il nuovo grano - maggio 2014

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SOMMARIO 3 - Teem, lotta sui risarcimenti 4 - Adda, Coldiretti con i Comuni 5 - Lago Maggiore, livelli a rischio 6 - L’Expo Tour sbarca a Milano 8 - L’Oscar Green guarda al futuro 14 - Disabili e fattorie didattiche 17 - Sistri, le ultime novità 19 - Nitrati, operazione verità Poste Italiane SpA Spedizione in abb. postale 70x100 LO/MI MAGGIO 2014 l DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA FILZI, 27/A 20124 MILANO TELEFONO 02/5829871 Difendiamo i nostri prodotti 5 ANNO XXII

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In questo numero parliamo di: nuova Teem e nuova mappa nitrati in Lombardia, maxi centrale Edison sul fiume Adda, Oscar Green 214, Expo Tour a Milano. E ancora: allarme siccità per il lago Maggiore in vista dell'estate, Sistri, disabili e fattorie didattiche.

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SOMMARIO 3 - Teem, lotta sui risarcimenti 4 - Adda, Coldiretti con i Comuni 5 - Lago Maggiore, livelli a rischio 6 - L’Expo Tour sbarca a Milano

8 - L’Oscar Green guarda al futuro14 - Disabili e fattorie didattiche17 - Sistri, le ultime novità19 - Nitrati, operazione verità

Poste Italiane SpA Spedizione in abb. postale 70x100 LO/MI MAGGIO 2014 l DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA FILZI, 27/A 20124 MILANO TELEFONO 02/5829871

Difendiamo i nostri prodotti

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COLDIRETTI INTERPROVINCIALE DI MILANO, LODI, MONZA E BRIANZAIndirizzo: via Fabio Filzi, 27 – Milano - Tel: 02.58.29.871 - Fax: 02.58.30.35.49Presidente: Alessandro Ubiali - Direttore: Giovanni Benedetti

UFFICIO ZONA DI ABBIATEGRASSOIndirizzo: Viale G. Sforza, 62 - Tel: 02.58.29.85.00 - Fax: 02.58.29.85.19Segretario di zona: Enzo LocatelliOrari di apertura uffici. lunedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; martedì: 9.00/12.30; mercoledì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; giovedì: 9.00/12.30; venerdì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00

UFFICIO ZONA DI CODOGNO Indirizzo: Via G. Carducci, 9 - Tel: 02.58.29.85.20 - Fax: 02.58.29.85.39Segretario di zona: Francesca ToscaniOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; mercoledì: 9.00/12.30; giovedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30

UFFICIO ZONA DI CUGGIONOIndirizzo: Viale Roma, 2 – Piazzale Kuster - Tel: 02.58.29.85.40 - Fax: 02.58.29.85.59Segretario di zona: Orfeo FavottoOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; mercoledì: 9.00/12.30; giovedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30

UFFICIO ZONA DI LODIIndirizzo: Via Haussmann, 11/i - Tel: 02.58.29.85.60 - Fax: 02.58.29.85.79Segretario di zona: Stefano BressaniOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; mercoledì: 9.00/12.30; giovedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30

RECAPITO DI MAGENTAIndirizzo: Via C. Cattaneo, 26 - Tel: 02.58.29.85.80 - Fax: 02.58.29.85.99Segretario di riferimento: Orfeo FavottoOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30Recapito Epaca, Anna Bardelli: martedì, mercoledì e giovedì 9.00/12.30

UFFICIO ZONA DI MELEGNANOIndirizzo: Via J. Lennon, 4 - Tel: 02.58.29.88.00 - Fax: 02.58.29.88.19Segretario di zona: Luigi SimonazziOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30 – 13.30/15.00; martedì 9.00/12.30 – 13.30/15.00; mercoledì: 9.00/12.30 – 13.30/15.00; giovedì 9.00/12.30 – 13.30/15.00; venerdì: 9.00/12.30 – 13.30/15.00

UFFICIO ZONA DI MELZOIndirizzo: Via C. Colombo, 37/a - Tel: 02.58.29.88.20 - Fax: 02.58.29.88.39Segretario di zona: Sergio MeroniOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; martedì: 9.00/12.30; mercoledì: 9.00/12.30; giovedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30

UFFICIO ZONA DI MILANOIndirizzo: Via F. Filzi, 27 - Tel: 02.58.29.871 - Fax: 02.58.30.35.49Segretario di zona: Luigi SimonazziOrari di apertura uffici fiscale e CAA: lunedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; martedì: 9.00/12.30; mercoledì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; giovedì: 9.00/12.30; venerdì: 13.30/17.00

Uffici Epaca: via Patecchio, 2 - Tel: 02.58.29.87.63orari di apertura: lunedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; mercoledì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; giovedì: 9.00/12.30 . 13.30/17.00; venerdì: 9.00/12.30

UFFICIO ZONA DI VILLASANTAIndirizzo: Via E. Mattei, 2 – Tel: 02.58.29.88.40 - Fax: 02.58.29.88.59Segretario di zona: Tiziano TencaOrari di apertura uffici: lunedì: 9.00/12.30; martedì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; mercoledì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00; giovedì*: 9.00/12.30; venerdì: 9.00/12.30 – 13.30/17.00

* L’Ufficio Epaca rimane chiuso il giovedì per tutta la giornata

DIRETTORE RESPONSABILEGiovanni Benedetti

DIREZIONEe AMMINISTRAZIONE

Via F. Filzi, 27/A - MILANO02 5829871 (r.a.)

REDAZIONEDaniela Maggi

REGISTRAZIONE TRIBUNALEdi MILANO

n. 82 dell’8/02/1992

HANNO COLLABORATOA QUESTO NUMERO:

Fabio Bonaccorso

PROGETTO GRAFICOe IMPAGINAZIONE

PMP - Lodi

FOTOGRAFIEArchivio “il Cittadino”

STAMPALitostampa Istituto Grafico srl

Bergamo

Per contattare la redazione

scrivere una mail all'indirizzo:

[email protected]

La Coldiretti Interprovincialetra Milano, Lodi, Monza e Brianza

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Teem, terreni agricoli sventrati:lotta per i giusti risarcimenti

Alessandro Ubiali

Lotta sui risarcimenti Teem, la nuova falce d’asfalto che col-legherà Melegnano alla Mila-

no-Bergamo-Brescia attraversando un territorio che per il 90 per cen-to è a verde agricolo. Dopo mesi di stallo, si è recentemente tenu-to un primo incontro tecnico tra la Coldiretti e i vertici di Infrastrutture Lombarde, segnale che si vogliono riaprire i canali di comunicazione riguardo agli espropri. Per adesso, però, non si è ancora giunti ad un accordo. “Bisogna garantire i diritti degli agricoltori che con le loro fami-glie lavorano le terre sventrate dalla nuova tangenziale” spiega Alessan-dro Ubiali, Presidente della Coldiret-ti di Milano, Lodi e Monza Brianza. “Sono arrivati, hanno preso il cam-po e sono partiti con le ruspe, sen-za che potessi fare nulla” dicono gli agricoltori. Quasi tutti i soci colpiti dalla Teem, oltre cento famiglie – spiega la Coldiretti Lombardia – non hanno ancora visto i risarcimenti e neppure una proposta di accordo, nonostante i lavori siano iniziati nel

luglio 2012 e adesso siano qua-si conclusi: nel frattempo ci sono stati terreni danneggiati, aziende amputate e coltivazioni interrotte. “La tangenziale esterna di Milano non può essere realizzata sulla pel-le degli espropriati” si legge in una mozione approvata di recente dal consiglio regionale e che fa il paio con una simile di un anno fa con la quale si indicava alla società co-

struttrice che i valori di mercato dei terreni dove aveva aperto i cantieri erano superiori a quelli di esproprio e che quindi bisognava trovare dei criteri condivisi e un protocollo d’in-tesa simile a quello già usato per Brebemi. “Gli uffici della Regione hanno avanzato un’ipotesi che però è stata rifiutata dalla stessa TE Spa” spiega Claudio Pedrazzini, consiglie-re di Forza Italia e al fianco degli agricoltori della Coldiretti nella bat-taglia per il risarcimento dei danni. Dopo l’ultimo incontro – spiega la Coldiretti – siamo fiduciosi che la si-tuazione si possa finalmente sbloc-care, andando nella giusta direzio-ne. Il nostro obiettivo è raggiungere un accordo come già successo per la Brescia-Bergamo-Milano. Solo così daremo delle risposte concre-te alle acquisizioni avvenute ormai nel luglio di due anni fa. Il tracciato della nuova tangenziale est esterna di Milano si estenderà su 32 chilo-metri interessando tre province (Mi-lano, Lodi, Monza e Brianza), e 34 Comuni.

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Il fiume Adda che scorre nel territorio del Lodigiano

Sul no alla maxi diga sull’Adda nelle zone di Bertonico e Ca-stiglione siamo al fianco dei

Comuni e della gente che in quelle terre abita e lavora. Progetti di que-sto tipo non possono essere calati dall’alto e gestiti solo come una sem-plice procedura burocratica, perché si parla della vita delle persone. Una tesi che avevamo già sostenuto all’inizio dell’anno, appena abbiamo avuto la notizia della presentazione del progetto: così Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, commenta il parere negativo espresso all’u-nanimità dal consiglio comunale di Castiglione in merito al possibile in-sediamento della maxi centrale idro-elettrica che Edison vuole costruire sul fiume Adda nel Lodigiano. “L’ac-qua è una risorsa indispensabile per

Continua a far discutere il progetto Edison sul fiume Adda nel Lodigiano

Maxi diga, Coldiretti al fianco dei ComuniIl presidente Ubiali: “L’acqua non deve diventare una minaccia”

la vita e non deve diventare una mi-naccia – prosegue Ubiali –. Un’ope-ra così impattante crea non poche preoccupazioni perché si tratta di un intervento invasivo, che rischia di danneggiare non solo l’agricoltu-ra ma tutto l’ambiente”. Il progetto della maxi centrale prevede di ta-gliare di netto un’ansa del fiume for-mando un bacino da 660 mila metri cubi d’acqua. Oltre a Bertonico, gli altri comuni interessati sono: Gom-bito, Ripalta Arpina, Montodine, Moscazzano, Turano e Castiglione. L’impianto prevede una diga di qua-si tre metri, un taglio dell’ansa di 200 metri e la costruzione di due canali: uno sul corso principale del fiume e l’altro a fianco della centrale per sfruttare la forza dell’acqua che verrebbe quindi scaricata sull’altro lato dell’ansa. “Le energie rinnova-

bili – conclude il Presidente Ales-sandro Ubiali – per essere davvero sostenibili non devono stravolgere il territorio. Prima di dare il via libera a impianti di questo genere, bisogna valutare tutte le possibili conseguen-ze, comprese quelle provocate dai fenomeni climatici estremi che sem-pre più spesso coinvolgono le nostre zone, come dimostrano le piogge abbondanti e improvvise dell’ultimo periodo”. In Lombardia, ad esempio, secondo i dati Arpa Lombardia le precipitazioni complessive invernali sono state 3 volte superiori rispetto alle medie, con un totale di circa 40 giorni di pioggia sui 90 giorni dell’in-verno 2013-2014. A Milano rispetto ad una media di 185 mm, sono ca-duti ben 570 mm di pioggia e cioè circa la quantità che cade solitamen-te da gennaio ad agosto.

Caf Coldiretti e Federpensionati: convenzione con DentalcoopIl Caf Coldiretti e la Federazione Nazionale Coldiretti Pensionati hanno stipulato una convenzione nazionale con Dentalcoop, che opera nel settore odontoiatrico attraverso una rete di strutture presenti in diverse regioni ita-liane. L’accordo consente a tutti gli associati di Coldiretti e alle

loro famiglie, agli utenti dei ser-vizi erogati dal Caf (dipendenti e imprese) per il tramite di Impresa Verde, nonché ai dipendenti della Coldiretti e di Impresa Verde, di beneficiare di uno sconto del 10 per cento sul listino DentalCoop. Gli utenti interessati a fruire delle prestazioni odontoiantriche dovran-

no identificarsi esibendo la tesse-ra Coldiretti, estratto del modello dichiarativo (730 o Unico) o al-tro documento/attestazione dal quale si possa riscontrare che l’utente ha fruito di servizi eroga-ti dal Caf o estratto della busta paga, nel caso di dipendenti di Coldiretti o di Impresa Verde.

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A Codogno tornail mercato a Km 0

Expo, Coldiretti: l’acqua torni ai Navigli

Lago Maggiore e siccità:la Lombardia a rischio

Rischio siccità per un terzo della Lombardia e per la fascia est del Piemonte. Infatti – spiega

la Coldiretti di Milano Lodi e Mon-za Brianza – il ministero dell’Am-biente ha chiesto con una nota del 21 maggio 2014 di sospende-re la sperimentazione, attualmen-te in corso, per quanto riguarda la regolazione del lago Maggio-re, da cui dipende l’irrigazione dei terreni agricoli nelle province di Varese, Milano, Lodi e Pavia, compresa la zona della Lomellina “dissetata” dai canali piemontesi. “La scelta di tenere a un metro l’altezza del lago sopra lo zero idrometrico aumenta in modo esponenziale il rischio siccità per-ché ridurrebbe sensibilmente la quantità di acqua destinata all’ir-rigazione, con disastrosi risultati sulle coltivazioni agricole duran-te la stagione di massimo lavo-ro sui campi – spiega Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano Lodi e Monza - migliaia di ettari di terreni a mais, riso e soia rischiano di restare a secco”. Nel quadrilatero compreso fra Pa-

via, Lodi, Milano e Vercelli si pro-duce più del 90% del riso italiano che, a livello nazionale raggiunge una produzione media di oltre un milione e 400 mila tonnellate, con quasi duemila produttori in Lom-bardia e altrettanti in Piemonte. “Negli ultimi anni – spiega Ubiali –il livello del lago Maggiore è sempre stato tenuto in via sperimentale fra il metro e 20 centimetri e il metro e mezzo sopra lo zero idrometri-co, proprio per garantire sia l’ap-porto di acqua alla rete irrigua a valle che la navigabilità, senza al-cun tipo di problema né per i resi-denti delle zone attorno a lago né per i vicini svizzeri che hanno una parte di competenza sul bacino. Se, per questioni burocratiche, si dovesse scendere sotto queste so-glie, qualcuno dovrà assumersi la responsabilità dei danni alle azien-de agricole e alle loro produzioni”. A breve il Consorzio del Ticino, da cui dipende la regolazione del lago, avrà un incontro urgente con i rap-presentanti del ministero dell’Am-biente a Roma per spiegare la si-tuazione nel dettaglio.

L’acqua che verrà usata per l’Expo deve torna-re alla terra e non finire nel sistema fognario o d i s p e r s a lungo il corso dell’Olona, altri-menti le zone a sud di Milano rischiano di pagare un deficit idrico di almeno 3 metri cubi al secondo, con problemi di irriga-zione verso Pavia e verso Lodi. A lanciare l’allarme è la Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza proprio mentre si rincorrono i progetti delle vie d’acqua attor-no alla grande area Expo di Rho Pero. “Negli ultimi 50 anni l’e-spansione urbanistica di Milano ha stravolto un reticolo irriguo che risale ai tempi di Leonar-do da Vinci, abbassato la quota naturale della falda e ridotto le aree agricole che generavano naturalmente scorrimenti natu-rali di acqua dai terreni – spie-ga Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza - adesso qualsi-asi sottrazione o modifica dello scorrimento delle acque senza ritorno nei canali principali come ad esempio il Naviglio Grande rischia di creare scompensi seri a tutto il patrimonio irriguo agri-colo”. Le zone più colpite sono quelle a sud est del capoluogo lombardo, a valle dei depuratori di Nosedo e di San Rocco. “Per questo – aggiungono Ubiali e il direttore della Coldiretti Giovanni Benedetti – è strategico il rifor-nimento idrico della Darsena e la riqualificazione del cavo Tici-nello, non possiamo certo per-metterci di sprecare anche una sola goccia d’acqua. Quindi va bene l’anello azzurro a servizio dell’Expo ma quell’acqua deve tornare alla terra agricola in par-ticolare su quel triangolo verde ai cui vertici si trovano Milano Pavia e Lodi”.

Giovanni Benedetti

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In centomila per l’Expo Tour a Milano

Folla al farmers’ in corso Venezia

Il Lombardia Expo Tour sbarca a Milano e richiama oltre centomi-la persone. Domenica 18 maggio

si è svolta la tappa milanese del viaggio tra le province lombarde, organizzato dalla Regione e da Col-diretti Lombardia, finalizzato a far conoscere ai cittadini le tematiche dell’Expo 2015. Il risultato è stato un successo. Durante la mattina-ta, tutto esaurito per il convegno su giovani e agricoltura organizza-to al Circolo della Stampa in Corso Venezia. Diversi gli ospiti presen-ti: dall’assessore all’Agricoltura di

Regione Lombardia, Gianni Fava, al vicesindaco di Milano Ada Lucia De Cesaris, che hanno assegnato

gli Oscar Green 2014 alle idee più innovative messe in campo da una decina di agricoltori lombardi “under 40”. Folla anche al più grande far-mers’ market all’aperto mai visto a Milano nelle vie del quadrilatero del-la moda, da piazza San Babila a via Senato, lungo Corso Venezia, incro-ciando via della Spiga. Secondo la Coldiretti Lombardia almeno 60 mila presenze sono passate fra la matti-na e le due del pomeriggio e altre 50 mila dalle ore 15 e fino a sera. Nell’iniziativa sono state coinvolte oltre cento aziende agricole da tutta la Lombardia. Miele, frutta, verdu-ra, formaggi, vini, marmellate, fiori, biscotti, creme naturali: sono solo alcuni dei prodotti offerti dai con-sumatori. Oltre punti di ristoro con piatti freddi e caldi, gli atleti di una una task force dei “Mastini del gra-na” si sono sfidati per le Olimpiadi del cibo. “Abbiamo offerto a Milano l’occasione di trovare i prodotti del territorio prendendoli direttamente dalle mani degli agricoltori – spiega Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – perché è recuperando il rapporto diretto fra produttori e consumatori che si comprende ap-pieno l’importanza dell’indicazione d’origine e di una chiara identifica-zione della provenienza della mate-rie prime per garantire ai cittadini piena consapevolezza di quello che acquistano e quindi una vera libertà di scelta.”Il convegno su giovani e agricoltura al Circolo della stampa di Milano

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RSempre più studenti vedono nei mestieri della terra il loro futuro

Boom per le facoltà “agricole” in LombardiaMatricole raddoppiate negli ultimi cinque anni da Milano a Piacenza

Sempre più studenti universitari scelgono l’agricoltura, vedendo prospettive di futuro nei me-

stieri della terra. E’ quanto emerge dall’ultima analisi di Coldiretti Lom-bardia sulle iscrizioni alle facoltà di Agraria e di Veterinaria delle univer-sità lombarde. Negli anni peggiori della crisi, fra il 2009 e il 2014, gli studenti che hanno deciso di iscri-versi al primo anno di un corso di laurea in Scienze Agrarie e Alimen-tari dell’Università Statale di Milano e dell’Università Cattolica con i poli di Cremona e Piacenza (tradiziona-le approdo di molti lombardi della fascia sud della regione) sono rad-doppiati, passando da 739 a 1.473 registrando un +99,32% (dati ag-giornati alla prima settimana di maggio 2014). Un boom – spiega Coldiretti Lombardia - trainato dai ragazzi che scelgono corsi univer-sitari più legati alla valorizzazione del Made in Italy: oggi gli studenti che stanno studiando Agraria negli atenei lombardi sono oltre settemi-la (7.065) contro i poco più di cin-quemila (5.299) del 2009, con un aumento di oltre il 33%. «I giovani hanno intercettato le nuove tenden-ze dello sviluppo del nostro mondo e hanno compreso il valore professio-nale, economico e anche personale di un lavoro legato al mondo della terra – dice Ettore Prandini, Presi-dente di Coldiretti Lombardia – Le nuove generazioni con le loro idee e il loro dinamismo stanno dando all’agricoltura e alla competizione sui mercati nazionali e internazionali una marcia in più a quel legame con il territorio, con la cultura e con la

tradizione italiana che è da sempre elemento caratterizzante del nostro settore». All’Università Statale di Milano – spiega l’analisi di Coldiretti Lombardia - le immatricolazioni alla laurea in Scienze Agrarie sono più che raddoppiate in cinque anni, pas-sando da 584 a 1.237 (+111,82%). E se l’aumento riguarda tutti i cor-si, analizzando i singoli curricula si vede come a “tirare” non sia soltan-to la tradizionale laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie (dove le iscrizioni dal 2009 ad oggi sono quadruplica-te, passando da 101 a 311, un au-mento percentuale del 207,92%). Anche il percorso di studi in Scien-ze e Tecnologie per la Ristorazione, infatti, è passato da 80 matricole nell’anno accademico 2009/10 a 245 studenti che si sono iscritti nel 2013/2014 (+206,25%). Sempre alla Statale di Milano va forte an-che il corso in Viticoltura ed Eno-logia: anche qui le iscrizioni sono più che raddoppiate dall’inizio della crisi ad oggi, e gli studenti iscritti al primo anno sono passati da 67 a 153 (+128,36%). Più contenuto invece l’aumento delle immatrico-lazioni alla facoltà di Veterinaria, dove i corsi sono a numero chiuso e i posti a disposizione vengono decisi anno per anno dal Ministe-ro. Eppure anche qui, dal 2009 ad oggi, le immatricolazioni alla Statale di Milano sono cresciute del 25 per cento (da 354 a 444 iscrizioni). Se si analizza il totale degli iscritti a tutte le facoltà “agricole” della Statale di Milano – spiega il Report di Coldi-retti Lombardia - in cinque anni si è passati da 4.731 a 6.365 con un

aumento del 34,5%. E da quando è iniziata la crisi, i diversi corsi di stu-dio legati alla terra hanno attirato sempre di più anche le donne: nel 2009 in agraria erano il 35% e sono diventate il 42% nel 2014, mentre a veterinaria, facoltà a schiaccian-te maggioranza “rosa”, si è passati dal 71,5% di ragazze a oltre il 74%. “L’agricoltura è sempre più femmi-nile – commenta Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombar-dia – nella nostra regione un titolare su 5 è donna e se si analizzano le realtà dove le donne hanno un qual-che ruolo di gestione, dal rapporto con i fornitori alla gestione ammini-strativa, le quote rosa agricole sal-gono almeno al 60%. Uno scenario di questo tipo si ripercuote poi sulle nuove generazioni e sui percorsi for-mativi universitari che decidono poi di affrontare”. Una crescita che si re-gistra anche in un altro importante ateneo di riferimento per i lombar-di, l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Anche qui infatti si svolgono dei corsi di laurea in Scienze e Tec-nologie Agrarie e Alimentari, che si tengono nelle sedi distaccate di Pia-cenza e Cremona. E anche in questo caso le iscrizioni sono in aumento: se cinque anni fa le immatricolazio-ni erano 155, infatti, oggi sono 236: significa un aumento percentuale di oltre il 50 per cento (+52,26%). Per quanto riguarda il totale degli iscritti fra Cremona e Piacenza si è passati dai 565 del 2009 ai 631 del 2014 con un aumento dell’11,7%. Sempre in Cattolica il peso delle nuove iscrizio-ni è passato dal 27,4% del 2009 al 37,4% del 2014.

Il nuovo esecutivo nazionale di Giovani Impresa di Coldiretti

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RDal mais nero alla carta d’identità elettronica: dieci i premi assegnati

L’Oscar Green 2014 parla milaneseUn negozio mobile per le fragole volanti: l’idea vincente di d’Alcontres

Sette premi e tre menzioni spe-ciali. È il “medagliere” degli Oscar Green lombardi per que-

sto 2014, assegnati in occasione della tappa milanese del Lombardia Expo Tour che si è svolta lo scorso 18 maggio. Diverse e tutte innova-tive le idee premiate: dal ragazzo che ha fatto rinascere nella nostra regione un’antichissima varietà di mais nero a quello che ha scelto la montagna come luogo per trovare una nuova dimensione di vita e di lavoro, fino al giovane che ha inven-tato una carta d’identità elettroni-ca per i suoi salumi. Tra i vincitori anche un milanese che, nonostante una laurea fresca in economia all’u-niversità Bocconi di Milano, ha scelto di investire sull’agricoltura rinnovabi-le con la coltivazione delle “fragole volanti”, che oggi vende grazie a un “negozio mobile”. Lui si chiama Gu-glielmo Stagno d’Alcontres, vive a Milano città, ma coltiva i terreni di famiglia ubicati a Cassina de Pecchi, nella provincia milanese interessata dalla costruzione delle nuove gran-di arterie autostradali, realizzate in vista di Expo 2015. Un esempio, quindi, di agricoltura innovativa che resiste all’avanzata del cemento. Sui suoi terreni, un paio di anni fa, Guglielmo ha installato cinque serre fotovoltaiche di alluminio e vetro di cinquemila metri quadrati ciascuna,

dove coltiva con la tecnica del fuori suolo, circa 200 mila piantine di fra-gole e seimila lamponi. “Scommette-re sull’agricoltura – spiega Guglielmo – è stata una scelta azzeccata. Esse-re giovani imprenditori, oggi, signi-fica saper rischiare; essere giovani imprenditori agricoli significa vederci lontano e puntare su un settore che, grazie alla qualità e all’innovazione, offre grandi opportunità di occupa-zione oltre che grandi soddisfazioni”. Su ogni serra Guglielmo ha sistema-to diversi pannelli solari da cui ricava

energia, che in parte è destinata alle necessità aziendali, in parte viene rivenduta al gestore che la utilizza per servire cinquemila famiglie della zona. Ma l’innovazione nell’azienda di Guglielmo non finisce qui: le sue serre, infatti, sono completamente automatizzate. Le vetrate si aprono e si chiudono a seconda della tem-peratura e della quantità di luce ri-levate da un sistema automatico, mentre un computer analizza lo stato delle piantine di fragole e, in base al risultato, somministra acqua e sostanze nutritive. Le ultime inno-vazioni introdotte da questo giovane agricoltore sono due. La prima è il Qr code: applicato su ogni confezione di prodotto, permette al consumatore di risalire a chi ha raccolto le frago-le, quando, la varietà del prodotto e la data del suo confezionamento. La seconda novità è il “negozio mobile”: fragole, lamponi e marmellate, infat-ti, arriveranno direttamente a casa dei clienti milanesi grazie a una serie di ape car che Guglielmo ha rimesso a nuovo e che, dalla seconda metà di maggio, girano il capoluogo lom-bardo per una vendita porta a porta. Attualmente Guglielmo dà lavoro a una ventina di persone, la maggior parte delle quali stagionali, ma se le cose dovessero andare come spera, il numero di dipendenti è destinato ad aumentare.

Guglielmo Stagno d’Alcontres premiato dal vicesindaco di Milano De Cesaris, dalla delegata nazionale dei giovani Maria Letizia Gardoni, e da Alessandro Ubiali

Una delle nuove apecar nelle strade di Milano

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Ecco a chi sono andati gli altri riconoscimenti

Il mais corvino

A Formigara (Cr) Carlo Maria Rec-chia ha recuperato la coltivazione del mais nero, una delle varietà più antiche del mondo conosciu-ta già al tempo dei Maya e degli Inca. Con questo produce una farina con la quale prepara una polenta molto scura e dal sapo-re inteso, biscotti, e un pane che si mantiene morbido per diversi giorni.

Il principe del riso

Dal chicco al risotto pronto. A Pa-via, nella sua azienda, Alex Caren-zio gestisce tutta la filiera produtti-va del riso. Dopo aver frequentato un istituto tecnico commerciale per il turismo, Alex ha deciso di cambiare vita e seguire le orme paterne. Con il suo ingresso l’atti-vità è cambiata: è stata costruita una pileria e sono stati lanciati sul mercato gallette e risotti pronti.

I formaggi per tutti

Riccardo Porcini, di Malonno (Bs), è una delle colonne del caseificio sociale della Valle Camonica e del Sebino e partecipa a un progetto di alimentazione della salute stu-diato in collaborazione con l’uni-versità di Edolo. Il risultato è lo “Zerolat”, un formaggio privo di lattosio ad alta digeribilità per tut-ti gli intolleranti.

Carta d’identità elettronica

Silvano Sonzogni di Zogno (Bg), grazie a un Qr Code, ha creato una carta d’identità elettronica per i suoi salumi, attraverso la quale i consumatori possono ve-dere, usando un semplice smar-tphone, quando è stato preparato il salame, da quale maiale ha ori-gine e con cosa l’animale è stato nutrito.

Nell’alpeggio il senso della mia vita

Giacomo Ruiu ha sviluppato l’al-levamento montano di famiglia a San Fedele Intelvi (Co) in pie-no alpeggio, dove ha realizzato l’agriturismo portando avanti un progetto di tutela della capra nera di Verzasca. “Per me l’agricoltura non è solo un lavoro, ma è una scelta di vita” spiega Giacomo.

Legna a impatto zero

Legna a impatto zero e senza re-sidui chimici. È il punto forte della produzione di Mattia Villajuan, di Cuasso al Monte (Va), esponente della nuova generazione di bo-scaioli lombardi. La sua attività è senza scarti: il cippato, ricavato dal recupero di ramaglie, è il com-bustibile per l’essicatoio aziendale per la legna.

Bitto e Casera biologici Tre generazioni al servizio dell’a-gricoltura di montagna. Nicola Bongiolatti di Berbenno di Valtelli-na (So) è il più giovane esponente di una storica famiglia di allevato-ri che produce due formaggi tipici lombardi: il Bitto Dop e la Casera Dop. Dal 1998 l’azienda vanta la certificazione biologica.

Alla conquista del mondo con cavoli e zucche

Gianluca Bombana, insieme a suo fratello Davide sono i giovani leoni dell’orticoltura mantovana. La loro vita è sui campi di Guidizzolo (Mn) dove producono cavoli bianchi e rossi, cavoli romaneschi, zucche Delica e radicchio bianco. Oggi esportano il 40 per cento della loro produzione verso Germania e Russia.

Lezioni a scuola e nell’ortoalla scoperta del buon cibo

Il Comune di Bergamo, in collabo-razione con la Coldiretti provinciale, ha avviato il progetto “Mangio loca-le, penso universale” grazie al quale i ragazzi delle scuole primarie fanno esperienza di agricoltura negli orti didattici e seguono lezioni di educa-zione alimentare. Una volta al mese vengono serviti nelle mense scola-stiche cinquemila pasti a km zero.

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ADiecimila agricoltori italiani a Milano per l’assemblea Coldiretti

Dalla parte del vero Made in ItalyDal vino senza uva al formaggio senza latte smascherati gli scandali Ue

Oltre diecimila agricoltori da tutto il Nord Italia per chie-dere a gran voce all’Europa di

tutelare il vero cibo made in Italy di qualità e di mettere fine agli ingan-ni a tavola. Sono i numeri del maxi raduno Coldiretti che si è svolto a Milano, presso la Fiera Milano Con-gressi, lo scorso 21 maggio. Occhi puntati sull’Unione Europea, punto di partenza per una discussione di fondamentale importanza per il no-stro Paese, perché come ha detto il Presidente Nazionale di Coldiret-ti Roberto Moncalvo, “l’agricoltura significa sviluppo, occupazione dei nostri giovani e futuro”. Tra i parte-cipanti anche centinaia di agricoltori provenienti dai campi delle provin-ce di Milano, Lodi e Monza Brianza che non hanno voluto far mancare la propria presenza a questo grande appuntamento, ricco di ospiti d’ec-cezione: dal ministro dell’Agricoltu-ra Roberto Martina al commissario generale del Padiglione Italia Expo 2015 Diana Bracco, da Giancarlo Caselli, presidente dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare di Coldiretti, ai governatori delle re-gioni del Nord Italia Roberto Maroni (Lombardia), Luca Zaia (Veneto), Debora Serracchiani (Friuli Vene-zia Giulia). Dal vicepresidente del gruppo Barilla al presidente di Fe-

derconsumatori Rosario Trefiletti. Diversi i temi trattati: dagli scandali nel piatto sdoganati dall’Europa al finto Made in Italy, dall’Expo 2015 all’etichettatura obbligatoria fino agli Ogm.

Gli inganni Ue nel piatto degli italiani

Dal formaggio senza latte al vino senza uva, dal cioccolato senza ca-cao, alla carne annacquata, ma ci sono anche il vino zuccherato, il miele contaminato dal polline bio-tech senza nessuna indicazione in etichetta come pure i formaggi si-milgrana prodotti all’estero. Sono solo alcune delle novità permesse dall’Unione Europea e in commer-cio anche in Italia, che non si può opporre alle regole comunitarie. È quanto denuncia la Coldiretti attra-verso l’esposizione “Con trucchi ed inganni l’Unione Europea apparec-chia le tavole degli italiani”. “Dall’U-nione Europea è venuto negli anni un via libera ad allucinanti novità nel piatto senza dimenticare le al-chimie negli ingredienti che hanno snaturato anche gli alimenti più co-muni”, ha affermato il presidente Moncalvo nel sottolineare che “si è verificato un appiattimento verso il basso delle normative per dare spazio a quei Paesi che non posso-

no contare su una vera agricoltura e puntano su trucchi, espedienti e artifici della trasformazione indu-striale per poter essere presenti sul mercato del cibo”. Si spiega cosi - denuncia la Coldiretti - la possibilità concessa dall’Unione Europea di incorporare la polvere di caseina e caseinati, al posto del latte, nei for-maggi fusi, di aumentare la grada-zione del vino attraverso l’aggiunta di zucchero nei Paesi del Nord Euro-pa o di ottenerlo a partire da polve-ri miracolose contenute in wine-kit che promettono in pochi giorni di ottenere le etichette più prestigiose con la semplice aggiunta di acqua. Si calcola che in Europa vengano consumate venti milioni di bottiglie all’anno con etichette di vini italiani ottenute in questo modo. L’Unione Europea consente anche per alcu-ne categorie di carne la possibilità – continua la Coldiretti - di non in-dicare l’aggiunta d’acqua fino al 5 per cento, ma per alcuni prodotti (wurstel, mortadella) tale indica-zione può essere addirittura elusa mentre in tutta Europa circolano liberamente imitazioni low cost del Parmigiano reggiano e del Grana Padano realizzate fuori dall’Italia senza alcuna indicazione della pro-venienza e con nomi di fantasia che ingannano i consumatori sulla reale origine.

Il palco dell’Assemblea Coldiretti a Milano

Uno degli scandali dell’Ue

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LEAIn Europa il 50% della spesa è anonima

Oltre la metà della spesa degli ita-liani è anonima per colpa della con-traddittoria normativa comunitaria che obbliga ad indicare la prove-nienza nelle etichette per la carne bovina, ma non per quella suina o per i prosciutti, per l’ortofrutta fre-sca, ma non per quella trasformata, per le uova ma non per i formag-gi, per il miele ma non per il latte. “Il risultato è un flusso ininterrotto di prodotti agricoli che ogni giorno dall’estero attraversano le frontiere da vendere sul mercato come Made in Italy” spiega Roberto Moncalvo. Al danno per i consumatori si ag-giunge la beffa perché pensando di acquistare prodotti italiani finiscono nel carrello alimenti stranieri mag-giormente rischiosi dal punto di vi-sta della sicurezza alimentare come dimostra il fatto che ben l’82 per cento degli allarmi alimentari che si sono verificati in Italia nel 2013 sono stati provocati da prodotti a basso costo provenienti dall’estero secon-do il sistema di allerta rapida RASSF. In Europa le emergenze alimentari dovute alle sofisticazioni sono co-state solo in Italia almeno 5 miliardi negli ultimi quindici anni. Eppure si procede con estrema lentezza, sebbene qualcosa si stia muovendo almeno in Italia. Recentemente, in-fatti, il ministro della Salute, Beatri-ce Lorenzin, ha annunciato che sarà finalmente tolto il segreto di stato sulle aziende che importano ingre-dienti stranieri per la produzione ali-mentare. Una decisione che infran-ge una mancanza di trasparenza che ha favorito anche il verificarsi di inganni a danno di prodotti simbolo

del Made in Italy, con il concentra-to di pomodoro proveniente dalla Cina, l’olio di oliva proveniente dal-la Spagna o i prosciutti provenienti dalla Germania “spacciati” per Made in Italy. Il finto Made in Italy resta comunque una piaga che ogni anno vale 60 miliardi di euro, con frodi alimentari cresciute del 248% dal 2007 al 2013, anno per il quale il valore delle agromafie è stimato in-torno ai 14 miliardi di euro. “Stiamo lavorando per migliorare le misure di contrasto – ha detto il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, tra gli ospiti di giornata – all’interno del decreto “Campo libero”.

Expo pulito dentro e fuori

“Dobbiamo constatare che a meno di un anno dall’inizio dell’Esposi-zione Universale del 2015 stiamo ancora parlando del contenitore. E’ necessario che EXPO sia pulito fuori e dentro. Per utilizzare una metafo-ra, è come se stessimo preparando la bottiglia sulla quale apporre l’e-tichetta, ma non sappiamo ancora cosa metterci e c’è il serio rischio che invece che del buon vino pos-sa finirci l’aceto”. Così il presiden-te nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo esprime la sua preoccu-pazione in vista dell’Esposizione Universale del prossimo anno. “Du-rante Expo dobbiamo raccontare la nostra agricoltura di straordinaria qualità – ha spiegato ancora Mon-calvo – con caratteri distintivi unici, con una varietà e un’articolazione che non ha uguali al mondo”.

Sì ai trucchi, no alla tradizione

Mentre nessuna misura è stata

adottata per impedire che la car-ne o i formaggi derivanti da animali clonati o delle loro progenie arrivi in tavola con le importazioni da Pa-esi come Canada, Argentina, Bra-sile, Stati Uniti dove tale pratica si è rapidamente diffusa da anni, gli italiani dicono addio ai piatti tipici tradizionali, dalla pajata all’ossobu-co alla finanziera alla piemontese, costretti ad essere modificati dai vincoli sanitari europei del passato. Addio anche agli ormai introvabili cannolicchi Made in Italy a cau-sa di discutibili norme ambientali. Se a partire dal primo giugno 2010 sono entrate in vigore le nuove nor-me sulla pesca dell’Unione Europea che di fatto hanno fatto sparire dal-le tavole degli italiani specialità del-la tradizione gastronomica regio-nale con il divieto di pesca-raccolta dei molluschi a distanza inferiore di 0,3 miglia marine dalla battigia, areali dove si concentra il 70% del-le vongole ed il 100% delle telline e dei cannolicchi, a far piazza puli-ta della pajata e dell’ossobuco alla finanziera alla piemontese sono state le restrizioni sanitarie adot-tate nel luglio 2001 per far fronte all’emergenza mucca pazza (Bse) e che sono ancora mantenute no-nostante il giudizio positivo dell’Or-ganizzazione mondiale per la sanità animale (Oie) che nel giugno del 2013, nell’ambito dell’Assemblea generale dell’Oie, ha ufficialmente sancito per l’Italia il nuovo stato sanitario per l’encefalopatia spon-giforme bovina (Bse), con il pas-saggio dall’attuale livello di rischio “controllato” a quello “trascurabi-le”, il piu’ basso, riconosciuto a 19 Paesi, sui 178 aderenti all’Oie.

Una parte dei diecimila agricoltori presenti a Milano

Nessun limite ai prodotti da animali clonati

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AL’innovazione Made in Italy anticrisi punta sul benessere psicofisico

Dai campi i cibi per la saluteDalla bibita energetica di mais nero al frullato di aloe per il corpo

L’innovazione Made in Italy anti-crisi punta sui cibi della salute. Dalla bibita energetica di mais

nero al frullato di aloe nei campi si moltiplicano le innovazioni nell’am-bito dei prodotti alimentari legati al benessere psicofisico e che rappre-sentano il segmento più dinamico del mercato alimentare con un au-mento in volume degli acquisti del 17,3 per cento, in netta controten-denza rispetto al calo generalizza-to dei consumi dovuto alla crisi. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti all’Open space “Anticipan-do EXPO” presentata nel corso del maxi raduno di diecimila agricol-tori italiani a MICO - Fiera Milano Congressi con il Presidente nazio-nale Roberto Moncalvo, secondo le rilevazioni Nielsen su marzo 2014 rispetto all’anno precedente. Il settore degli alimenti legati alla salute e al benessere è in continua espansione – afferma la Coldiretti – tanto che, secondo una ricerca Gfk Eurisko, 7 italiani su 10 li han-no usati almeno una volta nell’ulti-mo anno. E se con un fatturato di un miliardo e 964 milioni di euro, aumentato di oltre il 3 per cento rispetto al 2013, le industrie punta-no su integratori che concentrano vitamine e sali minerali in scatole di pillole, il mondo agricolo – spiega la Coldiretti – punta invece sui pro-

La salsa al pomodoro antiossidante

Prodotti per celiaci

dotti della terra che hanno naturali proprietà energetiche o che sono adatti per gli intolleranti al lattosio o al glutine. Dai chicchi dell’antico mais Corvino le cui proprietà era-no già conosciute dagli Inca e dai Maya si ricava una bibita energeti-ca e dissetante, mentre una parti-colare varietà di pomodori non ogm permette di avere salsa e succo

di pomodoro con concentrazioni di licopene, ottimo antiossidante, superiore a quella di altri prodotti. Dal latte delle montagne alpine si ricava una bevanda a base di sie-ro che è un reintegratore naturale conosciuto fin dall’antichità, ricco di sali minerali e vitamine. E visto che sta aumentando l’incidenza delle intolleranze alimentari, ecco i formaggi senza lattosio e salumi e altri prodotti senza glutine adatti per chi soffre di celiachia, problema che in Italia riguarda una popola-zione potenziale di mezzo milione di persone. Mentre contro lo stress della vita moderna c’è chi produce frullati energizzanti con le piante di aloe che coltiva in azienda, chi pre-para mix di erbe officinali per tisane depurative oppure confeziona light snack della salute con mele e fra-gole dei propri frutteti. L’attenzione alla salute – spiega la Coldiretti – diventa sempre più uno dei criteri di scelta da parte dei consumatori e non solo come prevenzione di ma-lattie o gestione di fattori di rischio, ma anche e soprattutto come ri-cerca di un più generale benessere psicofisico, tanto che 1 italiano su 3 fa uso di integratori, probiotici e alimenti funzionali le cui proprietà si trovano già naturalmente nel cibo Made in Italy.

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Le idee innovative di  “Anticipando Expo”BIBITA DI MAIS NERO ENERGETICAIl suo nome è “Morena”. E’ un nettare di mais, ricavato dai chic-chi neri e dentati del mais corvino, una delle più antiche varietà di mais, originaria del Sud America, già nota a Incas e Maya. La bevanda si ottiene mettendo in infusione con acqua e limone i chicchi mais. Si aggiungono mela, chiodi di garofano, cannella, stevia. Il nettare di mais ha proprietà antiossidanti grazie alla presenza di antociani e flavoni ed è energetico.

SUCCO E SALSA DI POMODORO AL LICOPENE CONCENTRATO

Nascono dalla lavorazione di una varietà selezionata di pomo-doro assolutamente non ogm che rispetto alle altre tipologie ha un contenuto maggiore licopene, sostanza naturalmente antiossidante.

BEVANDA DISSETANTE ENERGETICA AL SIERO DI LATTE

Fatta con il siero del latte di montagna, è un reintegratore naturale conosciuto fin dai tempi degli antichi egizi, il medico Ippocrate lo considerava ideale per una giusta alimentazione, è ricco di calcio, fosforo, magnesio, potassio e vitamine, rafforza le ossa e i denti, accresce la flora intestinale e stimola il metabolismo.

SALUMI SENZA GLUTINE E SENZA LATTOSIO CONTRO LE INTOLLERANZE

Sono salumi prodotti solo da allevamenti di suini italiani e sono pri-vi di glutine e lattosio in modo da poter essere gustati e apprezzati anche da tutte le persone celiache o intolleranti.

FRULLATI ALL’ALOE PER LA SALUTE DEL CORPO

Frullati e composti di Aloe arborescens per dare energia e benessere al corpo. L’ Aloe arborescens contiene sostanze nutritive di vario tipo, tra le quali vitamine, sali minerali e aminoacidi. Tra le vitamine idro-solubili, si distinguono quelle del gruppo B (B1, B2, B3, B6, B12), e la vitamina C; tra quelle liposolubili la A, la D e la E. Contiene sette degli otto aminoacidi essenziali e Sali minerali.

TISANE DA PIANTE OFFICINALI

Tisane e sali alimentari di Achillea, Melissa, Bardana, Camo-milla, Menta, Issopo, Timo, Maggiorana, Piantaggine, Salvia, Rosmarino, Enagra, Calendula, Malva, Ribes rosso, Ribes nero e lamponi con funzioni digestive, drenanti, rasserenanti e depurative.

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Studenti disabili e fattorie didattiche:diritti e doveri dell’azienda agricola

Con l’arrivo della bella stagione, aumenta il desiderio di trascor-rere del tempo all’aria aperta

e, con la fine dell’anno scolastico e i servizi di scuola estiva, sempre più istituti scelgono di proporre ai pro-pri studenti una giornata in fattoria. Capita così che alle attività didatti-che partecipino anche bambini por-tatori di handicap fisici e/o mentali. Queste esperienze rappresenta-no un’opportunità fondamenta-le per la promozione dello sviluppo relazionale e formativo di ciascun alunno e per l’attuazione del pro-cesso di integrazione scolastica del-lo studente con disabilità, nel pieno esercizio del diritto allo studio. Per questo è importante conoscere gli adempimenti a carico della scuola e a carico della Fattoria Didattica. Per una corretta informazione, i tecnici di Coldiretti Lombardia si sono rivolti agli uffici legislativi della Ledha, una delle più importanti as-sociazioni lombarde per i diritti delle

persone disabili.

Impegni da parte della scuola

● Gli istituti scolastici hanno com-pleta autonomia nell’ambito dell’or-ganizzazione e programmazione della vita e dell’attività della scuola, inclusa quindi la definizione delle modalità di progettazione di viaggi di istruzione e visite guidate.

● La scuola deve comunicare la presenza di alunni con disabilità, i relativi servizi necessari e l’even-tuale presenza di assistenti educa-tori culturali, affinché siano garanti-ti servizi idonei ed adeguati

● I competenti organi collegia-li devono, inoltre, provvedere alla designazione di un accompagnato-re qualificato e alla predisposizio-ne di ogni altra misura di soste-gno necessaria. A questo riguardo l’accompagnatore può essere un

qualunque membro della comunità scolastica (docenti, personale ausi-liario, o familiari). Nel caso di scuo-la secondaria di secondo grado, è possibile che l’accompagnatore sia un compagno maggiorenne che ab-bia offerto la propria disponibilità. La scuola non può in alcun caso su-bordinare il diritto di partecipazio-ne di un alunno con disabilità alla presenza di un suo familiare che lo accompagni.

● Le spese di viaggio dell’accompa-gnatore non possono essere attri-buite alla famiglia dell’alunno con disabilità, ma sono a carico della comunità scolastica. Anche l’impo-sizione alla famiglia dell’alunno con disabilità l’addebito di tali spese co-stituirebbe una grave forma di di-scriminazione diretta.

● Agli alunni con disabilità deve, pertanto, essere garantita la par-tecipazione, su base di uguaglianza

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Quando la scuolarichiede il Durc

con gli altri alunni, a tutte le atti-vità previste dal sistema scolastico, inclusi quindi i viaggi di istruzione, come stabilito dall’art. 30 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dallo Stato Italiano con Legge 18/2009.Questo significa che la scuola ne deve tenere con-to nel decidere quale tipo di gita organizzare, i luoghi da visitare, la struttura dove soggiornare, i mezzi di trasporto da utilizzare ed in ge-nerale nel definire la complessiva organizzazione dell’iniziativa.

Impegni della Fattoria Didatti-ca

● La fattoria didattica è tenuta sempre a rispettare gli impegni del-la carta della qualità, in particolare avere servizi igienici idonei e comu-nicare l’eventuale presenza di ram-pe per disabili.

● La fattoria didattica nell’accor-darsi con la scuola per il percorso didattico deve garantire lo svolgi-mento dell’attività senza discrimi-nazione dell’alunno consentendogli di vivere l’esperienza. Per alcune disabilità possono essere sufficien-ti alcuni accorgimenti sul percorso proposto, in altri casi occorre pre-vedere percorsi specifici, pertanto, è necessario informare la scuola così che possa trovare la soluzione migliore, eventualmente anche non presso la fattoria didattica scelta.

● La fattoria didattica può, a sua di-screzione, prevedere l’esonero della quota della visita/laboratorio all’a-lunno disabile, prevedere l’esonero

per l’accompagnatore o prevedere l’esonero per entrambi.

L’esonero alla quota dell’attività proposta dall’azienda NON costi-tuisce né un diritto per il disabile, ancorché manifestato dalla scuola (nessun riferimento di legge lo pre-vede) né un dovere da parte della Fattoria didattica. Ad una richiesta di questo tipo sarà la fattoria a spie-gare che la quota è dovuta o che è previsto l’esonero per una scelta aziendale.

In merito al pagamento disabile e accompagnatore si rimanda al pun-to “impegni della scuola”: è com-prensibile, infatti, che sulla famiglia del disabile non gravino due quote, ma la copertura spetta alla famiglia per il disabile che usufruisce del servizio e alla scuola per l’accom-pagnatore o con fondi scolastici o con la ripartizione dei costi sugli al-tri alunni. Un esempio concreto di come ci si può comportare in que-ste situazioni ci viene dai musei, palazzetti dello sport, parchi di di-vertimento, dove spesso viene co-municato l›esonero di pagamento al disabile e/o suo accompagnatore ( alle volte specificando anche la ti-pologia di disabilità). Anche in que-sti casi è una scelta della struttura che eroga il servizio. Ogni azienda, quindi, è libera di prevedere l’eso-nero per i ragazzi disabili. In ogni caso, si invitano gli imprenditori agricoli a comunicare correttamen-te e tempestivamente alle scuole a cui viene erogato il servizio tutti i termini dello stesso, così da evita-re spiacevoli malintesi o aspettative non dovute.

Alcune Direzioni Didattiche Statali stanno richiedendo alle fattorie didattiche una serie di documenti per autorizzare le visite delle classi studentesche in azienda. Tra questi c’è an-che il Durc aggiornato, cioè il documento unico di regolarità contributiva che attesta l’assol-vimento, da parte dell’impresa, degli obblighi legislativi e con-trattuali nei confronti di Inps, Inail e Cassa Edile. Per richie-dere il Durc, l’azienda agricola con dipendenti deve rivolgersi all’ufficio che cura la prepara-zione delle buste paga, men-tre l’impresa senza dipendenti può contattare l’ufficio presso il quale tiene la contabilità o, in alternativa, direttamente l’Inps. Il costo del servizio presso la Coldiretti di Milano, Lodi e Mon-za Brianza è di 30,50 euro. Per evitare inutili discussioni con le Direzioni Didattiche e rischiare di perdere prenotazioni – spiega la Coldiretti Interprovinciale – il consiglio è di inviare ove richie-sto la certificazione di regolarità contributiva. Si ricorda inoltre – conclude la Coldiretti- che la richiesta di Durc non è nel caso di specie obbligatoria. Per que-sto, molti istituti non richiedono il documento. Diventa però ne-cessaria all’ente pubblico laddo-ve devono essere giustificati i rapporti con i fornitori su appalti e bandi pubblici. Potrebbe quin-di essere il caso delle scuole, qualora ricevano finanziamenti per le attività svolte.

Alcuni lavori realizzati in fattoria

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Agriturismo e fumo:divieto in vigore

Terranostra Milano:Dondoni presidenteRaffaele Dondoni è il nuovo presidente di Terranostra Mi-lano, Lodi e Monza Brianza, l’associazione per l’agriturismo e per l’ambiente promossa da Coldiretti, nata nel 1973 per valorizzare il mondo rurale, favorire l’interscambio tra cit-tà e campagna, promuovere le strutture associate. Tren-tadue anni, Raffaele gestisce l’azienda agricola “Le Cave del Ceppo” a Trezzo sull’Adda, in provincia di Milano. Oltre che agriturismo, quella di Raffae-le è anche fattoria didattica. Già consigliere di Terranostra, dal 2010 al 2014, ora Don-doni si appresta a ricoprire la carica di Presidente dell’asso-ciazione per i prossimi quattro anni, succedendo al presidente uscente Stefano Viganò della Cascina Bullona di Magenta. Al suo fianco, come vice presiden-te, Dondoni avrà Alberto Dolfini dell’azienda agricola di Dolfini fratelli di Ossago Lodigiano. Tra gli obiettivi di mandato la semplificazione burocratica per gli agriturismi, il potenziamen-to della rete agrituristica in vi-sta di Expo 2015 e la valoriz-zazione delle aziende agricole come porta d’accesso per la conoscenza di tutte le risorse del territorio, naturali ed eno-gastronomiche. Gli altri membri del nuovo consiglio Terranostra di Milano, Lodi e Monza Brianza sono: Stefano Viganò, Susanna Pirola della Cascina di Mezzo di Liscate (Mi), Lucia Nordio della Cascina Battivacco di Milano, Isabella Castelli della Cascina San Giacomo di Arluno (Mi).

A seguito di alcune richieste di chiarimento, la Coldiret-ti Lombardia ricorda a tutti

gli imprenditori agricoli titolari di agriturismo che, anche tali imprese sono soggette all’obbligo di cartelli che impongono il divieto di fumo in ambienti chiusi. L’articolo 51 del-la legge numero 3 del 16 gennaio 2003, infatti, definisce le misure che servono ad eliminare l’esposi-zione al fumo passivo nei luoghi di lavoro e locali chiusi. La legge ha esteso il divieto di fumo a tutti i lo-cali chiusi, pubblici e privati, quindi anche a studi professionali, uffici privati, bar, ristoranti e altri esercizi commerciali, stabilendo il principio che non fumare nei locali chiusi è la regola. Oltre che nelle residenze private, si può fumare solo in locali riservati e adibiti a tale scopo, do-tati di impianti per la ventilazione e il ricambio di aria regolarmente funzionanti, e aventi le caratteristi-che tecniche fissate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 dicembre 2003. Il divieto di fumo, inoltre, si applica in tutti gli spazi comuni (reception, bar, sale da pranzo, salotti, etc.). Le camere possono essere assimilate alle pri-vate abitazioni, ma possono essere previste camere per fumatori e per non fumatori, secondo le preferen-ze dei clienti. Il cartello deve essere

adeguatamente visibile al pubblico. Sul cartello vi deve essere la scritta “vietato fumare”, integrata dalle se-guenti indicazioni: la prescrizione di legge (art. 51 della legge 53/2003), le sanzioni applicabili ai contrav-ventori, i soggetti a cui spetta vi-gilare sull’osservanza del divieto e quelli cui compete accertare le in-frazioni. Basta un cartello completo di tutte le indicazioni, ben in vista all’ingresso, e negli altri locali car-telli semplici con il solo richiamo al divieto di fumo. I conduttori dei lo-cali privati (gestori, proprietari, di-rettori di struttura, etc.) non sono tenuti solo a informare la clientela mediante i cartelli, ma anche ad attuare interventi attivi di dissua-sione nei confronti dei trasgressori. Nel caso in cui le persone fumatrici, sebbene richiamate al rispetto del divieto, continuassero a fumare, il conduttore farà in modo di segna-lare l’infrazione ai pubblici ufficiali. Nel caso in cui il conduttore doves-se tralasciare di garantire la qualità dell’aria che si respira nel locale, il Questore potrà sospendere per un periodo, da tre giorni a tre mesi, o revocare la licenza di esercizio del locale. Nei locali privati, i soggetti cui spetta il compito di vigilare sul rispetto del divieto sono i conduttori stessi o i loro collaboratori da essi formalmente delegati.

Raffaele Dondoni

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E’ stato pubblicato nella Gazzet-ta del 30 aprile il decreto con-tenente il regime di esonero

dal Sistri per le imprese agricole, fortemente sollecitato da Coldiret-ti, fin dall’approvazione delle prime norme in materia di tracciabilità. Il Dm Ambiente 24 aprile 2014, “Disci-plina delle modalità di applicazione a regime del Sistri del trasporto inter-modale nonché specificazione delle categorie di soggetti obbligati ad aderire, ex articolo 188-ter, comma 1 e 3 del decreto legislativo n. 152 del 2006”, vigente a partire dal 1° maggio, prevede un obbligo di iscri-zione e di utilizzo del Sistri limitata-mente agli enti ed alle imprese che abbiano più di dieci dipendenti. Sono completamente esonerate dall’obbli-go di adesione, a prescindere dal numero dei dipendenti dell’impresa, le imprese agricole e le imprese del-la pesca e dell’acquacoltura iscritte nell’albo speciale delle imprese agri-cole che conferiscano i propri rifiuti nell’ambito di un circuito organizzato di raccolta. Ai sensi del codice am-bientale per circuito organizzato di raccolta si intende un sistema di rac-colta di specifiche tipologie di rifiuti organizzato sulla base di un accordo di programma stipulato tra la pubbli-ca amministrazione ed associazioni

La norma che sancisce l’esclusione delle imprese primarie è legge

Sistri, esonerate le aziende agricoleObbligo solo per chi non è iscritto a un circuito organizzato

imprenditoriali rappresentative sul piano nazionale, o loro articolazioni territoriali, oppure sulla base di una convenzione-quadro stipulata tra le medesime associazioni ed i respon-sabili della piattaforma di conferi-mento, o dell’impresa di trasporto dei rifiuti, dalla quale risulti la desti-nazione definitiva dei rifiuti. Rientra-no nella medesima nozione anche i sistemi di raccolta di specifiche tipo-logie di rifiuti organizzato dai Con-sorzi previsti dal codice ambientale per la raccolta di determinati rifiuti (ad esempio, polielilene, oli, batte-rie, imballaggi, ecc). All’accordo di programma o alla convenzione-qua-dro deve seguire la stipula di un con-tratto di servizio tra il singolo produt-tore ed il gestore della piattaforma di conferimento, o dell’impresa di trasporto dei rifiuti, in attuazione del predetto accordo o della predetta convenzione. Pertanto, al fine di be-neficiare del regime di esonero, l’im-prenditore agricolo deve preventiva-mente aver stipulato un contratto di servizio con il gestore di una piatta-forma di conferimento, sulla base di una convenzione quadro stipulata da Coldiretti con il gestore medesimo, o di un accordo di programma de-finito con gli enti locali. Il decreto, inoltre, disciplina gli oneri contributi-

vi per l’anno 2014, prevedendo che i soggetti tenuti ad aderire al Sistri devono procedere al versamento del contributo annuale entro il 30 giugno 2014, nella misura e con le modali-tà previste dalle disposizioni vigenti. Effettuato il pagamento dei contri-buti dovuti, gli operatori dovranno comunicare al Sistri gli estremi di pagamento esclusivamente tramite accesso all’area “gestione aziende” disponibile sul portale Sistri in area autenticata. Restano confermati i costi di sostituzione dei dispositivi previsti per l’anno 2013. L’articolo 6 del provvedimento, quindi, norma le procedure di comunicazione al Sistri che devono essere assolte esclu-sivamente per mezzo dei canali di contatto telematico indicati sul sito: http://www.sistri.it/. Dovendo valu-tare molto positivamente il risultato raggiunto e la maggiore proporzio-nalità ed adeguatezza nell’applica-zione del sistema di tracciabilità, si resta in attesa delle semplificazioni che dovranno essere applicate alle imprese iscritte, nonché delle pro-cedure di riferimento per la resti-tuzione dei dispositivi in possesso delle imprese iscritte sulla base della normativa previgente e che rientra-no tra quelle per le quali il decreto dispone l’esonero.

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Le principali scadenze fiscali in arrivo:tra giugno e luglio le date da ricordare

Di seguito riportiamo le principali scadenze fiscali dei mesi di giugno e luglio. Si precisa che le date di scaden-za riportate indicano il termine ultimo degli adempimenti fiscali pertanto la documentazione relativa deve essere consegnata con un consono anticipo al fine di adempiere correttamente entro scadenza. Per qualsiasi

informazione o chiarimento è possibile contattare l’ufficio zona a voi più vicino. I recapiti sono indicati a pagina 2 di questo giornale.

Scadenza Descrizione 03/06/2014 Comunicazione operazioni Black List Aprile 2014

15/06/2014 Annotazione separata nel registro corrispettivi delle operazioni effettuate nel mese solare precedente per le quali è stato rilasciato scontrino

15/06/2014 Fatturazione differita per beni consegnati o spediti nel mese precedente 16/06/2014 Liquidazione mensile IVA Maggio 2014 16/06/2014 F24 1° rata acconto per il 2014 dell'Imposta Municipale Propria 16/06/2014 Versamento in unica soluzione TASI

16/06/2014 F24 ritenute sui redditi di lavoro autonomo, dipendente e su provvigioni corrisposte nel mese precedente

17/06/2014 F24 saldo 2013 e 1° acconto 2014 imposte sui redditi da dichiarazioni annuali + diritto camerale

25/06/2014 Elenco Intrastat Maggio 2014

30/06/2014

Termine ultimo per il versamento dell'imposta sostitutiva per la rideterminazione del valore di acquisto dei terreni e quote sociali posseduti alla data del 01/01/2014

30/06/2014 Comunicazione operazioni Black List Maggio 2014

15/07/2014 Annotazione separata nel registro corrispettivi delle operazioni effettuate nel mese solare precedente per le quali è stato rilasciato scontrino

15/07/2014 Fatturazione differita per beni consegnati o spediti nel mese precedente 16/07/2014 Liquidazione mensile IVA Giugno 2014

16/07/2014 F24 ritenute sui redditi di lavoro autonomo, dipendente e su provvigioni corrisposte nel mese precedente

16/07/2014 F24 saldo 2013 e 1° acconto 2014 imposte sui redditi da dichiarazioni annuali + diritto camerale con maggiorazione 0,40%

25/07/2014 Elenco Intrastat Giugno 2014 e 2° trimestre 2014 31/07/2014 Comunicazione operazioni Black List Giugno 2014 - 2° Trimestre 2014 31/07/2014 Richiesta rimborso-compensazione IVA infrannuale 2° Trimestre 2014

31/07/2014 Invio telematico dichiarazione modello 770/2014 semplificato - ordinario anno imposta 2013

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ALITÀ

Nitrati e spandimento dei reflui:operazione verità con la nuova mappa

Si è fatta finalmente quell’ope-razione verità da tempo au-spicata sulla vicenda nitrati e

sulle lacune e falsificazioni nell’attri-buzione alla zootecnia della respon-sabilità esclusiva di inquinamento delle acque. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare la riu-nione al Ministero dell’Agricoltura d’intesa con le regioni del bacino idrico del Po, congiuntamente con l’Amministrazione dell’Ambiente. Risulta ormai chiarito anche dall’I-stituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) come il coinvolgimento della fonte zootec-nica nelle problematiche ambientali sia del tutto trascurabile o minimo mentre - sottolinea la Coldiretti - as-sume un diverso teso il contributo di altre sorgenti in particolari minerali. “E’ stata riconosciuta – spiega Et-tore Prandini, Presidente della Col-diretti Lombardia – la bontà della nostra tesi, ossia che l’agricoltura rappresenta solo una parte resi-duale del problema e che le vere cause vanno ricercate altrove, dall’industria agli scarichi civili”. Se in Europa i dati ufficiali forni-

ti dalla Commissione confermano come tra i paesi in cui le concen-trazioni massime registrate di ni-trati nelle acque attribuiscono alla Germania il ruolo di Paese maggior inquinatore a causa di un model-lo zootecnico intensivo, nel no-stro Paese – continua la Coldiretti - occorre ricercare fuori dall’agri-coltura le cause del deterioramen-to della qualità delle acque, così come già l’accordo del 2011 della Conferenza Stato Regioni aveva intuito avviando la realizzazione di nuovi studi sulla natura e l’origine del superamento dei valori soglia. Occorre, dunque, apprezzare - pre-cisa la Coldiretti - il lavoro del Mini-stro delle Politiche Agricole Maurizio Martina insieme al Ministro dell’Am-biente Gian Luca Galletti che, gra-zie anche alla fattiva collaborazione delle Regioni Lombardia ed Emilia Romagna, hanno rappresentato l’i-neludibile necessità di avviare già a partire dal Consiglio europeo dei Mi-nistri dell’ambiente previsto a Creta nel prossimo luglio la revisione del perimetro delle aree vulnerabili. L’operazione potrà consentire di dare piena attuazione ai nuovi in-

dirizzi di politica agricola europea che hanno stabilito il rafforzamento delle misure di sostegno al setto-re zootecnico che nel nostro Pae-se risulta organizzato con modalità sostenibili per la diffusione sul ter-ritorio e la complementarietà con la produzione di alimenti tipici e di qualità. È chiaro che, una volta ri-solto il problema della delimitazione delle zone geografiche, rimuovendo le ingiuste accuse agli imprendito-ri zootecnici sarà anche possibile - conclude la Coldiretti - introdurre già a partire dal decreto di revisione degli effluenti alcune semplificazio-ni, con particolare riguardo ai perio-di di spandimento reflui oltre che di valorizzazione del digestato prove-niente dal trattamento degli stessi scarti zootecnici. “Bisogna creare un sistema equilibrato e funzionan-te che permetta all’agricoltura ita-liana di lavorare nel rispetto delle norme sulla base della situazione reale dei nostri territori – conclude Prandini – le cose stanno andando come avevamo sempre sostenuto noi. Per fortuna e per il bene delle aziende e del Paese, ci stanno dan-do ragione”.

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