nuovo grano

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ANNO XIX - N. 2 MENSILE - Poste Italiane SpA - Spedizione in abb. postale - D.I. 353/2003 (conv. in L. 7/02/04 n. 46) art 1, comma 2, dcb Milano - FEBBRAIO 2011 DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA RIPAMONTI, 37/A 20136 MILANO - TELEFONO 02/5829871 Una certezza in più per le aziende, mentre chi è nel settore del Grana Padano già gode di quotazioni superiori Latte, accordo per il futuro L’intesa siglata con Italatte parte da 39 centesimi e arriverà a settembre a 40,2 centesimi al litro Iniziativa realizzata con il contributo di Regione Lombardia Direzione Generale Agricoltura Pagliano lascia la Federazione provinciale per andare a guidare il Veneto Passaggio del testimone: Greco è il nuovo Direttore Stoccaggi europei e maiali “light” per battere la crisi dei suini SERVIZIO A PAG. 4 Passaggio di testimone alla Direzione della Federazione Provinciale di Milano e Lodi. Enzo Pagliano è stato chiamato dalla Coldiretti Nazionale a prendere le redini della Federazione regionale del Veneto, mentre a Milano e Lodi arriva Carlo Greco. “Sono sicuro – ha affermato il Presidente Carlo Franciosi – che entrambi sapranno svolgere in modo egregio il compito loro affidato. Sia Greco che Pagliano assumono incarichi di prestigio che li occuperanno molto ma che daranno loro anche molte soddisfazioni. E tutti e due i nostri migliori auguri di buon lavoro e un caloroso benvenuto a Carlo Greco”. SERVIZIO A PAG. 3 SERVIZIO A PAGINA 5 Carlo Greco Enzo Pagliano Terreni, sui valori medi il Lodigiano fa peggio di Milano e Monza SERVIZIO A PAG. 2

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Periodico Coldiretti Milano e Lodi, agricoltura milano lodi monza e brianza

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Page 1: Nuovo Grano

ANNO XIX ­ N. 2 MENSILE ­ Poste Italiane SpA ­ Spedizione in abb. postale ­ D.I. 353/2003 (conv. in L. 7/02/04 n. 46) art 1, comma 2, dcb Milano ­ FEBBRAIO 2011DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA RIPAMONTI, 37/A 20136 MILANO ­ TELEFONO 02/5829871

Una certezza in più per le aziende, mentre chi è nel settore del Grana Padano già gode di quotazioni superiori

Latte, accordo per il futuroL’intesa siglata con Italatte parte da 39 centesimi e arriverà a settembre a 40,2 centesimi al litro

Iniziativa realizzata con il contributo diRegione Lombardia

Direzione Generale Agricoltura

Pagliano lascia la Federazione provinciale per andare a guidare il Veneto

Passaggio del testimone:Greco è il nuovo Direttore

Stoccaggieuropeie maiali“light”

per batterela crisi

dei suiniSERVIZIO A PAG. 4

Passaggio di testimone allaD i rez ione de l la Federaz ioneProvinciale di Milano e Lodi. EnzoPagliano è stato chiamato dallaColdiretti Nazionale a prendere leredini della Federazione regionaledel Veneto, mentre a Milano e Lodiarriva Carlo Greco. “Sono sicuro –ha affermato il Presidente CarloFranciosi – che entrambi saprannosvolgere in modo egregio il compitoloro aff idato. S ia Greco chePagliano assumono incarichi diprestigio che li occuperanno moltoma che daranno loro anche moltesoddisfazioni. E tutti e due i nostrimigliori auguri di buon lavoro e uncaloroso benvenuto a Car loGreco”.

SERVIZIO A PAG. 3

SERVIZIO A PAGINA 5

Carlo Greco Enzo Pagliano

Terreni,sui valori

mediil Lodigianofa peggiodi Milanoe Monza

SERVIZIO A PAG. 2

Page 2: Nuovo Grano

2 - Il Nuovo Grano Febbraio 2011Territorio

Le Commissioni Espropri delleProvincie di Milano, Lodi e MonzaBrianza, nel corso delle sessionitenutesi a fine gennaio, hannodeliberato i valori agricoli mediv a l e v o l i p e r l ’ a n n o 2 0 1 1 eriscontrabili nelle tabelle riferentesi aciascuna Provincia e come sottoriportate.Prima di leggere dette tabelle èopportuno informare che nel corsodel precedente anno 2010 solo laCommis s ione cos t i tu i ta da l laProvincia di Lodi aveva deliberatonei tempi previsti dalla legge irelativi vam mentre le Provincie diMilano e Monza Brianza hannocostituito con notevole ritardo –addirittura a fine anno – le rispettiveC o m m i s s i o n i l e q u a l i , d iconseguenza, hanno determinato ivam già a fine anno 2010.Tornando ai numeri, la Commissionedi Lodi aveva deliberato per il 2010r i spet to a i va lo r i de l 2009 unmodestissimo aggiornamento deiv a m e q u e s t o c o n l a f o r t eopposizione della rappresentanzaagr ico la e de l la Co ld i re t t i i nparticolare in ragione del fatto checomunque gli stessi non erano inlinea con la tendenza del mercatofondiario locale. Le Commissioni diMilano e Monza Brianza avevanodel iberato invece un congruoaggiornamento dei vam relazionatoalle tendenze del mercato fondiariodelle due realtà territoriali.Per il 2011 presso la Commissione diLodi si è ripetuta, anzi è peggioratala situazione registratasi nel 2010; iCommissari di parte non agricolahanno preteso con motivazioniinfondate il congelamento dei vamai valori del 2010 anche di frontea l le fondate e documentatemotivazioni dei Commissari di parteagricola – di espressione Coldiretti inprimis - che invece hanno richiestol’allineamento dei vam alla realtàdel mercato fondiario lodigiano chep e r g l i a d d e t t i a i l a v o r i è ,notoriamente, in tensione. Allaconta è prevalso l’atteggiamento dip a r t e n o n a g r i c o l a c o nl’ingiustificabile esito sortitoDiversa la situazione su Milano eMonza e Brianza dove invece –come si evince dalla lettura – vi èstato l’aggiornamento dei valori allarealtà del mercato fondiario e dovevi è stata la condivisione di tutti icomponenti le Commissioni – anchedi quelli di parte non agricola – chehanno fatto propri i motivi ed i fatticerti rilevati sul mercato fondiario eproposti dai componenti di partea g r i c o l a e d i C o l d i r e t t i i nparticolare.

In riva all’Adda invece la commissione non ha voluto sentire ragioni e ha congelato le quotazioni ai livelli 2010

Vam, solo Lodi non aumentaMilano e MonzaBrianza hanno invece adeguato i valori medi fondiari dei terreni

Enzo PaglianoDIRETTORE RESPONSABILE

DIREZIONE E AMMINISTRAZIONEVia Ripamonti 37/A

Milano ­ Tel. 02/5829871 (r.a.)

RedazioneFabio Bonaccorso

Registrazione Tribunale di Milanon. 83 dell’8/02/1992

Hanno collaborato a questo numero:Marco Lunati, Pierluigi Castiglioni,

Andrea Repossini, Rossana Cozzolino

Progetto grafico e impaginazionePMP Srl ­ Lodi

FotografieArchivio “il Cittadino”

StampaSigraf spa ­ Treviglio (BG)

AssociatoUnione StampaPeriodica Italiana

TIPI DI COLTURA

REGIONEAGRARIA N.

1€/mq. (3)

REGIONEAGRARIA N.

2€/mq. (3)

REGIONEAGRARIA N. 3

€/mq. (3)

REGIONEAGRARIA N. 4

€/mq. (3)

REGIONEAGRARIA N. 5

€/mq. (3)

REGIONEAGRARIA N. 6

€/mq. (3)

REGIONEAGRARIA N. 7

€/mq. (3)

REGIONEAGRARIA N. 8

€/mq. (3)

SEMINATIVO 5,24 5,24 5,24 5,13 5,70 5,19 5,09 4,41SEMINATIVO IRRIGUO 6,22 6,22 6,22 6,64 7,19 7,07 6,56 5,67PRATO 5,24 5,24 5,24 5,13 5,70 5,19 5,09 4,41PRATO IRRIGUO O A MARCITA 6,22 6,22 6,22 6,64 7,19 7,07 6,56 5,67ORTO 7,25 7,25 7,25 6,46 7,08 6,66 6,38 6,81ORTO IRRIGUO 11,42 11,87 11,42 10,67 12,46 11,57 10,43 10,76FRUTTETO (2) 7,17 7,17 7,19 = 8,63 8,47 = 8,06VIGNETO (2) 5,68 5,68 5,68 = = = = 6,51VIGNETO SPECIALIZZATO (D.O.C.) (2) = = = = = = = 10,95INCOLTO PRODUTTIVO 2,57 2,57 2,57 2,39 3,01 2,70 2,33 2,42PIOPPETO (2) 4,80 4,80 4,80 4,32 5,52 5,43 4,27 4,52BOSCO (2) 2,66 2,66 2,66 2,46 2,98 2,66 2,39 2,51COLTURE FLOROVIVAISTICHE (2) 13,29 13,29 13,29 11,87 14,04 12,79 11,73 11,52

NOTE(1) I valori riferiti all’anno 2010, sono stati approvati nella seduta n. 2/2010 del 11/11/2010(2) I valori relativi ai tipi di colture di cui ai numeri d’ordine 7,8,9,11,12 e 13 si riferiscono al solo terreno nudo; il soprassuolo dovrà essere valutato a parte.(3) I valori sono espressi in euro/mq ed arrotondati a due decimaliREGIONE AGRARIA N. 1 – PIANURA DI LEGNANO: 16 COMUNI: Arconate, Buscate, Busto Garolfo, Canegrate, Castano Primo, Cerro Maggiore, Dairago, Legnano, Magnago, Nosate, Parabiago,Rescaldina, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Vanzaghello, Villa Cortese.REGIONE AGRARIA N. 2 – PIANURA DI SEVESO: 5 COMUNI: Cesate, Garbagnate Milanese, Paderno Dugnano, Senago, Solaro.REGIONE AGRARIA N. 3 – PIANURA DI MONZA: 9 COMUNI: Basiano, Cambiago, Carugate, Grezzago, Masate, Pozzo d’Adda, Trezzano Rosa, Trezzo sull’Adda, Vaprio d’Adda.REGIONE AGRARIA N. 4 – PIANURA DEL CANALE VILLORESI: 27 COMUNI: Arese, Arluno, Bareggio, Bernate Ticino, Boffalora sopra Ticino, Casorezzo, Cassinetta di Lugagnano, Corbetta, Corna­redo, Cuggiono, Inveruno, Lainate, Magenta, Marcallo con Casone, Mesero, Nerviano, Ossona, Pero, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Rho, Robecchetto con Induno, Santo Stefano Ticino,Sedriano, Turbigo, Vanzago, Vittuone.REGIONE AGRARIA N. 5 – PIANURA DI MILANO: 17 COMUNI: Baranzate, Bollate, Bresso, Cesano Boscone, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cormano, Corsico, Cusano Milanino, Milano, No­vate Milanese, Peschiera Borromeo, San Donato Milanese, Segrate, Sesto San Giovanni, Settimo Milanese, Vimodrone.REGIONE AGRARIA N. 6 – PIANURA TRA LAMBRO ED ADDA: 31 COMUNI: Bellinzago Lombardo, Bussero, Carpiano, Cassano d’Adda, Cassina de Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Cerro al Lambro,Colturano, Dresano, Gessate, Gorgonzola, Inzago, Liscate, Locate Triulzi, Mediglia, Melegnano, Melzo, Opera, Pantigliate, Paullo, Pessano con Bornago, Pioltello, Pozzuolo Martesana, Rodano, SanGiuliano Milanese, San Zenone al Lambro, Settala, Tribiano, Trucazzano, Vignate, Vizzolo Predabissi.REGIONE AGRARIA N. 7 – PIANURA TRA TICINO E LAMBRO: 28 COMUNI: Abbiategrasso, Albairate, Assago, Basiglio, Besate, Binasco, Bubbiano, Buccinasco, Calvignasco, Casarile, Cisliano, Cusa­go, Gaggiano, Gudo Visconti, Lacchiarella, Morimondo, Motta Visconti, Noviglio, Ozzero, Pieve Emanuele, Robecco sul Naviglio, Rosate, Rozzano, Trezzano sul Naviglio, Vermezzo, Vernate, ZeloSurrigone, Zibido San Giacomo.REGIONE AGRARIA N. 8 – PIANURA DI CODOGNO: 1 COMUNE: San Colombano al Lambro.

TIPI DI CULTURA Regione Agraria N. 1 Euro/mq.Regione Agraria N. 2 Euro/mq.Regione Agraria N. 3 Euro/mq.Regione Agraria N. 4 Euro/mq.Seminativo 5,30 5,40 5,40 5,40

Seminativo Irriguo 6,22 6,22 6,33 7,10Prato 5,30 5,40 5,40 5,40

Prato Irriguo e Marcita 6,22 6,22 6,33 7,10Orto 7,25 7,25 7,38 6,78

Orto Irriguo 11,42 11,87 11,64 11,79Frutteto 7,17 7,17 7,33 8,65Vigneto 5,68 5,68 5,79 ­­­­­­­­

Incolto Produttivo 2,46 2,46 2,50 2,62Pioppeto 4,80 4,80 4,89 5,53

Bosco 2,54 2,54 2,59 2,59Colture Florovivaisti. 13,29 13,29 13,55 13,03

NOTE1) I valori riferiti all’anno 2011, sono stati approvati nella seduta del 31/01/2011;2) I valori relativi ai tipi di colture di cui ai numeri 7 – 8 ­10­11­12 si riferiscono al solo terreno nudo, il soprassuolo dovrà essere valutato a parte;3) I valori sono espressi in •../mq. ed arrotondati a due decimali.REGIONE AGRARIA N. 1 – Brianza Milanese (12 Comuni): Besana in Brianza, Briosco, Camparada, Carate Brianza, Correzzana, Giussano, Lesmo, Renate, Triuggio, Usmate Velate, Veduggio conColzano, Verano Brianza;REGIONE AGRARIA N. 2 – Pianura del Seveso (22 Comuni): Albiate, Barlassina, Biassono, Bovisio Masciago, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Cogliate, Desio, Lazzate, Lentate sul Seveso, Lim­biate, Lissone, Macherio, Meda, Misinto, Muggiò, Nova Milanese, Seregno, Sivico, Varedo, Vedano al Lambro;REGIONE AGRARIA N. 3 – Pianura di Monza (20 Comuni): Agrate Brianza, Aicurzio, Arcore, Bellusco, Bernareggio, Burago di Molgora, Busnago, Caponago, Carnate, Cavenago in Brianza, Conco­rezzo, Cornate d’Adda, Mezzago, Monza, Ornago, Roncello, Ronco Briantino, Sulbiate, Villasanta, Vimercate;REGIONE AGRARIA N. 4 – Pianura tra il Lambro e l’Adda (1 Comune): Brugherio.

TIPO DI COLTURA REGIONE AGRARIA N. 1VALORI MEDI euro/mq. (3)

REGIONE AGRARIA N. 2VALORI MEID euro/mq. (3)

REGIONE AGRARIA N. 3VALORI MEDI euro/mq. (3)

SEMINATIVO 3,86 3,86 3,80

SEMINATIVO IRRIGUO (4) 5,52 5,38 5,02

RISAIA STABILE 4,39 4,39 4,39

PRATO 3,86 3,86 3,80

PRATO IRRIGUO 5,52 5,38 5,02

MARCITA 5,06 4,90 4,90

ORTO 6,02 6,02 6,02

ORTO IRRIGUO 9,36 8,86 8,63

FRUTTETO (2) ­ 7,35 ­

VIGNETO ­ 5,95 ­

VIGNETO SPECIALIZZATO (D.O.C.) ­ 10,59 ­

INCOLTO PRODUTTIVO 1,95 1,95 1,92

PIOPPETO (2) 3,64 3,64 3,61

BOSCO (2) 1,97 1,97 1,94

COLTURE FLOROVIVAISTICHE (2) 10,11 10,11 10,11

REGIONE AGRARIA N. 1 ­ PIANURA DI LODI (27 Comuni): Abbadia Cerreto, Boffalora d’Adda, Borgo San Giovanni, Casaletto Lodigiano, Casalmaiocco, Caselle Lurani, Castiraga Vidardo, Cervi­gnano d’Adda, Comazzo, Cornegliano laudense, Corte Palasio, Crespiatica, Galgagnano, Lodi, Lodi Vecchio, Marudo, Merlino, Montanaso Lombardo, Mulazzano, Pieve Fissiraga, Salerano sul Lam­bro, San Martino in Strada, Sant’Angelo Lodigiano, sordio, Tavazzano con Villavesco, Valera Fratta, Zelo Buon Persico.REGIONE AGRARIA N. 2 ­ PIANURA DI CODOGNO (19 Comuni): Bertonico, Borghetto Lodigiano, Brembio, Camairago, Casalpusterlengo, Castiglione d’Adda, Cavacurta, Cavenago d’Adda, Co­dogno, Graffignana, Livraga, Mairago, maleo, Massalengo, Ossago Lodigiano, Secugnago, Terranova de’ Passerini, Turano Lodigiano, Villanova del Sillaro.REGIONE AGRARIA N. 3 ­ PIANURA LODIGIANA DEL LUNGOPO’ (15 Comuni): Caselle Landi, Castelnuovo Bocca d’Adda, Corno Giovine, Cornovecchio, Fombio, Guardamiglio, Maccastorna, Me­leti, Orio Litta, Ospedaletto Lodigiano, San Fiorano, San Rocco al Porto, Santo Stefano Lodigiano, Somaglia.

NOTE:(1) Approvati con delibera n. 3 del 27 gennaio 2011(2) I valori dei tipi di colture di cui ai numeri d’ordine 9, 13, 14 e 15 si riferiscono al terreno nudo; il soprassuolo dovrà essere stimato a parte.(3) I valori sono espressi in euro/mq ed arrotondati a due decimali;(4) I valori evidenziati in grassetto riguardano le colture più redditizie tra quelle coprenti una superficie superiore al 5% di quella coltivata

COMMISSIONE PROVINCIALE ESPROPRI DELLA PROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZATabella dei Valori Agricoli Medi dei terreni valevole per l’anno 2011 ­ (ex art. 41 comma 4 del D.P.R. n. 327/2001 e successive modifiche ed integrazioni)

COMMISSIONE PROVINCIALE ESPROPRI PER LA PROVINCIA DI MILANOTabella dei valori agricoli medi dei terreni valevole per l’anno 2011 ­ (ex articolo 41 del D.P.R. n. 327/2001 e successive modificazioni ed integrazioni)

COMMISSIONE PROVINCIALE ESPROPRI DELLA PROVINCIA DI LODITabella dei Valori Agricoli Medi dei terreni valevole per l’anno 2011 ­ (articolo 41 ­ comma 4 del D.P.R. n. 327/2001 e successive modifiche ed integrazioni)

Page 3: Nuovo Grano

Cambio della guardia alla dire-zione della Coldiretti di Milano eLodi. Enzo Pagliano passa il testi-mone a Carlo Greco. Pagliano 47anni, sposato, due figli, dal 2007 èdirettore della Coldiretti di Milanoe Lodi e adesso andrà a dirigere laFederazione regionale del Vene-to. Greco invece arriva da Impe-ria, dove era direttore dal 2007.Sia Greco che Pagliano sono di-rettori di prestigio e valore che, so-no sicuro, sapranno svolgere almeglio gli importanti incarichi chesono stati loro affidati” commentaCarlo Franciosi, Presidente dellaColdiretti di Milano e Lodi che in-sieme al consiglio ha accettato lanomina alla presenza del segreta-rio nazionale organizzativo Vin-cenzo Gesmundo. «Sono onoratodi questo incarico - afferma il neodirettore Carlo Greco - ringrazio ilPresidente nazionale Marini e il se-gretario nazionale organizzativoGesmundo, il Presidente Franciosie tutto il consiglio di Coldiretti Mila-no e Lodi di aver accettato la pro-posta confederale. Sono pronto alavorare con la dirigenza per pro-seguire nella progettualità che laColdiretti di Milano e Lodi ha rea-

lizzato in questi anni, valorizzandoil progetto di Coldiretti (una filieratutta agricola e tutta italiana) perdare un forte impulso alla redditivi-tà delle imprese grazie anche al-

l’aiuto della Federa-zione Regionale con ilsuo Presidente NinoAndena e il DirettoreEugenio Torchio. Uncaro saluto a EnzoPagliano e un sinceroringraziamento perl’operato svolto».Carlo Domenico Gre-co è nato ad Alessan-dria il 19 aprile 1968,ha frequentato l’isti-tuto di Agraria a Ca-sale ed ha iniziato alavorare come tecni-c o c o m m e r c i a l epresso una ditta delsettore agricolturaprima di essere assun-to nel 1990, semprecome tecn ico, inColdiretti Alessandria.Nel 1992 è diventatosegretario di zona aCasale Monferrato,dove ha maturato

una considerevole esperienza nel-la gestione organizzativa del lavo-ro ed accresciuto le proprie cono-scenze in merito alle problemati-che sindacali. Nel 1997 diventa se-

gretario di zona per la sede pro-vinciale di Alessandria, dove svi-luppa le proprie capacità nei rap-por t i i n te rper sona l i con lagestione del personale dipenden-te ed arricchisce l’esperienza la-vorativa grazie al contatto con ledifferenti realtà di zona nella vastaestensione territoriale. Nel 2002 èDirettore della sede di Torino, ematura esperienza nei rapporti ditipo istituzionale con gli Enti pub-blici nonché nel coordinamentoamministrativo e gestionale del-l’intera struttura provinciale. Vieneanche nominato AmministratoreDelegato della società ImpresaVerde Torino Srl.Dopo un breve passaggio nellasede di Pavia, dove perfezionaesperienze di tipo organizzativo egestionale, nel 2007 è Direttoredella sede provinciale di Imperia,nonché Amministratore Delegatodella società Impresa Verde Im-peria Srl, acquisendo capacità econoscenze in settori nuovi qualila floricoltura e l’olivicoltura, e ap-profondisce la gestione dei rap-porti istituzionali ampliandoli a di-mensioni internazionali. E’ sposatoed ha due figlie.

Il Presidente Carlo Franciosi: “Sono sicuro che sapranno svolgere al meglio gli importanti incarichi loro affidati”

Direzione, arriva Carlo GrecoPassaggio del testimone con Enzo Pagliano che va a dirigere la Federazione del Veneto

SindacaleFebbraio 2011 Il Nuovo Grano ­ 3

Il salutodi Enzo Pagliano

«Ringrazio il Presidente CarloFranciosi, il consiglio, la diri-genza della Coldiretti di Mila-no e Lodi, tutta la struttura e isoci per lap o s i t i v aesperienzache ho vis-s u t o i nquesta fe-derazione.Grazie perla collabo-r a z i o n ec h e m i èstata data e che ci ha per-messo di costruire insieme unaltro pezzo del progetto dellaColdiretti per una filiera agri-cola italiana».

Il nuovo Direttore Carlo Greco

Trovato dunque l’accordo conla sottoscrizione di un documentoda parte di tutte le rappresentan-ze della filiera (organizzazioni agri-cole, cooperative e sindacati conesclusione dell’industria che nonha firmato) sulla Pac post 2013.Il documento rappresenta un de-ciso passo avanti verso la condivi-sione di un modello agroalimenta-re dove la centralità e il protago-nismo tornino nelle mani degliagricoltori e del territorio, ma an-che un forte pungolo a Governo eParlamento italiano e alla Ue persostenere una idea di futura Pacdecisamente orientata all’impre-sa agricola professionale cheopera sul territorio e ad una filieraagroalimentare gestita dagli agri-coltori.Trasparenza, filiera corta, informa-zione ai consumatori, qualità, piùefficaci strumenti di mercato, assi-curazione al reddito, difesa delbudget, sussidiarietà e semplifica-zione, e, ancora, centralità del la-voro e contrasto alla rendita fon-

diaria sono, infatti, le parole chia-ve del documento e non vi è dub-bio che ciascuna rappresenti unfondamento storico nel sostegnoal nostro progetto di filiera agrico-la italiana firmata dagli agricoltori.Naturalmente saranno i compor-tamenti che ciascuno assumerànei prossimi mesi a chiarire se que-ste firme sono state apposte perconvincimento pieno o per op-portunità consigliata dal partico-lare momento che vive la rappre-sentanza. Noi ci auguriamo che sisia la prima fattispecie a prenderecorpo e lavoreremo per quello, di-versamente non perderemmo ne-anche un minuto, la nostra stradala conosciamo e sappiamo an-che come andare veloci.Ma torniamo all’accordo: il docu-mento sottoscritto sostiene unaPac che favorisca la competitivitàdell’agricoltura sotto il profilo eco-nomico ambientale e sociale, chesia in grado di innovare le attualiinefficienze nella fase di program-mazione e gestione dell’offerta,

che risponda alle domande deiconsumatori in tema di informa-zione e trasparenza, che crei lecondizioni per il protagonismo e lagestione diretta da parte degliagricoltori di filiere corte e traspa-renti per favorire l’occupazione,che ridia centralità al territorio eall’economia reale.Ed ancora è presente una richie-sta al governo per un forte impe-gno per il mantenimento del bud-get agricolo nazionale. Si confer-mano i pagamenti diretti – disac-coppiati - e la necessita di una re-distribuzione graduale per supera-re il criterio storico.E’ prevista inoltre una qualificazio-ne della spesa, privilegiando agri-coltori attivi e professionali, cen-tralità del lavoro e contrasto delleposizioni di rendita fondiaria.Si chiede un nuovo articolo 68 ca-pace di premiare i comportamen-ti virtuosi ma anche di rappresen-tare un’ancora per settori strategi-ci o che necessitano di ristruttura-zione.

Si propongono misure di mercatoche privilegino soprattutto le assi-curazioni ai prodotti e al reddito.Si sostiene uno sviluppo rurale cheassuma una caratterizzazione de-cisamente più agricola rispetto alpassato, per evitare dispersioni dirisorse, che stimoli un modello pro-duttivo che combini sostenibilitàeconomica sociale ed ambienta-le e che concentri le risorse versole imprese e il mercato. Un Psr chefinanzi gli investimenti tesi all’inno-vazione, all’organizzazione, allapromozione, all’accorciamento,efficienza e trasparenza delle filie-re.Si chiede il superamento dei limitidimensionali ai fini del Piano di svi-luppo rurale per le imprese di filie-ra, ma solo nei casi che queste sia-no controllate dai produttori agri-coli.In ultimo si concorda sul rafforza-mento della sussidiarietà e sullasemplificazione delle procedure.

Sergio MariniPresidente Nazionale Coldiretti

Trasparenza, filiera corta e qualità dei prodotti:così l’agricoltura si prepara alla Pac post 2013

“Non tagliate la sanità pubbli-ca” questo l’allarme lanciato oggida Antonio Mansueto, 74 anni, lea-der nazionale dei pensionatiColdiretti che a Milano in via Filzi,presso la sede della Federazioneregionale ha incontrato i vertici re-gionali dell’associazione pensiona-ti che in Lombardia rappresenta ol-tre 40 mila persone. Per la Federa-zione di Milano e Lodi era presenteil delegato dei pensionati CarlettoRossiNella sua relazione il presidente na-zionale, affiancato dal segretarionazionale Danilo Elia, ha puntato il

dito contro itagli alla sani-tà pubblica econtro quelli aicomuni ches tanno co l -pendo in parti-colare i servizidi assistenza.Mansueto hapreso comee s e m p i o l econquiste del-la Coldiretti incampo socia-le (pensioni,mutue e asse-gni familiari)

per dire che rappresentano un va-lore non solo per il settore agricolo,ma per tutta l’Italia grazie ancheall’opera dei patronati Epaca pre-senti in modo capillare su tutto ilterritorio regionale e nazionale.Il presidente ha quindi schierato ipensionati a sostegno del progettodella filiera tutta italiana portatoavanti da Coldiretti grazie al qualesi rafforza l’economia e si offronomaggiori opportunità sia alle azien-de agricole che ai consumatori.“Proprio per questo – ha conclusoMansueto – faremo una serie di as-semblee sul territorio per spiegareai nostri pensionati e a tutta la gen-te il valore delle vendite dirette edell’etichettatura dei prodotti gra-zie anche alla nuova legge appe-na approvata sulla spinta dell’azio-ne di Coldiretti”.

I pensionati:non togliete

risorseal pubblico

Antonio Mansueto

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4 - Il Nuovo Grano Febbraio 2011Il Territorio

Contro la crisi dei suini, arriva il maiale “light”. Carne magra, italiana e con me-no spese di allevamento: sono queste le basi del progetto presentato il 24 febbra-io all’Elpzoo di Zorlesco (Lodi) per diventare una delle possibili vie d’uscita allamorsa che, fra prezzi di vendita bassi e costi di produzione sempre più alti, sta stri-tolando le aziende agricole.“Continueremo a fare il suino pesante, sui 170 chili, le cui cosce servono per i pro-sciutti Dop– spiega Marco Lunati, consigliere nazionale dell’Anas e allevatore del-la Coldiretti di Milano e Lodi - ma vogliamo entrare in quella fascia di mercato delconsumo domestico di carne di maiale che fino a oggi è stata coperta dalle im-portazioni dall’estero. Per questo, grazie all’accordo con un grande macello le-gato al mondo delle cooperative cominceremo a produrre suini leggeri di massi-mo 130 chilogrammi di peso”.I vantaggi saranno: maggior freschezza del prodotto per i consumatori, il prezzo di vendita (le stalle sapranno prima quanto intascheranno), il minor tempo di alle-vamento (4 mesi) e quindi spese più basse per l’alimentazione degli animali, oltrea un maggiore controllo sulle fluttuazioni del foraggio vista la brevità del ciclo digestione degli animali.L’obiettivo – spiega la Coldiretti Lombardia – è diversificare la produzione e offrireagli allevamenti italiani un’altra fascia di mercato dando ai consumatori carneitaliana di alta qualità. In Lombardia il progetto punta a coinvolgere le provincedove si concentra la maggior parte degli allevamenti: Lodi, Brescia, Milano, Ber-gamo, Cremona e Mantova. Il sistema dovrebbe entrare a regime entro l’anno:si partirà con 50 mila capi per arrivare a quasi mezzo milione.In Italia si consumano oltre 365 mila tonnellate di carne suina (un 38% di “bistec-che” e il 61,42 per cento di salumi) per un valore che supera i 3 miliardi e 751 milionidi euro. Rispetto a un anno fa l’import è salito di quasi l’11%, mentre in Italia (la Lom-bardia pesa per oltre il 40 per cento) vengono allevati ogni anno 13 milioni di suinipiù altri 843 mila nati all’estero, per un totale di un milione e 620 mila tonnellate.

Servirà a entrare in una fascia di consumo coperta fino a oggi da carne che arriva dall’estero

Il suino “light” contro la crisiL’obiettivo è andare oltre i prosciutti e tagliare i costi di allevamento degli animali

Bruxelles prova a dare fiato al mercatofacendo scattare gli aiuti allo stoccaggio

Crisi dei suini, l’Unione europeaprova a dare una scossa al mer-cato. Sono infatti scattati gli aiutiallo stoccaggio per periodi di 90,120 o 150 giorni. L’obiettivo è favo-rire l’acquisto degli animali da par-te dei centri di raccolta (macelli ealtre realtà) e al tempo stesso di-minuire la quantità di prodotto li-bero circolante sul mercato.Quattro anni fa, quando vennevarato l’ultimo aiuto all’ammasso,per la Lombardia furono stanziaticirca 5 milioni di euro. Per adesso èimpossibile sapere quante do-mande saranno accettate, per-ché tutto viene deciso a Bruxellesè c’è da battere la concorrenza diFrancia e Germania, paesi chehanno spinto molto per questoprovvedimento. Due volte alla set-timana le richieste presentate inLombardia vengono spedite allaUe.La speranza della Commissioneeuropea è che togliendo prodotto dal mercato lequotazioni delle carni suine diano cenni di ripresa. Ilprovvedimento è scattato il primo di febbraio e ieri,

giovedì 3 febbraio, alla borsa mer-ci di Mantova (una delle piazze diriferimento insieme a Milano) si èraggiunto 1,275 euro, pari a 3 cen-tesimi in più rispetto la seduta pre-cedente, ma ancora molto al disotto la soglia di sopravvivenza.Gli allevamenti sono al limite – af-ferma la Coldiretti Lombardia – equelli che resistono camminano sulfilo del rasoio perché da una partecercano di non svendere i suini inattesa che il mercato si riprenda,ma dall’altra hanno costi semprepiù pesanti, considerato il boomdelle quotazioni del mais che han-no raggiunto i 24 euro al quintalecontro i 15 euro dell’inizio dell’an-no scorso (un aumento di quasi il40 per cento).L’unità di crisi appena creata dallaColdiretti sta studiando diversestrade per salvare le aziende: ac-cordi di sospensione delle ratebancarie per un anno per gli alle-

vamenti che si sono indebitati per portare avantil’attività, produzione di maiali leggeri, concentrazio-ne dell’offerta tramite associazioni di imprese

PRODOTTI AIUTO (€/T)per 90 giorni

AIUTO (€/T)per 120 giorni

AIUTO (€/T)per 150 giorni

IMPORTOGIORNALIERO

(€/T)Mezzene, presentate senza piedeanteriore, coda, rognone,diaframma e midollo spinale

376 398 420 0,74

Prosciutti, spalle, parti anteriori,lombate con o senza collare,oppure i collari soli, lombatecon o senza scamone

416 435 455 0,65

Prosciutti, spalle, parti anteriori,lombate con o senza collare,oppure i collari soli, lombatecon o senza scamone, disossati

459 476 499 0,67

Pancette, tali quali o in tagliorettangolare 343 362 381 0,65

Pancette tali quali o in tagliorettangolare, senza la cotennae le costole

369 389 408 0,66

Tagli corrispondenti alle particentrali (middles) con o senzala cotenna o il lardo, disossati

373 395 416 0,73

Il Parlamento europeo

Fotovoltaico, si va verso i 7000 Megawatt di potenza installataIl Gestore dei Servizi Energetici ha comunicato che a fine 2010 la poten-

za complessiva degli impianti fotovoltaici in esercizio, che a oggi hannofatto domanda di ammissione agli incentivi al Gse, ammontava a 2.800Megawatt (MW) su oltre 140.000 impianti.L’occasione è stata l’audizione informale davanti alla X Commissione Se-nato nell’ambito dell’acquisizione dei pareri relativi allo schema di DecretoLegislativo, approvato lo scorso 30 novembre dal Consiglio dei Ministri, cherecepisce la Direttiva 28/2009 CE.Se però si considerano anche le domande relative all’anno scorso, che po-tranno arrivare entro fine febbraio, si stima che la potenza complessiva po-trebbe raggiungere il valore di 3.000 MW su 150.000 impianti. Nel solo anno2010, quindi, la nuova potenza fotovoltaica installata sarebbe pari a 1.850MW, con un incremento del 160% rispetto all’anno precedente (711 MW).Sono inoltre pervenute al Gse comunicazioni per circa 55.000 ulteriori im-pianti per una potenza di 4.000 MW, in aggiunta agli impianti in esercizio so-pra citati, a seguito della legge 129/2010 che prevede di riconoscere le ta-riffe 2010 agli impianti fotovoltaici che entreranno in esercizio entro giugno2011 purché abbiano comunicato la fine dei lavori entro il 31 dicembre2010.Valutando anche queste ultime richieste si deduce che la potenza com-plessiva degli impianti installati, se pure non ancora tutti collegati alla reteelettrica, potrebbe essere pari a 7.000 MW su 200.000 impianti contro i 1.142MW di fine 2009.Nel corso del 2011, inoltre, potrebbe essere già raggiunto il target di 8.000MW che il Piano di Azione Nazionale sulle fonti rinnovabili ha previsto perl’anno 2020 per gli impianti fotovoltaici.

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TerritorioFebbraio 2011 Il Nuovo Grano ­ 5

“Un accordo di buon senso chemette fine a una situazione di incer-tezza per le aziende agricole chedurava da troppo tempo” questo èil commento della delegazioneColdiretti dopo la firma dell’accor-do sul prezzo del latte con Italatte,azienda leader del settore, in parti-colare per i formaggi molli. La rap-presentanza di Coldiretti era com-posta da Nino Andena, Presidentedi Coldiretti Lombardia, da EttorePrandini, Presidente Coldiretti Bre-scia, da Carlo Franciosi Presidentedi Coldiretti Milano e Lodi, da Gian-car lo Colombi Pres idente diColdiretti Bergamo, da FortunatoTrezzi, Presidente di Coldiretti Co-mo, da Alberto Marsetti Presidentedi Coldiretti Sondrio, da RiccardoGorzoni per la Coldiretti di Manto-va, da Barbara Manzoni per laColdiretti di Cremona e da Vilma Pi-rola per la Coldiretti di Pavia. L’ac-cordo prevede un netto migliora-mento per le condizioni applicatealle stalle: con una partenza pergennaio 2011 a 39 centesimi rispet-to ai 36,5 del dicembre 2010 e l’arri-vo a settembre 2011 con 40,2 cen-tesimi al litro.“E’ stata una trattativa complessaperché mai come in quest’ultimoanno le tensioni internazionali han-no influito sui rapporti fra allevatorie industria sia per quanto riguardale materie prime, come mais e soia,sia per quel che riguarda il latte –hanno spiegato Andena e Francio-si – ma siamo convinti che un riferi-mento di mercato fosse indispensa-bile e influirà positivamente su tuttigli altri compartilattiero caseari esui loro prodotti”.La durata di 9mesi dell’accor-do – spiega an-cora Franciosi – èanche un modoper dare unamaggiore pro-spettiva e stabili-tà alle impreseagricole, valoriz-zando il ruolo delsettore lattierocaseario lombar-do e le sue inimi-tabili produzioniMade in Italy.“Chi ogni giornolavora in cascinaapprezza il valo-re di un’intesa che offre una baseeconomica di partenza e permettedi programmare l’attività lungo unperiodo di mesi senza l’assillo delgiorno per giorno” ha detto NinoAndena, Presidente di ColdirettiLombardia. Temi che hanno riscon-trato reazioni sostanzialmente posi-

tive da parte degli allevatori. Se-condo Gianenrico Grugni, alleva-tore di Cervignano (Lodi): “Il prezzoè in linea con i mercati del latte

venduto al ban-co. Questo ac-cordo serve co-me riferimento enon vieta a nes-suno di fare con-tratti a valori su-periori. Chi dà illatte per il granaqualcosa in piùgià prende Inogni caso, il prez-zo stipulato conItalatte è unab a s e s o t t o l aquale non scen-dere. Inoltre, inassenza di un ac-cordo anche leindustrie hannodifficoltà nei rap-porti con super-mercati. Una del-

le positività è la durata che permet-te all’agricoltore di programmare.Le fluttuazioni di materie prime emercato possono mettere a rischiol’azienda e un punto fermo è utile,anche perchè la sfera di cristalloper prevedere cosa può succede-

re domani non ce l’ha nessuno”.Per Michele Negroni, allevatore diAbbiategrasso (Milano): “Si tratta diun buon accordo, probabilmentequanto di meglio si poteva ottene-re in questo momento e con unmercato, per il latte che non va alGrana, in cui la forbice dei prezzi èestremamente ampia. Si oscilla in-fatti dai 35,5 ai 40 centesimi al litro. I39 centesimi otterranno indubbia-mente l’effetto di riequilibrare ilmercato perché nella situazione at-tuale a fronte di una stalla che in-cassa 41 centesimi, ce ne sono al-meno altre cinque che ne se ne ve-dono riconoscere 37,5 e rischianola bancarotta. Ovviamente sareb-be stato meglio avere da subito i 40centesimi ma, anche il contrattosottoscritto da Coldiretti e Italatteex Galbani, che evidenzia un mer-cato in ascesa, mette punti fermi,che consentono di programmarel’attività e gli esigui investimenti chele aziende possono permettersi.”“Quello dell’ultimo accordo è unbuon prezzo, ben diverso da quelli,penalizzanti e svilenti, che ci sonostati imposti in un passato neanchetanto lontano per il nostro latte. –commenta Barbara Manzoni, alle-vatrice di Agnadello (provincia diCremona), conferente Italatte -

Considero, soprattutto, importanteil fatto che, dopo accordi trimestralio al massimo semestrali, noi alleva-tori conferenti a Italatte possiamooggi fare i conticon un buon ac-cordo che duranove mesi Que-sto ci dà certezzee la tranquillità dipoter ragionaresul futuro, pro-grammando almeglio la nostraattività. Chi, co-me me, è cre-sciuta in agricol-tura, appassio-nandomi a que-sto lavoro sul-l’esempio dellamia famiglia, sabene quanto siaimportante, perun’aziende agri-cola, avere laprospettiva di or-ganizzarsi per un tempo medio lun-go. Mi auguro che l’accordo firma-to da Coldiretti rappresenti l’inizio diun’inversione di tendenza, cheapra le porte ad una nuova stagio-ne in cui la qualità e la sicurezza dellatte italiano possano essere rico-

nosciute e adeguatamente remu-nerate”. Mario Facchinetti, alleva-tore di Brignano Gera d’Adda (BG)insieme al fratello gestisce un alle-vamento di 200 vacche in lattazio-ne e conferisce il latte al ConsorzioProduttori Milano e dice:“Se si tieneconto del momento, quello fissatoa livello regionale è un buon prezzo,anche perché rappresenta un pun-to fermo da cui le imprese possonopartire per valorizzare la qualità eprogrammare la propria attività.Auspichiamo che i costi di produ-zione non aumentino ulteriormente, se ciò accadrà sarà indispensabi-le fare le opportune valutazioniquando il prezzo verrà rivisto”. Wil-ma Pirola azienda agricola Papettia Landriano (Pavia): “Sono conten-ta di aver fatto un prezzo che con-senta alle aziende agricole di porrele basi per il lavoro futuro e i futuri in-vestimenti. Forse si poteva ottenerequalcosa in più ma a scapito dellapossibilità di intavolare migliori trat-tative alla scadenza di questo ac-cordo di nove mesi con futuri ulte-riori benefici. Non dobbiamo scor-darci che fino a ieri percepivamo36,5 centesimi al litro e con il nuovoaccordo che negli ultimi tre mesitocca quota 40,2, poniamo le basiper una soluzione soddisfacente dasettembre in avanti”. MichelangeloZucchi, che guida l’azienda Abba-zia di Orzinuovi (Brescia) afferma:“Questo accordo è sicuramenteciò che di meglio si poteva fare inquesto momento con i francesi diGalbani. Avrei preferito un’intesaregionale con Assolatte poiché gli

accordi azien-dali per noi pro-duttori non sonoil massimo. Tutta-via un prezzo fis-sato fino a set-t e m b r e 2 0 1 1m e t t e l a m i aazienda perlo-meno nelle con-dizioni di averealcuni punti fer-mi sui quali pro-g ram m ar e laprossima cam-pagna”. MentreMarcello Gaspe-rini di Cuvio inprovincia di Va-rese sintetizza:“L’accordo co-stituisce un pun-

to fermo ed un riferimento di mer-cato importante. A livello locale ciauguriamo che ci siano condizioniper trattative ed accordi migliorati-vi, che valorizzino una attività che sisvolge su un territorio difficile e incondizioni ambientali complesse».

L’accordo con Italatte mette fine a troppe incertezze e arriverà alle porte dell’autunno con valori in crescita

Latte, un’intesa di ampio respiroA settembre 40,2 centesimi al litro, mentre chi fa Grana già gode di quotazioni superiori

Trasferimento terreni, ecco la normache semplifica le agevolazioni fiscali

La Coldiretti in merito alla disposizionecontenuta nel cosiddetto decreto“mille proroghe” relativa ai requisiti eai criteri per l’applicazione di agevo-lazioni fiscali per il trasferimento deiterreni ha ritenuto che la nuova nor-ma, nel perseguire finalità di raziona-lizzazione dei soggetti beneficiari, disuperamento di vincoli obsoleti e lasemplificazione delle procedure, fos-se sganciata dalla previgente legisla-zione riferita agli anni ‘50.In passato, si sono verificate situazionidi ritardo nel rilascio e nella presenta-zione della certificazione sull’abituali-tà della lavorazione manuale dellaterra e sulla idoneità del fondo da ac-quistare alla proprietà contadinanonché fattispecie di decadenza

dalle agevolazioni a seguito di com-plicazioni burocratiche.Dinnanzi agli atteggiamenti di alcuneamministrazioni che hanno inteso le-gare la concessione delle misure allapersistenza di competenze e di pro-cedure superate, la Coldiretti ha pre-sentato, all’Agenzia delle Entrate, ap-posita istanza concernente la corret-ta interpretazione della legge.La Direzione centrale normativa del-l’Agenzia ha chiarito con apposita ri-soluzione che, sotto il profilo soggetti-vo, assume esclusiva rilevanza l’iscri-zione nella relativa gestione previ-denziale ed assistenziale del coltiva-tore diretto o dell’imprenditore agri-colo professionale mentre sotto il pro-filo oggettivo risultano interessati

soltanto gli atti di trasferimento a titolooneroso di terreni e relative pertinen-ze, qualificati agricoli in base agli stru-menti urbanistici vigenti.Il legislatore ha voluto rimodulare ladisciplina agevolativa in materia sta-bilendo ex novo sia i requisiti soggetti-vi ed oggettivi nonché le cause didecadenza dalle agevolazioni.Conseguentemente, ai fini della frui-zione del regime agevolativo non èpiù richiesta la sussistenza delle condi-zioni della legge n. 604 del 1954, ve-nendo meno, così come affermatodall’Agenzia, “anche la funzione del-la certificazione da parte dell’Ispetto-rato provinciale agrario competente,che attesti la sussistenza dei richiama-ti requisiti”.

Il Presidente Carlo Franciosi Il Presidente Nino Andena

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6 - Il Nuovo Grano Febbraio 2011Territorio

Chiarimento dell’Agenzia delle entrate: devono essere tassati in proporzione al tempo e non in un’unica soluzione

Contributi “in conto impianti”Così vanno considerati i fondi erogati agli agriturismi nell’ambito dei piani di sviluppo rurale

Nel 2011 aumenterà di oltre il10 per cento il totale delle “ca-scine da vacanza” sia sul frontedella ristorazione che su quellodell’alloggio. E’ quanto emergeda un’analisi di Coldiretti Lom-bardia, realizzata in occasionedell’apertura a Milano della BIT(Borsa Internazionale del Turi-smo), sulla base delle rilevazionidall’associazione Terranostra.Si tratta di un settore in espansio-ne dove il 30 per cento dei tito-l a r i è d o n n a – s p i e g a l aColdiretti Lombardia – nella no-stra regione oltre 1.200 aziendeagricole offrono ogni giorno cir-

ca 8 mila posto letti e più di 60mila pasti con specialità del ter-ritorio.Alla BIT è stata distribuita gratui-tamente la prima mappa regio-nale degli agriturismi di Terrano-stra Coldiretti con l’indicazionedei servizi offerti: ristorazione, al-loggio, vendita diretta, attivitàricreative e culturali, prodotti bioe servizi di fattoria didattica. Lapubblicazione sarà poi diffusa inogni provincia della Lombardia“La gente viene da noi alla ricer-ca di un modello di vacanza fat-to di riposo, tranquillità, buon ci-bo, cordialità, scoperta del terri-

torio e della natura, una dimen-sione rurale che aiuti a staccaredallo stress della vita di città -spiega Alessandra Morandi, pre-sidente regionale di Terranostra– Sul sito www.lombardia.terra-nostra.it si possono trovare tuttele informazioni e le novità degliagriturismi sul territorio”.A livello nazionale il turismo eno-gastronomico vale 5 miliardi dieuro con 2,7 milioni di viaggi nel2010 per andare alla scoperta diun territorio che conta 221 pro-dotti Dop, oltre 4.500 specialitàtradizionali e 504 vini fra Doc,Docg e Igt.

Alla BIT debutta la mappa degli agriturismo, un settore in espansione per rispondere alle richieste dei consumatori

Crescita del 10 per centoper le “cascine da vacanza”

I contributi erogati nell’ambito dei piani di sviluppo rurale alleimprese agrituristiche devono essere considerati contributi inconto impianti e non contributi in conto capitale.La conseguenza (per le sole imprese che determinano il reddi-to nei modi “ordinari”) è che gli stessi devono essere tassati prorata temporis (ovvero in proporzione al tempo, come corretta-mente operato dalle imprese) e non in un’unica soluzione, co-me invece preteso dalla Guardia di Finanza.Come è noto, nel corso del 2009, la Guardia di Finanza ha at-tuato un piano di verifiche, denominato “Operazione Satur-no”, finalizzato al controllo delle aziende agrituristiche, con par-ticolare riferimento al trattamento tributario dei contributi regio-nali erogati nell’ambito dei Piani di Sviluppo Rurale.A seguito delle suddette verifiche, sono stati elevati numerosiverbali in quanto, ad avviso dell’organo accertatore, i contri-buti in parola dovevano essere qualificati contributi in contocapitale e non contributi in conto impianti.Nonostante un precedente parere favorevole a livello locale,la Guardia di Finanza ha ritenuto di insistere con l’azione accer-tatrice su tutto il territorio nazionale, e, di conseguenza, è statonecessario un intervento di Coldiretti a livello centrale (attraver-so un’istanza di consulenza Giuridica) al fine di ottenere un defi-nitivo, e generale, chiarimento sulla fattispecie.L’Agenzia delle entrate, con la risoluzione n. 2/E del 22 gennaio,in accoglimento della tesi di Coldiretti, ha confermato che icontributi regionali finalizzati ad interventi di ristrutturazione deifabbricati rurali, nonché all’acquisto di macchine, attrezzature,impianti, arredi, e simili, utilizzati per l’esercizio dell’attività agritu-ristica devono essere considerati contributi in conto impianti e,conseguentemente, sono sottoposti alla disciplina fiscale previ-sta per questi ultimi. Le imprese agrituristiche possono, così, tira-re un sospiro di sollievo.

Le fattorie raccontate in un clickAl via il concorso della RegioneIn attesa della primavera si “semina una foto”. Regione Lombar-

dia in collaborazione con un pool di associazioni agrituristiche gui-date da Terranostra Coldiretti ha infatti indetto un concorso per tro-vare l’immagine più bella e significativa legata all’agricoltura e alladidattica rurale dalle Alpi al Po.Tema del concorso, aperto a tuttii maggiorenni, è illustrare l’attivitàdidattica in una fattoria: i fotogra-fi dovranno affrontare il tema ap-profittando delle visite delle sco-laresche oppure in occasione diuna visita con bambini di propriaconoscenza.I partecipanti dovranno trasmet-tere al massimo tre immagini allasegreteria organizzativa, entro enon oltre il 15 maggio 2011. Primaperò, dovranno accreditars i ,compilando un modulo di iscrizio-ne (su www.agricoltura.regio-ne.lombardia.it) entro e non oltreil 15 marzo 2011. Le foto sarannoscattate da ogni concorrente inuna sola azienda, scelta sulla ba-se di un elenco di fattorie didatti-che aderenti all’iniziativa, e dopoaver concordato la visita con i re-sponsabili dell’azienda prescelta.Una giuria di qualità, presieduta dal fotografo Gianni Berengo Gar-din, indicherà le foto vincitrici e un’ampia selezione fra le migliori im-magini pervenute. Affiancheranno Berengo Gardin, Denis Curti (Di-rettore di Contrasto), Carlo Silva (fotografo Regione Lombardia),Chiara Mariani (Sette – Corriere della Sera), Saverio Paffumi (Diretto-re Editoriale di FreeMedia), Valeria Sonvico (Terranostra – Coldiretti)e il fotografo Giampietro Agostini.Il primo premio prevede un buono di mille euro in materiale fotogra-fico e un cesto di prodotti del territorio. Il secondo premio consiste inun buono di 500 euro da spendere nel circuito delle fattorie didatti-che. Il terzo classificato avrà un cesto prodotti del territorio.Inoltre la selezione delle migliori fotografie servirà per allestire unamostra nel Palazzo della Regione nel prossimo giugno.Tutti i dettagli del concorso si possono trovare sul sito www.agricol-tura.regione.lombardia.it oppure contattando Terranostra Lombar-dia, capofila del progetto.

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Speciale ParchiFebbraio 2011 Il Nuovo Grano ­ 7

La problematica relativa alle aree naturaliprotette è sicuramente di grande importanzaed attualità, molto sentita da tutta la Società,ed in particolare dal mondo agricolo, che di-rettamente opera nella natura svolgendoviun ruolo multifunzionale.L’esigenza di assicurare adeguati livelli di pro-tezione e coniugarli con la necessità di unarazionale fruizione delle risorse naturali, nel ri-spetto dei diritti e delle tradizioni culturali dellepopolazioni coinvolte, si può soddisfare solocogliendo gli spunti della politica ambientaledi livello europeo dove nel corso degli ultimianni si è registrata una importante conver-genza verso l’impostazione di una nuova poli-tica ambientale basata sulla gestione com-plessiva del territorio, applicando una diffe-renziazione dei regimi di tutela nel rispetto del-le attività produttive, ricreative e delle tradi-zioni e consuetudini locali.Il concetto guida da seguire, quindi, deve es-sere quello di assicurare un sistema che con-senta di soddisfare gli essenziali bisogni dellacomunità civile anche in termini di salvaguar-dia dello spazio per una razionale fruizionedelle risorse naturali, assicu-rando nel contempo unapianificata e complessivagestione di tutto il territorio,non limitandosi alle sole“aree protette”, finalizzando-ne le azioni di tutela essen-zialmente alla salvaguardiadella destinazione agricola.Con altre parole si può affer-mare che i parchi non posso-no e non devono sottrarre ibeni ambientali alle utilizza-zioni private, ma tali utilizza-zioni devono diventare labase di permanenza dellecondizioni di conservazione; iparchi non possono e nondevono più calare dall’altocon vincoli autoritari, ma de-vono scaturire dal consensodelle popolazioni che nelparco vivono.Parchi, quindi, non come iso-le di governo autoritario del-le risorse naturali immerse nelrestante territorio abbando-nato a se stesso.Si tratta di stabilire un nuovoed importante principio: l’ambiente naturaleed i territori agricoli non sono “spazi vuoti” daoccupare secondo piani regolatori pretta-mente urbanistici, ma occorre un vero e pro-prio “piano regolatore generale del territorio”.Un piano che tuteli l’ambiente naturale edagro-silvo-pastorale riconoscendone la desti-nazione produttiva e la sua utilità socioecono-mica.Per ovviare a tutto ciò, bisogna arrivare a rico-noscere, esplicitamente, non solo i doveri maanche i diritti di chi vive e opera su territori chenon possono essere vincolati al punto da de-terminare l’impossibilità di una qualsiasi loropur corretta e razionale utilizzazione economi-ca o ricreativa.E’ una necessità ancora più evidente se si am-mette che gli ambienti naturali attualmente ri-compresi in molte aree protette, o che si vor-rebbero ricomprendere in futuro, si sono man-tenuti ed evoluti sino ad oggi proprio graziead un’attenta e sapiente gestione territorialeattuata dai residenti e finalizzata a scopiagro-silvo-pastorali e faunistico - venatori evi-tandone il degrado o destinazioni alternativeche ne avrebbero comunque decretato lascomparsa.PARCHI E AZIENDE AGRICOLE:LE PRINCIPALI CRITICITA’I problemi riguardano in particolare le azien-de agricole che ricadono in parchi naturali oriserve naturali ove vigono le disposizioni di-scendenti dalla Legge n. 394/91.Tali regimi, seppur graduati secondo principidi zonizzazione, comunque pongono vincoli ecomplicazioni burocratiche anche per la rea-lizzazione di semplici pratiche tradizionali, o diinterventi di recupero e miglioramento, di fat-to limitando le attività produttive e le opportu-nità di fruizione di vaste aree territoriali di pro-prietà privata.A questi problemi, si aggiungono poi le diffi-coltà derivanti dalla sovrapposizione o dalladifficile individuazione delle competenze traEnti di Gestione ed Enti locali, con un maggiordisorientamento per il cittadino che divieneancor più sensibile alle imposizioni.La legge n. 394/91 stabilisce che sia la legge

istitutiva del parco naturale regionale a defini-re la perimetrazione provvisoria, le misure disalvaguardia, ad indicare il soggetto gestoree gli elementi del piano del parco, nonché iprincipi del regolamento del parco.Comunque, sempre la stessa legge n. 394/91,prevede che il regolamento del parco debbadisciplinare:a.la tipologia e le modalità di costruzione diopere e manufatti;b.le modalità di svolgimento delle attività arti-gianali, commerciali, di servizio e agro-silvo-pastorali;c.il soggiorno e la circolazione con qualsiasimezzo di trasporto;d.i limiti alle emissioni sonore, luminose e di al-tro genere;e.l’accesso pubblico al parco anche attra-verso percorsi e strutture idonee.Sono inoltre vietate tutte le attività che posso-no compromettere la salvaguardia del pae-saggio ed in particolare la movimentazione diterra o la modificazione del regime delle ac-que.Il rilascio di concessioni o autorizzazioni relati-

ve ad interventi, impianti ed opere all’internodel parco è sottoposto al preventivo nullaosta dell’Ente parco.L’Ente parco può esercitare espropriazioni o ildiritto di prelazione sul trasferimento della pro-prietà e di diritti reali sui terreni situati nelle zo-ne a riserva.E’ evidente, quindi, che l’inserimento di areeagricole in zone a parco naturale determinauna lunga serie di negatività così riassumibili:•complicazioni di carattere urbanistico: prassiper rilascio di concessioni subisce notevoleappesantimento e applicazione di parametridiversi e più restrittivi rispetto a quelli del re-stante territorio;•difficoltà nel beneficiare delle provvidenzedi numerosi regolamenti comunitari per i vin-coli strutturali ed operativi;•penalizzazione delle attività soprattutto le-gate all’allevamento zootecnico per le restri-zioni nell’uso dei reflui;•limitazioni funzionali sia nella produzione deibeni che dei servizi (aziende faunistiche, agri-turistiche, ecc) per i vincoli posti alla fruizionericreativa dell’ambiente;•complicazioni finanziarie dovute alla diminu-zione dei valori catastali e di mercato dei fon-di, nonché al peggioramento dei rapporticon gli istituti di credito per la minore “affida-bilità” riconosciuta alle aziende;•aggravio dei danni alle colture dovuti allapresenza in concentrazioni incontrollabili difauna selvatica;•impedimenti tecnici e burocratico-ammni-strativi posti dall’operatività quotidiana deiparchi (controlli, circolazione mezzi vigilanza,vincoli non predeterminati ma conseguenti alregime di protezione).Bisogna comunque considerare che l’indivi-duazione di aree a parco naturale dovrebbeavvenire solo se esistono territori che presen-tano i requisiti di alta naturalità stabiliti dallalegge n. 394/91, soprattutto di proprietà de-maniale e non privata, e che comunque nonsiano già gestiti privatamente in modo tale daassicurare il mantenimento ed il miglioramen-to dell’ambiente.L’identificazione delle zone interessabili da

aree naturali protette, infatti, va condizionataall’accertamento dei requisiti previsti da di-verse normative, tra le quali:

l’art. 1, comma 2) della L. n. 394/91 che pre-cisa che le aree naturali protette (parchi na-turali e riserve naturali) possono insistere soloed esclusivamente dove si ritrovi quel “patri-monio naturale” definito come “formazioni fi-siche, geologiche, geomorfologiche e biolo-giche, o gruppi di esse, che hanno rilevantevalore naturalistico e ambientale”;

l’art. 22, comma 3 della stessa L. n. 394/91che aggiunge che tali aree a parco naturaledevono insistere “.. soprattutto nei demani enei patrimoni forestali regionali, provinciali ecomunali e di Enti pubblici”.

la Legge 11 febbraio 1992, n° 157 che preve-de precise disposizioni in merito alla pianifica-zione faunistico-venatoria del territorio regio-nale e provinciale, definendo il principio delladestinazione differenziata del territorio agro-silvo-pastorale, ivi comprese le aree da sotto-porre a protezione per le quali è prevista unapercentuale che può oscillare dal 20 al 30% inpianura e dal 10 al 20 % in montagna, ricom-

prendendo in tali percentuali tutti i territori ovela caccia è vietata per qualsiasi effetto o di-sposizione.IL PROBLEMA PARTICOLARE DELLE AZIENDEAGRI-TURISTICO-VENATORIE E FAUNISTICO -VENATORIEPur rispettando sia la legge n. 394/91 sia la leg-ge n. 157/92, l’identificazione dei parchi natu-rali e delle riserve naturali pone per il mondoagricolo un altro problema.Infatti, molte imprese agricole che, in via or-mai prioritaria o per l’integrazione dei reddititradizionali, esercitano attività economicanell’offerta di prelievo venatorio, utilizzanoaree di loro proprietà, o comunque da lorocondotte, che presentano elementi di rile-vante valenza ambientale e che potrebberoessere soggette ai vincoli previsti dal regime diparco naturale o riserva naturale.Bisogna considerare che tali aziende svolgo-no non solo una funzione economica ma an-che, nel contempo, una fondamentale fun-zione sociale (assicurando numerosi posti dilavoro ed investimenti nell’indotto) ed am-bientale (mantenendo con professionalità diassoluto rilievo ed investimenti privati consi-stenti aree territoriali altrimenti destinate al-l’abbandono ed al degrado).Calare parchi o riserve naturali su tali aziendeo anche solo su parte di esse, determinereb-be la loro chiusura, con conseguenti e gravis-sime ripercussioni di carattere economico esociale.Si perderebbero professionalità e risorse priva-te finalizzate alla tutela ed al miglioramentoambientale, obbligando il settore pubblicoad interventi finanziariamente più rilevanti espesso inattuabili.Quindi, una accorta volontà politica, potreb-be, anzi dovrebbe prevedere l’esclusione ditali aziende da aree a parco o riserva natura-le, in considerazione della loro importanza so-cio-economica ed ambientale.LE PROPOSTE DI MODIFICA DELLA LEGISLAZIO-NE REGIONALE IN MATERIA DI AREE PROTETTEIn Lombardia la legge n. 394/91 sulle aree pro-tette è recepita dalla l.r. n. 86/83 e successivemodifiche ed integrazioni.

Nel marzo del 2008 fu presentato dalla Giuntaun pdl di modifica della l.r. n. 86/83 che fu og-getto di nostra valutazione e osservazione.Tale pdl non completò il suo iter e quindi la l.r.n. 86/83 non venne in quell’occasione modifi-cata.Le nostre osservazioni furono principalmenterivolte a sottolineare come la tutela del mag-gior valore naturalistico e paesistico dellearee protette non possa prescindere dallaconsiderazione della componente economi-ca agricola, quale espressione della gestionedel territorio tutelato e quindi a richiedere chevenga sempre rispettata la relazione indissolu-bile che lega l’imprenditore agricolo alla terrache coltiva, valorizzando la funzione di gesto-re del territorio svolta dalle imprese agricole.Sempre per questa motivazione, richiedem-mo la presenza di una rappresentanza delmondo agricolo in tutti i contesti di individua-zione e gestione dell’area oggetto di tutelaambientale.Tali richieste sono ancora oggi attuali.La Regione, infatti, si appresta a presentareun nuovo pdl di modifica della l.r. n. 86/83 che

intende:- valorizzare la peculiari-tà del modello sovra co-munale di gestione e or-ganizzazione delle areeprotette lombarde, pre-servarne il patrimonio epromuovere un rilanciodel sistema regionale,anche migliorandonel’efficacia della gestio-ne e razionalizzando laspesa;- rivisitare le norme checaratterizzano la gover-nance delle aree pro-tette, aggiornando il lo-ro ruolo sulla base deicambiamenti intercorsi,sia di natura giuridicache di evoluzione delcontesto socio-territoria-le;- semplificare le proce-dure di pianificazionenell’ambito delle areeprotette, valorizzare iparchi locali di interessesovra comunale (PLIS);

- definire una nuova disciplina per i poteri dideroga e le misure di compensazione ed inte-grare le disposizioni relative ai siti di Rete Natu-ra 2000.CONTENUTI ESSENZIALI DEL PDLSono due i campi di intervento del progetto dilegge; il primo è quello relativo alla governan-ce, il secondo riguarda l’efficienza gestionale,la riduzione della spesa e la semplificazione.Relativamente alla governance, il pdl propo-ne la trasformazione degli attuali enti gestoriin enti pubblici, con la partecipazione obbli-gatoria, anche in termini contributivi, degli en-ti locali territorialmente interessati (Comuni,Province, Comunità Montane), nonché diquelli volontariamente aderenti.Quanto alle esigenze di riduzione della spesa,anche a seguito della manovra di luglio delGoverno (legge 122/2010), il progetto di leg-ge ipotizza l’esercizio in forma associata oconvenzionata, da parte di più parchi, di unaserie di funzioni; inoltre, gli enti gestori, su basevolontaria, potranno proporre alla Giuntal’accorpamento tra loro.Relativamente alla semplificazione, la leggedefinisce procedure semplificate per l’indivi-duazione dei parchi naturali, per le rettificheai confini dei parchi e per l’approvazione delpiano del parco naturale (che sarà approva-to dalla Giunta regionale e costituirà un titolospecifico del PTC di parco regionale), nonchéuna migliore definizione dei poteri sostitutivi re-gionali, degli interventi in deroga.La valorizzazione dei parchi locali di interessesovracomunale (PLIS) viene attuata attraver-so uno specifico articolo della legge, che nedefinisce le finalità, le modalità di gestione eistituzione e i compiti dell’ente gestore.La legge dispone infine l’abrogazione dellalegge regionale 26/1996, relativa all’organiz-zazione degli attuali consorzi di gestione dellearee protette.LE NOSTRE PROPOSTE1.valorizzare il ruolo delle imprese agricole;2.definire le rappresentanze del mondo agri-colo negli organi dei parchi;3.semplificazione adempimenti e procedureper le imprese.

Bisogna valorizzare il ruolo delle nostre imprese e snellire la burocrazia per uno sviluppo equilibrato delle aree protette

Parchi: date voce agli agricoltoriNuova legge in arrivo: necessario garantire la rappresentanza negli organi di gestione

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