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La Voce di Bianco
Anno XIV n. 199-200 Gennaio – Febbraio 2016
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e
La Voce di Bianco Notiziario di
Formazione ed Informazione
della Parrocchia ‘Tutti i Santi” di Bianco
Anno XIV, N. 199 – 200
GENNAIO – FEBBRAIO 2016
Direttore Responsabile PADRE ANGELO
MAFFESIS
Impaginazione Grafica
Arch. Bruno
Brancatisano
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Coordinatore di Redazione, M.C.
Caracciolo, consegnandolo in
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SOMMARIO
ARTICOLI & RUBRICHE
Pag.1 - Copertina
Pag.2 - Sommario
Pag.3 –Lettera aperta ai cristiani e non solo
Pag.4– Lettera aperta ai cristiani e non solo
Pag.5– Lettera aperta ai cristiani e non solo
Pag.6-Natale con i Bambini
Pag.7-Non dimentichiamo l’evento più splendido
Pag.8-I Gruppi Famiglia
Pag.9-I Gruppi Famiglia
Pag.10-Io Vangelo
Pag.11-Il valore dello sport..
Pag.12-Cena di Condivisione e fraternità
Pag.13- Cena di Condivisione e fraternità
Pag.14- Cena di Condivisione e fraternità
Pag.15-XXIV giornata mondiale del Malato
Pag.16-Il Miracolo
Pag.17-Il Miracolo
Pag.18-Le parole di Francesco
Pag.19-Anagrafe-Bilancio-Calaendario-Incontri
Pag.20-In Breve dalla Diocesi
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NUMERI TELEFONICI DA RICORDARE :
parrocchia 0964 911558
p. Angelo– Cell. 348 6444126
p. Francesco -- Cell. 347 0872129
Scordino Tommaso 0964 913250
Reverende Suore 0964 911416
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Diocesi di Locri-Gerace
LETTERA APERTA
AI CRISTIANI…..E NON SOLO
La cronaca di questi ultimi giorni ha fatto registrare nella nostra terra una serie di
fatti particolarmente gravi, che possono passare inosservati: atti intimidatori a
pubblici amministratori, incendi a beni della collettività e di aziende pubbliche e
private, l’enorme fenomeno dello spaccio e commercializzazione della droga, la
diffusione di coltivazione di cannabis, le facili frodi allo Stato, i casi di assunzioni
false in settori come quello rurale, e ancora una volta atti di violenza sulle donne.
Questi fatti sono sintomi di uno stato di decadimento del senso della legalità e del
bene comune: c’inquietano. Reagiamo!
Come semplici cittadini, ci chiediamo: che ne è della nostra coscienza civile? Cosa
resta del senso di appartenenza alla terra che abitiamo? Ognuno si dovrebbe
chiedere “che faccio io?” per la mia terra troppo spesso segnata da
rassegnazione, da indifferentismo, da ingiustizie varie, da violenze. Non possiamo
rimanere in silenzio di fronte ad ogni atto distruttivo e di barbarie dei beni comuni.
Ma “indignarsi non basta”, come ammoniva un padre del comunismo dei primi
tempi, Pietro Ingrao, da poco scomparso. Occorre recuperare nuovi slanci e
motiva-zioni e partecipare alla vita pubblica con lealtà, abnegazione e forza di
sacrificio. I beni comuni sono di tutti e di ciascuno!
Come cristiani siamo chiamati a cogliere la provocazione: che ne è della nostra
presenza nella società? Che cosa possiamo fare per rendere la nostra bella terra
più umana e vivibile? Non contentiamoci di una fede che si esaurisce nel tenere in
piedi tradizioni passa-te che dicono poco o nulla all’uomo di oggi.
Non fermiamoci ad un culto che si esaurisce tra i banchi della Chiesa, in una
religiosità devozionale che non incide e non cambia nulla nella vita quotidiana.
Non possiamo dirci Cristiani, se non doniamo gioia e speranza, se non siamo
immagine di una fede vissuta, se non c’impegniamo per la giustizia e la legalità.
Come possiamo essere “sale e luce”, se ci pieghiamo alla corruzione, al sistema
delle raccomandazioni e dimostriamo disimpegno di fronte alle responsabilità
sociali, se preferiamo l’inganno e la frode nei confronti dello Stato, se non siamo
operatori di pace e di misericordia? La crisi generale che affligge il mondo degli
adulti mette in difficoltà anche i più giovani. Sono tanti i giovani che si perdono
dietro false illusioni o hanno smarrito ogni speranza. Per tutti l’anno giubilare è
opportunità grande di ritorno alla vita.
Insegnami, Signore i tuoi decreti !
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Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.
Ai più giovani dico: recuperate il gusto della verità e della bellezza, il sen-so e la
pienezza della vita. Non contentatevi dell’effimero e non cercate il facile guadagno.
Bando ad ogni forma di dipendenza! Appellatevi ai vostri sani principi di fronte a
chi vuole spacciarvi sostanze che uccidono. La droga uccide, non fa vivere, aliena,
allontana dai desideri più veri del proprio cuore. Boicottate e mettete in crisi il
mercato della droga! E’ un commercio che illude e anestetizza l’intelligenza e
porta a ricercare la gioia di vive-re in paradisi artificiali, facendovi perdere il
senso vero delle cose.
Non svendete la vostra giovinezza e non fatevi rubare gli ideali di un mondo più
giusto. Conservate il sogno di una vita ricca di relazioni belle e leali. Non vale la
pena vivere in una società “dopata”.
Fate vostro l’invito di San Giovanni Paolo II: “Non lasciatevi scoraggiare da
coloro che, delusi dalla vita, sono diventati sordi ai desideri più profondi e più
autentici del loro cuore. Avete ragione di non rassegnarvi a divertimenti insipidi, a
mode passeggere ed a progetti riduttivi. Se conservate grandi desideri per il
Signore, saprete evitare la mediocrità e il conformismo, così diffusi nella nostra
società”.
"Voi siete il sale della terra... voi siete la luce del mondo" (Mt 5,13-14). Queste due
immagini pro-nunciate da Gesù richiamano l’identità del cristiano e ci ricordano
che, mediante il battesimo, tutto il nostro essere è stato profondamente trasformato,
perché "condito" con la vita nuova che viene da Cristo (cfr Rm 6,4). Il sale, grazie
al quale l'identità cristiana non si snatura, anche in un ambiente fortemente
secolarizzato, è la grazia battesimale che ci rigenera, facendo-ci vivere in Cristo e
rendendoci capaci di rispondere alla sua chiamata. Radicati in una realtà sociale
alla quale non siamo estranei. Per questo nessuno di noi può restare indifferenti o
far finta di niente o pensare che quanto ci acca-de attorno, se non ci tocca
personalmente, non c’interessa.
Guai ad essere complici di una mediocrità che tollera il male o convive con esso.
Facciamo nostra l’esortazione che l’apostolo Paolo rivolgeva ai cristiani di Roma:
"Non con-formatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasforma-tevi rinnovando
la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui
gradito e perfetto" (Rm 12,2).
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Come cristiani siamo tutti chiamati ad es-sere sentinelle (cfr Is 21, 11-12) che
annunciano l'avvento del sole che è Cristo risorto! La luce di cui ci parla Gesù è
quella della fede, dell’incontro con Colui, che viene a illuminare il cuore e a
rischiarare la mente.Il modo nuovo di guardare al mondo e alle persone, che ci
viene da Lui, ci sollecita ad una vita di fede più autentica, che non è solo un
insieme di enunciati teorici da accogliere con l'intelligenza, ma un'esperienza da
assimilare, una verità da accogliere, il sale e la luce di tutta la realtà. Anche nella
nostra ter-ra, per quanto ci si riconosca in maggioranza ancora ‘cattolici
praticanti’, molti pensano o vivono come se Dio non esistesse o, attratti da forme di
religiosità irrazionali, da riti e devozioni consolidate, nulla cambiano nella propria
vita e la fede non diventa una decisione personale che impegna la vita.
E’ necessario una svolta radicale: ritornare al Vangelo come criterio che guida le
scelte e gli orientamenti della vita! Non dimentichiamo che siamo veri cattolici solo
‘nei fatti e nella verità’, se siamo segni della carità di Cristo. Del resto, come
leggiamo nel vangelo, "non si accende una lucerna per metterla sotto il moggio"
(Mt 5,15)! I tanti Santi, verso i quali nella nostra terra conserviamo devozi-ne e
attaccamento, con la loro fede tradotta in una carità concreta hanno fatto
risplende-re il senso vero del Vangelo. Cogliamo la loro testimonianza come
impegno di vita nuova.
Sì, siamo nel vivo dell’anno giubilare della misericordia.
E’ iniziato il “pellegrinaggio giubilare” nei diversi santuari della Diocesi. Sarà un
cammino di vero rinnovamento, se tutti, sacerdoti, diaconi, fedeli laici, qualunque
sia il ministero svolto, ci disporremo ad un percorso di vera riconciliazione, capaci
di perdono, qualunque sia l’offesa ricevuta. Senza perdono non si vive. Nella
nostra diocesi e nelle nostre parrocchie, nei nostri movimenti, associazioni e
comunità è Gesù che ci chiama al perdono. Traiamo forza dalla grazia
sacramentale della Riconciliazione e dell'Eucarestia, per lasciare dietro le spalle
la vita disordinata e compromessa dal male. Contemplando la luce che risplende
sul volto di Cristo risorto, viviamo da "figli della luce" (1 Ts 5,5), riconoscendo che
"il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità" (Ef 5,9).
Locri, 25 gennaio 2016 Festa della Conversione di San Paolo
sco Oliva
La bontà del Signore dura in eterno. 5
NATALE CON I BAMBINI
a cura di Tommaso Scordino
Come da diversi
anni si è ripetuta,
anche in questo
santo Natale, la
consegna dei
piccoli panettoni ai
nostri cari bambini
della Scuola
dell’Infanzia.
Sempre organizzata
dall’“Associazione
Pensionati
Bianchesi Antonio
Versace”,
quest’anno, la
cerimonia ha avuto
una Guida particolare nella persona del nostro amatissimo Parroco, Padre Angelo
che, con la sua provata bravura, ha fatto sì che i bimbi non solo godessero la festa
sotto il profilo religioso, che è la cosa più importante, ma anche sotto l’aspetto
ricreativo, in quanto P. Angelo è stato veramente una Guida che ha sprizzato
allegria e gioia per cui i bambini si sono tanto divertiti. L’accoglienza, da parte del
personale responsabile, è stata calorosa e, dal comportamento dei bambini, si è
notato il grande e cosciente lavoro che le Maestre (Domenica Talia, Francesca
Criaco, Lucia Morabito, Palma Palumbo, Esterina Iriti, Antonietta D’Andrea e
Francesca Maiorana) hanno profuso e profondono per istruirli ed educarli secondo
i canoni della nostra religione, della nostra cultura e della nostra civiltà
Canterò per sempre l’amore del Signore! 6
Grazie, gentili Maestre, per il nobile impegno e per la formazione e l’educazione
che inculcate ai nostri bimbi, i quali saranno gli uomini e le donne di domani che
guideranno la futura generazione. La cerimonia, durante la quale, le Maestre hanno
consegnato al Presidente dell’Associazione, Prof. Filippo Sganga, un omaggio
molto gradito, si è svolta con semplicità e partecipazione. E’ iniziata con una breve
recita natalizia, da parte di alcuni pensionati, preparata, molto bene, dal nostro
Parroco ed è proseguita con lo stare assieme ai bambini per godere della bellezza e
dell’importanza della festa. P. Angelo ha spiegato con chiarezza, non solo ai bimbi
ma anche a noi adulti ed anziani, il valore degli eventi del Natale che, per noi
cristiani, si estrinseca nella venuta di Gesù, Figlio di Dio e nostro Salvatore. Il
festoso incontro tra i bambini e i pensionati si è concluso con una reciproca e bella
espressione di grande affetto, come avviene tra i nipotini e i nonni!
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“NON DIMENTICHIAMO L’EVENTO
Più SPLENDIDO DELLA STORIA”
A cura di Totò Lascala
La Chiesa ha da poco commemorato l’evento più splendido della Storia: La
Nascita di Nostro Signore Gesù Cristo, Dio fatto Uomo.
A questo evento sono accorsi pastori e Re e, come loro, anche noi, ogni
anno, accorriamo a celebrarlo quando intorno al Presepio preghiamo e
cantiamo e adoriamo il Bambino Gesù.
Ma, se la venuta di Gesù a Natale ci fa sentire tanto gaudio, a maggior
ragione dovremmo vibrare di entusiasmo ogni qualvolta ci accostiamo a un
tabernacolo ricordandoci che lì c’è lo stesso Gesù, reale e veramente
presente in Corpo, Sangue, Anima e divinità, sotto le Specie Eucaristiche
cui noi dovremmo accostarci sempre quando ascoltiamo la Santa Messa.
Tutta la terra ha veduto la salvezza del nostro Dio! 7
"I Gruppi Famiglia,
una realtà da vivere e scoprire"
In molte parrocchie sono costituiti ed operano i cd “Gruppi Famiglie”, con il recente Sinodo sulla Famiglia si è auspicati che anche in quelle comunità dove non sono attivi veri e propri Gruppi Famiglia vi si pongano le basi, partendo dalle realtà esistenti come, ad esempio è qui da noi l’esperienza del “Gruppo Progetto” maturata nell’ambito del “Cammino Emmaus”. Per comprendere, dunque, cosa “sono” e come operano i “Gruppi Famiglia” a partire da questo numero del nostro giornalino, pubblicheremo una serie di schede illustrative.
A cura di Maria Cristina Caracciolo
STRUTTURA SOCIALE DEI GRUPPI FAMIGLIA Parte prima…..
È comunità
È scuola di formazione permanente
È modello di orientamento valoriale
I Gruppi Famiglia sono costituiti da famiglie cristiane, appartenenti a comunità parrocchiali,
che si rendono disponibili ad un cammino di formazione alla luce della Parola per aprirsi
alla testimonianza e alla prospettiva di un servizio nella società e nella Chiesa locale.
Non si ritrovano solo per amicizia, per sintonia di vedute, per trascorrere insieme momenti
di distensione o di discussione culturale, ma anche per vivere comunitariamente la propria
spiritualità, per esercitarsi nella disponibilità al servizio degli altri, per affrontare
problematiche familiari. Sono gruppi che scelgono di stare insieme con lo stile proprio di
una famiglia.
Su di noi sia il tuo amore, Signore! 8
Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore!
Tre sono le caratteristiche fondamentali con cui possiamo descrivere ogni Gruppo Famiglia:
è comunità dal momento che esiste un legame
profondo d’appartenenza tra i vari membri, che
supera differenze e varietà culturali. Ciascun gruppo
ha, nella sua unità, caratteristiche di comunità
ecclesiale: attenzione verso le necessità degli
altri, rispetto della diversità, accoglienza
reciproca.
L’aspetto comunitario si esprime nella disponibilità
individuale a porsi al servizio degli altri non solo
all’interno, ma anche all’esterno (preparazione
dei genitori al Battesimo, dei fidanzati al Matrimonio, ecc.). Anche i figli vivono il
clima instaurato dai genitori: il gruppo aiuta ciascuna famiglia a creare condizioni
favorevoli per la crescita dei figli con uno stile che spesso si differenzia da quello
delle famiglie dei compagni di scuola o degli amici; ma se da un lato, nel
confronto, i figli notano la differenza, dall’altro è rassicurante per loro vedere che i
propri genitori non sono i soli a proporre uno stile di vita diverso rispetto a quello
proposto dalla cultura dominante;
è scuola di formazione permanente. Nella vita di gruppo si approfondiscono temi
biblici, teologici, pastorali e di scienze umane. È infatti un’esigenza e un dovere di
tutti formarsi permanentemente. I mezzi di comunicazione ci conducono in una
vita fatta di incertezze; diventa necessario pertanto acquisire gli strumenti di
discernimento per superare la frantumazione che rende insicuri, incoerenti e
insoddisfatti;
è modello di orientamento valoriale. Il gruppo è comunità e scuola di vita. Si
favorisce così la disponibilità ad assumere comportamenti di cittadinanza attiva, di
corresponsabilità nella ricerca del bene comune, di partecipazione al cammino
culturale della realtà in cui le famiglie vivono e di collaborazione nella vita
pastorale delle parrocchie, unità pastorali, zone, vicarie e diocesi, in sintonia con i
parroci, promuovendo e stimolando uno ‘stile famiglia’ nelle altre attività
parrocchiali sia formative sia di solidarietà.
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Dal Vangelo secondo LUCA ( LC 5, 1-11)
"E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo
seguirono".
Cosa dice il Vangelo?
Cosa posso fare io?
(Nuovi Stili di Vita)
Riflessione: L’episodio della pesca lungo il lago indica l’attrazione e la forza della Parola di Gesù. Attira la gente (Lc 5,1). Spinge Pietro ad offrire la sua barca a Gesù per poter parlare (Lc 5,3). La Parola di Gesù è così forte che vince la resistenza di Pietro, lo spinge a gettare di nuovo la rete e così avviene la pesca miracolosa (Lc 5,4-6). Vince in lui la volontà di allontanarsi da Gesù e lo attira ad essere "pescatore di uomini!" (Lc 5,10) E così che la Parola di Dio agisce in noi, fino ad oggi!
Per tutta la terra si diffuse il loro annuncio! 10
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Il valore dello sport nell’educazione
dei ragazzi
A cura dei Responsabili dello Sport dell’Oratorio
Quest’anno, dopo un po’ di stasi, in oratorio è ripartito, con più slancio ed
entusiasmo, il laboratorio sportivo; il nostro responsabile sportivo, Silvano Anello,
si è avvalso della collaborazione degli animatori giovani che hanno saputo portare
una ventata di novità ed entusiasmo sia nel calcio, affidato ad Antonio Morabito ed
Antonio Bartolo, che nella pallavolo, affidata a Martina Spanò e Teresa Alessi…ed
i risultati gli stanno dando ragione, avendo dato vita ad un bel “gruppo di atleti” che
partecipa con entusiasmo sia ai tornei che agli allenamenti e che va di settimana in
settimana aumentando.
Vorremmo che tutti ricordassero che:
Praticare uno sport non solo fa bene ( benissimo!) a livello fisico ma aiuta il
bambino ad apprendere valori come l’amicizia, la solidarietà, il lavoro di
squadra e la capacità di risolvere piccoli e grandi problemi.
Lo sport è un linguaggio universale che riesce ad unire i giovani superando
differenze culturali, religiose, sociali e linguistiche.
Vi è una frase molto bella che abbiamo fatto nostra:
Se c’è un pallone… ci sarà sempre qualcuno che vuole giocare a calcio.
Al pallone non importa se sei grande o piccolo, qual è la tua religione o
come è fatta la tua famiglia.
Non gli interessa qual è il colore della tua pelle nè da dove vieni.
Non gli importa nemmeno se sei bravo o no a giocare a calcio …
Quanto è vero :)
Noi dell’Oratorio crediamo nello sport come un efficace strumento di
socializzazione, il nostro obiettivo primario è garantire il diritto allo sport,
renderlo accessibile a chi più ne ha bisogno e portarlo lì dove non c’è per
diffonderne i principi e i valori che sono alla base di qualsiasi attività
sportiva realizzando attraverso lo sport l’educazione, l’inclusione sociale e il
benessere dei nostri ragazzi.
Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono. 11
La Cena di Condivisione e Fraternità Esempio di
Unione e Collaborazione della Comunità Parrocchiale
Martedì 5 gennaio, in Oratorio, ha avuto luogo la “Cena di Condivisione e
Fraternità”: nata su iniziativa di p. Angelo
Maffeis è stata, sin da subito, “adottata”,
come iniziativa da realizzare, dai
componenti del CPP che hanno visto in
questo evento “un momento aggregativo
per la comunità”. Grazie a tutti coloro che
vi hanno preso parte, contribuendo così a
renderla veramente speciale perché, nella
semplicità dello stare insieme, sono andati
con gioia incontro al Signore. E’ stato bello
e gratificante constatare come grandi e
piccoli, accomunati dallo spirito di
comunione hanno, nel loro piccolo,
riscoperto la bellezza e la gioia che da
la condivisione delle cose semplici. E’
auspicabile, quindi, che in parrocchia
consacrati e laici promuovano sempre
di più simili momenti di aggregazione
e collaborino nel servizio alla
comunità.
Del Signore è la terra e quanto contiene! 12
Quanto sono amabili, Signore, le tue dimore! 13
Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria! 14
Chi dona la sua vita risorge nel Signore! 15
il MIRACOLO
Questa è la storia vera di una bambina di otto anni che
sapeva che l’amore può fare meraviglie.
L’amore e la fede che porta per il fratellino gli ha dato la vita. Gesù per l’amore che porta per noi si sacrifica sulla croce per darci la vita
eterna. «Se aveste almeno una fede piccola come un granello di senape, dice Gesù potreste dire
a questo monte: “Spostati da qui a Là” e il monte si sposterà. Niente sarà impossibile
per voi’>>. (Vangelo di Matteo 27,20). A cura di Modestino Alessi
I1 suo fratellino era destinato a morire per un tumore al cervello. I suoi genitori
erano poveri, ma avevano fatto di tutto per salvarlo, spendendo tutti i loro risparmi.
Una sera, il papà disse alla mamma in lacrime:
«Non ce la facciamo più, cara. Credo sia finita. Solo un miracolo potrebbe
salvarlo».
La piccola, con il fiato sospeso, in un angolo della stanza aveva sentito. Corse nella
sua stanza, ruppe il salvadanaio e, senza fare rumore, si diresse alla farmacia più
vicina.
Attese pazientemente il suo turno. Si avvicinò al bancone, si alzò sulla punta dei
piedi e, davanti al farmacista meravigliato, posò sul banco tutte le sue monete.
«Per cos’è? Che cosa vuoi piccola?».
<< E’ per il mio fratellino, signor farmacista. E molto molto malato e io sono
venuta a comprare un miracolo».
<<Che cosa dici?» borbottò il farmacista.
<<Si chiama Andrea, e ha una cosa che gli cresce dentro la testa, e papà ha detto a
mamma che è finita, non c’è più niente da fare e che ci vorrebbe un miracolo per
salvarlo. Vede, io voglio tanto bene al mio fratellino, per questo ho preso tutti i
miei soldi e sono venuta a comperare un miracolo».
Il farmacista accennò un sorriso triste.
Beato l’uomo che confida nel Signore! 16
«Piccola mia, noi qui non vendiamo miracoli».
«Ma se non bastano questi soldi posso darmi da fare e trovarne ancora. Quanto
costa un miracolo?».
C’era nella farmacia un uomo alto ed elegante, dall’aria molto seria, che sembrava
interessato alla strana conversazione.
Il farmacista allargò le braccia mortificato. La bambina, con le lacrime agli occhi,
cominciò a ricuperare le sue monetine. L’uomo si avvicinò a lei.
«Perché piangi, piccola? Che cosa ti succede?».
«Il signor farmacista non vuole vendermi un miracolo e neanche dirmi quanto
costa... E per il mio fratellino Andrea che è molto malato. Mamma dice che ci
vorrebbe un’operazione, ma papà dice che costa troppo e non possiamo pagare e
che ci vorrebbe un miracolo per salvarlo. Per questo ho portato tutto quello che
ho».
«Quanto hai?».
«Un dollaro e undici centesimi... ma, sapete...>> aggiunse con un filo di voce,
«posso trovare ancora qualcosa...».
L’uomo sorrise: «Guarda, non credo che sia necessario. Un dollaro e undici
centesimi è esattamente il prezzo di un miracolo per il tuo fratellino!». Con una
mano raccolse la piccola somma e con l’altra prese dolcemente la manina della
bambina.
«Portami a casa tua, piccola. Voglio vedere il tuo fratellino e anche il tuo papà e la
tua mamma e vedere con loro se possiamo trovare il piccolo miracolo di cui avete
bisogno».
Il signore alto ed elegante e la bambina uscirono tenendosi per mano.
Quell’uomo era il professor Carlton Armstrong, uno dei più grandi neurochirurghi
del mondo. Operò il piccolo Andrea, che poté tornare a casa qualche settimana
dopo completamente guarito «Questa operazione» mormorò la mamma «è un vero
miracolo. Mi chiedo quanto sia costata...».
La sorellina sorrise senza dire niente. Lei sapeva quanto era costato il miracolo: un
dollaro e undici centesimi... più, naturalmente, l’amore e la fede di una bambina.
Crea in me, o Dio, un cuore puro. 17
A cura di Vincenzo Muscolo
Papa: essere umili, ferite corruzione guariscono difficilmente!
L’umiltà è la strada della santità. E’ quanto affermato da Papa Francesco nella Messa mattutina a Casa Santa Marta. Il Pontefice si è soffermato sulla vicenda del Re Davide che, consapevole del proprio peccato, accetta le umiliazioni con spirito di fiducia nel Signore. Ancora, il Papa ha ammonito che Dio perdona il peccato, “ma le ferite di una corruzione difficilmente guariscono”. “L’umiltà – sottolinea – soltanto può arrivare a un cuore tramite le umiliazioni. Non c’è umiltà senza umiliazioni, e se tu non sei capace di portare alcune umiliazioni nella tua vita, non sei umile”.
********************
Papa a consacrati: vostro non è status sociale, evitate chiacchiere!
Evitare il “terrorismo delle chiacchiere”, che costituiscono “una bomba”. Non pensare ai soldi, che non danno la speranza vera riposta “solo” nel Signore, e pregare per il dono di nuove vocazioni, perché le comunità invecchiano e i monasteri sempre più spesso sono “portati avanti da 4-5 suore vecchiette”. Questa l’esortazione di Papa Francesco nel ricevere in Aula Paolo VI i partecipanti al Giubileo della Vita Consacrata. Evitare terrorismo delle chiacchiere, sono una ‘bomba’ E l’altro, il “vero prossimo”, può essere colui che si incontra nei “quartieri poveri”, ma anche “il fratello o la sorella della comunità”, anelando alla virtù “forse più difficile” - come diceva l’Apostolo Giacomo - “del dominare la lingua”: “Un modo di allontanarsi dai fratelli e dalle sorelle della comunità è proprio questo: il terrorismo delle chiacchiere. Sentite bene: non le chiacchiere, il terrorismo delle chiacchiere. Perché chi chiacchiera è un terrorista. È un terrorista dentro la propria comunità, perché butta come una bomba la parola contro questo, contro quello, e poi se va tranquillo. Distrugge! Chi fa questo distrugge, come una bomba”.
Impegno per l’Anno della Misericordia Perché “la bomba di una chiacchiera” nella comunità non è prossimità, “è fare la guerra”, allontanarsi, “provocare distanze” e anarchia: “E se, in questo Anno della Misericordia, ognuno di voi riuscisse a non fare mai il terrorista chiacchierone o chiacchierona, sarebbe un successo per la Chiesa, un successo di santità grande! Fatevi coraggio!".
La mia bocca annuncerà la tua salvezza.
18
BATTESIMI
- il 20 dicembre è stato battezzato
Virgara PASQUALE
- il 24 gennaio è stata battezzata
Commisso ANTONIETTA
- il 31 gennaio è stata battezzata Maria
Teresa PULITANO’
MATRIMONI
DEFUNTI
9s: trigesimo di Bruno GIOVANNI
20m:trigesimo di Conforti ATTILIO
Turni di PULIZIA
pulizia del DUOMO
(venerdì/sabato)
-05 e 26 V. : VOLONTARI - 12 V. :
CORO - 19 V. : A. CATTOLICA
pulizia ORATORIO
(sabato/domenica)
animatori e catechiste
Animazione MESSA domenicale
delle ore 10,00
A cura delle classi di catechismo
e dei gruppi parrocchiali
CALENDARIO PARROCCHIALE
Incontri di GENNAIO
25 m. inc.d. catechiste (16,00-orat.)
27 m. – inc. animatori (18,00 – oratorio)
27 m.: inc. lettori (20,00 – duomo.)
28 g.: inc. dei CPP ad Africo (18,30)
29 s..: inc. portatori (20,00 – duomo.)
31d.: inc. Gruppo Progetto (18,00 suore)
FEBBRAIO
1l.: CPP (20,00 – duomo.)
2 m.: Candelora (17,00 Duomo)
Lectio (17,30 – Duomo)
3g.- adorazione (17,00 s. Francesco)
6s.-Pellegrinaggio Anno Misericordia ad Africo (15,00 Chiesa San Leo Africo)
6s. : carnevale (15,00 sfilata e karaoke partenza Oratorio – arrivo a Piazza Pugliano/Santuario)
9 m.: Lectio (17,30 – Sant.)
10 m.: CENERI – inizio Quaresima
11g.- adorazione (17,00 s .Francesco)
11g. Rosario di Lourdes per gli ammalati (20,00 San Francesco)
12V.:Via Crucis animazione CATECHISTE (18,00 Duomo)
16 m.: Lectio (17,30 – Sant..)
18g.- adorazione (17,00 s. Francesco)
19V.:Via Crucis animazione AZIONE CATTOLICA (18,00 Duomo)
23 m.: Lectio (17,30 – Sant..)
25g.- adorazione (17,00 s.Francesco)
26V.:Via Crucis animazione GIOVANI & ORATORIO (18,00 Duomo)
MARZO
4V.:Via Crucis animazione CORO (18,00 Duomo)
12V.:Via Crucis animazione GRUPPO PER GLI AMMALATI E UNITALSI (18,00 Duomo)
19
Hai fatto di noi, per il nostro Dio,un regno e sacerdoti.
Scuola di Formazione Teologico-Pastorale “Barlaam Calabro”.
25° Anniversario di Ordinazione Presbiterale di don Bruno Cirillo
Martedì 16 Febbraio 2016 Bombile di Ardore - ore 17.30
Ordinazione Diaconale del Seminarista Angelo Festa
Carissimi, la nostra Diocesi accoglierà con gioia il dono di un nuovo Diacono ordinato in vista del Presbiterato. Si tratta del seminarista Angelo Festa. Angelo riceverà l'Ordinazione Diaconale per l'Imposizione delle mani e la preghiera di Ordinazione del nostro Vescovo, Mons. Francesco Oliva, il prossimo 5 Aprile 2016, alle ore 18.00,nella Chiesa Cattedrale di Santa Maria Assunta, in Gerace. Sin d'ora organizziamo i nostri impegni pastorali per poter essere presenti alla Celebrazione, possibilmente coinvolgendo anche le nostre comunità parrocchiali. L'Ordinazione di un nuovo ministro è un dono fatto a tutta la Chiesa locale. A presto! Don Nicola Cosimo Meleca Rettore del Seminario
GIUBILEO diocesano della VITA CONSACRATA.
Carissimi, vi ricordo che sabato 30 gennaio, alle ore 18.00, si celebrerà presso la cattedrale di Locri (e non presso il Centro Pastorale, come era previsto) il GIUBILEO diocesano della VITA CONSACRATA. La S. Messa sarà presieduta dal nostro vescovo, don Franco Oliva. Seguirà un momento di "agape" presso il seminario. Sarebbe bello se tutte le parrocchie della diocesi (o, quanto meno, tutte quelle che ospitano una presenza religiosa) fossero presenti con una delegazione di laici. Fraternamente. Fr. Frédéric, segretario diocesano CISM
POLONIA – SULLE ORME DI
GIOVANNI PAOLO II 10 -14 Luglio 2016
1° giorno – Italia | Cracovia 2° giorno – Cracovia|Kazimierz|Wieliczka 3° giorno – Auschwitz |Wadowice 4° giorno – Czestochowa 5° giorno – Cracovia | Italia
Quota Complessiva di Partecipazione € 885,00
Acconto alla prenotazione € 250,00 Contattare don Francesco Passarelli per prenotazioni o ulteriori informazioni.
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IN BREVE DALLA DIOCESI