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Diagnosi e trattamento dell’insufficienza venosa. Percorso condiviso tra Specialista e Medico di Medicina Generale. Poliambulatorio Angelo Custode - via dei Toscani 109 – 46010 Curtatone (MN) 29/05/2014 RAZIONALE L’elevata incidenza della malattia venosa cronica e delle sue complicanze, dovute anche all’aumento dell’età media della popolazione, impone un’attenzione sempre maggiore su questa patologia. Per tale motivo una opportuna gestione è indispensabile nell’ottica della riduzione di incidenza delle gravi complicanze e del controllo nel tempo della sua evoluzione. Il Medico di Medicina Generale (MMG) deve confrontarsi sempre più con le problematiche connesse a tale malattia e governarla. Il primo livello d'intervento si svolge presso l'ambulatorio del MMG ed è pertanto importante delineare le modalità del percorso diagnostico, clinico e terapeutico da seguire. Lo specialista rappresenta per il MMG il riferimento naturale per il completamento dell'iter diagnostico in ambito di extra ospedalità. Creare e affinare un rapporto tra il MMG e Specialista rappresenta, pertanto, un obiettivo primario da perseguire al fine di migliorare lo stato di salute del cittadino utente. Un corso di aggiornamento teorico-pratico che migliori la conoscenza del MMG sull’appropriatezza dei percorsi diagnostici e terapeutici nella malattia venosa cronica è pertanto essenziale per migliorare lo stato di salute dei pazienti e conseguire l’ottimizzazione dei costi a carico della società e del sistema sanitario. In considerazione della notevole frequenza con cui negli studi medici si presentano pazienti che presentano una patologia venosa cronica si è scelto d’approfondire tale aspetto nell’ottica di migliorare la capacità diagnostica, clinica e terapeutica del MMG. In tal modo si intende ridurre, nel contempo, sia le consulenze specialistiche sia la prescrizione di esami inutili e/o poco appropriati. Ci si propone pertanto di mettere in grado il MMG di identificare correttamente i pazienti che presentino sintomi compatibili con una malattia venosa cronica e di avviare un primo approccio diagnostico per la conferma di tale diagnosi e per l’individuazione delle cause più frequenti oltre che indirizzare il MMG verso il più idoneo percorso clinico-terapeutico. Il corso avrà un approccio molto pratico che non partirà dal solito inquadramento sistematico presente nei trattati ma dai sintomi del paziente. Verranno quindi discussi in prima istanza i sintomi che devono sollevare nel medico il sospetto di una malattia venosa cronica e la modalità e circostanze della loro insorgenza. Verranno poi discussi i principali esami da richiedere per accertare l’origine della malattia venosa cronica e valutare il grado di gravità e le conseguenti principali opzioni terapeutiche mediche e chirurgiche. Alla fine di questo inquadramento teorico, verranno visitati alcuni pazienti emblematici, precedentemente selezionati con i quali verrà effettuato il tipico percorso diagnostico-clinico dalla anamnesi all’esame obiettivo. La parte pratica consta nell’esame obiettivo tramite utilizzo di manovre semeiologiche e un test non invasivo con un Pletismografo a luce riflessa, per il controllo del Tempo di Riempimento Venoso, atti a evidenziare e valutare la MVC e il suo stadio di avanzamento nei pazienti selezionati con patologia venosa. Tale test viene eseguito e spiegato prima dal tutor e poi, eventualmente, fatto eseguire direttamente dai discenti. In questa fase, i MMG, oltre ad assistere alle visite specialistiche e prenderne attivamente parte eseguendo, eventualmente, le più elementari manovre semeiologiche atte a valutare il grado di malattia venosa cronica (Perthes, Trendelemburg e Swartz, ecc), hanno modo di condividere con il tutor il percorso diagnostico-terapeutico per la patologia MVC riscontrata nei pazienti. L’evento formativo coinvolge Specialisti e MMG. Studio A&S

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Diagnosi e trattamento dell’insufficienza venosa. Percorso condiviso tra Specialista e Medico di Medicina Generale.

Poliambulatorio Angelo Custode - via dei Toscani 109 – 46010 Curtatone (MN)

29/05/2014

RAZIONALE L’elevata incidenza della malattia venosa cronica e delle sue complicanze, dovute anche all’aumento dell’età media della popolazione, impone un’attenzione sempre maggiore su questa patologia. Per tale motivo una opportuna gestione è indispensabile nell’ottica della riduzione di incidenza delle gravi complicanze e del controllo nel tempo della sua evoluzione. Il Medico di Medicina Generale (MMG) deve confrontarsi sempre più con le problematiche connesse a tale malattia e governarla. Il primo livello d'intervento si svolge presso l'ambulatorio del MMG ed è pertanto importante delineare le modalità del percorso diagnostico, clinico e terapeutico da seguire. Lo specialista rappresenta per il MMG il riferimento naturale per il completamento dell'iter diagnostico in ambito di extra ospedalità. Creare e affinare un rapporto tra il MMG e Specialista rappresenta, pertanto, un obiettivo primario da perseguire al fine di migliorare lo stato di salute del cittadino utente. Un corso di aggiornamento teorico-pratico che migliori la conoscenza del MMG sull’appropriatezza dei percorsi diagnostici e terapeutici nella malattia venosa cronica è pertanto essenziale per migliorare lo stato di salute dei pazienti e conseguire l’ottimizzazione dei costi a carico della società e del sistema sanitario. In considerazione della notevole frequenza con cui negli studi medici si presentano pazienti che presentano una patologia venosa cronica si è scelto d’approfondire tale aspetto nell’ottica di migliorare la capacità diagnostica, clinica e terapeutica del MMG. In tal modo si intende ridurre, nel contempo, sia le consulenze specialistiche sia la prescrizione di esami inutili e/o poco appropriati. Ci si propone pertanto di mettere in grado il MMG di identificare correttamente i pazienti che presentino sintomi compatibili con una malattia venosa cronica e di avviare un primo approccio diagnostico per la conferma di tale diagnosi e per l’individuazione delle cause più frequenti oltre che indirizzare il MMG verso il più idoneo percorso clinico-terapeutico. Il corso avrà un approccio molto pratico che non partirà dal solito inquadramento sistematico presente nei trattati ma dai sintomi del paziente. Verranno quindi discussi in prima istanza i sintomi che devono sollevare nel medico il sospetto di una malattia venosa cronica e la modalità e circostanze della loro insorgenza. Verranno poi discussi i principali esami da richiedere per accertare l’origine della malattia venosa cronica e valutare il grado di gravità e le conseguenti principali opzioni terapeutiche mediche e chirurgiche. Alla fine di questo inquadramento teorico, verranno visitati alcuni pazienti emblematici, precedentemente selezionati con i quali verrà effettuato il tipico percorso diagnostico-clinico dalla anamnesi all’esame obiettivo. La parte pratica consta nell’esame obiettivo tramite utilizzo di manovre semeiologiche e un test non invasivo con un Pletismografo a luce riflessa, per il controllo del Tempo di Riempimento Venoso, atti a evidenziare e valutare la MVC e il suo stadio di avanzamento nei pazienti selezionati con patologia venosa. Tale test viene eseguito e spiegato prima dal tutor e poi, eventualmente, fatto eseguire direttamente dai discenti. In questa fase, i MMG, oltre ad assistere alle visite specialistiche e prenderne attivamente parte eseguendo, eventualmente, le più elementari manovre semeiologiche atte a valutare il grado di malattia venosa cronica (Perthes, Trendelemburg e Swartz, ecc), hanno modo di condividere con il tutor il percorso diagnostico-terapeutico per la patologia MVC riscontrata nei pazienti. L’evento formativo coinvolge Specialisti e MMG.

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Lo specialista svolgerà prima la parte teorica, introduttiva, in cui viene inquadrata la fisiopatologia e la clinica della Malattia Venosa Cronica, il tema della diagnosi differenziale e del trattamento Evidence Based della MVC. La successiva tavola rotonda sarà un momento di confronto fra Specialista e MMG al fine di costruire un approccio condiviso al paziente con MVC definendo esattamente i compiti delle parti. Lo Specialista presenterà, poi, dei casi clinici paradigmatici, coinvolgendo attivamente i partecipanti attraverso domande e la produzione di un rapporto finale. Nell’ultima parte dell’evento, infine, lo specialista è a disposizione per la fase eminentemente pratica che si traduce nella visita specialistica di 5-6 di pazienti, afferenti all’ambulatorio, precedentemente selezionati dai MMG tramite apposito questionario. Casi clinici presentati e discussi durante la sessione CASO CLINICO n° 1 Donna 58 anni. Diabete mellito tipo II NID. Ipertensione arteriosa. Obesità. Varici reticolari di coscia sinistra. Abitudine posturale lavorativa sedentaria. Fenomeno di Raynaud A.A.S.S. Si presenta alla nostra osservazione per insorgenza da alcune settimane di cute tesa arrossata a livello del terzo inferiore di gamba con sintomi soggettivi di tipo “puntorio” nella zona interessata. Refrattaria alla terapia antibiotica. Non febbre. OBIETTIVITA’ CLINICA Segni di infiammazione sub acuta e presenza di varici. Dopo aver sottoposto la paziente a un Eco Color Doppler si decide di sottoporre la paziente a una terapia combinata: scleromousse della perforante + compressione + terapia medica con flebotropi CASO CLINICO n° 2 Uomo di 67 anni. Ipertensione arteriosa. Obesità. Recente ictus cerebri (6 mesi fa). Trombosi venosa profonda arto inferiore sx 20 anni fa. Si presenta alla nostra osservazione per ulcera malleolare interna sx insorta da alcuni mesi. Non migliorata con trattamenti topici (fitostimoline, connettivina, creme antibiotiche e collageno). OBIETTIVITA’ CLINICA Ulcera a margini rilevati e facilmente sanguinanti, fondo fibrinoso, estesa lipodermatosclerosi a “manicotto” del terzo inferiore della gamba, edema consensuale. Dopo aver fatto la diagnosi si opta per un approccio combinato in cui è fondamentale la sinergia tra terapia medica con flebotropi, compressione elastica con un gambaletto di 2° classe e la detersione dell’ulcera con l’uso di medicazioni avanzate CASO CLINICO n° 3 R,.T,. donna di 58 anni, commerciante, 66 Kg., alta1,64 m., fumatrice, 3 gravidanze a termine. ANAMNESI FAMILIARE: Padre deceduto a 77 aa. per tumore del polmone. Madre deceduta a 87 aa. per complicanze polmonari in corso di Ictus Cerebri. ANAMNESI REMOTA: Comuni esantemi infantili, appendicectomia 21 aa. ANAMNESI PATOLOGICA PROSSIMA: da circa 3 anni soffre di gambe pesanti che peggiorano con la stazione eretta e nella stagione calda. ESAME OBIETTIVO LOCALE: Ispezione. Varici dell’arto inferiore sx con localizzazione al polpaccio e al 1/3 inferiore e medio di gamba, microvarici in regione perimalleolare, non ipercheratosi, modesto incremento della pigmentazione cutanea. Palpazione: Non Edema improntabile, nessun aumento di consistenza del derma e ipoderma. Esame Ecocolor doppler: Reflusso safeno-femorale sx con segno di Valsalva positivo, il reflusso si estende alla safena di coscia (diametri safenici: a 2 cm dalla cross:11 mm, al terzo medio: 8,4 mm e al terzo inferiore: 8,7 mm), con varici di gamba al suo terzo medio e terzo inferiore. Diagnosi Clinica: Varici essenziali nel territorio della Safena interna sx. Indicazione terapeutica: dopo aver fatto la diagnosi si decide che la paziente è di sicuro interesse chirurgico e/o endovascolare (CEAP:2).

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CASO CLINICO n° 4 G.N. uomo di 57 anni, commerciante, 86 Kg., alto1,74 m., fumatore. ANAMNESI FAMILIARE: Padre deceduto a 67 aa. per malattia cardiovascolare non ben definita. Madre deceduta a 77 aa. per complicanze polmonari in corso di Ictus Cerebri. ANAMNESI REMOTA: Comuni esantemi infantili, appendicetomia 17 aa., tonsillectomia a 18 aa. Incidente stradale 10 anni fa con grave trauma di bacino. ANAMNESI PATOLOGICA PROSSIMA: da circa 3 anni soffre di gambe gonfie e pesanti che peggiorano nella stagione calda. ESAME OBIETTIVO LOCALE: Ispezione: edemi degli arti particolarmente evidenti in regione malleolare bilaterale e al 1/3 inferiore e medio di gamba. Microvarici in regione perimalleolare bilateralmente. Varici nel territorio safenico bilateralmente. Ipercheratosi con modesto incremento della pigmentazione cutanea. Palpazione: edema improntabile fino al 1/3 medio di gamba, maggiormente accentuato nel comparto interno di gamba e perimalleolare. Aumento di consistenza del derma e ipoderma. RIASSUNTO CLINICO:

• Trauma maggiore • Edema degli arti inferiori • (Bilaterale) • Modesti disturbi trofici • Iperpigmentazione

Il paziente è stato sottoposto a ecocolor doppler che ha evidenziato: • A DX: incontinenza della cross safeno femorale e safeno poplitea, presenza di perforante

incontinente del gruppo di Cockett, reflusso femorale profondo che di estende fino al distretto popliteo tibiale.

• A SX: incontinenza safeno popliteo, reflusso breve da incontinenza del perforante di Cockett, di perforante perimalleolare, reflusso venoso profondo.

Dopo aver fatto un ecocolor doppler si opta per un programma terapeutico combinato: • Terapia con bioflavonoidi • Compressivo (anche attraverso bendaggio) • Trattamento dei reflussi superficiali e delle varici (scleroterapia o chirurgia ablativa

superficiale o tecniche endovascolari). CASO CLINICO n° 5 Donna di 28 anni, 60 Kg., 1,68 di altezza, imprenditrice, fumatrice (8-10 sigarette al giorno), 1 gravidanza a termine, 2 aborti spontanei. In terapia con anticoncezionali orali da 6 anni, svolge attività fisica in modo discontinuo, stitica. Padre e madre viventi, quest’ultima affetta da MVC con varici. ANAMNESI: da circa 3 anni, durante il periodo primaverile e estivo soffre di senso di pesantezza agli arti inferiori, parestesie e sensazione di gambe gonfie. ESAME OBIETTIVO LOCALE: Ispezione: microvarici localizzate alla faccia esterna di coscia e gamba, bilateralmente con varici reticolari, nodularità diffuse alla coscia. Palpazione: Non edemi improntabili, nessun aumento della consistenza del derma e del sottocute degli arti inferiori, cute a “buccia d’arancia” localizzata alla regione trocanterica e sottoglutea. Esame Ecodoppler: Non reflussi patologici a carico degli assi safenici o del circolo venoso profondo.

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DIAGNOSI CLINICA: Microvarici in corso di malattia venosa cronica (CEAP: 1) con cellulite consensuale (PEF allo stadio 2) che necessita di trattamento scleroterapico associato al trattamento della cellulite. CASO CLINICO n° 6 Donna di 51 anni, 2 figli, insegnante, attività fisica moderata. Portatrice di Varici agli arti inferiori. ANAMNESI: da circa 3 anni presenta dolenzia agli arti inferiori con senso di pesantezza che si accentua durante i mesi estivi. Dopo giornate particolarmente stressanti presenta edema serotino. Decide di eseguire, sotto consiglio del suo medico curante, un Ecodoppler agli arti inferiori. ESAME OBIETTIVO LOCALE: Varici nel territorio della safena interna alla coscia e alla gamba. Non discromie, non edemi. All’ecocolordoppler evidenzia un modesto reflusso della safena interna sinistra con una collaterale superficiale di coscia molto dilatata. Continente il circolo profondo di sinistra. DIAGNOSI CLINICA: Malattia venosa cronica (CEAP : C2). Viene proposta alla scleroterapia del ramo di coscia, monitorizzando nel tempo l’incontineìza, modesta della safena interna omolaterale. CASO CLINICO n° 7 Donna di 60 anni, 2 gravidanze, ipertensione, varici, sovrappeso. ANAMNESI PROSSIMA: Da 3 mesi presenta una ulcera malleolare interna sinistra che negli ultimi giorni si è allargata, il dolore è forte, in particolare durante la notte. ESAME OBIETTIVO LOCALE. Ulcera peri e sopramalleolare interna sx della grandezza di circa 15 x 10 cm. con fondo fibrinoso e a margini irregolari. Secernente abbondanri secrezioni maleodoranti. Sottoposta ad ecocolordoppler che mette in evidenza un importante reflusso nel circolo profondo per una pregressa trombosi venosa profonda popliteo-femorale. Il circolo superficiale (safena interna) è incontinente con varicosità di coscia. DIAGNOSI CLINICA: Insufficienza venosa cronica (CEAP: C6). ITER TERAPEUTICO: Si consiglia alla paziente di intraprendere uno schema terapeutico articolato, comprentende:

• elastocompressione • medicazioni avanzate (con esecuzione di tampone locale per valutare l’utilità di una

antibioticoterapia mirata.). • Terapia chirurgica del reflusso superficiale. • Innesto omologo di cute • Valutazione delle condizioni cliniche e anatomiche per l’indicazione ad un intervento di

valvuloplastica venosa profonda (dopo esecuzione di flebografia ). Una volta presentata la storia clinica del paziente, il caso clinico si sviluppa con una serie di domande (quali approfondimenti clinici, quale ipotesi diagnostica, quale trattamento adottare etc) le cui risposte sono caratterizzate da elevati livelli di complessità e criticità decisionale. L’obiettivo didattico è quello di suscitare consapevolezza nei discenti di un percorso di analisi e diagnosi più in linea possibile con il quadro clinico del singolo paziente, facendo loro acquisire strumenti valutativi efficaci e performanti. In particolare in tutti i casi clinici si arriverà alla conclusione che il trattamento più idoneo non è mai uno solo ma una combinazione di più trattamenti diversi.

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PROGRAMMA SCIENTIFICO

14.00-14.45 Fisiopatologia, diagnosi clinica e strumentale della MVC MAURO GHIZZI

Relazione su tema preordinato

14.45-15.30 Trattamento Evidence Based della MVC MAURO GHIZZI

Relazione su tema preordinato

15.30-16.00 Presa in carico del paziente con MVC: chi fa cosa? MAURO GHIZZI

Tavola rotonda con dibattito tra esperti

16.00-17.00 Analisi e discussione di casi clinici MAURO GHIZZI

Lavoro a piccoli gruppi su problemi e casi clinici con produzione di rapporto finale

17.00-20.00 La visita flebologica: approccio clinico e strumentale MAURO GHIZZI

Esecuzione diretta di tutti i partecipanti di attività pratiche o teoriche. Spazio dedicato alla visita specialistica dei pazienti selezionati tramite apposito questionario e analisi dei risultati.

20.00-20.30 Test di verifica dell’apprendimento MAURO GHIZZI

Verifica con questionario

Studio

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C.V. RESPONSABILI SCIENTIFICI E RELATORI

VINCENZO GASBARRO Professore associato. Dipartimento di Morfologia, Chirurgia e Medicina Sperimentale – U.O. di Chirurgia Vascolare. Università degli Studi di Ferrara

F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M

V I T A E

INFORMAZIONI PERSONALI

Nome VINCENZO GASBARRO Indirizzo Telefono

Fax E-mail

Nazionalità italiana

Data e luogo di nascita 21 AGOSTO 1956 CASTEL DI SANGRO (AQ)

ESPERIENZA LAVORATIVA

• Date (da – a) Da gennaio 1983 al 31 dicembre 1988 assistente chirurgo presso la Casa di Cura Dailti di Ferrara. Dal 2 gennaio 1989 al 1 luglio 1989 e successivamente ha ricoperto il ruolo di Funzionario tecnico (VIII° livello) dal 2 luglio 1989 al 31 gennaio 1996. Ricercatore universitario per il gruppo delle discipline F08 presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Terapie Avanzate, dal 1 febbraio 1996. Professore Associato in Chirurgia Generale presso l’Università degli Studi di Ferrara dal gennaio 2007 con presa di servizio 1.2.07 presso il Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Anestesiologiche e Radiologiche dell’Università degli Studi di Ferrara. Dal 1 novembre 2012 si è trasferito nel settore disciplinare Med 22 – Chirurgia Vascolare

• Nome e indirizzo del datore di lavoro Università degli Studi di Ferrara - via Savonarola 9 44100 Ferrara • Tipo di azienda o settore Dipartimento di Morfologia, Chirurgia e Medicina Sperimentale

• Tipo di impiego Professore Associato confermato Med 22 • Principali mansioni e responsabilità Docente di Chirurgia Vascolare e Vice Direttore dell’U.O. di

Studio

A&S

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Chirurgia Vascolare ed Endovascolare dell’Azienda Ospedaliera Universitaria S. Anna di Ferrara Modulo di Alta Specializzazione in Terapie Endovascolari Periferiche

ISTRUZIONE E FORMAZIONE

• Date (da – a) Dall’ottobre 1975 al Novembre 1881 Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia

• Nome e tipo di istituto di istruzione o formazione

Laurea in Medicina e Chirurgia presso L’Università degli Studi di Ferrara

• Principali materie / abilità professionali oggetto dello studio

Chirirgia Generale Chirurgia Vascolare

• Qualifica conseguita Specializzazione in Chirurgia Generale presso L’Università degli Studi di Ferrara Specializzazione in Chirurgia Vascolare presso L’Università degli Studi di Ferrara

• Livello nella classificazione nazionale (se pertinente)

CAPACITÀ E COMPETENZE

PERSONALI Acquisite nel corso della vita e della

carriera ma non necessariamente riconosciute da certificati e diplomi

ufficiali.

PRIMA LINGUA Italiano

ALTRE LINGUE

Francese - Inglese • Capacità di lettura Buono

• Capacità di scrittura discreto • Capacità di espressione orale sufficiente

CAPACITÀ E COMPETENZE

RELAZIONALI Vivere e lavorare con altre persone, in

ambiente multiculturale, occupando posti in cui la comunicazione è importante e in situazioni in cui è essenziale lavorare in

squadra (ad es. cultura e sport), ecc.

Coordinatore Nazionale della Campagna Educazionale : “ Più Salute alle Gambe” per la prevenzione e la cura delle malattie venose e linfatiche per gli anni 2008 – 2009 e 2010. Past President del Collegio Italiano di Flebologia. Dal 1 gennaio 2009 al 14 febbraio 2011 ha ricoperto il ruolo di Presidente della Società Italiana di Flebolinfologia.

CAPACITÀ E COMPETENZE

ORGANIZZATIVE Ad es. coordinamento e amministrazione di persone, progetti, bilanci; sul posto di lavoro, in attività di volontariato (ad es.

cultura e sport), a casa, ecc.

Dall’agosto 2009 ricopre l’incarico di Direttore del Dipartimento di Studi Biomedici presso l’Università degli Studi di San Marino con ruolo di coordinatore del Dipartimento.

CAPACITÀ E COMPETENZE

TECNICHE Con computer, attrezzature specifiche,

macchinari, ecc.

Collaboratore permanente del Centro di Ricerca Universitario MATHEMATICS FOR TECHNOLOGY e successivamente del Centro di Ricerca MAT TECH MED dell’Università degli Studi di Ferrara. Fondatore del Centro Interuniversitario di Flebolinfologia ( CIFL), centro di ricerca e alta formazione in ambito flebolinfologico tra varie università italiane.

Studio

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PATENTE O PATENTI B FE2277323A

ALLEGATI

Il sottoscritto è a conoscenza che, ai sensi dell’art. 26 della legge 15/68, le dichiarazioni mendaci, la falsità negli atti e l’uso di atti

falsi sono puniti ai sensi del codice penale e delle leggi speciali. Inoltre, il sottoscritto autorizza al trattamento dei dati personali,

secondo quanto previsto dalla Legge 196/03.

Ferrara , 24 gennaio 2014 NOME E COGNOME (FIRMA)

_______________________________________ Vincenzo Gasbarro

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GIORGIO CARLO MONTI

Medico di Medicina Generale. Area Cardiovascolare SIMG, Fondazione per la ricerca SIMG. Animatore di formazione

F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M

V I T A E

INFORMAZIONI PERSONALI

Nome MONTI GIORGIO CARLO Indirizzo Telefono

Fax Cell

E-mail

Nazionalità Italiana

Data di nascita 24 settembre 1954

ESPERIENZA LAVORATIVA

• Date (da – a) Dal 1980 al 1985 • Nome e indirizzo del datore di lavoro Policlinico S.Matteo di Pavia

• Tipo di azienda o settore Patologia Chirurgica II

• Tipo di impiego Attività di internato e tirocinio ospedaliero • Principali mansioni e responsabilità

• Date (da – a) Dal 1982

• Nome e indirizzo del datore di lavoro • Tipo di azienda o settore

• Tipo di impiego Medico di Medicina Generale convenzionato con il SSN • Principali mansioni e responsabilità

• Date (da – a) Dal 1990

• Nome e indirizzo del datore di lavoro • Tipo di azienda o settore

• Tipo di impiego Docente ai Corsi di Formazione Permanente per la Medicina Generale,

Studio

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Docente ai Seminari di Formazione Specifica per la Medicina Generale, Tutor di Medicina Generale

• Principali mansioni e responsabilità

• Date (da – a) Dal 1990 al 1993 • Nome e indirizzo del datore di lavoro

• Tipo di azienda o settore Scuola Lombarda per Animatori di Formazione e Ricercatori in Medicina Generale

• Tipo di impiego Attività di docenza presso la Scuola Lombarda per Animatori di Formazione e Ricercatori in Medicina Generale.

• Principali mansioni e responsabilità

• Date (da – a) Dal 2000 al 2002 • Nome e indirizzo del datore di lavoro DAMS, Scuola di pubblica amministrazione con sede a Lucca.

• Tipo di azienda o settore • Tipo di impiego Docente corsi formativi per amministratori pubblici

• Principali mansioni e responsabilità

• Date (da – a) Dal 2001 ad oggi • Nome e indirizzo del datore di lavoro IReF-SDS

• Tipo di azienda o settore • Tipo di impiego Attività di docenza in Farmacoeconomia al Corso di Formazione

Manageriale per Dirigenti di Struttura Complessa dell’area di Sanità Pubblica organizzato dall’IREF e dall’Università di Brescia.

• Principali mansioni e responsabilità

• Date (da – a) Anni accademici 2002/2003, 2003/2004, 2004-2005 e 2005-2006 e 2006-2007

• Nome e indirizzo del datore di lavoro Università degli Studi di Pavia • Tipo di azienda o settore

• Tipo di impiego Professore a contratto nel Corso Professionalizzante in Medicina Generale presso Università degli Studi Pavia

• Principali mansioni e responsabilità

• Date (da – a) Dal 2004 • Nome e indirizzo del datore di lavoro SDA Bocconi di Milano

• Tipo di azienda o settore • Tipo di impiego Attività di docenza al Master di Management Sanitario della

• Date (da – a) Dal 2003 al 2005

• Nome e indirizzo del datore di lavoro Agenzia dei Servizi Sanitari Regionali di Roma • Tipo di azienda o settore

• Tipo di impiego Membro gruppo di lavoro per la definizione di linee guida

Studio

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• Date (da – a) Dal 1998 al 2006 • Nome e indirizzo del datore di lavoro Health Search, Istituto di ricerca della Società Italiana di Medicina

Generale • Tipo di impiego Presidente

• Date (da – a) Dal 2009

• Nome e indirizzo del datore di lavoro Fondazione del ricerca in Medicina Generale Simg • Tipo di azienda o settore

• Tipo di impiego Vicepresidente

ISTRUZIONE E FORMAZIONE

• Date (da – a) • Nome e tipo di istituto di istruzione

o formazione 1973 Maturità Scientifica

1980 Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Pavia 1986 Specializzazione in Chirurgia Generale presso l’Università di Pavia

• Principali materie / abilità professionali oggetto dello studio

• Qualifica conseguita Medico Chirurgo – Specialista in Chirurgia Generale • Livello nella classificazione

nazionale (se pertinente)

CAPACITÀ E COMPETENZE

PERSONALI Acquisite nel corso della vita e della

carriera ma non necessariamente riconosciute da certificati e diplomi

ufficiali.

PRIMA LINGUA Inglese

• Capacità di lettura Buona

• Capacità di scrittura Buona • Capacità di espressione orale Buona

ALTRE LINGUE Francese

CAPACITÀ E COMPETENZE

RELAZIONALI Vivere e lavorare con altre persone, in

ambiente multiculturale, occupando posti in cui la comunicazione è importante e in situazioni in cui è essenziale lavorare in

squadra (ad es. cultura e sport), ecc.

CAPACITÀ E COMPETENZE

ORGANIZZATIVE Ad es. coordinamento e amministrazione di persone, progetti, bilanci; sul posto di lavoro, in attività di volontariato (ad es.

cultura e sport), a casa, ecc.

Studio

A&S

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CAPACITÀ E COMPETENZE

TECNICHE Con computer, attrezzature specifiche,

macchinari, ecc.

CAPACITÀ E COMPETENZE

ARTISTICHE Musica, scrittura, disegno ecc.

ALTRE CAPACITÀ E COMPETENZE

Competenze non precedentemente indicate.

PATENTE O PATENTI

ULTERIORI INFORMAZIONI

ALLEGATI

Il sottoscritto è a conoscenza che, ai sensi dell’art. 26 della legge 15/68, le dichiarazioni mendaci, la falsità negli atti e l’uso di atti

falsi sono puniti ai sensi del codice penale e delle leggi speciali. Inoltre, il sottoscritto autorizza al trattamento dei dati personali,

secondo quanto previsto dalla Legge 675/96 del 31 dicembre 1996.

Voghera, 24 gennaio 2014 NOME E COGNOME (FIRMA)

Giorgio Carlo Monti

Studio

A&S

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MAURO GHIZZI

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Informazioni personali – Curriculum vitae

MAURO GHIZZI

Nato a Mantova il 28/03/1963

Abitazione e domicilio fiscale : via Vittorio Veneto , 29

46047 Porto Mantovano (Mantova)

Coniugato, una figlia

Nazionalità Italiana

E-mail

Nazionalità Italiana

Consigliere regionale SIFL (Societa italiana di flebo-linfologia) Sezione Lombardia (2009-13)

Membro Consiglio d’ amministrazione della Fondazione Università di Mantova (2008-10)

Socio Collegio Italiano di Flebologia dal 2009

Membro Societe Europeenne de Phlebectomie dal 2013

Socio SIFCS (Società italiana flebologia clinica sperimentale) dal 2014

Titoli di studio

Maturità scientifica presso Liceo scientifico Belfiore di Mantova

Laurea in medicina e chirurgia presso Università degli studi di Verona

Abilitazione all' esercizio della professione presso Università degli studi di Verona

Iscritto all' Ordine dei medici di Mantova al n. 2510

Specializzato in Chirurgia Generale presso Università degli studi di Verona

Perfezionato in Diagnostica Vascolare non invasiva

Perfezionato in Angiologia e Flebo-Linfologia

Perfezionato in Laser Radio-Frequenza Scleroterapia Inestetismi

Perfezionato in Flebologia estetica

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Principali attività professionali

Medico Specializzando in Chirurgia generale presso l’Università degli Studi di Verona da

novembre 1996 a ottobre 2001

Correlatore tesi di laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Verona

Medico di guardia presso il reparto di Pronto Soccorso della Casa di Cura “Pederzoli” di

Peschiera del Garda da gennaio 2000 a dicembre 2001

Assistente chirurgo presso la divisione di Chirurgia della Casa di Cura “Pederzoli” di Peschiera

del Garda dal gennaio 2002 al dicembre 2004

Libero professionista presso l’unità operativa di Day Surgery dell’Ospedale civile di Volta

Mantovana dal gennaio 2005 al maggio 2007 con attività di chirurgia generale e flebologia

Libero professionista presso ambulatorio di diagnostica vascolare dell’Ospedale civile di Volta

Mantovana dal gennaio 2005 al maggio 2007

Libero professionista presso ambulatorio di diagnostica vascolare dell’ Ospedale S. Pellegrino

di Castiglione delle Stiviere dal marzo 2005 al luglio 2005

Responsabile ambulatorio di Angiologia, Flebologia estetica e diagnostica vascolare del

Poliambulatorio Angelo Custode di Curtatone (MN) dal maggio 2007

Libero professionista presso Azienda Ospedaliera " C. Poma" di Mantova – presidio

ospedaliero di Asola – da settembre 2007 a dicembre 2012 con attività di chirurgia generale,

Angiologia, Chirurgia Flebologica e diagnostica vascolare

Libero professionista presso il poliambulatorio Xray One di Poggio Rusco (MN) con attività di

Angiologia e diagnostica vascolare da novembre 2007

Libero professionista presso il Centro medico-chirurgico Portale Valsecchi di Mantova con

attività di Angiologia e diagnostica vascolare da gennaio 2008

Libero professionista presso il poliambulatorio s.Nicola di Viadana (MN) con attività di

Chirurgia generale, Angiologia, Flebologia estetica e diagnostica vascolare da novembre 2009

Responsabile del servizio di Angiologia, diagnostica vascolare e Flebologia estetica

ambulatoriale del Centro Sanitario Trentino di Mezzolombardo (TN) da maggio 2010

Libero professionista presso Casa di Cura S. Camillo di Brescia con attività di chirurgia

generale, angiologia e diagnostica vascolare da dicembre 2011

Responsabile del servizio di Angiologia, diagnostica vascolare e Flebologia estetica

ambulatoriale del Centro Sanitario Trento di Trento da settembre 2012

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Libero professionista presso l’ unità operativa di Angiologia e Chirurgia flebologica del Nuovo

Ospedale di Sassuolo (MO) da settembre 2012

Libero professionista presso Polo Sanitario Nuovo Robbiani di Soresina (CR) con attività di

Angiologia, diagnostica vascolare e Chirurgia flebologica da settembre 2013

Libero professionista presso Casa di Cura Solatrix di Rovereto (TN) con attività di Angiologia e

Chirugia flebologica novembre 2013

Elenco corsi, congressi, convegni e aggiornamenti professionali

2013, Ottobre : Partecipazione convegno “Up to Date in Flebologia: aggiornamenti 2013”, Abano

Terme (PD)

2013, Ottobre : Partecipazione congresso “Gli acronimi in flebologia… ed altro” XLIX riunione

Societe Europeenne de Phlebectomie, Stresa (VB)

2013, Giugno : Partecipazione corso teorico-pratico di eco color doppler vascolare, Venezia

2013, Maggio : Relatore al convegno "progetto DANTE, diagnosi e management arteriopatia

obliterante periferica", Casa di Cura s. Camillo Brescia

2013, Aprile : Partecipazione VIII congresso regionale SIF Lombardia – Varici e Società… Up date in

flebologia, San Donato Milanese

2013, Marzo : Partecipazione corso laboratorio di diagnostica e terapia Laser in flebologia e medicina

estetica, Piacenza

2012, Dicembre : Partecipazione convegno "L'arte della elastocompressione", Montegrotto Terme (PD)

2012, Ottobre : Partecipazione corso teorico-pratico avanzato di Flebologia clinica Ecocolordoppler e

Terapia, Gargnano sul Garda (BS)

2012, Settembre : Relatore al convegno " Valutazione e Gestione medico-chirugica della malattia

diverticolare del colon e della malattia emorroidaria", Casa di Cura s. Camillo Brescia

2012, Luglio : Partecipazione corso teorico-pratico avanzato di eco color doppler vascolare, Venezia

2012, Maggio : Relatore corso di aggiornamento ai MMG su Malattia Venosa Cronica, progetto

VENUS, Mezzolombardo (TN)

2012, Marzo : Partecipazione congresso regionale SIF Lombardia, Abbiategrasso (MI)

2011, Dicembre : Relatore e docente al corso di formazione per informatori scientifici e district

manager BIOFUTURA PHARMA SpA " La flebolinfologia degli AA II diagnosi e trattamento",

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Desenzano del Garda (BS)

2011, Novembre : Partecipazione Corso di aggiornamento " Nuove tecnologie LASEmaR e

Radiofrequenza in chirurgia estetica e vascolare", Limito di Pioltello (MI)

2011, Settembre : Partecipazione 15° congresso nazionale Collegio italiano di flebologia, Ferrara

2011, Luglio : Partecipazione corso teorico-pratico avanzato di eco color doppler carotideo e

vertebrale, Venezia

2011, Aprile : membro comitato scientifico del Convegno regionale SIFL, Gardone Riviera (BS)

2011, Aprile : Relatore al Convegno regionale SIFL, Gardone Riviera (BS)

2011, Febbraio : Moderatore convegno: prospettive future nella terapia dell' IVC e delle sue

complicanze, Linate Business Park, Limito di Pioltello (MI)

2010, Dicembre : Partecipazione 14° congresso nazionale Collegio italiano di flebologia, Roma

2010, Novembre : Partecipazione a “Corso teorico-pratico Laser in medicina estetica” presso ASPEM

( Academic School of Practical aEstetich Medicine ) Linate Business Park, Limito di Pioltello (MI)

2010, Novembre : membro comitato scientifico organizzativo Convegno regionale SIFL: Laser in

flebologia dalla necessità alla estetica ( 50 anni di Laser ), Milano Linate Business Park

2010, Settembre : Partecipazione corso teorico-pratico avanzato di Flebologia clinica

Eccocolordoppler e Terapia, Gargnano sul Garda (BS)

2010, Marzo : Partecipazione corso aggiornamento “ vantaggi, possibilità e limiti della terapia laser in

flebologia, Reggio Emilia

2010, Gennaio : Partecipazione convegno: Attualità in Trombosi venosa e Chirurgia delle varici,

Rezzato (BS)

2008, Gennaio : Partecipazione convegno: Indicazioni e tecniche conservative, ablative endovascolari.

Attualità sulle varici – Stato dell’ arte ( ecoscleromousse-laser-radiofrequenza-chirurgia conservativa ),

San Daniele del Friuli (Udine)

2007, Ottobre : Partecipazione corso residenziale Dlgs 626/94 Sicurezza sui luoghi di lavoro e

prevenzione rischi derivanti da esposizioni a sorgenti Laser, Azienda Osp. C. Poma di Mantova

2006, Dicembre : Partecipazione convegno: Flebologia oggi: diagnosi e cura dell’ insufficienza

venosa cronica superficiale e profonda, Verona

2006, Ottobre : Partecipazione convegno: La chirurgia venosa fra tradizione ed avanguardia,

Costermano (Verona)

2006, Ottobre : Partecipazione corso teorico-pratico avanzato di eco color doppler carotideo e

vertebrale, Gargnano sul Garda (Brescia)

2006, Settembre : Partecipazione Decimo congresso nazionale Collegio italiano di flebologia, Siena

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2006, Settembre : Partecipazione corso di aggiornamento sulla scleroterapia delle varici del collegio

italiano di flebologia, Siena

2006, Giugno : Partecipazione corso: Neoplasie mammarie: risultati e prospettive, Porto Mantovano

Mantova)

2005, Novembre : Docenza convegno: Il dolore ed il gonfiore all’ arto inferiore, Castiglione Stiviere

2005, Novembre : Partecipazione Nono congresso nazionale collegio italiano di flebologia, Fermo

2005, Novembre : Partecipazione corso di aggiornamento di scleroterapia del collegio italiano di

flebologia, Fermo

2005, Ottobre : Partecipazione Ottavo convegno interregionale società italiana di flebologia clinica e

sperimentale, Treviso

2005, Ottobre : Docenza convegno: Il dolore ed il gonfiore all’ arto inferiore, Castiglione Stiviere

2005, Settembre : Docenza convegno: Il dolore ed il gonfiore all’ arto inferiore, Castiglione Stiviere

2005, Settembre : Partecipazione al convegno: Diagnosi e terapia del prolasso emorroidario e della

sindrome da defecazione ostruita, Mantova

2004, Novembre : Partecipazione 7° convegno interregionale società italiana di flebologia clinica e

sperimentale – corso di aggiornamento in flebologia, Treviso

2004, Ottobre : Partecipazione corso di flebologia ambulatoriale e in day surgery, Milano

2004, Ottobre : Partecipazione corso teorico pratico: Materiali e tecniche per l’ elastocompressione e la

medicazione avanzata, Ferrara

2004, Settembre : Partecipazione al congresso: Le lesioni tumorali sub-cliniche della mammella: fattori

di rischio, prevenzione, diagnosi e trattamento, Bussolengo (Verona)

2004, Settembre : Partecipazione al seminario: Nuovi orientamenti sul trattamento delle patologie

osteoarticolari in età pediatrica, Peschiera del Garda (Verona)

2003, Novembre : Partecipazione Sesto convegno interregionale società italiana di flebologia clinica e

sperimentale – corso di aggiornamento in flebologia, Treviso

2003, Ottobre : Partecipazione convegno Vantaggi e danni dello sport, Mantova

2003, Settembre : Partecipazione convegno: Sicurezza e qualità nell’ area chirurgica: linee guida,

Bussolengo (Verona)

2003, Marzo : Partecipazione seminario di Pediatria medica e chirurgica, Peschiera del Garda

(Verona)

2003, Gennaio : Partecipazione seminario di Pediatria medica e chirurgica, Peschiera del Garda

(Verona)

2002, Dicembre : partecipazione al corso di aggiornamento in chirurgia: Il tumore dello stomaco oggi,

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Mantova

2002, Dicembre : Partecipazione corso di aggiornamento su epidemiologia, prevenzione e controllo

delle infezioni ospedaliere, Peschiera del Garda (Verona)

2002, Novembre : Partecipazione Quinto convegno interregionale società italiana di flebologia clinica e

sperimentale, Treviso

2002, Ottobre : Partecipazione al 104° congresso nazionale della Società Italiana di Chirurgia, Roma

2002, Ottobre : Partecipazione al 3° convegno regionale della Società italiana di angiologia e patologia

vascolare, Milano

2002, Settembre : Partecipazione convegno internazionale: Le malattie infiammatorie intestinali,

Treviso

2002, Marzo : Partecipazione convegno: Temi innovativi nella terapia dell’ insufficienza venosa,

Desenzano del Garda (Brescia)

2001, Novembre : Partecipazione al Congresso internazionale Piastrine 2001, Roma

2001, Maggio : Partecipazione convegno interregionale: La piccola safena, Verona

2001, Marzo : Relatore convegno: I giovedì chirurgici d’ aggiornamento, Suzzara (Mantova)

2000, Dicembre : Relatore convegno: Training avanzato in chirurgia dell’ ernia inguinale tecnica “patch

and plug”, Suzzara (Mantova)

2000, Settembre : Partecipazione al convegno: Workshop sulla microcircolazione, Venezia

1999, Marzo : Partecipazione a incontro scientifico: Trombosi venosa profonda ed embolia polmonare

e Trattamento endoscopico della varice degli arti inferiori, Mantova

1998, Novembre : Relatore al corso scuola nazionale ACOI di chirurgia dell’ obesità, Mantova

1998, Ottobre : Relatore al convegno: Ischemia critica cronica degli arti inferiori, Mantova

1998, Febbraio : Relatore a corso Chirurgia ano-rettale in diretta e tavola rotonda di approfondimento

sulla patologia ano-rettale, Mantova

1997, Settembre : Partecipazione al seminario: Pancreatic ductal carcinoma: surgical controversies,

Verona

1997, Giugno : Partecipazione al convegno interregionale Società italiana di patologia vascolare

sezione triveneta, Verona

1997, Maggio : Partecipazione al II congresso della associazione Sammarinese di flebolinfologia e

meeting di aggiornamento della Società italiana di flebolinfologia

1997, Aprile : Partecipazione al seminario internazionale “ Le vene perforanti “, Padova

1997, Aprile : Partecipazione a corso Chirurgia in diretta (chirurgia colo-rettale) e meeting: l’

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incontinenza sfinteriale, Mantova

PRINCIPALI PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE

2000, Settembre : Combination of venous occlusion plethysmographic and D-dimer testing in patients

with clinically suspected DVT ( Lipari, Tonoli, Riva, Ghizzi, Parisi, Baggio - Dipartimento Scienze

chirurgiche Università degli studi Verona): Minerva Cardioangiologica, volume 48 suppl.1 – n.9

pag.214, settembre 2000

2000, Settembre : Le lesioni ulcerose nel paziente con ischemia critica e concomitante patologia

venosa ( Migliara, Invernizzi, Ghizzi, Tonoli, Stefenelli, Lipari, Baggio – Dipartimento Scienze

chirurgiche Università degli studi Verona ) atti Workshop sulla microcircolazione di Società italiana

per lo studio della microcircolazione, Venezia Settembre 2000

1999, Ottobre : Lesioni carotidee e fattori di rischio vascolare ( Lipari, Benedetti, Stefenelli, Ghizzi,

Migliora, Dellis, Zardini, Baggio - Dipartimento Scienze chirurgiche Università degli studi Verona):

Minerva Cardioangiologica, volume 47 – n.10 pag.347-350, Ottobre 1999

1999, Gennaio : Il trattamento dell’ ischemia critica cronica degli arti inferiori con elettrostimolazione

midollare (Bruni, Ghizzi, Tedoli, Bellini, Paladini – Az. Ospedaliera C.Poma Mantova): Chirurgia

Italiana vol.51 – n.1 pag. 53-58, Gennaio-Febbraio 1999

1997, settembre : Modificazioni esofago-gastriche, istologiche e manometriche post-intervento di

gastroplastica verticale sec. Mason ( Stefenelli, Baggio, Di Vincenzo, Ghizzi, Benedetti, Zardini, Lipari,

Vecchioni - Dipartimento Scienze chirurgiche Università degli studi Verona) : volume GICO, pag.

21-24 atti riunione gruppo italiano di chirurgia dell’ obesità, Firenze settembre 1997

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ABSTRACT

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FISIOPATOLOGIA, DIAGNOSI CLINICA E STRUMENTALE DELLA MVC

Prof. Vincenzo Gasbarro Dipartimento di Morfologia, Chirurgia e Medicina Sperimentale

Università degli Studi di Ferrara La Malattia Venosa Cronica (MVC) è conseguente ad uno scompenso cronico del funzionamento del sistema venoso periferico degli arti inferiori. La MVC tuttavia non riguarda unicamente le vene (pervietà, modificazioni parietali e valvolari), ma anche ogni causa che alteri il ritorno venoso (pompa muscolare del piede, polpaccio e coscia, alterazioni della motilità articolare e del tessuto connettivo). Si possono distinguere un’insufficienza del sistema venoso superficiale, del sistema venoso profondo, o di entrambi. La chiave di volta delle manifestazioni soggettive e obbiettive della MVC è rappresentata dall’ipertensione venosa localizzata o diffusa con ripercussioni emodinamiche sulla macro e microcircolazione; l’edema ne costituisce una della manifestazione caratteristiche, sia sul piano fisiopatologico che clinico. II processo patologico all’’origine della MVC, acquisita o congenita (angiodisplasie; insufficienza valvolare o agenesia), può comportare quadri funzionali o organici; questi ultimi di gran lunga più frequenti oltre che severi. La MVC appare una condizione clinica assai rilevante sia dal punto di vista epidemiologico sia per le importanti ripercussioni socio-economiche che ne derivano. La prevalenza attuale dell’IVC a carico degli arti inferiori è del 10-50% nella popolazione adulta maschile e 50-55% in quella femminile. La malattia varicosa è presente, clinicamente manifesta, nel 10- 33% elle donne e nel 10-20% dei maschi adulti.

La MVC colpisce prevalentemente il sesso femminile fino alla 5’ – 6’ decade, successivamente non si notano significative differenze fra i sessi. Globalmente gli studi epidemiologici evidenziano un rapporto uomo/donna di 1: 2-3.

È ampiamente riconosciuto che alcune occupazione, particolarmente quelle che obbligano ad un prolungato ortostatismo, si associano con maggiore prevalenza di varici anche se una tale correlazione è estremamente difficile da dimostrare sul piano statistico. Si è esaminata l’incidenza di varici in soggetti occupati in varie professione, particolarmente in lavoratori dell’industria

Da 1 a 5 gravidanze comportano un’incidenza di malattia varicosa del 11-42% con progressione lineare con l’aumento dei parti. La correlazione è ancora più evidente se la donna è già affetta da disturbi venosi. Persone in sovrappeso, specie se di sesso femminile e abitanti in aree civilizzate soffrono maggiormente di IVC e di malattia varicosa rispetto a soggetti di peso normale, dal 25 ad oltre 70% (in entrambi i sessi) contro il 16-45%.

Nel Febbraio 1994 una commissione internazionale dell’American Venous Forum ha messo a punto un Consensus Document per la classificazione e la stadiazione della IVC chiamata classificazione CEAP basata sulle manifestazioni cliniche (C), sui fattori eziologici (E), la distribuzione anatomica (A), le condizioni fisiopatologiche (P). Lo scopo fu quello di fornire una classificazione obiettiva ed esauriente che potesse essere utilizzata in tutto il mondo fornendo una descrizione della patologia venosa riproducibile in tutte le istituzioni.(dando inoltre in questo modo la possibilità di studi futuri inter-istituzionali). Successivamente per gli sviluppi nel campo della flebologia sono state pubblicate modifiche di questa classificazione. È stata presa in considerazione la severità e ridefiniti i termini delle manifestazioni cliniche, "C", essenziali per un corretto e uniforme linguaggio “flebologico”. Gli elementi della classificazione sono la condizione clinica, l’eziologia della disfunzione venosa, la distribuzione anatomica e i meccanismi patofisiologici del reflusso, dell’ostruzione o di entrambi. Questa classificazione considera la causa della patologia venosa, il suo meccanismo patogenetico per lo sviluppo del reflusso, dell’ostruzione o di entrambi e la distribuzione della patologia in segmenti universalmente accordati delle vene.

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TRATTAMENTO EVIDENCE BASED DELLA MVC Prof. Vincenzo Gasbarro

Dipartimento di Morfologia, Chirurgia e Medicina Sperimentale Università degli Studi di Ferrara

Negli ultimi 10-15 anni è stato completamente rivisto il ruolo dell’emodinamica del sistema venoso superficiale e profondo e l’incontinenza della cross safeno-femorale rappresenta un punto centrale nella discussione che oggi si fa nel mondo scientifico. La spinta data dagli studi di Franceschi hanno “costretto” a riflettere sui meccanismi di sviluppo della malattia varicosa e l’aver stabilito dei modelli emodinamici diversi ci hanno permesso di classificare classi di pazienti omogenei con valutazioni cliniche decisamente più vicine alla realtà. Su questa scorta sono nati interventi definiti emodinamici , come la CHIVA 1 e 2 e approcci meno aggressivi come i trattamenti endovascolari e le crossectomie selettive in corso di stripping . Sia l’uso delle radiofrequenze che dei laser si sono dimostrati efficaci, tant’è che nelle casistiche internazionali viene riportato un 7% di recidive strumentale con un 93% di obliterazioni a 2 anni della vena grande safena, che rappresenta un risultato di notevole importanza clinica se paragonato a quelle di altre metodiche, quale ad esempio la scleroterapia ecoguidata. Tuttavia la preservazione delle vene tributarie alla crosse safeno femorale risulta tuttora controverso. Pittalunga e coll. osservarono risultati prognostici incoraggianti con basse percentuali di recidive a 5 anni dall’intervento chirurgico, preservando queste vene durante la crossectomia selettiva. Si è visto infatti che la preservazione della confluenza safeno femorale durante l’ablazione chirurgica della vena grande safena fornisce alcuni benefici poiché il drenaggio fisiologico della regione inguinale viene preservato riducendo inoltre la possibilità di neovascolarizzazione della stessa crosse . Oggi quindi vi è un grande interesse nell’affrontare l’argomento controverso della preservazione di questi vasi collaterali dal punto di vista emodinamico creando dei modelli che possano avvicinarsi quanto più possibile alle situazioni cliniche e anatomiche più frequenti. Recenti progressi tecnologici forniscono grandi quantità di informazioni relative alla geometria vascolare che insieme alle disponibili metodiche sofisticate di simulazioni tridimensionali possono essere utilizzati per costruire modelli personalizzati da paziente a paziente, idonei a prevedere l’evoluzione della malattia e l’esito dell’eventuale correzione emodinamica. La ricostruzione in maniera deterministica e quantitativa le condizioni di flusso fisiologiche e patologiche per ogni paziente e ci permetterà di realizzare quindi modelli emodinamici paziente-specifici per prevedere, attraverso tali simulazioni numeriche, l’effetto di diverse soluzioni terapeutiche chirurgiche o endovascolari. Stud

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Letto e approvato.

Il Legale Rappresentante dell'Organizzatore.

Dott. Ing. Massimo Cazzaniga

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