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ioUomo Anno III - n. 2 Ottobre 2009 Rivista di informazione, educazione e prevenzione andrologica A cura della Società Italiana di Andrologia www.andrologiaitaliana.it Terza età DOPO I 60 L’AMORE SI FA “SPESSO” È il risultato di una ricerca che fa cadere i pregiudizi sul rapporto tra sesso e anziani: il 70% delle coppie è ancora attivo dopo i 70 anni anche grazie ai farmaci, nonostante andropausa e malattie. 3 Disagio sessuale L’INDAGINE SIA SUI PAZIENTI Colpisce il 30% dei pazienti, ma si risolve con terapie farmacologiche e counselling informativo 5 Stili di vita LA DIETA CORRETTA PER LA FERTILITÀ Gli alimenti antiossidanti aiutano a contrastare l’effetto dannoso dei Radicali Liberi 13 Farmaci contraffatti IL RISCHIO PER LA SALUTE Il più imitato è il Viagra, ma anche psicotropici e vitamine, venduti su Internet o in palestra 16 P uò succedere a tutti, una volta nella vita, di trovarsi in situazioni affettive non abituali o in contesti sessuali che causano ansia o insicurezza. In questi casi controllare l’eiaculazione diventa difficile e non bisogna stupirsi troppo se il risultato è un’eccessiva precocità. Se, al contrario, il fenomeno diventa persistente, o addirittura dura da sempre, il disagio e la frustrazione possono diventare problematici e il ricorso al consiglio dell’andrologo fondamentale. Se l’eiaculazione precoce è solo il sintomo di una patologia più estesa, come un’infezione della prostata, basta curare il disturbo che sta a monte per risolvere quello eiaculatorio. Se invece la precocità è presente fin dai primi incontri sessuali, siamo di fronte ad una eiaculazione primaria, che è una condizione cronica, presente dall’esordio dell’attività sessuale. L’eiaculazione precoce (EP), una condizione medica (e non soltanto psicologica), è la disfunzione sessuale più diffusa nell’uomo: infatti colpisce il 20% degli uomini adulti tra 18 e 70 anni di età, secondo quanto emerge da una recente indagine internazionale effettuata su oltre 12.000 soggetti di sesso maschile. Una condizione medica spesso trascurata (o taciuta) e, dunque, non diagnosticata, sebbene sia causa di frustrazione in entrambi i partner e abbia un forte impatto negativo sulla relazione di coppia. Oggi, i progressi più recenti nella conoscenza dei meccanismi che sono alla base dell’eiaculazione precoce hanno però aperto nuove possibilità di diagnosi e, soprattutto, di trattamento di questo importante disturbo. Ma che cos’è esattamente? Secondo le Società scientifiche internazionali (European Association of Urology, International Society for Sexual Medicine, American Urological Association) le “parole chiave” per definire l’EP sono tre: - eiaculazione che si verifica, sempre o spesso, in seguito a una stimolazione sessuale anche minima, durante la penetrazione vaginale e perfino prima che quest’ultima sia avvenuta; - incapacità di controllare l’eiaculazione; - conseguenze personali negative, anche in termini di qualità della vita. Il processo dell’eiaculazione è sotto il controllo del sistema nervoso centrale. Alla base dell’Eiaculazione Precoce agiscono meccanismi neurobiologici mediati da diversi neurotrasmettitori con specifiche competenze. Tra questi, la serotonina è in grado di controllare l’eiaculazione e la risposta sessuale maschile: un aumento dei livelli di serotonina a livello del sistema nervoso centrale svolge un’azione inibitoria sull’eiaculazione, ritardandola. Di contro, l’eiaculazione precoce è associata a una ridotta concentrazione di serotonina. Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), che sono approvati per il trattamento della depressione, aumentano i livelli di concentrazione di serotonina e sono notoriamente associati a un ritardo dell’eiaculazione. Sulla base di questa osservazione, questi farmaci sono stati utilizzati nel trattamento dell’EP “fuori indicazione”. È stato finalmente approvato, a livello europeo e in Italia, il primo farmaco indicato per il trattamento al bisogno dell’eiaculazione precoce: è la DAPOXETINA, appartenente alla classe terapeutica “Altri urologici”. DAPOXETINA è rapidamente assorbito dall’organismo, viene assunto al bisogno, 1 - 3 ore prima del rapporto sessuale e si è dimostrato in grado di ritardare l’ eiaculazione. DOSSIER ALLE PAGINE 8 - 12 VINCENZO GENTILE Presidente della Società Italiana di Andrologia Il piacere che arriva troppo velocemente

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ioUomoAnno III - n. 2 Ottobre 2009

Rivista di informazione, educazione e prevenzione andrologica

A cura della Società Italiana di Andrologia www.andrologiaitaliana.it

Terza etàDOPO I 60 L’AMORESI FA “SPESSO”È il risultato di una ricercache fa cadere i pregiudizisul rapporto tra sesso eanziani: il 70% delle coppieè ancora attivo dopo i 70anni anche grazie aifarmaci, nonostanteandropausa e malattie.

3

Disagio sessualeL’INDAGINE SIASUI PAZIENTIColpisce il 30% deipazienti, ma si risolvecon terapie farmacologichee counselling informativo

5

Stili di vitaLADIETACORRETTAPER LA FERTILITÀGli alimenti antiossidantiaiutano a contrastarel’effetto dannosodei Radicali Liberi

13

Farmaci contraffattiIL RISCHIOPER LA SALUTEIl più imitato è il Viagra,ma anche psicotropicie vitamine, vendutisu Internet o in palestra

16

Puòsuccedere a tutti, una volta nellavita, di trovarsi in situazioni affettivenon abituali o in contesti sessuali che

causano ansia o insicurezza. In questi casicontrollare l’eiaculazione diventa difficile enon bisogna stupirsi troppo se il risultato èun’eccessiva precocità. Se, al contrario, ilfenomeno diventa persistente, o addiritturadura da sempre, il disagio e la frustrazionepossono diventare problematici e il ricorsoal consiglio dell’andrologo fondamentale.Se l’eiaculazione precoce è solo il sintomodi una patologia più estesa, comeun’infezione della prostata, basta curare ildisturbo che sta a monte per risolverequello eiaculatorio. Se invece la precocità èpresente fin dai primi incontri sessuali,siamo di fronte ad una eiaculazioneprimaria, che è una condizione cronica,presente dall’esordio dell’attività sessuale.

L’eiaculazione precoce (EP), unacondizione medica (e non soltantopsicologica), è la disfunzione sessuale piùdiffusa nell’uomo: infatti colpisce il 20%degli uomini adulti tra 18 e 70 anni di età,secondo quanto emerge da una recenteindagine internazionale effettuata su oltre12.000 soggetti di sesso maschile. Unacondizione medica spesso trascurata (otaciuta) e, dunque, non diagnosticata,sebbene sia causa di frustrazione inentrambi i partner e abbia un forte impattonegativo sulla relazione di coppia. Oggi, iprogressi più recenti nella conoscenza deimeccanismi che sono alla basedell’eiaculazione precoce hanno peròaperto nuove possibilità di diagnosi e,soprattutto, di trattamento di questoimportante disturbo. Ma che cos’èesattamente? Secondo le Societàscientifiche internazionali (EuropeanAssociation of Urology, International Societyfor Sexual Medicine, American UrologicalAssociation) le “parole chiave” per definirel’EP sono tre:- eiaculazione che si verifica, sempre ospesso, in seguito a una stimolazionesessuale anche minima, durante lapenetrazione vaginale e perfino prima chequest’ultima sia avvenuta;- incapacità di controllare l’eiaculazione;- conseguenze personali negative, anche intermini di qualità della vita.

Il processo dell’eiaculazione è sotto ilcontrollo del sistema nervoso centrale. Allabase dell’Eiaculazione Precoce agisconomeccanismi neurobiologici mediati dadiversi neurotrasmettitori con specifichecompetenze. Tra questi, la serotonina è ingrado di controllare l’eiaculazione e larisposta sessuale maschile: un aumentodei livelli di serotonina a livello del sistemanervoso centrale svolge un’azione inibitoriasull’eiaculazione, ritardandola. Di contro,l’eiaculazione precoce è associata a unaridotta concentrazione di serotonina. Gliinibitori selettivi della ricaptazione dellaserotonina (SSRI), che sono approvati peril trattamento della depressione,aumentano i livelli di concentrazione diserotonina e sono notoriamente associatia un ritardo dell’eiaculazione. Sulla base diquesta osservazione, questi farmaci sonostati utilizzati nel trattamento dell’EP “fuoriindicazione”. È stato finalmenteapprovato, a livello europeo e in Italia, ilprimo farmaco indicato per il trattamentoal bisogno dell’eiaculazione precoce: è laDAPOXETINA, appartenente alla classeterapeutica “Altri urologici”. DAPOXETINA èrapidamente assorbito dall’organismo,viene assunto al bisogno, 1 - 3 ore primadel rapporto sessuale e si è dimostrato ingrado di ritardare l’ eiaculazione.

DOSSIER ALLE PAGINE 8 - 12

VINCENZO GENTILEPresidente della SocietàItaliana di Andrologia

Il piacere che arrivatroppo velocemente

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può accentuare una crisi relazionalepreesistente.Se è vero che una malattia cronica

diventa più frequente con l’avanzaredell’età, in realtà, una disfunzione ses-suale è più facilmente correlata allamalattia che non all’invecchiamento.Un fattore importante è rappresenta-to dalle modificazioni del corpo: nel-l’anziano cambia, diviene più vulne-rabile alle malattie e all’affaticamento,perde i valori estetici riconosciuti co-me richiamo sessuale: ciò si traducein una percezione negativa del propriocorpo e dell’immagine corporea, condiminuzione della propria sicurezza.L’anziano vive il proprio corpo comestrumento di comunicazione con ilmondo, talvolta lo usa per accentra-re l’attenzione degli altri attraversopatologie psicosomatiche. Questocorpo ha bisogno di essere curato,toccato, amato. Al contrario, un am-biente socio-culturale favorevole per-mette una continuità di espressioneattiva della sessualità , contribuendoad una vita sessuale ancora piacevo-

zione, una minore durata di questa,un aumento del tempo necessarioper una nuova erezione, ritardo nel-l’eiaculazione, che può essere me-no vigorosa. Nella donna, vampatedi calore, un aumento del tessuto a-diposo, alterazioni a livello vagina-le e dell’elasticità di muscoli e pellepossono tradursi nella necessità diuna maggiore stimolazione. A livel-lo psichico incidono fattori come il do-lore per malattie, perdite fisiche oaffettive, fino ad una depressione,associata ad eventi di vita, separa-zioni, malattie: eventi che spessocomportano ansia per il futuro, ma an-che perdita della autostima. Anchegli aspetti socio-culturali sono im-portanti: è opinione generale che imalati cronici o i disabili non fannosesso o non hanno diritto a farlo emolti (sia medici sia pazienti) associa-no le Disfunzioni Sessuali all’invecchia-mento. Tutti elementi che possonosfociare anche in una disfunzionesessuale e far precipitare la coppiain una crisi emozionale, così come

3ottobre 2009 ioUomo

Sessualità Il desiderio negli over 70

Sbaglia chi pensa che gli an-ziani mettano la sessualitànell’album dei ricordi, accet-tando l’avanzare degli anni

con un senso di rassegnazione: ilsesso non è più un mondo esplora-to solo dai giovani, ma si rivela intutta la sua importanza anche per glianziani. Numerosi studi sulla vita ses-suale nella terza età rivelano che gliover 70 sono sessualmente attivi,hanno ancora voglia di fare l’amorecon il partner e spesso, soprattuttogli uomini, cedono ad un certo ro-manticismo. Un recente studio ame-ricano riporta, per esempio, che i trequarti degli uomini e i due terzi del-le donne di età tra 80 e 102 annihanno una vita sessuale ricca e appa-gante: molto praticate le carezze in-time (83% dei maschi e 64% dellefemmine) e l’autoerotismo (rispettiva-mente per il 72 % e il 40%). Il Cen-sis già nel 2000, con la ricerca “Gliitaliani e il sesso”, sottolineava co-me il 73,4% dei nostri connazionali frai 61 e i 70 anni e il 39,1% degli over70 era pienamente attivo. In uno stu-dio dell’Istituto Internazionale di Ses-suologia, un over60 su tre dichiaradi fare “spesso” l’amore con il partner,quasi metà lo fa “qualche volta”, il10% degli uomini e il 2% delle don-ne lo fa “sempre”. Il desiderio non

sembra calato nell’ultimo anno perla maggior parte degli intervistati, an-che se le donne tra i 60 e i 75 anni,a differenza dei partner, con l’età,sono diventate meno romantiche esentimentali. Nella maggior parte deicasi la cura dell’aspetto fisico passa insecondo piano e si privilegia unasessualità naturale, senza l’aiuto deifarmaci. Dopo i 50 anni negli uomi-ni comincia il climaterio maschile, oandropausa. È un graduale proces-so che porta al calo degli ormonisessuali con conseguente riduzionedella funzione e dimensione dei te-sticoli e del numero di spermatozoiprodotti. Fattori biologici - come ma-lattie croniche, alterazioni cardiova-scolari, neurologiche, dell’integritàcorporea, farmaci o interventi, unaridotta funzione cardiovascolare opolmonare, il dolore - possono alte-rare l’aspetto esteriore e la percezio-ne corporea; nel maschio possonoanche indurre modificazioni dell’in-tera fase sessuale, con un aumento deltempo di raggiungimento dell’ ere-

le, con inevitabili riflessi sulla qualitàdi vita globale. La sessualità nella ter-za età è quindi influenzata da moltifattori psicologici: esiste ancora il mi-to della vecchiaia asessuata e la demo-nizzazione, invece, di coloro che cer-cano di essere ancora attivi. Tuttavia,nonostante la riduzione in termini difrequenza dei rapporti, il sesso e lasessualità hanno dimostrato di costi-tuire per gli anziani una parte inte-grante nella propria esperienza esi-stenziale. Quanto maggiore è l’abitu-dine al rapporto tanto più facilmenteesso si protrae anche nella terza età.Per la difesa e la promozione dellavita sessuale nell’anziano bisogna in-nanzi tutto fare giustizia degli stereo-tipi e dei pregiudizi, che la configura-no come qualcosa di inesistente,sconveniente, inopportuna e, peggioancora, pericolosa per la salute. Lasua cessazione non è un evento le-gato al trascorrere degli anni. Biso-gna rimuovere anche i comuni pregiu-dizi sul presunto effetto negativo checerte patologie (ad esempio, ma-

di Ciro BasileFasoloAndrologoDipartimentodi Psichiatria,Neurobiologia,FarmacologiaeBiotecnologieUniversitàdi Pisa

Secondo una ricerca delCensis oltre il 70%deglianziani è sessualmenteattivo,un over 60 su trefa “spesso” l’amore.Le difficoltà non sonolegate agli annima amalattie, condizionipsicologiche di disagioo vecchi pregiudizi L’amore non ha età

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4 ottobre 2009ioUomo

L’invecchiamento, per secoli, è statogiudicato in un’ottica negativa, come unprocesso di perdite irreversibili delle capacitàacquisite durante gli anni precedenti. I grandiprogressi della vita sociale nel secoloscorso, quali l’alimentazione più ricca, lemigliori condizioni economiche, il progresso

della medicina, hanno cambiato radicalmenteil modo di invecchiare e allungato lagiovinezza. Per gli uomini l’aspettativa mediaalla nascita è di 78 anni e per la donna di 83anni e mezzo. Nella grande maggioranza deicasi l’invecchiamento avviene in condizioni dibuona salute. Nei negozi, nelle città, suimezzi di trasporto, e ancora nei circoliricreativi, nei teatri, nelle sale da ballo, glianziani sono sempre più numerosi.Accanto a questi aspetti ampiamentepositivi, l’invecchiamento si associa,inevitabilmente, a qualche risvolto negativo.È stato calcolato infatti che fra gli anzianiultraottantenni ben il 70% presenta due o piùmalattie croniche, le quali possono provocareuna riduzione della capacità di compiere leattività necessarie alla vita quotidiana edindurre disabilità. Alcuni anziani non riesconoad assumere da soli i farmaci e a spostarsiautonomamente. Altri hanno disabilità piùgravi, quali l’incapacità a lavarsi o vestirsi dasoli. La prevalenza della disabilità è del 10%degli ultra 65enni e del 30% negli ultra85enni.La disabilità è una condizione di estremaimportanza che bisogna prevenire, al paridella cura delle malattie, costituendo un

fattore capace di mettere a dura proval’organizzazione assistenziale. Per il pazientegeriatrico è necessaria una rete costituita dadiversi “nodi” o modalità assistenziali, lacosiddetta “rete dei servizi geriatrici”, fraloro strettamente correlate, a differenteintensità di intervento, per tutelare l’instabileequilibrio dell’anziano.Nella prevenzione della disabilità assumeun’estrema importanza l’ambiente in cui sivive, il mantenersi sempre attivi siaculturalmente sia fisicamente. A questoproposito, è curioso notare che in Italia la piùalta vita media degli uomini è nella provinciadi Firenze, mentre quella più bassa siregistra nella provincia di Sondrio, dove sonopresenti paesaggi intatti ed aria pura. Allaluce dei classici fattori di rischio (bastipensare allo smog), questo datoepidemiologico non è spiegabile.Il compito dei medici non deve limitarsi acurare la malattia, ma deve valutare edintervenire sull’individuo nella sua globalità.

di Andrea Ungar e Alessandro MorrioneUnità Funzionale di Gerontologia

e Geriatria, Azienda Ospedaliero - UniversitariaCareggi e Università degli Studi di Firenze

La salute degli anziani

Mantenersi attivi aiuta a prevenire la disabilità

lattie della prostata, incontinenzaurinaria) eserciterebbero sull’attivitàsessuale. La presenza di cardiopatie,come la fase successiva ad un infar-to del miocardio, può indurre ad aste-nersi dall’attività sessuale per il timo-re di un peggioramento o di una re-cidiva. Questa astinenza è spesso im-motivata: spetta al medico curante ilcompito di indicare il comportamen-to più idoneo. La terza età può esse-re il momento giusto per considera-re il sesso come una risorsa per lacoppia che nella terza età può ritro-vare la voglia di vivere e di condivi-dere, di amare in modo più comple-to, esperto, consape-vole e libero. Le dif-ficoltà sessuali, alme-no per il maschio, so-no affrontabili con ifarmaci vasoattivi ap-parsi negli ultimi anni(Viagra, Cialis e Levi-tra). Il ruolo di que-sti ultimi è ancora davalutare, ma sicura-mente il poterli utiliz-zare in assoluta tranquillità e conbuon successo incoraggia molti uo-mini e molte coppie a non arrender-si ai danni del tempo e spesso ai dan-ni di condizioni non perfette a cau-sa di fumo, arteriosclerosi, diabete,pressione alta e molto altro ancora.Serenità, fantasia e varietà, manife-stazioni di reciproca intimità e parte-cipazione, possono rendere la vitasessuale dell’anziano migliore di quel-la avuta in gioventù. Una buona ses-sualità, meglio se accompagnata dal-l’Amore, è il segreto per una vita lun-ga e serena.

Le difficoltàsi possono affrontareconfarmacivasoattiviche si utilizzano

con una certa serenità

Sessualità Il desiderio negli over 70

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si e terapie ad hoc per la sua cura,che dall’avvento del sildenafil (Via-gra) sono principalmente costituitedai farmaci orali, in particolare gli“inibitori dell’enzima fosfodiestera-si 5”.Esiste però un’area - definita in an-drologia tra la piena salute sessua-le e l’assenza della stessa - non ta-le da arrivare a definirsi “disfunzio-ne erettile”. Come considerare, infat-ti, la persona che, a fronte di buo-ne erezioni nel caso di un rapportosessuale, è comunque preoccupa-

ta per la scomparsa di una reatti-vità spontanea, per esempio, quan-do si trova ad osservare immaginio filmati che in passato comportava-no una reazione? Quest’uomo nonha una “disfunzione erettile” in sen-so classico, ma non di meno haperso il proprio benessere emotivolegato alla sessualità. E che dire del-l’uomo che, dopo la nascita di unfiglio, pur mantenendo inalteratol’affetto per la propria compagna,vive con difficoltà la ripresa dell’at-tività sessuale, perché ora percepi-

5ottobre 2009 ioUomo

Il benessere sessuale è un aspet-to molto importante dell’individuo,a tal punto da essere riconosciu-to dall’Organizzazione Mondiale

della Sanità (OMS) come un dirittofondamentale. La stessa OMS dà u-na definizione precisa della salutesessuale: “stato di benessere fisico,emotivo, mentale e sociale, e nonsemplice assenza di malattia”. Nel-la prospettiva dell’OMS la salutesessuale di un individuo può cono-scere quindi sostanzialmente tre sta-ti diversi: presenza di salute sessua-le, assenza di salute sessuale, op-pure stato di chiara malattia dellasalute sessuale.La medicina, ed in particolare l’an-drologia, ben conosce le malattie i-nerenti la sfera della salute sessua-le, in particolare la disfunzione e-rettile, già più drasticamente defi-nita in passato “impotenza”: vi sonoesami specifici per fare una diagno-

Disagio sessuale Diagnosi, cause e soluzioni

di EdoardoPescatoriResponsabiledell’UnitàOperativadi Andrologiadi HesperiaHospital -Modena

Ne soffre il 30%dei pazienti che si rivolgono all’andrologo per problemi di questa tipologia. Molteplici le cause, da fattorifisiologici alla psicologia di coppia. Uno statodanon trascurare, che può anche rischiare di evolversi in disfunzione erettile

Disagio sessuale: un limboancora poco conosciuto

La Società Italiana di Andrologia ha messo a puntoun questionario rivolto ai pazienti per cercare

di individuare la diagnosi, il grado di disagio sessualee valutare gli effetti di possibili percorsi terapeutici

sce lei più come “madre” che co-me “amante” e complice? Questi so-no solo alcuni di innumerevoli pos-sibili esempi in cui, pur restando in-tatta la possibilità di erezione in sen-so stretto, si viene a creare un disa-gio nei confronti della sessualità.Come Andrologi ci ritroviamo spes-so a confrontarci con uomini checi parlano di situazioni di questo ti-po, che non ricadono nella catego-ria “disfunzione erettile”, ma checomunque impediscono una pienarealizzazione della propria salutesessuale.La Società Italiana di Andrologia(SIA) ha deciso quindi di studiarequeste situazioni, allo scopo di po-terle definire, indagare e infine cu-rare. Dopo un articolato percorsoscientifico e culturale, si è arrivatiad una definizione di quella chel’Organizzazione Mondiale della Sa-nità definisce “assenza della sa-

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7ottobre 2009 ioUomo

lute sessuale”: il cosiddetto “Disa-gio Sessuale”. Un’anomalia del pro-prio benessere sessuale a cui vienedata una precisa definizione: “con-dizione e/o senso di inadeguatez-za, non a carattere transitorio, taleda provocare una compromissionedella salute sessuale. L’inadeguatez-za può nascere sia da modificazio-ni fisiologiche che parafisiologichedella salute sessuale maschile, siada patologie, disfunzioni, sintomidisfunzionali e dimorfismi, antolo-gici e non, che, pur estranei alla di-sfunzione erettile classica possonocomunque ingenerare questo tipodi patologia. Il disagio sessuale puòportare a una richiesta di aiuto cheesige un’appropriata presa in cari-co della persona”.La Comunità Andrologica Italianastima che circa il 30% dei soggettiche si rivolge all’andrologo per ra-gioni sessuali soffra proprio di “di-sagio”: una condizione che interfe-risce negativamente con la qualitàdella vita, danneggia la relazione dicoppia e può evolvere anche in di-sfunzione erettile. Lo studio realiz-zato dalla Società Italiana di Andro-logia, nel quale si traccia la defini-zione di “disagio sessuale”, è statopubblicato sulla più prestigiosa ri-vista scientifica di settore: il Journalof Sexual Medicine.Inoltre, la Società Italiana di Andro-logia ha elaborato un questionarioper la valutazione del disagio ses-suale, un valido aiuto sia per la dia-gnosi e la determinazione del gradodi disagio sessuale, sia per valutaregli effetti di possibili percorsi terapeu-tici mirati.

È necessario definire anche la reale diffusione deldisagio sessuale tra la popolazione maschile e lestrategie terapeutiche più idonee alla cura. A questoscopo la SIA ha messo a punto due nuovi studiscientifici il cui obiettivo è quello di realizzare unarilevazione epidemiologica del disagio sessuale (cioèquanti uomini ne sono affetti in Italia) e definire lelinee giuda per un intervento terapeutico efficace.Entrambi gli studi sono stati sviluppati perrispondere alla necessità di identificareancor meglio gli elementicaratterizzanti questa patologiaampiamente diffusa, ma ancoradifficilmente diagnosticata, ed ilpaziente che ne è affetto.

Il primo studio è di tipoosservazionale, multicentrico.Ha lo scopo di valutare laprevalenza di disagio sessualetra i pazienti che si rivolgonoai centri di andrologia distribuiti sulterritorio nazionale, identificare i possibilifattori di rischio e valutare la qualità di vita di questisoggetti. Durerà circa sei mesi, coinvolgendo 13centri andrologici sul territorio nazionale. Attraversoun registro, una scheda raccolta dati e unquestionario, oltre ai dati socio-demografici e clinici,verranno raccolte informazioni su stile e qualità dellavita e livello di autostima di ciascun paziente.

Il secondo studio è di tipo multicentrico,prospettico. È stato disegnato per valutare l’efficaciadi tre diverse linee di intervento terapeutico neisoggetti affetti da disagio sessuale, che possonoessere così sintetizzate:

- prima strategia terapeutica: counsellinginformativo, cioè discussione interattiva attuatadall’andrologo con l’obiettivo di spiegare il perché delcaso specifico di disagio sessuale, unitamente astrategie comportamentali atte a risolverlo;

- seconda strategia terapeutica: counsellinginformativo (attuato dall’andrologo) associato a

terapia con inibitori di fosfodiesterasi 5, ifarmaci orali contro la disfunzioneerettile, da utilizzare solo per il periododi tempo necessario alla risoluzionedel caso specifico (a differenzadella maggior parte di casi didisfunzione erettile, dove l’impiegodi farmaci per l’erezione ècontinuativo);

- terza strategia terapeutica:counselling informativo (andrologo)

associato a interventopsicosessuologico, svolto da specialista

del settore.

Il disagio sessuale è una patologia ampiamentediffusa e per la quale fino a pochi anni fa nonesisteva né una definizione, né una stima delladiffusione del problema, né idonee strategieterapeutiche. Il percorso seguito dalla Società Italianadi Andrologia ha portato a definire il problema e i duestudi, ora ai blocchi di partenza, permetteranno siauna precisa definizione della sua portata, sial’identificazione dei migliori strumenti terapeutici damettere a disposizione degli specialisti di settore, gliandrologi, per rispondere nel migliore dei modi allerichieste sempre numerose.

Gli studi per capire la patologiaÈ importante identificare gli elementi caratterizzanti nei pazienti

La terapia si basasia sui medicinaliche sul counselling

informativoper mettere a fuocoun problema diffuso,ma ancora sconosciuto

I NUMERI

30%Dei pazienti conproblemi sessualisoffre di disagio

13I centri andrologiciitaliani coinvoltinella ricerca

6mesiIl tempo della fasedi rilevazionesulla diffusione

Disagio sessuale Diagnosi, cause e soluzioni

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Inumeri parlano chiaro: fra tutte ledisfunzioni sessuali maschili,l’eiaculazione precoce è la piùdiffusa. Uno studio recente, con-

dotto in Italia, Stati Uniti e Germania,dimostra che un uomo su quattro,fra i 18 e i 70 anni, soffre di questodisturbo. Basterebbe questo datoper sancire la rilevanza medica delproblema. Eppure se ne parla po-co, specialmente negli studi medi-ci, ma se ne soffre molto, come di-mostrano i dati sulla qualità di vitadelle coppie che vivono questo di-sagio. Sarebbe quindi opportuno,anzitutto, chiarire di cosa parliamo.L’eiaculazione si definisce precocequando si verifica subito dopo lapenetrazione in vagina (in alcuni ca-si avviene addirittura prima!), quan-do il paziente non riesce a esercita-re alcuna forma di controllo volon-tario nel ritardare l’arrivo dell’orga-smo e quando tutto ciò determinadisagio e malessere psicologico nel-l’individuo che ne soffre e nellapartner.

Le cause della disfunzioneL’eiaculazione precoce è general-mente classificata in due distinte ca-tegorie, la forma primaria e quellasecondaria. Si definisce “primaria”la disfunzione presente da sempre,quella che si manifesta fin dalla pri-ma esperienza sessuale. A differen-za quindi della disfunzione erettile,che diviene sempre più frequentecon il passare degli anni, l’eiaculazio-ne precoce primaria non risparmia isoggetti giovani e colpisce senza di-stinzioni gli uomini di tutte le età.Riguardo le cause che la provoca-no, la ricerca clinica ha sfatato unvecchio pregiudizio, che vedeva nel-l’eiaculazione precoce primaria unamanifestazione di ansia ed eccessi-va tensione emotiva durante il rap-porto sessuale, individuandone co-sì una causa psicologica. Oggi sap-piamo invece che l’eiaculazione pre-coce primaria è una patologia orga-

nica, legata a una specifica condi-zione del sistema nervoso centrale.Il soggetto, che soffre di uno scarsocontrollo sull’insorgere del riflessoorgasmico, presenta in realtà unadebole attività di un trasmettitore,la serotonina, all’interno delle vienervose che veicolano tale riflesso.La serotonina è il mediatore delcontrollo eiaculatorio e una sua ca-rente attività lascia “senza freni” itempi dell’amore. È proprio su que-sto meccanismo che interviene ef-ficacemente la Dapoxetina, il primostrumento farmacologico indicatonel trattamento della eiaculazioneprecoce.Si definisce invece “secondaria” l’eia-culazione precoce che insorge insoggetti che non ne avevano soffer-to prima ed è generalmente conse-guenza di condizioni patologiche

acquisite, come le infiammazioni deigenitali esterni e della prostata, pa-tologie endocrine come l’ipertiroi-dismo, condizioni anatomiche co-me il frenulo breve, o condizionipsicologiche quale l’ansia da pre-stazione. Anche una disfunzione e-rettile al suo esordio può presentar-si come eiaculazione precoce.

Rilevanza clinica e sociale di una disfunzione sessuale ancora poco conosciuta

Eiaculazione precoce:perché parlarne al medico?

di Bruno Giammussoe Vincenzo Gentile

Dossier

Un disagio sommersoDi eiaculazione precoce si parla po-co, soprattutto con il medico. Unarecente indagine, condotta intervi-stando oltre 12mila uomini, ha rile-vato che, su dieci soggetti che sof-frono di questo disagio, solo uno neha parlato con il medico. Ciò chemaggiormente preoccupa è però ilfatto che il 90% di quei “volenterosi”che hanno richiesto la consulenzamedica è rimasto deluso perché nonha avuto dal medico soluzioni effica-ci al problema. Imbarazzo, dunque,poca informazione, ma anche scar-sa fiducia nelle possibilità di curahanno fino ad oggi spinto il pazien-te con eiaculazione precoce a “soffri-re in silenzio”. A pochi mesi dal lan-cio della Dapoxetina sul mercato far-maceutico, risulta evidente una deci-sa inversione di rotta, con sostanzia-li vantaggi per la qualità di vita dei pa-zienti e delle partner.La rilevanza sociale di questa disfun-zione è giustificata dal profondo im-patto psicologico che ad essa si ac-compagna. L’eiaculatore precoce vi-ve infatti una condizione di estremainsicurezza nell’attività sessuale, vivel’angoscia legata all’incapacità dicontrollarsi, e soprattutto è oppressodal senso di colpa nei confronti del-la compagna. In una parola, vedesvanire la propria autostima. Anchela partner del paziente vive, da par-te sua, un profondo disagio, legatoall'impossibilità di raggiungere ade-guati livelli di soddisfazione nel rap-porto, ma soprattutto alla delusionedi sentirsi esclusa dalle sinergie del-la coppia. Non è raro che questa mi-scela di frustrazione e colpevolizza-zione conduca a un progressivo de-terioramento della relazione di cop-pia. Per tali ragioni l’eiaculazioneprecoce ha assunto i contorni di u-na patologia di grande rilievo socia-le, in grado di compromettere seria-mente il benessere psicologico del-l’uomo che vive il problema e dellasua compagna. Parlarne con il medi-co può consentire oggi, alla luce del-le nuove possibilità terapeutiche, ditrovare soluzioni efficaci e restituiresalute alla vita di coppia.

8 ottobre 2009ioUomo

Il principale strumentofarmacologico indicato

per il trattamento terapeuticoè la Dapoxetina che agiscesul meccanismo di controllo

della serotonina

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9ottobre 2009 ioUomo

Dossier

Dallo scorso luglio il medi-co ha a disposizioneun’arma in più per risol-vere il problema dell'eiacu-

lazione precoce. Si chiama Da-poxetina ed è il primo farmaco au-torizzato con specifica indicazioneper il trattamento dell'eiaculazioneprecoce. Considerate le cifre delproblema, che fanno dell'eiacula-zione precoce la disfunzione ses-suale maschile più diffusa, appareevidente l’importanza di questa in-novazione terapeutica e risalta an-cor più il paradosso per il quale,fino a pochi mesi fa, una patologiadi grande rilievo sociale trovava ilmedico sostanzialmente imprepa-rato ad affrontarla per la scarsa di-sponibilità di mezzi terapeutici a-deguati.

La“rivoluzione” terapeuticaIl nuovo farmaco è una compres-sa di colore grigio e va assunta dauna a tre ore prima del rapportosessuale. Il suo meccanismo di a-zione si basa sulla capacità dellamolecola di incrementare i livellidi serotonina nel sistema nervoso.Considerato che la serotonina stes-sa è il “freno” naturale del riflessoeiaculatorio, appare evidente l’in-granaggio che consente alla Da-poxetina di prolungare i tempi delrapporto sessuale. L’efficacia dellacompressa grigia è stata conferma-ta da numerosi studi, nel corso deiquali sono stati valutati oltre 6.000pazienti. L’azione del farmaco si èmanifestata soprattutto nel prolun-gare il cosiddetto “tempo di laten-za intravaginale”, che misura il tem-po trascorso tra la penetrazione,ossia l’inizio del rapporto sessua-le, e l’eiaculazione, che concludeil rapporto stesso. I pazienti che a-vevano assunto la Dapoxetina riu-scivano, in media, a triplicare taleintervallo di tempo. Ma l’azione te-rapeutica del farmaco si traduce an-che in altri benefici, quali la miglio-

rata capacità di controllo riferita daipazienti e soprattutto una maggio-re soddisfazione nel rapporto sessua-le, percepita non solo dai soggettiche assumevano il farmaco, ma inugual misura anche dalle rispetti-ve partner. I possibili effetti collate-rali della Dapoxetina sono pocofrequenti e generalmente modesti;quelli più spesso segnalati sononausea e capogiro. Va tuttavia sot-tolineato che si tratta di un farma-co e come tale può essere ritiratoin farmacia solo dietro presentazio-ne di ricetta medica. L’indicazioneall’uso della compressa, la sua pre-scrizione e le istruzioni sulle mo-dalità di somministrazione spetta-no esclusivamente al medico.

Gli altri strumentiterapeuticiAl di là del trattamento farmacolo-gico al bisogno, che costituisce lareale innovazione clinica nei distur-bi da eiaculazione precoce, esisteanche la possibilità di trattamenticurativi, nel caso di eiaculazioneprecoce “secondaria”. Ricordiamoinfatti che, a differenza della formaprimaria, l’eiaculazione precoce se-

1 ORGASMO IPOSTENICOO ANEDONICO

Si verifica quando il soggetto provaorgasmi di breve durata e scarsa in-tensità.

Quali le cause?Nella maggior parte dei casi, si trat-ta di condizioni organiche legate a:�disfunzione erettile (chi arrivaall’eiaculazione senza avere ilpene perfettamente rigido puòavvertire un orgasmo più “leg-gero”)

�patologie prostatiche (prostatite;interventi chirurgici per ipertrofiaprostatica o tumore alla prostata).

Talvolta l’orgasmo ipostenico può ri-conoscere cause psicologiche del-la più svariata origine: conflitti ine-renti la relazione, ma anche inibizio-ni e condizionamenti negativi, spes-so risalenti all’infanzia.

Cosa fare?Se la causa è un problema di ere-zione, la terapia consisterà nel nor-malizzare la rigidità del pene duran-te il rapporto; se è un problemaprostatico, sarà la cura della pato-logia specifica. Se invece dipendetutto da un fattore psicologico, con-verrà rivolgersi a uno psico-sessuo-logo per una terapia destinata a risol-

vere il problema partendo dall’indi-viduazione delle cause effettive.

2 EIACULAZIONERITARDATA

Avviene quando il tempo che inter-corre tra la penetrazione e il rag-giungimento dell’eiaculazione (“tem-po di latenza intravaginale”) si pro-lunga al di là di quanto l’individuodesideri, andandogli a creare disa-gio.

Quali le cause?Una minore sensibilità a livello orga-nico originata da:�ridotta sensibilità del glande,

È già in farmacia il primo medicinale per il trattamento della eiaculazione precoce

Prolungare i tempidell’amore: oggi si può

Gli altri disturbi dell’eiaculazione

di Bruno Giammussoe Vincenzo Gentile

condaria si verifica nel corso della vitaa causa di una condizione (infiam-matoria, psicologica, ecc.) in gradodi favorire e accelerare il raggiun-gimento dell’orgasmo. In questi ca-si, basterà eliminare la causa per ri-solvere il problema. Curare unaprostatite o una infezione del prepu-zio, oppure allungare il frenulo setroppo corto (il frenulo è quel “filo”di pelle che sta nella faccia inferio-re del glande) possono essere ri-medi molto efficaci per un proble-ma di eiaculazione precoce, se l’in-dicazione è corretta. Non va inol-tre trascurato il ruolo di fattori psi-cologici, quali l’ansia da prestazio-ne, che possono rendere molto uti-le, in casi selezionati dal medico,una terapia con lo psicosessuolo-go. Ricordiamo infine che in alcunicasi, specialmente in soggetti ultra-cinquantenni, l’eiaculazione preco-ce può essere in realtà la conse-guenza di una difficoltà a mantene-re l’erezione. In questi casi, ottimirisultati possono essere ottenuti coni farmaci PDE5 inibitori, cioè lecompresse comunemente utilizza-te per la cura della disfunzione e-rettile.

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Dossier

magari dovuta a interventi chirur-gici locali che hanno danneggia-to i nervi sensitivi;

�diabete, che può portare una di-minuzione di sensibilità;

�malattie del midollo spinale (al-cuni traumi della colonna vertebra-le possono comportare una per-dita di sensibilità nell’area geni-tale);

�utilizzo di farmaci anti-depressivi:questi ultimi hanno l’effetto di ri-tardare l’eiaculazione;

�eccessivo uso di alcol o stupefa-centi. In linea generale, tutte lesostanze che alterano lo stato divigilanza possono interferire colraggiungimento dell’orgasmo;

�cause psicogene di varia natura.Alcuni soggetti faticano ad arri-vare all’eiaculazione perché os-sessionati dall’idea di gravidanzeindesiderate o malattie trasmissi-bili sessualmente. Altri ancora vi-vono con senso di colpa il rag-giungimento dell’orgasmo, maga-ri perché educati, da piccoli, aconsiderare l’eiaculazione come“atto impuro”.

Cosa fare?Dipende dalla causa. In linea di mas-sima, si possono utilizzare sostanzeche migliorano la sensibilità locale: peresempio, pomate a base di “prosta-glandine”, un vasodilatatore che pro-voca una sorta di congestione loca-le del glande. Se il problema dipen-de dai farmaci anti-depressivi, si puòprovare a parlare con il proprio spe-cialista per vedere se è possibile so-spenderli o sostituirli. Poi si possonoadottare nuove norme comporta-mentali all’interno della coppia: peresempio, la sperimentazione di po-sizioni in cui l’uomo si sente più sti-molato (e qui entrano in gioco lepreferenze individuali). Infine, neicasi in cui si sospetti una causa psi-cologica, è necessario ricorrere al-l’intervento dello psico-sessuologo.

3 EIACULAZIONEIMPOSSIBILE

È una condizione estrema di eiacu-lazione ritardata e avviene quandoil paziente non riesce proprio a eia-culare: in termini tecnici si chiama“Aneiaculazione”.

Quali le cause?Lesioni nervose prodotte nel corso diinterventi chirurgici.Per esempio, per interventi nellaparte bassa dell’aorta (i nervi checomandano l’eiaculazione decorro-no proprio davanti a questo vasoarterioso); oppure per interventi te-si ad asportare linfonodi in caso ditumori testicolari (“linfadenectomiaretroperitoneale”).

Cosa fare?Purtroppo tali lesioni nervose costi-tuiscono un danno irreversibile enon c’è nessuna cura. Diverso è sesi tratta di un caso estremo di eia-culazione ritardata: lì vale quantoabbiamo detto prima.

4 EIACULAZIONE SECCA(ASPERMIA)

Situazione in cui il paziente arrivaa raggiungere il riflesso dell’eiacu-lazione e le contrazioni muscolariche lo caratterizzano, ma senza riu-scire a emettere liquido seminale. Sitraduce nella percezione di sensa-zioni orgasmiche senza che queste

siano seguite dall’espulsione di li-quido seminale.

Quali le cause?Può verificarsi in un soggetto a cuisia stata asportata la prostata e levescicole seminali (quindi in chinon produce più liquido seminale).Spesso invece si tratta di “eiacula-zione retrograda”, ossia di una con-dizione in cui il liquido seminaleviene espulso all’indietro, cioè al-l’interno della vescica, anziché fuo-riuscire all’esterno. Ciò si verificaper lo più nei soggetti diabetici col-piti da “neuropatia”. Più raramentel’aspermia è legata a un’ostruzionedelle vie seminali.

Cosa fare?In caso di eiaculazione retrograda e-sistono scarse possibilità di cura. Seil paziente desidera procreare, è peròpossibile ricorrere a una tecnica diprocreazione assistita mediante re-cupero di spermatozoi nella vescica.Nei casi invece di ostruzione dellavia seminale, esistono buone possibi-lità di recupero con la chirurgia.

Gli altri disturbi dell’eiaculazione

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11ottobre 2009 ioUomo

Dossier

L’eiaculazione precoce può a-vere cause diverse che co-munemente vengono distin-te in organiche e psicologiche.

Una distinzione riduttiva, che rischiadi essere una semplificazione delproblema, data la più frequente coe-sistenza di entrambi i fattori, in gra-do di potenziarsi a vicenda.Da un punto di vista psicologico,l’eiaculazione precoce può nascereda un’ambivalenza nei confronti del-l’universo femminile - caratterizzatadalla presenza sia di sentimenti in-consci ostili sia dal desiderio consciodi un rapporto di coppia -, da formedi ansia relazionale, da aspettativenon realistiche sulla sessualità, dallapresenza di una partner con disfun-zione sessuale concomitante oppu-re dall'eccessivo desiderio di soddisfa-re la compagna.Tra le cause immediate può essercianche l’inesperienza sessuale a nonconsentire una buona gestione dell'eia-culazione. Spesso, l’eiaculazione pre-coce è legata ad un particolare vis-suto del piacere: alcuni soggetti in-teressati, infatti, vivono frettolosa-mente tutte le espressioni voluttua-rie come se dovessero sbarazzarse-ne velocemente e, nel rapporto ses-suale, portano l’attenzione all’ester-no piuttosto che all’interno del pro-prio corpo, perdendo il contatto conle proprie percezioni erotiche e conle sensazioni premonitorie dell’eia-culazione. Infine, può essere sinto-matica di una difficoltà nell’erezioneo la risposta a una disfunzione sessua-le della compagna.

L'individuazione delle causeÈ essenziale capire quali sono le cau-se che determinano l'eiaculazione pre-coce per individuare la corretta tera-pia. Con l'obiettivo di accogliere a 360gradi il paziente nelle sue caratteristi-che organiche, psichiche e relaziona-li, è bene, dopo un’accurata anamne-si medica, coinvolgere entrambi i part-ner nella terapia perché l’eiaculazioneprecoce determina difficoltà emotivetanto nell’uomo quanto nella sua

compagna, oltre che alla relazione.Solitamente ogni partner si sente ab-bandonato dall’altro, non capito, e sicrea un clima annoiato e ostile. Biso-gna per prima cosa chiarire che è lacoppia ad essere disfunzionale e nonl’individuo; questo passaggio bilanciale responsabilità e favorisce la coo-perazione per risolvere il problema.Uno spazio terapeutico deve esserededicato all’analizzare come il sintomoha modificato gli equilibri della relazio-ne, alla sua insorgenza e alle modalitàche la coppia ha utilizzato per farfronte alla difficoltà.Si deve inoltre far lavorare la coppia

sulle dinamiche relazionali disfun-zionali: è probabile, infatti, che ladonna si senta frustrata, impaziente,arrabbiata e che questi sentimenti de-terminino nell’uomo l’aumento dell’an-sia del disagio sessuale. Se invece ladomanda clinica viene portata da unsingle, l’analisi deve essere partico-larmente attenta alla relazione conla famiglia d’origine, allo svilupposessuale del soggetto, alla pratica ma-sturbatoria e agli eventuali conflitti odisagi associati, nonché alla capacitàdi intraprendere e di mantenere rela-zioni intime. Se il paziente è giovanee con poche esperienze sessuali èbene fornire le informazioni adegua-te rispetto all’anatomia e alla fisiolo-gia del processo eiaculatorio e delrapporto sessuale, e dedicare unospazio adeguato all’analisi delle a-spettative intorno alla sessualità.

Riconoscere le sensazioniLa terapia psicosessuale può avva-lersi anche delle mansioni sessuali

Il primo passo è riconoscere le cause, distinguendo quelle fisiche e psicologiche

L’importanza di costruireuna sessualità positiva

di Cinzia SilvaggiPsicoterapeuta, Sessuologa, Istituto

di Sessuologia ClinicaUniversità La Sapienza di Roma

utili per insegnare al paziente a rico-noscere le sensazioni pre-eiaculato-rie, oltre che a far emergere ed af-frontare le tensioni sessuali comel'ansia da prestazione, l'auto-osser-vazione ossessiva, ecc.È fondamentale promuovere le per-cezioni erotiche che emergono du-rante l’eccitamento, attraverso l’au-tosservazione corporea dapprima vi-siva, quindi tattile. Si prosegue rilevan-do le sensazioni provate durante l’os-servazione. Esistono alcuni esercizi- detti di Kegel - che aiutano il sog-getto ad approfondire la consapevo-lezza corporea, rilassando l’area pel-vica prima della penetrazione. Lo sta-dio successivo è la ricerca del puntodi inevitabilità eiaculatoria. Le tecni-che più efficaci sono quelle modella-te sull’approccio dello stop-start: at-traverso l’autostimolazione (o, in pre-senza di una coppia, la stimolazio-ne extravaginale effettuata dalla part-ner) si chiede all’uomo di rivolgerel’attenzione al riconoscimento dellesensazioni fisiche pre-orgasmiche,avvertite le quali si deve interrompe-re o modificare lo stimolo rimandan-do l’orgasmo. Quando il paziente haraggiunto un buon controllo si pro-cede con la penetrazione vaginale,sempre mantenendo la tecnica del-lo stop-start.Quando si evidenzia uno stato ansio-so e/o conflittuale elevato, è neces-sario integrare la terapia psicoses-suologica con i farmaci che, rallen-tando l’eiaculazione, aiutano la cop-pia a vivere con più serenità il rap-porto sessuale permettendo di co-struire una memoria positiva dell’at-to sessuale e il paziente single adavvicinarsi a una nuova partner sen-za timore.Il sostegno alla terapia sessuologi-ca attraverso il farmaco oggi è sen-za dubbio più semplice, poichè dapochi mesi è disponibile sul merca-to il primo medicinale approvatodalle Autorità Sanitarie con l’indica-zione al trattamento dell'eiaculazio-ne precoce. In passato venivano u-tilizzati farmaci approvati per altrepatologie, che mostravano come “ef-fetto collaterale” una variabile effi-cacia nel ritardare l’eiaculazione. Traquesti, quelli più comunemente uti-lizzati sono le creme anestetizzanti ealcuni farmaci antidepressivi.

All’origine può esserciinesperienza o una disfunzione

sessuale della partner:è necessario un percorso

terapeutico di coppia

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12 ottobre 2009ioUomo

Dossier

Pubblicato suEuropean UrologyAgosto 2007Autore TaraSimmonds ed altri

Editore: SIA Servizi SrlVia L. Bellotti Bon, 10 - 00197 RomaTel/Fax 06 80691301www.andrologiaitaliana.itiouomo@andrologiaitaliana.itDirettore Responsabile:Vincenzo GentileDelegato SIA alla Comunicazione:Ciro Basile Fasolo

Direzione Scientifica:Ciro Basile Fasolo,Lodovico Vaggi, Angela Vita,Nicola Mondaini,Matteo Marzotto CaotortaSegreteria SIAs:Valentina Salvo, Ilaria Del Do,Emma Milani, Valentina Pisacane

Coordinamento Editoriale:Publicis ConsultantCoordinamento Redazionale:Pier Michele GirolaIn redazione:Eleonora Della RattaProgetto grafico e impaginazione:Elena Gulminelli

Rivista di informazione,educazione e prevenzioneandrologica

Registrazione n. 149/07del 17 aprile 2007presso il Tribunale di Roma

ioUomo

Un questionario per la diagnosi

L’eiaculazione spesso nonviene identificata comedisturbo sessuale a causadella difficoltà del paziente a

parlarne. Chi ne è affetto non riesce acontrollare l’insorgere dellasensazione dell’orgasmo, cheprecede l’emissione del liquidoseminale.Quando questo processo si ripetespesso o sempre, l’uomo raggiungel’orgasmo in tempi troppo rapidi

rispetto al suo desiderio reale. Unostudio internazionale del 2007 hadimostrato che la media in questipazienti è sotto i due minuti. Ci sonoperò casi gravi nei quali l’eiaculazionesi manifesta ancora prima dellapenetrazione, oppure pochi secondidopo. In tutti i casi, il rapporto risultaevidentemente insoddisfacente siaper l’uomo sia per la sua compagna.Il medico è supportatoall’identificazione degli uomini che

possono avere problemi con unaeiaculazione troppo precoce durantel’attività sessuale da un semplicequestionario, denominato “PEDT –Premature Ejaculation DiagnosticTool”. Si tratta di cinque domandecon risposta multipla. A ciascunarisposta è assegnato un punteggio. Ilpunteggio totale registrato al terminedel questionario rivela se si tratta diun uomo con eiaculazione precocecerta, probabile o assente.

1 Quanto è difficile per te ritardare l’eiaculazione?

� per niente 0� un po’ difficile 1� moderatamente difficile 2� molto difficile 3� estremamente difficile 4

2 Ti capita di eiaculare prima di quando vuoi?

� quasi mai o mai (0% delle volte) 0� meno della metà delle volte (circa il 25% delle volte) 1� circa il 50% delle volte 2� più della metà delle volte (circa il 75% delle volte) 3� quasi sempre o sempre ( 100% delle volte) 4

3 Ti capita di eiaculare con una minima stimolazione?

� quasi mai o mai (0% delle volte) 0� meno della metà delle volte (circa il 25% delle volte) 1� circa il 50% delle volte 2� più della metà delle volte (circa il 75% delle volte) 3� quasi sempre o sempre (100% delle volte) 4

4 Ti senti frustrato perché eiaculi prima di quando vuoi?

� per niente 0� un po’ 1� moderatamente 2� molto 3� estremamente 4

5 Quanto sei preoccupato che la durata del tempoper eiaculare lasci insoddisfatta la tua partner?

� per niente 0� un po’ 1� moderatamente 2� molto 3� estremamente 4

Sommando i punteggi collegatia ciascuna risposta si ottieneil risultato finale: sotto è possibileleggere il profilo corrispondente

Questo test articolato su cinque domande è utile per identificare coloro che possono avere problemicon una eiaculazione troppo precoce durante l’attività sessuale, dai casi certi a quelli probabili

I RISULTATI DEI PUNTEGGI SUGGERISCONO LE SEGUENTI CONCLUSIONI

Inferiore a 9

Non eiaculazione precoce

9-10

Probabilmente eiaculazione precoce

Superiore a 10

Eiaculazione precoce

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Cosa sta accadendo al maschio ita-liano da sempre considerato il “ma-cho planetario”, così invidiato ed e-mulato? Secondo stime dell’Organiz-zazione Mondiale della Sanità circail 10-20% delle coppie nei paesi indu-strializzati soffre di problemi di fer-tilità; è stato dimostrato che almenonel 50% dei casi è l’uomo ad averecompromessa la sua capacità riprodut-tiva; in circa il 40 -70% dei casi lacausa rimane sconosciuta.In realtà, l’incidenza dell’infertilità dicoppia, in particolare quella seconda-ria a fattore maschile, è destinata adaumentare a causa di fattori socialie soprattutto di fattori ambientali,quali l’inquinamento fisico-chimicoalimentare e non. Basta pensare alruolo degli estrogeni, pesticidi, agen-ti chimici vari, solventi, alte tempe-rature, campi magnetici, radiazioniionizzanti, etc. Nel nostro organismo,

Che il cibo e l’eros siano for-temente correlati tra loro èsempre più accertato, mache da ciò che mangiamo

dipenda anche la nostra qualità divita sessuale e riproduttiva è davve-ro sorprendente. E sì, perché studirecenti evidenziano come negli ulti-mi 40 anni sia drasticamente calatala capacità riproduttiva dei maschi i-taliani, in modo particolare per il nu-mero degli spermatozoi, con una ri-duzione fino al 30 per cento. Tra le va-rie cause assume notevole importan-za proprio la cattiva alimentazione,la non corretta preparazione e conser-vazione dei cibi, la consumazionedei pasti ipercalorici, ad alto contenu-to di grassi, l’uso sconsiderato e sem-pre più diffuso anche tra i giovanis-simi di alcol, accompagnati a fumo,uso di sostanze stupefacenti, vita se-dentaria etc.

nel corso dei vari processi metabo-lici, vengono prodotte delle moleco-le instabili, dette Radicali Liberi, cono-sciute nel mondo scientifico comeROS (Reactive Oxigen Species). Que-ste sono altamente reattive, pronte aprovocare, unendosi con altre mo-lecole, reazioni “a catena”, dannoseper i nostri apparati, che possonodurare alcuni secondi o anche ore eche si autoalimentano amplificandogli effetti nocivi.Anche l’ambiente esterno può favori-re tale accumulo attraverso l’esposizio-

ne a inquinanti ambientali, fumo ditabacco, alcool, droghe, alimentazio-ne non corretta (specialmente riccadi grassi), sedentarietà, stress, infe-zioni, diabete, farmaci, radioterapia, ecc.Le reazioni di cui parlavamo possonoessere arrestate o ostacolate da variagenti cosiddetti antiossidanti. Il no-stro organismo è comunque dotatodi meccanismi capaci di rallentare e/oostacolare la formazione dei ROS edi rendere innocui quelli già presen-ti. Quando però si ha un eccesso diROS o scarsa presenza di sostan-

Fecondità I fattori che incidono

Per la fertilità, attenzionea un corretto stile di vita

Secondo l’OrganizzazioneMondiale della Sanità il 10-20%

delle coppie hanno problemiriproduttivi, nneellllaa mmeettàà ddeeii ccaassii

ssoonnoo rriiccoonndduucciibbiillii aallll’’uuoommooe legati a fattori ambientali

I Radicali Liberi incidono sulla motilità e la morfologiadegli spermatozoi, modificando anche il DNA: fecondazione imperfetta, aborti e malformazioni

sono le conseguenze più gravi

13ottobre 2009 ioUomo

di LorenzoLaroccaUrologo-Andrologo,“Valle d’Itria”di MartinaFranca (TA)

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15ottobre 2009 ioUomo

ze antiossidanti, si rompe l’equili-brio e si instaura la condizione di“stress ossidativo”, che noi possiamointerpretare come uno squilibrio tral’eccesso di “scorie” del nostro meta-bolismo e i sistemi “spazzino” che loproteggono. Negli ultimi anni gli stu-diosi di fisiopatologia della fertilitàmaschile hanno concentrato la loroattenzione sul ruolo dei radicali libe-ri nei confronti dell’infertilità maschi-le evidenziando così una grande sen-sibilità degli spermatozoi allo stressossidativo.L’aumento dei radicali liberi che siverifica, per esempio, nel corso diinfezione della via seminale può de-terminare l’alterazione del numero,della motilità e della morfologia de-gli spermatozoi, con potenziale dan-no al DNA e anomalie morfologicheche possono essere responsabili difecondazione imperfetta, difficoltà diimpianto, abortività, malformazioniembrio-fetali, etc. Insomma, c’è da chiedersi come siapossibile continuare a fare l’amore egenerare figli in un contesto socio-ambientale così degradato. Eppuremadre natura ha provveduto a di-fenderci: in condizioni fisiologiche,il nostro organismo possiede mec-canismi antiossidanti che bilancia-no l’azione dannosa dei radicali libe-ri in eccesso. Spesso però l’azionedegli antiossidanti endogeni non èsufficiente per cui è necessario ri-correre a formulazioni appositamen-te studiate dal punto di vista quali-quantitativo in modo da sommini-strare concentrazioni idonee a ga-rantire un assorbimento adeguato.Il trattamento con tali sostanze dàeffetti più che positivi, migliorandonon solo la qualità del liquido se-minale, preservando anche l’inte-grità del DNA, riducendo i livelli diframmentazione ed ottimizzando lecaratteristiche degli spermatozoi nel-la preparazione del liquido semina-le per le tecniche di riproduzioneassistita. Recenti studi indicano che,

per modificare il potenziale feconda-tivo maschile in maniera apprezza-bile, è opportuno integrare diversiagenti ad azione antiossidante, che,grazie alla loro azione sinergica, a-gendo in diversi distretti, fornisco-no un valido schermo protettivo. Tragli antiossidanti che hanno datobuoni risultati ricordiamo l’Acetilci-steina, il Glutatione (mantenendo informa attiva le vitamine C ed E), laCarnitina, il Selenio, il Licopene, ilBeta-carotene, l’Astaxantina, l’Octa-cosanolo, l’Arginina,il CoenzimaQ10, le Vitamine A C E, le Prontocia-nidine, l’acido Folico, i Flavonoidima anche oligoelementi come loZinco. Vari studi clinici hanno di-mostrato che l’azione sinergica diqueste sostanze si esplica in manie-ra significativa poiché agiscono da ve-ri spazzini, contenendo ed eliminan-

do radicali liberi in eccesso, miglio-rando la concentrazione, la morfo-logia, il metabolismo energetico del-lo spermatozoo ed in generale ilpotenziale di fertilità maschile.È utile rimarcare che l’alimentazio-ne gioca un ruolo fondamentale sianell’ambito della prevenzione siadella terapia. Infatti tutte queste so-stanze sono presenti in natura; inmodo particolare la dieta mediterra-nea, che tutto il mondo ci invidia, neè particolarmente ricca. Essa ci con-sente di combattere lo stress ossi-dativo semplicemente ricorrendo aipiaceri della tavola. I colori accesi deifrutti della nostra terra sono una ve-ra e propria terapia preventiva: nelrosso dei pomodori si nasconde il Li-copene, nell’arancione dei manda-rini, delle arance e dei pompelmisi cela un’ottima fonte di vitamina

I sistemi di prevenzione e di educazione sanitaria rappresentano la prima arma di difesa, rendendo sano il nostro stile di vita, limitando le sostanze dannose come il fumo e curando l’alimentazione

È bene rivolgersi al proprio medico:

l’assunzione in dosi eccessivedegli antiossidanti può svelarne il lato“oscuro”, ovverola loro capacità di comportarsi da pro-ossidanti, con risultati talvoltaanche dannosi

Gli agenti ad azioneantiossidante sono un valido schermoprotettivo contro

le sostanze nocive,agiscono come “spazzini”

per l’organismo e sono capaci

di difendere dai rischi il potenziale

fecondativo dell’uomo

C, nelle carote abbonda il carote-ne, l’olio di oliva contiene impor-tanti quantità di polifenoli e di vi-tamina E, frutti di mare e pesce for-niscono ottimali quantità di zinco,l’astaxantina, naturale fonte di ca-rotenoidi, abbonda nelle carni ditrota, aragoste e gamberi conferen-do quella particolare colorazionerosa; possiamo abbinare a tutto ciòun buon calice di vino rosso ricco dipolifenoli ed altri elementi essen-ziali per ripulire le arterie e rende-re quindi più vitali le nostre cellule.L’assunzione di integratori, invece,deve necessariamente essere affi-data a un medico e non al fai da te.Durante la terapia con antiossidan-ti è opportuno eseguire un dosaggiodel loro livello nel liquido semina-le per accertarsi che raggiungano ilsito di azione.

Fecondità I fattori che incidono

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16 ottobre 2009ioUomo

nenziale. Secondo recenti dati forni-ti dall'Organizzazione Mondiale del-la Sanità, un farmaco su 10 nel mon-do è falso ed il fenomeno non inte-ressa soltanto i Paesi poveri ma, or-mai da anni, ha invaso l'Unione Eu-ropea e gli Stati Uniti. In Italia, per un decreto del Ministe-ro della Salute del 15/7/04, pubbli-cato sulla G.U. del 4/1/05, sono pre-viste le norme per la tracciabilità deifarmaci attraverso un bollino di rico-noscimento, che permette di verifi-care l'autenticità del farmaco e di se-guirne il percorso dalla casa produt-trice su tutto il territorio nazionale,sino alle farmacie, alle Aziende Sa-nitarie Locali, agli Ospedali, con pos-sibilità di valutazioni anche epide-miologiche.

L’origine della contraffazioneCina e India sono i maggiori pro-

Contraffazione di farmaci. Unvero problema di salutepubblica, un danno econo-mico non indifferente per le

aziende farmaceutiche, ma anche peri singoli utenti. Un danno che per ilConsiglio Europeo della Quality ofMedicines & Healthcare (Edqm) rap-presenta una violazione dei dirittiumani ed è per questo che sono par-titi i lavori per la firma di un trattatointernazionale, che inasprisca le pe-ne inflitte a chi si dedica a questi traf-fici e che le renda uguali in tutti iPaesi membri, in modo che non di-venti più conveniente operare in u-na zona piuttosto che in un'altra. Oggi purtroppo siamo arrivati ad unvero allarme, soprattutto se si tieneconto che il fenomeno della produ-zione e vendita di farmaci contraf-fatti, sviluppatosi nell’ultimo decennio,ha raggiunto un andamento espo-

duttori di farmaci contraffatti inquanto possiedono i principi attivie molto facilmente sfuggono ai con-trolli, perché non esistono leggiche salvaguardino gli interessi dichi possiede il brevetto. Negli ultimi anni, però, anche i Pae-si dell'Est europeo, Russia ed Ucrai-na, sono diventati grandi produtto-ri di farmaci contraffatti. E a con-tendersi il mercato di questo reddi-tizio traffico sarebbe la malavita or-ganizzata russa, cinese, messicanae colombiana.

I Paesi più interessati In alcuni Stati africani il 60% dei far-maci sarebbe contraffatto (sino al70% degli antimalarici), il 30% in Bra-sile, ma è allarme anche in Europa,con il 10% di farmaci falsi. Negli Sta-ti Uniti poi, l'alto costo e il basso con-tributo pubblico alla spesa farmaceu-tica inducono un aumento dell'usodi prodotti contraffatti, spesso pro-venienti dal Messico, dove sembrache un quarto dei medicinali in com-mercio sia falso. Tali prodotti vengo-no introdotti in USA dai cittadini a-

Farmaci Attenti ai falsi

Il mercato dei falsi puntasui farmaci, anche da noi

Il 60% delle specialitàcommercializzate

nei Paesi più poveridell’Africa sono false.Pure l’Occidente è arischio: il 10% delleconfezioni vendute in Europa, in granparte attraversoInternet, sono

“abusive”. Un dannoeconomico, ma

soprattuttoper la nostra salute

Cina e India sono i maggiori produttori grazie al vuotolegislativo a difesa dei brevetti e alla complicità

delle case farmaceutiche che lavorano su due catene parallele, quella ufficiale e quella contraffatta

di Aldo Franco De Rose SpecialistaAndrologo e UrologoClinicaUrologicaGenova

Che cosa si definisce “contraffazione”L’Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS) definisce come contraffatto quelfarmaco la cui etichettatura è statadeliberatamente e fraudolentementepreparata con informazioni ingannevolicirca il contenuto o l’origine delprodotto. La contraffazione puòriguardare sia prodotti di marca siagenerici e include diverse tipologie: • prodotti che contengono la correttaquantità del principio attivo specificatoma la cui origine è diversa da quelladichiarata;

• prodotti contenenti il principio attivospecificato, ma in dosaggio diverso da

quello dichiarato o contenenti principiattivi di scarsa qualità;

• prodotti non contenenti alcuningrediente attivo;

• prodotti contenenti principi attividifferenti da quelli dichiarati.

Una particolare categoria di farmacicontraffatti, inoltre, è rappresentata daimedicinali prodotti legalmente, masuccessivamente messi in vendita inconfenzioni contraffatte, dove èattestato un dosaggio più elevato, oriconfezionati dopo la data di scadenza inscatole che riportano una data discadenza falsa.

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17 ottobre 2009ioUomo

mericani, che giornalmente attraver-sano la frontiera messicana, rifornen-dosi di farmaci a basso prezzo, co-me è stato dimostrato da un recentestudio condotto dalla dogana statuni-tense.Nei maggiori Paesi produttori (Cina,India, Russia, Ucraina) spesso sono lestesse case farmaceutiche ufficial-mente riconosciute che produconodue catene di farmaci parallele, quel-la ufficiale e quella contraffatta.Il 28% delle falsificazioni interessa gliantibiotici, il 18% gli steroidi e gli or-moni in genere, l'8% gli antiallergi-ci, il 7% gli antimalarici.Nei Paesi in via di sviluppo la contraf-fazione ha una diffusione estrema-mente elevata, principalmente a cau-sa delle insufficienti risorse umane efinanziarie e di una legislazione de-bole relativa alla produzione, distribu-zione e importazione dei medicinali.Il fenomeno riguarda soprattutto far-maci salva-vita quali antibiotici, an-timalarici, antitubercolari e antire-trovirali per la terapia dell’AIDS. Nel2003, nella Repubblica Democraticadel Congo, l’Organizzazione NonGovernativa “Medici Senza Frontie-re” denunciò che farmaci venduti co-

me antiretrovirali per il trattamentodell’AIDS contenevano in realtà anti-depressivi e miorilassanti. Nel Sud-est Asiatico numerosissimi sono i ca-si di antimalarici, in particolare quel-li a base di artesunato e meflochina,contraffatti: uno studio effettuato nel2004 ha evidenziato che, su 188 cam-pioni analizzati, il 53% non contene-va artesunato. Nel 1995 in Niger so-no morte 2.500 persone a causa diun vaccino contraffatto contro la me-ningite. In Nigeria nel 1990, ad Hai-ti nel 1996 e in India nel 1998, ci so-no stati numerosi decessi a causa diuno sciroppo pediatrico a base diparacetamolo che conteneva liquidoantigelo (glicole etilenico) al postodi glicole propilenico, normalmenteusato nello sciroppo. La stessa so-stanza recentemente ha allarmato an-che l’Occidente e l’Italia perché ilglicole dietilenico è stato riscontratoin alcuni dentifrici.Nei Paesi industrializzati la contraf-fazione farmaceutica presenta carat-teristiche ed entità molto differentirispetto a quelle dei Paesi in via di svi-luppo. Il fenomeno, infatti, riguar-da soprattutto farmaci nuovi e co-stosi, i cosiddetti "life-style products"

(anabolizzanti, ormoni della cresci-ta, prodotti contro l’impotenza e al-cuni psicotropici). Questi prodotticontraffatti sono spesso commercia-lizzati illegalmente nei cosiddetti "a-fro-shops", nelle palestre e attraver-so il mercato in Internet. Ma nonsempre è cosi. Nel marzo 2008 in-fatti sono stati registrati anche casidi contraffazione di farmaci salvavi-ta come l’eparina che, negli Stati

Uniti, ha causato numerosi casi digravi reazioni avverse di tipo anafi-lattico o di ipotensione, con 62 de-cessi, correlati alla somministrazioneendovenosa di eparina sodica (casiaccertati dalla Food and Drug Ad-ministration). Analoghi lotti di epa-rina contaminata sono stati trovatiin tutta Europa con reazioni avver-se in Germania, mentre in Italiamolti lotti sono stati ritirati.

Il farmaco più copiato econtraffatto nei Paesi occidentaliè il Viagra. L’allarme era statolanciato dalla OrganizzazioneMondiale della Sanità già a partiredal 2003. Qualche tempo addietroin Italia furono sequestrate 100mila blister contenenti compressedi Pramil contraffatto, un farmacocon lo stesso principio attivo delViagra, il sildenafil. La merce èstata rinvenuta all'interno dialcuni colli provenienti dalla Siriache, secondo quanto riportato neidocumenti di trasporto aereo,dovevano contenere comuniintegratori dietetici. Altre volte la cronaca è stataancora più allarmante, perché imedicinali contraffatti sono stativenduti anche in farmacia, comeriferisce questa nota di cronacadel 2006 : «Producevano Viagra ealtri medicinali contraffatti, che

venivano venduti in una farmaciacompiacente, ma ancheanfetamine “potenziate” e droghesintetiche...».È stato quantificato che il 30% deifruitori di PDE5i si procura ifarmaci autonomamenteattraverso canali di venditaincontrollati e senza indicazionemedica. Secondo Dati Google2008, l’Italia rappresenta il Paesecon il maggior numero di ricerchesu “Viagra". Per i Medici italiani(Generalisti e Urologi) circa il 20%degli inibitori PDE5 sono compratiattraverso canali di fornitura noncontrollata (Fonte: EuropeanViagra Physician Brand Tracking2008). La truffa, nella maggior parte deicasi, viaggia attraverso Internet:questa tipologia di acquisti trovadiverse motivazioni, prima fratutte quella economica.

Viagra, il farmaco più contraffatto

E’ quanto emerge da un recente blogpromosso da www.clicmedicina.it e laSocietà Italiana di Andrologia. Su 64intervistati l’80% ha ammesso di acquistarefarmaci via internet (53/64 soggetti) soloper emotivi economici. Di questi infatti il49% ha dichiarato di preferire Internetperché spende meno. Ma per il 32% la veramotivazione dell’acquisto dei farmaci viainternet è costituito da una maggioreriservatezza. Infine, per il 18,5% delcampione, il farmaco viene acquistatoperché comunque funziona. Al contrario, del20% dei soggetti che non utilizzano piùInternet per l’acquisto dei farmaci, il 65%dichiara di “aver preso delle fregature”, nelsenso che il farmaco non ha funzionato, altrinon si fidano, mentre una piccola minoranzapreferisce consultare un medico. I farmacimaggiormanete acquistati sono risultatiquelli contro la Disfunzione Erettile, maquello più contraffatto in assoluto è risultatoil Viagra con il 63% dei casi, Cialis per il29%, Levitra per l'8 per cento.

La ricerca di Sia e www.clicmedicina.it

Il rischio per i medici “fai da te”Un sondaggio del 2008 (Banks I et al.Presented at: 11th Congress of theEuropean Society for Sexual Medicine;December 7-11, 2008; Brussels,Belgium. Poster 2143) ha evidenziatoinvece che quasi un terzo degli uomininella popolazione che in generaleacquista un inibitore della PDE5 staeffettuando un auto-trattamento dellaDisfunzione Erettile, senza interazionecon il Sistema Sanitario, senza cioèconsultare un medico. E questononostante sette uomini su dieci abbianouna Disfunzione Erettile che potrebbe

essere associata a fattori di rischiocardiovascolare, come ipertensione,diabete o dislipidemia.Numerosi individui si espongono inoltrea inutili rischi, procurandosi inibitori dellaPDE5 da fonti incontrollate, oltre atralasciare di acquisire importantiinformazioni sulla salute e il suo follow-upda parte di un qualificato professionista.È fondamentale dunque intensificare lesegnalazioni per la salute pubblicariguardo l'uso di medicinali ottenutiillegalmente, anche quando sembranoessere originali.

COSTI INFERIORI

RISERVATEZZA

FUNZIONAMENTO

LEVITRA

TADALAFIL

VIAGRA

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19ottobre 2009 ioUomo

ad impostarlo correttamente. Questoinsieme di situazioni fa sì che il pazien-te abbia difficoltà a parlare con ilproprio medico di famiglia, anche senon conosce uno specialista a cui ri-volgersi; spesso ritarda l’interventomedico e rende più difficoltosa ladiagnosi e meno efficace la terapia,come, per esempio, nel caso dellainduratio penis plastica, delle malat-tie sessualmente trasmesse o dei di-sturbi dell’erezione.Tuttavia, allo stato attuale, grazie al-lo sforzo educazionale prodotto dal-la Società Italiana di Andrologia - inpartnership con le aziende farmaceu-tiche coinvolte nel campo androlo-gico -, molti medici di famiglia han-no ricevuto un adeguato aggiorna-mento scientifico in merito alle pa-tologie andrologiche e molti di lorosono in contatto con andrologi di ri-ferimento di indubbio valore, ai qua-li indirizzare i propri pazienti. Sullascorta di ciò, viene a cadere uno de-

Le problematiche mediche ri-guardanti la salute sessualemaschile possono presentar-si in tutte le fasce di età, a

volte senza preavviso o con sintomidi scarso rilievo, che non produco-no un adeguato allarme nel pazien-te, rendendo spesso tardiva la dia-gnosi e difficile o poco efficace la te-rapia. Altre volte, invece, la sintoma-tologia è talmente repentina e marca-ta da indurre un allarme eccessivo,associato a uno stato ansioso chespesso produce più danni della ma-lattia stessa.Altrettanto importante in merito allepatologie andrologiche è la mancan-za di un adeguato controllo nella fa-se dell'adolescenza e della pubertà,quando il giovane paziente non vie-ne più sottoposto al controllo pedia-trico. Si può andare incontro a pato-logie subdole che tuttavia, se non ri-conosciute tempestivamente, posso-no avere importanti e gravi ripercus-sioni sulla fertilità futura (per esem-pio il varicocele o il ritardo pubera-le) e sulla sessualità; al contrario u-na diagnosi tempestiva, seguita dauna adeguata e spesso banale tera-pia, sono in grado di evitare questiproblemi.Queste caratteristiche delle malattieandrologiche mettono in risalto co-me, a volte, la possibilità di avereun medico di facile consultazione,che possa avviare il paziente versoun corretto percorso diagnostico o lotranquillizzi circa la natura del pro-blema e soprattutto la possibilità dirisoluzione dello stesso, sarebbe diindubbia utilità in moltissime situa-zioni.A questo punto è facile intuire comela figura che meglio si accosta a que-ste caratteristiche è quel medico checonosce già bene il paziente e la suastoria medica, perchè lo segue damolti anni e ne gode della fiducia edella confidenza. Tuttavia, spesso lemalattie andrologiche vengono in-terpretate dal paziente stesso comeproblemi di cui avere vergogna, equindi da non divulgare in un conte-sto nel quale si è conosciuti e addi-rittura è conosciuta tutta la famiglia.Pertanto si preferisce eventualmen-te rivolgersi ad un medico sconosciu-to; a questo si aggiunge, a volte, ildubbio che il medico generico pos-sa avere le conoscenze scientificheadeguate a risolvere il problema o

gli ostacoli che rendono il pazientetitubante a riferirsi al proprio medicodi famiglia, mentre la barriera dellavergogna può a volte essere infrantada un familiare (moglie o madre)che, accortosi del problema, ne ren-de partecipe il medico stesso che hacosì modo di approfondire il collo-quio anamnestico, aiutando il pazien-te stesso a venire allo scoperto. A ciò si aggiunge il fatto che il medi-co di famiglia, essendo a conoscen-za di quelle patologie croniche dacui il paziente è affetto, è in gradodi identificare quei soggetti che so-no predisposti ad una problematicadi tipo andrologico (per esempio ilrischio di una disfunzione erettiva inun paziente iperteso o cardiopatico odiabetico) ed esortarlo a controllispecialistici in merito, oltre a sugge-rire uno stile di vita atto a prevenir-ne l’insorgenza.È abbastanza chiaro come il medicodi famiglia possa esercitare una fun-

zione di “medico sentinella” nei con-fronti di molte patologie di interes-se andrologico, ma ciò non può av-venire senza la collaborazione delpaziente stesso (o a volte dei suoifamiliari).Per stimolare questa collaborazione èopportuno che il medico, oltre a de-dicare la giusta attenzione ai proble-mi del paziente, lo informi della pro-pria competenza in merito alle pa-tologie di interesse andrologico, gligarantisca una adeguata privacy, loincuriosisca con domande casualisulla sessualità nel corso di consul-tazioni richieste dal paziente per al-tre problematiche.Per contro, il paziente stesso dovreb-be mettere da parte le riserve cui ab-biamo accennato e rivolgersi con fi-ducia al proprio medico di famiglia inoccasione della comparsa di disturbidell’apparato genitale sollecitando ri-sposte adeguate (che frequentemen-te il medico è in grado di dare) o al-meno il nominativo di un androlo-go di cui il nostro medico abbia fi-ducia e che sia in grado di risolveretempestivamente e con professiona-lità il problema. Non è infrequente, in questa secon-da evenienza, che lo specialista pos-sa fare riferimento allo stesso medi-co di famiglia per successivi control-li o aggiustamenti terapeutici, senzache il paziente debba ricorrere trop-po spesso al consulto dello specia-lista,con evidenti ripercussioni posi-tive sia sulla buona attuazione dellaterapia sia sul risparmio di tempo e,perché no, di denaro da parte delpaziente stesso.Così come i pazienti hanno impara-to a fare spesso ricorso ai consigli ealle cure del medico di famiglia nel-l’ambito di patologie internistiche,che prima venivano curate prevalen-temente presso centri specialistici(come il diabete, l’ipertensione, lemalattie della tiroide), con il risultatodi migliorare l’efficacia delle terapiegrazie a un inizio più tempestivo, og-gi gli stessi benefici si potrebbero ot-tenere anche nel campo delle malat-tie di interesse andrologico, a patto chei medici di famiglia e le società scien-tifiche andrologiche continuino a col-laborare nell’aggiornamento e che i pa-zienti facciano più spesso ricorso aiconsigli del medico di famiglia in oc-casione di disturbi a carico dell’ap-parato genitale maschile.

Andrologia L’educazione del paziente

Prevenzione: il ruolo chiave dei medici di famigliaConoscono bene il quadro clinico del paziente e possono aiutarlo a evitare l’insorgenza di patologie di tipo andrologico:anche grazie all’aggiornamento scientifico promosso dalla Società Italiana di Andrologia e dalle aziende farmaceutiche

di AttilioGueranispecialistaAndrologiaOspedaleFatebenefratelli[Roma]

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20 ottobre 2009ioUomo

fica come “Ospedale del Chianti” -che ha evidenziato gli effetti positi-vi del vino rosso sulla sessualità del-le donne. La ricerca è stata realizza-ta su un campione di 789 donne dietà compresa tra i 18 e i 50 anni,residenti nel Chianti, che hannocompletato il questionario FSFI (Fe-male Sexual Function Index), chevaluta la funzionalità sessuale fem-minile attraverso 19 domande su seidiversi aspetti (desiderio, interesse,lubrificazione, orgasmo, soddisfazio-ne, dolore), riferendosi alle ultime

Da sempre il vino è associatoal gusto del vivere, all’amo-re, al piacere dei sensi: il te-ma è celebrato da artisti e

poeti, dal mondo classico sino adoggi. Insolito è invece che la scien-za medica affronti il tema del rap-porto fra vino ed eros. In un interven-to a più voci di specialisti di andro-logia, urologia, ginecologia, psico-logia, farmacologia - con contributieccellenti da aree diverse del saperee della ricerca - si è affrontato il te-ma a vari livelli di approfondimento,rivolgendosi a un pubblico di tecni-ci e non. Il volume “Vino e Eros” è curatoda Riccardo Bartoletti, Nicola Mondai-ni e Francesco Montorsi con la pre-fazione di Vincenzo Mirone e la par-tecipazione dello stesso presidentedella SIA, Professor Vincenzo Genti-le. La mitologia attribuisce ad unalacrima di Dioniso (Bacco per i Ro-mani), dio dell’erotismo e dell’eb-brezza, la nascita del vino. Parten-do da queste origini, il libro ci con-duce attraverso l’arte, la cultura, lastoria e soprattutto la scienza nell’in-cantevole mondo del vino e dell’eros.Questo in virtù del fatto che, cosìcome è ancora poco diffusa una co-noscenza elementare della fisiologiadella sessualità maschile e femmini-le, altrettanto vaghe, spesso erronee,sono le convinzioni correnti sul rap-porto fra consumo di vino e soddi-sfazione dei sensi. Perchè un librodel genere? Il tutto nasce da una ri-cerca realizzata dall’Ospedale S.Maria Annunziata di Firenze - no-to per la sua localizzazione geogra-

quattro settimane precedenti la com-pilazione del test.Dallo studio è emerso che le donneche consumano 1-2 bicchieri di vi-no rosso al giorno hanno una ses-sualità complessiva migliore rispettoal gruppo delle donne astemie o chebevono occasionalmente. Il lavoro,dal titolo “REGULAR MODERATEINTAKE OF RED WINE IS LINKEDTO A BETTER WOMEN’S SEXUALHEALTH”, sarà pubblicato nel nume-ro di ottobre del Journal of SexualMedicine; nello stesso mese è previ-

sta l’uscita del libro, già presentatoin anteprima lo scorso giugno a Ca-tania, presso lo stand Lilly, e in ago-sto al Caffe’ della Versiliana (Marinadi Pietrasanta), dove ha incontratosuccesso da parte del pubblico e del-la critica presente. Nei prossimi me-si sono in programma numerosi incon-tri in giro per l’Italia, con il fine dipromuovere il libro, ma anche lascienza andrologica. Il lettore potràriflettere su un prodotto che vienespesso banalizzata, trascurandone siale caratteristiche organolettiche sia lecapacità terapeutiche. Un ringraziamen-to particolare a Paolo Gontero, AndreaSalonia e Ferdinando Fusco che, ol-tre ad essere coautori del libro, si so-no dovuti subire lo stress delle mie te-lefonate quotidiane per un anno….aloro, a tutti i coautori e a voi che a-vrete voglia di leggerlo va il mio rin-graziamento.

La ricerca L’influenza del vino sull’eros

Un calice di rossofa bene alle donne

Un libro per spiegarecome il vino migliora la sessualità femminile. La correlazione tra Bacco e Venere è stata dimostrata da una ricercacondotta tra le residentinella zona del Chianti in Toscana

La presentazione del volume sarà l’occasione per riflettere sulle caratteristiche organolettiche

e le capacità terapeutiche di una bevandache accresce la soddisfazione dei sensi

di NicolaMondainiUrologo e andrologoOspedale SantaMariaAnnunziata [Firenze]