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Riviera n°06 del 09-02-2014

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DOMENICA 09 FEBBRAIO 3www.larivieraonline.comCONTROCOPERTINA

Attraverso la pubblicazione in replica del progetto “Una mera utopia sidernocrat-ica” (foto) dell'architetto Carlo Salteri (foto), la Riviera vuole stimolare la triadecommissariale di Siderno a indire, dopo la recente distruzione del lungomare cit-tadino, un concorso di idee internazionale al fine di progettare il fronte mare dellacittà più popolosa della Locride. Il professore ordinario di composizione architet-tonica all'Università di Reggio Calabria Renato Nicolini giudicava così nel 2007 ilprogetto dell'architetto sidernese: «Un progetto adeguato alla gravità dei proble-mi che affliggono la costa calabrese... che non ignora il peso dell'edilizia senzaqualità esistente, ma lo argina in una diversa idea di gestione del territorio…Ilprogetto di Salteri non è un progetto utopico». La speranza è che Siderno riescaattraverso un concorso ad avere nel cassetto immagini e didascalie utili, economi-camente vincenti, che gli consentano di sbattere i pugni sulle scrivanie che con-tano. Siderno deve essere una fucina di progetti e di sogni, evitando così di men-dicare aiuti, di mostrarsi patetica, addirittura esecrabile. Per pretendere che i 1800metri del lungomare Cosimo Iannopollo divengano un cantiere ideale, bisognaavere qualcosa da mostrare, una bella forma feconda che possa stimolare l'interaLocride che verrà aldilà di una furba messa in sicurezza. In questa direzioneSiderno ha fatto sempre da battistrada. Tendenza

Siderno: prospettive futureINCONTRO DIBATTITO

Per discutere dei problemi e del futuro di Siderno “Riviera”chiama a raccolta ed invita tutti i cittadini alla partecipazione

DOMENICA9 FEBBRAIO 2014, ORE 10.00, PRESSO SALAYMCA (LUNGOMARE DELLE PALME- SIDERNO)

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DOMENICA 09 FEBBRAIO 4www.larivieraonline.comPRIMO PIANO

«Se fosse stata obbligatoria la videoconferenza per dete-nuti di alta sicurezza il gravissimo episodio di oggi non sisarebbe verificato». Queste le parole del procuratoreaggiunto della direzione distrettuale antimafia di ReggioCalabria, Nicola Gratteri, dopo l’assalto di martedì 4 feb-braio compiuto a Gallarate da un commando, che hafatto evadere il detenuto di Melicuccà, Domenico Cutrì,sfociato nella morte di un assalitore, poi risultato il fratel-lo dell’evaso Antonio e nel ferimento di due agenti di

polizia penitenziaria. «Con la video conferen-za - ha aggiunto il magistrato autore dinumerosi saggi che approfondiscono il feno-meno della ‘ndrangheta - si risparmiano alcontempo soldi e tempo, annullando le

spese di trasporto e soprattuttoannullando il pericolo per l’inco-lumità degli stessi agenti diPenitenziaria e dei passanti».

Alleato di Gratteri è MatteoRenzi, sindaco di Firenze, segre-

tario generale del Pd e il piùaccreditato successore diEnrico Letta alla presi-denza del Consiglio. «Miha colpito l’analisi delprocuratore Gratteri -ha affermato Renzi -Con una videoconfe-renza avremmo evitatol’assalto, i morti e l’e-vasione. Tecnologia egiustizia, perché aspet-tare ancora?».

IL CASO

L’ha fatta grossa Giuseppe Scopelliti. Ilgovernatore della Calabria ha lanciato unboomerang anti-gay che potrebbe tornargliaddosso e fargli molto male. Ma come si fa,ci domandiamo? Davanti alle telecameredi una Tv lasciarsi andare a un’offesa che –se deprecabile in assoluto - in un’era dimassima attenzione nei confronti dellaparità di diritti, fa dubitare dell’intelligenzapolitica dell’uomo. Dal discorso sui futuricandidati del partito fondato da AngelinoAlfano e di cui Scopelliti ha deciso di farparte, le espressioni estrapolate sono statele seguenti: «Noi non vogliamo né uominiche non siano coraggiosi, né mezzi uomini,né uomini che sono innamorati di altriuomini. A noi piace l’idea di mettere incampo uomini che siano innamorati didonne, che amino il rapporto di coppia eche individuino nel rapporto di un matri-monio un uomo e una donna… Quandofaccio questo tipo di parallelo, voglio dire

che noi vogliamo uomini che siano innamo-rati della città».E pensare che solo due numeri fa,“Riviera” ha pubblicato un servizio dal tito-lo “Antonimina frontiera gay”, tutto incen-trato sull’apertura della Calabria nei con-fronti dell’omosessualità e della necessità diestirpare il cancro dell’omofobia che anco-ra oggi ammorba questa terra. Nel giro dinemmeno due settimane, il presidentedella Giunta regionale si distrae in modoclamoroso, esponendo alla riprovazionenazionale la sua regione. Dura la risposta diArcigay Catanzaro, Cosenza e Reggio, cheha giudicato il «criterio di scelta dei candi-dati» come «ancorato ad una concezione“macista”, sessista, omofoba, di superioritàdell’orientamento eterosessuale e del“maschio”, criterio che nulla c’entra con larealizzazione del Bene Comune chedovrebbe essere l’unico vero indicatore delPolitico; criterio quest’ultimo che affonda le

proprie radici nel principio dell’Inclusione(non certo dell’esclusione) di ogni perso-na».In soccorso del governatore di formazionepost-fascista – che si è detto «fortementerammaricato per le polemiche che qualcu-no sta alimentando in questi giorni stru-mentalizzando un passaggio estratto da unragionamento più ampio e articolato» - èarrivato con tempismo il celebre giornalistae gay dichiarato Alessandro Cecchi Paone:«Mi candiderò in Calabria – ha detto l’exmezzobusto della Rai - come capolista nelNuovo centrodestra (…) Credo inScopelliti e per questo la mia non sarà unacandidatura mediatica, ma l’inizio di unprogetto liberale per i diritti dei gay. Peruna volta la rivoluzione partirà dal Sud,dalla Calabria, terra complessa, ma comun-que capace di affrontare il cammino di unariforma storica che il Nord non ha mai volu-to sostenere».

L’OFFESA

L’INIZIATIVA

“Sposa la Calabria” oltre la ‘ndrangheta

Evasioni, Gratterie Renzi per lavideoconferenza

“In Calabria c’è solo la ndrangheta?”E’ questo il quesito che con, non pocaprovocazione le agenzie calabresi dicomunicazione “800 art” e“EFFERRRE comunication” in col-laborazione con Ruggero Brizzi(foto)stanno lanciando in queste ore,con un notevole seguito, sui principalisocial network.A smuovere le coscienze e la rabbiadei tre soggetti la continua escalationche rende sempre più labile, da partedi media, web e opinione pubblica, l’e-quazione calabrese-ndranghetista.Escalation che ha raggiunto negli ulti-mi mesi vette altissime e che puòdiventare lentamente un concreto

rischio per la speranzosa rinascita diuna terra che vorrebbe dare di più a sestessa, prima che agli altri.In modo sempre più costante l’infor-mazione che descrive una notizia cheriguarda la Calabria, lo fa con unpreambolo, talvolta più lungo delladescrizione della notizia stessa, in cuiviene dipinta e ridipinta la nostraregione con l’etichetta, sempre pre-sente, di territorio criminale e violen-to.Lo sciacallaggio mediatico nei con-fronti della regione Calabria e dei suoiabitanti è ben descritto, nella raccolta,di un lungo elenco di articoli e com-menti, intrisi di luoghi comuni e ste-

reotipi che continuano a far male allaCalabria e che i promotori di questainiziativa hanno pubblicato all’indiriz-zo infondo alla pagina.Cosa fare per slegarsi dal pregiudizio esposare la Calabria, dunque?Le potenzialità del web sono infinite ecosì l’operazione “virale”, nell’epocain cui è la comunicazione “social” adettare i tempi del dibattito dell’opi-nione pubblica, potrebbe essere unabuona via per porre l’attenzione suquesto problema.Basterà cliccare sulla paginahttps://www.facebook.com/sposalaca-labria e mandare una foto che immor-tali le bellezze del nostro territorio per

vedere realizzata una fotografia daltaglio provocatorio che, se condivisasu tutte le pagine delle principali testa-te informatiche calabresi, nazionali einternazionali e se pubblicata da ognifollower come immagine copertina,potrà, non abbiamo dubbi, porre ilproblema del “pregiudizio” all’atten-zione di coloro che lo hanno creato.Il messaggio è chiaro e semplice:rivendicare con orgoglio la non appar-tenenza alla ndrangheta e la dignitosaappartenenza ad una terra meraviglio-sa.Purtroppo, tocca fare anche questo.Noi siamo in tre, ma voi siete duemilioni. Aiutiamoci.

Il magistrato di Gerace e il segretario del Pd“alleati” dopo la fuga di Domenico Cutrì

Parlando di futuri candidati del Ncd il governatore calabreseafferma di volere «solo uomini innamorati di donne»

Il boomerang anti-gay di Scopelliti

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- Delegazione della Locride , presenta l'evento DEGUSTANDO

S'IMPARA , 3 incontri di degustazione di Vino e Cibo per

imparare a riconoscere la qualitàdel vino ed i suoi abbinamenti

27 FEBBRAIO Introduzione all'analisi sensoriale

Tecniche di degustazione del Vino Alleniamo i nostri sensi :

analisi visiva Vini in degustazione della cantina

COLACINOCibo in abbinamento

13 MARZO Alleniamo i nostri sensi :

analisi olfattiva Come nascono i profumi del Vino La qualità ed il riconoscimento

dei profumi del Vino Vini in Degustazione

della cantina SANTA VENERE

Cibo in abbinamento

27 MARZO Alleniamo i nostri sensi :

analisi gustolfattiva Il gusto del vino…in tutti i sensi

Qualità gustativa ed aromi di bocca del vino

Vini in degustazione della cantinaCASTELLO ROMITORIO

Cibo in abbinamento

DEGUSTANDO S'IMPARA

27 Febbraio13 marzo

27 Marzo 2014

Il costo dell'evento è di € 90,00 e comprende la

partecipazione a tutte e tre le serate .

L'Evento è a numero chiuso ,per iscrizioni contattare

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palato, un'Ostrica Fines de Claire, granita di melaverde e frutto della passione, si potrà poi sceglieretra due ottimi antipasti Insalata di carciofi, gamberirossi dello Ionio,con profumo di agrumi e mentaoppure Tortino di Polipo e patate , profumo di limo-ne e pesto di olive taggiasche , per poi continuarecon una scelta di primo tra Gnocchi vongole, cime dirapa e bottarga oppure Rosette di pasta fresca congamberi, agrumi e pistacchi , un secondo Filetti discorfano e gallinella in panura croccante, assoluto divongole e spinaci di campo saltati in padella ed infineuna Mousse di cioccolato e Zenzero. Ogni pietanzaverrà accompagnata da un vino in abbinamento .Come sempre Minuetto cerca di creare anche l'atmo-sfera e quindi le ragazze dell'Agenzia Ideeventi ren-deranno l'atmosfera magica con un allestimentodedicato al giorno dell'AMORE . La cena con i viniin abbinamento avrà un costo di 40,00 a persona .

S. VALENTINO 14 FEBBRAIO 2014

L'amore è come la buona cucina, le cose speciali nascono sempre da ingredienti semplici, ma sono rese magiche dalla fantasia...

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PRIMO PIANO

RIVIERA

STEFANO MARZETTI

La Calabria, la costa jonica e laLocride, per qualità di alimen-ti potrebbero svettare come

zone leader a livello mondiale. Masono condannate a restarsene nel-l’angolino buio di un’economia regio-nale destinata alla sosta perpetua,inchiodata ai livelli di alcune parti delTerzo Mondo. Vale a dire: nessun cir-colo di denaro, ai minimi termini l’ex-port (mentre tanto in voga è l’importa vantaggio di altri), nessuna affluen-za di capitali, città e paesi in dissestofinanziario, che nemmeno in sognopossono permettersi di costruire ofortificare - ad esempio - dei lungo-mare che non siano disintegrati datre giorni di onde imbestialite.Nel carello della spesa di una signorache si aggira tra gli scaffali dellaDespar del centro commerciale diSiderno, fa capolino il “mitico” gal-banino, formaggio a pasta filante, cheinvece di avere la sua bella scorza, sene sta incapsulato in un involucro dicera, ma proprio cera, che se riesci adargli una forma conica ci puoi fab-bricare una candela, dovesse manca-re l’elettricità. Galbanino, emblemadel prodotto da supermercato chetutti coloro i quali ogni tanto vanno afare la spesa conoscono molto bene.A due metri dalla “nostra” acquiren-te, campeggia generoso il banconecon i formaggi calabresi: scamorze,caciocavallo, provole dolci e affumi-cate, ricotte e così via. Latticini apasta morbida, proprio come il galba-nino. Ma perché, allora, acquistarequel bossolo con la cerata e confezio-nato in cellofan, invece di una genui-na scamorza di Guardavalle?«Perché per cucinare la parmigianadi melanzane, va molto meglio il gal-banino!», risponde senza ombra d’in-decisione la casalinga “modello”.Quando si dice “distorsione dellarealtà”. A quel punto una semplice sinapsicerebrale trasmette l’amara confer-ma: il condizionamento indotto daimedia nazionali funziona per davve-ro. La suggestione è sovrana delleintenzioni d’acquisto. Perché se unasignora calabrese “doc” snobba unformaggio a pasta filante realizzatocon latte della Jonica e se ne torna acasa con uno più costoso a parità dipeso, prodotto da una multinaziona-le di Ballabio (Lecco), che dal 2006 –fra l’altro – è controllata da un grup-po francese “extra global”, per davve-ro c’è qualcosa che non va. E a farcadere le braccia non è solo questo,quando il direttore di un altro nego-zio di alimentari ti rivela che moltematerie prime della Calabria sonolavorate e confezionate al Nord e tor-nano da queste parti con etichetteche col cuore del Mediterraneo nonhanno nulla a che fare. In pochissimilo sanno e tutti contenti sborsanocentinaia di euro per generi alimen-tari che invece di restare all’origine,hanno viaggiato per migliaia di chilo-metri. E subìto, in alcuni casi, mani-polazioni che ne hanno snaturato ilgenuino valore.Italia settentrionale come garanzia dibontà, quindi. Parrebbe proprio di sì.Lo conferma la scelta di un’altracliente, in un piccolo supermercato diMarina di Gioiosa. Nel cestino di pla-

stica rossa della spesa, due bottiglieblu della “Parmalat”. Mezzo metropiù in là, inosservate, quelle della“Centrale del Latte di Calabria” (lacui metà, va detto, è di proprietàdella bolognese “Granarolo”). Maperché il “Parmalat”, signora, che c’èquello regionale? «A mia figlia piacequesto. E siccome farle bere il latte ègià un’impresa, sono costretta a com-prare quello di Parma». Non parlia-mo di una ragazzina di 14 anni: lafigliola in questione, dice la mamma,ha 20 mesi. Come fa a distinguere il“Parmalat” dal “Centrale del Latte”?C’è una sola risposta, cara signora:una volta finito lo svezzamento, allabimba è stato dato solo latte dell’a-zienda emiliana e le sue papillegustative hanno memorizzato.Altrimenti la creatura non avrebbealcuna “pretesa”.E si potrebbe continuare quasi all’in-finito: scopri che sullo scaffale delriso le confezioni del “Gallo” stannoper terminare mentre quelle delSibari (uno dei migliori del mondo)sono quasi tutte al loro posto. Lacolpa, magari, è di quei 50 centesimiin più di costo che però non sononulla se si tiene conto del divario diqualità. Col tonno in scatola la stessacosa: “Nostromo” (associato allo spa-gnolo Gruppo Calvo) batte di svaria-te lunghezze il pregiatissimo“Callipo”, che per tenere il passo ècostretto a sfornare le varianti con ifagioli, alla marinara e alle verduregrigliate. Da non crederci. “Saclà”(Asti, Piemonte) fa mangiare la pol-vere ai sottoli e sottaceti “Attinà”(Villa S. Giovanni). Le confetture

della “Valfrutta” sono preferite alleesclusive marmellate al bergamottode “La Cascina” di Roccella, che pro-duce anche biscotti, cioccolatini, can-tuccini, praline, liquori e miele. Tra gli oli, il calabrese “FrancescoMacrì” (Siderno) sembra non averesperanze con “Carapelli” & Co. «Lamaggior parte dei clienti che acqui-stano prodotti nostrani sono turisti ecalabresi che vivono in altre zoned’Italia, che tornano a casa in estate eper le festività», dice il gestore di unnegozio di Roccella. Chi vive nella propria regione, inve-ce, non compra nemmeno la miticanduja (qualcuno, in periodo di maia-le, se la prepara in casa). Eppuresugli scaffali se ne trova di ottimaqualità. Tutta la carne viene dal Nord(il favoloso “maiale nero” di Calabriaè spesso disdegnato perché conside-rato troppo grasso). Il prosciutto piùgettonato è quello di Parma, mentresemisconosciuto è il prelibato SanCanolo. E neppure il pesce – uditeudite! – è figlio dello Jonio.In questo trionfo di esterofilia, si sal-vano il pane, la pasticceria, buonaparte di ortaggi e frutta e le acque –alcune delle quali sono fra le miglioridel Paese, “Mangiatorella” (2° postonazionale) “Fonte Noce”, “Calabria”e altre, che nei carrelli della spesa lafanno da padrone rispetto alle varie“Fiuggi”, “Vitasnella” e “Levissima”.Ma questo non può bastare. Il supermercato Calabria esiste, èpresente ovunque e pieno di cosebuone. Tuttavia, come tante realtà regionali,rischia la bancarotta.

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DOMENICA 09 FEBBRAIO 7www.larivieraonline.com

RIVIERA

Parla Nino Sigilli, agricoltore calabrese e pro-prietario dellÕazienda ÒSan CarloÓ diMonasterace. Un uomo senza peli sulla lingua:ÇConsumare prodotti locali significa innanzi-tutto scegliere qualit� ad altissimi livelli.Inoltre, se scegliamo prodotti nostrani, faccia-mo in modo che lÕeconomia rimanga sul terri-torio. Tempo fa � stato dimostrato da unÕin-chiesta divulgata durante una puntata dellatrasmissione televisiva ÒTerraÓ, che su 100euro di spesa fatta al supermercato, 94 eurotornano in Italia settentrionale e solo 6 restanoin Meridione. Eppure Ð prosegue Sigilli - tor-nando alla qualit� bisogna aprire il capitoloriguardante lÕinfluenza delle multinazionali,che impongono sul mercato prodotti standar-dizzati, vale a dire esteticamente accattivantima fuorvianti, rispetto a frutti della terra che sipresentano con qualche imperfezione ma checonservano tutta la loro genuinit� perch� colti-vati solo con metodi naturali, non condizionatidai messaggi pubblicitariÈ.Il capitolo finanziamenti, poi, � uno dei pi�sconsolanti: ÇDa anni in Calabria sono finanzia-te sempre le stesse aziendeÈ, afferma il coltiva-tore calabrese. ÇQuando si fa avanti qualcunoche vorrebbe fare agricoltura con passione e darealt� aziendali pi� piccole, non riesce ademergere perch� la forza economica � limitatadallÕassenza di aiuti. Far crescere tante piccoleaziende sarebbe molto pi� conveniente checontinuare a foraggiare le solite imprese chenon garantiscono n� qualit�, n� crescita delterritorio e nemmeno nuovi posti di lavoroÈ.NORD E SUD: PRODOTTI A CONFRONTOQui sotto un elenco esemplificativo di dieci prodotti alimentari nazionali e addirittura stranieri, che potrebbero essere sostituiti da quelli fatti in Calabria.

NELLA FOTO SOPRAIL PROSCIUTTO CRUDO DICANOLO A DESTRAL’AGRICOLTORE DIMONASTERACE NINO SIGILLI

“GALBANINO” LATTE “PARMALAT” RISO “GALLO” TONNO “NOSTROMO”SOTTOLI “SACLA'” CONFETTURE “VALFRUTTA” OLIO “CARAPELLI” CARNE DI MAIALE CLASSICA PROSCIUTTO CRUDO DI PARMAACQUA “VITASNELLA”“BARILLA”

SCAMORZA DI GUARDAVALLECENTRALE DEL LATTE DI CALABRIA

RISO DI SIBARITONNO “CALLIPO”SOTTOLI “ATTINA'”

MARMELLATE “LA CASCINA”OLIO “FRANCESCO MACRI'”

“NERO ASPROMONTANO”PROSCIUTTO CRUDO “SAN CANOLO”

ACQUA “MANGIATORELLA”“FIORILLO”

CALABRIAIN TAVOLA

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Un anno fa i ragazzi dell’Ipsia diSiderno hanno partecipato ad unconcorso nazionale sulla legalitàcollocandosi ai primi posti nellagraduatoria nazionale.Il progetto è stato elaborato daglialunni delle ultime classi, da ungruppo di insegnanti, coordinatidal preside Mittica.Originale ed interessante la tesisostenuta nel progetto: la lotta allandrangheta e per la legalità repub-blicana passano attraverso il rispet-to e l’attuazione dellaCostituzione.Questa tesi mi è ritornata in mentenel momento in cui ho letto leintercettazioni che riguardano ilprofessor Mittica attuale sindacodi Bovalino.Le “intercettazioni” sono un argo-mento delicato che va ben oltre lanostra zona ed oltre la Calabria,sino a lambire la Presidenza dellaRepubblica.La parte del rapporto che riguardail professor Mittica consiste in duetelefonate di auguri in occasionedella sua elezioni a sindaco diBovalino ed in una foto che loritrae ad un matrimonio di unadelle persone che, in precedenza,aveva fatto gli auguri. Mi diconoche i due al momento della telefo-nata fossero incensurati ma loritengo irrilevante. Importanteinvece è che non emerga nessunaipotesi di reato né evidente, né sot-totraccia.Certamente tocca alla polizia giu-diziaria condurre le indagini ecompilare il rapporto e tocca solo aloro giudicare cosa può essere utilepubblicare e cosa omettere.Tocca alla stampa porre alcune

questione di principio.Da molti anni ormai la lotta allandrangheta si snoda tra intercetta-zioni telefoniche, fotografie inoccasione di funerali o matrimoni.Chi è mafioso sa bene come evita-re queste “tagliole” e raramentecade nella trappola di parlare pertelefono oppure a farsi vedere, inpubblico, con i suoi complici oassociati. A noi piace ribadire cheuna persona non può essere giudi-cata dalle persone che incontra inuna piccola comunità tra le viuzzedi Bruzzano o di Bivongi, sul corsodi Siderno o di Locri. Se usassimoquesto metro faremmo un grandedanno alla lotta alla ndranghetaanticipando giudizi che toccanosolo e soltanto ai giudici e osten-tando atteggiamenti in contrastocon la Costituzione e con gli stessi

insegnamenti cristiani. L’abito non fa il monaco.Certamente non tutti i componen-ti della loggia P2 erano dei delin-quenti ma è ampiamente docu-mentato il fatto che i fini degliorganizzatori fossero eversivi edelinquenziali. Eppure gli aderentierano ministri, parlamentari, gene-rali, magistrati, alti funzionari delloStato.E’ altrettanto certo che costoroconcordassero la strategia con ivertici della mafia siciliana. Farsifotografare con un noto pduista, ipiù l’avrebbero considerato- e ,forse lo considererebbero ancora-un grande onore, mentre tenderela mano ad un ragazzo che puòessere salvato dalla predizionepotrebbe rappresentare l’antica-mera del sospetto. Peppino

Impastato aveva un padre mafio-so, e Placido Rizzotto, corleonese,limpida figura di combattente peril progresso del suo popolo e vitti-ma della mafia, aveva familiari edamici mafiosi e lui stesso, da ragaz-zo, aveva scontato sei mesi di car-cere. Ognuno frequenta chi ritieneopportuno e tenendo conto del-l’ambiente in cui si trova.L’importante è non essere delin-quente non di apparire un “galan-tuomo” senza esserlo.L’importante è dare un esempiopositivo per mettere in crisi sceltedi vita criminali. Anche alcuni casirecenti riguardo a discutibili eroiantindrangheta ci gridano da tutti ipori che la forma non è sostanza eche il fumo non è arrosto. Con ilsindaco Mittica abbiamo idee poli-tiche diverse e, su molte cose,opposte. Tuttavia in gioco non è lasua persona ma qualcosa di moltopiù importante.Masino Mittiga vive a Bovalinoche pur essendo una cittadina diantica e prestigiosa civiltà non èStoccolma e non è Oslo. E’ statosequestrato ma non sappiamo inomi dei sequestratori, ha avuto lamacchina incendiata ma non sap-piamo da chi, ha avuto la casa dicampagna devastata ma non sap-piamo gli autori.In compenso sappiamo chi gli hatelefonato per fargli gli auguri ilgiorno delle elezioni. Un po’poco...e singolare. Io mi limito a concordare con iragazzi dell’ Ipsia sul fatto che lalotta contro la ndrangheta passaattraverso il rispetto dellaCostituzione.

Ilario Ammendolia

BOVALINO

Il “caso Mittiga” GIUDIZIARIA

DOMENICA 9 FEBBRAIO 10www.larivieraonline.comATTUALITÀ

RIVIERA

Ventinove imputati rischiano268 anni di carcere in abbrevia-to. E’ il processo denominatoRevolution, che vede alla sbar-ra alcuni tra i più influenti per-sonaggi delle consorterie diSan Luca dediti al trafficointernazionale di sostanze stu-pefacenti. Per gli investigatorial vertice di una narcoassocia-zione operante tra l’Italia,l’Olanda, Germania e Belgio,ci sarebbero Bruno Pizzata, (cl.59) che rischia 20 annidi carce-re, e Francesco Strangio (cl.46), che invece ne rischia 18. Imagistrati ritengono in partico-lare Pizzata uno dei più impor-tanti broker della ‘ndranghetain contatto con i paesi del SudAmerica produttori di cocaina,che sarebbe giunta in Europaattraverso navi cargoship diret-ti in diversi porti europei. Gliinvestigatori della Guardia difinanza, tra l’altro, hanno indi-viduato un ingente carico dicocaina occultato all’interno diun container imbarcato sullacargoship “Star Prima”, salpa-ta dal porto di Santa Marta, inColombia, il 21 gennaio 2011 egiunta al porto di Anversa,Belgio, dieci giorni dopo. Daicontrolli effettuati in due con-tainers, il primo dei quali, sot-toposto a perquisizione adAmsterdam, permetterà il rin-venimento di 500 kg di cocai-na, mentre il secondo, sottopo-sto a perquisizione dopo ilrientro in Colombia, permet-terà il rinvenimento di 8 kg dicocaina, abilmente occultatinel vano motore del containerfrigo.Nel corso delle indagini i finan-zieri del Nucleo di PoliziaTributaria di Reggio Calabria,appartenenti al G.I.C.O./Sez.G.O.A., coordinati dalla Ddareggina, hanno intercettatoalcune conversazioni doveemerge il ruolo apicale di

Pizzata e Strangio, che dimo-strava come la regia degli affa-ri veniva mantenuta nella pro-vincia di Reggio Calabria, inparticolare nella Locride,attraverso u sistema collaudatodi finanziatori/importatoricostituiti in un cartello di fami-glie confederate, che consenti-rebbe di attirare l’interesse dipiù investitori con il fine ultimodi trattare l’acquisto di grossepartite di droga a costi vantag-giosi e tali da consentire diimporre il prezzo nel mercatoeuropeo, di fatto monopoliz-zandolo. Nel corso dell’indagi-ne “Revolution” si è registratoanche il rinvenimento di unpacco contenente cocaina informa liquida. Nel paccopostale, provenientedall’Argentina e con destina-zione finale Africo Nuovo, unavolta sottoposto a controllo, siaccertava che al suo internoconteneva un set di accessorida bagno in plastica, le cuicavità interne erano state riem-pite di cocaina in forma liqui-da, del peso lordo pari a gr.1.482, che a seguito di un labo-rioso processo di raffinazione,avrebbe consentito di ottenerecirca 500 grammi di cocaina.Dall’accertamento della corri-spondenza tra il destinatariodel pacco e colui che lo hamaterialmente ritirato, hapreso corpo la complessa edarticolata attività investigativache ha consentito di accertarecome il sodalizio individuatomantenesse saldi rapporti conil territorio di origine nella pro-vincia di Reggio Calabria, inparticolar modo con i paesi diprovenienza dei principaliindagati, San Luca, Bovalinoed Africo, ma con una capacitàdi proiezione e di infiltrazionesu tutto il territorio nazionaleed internazionale.

lr

Processo “Revolution”,ventinove imputatirischiano una maxy

condanna in abbreviato

Il Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, dopo le recentipolemiche che lo hanno indotto a prendere una precisaposizione di “rottura” relativamente alle nomine delconsorzio “ Locride Ambiente” e dopo continui botta erisposta tra lui,il presidente di Assocomuni GiorgioImperitura ed il presidente del consorzio VincenzoLoiero, ha deciso di passare alle vie fatto: ha rinunciatoalle “mazzate” ed ha stretto con una imponente “strettaal collo” i suoi due colleghi. Della serie: “quando laforza con la ragione contrasta, la forza vince e la ragio-ne non basta”

POLAROIDPOLAROID

Dopo la “mazzata,” la “presa a tenaglia” di Calabrese

“La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.”

Art. 15 Costituzione Italiana.

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DOMENICA 9 FEBBRAIO 15www.larivieraonline.comCALAMITÀ NATURALE

Evidentemente per molti rappresentantidella Regione Calabria e per la Provinciadi Reggio il nome “Kaulon” non significaniente.Ciò che è successo a Monasterace nonpoteva succedere. Non doveva.Lasciamo stare il passato ma a fineNovembre il mare ci aveva avvertito. Nonavrebbe tollerato ulteriori ritardi nellaprotezione dei resti dell’antica Kaulon.Ciò che il mare minacciava era qualcosa diunico e di irriproducibile.Quelle pietre ci parlano di noi, di ciò chesiamo stati, e del ruolo che dovremmorivendicare, anche, in nome della nostrastoria. Ora si interverrà, per salvare ciò cheresta, con i fondi stanziati dal Ministero.Almeno speriamo che si faccia presto.

Quanto è successo ha messo a nudo lamarginalità politica e culturale di largaparte della classe dirigente della Locride.Non basta qualche dichiarazione alla stam-pa. La politica è capacità di incidere ed, avolte, di prendere decisioni con estremaurgenza.Questa capacità è totalmente mancata.Non sappiamo ancora quali saranno lecaratteristiche della futura “città metropo-litana” ma quanto è successo suona uncampanello di allarme.Noi rischiamo di diventare estrema perife-ria di una “città metropolitana” in degra-do, con una classe dirigente distillata lon-tano dalla Locride ed espressione di unatotale subalternità.

Ilario

L’antica Kaulon accusaZONAARCHEOLOGICA

Quanto accaduto a

Monasteracenon avrebbedovuto maiverificarsi

Si è svolta in una atmosfera tesa l’assembleadei sindaci della Locride, riunitisi a Sidernomercoledì 5 scorso, per discutere dei danni

causati dal maltempo alle zone costiere deicomuni tra Monasterace e Locri. Il presidente Imperitura ha aperto il tavolo diconcertazione facendo riferimento al datoinquietante della vastità dei danni alle zonecostiere colpite dalla mareggiata, che seppur vio-lenta, non è stata catastrofica, ponendo l’accen-to su una evidente usura delle strutture litoranee. Il consigliere Crinò, dopo i saluti e i ringrazia-menti di rito, ha più volte fatto riferimento aiconsiglieri Minasi e Imbalzano, nonché all’impe-gno della Regione per tramite del sottosegretarioDima. Mario Diano, in veste di presidente dellaConsulta, a cui era stato affidato l’incarico diporre all’attenzione delle cariche pubblicheregionali e provinciali i problemi più urgenti, haenumerato alcuni punti di criticità: la richiesta dideliberare lo stato di calamità naturale, di rivol-gersi direttamente alla Protezione CivileNazionale, effettuare degli interventi in sommaurgenza per la messa in sicurezza dei punti mag-giormente colpiti, possibilità di dirottare fondi diopere già finanziate ma non appaltate, lanciareuna raccolta fondi da parte dei calabresi all’este-ro. L’assessore provinciale all’Agricoltura,Gaetano Rao, conferma subito che è previstaper il giorno successivo (giovedì 6 scorso) larichiesta dello stato di calamità naturale, inoltremette sul tavolo l’ipotesi di una revisione delbilancio, seppure questo sia stato già presentato.Il presidente Strangio rinuncia al suo interventoe prende la parola Massimo Nucera, rappresen-tante dell’Associazione Balneari CNABalneatori Calabria. Specifica la richiesta dell’in-serimento del termine “mareggiata”, senza ilquale la burocrazia nazionale non si muove, e piùfondamentale e a tutto tondo quella della prote-zione delle coste. L’associazione sta compilandoin questi giorni un elenco delle strutture danneg-giate con l’intenzione di avere una legge ad hocper il risarcimento dei balneatori. L’assessore Loiero comunica invece una notiziapositiva, cioè che –oltre ai fondi già stanziati- laProvincia metterà di tasca propria sessantamilaeuro sul tempio di Monasterace. Ha dichiaratoche è imperativo attivare subito i finanziamentiricevuti e dirottare tutti i fondi possibili, che il

lavoro delle squadre è stato instancabile, poichésono state rimosse tutte le frane nelle zone inter-ne. Purtroppo sembra che la dichiarazione distato di calamità naturale non sia facile da otte-nere, visto che anche altre zone d’Italia, ben piùmediatiche, hanno subito danni, ma si è detto–forse in maniera scenografica- di andare amanifestare a Roma. Brevi gli interventi del sin-

daco di Caulonia e quello dell’avvocato AnnaRomeo, volti a sottolineare come sia necessario,per recuperare l’imminente stagione estiva, lavo-rare sul fronte dell’urgenza e del breve termine.Più clamoroso il lungo intervento del sindaco diMammola, il quale ha con chiarezza affermatoche i dipendenti della Forestale sono tanti esenza nulla da fare, e ha chiesto che siano impie-gati massivamente per contribuire a risolverequesta situazione, mettendoli a disposizione deisindaci, non già di amministrazioni più verticali. Composto, quasi un annuncio funebre, l’inter-

vento del sindaco di Locri: “Cari signori, ditecise ci potete aiutare, adesso e come, altrimentilasciateci affogare in pace”. Prende la parola l’ingegner Siviglia, che frettolo-samente ha fatto un rapporto dei danni, datonotizia dei piani di protezione della coste e forni-to qualche cifra su quelli che potrebbero esseredei finanziamenti a breve termine. Si parla di

circa sei-sette milioni per i comuni di Siderno eCaulonia, e qualcosa in più per quello diMonasterace, visti i danni al tempio, ma alla finedei conti si tratta di cifre minimali, che dovrebbe-ro essere spostate da altre collocazioni finanzia-rie. Tarricone, il vicecommissario di Siderno, hapreso la parola in quanto facente funzioni diSindaco, Giunta e Consiglio, riportando l’atten-zione ad un altro disastro, stavolta economico,che ha colpito la città: il dissesto. “Maggioreattenzione per i comuni dissestati”, chiede.Inoltre ricorda che già il primo dicembre ci fu larichiesta di dichiarazione di stato di calamitànaturale, non concessa, e che l’osso duro da mor-dere non sarà né Provincia né Regione, ma ilGoverno Centrale, che certamente indirizzerà ifondi maggiori verso città del Centro-Nord.“Della sensibilità e delle manifestazioni di affet-to possiamo fare a meno”, ha concluso. Candeloro Imbalzano ha poi stimato che la spesaminima per il recupero del solo Lungomare diSiderno non è inferiore a 18 milioni di euro. Il lunghissimo e inconsistente intervento del sot-tosegretario Dima si può riassumere nel fatto cheil presidente Regionale esprime la sua solidarietàma che difficilmente potrà andare oltre questo. Isindaci mettano le transenne i divieti di transito,perché per ora non si può “rattoppare” nulla. È prevista una ricognizione su tutto il territorio,interno e litoraneo. Si conceda la massima elasti-cità burocratica al privato che voglia recuperarela propria attività commerciale danneggiata. Sifarà una programmazione accurata dei fondi2014-2020, ma inutile parlare ora di cifre, perchédi soldi non ce ne sono. Al termine della serata è stato predisposto untavolo tecnico tra gli esponenti della Regione edella Provincia presenti, già programmato perlunedì 17.

Lidia Zitara

No solidarietà si ai fatti ASSOCOMUNI

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LA COPERTINACiclone nella Locride

La natura ha annientato, travolto, sfigurato la costa dellaLocride. L’impotenza di fronte a certe calamità è unacondizione umana, ma quando a questa si aggiungel’incompetenza allora la calamità è mentale

JIM BRUZZESE

Uno squalo nero ha navigato inun mare di cemento peroltre 48 ore. Con la pinna

increspata nell’ignoranza della gentedella Locride, ha mostrato denti eviscere prima del triste evento.Cento l’uomo e una la sabbia, rac-contava la mia nonna originaria diBagnara. Mia nonna, mare e pane.Sabbia. Le ragioni della sabbia, il cimiterodelle barche. E ancora, un peccatooriginale sorto in modo irragionevo-le sulle secche delle Grazie, aRoccella. Le secche delle Grazie,scansate, come lebbra, dai vecchiconzolari che giravano al largo, aremi, per non scendere, in mancanzad’alamari, con le falanghe per far sci-volare la barca in acqua profonde eistigare le vele alla bolina. Gli Zito hanno sfidato gli dei?Hanno detto no a un porto di terrada un miliardo di lire, per piazzare

un mostro da dieci nel grembo dellaSanta Patrona. Non ho le competen-ze per stabilire se il disastro dell’ero-sione delle nostre coste sia ricondu-cibile al porto di Roccella. Per senti-to dire e basta. Ma d’ora in poi non sono più ammis-sibili cali di attenzione, specie dinan-zi a una struttura del genere, che,incastrata perennemente tra il Tar ela sabbia, non ha creato sviluppo eoccupazione in questo territorio.Intanto si continua a dragare ognianno l’imboccatura, senza, mai nep-pure una volta nella vita, ripasciare icervelli. Un ripristino che può conse-gnarci la fine di un incubo, ovvero l’i-dea del lungomare unico della mar-toriata Locride. L’impotenza di fronte a certe cala-mità è una condizione umana, maquando a questa si aggiunge l’incom-petenza allora la calamità è mentalee va diagnosticata a chi avanza certiprogetti sia in termini politici chetecnici.

Le ragioni della sabbiae il cimitero delle barche

Non tuona più, scivola lento, accarezzato da un sole indisturba-to. Lo Jonio: dottor Jekyll e mister Hyde, oceano del Titanic emare di Verga, caccia bombardiere e nave da crociera, ha spaz-zato via tutto e anche di più, ora si lecca le ferite. È sempre cosìquando subisce un torto. «La spiaggianon si tocca. Sappiatelo sidernesi, lasabbia non si tocca. Lei è mia madre.Io sono il braccio, mia madre lamente», sembra sussurrarci, nuova-mente tranquillo, da qualche giorno.«Non toccatela più, locridei da strapazzo; non vi azzardate‘ndranghetisti da dieci lire. Vi avverto – insiste minaccioso - ioho ancora più potenziale per uccidervi, anche solo qualcuno divoi, ma lo farò. Due sidernesi a pranzo, un cauloniese a cena,un bovalinese per dolce. Smettetela di spendere 40 milioni di

euro per un chilometro di super 106 e nessuno per i depuratori,smettetela ignoranti, sottosviluppati, subumani rozzi ciberneticisignori degli anelli orgoglio dei manicomi: Shock in My town,condividi: http://youtu.be/qlwFygkAw9w.

“ Io sono lo Jonio, un semidio figlio del-l’oceano di Gibilterra, corridoio di veleAchee, non via vai di macchine sui lungo-mare con turbo sound a palla e di ruspenelle marine. Io sono profondo comenessun altro nel Mediterraneo, quindi

non voglio sentire neppure un accenno sul lungomare unico episte ciclabili, altrimenti ve li mando in Grecia», conclude primadi cullarsi nuovamente nei fondali. Poi riemerge solo una volta:«Tregua, solo se tornate chi eravate… eravate unici coglioni, imigliori». (em)

SHOCK IN MY TOWN: LA VOCE DEL PADRONE

OGGI EDOM

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DOMENICA 09 FEBBRAIO 17www.larivieraonline.com

ERCOLE MACRÌ

Servono 25 milioni di euro -tra pubbli-co e privato- per ripensare il lungo-mare di Siderno, per ripensarlo

come struttura economicamente vincente,come un potenziale capace di attrarrefondi, investitori e progettisti. Spesso lecalamità sono momenti rari e preziosi perprogettare il futuro dei luoghi colpiti, maSiderno e la Locride sono succubi degliamarcord, del c’era una volta. Serve unchiarimento a breve termine, un’idea chevada oltre le generiche riqualificazioni, lemesse in sicurezza, le amicizie e i compa-raggi. Un chiarimento che spinga la politi-ca e l’imprenditoria di questo territorio adandare oltre la città metropolitana diScopellitti e di Raffa, ben oltre -pardon-questo inganno con la faccia d’angelo euno scopo esclusivo: rendere la periferiaancor più suddita. Nonostante i toni entu-siastici dei nostri politici, negli anni semprepuntuali, sempre più disperati, quandoReggio ha agguantato il megafono, dettan-do le condizioni. Alessandro Figliomeni: «Città metropolitana, non si può non essereentusiasti»; Francesco Macrì(Locri):«Plaudiamo a Reggio e lavoriamo per l’au-tonomia»; Riccardo Ritorto: «L’idea di

Scopelliti ( e di Peppe Bova, ndr) veraoccasione di svolta»; Rocco Agrippo:«Che la città Metropolitana sia riscatto enon vendetta»; Sisinio Zito: «Reggio Cittàmetropolitana avrà una ricaduta anchesulla Locride… proprio per esaminarequeste ricadute ho deciso di convocare unriunione dell’Assemblea dei sindaci allapresenza di Scopelliti e Bova». Convintidel valore della città metropolitana, contutta la sudditanza piscologica del pianeta,anche Locride Sviluppo, il Corsecom, ilConsorzio Locride Ambiente, L’istitutoIest, tutti, perennemente, con gli occhisgranati quando si apre uno spiraglio suquei finanziamenti a pioggia, fondamenta-li per la loro sopravvivenza, ma che hannospremuto la Locride fino al suo limite

estremo, o punto di non ritorno.Oggi più che mai un territorio come la

Locride che dista cento chilometri daCatanzaro e altrettanti da Reggio ha biso-gno di serietà e di dosi massicce di concre-tezza, non del contentino o osso necessaria ripristinare l’agibilità balneare di paesiche non hanno più neppure la dignità.L’homo Locrideus, questa specie dissoluta,non può continuare a muoversi per sfa-marsi come “cani i gucceri” per poi, imper-territo, continuare a credere alla FataMorgana. Di quest’ultimo miraggio, ci hadato l’ennesima conferma giovedì mattinaGiuseppe Raffa. In poche parole ha dettodi fare una riffa e mettere in palio il lungo-mare. E’ sempre così quando la risoluzio-ne di un problema si rimanda al governo

centrale o alle calende greche.Siderno, capitale italiana delle microspie e,ultimamente, delle maledizioni, ha biso-gno dello sguardo lungo di un economistadello sviluppo, ancor prima di quello di uningegnere cemento, telaio, platea e frangi-flutti. Il lungomare di Siderno era già vec-chio prima del ciclone, non attraeva piùniente, tranne il ritorno degli ex compaesa-ni per due settimane ad agosto. Il lungo-mare di Siderno era fallito ancor prima cheonde di dodici metri, dopo averlo piegatocon il ciclone Nettuno, l’hanno spezzatosenza pietà con il ciclone senza nome,come Nessuno nella terra di quelli con unsolo occhio che non vedono né guardano. Lungo i suoi 1800 metri fronte mare, danord a sud, niente è stato fatto in cin-

quant’anni. L’albergo in posizione centraledesta molte perplessità: o si finisce o siabbatte. La proprietà ha espresso più voltela volontà di trasformarlo in residence, maun rigido cavillo comunale glielo impedi-sce. Follia. Questa struttura sarebbe fon-damentale per lo sviluppo turistico dellacittà, ma la comunità, finita nel peggiorevittimismo e parlando a vanvera e “del seidi Siderno se” - che impazza sui facebbokda un mese- continua a fare finta di nonvedere lo scheletro ingombrante. Il ciclo-pe. E il pastificio Cataldo bruciato e confi-scato? Che ce ne facciamo di quella strut-tura fatiscente, elevata aldilà dell’Ymca edel Tennis club come il simbolo di un luogoperdente. Quell’ettaro sarebbe l’ideale,l’ho scritto più volte, per farvi sorgere unostello della gioventù. Sin dagli anni 50 delsecolo scorso l’Ymca ha offerto ai siderne-si occasioni d’incontro con persone prove-nienti da altri paesi. Questa tradizione vaincrementata per offrire ai giovani oppor-tunità di arricchimento culturale.Una cosa è certa: il futuro prossimo di

Siderno sarà un cantiere, ma dovrà esserlodi idee, prima ancora che di cemento,chiacchiere, vecchi calendari, carrozze epalme esotiche.

Dopo che in seguito, però, avvenneroterribili terremoti e diluvi, trascorsiun solo giorno e una sola notte tremendi,tutto il vostro esercito sprofondòinsieme nella terra e allo stesso modol'isola di Atlantide scomparvesprofondando nel mare

PLATONETimeo

Il diluvio durò sulla terra quaranta giorni:le acque crebbero e sollevaronol’arca che si innalzò sulla terra. [...] Perìogni essere vivente che si muovesulla terra, uccelli bestiame e fieree tutti gli esseri che brulicanosulla terra e tutti gli uomini

LA BIBBIALibro della Genesi“ “

Di riffa o di Raffa, il lungomare s’ha da fa’

DOMANI

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Bona dominica cari compatrioti, il passato3 febbraio si è svolta una riunioneall’Ymca sulle sorti del lungomare. Ne era-vate al corrente? Io si, grazie a Facebook,altrimenti nessuno l’avrebbe saputo. Si èpensato bene di invitare a codesta riunionesolo gli esponenti di partiti politici e lastampa. Perché, ci siamo chiesti? Cito: “(…) pecchì, a fini di cunti, senza a politicanon si vaji a nuglia parti…”, questa larisposta ufficiale alla domanda. E questafrase è la prima delle due che contesteròqui oggi. Ora, io me ne guarderei bene dalfare tali affermazioni, poiché per smentirequesta risposta basta solo considerare ilfatto che è grazie ai cittadini se quello equell’altro politico ottengono le cariche,attraverso il voto. Quindi la politica, senzail cittadino non vale un bel niente. Forse sivoleva dire che un esponente politico puòarrivare lì dove un comune cittadino nonpuò, e cioè alle alte cariche regionali, chesono quelle che dovranno rendersi contodella situazione del nostro lungomare,forse questo si. Nel nostro caso, politici osemplici cittadini, TUTTI VOLIMU USAPIMU CHI FINI FACI U LUNGO-MARI NOSTRU. Sta riunioni durau cchiùi tri uri, e ‘ndavia politici, c’era a stampa,ma soprattutu ‘ndavia nu saccu i genti“non invitata” chi era glià p’amuri du paìsie basta, e sti perzuni ovviamenti non‘ndeppiru a parola pecchì poi si ficitardu…! A nu certu puntu nu signuri siarzau e dissi ca “‘ndannu u si fannu mani-festazioni ‘nte teatri, ‘nte chiazzi pecchì icittadini tutti ‘ndannu u partecipanu e musannu chi succedi”, ieu dicu puru ca qual-siasi decisioni chi voli u si pigghia ‘ndavi upassa pa’ concessioni du cittadinu. Asecunda affermazioni chi contestu fu chi-sta: “io non credo nella capacità rivoluzio-naria del calabrese (…)”. E certu, rispun-du ‘nta mia, si mancu i ‘mbitati i calabrisie’ riunioni! Ieu criju ca i politici, na votaca ennu eletti, si scordanu cu i eleggìu e sisentunu ‘nchianati i livellu (nu pocu comuchigli calabrisi chi si ‘ndi vannu u vivunupe supa e si sentunu emancipati e si vergo-gnanu puru u parranu a lingua calabrisi!).Comu non si poti contestari st’affermazio-ni? I calabrisi non ennu rivoluzionari? Mavui i teniti ‘ncuntu quandu pigghiati deci-sioni? I calabrisi ennu chigli chi megghiu siadattanu a tuttu, e chista è a chiù randirivoluzioni chi ‘ndavi. I calabrisi ‘ndannufiducia. Tiratili in ballu, cari politici, e vidi-ti chi sannu fari. Fati i cosi all’aria aperta enon a ‘mmucciuni, accussì potimu parrarie partecipari puru nui! Non vi scordati capemmu potistivu ‘ndaviri na carica fu pec-chì i cittadini cridìru e vi votaru, e badatica non simu scemi: ca si vi votamma a’prima non vi votamu a’ secunda! (E si vistati chiedendu pecchì scrivu ‘nta du’ lin-gue è pecchì sugnu calabrisi, e sugnu bilin-gue!).

Un San Valentino contro il dis-sesto finanziario, contro il com-missariamento, contro lo sgo-mento di fronte a un lungomarespazzato via dall’ultima mareg-giata. Vuole essere questo, inparticolare, l’evento “Siderno inLove”, organizzato dalla proloco per il prossimo venerdì 14febbraio, giorno della festa degliinnamorati. Il presidenteAgostino Santacroce ne parlacon orgoglio: «Sarà qualcosa ditotalmente nuovo, come noveanni fa fu la “Notte Bianca”. UnSan Valentino da festeggiaretutti insieme, all’aperto, in città,coinvolgendo non solo le classi-che coppiette, ma anche i coniu-gi con le loro famiglie. Il pro-gramma, che comincerà alle ore21 di venerdì 14 – spiegaSantacroce – prevede la presen-za di due piste da ballo, una peril liscio e il latino-americano inpiazza Porto Salvo, dove saràallestita anche un’area riservataai bambini con animatori. L’altrapista, dedicata alla disco music,sarà in piazza Risorgimento.Tutto all’aperto, ma agli addettiai lavori abbiamo chiesto diricreare un ambiente tipico diuna discoteca al coperto».Tanta musica, quindi, ma nonsolo. A inizio serata, in piazzaVittorio Veneto, andrà in scenauna commedia in dialetto cala-brese dal titolo “Amuri venadoppu” della compagnia diStignano “Amici felici”.Santacroce parla con orgogliodelle due installazioni per lacosiddetta “dance heads” in

piazza Cavour. Ma il clou dellaserata, alle 23,30, sarà quello delbacio in contemporanea di tutti ipartecipanti alla ricerca di unguinness dei primati. Insomma,questo San Valentino «vuoleessere una scommessa – dice ilpresidente della pro loco – in unmomento particolarmente diffi-cile per questa città, che ha biso-gno di più partecipazione e spiri-to di aggregazione. Potremmoessere tacciati di superficialitàper il fatto di pensare al diverti-mento di fronte a problemi cosìdifficili, ma è proprio ora che cisembra giusto tentare di tra-smettere alla gente uno statod’animo positivo».La manifestazione della proloco è organizzata con la colla-borazione di alcune associazionidella Consulta cittadina e con ilpatrocinio della Provincia diReggio Calabria, quello delComune, dell’Unpli (Unionenazionale pro loco d’Italia) e delConsorzio di pro loco dellaRiviera dei Gelsomini.

(sm)

DOMENICA 09 FEBBRAIO 18www.larivieraonline.comCULTURA E SOCIETÀ

BRIGANTIL’EVENTO

La pro loco organizza “Siderno inLove”. Il presidente Santacroce: «È il momento di tenere il morale alto»

RIVIERA

Una riunionetop secret ...

di Brigantessa Serena Iannopollo

(Quando le sorti del lungomare appartengonoai più forti!)

Un San Valentino contro il dissesto finanziario

L’ANGOLO DI PARRELLO

Il sole"Caro Franco - mi dice l'altro giornoil sole - anch' io al mattino mi alzopresto come te. Pochi giorni fa mitrovavo sul Nord Italia, quando sentola mamma di quattro bambini dire almarito :"Oggi porta tu i ragazzi ascuola, perché io non mi sento tantobene". Giuseppe accompagna i figli,ma al suo rientro a casa non trovanessuno. Giulia é sparita, nessuno sa

dove sia andata. Speriamo che tuttosi risolva nel migliore dei modi.Franco ormai quotidianamente vedosempre più violenza nei confronti didonne e bambini. Fra qualche annomi metterò in pensione, perché agliuomini piace la notte, per compieredelitti di ogni genere, sicuri che nes-suno pagherà".

Franco Parrello

PilloleNaturopatiche

Olive (olivo). La sua qualità è l' energia. La sua frequenza èla stanchezza psicofisica. Olive è un riferimento generico.Gli ulivi sono l'immagine della forza. Olive non ha più forzadi parlare. Stanchezza estrema. Dopo lunghi periodi di stress o malattia cronica, utile peruna prova o trasformazione interiore subita che ha richie-sto molta energia. Si sente spossato psico-fisicamente, habisogno continuamente di dormire, di riposare. "Sono sfinito", "non ne posso più", "non riesco neanche aparlare", etc..sono le frasi più utilizzate dai soggetti Olive.Buon ausilio anche per gli alcolisti e per gravi malattie fisi-che. Disturbi fisici generali, diminuzionedelle funzionalità, ipotensione. Con l'uti-lizzo di Olive si ritrova forza e vitalità, sipensa di possedere energie apparentemen-te illimitate, si diventa consapevoli chequando ci sarà il bisogno le forze arrive-ranno dall'universo!Elm (olmo )è il nome del secondo fiore delgruppo degli stanchi. La sua qualità è.responsabilità. La frase tipica di questi sog-getti è "Non ne posso più"; la frequenzateorica è eccesso di responsabilità, è trop-po! E' la stanchezza dei forti; si sente sopraffat-to, è come un vaso colmo che poi trabocca. Sono personeforti che arrivano alla fine. Si identificano con il bene del-l'ambiente circostante ma non sono coscienti che anche lorohanno i propri limiti. Il fisico esige i propri diritti. Spesso siusa in fasi della vita dove il corpo richiede più attenzione. Siavverte una sensazione di gambe pesanti o che non reggo-no più! Ottimo per i pazienti che si sentono oppressi da undolore fisico insopportabile; è un ottimo ausilio nei quadripsicotici e viene usato anche per gli edemi. L'utilizzo di Elmdà forza e coraggio ai forti nei loro momenti di debolezza,senso delle proprie possibilità, si riusciranno a vedere i pro-blemi nelle giuste dimensioni.

Centaury (centaurea) è il nome del terzo fiore del gruppodegli stanchi. La sua qualità è: volontà! Sottomissione, inca-pacità di dire di NO. Vittima dell'influenza delle persone più forti. Incapace didecidere con la propria volontà. Passivo, arrendevole, con-

venzionale. Sa ciò che gli altri pensano e vogliono che luifaccia. Ama servire e diventa schiavo degli altri. E' più unavittima che un aiutante consapevole. Figlio che resta semprecon i propri genitori, rinunciando ad un progetto di vita per-sonale. Accetta la volontà della famiglia per ciò che riguar-da la professione. Si preferisce sottostare alla volontà e debo-lezza altrui invece di seguire la voce del proprio destino indi-viduale. Personalità non strutturata. Qualità psichiche sen-sitive più sviluppate della volontà. Scarsa stima di sé. Habisogno di avere vicino personalità più forti "persone zerbi-no". La stanchezza del Centaury è il segno della sconfitta, èil senso del limite. Voglia inconscia di emulare ("lo fannotutti, lo faccio anch'io!"). Spesso si associa la paura dellediscussioni, e una sensibilità emotiva, quindi viene turbatoanche da poco. Soffre di stanchezza, surmenage, esauri-mento, ipotensione. I bambini sono dimessi, docili, ubbi-dienti, non danno mai problemi ai genitori, sono molto sen-sibili ai rimproveri. Con l'uso di Centaury la persona sfrut-terà la propria sensibilità per aiutare gli altri, senza però,perdere il senso della propria individualità. Quando nonsarà d'accordo sarà capace, o meglio avrà la forza di diredi NO. Nelle decisioni da prendere seguirà la propria voce.Grande lavoratore ma con una giusta collaborazione congli altri. Resterà sé stesso, difendendo la propria individua-lità anche all'interno di un gruppo. Ottimo nelle convale-scenze, deficienze immunitarie, e nel dare vitalità alle pian-te.Oak (quercia)è il nome del quinto fiore del gruppo deglistanchi. La sua qualità è: tenacia. Oak è lo stakanovista, haun eccessivo senso del dovere, sempre a lavoro, se si amma-la si dispera perché non può lavorare, non perché sta male.Sono capaci di lavorare anche con febbroni da cavallo.Quando vanno dal medico significa che sono a un passodalla fine. Il senso del dovere è assoluto. E' legatoall'Impatiens. Hanno una forza di volontà sovrumana. Siirrigidiscono volontariamente in uno stato di stress conti-nuo. Hanno il mondo sulle spalle, lavorano per loro e per

gli altri, dimenticano gli aspetti più gio-cosi e sensibili della vita. Hanno lagobetta, la vita interiore diventa piùarida e il cuore non partecipa. Sonomolto ammirati dagli altri. Anche se non riposano mai non silamentano di essere stanchi, nonammetterebbero una loro debolezza.Grossa tensione muscolare alla schie-na, spalle un po' curve, corporaturaforte e robusta, esaurimento e malinco-nia, depressione da stress, dolore allespalle. Con l'uso di Oak, riconosceran-no quando sono stanchi e che il ripososerve, coraggio, tenacia, perseveranza,

maggior energia. Wild Rose (rosa selvatica) è il nome delsesto e ultimo fiore del gruppo degli stanchi. La sua qualitàè: interesse e speranza. E' il fiore dei tristi ma l'impatto conquesti soggetti è la stanchezza, non combatte più perché noncrede più. Non c'è più niente da fare, rassegnazione, apatia.Dietro la sua stanchezza si nasconde una sconfitta antica.E' inutile lottare, perché non c'è più niente da fare. E' il fiorepiù stanco perché in lui è sparita anche la sofferenza. Nientepuò cambiare, si vive per soffrire. Tanto per me è finita! Utiledopo un lavoro intenso, dopo un aborto, un indebolimentocon atteggiamento annoiato, indifferente, vuoto, fatalista,non si lamentano neanche più, voce monotona, inespressi-va, ipotensione, stanchezza psichica da mancanza di spe-ranza. Con Hornbeam ritorna la vitalità e la forza di vita,interesse per ogni momento della giornata, ogni giorno saràunico e irripetibile, ci si sveglia e si vive felicemente, felicitàfatta di piccole cose, ogni abitudine diventa interessante,una nuova esperienza.

A cura di:Patrizia Pellegrini Naturopata BioterapiaNutrizionale®Presidente AssociazioneCulturale Tone www.associazione-tone.it [email protected]

Ci sono delle piante o dei fioriche più di altri possonosostenere la nostrastanchezza quotidiana earmonizzare le nostre energie.

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DOMENICA 09 FEBBRAIO 21www.larivieraonline.comL’APPUNTAMENTO DI OGGI

SETTIMANALE

usciresti con unragazzo che fa partedi un partito che odi?

cara Milana

ANTONIO TASSONE

E finalmente è arrivato il giornodella discussione sulle prospet-tive di sviluppo di Siderno.

“Riviera”, per questa domenica, hadeciso di organizzare un forum che ini-zierà verso le ore 10,00, nei salonidell’Ymca, per discutere dei problemiche attualmente riguardano la città esu come eventualmente cercare di risol-verli. I temi da trattare saranno tanti.L’obiettivo primario è quello di dare unpiccolo contributo per cercare di ripor-tare Siderno ad essere consideratocome un paese “normale” e non comeuna città dove impera la criminalitàorganizzata, dove il Comune possagarantire ed offrire servizi e necessariosupporto ai cittadini i quali, dal cantoloro, hanno il dovere di dover esprime-re al meglio le loro attitudini liberandocosì risorse che oggi sembrano assenti oinespresse. In questo momento la cittàdi Siderno si sente in ritardo ed abban-donata dalle istituzioni, in poche paro-

le, il suo futuro sembra “nebuloso”.Tutto ciò si riverbera proprio in unmomento di regresso socio-economicodella città che sembra amplificarsi ericadere sui suoi abitanti che attual-mente soffrono nel loro complesso edovviamente a farne le spese sono i sog-getti più deboli sia in termini di disagioche di arretramento. Bisogna rialzare latesta e ripartire con slancio per ripren-dere in mano il nostro futuro. La paro-la magica, come spesso amo dire, è“insieme”. Insieme ce la possiamo fare,possiamo ricostruire partendo dallecose semplici e normali per le qualigiornalmente soffriamo ed alle qualiforse ci siamo addirittura abituati. Laprima cosa da fare è pretendere il fun-zionamento dei servizi per i quali tuttinoi paghiamo le tasse. Dobbiamo lavo-rare insieme perchè la normalità torninelle nostre vite, laddove le strade sianostrade percorribili, dove si possa ritor-nare finalmente a rifare una passeggia-ta sul nostro lungomare che dovrà esse-re ricostruito in tempi ragionevoli e

dove magari una pratica in comune nondebba giacere sulle scrivanie per anni.La partecipazione dei cittadini si devetradurre in realtà. Rispetto per il terri-torio, esaltare le risorse che la natura haregalato al nostro territorio e che nonabbiamo mai saputo valorizzare, facen-do delle scelte, senza mai aver paura discontentare qualcuno. Siamo a favoredella riqualificazione del costruito esi-stente, magari demolendo e ricostruen-do con qualche premio al fine di miglio-rare la qualità urbana in termini di ser-vizi, verde e spazi pubblici; siamo afavore della rivitalizzazione del borgostorico che passi attraverso micro emacro progetti di riqualificazione fina-lizzati anche alla realizzazione di alber-ghi diffusi, dove il privato collabori colpubblico in sinergie anche economi-che. Siamo a favore della incentivazio-ne delle risorse culturali , siamo a favo-re della raccolta differenziata promuo-vendo una opportuna educazioneambientale per i giovani e per gli adul-ti. Siamo a favore di un turismo sosteni-

bile che dia sostegno al territorio che loospita, che ne valorizzi le specificità e sipreoccupi di proteggerne le fonti primi-tive. Siamo a favore di una città a misu-ra di bambino e di anziano, siamo perbuona sanità e quindi contro la valuta-zione della sanità come azienda perchèla sanità insieme alla scuola sono que-gli aspetti della società che hanno unbilancio tra costo e benefici che non èmonetizzabile in danaro. Non è accet-tabile che i servizi sanitari prestati ai cit-tadini assumano il carattere di emer-genza o di precarietà. Sappiamo quantee quali siano le problematiche che sidovranno affrontare, e sappiamo ancheche senza il contributo della cittadinan-za non si va da nessuna parte, noi cisentiamo interpreti delle esigenze dellacittà, vogliamo e possiamo risolverlesolo insieme, specie dopo il lungosilenzio della politica interpretato daicommissari, ma ora una parentesi buiasi sta per chiudere ed un brillante futu-ro si può costruire !

I Bronzi di Riace, dopo un delicato ma este-nuante lavoro di restauro durato più di diquattro anni, sono tornati da poco temponella loro casa: il Nuovo Museo Archeologicodi Reggio Calabria. Dopo la lunga ospitalità,nel palazzo T.Campanella della RegioneCalabria, adagiati orizzontalmente per leoperazioni di restauro, ritornano irti con laloro maestosa e virile muscolatura, per esserenuovamente ammirati da turisti di tutto ilmondo nella nuova location ristrutturata delmuseo. Il nuovo restauro, condotto da PaolaDonati e Cosimo Schepis, ha permesso, gra-zie a nuova strumentazione di indagine, dichiarire alcuni aspetti. Le statue risalgono alV secolo a.C. e sono stati realizzati inambiente greco. Non sono gemelli nemmeno come età: tral'uno e l'altro vi sono almeno trenta anni didifferenza. Una delle due statue ha subitouna ristrutturazione già in epoca romana inquanto un suo braccio è di lega diversa. Lapulitura interna ha rivelato dettagli sorpren-denti come il sistema di fissaggio interno

degli occhi.Spazi nuovi e illuminazione ade-guata per esaltare le peculiarità artistichescultoree a tuttotondo delle due opere bron-zee. La sala è stata dotata di un avanzatissimosistema di controllo e filtrazione dell'aria perassicurare le migliori condizioni termo-igro-metriche per la loro conservazione. Le duestatue, inoltre, sono state esposte su due gros-si basamenti antisismici, realizzati in marmodi Carrara da ricercatori dell'Enea, che negarantiscono la massima sicurezza. Il riallesti-mento completo del Museo terminerà entrola primavera di quest'anno. Sono state ade-guate anche le zone espositive e le tempisti-che nella programmazione delle visite, pergarantire la migliore fruibilità ai visitatori.L'accesso alla sala delle due statue è consen-tito solo a gruppi di venti persone alla voltaed è soggetto a limitazioni di tempo, secondoil programma comprendente una sosta dicirca 20 minuti nella sala pre-filtro, durante iquali un video intratterrà il pubblico conaggiornamenti sullo stato della ricerca suiBronzi; altrettanti 20 minuti per l'osservazio-

ne diretta delle statue.Per celebrare il ritorno al museo e lo statofinale di ristrutturazione il 9 Febbraio su RaiTre alle ore 22,45 i Bronzi saranno i protago-nisti di una puntata speciale di Ulisse, il pia-cere della scoperta. Con immagini girate inesclusiva dalle troupe della Rai, con AlbertoAngela che guiderà gli spettatori alla scoper-ta dei tanti segreti ancora da svelare sulle sta-tue. La puntata cercherà di far “ascoltare” atutti ciò che le due statue vorrebbero raccon-tarci sul loro lontano passato, sull'Arte dellaloro epoca, sul loro mondo e sul loro soffertoviaggio nel tempo per arrivare fin da noi nellecoste Calabresi, ormai ben quaranta anni fa. Quando furono scoperti nei pressi di Marinadi Riace da un subacqueo che li avvistò nelfondale che parzialmente li copriva di sabbia.Da quella scoperta l'interesse del pubblico edegli studiosi non è mai cessato. Molte ledomande: Cosa rappresentano? Da chi edove sono stati realizzati? Quale storia hannoalle spalle? Alberto Angela e gli esperti cheinterverranno ci aiuteranno a capirlo.

Quando ancora il mondo era giovane e l'umanità lotta-va con bestie feroci e con la natura selvaggia, già inquesto luogo si radunavano i nostri antenati accenden-do falò e arrostendo maiali selvatici uccisi con punte diselce. Trentamila anni di fatica, e di gioia, e di profumidi cielo e mare e poi il castello arroccato in cima, comeuna sfida al tempo, come il sigillo di questa terra riccadi storia, di umanità e d'amore.

CCARARTOLINE MERIDIONALI TOLINE MERIDIONALI Antonio Calabrò

Arte e dintorni Arte e dintorni di Domenico Spanò

Palizzi “Supra”

Dipende dalle sue altre qualità. Se, per esempio, ama la letteratura, la prosa metafisica e la filosofia greca, separlare del senso della vita non lo fa sentire a disagio, se ama i luoghi deserti, ha un buon profumo e unbell’aspetto, se è elegante, ha una voce dolce, gli piace la buona cucina e non è spaventato dal grasso, se

ama l’opera, se guida una cabriolet anche solo con la fantasia, se ama le strade di mare, in particolare quelle delMediterraneo, ha ricordi di viaggi lontani (veri o inventati), ha incontrato gli spiriti almeno una volta e ha incon-trato se stesso almeno una volta a passeggio in un bosco, se è affascinato dai vecchi cimiteri, i castelli abbandonatie altri posti sinistri, se in cucina se la cava bene come a letto, se in un attimo è in grado di costruire un rifugio fattodi fili d’erba per ripararsi dalla pioggia, se non ha niente in contrario al sesso all’aperto, se non mi critica mai pernessun motivo anche quando ho torto, se ha la pazienza di ascoltarmi quando gli racconto la storia di un rossettonascosto che ho trovato in saldo, se sa che adoro le scatole con dentro un oggetto avvolto da una carta sottile, sesarà innamorato di me per sempre come il primo giorno, allora e solo allora, posso perdonargli di aver votato perun partito che non sopporto. Cioè qualsiasi partito, perché io non ne sopporto nemmeno uno.

Siderno: prospettive future

BRONZI DI RIACE: IL RITORNO A CASA NEL NUOVO MUSEO

INCONTRO DIBATTITO

Per discutere dei problemi e del futuro di Siderno “Riviera”chiama a raccolta ed invita tutti i cittadini alla partecipazione

L’obiettivo primario è dare un piccolocontributo per cercaredi riportare Siderno adessere consideratocome un paese“normale”e non comecittà dove impera lacriminalitàorganizzata, dove ilComune possagarantire ed offrire iservizi primari ed unnecessario supportoai cittadini.

Il 9 Febbraio h.22.45, speciale Bronzi di Riace su Rai 3 con “Ulisse”, condotto da Alberto Angela.

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POLAROIDPOLAROID

L’OROSCOPONEL’OROSCOPONE diGiuditta1

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ARIETEla partita a poker si protrae più del solito e ormaiavete giocato tutte le fiches. Gettate nel piatto ilRolex che vi ha regalato vostra moglie ereditiera, ilfermacravatte che vi ha regalato vostra moglie eredi-tiera, i gemelli che vi ha regalato vostra moglie eredi-tiera, ma nulla basta. Così gettate anche vostramoglie ereditiera.

TOROla vostra lei vi porta a vedere un film romantico al cine-ma, pieno di frasi d'amore e sguardi languidi, una sto-ria strappalacrime a lieto fine. Peccato che voi vi siategià addormentati dopo i primi dieci minuti di film, eche abbiate preso a russare, sempre più rumorosamen-te. A quel punto la vostra lei vi darà una gomitata nellospazio intercostale, togliendovi il fiato. Durante il viag-gio verso casa vi interrogherà poi sui punti salienti delfilm, dandovi altre gomitate se non sapete la risposta

GEMELLIperiodo favorevole con Venere nel vostro segno:incontrerete una ragazza bellissima, magra e intelli-gente, con due occhi da cerbiatta e la mania dei gatti.Dopo la prima coppia di micini salvati dal cassonet-to, e la seconda salvata dalla strada, e la terza da ungattile, il vostro appartamento diverrà una sorta diricovero per gli animali. Niente più alimenti norma-li ma solo scatolette per gatti albergheranno nelvostro frigo. Vi conviene filarvela.

CANCROil motto del cancro è “è stata colpa di…”. Alloraquando investirete la macchina sarà colpa di quelloche non ha visto che ormai eravate già in mezzo allarotatoria, e quando l'assicurazione vedrà che nonavete la revisione sarà colpa dei figli e della moglie,che non vi hanno dato il tempo di portarla a revisio-nare. E quando l'assicurazione controllerà meglio evedrà che siete anche senza assicurazione sarà colpadella banca che non vi ha dato il fido.

LEONE: i compagni a scuola vi prendono in giro perché sietegrasso, e la bambina che vi piace vi chiama “mostrociccione”, occasionalmente “ciccione quattrocchi”.Le dure ferite inferte al vostro ego che raccontate inprivato al diario, ma non sapete che di notte, mentrevoi dormite, vostra sorella maggiore lo fotografa conl'iPhone e lo fa circolare in giro. Cambiate aria

BILANCIAquella stupida della vostra segretaria si è dimenti-cata di scrivere in agenda un importante appunta-mento e ora siete in ritardo. Ma gliela farete paga-re, oh, se gliela farete pagare. E non è la primavolta: vi rovescia il caffè addosso, vi porta il pani-no col tonno quando voi siete vegetariano, a pom-pini non se la cava granché bene e a dirla tutta èanche un po' sovrappeso. Stavolta è arrivato ilmomento di girare pagina

ACQUARIOla collaboratrice familiare ha preso un raffreddoreterribile e ora siete sepolti da piatti e panni sporchi.Per fortuna siete uomini che non si perdono d'ani-mo. Prendete piatti e forchette e infilate tutto dentrola lavastoviglie, con il Vernel ammorbidente. Poi vifate il bucato, ma non trovate l'ammorbidente, allo-ra usate un po' di shampoo per cani, ché quello ce neha sempre un po'

1- Scontro tra il presidente del comitato dei SindaciGiuseppe Strangio ed il sindaco di MammolaAntonio Longo2- Non sapevamo di avere un cittadino sidernese inconsiglio regionale, eccolo assieme a CandeloroImbalzano. 3- Il “Marconi di Siderno” e Rosario al “CafèFolies”. Chi sarà ad offrire il caffè?

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RIVIERA

Direttore responsabile: ANTONIO TASSONEDirettore editoriale: ILARIO AMMENDOLIAIn redazione: ELEONORA ARAGONA, DOMENICO

MACRÌ, STEFANO MARZETTI.

COLLABORATORI: Ercole Macrì, Angelo Letizia, FrancoParrello, Daniele Mangiola, Franco Blefari, Lidia Zitara,

Patrizia Pellegrini, Walter Scerbo, Filomena Cataldo, DanielaFerraro, Domenico Spanò, Andrea Quattrone.

Gerenza

DEGLI UOMINI

VERGINEil rubinetto della vasca è di nuovo rotto e non avete isoldi per farlo riparare. Memori delle lezioni di fai-da-te impartitevi dal vecchio nonno, proverete aripararlo da voi. Naturalmente vi dimenticherete dichiudere la valvola dell'acqua e la corda del getto sianimerà tra le vostre mani, spruzzando acqua perogni dove. Agli accorati appelli di vostra moglie “Vatutto bene caro?”, rispondete “Ho tutto sotto con-trollo, casa”. Vi troveranno mezzo affogato nellavasca, con una chiave inglese stretta tra i denti.

SCORPIONEavete improvvisamente finito il Viagra a causa diun uso smodato nelle ultime settimane. Il mediconon vuole prescriverne ancora perché teme i con-trolli fiscali. Avete due opzioni: o provate a impie-tosirlo, o a costringerlo. In quel caso minacciate dideferirlo per tutte quelle ricette false che ha nelcassetto

SAGITTARIOil vostro gatto si è mangiato l'iPod durante la notte, eora non potete più fare jogging. Il gatto lo porteretead uno dei Gemelli, mentre per l'iPod rubate quellodi vostra moglie, ma per togliere tutte quelle lagnemelense di Gigi D'Alessio e Romina Power, e ricari-care musica decente ci vorranno un paio d'ore

CAPRICORNOLa vostra fidanzata vi dice che non capite niente eche il problema con voi è sempre quello. Ma chevuol dire? Che non avete quello che dovevate farequando lei voleva, o che l'avete fatto quando nonvoleva? O che avete fatto qualcosa, ma non era ilmomento giusto, o che era il momento giusto evoi non avete fatto nulla? La vostra fidanzata èdolcemente complicata

PESCIci siamo con l'annosa questione, avete invitato ivostri amici a vedere il derby su Sky e vostra mogliesi rifiuta dicendo che i vostri amici sono dei barbariprimitivi, e che il giorno dopo deve sgobbare comeuna matta per pulire la casa da rimasugli di patatine,birra impastata con spaghetti aglio e oglio, pedate disugo e maionese. Appena provate a dire che sietevoi a portare il suo cane fuori almeno tre volte algiorno, vi aggredirà diventando isterica e minaccian-do di tornare dalla mamma

(gli uomini la prossima settimana, pazientate)

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In questa foto, i Sindaci diAntonimima e Ciminà, Condelli ePolifroni, discutono sulle prospettive“gay” del nostro territorio. Intanto sene discute, poi si vedrà.

AANTONIMINANTONIMINA NONNON SOLOSOLO GAGAYY

da sinistra Ciccio Mittiga, Toni Stipo, Pasquale Macrì,Toto Mittiga, Titta Sacco, Masino Mittiga, MimmoAgostini Mario Verduci. Che bei tempi quandol'educazione ed il rispetto facevano da padrona.

Le violente mareggiate “forza 9” deigiorni scorsi hanno favorito la praticadel “surf” a tutti gli esseri, animati edinanimati, con tanto di “salto in volo”finale

SSURFURF AA SSIDERNOIDERNO

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1- Nella foto in alto, l’excalciatore del Marina di Gioiosa,Rocco Totino, assieme ad unosuo grande tifoso: l’argentinoCarlitos Tevez2- il 31/01/1987, quindi 26 annifa, di sabato ed al mercato diBovalino cominciava la nostraavventura. Un grazie a tutti i clientiche negli anni ci hanno permessodi arrivare fin qui!! Auguri a Claudio Tedesco3- Il nostro caro amicoodontoiatra dottore GiorgioCalvi mentre, in macelleria, tentadi apprendere, da suoi amici, isegreti dei tagli di carne dopo il“porchicidio”

MOMENTIMOMENTIDELLA SETDELLA SETTIMANATIMANA

Non è il coccodrillo ma la tartaruga.Sempre di rettili si tratta, anche se“i pericoli” sono indubbiamentediversi . Non è stato così per ilsignor Nicola Giglio che è riuscito asalvarla.

LLAA TTARARTTARUGAARUGA COMECOME FFAA,,NONNON CC’’ÈÈ NESNESSUNOSUNO CHECHE LOLO SASA

Sorridente e con unpensiero fisso: “Pedi diporcu, tu m’hai provocatoed io me te magno, anzite distruggo»

NUNNUN SOSO......

Lo sguardo “truce”di Giancarlo stavoltanon inganna. Ma peressere più profondoed incisivo gliconsigliamo lentinea contatto di ultimagenerazione

LOLO SGUSGUARDOARDO DIDI GIANCGIANCARLOARLO

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DOMENICA 09 FEBBRAIO 23www.larivieraonline.com

SETTIMANALE

Se hai trent'anni e non lavori, seidisoccupato, ti trovi in Italia. Se haitrent'anni, una laurea, un master, unaspecializzazione, e non trovi lavoro,nessuno ti si piglia (per intendersi) ti trovi inItalia. Se hai meno di trent'anni o trent'anni,magari non hai studiato, o perché non nehai avuto voglia o tempo o possibilità, ma,buon per te, hai conformazione di molla, tigarbano le spinte (per intendersi), trovilavoro. Anche in questo caso, ti trovi inItalia. Ed è una situazione così congenialeal nostro paese che nessuno, ormai, sembrapiù farci caso. Normalmente Tizio,laureato, si occupa di far campare più alungo la mamma, la zia, la nonna o qualcheanziano cui sta particolarmente simpatico,

per poter usufruire a lungo dell'assegno dipensione, sia anche la misera e miserabilesociale. E questo avviene mentre Caio,appena diplomato, con un curriculumimprobabile, lavora a tempo indeterminatoo anche determinato presso una qualcheazienda che lo accoglie. Ad honoris causa.Ad honoris del suo effetto molla. E quitermina l'esemplificazione della realtà,senza andare oltre perché di Tizio e Caio cene sono tanti. Sui Semproni non divaghereiperché quelli lavorano e se lo sonomeritato. Non fanno notizia. E mentreLetta sostiene che la crisi è terminata, illavoro continua ad essere un miraggio.L'Italia degli uomini molla avanza e noi neprendiamo coscienza.

LOQUI E SPROLOQUI

di Filomena Cataldo

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