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Cronache... di una volta

Si all’asilo di Suzzano, con tutti i miei cugini. La maestra era mia zia (tutto in famiglia!)

Il primo giorno di scuola non me lo ricordo, e questo non va bene.Avevo una maestra molto severa, ma quello che è venuto dopo erapeggio.

Quella di prima elementare forse si chiamava Boselli. Mi ricordobene il nome del maestro che mi ha segnato fino in quinta: si chia-mava Albertelli

Eravamo in banchi singoli (quelli piccoli con il buco in cuitenevamo l’inchiostro, fino alla seconda ho scritto con il pennino eil calamaio e pulivo il tutto con la carta assorbente)

I miei compagni di scuola erano bravi, chi osava uscire dairanghi era punito dietro la lavagna in ginocchio oppure in corridoiocon il bidello, o nel banco vicino al maestro e volavano schiaffonie bacchettate sulle mani

Nessuna fino alla quinta liceo. In quell’anno sono finito due voltedal Preside Prof. Ramella

Qualche volta si

Mi sono picchiato in terza media, molto picchiato… avevo un occhio nero

No

Le feste di fine anno e una gita a Siena con sbronza in piazzadel Campo e Palio notturno

La fine della terza media perché sapevo che non sarei più stato inclasse coi miei compagni

Prof. Roberto Calza, faceva supplenze di geografia

Sempre e comunque il maestro Albertelli

No

Si, molto ed erano anche giusti

Filosofia e matematica

Latino

Italiano

Italiano

Alle medie la professoressa di inglese ha chiesto ad ognuno di noidi dire in inglese l’animale preferito. Un mio compagno, che nonstudiava nessuna materia, ha improvvisato un nuovo nome ingle-se per “il cavallo”: de cabal

Si, alle medie e anche un paio al liceo

Con quella alle medie si, ma…

Si, in quinta liceo

Andavamo al bar in Cittadella, dove adesso c’è l’ufficio permessi

No, anche perché nessuno se lo sarebbe mai aspettato da me

Quattro in italiano al liceo

44/60

Abbiamo organizzato una serenata al preside, sotto la sua finestra.Un mio compagno suonava il sax, un altro la chitarra e tutti glialtri, me compreso, cantavano

SEI ANDATO/A ALL’ASILO?

IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA HAI PIANTO?

IL NOME DELLA TUA MAESTRA (O MAESTRO) DELLE ELEMENTARI

UN TUO COMPAGNO DI BANCO

ERA BRAVO?

HAI PRESO DELLE NOTE DISCIPLINARI?

HAI FALSIFICATO LA FIRMA DEI TUOI GENITORI?

TI SEI PICCHIATO/A CON I TUOI COMPAGNI?

HAI PICCHIATO UN TUO COMPAGNO/A?

IL RICORDO PIÙ BELLO DEL PERIODO SCOLASTICO

E LA COSA PIÙ BRUTTA

IL PROFESSORE DELLE MEDIE O DELLE SUPERIORI PIÙ SIMPATICO

QUELLO CHE INCUTEVA PAURA

COPIAVI I COMPITI?

FACEVI COPIARE I TUOI COMPITI?

LA MATERIA CHE TI PIACEVA DI PIÙ

QUELLA IN CUI ANDAVI MEGLIO

LA MATERIA IN CUI ANDAVI PEGGIO

QUELLA CHE AVRESTI VOLUTO ELIMINARE

UN EPISODIO SIMPATICO

C’ERA UN COMPAGNO/A DI SCUOLA CHE TI PIACEVA?

HAI AVUTO DELLE STORIE CON LUI/LEI?

SEI MAI FUGATO/A DA SCUOLA?

SE SI, COSA FACEVI E DOVE ANDAVI?

SE SI, TI HANNO MAI SCOPERTO?

IL VOTO PIÙ BASSO CHE HAI PRESO?

CON CHE PUNTEGGIO SEI USCITO ALLA MATURITÀ?

COSA HAI FATTO L’ULTIMOGIORNO DI SCUOLA?

Si, il primo giorno mia madre aveva paura che pianges-si e si è appostata fuori dall’asilo. Io ero molto tranquil-la e quando è venuta a prendermi le ho detto “sei giàqui?”

Il primo giorno di scuola non ho pianto, anzi ero propriocontenta! Ricordo che ero molto compiaciuta del miomaglioncino nuovo rosa.

Irene, era molto brava ma anche esigente.

Dario

Era molto bravo, quando un altro compagno di bancomi rubava le biro e la gomma lui mi prestava le sue.Abbiamo frequentato insieme anche le medie e le supe-riori e ancora oggi e uno dei miei più cari amici!

Si, ne ho prese due: una alle elementari perché nonavevo fatto gli esercizi di matematica e una alle medieperché chiacchieravo (strano!?!?)

No, ma falsificavo quelle dei genitori dei miei compagni

Si, alle elementari durante la festa di carnevale

No

Il Primo giorno di scuola alle elementari e le gite

Le interrogazioni a sorpresa della prof. di inglese

La prof.ssa Mazzolini di ragioneria alle superiori

La prof.ssa Danieli di inglese alle superiori

No, ma “tentavo” di copiare quelli di matematica.

Si

Ragioneria

Italiano e ragioneria

Matematica

Inglese

In 1° elementare la mia compagna di banco la primasettimana di scuola continuava a piangere perché vole-va la sua mamma e io per consolarla dividevo con leila mia merenda, lei si calmava e faceva merenda...e poi ricominciava a piangere!!!

Alle medie si, si chiamava Andrea. Alle superiori no!

Lui alle superiori avrebbe voluto a me non piaceva più

Si, una volta

Da Bobbio siamo andati a Piacenza

la prof di diritto ci ha beccati in Piazza Cavalli

Quattro in matematica. Mia madre era contenta perchénon avevo preso 3

60/60

Di preciso non ricordo, però ero molto contenta perchémi aspettavano 10 giorni a Rimini con le amiche

Scuola di “allora”contro scuola di “ieri”di Cosetta MaldinaAttraverso le risposte e i ricordi di Emanuele Soressi e di Lorena Ratti mettiamo a confronto com’erano la scuola e gli studenti negli anni ‘60 e negli anni ‘80.

LELE DOMANDA LORENA

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Cronaca

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FOTO 1

FOTO E RICORDI DI SCUOLA DI ALCUNI DI NOI

Provatea riconoscerci...

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Cronaca

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FOTO 7 FOTO 3

FOTO 1Daniela Silvestri alla Scuola Materna

La mia materna era rotonda e mi ricordoche alla fine dell’ultimo anno, le maestre ciavevano fatto sdraiare su dei grandi foglistesi a terra e avevano disegnato le nostresagome, come quelle dei cadaveri segnatea terra dalla polizia nei film, e poi le ave-vano ritagliate; noi le avevamo disegnate ecolorate e poi ce le siamo portate a casa.

FOTO 2Alessandra Materassi alla Scuola Elementare di Pontenure

A me piaceva molto Massimo B., ma lui mipicchiava sempre e preferiva giocare con imaschi.

FOTO 3Emanuele Soressi, il nostro Lele,alle elementari di Podenzano

In classe con me c’erano due fratelli cheavevano il vizio di sputare sul banco e digiocarci con le mani. La maestra Boselli,per fargli perdere l’abitudine, aveva“schiacciato” la loro faccia sui banchiimbrattati di sputo. Allora ho capito che erameglio non fare lo stupido.

FOTO 4Giulia Mazzolari alla Scuola Elementare “Pezzani”

Tutti i miei compagni per scrivere usavanole biro cancellabili, le Papermate replay. Ioinvece scrivevo con la biro Corvina e nonpotevo usare la biro cancellabile perchéessendo mancina con la mano cancellavoquello che scrivevo!

FOTO 7Stefania Eleuterialla Scuola Elementare “Taverna”

…Corrado era molto bello e molto bravo inmatematica. Io e lui siamo stati gli unici aprendere 10 e lode in un compito di mate-matica e la maestra ci ha messo in duebanchi vicini; io ero molto contenta, a luinon fregava niente…

FOTO 6Roberta Solari alla Scuola Elementare “Alberoni”

Alessandro C. mi aveva regalato un pupaz-zetto per San Valentino e io ero molto feli-ce e lusingata… poi ho scoperto che avevaregalato un pupazzetto pure a Barbara e

Annalisa e forse anche a tutte le altre...

FOTO 5Cosetta Maldina alla Scuola Elementare “V. da Feltre”

La seconda nota l’ho presa perché avevofalsificato la firma di mia mamma. La mae-stra mi aveva già dato una nota perché nonavevo letto bene il brano assegnato percompito e io non volevo dirlo a casa: pec-cato che fossi in prima elementare!

FOTO 8Antonella Bernocchi alla Scuola Elementare “Pezzani”

Ho un caro ricordo della scuola elementa-re. Iniziava il 1° ottobre, non come oggiche non si sa quando comincia e non è lastessa data per tutti. E poi mi ricordo il pro-fumo di mandarino e l’odore della gommada cancellare.

FOTO 9Lorena Ratti alla Scuola Elementare di Marsaglia

Un giorno all’asilo le maestre ci hanno fattomettere tutti in fila per due e siamo salitisul pulmino giallo con la scritta SCUOLA-BUS. Ci hanno detto che andavamo tutti aprendere un bambino nuovo che iniziaval’asilo e che abitava fuori Marsaglia.Quando siamo arrivati a casa sua, lui ciaspettava fuori con il suo cestino e noi losalutavamo dai finestrini. Quel giorno nonsiamo tornati a scuola e abbiamo fatto unpic-nic nei prati.

FOTO 10Manuela Barbieri alla Materna di Cadeo

All’asilo ci sono andata poco perché midavano la carne con i piselli che non mipiaceva e mi obbligavano a fare il pisolinoal pomeriggio e non volevo. La miamamma allora si è rassegnata e mi venivaa prendere prima di pranzo. Però a me pia-ceva andare all’asilo e fare quello che vole-vo…

FOTO 11Arlene Zioni al Liceo

La maestra che avevo in prima elementarealle Orsoline era una suora e dopo i primis-simi giorni di scuola avevo il cruccio di nonriuscire ad abbracciarla tutta perché eragrossa e io non riuscivo a toccarmi le manidietro la sua schiena.

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Rubrica del piacere

el numero scorso abbiamoinaugurato una piccola“rubrica del piacere” pro-ponendovi due località divacanza da conoscere.

Proseguiamo questa volta, finite(ahimè) le ferie, con una propostasettembrina, il mese della scuola (osquola), ma anche della vendemmia.Vi presenteremo due bottiglie divino chardonnay interessanti per ilprezzo contenuto, la qualità del pro-dotto e le opposte filosofie che liidentificano.Vino di nicchia il primo,di grande distribuzione il secondo.La nostra è una proposta per tutti,

anche per quegli astemi cheafflitti dalla grave malattiavolessero provare a guarirne.Non cerchiamo intenditori oaspiranti somellier, piuttostoqualcuno tra i nostri lettoriche voglia -mettendoci disuo un po’ di sensibilità-provare un attimo di pia-cere.Solo una raccomandazio-ne: piccole dosi.Ecco i due vini: uno pia-centino, ChardonnayPerticato La Piana dell’a-zienda vinicola IlPoggiarello, l’altro austra-liano, Chardonnay YellowTail.Dicevamo prima delleopposte filosofie.Non sono due prodottiomogenei e infatti vannoassaggiati entrambi.Il primo decisamente piùricercato, più fine, più

caro e più buono.Il secondo più facile, più

commerciale, decisamente piacevo-le. Li potete trovare facilmente, neisupermercati migliori entrambi,nelle enoteche locali il primo.

Due parole sulle rispettive aziende

Il Poggiarello si trova a Scrivellano diTravo, bella località sulle nostre colli-ne. Già nel XVI secolo il territorio

che circonda l’azienda era conosciu-to e apprezzato per la qualità deisuoi vini le cui caratteristiche veni-vano dalla produzione contenuta.L’azienda così come è ora ha iniziatola propria attività negli anni ottantadiventando il punto di riferimentoper la produzione dei vini e l’acco-glienza di visitatori e appassionati.A Il Poggiarello l’ospite è amico econsigliere, è accolto con simpatia eprofessionalità e salutato semprecon un buon bicchiere di vinoaccompagnato da un assaggio di pro-dotti alimentari tipici della terra pia-centina.

I vini di Yellow Tail, australiani, sonostati lanciati sul mercato nel 2001 egrazie a poderose azioni di marke-ting sono diventati presto i più ven-duti negli Stati Uniti d’America, sor-passando quelli italiani.Sono vini prodotti in famiglia daivigneti di un immigrato siciliano delNew Wales.Il segreto del successo è prestodetto: un vino facile da bere, chepiace, un prezzo basso, un marchio(il canguro) accattivante, un prodot-to adatto al mercato dei giovani.Nel 2003 l’azienda ha pigiato 85.000tonnellate d’uva per preparare vinoda distribuire in tutto il mondo.

E ADESSO LE SCHEDE DEI VINI

- CHARDONNAY IL POGGIARELLODi colore giallo paglierino con rifles-si dorati. Il profumo è fruttato benfuso alle eleganti tonalità di legno.Di sapore anch’esso fruttato, roton-do, consistente, sfoggia toni di agru-mi, miele e fiori.

- CHARDONNAY YELLOW TAILAromi di limone e gocce di mielesono ulteriormente arricchiti da unleggero invecchiamento in barriquefrancese. Al palato è morbido conun’acidità ben bilanciata e un finalecremoso.

Scontato dirlo, beveteli freschi!

N

AGENDANel mese di novembre si terràl’annuale visita di certificazionedel Sistema Qualità. Quest’anno risulterà particolar-mente impegnativa poiché ver-ranno esaminati tutti i centri diservizio. Attenzione quindi a pre-pararci tutti nel migliore deimodi. Per ogni informazione aproposito potete rivolgervi alvostro coordinatore o a LeleSoressi presso la sede di PiazzaCittadella.- Abbiamo vinto la gara d’ap-palto per la gestione del Nidod’Infanzia del Comune diSarmato. Giusy D’Alesio è lanostra referente, il servizio ècoordinato da Arlene Zioni e siavvale del lavoro delle educatri-ci Alessia Cassinelli, Elena Rodae dell’ausiliaria Lorella Fava .- Si è concluso positivamente ilsecondo anno di lavoro sulleemergenze estive per gli anzianiresidenti nel Comune diPiacenza.Insieme a Coopselios abbiamoprovveduto a realizzare il pro-getto guidato dal Comune diPiacenza.

A PICCOLI SORSI

Due chardonnay da bere

Supplementoa Edilizia Piacentina

nr. 6 - 2006

Direttore responsabileGiuseppe De Petro

Edizioni Cpa

Direzione e RedazioneVia XXIV Maggio, 4

29100 Piacenza Tel. 0523.457421

[email protected]

StampaLa Grafica (Pc)

RegistrazioneTribunale di Piacenza nr. 545

Ai sensi e per gli effetti dellalegge 675/96 l’Editore dichiarache gli indirizzi utilizzati per l’invioin abbonamento postale proven-gono da pubblici registri, elenchi,atti, documenti conoscibili achiunque e che il trattamento deidati non necessita del consensodell’interessato. Ciò nonostantein base all’art. 13 dell’informativail titolare del trattamento ha dirit-to di opporsi all’utilizzo dei datifacendone espresso divieto tra-mite comunicazione scritta dainviarsi alla sede di CPA

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Tempo libero

DIVERTIMENTO!Integrazione della RICREAZIONE

“Un’ondata” di battutacce, a cura di Emanuele Soressi

Cosa si mette dopo la giacca?La ielle. Cosa fa una mucca conil fucile a tracolla? Vaccaccia. Cosa fa un cammelloche lavora tanto? Sgobba.Cos'hanno in comune la pulcee la gallina? Fanno i pulcini. Cosa fa una gallina a Malta?L'Ovomaltina!Cosa fa un gatto davanti all'edicola? Aspetta Topolino! Cosa fanno due maiali sul divano? I porci comodi! Cosa fa un uccellino dentro a un computer? Chip!Cosa fa un ornitologo quando si reca al lavoro?Timbra il cardellino! Cosa ci fa una suorasu una Ferrari? Va da Dio. Cos'è un uomo di poche parole? È una specie vivente di cui non esiste la femmina.

uando nell’incontro diredazione delComunicoop ci siamosuddivisi i compiti mi èstato chiesto di affronta-

re l’argomento di questo numero(la squola) con un taglio che fosseprincipalmente divertente, quindimi sono concentrato sulla partepiù rilassante (così ho creduto), laricreazione, la pausa per antono-masia.Per capire dove andare a parare hocercato nella mia fonte principaledi ispirazione (Internet) riferimen-ti, spunti o ispirazioni, sono quindipartito da quello che è semprestato un mio “pallino”, l’etimologiadelle parole. Ogni parola ha unastoria con significati che arrivanodal nostro passato si modificanocon l’uso del presente, pur assu-mendo significati a volte diversimantengono un fondo che le defi-

nisce. Questo è quanto ho trovato:Ricreazione, la parola deriva dalverbo latino “recreare” che signifi-cava ristorare fisicamente e moral-mente, il verbo è composto di RE= di nuovo e CREARE = vivificare,rianimare quasi infondendo unaseconda esistenza, dare conforto eristoro alle fatiche durate, agli sten-ti e alle pene sofferte. La ricreazio-ne si può diversificare dal diverti-mento perché è intesa come unbreve ristoro dalle fatiche o inmezzo alle fatiche, nel caso deldivertimento si intende inveceogni sorta di piacevolezza cheserva a distrarre l’animo.(etimologia tratta dal sitowww.etimo.it)

Quindi le parole hanno un signifi-cato (per citare Vecchioni, “Leparole non le portano le cicogne”),per aiutarci a capire di cosa stiamoparlando, ho cercato (sempre conl’aiuto di Internet) di capire qualesignificato hanno gli spazi, i tempie le azioni che ricadono in quelsignificato.Un articolo in particolare(http://www.cespbo.it/testi/con-trolessico/ricreazione.htm) mi hacolpito per le sue osservazioni e icontenuti portati. In questo artico-lo si parla della ricreazione, dellasua importanza nel mondo dellascuola e di come si modifica nelgiro di pochi anni. La ricreazione èconsiderata parte della didattica,alle elementari viene strutturatacon tempi lunghi, in cui possanoessere soddisfatti bisogni fisiologi-ci, ma anche momento di rigenera-zione fisica e psicologica, con unalto investimento emotivo. Conl’aumentare degli anni la ricreazio-ne si accorcia fino a diventare diffi-

cile se non impossibile anche lasola soddisfazione dei bisogni fisi-ci, figuriamoci quelli psicologici.Si passa dai 15/20 minuti delle ele-mentari ai 10 minuti delle scuolemedie e superiori. Il vero salto è traelementari e medie, dove il passag-gio è tra una ricreazione concepitacome momento di socializzazionenon strutturato, in cui le maestrepossono osservare i bambini senzalimiti imposti dalla classe ad unmomento che nella peggiore ipote-si diviene merce di scambio o ricat-to o punizione. Con la crescitadiviene tutto più frenetico, laricreazione è solo uno stacco piùlungo tra le ore di scuola, in cui sifa a gara per andare in bagno,acquistare la merenda, copiarecompiti, … con pochissimo tempoper parlare. Gli studenti sono peròmolto abili nel ritagliarsi spaziricreativi, durante le ore di lezione,

… tutto questo in preparazione delmondo del lavoro.Nel mondo del lavoro ciò che piùassomiglia alla ricreazione è lapausa caffè. Esistono a propositoricerche e indagini (una ad esem-pio condotta dalla Camera diCommercio di Milano su un cam-pione di 622 imprenditori) in cui siafferma che questa piacevole abi-tudine contribuisce a mantenereun ottimo clima di lavoro e oltreun terzo è convinto che dopo lapausa si lavori con maggior profit-to. Per altri imprenditori inveceandrebbe tolta dal conteggio delleore lavorate, potrebbe essere, seadottata, una modalità per abbassa-re il costo del lavoro?.Chi sostiene l’utilità di questomomento lo ritiene uno spazioutile in cui far circolare le informa-zioni, o addirittura parlare in altromodo di lavoro.Dove è stata sperimentata unamodalità di conta delle ore dipausa o una qualche limitazione,ad esempio sul numero delle per-sone in pausa, si è notato un suc-cessivo calo del rendimento, percui si è tornati alle vecchie abitudi-ni. È inoltre di questi giorni la bat-taglia contro i lavoratori pubblicifannulloni, che si prendono pausemolto lunghe dal lavoro, ma direiche questa è un’altra storia.

A proposito di ricreazione, pausacaffè, pause lunghe, furbetti delquartiere e altro, ho trovato spiri-toso e appropriato “l’avviso al per-sonale” (vedi colonna a sinistra) sulsito:http://dottorstranoweb.blogspot.co m / 2 0 0 5 / 1 1 / a v v i s o - a l -personale.html#c113230233184039227

Traduco letteralmente:

AVVISO AL PERSONALEA causa della crescita progressi-va dei costi, dell’aumento dellaconcorrenza e di un vivo deside-rio di rimanere in attività ènecessaria una modifica allenostre condizioni di impiego.Sarà ora necessario svolgereuna cosa denominata lavoro trale pause caffè, pause pranzo,pause tè, pause sigaretta, pausetoilette, eccetera.È intenzione della Direzionechiamare questa cosa la PAUSALAVORO.

RICREAZIONE, PAUSA CAFFÈ, PAUSA PRANZO...

Pausa-lavoro:meno-pausa e più lavoroa cura di Emanuele Soressi

Q

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osa prevede la norma-tiva in materia di dirit-to allo studio; permes-si retribuiti e congediper la formazione.

La legge (Art.10 L.300/70) prevedeche i lavoratori dipendenti, sia priva-ti che pubblici, possano usufruire dipermessi o di particolari agevolazio-ni per elevare la propria cultura esviluppare le proprie competenzeprofessionali. Questo riguarda tutti ilavoratori studenti iscritti e frequen-tanti regolari corsi di studio in scuo-le di istruzione primaria, secondariae di qualificazione professionale, sta-tali, parificate, legalmente ricono-sciute o comunque abilitate al rila-scio di titoli di studio riconosciutidall'ordinamento giuridico statale.Tali agevolazioni (art.13 L.845/78)sono rivolte anche ai lavoratori chefrequentano corsi di formazione pro-

fessionale.I contratti collettivi regolano il dirit-to allo studio attraverso l’istitutodelle 150 ore e prevedono che illavoratore interessato a permessiretribuiti per la frequenza di corsi distudio presenti entro il termine sta-bilito a livello aziendale una richiestascritta. E’ necessario che la parteci-pazione ai corsi sia documentata conun certificato di iscrizione e con l’at-testazione della frequenza del corso,in caso contrario il lavoratore perdeil diritto al pagamento delle ore dipermesso.

Chi ha diritto?

Tutti gli studenti lavoratori hannodiritto ad usufruire dei permessi,tranne:- I lavoratori in prova dei settoriedile, legno e turismo;- I dipendenti di aziende al di sottodi un certo numero di addetti, facen-ti parte dei settori edile (aziende conmeno di 18 dipendenti) e turismo(con meno di 50 dipendenti).

Per quali corsi?

In genere sono i corsi che si svolgo-no presso istituti pubblici o legal-mente riconosciuti, che hanno peroggetto l’aggiornamento culturale eprofessionale del lavoratore o il recu-pero della scuola dell’obbligo.Rientrano in questo ambito i corsi dialfabetizzazione e quelli per l’ap-prendimento della lingua italiana afavore dei lavoratori stranieri.

Adempimenti.

La generalità dei contratti collettiviprevede l’obbligo, per il lavoratoreinteressato alla partecipazione aicorsi, di fare domanda scritta entroun determinato lasso di tempo, dinorma stabilito a livello aziendale.Alcuni contratti collettivi fissano un

termine massimo, antecedente icorsi, per la presentazione delladomanda.Il lavoratore, inoltre, deve documen-tare la partecipazione sia con certifi-cato di iscrizione che con attestazio-ni di frequenza. In caso di omessapresentazione della documentazio-ne, il lavoratore perde il diritto alpagamento delle ore di permesso.

Agevolazioniper la frequenza dei corsi:

- Lavoro a turni: I lavoratori studentihanno diritto ad essere impiegati inturni di lavoro che facilitino la fre-quenza ai corsi e la preparazionedegli esami. L’esercizio di questodiritto però non deve costituire unosvantaggio per gli altri lavoratori nonstudenti. Il datore di lavoro deve sol-tanto impiegare il lavoratore in turnio regimi di orario già esistenti in

azienda, che lo agevolino nella fre-quenza.- Lavoro straordinario: Il lavoratorestudente può rifiutare di prestarelavoro oltre l’orario normale o neiriposi settimanali.

Limiti:

Tutti i contratti collettivi di settoreprevedono una serie di limitazioni:- Un monte ore aziendale che vienedeterminato diversamente da con-tratto a contratto,valido per un certonumero di anni, il cui superamentocomporta la necessità di creareun’apposita graduatoria tra queilavoratori per individuare i benefi-ciari, che saranno selezionati secon-do determinati criteri, quali ad esem-pio l’anzianità di sevizio, l’età dellavoratore, la caratteristica dei corsi.- Il numero di lavoratori che contem-poraneamente possono assentarsinon deve superare una determinatapercentuale degli addetti occupati edovrà comunque essere garantito ilnormale svolgimento dell’attivitàproduttiva.- In generale, in numero di ore delcorso deve essere pari al doppiodelle ore di permesso retribuite,tranne il caso dei corsi di recupero.Pertanto un lavoratore ha diritto alpagamento di 150 ore se il corso chefrequenta ha una durata minima di300 ore.

Permessi per lo svolgimento di esami:

Tutti i lavoratori hanno diritto a ungiorno di permesso retribuito per losvolgimento di esami (art.10L300/70 e art.13 L845/78). II per-messo viene concesso indipendente-mente dall'ora in cui si svolge l'esa-me e quindi anche se non coincidecon l'orario di lavoro.

La concessione del permesso,inoltre, non è subordinata all’esito

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Lavoro

CONCILIARE FAMIGLIA E LAVORO

Lavoratori studentia cura di Alessandra Materassi

C

COS’È E COME SI OTTIENEL’ASSEGNO PER IL NUCLEOFAMILIARE

A cura di Roberta Solari

L’assegno per il nucleo familiareè una prestazione che è stataistituita per aiutare le famiglie deilavoratori dipendenti e dei pen-sionati da lavoro dipendente, icui nuclei familiari siano compo-sti da più persone e i cui redditisiano al di sotto delle fasce red-dituali stabilite di anno in annodalla legge.

I REQUISITI

Per ottenere l’assegno familiareè necessario che il reddito fami-liare non superi determinati limi-ti stabiliti ogni anno dalla legge.Il reddito è costituito da quellodel richiedente e di tutte le perso-ne che compongono il nucleofamiliare. Ai fini della concessio-ne è da prendere in considera-zione il reddito prodotto nell’an-no solare precedente il 1° lugliodi ogni anno e ha valore fino al30 giugno dell’anno successivo(ad esempio, per il periodo 1°luglio 2006 - 30 giugno 2007,si deve considerare il redditoprodotto nell’anno 2005).L’assegno spetta solo se lasomma dei redditi derivanti dalavoro dipendente, da pensioneo da altre prestazioni conse-guenti ad attività lavorativadipendente (integrazioni salaria-li, disoccupazione, ecc.) riferitaal nucleo familiare nel suo com-plesso, ammonta almeno al70% dell’intero reddito familiare.

continua a pag 10

Gli operatori Unicoop incontrano gli universitari

in occasione della“Giornata delle carriere”

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Lavoro

dell’esame, ma dipende solo dal fattoche lo stesso venga sostenuto. A talfine, su richiesta del datore di lavoro,il lavoratore è obbligato a presentarela documentazione che comproval’avvenuto esame.Sono necessarie, però, alcune preci-sazioni:- Anche i privatisti non iscritti a corsiregolari di studio hanno diritto a per-messi retribuiti per sostenere gliesami;- Se l’esame è suddiviso in una provascritta e una prova orale da sostene-re in giorni distinti, i giorni di per-messo retribuito spettano una solavolta e non per ciascuna prova.- I permessi non saranno retribuitiper gli esami universitari che sianostati sostenuti per più di due voltenello stesso anno accademico.

Criteri per la concessione:

Qualora il numero delle domandepresentate superi il limite di postidisponibili stabilito annualmente,l’art. 9 del D.P.R. 319/90 stabilisce icriteri da seguire per creare una gra-duatoria aziendale. In tale graduato-ria, la precedenza è assegnata:a) ai dipendenti che frequenta-no l’ultimo anno del corso di studi e,se studenti universitari o post-univer-sitari, abbiano superato tutti gli esamidegli anni precedenti e siano incorso regolare, ovvero non siano maistati iscritti, dall’anno di immatricola-zione, come studenti fuori corso oripetenti.b) ai dipendenti che frequenta-no l’anno di corso che precede l’ulti-mo e, successivamente, quelli che,nell’ordine, frequentano gli anni

ancora anteriori, escluso il primo,ferma restando per gli studenti uni-versitari e post-universitari, le condi-zioni di cui alla lettera a).c) a tutti gli altri dipendentiche frequentano corsi di studio, chenon si trovano nelle condizioni di cuialle precedenti lettere a) e b).Nell’ambito di ciascuna fattispecie dicui alle predette lettere a) b) c), laprecedenza è accordata, nell’ordine,ai dipendenti che frequentano corsidi studio della scuola media inferio-re, della scuola media superiore, uni-versitari, post-universitari.

Congedi formativi:

Tutti coloro che hanno almeno 5anni di servizio possono richiederela sospensione non retribuita (fino a11 mesi) dal rapporto di lavoro per:- completare la scuola dell’obbligo;- conseguire un titolo di studio universitario o di secondo grado;- per partecipare ad attività formative esterne all’impresa.La richiesta di congedo formativodeve essere presentata con almeno30 giorni di preavviso e Il datore dilavoro può non accoglierla o postici-parla nel caso di comprovate esigen-ze organizzative.Il contratto collettivo nazionale dellecooperative socialiIl diritto allo studio e la formazioneprofessionale sono trattati negli arti-coli 68 e 69 del CCNL.L’ar. 68 - diritto allo studio non pre-vede differenze di contenuto rispet-to alla normativa illustrata nei para-grafi precedenti in riferimento agliaventi diritto, alle agevolazioni per lapartecipazione a corsi e ai permessiretribuiti per esami.Anche per il con-

tratto a cui facciamo riferimento “Illimite massimo di tempo per il dirit-to allo studio è di 150 ore annue indi-viduali retribuite.Tali ore…. sono uti-lizzate annualmente in ragione di unmassimo del 2% del personale in ser-vizio…”. Ciò significa che per l’anno2007 il monte ore a disposizione dasuddividere tra coloro che presente-ranno richiesta scritta entro il termi-ne stabilito sarà pari al 150 ore mol-tiplicato per il 2% del totale dell’or-ganico al 31 dicembre 2006.L’art. 69 – Qualificazione, riqualifica-zione e aggiornamento professionali.Tale articolo prevede la necessità dipredisporre condizioni tali da favori-re la partecipazione delle lavoratricie dei lavoratori a corsi di qualifica-zione, riqualificazione o aggiorna-mento necessari alla miglior qualifi-cazione delle prestazioni.“A tal scopole lavoratrici e i lavoratori nella misu-ra massima annua dell’8% del totaledell’organico della cooperativafacente capo al presente CCNLpotranno usufruire di permessi retri-buiti individuali fino ad un massimodi 100 ore annue”. Il contratto preve-de che in sede aziendale venganoindividuate le priorità in base allequali programmare l’aggiornamentodel personale, tenendo conto delleesigenze di servizio e vengano indivi-duati criteri obiettivi per identificarele priorità per l’accesso ai corsi.Talearticolo prevede, inoltre, che il lavo-ratore che presenti richiesta per ilpermesso fornisca “alla direzioneaziendale il certificato di iscrizione alcorso, il calendario delle lezioni e,successivamente, i certificati di rego-lare frequenza”. I permessi appenadescritti non sono cumulabili con ipermessi individuali previsti dall’art.68.

Globalchef “Ristorazione all’italiana” è una Società specializzata nella gestionedi servizi di ristorazione collettiva rivolti alle Imprese, alle PubblicheAmministrazioni e alle Comunità Religiose.E’ nata alcuni anni fa per volontà di alcune Società attive da oltre vent’anni nelsettore dei servizi con un ambito d’azione del Centro Nord Italia.Nel corso degli anni Globalchef ha esteso il proprio ambito d’attività dalle menseaziendali (Ristorazione Aziendale), alle mense scolastiche (RistorazioneScolastica), alla ristorazione sanitaria e della terza età (Ristorazione SocioSanitaria), alla ristorazione nelle comunità religiose (Ristorazione per leComunità Religiose) e ai servizi di banqueting.

Il servizio di ristorazione proposto da Globalchef è diversificato per tipologia digestione:

· Gestione totale: completa fornitura delle derrate alimentari, totale utilizzo diproprio personale qualificato, preparazione e cottura dei pasti con sistema tra-dizionale utilizzando gli impianti di cucina del Cliente;

· Gestione integrata: fornitura delle derrate alimentari, direzione tecnicadella cucina, preparazione e cottura dei pasti presso gli impianti di cucina delCliente, utilizzando il personale presente e per il quale Globalchef provvede allaformazione e riqualificazione professionale;

· Gestione parziale: preparazione dei pasti presso le nostre cucine centraliz-zate, con trasporto ed eventuale distribuzione.Globalchef inoltre mette a disposizione il proprio staff d’esperti per la progetta-zione, ristrutturazione e messa a norma degli impianti di cucina, con eventualepartecipazione all'investimento.

Per ogni ulteriore informazione potrete contattare:Alessandro MAFFI - Responsabile Gestionale CommercialeTelefono 0523 497194/497195; Fax 0523 489802; Mobile 348 2390346;E-mail: [email protected]

segue da pag 9

LA DOMANDA

Per ottenere il pagamento del-l’assegno l’interessato deve pre-sentare al proprio datore di lavo-ro domanda, correlata deglieventuali documenti di volta involta necessari, utilizzando l’ap-posito modulo predispostodall’INPS.La domanda ha validità annua-le, dal 1° luglio al 30 giugnodell’anno successivo.L’assegno viene pagato daldatore di lavoro direttamente inbusta paga.

(fonte: www.inps.it)

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Terza età

ettembre,è tempo di ricominciare,di riprendere, dopo lapausa estiva a pieno ritmole nostre occupazioni. Per

molti di noi si tratta di riprendere illavoro, per i bambini e i ragazzi set-tembre coincide con l’inizio dellascuola. L’ultima corsa all’acquisto dizaini e astucci, quaderni e diari e …via, si parte! Un altro anno sui ban-chi. In famiglia, ci si saluta al matti-

no per rivedersi al suono dell’ulti-ma campanella, fuori dalla scuola.Da qualche tempo a questa partegirando per le scuole di Piacenzanell’orario di uscita dei bambini, siassiste ad una curiosa scena: unesercito di nonne e nonni in trepi-da attesa!!

Accanto a mamme e papà, sononumerosi, oggi i nonni che attendo-no fuori dall’edificio scolastico ipropri nipoti per riaccompagnarli acasa, facendosi raccontare la lorogiornata, ma non solo: li tengono acasa con loro, giocano, li aiutanocon i compiti, gli dedicano tempoed energie.

In occasione della FESTA NAZIO-NALE DEI NONNI che si tiene il 2ottobre, è stata presentata la PrimaRicerca Nazionale sui nonni italiani(vedi sintesi a parte) da cui emer-gono alcuni elementi salienti sulloro nuovo ruolo.

* Molto rilevante il semplice datoquantitativo: i nonni sono 14 milio-ni, cioè un terzo della popolazioneadulta (3 italiani su 10 tra i 18 e i 79anni sono nonni; 5 su 10 tra i 35 e i79 anni).* I nonni non sono necessariamen-

te anziani da assistere, anzi, moltis-simi sono "giovani" e attivi:- oltre il 50% ha meno di 64 anni;- il 23% ne ha meno di 54;- il 17,3% è impegnato attivamentein una professione.

* I nonni hanno un ruolo fonda-mentale nella vita della famiglia enelle sue relazioni sociali:- il 70% dei nonni accudisce i nipoti ;- l'82% tiene i nipoti a casa propria;

- l'80% va a casa dei nipoti;- il 44,3% porta i nipoti a scuola;- il 28,7% li aiutano nello studio;- l'85,4% gioca con i nipoti.

*I nonni dedicano ai nipoti untempo molto importante, equipara-bile a quello di una baby sitter ametà tempo: 18,1 ore alla settimanain Italia. Nel 57% dei casi lo fannopoiché i genitori sono al lavoro.

*Pressoché nella totalità dei casi, inonni danno una qualche forma dicontributo economico ai nipoti(95,7%). A parte le "mance", il con-tributo economico è:- per spese quotidiane (59%);- per hobbies (33%);- per la scuola (28%);- per le vacanze (10%).

* La ricerca conferma anche il fon-damentale ruolo affettivo deinonni:- il 40% associa alla parola nonno leparole amore o affetto;- la quasi totalità dei nonni (99%) edei nipoti (95%) giudica in manierapositiva il rapporto nonno-nipoti.

E allora, ricordiamoci tutti il 2 otto-bre del prossimo anno di festeggia-re i nonni!!

GIROVAGANDOA cura di Elena Giagosti e Francesca Cavozzi

RASSEGNA STAMPA

Non è altro che un’ideaUn progetto che risponde ad unbisogno di assistenza all’internodi un condominio, proponendola figura del “badante di condo-minio”.

Laura Mussano: DirettoreStefania Guasasco:Responsabile Area di BaseAmbra Leone: assistente sociale

Prospettive Sociali e SanitarieAnno XXXVI n.12 - 1 luglio 2006

Speciale: Qualificare il lavoro di curaNumero interamente dedicato alfenomeno delle badanti e al pro-blema delle regolarizzazioni manon solo: formazione, integra-zione, qualificazione.

Sergio Pasquinelli: Irs MilanoDaniela Mesini: Irs MilanoEmmanuele Tavolini:Dipartimento Scienze SocialiUniversità delle Marche

Prospettive Sociali e SanitarieAnno XXXVI n.14 - 1-15 agosto ‘06

“Benessere al nido “ di Tiziano Loschi Ed: Nicola Milano Editore

Questo libro si pone come unostrumento di lavoro per tutti glioperatori dei servizi per la primainfanzia, una guida operativaper aiutarli ad attuare una pro-gettazione con percorsi integrati,capaci di rispettare e valorizzarela diversità di cui ciascun bam-bino è portatore, di rafforzarne losviluppo che si realizza attraver-so la complessa rete di relazionicon gli altri, con le cose, con glieventi della realtà circostante. Aquesto scopo propone al suointerno:- indicazioni operative per laprogettazione, l'osservazione, la valutazione secondo diversi modelli;- suggerimenti per la struttura-zione razionale dispazi, angoli-gioco, laboratorifissi e mobili;- progetti integratiper campi di espe-rienza per favorirel'inserimento e losviluppo di autono-mia e identità;- progetti collegatialle festività, allericorrenze e ai ciclistagionali;- indicazioni emodelli per realiz-zare un'autenticacontinuità con lascuola dell'infanziaed elaborare un primo portfoliodelle competenze individuali inconformità con le nuove indica-zioni.

La ricetta di Anna(cuoca del centro Polifunzionale per anziani di Lugagnano)

TORTA AL COCCO

Ingredienti200 g. di zucchero200 g. di burro fuso150 g. di farina150 g. di farina di cocco2 uova1 bicchiere di latte1 bustina di lievito

Sbattete le uova con lo zucchero, ilburro, quindi tutti gli altri ingredienti

ed amalgamate bene, per ultimo illievito. Infornare a 170° per 40-45minutiCiao e buon appetito!Nb: per chi ama il cioccolato fon-dente se ne possono aggiungeredelle scaglie all’impasto.

Tempo di scuolafacciamo festa ai nonni...a cura di Elena Giagosti

S

RICETTA

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Settore educativo

SITI INTERNET

[email protected]

L'InformasocialeSportello di orientamento ai servizi Socio-sanitari

Orari: dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12.30; lunedì e giovedì dalle 15.00 alle 18.00

L'Informasociale è un serviziodel Comune di Piacenza -Settore Servizi Sociali e Abitativi -, attivato in collaborazione con iComuni di Rivergaro eGossolengo, che facilita l'acces-so al sistema dei servizi sociali esocio-sanitari del territorio. Si rivolge alle famiglie e a tutti icittadini presenti sul territorio.L'Informasociale è presente sul

sito del comune di piacenza efornisce, attraverso una bancadati on line informazioni su ini-ziative, campagne e progetti delterritorio;- Consultazione di libri riviste edepliant riguardanti le tematichesociali e socio-sanitarie; - Semplificazione dei percorsiburocratici e distribuzione dimodulistica;- Orientamento e aggiornamentosulle normative; La banca dati è aggiornata per:- Minori - Anziani - Famiglie- Immigrazione e mondialità- Dipendenze - Adulti - Donne- Giovani - Diversamente abili

FRASI CELEBRI(i bambini dei nidi di Unicoop)

ALICE: ”Da grande voglio farela mamma di Mayu”

KRISTIAN: “Volevo il cuscinoma il mio papà non me l’haprendato!!!”

LINDA: “Laura roba da matti!La mamma mi viene a prenderecon la bicicletta piccola!!!”

MATTEO (rivolto a Linda):“Dai Linda balliamo e cavalliamo!!!”

ALICE (rivolta ad Anna): “Nonstaccarla più eh… altrimenti tifaccio TAC-TAC sul culetto!!!”

MATTEO: “Voglio l’acqua????”EDUCATRICE: “Per…?”MATTEO: “Bere!!”

GINEVRA: “Federico,Federico, mi sposi?”FEDERICO: ”Non ho tempo!!”

l primo periodo di vita alnido viene chiamato inse-rimento - ambientamento.O meglio è considerato“inserimento” il primogiorno trascorso al nido,

mentre il periodo necessario affin-chè il bambino si abitui gradualmen-te e serenamente al nuovo ambienteè detto “ambientamento”.Questo è un momento importante edelicato, ricco di emozioni e di cam-biamenti che creano inevitabilmen-te, stravolgimenti affettivi sia per lavita del bambino che del genitore.

L’ambientamento rappresenta unprimo passaggio, la prima separazio-ne dalla dimensione familiare perabbracciare un sistema sociale piùallargato.In questa fase il bambino è impegna-to a staccarsi dai genitori e dalle per-sone a lui più familiari e, gradual-mente, inizia ad avere più autonomiaentrando in contatto con altri bam-bini e con nuovi adulti.I familiari possono favorire questopassaggio se trasmettono loro fidu-cia e serenità.L’inserimento è un processo gradua-le che richiede tempo.I genitori vivono questo momentocon sentimenti complessi che posso-no manifestarsi in forte attaccamen-to o in apparente distacco e hannoessi stessi bisogno di supporto peraccompagnare il bambino nell’allar-gamento delle sue esperienze e dellasua vita sociale.Affinché essi possano accettare conserenità la condivisione delleresponsabilità nell’educazione chel’inserimento nel nido comporta, ènecessario che fin dai primi contatticon il nido si crei un clima di acco-glienza che stabilisca le basi per unrapporto di fiducia che si costruirànel tempo.Occorre lasciare ai bambini il temponecessario per staccarsi spontanea-mente dalla mamma, esplorare l’am-biente, iniziando a partecipare alleattività, prima come osservatori, poi

in modo più attivo, modulandotempi e i modi di ambientamentosecondo ritmi individualizzati.Il bambino si affaccia timidamentealla nuova realtà che si presentamolto stimolante, interessante ecoinvolgente e si avvicina a piccolipassi scoprendo ed esplorandomateriali e spazi affascinanti che glipermettono di esprimesi e di ricono-scersi.Si creano le prime relazioni con icoetanei e con nuove figure adulte.Il genitore, invece, deve fare i conticon le proprie ansie e le proprie

paure per il distacco dal propriobambino e per l’incontro con unluogo sconosciuto. Si rende contoche è importante permettergli diuscire da una piccola dimensioneche è la famiglia, per potersi adden-trare in una dimensione più ampiain cui relazionarsi con altri coetaneie condividere esperienze di cresci-ta.Per la riuscita di un buon ambienta-mento è molto importante porreattenzione a momenti come quellodell’accoglienza, il saluto esplicito, laripresa di abitudini e rituali durantele routines, accettare e incoraggiareche il bambino porti con sé unoggetto a cui è affezionato chefunga da ponte tra mamma ed edu-catrice, tra casa e nido e che lo con-soli.Il momento in cui genitori e figli siritrovano ha anch’esso una grandeimportanza: il bambino concluden-do la sua giornata, che gli avrà pro-curato piacere e fatica, ritrova unarelazione affettiva intensa e puòessere o voler sembrare un po’ offe-so verso la mamma che lo ha lascia-to durante il giorno.E’ quindi importante aiutare mammae bambino a ritrovare questo contat-to.Inoltre creare una rete di relazionitra bambini famiglie ed educatrici,mette le basi per un percorso di fidu-cia reciproca che ha inizio fin daiprimi giorni.

L’INSERIMENTO-AMBIENTAMENTO

I primi giorni al nidodi Francesca Cavozzi

I

“Nascere è un distacco.Ci stacchiamo

da quell’angolo ombroso e circoscritto

di universo che è il ventre materno,ci tuffiamo verso la luce,

usciamo urlando nel folto e intricato

mondo esterno.E’ l’inizio

di una nuova vita che sarà scandita

da infiniti altri distacchi.”

(G.Schelotto)

Il bambino impara ciò che vive:se vive nell’incoraggiamento,impara ad aver fiduciase vive nella lealtà,impara ad essere sincerose vive nel rispetto,impara a rispettarese vive nella gioia,impara ad essere serenose vive nell’amore,impara a trovare l’amore nel mondo!

Chi volesse collaborare,scrivere articoli

o inviare materiale (frasi celebri, foto…) può farlo inviando il

tutto all’indirizzo email:[email protected]