la riviera n°49 del 02-12-2012

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I dirigenti del Pd di Siderno, divenuti in parte guelfi in omaggio a Matteo Renzi e in maggior parte ghibellini in difesa di Pier Luigi Bersani, si sono vicendevol- mente insolentiti per il voto al primo turno dei fratelli indiani. Non solo la Cina, ma anche l'India è vicina.

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La Riviera n°49 del 02-12-2012

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I dirigenti del Pd di Siderno, divenuti inparte guelfi in omaggio a Matteo Renzi ein maggior parte ghibellini in difesa diPier Luigi Bersani, si sono vicendevol-mente insolentiti per il voto al primoturno dei fratelli indiani. Non solo laCina, ma anche l'India è vicina.

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DOMENICA 02 DIICEMBRE 2012 LA RIVIERA 02

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DOMENICA 25 NOVEMBRE 2012 LA RIVIERA 03

CONTRCONTROCOPEROCOPERTINTINAA

ILARIO AMMENDOLIA

Si narra che Federico di Sveviaguardando la Palestina, “la terrapiù bella del mondo”, e in quanto

tale data da Dio al popolo prediletto,abbia esclamato «evidentemente Dionon conosceva il Sud d’Italia».Il Sud è bello! Il suo mare, le sue mon-tagne, i suoi colori, la sua gente. Tutto èun incanto!Altrettanto meraviglioso è il Nord conle sue città, le sue pianure, i suoi fiumi,la sua gente generosa. L’Italia è ilBelpaese!Leggendo la classifica de “Il sole 24ore” non è così!Prime classificate sulla qualità dellavita: Bolzano, Siena, Trento, Rimini,Trieste, Parma, ecc.Ultime classificate: Taranto, Napoli,Caltinissetta, Brindisi, Trapani, Vibo,ecc.Tutto ciò che è bello, che è buono, cheè ordinato, che è civile, è lontano dalSud.Qualcuno dirà: i parametri sono para-metri e quindi tutto ha una sua valenzaoggettiva.Non è così! I parametri sono sbagliati etendono a dimostrare una tesi: il Sud èil male, la zavorra d’Italia. Eppure ci sono quartieri del Nord ric-chissimi dove c’è tanta solitudine etanta alienazione.Il malessere aleggia nelle grandi città esi manifesta nello sgretolamento delle

famiglie, nella solitudine degli anziani,in una diffusione ampia della droga, nelnumero altissimo dei suicidi, nellamicrocriminalità. La “Lega Nord” hapotuto attecchire perché c’era unhumus di ignoranza della storia nazio-nale, di razzismo, di esasperato egoi-smo.I problemi nel Sud non sono da meno.Elencarli sarebbe inutile perché nediscutiamo ogni giorno.Nord e Sud hanno problemi comuni ediversi.Il Sud ha dato e può dare tanto al restod’Italia. Non mi riferisco solo ai benimateriali ma anche a una visione delmondo e della vita. Nello stesso tempoha tanto da ricevere.Pubblicando la classifica sulla qualitàdella vita così come ha fatto il grandegiornale lombardo, ha dato un messag-

gio sbagliato.Non c’è alcun motivo per un turistatedesco o milanese di scegliere Riminio Milano Marittima rispetto allaLocride, a Tropea o a Sibari. LaLocride non è meno sicura, non è menoaccogliente, non è meno conveniente.Se a Rimini c’è una migliore organizza-zione a Roccella, a Caulonia, Marina diGioiosa, ecc. vi sono più spazi, il marepiù pulito, la possibilità di vedere qual-cosa di nuovo rispetto al resto diEuropa.Ripeto, il Sud ha problemi!Il Nord ne ha meno!Ovunque, da noi, ci sono cose bellissi-me da vedere e da visitare. Penso allecascate del Marmarico, alla Cattolica,all’Eremo di Sant’Ilario, a Gerace, alCastello di Roccella, ecc.

Il messaggio che ha dato il Sole è sba-gliato! Noi lo facciamo nostro perché cisiamo assuefatti al pensiero dominante.Spesso siamo provinciali non perchéviviamo in provincia ma perché ragio-niamo da provinciali con la bocca aper-ta verso tutto ciò che ci cade dall’alto.La qualità della vita è problematicaovunque. Probabilmente più a Sud chea Nord. Tuttavia, tracciare una lineanetta e mettere nelle prime dieci solo lecittà del Nord e nelle ultime dieci soloquelle del Sud è frutto di un metodoprivo di rigore scientifico.Noi abbiamo il dovere di migliorarci!Abbiamo analogo dovere di non accet-tare supinamente “verità” confeziona-te. La consapevolezza delle cose positi-ve che abbiamo deve aprirci la strada aun avvenire migliore.

Qualità della vita:I parametri sbagliati del “Sole 24ore”

UNA STORIAUNA STORIA

“Gino” sussurrò Rocco. Don GinoBonarrigo riattaccò il telefono e uscìin strada. Quella voce, di suo fratelloRocco, non la sentiva dal 1966, daquando si erano separati. Il selciatorisuonò del ticchettio delle sue suole.Il vecchio respirò a pieni polmoni ilprofumo del risveglio della terra, che aogni alba si ripeteva da sempre. Pensòcon disgusto agli ignavi, che si perde-vano quel miracolo. Si fermò nelle sueterre ed entrò nella sua casa di campa-gna. Quella mattina suo compare, checome a ogni alba lo attendeva per lacolazione, avrebbe aspettato un po’ dipiù il suo arrivo, si disse.Era ancora buio e don Gino accese laluce a illuminare la casa. Aprì un pic-colo armadio di metallo, del qualesolo lui possedeva la chiave. Tirò fuoriuna busta di plastica piena di lettere eun vecchio mangiadischi, tutti prove-nienti da Rocco, e li adagiò sul tavolo.Collegò la spina dell’apparecchio allapresa di corrente, e prese dalla bustauna lettera a caso, spinse il disco den-tro l’apparecchio e alzò il volume. Lavoce fresca di Cher intonò le note diBang Bang. Il sicario era arrivatosilenzioso alle spalle dell’uomo, eadesso osservava incredulo la scenache aveva davanti, la pistola strettanella mano destra. Cher soffiava versistruggenti, ma il killer non potevacommuoversi. La musica cessò, e donGino si girò di scatto sorprendendo ilsicario che arrivava da un mondo lon-tano. Probabilmente, conoscendo leabitudini notturne del vecchio, ilmondo stavolta si era svegliato primadi lui. E così quella mattina l’attesa disuo compare sarebbe stata eccessiva-mente lunga.

LE CHEVALIER

IN ALTO. Bolzano, la città dove si vivemeglio per il Sole24ore A DESTRA. Reggio Calabria unadelle città con la peggiore qualita vita

DON GINOBOSS INSONNE

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DOMENICA 02 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 04

Parlandodi...

Una vicenda tanto surreale quanto agghiacciante. Cosìsi può riassumere quanto accaduto in questi giorni a

Rossano. Lo svilupparsi di una tragedia che ha fatto venirefuori un aspetto triste, quasi macabro, dell’essere umano. Iltutto ha avuto origine lo scorso sabato, quando un treno hainvestito sei braccianti, tre uomini e tre donne, che rientra-vano dal lavoro nei campi, uccidendoli sul colpo. Fin quiniente di eclatante. La vicenda ha però iniziato ad assume-re tratti patetici subito dopo l’incidente, quando gli operaidelle agenzie funebri hanno iniziato a offendersi e urlarsi avicenda per potersi accaparrare i corpi dei defunti, cheintanto marcivano a terra in maniera poco dignitosa. Unaguerra per la conquista dei cadaveri che non è andata giùal Sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti, che ha parla-to di «disumano sciacallaggio». Antoniotti è subito interve-nuto, sospendendo le licenze degli operatori: «Non è tolle-rabile e accettabile che possa esservi tanto vergognosodisprezzo dei defunti, dei loro corpi, del dolore dei fami-gliari e della stessa sensibilità e commozione di una comu-nità profondamente colpita da questa tragedia». Una pagi-na bruttissima che fa riflettere su quale sia l’effettivo valo-re della vita umana. La mancanza di rispetto nei confrontidella dignità dell’uomo in un momento così tragico comela morte è qualcosa di inacettabile in una società “civile”.

CALENDARIO PIRELLI

Una nuovaera...con i vestiti

CAFFÈ GUGLIELMO

Apre lo store a Bologna

dicio, ha minacciato i soci delcircolo con un’accetta.Tempestivo l’intervento deiCarabinieri della Stazione diBova, i quali hanno arrestato

il 28enne, che hacomunque tentato diopporre resistenzaprima di consegnarsi.L’uomo è stato accu-sato di violenza,minaccia e resistenzaa pubblico ufficiale,evasione, danneggia-mento e ubriachezza.

Un 28enne di Bova si è resoprotagonista di unospiacevole episodio.L’uomo, che era agliarresti domiciliari, èevaso e ha seminatoil panico all’internodi un circolo. Ilragazzo, che almomento dell’intru-sione era ubriaco fra-

Dopo aver ritratto le piùbelle donne del mondo innudi artistici ed essere diven-tato il calendario più attesoal mondo il Pirelli quest’an-no vira e cambia completa-mente rotta. Impegno socia-le e vestiti sono le nuoveparole d’ordine che hannoguidato Steve Mc Currynella realizzazione dei suoi12 scatti. Persone comuniaccanto ad Adriana Lima,Isabeli Fontana, Sonia Bragae Marisa Monte questa lascelta del fotografo per ren-dere il vero volto del Brasile.

E dopo aver aperto i suoipunti vendita negli StatiUniti, in mezza Europa epersino in Corea delSud.Sabato 1 dicembre laditta Gugliemo Caffè, creatanel 1945 da GuglielmoPapaleo, ha inaugurato ilsuo primo store a Bologna.La torrefazione diCopanello, sul versante ioni-co della nostra regione, èormai una delle indutrie piùaffermate del Sud Italia e sista espandendo nel mondo.Partendo dal primo storefuori dalla Calabria.

Qual è il valore della vita?

NORDICI & SUDICI Gioacchiano Criaco

Le notizie più lette della settimana su larivieraonline.com

SPERANZA CINESE PER LA LOCRIDE

“Imeridionali devono alzarsi daidivani, mollare il telecomando edarsi da fare. Se vogliono salvarsi,

debbono farlo da soli, nessuno lo farà perloro. L’unità italiana deve essere rafforza-ta con le energie del sud, niente rivendi-cazioni né separatismi. Bisogna ricostrui-re non distruggere. Il sud si può salvare edare la salvezza all'Italia”. Potrebberosembrare le parole, con le quali settima-nalmente, da un paio d’anni, vi arringo. Einvece è, grosso modo, il discorso fattoqualche giorno fa da Luigi De Magistris,sindaco di Napoli, per tenere a battesimoun nuovo movimento politico. UnioneMediterranea. Insieme a Pino Aprile, aLino Patruno, e altri 597, hanno costitui-to un partito che mira alla rinascita italia-na, a un’Unità vera che dia pari dignità atutti gli italiani, e spieghi le verità stori-che, per andare avanti senza rinchiudersinelle ripicche e nei particolarismi. Undiscorso pacato, serio, che può piacere ono, ma del quale è giusto avere conoscen-za. Anche perché, se riuscisse a riunire itanti piccoli movimenti di ispirazionemeridionalista, potrebbe diventare una

forza consistente. Un probabile interlo-cutore e alleato, forse per il PD, se nonho frainteso le parole del sindaco napole-tano. O, comunque, un soggetto che sischiera a sinistra dello scacchiere politiconazionale. Io ne scrivo per darvi notizia.Vi dico, anche, che molti dei temi tratta-ti nel convegno di varo di UnioneMediterranea, somigliano alle predichedella rubrica presente. A cominciare dalnome. Io due anni fa vi avevo detto dellanecessità di un’AREA MEDITERRA-NEA, che rivedesse l’Italia e l’Europaguardandola da sud. E vi ribadivo, nellaprima settimana di novembre, AREAMEDITERRANEA AUTONOMIESOLIDALI E UNIONI SEPARATISTE,il bisogno di un progetto di sviluppo cul-turale ed economico, proprio del sud,che tenesse conto delle nostre propensio-ni e guardasse, in termini solidali, ainostri fratelli del bacino mediterraneo.Come sempre, vi pongo spunti di rifles-sione e vi offro elementi di attualità.Scelte, e responsabilità delle stesse,saranno solo vostre.

Unione mediterranea. I sudici hanno un partito

SI È COSTITUITO IL RESPONSABILE DELL’OMICIDIOPARRELLI2

1

UNA CAULONIESE A UOMINI E DONNE

LOCRI: SCOPERTA TRUFFA AI DANNI DELL’INPS4

3

LOCRI: LA GDF SEQUESTRA BENI PER 3 MILIONI DIEURO

OPERAZIONE CRIMINE: CHIESTI FINO A 13 ANNI6

5

IL RICORDO, ENZO VANDEREKEN VIVE CON I FIORI

AFRICO: ARRESTATO 23ENNE PER DETENZIONE ESPACCIO DI DROGA

8

7

Dati larivieraonline.com

PANICO A BOVA

Entra armato inun circolo

UOMINI E DONNE

Da Caulonia a CanaleCinqueCinzia Saraco è stata una delle protagoniste dellapuntata pomeridiana di mercoledì di Uomini edonne Over, il popolare programma di Maria DeFilippi. Gianluca, il tronista che la ventinovenne diCaulonia voleva corteggiare, ieri ha dovuto sceglierese tenerla o mandarla a casa. Ma proprio mentre ilragazzo stava spiegando perché aveva deciso di nonconoscere meglio Cinzia è iniziato uno di quei tipicialtarini tra Gianluca e Tina, platinata opinionistadel programma.

LA SETTIMANA

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la Riviera

DOMENICA 02 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 05

Sulla cima di una collina tra il mare el’Aspromonte, proteso verso il cielo

ma saldamente piantato in terra, glispalti imperiosi e le torri minacciose, ilcastello domina ancora la vallata e rie-voca atmosfere d’un medioevo mai tra-montato. Tra le rughe dei monti gli anti-chi edificavano fortezze a protezionedei potenti, mentre attorno come picco-le formiche laboriose il resto degli uomi-ni lavorava per sopravvivere. Gli sche-letri di pietra di fortezze passate ci ricor-da che poco è cambiato, in fondo, chela nuova classe dei nobili vive in castellipiù comodi e meno vistosi, e che i servidella gleba hanno cambiato nome e sichiamano consumatori. In quelle rovinesi annida il futuro.

RODERIGO DI CASTIGLIA

Votano a Polistena per le primarie delcentrosinistra in 1.167. Dalle urne,che, questa volta, hanno rispettato la

loro natura, escono le ceneri di Pier LuigiBersani: 377 voti contro i 460 di MatteoRenzi. La Stalingrado degli ulivi diventa, almenonelle primarie, moderata? Ma c’è un’altrasorpresa. Qui dove i comunisti sono maggio-ranza, Nichi Vendola s’arresta al terzo postocon 319 voti. C’è da dedurre che i comunistipolistinesi non abbiano accolto in pieno ladirettiva di Diliberto: in prima battuta vota-re Nichi Vendola, al ballottaggio Pier LuigiBersani. E hanno sbagliato in linea di fatto edi principio. La disciplina è un dovere per icomunisti. Non osservandola, hanno tirato lavolata a Matteo Renzi, che non solo vuolerottamare i vecchi, ma anche i giovani, secomunisti.

***

Tornata da Padova, dove aveva urlatoRosarno come il paese della ‘ndrangheta,scorrente liscia, come l’olio, la sindacaTripodi, con quel poco di fiato rimastole neipolmoni, ha lanciato, insieme alle altreeroesse della fascia tricolore antimafia, unappello a votare Bersani. L’appello è cadutonel vuoto, specie in Rosarno. Alle urne, dovesi spengono i sogni di tutti e anche quellidella Tripodi, si sono recati a votare in appe-na 200. E, come Maria Rupe, la madre dellagrande jenìa, nella Storia dei Rupe diRépaci, Elisabetta Tripodi s’è trasformata inElisabetta del Patire: né solo per lo scaccomatto alle primarie, ma per la frantumazionedell’alleanza con l’Udc, che esce fuori dallamaggioranza e dalla giunta. Accade, come achi, avendo le spalle coperte, non sente ilbisogno di guardare indietro. Si sarebbeaccorta che al seguito c’era la macchina discorta, non il popolo plaudente di Rosarno,che ha gravi problemi quotidiani.

DITO NELL’OCCHIO

Le ceneri di Bersani ed Elisabetta del Patire

IL DIAVOLO NERO

Solo Maria, Madre di Dio, è la vittoria

Castello di Amendolea

Pier Luigi Bersani non è stato maimaoista purtroppo e, perciò,ignorando la massima che biso-

gna bombardare il quartier generale,gli aveva dato sede in Monasterace,roccaforte della legalità, dove bersa-niana e bersagliera la sindacaLanzetta era arra sicura di vittoria. Lecose non sono andate come il quartiergenerale sperava. Il quartiere minimodei renziani, maliziosamente “ripuli-to” degli eretici sterpi, ha stravintocon il 75% dei voti assegnati al fioren-tino, spirito bizzarro, che, pur nonessendo zoppo, ha avuto a sua dispo-sizione due ottime stampelle: gli indu-striali al Nord, come dice NichiVendola, che a furia di fare il retore sista trasformando in un trombone, egli amici degli amici a Monasterace,come sostiene l’ispirato commissarioD’Attorre che, stanco di fare il profes-sore, ha scelto il mestiere di palomba-

ro. E, poiché siamo alle porte dell’in-verno, invece di scandagliare leprofondità marine, ha deciso di scan-dagliare il voto di Monasterace “percapire quali forze si sono messe inmoto”. Sul punto, su questo punto, lareplica dell’avv. De Leo, uno dei capirenziani, è stata netta e chiara. E, dauomo di legge, fermo ai documenti,non s’è posto il problema di chi abbiatracciato il solco, indicando solo chi lodifende. Peccato.Fatto sta che a Monasterace c’è il regi-me o, comunque, lo si vuole instaura-re. Ossia, non ci può essere alternati-va alla signora Maria. Essendo la ban-diera dell’antimafia, sventolata dallastampa e da Rosy Bindi, chi le sioppone è mafioso o, concedendo leattenuanti, contiguo alla mafia. Sitratti di elezioni amministrative o diprimarie, la tagliola logica è semprequesta. Come nel processo di strego-

neria: se l’imputato d’eresia negava diesserlo, l’Inquirente concludeva cheera ancora sotto l’influsso di Satana;se ammetteva le sue colpe, era ex oresuo reo-confesso. Senza scampo. Ma si torna a votare. La posta in giocoè troppo alta. Non è questione di capi-re quali forze si metteranno in moto,ma di evitare che queste forze negati-ve si mettano in moto. O no, prof.D’Attorre? A Monasterace, nonostante la duralotta della Lanzetta, la ‘ndrangheta èforte e sempre in agguato. Per esclu-derla dalle urne, suggeriamo che ivotanti questo 2 dicembre, oltre i dueeuro, esibiscano il certificato antima-fia rilasciato dalla sindaca Lanzetta econtrofirmato dal prof. D’Attorre. Eche il seggio sia composto dal mare-sciallo con funzione di presidente e dadue carabinieri in qualità di scrutato-ri.

CCARARTOLINE MERIDIONALI TOLINE MERIDIONALI Antonio Calabrò

OPERAZIONE POLLICINO

Seguendo la sciadella cocaina

I giocatori della RegginaCalcio se ne andranno ingiro con una nuova divisa da1.500 Û realizzata per loroda I-I, Italian Independent.Il brand di Lapo Elkanninfatti è stato contattato perun re-styling della squadragranata. Un completo in edi-zione limitata con tanto dilogo della Reggina e nome diogni giocatore inciso sulleaste degli occhiali da sole. Ilcompleto con cui primasquadra e dirigenza parteci-peranno da ora in poi agliincontri formali è compostoda alcuni dettagli unici: giac-ca con taschino e logo rica-mati ad altezza cuore, cami-cia in popeline con bottoni inmadreperla, cravatta in setae cintura in cotone biologicoe fibra di carbonio.

DIVISE FIRMATE

Lapo veste gli amaranto

Una maxi operazione anti-droga condotta dai carabi-nieri della compagnia diSesto San Giovanni, dallaDda di Milano e dal Nucleoantiriciclaggio della Gdf.L’operazione Pollicino haportato a 53 arresti tra laColombia e l’Italia.L’episodio che ha avviato leindagini, durate 4 anni: uncorriere nel trasportare 6 kgdi cocaina in uno zaino haperso la cocaina per stradaed è riuscito a recuperarloseguendo le tracce di partedella sostanza. Gli arrestisono stati effettuati traMilano, Varese, Bergamo,Brescia, Lodi, Cremona, LaSpezia e Reggio Calabria.

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DOMENICA 11 NOVEMBRE 2012 LA RIVIERA 08

massari di Platì, già negli anni cin-quanta, mettevano insieme il lattedelle loro bestie, per farne formaggio

o venderlo, o comunque per presentarsicome un unico fornitore a grossisti e clien-ti. Un cooperativismo in anticipo suitempi, caratteristica tipica dei montanaridell’Aspromonte che, a esempio, ancheper vendere la radica dell’erica, si presen-tavano unitariamente per spuntare condi-zioni vantaggiose e mettere insieme, per-ché fossero retribuiti uniformemente, lefatiche di tutti. Un solidarismo cooperati-vista che contraddistingueva un popolounito. Platì ancora oggi porta avanti quel-lo spirito, e aldilà di stereotipi e veri acca-dimenti di cronaca, porta avanti uno spiri-to d’impresa vincente, in controtendenzacon la depressione economica regionale.Un’imprenditoria lungimirante che inarmonia con le propensioni e le peculia-rità della Locride fa di un’economia loca-le l’arma per di uno sviluppo in continuacrescità. I forni a Platì crescono senzasosta e la produzione di pane aumenta inmisura esponenziale. Nel giro di pochianni, il pane di Platì ha varcato i confinidel paese, ha invaso prima la Locride, èarrivato a Reggio. Adesso lo si trova inmolti supermercati del nord, e anche iforni escono da Platì e si impianto in luo-

ghi lontani dal paese natale. Quello che èsuccesso per il pane pugliese di Altamura,sta accadendo per il pane di grano tenero,duro e saraceno del borgo aspromontano.Una piccola economia artigianale di

paese che lievita e diventa opportunitàper un gran numero di famiglie. Decine edecine di addetti alla produzione e alladistribuzione in felice crescita, quandotutto il resto della zona si deprime. Lavera vocazione calabrese che trova espli-cazione concreta. Il sapere di piccole comunità che diventaopportunità e si espande, così già si vedein giro il pane di Natile, quello di Africo.Il caciocavallo di Antonimina e Ciminà,la provola di Brancaleone, il Greco diBianco. Alcuni l’hanno capito e senza piangeresulla penuria dei soldi statali tornano ainvestire in quella tradizione che puòdiventare innovazione. Centinaia di postidi lavoro, che possono diventare migliaiase si seguono gli esempi più grandi, comequelli dell’azienda Palumbo di Galati chemanda i suoi tir nei mercati ortofrutticolidel nord e all’estero, o dell’azienda diArturo Pratticò che lancia nel mercatolocale le salse e le confetture nostrane.L’azienda San Leo di Bova che produce,in scala ridotta, mele e pere che sfidanoper qualità le sorelle trentine, o i pomo-dori e gli ortaggi a prezzi e qualità imbat-tibili in grado di soddisfare un piccolomercato locale. L’arte culinaria delGambero di Gioiosa oltre a soddisfare ipalati, garantisce il lavoro a un gruppo didipendenti. E Rossella e Giuseppe adAfrico vivono discretamente producendoun pane di grano autoctono e semi di lino

di Fernando SAGADO

Platì è un un borgo preaspromon-tano di oltre tremila abitanti che ha sviluppato negli anniun imprenditoria lungimirante grazie alla cooperazione

PANE QUOTIDIANO

DALLA LOCRIDE CINESE A QUELLA D’ESPORTAZIONE

I

Come Altamura, Platìsta diventando una dellecapitali italiene del pane

Parlandodi...

PLATÌ miracolo

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DOMENICA 11 NOVEMBRE 2012 LA RIVIERA 09

che insieme a formaggi e sottaceti rag-giungono i banchi dei mercati di Reggio. Iltutto, per un fenomeno che non è ancoradi macroeconomia, ma lo può diventare.Il futuro calabrese non è quello della gran-de industrializzazione né del turismo dimassa, nasce, o può nascere, da una fede-razione di microimprese che in spiritocooperativistico offrano il meglio dellanostra terra dal punto di vista culturale,gastronomico, agricolo e industriale tra-sformativo. Chi dice che in Calabria non sipossa aprire una strada nuova dice unaballa e chi pensa che si possa solo emigra-re si sbaglia. Certo non sarà attendendo Godot che lanostra terra vedrà giorni migliori. Mainnovando e investendo sul locale e sultradizionale si potrà costruire un’econo-mia che non sia solo di sussistenza. Fatto che dovrà essere unito alla gelosacustodia e valorizzazione del patrimonioculturale e paesaggistico che possediamoe all’esclusione di forme di pseudo indu-strializzazione che ci distruggeranno, deltipo carbone a Saline, rigassificatore aGioia e pale eoliche in ogni collina. Il panedi Platì, in questo senso, rappresenta unmiracolo e un esempio da seguire, per cre-scere tagliare i nodi della cronaca nera eriannodare i fili di una storia millenaria, diquando non c’era né malavita, né malapo-litica, né malagiustizia e i calabresi illustrinon erano né boss, né politici e mancopoliziotti.

Come nel passato tutto dipendedalla qualità dei cereali

C’ERA UNA VOLTA

Un’imprenditoriache concretizza la veravocazione calabrese

a scorsa settimana abbiamo scrittoche il simbolo della vocazione edel dinamismo sidernese si

trascina nel buio, perde pezzi. E’stremato. Luciano Racco non ci stae precisa inanzitutto: «Il centrocommerciale La Gru è una cosa, lapersona Luciano Racco un’altra».Poi replica garbatamente allacover story de “la Riviera”.

«La Gru non è affattostremata. È viva, attraente, ambi-ziosa, molto competitivanel panorama della gran-de distribuzione meridio-nale, nonostante una crisie un declino di fattodell’Europa tutta. Unesempio che ci dà confermadel fascino esercitato da “laGru” – continua il patron -è l’investimento di“Piazza Italia”.Il prestigioso franchi-

sing dell’abbiglia-mento, da l’ottoSettembre aSiderno, ha regi-strato dati moltointeressanti. Il suopunto vendita danoi, soprattutto neigiorni fuoriweekend, mostranumeri da prima-to.» E anche sulla fuga

di Euronics e sulla speranza cinese e i dol-lari gialli Luciano Racco ha le idee

molto chiare.Andiamo per ordineFuga di Euronics: «Con la famigliaFerrigno il dialogo è aperto. Stiamovalutando sia nuovi modi di rappor-tarsi all’ambiente, che nuove soluzio-ni nell’interesse del consumatore».

Investimenti cinesi: «Gli uniciche si sono fatti avanti, ma miriferisco al periodo prece-dente alla depressione eco-

nomica (2006 -2007), sonofondi d’investimento

francesi e inglesi.Nessun dollaro gialloo cinese ha mai bus-sato alla nostra porta.

Se ciò si verificasse dare-mo ospitalità e condizioniserie [senza calarci i pantaloni,ndr]. A questo voglio aggiun-gere che per ogni spazio chesi libera nel centro shop-

ping, il nostro l’uffi-cio marketing parladi almeno tre mar-chi o insegne che sipropongono comesostituti.La Gru sorride? glichiedo alla fine.«La Gru sorride, èvitale, vuole rinno-varsi ancora», mirassicura LucianoRacco.

Luciano Racco: «La Gru è viva.Nessun investimento cinese all’orizzonte»

«Nessun dollaro gialloin arrivo. Coi Ferrigno

tutto ok: insieme stiamo valutando nuove soluzioni

per i consumatori

JIM BRUZZESE

la Riviera

Ldi pane

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Condarcuri Rosario Vladimir

Presidente AndreaCuzzocrea, da cosa nascel’idea degli Stati generali

dell’economia reggina?La situazione che viviamo è diffi-cilissima. Siamo immersi nel con-testo di una congiuntura negativadi livello globale, ma l’Italiaaffronta una condizione di parti-colare difficoltà e Reggio ne èancora più colpita. Ci sono alcunifattori specifici che rendono larealtà della nostra provincia anco-ra più esposta ai venti di crisi. Loscioglimento del Comune capo-luogo per contiguità con la‘ndrangheta ha assestato un colpopesantissimo non solo alla politi-ca, ma anche all’intero tessutosocio-produttivo del nostro terri-torio. E ad aggravare il tutto è il

rischio del dissesto.Altre nubi si addensano all’oriz-zonte per questa comunità…Noi, come Confindustria ReggioCalabria, abbiamo detto chiara-mente che la dichiarazione del“default” del Comune procure-rebbe delle conseguenze deva-stanti sulla nostra realtà. Il falli-mento dell’ente produrrebbe uneffetto-domino gravissimo chefinirebbe per travolgere la mag-gior parte di un’economia già oggimolto provata.Eppure si parla anche dei “bene-fici” che un pezzo dell’imprendi-toria avrebbe ricevuto attraversol’esistenza di un preciso modelloamministrativo, il cosiddetto“Modello Reggio”. Basta compiere un’analisi attentaper capire che non è così. Da pre-sidente dell’Ance, due anni fa, fui

il promotore di un’iniziativa chevide le imprese edili portare i loromezzi a piazza Italia per protesta-re contro l’ingente mole di creditirimasti insoddisfatti per lavori giàeseguiti da parte delle nostreaziende. Com’è evidente, il nostrogrido d’allarme rispetto alla situa-zione dei conti pubblici non è unfatto recente né improvvisato.Tuttavia, questo non è il momentodi continuare ad alimentare lepolemiche. Dobbiamo capire cheattorno alla partita dei pagamentidella pubblica amministrazione sigioca una sfida vitale per l’impren-ditoria della provincia reggina.Torniamo agli Stati generali.Perché questa iniziativa? Vogliamo dimostrare che, nelvuoto lasciato da una politicacommissariata e comunquedistante dalle esigenze del territo-

rio, dei cittadini e delle imprese, icosiddetti “corpi intermedi” dellasocietà sanno assumersi le neces-sarie responsabilità. Parliamo diConfindustria ma anche dei sin-dacati, dei club service, del terzosettore, di tutte quelle realtà vivedella nostra società che devonoessere protagoniste dello scatto diorgoglio e dignità di questa pro-vincia.Nel documento con cui è statodato avvio a questo processo, si èparlato anche del “no” alla crimi-nalizzazione della città e delle sueimprese.Noi abbiamo grande rispetto ditutti i livelli istituzionali e apprez-ziamo quanto è stato fatto siadalla magistratura che dagli orga-nismi prefettizi. Tuttavia, teniamomolto a far passare il messaggioche né i cittadini, né le aziende di

Reggio e della sua provincia sonomafiose. Sarà così per una sparutaminoranza, ma questa va indivi-duata chiaramente, circoscritta emessa ai margini. In tal senso,sarebbe opportuno che la legisla-zione in materia di scioglimentodelle pubbliche amministrazionidiventi anche più restrittiva, senecessario, ma soprattutto diventipiù chiara. Non è possibile cheun’impresa, solo perché ha sedenella provincia di ReggioCalabria, venga indicata come “inodor di mafia”. Noi vogliamodimostrare che, da queste parti,dalla Locride alla Piana all’areadello Stretto, non c’è l’olezzo dellacriminalità, né si avvertono i mia-smi della malaburocrazia. Chiviene in questa terra nobile devesentire l’odore del mare e il profu-mo della legalità.

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Parlandodi...

PRIMO PIANO

STATI GENERALI DELL’ECONOMIA REGGINA. PARLA IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA REGGIO CALABRIA

Andrea Cuzzocrea: «Con orgoglio edignità oltre il vuoto lasciato dalla politica»

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Parlandodi...

PASQUINO CRUPI

L’inchiesta ultima,che s’è abbattuta suArdore con unnumero congruo diarrestati (40),

tende a completare l’assedio aSiderno e a mostrarla comecapitale dell’alleanza tra poli-tica e ‘ndrangheta. Né v’habisogno di dimostrarla ladetta alleanza. Il principio fer-reo, mutuato dal diritto dellaSanta Inquisizione, è: dove c’èun politico, c’è uno ‘ndran-ghetista. In piazza, al bar, auna cena di amici. Figurarsi,poi, la commistione che balzain campagna elettorale.I politici importanti diSiderno sono indubbiamentel’avamposto di questo legamecol filo di ferro. Non c’è statae non c’è un’inchiesta giudi-ziaria dalla quale non spunti ilcoinvolgimento della classepolitica sidernese.Fate attenzione.Cosimo Cherubino, già socia-lista, già capogruppo sociali-sta alla Regione, è ristretto incarcere, perché - si sostiene - isuoi panni elettorali andava asciacquarli nella lavanderia-monstre del Mastro. Luciano Racco, che è stato,senza macchia, Sindaco socia-lista di Siderno, consigliereregionale socialista, poi passa-to al Pd, è stato tirato in ballosulla base di due non com-mendevoli coniugi intercettatiche, fra intime pareti domesti-che, dice l’uno all’altra chel’ex socialista avrebbe dato deisoldi al criminale Costa peruna pattuglia folta di voti eche, quei voti non avendoottenuto, avrebbe richiesto larestituzione del malloppo. Latua voce, la mia massimacolpa.Riccardo Ritorto, esponentedi spicco del Pdl, Sindaco diSiderno per la durata di vitad’una rosa, è stato onoratopure lui d’un avviso di garan-zia, secondo il sano principiodegli intercettati a pericolocostante fisso che lo riprodu-cono come uno di cui fidarsiper la guida del Comune. Alla collezione giudiziariamancava, però, il pezzo più

forte, colui che, più di tutti,riluceva nel firmamento poli-tico sidernese e non sidernese.Sto pensando a Pietro Fuda,che è stato assessore regiona-le, presidente provincialedella Destra, e indi senatoredel centrosinistra. È venutaanche la sua ora. Nell’inchiesta ultima, cheantifrasticamente prende ilnome di “Saggezza”, il Gipconsidera come oro colatoun’informativa dei carabinierie vi trascina dentro il senatorePietro Fuda. Egli avrebbe par-tecipato, in data 2 dicembre2007, in San Nicola d’Ardore,alla festa del ”Musulucu”, cheebbe persino l’onorata pre-senza di alcuni degli attualiindagati e arrestati. E, inoltre,dopo tanti inviti, caduti nelvuoto per i suoi impegni poli-

tici e istituzionali, il senatorePietro Fuda avrebbe parteci-pato a un convivio, di stile nondantesco, che i carabinieri,sempre precisi, questa volta, aocchio e croce stabilisconoessersi effettuato «per la finedel mese d’Ottobre 2007». Adassodare il carattere crimina-le, in cui non crede neppure ilGip - ma dell’informativa deicarabinieri bisogna sempretenere conto - due invitatinotevoli: Fortunato Nocera diSan Luca e Nando Marzanodi Ardore. Due perle d’uomo,due grandi galantuomini. IlNocera ha retto per anni, condisinteresse, la FondazioneAlvaro e il Marzano, comple-tato il giro dei suoi anni inbanca, spende il suo temponell’assistenza ai pensionati.Tutte e due hanno, tra l’altro,il merito d’avere scosso dall’o-blio, con un ottimo libro, l’ec-cezionale vita del comunistaMisiano. E da tempo si dedi-cano alla riscoperta e allavalorizzazione della culturalocale.Una cena, che non è l’ultimae, quindi, non si danno diretti-ve per il futuro, la presenza -rito immortale dei politicimunicipalisti alla ricercad’una vacua popolarità - a unasagra del formaggio sono atticriminosi, e sono addiritturaincriminabili i “toni confiden-ziali” tra il conviviale illustre e

i conviviali sospetti, trattando-si di affettare musulucu ecapicollo e non già d’una con-ferenza alla scuola d’Atene?Proprio no. Proprio no ancheper il Gip che non fionda nep-pure un avviso di garanzia. E,allora, a che pro la visibiletraccia nell’inchiesta, non dicodel Nocera e del Marzano checi stanno come il cavolo amerenda, ma del senatorePietro Fuda, se a nulla condu-cente sul piano penale?Siamo al diritto delle cosestorte.Nella Locride e in provincia diReggio si sta snodando unprocesso che vede in atto lanegazione dei diritti sociali edei diritti individuali. Nel1954, sul primo numero di«Cronache meridionali»Francesco De Martino, gran-

de storico del diritto e grandepersonalità socialista, pub-blicò un rovente saggio sulladifesa e il rispetto dellaCostituzione come leva per ilriscatto del Mezzogiorno,luogo cronico dell’applicazio-ne normale d’un diritto spe-ciale e della depressione eco-nomica e sociale. Era quella lavia per il riscatto del Sud. Unpo’ prima, Guido Dorso,avverso a ogni compromesso,sosteneva che, per toglieredall’ombra il Mezzogiorno,era necessario disporre di 100cervelli d’acciaio. Ma vierano? Per Locri, Siderno, inostri territori basterebbero 5cervelli d’acciaio. E dovesono? P.S. E Locri, dove militano iCordì e i Cataldo, perché faeccezione?

IN EVIDENZA

Il principio ferreo,mutuato dal diritto dellaSanta Inquisizione, è:dove c’è un politico, c’èuno ‘ndranghetista. Inpiazza, al bar, a unacena di amici. Figurarsi,poi, la commistione chebalza in campagnaelettorale.

ATTUALITÀ

Scortati dalle carte dell’inchiesta “Saggezza” dobbiamo concludereche tutte le male vie portano a Siderno, capitale dell’alleanzapolitica-‘ndrangheta:Cherubino, Racco, Ritorto, Fuda...

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Incontri europei

Gli uffici dell’amministrazione pro-vinciale ospiteranno un gruppo didipendenti del comune di Boboshevo(Bulgaria) nel contesto di un progettoeuropeo sulle buone pratiche ammi-nistrative. La delegazione guidata dalsindaco Krum Marinov, composta daun assessore, un consigliere comuna-le, dal primo cittadino di un comunelimitrofo e da otto dipendenti dei dueenti, è giunta ieri a Reggio per unavisita di tre giorni. Il gruppo è statoricevuto dal presidente dellaProvincia Giuseppe Raffa.All’incontro era presente anche l’as-sessore Domenico Giannetta.Domani gli ospiti si recheranno pres-so alcuni uffici provinciali per studiareil funzionamento del sistema ammini-strativo adottato dalla burocraziadell’Ente di via Foti. Raffa e Marinov,assistiti dall’interprete, oltre ai salutidi rito hanno brevemente parlatodelle singole esperienze politico -amministrative. (a.l.)

Riforma degli enti

Proposte del Pdlcontro gli sprechi

Lavoro in Calabria

“Misure a sostegno dell’occupa-zione in Calabria”. Questo il temadi un incontro organizzato a Locridal Gruppo regionale dei Popolarie Liberali nel Pdl, per illustrare icontenuti del programma d’inter-venti predisposto dall’Assessoratoal lavoro della Regione Calabriacon l’obiettivo dell’inserimentolavorativo di 15.100 lavoratori. La città di Locri è stata una delleprime tappe di questo lungo per-corso. L’opera vede protagonistala componente Pdl dei Popolari eLiberali, rappresentati dall’on.Giovanni Nucera, che sul temadell’occupazione è da tempoimpegnato in una capillare operadi informazione e assistenza per igiovani che sono interessati a par-tecipare ai vari bandi europei. Le misure riguardano tante cate-gorie: dai giovani laureati ai lavo-ratori assunti con contratto atempo determinato, dai lavoratorisvantaggiati ai disabili, per arriva-re ai ragazzi tra 18 e 29 anni (gn)

La parola d’ordine era taglio deicosti e questo è stato il mantrache ha guidato i lavori del verticedei partiti di centro destra riuniti-si, per volere di Scopelliti, a vil-laggio Mancuso per due giorni.Le riforme degli enti che sonostate proposte dovrebbero farrisparmiare annualmente intornoai 20 milioni di euro. Il progetto prevede la riformadell’Azienda forestale e di quellaper lo Sviluppo e per i servizi inAgricoltura, il riordino deiConsorzi di Bonifica, e la riduzio-ne a organismi unici di Aziendeterritoriali di edilizia residenzialee Consorzi industriali. E ancorala soppressione delle FondazioniTerina, Field, Calabria etica, FilmComission, nonché degli entifiera regionali e dei Parchi mariniregionali.

Quello dei parchi marini era uncaso emblematico degli sprechi,dei cosi detti carrozzoni da taglia-re. Cinque parchi calabresi ope-rativi dal 2009, si tratta del parcoRiviera dei Cedri (CS), del parco“Baia di Soverato” (CZ), delparco “Costa dei Gelsomini”(RC), del parco “Scogli di Isca”(CS), e del parco “Costa degliDei” (VV). Cinque parchi, cin-que consigli di amministrazione,cinque presidenti, cinque bilanciche gravano sui contribuenti cala-bresi. La proposta di legge chesarà presentata ha già incontratonumerose opposizioni. Le richie-ste di chiarimento sul chi e secon-do quali criteri siano state sceltele “vittime” di queste soppressio-ni non si sono certo fatte attende-re.

Eleonora Aragona

Cento cervelli d’acciaio

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PolaroidIl 24 novembre si è tenuta la 16esimagiornata nazionale della colletta ali-mentare. Un’iniziativa, nata per sup-portare i meno fortunati, che ha pro-dotto risultati stupefacenti. Infatti,oltre 5 milioni di italiani hanno acqui-stato cibo per i poveri. Sono state rac-colte 9600 tonnellate di cibo donate amigliaia di strutture che hanno prov-veduto ad aiutare ben 1,7 milione dipersone in condizione di disagio.

Una fotografia che, per la sua purasemplicità, ha conquistato un note-vole successo, divenendo un vero eproprio simbolo. Autore del bellissi-mo scatto è il talentuoso fotografocalabrese Gabriele Tolisano, che l’harealizzato per la Montesanto sascomunicazione & lobbying. La fotoè stata ripresa sulle prime pagine dimolti giornali e siti online. Un orgo-glio calabrese.

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Locride

insostenibile. I lavoratori diLocride Ambiente hanno inol-tre chiesto ai commissari la pre-disposizione di un atto di pigno-rabilità rispetto alle somme tra-sferite dallo Stato al Comuneper anticipare le mensilità arre-trate. Gli operai sono stati raggiuntidal Segretario GeneraleAlberto Tresoldi, il quale li harassicurati sul fatto che l’enteabbia inviato il primo mandatorelativo al mese di luglio e che,qualora la società riuscisse aregolarizzare il Durc(Documento Unico diRegolarità Contributiva) sipotrebbe procedere al paga-mento di altre tre mensilità.

Colletta di successo

Manca ormai poco per laseconda edizione del con-corso “Ricicli…amo”.L’evento, nato per volontàdella cooperativa sociale“Felici da Matti” diRoccella Jonica, ha comedestinatari gli alunni degliIstituti Scolastici del terri-torio Calabrese. Un pro-getto che si pone comeobiettivo la promozionedella filiera degli indumen-ti usati. La cooperativa èpresente in buona partedel territorio calabrese coni cassonetti “gialli” che per-mettono la raccolta diabiti, accessori e scarpenon più utilizzati.La seconda edizione delconcorso punta anche aporre l’accento su una que-stione di grande importan-za: la raccolta differenziata.È, infatti, molto importan-te riuscire a sensibilizzarela comunità locale suibenefici e sulle ricaduteche un problema come laraccolta differenziata puòportare, sia nei confrontidel territorio che del singo-lo cittadino. È inoltre fon-

damentale far comprende-re alla gente come i rifiutiche produciamo quotidia-namente possano esseretrasformati in risorse per ilnostro territorio.L’iniziativa rientra, però,all’interno di un progettopiù vasto che sta condu-cendo l’associazione a dia-logare con realtà esterne alfine di trasportare messag-gi di grande importanzaper la collettività. Tra levarie iniziative, gli incontricon i gruppi scout e conalcune delegazioni di gio-vani appartenenti aLegambiente e provenientida tutta Italia. Bisognainvestire nelle attività diEducazione Ambientale enei giovani, che rappresen-tano una grande risorsaper l’intero territorio.Il 4 dicembre si svolgeràuna conferenza stampa dilancio della nuova edizionedel concorso“Ricicli…amo”. L’evento sisvolgerà alle ore 11, nellasala “G. Levato” delConsiglio Regionale dellaCalabria.

RICICLI...AMO/SECONDA EDIZIONE

Continuano senza pausa lerimostranze dei lavoratori diGeo Ambiente, i quali hannoavviato un sit-in di due giorni,per protestare contro la compli-cata situazione nella quale ver-sano. Gli operai si sono ritrova-ti, rispettivamente, di fronte aicomuni di Siderno e Locri permanifestare il proprio disagio eavere quelle risposte che, a oggi,non sono ancora arrivate.La principale richiesta è quelladi un immediato pagamentodelle mensilità arretrate, motivoche ha condotto gli operai a svi-luppare la propria protestaanche sul Corso dellaRepubblica a Siderno. Ciò cheviene contestata, infatti, èsoprattutto la mancata retribu-zione dei mesi di agosto, set-tembre e ottobre, compresa laquattordicesima. Una situazione ormai divenuta

Uno scatto d’autore

PRIMARIE PD

Caro Bersani,ti scrivo… e così anche i cittadi-ni di Monasterace e di Ardorehanno preso la penna hannoscritto “Renzi” ma la lettera eraindirizzata a Bersani.Renzi è stata la penna.Ritenevano di non averne altra.Così tanti cittadini diMonasterace si sono messi infila e hanno votato in maggio-ranza “Renzi”. Una riflessione si impone suMonasterace e Ardore, unicipaesi della Locride in cuiMatteo Renzi ha avuto unadecisa affermazione, battendo ilsegretario nazionale del Pd.Monesterace è l’unico paesedella Locride in cui Bersani èstato fisicamente presente, afianco del sindaco MariaCarmela Lanzetta pesantemen-te minacciata dalla delinquenza.Ha difeso una persona perbene,ha difeso le Istituzioni democra-tiche, ha difeso la Costituzione!Una domanda è d’obbligo: per-ché Bersani è stato battuto nelcentro in cui si era speso contanta generosità? Non c’è dubbio che Lui ci abbiacreduto sino al punto di riaffer-mare le sue posizioni nel con-fronto con Renzi.Probabilmente gli è stata rispar-miata la notizia che proprio aMonasterace era stato battutodallo “sconosciuto” Renzi.Omissione non casuale!Rivalsa della ‘ndrangheta?No! La ‘ndrangheta, almeno inquesto caso, non c’entra proprionulla! Su questo non ci possonoessere dubbi! Provo una inter-pretazione che non sia di parte enon sia strumentale: il voto rap-presenta un deciso no ad unmodo di combattere la ‘ndran-gheta da parte dello “Stato” chela gente percepisce come sba-gliato. Un metodo elusivo esemiserio che tende a crimina-lizzare le comunità piuttosto chea combattere la mafia.Il voto, inoltre, è stato un segna-le di netto dissenso verso quantihanno visto nella cittadinaJonica un centro semibarbarodove la “gente non saluta i fore-stieri” e “non si salutano tra diloro” e nella Locride la terra“più violenta di Europa”! È unaoffesa arrecata alla civilissimacittà di Monasterace e alla gentedella Locride! Una ferita cheancora brucia e colpisce ladignità di tutti i cittadini!Monasterace, in questi mesi, havisto solo qualche divisa in più!Non è questo che si chiedeva! Altri sono i problemi diMonasterace e della Locride(partendo dalla Florinnova) e

altre avrebbero dovuto essere lerisposte. Questo abbiamo dettocon forza e senza abbassare latesta quando abbiamo incontra-to il ministro degli Interni!Questo è un paese in cui la lega-lità è stata sovente offesa. Feritadalla ‘ndrangheta e ferita dal-l’anti-‘ndrangheta. Si ricorderàuno ingiusto scioglimento delconsiglio comunale (poi annul-lato dal consiglio di Stato).Questa è una città in cui inno-centi hanno conosciuto l’ontadel carcere! Sicuramente aMonasterace non s’è votatocontro Bersani. Non l’avrebbemeritato! Secondo me si è datoun segnale contro la criminaliz-zazione di un paese, di unazona, di una Regione.Renzi è stato solo la “penna”per scrivere la lettera. A confer-ma di quanto abbiamo detto ilvoto nell’altro paese dove Renziha prevalso: Ardore.Anche questo centro c’è un sin-daco del Pd, Giuseppe Campisi,persona di riconosciuta rettitu-dine. Ad Ardore opera la com-missione di accesso. Anche inquesto caso il voto a Renzi èstata una lettera dei cittadini diArdore a Bersani affinchè non sidia più copertura a una strategiaantidemocratica. Una invoca-zione a riflettere prima di copri-re un costante e sistematicoattacco alla garanzie costituzio-nali. La storia dei democratici èstoria di uomini liberi. Una sto-ria di legalità autentica e nonformale. La Sinistra non puòessere subalterna e codina versoil “potere costituito”, nè versonessun potere che non promanidalla sovranità popolare. Sirifletta sul perché solo e soltan-to in questi due piccoli ComuniRenzi, è stato più votato diBersani. L’antimafia non puòessere strumento per il raggiun-gimento di un potere incontra-stato e incontrastabile. Non sipuò, in nome dell’antimafia,tacitare il dissenso etichettando-lo come «mafioso». Ribadiamo,questa è una terra in cui una vitapuò essere stroncata dal piombofuso di una pallottola mafiosa odal ferro fuso delle manette ai

polsi di un innocente. L’antimafianon può essere strumento disoprusi, nè una comoda scorcia-toia che consenta a qualcuno di farcarriera. Eppure è quello che èavvenuto e potrebbe avvenire infuturo «retorica aiutando e spiritocritico mancando».

Ilario Ammendolia

Sit-in diprotesta

GEO AMBIENTE

IN EVIDENZA

I lavoratori di GeoAmbiente, esasperati esenza retribuzione damesi, si sono riunitidavanti ai comuni diSiderno e Locri perprotestare. Anche idipendenti di LocrideAmbiente si sono rivoltiai commissari perottenere il pagamentodelle mensilità arretrate

Monasterace e Ardorehanno scritto Renzi

Sensibilizziamo igiovani alla raccoltadifferenziata

Page 15: La Riviera n°49 del 02-12-2012

la RivieraAnche la Calabria ha partecipato allaquarta edizione del Salone dellaGiustizia. L’evento, tenutosi a Roma que-sto weekend, ha visto la nostra regionepresenziare con uno stand di ben 64mq.Tra i tanti spunti di riflessione, un’impor-tanza particolare è stata data alla lottacontro la ‘ndrangheta, con libri e tuttauna serie di gadget dedicati alla battagliaper la legalità. Un bel messaggio per unaCalabria che vuole cambiare.

CUCINA D’AUTORE COMIZI A SIDERNO

Si è appena concluso uno degliappuntamenti più importanticon la cucina d’autore: laRassegna di Cucina, Pasticceriae Sculture Artistiche, svoltasilunedì 26 novembre presso ilPark Hotel “UlivetoPrincipessa” di Cittanova.L’evento, che rappresenta laprincipale manifestazionenazionale di cucina competitivariservata ai professionisti, haregistrato la partecipazione dioltre 150 cuochi, pasticceri escultori provenienti da tuttaItalia.Ad aprire le danze la 2° edizionedella Gara di RistorazioneProfessionale. Una competizio-ne in stile show televisivo, con 25chef professionisti che si sonosfidati ai fornelli per preparare illoro miglior piatto. Dalla sceltadegli ingredienti all’impiatta-

mento, passando per le varie fasidi preparazione. Il tutto da com-pletare, ovviamente, in tempistrettissimi.A seguire c’è stata l’esposizionedei piatti in gara nelle sezioni diCucina e Pasticceria della

Rassegna Artistica, dove i parte-cipanti hanno esposto le propriericercate creazioni, con l’obietti-vo di convincere una selettivaGiuria composta da chef epasticceri di caratura internazio-nale. Non solo la ricerca del

gusto, ma una grande raffinatez-za estetica.Il pomeriggio è stato, invece,dedicato al 5° trofeo “CostaViola”, competizione di scultureartistiche riservata alle scuolealberghiere. Una gara rivoltaalla creazione di opere d'arterealizzate attraverso l'intaglio ola manipolazione di prodotti ali-mentari. Il concorso ha rappre-sentato una grande opportunitàper tutti i giovani concorrentiche hanno avuto modo di poterdimostrare tutta la propria crea-tività e, allo stesso tempo, lagrande possibilità di potersi con-frontare con numerosi profes-sionisti. A chiudere la serata una Cenadi Gala, improntata sulla pro-mozione delle tipicità gastrono-miche calabresi, e la premiazio-ne dei vincitori

Ho partecipato a un’interessanteriunione, organizzata dalla sezionedi Rifondazione Comunista diSiderno, cui ha partecipato anche ilSegretario nazionale di questoPartito. Assemblea molto partecipa-ta, dove ho avuto modo di ascoltarel’ampia relazione esposta dall’exministro del governo Prodi, on.Ferrero. Quello che mi sembra piùutile rilevare sono gli spunti di ragio-namento, che si è portati a fare e chenon credo sia affatto utile sottacere.Ho ascoltato cose interessanti e checondivido e che spero il prossimogoverno incominci ad affrontarle.Ho ascoltato anche cose che milasciano perplesso e non del tuttoconvinto della validità strategica.Ritengo valida l’analisi secondo laquale lo spostamento degli investi-menti dal produttivo alla speculazio-ne finanziaria, più remunarativa peri colossi della finanza italiana e mon-diale, è all’origine della vasta epesante crisi economica. Mi convin-ce la critica mossa ai governi occi-dentali, che continuano a esseretimidi verso la famelica finanza.Ogni azione di governo è stata piùefficace per risolvere i problemidelle banche e dei bilanci pubblici,sconquassati da scelte azzardate. Colrisultato di un rigore che ha strango-lato l’economia reale, e impoveritovasti strati di popolazione, quelli chegià faticavano a superare le diffi-coltà. Un capitalismo e un sistemaproduttivo vecchio e per questodebole, che ha lucrato sempre dibenifici pubblici e quando la torta siè ridotta, scarica sul Paese i suoierrori e la sua famelicità. Sono d’ac-cordo, quindi, che sia sbagliato scari-care la crisi, come avviene oggianche con il governo Monti, sullaparte debole della popolazione enon invece su quel dieci per cento dicittadini che possiedono le grandiricchezze del Paese. Per questo l’i-dea della patrimoniale è una decisio-ne da assumere senza tentennamen-ti: non è tollerabile che ci sia genteche guadagni anche oltre un milionedi euro e chi non riesca nemmeno asbarcare il lunario. Reputo giusto,pertanto che oltre una soglia di red-dito ci sia una tassazione proporzio-nata. Ritengo altrettanto interessan-te l’idea di aumentare le pensioniminime per renderle adeguate allegaranzie per una dignitosa vita e diridurre quelle sopra i cinquemilaeuro, perchè sono offensive rispettoalla stragrande maggioranza deipensionati italiani. Penso che il capi-talismo abbia sfruttato beni inaliena-bili, come l’aria, il mare e l’ambientein genere, ipotecando anche la salu-te dell’intera umanità. Penso che ilcapitalismo, quello italiano, per suescelte errate, stia attraversando unapesante crisi di sistema a causa dellearretratezze, che lo rendono vulne-rabile e poco competivo per man-canza d'investimenti in ricerca e

innovazione. La crisi ha colpito l'in-tero fronte produttivo, facendolotraballare perché non sorretto dapolitiche di sviluppo lungimiranticon i lavoratori impoveriti e piùdeboli e le imprese o in fuga o ridi-mensionati, se non fallite. Una fasedi capitalismo debole, dunque, quel-la cui assistiamo oggi nel nostroPaese; aggravato dalla conseguenzadi avere un governo incapace diagire nell’interesse dell’Italia, e diavere una Sinistra debole e incapacedi raccogliere le sue forze e le sueenergie attorno ad un progetto dicambiamento della Nazione. Nonserve a nulla la polemica sulle prima-rie del Pd e reputo un errore daparte di Rifondazione Comunista lachiusura verso il progetto di “ItaliaComune”, che ha messo assieme Pd,Socialisti e SEL Una forza politicadeve avere obiettivi di lunga gittata ein base ad essi adeguare strategie eprogetti politici. Credo non servamolto una rappresentanza che nonriesca a incidere nelle scelte che ser-vono al Paese. Invece sarebbe fon-damentale aggregare tutte le forzeprogressiste italiane attorno ad unastrategia di governo che parta daiproblemi del Paese. L’antipolitica sisconfigge con la politica, quella vera,impegnata nel buon governo e nelrafforzare la democrazia e nel ridareil Paese agli italiani. Una forza politi-ca deve fare opposizione con l’obiet-tivo, però, di diventare forza digoverno. Noi, che viviamo nellaLocride siamo stanchi di sentirci direche i trasporti non vanno, che lasanità è inidonea e che la disoccupa-zione spinge alla povertà. Siamooramai nella fase di comprendere lanecessità di passare alle soluzionigovernative e per fare questo ènecessario avere un progetto com-plessivo per il Paese e per il Sud, chedeve divenire strategico alla fuoriu-scita dalla crisi nazionale. Il lavoro èil problema dei problemi. Dall’ideadi quale Italia vogliamo, deve esserecreato lavoro per costruirla. Ricercae formazione al servizio di una svol-ta ambientalista, la messa in sicurez-za del territorio sotto il profilo idro-geologico e sismico. Nel giro di qual-che decennio l'Italia riacquisterebbequelle sembianze e caratteristicheche sono connaturate al suo grandevalore.

Mimmo Panetta

Al salone della Giustizia

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Abbiamo bisogno della vera politica

GrilliSUPERCAZZOLEdi Vincenzo Carrozza

Grilli Nazionali:chi salta lo Strettoe chi salta il fosso.Consumati attoridi fine impero.Grilli Locali:zoppicano invecedi saltare.Comparsetragicomiche diuna Locridedevastata.

A Cittanova si sono sfidati i migliori150 tra cuochi, pasticceri e scultori

GIORNATE NAZIONALE DELL’ALBERO 2012

In occasione della “GiornataNazionale dell’Albero 2012”,nata per sensibilizzare adulti ebambini sull’importanza delpatrimonio arboreo, boschivo eambientale presente nel nostroPaese, gli allievi della scuolamedia “C. Alvaro” di Sidernohanno trascorso una stupendamattinata all’insegna della tuteladell’ambiente. Accompagnati dairispettivi docenti, si sono recatinei giardini della scuola dovehanno messo a dimora numerosialberelli. L’iniziativa, volta a farcomprendere agli allievi l’impor-tanza della gestione e della con-servazione degli spazi verdi, èstata realizzata grazie al suppor-to di vivai locali e di alcuni geni-tori che hanno offerto il loro con-tributo nel procurare piantine emateriali per effettuare la pian-tumazione. A tale proposito siringraziano per la loro generositài genitori degli allievi della IC,Figliomeni Sara, Muià Michele,Pellegrino Iris, Pellegrino Sara,Ruso Giuseppe e TrichiloDebora, i genitori dell’allievodella 2A Commisso Matteo, igenitori dell’alunna della 2CCommisso Carlotta, nonchèCITY GARDEN di CarrozzaSalvatore e altri.

R.V

Gli alberi sono belli,danno rifugio agli uccelli,riparano tutta la gente che fugge dal sole cocentee con le loro radicitrattengono il terreno delle pen-dici.

I loro ramiassomigliano a delle grandimani,che stringono con affetto tuttigli umanie ad essi ispirano tanto amore

e riempiono di gioia il cuore.

La loro maestosità suscita in noi una grande felicitàe ci fa pensarea tutto ciò che bisogna amare.

Tu devi imparareche gli alberi sono da rispettare.Il fuoco non devi appiccarese gli alberi vuoi lasciar respira-re,perché gli alberi sono vitae senza di essi la gente è finita.

Alessandra BruzzeseArmando Figliomeni

Classe III B

Una festa per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza degli alberi

L’AMICO ALBERO

A Marina di Gioiosa le assemblee si trasformano in cam-pagna elettorale per pochi affabulatori e i Commissarinon rendono l'idea della presenza dello Stato

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Parlandodi...

Il Comitato scientifico sulla sicu-rezza dei consumatori ha presen-tato a giugno un parere sulle fra-granze allergizzanti nei prodotticosmetici e ha inserito il berga-motto tra quei prodotti che, seusati al di sopra di determinatesoglie stabilite dalla norma stes-sa, possono determinare l’insor-genza di reazioni allergiche. LaSCCS ha, infatti, stilato un elen-co di 26 prodotti chimici, nor-malmente utilizzati come ingre-dienti nei profumi, che provo-cherebbero reazioni allergiche.Tra questi prodotti figurano illimonene e il linalolo, entrambipresenti nell’olio essenziale dibergamotto. Abbiamo intervistato GaetanoRao, assessore provinciale all’a-gricoltura, per sapere megliocosa sta accadendo e quali sareb-bero le potenziali conseguenzein caso di limitazione nell’utiliz-zo del prodotto.

La situazione attuale viene vistada molti come un assurdo para-dosso che rischia di mettere arepentaglio una filiera biologicad’importanza mondiale.Secondo Lei, ci sono gli interessidelle lobby della chimica dietroquesta vicenda?Probabilmente si tratta di inte-ressi legati alle industrie profu-miere che richiedono prodotti discarsa qualità e sintetici. Ciò èpresumibilmente legato al tenta-

tivo di far diminuire il valore e,quindi, il prezzo dell’olio essen-ziale naturale proveniente dallabuccia di bergamotto, che nelreggino assume livelli qualitativieccelsi maggiori di quelli otteni-bili dalle produzioni di berga-motto siciliane o del NordAfrica.La SCCS ha inserito il berga-motto tra i prodotti che hannonatura allergizzante.Difenderete questo simbolo cala-brese? Cosa pensate di fare alfine di evitare la messa al bandodel prodotto?Certamente. Il bergamotto è unemblema della Calabria e diReggio Calabria e faremo ditutto per difenderne il nome.Attiveremo tutte le procedureper dimostrare che tali elementichimici non hanno avuto e nondanno rischi alla salute dopo unsecolo e più di gloriosa storiaproduttiva.Il bergamotto rappresenta unagrande eccellenza per la nostraregione. Nonostante le incapa-cità politico-imprenditoriali delpassato, ritiene possibile chepossa tornare a recitare un ruolo

di rilievo all’interno dell’econo-mia calabrese?Di fatto l’olio essenziale diBergamotto di Reggio Calabriautilizzato dall’industria profu-miera, per la stragrande maggio-ranza del prodotto (per non diretutta la produzione), non è quel-lo certificato a marchio DOP, il

quale sarebbe invece utile soloper l’industria alimentare. Ilmarchio DOP, infatti, per l’indu-stria profumiera è perfettamenteinutile e non è per niente richie-sto. Dobbiamo invece pensare adandare oltre e provare a rendereDOP o IGP l’agrume e non solola sua essenza, a rendere certifi-

cabile il frutto in quanto tale perdare maggiore respiro a tutta lafiliera del bergamotto soprattut-to per quanto concerne i deriva-ti, ovvero i costituenti dellavariegata componente gastrono-mica e medicale che è in fortecrescita. Su questo tutti gli attoridel comparto sono chiamati afare responsabilmente la propriaparte.Quanto pensa che una decisionenegativa da parte dellaCommissione Europea possamettere a rischio non soltanto laproduzione di bergamotto maanche il lavoro stesso di moltepersone? Penso sopratutto agli investi-menti che i piccoli-medi produt-tori hanno fatto negli ultimi anni,anche alla luce di un lavoro egre-gio che il Consorzio delBergamotto è riuscito a fare nelcorso degli ultimi anni.Difenderemo, insieme alPresidente Raffa, senza se esenza ma questa realtà e le suepotenzialità produttive. Ho avuto modo di interloquiretelefonicamente sulla questionecon l’On. Mario Pirillo,

Europarlamentare calabrese, ilquale mi ha assicurato che almomento non c’è nessuna deter-minazione da parte delle auto-rità competenti e al quale hocomunque riferito che siamopronti a iniziative anche eclatan-ti per difendere il patrimoniobergamotticolo. La nostra sogliadi attenzione è comunque massi-ma.Nel 2001 la Comunità Europeaha sancito la tutela del prodottocon l’ufficializzazione dellaDenominazione d’OrigineProtetta “Bergamotto di ReggioCalabria – Olio essenziale”.Quali conseguenze avrebbe lasua limitazione, considerato chesino a oggi è stato utilizzato perdistillare la quasi totalità deiprofumi più pregiati?L’industria profumiera nonnecessita di essenza a marchioDOP. Ciò significa, però, chetutta la produzione di essenza diqualità, senza alcuna differenza,entra a far parte del mercatodella chimica legata alla cosmesi,visto che l’essenza di bergamottoè indispensabile ad armonizzaree legare i sentori dei profumi.Inoltre, le grandi proprietà anti-batteriche e medicali del berga-motto, dimostrate in camposcientifico a tutti i livelli, nedeterminano anche un crescenteutilizzo in campo sanitario, far-maceutico e cosmetico. Per cuil’eventuale blocco della produ-zione di essenza riguarderebbepiù comparti.

L’INTERVISTA

ATTUALITÀ

GIOVANNI LAROSA

Un «Emblema Calabrese»

Dobbiamo provare a rendere DOPo IGP l’agrume, e non solo la sua essenza, certificabile in quanto tale perdare maggiore respiro a tutta la filiera del bergamotto,soprattutto per quanto concerne i derivati, ovvero icostituenti vari dei prodotti gastronomici e medicali.

a Gaetano Rao

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la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

RUBRICHENordici e sudici di Gioacchino CriacoBrizzolato di Ruggero Brizzi,Cronache dal nord di VincenzoCarrozza Loqui e sproloqui di Filomena Cataldo,COLLABORATORIAnna Laura Tringali, Mara Rechichi,Benjamin Boson, Nik Spatari, AngeloLetizia, Marilene Bonavita, FrancoCrinò, Isabella Galimi ,Maria TeresaD’Agostino.

Direttore responsabile: PASQUINO CRUPICoordinatrice di redazione: In redazione: ANTONELLA ITALIANO, DOMENICOMACRÌ, ELEONORA ARAGONA, NINO SIGILLI, ILARIOAMMENDOLIA, ANTONIO TASSONE(SPORT)Editorialista: GIOACCHINO CRIACOArt Director: PAOLA D’ORSAImpaginazione: EUGENIO FIMOGNARI

RISPONDE il direttore

E i Commisari scoprono l’acqua calda

La sagacia di Totò Frisina era magniloquente,intrepida e ostinata, istrionica e figlia di un’anti-ca confessione populista; era da tempo diventa-to il «Don Chisciotte di se stesso», l’Hidalgo cer-vantiano fuori dalla realtà, soprattutto quandoavvertì che la sua storica vocazione era inade-guata agli appetiti della seconda Repubblica. Sidefinì allora «Socialista di frontiera». Il militantedegli anni di piombo in prima linea nel PSI, ilconsigliere, l’assessore e il vicesindaco diOppido Mamertina col garofano rosso nelpugno, erano morti; nasceva, sul finire dellaprima Repubblica, un attivista irregolare e mor-dace, con il gusto di partecipare necessariamen-te alla scena politica, da condottiero o, parados-salmente, da provocatore. L’esperienza partiticadi Frisina intesa dallo stesso come «una battagliadi civiltà e democrazia», muoveva il suo impian-to progressista con l’impeto dell’ideale turatianodi libertà e giustizia sociale. Tempo fa mi scrissein una mail: «la mia vita modesta, ma vera, le mieesperienze professionali e le mie frequentazioniculturali, anche se consumate nell’ambito di unambiente borghese mi hanno ancor più resoconvinto che la via degli uomini è quella delbene possibile e che tale sia, altro non potendoessere, un mondo di giusti, di liberi e di uguali».Nell’instancabile attività del socialista TotòFrisina non possiamo non riconoscere un’osses-sione saturnina immediatamente associata almalessere del Meridione d’Italia e nello specifi-co di Oppido Mamertina, paese in cui nacquenel 1946. Vivendo l’intima cogitabonda solitudi-ne donchisciottesca si concesse spesso, nei suoieditoriali su Calabria Orao nei blog o nei foruma cui intervenne, ad un’analisi prudente sullaQuestione Meridionale. Non dimentichiamoche il Nostro fu cultore e seguace del dibattito traEmilio Sereni, Antonio Gramsci e RosarioRomeo che sviscerarono a fondo il rapporto traMezzogiorno, Risorgimento e sviluppo capitali-stico. Totò Frisina sostenne sempre che laQuestione Meridionale nasceva da una pocochiara condizione sociologica della collettività einvitava nei suoi stizziti appelli a «liberare la

società dall’immobilismo economico e dall’as-suefazione culturale che vanificano ogni tentati-vo di mutazione strutturale dell’economia».Percepì amaramente, negli ultimi anni, che l’es-senza storica dell’antico Partito Socialista stavadel tutto svaporando e accostò la sua esperien-za politica al Partito Democratico accettando lapropria candidatura alle ultime elezioni delConsiglio Provinciale nel 2011 e organizzandoun circolo comunale a Oppido. Da allora in poipensai soltanto che stesse disponendo la suaeredità politica alle nuove generazioni paesane,per le quali rappresentò un appassionante

attrattore culturale. In parte lo vidi assolto dal-l’accusa di intrepida spavalderia tipica del «DonChisciotte di se stesso» che egli fu.

Antonio Roselli

Note e schermaglie

MADDALENA*

Campagna politica camuffata daassemblea di manifestazione controatti vandalici. Secondo qualcuno, inbuona sostanza questo è stata l’as-semblea tenutasi il 20 novembrescorso presso la scuola media diMarina di Gioiosa Ionica.All’ordine del giorno ci si dovevaconfrontare sui danni all’istitutoscolastico e su come risolvere alcu-ni problemi. Invece, si è assistito auna “lectio magistralis” su comegovernare una cittadina abitata daun popolo, poco attento alla lega-lità e alla civiltà. Almeno questo ilsenso del messaggio che è passatoda chi credeva di essere su una cat-tedra a impartire lezioni. Cittadiniin campagna elettorale che voleva-

no ben figurare davanti alla triadecommissariale ma che hanno fattoscendere il livello della discussioneai minimi storici. E, poi, iCommissari, che non hanno perdu-to tempo a giustificare, dinanzi aipartecipanti, la loro presenza alComune, sottolineando l’omertàdei cittadini che già è stata portata apretesto per la riconferma per altrisei mesi. Nulla sembra esseremigliorato a Marina di Gioiosa,anzi, ma la colpa naturalmente nonè di chi governa ma del popolo bue!Hanno discusso di contatori dell’ac-qua guasti! Proprio l’acqua che latotalità dei cittadini vorrebbe pub-blica, in quanto è ingiustificato l’ap-propriarsi di un bene donato dallanatura. Ecco a cosa è servita la pre-senza dei Commissari: hanno sco-

perto l’acqua (nemmeno quellacalda)! E dell’assemblea hannoapprofittato soggetti che, sicura-mente, rivedremo non appena gliscopritori dell’acqua si faranno daparte. Quale miglior occasione peremergere...e quale grande occasio-ne perduta per evitare figuracce.L’analisi è chiara: Marina di Gioiosaè sola, isolata da una politica assolu-tamente latitante, nascosta e inqualche caso mediocre e isolata daun palazzo, quello comunale, trop-po spesso lontano dai reali proble-mi della gente e troppo in alto percomprendere il bisogno di un popo-lo. Porte chiuse dallo Stato. Così sisente oggi un cittadino di Marina diGioiosa. Dei problemi, dei dannialla scuola, dei disagi dei nostri figlinulla. Che tristezza. La verità è che

vorremmo uno Stato presente, unoStato vicino al nostro cuore e alnostro sentimento di popolo chevuole risorgere. Invece, abbiamoqualche professore di passaggioimpegnato nel compitino e nullapiù. Poi chi vivrà vedrà. Ci sentiamoun poco tutti mortificati, indicaticome ‘ndranghetisti, incompetentie incivili. Basta. Certo qualcuno loè, una delle tre cose o tutte e tre,

qualcuno, che non è tutti. Ma que-sto, purtroppo, accade, e spesso,solo in Calabria. Nessuno a capodello Stato ha mai pensato di com-missariare la regione Lombardia, laprovincia di Roma o tutti quei par-titi pronti a spartirsi grosse fettedell’Italia. No, il problema è laCalabria, i contatori dell’acqua.

*Cittadina di Gioiosa Marina,speranzosa in una rinascita civile

IN EVIDENZA

A Marina diGioiosa leassemblee sitrasformano incampagnaelettorale per pochiaffabulatori e iCommissari nonrendono l’ideadella presenzadello Stato

TOTÒ FRISINA

Totò Frisinain unavignetta satirica diMariaFrisina perle elezionicomunali diOppido del 2004.

Socialista di frontierae meriodionalista

Cara Maddalena, i timbri autorizzano a tutto. Se, poi, come nel caso di GioiosaMarina, il timbro stampa l’allampanata macchia ‘ndranghetista, non c’è piùscampo. Ecco, nessuno sa stare al proprio posto. A partire dai commissari, chedovrebbero riaggiustare i conti e scovare eventuali delibere illegittime, e, invece,fanno i Savanarola con un po’ di secoli di ritardo. Non predicano, perciò, bene einducono a mal razzolare. C’è da stupirsi, se dovendosi discutere di atti vandaliciad una scuola, s’è preso il volo per brevi cenni sull’universo? Scambiando- èchiaro- il cortile con il cielo.

Ciccio Maviglia: Or volge l’anno...RICORDANDO

È trascorso un anno dalla prematura scomparsa di FrancescoMaviglia, per tutti Cillo, padre premuroso e attento, marito affet-tuoso, amico leale, compagno indomito e generoso. Insieme aisuoi cari famigliari sono in tanti ad avvertire la sua assenza e aricordarlo con immutato rimpianto per le sue eccezionali qua-lità umane. Cillo è stato un protagonista di primo piano, lungogli anni Settanta e Ottanta del ‘900, del movimento di lotta peril diritto al lavoro, per i servizi sociali, per la difesa della legalitàe della democrazia, per la tutela delle fasce sociali più deboli,per rivendicare condizioni di vita più civili per la popolazionedi Africo e della Locride. Senza riserve fu il suo lungo impegnonel sindacato dove profuse grande dedizione quale segretariodella Camera del Lavoro di Africo e responsabile dellaFederbraccianti. Sempre in prima fila nelle manifestazionipopolari dove metteva in essere tutta la sua capacità di organiz-zare e motivare grazie alla sua autentica vicinanza alle attese deilavoratori, trasmettendo fiducia e dimostrando determinazionenel rivendicare e sostenere la loro dignità di uomini liberi e pro-tesi al riscatto da ogni forma di sopraffazione. Altrettanto incisi-

vo il ruolo che svolse quale amministratore comunale di Africoe come operatore culturale. Fu promotore instancabile di inizia-tive e dibattiti, promosse due memorabili convegni sulla figuradi Umberto Zanotti Bianco, diede impulso all’istituzione dellabiblioteca comunale, si adoperò con rinnovato entusiasmo nel-l’apertura di un circolo ARCI, favorì la messa in atto di alcunepubblicazioni a stampa sulla storia recente di Africo. Nelcampo politico si mantenne sempre coerente con i propri idea-li di uguaglianza, di pace, di libertà e di giustizia sociale. Il suogrande amore per la natura lo portò a essere un precursoreanche sulle tematiche della salvaguardia dell’ambiente e dellosviluppo sostenibile nelle quali riusciva a coinvolgere anche ipiù giovani con la straordinaria carica di entusiasmo che sape-va mettere in tutte le cose nelle quali credeva. La sua figura diuomo giusto, di lavoratore onesto, di combattente tenace ecoraggioso resterà sempre viva nel cuore e nella mente diquanti hanno avuto modo di conoscerlo e di apprezzarlo.

Natale Bruzzaniti

BOCCA DI ROSANon poteva mancare il saluto dell’autunnoal battesimo solenne di un nobile vino,ma si è notato soltantonel festoso risveglio del vento della sera.Stelle e cielo adornavano l’eleganza del maree tutto splendeva come sempre qui da noi.Li Monaci è un sillabario pieno di pensieri chiusi,letteratura di memorie che trasudano lentamenteda quei ruderi ricamati dal vento e dal silenzio.Da quando le colline di Fallò hanno ritrovatoin Anthony Reale l’eroe che torna a casada una delle mille odissee dei figli di Calabria,si è fatta luce viventesopra una terra dalla luce antica.Provato dalle tormentose tentazioni della vita,Ulisse ha cercato ad ltaca, venti anni dopo,la sua famiglia, la sua reggia, i suoi averi.Anthony Reale soltanto il cuoreaveva lasciato in Calabria, qualche graffio sulla pellee un lontano sentore di tristezza.Il tempo gli ha chiesto pesanti anticipidi fatica, di solitudine, di coraggio,

ma gli ha pure regalato la certezza sapientedi un padre forte, di vigoroso sangue italiano.In Canada poi quel tempo, lentamente,ha benedetto e trasformato in orole sue industriose fantasie e i suoi sogni.La memoria, educata alla religione delle sacre radici,ha conservato con caparbietà tutta calabreseantichi vagiti di speranze e li ha offerti,come dono della vita, al candore degli anni più sereni.Un’impennata di follia generosa, improvvisamenteli ha fatto esplodere, rendendoli fertili e dirompenti,capaci ancora di sfidare l’avvenire.Bella gente di tanti paesi della Locrides’è ritrovata sul terrazzo dove di solitoAnthony parla d’amore con il suo mareed è stata una festa di ammirata cordialità.Su tutto, nuovo seme leggiadro,BOCCA DI ROSA accendeva il fuoco della gioia e del sorrisocon profumi sapienti di dolcezza e di armonia.

Fallò, 5 novembre 2012UGO MOLLICA

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Una signora politicaPOLITICA / L’opinione di Franco Crinò

POLISTENA

DOMENICA 02 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 21

MESSAGGI NEL TEMPO di Daniela FerraroSTORIE DA PRONTO SOCCORSOdi Vincenzo Carrozza

Dall’alto della collina chedomina Condojanni, tra i rifles-si d’oro delle acacie in fiore e ilverde della lussureggiantevegetazione, il mastio si erge,solitario e imponente, in peren-ne sfida contro il cielo oscuran-do, con la sua grande ombra,gran tratto del terreno circo-stante. Visibile a grande distan-za anche nelle ore notturnegrazie a una suggestiva illumi-nazione, ci appare come unfaro simbolico che impedisce, achi guarda, di dimenticare unpassato illustre.Era esso il torrione principaledel castello fatto erigere daiNormanni nel corso dell’XIsecolo (e poi più volte ristruttu-rato) quale luogo di avvista-mento ma anche di rifugio per

la popolazione dalle scorriban-de saracene che rendevanoinsicure le coste. A pianta qua-drata, con i muri molto spessi einterrotti, qua e là, da finestrealte e strette, si leva ancora percirca 30 metri di altezza. La

porta di accesso non si apre alivello del suolo: anticamente cisi serviva di una scala di legnoper accedervi, scala che venivapoi fatta opportunamente spa-rire in caso di attacco. L’internoè, come allora, buio e freddo;

erano necessari, infatti, la luce eil calore di un grande caminoper renderlo abitabile. Essoveniva acceso nella grandecamera da pranzo-soggiornosituata al primo piano dove,allietato dai lazzi e dalle caprio-le di un giullare, il signore pran-zava con la famiglia e qualcheospite di passaggio assistito daun gran numero di servi che siavvicendavano nel servire lediverse portate e nel versare ilvino nelle grandi coppe. I piani superiori ospitavano,invece, le camere da letto deisignori, dei servi e degli even-tuali ospiti. Alle spalle del tor-rione sono, purtroppo, appenavisibili i resti della mura perime-trali e degli ambienti interni delcastello.Erosa dal tempo e trasformatain cava di pietra dai locali, quel-la che fu, dal XIV secolo in poi,la lussuosa abitazione deiMarullo, conti di Condojanni edei Carafa, principi di Roccella,sopravvive ormai solo nel pos-sente mastio centrale.

Non parliamo di candidatu-re, che, speriamo, saranno,questa volta, qualificate.

Parliamo del fatto che deve torna-re a esserci una politica che aiutaveramente i cittadini e che metteal riparo dai rischi dello stravolgi-mento della democrazia. Di que-sti tempi, se provi a parlare dipolitica, chi ti ascolta, normal-mente, ti urla in faccia. Dal pro-gramma al progetto (si usava que-sto slogan), dalla vasta pronunciadi insulti e di sanzioni per i politi-ci corrotti (che non sono tali fin-chè non è stato accertato), all’ideae alle realizzazioni sulle quali i cit-tadini potranno contare. Voglioaccennare a due episodi (tramille) che ci rafforzano nella con-vinzione di quale direzione debbaseguire chi vuole esercitare unruolo dirigente e passare a lavora-re per un cambio di clima e perdegli obiettivi concreti: alla stazio-ne ferroviaria di Terontola, l’altrogiorno, la notizia del ritardo di un

treno regionale, ha scatenato l’iradei passeggeri in sala d’attesa con-tro la politica. Io ero contrariatocome tutti, eppure ho provato afar notare che c’era stata oreprima l’alluvione a Orvieto, doveil treno era fermo. E che una giu-stificazione si poteva accordare.Fermo restando che argomentiper condannare la politica avrem-mo potuto trovarne tanti: il ridi-mensionamento del trasportolocale, l’inossidabile Moretti(capo di Trenitalia), i cuccettistilicenziati, il dissesto idrogeologicoche provoca frane e sospensionedell’energia elettrica. Stesso gior-no al Silvestrini di Perugia sidiscute di una Tac all’addome perun paziente di Gubbio. I parentiurlano contro la politica perché lamacchina nel loro comune nonc’è. Siccome non è possibile instal-lare una Tac in ogni comune, sevogliamo è un problema a caricodella politica il fatto che l’ambu-lanza abbia tardato o che la strada

fosse malandata, ma altro…Bisogna concentrarsi - governantie governati - sulle cose da fare. Sei giovani non trovano lavoro danessuna parte, se niente funzionae tutto si rimpicciolisce, compresola speranza, bisogna ritrovare ilpasso giusto per operare. Lamorale nei comportamenti pub-blici e privati deve essere rispetta-ta. «La politica non si fa con lamorale, neanche senza», tanto perdire che non si può passare tutto iltempo a sanzionare e a stramale-dire la politica, serve tempo -tanto - per rigenerare un sistemapolitico che ha fallito, che ha squi-librato diritti e doveri, che è statogeneroso con i suoi rappresentan-ti e avaro con i suoi “utenti”. Anon rimettere in campo la politi-ca, a non dare risposte alle esigen-ze collettive, si lasciano gli spazi achi si organizza con i propri mezzie per i propri fini, senza andaretanto per il sottile. Serve la politi-ca. Una signora politica.

Il dott. Valerioti di S. GiorgioMorgeto ha dardeggiato il DirettoreGenerale dell’Asp Renato Carullo.La questione? Il bando erogato perrimediare alla situazione critica del118. Si tratta di 1 milione di euro percinque mesi dove sono state esclusele associazioni di volontariato Anpasdi cui il dott. è presidente. La suavalutazione non è stata proprio ovat-tata. Un aspetto evidenziato è statoquello sull’offerta delle Associazionidi volontariato a metà prezzo, di cuiil terzo settore si sarebbe fatto even-tualmente promotore. Una nota varedatta, tentando di essere attenti eimparziali. Intanto, è solo da qualchesettimana che Carullo si è insediato aPalazzo Tibi per cui non si può sotto-porlo a ferro e fuoco; poi, ai cittadi-ni-utenti interessa il servizio, l’impor-tante è che ci sia. Detto ciò, se voglia-mo parlare di denaro pubblico e dicome dovrebbe essere impegnato insanità, chiediamoci: quanto persona-le dell’Asp durante l’arco della gior-nata lavorativa compie il propriodovere? Quanti stipendi erogati asfaticati si potrebbero risparmiare?Quanti incompetenti occupano postidi rilievo? Se si pensasse in grande afare piazza pulita di tutti coloro checonducono la propria vita lavorativada parassiti, allora il Piano di rientrosarebbe pareggiato in un batter d’ali.Eppure, il Dg a Locri ha affermatoche capisce il momento di crisi e nonse la sente di mettere nessuno allaporta. Perché non arrivano le verifi-che ispettive al S. M. degliUngheresi?

Maria Boeti

SIENAChe Manzoni non si scompon-ga se per dire addio a Montiabbiam pensato, noi insegnanti,alla pia donnina Lucia che,nella notte degli imbrogli, salu-tava i suoi monti. Con un animodi fede, Lucia. Noi, usando uneufemismo, sfiduciato. Lei,nella notte degli imbrogli, noi

nell’Italia degli imbrogli. Leifuggiva da don Rodrigo. Noi dadon Profumo e altri don. Leisalutava i suoi monti. Noi dici-amo definitivo addio a Monti. Ilprof. che nella trasmissione“Che tempo che fa” di FabioFazio ci ha accusato di non avervoluto lavorare due ore in più.Quando in realtà erano quat-tro. Per colpa nostra, dunque, cisaranno meno risorse per lascuola. Insegnanti male dellascuola. Quelli precari, né di quané di là, e quelli di ruolo fannul-loni ingrati. Perdonateci, per-dio, se i vostri figli si ritroveran-

no una scuola canuta e stanca,con pochi strumenti e tanti per-denti. Perdonateci poiché nonsappiamo quello che facciamo.I politici lo sanno, invece,Illuminati come sono dalla stel-la della stalla. Fazio, infatti, adifesa degli insegnanti offesichiama Bersani piuttosto cheun insegnante stesso. Perfetto,oserei. Nulla è fuori posto.Logica a parte. Della quale ormai facciamoanche a meno. Intanto addio a Monti! Senza lemani giunte di Lucia (Chissàcome saranno le nostre?).

Dal 2003 a cura di Paola D’Orsa

COPERTINE

La Germaniavi attende

Un faro acceso sui ricordiS. GiorgioMorgeto control’Asp di Reggio

Ve lo predicavo da anni, voifacevate finta di niente. Macosa volete capirne voi,

scribacchini di un giornaletto agratis? Vero, non ne capivamonulla, sparavamo a casaccio e soloper puro caso ci abbiamo preso.Però ci abbiamo preso, anche inanticipo di anni, in parecchie cose.Questo non basterà a darci auto-revolezza. Noi siamo come gli amici, quelliveri, che ti dicono in faccia laverità, quelli dai quali ci si tienelontano e gli si preferiscono i com-pagni occasionali, che mentono sututto, anche sulle rughe dell’età.Io, quello che vi aspettava dietrol’angolo, ve l’ho detto per tempo.In tempi non sospetti vi ho detto diimparare un mestiere, di preparar-vi seriamente negli studi. Di fornirvi di un saper fare qualco-sa, che solo quello vi avrebbegarantito un futuro. E il futuro,

nella Locride, è sparito, squagliatocome la bruma jonica sferzatadallo Zefiro. La crisi è arrivata inun baleno, avete il comò ingombrodi cartelle esattoriali, un contrasse-gno assicurativo fasullo sullaseconda macchina e il lampeg-giante acceso della riserva sullaprima. Il lavoro nel privato si estin-to, nel pubblico si riduce a pochieletti e il mitico ventisette del mesearriva con ritardi da record, che latredicesima di Natale la si vedràper Pasqua. Unica e sola stradaaperta, in Europa, per sfuggire alladisoccupazione è la Germania.Terra promessa per molti, ma nonper tutti. I tempi son cambiati, i crucchi un

tempo accettavano chiunque aves-se muscoli tonici e buona volontà.Ora è cambiato. Inutile prepararevaligie e salire sul treno, lasciandolacrime a chi rimane. I tedeschisono diventati esigenti, voglionomenti sveglie e mani esperte. Che,tradotto, significa altissima scola-rizzazione e artigianalità. Laureatiin materie scientifiche e operaispecializzati. Così, la disperazionesarà alleviata a pochi, e più torne-ranno mesti a casa con la beffa diun sacco di euro regalati a treni oali Italia. Ecco, ora che ve lo dice il corriero-ne ci credete. Quando ve lo dicevoio erano risate. Piangete cari, chequesto vi meritate.

KAPPADUE di RUGGERO CALVANO

PEPÈPepè è arrivato calmo, digiorno, un poco stanco involto. Lo faccio stendere sullettino. Sui cinquant’anni,occhiali da vista e un piccolobaffetto accattivante. Capellitirati indietro, quasi tuttineri. Sorrisetto simpatico.Mi dice che da una settima-na, e forse più, ha una febbri-cola che la sera si fa insisten-te e fastidiosa. Qualchecolpo di tosse c’è anche. Poi,quando va in macchina, sel’auto salta su qualche buca,ha male a un fianco, ma nonè proprio fianco, è un pocopiù su, quasi torace. Lo guar-do bene in volto. Lo riguar-do. Io lo conosco. «Papà, masei proprio tu! - gli dico - Mache ci fai qui?». «Sono venu-to perché ci sei tu, così micuri meglio e forse nonmuoio» mi risponde. Rivedotutto il film della sofferenzae m’assale l’angoscia. Pensoa come posso gestire almeglio la sua malattia.Intanto, mi sveglio a metà, inun letto diverso, in un luogodiverso: capisco che è sogno.Ho dentro qualcosa che ènostalgia, dolcezza e rasse-gnazione insieme. Va beneanche incontrarli così, quellia cui vogliamo bene.

LOQUI E SPROLOQUI di Filomena Cataldo

Addio a (i) Monti

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la Riviera

Sport / responsabile Antonio Tassone

DOMENICA 02 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 23

10 reti: El Shaarawy8 reti: Klose (Lazio), DiNatale (Udinese),Cavani (Napoli),Lamela (Roma)7 reti: Milito (Inter),Osvaldo (Roma) , 6 reti: Quagliarella(Juve), GilardinoHernanes (Lazio) Hamsik (Napoli)Jovetic (Fiorentina) 5 reti: Miccoli (Palerm)Cassano (Inter)

9° TURNO SERIE A

CATANIA- MILAN VEN.

NAPOLI-PESCARA 12,30JUVENTUS-TORINO IERI

GENOA-CHIEVO

BOLOGNA-ATALANTA

CLASSIFICA

JUVENTUS

INTERNAPOLI 30

32

28

LAZIO 26

PARMA 20 CHIEVO 12

PALERMO 14ROMA 23 GENOA 12

FIORENTINA 28

UDINESE 16SAMPDORIA 16CAGLIARI 16TORINO 15

MILAN 18 BOLOGNA 11ATALANTA 18 PESCARA 11

CATANIA 19 SIENA 11

20-10-2012

INTER-PALERMO

LAZIO-PARMA

SIENA-ROMA

UDINESE-CAGLIARI

FIORENTINA-SAMP. 20,45

Questa è la classifica di serie Adopo 14 giornate, riferita alleprime posizioni: Juventus 32,Napoli 30, Fiorentina e Inter28, Lazio 26, Roma 23 e piùstaccato il Milan a 18 (senzatener conto dei risultati deglianticipi Catania – Milan eJuventus – Torino). Ora, unalettura della classifica in que-stione può scatenare diverseinterpretazioni, magari diame-tralmente opposte. E magari,come succede in casi del gene-re, la verità sta nel mezzo, in ungiusto compromesso.Considerazione numero 1: peril momento possiamo dire chesono tornate le sette sorelle.Considerazione numero 2: è uncampionato più avvincente edequilibrato rispetto agli ultimiperché in sei punti sono rac-chiuse sei squadre.Considerazione numero 3: laqualità è oggettivamente alribasso. La prima in classificaperde – caso impensabile comeuna mosca bianca – e chi in pri-mis (Inter) ne dovrebbe appro-fittare, cade rovinosamente emeritatamente a Parma. E’ vero, hanno vinto tutte lealtre, ma se si guarda agli orga-nici, sono inferiori allaJuventus. La capolista infatti,con i suoi due punti di vantag-gio, nonostante la prova opacaofferta contro il Milan, resta lasquadra da battere e col ritornodi Conte in panchina fra unasettimana si rafforzerà ulterior-

mente. Napoli e Lazio hannouna marcia in più; due, massi-mo tre campioni e poi dei col-lettivi che sono ottimamenteamalgamati. La Fiorentina peril momento è la vera sorpresadel campionato, può puntare alterzo posto a patto di continua-re a volare basso. La Roma resta la solita minavagante, il Milan è in ripresa,ma occorrerà aspettare la sostanatalizia per tracciare un primoparziale bilancio. E l’Inter? Lasquadra di Stramaccioni si èsciolta come neve al sole dopola bella e vincente prestazionedello Juventus Stadium. Unpunto nelle ultime tre giornateguadagnato contro avversari dibassa classifica ha svegliato inerazzurri, che forse troppofrettolosamente erano statiaccreditati come la rivale princi-pale dei bianconeri. E ora inerazzurri sono attesi da untour de force che potrà darcisegnali definitivi su quel chesarà la stagione. Oggi Palermo in casa, poi dinuovo a san Siro contro ilNapoli, Lazio in trasferta e perchiudere Genoa ancora a sanSiro: o totalizzi dieci punti e poidai uno sguardo alla classifica,altrimenti il rischio di ripetere lascorsa stagione è più di unsospetto. E siccome piove sulbagnato, oltre alla crisi di risul-tati, Moratti deve fare i conticon il caso Sneijder, sempre piùai margini se non sposa la poli-

tica di austerity del club intra-presa questa estate. Comedetto sopra, l’Inter contro ilPalermo deve tornare alla vitto-ria, se non vuole scalare altreposizioni in classifica.Stramaccioni recuperaGargano in mezzo al campo emonitora la situazione dell’o-landese, anche se difficilmentelo vedremo in campo. Ancorafuori Cassano per squalifica, inattacco Milito, Palacio e proba-bilmente Coutinho favorito suAlvarez. Il Palermo dell’ex Gasperini,sempre al vetriolo contro i colo-ri nerazzurri, confida in un tiromancino, memore anche delrocambolesco 4 -4 dell’annoscorso. Non sarà della partita FabrizioMiccoli, vero mattatore delpoker in questione, al suo posto

il giovanissimo Dybala, seguitoproprio dai milanesi nella pas-sata finestra di calcio mercato.La Lazio che molto bene hafatto contro l’Udinese ospitaproprio quel Parma fatale allacausa nerazzurra. La formazio-ne di Donadoni in casa è imbat-tibile, lontano dal Tardini lasciaparecchi punti. Petkovic, dalcanto suo, confida nell’ottimostato di forma della propriasquadra, confermando il 4 -1 – 4- 1 di pregevole fattura. LaRoma dopo la vittoriosa tra-sferta di Pescara, se la vedràancora con una squadra impe-gnata nella lotta salvezza, ilSiena. All’ Artemio Franchi Zemandà ancora fiducia alla formazio-ne che ha battuto gli abruzzesi,quindi col tridente tutto italianoformato da Totti, Osvaldo e

Destro. Nei Toscani, Cosmi èalle prese col dubbio riguardan-te Ze Eduardo, se mandarlo inpanchina o titolare a far coppiacon Calaiò. La seconda dellaclasse, il Napoli, ha nell’incon-tro col Pescara, la possibilità diincamerare altri tre punti.Torna Cavani dopo la squalifi-ca, col giovane Insigne che siaccomoda in panchina. Chiudela giornata Fiorentina –Sampdoria. Si rivede Jovetic neiviola, Montella dice di stareattenti ad una Sampdoria inripresa dopo le due vittorie con-secutive. La quindicesima gior-nata è completata da Bologna –Atalanta, Genoa – Chievo eUdinese – Cagliari. Trovaremotivo d’interesse in questeultime partite non è facile.Avete suggerimenti in merito?ù

Massimo Petrungaro

Si entra nella fase piùcalda della stagione

Serie A

La squadra di Stramaccioni si èsciolta come neve al sole dopo labella e vincente prestazione delloJuventus Stadium. Un punto nelleultime tre giornate guadagnato

contro avversari di bassa classificaha svegliato i nerazzurri, che forsetroppo frettolosamente erano statiaccreditati come la rivale principale

dei bianconeri.

Clemente Mannella è una dellefigure simbolo della nostraregione in uno degli sport più

faticosi e difficili del panorama olim-pico e non: il sollevamento pesi. Unosport la cui tradizione vanta successiprestigiosi a livello internazionalenegli anni che furono ma che, nellanostra regione, non ha mai prodottoatleti di alto livello. In un contestoregionale tutt’altro che semplice siinserisce quindi la storia di Clemente.Una storia nata quasi per caso «Hoiniziato da piccolo con il calcio ma,intorno ai sedici anni, ho deciso diprovare con il sollevamento pesi. Hovisto sin da subito che questo sport midava molta più soddisfazione e, così,

ho cominciato ad allenarmi concostanza». Una gioventù fatta ditanto allenamento e, allo stessotempo, di tante rinunce e privazioni,un classico nella vita di uno sportivo.Problema che, però, nel corso deltempo, Clemente è riuscito a gestire,sacrificando i piaceri di una vita daragazzo spensierato per seguire lapropria passione. Una scelta che, nelgiro di pochi anni, gli ha fruttato leprime grandi soddisfazioni, condu-cendolo dapprima nell’élite dellapesistica italiana e, in seguito, portan-dolo all’esordio assoluto a livellointernazionale. L’anno della svolta èsicuramente il 2011. Clemente con-quista il pass per i Campionati

Europei di Kazan e per i CampionatiMondiali di Parigi. Due grandi avve-nimenti ai quali, però, l’allora venti-treenne non riesce a ottenere ungrande risultato. «Ho sofferto la pres-sione degli eventi. La tensione in garaera davvero alta e non sono riuscito areggerla». Uno snodo comunqueimportante nella carriera del ragazzo«Si, ha rappresentato una svolta nelmio percorso, mi ha portato a unagrande crescita. Capire gli errori che avevo fatto mi hacondotto a lavorare sugli aspetti suiquali ero più debole, su tutti la tenutapsicologica». Una crescita che l’haportato, in questo 2012, alla conqui-sta del terzo titolo italiano assoluto,risultato mai raggiunto da nessunatleta calabrese in passato. Unmodello per i giovani? Beh, in realtàil primo a seguire le orme diClemente è stato proprio un famiglia-re: «Quando ho iniziato con il solle-

vamento pesi ero l’unico in Calabria.Qualche anno dopo mio fratelloPierluigi, che proveniva dal taekwon-do, ha deciso di passare ai pesi. Inrealtà, il suo arrivo ha rappresentatouna grande svolta anche per me. Ilpotermi confrontare con lui credo miabbia aiutato a crescere». Ma qualeconsiglio dare a un giovane che sivuole avvicinare a una disciplinacome il sollevamento pesi in unarealtà non semplice come quella cala-brese? «Bisogna essere determinati eanche un po’ competitivi. Ma, soprat-tutto, conta avere tanta passione. Ilsollevamento pesi non è uno sportfacile e i sacrifici da compiere sonotanti». Quale, invece, il suo obiettivoper il futuro? «Il mio obiettivo restaquello di costruire qualcosa d’impor-tante in questo quadriennio, provarea fare bene sia agli Europei che aiMondiali per poter conquistare laqualificazione alle Olimpiadi di Rio».

Clemente MannellaPERSONAGGI

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DOMENICA 02 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 24

Parlandodi...

Sport

Ancora lui, Diego Giovinazzo,a gonfiare la rete e a fare esplo-dere il comunale di GioiosaJonica che, domenica scorsa,con la Palmese era pieno inogni ordine di posto. Un pareg-gio giusto, anche se la compagi-ne di Cosimo Silvano ha sciupa-to diverse occasioni con i variLibri, Giovinazzo e Siclari.Gianni Libri ancora una volta,insieme a Barbaro e Satta, èstato il migliore in campo inuna trequarti dove era assentePeppe Denaro, ma questoreparto ormai a Silvano dàampie garanzie come la difesa,che soffre veramente poco. Ilpareggio contro la Palmese èmaturato dopo una gara spetta-colare con diversi capovolgi-menti. Di fronte a Giovinazzo(gran gol il suo) ha rispostoTuoto, cinico sotto rete per larete pianigiana, ma fino allafine il big match di domenicascorsa ha regalato emozioni dauna parte e dall’altra. Il tecnicoSilvano si sofferma volentieri ainostri taccuini affermando:«Ho visto un bel Gioiosa dome-nica, il migliore in questa sta-gione tra le mura amiche. Nelle

precedenti gare casalingheabbiamo giocato meno benema vinto, domenica invece c’èstato il bel gioco ma ci siamodovuti accontentare del pareg-gio. Tuttavia, siamo contenti lostesso. Abbiamo giocato congrande intensità contro unadelle formazioni più attrezzatedel campionato, la Palmese,che punta alla vittoria del cam-pionato. I miei ragazzi ci hannoprovato fino alla fine a vincereuna gara che non era facilesulla carta ma che siamo riusci-ti a interpretare molto bene,esibendo un bel gioco e facen-do divertire il nostro pubblico.Peccato che non sia arrivata lavittoria. Ci avevamo credutoma la Palmese è stata brava alottare e ha avuto anche un piz-zico di fortuna, avendo trovatoil pareggio subito dopo unminuto dalla nostra rete. Noidobbiamo continuare così giàda oggi pomeriggio contro ilSan Calogero, una tappaimportante - prosegue Silvano -che affronteremo convinti deinostri mezzi. Personalmente,ho sempre mantenuto la certez-za e la consapevolezza del lavo-

ro che sto svolgendo e sonoconvinto che oggi faremo bene.Cercheremo di fare risultatoper proseguire nel modomigliore questo nostro campio-nato». Intanto, l’Us GioiosaJonica ringrazia l'AssociazioneAmici Di San Rocco per ladonazione del defibrillatore.«Nella speranza - afferma ildirigente della squadra bianco-rossa Vincenzo Mesiti - che nonci sia mai bisogno di utilizzarlo.Con l’augurio che ogni impian-to sportivo della Locride possadotarsi di strumenti sempre piùindispensabili per salvare viteumane, un grazie di cuore aquanti hanno collaborato perquesto acquisto importante».

Nicodemo Barillaro

Dopo la pesante sconfitta subita aRoccella, Enrico Etna, subentratoda poco meno di un mese aGuglielmo Telli, dopo che quest’ul-timo aveva preso il posto di PippoLa Face, ha deciso di lasciare il suoincarico. Le motivazioni ufficialisono da addurre a problemi dicarattere personale. A Enrico Etnanon c’è, certamente, da addossarealcuna responsabilità per le recentivicende del Siderno. La situazioneera già precaria appena era arriva-to e i dirigenti avevano sperato checon il suo arrivo si sarebbe potutodare un nuovo volto alla squadra.La società aveva pensato a un pos-sibile ritorno di Guglielmo Telli,che era stato contattato ma che nonha accettato di riprendere in manole redini della squadra. Intanto, daqualche giorno è tornato ad alle-narsi con il Siderno l’attaccanteLuigi Romeo, noto con il sopran-nome di “bistecca”, già in forzaall’Africo. Assieme a Romeo sonostati provati durante la partitelladel giovedì altri giocatori che dalunedì potrebbero eventualmenteessere tesserati visto che ci sarà lariapertura delle liste di trasferimen-to. Anche in prospettiva societariasembra che la situazione si possaevolvere in senso positivo. Ci sareb-be, infatti, la possibilità che ungruppo di professionisti e commer-cianti possa rilevare il titolo sporti-

vo e operare con un organigrammaimportante e, soprattutto, con lavoglia di continuare a fare bene nelmondo del calcio. Vedremo quelloche accadrà. Frattanto, la squadra,in settimana si è allenata senzaguida tecnica. È toccato a Silvio DeGirolamo e capitan Carabetta gui-dare i calciatori per cercare di pre-pararli al meglio in vista di questadelicata gara. La Silana di misterSecreti è una compagine chedurante la scorsa estate ha rilevatoil titolo sportivo della Rossanese,altra piazza rimasta senza calcio acausa della crisi. Un team compo-sto in larga parte da calciatori pro-venienti da categorie inferiori mache sono fortemente determinati e

vogliosi di fare bene. Quella vogliae determinazione che è mancatadomenica scorsa al Siderno chesicuramente avrebbe potuto daremolto di più e, invece, anche acausa di qualche squalifica evitabi-lissima, è tornato da Roccella conun pesante groppone sulle spalle.Oggi ci saranno altre assenzepesanti perché mancheranno capi-tan Carabetta e il difensoreGiuseppe Romeo. Siamo sicuri chechi scenderà in campo lo farà con laferma volontà di dare il massimoperchè sinora, tutto sommato, ilSiderno in casa non ha mai deluso,uscendo sempre a testa alta dallesfide che si sono disputate al“Filippo Raciti”. Una mano d’aiutola si chiede agli sportivi del posto ealla cittadinanza tutta, consideran-

do che in questo momento serve lavicinanza di tutti. Non è unmomento facile dal punto di vistaeconomico e il momento negativolo si intuisce anche dalle difficoltàin cui versa la squadra che dovreb-be essere una specie di “cartolina”della città più popolosa del territo-rio. I sidernesi, benché presi da altrie più seri problemi, non dovrebbe-ro tirarsi fuori dalla mischia e, neilimiti del possibile, dovrebberostare vicini alla società anche con ilsolo sostegno morale. Il calcio aSiderno ha una storia e un blasoneimportante e non è giusto disperde-re un patrimonio unico costruito inun secolo di storia con grandi sacri-fici dai dirigenti. Ricordiamolo.

A.T.

È iniziato il CampionatoPulcini locale della zona joni-ca. Anche quest’anno laScuola Calcio di Casignana,dedicata all’indimenticabileSalvatore Minnici, partecipaalle competizioni dellaF.I.G.C. con i suoi ragazzi. E,proprio nell’esordio in casacontro l’Agesidamo, martedì20 novembre, l’A.C.Casignana, guidata dal dott.Rocco Romeo, ha consegna-to una targa ricordo adAntonella Mirarchi, mogliedi Salvatore Minnici, e allafiglia Giusy. Un bel gesto apprezzatoanche dal Misterdell’Agesidamo, VincenzoCostantino, che ha parteci-pato con sensibilità alla con-

segna del riconoscimento.«Un piccolo pensiero - hacommentato il PresidenteRomeo - sia per rievocare lafigura di Sasà, sempre viva innoi, sia per ringraziare la suafamiglia per la vicinanza allanostra squadra. Non perniente, nell’ultima assembleasocietaria, con voto unanime,Antonella è stata elettaPresidente Onorario dellaScuola Calcio». La Mirarchi,visibilmente commossa, haringraziato tutti. Nella targaè incisa la seguente scritta:«Ad Antonella e ai suoi figli.Per una nuova stagione spor-tiva nel ricordo di Sasà, delsuo amore per il calcio e perla vita, del suo esempio digioia e amicizia».

Dopo il 6-0 rifilato al Sidernoe il passaggio alla finale diCoppa Italia regionale, che sidisputerà il prossimo 6 gen-naio a Lamezia Terme con lavincente tra Sersale e Rende,il Roccella è chiamato oggiad affrontare il “quasi derby”con il Soverato di misterGalati. La speranza dei tifosidel Roccella e degli sportivicalabresi è quella che gliamaranto del presidenteGiannitti e del Ds Elso Pelleabbiano risparmiato qualchegol al “malcapitato” Sidernoper riservarselo contro ilSoverato. La gara odiernanon sarà sicuramente la pas-seggiata di domenica scorsae in attesa, come si dice, del-l’arrivo a Roccella del “bom-ber” Piemontese, del fortissi-mo Barillaro e di un portiereclasse 1993, resta da vederechi dell’attuale organico saràcostretto a lasciare la cittadi-na jonica per fare spazio ai

nuovi. Se il Roccella dovessevincere riaprirebbe il cam-pionato. Undici punti disvantaggio dalla capolistaNuova Gioiese sono pochi equindi fa bene la società acredere ancora nella possibi-lità di poter vincere il cam-pionato. Mister Ferraro èuno che conosce la categoriae sicuramente tutte, ma pro-prio tutte, le sue richiestesaranno accolte in “toto”.Ma è stato così anche conGaetano Mazzone e ToninoFigliomeni?

Antonio Tassone

La Bovalinese targata Panarello dopo il SanCalogero rimanda battuta a casa anche la Villesedi mister Barillà e continua a scalare la classificache ora si presenta indubbiamente migliorerispetto a qualche settimana fa. La bravura deltecnico locale è stata quella di individuare subitoeventuali problematiche e porvi rimedio nel piùbreve tempo possibile con la garanzia del massi-mo impegno dei giocatori che si stanno adope-rando quotidianamente per cercare di venirefuori dalla zona play-out al più presto e, magari,cercare di inserirsi nelle posizioni intermedie

della classifica. Domani si riapriranno le liste ditrasferimento e anche lì gli amaranto potrebbe-ro variare la rosa a disposizione del tecnico conl’innesto di qualche pedina importante chepotrebbe far lievitare il tasso tecnico della squa-dra. Oggi si giocherà a Taurianova, una partita dall’e-sito prevedibile ma non per questo chiuso a pos-sibili sorprese. Se la Bovalinese giocherà unagara accorta e tatticamente perfetta potrebbeanche uscire indenne da questa insidiosa trasfer-ta.

BOVALINESE /trasferta insidiosa

TREDICESIMA GIORNATA H.14,30BOCALE - GUARDAVALLE

CASTROVILLARI - PAOLANAACRI - S LUCIDO

N. GIOIESE - BRANCALEONE

SIDERNO - SILANASERSALE - RENDE

ISOLA CR - CATONA

SOVERATO - ROCCELLA

CLASSIFICA

N.GIOIESE 29

GUARDAVALLE 26 SILANA 12

BOCALE 16RENDE 26 SERSALE 15

ROCCELLA 18

ISOLA C.R. 17 SIDERNO 6

SAN LUCIDO 8PAOLANA 17 BRANCALEONE 6

ACRI 23 CASTROVIL. 10

SOVERATO 16CATONA 16

CASIGNANA / novità nella squadra di calcio

ROCCELLA / Ieri anticipo in tv con il San Lucido

PROMOZIONE / Ieri anticipo in tv con il San Lucido

ANTONELLA MIRARCHI Presidente Onorario della

Scuola Calcio “Sasà Minnici”

Funziona in casala “cura” dimister Panarello.Oggi Taurianova

ROCCELLA/Un quasi “derby” interessante

Raggiunta la finale diCoppa,oggi a Soverato

Il Siderno ospita la “Silana”IN EVIDENZA

L’allenatore EnricoEtna, subentrato dapoco meno di un mesea Guglielmo Telli, dopoche quest’ultimo avevapreso il posto di PippoLa Face, ha deciso dilasciare il suo incarico.

Il Gioiosa si coccola Giovinazzo

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la Rivieradi...

TREDICESIMA GIORNATA

BIANCO - R CATANZARO

M. DI GIOIOSA - MONTEPAONEGIMIGLIANO - GALLICESE

POLISTENA - DAVOLI

TAURIANOVESE - BOVALINESESAN CALOGERO - GIOIOSA J

PALMESE - REGGIO M

V VILLESE - RIZZICONI

CLASSIFICA

GALLICESE 28

REGGIOM. 25 BOVALINESE 13

DAVOLI 15TAURIANOV. 26 S.CALOGERO 13

GIOIOSA J. 20

M.GIOIOSA 18 R. CATANZARO 3

VILLESE 10BIANCO 19 POLISTENA 10

PALMESE 23 MONTEPAONE 12

RIZZICONI 16GIMIGLIANO 17

PROMOZIONE

Terzo risultato utile consecutivoper il Marina di Gioiosa che èritornato alla grande piazzando-si in classifica in zona play-off.La vittoria di domenica in terrapianigiana contro il Polistena,incappato in una giornata nega-tiva, ha confermato come iragazzi di Gianni Sciglianoabbiano ormai lasciato dietro lespalle il periodo difficile di qual-che settimana fa. La squadracara al presidente Tavernese siesprime bene, riuscendo asegnare tanto e a subire poco, aconferma della buona predispo-sizione in campo scelta daScigliano che, anche a Polistena,ha indovinato tutto sia in chiaveoffensiva che difensiva. Il tecni-co Giallorosso è contento dopol’exploit di Polistena. Sentitotelefonicamente ha affermato:«La grande prestazione didomenica è figlia del lavoro con-tinuo che i miei ragazzi svolgo-no in settimana. Chi è vicino allesorti della squadra si può facil-mente rendere conto di quanto i

nostri sacrifici siano oggi statiricompensati in campo.Abbiamo giocato alla grande,sfoggiando impegno, voglia econsapevolezza. Una vittoriameritata, anche perché contro ilPolistena non era facile. Sonocontento del rendimento dellasquadra anche fuori casa e deiprogressi messi in mostra evoglio complimentarmi con imiei calciatori per l’impegno e lagrande determinazione chehanno messo per ottenere i trepunti. Stiamo cominciando aottenere risultati importanti, checi permettono di allontanarcisempre di più dalle zone calde

della classifica. Mantenere unadistanza di sicurezza dalla zonaretrocessione è sempre stato ilnostro obiettivo primario.Faccio i complimenti anche alPolistena che negli ultimi minutiha aumentato sensibilmentel’intensità di gioco, dimostran-dosi ancora una volta una squa-dra temibile. Siamo felici per laprova degli under Femia eScattarreggia, che continuano acrescere. Superato lo scoglioPolistena - aggiunge Scigliano -ci prepariamo a un’altra sfidadifficile, quella di oggi pomerig-gio contro il Montepaone. Cisiamo preparati bene in settima-na perché vogliamo vincereancora per continuare la nostrastriscia positiva in un campiona-to dove le sorprese non manca-no». Il tecnico giallorosso nonha deciso la formazione da man-dare in campo oggi contro iCatanzaresi. Probabile che sianogli stessi undici che hanno benfigurato a Polistena.Nicodemo Barillaro

Partito con grandi motivazionie come candidata alla possibilevittoria finale, la compagine delpresidente Mario Carone(nella foto a lato) ha disputatouna prima fase di campionatotra alti e bassi. Ha ottenuto vit-torie importanti, come quellacontro la Taurianovese, per poicadere malamente sul campodel Polistena. Proprio i puntilasciati per strada sinora nonhanno consentito al team dimister Caridi di poter compete-re con le prime a una eventua-le vittoria di campionato.Sembra difficile potersi inserireper la vittoria del campionatoma un posto nei play-offdovrebbe essere assicurato,

considerato che l’organico sipresenta ben assortito e conalcune individualità di spicco,tra cui l’ex avellinese Riccardoche, a parte la squalifica e qual-che acciacco, ha dimostrato diavere i numeri e le qualità perpoter trascinare il Bianco versogli spareggi-promozione.

lr

Domenico Giunta, esterno di centrocampodalle ottime caratteristiche offensive, arrivatoa Gallico nel mercato estivo, è uno dei diver-si giovani su cui la Gallicese punta in otticafutura. «Sono davvero contento per questomio esordio che si è concluso con una splen-dida vittoria. Ma sono ancora più contentoperchè non capita a tutti i ragazzi giovanicome me di esordire in un campionato diPromozione a soli diciotto anni. Spero di con-tinuare su questa strada, di far bene per me

ma soprattutto per la squadra, se manterre-mo questa intensità potremo conquistare lapromozione». Oggi ci troveremo di fronte il Gimigliano, chesulla carta risulta sicuramente essere inferio-re alle compagini affrontate dalla Gallicesenelle ultime settimane. Ma, in realtà, credosarà una sfida altrettanto impegnativa. Nondovremo commettere l’errore di sottovaluta-re il nostro avversario.

Daniela Marino-rpn

BIANCO/ Stagione per ora interlocutoria

Il Marina di Gioiosa crede ormainel raggiungimento dei play-off

DOMENICA 02 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 25

Giunta: «Assist e vittoria,esordio perfetto»

Bianco: un bilanciosinora positivo

GALLICESE/

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la Riviera

Biblioteca Meridionalista

Il ricordo

DOMENICA 02 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 27

CARMELO TENIO, SCULTORE E POETA

E se ne partì cantando con la speranza in cuoreGIUSEPPE GANGEMI

Il 20 novembre si è spento a ReggioCalabria Carmelo Tenio, scultore, inse-gnante, poeta, attivista anarchico e nonviolento, membro dell’Associazionenazionale partigiani d’Italia. Aveva 64anni. In un periodo di crisi etica, in una cittàabbandonata come molte altre al saccheg-gio dei politici, dei mafiosi e degli affaristi,si è distinto per onestà e per impegno civi-le. Frequentavamo gli stessi circoli cultu-rali e spesso conversavamo. Mi raccontòdella sua esperienza di giovane anarchico,degli incontri con i compagni nella barac-ca che sorgeva dove adesso è il cinemaOdeon, della riservatezza di alcune atti-vità per timore che tra di loro si celassequalche infiltrato. Nel 1970 avrebbe dovuto partecipare allamanifestazione contro Nixon insieme adAngelo Casile e agli altri amici. Fu solo uncaso che non partì per Roma e che nonperse la vita insieme a loro in quel contro-verso incidente stradale. Quasi sempresorridente, mutava espressione quandodenunciava i mali della società e la medio-crità delle persone che abusano del loropotere. Non amava i compromessi e par-lava schietto, a costo di inimicarsi il pro-prio interlocutore. Fin da studente fusempre pronto a combattere contro leprepotenze e le ingiustizie, attraverso lacontestazione, gli scioperi e il volantinag-gio. Insegnò quasi sempre lontano dacasa, sottoponendosi al disagio dello spo-stamento, per non venire meno ai propriprincipi, incurante dei favoritismi ai qualiricorrevano molti suoi colleghi, come haricordato il professore Sandro Vitaledurante il saluto che i parenti e gli amici glihanno tributato in maniera non formale,secondo le sue volontà, presso il cortileantistante la sala mortuaria degli OspedaliRiuniti. Allievo di Celestino Petroneall’Accademia di Belle Arti di ReggioCalabria, Carmelo Tenio è stato un bravoscultore. Insegnante di figura e ornatomodellato, partecipò a numerose manife-stazioni e a mostre di livello internaziona-le, ottenendo premi e riconoscimenti.Alcune sue opere si trovano in chiese,piazze e in altri luoghi pubblici e privati.Domenico Fera, che fu suo compagno discuola, ne ricorda le doti umane e artisti-che e l’amore che sbocciò fra i banchi discuola con Maria Teresa che diventò suamoglie e che gli diede due figli, Valentinae Carlo. Recentemente aveva scoperto lapassione per la poesia in dialetto e in ita-liano. Riportiamo alcuni versi che rac-

chiudono la sua esperienza e le sue idee ecostituiscono una sorta di testamento spiri-tuale, anche se forse a Carmelo, che è vis-suto ed è morto da laico, quest’ultimaespressione non sarebbe piaciuta: «Iltempo che mi rimane /non basterà per ritro-vare/le cose che ho perduto,/comprendere ciòche non ho capito,/sapere cosa e chi non hoamato;/tutto il buono, il bello e il giusto/chenon ho veduto/o che non ho incontrato./Iltempo che mi rimane/non basterà per farmiperdonare/da chi ho deluso e mortificato,/peressermi distratto e allontanato/quando vole-va comprensione e aiuto.../non basterà per

conoscere/l’autore del creato,/chiunque sia,comunque sia chiamato,/e ringraziarlo per ilbene ricevuto,/per il male che ho evitato,/perle guerre non fatte/per conto di chi lo hausato,/per le battaglie combattute/ed ancheperse contro chi l’ha offeso/provocando sof-ferenze, distruzione, degrado.../non basteràper seppellir con le mie mani/il pluridecorato,“glorioso” generale/che ha bombardatodonne, bambini, anziani,/definendo il crimi-ne efferato/<normale effetto collatera-le>.../non basterà per inneggiare vittoriosa-mente/al credo e alla morale/di chi e’ cadutoassassinato,/non servo omertoso ed obbe-

diente,/ma combattente risoluto e coraggio-so/contro il vile, spregevole mafioso/e chi l’haforaggiato.../non basterà per dare sfogo econsistenza/al senso d’impotenza/ed allarabbia che ho accumulato/nei confronti dichi con arroganza,/senza giustizia e senno hadominato.../il tempo che mi rimane:/un solmomento,/o un giorno o, forse, unanno,/forse dieci o anche cento,/non basteràper giungere sereno ed appagato/all’abbrac-cio materno ed accogliente/di colei che sola,finalmente,/addolcirà questo mio essereinquieto.../non basterà ...non basterà.../manon sarà passato inutilmente».

IN EVIDENZA

In un periodo di crisi etica,in una città abbandonatacome molte altre al saccheg-gio dei politici, dei mafiosi edegli affaristi, CarmeloTenio si è distinto per onestàe per impegno civile

Ha lasciato un grandevuoto a CauloniaPalmino Tassone, bio-logo ed esponenteprovinciale dell’Udc,scomparso il 21novembe scorso a 69anni, dopo un’improv-visa malattia. Unuomo stimato in tuttoil paese per le sue qua-lità umane e sempre alcentro della scenapolitica, rispetto allaquale, negli ultimianni, si era fatto unpo’ da parte ma non senza assicurarespunti di riflessione sulla cosa pubblicae coinvolgendo in un costante dialogoamministratori e cittadini. Da semprein prima linea tra le fila della democra-zia cristiana, Tassone non si è tiratoindietro quando l’Udc ha visto la luce,rimanendo sempre attivo nell’ambitopolitico e manifestando sempre i valo-ri, da più parti riconosciuti, di onestàpolitica e intellettuale, coerenza elealtà. Titolare di un avviato laborato-rio di analisi, sempre a disposizione deipiù deboli, specie nel campo medico,ha trascorso la propria infanzia aUrsini, per trasferirsi, poi, in contradaVasì a Caulonia Marina, dove si dedicòanche all’attività alberghiera a gestionefamiliare. Tra le tante attività svolteanche quella di insegnante di matema-

tica e scienze, presso le scuole medie diGuardavalle. Alla fine degli anni ‘60entrò a far parte dei GiovaniDemocristiani e, negli anni ‘90, ha rico-perto il ruolo di assessore all’urbanisti-ca presso il Comune di Caulonia, can-didandosi, inoltre, alle provinciali nel2006. «Abbiamo perso un amico e unottimo politico», ha commentatoFrancesco Carnovale, ex consigliereprovinciale in forza all’Udc, ricordan-do l’amico e collega di partito, deditoin maniera incondizionata alla propriafamiglia. Famiglia che non ha mancatodi ricordare l’amore da sempre dimo-strato dal proprio congiunto per lacomunità, non solo dal punto di vistapolitico ma anche nel campo del socia-le.

Lucrezia Cento, lamia maestra, ci vole-va far arrivare allafiducia in noi stessi.Ben oltre la sua aulacalda. Lucrezia Cento, lavolontaria, semprevicina al dolore degliammalati. Con occhisereni li invitava aguardare in alto.Loro guardavano,rapiti dalla fede, leivedeva.Nient’altro. Di lei non ci rimanenient’altro.Come una foglia leg-gera si è data a quelvento che fa tacerel’estate del Sud, poiapre i quaderni eporta via tutto,tranne che l’innocen-za. I grandi maestri lasciano in autunno: è quella la loro stagione, iltempo per salpare. Il tempo per non ritornare.Mi ha rimproverato una sola volta, poi è andata da mia madre:«Questo difetto se lo porterà dietro tutta la vita» le disse. Ci convivoancora oggi, dopo 32 anni. Lucrezia Cento è morta. È aldilà della vita, con il suo cuore calmoche batte. Nient’altro. (em)

Lucrezia Cento, nient’altroAddio al caro Palmino Tassone

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DOMENICA 02 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 28

Parlandodi...

Una serata da guiness a Gioiosa Jonica l'ottodicembre.Dalle 14. 30 infatti i maestri pastic-ceri e gli studenti degli istituti alberghieriprepareranno il torrone di miele e mandorlepiù lungo del mondo. Questo evento è giun-to alla 14esima edizione e come ogni annooltre alla preparazione del dolce sono statiorganizzati vari spettacoli e intrattenimentiper il pubblico. Mentre i maestri pasticceriscioglieranno il miele, lo amalgamerannoalle mandorle tostate e agli aromi, il pubbli-co potrà godere del saggio di ginnastica rit-mica della Palestra Body Center, e dei ballidegli allievi della scuola dei Gioia Popolare.Dalle 16 sarà possibile anche ammirare il“Presepio elettromeccanico” realizzato daGiuseppe Agostino ed esposto in Via FratelliRosselli. A chiudere la serata sarà la musicaetnica dei Gioia Popolare.Inoltre quest'anno gli organizzatori dell'e-vento metteranno in vendita un quantitativodi barrette di torrone e il ricavato sarà devo-luto alle associazioni di volontariato Commatre e di pubblica assistenza L.A.Do.S. cheoperano nella Locride e nella Vallata delTorbido. L'evento sarà anche ripreso dallaRai e da TeleMia.

CULTURA E SOCIETÀ

Tutto pronto per il torronepiù lungo del mondo

Easy Driver, popolare program-ma di Raiuno, ha girato unapuntata in Calabria. L’ufficiostampa della Giunta ha organiz-zato a Catanzaro per presentarel’evento. Le conduttrici della

trasmissione Sofia Bruscoli eValentina Gatto insieme al regi-sta Giuseppe Govino hanno illu-strato i contenuti della puntata.«È un’opportunità preziosa - hadetto l’Assessore Fedele - che la

Rai offre alla nostra regione. Letante bellezze paesaggistiche eculturali di una terra ricca comela Calabria potranno essereammirate dal numeroso pubbli-co di Easy Driver, quindi daoltre 2 milioni di persone. Il tipodi format che andrà in ondasugli schermi nazionali, infatti,permette di veicolare un’ imma-gine positiva attraverso la valo-rizzazione dei territori calabresipieni di storia, di sole e diMagna Grecia. Purtroppo - haproseguito Fedele - il messaggioche prevale spesso racconta laCalabria in modo negativo ocomunque superficiale». Le conduttrici Sofia Bruscoli eValentina Gatto hanno manife-stato «grande entusiasmo perl’accoglienza ricevuta inCalabria e per le straordinariebellezze naturali della regione»ed il regista Giuseppe Govinoha evidenziato «il concept dellatrasmissione, caratterizzatodalla prova delle auto in un’otti-ca di valorizzazione dei territorie delle location».

MARINA DI GIOIOSA JONICA

KAOS CALABRO

Domandepungenti egiornalistiirriverenti

Parte finalmente martedì 4dicembre, alle ore 21.00, sulcanale 85 di TeleMia, la trasmis-sione televisiva Kaos Kalabro,ideata da Giovanni Maiolo eMargherita Catanzariti, con lacollaborazione di Daniela Talia.Dopo alcuni ritardi dovuti aimprevisti, più o meno gravi,come quello dell’infelicissimofurto di importanti attrezzaturesubito dall’emittente televisiva,

intemperie varie, microfonateda parte di soggetti reticenti alledomande pungenti, estenuanticamminate per la Locride e nonsolo e interviste sui generis car-pite al volo a personaggi parti-colari, Kaos Kalabro ce l’ha fattae, ultimati montaggio e registra-zione, sarà prestissimo suglischermi calabresi. La prima inchiesta è concentra-ta al Comune di Locri, su una

tematica di pubblico interesse.E lì possiamo anticiparvi che nevedrete delle belle, a confermadel fatto che quando si fannodelle domande scomode le rea-zioni di chi dovrebbe avere l’o-nere di rispondere, a volte, nonsono delle migliori. Ci saranno delle cartoline inte-ressanti da Stignano e Riace,volte a mostrare scorci di cala-bresità tipica. Anche lo studio

ideato dai tecnici dello staff,con la supervisione dell’ecletti-co editore GiuseppeMazzaferro, sarà particolare edinamico. E l’artista ospite dellaprima serata offrirà chiccheimperdibili. Non ci resta quindi che sinto-nizzarci sui canali di TeleMia,augurando un in bocca al lupo atutto il giovane team di KaosKalabro.

DICEMBRE 2012 Ricaroka Marina di Gioiosa (Rc)

Live Casting Blak Fashion night 7

@

In occasione della Black Fashion Night, il partyper il 2° anno di apertura delBLACK PALACE( AB STORE & AB LOFT) ; AB Collezioni offre lapossibilità a fotomodelle oaspiranti tali di parteciparealla prossima campagnapubblicitaria AB

EASY DRIVER

Valentina Gatto e SofiaBruscoli gireranno laCalabria per Raiuno

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DOMENICA 02 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 29

la Riviera

foto NOTIZIE

La strage di un galantuomoLe selezioni per il film scritto daVincenzo Vetro e girato da PinoGambardelli. Il protagonista del filmPaolo Turrà che rappresenterà unpersonaggio dell’Italia del primo ‘900

Vecchie glorie dello StilaroC’erano una volta.. Antonio Bifulco,Bruno Giurato, Felice Ferrara,Giancarlo Sinopoli, Dino, DomenicoMiriello e Turi Gallo. Erano una delleband dello Stilaro. Ecco un cimelio, lafoto di un loro concerto a Stilo.

Le quote rosa a scuolaQuale adolescente non ha mai sognatodi frequentare una classe di Liceo così.Sarebbe stato contento di andare ascuola tutti i giorni. Vorreste saperedov’è... Purtroppo però questo è unoscatto di un servizio fotografico.

Il fascino di essere donnaFrancesca Verteramo e Cesira Rodinò,le due parrucchiere di Locri, con lehostess della serata dedicata al fascinodelle donne il 28 ottobre al palazzodella Cultura.

Un felice connubio tra storiae cronaca ed una straordina-ria coerente rappresentazio-ne dei luoghi, dei costumi edelle tradizioni calabresi,sono lo sfondo nel quale LinaFurfaro descrive con genialesemplicità il vile omicidiodella protagonista del suoromanzo storico: GiudittaLevato – la contadina diCalabricata.Siamo nella Calabria conta-dina nel periodo tra le dueguerre mondiali. La povertàdei contadini e dei bracciantiagricoli, sfruttati dalle baro-nie, è aggravata dall’avventu-ra coloniale del duce. Ciò che consente la sopravvi-venza della protagonista edei suoi compaesani è lagrande fede religiosa ed iprofondi affetti famigliari,nonché una buona dose diironica incoscienza: i molte-plici aneddoti, nel dialettocalabrese ne sono la sinceratestimonianza. In tale climaed in tale ambiente matura ilgenuino desiderio della pro-tagonista di riscattare se stes-sa, la sua famiglia e la poveragente del luogo. Nel suo sin-cero proposito è aiutata esostenuta da organizzazionisindacali e politiche locali,nonché dai sopravvenutidecreti Gullo che consentiva-no l’assegnazione di terreincolte alle cooperative dicontadini.A causa di tali propositi laprotagonista del romanzo, la

contadina Giuditta, vienecolpita mortalmente nelfondo conteso.Nell’ultima parte del raccon-to e nell’appendice – testimo-nianza, Lina Furfaro, inmodo neutro, quasi asettico,fornisce gli strumenti, percomprendere come la prota-gonista del suo romanzo,oltre che vittima dell’aviditàdel latifondista assistito daisuoi scagnozzi, abbia subitomolteplici tradimenti, diversiomicidi post-mortem. Il tradi-mento della sua fede religio-

sa da parte del prelato che glirifiuta la messa funebre, acausa dei drappi rossi deicomunisti che accompagna-vano il feretro. Eppure,Pietro, suo marito, nellaprima lettera dal fronte lechiede, e lei lo rassicura, dimettere dieci lire alla proces-sione della Madonna perchélo faccia tornare. Un secondotradimento è quello dei com-pagni politici. Non solo per lapromessa di vendetta nonmantenuta, ma ancor più gra-vemente, il figlio più grande

della protagonista morta, unfanciullo, viene estirpato allasua povertà e al suo ambien-te, ma portato a fare lo schia-vo dal contadino di ReggioEmilia. Il successivo ravvedi-mento non modifica la gra-vità di un fatto scellerato.Infine, il tradimento dellamagistratura, incapace difare giustizia al cospetto deipotenti. Nel caso di specie, ilsignore della terra è statoestromesso dal processononostante detenesse illegal-mente il fucile, nonostante

avesse portato il fucile con laprecisa volontà di uccidere enonostante proprio quel fuci-le sia stato lo strumento del-l’omicidio. Questi tradimentiinsegnano al lettore che lastoria non è cambiata molto:è veramente raro che religio-ne, politica e giustizia si pon-gano con la loro attività alservizio del popolo.Per quanto segnalato ilromanzo di Lina proietta lastoria nell’attualità: da legge-re.

Rosario Giocondo

Il Giudice Meschino diventauna fiction televisiva. Ilromanzo di grande succes-

so scritto da Mimmo Gangemivedrà, infatti, la luce comeminiserie nel giugno del 2013. A dirigere la fiction sarà CarloCarlei, mentre per quantoriguarda i nomi che farannoparte del cast spicca, su tutti,quello di Luca Zingaretti. Laserie sarà realizzata da Paola

Lucisano della I.I.F. perRaifiction. Un traguardo di notevoleimportanza per MimmoGangemi, il cui romanzo haottenuto un grande successo.Il Giudice Meschino, opera dalgrande impatto, offre un’effi-cace descrizione della societàe della mentalità calabrese,riesce a delineare un quadropreciso e dettagliato del

mondo della ‘ndrangheta edelle relazioni pericolose tra ilsistema ‘ndranghetistico e ilmondo politico-imprendito-riale. Ufficiale, infine, l’uscita delsecondo volume dedicato alGiudice Meschino. Il nuovo romanzo dovrebbearrivare nelle librerie a gen-naio, non più edito da Einaudima da Garzanti.

La libreria Mondadori diSiderno Centro Commerciale“La Gru” presenta Liriche perAnnie, un libro di FrancescoLuigi Errigo, uno dei massimirappresentanti della culturagioiosana contemporanea.Errigo, nato a Gioiosa Jonica,è professore di lettere moder-ne in pensione. Ha girovagatoper l’Italia, espletando la suamissione di docente fino inriva allo stretto e portando acompimento diverse pubblica-zioni.L’opera è una fantastica rac-colta di ventisette poesie, conprefazione di Carlo Pascale e

nota critica di Giorgio BarberiSquarotti. Scrive Pascale: «Laraccolta Liriche per Annie sin-tetizza bene nel titolo il suovalore e il suo intento: viverepoeticamente gli spazi e itempi e soffrirli fino a farlidiventare complicità e reci-procità».Relatore dell’evento il prof.Bruno Chinè, moderatore ilgiornalista Filippo Todaro.Sarà, inoltre, presente anchel’editore del libro, l’arch.Domenico Garreffa. Nel corsodella serata l’autore decla-merà alcune poesie e conclu-derà la manifestazione.

RAIFICTION

INCONTRI LETTERARI

LucaZingaretti èIl Giudicemeschino

Liriche per Annie presentato alla Gru

Lina Furfaro racconta la povertà dei contadini schiacciati dai baroni

UNA DONNA VESTITA DI SOLE

L’Immacolata concezione nella storia, nell’arte e nella fede dell’antica “Mocta Bubalini”

Sabato 8 dicembre alle ore 18.00 siterrà presso la Chiesa madre diBovalino Superiore una conferenzadedicata all’Immacolata Concezione,Patrona della Cittadina jonica.L’incontro culturale è stato promosso eorganizzato dalla VenerabileArciconfraternita di Maria SantissimaImmacolata, storico sodalizio laicalefondato nel 1594, da sempre custode ementore del grande patrimonio artisti-co bovalinese. Farà da cornice lo spet-tacolare borgo medievale, oggi pur-troppo in condizione di totale fatiscen-za. Nel tentativo di riaccendere i riflet-

tori su una realtà così vetusta e impor-tante, ma al tempo stesso troppe voltedimenticata, l’Arciconfraternita attra-verso il suo zelante Priore, Dott.Giuseppe Blefari, ha inteso incentivarela promozione di incontri culturali chepossano riavvicinare i bovalinesi e laLocride a questa realtà affascinante eper certi versi ancora tutta da scoprire.Appartiene alle numerose perle artisti-che conservate nel Borgo, la spettaco-lare immagine lignea della VergineImmacolata.A contestualizzare sotto il profilo teo-logico e artistico interverranno Don

Nicola Commisso, Rettore delSeminario Vescovile di Locri, il qualetratteggerà il Dogma dell’Immacolatadal Beato Giovanni Duns Scoto allaproclamazione di Pio IX, il Dott.Gianfrancesco Solferino, Storicodell’Arte, al quale spetta la scopertadella paternità del celebre simulacroligneo della Vergine, e il Prof MarioPanarello, Docente di Storia dell’ArteModerna presso l’Università dellaCalabria, che introdurrà alcune tra lepiù belle opere pittoriche dedicate alDogma mariano custodite nelle chiesedella nostra Regione.

- Verranno selezionate 20ragazze che potrannopartecipare al LiveCasting che si terrà il 7dicembre presso ilRicaroka di Marina diGioiosa (RC) .

- È possibile inviare lapropria candidatura [email protected] o tramite messag-gio sul profilo Facebookdi AB Collezioni ENTROe NON oltre il 5 DICEM-BRE 2012;allegando tre foto perso-

nali ( primo piano - profi-lo - figura intera ) e gliestremi per essere ricon-tattate (email e numero

di telefono)

- I profili ritenuti validisaranno contattati da ABCOLLEZIONI per defi-nire ogni dettaglio utilealla partecipazione alCASTING ( taglia - n.ro scarpe etc )

- Durante la serata saràallestito un set fotografi-co, ogni fotomodella avràa disposizione2 round di 60 secondi perposare con un articoloAB Collezioni, durante iquali, verranno effettuatigli scatti fotografici.

Regolamento di partecipazione al

Il team immagine di AB Collezionicoadiuvato dal modello,ospite della serata,EgidioBencivenniselezionerà i miglioriscatti e proclamerà laVincitrice del Casting

Casting AB® Collezioni

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Parlandodi...

La verità dell’Iride Il brizzolatodi Benjamin Bowson di Ruggero Brizzi

Non sognate la pensione Stati di

agitazione

DOMENICA 02 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 30

GIU LE MANISuerte di Giulia Basile da Napoli

Tracciate il segno della coerenzasui vostri cuori. Provate a rivendi-care l’orgoglio ad un’appartenen-za.Reagite onestamente e guardatevidentro senza offuscare il vostropercorso di vita.Guardate in faccia coloro che vihanno dato fiducia e coloro cherappresentate.Obbligatevi a farvi delle domandesul vostro operato.Osservate le vie dove siete cresciu-ti e piangete sulla miseria in cuimuoiono.Specchiate il vostro impegno ecoglietene il riflesso nebuloso.Raggelate di fronte alla storia checrolla a pezzi, che torna indietro.Abbandonate le dinamiche, la tri-ste magrezza di pochi spicci.Studiate le soluzioni. Accorgetevidi essere il problema.Rabbrividite sotto il pattume, den-tro le buche e sopra le fondamentaabusive.Toglietevi quel maledetto sorrisodalla bocca e cancellate dagli occhila vostra falsa accondiscendenza. Riflettete sui vostri imbrogli, suipatimenti che causano a tutti noi.Siete i responsabili delle miserie diun popolo, gli spacciatori dei dirit-ti, i sequestratori della dignità, itrafficanti della vita altrui, i favo-reggiatori della diaspora meridio-nale.Avete finanziato rassegnazione eindebitato speranze.Ucciso cinquemila famiglie, deva-stato e inquinato per sempre lecittà.Governate i comuni, gestite ifondi, amministrate le aziende,associate i criminali.Nulla temete e nulla pagate, men-tre il tormento di non aver piùpane per i propri figli, di nonpoterli mettere al mondo, sfregiaper sempre tutti coloro che nonsono voi.Fate una cosa. Affrontate la verità.Consegnatevi direttamente a Dio,senza passare per la magistratura.Opponetevi, dimettevi o ammaz-zatevi tutti.E se non ci riuscite, andate tutti afanculo.

La trappola nella quale ho piùavuto paura di cadere, durantei miei lunghi anni di galera, era

la raccolta punti delle merendine. Vimeravigliate? Pensate sia una cosainnocente? Fuori magari si, dentroera il sinonimo della rassegnazione.Indicava il sotterramento dell’asciadi guerra. La resa totale. I criminaliche, bollino su bollino, ambivanoalla tuta della Nike. Mi dicevo sem-pre, caro Ben, il giorno in cui strap-perai i punti dalle confezioni delcaffè o del detersivo, vorrà dire chesarai morto e sarebbe meglio strafo-garsi di candeggina che continuare aespiare la pena. Quand’ero giovanee innocente, il pensiero che mi spa-ventava era di pensare alla pensio-ne. Vedevo la gente, che già dalprimo mese di lavoro iniziava a pen-sare a quando si sarebbe diventativecchi. Inizia all’alba della vita unconto alla rovescia per il raggiungi-mento di un traguardo che ne segna-va il tramonto. Una cosa terribile.Mi dicevo, se vivo e lavoro in funzio-ne di garantirmi una vecchiaia senzapene economiche, la mia vita saràuna pena, non l’avrò mai vissuta pie-namente. Ora, lasciando stare il miopresente da ricercato e le angustiedella vecchiaia, mi faccio parecchiecolpe. Ma il torto di non aver versa-to i contributi pensionistici non miha mai morso la coscienza. Certo,nella mia condizione, la pensionenon l’avrei avuta lo stesso. Ma quan-ti di quelli che sono stati previdentise la godono la previdenza sociale?Pochi, eh? Pochi, perché quelli chehanno fatto un lavoro duro non èche andranno troppo oltre i sessan-tacinque anni. Non ci andrannonemmeno quelli che hanno passatola vita su una poltrona o dietro lascrivania. Perché quarant’anni dilavoro, duro o meno, il corpo e lamente li fanno a pezzi. E chi, nellavita, dai diciotto anni in poi si èposto l’obiettivo pensionistico èsempre stato un pensionato in pec-tore. La vita gli è scivolata addosso.Come la donna e l’uomo che verginisi presentano al Padreterno che li hafatti fango e non candidi gigli. Comei sedili delle auto e i divani di untempo che arrivavano allo sfasciocon ancora sopra il cellophane origi-nale

«La scuola non si tocca».Slogan conciso, icastico. Sloganche è ormai frase fatta.Qualche tempo fa, in unarealtà in cui i diritti non c’eranoo erano stati violati o “ruba-ti”(non che oggi lo Stato socia-le non sia un po’ un’utopia macaspita, che differenza!), unsimile imperativo sarebbe statocoraggioso, vero e di tutt’altrarisonanza. L’uso improprio el’abuso di un concetto lo rendo-no, per quanto nobile e palpi-tante, banale; e, si capisce, pococredibile. Lo scenario di stu-denti itineranti è sempre lostesso nelle piazze vicine e lon-tane; non è lotta politica, non ècrociata ideologica ma ha tantol’aria di un’opposizione a

oltranza, di un nichilismo chedistrugge ma non sa poicostruire, sofferto da “miniuo-mini”. Siamo tutti contagiati dauna sorta di vittimismo ipocritaed è facile, oltre che di moda,definirsi scoraggiati e disillusi,legittimati a un lamento perpe-tuo. Ma non c’è azione, non c’èincisività e non c’è imposizione.La forza resta in potenza e nonsemina nulla. È vero, talvolta cihanno impedito di agire pura-mente, insinuando l’idea di vio-lenza anche nel contesto piùpacifico e l’idea della necessitàdi reprimere una rivolta cherivolta proprio non era; le piaz-ze del mondo, ora, sono foto-grafie del muro innalzato trachi, invece, dovrebbe unirsi e

guardare nella stessa direzione,della violenza “vera”. Eppurequesti, non vuole il mio essereun giudizio cinico che non con-sidera aberranti simili episodi,sono casi limite, per fortuna!Saremmo grandiosi se riuscissi-mo a concretizzare e incanalarel’insoddisfazione in qualcosa dipiù del malconcio corteo consottofondo di cori di matrice,contenuto e destinatario confu-si e fuori tema. La rivoluzionepiù fruttuosa è quella che civede combattere tutti, uniti; inuna perfetta coincidenza degliopposti…ma non può che esse-re una rivoluzione che primanasce e poi si diffonde, concognizione, dal singolo.Studiamo, impegniamoci per

diventare i migliori, nutriamo lepiù alte aspettative, progettia-mo il nostro futuro come sefosse tutto realizzabile, come sefosse pronto per noi e ci chie-desse di impadronirci di lui, hicet nunc! Non è cieca speranza oingenuità ma azione, forza d’a-nimo e forza di idee e valori chenon riempiono a sprazzi boc-che e piazze ma che, anche insilenzio, fanno la storia. Sonogli strumenti che abbiamo eche nessuno può impedirci diusare; non ci sono né crisi, nédebito,né corruzione. È cosìche possiamo astrarci da questavergogna che ci ha contagiati. Èche…dobbiamo essere noi, ilcambiamento che vogliamovedere nel mondo!

BRIGANTI

Non basta chiudere, bisognabonificare e, prima di andare via,dovete pagare i danni!Oggi è una giornata storica per lacittà di Taranto: l’età dell'acciaio èfinalmente chiusa. I tarantini pos-sono riprendere in mano il lorodestino e tornare protagonistidella propria storia.A tutte le famiglie dei lavoratoriIlva, a tutte le famiglie segnate dalutti e malattie, a tutti gli allevato-ri, i mitilicoltori e i cittadini che aqualunque titolo hanno subito,loro malgrado, la presenzaingombrante della grande indu-stria, vogliamo porgere la nostrasolidarietà, la nostra partecipazio-ne alle loro apprensioni e alleloro speranze, e la nostra convin-ta fiducia in un futuro dove lavo-ro e salute non saranno più dirittiin conflitto, e nessuno di noi saràpiù costretto a temere né la morteper diossina, né la privazione perdisoccupazione.Questa importante pagina di sto-ria non l’hanno scritta né i politiciche ci hanno governato, né gliindustriali che ci hanno inquina-to, ma coloro che hanno sostenu-to con onestà, coraggio e deter-

minazione una dura battaglia perl’affermazione della legalità e deldiritto alla salute garantito dallanostra Costituzione.La storia di tante città europeericonvertite con successo dall’in-dustria siderurgica allo svilupposostenibile ci fa ritenere cheanche a Taranto sarà possibile unfuturo virtuoso, dove la ricchezzadella nostra bella terra possadiventare lavoro per tutti e nonsolo profitto per pochi.Ora abbiamo davanti un’occasio-ne storica da non farci sfuggire,

una pagina bianca da scrivere confiducia, dove la nostra comunitàcittadina potrà finalmente trac-ciare in piena libertà la propriaStoria, scommettendo sul patri-monio di competenze, dignità ecoraggio di cui i tarantini hannodato ampia prova nell’età dell’ac-ciaio che finalmente è giunta allasua inevitabile conclusione.Al termine di questo percorsochiediamo una seria assunzionedi responsabilità da parte delleistituzioni e del governo nel soste-nere il processo di bonifica neces-

sario per restituire quei territorialla loro vocazione agricola, turi-stica, commerciale e culturale. Iprincipi che ci guidano sonomolto chiari: chi inquina paga, illavoro e la salute sono diritti costi-tuzionali che lo Stato deve impe-gnarsi a garantire.Chiediamo che i lavoratori dellostabilimento siano immediata-mente riassorbiti dallo Stato per iprogetti di bonifica del territorio.Occorre trasformare Taranto inun centro di eccellenza dellariconversione Industriale.Chiediamo che siano destinatialla tutela del reddito dei dipen-denti e alla bonifica dell'area side-rurgica, gli immensi profitti accu-mulati dal Gruppo Riva.La società civile tarantina mettagratuitamente a disposizione lecompetenze per contribuire atracciare, in un percorso aperto epartecipativo, quello che sarà losviluppo del territorio tarantino.Da oggi il futuro ci è stato restitui-to, e quello che accadrà dipen-derà solo da noi.Taranto, 26 novembre 2012, ore23 (orario della chiusura dellostabilimento Ilva).

Bonificare per ripartire

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la Riviera

DOMENICA 02 DICEMBRE 2012 LA RIVIERA 31

Tombeur de femme

Paolo Sofia e i ricordi di qualcheanno fa a Bovalino

Marco e il suo nuovoCanadian hair-style

Macrì, Caridi e Mantegna a Benestare

Facce da Kampus

Le stelle del Pd Sidernese

Blob of the week

Damiano e Peppe dopo tanta fatica, un po’ di relax

Ecco a voi il sig. Giuseppe PanettaQuelli tremendi...quelli del Rikaroka

Le vecchie glorie del Marina di Gioiosa Jonica

Ferreri & Ferrero

Il Gabbri e il “ciavattaro”

L’Onorevole Antonio Ferreri detto Carbonelladella Fiamma Tricolore insieme all’Onorevolee segretario di Rifondazione Comunista PaoloFerrero. Ferrero porta il sorriso e la dolcezza,

Ferreri porta la caloria.

I grandi campioni dello Sport Fishing in un mare di trofei

Domenico, campione vero!!!

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