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Sede Centrale

La sede centrale dell’Università è il fulcro della trasformazione neoclassica della città di Pavia, avvenuta tra Sette e Ottocento. In particolare il complesso vede l’intervento di Giuseppe Piermarini per la facciata (1770-1772) e di Giuseppe Marchesi per l’Aula Magna (1845-1850). Il governo degli Imperatori d’Austria, infatti, concentra la propria politica su questo progetto. L’Università con l’adiacente Ospedale San Matteo diventa il più importante cantiere cittadino del periodo. L’opera di Piermarini fu seguita da Leopoldo Pollach e tra gli interventi si ricordano la realizzazione del teatro di fisica e dell’aula di anatomia, due fra le più belle e prestigiose aule pavesi. In questi anni si forma la scuola di Antonio Scarpa, la cui collezione anatomica è conservata nel museo di Storia dell’Università, in cui sono presenti anche collezioni di fisica risalenti al periodo di insegnamento di Alessandro Volta.

La sede universitaria centrale comprende l’Aula del ‘400, sede del vecchio ospedale San Matteo ed il complesso ospedaliero costruito nel 1770.

I cortili dell’Università sono spazi semipubblici di connessione e scambio tra Ateneo e centro storico della città, fruiti da tutti i cittadini.