psicologia medica rimondini 2009 2010

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Conoscere e gestire le Conoscere e gestire le proprie emozioni proprie emozioni nella relazione con il nella relazione con il paziente paziente paziente paziente Michela Rimondini Department of Medicine and Public Health, Section of Psychiatry and Clinical Psychology Service of Psychosomatics and Clinical Psychology University of Verona, Italy

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Page 1: Psicologia medica rimondini 2009 2010

Conoscere e gestire le Conoscere e gestire le proprie emozioni proprie emozioni

nella relazione con il nella relazione con il pazientepazientepazientepaziente

Michela Rimondini

Department of Medicine and Public Health, Section of Psychiatry and Clinical Psychology

Service of Psychosomatics and Clinical PsychologyUniversity of Verona, Italy

Page 2: Psicologia medica rimondini 2009 2010

Cosa succede durante il Cosa succede durante il colloquio con un paziente?colloquio con un paziente?colloquio con un paziente?colloquio con un paziente?

Page 3: Psicologia medica rimondini 2009 2010

Modalità relazionale del paziente

Tipo di patologia presentata

Eventi di vita del paziente

Eventi di vita

Soddisfazione lavorativa

Altro

Rapporti sociali(famiglia/amici/colleghi)

paziente

Fiducia nella propria abilità professionale

Benessere fisico e psicologico Aspettative e teorie

Page 4: Psicologia medica rimondini 2009 2010

•• AttivazioneAttivazione cognitivacognitiva• Attenzione (per raccogliere le informazioni)• Memoria (per recuperare le nozioni e le

conoscenze di cui si dispone, ecc..)• Pensiero (per processare le informazioni raccolte e

integrarle con le conoscenze/esperienze apprese)• Linguaggio (per comunicare con il paziente )• Linguaggio (per comunicare con il paziente )

•• Attivazione emotivaAttivazione emotiva

•• Attivazione prassica/manualeAttivazione prassica/manuale

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I SISTEMI MOTIVAZIONALII SISTEMI MOTIVAZIONALIINTERPERSONALIINTERPERSONALI

Page 6: Psicologia medica rimondini 2009 2010

I sistemi motivazionali I sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE

I Sistemi Motivazionali Interpersonali I Sistemi Motivazionali Interpersonali (Liotti, 2001)(Liotti, 2001)

•Sono disposizioni innate universalmentepresenti negli esseri umani

•Sono i principi organizzatori delle interazionisociali, ovvero rappresentano insiemi di regoleinterne che guidano il comportamento delsoggetto

•Sono orientati ad una meta

•Sono attivati da specifici segnali

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I sistemi motivazionali I sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE

IL SISTEMA DELL’ATTACCAMENTOIL SISTEMA DELL’ATTACCAMENTO

“ cerca protezione, trova qualcuno che si “ cerca protezione, trova qualcuno che si prenda cura di te!”prenda cura di te!”

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I sistemi motivazionali I sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE

IL SISTEMA DELL’ATTACCAMENTOIL SISTEMA DELL’ATTACCAMENTO

META DEL SISTEMA:conseguimento della vicinanza protettiva di una persona, possibilmentedisponibile a fornire conforto e protezione.

VALORE BIOLOGICO:le popolazioni in cui gli individui rimangono vicini e sanno chiedere aiuto(per la difesa ed il sostentamento) hanno migliori probabilità disopravvivenza.

È ATTIVATO DA:1. fatica, dolore fisico e/o emozionale, solitudine;2. generale percezione di essere vulnerabile a pericoli ambientali, o di nonpoter soddisfare da soli i bisogni necessari alla sopravvivenza (alimentarsi,proteggersi dal clima sfavorevole, dormire).

È DISATTIVATO DA:1. conseguimento della vicinanza protettiva ad una persona2. protratta impossibilità di conseguire la meta (diventa distaccoemozionale, forma patogena).

Page 9: Psicologia medica rimondini 2009 2010

I sistemi motivazionali I sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE

IL SISTEMA DELL’ACCUDIMENTOIL SISTEMA DELL’ACCUDIMENTO

“ proteggi, prenditi cura, aiuta la persona che “ proteggi, prenditi cura, aiuta la persona che ti appare più fragile e debole di te!”ti appare più fragile e debole di te!”

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I sistemi motivazionali I sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE

IL SISTEMA DELL’ACCUDIMENTOIL SISTEMA DELL’ACCUDIMENTO

META DEL SISTEMA:Offrire vicinanza protettiva, tutelare il soggetto più debole

VALORE BIOLOGICO:Favorire le possibilità di difesa e sostentamento degli altri individui dellapropria popolazione.

È ATTIVATO DA:1) segnali di richiesta di protezione provenienti da un conspecifico1) segnali di richiesta di protezione provenienti da un conspecifico(attaccamento);2). Percezione di difficoltà, fragilità di un conspecifico

È DISATTIVATO DA:1) segnali di sollievo e sicurezza provenienti dal conspecifico

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I sistemi motivazionali I sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE

IL SISTEMA ANTAGONISTAIL SISTEMA ANTAGONISTA

“ Difenditi, lotta, aggredisci o fuggi dalla “ Difenditi, lotta, aggredisci o fuggi dalla minaccia di pericolo che hai davanti! Proteggi minaccia di pericolo che hai davanti! Proteggi

le tue risorse in quanto limitate!”le tue risorse in quanto limitate!”

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I sistemi motivazionali I sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE

IL SISTEMA ANTAGONISTAIL SISTEMA ANTAGONISTA

META DEL SISTEMA:Definire il rango di dominanza e sottomissione, proteggere le proprie risorse

VALORE BIOLOGICO:in un gruppo con ranghi sociali definiti e mantenuti nel tempo i litigi e le lottesono meno frequenti l’efficienza generale del gruppo è superiore e quindi lasua sopravvivenza

È ATTIVATO DA:È ATTIVATO DA:1) percezione che una risorsa è limitata;2) segnali mimici di sfida provenienti da un conspecifico (o interpretati cometali)

È DISATTIVATO DA:1. segnali di resa e sottomissione da parte dell’antagonista;2. attivazione di altro sistema motivazionale (ad es. trasformazionedell’agonismo in cooperazione o accudimento).

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I sistemi motivazionali I sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE

IL SISTEMA COOPERATIVOIL SISTEMA COOPERATIVO

“ unisciti a qualcuno se questo può favorire la “ unisciti a qualcuno se questo può favorire la possibilità di raggiungere un obiettivo importante o possibilità di raggiungere un obiettivo importante o

non rischi di perdere le tue risorse primarie!”non rischi di perdere le tue risorse primarie!”

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I sistemi motivazionali I sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE

IL SISTEMA COOPERATIVOIL SISTEMA COOPERATIVO

META DEL SISTEMA:Raggiungere un obiettivo comune e condiviso

VALORE BIOLOGICO:Talvolta la collaborazione tra conspecifici permette una efficienza superiorerispetto all’impegno scoordinato dei singoli

È ATTIVATO DA:1) percezione di un obiettivo comune1) percezione di un obiettivo comune2) segnali di non minaccia agonistica (sorriso)

È DISATTIVATO DA:1) euforia o rilassamento per il conseguimento dell’obiettivo2) attivazione di altri sistemi motivazionali (es. agonistico)

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I sistemi motivazionali I sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE

IL SISTEMA SESSUALEIL SISTEMA SESSUALE

“ cerca un compagno per unirti con esso, se “ cerca un compagno per unirti con esso, se funziona mantieni nel tempo questo legame !”funziona mantieni nel tempo questo legame !”

Page 16: Psicologia medica rimondini 2009 2010

I sistemi motivazionali I sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE

IL SISTEMA SESSUALEIL SISTEMA SESSUALE

META DEL SISTEMA:Raggiungimento del piacere sessualeVALORE BIOLOGICO:Assicura la prosecuzione della specie

È ATTIVATO DA:1) livelli periodicamente variabili di ormoni;2) segnali comportamentali (seduzione) provenienti da un conspecifico;3) stimolazioni senoriali (immagini, fotografie , profumi, etc.)3) stimolazioni senoriali (immagini, fotografie , profumi, etc.)

È DISATTIVATO DA:1. raggiungimento dell’orgasmo2. attivazione di altri sistemi motivazionali in forme incompatibili con la

sessualità

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I sistemi motivazionali I sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE

SISTEMI MOTIVAZIONALI NORMALMENTE SISTEMI MOTIVAZIONALI NORMALMENTE ATTIVI NELLA RELAZIONE MEDICOATTIVI NELLA RELAZIONE MEDICO--

PAZIENTEPAZIENTE

MEDICOMEDICO PAZIENTEPAZIENTE

SM ACCUDIMENTO

SM COOPERATIVO

SM ATTACCAMENTO

SM COOPERATIVO

SM SESSUALE

SM ANTAGONISTA

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Le funzioni delle emozioni …

I sistemi motivazionali I sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE

Emozioni e sistemi Emozioni e sistemi motivazionalimotivazionali

• ci danno informazioni su come stiamo nelle diversesituazioni• ci orientano/muovono all’azione• danno informazione agli altri sulle nostre intenzioni• danno informazione sugli altri nelle nostre intenzioni• danno il senso alle cose

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Emozioni e sistemi Emozioni e sistemi motivazionalimotivazionali

Emozioni che segnalano ostacoli

Emozioni dentro al SM

SM accudimentoAnsiosa sollecitudineCompassione Colpa

Tenerezza protettivaGioia

SM attaccamento Paura (da separazione) Fiducia

I sistemi motivazionali I sistemi motivazionali -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE

SM attaccamento Paura (da separazione)Collera (protesta)Tristezza (da perdita)DisperazioneDistacco emozionale

Fiducia Conforto GioiaSicurezza

SM antagonista Paura (da giudizio)VergognaUmiliazioneTristezza (da sconfitta)Invidia

Collera (da sfida) TrionfoPotenzaOrgoglio DisprezzoSuperiorità

SM cooperativo Colpa RimorsoIsolamentoSfiduciaOdio

EmpatiaLealtà reciprocaCondivisioneFiduciaGioia

Page 20: Psicologia medica rimondini 2009 2010

Se non gestite Se non gestite appropriatamente in che appropriatamente in che

modo le emozioni possono modo le emozioni possono condizionare la pratica condizionare la pratica condizionare la pratica condizionare la pratica

medica?medica?

Page 21: Psicologia medica rimondini 2009 2010

•• Potenziale compromissione della qualità delle Potenziale compromissione della qualità delle informazioni raccolte e fornite informazioni raccolte e fornite �������� diagnosi meno accurata, trattamento meno efficace e prognosi meno positiva

•• Deficit nella relazione terapeutica Deficit nella relazione terapeutica �������� riduzione riduzione •• Deficit nella relazione terapeutica Deficit nella relazione terapeutica �������� riduzione riduzione soddisfazione/collaborazione del pazientesoddisfazione/collaborazione del paziente

•• Benessere psicologico del medico Benessere psicologico del medico �������� BURNOUT!BURNOUT!

Page 22: Psicologia medica rimondini 2009 2010

Alcuni esempi di gestione Alcuni esempi di gestione inappropriata delle proprie inappropriata delle proprie

emozioni…emozioni…emozioni…emozioni…

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I MECCANISMI DI DIFESAI MECCANISMI DI DIFESA

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I meccanismi di difesa I meccanismi di difesa -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE

� i meccanismi di difesa sono fenomenifenomeni psicologicipsicologiciprotettiviprotettivi per lo più inconsci deputati al mantenimentomantenimentodidi unun equilibrioequilibrio intrapsichicointrapsichico attraverso la riduzioneriduzionedidi conflitticonflitti interniinterni eded esterniesterni.. RegolanoRegolano l’autostimal’autostima eemodulanomodulano l’angoscial’angoscia

� Sono evolutivamenteevolutivamente necessari e possono essereconsiderati come delle strategiestrategie didi copingcoping.

� Tutti abbiamo delle difesedifese preferenzialipreferenziali checorrispondono al nostronostro modomodo abitualeabituale didi confrontarciconfrontarciconcon lele situazionisituazioni problematicheproblematiche.

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I meccanismi di difesa I meccanismi di difesa -- DEFINIZIONEDEFINIZIONE

• I meccanismi di difesa divengonodisfunzionalidisfunzionali quando applicati:

• Pervasivamente• Pervasivamente• Rigidamente• Indistintamente

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MECCANISMO ATTRAVERSO IL QUALE UN SOGGETTO, ESERCITA UNA FORMA DI AGGRESSIVITA' CELATA, CHE NON SI ESPRIME CON UN

ATTEGGIAMENTO DI APERTO CONTRASTO, BENSI' CON COMPORTAMENTI CHE PRODUCONO UN DANNO INDIRETTO (NON COLLABORAZIONE,

RILUTTANZA NELL'ESEGUIRE LE RICHIESTE ALTRUI, SCARSA DISPONIBILITA’CC…).

ESEMPIO:

I meccanismi di difesa I meccanismi di difesa -- ESEMPIESEMPI

ESEMPIO:

Un medico sottoposto ad uno stress eccessivoo ad aspettative irrealistiche da parte dipazienti o colleghi, che invece che verbalizzareo affrontare questo disagio in modo aperto eassertivo metta in atto (ancheinconsapevolmente) degli atteggiamenticelatamente ostili o non collaborativi. Es.essere sistematicamente in ritardo, non fornireindicazioni chiare a pazienti o colleghi,utilizzare terminologie complesse o troppotecniche, ecc…����������������������������

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MECCANISMO ATTRAVERSO IL QUALE UN SOGGETTO, NEGA L'ESISTENZA DI UNA EMOZIONE, EVENTO O STATO D’ANIMO NEGATIVO.

ESEMPIO:

Estreme minimizzazioni o

I meccanismi di difesa I meccanismi di difesa -- ESEMPIESEMPI

Estreme minimizzazioni obanalizzazione della condizionepsicopatologica/vissuto emotivodi un paziente (es. bhè, ma cosasi abbatte per una mastectomia,pensi che in questo modo lesalviamo la vita!)

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MECCANISMO ATTRAVERSO IL QUALE UN SOGGETTO, PER DIFENDERE LA PROPRIA AUTOSTIMA E' PORTATO A NEGARE I PROPRI LIMITI E A SENTIRSI

POTENZIALMENTE IN GRADO DI RAGGIUNGERE QUALSIASI OBIETTIVO.

ESEMPIO:Un medico che:

-Non sia in grado di rivedere le sue

I meccanismi di difesa I meccanismi di difesa -- ESEMPIESEMPI

-Non sia in grado di rivedere le suescelte terapeutiche alla luce di fallimenti

- Assuma atteggiamenti superbi o usitermini volutamente tecnici especializzati nel parlare col paziente alfine di sottolineare la propria superiorità.

- sia incapace di delegare ad altri leresponsabilità confidando nella lorocapacità

- sia incapace di condividere fallimenti esuccessi con i colleghi

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MECCANISMO IN CUI IL SOGGETTO SI SOFFERMA NEL DESCRIVERE UN EVENTO TRAUMATICO SOLO SUL PIANO COGNITIVO, L’EMOZIONE NON E’

RIMOSSA O NEGATA, MA VIENE IGNORATA IL PIÙ POSSIBILE. IL SOGGETTO DISCUTE, ASTRATTIZZA, RIFLETTE SUL PROBLEMA MA NON SI PERMETTE DI VIVERLO EMOTIVAMENTE PERCHÉ CIÒ LO FAREBBE STARE TROPPO IN

ANSIA.

ESEMPIO:

I meccanismi di difesa I meccanismi di difesa -- ESEMPIESEMPI

Un medico che raccontando del decessodi un proprio paziente non facciatrasparire il minimo trasporto emotivo perl’evento (es. rammarico, cordoglio,colpa, rabbia, impotenza, ecc…)

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MECCANISMO ATTRAVERSO CUI IL SOGGETTO SOSTITUISCE ALLA REALE MOTIVAZIONE CHE LO HA SPINTO A TENERE UN CERTO

COMPORTAMENTO UNA MOTIVAZIONE PIÙ ACCETTABILE.

ESEMPIO:

I meccanismi di difesa I meccanismi di difesa -- ESEMPIESEMPI

Un medico che nel giustificare la suadecisione di non informare mai i pazientidella loro diagnosi quando infausta oinvalidante, appongano comegiustificazione il fare questo per il benedel paziente (senza ammettere mai cheinvece a volte tale scelta è più rivolta atutelare se stessi nell’affrontare unasituazione emotivamente stressante).

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MECCANISMO ATTRAVERSO CUI IL SOGGETTO RIPONE ASPETTATIVE IRREALISTICHE IN SE’, NEI COLLEGHI E NELLA STRUTTURA DOVE OPERA AL FINE DI SOSTENERE LA PROPRIA AUTOSTIMA E SENSO DI EFFICACIA.

SPESSO QUESTO MECCANISMO E’ SEGUITO DAL PROCESSO OPPOSTO DI SVALUTAZIONE.

ESEMPIO:

I meccanismi di difesa I meccanismi di difesa -- ESEMPIESEMPI

Un medico che non accetti di non poteraiutare tutti i malati bisognosi di aiuto, oche non riesca a tollerare le disfunzioniche inevitabilmente troverà nell’ambientedi lavoro in cui è inserito ad operare.

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Quando una reazione Quando una reazione emotiva negativa transitoria emotiva negativa transitoria

si trasforma in disagio si trasforma in disagio si trasforma in disagio si trasforma in disagio emotivo?emotivo?

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BURN OUTBURN OUT

Page 34: Psicologia medica rimondini 2009 2010

DEFINIZIONEDEFINIZIONE•“Progressiva perdita di idealismo, energia, motivazione ed interessecome risultato delle condizioni di lavoro” (Edelwich & Brodsky, 1980)

•“Disturbo caratterizzato da esaurimento fisico, sentimenti d’impotenzae disperazione, svuotamento emotivo, e dallo sviluppo di un concetto disé negativo e di atteggiamenti negativi verso il lavoro, la vita e glialtri(…) un senso d’afflizione, scontentezza e fallimento nella ricerca diun ideale” (Pines, Aronson & Kafry, 1981)

BURN OUT BURN OUT -- definizionedefinizione

un ideale” (Pines, Aronson & Kafry, 1981)••“Risposta ad uno stress emotivo cronico con tre componenti:A. esaurimento fisico o emotivoB. diminuita produttività sul lavoroC. spersonalizzazione” (Perlman & Hartman, 1982)

•Maslach (1982) definisce il burn out come una sindrome caratterizzatada esaurimento emozionale, depersonalizzazione e riduzione dellecapacità personali, che può presentarsi nei soggetti che per professionesi occupano delle persone (helping professions).

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•Il termine anglosassone burn-out, traducibile in italiano con“bruciato, esaurito, scoppiato”, esprime con un’efficace metafora ilbruciarsi dell’operatore e il suo cedimento psico-fisico rispetto alledifficoltà della sua attività professionale (Pellegrino, 2000).

•La pratica clinica, sebbene procuri molte gratificazioni esoddisfazioni, presenta notevoli aspetti stressanti con conseguenze

DEFINIZIONEDEFINIZIONE

BURN OUT BURN OUT -- definizionedefinizione

soddisfazioni, presenta notevoli aspetti stressanti con conseguenzepotenzialmente negative per la salute e il benessere dei medici(McCranie e Brandsma, 1988).

•Il medico affetto da disturbi psichici rimane spesso un pazientesolitario, con scarsi riferimenti privati e nessuno nel settoreistituzionale, bloccato nelle sue richieste di aiuto dalla paura delgiudizio altrui (Di Sciascio e Calò 2000).

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caratteristiche demografichecaratteristiche demografichesoggetti di età superiore ai 30-40 anni, non sposati e con livelloculturale più elevato

FATTORI INDIVIDUALIFATTORI INDIVIDUALIBURN OUT BURN OUT -- fattorifattori

tratti psicosomaticitratti psicosomaticisoggetti che affrontano le difficoltà in maniera passiva e conatteggiamenti difensivi oppure soggetti nel cui tratto caratterialeatteggiamenti difensivi oppure soggetti nel cui tratto caratterialepredominano ansia, ostilità, depressione, vulnerabilità

attitudine verso il lavoroattitudine verso il lavorole persone che lavorano molto e duramente, perché hanno grosseaspettative nella loro professione, sia per la possibilità di successo eguadagno sia perché vogliono rendere il loro lavoro sempreentusiasmante e soddisfacente

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FATTORI SOCIO ORGANIZZATIVIFATTORI SOCIO ORGANIZZATIVI

strutturaRUOLI

lavorativi

•CONFLITTI (sovraccarico, incompatibilità, non consenso)

AMBIGUITA’/INCERTEZZA

SENTIMENTO DI INADEGUATEZZA NEL RAPPORTO PERSONA-RUOLO

• COMPITI POCO INTERESSANTI,

RIDUZION

STAGNAZION

APATIA

DE

BUR

BURN OUT BURN OUT -- fattorifattori

strutturaCOMPITI

struttura di

POTERE

• COMPITI POCO INTERESSANTI, MONOTONI

•NON E’ PERMESSA UNA CRESCITA PROFESSIONALE

•NON VIENE FORNITO FEED-BACK SULLA RIUSCITA

• SCARSA AUTONOMIA

•SCARSA POSSIBILITA’ DI PARTECIPARE ALLE DECISIONI

NE

ENTUSIASMO

NE

FRUSTAZIONE

EMOTIVAZIONE

RN

OUT

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Sintomi individuali•Aumentata pressione arteriosa•Umore depresso•Abuso d’alcool•Irritabilità•Dolori toracici•insonnia•disturbi gastrointestinali•senso d’impotenza•negativismo•isolamento•senso di colpa•paranoia•rigidità di pensiero•scarsa fiducia in sé•scarsa empatia e disponibilità

MalattieMalattie individuoindividuo•Maggiore vulnerabilità Per malattie:•Patologie coronarie•Patologie gastrointestinali•Malattie mentali•Dolori

BURN OUT BURN OUT -- sintomisintomi

•scarsa empatia e disponibilità all’ascolto•cinismo•apatia

Sintomi dell’organizzazione•Difficoltà a livello dell’organizzazione•Assenteismus•Alti turnover•Scarso controllo di qualità• Ritardi frequenti•chiusura al dialogo•tendenza ad evitare contatti telefonici•tendenza a rinviare gli appuntamenti•scarsa creatività•uso di procedure stereotipate

Malattie organizzazioneMalattie organizzazione•Scioperi•Incidenti frequenti e gravi •Perdita di clienti

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CATEGORIE A RISCHIO DI BURNCATEGORIE A RISCHIO DI BURN--OUTOUT

PROFESSIONIPROFESSIONI SOCIOSOCIO--SANITARIESANITARIE• medici•infermieri•ass. sociali•psicologi

PROFESSIONIPROFESSIONI EDUCATIVEEDUCATIVE DIDATTICHEDIDATTICHE• insegnanti

BURN OUT BURN OUT -- epidemiologiaepidemiologia

• insegnanti•educatori/operatori

ALTREALTRE PROFESSIONIPROFESSIONI• poliziotti•amministratori e dirigenti•sacerdoti e parroci•controllori di volo•Operai catena di montaggio

Page 40: Psicologia medica rimondini 2009 2010

BURN OUT BURN OUT –– lettureletture

Page 41: Psicologia medica rimondini 2009 2010

BURN OUT BURN OUT –– lettureletture

Page 42: Psicologia medica rimondini 2009 2010
Page 43: Psicologia medica rimondini 2009 2010
Page 44: Psicologia medica rimondini 2009 2010

Come riconoscere e gestire Come riconoscere e gestire appropriatamente le proprie appropriatamente le proprie

emozioni?emozioni?emozioni?emozioni?

Page 45: Psicologia medica rimondini 2009 2010

•• Autoconsapevolezza Autoconsapevolezza

•• Well being Well being

•• Autoconsapevolezza Autoconsapevolezza

•• Eventuale supporto da parte di altri Eventuale supporto da parte di altri colleghi per “casi difficili”colleghi per “casi difficili”

•• Uso di tecniche di gestione e Uso di tecniche di gestione e riconoscimento delle emozioni proprie riconoscimento delle emozioni proprie e del paziente e del paziente �� Studio e pratica Studio e pratica

Page 46: Psicologia medica rimondini 2009 2010

Autoconsapevolezza Autoconsapevolezza

Poiché il medico utilizza anche sé stesso come Poiché il medico utilizza anche sé stesso come strumento per formulare la diagnosi e il strumento per formulare la diagnosi e il

trattamentotrattamento, è essenziale che sia , è essenziale che sia consapevole consapevole del proprio funzionamentodel proprio funzionamento. (Novack, 1997). (Novack, 1997)

AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza

L’autoconsapevolezza può essere definita L’autoconsapevolezza può essere definita come la come la conoscenza del modo in cui la conoscenza del modo in cui la

persona sta esperendo la realtà e di come persona sta esperendo la realtà e di come tale evento condizioni la sua relazione con il tale evento condizioni la sua relazione con il

pazientepaziente. . (Novack, 1997)(Novack, 1997)

Page 47: Psicologia medica rimondini 2009 2010

PRINCIPALI AREE SU CUI SVILUPPARE PRINCIPALI AREE SU CUI SVILUPPARE L’AUTOCONSAPEVOLEZZAL’AUTOCONSAPEVOLEZZA

• punti di forza e debolezza a livello psicologico e relazionale e loro influenza nelle interazioni con i pazienti

• Riconoscimento dei propri vissuti emotivi di base e nel corso delle interazioni con i pazienti

AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza

• Tratti di personalità e loro effetto sulla relazione con gli altri (es. ricerca approvazione, tendenza al controllo, ecc…)

• Credenze e teorie personali sulla vita, malattia, medicina, salute, cura..

• Influenza delle variabili socio/demografiche (genere, cultura, livello economico, grado d’istruzione)

• Differenza tra simpatia ed empatia

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Emozioni e sistemi motivazionaliEmozioni e sistemi motivazionali

AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza

Riconoscimento dei propri vissuti emotivi di base Riconoscimento dei propri vissuti emotivi di base e nel corso delle interazioni con i pazientie nel corso delle interazioni con i pazienti

Emozioni che segnalano ostacoli

Emozioni dentro al SM

SM accudimentoAnsiosa sollecitudineCompassione Colpa

Tenerezza protettivaGioia

SM attaccamento Paura (da separazione) Fiducia SM attaccamento Paura (da separazione)Collera (protesta)Tristezza (da perdita)DisperazioneDistacco emozionale

Fiducia Conforto GioiaSicurezza

SM antagonista Paura (da giudizio)VergognaUmiliazioneTristezza (da sconfitta)Invidia

Collera (da sfida) TrionfoPotenzaOrgoglio DisprezzoSuperiorità

SM cooperativo Colpa RimorsoIsolamentoSfiduciaOdio

EmpatiaLealtà reciprocaCondivisioneFiduciaGioia

Page 49: Psicologia medica rimondini 2009 2010

PRINCIPALI AREE SU CUI SVILUPPARE PRINCIPALI AREE SU CUI SVILUPPARE L’AUTOCONSAPEVOLEZZAL’AUTOCONSAPEVOLEZZA

• punti di forza e debolezza a livello psicologico e relazionale e loro influenza nelle interazioni con i pazienti

• Riconoscimento dei propri vissuti emotivi di base e nel corso delle interazioni con i pazienti

AutoconsapevolezzaAutoconsapevolezza

• Tratti di personalità e loro effetto sulla relazione con gli altri (es. ricerca approvazione, tendenza al controllo, ecc…)

• Credenze e teorie personali sulla vita, malattia, medicina, salute, cura..

• Influenza delle variabili socio/demografiche (genere, cultura, livello economico, grado d’istruzione)

• Differenza tra simpatia ed empatia

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L’aumento della consapevolezza e il L’aumento della consapevolezza e il benessere personale attraverso la benessere personale attraverso la

MINDFULNESSMINDFULNESS

Autoconsapevolezza Autoconsapevolezza e Well beinge Well being

definizione

Consapevolezza che emerge dal prestareprestare attenzioneattenzioneallo svolgersi dell’esperienzadell’esperienza momentomomento perper momentomomento:a) con intenzioneintenzioneb) nel presentepresentec) non giudicantegiudicante

Segal, 2002

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L’aumento della consapevolezza e il L’aumento della consapevolezza e il benessere personale attraverso la benessere personale attraverso la

MINDFULNESSMINDFULNESS

Autoconsapevolezza Autoconsapevolezza e Well beinge Well being

In ambito clinico la mindfulness ambisce a ridurre il disagio psicologico, rendendo il soggetto maggiormente consapevole psicologico, rendendo il soggetto maggiormente consapevole

dei propri pensieri, azioni, emozioni, sensazioni corporee e motivazioni; nell’ottica di un’accettaizione dell’esperienza che ci

è dato vivere in quel preciso momento.

Gli interventi terapeutici mindfulness-based riguardano principalmente la Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR) e la Mindfulness-Based Cognitive Therapy (MBCT), sviluppata da

Jon Kabat-Zinn nel 1979 presso il Medical Center della University of Massachusetts.

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MINDFULNESSMINDFULNESS

Autoconsapevolezza Autoconsapevolezza e Well beinge Well being

Page 53: Psicologia medica rimondini 2009 2010

Well being Well being Well beingWell being

9 strategie per “stare bene” nella professione di medico 9 strategie per “stare bene” nella professione di medico Society for Professional WellSociety for Professional Well--Being, 1993Being, 1993

1. Essere in contatto con se stessi2. Essere qualcosa d’altro oltre che medico3. Prendersi cura del proprio corpo 3. Prendersi cura del proprio corpo 4. Volersi bene 5. Essere flessibili6. Creare e coltivare relazioni soddisfacenti con le altre persone7. Ascoltare e comunicare8. Non farsi spaventare dal cambiamento9. Coltivare il senso dell’umorismo

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•• Autoconsapevolezza Autoconsapevolezza

•• Well being Well being

•• Autoconsapevolezza Autoconsapevolezza

•• Eventuale supporto da parte di altri Eventuale supporto da parte di altri colleghi per “casi difficili”colleghi per “casi difficili”

•• Uso di tecniche di gestione e Uso di tecniche di gestione e riconoscimento delle emozioni proprie riconoscimento delle emozioni proprie e del paziente e del paziente �� Studio e pratica Studio e pratica

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Uso di tecniche di gestione e Uso di tecniche di gestione e riconoscimento delle emozioni del riconoscimento delle emozioni del

pazientepaziente

CORSO PSICOLOGIA CORSO PSICOLOGIA MEDICAMEDICA

Professionisti capaci di riconoscere e Professionisti capaci di riconoscere e gestire gestire appropriatamenteappropriatamente le emozioni del le emozioni del

paziente, per proteggere quest’ultimo e paziente, per proteggere quest’ultimo e se se stessistessi dal disagio emotivodal disagio emotivo

MEDICAMEDICA

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EmpatiaEmpatiadefinizionedefinizione

Uso di tecniche di gestione e Uso di tecniche di gestione e riconoscimento delle emozioni del pazientericonoscimento delle emozioni del paziente

Capacità di immedesimarsi nell’altra persona sino a coglierne i pensieri e gli stati

Capacità di immedesimarsi nell’altra persona sino a coglierne i pensieri e gli stati

d’animo.(Galimberti,1994)

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EmpatiaEmpatia

Uso di tecniche di gestione e Uso di tecniche di gestione e riconoscimento delle emozioni del pazientericonoscimento delle emozioni del paziente

L’empatia può essere intesa come la capacità di collocarsi alla giusta distanza dal paziente,

raggiungendo quel difficile equilibrio tra l’essere troppo distanti e quindi distaccati o troppo vicini e

conseguentemente troppo coinvolti

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Empatia e Neuroni specchioEmpatia e Neuroni specchio

Uso di tecniche di gestione e Uso di tecniche di gestione e riconoscimento delle emozioni del pazientericonoscimento delle emozioni del paziente

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Empatia e Neuroni specchioEmpatia e Neuroni specchio

Uso di tecniche di gestione e Uso di tecniche di gestione e riconoscimento delle emozioni del pazientericonoscimento delle emozioni del paziente

Riepilogando..•I neuroni specchio sono cellule localizzate in diverse aree del sistemanervoso cheche sisi attivanoattivano siasia nelnel momentomomento inin cuicui vieneviene didi fattofattocompiutacompiuta unauna certacerta azioneazione cheche quandoquando osserviamoosserviamo altrialtricompierlacompierla.

•Quindi la semplice osservazione di un’azione che viene compiuta da•Quindi la semplice osservazione di un’azione che viene compiuta daaltri, evoca nel cervello di colui che osserva una “rappresentazionerappresentazionemotoriamotoria interna”interna”..

•I neuroni specchio non si attivano solamente quando si osservanoazioni ma anche quando si assiste a manifestazioni di emozionialtrui da cui ne consegue che:

Quotidianamente “gligli altrialtri entranoentrano inin noinoi ee noinoi neglinegli altrialtri” attivandoquelle cellule che sono quindi alla base della comprensionepragmatica, esperienziale degli stati emotivi altrui, delle lorointenzioni, del loro modo di agire.

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Empatia e Neuroni specchioEmpatia e Neuroni specchio

Uso di tecniche di gestione e Uso di tecniche di gestione e riconoscimento delle emozioni del pazientericonoscimento delle emozioni del paziente

Riepilogando..Emozione vissuta in prima persona

o osservata

Attivazione dello stesso substrato neuronalesubstrato neuronale

DOPPIO MODELLO DI ATTIVAZIONE DOPPIO MODELLO DI ATTIVAZIONE DELLA STESSA REGIONE DI CERVELLODELLA STESSA REGIONE DI CERVELLO

La simulazione interna di un’emozione potrebbe portare alla comprensione dell’emozione altrui

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I MECCANISMI DEI NEURONI A SPECCHIO

RAPPRESENTANO LA BASE NEUROBIOLOGICA DELL’ INTERSOGGETTIVITA’ PRIMARIA E SECONDARIA

“L’EMBODIED SIMULATION”L’EMBODIED SIMULATION”

DESCRIZIONE SENSORIA DEGLI STIMOLI OSSERVATI

+RAPPRESENTAZIONE INTERNA DEGLI S.O.

NELL’OSSERVATORE

MECCANISMO FUNZIONALE BASICO DEL NOSTRO CERVELLO

CHE CI PERMETTE UN INTUITO ESPERIENZIALEINTUITO ESPERIENZIALE

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Interessante in teoria... ma in pratica non serve molto più molto più tempotempo per formarsi come tempotempo per formarsi come

medici in questo modo e per relazionarsi successivamente

al paziente secondo il modello “patient centred”?

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VANTAGGI E SVANTAGGIVANTAGGI E SVANTAGGI

BREVE TERMINEBREVE TERMINE LUNGO TERMINE LUNGO TERMINE TERMINETERMINE

•• FaticaFatica•• MaggioreMaggiore impegnoimpegno•• MaggiorMaggior stressstress•• MaggiorMaggior tempotempo dadainvestireinvestire

•• ProtezioneProtezione daldal burnburn outout•• MaggioreMaggiore collaborazionecollaborazionedeidei pazientipazienti

•• MaggioreMaggioreprofessionalitàprofessionalità

•• RisparmioRisparmio didi tempotempo

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Ma cercando veramente di centrarsi sul vissuto del centrarsi sul vissuto del

paziente e sul nostro non rischiamo di immedesimarci immedesimarci

troppo e soffriretroppo e soffrire?

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Non confondere empatia con Non confondere empatia con Simpatia!Simpatia!

SimpatiaSimpatia EmpatiaEmpatia

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Ma cercando veramente di centrarsi sul vissuto del centrarsi sul vissuto del

paziente e sul nostro non rischiamo di voler fare un po’ gli psicologi improvvisatipsicologi improvvisati?

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Gestire le emozioni del Gestire le emozioni del paziente NON significa…paziente NON significa…

…fare il …fare il confidente!confidente!

…fare lo …fare lo psicologo!psicologo!

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Io concordo su tutto quello che è stato detto, però mi sembra difficilissimo da difficilissimo da sembra difficilissimo da difficilissimo da imparareimparare, io mi sento di dover fare ancora tanta

strada…

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Contemplazione Determinazione

Precontemplazione

Conclusione

Gli stadi del cambiamentoGli stadi del cambiamentoProchaska & Di Clemente 1992Prochaska & Di Clemente 1992

autoconsapevolezza

Mantenimento

AzioneRicaduta

Conclusione prematura

Cambiamento consolidato

Pratica!

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…e quindi …e quindi BUON PERCORSO!BUON PERCORSO!