scaricare il bando: http://www.borghisolidali.it/

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Il mensile dei Borghi Solidali. Sviluppo locale nell'Area Grecanica

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Page 1: Il Mensile - Marzo 2012 - n.1

IL MENSILEIL MENSILE

"I LUOGHI DELL'ACCOGLIENZA SOLIDALE NEI BORGHI DELL'AREA GRECANICA"

mensile n.1- Anno 1 Reggio Calabria Marzo 2012

IN QUESTONUMERO

pagina 2Turismo di comu-nità: Patto territoriale traprivati, pubblici eassociazioni.

pagina 4-5Recuperare, rigene-rare, riciclare: il futuro del paesag-gio nei prefissi ri e re

pagina 7Centrale a carbone:il dubbio amletico deiprogettisti dell’Areagrecanica 

È nata a Milano nel 2004 da un pro-getto della casa editrice Terre dimezzo e quest’anno giungerà allasua nona edizione. Stiamo parlandodi Fa’ la cosa giusta , la fiera del con-sumo critico e degli stili di vita soste-nibili che si svolgerà dal 30 marzo al1 aprile presso i padiglioni 2 e 4 diFieramilanocity, storico quartiere fie-ristico di Milano. «Novità di que-st'anno - spiega Chiara Cuzzola,responsabile progetto Fa' la cosa

giusta! - è il Turismo Consapevole,sezione speciale del 2012. Un turismo rispettoso dell'ambiente, delle culture del posto,delle popolazioni che ci abitano. Un turismo alternativo ai circuiti di massa che ci per-mette di godere a pieno i ritmi della natura. Un turismo slow, a piedi, in bicicletta o adorso d'asino. Ma anche un turismo internazionale: Brasile paese ospite 2012. 6 realtàdi turismo di comunità brasiliane, uno spazio cucina "senza sprechi" e un progetto controil turismo sessuale di cui purtroppo il Brasile a volte è triste protagonista». Insomma,una fiera da vivere, da assaporare nelle sue 10 sezioni tematiche: novità cosmesi natu-rale e biologica, spazio Orti e giardini, ma anche le storiche conferme della sezione Man-gia come parli, con oltre 150 aziende agricole biologiche, Critical fashion, con i suoi capiunici e "critici"e Abitare Green per scelte consapevoli e oculate anche tra le mura dome-stiche.«È importante esserci - conclude Cuzzola - perchè le scelte giuste fanno partedell'agire quotidiano e mai come quest'anno siamo convinti che è arrivato il momento dimettersi in gioco perchè il futuro è di chi lo fa». Dominella Trunfio

www.borghi [email protected]

c/o Villa Placanica – Contrada Placanica,

Melito di Porto Salvo

(RC)

Tel. 0965-595032

0965-026557

Fax. 0965-598925

0965-027136

RedazioneFrancesco Iriti

Fabio Macheda

Santo Marra Piero Polimeni

Dominella TrunfioElena Trunfio

Eric Van Monckhoven

Hanno collaboratoNoemi Evoli

Ines Mangiola Emanuele Milasi

Orchisimia

Il mensile dell’Agenzia dei Borghi Solidali

PENSA PRIMA DI STAMPARE!Prima di stampare, considera se ènecessario. La stampa consuma

elettricità, inchiostro e carta.

Men

sile

on

line

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In relazione all’articolo Ri-pro-gettare il paesaggio a mi-sura d’uomo, pubblicato nel numero0, la Redazione precisa che: “il pro-

getto dei Parchi Antropici della Pro-

vincia di Reggio Calabria, è stato

redatto ed elaborato dall’arch. Paolo

Galletta nella qualità di architetto fun-

zionario pro-tempore dello stesso

Ente”. Ci scusiamo con l’interessato.

I NOSTRI APPUNTAMENTIBorghi Solidali con il sostegno di

Fondazione con il Sud, l’Associa-zione Pro-Pentedattilo e in collabo-razione con Cine Foto Club VanniAndreoni di Reggio Calabria lanciail I° Concorso fotografico nazio-

nale. Per scaricare il bando:http://www.borghisolidali.it/

Page 2: Il Mensile - Marzo 2012 - n.1

Turismo di Comunità:Per riscoprire l’autenticità dei luoghi

e la genuinità dei rapporti umani

Alla base un patto territoriale tra soggetti pubblici, aziende private, associazioni

e cittadini. Obiettivo non è contrapporsi alle realtà già esistenti ma, cooperare

creando una nuova rete per rilanciare e qualificare l’offerta ai nuovi target

DI ERIC VAN MONCKHOVENDI ERIC VAN MONCKHOVENIl turismo responsabile di comunità èuna forma di accoglienza turistica ilcui scopo è quello di coinvolgere lacollettività in tutte le sue forme orga-nizzate, pubbliche e private, per pro-muovere in modo sinergico epartecipato lo svi-luppo locale sosteni-bile. E’ tutta la“comunità” degli attorilocali che si impegnaa prendere per manoil “viaggiatore” in unpercorso di cono-scenza del proprioterritorio. Al centro del turi-smo di comunità cisono le esperienze divita ed il lavoro quoti-diano di chi risiede elavora nel borgo onella valle, comequella di tanti agricol-tori, allevatori, arti-giani, imprenditori turistici, in bilico tratradizione e modernità, tra passato efuturo; esperienze che possono nonsolo essere scoperte e valorizzate dai“viaggiatori”, ma diventare capitalefisso di un’economia locale sosteni-bile. In tale prospettiva, il turismo di co-munità offre nuove opportunità agliartigiani, commercianti, agricoltori lo-cali che sono disposti ad integrare leloro offerte con quella turistica dellacomunità e, se necessario, adeguarleagli standard qualitativi richiesti daquesto tipo di turismo.Il turismo di co-

munità non si pone in competizione oalternativa con le realtà esistenti (pro-fessionali e non), anzi offre loro impor-tanti occasioni, creando una solidarete di collaborazione e scambio, perincrementare l’offerta rivolgendosi a

nuovi target, e soprattutto destagiona-lizzare e qualificare l’offerta. Esso utilizza spesso come offerta di ri-cettività (non esclusiva) l’albergo dif-fuso, ovvero un'impresa ricettivaalberghiera situata in un unico centroabitato o in più borghi limitrofi, formatada più stabili (camere in case private,interi appartamenti, strutture ricettivetradizionali), con gestione unitaria e ingrado di fornire servizi comuni (risto-razione, accompagnamento, attività) atutti gli ospiti. Alla base del turismo di comunità vi èspesso un patto territoriale, fra sog-

getti pubblici (Comuni, Comunità Mon-tane, Enti Parco, ecc.), aziende private(aziende agricole, strutture ricettive, ri-storanti, laboratori artigiani, commer-cianti, guide ed istruttori, ecc.),associazioni (pro-loco, associazioni

culturali, ecc.) e li-beri cittadini (pro-prietari dicase-vacanza o af-fittacamere, ecc.)che abitano e vi-vono il territorio. Il patto evolvespesso nella costi-tuzione di una coo-perativa , spesso dicarattere sociale. In questo contestosi sta muovendo LeMat, un marchio diservizio e di pro-dotto dell'impresasociale per un turi-smo più responsa-

bile, offrendo servizi di coaching efranchising sociale. Ogni struttura as-sociata rispetta una precisa cartadella qualità e una manualistica adhoc. Alla base del sistema di qualitàc'è una corretta informazione delle do-tazioni qualitative di ogni struttura, delgruppo di lavoro, dei servizi disponibili,dei partners e della progettualità spe-cifica del gruppo locale. Il riconosci-mento di “Affiliato Le Mat” vienevalidato periodicamente.

Per maggiori informazioni:

www.lemat.it www.viaggiatorisociali.net

Come coinvolgere la collettività in tutte le sue forme organizzate

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Pentedattilo

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L'ORIGINE DEI NOMI

La Mano

DI EMANUELE MILASIDI EMANUELE MILASI

Roghudi rientra a casa lenta-mente. Il turno di notte lo distrugge. Daquando hanno deciso di costruire il ri-voluzionario multitribunale, all’internodel quale sono previsti un casinò etre sale cinema, l’Impresa per rispet-tare la consegna lavora giorno enotte, e i muratori come Roghudisono spesso costretti a lavorare lanotte, col buio, con fari che illuminanomalamente le impalcature.

Del turno di notte Roghudi nonsopporta i ragazzini. Ogni sera livede passare sotto il pontile, ubriachie col volto sanguinante per risse postdiscoteca. I ragazzi passano sotto imuratori e li prendono in giro, o peg-gio ancora vomitano dentro i secchiche contengono il cemento. Roghudili guarda e sa che se loro possonopermettersi di tirar tardi la sera, dibere, di rompersi il naso un giorno sìe uno no per poi ricostruirselo chirur-gicamente, significa che su quel pon-tile non saliranno mai. Loro saranno igiudici del futuro tribunale, i prossimiproprietari del casinò, i produttori delfilm della sala cinema. Lui costruiscequel multitribunale affinché i figli deipadroni, che ora rigettano il loro fe-gato ai piedi di Roghudi, possano ungiorno comandarli.

Tornato a casa Roghudi si guardaattorno, cerca la presenza del suo

nuovo coinquilino in qualche oggettofuori posto, in qualche impronta ba-gnata sul pavimento.Ma il suo nuovo coinquilino è stato in-visibile e pulito.Roghudi entra in cucina, la caraffadell’acqua non è sul tavolo, è sul la-vabo. Eccolo il suo nuovo coinquilino,tutto dentro una caraffa spostata. Roghudi prende la caraffa, si versaun bicchiere d’acqua e nota sullasedia nota un biglietto con su unascrittura sconosciuta: “Mi piacemolto!”

Glielo aveva detto Roghudi al tele-fono:“Vedi che qui ci sono cose illegali,contro la Localizzazione”“Tutti odiano le leggi della Localizza-zione”“Lo so, ma io li infrango anche.”“Va bene, non ho problemi. Bastache non mi metti dentro.”“Non ne saresti in grado.”

Il Dipartimento della Localizzazione èil punto cruciale delle leggi Euroame-ricane dopo l’Ultima Depressione.Ogni Stato può occuparsi di cin-quanta prodotti. E quei cinquantaprodotti non possono essere realiz-zati da un altro Stato. Ad esempio icellulari possono esser costruiti soloin Finlandia. I chip dei cellulari inIndia. I microfoni dei cellulari in Giap-pone. Anche dal punto di vista ali-

mentare: il formaggio deve essererealizzato in Italia. La cioccolata inSvizzera. La farina in Germania. Sichiama Localizzazione. Se uno spa-gnolo vuole prodursi la vodka nonpuò, deve importarla dalla Russia. All’inizio qualcuno ha provato a direla sua, soprattutto gli animalisti dopola strage di galline, bovini e quant’al-tro nei paesi che non hanno più il per-messo di fare latte, uova, carni ecc.Ma la ribellione si è presto trasfor-mata in urla indistinte, poi in noia, poipoliticizzata e dimenticata. Nei libri distoria c’è una voce dedicata alla ribel-lione per la Localizzazione, non con-tro. E nessuno smentisce, tanto tuttil’hanno scordata.Quella sedia in cui Roghudi ha tro-vato il biglietto l’ha fatta lui, come tuttii mobili nella casa. L’ha fatta illegal-mente: tutti i mobili dovrebbero es-sere importati dalla Svezia. Roghudiè contento che lo sconosciuto abbiaapprezzato la fattura del legno, laforma. Che abbia apprezzato la suamano. Nel bigliettino c’è anche scritto “Sonoda G, se ti va passaci così ci cono-sciamo”.Roghudi appallottola il messaggioe lo mette in tasca: dopo un paio diore di sonno forse lo avrebbe rag-giunto da G. D’altronde deve assolu-tamente conoscere questocoinquilino con un nome cosìstrambo come Pentedattilo.

Ogni mese l’incontro con il romanzo a puntate

RUBRICA3

La seconda puntata del romanzo che ci mostra come saranno i nostri luoghi

fra duecento anni. La prima puntata si è chiusa in un bar, proprio accanto alla

Lingua. La prima puntata si è chiusa con una pallottola. Continuiamo quindi, e

buona lettura!

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DI ELENA TRUNFIO DI ELENA TRUNFIO

Insieme all’architetto Vincenzo Gioffrè, relatore del IV

In-Seminario Sostenibile, i Borghi Solidali si interro-

gano sulle prospettive future per i nostri territori.

Sfogliando pagine web e riviste carta-cee tematiche, sempre più di fre-quente si parla di riqualificazione,ripristino, restauro, riattivazione,ecc.Sembra che, le uniche azioni plausibilie possibili per la conservazione deiterritori e per il miglioramento del be-nessere, siano mirate al ritorno a con-dizioni e tendenze retrospettive. Ma inche modo la tecnologia consumisticaed i contemporanei stili di vita, pos-sono conciliarsi con l’antica filosofiadel riciclo? La risposta sembra essereuna sola: rigenerando il paesaggio.La speculazione edilizia degli anni ‘50e ‘60 ha portato ad uno sfruttamentoquasi totale dei territori; dal 1956 al2001, infatti, la superficie di suolo ur-banizzata in Italia è aumentata del500% e all’interno di questi, solo inCalabria, si registrano 5210 abusi edi-lizi lungo i 700 km di costa. Numeri aparte, basta fare un viaggio in treno,impresa di per sé ormai non semplice,e ammirare gli scheletri mozzati dicondomini improbabili, spesso metrodi misura della prole familiare che loha generato. La superficie di suolo dapoter sfruttare è ormai quasi esaurita,quindi per andare avanti bisogna cam-biare prospettiva.In una visione pessimistica, la poli-tica del “radere al suolo” sembre-rebbe l’unica via per migliorare lecondizioni. Ma qual è l’alternativa"positiva" a questa idea?«Osserviamo quotidianamente la di-stesa di case non finite ai margini dellestrade, lungo gli argini delle fiumare,tra gli agrumeti, sui crinali, ci chie-diamo com’è possibile che questa di-stesa senza fine di edilizia spessoauto costruita e illegale si possa diffon-

dere così rapidamente, sotto i nostriocchi. È chiaro, la prima reazione èinvocare la demolizione come atto li-beratorio, un’azione “igienista” di can-cellazione di ciò che è consideratobrutto, sbagliato, cattivo, per tentare diripristinare la condizione antecedentedi antiche bellezze oggi perdute. Noncredo che “radere al suolo” sia la so-luzione migliore (il costo economico eambientale delle demolizioni è tutt’al-tro che trascurabile, inoltre rischia diessere un’azione iniqua: con quale cri-terio scegliamo cosa demolire?). Ri-tengo che l’alternativa positiva siacercare di leggere e interpretare que-sto fenomeno, capirlo, senza crimina-lizzare o colpevolizzare nessuno, maanzi incontrare le comunità che lohanno generato, quindi soprattuttosperimentare nuove strategie proget-tuali con azioni misurate che possonoanche considerare piani di demolizionio sostituzioni parziali; interventi finaliz-zati al miglioramento dei manufatti edi-lizi dal punto di vista strutturale, delleprestazioni energetiche, ambientali,funzionali e all’integrazione tra in-terno/esterno, spazi privati della pros-simità e pubblici collettivi. Certo sitratta di un’azione enorme, sono ne-cessarie risorse economiche ingenti,incentivi pubblici e soprattutto capitaliprivati; ma si tratta di un grande pro-getto sociale e ambientale finalizzatoalla rigenerazione del paesaggio,senza dubbio l’elemento unificante edeterminante per la definizione dellafutura Città Metropolitana di ReggioCalabria».Ritorno al passato ma con la men-talità del futuro. Quali sono le at-tuali tendenze di rigenerazione del

Recuperare, rigenerare, rIl futuro del paesaggio

nei prefissi ri e re

FOCUS

paesaggio?«Ritengo che un progetto di paesag-gio sia sempre una “narrazione” chestabilisce un sottile legame tra innova-zione e tradizione. Restaurare, recu-perare, sono azioni progettuali checerto rimandano ad una condizioneretrospettiva, personalmente preferi-sco i termini rigenerare, ancora meglioriciclare, categorie operative che sug-geriscono dispositivi progettuali ca-paci di innescare dinamichefortemente creative. Oggi concen-triamo i nostri interessi di ricercascientifica e progettuale su quei pae-saggi prima considerati erroneamentedel degrado, oggi letti come luoghi po-tenziali di riscrittura per l’habitat delterzo millennio. Viviamo una fase sto-rica segnata da una difficile crisi eco-nomica e finanziaria che coinvolgetutte le società occidentali, questacondizione suggerisce nuovi approcciche escludono il consumo di risorseprimarie, soprattutto il suolo, maanche e soprattutto la costruzione dinuovi manufatti. È ragionevole quindi

4

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riciclare

concentrare oggi sforzi e energie sul-l’esistente, nell’ipotesi che il migliora-mento delle condizioni di vita nellearee urbanizzate possa iniziare pro-prio a partire da quei luoghi oggi mag-giormente compromessi. I temi sonola riprogettazione di aree industriali ocave dismesse, ma anche territoriagrari abbandonati perché non più re-munerativi, contesti critici dal punto divista ambientale, ma anche spazi re-siduali dell’urbanizzazione, discariche,infrastrutture sottoutilizzate, vuoti espazi aperti. Il caso di Saline Joniche

è emblematico, un’area complessa,profondamente compromessa da unosconsiderato progetto industriale mairealizzato, oggi luogo dell’abbandonoma con straordinarie potenzialità percollocazione geografica e risorse na-turalistiche; un luogo che da criticitàpuò essere rigenerato con una totalerivisitazione in chiave paesaggistica econ la destinazione a parco urbano». Quali sono le potenzialità dell’areagrecanica nell’ottica della riqualifi-cazione ambientale?«L’area ha dei caratteri molto forti che

si possono leggere nel suo paesaggio“sublime”; non una bellezza rassicu-rante e armonica ma irruenta, tormen-tata, aspra, irrequieta, che suscitasempre grandi sensazioni. Il paesag-gio della Grecanica ha necessità di in-terventi di mobilità sostenibile (ciclabili,greenway, punti di osservazione), po-tenziamento e specializzazione dellecoltivazioni di pregio, riattivazione dimestieri tradizionali e artigianali diqualità. Per questo ritengo che l’ap-proccio dell’Agenzia dei Borghi Soli-dali vada nella direzione giusta».

Didascalie

In primo piano:Atlante fotografico di Saline Joniche

Foto a sinistra:Masterplan “Parcodella Città Metropoli-tana di Reggio Calabriaa Saline Joniche” pro-getto di Tesi di Laureadi Raimondo De Raf-faele, Relatore Prof.Arch. Vincenzo Gioffrè,Università Degli StudiMediterranea di ReggioCalabria, Facoltà di Ar-chitettura, dicembre2011

Foto a destra:

Sezioni Territoriali“Parco della Città Me-tropolitana di ReggioCalabria a Saline Joni-che” progetto di Tesi diLaurea di RaimondoDe Raffaele, RelatoreProf. Arch. VincenzoGioffrè, UniversitàDegli Studi Mediterra-nea di Reggio Calabria,Facoltà di Architettura,dicembre 2011.

5 FOCUS

Page 6: Il Mensile - Marzo 2012 - n.1

Giunti nella piazza alle pendici dellarupe, il fascino del borgo antico diPentedattilo cattura immediatamentequalsiasi visitatore, tanto da far sentiremeno la fatica nel percorrere a piedi lastrada che, inerpicandosi, conduce alsuggestivo nucleo abitativo.Attratti dalle umili costruzioni in mura-tura, dai ruderi del Castello, dal mi-stero che avvolge questo luogo,definito da Edward Lear “perfetta-mente magico”, ci si dimentica spessodi far visita ad un altro importantissimobene architettonico che si trova pro-prio al di sotto del piazzale "fuori lemura di detta terra, lontana un tiro dipietra, ma in strada pubblica": laChiesa di Santa Maria della Cande-lora.

Delle 11 chiese che un tempo sorge-vano nel territorio di Pentedattilo, la“Candelora” era tra i più importanti luo-ghi di culto del Feudo, rimasta in piediinsieme alla più famosa “Chiesa deiSS Apostoli Pietro e Paolo” situata nelborgo antico.

L’edificio con ogni probabilità ha originibizantine ed era dedicato al SS Sacra-mento. La sua ricostruzione, avvenutaintorno alla metà del XVI sec. assiemeall’annesso convento dei PP. Domeni-

cani, fu probabilmente voluta dalla si-gnoria dei Francoperta di Reggio, chegovernò Pentedattilo dal 1509 al 1586,anno in cui il feudo fu venduto alla fa-miglia baronale di Simonello Alberti.

Il primo restauro, avvenne proprio gra-zie ai Padri Domenicani, i quali torna-rono ad occupare il complesso inseguito all’abbandono avvenuto sul fi-nire del XVI sec. I lavori, che videro ilrifacimento del tetto e la costruzione dialtri tre altari laterali, molto probabil-mente si protrassero fino al 1632come recita l’iscrizione nel portaled’accesso. Fu poi restaurata dall’arci-prete D. Zema nel 1881, e nuova-mente nel 1920 da San Gaetano.L’opera di ristrutturazionevenne continuata dal parrocoMorabito negli anni ’80.

Oggi la Chiesa, aperta an-cora al culto, è dedicata allaPresentazione di Gesù alTempio. In fondo all’unicanavata, con copertura lignea,vi è l’antico altare. All’internodell’abside, trova colloca-zione un’importantissima epreziosissima opera marmo-rea: la statua della Madonnadella Candelora in marmo

bianco carrarese datata 1564 e scol-pita dallo scultore Domenico Mazzolo,della scuola del Gagini di Messina. Sotto il pavimento, fino al 1890, vi erala fossa comune in cui venivano sep-pelliti i defunti.

Oggi non più esistente, il conventofondato dai Domenicani nel 1554, eracomposto da dieci vani di modeste di-mensioni, incluse le officine, depositi espazi comuni. Al pian terreno si trova-vano il refettorio, la cucina, la di-spensa, il granaio e la cantina, mentreal primo piano un corridoio dava ac-cesso a cinque stanze riservate all’abi-tazione dei frati. Il monastero fusoppresso nel 1962.

La Chiesa della Candelora in un luogo “perfettamente magico”

RUBRICA

MEMORIE DELL’INVISIBILE

Un tesoro racchiuso tra le pendici della rupe

Nel numero 19 del fumetto Dylan Dog “Lememorie dall’invisibile” erano scritte da unuomo medio la cui vita si era rivelata insi-gnificante per il semplice fatto di non averlacondivisa con nessuno. Abbiamo scelto didare questo nome a questa rubrica perchéspesso il paesaggio culturale di cui di-spone la nostra regione, è una “memoriainvisibile” alla quale non viene riconosciutala dignità storica e artistica che merita. Ilnostro scopo è quindi quello di raccontare,diffondere e condividere il passato che ciappartiene attraverso le opere architettoni-che degli uomini che lo hanno generato.

La chiesa di Santa Maria della Candelora vista dall’alto - Pentedattilo

6

DI NOEMI EVOLI E INES MANGIOLA DI NOEMI EVOLI E INES MANGIOLA

Page 7: Il Mensile - Marzo 2012 - n.1

Conto alla rovescia per i PISL (Progetti Integrati di Svi-luppo Locale – POR Calabria FESR 2007-2013), i Co-muni uniti dell’Area Grecanica mettono in atto unaprogettualità sinergica, all’interno di una visione comune,possibilmente sostenibile nel rispetto delle tradizionidelle comunità e dei territori. Ma qual è questa propostacomune che le amministrazioni locali possono metterein atto se non chiariscono la loro posizione sull’immi-nente realizzazione della Centrale a Carbone, previstaproprio nel cuore del territorio definito come Area Gre-canica?Il fronte del No è convinto e irremovibile: la vocazionedei luoghi è indubbiamente legata allo sviluppo eco-so-stenibile dell’area, ad una migliore qualità della vita at-traverso il miglioramento dei servizi sociali intercomunali,alla valorizzazione delle bellezze territoriali a fini turistici,al recupero dei borghi d’eccellenza come motore di svi-luppo e di cultura, quindi attraverso azioni sinergiche mi-rate a contrastare lo spopolamento attraverso ProgettiIntegrati di Sviluppo Locale Sostenibile e che la realiz-zazione di una Mega Centrale a Carbone indurrebbe aribaltare la lotta e il contrasto allo spopolamento a favoredi politiche urgenti di evacuazione delle aree abitate.I favorevoli al Carbone controbattono con analoghi emaggiori convincimenti sulla necessità di affrontare il fu-turo dell’Area Grecanica contrastando l’emergenzaenergetica, panacea di tutti i mali, attraverso la valoriz-zazione della vocazione industriale dei luoghi, con par-ticolare riferimento ai numerosi siti dismessi, frutto dierrate politiche di sviluppo… ma errare è umano. Si ca-pisce, però, che questa volta la proposta del carbone èben ponderata perché trae origine dalla tradizione deiluoghi e, comunque, nell’ambito delle sfide per un futuropossibile, non può essere scartata a priori. Nei nostri ter-

Centrale a carbone: il fronte del Si e quello del No a tu per tu

Il dubbio amletico dei progettisti

dell’Area GrecanicaDI SANTO MARRADI SANTO MARRA

LA FINESTRA SUL MONDO

L’ABC VERDE

B come

Benessere:Sono responsabile quando fac-

cio la spesa, quando scelgo un

mezzo di trasporto, quando

compro gli elettrodomestici.

Scelgo una vita dinamica ma

non inquino.Voglio uno stile so-

brio quando produco e quando

consumo.(continua nel prossimo numero)

Meno di due metri per 80 chili,abili fino a mare forza 3 evento a 10 nodi, operative finoa 15 chilometri lungo i fiumi ea 20 sulla costa, con campio-namenti fino a 50 metri di pro-fondità. Sono le caratteristichedelle 'barchette' robotizzate delprogetto 'Hydronet' dellaScuola Superiore Sant'Anna diPisa che grazie a speciali sen-sori sono capaci di rilevare di-versi inquinanti: cromati,cadmio,mercurio, petrolio,idrocarburi. Obiettivo localiz-zare la sorgente inquinante.Il costo complessivo dell'ope-razione oltre 7 milioni di euro.

7

ritori la cul-tura del Car-bone infatti èmolto radi-cata, è so-loun ritornoalle antichetradizioni, siispira all’an-tico focolared o m e s t i c odelle abita-zioni rurali, ilbaciere acarbone, maattenzione,l’importante è non usare l’alcol per la sua accensione.Trae senso e forza anche in campo dell'artigianato, in-fatti nelle montagne dell’Area Grecanica, in Aspromonte,è stata fortemente presente la produzione di carbone dalegna, è stata una attività economica importante per pa-recchie realtà locali nei secoli passati fino agli anni '50 e'60 del secolo scorso, ma anche in questo caso atten-zione, l’importante è non produrre il carbone a discapitodel taglio di alberi secolari.Su questa base di ragionamento, il dubbio amletico puòtrovare soluzione in una mediazione tra le due posizioni:perché non proporre tante Centraline a Carbone a basedi bracieri nei Comuni dell’Area Grecanica, una per ogniborgo d’eccellenza?

Page 8: Il Mensile - Marzo 2012 - n.1

gli Aforismi In- Sostenibili DI SANTO MARRADI SANTO MARRA

Esistenziali

L'uomo che in preda alla de-pressione compra libri non ca-pirà mai se leggere lo aiuterà afronteggiarla o invece ad ali-mentarla.

È un'epoca in cui lavolontà d'essercinon viene mai usatainteramente perchétanto si riesce a vi-vere ugualmente.Quindi, una certaquantità di volontàinutilizzata vienepersa per sem-pre...o si concentrain poche vittime pri-vilegiate.

L'essere eccessivamentecommiserevole può essere piùferoce della malvagità.

L'uomo per bene non potràmai prevenire la maldicenzama sarà condannato a dimo-strare sempre la propria inno-cenza.

Non è importante come simuore se si è morti.

Non è plausibile che un uomopossa passare senza aver la-sciato nulla di se e senzaavere avuto la sua parte.

Se non si ha nulla da temerevuol dire che non si ha nulla dasostenere.

L'uomo è abituato a vivere perse, non per l'uomo, vivendoper se non porta insegnamentoe la vita finisce senza lascito.

Sti Ngrisi DI ORCHISIMIADI ORCHISIMIA

Pi nenti, su furiusi,e, puru curiusi.Si dimisi pi na murta,nu ministru, a curta curta.

Dda a minzogna,passa pi virgogna.A giustizzia curri,e cu idda ti mburri.

No mmuccia a stampa,prubbica e i bbampa.U cittadinu pretendi,e, viditi vui, si ffendi.

Pi na murta si dimisi,e, mi venin’i risi.Cca, cu sti facc’i bardi,scumparin’i miliardi.

E, u patteggiamentu,esti u so turmentu.Chiddu o Colosseu,o maru trusuleu.

Pi na murta si dimisi,curiusi su sti Ngrisi.Cca si rrobba paru,paru,pur’a turri d’u faru.

Cu na vota mbrogghja,cu sapi chi cumbogghja.I maschiri su centu,spassu e turmentu.

Pi na murta si dimisi,curiusi su sti Ngrisi.Ndi buttamu d’i risi,nui talianeddi tisi...

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Chiaro di Luna 1895, Munch

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AAA cercasi cuochi dell’arte

per “sfamare” i visitatori

fra le GroaneLa quinta edizione è aperta agli chef della cultura e prevede l’apertura gratuita

di beni storici e artistici del nord ovest di Milano. Numerosi i comuni coinvolti

nell’iniziativa da Arese a Vanzago. Un iter formativo ma anche divertente.

Ti senti un autentico chef del sa-pere? Un provetto cuoco dell’arte? E’questa l’occasione giusta per dimo-strarlo! L’iniziativa “Una settimana frale Groane” prevista nel periodo 14-22aprile 2012 giunge alla sua fortunataquinta edizione dopo aver coinvoltooltre 120.000 persone in quelle prece-denti. L’imperdibile appuntamento pri-maverile organizzato dal PoloCulturale Insieme Groane e dal “Si-stema Integrato di valorizzazione deibeni culturali e delle culture nel nordovest Milano” prevede l’aperturagratuita dei beni storici e artisticidel territorio e la realizzazione dieventi culturali. I Comuni coinvoltisono: Arese, Baranzate, Bollate, Ce-sate, Garbagnate Milanese, Lainate,Novate Milanese, Senago, Solaro, ilConsorzio Parco delle Groane, Rho,Cornaredo, Pero, Pogliano Milanese,Pregnana, Settimo Milanese, Van-zago.Le visite guidate sono realizzate daguide volontarie del territorio che,dopo un opportuno iter formativo, spe-rimentano sul campo questa espe-rienza emozionante.Da quest’anno, nell’ottica anche di ar-rivare perfettamente in tema con Expo2015 che propone la nutrizione cometema principale, le guide volontarie sa-ranno individuati come dei veri e proprichef del sapere. Precisamente, tutti glistudenti dei numerosi Istituti Superioricoinvolti nel territorio – sono circaquindici – diventeranno “cuochi del-l’arte” per quelle giornate, mentre tuttii volontari – studenti universitari, maanche persone che hanno interesseper l’arte e un po’ di tempo da dedi-

carci – diventeranno “chefdel sapere”. I visitatori che partecipanoalla Settimana fra leGroane sono davvero affa-mati d’arte e quindi chi,meglio di provetti chef lipotrebbero soddisfare? Il volontariato culturale èun’opportunità stimo-lante, utile per il futuro eda condividere con tantinuovi amici. E’ un’attivitàsemplice e divertente che chiunquepuò provare, non serve essere esperti,gli unici ingredienti sono la buona vo-lontà, un po’ di estro e la curiosità. Masoprattutto l’intenzione di conoscere evalorizzare il proprio territorio; diven-tare veri protagonisti di ciò che di belloe di artistico può offrire il nord Milano.E di luoghi interessanti da visitare cene sono davvero molti! Nelle prece-denti edizioni sono stati coinvolti ognivolta circa 300 volontari.Sono numerosi gli Istituti Superiori delterritorio coinvolti con i propri ragazzi.Ma ci sono molte altre persone chedesiderano partecipare al progetto:studenti universitari, studenti di storiadell’arte, ma anche cittadini desiderosidi imparare qualcosa del proprio terri-torio, così come racconta una sessan-tenne signora: “Ho partecipato già duevolte all’esperienza di una Settimanafra le Groane e mi sono molti divertitaa fare la guida turistica. L’ho fattoanche per i miei nipoti, perché cono-scendo meglio i beni artistici della miacittà, grazie al corso di formazione cheho seguito ed organizzato dal Polo In-sieme Groane in ciascun Comune del

territorio, ho ricevuto molte informa-zioni interessanti che ho poi raccon-tato ai miei nipoti. Davveroun’esperienza che consiglio a tutti”.In tutte le biblioteche del territorio èpossibile ritirare il volantino promozio-nale oppure rivolgersi direttamenteall’Ufficio Cultura del Comune di Bol-late – tel. 02.35005520 [email protected] – per ricevereinformazioni. Non lasciarti sfuggirequesta occasione. Perché l’arte sipuò fare anche a kilometro zero!

Il primo incontro di presentazionedel progetto sarà giovedì 15 marzo2012 alle ore 17.30 presso la SalaConferenze della Biblioteca Comu-nale – Piazza C.A.Dalla Chiesa, 30Bollate- Tel. 02.35005520In questa occasione aperta a tutti gliiscritti, ma anche a chi fosse interes-sato a partecipare per la prima volta,verranno presentate l’intera iniziativae le attività che i volontari potrannosvolgere durante la settimana.

Parte la campagna di reclutamento guide volontarie tra le Groane

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In questo numero del mensile, vogliamo se-gnalare che tra le numerose attività del pro-getto ve ne sono alcune che, pur nonessendo esplicitamente codificate, sono pernoi fondamentali per non dimenticare che i“luoghi dell’accoglienza solidale” sono anchei luoghi dove la sostenibilità ambientale edecologica deve cominciare a mostrarsi conesempi e buone pratiche concrete. In talsenso, già lo scorso numero abbiamo eviden-ziato come la mobilità nell’area grecanica, sesviluppata a partire dalle esperienze di carpooling proposte dal progetto, può costituireun buon esempio di sostenibilità. Qui, invecesi tratta di evidenziare come il progetto con-corre alla riduzione/compensazione delleemissioni di CO2 nell’atmosfera e quindicome può essere preso ad esempio per altreiniziative ed attività. Un modello da utilizzareper aumentare gli spazi verdi ed i boschi dellenostre città, un contributo dei Borghi antichi almiglioramento del paesaggio grecanico. E’noto infatti che tutte le nostre azioni quoti-diane comportano un’emissione di sostanzeinquinanti nell’atmosfera. In particolare,quelle realizzate all’interno di progetti dove cisono persone che si spostano, che mangiano,che usano internet e producono rifiuti, pos-sono essere preventivamente ipotizzate econcretamente calcolate quando le attivitàvengono realizzate. Così che già durante laprogettazione, Borghi Solidali ha preventiva-mente (sulla base delle attività da realizzare)previsto di applicare questo principio. Oggi,dopo un anno di numerose attività (Campi dilavoro, botteghe artigiane, Sabati letterari, In-seminari sostenibili, Incontri di lavoro, inizia-tive e giornate ecologiche, convegni, ecc.)siamo capaci di calcolare le emissioni di CO2prodotte e di valutare quanti alberi, quanta su-perficie a verde è necessaria) per compen-sare queste emissioni inevitabili (pena nonfare il progetto!). Al momento dunque il progetto Borghi Solidaliha prodotto emissioni di CO2 equivalenti acirca 2 ha di essenze boschive da piantu-mare per compensare tale inquinamento. Ilprossimo passo è lanciare una “sottoscrizionedi alberi” ed individuare gli spazi dove piantu-marli…magari con il coinvolgimento di scuole,cittadini e amministratori locali.

Il nostro Progettoin pillole

DI PIERO POLIMENIDI PIERO POLIMENI

La Foto del mese

I colori dell’autunno, foto Dominella Trunfio

Storie di riciclo:dalle discariche abusive al salotto

Continuano le attività dell’Agenzia dei Borghi che domenica 4 marzo hadato vita alla prima giornata della raccolta rifiuti per la produzionedi ecoarredi. L’idea nasce da un duplice intento: ripulire le fiumare e uti-lizzare il materiale di scarico come materia prima per la realizzazionedegli arredi che andranno ad articolare lo Spaziofiera di Roghudi Nuovo.Cittadini, volontari e personale dell’Agenzia hanno compiuto, insieme alsupporto dell’amministrazione comunale di Roghudi, un’attenta opera dipulizia raccogliendo materiali ingombranti ed inquinanti. Questi avrannonuova vita e verranno inseriti in un ciclo di “rigenerazione” che porteràal loro riutilizzo in contesti inusuali. I copertoni diventeranno delle co-mode poltrone, i cestelli delle lavatrici in disuso lampadari di design, lecarcasse dei frigoriferi comodi armadi. Gli artigiani del luogo saranno gliartefici di questa operazione di re-style che coinvolgerà scuole, associa-zioni e liberi cittadini. L’idea, infatti, è quella di costruire insieme al ter-ritorio gli allestimenti dello Spaziofiera, connaturando ancora di più ilsenso di spazio collettivo. Ognuno potrà donare la propria creazione conmateriale riciclato partecipando così alla realizzazione di un progetto cheha come parola d’ordine la rigenerazione del paesaggio in tutte le suecomponenti e mira a rendere ciclico lo smaltimento dei rifiuti, contri-buendo a migliorare la salute del nostro pianeta. (ET)