retorica-b

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  • 8/14/2019 retorica-b

    1/50

    Iperbole

    Catacresi

    Antonomasia

    Allegoria

    Metafora

    Metonimia

    Perifrasi o circonlocuzione

    Personificazione

    Prosopopea

    Sineddoche

    Sinestesia

    Allitterazione

    Paronomasia

    Anafora

    Onomatopea o armonia imitativa

    Figura etimologica o annominazione

    Poliptoto

    Anastrofe

    Iperbato

    Chiasmo

    Climax o gradazione

    Similitudine

    Ripetizione

    Raddoppiamento (Geminatio o Epanalessi)

    Anadiplosi

  • 8/14/2019 retorica-b

    2/50

    Epanadiplosi

    Enallage

    Ipallage

    Asindeto

    Polisindeto

    Endiadi

    Zeugma

    Ossimoro

    Eufemismo

    Epifonema

    Ironia

    Esclamazione

    Interrogazione

    Apostrofe

    Ipotiposi

    Antitesi

    .

    Allegoria

    Consiste nel nascondere, dietro il senso letterale delle parole, un

    contenuto diverso, per lo pi di carattere astratto e ideale.

    tal mi fece la bestia sanza pace,

    che, venendomi incontro, a poco a

    poco

    mi ripingeva l, dove il sol tace.

    (Dante,Inferno, I, 58-60)

    Quando mi vidi giunto in quella parte

    di mia etade ove ciascun dovrebbecalar le vele e raccoglier le sarte,

    ci che pria mi piacea allor

    selva del peccato

    la vecchiaia

  • 8/14/2019 retorica-b

    3/50

    m'increbbe:

    e pentuto e confesso mi rendei.

    (Dante,Inferno, XXVI, 79-83)

    Maledetta sie tu, antica lupa,che pi che tutte l'altre bestie hai preda

    per la tua fame sanza fine cupa!

    (Dante,Purgatorio, XX, 10-13)

    L'oro et le perle e i fiori vermigli e i

    bianchi,

    che 'l verno devria far languidi et

    secchi,

    son per me acerbi et velenosi stecchi,

    ch'io provo per lo petto et per lifianchi.

    (F. Petrarca, Canzoniere, XLVI, 1-4)

    Passa la nave mia colma d'oblio

    per aspro mare, a mezzanotte il verno,

    enfra Scilla et Caribdi; et al governo

    siede 'l signore, anzi 'l nimico mio.

    (F. Petrarca, Canzoniere, CLXXXIX,1-4)

    E come potevamo noi cantare

    con il piede straniero sopra il cuore,

    fra i morti abbandonati nelle piazze

    sull'erba dura di ghiaccio, al lamento

    d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero

    della madre che andava incontro al

    figlio

    crocifisso sul palo del telegrafo?

    Alle fronde dei salici, per voto,anche le nostre cetre erano appese,

    oscillavano lievi al triste vento.

    (S. Quasimodo,Alle fronde dei salici)

    l'avarizia

    bellezze di Laura

    la vecchiaia

    l'anima del poeta

    l'amore

    occupazione straniera

    l'ispirazione poetica

    Antonomasia

    Consiste nell'adoperare un nome comune o una perifrasi invece di un

    nome proprio e viceversa. (Zingarelli)

    Di voi pastor s'accorse il Vangelista,

    quando colei che siede sopra l'acque

    San Giovanni Evangelista

  • 8/14/2019 retorica-b

    4/50

    puttaneggiar coi regi a lui fu vista;

    (Dante,Inferno, XIX, 106-108)

    Ch le citt d'Italia tutte piene

    son di tiranni, e un Marcel diventaogne villan che parteggiando viene.

    (Dante,Purgatorio, VI, 124-126)

    et non gi vert d'erbe, o d'arte maga,

    o di pietra dal mar nostro

    divisa,

    (Francesco Petrarca, Canzoniere,

    LXXV, 3-4)

    De l'empia Babilonia, ond'

    fuggita

    ogni vergogna, ond'ogni bene fori,

    albergo di dolor, madre d'errori,

    son fuggito io per allungar la vita.

    (Francesco Petrarca, Canzoniere,CXIV, 1-4

    e fatto ch'ebbe il re di Circassia

    battere il volto de l'antiqua madre

    travers un bosco, e dopo il bosco un

    monte,

    (Ludovico Ariosto, Orlando furioso, II,XXXIII, 5-7)

    Quel che 'l Maestro suo per trenta

    nummi

    diede a' Iudei, non nocque a Ianni o a

    Piero;(Ludovico Ariosto, Orlando furioso,

    XXII, II, 5-6)

    Mentre son questi a le bell'opre intenti

    perch debbiano tosto in uso porse

    il gran nemico de l'umane genti

    contra i cristiani i lividi occhi torse.

    (Torquato Tasso, Gerusalemme

    liberata, IV, I, 1-4)

    Odi come consiglia! odi il pudico

    avversario dell'autorit imperiale

    Mare Mediterraneo

    Curia papale ad Avignone

    la terra

    Ges Cristo

    il demonio

    moralista

    i venti

  • 8/14/2019 retorica-b

    5/50

    Senocrate d'amor come ragiona!

    (Torquato Tasso, Gerusalemme

    liberata, XVI, LVIII, 5-6)

    [...] e l'isole

    che col selvoso dorso

    rompono agli Euri e al grande Ionio il

    corso.

    (Ugo Foscolo,All'amica risanata, 82-84)

    E quando Furio e l'arator

    d'Arpino,

    imperador plebeo, tornava a te,(Giosu Carducci,Agli amici della

    Valle Tiberina, 49-50)

    Come uno straccio lurido, gettata

    questa terra di Fucci e di

    Bonturi,

    (Giosu Carducci,Heu pudor!, 13-14)

    Caio Mario

    ladri | truffatori

    Catacresi

    Consiste nell'usare un senso al posto di un altro o pi genericamente

    servirsi di un termine oltre il suo significato proprio.

    Io venni in loco d'ogne luce muto,

    che mugghia come fa mar per

    tempesta,

    se da contrari venti combattuto.

    (Dante,Inferno, V, 28-30)

    Ivi fra l'erbe, gi del piangerfioco,

    vinto dal sonno, vidi una gran luce

    e dentro assai dolor con breve gioco.

    (F. Petrarca, Trionfo d'Amore, I, 10-12)

    [...]

    ma, poi che torn il lume a gli occhi

    miei,ch'eran d'atra caligine condensi,

    notte mi parve ed a lo sguardo fioco

    privo

    stanco

    offuscato

  • 8/14/2019 retorica-b

    6/50

    s'offerse il vacillar d'un picciol foco.

    (T. Tasso, Gerusalemme liberata, VIII,

    197-200)

    [...] Men duro il maleche riparo non ha? dolor non sente

    chi di speranza nudo?

    (G. Leopardi,Bruto Minore, 35-37)

    Sentivo una gran gioia, una gran pena;

    una dolcezza ed un'angoscia muta.

    (G. Pascoli, Sogno, 5-6, Myricae)

    Oh! dormi col tremolio mutodell'esile cuna che avesti!

    non piangerlo tutto, il minuto

    che avesti, dell'esile vita!

    (G. Pascoli,Il sogno della vergine, 55-

    58)

    Cade la sera. Nasce

    la luna dalla Verna

    cruda, roseo nimbo

    di tal ch'effonde pace

    senza parola dire.

    (G. D'Annunzio,I tributarii, 51-55)

    T'alzi e t'avanzi sul ponticello

    esiguo, sopra il gorgo che stride:

    (E. Montale,Falsetto, 42-43)

    privo

    tanto intensa che non fa parlare

    breve

    priva di vegetazione

    stretto

    IperboleConsiste nell'esagerare o ridurre, oltre i limiti normali, la qualit di una

    persona, animale, cosa o un'idea.

    - O frati, - dissi, - cheper centomila

    perigli siete giunti all'occidente;

    a questa tanto picciola vigilia

    de' nostri sensi ch' del rimanente,

    non vogliate negar l'esperienza,

    diretro al sol, del mondo sanza gente... -

    (Dante,Inferno, C. XXVI, 112-117)

  • 8/14/2019 retorica-b

    7/50

    Erano i capei d'oro a l'aura sparsi

    che 'n mille dolci nodi gli avolgea,

    e 'l vago lume oltra misura ardea

    di quei begli occhi ch'or ne son s scarsi;...

    (F. Petrarca, Canzoniere, XC, 1-4)

    Parve ch'a tal domanda si cangiassi

    la maga in viso, e fe' degli occhi rivi,...

    (L. Ariosto, Orlando furioso, III, 485-486)

    Gli occhi tuoi pagheran (se in vita resti)

    di quel sangue ogni stilla un mar di pianto.

    (T. Tasso, Gerusalemme liberata, XII, 467-468)

    Ma sedendo e mirando, interminati

    spazi di l da quella, e sovrumani

    silenzi, e profondissima quiete

    io nel pensier mi fingo;...

    (G. Leopardi,L'infinito, 4-7)

    Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale

    e ora che non ci sei il vuoto ad ogni gradino.

    (E. Montale,Xenia II, 5, 1-2)

    Come seipi lontana della luna,

    ora che sale il giorno

    e sulle pietre batte il piede dei cavalli!

    (S. Quasimodo, Ora che sale il giorno, 10-12)

    ...

    Gridanoa squarciagola in un fuoco di guerra.

    (L. Sinisgalli, Vidi le Muse, II, 3-4)

    Metafora

    Consiste nel trasferire a un termine il significato di un altro termine con

    cui ha un rapporto di somiglianza. In breve, una similitudine senza il

    termine di paragone: tu sei (simile a) un dio.

    e prego anchio nel tuoporto

    quiete.morte

  • 8/14/2019 retorica-b

    8/50

    (U. Foscolo,In morte del fratello

    Giovanni, 11)

    Mi getto, e grido, e fremo. Oh

    giorni orrendiin cos verde etate! Ahi, per la

    via

    (G. Leopardi,La sera del d di

    festa, 23-24)

    tutto ei prov: la gloria

    maggior dopo il periglio,

    la fuga e la vittoria,

    la reggia e il tristo esiglio;

    due volte nella polvere,due volte sullaltar.

    (A. Manzoni,Il Cinque Maggio,

    43-48)

    Tu fiorde la mia pianta

    percossa e inaridita,

    tu de linutil vita

    estremo unico fior,

    (G. Carducci,Pianto antico , 9-12)

    Si devono aprire le

    stelle

    nel cielo s tenero e vivo.

    (G. Pascoli,La mia sera, 9 -10)

    Non ho voglia

    di tuffarmiin un gomitolodi strade

    (G. Ungaretti,Natale, 1-4)

    Alle sponde odo l'acqua colomba,

    Anapo mio; nella memoria geme

    al suo cordoglio

    uno stormire altissimo.

    (Salvatore Quasimodo,L'Anapo, 1- 4)

    Piove senza rumore sulprato del

    giovent

    in disgrazia

    in trionfo

    figlio | padre

    sbocciare come i fiori

    moltissime vie che si intersecano

    l'acqua mormora come una colomba

    che tuba

    la superficie del mare liscia e verde

    scuro come un prato erboso

    gli occhi si aprono come due corolle

  • 8/14/2019 retorica-b

    9/50

    mare.

    (C. Pavese, Tolleranza, 1)

    Sono i tuoi puri occhidue miracolose corolle

    sbocciate a lavarmi lo sguardo.

    (Antonia Pozzi,Notturno

    invernale, 29 - 31)

    Metonimia

    Consiste nella sostituzione di un termine con un altro, con cui in

    rapporto: la causa per leffetto, leffetto per la causa, la materia per

    loggetto, il contenente per il contenuto, lo strumento al posto della

    persona, lastratto per il concreto, il concreto per lastratto, il simbolo per

    la cosa simbolizzata.

    saccendon le finestre ad

    una ad una

    come tanti teatri.

    (V. Cardarelli, Sera di

    Liguria, 5-6)

    assursero in fretta dai blandi

    riposi,

    chiamati repente da squillo

    guerrier.

    (A. Manzoni,Dagli atrii

    muscosi, dai Foricadenti, Adelchi, 35-36)

    Mentre Rinaldo cos parla,fende

    con tanta fretta il suttil legno

    londe,

    (L. Ariosto, Orlando furioso,Canto XLIII, LXIII)

    ma per le vie del borgo

    dal ribollir de tini

    va laspro odor de i vini

    lanime a rallegrar.(G. Carducci, San Martino,5-8)

    le finestre sono

    illuminate

    tromba

    barca

    dal mosto che bolle nei

    tini

    un uomo

    la causa per leffetto

    leffetto per la causa

    la materia per

    loggetto

    il contenente per il

    contenuto

    lo strumento al posto

    della persona

  • 8/14/2019 retorica-b

    10/50

    Lingua mortal non dice

    quel chio sentiva in seno.

    (G. Leopardi,A Silvia, 26-27)

    Tutta vestita a festa

    la giovent del loco

    lascia le case, e per le vie si

    spande;

    (G. Leopardi,Il passerosolitario, 32-34)

    porgea gli orecchi al suon

    della tua voce,

    ed alla man veloce

    che percorrea la faticosa tela.

    (G. Leopardi, A Silvia, 20-

    22)

    e intanto vola

    il caro tempo giovanil; pi

    caro

    che la fama e lallor,

    (G. Leopardi,Le ricordanze,43-45)

    i giovani

    faticoso lavoro

    gloria poetica

    lastratto per ilconcreto

    il concreto per

    lastratto

    il simbolo per la cosa

    simbolizzata

    Perifrasi o circonlocuzioneConsiste nell'indicare una persona o una cosa con un giro di parole.

    e quella parte onde prima presonostro alimento, all'un di lor

    trafisse:

    (Dante,Inferno, XXV, 85-86)

    ...

    in corso velocissimo se 'n vanno

    l 've Cristo soffr mortale

    affanno.

    (T. Tasso, Gerusalemme liberata, C.

    I, 106-107)

    Ma lasciamolo andar dove lo manda

    l'ombelico

    Gerusalemme

    l'amore

  • 8/14/2019 retorica-b

    11/50

    il nudo arcier che l'ha nel cor

    ferito.

    (L. Ariosto, Orlando furioso, CIX,

    739-740)

    e l'arca di Colui che nuovo Olimpo

    alz in Roma a' Celesti;...

    (U. Foscolo,Dei Sepolcri, 159-160)

    ... nui

    chiniam la fronte al Massimo

    Fattor, che volle in

    lui...(A. Manzoni,Il Cinque Maggio, 32-

    34)

    Tupria che l'erbe inaridisse il

    verno

    (G. Leopardi,A Silvia, 40)

    Amo te, vite, che tra bruni sassi

    pampinea ridi, ed a me pia maturi

    il sapiente de la vita oblio.

    (G. Carducci, Colloqui con gli

    alberi, 9-11)

    Giova guarire? Giova che si viva?

    O meglio giova l'Ospite furtiva

    che ci affranca dal Tempo e dallo

    Spazio?

    (G. Gozzano,La signorina Felicita,VII, 40-43)

    Questo che a notte balugina

    nella calotta del mio pensiero...

    (E. Montale,Piccolo testamento, 1-

    2)

    Michelangelo e la cupola di S.

    Pietro

    Dio

    l'autunno

    il vino

    la morte

    la testa

    PersonificazioneConsiste nellattribuire a cose e ad animali azioni o sentimenti umani.

  • 8/14/2019 retorica-b

    12/50

    DAchille i cavalli intanto, veduto

    il loro auriga dalla lancia di Ettore

    nella polvere abbattuto, lontano

    dalla battaglia erano lpiangenti.

    (Omero,Iliade, Libro XVII, 540-543; trad. Lorenzo De Ninis)

    e da le aurate volte

    a lei impietosita eco rispose

    (G. Parini,Il giorno, Il mezzogiorno, 528-529)

    Oh quei fanali come sinseguono

    accidiosi l dietro gli alberi,

    tra i rami stillanti di pioggia

    sbadigliando la luce su l fango!(G. Carducci,Alla stazione in una mattina dautunno, 3-4)

    L, presso le allegre ranelle,

    singhiozza monotono un rivo.

    (G. Pascoli,La mia sera, 11-12)

    Da un pezzo si tacquero i gridi:

    l sola una casa bisbiglia.

    (G. Pascoli,Il gelsomino notturno, 5-6)

    Mentre il cipresso nella notte nera

    scagliasi al vento,piange alla bufera.

    (G. Pascoli,Fides, 7-8)

    Sul sentiero bruciato

    ho visto il buon lucertolone

    (goccia di coccodrillo)meditare.

    (F. Garcia Lorca,La lucertola vecchia, 1-4)

    E gi,

    nel cortile,

    la povera

    fontana

    malata;

    che spasimo!

    sentirlatossire.

    Tossisce,

  • 8/14/2019 retorica-b

    13/50

    tossisce,

    un poco

    si tace

    di nuovo

    tossisce.

    Mia poverafontana,

    il male

    che hai

    il cuore

    mi preme.

    (A. Palazzeschi,La fontana malata, 6-25)

    Febbraio sbarazzino.

    Questo mese un ragazzofastidioso, irritante,

    che mette a soqquadro la casa,

    (V. Cardarelli,Febbraio, 1; 8-11)

    Vanno a sera a dormire dietro i monti

    le nuvolette stanche.

    (U. Saba,Favoletta, 6-7)

    I monti a cupo sonno

    supini giacciono affranti.

    (Salvatore Quasimodo,Apllion, 1 - 2)

    Dalla finestra aperta

    entran le voci calme

    del fiume,

    (A. Bertolucci, Mattino, 1-3)

    ProsopopeaAffine alla personificazione consiste nellattribuire prerogative umane a

    cose o a concetti inanimati o astratti,

    facendoli parlare o rivolgendo loro la parola.

    Forse perch della fatal quiete

    tu sei limmago a me s cara vieni

    o Sera!

    (U. Foscolo,Alla sera, 1-3)

  • 8/14/2019 retorica-b

    14/50

    Vaghe stelle dellOrsa, io non credea

    tornare ancor per uso a contemplarvi

    (G. Leopardi,Le ricordanze, 1-2)

    Bella Immortal! Benefica

    Fede ai trionfi avvezza!

    Scrivi ancor questo, allegrati

    (A. Manzoni,Il Cinque Maggio, 97-99)

    I cipressi che a Blgheri alti e schietti

    Van da San Guido in duplice filar,

    Quasi in corsa giganti giovinettiMi balzarono incontro e mi guardr.

    Mi riconobbero, e -Ben torni omai -

    Bisbigliaron vr me co 'l capo chino -

    Perch non scendi? perch non ristai?

    Fresca la sera e a te noto il cammino.

    Oh siditi a le nostre ombre odorate

    Ove soffia dal mare il maestrale:

    Ira non ti serbiam de le sassate

    Tue d'una volta: oh, non facean gi male!

    Nidi portiamo ancor di rusignoli:

    Deh perch fuggi rapido cos?

    Le passere la sera intreccian voli

    A noi d'intorno ancora. Oh resta qui! -

    (G. Carducci,Davanti San Guido, 1-16)

    Io son, Dafne, la tua greca sorella,Che vergin bionda su 'l Peneo fugga

    E verdeggiai pur ieri arbore snella

    Per l'Appia via.

    (Giosu Carducci, Una rama d'alloro, 1-4)

    Non temere, o uomo dagli occhi

    glauchi! Erompo dalla corteccia

    fragile io ninfa boschereccia

    Versilia, perch tu mi tocchi.(G. D'Annunzio, Versilia, Alcyone, 1-4)

  • 8/14/2019 retorica-b

    15/50

    Upupa, ilare uccello calunniato

    dai poeti, che roti la tua cresta

    sopra laereo stollo del pollaioe come un finto gallo giri al vento;

    (E. Montale, Upupa, ilare uccello calunniato, 1-4)

    Similitudine

    Consiste nelparagonare persone, animali, cose, sentimenti per

    associazione di idee; introdotta da come, sembra,

    pare, simile, somiglia, ecc

    Nella destra scotea la spaventosapeliaca trave; come viva fiamma,

    o come disco di nascente Sole

    balenava il suo scudo

    (Omero,Iliade, Libro XXII, 171-174; traduzione di V. Monti)

    Gli venne dunque incontro

    con la nutrice che aveva in braccio il bambino,

    il figlio amato di Ettore, simile a chiara stella.

    (Omero,Iliade, Libro VI, 343-345; S. Quasimodo)

    Se sia bella, non so. Tra le donne ben giovane:

    mi sorprende, a pensarla, un ricordo remoto

    dellinfanzia vissuta tra queste colline,

    tanto giovane. E come il mattino. Mi accenna negli occhi

    tutti i cieli lontani di quei mattini remoti.

    (C. Pavese,Incontro, 14-18)

    Ed io pensavo: Di tante parvenze

    che sammirano al mondo, io ben so a quali

    posso la mia bambina assomigliare.

    Certo alla schiuma, alla marina schiuma(U. Saba,Ritratto della mia bambina, 5-8)

    Un tappeto di smeraldo

    sotto al cielo il monte par.

    (G. Carducci,In Carnia, 3-4)

    SineddocheAffine alla metonimia (per molti studiosi non esiste differenza tra le due

    figure retoriche) consiste nello spostare il significato che abbia colprimo un rapporto di quantit. Si ha quando si usa: la parte per il tutto, il

    tutto per la parte,

  • 8/14/2019 retorica-b

    16/50

    il genere per la specie, la specie per il genere, il singolare per il plurale,

    il plurale per il singolare.

    E quando la fatalprora dEnea

    per tanto mar la foce tuacerc,

    (G. Carducci,Agli amici della

    Valle Tiberina, 45-46)

    Sotto lali dormono i nidi,

    come gli occhi sotto le ciglia.

    (G. Pascoli,Il gelsomino

    notturno, 7-8)

    - O animal grazioso e benigno

    che visitando vai per laer

    perso

    noi che tignemmo il mondo di

    sanguigno:

    (Dante,Inferno, Canto V, 88-90)

    E quando ti corteggian liete

    le nubi estive e i zeffiri

    sereni,

    (U. Foscolo,Alla sera, 3-4)

    onde non tacque

    le tue limpide nubi e le tue

    fronde

    linclito verso di colui che

    lacque

    (U. Foscolo,A Zacinto, 6-8)

    O sacrosante Vergini, se fami,

    freddi o vigilie mai per voi

    soffersi,

    cagion mi sprona chio merc

    vi chiami.

    (Dante,Purgatorio, CantoXXIX, 37-39)

    nave

    gli uccellini

    persona

    i venti

    versi

    fame

    freddo

    la parte per il tutto

    il tutto per la parte

    il genere per la specie

    la specie per il genere

    il singolare per il

    plurale

    il plurale per il

    singolare

    Sinestesia

  • 8/14/2019 retorica-b

    17/50

    Consiste nel creare unimmagine associando termini che appartengono a

    sfere sensoriali diverse.

    Non vi ster molto, ch'un lamento

    amarol'orecchie d'ogni parte lor feriva;

    (Ludovico Ariosto, Orlando furioso,

    XXIII, XLIV, 5-6)

    Ma per le vie del borgo

    dal ribollir de tini

    va laspro odorde i vini

    lanime a rallegrar.

    (G. Carducci, San Martino, 5-8)

    Dormi! bisbigliano, Dormi!

    l, voci di tenebra azzurra

    (G. Pascoli,La mia sera, 35-36)

    Dai calici aperti si esala

    lodore di fragole rosse.

    (G. Pascoli,Il gelsomino, 9-10)

    Per la fresca finestra

    scorre amaro un sentore di foglie.

    (C. Pavese, Ulisse, 14-15)

    Sepolto nella bruma il mare odora.

    (V. Cardarelli, Sera di Liguria, 7)

    Appisolarmi lsolo

    in un caff

    remoto

    con una luce fievole

    come questa

    di questa luna.

    (G. Ungaretti, Cera una volta, 6-11)

    E del grave occhio glauco entrolaustera

    dolcezza si rispecchia ampio e

    sfera uditiva(lamento) + sfera

    gustativa (amaro)

    sfera gustativa (aspro) + sfera

    olfattiva (odore)

    sfera uditiva (voci) + sfera visiva

    (tenebra azzurra)

    sfera olfattiva (odore) + sfera visiva

    (fragole rosse)

    sfera gustativa (amaro) + sfera

    uditiva (sentore)

    sfera visiva (bruma) + sfera olfattiva

    (odora)

    sfera visiva (luce) + sfera tattile

    (fievole)

  • 8/14/2019 retorica-b

    18/50

    quieto

    il divino del pian silenzio verde.

    (G. Carducci,Il bove, 12-14)

    Naviga in un tepor di sole occiduo

    ridente a le cerulee solitudini:

    (G. Carducci,Fantasia, 5-6)

    Or ch'a i silenzi di cerulea sera

    tra fresco mormorio d'alberi e fiori

    ella siede,...

    (G. Carducci, Visione, 1-3)

    sfera uditiva (silenzio) + sfera visiva(verde)

    sfera tattile (tepore) + sfera visiva

    (ridente)

    sfera tattile (fresco) + sfera uditiva

    (mormorio)..

    AllitterazioneConsiste nel ripetere le stesse lettere (vocale, consonante o sillaba)

    allinizio, ma anche allinterno di due o pi

    parole successive legate dal senso.

    e caddi come corpo mortocade.

    (Dante,Inferno, Canto V, v 142)

    Ma ben veggio or s come al popol tutto

    favola fui gran tempo, onde sovente

    di memedesmomecomi vergogno;

    (F. Petrarca, Canzoniere, I, vv 9-11)

    Sotto questi cipressi, ove non spero,ove non penso di posarmi pi:

    (G. Carducci,Davanti San Guido, vv 105-106)

    tra fresco mormorio d'alberi e fiori

    (G. Carducci, Visione, v 2)

    Lenta e rosata sale su dal mare

    la sera di Liguria,

    (V. Cardarelli, Sera di Liguria, vv 1-2)

  • 8/14/2019 retorica-b

    19/50

    Meriggiare pallido e assorto

    presso un rovente muro dorto,

    (E. Montale, Meriggiare pallido e assorto, vv 1-2)

    Viene il freddo. Giri per dirlo

    tu, sgricciolo, intorno le siepi;

    e sentire fai nel tuo zirlo

    lo strido di gelo che crepi.

    (G. Pascoli,Luccellino del freddo, vv 1-4)

    Col mare

    mi sono fatto

    una bara

    di freschezza.(G. Ungaretti, Universo)

    Di tutto quel cupo tumulto,

    di tutta quellaspra bufera,

    non resta che un dolce singulto

    nellumida sera.

    (G. Pascoli,La mia sera, vv 13-16)

    ParonomasiaConsiste nellaccostare due parole che presentano suoni simili con un

    significato diverso, ma che a volte hanno

    anche un legame etimologico.

    Ed egli a me: - La tua citt ch piena

    dinvidia s che gi trabocca il sacco,

    seco mi tenne in la vita serena -

    (Dante,Inferno, Canto VI, vv 49-51)

    I fui per ritornar pi voltevolto.

    (Dante,Inferno, Canto I, v 36)

    Quivi stando, il destrier ch'avea lasciato

    tra le pi dense frasche alla fresca ombra,...

    (L. Ariosto, Orlando furioso, VI, 201-202)

    Ma sedendo e mirando, interminati

    spazi di l da quella, e sovrumani

  • 8/14/2019 retorica-b

    20/50

    silenzi,

    (G. Leopardi,Linfinito, vv 5-6)

    Tu,placido epallido ulivo,

    non dare a noi nulla;(G. Pascoli,La canzone dellulivo, vv 60-61)

    Scrisse musiche inedite, inaudite,

    oggi sepolte in un baule o andate

    al macero

    (E. Montale,Xenia I, 13, vv4-6)

    Me ne vado per le strade

    strette oscure e misteriose.(D. Campana,La petite promenade du pote, vv1-2)

    Trema un ricordo nel ricolmo secchio,

    nel puro cerchio unimmagine ride.

    (E. Montale, Cigola la carrucola del pozzo, vv3-4)

    S rifatta la calma

    nellaria: tra gli scogliparlotta la maretta.

    (E. Montale, Maestrale, vv1-2)

    Anafora

  • 8/14/2019 retorica-b

    21/50

    Consiste nella ripetizione di una parola allinizio di due o pi versi.

    Si fosse foco, ardere il mondo;

    si fosse vento, lo tempestarei;

    si fosse acqua, i lannegherei; si fosse Dio, mandereil en profondo;

    si fossepapa, serei allor giocondo,

    ch tutti cristiani embrigarei;

    si fosse mperator, sa che farei?

    a tutti mozzarei lo capo a tondo.

    Si fosse morte, andarei da mio padre;

    si fosse vita, fuggirei da lui:

    similemente faria da mi madre.

    Si fosse Cecco comi sono e fui,

    torrei le donne giovani e leggiadre:

    le vecchie e laide lasserei altrui.

    (Cecco Angiolieri, Si fosse foco)

    I bimbi di Estremadura

    vanno scalzi.

    Chi gli ha rubato le scarpe?

    Li ferisce il caldo e il freddo.

    Chi gli ha strappato i vestiti?

    La pioggia

    gli bagna il letto e il sonno.

    Chi demol la casa?

    Non sanno

    i nomi delle stelle.

    Chi gli chiuse la scuola?

    I bimbi di Estremadura

    sono serii.

    Chi fu il ladro dei loro giochi?

    (Rafael Alberti,I bimbi di Estremadura;

    traduzione di V. Bodini)

    Ascolta. Piove

    dalle nuvole sparse.

    Piove su le tamerici

    salmastre ed arse, piove su i pini

    scagliosi ed irti,

    piove su i mirti

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  • 8/14/2019 retorica-b

    22/50

    Onomatopea o armonia imitativa

    Consiste nellimitare un suono, un rumore, la voce degli animali, unazione.

    E le galline cantavano, Un cocco!

    ecco ecco un cocco un cocco per te!

    (G. Pascoli, Valentino, vv 15-16)

    A tutte lore gettate allaria,

    chidi tra i solchi, chi di sui rami,

    la vostra voce stridula e varia,

    chi, che ripeta, chi, che richiami.

    (G. Pascoli,Primo canto, vv10-13)

    squassavano le cavallette

    finissimi sistri dargento

    (G. Pascoli,Lassiuolo, vv 19-20)

    Sciacqua, sciaborda,

    scroscia, schiocca, schianta,

    romba, ride, canta,

    (G. DAnnunzio, Alcyone,Londa, vv 63-65)

    ascoltare tra i pruni e gli sterpi

    schiocchi di merli, frusci di serpi.

    (E. Montale, Meriggiare pallido e assorto, vv 3-4)

    Le vele le vele le vele

    che schioccano e frustano al vento

    (D. Campana,Barche amorrate, vv 1-2)

    Figura etimologica o annominazioneConsiste nel ripetere nello stesso verso due o pi parole che hanno la

    stessa base etimologica.

    Amor, che a nullo amatoamarperdona...

    (Dante,Inferno, c. V, v. 103)

    Morte m' ha morto, e sola po farMorte

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  • 8/14/2019 retorica-b

    23/50

    ch' i' torni a riveder quel viso lieto.

    (F. Petrarca, Mia benigna fortuna 'l viver lieto, vv. 43-44)

    Misera Armida, allor dovevi, e degno

    ben era, in quel crudeleincrudelire,che tu prigion l'avesti;...

    (T. Tasso, Gerusalemme liberata, c. XVI, vv. 513-515)

    Ah, intendo: il suo cervel, Dio lo riposi,

    in tutt'altre faccendeaffaccendato,

    a questa roba morto e sotterrato.

    (G. Giusti, Sant'Ambrogio, vv. 24-26)

    Tra i popoli dei nidi,io vi sentii la voce

    mia di fanciullo... E vidi

    nel crocevia, la croce.

    (G. Pascoli, Mia madre, vv. 13-16)

    Ed ecco una nave,

    ecco le vele etrusche

    partitesi dal lito

    di Lunilunato

    e niveo di marmi.

    (G. D'Annunzio,Le madri, vv. 65-69)

    Il suo amore, impassibile farebbe

    numerare le innumere sue spine

    spargendosi nelle ore, nei minuti.

    (G. Ungaretti, Cori descrittivi di stati d'animo di Didone, XIII, vv. 3-5)

    PoliptotoConsiste nel ripetere un vocabolo in forme o funzioni grammaticali

    diverse.

    Qual colui che suo dannaggio sogna,

    che sognando desidera sognare...

    (Dante, Inferno, C. XXX, vv 136-137)

    ... tanto pi che, per quel ch'apparea fuori,io credea e credo, e credercredo il vero,

    ch'amassi et ami me con cor sincero.

  • 8/14/2019 retorica-b

    24/50

    (L. Ariosto, Orlando furioso, C. IX, vv 182-184)

    ... e quivi, deposta l'usata minaccia,

    le donne superbe, con pallida faccia,

    i figlipensosipensose guatar.(A. Manzoni,Dagli atrii muscosi, dai Fori cadenti, vv 22-24)

    ... e gli occhi fermi, l'iridi sincere

    azzurre d'un azzurro di stoviglia...

    (G. Gozzano,La signorina Felicita, III, vv 11-12)

    I miei morti cheprego perchpreghino

    per me, per i miei vivi com'io invece...

    (E. Montale,Proda di Versilia, vv 1-2)

    Un sogno di bellezza un d mi prese.

    Ero fra calda gente in un caldo paese.

    (S. Penna, Un sogno di bellezza un d mi prese)

    AnastrofeConsiste nell'invertire l'ordine naturale delle parole all'interno di un

    verso.

    La donna il palafreno a dietro volta,

    eper la selva a tutta briglia il caccia;

    (L. Ariosto, Orlando furioso, C. I, vv 97-98)

    Ali ha ciascuno al core ed ali al piede,

    n del suo ratto andarper s'accorge;

    (T. Tasso, Gerusalemme liberata, C. III, vv 17-18)

    A egregie cose il forte animo accendono

    l'urne de' forti, o Pindemonte; e bella...

    (U. Foscolo,Dei Sepolcri, vv 151-152)

    Ed era letto agli egri corpi il gelo.

    (G. Leopardi, Sopra il monumento di Dante, v 145)

    Corron tra 'l Celio fosche e l'Aventino

    le nubi: il vento dal pian tristo move...

  • 8/14/2019 retorica-b

    25/50

    (G. Carducci,Dinanzi alle Terme di Caracalla, vv 1-2)

    Mi scosse, e mi corse

    le vene il ribrezzo.

    Passata m' forserasente, col rezzo

    dell'ombra sua nera,

    la morte...

    (G. Pascoli,Il brivido, vv 1-6)

    Odono i monti e le valli e le selve

    e i fonti e i fiumi e l'isole del mare.

    (G. D'Annunzio,L'oleandro, vv 374-375)

    Cercavano il miglio gli uccelli

    ed erano subito di neve;

    (S. Quasimodo,Antico inverno, vv 5-6)

    IperbatoConsiste nel separare due parole che dovrebbero stare insieme,

    interponendovi altri elementi.

    ...

    io parlo de' begli occhi e del bel volto,

    che gli hanno il cor di mezzo il petto tolto.

    (L. Ariosto, Orlando furioso, C. VIII, vv 639-640)

    ...

    i ritrosi pareri e le non pronte

    e in mezzo a l'eseguire opere impedite.

    (T. Tasso, Gerusalemme liberata, C. I, vv 235-236)

    ...

    il divino del pian silenzio verde.

    (G. Carducci,Il bove, v 14)

    O, tinta d'un lieve rossore,

    casina che sorridi al sole!

    (G. Pascoli,In viaggio, vv 31-32)

    Quelle sere, Maria non, come suole,

    pregava al mio guanciale, co' suoi lenti

  • 8/14/2019 retorica-b

    26/50

    bisbigli, con le sue dolci parole:

    (G. Pascoli,La mia malattia, 11-13)

    Gloria del disteso mezzogiorno

    quand'ombra non rendono gli alberi,...

    (E. Montale, Gloria del disteso mezzogiorno, vv 1-2)

    ...

    un'eco di mature angosce

    rinverdiva a toccar segni

    alla carne oscuri di gioia.

    (S. Quasimodo, S'udivano stagioni aeree passare, vv 3-5)

    ChiasmoConsiste nel disporre in modo incrociato, secondo la forma della lettera

    greca(chi), due termini o due frasi.Quell'uno e due e tre che sempre vive

    e regna semprein tre e 'n due e 'n uno,

    (Dante,Paradiso, C. XIV, vv 28-29)

    ...

    indi traendo poi l'antico fiancoper l'estreme giornate di sua vita

    quanto pi po col buon voler s'aita,

    rottodagli anni e dal camminostanco.

    (F. Petrarca, Movesi il vecchierel canuto e bianco, vv 5-8)

    Immota e come attonita ste' alquanto;

    poi sciolse al duolla lingua, e gli occhial pianto.

    (L. Ariosto, Orlando furioso, C. VIII, vv 311-312)

    Fugg tutta la notte e tutto il giorno

    err senza consiglio e senza guida,

    non udendo o vedendo altro d'intorno,

    che le lagrime sue, che le sue strida.

    (T. Tasso, Gerusalemme liberata, C. VII, vv 17-20)

    - Beicipressetti, cipressetti miei,

    fedeli amici d'un tempo migliore,

    oh di che cuorcon voi mi resterei -

    guardando io rispondeva - oh di che cuore!...(G. Carducci,Davanti San Guido, vv 17-20)

  • 8/14/2019 retorica-b

    27/50

    Oh! dormi col tremolio muto

    dell'esile cuna che avesti!

    non piangerlo tutto, il minuto

    che avesti,dell'esile vita!(G. Pascoli,Il sogno della vergine, vv 55-58)

    O nere ebianche rondini, tra notte

    e alba, tra vespro e notte, obianche e nere

    ospiti lungo l'Affrico notturno!

    (G. D'Annunzio,Lungo l'Affrico, vv 21-23)

    Climax o gradazioneConsiste nell'ordinare i concetti in modo che dall'uno si passi all'altro

    comeper gradi. Pu essere ascendente o discendente.

    O mia stella, o fortuna, o fato, o morte,

    o per me sempre dolce giorno e crudo,...

    (F. Petrarca, Canzoniere, CCXCVIII, 12-13)

    Ecco sono agli oltraggi, al grido, all'ire,al trar de' brandi, al crudel suon de' ferri;

    (L. Ariosto, Orlando furioso, c. XXIV, 785-786)

    Non cala il ferro mai, ch'a pien non colga,

    n coglie a pien, che piaga anco non faccia,

    n piaga fa, che l'alma altrui non tolga;

    (T. Tasso, Gerusalemme liberata, c. IX, 177-179)

    Quando Orion dal cielodeclinando imperversa;

    epioggia e nevi e gelo

    sopra la terra ottenebrata versa, [...]

    (G. Parini,La caduta, 1-4)

    Vecchierelbianco, infermo,

    mezzo vestito e scalzo,

    con gravissimo fascio in su le spalle,

    per montagna eper valle,

    per sassi acuti, ed alta rena, e fratte,al vento, alla tempesta, e quando avvampa

    l'ora, e quando poi gela,

  • 8/14/2019 retorica-b

    28/50

    corre via, corre, anela,

    varca torrenti e stagni,

    cade, risorge, epi e pi s'affretta,

    senza posa o ristoro,

    lacero, sanguinoso, [...]

    (G. Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell'Asia, 21-32)

    Un corriero salito in arcioni;

    prende un foglio, il ripone, s'avvia,

    sferza, sprona, divora la via;

    ogni villa si desta al rumor.

    (A. Manzoni,Il Conte di Carmagnola, Atto II, Scena VI, Coro, 77-80)

    Gi il mostro, conscio di sua metallica

    anima, sbuffa, crolla, ansa, i fiammeiocchi sbarra;...

    (G. Carducci,Alla stazione in una mattina d'autunno, 29-31)

    La terraansante, livida, in sussulto;

    il cielo ingombro, tragico, disfatto:

    (G. Pascoli,Il lampo, 2-3)

    Palpita, sale,

    si gonfia, s'incurva,

    s'alluma,propende.

    (G. D'Annunzio,L'onda, 30-32)

    RipetizioneConsiste nel ripetere, ad intervalli, due o pi volte una o pi parole.

    Sennuccio, i' vo' che sappi in qual maneratrattato sono e qual vita la mia:

    ardomi e struggo ancor com'io solia,

    l'aura mi volve, e son pur quel ch'i' m'era.

    Qui tutta umile e qui la vidi altera,

    oraspra orpiana, ordispietata orpia;

    orvestirsi onestate orleggiadria,

    ormansueta ordisdegnosa e fera.

    Qui cant dolcemente, e qui s'assise,

    qui si rivolse, e qui rattenne il passo,qui co' begli occhi mi trafisse il core;

  • 8/14/2019 retorica-b

    29/50

    qui disse una parola, e qui sorrise,

    qui cangi il viso. In questi pensier, lasso,

    notte e d tiemmi il signor nostro Amore.

    (F. Petrarca, Canzoniere, CXII)

    Sia destin ci ch'io voglio: altri disperso

    sen vada errando, altri rimanga ucciso,

    altri, in cure d'amor lascive immerso,

    idol si faccia un dolce sguardo e un riso;

    (T. Tasso, Gerusalemme liberata, IV, 129-132)

    e corri, corri, corri! con la scure

    corri e co' dardi, con la clava e l'asta;

    corri! minaccia gl'itali penati

    Annibal diro.(G. Carducci,Alle fonti del Clitumno, 65-68)

    Non vogliamo ricordare

    vino e grano, monte epiano,

    la capanna, il focolare,

    mamma, bimbi... Fatepiano!

    piano!piano!piano!piano!

    (G. Pascoli,L'or di notte, 21-25)

    Nulla tu offri al mio cuore che lo consoli un momento,

    s ch'esso quasi sgomento non vede in te che un colore:

    il colore della noia e dei fiori di bugia,

    il colore della mia giovinezza senza gioia;

    il colore del passato che ritorna ben vestito,

    il colordell'infinito e di ci che non stato;

    il colordella mia vita, della mia scioperataggine,il colordella piombaggine, il color della matita;

    il colore di queste ore cos lente a calar gi

    dai lor numeri, il colore che non colore pi.

    (M. Moretti,Ramo d'ulivo, 11-20)

    ...

    a met la mia vita a met il giorno

    a met ormai la mia solitudine.

    (A. Bertolucci,Il frate, 13-14)

  • 8/14/2019 retorica-b

    30/50

    Raddoppiamento (Geminatio o Epanalessi)Forma di ripetizione che consiste nel raddoppiare una o pi parole, due o

    pi volte, senza l'intervallo d'altre parole, all'inizio, alla fine o all'interno

    di un verso.

    Dunque che ? Perch,perch ristai?

    (Dante,Inferno, II, 121)

    [...]

    coll'altre schiere travagliate e 'nferme,

    gridan: O Signor nostro, aita, aita;

    (F. Petrarca, Spirto gentil che quelle membra reggi, 61-62)

    Cangia, cangia consiglio,pazzarella che sei.

    (T. Tasso,Aminta, Atto I, Scena I, 165-166)

    Amore, amore, assai lungi volasti

    dal petto mio, che fu s caldo un giorno...

    (G. Leopardi,La vita solitaria, 39-40)

    [...]

    io voglioio voglio adagiarmi

    in un tedio che duri infinito.

    (G. Carducci,Alla stazione in una mattina d'autunno, 59-60)

    Ma non per me, non per mepiango; io piango

    per questa madre che, tra l'acqua spera,

    per questo padre che desa, nel fango;

    (G. Pascoli,Il giorno dei Morti, 160-162)

    Qual donna s'abbandona(se non tu, se non tu) s dolcemente

    con questa placata correnta?

    (G. D'Annunzio,Bocca d'Arno, 6-8)

    Ha qualcosa di me, di me lontano

    nel tempo...

    (U. Saba,Il fanciullo appassionato, 3-4)

    M'abbandono, m'abbandono;ululo di primavera,

    una foresta

  • 8/14/2019 retorica-b

    31/50

    nata nei miei occhi di terra.

    (S. Quasimodo,La mia giornata paziente, 5-8)

    [...]

    il lungo colloquio coi poveri morti, la cenere, il vento,il vento che tarda, la morte, la morte che vive!

    (E. Montale,Notizie dall'Amiata, 45-46)

    AnadiplosiForma di ripetizione che consiste nel ripetere una o pi parole di un

    verso all'inizio del successivo.

    Ma passavam la selva tuttavia.La selva, dico, di spiriti spessi.

    (Dante,Inferno, IV, 65-66)

    Pi volte Amor m'avea gi detto: Scrivi,

    scrivi quel che vedesti in lettre d'oro, [...]

    (F. Petrarca, Canzoniere, XCIII, 1-2)

    La tua fronte non pi cielo,

    da quel mio cielosole non cade,

    da quel sole luce non prende

    e colore il mio giorno.

    (Libero De Libero,Romanzo, V, 2-5)

    Muore il ragazzo un poco

    ogni giornoper giuoco.

    Per giuoco morde invano

    il cavo della mano.

    (L. Sinisgalli, Vidi le Muse, VII, 1-4)

    Ho risposto nel sonno: - E' il vento,

    il vento che fa musiche bizzarre -

    (V. Sereni,Diario d'Algeria, II, 8-9)

    E se ne va. Tutto quello ch'essa sa dirmi lo dice

    a questo suo ramoscello che adorner una cornice.

    Adorner la cornice dorata a capo del lettol'ulivo ch' benedetto, l'ulivo che benedice.

    (M. Moretti,Ramo d'ulivo, 3-6)

  • 8/14/2019 retorica-b

    32/50

    C' un fanciullo che incontro nelle mie

    passeggiate, un fanciullo un poco strano.

    (U. Saba,Il fanciullo appassionato, 1-2)

    Oh il gocciolio che scende a rilento

    dalle casipole buie, il tempo fatto acqua,

    il lungo colloquio coi poveri morti, la cenere, il vento,

    il vento che tarda, la morte, la morte che vive!

    (E. Montale,Notizie dell'Amiata, 43-46)

    Le porte del mondo non sanno

    che fuori la pioggia le cerca.

    Le cerca. Le cerca. Pazientesi perde, ritorna. La luce

    non sa della pioggia. La pioggia

    non sa della luce. Le porte,

    le porte del mondo son chiuse:

    serrate alla pioggia,

    serrate alla luce.

    (S. Penna,Le porte del mondo non sanno)

    Un'anima in me, che non era solo mia,

    una piccola anima in quel mondo sconfinato,

    cresceva, nutrita dall'allegria

    di chi, amava, anche se non riamato;

    (P. P. Pasolini,Il pianto della scavatrice, II, 25-28)

    EpanadiplosiForma di ripetizione che consiste nell'iniziare e terminare un verso con la

    stessa parola o gruppo di parole.

    Prendi partito accortamente,prendi

    (F. Petrarca,I' vo pensando, e nel penser m'assale, 23)

    E' giunto il fin de' lunghi dubbi, giunto,

    nobiluomini, il d che statuito

    fu a risolver da voi. [...]

    (A. Manzoni,Il Conte di Carmagnola, Atto I, Scena I, 1-3)

    Presso il rudere un pezzente

    cena tra le due fontane:

  • 8/14/2019 retorica-b

    33/50

    pane alterna egli colpane,

    volti gli occhi all'occidente.

    (G. Pascoli,Il mendico, 1-4)

    Rimanete, vi prego, rimanetequi. Non vi alzate! Avete voi bisogno

    di luce? [...]

    (G. D'Annunzio,La Sera, 1-3)

    Salisci, mia Diana, salisci,

    salisci codesto scalino.

    (A. Palazzeschi,Le mie ore, Diana, 1-2)

    C'era - una volta - qualche cosa. C'erala nostalgia d'una labile terra, [...]

    (M. Moretti, Quel che c'era una volta, 1-2)

    Non sente la montagna chi non sente

    questa farfalla, simbolo dell'Alpi [...]

    (G. Gozzano,Parnassus Apollo, 1-2)

    Certo, si piacciono, certo

    l'uno dell'altra ha gioia a giudicare

    dal cigolio del letto che si fa

    ritmo d'un brutto sogno oppure

    sussulto in dormiveglia, quasi vero.

    (V. Sereni, Un incubo, 1-5)

    EnallageConsiste nell'usare una parte del discorso con la funzione di un'altra

    (aggettivo per avverbio, aggettivo per nome, tempo presente per il futuro,ecc.)

    ... perch'io sia giunto forse alquanto tardo, >>> invece di tardi

    non t'incresca restare a parlar meco...

    (Dante,Inferno, XXVI, 22-23)

    Scorre pi sotto il re canuto a piede

    da l'una a l'altra porta e 'n su le mura

    ci che prima ordin cauto rivede >>> invece dicautamente

    e i difensor conforta e rassecura:

  • 8/14/2019 retorica-b

    34/50

    (T. Tasso, Gerusalemme liberata, XI, 225-228)

    ... Al tardo onore >>> invece di giunto

    tardivamente

    non sorser gli occhi tuoi; merc, non danno,l'ora estrema ti fu...

    (G. Leopardi,Ad Angelo Mai, 132-134)

    Languido il tuon de l'ultimo cannone >>> invece di

    languidamente

    dietro la fuga austriaca moria:

    (G. Carducci,Piemonte, 73-74)

    e stridere odo l'arcoforte e sibilare lo strale >>> invece di

    fortemente

    (G. D'Annunzio,Il Gombo, 47-48)

    ... l'attacchino

    sposta dolce la scala lungo i muri >>> invece di

    dolcemente

    in un fruscio di carta.

    (A. Gatto, Un'alba, 7-9)

    IpallageConsiste nell'attribuire ad un termine l'aggettivo che si riferisce ad un

    altro all'interno di uno o due versi.

    ...

    tal mi fec'io di mia virtute stanca >>> il poeta

    abbattuto, non il suo coraggio

    (Dante,Inferno, II, 130)

    ... e spesso all'ore tarde, assiso

    sul conscio letto, dolorosamente >>> il poeta

    conscio, non il letto

    (G. Leopardi,Le ricordanze, 113-114)

    O desiata verde solitudine >>> la campagna

    verde, non la solitudine

    lungi al rumor de gli uomini!(G. Carducci,Ruit hora, 1-2)

  • 8/14/2019 retorica-b

    35/50

    Qual questa via senza fine

    che all'alba s tremula d'ali? >>> sono le ali

    tremule, non la via

    (G. Pascoli,Le rane, 9-10)

    O forse lungo l'Affrico che riga

    lapallida contrada >>> sono gli ulivi

    pallidi, non la contrada

    ove i campi il cipresso han per confine?

    (G. D'Annunzio,Il fanciullo, 8-10)

    E ora, in queste mattine

    cos stanche >>> il poeta

    stanco, non le mattineche ho smesso di chiedere e di sperare,...

    (V. Cardarelli,Estiva, 23-25)

    Il fanciullo preme sulla terra

    la sua mano vittoriosa >>> il fanciullo

    vittorioso, non la mano

    (L. Sinisgalli, Vidi le Muse, II, 12-13)

    Deola passa il mattino seduta al caff

    e nessuno la guarda. A quest'ora in citt corron tutti

    sotto il sole ancorfresco dell'alba... >>> l'alba fresca,

    non il sole

    (C. Pavese,Pensieri di Deola, 1-3)

    ... Intorno,

    ogni tristezza al braccio dei soldati

    era un odorepovero di donna >>> la donna

    povera, non l'odorecoi garofani scuri sopra il petto.

    (A. Gatto,Alla voce perduta, 3-6)

    AsindetoConsiste nell'accostare proposizioni o loro membri senza l'uso delle

    congiunzioni.

    Diverse lingue, orribili favelle,parole di dolore, accenti d'ira,

    voci alte e fioche, e suon di man con elle.

  • 8/14/2019 retorica-b

    36/50

    (Dante,Inferno, III, 25-27)

    Vegghio,penso, ardo, piango, e chi mi sface [...]

    (Francesco Petrarca, Canzoniere, CLXIV, v 5)

    Spesso in conviti, e sempre stanno in feste,

    in giostre, in lotte, in scene, in bagno, in danza:

    or presso ai fonti, all'ombre de' poggietti,

    leggon d'antiqui gli amorosi detti.

    (Ludovico Ariosto, Orlando furioso, VII, st. 31)

    Ma che non puote il tempo? e che non puote,

    servendo, meritando, supplicando,

    fare un fedele ed importuno amante?(Torquato Tasso,Aminta, Atto I, Scena I, 65-67)

    Dagli atri muscosi, dai Fori cadenti,

    dai boschi, dall'arse fucine stridenti,

    dai solchi bagnati di servo sudor,

    un volgo disperso repente si desta;

    (Alessandro Manzoni,Dagli atrii muscosi..., Adelchi,Atto III, Coro, 1-4)

    Gi la corte, il ministero,

    il soldato, il birro, il clero,

    manda il morto al diavolo.

    (Giuseppe Giusti,Il dies ira e, 16-18)

    Esili foglie, magri rami, cavo

    tronco, distorte barbe, piccol frutto,

    ecco, e un nume ineffabile risplende

    nel suo pallore!

    (Gabriele D'Annunzio,L'ulivo, 9-12)

    ella dolce ella grave ella pia,

    corregge conforta consiglia.

    (Giovanni Pascoli, Sorella, 3-4)

    Dicevi: morte silenzio solitudine;

    (Salvatore Quasimodo, Colore di pioggia e di ferro, 1)

    Polisindeto

  • 8/14/2019 retorica-b

    37/50

    Consiste nel collegare varie proposizioni o loro membri con numerose e

    ripetute congiunzioni.

    Non altrimenti fan, di state, i cani

    or col petto, or col pi, quando son morsio da pulci o da mosche o da tafani.

    (Dante,Inferno, XVII, 49-51)

    [...]

    l'aura mia vital da me partita

    e viva ebella e nuda al ciel salita:

    (Francesco Petrarca, Canzoniere, CCLXXVIII, 4-5)

    Avea in ogni sua parte un laccio teso,o parli o rida o canti o passo muova:

    n maraviglia se Ruggier n' preso,

    poi che tanto benigna se la truova.

    (Ludovico Ariosto, Orlando furioso, VII, st. 16)

    Vinta da l'ira la ragione e l'arte

    e le forze il furor ministra e cresce.

    Sempre che scende il ferro o fora o parte

    o piastra o maglia, e colpo in van non esce.

    (Torquato Tasso, Gerusalemme liberata, VI, st. 47)

    Vero ben, Pindemonte! Anche la Speme,

    ultima Dea, fugge i sepolcri; e involve

    tutte cose l'obblio nella sua notte;

    e una forza operosa le affatica

    di moto in moto; e l'uomo e le sue tombe

    e l'estreme sembianze e le reliquie

    della terra e del ciel traveste il tempo.

    (Ugo Foscolo,Dei Sepolcri, 16-22)

    E ripens le mobili

    tende, e i percossi valli,

    e il lampo de' manipoli,

    e l'onda dei cavalli,

    e il concitato imperio

    e il celere ubbidir.

    (Alessandro Manzoni,Il Cinque Maggio, 79-84)

    [...]

  • 8/14/2019 retorica-b

    38/50

    e l'anno morto, ed anche il giorno muore,

    e il tuono muglia, e il vento urla pi forte,

    e l'acqua fruscia, ed gi notte oscura,

    e quello ch'era non sar mai pi.

    (Giovanni Pascoli,In ritardo, 45-48)

    E non ho pi nome.

    E l'Alpi e l'isole e i golfi

    e i capi e i fari e i boschi

    e le foci ch'io nomai

    non han pi l'usato nome

    che suona in labbra umane.

    (Gabriele D'Annunzio, Meriggio, 99-104)

    EndiadiConsiste nellesprimere un concetto unico servendosi di due parole.

    O delli altri poeti onore e lume

    (Dante,Inferno, I, 82)

    Giaufr Rudel, chus la vela e il remo

    a cercar la sua morte...

    (Francesco Petrarca, Trionfo dAmore, IV, 52-53)

    e credo da le fasce e da la culla

    al mio imperfetto, a la fortuna avversa,

    questo rimedio provedesse il cielo.

    (Francesco Petrarca, Gentil mia donna, i veggio..., 52-54)

    Chi fermato di menar sua vitasuper londe fallaci e per li scogli,

    (Francesco Petrarca, Canzoniere, LXXX, 1-2)

    Deh! fate un corpo sol de membri amici;

    fate un capo che gli altri indrizzi e frene;

    date ad un sol lo scettro e la possanza,

    e sostenga di re vece e sembianza.

    (Torquato Tasso, Gerusalemme liberata, I, st. 31)

    ... e il grande impero

    di quella Roma, e larmi, e il fragorio...

  • 8/14/2019 retorica-b

    39/50

    (Giacomo Leopardi,La sera del d di festa, 35-36)

    Candida, vereconda, austera luna

    che vapori e teporper lalta notte

    saliano a te dagli erborati colli;(Giosu Carducci,Notte di Maggio, 7-9)

    [...]

    quando, stagliate dentro loro e il fuoco,

    le paranzelle in una riga lunga

    dondolano sul mar liscio di lacca.

    (Giovanni Pascoli,I puffini dellAdriatico, 12-14)

    Nelloro e nella porporaaperte palpitano

    le ali, le ali apollinee.

    (Gabriele DAnnunzio, Alcione,Ditirambo I, 452-454)

    ZeugmaConsiste nell'usare una parola (di solito un verbo) riferita a due termini,

    mentre si adatta ad uno solo dei due.

    Ma se a conoscer la prima radice

    del nostro amor tu hai cotanto affetto,

    far come colui che piange e dice.

    (Dante,Inferno, V, 124-126)

    Ma se le mie parole esser dien seme

    che frutti infamia al traditor ch'i' rodo,

    parlare e lagrimar vedrai insieme.

    (Dante,Inferno, XXXIII, 7-9)

    Poi ch'ella in s torn, deserto e muto,

    quanto mirar pot, d'intorno scorse:

    (T. Tasso, Gerusalemme liberata, XVI, 63, 1-2)

    e, chino il capo e le ginocchia, al petto

    giunge la destra. Il re cos gli dice:

    (T. Tasso, Gerusalemme liberata, XVII, 37, 1-2)

    d'in su i veroni del paterno ostello

  • 8/14/2019 retorica-b

    40/50

    porgea gli orecchi al suon della tua voce

    ed alla man veloce

    che percorrea la faticosa tela.

    (G. Leopardi,A Silvia, 19-22)

    Leva in roseo fulgor la cattedrale

    le mille guglie bianche e i santi d'oro,

    osannando irraggiata: intorno, il coro

    bruno dei falchi agita i gridi e l'ale.

    (G. Carducci, Sole e amore, 5-8)

    Maggio, idillio di Dante e Beatrice,

    Che di tentazoni

    Le vie, d'acacie infiori la pendice,

    Le case di mosconi:(G. Carducci,Idillio di maggio, 1-4)

    OssimoroConsiste nell'accostare due termini che hanno significato opposto.

    ...

    tal che mi fece, or quand'egli arde 'l cielo,

    tutto tremar d'un amoroso gielo.

    (F. Petrarca,Non al suo amante pi Diana piacque, vv. 7-8)

    Ma il fanciullo Rinaldo e sovra questi

    e sovra quanti in mostra eran condutti,

    dolcemente feroce alzar vedresti

    la regal fronte, e in lui mirar sol tutti.

    (T. Tasso, Gerusalemme liberata, c. I, vv. 457-460)

    Silvia, rimembri ancora

    quel tempo della tua vita mortale,

    quando belt splendea

    negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,

    e tu, lieta e pensosa, il limitare

    di giovent salivi?

    (G. Leopardi,A Silvia, vv. 1-6)

    Sentia nell'inno la dolcezza amara

    de' canti uditi da fanciullo;...(G. Giusti, Sant'Ambrogio, vv. 65-66)

  • 8/14/2019 retorica-b

    41/50

    O viso dolce dipallor roseo,

    o stillanti occhi di pace, o candida

    tra' floridi ricci inchinata

    pura fronte con atto soave!

    (G. Carducci,Alla stazione in una mattina d'autunno, vv. 37-40)

    Le pie lucerne brillano intorno,

    l nella casa, qua sulla siepe:

    sembra la terra, prima di giorno,

    unpiccoletto grande presepe.

    (G. Pascoli,Le ciaramelle, vv. 13-16)

    Figure di Neumi elle sono

    in questa concordia discorde.

    (G. D'Annunzio, Undulna, vv. 41-42)

    Cessate d'uccidere i morti...

    (G. Ungaretti,Non gridate pi, v. 1)

    Si scambiano motti superbi

    e dolcissime ingiurie. La Sera...

    (L. Sinisgalli, Vidi le Muse, II, vv. 5-6)

    Eufemismo

    Consiste nell'attenuare un'espressione troppo cruda o realistica o

    inopportuna.

    Quando rispuosi, cominciai: - Oh lasso,

    quanti dolci pensier, quanto disio

    men costoro al doloroso passo!-

    (Dante,Inferno, V, vv.112-114)

    ...

    i' so' colei che ti die' tanta guerra,

    et compie' mia giornata inanzi

    sera

    (F. Petrarca,Levommi il mio penser inparte ov'era, vv 7-8)

    Ma il primo lustro a pena era varcato

    l'adulterio e quindi laperdizione eterna

    morii prematuramente

    corpo umano

  • 8/14/2019 retorica-b

    42/50

    dal d ch'ella spogliossi il mortal

    velo,

    (T. Tasso, Gerusalemme liberata, C. IV, vv

    289-290)

    Forse tu fra plebei tumuli guardi

    vagolando, ove dorma il sacro

    capo

    del tuo Parini?...

    (U. Foscolo,Dei Sepolcri, vv 70-72)

    Ei t'ode; oh ciel! tu manchi! ed

    io...

    in servitude a piangerti rimango.(A. Manzoni,Adelchi, Atto V, Scena VIII,

    vv 84-85)

    ... Ivi danzando; in fronte

    la gioia ti splendea, splendea negli occhi

    quel confidente immaginar, quel lume

    di giovent, quando spegneali il fato,

    e giacevi. Ahi Nerina! In cor mi

    regna

    l'antico amor...

    (G. Leopardi,Le ricordanze, vv 153-158)

    E dimani cadr. Ma di

    lontano

    pace dicono al cuor le tue colline

    (G. Carducci, Traversando la Maremma

    toscana, vv 11-12)

    sia seppellito

    muori

    eri morta

    morir

    AntitesiConsiste nell'accostare due parole o concetti di senso opposto.

    - VergineMadre, figlia del tuo figlio,

    umile e alta pi che creatura,

    termine fisso d'etterno consiglio,...-

    (Dante,Paradiso, C. XXXIII, vv 1-3)

    Vano error vi lusinga:

    poco vedete, et parvi veder molto,

  • 8/14/2019 retorica-b

    43/50

    ch 'n cor venale amor cercate o fede.

    (F. Petrarca,Italia mia, bench 'l parlar sia indarno, vv 23-25)

    Sommessi accenti e tacite parole,

    rotti singulti e flebili sospiride la gente ch'in un s'allegra e duole,...

    (T. Tasso, Gerusalemme liberata, C. III, vv 41-43)

    ... Al tardo onore

    non sorser gli occhi tuoi; merc, non danno,

    l'ora estrema ti fu...

    (G. Leopardi,Ad Angelo Mai, vv 132-134)

    ...strumenti ciechi d'occhiuta rapina,

    (G. Giusti, Sant'Ambrogio, v 83)

    Breve e amplissimo carme, o lievemente

    co 'l pensier volto a mondi altri migliori

    l'Alighier ti profili o te co' fiori

    colga il Petrarca lungo un rio corrente;

    (G. Carducci,Al sonetto, vv 1-4)

    ...

    dov'era, dietro siepi riquadre

    di biancospino, dietro un cancello

    verde, ci ch'era della mia madre,

    nostro, ma poco;poco, ma bello.

    (G. Pascoli,Il nido di "Farlotti", vv 9-12)

    Anche cos statobreve il nostro lungo viaggio.

    (E. Montale,Xenia II, 5, v 3)

    So che non foco, ma ghiaccio eravate,

    o mie candide fedi giovanili,

    sotto il cui manto vissi

    come un tronco sepolto nella neve:

    (V. Cardarelli,Illusa giovent, vv 7-10)

    IroniaConsiste nel dire il contrario di ci che si pensa.

  • 8/14/2019 retorica-b

    44/50

    Godi, Fiorenza, poi che se' s grande,

    che per mare e per terra batti l'ali,

    e per lo 'nferno tuo nome si spande!

    (Dante,Inferno, XXVI, 1-3)

    Oh me dolente! Come mi riscossi

    quando mi prese dicendomi: - Forse

    tu non pensavi ch'io loico fossi! -

    (Dante,Inferno, XXVI, 121-123)

    Vieni a veder la gente quanto s'ama!

    E se nulla di noi piet ti move,

    a vergognarti vien della tua fama.

    (Dante,Purgatorio, VI, 115-117)

    [...]

    talmente che le misere donzelle

    ch'abbino o aver si credono beltade

    (come affatto costui tutte le invole)

    non escon fuor s che le veggia il sole.

    (Ludovico Ariosto, Orlando furioso, IV, 45-48)

    - Vienne in disparte pur tu, che omicida

    sei de' giganti solo e de gli eroi;

    l'uccisor de le femmine ti sfida -

    (Torquato Tasso, Gerusalemme liberata, XIX, st. 5)

    Ardir ancor tra i desinari illustri

    sul meriggio innoltrarmi umil cantore,

    poich troppa di te cura mi punge,

    signor, ch'io spero un d veder maestro

    e dittator di graziosi modiall'alma giovent che Italia onora.

    (Giuseppe Parini,Il giorno, Il Mezzogiorno, 1-6)

    Pene tu spargi a larga mano; il duolo

    spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto

    che per mostro e miracolo talvolta

    nasce d'affanno gran guadagno. Umana

    prole cara agli eterni! [...]

    (Giacomo Leopardi,La quiete dopo la tempesta, 47-51)

    Ah, intendo: il suo cervel, Dio lo riposi,

  • 8/14/2019 retorica-b

    45/50

    in tutt'altre faccende affaccendato,

    a questa roba morto e sotterrato.

    (Giuseppe Giusti, Sant'Ambrogio, 24-26)

    E mangia altro che bacche di cipresso;n io sono per anche un manzoniano

    che tiri quattro paghe per il lesso.

    (Giosu Carducci,Davanti San Guido, 69-71)

    Esclamazione

    Consiste nellesprimere con enfasi uno stato danimo in forma

    esclamativa.

    Ed ecco verso noi venir per nave

    un vecchio bianco per antico pelo,

    gridando: - Guai a voi, anime prave!

    Non isperate mai veder lo cielo!..-

    (Dante,Inferno, Canto III, vv 82-85)

    Ahi quanto egli era nellaspetto fiero!

    E quanto mi parea nellatto acerbo,

    con lali aperte e sopra i pi leggiero!(Dante,Inferno, Canto XXI, vv 31-33)

    Allor fui preso, e non mi spiacque poi,

    s dolce lume uscia dagli occhi suoi!

    (F. Petrarca,Nova angeletta sovra lale accorta, vv 7-8)

    Questo di tanta speme oggi mi resta!

    Straniere genti, lossa mie rendete

    allora al petto della madre mesta.

    (U. Foscolo,In morte del fratello Giovanni, v 12-14)

    Tornami a mente il d che la battaglia

    damor sentii la prima volta, e dissi:

    Oim, se quest amor, comei travaglia!

    (G. Leopardi,Il primo amore, vv 1-3)

    InterrogazioneConsiste in una domanda in cui insita la risposta: interrogazione fatta

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    non per rivolgere una vera domanda, ma per esprimere ironia,

    meraviglia, sarcasmo, rimprovero o altri sentimenti.

    Lo savio mio inver lui grid: - Forse

    tu credi che qui sia il duca dAtene,

    che su nel mondo la morte ti porse?..-(Dante,Inferno, Canto XII, vv 16-18)

    - O Giacomo -, dicea, - da SantAndrea,

    che t giovato di me fare schermo?

    Che colpa ho io della tua vita rea? -

    (Dante,Inferno, Canto XIII, vv 133-135)

    Chi pi scellerato che colui

    che al giudicio divin passion porta?(Dante,Inferno, Canto XX, vv 29-30)

    Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?

    (Dante,Purgatorio, Canto XVI, v 97)

    Qual ninfa in fonti, in selve mai qual dea

    chiome doro s fino a laura sciolse?

    quando un cor tante in s vertuti accolse?

    (F. Petrarca,In qual parte del ciel, in quale idea, vv 5-7)

    Ma perch pria del tempo a s il mortale

    invidier lillusion che spento

    pur lo sofferma al limitar di Dite?

    Non vive ei forse anche sotterra, quando

    gli sar muta larmonia del giorno,

    se pu destarla con soavi cure

    nella mente dei suoi?...

    (U. Foscolo,Dei Sepolcri, vv 23-29)

    O Nerina! e di te forse non odo

    questi luoghi parlar? caduta forse

    dal mio pensier sei tu? Dove sei gita,

    che qui sola di te la ricordanza

    trovo, dolcezza mia?...

    (G. Leopardi,Le ricordanze, vv 136-140)

    O piccola Maria,di versi a te che importa?

    Esce la poesia,

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    o piccola Maria,

    quando malinconia

    batte del cor la porta.

    O piccola Maria,

    di versi a te che importa?(G. Carducci,Alla signorina Maria A.)

    ApostrofeConsiste nel rivolgersi improvvisamente e con enfasi a persona o cosa

    personificata, anche lontana e immaginata come presente.

    Ahi, Pistoia, Pistoia, ch non stanzi

    dincenerarti, s che pi non duri,

    poi che in mal fare il seme tuo avanzi?

    (Dante,Inferno, Canto XXV, vv 10-12)

    Ahi, dura terra, perch non tapristi?

    (Dante,Inferno, Canto XXXIII, v 66)

    Ahi Pisa, vituperio delle genti

    del bel paese l dove il s suona,

    poi che i vicini a te punir son lenti,movasi la Capraia e la Gorgona,

    e faccian siepe ad Arno in su la foce

    s chegli annieghi in te ogni persona!

    (Dante,Inferno, Canto XXXIII, vv 79-84)

    Ahi, serva Italia, di dolore ostello,

    nave sanza nocchiere in gran tempesta,

    non donna di provincie, ma bordello!

    (Dante,Purgatorio, Canto VI, vv 76-78)

    O natura, o natura,

    perch non rendi poi

    quel che prometti allor? perch di tanto

    inganni i figli tuoi?

    (G. Leopardi,A Silvia, vv 36-39)

    O Niobe, lantico

    tuo grido odo alzarsi repente

    al conspetto del Mare,e il tuo disperato dolore

    chiamar le figlie e i figli

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    per linesorabile chiostra,

    e stridere odo larco

    forte e sibilare lo strale.

    (G. DAnnunzio,Il Gombo, vv 41-48, Alcyone)

    IpotiposiConsiste nel rappresentare vivamente una persona, un animale, una cosa,

    un avvenimento.

    Ed ei mi disse: - Volgiti; che fai?

    Vedi l Farinata, che s' dritto:

    dalla cintola in su tutto il vedrai -

    I' aveva gi 'l mio viso nel suo fitto;ed ei s'ergea col petto e con la fronte,

    com'avesse l'Inferno in gran dispitto:

    (Dante,Inferno, C. X, vv 31-36)

    Infiamma d'ira il Principe le gote,

    e ne gli occhi di foco arde e sfavilla,

    e fuor de la visiera escono ardenti

    gli sguardi e insieme lo stridor de' denti.

    (T. Tasso, Gerusalemme liberata, C. VII, vv 333-336)

    Senti raspar fra le macerie e i bronchi

    la darelitta cagna ramingando

    su le fosse e famelica ululando;

    e uscir del teschio, ove fuggia la luna,

    l'upupa, e svolazzar su per le croci

    sparse per la funerea campagna,

    (U. Foscolo,Dei Sepolcri, vv 78-83)

    I cipressi che a Bolgheri alti e schietti

    van da San Guido in duplice filar,

    quasi in corsa giganti giovinetti

    mi balzarono incontro e mi guardar.

    (G. Carducci,Davanti San Guido, vv 1-4)

    Tre casettine

    dai tetti aguzzi,

    un verde praticello,

    un esiguo ruscello: Rio Bo,un vigile cipresso.

    (A. Palazzeschi,Rio Bo, vv 1-5)

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    Il portiere caduto alla difesa

    ultima vana, contro terra cela

    la faccia, a non veder l'amara luce.

    Il compagno in ginocchio che l'induce,con parole e con mano, a rilevarsi,

    scopre pieni di lacrime i suoi occhi.

    (U. Saba, Goal, vv 1-6)

    EpifonemaConsiste nell'esprimere un motto sentenzioso che, solitamente, chiude

    con enfasi un discorso.

    Noi andavam con li dieci demoni.

    Ahi fiera compagnia! Ma nella chiesa

    coi Santi, e in taverna co' ghiottoni.

    (Dante,Inferno, XXII, 13-15)

    [...]

    i d miei fur s chiari, or son s foschi,

    come Morte che 'l fa: cos nel mondo

    sua ventura ciascun dal d che nasce!

    (Francesco Petrarca, Canzoniere, CCCIII, 12-14)

    E pur la segue ancor il desir vano,

    e nel seguirla se stesso alosinga,

    dicendo: Il tempo alfine il tutto acquista.

    (Matteo Maria Boiardo,Amorum liber tertius, CXLI, 12-14)

    Quant' bella giovinezza,

    che si fugge tuttavia!Chi vuol esser lieto, sia:

    di doman non c' certezza.

    (Lorenzo il Magnifico, Canzona di Bacco, 1-4)

    Oh sommo Dio, come i giudici umani

    spesso offuscati son da un nembo oscuro!

    i modi di Bireno empii e profani,

    pietosi e santi riputati furo.

    (Ludovico Ariosto, Orlando furioso, X, XV)

    Vede Tancredi in maggior copia il sangue

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    del suo nemico e s non tanto offeso;

    ne gode e insuperbisce. Oh nostra folle

    mente, ch'ogn'aura di fortuna estolle!

    (Torquato Tasso, Gerusalemme liberata, XII, 461-464)

    Oh figlia! ... Or, taci:

    non far, ch'io pianga. Vinto re non piange.

    Abner, salvala, va: ma, se pur mai

    ella cadesse infra nemiche mani,

    deh! non dir, no, che di Saulle figlia;

    (Vittorio Alfieri, Saul, Scena IV, 204-208)

    Deh come mai da me s vario fui,

    e tanto amor mi tolse un altro amore?

    Deh quanto, in verit, vani siam nui!(Giacomo Leopardi,Il primo amore, 79-81)

    Dovevamo saperlo che l'amore

    brucia la vita e fa volare il tempo.

    (Vincenzo Cardarelli,Passato, 20-21)

    Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,

    s qualche storta sillaba e secca come un ramo.

    Codesto solo oggi possiamo dirti,

    ci che non siamo, ci che non vogliamo.

    (Eugenio Montale,Non chiederci la parola..., 9-12)..